8:30
Notiziario delle 17:30
delle 18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
8:30
Notiziario delle 17:30
delle 18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
In questi giorni sentiamo spesso parlare di soldi, tanti soldi, i fondi del Pnrr. Miliardi di euro che l’Europa ci presta (è bene ricordarlo) per raggiungere una serie di obiettivi che permettano di gettare le basi di quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. Due anni dopo la loro introduzione ci rendiamo conto di quanto sia arduo e incerto impiegare al meglio le generose risorse disponibili.
segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
Dopo le polemiche delle scorse settimane e le proteste per il nuovo stop al cantiere, i lavori alla rotatoria fra la Monselice - mare e via Olmo dovrebbero riprendere tra qualche giorno. Ad annunciarlo è il sindaco Umberto Perilli che da mesi sta seguendo l’avanzamento dell’opera, avviata un anno fa, prima delle elezioni e del cambio di amministrazione.
La costruzione della nuova rotonda da 600 mila euro, finanziata per metà dalla Regione, era stata avviata nella primavera del 2022 dall’allora amministrazione Boccardo con l’obiettivo di concludere i lavori entro l’autunno. Ma alcuni inconvenienti legati alle lungaggini per le pratiche di spostamento della cabina di distribuzione dell’elettricità avevano costretto ad un lungo stop lo scorso inverno. I lavori erano ripresi lo scorso gennaio con la prospettiva di portarli a termine entro marzo ma invece è arrivata una nuova battuta d’arresto. “In questi giorni - spiega il sindaco Umberto Perilli - le aziende che devono completare i servizi complementari hanno messo a punto gli ultimi dettagli e i lavori sono pronti per riprendere. Dovrebbero essere portati a termine nell’arco di un mese”.
Intanto le opposizioni conselvane tornano nuovamente a chiedere una soluzione. “Da una verifica documentale - affermano Melania Bortoletto e Nicolas Destro del gruppo “Noi per Conselve” - il termine del cantiere è stato prorogato a fine settembre prossimo, quindi sarebbero altri sei mesi di attesa, salvo ulteriori differimenti. Non si sa di chi sia la responsabilità del ritardo, certo è che, saranno pure coincidenze, ma con il cambio dell’amministrazione comunale abbiamo constatato prima un rallentamento e poi un fermo dei lavori. Avevamo già denunciato questa situazione ricordando le difficoltà che devono affrontare i residenti”
Nicola StievanoAbbiamo in mano un portafoglio pieno di soldi ma spenderli è più difficile del previsto e ormai è una corsa contro il tempo, vista la scadenza del 2026 sempre più vicina. Il governo non intende rinunciare, anche in parte, ai generosi fondi ma sta lavorando alla “rimodulazione” del piano per risolvere le criticità emerse negli ultimi mesi. L’intenzione è quella di eliminare i progetti che non potranno essere portati a termine nel 2026 e destinare le relative risorse ad altri interventi che invece potranno essere conclusi nei termini.
Confindustria non nasconde la preoccupazione e teme che senza una strategia precisa il piano possa arenarsi. Quindi ben venga la trattativa con l’Europa per la rimodulazione. “Il Commissario Gentiloni - hanno dichiarato gli industriali nei giorni scorsi - ha aperto alla possibilità di maggiore flessibilità. Un segnale certamente positivo, ma l’Italia deve comunque dimostrare di essere un Paese credibile, rispettando le scadenze. Bisognerà puntare sui progetti effettivamente realizzabili e non sugli interventi a pioggia”.
Intanto su fronte politico si alza la voce critica delle opposizioni. Il Pd ha chiesto di fare chiarezza in Parlamento: “nella maggioranza è caos totale, basta scaricabarile, basta ritardi”. Il Movimento 5 stelle ricorda che “parliamo di soldi ottenuti con estrema fatica in Europa, dopo un lungo braccio di ferro con i Paesi frugali, risorse che rappresentano un’occasione unica per il rilancio dell’Italia”.
Ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute: queste le sei “missioni”, i sei pilastri del Pnrr da cui discendono gli interventi da finanziare. Ma l’Italia si scontra con delle criticità strutturali proprio nell’impiegare le risorse a disposizione. La Cgia di Mestre ricorda che “secondo la Banca d’Italia, le opere durano un’eternità. Per un intervento medio di 300 mila euro di voglio 4 anni e 10 mesi, per un investimento da 5 milioni i tempi si allungano a ben 11 anni”. Le speranze sono riposte nelle riforme della pubblica amministrazione e nel nuovo codice degli appalti. Ma quanto è difficile spendere bene.
del Conselvanouna testata giornalistica di proprietà di Srl
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova
Redazione: Direttore responsabile
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)
Annunciata la ripresa per la fase finale, la minoranza interroga
S i avvicina l’ora della prova del nove per la “cittadella scolastica” di cui tanto si parla in questi mesi. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Umberto Perilli, dopo aver dopo aver valutato a lungo i progetti degli edifici scolastici, già finanziati e sul punto di partire, ha optato per una soluzione diversa da quella inizialmente prospettata. Ora si tratta di mettere a punto i progetti: per la secondaria c’è già stato l’affidamento ad uno studio di Mestre, al quale l’amministrazione vorrebbe affidare anche il progetto della primaria, se vi saranno le condizioni. Le verifiche sono in corso proprio in questi giorni. Ma perché si è arrivati a questo passaggio cruciale?
All’epoca della richiesta dei finanziamenti la nuova scuola primaria, che manderà in pensione sia la Leonardo Da Vinci che la Diego Valeri, avrebbe dovuto sorgere dietro all’attuale istituto superiore “Mattei”, grazie ad un finanziamento di 3 milioni di euro e una spesa preventivava di circa 4 milioni e mezzo. Ma successivamente questa previsione è cresciuta, al punto da spingere l’attuale amministrazione ad abbandonare il luogo inizialmente scelto e a trasferire il progetto della primaria nella stessa area della secondaria “Tommaseo”, dove con i 5 milioni di euro del Pnrr sarà costruita una nuova ala della scuola media, con l’abbattimento dell’attuale plesso nord, dichiarato inagibile dalla scorsa estate.
Nasce così la nuova “cittadella scolastica”, che dovrebbe comprendere l’attuale edificio della media Tommaseo, il nuovo ples-
so costruito una volta demolita la vecchia ala nord e la nuova scuola primaria “trasferita” rispetto alle previsioni iniziali. Ancora due mesi fa, durante il consiglio comunale chiesto dalle minoranze per conoscere lo stato di avanzamento dei progetti, il sindaco aveva spiegato che entrambi gli edifici sorgeranno nell’area della media “Tommaseo”, costituendo così un polo scolastico tra via Beggiato e via Traverso, con tre ingressi distinti. Per la primaria in particolare, aveva ricordato il sindaco, “abbiamo stimato che l’edificio nell’area individuata inizialmente dietro all’istituto superiore sarebbe venuto a costare molto di più, almeno 7 milioni e mezzo di euro secondo.
Anzitutto perché non è stata finanziata la bretella da un milione e mezzo di euro da via Traverso, poi ci sarebbe da spendere almeno un altro milione di euro per le opere di contorno.
Per non perdere il finanziamento abbiamo preso in considerazione
l’idea di costruire la nuova scuola primaria accanto al plesso della media “Tommaseo” che non verrà abbattuto. Realizzando nella stessa area entrambi gli edifici
- ha concluso Perilli - potremo anche avere la mensa scolastica per la primaria, che mancava nel progetto iniziale, e una palestra più ampia e funzionale, a servizio di entrambe le scuole e anche delle associazioni sportive che necessitano di una struttura adeguata alle loro attività”. La nuova cittadella scolastica avrà tre ingressi distinti, uno su via Beggiato e due su via Traverso.
“Esprimiamo ancora una volta la nostra preoccupazione per lo stato di avanzamento dei progetti che dovrebbero caratterizzare questa consiliatura, ci riferiamo all’edificazione della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, alla messa in opera dei posti letto per Casa di riposo di cui il Comune è assegnatario”.
Dai banchi dell’opposizione Carlo Capuzzo, capogruppo di “Idea Comune” torna a sottolineare le incertezze di queste settimane intorno ai principali progetti in via di realizzazione. “Anche la commissione bilancio - aggiunge Capuzzo - ha confermato i nostri timori in merito all’architettura finanziaria necessaria per realizzare quanto previsto in piano delle opere, l’amministrazione ha dimostrato ancora una volta di non aver definito in che misura programmare l’indebitamento
Una veduta aera dell’area della scuola secondaria di primo grado Tommaseo interessata dai nuovi progetti
dell’ente. Le scadenze relative al finanziamento di tre milioni di euro per la scuola primaria, ottenuto dalla precedente amministrazione, si stanno avvicinando ed è ora giunto il momento di una forte iniziativa da parte dell’amministrazione, se la volontà di realizzare quanto promesso è ancora presente.
