Quando l’attesa paga
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Ce ne siamo occupati il mese scorso ma torniamo volentieri sull’argomento,assai sentito dai nostri lettori, delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Nei giorni scorsi si è molto parlato di una legge del 1998 che prevede la possibilità per i cittadini di ottenere la prestazione entro i termini previsti anche in regime privato all’interno delle strutture pubbliche (intramoenia) pagando solamente il ticket. E’ un po’ complicato ma vediamo di spiegare in poche parole. La norma non prevede un rimborso diretto ai cittadini che si rivolgono al privato ma vuole agevolare chi dimostra di non aver rifiutato la prenotazione in qualsiasi sede della sua Uls e ha in mano un appuntamento la cui data supera i tempi di attesa della priorità assegnata. A questo punto l’Uls verifica che non ci sia effettivamente alcun posto libero e in questo caso il paziente ha diritto alla prestazione intramoenia pagando il solo ticket. Non saranno molti i casi che rientrano in questa situazione ma è giusto tenerla presente. Inoltre la Regione assicura che le urgenze a dieci giorni sono ormai azzerate, mentre le prescrizioni entro i 30 e 90 giorni sono state notevolmente ridotte, con l’obiettivo di arrivare alla normalità per la fine dell’anno. Intanto prendiamo atto, poi ne riparleremo.
Pedron e Cagnin i candidati di Borgoricco, Maccarrone e Torresin a Camposampiero. A Trebaseleghe sfida in rosa Pellay-Zoggia. Lista unica a Massanzago con Schiavon
Servizi pagg. 6, 9, 16 e 22
Elezioni
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IMontanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
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Occhi puntati sul voto in Veneto, delicato e incerto banco di prova per le alleanze e le strategie future
Servizio a pag.27
ECONOMIA: IL VENETO BRILLA PER “INTELLIGENZA ARTIGIANA”
In decisa crescita le imprese digitali, “trasformare la capacità innovativa in sistema per l’intero settore”
Servizio a pag. 32
ndro Montanelli l’aveva battezzato “Il Rieccolo” della politica italiana. Era Amintore Fanfani, detto anche “Misirizzi”, un pupazzetto come “Ercolino sempre in piedi” che aveva una base a semisfera e quindi non andava mai giù. C’era un motivo: nessuno ha fatto più politica di lui: sei volte presidente del Consiglio, nove ministro, parlamentare dal 1946 alla morte nel 1999. Fanfani non se la prendeva per i soprannomi e quando segue a pag. 5
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Periodico d’informazione localeAnno XXXI n. 108
Est SFIDA A DUE
CAMPOSAMPIERO
TREBASELEGHE.
del Camposampierese
A BORGORICCO,
E
UNA SOLA LISTA A MASSANZAGO
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Speciale di informazione a cura di all’interno del giornale a pag 12-13
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Maltempo, la conta dei danni
Il boato, un fragore cupo e sordo. E poi l’acqua. Inizia a crescere come non si era mai visto, e sommerge le strade, i campi, i pianterreni di case e aziende.
Sono le 3,20 di venerdì 10 maggio quando il Muson dei Sassi rompe gli argini all’altezza di Rustega, via Guizze Basse. In tanti rivivono, non solo nei ricordi, quanto accaduto 26 anni fa a Loreggia con l’esondazione sempre del Muson.
“Ero a letto, sono stato svegliato dal rumore. Non ho capito subito cosa stesse accadendo, finché non mi sono trovato, in pochi secondi, con i piedi bagnati” racconta uno dei residenti sfollati.
Sono una trentina i metri di argine franati come fossero briciole. Sessanta le famiglie sfollate a Rustega. Allagato anche tutto il pianterreno della Casa di Spiritualità dei Santuari antoniani. Attimi di paura preceduti da un improvviso quanto inaspettato innalzamento del livello del fiume. “Stavamo monitorando la situazione, ma la drammatica evoluzione è stata rapidissima - affermano i tecnici -. Il Muson dei Sassi non aveva mai raggiunto quel livello, per di più in così poco tempo. Il picco è stato spaventoso, in pochi minuti tutto è precipitato: l’acqua si è alzata di alcuni metri con inaspettata velocità e all’improvviso. È stato tremendo”.
La macchina dell’emergenza è immediata. Sul posto intervengono le squadre del Genio civile per arginare la rotta di quei maledetti trenta metri apertisi come una voragine, e poi per una mappatura di tutti gli argini. Nei giorni seguenti si eseguono altre opere di rafforzamento nei punti che presentano delle erosioni. Un’operazione complessa, difficile, anche a causa della seconda ondata di maltempo verificatasi dopo pochi giorni. Il dopo alluvione è la conta dei danni e l’esempio di solidarietà che vede protagonista silenzioso l’intero paese. Sul posto, oltre al personale degli enti preposti, i volontari della Protezione civile e tanti cittadini accorsi nel cuore della notte e nei giorni successivi per dare una mano. Tra loro molti giovani che non hanno esitato a indossare gli stivali, aiutando a liberare dall’acqua case e aziende. (n.m.)
Il Muson rompe
gli argini. Il boato, e poi
l’acqua, la paura, gli
sfollati e la solidarietà
continua da pag. 1
Montanelli e Fortebraccio nel ventunesimo secolo
Antonio Di Lorenzo
incontrava Montanelli gli chiedeva: “Ne ha un altro?”. Mario Melloni, che si firmava Fortebraccio, siccome non poteva restare un passo indietro a Montanelli, s’inventò il più romanesco “arieccolo” rivolto sempre al “brevilineo” (è sua l’autodefinzione) aretino incazzoso.
La storia tra i due giornalisti è da raccontare. Fu un amore-odio consumato sui giornali. Fortebraccio e Montanelli si sfidavano dalle pagine dell’Unità e del Giornale (che Melloni aveva ribattezzato il Geniale, così come chiamava il presidente del Consiglio S-forlani neanche fosse un sformato mal riuscito e Gianni Agnelli L’avvocato Basetta) protagonisti di un duello quotidiano dell’intelligenza a servizio della democrazia.
Per capire i loro caratteri, basta ricordare una sola battuta. Quando morì Melloni, nel 1989, Montanelli lo ricordò così: “Con Fortebraccio tentammo varie volte di diventare nemici. Non ci siamo mai riusciti. Una volta egli scrisse che voleva sulla sua tomba questo epitaffio: «Qui giace Fortebraccio che per tutta la vita amò Indro Montanelli e non smise mai di averne rimorso. Passante, perdonalo tu». lo gli risposi che avevo già dato disposizioni per essere sepolto accanto a Fortebraccio e come epitaffio avrei scritto: vedi tomba accanto”.
Oggi siamo di fronte a tanti di quei “rieccoli” che stupirebbero i due giornalisti. Sono i sindaci che si ripresentano per il terzo mandato: 31 sui 41 nei Comuni fra 5000 e 15mila abitanti che tecnicamente sono legittimati dalla nuova legge. Vogliono completare, spiegano, i progetti iniziati. Transeat. Siccome nel Veneto sono 309 i sindaci da rieleggere, vuol dire che uno su dieci è al terzo mandato. Ma il punto non è questo. E qui il discorso si fa serio. Oltre a loro, sta emergendo un altro problema: gli ex sindaci che, chiusi i dieci anni, si presentano, sì, ma in un altro Comune. “Rieccoli” pure loro. I casi non sono pochissimi. Così come i paesi nei quali si presenta una sola lista alle elezioni. La verità è una sola: sono sempre di meno coloro che vogliono diventare amministratori. Troppe responsabilità, nessuna soddisfazione. Gli stessi abitanti li snobbano. E chi si rende disponibile, anche da consigliere semplice, spesso avrebbe bisogno di un corso di formazione. Il guaio della politica nel 21° secolo è tutto qui: una volta c’era la partecipazione, poi giunse il riflusso nel privato, adesso si vive alla “me ne frego, tanto tutto mi è dovuto”. Va a finire che, a differenza dei tempi di Montanelli e Fortebraccio, i “rieccoli” li dobbiamo pure ringraziare.
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del Camposampierese Est
Borgoricco, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese
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maggio
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Elezioni.
“Con Stefani Avanti e “Civica per Borgoricco” i nomi delle due liste depositate
Verso il voto: è sfida a due tra Gianluca Pedron e Roberto Cagnin
C orsa a due per la carica di sindaco a Borgoricco. Alle prossime elezioni comunali dalle quali uscirà il nome del primo cittadino alla guida del paese per i prossimi cinque anni sarà una sfida a due: da una parte la continuità rappresentata da Gianluca Pedron, che raccoglie il testimone del sindaco uscente Alberto Stefani con la lista “Con Stefani Avanti” (il sindaco uscente e parlamentare è, comunque, in lista), e dall’altra Roberto Cagnin candidato sindaco per la lista “Civica per Borgoricco”
GIANLUCA PEDRON
Assessore uscente all’Edilizia
Privata e Urbanistica, Gianluca Pedron, 30 anni, laureato in Ingegneria, è il candidato sindaco di “Avanti per Borgoricco, Sant’Eufemia, San Michele delle Badesse”, la lista civica di centrodestra nata dall’intesa tra l’attuale sindaco uscente Alberto Stefani, e il consigliere di opposizione ed ex candidato sindaco cinque anni fa, Marco Bragagnolo. “Nel mio mandato non sarò un sindaco solo al comando, ma costruirò con la mia squadra una struttura circolare al servizio della comunità. Lavorerò per la continuità: siamo consapevoli dei tanti progetti e cantieri che porteremo a compimento. Il nostro programma metterà al centro l’inclusione sociale, la sostenibilità ambientale ed il potenziamento dei servizi, tenendo conto del ruolo che Borgoricco deve mantenere nella dimensione sovra comunale. La squadra ha volti e nomi nuovi affiancati da figure con pluriennale esperienza amministrativa. Borgoricco merita di mantenere il suo ruolo da protagonista e di continuare a essere un Comune
forte, attivo e proiettato verso il futuro; capace di cogliere le occasioni e di esprimere le migliori energie della nostra comunità».
Avanti è simbolo di continuità e innovazione - afferma Pedron -, di coraggio e di intraprendenza. Con questo slogan intendiamo presentarci ai cittadini, per dare continuità amministrativa e stabilità a questa amministrazione.
In questi cinque anni da assessore ho sempre cercato di dare il massimo, imparando da chi aveva più esperienza, con l’unico obiettivo di realizzare quello che avevamo in testa e quello che avevamo scritto nel nostro programma elettorale.
ROBERTO CAGNIN
Quarantacinque anni, di professione geometra e componente della Commissione urbanistica del Collegio dei geometri di Padova, Roberto Cagnin è il candidato sindaco per la lista “Civica per Borgoricco” “La passione politica che è la passione per il mio paese mi è stata tramandata da papà
Mario, assessore e consigliere comunale dal 1980 al 2000 e promotore, con la giunta di allora, del nuovo centro del paese e della costruzione del nuovo municipio e Centro civico - afferma Roberto Cagnin -. Ho scelto di iniziare un percorso con un gruppo di amici umili e coraggiosi come me, per una Borgoricco che si guardi dritta negli occhi e non si specchi solo nei social. Un percorso fatto di democrazia e libertà, ripristinando il dialogo e non un pensiero unico. Un percorso duro e difficile, ma nello stesso tempo bello ed esaltante, con il sorriso e la gioia negli occhi, con la speranza di poter arrivare al traguardo con l’aiuto dei cittadini. La Borgoricco che vorrei passa per il miglioramento dei servizi erogati agli asili nido e alle materne; la valorizzazione delle associazioni del terzo settore con integrazione di servizi socio-assistenziali e del Museo della Centuriazione; la messa in sicurezza di strade e incroci pericolosi, specialmente nelle nostre frazioni”. (n.m.)
Civica per Borgoricco
Candidato sindaco: Roberto Cagnin. Sofia Salizzato, Giulia Ruffato, Antonietta Busolin, Rossella Petrucci, Alessandro Barbato, Valentina Zanibellato, Edoardo Fabrizio, Bruno caccin, Marco Bugin, Giuseppe Cagnin, Claudia De Gaspari, Valerio Chimento.
Avanti per Borgoricco
Candidato sindaco: Gianluca Pedron. Alberto Stefani, Giovanna Guion, Marco Vecchiato, Riccardo Michelazzo, Marco Bragagnolo, Erika Marchetti, Marco Occari, Riccardo De Gaspari, Gabriella Boesso, Nicola Pesce, Lauretta Bettin in Basso, Mattia Mazzonetto.
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Ascolta www.veneto24.it Borgoricco
I due candidati sindaci Gianluca Pedron e Roberto Cagnin
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Teatro. In calendario 17 date che interessano dieci Comuni dal 10 giugno fino al 14 settembre
Tra palco e stelle, un territorio in scena: a Borgoricco due spettacoli
F arà tappa, per ben due volte con altrettanti spettacoli, anche a Borgoricco la rassegna di successo “Tra palco e stelle… un territorio in scena” che torna nel Camposampierese per portare luci e musica, fantastiche narrazioni e spettacoli divertenti nei parchi e nelle piazze di 10 comuni del territorio, creando importanti momenti di aggregazione per le famiglie. Il via della rassegna lunedì 10 giugno alle 21 al Parco Baden-Powell di Campodarsego con “La regina dell’acqua”, di Polpetta e Frollino, prima Il Tavolo della Cultura dei
Comuni della Federazione del Camposampierese, vista la grande partecipazione delle ultime edizioni, ha deciso di proporre anche quest’anno la rassegna teatrale estiva e itinerante per ragazzi, che è inserita all’interno delle manifestazioni “RetEventi 2024”. L’ideazione e realizzazione del cartellone è affidato al Centro di Produzione Teatrale
“Gli Alcuni”.
Dal 10 giugno fino al 14 settembre, tanti appuntamenti tutti diversi accompagneranno per appassionare bambine e bambini con le loro famiglie, che potranno, di settimana in settimana, scoprire e farsi trasportare dalle molte storie, avventure e fiabe che verranno messe in scena nei vari luoghi della cultura individuati nel territorio dei comuni del Camposampierese. Un’iniziativa fortemente voluta dagli Assessori e Consiglieri, delegati del Tavolo della Cultura. A Borgoricco il primo appuntamento il 27 giugno alle 21 al teatro Aldo Rossi e con “Mistero al museo” messa in scena dalla compagnia “Il capi e l’assistente” e il secondo il 29 agosto alle 21 con Dora la pesciolina d’oro messa in scena dalla compagnia Polpetta e Frollino sempre al Teatro Aldo Rossi; a Camposampiero il 19 giugno alle 21 “Pinocchio - una bugia” della compagnia Fuori rotta nel
parco di Villa Campello o in caso di maltempo al teatro Ferrari; a Massanzago il 7 settembre alle 20.45 spettacolo “I musicanti di Brema”, compagnia Polpetta e Frollino nel giardino di Villa Baglioni, in caso di maltempo il recupero sarà in data da definir-
si; a Piombino Dese “Il profumo di pane” con Barabao Teatro in piazza Risorgimento e in caso di maltempo in sala San Tommaso Moro il 19 luglio alle 21 e il 30 luglio alle 21 in scena ”Arriva il conte von Tok” con Dario Zisa sempre in piazza Risorgimento
e in caso di maltempo in sala san Tommaso Moro, infine a Loreggia il 3 luglio alle21 a è previsto lo spettacolo “Nico cerca un amico” messo in scana dalla Compagnia “Il baule volante” al parco La Risaretta o, in caso di maltempo, in auditorium comunale.
