Migranti: l’Europa tace, le nostre città accolgono
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Migranti: l’Europa tace, le nostre città accolgono
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SUCCESSO PER LA CICLABILE
uest’anno, probabilmente, in Italia avremo accolto più di 200 mila migranti. In Veneto abbiamo già superato quota 9 mila, dall’inizio dell’anno. L’accoglienza, questa la parola giusta, è un impegno quotidiano. Complesso, pieno di insidie, dove lo sforzo è comune: del Governo, delle Regioni, delle Prefetture. Ma anche e soprattutto della catena finale di questa lunga filiera: i Sindaci, le associazioni e i cittadini. Le problematiche sono quotidiane e pragmatiche. Abbiamo già vissuto nel recente passato tanti episodi “limite”, dove l’accoglienza è stata scambiata da alcuni come semplice “parcheggio” provocando enormi problemi di sicurezza e integrazione. L’accoglienza deve essere “sartoriale”, caso per caso, perché possa avere successo e non si trasformi in una resa indiscriminata. In tutto questo l’Europa guarda da lontano, da Bruxelles, in silenzio. Dove sono le forze di Protezione Civile dell’UE? Dove sono le navi europee? Dov’è il meccanismo di redistribuzione e, se necessario, di rimpatrio di Bruxelles? Domande che cadono nel vuoto. Lasciandoci soli - Governo italiano, Regioni e Sindaci - e cercare di fermare un’incredibile pressione. Attendo, con poca fiducia, risposte.TREVISO OSTIGLIA: IN UN ANNO REGISTRATI OLTRE OTTOCENTOMILA
La riflessione del Presidente Zaia e il dibattito proseguono nelle pagine regionali di questa edizione.
Simbolo del turismo lento e sostenibile, la pista gestita dalla Federazione dei Comuni del Camposampierese piace e conquista numeri da record
PASSAGGI SU DUE RUOTE Servizio a pag. 21
I SINDACI DISPONIBILI AL CONFRONTO SULL’ACCOGLIENZA
DIFFUSA, NO AI MAXI ASSEMBRAMENTI
FORZA ITALIA IN VENETO È SEMPRE
Scuola, si può fare di più Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Boom di partecipazione e grande successo per l’edizione 2023 di Mivao svoltasi nei dieci Comuni della Federazione del Camposampierese. L’iniziativa ha toccato tutti i territori comunali con tappa doppia nel Comune di San Giorgio delle Pertiche (nel capoluogo e nella frazione di Arsego. Mivao nella lingua veneta è traducibile in “io vado”, ed indica non solo “il movimento” bensì “la volontà e la decisione di muoversi, di agire, di fare qualcosa”: è la parola giusta per sintetizzare l’idea di “movimento di gambe e di testa” e l’attenzione, mediante la conoscenza del territorio, della cultura, dell’identità e del turismo veneto. Le bellezze del territorio del Camposampierese sono davvero tante e si possono vedere e conoscere camminando. Due i percorsi pensati per i partecipanti di tutte le età e preparazione atletica:, uno per i camminatori ed uno per coloro che intendono correre, della durata di circa 1 ora ciascuno, con andature che più si adattano ad ogni esigenza e capacità.
Tutti hanno potuto, dunque, partecipare:, da chi corre a chi passeggia fino a chi spinge il passeggino, insomma .proprio tutti. Con un valore aggiunto: fare quattro chiacchiere con vecchi e nuovi amici, testare il proprio stato fisico, conoscere nuove realtà. L’importante è stata la voglia di divertirsi. E Mivao, anche per l’edizione 2023, è stato tutto questo. Attraverso lo sport e il benessere, Mivao ha abbracciato tutti i dieci Comuni del Camposampierese promuovendone le eccellenze artistiche e paesaggistiche e assecondandone la voglia di socialità. “Alla base dell’iniziativa c’è la voglia di stare assieme per far fare sport e movimento” hanno spiegato i promotori -. Con questo progetto vogliamo anche valorizzare i molti pregevoli percorsi presenti nel territorio che spesso toccano o lambiscono interessanti luoghi naturalistici e storico artistici”. (n.m.)
del Camposampierese Ovest
è una testata giornalistica di proprietà di Srl
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Questa edizione raggiunge le zone di Campodarsego, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche, Villa del Conte, Villanova di Camposampiero e per un numero complessivo di 11.483 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
La scuola ci riguarda e ci deve stare a cuore, come raccomandava don Milani attraverso il motto “I Care” che campeggia sul muro della sua povera aula di Barbiana. E’ l’esatto contrario del fascista “me ne frego”, un atteggiamento che ancora serpeggia - anche se non lo vogliamo ammettere - e ci induce a non rivolgere la dovuta attenzione alla scuola, che pure coinvolge un considerevole numero di persone, oltre agli stessi studenti. “Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato, - raccomandava lo scorso anno il presidente della Repubblica Mattarella - dalla gestione senza respiro o burocratica. Abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività, capacità di iniziativa. Investire nella scuola significa quindi costruire un domani più solido, per tutti. E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono, ovviamente, assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni”. In questi ultimi anni, infatti, ci sono maggiori risorse economiche per le scuole, in particolare per gli edifici. Sappiamo bene quali sono le condizioni strutturali e quanto siano necessari gli interventi di adeguamento anche sul fronte della sicurezza e dell’efficienza energetica. Ma quello che si fa per la scuola, anche con le risorse del Pnrr che poi lasceremo come debito in eredità ai nostri figli, non può limitarsi al cappotto o alle nuove finestre. Proprio con i fondi europei si sta attuando infatti una riforma del sistema scolastico che punta a nuovi “ambienti di apprendimento” in cui la tecnologia la fa da padrona, a nuove figure di docenti, fino ad un nuovo sistema di valutazione della capacità didattica degli insegnanti. Ma poi c’è la realtà di tutti i giorni, dal precariato dei docenti alla mancata continuità di insegnamento in alcune classi, dalla penuria di insegnanti di sostegno ai costi in crescita per le famiglie, sia su fronte del libri che dei trasporti. Ecco allora che si può e si deve fare di più, giorno per giorno.
Migliaia i partecipanti alle 11 tappe nel Camposampierese
Entro la fine dell’anno sul nostro territorio di Campodarsego andremo ad installare ulteriori 41 telecamere di videosorveglianza, compresi tre portali a lettura targhe. Queste si aggiungono alle 31 già in essere compresi due portali». Ad annunciarlo è il sindaco di Campodarsego Valter Gallo in sede di presentazione del progetto a cura della Federazione dei Comuni del Camposampierese di cui appunto Campodarsego fa parte. L’amministrazione comunale al momento del suo insediamento ha deciso di accantonare ogni anni 30 mila euro proprio per il progetto di videosorveglianza. Ebbene con i soldi accumulati nel primo anno si è proceduto ad installare la prima parte di oc-
chi elettronici. Con quelli relativi all’ultimo biennio, con l’aggiunta di circa 40mila euro provento dei verbali elevati dalla polizia locale al Codice della strada, si provvederà a realizzare questo maestoso progetto che farà il territorio di Campodarsego uno tra i più videosorvegliati del Camposampierese. Il sindaco Gallo ha poi precisato un dettaglio fondamentale. «Questi nuovi occhi elettronici –ha sottolineato il primo cittadino -, oltre ad andare a monitorare le zone di confine del nostro territorio, saranno installati in tutti gli obiettivi sensibili del paese, dalle aree verdi, alle scuole, ai parchi,
alle strade più trafficate. Non serviranno ad elevare multe per l’eccesso di velocità, ma saranno un ottimo e valido deterrente contro la criminalità e strumenti investigativi preziosi per le forze di polizia». E ancora: «È mio desiderio avvisare la collettività che non è nostra intenzione fare cassa, ma tutelare la popolazione da reati predatori e ogni forma di illecito che dovesse consumarsi nel nostro perimetro comunale. Penso soprattutto a coloro che abbandonano i rifiuti per strada in maniera incivile». Il controllo delle immagini della videosorveglianza con un “grande occhio” costantemente vigile sul territorio sarào possibile grazie ai mezzi all’avanguardia a disposizione della centrale operativa della Polizia locale della Federazione del Camposampierese ubicata nei locali di piazza Castello a Camposampiero della polizia locale della Federazione. «Abbiamo a disposizione ha specificato il comandante Antonio Paolocci una base logistica di assoluto valore che in tempo reale ci consente di avere un controllo capillare su tutti e dieci i territori di nostra competenza. Si può fare ancora molto per ottimizzare i risultati, ma devo dire che negli ultimi tempi l’ausilio della videosorveglianza in attività di prevenzione e repressione del crimine è stata soddisfacente». Proprio grazie alla videosorveglianza giovedì sera i carabinieri sono riusciti a rintracciare a Camposampiero un cittadino di Piombino Dese che era uscito in auto da casa la mattina e si era perso, non riuscendo più a fare rientro al proprio domicilio. (n.m.)
Il primo cittadino Valter Gallo: “È un imponente progetto di sicurezza, ma non sarà per fare cassa. L’obiettivo è tutelare la popolazione da reati e ogni forma di illecito. Penso anche a coloro che abbandonano i rifiuti per strada in maniera incivile”
La ditta Antonio Carraro, leader nella produzione di trattori speciali, continua a investire nelle tecnologie legate alla mobilità elettrica e diventa socio di maggioranza di On Charge Mobility, l’innovativa azienda specializzata in servizi di mobilità elettrica. Con l’obiettivo di offrire ancor più solidità e prospettive all’azienda nata come piccola startup e ora competitor con i più grandi provider di servizi di ricarica, la Carraro ha acquisito la maggioranza delle quote societarie di On Charge per portare a termine le prossime installazioni su tutto il suolo nazionale ed espandere, già entro la fine del 2023, l’attività della società anche all’estero, con prevalenza sul mercato europeo, privilegiando la scelta di impianti di ricarica ad alta potenza. I numeri già sorridono alla On Charge con
i suoi 160 megawatt per oltre 6mila utenti, 236 punti di ricarica attiva e oltre 1.500 punti di ricarica in fase di installazione. Grazie all’iniezione di fondi apportata dal nuovo assetto On Charge arriverà a installare, entro la fine di ottobre 2023, più di 840 punti di ricarica con infrastrutture di ricarica alimentate con corrente alternata e una buona percentuale di sistemi con corrente ultrarapida. La sfida per l’azienda nelle sue proiezioni future è di arrivare a concretizzare e superare il piano industriale che prevede l’installazione e l’operatività di oltre ottomila punti di ricarica entro il 2027. Un risultato ambizioso che prevede un investimento complessivo di oltre 100 milioni di euro con un dimensionamento organico stimato intorno alle 50 unità.
Telecamere in aree verdi, scuole, parchi, strade trafficate
Grande partecipazione e successo di pubblico per la rassegna teatrale estiva per famiglie, che ha toccato da giugno e fino a settembre gli splendidi dieci Comuni del Camposampierese. L’obiettivo che i promotori si erano prefissi è stato raggiunto: oltre alla partecipazione le proposte teatrali volevano, infatti, riuscire a creare momenti di condivisione, ascolto, socializzazione, immersione nella natura attraverso l’arte del teatro. Il teatro consente, infatti, una condivisione diretta, empatica e collaborativa con il pubblico, in quanto lo rende partecipe attraverso enigmi, musiche e video curati per l’occasione. In questa rassegna estiva targata 2023 la famiglia è diventata protagonista dello spettacolo, non solo come nucleo singolo, ma in condivisione con le altre famiglie. Elemento quest’ultimo fondamentale per ridare linfa vitale alle relazioni personali, dopo il difficile periodo pandemico. Gli spettacoli proposti si sono, inoltre posti, uno scopo educativo e divulgatore di idee, accostando la spettacolarità e la fascinazione alla riflessione. La rassegna teatrale ha proposto in tutto 14 spettacoli. Si è iniziato il 13 luglio a Villanova di Camposampiero, in Piazza Mariutto, con
Barabao Teatro in “Pinocchio Pop”; 14 luglio Villa del Conte, Oasi Vallona, Barabao Teatro in “Non chiamatemi cenerentola”; 20 luglio, Villanova di Camposampiero, Piazza Mariutto, Barabao Teatro in “La casetta di marzapane”; 25 luglio, Loreggia, sala cinema Parrocchia di Loreggia, Veronica Gonzalez in “C’era due volte un piede”; 25 luglio Camposampiero, Villa Campello, Fratelli dalla Via/La Piccionaia in “Sbum! yes we cake”; 27 luglio San Giorgio delle Pertiche, impianti sportivi comunali, Febo
Teatro in “Balocchi in fuga”; 28 luglio, Massanzago, Giardino di Villa Baglioni, in caso di pioggia recupero in data da definirsi, Febo Teatro in “La stamberga delle scarpe”; 30 agosto, Campodarsego, Teatro Aurora, Alberto De Bastiani in “La bella fiordaliso e la strega tirovina”; 6 settembre, Campodarsego, Parco “Tergolandia”, Fondazione Aida in “Le sorelle Van Stories”; “; 7 settembre, Borgoricco, teatro “Aldo Rossi”, Veronica Gonzalez in “C’era due volte un piede”. (n.m.)
L’amministrazione comunale di Campodarsego ha confermato il servizio di trasporto e consegna pasti caldi a domicilio. Il servizio è stato affidato al Consorzio Arcobaleno Società Cooperativa Sociale che si avvale per la gestione dell’associata Cooperativa Pastelli, con sede a Camposampiero. Il servizio è stato confermato a partire dal mese di settembre e fino a tutto il mese di
novembre 2023. L’attività sociale è rivolta in particolare alle persone non autosufficienti ed in condizione di disagio sociale. Il trasporto e la consegna di pasti a domicilio hanno lo scopo di garantire a tali persone la permanenza nel loro ambiente familiare e sociale, fornendo la consegna a domicilio i pasti confezionati, in base ad una dieta personalizzata. Viene erogato per un periodo ed un numero pasti variabili, in base alla valutazione del servizio sociale.
Servizi ai cittadini. L’assemblea dell’Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione ha approvato il bilancio
Un patrimonio in crescita, un fatturato di circa due milioni di euro, zero debiti con le banche e un utile di circa 5 mila euro, in linea con quello dell’anno scorso. Sono dati molto positivi quelli contenuti nel bilancio di esercizio 2022 dell’Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione, compartecipata al 79% dalla Federazione dei Comuni del Camposampierese, con il 20% dalla multiutility Etra e con l’1% dal Comune di Carmignano sul Brenta. É stato presentato dall’amministratore unico Michele Genovese e approvato dall’assemblea dei soci. I numeri della srl, che eroga servizi strumentali ai Comuni del territorio e a Etra, evidenziano un fatturato esattamente di 1.987.000 euro di cui il 90% da servizi ai soci (in diminuzione rispetto ai 2,5 milioni del 2021 a seguito del trasferimento all’esterno di alcune attività di tecnologia dell’informazione e comunicazione) e un utile netto di 5.163 euro in linea con quello dell’anno precedente e con gli obiettivi di budget. Il bilancio di esercizio
“Un risultato realizzato con un organico di 40 dipendenti – afferma Genovese -, sei in più rispetto al 2021, di cui due terzi donne con molti rapporti di lavoro a tempo parziale, in un contesto, qual è una società di servizi, dove il personale rappresenta la risorsa più importante dalla quale dipende la qualità dei servizi erogati. Sul piano patrimoniale e finanziario
si registra un ulteriore rafforzamento della società che ora ha un patrimonio netto di 177 mila euro (nel 2016 i soci avevano ricapitalizzato la società con un capitale di 50mila euro), non ha debiti verso le banche e dispone di liquidità per oltre 267 mila euro dopo aver realizzato un importante investimento finanziato con mezzi propri nell’acquisto di un immobile a Camposampiero e locali per archivio e magazzino nelle vicinanze di Villa Querini, per risparmiare sugli attuali costi di affitto e per disporre anche di spazi da mettere a disposizione per nuovi servizi. Andremo nel corso del 2023 ad assumere un mutuo di circa 250 mila euro per i necessari lavori e gli arredi”.
