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Sociale Chioggia dice “No alla violenza sulle donne”
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Il Vajont non ci ha insegnato nulla di Germana Urbani
L’associazione Tegnue di Chioggia chiama a raccolta gli appassionati del mare e di fotografia subacquea e indice il concorso “Fotosub, trofeo 2013”. pag.
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Chioggia non ha più un tribunale ma non si arrende L’Intervento
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Nel patto sindaci-imprese Prosegue la battagliail del Comitato “Salviamo il tribunale di futuro da costruire di Marco Pavin* Chioggia” e del sindaco Casson, forse non tutto è perduto
idimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. A volte bastano poche parole, una presa di posizione netta e, forse, tutto può cambiare, svoltare. Anche il destino di una sola persona o di intere comunità. Così sarebbe stato per Longarone 50 anni fa se l’interesse di pochi sulla diga e i profitti che avrebbe prodotto, non avesse prevalso criminosamente sull’interesse di molta povera gente. Guardando al Veneto di oggi e ripensando al disastro del Vajont vien da dire che non abbiamo imparato niente. Con l’autunno arriveranno le piogge. Una volta erano una benedizione, oggi le scongiuriamo come un nuovo flagello. Le esondazioni frequenti, gli allagamenti improvvisi che paralizzano le nostre città ci hanno insegnato a temerle ma soprattutto hanno reso evidente che la rete idrica e la terra, che ancora respira libera dal cemento, non bastano più ad assorbire l’acqua che cade dal cielo. Eppure chi ha il potere di farlo continua a progettare strade, nuovi quartieri, grandi ospedali. Nemmeno la crisi segna una battuta d’arresto in questa corsa al cemento. Non ci sono più soldi per nulla eppure sulle grandi opere non si torna indietro.
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AL La palazzina è un elegante O N I F punto di riferimento per SOLO E chi proviene dal mare OBR T T O 1 3 SA e costeggia Chioggia E P S A N fino alla piazzetta Vigo. NESSU E’ composta da otto ZIA N E G A I D appartamenti con la
EDITORIALE
segue da pag.
Il Vajont non ci ha insegnato nulla
Protezione civile
ricerca delle persone scomparse, si fa formazione Un “addestramento” speciale per i volontari della Protezione civile della provincia, chiamati ad una giornata di formazione sulle modalità di ricerca delle persone scomparse, fenomeno in aumento anche nel territorio del Veneziano. Il seminario si è svolto lo scorso 3 ottobre, ospitato dall’auditorium dei Vigili del Fuoco di Mestre. Vi hanno partecipato circa 150 volontari, provenienti da vari gruppi e associazioni. La Protezione civile svolge infatti un ruolo importante in caso di persone scomparse, in quanto concorre, in ausilio alla Provincia di Venezia, insieme alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco, alle operazioni di ricerca, così come disposto nel marzo 2011 dal Piano per la ricerca delle persone scomparse, uno dei primi in Italia.
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E ancora una volta ci si deve chiedere a vantaggio di chi vadano queste scelte. L’inchiesta che vede coinvolti gli ingegneri veneti Baita e Mazzacurati la dice lunga in merito, ma è solo la punta di un iceberg. Basta seguire la cronaca per cogliere come attorno ai grandi progetti veneti vi siano molte falle di trasparenza e di legalità e conflitti di interessi in atto, senza contare il rischio ormai documentato di infiltrazioni mafiose. Contro la speculazione che cancella il territorio agricolo e intere comunità si alza sempre più spesso la voce di comitati territoriali in difesa dell’ambiente. Persone informate che chiedono di prendere parte con meccanismi democratici alle decisioni per lo sviluppo del territorio. Che chiedono un’inversione di tendenza perchè, soprattutto oggi, il tema delle grandi opere rischia di essere per la nostra Regione un nodo cruciale. Il Veneto ha un triste primato dal punto di vista ambientale: è la regione più cementificata d’Italia. Il consumo di suolo agrario è passato dai 72 milioni di mq all’anno negli anni Ottanta ai 182 milioni mq all’anno dal 2000 in poi. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno tra il 2000 e 2010. Inoltre, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di un milione di abitanti. Occorre chiedersi davvero se continuare a costruire e a cementificare sia davvero la via giusta per la garantire ripresa economica e benessere ai veneti. Credo che a 50 anni dalla tragedia del Vajont la risposta debba essere un’altra e che si componga proprio di quelle poche parole che Don Albino Bizzotto ha consegnato al Consiglio regionale veneto invitando la politica al programmare nuove forme di sviluppo sostenibile. Il prete padovano è stato protagonista ad agosto di un lungo digiuno in nome dell’ambiente e quando è stato invitato ad intervenire a palazzo Ferro-Fini ha messo uno in fila all’altro i numeri che lo preoccupano, quelli sul consumo di suolo, sulla necessità di salvaguardare l’agricoltura, il fabbisogno alimentare e la terra in generale. Ridimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. di Germana Urbani
Pesca
Lutto
le nostre condoglianze a mauro Condoglianze al nostro direttore Mauro Gambin che ha perso la mamma, mancata prematuramente lo scorso settembre. L’editore, tutta la redazione, l’amministrazione, la grafica e l’area vendita di Give Emotions sono vicini a Mauro in questo momento di lutto e di grande dolore.
Al via le serate del Cai
Parte a Mirano una rassegna di 7 serate culturali organizzate dal Cai. Il primo appuntamento è per il 16 ottobre alle o 20.45, al Teatro di Villa Belvedere di Mirano. Per la serata di apertura del corso “sentieri verso l’equilibrio” verrà rappresentato lo spettacolo teatrale “il ritratto della salute, scalare una montagna chiamata vita”, a cura di Mattia Fabris e Chiara Stoppa con Chiara Stoppa, Produzione Compagnia Atir. Info www.caimirano.it.
piattaforma web per valorizzare le produzioni La Provincia ha richiesto un finanziamento alla Regione del Veneto nell’ambito del programma “Fondo europeo della pesca” per realizzare il progetto di una “Piattaforma web per la valorizzazione delle produzioni alieutiche tradizionali della costa veneziana”. L’obiettivo è quello di creare l’incrocio fra domanda e offerta di prodotti ittici pescati nella fascia costiera veneziana da Chioggia a Bibione.
A Mirano
Porto Marghera
Chioggia ambiente
Provincia Laguna
La settimana europea della mobilità a Chioggia pag. 15
sicurezza idraulica
Grandi navi, scontro tra Porto e Ministero
Il riconoscimento
karate
La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione pag.
Sanità
Il Rotary club premia il professor Luigi Tomaz pag.
Regione 36
Approvate le schede di programmazione ospedaliera
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Dieci atleti di Chioggia ai Campionati del mondo W.K.U. pag. 26
Fondi per i lavoratori Vynils
pag.
scuola Le risposte della scuola ai bambini con Dsa pag.
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Mostre Gli sugardi universali di Tàpies
pag.
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pag.
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Vynils di Porto Marghera: soluzione parziale per i prossimi mesi. Sono stati stanziati nelle scorse settimane 120 mila euro dalla Regione per quei lavoratori che continueranno a garantire la sicurezza e il presidio ambientale, in pratica 66 lavoratori percepiranno 400 euro in più per sei mesi che si aggiungono alla cassa integrazione. Sarà la Provincia di Venezia a coordinare e rendere praticabile l’utilizzo dei fondi da un punto di vista procedurale e organizzativo
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
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Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
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4 Argomento del mese IMPOSTE nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, per la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto abbiamo pagato nel 1980
Tasse da record soffoc
di Alessandro Abbadir
E’ scattato l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, colpirà soprattutto le fasce meno abbienti della nostra regione
La Tares si è rivelata un salasso ben più ampio delle imposte Tia – Tarsu precedenti
T
asse si ma quali? La repentina crisi di governo, e la sua soluzione con la messa in un angolo dell’ex premier Silvio Berlusconi, non hanno sciolto il dubbio agli italiani e ai veneti. Cosa si pagherà? Per cominciar,e dato sconcertante: nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, denuncia la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto pagato nel 1980 (5.272 euro pro capite). Questo è riconducibile al fatto che le stime della Cgia hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente (DL 63/2013 “proroga agevolazioni fiscali Irpef ristrutturazione edilizia e risparmio energetico”, DL 69/2013 “del fare”, DL 76/2013 “differimento aumento Iva” e DL 102/2013 “abrogazione prima rata Imu”). Nel momento in cui scriviamo l’aumento dell’Iva è scattato dal 21 al 22% . Una misura che deprimerà i consumi. Vediamo gli effetti nel dettaglio per il Veneto. “L’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22% - spiegano in una nota Unioncamere Venete - comporterà nella nostra regione una contrazione dei consumi di 61 milioni di euro nell’ultimo trimestre 2013 e di 251 milioni nel 2014, mentre gli investimenti si ridurranno di ulteriori 40 milioni di euro quest’anno e di 158 nel 2014”. Nel complesso il Veneto perderebbe una quota
di Pil intorno ai 105 milioni nel 2013, e in 420 milioni a partire dal 2014. Per l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie, l’aumento farebbe crescere l’incidenza dall’attuale 15,6% al 16,1% con uno scostamento del +0,47%. Gli effetti sarebbero più pesanti per le famiglie con reddito basso. Lo scostamento sarebbe dello 0,82% per i nuclei familiari nel primo decile (cioè la decima parte meno abbiente della popolazione) mentre si ridurrebbe al +0,16% per le famiglie più ricche. Con l’aumento dell’Iva, a pagare il conto più salato a livello nazionale, saranno le famiglie della provincia autonoma di Bolzano: l’aggravio medio annuo sarà pari a 135 euro. Seguono quelle venete, con 113 euro, quelle emiliano – romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro. Le realtà meno colpite, invece, saranno quelle del sud. Per questo sono tanti gli appelli al governo per bloccare questo provvedimento. Giuseppe Bortolussi dice: “Il governo abbassi l’Iva, ma senza aumentare le tasse. I problemi sono molti: gli esodati, il rifinanziamento della Cig in deroga, la seconda rata dell’Imu, il rientro del rapporto deficit/Pil sotto il 3%. Sarebbe opportuno ripartire dall’Iva che, purtroppo, è aumentata di un punto”. Bortolussi fa una precisazione: “La riduzione dell’aliquota dal 22 al 21% non dovrà avvenire attraverso l’introduzione di nuove tasse. Si prevedeva che il mancato aumento dell’Iva fosse coperto da un ritocco all’insù delle accise sui carburanti e da un aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese. Bisogna trovare nuove
l’appello deGli industriali padovani al ministro zanonato
“Si ripristini la deducibilità dell’Imu sui fabbricati produttivi e sugli alberghi”
L
a deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef dell’Imu che grava su fabbricati produttivi e alberghi, sparita nell’ultima versione del decreto legge 102 del 31 agosto, avrebbe consentito alle imprese venete un risparmio d’imposta di 90 milioni di euro, alleggerendo un gettito Imu 2013 stimato in 652 milioni, il 35,1% più del 2012, ma addirittura +112% rispetto all’Ici 2011. La marcia indietro del Governo è suonata come una beffa, dopo che le bozze del decreto davano per certo l’inserimento dello sconto fiscale sui beni strumentali alle attività produttive. Fino al ripensamento finale: né abolita l’Imu per le imprese né resa deducibile, seppure parzialmente (e non dall’Irap). La stima è di Confindustria Padova che, partendo dai dati dell’Agenzia del Territorio, ha stimato il gettito Imu 2013 dal sistema produttivo regionale e quindi calcolato quale sarebbe stato il risparmio d’imposta per effetto della deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef. “Gli imprenditori sono stanchi di promesse fatte e non mantenute - ha dichiarato il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin (in foto)-. Come è pensabile ritrovare un sentiero di crescita se alla prova dei fatti il sistema produttivo, vero motore del Paese, è trattato alla stregua di Cenerentola di ogni decisione di politica economica e fiscale? Così si deprimono le aspettative e la ripresa resta una chimera”. Da qui l’appello al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato perché “si trovino gli spazi per ripristinare nella legge di stabilità la deducibilità dell’Imu”.
CHIOGGIA: In piccola palazzina appartamento al 2° piano ristrutturato e arredato, composto da ingresso, cucina abitabile, salottino, camera matrimoniale, bagno. Cantina in comune. EURO 450 mensili
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coperture agendo sulla spesa pubblica improduttiva: stop ad ulteriore incremento del carico fiscale”. Ma non è solo l’Iva a preoccupare. Un salasso arriverà anche dalla Tares, la tassa sui rifiuti in vigore da quest’anno. Quest’anno l’importo medio dovrebbe attestarsi sui 450 euro a famiglia. La Tares costerà agli italiani 2 miliardi in più di quanto pagavano con la Tarsu/Tia. Tra il 2000 ed il 2013 l’aumento delle bollette relative al servizio di asporto rifiuti è stato del 67 per cento: se tredici anni fa ogni famiglia pagava mediamente 270 euro, con la Tares l’esborso medio per ciascun nucleo si attesta sui 451 euro. “Come è possibile che nel 2013 le famiglie paghino un importo così pesante – su chiede il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5 per cento e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di oltre il 30 per cento?”. Il cuore della ex Finanziaria sarà, la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale con l’obiettivo di rendere più pesante la busta paga dei lavoratori. Saranno previsti sgravi fiscali per le start-up innovative. La seconda rata dell’Imu si pagherà? Mistero. Ad ora sembra che il governo avrebbe intenzione di ripristinare l’Imu per quel 10% di famiglie che possiedono immobili di lusso, per coprire le nuove esigenze finanziarie si punta alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica.
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Argomento del mese 5 8 Argomento del mese Dopo l’Imu sulla prima casa
Foto grande di case
Marco Stradiotto
Marco Stradiotto (Pd)
foto piccola Marco stradiotto, se possibile recente
cano l’economia veneta Tagli agli sprechi
L’Anci contesta le dismissioni delle società di Alessandro Abbadir
S
prechi pubblici e tasse da pagare. Fra i provvedimenti che accompagnano le azioni di taglio nelle pubbliche amministrazioni c’è quella che prevede che i comuni dovranno dismettere le proprie società, a meno che queste non abbiano chiuso in utile gli ultimi tre esercizi. Il termine fissato al 30 settembre è stato prorogato ma non mancano le polemiche. Si tratta di un provvedimento che nelle intenzioni intendeva restringere le aree di spreco e risanare i conti pubblici, limitando anche il malcostume delle assunzioni imposte da logiche clientelari. Così entro la fine del 2010 i Comuni fino ai 30 mila abitanti avrebbero dovuto liberarsi di tutte le partecipazioni (per i Comuni fra i 30 e i 50 mila entro il settembre 2014), termine poi portato appunto al 30 settembre 2013. Insomma sono passati quasi tre anni e si parla di una nuova proroga. I Comuni a rispettare i termini non ci pensano proprio. Anci Veneto è chiarissima, e contesta alla radice le motivazioni del provvedimento. Il presidente dell’Anci Veneto va giù pesante “È una norma insulsa – dice Giorgio Dal Negro (nella foto), presidente di Anci Veneto e sindaco di Negrar, in provincia di Verona – che fa di un’erba un fascio senza distinguere le singole situazioni”. Sulla stessa linea Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vicenza), e presidente commissione finanza locale per l’Anci Veneto. Per Marchioro si può anche pensare che le ”motivazioni alla base del provvedimento siano sensate però la mia obiezione è di carattere economico: se ho una società che rispetta i parametri di mercato e magari mi garantisce un utile, perché mai dovrei dismetterla? Stabiliamo dei parametri finanziari e poi facciamoli rispettare a tutte le società controllate o partecipate dagli enti locali”.
spalla pag 5 per veneziane
SANTʼANNA DI CHIOGGIA: Vici-
no alle scuole e negozi, in piccola palazzina, appartamento al primo piano composto da ingresso,
zona giorno, 2 camere da letto,
bagno, poggiolo e garage di proprietà. Arredato.
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SOTTOMARINA: In palazzina di nuova costruzione appartamento tipo di 45 mq composto da ampia zona giorno, camera da letto matrimoniale, bagno. Garage di proprietà. EURO 450 mensili
“Con la service tax maggiore equità” L
’abolizione dell’Imu sull’abitazione principale e la sua sostituzione con un‘imposta comunale sui servizi decisa dal Governo era una riforma necessaria. L’affermazione è dell’ex senatore del Partito democratico Marco Stradiotto, ed ex sindaco di Martellago, nel Miranese, ora impegnato con un gruppo di lavoro che, per conto di Sose Spa - una società creata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia per svolgere altre attività di studio e ricerca in materia tributaria - sta determinando i costi e i fabbisogni standard dei Comuni, delle Province e delle Regioni. L’esponente del Pd, si dice convinto sostenitore della riforma che introduce un’imposta più equa dell’Imu. “Chi ha ragionato sul piano teorico - sostiene Stradiotto - non ha considerato che le rendite catastali nel nostro Paese sono sperequate, sia tra i diversi territori che all’interno dello stesso comune. L’effetto pratico ha determinato che nello scorso anno vi siano stati cittadini “ricchissimi” che hanno versato, sulla prima casa, pochissima Imu e cittadini “poveri” che, sempre sull’abitazione principale, hanno pagato tantissima Imu”. Affermazioni argomentate con una serie di dossier, comparazioni e analisi sui dati del 2012. “L’Imu contiene due errori di fondo e un vizio che l’anno trasformata in un’imposta ancora più iniqua della vecchia Ici” afferma parlando di “un’imposta comunale trasformata in un’imposta mista. Ciò ha creato un mix perverso fra rendite catastali squlibrate, coefficienti moltiplicatori e detrazioni uguali per tutti”. “Questa iniquità - prosegue - andava risolta. La soluzione poteva essere quella di attendere la rideterminazione delle rendite catastali di tutti i fabbricati, come previsto dalla delega fiscale, quindi di rivedere sia il meccanismo dei coefficienti moltiplicatori sia quello delle detrazioni previste per l’Imu, ma il tempo necessario per fare tutto questo richiede un lavoro di alcuni anni mentre l’iniquità andava risolta subito. Il Governo ha trovato una soluzione che risponde sia alla necessità di rendere più equo il prelievo fiscale sia alla necessità di dare ai comuni uno strumento che possa garantire le risorse necessarie per erogare i servizi, consegnando ai comuni una reale autonomia finanziaria, in linea con quelli che sono i principi cardine del federalismo fiscale dove ad una maggiore autonomia deve corrispondere una maggiore responsabilità”. “Con l’abolizione dell’Imu sull’abitazione principale e con la previsione della service tax - riassume allora Stradiotto - si determina: una maggiore equità del prelievo fiscale tra i cittadini dello stesso Comune; un maggiore equilibrio del prelievo fiscale fra i diversi territori e tra i diversi comuni; una maggiore autonomia finanziaria dei comuni accompagnata da una maggiore responsabilità degli stessi che con il nuovo sistema possono calibrare in modo equilibrato l’imposta. La service tax è una vera imposta federalista che permette di valutare l’operato degli amministratori, permette al cittadino di valutare l’efficacia e l’efficienza dei propri amministratori, permette il: “pago,vedo,voto!”. Con un sistema fiscale sugli immobili basato sui metri quadrati e con delle detrazioni sulla base del numero dei residenti si riesce a garantire una maggiore equità e si risponde meglio al principio della progressività. Con il meccanismo della service tax si riconosce che la prima casa non produce reddito, ma invece produce la necessità di fruire di alcuni servizi collettivi offerti dal Comune e che vanno pagati (una sorta di canone condominiale per garantire i servizi e gli spazi comuni)”. “A distanza di 2 anni - conclude allora Stradiotto - viene approvata dal Governo una riforma dell’imposizione fiscale comunale che corrisponde alla stessa proposta che il Pd formulò nel 2011, è per questo che dico che per gli osservatori superficiali sbagliano quando considerano l’abolizione dell’Imu e la previsione della service tax come la vittoria del Pdl. In realtà si tratta della vittoria del buon senso e dell’equità”. O.J.
6 Approfondimento Riforma delle circoscrizioni giudiziarie Nei primi giorni di settembre fascicoli e computer sono stati trasferiti
Chioggia non ha più un tribunale, ma non si arrende Continua la battaglia del Comitato “Salviamo il tribunale di Chioggia” e del sindaco Giuseppe Casson nonostante l’accorpamento con Venezia sia già iniziato di Sara Boscolo Marchi
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hioggia non ha più un tribunale: la altri 45 uffici giudiziari sparsi in tutta Italia legge ha fatto il suo corso, senza hanno ottenuto una proroga più o meno transigere. Il Ministro della Giustizia, lunga (dieci mesi o più, a seconda dei casi) Annamaria Cancellieri, non ha esitato ad per le attività di archivio e per altre funzioni applicare la riforma delle circoscrizioni giu- giudiziarie. Il Comitato “Salviamo il tribunale di diziarie (decreto legislativo n.155/2012) e già nei primi giorni di settembre, tutti i Chioggia” e il sindaco Giuseppe Casson non fascicoli correnti e i computer del tribunale si arrendono e continuano la loro battaglia per il mantenimendi Chioggia sono stati prontamente trasferiti De Tilla (Anai): “La battaglia to del tribunale in finale si svolgerà con città, sebbene a Venezia. l’accorpamento Inascoltati gli ap- il referendum abrogativo con il capoluogo pelli degli ultimi mesi, che sei consigli regionali lagunare sia già che hanno visto i par- hanno richiesto” cominciato. lamentari e i sindaci “Chioggia è la seconda città della Prodei comuni colpiti spendersi per evitare la chiusura delle sezioni distaccate dei tribuna- vincia per grandezza e popolazione - comli. Solo 8 di queste sedi (Chiavari, Lucera, menta il sindaco Giuseppe Casson - la sopRossano, Sanremo, Alba, Bassano del Grap- pressione della sezione distaccata di Venezia pa, Pinerolo e Vigevano) sono riuscite ad ot- costituirebbe un gravissimo pregiudizio per i tenere una deroga di due anni, per dar modo cittadini del nostro comune e dei territori lidi smaltire le cause civili arretrate. Mentre mitrofi (Cavarzere e Cona), che fino ad oggi
hanno potuto affidarsi ad un servizio fruibile facilmente. Centralizzare tutto a Venezia significa penalizzare la cittadinanza – continua Casson – il governo non ha tenuto conto della distanza e dei tempi di percorrenza per Venezia, dei problemi di viabilità sulla SS Romea, congestionata dal flusso turistico estivo e contraddistinta dal triste primato di “strada più pericolosa d’Italia”. In realtà, la Cittadella della Giustizia di Chioggia è stata concessa in uso gratuito al Ministero della Giustizia da parte del Comune, che ne sostiene anche tutte le spese vive. La struttura, quindi, non andrebbe a gravare sul bilancio del Ministero, ma anzi, solleverebbe lo Stato da ulteriori spese indotte dall’ampliamento della sede centrale di Venezia, già alle prese con difficoltà logistiche nell’accogliere il personale e il materiale delle sedi periferiche che vi saranno trasferite”. A causa dell’aggravio dei disagi e dei costi a carico del cittadino, la scorsa primavera
Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e l’avvocato Maurizio De Tilla la Giunta comunale ha affidato all’avvocato Maurizio De Tilla, presidente dell’Anai, l’incarico di rappresentare il Comune nel ricorso al Tar del Lazio sulla base di un presunto vizio di legittimità del D.Lgs. 155/12. Si tratta di un’istanza “ad adiuvandum”, ovvero di supporto al ricorso già presentato da altri enti (l’Oua, Organismo unitario dell’avvocatura, 12 consigli provinciali dell’Ordine degli avvocati, il Coordinamento nazionale degli Ordini forensi minori) e dai comuni interessati contro la soppressione dei cosid-
detti tribunalini di tutta Italia. La “class action” è ancora in corso, ma l’avvocato De Tilla ha tranquillizzato la cittadinanza chioggiotta durante l’incontro pubblico tenutosi in Sala Consiliare sabato 28 settembre. “La battaglia finale - ha detto De Tilla - si svolgerà con il referendum abrogativo che già sei consigli regionali hanno richiesto. Ne sarebbero bastati cinque, perciò il referendum quasi sicuramente si farà e anche Chioggia potrebbe riavere il suo tribunale”.
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commenti amari anche dal sindaco di Cavarzere Henri Tommasi
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a decisione di chiudere il tribunale di Chioggia è un duro colpo anche per la comunità cavarzerana. E’ molto rammaricato il primo cittadino di Cavarzere, Henri Tommasi, sia nella veste di politico che di avvocato Il tribunale infatti ha sempre rappresentato un servizio territoriale fondamentale e ben definito, a copertura delle varie necessità di una vasta area geografica che è quella circoscritta dal territorio comunale di Chioggia e che comprende anche i comuni di Cavarzare e di Cona. La recente decisione è uno dei tanti esempi degli ultimi tagli che hanno pesantemente colpito non solo la giustizia italiana, ma anche la sanità e che incrementa una situazione già difficile e precaria. “Uno stato senza giustizia è uno stato carente su tutti i livelli e fronti” - premette il primo cittadino. “I risultati di questa grave situazione sul piano nazionale e locale sono sotto gli occhi di tutti e non mi addentro ad aprire una parentesi che sarebbe davvero lunghissima sulla malagiustizia italiana, a partire dalle lungaggini dei processi, arrivando alla chiusura delle sedi distaccate dei tribunali che hanno sempre funzionato in modo adeguato e che ora inevitabilmente implicheranno un ulteriore rallentamento della giustizia”. “Nel caso specifico, la chiusura del nostro tribunale di Chioggia non è solo un problema di avvocati, abituati a spostarsi
Il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi per lavoro, e di dipendenti pubblici – spiega Henri Tommasi - poiché colpisce prima di tutto l’intera popolazione cavarzerana che si troverà a percorrere 60 km per doversi recare a Venezia per ogni necessità giuridica, con relativo aggravio di costi e perdita di tempo. Venezia è già di per sé una città molto particolare e a questo dato di fatto si deve aggiungere la precaria e fatiscente situazione della sede civile, che si trova a Rialto, mentre la sezione penale è stata spostata a Piazzale Roma”. Ad un problema già di natura strutturale, legato ai problemi di natura fisica delle sedi in cui allocare i giudici, si vanno dunque ad aggiungere gli ulteriori problemi burocratici, che inevitabilmente comporteranno lungaggini e difficoltà. Oltre a ciò, Tommasi è alquanto preoccupato anche per il futuro dei giudici di pace. “Nonostante sia stata prorogata, la normativa potrebbe avere effetti negativi immediati anche sui giudici di pace con la conseguente eliminazione del servizio comunale preposto, che è il servizio più vicino al cittadino”. Melania Ruggini
8 Approfondimento L’Intervento
Il caso
Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire
L’intervista L’avvocato Bruno Rosetti, presidente del Comitato “Salviamo il Tribunale di Chioggia”
Vogliamo evitare un inutile danno ai cittadini di Sara Boscolo Marchi
L
’avvocato Bruno Rosetti, presidente del Comitato “Salviamo il Tribunale di Chioggia”, s’impegna a portare avanti azioni legali e di sensibilizzazione per impedire la chiusura del tribunale chioggiotto. Quali sono le origini del famigerato d.lgs. 155/2012? “Il provvedimento rientra nel programma di razionalizzazione delle spese voluto dal governo Monti, ma in realtà ispirato alla legge varata dal Ministro Nitto Palma durante il governo Berlusconi nel 2011. Trattasi della revisione della geografia giudiziaria, ovvero delle aree di competenza dei vari collegi giudicanti. In un contesto del genere, Chioggia avrebbe potuto acquisire sotto la sua competenza alcuni territori del Polesine e della bassa padovana, così come del basso veneziano, ad esempio Camponogara”. Tuttavia, stiamo parlando di soppressione dei tribunali. Secondo quali criteri? “Il decreto legislativo 155/2012 prevede una riorganizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero. Di fatto, l’esecutivo Letta, con l’appoggio di PD e Pdl, ha fatto sua la soppressione di 220 sezioni distaccate di tribunale, 31 tribunali primari e 31 procure della Repubblica, secondo criteri per lo più d’estensione geografica, rilevanza demografica e indice delle sopravvenienze”. Quali sono state le reazioni a questo provvedimento? “Il Comitato “Salviamo il tribunale di Chioggia” si è adoperato sin da subito per collaborare con il Comune di Chioggia e rivolgersi agli organi competenti in via gerarchica per ottenere una proroga alla chiusura del tribunale. Contemporaneamente, prosegue anche il ricorso “ad adiuvandum” al Tar del Lazio, insieme a tutti gli altri comuni penalizzati dal d.lgs. 155/2012. Sebbene finora gli appelli non
FOCUS
U
“Al Tribunale di Chioggia sono ancora conservati tutti i corpi di reato, gli archivi e gli arredi. Questo non fa pensare ad una chiusura definitiva, ma lascia un barlume di speranza”
L’avvocato Bruno Rosetti, presidente del Comitato “Salviamo il Tribunale di Chioggia” siano stati presi in considerazione dal governo e il Ministro Cancellieri abbia dichiarato di voler portare a termine i tagli per “far bella figura con l’Europa”, il sindaco e i nostri rappresentanti continuano la lotta a livello politico per evitare un inutile danno alla cittadinanza”. Dopo l’avvento dei camion che il 6 settembre hanno trasferito tutti i fascicoli correnti e i computer a Venezia, cosa rimane della Cittadella della Giustizia di Chioggia? “Rimane aperta solo l’ala del Giudice di Pace. Ciononostante al tribunale di Chioggia sono ancora conservati tutti i corpi di reato (essenziali per lo svolgimento di un processo) e gli archivi, oltre agli arredi. Questo non fa pensare ad una chiusura definitiva
del foro chioggiotto, ma lascia piuttosto un barlume di speranza”. Nell’incontro pubblico del 28 settembre quali sono state le strategie illustrate dall’avvocato De Tilla per ovviare alla chiusura della sezione di Chioggia? “Oltre alla “class action” con gli altri comuni coinvolti dai tagli, si profila un referendum abrogativo del D.Lgs. 155/12. Già sei consigli regionali ne hanno presentato richiesta e altri potrebbero aggiungersi, data la drammatica portata del provvedimento del governo. Essendo sufficienti anche solo cinque domande da parte dei consigli regionali, è molto probabile che il referendum abbia luogo e Chioggia possa mantenere il suo tribunale”.
di Marco Pavin*
segue da pag.
...competenze, risorse - progettuali ed economiche - per perseguire insieme, nell’autonomia dei ruoli, soluzioni ai bisogni concreti di cittadini e imprenditori. Qualche esempio, per essere più chiaro. Come mitigare l’impatto (prevedibile) delle nuove tasse locali (la non ancora nata, ma già famigerata Service tax) sulle tasche di famiglie e imprese? Sediamoci a un tavolo, tecnici dei comuni e delle associazioni imprenditoriali, e verifichiamo se ci sono spazi per soluzioni equilibrate. Come pianificare condizioni di crescita sostenibile, attenta alle esigenze di chi produce e rispettosa dell’ambiente? Rendiamo ancora più stringente il coordinamento sulle politiche urbanistiche e territoriali. Come lenire la piaga della disoccupazione, di cui spesso i sindaci sono testimoni partecipi ma impotenti? Incrociamo le nostre conoscenze sul bisogno di lavoro e sulla domanda che c’è nel territorio. Con un approccio non assistenziale, ma certamente «sociale». Come tentare la via dei bandi europei, penso alle Smart cities (ma anche innovazione, mobilità sostenibile, turismo), per intercettare fonti di finanziamento alternative a quelle (prosciugate) di Roma? Mettiamo insieme le rispettive competenze progettuali e tecniche per giocarci le nostre chance a Bruxelles. Sono esempi parziali, ma che spero diano il senso di come interpreto quella “prossimità attiva” tra chi amministra e chi produce, in una logica “coalizionale”, non più rivendicativa. Non sarà la panacea, ma una via più diretta ed efficace al cuore dei problemi (e delle soluzioni). I comuni sono l’istituzione più prossima alla gente, più vicina ai bisogni di famiglie e imprese. Forse è proprio da qui che può ripartire un’”operazione fiducia” che restituisca credibilità alla politica, rigeneri il senso di comunità, raccordi le energie migliori per costruire valore condiviso. Ben venga, allora, l’intuizione di ripartire da quella “prossimità attiva”, da un raccordo più intenso e operativo tra chi ha la responsabilità di amministrare e chi quella di rappresentare il tessuto produttivo ed economico. Da tradurre nell’elaborazione di una “veduta lunga” sulle traiettorie di sviluppo, in proposte e azioni condivise. È un approccio che trova terreno fertile in una comunità locale che ha già sperimentato, con alterni successi, i coordinamenti fra le categorie economiche, i quattro tavoli delle Ipa (le intese programmatiche d’area), le unioni dei comuni. Da rilanciare oggi con più convinta determinazione, nella consapevolezza delle connessioni che oggi legano in unico destino tutti gli attori sociali ed economici. Senza aspettare il tornante della primavera 2014, quando più di sessanta comuni padovani andranno al voto, compreso il capoluogo. Ma avviando da subito il dialogo e il confronto con i sindaci e gli amministratori, affinché la prossima tornata elettorale non sia un ring inconcludente di slogan e bandierine ideologiche. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
Continuano le manifestazioni
gli avvocati: “Si riapra il tribunale”
na protesta che non si placa è quella messa in atto dagli avvocati e dalla cittadinanza per riaprire la sezione Distaccata di Chioggia del Tribunale di Venezia soppressa con il D.L. 155/2012. Dapprima infatti un sit in organizzato dagli avvocati chioggiotti ha cercato di interrompere le operazioni di trasloco avvenute lo scorso 6 settembre, giorno in cui si è tenuta una riunione straordinaria del Consiglio Comunale aperta alla città. Questi avvenimenti non hanno però interrotto le proteste e sabato 28 settembre
si è svolto presso la sala del Consiglio Comunale un incontro pubblico grazie alla collaborazione del Comitato per il Tribunale di Chioggia e l’Anai (associazione nazionale avvocati italiani) che ha visto la partecipazione del presidente del Comitato Bruno Rosetti, dell’avvocato Giovanna La Bella, presidente della sezione Anai di Padova-Chioggia, dei sindaci di Chioggia, Giuseppe Casson, e di Cona, Anna Berto, edell’avvocato Maurizio De Tilla, Presidente nazionale della neo costituita Associazione Anai.