Gli spettacoli in programma spaziano dalla messa in scena di fiabe classiche a ‘fiabe moderne’ o tratte da culture diverse dalla nostra. Si passa infatti da allestimenti dedicati a I musicanti di Brema o Hansel e Gretel, Pinocchio o Alice, alla proposta di fiabe africane (Il sogno di tartaruga) o ispirate alla preistoria (Mistero al Museo), oppure che sono una libera rielaborazione di fiabe conosciute (Dora, la pesciolina d’oro). Numerose le tecniche utilizzate: dal teatro d’attore ai pupazzi, dal mimo con le bolle di sapone ai burattini, senza dimenticare le proiezioni su grande schermo. L’ingresso agli spettacoli è a offerta libera. (g.b.)
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Borgoricco
Elezioni. Corsa a due tra la sindaca uscente e il candidato che ha unito il centrodestra
Maccarrone insegue la continuità Torresin punta sul cambiamento
Sono Katia Maccarrone, sindaco uscente della cittadina antoniana, e Giovanni Torresin, già consigliere comunale di maggioranza con l’ex sindaco Domenico Zanon, a sfidarsi per la guida di palazzo Tiso nei prossimi cinque anni
Ascendere in campo, insieme a Maccarrone e Torresin, sono di fatto le due più ampie e variegate galassie del panorama partitico: Maccarrone, che si ricandida per il terzo mandato consecutivo, è a capo di una civica sostenuta dalla coalizione i partiti del centrosinistra; lo sfidante Torresin, dal canto suo, guida sempre una civica dentro alla quale, proprio attorno alla sua candidatura, è riuscito a compattare tutte le forze del centrodestra con tutte le loro anime incluse. A sostenere quest’ultima compagine anche lo storico gruppo o dell’avvocato Zanon.
KATIA MACCARRONE
Sessantadue anni, insegnante, Katia Maccarrone ha deciso di ricandidarsi nel segno della continuità proprio per completare una serie di impegni presi durante il mandato.
“Sono numerose le sfide che ci attendono per i prossimi cinque anni e per le quali ci impegneremo con dedizione, responsabilità e concretezza come abbiamo fatto finora - afferma -. Tra queste, il restyling del centro storico, la realizzazione della scuola media Parini di via Filippetto, il collegamento completo dal capoluogo a Rustega e l’avvio di nuove aree di sviluppo urbanistico sia a Camposampiero sia nella frazione”. Maccarrone rivendica i risultati dei suoi due mandati consecutivi. «Altro che ordinaria amministrazione - afferma convinta - Camposampiero non è più lo stesso di 5 o 10 anni fa. É una cittadina in movimento dove la qualità della
vita è buona. In paese non ci sono situazioni di tensione e la gente vive in un clima sereno, dove tra gruppi e associazioni si collabora fattivamente”.
Nella lista “Camposampiero più - La città che vive” si ripresenta tutta la giunta uscente: ci sono gli assessori Luca Masetto, Moira Simeonato e Carlo Gonzo. Ci sono anche l’attuale vice sindaco
Attilio Marzaro e Lorenza Maria Baggio, entrambi espressione della frazione di Rustega, che avevano espresso all’inizio qualche perplessità, sciogliendo poi le riserve. Riconfermati il presidente del Consiglio comunale Andrea Valentini e i consiglieri Angelo Giacomazzi, Leonardo Pallaro, Antonella Munaro ed Eleonora Visentin. Le “new entry” sono giovani come Elena Lago, Michela Mogno, Enrico Perusin (classe 2002) ed Elia Zecchin. Per Rustega si candida Francesco Fanara, prima volta per Roberta Scantamburlo.
GIOVANNI TORRESIN
Quarantatrè anni, agente di commercio, Torresin è nato e cresciuto a Camposampiero. Si presenta alle prossime amministrative con tante facce giovani e nuove, l’età media dei candidati della sua lista è di molto inferiore a quella dei candidati della civica avversaria. “C’è bisogno di cambiamento - afferma Torresin - Camposampiero ha la necessità di guardare avanti, di pensare in grande e di progettare il futuro. Finora, a differenza di quanto afferma la sindaca uscente, abbiamo visto una gestione improntata solo all’ordinaria amministrazione. Chi ha detto che, dopo decenni di governo del centrosinistra, Camposampiero non possa finalmente cambiare rotta? La gente è stanca di tante promesse mai realizzate. Con i cittadini di Camposampiero, insieme alla mia squadra carica di motivazione e passione civile, voglio stringere un patto per fermare il declino inesorabile che
la nostra cittadina sta registrando negli ultimi anni. Noi ci crediamo per davvero”. Per molti componenti della lista “Cambiare per crescere” è una prima volta in assoluto. A parte l’esperienza di noti leghisti come gli ex consiglieri, ora all’opposizione, Sonia Dittadi, Ivan Pontarollo ed Emanuela Zorzi nonché del segretario del parti-
Cambiare per Crescere
to Samuele Checchin e di Manuela Costaglia, per il resto la squadra capeggiata da Torresin è costituita perlopiù da candidati under 40 e da liberi professionisti. Tra i nomi spiccano l’architetto pentastellato Gianantonio Soligo, l’avvocato di Rustega Giulia Pesce, l’agente immobiliare Marco Garbin e Tiziana Favarin. (n.m.)
Candidato sindaco: Giovanni Torresin. Marco Aliberti, Claudia Antonello, Filippo Checchin, Samuele Checchin, Manuela Costaglia, Sonia Dittadi, Damiano Fantinato, Tiziana Favarin, Marco Garbin, Filippo Giacometti, Nicola Pellanda, Giulia Pesce, Ivan Pontarollo, Gianantonio Soligo, Elena Torchia, Emanuela Zorzi.
CamposampieroPiù-La città che vive
La città che vive. Candidato sindaco: Katia Maccarone. Lorenza Maria Baggio, Elena Lago, Michela Mogno, Antonella Munaro, Roberta Scantamburlo, Moira Simeonato, Eleonora Visentin, Francesco Fanara, Angelo Giacomazzi, Carlo Gonzo, Attilio Marzaro, Luca Masetto, Leonardo Pallaro, Enrico Perusin, Andrea Valentini, Elia Zecchin.
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Camposampiero
I due candidati sindaci Katia Maccarone e Giovanni Torresin
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Voloventi: trent’anni di volontariato nell’ospedale di Camposampiero
Il nome Voloventi deriva da “Volo” che sta per “volontari” e dal numero 20 che all’epoca indicava l’Ulss 20 del Camposampierese
L ’associazione di volontariato chiamata Voloventi taglia il traguardo dei trent’anni di attività. È stata, infatti, costituita nel lontano 1994 ad opera dell’infaticabile Giulia Ganassin che ne è stata stimatissima presidente fino ad agosto 2022. La denominazione Voloventi trae origine dalla contrazione in Volo del termine “volontari” e dal numero 20 che all’epoca indicava l’ULSS 20 del Camposampierese.
Nel corso degli anni l’associazione, grazie all’incrementarsi del numero dei volontari - arrivati ad essere più di un centinaio - ha potuto estendere a vari livelli le sue specifiche funzioni nell’ospedale di Camposampiero e lì tutt’oggi vi opera.
A seguito della pandemia da Covid 19 il numero dei volontari si è purtroppo notevolmente ridotto e, quando all’associazione è stata riaperta la possibilità di
Attualmente i volontari sono attivi nei reparti di oculistica e urologia/ chirurgia, nei poliambulatori e in alcuni punti strategici informativi dislocati nelle aree di maggiore transito di utenza dell’ospedale
riprendere il servizio di volontariato, si è potuto farlo solo in alcuni ambiti dell’ospedale. Attualmente i volontari sono attivi nei reparti di oculistica e urologiachirurgia; nei poliambulatori e in alcuni punti strategici informativi dislocati nelle aree di maggiore transito di utenza dell’ospedale.
Da parte dell’associazione prosegue l’opera di assistenza e supporto morale rivolta soprattutto alle persone malate ricoverate; ai loro famigliari ed a chi deve rapportarsi con l’ambiente e con l’organizzazione dei numerosi uffici e servizi ospedalieri.
Con l’obiettivo di poter tornare ad offrire un servizio più ampio nel nosocomio di Camposampiero, l’Associazione Voloventi sta perseguendo l’obiettivo di formare nuovi volontari, spiegano il presidente Vanni Fantinato e il
direttivo, da aggiungere a quelli già operativamente presenti, confermando e confermandosi nelle finalità di aiuto e sostegno morale soprattutto alle persone toccate da patologie e dall’esperienza di un ricovero ospedaliero o di quanto si connette alle esigenze di cura, prevenzione e diagnosi. (n.m.)
L’Alfiere Damiano dona un saturimetro alla Pediatria
Damiano, orgoglio italiano. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 29 attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica”. I riconoscimenti vogliono valorizzare le azioni di volontariato e gli esempi di cittadinanza attiva.
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Iscriviti al Sindacato dei Pensionati Italiani
È sempre dalla vostra parte e con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi
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Lega Ci adellese via Ca’ Nave, 103 | 35013 Cittadella (PD) spi.cittadella@cgilpadova.it
Lega Piazzolese via della Roggia, 5/1 | 35016 Piazzola sul Brenta (PD) spi.piazzola@cgilpadova.it
Lega Vigonza via S.Antonio, 67 | 35010 Vigonza spi.vigonza@cgilpadova.it
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Lega Padova Nord (Limena, Vigodarzere) via Beato Arnaldo, 26 | 35010 Limena (PD) spi.limena@cgilpadova.it
Tra i nuovi Alfieri della Repubblica c’è anche Damiano Toniolo, classe 2008, di Villa del Conte. Damiano è stato premiato per la passione genuina con cui accudisce le sue galline. Durante la pandemia, aveva impiegato il proprio per scrivere un libro autobiografico in cui ha raccontato l’immensa passione per questi animali, dalla prima gallina vinta a una pesca paesana alla realizzazione della sua piccola fattoria.
Aveva poi deciso di devolvere tutto il ricavato della vendita del libro “La casa è dove si trovano le mie galline” all’acquisto di quattro automobili donate alle Pediatrie degli ospedali di Camposampiero e Cittadella. Le macchine elettriche vengono guidate dai piccoli pazienti pediatrici per spostarsi lungo le corsie e andare in altri reparti per fare esami particolari, così da rendere meno triste il ricovero in ospedale. Insieme a mamma Daniela, Damiano di recente è stato nella Pediatria dell’ospedale di Camposampiero, diretta dal dottor Luca Vecchiato, per la donazione di un saturimetro. L’apparecchio è prezioso nei pazienti con asma, bronchite cronica, broncopneumopatia cronica ostruttiva, polmoniti e altre patologie che vanno ad inficiare il sistema respiratorio. In foto: da sinistra: il dottor Luca Vecchiato, la signora Daniela Ruffato, Damiano Toniolo e Ylenia Baroni, coordinatrice infermieristica. (n.m.)
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Camposampiero
fondata nel 1994 da Giulia Ganassin presidente fino a due anni fa
Solidarietà. L’associazione è stata
Damiano Toniolo con il presidente Mattarella
Eventi. Pieno di pubblico per 46esima edizione dell’”Arca di Noè” manifestazione che ha saputo rinnovarsi
Oltre tremila visitatori per la tradizionale Fiera di Rustega
Grande successo per la Fiera della Zootecnia e dell’agricoltura, tradizionale appuntamento che si svolge nella frazione di Rustega di Camposampiero.
Oltre trentamila i visitatori che hanno invaso la frazione per una kermesse che nel tempo ha saputo rinnovarsi, stare al passo con i tempi e crescere. Ormai non ci sono più in mostra le svariate razze di mucche, ma i visitatori hanno comunque potuto ammirare tanti altri animali tra cui almeno un centinaio di cavalli. Nella frazione di Camposampiero la 46esima edizione della fiera soprannominata da anni “L’arca di Noè” ha rappresentato, anche quest’anno, una straordinaria vetrina del settore zootecnico e agricolo. La grande novità è stata la più ampia collaborazione con “Cavalli e Talenti” di Fiera Cavalli di Verona.
“Quest’anno abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti con il patrocinio del teatro equestre della Fiera di Verona - afferma con orgoglio Roberto Baldassa, presidente dell’Asper, l’ente organizzativo della manifestazione -. Ci sono stati show, eventi e un concorso ai livelli del galà di Verona e tribune più ampie con 500 posti a sedere, un centinaio in più rispetto all’anno scorso, e un biglietto di 15 euro, ridotto per i bambini. Oltre 250 i volontari che a vario titolo si dedicano alla kermesse. La cosa più bella è che almeno un componente
di ogni nucleo familiare che vive a Rustega è coinvolto nella fiera del paese. Soprattutto i giovani hanno dato la loro disponibilità per continuare nella tradizione della fiera della zootecnia”. “La Fiera di Rustega continua ad avere una rilevanza e una importanza di carattere regionali per gli operatori del settore - hanno detto le varie autorità intervenute -. La zootecnia proprio all’annuale appuntamento di Rustega trova le migliori proposte e una rassegna di cavalli, organizzata insieme a FieraCavalli di Verona, di primissimo piano, grazie all’impegno di Asper”. I visitatori hanno potuto vedere, di fronte al palco, uno stallone andaluso che ha accompagnato la presentazione delle autorità, domato con maestria dalla sua amazzone, in rappresentanza del centinaio di cavalli che si sono esibiti nel weekend di Rustega. In mostra in Fiera attrezzature e mezzi di alta tecnologia
per un’agricoltura moderna ma anche le galline “da compagnia”, una nuova moda. oggi in molti ci chiedono una gallina da tenere in giardino, come animale da compagnia». A sostituire le vacche frisone c’erano i cavalli. Tra costi, quote latte e autorizzazioni sanitarie, come hanno spiegato gli organizzatori della kermesse,nella frazione sono rimaste solo due stalle che, includendo anche il capoluogo Camposampiero, si contano davvero sulle dita di una mano. “Solo chi ha stalle da oltre cento capi riesce ad andare avanti - è stato sottolineato dall’assessore regionale Roberto Marcato, orgoglioso delle sue origini da una famiglia di allevatori e contadini -. Chi ha ancora piccole stalle in zona è un eroe. Il Veneto si conferma regione trainante del primario in Italia, grazie alle capacità, alla voglia di fare dei nostri agricoltori ed allevatori”.
Nicoletta Masetto
Decine di migliaia di persone per la Festa della fragola
Camposampiero presa pacificamente d’assalto da migliaia di visitatori che hanno invaso il centro storico per la Festa della fragola. Il neo presidente della Pro Loco Roberto Bustreo ha espresso soddisfazione a partire dal meteo. Giornata clou la domenica con partenza del corteo da villa Campello, preceduto dalla banda Aurelia e dalle majorettes di Loreggia, e arrivato sotto il palco allestito in piazza Castello. Eseguito l’inno di Mameli, la sindaca di Camposampiero Katia Maccarrone, il presidente della Pro Loco Bustreo e numerose autorità civili e militari hanno portato i saluti, sono seguite le premiazioni delle azziende. La Confederazione Italiana Agricoltori con il presidente provinciale Luca Trivellato ha premiato l’azienda agricola Adriano Dengo
di Camposampiero, l’azienda Lerose Rosario di Borgoricco, l’apicoltura Sergio e Andrea Gallato di Borgoricco, la Corte Assunta di Correzzola e la fattoria Magnolia si Campodarsego. La Coldiretti con il presidente provinciale Roberto Lorin ha premiato Elisabetta Mazzariol di Codevigo, Alessia Parisato e la società Valcalaona di Vo’, Giuseppe Beretta di Rovigo e la società agricola di Paola Fassina di San Giorgio in Bosco. Impresa 2000 con
Clodovaldo Ruffato ha premiato il caseificio Callegaro, l’azienda vitivinicola Sant’Antonio, Callegaro Società Agricola e l’azienda agricola Rio Storto. Inoltre da Ascom e Confesercenti sono stati premiati nove negozi storici di Camposampiero: Ottica Micaglio, Casarin Abbigliamento, Alessandro e Biagio Zoli, Conte Arredamenti, Ruffato Mode, pasticceria Cappelletto, Zerbo Abbigliamento e Gherlenda Calzature. Sul palco anche la nuova miss Fragola, la 19enne di origini ucraine Darina e la mascotte della manifestazione Fragolina. Spettacolari le coreografie nelle piazze centrali: in piazza Vittoria c’era il giardino di Andrea Luisetto mentre in piazza Castello, davanti al municipio, c’erano le piante del “Lavandeto del Santo” di Antonio Mengato. (g.b.)