Il bilancio sociale
Asi ha, inoltre redatto, il bilancio sociale che integra i dati economico-finanziari contenuti nel bilancio d’esercizio con informazioni di natura qualitativa, espresse in
L’Agenzia di servizi è compartecipata al 79% dalla Federazione dei Comuni, il 20% da Etra e l’1% dal Comune di Carmignano di Brenta
termini sia numerici che narrativi, al fine di dare evidenza della funzione e del valore aggiunto della società nel contesto economico e sociale nel quale opera. Questi alcuni dati di interesse per ricadute e valore aggiunto per l’ economia locale: età media del personale 41,3 anni; 31 clienti serviti segno che diversi servizi (gestione personale e controllo di gestione soprattutto) sono apprezzati e ricercati da altri Comuni e non si limitano ai 10 comuni del Camposampierese;124 fornitori con un valore complessivo di 376.500 euro dai 10 soggetti più rilevanti; importanti nuovi servizi in crescita quali supporto alla FCC quale capofila dei 28 Comuni del nuovo Ambito Sociale territoriale dell’alta padovana, nella gestione dell’Ufficio turistico e della Treviso-Ostiglia che ha avuto prestigiosi riconoscimenti di best practice e nell’innovativo Ufficio Europa.
Sull’acquisto della nuova sede di Asi c’è il pieno appoggio della dirigente della federazione Anna Maria Giacomelli. «L’acquisto dell’immobile spiega vede l’allocazione nella nuova sede di uffici sia della Federazione e il Suap sia gli sportelli di Etra così da realizzare un’efficiente razionalizzazione di costi, raggruppando uffici che diversamente sarebbero dislocati in tre stabili differenti». Soddisfazione viene espressa dalla presidente della Federazione, Antonella Argenti.
“Se la Federazione è considerata una best practice nell’ambito delle unioni dei Comuni, sicuramente è anche dovuto della partecipata ASI che si configura come una sorta di spin off ope-
rativo della Federazione. Poter contare sulle competenze e sul capitale umano messo a disposizione da dall’Agenzia dà alla Federazione gli strumenti e la flessibilità necessari per affrontare con qualità ed efficienza le sfide amministrative che riguardano tanto l’ente quanto i singoli Co-
muni soci.
Un plauso all’amministrazione e a tutto il personale di Asi che anno dopo anno si conferma una realtà di eccellenza capace di dare vita assieme alla Federazione ad un modello di gestione esemplare, efficace ed in continua evoluzione”.
Consiglio comunale di San Giorgio delle Pertiche aperto da una comunicazione allarmata del sindaco Daniele Canella in merito ai danni causati dal maltempo che si è abbattuto anche su San Giorgio delle Pertiche: «I gravosi fortunali estivi che hanno colpito anche il nostro territorio comunale, hanno provocato ingenti danni in particolare a fabbricati ed autovetture. Fin da subito l’amministrazione comunale si è attivata grazie al personale dipendente e ai volontari della Protezione Civile per gestire le emergenze e dare risposta alle segnalazioni pervenute dalla cittadinanza. Dalle prime ore di questa mattina, alle luce del sole, è cominciata la conta dei numerosi danni che hanno interessato anche diverse proprietà pubbliche ed il patrimonio arboreo comunale. Tra gli edifici colpiti anche il municipio, gli impianti sportivi, le sedi scolastiche e le strutture cimiteriali».
Dopo i primi rilievi si è quindi proceduto con gli interventi più urgenti, eseguiti dagli operai dipendenti e dalle ditte e artigiani che collaborano con il comune. Il Comune si è in seguito attivato dove possibile con le assicurazioni ma si auspica che arrivino ristori a livello nazionale. Per questo i cittadini sono stati invitati a conservare foto e fatture dei lavori eseguiti, sperando che almeno in parte possano un domani essere risarciti grazie allo stato di calamità proclamato dalla Regione. «Per ripristinare il prima possibile il decoro urbano è necessaria la collaborazione ed il senso civico di tutta la cittadinanza», avverte il primo cittadino. «Il mio appello va quindi a tutti i cittadini di San Giorgio, Arsego e Cavino, affinché ciascuno dia il suo aiuto impegnandosi nella semplice pulizia delle vicine aree pubbliche (strade, piazze e marciapiedi) adiacenti alle proprie abitazioni, con particolare attenzione alla pulizia del fogliame e delle ramaglie che si depositano sopra tombini e caditoie che scaricano le acque pluviali.
Con la collaborazione di tutti, in veramente pochissimo tempo, sarà possibile ripristinare i luoghi e soprattutto evitare che gli imminenti intensi fenome-
ni atmosferici annunciati per le prossime ore/giorni, possano generare allagamenti e situazioni di pericolo» conclude Canella. Nel frattempo è stato pubblicato sul sito del Comune un vademecum in cui si spiega in modo chiaro e semplice quali comportamenti vanno tenuti (e quali no) in caso di forti temporali con vento, grandine e fulmini.
Metti un giorno d’estate in gita a Venezia. Il tempo ed il luogo invoglierebbero a visitare la città, ma il sindaco di San Giorgio delle Pertiche Daniele Canella si è recato a Palazzo Balbi con ben altri intenti: è stata infatti presentata alla vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti la soluzione progettuale definitiva del nuovo sottopasso di San Giorgio e della nuova viabilità di collegamento con la strada Del Santo. «È stato un proficuo momento di condivisione, dove abbiamo ripercorso tutte le tappe del delicato lavoro di concertazione svolto negli ultimi quattro anni con i vari soggetti
coinvolti, e fatto il punto sugli adempimenti in programma» ha commentato in una nota il primo cittadino. «Nei prossimi mesi sarà ultimata la progettazione, con l’acquisizione dei formali pareri. Un’opera tanto attesa quanto fondamentale: appena saranno ultimate le formalità tecniche organizzeremo la presentazione ufficiale della progettazione alla cittadinanza» ha chiosato Canella. Le ultime notizie sulla soluzione infrastrutturale risalivano a dicembre 2022, quando era stata data comunicazione dell’avvio della progettazione che prevede anche un’arteria di collegamento con il cavalcavia di via Anconetta al fine di garantire la revisione completa della viabilità e lo spostamento del traffico pesante dai centri abitati. L’ufficialità era giunta dopo la firma del progetto da parte di Rete ferroviaria italiana. L’innesto della nuova arteria avverrà direttamente sulla circonvallazione del centro commerciale Le Centurie, garantendo una maggiore sicurezza e scorrevolezza della viabilità. (a.b.)
Stato di calamità. Dopo i temporali il Comune fa la “lista della spesa” per ottenere contributi stataliAndrea Benato
Presentata durante l’ultimo consiglio comunale la relazione sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio e variazione di assestamento per l’esercizio finanziario 2023-2025. Il sindaco Daniele Canella ha da subito rassicurato sulla tenuta dei conti pubblici, comunicando anzi delle novità positive. Chi maneggia un po’ i bilanci, siano essi pubblici o privati, è infatti tenuto al principio di prudenza che prevede di accantonare qualcosa in più rispetto alle spese che si prevede di dover effettuare. E il comune di San Giorgio delle Pertiche, così come molti altri, lo scorso autunno aveva dovuto rimodulare le previsioni in vista di un esborso cospicuo per far fronte ai rincari energetici. Fortunatamente i costi sono stati inferiori al previsto, consentendo quindi di ritornare ad un bilancio equilibrato che permette adesso di coprire le spese in tutti i settori (non solo in quello energetico). «Con l’ultima variazione si è data copertura a
tutte le richieste di ripristino delle spese storiche, in particolare dei servizi alla persona che aveva avuto più tagli previsionali. Oggi possiamo tranquillamente dire che la strategia di bilancio è stata azzeccata. Abbiamo un bilancio in equilibrio e prospettato ad arrivare a fine anno sulla base delle spese standard. Questo vuol dire
Il sindaco Daniele Canella ha rassicurato sulla tenuta dei conti pubblici, comunicando nuovi interventi e contributi positive
che tutti i servizi sono garantiti, dal sociale ai trasporti per ragazzi fino ai sostegni alle associazioni sportive e alla cultura» spiega il primo cittadino. «Arriveremo alla fine del 2023 senza tagliare nessun servizio rispetto a quelli strutturali. Nel contempo i dati di bilancio al capitolo entrate sono confortanti: per esempio, rispetto allo stanziamento previsionale
dell’IMU di 1 milione 380 mila euro, 650 mila sono già stati accertati a giugno mentre il resto verrà recuperato in seguito con la seconda rata. Stessa cosa per quanto riguarda l’addizionale IRPEF: si prevedeva di incassare 1 milione e 85 mila euro e possiamo già dire che quasi tutta la somma è stata accertata. Ancora meglio il capitolo degli oneri da
edilizia privata che a luglio ammontano a 460 mila euro, già in cassa, quindi nella prima metà dell’anno è già stato superata la previsione annuale. Tutto ciò che entrerà nei prossimi mesi andrà in manutenzioni straordinarie o piccole opere pubbliche. Gli ultimi mesi dell’anno saranno quindi affrontati con un po’ di “benzina”, con più tranquillità»
sottolinea il sindaco. A questi numeri positivi vanno poi aggiunti gli avanzi e le riserve accantonati per diverse finalità: sociale, servizi, manutenzioni ecc. Grazie a questi fondi sarà possibile affrontare anche eventuali imprevisti senza dover ricorrere a tagli o finanziamenti.
Andrea BenatoMancano poche settimane alla 276^ fiera di Arsego ma già fervono i preparativi e le iniziative collaterali, come il concorso di pittura “Dipingi la Fiera - Giovanni da Cavino”. Quest’anno l’antica manifestazione si terrà dal 13 al 17 ottobre con il tema “Forza motrice tra sviluppo e sostenibilità”.
Una nota degli organizzatori puntualizza che la fiera «vuole confermarsi forte traino di sviluppo economico del territorio e al tempo stesso divenire testimone tangibile di rispetto, cura e tutela
dell’ambiente in cui viviamo». Il concorso artistico collegato alla fiera, organizzato dal comune di San Giorgio delle Pertiche in collaborazione con l’associazione Insieme a Cavino, è giunto ormai alla sua settima edizione che avrà come tema “Fiera di Arsego. Le radici tra storia, tradizione e famiglia”.
«Le nostre origini sono come le radici di un albero: ci sostengono e danno nutrimento alla nostra identità. Per questo è importante conoscerle e tramandarle. La fiera
come un filo invisibile che intreccia relazioni, cultura e tradizione... un “ritorno a casa” che riunisce famiglie sparse per il mondo» si spiega nel bando.
L’opera vincitrice del concorso diventerà immagine/copertina dell’edizione 2024 della fiera di Arsego.
Le opere dovranno essere consegnate dal 2 al 13 ottobre 2023 presso il primo piano del municipio di San Giorgio delle Pertiche (ufficio Servizi alla Persona) negli orari di apertura al pubblico. (a.b.)
Santa Giustina in Colle è un Comune che legge, ma soprattutto è sempre più poliglotta. Due traguardi raggiunti grazie a una delle iniziative, promosse dall’amministrazione comunale e dall’assessorato alla Cultura, che ha promosso l’iniziativa a giugno e ora per tutto il mese di settembre. L’amministrazione comunale ha deciso di fare il bis, come spiega l’assessore a Cultura, Biblioteca e Istruzione Ornella De Santi. “Sono riprese le letture animate per bambini di età compresa tra zero e sei anni - spiega l’assessore De Santi - La nostra amministrazione ha deciso di riproporla perchè di rassegna in rassegna e addirittura di evento in evento, le adesioni sono state un continuo crescendo. Per un periodo ci siamo spostati all’interno del parco della scuola dell’infanzia per dare spazio ai ragazzi del Grest, poi siamo ritornati nel parco inclusivo adiacente alla scuola secondaria Kennedy. È stato davvero un grande successo con numerose famiglie che hanno partecipato al ritorno delle tanto attese “Fiabe al Parco. Un ringraziamento a tutti i partecipanti, alla scuola
dell’infanzia e alla parrocchia per averci concesso lo spazio”. L’iniziativa si è svolta per tutto giugno e per questo secondo ciclo di rappresentazioni estive durerà fino al 30 settembre, giorno dell’ultimo appuntamento al parco muniti di coperta o tappetino. Nelle giornate di maltempo le letture sono state spostate in biblioteca. I bambini, accompagnati dai genitori, hanno partecipato con grande curiosità ed entusiasmo. “La novità è che le fiabe sono state raccontate sia in italiano che in inglese e davvero i nostri bambini han-
no cominciato ad apprendere le prime parole in italiano, ma anche in un’altra lingua grazie a una docente e lettrice di madrelingua inglese - prosegue De Santi -. E’ stato usato il metodo tradizionale, altre volte quello kamishibai, altre volte accompagnati dalla musica. Bambini e famiglie erano entusiasti, e pure le nostre le volontarie delle letture che non si aspettavano tanta partecipazione. Ma la più grande emozione sono stati i volti incuriositi e sorridenti dei nostri bambini, un vero spettacolo”. (g.b.)
Anche quest’anno si sono svolti con grande successo e partecipazione i Centri estivi Dinamikamp promossi dal Comune di Santa Giustina in Colle.
L’attività è stata affidata in gestione all’associazione Sonika. I Centri estivi realizzati da Sonika hanno interessato oltre al Comune di Santa Giustina in Colle anche quello di San Giorgio in Bosco, la parrocchia di San Giorgio in Bosco e il Comune di Villa del Conte che hanno offerto ospitalità e il supporto nella realizzazione di attività varie e laboratori creativi.
