La Piazza del Conselvano 2012fb n21

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del Conselvano LA PIAZZA

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 21

È DISTRIBUITA DA

Cartura, il caso In consiglio, scintille e polemiche

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Agna, ambiente La nuova caldaia a biomassa fa risparmiare

Tribano, sociale Casa del Buon Samaritano per l’accoglienza

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EDITORIALE

Conti pubblici ora è battaglia

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

di Nicola Stievano

BOVOLENTA: A SCUOLA ANCHE IL POMERIGGIO

Sono partiti le settimane scorse, alle scuole elementari, i “centri ricreativi pomeridiani”. La proposta educativa ad integrazione di quella scolastica si sviluppa per tre pomeriggi a settimana, in ben quattro ore al giorno, prevedendo un’ora di mensa, due ore di sostegno allo studio e una di laboratorio. pag. 12

BAGNOLI, L’ARTISTA TURIN A BOLOGNA Si è conclusa con un successo strepitoso la partecipazione di Gianni Turin alla mostra “Sette croci per sette chiese” che si è tenuta a Bologna, presso la Basilica di Santo Stefano. La mostra di sette opere tridimensionali era visitabile nel chiostro monastico della basilica. Successo di pubblico e critica. pag. 15 CONSELVE e limitrofi

A

Appuntamento al voto con un occhio al bilancio

Difficile chiudere i conti pubblici con Imu e minori trasferimenti dallo Stato centrale

I

conti non tornano in municipio. A Conselve, come in tutti gli altri Comuni alle prese con le tagliole del patto di stabilità e le nuove imposizioni governative, chiudere il bilancio 12012 è una vera e propria impresa che, da qualsiasi lato si affronti, non lascia molti appigli. A Conselve l’amministrazione ormai in scadenza sta cercando di chiudere il documento programmatico e i conti del Comune senza essere costretta a rendere ancor più salato il conto che i cittadini dovranno pagare. Un tributo già

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Solo questa voce, per fare un esempio, pesa per 350 mila euro sui nostri conti, a cui si aggiungono 220 mila euro dei mancati trasferimenti”. La nuova tassa sugli immobili, infatti, non finirà tutta nelle casse comunali perché metà degli introiti per tutto ciò che non è prima casa andrà direttamente a Roma. Per recuperare le somme mancanti l’aumento dell’addizionale Irpef è vista come una decisione che l’amministrazione non vorrebbe prendere. pagg. 4-5

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L’Intervento

049 9501541 CONSELVE: RESIDENCE S. AGOSTINO Nella centralissima area “Ex Consorzio Agrario”, a 50 mt dal Duomo, di fronte ai giardini pubblici, ancora disponibili in vendita: negozi, uffici, garage ed appartamenti di varia metratura e tipologia.

impegnativo che potrebbe farsi ancora più oneroso con le imposte comunali. Ma a nessuno vuole mettere le mani nel portafoglio degli elettori a meno di due mesi da voto. Il problema è che all’appello dei conti di Palazzo Zen mancano all’appello qualcosa come 570 mila euro. Per ora l’amministrazione cerca di prendere tempo. “Prima di prendere dei provvedimenti aspettiamo, - spiega il sindaco Antonio Ruzzon - nella speranza che il Governo torni sui propri passi per quanto riguarda il prelievo dell’Imu.

gli inizi di marzo la maggioranza dei Comuni non aveva ancora approvato il bilancio 2012. Idem le Province, oltretutto alle prese con prospettive di “sopravvivenza” non ancora definite. Insomma la situazione è incerta e quantomai controversa. Quasi tutti i sindaci, alle prese con la necessità di far quadrare i conti tenendo presente il patto di stabilità, l’Imu, i minori trasferimenti dello Stato, i servizi pubblici da garantire, il personale da pagare, i cantieri da mandare avanti, i nuovi progetti, hanno scelto di prendere tempo e sperare in un “ravvedimento” del Governo. L’Anci Veneto ha lanciato una proposta - provocazione: lasciateci tutta l’Imu (e non solamente la metà, come previsto dall’esecutivo nazionale) e tenetevi i trasferimenti. Difficile che l’idea venga raccolta, anche perché la nuova tassa che va a sostituire l’Ici è stata concepita proprio con l’obiettivo di ridare ossigeno alle casse centrali, soprattutto. Comunque se ne discute, perché in gioco, ora più che mai, c’è proprio l’autonomia degli enti locali.

Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo*

C

on il Decreto “Salva Italia” esiste ancora la programmazione dei pubblici esercizi? E quali orari? Ce lo siamo chiesti come Appe, associazione che rappresenta i pubblici esercizi, in occasione di Tecno& Food a Padova Fiere. Per quanto riguarda l’orario non ci sono dubbi che l’apertura potrà effettuarsi 24 ore su 24. *Presidente Appe Padova

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EDITORIALE

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Conti pubblici ora è battaglia Conselve, Ctg “la Torre”

DEBUTTANO LE SEI PROMOTRICI TURISTICHE

Sono sei le “promotrici turistico territoriali”, selezionate fra 20 candidate, che hanno partecipato e concluso con successo il corso finanziato dalla Comunità Europea e organizzato dal Centro Turistico Giovanile a Conselve. Si tratta di Sara Contiero, Elisa Guzzon, Lisa Boni, Billitis Mastellaro, Angela Vigato ed Erika Capuzzo. Al termine del corso hanno messo a punto un progetto di laboratori - percorsi per le scuole prendendo spunto dall’episodio della “disfida di Aldobrandino”, al quale Conselve da alcuni anni dedica una rievocazione storica. “Cerchiamo di mettere in relazione la storia del territorio - spiega Andrea Ferrante, presidente del Centro Turistico Giovanile “La Torre” e coordinatore del corso - con esperienze coinvolgenti. Una proposta che va oltre la didattica, perché rende la storia divertimento ma anche cultura” Tribano, Polisportiva

MUHAMMAD ALÌ MATERIA DI “STUDIO”

La vita, il successo sportivo e la lotta contro la malattia di Muhammad Alì Cassius Clay da anni sono “materia di studio” in un istituto di Rovigo. Alberto Guerrini, docente di scienze dell’Itc “De Amicis” del capoluogo polesano, dedica 4-5 ore di lezione alla storia del grande pugile soffermandosi sui passaggi chiave della sua carriera e della sua vita. Così, in occasione del settantesimo compleanno di Muhammad Alì la Polisportiva Tribano ha invitato il professore e alcuni campioni della boxe all’incontro “Quanto eravamo Re” insieme ai ragazzi delle scuole.

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Dopo vent’anni in cui si sente parlare di federalismo, applicato in maniera più o meno maldestra, il cammino verso una reale autonomia (e non solo dichiarata sulla carta, scritta in qualche documento che nessuno legge e nessuno mette in pratica, relegata ad ordinanze che hanno più il sapore della trovata pubblicitaria) non sembra ancora cosa semplice ma piuttosto pieno di ostacoli. I sindaci, di fronte alle drastiche decisioni di Monti e i suoi ministri, affermano di avere le mani legate, di essere degradati al ruolo antipatico di “esattori”. Molti amministratori locali svolgono con passione e competenza il proprio lavoro, si spendono senza sosta per fare in modo che lo scuolabus passi tutte le mattine, che i lampioni si accendano ogni sera, che gli anziani abbiano un posto accogliente per ritrovarsi. Altri però, in questi anni, si sono limitati ad amministrare senza avere il coraggio di imporre una nuova visione, non hanno fatto altro che preservare l’esistente pur sapendo che prima o dopo non sarebbe stato più possibile mantenere certe situazioni. Nei prossimi mesi tra nuove tasse e maggiori costi le famiglie dovranno affrontare notevoli sacrifici. Anche l’amministrazione pubblica dovrà fare altrettanto, cercando di ridurre gli sprechi (e ce ne sono), di tagliare i doppioni (che non mancano), di guardare oltre il proprio particolare. Alcuni piccoli Comuni si stanno già guardando attorno, perché entro giugno dovranno condividere con altre amministrazioni almeno un servizio, come prevede la legge. E si stanno accorgendo che si può fare anche qualcosa di più per tagliare alcune spese senza per questo privare i cittadini di servizi essenziali. Anche le Province saranno costrette, controvoglia, a cambiare pelle, ad alleggerirsi di infrastrutture che, per quanto relativo, hanno un peso sui bilanci. Le prese di posizione degli amministratori provinciali, invece, pur dimostrando la volontà di essere propositivi per razionalizzare i costi, all’opinione pubblica rischiano di apparire come l’estrema, disperata difesa del proprio “particulare”. Sentir palare di passaggio di comuni per “salvare” le province più piccole non è un bel segnale. La gente si aspetta altro dalla politica. di Nicola Stievano

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Conselvano TERRASSA PADOVANA Corso per baby sitter con iscrizione all’albo comunale pag. 9

DUE CARRARE

Bilancio alle prese con i tagli, la nuova Imu e l’addizionale Irpef pag. 14

AGNA, SOCIALE

Assegno di sollievo per le famiglie in difficoltà pag. 16

Provincia INFRASTRUTTURE

LEGALITÀ

Revamping, sì da Consiglio di Stato pag.

ECONOMIA

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Credito difficile per sette aziende su dieci pag.

ARTE

Regione Mafia in Veneto, attraverso le imprese in crisi pagg. 28-29

TECNOLOGIA

A Palazzo del Monte la collezione Cariparo pag. 27

INTERVISTE

“SCOPRI LA STORIA” LABORATORIO IN CLASSE Si svolge a marzo il laboratorio riservato ai ragazzi delle scuole medie su “Scopri la storia locale”, organizzato dal gruppo Ctg “La Torre”, in collaborazione con l’istituto comprensivo Don Paolo Galliero di Tribano Si tratta di un doposcuola facoltativo e gratuito con lezioni e visite guidate, tenute dallo storico locale Ferruccio Sabbion, su edifici storici, musei, siti archeologici, reperti antichi rinvenuti nel territorio. Tutti gli incontri si tengono nella scuola De Amicis dalle 14.30 alle 16. Prossimi appuntamenti il 15 marzo con l’epoca medievale con la visita alla torre civica di Tribano, al castello di Monselice e alla cinta murata di Este domenica 18. Giovedì 22 marzo le ville nel conselvano e la relativa visita domenica 25 alla villa Buzzaccarini di Tribano, a palazzo Zen a Conselve, alle ville del Sansovino e Renier a Pontecasale di Candiana.

Bassa in tensione, il bando

Un piano per superamento del “digital divide”

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Centro Turistico Giovanile

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Jacques Villeglé, maestro del Nouveaux Realisme pag. 39

PROGETTI GIOVANI PREMIO DA 500 EURO

Un bonus da 500 euro per i progetti presentati dai giovani tra i 15 e i 30 anni residenti a Tribano, Agna, Anguillara, Bagnoli e Pozzonovo. Potranno essere cinque le iniziative pensate dai giovani per coinvolgere i loro coetanei finanziate con il progetto “Bassa in Tensione” ideato dai Comuni aderenti. I progetti vanno presentati entro il 31 marzo. Info-point aperti a Tribano in biblioteca il venerdì dalle 15 alle 18, ad Anguillara sempre in biblioteca il sabato dalle 10 alle 12 e ad Agna ai servizi sociali dalle 17 alle 19. Su internet bit. comune.tribano.pd.it.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 febbraio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese I NODI DEL BILANCIO I minori trasferimenti dello Stato pesano per 220 mila euro, il prelievo della nuova Imu per 350 mila. Il sindaco non ha intenzione di toccare le tasse ma deve trovare il modo di garantire i servizi pubblici essenziali e le opere in programma che attendono di essere realizzate. “Stiamo lavorando per non pesare sulle famiglie già in difficoltà”

Mancano 570 mila eu

di Nicola Stievano

Maggiori entrate sono previste dal probabile cambio d’uso di alcuni immobili

Il sindaco tira le somme: “Situazione inficiata da chi ci ha preceduti”

I

conti non tornano in municipio. A Conselve, come in tutti gli altri Comuni alle prese con le tagliole del patto di stabilità e le nuove imposizioni governative, chiudere il bilancio 12012 è una vera e propria impresa che, da qualsiasi lato si affronti, non lascia molti appigli. A Conselve l’amministrazione ormai in scadenza sta cercando di chiudere il documento programmatico e i conti del Comune senza essere costretta a rendere ancor più salato il conto che i cittadini dovranno pagare. Un tributo già impegnativo che potrebbe farsi ancora più oneroso con le imposte comunali. Ma a nessuno vuole mettere le mani nel portafoglio degli elettori a meno di due mesi da voto. Il problema è che all’appello dei conti di Palazzo Zen mancano all’appello qualcosa come 570 mila euro. Per ora l’amministrazione cerca di prendere tempo. “Prima di prendere dei provvedimenti aspettiamo, - spiega il sindaco Antonio Ruzzon - nella speranza che il Governo torni sui propri passi per quanto riguarda il prelievo dell’Imu. Solo questa voce, per fare un esempio, pesa per 350 mila euro sui nostri conti, a cui si aggiungono 220 mila euro dei

EDILIZIA E URBANISTICA INIZIATIVE A CONSELVE

Al via il Pat, raccolta proposte

U

ltimi giorni per presentare al Comune le proposte di accordo da inserire nel nuovo Pat, il piano di assetto del territorio che gli uffici di Palazzo Zen metteranno a punto nei prossimi mesi. Il Piano di Assetto del Territorio è il documento di pianificazione urbanistica principale per il Comune, lo strumento che permetterà di stabilire gli interventi sul territorio per i prossimi anni. Oltre al pubblico anche i privati possono fare la propria parte. Dopo l’adozione da parte della giunta del “documento preliminare” con gli obiettivi generali e le scelte strategiche di assetto del territorio, i soggetti privati interessati possono partecipare all’attività di pianificazione con proposte e progetti di “rilevante interesse pubblico”. Nel dettaglio: la valorizzazione del patrimonio storico - architettonico e ambientale, la sistemazione dei centri urbani, l’edilizia pubblica residenziale ma anche scolastica e sportiva, la costruzione e la manutenzione di strade che possano assumere un interesse comunale. Insomma chi ha un progetto urbanistico, dal restauro di un edificio di pregio all’ampliamento di un’area residenziale, può cogliere l’occasione offerta dal Pat. Fermo restando, ovviamente, l’interesse pubblico delle opere proposte. Per presentare le proposte c’è tempo fino al 30 marzo. Sul sito www.comune.conselve.it oppure in municipio sono disponibili il modello della domanda.

mancati trasferimenti”. La nuova tassa sugli immobili, infatti, non finirà tutta nelle casse comunali perché metà degli introiti per tutto ciò che non è prima casa andrà direttamente a Roma. Per recuperare le somme mancanti l’aumento dell’addizionale Irpef è vista come una decisione che l’amministrazione non vorrebbe prendere. “Non si tratta di una tattica pre elettorale, non ci interessa. - afferma il sindaco - Il problema è di carattere sociale: non possiamo gravare nuovamente sulle famiglie che già si troveranno a fare i conti con la maggiore tassazione imposta dal governo centrale. Anche perché questo non ci consente di recuperare tutte le risorse necessarie”. Portando l’addizionale dall’attuale 0,5 per cento al massimo previsto, lo 0,8 per cento, il Comune incasserebbe 300 mila euro in più. “Preferiamo cercare altre soluzioni, - aggiunge Ruzzon - ad esempio attraverso il cambiamento della destinazione d’uso di una serie di fabbricati produttivi e commerciali. E’ un’ipotesi concreta sulla quale stiamo lavorando per dare un po’ di ossigeno ai conti del nostro Comune e salvaguardare i servizi essenziali alla cittadinanza”.

Il sindaco comune si dice fiducioso e prevede che con le economie di scala e il ricorso a nuovi finanziamenti da parte di Provincia e Regione sarà comunque possibile realizzare anche le opere pubbliche in programma. A fine mandato non risparmia una frecciata ai predecessori. “Rispetto ad un livello di esposizione finanziaria di 4-5 milioni di euro, calibrato sulle possibilità di contribuzione della cittadinanza conselvana - osserva Ruzzon - l’amministrazione comunale fra il 2002 e il 2007 ha quasi raddoppiato questo trend, indebitandosi per altri 4 milioni di euro. E questo ha messo a dura prova la tenuta complessiva del bilancio comunale. Come se non bastasse, nello stesso periodo è stata sottoscritta un’operazione di “finanza creativa”, attraverso la stipula di un prodotto derivato. Operazione che ben presto iniziato ad accumulare ingenti perdite, creando ulteriore instabilità di bilancio che avrebbe determinato irrimediabilmente il dissesto finanziario dell’ente. La nostra azione amministrativa è stata fortemente condizionata da queste due situazioni. Solo operando con rigore e sacrificando parte della programmazione abbiamo tenuto in equilibrio i conti“.


Argomento del mese 5 Entro il 3 aprile la presentazione delle liste

euro, ma niente tasse Il dibattito Confronto in consiglio comunale con i dirigenti dell’Uls 17

Passaggio di consegne a Riabilitazione, nessun problema di Nicola Stievano

I

l passaggio delle competenze dall’Azienda Ospedaliera di Padova all’Uls 17 non porterà stravolgimenti per il personale, che potrà scegliere se stare a Conselve o meno, né per i pazienti, ai quali il servizio continuerà ad essere garantito. Ampie rassicurazioni al consiglio comunale da parte del direttore generale dell’Uls 17 Giovanni Pavesi insieme al direttore sanitario Ennio Cardone e al primario di lungodegenza - riabilitazione Pietro Genovese, invitati a partecipare alla seduta straordinaria convocata su iniziativa del gruppo di opposizione “Vivere Conselve”. I dirigenti sanitari hanno spiegato che i 56 dipendenti in servizio potranno scegliere se restare a Conselve e passare alle dipendenze dell’Uls 17 oppure restare in forze all’azienda ospedaliera padovana in un’altra struttura. Potranno anche riservarsi l’opzione dopo sei mesi di “prova”. “Abbiamo avuto la conferma che la Riabilitazione resterà a Conselve e continuerà ad essere un servizio d’eccellenza. - afferma il sindaco Antonio Ruzzon - L’esperienza e la professionalità di questi anni, riconosciuta da tutti, non andrà dispersa e per il nostro ospedale non ci sarà alcun impoverimento, anzi”. Non del tutto convinti i consiglieri di opposizione. Luciano Sguotti: “Al di la delle parole in apparenza rassicuranti ci auguriamo che il reparto non diventi un luogo per la sola cura della cronicità, simile ad una struttura intermedia per anziani. Ci aspettavamo maggior precisione sui tempi”. Intanto il caso Riabilitazione approda anche in consiglio regionale del Veneto su iniziativa del consigliere dell’Italia dei Valori Antonino Pipitone. “Prima di ogni decisione la Regione apra un tavolo di confronto con sindaci, lavoratori, sindacati e dirigenti sanitari, per definire con più chiarezza e coinvolgimento le strategie future”. Intanto il servizio diretto dal dottor Roberto Marenzi prosegue come al solito in attesa del passaggio di competenze entro l’estate.

Conselve alle urne

Sarà una sfida fra gruppi civici O

rmai manca poco al “giorno della verità”. Il prossimo 3 aprile, entro la mattinata, i gruppi in corsa per le elezioni amministrative dovranno depositare lista dei candidati, simbolo e programma elettorale. Da quel momento la campagna elettorale entrerà nel vivo per un mese buono, fino all’appuntamento con le urne del 6 maggio. Il “toto candidati” è già iniziato da un pezzo e di nomi ne girano parecchi in questo frangente. Quasi sicuramente non sarà una sfida a due, perché alla classica ma non così rigida contrapposizione centrodestra e centrosinistra si affiancheranno gli “outsider” che cercheranno di raccogliere i consensi degli “scontenti” di uno o dell’altro schieramento e chi è alla ricerca di una sostanziale rottura di schemi ritenuti ormai superati. Un aspetto, fin dall’inizio, è apparso evidente. Nessuno dei probabili candidati ha l’intenzione di ricorrere a simboli di partito o di indossare i colori di questo o quel gruppo politico, fatta eccezione per i movimenti più piccoli. Quindi saranno le liste civiche a caratterizzare questa tornata elettorale che vedrà, da un lato, la riedizione della sfida tra amministrazione uscente, con qualche correttivo, e attuale gruppo Oltre al confronto di opposizione di centrosinistra, anche centrodestra e questo con qualche aggiustamento. Poi centrosinistra ci sono le incognite, rappresentate dagli attesi candidati ex alleati del gruppo di maggioranza, “battitori liberi” dalla Lega che potrebbe fare scelte autonome e dal Movimento 5 Stelle il quale, nato da pochi mesi, potrebbe comunque presentarsi da solo come è accaduto l’anno scorso nei principali Comuni padovani. Guardando nello schieramento di maggioranza, il sindaco uscente Antonio Ruzzon molto probabilmente scommetterà sulla rielezione anche se ha sfruttato tutto il tempo a disposizione per confermare o meno la propria candidatura. “Vogliamo essere slegati dalle segreterie di partito - specifica Ruzzon - perché costruiremo il gruppo partendo dalle persone. Stiamo dialogando con l’elettorato moderato, partendo dall’esperienza alla guida del Comune. Ci saranno sia volti noti, vale a dire amministratori uscenti, sia nomi nuovi per portare nella squadra idee ed esperienze inedite”. Non ci sarà l’attuale vicesindaco Massimo Degan, per il quale l’alleanza è arrivata al capolinea: “Non posso seguire l’amministrazione uscente a queste condizioni”. Passando all’opposizione, l’obiettivo del gruppo di centrosinistra, che anche in questa occasione dovrebbe presentarsi con il nome “Vivere Conselve”, è quella di rovesciare il risultato del 2007 e riconquistare il governo della città. “Il nostro gruppo sarà espressione di tutta la società civile, con la quale stiamo dialogando intensamente attraverso incontri a tema. - spiega il capogruppo uscente Luciano Sguotti - I punti cardine del programma che stiamo mettendo a punto attraverso la condivisione saranno famiglia, lavoro e servizi, con l’obiettivo di dare nuovo slancio all’attività amministrativa paralizzata ormai da mesi”. Novità di queste elezioni la “cura dimagrante” del consiglio, che passa da 17 a 11 seggi, compreso il sindaco. I posti per il gruppo di maggioranza che vincerà le elezioni saranno 8 mentre le opposizioni dovranno accontentarsi di 3 seggi.


6 Approfondimento I progetti La Regione stanzia risorse per salvare il territorio e la Laguna

Acqua pulita e “amica” Tra Conselve e Monselice cantieri sugli argini e costruzione di bacini per l’autodepurazione di Nicola Stievano

C

on l’arrivo della primavera si intensificano gli interventi del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo su tutto il territorio di competenza, dalle pendici dei Colli Euganei passando per Este, Monselice e Conselve. In particolare il conselvano è interessato da cantieri di dimensioni ragguardevoli. Vediamone un paio. Proseguiranno per tutto l’anno i lavori di sistemazione idraulica ambientale dei “bacini centrali” fra Anguillara e Bagnoli progettati dal Consorzio Adige Euganeo che ha ottenuto un finanziamento di oltre 3,1 milioni di euro dalla Regione. Un intervento pianificato da anni con i due Comuni interessati e le organizzazioni agricole ed imprenditoriali proprio per ridurre il rischio alluvione in un’area già finita sott’acqua in più occasioni nel passato. “I lavori sono stati appaltati alla Alissa Costruzioni di Padova, associata alla Gmt di Porto Viro (Rovigo) - spiega il presidente Antonio Salvan - e consistono nell’allargamento di alcune decine di chilometri di canali esistenti ma anche nello scavo ex novo

di alcuni chilometri di corsi d’acqua, oltre alla costruzione di ponti di varie dimensioni. A Prejon vedrà la luce un impianto idrovoro nuovo di zecca che sostituirà i vecchi impianti privati San Bonaventura, San Bovo e Pascoletti. In questo modo andiamo a mettere in sicurezza oltre duemila ettari di

Lo scavo di un corso d’acqua

terreno dei bacini idraulici “Arca del Santo” e “Dominio di Bagnoli”, ormai compromessa in modo cronico”. A vigilare sui cantieri ci sarà anche un “pool” di archeologi inviati dalla Soprintendenza del Veneto visto che sono interessate zone abitate fin dall’antichità. Se verranno alla luce dei reperti sarà così immediatamente segnalati. A nord di Bagnoli, invece, nel bacino idraulico “Sorgaglia” il Consorzio sta costruendo invece la più vasta area umida per la depurazione naturale dell’acqua grazie alla presenza delle piante (fitodepurazione). Il nuovo invaso, costruito non lontano dalla zona industriale, servirà anche come scorta d’acqua per l’irrigazione. Poco più ad est il Consorzio sta costruendo una nuova idrovora automatizzata e telecontrollata, in grado di sollevare oltre tremila litri al secondo, che andrà a sostituire tre vecchie pompe a servizio di tre bacini che sversano nel Canale dei Cuori. Da qui l’acqua raggiunge poi l’idrovora Ca’ Bianca di Chioggia.