Più di cento i cavalli in Fiera grazie alla grande novità di una più ampia collaborazione con “Cavalli e Talenti” di Fiera Cavalli di Verona per cui gli spettacoli e le esibizioni equestri sono stati ricchi e numerosi
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Partecipazione. “La scuola è per noi giovani parte integrante della nostra vita” afferma il Ccrr
Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze: un biennio di impegno attivo
Il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi è nominato ogni tre anni con regolari elezioni che coinvolgono tutte le classi della scuola media e le classi V della scuola primaria
C on questo anno scolastico che si sta per chiudere è arrivata la conclusione del biennio di mandato del Ccrr durante il quale ragazze e ragazzi hanno toccato temi, realtà, esperienze inerenti alla loro età e alle loro esigenze.
Come primo punto va ricordato l’incontro con i ragazzini delle scuole primarie in occasione dell’Open day dove sono stati accompagnati nei diversi laboratori organizzati dagli insegnanti di tutte le loro materie. Idem per il progetto “Missione scuola pulita”, nato quest’anno, come “gioco a punti”, che coinvolge tutte le classi con punti di penalità o premi e li coinvolge in una gara che ha come scopo il rispetto per i luoghi scolastici
in cui trascorriamo parte delle nostre giornate.
“Noi studenti e studentesse – ricorda il Ccrr - speriamo che questo possa entrare nella memoria dei ragazzi della nostra scuola, perché pensiamo che possa lasciare un insegnamento importante, ovvero prendersi cura del mondo che li circonda. Potrebbe sembrare banale dirlo, ma pensandoci bene, la scuola è per noi giovani parte integrante della nostra vita.”
“Il gruppo Ccrr ha anche effettuato consegna delle borse di studio agli studenti più meritevoli, vedendo come l’impegno di tanti studenti che si sono impegnati durante l’anno scolastico sia stato riconosciuto e premiato e questo è stato un incitamen-
to a tutta la comunità scolastica a continuare a studiare con costanza e impegno”, ricorda l’assessore all’Istruzione Chiara Andretta.
Per quanto riguarda invece le riunioni mensili si è portato avanti il progetto “Aula all’aperto” interloquendo con il responsabile di area tecnica e amministrazione.
“Abbiamo pensato che il concetto dell’aula all’aperto debba
essere un’attività diversa, non la solita lezione frontale ma uno spazio più libero e a contatto con la natura, dove sviluppare i rapporti tra compagni in un’ambiente meno formale” affermano ragazze e ragazzi del gruppo Ccrr l Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi è uno strumento che favorisce la traduzione dei principi democratici in azione concreta e rappresenta un’occasione d’incontro fra ra-
gazzi e adulti, in un impegnativo percorso di crescita. Questo organismo ha funzioni propositive e consultive da esplicare, tramite pareri obbligatori ma non vincolanti o richieste d’informazioni nei confronti degli organi comunali, su temi e problemi che riguardano la complessiva attività amministrativa, nonché le varie esigenze e istanze che provengono dal mondo giovanile. Il Ccrr ha come finalità quindi il tentativo di promuovere e sostenere il diritto dei ragazzi a incidere nella vita e nell’amministrazione della propria città come attivi soggetti sociali, fra: cultura; tempo libero, sport; ambiente; rapporti tra pari e con gli adulti; solidarietà e servizi sociali. Il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi è nominato ogni tre anni con regolari elezioni che coinvolgono tutte le classi della scuola media e le classi V della scuola primaria. Endrius Salvalaggio
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Chiara Andretta
Istruzione. Gli alunni di alcune classi della Ganzina e della Rodari in visita agli uffici comunali
Il Comune apre le porte alle scuole
Gli alunni delle classi quinte della primaria A. Ganzina e delle quarte e quinte della G. Rodari, accompagnati dalle loro insegnanti, hanno avuto nelle scorse settimane l’opportunità di visitare il Comune e conoscere le principali mansioni, oltre che conoscere i vari dipendenti.
Le visite si sono svolte per il plesso di Loreggia per Loreggiola e ad attenderli e ad accompagnarli non solo nella visita ma anche nella spiegazione di cos’è il Comune e quali funzioni svolge, è stato l’assessore Chiara Andretta con delega alla Pubblica istruzione, il sindaco Manuela Marangon, oltre all’assessore alla Cultura, Pierluigi Santucci.
“Questi incontri promossi con le scuole rappresentano per noi una grande opportunità - spiega l’assessore Andretta - perché si ha l’opportunità di dialogare con i ragazzi spiegando cosa vuol dire amministrare, rendendoli partecipi dell’importanza che ogni cittadino ha fin da piccolo, nel rispettare i beni, le aree pubbliche e tutto il patrimonio comunale perché appartiene alla comunità. La cosa bella è stata la proficua partecipazione con le molte domande che hanno espresso curiosità un po’ tutti i ragazzi”.
“La curiosità, la preparazione e l’entusiasmo di questi bambini mi fa pensare – spiega il sindaco Marangon - che sicuramente la
società futura avrà dei bravi cittadini e perché no anche amministratori. Le domande poste, il loro comportamento, la loro vivacità mi ha fatto sentire ancora di più l’importanza del mio ruolo e di tutta l’amministrazione”.
“In questi incontri non si è parlato solo di amministrazione, ma molto anche di biblioteca e lettura cercando di capire cosa piace e cosa cambierebbero i ragazzispiega l’assessore Santucci - oltre
al tema della sicurezza e del ruolo delle forze dell’ordine. Tutti temi che hanno delineato ciò che lecito e ciò che non lo è”.
I ragazzi hanno visitato infine gli uffici, vedendo con i loro occhi cosa si fa in Comune e perché si scrivono determinate mansioni ed atti. L’uscita si è conclusa con la visita di Villa Rana, dove i ragazzi sono rimasti sorpresi alla vista degli affreschi.
Endrius Salvalaggio
Mostra d’arte nei saloni di Villa Rana fino al 24 giugno
Dal 26 maggio al 23 giugno, nei saloni di Villa Rana di Loreggia, nei fine settimana con orario
09:00-12:00 e 15:00-19:00, si terrà una mostra d’arte contemporanea organizzata dall’assessorato alla Cultura, unitamente agli artisti del Circolo Arte Libera di Castelfranco Veneto.
Saranno esposte opere dei pittori e pittrici di Franco Belussi, Monica Bianchi, Monica Bianco, Patrizia Busato, Franco Cattapan, Maria Chiara Gasparetto, Catia Ghirardelli, Giuliano Giulitti, Gianni Martinazzo, Sladiana Milosanovic, Antonino Nigido, Serena Parillo, Mariano Signor, Valeria Siviero, Larissa Telipan, Antonio Toppao, Red Fox, Francesco Rosina, Giuseppe Zilio.
In alcuni pomeriggi, dal 26 maggio al 23 giugno, la giovane artista Loreggiana Francesca Poletti intratterrà gli ospiti più piccoli con sue creatività dal titolo
“Diventa il tuo personaggio pre-
ferito”.
“Il Circolo Arte Libera è una associazione culturale nata a Castelfranco Veneto alla fine degli anni ’60 - spiega il presidente dell’associazione Antonio Toppao - ed i soci, attualmente, sono una ventina di artisti perlopiù autodidatti, ma dotati di grande passione per l’arte. Alcuni di loro hanno esposto in mostre e musei internazionali e vinto premi significativi che fanno del circolo un biglietto da visita importante e di prestigio per la città di Ca-
Alunne e alunni sono stati accolti dal sindaco Manuela Marangon, da Chiara Andretta assessore alla Pubblica istruzione e dall’assessore alla Cultura, Pierluigi Santucci
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stelfranco Veneto. I soci si ritrovano ogni mercoledì sera ove si discute, si promuovono mostre, programmano corsi sulle varie tipologie d’arte fra disegno, pittura, scultura, incisione, affresco, strappo d’affresco”.
Chi lo desidererà, potrà dipingere in sede con il supporto di un pittore esperto. Il circolo, come suggerisce il nome “Arte Libera”, dà accesso a tutti coloro i quali vogliono avvicinarsi alla pittura o intraprendere un’esperienza artistica.
“Villa Rana, edificio di notevole pregevolezza architettonica e artistica, ben si presta per iniziative espositive. - sottolinea l’assessore alla cultura Pierluigi Santucci – È mia intenzione sfruttare questa opportunità anche in futuro utilizzando gli splendidi spazi a disposizione per mostre che valorizzino artisti locali e affermati e promuovano la sensibilità artistica”. (e.s.)
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Loreggia
La sindaca Marangon incontra gli alunni delle quarte e quinte di Loreggia e Loreggiola
Pierluigi Santucci
Elezioni. Di professione farmacista, è stata finora vicesindaca del primo cittadino
Stefano Scattolin
Sabrina Schiavon si candida alla guida del paese per i prossimi cinque anni
In lista uscenti, tra cui il sindaco Scattolin, e tante new entry. Schiavon è stata vicesindaca per due mandati: nel primo mandato ha guidato il sociale, nel secondo sociale e pubblica istruzione
Dopo lunghe settimane di silenzio, in occasione della presentazione delle liste per le elezioni amministrative, il cui termine ultimo era fisso sabato 11 maggio, si è conosciuta la lista che si presenterà alle prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Le cittadine e i cittadini di Massanzago saranno chiamati a eleggere non solo il successore del sindaco Stefano Scattolin, ma altresì i 12 membri che comporranno il futuro consiglio comunale di Massanzago. La novità sarà che gli elettori troveranno nella scheda elettorale una sola lista: la “Civica per Massanzago, Sandono, Zeminiana”, che si presenterà alle elezioni amministrative con la vice sindaca uscente Sabrina Schiavon, di professione farmacista, che negli ultimi due mandati è stata vice sindaca nella giunta guidata da Stefano Scattolin, nel suo primo mandato ha guidato il sociale, nel suo secondo sociale e pubblica istruzione. Le prime dichiarazioni della neocandidata sindaca sono nei social: “Ho deciso di candidarmi a sindaco per il nostro comune. Ho accettato questa sfida anche personale, con umiltà e grande rispetto verso chi mi ha preceduta, consapevole dell’impegno importante che richiede questa carica ma anche con l’aspirazione di rendermi utile per la mia comunità”, osserva la candidata. Tra la giunta uscente per motivi personali non si ricandiderà l’assessora Antonella Fort, mentre sono presenti in lista gli assessori uscenti Alfio Gallo, Franco Campello e il sindaco uscente Stefano Scattolin che si è messo a disposizione della squadra all’interno della lista, rinunciando alla possibilità di correre per un terzo mandato. La candidata Schiavon ha subito delineato le priorità della sua futura amministrazione “L’obiettivo è di amministrare assieme alla mia squadra con determinazione, responsabilità e disponibilità all’ascolto, come d’altronde ho fatto in questi dieci anni di esperienza amministrativa da vice sindaco”, andando poi a definire i punti del programma con cui la lista di presenterà alle elezioni : ”La persona - la famiglia rappresentano la centralità del nostro programma per
garantire ed ottimizzare servizi sociali e socio- sanitari che permettano di vivere in una realtà solidale ed inclusiva, senza dimenticare di investire su temi importanti quali : la sicurezza , il decoro , la cultura, la sostenibilità ambientale, il volontariato, l’associazionismo , le attività imprenditoriali e tanto altro”.
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I nomi dei dodici candidati e candidate sono: Sabina Bertato, Franco Campello, Sante Chiggiato, Rachele Furlan, Alfio Gallo, Catia Giolo, Domenico Mandurino, Gloria Masiero, Ilaria Pedron, Davide Rebeschini, Stefano Scattolin e Giulia Stevanato. La lista ha promosso da subito una
serie di incontri, nel capoluogo di Massanzago e nelle due frazioni di Sandono e Zeminiana, per presentare il programma una serie di momenti per incontrare la cittadinanza e discutere del futuro di Massanzago. In presenza di una sola lista alle elezioni, l’art. 71 del Testo unico degli enti locali (Tuel) afferma che solamente per l’anno 2024, per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, in deroga a quanto previsto dalle disposizioni di cui all’articolo 71, comma 10, nel caso in cui sia stata ammessa e votata una sola lista “sono eletti tutti i candidati compresi nella lista e il candidato a sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Qualora non siano raggiunte tali percentuali, l’elezione è nulla”. (s.v.)
16 www.lapiazzaweb.it Regioni raggiunte Settimanali locali 45 Siti d’informazione 039 99 891 info@netweek.it La forza della comunicazione glocal PAPER PAPER 14 SCARICA L’APP RADIO VENETO24 Ascolta Sintonizzati sul futuro.
Massanzago
I nomi
dodici candidati
Sabrina Schiavon
Amministrazione. Il sindaco uscente rinuncia al terzo mandato pur previsto per legge
Si chiude l’era Scattolin, primo cittadino per quasi vent’anni
L’annuncio ai cittadini è stato dato sui social. “Come sindaco ho rappresentato il nostro Comune con disciplina e responsabilità, passione e dedizione” afferma Stefano Scattolin tra i candidati della lista della vicesindaca uscente Schiavon
I l sindaco uscente Stefano
Scattolin ha comunicato, nelle sue pagine social, la volontà di non ricandidarsi alla carica di Primo cittadino del comune di Massanzago.
Alla conclusione dei suoi dieci anni di amministratore locale iniziati nel 2014, a cui si sommano ulteriori due mandati tra il 1995 e il 2004, il professor Scattolin ha deciso di fare un passo indietro e sostenere la lista della sua attuale vice Sabrina Schiavon. Una decisione assunta pur a fronte del recente via libera al terzo mandato approvato a livello nazionale, in base al quale avrebbe potuto nuovamente candidato alla guida del paese come ha fatto, ad esempio, Katia Maccarrone sindaca del Comune contermine di Camposampiero.
“Alle amministrative dell’’8 e 9 giugno - scrive Scattolin - si eleggeranno sindaco e consiglio comunale. Terminerà il mio impegno di sindaco di Massanzago: ho rappresentato il nostro Comune con disciplina e responsabilità, passione e dedizione”. Il primo cittadino continua osservando: “ho dato quanto potevo per onorare la fiducia avuta, talora con fatica, cercando l’armonia del vivere in un paese accogliente, solidale, inclusivo, ordinato”.
Tanti i commenti e le reazioni di cittadini, amministratori e amici, che in Stefano hanno visto grande impegno, umiltà, perseveranza e passione nel servire la comunità di Massanzago come primo cittadino per quasi vent’anni. Stefano Scattolin viene, infatti, eletto sindaco di Massanzago nell’aprile 1995, all’età di 39 anni. Verrà riconfermato nel giugno 1999, quando si ripresenta alle elezioni amministrative comunali con una coalizione di liste civiche di centro sinistra.
Successivamente vincerà nuovamente le elezioni di Massanzago nel maggio 2014 con la Lista Civica - per Massanzago Sandono e Zeminiana; per poi essere riconfermato nel 2019. Nel messaggio finale del sindaco uscente si legge: “Sono tante le
soddisfazioni che ora porto con me, le più belle quelle legate alle relazioni umane via via costruite per le quali esprimo sincera gratitudine per l’aiuto ricevuto: continuerò a voler bene al nostro paese nei modi ritenuti utili a quel bene, con viva riconoscenza”. In due decenni l’impegno di Scattolin è stato profu-
so a servizio di Massanzago, ma anche per l’intero territorio del Camposampierese sia sul fronte delle infrastrutture che per alcune tematiche di attualità come le politiche legate in particolare alla sanità, al sociale e alla difesa dell’ospedale di Camposampiero.