Sostenibilità. I 7.115 abitanti effettuano ben il 74 per cento di raccolta differenziata dei rifiuti
Il Comune guidato dal sindaco Moreno Giacomazzi è stato premiato dal Consiglio di Bacino Brenta per i rifiuti come uno dei migliori quattro “comuni ricicloni” (su un totale di 67 paesi del territorio) per aver raggiunto i migliori risultati in fatto di raccolta differenziata. Santa Giustina in Colle, assieme al padovano Campodoro e ai vicentini Nove e Colceresa, secondo i dati 2022, rientra tra i 629 “Comuni Rifiuti free” cioè quelli in cui la produzione annuale pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 chilogrammi. Stando al dossier di Legambiente che ogni anno fotografa l’Italia attraverso questi indicatori, Santa Giustina in Colle, forte dei suoi 7115 abitanti, ha registrato 75 chilogrammi di secco pro capite all’anno, ovvero il 74,7 per cento di raccolta differenziata. Santa Giustina in Colle è uno dei 67 Comuni gestiti dal Consiglio di Bacino Brenta per i rifiuti. Buono anche il piazzamento complessivo del Consiglio di Bacino Brenta che a livello nazionale nell’ambito del concorso “Cento di questi consorzi”, consorzi sopra i 100 mila abitanti, si piazza al 15esimo posto, quarto dei consorzi del Veneto, ma primo per abitanti con i suoi 588.990 residenti. Per celebrare la virtuosità dei quattro Comuni, nel corso dell’assemblea di Bacino, il presidente Antonella Argenti ha consegnato ad ogni rappresentante comunale l’attestato di Comune riciclone. La presidente del Consiglio Argenti si è augurata che il riconoscimento possa rappresentare un esempio virtuoso da replicare e adottare anche negli altri Comuni. “L’auspicio è che anche gli altri 63 Comuni seguano l’esempio dei Comuni di Campodoro, Nove, Colceresa e Santa Giustina in Colle i cui cittadini nel corso del 2022 hanno prodotto meno di 75 kg di secco pro capite. La strada è tracciata: il Consiglio di Bacino sta facendo la propria parte per favorire una cul-
tura del riciclo e della sostenibilità che passa necessariamente attraverso la riduzione del secco prodotto e una sempre più raffinata differenziazione dei rifiuti. Un percorso fatto anche di tariffe che premiano i comportamenti virtuosi e penalizzano chi non differenzia. Ora attendiamo i risultati dell’edizione regionale di fine anno dove avremo un quadro più completo di tutta la realtà gestita dal Consiglio di Bacino e mi auguro che gli sforzi messi in campo a livello amministrativo, gestionale e tariffario diano gli esiti sperati. Congratulazioni a tutti i quattro Comuni così come ad Etra che si occupa della gestione rifiuti di 4 dei 3 e che a breve sarà unico gestore di tutti e 67 i Comuni in capo al Consiglio di bacino”. (n.m.)
Nel corso dell’assemblea del Bacino Brenta per i rifiuti la presidente Antonella Argenti ha consegnato ad ogni rappresentante comunale l’attestato di “Comune riciclone”
Il sindaco Giacomazzi riceve il premio Comune riciclone dalla presidente del Bacino Argenti
Giacomazzi: “Merito dei cittadini. Il premio? Monito agli incivili”
Il sindaco Moreno Giacomazzi non sta, per così dire, nella pelle. Per il primo cittadino di Santa Giustina in Colle, paladino sin dal suo insediamento della sostenibilità e della lotta ai “furbetti” incivili che abbandonano i rifiuti, è un grande orgoglio ricevere il premio come uno dei quattro migliori Comuni riciclone tra le 67 municipalità che compongono il Consiglio di Bacino Brenta per i rifiuti, “È stata davvero un’enorme soddisfazione ricevere, durante l’Assemblea del Consiglio di Bacino “Brenta per i Rifiuti”, il premio Nazionale “Comuni Ricicloni” 2023 - Legambiente dalla Presidente dell’Ato Antonella Argenti – commenta il sindaco Moreno Giacomazzi – . Dopo essere
stati premiati tra i primi comuni del Veneto, il nostro Comune
“incassa” anche il premio Nazionale come Comune che produce residuo secco dentro la soglia di 75 kg/abitante. Mi congratulo con tutti i cittadini per questo senso civico e di rispetto verso
l’ambiente e la grande capacità
di fare una corretta differenziazione dei rifiuti domestici. Nonostante questo riconoscimento, continuiamo a registrare rifiuti di ogni genere gettati e abbandonati lungo le strade e dentro i fossi. Auspico che questo premio sia un insegnamento per questi incivili senza scrupoli”. (n.m.)
Negli istituti tecnologici Superiori (ITS) nascono connessioni tra ragazzi e mondo del lavoro. La forza di questa realtà è il continuo confronto con le aziende che accolgono gli studenti in esperienze di stage. L’Istituto Tecnologico Superiore Academy LAST o re corsi biennali di specializzazione post diploma negli ambiti della logistica, automotive, internazionalizzazione e digital. I progetti nascono dal bisogno delle aziende del settore di personale qualificato di cilmente reperibile nel mercato.
Ne abbiamo parlato con Laura Speri, direttore di ITS Last Academy, una delle prime Fondazioni in Veneto a proporre i corsi biennali postdiploma.
I percorsi ITS sono il punto di incontro tra mondo del lavoro e giovani, come è nata l’idea della scuola?
tuti tecnici superiori, presenti in tutta Europa, ma non in Italia. Nascono queste scuole post diploma,(in realtà la Fondazione ITS è di dirotto privato ma che usa finanziamento pubblico –siamo un ibrido quindi tralascerei) finanziate dallo Stato, dalle Regioni e dall’Unione europea, ma gestite da Fondazioni private. Il nostro primo corso è partito nel 2011 a Verona. La scelta del percorso scolastico è ricaduta sulla formazione di tecnici in logistica e trasporto. Siamo partiti con 23 studenti e una decina di imprese associate. Oggi abbiamo tre sedi (Verona, Vicenza, Padova), 853 allievi diplomati, 40 corsi conclusi. Collaboriamo con oltre 600 imprese, oltre alle università di Verona, Bergamo, Padova e Brescia
Siete un’eccellenza in Italia e il primo Its del Veneto con il tasso di occupazione superiore al 90%. Quali sono i vostri punti di forza?
Il nostro metodo è sicuramente vincente. Gli allievi imparano dalle imprese la concretezza, collegata ad una parte teorica di alto livello. Le lezioni, infatti, sono tenute per il 30% circa da docenti universitari e circa il 70% da professionisti del mondo del lavoro. Nei due anni di corso le imprese sono coinvolte attivamente: partecipano alla progettazione dei percorsi, svolgono le docenze, accolgono gli studenti in stage (circa il 50% delle 1900 ore totali). La
tuoso è l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro.
Formate professionisti nell’ambito della logistica e dei sistemi innovativi per la mobilità. E poi esperti nel settore Automotive.
È in partenza a Verona un nuovo corso dedicato a questo specifico ambito, specifico per i veicoli elettrici e ibridi. Lo studente acquisirà competenze per la manutenzione dei veicoli e la gestione delle relazioni con i clienti. Sarà una figura multidisciplinare altamente qualificata nell’ambito della mobilità dei mezzi di trasporto passeggeri, merci e di produzione con competenze adeguate a fronteggiare l’avanzamento tecnologico sia sul fronte delle motorizzazioni sostenibili (controllo e riduzione delle emissioni, alimentazioni alternative, guida assistita) che della digitalizzazione.
Gli studenti provengono non solo dalla Regione del Veneto, ma da diverse parti d’Italia. Avete qualche tipo di agevolazioni per i “fuori sede”?
La residenzialità o re l’opportunità di vivere in una struttura convenzionata o in un appartamento all’interno della città, con parte o l’intero costo dell’alloggio coperto. La possibilità di richiederla è aperta a coloro che provengono
zione vengono stabiliti dopo l’ammissione al corso e si basano su due principi: la distanza dalla città di origine rispetto alla sede del corso e il calcolo dell’ISEE.
Siete una fabbrica di talenti per le aziende del territorio. E i risultati sono tangibili Siamo soddisfatti che i nostri corsi hanno raggiunto la premialità nel monitoraggio Indire 2022, indetto dal Ministero dell’Istruzione. Per ottenerla, i corsi devono concludersi con almeno 17 diplomati, avere almeno 15 studenti occupati ad un anno dal diploma, ottenere un punteggio complessivo di almeno 70 punti su 100 nel sistema globale di valutazione. Mi piace ritrovare anche in questi dati la prova tangibile che è un sistema formativo che funziona, che porta risultati importanti sul territorio.
C he fine fanno i sindaci dopo la fine del mandato quando non possono più ricandidarsi? A volte continuano a fare politica come consiglieri o assessori, mentre altre volte di loro quasi ci si dimentica, quando tornano ad essere dei privati cittadini. Per salvaguardare la loro memoria, il 31 luglio l’amministrazione di Villa del Conte ha inaugurato una targa in cui sono vergati indelebilmente i nomi di chi per alcuni anni ha tenuto le redini del comune dal 1946 ad oggi. In concomitanza dell’ultimo consiglio comunale prima della pausa estiva, l’attuale sindaco Antonella Argenti ha scoperto l’elenco di 11 nomi, alla presenza degli ex sindaci ancora in vita e dei parenti di quelli venuti a mancare.
I presenti hanno ricevuto in dono una pergamena di gratitudine e una penna riportante lo stemma comunale ed il nome del sindaco. Come è noto prima della nascita della Repubblica, durante il ventennio fascista, i sindaci erano emanazione del Governo e si chiamavano podestà.
Dopo il ritorno della democrazia, invece, i primi cittadini sono diventati espressione del territorio, seb-
bene la legge elettorale che porta a sceglierli sia cambiata nel corso del tempo e solo negli ultimi decenni ha consentito di votare direttamente per il sindaco. Al termine di due mandati consecutivi il primo cittadino non può ricandidarsi per quella carica, ma può essere rieletto come consigliere o diventare assessore o vicesindaco del nuovo sindaco. Una curiosità: l’attuale sindaco è la prima donna a ricoprire questo ruolo nel comune, mentre se si scorre l’elenco dei sindaci d’Italia dalla nascita della Repubblica ad oggi si trovano delle donne elette fin dalla prime votazioni, quando fu finalmente introdotto l’elettorato attivo e passivo univer-
sale.
«Il significato della targa e della celebrazione si racchiude nella volontà dell’amministrazione di riconoscere nella storia il valore fondante per vivere il presente e il futuro nei pieni valori comunitari con la consapevolezza che l’impegno profuso dai primi cittadini durante questi questi settant’anni possano diventare esempio di impegno per lo sviluppo economico e la crescita sociale del nostro comune», ha commentato Antonella Argenti che ha voluto anche tributare uno speciale omaggio al vice Giacinto Pegoraro per i suoi 24 anni di onorata carriera continuativa nell’amministrazione comunale. (a.b)
Si torna a parlare di demografia a Villa del Conte. Se di recente sono stati resi noti i numeri del saldo naturale dello scorso anno (all’incirca in pareggio), è sul lungo periodo che si notano delle belle sorprese. A spiegarlo è una nota del comune: «Le recenti statistiche del quadriennio 2019-2023 mettono in evidenza come il comune di Villa del Conte sia tra i pochi ad avere un saldo naturale positivo, ovvero la differenza tra il numero di nati ed il numero di morti. La popolazione vivente è passata infatti da 5516 dell’aprile 2019 a 5614 dell’aprile di quest’anno pari a +1,78% nei 4 anni e a +0,88% rispetto all’anno scorso». Questi dati vanno poi integrati con il trasferimento nel comune di nuovi abitanti e con l’emigrazione di alcuni
comitensi, prevalentemente per motivi di studio o lavoro. A dicembre 2022, in riferimento all’anno scorso, erano state 155 le persone insediatesi nel comune mentre 128 si erano trasferite in altri comuni o all’estero. Ma al di là dei trasferimenti, il saldo naturale è la vera sorpresa del comune perché è in controtendenza rispetto non solo all’andamento nazionale ma anche alla maggior parte dei comuni padovani. (a.b.)
L’iniziativa. Argenti “Sulla lastra incisi i nomi di chi ha guidato il paese dal dopoguerra a oggi”
Durante l’ultimo consiglio comunale di luglio l’amministrazione di Villa del Conte ha approvato delle variazioni di bilancio che consentiranno importanti investimenti su diversi fronti. L’elenco prevede infatti 28.400 euro per nuove piantumazioni, potature alberi parchi e altra manutenzione del verde, 5.000 euro per nuovo arredo urbano (cestini), 19.386 euro per la manutenzione straordinaria dell’illuminazione pubblica, 27.000 euro per la manutenzione delle strade, 40.000 euro per la manutenzione straordinaria dei cimiteri (Abbazia Pisani e Villa del Conte), 80.000 euro per l’efficientamento energetico del municipio (sostituzione totale punti illuminazione con lampade a basso consumo), 20.000 euro per l’acquisto di un terreno, 10.126 euro per l’acquisto di un palco per manifestazioni e 12.000 euro come contributo straordinario all’Istituto comprensivo (che si aggiunge ai contributi ordinari). L’approvazione del 31 luglio segue di qualche giorno l’annuncio del “restyling” di via
Roma e piazza Vittoria, svoltosi ad agosto: sono stati rimessi i sanpietrini nelle aree rovinate o in disordine a causa del logorio nel tempo. Gli interventi non hanno comportato la chiusura al traffico, limitandosi alle sole zone che necessitavano di manutenzione. Sempre ad agosto è stato avviato il cantiere per il rifacimento del parcheggio antistante la scuola e l’asilo parrocchiale di Abbazia Pisani. Lo scopo dei lavori è quello di assestare il manto, eliminando buche e pozzanghere grazie ad una nuova asfaltatura cui seguirà il rifacimento delle strisce per i parcheggi. L’obiettivo è di concludere la manutenzione prima dell’avvio della scuola in modo
da non recare disagio alle famiglie e far trovare loro un’entrata più decorosa e sicura. Al termine della seduta del consiglio comunale il sindaco Antonella Argenti ha dichiarato: «Sono molto orgogliosa del lavoro svolto dalla mia squadra in questi quattro anni. I risultati raggiunti attraverso numerose opere pubbliche portate a compimento sono concreti e tangibili si aggiungono alla soddisfazione per la grande crescita a livello sociale con un risultato in termini di natalità e di migrazione che ci pone tra primissimi comuni dell’alta padovana in assoluto aumento rispetto alla media nazionale» ha concluso il primo cittadino. (a.b.)
A leggere l’elenco di comuni colpiti dall’ondata di maltempo di fine luglio sembra difficile che qualcuno sia stato risparmiato. Il comune di Villa del Conte si considera “graziato”, come ha ricordato il sindaco Antonella Argenti dopo i recenti eventi estremi, tuttavia il 6 Luglio è stato pubblicato un avviso che invita i cittadini comitensi e gli operatori economici del territorio comunale a segnalare gli eventuali danni riportati. «Non sappiamo se e cosa verrà riconosciuto al nostro paese che, fortunatamente dalle prime stime, è stato colpito in modo marginale e non ha danneggiato luoghi o cose pubbliche, ma riteniamo utile raccogliere i dati anche di eventuali danni a privati. Sarà aperta la pratica verso gli enti sovracomunali qualora vi siano le condizioni per ottenere i ristori» spiega Argenti. I termini per presentare domanda si sono chiusi il 31 luglio, e attualmente non è
stato reso noto l’elenco di eventuali danni riportati da privati o aziende. In seguito alla prima ondata di maltempo, i primi di agosto una nuova forte raffica di vento anomala ha coinvolto il comune, abbattendo qualche segnale stradale e stracciando un albero in area privata. La segnaletica è stata ripristinata ma restano attivi i contatti del comune per ricevere segnalazioni. (a.b.)