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Quest’ultimo, con determinazione e chiarezza, ha ribadito il costo eccessivo che l’operazione di soppressione sta comportando. Inoltre i tempi della giustizia rischiano di dilatarsi ulteriormente provocando notevoli disagi per i cittadini. L’invito rivolto al sindaco a non cedere la “cittadella della giustizia”, perché per tutti rimarrà tale, per altri scopi incoraggia a proseguire in questa battaglia, perché Chioggia riapra la sezione Distaccata del Tribunale di Chioggia. Miriam Vianello
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10 Chioggia Basso Veneziano Amministratori, associazioni di categoria e sindacati insieme
Sviluppo economico e lavoro, un tavolo permanente e intercomunale
FOCUS Cavarzere
Il sindaco Tommasi: Importante fare rete”
di Sara Boscolo Marchi
U
n tavolo permanente che si occupi dello sviluppo economico e delle politiche del lavoro è stato istituito tra i comuni dell’area sud del veneziano, Chioggia, Cavarzere e Cona. Il nuovo organismo avrà funzioni propositive e consultive nei confronti delle Amministrazioni comunali su temi come lo sviluppo economico, le politiche del lavoro e le attività produttive. La decisione è stata presa dalla Giunta comunale, su iniziativa dell’assessorato alle Attività produttive, cogliendo la proposta avanzata dal consigliere comunale Jonatan Montanariello (PD) lo scorso aprile. “Il tavolo è una prima risposta a questo periodo di difficile congiuntura economica. Per una prospettiva credibile di rilancio, è necessaria una visione strategica d’area e di mercato, che superi i confini strettamente comunali– spiega il vicesindaco e assessore alle Attività Produttive, Maurizio Salvagno – Intervenire su un’area interdistrettuale così vasta offre molte più opportunità nei
L’assessore alle Attività produttive Maurizio Salvagno risultati, considerando che il territorio, al di là dei meri confini amministrativi, ha molti punti in comune”. Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, aggiunge: “Oggi più che mai i vari attori economici sono chiamati a svolgere un’azione coordinata e sinergica per valorizzare quegli strumenti di programmazione economica in grado di collegare opportunità produttive di varia natura. – continua Casson - Occorre favorire l’integrazione tra politiche del lavoro e politiche di attrazione, mediante la promozione d’interventi per l’inserimento occupazionale e azioni di qua-
lificazione dei servizi alle imprese”. Il tavolo avrà i compiti di presentare proposte e collaborare all’elaborazione delle politiche di sviluppo economico promosse dalle Amministrazioni Comunali. Si preoccuperà soprattutto di cooperare con gli enti e gli organismi, a livello comunale e regionale, preposti alla definizione delle politiche del lavoro, alla stesura di linee guida per l’orientamento scolastico e professionale e le attività produttive. Assieme ai sindaci e ai delegati degli ambiti competenti, sui banchi del tavolo permanente siederanno anche i rappresen-
tanti sindacali dei lavoratori, le associazioni di categoria dei commercianti e degli operatori del turismo, dei coltivatori diretti, dei produttori agricoli e della pesca, gli industriali e gli artigiani. Conclude Maurizio Salvagno: “E’ un’iniziativa importante perché mira ad instaurare un dialogo diretto tra le istituzioni e le varie realtà territoriali, che troveranno la sede ideale per porre all’attenzione degli organi decisionali le loro concrete esigenze. – continua Salvagno – Sono convinto che la crisi nazionale possa essere superata solamente ascoltando i piccoli imprenditori e le reali necessità di coloro che non hanno un’occupazione. L’economia italiana può ricevere un impulso partendo proprio da livello locale”. Il tavolo intercomunale organizzerà anche incontri e dibattiti pubblici, a scopo informativo e divulgativo sulle forme di finanziamento per la promozione delle attività delle piccole e medie imprese.
Il centro di Cavarzere
“E
’ molto importante far rete tra le varie amministrazioni locali e i soggetti protagonisti del lavoro, ossia lavoratori, sindacati e attività produttive - spiega il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi. “Si tratta di un progetto ambizioso, che ci preme vista la situazione molto pesante, specie nel basso Polesine”. A breve, entro due mesi all’incirca, si svolgerà il primo incontro espositivo nel nostro comune in cui saranno invitati i soggetti coinvolti, tra cui Confesercenti, Confartigianato e le parti sociali, e si stilerà un calendario futuro, per studiare di volta in volta gli elementi di maggiore difficoltà, gli obiettivi, le strategie, le strade da percorrere”. Melania Ruggini
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Chioggia dice “No alla violenza sulle donne”
La campagna di sensibilizzazione è stata lanciata lo scorso anno in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
L’assessore alle Pari opportunità Vianello: “E’ un tema che non si può risolvere in un giorno ma dev’essere portato alla pubblica attenzione tutto l’anno per sensibilizzare le coscienze” di Sara Boscolo Marchi
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nche Chioggia aderisce alla campagna “365 Giorni no alla violenza contro le donne” lanciata lo scorso anno in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Sottoscrivendo la Carta d’Intenti proposta dal Comune di Torino e approvata da Anci, il Comune di Chioggia s’impegna a testimoniare una presa di posizione forte e decisa contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne. “Il Piano delle Azioni Positive delle Pari Opportunità, approvato dalla Giunta lo scorso giugno contiene già alcuni degli obiettivi della Campagna - commenta l’assessore alle Pari Opportunità, Silvia Vianello - E’ un tema che non si può risolvere in un giorno, e proprio per questo dev’essere portato all’attenzione dell’opinione pubblica tutto l’anno per sensibilizzare le coscienze civili”. Un anno fa, in collaborazione con la Camera del lavoro di Venezia e la Consulta per le Pari Opportunità, a Chioggia è stato istituito lo Sportello Donna, cui si aggiungono molteplici iniziative di sensibilizzazione e di vicinanza alle donne svoltesi in marzo. “Le amministrazioni – continua Vianello hanno un ruolo importante nel portare l’attenzione della cittadinanza su questo tema e mi auguro di riuscire a far sì che la cultura di genere possa essere d’esempio per tutti i cittadini di questa città”. La campagna prevede una serie di azioni concrete: progetti di prevenzione, l’istituzione di Centri antiviolenza e Case Rifugio per vittime di violenza, sostegno alle associazioni che supportano le donne maltrattate e informazione nelle scuole. Le amministrazioni s’impegnano ad inserire nei Regolamenti il divieto di messaggi pubblicitari offensivi (anche per i privati) e a promuovere progetti volti al recupero degli uomini maltrattanti, per incoraggiarli ad adottare comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali. Con il coinvolgimento degli Organismi di Parità, si cercherà, infine, di prevenire nuove violenze andando a modificare i modelli comportamentali violenti, e organizzando corsi d’informazione e sensibilizzazione rivolti ai dipendenti e alle dipendenti e agli amministratori/amministratrici del proprio Comune.
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opo il successo delle attività estive offerte ai bambini della nostra città dal Centro di Aggregazione Puntodinconto e dalla Ludoteca la Mongolfiera, dal 30 Settembre sono ripartite tutte le nuove iniziative invernali proposte dai due servizi promossi dall’assessorato ai Servizi Sociali del Comune e gestiti dalla Cooperativa Sociale Titoli Minori. Le attività in ludoteca, in calle della Cesetta a Sottomarina, si svolgono dal lunedì al venerdì pomeriggio mentre al Centro di Aggregazione Giovanile in via Zarlino a Chioggia, si svolgeranno dal martedì al venerdì pomeriggio, con una apertura mensile serale. Sono molte le attività laboratoriali, di gioco, tornei, prestito di libri e giochi che sono proposte ai bambini delle elementari e al Puntodincontro anche per i ragazzini delle medie. A questi ultimi infatti viene offerto uno spazio studio e la possibilità di utilizzare un’attrezzata aula informatica; dal punto di vista ludico invece vengono organizzati tornei di calcetto, pingpong e visione di film. Molte sono le novità quest’anno: al Puntodincontro tutti i giovedì saranno proposti dei divertenti corsi. I prossimi saranno un laboratorio di incisione e decorazione delle zucche, un work shop divertente sui sassi. Sono in programma numerose feste tra cui ad ottobre una mostruosa festa di Halloween...
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Chioggia 15 Ambiente Le iniziative che si sono svolte lo scorso 22 settembre
NEWS
La settimana europea della mobilità sostenibile a Chioggia L’
Interclub Acat di Chioggia e Cavarzere
dipendenze, proposto un percorso con le famiglie per creare un nuovo stile di vita
di Sara Boscolo Marchi
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i è conclusa domenica 22 settembre la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile a Chioggia, con un pomeriggio all’insegna delle animazioni per bimbi, esposizione di biciclette, negozi aperti, musica e divertimento. In Corso del Popolo, totalmente pedonalizzato per l’occasione, sono stati allestiti anche vari stand informativi che presentavano le ultime novità nel campo dei veicoli elettrici in commercio, del fotovoltaico e del solare termico. Promossa dalla Commissione Europea, la Settimana della Mobilità Sostenibile è diventata negli anni un appuntamento internazionale che vuole incoraggiare i cittadini europei all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani. Lo slogan scelto per il 2013, “Clean air! It’s your move”, in italiano “Aria pulita! Ora tocca a te”, mira a sensibilizzare il cittadino sul legame tra il traffico motorizzato e l’inquinamento atmosferico nelle aree urbane, evidenziando il ruolo attivo che ciascuno può avere nel miglioramento della qualità dell’aria attraverso le scelte di mobilità.
Il Ministero dell’Ambiente aderisce all’iniziativa europea supportando i progetti e gli eventi attuati dai Comuni e dalle associazioni, nonché promuovendo la partecipazione attiva della popolazione e specifiche azioni a carattere nazionale. “L’adesione al Patto dei sindaci “Europa 202020” - spiega l’assessore all’Ambiente, Silvia Vianello - impegna la nostra città a raggiungere gli obiettivi di riduzione di Co2, per migliorare la qualità della vita e costruire i presupposti per lasciare un mondo migliore alle future generazioni. Il coinvolgimento dei cittadini tutti, con una capillare educazione, in-
Gastronomia e promozione
I funghi incontrano le tipicità alimentari e la cultura del territorio
“P
er funghi in agriturismo“ era questo il titolo della manifestazione che ha saputo coinvolgere tutti gli esponenti del settore agricoltura della provincia di Venezia, i gruppi micologici, le Pro Loco e le associazioni di categoria del mondo agricolo. Dopo il successo della scorsa stagione lo staff coordinato dall’ assessore provinciale all’Agricoltura e alle attività produttive, Lucio Gianni, ha posto le basi per la realizzazione della nuova manifestazione denominata “I funghi incontrano le tipicità alimentari e la cultura del territorio“, che vuole coinvolgere quest’anno non solo gli agriturismo ma anche ristoranti, taverne e trattorie per un viaggio attraverso il gusto, il bello e il genuino delle nostre terre. “ Sarà sicuramente una manifestazione importante - dice l’assessore - nella quale si cercherà di esaltare l’alimentazione e la tipicità di una gastronomia tradizionale inserita nel proprio territorio. Andremo a spiegare i ruoli determinanti nella promozione turistica, evidenziando l’importanza della tracciabilità, della provenienza della produzione”. Marco Lanza
Buleghin, Amb di Chioggia
Funghi attesi più a lungo dagli appassionati per via del freddo
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uella che da poco si è conclusa è stata un’estate senza funghi: veramente carente la presenza di esemplari in particolare nella parte orientale del nostro Veneto. Quali possono essere state le cause? Lo abbiamo chiesto a Walter Boscolo Buleghin, presidente Amb del gruppo di Chioggia. “La stagione è stata fredda - risponde - e c’è stata pure una nevicata a metà giugno, i boschi si sono trovati ad avere un mese di ritardo rispetto agli abituali ritmi e questo ha avuto ripercussioni sulla crescita di molte specie di funghi. I porcini Boletus e i chiodini Armillaria da settembre hanno comunque fatto la loro comparsa per la gioia di tutti gli appassionati del settore“. L’ associazione gruppo di Chioggia Sottomarina ricorda che dal 14 ottobre riprende l’attività del secondo semestre. Gli incontri si svolgono all’ istituto Cavanis a partire dalle ore 21.00. M.L.
L’assessore all’Ambiente Silvia Vianello formazione e sensibilizzazione, è strategico affinché gli obiettivi possano essere raggiunti. Le modalità di trasporto sostenibile, oltre a ridurre le emissioni di gas climalteranti, l’inquinamento acustico e la congestione, possono migliorare il benessere di tutti. La Settimana rappresenta così un’occasione per promuovere l’incremento di forme di mobilità sostenibile e la qualità della vita, per accrescere la consapevolezza della cittadinanza in merito alle tematiche ambientali collegate alla mobilità e per presentare proposte alternative e sostenibili ai cittadini ed ottenere da questi un utile feedback”.
interclub Acat di Chioggia e Cavarzere ha rinnovato il consueto appuntamento annuale con i propri affiliati. L’incontro si è svolto sabato 5 ottobre scorso nell’Auditorium San Nicolò, in Calle San Nicolò a Chioggia. Lo slogan di quest’anno è un inno alla dinamicità negli stili di vita delle famiglie, indirizzandosi alla comunità locale, come esplicitamente indica lo stesso titolo del raduno: “Il Club in movimento: un percorso con le famiglie e la comunità per creare un nuovo stile di vita”. L’interclub Acat di Chioggia e Cavarzere si consolida dunque come un imprescindibile momento di incontro per i membri rispettivamente dei Club di alcolisti in trattamento e dei Club del gioco d’azzardo patologico, per confrontarsi sul percorso intrapreso e ricevere le premiazioni di uno, due, cinque, venti anni di astinenza. Si tratta di un bel modo per festeggiare con la comunità i propri traguardi quotidiani, spesi tra battaglie e rinunce importanti a favore della vita. Attualmente nel territorio di competenza dell’azienda ospedaliera Ulss 14 sono presenti 3 club di alcolisti in trattamento a Chioggia e uno a Cavarzere, a cui si aggiungono un club per il gioco d’azzardo patologico a Chioggia, attivo da maggio 2012, e il corrispettivo di Cavarzere attivo da giugno 2013. Il gioco d’azzardo è purtroppo una dipendenza sempre più presente nel territorio nazionale e nella realtà dell’Ulss 14 e per questo, grazie alla collaborazione del servizio dipendenze dell’Ulss 14, l’associazione Acat ha deciso di dare una risposta ad un bisogno così importante. Per qualsiasi informazione circa i luoghi e gli orari di incontro dei Club di Cavarzere e Chioggia è possibile contattare l’Associazione al numero di telefono 380 1887162. Melania Ruggini
16 Chioggia Salute Amici per la... pelle, l’iniziativa dell’Associazione “Chioggia contro il melanoma”
Melanoma, due giorni alla Darsena Le Saline per promuovere la prevenzione Effettuate oltre 50 visite a coloro che amano la nautica da diporto e trascorrono gran parte del tempo libero in barca esposti al sole. Attivo per tutti un servizio di prevenzione dermatologica a Sottomarina di Eugenio Ferrarrese
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gia in collaborazione con la direzione della Darsena Le Saline e con il Patrocinio del Comune di Chioggia, dell’Azienda Ulss 14 di Chioggia e dello Iov di Padova, sono state effettuate circa 50 visite che hanno interessato tutti coloro che amano la nautica da diporto e che vivono gran parte del tempo libero e delle vacanze estive in barca. Grande partecipazione anche alla conferenza che, dopo i saluti di Marino Ioseffini, presidente dell’Associazione “Chioggia contro il melanoma”, e di Marco Boscolo Buleghin, direttore della Darsena Le Saline, ha avuto quali principali relatori il professor Carlo Riccardo Rossi, direttore dell’Unità Operativa Melanoma e Sarcomi dello Iov di Padova, e la dottoressa Chiara Baraldo, attuale dermatologa dell’Associazione di Chioggia. Durante tutte le due giornate dell’evento è stato attivo all’interno della struttura un gazebo dell’Associazione e uno di BioNike che hanno distribuito a tutti materiale informativo e prodotti per la protezione solare e il benessere della pelle. Il fotografo
Promosse dall’associazione visite dermatologiche gratuite di screening
RISERVATEZZA CI CONTRADDISTINGUONO
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La pelle è infatti un patrimonio da proteggere da subito, tanto più oggi, in considerazione dell’aumentata aspettativa di vita. L’Associazione “Chioggia contro il Melanoma – Olnlus” ha da tempo avviato, anche attraverso il coinvolgimento delle scuole del territorio, una campagna di sensibilizzazione e informazione sul rischio e sulla protezione solare, attuata anche attraverso visite dermatologiche gratuite di screening. E tra le iniziative promosse da questa associazione una ha riguardato la nautica da diporto dedicando due giornate, il 29 e 30 giugno 2013, alla campagna di sensibilizzazione e informazione sul rischio e sulla protezione solare per prevenire nei diportisti il melanoma cutaneo partendo dal benessere e dalla cura della pelle. Tutti i diportisti, per le lunghe e spesso intermittenti esposizioni al sole, protratte anche nelle ore più calde della giornata, vengono a trovarsi in una categoria di soggetti fotoesposti a rischio per neoplasie pigmentate della cute. Nel corso dell’evento, svoltosi allo Sporting Club – Darsena Le Saline di Chiog-
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Avviate iniziative di coinvolgimento delle scuole del territorio sul rischio e la protezione solare
a Chioggia e Sottomarina
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ono bastate solo tre ore il 9 settembre scorso per esaurire tutte le sedute (oltre 120 visite) fino alla fine di dicembre 2013. Ora le prenotazioni sono sospese e solo agli inizi del mese di gennaio 2014 si potranno assegnare le visite relative al periodo gennaio-giugno 2014. Da alcuni mesi è infatti stato attivato nel Poliambulatorio San Giovanni (vicino Farmacia All’Adriatico) in viale Mediterraneo 155 a Sottomarina (Venezia) un servizio di prevenzione dermatologica a cui ci si può rivolgere per combattere il melanoma, una malattia cutanea che, se trascurata o sottovalutata, provoca terribili e mortali conseguenze. E questo è vero soprattutto per il nostro territorio e interessa in particolare alcune persone, anche a causa del lavoro svolto all’aperto: pescatori, ortolani, bagnini, muratori…. Infatti l’esposizione non corretta al sole, sin dalla più tenera età e poi nell’infanzia e nell’adolescenza, può causare danni importanti e irreversibili alla pelle che si ripercuotono negativamente in età adulta.
I componenti dell’Associazione “Chioggia contro il melanoma”
amatoriale Paolo Fidelfatti, noto per aver decorato con sue fotografie alcuni nuovi spazi del nostro Ospedale, ha creato all’interno della Darsena Le Saline un suggestivo percorso fotografico su Chioggia. Al successo dell’iniziativa, che si è conclusa con un cocktail offerto dalla Darsena Le Saline, ha contribuito la generosità di alcune Aziende di Chioggia e non, che hanno offerto i loro locali prodotti ittici (Organizzazione Produttori I Fasolari - Organizzazione Produttori Bivalvia Veneto S.C. - C.A.M. S.r.l. Chioggia - Associazione Produttori Pesca San Marco Soc.Coop.R.L.), vinicoli (Enoteca Selezione Cantine Doc di Roberta Lanza e Distribuzione T&B EXSPRESS S.R.L) e dolciari (Pasticceria Veneta srl). L’Associazione “Chioggia contro il melanoma” era presente con uno stand anche in occasione della gara di triathlon sprint organizzata presso lo stabilimento Bagni Lungomare a Sottomarina domenica 8 settembre. Per informazioni sulle iniziative e attività di questa associazione basta collegarsi al sito www.chioggiacontroilmelanoma.it
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18 Chioggia NEWS
Rotary club Rinnovo delle cariche
Il commercialista Carlo Albertini è il nuovo presidente I
Premio “Un Lavoro, una Vita”
riconoscimento al professor LUigi TOmaz per il suo impegno verso chioggia
di Eugenio Ferrarese
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er il Rotary Club l’inizio del periodo estivo coincide con la conclusione dell’anno sociale e il rinnovo della carica di presidente e del consiglio direttivo. Il presidente uscente Michele Panajotti ha rievocato gli avvenimenti più significativi della sua annata focalizzata sul tema conduttore della “Sfida educativa”, in particolare la commemorazione di Carmen Baldo, figura esemplare di educatrice chioggiotta che ha speso la sua vita al sostegno, alla protezione e all’educazione dei bambini orfani o abbandonati. Ha inoltre ricordato il grande consenso ottenuto con la seconda celebrazione: “Orgoglio e Onore della Divisa”; il service in favore di due istituzioni umanitarie locali, la Caritas Diocesana e l’Opera Baldo; infine il tradizionale premio “Un Lavoro, una Vita” conferito al professor Luigi Tomaz. Molte altre sono state le occasioni, i temi di alto profilo discussi da insigni relatori con l’intento di investigare sull’inderogabile esigenza di educare alla vita nell’ambiente sociale e alla crescita delle singole persone. Il distintivo del comando del Rotary Club di
Chioggia è passato ora al dottor Carlo Albertini, noto commercialista specializzato nella consulenza fiscale amministrativa e societaria, titolare dell’omonimo studio in viale Venezia a Sottomarina. Carlo Abertini è sposato con la dottoressa Stefania Lando, padre di Gianmarco, studente universitario. Nella sua attività professionale vanta numerose e importanti cariche in vari settori legislativi e amministrativi; per quattro anni ha anche guidato in qualità di presidente il Panathlon Club di Chioggia; attualmente è amministratore delegato della società Corte Molin Yachting Club, società proprietaria dell’omonimo porto turistico. Il neo presidente Carlo Albertini ha messo in risalto le linee guida del suo programma: “L’impegno convinto nel Rotary cambia la vita di ogni socio e di riflesso quella della sua famiglia”. Un concetto che troverà conferma nella continuità dell’azione e dei progetti che egli intende realizzare: incremento del senso di appartenenza, coinvolgimento e collaborazione del club con altre realtà sociali. Un’attenzione particolare sarà rivolta al
Carlo Albertini mondo giovanile con dibattiti e conferenze di esperti relatori, sulla famiglia, gli amici, la scuola, lo sport, le relazioni sociali nell’era di Internet, i legami sentimentali. Saranno promosse iniziative che prevedono l’assegnazione di borse di studio: interventi a largo raggio che riguardano le numerose problematiche esistenziali giovanili. Per Carlo Albertini il Rotary deve continuare ad essere attivo, coinvolto, moderno. “E’ oltremodo giusto e meritorio” ha affermato, “che tutto questo ottenga visibilità presso l’informazione affinché sia conosciuta all’esterno l’utilità sociale, culturale, solidale di un’associazione internazionale che opera generosamente per il bene della società”.
l prestigioso premio“Un Lavoro, una Vita” - giunto alla quindicesima edizione - che il Rotary Club di Chioggia conferisce a una “personalità che si è particolarmente distinta nella sua professione, che per dedizione, passione e profondo interesse ha identificato la propria vita con l’attività che ha svolto per tanti anni”, è stato quest’anno conferito a Luigi Tomaz. La storia del professor Tomaz si intreccia con la dinamica educativa, la ricerca culturale, l’impegno sociale e politico-amministrativo svolto nella città di Chioggia e non solo, per il suo lavoro, per essere stato educatore nella scuola e soprattutto per le sue grandi passioni: la pittura, la grafica, la scultura monumentale e la saggistica. Tomaz è originario di Cherso dove è nato nel 1931. Nel 1947 con i genitori ed i fratelli è giunto esule a Chioggia; per oltre un quarantennio è stato uno dei protagonisti della vita politica cittadina e per un decennio anche sindaco. È stato inoltre consigliere regionale del Veneto, vicepresidente della Comunità dei Porti Adriatici, membro della Commissione di Salvaguardia di Venezia e consigliere della Società Adriatica di Navigazione. Ha pubblicato innumerevoli articoli, ricerche, conferenze e libri su vari argomenti, prevalentemente storici. Nel 1985 gli è stato assegnato il Premio per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Assai numerose anche le opere sulla storia tra le due sponde dell’Adriatico su Cherso, sull’Istria, sulla Dalmazia e l’Adriatico. Tra le sculture e opere varie eseguite per la città di Chioggia ricordiamo le statue processionali dei Santi Patroni Felice e Fortunato nella Cattedrale di Chioggia e il Monumento al Marinaio al centro del Lungomare Adriatico a Sottomarina. E.F.
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Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
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Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997
l’ospedale di chioGGia unito per salvare una siGnora con due tumori
il lavoro multidisciplinare ha garantito la buona riuscita dell’intervento. ora la signora sta bene ed è rientrata a casa propria
Tutto l’Ospedale impegnato a salvare una signora chioggiotta. Un caso raro il suo, tanto che la letteratura scientifica nemmeno lo cita: è difficilissimo che in un paziente si verifichino contemporaneamente due tumori. Studi recenti, infatti, evidenziano che raramente un soggetto viene colpito da due tumori e se succede, accade raramente, nel 4% dei casi, e comunque avviene a distanza di 5 o 10 anni. Il caso della signora è insolito perché non solo le sono stati diagnosticati due tumori contemporaneamente e cioè uno allo stomaco (asportato quasi del tutto) e un altro al colon (dove il chi-
rurgo è intervenuto su un tratto), ma va detto che la donna, già in cura all’Ospedale per problemi cardiologici, era stata operata anche di tumore al seno l’anno scorso. La scoperta dei nuovi tumori è avvenuta recentemente. Il tutto è iniziato poco più di un mese fa quando la signora è arrivata in Ospedale con importanti perdite ematiche. E’ stata subito ricoverata e inquadrata clinicamente. Dagli esami è emerso il quadro complesso e particolarmente raro della paziente tanto che si è attivato immediatamente un lavoro multidisciplinare che ha visto coinvolte più professionalità ospedaliere: Medicina,
Geriatria, Chirurgia, Oncologia, Cardiologia, Anestesia e Fisioterapia. “Abbiamo subito capito – spiega il primario di Chirurgia Generale Salvatore Ramuscello – che il caso della signora era una corsa contro il tempo. Bisognava intervenire chirurgicamente, ma vista l’entità dell’operazione (contemporaneamente si doveva asportare due tumori) era fondamentale pianificare l’intervento”. E’ scattato così il lavoro di squadra per garantire la buona riuscita dell’operazione. “La signora è stata sei ore in sala operatoria – ha spiegato Ramuscello – e l’intervento è ben riuscito. Subito dopo abbiamo organizzato
Informa
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tutta la parte riabilitativa sia dal punto di vista alimentare che di ripresa della mobilità”. La signora è stata dimessa oggi ed ora è a casa con i propri famigliari. Periodicamente verrà visitata per constatare la qualità della sua ripresa. “Al centro il paziente – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – sia in ospedale che nel territorio. Grazie al lavoro di squadra, che mette in campo più competenze e professionalità, si garantiscono servizi e prestazioni più efficienti e di qualità”.
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Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
PREVENZIONE, BILANCIO DEGLI SCREENING ONCOLOGICI A CAVARZERE E CONA
Dg Ulss 14 Dal Ben: Lancio un appello ai cittadini perché ci aiutino, partecipando, a salvare più vite
Combattere il cancro con “l’arma” della prevenzione. Da anni l’Ulss 14 di Chioggia è impegnata nello screening mammografico, citologico e del colon retto. L’obiettivo è quello di diagnosticare tempestivamente il cancro alla mammella, al colon e all’utero per poter così intervenire quando il tumore è ancora in uno stadio iniziale. I vantaggi di un intervento precoce sono presto detti: quando il tumore interessa un’area piccola e circoscritta e più facile curarlo garantendo al paziente un migliore decorso post operatorio. Dal 2007 al 2011, a Cavarzere e Cona, nel veneziano, il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria ha promosso tutti e tre gli screening oncologici gratuiti eseguendo 4.613
mammografie, 2.420 esami delle feci, 2.488 pap test. Nel dettaglio, per quanto riguarda lo screening mammografico, nel 2007 sono state invitate 2.149 donne tra i 50 e 74 anni, di queste hanno aderito all’iniziativa 1.345 donne, di cui 11 sono state sottoposte ad intervento chirurgico; nel 2009 (lo screening mammografico viene ripetuto ogni due anni) le donne invitate all’esame gratuito sono state 2.165, ma solo 1.460 hanno risposto positivamente all’invito e 6 sono state operate per tumore; nel 2011 sono state invitate 2.603 donne, di cui hanno aderito 1.808 e 9 sono state sottoposte a intervento. Complessivamente, dal 2007 al 2011, sono state invitate a eseguire la mammografia
6.917 donne, di loro hanno aderito solo 4.613 donne e 26 sono state operate di tumore al seno. Il primo round dello screening del colon retto è partito nel 2009 e si è concluso nel 2011 interessando uomini e donne tra i 50 e 69 anni. Sono stati spediti 5.250 inviti, gli aderenti al programma di prevenzione sono stati 2.420, di cui 140 persone sono state sottoposte ad approfondimenti tramite colonscopia e 12 di queste operate per tumore al colon. Infine, per quanto riguarda lo screening citologico, gli inviti sono stati 4.749, ma le donne che hanno aderito tra i 25 e 64 anni sono state solo 2.488, di cui 32 sono state avviate ad esami di approfondimento. “E’ importante che la gente invitata
– dice la responsabile degli screening oncologici Maria Luisa Polo – risponda positivamente. E’ preoccupante che ancora un 40% circa di persone invitate rifiutino questa opportunità che l’Azienda mette a disposizione dei cittadini gratuitamente. Confidiamo che al prossimo round previsto a brevissimo, ci sia maggiore partecipazione”. “Prevenire è meglio che curare – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – e per questo scommettiamo sulla prevenzione e sul territorio. Lancio un appello ai cittadini perché collaborino con noi alla buona riuscita del programma. Così facendo diagnosticheremo anzitempo il cancro e salveremo più vite”.
Ulss 14 informa
le Specia le Specia
22 Cultura locale Pittura Dalla prima mostra del 1996 alle più recenti esposizioni
Elena Zampieri ha raccontato il suo percorso artistico Da autodidatta si è cimentata in varie esperienze artistiche, senza mai rimanere “prigioniera” degli eccessi della sperimentazione ad ogni costo di Eugenio Ferrarese
D
ipinti su tela, sacchi di iuta o altri materiali, anche plastica. E’ assai ricca l’esperienza artistica di Elena Zampieri, originaria di Cavarzere, ma da parecchio tempo ormai “trapiantata” a Chioggia dove vive e lavora, che ha presentato - in una mostra allestita fino al 21 settembre 2013 nella chiesetta di San Martino, nei pressi della Cattedrale di Chioggia - un’ampia selezione delle sue opere. Panorami, prospettive della laguna, antichi “casoni” sparsi nel territorio del Veneto osservati con uno sguardo attento, nello stesso tempo semplice e di immediata fruibilità: lo spettatore si lascia facilmente attirare da queste immagini colorate e coinvolgenti che richiamano un mondo forse già antico – i bragozzi a vela, i barconi e le tradizionali barche della laguna, il paesag-
gio rurale ancora un po’ selvatico - con un sottile velo di nostalgia per questo passato che sembra lontano, ma che ogni volta rinasce nei ricordi e nell’immaginazione. La tecnica pittorica si è raffinata grazie alle molte esperienze artistiche di questa pittrice autodidatta che ha iniziato ad esporre quasi per caso, spinta da alcuni amici, riprendendo una passione presente fin dall’infanzia. Non a caso quest’ultima personale è stata intitolata appunto “Il mio percorso artistico”, un cammino pittorico che parte da una mostra del 1996 nella Galleria “Varisco” di Chioggia e poi passa tra collettive, personali, varie partecipazioni in Italia e all’estero (Germania, Svizzera, Russia, New York…) fino alle più recenti esposizioni costellate anche da numerosi premi e riconoscimenti.
Le tele raccontano i momenti comuni della gente semplice, resi ancor più efficaci quando usa i “rustici” sacchi di iuta, un realismo romantico e attraente, quasi magico, reso con un tratto essenziale, che evita fronzoli e gli eccessi della sperimentazione a tutti i costi. La Zampieri ha però saputo cimentarsi anche nella corrente artistica nel “Surrealtotemismo” spinta proprio dal suo fondatore, l’artista Sandro Penzo, scomparso qualche anno fa: colori forti, immagini grottesche, uno sguardo più misterioso che indaga una realtà che sembra un sogno… E tra i riconoscimenti più recenti ricordiamo il “Premio internazionale della pace” in occasione della sua partecipazione alla collettiva nella città di Monreale in Sicilia nel corso dell’estate 2013.
In alto Elena Zampieri e Giancarlo Fuolega curatore dell’ultima mostra della pittrice, che si è conclusa lo scorso 21 settembre, “Il mio percorso artistico” All’inaugurazione della mostra “Il mio percorso artistico”, curata da Giancarlo Fuolega, nella chiesetta di San Martino sono intervenuti, alla presenza di numerosi ospiti e rappresentanti di gruppi artistici, il
sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, Francesco Lusciano, già assessore alla cultura di Chioggia, e il critico d’arte Giorgia Pollastri intervallati dagli interventi musicali del tenore Antonio Cevato.