Simone Vecchiato
Nonna Lavinia nel Guinness dei centenari
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C’era anche la signora Lavinia Fasolato Ghion residente nel comune di Massanzago, classe 1922, lo scorso sabato 4 maggio a Padova, al più grande raduno dei centenari della storia. Si è tenuto proprio a Padova il più grande
raduno di centenari che si è aggiudicato il nuovo record mondiale con la presenza di 70 centenari, superato il precedente primato detenuto dalla città di Brisbane, in Australia, che era stata capace di radunare 45 centenari nel 2016. Tra i 70 centenari: 55 donne e 15 uomini hanno partecipato alla giornata del record, L’uomo più anziano presente era Luigi Zanon, 106 anni (nato il 7 aprile 1918), mentre Ada Trevisan (17 ottobre 1919), 104 anni, era la donna più anziana. Festa anche per la signora Lavinia Fasolato Ghion, più di un secolo di storia dell’ultracentenaria nata nel 1922. Lo scorso gennaio infatti tutta Massanzago ha voluto festeggiarla con gli auguri per tanta salute e vita, in particolare è stato il sindaco Stefano Scattolin che, a nome dell’intera comunità, ha voluto fare gli auguri alla signora Lavina. La famiglia dell’ultracentenaria si è stretta in un momento di gioia e di festa, condivisa con i figli, i 7 nipoti e i 9 pronipoti, una grande famiglia in
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più diffuso del Veneto.
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Massanzago
festa. (s.v.)
Il sindaco uscente Scattolin con la vicesindaca e candidata Schiavon al taglio del nastro del nuovo parcheggio centrale in via Roma
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Lavinia Fasolato Ghion
Piombino Dese
Sostenibilità. Comune, gruppi e associazioni hanno promosso la raccolta dei rifiuti abbandonati
Tornano le Giornate Ecologiche: piccoli gesti per salvare l’ambiente
La Giornata ecologica era patrocinata dal Comune e organizzata in collaborazione con l’associazione “La Siepe onlus”, l’Agesci locale, la Protezione civile, gli Alpini, Etra e l’istituto comprensivo di Piombino Dese
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rimavera, stagione di grandi pulizie anche nell’ambiente che ci circonda. Nel territorio, in queste settimane, è un fiorire di Giornate ecologiche volute per promuovere la raccolta dei rifiuti abbandonati prendendosi cura, allo stesso tempo, dei luoghi in cui viviamo. Le iniziative promosse da amministrazioni comunali, gruppi e associazioni insieme con gli enti competenti che si occupano di raccolta dei rifiuti, coinvolgono i cittadini, a partire dai più piccoli e dalle scuole, nella pulizia di strade, parchi e piazze.
Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza
Anche a Piombino Dese l’attenzione e la cura per l’ambiente rivestono una grande rilevanza a livello sociale e all’interno della comunità: proprio con queste premesse senso domenica 19 maggio si è svolta la Giornata Ecologica, la prima di questa primavera. L’evento, che nel territorio richiama grande partecipazione e interesse, si svolge nel territorio comunale e nell’area della ciclopedonale Ostiglia che attraversa proprio Piombino Dese. La Giornata ecologica è patrocinata dall’amministrazione comunale e organizzata in collaborazione con l’associazione “La Siepe Onlus”, l’Agesci locale, la Protezione civile, gli Alpini, Etra e l’istituto comprensivo di Piombino Dese. Una giornata in compagnia per pulire l’ambiente ed educare al rispetto dei beni comuni e del territorio; l’iniziativa giornata era rivolta a grandi e piccini, un’iniziativa per stare in compagnia e agire a favore della cura dell’ambiente. Per tutte e tutti il ritrovo era nella piazza del Municipio dove, dopo l’iscrizione, è stato consegnato il
materiale per la pulizia e la raccolta dei rifiuti. Attorno alle 9.30 vi sarà la partenza e la divisione in diversi gruppi. Infine i partecipanti si son fermati nella “Casa degli Alpini” per un pranzo in compagnia. «Queste iniziative vogliono sensibilizzare i cittadini al rispetto e alla tutela dell’ambiente e, al tempo stesso, promuovere esempi di cittadinanza attiva e di socializzazione, “adottando” i luoghi “sotto casa” di cui prendersi cura – hanno detto gli amministratori e le varie associazioni che hanno promosso la Giornata - . Si tratta di proposte educative ed attività collettive finalizzate alla cura del territorio, alla sensibilizzazione verso tematiche
di salvaguardia ambientale e alla diffusione di buone prassi a favore dell’ambiente. Basta davvero un piccolo gesto, come raccogliere le immondizie abbandonate, per salvare la nostra natura, proteggerla ed essere presidio importante per il territorio».
Nel corso delle giornata sono state fornite pettorine, guanti, pinze e sacchi per la raccolta così da permettere che l’intervento di pulizia si possa svolgere in modo corretto e nella massima sicurezza. A quanti lo richiedono e, in particolare alle scuole, Etra è presente per illustrare agli alunni piccole buone pratiche che iniziano già in casa o in classe, ad esempio differenziando la raccolta e gettando i rifiuti nel posto giusto.
«La Giornata Ecologica è un simbolo per richiamare tutti ad un corretto comportamento nei confronti della natura – concludono gli amministratori e le associazioni –. Dobbiamo pulire l’ambiente e mantenerlo pulito per vivere più a lungo e consegnarlo migliore a chi verrà dopo di noi». Simone Vecchiato
La rassegna “Diversamente Cinema” all’istituto comprensivo
Via Montello secondo tronco 58.a Silvelle Trebaseleghe-PADOVA
Una serie di film imperdibili è stata inserita nella rassegna cinematografica “Diversamente cinema” che si svolge nei venerdì della seconda metà del mese di maggio. L’ultimo appuntamento è in calendario il 31 maggio. Le proiezioni dei film, che si tengono alle 20.30 nella sala Polivalente dell’Istituto Comprensivo di Piombino Dese, sono ad ingresso libero e gratuito. Gli incontri cinematografici sono stati organizzati dalla commissione Intercultura in collaborazione con le commissioni Inclusione e Ambiente dell’Istituto
comprensivo di Piombino Dese, con il fondamentale patrocinio e appoggio dell’amministrazione comunale di Piombino Dese.
La rassegna è iniziata venerdì 10 maggio con la proiezione del film “Io sono Mateusz”: il protagonista è affetto da una grave paralisi cerebrale un ostacolo insormonta-
bile alla comunicazione del bambino con il resto del mondo. Il 17 maggio è stato proiettato il film “Il figlio dell’altra”, in cui viene narrata la storia di due famiglie, una israeliana e l’altra palestinese, il cui figlio è stato scambiato per errore il giorno dopo la nascita. La rassegna si concluderà venerdì 31 maggio con la proiezione di “Eco Planet: un pianeta da salvare”, film d’animazione che cerca di far riflettere sull’agire dell’uomo e sul suo ruolo nell’ambito della tutela dell’ambiente. Una serie di film che mira a far riflettere sia adulti che bambini. (s.v.)
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Oscar
Wilde
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Il film “Il figlio dell’altra”
Piombino Dese
Politiche giovanili. Realizzati anche murales decorativi per riqualificare alcune aree del territorio
Parte a grande richiesta “Ci sto? Affare Fatica!” per i ragazzi dai 14 ai 19 anni
I partecipanti, divisi in piccoli gruppi, svolgeranno piccoli lavori di cura del verde, di pulizia di strade e sentieri, di tinteggiatura di panchine e staccionate
Anche quest’anno l’amministrazione comunale di Piombino Dese aderisce al progetto “Ci Sto? Affare Fatica!” per l’estate 2024. L’iniziativa ha l’obiettivo di coinvolgere ragazze e ragazzi dai 14 ai 19 anni durante il periodo estivo, ed è rivolto “a chi di noi ha volontà di mettersi in gioco, conoscere nuove persone e sporcarsi le mani per rendere il proprio territorio un posto migliore”.
“Ci Sto? Affare Fatica!” mira a coinvolgere i giovanissimi residenti nel comune di Piombino Dese, uno dei diversi comuni dell’Alta padovana ad aderire al progetto (in totale sono coinvolti ben 26 comuni nel territorio), per favorire la socializzazione, la cittadinanza attiva e l’impegno all’interno del territorio del proprio comune attraverso azioni di riqualificazione di alcune aree
del territorio comunale. I partecipanti, divisi in piccoli gruppi, svolgeranno dei piccoli lavori di cura del verde, di pulizia di strade e sentieri, di tinteggiatura di panchine e staccionate, di realizzazione di murales decorativi per favorire la riqualificazione di alcune aree del territorio comunale.
Nel corso delle precedenti edizioni del progetto ragazze e ragazzi partecipanti avevano realizzato interventi e opere nei parchi , nelle scuole e anche nel sottopasso della locale stazione ferroviaria dove erano stati dipinti dei murales di grande effetto. Ogni gruppo di giovanissimi sarà seguito da un giovane volontario (tutor) col ruolo di guida e coordinatore e da un adulto “tuttofare” (handyman) che ci trasmetterà le competenze tecniche e artigianali del lavoro sul campo.
Per il Comune di Piombino Dese il progetto durerà una settimana, salvo ulteriori richieste di adesione, dal’1 luglio al 5 luglio, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Le iscrizioni sono state aperte a partire da mercoledì 15 maggio. Il lavoro e le attività realizzati da ragazze e
“Intelligenza artificiale: quale futuro?” in sala Tommaso
Hanno suscitato grande interesse e partecipazione gli eventi che si sono svolti tra il 3 e il 17 maggio presso la sala San Tommaso Moro di Piombino Dese, un luogo di incontro nel pieno centro del comune, funzionale e poliedrico che ospita, specie nella stagione invernale, numerose iniziative quali cinema e rappresentazioni teatrali. Piombino Dese può godere infatti della sala San Tommaso Moro, nel cuore del comune, la quale, grazie all’impegno dei vari volontari e gruppi organizza ogni anno una
rassegna autunnale di cineforum, come quella andata in scena tra fine settembre e fine novembre dello scorso anno, con proposte di film, teatro e molti altri eventi. Questa primavera un interessante ciclo di eventi ha animato la curiosità e l’interesse di quanti vi hanno partecipato. I tre appuntamenti della rassegna “Humanitas 2024” sul tema ”Intelligenza artificiale: quale futuro?” sono stati momenti in cui i relatori hanno offerto conoscenze utili per comprendere con sguardo critico il ruolo che l’intelligenza artificiale
ragazzi nell’ambito del progetto saranno ripagati con un “buono fatica” del valore di 50 euro da spendere negli ambiti principali della quotidianità come per spese alimentari, abbigliamento, libri scolastici, sport e tempo libero. Il progetto è patrocinato dal Comune di Piombino Dese, coordinato
Moro
dalla Federazione dei Comuni del Camposampierese e dalla Cooperativa Carovana. Per informazioni sarà possibile contattare il seguente numero di telefono: 347 6802785, o scrivere alla mail della Cooperativa Carovana carovana@cistoaffarefatica.it.
avrà nel nostro futuro. Gli appuntamenti, con ingresso gratuito e libero, sono iniziati venerdì 3 maggio sul tema “Smontiamo i falsi miti, imparando come funziona veramente”, ospite Domenico Cabras (libero professionista, consulente ed esperto di modelli di previsione). Il secondo appuntamento si è tenuto venerdì 10 maggio, relatore il dottor Giuseppe Simionato. La serata ha avuto come tema “IA e uomo: come siamo arrivati a non capirci?”. Infine, venerdì 17 maggio il professor Francesco Morosini ha parlato di “IA tra etica, democrazia e sicurezza geopolitica”. Tre appuntamenti particolarmente stimolanti che hanno catturato la curiosità di quanti hanno partecipato. (s.v.)
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La sala Tommaso Moro
Verde pubblico. Al Parco delle Fontane partiti i lavori per la realizzazione di un’area inclusiva
Nasce il nuovo parco giochi nella frazione di Sant’Ambrogio
Il parco verrà diviso in due zone, una per i giochi dei bambini più piccoli e una per quelli più grandi. Intorno ci sarà tanto verde, verranno mantenuti e valorizzati gli alberi già esistenti, verranno piantumate nuove siepi e alberature, alcune donate dai cittadini di Sant’Ambrogio
Sono partiti i lavori, nella frazione di Sant’Ambrogio di Trebaseleghe, di un nuovissimo parco giochi inclusivo.
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L’idea di un parco attrezzato è nata dalla richiesta di tante famiglie con bambini piccoli della frazione di Sant’Ambrogio, nonché dalla volontà di valorizzare un particolare angolo del Parco delle Fontane, che si trova davanti alla chiesa di Sant’Ambrogio. Per questo motivo era stato incaricato a suo tempo un tecnico in paesaggista, che ha disegnato un parco giochi inclusivo e utilizzabile da tutti.
della primavera.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro - spiega l’assessore all’Ambiente e Politiche Giovanili, Francesca Pizziolo - a questo progetto, investendo di più di quanto preventivato inizialmente, in modo da avere un parco giochi totalmente inclusivo, che possa far divertire tutti in modo sicuro, e possa così diventare un punto di riferimento per le famiglie a Sant’Ambrogio”.
Il costo finale dell’opera è di circa 170 mila euro, maggiorato rispetto a quanto era stato preventivato inizialmente, proprio per dotarlo di giostre adatte anche ai bambini portatori di disabilità, con accessi facilitati per loro. Il parco verrà diviso in due zone, una per i giochi dei bambini più piccoli e una per i giochi per i bambini un po’ più grandi. Intorno ci sarà tanto verde, verranno mantenuti e valorizzati gli alberi già esistenti, verranno piantumate nuove siepi e alberature, alcune donate dai cittadini di Sant’Ambrogio. Ci saranno delle panchine proprio all’ombra del grande albero che si trova a nord ovest dell’area verde, al centro dell’area destinata ai giochi.
I lavori stanno procedendo spediti in modo da riuscire a finire ed essere pronti per l’inizio
“Si tratta di valorizzare l’ampia area verde nel centro della frazione, un prezioso patrimonio pubblico che Sant’Ambrogio ha la fortuna di possedere – spiega il sindaco Antonella Zoggia – Si è pensato in primis ai più piccoli e ai loro genitori, ma il parco
così attrezzato non sarà dedicato solo alle famiglie, vorremmo infatti che diventasse un punto di ritrovo anche per chi vuole semplicemente fare una passeggiata o sedersi all’ombra, un punto di incontro che ravviva la socialità della frazione. Continua, dunque, con questo progetto, la riqualificazione del centro della frazione di Sant’Ambrogio, dopo i lavori della parrocchia, come ci eravamo prefissati all’inizio del mandato amministrativo. Oltre ad incrementare il verde fruibile, il parco sarà un luogo di incontro per trovarsi a giocare, a scambiare quattro chiacchiere, perché la frazione sia sempre vitale e gioiosa”.