Emergenza. L’amministrazione comunale ha chiesto la dichiarazione di stato di calamità
L’estate 2023 è stata caratterizzata da numerose ondate di maltempo, non da ultimo quelle del 19 e 22 luglio che hanno messo a dura prova anche la viabilità comunale. Grandinate e fortissime raffiche di vento hanno gravemente danneggiato gli edifici pubblici e privati, oltre al patrimonio arboreo pubblico e privato. Grazie al fondamentale aiuto del gruppo comunale di Protezione Civile, intervenuto tempestivamente, e di altri numerosi valorosi cittadini le strade sono state sgomberate e il transito ripristinato in poche ore dall’evento atmosferico ed è stata garantita la sicurezza della cittadinanza. Alberi caduti, strade allagate e interrotte: il territorio di Villanova di Camposampiero è stato tra i più colpiti. Veloce è stato comunque il ripristino e il tempestivo intervento dei mezzi comunali e della Protezione Civile. “Dopo aver affrontato l’emergenza, la nostra Amministrazione ha chiesto immediatamente alla Regione Veneto ed alla Prefettura di Padova la dichiarazione dello stato di calamità ed ha pubblicato un avviso relativo alla stima dei danni subiti dai nostri concittadini, per poter rappresentare anche agli Enti superiori la gravità della
situazione”, dichiara il sindaco Sarah Gaiani. La conta dei danni è grave: solo dai privati sono pervenute stime per oltre 650.000,00 euro di danneggiamenti. Tutta la documentazione è stata inviata alla Regione Veneto entro il 3 agosto, come
Alberi caduti, strade allagate e interrotte: il territorio di Villanova di Camposampiero è stato tra i più colpiti dai nubifragi estivi. Determinante l’intervento dei mezzi comunali e della Protezione Civile
da nota di richiesta precedentemente ricevuta. L’augurio ora è che venga riconosciuto lo stato di calamità per poter accedere ai fondi necessari per le sistemazioni.
Endrius Salvalaggio
Speciale appuntamento con l’arte, fra scultura, pittura, fotografia e musica in occasione dell’Antica Sagra del Santo Sepolcro, in piazza Mariutto. La mostra, curata dall’artista Sara Celeghin, ha visto le esposizioni di opere di ArteMista360°, con Franca Fiorentin, Annie C’est Moi, Susanna Vendrame, Daniela Barizza, Bruno Boschin, Lucio Trabucco, Silvestro Mura e dimostrazioni di pittura e scultura su legno di Area 48 e della scuola di scultura dello Squero dei Sogni. Laboratori mattutini e pomeridiani hanno permesso di avvicinare al mondo artistico anche i più piccoli attraverso l’uso della pittura e con la tecnica del murales. Non è
mancato l’aperitivo con l’autore, in collaborazione con il gruppo di lettura della biblioteca La Cartoleria: protagonista Giulia Rossi con il suo libro contro il bullismo “Il club dei perdenti”. Per tutta la durata
della Sagra, nell’Antica Pieve San Prosdocimo, esposizione in miniatura del Santo Sepolcro e delle chiese a cura di Egidio Riolfo oltre alla mostra fotografica a cura del Gruppo Decumano VI. (e.s.)
“Aconclusione dell’edizione 2022 della nostra sagra ci eravamo subito messi al lavoro per poter programmare ed organizzare una fiera storica per il nostro territorio. Abbiamo voluto garantire il giusto spazio alla tradizione, senza però tralasciare le novità. Un lavoro corale tra tutti i numerosi volontari e la nostra Amministrazione che ha reso possibile un’altra edizione spettacolare”. esordisce l’assessore agli eventi Tobia Gelasio.
La 343ª edizione si è sviluppata in tre direzioni: rievocazione e riscoperta della storia di Villanova, la bicicletta e il gusto!
Nel dettaglio tutta la domenica è stata una giornata dedicata alla rievocazione: dal palo della cuccagna, alla ciclostorica trofeo Desiderio Conte a 100 anni dal-
la sua vittoria a Villanova, sino all’esposizione ed alla sfilata delle macchine agricole d’epoca che hanno fatto crescere, culturalmente ed economicamente, il nostro paese. Un’edizione volta a riscoprire le bellezze e le passioni del passato.
La Bicicletta: oltre alla domenica mattina con la Ciclostorica,
La 343ª Fiera si è sviluppata in tre direzioni: rievocazione e riscoperta della storia di Villanova, la bicicletta e il gusto
è stata fulcro di un evento del venerdì sera con la tappa di “Pedalando sotto le stelle”.
E non per ultimo il Gusto: poche sagre possono contare in una
sana competizione fra stand di diverse associazioni, a far gustare i propri piatti tipici nel menù. Abbiamo potuto assaggiare speciali prelibatezze allo Stand della
Dopo più di 18 anni di onorato servizio, il vecchio pulmino Mercedes di proprietà comunale e in uso dall’associazione di volontariato Club Tre Villanova, ha appeso le proprie chiavi al chiodo. È stato recentemente sostituito da un nuovo mezzo, più agile, più smart e più funzionale: un nuovo Opel Combo, attrezzato con pedana meccanica per poter trasportare anche gli utenti diversamente abili. Il contributo di Kioene di 5.000 euro ha integrato i � 10.000 derivanti dalle casse del Club Tre e il finanziamento stanziato dal Comune pari ad 25.000 euro
Nel 2004 nasceva questa realtà associativa che aveva e che conserva tutt’oggi la principale finalità di trasportare gli anziani o comun-
que le persone più fragili verso le strutture ospedaliere.
“Noi siamo figli dell’amministrazione comunale – ha spiegato il pPresidente Roberto Stella – svolgiamo questo utilissimo servizio in convenzione con il comune che ci finanzia, ma per di più proponiamo l’acquagym, i soggiorni climatici (54 adesioni quest’anno), gite culturali, ecc.”
Una realtà che, si adopera ogni anno a supportare i medici di base raccogliendo le prenotazioni in occasione delle campagne vaccinali contro l’influenza stagionale e il Covid. Oggi si contano oltre 350 iscritti, 26 autisti e 20 addetti allo sportello che forniscono assistenza a 270 utenti.
“Riscontrare che cittadini di altri
paesi decidono di far parte di questa realtà – aggiunge Stella Stella – è la soddisfazione più grande”. Inoltre, “è per noi un grande motivo di gioia – ha aggiunto il segretario, Ines Bortolotto – sentire i nostri iscritti che periodicamente ci chiedono se sono state confermate le iniziative che tradizionalmente proponiamo”. Il vicepresidente Guerrino Turetta, fa il punto: “Abbiamo altre tre auto, ma non erano sufficienti. Nel 2019 abbiamo trasportato 1.870 persone percorrendo 54.000 km. Poi è arrivato il Covid e ha ridotto il numero di attività, complicando, tuttavia, le modalità operative. Dal 2022 ci stiamo avvicinando al periodo pre pandemico fornendo assistenza a 1.183 utenti, con 46.303 km”. (e.s.)
Parrocchia, presso il Ristoro del Donatore, la Betoea veneta e la Beer house del patronato, oltre infine agli street food.
Una menzione speciale la me-
rita la prima edizione della “Fiera della Sicurezza”, una mattinata in cui i piccoli e grandi visitatori hanno potuto conoscere e toccare con mano le attività e modalità operative dei maggiori corpi della sicurezza per conseguire il distintivo del “Cittadino Sicuro”.
Naturalmente immancabile la presenza del lunapark con le novità 2023, la festa del bambino di venerdì e i fuochi pirotecnici a chiudere in maniera spettacolare la nostra festa il martedì sera.
Il tutto si è potuto svolgere grazie ad un grande lavoro delle associazioni, in primis della nostra Pro Loco, e un grande grazie è necessario sia rivolto a tutte le attività commerciali che credono nella visibilità di questo evento.
Endrius SalvalaggioMobilità lenta. I numeri confermano il trend di crescita di una delle “Vie verdi” più frequentate in Italia
Numeri da capogiro per la ciclovia Treviso Ostiglia. Sono stati 800 mila i passaggi registrati nel 2022 lungo la ciclabile. Numeri che confermano il trend di crescita. I servizi cicloturistici lungo il tracciato sono sicuramente tra i principali punti di forza, ma non sono da meno la manutenzione e la promozione, coordinati dalla Federazione dei Comuni del Camposampierese attraverso l’ufficio turistico Valle Agredo.
Rispetto al primo rilevamento, che si riferiva al 2016 con 200 mila passaggi stimati nell’arco dei dodici mesi, in soli sei anni il flusso di appassionati, amatori, turisti o semplici utenti saltuari è quadruplicato. La pista ciclabile Treviso-Ostiglia, nel tempo, ha fatto registrare una crescita costante del numero di persone che la percorrono e oggi è considerata come una delle vie verdi più frequentate e conosciute a livello nazionale. Dal 2021, la Regione Veneto ha riconosciuto come soggetto gestore della ciclovia la Federazione dei Comuni del Camposampierese, cui è stato affidato il ruolo di gestione della manutenzione e della promozione turistica del tratto attualmente percorribile da Treviso fino a Montegalda, alle porte di Vicenza, per un totale di 65 km. «I cicloturisti sono in continuo aumento. Lo confermano i numeri di persone che si rivolgono ai servizi di ristoro e noleggio bici lungo il percorso – commenta la presidente di turno della Federazione
Antonella Argenti–. Secondo i dati raccolti in questi punti di sosta, la stima è di 800.000 passaggi all’anno». Un potenziale turistico enorme per il territorio, soprattutto se intercettato nei collegamenti ciclabili verso il Nord Europa.
«Questi dati confermano l’attenzione e l’interesse verso il nostro territorio e premiano gli sforzi della Federazione nel promuovere un turismo green e slow, alla portata di tutti, adatto alle famiglie e a chi cerca la natura, il movimento nel paesaggio e il benes-
La Regione Veneto ha riconosciuto come soggetto gestore della ciclovia la Federazione dei Comuni del Camposampierese, alla quale è stato affidato il ruolo di gestione della manutenzione e della promozione turistica
sere» aggiunge Argenti. Sul sito ciclabile-treviso-ostiglia.it , creato dalla Federazione, si possono trovare tutte le informazioni utili per percorrere la ciclovia ma anche i commenti, suggerimenti, consigli lasciati dagli utenti che spesso si incrociano nei centri limitrofi alla pista, con le loro biciclette attrezzate. «La Treviso-Ostiglia è scelta da molti perché strada sicura, ombreggiata e pianeggiante e che permette di raggiungere in breve tempo centri e città tra le più note del Veneto». (n.m.)
La ferrovia Ostiglia-Treviso è stata una linea ferroviaria italiana di proprietà statale che collegava Ostiglia a Treviso attraversando trasversalmente tutto il Veneto. Era lunga 116,20 chilometri. La ferrovia fu concepita per il doppio binario e per perseguire questa tipologia di progetto furono eseguiti gli espropri necessari, tuttavia fu utilizzata a binario semplice. Tutte le opere d’arte minori e i rilevati furono comunque predisposti per il doppio binario.
Il primo tratto dell’Ostiglia, realizzata con fondi regionali ed europei sul sedime dell’omonima vecchia ferrovia militare, fu aperto nel 2005 tra Quinto di Treviso e Badoere. Tra Loreggia e Piazzola
sul Brenta l’inaugurazione risale al 2012-2013 mentre il tratto da Piazzola a Grisignano è aperto dal 2018. La pista ha il vantaggio della sua posizione centrale nel Veneto e quindi dei collegamenti con la ciclabile del Sile, il Sentiero degli Ezzelini, il Cammino di Sant’Antonio, le ciclovie del Brenta, del Bacchiglione e della Riviera Berica, e la
via del Tergola, fino alla Riviera del Brenta. L’Ostiglia intercetta facilmente anche la Dolomiti-Venezia verso il nord Europa, e la Aida (Alta Italia da Attraversare), un itinerario nazionale lungo oltre 900 km. Il cicloturismo lungo la Treviso-Ostiglia, con i numeri record del 2022, è quindi una realtà da far crescere e non più un progetto verde.
Chi percorre il tracciato della ex ferrovia apprezza un’infrastruttura su sedime proprio, prevalentemente asfaltata e ombreggiata, che attraversa paesaggi nel cuore del Veneto. Fondamentale è la sinergia tra amministrazioni locali per coordinare le varie attività e rendere la pista ogni giorno più attraente e sicura.
Raccolti oltre 7.400 euro in occasione della prima edizione di “Happy Day”, a quattro anni dall’inaugurazione del parco inclusivo “Parco Sofia” a Camposampiero, progetto nato nel 2015, come mission dell’Associazione Onlus “Giochiamo con Sofia” e portato a termine nel 2019. L’intero ricavato della giornata è stato devoluto all’Associazione “Braccio di Ferro RfE” per l’Hospice Pediatrico di Padova. I bambini che afferiscono ai servizi del Centro di Terapia del Dolore (TD) e Cure palliative Pediatriche (CPP) - Hospice Pediatrico, sono affetti da dolore cronico e/o malattie per cui non è possibile la guarigione e dove l’obiettivo di cura è il miglioramento della qualità di vita. Il Centro coadiuva, supervisiona e supporta la rete dei servizi territoriali nella presa in carico del bambino con malattia inguaribile e la sua fa-
miglia.
“E’ stata una giornata all’aria aperta – racconta Silvia Salvalajo, Presidente dell’Associazione Onlus “Giochiamo con Sofia” –con musica dal vivo, animazione e giochi per bambini e possibilità di pic-nic per le famiglie: purtroppo il tempo ci è stato un po’ avverso ma nonostante ciò, abbiamo avuto un’ottima risposta da parte della comunità. Abbia-
mo voluto dedicare questo quarto compleanno del parco ai bambini e alle famiglie che purtroppo vivono nella sofferenza a causa di malattie incurabili, donando il ricavato dell’intera giornata all’Associazione “Braccio di Ferro RfE”
Sono 38mila gli studenti degli istituti superiori di Padova e provincia, distribuiti su 37 plessi, tornati sui banchi di scuola per il nuovo anno scolastico. Il servizio di trasporto pubblico locale si articolerà su 75 linee per una percorrenza nelle giornate feriali invernali di 55mila km, che complessivamente, nel periodo da settembre a giugno, sarà di circa 12 milioni di km. Sono state confermate le navette scolastiche per i principali Istituti superiori della città, come l’Istituto Valle, il Severi, il Curiel, il Marchesi-Boaga, gli Istituti di via Cave, il Marconi e il Gramsci e per la provincia il Manfredini a Este e il Cattaneo a Monselice.
“Stiamo lavorando intensamente – afferma
per l’Hospice Pediatrico di Padova. L’Hospice Pediatrico di Padova è un punto di riferimento fondamentale per tutti i bambini con diagnosi così terribili che, purtroppo, difficilmente potrebbero trovare altrettanto sollievo in altre strutture ospedaliere.
Vincenzo Gottardo, vicepresidente della Provincia di Padova con delega ai trasporti – per una riorganizzazione complessiva del Trasporto pubblico locale, in sinergia con la Regione del Veneto, Busitalia e Ferrovie dello Stato. Uno degli obiettivi è quello di agire sull’integrazione dell’offerta di trasporto tra ferro e gomma, con lo scopo di evitare sovrapposizioni inutili, cercare di potenziare i servizi dove la domanda non trova una risposta soddisfacente, assicurando però il servizio su tutto il territorio e ragionando anche sui servizi a chiamata dove necessario. Sono convinto che sia necessario tornare come un tempo alle due linee divise: quelle urbane ed extraurbane completamente distinte. Si tratta
Grazie alla preziosa collaborazione di molti sponsor e alla sentita partecipazione di molte famiglie, con la prima edizione di “Happy Day”, siamo riusciti a donare all’Hospice Pediatrico di Padova più di 7.400 euro. Un traguardo per la nostra Associazio-
ne “Giochiamo con Sofia” nata in memoria di nostra figlia Sofia Zella che purtroppo ci ha lasciati a soli tre anni a causa di una rara malattia genetica. L’obiettivo della nostra Associazione è quello di creare o appoggiare eventi benefici per aiutare chi ha bisogno.
