I nostri prossimi 30 anni! Giuseppe Bergantin
Guardare al passato non mi è mai piaciuto, ho sempre voluto guardare avanti, progettare il futuro. Eppure questo anniversario mi fa riflettere, mi obbliga a ragionare sul passato per guardare al futuro.
Perché 30 anni per un’idea trasformata in realtà sono davvero tanti, me lo dico da solo. Trent’anni fa ebbi quell’idea, da molti definita visionaria ed imprenditorialmente impossibile, da molti altri democratica e vero modello di business. Odio o amore, bianco o nero: La Piazza è sempre stata così, mai grigia, mai indifferente.
Il mio scopo in questi 30 anni è sempre stato quello di informare i cittadini veneti su tutto ciò che accade nel proprio comune, nel proprio quartiere, nella propria via. Sempre e solo in modo gratuito, perché la fruizione gratuita dell’informazione per me non è un modello di business, ma una scelta, che rivendico ed in cui credo fermamente.
E il tempo mi ha dato ragione, rendendo sempre più evidente quanto i prodotti editoriali a pagamento siano settoriali ed obsoleti. Aziende come la nostra hanno dato all’informazione di pubblica utilità un valore sociale, oserei dire etico. Pur senza ricevere alcun contributo statale di nessuna natura.
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del Camposampierese Est
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SR 308, STORIA INFINITA. 15 MILIONI PER METTERE IN SICUREZZA LA REGIONALE “COLABRODO”
Buche, avvallamenti, manto dissestato. E poi morti e denunce. Veneto Strade dà il via ai lavori, previsti altri sei fine settimana di cantieri tra maggio e giugno
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DAL VENETO ALL’EUROPA
LA SFIDA DI ELENA DONAZZAN
L’assessore regionale annuncia
la candidatura e traccia un bilancio dei 25 anni trascorsi a Venezia
TERZO MANDATO, SECCO NO CAMANI: “TROPPO POTERE”
La capogruppo del Partito Democratico: “Governare per così tanto tempo
può influenzare la scelta dei cittadini”
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QAutonomia avanti tutta
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
ualcuno credeva il nostro impegno un sogno da visionari. Il progetto di autonomia differenziata, però, ha proseguito inesorabilmente la sua strada e, dopo l’approvazione al Senato della Repubblica, ora è approdato anche alla Camera dei Deputati. Ma non solo. La 46esima sessione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, ha sancito una decisa apertura verso la
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Periodico d’informazione locale Anno XXXI n. 66
APRILE 2024
Nuova Statale del Santo
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Politica
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Con un investimento di 8,5 milioni di euro, che arriveranno a 15, sono partiti i lavori per l’asfaltatura della Sr 308. L’attività è coordinata da Veneto Strade, titolare dell’importante arteria. Il cantiere ha aperto i battenti a inizio aprile e i lavori sono stati replicati nei successivi fine settimana a partire dalle 20.
La Sr308 da tempo è nel mirino per la sua pericolosità a causa di fondo dissestato a causa della presenza di buche e avvallamenti. Una situazione che balza all’attenzione delle cronache in occasione di alcuni incidenti mortali come quello costato la vita lo scorso anno a Giuliano Sanginiti, studente di Medicina, morto mentre percorreva la regionale in sella alla sua moto a velocità ridotta. I genitori vollero percorrere il tragitto compiuto dal figlio, documentando con un video le numerose buche.
Le asfaltature si svolgono esclusivamente nei fine settimana con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi per gli utenti. Durante i lavori i mezzi in transito verranno dirottati lungo arterie secondarie.
Veneto Strade ha fatto sapere che, oltre ai due weekend di aprile, saranno necessari almeno altri sei fine settimana tra maggio e luglio per completare i tratti programmati. Sono previste anche le opere di stabilizzazione del sottofondo per una profondità di almeno 30 centimetri. Servono almeno 48 ore continuative per la fresatura e la successiva riasfaltatura. Il primo step dei lavori nel comune di Loreggia tra il chilometro 15+620 all’altezza dello svincolo di Camposampiero, in località Casere, e il chilometro 23+410 all’altezza dello svincolo di Resana Loreggia, in località Boscalto.
L’impegno di spesa assunto da Veneto Strade servirà a mettere in sicurezza e risanare otto chilometri della Sr 308 su un totale di 27 chilometri. Nelle prossime settimane Veneto Strade comunicherà gli altri tratti della strada regionale che verranno interdetti al traffico per i lavori di manutenzione. Il programma potrebbe slittare in caso di condizioni meteo non favorevoli. (n.m.)
Quindici milioni per sistemare la regionale “colabrodo”
Veneto
Le conclusioni da trarre sono univoche: è necessario continuare nella direzione intrapresa, arrivando in tempi certi e con pragmatismo a coronare l’iter della riforma. È la via per avere finalmente un Paese in grado di ridurre le disparità, di aumentare l’efficienza, sgravare i meccanismi dalla troppa burocrazia. Sono i cittadini, infatti, a chiedere di entrare nel vivo dell’autonomia.
Da queste considerazioni possiamo comprendere quale portata storica può assumere il semaforo verde anche da Montecitorio. L’attuazione del disegno di legge, infatti, diventerà la pietra miliare per il futuro dell’Italia e di ogni singola regione.
I nostri occhi continuano a non staccarsi da quanto sta accadendo a Roma dove, grazie a questo Governo, la riforma federalista passo dopo passo sta gettando le radici e, allo stesso tempo, mettendo a frutto un lavoro intenso sviluppatosi dalle Regioni e dai territori.
L’intero Paese, dev’essere orgoglioso di come grazie a questa riforma si è scoperto capace di guardare al futuro, affrontando con serietà e rigore un’evoluzione federalista che avvicinerà le istituzioni ai cittadini, ma anche i cittadini a un’amministrazione pubblica.
I nostri prossimi 30 anni!
Giuseppe Bergantin*
Sì, perché la gratuità è sostenuta dagli investimenti che aziende ed istituzioni, che ringrazio, sostengono su La Piazza e su tutti i nostri media. Di certo per promuovere i propri prodotti e servizi, ma che con i loro investimenti contribuiscono anche a rendere possibile l’informazione libera, di pubblica utilità, fruibile in modo gratuito in tutto il Veneto.
Ora il mio lavoro, quello che preferisco, è pensare ai prossimi 30 anni, che per noi sono iniziati con la nascita della prima radio di informazione del Veneto, Radio Veneto24, e con l’implementazione della nostra piattaforma web, LaPiazzaweb. Il tutto per la massima valorizzazione delle notizie che trovate tutti i mesi, da 30 anni, in ciascuna delle 23 edizioni cartacee de La Piazza. Sono sempre stato convinto infatti che tutti abbiamo il diritto di poter avere il tipo di informazione che preferiamo: ascoltando la radio, navigando nel web o leggendo il nostro giornale. Per questo motivo i nostri prossimi 30 anni li voglio con la stessa informazione libera e gratuita di sempre e con un’accelerazione forte all’informazione multipiattaforma, che già abbiamo creato e che sarà il nostro futuro.
*Fondatore e Editore de La Piazza, LaPiazzaweb e Radio Veneto24
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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
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Elezioni
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del Camposampierese Est Questa edizione raggiunge le zone di Borgoricco, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese e Trebaseleghe per un numero complessivo di 14.277 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io SR 308
È un periodico formato
locali mensilmente
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
è una testata
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 9 aprile 2024 Autonomia avanti tutta Luca Zaia Governatore Regione
tra buche e catrame
da 23 edizioni
recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
giornalistica di proprietà di Srl
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Elezioni. Il sindaco è anche deputato, segretario regionale della Lega e presidente della Bicamerale sul federalismo fiscale
Stefani
non si ricandida.
“Lo avevo promesso. Un onore immenso essere il vostro sindaco”
“La mia prima campagna elettorale? Suonavo ii campanelli con grande timidezza”.
Il prossimo 19 aprile alle 20.40 al teatro
Aldo Rossi l’ultimo intervento pubblico da sindaco
“M
i rivolgo a voi nello stesso modo in cui tutto questo è iniziato: attraverso una lettera”. Così come la sua avventura era iniziata, cinque anni fa attraverso una lettera di presentazione alla cittadinanza, il sindaco uscente Alberto Stefani ha scelto la stessa modalità per ringraziare la “sua” Borgoricco e comunicare la decisione di non candidarsi.
Nella lunga nota, che parte dagli esordi di un impegno politico nato come una grande passione civile, Stefani, 33 anni, aveva già annunciato durante la campagna elettorale del 2019 che la sua esperienza di sindaco si sarebbe limitata a un solo mandato. Attualmente Stefani è in prima linea nella partita dell’Autonomia proprio in qualità di presidente della Cmmissione bicamerale sul federalismo fiscale.
Sembra davvero passato un tempo lunghissimo se si pensa alla sua prima campagna elettorale “dopo gli anni del liceo, i primi campanelli suonati con la timidezza di chi, per la prima volta, si avventura in quel mondo che prima sembrava dei più grandi, chiamato politica. Ricordo l’entusiasmo del primo giorno da consigliere comunale: lo stesso che mi ha accompagnato per dieci anni di attività. L’emozione indescrivibile di indossare la fascia per la prima volta e di sentirne tutto il peso sulle spalle, nei momenti più
difficili. Quelli in cui sei da solo a decidere. Perché la decisione finale spetta solo a te. Ricordo i tanti momenti di gioia, passati in mezzo a voi, e i momenti in cui mi sono trovato ad essere riferimento per chi attraversava situazioni di difficoltà e aveva bisogno di conforto. Perché essere Sindaco significa anche questo”.
“Insieme abbiamo vinto grandi sfide - prosegue -. Abbiamo attraversato gli anni della pandemia, del caro materie prime e dell’aumento spropositato delle spese energetiche. Insieme siamo diventati una Comunità sempre più aperta, innovativa e sostenibile”.
Nella lettera Stefani ripercorre la decisione di candidarsi a sindaco mentre era deputato in carica, e in quella occasione di aver fatto due promesse ai suoi concittadini. “La prima, che ho mantenuto, era quella di assumere questo incarico a costo zero - sottolinea Stefani -. La seconda, anche se costa più fatica, era di esercitarlo per un solo mandato, dopo aver collaborato a costruire la squadra che verrà. Una squadra che ha lavorato con me in questo mandato e che ha maturato sul campo esperienze e credibilità. La accompagnerò fianco a fianco, da parlamentare del territorio. Al Comune di Borgoricco, a questa straordinaria comunità, auguro di conservare la forza di sognare e di credere sempre
nel futuro. Proprio come chi, allora, scelse di credere in un giovane poco più che ventenne, affidandogli una responsabilità così importante”.
Il 19 aprile alle 20.40, al teatro
Aldo Rossi “terrò il mio ultimo intervento pubblico da sindaco - scrive Stefani nella lettera-. Sarà l’occasione per concludere questa avventura nel modo che preferisco: insieme a voi. Essere il vostro sindaco è stato per me un onore immenso che non dimenticherò mai”.
Nicoletta Masetto
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Ascolta www.veneto24.it Borgoricco
Alberto Stefani scrive la lettera in cui annuncia di non candidarsi
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Sanità. Giuliano Caccin, nato e cresciuto a Borgoricco, è volto storico del settore sicurezza nell’Alta
Caccin nuovo responsabile del Servizio Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea
“Sono onorato della fiducia accordata per questo servizio così delicato”
G iuliano Caccin, una delle figure storiche della sanità nell’alta padovana e tra i “pionieri” sia della professione che della formazione in ambito della prevenzione e della sicurezza, è il nuovo responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’Ulss 6 Euganea.
Originario di Borgoricco, dov’è nato e risiede, e dove ricopre anche il ruolo di consigliere comunale di minoranza essendosi candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2019, laureato in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione, Caccin lavora all’ospedale di Camposampiero dal 1989, quando inizia a occuparsi di sicurezza ambientale. Competenza che poi, con la legge regionale 32 del 18 ottobre 1996, è stata trasferita all’Arpav. Di conseguenza, Caccin sposta il suo
campo d’intervento nell’ambito della sicurezza alimentare, settore in cui è stato impegnato fino al 2000. Negli ultimi 23 anni ha sempre lavorato all’interno dello Spisal aziendale, occupandosi di sicurezza sui luoghi di lavoro e ricoprendo l’incarico di coordinatore dell’area antinfortunistica.
Il servizio ora guidato da Caccin, a cui spetta il ruolo di coordinatore, ha il compito di individuare i fattori di rischio e mettere in atto le misure per la sicurezza dei lavoratori e la salubrità dei luoghi di lavoro.
“Sono onorato della fiducia che mi è stata accordata dalla Direzione Strategica dell’Ulss
provinciale nell’affidarmi questo importante ruolo - commenta soddisfatto ed emozionato il veterano ed esperto nel mondo della prevenzione Caccin -. Ritengo infatti che il servizio prevenzione e protezione abbia un compito particolarmente delicato, cioè quello di tutelare uno dei beni più preziosi dell’azien-
da, la salute dei suoi dipendenti. È mia intenzione proseguire nel proficuo lavoro promosso dal mio predecessore Valerio Guerra, che ringrazio. Le mie linee di indirizzo in particolare poggeranno su azioni di miglioramento del benessere organizzativo, sui rischi ergonomici e sulla gestione delle emergenze”. (g.b.)
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Sopra Giuliano Caccin, a fianco i lavori di completamento della fognatura in via Visentin
Manutenzioni. È stato avviato il cantiere vicino alla chiesetta della Madonna della Salute
Procede a pieno ritmo il rifacimento della rete idrica in centro storico
In centro storico è stato aperto il il cantiere nei pressi della chiesetta della Madonna della Salute, lungo l’omonima via, che vede il rifacimento dell’acquedotto per conto di Etra.