Araldica
Il seminario vescovile di chioggia ha un nuovo stemma che piace all’università di torino
Lo stemma In alto l’araldista Aldrighetti l seminario vescovile di Chioggia ha un di stemmi personali, al contrario dei paesi nuovo stemma. L’araldista Giorgio Aldri- d’oltre manica, quella ecclesiastica è forse gehtti coadiuvato dal disegnatore Enzo quella più viva e possiamo considerarci Parrino di Monterotondo si è impegnato fortunati che ci sia un’araldista del calibro in un nuovo lavoro, dando i natali ad un di Aldrighetti che si occupa anche di quenuovo stemma che ha ricevuto l’apprez- sto tipo d’araldica”. zamento anche dell’Università di Torino. La blasonatura invece, che spiega il “Ancora una significato dello volta il bravo e in- Il professor Andrew stemma, riporta: faticabile araldista Martin Garvey: “Siamo “D’azzurro al calice d’oro, cimato Giorgio Aldrighetti, Fortunati ad avere di Chioggia, ci pre- un araldista del calibro dall’ostia al naturale caricata dal senta il suo ultimo di Aldrighetti” cristogramma JHS, lavoro di araldica ecclesiastica.- commenta il professor con le lettere di nero, il tutto accompaAndrew Martin Garvey, Ordinario all’U- gnato nel canton destro del capo da una niversità degli Studi di Torino - Questa crocetta greca patente d’argento e similvolta si tratta dello stemma del Seminario mente nel canton sinistro, da una crocetta Vescovile di Chioggia che sarà senz’altro cucita di rosso. Ornamenti esteriori: due d’interesse per i soci Sisa, Società italiana angeli al naturale, sostenenti lo scudo e studi araldici. Ricordiamo che tra tutti i tipi l’iscrizione circolare, in lettere maiuscole d’araldica moderna, visto la mancanza in di nero, Seminario Vescovile Chioggia”. Italia di un ufficio araldico che si occupa Giovanna Bellemo
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D.D.R. 796/2013 e D.D.R. 797/2013
DOMOTICA-TERMOIDRAULICA
ORARI dalle 9.00 alle 12.00 dalle 14.30 alle 17.30
• 14 dicembre 2013 • 15 dicembre 2013 • 11 gennaio 2014
• 12 gennaio 2014 • 20 gennaio 2014
24 Cultura locale Il premio “Fotosub, trofeo 2013”
Si premiano gli scatti più belli delle immersioni nelle Tegnùe Il concorso ha lo scopo principale di raccogliere le più belle immagini degli affioramenti rocciosi dell’Alto Adriatico per “costruire” col tempo un database
CONCORSO FOTOSUB TROFEO 2013
TEGNUE DI CHIOGGIA le più belle immagini degli affioramenti rocciosi dell'Alto Adriatico Mostra e premiazione 7 dicembre 2013 Centro Congressi Lungomare Adriatico Sottomarina di Chioggia (Ve)
La locandina del concorso “Fotosub, trofeo 2013”
di Giovanna Bellemo
L’
associazione Tegnue di Chioggia chiama a raccolta gli appassionati del mare e di fotografia subacquea e indice il concorso “Fotosub, trofeo 2013”. In gara gli scatti più belli colti durante le immersioni nelle Tegnue. Il concorso ha lo scopo principale di raccogliere le più belle immagini degli affioramenti rocciosi dell’Alto Adriatico. “Durante le campagne di ricerca, da noi svolte dal 2003 al 2008 grazie ad un finanziamento Regionale, sono state raccolte e catalogate molte immagini della flora e fauna delle Tegnue, immagini che ci hanno permesso di sostenere la grande ricchezza e biodiversità di questa Zona di Tutela Biologica – spiega Piero Mescalchin, presidente dell’associazione Tegnue di Chioggia - Siamo però convinti che molto ci sia ancora da scoprire e vogliamo anche allargare lo sguardo alle zone vicine”. L’idea di fondo è quella di costruire un “database”, un archivio con tutte le specie catalogate fino ad ora per poi implementar-
Il concorso è aperto a tutti e non richiede iscrizione, le foto vanno consegnate entro il 15 novembre lo e pubblicarlo nel sito dell’Associazione www.tegnue.it. Un modo semplice ma efficace per portare un ulteriore contributo alla conoscenza e valorizzazione di questi affioramenti dell’Alto Adriatico conosciute come Tegnue, Trezze o Lastrure. Il concorso è aperto a tutti e non richiede quota di iscrizione. Tre le categorie di fotografie ammesse che ritraggono soggetti in ambiente bentonico, specie che vivono in contatto con il fondale; in ambiente pelagico e necto – bentonico, specie che vivono in mare aperto o in prossimità del fondale e in ambiente relitto. Per ogni partecipante sono ammesse massimo 10 foto per categoria e dovranno essere consegnate via posta e via email entro il 15 novembre. Le immagini dovranno essere inviate nel loro formato nativo. Sono ammessi ritocchi per migliorarne l’aspetto, ma non pesanti artefatti o doppie esposizioni Le foto più belle verranno premiate il 7 dicembre alle ore 21.00 in occasione delle
Messaggio pubblicitarioRegolamento del concorso e adesione
www.tegnue.it riunioneinfo: annuale dell’Associazione Ulteriori tegnue@tegnue.it
poliambulatorio vespucci punta all’eccellenza in riabilitazione Il poliambulatorio vespucci, attivo nel territorio della ASL 14 di Chioggia sin dal 1980, si è affermato come Centro Medico di riferimento per i trattamenti di Terapia Fisica e Riabilitazione. La struttura, in una prospettiva di sviluppo dell’offerta di servizi sanitari alla popolazione locale, si è recentemente ampliata per offrire ai Pazienti il servizio polispecialistico di Ortopedia e Traumatologia, Neurologia, Angiologia con esame ecocolordoppler, Psicoterapia e Sessuologia, Ginecologia, Urologia, Podologia e Dietologia. Il nuovo piano sanitario prevede, oltre all’incremento delle attività poliambulatoriali (visite specialistiche), l’ampliamento dei servizi di riabilitazione e rieducazione, in modo pluridisciplinare e completo, da svolgersi con l’ausilio delle terapie strumentali e manuali, che verranno orientati ad una ampia gamma di settori specialistici. Sarà pertanto possibile intraprendere percorsi di: riabilitazione ortopedica: per il paziente post chirurgico (meniscectomia, artroprotesi anca, ginocchio, spalla, interventi alla colonna vertebrale ecc…)
al Centro Congressi Kursaal. Nella stessa sala verrà allestita una mostra aperta al pubblico. Saranno premiate le prime tre opere per ogni categoria e verrà assegnato il “Trofeo Tegnue di Chioggia 2013” alla migliore in assoluto. Durante la serata sarà proiettato un diaporama sonorizzato composto da foto inviate e scelte liberamente. Info su http://www.tegnue.it/ o all’indirizzo mail tegnue@tegnue.it
NEWS Mostra micologica il 19 e 20 ottobre
due giorni per conoscere i funghi
riabilitazione reumatologica: per il paziente artro reumatico (artrite reumatoide, artrosi, polimialgia, fibromialgia ecc….) riabilitazione dello sportivo: per il paziente colpito da tendiniti, pubalgie, lesioni legamentose, strappi muscolari, distorsioni, esiti di fratture (agevolazioni per società sportive) riabilitazione pediatrica: per pazienti affetti da paramorfismi, scoliosi, ipercifosi, dismorfismi, piedi piatti. riabilitazione neurologica: per pazienti con esiti di paraplegia, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, emiparesi, neuropatie. riabilitazione urologica: per pazienti affetti da incontinenza. riabilitazione senologica: per pazienti affetti da linfedema post intervento mammario. riabilitazione posturale: per pazienti con squilibrio posturale che genera algie polidistrettuali, in particolare a livello della colonna vertebrale, ginocchia, ecc… riabilitazione a domicilio: per pazienti con gravi problemi di deambulazione, impossibilitati a recarsi presso la struttura (prestazione privata) Il Poliambulatorio Vespucci è accreditato, quindi convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per quanto riguarda le Visite Fisiatriche, l’Elettromiografia, la Riabilitazione e la Terapia Fisica, mentre l’attività polispecialistica opera in regime privato.
L
’ associazione Micologica Bresadola (Amb) di ChioggiaSottomarina, organizza, per sabato 19 e domenica 20 ottobre, la quinta mostra micologica inserita all’interno dei festeggiamenti di “Suca Barucca de Ciosa“. La mostra si sviluppa nell’androne comunale mentre in Corso del Popolo, con l’organizzazione dell’agronomo Marco Boscolo Bacchetto presidente dell’ortomercato di Chioggia, si svolgeranno intrattenimenti e momenti degustativi a base di zucca e radicchio. L’inaugurazione della mostra, alla presenza di autorità cittadine e provinciali, è fissata alle ore 16.00 di sabato 19. Gli orari di apertura: sabato dalle 16.00 alle 19.30, domenica dalle 9.30 alle 19.30. Durante la mostra esperti micologici saranno a disposizione per illustrare le caratteristiche delle specie, sia epigei che commestibili e velenosi, insegnando anche come riconoscerli. Marco Lanza
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26 Sport locale Karate e Kickboxing Campionati del mondo W.K.U.
Dieci atleti di Chioggia ai mondiali Il gruppetto guidato dal maestro Walter Meneghini sarà impegnato a Creta dal 19 al 26 ottobre prossimo di Eugenio Ferrarese
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al 19 al 26 ottobre 2013 un gruppetto di atleti dell’Agkai allenati dal Maestro Walter Meneghini saranno impegnati nell’isola di Creta in Grecia per partecipare ai Campionati del mondo W.K.U. di Karate e Kickboxing. E con loro ad Heraklion giungeranno oltre duemila atleti provenienti da ogni parte del mondo Gli atleti della Nazionale Azzurra WKU-GCO (World Karate e Kickboxing Union – Global sport Combat Organization) sono stati selezionati con l’intento di rappresentare tutte le categorie previste in gara suddivise per età. Vi saranno infatti due atleti per le categorie giovani, Nicola Salvagno,11 anni, e Paolo Ferraris, 9 anni, che si cimenteranno nelle specialità delle forme di Karate e del Point fighting; Gianluca Vianelli, 13 anni, Alberto Cavallarin, 15 anni, e Sara Gavagnin, 16 anni, per il Karate, il Point fighting ed il freestyle; nelle categorie senior Victor Dormidontov, Michele Bellemo, Alberto Papili, Fabio Scarpa e Daniela Costa per il Karate e la Kickboxing. “Anche quest’anno la trasferta sarà molto impegnativa”, conferma il Maestro Walter Meneghini. “Già conosciamo i grandi team degli Usa, del Canada e della Germania; ora si aggiungerà la Cina con
Gli atleti chioggiotti che saranno nella squadra azzurra a Creta
la federazione del Kyokushinkai, uno degli stili più “tosti” del panorama marziale. La nostra squadra quest’anno è formata da molte new entry con meno esperienza nelle gare internazionali; ad ogni modo i nostri atleti si sono allenati duramente tutta l’estate e da settembre sono stati sottoposti ad un tour de force notevole: dovremmo riuscire a vendere cara la pelle”. La selezione del team azzurro è frutto dei risultati ottenuti nelle varie competizioni di selezione svoltesi nell’arco dell’anno sportivo 2012/13 a Livorno, Pisa, Padova e San Marino dove i nostri atleti hanno saputo sempre ottenere ottimi risultati in tutte le specialità. “Un doveroso ringraziamento – aggiunge Meneghini - va indirizzato alla società “BL carburanti”
che ha voluto sostenere il team azzurro e l’ha aiutato ad affrontare gli altissimi costi della trasferta. Nei prossimi giorni gli atleti saranno impegnati ancora nella preparazione e nel superamento di molti test che dovrebbero affinare ulteriormente la loro preparazione”. La competizione internazionale si terrà nel grande complesso sportivo di Heraklion su 8 quadrati di gara e due ring; nei primi tre giorni si effettueranno le fasi di eliminazione e qualificazione, mentre negli altri tre tutte le finali e gli incontri del torneo “K1”. Oltre ai dieci atleti in gara e al Direttore tecnico M° Walter Meneghini, responsabile per l’Italia della WKU-GCO internazionale, a far parte della formazione nazionale vi sarà anche Denis Vetri in qualità di arbitro federale.
NEWS Laser radial
Silvia zennaro e’ campionessa italiana, olimpiadi sempre più vicine
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ilvia Zennaro (in foto) è campionessa italiana di Laser Radial: l’atleta di Chioggia ha conquistato il titolo a Loano (Savona) al termine delle gare previste dal calendario nazionale della Fiv. E’ stata una affermazione caratterizzata anche dal temperamento e dalla grinta che la “leonessa clodiense” ha saputo sfoderare, abbinandole alle sue abituali capacità di gestire la gara. “Sono la prima in Italia di questa categoria, ma ancora non riesco a crederci! - dice la neo campionessa - ringrazio chi mi incita e i miei tifosi perché tutto questo, oltre che emozione, mi dà la forza per spingere sempre di più“. Ora è naturale che la prossima soddisfazione sia quella di arrivare alle Olimpiadi. “ Ci penso - ammette - già dall’anno scorso, cioè da quando sono passata alla classe Laser: vedo il sogno sempre più vicino. E’ stato un vero peccato che le selezioni non siano state fatte in base ai risultati ottenuti quest’anno, il cammino verso Rio 2016 è lungo; nel 2014 ci sarà il mondiale Isaf a Santander e poi ci dovrebbero essere le selezioni per gli atleti“. La città è molto vicina alla sua campionessa e non è da escludere che venga istituito un comitato per poter accompagnare i passi di Silvia verso l’approdo brasiliano. “La promozione degli sport nautici ha una valenza non solo sportiva ma anche culturale per la nostra città che vanta una tradizione marinaresca secolare - dice l’ assessore allo sport Narciso Girotto - è essenziale valorizzare discipline, come la vela, perchè attraverso la loro promozione si valorizza un’intera cultura legata al mare e alla laguna di Chioggia“. Marco Lanza
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Sport locale 27 Triathlon Una serata evento
Protagonisti a Vichy anche gli ironmen di Chioggia di Eugenio Ferrarese
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ichy è una nota località francese dove la gente si reca per frequentare le sue famose sorgenti termali depurative e che ha dato il nome ad altrettanto famosi laboratori di dermo-cosmetica; per un breve, tragico periodo della storia europea è stata anche sede del governo filonazista durante l’occupazione della Francia durante la Seconda guerra mondiale. Da qualche anno la cittadina di Vichy è diventata anche la meta degli ironmen ovvero i triatleti che si cimentano su gare davvero al limite dello sforzo umano: quasi 4 chilometri a nuoto, 180 chilometri in bicicletta e si conclude con la ‘tradizionale’ maratona di 42 chilometri e 195 metri. Il primo settembre 2013 alla partenza con la muta da sub – si parte prima dell’alba e l’acqua è ancora piuttosto fredda – ecco 1500 sportivi (potrebbero essere molti di più, ma per queste competizioni viene sempre stabilito un limite massimo di partecipanti ben preciso da parte degli organizzatori) provenienti da tutto il mondo che iniziano il
“Challenge Vichy” e tra questi ironmen anche quelli dell’Asd Delfino Triathlon Chioggia. Si nuota sgomitandosi in un grande canalone tra le colline francesi, poi ci si cambia in fretta e si va avanti in bicicletta scendendo e salendo su un percorso che è reso insidioso dal vento variabile. Non c’è troppo caldo e questo rende più sopportabile lo sforzo fisico. Altro cambio di maglia e scarpe per correre verso il traguardo finale. I primi arrivati sono dei professionisti noti a livello internazionale, riescono a completare le tre prove in meno di nove ore. Via via arrivano tutti gli altri, stremati, stanchi, ma soddisfatti: non importa vincere, conta arrivare e ricevere la medaglia di ironman. Per qualcuno degli atleti chioggiotti l’ironman è diventato un appuntamento praticamente annuale: Mauro Boscolo Nata, 38 anni, ha completato 11 gare; Lucio Perini, 51 anni, è alla sua decima partecipazione; Massimiliano Baldan, 39 anni, ne ha svolti 9; Ettore Furlan, 47 anni, ha gareggiato 4 volte… e invece Marco Ainzu, 49 anni, era
al suo primo ironman. Mauro Boscolo ha concluso questo “Vichy Challenge 2013” in 10 ore 34 minuti e 51 secondi; Alessandro Bozzato (abita a Piove di Sacco) ha impiegato 10:48:57; Ettore Furlan 11:11:45; Gabriele Giraldo (anche lui di Piove) – nel corso dell’estate aveva anche partecipato all’ironman di Embrunn sempre in Francia– è arrivato con il tempo complessivo di 11:15:58 seguito da Massimiliano Baldan con il tempo di 11:19:58; Lucio Perini – che ha rischiato di non concludere la gara a causa di una caduta in bicicletta – è giunto al traguardo in 11:41:26; Marco Ainzu ha impiegato13:23:19. Numerose le soste “fisiologiche” durante le varie prove: l’effetto dell’acqua termale “diuretica” di Vichy non ha però compromesso le performance degli atleti. Gli altri triatleti chioggiotti dell’Asd Delfino presenti anch’essi a Vichy hanno preso parte all’”half chellenge”, un ironman dimezzato, ma sempre comunque impegnativo: 2 chilometri a nuoto, 90 chilometri in bicicletta,
La squadra dell’Asd Delfino Triathlon Chioggia una “maratonina” di 21 chilometri Nicola Doria ha concluso questi percorsi in 5 ore, 29 minuti e 41 secondi; 5:50:49 il tempo di Dario Ravagnan è stato di 5:50:49; Paolo Albiero è arrivato al traguardo conclusivo in 5:51:00; Daniele Gibbin 5:58:38; Nerio Padoan 6:46:10; Massimo Tommasin è giunto in 7:11:23. L’allenamento dei triatleti inizia molto tempo prima con la partecipazione a numerose competizioni: questi sportivi chioggiotti erano presenti alla maratona di Roma e a quella di Treviso, agli half challenge di Barberino del Mugello, Rimini e Idro, alla gara di bicicletta “Dieci Colli” in Emilia Romagna e alla Gran Fondo “Memorial Merx” a Verona. E durante la settimana vari allenamenti anche in piscina oppure in mare - quando il tempo lo
permette - oppure a correre e in bici. Alcuni dei membri dell’Asd Delfino Triathlon si sono già iscritti al “Challenge Roth” in Germania. Si gareggerà la prossima estate a metà luglio 2014. “Ci si deve iscrivere con largo anticipo – ci spiega Mauro Boscolo – Questa di Roth è una delle competizioni più famose nel mondo. E una delle più ambite: pensate che le iscrizioni on line sono state chiuse in poco più di tre minuti”. L’ironman è anche un impegno “economico”: materiale sportivo, scarpe, bicicletta da gara, molti viaggi durante l’anno, spese di iscrizione alle competizioni (per le gare degli ironmen si arriva a 300,00 euro)… “Riceviamo qualche aiuto da alcuni sponsor, ma quasi tutte le spese le dobbiamo coprire noi”.
Sottomarina
Aquathlon, ben 500 atleti partecipano alLa tredicesima edizione
DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.
La atleti dell’Aquathlon
“M
ens sana in corpore sano” sentenziavano gli antichi latini per ribadire l’importanza di un buon allenamento fisico necessario a sviluppare un’ottima capacità intellettiva. Molti però si appassionano ad una disciplina sportiva semplicemente perché raggiungono dei risultati incoraggianti. Accade che un gruppo di amici accomunati da questa passione e appartenenti all’associazione Delfino Triathlon Chioggia hanno deciso di organizzare per il 7 e 8 settembre scorsi la gara che unisce il nuoto, la bici e la corsa in un’unica competizione. Una splendida e impeccabile organizzazione ha accolto i partecipanti che hanno percorso le strade di Sottomarina
chiuse al traffico per l’occasione. La gara di Aquathlon ha visto la partecipazione di 500 atleti, in netta crescita rispetto agli anni precedenti. I primi classificati rispettivamente per le gare di Triathlon e Aquathlon sono: Alberto Amà e Sabrina Boscolo. Per la classifica completa è possibile consultare il nuovo sito internet http://www.triathlonchioggia.it/ con i dettagli delle gare così da essere costantemente aggiornati sulle prossime gare in programma. Una manifestazione che negli anni sta diventando un appuntamento fisso non solo per gli sportivi ma anche per chi si appassionati. Miriam Vianello
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VIAGGIo In
PRoVInCIA VEnEZIA
Laguna Sono arrivati in commissione provinciale i dati dei transiti
Grandi Navi, scontro Porto-Ministero nel 2013 sono transitate tra San Marco e l’isola Giudecca 623 navi da crociera che hanno portato 1,8 milioni di passeggeri di Alessandro Abbadir
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randi Navi, a settembre c’è stato un mese di passione. Sulla questione del transito delle mega navi passeggeri nel bacino di San Marco, che rischiano di provocare un disastro in casi di incidente, hanno preso posizione contraria in tanti, vip compresi come Adriano Celentano che hanno comprato una pagina su uno dei più importanti quotidiani nazionali per protestare. Ma sono stati tanti i manifestanti che per fermare il passaggio delle navi, si sono buttati in acqua nel Canale del Giudecca. Proprio nel giorno in cui ne passavano di più. Lo scontro ora però si è fatto anche istituzionale. Da un lato il ministro Andrea Orlando che forte del decreto Clini Passera chiede lo spostamento immediato delle grandi navi a Marghera e l’istituzione di un numero chiuso, dall’altro il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa che si oppone. Ma partiamo dai numeri. Numeri emersi da una relazione dell’Autorità Portuale in una commissione provinciale ad hoc fatta nelle scorse settimane. Nel 2013 sono transitate tra San Marco e l’isola Giu-
decca 623 navi da crociera che hanno portato 1,8 milioni di passeggeri così suddivise: 110 navi fluviali, 96 di transito, 417 navi da home port. Le navi al di sotto delle 40 mila tonnellate trasportano solo il 10% dei passeggeri a fronte delle navi superiori alle 130 mila tonnellate, Se nel 2011 qui viaggiavano 150 mila passeggeri, quest’anno sono cresciuti a 402 mila. Costa è stato chiarissimo nel bocciare l’approdo delle navi passeggeri a Marghera. “Marghera – ha detto - non è praticabile perché saremmo costretti a tagliare del 33% i traffici commerciali, perché il bacino di evoluzione è troppo stretto, perché il cavoterra elettrico sopra il canale impedisce il passaggio di navi più alte di 59 metri, perché la legge vieta alle navi passeggeri di passare vicino a raffinerie e industrie”. Il consigliere Dal Cin ha commentato “Stiamo valutando le diverse prospettive sul tema “Grandi navi” sia dal punto di vista turistico sia lavorativo. Non si può perdere un’eccellenza come la Marittima, realtà invidiataci in tutta Europa con circa 5 mila perso-
ne occupate, soprattutto in questo particolare momento”. Il consigliere Pietro Bortoluzzi ha dichiarato: “Ho apprezzato la relazione del presidente Costa. Ho voluto sottolineare che sulla Marittima c’è una scelta politica presa nel recente passato, quando sindaco di Venezia era Paolo Costa. Il vero problema è mantenere un’economia fiorente, oppure si vuole rinunciare al comparto crocieristico che potrebbe trasferirsi a Trieste o Capodistria?” Il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa ha sostenuto le sue motivazioni nel dettaglio .”Oggi dobbiamo passare dalla raccolta delle opinioni di tutti – ha detto Costa - ad incardinare le valutazioni in un procedimento che porti chi di competenza (Autorità Marittima) ad una decisione definitiva. Intendo presentare la soluzione che Autorità Marittima, Autorità Portuale e Magistrato alle Acque, hanno individuato in osservanza al Decreto Clini Passera. È importante ricordare che il decreto richiede che venga identificata una via d’acqua alternativa, e non un nuovo sito, per far arrivare le crociere in Marittima senza
passare più attraverso il bacino di San Marco. Qualunque proposta di individuazione di un sito alternativo rientrerebbe in un procedimento diverso, ovvero la revisione del Piano Regolatore Portuale. Pertanto, la proposta inviata al Ministero propone far entrare le navi dalla bocca di porto di Malamocco, di percorrere un breve tratto del canale Malamocco Marghera(senza quindi interferire con il traffico commerciale), e di giungere in Marittima attraverso il Canale Contorta-S.Angelo (canale che è da scavare e adeguare)”. Per Costa, Marittima è, e deve restare, un punto di fisso di riferimento per la crocieristica per 2 motivi: il primo perché l’eccellenza crocieristica veneziana è legata all’eccellente accessibilità nautica, dei passeggeri e delle merci per i rifornimenti. Il secondo, perché l’individuazione di siti alternativi comporterebbe oggi l’occupazione di aree al momento non disponibili né funzionali”. La soluzione dell’escavo del canale Contorta Sant’Angelo permette di: evitare la commistione mercipasseggeri nociva ad entrambi i traffici per
I COMITATI AMBIENTALISTI “LE GRANDI NAvI FERME ALLE BOCChE DI PORTO”
“L
e grandi navi si fermino alle bocche di Porto del Lido di Malamocco e non siano fatte passare in alcun modo dentro la laguna“. E’ questa la proposta formalizzato nelle scorse settimane alla Direzione marittima di Venezia dal comitato “No grandi navi Laguna bene comune”. La proposta non prevede terminali o canali alternativi ma un percorso alternativo all’attuale modello di crociere: dentro in laguna solo le navi compatibili, cioè quelle con meno di 40 mila tonnellate di stazza, fuori tutte le altre ma solo se l’indotto garantito dal cambio di modello e dalla parziale riconversione della Marittima sarà giudicato insufficiente dalla città. “Nel caso in cui la città ritenga di dover accogliere comunque una quota di grandi navi - spiegano
i portavoce del comitato in una nota - queste dovranno fermarsi fuori dalle bocche di porto nelle forme che verranno indicate da un concorso d’idee internazionale aperto ai migliori progettisti del mondo e attento a esperienze già in atto altrove”. Scelta Civica, con i deputati di Scelta Civica Enrico Zanetti e Andrea Causin è l’unico partito dicono ad aver presentato un progetto proprio è quella che prevede meno costi, meno invasività per l’ambientale lagunare e tempi rapidi di realizzazione: offre alla città la possibilità di alleggerire tutto il traffico acqueo davanti al bacino di San Marco e lungo il canale della Giudecca creando una corsia di navigazione che, al tempo stesso, eviterebbe la sovrapposizione tra traffico merci e traffico passeggeri. A.A.
motivi di sicurezza e senza mettere a rischio il comparto produttivo di Marghera; realizzare contestualmente un recupero morfologico della laguna sud. È fondamentale per l’Autorità che si incardini la procedura di individuazione della soluzione definitiva in un iter chiaro di realizzazione del progetto. Tale iter dovrebbe prevedere il confronto con le altre vie d’acqua alternative ad oggi – ovvero il canale retro-Giudecca e del canale Vittorio Emanuele. Questo percorso, ha sostenuto nella sua relazione Costa, “avrà tre riflessi positivi: dare certezza dei temi e comunicare al mondo che si è risolto il problema, comunicare all’economia che Marghera prosegue nel suo sviluppo virtuoso. Transitoriamente, l’Autorità Portale sposterà a Fusina nel nuovo terminal (operativo dal 2014) tutti i traghetti (circa un terzo dei passaggi su S.Marco verranno così eliminati) e immagina di poter applicare un numero chiuso capace di contenere il numero delle navi in arrivo e chiedendo il mondo della crocieristica di arrivare a Venezia con navi più piccole.
Spazi aperti 29 3 Eventi Dal 19 al 27 la quinta edizione della manifestazione dedicata al mare, al porto e alle sue risorse
A Chioggia Ottobre è... blu “Immersione, idrografia e idraulica: per conoscere l’ambiente in cui viviamo” quest’anno si parlerà di lavoro, sport e ambiente
In programma anche un’attività di immersione, dedicata ai bambini fra i 4 e i 13 anni
di Eugenio Ferrarese
“G
ran laguna fa gran porto”. L’ingegner idraulico Cristoforo Sabbadino della Serenissima Repubblica di San Marco era un convinto assertore della vocazione marinaresca della sua città, Chioggia, da lui descritta nella famosa e dettagliata pianta del 1557. Ottobre Blu 2013 raccoglie questa importante eredità proponendo anche quest’anno, grazie all’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia della Camera di Commercio di Venezia, una vetrina dedicata a tutto ciò che è legato ad uno degli elementi naturali e fondamentali del pianeta, l’acqua, sia che si tratti di mare, laguna o fiume. La quinta edizione di Ottobre Blu riguarderà il lavoro, l’attività sociale, turismo, sport, ambiente e cultura sul tema “Immersione, Idrografia e Idraulica: per conoscere l’ambiente in cui viviamo”. Questa manifestazione che nasce con lo scopo principale di promuovere il porto di Chioggia, gli uomini, i mezzi, le attività produttive ed infrastrutturali, è ormai divenuta occasione per valorizzare tutte le altre risorse economiche e culturali del territorio.
Dal 19 al 27 ottobre 2013 – il programma dettagliato nel sito ww.ottobreblu.it – l’intera città sarà coinvolta in questa iniziativa che prevede convegni, manifestazioni culturali e sportive, e la presenza di migliaia di visitatori grazie allo sforzo organizzativo ed economico dell’Aspo e della Camera di Commercio di Venezia, della Marina Militare, in collaborazione con il Comune di Chioggia, e con il fondamentalmente supporto di tutte le realtà imprenditoriali ed economiche sia locali che del Veneto. Ottobre Blu 2013 prevede anche, in collaborazione con gli Istruttori del Comsubin - Comando Subacquei e Incursori, un’attività di immersione, dedicata ai bambini di età compresa tra i 4 ed i 13, con l’obiettivo di far conoscere il mondo sommerso. In collaborazione con la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Chioggia e la Scuola del Raggruppamento Subacquei ed Incursori di La Spezia, i giovanissimi subacquei avranno l’opportunità di un’immersione “protetta” e la possibilità di conoscere l’ambiente subacqueo e le procedure di emergenza che lo governano.
Ricca di proposte e iniziative la quinta edizione di Ottobre blu, la manifestazione del mare e del porto organizzata da Aspo e Camera di Commercio di Venezia Nell’ambito delle iniziative di Ottobre Blu 2013 sarà inoltre presentata dall’Anmi (Associazione Nazioanale Marinai d’Italia) sezione di Chioggia la biografia a fumetti dedicata a “Salvatore Todaro: il corsaro gentiluomo” che è stata curata da Dino Memmo e Sergio Ravagnan. Mostre e convegni riguarderanno “I fiumi e Chioggia”, “Figli del Piave – esposizione di storie e prodotti”, “Chioggia, capolinea della navigazione interna”, la revisione del Piano regolatore portuale di Chioggia”, “Vajont, una storia da ricordare”, il 1° centenario dell’Aviazione Navale (con una mostra del pittore di Marina
Allan O’Mill dal titolo “Storia dell’Aviazione Navale” e con l’esposizione dell’aereo “Bleriot XI-2”), l’80° anniversario dei Palombari della Marina e il 60° anniversario della costruzione del sottomarino nucleare Uss Nautilus. In occasione della serata conclusiva sarà consegnata la “Galea d’oro”, il prestigioso premio che Aspo ha istituito a favore di ente, persona o società che, nel corso dell’anno, abbia favorito l’approdo di navi prestigiose o l’avvio di nuove linee di navigazione. E tra i numerosi ospiti presenti anche il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi.
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ADOTTAMI Pippo. Maschietto 5 anni, taglia media circa 10-12 kg. La storia di Pippo è come moltissime altre, abbandonato da cucciolo, accolto da persone di cuore. Amato, cresciuto e poi sono giunti i problemi ed ecco Pippo arrivare in rifugio. Ama le persone e le coccole, ha un animo buono e gentile . La sua sofferenza è iniziata all’entrata del rifugio! E’ un cane speciale.
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30 Mondo scuola
Mondo scuola 5
Didattica speciale e scuola inclusiva Intervista al dirigente scolastico dell’I.C. di Cavarzere Filippo Sturaro
Le risposte della scuola ai bambini con Dsa di Ornella Jovane
S
ono noti come disturbi della scrittura, del calcolo e della lettura: sono i Dsa, acronimo di Disturbi specifici dell’apprendimento, definiti e “inquadrati” con la legge 170/2010, che sollecita, anche in questi casi come per tutti gli alunni e studenti con bisogni educativi speciali (Bes), il ricorso alla cosiddetta didattica “su misura”, nel necessario percorso dell’integrazione scolastica. I casi di alunni e studenti con Disturbi specifici di apprendimento rappresentano una realtà significativa anche nelle nostre scuole. La formazione dei professionisti dell’insegnamento costituisce allora un presupposto essenziale per dare risposte efficaci. Il tema è stato oggetto di approfondimento anche nel corso di una recente giornata di studio che si è tenuta lo scorso 4 settembre a Padova, organizzata dall’Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella psicopatologia dell’apprendimento (Airipa) e dall’Associazione Italiana Dislessia, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto. Ma cosa sono in concreto i Dsa? Lo spiega il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Cavarzere, dottor Filippo Sturaro, che è stato anche tra i relatori del convegno padovano. “Innanzitutto diciamo che non sono una malattia, ma una “caratteristica” - esordisce il dirigente -. Essi sono piuttosto una compromissione specifica - che tocca una o più funzioni - a carico delle abilità di lettura (dislessia), scrittura (disgrafia e disortografia) e calcolo (discaculia). Sono disturbi neuroevolutivi di matrice biologica, che non dipendono quindi nè dal livello intellettivo, nè da deficit sensoriali, nè dalla qualità dell’insegnamento. L’origine non è dunque re-
lazionale, affettiva o psicologica. E, non trattandosi di una malattia, non se ne guarisce sebbene vi sia ampio margine nelle possibilità di recupero”. Nel 90 per cento dei casi i bambini delle prime classi della primaria imparano a leggere e a scrivere indipendentemente dal metodo proposto dall’insegnante e dalla qualità delle relazioni intrattenute con quest’ultimo. Esiste tuttavia circa un 10 per cento di bambini che può non imparare efficacemente: all’interno di questa casistica sono da esplorare le cause di difficoltà che potrebbero essere eventualmente ricondotte anche a disturbi specifici dell’apprendimento, oltre che a quadri di altro genere, (l’incidenza effettiva dei DSA è infatti del 2-3%) Vi sono connessioni o legami con problemi di carattere emotivo? “I problemi di carattere emotivo - chiarisce il professor Sturaro - possono essere la conseguenza delle difficoltà incontrate a scuola dal bambino con Dsa. La frustrazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi può sviluppare un problema emotivo, di comportamento o l’abbassamento di autostima. Sono i cosiddetti disturbi in comorbilità, che si sviluppano in associazione ai Dsa”. A che età si manifestano i Dsa? “In genere una diagnosi di dislessia non può essere fatta prima dei 7 anni, quando il bambino ha quasi concluso la frequenza della classe seconda della scuola primaria; la discalculia invece è una diagnosi che può essere posta solo al termine della terza classe della scuola primaria. Non si può dunque parlare di Dsa in un bambino che frequenta la scuola
dell’infanzia, semmai si possono riscontrare delle carenze nei prerequisiti, che rappresentano dei campanelli d’allarme da monitorare nel tempo. Non è possibile parlare di disturbi specifici dell’apprendimento prima che un bambino non sia posto per un tempo sufficientemente lungo in relazione con la lingua scritta e con un codice numerico”. Chi fa la diagnosi? “La diagnosi compete al servizio sanitario nazionale (Età evolutiva) o a soggetti privati accreditati nell’ambito dei DSA”. Quali sono allora le competenze della scuola? “La scuola ha il compito dello screening che presuppone l’attivazione di un sistema di azioni d’individuazione precoce del rischio del disturbo (es. il programma Ipda), di potenziamento delle abilità carenti dei bambini individuati come a rischio e di segnalazione ai servizi delle situazioni in cui rimane la criticità anche dopo gli interventi di potenziamento realizzati a scuola. In caso di diagnosi da parte dei soggetti competenti vanno attuate tutte quelle azioni di gestione dei Dsa che comportano la costruzione di interventi didattici personalizzati - su indicazioni dei clinici - e del relativo Piano didattico personalizzato, Pdp, secondo il modello predisposto dal ministero o secondo i modelli elaborati da esperti del settore o appartenenti alle associazioni che si occupano di DSA”. Quali sono le azioni messe in campo nello specifico dalla sua scuola? “Oltre alle azioni previste per legge in tutte le scuole, la formazione dei docenti rappresenta un’azione stabile e
L’I.C. di Cavarzere, il dirigente scolastico Filippo Sturaro sinergica, che dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado coinvolge tutti gli insegnanti. Un’attività che da 5 anni sistematicamente portiamo avanti appoggiandoci ad un consulente esterno, uno psicologo esperto in psicopatologia dell’apprendimento, che svolge anche la funzione di supervisore dei modelli didattici messi in campo. E’ essenziale inoltre l’informazione dei genitori, in particolare di quelli che hanno figli alla scuola primaria, per aiutarli a capire quali possono essere i segnali da considerare come indicatori di rischio. Ogni anno organizziamo un incontro su questo tema. E’ operativo, infine, uno sportello di consulenza per gli insegnanti e, da quest’anno, anche per i genitori. Sono tutte azioni che si sviluppano in uno scenario di fondo di una scuola inclusiva, che sa organizzare un setting didattico su misura, flessibile e modularizzato per condurre al successo formativo ogni studente”. Inclusività è il principio ispiratore della didattica speciale, è quel concetto che il giornalista e scrittore Claudio Imprudente ha esemplificato nella favola del Re Trentatrè. “La giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare a ciascuno il suo” rispondeva Sberleffo, il buffone di corte, al Re Trentatrè che a lui aveva chiesto consiglio su come fare per essere un re giusto con tutti.