Endrius Salvalaggio
“Un gomitolo di lana”, iniziativa per i neonati in terapia intensiva
Per la festa della mamma il Comune di Trebaseleghe ha aderito all’iniziativa promossa dall’associazione Cuore di maglia di Padova e Rovigo. Per circa un mese sono stati raccolti gomitoli di lana merino per confezionare a mano capi per coccolare i bambini in più di 90 reparti italiani di terapia intensiva neonatale. Nel caso di Trebaseleghe, gruppo di riferimento per le province di Padova e Rovigo con 140 volontarie, sono stati realizzati lavori a maglia per le terapie intensive e patologie neonatali degli ospedali di Padova, Cittadella, Camposampiero, Schiavonia e Rovigo. Negli orari di apertura del municipio, nelle scuole parrocchiali della prima infanzia e negli oratori di capoluogo e frazioni, sono stati allestiti degli spazi di
raccolta con apposite ceste dove depositare la lana: un gomitolo è servito a realizzare un cappellino oppure un paio di scarpine, mentre due gomitoli un sacco per la nanna, con quattro una copertina. La lana è stata consegnata all’asso-
ciazione in occasione della Festa della Mamma. “Cuore di Maglia” è un’associazione nazionale che porta il colore e il calore dei suoi morbidi corredini nei reparti italiani di terapia intensiva neonatale, contribuendo al benessere dei bambini prematuri e favorendo il legame bambino-genitore - illustra Daniela Righetto, delegata dell’associazione - facendo inoltre da ponte tra la realtà poco conosciuta dei reparti di terapia intensiva neonatale. Il primo corredino di un bimbo prematuro è importante per il nascituro e per i genitori. I modelli e i materiali dei rispondono a precise esigenze pratiche: il contenimento del bambino, che contribuisce alla sua tranquillità, e la sua termoregolazione, grazie al calore della lana merino”. (e.s.)
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TREBASELEGHE ELEZIONI COMUNALI 8 E 9 GIUGNO 2024 INSIEME, ANCORA PER TREBASELEGHE Comm. resp. Giancarlo Carnio L. 515/93 art.3, comma 2 | Trebaseleghe PD 2024 messaggio politico elettorale
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Agnese e Antonella, due donne in corsa per guidare il paese
S arà la lista civica “Trebaseleghe che vogliamo” a sfidare alle prossime comunali l’amministrazione uscente. Il nuovo progetto, che nasce sulle orme delle precedenti esperienze civiche di centro-sinistra e mira a proporre nuovi temi, idee e persone nella comunità di Trebaseleghe, è partito alcuni mesi fa dall’ascolto attivo e dallo scambio di idee di un gruppo di cittadine e cittadini che non si rassegna ad una Trebaseleghe governata da quindici anni dalle solite persone. L’obiettivo è proporre a Trebaseleghe un progetto politico nuovo e organico, che guardi al futuro e che metta al centro tutta la comunità, e in particolare le giovani generazioni.
“Trebaseleghe che vogliamo” si presenterà alle elezioni guidata dalla giovanissima candidata sindaca Agnese Pellay, 24 anni di Trebaseleghe, da anni impegnata nell’associazionismo, nel volontariato e nella politica locale, una dotata di un’energica visione del futuro e dalla giusta empatia, che si è proposta come rappresentante di un nuovo modo di fare politica nel territorio – affermano i componenti della lista - attraverso l’ascolto attivo della popolazione, l’inclusione sociale e la trasparenza politica.
A sostegno di Agnese non vi è solo un gruppo di 12 candidati ma una squadra pronta a impegnarsi per costruire assieme la nostra Trebaseleghe che vogliamo e che sogniamo”.
Le 12 candidate e candidati sono: Beatrice Busolin, Mattia Antonello, Monica Scattolin, Eleonora Dandolo, Simone Vecchiato, Enrico Salvador, Andrea Chiariotti, Alberto Fassinato, Paolo Leibanti, Giuliano Martinato, Edda Merlo, Mariella Pesce.
“Per noi Agnese, una delle più giovani candiate alla carica di prima cittadina del nostro comune, rappresenta la persona adatta – dicono le candidate - per guidare questo nuovo progetto politico che pone al centro il gruppo e non le singole persone e che mira a proporre alla comunità di Trebaseleghe tante idee che sono prota-
goniste del nostro programma elettorale, come la partecipazione politica e cittadinanza attiva, trasparenza amministrativa, attenzione alla tutela dell’ambiente e del territorio, inclusione sociale, cultura e associazionismo e ai bisogni di una comunità in cambiamento”.
Tanti i temi e le idee su cui la nostra lista civica vuole aprire un dibattito tra tutte e tutti coloro che hanno a cuore il bene di Trebaseleghe. “Il nostro programma si articola in cinque macro aree (Territorio, Ambiente, Amministrazione, Cittadinanza e Cultura) con diversi sottopunti. Un programma ricco e articolato, che mira a coinvolgere e ampliare la partecipazione” concludono Pellay e la sua squadra.
Endrius Salvalaggio
Apochi giorni dalla fine del primo mandato, il sindaco uscente Antonella Zoggia annuncia la ricandidatura alla guida della lista “Insieme, ancora per Trebaseleghe” e afferma che “è stato un onore essere al servizio dei cittadini per questi cinque anni, un viaggio segnato da una bella esperienza, stimolante, impegnativa e occasione di crescita anche personale”.
“Non è facile riassumere quanto realizzato in questo mandato amministrativo. Nel campo delle opere pubbliche, possiamo citare la realizzazione delle nuove scuole medie ed elementari, le prime con il cantiere alle battute conclusive e le seconde in procinto di partire, la realizzazione delle piste ciclabili di Fossalta verso Massanzago e di Trebaseleghe
direzione zona commerciale ad Ovest, la rotatoria di Sant’Ambrogio, attesa da anni, le importanti ristrutturazioni delle palestre di Fossalta e Trebaseleghe, il parco giochi inclusivo di Sant’Ambrogio, l’importante lavoro assieme agli enti per l ’implementazione e il rifacimento di molte reti di sotto servizi come gas, fognature, telefono),le molte asfaltature, il percorso importante di progettazione, che porterà a un imminente inizio lavori del primo stralcio, per la nuova piazza di Trebaseleghe” elenca la sindaca uscente. Non ultimo, il titolo di “Città di Trebaseleghe”: un percorso che ha portato la comunità a questo importante riconoscimento.
“Ci resta ancora molto da fare - spiega Zoggia -, abbiamo progetti da concludere e nuove idee per continuare a sviluppare Trebaseleghe, ed è per questo che ho dato la mia disponibilità per candidarmi per il secondo mandato”. La squadra che mi accompagnerà in questa avventura sarà composta, nel segno della continuità amministrativa, in parte da “volti noti”, che fanno parte dell’attuale squadra di consiglieri e assessori che, in un clima sereno e di sostegno vicendevole, ha impostato quello che noi vediamo come il futuro di Trebaseleghe. Ma ci saranno anche nuovi amici che con entusiasmo di sono uniti a noi, portando nuove idee ed energie positive. La lista condividerà un’anima civica con un’anima più politica, con l’appoggio dell’area di centrodestra. In questi giorni vogliamo ascoltare i cittadini e il loro punto di vista sulla Trebaseleghe del futuro, organizzando incontri pubblici in ogni frazione”.
Questi i candidati nella lista Zoggia Dorino Rotta, Roberto Cerbaro, Federico Cazzaro, Sebastiano De Marchi, Serena Bosio, Renato Fardin, Lucia Liberatore, Cristian Vedovato, Igino Bernardi, Rosa Chiara Casarin, Emilio Milani, Rosanna Trevisan, Giuliano Mason, Francesca Pizziolo, Alessia Trevisan, Riccardo Zorzetto. (e.s.)
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Ascolta www.veneto24.it Trebaseleghe Elezioni. Sfida fra la sindaca uscente Antonella Zoggia e Agnese Pellay, 24 anni e la grande passione per la politica
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#Regione
L’appuntamento elettorale. Sarà un importante test in vista delle regionali del prossimo anno e anche delle comunali a Venezia
Elezioni europee, e se il voto di giugno cambiasse il volto della politica italiana?
Fratelli d’Italia punta al gradino più alto del podio, probabile testa a testa tra Lega e Forza Italia per il secondo posto. Il Pd guarda all’asticella psicologica del 20%. E nel 2025 in laguna c’è già chi azzarda la staffetta Zaia - Brugnaro
M anca ormai pochissimo e si apriranno le urne delle elezioni europee. Forse per la prima volta, almeno a seguire i dibatti e ascoltando le conversazioni al bancone del bar, questa scadenza elettorale sembrerebbe appassionare gli elettori italiani e veneti. Diciamoci, infatti, la verità: fino ad oggi le Europee hanno sempre scaldato poco i cuori di un elettorato che dimostra, più in generale, una crescente disaffezione al voto.
Questa volta potrebbe essere diverso perché alcuni “esperimenti”, promossi dai partiti politici proprio per elezioni Europee, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico nazione e regionale.
Partiamo dallo scenario più vicino: il Veneto.
Il prossimo anno si voterà per le elezioni regionali e, dato non irrilevante, per le Comunali di Venezia. Tanto in regione quanto nel capoluogo si può parlare di fine di un’era. Parlamento e Governo, a trazione Fratelli d’Italia, non hanno, infatti, consentito la possibilità di correre
per un terzo mandato al Sindaco della città capoluogo, Luigi Brugnaro e al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Le elezioni europee, dunque, in questo senso rappresentano un primo test attraverso il quale definire rapporti di forza e, un’eventuale, griglia di partenza in vista del 2025.
Anche se, per rimanere al 2025, si sta facendo largo una voce molto interessante anche se al momento priva di conferme: Zaia e Brugnaro potrebbero compiere un trasloco di poche centinaia di metri. Da Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale del Veneto a Ca’ Farsetti, il Municipio di Venezia, ci sono, infatti, pochi minuti di motoscafo. La notizia, che molti osservatori stanno attendendo, dunque, è quella di una candidatura a sindaco di Luca Zaia e quella di Presidente della Regione di Luigi Brugnaro. Dopo le elezioni europee, anche da questo punto di vista, se ne saprà di più e il risultato elettorale, ma soprattutto i flussi – ovvero gli spostamenti da un voto all’altro
– diranno se questa suggestione abbia la possibilità di divenire realtà.
Lo scenario meno prossimo, invece, è quello nazionale.
Il Partito Democratico sente crescere attorno a se una certa fiducia. La segretaria Elly Schlein in un suo recente tour veneto alle domande dei cronisti non si è voluta sbilanciare in pronostici, ma è chiaro a tutti che i democratici terranno d’occhio due parametri essenziali: se saranno sopra o sotto l’asticella psicologica del 20% e il distacco dal maggior rivale interno, il Movimento 5Stelle.
Assunto che Fratelli d’Italia si confermerà come primo partito, l’attenzione è tutta rivolta al derby per la seconda piazza del centrodestra tra la Lega di Salvini e Forza Italia. Molto sta facendo discutere la candidatura tra le fila leghiste del generale Vannacci. Una scelta questa voluta fortemente dal leader nazionale e contestata aspramente dalla base e, in particolar modo, dai principali esponenti veneti del Carroccio con Zaia in testa. Nei giorni scorsi il celebre politologo Paolo Feltrin ha dato una chiave di lettura molto interessante che, in un qualche modo, potrebbe dare una spiegazione alla scelta di Salvini di candidare il generale nonostan-
te le proteste dei suoi. Il professor Feltrin, infatti, ha spiegato, ci perdonerà la sintesi, come questa candidatura in una fase nella quale la Lega non è più quel “sindacato del Nord” che era una tempo, possa intercettare quel voto “ribelle” e “politicamente scorretto” del quale FDI, fin quando era all’opposizione, ha goduto e che oggi, con le responsabilità di governo e la svolta europeista in corso, non può più permettersi di corteggiare.
L’ennesimo azzardo di Salvini, e molti in passato gliene sono riusciti visto che è diventato segretario di una Lega che stava al 4%, per confermarsi seconda forza della coalizione, respingendo la crescita di Forza Italia, e per lanciare un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. Vedremo cosa succederà: quello che è certo è che dal giorno dopo le Elezioni Europee gli scenari, nazionale e regionale, potrebbero vedere delle mutazioni anche molto repentine. (r.r.)
Si vota per il sindaco in 309 Comuni veneti, meno partiti e più liste civiche
Oltre la metà dei Comuni veneti andranno al voto anche per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Nella nostra regione sono ben 309 le amministrazioni comunali da eleggere, oltre i 55% del totale, la netta maggioranza tra le province di Vicenza, Padova e Treviso. E proprio in polesine si vota anche nella città capoluogo di provincia, a Rovigo, 50 mila abitanti, dove è in corso un serrato confronto tra i numerosi candidati in lizza.
In tutto il Veneto i Comuni con più di 15 mila abitanti sono 24: qui gli elettori potrebbero essere chiamati al turno di ballottaggio il 23 e 24 giugno se non vi sarà un eletto con più del 50 per cen-
to dei voti. A Vicenza le amministrative coinvolgono ben 75 Comuni, fra i quali spiccano Bassano del Grappa con i suoi 42 mila abitanti, ma anche Schio, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore e Cassola. In provincia di Padova si vota in 52 Comuni, quelli con più di 15 mila abitanti sono Cadoneghe, Monselice, Rubano e Selvazzano Dentro. Più nutrita la pattuglia a Treviso con 55 Comuni, con i quattro “grandi” Vittorio Veneto, Mogliano Veneto, Paese e Preganziol. Dei 16 comuni al voto nel territorio metropolitano di Venezia sono sempre 4 i centri maggiori: Portogruaro, Spinea, Scorzé e Noale.
Tra le centinaia di liste che si presenta-
no al voto spicca la sempre più massiccia presenza di gruppi civici, diretta espressione del territorio, più o meno vicini ai diversi schieramenti politici, talvolta con un esplicito riferimento, in altre occasioni invece del tutto indipendenti dai partiti. Spesso sono espressione del gruppo di maggioranza uscente, che ripropone il sindaco uscente per il secondo mandato e da quest’anno anche per il terzo, oppure che si presenta con un novo candidato nel solco della continuità. Molte civiche anche tra le opposizioni o i gruppi che auspicano un cambio di rotta nella gestione amministrativa. In questo panorama le liste espressione dei partiti tradizionali sono in netto
calo ma non sono certo scomparse, e in ogni caso i partiti hanno il loro peso, soprattutto nei centri più grandi. Sarà un vero test per la Lega nei territori in cui esprime numerosi sindaci e amministratori: gli scossoni dell’ultimo anno si ripercuotono anche sugli equilibri locali e sulle candidature. Fratelli d’Italia punta a rafforzare la sua presenza anche nei consigli comunali, come il Partito Democratico e Forza Italia cercheranno di conquistare alcune amministrazioni. In calo invece le liste del Movimento 5 Stelle dopo gli exploit delle tornate precedenti. Crescono invece i piccoli comuni nei quali si presenta un solo candidato, il cui obiettivo sarà vincere l’astensionismo.