Il primo maggio 2019, dopo quattro anni di raccolta fondi e donazioni ricevute da alcuni sponsor, abbiamo inaugurato il “Parco Giochi Sofia” all’interno del Parco San Francesco di Camposampiero. L’area offre delle strutture gioco studiate e progettate appositamente per favorire l’inclusione nel momento ludico. E’ assolutamente accessibile a tutti in quanto dotato di una pavimentazione con apposita gomma antitrauma che permette di raggiungere tutti i punti principali del parco”.
Fanny Xhajankadi una riorganizzazione che non richiede investimenti economici, ma un ascolto attento delle esigenze che giungono dall’interlocuzione con i sindaci, amministratori locali e cittadini.”.
“Altro tema che mi sta molto a cuore - conclude Gottardo – è quello relativo all’organizzazione del servizio rivolto anche ai lavoratori e turisti. Oggi queste due categorie sono assolutamente disincentivate a utilizzare il trasporto pubblico locale perché non hanno un servizio dedicato, ma si tratta di un’utenza importante. Lavoreremo anche con l’Interporto per capire quali sono gli orari di punta dei lavoratori e dei turnisti per ritornare, come negli anni ’80 e ’90, a dedicare delle linee in base alle esigenze”. Vincenzo
pubblico locale, Gottardo: “Verso un servizio più razionale”
Il progetto è nato nel 2015 e portato a termine in quattro anni da “Giochiamo con Sofia”Gottardo La consegna dell’assegno all’associazione “Braccio di ferro”
Sotto pressione ancora una volta i sindaci e i prefetti alle prese con la gestione degli arrivi ancora numerosi e le inevitabili tensioni sul territorio
Con l’arrivo dell’autunno non si parlerà più di emergenza migranti, almeno non nei termini usati in queste ultime settimane. La questione, però, resta più aperta che mai e gli sbarchi, dopo la fisiologica flessione invernale, riprenderanno la prossima primavera e di nuovo si tornerà ad usare il termine emergenza. Sotto pressione, ancora una volta, i sindaci e i prefetti, alle prese con la gestione degli arrivi e le tensioni che inevitabilmente si creano. L’accoglienza diffusa è indicata come la via maestra ma le difficoltà non mancano. Nei mesi scorsi il presidente del Veneto Luca Zaia aveva proposto una cabina di regia con gli enti locali per sperimentare forme di accoglienza diffusa. A caldo, complici le numerose tensioni, questa
proposta non fu raccolta. Guardando però al futuro dei prossimi mesi una strategia condivisa è ormai irrinunciabile anche se di difficile realizzazione.
Zaia intanto tende la mano ai sindaci.
“Sono i sindaci che hanno conoscenza dei propri territori - mette in chiaroe sanno quale è il livello di ospitalità che possono garantire o hanno garantito. Non dimentichiamo che il Veneto ha dato ospitalità e un progetto di vita a oltre 550 mila migranti, che si sono insediati e integrati e rappresentano il 12 per cento popolazione regionale”.
Zaia continua sottolineando che “i sindaci stanno facendo la loro parte ma non possiamo continuare a chiamarli all’appello, pensando che si possa ospitare all’infinto. Al di là della sostenibili-
tà, serve dignità nell’ospitalità. Ma c’è anche una comunità che sta cambiano pian piano fisionomia e che avrà bisogno di modificare i propri modelli educativi, di servizi dell’educazione. Di questo nessuno parla”. Intanto resta sul piatto la necessità di dare una risposta di fronte all’emergenza. “Con questi numeri la situazione è insostenibile e l’Europa è latitante, - aggiunge il presidente del Veneto - è il convitato di pietra. Ma a voi sembra normale che l’Europa percepisca Lampedusa come il confine italiano, quando è lo stesso migrante che arriva a Lampedusa a pensare di essere in Europa. Ma l’Europa non c’è. Andate a chiedere in Ue che fine ha fatto la redistribuzione dei migranti che sbarcano e arrivano in Italia. Praticamente siamo a zero. Molto spesso, infine, stiamo dando assistenza per lo più a migranti economici, si pensi solo che solo l’8 per cento dei migranti arrivati avrà il riconoscimento dello status di rifugiato. Questo dà la dimensione dello sforzo che dedichiamo
anche ai migranti economici, quando invece dovremo dedicarci ad ospitare chi veramente scappa dalla morte. L’Europa - conclude il governatoredeve prendere la situazione in mano, e lo dice un europeista convinto, e non
lasciare sola l’Italia che non può diventare il ventre molle del Mediterraneo”.
“Si chiede di risolvere un problema alla radice partendo dalle foglie”. Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, sulla questione migranti sgombra il tavolo da ogni equivoco: “I sindaci sono l’elemento più basso della filiera, ma il problema deve essere risolto a monte”. Fa appello agli enti superiori, Europa in primis, affinché si mettano una mano sulla coscienza ed evitino uno scaricabarile che, via via, arriva fino ai comuni, “con i sindaci costretti a fare i salti mortali senza strumenti, senza spazi, senza risorse, passando per quelli che non sono in grado di gestire e soprattutto dovendo dare spiegazioni alle comunità”. Secondo Conte infatti, se un’emergenza viene gestita bene, viene anche capita: “Perché le comunità reagiscono bene a fronte di organizzazione e scelte condivise e spiegate, ma se ci sono casualità, imposizioni e cattiva gestione allora reagiscono male. Il Covid ce l’ha insegnato”. Una linea di pensiero che in questi giorni viene analizzata in occasione degli Stati Generali dei Comuni del Veneto, in programma a Verona, dove tra i tanti temi sul piatto c’è anche quello dell’emergenza umanitaria
dei migranti. “Noi sindaci siamo disponibili a fare la nostra parte, ma non possiamo risolvere da soli i problemi della migrazione dall’Africa, fermo restando che oggi stiamo gestendo Africa, Afghanistan, Ucraina e comunità locali, perché le emergenze sociali in essere sono tantissime”, precisa il primo cittadino di Treviso, sottolineando la fase
Agli Stati Generali dei Comuni veneti di Anci un appello per l’emergenza umanitaria
particolarmente difficile che i comuni si trovano a vivere, dai costi elevati agli sfratti. “In questo momento storico tutto è molto più complicato e non si tratta di una questione di volontà. Parlo con sindaci che politicamente dovrebbero essere molto più accoglienti, più aperti e disponibili, ma – racconta Conte – rispondono che non hanno né risorse, né spazi e temono, proprio per la fase par-
ticolare che stiamo attraversando, di non trovare nemmeno la sensibilità da parte della loro comunità”.Nella sua Treviso, alla ex caserma Serena, dal 2015 è attivo uno dei centri di accoglienza più grandi della regione. Passato da 600 a 180 presenze quando Matteo Salvini era ministro dell’interno, l’hub trevigiano in questi anni non è mai stato svuotato. Ora il riempimento è ricominciato. “Si va a fasi alterne, ma del resto o l’Europa decide di investire seriamente sui Paesi di partenza per cercarse di costruire un futuro a queste persone nei loro territori, oppure è necessario pensare a qualcosa di diverso”. Un gesto simbolico, un avvicinamento fra un’emergenza e un’esigenza, è in fase di realizzazione proprio in questi giorni.
“Stiamo censendo le esperienze professionali dei migranti che accogliamo alla Serena per provare ad avvicinare parte economica e sociale. Presenteremo l’elenco – spiega il sindaco di Treviso – alle aziende, agli artigiani, agli industriali. Poi però rimane il tema della casa, perché è davvero una questione tanto articolata”.
Sara SalinZaia, “raggiunti i livelli massimi di ospitalità”, alla ricerca di una strategia oltre l’emergenzaMario Conte Luca Zaia
Il dibattito. Gli interventi dei sindaci di Padova, Vicenza e Verona
Dopo l’emergenza affrontata anche in Veneto in seguito agli sbarchi estivi i sindaci delle tre principali città della regione sono disponibili ad un confronto pragmatico sull’accoglienza diffusa e sulle soluzioni per affrontare l’arrivo dei migranti. Ecco le loro posizioni
Sergio Giordani (Padova):
“Orgoglioso della nostra risposta”
“Sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l’unica cosa che a me interessa. Spero sia chiaro a tutti che, in quei giorni, con tutti i “no” che venivano opposti all’accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione Istituzionale, oggi a Padova con probabilità ora avremmo un hub”. “Sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni”.
“Ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio. Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi. A Padova come a Roma, lavoriamo perché si prenda atto che un’estate come questa sempre sull’orlo dell’emergenza non ci deve più essere. Usiamo il tempo che abbiamo davanti per trovare soluzioni virtuose frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione, soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi”.
Giacomo Possamai (Vicenza):
“Anticipare i tempi, ciascuno faccia la sua parte”
“Come amministratori, siamo oggi chiamati a lasciare da parte valutazioni di mera utilità elettorale a breve termine e, invece, a concentrarci su soluzioni che siano effettivamente efficaci e utili per le nostre comunità. Dobbiamo anticipare i flussi migratori, lavorando a stretto contatto con le organizzazioni internazionali e nazionali, per sviluppare piani d’azione condivisi, chiari e ben definiti. Insieme a tanti altri sindaci del nostro Veneto e del paese, in questi mesi abbiamo insistito su un principio di base: dobbiamo distribuire equamente le persone all’interno di tutto il nostro territorio. Se tutti fanno la loro parte, proporzionalmente, questa è una sfida che possiamo vincere. L’accoglienza diffusa è un approccio che evita la concentrazione di migranti in un unico luogo, soluzione che si è già rivelata completamente errata. Ogni quartiere può contribuire in modo unico all’accoglienza, offrendo opportunità culturali, sociali e di lavoro. Questo è l’approccio che può contribuire a ridurre le tensioni e promuovere la coesione sociale. Dobbiamo investire in servizi che promuovano l’integrazione linguistica, culturale e sociale dei migranti. Una persona che arriva nei nostri territori deve trovare un’abitazione dignitosa, ma deve anche avere modo, rapidamente, di conoscere la nostra lingua e le nostre tradizioni per potersi integrare. Su queste basi sono estremamente disponibile a lavorare nei prossimi mesi con Governo, presidente Zaia e i miei colleghi sindaci, nella speranza di arrivare alla prossima estate senza trovarsi, un’altra volta, punto a capo, ma capaci di affrontare la questione con uno sguardo lungo e vincente nella gestione dei flussi migratori.”
Damiano Tommasi (Verona):
“Collaborare
“Il legislatore non assegna ai Sindaci ruoli specifici nella gestione dei migranti, ma non possiamo non fare la nostra parte anche perché ci sono due aspetti decisamente dirimenti. Il primo è rappresentato dalle ricadute sui territori: la regia nazionale ha il bisogno e il dovere di confrontarsi; il secondo è legato al tipo di risposta e ai servizi da garantire. Purtroppo temo che, come è già stato in passato e come avviene su certi temi delicati, che diventano elettorali, le polemiche prendano il sopravvento sul dialogo. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: il fenomeno migratorio va gestito con criterio nella distribuzione dell’accoglienza che, ricordo, è in capo alle Prefettura, ma serve un supporto delle amministrazioni. Questo ovviamente risolverà parte della questione, ma non basterà perché le prefetture hanno bisogno anche del dialogo con il privato sociale, con le realtà che con competenza e professionalità possono seguire questi fenomeni. Altrimenti tutto viene esasperato. Oggi il Comune sostiene 62 rifugiati, tra cui donne e minori, con l’accoglienza diffusa. Al momento invece non abbiamo spazi a portata di mano da gestire, già pronti, come Cas. Credo, semmai, che uno degli ambiti su cui si potrebbe investire di più sia quello di dialogare con associazioni di categoria come quelle dell’agricoltura, o Confcommercio: hanno l’accesso ai flussi, controllati, per quanto riguarda ambiti lavorativi. E aziende hanno bisogno di lavoratori. Io confermo la mia disponibilità a lavorare in questo senso con tutti quelli che comprendono che non è con i grandi Hub che si può fare il bene del nostro Paese e di queste persone costrette alla fuga dai loro territori di origine”.
“Accoglienza diffusa, siamo pronti al confronto”
con le prefetture e il privato sociale”
Si parla molto in questo momento dei cambi di partito che stanno interessando alcuni gruppi, soprattutto la Lega. Chiediamo a Flavio Tosi, coordinatore veneto, com’è la situazione di Forza Italia?
“Oggi Forza Italia a livello nazionale, anche perché abbiamo un leader credibile, capace e competente come Antonio Tajani, riesce a dare l’affidabilità che gli elettori cercano. Una volta c’era più ricerca di demagogia, più populismo nelle scelte, ma oggi prevale il pragmatismo e la concretezza che Forza Italia riesce a offrire. Anche a livello veneto oggi siamo considerati un partito in crescita, con una base che si allarga e con persone credibili e capaci di amministrare. Insomma, stiamo recuperando il terreno che una volta in Veneto avevamo perso”.
Ci sono nomi in questi cambi che stanno facendo scalpore. Può confermarne qualcuno?
“Finchè non si fanno annunci ufficiali, per rispetto degli interessati, non confermo nulla. È vero però che di
settimana in settimana comunicheremo nuove adesioni a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale”. Quindi è vero che c’è un certo fermento?
“Assolutamente sì. Oggi Forza Italia è un partito forte, i sondaggi ci danno come secondo partito a livello nazionale. Non siamo più il terzo partito. Questo porta ovviamente a nuove adesioni: Forza Italia,
contrariamente a quanto dicevano i corvi di sventura, è in crescita”. La scomparsa di Silvio Berlusconi ha aperto necessariamente una nuova fase nel partito e ci si presenta a due appuntamenti importanti prossimamente: le elezioni europee del 2024 e le elezioni regionali nel 2025. Come sta lavorando Forza Italia per consolidare la crescita del partito?
“D opo la scomparsa del nostro grande presidente molti prefiguravano sciagure. Il nome di Berlusconi e quello di Forza Italia sono stati un binomio inscindibile, ma i nostri elettori votavano e votano il partito per i valori al suo interno. Finora siamo stati un partito con poche sedi, pochi iscritti, poche riunioni: ora stiamo riorganizzando Forza Italia affinché diventi più presente sul territorio, anche in vista delle europee e delle amministrative. L’anno prossimo si vota in più di metà dei Comuni del Veneto e dell’Italia: è fondamentale avere un partito vero, organizzato e presente”.
Tema regionali. Se Zaia non potesse ricandidarsi, si è fatto il nome Flavio Tosi. È uno scenario possibile?
“A ndrebbe prima compreso se ci sarà un altro mandato per Luca Zaia. In questo scenario, ovviamente sarebbe lui il naturale candidato. A oggi tuttavia, se si dovesse fare una scommessa, è molto poco probabile che ci possa essere un ulteriore mandato. In questo caso dunque
nel 2025 si andrà a votare in nove regioni e a quel punto Tajani, Meloni e Salvini si confronteranno e faranno le loro proposte in base anche al risultato delle prossime europee. In questo contesto la Lega è già molto rappresentata, dunque è normale che Fratelli d’Italia e Forza Italia avanzeranno una loro proposta”. L e figure politiche di cui nelle prossime settimane verrà confermato il passaggio di partito rischiano di minare i rapporti degli alleati di centrodestra?