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Personaggio personaggio 32 4 Il Anniversari Si festeggia la sua “rifondazione”
La Banda musicale, da 35 anni colonna sonora di Chioggia Da Verdi a Beethoven, dal jazz, alla musica leggera: i maestri della banda hanno sempre accompagnato tutti i grandi eventi della città di Eugenio Ferrarese
D
al repertorio verdiano – che si sta riproponendo in occasione del bicentenario della nascita del grande musicista italiano – a Beethoven e ad altri classici per passare poi al jazz, alla musica leggera o alle rivisitazioni dei canti tradizionali: i brani presentati dalla Banda Musicale di Chioggia hanno sempre accompagnato tutti gli eventi più significativi della città. In occasione del 35° anniversario della “rifondazione” – perché a Chioggia prima della banda attuale ci sono state varie e significative esperienze fin dalla fine del Settecento: in un documento d’archivio del 1790 si fa riferimento ad una Società Filarmonica con sede in Riva Vena non lontano dalla Pescheria… - nel corso dell’estate il Museo civico a San Francesco fuori le mura ha ospitato un’ampia mostra documentaria accompagnata anche da una pubblicazione, curata da Sergio Ravagnan, che è l’attuale presidente della Banda di Chioggia, che sintetizza la storia partendo proprio dalle vecchie bande tra Ottocento e Novecento, fino a giungere alle più recenti partecipazioni dell’attuale compagine musicale. Era il 1978 quando il corso di orientamento musicale raccoglie subito una massiccia richiesta di adesioni (130 domande). Le prove si effettuano in calle Luccarini, nell’ex Caserma dei Carabinieri e la prima uscita ufficiale della “rifondata” Banda cittadina avviene in occasione dell’annuale festa dei donatori di sangue dell’Avis nel mese di settembre dello stesso anno. Qualche mese dopo, nel maggio ’79, il concerto al teatro don Bosco, con gli orchestrali che sfoggiano la nuova divisa, ottiene un grande successo. Altra data significativa sarà l’11 luglio 1979: la squadra di Chioggia ospita nel campo sportivo comunale “Giochi senza frontiere”, un evento televisivo internazionale allora seguitissimo. Ed è proprio la squadra italiana di Chioggia che vince la puntata. La banda comunale accompagnerà il corteo di tutte le squadre partecipanti che sfilano nel Lungomare a Sottomarina. E ancora, sempre nell’estate ’79, la Banda Cittadina assieme al Coro Popolare Chioggiotto si esibiscono in piazzetta a San Marco e al Lido alla festa del Redentore ed anche qualche settimana dopo alla Regata storica in Canal Grande. Gli allievi diventano numerosi, occor-
Alcune foto storiche della Banda musicale di Chioggia: nel 1979, nel 2008 per i trent’anni
re acquistare nuovi strumenti o sistemare quelli recuperati. Gli associati, amici e familiari gestiscono uno stand alla Sagra del Pesce e così avverrà anche negli anni successivi. E in 35 anni di storia i concerti si contano ormai a decine per ogni anno di attività. La Banda Cittadina è ormai da tempo integrata nella vita della città e tutte le manifestazioni di un certo rilievo sono sempre accompagnate dalla sua presenza. E da quella del suo direttore-fondatore: il maestro Loris Tiozzo. Proprio partendo dalla sua esperienza quale direttore della Banda S. Giusto, ovvero la banda dei Salesiani, è riuscito a convincere alcuni degli ex-suonatori a riprendere strumenti e la voglia di continuare. Tiozzo, che dopo 35 anni è ancora il direttore della Banda cittadina, ha anche curato numerosi testi pensati sia come strumento di studio che di lavoro: “Canti della Laguna Veneta” pubblicato nel 1988, un volume sul famoso compositore e teorico della musica Gioseffo Zarlino vissuto nel ‘500; nel 1997 altra pubblicazione: “Venti canti popolari natalizi a quattro voci”, successivamente “Le bande musicali di Chioggia” scritto nel 2003, 25° anniversario della rifondazione dell’attuale gruppo bandistico… E nel 2008 Loris Tiozzo sarà anche nominato presidente regionale dell’Ambac (associazione musicale bande assiemi complessi). Sarà solo nel 2005, dopo vari “pellegrinaggi”, la Banda Musicale - ed il Coro Popolare Chioggiotto - potranno finalmente disporre della nuova sede nella parte nobile di Palazzo Ravagnan, uno storico edificio lungo il Canal Vena che l’amministrazione comunale ha completamente destinato alle associazioni culturali. Per informazioni e contatti si può consultare il sito internet www.chioggiabanda. it. La sede della banda cittadina è aperta tutti i pomeriggi dalle ore 16,00 alle 19,30.
Messaggio pubblicitario
L’anno 2013 sarà l’anno dell’orgoglio per il Parco del Delta del Po. Così, durante le discussioni sull’adozione del Piano Ambientale avevo preannunciato, e così sta avvenendo soprattutto con la collaborazione e la fiducia della popolazione e delle attività economiche che nel Delta del Po operano. Un lavoro costante di confronto e mediazione con un obiettivo importante: far comprendere che i vincoli, anche se minimi, possono diventare una risorsa. La convivenza tra le attività dell’uomo e la conservazione della natura va vista in una nuova luce; è ora di riconoscere alla natura il suo ruolo di indispensabile fondamento della vita sociale ed economica della società, e come tale usarla e proteggerla ovunque come risorsa preziosa e non rinnovabile, che ci mette in connessione con lo spazio di sviluppo europeo. È necessario in primo luogo innalzare il livello di attenzione su questi temi e sul ruolo che possono avere nello sviluppo regionale; in secondo luogo è necessario innalzare la qualità del governo del territorio, teatro dell’incontro tra l’uomo e la natura. La recente candidatura, presentata a Parigi, dell’area del Delta del Po, quale Riserva di Biosfera – MAB UNESCO, indica la chiara volontà dell’Ente e del territorio di proporsi a livello mondiale come luogo unico di valore paesaggistico ambientale in cui l’uomo è elemento fondamentale sia di conservazione che per lo sviluppo sostenibile. Grande ringraziamento va alla Fondazione CARIPARO che per prima ha creduto e con lungimiranza ha sostenuto il percorso di candidatura che si spera si concluderà positivamente nella primavera 2014. Il Parco del Delta del Po in questi ultimi due anni ha realizzato innumerevoli iniziative a 360 gradi sui temi dello sviluppo territoriale.
Pianificazione a programmazione territoriale
Nel dicembre 2012 è stato adottato il Piano Ambientale del Parco del Delta del Po, in copianificazione con la Regione Veneto, adozione che ha segnato una tappa storica nella vita dell’Ente Parco del Delta del Po dopo venti anni di attesa e di conflittualità. Anche la redazione del Piano di Gestione delle aree ZPS (Zone di Protezione Speciale per le specie riconosciute a livello Europeo) realizzato su incarico della Regione Veneto ha fatto sì che gli elementi Europei di valore ambientale abbiano trovato, nel Parco del Delta del Po, proposte di gestione integrate con gli altri elementi di pianificazione territoriale. In ambito paesaggistico la collaborazione con la Soprintendenza Regionale per i beni Ambientali e Culturali e la Direzione Pianificazione Strategica Regionale porta l’Ente Parco del delta del Po ad un confronto per la costruzione del Piano Paesaggistico di Ambito Laguna di Veneta – Delta del Po. Questa collaborazione è fondamentale per la conclusione della visione strategica del territorio e la semplificazione amministrativa, quanto mai necessaria per lo sviluppo dell’area.
Promozione attività locali e iniziative culturali
L’Ente è inoltre motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Si ricordino le iniziative annuali delle Pro loco locali e Comuni del parco che attraverso un programma condiviso dall’Ente Parco vedono lo stesso compartecipare alle manifestazioni. Non da ultimo la festa del Riso del Delta del Po che ha visto l’unione dei produttori agricoli coordinati dalla Fondazione Ca’ Vendramin in un primo esperimento di valorizzazione territoriale attraverso i prodotti agricoli. Ma anche la Su e So per i fossi di Adria, la bottega del parco di Rosolina, la fiera del Delta del Po di Porto Tolle, le manifestazioni culturali ad Ariano nel Polesine, la fiera del Pane di Loreo, la festa della golena di Panarella a Papozze, le manifestazioni culturali e sportive di Corbola, la fiera del libro a Porto Viro, la festa per il taglio di Porto Viro a Taglio di Po ed innumerevoli altre manifestazioni locali.
Progetti Europei e progettazione Nazionale
©PH Daniele Soncin
Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella
conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro vede coinvolte entrambe le Regioni Veneto ed Emilia Romagna con progetti di vivificazione delle lagune, realizzate dal Consorzio di Bonifica delta Po, la collaborazione fra vallicoltori ed Ente Parco per il monitoraggio delle specie prioritarie e, per la prima volta, la realizzazione di azioni comuni, con le aziende vallive, di valorizzazione dei prodotti della pesca ed itinerari turistici. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Unci pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro, che tende a creare la rete dei produttori ed operatori economici per la valorizzazione delle specie ittiche quali vongole, anguille, cefali, alici ecc…. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia, importo 103 mila euro, ha creato oltre che piccole infrastrutture di servizio agli itinerari di visitazione anche una buona rete di operatori convenzionati a cui ora bisogna dare supporto per la promozione delle loro attività già dichiarate sostenibili. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro, ha consentito oltre che rilevare dati scientifici per la individuazione di indicatori ambientali dei cambiamenti climatici, in collaborazione con ARPAV, di proporre al territorio una riflessione sulla necessità di adottare strategie anche di sviluppo sostenibile per adattarsi ai notevoli mutamenti che il tessuto sociale ed ambientale sta mettendo in atto. Quindi la natura come elemento di riferimento fondamentale per adattare lo sviluppo economico di un territorio di grande valore ambientale. Questa visione di proposte gestionali è iniziata con il progetto NATREG, nell’ambito del programma Europeo MED per un importo di circa 200 mila euro, che ha disegnato un possibile Piano di Gestione per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio del Delta del Po. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. Nel progetto 2bParks, all’interno del programma Europeo SEE importo di 190 mila euro, ha visto la valorizzazione paesaggistica e di educazione scolastica nelle aree protette europee del Delta del Po con importanti risultati dal punto di vista di promozione dell’area nel mondo scolastico e dell’educazione ambientale. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali attraverso il progetto Econetwork rural importo 140 mila euro ed il progetto di promozione dell’area protetta per un importo di 150 mila euro . Gli itinerari del cinema, paesaggi culturali (i luoghi di senso), le eccellenze di prodotti agricoli e le attività didattiche sono i filoni principale delle azioni progettuali previste nel progetto denominato destinazione parchi di importo di circa 300 mila euro. In questo progetto viene prevista la realizzazione di un museo del cinema e più in generale delle arti visive in uno stabile in Comune di Porto Viro. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Nella nuova programmazione Europea 2014 – 2020 si stanno proponendo progetti sia per la infrastrutturazione e conservazione del territorio che per la promozione dei prodotti e servizi di eccellenza del Delta del Po. I programmi Europei, Nazionali e Regionali sono i via di attivazione con proposte di progettualità che coinvolgeranno tutti gli operatori economici del territorio.
La rete ed i paternariati
Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camargue in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello.
La tutela ed il rapporto con le Università
Il monitoraggio ambientale, la cura del sistema dunoso e litoraneo, la promozione di attività economiche compatibili, l’attenzione alle persone svantaggiate, sono e saranno le azioni, non esclusive, che si metteranno in essere per far sì che il Parco diventi un territorio in cui ogni cittadino si identifichi. Le attività di monitoraggio dei passeriformi per un importo di 50 mila euro, la convenzione con l’Università di Padova istituto di genetica per la prosecuzione delle attività per la protezione dello Storione Cobice, il piano di attività di monitoraggio delle acque e di identificazione metodologica del valore delle funzioni ecosistemiche degli ambienti naturali, in collaborazione con Università di Ferrara, sono una piccola parte del lavoro svolto e da svolgere nell’ambito della conoscenza e monitoraggio ambientale. La stretta collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po per l’elaborazione di piano di monitoraggio a seguito dello sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro sta portando notevoli risultati positivi nella visione complessiva del valore ambientale del fiume Po. Anche la collaborazione con l’Università di Venezia – IUAV per la redazione delle valutazioni di incidenza ambientale dei piani ed il proficuo lavoro nell’ambito dell’Osservatorio del delta del Po rappresenta un forte legame del parco con la realtà universitaria; non da ultima la collaborazione fra Consorzio di Bonifica delta del Po e Università di Padova – dipartimento di Geografia per la realizzazione di incontri internazionali fra docenti universitari e master internazionali. Di prossima firma invece il protocollo di intesa con il Politecnico di Milano per la valorizzazione della ciclovia del Po denominata Vento che collegherà il Monviso con Venezia passando per il Delta del Po.
La rete regionale dei parchi
Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricorso da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un importante punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette.
In conclusione questo anno è l’anno dell’orgoglio del Delta del Po e citando un testo a me caro di Giovannini autori del testo Uomini e parchi: “Il grande significato di un parco è soprattutto umano, poiché umana è la funzione che esso deve assolvere: ricercare nuovi comportamenti di compatibilità fra sviluppo antropico ed il mantenimento degli equilibri naturali, fissando i parametri qualitativi e quantitativi di tale compatibilità” (dal testo Uomini e parchi)
Cultura provinciale 35 9 Mestre La stagione teatrale al Toniolo
Prosa, danza, musica, più di 40 spettacoli
Una ricca proposta nell’anno in cui si festeggia il primo centenario dalla fondazione. Prestigiosi i nomi che calcheranno la scena: Balasso, Gassman, Paolini, Brilli, Giacobazzi e Marchetto. In programma anche una rassegna comica di Roberta Pasqualetto
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o storico teatro Toniolo di Mestre, a pochi passi da Piazza Ferretto, festeggia il primo centenario dalla fondazione: un traguardo importante soprattutto in questi tempi di difficoltà economica per la cultura e dove, altre realtà, hanno tenuto il sipario abbassato a causa dei tagli. Il cartellone offre una varietà di spettacoli divisa in prosa, danza, musica e una rassegna comica; la quarantina di spettacoli si divide in: 16 titoli per la prosa, cinque per la danza, una decina per la musica e dieci per Comics e dintorni. Sul palcoscenico alcuni nomi importanti e storici del teatro mestrino: Natalino Balasso, Alessandro Gassman, Marco Paolini, Nancy Brilli, Giuseppe Giacobazzi, Ennio Marchetto e molti atri; le interpretazioni variano da testi contemporanei, classici e nuovi ma sempre tenendo un piede nel mondo attuale. I prossimi spettacoli di prosa, dal 13 al 17 novembre, sono: “Le voci di dentro” di
Eduardo De Filippo con Toni e Peppe Servillo, Gigio Morra e Betti Pedrazzi; dal 4 all’8 dicembre lo spettacolo: “Servo per uno”, liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni con Pierfrancesco Favino. Dall’11 al 15 dicembre “Riccardo III” di William Shakespeare, interprato da Alessandro Gassman. Dal 18 e 19 dicembre lo spettacolo: “Verdi, narrar cantando” un concerto/spettacolo di Marco Paolini e Mario Brunello; opera ideata nel bicentenario dalla nascita di Verdi (10 ottobre 1813) per ricordare il suo passato di uomo di teatro. Gli spettacoli di danza spaziano dal balletto classico alle nuove tendenze, raccontano, attraverso il corpo, i giorni nostri. Giovedì 31 ottobre il balletto: “Kafig Brasil” con la direzione artistica e coreografia di Mourad Merzouki. Lunedì 30 e martedì 31 dicembre lo spettacolo: “Lo Schiaccianoci” con la coreografia di Lev Ivanov e Marius Petipa e la direzione artistica e adattamen-
Mira. Villa Velier
LAURA LEPRI hA PRESENTATO L’ULTIMA FATICA LETTERARIA “DEL DENARO O DELLA GLORIA”
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resentazione di grande appeal quella dell’ ultima fatica di Laura Lepri, insegnante di scrittura creativa del teatro Litta di Milano e docente presso il Master in editoria libraria della fondazione Mondadori, “Del denaro o della gloria“ è ambientato nella Venezia del ‘ 500 ed ha come protagonista principale Giovan Francesco Valier. Tutto si svolge nella parte iniziale del secolo nel periodo antecedente alla rivoluzione di Gutemberg, con una Venezia frequentata e vissuta da Bembo, Raffaello, Bernardo Tasso, Ariosto e i Torresani, eredi di Aldo Manunzio. I Torresani scelsero Giovan Francesco Valier per intervenire e sistemare il libro: Il cortigiano di Baldassar Castiglione. Ricco di riferimenti storici l’opera della Lepri parla anche della marchesa Vittoria Colonna e di tutti gli autori e stampatori di quel fecondo periodo. L’ autrice si fa trascinare dall’ amore per Venezia e dall’ entusiasmo e dalla competenza che accompagnano la sua sempre più brillante carriera già culminata con il riconoscimento di prima firma principale del settore per il domenicale de “ Il sole 24 ore “. Luogo della presentazione è stata Villa Velier di Mira, recentemente restituita al pubblico dopo il restauro, dal mecenate culturale Maurizio Trovò che gli organizzatori hanno più volte ringraziato per l’ ospitalità. Marco Lanza
A dicembre “Verdi, narrar cantando” ideato per celebrare il bicentenario della nascita del celebre musicista
Il teatro Toniolo a Mestre, quest’anno ricorre il centenario dalla sua fondazione to di Anatoly Emelyanov. Per la rassegna musica, martedì 5 novembre, il concerto: “Orchestra giovanile italiana” diretto da Wayne Marshall e con le musiche di Sergej Rachmaninov, Maurice Ravel. Martedì 19 novembre il concerto: Giovanni Sollima in “Tenebrae, il Principe dei Musici Omaggio a Gesualdo di Venosa (1566-1613)”; il principe del madrigale a 400 anni dalla
morte con le musiche di Michelangelo Rossi, Carlo Gesualdo di Venosa, Giovanni Sollima, Arvo Part, Domenico Scarlatti, Gioan Pietro Del Buono, Francesco d’Avalos. Martedì 3 dicembre il concerto a pianoforte di Andrea Rebaudengo, accompagnato dalle musiche di Frederic Rzewski. Per la rassegna comica, venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 novembre: Carlo e Giorgio “visti da vicino”; mer-
coledì 27 e venerdì 29 novembre Giuseppe Giacobazzi in: “Un po’ di me”; venerdì 20 dicembre, Enrico Bertolini, in: “Casta away: La tempesta imperfetta”. Per informazioni sugli spettacoli e per prenotazioni www.culturaspettacolovenezia.it/toniolo; gli spettacoli iniziano alle ore 21.
Chioggia Festival “Veneto, spettacoli di Mistero”
Quattro appuntamenti alla scoperta di luoghi misteriosi e leggende popolari P erché le statue del Refugium Peccatorum hanno le teste mozzate, dov’è la Corte delle Streghe, cosa aleggia attorno alla Valle dei Sette Morti, omicidio o suicidio quello del nobile ungherese rinvenuto cadavere nella sua residenza chioggiotta? Questi e altri interrogativi da brivido, troveranno risposta - tra storie popolari e leggende - nei quattro eventi organizzati dalla Pro Loco di Chioggia per il prossimo mese di novembre, che si inseriscono in “Veneto, Spettacoli di Mistero”, festival promosso dalla Regione Veneto alla scoperta di luoghi leggendari e misteriosi del nostro territorio. Il primo appuntamento è con “Chioggia e le Streghe” alle 21 di giovedì 31 ottobre al Sagraeto, dove al centro di una balaustra in pietra d’Istria è collocata la statua della Madonna del “Refugium Peccatorum”, protettrice dei pescatori, affiancata ai due lati da statue oggi prive di testa. Una guida dell’associazione culturale “La Bricola” ne spiegherà il motivo attraverso il racconto di tradizione popolare “El late ale mosche”. L’itinerario guidato fa poi tappa nella piccola e suggestiva “Corte Taccheo”, la “Corte delle streghe” con la storia “dell’Intenta”, quindi fino ai piedi del campanile della cattedrale, per rievocare la raccapricciante del “Gatto e la zampa mozzata”. La successiva tappa è Calle Ponte Scarpa dove, dall’omonimo ponte, si scorge il palazzo denominato “della strega”. Attraverso un suggestivo percorso si raggiunge piazza Vigo, un tempo punto di avvistamento del ritorno delle barche da pesca da parte dei familiari a terra. Dopo tanti brividi, una piacevole conclusione, con un assaggio di prodotti tipici. Sabato 9 novembre escursione in laguna alla scoperta
Dal 31 ottobre al 23 novembre, gli appuntamenti della rassegna in programma a Chioggia del “Mistero della Valle dei Sette Morti”, già divenuto un classico degli appuntamenti di novembre. Partenza alle 15.00 in motonave dalI’Isola dell’Unione, e navigazione verso la famigerata Valle dei Sette Morti, ascoltando letture su misteri e leggende popolari di Chioggia. Tappa in Laguna, dove i passeggeri potranno gustare un piatto della tradizione e assistere ad una drammatizzazione di un simpatico caratterista chioggiotto. Rientro previsto verso le 19. La novità proposta quest’anno dalla Pro Loco è “Strigarie e Malìe in Clugiae”, alle 18 di sabato 16 novembre. Teatro di strada messo in scena in Piazza Granaio dagli attori e figuranti della Contrada di Sant’Andrea del Palio della Marciliana di Chioggia; un esempio di procedura inquisitoria contro maliarde, streghe e presunti guaritori, tratta dalle carte vescovili degli archivi diocesani. Le pratiche stregonesche e gli scongiuri, definiti in gergo “segni”, alcuni a carattere curativo, altri erotico-amoroso, consistono in caricature di rituali o esorcismi religiosi, un misto di pre-
ghiere tradizionali storpiate e volgarizzate e motti popolari. L’ultimo evento, alle 21 di sabato 23 novembre, chiude il ciclo chioggiotto di “Veneto, Spettacoli di Mistero 2013”, è una rappresentazione teatrale presso l’Auditorium comunale S. Nicolò, messa in scena dalla Compagnia Teatronovo, con la regia di Giuliano Soncin. Un nobile personaggio ungherese, Samuel Nadudvari, viene trovato morto nella sua residenza chioggiotta. Si tratta di omicidio o suicidio? Un Hercule Poirot inviato dalla Serenissima si mette alla ricerca della verità: c’è un assassino o il nobile ha voluto por fine alla sua esistenza ambigua e dissoluta, fitta di intrighi pericolosi nei festini notturni dei salotti mondani? Un finale mozzafiato svelerà l’arcano. Per tutti e quattro gli eventi, la prenotazione è obbligatoria. Info: Pro Loco Chioggia e Sottomarina - www.prolocochioggia.org, prenotazioni@prolocochioggia.org - Marco Donadi (328.0057599)
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IL Veneto
in Ilprimo piano Veneto in primo piano 13
Sicurezza idraulica Con l’autunno torna il maltempo con i timori di chi vive in zone a rischio
La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione Aperti i cantieri per nuove opere di difesa ma servono ulteriori interventi per tutelare buona parte della regione. I Consorzi di Bonifica hanno decine di progetti nel cassetto
Zaia: “Pensiamo meno alle strade e di più alla sicurezza del territorio”
di Nicola Stievano
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orna la stagione delle piogge, dopo la “tregua” estiva i fiumi tornano ad ingrossarsi ed ogni perturbazione ormai innesca l’allerta meteo ed è fonte di ansia e preoccupazione per milioni di veneti. Questo perché gran parte del territorio della nostra regione è a rischio idrogeologico, al punto che allagamenti ed esondazioni sono sempre una minaccia concreta. Dalla disastrosa alluvione di tre anni fa qualcosa è cambiato e sono ormai aperti alcuni cantieri per la costruzione di invasi nella fascia pedemontana e il rinforzo degli argini più “stressati”. Ma restano ancora al palo molti altri interventi sul territorio, da quelli più invocati ed evidenti come il completamento dell’idrovia Padova – Mestre da usare come valvola di sfogo per le piene del Brenta e del Bacchiglione. Un’opera che tutti i comitati e gli esperti indicano come la possibile soluzione alla criticità idraulica del nodo di Padova. Inoltre non passa giorno senza che i Consorzi di Bonifica sottolineino la necessità di investire di più per le opere di consolidamento e di difesa idrogeologica. I progetti ci sono, le competenze anche, quello che manca, come sempre, è la disponibilità economica. “Ogni volta ci troviamo a dover gestire l’emergenza – spiega Antonio Salvan, presidente del consorzio Adige Euganeo – e a impegnare risorse nei momenti di crisi. Noi ci troviamo spesso a gestire un sistema concepito il secolo scorso, quando il Veneto era per lo più campagna. Oggi la situazione è ben diversa, l’urbanizzazione massiccia impone di adeguare la rete di scolo e gli impianti. Non solo, il clima sta cambiando e ormai le precipitazioni si caratterizzano per la loro intensità. Cade molta acqua in poche ore, acqua che finisce per fare danni se non viene convogliata in una rete di scolo adeguata. Abbiamo diversi progetti già pronti per aumentare la portata dei canali, per prevenire le emergenze, per mettere in sicurezza ampie aree del nostro territorio, per preservare interi centri urbani e zone produttive dagli allagamenti. Continuiamo a sensibilizzare chi ci governa ma lo scoglio più grande resta la disponibilità economica. Intanto cerchiamo di fare del nostro meglio”. Dall’area di Mestre sempre a rischio alluvione alla Bassa Padovana, dal fragile Polesine all’area Euganea, i punti critici dal punto di vista idrogeologico certo non mancano. A fine settembre intanto sono stati affidati dal Consorzio di bonifica Bacchiglione i lavori per le opere di estensione del collegamento dell’’area termale al Cana-
Gli assessori Stival e Conte con il presidente Zaia
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Sul completamento dell’Idrovia Padova – Mestre invocato da più parti manca ancora il passaggio decisivo le L.E.B (Lessino –Euganeo – Berico), che attraverso un nuovo sistema di tubazioni interrate consentirà di recapitare acqua in tutti i canali del Consorzio del bacino idraulico “Colli Euganei”. Una grande opera, che complessivamente, tenuto conto anche dei lavori già realizzati negli anni scorsi del primo tratto di condotta, costerà oltre 6 milioni di euro . Il progetto avviato, di 5 milioni di euro, previsto all’interno del “Piano Irriguo Nazionale” completa il già avviato riassetto idraulico – ambientale del bacino “Colli Euganei” – area di 11.804 ettari a nord – ovest di Padova – caratterizzata attualmente dalla presenza di numerose aree urbanizzate, piccoli insediamenti industriali, numerose aziende agricole e dagli importanti centri turistici termali di Abano e Montegrotto Terme. Nello specifico i lavori in partenza, suddivisi in due lotti esecutivi, riguardano la realizzazione di una condotta
lunga 1,6 km e di un’ulteriore sistema di condotte e manufatti (per una lunghezza totale di 5 km circa). L’intervento, una volta completato, sarà in grado di rispondere alle modificate esigenze idrauliche dell’’area, consentendo la vivificazione dei corsi d’acqua principali con l’aumento delle portate degli scoli durante tutto l’anno e la possibilità di utilizzo irriguo delle acque nelle aree agricole in primavera ed in estate. Relativamente all’utilizzo irriguo per l’agricoltura, il Consorzio di bonifica Bacchiglione ha inoltre progettato e realizzato a valle dello Scolo Spinosella (in accordo con alcune aziende private) un’area pilota di irrigazione “a domanda” per garantire la distribuzione capillare dell’’acqua dai canali consortili ad aziende agricole private - che si sono dimostrate motivate a condividere anche i costi aziendali di trasformazione – concretizzando così la collaborazione fattiva tra l’ente pubblico e gli interessi del territorio anche rappresentati direttamente da un gruppo di soggetti privati. “Una grande opportunità da cogliere per il “sistema” Colli Euganei. - sottolinea Eugenio Zaggia, presidente del Consorzio Bacchiglione - L’arrivo di acqua di ottima qualità in questa zona significa un potenziale di sviluppo enorme per l’economia agricola e turistica dell’area”.
entre in Regione si stanno chiudendo i conti dei rimborsi agli alluvionati del 2010, dopo un lungo iter non privo di polemiche, il presidente Zaia conferma la volontà di mettere in campo risorse per la prevenzione, come chiedono da anni a gran voce esperti e addetti ai lavori, cittadini che hanno provato sulla propria pelle cosa significhi avere l’acqua in casa e persone che si impegnano per la sicurezza del territorio. “In questo Paese varrebbe la pena di pensare a costruire un po’ meno strade e di più al dissesto idrogeologico, che è la vera sfida che noi abbiamo”. Queste le parole di Luca Zaia pronunciate a Longarone, durante la giornata dedicata all’anniversario della tragedia del Vajont. “La necessità di prevenire e intervenire contro il dissesto idrogeologico – ha affermato il governatore – è la nostra versa sfida. L’abbiamo vissuto con l’alluvione del 2010 che ha colpito direttamente oltre 200 comuni, 10 mila famiglie con l’acqua in casa, 3 mila imprese danneggiate. E poiché la vera sfida per un territorio è quella di mettere in sicurezza dei cittadini”. L’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte conferma l’impegno del Veneto: “La messa in sicurezza del territorio è una priorità di questa amministrazione. Siamo impegnati fin dall’inizio della legislatura sulla partita relativa alle grandi opere idrauliche a cui abbiamo messo mano dopo 80 anni che non si era fatto più nulla. Per gli interventi di difesa idraulica negli ultimi due anni sono stati spese o impegnate risorse per un totale di circa 300 milioni di euro in tutto il territorio veneto. Di recente è partita la procedura anche per l’appalto della cassa di espansione di Caldogno. Posso affermare senza paura di smentita che nessuna amministrazione, da quando nel 2003 le competenze in questo settore sono passate alle Regioni, si è mai spinta come abbiamo fatto noi così in avanti sul fronte della riduzione del rischio idrogeologico”.
Voci da palazzo 15 37 Sanità Stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 24 aziende sanitarie del Veneto
Approvate le schede di programmazione ospedaliera Lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, ha espresso il suo voto. Critici Azzalin e Sinigaglia
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opo una seduta durata più di 22 ore, lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, presieduta da Leonardo Padrin, ha approvato le schede di programmazione ospedaliera per le 24 aziende sanitarie del Veneto. Con tale provvedimento si sono stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 21 aziende territoriali, le due aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’Istituto oncologico veneto. “Con il via libera alle schede ospedaliere – dichiara Padrin al termine della seduta - abbiamo portato a compimento il percorso di riorganizzazione del settore avviato con il Piano socio-sanitario. La commissione ha confermato l’impostazione della Giunta, ma allo stesso tempo ha reso più elastiche le dotazioni di posti letto territoriali. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è questo: chi in Veneto ha bisogno di un posto letto avrà sempre una risposta positiva, che si tratti di una
struttura intermedia, territoriale o ospedaliera. L’aspetto più caratterizzante di questi nuovi strumenti – informa Padrin - è l’apertura alle case di cura private alle quali lanciamo una sfida, quella di attrarre pazienti da fuori Regione. Lo stesso vale anche per le aziende ospedaliere, i grandi ospedali, ma anche gli ospedali dei capoluoghi di provincia. Questo permetterà alle nostre eccellenze di farsi valere sul mercato. Solo nel privato – precisa - questa novità potrebbe portare all’assunzione di circa 1300 addetti e ad un fatturato di 80 milioni di euro all’anno”. In ultima battuta Padrin ha rimarcato l’attenzione massima avuta nei confronti dei territori più delicati come la montagna, la Laguna e il Polesine. “Le specificità territoriali sono state salvaguardate così come prevede il Piano. Ogni soluzione è stata ritagliata addosso alle singole realtà dopo un lungo confronto con i territori”. “Con il Piano e le schede – ha
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Nella foto il presidente della V commissione Leonardo Padrin e l’assessore alla Sanità Luca Coletto dichiarato invece l’assessore alla sanità, Luca Coletto che ha partecipato ai lavori della commissione – abbiamo avviato una riorganizzazione della sanità veneta che guarda al futuro. Ci sono – ha precisato – delle grosse innovazioni e posso dire tranquillamente che sono innovazioni che vengono riprese anche a livello nazionale. E’ veramente un cambiamento
cosa È cambiato
el padovano L’Usl 15 di Cittadella ha perso Chirurgia vascolare ottenendo, però, l’apicalità in Ortopedia, mentre Camposampiero acquista quella di Anatomia patologica, diventa Cto regionale e Centro provinciale per le patologie retiniche. Usl 16. Al Sant’Antonio salgono i letti in Terapia intensiva (da 10 a 16) e in Ortopedia (da 35 a 40). Piove di Sacco avrà i primari di Ortopedia, Anestesia e Ostetricia (dove si farà anche la fecondazione assistita) e 7 letti di Riabilitazione neurologica, ma perde l’apicalità in Neurologia. Iov: apicalità in Immunologia e Usd di Tumori ereditari. Usl 17. Riconosciuta l’Usd di Radioterapia a Este, di Diabetologia e Chirurgia artroscopica a Monselice.
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el veneziano Nell’Usl 12, la cardiochi-
rurgia di Mestre assorbe l’attività di Mirano. Alla 13, invece, sono stati riconosciuti i primariati di Ostetricia e Riabilitazione (20 letti) a Dolo, e le Unità semplici dipartimentali di Otochirurgia e Chirurgia vascolare a Mirano. A Chioggia, Uls 14, sono state riconosciute le Unità semplici dipartimentali di Diabetologia e Day-Surgery in regime diurno.
Piergiorgio Cortelazzo (PdL)
Gennaro Marotta (Idv)
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“E
“buone notizie per l’ulss 17”
u Padova la quinta commissione consiliare ha fatto un ottimo lavoro, confermando il ruolo strategico della nostra sanità”. Ad affermarlo è il consigliere padovano e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Piergiorgio Cortelazzo. “Massimo rilievo è stato riconosciuto anche al Cto di Camposampiero. Nello specifico, buone notizie sono arrivate anche per l’Ulss 17 di Este-Monselice con l’istituzione di tre nuove Usd, unioni semplici dipartimentali. Ne abbiamo riconosciuto tre - illustra Cortelazzo - Una di diabetologia, un’altra di radioterapia, una terza di chirurgia ortopedica ortoscopica. Inoltre al reparto di ortopedia sono stati assegnati ulteriori 5 nuovi posti letto. In questo modo vogliamo riconoscere e incentivare le eccellenze presenti nel presidio. 5 posti letto sono stati assegnati anche all’Ulss 16 per il Sant’Antonio, una quota che può sembrare bassa, ma che in realtà consentirà alla struttura di attivare nuovi servizi”. Cortelazzo si dice soddisfatto anche per la conferma dei posti e del ruolo della riabilitazione all’ospedale di Conselve. “La quinta commissione - conclude Cortelazzo - ha lavorato di fioretto, coinvolgendo tutti i soggetti che volevano dire la loro. Gli operatori, le associazioni e gli amministratori padovani sono stati molto collaborativi e responsabili”. Antonio Pipitone (Idv)
sconcerto per taGlio chirurGia vascolare ulss 15
“A
l sant’Antonio di Padova Ortopedia ha acquisito 5 posti letto grazie ad un mio emendamento. Serviranno per accorciare la lista di attesa con più di 600 pazienti. “Purtroppo è stata eliminata Chirurgia vascolare dell’Ulss 15 di CittadellaCamposampiero. Siamo rammaricati – racconta il medico padovano – perché sono stati bocciati due emendamenti, che avevo presentato, per mantenere l’Unità definitivamente o almeno sino alla scadenza dell’attuale primario, in modo da accompagnare il percorso di riconversione. È una decisione incomprensibile, che elimina un’eccellenza costruita sul campo, nonostante le migliaia di firme raccolte dai cittadini. E’ stata invece presa una decisione positiva, c’era un nostro emendamento in tal senso, - conclude Pipitone - sull’Ortopedia di Piove di Sacco. Viene così salvato un servizio essenziale per migliaia di pazienti della bassa padovana. Ritengo positiva anche la scelta di modificare le schede ospedaliere dello Iov, garantendo un livello elevato, dà garanzia ai ricercatori sulla continuità del loro lavoro e, in sostanza, esclude qualsiasi ipotesi di spostarlo altrove. Nelle schede sono state inserite l’unità operativa complessa di immunologia, dove operano 100 ricercatori, ed una di terapia del dolore. La Breast Unit è stata accorpata all’unità di senologia e si sono create le unità dipartimentali dei tumori esofagei e dei tumori rari”. Claudio Sinigaglia (Pd)
“resta buio assoluto su servizi territoriali”
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a strada imboccata da Lega e PdL è chiara: tagliare posti letto ospedalieri senza garantire in cambio servizi e risorse nei territori. Quando e dove vedranno la luce gli ospedali di comunità, le strutture intermedie, gli hospice, i centri per l’alzheimer e la sclerosi multipla? Perché dimezzare il numero dei distretti? Perché eliminare un gran numero di responsabili di psichiatria, per l’infanzia e l’adolescenza, per la disabilità e la non autosufficienza? Su tutti questi nodi rimane il buio assoluto”.