NEWS Nel Piovese interventi per gestire al meglio la rete di scolo

LAVORI IN CORSO A CANALI E IDROVORE

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’area del Piovese è una delle più fragili dal punto di vista idrogeologico, per questo gli interventi per la salvaguardia del territorio si concentrano in questa zona. Di recente la regione ha disposto un finanziamento aggiuntivo di 400 mila euro per completare i lavori di riscavo dei “Rii di Piove” da parte del Consorzio di Bonifica Bacchiglione. “E’ quanto ha previsto il provvedimento votato dal Consiglio veneto – ha Lavori lungo i canali di Piove ricordato l’assessore Renato Chisso – che ha ripartito 80 milioni della Legge Speciale per Venezia, per lavori di disinquinamento della Laguna e del territorio del bacino scolante. Gli interventi in questione sono già stati finanziati con i riparti 1999 e 2004 e sono in fase di ultimazione. L’ulteriore finanziamento serve a completarli, con riferimento all’aumento dei prezzi delle lavorazioni e all’adeguamento delle apparecchiature elettromeccaniche alle nuove normative e a standard di qualità più elevati per aumentarne l’affidabilità e consentirne la completa automazione e telecontrollo”. I lavori hanno interessato gli scoli Liettoli, Rio Primo Ramo, Rio Ramo Principale e Saverga, per una estesa di circa 17 km. I corsi d’acqua sono stati ricalibrati e sono state realizzate ampie golene, con la duplice funzione di trattenere i nutrienti e i maggiori volumi d’acqua in caso di piena, incrementando l’attività auto depurativa naturale dei corsi d’acqua. Nel frattempo la Giunta veneta ha dato il via libera al progetto del nuovo impianto idrovoro nel canale Altipiano, a monte dell’imbocco della botte a sifone di Conche, nel comune padovano di Codevigo. L’impianto permetterà di alleggerire la portata che dal canale Altipiano. La capacità massima di sollevamento verso il fiume Brenta sarà di 11 metri cubi d’acqua al secondo. Costo 3 milioni e mezzo di euro: 2,5 messi dalla Regione e un milione dal Magistrato alle Acque

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’acqua fa ancora paura e la sicurezza idraulica resta un miraggio, a lungo inseguito, in buona parte del territorio padovano. A distanza di oltre un anno dall’alluvione abbattutasi sulla bassa padovana, con conseguenze drammatiche per la popolazione e le attività commerciali, cosa è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio ed evitare che situazioni simili si ripetano? Partendo da questo interrogativo FlaiCgil, tra le organizzazioni sindacali con il compito di tutelare le sorti dei lavoratori dei consorzi di bonifica, Legambiente e il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha promosso un partecipato incontro sul tema della sicurezza idraulica, all’auditorium di Piove di Sacco. Tra i relatori anche Luigi D’Alpaos, docente di Idrodinamica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova, ilq uale ha ribadito che la strada per risolvere i problemi del territorio è ancora tutta in salita e che finora è stato fatto ben poco per i grandi fiumi come Brenta e Bacchiglione. Francesco Veronese, direttore del Consorzio di Bonifica Bacchiglione, si è soffermato invece sugli interventi quotidiani nella rete interna di scolo, per gestire l’ordinario. “Rispetto all’alluvione del ‘66 - spiega Marco Ugolini, delegato del Consorzio Bacchiglione - il nostro territorio è messo peggio. Il terreno, infatti, non è più in grado di trattenere l’acqua a causa della sempre crescente urbanizzazione. La sicurezza di un’area non può prescindere da una bonifica efficiente e funzionante”.

Al centro del dibattito l’appello fatto da Flai Cgil e da Legambiente ad enti locali e istituzioni in generale, affinchè provvedano ad inserire nei propri bilanci una programmazione concreta dell’uso ottimale delle risorse, come evidenzia Alessandra Stivali, segretario confederale Cgil: “Chiediamo ai comuni di tenere nella dovuta considerazione la questione della sicurezza idraulica, attraverso il ripristino dei finanziamenti per la manutenzione ordinaria della rete”. Per Sandro Pagliaro, presidente del circolo Legambiente della Saccisica, gli amministratori locali non sarebbero sensibili alla problematica: “I sindaci e altri rappresentanti istituzionali hanno reagito bene al momento dell’emergenza, ma poi sembrano essersi dimenticati dell’accaduto”. Un’emergenza che oggi sarebbe ancora più difficile da gestire, come specifica Ugolini: “I tagli regionali incombono sui consorzi di bonifica, e se arrivasse un’altra alluvione ci troveremmo davvero in grossa difficoltà: al momento non ci sono i soldi nemmeno per porre rimedio alle urgenze”.



8 Cartura L’Intervento

Politica

Le sorprese delle “liberalizzazioni”

La polemica Scontro frontale tra il sindaco Zanardo e Vetri del Momvimento 5 Stelle

Scintille in sala Consiglio di Gloria Cesarotto

È

nuovamente il “Movimento 5 stelle” a tenere vivace la scena politica di Cartura. Gli strascichi della vicenda sono attuali, anche se i fatti non sono proprio recenti. Motivo del contendere, questa volta, la seduta consiliare del 29 novembre scorso alla quale si era presentato anche un maresciallo dell’arma di Conselve in servizio. All’ordine del giorno nessun argomento “scottante”. La presenza del rappresentante dell’arma aveva messo immediatamente sulle barricate il consigliere dei grillini Francesco Vetri che era intervenuto con una “mozione d’ordine” per chiedere il rispetto del regolamento comunale che recita: “la forza pubblica non può entrare nella sala delle riunioni, se non per ordine del sindaco, e solo dopo che sia stata sospesa o tolta la seduta”. Il maresciallo aveva quindi lasciato autonomamente la sala. C’è quindi poi il secondo atto, la successiva seduta del 27 dicembre, con la lettura da parte del sindaco Massimo Zanardo di un documento – approvato dalla maggioranza - nel quale precisa che l’interpretazione del comma da parte di Vetri sarebbe errata e che l’accesso alle forze dell’ordine sarebbe invece sempre consentito per rispetto istituzionale e che un’eventuale limitazione riguarderebbe “lo spazio riservato ai consiglieri”. “Non abbiamo nulla contro le forze dell’ordine – commenta il Movimento 5 stelle – nel regolamento del consiglio c’è questa regola che, secondo noi, non ha margine di interpretazione come vuole far credere la maggioranza, e come tale va rispettata almeno finché non verrà modificata. Vedersi rifiutare l’accoglimento di una mozione d’ordine e cambiare di fatto le regole indicate nel regolamento durante una seduta di consiglio comunale, senza seguire le procedure previste per rettificare il regolamento comunale – concludono i grillini – è come se durante

SERVIZI

V

Ad accendere l’ultimo battibecco la presenza in aula di un carabiniere ma anche gli esposti al Prefetto Una seduta del consiglio comunale di Cartura. Le ultime riunioni sono state piuttosto dibattute

una partita di calcio la squadra in attacco, tutta in fuorigioco, facesse goal, e decidesse che da questo momento va bene anche così. Questa è democrazia?”. “Ho sempre applicato la massima correttezza nella gestione del consiglio – replica il sindaco Zanardo - dando a tutti la parola e la possibilità di intervenire. Per quanto riguarda il rifiuto dell’accoglimento di una mozione d’ordine, questo sta nelle facoltà del sindaco valutare se ce ne sono i presupposti oppure no. Vetri, forse perché privo di idee positive, sa solo contestare e criticare. La gestione della pubblica amministrazione non si basa solo su prese di posizioni a priori – chiosa il primo cittadino – ma sull’affrontare quotidianamente i grossi pro-

blemi che siamo chiamati ad affrontare per dare le risposte concrete ai bisogni dei nostri concittadini, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo affrontando”. Per il sidaco la questione finisce qui, con un bel punto fermo indicato nienemento che dal Prefetto in risposta ad una delle lettere inviate dal Movimento 5 Stelle. «Con toni fin troppo garbati - aggiunge Zanado - il Prefetto ha risposto al Movimento, di fronte agli esposti con i quali si chiede l’annullamento di atti comunali, che “non è prevista l’adozione di provvedimenti prefettizi volti a disporre la sospensione o l’annullamento di delibere comunali”». Per Vetri la comunicazione si riferisce solamente all’esposto sull’uso delle sale pubbliche. Il faccia a faccia continua.

di Erminio Alajmo* segue da pag.

Non può più sussistere il limite minimo di 5 ore, né quello massimo di 20 ore di apertura. Rimane l’efficacia della norma che prevede la limitazione degli orari per esigenze pubbliche. Rimane anche la preventiva comunicazione al Comune così come va fatta comunicazione sulla scelta del giorno di chiusura settimanale e delle ferie. Persiste la necessità dell’esposizione del cartello orario e chiusura, in quanto è una necessità di informazione al pubblico. Attualmente, in materia di orari, il Comune è tenuto ad emanare una disciplina degli orari degli esercizi pubblici. In attesa dei provvedimenti attuativi sulle liberalizzazioni, o altri pronunciamenti dell’Autorità preposta, riteniamo che i Comuni possano continuare ad avvalersi delle ordinanze già emesse, mantenendo la validità degli orari già comunicati a suo tempo dagli esercenti. Nel caso il titolare dell’attività di somministrazione intendesse modificare, o ampliare, l’orario di apertura, dovrà comunicarlo al Comune, che ne prenderà atto nel caso nulla-osti all’apertura prolungata o modificata, oppure, nel caso sussistano ragioni di ordine e di sicurezza pubblica, o comunque di interesse pubblico, il Sindaco potrà imporre limitazioni all’orario, in via permanente o per situazioni contingenti, com’è avvenuto finora. Intanto le linee guida regionali di programmazione restano tuttora valide e i Comuni devono continuare a predisporre la programmazione con possibilità di imporre vincoli alle nuove aperture per la tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, incluso l’ambiente urbano e dei beni culturali. Attendiamo però chiarimenti da parte dei Ministeri e le indicazioni delle Regioni. Sulle attività di somministrazione delle bevande, in una battuta “l’unica certezza è che non ci sono certezze” e restiamo in attesa dei pronunciamenti della Magistratura. Fino a quando non verrà rivista e modificata la disciplina regionale rimane uno strumento valido ed indispensabile per dare regole certe ad un settore che svolge un importante servizio al pubblico. In attesa di pronunciamenti ufficiali consigliamo di evitare fughe in avanti o prese di posizione personalistiche. *Presidente Appe Padova

Al via in forma sperimentale la convenzione con i due Comuni

ALLEANZA CON PERNUMIA E SAN PIETRO VIMINARIO PER LA VIABILITÀ

iabilità e trasporti, da quest’anno, il comune di Cartura si appresta a gestirli in condivisione con i vicini paesi di Pernumia e San Pietro Viminario. “C’è una storia ed un legame con questi due paesi che oltre alla vicinanza territoriale si manifesta anche in una affinità di problematiche per le analoghe dimensioni – ha spiegato il sindaco, Massimo Zanardo – Lavoreremo insieme mantenendo ciascuno la propria autonomia. Non vogliamo diventare

una frazione di qualche Comune più grande. Per questo cerchiamo paesi che siano pari a noi”. La decisione di fare squadra prende il “La” dalla normativa nazionale che impone, seppur con scadenze ormai posticipate di un anno con l’ultimo decreto Milleproroghe del governo, la gestione associata delle “funzioni fondamentali” ai Comuni tra i mille e 5 mila abitanti come Cartura. Una sorta di “banco di prova”, così inquadra la

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nuova convenzione il primo cittadino. “Verificheremo inoltre – ha aggiunto Zanardo - quali sono i punti deboli o le eccedenze presenti nei nostri municipi, anche in termini di risorse umane, per attuare quella riorganizzazione dei servizi in modo da migliorarli ed economizzare le spese. Pensiamo sia importante iniziare a ragionare in questo modo e riteniamo che il 2012 sia l’anno nel quale sperimentare, capire, modificare queste convenzioni”. G.C. La sede municipale di Cartura

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Terrassa 9 Il corso Le lezioni si terranno fino a giugno fra Terrassa e Bovolenta

Aspiranti baby sitter Organizza la cooperativa “Sos Educazione” tre pomeriggi la settimana per la formazione

Un corso di 43 ore insegna ad occuparsi dei bambini

di Gloria Cesarotto

C

ome fare per diventare delle babysitter preparate e referenziate? O per trovare qualcuno di affidabile ed esperto a cui lasciare in custodia i propri pargoli? La risposta a entrambe le richieste di “domanda-offerta” viene da una iniziativa per la prima volta proposta tra i comuni della Bassa Padovana. Sono infatti cominciati in questi giorni le lezioni per il primo di due corsi per “collaboratore educativo baby-sitter”, organizzati da Sos.Educazione - cooperativa sociale senza scopo di lucro - e ben 17 Comuni della Bassa

L’accordo

Padovana tra Piovese, Conselvano e prima cintura a sud di Padova. Ecco l’elenco dei paesi che fino ad oggi hanno aderito all’iniziativa: Agna, Arre, Arzergrande, Bagnoli di Sopra, Bovolenta, Brugine, Candiana, Casalserugo, Cartura, Codevigo, Due Carrare, Maserà di Padova, Pernumia, Polverara, San Pietro Viminario, Terrassa Padovana e Tribano. I primi due corsi della durata di 43 ore ognuno si svolgeranno da metà marzo a giugno 2012 nei comuni di Terrassa Padovana e Bovolenta indicativamente nei pomeriggi di venerdì e mercoledì a Terrassa, di lunedì e

mercoledì a Bovolenta con gruppi classe dai 15 ai 22 corsisti. Ogni corso prevede una frequenza di 43 ore suddivise in lezioni in aula, tirocinio con la preparazione di una festa in piazza per bambini e famiglie ed esame finale in cui verranno valutati gli apprendimenti ma anche le abilità acquisite e messe in campo. Il superamento della prova finale darà diritto a entrare negli “elenchi comunali dei collaboratori educativi Baby-Sitter” di tutti i Comuni che hanno voluto e patrocinato l’iniziativa sociale. Questo il grande van-

POLIZIA LOCALE IN CONVENZIONE CON ALTRI QUATTRO COMUNI

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na nuova convenzione per la gestione in forma associata del servizio di polizia municipale. A sottoscriverla i comuni di Terrassa, Agna, Anguillara Veneta, Arre e Bagnoli di Sopra. Si tratta di enti che hanno già all’attivo, o le hanno avute in passato, formule di collaborazione per la gestione del servizio di polizia loca-

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A B La Grotta di Sale

Superata la prova finale, l’iscrizione all’elenco dei “collaboratori educativi” taggio per i partecipanti che potranno avere maggiore visibilità in una vetrina pubblica comune a tutti i paesi e per chi cerca figure capaci nell’accudimento dei propri figli. Il costo del corso è di 160 euro Iva compresa. Le famiglie interessate a ricevere l’elenco dei “collaboratori educativi” per i loro bambini e

le. Le cinque municipalità uniranno le forze facendo sistema con le risorse umane a disposizione di ciascuno: Agna dispone in organico di un vigile, Anguillara di due, Bagnoli di Sopra di uno, Arre di metà vigile perché già condiviso, come anche Terrassa, che dispone di un terzo di vigile, assieme a Candiana e Piove. “L’obiettivo è di aumentare il pattugliamento su strada – spiega l’assessore alla Vigilanza, Modesto Lazzarin – Il problema della sicurezza, con due strade provinciali che percorrono i centri del capoluogo e della

ragazzi potranno rivolgersi a partire dal mese di giugno all’assistente sociale dei Comuni aderenti, anche se non è quello di residenza e previa compilazione di un modulo di adesione, ne riceveranno copia cartacea oppure via mail con relativi aggiornamenti. Le iscrizioni per i futuri collaboratori ma anche per le adesioni dei Comuni sono aperte prendendo contatto direttamente con la cooperativa sociale Sos. Educazione all’indirizzo mail sos.educazione@libero.it oppure al numero 340.3188152, ma anche rivolgendosi ai Servizi sociali dei Comuni aderenti.

frazione, è molto sentito. Non solo, purtroppo anche per la burocrazia, le dodici ore complessive che attualmente il vigile svolge in servizio da noi non sono sufficienti e vanno aumentate. A fronte di un piccolo aumento di spesa, puntiamo a dare un servizio di polizia migliore e più ampio. L’iniziativa rientra poi nelle direttive ministeriali che impongono entro l’anno prossimo la gestione condivisa tra Comuni di almeno tre servizi. All’attivo abbiamo già quello per l’assistenza sociale”. G.C.

HALOTERAPIA

CROMOTERAPIA

(sale in greco) è una terapia basata sui benefici derivanti dalla somministrazione per via inalatoria di cloruro di sodio micronizzato. Si basa su un rimedio naturale conosciuto da secoli per i suoi benefici effetti sulle malattie del sistema respiratorio. Non è un sostitutivo della terapia antibiotica o cortisonico ma permette di ridurne in modo consistente l’assunzione migliorando la qualità della vita. EFFETTI BENEFICI: Minor tendenza a raffreddori e influenze, sollievo delle vie respiratorie del naso, riduzione degli attacchi d’asma, sollievo da gola irritata, tosse bronchiale, nausea, aumento della capacità polmonare, sollievo da allergie e febbre da fieno, diminuzione dell’irritabilità depressione e tensione, sollievo da emicranie, miglioramento del sistema immunitario.

La cromoterapia è una medicina alternativa che fa uso dei colori come terapia per la cura delle malattie. L’utilizzo dei colori è normalmente regolato da principi comuni, analoghi a quelli che portano a scegliere il colore dell’abito da indossare o la tinta delle pareti di casa per abbinarli a una determinata personalità e favorire o contrastare un certo stato d’animo. Secondo la cromoterapia, i colori aiuterebbero il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio, e avrebbero effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e calmare certi sintomi.

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10 Tribano Sociale Iniziativa di Parrocchia, Comune e Lions Club, il 28 arprile raccolta fondi

Casa buon Samaritano

L’ex asilo di Olmo ospiterà un centro di accoglienza temporanea e un centro diurno di solidarietà di Cristina Lazzarin

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i chiama “Casa del buon samaritano” la nuova struttura nata dalla ristrutturazione dell’ex asilo di Olmo, da anni in stato di profondo abbandono. Per il completamento della struttura e la sua operatività sono ancora necessari molti soldi. Per questo la parrocchia di Tribano, con la comunità di Olmo, il comune di Bagnoli di Sopra e il Lions Club di Conselve, con la partecipazione delle associazioni di volontariato promuoveranno sabato 28 aprile prossimo, presso il teatro comunale di Bagnoli una serata di raccolta fondi. La compagnia teatrale Strakaganasse presenterà la commedia “I baconi sul canazzo”. L’intervento edilizio prevede la realizzazione di due centri: un centro di accoglienza temporanea e un centro diurno di solidarietà territoriale. Il primo centro, in fase di completamento, sarà collocato al primo piano e si propone di accogliere, assistere, integrare e avviare al lavoro le donne sole con bambini. In questo modo si cerca di dare una sistemazione stabile a donne, minori o adulte,

NEWS Maratona della Magnolia

PROTESTA PACIFICA DEI “NO BIOGAS”

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er il secondo anno consecutivo il comitato l’Olmo ha esposto lungo il tracciato della “Maratona della Magnolia”, affrontato da centinaia di podisti, striscioni e cartelli per ribadire il no all’impianto previsto a Conselve, in via Olmo, al confine con Tribano e Bagnoli. Una protesta pacifica, con cartelli con i “no” a caratteri cubitali e gli appelli per salvare la campagna, “rispettiamola, difendiamola”, insieme ad una ricostruzione di come cambierà la zona dopo la costruzione dell’impianto. Il progetto l’estate scorsa ha ottenuto la concessione edilizia dal Comune ma è ancora pendente il ricorso al Tar presentato da alcuni residenti con l’appoggio del comitato. “Siamo ancora vigili e attivi sul territorio, - spiegano i responsabili del comitato “l’Olmo” - ci auguriamo che ciò che la politica locale non ha saputo fare, nella logica e nel buonsenso, venga messo in atto dalla Giustizia, ultimo baluardo e “pialla” per ripianare le storture e le escrescenze di una classe politica che non sa fare il proprio mestiere e ha perso a dignità e credibilità. Il ricorso al Tar è frutto dell’iniziativa di alcuni residenti di via Olmo, che a loro spese e con enormi sacrifici cercano di dare quelle risposte che non arrivano dai rappresentanti istituzionali”. C.L.

costrette ad abbandonare la propria casa con i figli perché maltrattate, o ancora ragazze molto giovani rese madri e poi abbandonate, o ragazze in dolce attesa che vogliono crescere da sole il proprio figlio. L’esperienza di reinserimento sociale coinvolgerà il volontariato delle parrocchie di Olmo, Tribano, San Luca, Anguillara e Bagnoli di Sopra e mira a

coinvolgere tutte le parrocchie del vicariato. Il servizio sarà realizzato in collaborazione con il Centro Aiuto alla vita di Este e di Abano Terme, le Cucine Economiche Popolari di Padova, la Caritas diocesana di Padova, la Caritas vicariale di Conselve, con i servizi sociali del territorio. La struttura sarà gestita in comodato gratuito dall’Associazione Fraternità e Servizio di Padova. Saranno ospitabili dodici persone tra mamme e bambini. Il secondo centro, è ancora da realizzare e si troverà al piano terra della struttura che ospiterà il centro di solidarietà territoriale destinato a percorsi di promozione ed integrazione sociale (corsi per l’insegnamento dell’italiano, doposcuola, corsi per badanti, per colf, corsi di taglio e cucito, di computer…) e incontri formativi spirituali. “La casa del buon Samaritano – spiegano i responsabili della parrocchia- nasce dal desiderio territoriale di porre un segno concreto, per testimoniare, promuovere e rafforzare la solidarietà all’interno della nostra comunità”.

L’opposizione Fa discutere il cambio di destinazione

Il futuro delle ex elementari non convince “Noi + Voi”

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a posizione del gruppo consigliare di manutenzione ordinaria e straordinaria del minoranza “Voi + Noi” è di scetticismo verde pubblico, i servizi per la comunità, in merito al cambio di destinazione d’u- la costruzione, l’accertamento delle imposo delle ex scuole elementari che in questi ste comunali, la costruzione degli impianti mesi sono interessate da una massiccia sportivi, la progettazione di opere edilizie e manutenzione, per un importo complessivo altro. di 350 mila euro. L’intervento prevede la “Questa delibera è stata proposta dalla ristrutturazione del fabbricato e la dismis- giunta comunale alcuni mesi fa – spiegasione del centro Auser e delle sale dedicate no i consiglieri del gruppo Voi + Noi - ed alle associazioni. Al loro posto sarà invece è poi stata ritirata, forse anche per le forti realizzata una nuova sala consigliare. pressioni da noi esercitate. Siamo ancora in “A nessuno - dice attesa di una risposta il gruppo di Voi + Noi In questi mesi concreta all’ingiustifi- è dato sapere se sia lo stabile verrà cato ritiro della proponecessaria una nuova sottoposto sta di deliberazione. sala consigliare visto a una massiccia Noi rimaniamo contrari che l’attuale è più che ristrutturazione all’utilizzo di un simile sufficiente e basterebstrumento perché tropbe dotarla di ascensore per l’utilizzo da par- po generico e di fatto annullerebbe i poteri te dei disabili con un costo massimo di 20 del consiglio comunale a discapito di una mila euro, in parte finanziabile con finanzia- gestione discrezionale e fuori controllo”. menti pubblici in base alla legge regionale Molto criticata anche la manutenzione del 2007. Inoltre l’ascensore permettereb- delle strade del paese: “Dobbiamo segnabe di rendere più fruibile la biblioteca. lare che vengono fatti di continuo interResta da capire anche la futura collo- venti stradali ma i cittadini ci continuano cazione degli anziani e delle altre associa- a comunicare che prima vengono fatte le zioni”. Analoga distanza dalla maggioranza strisce zebrate e in fase successiva si proviene presa dal gruppo in merito alla par- cede all’asfaltatura delle stesse strade. Poi tecipazione del comune alla società Adige manca parte della segnaletica riguardante servizi srl. Una società alla quale sarebbe le strisce sul ciglio strada in situazioni di possibile trasferire la gestione del patrimo- pericolo come via Olmo per San Luca, via nio, la progettazione delle infrastrutture, la Marconi, via Torre”. C.L.