“A ssolutamente no. Quello che conta è che resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Per molto tempo Forza Italia ha visto propri iscritti andare in altri partiti di centrodestra, dunque il fenomeno opposto resta comunque fisiologico. Nessuno degli alleati si pone il problema: quello che conta è che si resti nel centrodestra, nella stessa alleanza. Anzi, in verità stiamo assistendo a migrazioni anche da altri partiti come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico”.
L’analisi del coordinatore Flavio Tosi, dai nuovi ingressi agli impegni elettorali
“Forza
sempre
Sul fronte ambientale destinati 31,3 milioni di euro dal Pnrr per la bonifica delle aree contaminate. Maestri vetrai di Venezia: “raccontano al mondo l’unicità di questa arte”
Attenzione allo sviluppo del commercio locale per ridare vita ai centri urbani, tutela dell’ambiente attraverso interventi di bonifica dei “siti orfani” e promozione delle eccellenze che danno lustro all’artigianato veneto. Sono questi alcuni dei fronti, tra gli altri, sui quali Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico, energia e Legge Speciale per Venezia si sta muovendo in queste settimane mettendo a disposizione risorse e iniziative a sostegno del tessuto produttivo veneto, a tutti i livelli. Riguardo al commercio prosegue infatti l’impegno della Regione nel favorire la nascita e l’attività di nuovi distretti del commercio, sia urbani che territoriali, diventati uno strumento fondamentale per rilanciare e ravvivare la rete di negozi e attività di centri grandi e piccoli.
Agli inizi del mese Marcato ha annunciato infatti l’approvazione da parte della giunta della delibera che iscrive nell’apposito elenco regionale 22 nuovi distretti del commercio (13 distretti urbani e 9 territoriali) con il coinvolgimento di 39 Comuni. Sale così a 139 il totale dei distretti regionali (95 urbani e 44 territoriali) con il coinvolgimento di 248 amministrazioni comunali. “Il modello dei distretti del commercio - commenta l’assessoresi sta dimostrando sempre più vincente rispetto all’obiettivo di rivitalizzare i centri urbani del Veneto. Lo dimostra anche quest’anno il numero di richieste ricevute, ma soprattutto la qualità dei progetti presentati. Abbiamo continuato a lavorare molto in questi anni con i Comuni, attraverso l’ANCI, e con le associazioni di categoria per arrivare a far sì che i distretti diventassero strumenti efficaci e davvero i risultati ci danno ragione. I distretti del commercio oggi in Veneto sono strumenti già collaudati e apprezzati dagli imprenditori, che, grazie alla stretta collaborazione con le amministrazioni comunali, stanno diventando vero e proprio volano per il rilancio commer-
ciale del nostro tessuto urbano e delle attività che lo rendono vivo”.
Non viene meno poi l’attenzione all’ambiente e alla laguna di Venezia con il via libera ai nuovi interventi dei “siti orfani” contaminati con l’obiettivo di completare la riqualificazione entro i primi tre mesi del 2026. I “siti orfani” sono aree contaminate il cui ripristino risulta essere, per diverse motivazioni, a carico della pubblica amministrazione, principalmente ai Comuni. In questi casi responsabile dell’inquinamento non è stato individuato o non risulta individuabile oppure, se identificato, non provvede agli adempimenti previsti dalla normativa in materia di bonifiche di siti contaminati, né vi provvede altro soggetto eventualmente interessato, come ad esempio il proprietario privato dell’area. Ora la Regione finanzierà con 31,3 milioni del Pnrr dieci interventi. Di questi sei sono ricadenti nel territorio del Bacino scolante nella Laguna di Venezia, situati nei comuni di Spinea, Cavallino Treporti, San Martino di Lupari (PD) e Venezia (tre interventi) per un importo pari a 19 milioni di euro; quattro invece nel restante territorio regionale e riguardano i Comuni di Adria, Portogruaro, Isola Rizza e Sarego, per un importo di 12 milioni di euro. “Prosegue senza sosta il lavoro di tutela dell’ambiente e la nostra preziosa laguna a supporto delle amministrazioni comunali - spiega Marcato -. Si tratta di cifre importanti che confermano il nostro impegno per porre rimedio al grave problema dei siti orfani. Negli ultimi anni, a partire dalle risorse legate alla Legge Speciale per Venezia, abbiamo messo in campo un numero crescente di finanziamenti per garantire la restituzione alle rispettive comunità di aree che sono state inquinate da gente senza scrupoli. In questo caso grazie al Pnrr, mettiamo a disposizione ulteriori risorse, di cui una parte importante nel territorio del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.
L’assessore inoltre ha presentato l’edizione 2023 di “The Venice Glass Week”, il festival internazionale dedicato all’arte vetraria che ha coinvolto oltre duecento realtà partecipanti in 250 eventi tra Venezia, Murano e Mestre. “La Regione ha, da sempre, voluto essere vicina a questi maestri artigiani. - conclude - E lo facciamo anche con la The Venice Glass week per raccontare al mondo quale unicità straordinaria sia il vetro di Murano. Qui celebriamo la capacità di reazione e resistenza di questi maestri artigiani, artisti straordinari”.
le recenti attivitàRoberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico
All news. Informazione locale ogni 20 minuti. Dalle 7 di mattina tutti i giorni,
Grande entusiasmo intorno all’iniziativa editoriale che offre informazione locale no stop, in onda già su app, streaming, smart device
Data di nascita: lunedì 4 settembre 2023. Segni particolari: unica nel suo genere. È questa la carta di identità di Radio Veneto24, la prima radio all news in Veneto che ha ufficialmente iniziato le trasmissioni con il primo lunedì di settembre. Un successo travolgente per i primi giorni di messa in onda: innumerevoli i feedback positivi degli ascoltatori che hanno iniziato a seguire i notiziari e le rubriche quotidiane attraverso la app (per Ios e Android), i dispositivi smart, lo streaming nel sito. Radio Veneto24 ha dimostrato di essere davvero la radio che mancava, catalizzando l’attenzione dei veneti che hanno scritto, commentato, chiesto maggiori informazioni su questa iniziativa editoriale fortemente voluta da Give Emotions, editore anche dei mensili La Piazza e della testata web quotidiana Lapiazzaweb.it.
I NOTIZIARI.
Radio Veneto24 propone informazione locale ogni 20 minuti.
Dalle 7 di mattina tutti i giorni, tutto il giorno, la redazione si occupa di informare senza stop gli ascoltatori. Politica, cronaca, attualità, economia, ma anche informazione di servizio, cultura, sanità sono i temi che trovano spazio nei notiziari in continuo aggiornamento. Un flusso ininterrotto di notizie che sono scritte e lette dai due redattori: Marta Zatta e Mirco Cavallin, coordinati dal direttore Giorgia Gay. Sul campo, ogni giorno a raccontare le storie del territorio, ci sono i corrispondenti locali: Sara Busato da Padova, Marika Andreoli da Venezia, Elena dal Forno da Treviso, Antonio Di Lorenzo da Vicenza, Alessia Soriolo da Verona, Giovanni Monforte dal Veneto Orientale. A completare il team, lo speaker Matteo Zini, Calogero Gambino in produzione.
LE RUBRICHE QUOTIDIANE.
Il palinsesto di Radio Veneto24 propone rubriche quotidiane a cura di opinionisti esperti in diversi settori: Riccardo Sandre per l’economia, Stefano Edel per lo sport, Micaela Faggiani per “Protagonisti a Nordest” e “Mondo Donna”, che vi abbiamo presentato nel precedente numero del nostro giornale. A loro si è aggiunta anche la voce di Alda Vanzan con la rubrica quotidiana “Alda Frequenza, Politica e dintorni”. Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto.
Veneziana, giornalista e scrittrice, firma de Il Gazzettino, si occupa di politica, cronaca, costume. Ha raccontato le elezioni che hanno fatto la storia del Veneto, i retroscena della vita dei partiti e firmato inchieste sui costi della politica e sulle “parentopoli” in società pubbliche, dalle autostrade alle aziende di trasporto
Grande l’attenzione di Radio Veneto24 per lo sport, grazie a una redazione dedicata che si occupa di informare sulle discipline più seguite ma anche sugli sport minori. A cura di Stefano Edel è l’appuntamento quotidiano con il calcio delle squadre venete di serie A, B e C. Appuntamenti settimanali sono poi dedicati alla pallavolo (serie A e B) con Giovannni Monforte e al Rugby veneto di serie A e B con Cristiano Aggio, che si occupa anche di raccontare il calcio veneto “minore”. Al basket dà voce Mirco Cavallin, a cui è affidato anche il riepilogo degli ap-
puntamenti del weekend sportivo, ogni sabato. Infine, spazio alle altre discipline sportive nella rubrica settimanale a cura di Monforte. Tra i contenuti quotidiani, trova anche spazio un appuntamento con il notiziario della giunta regionale del Veneto a cura dell’Agenzia Veneto Notizie. E poi spazio alle rubriche “Le buone abitudini” ed “Eventi e spettacoli”, mentre altre sono di imminente attivazione: Salute e Agricoltura. Insomma, il palinsesto già ricco è destinato a crescere ancora con l’unico obiettivo di informare, sotto ogni punto di vista.
COME ASCOLTARCI.
A casa, a lavoro, in mobilità: Radio Veneto24 è sempre accessibile. Al momento è possibile ascoltare i contenuti attraverso la app scaricabile negli store, con gli smart device attivabili attraverso il comando vocale “Alexa, fammi ascoltare Radio Veneto24”, in streaming dal sito www.veneto24.it. Imminente la diffusione anche nel sistema Dab, destinato ad affiancarsi al “vecchio fm”.
Raccontare la bellezza e la bontà che nascono sui territori, valorizzando i prodotti e i produttori che, da sempre, sono i veri custodi delle tradizioni enogastronomiche locali: è per questo che Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha dato vita nel 2015 a “Sapori del Territorio”, il brand che negli oltre 500 punti vendita delle cinque regioni in cui l’azienda è presente, raccoglie oggi più di 8.800 referenze a scaffale provenienti da oltre 1.000 produttori locali. Nel solo Veneto sono 3.700 i prodotti presenti nei punti vendita che arrivano da 700 produttori della regione. Un progetto con il quale Aspiag Service rafforza il legame profondo con i territori, promuovendo le filiere corte, raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale, i loro artigiani produttori e i luoghi dove nascono.
“Sapori del Territorio”, infatti, non parla solo di prodotti ma della storia delle persone che li realizzano, strettamente connessa ai territori di provenienza, un racconto che Aspiag Service Despar ha scelto di valorizzare con attività e iniziative di comunicazione che hanno lo scopo di rendere riconoscibili i prodotti di eccellenza attraverso un marchio dedicato che contraddistingue le referenze regionali all’interno del punto vendita, mettendo in risalto le caratteristiche e le peculiarità del prodotto e, soprattutto, delle
aziende produttrici locali. A questo scopo Aspiag Service Despar promuove anche degustazioni ed eventi per far conoscere a fondo le caratteristiche delle produzioni a chilometro zero fungendo da cassa di risonanza per quei piccoli artigiani del buon cibo che meritano di essere conosciuti da quante più persone possibili.
“Sapori del Territorio” è inoltre una testimonianza concreta della strategia di sviluppo sostenibile di Aspiag Service Despar che
ha proprio tra le sue linee guida l’importanza di valorizzare il territorio e le migliori produzioni locali, generando evidenti benefici positivi in ambito economico, sociale e ambientale, con l’obiettivo di accompagnare le imprese locali verso nuove vie di sviluppo, di crescere in modo etico rispettando l’ambiente e di valorizzare gli aspetti della cultura di un territorio che passano anche attraverso un elemento profondamente identitario come i prodotti della tradizione.
1.Quando è iniziata la storia di Lattebusche e come è cambiata nel tempo la Cooperativa?
Lattebusche è una cooperativa che ha sede a Busche, in provincia di Belluno, zona ricca di pascoli ai confini del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO. Nata nel 1954 per iniziativa di 36 Soci fondatori, la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche, è passata in quasi 70 anni di storia da piccola azienda locale a importante realtà del settore lattiero caseario. Ha sempre mantenuto i valori e i pilastri su cui è stata fondata a partire dall’impegno di puntare sulla filiera produttiva locale utilizzando il latte dei propri Soci produttori. Una delle ragioni del successo di Lattebusche è la continua innovazione, assieme all’orientamento alla soddisfazione del Cliente e alla Qualità delle produzioni. La gamma di prodotti è ampia e profonda: 4
formaggi DOP, come Piave, Grana Padano, Asiago e Montasio, formaggi tipici, latte, latticini e formaggi biologici, latte Alta Qualità e gelati a base di latte fresco.
2.Come è nata la collaborazione con Aspiag Service Despar e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio in termini di valorizzazione dei produttori e delle filiere locali?
La collaborazione con Aspiag è nata molti anni fa ed è cresciuta nel tempo, sia in termini di presenza che di visibilità per i nostri prodotti nei loro punti vendita; una crescita graduale ma sempre in forte consolidamento. Da sempre ci accomunano i medesimi valori e filosofie aziendali, quali il rispetto e la valorizzazione del territorio e del suo tessuto socioeconomico. Sono proprio i prodotti tipici di qualità, valorizzati in Aspiag con il brand “Sapori del Territorio”, il file rouge che lega Lattebusche
a questo importante Gruppo e che ci permettono di tutelare la nostra Terra e i nostri Soci, “custodi” del nostro bellissimo territorio montano, notoriamente fragile e difficile da vivere.
3.Centrali nella strategia di sviluppo di Lattebusche sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete concretamente in pratica nella vostra attività?
Lattebusche è un’azienda che ha sempre cercato di crescere in armonia con il territorio, la fonte della propria eccellente materia prima, il latte fresco, che dona caratteristiche organolettiche distintive e talvolta uniche alle proprie produzioni. Fondamentale è anche l’impegno di Lattebusche nel garantire le condizioni per cui i propri Soci allevatori possano rimanere in montagna, mantenendo un presidio fondamentale per la cura dell’ambiente naturale. Al centro del progetto di Lattebusche c’è il consumatore. Per
questo motivo l’azienda, oltre a continui e rigorosi controlli lungo tutta la filiera (oltre 500.000 all’anno), ha destinato importanti investimenti per l’aggiornamento tecnologico degli impianti produttivi, garantendo così elevati standard qualitativi e igienico sanitari.
IL PUNTOUn rapporto sempre più stretto con i produttori locali: quando la GDO accorcia la distanza tra produttore e cliente
Unire localismo e sostenibilità per generare valore condiviso, supportando un consumo consapevole e uno sviluppo sostenibile del tessuto produttivo locale, stringendo legami sempre più forti con i produttori del territorio: sono questi i presupposti su cui si fonda l’impegno di Aspiag Service Despar per valorizzare, attraverso la propria rete distributiva, i prodotti tipici realizzati grazie alla passione e alla competenza di tante imprese che hanno le loro radici nelle cinque regioni in cui siamo presenti. Un rapporto tra Aspiag Service Despar e i produttori locali che nasce dalla comune volontà di valorizzare le produzioni di eccellenza e che si fonda sulla consapevolezza degli aspetti positivi che una filiera corta presenta sia per i produttori che per il cliente finale in termini di sviluppo delle economie e delle realtà locali, di minor impatto ambientale, di maggiore trasparenza e tracciabilità e non ultimo della maggiore focalizzazione sulla qualità dei prodotti. Un legame con i produttori del territorio che ha anche lo scopo di facilitare la crescita del valore del sistema produttivo agroalimentare locale attraverso il potenziamento e l’innovazione di canali promozionali e di commercializzazione che possano favorire la nascita di sinergie e collaborazioni tra le diverse realtà. In questo quadro si inserisce la partecipazione di Aspiag Service Despar a manifestazioni ed eventi sul territorio quali “Made in Malga” e “Formaggio in Villa” che rappresentano occasioni per rafforzare la relazione con i produttori, ribadendo il ruolo di Aspiag Service Despar come promotore delle filiere locali all’interno del mercato della grande distribuzione.