“troppi taGli a venezia”
’ andata bene col Policlinico San Marco e a Mirano. Meno con Venezia. Su Mestre – spiega il politico veneziano - c’è stato un recupero abbastanza sostanzioso. Ha avuto esito il forte l’impegno di IdV e del Pd: abbiamo convinto la maggioranza a non tirare troppo la corda. Avrebbero sbriciolato il polo di chirurgia programmata protesica e sarebbe stato un delitto. Così al Policlinico San Marco abbiamo recuperato 25 posti, assorbendo meglio i tagli (20 posti nell’area chirurgica ortopedica, 3 al week surgery, 2 in Terapia intensiva). Siamo soddisfatti anche per Mirano, dove la Cardiochirurgia continuerà a funzionare finché l’hub dell’Angelo non riuscirà a gestire in proprio tutti gli interventi dell’Ulss. Su Venezia – sottolinea Marotta - abbiamo provato a far quadrato per contrastare la riduzione dei posti letto, ma la maggioranza di centrodestra era blindata ed ha bocciato le nostre proposte, che mantenevano reparti e servizi a nostro avviso indispensabili per gli abitanti del centro storico. Non vorremmo, come avevamo ventilato, che il Civile venisse ora considerato alla stregua di un poliambulatorio”. Carlo Alberto Tesserin (PdL)
“confermata l’importanza di chioGGia”
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e schede ospedaliere hanno confermato l’importanza di Chioggia nel sistema sanitario veneto, aggiungendo un ulteriore potenziamento sul fronte della diabetologia e del day-surgery. Tutte le modifiche positive introdotte a inizio estate dalla Giunta sono state ratificate dalla V Commissione, che su Chioggia ha votato all’unanimità, segno che la convergenza sul nostro ospedale è massima. Sono stati confermati quindi i nuovi primariati e l’aumento dei posti letto”.
di rotta rispetto alla gestione della sanità consueta, - ribadisce Coletto - che la miglioria e la rende più fruibile, quindi la sposta verso il territorio dal punto di vista della prevenzione e delle cure immediate, che possono essere erogate sul territorio, valorizzando ancora di più quello che è il lavoro importante degli ospedali, che avranno bacini e specialità ben definiti.
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el rodiGino In Polesine nell’Usl 18 di Rovigo è stato riconosciuto l’Usd di Chirurgia vascolare, Malattie metaboliche e Patologie retiniche. Usl 19 di Adria è stato ammesso il primariato in Riabilitazione. Mauro Mainardi (PdL),
“riconfermata la specificità sanitaria del polesine”
“A
bbiamo – dichiara il consigliere del Pdl - potenziato Adria e confermato l’hub provinciale di Rovigo individuando e premiando le eccellenze. Entrando nello specifico, all’ospedale di Rovigo sono state riconosciute tre nuove Unità semplici dipartimentali: chirurgia vascolare, diabetologia e malattie metaboliche. Trecenta rimane ospedale per acuti, con il riconoscimento di due ulteriori posti letto in terapia intensiva. L’ospedale di Adria riacquista l’apicalità del recupero e della riabilitazione funzionale, a cui viene assegnata una dotazione di 5 posti letto. Si è poi confermata la crucialità del punto nascite e della pediatria. In entrambi i casi le modifiche apportate dalla Commissione sono state oggettivamente migliorative. Graziano Azzalin, Pd
“non c’È nulla per cui esultare”
“A
nche in Polesine l’effetto dei tagli è stato leggermente attenuato, ma nel complesso la dotazione complessiva non ne esce certo rafforzata, anzi. E quanto stabilito nel Pssr riguardo alla specificità del Polesine è rimasto solo sulla carta: chi canta vittoria per il mantenimento delle due Ulss forse non si è accorto che nessuna Ulss è stata cancellata, visto che le schede si occupavano unicamente delle dotazioni di reparti, primariati e posti letto degli ospedali e forse non si è accorto nemmeno che l’ospedale di Porto Viro è stato privato del riconoscimento di presidio ospedaliero pubblico a beneficio della Casa di Cura di Abano per nessuna altra ragione che non un mero calcolo politico e che nei fatti l’ospedale di Rovigo è stato catalogato come un hub di serie B. E la cartina di tornasole sarà l’allocazione delle risorse. Non mi torna nemmeno il calcolo che ha fatto qualcuno dicendo che l’ospedale di Adria è stato potenziato, a me risulta che i 216 posti letto ed i 17 primariati, diventeranno 178 e 13”.
16 Cultura veneta 38 Palazzo Fortuny a Venezia Fino al 24 novembre
Gli sguardi universali di Tàpies Iniziò a disegnare cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Scomparso lo scorso anno, Venezia gli dedica una retrospettiva di Alain Chivilò
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he cosa pensa l’artista nel suo agire umano? Qual è la prospettiva artistica che coinvolge maggiormente? Lo sguardo interiore ed esteriore quale polarizzazione prende? Queste sono alcune domande che il percorso espositivo di Palazzo Fortuny a Venezia cerca d’indagare fino al 24 novembre nella mostra dedicata a “Tàpies. Lo sguardo dell’artista”. Scomparso a febbraio 2012 Anthony Tàpies, nato a Barcellona nel 1923, si è sempre posto domande sull’esistenza umana, trovando approfondimenti e risposte nelle culture del mondo. La storia dell’arte dell’agire umano da quella africana, all’asiatica passando per quella europea furono tappe fondamentali. All’età di 18 anni, a causa di una grave lesione polmonare, tra il 1942/43 dovette curarsi in montagna. Proprio in questo periodo iniziò a disegnare, cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Dal dopoguerra dipinse con serietà opere che come
scrisse “erano quasi composizioni astratte, che fino allora aveva appreso e imparato ma ricordavano anche dei paesaggi stella- con tecniche prese da emozioni, gusti, ispirazione, mitologie, ri. Altre esalavano un simbolismo, psicoaprofumo di misterioso La maggior nalisi, meditazione e romanticismo”. Nel parte dei suoi spiritualità. Nacquero 1953 Tàpies iniziò la lavori è prodotta sua svolta artistica met- negli ultimi 25 anni da qui le peculiarità artistiche del Maestro tendo in discussione le di vita Catalano incentrate percezioni passate e il suo lavoro artistico. Partendo dai fermenti nell’utilizzo di terre colorate, sabbie, polartistici europei decise di ricominciare da vere di marmo, capelli, peli, lenzuola, fili, zero esplorando ancora più in profondità paglia, riso, bianchi di Spagna e cenere. Si l’inconscio, mettendo alla prova tutto ciò crearono nuove tensioni in scritture e grafie
Retrospettiva al Museo Correr, fino al 27 ottobre
ANThONY CARO: ASSEMBLAGGI E IMBULLONATURE
dove la superficie materica venne elaborata in lisciature, grattature e schiacciamenti. Come scrisse nel 1977, “mi muovevo per impulsi precisi, ma così poco coscienti che a volte avevo l’impressione di procedere scavando alla cieca, con gesti furiosi, i segreti di una massa di terra che mi seppelliva”. Oggetti umili, cari all’artista, furono da lui inseriti nelle opere, facendo contemporaneamente apparire croci, numeri, lettere assieme ai suoi “muri” dove elementi naturali s’inserirono in asfalto, graffiti e cemento. Per capire la produzione artistica di Tàpies
Arte performativa, scultura, installazioni e pittura
Materia primordiale a Punta della Dogana
fondazione prada a venezia propone berna
C “B
isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.
è fondamentale sapere che la maggior parte dei suoi lavori è prodotta negli ultimi 25 anni di vita, riuscendo a dare in questa fase terminale di vissuto la più totale libertà che avvertiva. Una mostra che, nell’accostamento con opere di vari artisti internazionali, propone lavori scelti dai curatori in chiave puramente emotiva rispetto alla ferrea cronologia museale. Un’occasione per ammirare la produzione artistica di uno fra i più importanti Maestri internazionali nel tradizionale e unico percorso espositivo di Palazzo Fortuny.
“B
isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.
à Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, ripropone fino al 3 novembre una mostra tenuta a Berna nel lontano 1969. “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” non è altro che un progetto di ricostruzione dell’esposizione che passò agli annali per un approccio volto al medium linguistico. Il titolo originale era “Live in Your Head. When Attitudes Become Form. Works-ConceptsProcesses-Situations-Information” per un contenitore che univa sintesi delle ricerche dell’epoca come la Land Art, l’Arte Povera, la Process Art e l’Arte Concettuale. Un nuovo periodo che si sviluppava dopo il Minimalismo e la Pop. Una sfida che Germano Celant, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno voluto affrontare facendo inserire opere, anche d’importanti dimensioni, in spazi stretti consoni a un antico palazzo veneziano. Quindi il visitatore dovrà stare molto attento a non calpestare le opere di artisti quali Bruce Nauman, Giovanni Anselmo, Claes Oldenburg, Walter De Maria, Joseph Kosuth, Gilberto Zorio, Sol Lewitt, Daniel Buren per citarne alcuni. Una domanda sorge in tale contesto: quanto è utile una riproposizione a più di quarant’anni di distanza? Jean Clair scrittore, storico dell’arte e curatore francese, afferma che in tale mostra “il corpo dell’uomo pretende di sostituirsi alle proprie opere”. L’artista è ora “un nuovo mago della società contemporanea”. Si evidenziava dunque una visione del mondo non “comunicata dalle opere” perché “si sarebbe manifestata con la presenza stessa dell’artista nella sua realtà fisica, attraverso le sue attitudini corporali”. Al.Ch.
18 Cultura veneta
Cultura veneta 39
Arte Alla Basilica Palladiana di Vicenza, sino al 12 gennaio 2014
“Around JFK - 1963: il sogno, il mito” Il prossimo 23 ottobre aprirà i battenti una mostra dedicata ad un anno. Il 1963. Muoiono in quell’anno: Kennedy, Papa Giovanni XXIII e Martin Luter King, tre figure fondamentali per capire quell’epoca
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allas, 22 novembre 1963, ore 12.30. Muore assassinato John Fitzgerald Kennedy, il Presidente che stava cambiando la storia del suo Paese e quella dell’Occidente. E’ una svolta nella storia del mondo. L’evento influenzerà la percezione e il senso della vita nell’intero pianeta, insieme alla sua rappresentazione sulla scena mediatica, cosa che non accadde un secolo prima con la morte, altrettanto simbolica, di Abramo Lincoln. L’uccisione di Kennedy non segna solo il confine tra un prima e un dopo per la potenza della comunicazione, ma perché trasforma in evento planetario l’icona e il simbolo che lui e la sua Presidenza rappresentavano. Quell’uomo, il sogno che egli ha simboleggiato e il mito che di lui perdura sono al centro di una grande mostra allestita dal 23 ottobre al 12 gennaio presso la Basilica Palladiana di Vicenza. L’esposizione “Around JFK - 1963: il sogno, il mito” è promossa da BCome Venice con il patrocino del Comune di Vicenza e dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Accanto e dentro la mostra, che sarà spazio di rappresentazione visiva e insieme luogo di esperienza espositiva, sono previsti appuntamenti dal vivo – conferenze, talks, workshop, reading, installazioni - per una messa in scena del passato recente che ancora pervade e per molti versi incide sul contemporaneo delle arti, della cultura, della dottrina politica e sociale. Un contenitore/evento che nella rappresentazione della storia di ieri riconosce molta iconografia e numerose matrici culturali e sociali che appartengono allo sguardo dell’oggi. Un autentico format culturale e di spettacolo; un ipertesto che si sviluppa su più supporti in contemporanea. Un flusso imperdibile di frames, parole, immagini, sguardi, suoni, voci per chiunque abbia vissuto quegli anni o ne abbia avvertito gli echi. Chi è nato nel 1963 ha l’ingresso omaggio alla Mostra. A Vicenza, in Basilica Palladiana, sino al 12 gennaio 2014.
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stata archiviata come un’iniziativa di successo, la quarta edizione del Vintage Festival. Tante le presenze che hanno accompagnato, a metà dello scorso mese, la tre giorni dedicata alla moda, al design, alla musica e allo spettacolo, al Centro Culturale San Gaetano di Padova. “Il passato in HD” è stato lo slogan usato per sottolineare il concetto sotteso all’evento. Ossia il modo di riappropriarsi del passato per stimolare una visione del futuro più nitida, colorata e ricca. Insomma il vintage può essere il domani, in quanto ogni oggetto può essere la chiave per un nuovo futuro possibile. Attorno all’agorà centrale, che ha ospitato la tradizionale esposizione mercato con una rinnovata selezione tra capi, accessori e oggettistica dagli anni ’20 agli anni ’80, sono stati molti i volti noti che si sono dati appuntamento. Da Philippe Daverio, Tinto Brass, Oliviero Toscani, Maria Luisa Frisa, Andrea Pellizzari, Giusi Ferrè e Bruno Bozzetto la manifestazione è stata anche il teatro di un confronto nel campo del design, dell’arte e della musica, ampliato da otto mostre dedicate agli aspetti culturali e storici del settore. Non solo glamour, dunque, ma un viaggio dentro alla storia degli oggetti che hanno fatto un’epoca c’è stato spazio anche per la beneficienza: gli incassi sono stati devoluti da Team for Children Onlus a sostegno del reparto di oncoematologia dell’ospedale di Padova.
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Il Veneto in rosa
Donne eccellenti anche in tempi di crisi pag.
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Delta del Po
Gioco d’azzardo: una patologia e un florido mercato per le mafie La mobilitazione per regolamentare il settore è generale. Anche i sindaci sottoscrivono un manifesto nazionale per la legalità contro il gioco d’azzardo
I cacciatori si sentono minacciati dal Piano del Parco pagg.
L’intervista
La poesia intima di Boscaini tra venezie e colli
alle pagg. 5-6-8
Biasioli
Sì, viaggiare
Cittanova d’Istria, piatti e piattelli d’oro
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a medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 2012 l’ha vinta con i colori della Croazia, ma lui l’azzurro dell’Italia potrebbe vestirlo liberamente anche domani. Stiamo parlando di Giovanni Cernogoraz, campione olimpico nel Double Trap, specialità del tiro a volo che in campo femminile ha visto il trionfo di Jessica Rossi. Giovanni è istriano, risiede in Croazia dunque, ma di passaporto anche italiano, perchè la sua famiglia è sempre stata italiana, mantenendo tale nazionalità anche sotto la Yugoslavia prima e la Croazia poi. continua a pag. 22-24-25
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Gioco d’azzardo: una patologia e un florido mercato per le mafie La mobilitazione per regolamentare il settore è generale. Anche i sindaci sottoscrivono un manifesto nazionale per la legalità contro il gioco d’azzardo di Germana Urbani
A
nche il gioco uccide. L’ultima vittima in Veneto è vicentina: morta suicida per debiti da gioco. Ma non è un caso isolato e non sarà l’ultimo. Ai veneti piace giocare d’azzardo. Tra il 2010 e 2011 il 44% della popolazione tra i 15 e 64 anni ha giocato d’azzardo. Il 63% nell’ultimo anno ha giocato al Lotto/Superenalotto e poco meno del 58% al Gratta e vinci/Lotto istantaneo; seguono coloro che hanno praticato scommesse sportive Pierpaolo ed il Poker texano o che hanno giocato alle macchinette Romani elettroniche/slot machine. Questi numeri evidenziano che quello del gioco d’az- lizzato le scommesse: ciò ha prodotto un espandersi zardo è un vero e proprio mercato in controtendenza incredibile del mercato del gioco che lo scorso anno ha rispetto alla crisi. La gente tenta la fortuna per sbarcare toccato quasi i 100miliardi di euro tra gratta e vinci, lotil lunario e paradossalmente aggrava la situazione del terie, slot, scommesse sportive e quant’altro. Tanta genbilancio economico famigliare. te gioca perchè gli strumenti per giocare sono sempre a Ma questo trend deve porre all’evidenza anche altre portata: dal tabaccaio, al bar, al supermercato. Lo Stato, questioni: un mercato florido interessa sempre le mafie. purtroppo, non ha fatto una legge per rispondere ad una Nonostante nella nostra regione non ci siano evidenze domanda di gioco, ha invece spinto l’offerta creando, di di infiltrazioni in questo settore, fatto, la domanda. E le possibilità In Veneto c’è il casinò, una si sono moltiplicate a dismisura. occorre conoscere bene le dinamiche perchè dove girano tanti soldi Sono aumentate le slot all’interno forte attrattiva per chi spesso c’è qualcuno che ricicla dei bar e nei comuni è possibile presta denaro ad usura denaro sporco e pratica prestito aprire sale giochi con videolottery o ricicla denaro sporco ad usura. che permettono di giocare anche “Sarebbe sbagliato pensare grandi cifre. A questo si aggiunga– sottolinea Pierpaolo Romani, coordinatore naziona- no le agenzie di scommesse. Una gamma di offerta che le di Avviso Pubblico - che il problema delle mafie non sta investendo i veneti e creando moltissimi dipendenti riguardi il Veneto, terra che anzi interessa molto alle da gioco patologico d’azzardo. cosche, tanto che la Regione si è dotata di un’apposita “Fra questi – spiega Romani - ci sono persone legge antimafia. la n. 48 del 2012. Oggi parlare del che hanno un lavoro, sono magari imprenditori che rapporto gioco d’azzardo-mafie significa mettere testa accumulano debiti e devono trovare qualcuno che gli su quella che può essere la principale dinamica di infiltra- presti denaro. Il gioco crea una domanda a cui i mazione mafiosa in questa regione: cioè, ancora una volta, fiosi possono rispondere col prestito ad usura. Sempre più spesso, infatti, all’ufficio anti-usura del Comune di l’infiltrazione nel settore economico”. Dal 1998 in Italia lo Stato ha liberalizzato e lega- Verona si presentano persone che si dichiarano vittime
del gioco d’azzardo. Inoltre, i mafiosi hanno iniziato a gestire società che costruiscono macchinette, che spesso non sono regolari. Cioè non hanno al loro interno la scheda prevista dalla legge che le collega col Ministero del Tesoro, ne registra le giocate e calcola la tassazione dovuta allo Stato. In questo modo i mafiosi sono degli attori importanti di una quota significativa di evasione fiscale in complicità o meno col gestore del locale che ospita la macchinetta”. Va detto poi che il passo successivo alla gestione illecita delle macchinette nei bar è l’estorsione a danno dei Commercianti con relative intimidazioni. “Lo dico come avvertimento per i Commercianti – afferma ancora il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma anche per gli imprenditori del settore, per Confindustria che deve stare molto molto attenta a tutelare gli imprenditori che operano legittimamente in questo mercato perchè l’organizzazione mafiosa che si inserisce in un mercato punta al monopolio dello stesso”. E oltre alle sale giochi una comunità “colonizzata” dal gioco d’azzardo attira anche un indotto pericoloso. “Spesso – continua Romani - aumentano i casi di utilizzo di sostanze stupefacenti e la fornitura di sesso a pagamento della peggior specie. Si scoprono appartamenti dove vengono tenute come schiave del sesso ragazze
straniere in mano a gruppi criminali dell’Est o dell’Africa in combutta con cittadini veneti e organizzazioni criminali italiane. Questo per dire che l’insicurezza nei quartieri non la portano solo gli stranieri. L’insicurezza la creiamo noi permettendo a persone con tanti soldi, fatti spesso sulla pelle di tanti giovani con la vendita di droga, di sviluppare dei business che hanno poco di etico e sono antieconomici per la città e i suoi abitanti”. Il pericolo sta proprio qui. Come ha detto Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma, intervenuto sull’argomento a Verona “Arrivano con il denaro ma poi portano anche i loro eserciti” per il controllo del territorio. “Ci tengo a sottolineare che quando i mafiosi arrivano in un territorio – conclude Pierpaolo Romani - è perchè incontrano persone capaci di garantire determinati servizi, che anziché denunciare diventano complici conniventi. E’ tremendo vedere come, a volte, il mondo dei professionisti sostiene, anche dalle pagine dei giornali veneti, che il rispetto della legalità produce ingiustizia sociale! Che se gli imprenditori pagassero tutto i conti esploderebbero. E’ preoccupante constatare che in Veneto c’è un pezzo dell’imprenditoria e un pezzo delle libere professioni che pensa che le regole sono un intralcio. Questo atteggiamento apre delle brecce pericolosissime”.
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Attualità
>> Verona: 32 milioni di gratta e vinci venduti in tutta la provincia
Neanche la crisi ferma i veneti: giocano sempre di più Gratta e vinci e lotto instantaneo sono i giochi preferiti anche dagli studenti che presentano un profilo di rischio medio-grave
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di Germana Urbani
’Italia intera si sta mobilitando contro il gioco d’azzardo legalizzato e antieconomico. Gli amministratori stanno facendo rete firmando il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che chiede una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali con compiti e impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’az-
zardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. E chiedono sia consentito il potere di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, oltre al parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. Anche l’assessore provinciale di Rovigo Marinella Mantovani è impegnata da anni in questa battaglia perchè ricorda “il costo del recupero di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30mila euro l’anno, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavo-
ro perso, le ore dedicate al gioco e sottratte all’affettività e alle relazioni sociali”. La situazione in polesine ha del paradossale: solo considerando la popolazione maggiorenne, c’è 1,2 slot ogni 100 cittadini. Il paradosso si raggiunge a Papozze: ce n’è una ogni 23 cittadini. A Padova e provincia non va meglio. Sono 400 mila padovani che
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Fin’ora interventi a macchia di leopardo. Una legge veneta per aiUtare i giocatori
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ino ad oggi la Regione Veneto, rispetto al problema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze socio-sanitarie e famigliari, si è limitata a sondare il fenomeno e a finanziare alcuni progetti sul territorio ma senza una vera programmazione. ”Il gioco d’azzardo – sottolinea l’assessore Remo Sernagiotto – e’ un fenomeno in costante crescita tanto che i servizi per le dipendenze del Veneto nel 2011 hanno intercettato e preso in carico 765 giocatori patologici di cui 637 maschi e 128 femmine”. ”Per affrontare al meglio questa insidiosa forma di dipendenza che tanta sofferenza causa a chi ne e’ affetto e alle famiglie dal punto di vista psicologico ed economico – aggiunge – serve un coordinamento delle strutture sociali e sanitarie, pubbliche e del privato sociale. Da questo punto di vista si stanno facendo passi in avanti, esempio ne sia la proposta di prevenzione “Scommetti su te stesso” che arriva da Monselice e che abbiamo finanziato con 50 mila euro; il progetto avrà durata di due anni e sarà di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, ascolto e presa in carico dei problemi che riguardano il gioco d’azzardo nel territorio della bassa padovana”. Vero è che per intercettare e arginare il dilagare di queste problematiche occorre una visione d’insieme di ben altro spessore. In Regione Veneto il Vicepresidente della commissione sanità, Claudio Sinigaglia, è il primo firmatario della proposta di legge n. 283, dedicata
Remo Sernagiotto e Claudio Sinigaglia ad interventi di prevenzione, formazione e trattamento del Gap, gioco d’azzardo patologico. “In questi giorni – spiega Sinigaglia - al Governo si chiede di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, prevedendo lo stanziamento di risorse dedicate per garantire l’effettiva attuazione da parte delle Regioni e degli Enti locali di politiche socio-sanitarie di assistenza alle persone affette da questa patologia”. “A livello regionale - continua il Consigliere - sarebbe auspicabile una legge sul gioco, con vincoli e distanze per le sale da gioco e la pubblicità. Anche sul decreto Balduzzi mancano i decreti attuativi, e la situazione è completamente annacquata. Il nostro compito è capire come intervenire a livello regionale, senza poi essere bloccati nei vari tribunali. E non parliamo solo di slot machine e sale, ma anche dell’online, per cui occorre prevenzione e informazione, a partire dai genitori”.
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Attualità
>> Casa 6 >> Verona: 32 milioni di gratta e vinci venduti in tutta la provincia
Neanche la crisi ferma i veneti: giocano sempre di più Gratta e vinci e lotto instantaneo sono i giochi preferiti anche dagli studenti che presentano un profilo di rischio medio-grave
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di Germana Urbani
’Italia intera si sta mobilitando contro il gioco d’azzardo legalizzato e antieconomico. Gli amministratori stanno facendo rete firmando il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che chiede una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali con compiti e impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’az-
zardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. E chiedono sia consentito il potere di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, oltre al parere preventi vo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. Anche l’assessore provinciale di Rovigo Marinella Mantovani è impegnata da anni in questa battaglia perchè ricorda “il costo del recupero di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30mila euro l’anno, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavo-
ro perso, le ore dedicate al gioco e sottratte all’affettività e alle relazioni sociali”. La situazione in polesine ha del paradossale: solo considerando la popolazione maggiorenne, c’è 1,2 slot ogni 100 cittadini. Il paradosso si raggiunge a Papozze: ce n’è una ogni 23 cittadini. A Padova e provincia non va meglio. Sono 400 mila padovani che
hanno giocato soldi almeno una volta nella vita, almeno 70 mila potrebbero essere in condizioni di rischio; tra questi, oltre 18 mila sarebbero giocatori problematici e più di 3 mila manifesterebbero comportamenti ascrivibili alla dipendenza patologica. Queste persone avrebbero bisogno di supporti e trattamenti socio sanitari specifici. Solo
l’Ulss 16 ha denunciato ben 2mila casi di sua competenza: dai 15 ai 64 anni il virus del gioco d’azzardo si è diffuso a macchia d’olio e aumenta di anno in anno. “Abbia mo iniziato a lavorare – afferma il direttore del sert, Andrea Vendramin - su vari progetti mirati soprattutto alla prevenzione sul ter ritorio, incluse le scuole, e alla formazione
Fin’ora interventi a macchia di leopardo. Una legge veneta per aiUtare i giocatori
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ino ad oggi la Regione Veneto, rispetto al problema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze socio-sanitarie e famigliari, si è limitata a sondare il fenomeno e a finanziare alcuni
segue dalla pagina precedente
Bisognerebbe che una parte del fatturato del settore fosse devoluto alla cura dei giocatori incalliti torio, incluse le scuole, e alla formazione degli esercenti del settore. Le risorse però sono scarse: bisognerebbe che una parte del fatturato del settore fosse devoluto alla cura dei giocatori patologici e che egli enti locali fossero più coinvolti. Perché mentre lo stato incassa una quota importante delle giocate, tutti gli oneri sociali ed economici generati da persone rimaste senza niente sono interamente in capo ai comuni”. Non va meglio a Verona dove, secondo l’ufficio antiusura del Comune, sono presenti, tra bar, tabaccherie e ristoranti della provincia, 2.260 macchinet-
te da gioco e 86 sale da gioco. Nel 2011 sono stati venduti in città oltre 7.1 milioni di biglietti “gratta e vinci” e, complessiva complessivamente, più di 25 milioni in provincia: come se ogni veronese, bambini compresi, avesse acquistato oltre 25 biglietti. Ma il dato che fa rabbrividire è che solo un anno dopo il bilancio è ben più pesante: 32 milioni di gratta e vinci venduti nel veronese. Segno che con la crisi aumentano coloro che tentano la fortuna. Una vera piaga a cui i Comuni cercano di rispondere come possono. Il Comune di Vicenza, per
esempio, attraverso una delibera di modifica del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni ha introdotto il divieto di pubblicità del gioco azzardo anche se in possesso di regolare concessione amministrativa rilasciata dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Almeno questo. Certo è che serve con urgenza una legge nazionale e regionale che regolamenti la materia e destini risorse ai sert delle Ulss per la cura dei giocatori patologici.
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10 Attualità >> Il riconoscimento, molte le venete premiate
Donne eccellenti anche in tempi di crisi Bellezza, glamour e impegno, il teatro Geox ha ospitato i migliori talenti femminili italiani premiati in una serata all’insegna del buon gusto
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di Germana Urbani
on la crisi le donne rompono gli schemi e si “inventano” il futuro. E in questo sono eccellenti. Unioncamere ha calcolato che in dodici mesi, da marzo 2012 al marzo successivo, le imprese femminili in Italia sono arrivate a un milione 424.798, pari al 23,5% del totale. Un segno positivo o emblema di un paese che non sostiene le donne e quindi loro si sostengono da sole? Se ne è parlato al salone dell’imprenditoria femminile di Torino, evidenziando un’arte diventata di questi tempi essenziale: quella di re-inventarsi, rompere gli schemi e riprendersi il futuro. Un’arte che sembra riguardare in particolar modo le donne. Perché se da un lato il mondo del lavoro “tradizionale” continua a soffrire di alcuni problemi strutturali che le coinvolgono (dimissioni in bianco, retribuzioni diverse uomo/donna, mancata valorizzazione del capitale umano femminile), le donne intraprendono altre strade: come quella di aprire un negozio, un’attività o un’azienda. I dati dell’osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere lo testimoniano: le imprese femminili hanno un passo più veloce rispetto alla media nazionale. Nel periodo giugno 2013-giugno 2012, mentre le aziende nel loro complesso crescevano dello 0,13%, quelle fondate da donne aumentavano di quasi 5 mila unità, con un incremento dello 0,34%. Eppure non è semplice. L’ha ricordato anche Anna Licia Balzan Polegato, imprenditrice premiata donna eccellente 2013. “Sono un’imprenditrice che lavora - ha detto la Balzan – alla costante ricerca di un equilibrio tra gli impegni professionali, famigliari e la necessità di non rinunciare mai a se stessa, a essere donna”. Un difficile equilibrio che rincorrono tutte le donne, non solo le imprenditrici. E ben si è visto durante la serata di gala per il premio Donne Eccellenti 2013. Nato da un’idea dell’Associazione Albergatrici Abano Montegrotto Terme e organizzato per questa edizione al Gran Teatro Geox di Padova in collaborazione con Zed, l’evento si è rivelato una kermesse al femminile aperta da un red carpet di tutto prestigio che ha visto la partecipazione di un migliaio di persone venute ad applaudire le donne protagoniste di questa undicesima edizione. La manifestazione, condotta da Alessandro Greco, ha preso poi il via con la verve inglese di John Peter Sloan che ha
Valeria Mazza premiata e Anna Rossoni
Bellezza, spettacolo sport e solidarietà
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a premiazione più glamour, dal respiro internazionale è stata quella di Valeria Mazza. La top model argentina, che ha assistito alla serata con tutta la famiglia, è stata invitata a salire sul palco per essere premiata per la categoria Moda&Spettacolo dall’attore Matteo Tosi, tra le parole estasiate di un video dedicatole da Pippo Baudo. Lei si è deta lusingata per il premio “Donne Eccellenti” e ringrazia ricordando di aver avuto “la fortuna di aver lavorato nella moda negli anni Novanta, quando le modelle erano anche personaggi e la gente ci ha viste crescere. Io ho sempre considerato il mio lavoro con grande disciplina”. Quasi uno sport, verrebbe da dire. Ma anche il mondo dello sport quella sera ha avuto la sua stella. La rodigina campionessa di beach volley Marta Menegatti ha ricevuto il premio dalle mani
del pluri-campione olimpico Rossano Galtarossa. Anche il bel canto ha avuto la sua “regina”: Daniela Dessì, voce incantevole che ha ricevuto il Premio dalla collega soprano Katia Ricciarelli, già Donna Eccellente 2005, e da Claudio Scimone, maestro dei Solisti Veneti. Per la categoria danza, invece, è stato il ballerino di Amici Denny Lodi a consegnare il premio a Rossella Brescia, ballerina, insegnante, attrice ed ormai sempre più consolidata presentatrice del piccolo schermo. Ma forse il premio più “meritorio” è stata consegnato ad Anna Rossoni, premiata per il Sociale, a seguito di un gioco sui siti dei quotidiani del gruppo Finegil che l’ha decretata la più votata tra le donne venete che si stanno occupando di volontariato.
Valeria Mazza e Anna Rossoni
premiato la frizzante Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’Arte. E Alberto Terrani ha consegnato la rosa gioiello disegnata da FOPE Gioielli e l’Acqua Termale di AbanoSPA al commendatore maestro di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Emozionante la premiazione di Daniela Zuccoli Bongiorno, salutata sul palco da Sabina Ciuffini e da un intervento filmato di Pippo Baudo, commosso nel ricordare il grande amico e la Fondazione Bongiorno. Ma il teatro Geox ha vibrato anche grazie alla voce di Ornella Vanoni che ha cantato alcuni suoi storici pezzi eper chitarra e voce dedicati al Brasile. Premiata da Giorgio Borghetti, ha dichiarato: “Se devo scegliere tra le Maldive ed Abano Terme, preferisco le Terme Euganee e le loro acque rilassanti!”. Premiata anche la ricerca con la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, pediatra ematologa attualmente a Parigi, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani della Donna Eccellente 2005, Ilaria Capua. Per la categoria dei giornalisti il premio è andato alla padovana Alessandra Viero che lavora a Mediaset. Filippo Ongaro, invece, ha consegnato a Roberta Bruzzone, criminologa, ma anche volto televisivo, il Premio Città di Montegrotto Terme.