“Si tratta di un intervento necessario perché le tubazioni sono vetuste, spesso si sono verificate rotture con la necessità di interventi di riparazione e rischio di perdite nella rete - illustra la sindaca Katia Maccarrone -. Comune ed Etra hanno concordato la tempistica del totale rifacimento della linea di acquedotto e poi, a seguire, ci sarà la sistemazione della strada che oggi versa in uno stato abbastanza precario a seguito di tagli e scavi che si sono succeduti nel tempo”. A realizzare i lavori è la ditta Gerotto:, il cantiere comporterà necessariamente qualche disagio. L’indicazione fornita dall’amministrazione municipale e dalla multiutility è quella di procedere per brevi tratti, consentendo il più possibile il movimento per i residenti. Sempre ad opera di Etra si sono appena conclusi i lavori in via Visentin, in località Casere. Anche in questo caso l’impresa Gerotto ha realizzato un nuovo tratto di fognatura che va a completare quello realizzato qualche anno fa nella stessa via. Un prolungamento fondamentale per collegare alla fognatura le ultime abitazioni del-
la strada che ancora non ne avevano la possibilità. “Con questo intervento abbiamo realizzato un miglioramento ambientale, che completa l’opera lungo via Visentin – afferma la prima cittadina -.. Altrettanto sta succedendo in via Straelle, dove la nuova fognatura, nel tratto che ancora mancava, è stata posata nelle settimane scorse, nell’ambito dei lavori di realizzazione della pista ciclabile da parte della Federazione dei dieci Comuni. Anche in questo caso si è andati a risolvere un annoso problema ambientale, in quanto i fossi erano purtroppo interessati dalla presenza di sversamenti”. Nei giorni scorsi, sempre ad opera di Etra, è stata completamente riasfaltata via Martiri
d’Ungheria. Oggi la via, vicina alla Cartiera, appare rinnovata e decorosa, con soddisfazione dei residenti in quanto sono stati sistemati vecchi tagli e rimaneggiamenti del fondo stradale a causa di interventi nei sottoservizi. Sempre ieri mattina, sono iniziati anche i lavori di potatura degli alberi nel territorio. Un avvio dei lavori atteso in città dopo un incontro pubblico nel quale il Comune, avvalendosi di professionisti, aveva spiegato lo status delle piante comprese nei 21 chilometri quadrati dell’area comunale. L’amministrazione ha stanziato 50mila euro per la potature delle piante e, se necessario, ha annunciato che incrementerà ila cifra. (g.b.)
L’imprenditore Gianni Poliero: “La mia storia fatta di legami preziosi” È una storia di lavoro, di sacrifici, di fede e di “Legami preziosi” quella di Gianni Poliero, 87 anni, presidente del gruppo Legor, leader mondiale nella lavorazione metalli con sede a Bressanvido (Vicenza), ma che parla camposampierese fin dalla sua fondazione.
L’imprenditore, già consigliere e assessore comunale a Camposampiero, ha presentato in sala Filarmonica davanti ad una folla di amici, amministratori locali e colleghi, la sua autobiografia dal titolo “Legami prezioi”, editore Manuzio, affidata alla sapiente e accurata penna dallo scrittore Alessandro Zaltron. Il romanzo, disponibile anche nella versione inglese, racconta la storia dell’imprenditore: i rapporti con il papà e i fratelli, l’incontro che gli cambiò la vita, quello con la
“sua” Teresa”, e poi quello con il socio calabrese Vittorio, la nascita di sette figli e l’ascesa incredibile della sua azienda nel mondo. Un racconto emozionante, a tratti divertente, nel quale Poliero ha ringraziato tante persone e la fede in Dio che gli ha dato tanta “energia e positività”. Con la “prima” giocata in casa, “Camposampiero ha voluto rendere omaggio alla vita e all’esperienza
Sono partiti con la bella stagione, meteo permettendo, una serie di cantieri in tutto il territorio comunale. I lavori serviranno a migliorare e mettere in sicurezza varie zone del capoluogo, della frazione e nelle varie località
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di un illustre cittadino camposampierese - ha detto il sindaco Katia Maccarone - che ha saputo dare un alto esempio di impegno civico partecipando attivamente alla vita pubblica e sostenendo, con l’aiuto della moglie Teresa Valentini, numerose iniziative in ambito sociale. L’amministrazione comunale è entusiasta di aver ospitato la prima presentazione pubblica del libro. Gianni Poliero è un imprenditore che ha ottenuto il successo internazionale senza dimenticare le proprie radici. Legatissimo alla nostra città, ha saputo trasmettere questo amore ai figli, insieme con la passione per il lavoro e le cose fatte bene”. La serata è stata condotta da Francesca Marchetto, presidente della casa editrice Manuzio, primo editore no profit italiano. (g.b.)
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Lavori di completamento della fognatura in via Visentin
Gianni Poliero, terzo da destra, alla presentazione in sala Filarmonica
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Camposampiero
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Cultura. In Consiglio regionale il ricordo di Francesco Cassando scomparso due mesi fa
A Venezia gli amici rendono omaggio al giornalista “interprete della politica”
Attento e acuto osservatore delle dinamiche del territorio, è stato a lungo collaboratore de “La Piazza” e a lui si deve l’apertura delle edizioni del Camposampierese del nostro giornale.
Giornalista poliedrico e attento, capace di interpretare le mille sfaccettature di una notizia e di una persona, un vero professionista, mai autoreferenziale, maestro nella penna e nel saper coniare messaggi che fanno presa.
Così gli amici di Francesco Cassandro, guidati da Clodovaldo Ruffato, già presidente del Consiglio regionale del Veneto, hanno ricordato nella sala stampa di palazzo Ferro Fini il giornalista dell’Alta Padovana, scomparso prematuramente l’11 febbraio scorso, a 71 anni. Amico e ghostwriter di Ruffato nel quinquennio della sua presidenza consiliare, Cassandro ha lasciato il segno nelle stanze del Ferro Fini per la sua discrezione, la sua professionalità, l’autoironìa e la maestria nelle strategie comunicative.
“Eravamo amici, compagni di scuola alle medie al Barcon di Thiene, allora seminario minore della diocesi di Padova – ha ricordato Ruffato – Ci siamo ritrovati nelle file del movimento giovanile della Democrazia Cristiana e poi a condividere l’avventura di staff in tante campagne elettorali, dalle politiche del 1992 alle europee del 2014, quando Francesco coniò il fortunato slogan “Europa sì ma non così” ancora utilizzato nelle proteste del mondo agricolo di queste settimane. Francesco Cassandro aveva la sensibilità innata di valorizzare al meglio le caratteristiche della persona candidata e la capacità di tradurne con immediatezza idee e pensieri. Potei definirlo la mia ’intelligenza artificiale’, ma con un importante surplus di anima e di cuore”.
Alla presenza del figlio Alberto si sono alternate le testimonianze, appassionate e commosse sull’uomo, sull’amico e sul giornalista, moderate da Walter Gatti, già capoufficio stampa in Consiglio regionale del Veneto. Tiziano Graziottin, giornalista del Gazzettino, ha ricostruito la carriera professionale di Cassandro, da corrispondente dell’Eco di Padova negli anni
’70 a cronista del Gazzettino, collaboratore del settimanale la Difesa del Popolo, presidente dell’Associazione stampa padovana e poi ufficio stampa del Comune e della Provincia di Padova nei primi anni Duemila. E’ stato a lungo collaboratore de
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“La Piazza” e a lui si deve l’apertura delle edizioni del Camposampierese del nostro giornale.
Lega Ci adellese
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Lega Vigonza
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Lega Padova Nord (Limena, Vigodarzere) via Beato Arnaldo, 26 | 35010 Limena (PD) spi.limena@cgilpadova.it
“Ha avuto la lealtà, l’intelligenza, la cura e la modestia del vero uomo di staff”, ha evidenziato il politologo Paolo Feltrin, tratteggiando le caratteristiche dell’apporto di Cassandro all’affermazione e all’operato dei politici che ha affiancato. Ad illuminare il lato privato dello scrittore è stata Roberta Nesto, avvocato e sindaco di Cavallino Treporti, protagonista dell’ultimo libro scritto da Cassandro pochi mesi fa “In scienza e conoscenza”: “Francesco aveva una qualità, sapeva guardare le persone negli occhi e far loro scoprire aspetti di sé inediti. Quel libro-intervista è nato quasi per caso ed è diventato un lavoro a quattro mani. Ha saputo valorizzare al meglio le storie di vita della mia professione di avvocato e farle diventare pagine vissute utili ai lettori”.
“Dotato di un sottile senso dell’humor, tra il malizioso e il divertente, capace di prendere la vita con garbo”, ha rievocato Vittorio Casarin, già consigliere regionale e presidente della Provincia di Padova. Maestro nell’interpretare il pensiero altrui, Cassandro era persona ricca di umanità e di fede, ha aggiunto Renzo Barutta, già consigliere comunale a Vigonza. “Persona di grande discrezione e simpatia - ha sintetizzato il segretario generale del Consiglio veneto Roberto Valente – “con una presenza apparentemente impercettibile ha saputo essere un sapiente interprete della politica”. Per ultimo ha preso la parola il figlio ringraziando per le continue manifestazioni di stima e affetto nei confronti di quello che, prima di tutto, era un papà amorevole e attento. (n.m..)
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141 PER TE E PER IL NOSTRO FUTURO
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Alcune immagini di Francesco Cassandro, sopra premiato come Testimone della cultura
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Verso le elezioni. Si scaldano i motori in vista delle amministrative 2024, ecco i due candidati
Camposampiero al voto: sfida fra Katia Maccarrone e Giovanni Torresin
L a sindaca uscente Katia Maccarrone ufficializza la corsa della sua civica verso il terzo mandato. “La mia disponibilità a proseguire nel cammino amministrativo - spiega Maccarrone - nasce dal fatto che abbiamo progettato molte opere pubbliche strategiche per il futuro del capoluogo e per la frazione di Rustega. Tanti Molti cittadini mi hanno chiesto esplicitamente di proseguire e completare il lavoro fin qui svolto. Alle prossime elezioni amministrative sono pronta ad accogliere questa nuova sfida e continuerò ad essere al servizio della mia comunità”
Katia Maccarrone, 62 anni il prossimo 6 maggio, madre di due figlie e insegnante in aspettativa, dopo dieci anni di governo si ripresenterà agli elettori per la terza volta consecutiva come candidata sindaca.
L’esponente del Pd precisa che il suo impegno a Camposampiero è alla guida
“Camposampiero è una città bellissima, ricca di vitalità, centralità territoriale, servizi, operosità economica e volontariato, storia e cultura”
della lista civica “Camposampiero Più- La città che vive” che supera gli steccati partitici ed è proiettata verso azioni ancora da fare per sviluppare il paese.
“Le linee guida della mia proposta partono dal clima collaborativo e costruttivo tra realtà associative, gruppi, parrocchie, che è il primo bene comune di una comunità. Ci ho sempre creduto - afferma -.Altro punto importante è il sostegno alle famiglie, su cui continueremo a investire. Sulle famiglie ricadono aspetti sociali come conciliazione vita-lavoro, gestione dei figli e degli anziani. Oggi i comuni possono vincere queste come altre sfide solo lavorando insieme”.
Sul fronte delle opere pubbliche “stiamo realizzando un po’ per volta un disegno complessivo di riammodernamento
del centro storico. Stanno partendo opere importantissime: la rotatoria di Via S. Antonio e la ricostruzione di Palazzo Nodari, come nuovo Centro per l’Impiego e sala pubblica. Proseguiremo per rinnovare l’area centrale delle piazze, e rivisitare gli spazi, con meno auto e più vivibilità. Per Rustega abbiamo realizzato opere strategiche: scuola, nuovo parcheggio, rotatoria in uscita su Via Montegrappa. L’impegno ora è il collegamento ciclabile lungo via Guizze, nei prossimi mesi vedremo un lungo tratto realizzato dalla Provincia, che poi andrà completato e portato fino a Rustega”
Ci sono ancora grandi sfide da vincere, prosegue: “nuova Scuola Media e la nuova Caserma dei Carabinieri, la manutenzione delle strade, dei parchi, del verde. Proseguirà l’impegno in favore dell’Ospedale di Camposampiero, del Centro Servizi Bonora e di tutti i temi legati alla promozione della salute. La sfida ambientale ci richiede di guardare al futuro già da oggi con progetti nuovi, quali le Comunità Energetiche”. (n.m.)
Sarà Giovanni Torresin a sfidare Maccarrone per la carica di sindaco. Sul nome del libero professionista, storico membro della civica dell’avvocato Domenico Zanon, è stata raggiunta piena intesa tra Fdi, Fi, Lega e Udc.
Torresin sarà alla guida di una lista civica che comprende tutte le forze politiche cittadine del centrodestra. Il 43enne di Camposampiero si è presentato ufficialmente agli elettori il 3 aprile nella sala del consiglio comunale a palazzo Tiso. Dopo aver lavorato per molti anni in Grafica Veneta, oggi è libero professionista. E’ stato consigliere comunale con delega alle Politiche giovanili durante il mandato del sindaco Zanon dal 2009 al 2014. La lista civica che rappresenta si è sempre riconosciuta nella leadership indiscussa di Domenico Zanon.
Quest’ultimo, nonostante la richiesta da più parti, ma soprattutto di tanti cit-
“Il futuro di Camposampiero non è già scritto. Stop al declino della città, istituirò l’assessorato alla Bellezza. Grande attenzione a servizi sociali e salute partendo
tadini di ritornare, ha deciso di lasciare lo spazio al suo giovane amico e rampollo. “D.Z. (Domenico Zanon) non è un uomo per tutte le stagioni- ha postato sui social - dopo 20 anni di presenza continua in Consiglio comunale, nel 2019 mi sono ritirato dalla vita pubblica. Ora è il momento di cambiare pagina con uomini nuovi e motivati al governo della nostra cittadina antoniana”.
Un assist esplicito a Torresin che potrà contare, oltre ai voti dei partiti del centrodestra, anche sull’appoggio della civica di Zanon.
Numerosi i contatti con gli eventuali candidati consiglieri: al momento i nomi certi sono solo quattro militanti della Lega. Gli altri sono “top secret” e non saranno ufficializzati fino alla presentazione delle
liste. Il Carroccio locale ricandiderà Sonia Dittadi, i consiglieri uscenti Ivan Pontarollo ed Emanuela Zorzi e il segretario cittadino Samuele Checchin.