IN BREVE In arrivo una pompa idraulica

NUOVA SEDE PER LA PROTEZIONE CIVILE ACCANTO AL MAGAZZINO COMUNALE

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uova sede per il gruppo comunale di Protezione Civile, in un fabbricato vicino al magazzino del Comune. Il gruppo può contare ora anche sull’utilizzo di un mezzo di trasporto (trattasi di Fiat Ducato)ottenuto in comodato d’uso, grazie all’interessamento dell’assessore provinciale alla protezione civile, Mauro Fecchio. L’amministrazione comunale si è impegnata anche ad acquistare una pompa idraulica che permetterà così di avere tutte le carte in regola per ottenere l’iscrizione del gruppo all’albo regionale della protezione civile. Nel 2011 il gruppo ha seguito molti corsi di specializzazione nei vari settori della protezione civile, come il corso di primo soccorso distrettuale che si è tenuto a Tribano e a cui hanno partecipato una trentina di volontari. C.L. Lotta ai “topi d’appartamento”

ESCALATION DI FURTI IN ABITAZIONE PIU’ CONTROLLI CON LE FORZE DELL’ORDINE

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l problema dei furti nelle abitazioni a TRibano è molto sentito dall’amministrazione comunale che sta cercando di trovare una soluzione. La questione coinvolge un po’ tutti visto che i furti coinvolgono sia le attività commerciali che le singole famiglie: “Ci siamo attivati- spiega l’assessore Paolo Girotto, anch’egli vittima di un furto nelle propria abitazione, oltre un anno fa- seguendo varie strade: innanzitutto vogliamo instaurare un confronto diretto con il comandante del centro operativo dei carabinieri di Abano per mettere a punto delle strategie, che sicuramente ci sono, di tipo dissuasivo volte a risolvere il problema furti nelle case. Dobbiamo intervenire effettuando maggiori controlli, per fermare questo fenomeno e dare maggiore tranquillità ai tribanesi. Vogliamo creare una strategia con le forze dell’ordine, creando proprio delle condizioni deterrenti contro i malintenzionati”. C.L.

VIALE EUROPA AREA DELLA DISCORDIA

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a decisione di vendere nieri e con il Ministero della dil’area di viale Europa, fesa di realizzare una caserma un tempo acquistata tipo “Tenenza” che prevede la dall’allora amministrazione presenza maggiore di militari e comunale, con lo scopo di resoprattutto il pronto intervento alizzarvi una nuova caserma, 24h. è bocciata dal consigliere di Visto che l’opera aveva opposizione del Pdl Robersicuramente un costo rilevante to Bazzarello che non ha Roberto si era cercata la collaborazione Bazzarello mancato di far sentire la sua con un privato che si sarebbe opinione anche davanti al consiglio. preso cura degli alloggi per i militari. Nel “La questione della caserma va avanti frattempo si è insediata la nuova amminida anni e nonostante questa maggioranza strazione che ha fatto scelte diverse, da me avesse promesso nel programma elettorale non condivise, e che ha deciso di vendere di sbloccare la situazione, oggi mi duole il terreno trasformandolo prima in residenvedere che questa promessa non solo non ziale per costruirci delle casette a schiera. è stata mantenuta ma hanno addirittura Sono dell’idea che gli spazi di uso pubblico deciso di vendere il terreno, decisione che servano per migliorare la vita e per dare trova la mia contrarietà - spiega Bazzarel- servizi ai cittadini, pensare di fare cassa lo - La provincia di Padova, su iniziativa vendendoli, a mio parere è un brutto modo della presidente Barbara Degani (Pdl) ha di amministrare. La cosa che fa sorridere è realizzato un questionario sulla sicurezza che la maggioranza ha deciso di vendere il e il risultato emerso è che il problema più terreno e oggi ne vuole acquistare un altro; sentito dai cittadini sono i furti nelle abita- non era più semplice tenerci quello che avezioni che sono aumentati vertiginosamente vamo? Ritengo opportuno che debba essenegli ultimi periodi. Lo abbiamo toccato con re investito denaro pubblico in una caserma mano anche a Tribano dove l’anno scorso che rimanga nel tempo perchè rischiare di abbiamo registrato addirittura due furti in chiudere la caserma è una cosa che non un supermercato durante l’orario di apertu- possiamo permetterci, per questo auspico ra che hanno spaventato molto i clienti e il che si trovi al più presto una soluzione per personale. La storia della caserma risale al assicurare ai nostri concittadini Tribanesi passato, quando da anni si vociferava sul la sicurezza che essi meritano, non certo futuro delle piccole caserme, destinate forse continuando a guardare cosa è stato fatto alla chiusura: tra queste anche Tribano. La nel passato ma guardando al futuro perchè precedente amministrazione aveva quindi è questo che i cittadini si aspettano dalla cercato, in accordo con l’Arma dei Carabi- politica: le risposte per il futuro”. C.L.


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12 Bovolenta Le opportunità Finanziamento grazie ad un progetto del Gal Antico Dogado

Doposcuola pomeridiano garantito per tre anni di Cristina Lazzarin

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ono partiti le settimane scorse, alle scuole elementari, i “centri ricreativi pomeridiani”. La proposta educativa ad integrazione di quella scolastica si sviluppa per tre pomeriggi a settimana, di ben quattro ore al giorno, dalle 13.15 alle 17:15 prevedendo un’ora di mensa, due ore di attività di sostegno allo studio per i compiti per casa, e un’ora di laboratorio. L’attività è stata affidata in seguito ad una gara a trattativa privata, vinta dalla cooperativa “La Bottega dei Ragazzi” già operante da anni in paese con i centri estivi. La cooperativa metterà al servizio degli alunni di Bovolenta uno staff di educatori qualificati. I centri sono potuti partire grazie al contributo che il comune di Bovolenta è riuscito ad ottenere dalla Regione Veneto, presentando il progetto al Gal Antico Dogado. I centri pomeridiani saranno attivati per tre anni, avranno un costo stimato di circa 45 mila euro dei quali 30 mila coperti dalla Regione. L’intenzione dell’amministrazione è quella di dare una offerta stabile negli anni e di estenderla dai 3 giorni settimanali attuali fino ai 4 o 5. Per questi primi mesi pilota, in cui si sta cercando di tarare l’attività alle esigenze delle famiglie degli alunni e degli insegnanti, l’iscrizione ai centri è gratuita (a parte la mensa). Da settembre sarà richiesto un contributo mensile di modeste dimensioni per coprire una parte delle spese. La proposta è stata ben recepita ed accolta dalle famiglie, tanto che si sono già ricevute quaranta iscrizioni (su 120 alunni). “Come amministrazione comunale stiamo attuando tutte le misure in nostro possesso per migliorare l’offerta formativa delle scuole di Bovolenta- spiega il vicesindaco, Emiliano Baessato- così da evitare che ci siano giovani del nostro paese che emigrano a studiare in altri paesi. In particolar modo i centri pomeridiani andranno incontro alle esigenze di quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e non possono lasciare a casa soli i figli. I centri ricreativi pomeridiani non sono un baby parking ma un’ attività educativa integrativa a quella scolastica di base che può essere utile a tutti gli studenti”. Innalzando l’offerta formativa e i servizi alle famiglie l’amministrazione si propone di mantenere in paese i propri giovani attraendo anche giovani da altri paesi. E’ partito nelle settimane scorse anche il corso di marketing territoriale, organizzato dal comune presso la sala consigliare. Il corso è tenuto da cinque docenti qualificati (il presidente del consorzio turistico Bibione, un sociologo dell’università di Padova, un referente di Veneto Agricoltura esperto in piste ciclabili/turistiche della Provincia di Padova, un’esperta dell’associazione Turismo Terme Euganee, e un esperto di comunicazione web e pc). Il corso è totalmente gratuito (ha

Sarà seguito dalla cooperativa “La Bottega dei Ragazzi”, per ora tre giorni la settimana

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un valore di circa due mila euro a persona) perché sovvenzionato dalla Regione e dal Gal Antico Dogado attraverso un bando vinto da studio di formazione Synthesis. Il corso è rivolto ad operatori e attività rurali e produttive e commerciali del territorio. I quarantacinque partecipanti sono già entusiasti dell’iniziativa, perché il corso offre grandi spunti sul come sfruttare le potenzialità turistiche del territorio. “Teniamo presente che il comune di Bovolenta si è adoperato da anni per sviluppare il paese, chiedendo proprio al Gruppo di Azione locale un finanziamento per scavare il canale e avviare un servizio di gite domenicali a Chioggia o Venezia con Il Tiepolo. Inoltre con la provincia vogliamo creare l’asse di piste ciclo pedonali Padova-Bovolenta e Terme Euganee- Bovolenta e poi fino a Chioggia. Nonché la realizzazione del parco fluviale nell’antico alveo del fiume Bacchiglione, sfruttando quindi le risorse naturali, storiche ed eno-gastronomiche del nostro territorio”.

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Ordinanza del sindaco

ARGINI E MURAZZI SORVEGLIATI SPECIALI

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l sindaco Vittorio Meneghello ha firmato un’rdinanza contingibile e urgente per la messa in sicurezza della viabilità lungo le sommità arginali del fiume Bacchiglione con taglio degli alberi e delle piante lungo l’alveo fluviale e le banche arginali. Sarà il Genio Civile di Padova ad occuparsi di questo intervento. In effetti sono molte le segnalazioni da parte dei cittadini residenti, circa la pericolosità delle piante di alto fusto prospicienti le strade arginali, in quanto da molti anni non vengono tagliate o potate con regolarità, con il conseguente proliferarsi a dismisura, proprio lungo le carreggiate stradali. Questa situazione, provoca pericolo per la pubblica incolumità e per la circolazione veicolare, ciclabile e pedonale. Lo stesso pericolo si riscontra anche in altri periodi dell’anno, in occasione di temporali di forte intensità. Lo stesso problema si riscontra anche in prossimità dei cosiddetti “murazzi” del centro storico. C.L.


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14 Due Carrare Bilancio 2012 L’assessore Graziano Burattin anticipa i provvedimenti dell’amministrazione per mantenere i servizi

Insieme all’Imu ecco l’addizionale Irpef “Mancano all’appello almeno 1,5 milioni di euro faremo tutto il possibile per risparmiare” di Francesco Sturaro

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n tempi di crisi anche i comuni sono alle prese con pressanti difficoltà nel far quadrare i conti. A causa della riduzione dei trasferimenti statali le risorse a disposizione degli enti locali sono sempre più limitate. A fronte di questa situazione, la redazione di un bilancio di previsione diventa una vera e propria impresa per le amministrazioni comunali. “Siamo passati dalle mani legate, lo scorso anno infatti a fronte di un taglio di circa 200 mila euro eravamo nell’impossibilità di decidere qualsiasi aumento in entrata, alle mani libere, ora possiamo decidere l’introduzione di due tasse: l’Imu (prima casa e seconde case, aziende e terreni) e l’addizionale Irpef – commenta l’assessore al bilancio Graziano Burattin - Circa metà dell’Imu va allo Stato comportando una drastica riduzione dei trasferimenti. Ciò rende impossibile costruire un bilancio attendibile e basato su dati certi. Nel nostro Comune abbiamo calcolato che, rispetto allo scorso anno, mancano all’appello circa un milione e mezzo di euro, per sostenere la stessa spesa corrente del

2011 (4,5 milioni di euro). Il decreto ‘salva Italia’, ha ridotto drasticamente i trasferimenti statali e pertanto il peso del riequilibrio dovrà cadere sulle spalle dei nostri cittadini per non permettere la riduzione di servizi essenziali in essere: trasporto scolastico, convenzioni con asili e scuole dell’infanzia, assistenza anziani e persone deboli”. La strada che il Comune dovrà seguire per reperire le risorse necessarie al pareggio

Graziano Burattin

di bilancio è obbligatoriamente segnata e punta verso l’aumento della tassazione. “Non abbiamo ancora definito le entità delle aliquote – precisa Burattin - ci stiamo orientando per non variare l’addizionale Irpef dello 0,5%, portando però a 15.000 euro l’esenzione che ora è a 10.200 euro, e per mantenere l’aliquota del 5,5 per mille sulla prima casa e fissare al 9 per mille quella su seconde case, aziende e terreni. Tra tutte queste incertezze sulle risorse in entrata, siamo fortemente impegnati nell’esame di tutti i possibili risparmi. Ci stiamo concentrando sulle riduzioni degli orari dell’illuminazione pubblica, salvaguardando comunque criteri di sicurezza sia veicolare sia delle abitazioni, sulla sostituzione delle vecchie lampade a mercurio con quelle a Led, sul controllo più attento dei consumi degli edifici pubblici apportando anche eventuali isolamenti termici alle strutture. Sul piano delle opere siamo quasi certi di poter concludere quelle previste nel 2011 e non ancora attuate per i vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità”.

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

OPERE PUBBLICHE TUTTE LE NOVITÀ Interventi concentrati sulla sicurezza di pedoni e ciclisti con percorsi riservati

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el 2012 l’amministrazione comunale è intenzionata a dar corso ad una serie di interventi, che riguarderanno in particolare la mobilità debole: ciclisti e pedoni. Durante l’anno dovrebbero essere realizzati alcuni percorsi ciclo pedonali, a partire dalla pista ciclabile di via Palazzina, dal centro di Cornegliana al cimitero della frazione; il costo dell’opera è a totale carico dei privati, mentre il Comune dovrà sostenere l’onere degli espropri pari a circa 35 mila euro. Altra ciclopedonale prevista è quella di via Olivato, che collegherà il centro di Santo Stefano al cimitero; anche in questo caso la spesa sarà sostenuta da privati. L’amministrazione comunale investirà circa 450 mila euro nel completamento della ciclabile, che collega Due Carrare e Terradura, lungo via San Pelagio e altri 150 mila euro nel prolungamento della ciclopedonale di via Campolongo, con collegamento con via Saline. Quest’ultimo tratto avrà una lunghezza di circa 1 Km e sarà completamente realizzato in sede campagna. “Nel 2012

risolveremo anche il problema dei loculi per il cittadini della località Chiodare – spiega il sindaco Sergio Vason - notoriamente e da sempre i residenti dipendono dalla locale chiesa di Battaglia Terme, quindi chiedono che i loro cari vengano tumulati nel cimitero del paese limitrofo. Al diniego dell’amministrazione di Battaglia Terme di concedere i loculi ai residenti di Due Carrare pur facenti parte della parrocchia di Battaglia Terme, abbiamo dovuto ottenere in concessione un appezzamento di terreno all’interno del cimitero di quel comune, dove costruiremo venti loculi a servizio della comunità di Chiodare”. La spesa prevista è di 70.000 euro. “L’Amministrazione quest’anno sarà concentrata anche sulla programmazione e concretizzazione della circonvallazione nord del paese – prosegue Vason - e sulla conclusione della programmazione per la dotazione di una ulteriore struttura per le attività sportive al coperto. Nel 2012 provvederemo anche alla manutenzione di strade e marciapiedi”. F.S.

NEWS

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“Salvo” il ripetitore per cellullari accanto al cimitero

APPROVATO IL PIANO TERRITORIALE ANTENNE UNO A TERRADURA E L’ALTRO IN VIA CHIODARE

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l consiglio comunale ha approvato, con il solo voto della maggioranza, il piano territoriale per le antenne, redatto dalla ditta Polab di Pisa. Nello studio sono indicati due nuovi siti, di proprietà comunale, idonei ad ospitare ripetitori telefonici: uno è stato individuato a Terradura vicino all’autostrada, a duecento metri dall’area a ridosso del ci- Antenne per cellulari mitero della frazione su cui sorge l’antenna della Vodafone, al centro della protesta dei residenti, preoccupati degli effetti dell’inquinamento elettromagnetico sulla salute degli alunni delle vicine scuole dell’infanzia e primaria. Il secondo sito si trova a Chiodare, lungo il percorso dell’autostrada. Il piano delle antenne non ha trovato l’accoglienza favorevole dei gruppi di opposizione che, oltre a considerarlo inutile, hanno accusato l’amministrazione comunale di mancata concertazione sulla questione. “Abbiamo speso circa 20.000 euro per avere uno studio che fotografa la situazione, simula gli effetti delle antenne già in opera e di quelle da installare, ma non aggiunge niente a quanto già si sapeva – commenta il consigliere di opposizione Moreno Salvò – per quanto riguarda l’antenna del cimitero di Terradura, per ora non è vero che sarà spostata. Nel piano è data solo come ipotesi, che potrà realizzarsi solo con la volontà del gestore e con il costo, presumibilmente, a carico del Comune”. Diverso il punto di vista dall’amministrazione comunale. “Con l’approvazione del piano per la telefonia mobile abbiamo tenuto fede all’impegno preso con la cittadinanza – afferma il sindaco Sergio Vason – Il piano era pronto da qualche mese ed è stato illustrato in varie riunioni pubbliche e in Commissione ambiente. Stiamo attendendo la risposta di Vodafone circa la nostra richiesta di spostamento del ripetitore di Terradura nel sito indicato dallo stesso piano. In attesa di conoscere la decisione di Vodafone, è stato effettuato il monitoraggio della stazione radio base di Terradura, che ha evidenziato livelli medi di campo elettrico intorno a 0,3 V/m, venti volte inferiori al limite di legge, minori anche a quanto suggerito dalla comunità scientifica indipendente”. F.S.


Bagnoli 15 L’artista di Bagnoli Un successo la mostra alla Basilica di Santo Stefano

Turin espone a Bologna Le sue opere sono presentate dal sociologo Sabino Acquaviva

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la morte nello spazio della sua capacità di attribuire un valore religioso profondo, che spesso sfugge ai contemporanei, travolti da una quasi incontrollabile trasformazione tecnico scientifica e culturale della nostra civiltà”. Turin è nato Bagnoli 53 anni fa e si è formato sotto la guida di Emilio Vedova all’Accademia di Belle Arti di Venezia, da cui ha attinto la passione per la materia, il gesto, la sperimentazione coinvolgente, il frammento di vita vissuta. Successivamente Turin volge il proprio spirito ad una forma profonda di cattolicesimo vissuto come ancora di salvezza nel dramma dell’esistenza. Emblematica l’opera “Il sudario di una nuova passione” del 1984, donata al Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II. Acquaviva osserva che le sue opere iniziali fanno rivivere un periodo in cui regnavano insieme scontro, sofferenza, fantasia e desiderio di inventare il futuro e incapacità di coglierne le caratteristiche. Se negli anni settanta le sue opere sono pervase del colore grigio, la nuova stagione è all’insegna del colore, un

L’associazione “il Moraro” ha proposto un incontro

“SERVIZIO RIFIUTI SEMPRE PIÙ ONEROSO A CAUSA DI VOCI CHE PESANO SU TUTTI I CONTRIBUENTI”

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di Cristina Lazzarin i è conclusa con un successo strepitoso la partecipazione di Gianni Turin alla mostra “Sette croci per sette chiese” che si è tenuta a Bologna, presso la Basilica di Santo Stefano. La mostra di sette opere tridimensionali era visitabile presso il chiostro monastico della basilica dal 26 gennaio al 20 febbraio scorso. La critica lo ha omaggiato con entusiastici apprezzamenti confermando ancora una volta la straordinaria capacità di questo artista. La Basilica di Santo Stefano, da sempre “cuore antico della Bologna cristiana” è conosciuta anche con il nome di “Sette Chiese” e negli ultimi anni è segnalata anche come punto di riferimento per la ricerca artistica e culturale nell’ambito nazionale e internazionale. Le opere di Turin, propongono un confronto con la dimensione mistica della croce gloriosa di Cristo. Un simbolo che proclama pace, salvezza e redenzione. Così il sociologo Sabino Acquaviva sintetizza l’opera del bagnolese Gianni Turin: “Nell’opera di Turin è la riscoperta… quindi del significato del-

AMBIENTE

“Radente”, opera del 2010 colore che irrompe vigoroso, pieno di sensitività, colmo di energia. Poi verso la metà degli anni ottanta si fa strada una nuova consapevolezza poetica, sembrano ritornare le immagini dolorose e quasi prive di vita che preludono alla nuova stagione dei Silenzi. Nelle sue ultime opere tridimensionali l’eccitazione, l’incertezza, il desiderio, i timori sono solidificati invadendo completamente lo spazio e, la ritrovata classicità, non è un modello formale ma una pratica di meditazione.

ubblico e interesse all’incontro organizzato dall’associazione “Il Moraro” sul continuo aumento delle tariffe dei rifiuti. Nel corso della serata si è appreso che a marzo, la giunta del comune di Bagnoli sottoscriverà l’annuale contratto con il Bacino Padova Tre per la raccolta, il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti, stabilendo le nuove tariffe per l’anno 2012. Nel 2011 il contratto prevedeva aumenti limitati tra il 2-3% ed il costo complessivo sarebbe dovuto passare da 318 mila euro del 2010 ai 340 mila nel 2011. Purtroppo invece gli aumenti reali sono stati contabilizzati in un minimo del +15 % ad oltre il 40%. I relatori della serata hanno evidenziato alcune delle operazioni che contribuiscono all’aumento dei costi sostenuti dalle famiglie. Innanzitutto ogni anno nel comune di Bagnoli si segnalano mancati pagamenti e crediti inesigibili pari a due-tre mila euro e bilanci negativi, come nel 2010, di circa 8 mila euro. Tali cifre vengono inserite negli anni successivi e divise tra tutte le utenze. La stessa operazione viene applicata anche per le utenze che si trasferiscono in altri comuni o cessano. Caso clamoroso la chiusura nel 2009 della base aeronautica di S. Siro che pagava ogni anno quasi 10 mila euro. Tale somma è stata recuperata tra tutte le utenze nel bilancio 2010 e rimane anche nei bilanci successivi. Nel 2011 il costo per la sola bollettazione e fatturazione è stato di quasi 70 mila euro (circa 45 euro per utenza). Inoltre si è fatto notare che lo scorso 3 novembre la giunta comunale di Bagnoli ha approvato una delibera per l’utilizzo di un veicolo di proprietà del Bacino Padova Tre per il servizio di pulizia urbana. A quanto sembra il veicolo nuovo sarà acquistato dal Bacino Padova Tre e il suo costo verrà inserito nel piano finanziario dei rifiuti del Comune di Bagnoli, da quest’anno fino al 2018 (diviso fra le utenze di Bagnoli). Si deve tener conto poi che nel calcolo della tariffa è compresa anche la raccolta dei rifiuti abbandonati lungo le strade e nella zona industriale. Dallo scorso anno è stato anche messo in funzione un apposito servizio su chiamata dei cittadini denominato “Città pulita” che non sembra dare comunque grandi frutti e presenta ancora alcune “falle” nel recupero dei rifiuti abbandonati. C.L.