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12 Attualità >> Territorio
I cacciatori si sentono minacciati dal Pia Lo scorso 15 settembre è partita la stagione venatoria, tra le doppiette non mancano gli scontenti, in quanto con l’approvazione del documento alcune zone di confine a mare sono state interdette alla caccia. Carnacina di Federcaccia: “Confido che i problemi vengano risolti con il buon senso” di Elisa Cacciatori
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a stagione venatoria aperta quest’an- risolta col buonsenso”. no il 15 settembre pare stia procedenAppellandosi a una tradizione per la do discretamente dal punto di vista caccia che nella storia ha proceduto di pari faunistico. A decretarne il buon andamento, passo con il Delta, Carnacina ha di fatto per la soddisfazione dei cacciatori bassopo- considerato come tale territorio sin dalle lesani, è stato il fatto che durante la sta- proprie origini contempli una valenza incengione in corso ancora molte colture sono in trata sulla caccia e la pesca. piedi, prevalentemente monoculture, e ciò “Si tratta di una tradizione - chiosa Carpermette di poter godere tutt’ora di diverse nacina, in riferimento al settore – che nel aree per il cosiddetto riparo stanziale. Le- momento in cui viene applicata nel rispetto pri e anatidi sono ben presenti nell’ambito delle regole e delle leggi, deve continuare territoriale di caccia dell’AtcRO3, ovvero a far parte della storia del nostro Delta”. In quello che comprende l’area del Delta del un clima che appare quindi ancora troppo Po, così come questa appare già come una caotico e poco chiaro, emergono comunque buona annata per la alcune difficoltà. Agricoltori contrariati selvaggina migrato“Nelle zone di ria. confine a mare con dalle nuove disposizioni. Il problema di cui il Piano del parco si “Ci rivolgeremo alle risente maggiormenvengono a creare associazioni” te il settore è però delle problematiche rappresentato dalle enormi – spiega - si specie invasive quali volpi e corvidi che tratta infatti di aree che a volte sono dentro compromettono l’equilibrio del numero di e oltre sono fuori dal territorio a seconda fagiani presenti nel territorio. delle maree, dei venti e di numerosi altri “A nostro discapito siamo una delle fattori e sono quindi difficilmente identifipoche province a non applicare il metodo cabili. Problemi anche per le arginature del piano contenitivo – spiega Lorenzo delle valli, aree predilette dai cacciatori più Carnacina di Federcaccia – una soluzione anziani che si ritrovano a pagare le spese di che permetterebbe di ridurre un numero tale provvedimento. Svariate difficoltà portollerabile di queste specie dannose per il tate dal Piano sono state anche condivise fagiano”. da alcuni agricoltori di Taglio di Po, Corbola, Da quest’anno, inoltre, ad irretire gli Ariano e Porto Viro che non erano stati inanimi dei cacciatori è intervenuto anche il formati che parte dei loro terreni erano stati Piano del Parco del Delta del Po, una si- inseriti nell’area del Piano e che ci hanno tuazione che, allo stato attuale delle cose, fatto sapere si muoveranno attraverso le pare essere ancora una nebulosa per i più e loro associazioni”. senza dubbio di difficile comprensione per i “Quello del Piano è un problema che cacciatori che lamentano comunque il fatto su cui si deve ragionare col buon senso che si venga a ledere una tradizione del – chiude Carnacina non senza smuovere territorio. “E’ una battaglia che si ancora su la polemica - e spero che tale buonsenso principi che non hanno valenza – commen- parta dalla Regione, diversamente da chi si ta in proposito Carnacina - e che andrebbe è occupato della stesura del Piano”.
I numeri della caccia
3600 doppiette in polesine
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tando ai dati pubblicati dalla Provincia di Rovigo per l’annata venatoria 2013/2014 si aggirano intorno ai 3600 i cacciatori presenti nel territorio polesano. Tra questi, sono 1.151 i cacciatori che fanno riferimento all’ambito territoriale di caccia Atc Ro3 concernente la zona del Delta del Po. Nella provincia rodigina, nell’ambito del territorio Atc Ro1 del Polesine occidentale i soci sono invece 1.137 e nell’Atc Ro2 del Polesine centrale sono 1.374. I cacciatori dell’ambito Atc Ro3 contano al loro interno un buon 70% di soggetti che risiedono nel territorio deltizio e per la rimanente parte conta cacciatori della provincia rodigina e della regione Veneto. Sono pochi infatti i cacciatori provenienti da altre regioni che scelgono il Veneto per praticare l’attività ventoria. Le specie caratteristiche principalmente cacciate nel territorio del Delta del Po sono rappresentate da lepri, anatidi e fagiani, una specie quest’ultima messa a rischio da predatori quali corvidi e volpi. El.Ca. Problematici i rapporti tra cacciatori e ambientalisti
ancora troppo Bracconaggio. in 71 ispezioni riscontrati 134 illeciti
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algrado i richiami alla conciliazione e al dialogo, restano piuttosto problematici i rapporti tra le associazioni venatorie e le controparti ambientaliste. In occasione dell’apertura della stagione di caccia 2013-2014 il WWF di Rovigo ha pubblicato un duro comunicato stampa per segnalare anomalie e violazioni nel Delta del Po: “Per quel che ci riguarda possiamo parafrasare Remarque ‘Niente di nuovo dal fronte orientale’. Tradotto: i problemi riscontrati sono quelli di sempre: uso di richiami elettroacustici e di fucili a più di tre colpi. In aggiunta, si intende, alle meno gravi e più diffuse infrazioni amministrative. I numeri: 71 uscite effettuate a partire dal 2004 e 71 volte abbiamo registrato reati in materia di caccia per un totale di 134 illeciti penali! Non consideriamo affatto chiusa la partita degli appostamenti fissi di caccia. La delibera di Giunta regionale 1393/2013 che ha, per così dire, sanato la posizione degli appostamenti rispetto ai titoli edilizi è, secondo i nostri legali, illegittima”. Nel frattempo però il fronte dei cacciatori reclama una vittoria in sede giuridica: lo scorso 25 settembre il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha rigettato, con propria ordinanza, la richiesta di sospensiva avanzata da alcune associazioni ambientaliste contro il Calendario Venatorio 2013-2014 della regione. “Resto sempre più convinto – ha dichiarato l’assessore regionale alla caccia Daniele Stival – che il lavoro che stiamo facendo in questa materia darà buoni risultati in un settore che spesso diventa terreno di scontro ideologico, perché lavoriamo con sensibilità, concretezza e nel pieno rispetto delle normative e delle leggi”. “È un segnale positivo – ha rimarcato il Presidente Regionale Arci Caccia del Veneto Giuliano Ezzelini Storti – che dà ragione a quella parte del mondo venatorio organizzato che ha abbandonato un approccio demagogico e propagandistico ai problemi dell’attività venatoria, per approcciare al tema con metodo scientifico e ragionevolezza”. Al.Or
Attualità 13
ano del Parco
Eddi Boschetti
“per convivere servono regole”
A
ddentrarsi nella selva oscura della caccia nel Delta del Po, inteso come tema di discussione, è esercizio particolarmente arduo a causa dell’immane complessità dell’argomento in questione. Da decenni il dibattito è aperto, soprattutto nelle zone del Comune di Porto Tolle e comuni limitrofi, a maggior ragione da quando, nel 1996, è stato istituito l’Ente Parco che ha portato con sé nuovi vincoli ma soprattutto motivi di discussione, se non proprio di divisione. Contestualmente alle ragioni di chi rappresenta la categoria dei cacciatori, abbiamo voluto conoscere le opinioni di chi ogni giorno si impegna per tutelare l’ambiente: Eddi Boschetti, presidente della sezione rodigina del Wwf. Che già da subito, prima di entrare nel merito delle questioni sul tavolo, puntualizza: “È fondamentale partire da un presupposto chiaro:
Non ha senso entrare nell’Unesco se già vengono disattesi impegni sul fronte interno le ragioni delle associazioni ambientaliste non sono da considerare in contrapposizione con quelle di chi rappresenta gli interessi dei cacciatori. Le due visioni possono tranquillamente coesistere all’interno di un perimetro di regole ben delimitato. Ma serve appunto che queste regole siano chiare e siano fatte rispettare con la necessaria severità. In altre parole non è una
questione di caccia sì o caccia no: chi pone il problema in questi termini lo fa solo per creare una dicotomia sterile che non permette alcun dibattito”. Però il dialogo tra i due schieramenti rimane a tutt’oggi problematico. Come se lo spiega? “Sfortunatamente, come per ogni tema di rilievo in Italia, ci si scontra con la tipica logica del campanile. Si è abituati a credere che in ogni caso le ragioni della parte avversa siano sbagliate e non potenzialmente complementari alla propria visione. Nel resto d’Europa, penso alla Francia o all’Inghilterra, questa divisione quasi settaria tra associazioni ambientaliste e dei cacciatori non esiste e permette di affrontare il tema con più serietà. C’è poi un altro aspetto: da trent’anni gli interlocutori sono sempre gli stessi. Ed è chiaro che questo rende difficile un ricambio di idee, si finisce col dirsi le stesse cose e a riproporre i medesimi pregiudizi”. Allo stato attuale quali sono i fronti su cui il WWF si sta concentrando? “Sono diversi, ma ne possiamo individuare tre: i temi legati al piano del Parco del Delta, le osservazioni al Piano Faunistico Venatorio Provinciale e la lotta al bracconaggio e agli appostamenti illegali. Il comune denominatore che unisce queste tre questioni è comunque la necessità regole chiare e la loro applicazione rigorosa. Un esempio su tutti, il dibattito per l’inclusione del Delta nel patrimonio Unesco: l’ammissione al suo interno non comporta nuovi vincoli, ma nuove responsabilità derivanti dall’essere osservati sul
piano internazionale. Non ha senso entrare nell’Unesco se già vengono disattesi impegni sul fronte interno e addirittura locale”. Nel frattempo sembra che il piano del Parco sia riuscito a scontentare tanto voi quanto le associazioni venatorie. “È vero, ma credo sia inevitabile all’interno di un contesto così complesso e che richiama una così vasta gamma di interessi diversi. Dal nostro punto di vista è un piano insoddisfacente perché non contempla l’enorme diversità ambientale dell’area interessata. Si pretende di considerare il Delta alla stregua di un territorio omogeneo, ma non è così: ci sono lagune, valli, porzioni di acqua dolce e salata e così via. Serve una mediazione che sia veramente tale e non frutto di un compromesso al ribasso”. Al.Or.
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14 Attualità >> Tribunale
La giustizia polesana ha problem Il comune di Rovigo non ha ancora predisposto i locali per accogliere i faldoni e i giudici dei processi adriesi. A dire il vero uno stabile è stato individuato ma il Comune capoluogo è impossibilitato ad entrarne in possesso, intanto nella città etrusca si va avanti in deroga di Lorenzo Zoli
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a stagione venatoria aperta quest’anno il 15 settembre pare stia procedendo discretamente dal punto di vista faunistico. A decretarne il buon andamento, per la soddisfazione dei cacciatori bassopolesani, è stato il fatto che durante la stagione in corso ancora molte colture sono in piedi, prevalentemente monoculture, e ciò permette di poter godere tutt’ora di diverse aree per il cosiddetto riparo stanziale. Lepri e anatidi sono ben presenti nell’ambito territoriale di caccia dell’AtcRO3, ovvero quello che comprende l’area del Delta del Po, così come questa appare già come una buona annata per la selvaggina migratoria.
Il problema di cui risente maggiormente il settore è però rappresentato dalle specie invasive quali volpi e corvidi che compromettono l’equilibrio del numero di fagiani presenti nel territorio. “A nostro discapito siamo una delle poche province a non applicare il metodo del piano contenitivo – spiega Lorenzo Carnacina di Federcaccia – una soluzione che permetterebbe di ridurre un numero tollerabile di queste specie dannose per il fagiano”. Da quest’anno, inoltre, ad irretire gli animi dei cacciatori è intervenuto anche il Piano del Parco del Delta del Po, una situazione che, allo stato attuale delle cose, pare essere ancora
una nebulosa per i più e senza dubbio di difficile comprensione per i cacciatori che lamentano comunque il fatto che si venga a ledere una tradizione del territorio. “E’ una battaglia che si ancora su principi che non hanno valenza – commenta in proposito Carnacina - e che andrebbe risolta col buonsenso”. Appellandosi a una tradizione per la caccia che nella storia ha proceduto di pari passo con il Delta, Carnacina ha di fatto considerato come tale territorio sin dalle proprie origini contempli una valenza incentrata sulla caccia e la pesca. “Si tratta di una tradizione - chiosa Carnacina, in riferimento al settore – che nel momento in cui viene applicata nel rispetto
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Attualità 15
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delle regole e delle leggi, deve continuare a far parte della storia del nostro Delta”. In un clima che appare quindi ancora troppo caotico e poco chiaro, emergono comunque alcune difficoltà. “Nelle zone di confine a mare con il Piano del parco si vengono a creare delle problematiche enormi – spiega - si tratta infatti di aree che a volte sono dentro e oltre sono fuori dal territorio a seconda delle maree, dei venti e di numerosi altri fattori e sono quindi difficilmente identificabili. Problemi anche per le arginature delle valli, aree predilette dai cacciatori più
anziani che si ritrovano a pagare le spese di tale provvedimento. Svariate difficoltà portate dal Piano sono state anche condivise da alcuni agricoltori di Taglio di Po, Corbola, Ariano e Porto Viro che non erano stati informati che parte dei loro terreni erano stati inseriti nell’area del Piano e che ci hanno fatto sapere si muoveranno attraverso le loro associazioni”. “Quello del Piano è un problema che su cui si deve ragionare col buon senso – chiude Carnacina non senza smuovere la polemica - e spero che tale buonsenso parta dalla Regione, diversamente da chi si è occupato della stesura del Piano”.
Giudici di pace costretti a fare fagotto
verranno dismessi gli UFFici di adria, Ficarolo e lendinara
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utti parlano del destino del tribunale, ma c’è anche un’altra importante realtà della giustizia adriese sulla quale, dopo un periodo di polemiche, nessuno sta più ponendo l’accento: vale a dire l’ufficio del giudice di pace. Un servizio molto importante per la comunità. E che pure è destinato a lasciare la città etrusca, anche se con tempistiche che appaiono in parte differenti rispetto a quelle che dovrebbero caratterizzare l’addio al Palazzo di giustizia. Anche in questo caso, alla base della “rivoluzione” c’è una normativa varata dall’esecutivo: ossia quella che imponeva l’accorpamento degli uffici del giudice di pace al tribunale del capoluogo; a meno che le amministrazioni comunali ricadenti nel bacino di utenza dell’ufficio del giudice di pace non trovassero le risorse per farne proseguire l’attività. Chiaro, anche in questa circostanza, il fatto che, dietro
questa norma, vi sia una ferma intenzione di attuare politiche di spending review. Ironia della sorte, pareva che proprio Adria sarebbe stato l’unico caso, in Polesine, in cui i Comuni avrebbero trovato l’accordo. Così non è stato, dal momento che Porto Viro si è defilato all’ultimo. Quindi, addio anche al giudice di pace. Un trasferimento che dovrebbe attuarsi entro sei mesi dalla data di attuazione della legge in questione. I tempi, insomma, non paiono essere imminenti. I locali, però, sono già pronti: si tratta del secondo e del terzo piano dell’edificio dell’ex Cassa di risparmio di Rovigo, lo stabile praticamente di fronte al palazzo di giustizia del capoluogo. Qui, allora, gli oltre 1100 metri quadrati dei due piani accoglieranno i giudici di pace, oltre che di Rovigo e di Adria, anche di Ficarolo e di Lendinara. Lo.Zo.
a soluzione dell’inghippo, ossia la quelli che sarà necessario trasportare da possibilità di riuscire in tempi brevi Adria. Qui, appunto, da progetto, dovreba trasferire il tribunale di Adria a Ro- be trovare sistemazione la sezione civile vigo, sta tutta, ora, nella riuscita di una del tribunale, con gli uffici dei magistrati, operazione immobiliare, peraltro non come detto gli archivi e gli uffici dei cansemplice, escogitata dall’amministrazione cellieri e del personale amministrativo. Il comunale rodigina. E il cui scopo è proprio nuovo stabile, insomma, andrebbe a crequello di potere garantire nuovi spazi al are quasi un tribunale a sé stante, deditribunale del capoluogo, così che sia pos- cato appunto alla giustizia civile, mentre, sibile accorpare la sede di Adria come, a nell’attuale palazzo di giustizia di Rovigo, rigor di legge, sarebbe dovuto avvenire resterebbero la procura della Repubblica e il tribunale penale. già a far data dal 13 settembre scorso. Sulla carta, un’idea che parrebbe Lo stabile da destinare a questa funavere tutte le carte zione è già stato L’accorpamento della sede in regola per funzioindividuato: si tratta dell’ex ufficio del di Adria sarebbe dovuto nare. Se non fosse che, al momento, registro, un palazzo avvenire lo scorso l’acquisizione del posto proprio al ter13 settembre palazzo dell’ex uffimine di via Mazzini, cio del registro non a un centinaio di metri al massimo dal palazzo di giustizia. si presenta propriamente come una pasHa tutti i requisiti che dalla magistratura seggiata. Per un motivo molto semplice: erano stati indicati come assolutamente lo stabile non è nelle disponibilità dell’amnecessari. Compresi ampi locali al piano ministrazione comunale di Rovigo. E’ di terra, quindi perfettamente in grado di proprietà di un fondo e, a complicare ultereggere la mole - e soprattutto il peso - riormente il tutto, c’è il fatto che, per una degli archivi, in primo luogo civili, inclusi serie di motivazioni piuttosto complesse,
non può essere il Comune di Rovigo in prima persona a gestire l’acquisto. Quindi, sarà necessario individuare un privato che si faccia carico dell’operazione. Per poi affittare i locali alla pubblica amministrazione. Sempre che ci sia qualcuno disposto a farlo. E non è scontato. Perché l’acquisto di un immobile, posto nel cuore del centro storico di Rovigo, esteso su tre piani per ben oltre 1000 metri quadrati, non è cosa che tutti possano permettersi. Soprattutto a fronte di una periodo di impiego, da parte del ministero della Giustizia, che non è scontato. Perché, prima o poi, sarà comunque necessario individuare una soluzione definitiva, semmai al di fuori del centro città, che raggruppi tutti gli uffici giudiziari, nell’ottica di quella “cittadella della giustizia” della quale si è più volte parlato. Insomma: le incognite sono tante e di garanzie di buona riuscita non ce ne sono. Resta da vedere per quanto potrà protrarsi l’attività del tribunale di Adria che, al momento, sta proseguendo anche se, in parole povere, in deroga alla normativa. Lo.Zo.
Per i sindacati della funzione pubblica
“Una scelta non meditata aBBastanza”
S
ono, forse, gli unici che non si sono ancora rassegnati a quello che, purtroppo, a tutti gli altri appare inevitabile: la chiusura, prima o poi, più verosimilmente prima che poi, del tribunale di Adria. Una prospettiva che, ormai, è stata data per assodata anche dagli avvocati della camera adriese. Ma non dai sindacati della funzione pubblica delle tre sigle di Cgil, Cisl e Uil, che, lo scorso 18 settembre, hanno organizzato una manifestazione all’esterno del palazzo di giustizia di Rovigo, per protestare per la maniera con la quale si sta portando avanti questa riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Ad avviso dei sindacati, nell’occasione rappresentati da Eriberto Tartari, segretario provinciale di Fp Cgil, non meditata a sufficienza, anzi, improvvisata. Il tutto a detrimento dei lavoratori, il personale amministrativo del ministero della Giusti-
zia. Spostato da una sede all’altra senza sapere neppure a quale ufficio approderà e, quasi sicuramente, destinato, almeno in prima battuta, a non trovare una sistema-
zione confortevole. Una manifestazione che, senza dubbio, ha messo il dito sulla piaga. Ma che difficilmente spingerà il ministero a fare marcia indietro. Lo.Zo.
16 L’intervista >>
La poesia intima di Vinicio Boscaini tr Dalla “Little House” di Valle San Giorgio vede il mondo in una prospettiva che prende dentro gli Euganei e arriva fino a Venezia
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di Alain Chivilò
el cuore dei Colli Euganei precisamente a Baone, Valle San Giorgio, in una via laterale superata la salita della chiesa vive e lavora il Maestro Vinicio Boscaini, all’interno della sua “The Little House”. Un poeta della figurazione italiana, Estense classe 1927, che nel personale lungo iter artistico si è suddiviso in rappresentazioni di ritratti, nature silenti e soprattutto scorci lagunari e paesaggi collinari. Proprio le Venezie di Boscaini stagliano un punto molto alto della sua carriera perché, tra passato e presente, ha dipinto luoghi di una città sempre amata. Proprio per questo motivo i palazzi, le gondole, i ponti assumono un aere intimo e segreto fonte di vita per lui e gli osservatori delle sue opere. Architetture che nascono da abili accostamenti cromatici inserendosi nella pura tradizione coloristica veneziana. Echi della cultura Bizantina, come l’utilizzo della foglia d’oro, arricchiscono in lui Venezie intrise di una sapienza millenaria. Luoghi a se stanti e sospesi, senza una presenza umana, per atmosfere che pennellata dopo pennellata si arricchiscono di echi metafisici. Una città dogale che quasi scompare e riappare simultaneamente in una visione contemporanea. Dalla laguna, come lo stesso Boscaini spiega, una luminosità specchiante dall’acqua giunge ai Colli Euganei, altra fondamentale tematica del suo agire. Una conformazione geologica vulcanica au-
toctona che gli permette di tracciare, dal punto di vista cromatico, geometrie della natura suddivise tra colline dolci e femminili, casolari, ulivi e borghi. Luoghi vitali e primigeni nei quali il creato è re incontrastato. Il Maestro crea infinite tonalità di verde accostate a nuance delicate per paesaggi suddivisi tra introspezione e realtà. Una tradizione figurativa che dal Post-impressionismo si coagula attraverso scomposizioni e prospettive capovolte tipiche del Cubismo, approdando a una nuova ricerca in cui definizioni geometriche si mescolano nelle figure dipinte. Quest’ultima, interessante novità nella ricerca artistica del Maestro, sarà esposta assieme ad opere storiche nel 2014 ad Arquà Petrarca. Lo storico borgo medioevale dedicherà, nel mese primaverile di aprile, due sedi espositive in cui si potrà ammirare, comprendere e nel contempo farsi trasportare dall’Arte di Vinicio Boscaini che, in sintesi, tratta liricità poetiche associate a luoghi dell’anima. Una sua definizione di Arte “Arte è sinonimo di espressione. Chi esprime fa arte. Quindi arte significa esprimere in qualsiasi modo. Se una persona non riesce a esprimere qualcosa non è un’artista. L’arte dovrebbe esprimere il bello, perché in definitiva la vita e l’esistenza del genere umano vertono sulla bellezza. Senza dubbio l’arte può esprimere il brutto, la catastrofe e il dramma nel mondo, ma fino ad un certo punto. Infatti normalmente si parla di belle arti e non brutte. Quindi il punto chiave di tutto il discorso è la bellezza e di conseguenza la verità”. Quale è stata la scintilla per la pittura? “La cosa viene da se. Nessun artista ha saputo il motivo di quello che fa e il perché viene così. Tutto è spontaneo e viene da se. Con l’andare del tempo si prende coscienza, ma all’inizio nessuno è artista. Con Cesare Zavattini ebbi questo dialogo: dica Boscaini perché dipinge? Io risposi: Maestro non lo
so, ma lei perché fa cinema? Lui disse: non lo so neanche io. Conclusi affermando: allora siamo alla pari come approccio”. Il suo umore influenza lo sviluppo di un’opera? “Si, certamente. La mia tendenza è di avere un fondo di tristezza, perché trovo la vita bella ma allo stesso tempo triste. Il problema dell’esistenza, di sapere chi siamo è comune a tutto il genere umano. Socrate diceva conosci te stesso, ma noi ne conosciamo una piccolissima parte. In me c’è sempre un fondo di malinconia e d’insoddisfazione perché nella vita non si può essere completamente soddisfatti. I grandi geni voltavano sempre pagina e ricominciavano poi tutto da capo. Credo che sia l’unico modo di vedere la realtà e la verità. Soffermandoci sui soggetti pittorici della sua carriera artistica. I Colli Euganei con le vigne, le case, i paesi. Cosa rappresentano? Come li interpreta pittoricamente? I Colli Euganei rappresentano per me un mondo intimo, atavico, spirituale ed ecologico. Essendo una natura viva pur con la loro peculiarità, sono stati abitati dai primordi della storia tanto che i popoli euganei esistevano prima di Venezia. Ateste, l’attuale Este, era la capitale dei veneti. I Colli Euganei hanno mantenuto un mondo peculiare ben diverso da tutte le altre colline che ci attorniano, come quelle trevigiane, i monti Berici continua alla pag. seguente
L’intervista 17
ra venezie e colline
e Lessini, quindi hanno un qualcosa che esula completamente dalle altre colline. La flora nei Colli Euganei è mediterranea tipica dell’area del sud d’Italia, infatti vicino al monte Venda c’è una collina dove si trova proprio questo. Un’altra caratteristica dei Colli Euganei è questa: dai giardini de La Biennale di Venezia si vedono benissimo soprattutto quando è sereno. Di conseguenza il cielo della laguna è lo stesso dei Colli Euganei perché dall’acqua si riflette sui Colli stessi. Infatti i verdi che li caratterizzano sono particolari e differenti, in quanto sono filtrati attraverso il riflesso della laguna di Venezia rispetto alle atmosfere dei Lessini o Berici. Uno specchio riflettente sui promontori Euganei che permette di avere il cielo di Venezia e della sua laguna. Da qui nascono i miei i colori e, come diceva Paolo Rizzi, parte la definizione di pittore del colore. Nei
Colli Euganei le cromie violente non esistono, infatti spesso, non notandole, le devo inventare. Ecco il perché sono sempre dipinti con una luce lagunare e soffusa data da una sorta di nebbiolina e foschia”. Le Venezie interpretate nel suo studio. Come nascono? Quale rappresentazione le da? “Come nei Colli Euganei anche per le Venezie devo inventare un colore ricchissimo, sofisticato e delicato, pur esistendo comunque un colore letterale a Venezia. La luce di Venezia è di cromia intensa. Per me Venezia non deve essere copiata, ma solamente interpretata per non farla diventare una cartolina postale. Ci sono stati certamente i Vedutisti che comunque l’hanno ritratta con una componente interpretativa. Abbiamo due Venezie: un’esterna e una simbolica del
colore, della cultura, del pensiero, quindi Bizantina. Una delle meraviglie del mondo. Qualcosa come Venezia non è mai stata concepita da mente umana. Ha fatto cultura per oltre mille anni ed è stata la più grande repubblica che il mondo abbia concepito. E’ un fatto anomalo, un fatto a se stante e come diceva Lord Byron Venezia, Venezia io temo quando sarai coperta d’acqua. Quelle che dipingo devono essere e sono tutte interpretazioni, come lo sono del resto i Colli Euganei cui dicevo in precedenza. Dunque, il tutto verte su una questione interpretativa”. Le nature morte, i mobili, i violini sono parti di un mondo cubista. “Ho una fortissima attrazione per la musica classica, quella vera e non per quella attuale. Da questo sicuramente
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Arte è sinonimo di espressione. Chi esprime fa arte
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La poesia di Vinicio Boscaini tra venezie e colline Dalla “Little House” di Valle San Giorgio vede il mondo in una prospettiva che prende dentro gli Euganei e arriva fino a Venezia
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di Alain Chivilò
el cuore dei Colli Euganei precisamente a Baone, Valle San Giorgio, in una via laterale superata la salita della chiesa vive e lavora il Maestro Vinicio Boscaini, all’interno della sua “The Little House”. Un poeta della figurazione italiana, Estense classe 1927, che nel personale lungo iter artistico si è suddiviso in rap presentazioni di ritratti, nature silenti e soprattutto scorci lagunari e paesaggi collinari. Proprio le Venezie di Boscaini stagliano un punto molto alto della sua carriera perché, tra passato e presente, ha dipinto luoghi di una città sempre amata. Proprio per questo motivo i palazzi, le gondole, i ponti assumono un aere intimo e segreto fonte di vita per lui e gli osservatori delle sue opere. Architetture che nascono da abili accostamenti cromatici inserendosi nella pura tradizione coloristica veneziana. Echi della cultura Bizantina, come l’utilizzo della foglia d’oro, arricchiscono in lui Venezie intrise di una sapienza millenaria. Luoghi a se stanti e sospesi, senza una presenza umana, per atmosfere che pennellata dopo pennellata si arricchiscono di echi metafisici. Una città dogale che quasi scompare e riappare simultaneamente in una visione contemporanea. Dalla laguna, come lo stesso Boscaini spiega, una luminosità specchiante dall’acqua giunge ai Colli Euganei, altra fondamentale tematica del suo agire. Una conformazione geologica vulcanica au-
toctona che gli permette di tracciare, dal punto di vista cromatico, geometrie della natura suddivise tra colline dolci e femminili, casolari, ulivi e borghi. Luoghi vitali e primigeni nei quali il creato è re incontrastato. Il Maestro crea infinite tonalità di verde accostate a nuance delicate per paesaggi suddivisi tra introspezione e realtà. Una tradizione figurativa che dal Post-impressionismo si coagula attraverso scomposizioni e prospettive capovolte tipiche del Cubismo, approdando a una nuova ricerca in cui definizioni geometriche si mescolano nelle figure dipinte. Quest’ultima, interessante novità nella ricerca artistica del Maestro, sarà esposta assieme ad opere storiche nel 2014 ad Arquà Petrarca. Lo storico borgo medioevale dedicherà, nel mese primaverile di aprile, due sedi espositive in cui si potrà ammirare, comprendere e nel contempo farsi trasportare dall’Arte di Vinicio Boscaini che, in sintesi, tratta liricità poetiche associate a luoghi
so, ma lei perché fa cinema? Lui disse: non lo so neanche io. Conclusi affermando: allora siamo alla pari come approccio”. Il suo umore influenza lo sviluppo di un’opera? “Si, certamente. La mia tendenza è di avere un fondo di tristezza, perché trovo la vita bella ma allo stesso tempo triste. Il
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mi sono ispirato per gli strumenti musicali. Come diceva Braque noi artisti non sappiamo, ma lo scopriamo strada facendo. Picasso invece diceva di scoprirlo subito, ma in altre parole c’imbrogliava. A mano a mano che percorro la strada io scopro, vedo e capisco. Picasso è stato il più grande genio moderno perché ha visto il mondo come nessuno prima di lui, anzi direi in maniera più eclatante rispetto ai più grandi geni dell’essere umano. I ritratti di figure femminili sono anch’essi parte dei suoi soggetti. “Sono figure idealizzate. Le figure femminili le ho sempre viste per il bello e per creare una figura armoniosa, che vedo insita nella donna. Quindi sono sinonimo di armonia non solo nelle forme esteriori, ma per il creato, perché intesa come qualcosa di bello ed eccezionale. Le donne quindi le vedo in modo ideale e romantico”. Nel 2014 una mostra con delle opere tra figurazione e astrazione. “Le forme geometriche s’inseriscono
nella creazione di figure attraverso tratti e cromie. Un’evoluzione sempre di derivazione picassiana per la ricerca di sintesi e dei complementi del colore. Per esempio Picasso conosceva magnificamente i complementi, perché non li ha mai imparati a scuola e all’accademia essendo già presenti in lui a livello genetico. Oltre a lui Chagall, Matisse e altri, ma ora studiando Picasso capisco sempre di più la grandezza di questo uomo che verteva sulla sua personale genetica e sull’invenzione personale. Dunque inventività non solo nei complementi del colore, ma anche nella forma. L’arte non è solamente colore, ma è anche forma”.