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FORZA ITALIANOI MODERATI - PPE
Antonio Tajani
Sandra Savino
Flavio Tosi
ecco i candidati a Nordest
Matteo Gazzini
Rosaria Tassinari
Cristina Andretta
Giampiero Avruscio
Antonio Cenini (Cenno)
Francesco Coppi
Arianna Corroppoli
Isabella Dotto
Bruno Molea
Deborah Onisto
Antonio Platis
Alessandra Servidori
PACE TERRA DIGNITÀ
Raniero Luigi La Valle
Benedetta Sabene
Michele Santoro
Khaled Al Zeer
SÜDTIROLER VOLKSPARTEI (SVP)
Herbert Dorfmann
Roberta Bergamo
Felix Nagler
Franca Padovan
Otto Von Dellemann
Ursula Thaler
STATI UNITI
D’EUROPA
Graham Robert Watson
Antonella Soldo
ALTERNATIVA POPOLARE
Giulia Pigoni
Davide Bendinelli
Gabriella Chiellino
Muharem Saljihu (Marco)
Maria Laura Moretti
Giorgio Pasetto
Francesco Bragagni
Marina Sorina
Luigi Giordani
Fabio Valcanover
Aurora Pezzuto
Nicola Cesari
Kateryna Shmorhay (Katya)
MOVIMENTO 5 STELLE
Sabrina Pignedoli
Ugo Biggeri
Martina Pluda
Cinzia Morsiani
LIBERTÀ
Cateno De Luca
Laura Castelli
Vito Comencini
Francesco Amodeo
Valeria Allocati
Pier-Giorgio Ardeni
Ginevra Roberta Bompiani
Fiammetta Cucurnia
Francesco Di Matteo
Dario Dongo
Luigi Gallo
Alessandra Guerra
Paolo Rossi
Electra Stamboulis
Elisa Tagliavini
Paola Gori
Maria Angela Ferri
Giacomo Zattini
Paolo Bernini
Mohamad Kamel Malak (Pino)
Stefania Braghetta
Rada Bolognesi
Fulvia Panza
Diego Nicolini
Andrea Bardin
Cesidio Antidormi (Anti)
PARTITO DEMOCRATICO
Stefano Bonaccini
Annalisa Corrado
Ivan Pedretti
FRATELLI D’ITALIA
Giorgia Meloni (Giorgia)
Sergio Antonio Berlato
Alessia Ambrosi
Antonella Argenti
Elisabetta Gualmini
Alessandro Zan
Alessandra Moretti
Sara Vito
Sara Ferrari
Antonio Mumolo
Giuditta Pini
Marcello Saltarelli
Silvia Panini
Lorenzo Gennari
Paola Gazzolo
Andrea Zanoni
Silvia Bolla
Stefano Cavedagna (Cavedania)
Alessandro Ciriani
Elena Donazzan
Guglielmo Garagnani
Valeria Mantovan
Maddalena Morgante
Anna Olivetti
Lucas Pavanetto
Daniele Polato
Piergiacomo Sibiano (Piga)
Stefano Bandecchi
Lucrezia Chermaz
Alberto Bosi
Sabine Gruber
Filippo Bruschi
Miriam Nardelli
Marco Schenardi
Silvia Pilati
Paolo Alli
Barbara Previati
Mauro Beccari
Sara Cunial
Mirko De Carli
Rehana Kausar
Meryem Khaioui (Maria)
Chiara Vanessa Michelon
Cinzia Pasi
Ugo Rossi
Enrico Rizzi
Paolo Silvagni (Valleverde)
Giorgia Tripoli
ALLEANZA VERDI E
SINISTRA
Cristina Guarda
Domenico Lucano (Mimmo)
Brigitte Foppa
Nicola Dall’Olio
Jessica Veronica Cugini
Alessandro Franceschini
Francesca Caprini
Stefano Dall’Agata
Alessandra Filippi
Giulia Giorgi
Alessandra Mion
Emanuel Oian
Jessica Todaro (Jessica Todaro
Bellinati)
Paolo Trande
Francesco Gonella
AZIONE - SIAMO EUROPEI
Carlo Calenda
Elena Bonetti
Federico Pizzarotti
LEGA SALVINI PREMIER
Paolo Borchia
Elena Lizzi
Alessandra Basso
Lara Bisin
Mario Raffaelli
Stefania Cargioli
Giovanni Poggiali
Silvia Fattore
Carlo Pasqualetto
Valeriana Maria Masperi
Riccardo Mortandello
Giuditta Righetti
Paul Köllensperger (Paul)
Federica Sabbati
Umberto Costantini
Rosanna Conte
Anna Maria Cisint
Stefano Bargi
Roberta Conti
Arianna Lazzarini
Alessandro Manera
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L’analisi. Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica, già docente all’Università di Padova
“Questa campagna elettorale assomiglia tanto ad un casting”
Pesano l’astensionismo e lo scetticismo verso l’Unione Europea, ma crescono i movimenti civici e la spinta all’internazionalizzazione
In una campagna elettorale che assomiglia ad un “casting” e sulla quale aleggia lo spettro dell’astensione, spicca in Veneto la vitalità dei movimenti civici ma anche un certo scetticismo verso l’Unione Europea. Su questo spazia l’analisi di Mario Rodriguez esperto di comunicazione politica e per molti anni docente all’Università di Padova.
Professore, guardando alle candidature, contano più il nome del programma?
Siamo di fronte alla sempre maggiore spettacolarizzazione della politica attraverso i media. Assistiamo ad una crescente personalizzazione, questa campagna elettorale sembra un casting. E’ un confronto in cui i contenuti delle elezioni, per esempio l’assetto futuro auspicato del Parlamento Europeo, dell’Europa come istituzione, passa in ombra. Questo ovviamente allontana gli
elettori, ma in Veneto state anche vivendo delle esperienze molto interessanti. C’è in questa regione una vitalità delle cosiddette liste di comunità o civiche che è molto significativa.
Ci spiega perché?
Il civismo rafforza il senso di comunità, per arrivare al cuore degli elettori e avvicinarli. Cerca di ridare una ragione nell’andare a votare. Altrimenti l’elettore si sentirà sempre più lontano. Vedrà una politica che meno gli interessa, o in termini materiali o simbolici, e questo farà crescere il fenomeno dell’astensione.
Come conquistare allora l’attenzione degli elettori?
Credo che si debba lavorare con coraggio nel ristabilire una relazione tra il cittadino e le istituzioni. Ma anche tra il cittadino e i partiti, queste forme organizzate che stanno tra la società civile fra le istituzioni. Sono un
po’ come i cardini delle porte. Le porte si possono aprire, si possono muovere attorno a un cardine. Ebbene, il cardine della democrazia sono i partiti politici. Ma queste figure sono entrate in crisi e non si riesce a capire bene a cosa servano. Invece servono a far capire ai cittadini, agli elettori, che il loro voto può essere deter-
minante e incidere nelle scelte che influiscono sulla qualità della vita.
L’Unione Europea è vista da molti come la classica matrigna, come quella che osteggia lo sviluppo in Veneto. Questa narrazione avvicinerà al voto?
Il trend di aumento delle astensioni e profondo e avrà bisogno di
grandi cambiamenti per arrestarsi. I grandi cambiamenti sono anche frutto di shock, in momenti di crisi. In Veneto avete vissuto i movimenti di contrasto verso alcune decisioni dell’Europa, ma il Veneto è un’esperienza fantastica di integrazione internazionale. Ci sono quelli che hanno protestato ma ci sono esperienze di aziende fortemente orientate all’internazionalizzazione. In questa regione convivono i due aspetti, da una parte la paura ma dall’altra anche forti spinte all’internazionalizzazione. Gli elettori decideranno da che parte stare ma abbiamo sicuramente bisogno di un’Europa più forte che sappia rappresentare gli interessi di questa parte di mondo che appare sempre più un’eccezione, rispetto a mezzo secolo fa. Avremo bisogno di costruire i nuovi italiani europei, il nuovo modo di sentirsi in questa comunità europea di cui non possiamo non sentirci parte”. a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano
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messaggio politico elettorale
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Mario Rodriguez
Economia.
Interviene Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
Il Veneto brilla per “intelligenza artigiana” Le imprese di fronte all’innovazione
L
o scorso anno le imprese artigiane digitali in Veneto, hanno registrato una performance straordinaria con una crescita del 6,6% che doppia il risultato già straordinario dell’Italia, +3,3%.
La nostra regione si posiziona al Top in un andamento che risulta il migliore degli ultimi dieci anni: bisogna tornare al 2012 per trovare uno spunto migliore (+3,6%). Di artigianato digitale ne parliamo con Paolo Manfredi. consulente per la trasformazione digitale di Confartigianato Nazionale ma anche autore del libro “L’eccellenza non basta”.
“Ci sono imprenditori che hanno capito la sfida del digitale. - afferma Manfredi, - Hanno capito che cosa le tecnologie potevano fare per loro e lo hanno implementato anche in aziende molto piccole che oggi, rappresentano nella loro nicchia nel loro settore all’avanguardia. L’eccellenza però non basta, perché noi abbiamo la missione di accompagnare quante più imprese possibili, soprattutto micro e piccole, a com-
prendere a utilizzare al meglio ciò che gli strumenti digitali possono fare per le imprese. A dare libero sfogo a quella che noi in Confartigianato chiamiamo “intelligenza artigiana”, che non si contrappone ma che dà senso, corpo e calore anche alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale e che soprattutto rende i prodotti e i servizi degli artigiani qualcosa che va oltre il puro valore dell’oggetto”.
Tuttavia non tutti gli artigiani hanno le competenze per inserire l’innovazione della propria catena del valore, come fare? Cosa consigliate?
“Abbiamo bisogno di portare questa grande capacità innovativa dai singoli straordinari al sistema. Abbiamo bisogno di far capire agli imprenditori che cosa le tecnologie digitali possono fare per loro, quali problemi possono risolvere e quali opportunità possono aprire. Questo significa accompagnarli, formarli e fare in modo che diano libero sfogo alla loro fantasia che ne ha sancito il
successo”.
Cosa fa dunque Confartigianato Imprese Veneto per aiutare in questo senso le proprie aziende?
“Confartigianato ha una rete nazionale di digital innovation hub che nascono esattamente con la missione di far capire agli artigiani quali sono le opportunità e le sfide del digitale e accompagnarli perché possano cogliere queste sfide e digitalizzare la loro
impresa prima che lo faccia qualcun altro”.
Particolarmente significativa, inoltre, la realtà delle start-up innovative: sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializza-
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zione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.
“Grazie a questa costante attività di miglioramento –afferma Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato veneto contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Italy. Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi –conclude– per questo ribadiamo come sia fondamentale che la politica regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale”.
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futuro.
sul
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Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato nazionale
fare business in modo sostenibile.
I traguardi
raggiunti. L’impegno verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio
Il valore della sostenibilità: Despar
Nord presenta il Report Integrato 2023
Rappresentare e monitorare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: è questo l’obiettivo del Report Integrato che Despar Nord (Aspiag Service S.r.l), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha recentemente presentato e che descrive l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile e la responsabilità verso l’ambiente, la comunità, i collaboratori e il territorio. Festeggiati i 10 anni di certificazione ISO 14001
Sul fronte ambientale, Despar Nord si è dotata negli anni di un sistema di gestione ambientale che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente. A testimonianza di questo impegno, nel 2023 l’azienda ha festeggiato i 10 anni della certificazione ISO 14001, ottenuta per la prima volta nel 2013 quale prima azienda della grande distribuzione organizzata in Italia e il raggiungimento del traguardo di 71 siti certificati tra punti vendita, sedi, piattaforme logistiche e polo agroalimentare Agrologic. L’azienda ha inoltre investito in tecnologie per puntare a soluzioni più green attraverso l’installazione, nei nuovi punti vendita e nelle ristrutturazioni, di impianti fotovoltaici e pompe di calore ad alta efficienza in sostituzione delle caldaie a gas e impianti di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2. Dal 2014, inoltre, Despar Nord acquista certificati di garanzie di origine in riferimento all’energia elettrica impiegata: nel solo 2023 l’azienda ha utilizzato energia green per il 95,9% che ha portato a un risparmio del 64,3% delle emissioni, Scopo 2 - market based, rispetto al 2022. Anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche
3 Domande a Perché un report integrato e quale il significato per
Il Report Integrato è uno strumento di cui abbiamo scelto di dotarci dal 2011 e che illustra una visione più completa dell’operato dell’azienda che tiene conto non solo dei risvolti economico-finanziari ma anche dell’impatto sulla società e il territorio in cui si inserisce. Uno strumento sempre più ne-
virtuose: nel 2023 il 76,6 % dei rifiuti è stato avviato a riciclo. Un ulteriore segno di attenzione all’ambiente è stata, infine, la nomina di un Mobility Manager aziendale, una figura specializzata nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro attraverso la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale.
Collaboratori: benessere e crescita professionale al centro
Il Report evidenzia anche un consolidamento dell’impegno sociale e per le persone: nel 2023 Despar Nord ha accresciuto i livel-
li occupazionali nei territori di riferimento portando il totale dei collaboratori a 9.285. Inoltre, a ulteriore testimonianza dell’impegno per lo sviluppo e la valorizzazione delle persone, nel 2023 è stata riconosciuta alla sede amministrativa di Mestrino (PD) la certificazione “Family Audit”, che qualifica un’organizzazione come attenta alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro e di sviluppo dei propri collaboratori. A questo si aggiunge la proposta formativa che Despar Nord offre ai propri collaboratori con percorsi formativi specifici a seconda delle mansioni svolte, prediligendo l’importanza dell’aggiornamento continuo, fondamentale per seguire le evo-
luzioni del settore. È stata inoltre confermata la certificazione ISO 45001 per tutte le unità operative, ovvero lo standard che riguarda il Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro.
CSR, vicino ai territori e alle comunità La vicinanza ai territori e la restituzione alle comunità di parte di quanto l’azienda riceve dai clienti che scelgono il brand Despar sono ulteriori aspetti che il Report Integrato evidenzia come una delle cifre distintive dell’Insegna. Il legame di Despar con il territorio si esprime nella valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda evidenzia i piccoli produttori locali e i loro prodotti a chilometro zero, includendoli così nel canale della GDO.
Testimonianza di questo impegno è il brand “Sapori del Territorio”, il marchio che raccoglie oggi oltre 3.400 referenze a scaffale provenienti da circa 400 produttori locali. A questo si aggiungono le attività di Corporate Social Responsibility che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente sostenendo associazioni e iniziative locali. Anche nel 2023 è continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre vent’anni, al fianco di Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare, e che nell’anno ha consentito di raccogliere 1.460 tonnellate di prodotti alimentari da destinare alle famiglie maggiormente bisognose. Nell’ambito dell’impegno sociale è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie. Dalla sua nascita nel 2006 a fine 2023 l’iniziativa ha formato 150.000 alunni, di oltre 6.500 classi appartenenti a più di 1.000 istituti scolastici in più di 700 Comuni delle regioni presidiate da Despar Nord.
cessario nel contesto di un’economia globale e di un mercato in cui gli stakeholder sono alla ricerca di sempre maggiore trasparenza, in particolare per tematiche vicine alle sensibilità personali e collettive come l’approccio all’ambiente, le tematiche sociali, l’attenzione alle persone. Il Report Integrato che presentiamo è dunque un documento che illustra come l’azienda crea valore nel breve, medio e lungo periodo nel contesto in cui opera e che consente di rappresentare in modo coerente e interconnesso i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un impegno per lo sviluppo sostenibile che Despar Nord ha ulteriormente rafforzato nel 2023 promuovendo la nascita della nuova funzione aziendale ESG-Safety, che testimonia come la sostenibilità sia sempre più centrale nelle strategie aziendali.
Quale è il ruolo della nuova funzione ESG Safety?
ESG Safety è una nuova funzione aziendale che abbiamo introdotto a ottobre 2023
e che potenzia il nostro sistema di governance della sostenibilità. Si tratta di un dipartimento che nasce dall’esperienza della già esistente funzione Safety, che raggruppava gli uffici sicurezza ambientale, alimentare e sul lavoro, e che si è evoluta con l’inserimento degli uffici assicurazione, qualità e reporting ESG, creando così un’area trasversale sugli ambiti Environmental, Social e Governance. La nuova funzione punta ad avere un ruolo chiave in materia di rendicontazione delle performance di sostenibilità, secondo le linee guida previste dalla Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) dell’Unione Europea.
Il Report Integrato racconta risultati importanti già raggiunti. Quali i prossimi obiettivi dell’azienda per proseguire nell’impegno per lo sviluppo sostenibile?
La responsabilità verso la comunità, l’ambiente, i collaboratori e il territorio sono i pilastri fondamentali che guidano la strategia di valore della nostra azienda e che raccontiamo nel Report Integrato. I ri-
sultati raggiunti sono importanti e rappresentano uno stimolo ulteriore per accrescere il nostro impegno per la costruzione di un futuro inclusivo e sostenibile, mettendo radici nei territori in cui siamo presenti e portando valore alla comunità. Continueremo a farlo implementando la nostra strategia ESG che è allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. In particolare, il nostro impegno continuerà nel perseguire i sette obiettivi SDGs che la nostra azienda ha scelto come linee guida prioritarie della propria strategia di crescita sostenibile: salute e benessere, energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre le disuguaglianze, città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico. Intorno a questi obiettivi continueremo a lavorare insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder perché la nostra azienda possa essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato della GDO che significa per noi garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro,
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Angelo Pigatto
Direttore Relazioni Sindacali, Sostenibilità e Sicurezza di Despar Nord (Aspiag Service S.r.l)
Despar Nord?