16 Agna Opere pubbliche, le novità L’assessore Pietro Vettorato illustra gli ultimi interventi

Caldaia a biomassa

Collaborazione tra assessorato al sociale e assocazioni locali

Ultimati i marciapiedi in via Martiri della Libertà Al via il “maquillage” della pubblica illuminazione

di Cristina Lazzarin

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ostantemente monitorato dall’assessore Pietro Vettorato, il programma di interventi pubblici sul territorio di Agna prosegue come da copione. Nei mesi scorsi sono infatti terminati i nuovi marciapiedi di via Martiri della Libertà. Contestualmente all’esecuzione dell’opera sono stati rifatti gli impianti tecnologici sottostanti e la nuova pubblica illuminazione. Per quanto riguarda l’arredo urbano previsto sono stati installati punti luce a terra e nuove panche in marmo. “Abbiamo approfittato dell’esecuzione dei lavori –spiega Vettorato- per ristrutturare anche il capitello di Sant’Antonio presente a metà percorso della via. I lavori sono stati sapientemente compiuti da alcuni artigiani locali. Il manufatto sacro è già stato interessato da un altro intervento di sistemazione nel 1926”. Entro la primavera inizieranno anche i lavori del secondo stralcio dei marciapiedi della stessa via, compreso il rifacimento del piazzale adibito a mercato domenicale e parcheggio. Altra opera in fase di completamento è la centrale per la produzione di calore a biomassa legnosa, ubicata negli spazi retrostanti la sede municipale, che andrà a fornire il riscaldamento a tutti gli edifici

SOCIALE

La caldaia a biomassa ne manda in pensione 5 di tradizionali pubblici, quali la sede municipale, le scuole elementari, la scuola media, la palestra e i relativi spogliatoi. L’impianto entrerà in funzione dopo il collaudo nel prossimo autunno-inverno. La centrale sarà costituita da una caldaia a pellet in grado di sviluppare 500 mila chilocalorie l’ora e sarà affiancata da una caldaia ausiliaria a gas da utilizzare in caso di emergenza che potrà produrre fino a 700 mila chilocalorie l’ora. Verranno così dimesse cinque vecchie centrali a gas con una riduzione nell’emissione in aria di anidride carbonica pari a 140 tonnellate l’anno. Il progetto per il teleriscaldamento costerà complessivamente 368 mila euro, di cui

FORMAZIONE

184 con contributo regionale, il resto a carico del comune che ha acceso un mutuo. Sono iniziati pure i lavori di sistemazione dell’impianto di pubblica illuminazione con nuovi punti luce in via Rendere e l’illuminazione del parco in via A. Moro. “Si tratta di opere che entrano nel progetto di riqualificazione, risparmio energetico e minor inquinamento luminoso- afferma l’assessore ai lavori pubblici - che prevede una nuova illuminazione in alcune vie periferiche al centro del paese, il rifacimento di tratti d’illuminazione pubblica obsoleta, la sostituzione dei corpi luminanti per un risparmio energetico e un minor inquinamento luminoso”.

SALUTE E SVILUPPO DEI BAMBINI AL CENTRO DI INCONTRI E CONFRONTI CON ESPERTI

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rosegue l’impegno dell’amministrazione comunale di Agna per la promozione sociale con incontri formativi ed informativi rivolti alle famiglie. Oltre alle conferenze a tema sull’infanzia e le problematiche legate ai figli, è stato avviato anche il ciclo di incontri “Aiuti – AMO la Salute” promosso con la collaborazione dell’Auser sezione di Agna circolo “Barbara Pettenello”. La serata è stata organizzata con il supporto informativo e tecnico dell’associazione A.L.I.Ce. e l’argomento è stato l’ictus celebrale. Durante la serata sono stati spiegate le principali cause e le forme di prevenzione, come riconoscerne i sintomi, i problemi cognitivi per il paziente dopo l’ictus, gli aspetti psicologici, sociali e familiari del paziente, le forme di tutela giuridiche. ”La serata è organizzata mettendo in campo le competenze dell’associazione A.L.I.Ce Veneto – spiega l’assessore al sociale ed assistenza pubblica Gianluca Piva - che si prefigge lo scopo di favorire la cultura di questa grave malattia. I relatori intervenuti, tutti esperti della materia, hanno offerto alla nostra comunità la possibilità di acquisire nozioni utili per la prevenzione e riduzione dei fattori di rischio. Ricordo che l’ictus è una delle maggiori cause di morte e di disabilità, e l’assistenza ai malati colpiti da ictus ed il supporto ai loro familiari costituisce un importante capitolo della sanità pubblica nella Regione Veneto. L’ictus può essere prevenuto e la prevenzione è fondamentale per abolire o ridurre i fattori di rischio modificabili”. Il ciclo di incontri proseguirà il 29 marzo con il convegno sull’Alzheimer e la relazione della psicologa Silvia Pometto. Per gli appuntamenti sull’infanzia ci sarà infine la serata pubblica il 2 maggio prossima su “Come la psicomotricità aiuta il bambino a crescere” con la neuro psicomotricista Giulia Tieto Giulia della Cooperativa Giovani e Amici. Per il mese di giugno è in programma la III^ edizione della “Festa del volontariato e della solidarietà” che vedrà impegnate le associazioni e i gruppi di volontariato di Agna. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Agna in collaborazione con tutte le associazioni e gruppi del paese. “E’ una grande soddisfazione – commenta Piva – poter promuovere la terza edizione della festa, a testimonianza del percorso di collaborazione che stiamo portando avanti nel mondo del volontariato locale. Anche quest’anno la manifestazione si snoderà in un week end, in modo da offrire alla nostra comunità un fine settimana all’insegna della solidarietà. Ricordo che il 2011 è stato l’anno europeo del volontariato e che lo slogan coniato era “Volontari, facciamo la differenza!”. Sarà C.L. lo stesso anche nel 2012”.

Le domande vanno presentate entro il 5 aprile. Buoni risultati per il torneo di calcio balilla, ricavato devoluto in beneficienza

“ASSEGNO DI SOLLIEVO”, UN AIUTO ALLE FAMIGLIE CON PERSONE DA ASSISTERE

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Il Comune eroga l’assegno di sollievo

ono almeno due le iniziative sociali degne di nota. La prima riguarda l’assegno Sollievo e la seconda il buon risultato del torneo di beneficienza promosso dall’associazione “Non so beo ma paro bon”. E’ stato pubblicato nelle settimane scorse, anche nel comune di Agna, l’avviso per l’assegno di Sollievo, intervento di sostegno domiciliare a favore delle famiglie che assistono persone con disabilità o adulti e anziani non autosufficienti. “E’ un contributo destinato dalla Regione e ULSS ai comuni afferenti – spiega l’assessore alle politiche sociali Gianluca Piva - e l’intervento è finalizzato al sostegno della famiglia che si trova nella necessità di ricorrere, in uno specifico momento, a forme di sostituzione temporanea nella cura del familiare non autosufficiente. Il limite è legato all’I.S.E.E in corso

di validità, pari o inferiore a 17.686,65 euro. Sono esclusi i beneficiari del contributo “Assegno di Cura”, del contributo di cui alla L. 284/97, L. 162/98, e “Vita Indipendente”. I soggetti interessati devono presentare la domanda entro il 5 aprile prossimo. In ogni caso per informazioni e spiegazioni rivolgersi ai servizi sociali del comune il giovedì dalle ore 9 alle ore 18 o telefonando allo 0495381009 e chiedere della d.ssa Greta Leccioli”. Si e’ invece concluso il mese scorso la prima edizione del torneo di calcio balilla amatoriale, per beneficenza, organizzato dall’associazione socio-culturale “Non so beo, ma paro bon” in collaborazione con l’associazione Veneto Sicurezza Asd, presso il centro sportivo Le Tre Piume di Agna. ”La partecipazione e’ andata oltre le aspettative -

spiega Piva, segretario del Non so beo, ma paro bon e assessore alle politiche sociali - con oltre trenta iscritti. Tutte le gare sono state all’insegna del fair play ed è stato un divertimento per tutti. Il ricavato è stato devoluto all’associazione A.I.S.M. per la sclerosi multipla, sezione di Padova”. Si e’ aggiudicato il primo premio la coppia composta dai giovanissimi Disaro’-Destro di Conselve la quale si è imposta in finale contro la coppia di veterani CarliPeraro di Agna. Al terzo posto la coppia Chioetto-Bovo e al quarto la coppia Lotto-Gregolini. In palio oltre alle coppe anche premi in natura (prosciutti, salami, etc) offerti dallo sponsor Mario Miazzi. In maggio è prevista la seconda edizione della manifestazione sempre presso il circolo Le Tre Piume. Per info 348.8827378. C.L.


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LO CICLISMO

SPORT in PRIMO PIANO FRANZOLIN DICE ADDIO ALLA CARTURA NALIN

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ell’ambiente ciclistico si sussurrava ormai da tempo, ora è arrivata anche l’ufficialità: Giulio Franzolin, astro nascente del ciclocross padovano, 12 vittorie in stagione tra cui il giro d’Italia, i titoli provinciale, regionale e triveneto, terzo assoluto al campionato nazionale e una convocazione in maglia azzurra, lascia la Cartura Nalin. Nessun dissapore alle origini della scelta, ma solo la volontà di abbracciare una nuova esperienza come sottolinea lo Giulio Franzolin, più volte stesso atleta. è salito vittorioso sul podio “Dopo 5 anni in biancorosso ho sentito la necessità di misurarmi con un’altra realtà, resterò sempre legato alla Cartura Nalin che mi ha supportato in questi anni e con la quale ho raggiunto, nel ciclocross traguardi straordinari, un grazie a tutti loro, in particolare modo al mio ex diesse Michele Zangirolami e al presidente Enzo Rango”. Dal canto suo il massimo esponente del club biancorosso non nasconde un po’ di dispiacere: “Franzolin con i suoi risultati sul ciclocross ha dato lustro e visibilità al club, per noi era confermato anche nella prossima stagione, ciononostante in linea con la nostra filosofia, abbiamo assecondato la sua scelta, resteranno nella storia del club i suoi trionfi a livello nazionale, lo salutiamo con un grosso in bocca al lupo per la sua carriera”. L’atleta di Villa del Bosco, che sarà al secondo anno nella categoria allievi, dopo un breve periodo di riposo ha già cominciato la preparazione per la stagione su strada, dove conta di ben figurare e difenderà i colori dello storico club veneziano dell’U.c Mirano. W.L.

Bassa Padovana. La squadra di Sant’Urbano colleziona ottimi risultati

Pallanuoto Acquambiente di Nicola Cesaro

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i è presentata la neonata squadra di pallanuoto Acquambiente, compagine che ha come sede il polo natatorio di Sant’Urbano. L’avvio è stato certamente incoraggiante, e buoni sono stati i risultati ottenuti dalla rosa di giocatori che hanno partecipato al torneo di San Martino a Belluno, sesto posto su 16 squadre partecipanti da tutta Italia, e al torneo della Merla di Trento, terzo posto assoluto. Il presidente Renzo Badiali, assieme al direttore del polo Stefano Badiali, hanno scelto come guida il coach Roberto Walter Ravenna, che vanta una lunga esperienza nel settore sia come giocatore, avendo militato a Padova e Vicenza, sia come tecnico. Questa la roda della squadra: Matteo Andofo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Carlo Liverani, Luca Lollo, Carlo Alberto Mantovani, Riccardo Meneghini, Alberto Morello, Alberto Puato, Andrea Quadarella, Giovanni Romito, Federico Rossato, Alessandro Sguotti, Daniel Tresol-

Ottimo avvio per la squadra al torneo San Martino a Belluno di, Davide Zullato. La squadra delle “Killer Whales”, le “orche assassine”, partecipa al campionato Fin Promozione Triveneto-Emilia Romagna ed ha già ottenuto due convincenti vittorie a spese di Chioggia e Bolzano. La società sta progettando per promuovere

la pallanuoto anche nel settore giovanile coinvolgendo le scuole locali per avvicinare i giovani del territorio allo sport in vasca. Sono ancora aperte le iscrizioni per tutti coloro che volessero provare a cimentarsi in questa disciplina.

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Elisa Rossin sorride dal podio della prova di specialità

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icca di soddisfazioni la Prima Prova di Specialità per la sezione Ginnastica Ritmica della Federazione Ginnastica d’Italia, Comitato Regionale Veneto, tenutasi al palazzetto di Bresseo di Teolo, teatro dell’esibizione di circa cinquanta ginnaste delle categorie Junior e Senior. Più che meritati i festeggiamenti dell’Alfa Maserà, l’Associazione Sportiva Dilettantistica di Ginnastica e Danza, da 26 anni protagonista del panorama sportivo provinciale. Tifosi ed insegnanti sono ancora galvanizzati dall’ottima performance di Elisa Rossin, che con i suoi 20,350 punti, ha ottenuto l’oro nella palla della categoria junior, distaccandosi dalle colleghe per l’eccellente esecuzione e le elevate difficoltà presentate nell’esercizio. Oltre alla coppa della quattordicen-

ne di Casalserugo, l’Alfa Maserà ha fatto incetta di riconoscimenti, con il bronzo alla fune di Serena Bastianello, il bronzo della coppia cerchio-nastro di Greta Calce ed Erika Berion, quest’ultima classificatasi al terzo posto anche nella gara individuale al nastro. Ottimi i piazzamenti anche di Maila Lazzarin e Cristina Betto, ad un passo dal podio. “Sono continue e preziose le soddisfazioni che mi stanno regalando le mie ragazze. – si rallegra la Presidente dell’Alfa Maserà, Alice Celadin – Abbiamo da poco ottenuto la qualificazione alle nazionali PGS sia nella ginnastica ritmica che artistica con la quasi totalità delle atlete, che già alcune di loro hanno conquistato il ruolo di protagoniste della pedana nella prima gara federale dell’anno.”


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10 Sport 20 Hockey su pista La Polisportiva si impone nella quarta tappa della Coppa Veneto Indoor Under 14

Sculdascia conquista il Trofeo Con tre partite vinte e una pareggiata il gruppo ha fatto centro e può sperare in altri importanti risultati a breve di Nicola Cesaro

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’ andata alla Polisportiva della Sculdascia la quarta tappa della Coppa Veneto Indoor Under 14 di hockey su pista. Anche se decimato nelle presenze - la neve purtroppo ci ha messo del suo - il “Trofeo della Scodosia” dello scorso 5 febbraio ha dato buoni risultati. Con 3 partite vinte e una pareggiata, il gruppo della Sculdascia ha guadagnato la vittoria e i primi posti in classifica generale. La tappa rientrava infatti all’interno del circuito “Trofeo Kappaesse Hockey”, organizzato in collaborazione con l’Hockey Team Merlara, in cui i ragazzi della Bassa Padovana compaiono tra i favoriti. Le squadre iscritte sono dieci: la Polisportiva della Sculdascia (Pd), Hc Rovigo, Hc Riva (Tn), Hc Bondeno (Fe), Uhc Adige (Tn), Us Grantorto (Pd). Sono iscritte anche formazioni femminili: Cus Padova, Hcf Villafranca (Vr), Hc Rovigo e Hc Riva (Tn). “Non sarà facile per il nostro gruppo ripetere i buoni risultati ottenuti fino ad ora durante tutta la competizione – commentano con consapevolezza dalla società casalese - Non sarà facile soprattutto per merito degli avversari, squadre con molta grinta e determinazione, e il risultato finale non è mai scontato fino al suono della

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uon successo di partecipazione alla 17ma edizione della “ Marcia dei mulini”, organizzata dall’associazione Riviera di Pontemanco, non competitiva andata in scena con partenza e arrivo presso il suggestivo “Borgo antico di Pontemanco” di Due Carrare. Nonostante il grande gelo (la colonnina del mercurio segnava -6 alla partenza dei primi concorrenti) oltre 450 podisti sono sfilati tra le campagne, i vigneti spogli e gli argini sterrati di Due Carrare. La palma per il gruppo più numeroso è andata ai podisti di Tribano (65) davanti ai rappresentanti della Croce Verde (55) terzi i podisti Monselicensi (52). L’organizzazione fa sapere che gli introiti della manifestazione saranno devoluti ad attività benefiche. Walter Lotto



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VIAGGIO IN

PROVINCIA

A Padova Fiere Fissati gli impegni economici di Comune, Camera e Provincia

PADOVA

Centro Congressi raggiunto l’accordo

Un rendering del nuovo Centro Congressi in Fiera a Padova

Tremila posti, 33 milioni di spesa per cambiare il volto all’area nord del polo fieristico cittadino di Nicola Stievano

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opo mesi di polemiche, piccati botta e risposta, distin- Gl Events che già controllano la Fiera. Il Flavio Zanonato, il guo e prese di posizione il nuovo Centro Congressi in presidente della Camera Roberto Furlan e della Provincia Fiera acquista concretezza. Raggiungo l’accordo tra Barbara Degani hanno trovato l’intesa al termine dell’assemComune di Padova, Camera di Commercio e Provincia d’ora blea dei soci di Fiera di Padova Immobiliare. “E’ stato un incontro positivo – ha in poi la strada dovrebbe essere tutta spiegato la presidente Degani – poiché in discesa per quella che probabilmente Entro tre anni i tre soci hanno dimostrato di voler lasarà l’opera pubblica più rilevante dei l’opera dovrebbe vorare assieme e con convinzione per prossimi anni, in attesa dell’ospedale a essere realtà realizzare questo progetto. Il turismo Padova Ovest. Il Centro Congressi da con ricadute congressuale rappresenta una fetta tremila posti, in grado di fare della città positive importante per l’economia della nostra il polo regionale per il settore sempre florido della convegnistica legato all’intesa attività di Padova città e della nostra provincia, esistono delle strutture per l’orFiere, verrà a costare 33 milioni: il Comune ne sborserà 12,5 ganizzazione dei congressi, ma diventa indispensabile fare (la somma del valore del Palazzo delle Nazioni in Fiera, che un salto di qualità costruendo un grande centro. In questa sarà abbattuto, stimato 8 milioni, più 4,5 in contanti); la Ca- riunione si è cercato tutti di fare mezzo passo indietro per mera di Commercio altri 12,5; la Provincia 6,2. Infine Fiera risolvere alcune questioni e farne due in avanti per realizImmobiliare accenderà un mutuo per 2 milioni di euro. L’ac- zare il centro congressi. Il Comune ha infatti deciso di farsi cordo dovrebbe essere ratificato in questi giorni. A seguire la carico di alcune criticità dando così la possibilità all’iter di proseguire. “Poiché la vendita di eventi congressuali richiede pubblicazione del bando dell’appalto-concorso. Tempo due, al massimo tre anni e il nuovo Centro Con- tempi lunghi – ha concluso la presidente Degani – la nostra gressi sarà realtà. Contribuirà anche a cambiare il volto del sfida è di arrivare, anche attraverso il Dmo, ad avere già settore nord del quartiere fieristico, attualmente occupato dal la programmazione pronta e funzionante all’indomani della Palazzo delle Nazioni e dalla Sala dei Carraresi. Gli edifici realizzazione del centro congressi”. Soddisfazione anche da saranno abbattuti per far posto al nuovo, avveniristico sta- parte dell’assessore comunale al Patrimonio e al Turismo bile che sarà gestito, con tutta probabilità, dai francesci di Marta Dalla Vecchia: “Mi pare un bel passo in avanti. Un

Centro Congressi potrà rappresentare un volano importante per la convegnistica, e di conseguenza per gli alberghi e i ristoranti. Senza dimenticare le positive ricadute sul versante della cultura e degli spettacoli”. Ora restano da chiarire alcuni dettagli, fra questi i canone che Gl Event pagherà per gestione del Centro. Pare si aggiri sul milione di euro. Poi c’è la gestione del parcheggio. Ovviamente Padovafiere potrebbe ricavarne appunto circa un milione l’anno, anziché i 300 mila attuali, se venisse usato come parcheggio scambiatore. Qui la trattativa si sposta tra i francesi e il Comune, perché è il ballo il prolungamento della linea del tram. Una parte dell’incasso resterebbe ai francesi, una parte andrebbe a Fiera di Padova Immobiliare una terza coprirerebbe il mutuo acceso dal Comune per i 4,5 milioni di euro da spendere. Ora Comune, Provincia e Camera formalizzeranno l’accordo raggiunto. Quindi serviranno almeno tre settimane perché il consiglio di amministrazione di Fiera di Padova Immobiliare (Giampaolo Negrin, Sebastiano Arcoraci e Maurizio Pirazzini) possa tornare a riunirsi per approvare il bando dell’appalto-concorso. “Abbiamo dato mandato al cda di stilare un documento riepilogativo - conclude il presidente della Camera Furlan Restano da precisare i criteri di determinazione del canone”. Ma ormai il più è fatto.

24FORCHILDREN A GIUGNO

DOPPIO RECORD PER SOLIDARIETÀ

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opo Swim for Children nel 2010 e Run for Children nel 2011, quest’anno arriva 24forChildren: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno ben due nuovi tentativi di record: su pista e in vasca. Per il primo record si correrà sulla pista già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi il testimone dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da battere è quello delle 2395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio AlYarmook di Gaza, hanno corso a staffetta 100 metri a testa ininterrottamente per 12 ore. La vera novità è che in Prato della Valle, dopo aver corso, si potrà anche nuotare. Per l’occasione verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi.

LA SCOMMESSA DEL TURISMO DMO, ALLEANZA PROVINCIA, COMUNE E CAMERA

S

i chiama Dmo, che sta Destination Management Organization: è il consorzio creato dalla Provincia di Padova e dalla Camera di Commerciocon l’obiettivo di diventare la cabina di regia e coordinamento di tutti i soggetti e i settori, pubblici e privati, che si occupano di turismo. A fine febbraio è arrivata anche l’adesione del Comune di Padova. “L’obiettivo della Dmo – ha spiegato la presidente della Provincia Barbara Degani - è quello di coordinare, programmare e gestire unitariamente gli eventi, i servizi, le manifestazioni, l’accoglienza e l’immagine del territorio provinciale padovano. La sfida per attrarre turismo, infatti, è quella di creare motivazioni e suscitare emozioni per far sì che i turisti scelgano il nostro territorio”. Il Consorzio non ha scopo di lucro e ha carattere volontario, è

una struttura snella che si relaziona con l’Azienda Provinciale Turismo, i Consorzi e le Associazioni imprenditoriali del settore. “Il Dmo rappresenta l’unica possibilità che abbiamo per lanciare nel mondo Padova come città d’arte, città dello shopping e città della cultura.– ha detto il vice presidente della Camera di Commercio Zilio – Abbineremo la convegnistica, la fiera, i grandi eventi e le terme, dunque è fondamentale che la Provincia e il Comune abbiano creduto in questo strumento”.“Da subito – ha concluso l’assessore Marta Dalla Vecchia – abbiamo dato la nostra disponibilità ad entrare nel Dmo perché il turismo è un sistema complesso che ha bisogno della sinergia dei vari enti per mettere a frutto le proprie risorse. Vogliamo portare il marchio Padova in giro per il mondo”.

Dalla Vecchia, Degani e Zilio


Spazi aperti 23 9 Monselice Riconosciuta la legittimità del progetto di ampliamento presentato da Italcementi, ribaltata la sentenza del Tar veneto

Revamping, sì dal Consiglio di Stato Soddisfazione diffusa sul territorio ma restano i due ricorsi di Este e Baone, a favore i lavoratori e Confindustria

Il sindaco Lunghi: “Finalmente ho visto un po’ di serenità, freno alle tensioni”

di Emanuele Masiero

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osì sia scritto, così sia fatto. Il Consiglio di Stato ha dato il suo parere favorevole al Revamping. Un progetto pienamente legittimo. L’alto organo giurisdizionale ha ribaltato clamorosamente la sentenza del Tar Veneto che aveva definito incompatibile il progetto di ristrutturazione del cementificio Italcementi. Secondo il Consiglio di Stato, il revamping altro non è che “un generale rinnovamento degli impianti con conseguenti miglioramenti dell’impatto ambientale e delle emissioni”. Sempre a detta del supremo organo giudiziarioamministrativo, la convenzione tra Italcementi, Parco e Comune di Monselice (quella che di fatto sanciva la via della ristrutturazione dell’impianto) era pienamente legittima. Insomma, via con il Revamping. Ma anche no, perchè restano in piedi in realtà altri due ricorsi, entrambi portati avanti dai Comuni di Este e Baone. Il primo è stato presentato al Tar contro la delibera della Provincia di Padova che ha autorizzato il revamping, il secondo al Consiglio di Stato (dopo che il Tar lo ha respinto) per contestare l’esclusione di Este e Baone dalla convenzione a tre tra cementificio, Parco e Monselice. Ma per

il momento è lo spirito di esultanza a farla da padrone. “Ho visto una sensazione di distensione da parte degli operai che non vedevo da anni – spiega Francesco Lunghi, sindaco di Monselice – Penso che in un momento di crisi generale questa sentenza apra uno spiraglio per far ripartire questa area. Dal mio punto di vista anche con un forte miglioramento ambientale. Ci sono ancora dei passaggi da fare, ma credo sia il momento di mettere un freno alle tensioni e capire il momento storico che stiamo vivendo”. Sulla stessa linea anche la Presidente della Provincia Barbara Degani. “Credo che prima di esprimere un giudizio completo sulla decisione presa dal Consiglio di Stato, sia opportuno leggere con attenzione le motivazioni della sentenza – afferma - Tuttavia, mi pare importante sottolineare come il Consiglio di Stato riconosca con questo provvedimento il buon lavoro svolto dalla Commissione Via della Provincia, un’analisi che è stata condivisa e fatta propria dalla giunta provinciale. Questa sentenza riconosce il corretto operato dell’Amministrazione provinciale in ogni fase del percorso. In più mette una parola definitiva alle molte speculazioni

IL DIBATTITO SU LAVORO E AMBIENTE

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assata l’euforia per la sentenza positiva al progetto Revamping di Italcementi, resta la discussione sui due temi più importanti: lavoro e ambiente. Ottimismo arriva dalle sigle sindacali. “Abbiamo sempre sostenuto che questo progetto di importante rinnovamento tecnologico coniuga in modo positivo le prospettive di continuità del lavoro con un netto miglioramento dell’impatto ambientale – spiegano Marco Benati di Fillea Cgil di Padova e Fabio Graziotto di Filca Cisl di Padova - a nostro avviso si tratta di un importante intervento di “green economy” progettato per il raggiungimento degli obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2 stabiliti da accordi internazionali, nonché in linea con le indicazioni dei maggiori organismi internazionali per la promozione dello sviluppo sostenibile. Per questo siamo convinti che la prospettiva del rinnovamento di questo impianto, sia un patrimonio da difendere e da sostenere da parte di tutta la comunità locale, anche perché di fronte alla grave crisi industriale della bassa padovana l’investimento potrà rappre-

sentare un notevole stimolo per il lavoro e l’economia locale”. Di tutt’altro avviso resta il consigliere comunale Francesco Miazzi, che non ha mai nascosto la sua contrarietà al progetto. “Per noi rimane incredibile che il Revamping possa essere paragonato alla stregua del cambio di una semplice caldaia o che una torre di 89 metri in piena area Parco possa essere considerata un manufatto di “qualità architettonica apprezzabile, in linea con le tendenze dell’architettura contemporanea” - ha affermato Miazzi - Resta sullo sfondo l’amara constatazione della scarsa lungimiranza che la classe politica sta dimostrando, appiattendosi alle logiche di una multinazionale e svendendo il futuro ambientale e produttivo di questo territorio. Non intendiamo rassegnarci a vedere questi cementifici trasformarsi in inceneritori di rifiuti per sopperire all’evidente crisi del mercato del cemento, una crisi irreversibile che colpirà quegli stessi lavoratori ora utilizzati come ariete per rompere l’opposizione sociale a questo progetto”. E.M.