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20 Luoghi da scoprire >> Prodotti tipici nei luoghi della tradizione
Andar per boschi e feste celebrando i marroni Il Veneto è tra le prime regioni produttrici in Italia. Così da Treviso a Verona, passando per Vicenza in ottobre una gita programmatela per onorare la tradizione
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di Germana Urbani
’odore delle caldarroste misto alla nebbiolina che accompagna il calar della sera è uno dei tratti che maggiormente caratterizzano l’arrivo dell’autunno nella nostra regione. I marroni e le castagne, infatti, insieme alle zucche e a poco altro, sono tra i prodotti tradizionali più amati e consumati dai veneti. Non arriva autunno che almeno una volta non ci si compri un “cartoccino” caldo, magari accompagnato da un buon bicchiere di novello del posto. Perché, dunque, dovendo programmare una gita fuori porta, non mettere in calendario la visita ad uno dei paesi che più si caratterizzano per queste produzioni di casa nostra. Da Treviso a Verona, passando per Vicenza: in ottobre sono numerose le sagre paesane e gli eventi promossi per onorare i marroni, un prodotto che vede il Veneto tra le prime regioni produttrici in Italia. E di solito si tratta di luoghi immersi nel verde, dove passeggiare è un nutrimento per l’anima. Sono diversi i territori dove è possibile partecipare a delle feste molto ricche di proposte ludico-ricreative ed enogastronomie. Nel vicentino vanno segnalate, oltre alla festa organizzata nel capoluogo berico, quella di Recoaro Terme e Crespadoro, e quella, ogni anno sempre più ricca, di Monte di Malo. Anche Verona organizza eventi di alto livello enogastronomico. Primo fra tutti quello in onore del marrone di San Zeno dop, con un calendario di eventi e una rassegna enogastronomica che dura un mese intero e abbina le castagne del Baldo e i marroni di San Zeno dop con il Bardolino, vino del territorio, e il
comBai: natUra e storia
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a l centro d e l paese partono numerosi sentieri naturalistici che danno la possibilità di immergersi nella natura più vera, sono: il n. 992 “Troj de la Rota”, il n. 1024 “Sentiero dei Marroni” e il n. 1025 “Strada del Verdiso”. A pochi passi si possono ammirare l’Abbazia Cistercense di Follina (XII sec.), il Castello Brandolini Colomban a Cison di Valmarino, il Molinetto della Croda a Refrontolo, l’antica Pieve di San Pietro di Feletto, i Castelli Feudali di Susegana e Collalto, il Santuario della Madonna del Carmine a Miane.
formaggio Monte Veronese dop prodotto nelle malghe durante l’alpeggio estivo. Moltissimi gli eventi anche nel Trevigiano. La festa della castagna di Colmaggiore e di Pederobba, sono tra le più conosciute, così come la Mostramercato dei Marroni del Monfenera. Un prodotto che vanta una storia antichissima, visto che, secondo alcuni testi, questi marroni erano molto apprezzati dai Dogi della Serenissima Repubblica di Venezia. Ma su tutte le manifestazioni forse la festa più antica e ricca di tradizione è quella di Combai, dove un documento del 1665 testimonia la raccolta collettiva delle castagne attuata da oltre 150 persone. Protagonista indiscusso della Festa è naturalmente il Marrone di Combai, diventato Igp nel 2010 e prodotto esclusivamente nella fascia pedemontana trevigiana. Una delizia della natura che lo scorso anno, nelle sole tre settimane della rassegna, è stato consumato in una quantità davvero importante: sono stati venduti 80 quintali di marroni. L’appuntamento quest’anno durerà un mese, quindi chi volesse avrà il tempo di assaporare gustosi marroni cotti e crudi, prelibatezze come il gelato e la birra di marroni, il miele di castagno e la marmellata di marroni, ma anche il dolce di Combai e le Breghe, specialità realizzate con farina di marroni macinata a pietra. Visitare Combai, significa anche immergersi nel verde. E’ di fatto un paesino antico abbarbicato ai piedi delle Prealpi, circondato da maestosi castagni e secolari vigneti. Inoltre, se decidete di unire il gusto della tavola al piacere della storia e dell’arte, il territorio offre moltissime possibilità. Basta disegnare un percorso e partire!
torta di noci e marroni
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er questo dolce tipico di stagione occorrono 200 gr di purea di Marroni lessi, 200 gr di zucchero vanigliato, 4 rossi d’uovo, 70 gr di noci nuove o mandorle dolci. Mescolate gli ingredienti per almeno venti minuti affinché siano ben amalgamati. Montate, a parte, i bianchi d’uovo che aggiungerete al composto verso la fine. Per finire, mettere il tutto in uno stampo unto di burro e cuocete a forno medio per circa un’ora.
autunno/inverno/2013/14
22 Sì, viaggiare CROAZIA
Cittanova d’Istria, piatti & piattelli d’oro
IL CAMPIONE OLIMPICO DI TIRO A VOLO GIOVANNI CERNOGORAZ ORO A LONDRA CON I COLORI CROATI MA DI FAMIGLIA DA SEMPRE ITALIANA CI GUIDA ALLA SCOPERTA DELLA PITTORESCA CITTADINA AFFACCIATA SUL GOLFO DI TRIESTE CHE CONSERVA PREZIOSE VESTIGIA DI EPOCA VENEZIANA I GENITORI GESTISCONO UNO DEI PIÙ LONGEVI RISTORANTI DELLA REGIONE GLAUCO BEVILACQUA PRESENTA L’ATTIVA COMUNITÀ ITALIANA LOCALE una panoRaMiCa Di CittanoVa D’istRia. in alto: gioVanni CeRnogoRaZ sul poDio Di lonDRa FRa FaBBRiZZi e il KuWaitiano alDeeHani, sotto l’atleta DuRante la gaRa oliMpiCa. a CentRo pagina: CeRnogoRaZ e glauCo BeVilaCQua “CiCeRoni” a CittanoVa in auto, la FaMiglia CeRnogoRaZ al CoMpleto
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a medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 2012 l’ha vinta con i colori della Croazia, ma lui l’azzurro dell’Italia potrebbe vestirlo liberamente anche domani. Stiamo parlando di Giovanni Cernogoraz, campione olimpico nel Double Trap, specialità del tiro a volo che in campo femminile ha visto il trionfo di Jessica Rossi. Giovanni è istriano, risiede in Croazia dunque, ma di passaporto anche italiano, perchè la sua famiglia è sempre stata italiana, mantenendo tale nazionalità anche sotto la Yugoslavia prima e la Croazia poi. Giovanni vive a Cittanova d’Istria (che i croati nel dopoguerra hanno ribattezzato Novigrad), pittoresca cittadina di impronta veneziana che si trova in riva al mare fra Umago e Parenzo, in quella che nel dopoguerra per qualche anno è stata la cosiddetta “Zona B” del territorio Libero di Trieste. Giovanni Cernogoraz è nipote di quel Giovanni che dà il nome ad uno dei ristoranti più famosi e longevi dell’Istria. Giovanni era suo nonno: fu lui nel 1983 a costruire il nuovo ristorante di pesce in Stanzìa Roselli, a sud dell’abitato di Cittanova, ma in precedenza la famiglia Cernogoraz gestiva un’osteria poco lontano, fondata nel 1936 dal bisnonno Martino. Sopra la cava di
Antenal, proprio di fronte alla spettacolare foce del fiume Quieto. E’ in quella vecchia osteria che Giovanni Cernogoraz è nato il 27 dicembre 1982. Il ristorante, che con la trattoria da Bruno di Bassania di Salvore e il Giannino di Rovigno è fra i tre locali italiani più lunga attività dell’Istria, ora è gestito da papà Valter, aiutato dalla moglie Bruna e dalla sorella di Giovanni, Veronica. E’ un pezzo di storia locale, insomma. Impreziosito oggi dalle medaglie e dai trofei conquistati dall’atleta, su cui spicca l’oro conquistato a Londra, che fa il paio con quello vinto da Giovanni, sempre lo scorso anno, ai campionati europei disputatisi a Larnaca (Cipro). Il trionfo di Giovanni Cernogoraz alle Olimpiadi in terra britannica ha avuto larga eco in Istria e nella Comunità italiana della regione, suscitando un moto di giustificato orgoglio. Ancora oggi davanti al municipio, nella rotonda d’ingresso al paese e davanti al ristorante sono affissi tre striscioni che inneggiano all’impresa del tiratore. Impresa ottenuta, peraltro, superando in un appassionante spareggio l’italiano Massimo Fabbrizi, un amico con cui spesso condivide gli allenamenti al poligono “Giorgio Rosatti” di Ponso.
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24 Sì, viaggiare CROAZIA
Cittanova d’Istria, piatti & piattelli d’oro
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a medaglia d’oro alle Londra nel 2012 l’ha vinta con i colori della Croazia, ma lui l’azzurro dell’Italia potrebbe vestirlo liberamente an che domani. Stiamo parlando di Cernogoraz, campione olimpico nel Double Trap, specialità del tiro a volo che in cam
Uscocchi. Nelle vicinanze, a Daila, sorge anche quanto resta della grande abbazia benedettina, oggi al centro di un contenzioso internazionale, in quanto i frati di Praglia (sui Colli Euganei) ne reclamano la proprietà dato che la persero solo per effetto delle confische attuate dal governo comunista di Tito. Giovanni Cernogoraz, che è papà di due bei bambini (Leonardo ed Eva), un’ultima tappa la dedica al poligono di tiro
ben 16 chiese. Le calli tortuose e i campielli ricordano quanto Cittanova sia stata legata a Venezia. Come segno di fedeltà alla Serenissima nel 1145 si impegnò a donare ogni anno 400 libbre di olio (circa 190 chili) per illuminare la basilica di San Marco. Il suo porto adagiato sulla foce del Quieto servì per secoli da scalo per il legname istriano diretto all’Arsenale di Venezia. Cittanova fu falcidiata dalle pesti del 1527 e del 1630 e subì anche gli assalti dei terribili pirati
Antenal, proprio di fronte alla spettacolare . E’ in quella vecchia osteria che Giovanni Cernogoraz è nato il 27 dicembre 1982. Il ristorante, che con la trattoria da Bruno di Bassania di Salvore e il Giannino di Rovigno è fra i tre locali italiani più lunga attività dell’Istria, ora è
segue dalla pagina precedente
Visitare Cittanova d’Istria avendo come ciceroni il campione olimpico Giovanni Cernogoraz e Glauco Bevilacqua, vicepresidente della Comunità degli Italiani di Cittanova, è un modo per andare oltre ad una comune escursione turistica. Oltretutto i due ciceroni utilizzano una parlata familiare (l’istro-veneto è pressochè il dialetto veneto) e offrono la possibilità di cogliere aspetti di storia locale e di vita quotidiana che nessuna guida potrà mai trasmettere. Entrambi sono molto legati a questo territorio e mostrano con passione quanto rimane della bella cinta muraria veneziana e poi il caratteristico porticciolo dove ogni sera attraccano le barche con il pesce fresco appena pescato. E poi la Loggia Civica che ospita il municipio, la cattedrale di San Pelagio che dall’alto si affaccia sul mare: la chiesa, costruita sui resti di una basilica paleocristiana del V - VI secolo, conserva nel sacello della cripta, in un sarcofago del 1046, le reliquie dei santi Pelagio e Massimo. Nel territorio un tempo sorgevano
Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!
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Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli
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Sì, viaggiare 25 MALVASIA, PROSCIUTTO E OLIO D’OLIVA AL TOP
segue dalla pagina precedente
A Giovanni Cernogoraz è dedicato anche un vino. La sua foto compare nell’etichetta di una Malvasia istriana prodotta dal cugino Bruno Ravalico, altro attivo rappresentante della comunità italiana di Cittanova. La sua bella cantina di Verteneglio (Nova Vas, 101) è stata fra le prime in Istria, nel 1985, ad ottenere il permesso dalle autorità yugoslave per poter vendere il vino a privati. Oggi produce vini di alta qualità destinati quasi totalmente alla ristorazione locale, ottenuti con una resa per ettaro molto bassa (sui 70 quintali). 100.000 le bottiglie prodotte fra Malvasia, Chardonnay, Pinot Grigio, Moscato bianco, Merlot-Cabernet e Rosè Merlot. Nell’artistico logo compare il profilo del campanile della vicina Pirano, città da cui proviene la famiglia Ravalico e che oggi si trova in Slovenia. Produce vino anche un compagno di scuola di Giovanni Cernogoraz, Moreno Ivancic, impegnato anche nella banda del paese. Punta deciso alla qualità anche lui e sogna di aprire un’enoteca con prosciutteria per fare assaggiare le gustose coscie che hanno reso famosa l’Istria. Entrambi, Ravalico e Ivancic, producono anche l’olio extravergine di oliva. Quello istriano negli ultimi anni è arrivato a quotazioni altissime per la sua straordinaria qualità. Ma non ci si può recare a Cittanova senza fare tappa al ristorante da Giovanni, che propone da generazioni dell’ottimo pesce, oltre ai premiati dolci di Veronica, fra cui il famoso “Magna e tasi”. Un tiramisu in versione istriana.
costruito non lontano da casa su iniziativa di suo padre Valter, che pure era stato un buon tiratore a livello agonistico. Vedere Giovanni Cernogoraz sparare ai piattelli e centrarli con una facilità quasi naturale è uno spettacolo unico. Il suo oro a Londra è frutto di tanto lavoro e di tanta passione. Frutto di un carattere forte e tenace, come quello di tutti gli istriani. Oggi la comunità italiana di Cittanova, presieduta da Paola Legovich, conta 900 iscritti ed è molto attiva. Organizza numerosi eventi per rafforzare e valorizzare l’identità culturale italiana nel contesto di una migliore convivenza con le altre comunità che attualmente vivono in Istria. Gli eventi più recenti sono stati dedicati alle birre artigianali e all’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, che apre nuove prospettive di amicizia e di scambio fra l’Istria e l’Italia. La bella sede della Comunità è opera di Tobia Scarpa. Glauco Bevilacqua, che è nato in Australia da esuli istriani fuggiti con i 350.000 dell’esodo seguito all’assegnazione dell’Istria alla Yugoslavia nel 1947. Bevilacqua è anche delegato istriano di Slow Food. Grazie all’attività della sua condotta è stato fatto molto per recuperare i valori più autentici della tradizione gastronomica istriana. E sono stati organizzati anche numerosi scambi culturali, specie con realtà venete.
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26 Benessere >> Purificanti, antinfiammatori e multivitaminici
Carciofi, broccoli e zucca, vaccini d’autunno A tavola è possibile prevenire e curare i malesseri d’autunno, basta scegliere gli alimenti giusti e consumarli almeno una volta al giorno di Germana Urbani
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on c’è nulla di meglio, per star bene, che seguire i ritmi naturali delle stagioni e nutrirsi dei frutti che le caratterizzano. A dirlo sono moltissimi nutrizionisti ed esperti di medicina alternativa che ritengono che per prevenire e curare i malesseri d’autunno basti semplicemente consumare determinati alimenti che sarebbero veri e propri toccasana naturali. La natura, infatti, è un medico intelligente che ci fornisce il cibo giusto quando più ne abbiamo bisogno. Le verdure di stagione più indicate sono carciofi, crucifere e zucca.
nutritive dei carciofi è meglio non bollirli, per non far disperdere la cinarina nell’acqua. Meglio usare i fondi, ossia la parte più tenera, e gustarli nella pasta o accanto a del buon formaggio magro.
Broccoli, verze e cavolFiori antivirali
il carcioFo depUra
Nel cestello delle verdure, poi, non possono mancare broccoli, broccoletti, cavolfiori, cavolo cappuccio e verze, ovvero verdure della famiglia delle crucifere, che grazie alle sostanze antitumorali, antibatteriche e antivirali che contengono sono in grado di fare da scudo a raffreddori, virus para-influenzali e stati di debolezza causati dagli sbalzi di In questo periodo autunnale, l’apparato temperatura e dai primi freddi. gastrointestinale e il fegato sono particoContrariamente a quanto si fa di solilarmente sotto pressione e danno luogo a to, gli esperti consigliano di non bollire mai sintomi tipo bocca amara e un po’ impa- broccoli, broccoletti e cavolfiori, per non stata, coliti, gastriti, privarli delle loro La zucca è una grande proprietà nutritive stitichezza. Un vero toccasana benefiche e protetalleata nelle diete:è per questo tipo di diMeglio stufarli dolce, sazia ma ha solo tive. sturbi è il carciofo, ritedirettamente in una 18 calorie per etto nuto il miglior assistenpadella con dell’ote “verde” del fegato. lio, aggiungendo Ricco di cinarina, una sostanza dall’effetto magari anche foglie di piante aromatiche, disintossicante a livello epatico, favorisce utili anch’esse come difesa dalle infezioni. l’espulsione dall’intestino del colesterolo, della bile e di tutte le sostanze tossiche sia la zUcca, alleata assunte con la dieta, sia prodotte dall’orgadi salUte e Bellezza nismo. Ma la regina dell’autunno è sicuraAttenzione però a come cuocere questi mente la zucca. Essa contiene carotenoidi ortaggi. Per sfruttare al meglio le proprietà e beta carotene in particolare, entrambi po-
tenti antiossidanti che proteggono le cellule dalla degenerazione e dall’invecchiamento, combattendo le aggressioni dei radicali liberi. Ma hanno anche una funzione protettiva delle cellule, in questo senso antitumorali e antietà. La vitamina C contenuta nella zucca è indispensabile anche per un buon assorbimento del ferro, cosa molto importante soprattutto per le donne che a causa del ciclo mestruale hanno un elevato fabbisogno di ferro. Senza dimenticare che la vitamina C è anche amica del sistema immunitario. La zucca è anche un potente alleato delle donne che vogliono perdere peso. Infatti è uno dei vegetali più golosi e ipocalorici della tavola autunnale poiché le sue fibre aumentano il senso di sazietà e regolano le
lo spreco ricordate di non buttare i semi: tostateli e gustateli come snak. Contengono zinco e acidi grassi polisaturi, dall’azione antinfettiva.
Una BUona tisana di melissa
Chi soffre spesso di colite sa bene che in autunno queste riappaiono fastidiose. In questo caso, oltre a seguire una buona dieta, è possibile aiutare il corpo con olio o tisana di melissa. Questa pianta, infatti, è nota per le sue proprietà ansiolitiche e moderatamente sedative che sanno distendere e sfiammare la muscolatura liscia del tubo digerente. La tisana si prepara versando in una tazza di olio bollente un cucchiaio di
foglie da tenere in infusione 10 minuti. Bevuta mattina e sera può essere accompagnata da un dolce massaggio all’addome da fare sempre con due gocce di olio di melissa.
la potenza energetica dei semi
funzioni intestinali. Ma ciò che la rende particolarmente utile nella lotta contro i chili di troppo è il bassissimo valore energetico,18 calorie per etto, e l’alto apporto di potassio, 343 mg, efficace contro la ritenzione idrica. Non bisogna dimenticare poi che, grazie alla sua struttura, la zucca non subisce l’attacco dei parassiti, e quindi è poco trattata e normalmente coltivata quasi al naturale. Il periodo migliore delle zucche va da Ottobre a Febbraio. Sia le zucche che le zucchine appartengono tutte alla famiglia delle Cucurbitacee. In cucina, le zucche sono ottime nelle minestre, proprio per il loro gusto morbido, mentre è sconsigliabile friggerla perchè assorbe troppi grassi. Meglio cuocerla al forno. E sei siete decisamente contro
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er aiutare il cervello alla “metamorfosi energetica” indotta dal cambio di stagione occorre inserire nella dieta, almeno una volta al giorno noci, mandorle, pinoli ma anche semi di lino, zucca e girasole. La noce, che nella sua conformazione assomiglia ad un piccolo cervello, è il seme della rigenerazione, frutto dell’anima e del vigore. Gli esperti di consigliano di pestarla con il mortaio e farne un alimento costante da aggiungere a yogurt e insalate. Assumeremo così senza saperlo vitamine, minerali come il magnesio e i tanto famosi omega3. Anche le mandorle vanno assunte nel numero di due tre al giorno aggiunta ad altri alimenti o semplicemente assaporata in bocca da sola o con un po’ di miele. E’ un potente antifatica fisica e psichica. I semi sono le sostanze della natura più ricche di luce e combattono le scorie e le tossine più di qualsiasi farmaco. Perciò ricordate di usare anche pinoli, semi di lino, girasole e zucca. Meglio se presi al mattino e sempre crudi, spalmati con pane e marmellata naturale.
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28 Consigli di bellezza >> Economico: per un make-up perfetto ne basta pochissimo
Trucco minerale, più sano e brillante Sono pigmenti venduti quasi sempre in polvere libera, molto versatili perchè un solo colore diventa la base di molti prodotti di Germana Urbani
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’è trucco e trucco. Lo sa bene chi è allergica al nichel, per esempio, o chi, dopo aver portato il fondotinta tutto il giorno ha la pelle che si ribella evidenziando vasti arrossamenti. Questi sono solo alcuni degli effetti indesiderati da make-up tradizionale, specie se si tratta di prodotti di bassa gamma. Il trucco tradizionale, infatti, è quasi sempre realizzato con siliconi, petrolati, additivi, sostanze sintetiche e tutta una serie di ingredienti che secondo alcuni esperti sarebbero poco raccomandabili per la nostra pelle. Da qualche tempo a questa parte, dunque, il trucco minerale è diventato una validissima alternativa perchè la sua naturalezza consente l’impiego anche su pelli con problemi particolari, come ad esempio problemi di acne. Le cellule del viso, infatti, respirano meglio perché non vengono soffocate dai tradizionali siliconi e da sostanze chimiche aggressive, mantenendo un equilibrio idrolipidico ottimale. Mantenere il corretto equilibrio idrolipidico della pelle significa rispettarla, con un notevole effetto benefico su invecchiamento e comparsa di rughe. Da un’indagine di mercato risulta che molte consumatrici hanno trovato nel trucco minerale un toccasana per la pelle grassa; le polveri minerali assorbono l’eccesso di sebo in maniera
naturale senza ricorrere a sostanze aggressive e possono essere impiegate come valido alleato in tutte quelle pelli con tendenza a lucidarsi nella zona T. Proprio per queste ragioni, il trucco minerale è l’ultima frontiera in campo cosmetico. Si tratta di pigmenti puri estratti dai minerali, elementi naturalmente presenti in natura, per offrire una serie di prodotti in polvere adatti ad ogni tipo di esigenza. Va detto che vanno talmente di moda che quasi tutte le case cosmetiche hanno una propria linea minerale, anche se a volte i marchi da “drugstore” aggiungono al minerale anche qualcos’altro. Occorre sempre controllare la lista degli ingredienti (INCI), che in questo caso dev’essere cortissima. Ci potrà essere Mica, Titanium Dioxide, Silica, Kaolin Clay, Iron Oxide, Zinc Oxide, Manganese Violet, Ultramarines. Mentre non dovranno comparire nell’elenco: siliconi,petrolati e parabeni, per esempio Dimethicone, Panthenol, Magnesium Stearate e simili. Il trucco minerale è venduto quasi sempre in polvere libera, il che li rende molto versatili. Per esempio scegliendo un un pigmento rosa non scegliete un unico prodotto ma un colore che può diventare tantissime cose: blush, ombretto, smalto se aggiunto a uno
trasparente, eyeliner se bagnato con un po’ d’acqua, lipgloss se aggiunto a uno trasparente. Ovviamente i minerali possono trovarsi anche sotto forma di creme, fondotinta compatti, eyeliner liquidi e quant’altro, certo è che la texture ultra fine, leggera ed impalpabile delle polveri minerali permette una copertura ottima regalando uniformità all’incarnato anche in caso di piccole imperfezioni.
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Consigli di bellezza 29 >> Economico: per un make-up perfetto ne basta pochissimo
Trucco minerale, più sano e brilante
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Come si applicano le polveri minerali?
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uesti trucchi sono davvero creativi. Se pensate che un ombretto può diventare anche smalto, eyeliner e gloss... Il sogno di tutte! Certo per alcuni prodotti come fondotinta e ciprie avrete necessariamente bisogno di utilizzare dei pennelli, per gli ombretti invece se non avete dei pennelli potrete usare anche le dita: i colori sono talmente intensi che dovrete stare attente solo a non abbondare troppo. Il fondotinta, può esser applicato in tre modi: se volete usarlo in polvere dovete dotarvi di un pennello kabuki,che dovrete ruotare nella polvere dopo averne lasciata un pò sul tappo del prodotto. Una volta sbattuto il pennello per rimuovere gli eccessi, potrete Di bareMinerals i rossetti marvelous Moxie dal colore intenso. Labbra nutrite in profondità, grazie all’olio di Abissinia e agli acidi grassi Omega, e da un complesso minerale energizzante
applicare il prodotto sul viso con dei movimenti veloci e circolari. Se volte renderlo liquido, spruzzate un po’ d’acqua sul pennello e poi applicate il prodotto sul viso. Se invece vi piace cremoso aggiungete un po’ di fondotinta nella vostra crema viso, mescolate e poi applicate. Altri prodotti come gli ombretti possono essere bagnati con un pò d’acqua e usati come eyeliner utilizzando un pennello angolato. Il blush,invece, può essere applicato con un pennello adatto o con le dita, sia col metodo normale che liquido, mentre la cipria va prelevata con un pennello adeguato. Basta provare e sbizzarrirsi!
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Giardinaggio 31 >> Questo è il periodo giusto per le talee
Fiori a gennaio con il gelsomino di San Giuseppe Una cascata di fiori gialli anima i cespugli di gelsomino, anche quando le temperature sono così rigide da far sembrare impossibile qualunque forma di vita
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n molti lo chiamano gelsomino di San Giuseppe, altri stella d’inverno. Sta di fatto che è il primo fiore che sboccia nell’anno nuovo. Un vero e proprio fiore d’inverno il cui colore spunta audace tra la nebbia e fa davvero tenerezza. Sarà anche per queste ragioni che sembra un prodigio, ma si ripete ogni anno, a confermare che la natura ama stupire. A differenza del gelsomino estivo, che esibisce fiori bianchi e profumati, la specie invernale vibra in un bellissimo giallo brillante, sublime quando è vestito di neve, in grado di resistere al freddo più rigido. Si tratta di un arbusto a portamento strisciante o ricadente, dai fiori privi di profumo, molto rustico e adatto a formare splendide bordure fiorite da gennaio a febbraio. Oltretutto è bene sapere che questa pianta richiede pochissime cure: è una pianta perfetta per creare bordure o farla arrampicare su apposite strutture. E’ naturalmente resistente al freddo e dunque può essere posizionato dove preferite: se sceglierete una zona ombreggiata, il gelsomino svilupperà per lo più foglie. Se quindi volete avere una gran quantità di fiori, posizionatelo in una zona in scaldata dai raggi del sole pomeridiano. Meglio, dunque, scegliere una zona riparata dai venti freddi, che potrebbero danneggiare la pianta e in particolare la bella fioritura, e evitare le esposizioni a est. Il sole della mattina è troppo timido. Decisamente meglio l’esposizione a sud, oppure a ovest. Se gli inverni sono particolarmente rigidi può occasionalmente accadere che il gelo rovini i boccioli floreali, se si vive in zone con inverni molto freddi è quindi opportuno stare attenti,
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osservare spesso la pianta e, se necessario, coprire la pianta con tessuto non tessuto in dicembre e in gennaio. Chi non conosce il gelsomino invernale se lo deve immaginare come un ciuffo, più o meno denso, di sottili rami verde scuro, dritti e rigidi. Direi che è un po’ la ginestra dell’inverno... Il gelsomino spesso tende a crescere abbondantemente, raggiungendo anche i 2-3 metri di altezza, quindi se amate le forme compatte è consigliabile potarlo appena dopo la fioritura. Ogni 3-4 anni è possibile procedere ad un rinnovo totale dei rami, potando il gelsomino a 10-15 cm dalla base. Il portamento parzialmente strisciante rende la pianta adatta anche come tappezzante, oppure come rampicante, ma solo se collocata a ridosso di apposite strutture su cui farla crescere. Non serve un terreno particolare per il gelsomino di S. Giuseppe che, di fatto, si adatta benissimo anche nella terra di giardino. Certo è che, come sempre, per avere un pianta rigogliosa è bene mantenere il substrato ricco di humus, aggiungendo ammendanti e concimi se necessario. Nel mettere a dimora questo arbusto si ricorda di garantire un buon drenaggio aggiungendo materiale grossolano al terreno intorno alle radici. Le prime giornate d’autunno sono le più propizie per prelevare talee di circa 10-15 cm, che vanno fatte radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali. Le nuove piantine vanno tenute in luogo protetto per almeno due inverni prima di poter essere messe a dimora in giardino. I fusti ricadenti tendono spesso a radicare spontaneamente a contatto con il suolo; in questo caso è sufficiente asportare un fusto radicato dalla pianta madre, ed interrarlo direttamente a dimora.
annaFFiatUre
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uesta bella pianta non vi darà grossi problemi perchè solitamente non necessita di annaffiature, gli basta l’acqua delle piogge. In caso di estati troppo asciutte si consiglia di fornire acqua almeno ogni 1520 giorni, per evitare la siccità eccessiva. Si consiglia di interrare del concime organico ben maturo alla base della pianta all’inizio dell’autunno, per garantire un buon tenore di materia organica nel terreno e il necessario nutrimento della pianta.
storia di Un Fiore
PROR LA DE OGATA TRAZ IONE
DEL 5 FINO
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l Gelsomino di San Giuseppe è stato scoperto da un famoso cacciatore di piante scozzese nel 1843 in Cina, dove l’esploratore era andato con l’obiettivo segreto di esportare le piante del tè su richiesta dell’Impero britannico che voleva affrancarsi dal monopolio cinese. Questa particolare specie, a differenza delle altre, è priva di profumo ma mantiene tutto il fascino dei gelsomini.
Concerti e e non non solo solo 32 26 Concerti
mille e ancora mille...
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pagina a cura di graziano edi corazza
in veneto LE PROSSIME DATE A PADOVA AL GEOX SONO 2 novembre 2013
pooh
eventi
28 novembre 2013 - 29 novembre 2013 - 30 novembre 2013 - 1 dicembre 2013
priscilla – il mUsical
4 dicembre 2013
imagine dragons
8 novembre 2013
BoB dYlan and his Band 9 novembre 2013
renzo arBore
7 dicembre 2013
steven Wilson
10 dicembre 2013
max pezzali
22 novembre 2013
emma
24 novembre 2013
the WaterBoYs
PER GLI AMANTI DEL JAZZ SEGNALIAMO
special event From sUisse Nicolas Masson - tenor sax, clarinet Roberto Pianca - guitars Emanuele Maniscalco - drums LA NUOVA STAGIONE AL TONIOLO DI MESTRE Venerdì 8 novembre 2013 Sabato 9 novembre 2013 Domenica 10 novembre 2013
carlo & giorgio visti da vicino
Martedì 19 novembre 2013
marK lanegan, With special gUest dUKe garWood
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giUseppe giacoBazzi - Un po` di me
venerdì 20 dicembre 2013
enrico Bertolino casta aWaY - la tempesta imperFetta
14 Dicembre – Supersonic Music Arena – San Biagio di Callalta (Treviso)
Mercoledì,27 novembre 2013 COCKNEY LONDON PUB di Correzzola PD 14 novembre 2013
Mercoledì 27 novembre 2013 venerdì 29 novembre 2013
mario Biondi
emma 14 novembre 2013
sgUardo a nordest
gUÈ peqUeno
GUÈ PEQUENO, figura di riferimento della scena hip hop italiana, già membro fondatore e leader dei Club Dogo assieme a Jake La Furia e Don Joe, arriverà in concerto alla Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta (Tv), sabato 14 dicembre, per l’unica data nel Triveneto di “Bravo Ragazzo Tour”, tournée che segue la pubblicazione dell’omonimo fortunato album, il secondo della sua carriera solista. “Bravo Ragazzo”, pubblicato il 4 giugno scorso per Universal Music, ha conquistato il disco d’oro dopo sole tre settimane dalla sua pubblicazione trainato dai singoli “Business”, “Rose Nere” e dalla titletrack che ha praticamente raggiunto 2 milioni di visualizzazione su Youtube. A dividere il palco con Guè saranno ancora il dj Jay-K, la seconda voce Daniel Congo e Carmine Landolfi. Ulteriore particolarità sarà l’aggiunta della batteria, che si unirà alla formazione rap.
i “costi” dei grossi concerti ed i Festivals quali i pro ed i contro Ho visto molti concerti, grandi e piccoli. Dunque. Organizzati molto bene. Oggi l’informazione è migliore di una volta. Oggi si paga tutto, non solo il live! Ma... Di cosa si lamentano i ragazzi? Del costo del biglietto, dei diritti di prevendita, dei costi di parcheggio che vanno dai 5 euro ai 10 euro, delle bottigliette d’acqua a 2 o 3 euro, del bicchiere di birra a 4 o 5 euro, del trancio di pizza e del panino a 5 euro! Ma ecco il Problema clou... questo il resoconto di una ragazza: “(...) E’ stato grande come sempre. Ma devo convenire con chi ha deplorato l’organizzazione: pessima davvero. (...)Tre ore di colonna per arrivare alla propria auto intrappolati in una colonna umana, anzi disumana, non fanno parte di ciò che si considera comunemente la scomodità di un concerto. Ci stà la confusione, ci stà il disagio (altrimenti uno stà a casa sul divano a guardare la tv), ci stanno pure quei 10 euro rubati di parcheggio, ma la colonna umana senza via di fuga come bestie al macello, quella non ci stà! Chi pensa che questo voglia dire andare ad un concerto si sbaglia di grosso. I concerti, sono ben altro! (...).” e la risposta di un altro che c’è stato a quel live. “Cara (...), eri anche per caso anche a (...)? ... no, perché nel caso sarei tanto tanto tanto curioso di sapere se per abbandonare l’area del concerto alla fine hai usato il teletrasporto, l’elicottero oppure ti sei smazzata quella passeggiata nel budello, con tanto di passaggio nel tunnel sotto l’autostrada (...).” I concerti grossi sono una avventura. Ero ad entrambi i live citati dai due ragazzi. Ma... Ricordo che a Zeltweg in Austria, 18 anni fa, facemmo 3 chilometri a piedi prima di arrivare al live dei Rolling Stones, dopo avere pagato 80 scellini (7.000 lire di allora) di un parcheggio infangato. Poi all’ingresso ci tolsero l’acqua nostra e vidi una collinetta di un metro e mezzo di altezza per cinque di diametro di bottigliette di ogni tipo. All’uscita da quel concerto del 1995, con oltre 100mila spettatori, ci mettemmo tre ore per ripartire! Oggi penso che andrebbero aboliti i concerti sopra i ventimila spettatori! Anche perché i ragazzi da metà campo in poi vedono tutto il concerto solo dai video posti a lato del palco! Oggi live/festival come “Home Festival” o “Sherwood” o “Marghera” o “Piazzola” sono ottimamente organizzati con una platea che rare volte supera le ventimila unità per serata, ma con differenti prezzi. Economici i primi tre per il basso costo dei biglietti (l’Home Festival è del tutto gratuito e gli altri due spesso offrono la serata con ingresso ad un euro); costosetto “Piazzola” sia per i grossi nomi in cartellone che per il parcheggio a 5 euro. Per i cibi e le bevande si paga equamente “carucci” in tutti i casi. Si vuole fare soldi da “ogni cosa” in quanto il cachet dello show è molto alto e gli organizzatori devono/ vogliono rientrare da tutte le spese. Utopia vorrebbe che le bands si abbassassero l’ingaggio e che anche la prevendita dei biglietti non esistesse! In effetti se compro prima il ticket dovrei avere una riduzione, non un aumento! Sui costi di parcheggio, esatto, dovrebbe essere un servizio gratuito per chi arriva. Quanto al cibarsi e bere: portarsi tutto da casa! Tenersi a mente per il prossimo anno.
Un estate di concerti all’aperto, circa cinqUanta live in tre mesi ora riaprono le serate al “chiUso”
n Italia ed in particolare nel Veneto sono arrivati i più bei nomi del panorama internazionale ed italiano tra giugno e settembre 2013. E’ stata una bella estate di concerti e festivals quella appena conclusa. Sommando gli uni agli altri ne ho visti in quattro mesi circa cinquanta. Tutti originali, l’unica cover band, sono stati i Rood, ma sono amici! Il più bel show che ho visto, per me ad oggi tra i primi tre in assoluto nella mia vita: Roger Waters “The Wall” allo stadio Euganeo il 26 luglio... farne una cronaca oggi sarebbe ridicolo, ma posso invitare il lettore a vedere lo spettacolo su youtube; non ci sarà tutto ma dai pezzetti video ci si fa comunque una idea della grandiosità e spettacolarità dell’evento. Un altro gran bel live-show al quale ero presente è andato in “suono/video/circo” alla Villa Manin di Codroipo (Udine); il 17 giugno... c’erano i Kiss! Loro, singolarmente si muovono anche su palchetti circolari girevoli che si alzano ed abbassano... col chitarrista che si aggancia ad un cavo e... vola sopra il pubblico...! Ma l’emozione più grossa me l’hanno data Crosby Stills Nash a Piazzola (Padova) il 20 luglio. Quando hanno attaccato subito “Carry On”... brividi... David Crosby, in particolare, nononostante l’età che avanza, appare ai miei occhi ancora un sornione hippy dei “sempre verdi” anni ‘60 del secolo scorso. Mi ha deluso Morgan a Polesella (Ro) il 4 luglio. Il cantautore, mente dei mai dimenticati Bluevertigo, ha messo in cantiere una carrellata di covers e suoi brani a metà tra il “divertissement” e lo “sperimentale” non riuscendo a
raggiungere lo scopo del suo proposito. Pollice giù anche per Dead Can Dance visti il 6 giugno al Geox di Padova. Nonostante la gran bella voce e presenza “spaziale” di lei, Lisa Gerrard, con due tastiere ed un polistrumentista, Brendon Perry, i pezzi apparivano monocorde e troppo “stiracchiati”. Divertente, più che altro per curiosi ed amanti del “rock’ n’ roll”, il Festival di Senigallia nelle Marche. Ero là il 3 agosto. Divertenti, più che altro per curiosi ed amanti della “dance elettronica”, i Motel Connection. Ero a Treviso-Dogana il 7 settembre in mezzo ad altri/e quarantamila. Ho partecipato questa estate anche al “Marghera Village”, trapiantato a Mestre da quest’anno al parco san Giuliano, al “Sherwood” di Padova al parcheggio nord dello stadio Euganeo, all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, all’ Home Festival di Treviso ed aquello di Lucca. Tutti organizzati ottimamente. Non a tutte le serate, sia chiaro, ma a diverse. Ero presente anche ad alcune serate/dibattito proprio sul tema dei concerti, soprattutto di quelli grossi. Dall’organizzatore dell’ex Beach Bum di Jesolo e da quello attuale dell’Home Festival di Treviso ho appreso le tante difficoltà, spesso burocratiche, che ci sono nel mettere in cantiere simili shows; e quante denunce durante... poi... si ricevono da albergatori e privati. Sui Festivals, inoltre, mi informano chi li organizza, sono in atto delle vere e proprie aste a suon di “euroni” per aggiudicarsi la presenza o meno del tal gruppo che, ovviamente con la goduria del manager, se la ride vedendo lievitare il proprio cachet/ingaggio del doppio ed anche deltriplo!