“Sapori
Lavoro, alimentazione, attività fisica: ricominciare nel segno del benessere
Settembre è un mese in genere difficile: ricomincia la routine quotidiana e, dopo le vacanze, è faticoso ritornare a mantenere i ritmi sostenuti della vita di tutti i giorni. La ripresa può essere impegnativa, a volte anche causa di stress – il lavoro, il traffico, le corseeppure qualche piccolo accorgimento per combattere la “sindrome da rientro” e ripartire ritrovando energia e motivazione può essere utile. Il rientro al lavoro e l’organizzazione delle giornate produttive, fra impegni scadenze e appuntamenti, sono passaggi che vanno affrontati gradualmente, per consentire a mente e fisico di riabituarsi alla routine pre-vacanza. Può essere una buona abitudine fare una programmazione compilando delle “to do lists”, “planning” con gli obiettivi da raggiungere nell’arco della giornata. Affinché si possa adempiere a tutti i compiti, è bene partire con pochi obiettivi e cercare di portarli a termine nel modo migliore possibile. E’ utile pensare al mese di settembre come un tempo per “carburare”, incrementando gradualmente la lista delle cose da fare, fino ad arrivare allo standard cui si è abituati. All’interno dei planning vanno inserite anche le attività lavorative. E’ stata dura riprendere a lavorare dopo un periodo di svago e ancora risulta faticoso mantenere i ritmi e gli orari di quando si è a pieno regime; il trucco è vivere questa fase con più serenità possibile, limitando l’ansia e cercando Prosegue alla pag. seguente
Prosegue alla pag. seguente
“Sindrome da rientro”, i segreti per ripartire alla grande
Giovani e Salute
Segue dalla pag. precedente
Ricominciare non è facile per nessuno e, come gli adulti devono riprendere a settembre la loro routine così anche i bambini e i ragazzi devono fare i conti con il tanto temuto inizio della scuola, dopo tre mesi di relax! Le vacanze sono già un ricordo lontano e la campanella di scuola ha già decretato il nuovo inizio ma ancora si fa fatica a trovare il ritmo giusto e la giusta concentrazione: bisogna svegliarsi presto, fare i compiti, studiare…. Ma ci sono anche gli aspetti positivi che rendono piacevole il ritorno a scuola: si ritrovano gli amici, ricominciano le gite, si può stare in compagnia e riprendono le uscite. Se da una parte, però, rivedere i compagni di classe può aiutare ad affrontare meglio la scuola, dall’altra, nonostante i libri delle vacanze estive, non si è più abituati alla routine scolastica fatta di compiti, verifiche, interrogazioni, lezioni… All’inizio può sembrare pesante, ma si può iniziare con il cambiare le abitudini: ad esempio, si potrebbe andare a dormire prima, in modo tale da fare meno fatica a svegliarsi la mattina più attivi per seguire attentamente le lezioni e fare i compiti. Bisogna, poi, sempre iniziare con calma e procedere gradualmente: i primi giorni è possibile ambientarsi facendo lezioni più brevi e meno intense, con un carico più limitato di compiti, in modo equilibrato senza ecces-
si faticosi che possono scoraggiare in partenza. Lo studio, poi, non deve occupare tutto lo spazio nella giornata dei ragazzi che devono poter coltivare le loro passioni. È bene, dunque, insegnare sia ai più grandi sia ai più piccoli a pianificare la giornata: andare a scuola, fare i compiti dandosi degli orari e delle scadenze, per poi finire all’orario prestabilito e ricompensarsi con un’uscita con gli amici, la pratica di un hobby o di un’attività sportiva.
Lo sport, peraltro, è fondamentale per i ragazzi: aiuta a mantenerli attivi, a sfogarsi e a sviluppare la loro vita sociale.
Per muoversi di più, inoltre, i ragazzi, potrebbero andare e tornare da scuola a piedi o in bici!
Accompagnare l’attività scolastica ad una dieta sana ed equilibrata è fondamentale: mangiare bene migliora lo sviluppo fisico e cognitivo dei ragazzi, aiutandoli a mantenere la concentrazione in classe, durante il pomeriggio mentre studiano e fanno i compiti e anche nelle attività sportive.
Ci può essere l’ansia soprattutto per chi inizia un nuovo percorso e non conosce nessuno e cambia insegnanti; in questo caso, anche se un po’ di paura ci può stare, è bene contenerla e vivere il passaggio con curiosità ed entusiasmo verso nuovi obiettivi di crescita.
di svolgere al meglio le incombenze lavorative, la cui mole all’inizio è bene sia contenuta per poi incrementare con progetti più impegnativi in un secondo momento. Dopo le vacanze, inoltre, è bene tornare ad una sana alimentazione, dopo le concessioni e gli abusi estivi. Questo non significa sottoporsi ad un regime alimentare punitivo e restrittivo, ma semplicemente corretto e bilanciato: una persona che segue uno stile di vita sano tutto l’anno non compromette il lavoro svolto per qualche giorno di relax! Le vacanze, al contrario, possono essere produttive anche da questo punto di vista perché aiutano a ricaricare il corpo e la mente abbassando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress che è causa, ad esempio, di gonfiore e ritenzione idrica. Non produce risultato ridurre drasticamente le calorie: il corpo e la mente non daranno gli stimoli giusti per le attività della ripresa già di per sé faticosa e impegnativa; al contrario si può optare per una dieta bilanciata nei suoi macronutrienti e con i dovuti sfizi che una volta a settimana sono più che meritati. Non va trascurata l’idratazione che aiuta ad eliminare il gonfiore, a drenare i liquidi in eccesso, ma anche a mantenere il tono muscolare.Si riparte anche con l’attività fisica che scarica le tensioni e fa stare bene. Anche in questo caso il segreto è la gradualità con cui si torna a praticare l’esercizio fisico, per ritrovare lentamente durata ed intensità negli allenamenti, stabilendo degli obiettivi raggiungibili e per questo gratificanti nei risultati non solo sul piano fisico ma anche psicologico. Le sedute di allenamento vanno programmate con cura e nel rispetto dei propri limiti.Riprendere piano piano tutte le attività, iniziando a mangiare sano e facendo movimento, il tutto gradualmente senza imporsi di riuscire a raggiungere immediatamente i livelli precedenti alle vacanze rappresenta dunque un buon inizio. Calma e pazienza, insomma, sono le parole chiave. Può sembrare stressante pensare alla routine quotidiana e questo è il motivo per cui è bene dedicare del tempo al relax ma anche continuare a praticare attività all’aria aperta, proseguendo anche se in modo più limitato ciò che più di frequente si fa nel periodo estivo: uscite, passeggiate, viaggi, senza rinchiudersi drasticamente in spazi chiusi. Fra le attività da praticare all’aria aperta potrebbe essere una buona idea quella di fare un po’ di meditazione; bastano anche pochi minuti al giorno! La meditazione aiuta ad abbassare i livelli di cortisolo e migliora lo stato di salute. Aiuta, insomma, ad affrontare le giornate, soprattutto quelle stressanti, in modo lucido e controllato. Aiuta, inoltre, a migliorare la respirazione e a bruciare gli accumuli di adipe migliorando il metabolismo. Bisognerebbe, poi, per far fronte a giornate piene ed impegnative, dedicare il giusto tempo al sonno: almeno 8 ore a notte gli adulti, 10-12 ore i più piccini. La mattina si è più ricchi di energie, con ricadute positive anche sull’attività cerebrale. Infine, è bene ritagliarsi qualche momento da dedicare a qualcosa che sia appagante e che faccia stare bene: una giornata di shopping per ricompensarsi, una serata fuori con gli amici, un pomeriggio al parco…; insomma ogni tanto è anche giusto dedicarsi una piccola coccola, prendersi del tempo da regalare a se stessi e alle passioni per compensare gli sforzi che si fanno durante l’anno e di cui si capisce la mole proprio al rientro dalle vacanze, quando diventa difficile la ripresa. Per ricominciare e per portare avanti una routine che durerà gran parte dell’anno è bene, dunque, avere equilibrio e consapevolezza, gli eccessi al contrario non aiutano!
Il tema della sanità e dell’importanza di trovare specialisti competenti e strutture adeguate a cui affidarsi è all’ordine del giorno. Vincenzo Papes, amministratore delegato del Centro di Medicina, un network per la salute che conta ad oggi 45 centri medici con oltre 3000 addetti, racconta punti di forza e criticità della sua impresa.
L ei nasce come sportivo nel mondo del calcio e poi si è convertito a imprenditore.Cosa le ha dato l’esperienza precedente come valore aggiunto per poi creare questa realtà?
Innanzitutto la capacità di saper gestire i professionisti, che prima erano calciatori e ora medici, e in secondo luogo la competenza nel coordinare le persone mettendone in risalto le qualità. Il calcio mi ha insegnato il valore della squadra in cui ci sono sia “i migliori”, sia coloro che magari hanno doti meno marcate, ma che restato comunque indispensabili. Oggi abbiamo oltre 3000 addetti tra dipendenti e medici specialisti, ognuno di loro è essenziale all’interno della nostra organizzazione.
Oggi il centro di medicina è una realtà molto conosciuta è affidabile. Come ci siete arrivati?
L’affidabilità nasce prima di tutto dall’apprezzamento da parte delle persone dei nostri servizi. I pazienti provano i nostri centri e scelgono di tornare perché si sono trovati bene. Si tratta di un lavoro che portiamo avanti da anni e che ci ha permesso di costruirci questa immagine. Un vantaggio però ci arriva anche
dalle strutture, che comunicano anche attraverso l’estetica. Le persone arrivano già con i loro problemi, quindi è importante che si sentano a loro agio e accolte nell’ambiente. Fondamentale è poi la capacità dei dipendenti di trasmettere energia e organizzazione e infine la tecnologia su cui abbiamo sempre investito: il paziente deve accorgersi che nei nostri centri è in un posto sicuro, dove può trovare risposta ai suoi problemi.
Sappiamo che la sanità pubblica ha un problema molto grave di carenza di medici e molti vi accusano di esserne la causa “rubando” i medici al pubblico. Crede che questo sia vero?
che lavorano nel pubblico per vari fattori, ma al contempo non è vero che il privato non ha problemi di personale. Anche noi fatichiamo a trovare professionisti perché la richiesta di prestazioni aumenta e i medici che la soddisfano sono sempre gli stessi. In futuro quindi anche nel privato i pazienti non riusciranno ad avere la prestazione la mattina o la settimana successiva perché mancano professionisti nel campo sanitario. Per questo è necessario togliere il numero chiuso per l’accesso amedicina e aumentare le borse di studio per le specialità che più soffrono la carenza permettendo
Un’ultima domanda all’uomo imprenditore. Quanto è difficile fare impresa oggi? Cosa chiede alle Istituzioni per poter continuare a crescere?
Il Centro di Medicina è forse il gruppo più privato di tutti perché è nato come privato e solo successivamente ha acquisito qualche struttura convenzionata. Quindi abbiamo il privato nel nostro Dna. Non abbiamo richieste, a noi interessa solo la possibilità di lavorare senza un sovraccarico di burocrazia, regole certe che ci consentono di continuare ad investire in tec-
E’ risultato il primo in graduatoria fra i 350 che si sono candidati. Insieme a lui lavoreranno in squadra nel centro storico altri due colleghi provenienti dall’estero
Sono una cugina di tua nonna!”... “Tra i medici ospedalieri troverai anche mia figlia!”. Sono i primi commenti nei post pubblicati sulla pagina Facebook dell’Ulss 3 Serenissima indirizzati al dottor Sebastiano Bianchi, il primo medico di base della squadra che verrà arruolata in centro storico a Venezia, che già è stato accolto come uno di famiglia. E’ il primo in graduatoria fra i 350 candidati dell’originale campagna internazionale di reclutamento e, dallo scorso primo settembre, ha iniziato a visitare i 1300 pazienti ereditati dal collega che lo ha preceduto, ora in pensione. A lui si aggiungeranno ben presto altri due medici di base, entrambi provenienti dall’estero. Il giovane dottor Bianchi - appena 25 anni e fresco di laurea, ottenuta a pieni voti in Medicina e chirurgia all’Università degli studi del Molise con una tesi sulla “Strategia di monitoraggio domiciliare per il paziente fragile con insufficienza cardiaca” - si divide tra l’ambulatorio di piazza San Marco 63 (tre giorni a settimana) e l’ambulatorio all’ex Giustinian (altri tre), nel sestiere di Dorsoduro (per i pazienti più lontani). Il neo medico di base si muove con disinvoltura tra calli e sestieri, in quanto è originario di Venezia, di Santa Croce per la precisione, e non ha saputo resistere al richiamo della città
natale. “Sei giorni dopo la mia laurea ho letto sui giornali di questa campagna di reclutamento dei medici nella mia città. Ho capito quanto bisogno ha Venezia di nuovi medici di famiglia e, invece di andare a fare esperienza altrove, mi sono immediatamente proposto - racconta -. Fare il medico di famiglia è il mio sogno, da sempre. Farlo per la mia città, fragile e bellissima, a cui tengo enormemente, per me è il massimo. La campagna dell’Ulss 3 mi ha fatto capire che l’azienda sanitaria è attenta e sensibile a questo problema e che mi sarei inserito in una grande operazione condivisa a favore della mia città e anche del suo ripopolamento. Ci sono medici che preferiscono vedere moltissime persone in reparto. Io preferisco creare un rapporto con loro. Conoscerle a fondo. Curarle nella loro quotidianità”. Una disponibilità, la sua, che è stata apprezzata da molti, i quali a più voci hanno espresso parole di elogio nei confronti del giovane medico, primo fra tutti il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato. “Sono tante le difficoltà per i medici di medicina generale in questa città particolare, e la prima è la carenza di medici, che non si inventano e non si costruiscono. Ma serviva anche dirla, questa necessità, e dirla con coraggio e scommettendo
sugli aspetti che rendono Venezia bellissima e attrattiva - dice il direttore generale -. Il giovane medico che ha preso servizio dal primo di settembre è solo una delle tante risorse, delle tante persone, che ci troviamo ad avere a disposizione, e che inseriremo via via. Insieme a questi nuovi medici e a quelli che già operano in città, lavoriamo per rendere migliore il lavoro di tutti, al servizio della città di Venezia. Molto resta da fare, ma forze nuove e vive, come il giovane medico Bianchi e quelli che arriveranno sono la più fruttuosa base di partenza”. “Questa città particolarissima vive anche sul fronte della medicina di famiglia una situazione complessa, come conseguenza di politiche di livello nazionale - spiega l’assessore alla Coesione sociale
Simone Venturini -. Fondamentale risulta oggi, come in passato, la sinergia che siamo riusciti ad instaurare tra amministrazione comunale e azienda sanitaria: il supporto concreto che insieme diamo a chi intende mettersi in gioco al servizio della cittadinanza è già stato efficace in passato e ora lo mettiamo a disposizione delle forze nuove che l’Ulss 3, con la sua campagna, è riuscita a mettere in mano alla città”. “La campagna ideata dall’Ulss 3 Serenissima si è rivelata efficace, oltre che ben costruita –è il commento del presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia Giovanni Leoni -. Ed è bello vedere che tra le persone che hanno risposto e offerto la loro disponibilità, il primo ad essere inserito al lavoro sul campo sia un giovane e un
giovane veneziano: è un segnale importante per la città”. Si è compiaciuto della nomina anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, che lo ha salutato con un caloroso “benvenuto, anzi bentornato a Venezia”, nelle sue pagine social e l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.Sebastiano Bianchi lavorerà a fianco di altri due colleghi che nelle prossime settimane andranno ad insediarsi a Venezia, subito dopo la nomina. Uno dei due medici che verrà nominato a breve andrà ad assorbire i pazienti del dottor Stefano Chiarot, che ha cessato la sua attività a fine maggio e che sono stati assistiti in questi ultimi mesi da un ambulatorio pubblico (in cui oggi operano medici dell’azienda sanitaria) istituito ad hoc dall’Ulss 3.