All’inizio erano spuntati i nomi di Zanon e Dittadi che poi hanno lasciato campo libero. Con un obiettivo unitario di fondo ribadito da Dittadi: “Il futuro di Camposampiero non è già scritto. La nostra città merita un’alternativa concreta alla politica del rinvio e dell’immobilismo. Dobbiamo decidere: vogliamo lasciare che la nostra sia sempre più una città dormitorio o vogliamo una comunità viva dove la sera la sera si possa passeggiare in sicurezza e si possano ritrovare momenti di socialità. Vogliamo vedere sempre rinviati i progetti e registrare un calo di popolazione o vogliamo un territorio che si rinnova e che finalmente cresca? La voglia di cambiare si percepisce, è palpabile e cambiare si può, unendo forze politiche e mondo civico con un progetto di governo chiaro, concreto e realizzabile. Dobbiamo far conoscere i nostri progetti. La fiducia dei cittadini si merita, ma anche si conquista”. (n.m.)
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Katia Maccarone Giovanni Torresin
Ambiente. Il sodalizio, nato 39 anni fa, ha ottenuto dalla Regione la gestione di 27 km di corsi d’acqua
L’associazione pescatori “Muson Vecchio” continua a macinare chilometri
D a anni è impegnata nella cura e nella tutela dell’ambiente, dei suoi corsi d’acqua e del loro ecosistema.
L’Associazione pescatori Muson Vecchio, nata nel 1986 dalla lungimiranza di cittadini di Loreggia e Loreggiola, compie il suo trentanovesimo compleanno. Attualmente questa realtà raccoglie più di 90 associati, dagli 8 agli 80 anni, e quest’anno ha raggiunto un risultato straordinario e quasi inatteso. La Regione Veneto ha rilanciato la concessione per la gestione di 27 km di corsi d’acqua (in precedenza il limite raggiunto era di 9 km).
Le aree in gestione sono relative al Vandura, al Muson Vecchio, al Ghebbo Mussato, all’Acqualonga e al Rio Storto, toccando territori del padovano e del trevigiano ed estendendosi fino a Villa del Conte e Camposampiero a partire da tutta l’area di Loreggia e Loreggiola.
“I punti di orgoglio - sottolinea Fabio Mason, presidente dell’associazione pescatori Muson Vecchio - sono stati, in questi anni, la salvaguardia del luccio padano con più esemplari e in buona salute, e in generale la salvaguardia della fauna ittica. L’associazione ha individuato nel territorio diverse aree no kill dove vi è l’obbligo di rilasciare il pesce
Attualmente questa realtà raccoglie più di 90 associati dagli 8 agli 80 anni
dopo la pesca e, anche dove sia concessa la pesca senza rilascio, i pescatori sono soggetti ad un controllo sistematico: possono uscire solo una volta alla settimana e portare a casa con sé al massimo tre esemplari”.
“La nostra associazione - continua Mason - non è solo pesca sportiva, ma un’azione di salvaguardia e tutela del territorio e della flora e fauna che lo caratterizza: abbiamo
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segnalato in questi anni diversi episodi di inquinamento e bracconaggio, cercando di agire a 360°”.
Questa attenzione emerge con azioni concrete: a breve partirà un progetto per incrementare la zona di riposo biologico e di interesse didattico nell’area a monte del ponte di Via Pila. Oltre a questo, molti sono gli eventi in calendario per la bella stagione, come la passeggiata in collaborazione con l’oratorio di Loreggiola per la visita alle Risorgive; la tradizionale festa sociale del primo maggio, in concomitanza con la sagra paesana e, la gara di pesca per i bambini del Camposampierese. Ancora, a fine maggio, la tradizionale Giornata ecologica che vede coinvolte le classi quinte delle scuole primarie di Loreggia e Loreggiola e che si conclude con un ricco ristoro in casa Marcon/Scalco.
“Tutte queste azioni, hanno l’obiettivo di creare sensibilità e attenzione soprattutto da parte delle generazioni più giovani. Abbiamo un territorio straordinario e dobbiamo tutelarlo con tutte le nostre forze e lasciare ai nostri figli amore e rispetto per la natura e l’ambiente che ci circonda” conclude il presidente Mason.
Endrius Salvalaggio
Domeniche ecologiche
L’amministrazione ha programmato le domeniche ecologiche. La prima riunione organizzativa si è tenuta a fine marzo. “Nel corso del nostro mandato ci saranno più domeniche dedicate a questo tema – dichiarano il sindaco Emanuela Marangon e l’assessore all’Ambiente, Stefano Pierobon -, all’inizio è previstoun percorso scaglionato, ovvero una domenica ogni trimestre per capire la partecipazione e per vedere gli aspetti organizzativi. Poi, il nostro obiettivo è di poterle calendarizzare, meglio se addirittura mensili. Questo perché crediamo sia necessario che ognuno prenda coscienza della necessità di cambiamento di mentalità e che ci sia un aumento nel senso civico che ci faccia pensare che ad come in tasca ci sta la caramella, così ci può stare anche la carta della caramella”. (e.s.)
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Loreggia
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Lavori pubblici. Tra gli interventi conclusi, l’illuminazione della pista ciclabile di via Fano Koen
Il sindaco Marangon: “Realizzate tante opere, ora in cantiere nuovi progetti”
Nelle prossime settimane verranno affidati i lavori, del valore di 443.585 euro, per il secondo stralcio del recupero di Villa De Portis, intervento realizzato anche con il contributo regionale di 60 mila euro
L’amministrazione fa il punto sulle opere concluse e sui lavori in corso. Tra questi la pista ciclabile di via F. Koen, la pubblica illuminazione di via Carpane, di ponti parco Risaretta, il secondo stralcio del recupero di Villa De Portis e gli attraversamenti pedonali.
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“Abbiamo portato a conclusione i lavori relativi alla pista ciclabile di via Fano Koen, iniziati con la precedente amministrazione – spiega il sindaco Manuela Marangon -, per tale opera abbiamo stanziato tramite avanzo di amministrazione oltre 35 mila euro per la pubblica illuminazione, prevista ma non finanziata dai precedenti amministratori. L’intervento ha permesso il collegamento in sicurezza dei quartieri alla provinciale, proprio grazie alla pubblica illuminazione”. Si sono, inoltre, conclusi i lavori di pubblica illuminazione in via Carpane, opera del valore di 70 mila euro finanziati con contributo statale e 5 mila euro con risorse proprie. Il lavoro è stato voluto dall’attuale amministrazione per garantire una maggiore sicurezza stradale di un tratto molto trafficato della provinciale. I cittadini hanno manifestato apprezzamento per l’opera.
Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori al parco Risaretta. In questa prima fase si stanno sostituendo i ponti, risultati inagibili e quindi non sicuri, Tale intervento, spiegano gli amministratori di Loreggia,
avrà un costo di 68 mila euro che permetteranno poi di intervenire con una manutenzione straordinaria del verde.
Nelle prossime settimane verranno affidati i lavori per il secondo stralcio del recupero di di Villa De Portis, del valore di 443.585 euro, grazie anche al contributo di 60 mila euro ottenuto dalla Regione Veneto a seguito della partecipazione ad uno specifico bando. Questo restauro ipermetterà di concludere i lavori del primo piano della biblioteca. Sempre in questi giorni si stanno ultimando i nuovi 12 attraversamenti pedonali posti al centro del territorio comunale:
via Aurelia, via Ronchi, via del Santo e via Loreggiola per il valore di 167.000 mila euro.
“Prossimamente interverremo con nuove asfaltature - continua il sinda-co – in via Europa Unita, all’incrocio con via Artigianato particolarmente rischioso e danneggiato, con la riasfaltatura ed il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale. È stata completata la riasfaltatura delle vie Muson e Morosini per 138 mila euro, completato il relamping (intervent chiave quando si parla di efficienza energetica) delle vie Morosini, Moro, Japelli e Vecellio.
Endrius Salvalaggio
“Benvenuti, 60 nuovi nati!”, seconda edizione della festa promossa dal Comune in auditorium della media Canova
Seconda edizione della Festa dei nuovi nati nell’auditorium della scuola media Canova. Il sindaco Marangon ha dato il benvenuto a sessanta bambini Loreggiani nati nel 2023, precisamente 27 maschi e 33 femmine, alla festa hanno partecipato quasi tutte le famiglie, che con molta emozione e gioia hanno contribuito a rendere più speciale questo evento.
Il sindaco ha sottolineato l’importanza dei nuovi cittadini precisando che “rispetto all’anno 2022 c’è stato un leggero aumento delle nascite, e questo è un buon segno per il nostro Comune”.
“A sottolineare l’importanza dei piccoli nati, è l’albero della vita, posizionato all’ingresso del Comune al quale vengono appesi, per
ogni bambino nato, un fiocco con il nome del neonato e dei genitori – precisa il primo cittadino - per ricordare l’importanza delle radici di appartenenza e l’impegno che come amministratori dobbiamo porre in essere nelle scelte del paese”.
Per l’organizzazione dell’evento hanno contribuito l’assessore
Chiara Andretta e la consigliera Vania Zen, preparando un gadget di benvenuto, ovvero una maglietta con scritta azzurra per i maschietti e rosa per le femminucce con la dicitura “Loreggia mi dà il benvenuto”, un ciondolo rappresentante l’albero della vita e un attestato. La consigliera Zen ha invitato la coordinatrice Uoc Ostetricia Ginecologia dell’Ulss 6 Euganea dottoressa Michela De Toni, per far conoscere i servizi attivi per le neo mamme, con la presenza di osteopata sono state spiegate le tecniche per una corretta postura dopo il parto e nell’accudimento del bambino e la dottoressa Moretti, che ha spiegato le giuste tecniche sportive e il corretto stile di vita da attuare dopo la gravidanza. (e.s.)
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In alto, il parco La Risaretta e sopra, Villa De Portis
Massanzago
Un prato verde e un monumento “sospeso” ai Caduti di tutte le guerre
Partiti i lavori nell’area tra la parete nord di Villa Baglioni e quella ovest della chiesetta. Riqualificata un’area, pavimentata in trachite euganea, trame parallele in marmo, e un’altra, il luogo proprio della memoria, a prato verde dove si inserisce il monumento “sospeso”
S ono iniziati i lavori nel cuore di Massanzago per la realizzazione del nuovo monumento ai caduti e al Milite Ignoto, deciso con delibera del 12 dicembre scorso. La nuova opera, che sarà ubicata all’interno della porzione orientale del cortile nord di Villa Baglioni, nell’omonimo complesso monumentale vincolato da tutela del Ministero, si caratterizzerà per la riqualificazione dell’area nord est del complesso monumentale di Villa Baglioni con un adeguamento e sistemazione della pavimentazione dell’area adiacente all’oratorio. Il progetto nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di creare uno spazio dignitoso e curato per commemorare il sacrifico delle vittime della Prima e della Seconda guerra mondiale, ricordando i valori di pace e sacrificio di chi ha dato la propria vita per la libertà. Verrà inserito un nuovo basamento per il pennone alzabandiera e realizzato il monumento al Milite Ignoto e ai Caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale. L’opera si inserisce nella volontà di creare un monumento commemorativo del Milite Ignoto al quale il 4 novembre 2021, nel centenario della traslazione della salma da Aquileia all’Altare della Patria Roma, è stata conferita dal Comune di Massanzago la cittadinanza onoraria per ricordare tutti i Caduti o Dispersi per causa di guerra i cui corpi non hanno potuto avere sepoltura e neppure l’affetto dei loro cari. “Abbiamo deciso di completare l’opera - spiega l’amministarzioen comunale -, nella convinzione che questo sia il volere dei famigliari e della cittadinanza, e il segno di riconoscimento che meritano le vite spezzate dei nostri concittadini caduti in guerra, esempio e monito affinché la pace possa perpetuarsi e sia il più importante obiettivo da perseguire in ogni situazione di conflitto, in ogni luogo e in ogni tempo”.
Il il costo dell’opera è di circa 50 mila euro, di cui 12 mila derivanti da contributo regionale, i restanti da fondi propri comunalie. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Lorenzo Nizzolini, con l’intento di valorizzare il luogo esistente rendendolo ancora di più luogo della memoria con pavimentazione a prato verde, non calpestabile, e luogo della socialità con pavimentazione in trachite
euganea, con orditure e percorsi che si inseriscono tra l’Oratorio e la Sala Consiliare. Successivamente sorgerà il vero e proprio monumento caratterizzato da una struttura in cemento armato rivestita di marmo Biancone di Asiago con elementi in vetro. “La scelta figurativa – concludono gli amministratori - prende spunto dal quadro Il castello dei Pirenei di Renè Magritte in cui il riferimento alla per-
manenza della memoria è affidato ad una pietra sospesa. Viene poi posizionato un elemento con rivestimento marmoreo per ospitare il pennone che sorregge la nostro Tricolore, da issare nelle celebrazioni delle ricorrenze civili, quale riferimento identitario e richiamo ad una Nazione Patria unita a difesa dei valori che la Costituzione proclama”.
I lavori per la realizzazione del monumento, sul nord di Villa Baglioni sede municipale
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“Il coraggio della denuncia”: la testimonianza di Marisa Fiorani
Anche l’amministrazione comunale ha voluto partecipare alla XXIX edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, appuntamento promosso su tutto il territorio nazionale dall’associazione Libera di Don Luigi Ciotti e Avviso Pubblico.
Il Comune ha voluto proporre un evento che potesse sensibilizzare la popolazione, ma soprattutto le giovani generazioni sull’importanza della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. “La Giornata Nazionale della Legalità rappresenta– hanno spiegato gli amministratori - un momento di riflessione sulle conseguenze delle azioni mafiose e sulla necessità di contrastare la criminalità organizzata”. Il 15 marzo, in preparazione all’anniversario del 21 marzo, si è svolta inSala
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Consigliare di Villa Baglioni, una serata dal titolo “Ricordando Marcella di Levrano, il coraggio della denuncia”. Marcella di Levrano era una donna di 26 anni, assassinata dalla Sacra Corona Unita il 5 aprile 1990 a Mesagne (Brindisi), per aver raccontato quanto sapeva su quest’organizzazione criminale, all’epoca quasi sconosciuta. Protagonista dell’incontro, organizzato dal Gruppo Officina Baglioni, dall’assessorato alle politiche sociali di Massanzago e da Libera Camposampiero, Marisa Fiorani madre di Marcella di Levrano che ha portato una toccante testimonianza. A seguire si è svolto un momento ini memoria delle vittime innocenti delle mafie curato dal gruppo di ragazze e ragazzi dell’Officina Baglioni. Sui social il sindaco Stefano Scattolin ha ringraziato quanti sono intervenuti, numerosi, alla serata, Libera Camposampiero, Marisa Fiorani e tutte e tutti i giovani che si sono dati da fare per organizzare l’intensa serata di riflessione e ricordo. (s.v.)