Un dettaglio di come sarà trasformato il cementificio di Monselice con il progetto “revamping” al centro di battaglie giudiziarie e aspri scontri sul territorio circolate: l’impianto così ristrutturato ha una grande rilevanza dal punto di vista ambientale e contribuisce al miglioramento della qualità delle emissioni nell’aria. Il tutto senza penalizzare l’occupazione del nostro territorio: credo che la posizione della Provincia sia stata condivisa in pieno da parte dei giudici”. Soddisfazione arriva ovviamente anche dalla dirigenza Italcementi. “Siamo sempre stati convinti delle nostre buone ragioni – afferma Eric Goulignac, Direttore della Cementeria di Monselice - e la sentenza del massimo organo della Giustizia Amministrativa conferma, anche nel merito e in modo inequivocabile, la correttezza della posizione di Italcementi, non solo sotto il profilo della piena conformità al diritto dell’iter

fin qui seguito, ma riconoscendo altresì la coerenza del progetto industriale con le normative di ogni livello”. Deciso anche il plauso di Confindustria. “La sentenza del Consiglio di Stato sul revamping restituisce fiducia nella certezza del diritto e pone le basi per un clima di collaborazione indispensabile per uscire dalla recessione in atto e compiere le scelte indispensabili per lo sviluppo – dichiara Massimo Pavin, Presidente di Confindustria Padova - Un investimento di 160 milioni nel nostro territorio, che darà sicurezza di continuità aziendale e occupazionale ai lavoratori che in questi mesi hanno sfilato accanto agli imprenditori contro un paradosso del formalismo amministrativo”.


24 Economia

Economia 11

Confindustria Padova Il 2011 si è chiuso con dati per lo più negativi e per il primo trimestre le preoccupazioni non mancano

Credito difficile per sette aziende su dieci di Gloria Cesarotto

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n anno da domenicare, il 2011, per l’industria padovana. Nel quarto trimestre scivolano la produzione e gli ordini, cedono le vendite in Italia, con saldi di opinione negativi (non accadeva da inizio 2010). Rallenta anche la corsa dell’export. E Confindustria non prevede nulla di buono all’orizzonte per gli imprenditori, che delineano una debolezza dell’attività nel primo trimestre di quest’anno. Incertezza dei mercati, tensioni su liquidità e accesso al credito, effetti delle manovre correttive raffreddano la domanda e gli investimenti. Fra ottobre e dicembre la produzione aumenta per il 30,8% delle aziende (37,5 nel trimestre precedente), il valore più basso da inizio 2010. Prevale la quota di chi ha ridotto l’attività, pari al 38,8%. La contrazione riguarda le imprese di ogni dimensione, in particolare quelle tra i 2049 addetti. Tra i comparti, flessione per il metalmeccanico con produzione in aumento per il 32,6% (dal 45,2). Gli indicatori qualitativi anticipano ulteriori difficoltà per i prossimi mesi. Diminuiscono sensibilmente gli ordinativi, più consistenti per il 25,8%, mentre balza dal 29,9 al 40,5% la quota di chi li riduce. Peggiora l’oriz-

zonte di lavoro assicurato: per il 74,6% non supera i tre mesi e di questi il 34,3 non arriva a un mese. Gelata della domanda interna, con il 44,1% delle aziende che riduce le vendite in Italia e il 22,9 che le aumenta. Il traino maggiore viene ancora dall’export, che però rallenta la sua corsa per il quarto trimestre consecutivo: il 33,7% delle aziende aumenta le vendite all’estero, il 23,2% le riduce. Arretrano le esportazioni sia nei mercati extra-europei (in aumento per il 25,5), che nell’area Ue (aumento per il 26,4). L’occupazione si mantiene stabile per il 63,8% delle imprese; la quota di chi ha ridotto gli organici (20,4%) torna a superare quella di chi ha fatto nuove assunzioni (15,8%). Diminuiscono, dal 54 al 43,9%, le assunzioni a tempo determinato, aumentano quelle a tempo indeterminato (da 23 a 29,5%) e il ricorso al lavoro interinale (da 22,5 a 26,6%). Lo scivolone del quarto trimestre conferma il profilo a due facce del 2011, dove ad un primo semestre positivo è seguita una seconda parte d’anno in decisa frenata. Si allentano le tensioni sui costi di materie prime e semilavorati,

in aumento per il 62,4% delle imprese (dal 66,3%). Non si arresta invece per il quinto trimestre consecutivo il rialzo dei tassi di interesse applicati dalle banche, con credito molto selettivo e più caro per il 67,4% (60,1 nel trimestre precedente, ma 34,9% nel quarto 2010). Peggiorano i problemi di liquidità, giudicata tesa dal 37,6% del campione, anche a causa dell’allungamento dei tempi di pagamento: il 63,9% lamenta ritardi. Le previsioni per il primo trimestre 2012 delineano una sostanziale debolezza dell’attività. La produzione è attesa in crescita dal 19,3% delle aziende padovane, in calo dal 31% (saldo da +5 a -12). Attese negative sugli ordini interni; minore fiducia anche sulla tenuta della domanda estera, in crescita per il 24% (in discesa per il 17,5). Il 72,4% giudica stabili le prospettive dell’occupazione. “Il quarto trimestre e le previsioni di inizio anno confermano il momento di forte difficoltà delle imprese, - afferma Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova - anche se con ampie differenze settoriali tra chi ha tenuto meglio grazie alla propensione internazionale e chi,

Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova “Le imprese stanno attraversando un momento drammatico” operando prevalentemente sul mercato interno, soffre di più. Sono prospettive non rosee, perché in termini reali siamo prossimi a una crescita negativa. Ma non sono dati scolpiti nella pietra. Dobbiamo attivarci con tutte le energie possibili per farli mutare. Con la stessa determinazione mostrata finora, il Governo deve mettere sul piatto la carta della crescita. Parliamo di infrastrutture, di mercato del lavoro più flessibile e inclusivo, di banda larga, di incentivi alla ricerca, di misure concrete

per riattivare gli investimenti esteri. Sarà decisivo l’afflusso di credito alle aziende meritevoli, senza il quale si allontana l’uscita dalla crisi. Liberalizzazioni e semplificazioni avranno effetti positivi ma differiti nel tempo - conlude Pavin - l’urgenza è dare subito una scossa. Se ogni euro recuperato all’evasione fiscale fosse utilizzato per alleggerire la pressione su famiglie e imprese, potremmo assistere a un’evoluzione positiva verso fine anno”.

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12 Personaggio 26 Scrittore per passione A 92 anni Giuseppe Braga pubblica il suo “diario”

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“I

l bello è che si arrovellano nella mia testa tanti ricordi, così tanti che non so da dove cominciare”. C’è da scommettere che, condensare in una quarantina di pagine 91 anni di vita vissuta intensamente non sia stata un’impresa semplice. Ma Giuseppe Braga ci ha provato, col risultato di un “Diario personale” che si legge d’un fiato tra aneddoti personali e ricordi ormai parte della memoria collettiva di un piccolo paese di provincia. Residente in via Ca’ Ferrante nella frazione di Ronchi a Casalserugo, classe 1920, l’ultranovantenne è noto in paese oltre che per la veneranda età portata ancora con disinvoltura, per essere consigliere del direttivo Combattenti e reduci e dell’associazione del fante locali. Giuseppe è sposato dal 1966 con Leti-

zia Mandolaro, originaria di Bovolenta. Ha considerate ormai perdute in fondo a libri tre figli: suor Maria Letizia, missionaria in polverosi, espressioni di carattere romanzeKenia dove è già arrivato il libro del padre; sco o di derivazione dialettale, tipiche del Gabriella e Giancarlo. Cinque i nipoti. Uno di racconto orale e qui fissate su carta”. questi, Giovanni, ha avuto il merito di sproIl libro, corredato anche da foto di fanare il nonno a tradurre su carta i racconti miglia, ripercorre la vita di Giuseppe dall’inorali di una vita. fanzia ai giorni nostri A un’altra nipote, “Non mi stanco con il racconto di fatti Monica Cognolato, il mai di imparare: e persone che hanno compito di introdurre il dallo scrivere saputo portare nella lettore alle pagine del a macchina a fare sua vita forti emozioni e grandi interrogativi. nonno. “Un uomo di le iniezioni” Un’esistenza inun’altra epoca – così lo descrive la parente - che l’ha amata e pie- tensa e riassunta così per decadi con prenamente vissuta. Un uomo della campagna, cisione ed ironia dallo stesso protagonista: avvezzo alle ciclicità della vita contadina e “Nel 1920 sono nato. Nel ‘30 ho compleda queste modellato. Un uomo che non ha tato gli studi con la quarta elementare, dal avuto un’istruzione continuata e feconda ‘40 ho iniziato il servizio militare. Durante come quella delle nostre generazioni ma la guerra ero in Sardegna, dove per mia da cui sentirai parole che potranno stupirti, fortuna sono scampato ai combattimenti,

Giuseppe Braga mostra il suo libro “Diario personale” quindi al ritorno a casa ho fatto il bracciante macchina, mentre nel 2000 ho imparato a agricolo. Dal ‘50 sterratore a Bovolenta: fare le iniezioni a mia moglie”. quasi dei lavori forzati Nel 2010 Giusepche, se non portavi A Casalserugo pe cominciò la stesura diciotto carrelli di terra ha trascorso del libro, proprio in concomitanza dei al giorno, non prende- la sua vita, giorni della terribile vi la paga. Nel 1960 impegnato con divenni manovale edile, il lavoro e tre figli alluvione che a inizio novembre ha colpito lavoro che ho fatto per pesantemente Casalserugo e la frazione di 30 anni. Nello stesso anno ho imparato a guida- Ronchi. L’autore si concede quindi una paure la Vespa. Nel 1970, ormai muratore, ho sa nella sua narrazione a ritroso per lasciare costruito la casa in cui vivo con mia moglie e spazio all’attualità che chiede, con la stessa i figli come manovali. Nell’80, a sessant’an- prepotenza con cui ha travolto argini e insini, ho conseguito la patente di guida per diato le case di centinaia di compaesani, di l’auto. Nel 1990 ho imparato a scrivere a essere raccontata.

2012 martedì 13 marzo

apre le porte per farsi conoscere, dalle 19.00 inaugurazione con presentazione del locale

mercoledì 14 marzo

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Cultura provinciale 13 27 Padova Palazzo del Monte Fino a giugno l’esposizione di 60 opere d’arte di sicuro richiamo

La collezione Cariparo si svela

LA MOSTRA

Selezionati con cura i capolavori custoditi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo di Laura Organte

L

a Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo celebra i suoi primi vent’anni di attività, traguardo che ha scelto di festeggiare schiudendo al pubblico fino alla fine di luglio le porte del cinquecentesco Palazzo del Monte, storica sede del Monte di Pietà, rivelandone per la prima volta tutti gli spazi in occasione di un eccezionale evento espositivo. Con il titolo di “Ritratto di una collezione”, la Fondazione racconta attraverso un’accurata selezione di 60 opere d’arte della propria collezione, l’antica storia della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ed in particolare del suo ruolo di custode di opere d’arte di grande valore svolto negli anni. “Ciò che presentiamo in questa mostra è solo una parte della nostra collezione. – chiarisce il Presidente della Fondazione Antonio Finotti – Complessivamente la Fondazione ha un patrimonio di 400 opere di pittura, insieme a diversi nuclei di sculture e a incisioni, disegni, manoscritti”. Un patrimonio che si è costituito nel tempo a segui-

EVENTI E MOSTRE

Emilio Baracco to di mirati acquisiti sul mercato, finalizzati alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio artistico del territorio, ma anche grazie alle acquisizioni che la banca ha compiuto in occasione di insolvenze, di pegni non ritirati, vicende, spesso, di difficoltà economica di famiglie di prestigio, di nobili e di imprenditori. Non stupisce quindi che la mostra presenti alcune discontinuità, data l’origine naturalmente eterogenea della raccolta, che proprio per questa ragione si propone come termometro del gusto collezionistico e artistico della nobiltà e della borghesia del Veneto, in particolare di Padova e di Rovigo, negli ultimi secoli. Un elemento salta subito all’occhio scorrendo l’elenco degli artisti esposti: quello della presenza emiliana, accanto alla naturale e dominante presenza di artisti veneti, con opere quali il grande telero raffigurante l’intercessione di San Domenico per porre fine alla peste che colpì Padova nella prima metà del Seicento dipinto da Luca da a cura di Laura Organte

MILLE E UNA... MONETA C’è tempo fino al 10 aprile per visitare la mostra “Mille e una…moneta”, in esposizione negli spazi di Palazzo Zuckermann. La mostra è l’occasione per conoscere gli esemplari più significativi e importanti della collezione di monete islamiche custodita nel caveau del Museo Bottacin, considerata dagli studiosi una delle più importanti raccolte presenti in Italia, seconda solo alle analoghe raccolte di Palermo e di Milano. Tale collezione è composta da 579 pezzi in oro, argento e bronzo, che coprono un arco cronologico tra il VII e il XX secolo, con un’estensione geografica degli esemplari che va dalla penisola iberica fino all’India.

PROSPETTIVA DANZA TEATRO Apre sabato 31 marzo alle 19 con lo spettacolo “Atto bianco work in progress” la rassegna Prospettiva danza Teatro 2012. La Compagnia Il Posto Danza si esibirà in un’emozionante performance di danza verticale nella suggestiva cornice del cortile di Palazzo Moroni. La coreografia verticale è contatto con il muro e architettura dell’aria, nella quale il movimento delle danzatrici conferisce ai luoghi una dimensione diversa mettendo in comunicazione ogni singolo spazio dell’architettura. Agli spettacoli della Compagnia Il Posto si affianca l’esecuzione delle musiche di scena di Marco Castelli.

ROCCO PAPALEO AL TEATRO GEOX Dopo il successo riscosso al festival di San Remo, l’attore lucano Rocco Papaleo arriva al Teatro Geox per presentare al pubblico padovano il suo spettacolo “Una Piccola Impresa Meridionale”, scritto a quattro mani con il regista, Walter Lupo. Un esperimento di teatro-canzone dove la narrazione entra ed esce dal modulo canzone. Canzoni alternate da piccoli viaggi intorno alle persone e alle cose che le hanno ispirate. Storie buffe e romantiche che vogliono divertire ma non solo. L’appuntamento, da non perdere, è per sabato 31 marzo.

Omaggio padovano a Emilio Baracco

L

Domenico Tintoretto: Ritratto di condottiero in armatura Reggio, e la drammatica raffigurazione di Assalonne che fa uccidere il fratello Amnon, mirabile opera di Guercino. Ma il gusto per l’area emiliano toscana sembra continuare anche in epoca unitaria com’è confermato dalle opere di Silvestro Lega e Giovanni Fattori in collezione e in mostra. A far la parte del leone, e non pareva essere altrimenti, è la pittura veneta con

protagonisti e comprimari: tra i nomi citiamo Tintoretto, Strozzi, i Da Ponte, Marco Liberi, Pellegrini e Pagani, Marco Ricci, Giovan Battista Pittoni, Rosalba Carriera, Giambattista Piazzetta, Zais e Bison, Zanchi. II secondo dopoguerra offre, infine, una sequenza notevolissima di opere, a ricordare l’importanza del gruppo N e dell’optical, con Biasi, Castellani e gli altri protagonisti.

a città di Padova rende omaggio al talento di Emilio Baracco con una mostra allestita alla Galleria Cavour fino al 1 aprile. Dopo varie esposizioni personali tenute sia in Italia che all’estero, l’artista ritorna nella sua città - dove vive e lavora - con questa esposizione in cui presenta sculture, disegni, acquerelli, incisioni e gioielli, una selezione degli ultimi venti anni del suo lavoro creativo. Baracco è interprete di un’inquieta sperimentazione, in cui recupera il patrimonio dell’antichità classica denunciando al contempo i turbamenti dell’attualità e proiettando le sue visioni in un futuro possibile dove, misteriosamente, le immagini di questo Olimpo perfetto si sono disgregate e infrante in un perenne metamorfismo. Un’arte contraddistinta dalla sapiente fusione dell’antica tecnica del pastello e della fusione e dell’incisione. L.O.

La rassegna Fino a giugno spettacoli coinvolgenti, finale su Dio e Hawking

“Sacre Armonie”, da Vecchioni alle danze dei monaci tibetani S arà Roberto Vecchioni ad aprire, mercoledì 21 marzo, la rassegna Sacre Armonie, appuntamento culturale che ambisce a fondere l’anima sacra e quella profana, quella della scienza e della cultura, della città di Padova. Il grande cantautore italiano si proporrà all’Auditorium Pollini, con lo spettacolo “Ex Cathedra”, in una veste un po’ inedita, eppure fortemente legata alla sua biografia professionale: quella di studioso e docente di letteratura Classica. Un viaggio attraverso la lirica di Saffo e Catullo, impreziosito dall’accompagnamento al pianoforte di Patrizio Fariselli, virtuoso del jazz e della musica popolare, già protagonista della storica formazione degli Area. La rassegna prosegue poi sabato 14 aprile alla chiesa Santa Maria dei Servi con “Canti dall’Inferno”, un’immersione nell’opera dantesca accompagnato dalla voce di Fabio Gemo e la musica di Davide Ferraio. La Sala dei giganti di Palazzo Liviano accoglierà poi venerdì 20 aprile, in prima regionale, lo spettacolo “Cello Songs”, frutto dell’incontro di Sarah-Jane Morris con il violoncellista e compositore Enrico Melozzi. Martedì 15 maggio ironia e riflessione si fondono nello spettacolo “Gioele legge Gioele”. Sul parlco del teatro Verdi Gioele Dix,

il 26 maggio in piazza delle Erbe protagonisti i monaci tibetani dopo la fortunata esperienza de “La Bibbia ha quasi sempre ragione”, riprende il filo delle sue divagazioni a sfondo biblico con un omaggio al profeta che, per ovvie ragioni, sente più vicino. Sabato 26 maggio la splendida cornice di Piazza delle Erbe e del Palazzo della ragione ospiteranno una serata-evento spirituale scandita da canti dall’alto potere evocativo, danze sacre e rituali e da preghiere buddiste. A proporre la suggestiva rappresentazione “Il potere della compassione” sono i monaci del Monastero tibetano di Tashi-Lhunpo, protagonisti di una drammatica fuga dalle

persecuzioni del loro Paese. A chiudere la kermesse, sabato 9 giugno, la prima assoluta dello spettacolo “Dio e Stephen Hawking”, di scena al Verdi, per la regia Alessandro Gassman, tratto dal testo di Robin Hawdon Dio e Stephen Hawking. Due attori di grande forza interpretativa, Manrico Gammarota e Sergio Meogrossi, danno voce e corpo ai due protagonisti, in una serie di quadri creati da una giovane artista, Simona Gandola, che lavora con le mani e usa la sabbia evocando, a secondo dei momenti, comete, pianeti, galassie, formule L.O. matematiche, esplosioni nucleari.


28 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO

La Giornata della Legalità Una risposta corale alla criminalità organizzata

La mafia in Veneto attraverso le piccole imprese in crisi

di Ornella Jovane

L

a presenza della criminalità organizzata in Veneto, le infiltrazioni della malavita nel tessuto imprenditoriale, le iniziative di istituzioni, mondo economico e società civile per arginare il fenomeno e contrastarlo. Lo scorso 9 marzo ha preso il via il processo ai 27 dell’organizzazione riconducibile al clan dei Casalesi che prestava a piccoli imprenditori veneti in crisi denaro a usura costringendoli alla lunga a cedere loro la propria attività o altri beni. Il tema è faticoso e impegnativo ma l’impellenza dell’attualità detta la necessità di dare segnali visibili di un impegno consapevole, vigile e attivo. E un segnale concreto è anche quello che la Camera di Commercio di Venezia, insieme con Provincia e Prefettura, ha voluto lanciare lo scorso 23 febbraio a Mestre: un’intera giornata - destinata a diventare un appuntamento annuale - dedicata al tema della legalità scandita in due passaggi salienti, il primo educativo riservato ai ragazzi del quinto anno delle scuole superiori, il secondo “operativo” con la firma del protocollo di legalità tra Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’associazione di Don Luigi Ciotti che dal 1995 è impegnata contro le mafie, e Unioncamere Veneto. In due momenti diversi sono stati chiamati a testimoniare il proprio impegno il mondo delle imprese e dell’econo-

mia, della scuola, le istituzioni e la politica, ciascuno a fare la propria parte nella lotta alla mafia. Un cancro che ha attaccato anche il tessuto economico veneto, diagnosi che non può più essere taciuta nè sottovalutata e che con delicatezza ma schiettezza è lo stesso don Luigi Ciotti a formulare nel corso del suo primo intervento davanti a circa 300 studenti presenti all’auditorium della Provincia di Venezia - ente che nella prima parte dell’evento ha fatto gli onori di casa - e un’altrettanto affollata platea di ragazzi in collegamento streaming dalle scuole superiori del territorio provinciale. Una diagnosi che il sacerdote originario di Pieve di Cadore ha ribadito nel corso dell’incontro pomeridiano con gli imprenditori, le associazioni di categoria e il mondo dei consumatori. Si rifà all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia don Ciotti e cita proprio i circa 50 piccoli imprenditori e commercianti di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Vicenza e Verona caduti vittime dell’organizzazione vicina ai Casalesi, quella dell’inchiesta Veneto Gomorra del processo appena iniziato. Altro caso eclatante quello di Treviso dove, attraverso un’impresa attiva nel settore degli appalti pubblici intestata alla moglie del figlio di un prestanome del boss Bernardo Provenzano, operava un’organizzazione mafiosa dedita alle attività

Un momento della Giornata della Legalità alla quale ha preso parte Don Luigi Ciotti il presidente dell’associazione Libera

Firmato un protocollo della Legalità tra Libera, l’associazione di Don Ciotti, e Unioncamere Veneto di riciclaggio e reimpiego del denaro sporco. Due casi noti ma non isolati, come potrebbe invece sembrare dal numero esiguo di inchieste, di una realtà - quella dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale veneto - molto più capillare, più estesa di ciò che appare. Del resto la fragilità delle imprese, in crisi di liquidità e in difficoltà di accedere al credito in questo periodo di recessione economica rappresenta un fattore di debolezza che facilita la penetrazione delle organizzazioni malavitose. E l’inquietante silenzio delle vittime non aiuta, anche se denuncia un’assordante situazione di disagio che spesso emerge soltanto nei casi più tragici dei numerosi suicidi di imprenditori disperati. Il quadro del resto è inequivocabile: il Veneto è al sesto posto per i beni confiscati alla mafia, al quinto per operazioni finanziarie sospette, al decimo per il traffico di droga. E poi c’è il fenomeno della contraffazione. E di fronte a questo panorama la risposta non può

che essere corale e trasversale. Questo il senso della Giornata della Legalità che da parte delle Camera di Commercio che insieme con la Provincia e la Prefettura ha organizzato l’evento, intende essere anche un segnale di incoraggiamento verso gli imprenditori a non sentirsi soli. “Ci sono le istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria - scrive il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta agli imprenditori - che guardano, aiutano e sostengono in particolar modo le imprese che hanno maggiori difficoltà rispetto alle altre”. La firma del protocollo di legalità prevede, tra i vari impegni, la promozione del progetto “Sos giustizia” che è un servizio di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità organizzata. Sarà gestito da Libera - che oggi è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base distribuiti nel territorio nazionale-, operativo presso le sedi delle Camere di Commercio aderenti e che realizzerà anche attività di mappatura e monitoraggio dei beni confiscati alle mafie nel Veneto, avrà a disposizione dal sistema camerale dati e informazioni di carattere economico e statistico per studiare il fenomeno della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio.