Ora da autunno 2013 fino alla fine della prossima primavera 2014 si torna al “chiuso” per i concerti. Segnalo alcuni siti per gli amanti dei live da consultare periodicamente: www.eventiverona.it, www.zedlive.com, www.azalea.it, www.padovajazzclub.it, www.veneziaspettacoli.it, www.ecoveneto.it alla pagina “concerti”
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34 Crucilibro
La vertigine del volo, la seduzione del viaggio. Poi il richiamo di Itaca “Ed eccomi a casa ancorché ramingo, quasi soddisfatto nel sentire che posso essere felice ovunque”, così John Clare e molti altri...
Julian Barnes
Massimo Valerio Manfredi
Alessio
Paolo
Torino
Nori
Eroe - Eroina
Fred Burnaby, colonnello della cavalleria della Guardia Reale inglese
Ulisse, l’uomo affascinato dall’ignoto
Ester e Bianca, due sorelle
Benito, un signore di quasi ottant’anni
Alter Ego
Sarah Bernhardt, la più grande attrice di tutti i tempi
I personaggi che incontra sulla via del ritorno
La provincia e i suoi personaggi
Germana, la moglie
Location
Luoghi del cuore e dell’anima
Il mare della Grecia antica
Urbino
L’Italia domestica
Félix Tournachon, celebre fotografo ritrattista noto come Nadar
Il coraggio, l’astuzia
Vizi e virtù di anni difficili, spesso drammatici
Marziani, pensionati, appuntati, multicenter, condomini, intere nazioni
Co-Protagonisti
Intrigo
Dopo 10 anni di guerra ora Benito, che ha fatto per tutta la I tre pionieri ottocenteschi sono Un giorno del 1987, tra le mura Odysseo deve rimettersi in viaggio vita il meccanico di biciclette, è in accomunati dalla passione per il di Urbino, succede una disgrazia. con i suoi uomini per fare ritorno pensione e le sue mani grosse che volo, allora ai suoi albori. Ma le Due ragazze, due sorelle, Ester e a Itaca, dove lo attendono la hanno conosciuto il lavoro duro turbolenze che li animano davvero Bianca, vengono trovate morte su moglie fedele e il figlio lasciato ora...prendono il caffè, portano sono quelle dell’amore, ricambiato, una panchina di un parco pubblico, bambino. Ma il ritorno è una nuova borse della spesa, girano pagine di felice oppure no. con l’ago in vena avventura giornale
Finale
Nell’ultima sezione del libro, l’autore racconta i cinque anni successivi alla morte della moglie, e novello Orfeo s’immerge negli abissi del lutto e del ricordo per riprendersi ciò che è suo
L’astuto Nessuno dovrà raggiungere i confini del mondo e addirittura evocare i morti dagli inferi. Poi, finalmente, con il cuore colmo di dolore per i compagni perduti lungo la rotta, ecco compiersi il ritorno. Il giorno dell’esultanza. Il giorno della vendetta...
Dieci anni dopo, venti anni dopo, oggi, Ester e Bianca vivono ancora nelle storie di tante persone comuni. Sopravvivono gli oggetti che lasciano riaffiorare scampoli dai torbidi anni Ottanta fino al primo decennio del nuovo secolo, tra droga, gloria e intransigenza
Benito, in questo vuoto da lavoro, si ferma a pensare a una cosa alla quale sta pensando da trent’anni senza poterla dire a nessuno...
Cosa dire del libro
Un romanzo, baluardo coinvolgente ed emozionante, ma mai retorico, di memoria, intesa come la sola vita degna di essere vissuta dopo la rottura del legame più importante, l’amore
Manfredi riscrive il poema epico utilizzando come io narrante la voce stessa del protagonista. Un racconto potente e struggente che svela Ulisse in tutta la sua umanità
Composto da quattro brani legati dal filo rosso della storia delle due ragazze, il libro racconta un luogo fisico, Urbino, che diventa, a poco a poco, luogo universale del cuore
Un monologo che gioca con i generi per raccontare una storia di memoria, con un crescendo anche sentimentale verso un apice tragico, attraversato da una vena comica irresistibile
Manfredi Valerio M. Il mio nome è Nessuno. Il ritorno Mondadori, pp. 335 € 19.00
Alessio Torino Urbino, Nebraska Minimum Fax, pp. 327 € 14.00
Paolo Nori La Svizzera Il saggiatore pp. 64 € 10.00
Leggere… Leggere
Julian Barnes Livelli di vita Einaudi, pp. 128 € 16.50
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I nostri esperti 35 Messaggio puBBliCitaRio
FITNESS E BENESSERE
Marco Canova
M
a cosa si deve fare o scegliere per stare bene o in forma? ZUMBA, WALKING, CIRCUIT , le tre attività nuove e di moda. SPINNING, BODY TONIK, STEP, GAG, le attività classiche. PILATES, YOIGA, PANCA FIT, I corsi rilassanti. SALA PESI. PISCINA (nuoto ed acquagym) i classici. Lo dice la medicina e basta provarci per averne la conferma: fare attività fisica vuol dire mantenersi sempre in buona salute! Tuttavia, spesso si ha poco tempo da dedicare a se stessi e ciò impedisce di organizzare un programma “stabile” di attività fisica. Forse, per motivarsi, serve solo un po’ di buona e corretta informazione in più! Il percorso “Fitness e sport” di benessere ha una molteplice valenza: - può rappresentare uno stimolo a scegliere e decidere per un’attività fisico-sportiva, adeguata, interessante e gratificante:
Fare sport in modo diverso e completo: OGGI CAMBIO! PALESTRA. PISCINA. ZUMBA. CICLISMO. CAMMINARE il che non vuol dire solo performance, ma adottare semplicemente un sano stile di vita! - fornire suggerimenti pratici per migliorare la forma fisica (soprattutto - ma non solo- nelle sezioni CORSA, GINNASTICA e SPORT). - fornire le basi culturali di fisiologia sportiva e dare alcune risposte a quesiti antichi, recenti ed attuali in materia. - sottolineare la connessione tra salute e sport con tante informazioni e consigli utili. E QUINDI? quindi dobbiamo organizzarci per creare e cercare un percorso BENESSERE, un PERCORSO FITNESS. Ormai le care e vecchie palestre dove potevi fare poco (sala pesi ed 1 corso) , regole gessate, piscine tristi con ambienti vecchi, devono essere un RICORDO DEL PASSATO. OGGI si deve avere la possibilità di scegliere un CENTRO SPORTIVO dove, con un UNICO ABBONAMENTO e seguito da VERI PROFESSIONISTI dello SPORT (LAUREATI
SCIENZE MOTORIE O ISEF), vi è la possibilità di costruire un PERCORSO BENESSERE. Fare sport è SINONIMO DI divertimento: cosa c’è di meglio che poter variare lo sport scelto? un mese faccio ZUMBA e body tonik (aerobia+bonificazione), un mese WALKING e GAG (stessi meccanismi fisiologici), e cosi via, passare dalla piscina (nuoto ed acquagym) alla PALESTRA 8 yoga e spinning), tutto con un UNICO ABBONAMENTO o anche solo per recuperare lezioni perse o integrare con alcune lezioni in più. E’ vero, il tempo è sempre poco e gli impegni quotidiani sempre più pressanti, però se trovo l’ambiente sportivo giusto, gli stimoli giusti, forse ce la posso fare. QUE-
STO dovrebbe essere lo stimolo di tutti. NELLA NOSTRA ZONA qualche centro così esiste, palestre e piscine che propongono questi programmi, centri fitness che legano il programma di allenamento magari ad una convenzione anche con la dietologa o un centro estetico, dove oltre ai soliti corsi puoi partecipare anche a programmi di allenamento agonisti e partecipare a gare amatoriali (marce, triatlon, gare master di nuoto ed acquagym), insomma veri e propri ambienti SPORTIVI dove la PAROLA SPORT è uno stile di vita, dove LO SPORT in tutte le sue forme è sinonimo di benessere e di vivere meglio. Se devo dare un consiglio, dico: non
fermatevi alla prima palestra o al cartello più grande che ti regala con 14 euro un abbonamento ( balle !!!!), entra nei contenuti, pretendi di conoscere il DIRETTORE TECNICO ( che se non è ISEF O LAUREATO SCIENZE MOTORIE non è una persona con i requisiti di legge per poterti seguire), verifica i locali, i macchinari, prova i corsi, verifica l’elasticità dell’organizzazione e la pulizia di tutti gli ambienti. FATTO CIo’, puoi sentirti a casa tua ed iniziare IL TUO PERCORSO BENESSERE. BUON SPORT A TUTTI
Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<
36 I nostri esperti LA VIGNETTA
PSICOLOGIA DEL LAVORO
DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it
Provocatori
La soddisfazione personale nel lavoro
In questo articolo vedremo come mai persone che svolgono lo stesso identico lavoro, ricavino da esso livelli molto differenti di soddisfazione. L’appagamento che proviamo per il lavoro, dipende da un insieme di fattori, quali il clima, le nostre aspettative, le motivazioni, il gruppo in cui siamo inseriti, l’adeguata formazione, il giusto riconoscimento, le possibilità di carriera, la coerenza con i nostri valori e le nostre attitudini, la chiarezza dei compiti e dei ruoli di ciascuno, la sicurezza, il rapporto con i superiori, la stabilità. Prendendo spunto da una ricerca condotta da Amy Wrzesniewski, docente di economia aziendale alla New York University, ci soffermiamo, in particolare, su tre “orientamenti lavorativi” che ci spingono a lavorare: il denaro, la carriera, la vocazione. Questi possono ovviamente coesistere, ma con livelli diversi. Chi lavora prevalentemente per denaro, ha un basso livello di soddisfazione. Da un recente studio americano, è emerso, per esempio, che una delle professioni con indice di appagamento più basso, è quella forense, che risulta anche la più pagata. Altri studi, hanno evidenziato che gli aumenti di stipendio, incrementano la motivazione e la produttività soltanto a breve termine; poi ci si abitua al livello presente, e si desidera ottenere una retribuzione ancora superiore, non raggiungendo mai un livello di gratificazione permanente. Chi lavora prevalentemente per fare carriera, ha un livello di soddisfazione più elevato rispetto a chi lo fa soltanto per denaro. Tuttavia, quando si arriva al culmine, inizia l’alienazione, e si ricerca gratificazione in altro. Chi, invece, lavora per vocazione, ama il proprio lavoro in sé e per sé, a prescindere dalla retribuzione e dalle possibilità di carriera. Sente che facendo il proprio lavoro contribuisce ad un bene collettivo, e che la propria opera ha un senso per sé e per gli altri. Tutti i lavori possono seguire una vocazione. Nello studio di Wrzesniewski, per esempio, sono stati analizzati gli addetti alle pulizie in un ospedale, e si è rilevato che chi lavorava per vocazione riteneva di avere un ruolo importante nella guarigione del malato, e nel favorire una migliore prestazione di medici ed infermieri. Queste persone si impegnavano molto nel lavoro, e anche se duro e pesante, non esitavano a sorridere ai pazienti, consapevoli che questo avrebbe potuto aiutarli. I colleghi che, invece, affrontavano il lavoro soltanto per denaro, lo vedevano come una serie di grigie mansioni di pulizia, e lo svolgevano con demotivazione, pensando soltanto ad arrivare alla fine della giornata. In conclusione, ciascuno di noi può trovare nel proprio lavoro una vocazione. Questo non solo ci farà operare al meglio, ma renderà la nostra vita più felice.
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Capita a tutti di perdere le staffe o di farsi rovinare la giornata da provocazioni inutili, specialmente da persone che “attaccano” senza motivo. Di solito questi provocatori lo fanno al solo scopo di affermarsi, e spesso non se ne accorgono. Si fanno scappare di bocca parole maldestre come guidate da intenzioni inconsce e riescono a tirare fuori dai gangheri persone dotate di notevole selfcontrol e di ottima autostima, al solo scopo di far male a chi hanno di fronte! Sfoderano critiche gratuite e letture della realtà faziose, utilizzano i lati deboli dell’altro e ci scherzano in modo pesante, fanno del sarcasmo o danno soprannomi che contengono elementi svilenti. Questi provocatori si aspettano sempre un’arrabbiatura, uno sguardo ferito o naturalmente, un insulto. La cosa migliore è spiazzarli! Semplicemente non considerandoli o guardandoli con distacco. Non serve spiegare e tantomeno chiarire, il provocatore non ascolta. E’ inutile rispondere alle provocazioni con altre provocazioni o finirà nella litigata che lui tanto desidera. Meglio una risata, utilizzare l’ironia, perdere tempo o cambiare argomento. La rabbia non fa bene né a chi la prova, né a chi la subisce, per questo bisogna imparare a farsi scivolare le cose di dosso. Chi non riesce a trattenersi di fronte alle provocazioni quotidiane, alla lunga rischia di diventare depresso perché si convincerà sempre di più che il mondo ce l’ha con lui. Una antica leggenda giapponese narra di un samurai che non reagiva mai alle provocazioni pur consapevole delle sua grande forza e rispondendo ai suoi adepti che spesso gli chiedevano quale fosse il suo segreto diceva: “Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, il dono continuerà ad appartenere a chi ha tentato di regalarvelo. Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti, se questi non sono non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé”.
I nostri esperti 37 L’ARCHITETTO
Le costruzioni massicce in muratura, il risparmio energetico ed il confort abitativo (segue dal numero precedente) La regolazione igrometrica e la tenuta all’aria nelle costruzioni in muratura. Gli edifici con molta massa hanno anche una buona capacità di regolare l’umidità interna che, per le condizioni di confort, deve essere compresa tra il 40% ed il 60%. La costruzione massiccia (Foto 1) con finitura ad intonaco, possibilmente di gesso od argilla trattandosi di materiali igroscopici, è in grado di regolare l’umidità interna, assorbendo il contenuto di vapor acqueo nell’aria quando l’umidità relativa interna aumenta, rilasciandolo quando l’umidità interna diminuisce; in questo modo possono essere livellati i picchi di umidità interna durante la giornata contribuendo ad assicurare il confort interno. Durante l’estate, nelle nostre zone, l’umidità relativa esterna assume valori elevati e difficilmente le strutture di una costruzione, anche se massiccia, riescono a regolare l’umidità interna; in questi casi è necessario ricorrere
Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto
alla deumidificazione con appositi impianti meccanici indipendenti od associati all’impianto di ventilazione meccanica controllata. Un buon isolamento termico perde efficacia se non si pone attenzione alla tenuta all’aria dell’edificio; senza di essa si ha una dispersione di energia, per effetto della migrazione del calore verso l’esterno durante l’inverno e verso l’interno durante l’estate, col conseguente aumento dei costi per il riscaldamento ed il raffrescamento, vanificando in parte anche l’investimento per isolare termicamente il fabbricato; l’altro inconveniente è la formazione della condensa interstiziale nelle strutture col conseguente decadimento della qualità dei materiali di costruzione. E’ necessario, quindi, realizzare al meglio la tenuta all’aria che in una costruzione massiccia è possibile intonacando le murature all’interno ed all’esterno, utilizzando appositi teli qualora si costruiscano strutture in legno, come ad esempio il tetto,
Foto 1: La costruzione massiccia con cappotto in fibra di legno.
sigillando con nastri i punti di contatto tra la muratura ed il falso telaio e tra questo ed il telaio delle porte esterne e delle finestre ed infine sigillando tutte le canalizzazioni dell’impianto elettrico ed idraulico che comunicano tra l’interno e l’esterno del fabbricato. L’obiezione comune è che così facendo la casa non “respira”; in realtà i materiali di costruzione
hanno una loro permeabilità e vanno utilizzati correttamente anche per assicurare la diffusione del vapore che migra attraverso gli elementi costruttivi. Una volta, quando il ricambio d’aria avveniva per la presenza degli spifferi soprattutto in corrispondenza dei serramenti esterni, non ci si poneva il problema dei costi per la
Foto 2: La ventilazione meccanica controllata con scambiatore di calore.
climatizzazione degli edifici anche perché l’energia costava molto meno; ora che i costi energetici sono notevolmente aumentati, si può risparmiare con la ventilazione meccanica controllata dotata di scambiatore termico (Foto 2). (Segue nel prossimo numero)
Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it e può seguirci su Facebook: www.facebook.com/studiocarturan
RIVOLGITI ALL’AVVOCATO
L’OTTICO
Questioni di Giustizia Dott. ssa Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova
Buongiorno Avvocato, sono titolare di una tinto lavanderia e ho ricevuto una contestazione da parte di una cliente in merito ad un lavaggio di una fodera di una testata di un letto macchiata di nero. Premetto che la fodera ci venivi erano degli aloni gialli, che non sussistevano dopo il lavaggio e mi chiede i danni. Nel mio negozio vi è un cartello che indica chiaramente che i reclami devono esser fatti entro 8 giorni dalla restituzione. Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it
Gentile sig. Paolo, la cliente ha incaricato una persona che ha agito quale pervenuta tardivamente che per possibile interazione di altri fattori dopo la consegna della federa che da soli avrebbero potuto determinare un danno.
Per info su questo articolo m.nuvoletti@gmail.com
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a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: epitelio membrana di Bowman stroma membrana di descement endotelio questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, e e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.
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Amanda Seyfried Sugli uomini • Un avvocato e un ingegnere stanno pescando ai Caraibi. L’avvocato dice: “Io sono qui perché la mia casa è bruciata e con lei tutto ciò che possedevo. L’assicurazione ha pagato tutto.” Allora l’ingegnere dice: “Ma guarda che coincidenza. Io sono qui perché la mia casa e tutti i miei beni sono stati distrutti da un’inondazione e la mia assicurazione ha pagato per tutto.” L’avvocato rimane un po’ perplesso e poi chiede: “Ma come diavolo hai fatto a provocare l’inondazione?” • Qual e’ la differenza tra un uomo ed un cane? Dopo un anno il cane e’ ancora eccitato quando ti vede. • Un sordo, uno senza mani, uno senza gambe, uno cieco e un calvo vanno a fare una rapina. Ad un certo punto il sordo dice: “Ragazzi, sento la polizia!” Il cieco: “Io
la vedo!” Quello senza gambe: “Corriamo in macchina!” Quello senza braccia: “La guido io!” Il calvo: “Qua sono cose da mettersi le mani nei capelli!” • Gli uomini sono come i rappresentanti: non puoi credere a una parola di ciò che dicono. • Gli uomini sono come i computer: difficili da capire e costantemente senza abbastanza memoria. • Gli uomini sono come il tempo: non è possibile fare niente per cambiarli. • Un neurone arriva per caso in un cervello maschio. Tutto è nero e vuoto.. “Yuhuuu!” Dicea il neurone. Risuona nel vuoto, nessuna risposta. “Yu-huuuuuu... c’è nessunoooo?” Ripete il neurone. Finalmente dal buio sbuca un altro neurone: “Ehi, che ci fai qua da solo? Siamo tutti giù!” • Oggi giorno gli uomini valgono agricolmente un cavolo e idraulicamente un tubo.
Il Puzzle
CANTANTE - DEAR DEBUTTO - EPIC FILM - GONE IN TIME - JOHN JULIET - LETTERS LOVE - LUNA MARS - MISERABLES MONDO - ROSSO RUOLI - UNITI VALLE - VERONICA WEDDING
Chiave (5,3) - ha recitato nel film................................................................................. Aforismi divertenti
Soluzioni:
• Chi si accontenta gode, chi gode non si accontenta mai. • Non ci sono donne brutte, solo donne pigre. • La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.
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FunZione CRisp peR CiRCa 14 Minuti. seRViRe CalDa lasCiaRe in aMMollo peR alCune oRe i poMoDoRi seCCHi in aCQua e o a teMpeRatuRa aMBiente, DeCoRanDo Con Foglie aCeto BalsaMiCo, peR FaRli RappRenDeRe. pRepaRaRe la Base: tRitaRe i CRostini e MesColaRli Con il FoRMaggio Di BasiliCo. e lo stRutto aMMoRBiDito; oliaRe la teglia Del piatto CRisp e MANUELA E SILVIA BIZZO DispoRVi il tRito, CoMpattanDolo Bene Con un po’ D’aCQua. lasCiaR RiposaRe
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Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007 - 2013, Asse 4 - Leader. Organismo responsabile dell’informazione: Comune di Isola della Scala. Autorità di gestione: Regione del Veneto Direzione Piani e Programmi del Settore Primario.
Ente Fiera di Isola della Scala S.r.l. Via Vittorio Veneto 4, Isola della Scala (VR) Tel 045/7300089 | Fax 045/7302596 COMUNE DI CASALEONE
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soccorso
Raduno imbarcazioni tipiche chioggiotte da lavoro, da pesca e unità di soccorso Scalo Isola Saloni Cerimonia di apertura “Ottobre Blu 2013” Madrina: N.D. Micaela COLETTI
ORE 09.00
ORE 10.00
SABATO 19 OTTOBRE
PROGRAMMA
PROVINCIA DI VENEZIA
REGIONE DEL VENETO
Esposizione imbarcazioni tipiche chioggiotte da lavoro, da pesca ed unità di
“Imbarcazioni tipiche chioggiotte”
ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) 19 E 20 OTTOBRE
EVENTI PERMANENTI
PROVINCIA DI VENEZIA
REGIONE DEL VENETO
Accoglienza UNITÀ NAVALI dalle bocche di porto all’Isola Saloni: Nave SAN MARCO e Sommergibile PELOSI Scalo Isola Saloni * “Sicurezza in mare” ORE 11.00
GIOVEDÌ 24 OTTOBRE ORE 10.00
fanno da cornice emozionanti scatti del fotografo Fabrizio VILLA soccorso
“1° Centenario Aviazione Navale” “Imbarcazioni tipiche chioggiotte” Esposizione scala 1:1 del velivolo Bleriot dei primi del ‘900 al quale Esposizione modello imbarcazioni tipiche chioggiotte da XI-2 lavoro, da pesca ed unità di
orario apertura: 10.00/12.00 – 15.00/18.00 Mostra di suggestive opere del Pittore di Marina Allan O’MILL
Esposizione modello scala 1:1 del velivolo Bleriot XI-2della dei primi delMilitare ‘900 al quale “maiale”, storico cimelio d’assalto del corpo speciale Marina fanno da cornice emozionanti scatti del fotografo Fabrizio VILLA
“1° Centenario Aviazione Navale” Comando COMSUBIN e del leggendario SLC (Siluro Lenta Corsa) anche detto
Eccezionale esposizione di uno scafandro completo da palombaro concesso dal
“Vajont, una storia da ricordare” “80° anniversario Palombari della Marina Militare” Mostra video fotografica nel 50° anniversario dalla catastrofe del Vajont
orario apertura: 10.00/12.00 – 15.00/18.00
“maiale”, storico cimelio d’assalto del corpo speciale della Marina Militare orario apertura: 09.00/12.00 – 15.00/19.00
“80° anniversario della Marina Militare” “Salvatore Todaro:Palombari corsaro gentiluomo” Eccezionale esposizione di uno scafandro completo da palombaro concesso dal Mostra delle tavole di realizzazione del volume a fumetti Comando COMSUBIN e del leggendario SLC (Siluro Lenta Corsa) anche detto
Visite UNITÀ NAVALI
Centroapertura: Mobile Informativo Marina Militare orario 09.00/12.00della – 15.00/19.00
Sommergibile PELOSI (S522) Classe Sauro – Terza Serie “Salvatore Todaro: corsaro gentiluomo” Nave SAN MARCO Assalto anfibio – Classe San Giorgio Mostra delle tavole di realizzazione del volume a fumetti
Regate Ottobre Blu
Incontri informativi presso le scuole primarie di Chioggia a cura della Capitaneria
“Sicurezza in mare” “Enzo Maiorca: l’Immersione” Incontri informativi presso le scuole primarie di Chioggia a curache della Capitaneria Serata con il celebre apneista e pluricampione del mondo, racconterà il di Porto – Guardia Costiera di Chioggia “profondo blu”
ORE 18.00
“Enzo Maiorca: l’Immersione” Serata con il celebre apneista e pluricampione del mondo, che racconterà il “profondo blu” Illustri ospiti Maria Pia Pezzali, giornalista e Pippo Cappellano, documentarista Auditorium San Nicolò, Chioggia (INGRESSO LIBERO) *
e Pippo Cappellano, documentarista Auditorium in San Nicolò, Chioggia (INGRESSO LIBERO) * ORE 11.00 “Sicurezza mare” Incontri informativi presso le scuole primarie di Chioggia a cura della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Chioggia
Illustri Maria Pia Pezzali, giornalista MERCOLEDÌ 23ospiti OTTOBRE
ORE 11.00 ORE 18.00
MARTEDÌdi22 OTTOBRE Porto – Guardia Costiera di Chioggia
ORE 17.00
di Porto – Guardia Chioggia “Salvatore Todaro:Costiera corsarodi gentiluomo” Presentazione del volume a fumetti realizzato dall’Associazione Nazionale Marinai MERCOLEDÌ 23inOTTOBRE d’Italia collaborazione con A.S.PO. Chioggia Sala Consiliare, Comune di Chioggia (INGRESSO LIBERO) ORE 11.00 “Sicurezza in mare”
ORE 10.30 ORE 11.00
Bacino Vigo, Chioggia “Vajont ’63. Il coraggio di Sopravvivere” Santa Messa perPrandstraller i Lavoratori del Mare Regia di Andrea Ricordo memoria di dell’anno” Dino Bullo, Edoardo Nordio, Giovanni Pagan e Giovanni “Miglior in documentario SKY TV AWARDS 2008 Salvagno - naufragio Hedia (1962) “Miglior regia” JADE Motonave KUNLUN AWARDS 2010 Scalo Isola Saloni Proiezione del filmato documentario per le scuole superiori di Chioggia presso Teatro Don ORE 14.00 Regate Ottobre BluBosco, Chioggia Bacino Vigo, Chioggia ORE 17.00 “Salvatore Todaro: corsaro gentiluomo” Presentazione LUNEDÌ 21 OTTOBRE del volume a fumetti realizzato dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia in collaborazione con A.S.PO. Chioggia ORE 10.30 Sala “Vajont ’63. Il coraggio Consiliare, ComunedidiSopravvivere” Chioggia (INGRESSO LIBERO) Regia di Andrea Prandstraller “Miglior documentario dell’anno” SKY TV AWARDS 2008 MARTEDÌ“Miglior 22 OTTOBRE regia” JADE KUNLUN AWARDS 2010 Proiezione del filmato documentario per le scuole superiori di Chioggia ORE 11.00 “Sicurezza in mare” presso Teatro Don Bosco, Incontri informativi pressoChioggia le scuole primarie di Chioggia a cura della Capitaneria
ORE 10.00
Regate Ottobre Blu LUNEDÌ 21 OTTOBRE
ORE 10.00 ORE 11.00
Regate Ottobre Blu Apertura esposizione: Bacino Vigo, Chioggia • “Vajont, una storia da ricordare” • “1° Centenario Aviazione Navale” ORE 11.00 Santa Messa per i Lavoratori del Mare • “80° anniversario Palombari della Marina Militare” Ricordo in memoria di Dino Bullo, Edoardo Nordio, Giovanni Pagan e Giovanni Palazzina Scalo Isola Saloni (INGRESSO LIBERO) Salvagno - naufragio Motonave Hedia (1962) Scalo Isola Saloni ORE 14.00 Regate Ottobre Blu regate in Laguna, Bacino Vigo, Chioggia ORE 14.00 Regate Ottobre Blu Bacino Vigo, Chioggia DOMENICA 20 OTTOBRE
DOMENICA 20 OTTOBRE Bacino Vigo, Chioggia
ORE 10.00
ORE 11.00 ORE 09.00
Apertura esposizione: Raduno imbarcazioni tipiche chioggiotte da lavoro, da pesca e unità di soccorso • “Vajont, una storia da ricordare” Scalo Isola Saloni • “1° Centenario Aviazione Navale” • “80° anniversario Palombari della Marina Militare” ORE 10.00 Cerimonia di apertura “Ottobre Blu 2013” (INGRESSO LIBERO) Palazzina ScaloMicaela Isola Saloni Madrina: N.D. COLETTI Presidente Comitato Sopravvissuti Vajont ORE 14.00 Regate Ottobre Blu Palazzina Scalo Isola Saloni (INGRESSO LIBERO) regate in Laguna, Bacino Vigo, Chioggia
SABATO 19 OTTOBRE
Bacino Vigo, Chioggia
PROGRAMMA ORE 10.00 Regate Ottobre Blu
Presidente Comitato Sopravvissuti Vajont Palazzina Scalo Isola Saloni (INGRESSO LIBERO)
Scalo Isola Saloni *
“Sicurezza in mare” “Eccellenze del Piave” esposizione Incontri informativi presso le scuoleenogastronomica primarie di Chioggia a cura della Capitaneria Scalo Isola Saloni Costiera di Chioggia di Porto – Guardia
Relatore Capitano di Fregata Giampaolo TRUCCO Regate Ottobre Direttore ScuolaBlu Subacquei ed Incursori del COMSUBIN Palazzina Scalo Isola Saloni (INGRESSO LIBERO) Bacino Vigo, Chioggia
Concerto “Banda Musicale Marina Militare” Direttore Maestro Antonio Barbagallo Auditorium S. Nicolò, Chioggia (INGRESSO LIBERO)
…e per finire
Premiazioni Regate Veliche Ottobre Blu Scalo Isola Saloni ORE 18.30
ORE 21.00
Concerto “Banda Musicale Marina Simulazione combattimento aereoMilitare” Direttore Barbagallo con velivoliMaestro d’epoca Antonio della Fondazione Jonathan Collection di Nervesa della Battaglia (Tv) Auditorium S. Nicolò, Chioggia (INGRESSO LIBERO) Scalo Isola Saloni
Regate Ottobre Blu …e perVigo, finire Bacino Chioggia ORE 14.00
ORE ORE 21.00 15.00
Regate Ottobre Blu Veliche Ottobre Blu Premiazioni Regate BacinoIsola Vigo,Saloni Chioggia Scalo ORE ORE 10.00 18.30
“Serata OTTOBRE Regate Ottobre BluBlu 2013” Conferimento Barbotin d’Oro” Bacino Vigo,“XXII Chioggia all’Ammiraglio (CP) Tiberio PIATTELLI ORE 15.00 Centro Simulazione combattimento aereo Polifunzionale, Scalo Isola Saloni (INGRESSO SU INVITO) con velivoli d’epoca della Fondazione Jonathan Collection di Nervesa della Battaglia (Tv) DOMENICA 27Isola OTTOBRE Scalo Saloni ORE 20.00 14.00
ORE 10.00
ORE 16.00
“I Palombari della Marina Militare dal 1849 all’incidente del porto di Genova” DOMENICA 27 OTTOBRE
“I Palombari della Marina Militare dal 1849 all’incidente del porto di Genova” Regate Bludi Fregata Giampaolo TRUCCO RelatoreOttobre Capitano Bacino Vigo, Chioggia Direttore Scuola Subacquei ed Incursori del COMSUBIN Scalo Blu Isola Saloni (INGRESSO LIBERO) ORE 14.00 Palazzina Regate Ottobre Bacino Vigo, Chioggia ORE 20.00 “Serata OTTOBRE Blu 2013” Conferimento “XXII Barbotin d’Oro” a bambini dai 4 ai 12 anni con i Subacquei ed ORE 15.00 Corso di immersione dedicato all’Ammiraglio Tiberio PIATTELLI Incursori del(CP) COMSUBIN della Marina Militare Centro Scalodi Isola Saloni (INGRESSO SU INVITO) PiscinaPolifunzionale, Clodia, Sottomarina Chioggia ORE 16.00 ORE 10.00
SABATO 26 OTTOBRE
ORE 15.00 ORE 14.00
Bacino Vigo, Chioggia “Eccellenze del Piave” esposizione enogastronomica Regate Ottobre Blu Scalo Isola Saloni Bacino Vigo, Chioggia ORE 15.00 Corso di immersione dedicato a bambini dai 4 ai 12 anni con i Subacquei ed ORE 15.00 Incursori Corso di immersione dedicato a bambini dai 4 ai 12 anni con i Subacquei ed del COMSUBIN della Marina Militare Piscina Clodia, Sottomarina di Chioggia Incursori del COMSUBIN della Marina Militare Piscina Clodia, Sottomarina di Chioggia
ORE 10.00 Regate Ottobre Blu VENERDÌ 25 OTTOBRE
Corso di immersione dedicato a bambini dai 4 ai 12 anni con i Subacquei ed Convegno Incursori del COMSUBIN della Militare “Sostenibilità e progetto per il Marina futuro Piano Regolatore Portuale di Chioggia” Piscina Clodia, di Chioggia a cura del DIAPSottomarina - Dipartimento Architettura e Progetto dell’Università Sapienza di Roma SABATO 26 OTTOBRE Auditorium San Nicolò, Chioggia (INGRESSO LIBERO)
ORE 18.00 15.00 ORE
ORE 11.00 ORE 15.00
VENERDÌ 25 OTTOBRE
Convegno “Sostenibilità e progetto per il futuro Piano Regolatore Portuale di Chioggia” GIOVEDÌ 24 OTTOBRE a cura del DIAP - Dipartimento Architettura e Progetto dell’Università Sapienza di Roma ORE 10.00 Accoglienza UNITÀ NAVALI dalle bocche di porto all’Isola Saloni: Auditorium San Nicolò, Chioggia (INGRESSO LIBERO) Nave SAN MARCO e Sommergibile PELOSI ORE 18.00
Incontri informativi presso le scuole primarie di Chioggia a cura della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Chioggia
* Per conferma orario: www.ottobreblu.it - telefono 041 491199
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Si ringrazia Massimo Sestini per la gentile concessione dell’immagine
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dal 19 al 27 ottobre 2013 dal 19 al 27 ottobre 2013
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Esposizione enogastronomica di prodotti tipici
“Eccellenze del Piave”
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Assalto anfibio – Classe San Giorgio
Centro Mobile Informativo della Marina Militare
Nave SAN MARCO
Sommergibile PELOSI (S522) Classe Sauro – Terza Serie
Esposizione di prodotti tipici Visite UNITÀenogastronomica NAVALI
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“Eccellenze del Piave” I•SOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 25 AL 27 OTTOBRE
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CENTRO CITTÀ (TEMPIETTO S. MARTINO) DAL 21 AL 27 OTTOBRE
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ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 25 AL 27 OTTOBRE
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CENTRO CITTÀ (TEMPIETTO S. MARTINO) DAL 21 AL 27 OTTOBRE
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Mostra di suggestive Pittore di) Marina ISOLA SALONI (PALAZZINAopere SCALOdel MARITTIMO DAL 19 Allan AL 27O’MILL OTTOBRE
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ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) 19 E 20 OTTOBRE
Mostra video fotografica nel 50° anniversario dalla catastrofe del Vajont
“Vajont, una storia da ricordare” EVENTI PERMANENTI
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ISOLA SALONI (PALAZZINA SCALO MARITTIMO) DAL 19 AL 27 OTTOBRE
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