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Villa Baglioni. Partiti i lavori nell’area a nord di Villa Baglioni vicino alla chiesetta
Marisa Fiorani, mamma di Marcella, uccisa a 26 anni dalla mafia
Simone Vecchiato
Pro Loco. Vice presidente è stato eletto Lorenzo Pizzuti e segretaria Michela Lorenzon
Rinnovato il direttivo: riconfermato alla presidenza Ivano Basso
La Pro Loco di Massanzago ha rinnovato le cariche del proprio direttivo che, in base allo statuto associativo, rimarrà in carica quattro anni, dal 2024 al 2028
L ’associazione rappresenta una realtà particolarmente importante per il territorio del comune, con più di 100 iscritti. Essa è attiva nella promozione e organizzazione di numerosi e partecipati eventi che animano il territorio di Massanzago, tra cui la Sagra del Melone che lo scorso anno ha ottenuto da parte della Pro Loco nazionale il bollino di “Sagra di Qualità”, riconosciuta quindi come eccellenza locale.
Di Massanzago è l’archietto Fernando Tomasello, già presidente dell’Unpli provincaile e oggi vice presidente nazionale. Lo scorso lunedì 4 marzo si è tenuta, nella sede delle associazioni di Zeminiana, l’assemblea dei soci, in seconda convocazione, la quale non solo ha provveduto ad eleggere, tra gli iscritti all’associazione, il nuovo direttivo, ma ha altresì provveduto ad approvare il rendiconto per l’anno 2023 e a fare una sintesi delle attività che la Pro Loco promuoverà per l’anno in corso. Dalle risultanze del voto degli iscritti è stato così eletto il nuovo direttivo: è stato riconfermato come presidente Ivano Basso, Lorenzo Pizzuti è il vice presidente, segretaria è stata eletta Michela Lorenzon. Il direttivo è composto
dalla ex presidente Martina Simionato, con Davide Basso che è stato nominato delegato per il Consorzio del Graticolato, Adriano Bosello, Claudio Bustreo, Marco Basso, Salvatore Russo, Riccardo Libralon, Daniele Calzavara. L’attuale sindaco Stefano Scattolin nei social ha augurato un buon lavoro al nuovo direttivo e una proficua collaborazione con l’amministrazione locale nell’organizzazione di eventi e in particolare per la futura “Sagra del melone”. Va osservato come, in vista delle prossime elezioni amministrative che interesseranno anche il comune di Massanzago il prossimo 8 e 9 giugno, il nome di Ivano Basso, già presidente della Pro Loco, circolava fra i papabili per la candidatura a sindaco, in un certo senso l’aver accettato nuovamente la presidenza della Pro Loco può essere visto come un segno di una non candidatura per le prossime amministrative. In ogni caso, l’attività della Pro Loco non si è fermata e già nel corso dell’assemblea sono stati definiti i prossimi appuntamenti che riguardano la Giornata ecologica e l’organizzazione del Concorso letterario di poesia e narrativa, il regolamento e le modalità di iscrizione sono consultabili nel sito della Pro Loco.
Rifiuti abbandonati: arrivano le multe
Da tempo i cittadini di Massanzago lamentavano abbandoni di rifiuti nelle strade e vicino ai cassonetti, un fenomeno di forte inciviltà e incuria nei confronti del bene pubblico.
Nell’ottica di scoraggiare e reprimere l’bbandono di rifiuti sono state installate “videotrappole” nei pressi del campo sportivo e in altre zone vicino alle scuole e ai cimiteri comunali, proprio con l’intento di individuare e multare chi si rendeva protagonista di abbandono di rifiuti.
Le telecamere stanno dando i loro risultati che ci si attendeva, come ha reso noto il sindaco Scattolin. Grazie all’utilizzo dei dispositivi elettronici è infatti stato individuato dalla polizia locale della Federazione del Camposampierese un uomo italiano, residente fuori dal paese, che ha abbandonato un rifiuto ingombrante che non entrava nel cassonetto, è stata commiata una sanzione pecuniaria di 160 euro. (s.v.)
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Massanzago
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Il presidente Basso con il sindaco Scattolin, sotto alcune immagini dell’Aperitivo sotto le mura, uno degli eventi che animano l’estate a Massanzago
Amministrazione. Dopo sette anni rimette le deleghe: “Ora per me è il tempo della famiglia”
Bergamin si dimette da assessore: “Scelta di responsabilità nel rispetto di cittadini
Ha rassegnato le proprie dimissioni da assessore alla Cultura Coretta Bergamin. Con un post affidato ai social e all’immagine del murales realizzato dalle ragazze e dei ragazzi di “Ci sto Affare fatica” alla stazione ferroviaria di Piombino (foto di Roberto Marconato), l’ex assessore della giunta Mason scrive:”Lascio ai social una riflessione che accompagna la durissima scelta fatta in questo periodo. Ho consegnato la rinuncia alla carica di assessore del Comune di Piombino Dese. Dopo sette anni di impegno politico ed amministrativo per il territorio, ho preso questa decisione nel rispetto dei cittadini e dei miei compagni di giunta non avendo più la disponibilità del tempo e della flessibilità necessarie a ricoprire questo incarico. La scelta deriva dal senso di responsabilità che deve essere alla base del ruolo di assessore unito alla necessità di prendermi cura della mia famiglia allargatasi a maggio 2023 con la nascita di mia figlia. Vorrei ringraziare il Sindaco Cesare Mason per l’opportunità data, i colleghi di giunta Claudio Bastarolo, Filippo Venturin, Luigi Benozzi tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza per il loro impegno nell’espletamento del mandato. In Grazie anche a tutti i colleghi di pari delega dei comuni con cui negli anni si è collaborato. Che la lotta continui. Un sentito ringraziamento a tutti i dipendenti comunali ed in particolare quelli afferenti alle mie deleghe e al personale della Biblioteca comunale per aver sempre lavorato in collaborazione, in stima e fiducia. Un grazie
infine a Piombino Dese, a tutti voi, per aver creduto in me”.
In consiglio comunale era stata, inoltre, approvata la surroga
per quanto riguarda le dimissioni di Patrizia Zamprogna, consigliera del gruppo “Noi con Voi Cesare Mason sindaco”, appartenente alla maggioranza che sostiene la giunta comunale.
La consigliera, eletta nelle scorse elezioni del 12 giugno 2022 con la compagine a sostegno dell’attuale sindaco Cesare Mason, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni che, secondo quanto stabilito dal Testo Unico degli enti locali sono irrevocabili, e sono state presentate dalla stessa consigliera lo scorso febbraio. Le motivazioni delle dimissioni sono date dai troppi impegni di lavoro che non le consentono di partecipare attivamente all’attività amministrativa.
La consigliera Ornella Marangon subentra a Zamprogna
Secondo la specifica procedura definita dalla normativa di legge, al posto della consigliera dimissionaria subentra Ornella Marangon, prima dei non eletti della lista “Noi con Voi Cesare Mason sindaco”, la quale ha accettato il subentro come consigliera comunale, e farà anche parte della Commissione elettorale del comune.
Evidenziata l’inesistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità, il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la surroga e l’immediata eseguibilità. La nuova consigliera Ornella Marangon ha lavorato come consulente informatico in alcune aziende bancarie e finanziarie. È anche abilitata alla professione di consulente familiare ed è stata parte del direttivo di Acat Nordest di Castelfranco Veneto
come vice presidente sino al 2002. Inoltre partecipa attivamente al coordinamento di eventi per l’associazione famiglie piombinesi. (s.v.)
Coretta Bergamin, diventata mamma di una bambina, rimane consigliere.
“Grazie sempre a Piombino Dese per aver creduto in me” ha scritto sui social
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Coretta Bergamin
Opere pubbliche. Sopralluogo alla presenza dell’assessore regionale, sindaco, assessori, consiglieri e tecnici
Avviati i lavori di bonifica del sito contaminato dell’ex Promofin
“Intervento da 764 mila euro voluto dalla Regione. Indispensabile rifinanziare legge speciale per Venezia” ha auspicato l’assessore regionale Roberto Marcato
P artita la bonifica della Promofin. Nei giorni scorsi l’assessore regionale allo Sviluppo economico, energia e innovazione Roberto Marcato, che ha mosso i primi passi nella politica locale e regionale proprio a Piombino Dese dove vive, ha presieduto il momento di inizio dei lavori di bonifica del sito contaminato “Ex Promofin” in via dei Marcello a Piombino Dese, che da oltre vent’anni attende di essere bonificato.
Nello stabilimento di Piombino Dese l’azienda svolgeva la propria attività di produzione di lampadari, con trattamenti di finitura galvanica e verniciatura.
La ditta è stata più volte oggetto di controlli, ordinanze e diffide da parte delle autorità competenti, a causa di comportamenti non conformi alla normativa vigente in materia
ambientale. “Lo svolgimento delle attività industriali della Promofin S.r.l. - ha spiegato l’assessore Marcato - ha comportato emissioni in atmosfera e la produzione di rifiuti di varia natura, anche pericolosi, in particolare fanghi provenienti dall’impianto di depurazione delle acque, morchie di verniciatura e diluenti esausti, che venivano stoccati presso lo stabilimento in attesa del successivo smaltimento”.
Nel 1996 l’azienda è fallita e dall’inerzia dei proprietari il comune di Piombino Dese e la regione hanno più volte tentato di intervenire per la messa in sicurezza dell’area e il contenimento dei danni ambientali. Quello appena finanziato dalla Regione è un intervento di particolare rilevanza per il sito di Piombino Dese e per il sito contaminato dell’ex Promofin, su cui sono stati investiti 764 mila
Marcato: “Contiamo di restituire l’area bonificata entro l’estate”
L’assessore ha espresso soddisfazione per l’inizio dei lavori di bonifica del sito “Oggi finalmente partono i lavori del secondo stralcio per la bonifica di questo sito nel quale da oltre 20 anni sono stati registrati problemi di inquinamento”. L’assessore regionale allo sviluppo economico e all’energia ha osservato come purtroppo nel sito “Ci sono rifiuti pericolosi e la copertura in eternit da smaltire e tutta la struttura va demolita. Contiamo che entro
l’estate questa area possa essere restituita alla comunità locale.
Ancora una volta la Regione ha trovato le risorse grazie alla legge speciale per Venezia per bonificare tutto questo sito”. Come si diceva in precedenza i 764.000 euro sono stati investiti della Regione del Veneto grazie al quale, in collaborazione con il Comune di Piombino Dese, come ha sottolineato l’assessore regionale “Restituiremo al territorio un sito finalmente disinquinato”.
Durante il sopralluogo l’assessore Marcato ha ribadito come la legge speciale per Venezia ha garantito la possibilità e i finanziamenti per poter bonificare questi siti. Rammaricato l’assessore regionale ha concluso come” Le risorse sono finite, ahimè, ma i siti inquinati sono ancora tantissimi. Mi auguro che ci sia la volontà da parte del Governo di Roma di rifinanziare questa legge che non viene finanziata dal 2011”.
Da sinistra Venturin, Benozzi, Mason, Marcato, Bonutto e Baggio
euro da parte della Regione nell’ambito dei finanziamenti relativi ai lavori per il disinquinamento della laguna veneta, investimento finanziato grazie alla legge speciale per Venezia. L’assessore Roberto Marcato, che ha condotto un sopralluogo assieme al sindaco Cesare Mason, al vice sindaco Luigi Benozzi, all’assessore Filippo Venturin, con i tecnici che hanno seguito l’intervento, in particolare l’arch. Matteo Lizier, direttore Bonifiche Ambientali e Legge speciale per Venezia della Regione del Veneto e con le consigliere di opposizione Ornella Bonuto e Maria Baggio.
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L’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato
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Sostenibilità. Sono ben 2049 gli alberi finora piantati dall’inizio del progetto
Un albero per ogni giorno di mandato, iniziativa per l’ambiente
“2 049, è questo il numero che segna ad oggi il contatore degli alberi sul sito del Comune di Trebaseleghe, che si trova in una sezione dove sono raccolti tutti gli aggiornamenti riguardanti uno degli obiettivi che l’amministrazione comunale intendeva e intende perseguire: “Un albero per ogni giorno di mandato”. Lo aveva promesso il sindaco Antonella Zoggia, e l’iniziativa partita a maggio del 2019 da allora non si è mai fermata. E’ stata già superata ampiamente la quota prevista di circa 1800 alberi, ma molte altre piantumazioni, non ancora conteggiate, sono in corso o sono previste entro la fine del mandato. Nato allo scopo di contribuire concretamente alla cura del territorio, il progetto è molto meno banale di quello che poteva sembrare un vuoto spot elettorale: ogni singolo albero, infatti, potrà aiutare a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e a farci vivere meglio nell’ambiente che abitiamo. Tre le linee di intervento previste: diretto in area pubbliche; interventi pubblici diretti in aree private; interventi indiretti in aree private. L’amministrazione comunale ha promosso azioni dirette, individuando aree e porzioni di suolo pubblico in cui piantare alberi e piante di natura diversa. Interventi diretti in aree pubbliche, sono per esempio la piantumazione di 100 nuove piante autoctone ad alto fusto e di 200 arbusti in zona industriale, la ripiantumazione di alberi morti lungo le strade già alberate o l’arricchimento di aree verdi comunali con nuove piante.