I COMMENTI LA LEGALITÀ, UN’IMPEGNO ORDINARIO DI MOLTI

“E

’ tempo di andare avanti, non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con l’impegno ordinario di tutti”. Il presidente di Unioncamere Veneto, Alessandro Bianchi, sceglie le parole di Giovanni Falcone per esprimere lo spirito dell’iniziativa che ha portato alla firma del protocollo di legalità e suggellato l’impegno a collaborare con l’associazione Libera per unire le forze in un’azione congiunta per la legalità. “Coerenza, responsabilità, cultura - osserva - questi i principi cardine cui si richiama la nostra azione per la legalità, convinti che sia compito fondamentale delle Camere di Commercio tutelare la fiducia alla base

del mercato”. “Quella di oggi è stata una giornata fondamentale - è il commento del presidente Giuseppe Fedalto e del segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - per il messaggio che è stato lanciato alle scuole e alle imprese in ordine alla necessità di rispettare sempre le regole e la legalità e di mettere al centro del proprio operato la persona, nella vita di ogni giorno come nella conduzione di un’attività economica”. Rivolgendosi agli studenti don Luigi Ciotti ha parlato dell’impegno per la legalità e della lotta alle mafie promossi attraverso l’associazione Libera. Ed ha espresso l’auspicio e

l’invito affinché “garantire il rispetto delle regole sia impegno di tutti perché si arrivi alla giustizia come obiettivo principale, e alla responsabilità come testimonianza, come esperienza”. “Il nostro impegno su questo tema - ha assicurato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto - è costante e senza sosta. Fra le inizative cito i controlli per la sicurezza sulle spiagge effettuati dai nostri agenti di polizia provinciale, con il sequestro e la sanzione per il commercio di merce contraffatta, ed il progetto collegato di educazione all’acquisto consapevole, La firma del protocollo realizzato con la prefetura e le scuole, “Giovani originali”. della Legalità

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Il Veneto in primo piano 29 7 Etica e legalità La lezione di Don Luigi Ciotti, una sveglia per le coscienze

“Siamo qui per costruire giustizia” di Ornella Jovane

“S

iate coraggiosi: vivete e non lasciatevi vivere”. In questa esortazione - esordio e chiusura del suo discorso - c’è tutto il senso dell’intervento che don Luigi Ciotti ha rivolto ai giovani delle scuole superiori nel corso della “Giornata della legalità”. Parole espresse con passione e calore, che hanno catturato una platea di ragazzi rimasti attoniti di fronte all’autorevolezza e alla credibilità di quel sacerdote esemplare, che ha fatto della lotta alle mafie la propria ragione di vita. In religioso silenzio, prima stupiti e poi conquistati, erano lì intenti a seguire il ragionamento e poi a riflettere sul messaggio del fondatore di Libera. “La legalità è un mezzo e non un fine - andava spiegando il sacerdote -, è tuttavia uno strumento indispensabile che serve a raggiungere l’obiettivo vero, la giustizia. Questo è il fine, il valore cui dobbiamo

Don Luigi Ciotti durante il suo intervento

NEWS

ambire. Questo è il motivo perchè siamo qui: per costruire giustizia”. Ma - sottolineava - non vi è legalità senza la responsabilità di ciascuno e di tutti, intesa come impegno collettivo e condiviso al rispetto delle regole. Le regole vanno rispettate per il bene comune, e per questo devono garantire il principio di uguaglianza e quindi i diritti di tutti. Ai giovani don Ciotti ha raccomandato di essere intellettualmente attrezzati per potersi con efficacia assumere questa responsabilità alla legalità. “Continuate ad approfondire, - ripeteva - siate curiosi, abbiate coscienza critica, indispensabile per poter distinguere e quindi reagire a ciò che non è giusto. E’ la cultura che dà la sveglia alle coscienze”. Una sveglia che è necessario far suonare in un contesto di generale “coma etico - lo ha definito il presidente di Libera - che esiste nel nostro Paese”.

Il riferimento è a quelle zone grigie della società, dove il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è sfuma pericolosamente, diventando fertile terreno per la mafia. “La forza della mafia - ha denunciato don Ciotti - è fuori dalla mafia, si alimenta in quelle connessioni ambigue tra corpo sociale, tra segmenti del mondo della politica, e criminalità”. Di qui l’invito a diventare professionisti dell’etica, per assumere ciascuno la propria responsabilità a portare un contributo al cambiamento di un sistema sbagliato e diffuso che, attualmente, si fonda su un pericoloso concetto di “legalità sostenibile”. Una legalità malleabile, di convenienza che non di rado tracima nella non legalità, di fronte alla comune e passiva accettazione o quantomeno colpevole indifferenza sociale. La professione dell’etica richiede invece coerenza morale, una risposta in prima persona di cia-

scuno e di tutti. L’etica è una condizione da cui non può prescindere alcun tipo di sviluppo, compreso quello economico. “Ogni forma di sviluppo - ha concluso don Ciotti - è impossibile senza persone rette e se non è finalizzato al benessere sociale; qualsiasi forma di benessere è a tempo determinato senza il rispetto dei diritti di tutti”. Vivete e non lasciatevi vivere dunque è l’esortazione ad essere professionisti dell’etica, a unire le forze e le energie migliori della società per costruire percorsi concreti della speranza di un mondo più giusto. Un messaggio che è un balsamo per le coscienze ancora acerbe degli adolescenti in crescita, e uno scossone per le coscienze degli adulti spesso distratte dalla effimera lotta per la sopravvivenza di ogni giorno. Sopravvivenza, appunto, che non è vivere.

LIBERA CELEBRA LA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”

C

’è una giornata in cui, una dopo l’altra, le vittime innocenti delle mafia vengono ricordate, una ad una. Gli oltre 900 nomi vengono pronunciati nel corso di un appuntamento che da 17 anni si rinnova. E’ la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia” promossa dall’associazione Libera che si celebra il 21 marzo. Una data emblematica, il primo giorno di primavera, a simboleggiare quella speranza che attraverso il sacrificio di quelle vittime innocenti trova il contenuto di un impegno concreto, vitale e rigoglioso. Vengono nomi-

nati, in un lungo elenco, i 900 semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché hanno compiuto il loro dovere. In questa occasione i famigliari si ritrovano e insieme rinnovano il loro impegno a trasformare il loro dolore in un comune e coraggioso percorso di ricerca di una giustizia vera e profonda, in uno strumento concreto di impegno e azione di pace. Quest’anno l’appuntamento è a Genova, per motivi organizzativi il 17 marzo.

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Veneto in in primo primo piano piano 30 8 Il veneto Nuove forme di comunicazione Dal prossimo anno scolastico obbligo di testi digitali

Occupazione e istruzione, il futuro è on line Linkedin, Facebook, Twitter creano opportunità di lavoro, ma bisogna fare attenzione ai dati sensibili

Circa il 40 % delle famiglie è sprovvisto di Pc. Ancora meno quelle con e-book e IPad

di Alessandro Abbadir

I

nternet, IPad, Twitter, Facebook, ma anche libri digitali e curriculum digitali. I nuovi sistemi di comunicazione, che regolano la vita di tutti e tutti i giorni, vedono un futuro solo on line. Fra le novità per il prossimo anno scolastico vi è l’introduzione del libro digitale nelle scuole, mentre nella ricerca del lavoro, un buon curriculum on line è già indispensabile. Veniamo alla scuola. Con una circolare inviata ai dirigenti scolastici regionali a febbraio sul sito del Miur, il ministero dell’Istruzione ricorda l’imminente scadenza: “Per l’anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei”. È già dal 2008-2009 che “i libri di testo in adozione devono essere sostituiti da testi in forma mista o scaricabili da internet”. Ma ora, ribadisce la circolare 18, tutti i libri (vecchi e nuovi) dovranno avere una versione digitale. Il problema maggiore è quello delle famiglie che non hanno ancora un collegamento internet e, quindi, delle scuole che dovrebbero farsi carico di procurare agli studenti i libri digitali. In Italia e in Veneto, le famiglie senza Pc e internet sono in media il 40 %. Molte meno poi quelle dotate di Ipad o lettori e-book. L’obiettivo della

legge di fatto è la scomparsa dei libri di carta, ma dovrebbero esserci delle deroghe alla scadenza 2012-2013. In Veneto per rispettare questa circolare, stanno lavorando alacremente all’Ufficio Scolastico Regionale, le varie direzioni didattiche ed istituti comprensivi di tutto il territorio. Un altro settore dove le forme veloci di comunicazione dovranno diventare la regola, è quello della ricerca del posto di lavoro, soprattutto in tempo di crisi. Una questione che è stata affrontata nelle scorse settimane anche dall’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan a Padova, all’Archivio Antico dell’Università Palazzo del Bo’. La Donazzan è intervenuta al convegno nazionale dal titolo: “Lavori di qualità per laureati: analisi e proposte per migliorare formazione e mercato”. “Dobbiamo immaginare i futuri scenari del lavoro quando facciamo politiche di istruzione formazione professionale e lavoro - ha detto la Donazzan. Se guardassi al solo dato statistico del Veneto, direi che non c’è da preoccuparsi. Siamo in un momento di crisi, certamente, tuttavia il 65% della popolazione veneta è occupata mentre la disoccupazione si attesta al 5,2%. Ma il dato preoccupante sta nei profili professionali. Oggi

I loghi dei più conosciuti social network

dobbiamo pensare più alla qualità che della quantità. Il problema c’è, e lo dimostra il fatto, che sul mio tavolo si presentano due situazioni contestuali: da un lato la mancanza di futuri lavoratori qualificati, dall’altro l’arrivo di tantissimi curriculum di neolaureati in cerca di impiego”. L’assessore regionale spiega come i tempi sono radicalmente cambiati rispetto a 5 anni fa. “Nel 2007- ha detto la Donazzan - la disoccupazione nel Veneto era al minimo storico e quei pochi che non trovavano lavoro erano aiutati dalle istituzioni. Oggi, bisogna partire dai posti di lavoro che sono richiesti dal mercato, puntando a dare a ciascuno, secondo i propri talenti e competenze, la miglior occupazione possibile”. Un fatto su cui hanno posto l’accento gli esperti nell’ultimo periodo, è anche la questione di come cambia il modo di selezionare i curri-

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Data e luogo

culum da parte delle aziende e datori di lavoro. E quindi per mostrare sempre di più i propri talenti, è necessario saperli descrivere on – line. Ormai le ricerche vengono effettuate via web. Dati che arrivano dal Politecnico di Milano spiegano come grazie a siti come LinkedIn, usato dal 30% dei direttori delle Risorse umane, con un altro 30% che pensa di usarlo entro il 2012, curare la propria identità in rete sia diventata la regola numero uno per trovare lavoro. E poi il social network Facebook: in Europa ha determinato la nascita di 230 mila posti di lavoro, 34 mila dei quali in Italia. Ma c’è il rovescio della medaglia. Bisogna stare attenti ai dati che si lasciano on line. Internet ha una memoria di elefante e qualcuno, i dati sensibili (foto compromettenti, opinioni politiche nette, ecc.) potrebbe usarli anche per scartare profili.

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’è una classe, e 25 studenti delle scuole superiori di Mestre (Venezia) che si stanno distinguendo per acume analitico e proposte, in tema di nuova comunicazione e regolamentazione delle problematiche che sorgono on-line. E’ la 3ª B dell’istituto tecnico per il turismo Gritti di Mestre. Sono andati anche a far visita al Senato della Repubblica a fine febbraio. La classe del Gritti ha superato una decina di istituti nel progetto nazionale promosso dalla Camera dei deputati, dal Senato della Repubblica e dal Ministero della Pubblica istruzione che punta a far fare un progetto di legge con tanto di emendamenti ad una scuola. Hanno scelto come tema vista l’attualità internet e le nuove forme di comunicazione. I ragazzi hanno presentato un loro disegno di legge dal titolo “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori”. I ragazzi hanno provato a mettere a punto dei paletti contro i rischi di internet, social network, soprattutto a tutela dei minori. A fare da guida nell’elaborazione di concetti giuridici ancora non compiutamente espressi, è stato il professor Ernesto Brun, docente di Diritto al Gritti. Un concetto chiave di quelli enunciati da questi giovani di 16 anni è questo: “I nativi digitali non hanno coscienza della diversità tra mondo reale e mondo virtuale, per costoro non c’è differenza tra web dentro e fuori”. Tradotto: i ragazzi nati con l’era dell’informatica, cioè dalla metà degli anni 90’ in poi sono persone più fragili da un certo punto di vista di chi internet nascendo non sapeva cos’era. Sono ragazzi, che in rete si svelano

Un bambino davanti al Pc senza segreti, non considerando che a volte in internet si celano dei veri e propri orchi. Ecco che l’obbiettivo principale del nuovo disegno di legge fatto proprio dai ragazzi è quello di imporre delle regole sull’uso sempre più massiccio che fanno i giovani di Internet. Si chiedono regole precise a famiglie, scuola, Stato. I rischi per insegnanti e alunni della classe del Gritti sono molti: dipendenza tecnologica e psicologica. Per questo si propongono tempi massimi da trascorrere davanti a schermo e tastiera. E poi: corsi di formazione per docenti e assistenti tecnici, un codice etico, la massima informazione possibile sull’argomento, ma c’è il terribile problema della pedopornografia. Per gli orchi l’oggetto del loro desiderio malato e criminale è a portata di mano con chat e social network. Non è la prima volta che la scuola di Mestre vince concorsi nazionali. Aveva già collezionato vittorie nel 2007 e nel 2009. A.A.


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CITTA’ PULITA


Veneto in primo piano 9 32 Il veneto in primo Ilpiano Tecnologia Situazione del piano per il superamento del “digital divide” in regionale

I “buchi neri” della banda larga, Veneto a caccia di finanziamenti Entro l’anno i cantieri in ben 280 Comuni ma fra gli industriali c’è incertezza sulla sorte dello stanziamento coperto con fondi statali

di Nicola Stievano

I

nternet sempre più veloce, ma non per tutti. Nel Veneto locomotiva del Nordest ci sono ancora centinaia di aziende e migliaia di famiglie costrette ad arrangiarsi perché dove risiedono non è ancora arrivata la linea Adsl. Veri e propri “buchi neri” digitali si aprono non solo nelle aree rurali e periferiche ma interessano anche intere zone residenziali e aree produttive tutt’altro che marginali. Nella nostra Regione sono almeno 280 i Comuni in tutto o in parte in “digital divide”, sprovvisti cioè della tecnologia per portare fin dentro le mura domestiche - o aziendali - la connessione ad internet veloce. Per coprire questo “gap” tecnologico quattro mesi fa la Regione aveva annunciato il via libera al “piano tecnico” di investimento con il quale sono stati stanziati 40 milioni per la diffusione della banda larga nelle zone scoperte. Come si può vedere dalla tabella qui a fianco (aggiornata periodicamente dal centro regionale per la banda larga) diversi cantieri sono entrati in attività entro il 2011. Alcuni interventi sono già conclusi e collaudati, altri si avviano alla fase finale. E gli altri? Purtroppo non sono tutte rose e fiori, come hanno denunciato in più occasioni gli stessi industriali. Sulle risorse che dovrebbero essere garantite dallo Stato, in tutto 15 milioni di euro, non ci sono certezze, soprattutto in questa fase. Nei prossimi mesi verranno portati a termine i cantieri già aperti, poi per gli altri si ve-

drà, sperando che i finanziamenti vengano tutti confermati. Altrimenti dovranno passare altri anni prima che tutto il Veneto possa dirsi “libero dal digital divide”. L’investimento stanziato lo scorso novembre ammonta a quasi 40 milioni di euro, dei quali 15 milioni messi a disposizione, appunto, dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e 25 milioni dalla Regione, comprensivi di fondi europei assegnati al Veneto con queste finalità. La delibera è stata portata in Giunta regionale dal vicepresidente Marino Zorzato, di concerto con gli assessori allo sviluppo economico Isi Coppola, all’agricoltura Franco Manzato, ai fondi comunitari Roberto Ciambetti. Le risorse provengono infatti da fonti diverse nei confronti delle quali il provvedimento svolge una funzione di “cabina di regia”. La prima fase degli interventi è giù stata avviata. Grazie all’approvazione contestuale delle convenzioni operative con il Mise, sarà possibile avviare anche le fasi 2 e 3 del programma, con una previsione di apertura dei cantieri entro questa primavera, per un importo di circa 20 milioni di euro, a carico del Fondo per lo sviluppo rurale e del Fondo europeo di sviluppo regionale. La quarta e ultima fase fa riferimento alle risorse a favore delle Pmi operanti nei distretti produttivi veneti, per una spesa complessiva di oltre 10 milioni di euro, di cui metà a carico del Mise e metà finanziata con le risorse regionali.

Regione del Veneto - Centro di-Competenza sulla Banda Larga. sulla Banda Larga. Regione del Veneto Centro di Competenza Cantieri aperti, in corsoin di attivazione o chiusi (situazione o al 13/02/2012). Cantieri aperti, corso di attivazione chiusi (situazione al 13/02/2012). N.N.

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Data

cantiere Tratta Provincia apertura chiusura cantiere ComuneComune Tratta 1 Villanova di Camposampiero Pionca - Villanova PD 18-lug-2011 25-ott-2011 1 Villanova di Camposampiero Pionca - Villanova 2 Massanzago Giunto Borgoricco/Massanzago - Zeminiana PD 27-lug-2011 26-ott-2011 2 Massanzago Giunto Borgoricco/Massanzago - Zeminiana 3 Arzignano Giunto Montecchio/Valdagno - Tezze di Arzignano VI 22-ago-2011 12-nov-2011 3 Arzignano Giunto Montecchio/Valdagno - Tezze di Arzignano 4 San Germano dei Berici Sossano - S. Germano dei Berici VI 1-set-2011 11-nov-2011 4 San Germano dei Berici Sossano - S. Germano dei Berici 5 Arre Giunto G43 - Arre PD 5-ott-2011 11-nov-2011 5 Arre Giunto G43 - Arre 6 Vigonza Vigonza - Pionca PD 5-ott-2011 28-nov-2011 6 Vigonza Vigonza - Pionca 7 Cerea Cerea - Asparetto VR 28-ott-2011 9-nov-2011 7 Cerea Cerea - Asparetto 8 San Pietro Viminario Pernumia - S. Pietro Viminario PD 10-ott-2011 14-dic-2011 8 San Pietro Viminario Pernumia - S. Pietro Viminario 9 Oderzo Oderzo est - Piavon TV 5-ago-2011 31-dic-2011 9 Oderzo Oderzo est - Piavon 10 10 Godega di Sant'Urbano Pianzano - Bibano TV 1-ago-2011 Godega di Sant'Urbano Pianzano - Bibano 11 Miane Follina - Miane TV 1-ago-2011 11 Miane Follina - Miane 12 12 San Giorgio delle Pertiche 1/3 GD Borgoricco - S. Giorgio delle Pertiche PD 25-ott-2011 17-gen-2012 San Giorgio delle Pertiche 1/3 GD Borgoricco - S. Giorgio delle Pertiche 13 13 Agna Agna Bagnoli di Sopra - Agna PD 2-nov-2011 Bagnoli di Sopra - Agna 14 14 Cittadella Giunto PO - S. Croce Bigolina PD 3-nov-2011 9-gen-2012 Cittadella Giunto PO - S. Croce Bigolina 15 15 Bovolenta Conselve - Bovolenta PD 8-nov-2011 Bovolenta Conselve - Bovolenta 16 16 Brugine Brugine - Campagnola di Piove PD 11-nov-2011 18-gen-2012 Brugine Brugine - Campagnola di Piove 17 17 Piombino Dese Piombino Dese - Levada PD 21-nov-2011 Piombino Dese Piombino Dese - Levada 18 18 SchioSchio Santorso - S. Ulderico di Stretto VI 28-nov-2011 Santorso - S. Ulderico di Stretto 19 19 Mogliano Veneto Mogliano Veneto - Campocroce TV 29-nov-2011 Mogliano Veneto Mogliano Veneto - Campocroce 20 20 Campo San Martino Curtarolo - Marsango PD 29-nov-2011 3-feb-2012 Campo San Martino Curtarolo - Marsango 21 21 San Giorgio delle Pertiche 2/3 S. Giorgio delle Pertiche - Arsego PD 16-dic-2011 San Giorgio delle Pertiche 2/3 S. Giorgio delle Pertiche - Arsego 22 22 CereaCerea 2 Cerea - Aselogna VR 7-dic-2011 2 Cerea - Aselogna 23 23 Campolongo Maggiore 1/2 Piove di sacco - Campolongo Maggiore VE 19-dic-2011 Campolongo Maggiore 1/2 Piove di sacco - Campolongo Maggiore 24 24 Crocetta del Montello Cornuda - Ciano del Montello TV 12-dic-2011 Crocetta del Montello Cornuda - Ciano del Montello 25 25 Tombolo Tombolo - Onara 2 PD 28-dic-2011 Tombolo Tombolo - Onara 2 26 26 Loreggia GD Loreggia - Loreggiola PD 28-dic-2011 Loreggia GD Loreggia - Loreggiola 27 27 Bressanvido Giunto Sandrigo - Bressanvido VI 29-dic-2011 Bressanvido Giunto Sandrigo - Bressanvido 28 28 Barbarano Vicentino Ponte di Barbarano - Barbarano Vicentino VI 29-dic-2011 Barbarano Vicentino Ponte di Barbarano - Barbarano Vicentino 29 29 Salcedo Fara Vicentino - Salcedo VI 29-dic-2011 Salcedo Fara Vicentino - Salcedo 30 30 Gambellara Montebello Vicentino - Gambellara VI 29-dic-2011 Gambellara Montebello Vicentino - Gambellara 31 31 GazzoGazzo 1/2 Camisano/Rampazzo - Grantortino PD 13-feb-2012 1/2 Camisano/Rampazzo - Grantortino 32 32 Arcugnano 1/2 S. Croce di Vicenza- Arcugnano VI Arcugnano 1/2 S. Croce di Vicenza- Arcugnano 33 33 Camisano Vicentino 1/3 Giunto 2 - Camisano S. Maria VI Camisano Vicentino 1/3 Giunto 2 - Camisano S. Maria 34 34 Campolongo Maggiore 2/2 Campolongo Boion VE Campolongo Maggiore 2/2 Campolongo Boion conclusi e collaudati

conclusi e non collaudati

connessi (terminati ad eccezione dei ripristini)

in lavorazione

Banda larga, i nodi da sciogliere L’obiettivo è coprire il 95% del territorio regionale

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nverno 2012: entro questa data dovrebbero partire anche gli ultimi cantieri. L’obiettivo del piano è portare la copertura nel Veneto fino al 95% e potenziare il servizio fino a 20 mega di velocità. Perché il problema non è solamente quello di coprire le zone finora non raggiunte dall’Adsl ma anche fornire un servizio con dei parametri minimi di efficienza che permettano di avere a disposizione una linea effettivamente veloce. Se fino a qualche anno fa il problema era la totale assenza dell’Adsl in buona parte del territorio, ora i disagi sono

polverizzati in con decine di “micro zone” mal servite a causa di problemi strutturali. Il problema sta nelle singole centrali telefoniche spesso negli apparati di rete, l’ultimo passaggio per portare l’Adsl all’utente finale. Si tratta di centraline collegano le utenze alla centrale attraverso un cavo di fibra ottica. Le stesse centrali sono “rilegate” in fibra ottica. Ma in diversi casi questa condizione viene a mancare quindi l’Adsl può non funzionare correttamente, soprattutto se ci sono molti utenti collegati. Per risolvere il problema tutte le cen-

trali e tutti gli apparati di rete dovrebbero essere serviti da fibra ottica. E’ difficile poi che le aree geografiche combacino con i confini comunali perché la stessa centrale può servire due Comuni diversi, oppure lo stesso quartiere può essere collegato a due differenti centrali. Quindi capita che lungo la stessa strada c’è chi naviga senza problemi e chi non ce la fa. L’effettiva velocità di navigazione è anche influenzata dalla distanza del cliente dalla centrale telefonica, dalla congestione della rete e dal server a cui ci si collega.