Il 7 ottobre sarà inaugurato l’atteso “Science Gateway”, il futuristico intreccio aereo di padiglioni firmato dal grande architetto italiano: accoglierà 300.000 visitatori all’anno. Un richiamo in più per conoscere la città elvetica, “regina” del suo lago, internazionale per vocazione, ma ancora legata alla tradizione nell’arte di orologi e cioccolato
Ilconto alla rovescia è iniziato: il 7 ottobre sarà inaugurato il nuovo Cern di Ginevra. Si chiamerà Science Gateway, il portale della scienza, e la firma è di quelle che lasciano il segno: Renzo Piano. La direttrice del Cern Fabiola Gianotti (prima italiana e prima donna a ricoprire tale ruolo) aveva contattato il grande architetto per una consulenza e lui ci ha fatto addirittura il progetto. Il nuovo padiglione del Cern sarà adibito alle visite (si calcola che i visitatori saranno oltre 300.000 all’anno), per avvicinare chi entra in questa sorta di ambiente fantascientifico alle origini dell’Universo. Il cantiere, gestito da aziende italiane (la Cimolai e il Gruppo Maltauro) e finanziato interamente da privati, è agli sgoccioli. Renzo Piano ha disegnato un ponte lungo 200 metri: sembra un laboratorio spaziale in atterraggio. Una metafora forte. Attraversa la strade e anche il confine tra Svizzera e Francia. Il Cern, creato a Ginevra nel 1954 (fra i 12 paesi fondatori figura l’Italia, che ha sempre svolto un ruolo di primo piano nelle attività di ricerca e la fa tuttora con oltre 2500 scienziati impegnati sui 17.000 complessivi), si trova nel villaggio di Meyrin ed è attualmente il più grande laboratorio di fisica nucleare del mondo. I cui risultati di ricerca, per il patto etico sottoscritto al momento della fondazione, devono essere trasparenti, escluderne l’utilizzo a fini militari e soprattutto devono essere condivisi. Al Cern, ad esempio, è stato creato il “www”, il World Wide Web che ha creato una rete mondiale di scambio di informazioni. L’inglese Tim Berners-Lee l’aveva creata per uso interno e poi è diventata di tutti. Del mondo. Scienze Gateway condurrà per mano alla scoperta dei segreti del Big Bang, l’esplosione avvenuta 14 milioni di anni fa a cui si fa risalire l’origine dell’universo. Durò un infinitesimo di secondo e al Cern la stanno studiando attraverso lo scontro delle particelle più minute all’interno di acceleratori. Quello di ultima generazione è stato realizzato a 100 metri di profondità. E’ un tunnel a circuito dove i protoni, ad una temperatura miliardi di volte superiore a quella della Terra, si scontrano a una velocità vicina a quella della luce. E’ il meccanismo che ha portato, nel 2012 e sempre al Cern, alla scoperta del Bosone di Higgs, la “particella di Dio”. Qualcuno l’ha definito “il luogo più vici-
no al mistero dove l’uomo sia mai arrivato”. Cinque le sezioni del “Portale della Scienza” progettato da Renzo Piano, fra cui un auditorium che sarà intitolato a Sergio Marchionne. Darà spazio alle esposizioni temporanee e permanenti del Cern; sarà visibile anche una sezione dell’acceleratore di particelle che sta sotto terra, oltre ai risultati degli studi sul Big Bang. L’ambizione della direttrice Gianotti è di raccontare agli studenti (e ai visitatori) la bellezza e l’utilità della fisica per il futuro della scienza e dell’uomo. Naturalmente andare al Cern offre anche l’opportunità di visitare Ginevra. Città neutrale per natura, nel cuore dell’Europa. E per questo sede di molte istitu-
zioni e organizzazioni internazionali. A cominciare dalla sede europea dell’ONU. Quasi un secolo prima a Ginevra (nel 1863, per opera di Henry Dunant) era sorta la Croce Rossa Internazionale, organizzazione umanitaria che assiste le vittime di conflitti armati e di altre situazioni di violenza. C’è un museo oggi a documentarne l’intensa attività. Il simbolo della città è lo Jet d’Eau, il getto d’acqua nel lago che “spara” l’acqua a 140 metri d’altezza. Lo fa dal 1891. Ginevra è ancora la città di orologi, cioccolato e banche, come l’immaginario suggerisce. Il centro è una vetrina dell’arte del costruire (e del vendere) orologi; arte che è lunga secoli, come testimoniato dagli oltre
2500 pezzi unici esposti nel Museo Patek Philippe. Di musei Ginevra è ricca. Il MAMCO, il museo di arte moderna e contemporanea più grande della Svizzera, stimola l’immaginazione. Mentre quella al vicino MEG, il Museo Etnografico, offre un viaggio unico alla scoperta di usanze, tradizioni e ritualità quotidiane di popoli di tutto il mondo.. Interessante anche il Museo della Riforma, che ripercorre la svolta protestante operata da Calvino. Imperdibile anche la visita alla vicina Cattedrale di Saint Pierre, con la salita alle torri e la visita della sottostante area archeologica che documenta la chiesa delle origini. Un po’ di leggerezza la regala un viaggio a
In alto, una panoramica del Lago di Ginevra con il famoso getto d’acqua, simbolo della città. A sinistra: lo “Science Gateway”, il nuovo padiglione del CERN, firmato da Renzo Piano; Sotto: un interno del laboratorio di fisica nucleare. A destra: la Cattedrale di Saint-Pierre, il cioccolato di Favarger e un momento dell’escursione fra i vigneti dello Chasselas.
bordo di uno degli otto in stile Belle Epoque che solcano placidi il lago Lemano. Ha richiami poetici anche la visita al vicino villaggio di Carouge, che deve la sua fama all’architettura sabauda degli edifici del suo centro storico. Invita alla leggerezza anche l’escursione fra i vigneti della Chasselas, il famoso vino bianco locale, a bordo di “tuk tuk” ad alimentazione elettrica, con degustazioni in varie cantine. Il cioccolato è una tentazione costante a Ginevra e consci di questo irresistibile richiamo i cioccolatieri più famosi hanno proposto il Choco Pass, una sorta di “biglietto unico” a 30 euro, per fare tappa in tante cioccolaterie storiche.
S’intitola“Il giurato” ed è una serie comica approdata, un po’ in sordina, su Prime Video. Jury Duty - questo è il titolo originale - si avvale di una premessa semplice ma non banale. Dopo aver risposto ad un annuncio online, il trentenne Ronald Gladden viene selezionato, insieme ad altre undici persone, per svolgere il compito di giurato in un processo civile che sarà l’oggetto di una docu-serie che ambisce a raccontare il dietro le quinte del sistema giudiziario americano. Quello che Ronald non sa è che tutte persone con cui interagirà nel corso di quel processo – gli altri giurati, avvocati, accusa e difesa, persino il giudice – sono attori che seguono un copione alla lettera. Ronald, invece, è una persona qualunque. Qui viene il bello. Ogni reazione di Ronald, dal suo stupore ad una escalation di eventi sempre più bizzarri (coi quali gli autori della serie lo torturano) alla serietà con cui affronta il compito di “capo giurato”, sono genuine. Soltanto alla fine del (finto) processo Ronald scoprirà di essere l’inconsapevole protagonista di una commedia a metà tra la candid camera e l’improvvisazione. C’è chi dirà che c’è ben poco di nuovo: il “Grande Fratello” esiste da vent’anni. È vero, ma qui non si fa leva sul voyeurismo, ma sull’etica individuale. Ronald è chiamato a misurarsi con una serie di dilemmi morali di fronte ai quali sceglie sempre basandosi sul proprio criterio di giustizia, e non sulla convenienza. Quanti di noi riuscirebbero a fare altrettanto? Questa è la domanda che la visione della serie sollecita nello spettatore. Jury Duty è creata da Gene Stupnitsky e Lee Eisenberg, due che di “mockumentary” (il genere comico dei finti documentari) sanno moltissimo, avendo lavorato al remake americano di The Office (quello con Steve Carell, per intenderci). Tra i produttori c’è anche James Marsden che interpreta una versione esagerata di sé stesso. La serie si compone di otto episodi da mezz’ora e ha ottenuto ben tre nomination agli Emmy. Il vero trionfatore di questo esperimento è Ronald, che da installatore di pannelli fotovoltaici a San Diego si è ritrovato a diventare uno degli attori rivelazione di quest’anno.
Si intitola “In fiamme” ed è una miniserie ispirata a uno dei casi di cronaca nera che più ha scosso l’opinione pubblica spagnola negli ultimi anni. A quasi due anni dalla conclusione de “La casa di carta”, serie spagnola che l’ha resa un’attrice di fama globale, Ursula Corberó torna protagonista di una serie tv Netflix. Stavolta non interpreta più Tokyo, la ladra dal cuore d’oro nella banda del Professore. Ursula è passata dall’altra parte della barricata. Ne “In fiamme” presta il volto a Rosa Peral, ambiziosa ex cubista divenuta poliziotta, in congedo dopo un forte esaurimento nervoso e il difficile divorzio dall’ex marito Javi. Il racconto prende il via nel mese di maggio 2017, quando i resti carbonizzati del poliziotto Pedro sono ritrovati all’interno di un’auto bruciata nel bacino di Foix, poco lontano da Barcellona. L’indagine prende una piega inaspettata quando porta alla luce una rete di rapporti malsani, inganni, violenze e scandali sessuali che coinvolgono Pedro e due colleghi poliziotti: la sua compagna Rosa (alla quale è legato anche affettivamente da pochi mesi) e l’ex ragazzo di lei, Albert. Rosa è vittima degli uomini che le stanno intorno, siano essi i suoi partner Javi, Pedro e Albert, o gli altri poliziotti ai quali la unisce un codice d’onore alimentato dall’omertà. Eppure Rosa è anche la burattinaia che tira le fila di un’indagine che manipola per distruggere il suo ex marito. Non è semplice portare un fatto di cronaca, specie di nera, sullo schermo quando lo si racconta dal punto di vista degli omicidi. Il rischio è di trasformare i veri criminali in tragici antieroi, complici le (avvenenti) fattezze degli attori che spesso li interpretano. È stato così per “Dahmer”, la serie Netflix con Evan Peters uscita lo scorso anno. Eppure “In fiamme” funziona, stuzzicando l’appetito dello spettatore con il pathos esagerato dei racconti spagnoli (si urla, si grida, si dispera: tutto è sopra le righe) e giocando sulla curiosità morbosa di un pubblico che ormai, a quelle di finzione, preferisce le disgrazie reali.
“In fiamme”
Con uova e un po’ di fantasia si può creare ogni volta una frittata diversa: questa volta proviamo la frittata con i funghi finferli!
Detti anche gallinacci, i finferli sono dei funghi particolarmente profumati, in questo caso li rendiamo protagonisti di un secondo piatto vegetariano, ideale anche da servire come aperitivo insieme a un bicchiere di vino rosso per iniziare una cena.
Ingredienti - per una padella da 22 cm:
-5 uova
-50g di formaggio da grattugiare- tipo grana padano
-1 busta di funghi finferli DELSANTO da 600g
-Q.B. sale
-Q.B. pepe macinato
-Q.B. burro
-Q.B. prezzemolo tritato
PROCEDIMENTO
Versate le uova in una ciotola e sbattetele con una frusta, poi aggiungete il formaggio grattugiato e il prezzemolo tritato.Salate, pepate e mescolate, poi unite i funghi finferli ben scolati, e mescolate ancora per amalgamare il tutto. Versate il composto di uova e funghi in una padella unta con un po’ di burro. Coprite con un coperchio e cuocete a fuoco medio per 6-7 minuti, poi staccate i bordi della frittata con una spatola antiaderente. Girate la frittata aiutandovi con il coperchio o con un piatto, fatela scivolare nuovamente nella padella e cuocete per altri 6-7 minuti. Una volta pronta, trasferite la frittata di finferli su un piatto e servite. Se desiderate potete arricchire la frittata con dei cubetti di scamorza, dolce o affumicata! .
E’ arrivato il momento tanto atteso di dimostrare quello che valete. Ora tocca a voi, la sfida è impegnativa ma entusiasmante. Avete voluto la bicicletta e adesso… è tempo di pedalare con grinta.
Tutto procede secondo i piani. Questa ripresa sarà decisamente più tranquilla di quella dello scorso anno. Dovete solo limitarvi a proseguire col piede giusto. Fidatevi del vostro istinto.
Siete in cerca di conferme e talvolta vi lasciate sopraffare dall’insicurezza. Tenete sotto controllo le vostre paure e otterrete le soddisfazioni che cercate e che vi restituiranno più stabilità.
Cercate di essere più indulgenti nei vostri confronti e prendetevi tutto il tempo necessario per ritrovare il giusto ritmo. Vi siete riposati e avete le necessarie energie per ripartire alla grande.
Tra i buoni propositi, dopo la pausa estiva, non trascurate quello più importante: fare chiarezza su cosa realmente cercate e desiderate ricevere e dare. Non è più il tempo dei compromessi.
VERGINE
Un vortice di cambiamenti potrà generare qualche disorientamento che saprete comunque tenere sotto controllo. Riorganizzerete la vostra comfort zone grazie anche al sostegno di chi vi è vicino.
State attraversando un periodo di chiusura verso gli altri, più concentrati a ritrovare il vostro equilibrio interiore. Eppure, se c’è chi ha bisogno di una mano, voi non vi tirate mai indietro.
Siete carichi di energie e ispirati per dare vita ai vostri progetti. Il periodo è favorevole e avete anche il sostegno di molte persone, anche a volte inaspettatamente.
E’ tempo di chiarire un po’ di cose, nelle vostre relazioni personali e in ambito lavorativo. Siete stanchi di cedere, ora è il vostro turno: dite cosa desiderate e chiedete ciò di cui avete bisogno.
Siete in attesa di una risposta che condizionerà le vostre scelte future. Avete fatto i vostri programmi e adesso serve un briciolo di fortuna per passare alla fase di realizzazione.
Dopo il tempo del riposo e della riflessione è giunto quello delle decisioni. Alcune cose sono da chiarire, altre da spiegare ma avete un orizzonte più limpido e ora sapete come muovervi.
Non avreste mai immaginato di riprendere le vostre attività in un contesto del tutto nuovo. Le vostre previsioni e i programmi erano altri ma sapete adattarvi e trovare il lato positivo .
Settembre, il tempo delle scelte e del fare