Promossa, poi, la piantumazione di alberi nei terreni dei cittadini trebaselicensi attraverso varie proposte ed iniziative. Per esempio in occasione della manifestazione “Giovani protagonisti del futuro” l’amministrazione comunale dona un albero o una pianta a ciascun giovane vincitore della borsa di studio; oppure ogni anno a novembre per “Un albero per il futuro” vengono consegnati gli alberi ai nuovi nati del Comune; e infine la recente iniziativa ”Fai crescere un albero” con il dono da parte dell’amministrazione comunale di un alberello ai bambini delle scuole del Comune. Infine, grazie alla collaborazio-
ne tra aziende e Comune, molte imprese del territorio hanno provveduto a piantare alberi all’interno delle loro aree, soprattutto in occasione di nuove concessioni edilizie o riqualificazioni. “Anche i singoli cittadini che condividono e appoggiano questa nostra filosofia e che con le loro forze hanno provveduto o provvederanno a piantare alberi per migliorare la qualità del nostro territorio, possono decidere di rendere nota la cosa ai nostri uffici o agli amministratori tramite il modulo scaricabile dal sito” conclude l’assessore all’ambiente Francesca Pizziolo.
Endrius Salvalaggio
Lo aveva promesso il sindaco Antonella Zoggia, e l’iniziativa partita a maggio del 2019 da allora non si è mai fermata
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Approvato il nuovo regolamento di Polizia Locale
E’ stato approvato il nuovo regolamento sulla Polizia Locale che disciplina l’esercizio delle funzioni di Polizia Locale nell’ambito del territorio comunale. Per l’esercizio delle funzioni di Polizia Locale sul territorio il servizio conta su sette agenti.
Il servizio Corpo di Polizia Locale è alle dirette dipendenze funzionali ed amministrative del Sindaco, o di chi legalmente lo sostituisce, che sovrintende, impartisce le direttive, vigila sullo svolgimento delle attività, il quale adotta, ove necessario, tutti i provvedimenti previsti dalle leggi e dai regolamenti, e inoltre definisce gli obiettivi e i programmi
da attuare e verifica la rispondenza dei risultati della gestione amministrativa alle direttive generali impartite. “È stato aggiornato il regolamento che avevamo ancora precedentemente all’entrata nella federazione dei comuni del Cam-
posampierese, dove si era adottato quello dell’Ente, uguale per tutti. Si tratta di un grande lavoro che ha fatto della dottoressa Silvia Zaghi la nuova comandante, che si sta occupando di organizzare tutto il servizio di competenza della polizia municipale fra viabilità, la sorveglianza, le procedure di residenza, e così via. Era bene aggiornare il vecchio regolamento con i compiti e le modalità di funzionamento del servizio, in particolare con le nuove norme a livello regionale e nazionale, regolamentando nel nostro caso l’uso delle armi, che la nostra polizia locale ha”, afferma il sindaco Zoggia. (e.s.)
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Trebaseleghe Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
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Il progetto. Al via in cinque Comuni: Padova, Venezia, Treviso, Camponogara e Trebaseleghe
“Ragazze in campo”: coltivare la terra per coltivare sè stesse
Ragazze e donne più adulte riceveranno una formazione specifica in orticoltura: le più giovani faranno anche un percorso di empowerment
Èpartito il progetto “Ragazze in campo” il cui slogan è “coltivare la terra per coltivare se stesse”. Quattro le azioni messe in campo in cinque differenti Comuni: Padova, Venezia, Treviso, Camponogara e Trebaseleghe.
“Finalmente un’iniziativa che regala alle donne un respiro per essere loro stesse” esordiscono le responsabili del progetto. “Ragazze in campo” nasce dalla forte volontà di Eugenia Fortuni, presidente di Mater Femina, di essere a fianco delle donne del territorio. Grazie al finanziamento della Regione del Veneto Regionale questa volontà diventa una proposta concreta per le donne venete, in particolare per le giovani. Cento ragazze dai 13 ai 24 anni potranno partecipare alle 4 azioni del progetto: empowerment, orticoltura, stili di vita e dono. Mentre l’empowermnet
sarà un viaggio creato per le più giovani, per le altre azioni saranno coinvolte donne di tutte le età in qualità di volontarie.
L’associazione ha incaricato un team di professioniste che saranno a servizio delle altre donne. Il progetto prevede la realizzazione di 5 orti biologici (nei Comuni di Venezia-Me-
Il sindaco Antonella Zoggia saluta con favore l’iniziativa che unisce diverse generazioni di donne attraverso il lavoro di orticoltura biologica
stre, Camponogara, Trebaseleghe, Padova, Treviso);l ’azione orticoltura è composta da una parte di formazione specifica in orticoltura biologica, curata dall’agronoma e agroecologa Corinna Raganato, e di una parte di cura quotidiana
dell’orto da marzo a novembre 2024. Oltre ad empowerment e orticoltura il progetto si compone di altre due azioni: stili di vita e dono. L’azione stili di vita prevede una serie di incontri formativi su alimentazione biologica, cosmesi naturale, attività creative con prodotti naturali. L’azione Dono risponde all’attenzione per la comunità, prevedendo che parte della
produzione degli orti venga destinata a enti che si occupano di soggetti fragili del territorio.
La partecipazione al progetto è gratuita sia per le ragazze che per le volontarie.
Il progetto prevede 6 incontri di orticoltura, circa uno al mese, e altri 6 incontri di empowerment. Il progetto, iniziato a fine marzo, si concluderà a novembre 2024 e permetterà
Il sindaco Zoggia: “Felici di essere partner di un progetto tutto al femminile”
“Siamo contenti di partecipare come partner a questo progetto - afferma il sindaco di Trebaseleghe Antonella Zoggia - che coinvolge più Enti e Comuni, partendo dall’esperienza positiva dei tanti progetti che l’associazione Mater Femina, che ha sede a Trebaseleghe, ha portato avanti in questi anni, tra cui l’attività di “orticoltura sociale” con la creazione di splendidi e produttivi orti a Fossalta di Trebaseleghe.
Attività che, assieme all’ottima
opera di tramandare le nostre tradizioni agricole e promuovere un contatto stretto con la natura oggi sempre più limitato, ha saputo creare sinergie e integrazione fra persone di provenienza e culture diverse”.
“Ragazze in Campo” vedrà affiancate giovani donne in formazione ad altre di età più matura, che si offrono come volontarie per trasmettere i loro saperi, l’arte della sopravvivenza, il “saper fare”, costruito con la formazio-
ne, l’esperienza e il lavoro attraverso una attività di orticoltura biologica. Al tempo stesso, le ragazze potranno “contagiare” le volontarie con la loro freschezza e l’entusiasmo di generazioni che hanno conosciuto una libertà di pensiero e azione ben diversi da quanto concesso alle donne in un passato anche relativamente recente, ma che hanno comunque bisogno di costruire e difendere la propria personalità sicura e competente”. (e.s.)
alle donne di seguire il processo di preparazione del terreno, semina, cura, attesa e raccolta dei frutti, nonché della distribuzione finale. È in corso una campagna comunicativa per offire questa opportunità al maggior numero di donne e creare una rete di accompagnamento intergenerazionale con le giovani ragazze.
Endrius Salvalaggio
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Sopra Eugenia Fortuni
Antonella Zoggia
#Regione
L’intervista. Vanessa Camani, consigliera regionale e capogruppo del Partito Democratico
“Siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche dei sindaci”
“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”
La cronaca politica delle ultime settimane è stata dominata dal dibattito sul terzo mandato per i presidenti di Regione, approdato in Parlamento con l’emendamento leghista al decreto Elezioni. 112 i voti contrari, 26 i favorevoli (Lega e Italia viva) e 3 gli astenuti. Soddisfatta dalla stroncatura di Roma la capogruppo in consiglio regionale Vanessa Camani.
Il terzo mandato per presidenti regionali e sindaci è stato recentemente bocciato in Parlamento, è d’accordo su questo stop?
“Va premesso che nella nostra regione si dovrebbe parlare di quarto mandato, poiché se il presidente Zaia terminerà questa legislatura avrà esercitato le funzioni di governatore della Regione Veneto per 15 anni. Si sta perciò traslando sul piano nazionale una questione regionale che qua è già ampiamente superata dai fatti. Anche in conseguenza di ciò, siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche di sindaci”.
Secondo lei, non dovrebbero essere i cittadini a scegliere?
“I cittadini sono liberi di scegliere. Il fatto di impedire a Zaia di fare il governatore del Veneto per
25 anni consecutivi non riduce la possibilità di scelta dei cittadini che sono comunque chiamati a esprimersi attraverso un voto libero nelle elezioni regionali. Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione.
Governare per così tanto tempo un organo importante come la presidenza della giunta regionale può influenzare i cittadini nell’esercizio del potere, che è un potere enorme che passa dalla decisione di qualunque aspetto attinente alla vita dei cittadini veneti, ma è anche un potere che si esprime nella diversa opportunità di concorrere alle elezioni regionali in virtù della eccessiva esposizione mediatica che il presidente attuale ha avuto: nessuno ha le sue stesse condizioni di partenza in termine di notorietà e di accesso agli elettori che ha il presidente Zaia”.
Pensa che la bocciatura in Aula da parte di Fratelli d’Italia possa essere una mossa per “prendersi” il Veneto?
“Purtroppo la destra al governo nazionale sta dimostrando che
intende disporre delle istituzioni non sulla base di valutazioni che attengono gli equilibri dei poteri, ma per bisogni biecamente strumentali. Questa ricostruzione dunque potrebbe essere verosimile. Tuttavia, se da un lato si registra la strumentalizzazione di Fratelli d’Italia che prova a fissarsi su questa posizione per “prendersi” il Veneto, mi pare che anche la Lega di Salvini e di Zaia abbia un approccio altrettanto strumentale in merito al terzo mandato, ponendosi di salvare con questi personalismi Luca Zaia. In Veneto bloccare il dibattito pubblico e il
lavoro istituzionale per decidere che lavoro farà Zaia domani mi sembra comunque vergognoso e indegno per la nostra regione”.
Le prossime mosse del suo partito in vista di questa elezione?
Quali sono i candidati?
“Mancano 500 giorni, è il momento di incominciare a porsi delle questioni cruciali. Noi stiamo ragionando su raccogliere la sfida vera: il racconto del Veneto che Zaia ci ha fatto nel 2010 evidentemente nel 2025 non potrà essere il medesimo e noi andremo a presentare un progetto sostitutivo per il bene di questa regione.
Il modello portato avanti da Zaia oggi è limitato sotto tre aspetti. Il primo è l’ambiente: dobbiamo rendere la regione sostenibile per porre le condizioni per una più semplice transizione ecologica delle imprese. C’è poi il lavoro che va visto come strumento di emancipazione sociale. Infine, la sanità pubblica che in questa regione è gravemente arretrata e rischia di essere letalmente compromessa se non si inverte la rotta. Noi lavoreremo proprio su questo e individueremo la figura che meglio di tutti può portare avanti questo programma”. (g.f.)
E’ crisi tra Lega e Fratelli d’Italia: scontro sulle Amministrative con vista Regionali
I rapporti territoriali tra Lega Nord e Fratelli d’Italia sono estremamente tesi e a farne le spese sono le prossime amministrative. Nei comuni maggiormente importanti, quelli nei quali le segreterie sovra-comunali ci mettono lo zampino, gli accordi per presentarsi uniti alle urne appaiono estremamente difficili e, in molti casi, sembrano ormai impossibili.
Il caso forse più emblematico è quello di Bassano dove l’accordo sembra essere ormai definitivamente saltato, mentre a Rovigo, l’unico capoluogo di provincia al voto in Veneto, la Lega è riuscita a imporre il proprio candidato con buona parte dei Meloniani che rivendicavano la leadership.
Ma sono tantissime le realtà venete dove i conti non quadrano; una miriade di piccole e medi comuni nei
quali le trattative vanno avanti freneticamente e non dove, al momento, non si vede una via d’uscita unitaria. Da Noale a Vittorio Veneto, da Preganziol a Montecchio Maggiore.
A complicare ulteriormente le cose ci si mette anche la crisi di Chioggia dove il sindaco leghista, Armelao ha letteralmente defenestrato Fratelli d’Italia. Risultato: la città è paralizzata da quattro mesi.
Impossibile non immaginare che queste tensioni abbiano un minimo comune denominatore: le prossime elezioni regionali.
Fratelli d’Italia, non è un mistero, chiede per se la presidenza. Dopo anni di strapotere leghista, questo il ragionamento, ora il vento è cambiato, ma sono mutati soprattutto i numeri. Il partito di Giorgia Meloni è de-
cisamente il “preferito” dai veneti e la crisi della Lega, combattuta tra la linea di Matteo Salvini e la volontà di un ritorno al passato nel quale il termine “Nord” sia determinante, porta in quella direzione.
Luca Zaia, in una ricerca condotta di recente da Ilvo Diamanti, sarebbe ancora il presidente che i veneti vorrebbero tanto che il 52% degli intervistati, un dato questo che dimostra per l’ennesima volta l’assoluta trasversalità del gradimento, sarebbe favorevole ad una riforma legislativa che consente un suo ulteriore mandato. Riforma che, salvo colpi di scena, non ci sarà. Quindi il quadro resta aperto e complicato.
A cercare di ritagliarsi il proverbiale ruolo di “terzo” tra i due litiganti, c’è Forza Italia pronta a porre sul tavolo nazionale dell’alleanza la carta Flavio Tosi.
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Vanessa Camani
Centrodestra. L’assessore regionale traccia un bilancio di questa fase politica e annuncia la sua candidatura alle Europee
Elena Donazzan: “Recuperiamo rispetto e sguardo lungo”
“In questi anni la politica è cambiata molto ma guardando ai giovani nutro la speranza di una nuova stagione”
“Fratelli d’Italia ha una classe dirigente preparata, lasciamo da parte le polemiche, per rispetto agli elettori”
E lena Donazzan è un volto noto della politica regionale e nazionale, esponente di una destra che negli anni è molto cambiata nelle forme partito, ma che ha saputo mantenere alcuni caposaldi estremamente evidenti e tangibili. “Io non sono una nostalgica, anche per questioni anagrafiche, ma credo che le storie politiche, quelle di militanza, di impegno, di passione, quelle che hanno pagato anche tributi di sangue meritino tutte rispetto.”
Pur presa tra mille impegni Donazzan non perde mai la voglia di analizzare, di soffermarsi, di confrontarsi con la politica. E allora ne approfittiamo per farci accompagnare in un percorso lungo quasi 25 anni dentro la Regione Veneto, i primi cinque da consigliere e i successivi da assessore.