Data attesa chiusura Provincia PD PD VI VI PD PD VR PD TV 30-apr-2012 TV 29-feb-2012 TV PD 11-mag-2012 PD PD 16-apr-2012 PD PD 23-apr-2012 PD 29-feb-2012 VI 26-apr-2012 TV PD 14-feb-2012 PD 7-feb-2012 VR 24-feb-2012 VE 16-mar-2012 TV 31-mar-2012 PD 12-mar-2012 PD 21-feb-2012 VI 12-mar-2012 VI 19-mar-2012 VI 16-apr-2012 VI 30-apr-2012 PD VI VI VE da iniziare a breve

Data

apertu 18-lug 27-lug 22-ago 1-se 5-ot 5-ot 28-ot 10-ot 5-ago 1-ago 1-ago 25-ot 2-nov 3-nov 8-nov 11-no 21-no 28-no 29-no 29-no 16-di 7-di 19-di 12-di 28-di 28-di 29-di 29-di 29-di 29-di 13-feb


Data

pertura 8-lug-2011 7-lug-2011 2-ago-2011 1-set-2011 5-ott-2011 5-ott-2011 28-ott-2011 10-ott-2011 5-ago-2011 1-ago-2011 1-ago-2011 25-ott-2011 2-nov-2011 3-nov-2011 8-nov-2011 1-nov-2011 1-nov-2011 8-nov-2011 9-nov-2011 9-nov-2011 6-dic-2011 7-dic-2011 9-dic-2011 2-dic-2011 8-dic-2011 8-dic-2011 9-dic-2011 9-dic-2011 9-dic-2011 9-dic-2011 3-feb-2012

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attesa chiusura chiusura 25-ott-2011 26-ott-2011 12-nov-2011 11-nov-2011 11-nov-2011 28-nov-2011 9-nov-2011 14-dic-2011 31-dic-2011 30-apr-2012 29-feb-2012 17-gen-2012 11-mag-2012 9-gen-2012 16-apr-2012 18-gen-2012 23-apr-2012 29-feb-2012 26-apr-2012 3-feb-2012 14-feb-2012 7-feb-2012 24-feb-2012 16-mar-2012 31-mar-2012 12-mar-2012 21-feb-2012 12-mar-2012 19-mar-2012 16-apr-2012 30-apr-2012


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10 Intorno a noi

Intorno a noi 35

L’appello Intervengono associazioni e consiglieri regionali

“Servono più aiuti ai malati di Sla” La consigliera Arianna Lazzarini ha protocollato una interrogazione. Difficoltà per i permessi dell’Inps di Alessandro Abbadir

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malati di Sla del Veneto e i loro famigliari si sentono abbandonati a se stessi e chiedono aiuto alle istituzioni. A salire alla ribalta delle cronache delle ultime settimane sono stati diversi casi in tutta la regione. Fra i motivi del disagio: scarsa assistenza sanitaria ad hoc e scarse possibilità date dall’Inps di assentarsi dal lavoro ai famigliari dei malati. I fondi stanziati per affrontare questa malattia sono troppo pochi, e spesso neanche le Ulss riescono a comprendere le reali esigenze di queste persone. Ma cosa è la Sla? La Sclerosi Laterale Amiotrofica, è una malattia di tipo degenerativo che interessa il sistema nervoso e che colpisce i motoneuroni (neuroni di moto) sia centrali che periferici. E’ stata descritta per la prima volta nel 1860 dal neurologo francese Jean Martin Charcot. Le conseguenze sono: la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione, dell’articolazione della parola e del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può avere un’estensione variabile fino a portare alla morte. La Sclerosi Laterale Amiotrofica non altera le funzioni cognitive. Il malato, resta lucido e cosciente fino alla fine, perfettamente in grado di capire cosa avviene intorno a lui ma impossibilitato a intervenire. Di fronte ad una tragedia del genere e alle sue conseguenze, è intervenuta la consigliera regionale della Lega Nord, la padovana Arianna Lazzarini che ha fatto propria la battaglia dall’associazione Asla (Associazione contro la sclerosi laterale amiotrofica) riguardo a delle vicende di mancati permessi da parte dell’Inps ai famigliari dei malati. Situazioni che sono state riscontrate nei territori delle province di Padova, Venezia e Treviso. Di fatto il problema principale è che i famigliari dei malati di Sla non hanno abbastanza congedi dal lavoro per poter seguire i loro cari, o almeno quanti ne servono per far fronte alle emergenze dettate dall’evolvere della malattia. Concretamente, molti dipendenti rischiano di essere licenziati se si assentano oltre ai permessi stabiliti per legge. L’esponente del Carroccio ha protocollato una interrogazione alla giunta regionale chiedendo un intervento sulla vicenda del difensore civico dell’ente. Un’ altro caso che ha fatto scalpore, è stato quello di Vittorio Bisso esponente veneziano dei Comunisti Italiani ed ex assessore a Dolo(Ve), che ha ammesso di essere malato di Sla, ma ha anche denunciato gli scarsi aiuti ricevuti, chiedendo che su di lui, con il procedere della patologia, non vi sia accanimento terapeutico. La Regione comun-

que, almeno dal punto di vista legislativo non è rimasta a guardare negli ultimi mesi L’impegno a sostegno dei malati di Sla residenti in Veneto è stato aumentato con la delibera regionale del 9 dicembre 2011. Cosa prevede? Punta ad nuova organizzazione del percorso assistenziale condiviso tra i numerosi servizi e livelli medici coinvolti, la completa informatizzazione e l’autorizzazione all’erogazione di particolari ausili. Ma ci sono delle difficoltà. A sottolinearle è il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo. “La quantità di risorse messe a disposizione dalla Regione con la nuova delibera – dice Pigozzo - va a scontrarsi con un aumento delle esigenze dei malati e quindi si rischia spesso di dare solo risposte parziali”. Insomma i soldi previsti non bastano proprio,o bastano solo in parte.

NEWS Iniziativa Ail

UOVA DI PASQUA SOLIDALI

A

nche quest’anno non mancheranno nei giorni di Pasqua in Veneto , le iniziative dell’Ail in tutte le principali piazze della regione. Saranno distribuiti dai banchetti dei volontari locali, quasi in ogni comune i banchetti che vendono “Uova di Pasqua” di cioccolato in favore dei malati di Leucemia “Ogni piccolo passo che la ricerca effettua - spiegano gli organizzatori - è merito di un piccolo gesto e le uova, in questi anni, sono diventate un simbolo di solidarietà al quale la gente dà, il suo appoggio. Tutta questa “escalation” che ha permesso di finanziare i progetti di ricerca, è data dall’impegno dei volontari e del loro aiuto non solo nelle manifestazioni nazionali e locali, ma per tutto ciò che riguarda il rapporto diretto con i pazienti. Loro sono la vera “anima” dell’Ail e senza di loro sicuramente non avremmo avuto tutti i risultati che l’Associazione è riuscita ad ottenere. Acquistare un uovo di cioccolato dell’Ail non contribuisce solamente ad addolcire la Pasqua; grazie al vostro aiuto molti pazienti potranno usufruire di cure sempre migliori e potranno guarire in un numero sempre maggiore”. Per ogni informazione si può visitare il sito www.ail.it. A.A.


36 Cultura veneta

Cultura veneta 13

Architettura La Villa veneta esempio di bellezza unita ad efficienza

I Giapponesi studiano Palladio

Palazzo Zabarella

CHIUSA LA MOSTRA SUL “SIMBOLISMO” SI ATTENDE DE NITTIS

La più importante rivista di architettura dell’Asia, A+U, ha realizzato una monografia sul grande architetto veneto di Vesna Maria Brocca

L

’Italia annovera un patrimonio culturale invidiato dal resto del mondo, ma ha dato prova in alcuni casi di non saperlo conservare e valorizzare a dovere, come documentato da “Presadiretta” nella puntata “Cultura a fondo”, andata in onda lo scorso 26 febbraio su Rai Tre. Situazione che dovrebbe far senz’altro riflettere. Un segnale del costante e rinnovato interesse degli stranieri verso la bellezza artistica propria del nostro Paese, in questo caso specifica del Veneto, arriva dal Giappone, con un progetto fortemente voluto e finanziato da parte nipponica. Si tratta del numero monografico intitolato “Andrea Palladio in Vicenza” della più importante rivista di architettura dell’Asia, la giapponese A+U, e realizzato in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza, un istituto di ricerca dedicato alla storia dell’architettura, fondato nel 1958 con sede nel palazzo palladiano Barbaran da Porto. Sfogliando la rinomata rivista straniera si contano ben duecento pagine di fotografie inedite, frutto di una campagna

Da Palladio alcuni progetti realizzati, a sinistra Villa Cornaro, sopra Villa Badoer realizzata dal fotografo giapponese Noboru Inoue, inviato appositamente a Vicenza nell’estate scorsa. Stampata a Tokyo, A+U ha una tiratura di 30.000 copie nel mondo, con due edizioni, una giapponese-inglese e una parallela cinese-inglese. Il numero di A+U presenta i capolavori di Palladio a Vicenza: i palazzi Thiene, Chiericati, Valmarana, Barbarano, la Basilica e la Loggia, il teatro Olimpico. Insieme ad essi le ville Godi, Saraceno, Pojana e la Rotonda. Accanto ai capolavori vicentini, compaiono necessariamente anche le grandi ville della Terraferma veneta: le trevigiane villa Emo a Fanzolo, Barbaro a

Maser, Cornaro a Piombino Dese, la rodigina villa Badoer e la veneziana Malcontenta. Sulla scia di questo interesse internazionale per la riscoperta della bellezza delle ville venete, arrivano anche tre iniziative didattiche promosse di recente dall’Istituto Regionale Ville Venete (IRVV) e dalla nostra Regione, che mirano a sensibilizzare i ragazzi e i docenti alla valorizzazione del nostro patrimonio architettonico-culturale e del territorio, con lo scopo di formare giovani attenti e interessati al proprio passato attraverso la riscoperta del ruolo delle ville venete, per affrontare e interpretare al meglio le sfide del futuro.

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oddisfazione per Fondazione Bano al termine della mostra sul Simbolismo in Palazzo Zabarella a Padova. I numeri parlano chiaro:141.726 i visitatori, circa 15 mila i cataloghi e le guide vendute (ristampati a causa del veloce esaurimento delle prime stampe). Altro dato che Bano giudica molto positivamente è il ritorno in massa delle scuole. L’esperienza de “Il Simbolismo in Italia” dimostra come le nuove tecnologie abbiano interessato un pubblico eterogeneo, offrendo strumenti per un’auto preparazione che favorisca poi in loco una visione maggiormente critica del patrimonio artistico selezionato. La novità preannunciata per la prossima mostra autunnale mira a potenziare proprio l’utilizzo della tecnologia web relativamente all’esposizione, alla comunicazione e a tutti i servizi aggiuntivi. Fondazione Bano infatti è già all’opera per la grande monografica su Giuseppe De Nittis (1846 – 1884), artefice della sperimentazione antiaccademica che in tutta Europa ha sconvolto la tradizione aprendo nuovi fronti alla visione ed anche l’unico pittore del nostro Ottocento a godere, insieme a Boldini, di fama internazionale. “Sarà un De Nittis come in Italia non si è mai visto”, assicura Federico Bano. V.M.B.

messaggio pubbliredazionale

Le Terme di Loipersdorf i luoghi del benessere

In piena Stiria, le Terme di Loipersdorf attrezzate per bambini. Gli scivoli hanno dispensano benessere, relax e caratteristiche diverse, ma un comun divertimento in una cornice di pace denominatore: lasciarsi andare. e natura, profumi e colori annessi. Le Le recenti new entry hanno arricchito il Terme di Loipersdorf sono un resort con preesistente parco acquatico esterno numeri da primato europeo: 35 piscine e e le piscine interne dell’area definita 23 saune, due ristoranti, cinque hotel, un Terme da vivere (Lebenstherme), la più centro conferenze, un campo da golf e un grande del complesso con tanti e diversi centro fitness per un totale di 35 mila mq ambienti adatti a ogni età ed esigenza. di superficie e 600 mila ospiti all’anno. Nessuno escluso. Decisamente più intimo Ma al di là di ogni cifra la prerogativa più e raccolto lo Schaffelbad, spazio che il evidente è l’offerta trasversale con cui il resort riserva alla distensione e alla cura resort termale può coprire ogni tipo di di sé in una cornice di raffinato design. vacanza. Meta di turismo congressuale, è una destinazione perfetta per Le Terme di Loipersdorf il divertimento formato sono un resort con numeri famiglia e allo stesso da primato europeo tempo oasi esclusiva di remise en forme. Ci sono spazi e angoli In 8.500 mq distribuiti su quattro piani per tutti, a partire dal nuovo acquafun si trovano biblioteca, terrazze relax con aperto lo scorso novembre con nove affaccio sul lago, 14 piscine (tra cui la scivoli (tra cui in anteprima europea vasca-catino Schaffel, che dà il nome uno doppio da competizione) e aree all’area) e altrettante saune. Qui ci si può

Il benessere e la salute fisica e mentale sono elementi strettamente legati ed imprenscindibili per una vita di qualità. In questo giocano un ruolo fondamentale l’alimentazione, l’esercizio fisico e la capacità di rilassarsi. concedere anche coccole extra come farsi guidare da un terapeuta leggeri nell’acqua in una piscina circolare a 36 gradi (Watsu) o provare il rasul, antico rituale di purificazione orientale, proposto nella variante stiriana con prodotti provenienti dalla natura.

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12 Cultura veneta

Cultura veneta 39

Arte Padova ha ospitato due mostre del Maestro dei manifesti lacerati

Lo strappo “padovano” di Villeglé Ha fatto parte del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany insieme a Klein, Tinguely, Dufrene e Hains di Alain Chivilò

E

’ ancora in essere il vasto eco creato dalle due mostre che la Città di Padova ha dedicato al Maestro dei manifesti lacerati Jacques Mahé de la Villeglé. L’edizione 2011 di Ram, diminutivo di Ricerche Artistiche Metropolitane ossia il contenitore culturale di eventi e manifestazioni che coinvolge diverse sedi cittadine, chiude con le mostre al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, “Jacques Villeglé – Lettere e frammenti. Un percorso nella scrittura di Jacques Villeglé” e alla Galleria C.D. Studio d’Arte “Jacques Villeglé 1960 – 1998”. Inoltre una videoproiezione 3D sulle facciate di Palazzo del Capitano di Piazza dei Signori, “videomapping 3D omaggio a Villeglé”, ha creato un interessante contorno coinvolgente per la cittadinanza, composto dagli affiches lacerati e dai grafismi attraverso un’animazione del suo stile. Come segno di gratitudine l’artista, presente alle due inaugurazioni, ha donato un’opera grafica espressamente dedicata alla città di Padova. “Villeglé un’artista - come afferma l’Assessore alla cultura Andrea Colasio - di fama internazionale, che proprio nella ricerca dei linguaggi urbani a lui contemporanei ha posto il fulcro della sua attività artistica, elaborando in modo creativo e originale un alfabeto di lettere e segni di estrema modernità”. Di origine bretone, nato nel 1926 a Quimper, vive e lavora a Parigi. Villeglé è conosciuto anche per l’appartenenza al movimento del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, con gli artisti Hains, Arman, Dufrene, Klein, César, Spoerri, Tinguely e il nostro Rotella. Nel 2008 la Francia gli rende il giusto tributo con una retrospettiva al Centre

Pompidou di Parigi. Jacques Villeglé insieme a Raymond Hains elabora una nuova forma di linguaggio partendo dallo strappo di manifesti pubblici. La ricerca di Villeglé fin dagli inizi è partita da manifesti che avessero un grafismo caratterizzato da segni linguistici e accenti fonici che creassero un equilibrio di sillabe e lettere. Il manifesto per Villeglé è un frammento caleidoscopico che può rigenerare il mondo, attirare l’inconscio collettivo e individuale fino a illustrare il panorama sociologico moderno. Un manifesto strappato come opera d’arte, che porta il nome della strada di provenienza, o il titolo della pubblicità originaria, al fine di ricreare la città e la strada stessa in un tutt’uno all’interno di un lavoro di archeologia urbana. I messaggi dei manifesti perdono lo scopo iniziale per cui sono statti creati, in quanto la casualità dello strappo e del relativo accostamento di colori e slogan determinano una poetica vivace, estetica spesso fuori dalla realtà. L’armonia non è contemplata, ma Villeglé ricerca nell’insolito e nel stupore una società piena di messaggi anche contradditori. L’illeggibilità che ne deriva, a forza di lacerazioni, è importante perché crea un amalgama a sorta di cacofonia lessicale, fino a determinare un ultra linguaggio che va al di là della poesia e della pittura. Villeglé non firma le opere per la loro logica costruttiva, rispettoso “del collettivo, creatore e anonimo”. Dagli anni 2000 il Maestro abbandona gli strappi per passare a un personale alfabeto costituito dai “segni socio-politici”, che compongono una variazione di frasi lapidarie, di racconti criptati, a volte difficili da decifrare e

di slogan pseudo anarchici. Una declinazione infinita di segni in una revisione grafica del suo lavoro con gesti, che collegano il lacerato dei manifesti con l’esecuzione stessa di questo alfabeto. Jacques Villeglé è dunque un archeologo contemporaneo della città che ha analizzato il linguaggio delle strade, dando testimonianza della sua evoluzione in un archivio mai esaurito. Nell’ambito delle inaugurazioni delle mostre padovane, grazie al coordinamento dei curatori Carlo Silvestrin e Dominique Stella, è stato possibile anche incontrare l’ottantacinquenne Maestro Villeglé, che si è reso disponibile a delle domande in modo cordiale e disponibile. In una società sempre più globalizzata cosa possono dire oggi i segni “socio – politici”? “E’ un’estrapolazione della società, del mondo politico e della finanza usando questi segni per creare una scrittura tipica del periodo in cui viviamo. Parlano di temi contemporanei nati dalla scrittura e dall’utilizzo stesso del segno come può essere il simbolo del dollaro, dell’euro e di altri. E’ un mix tra simbologia e linguaggio”. Com’è nata l’idea di strappare i manifesti dalla strada? “Il periodo era il dopo guerra e tutto quello che si stava sviluppando proveniva dalla liberazione appena ottenuta. Nel 1947 nella spiaggia di Saint Malo ho pensato di utilizzare il fil di ferro per i miei primi lavori. Il mio scopo era di ricreare un’arte che partisse dal recupero

Jacques Villeglé al Centro Culturale Altinate, nella foto piccola uno dei manifesti lacerati e insieme all’assessore Colasio con l’opera ragalata alla città di oggetti del quotidiano. Nel periodo bellico in Francia non c’era stato nessun segnale per quanto riguarda l’arte e di conseguenza rimanevano maestri come Picasso e Matisse per esempio. Ecco che diventava fondamentale superare questi artisti con un gesto diverso. Mi sono ispirato partendo dai concetti del Futurismo e da sceneggiature che vidi rappresentare nei teatri, concentrandomi in sintesi sul quotidiano. Il tutto è stato spontaneo”. A distanza di una decade dagli ultimi strappi come li interpreterebbe oggi? “Ho abbandonato gli strappi per ragioni fisiche in quanto era troppo difficile strapparli dalla strada. L’azione stessa era diventata faticosa. Oggi come allora la rappresentazione non cambierebbe. C’è comunque un’evoluzione con il nuovo ciclo. Gli strappi sono anonimi perché l’autore dei manifesti è sconosciuto, ora invece con i segni socio – politici sono diventato autore. Molti segni che utilizzo non sono però inventati da me e continuano a mantenere una sorta di anonimato. Ad ogni modo recupero questa simbologia con un gesto pittorico che crea, diventando ora io stesso autore. Mantengo una distanza perché faccio

Saturno Buttò al Padiglione Veneto di Villa Contarini e una sua opera di quest’anno “Baccanti e Dioniso bambino”

A Bassano fino al 20 aprile

Dolore ed estasi nell’arte di Saturno Buttò

L

’innata sensualità del corpo e della sua profonda spiritualità sono le chiavi di lettura delle opere si Saturno Buttò, unite a un conflitto tra erotismo e dolore, trasgressione e estasi. Nel corso della mostra di Bassano del Grappa presso La Piccola Galleria Arte Contemporanea, fino al 20 aprile, il Maestro ci ha accolto nel suo universo. Partendo dall’idea di un soggetto fino alla realizzazione, come nasce e si sviluppa una sua opera? “La figura è il soggetto a cui mi piace lavorare, senza una particolare idealizzazione ma con un riscontro autentico. Il ritratto mi permette proprio questo. I soggetti che compongono i dipinti nascono da incontri che avvengono nella mia vita. Trovo insieme a loro una tematica da sviluppare in base alla psicologia che nel contempo percepisco. Un’altra scelta avviene secondo la tematica che voglio sviluppare attraverso dei soggetti che archivio in un mio book, dalla mitologia, dalla religione fino ad arrivare all’oggi. Per fare un esempio, in questi giorni sto progettando a una rivisitazione del sacrificio di Isacco e su questa tematica sto cercando dei modelli che possono andare bene nei ruoli di padre, di figlio e angelo. Un altro aspetto è l’utilizzo della fotografia che diventa si-

curamente indispensabile sia per velocizzare il lavoro, ma anche per rendere maggiormente contemporanea l’opera. La utilizzo in sostituzione dei disegni preliminari e degli schizzi. Una volta stabilito quello che mi serve, sempre in base alle mie idee, scatto delle foto per evidenziare i tratti somatici e i dettagli anatomici, che riporto poi nell’immagine che creo su tavola. Le scene e i costumi così come si vedono non sempre sono presenti durante gli scatti fotografici. Con il disegno, partendo dai soggetti e avvalendomi di ulteriori dettagli sviluppo ciò che manca dalla fotografia iniziale. Come nella rappresentazione di gruppi di figure, nella maggior parte dei casi, prendo i soggetti singolarmente per poi assemblarli insieme con il disegno”. Un’interpretazione dell’arte sacra “europea” con una tecnica pittorica che rimanda, in chiave attuale, a periodi storici passati. “L’aspetto religioso, nello specifico il cristianesimo, è una costante nella mia pittura, perché è legato alla figura. Fisico e spirito sono due componenti di completezza dell’immagine umana. Quando contempli una figura, anche in chiave erotica, inevitabilmente c’è la possibilità di

delle interpretazioni enciclopediche”. Klein, Arman e Rotella, che ricordo ha di questi autori? “Il mio percorso artistico è diverso da questi autori. Io ho iniziato nel 1947 e loro sono venuti poco dopo. Arman ha esposto alla I Biennale di Parigi nel 1959 con lavori di dripping, quindi una pittura di fondo utilizzata. Klein aveva avuto delle influenze dal Giappone. Rotella ha avuto un’origine pittorica nel suo agire artistico e ricordo che staccava interamente il manifesto dal supporto della strada per strapparlo successivamente in studio, ponendo a differenza di me la sua firma nelle opere. Il mio pensiero invece è di recupero. Il Nouveaux Realisme è un movimento breve associato a Pierre Restany e non era molto legato ai lavori dei singoli artisti. Infatti i singoli autori si distinguono molto nelle loro filosofie creative”. Considerata la brevità, cosa ha rappresentato per lei il Nouveaux Realisme? “L’esposizione del 1960 fatta insieme a Klein, Tinguely, Dufrene, Hains. Il movimento è nato e morto li”.

una lettura anche spirituale. Nella grande arte della cultura occidentale c’è una rappresentazione energica della figura umana, io continuo questa tradizione con la speranza però di non essere visto come passatista”. Erotismo, dolore, trasgressione e estasi. Come intende e equilibra questo mix? “Le sensazioni e le pulsioni del corpo determinano l’azione. Anche in questo caso l’influenza della nostra religione gioca un ruolo importante. Di fatto sessualità e religione, estasi mistica ed estasi del corpo non sono poi così distanti tra loro. Vedi per esempio le vicende di alcuni santi e martiri che in preghiera estatica subiscono una trans fisica, data anche da passaggi dolorosi. Queste situazioni poi sono rapportate nel mio lavoro, a una sorta di contemporaneità che non è religiosa ma diame-

tralmente opposta. Esiste una pratica estrema come il sadomasochismo che parte da esperienze dolorose per arrivare al piacere o almeno ad una forma di piacere. Idealmente la affianco a pratiche religiose, più o meno in voga, mi riferisco al paradosso dell’astinenza sessuale, alla castità forzata, con costrizioni di vario genere (a seconda delle epoche) inflitte per mantenere puro il corpo, non trovate una similitudine con alcuni rituali SM dove si contempla una mortificazione della carne? Paradossalmente la religione con le sue regole è erotica! Lo è almeno a mio modo di vedere: dalla possibilità di mostrare i corpi nudi in estasi o in afflizione esibiti un po’ in tutte le chiese, all’imposizione di limiti e taboo che altro non fanno se non liberare l’immaginazione, non mi mancano certo spunti creativi. Ma in definitiva fondere insieme spiritualità e fisicità mi viene naturale”. Al.Ch.