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Celiachia: la terapia è una dieta sana e senza glutine
Celiachia, ogni anno vengono effettuate in Italia 10.000 nuove diagnosi, con un incremento annuo di circa il 10 per cento. L’incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi quasi 150.000.
Ma cos’è la celiachia? E’ un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in avena, frumento, farro, grano khorasan, orzo, segale, spelta e triticale. Si manifesta con una infiammazione permanente della mucosa dell’intestino, provocata appunto dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce l’apparato digerente, danneggiando l’intestino tenue e interferendo con l’assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti. Può comparire a qualsiasi età. L’unica terapia ad oggi è la dieta senza glutine.
La celiachia è un tema importante non solo per la salute di chi ne sof-
In Italia sono stati diagnosticati 150.000 casi
fre ma è una patologia che coinvolge anche aspetti legati al benessere sociale.
La Regione del Veneto, grazie al lavoro di Aziende Sanitarie e Scuole, garantisce nella ristorazione sociale collettiva, ovvero in quella scolastica, ospedaliera e nelle strutture extraospedaliere pasti senza glutine e formazione per operatori della ristorazione collettiva e per i docenti.
Inclusione e sensibilizzazione dei più piccoli sono altri due obiettivi che vengono perseguiti in special modo nel contesto scolastico, attraverso la rete regionale “Scuole che promuovono Salute”.
Con un linguaggio semplice, e immediato i minicuccioli del cartoon “La festa di compleanno di Giorgino”, realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9 Scaligera e del Gruppo Gli Alcuni, spiegano ai bambini la celiachia.
“E’ importante, in caso di sospetta celiachia, non seguire diete improvvisate e fai da te ma affidarsi ad uno specialista”, riferiscono i profes-
sionisti del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’Ulss 6 Euganea, che hanno attivato presso la sede di Camposampiero, in collaborazione con il reparto di gastroenterologia, un consultorio nutrizionale dedicato ai pazienti celiaci.
Anche presso la sede di Este, dove è attivo un ambulatorio nutrizionale di prevenzione per le malattie croniche non trasmissibili, il Sian segue con particolare attenzione i pazienti affetti da malattia celiaca. L’Ulss 6 ha quindi predisposto una brochure con tutte le indicazioni necessarie. In primo luogo, è bene sapere che i prodotti senza glutine per celiaci possono essere erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. Il medico specialista gastroenterologo consegnerà una certificazione e un modulo per richiedere un codice identificativo che consentirà di acquistare i prodotti presso le farmacie ed i negozi convenzionati. La brochure informa pure su quali alimenti possono essere assunti e quali invece sono da evitare, oltre ad una serie di consigli utili per un’alimentazione sana ed in sicurezza.
GIUGNO 2024 on-line: /category/salute/
Ipertensione arteriosa. Spesso i controlli sono fatti in modo irregolare o occasionale
Misurare la pressione, e farlo con cura, salva la vita
Tra le malattie indotte, l’infarto, l’ictus, lo scompenso cardiaco e l’insufficienza renale. Più del 30 per cento della popolazione italiana adulta ne è affetta. Aumentano i casi nei giovani
Misurare con cura e regolarmente la pressione fa vivere meglio e più a lungo.
In Italia, l’ipertensione arteriosa rappresenta la più importante causa di malattie cardiovascolari, come l’infarto miocardico e/o l’ictus cerebrale, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e contribuisce allo sviluppo di insufficienza renale cronica.
“I dati più recenti confermano che più del 30% della popolazione italiana adulta è affetta da ipertensione arteriosa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce più avanzate di età. Aumentano i casi tra bambini, adolescenti e giovani, che sono ormai pari a circa il 10%, soprattutto a causa del concomitante incremento della prevalenza di obesità”.
Non a caso lo slogan della Giornata, giunta alla XX edizione, è “Misura la tua pressione arteriosa con cura, mantienila normale, vivi più a lungo”.
Lo ha spiegato la dottoressa Cristiana Leprotti, che dirige il Centro Ipertensione dell’Ulss 3 Serenissima, incontrando la popolazione e proponendo controlli gratuiti, lo scorso 18 maggio, nel corso di un’attività divulgativa dell’Ospedale Civile di Venezia dell’Ulss 3 Serenissima.
Il 30% degli italiani ha valori di pressione arteriosa elevati, ma non lo sa perché fanno controlli in modo irregolare o non ne hanno mai fatti. Solo nella metà circa dei casi diagnosticati, poi, l’ipertensione arteriosa risulta controllata dalla terapia, mentre nella restante metà, malgrado la terapia, i valori pressori restano elevati, cioè superiori a 140/90 mmHg. Occorre quindi sensibilizzare le persone, sottolinea la dottoressa Leprotti, ad un’attenzione maggiore. “I dati raccolti dal-
la comunità scientifica – prosegue - dicono che l’aderenza e persistenza in terapia antiipertensiva rappresentano un problema nel problema: di 100 compresse di farmaco antiipertensivo, con ampie differenze tra classe e classe di farmaci e farmaci in combinazione fissa oppure estemporanea, i pazienti italiani ne assumono mediamente 60-70. Questo, ovviamente, con importanti ripercussioni sul controllo pressorio, oltre che sulla spesa sanitaria”.
Ipertensione arteriosa e conseguenze, l’attività fisica è fondamentale per la prevenzione
Anche il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima conferma la necessità di promuovere un’attenzione costante alla pressione arteriosa, poiché l’ipertensione è uno dei fattori che favorisce le patologie cardiovascolari.
“La prevenzione di queste malattie cardiovascolari, o comunque il tentativo di ritardarne l’insorgenza - spiega la dottoressa Federica Boin, del Servizio Igiene e Sanità Pubblica - passa anche attraverso l’azione sui fattori di rischio modificabili, come appunto l’ipertensione arteriosa. Che si può prevenire innanzitutto promuovendo l’attività fisica in tutte le fasce d’età, cercando alleanze con altri soggetti del territorio”.
Per questo il Dipartimento di Prevenzione ha attivato, grazie al Piano
di Prevenzione Aziendale, il percorso di promozione e adesione alla rete dei Comuni Attivi. Ben 8 Comuni del territorio sono stati riconosciuti virtuosi: è risultato particolarmente efficace il loro impegno nel sostenere occasioni, per tutte le fasce d’età, di praticare attività motoria; e ancora si è riconosciuta la loro volontà di effettuare continui interventi di riqualificazione urbana per aumentare gli spazi verdi. “In questo percorso di promozione dell’attività fisica sono state inoltre riconosciute ben 15 “Palestre della Salute” - un numero molto significativo se confrontato sul territorio regionale - dove è possibile migliorare salute e qualità di vita di persone con patologie croniche e con disabilità, attraverso l’esercizio fisico strutturato condotto da specialisti qualificati”.
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UNA RISPOSTA VIENE DAI COMUNI VIRTUOSI E DALLE “PALESTRE DELLA SALUTE”
Innovativa
metodica bioptica. Ospedale
dell’Angelo di Mestre primo in Veneto
Diagnosi del tumore del polmone: la biopsia viene dal ghiaccio
Il tumore del polmone è ancora la neoplasia con la più elevata mortalità, dovuta soprattutto alla diagnosi tardiva. Quando la Tac ha individuato la sospetta neoplasia, la moderna oncologia richiede, prima di un qualsiasi provvedimento curativo, una diagnosi preliminare sul tumore, e quindi la sua tipizzazione genetica e molecolare.
“Occorre innanzitutto prelevare una piccola porzione della massa tumorale. Purtroppo, però, le tecniche di prelievo utilizzate fin qui permettono il raggiungimento di questo obiettivo circa nel 60-70% dei casi, e così, per circa un terzo dei tumori non è possibile ottenere una diagnosi. Quando la neoplasia è collocata in una posizione decentrata rispetto all’albero bronchiale, capita purtroppo non di rado che i prelievi bioptici risultino troppo esigui per consentire all’anatomopatologo tutte le indagini necessarie” spiega il Primario di Pneumologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, Lucio Michieletto.
Per gestire al meglio questa fase preliminare, complessa e delicata, all’Ospedale dell’Angelo, Ulss 3 Serenissima, è stata istituita presso la Pneumologia una task force medicainfermieristica, dedicata alla gestione dei pazienti fino alla completa diagnosi, che ha saputo introdurre una metodica di ultimissima generazione.
Si chiama “criobiopsia” ed è la metodica più recente ed innovativa per prelevare campioni di tumore.
“Sulla scorta di alcune esperienze di centri internazionali, con cui collaboriamo, siamo stati in grado di attivare all’Angelo - sottolinea il Primario Michieletto - la metodica bioptica più innovativa e promettente, di recente acquisizione nel panorama ospedaliero italiano, la “criobiopsia” dei noduli polmonari e dei linfonodi mediastinici”.
“Con una tradizionale broncoscopia e con tecniche ecografiche endoscopiche - spiega - arriviamo all’individuazione della lesione; poi, anziché procedere alla biopsia con micropinze o aghi, introduciamo fino al tumore una “criosonda” che, attivata in loco per pochi secondi, congela una parte del nodulo e ne permette la asportazione in grossi frammenti. Da questi frammenti prelevati è possibile assicurarsi una diagnosi e una tipizzazione del tumore, riducendo al minimo i rischi”.
Questa metodica permette agli specialisti della Pneumologia dell’Angelo di raggiungere anche le sedi polmonari più ostiche: la resa diagnostica della broncoscopia viene così
incrementata, permettendo l’avvio precoce della terapia mirata.
Primo tra gli ospedali del Veneto, l’Ospedale dell’Angelo è così sulla scia dei centri eccellenti - le Pneumologie interventistiche di Bologna, Genova, Firenze, Ancona, Forlì - che in Italia hanno già introdotto questo utilizzo della criobiopsia.
“Ogni anno 50/60 pazienti del nostro territorio, che rappresentano circa il 30% dei pazienti che afferiscono con un nodulo polmonare alla nostra Unità, risultano candidabili a questa metodica e possono quindi avvalersene ottenendone i vantaggi in termini di diagnosi precoce ed efficace; e ancora, grazie alla criobiopsia vengono in questi casi evitate procedure diagnostiche più invasive, come ad esempio le toracotomie chirurgiche”.
La Pneumologia dell’Angelo è giunta all’utilizzo della criobiopsia a partire dalla precedente esperienza con la crioterapia, attualmente utilizzata per le criodisostruzioni bronchiali, e dall’esperienza sviluppata relativamente all’utilizzo della sonda ecografica radiale - la casistica dell’Angelo è la più numerosa in Veneto - che è la metodica necessariamente accoppiata alla criobiopsia.
L’innovativa metodica dell’utilizzo della criobiopsia è gravata, anche se in casi rarissimi, da alcune possibili complicanze; pertanto, viene eseguita nel corso di un breve ricovero.
L’utilizzo della criobiopsia non comporta costi elevati: il costo della criosonda monouso paragonabile a quello di un ago per agoaspirato transbronchiale.
Monte Grappa, il progetto per studenti “Malghe didattiche” in collaborazione con l’Ulss 2 Marca Trevigiana
Monte Grappa, parte la prima edizione del progetto per studenti “Malghe didattiche”, programmato dal tavolo Natura e Salute, in collaborazione con i Servizi Veterinari e il Servizio Promozione della Salute dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Si tratta di un’iniziativa che rientra nell’ambito del Piano d’azione Riserva biosfera MAB Unesco Monte Grappa 20212031.
Ma in cosa consiste?
Alcune malghe del massiccio ospiteranno studenti delle superiori per un’esperienza lavorativa e didattica durante la stagione dell’alpeggio 2024, un’occasione unica per vivere e imparare
direttamente dalla natura. Malga Mure, Cason del Sol, Val de Foje e Paradiso saranno le prime strutture coinvolte, e accoglieranno quattro studenti delle scuole che si trovano all’interno del territorio compreso nell’area di pertinenza dell’Ulss 2, ciascuna per tirocini di una o due settimane. Saranno proposte attività legate alla gestione dell’ambiente naturale, all’allevamento e alla produzione casearia. Se il progetto avrà successo, verrà esteso a tutto il territorio del Monte Grappa. Un’opportunità imperdibile per scoprire e valorizzare il nostro meraviglioso patrimonio naturale!
E’ la criobiopsia che consente di individuare la neoplasia allo stadio iniziale per procedere in modo efficace alla sua tipizzazione genetica e molecolare e individuare la cura
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Firmato l’accordo. Comune di Padova, insieme a Ulss 6 Euganea e all’Ust
Una rete per arginare il triste fenomeno della dispersione scolastica fra i giovani
Si tratta di una collaborazione che coinvolge
Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale
n accordo di rete per contrastare la dispersione scolastica che coinvolge il Comune di Padova, in qualità di capofila del progetto, l’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale Padova e Rovigo, l’Azienda Ulss 6, Veneto Lavoro, il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti di Padova, il Dipartimento Fisppa dell’Università degli Studi di Padova, Sistema della Formazione Professionale. E’ stato firmato un accordo per tutelare minori e giovani adulti a rischio di marginalità.
Il progetto è rivolto a minori e giovani adulti e alle loro famiglie o figure di riferimento, con l’obiettivo di promuovere il successo e il benessere scolastico, formativo, educativo. Un obiettivo che viene perseguito attraverso percorsi che implicano processi di apprendimento derivanti dall’esperienza, con lo scopo di far acquisire ai ragazzi quell’autonomia e consapevolezza necessarie per il bene proprio e della comunità di cui sono parte.
Il percorso esperienziale si snoda lungo tre macroaree di intervento: area istruzione e formazione, area riorientamento lavoro e stage, area socio sanitaria e socio educativa.
L’area istruzione e formazione riguarda la fascia d’età che va dai 14 ai 17 anni, ed ha come destinatari minori in obbligo scolastico e giovani adulti che sono interessati ad un rientro nei percorsi di istruzione o formazione abbandonati
o non conclusi. Le azioni previste sono mirate all’assolvimento dell’obbligo di istruzione attraverso piani di studio personalizzati, stage orientativi, finalizzati a motivare riorientando e supportando ragazzi o ragazze che vivono situazioni di fragilità.
L’area riorientamento lavoro e stage riguarda giovani adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico ma non hanno concluso alcun percorso formativo. Sono due le fasce d’età dei destinatari: dai 16 ai 18 anni e dai 18 anni ai 21. L’obiettivo è la presa in carico dei minori in situazioni di abbandono scolastico che vogliano, tuttavia, provare ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di orientamento e stage formativi. In questa fase è prevista la figura del case manager,
proprio per accompagnare ragazzi o ragazze nella nuova dimensione lavorativa, orientandoli e seguendoli nei contatti e colloqui con operatori del mercato al fine di definire i percorsi di inserimento più adeguati.
L’area sociosanitaria e socioeducativa è rivolta a minori e giovani con patologie cliniche conclamate, in dispersione scolastica e formativa, che si trovano in situazioni di vulnerabilità personale o familiare. L’obiettivo, anche in questo caso, è la presa in carico e la definizione di interventi specifici che consentano il reinserimento di ragazzi o ragazze nel circuito educativo o formativo professionale raggiungendo, nel contempo, almeno un livello minimo di inserimento socio occupazionale.