“La politica – ci spiega l’Assessore Donazzan – è cambiata molto in questi anni. Oggi si vive certamente una carenza di dibattito politico, di rispetto e di capacità di programmazione a lungo termine. Io ricordo che quando approdai per la prima volta in consiglio regionale ascoltavo ammirata, anche da se da posizione diversa, gli interventi di Carlo Alberto Tesserin (Forza Italia) o di Pierangelo Pettenò (Rifondazione Comunista). Oggi tutto questo si è perso e, paradossalmente, pur essendosi affievolito il dibattito politico - quindi venendo meno quelle discussioni alte che potevano accentuare le differenze - l’assenza di rispetto non ci consente di trovare punti di accordo: tutto questo lo trovo avvilente per la politica e per i cittadini.”
“Di contro – continua Donazzan – oggi c’è molto più interesse per la politica. Purtroppo il numero dei cittadini che si recano alle urne sta diminuendo, ma chi lo fa appare maggiormente consapevole. Credo che questa preparazione dipenda, fortemente, dalle molteplici forme di comunicazione. A me piacciono
il mare grande e la libertà, quindi più fonti ci sono meglio è così ciascuno può costruire la propria idea, anche a costo di imbattersi, soprattutto sui social, in contenuti di cattiva informazione. Ed è proprio questa crescente consapevolezza soprattutto tra
i giovani, con i quali interagisco spesso anche per le mie deleghe da assessore, che nutro la speranza per una nuova stagione della politica. Una politica fatta di rispetto, di preparazione, di contenuti e anche di genuinità. I primi a crederci, però, dobbiamo essere tutti noi che abbiamo qualche anno in più. Quando leggo le statistiche dei giovani che lasciano la nostra Regione o il nostro Paese mi chiedo perché in molti si stupiscano. Se siamo i primi noi a non avere rispetto per noi stessi, a non raccontare gli enormi valori che abbiamo, i nostri punti di forza, perché una ragazza o un ragazzo dovrebbero scegliere, se hanno dei sogni o semplicemente delle aspettative, di stare qui?”
“Quello che mi piacerebbe contribuire a costruire è un profondo senso di responsabilità per ciò che abbiamo ereditato anche in questo nostro Veneto nel quale l’amore per il lavoro e l’attenzione verso il volontariato e il prossimo sono eccezionali. Abbiamo dei fondamentali ottimi, dei quali essere orgogliosi e per i quali dobbiamo impegnarci. Oltre alla responsabilità del rispetto, infatti, abbiamo quella di tramandare ciò che siamo. Se ci diciamo da soli che non siamo abbastanza, come possiamo pretendere di farlo conoscere agli altri?”
“Io sono fermamente convinta – aggiunge – che essere cittadini del mondo in un mondo globalizzato non significhi negare la propria identità. La rincorsa degli anni passati ci ha portato ad affacciarci sulla scena planetaria attraverso una competizione basata esclusivamente sui prezzi e ci hanno battuto; poi ci siamo affidati alla qualità e stiamo rischiando che venga imitata.
L’elemento che non perderemo mai è l’identità: l’elemento capace di costituire anche un valore economico oltre che culturale.”
“Anche per questo – conclude Donazzan – ho deciso di candidarmi alle Elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno. Lo faccio forte della mia storia, dei miei ideali e proprio per contribuire a costruire il rispetto, il valore della nostra identità di Veneti e di Italiani. Lo faccio con orgoglio e con il pensiero ai tanti che in tutti questi anni non hanno mai smesso di sostenermi e di vedermi come una donna che non ha mai smesso di impegnarsi per il proprio territorio. Anche quando la mia militanza politica mi è costata parecchio, non mi sono mai girata dall’altra parte e non ho mai scelto scorciatoie che anteponessero i miei interessi a quelli del gruppo. Fratelli d’Italia ha una classe dirigente forte e preparata.
Ho sorriso leggendo sui giornali la battuta del segretario regionale della Lega che sostiene che noi abbiamo soltanto i voti. Noi abbiamo un concetto della coalizione alto, determinato dal rispetto verso tutti gli elettori, quindi non indugiamo in polemiche: del resto credo che il suo sia stato solo un tentativo di esorcizzare, con poche parole, la sua paura che la nostra classe dirigente possa portagli via ulteriore consenso. Quello che però, oggi mi interessa, è di affrontare, tutti insieme, questa fase politica con il sorriso e la giusta determinazione. Io sono “Una di parola”, proprio come recitano i miei manifesti elettorali: uno slogan che è stato scelto proprio “intervistando” le persone che mi conoscono e che, con mia immensa gioia, mi vedono così”.
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Regione
Elena Donnazzan
Elezioni Europee. Padovano, 35 anni, imprenditore, è consigliere comunale e provinciale
Carlo Pasqualetto capolista in Veneto con Azione
Lo scorso dicembre era stato eletto segretario regionale di Azione, ora Carlo Pasqualetto, 35 anni, padovano, corre per le elezioni europee da capolista in Veneto. La candidatura del consigliere comunale di Padova, nonché consigliere provinciale con delega all’innovazione, è stata presentata dal leader di Azione Carlo Calenda. Nato a Padova, marito di Benedetta e padre di Azzurra, Pasqualetto è il fondatore e amministratore delegato di Azzurro Digitale, gruppo specializzato nella trasformazione digitale del mondo manifatturiero e logistico. Nel 2013 aveva dato vita a TEDxPadova, il laboratorio di idee e divulgazione scientifica legato alla fondazione americana TED.com. Da leader veneto di Azione ora affronta la sfida delle elezioni europee.
“Per me la politica - spiega - è la capacità di far succedere le cose per migliorare la vita della nostra comunità. Senza dubbio un servizio, e come quando ci si impegna a servire gli altri: si riceve più di quanto si dia. Prendiamo ad esempio la mia situazione familiare. Essere genitori è un servizio pieno di dolcezza; ti richiede di non concentrarti più solo su te stesso, ti fa scoprire nuovi mondi anche se ti costa molto in termini di energie, tempo e denaro. Ma ti arricchisce interiormente e ti fa comprendere che non puoi
limitarti a essere solo un buon genitore o imprenditore, come nel mio caso. Vorrei trasmettere questo concetto in politica. Molte persone sostengono che destra e sinistra siano la stessa cosa e che la politica sia inutile. Questo è vero solo se non si scelgono le persone competenti; in tal caso, un incompetente di destra è lo stesso di un incompetente di sinistra. È vero ancor più se manca l’empatia e ognuno guarda solo al proprio interesse. Ma se si fa politica con serietà, competenza, cuore e ragione, diventa l’attività più nobile su cui profondersi. Me ne sono reso conto quando sono entrato nel Consiglio comunale di Padova a 21 anni: si può fare molto bene, basta dimenticare il proprio interesse e agire con giustizia e generosità, perché quel bene tornerà”.
Insieme ai soci Pasqualetto ha creato una serie di aziende che costituiscono “Azzurro Digitale”, un gruppo che fattura oltre 5 milioni di euro e conta 60 dipendenti. “Siamo riusciti a fare impresa nel Veneto perché abbiamo scelto di guardare il bicchiere mezzo pieno. È vero, in Italia ci sono molte tasse da pagare e la burocrazia non è sempre favorevole. Tuttavia, siamo in una regione che resta tra le più belle e creative del mondo, un vero gioiello”.
Dal lavoro all’Europa, una
“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”
delle prime sfide da affrontare, sottolinea Pasqualetto, riguarda proprio l’emigrazione dei talenti dal Nord-Est.
“Sull’immigrazione si sono fatte le ultime tre campagne elettorali, - ricorda il candidato di Azione - gridando gli slogan più assurdi, per ultimo quello del blocco navale. Io non voglio parlare di immigrazione, ma di emigrazione. Dobbiamo bloccare l’emorragia di giovani che sta depauperando il nostro territorio. Nel 2000 il Veneto aveva un PIL pro-capite superiore del 35% rispetto alla media europea, oggi quel delta si è assottigliato e sta intorno al 5%. Cosa vuol dire questo? Che ci siamo fermati, che abbiamo smesso di essere una terra in crescita e attrattiva.
E’ necessario applicare una cura da cavallo per aiutare i nostri giovani a fare impresa e trovare lavoro qui. Carlo Calenda ha attuato da ministro un incentivo semplice, quello del super ammortamento al 140% che gli imprenditori si ricordano ancora con favore: era automatico e si ripagava da solo in termini di gettito fiscale e aumento della produttività. Abbiamo bisogno di operazioni del genere - conclude Pasqualetto - perché le nostre imprese riescano ad attrarre i giovani laureati e diventino attrattive per i migliori professionisti italiani ed europei”. (r.r.)
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Carlo Pasqualetto con il leader di Azione Carlo Calenda
Sicurezza. Iniziativa di Polizia di Stato, Aspiag Service Despar, Associazione nazionale
amministratori condominiali
Insieme contro le truffe agli anziani
Presentata in Questura a Padova la nuova campagna di prevenzione con la distribuzione di materiale informativo nei condomini e nei supermercati della provincia
Le truffe agli anziani hanno fatto registrare nella provincia di Padova un aumento di denunce: nel solo 2023 sono stati 615 gli episodi segnalati rispetto ai 435 del 2022 e già 125 nei primi due mesi del 2024, con una sottrazione di denaro contante oltre a monili in oro e gioielli per un danno complessivo alle vittime di alcuni milioni di euro.
E proprio sulla scorta di questi dati, nell’ambito della strategia di prevenzione e contrasto a questo odioso fenomeno curata dalla Polizia di Stato, il Questore di Padova Marco Odorisio, il direttore regionale di Aspiag Service Despar per il Veneto Giovanni Taliana ed il presidente dell’associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (ANACI) Padova Alfredo Gambato hanno presentato l’iniziativa “Insieme, contro le truffe” per la prevenzione delle truffe agli anziani. La campagna di prevenzione contro le truffe agli anziani
nasce proprio dalla consapevolezza di arginare questo crimine puntando su un capillare circuito di informazione rivolto alle potenziali vittime, richiamando la loro attenzione con la predisposizione di opuscoli informativi, distribuiti all’interno della rete di 8.500 condomìni dell’Anaci e in tutti i punti vendita a marchio Despar, Eurospar e Interspar della provincia di Padova. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini, fornendo informazioni utili e ricordando i numeri d’emergenza a cui rivolgersi per denunciare una truffa, stabilendo un collegamento diretto con le forze dell’ordine.
La campagna rappresenta la continuazione del percorso di collaborazione tra la concessionaria del marchio Despar e la Polizia di Stato, che negli anni continua a essere un esempio di sinergia per garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini.
“Le persone anziane rappre-
sentano la nostra memoria storica e la nostra identità - ha ricordato il Questore della provincia di Padova Marco Odorisio - e sta a noi proteggerle da questi odiosi reati commessi da persone vigliacche che spesso fanno leva sui sentimenti, sugli affetti e talvolta sulla solitudine delle vittime, che quando scoprono di essere state raggirate, oltre al danno econo-
mico subiscono anche negative conseguenze emotive. È bene fare sistema, fare squadra tutti insieme per una migliore azione di prevenzione e contrasto”.
“Anche quest’anno siamo orgogliosi di confermare il nostro impegno a favore di questa significativa iniziativa - ha aggiunto Giovanni Taliana, direttore regionale di Aspiag Service Despar per
il Veneto -. Abbiamo l’opportunità di offrire un aiuto tangibile ai cittadini, sensibilizzando e informando la comunità sulla prevenzione e sul riconoscimento delle truffe, soprattutto nei confronti delle persone più vulnerabili. Grazie alla nuova sinergia con Anaci, possiamo raggiungere ora un pubblico ancora più vasto. Invito tutti i cittadini a partecipare attivamente a questa iniziativa e a segnalare eventuali casi sospetti alle autorità competenti”.
“È con orgoglio che Anaci Padova partecipa a questa importantissima iniziativa – ha commentato Alfredo Gambato, presidente Anaci Padova - La locandina di questa campagna, contenete anche alcuni semplici consigli diretti a riconoscere e prevenire potenziali situazioni sospette, verrà diffusa in tutti i condomini amministrati dagli iscritti ad Anaci Padova per rendere consapevoli i condomini riguardo alla necessità di essere cauti e prudenti, ed aiutarli a riconoscere ed evitare situazioni di pericoli. Oltre ai numeri di emergenza, i condomini possono sempre contare sui rispettivi amministratori.”
Confcommercio. In 1200 alla manifestazione per sottolineare il ruolo delle “imprese intelligenti”
Ascom: “Siamo il futuro del terziario”
Erano in 1200 tra associati e autorità i presenti alla grande iniziativa di Confcommercio Ascom Padova che si è svolta nel Centro Congressi in Fiera. In 1200 per ascoltare l’emozione di Patrizio Bertin, riconfermato alla guida dell’associazione che rappresenta, a Padova e provincia, quel terziario di mercato che, ricorrendo proprio alle parole del rieletto presidente, “termine generico, talvolta poco compreso, ma dietro al quale ci sono le migliaia di imprese del commercio, del turismo, dei servizi e ci sono anche le professioni”.
Il titolo dell’evento era eloquente: “L’impresa intelligente”. Ed è proprio da quel titolo che è partita la riflessione di Bertin, da quell’impresa intelligente che vuole essere una sorta di “risposta” all’intelligenza artificiale. “La storia ci insegna che tutte le grandi rivoluzioni hanno avuto gli imprenditori come protagonisti”, ha infatti sottolineato Bertin.
Bertin ha quindi focalizzato l’attenzione su Padova, che con le sue
infrastrutture, a partire dal nuovo ospedale, deve assurgere al ruolo di “periferia competitiva”, evitando la marginalizzazione provocata dalle grandi “città pigliatutto” come Milano, Londra o New York. Per farlo, massima dev’essere l’accortezza rispetto al ruolo della Camera di Commercio, alla formazione continua e all’attenzione alle persone.
Cultura e sociale devono essere anch’essi temi tenuti di massimo conto. A tal proposito il presidente di Confcommercio Ascom Padova ha ricordato il “presidio” della Confcommercio padovana in questi due ambiti con il premio letterario sportivo “Memo Geremia” da un lato e il sostegno alla ricerca del Vimm dall’altro.