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i nostri Esperti L’ARCHITETTO

Fabbricati rurali, arriva l’accatastamento obbligatorio

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Nel 2011 i fabbricati rurali sono stati interessati da vari cambiamenti legislativi, tanto forse da averne complicato la comprensione ai diretti interessati. In questo numero mi sembrava opportuno riepilogare i punti essenziali della normativa vigente. Le novità normative per i fabbricati rurali sono essenzialmente tre: L’APPLICAZIONE DELL’ IMU, dal primo gennaio 2012; L’OBBLIGO DI DICHIARARE AL CATASTO FABBRICATI TUTTI I FABBRICATI RURALI attualmente censiti al catasto terreni, con attribuzione delle rendita catastale; inoltre per i fabbricati rurali già censiti al catasto fabbricati, L’OBBLIGO DI PRESENTARE LA DOMANDA DI VARIAZIONE DELLA CATEGORIA CATASTALE, per l’attribuzione della categoria A/6 per gli immobili rurali ad uso abitativo e della categoria D/10 per gli immobili rurali ad uso strumentale. La novità è assoluta ed i numeri coinvolti sono da capogiro! Stando infatti alle stime dell’ Ufficio Studi di Confagricoltura, si tratterebbe di quasi 4 milioni di fabbricati rurali, di cui 1˙100˙000 abitazioni occupate, 350 mila case non occupate, 1˙100˙000 stalle e ricoveri per animali, 1˙380˙000 fabbricati adibiti a vari usi, tra cui 950 mila a depositi di macchine ed attrezzi. Esplicitando il primo punto, diversamente da ciò che avveniva con l’Ici, l’Imu da quest’anno colpisce anche le costruzioni rurali: abitazioni, fienili, stalle e così via. Infatti nel decreto “Salva-Italia” (ormai L. 214/2011) non compare nessuna distinzione per il trattamento fiscale di questo tipo di fabbricati. L’obbligo di dichiarare al “catasto fabbricati” tutti

i fabbricati rurali che ancora risultano iscritti nel “catasto terreni” è in effetti esplicitamente collegato alla nuova imposta. In questo modo infatti a tutti i fabbricati rurali sarà attribuita una RENDITA, che sarà utilizzata per il calcolo del valore ai fini dell’IMU. Le nuove disposizioni hanno suscitato non poche perplessità di molti proprietari di strutture rurali e agrituristiche: sia perché si troveranno a versare un nuova imposta, sia per la difficoltà della normativa, che obbligherà spesso il ricorso ad un professionista. Nella precedente normativa sino al 31-12-2011 potevano rimanere censiti solo al “catasto terreni” i fabbricati rurali per i quali erano presenti tutti i requisiti di ruralità previsti dalla legge, ad eccezione delle nuove costruzioni e dei fabbricati oggetto di trasferimento di proprietà. Oggi, invece, l’obbligo di dichiarazione al catasto fabbricati è stato esteso a tutti i fabbricati rurali. Per l’ ACCATASTAMENTO DEI FABBRICATI RURALI, il termine fissato è il 30 NOVEMBRE 2012. Il Comune, in caso contrario, darà segnalazione all’Agenzia del Territorio, che provvederà all’accatastamento a spese dell’interessato, applicando sanzioni da 258 a 2˙066 Euro per il superamento della scadenza fissata. LA RICHIESTA OBBLIGATORIA DI VARIAZIONE DELLA CATEGORIA CATASTALE DEI FABBRICATI RURALI, da presentare all’Agenzia del Territorio, riguarda la variazione della categoria catastale A/6 per gli immobili rurali ad uso abitativo e D/10 per gli immobili rurali strumentali. Tale obbligo era stato già introdotto

ai fini Ici con scadenza entro il 30-09-2011, ma il termine è stato fortunatamente PROROGATO AL 31 MARZO 2012 (grazie al Decreto Milleproroghe), ma riguarda solo il riconoscimento della ruralità degli immobili ai fini della conferma dell’esenzione dall’Ici per il quinquennio precedente. Le nuove disposizioni stabiliscono le modalità per l’inserimento negli atti catastali della sussistenza del requisito di ruralità, fermo restando il classamento originario degli immobili rurali ad uso abitativo, e dunque rimanendo ferma la rendita già attribuita al fabbricato. Niente invece cambia per l’Imu, dato che appunto la rendita rimane invariata. I proprietari devono quindi presentare una DOMANDA DI VARIAZIONE della categoria catastale. Alla domanda deve essere allegata un’ AUTOCERTIFICAZIONE (differente per le abitazioni e i fabbricati non abitativi) nella quale il richiedente dichiara che l’immobile possiede in via continuativa i requisiti di ruralità previsti dalla legge, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda. La manovra avrà un forte impatto su fabbricati rurali e su terreni agricoli, facendo pagare alle imprese agricole attraverso l’IMU un ulteriore costo stimato sul miliardo di euro. Ad essere interessati saranno, infatti, stalle, fienili, cascine e capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi. Si va in questo modo a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it

L’OTTICO

Illusioni RESIDENZIALE Valentino Micaglio

ottiche

vediamo alcuni corpi più grandi Tutto ciò che percepiamo sono di quello che sono o percepiamo radiazioni e dopo essere arrivate un movimento dove ci sono solo alla retina, vi sono dei recettori figure immobili. Le proprietà delle retinici che trasformano queste raimmagini a due dimensioni, gli diazioni in impulsi e trasportati ai inganni e le illusioni ottiche sono due emisferi e qui subiscono varie stati utilizzati da molti artisti per trasformazioni si capovolgono, Una costruzione Agna Villai del - Correzzola impossibile svelarci segretiBosco della nostra si colorano, e sono unite in una Trifamiliare nuovaSediperò testail risultato con: ingresso, sog-o per scoprire Casa Singola al grezzo avanzato su lotto di visione mondi diversi creando sola immagine dal cervello. 2000 mq di terreno composta da: ingr.-sogg., giorno-pranzo, 3 camere, 2 bagni, garage e a volte veri e propri capolavori. Quando gli3 camere, 3 bagni, è incompleto o confuso, ci pensa il cervello cucina, giardino d’inverno, 800 mq. di giardino. ACE “C”. occhi però vedono cose completamente diffe- di alto liv. Vena trasformarlo in un’immagine tridimensionale garage per 3 auto, lav. Finiture renti, il cervello dita salta anche da un’immagine all’altra,Energetica A. completa. Di norma il nostro cervello ricostruiultimata. Classe senza decidere quale sia quella “vera”. A cosa sce rapidamente le scene basandosi su meccaPrezzo Interessante sono dovuti questi fenomeni? John Pettigrew nismi innati ed esperienze personali, che creapensa siano le due metà del cervello che lottano nella memoria particolari “modelli”, come Candiana Candiana - centro no per avere la predominanza. Ha sottoposto immagini a tre dimensioni, figure geometriche Villetta a Schiera nuova con: ingresso, soggiorAppartamento mini nuovo composto da: i singoli emisferiingresso, cerebrali di decine di volonta- angolo cottura, o facce. Elementi da combinare insieme. 2Sebagni, i no-angolo cottura, 2 camere, garage soggiorno-pranzo, ri ai trattamenti più strani (acqua gelida in un modelli sono in contrasto con la realtà, o vediaper 2 auto e giardino esclusivo. Ace “G”. una camera matrimoniale, bagno, 2 terrazzi e orecchio, campigarage. magnetici “scombinare” i mo un’immagine diversa da ogni occhio, ecco Aceper “C”. pensieri, li ha persino fatti ridere a crepapelsorgere le illusioni. Possiamo così riconoscere le). Ha scoperto che quando una parte del in poche macchie una faccia, e per quello che cervello è bloccata, l’altra riesce a imporre la per noi sembra un disegno per altri lo vedono sua immagine, anche se quello che vedono gli un qualcosa di completamente diverso. I moduocchi è del tutto differente. Il risultato prova che li cerebrali si sono evoluti per farci vivere in un il cervello, plasmato dall’evoluzione e dall’edumondo tridimensionale, e per questo ci facciacazione, ha una grossa responsabilità nelle illumo illudere da disegni a tre dimensioni, anche sioni ottiche. E quindi può farci vedere le cose se sono su un foglio di carta o sullo schermo di come non sono, completare le immagini ed computer. La struttura del mondo reale, ricostruescluderne una parte che non ci interessa. Forita nel nostro cervello, entra in azione anche se non è vero che il mondo è tutto un’illusione, quando i nostri occhi sono indotti in errore dalma spesso ci andiamo molto vicino… la prospettiva o dal movimento; come risultato

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IL NOTAIO

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

Fino al 30 giugno 2012 possibile la rivalutazione delle aree fabbricabili

Fino al 30 giugno 2012 sarà ancora possibile la rivalutazione dei terreni edificabili posseduti alla data del 1° luglio 2011. Il tutto nasce dal fatto che la differenza tra il prezzo di vendita di dette aree ed il prezzo di acquisto originario (oltre alle spese sostenute) viene considerata ai fini fiscali una plusvalenza da tassarsi con le ordinarie aliquote IRPEF (l’aliquota minima per i redditi più bassi è del 23%). Così, a titolo esemplificativo, se un soggetto ha acquistato un’area edificabile magari decenni orsono per la somma di Lire 10.000.000 (più o meno 5.000 euro) con delle spese diciamo di circa Lire 1.000.000 (grossomodo 500 euro) e la vende oggi per 50.000 euro, la differenza tra 50.000 euro e 5.500 e cioè 44.500 euro dovrà essere indicata come plusvalenza nella dichiarazione

dei redditi dell’anno con tassazione secondo la propria aliquota. Ad ovviare a questo possibile inconveniente interviene proprio la possibilità di rivalutare il valore dell’area edificabile innalzandolo a cifra prossima al valore attuale. Cioè a dire che tramite una perizia di un tecnico abilitato (iscritti all’albo degli ingegneri, degli architetti, dei geometri, dei dottori agronomi, degli agrotecnici, dei periti agrari e dei periti industriali), giurata in Tribunale o innanzi ad un Notaio, potrà rendersi noto ai fini fiscali che il valore di detta area è aumentata, tornando all’esempio di prima, ad Euro 50.000. Ovviamente su tale maggior valore, indice di maggiore redditività del soggetto, lo Stato richiede il pagamento di un’imposta, chiamata sostitutiva della plusvalenza, pari al 4% del valore rivalutato dell’intero terreno

(nel nostro caso il 4% su 50.000 e quindi 2.000 euro). Lampante il possibile risparmio fiscale. Dal punto di vista soggettivo la rivalutazione è ammessa per • persone fisiche residenti, • società semplici, • associazioni professionali ed enti non commerciali residenti Il versamento va effettuato: - entro il 30 giugno 2012, - con mod. F24, - codice tributo 8056, - anno di riferimento “2011”. L’imposta sostitutiva può anche essere rateizzata fino a un massimo di 3 rate annue costanti secondo le seguenti scadenze: - 1^ rata entro il 30.06.2012; - 2^ rata entro il 30.06.2013 + interessi del 3% calcolati dal 30.06.2012; - 3^ rata entro il 30.06.2014 + interessi del 3% calcolati dal 30.06.2012.

Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:gcocito@notariato.it



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Denis Meneghini

I VINI DELLA VALTELLINA

L

VALTELLINA È DA SEMPRE TERRA DI VINI E MOLTO PROBABILMENTE SI TRATTA DELLA PATRIA DELL’UVA RETICA RICORDATA VIRGILIO. GIÀ PRIMA DEL MILLE ERA UN PRODOTTO MOLTO APPREZZATO. IN EPOCA MEDIEVALE LA PRODUZIONE AUMENTÒ, GRAZIE ALL’OTTIMA QUALITÀ, TANT’È CHE LA VALLE DIVENNE BEN PRESTO IL CENTRO DI SMISTAMENTO DEL VINO NELLA PIANURA PADANA E NELLA PARTE CENTRALE DELLE ALPI, DALLE VALLI BERGAMASCHE ALLE BRESCIANE, A QUELLE DEL TRENTINO E AUSTRIACHE, MA SOPRATTUTTO A QUELLE DELLA SVIZZERA. ALLA FINE DEL ‘700 OLTRE 150.000 ETTOLITRI DI “VELTLINER”ATTRAVERSARONO LE ALPI. DOPO UNA FASE DI CRISI DOVUTA ALLE AVVERSITÀ CHE COLPIRONO I VIGNETI, NELL’OTTOCENTO E ALL’INIZIO DEL SECOLO SUCCESSIVO, LA PRODUZIONE RIPRESE VIGORE E LA QUALITÀ RITORNÒ MOLTO ALTA. I VINI PER LO PIÙ ROSSI PRODOTTI DA QUESTA TERRA SONO OTTENUTI DA UVE NEBBIOLO, DELLA VARIETÀ CHIAVENNASCA, UN VITIGNO NOBILE DALLA MATURAZIONE TARDIVA, CHE NEL CORSO DEI SECOLI HA SAPUTO DARE UN VINO IMPORTANTE COME LO “SFORZATO”O “SFURZAT DELLA VALTELLINA”, A

DA

IL CUI NOME NASCE DALLA TRADIZIONALE PRATICA DI APPASSIMENTO DELLE

QUESTO VINO VIENE OTTENUTO LASCIANDO APPASSIRE LE UVE MIGLIORI SU GRATICCI DI LEGNO, IN UN LOCALE BEN AREATO CHIAMATO “FRUTTAIO” PER ALMENO 110 GIORNI FINO ALLA FINE DI GENNAIO. DURANTE QUESTO PERIODO INVERNALE IL CLIMA DELLA VALTELLINA FAVORISCE L’APPASSIMENTO DEI GRAPPOLI. IL RISULTATO È UNA PERDITA DEL 40% DEL PESO DELL’ACINO E UNO SVILUPPO DI SOSTANZE AROMATICHE CONCENTRATE ED ESTREMAMENTE INTENSE. POI L’UVA VIENE PIGIATA E FATTA FERMENTARE E FATTA MATURARE PER ALMENO 24 MESI. SEMPRE DA VITIGNO NEBBIOLO NASCE IL VALTELLINA SUPERIORE, SUDDIVISO IN CINQUE SOTTODENOMINAZIONI: INFERNO, GRUMELLO, SASSELLA, VAGELLA E MAROGGIA, CHE SI FREGIANO DI BUON MERITO DELLA DOCG AL PARI DELLO SFORZATO.

CANEDERLI TRENTINI AGLI SPINACI ALLONTANANDOCI UN PO’ DALLA TRADIZIONE TRENTINA ABBIAMO PENSATO DI RICREARE I CANEDERLI UTILIZZANDO GLI SPINACI: UNA VERDURA SEMPRE DI STAGIONE E CHE PIACCE PROPRIO A TUTTI. PER UN EFFETTO PIÙ RUSTICO E CROCCANTE, ABBIAMO VOLUTO IMPANARE I NOSTRI CANEDERLI CON PANE GRATTUGIATO, FARINA DI MAIS ED UN MIX DI SEMI VARI. IL MODO SCELTO PER SERVIRLI È MOLTO LEGGERO, MA VOLENDO SI PIÙ PENSARE AD UNA MORBIDA E DELICATA BESCIAMELLA DI ACCOMPAGNAMENTO, OPPURE L’UTILIZZO DELL’UVETTA SULTANINA AL POSTO DEI PINOLI, PER UN TOCCO DOLCE. INGREDIENTI PER 15 CANEDERLI: 340G PANE ROMANO RAFFERMO

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UVE.

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PROCEDIMENTO: SBATTERE LE UOVA CON IL LATTE. TAGLIARE IL PANE E AMMOLLARLO IN UNA CIOTOLA CON LE UOVA SBATTUTE, ED INSAPORIRE CON SALE E PEPE. AGGIUNGERE IL FORMAGGIO GRATTUGIATO, MESCOLARE BENE E LASCIAR RIPOSARE PER CIRCA 30 MINUTI (DEVE RISULTARE MORBIDO E UMIDO, SENZA PERÒ DISFARSI) LESSARE GLI SPINACI E STRIZZARLI BENE PER PRIVARLI DELL’ACQUA. AMALGAMARE IL PANE CON GLI SPINACI, UNIRE I PINOLI, L’AGLIO, LA CANNELLA E LA NOCE MOSCATA. AGGIUNGERE QUALCHE CUCCHIAIO DI FARINA 00, PER OTTENERE UN COMPOSTO PIÙ COMPATTO. FORMARE LE PALLINE (BAGNARSI LE MANI PER RIUSCIRE A LAVORARE MEGLIO IL COMPOSTO) E PASSARLE IN UN PIATTO CON LA FARINA DI MAIS, MESCOLATA AL PANE GRATTUGIATO ED I SEMI. CUOCERE I CANEDERLI IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SARANNO PRONTI QUANDO VENGONO A GALLA. PER VEDERE SE SONO BEN COMPATTI FARE LA PROVA CON UN CANEDERLO, SE NON VIENE A GALLA AGGIUNGERE ALTRA FARINA. SERVIRE BAGNANDO CON UN FILO D’OLIO.

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DAL

FASCINO ASCOLTATE LA PARTE DI VOI PIÙ TRADIZIONALISTA PERCHÉ I PIANETI VI SPINGERANNO NELLA CONTINUITÀ DEI RAPPORTI INTRAPRESI · SALUTE CAMBIA LA STAGIONE E PORTA CON SÉ ANCHE LA PIGRIZIA. BANDITE IL DIVANO E SCEGLIETE MUSICA ADATTA A LUNGHE PASSEGGIATE

TORO DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO SARETE A L POSTO GIUSTO NEL MOMENTO GIUSTO. SAPRETE ESSERE PRESENTI PER CHI AMATE NEL MODO PIÙ DOLCE E OPPORTUNO · S ALUTE ADOTTANTE UN’ALIMENTAZIONE CON INTEGRAZIONI MACROBIOTICHE, VI AIUTERÀ CON IL PESO E, SE DOVETE SCEGLIERE, DATEVI ALLA DANZA

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO EVITATE DI ESSERE TROPPO CRITICI E, SOPRATTUTTO IN COPPIA, PREDILIGETE IL SILENZIO. ASCOLTARE I BISOGNI DELL’ALTRO VI FARÀ BENE · S ALUTE DOVETE RECUPERARE CENTRALITÀ E SALDEZZA, FATELO SEGUENDO I CONSIGLI DI UN PERSONAL TRAINER E IMPONENDOVI LA CALMA

Oroscopo APRILE NON TI SCOPRIRE... LA PRIMAVERA ENTRA NEL VIVO E I SENSI SI RISVEGLIANO E RITROVANO VIGORE. E’ IN ARRIVO UN MESE CHE PORTA CON SÉ PASSIONE PER LA VITA

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO L’EROS IN VERTIGINOSO AUMENTO VI SPINGE IN UNA CACCIA SENZA FRONTIERE. ATTENTI A COME VI MUOVETE PER NON FERIRE NESSUNO · S ALUTE AVETE BISOGNO DI FARE UN’ATTIVITÀ LEGGERA MA CONTINUATIVA, CHE POSSA RESTITUIRVI UNA SENSAZIONE DI BENESSERE GENERALE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO SARETE VITTIMA DI SPINOSI SOSPETTI ANCHE PERCHÉ NON MANCHERETE DI MISURARVI IN SCHERMAGLIE AMOROSE. CALMA!· S ALUTE CERCATE L’EQUILIBRIO FISICO ED EMOTIVO. NON VI FARÀ MALE UNO SCREENING MEDICO CON ATTENZIONE ALL’APPARATO RIPRODUTTIVO

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

IN ALCUNI MOMENTI VI SENTIRETE PRIGIONIERI DELL’AMORE DI CHI VI STA VICINO. SCAPPARE NON AIUTA, SIATE INVECE SPENSIERATI · S ALUTE DEDICATEVI A UN REGIME DEPURATIVO CHE REGALERÀ SOLLIEVO A FEGATO E APPARATO DIGESTIVO. NON DIMENTICATE DI RIPOSARE FASCINO

CANCRO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO SIETE STRETTAMENTE CONNESSI CON CHI AMATE PERCIÒ OGNI OBIETTIVO È POSSIBILE. ATTENZIONE ALLE GAFFES IN AGGUATO · SALUTE FORMA MUSCOLARE ED ESTETICA INVIDIABILE, ACCOMPAGNATA, PERÒ, DA UN NERVOSISMO CHE POTREBBE SCARICARSI SULLE ARTICOLAZIONI O SULLA SCHIENA

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO USATE MAG-

GIORE CAUTELA PERCHÉ IL PARTNER POTREBBE MOSTRARSI INTRANSIGENTE E POCO INCLINE A SOPPORTARE LE VOSTRE TIRITERE· S ALUTE ABBIATE COSTANZA E SCEGLIETE UN PROGRAMMA DI FITNESS SOLIDO E PROGRESSIVO, SIA CHE SI TRATTI DI ESERCIZI IN PALESTRA O DI ALTRO

FASCINO DEDICHERETE ALL’AMORE VERO UNO SPAZIO CONSISTENTE: MOSTRATEVI GIOCOSI E APPASSIONATI ASSECONDANDO IL CORPO · SALUTE IL QUADRO PSICOFISICO GENERALE SARÀ PIÙ CHE SODDISFACENTE MA SCEGLIETE LA GINNASTICA PASSIVA, LO YOGA O IL PILATES

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

CONCENTRATEVI SULLA PARTE PROGETTUALE DEI SENTIMENTI, LA STABILITÀ È UN SOLIDO PUNTO D’APPRODO RISPETTO A MOLTE VOSTRE DERIVE· S ALUTE I PIANETI DISSONANTI POTREBBERO CAUSARE QUALCHE SOMATIZZAZIONE A CARICO DELLO STOMACO. PROVATE A RISOLVERE CON LA FITOTERAPIA FASCINO

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO VI ATTENDONO OCCASIONI PICCANTI: FATE ATTENZIONE PERÒ, CHI È IN COPPIA RISCHIA GROSSO, ANCHE FISICAMENTE!· S ALUTE BUONA LA TONICITÀ MUSCOLARE. APPROFITTATENE SCEGLIENDO SPORT COME LA BICICLETTA, L’EQUITAZIONE O LA CORSA

FASCINO IL

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

DIALOGO E L’INTESA VIAGGERANNO IN TOTALE ARMONIA, LA FORTUNA ASSISTERÀ I SINGLE CHE OSERANNO USCIRE DALLE LORO TANE S ALUTE ANCHE PER VOI LA DANZA POTREBBE ESSERE L’ATTIVITÀ CHE PIÙ SI ADDICE PER ACCOMPAGNARVI IN QUESTO PERIODO DI PIACEVOLI SORPRESE




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