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NUOVI ITINERARI UMBRI
Ecco i borghi “resuscitati” Da quello caro a Galileo al regno del benessere
C’è un’Umbria nascosta che riprende vita grazie a progetti visionari: Gualdo Cattaneo ora è un albergo diffuso, Borgobrufa un’oasi di piaceri per corpo, mente e palato; a Bastia Umbra una nobile cascina diventa un food&wine resort “green”. Olioturismo a Bettona fra piante secolari e ad Assisi si cena sopra una domus romana
di Renato Malaman
Quella tozza e solitaria torre cilindrica che domina Gualdo Cattaneo quali segreti cela? Nel 1624 ospitò per due notti Galileo Galilei, più interessato però ad osservare un cielo nero come l’inchiostro che a godersi il letto… E quell’ulivo ultrasecolare dimenticato per anni nella campagna di Bettona, ma che rende poetico l’orizzonte tra l’Abbazia di San Felice e il borgo medievale di Collemancio di Cannara? L’ha riscoperto la famiglia Decimi e gli ha regalato tanti giovani “fratelli”, ricevendo in cambio un olio da premio e tanta pace. E quella grande cascina, immersa in un verde fiorito, che spunta fra distese di seminativi nell’agro di Bastia Umbra? Ci ricorda che per i nobili Bianchi era “La Favorita”… Una famiglia modenese oggi ha ridato significato al suo nome. Ecco, se tutti questi luoghi potessero parlare, che Umbria racconterebbero? Che storie porterebbero a galla? Un’Umbria sicuramente ricca di sorprese… E Brufa di Torgiano, grappolo di case con vista sull’infinito, dove un visionario coltivatore di tabacco ha coronato il sogno di realizzarvi una Spa con l’Umbria intorno? Questo luogo racconta che il progetto “Borgobrufa”, un’idea di resort green all’insegna della sostenibilità, si è rivelata lungimirante, dando lavoro a giovani e a piccoli produttori della zona; com’era nelle intenzioni di Andrea e Ivana Sfascia. L’Umbria delle sorprese, si diceva, perché da quella torre cara a Galileo una coppia di Roma, Giorgiana Guidi e il marito Raffaele Tomaino, è partita nell’audace sfida di ridare vita al borgo antico di Gualdo Cattaneo, trasformandolo in una sorta di originale albergo diffuso, con tanto di ristorante dal camino sempre acceso e dalle dichiarate ambizioni (già arrivata la segnalazione della Michelin). Progetto visionario. “Giunsi qui in una fredda sera di novembre, accolta dal vento e da uno spaurito gatto nero – ricorda Giorgiana - La vecchia osteria era chiusa, la bottega pure. Ma questo borgo mi aspettava”. Giorgiana in quattro anni ha compiuto un mezzo miracolo, resuscitando un paese di cui si ha notizia dal 975, quando Ottone III di Sassonia lo diede in feudo al conte Edoardo Cattaneo. Oggi Gualdo Cattaneo, arroccato su una collina circondata da uliveti e vigneti, grazie al “Grottino Hosteria e Residence” è un modello di ospitalità diffusa: il ristorante è stato realizzato nella vecchia canonica. Sopra ci sono le camere con vista tramonto. Nella piazzetta, in un altro edificio antico, c’è il bistrot, meta di tanti giovani per l’aperitivo ma anche fulcro delle iniziative ideate da Giorgiana: musica, passeggiate, pic nic, risveglio muscolare fra le vigne. Già, l’Umbria in filigrana raccontata da queste realtà pregne di genius loci è capace di andare oltre i luoghi comuni, intrecciando spiritualità a cultura e storia. Metti ad esempio Assisi: nel Palazzo che nel 1549 fu dimora del cardinale Bartolomeo
Roverella ecco un altro sogno realizzato: si deve all’ostinazione del proprietario Roberto Damaschi, una sorta di Indiana Jones locale, il completamento degli scavi che hanno permesso di scoprire una domus romana. Oggi alla “Locanda del Cardinale” si può stare seduti a tavola immersi nella storia dell’arte. Sopra le sale con gli affreschi cinquecenteschi, sotto altre due epoche: quella medievale fatta di mattoni e di volte e sotto ai piedi il pavimento di vetro, con vista mosaici della domus.
E quell’ulivo ultrasecolare, pianta iconica del frantoio “Decimi” di Bettona cosa racconta? Graziano e Romina Decimi vi hanno colto un messaggio di rispetto per il territorio, ergendolo a simbolo della loro proposta di “olioturismo”. “Ci ha mosso la passione. Nel 2004 avevamo 50 piante, oggi sono 2700. Puntiamo alla qualità senza compromessi, aiutati da un territorio straordinario come i Colli Martani e dalle nuove tecnologie. Pur rimanendo intimamente artigiani”. Le porte del frantoio sono sempre aperte, per condividere paesaggio e valori. E perché no? Anche i premi ottenuti, come il recente e prestigioso “The Best 20 Flos Olei 2024.
La visita al frantoio è una delle tante experience proposte da “La Favorita” di Bastia Umbra che la famiglia modenese Capedri ha trasformato in un food&wine resort, senza disperdere il ricordo dei nobili Bianchi. Un’esperienza che spazia dalla mixology ai trattamenti benessere, passando per caseifici e microbirrifici, fino alla norcineria e alla fabbrica del cioccolato. I Capedri hanno scelto questo eremo della natura dopo i tanti fasti modenesi. “Nei nostri locali di Sassuolo e poi di Modena si beveva Champagne fino all’alba. Le notti stavano cambiando stile – dice papà Domenico -. Da noi era di casa anche l’amico Ancelotti”. In Umbria ha voluto venirci il figlio Cesare, poi si sono aggiunti anche il papà e mamma Rosy, famosa per i suoi tortellini e lo gnocco fritto. “Qui stiamo bene noi e vogliamo far stare bene gli ospiti - confessa Cesare – La tradizione di cucina emiliana aiuta”. La gastromixology porta nei cocktail anche il Lambrusco e l’aceto balsamico. Le camere della cascina dispongono di piccole spa e fra le vigne c’è una piscina. Era nato da un’idea di agriturismo etico anche Borgobrufa. La famiglia Squarcia veniva dal tabacco, conosceva la fatica del lavoro nei campi, ma anche la qualità delle produzioni frutto di amore per la terra. Ed ecco l’idea geniale: Borgobrufa diventa un resort, ma dai connotati originali per valorizzare il prezioso paesaggio di colline che ha intorno, per premiare l’impegno di una settantina di piccoli produttori agricoli e per dare anche un respiro artistico al “vendere benessere”. Arrivando si attraversa il Parco delle Sculture. Il paesaggio è il protagonista ovunque: dalle piscine alla fino alla vetrata panoramica del ristorante “Quattro Sensi”.
L’altro ristorante, “Elementi”, uno dei tre “stellati” dell’Umbria, è il luogo dove il giovane chef Andrea Impero, esalta il lavoro degli artigiani del gusto della zona: agricoltori, allevatori, norcini, casari, frantoiani. Borgobrufa propone una linea di cosmesi con i prodotti del luogo e guarda alla qualità totale dell’accoglienza. Le opere di Christofer Domiziani imprezioscono gli ambienti. Una concessione al gossip? La Imperial Emotion Suite, ben 480 metri quadri, è un piccolo wellness hotel privato, con ingresso riservato, check-in in camera, room service e servizi da favola per godere in totale privacy di una Spa personale. Nuovi turismi, appunto. Ma l’Umbria nascosta, per fortuna, è spesso anche accessibile.
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La piazzetta di Gualdo Cattaneo, vista dalla torre che ospitò Galileo. Sotto: la vetrata panoramica del “Quattro Sensi” di Borgobrufa; Qui a destra l’olivo ultrasecolare del frantoio
“Decimi” di di Bettona. Sopra: Domenico Capedri al banco
dell’Osteria Modenese alla
“Favorita”. a destra la Domus romana sotto il pavimento della Locanda del Cardinale di Assisi
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Bridgerton, terza stagione Ma la serie non è più quella
Torna Bridgerton coi suoi amori da sogno. La saga Netflix dai romanzi di Julia Quinn debutta la sua terza stagione sovvertendo il paradigma narrativo che è stato colonna portante delle passate stagioni.Sembra passata un’era geologica dal 2020 ma è innegabile che questo incantesimo fatto di romanticismo saccarino si sia innegabilmente spezzato. Non è certo colpa dei suoi protagonisti, Luke Newton e Nicola Coughlan. Pur non condividendo la stessa alchimia di Phoebe Dynevor e Regé Jean-Page, Penelope e Colin cercano di non farci rimpiangere Anthony e Kate, i quali finiscono comunque per rubare loro la scena ogni volta che appaiono sullo schermo.Ritroviamo Penelope senza più il suo grande amore né la sua migliore amica. È una donna con le sue consapevolezze - in primis, quella di lasciare la casa di famiglia il prima possibile - e col desiderio di accasarsi per esorcizzare lo spettro della vecchia zitella che aleggia sulla sua testa.Con un cambio di guardia al timone - Chris Van Dusen ha lasciato il comando a Jess Brownell -, la terza stagione di Bridgerton parte lenta, troppo lenta. La pletora di storie secondarie - il debutto di Francesca, un nuovo amore per Violet, le capriole a letto di Benedict - sembra quasi congegnata per puntellare una trama principale, quella di Penelope e Colin, che non è in grado di tenere in piedi la baracca da sola. A peggiorare le cose ci si mette pure Netflix stesso che - contraria-
mente alle due stagioni precedenti e allo spin-off Queen Charlotte - decide di distribuire la stagione in due parti. Il risultato è che i primi quattro episodi risultano un estenuante preliminare in cui la trama fatica a mantenere un ritmo, trascinandosi verso un climax che non potrà mai definirsi tale. Forse abbiamo preteso troppo da Bridgerton: è una serie tratta da romanzi rosa che ha come solo scopo quello di farci sognare, non ha mai di certo avuto la pretesa di rivoluzionare la televisione. Eppure se si toglie il “pleasure” dal “guilty”, resta solo il senso di colpa di aver forse potuto impiegare meglio meglio quelle quattro ore spese davanti alla tv.
“Un gentiluomo a Mosca” Così è nata la Russia di oggi
Ètrasmessa su Paramount+ la miniserie “Un gentiluomo a Mosca”, adattamento del romanzo best-seller di Amor Towles. La serie ha come protagonista il conte Alexander Rostov che, all’indomani della rivoluzione russa, scopre che il suo passato dorato lo pone dalla parte sbagliata della storia.Scongiurata l’esecuzione immediata, il nobile è esiliato da un tribunale sovietico in una mansarda dell’opulento Hotel Metropol, minacciato di morte se dovesse rimettere piede fuori. Mentre gli anni passano e alcuni dei decenni più tumultuosi della storia russa si svolgono al di fuori delle porte dell’hotel, le circostanze gli permettono di entrare in un mondo molto più ampio di scoperte emotive. Mentre costruisce una nuova vita tra le mura dell’hotel, scopre il vero valore dell’amicizia, della famiglia e dell’amore. “Anna Urbanova è una vera diva del cinema degli anni Venti. Al suo incontro col conte Rostov capisce di volerlo anche solo per una notte. È una donna che ama accentrare l’attenzione su di sé e non ama perdere: interpretarla è stato un vero spasso,” racconta l’attrice Mary Elizabeth Winstead che veste i panni della protagonista femminile. Affrontiamo il proverbiale elefante nella stanza: il protagonista nonché produttore della serie è Ewan McGregor, suo marito. Il coinvolgimento di Winstead nella parte della donna che si invaghisce di Rostov/McGregor è l’ennesimo caso di
nepotismo a Hollywood? L’abbiamo domandato alla diretta interessata. Lei semplifica: “Ewan fece il mio nome ai produttori per la parte di Anna Urbanova, e alla fine cedetti e sostenni un provino”. “Un gentiluomo a Mosca” è un racconto che - attraverso il passato - racconta la Russia di oggi. C’è politica in questa serie? “Sarebbe sbagliato pensare il contrario, ma diciamo che nel caso della nostra serie ci soffermiamo a raccontare le origini di quei fenomeni che hanno portato la Russia alla situazione deflagrata che conosciamo purtroppo molto bene,” risponde Winstead.
Sembra passata un’era geologica dal 2020 ma è innegabile che questo incantesimo fatto di romanticismo saccarino si sia innegabilmente spezzato
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con l’arrivo del mese di giugno l’estate fa il suo ingresso, portando con sé temperature più calde, giornate soleggiate e la voglia di frutta e verdura fresche e idratanti per rinfrescarsi e ristorare l’organismo
LINGUINE AL PESTO DI ZUCCHINE MANDORLE E MENTA
Un condimento gustoso e profumato. Un piatto semplice da preparare e fresco. Un primo vegetariano perfetto per la stagione estiva
Ingredienti: 480 g di linguine; 500 g di zucchine; 100 g di parmigiano; 50 g di mandorle pelate; 40 g di mandorle a filetti; 18 foglie di menta; spicchio d’aglio; prezzemolo; olio; sale e pepe
Preparazione: Tagliare le zucchine a rondelle e saltarle in padella con olio. Nel frattempo, cucinate le linguine. Una volta cotte le zucchine frullarle con le mandorle, l’aglio, la menta, sale olio e un po’ d’acqua di cottura della pasta. Aggiungere eventualmente ancora un po’ di olio in base alla cremosità che volete ottenere. Scolare la pasta condirla con il pesto e aggiungere un ultimo il parmigiano. Per donare un tocco scenografico alla ricetta e insaporire maggiormente potete
SEPPIE GRATINATE CON OLIVE E CAPPERI
Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.
Ingredienti: : Un piatto gustosissimo e leggero, perfetto per un menù di pesce veloce e sfizioso
Preparazione: Tagliare le seppie ad anelli. In una padella far soffriggere l’aglio schiacciato con due cucchiai d’olio, poi aggiungere le seppe e lasciare insaporire a fuoco vivo. Unire le olive e i capperi ben sciacquati. Coprire la padella e far cucinare circa una mezz’ora. Quando le seppie saranno morbide, trasferitele con il loro liquido in una pirofila da forno abbastanza ampia. Aggiungere pangrattato e prezzemolo tritato. Mescolare bene e ungete con un filo di
PLUMCAKE ALLE ALBICOCCHE
Un delizioso dolce da forno semplice, saporito e leggero, ideale per cominciare la giornata con una nota golosa
Ingredienti: 1180 g di farina; 3 uova; 200 g di albicocche; 180 g di zucchero integrale di canna; 180 g di burro morbido; 1/2 bustina di lievito per dolci; 1 cucchiaino di estratto di vaniglia; 30 g di mandorle a lamelle; 1 pizzico di sale
Preparazione: Unire in una ciotola il burro insieme allo zucchero e montare il tutto fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere le uova, il sale e l’estratto di vaniglia, e incorporare la farina e il lievito setacciati. Unire all’impasto le albicocche tagliate a fettine, tenendone da parte alcune. Mescolare delicatamente con una spatola e versare il composto all’interno di uno stampo da cake da 25 x 11 cm. Aggiungere le mandorle a lamelle e cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 50-60 minuti.
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Rubrica a cura di Sara Busato
ARIETE BILANCIA
Stanno per arrivare i giorni tanto attesi, che a lungo hai preparato con pazienza e dedizione. L’entusiasmo prende il sopravvento ma va controllato
TORO
Avevi tanto timore di fallire e invece, ancora una volta, hai avuto conferma delle tue capacità e dell’affetto che ti circonda. Non dimenticartene
GEMELLI
Goditi ancora per qualche settimana la vita con leggerezza ed ottimismo. Continua a sorridere e a gioire di quanto ti accade. Per le nubi c’è sempre tempo
CANCRO
Non sei proprio predisposto a stare al centro dell’attenzione e, anzi, hai bisogno di un momento di pausa e di solitudine per ricaricare le batterie e vederci chiaro
LEONE
Sei sempre geloso delle tue emozioni e concedi pochi spazi a chi desidera starti accanto. A chi ti chiede un’occasione non negarla, potrebbe sorprenderti positivamente
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Sei comprensiva e disponibile ma non riesci ad abbandonare le tue incertezze che non ti consentono di vivere a pieno le tue esperienze
Giugno
Giugno, il calore dell’estate aiuta a sorridere
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Micaela Faggiani
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