Come il commento musicale serve a rendere immortale la scena di un film, così l’Ascom Confcommercio di Padova ha l’ambizione di poter valorizzare il lavoro delle imprese padovane distribuite sul territorio. Ecco allora la connessione con la seconda parte della serata, dedicata
allo spettacolo del gruppo internazionale “Aria”, che ha interpretato alcune celebri colonne sonore, tra cui le musiche di Ennio Morricone, mentre nell’enorme schermo del Padova Congress passavano le immagini de “Il Buono, il Brutto, il Cattivo”. Presente all’evento anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha esordito con umorismo: “Sono qui per capire da Patrizio Bertin qual è il segreto per il terzo mandato. E poi per ringraziarvi per le tasse che pagate e per essere sopravvissuti a chi complica gli affari semplici”. Ha poi tuttavia prosegui-
to l’intervento dando spazio al tema dell’autonomia: il Veneto, ha ricordato, mette a disposizione di Roma circa 24 miliardi e non aspetterà un minuto in più rispetto al varo della legge per chiedere le materie previste. Ha quindi gettato uno sguardo al turismo, che soltanto quest’anno ha fatturato 18 miliardi con un 70% rappresentato da turisti stranieri e con un aumento degli statunitensi nell’ordine del 30%.
Di profonda riflessione l’intervento del presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, che si è focalizzato sulle sfide per il futu-
ro: “L’impresa è intelligente quando coglie le opportunità – ha affermato –. L’innovazione richiede l’esercizio condiviso della responsabilità. E la sostenibilità non può essere solo lotta allo spreco ma deve essere intesa anche come generazione di sostenibilità”
Un passaggio significativo Sangalli l’ha dedicato al rinnovo del contratto che “per noi di Confcommercio è responsabilità sociale in quanto al centro ci sono le persone che formano la comunità”.
Il finale l’ha riservato proprio alla Città del Santo, che “lavora per la formazione, per diffondere la cultura d’impresa”, che si fa antidoto alla desertificazione commerciale, dove il negozio di vicinato è elemento fondamentale per la rigenerazione urbana.
La manifestazione al Centro Congressi è stata anche l’occasione per presentare i componenti del nuovo consiglio direttivo e per definire le prospettive future di un’associazione che da sempre gioca in attacco.
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da sinistra Alfredo Gambato di Anaci Padova, Giovanni Taliana direttore regionale Aspiag Service e il Questore Marco Odorisio
Il nuovo consiglio direttivo di Confcommercio Ascom Padova
Economia. Riccardo Giovani, direttore nazionale politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese e presidente Fsba
Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, ammortizzatori sociali a misura delle imprese
Parliamo di ammortizzatori sociali. È un tema che ha diverse declinazioni perché molti conosceranno la cassa integrazione ordinaria i contratti di solidarietà, gestiti dall’Inps. Nell’artigianato vi sono strumenti differenti: ne parliamo nel dettaglio con Riccardo Giovani, direttore nazionale delle politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese, nonché presidente di FSBA, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato.
Quali sono i motivi che hanno spinto il mondo dell’artigianato a dotarsi di uno strumento come questo che si definisce bilaterale?
Il motivo principale è che l’artigianato è sempre stato escluso dalla cassa integrazione guadagni Inps. Quindi non avendo un ammortizzatore sociale Inps, stabilito dalla legge fin dagli anni settanta, l’artigianato a livello territoriale ha incominciato a maturare esperienze di ammortizzatori sociali, bilaterali e autogestiti, ad iniziare dai territori. Per esempio ricordo la cassa integrazione dei
dipendenti della ceramica nato in Veneto. Da queste esperienze gli ammortizzatori sociali bilaterali sono diventati un sistema in tutto il territorio nazionale. Con le riforme del 20212 e 2015 il legislatore hanno trasfuso questa importante esperienza in provvedimenti attraverso la costituzione di Fsba. Si tratta quindi di un fondo bilaterale autogestito, soggetto naturalmente ad alcune regole di legge e al controllo del Ministero del lavoro, ma fondamentalmente ha la caratteristica di avere delle prestazioni scritte e gestite su misura per le esigenze delle imprese artigiane.
Quante imprese ci sono in Fsba e quali di queste devono versare?
Le imprese iscritte sono oltre 220 mila per circa un milione di lavoratori. Sono imprese artigiane e tutte sono obbligate a versare la contribuzione ad Fsba perché è stato chiarito con gli ultimi interventi legislativi che si tratta di un una contribuzione obbligatoria. Quindi tutte le imprese artigiane devono versare, ad esclusione del-
le imprese edili che hanno un diverso sistema di ammortizzatori.
Sappiamo che le imprese industriali versano una percentuale all’Inps per gli ammortizzatori sociali. Invece quanto versano le imprese artigiane?
La percentuale complessiva per la prestazione dell’assegno di integrazione salariale ordinario a cui sono tenute tutte le imprese è pari allo 0,60% della retribuzione
imponibile ai fini previdenziali. Le imprese invece che occupano più di 15 dipendenti devono versare complessivamente l’1% per poter sostenere un ulteriore prestazione che è la prestazione Acis. Inoltre preciso che il versamento è ripartito per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico dei lavoratori. Qual è allora il ruolo dei vari enti bilaterali nella gestione delle
procedure operative del vostro fondo?
Gli enti bilaterali regionali sono fondamentalmente il nostro sportello sul territorio, garantiscono un collegamento diretto con il territorio e quindi con le aziende e con i lavoratori. Questo strumento consente di supportare realmente ed efficacemente imprese e lavoratori durante le crisi. E questo è dovuto proprio all’impegno degli enti bilaterali regionali.
Come affrontate periodi critici e di rallentamento globale come quello attuale?
Dopo la pandemia avevamo assistito ad una crescita del prodotto interno lordo. Oggi registriamo una realtà più complessa, non omogenea territorialmente, che vede alcuni settori in grande difficoltà mentre altri continuano ad avere buone performance. Il nostro fondo è comunque in condizione di rispondere prontamente alle sfide che potrebbero presentarsi rispetto alle quali poi occorre anche intervenire a valle delle problematiche registrate. (r.r.)
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Regione
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Riccardo Giovani
Innovazione. Dal Centro Carni Tann vengono riforniti oltre 550 punti vendita Aspiag Service
L’eccellenza dall’allevamento alla tavola, viaggio nel Centro Lavorazione Carni e Salumi
Una superficie di oltre 13.000 mq, 99 collaboratori che saliranno a 120 nel corso del 2024, una produzione media mensile di quasi 900 tonnellate di carni bovine e suine e di 300 tonnellate di salumi: sono questi i numeri che descrivono l’attività di TANN, il Centro Lavorazione Carni e Salumi di Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, situato a Monselice all’interno del più ampio polo logistico Agrologic. Innovazione è la parola che caratterizza i processi all’interno del Centro Carni che utilizza le più recenti tecnologie sulle lavorazioni della carne e della salumeria e, grazie ad un alto livello di automatizzazione dei processi, riesce ad industrializzare la produzione ottimizzando i tempi di lavorazione, migliorando la qualità del prodotto, riducendo gli sprechi e garantendo uno standard igienico sanitario elevato. Tra le tecnologie impiegate spiccano le linee in camera bianca di slicing e cubettatura e l’innovativa “Linea Skin Pack”, un metodo che, grazie ad un particolare packaging sottovuoto, permette di aumentare la durata di conservazione, riducendo il materiale di confezionamento, preservando gusto e proprietà
del prodotto. E proprio il prodotto e la cura nella lavorazione delle materie prime provenienti da filiere italiane certificate e tracciate caratterizzano i processi all’interno di TANN per garantire qualità e sicurezza dalla materia prima alla consegna del prodotto lavorato in punto vendita, una scelta in linea con l’impegno di Aspiag Service Despar per la valorizzazione delle produzioni e dei produttori locali che rappresenta da sempre uno dei tratti distintivi dell’azienda. All’interno
del Centro Carni vengono infatti lavorate carni di vitello, bovine e suine, oltre alle preparazioni di prodotti di salumeria. Per la carne bovina, particolare attenzione è riservata alla valorizzazione degli allevamenti sui territori in cui l’azienda è presente, per portare nei banchi di macelleria carni allevate direttamente nelle regioni in cui sono dislocati i punti vendita. Anche per i prodotti di salumeria, è ampio l’assortimento di salumi tipici della tradizione italiana e tirolese, a cui si aggiungono refe-
renze innovative che valorizzano i gusti e i sapori delle specialità dei territori.
Le referenze prodotte in TANN vengono distribuite negli oltre 550 punti vendita diretti e affiliati di Aspiag Service Despar, inoltre nel Centro Carni si producono carni e salumi pensati ad hoc per il mercato estero e distribuiti nei paesi delle società Spar Austria, Spar Slovenia, Spar Croazia e Spar Ungheria appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui anche Aspiag Service fa parte.
La visita del presidente Zaia: “Ricadute positive sull’economia veneta”
Diventato operativo nel 2020 con un investimento di circa 60 milioni e un giro d’affari che tocca i 115 milioni di euro, il Centro Carni di Monselice è stato meta lo scorso 8 marzo della visita del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, accompagnato dal Presidente di Aspiag Service Despar, Paul Klotz dagli Amministratori Delegati di Aspiag Service Christof Rissbacher e Massimo Salviato, dal direttore del centro carni TANN Martin Niederkofler, e da Giovanni Taliana, Direttore Regionale Veneto di Aspiag Service Despar. “Un impianto imponente quello di Monselice, qui è il posto giusto dove sviluppare una struttura come questa che ospita ogni giorno oltre 1 00 addetti che lavorano con cura e professionalità prodotti provenienti da filiere agroalimentari locali” ha commentato il Presidente Zaia che ha anche sottolineato le ricadute positive per il territorio e
per la valorizzazione delle filiere locali. “Un investimento di Aspiag Service Despar che da Padova rifornisce i punti vendita in tutta Italia e all’estero, un investimento vincente per il territorio sia in termini occupazionali che di valoriz-
zazione degli allevamenti veneti che producono il 40% della carne rossa italiana e che rappresentano un’eccellenza a chilometro zero, generando così ulteriori ricadute positive sull’economia veneta” ha concluso Zaia. Un aspetto, quello
della valorizzazione delle filiere delle carni evidenziato anche dal Presidente di Aspiag Service Despar Paul Klotz: “TANN è un polo produttivo di eccellenza, frutto di un investimento importante che abbiamo realizzato puntando ai più elevati standard tecnologici e di sostenibilità, e con cui vogliamo consolidare la costruzione di una filiera produttiva integrata nel mondo delle carni e dei salumi che dalla selezione delle materie prime arriva fino al prodotto finito sui banchi macelleria”. E ancora ricordando l’importante investimento attuato Paul Klotz ha rimarcato il valore aggiunto per l’economia locale: “TANN rappresenta un motore di sviluppo per il territorio, sia dal punto di vista occupazionale sia per la rete che abbiamo costruito con i nostri fornitori, in un’ottica di valorizzazione e conoscenza delle eccellenze locali che da sempre rappresenta un tratto distintivo della nostra strategia di sviluppo”.
di Martin Niederkoler
Filiere e qualità, l’impegno del marchio dell’Abete per valorizzare le eccellenze dei territori
Valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio e i produttori locali è da sempre al centro della strategia di crescita di Aspiag Service Despar. Garantire prodotti di alta qualità ai clienti non significa solo selezionare accuratamente i fornitori ma anche, come nel nostro caso, produrre e lavorare le carni e i salumi che la nostra azienda distribuisce in tutti i propri punti vendita diretti e affiliati. E proprio in questa prospettiva si inserisce la scelta di investire in una struttura come il Centro Carni che rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra azienda poiché siamo uno dei pochi attori della GDO a poter vantare una struttura di questo genere gestita direttamente. Nel nostro Centro le tipologie di carne prodotta sono le più varie, dai salumi alle carni suine, bovine e di vitello, e per tutte le fasce di prezzo, dal mondo convenience con la linea S-Budget a quella Despar Premium. Tutti i prodotti provengono da filiere controllate e i fornitori devono garantire sull’operato di provenienza dei capi, aderendo al nostro protocollo di filiera Despar “Passo dopo Passo”, inoltre i nostri protocolli prevedono sistemi interni che tengono sotto controllo tutte le fasi della lavorazione e della produzione mediante una regolare attività di auditing. Accanto a ciò le filiere, la territorialità del prodotto e i protocolli per garantire la qualità e il benessere animale sono elementi centrali che fanno la differenza nelle scelte dei clienti, anche in un contesto di mercato come quello attuale in cui assistiamo a una flessione nei consumi di carne. Un impegno che vogliamo continuare a perseguire valorizzando sempre più le filiere regionali. Tra il 2023 e 2024 abbiamo per esempio attivato le filiere Pascol in Lombardia e quella del bovino allevato in Veneto, con l’obiettivo di valorizzare le piccole aziende agricole locali, ridurre l’impatto ambientale e garantire al cliente la possibilità di acquistare un prodotto di provenienza certa e a km0.
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Direttore Centro di Lavorazione Carni e Salumi TANN di Monselice
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Conosciamo l’endometriosi
Riconoscere quando si manifesta migliora la qualità della vita
E’ una patologia frequente nelle donne in età fertile, con un picco tra i 25 e i 35 anni, ma la diagnosi arriva ancora dopo un lungo percorso
Endometriosi, una maggiore consapevolezza può aiutare a comprenderne meglio i sintomi e ad arrivare con tempestività alla diagnosi per intraprendere con efficacia un trattamento idoneo a migliorare la qualità della vita e a prevenire l’infertilità. Nel mondo sono 150 milioni le donne che ne soffrono. È una patologia frequente che si manifesta in età fertile, con un picco di casi nella fascia di età 25-35 anni. In molti casi la diagnosi arriva ancora dopo un percorso lungo e dispendioso, con un ritardo stimato di circa 7 anni e gravi ripercussioni psicologiche sulla donna. E’ perciò importante parlare di endometriosi, ed è per accrescerne la consapevolezza. Per questo la Regione del Veneto ha messo a punto un vademecum, divulgato anche attraverso i social media di tutte le aziende sanitarie.
Cosa si intende per endometriosi? E’ una patologia cronica che si manifesta quando un tessuto simile all’endometrio si forma e cresce all’esterno dell’utero. Le aree interessate sono sensibili ai livelli di ormoni che regolano il ciclo mestruale e pertanto sanguinano periodicamente. Tali formazioni possono essere causa di dolore, infiammazioni e altri disturbi talvolta invalidanti, che possono colpire la donna, specie durante le mestruazioni, anche per tutto il periodo riproduttivo. Cosa causa la malattia? Una delle ipotesi principali è la cosiddetta “teoria della mestruazione retrograda”: a causare la formazione e crescita dell’endometrio all’esterno dell’utero sarebbe il passaggio, causato dalle contrazioni dell’utero durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e da queste in addome, con conseguente impianto sul peritoneo, sulla superficie degli organi pelvici e, raramente, su altre sedi.
Questa teoria non ne esclude altre, tanto che sono
Prosegue alla pag. seguente
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Sanità
Allerta animali selvatici infetti, non date da mangiare ai piccioni!
Il Comune di Padova ha adottato una serie di misure per limitare il rischio igienico sanitario dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6
Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo
Limitare il rischio igienico sanitario che può derivare alla popolazione dal contatto con alcuni esemplari di animali che potrebbero essere infetti.
Dopo che il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea ha rilevato la presenza di alcuni agenti patogeni potenzialmente trasmissibili all’uomo, nelle scorse settimane il Comune di Padova ha pubblicato con urgenza un’ordinanza relativa ad una serie di misure di prevenzione del possibile contagio di malattie trasmesse da animali. Tra le malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo vi è la psittacosi, un’infezione non frequente ma che può provocare polmoniti e alterazioni del profilo ematico. Gli animali, possibili portatori di questi agenti patogeni, sono soprattutto i piccioni, ma anche le nutrie e le tartarughe d’acqua dolce.
In particolare, l’ordinanza stabilisce di non dare direttamente o indirettamente nutrimento alla fauna selvatica cittadina; di non avvicinare mai la fauna selvatica (evitare di accarezzare,
rincorrere, prendere in braccio gli animali); di non abbandonare accumuli o residui di alimenti o, comunque, prodotti appetibili e facilmente raggiungibili alla fauna selvatica; di rafforzare le misure di controllo e contenimento delle popolazioni di muridi.
“Si tratta – sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di Padova, Andrea Ragona - di una misura precauzionale dettata dalla Regione, non siamo in una situazione di emergenza, ma è corretto e logico, visto che i Servizi Veterinari hanno rilevato alcuni casi di animali infetti, mettere in atto alcune semplici azioni di prevenzione che sono prima di tutto di buon senso. L’importante è non entrare in contatto con gli animali, è solo così infatti che potenzialmente ci si può infettare. Assieme al Dipartimento di Prevenzione della Ulss 6 continueremo a monitorare la situazione finché l’allerta non sarà rientrata”.
Riconoscere quando si manifesta migliora la qualità della vita
stati diagnosticati anche rarissimi casi nel sesso maschile.
Ci sono anche alcuni fattori che predispongono allo sviluppo di questa patologia, tra cui le caratteristiche istologiche del tessuto responsabile della malattia. Questo tessuto è anche caratterizzato da un’alta capacità di “adesività” che gli consente di aderire alle strutture esterne all’utero. Tra le altre cause: la stimolazione ormonale; le alterazioni del sistema immunitario che permettono l’impianto del tessuto endometriosico, creando uno stato infiammatorio cronico; la genetica e familiarità: le donne con una madre o una sorella affette da endometriosi hanno un rischio 7 volte maggiore di sviluppare la malattia. A che età si può sviluppare? L’endometriosi può comparire già alla prima mestruazione e perdurare fino alla menopausa. Il picco di casi si verifica tra 25 e 35 anni, ma la patologia può comparire anche in più giovane età.
Sebbene sia considerata una malattia dell’età riproduttiva, raramente sono descritti casi anche in post menopausa, specie in donne che stanno assumendo trattamenti ormonali sostitutivi.
Quanto è frequente? E’ una malattia diffusa, ma poco conosciuta. In Italia le donne con diagnosi conclamata sono 3 milioni: la malattia colpisce il 10-15% delle donne in età fertile.
Quali sono i sintomi? E’ una malattia difficile da diagnosticare, perché i sintomi possono essere generici o in alcuni casi assenti. I principali sintomi sono: dolore pelvico, nella parte bassa dell’addome persistente per più di 6 mesi; dolore durante il ciclo mestruale che può arrivare a diventare invalidante; dolore durante o dopo rapporti sessuali.
Altri sintomi sono: ciclo mestruale lungo (oltre 7 giorni), intenso flusso mestruale, perdite di sangue tra un flusso e l’altro; dolore alla defecazione, a volte accompagnato dalla comparsa di sangue nelle urine e nelle feci; disturbi urologici ricorrenti o durante il ciclo mestruale; cefalea, stanchezza fisica e lieve rialzo della temperatura corporea che può accentuarsi durante il periodo mestruale e fenomeni depressivi; disturbi intestinali ricorrenti o durante il ciclo, infiammazioni, aderenze, cisti e noduli; infertilità (30-40% dei casi).
E’ bene sottolineare che gli stessi sintomi possono avere anche altre cause.
Cosa fare in caso di sintomi sospetti? E’ importante parlarne con il proprio medico di famiglia, che valuterà una visita da un ginecologo per un approfondimento. Sin dalla più giovane età non devono essere sottovalutati o taciuti i sintomi che possono essere associati all’endometriosi.
Come può influire sulla quotidianità? L’endometriosi può influire sui livelli di attenzione, causare stanchezza persistente o non riconducibile ad altre cause, ridurre il rendimento scolastico e le prestazioni fisico-sportive.
Il dolore pelvico cronico a lungo andare ha un impatto negativo sulla vita, potendo causare patologie psichiatriche come depressione, alterazione della vita sociale e sessuale con possibili ripercussioni negative sul benessere della coppia, oltre che disabilità fisica con conseguenze negative anche sul lavoro. Quali trattamenti esistono? Variano a seconda della gravità della condizione clinica riportata dalla paziente e alle sue specifiche esigenze, possono essere di tipo farmacologico o chirurgico oltre al supporto psicologico con tecniche di rilassamento. La cura dev’essere personalizzata, in base alle condizioni della paziente, e prescritta dal proprio medico curante.
La dieta può influire? L’assunzione di alcuni cibi può essere d’aiuto per ridurre l’infiammazione, gli alimenti naturalmente ricchi di acidi grassi essenziali omega 3: frutta secca, semi di lino, di chia, di zucca, salmone, pesce azzurro di piccola taglia, avocado; alimenti ricchi di fibre: frutta, verdure, legumi, cereali integrali. Può essere utile anche l’uso di integratori di omega 3 e 6, vitamina D, C, la cui assunzione deve avvenire su prescrizione del curante.
Sono invece sconsigliati carboidrati raffinati, latticini, carne rossa specie se processata, grassi saturi, caffeina, cibi fritti, alcool, soia, avena, aloe, segale.
Endometriosi e gravidanza. Le donne affette da endometriosi riescono a portare avanti una gravidanza. Nei casi più gravi, specie se associati ad una mancata diagnosi ed in assenza di trattamento tempestivo possono presentarsi delle situazioni di sterilità (30-40% dei casi).
In caso di diagnosi di malattia e desiderio di maternità è possibile rivolgersi a medici e centri specializzati per ricevere un trattamento personalizzato e mirato alle proprie esigenze.
Ci sono esenzioni? Dal 2017, con nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA), l’endometriosi è stata inserita, limitatamente agli stadi clinici più avanzati, nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, riconoscendo alle donne che ne sono colpite il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo.
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Continua dalla pag. 1
Ulss 2 Marca Trevigiana. Anoressia e bulimia nervosa, disordini alimentari
Una rete di supporto per i disturbi alimentari
“Vivere con un disturbo alimentare non significa solamente avere problemi con il cibo, ma molto di più. Un aspetto che ha inciso molto sulla mia esperienza è stato il rapporto conflittuale con il mio corpo. Percepivo mente e corpo come due entità separate, in cui la testa comandava e il corpo doveva obbedire. Ed è così che, durante questi anni convissuti con l’anoressia nervosa, mi sento di aver trasformato il mio fisico in una macchina industriale. Invece di apprezzare il mio corpo come dono della natura, ho cercato in qualsiasi modo di nascondere i segnali che esso mi mandava, fino a non riuscire a percepirli più. E mi ritrovo ora in difficoltà, perché vorrei ritornare a vivere, a stimare le potenzialità che il corpo può avere. Un giorno mi è stato chiesto di distendermi in un grande foglio su cui è stato ricalcato il perimetro della mia immagine. Mi sono alzata in piedi e ho guardato il disegno… Ero io quel segno sul foglio? No, perché quel disegno non aveva vita: non sono solo quello che io vedo. Grazie al percorso corporeo che sto facendo al centro, sto pian piano cercando di avvicinarmi e riscoprire il mio corpo. Sto riprendendo il contatto con esso e sto lasciando andare i pensieri che volevano comandarlo: lo sto facendo finalmente vivere, esprimere, muovere, e giocare, esattamente come fanno i bambini”.
E’ la preziosa testimonianza di una dei pazienti seguiti dal Centro Provinciale Disturbi Alimentari (CPD) di Treviso, dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, che è stato diffuso in occasione della Giornata del “Fiocchetto Lilla”, lo scorso 15 marzo, dedicata alla sensibilizzazione sul tema dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA).
I disturbi alimentari, che comprendono principalmente Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Binge Eating Disorder, sono disturbi psichiatrici complessi, caratterizzati da comportamenti che determinano gravi compromissioni a livello nutrizionale e corporeo. Si tratta di patologie sempre più emergenti, cui spesso si associano altre sintomatologie in comorbilità, in quei quadri multidimensionali frequenti soprattutto tra i giovani in adolescenza e oggi anche in età di pre-adolescenza (dai 9 ai 14 anni).
I dati dell’Ulss 2. L’Anoressia Nervosa (AN) ha un’incidenza massima tra i 15 e i 19 anni di oltre 100 casi anno per 100.000 abitanti,
la Bulimia Nervosa (BN) ha un’incidenza e una prevalenza stimate almeno il doppio rispetto a quella dell’AN. Un altro disturbo alimentare, per il quale si sta osservando un aumento di presa in carico, è il Binge Eating Disorder (BED).
Nel 2023 il Centro Provinciale Disturbi Alimentari dell’Ulss 2 ha preso in carico 569 utenti per i quali sono state erogate prestazioni di cura, con 57 percorsi nel Centro Diurno e 14 residenziali. Sono state registrate complessivamente 260 prime visite di cui 136 di minori e ben 35 di pazienti con età inferiore ai 15 anni.
Altro dato importante è quello relativo all’aumento del numero di pazienti ricoverati anche più volte in area medica, pediatrica e psichiatrica, che sono più di 70.
Il Centro provinciale disturbi alimentari dell’Ulss 2, attivo dal 2005, è costituito da una rete interdipartimentale di servizi composta dal Dipartimento di Salute Mentale, coordinatore del centro stesso, dall’Unità
operativa Infanzia, Adolescenza, Famiglia, e Consultori, dalla Nutrizione Clinica, dal privato sociale “Insieme si Può”, ed è in rete anche con i reparti ospedalieri di Pediatria, Medicina, Psichiatria, favorendo l’accessibilità e la condivisione di una équipe multiprofessionale per il trattamento in tutte le sue fasi, dall’accoglienza, alla diagnosi, ai percorsi di cura ambulatoriali, riabilitativi semiresidenziali e residenziali e ai ricoveri ospedalieri. L’accessibilità agli ambulatori specialistici dei tre distretti dell’Ulss 2 a partire dal 2020 è garantita da un numero unico telefonico 0422322961 del Centro DNA che può essere contattato dalle persone con disturbi alimentari e dai loro familiari, sia per minorenni che per maggiorenni, o da altri specialisti, e che, tramite una accoglienza e un triage telefonico, facilita l’accesso al servizio per una valutazione o presa in carico, o per ricevere informazioni sui possibili percorsi di valutazione e trattamento.
Un approccio multidisciplinare sempre più perfezionato
“I recenti provvedimenti del Regione del Veneto hanno consentito, nel 2023, di sostenere e migliorare la rete del CPD - spiega la dr.ssa Francesca Fontana, responsabile dei Centri Provinciali Disturbi Alimentari -. Dal punto di vista clinico sono state potenziate la fase di valutazione e quella di gestione delle situazioni acute, ed è stato migliorato il collegamento alla rete nella fase di post dimissione dal ricovero ospedaliero. È migliorata la qualità e la continuità delle cure offerte, con incremento degli interventi psicoterapici individuali e di gruppo fondamentali per il trattamento dei DNA, così come gli
interventi rivolti alla famiglia, per favorire la ripresa del processo di crescita che il disturbo alimentare aveva bloccato: la disponibilità dei genitori a cambiare insieme alla persona con disturbo alimentare, è una risorsa fondamentale.
È stata inoltre potenziata la rete di supporto per utenti minori di 15 anni. È stato anche possibile realizzare nuovi percorsi quali, tra gli altri, interventi intensivi ambulatoriali con la dietista anche con “cena assistita ambulatoriale”, gruppi corporei, gruppi mindfulness, mindful-eating, arte-terapia e interventi personalizzati con l’educatore, rivolti
Nel 2023 il Cpda ha preso in carico 569 utenti e ha registrato complessivamente 260 prime visite di cui 136 di minori e ben 35 di pazienti con età inferiore ai 15 anni
anche al supporto nelle aree di realizzazione scolastica o universitaria, incrementando i percorsi di scuola a distanza e frequenza personalizzata - conclude -. Si è, infine, intensificata la collaborazione con l’associazione “L’Abbraccio” che, in convenzione Ulss 2, collabora con il CPD attraverso la costituzione di gruppi di sostegno famigliari e partecipa con volontari alle attività specifica del centro diurno per i disturbi alimentari di Treviso, oltre a occuparsi di informazione e promozione sociale nelle scuole di attività sul tema dei DNA”.
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