Non rileviamo inoltre sviluppi in merito alla definizione di un piano di viabilità, necessario ed imprescindibile al fine di non congestionare eccessivamente l’area di via Traverso, già attualmente gravata da un considerevole carico di traffico.
Non realizzare queste opereconclude Capuzzo - sarebbe un grave errore le cui conseguenze non si limiterebbero a penalizzare negli anni a venire solo i cittadini di Conselve, ma quelli di tutto il conselvano”.
Settimane decisive. Gli edifici di elementare e media accanto alla “Tommaseo”Nicola Stievano Il consigliere Carlo Capuzzo
Dopo 37 anni di servizio, di cui 25 al comando della stazione di Conselve, è arrivato il momento del congedo per il luogotenente Giuseppe Ferracane, in pensione da inizio aprile. Alla cerimonia di saluto, nella caserma di Conselve, hanno partecipato il colonnello Michele Cucuglielli, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Padova, il Comandante della Compagnia di Abano Terme, Cap. Carmelo Recupero e dei sndaci dei Comuni che rientrano nella competenza territoriale della stazione: Umberto Perilli, Sindaco di Conselve, Serenella Negrisolo, Sindaco di Cartura, Assessore Carla Bruscagin del Comune di Arre. Il comandante provinciale e i sindaci hanno ringraziato il luogotenente Ferracane per la meritoria opera al servizio della collettività e per la preziosa disponibilità e attenzione sempre dimostrata verso le esigenze dei cittadini. “In questi anni il luogotenente Ferracane - hanno dichiarato i suoi superiori - è stato senza dubbio un prezioso punto di riferimento, ampiamente apprezzato da tutti colo che lo hanno conosciuto per signorilità,
Il luogotenente Ferracane con il colonnello Cucuglielli
preparazione professionale e passione per il suo lavoro”.
L’incontro è stata anche l’occasione per fare un punto di situazione su aspetti che vanno dai fenomeni criminali all’inclusione sociale, con particolare riferi-
mento alle strategie di aiuto e sostegno alle persone più vulnerabili. Il comandante provinciale ha rinnovato l’impegno dell’Istituzione nella prevenzione e repressione dei reati, precisando come l’attività di controllo del territorio delle Stazioni possa essere sostenuta all’occorrenza da tutti gli assetti operativi di cui dispone il comando provinciale. I sindaci hanno espresso soddisfazione per l’attività dell’Arma sul territorio, rinnovando l’apprezzamento per l’impegno quotidiano dei Carabinieri a tutela della collettività. Un impegno che ha consentito di sviluppare importanti sinergie con le Amministrazioni comunali come gli incontri organizzati in favore della cittadinanza e, in particolare, delle persone più fragili in cui i Carabinieri hanno illustrato come difendersi dai tentativi di furto, truffe e raggiri. Analoghe sinergie sono state sviluppate in ambito scolastico dove sono già state svolte conferenze per diffondere tra i giovani la cultura della legalità e affrontare tematiche correlate al disagio giovanile.
Resta ancora critica la situazione di abbandono e degrado intorno all’hotel Oasi, chiuso ormai da anni. I residenti via Rossini e zone limitrofe sono preoccupati sia per il continuo via vai di ragazzi, sia per la presenza di rifiuti nel cortile, a pochi passi dalla strada e dalle abitazioni. Vi sono stati anche dei danneggiamenti alle porte d’ingresso della struttura alberghiera, alle finestre e alcuni tentativi di intrusione, sventati dalle forze dell’ordine.
“Non è nostra intenzione alimentare sterili polemiche o motivi di scontrospiegano i residenti del quartiere - ma semmai intendiamo esprimere la nostra preoccupazione e disagio di fronte a questa situazione finora irrisolta. Il cortile andrebbe almeno ripulito perché ci sono cumuli di rifiuti e addirittura un’auto sfasciata”. Il gruppo di opposizione “Noi per Conselve” ha presentato un’interrogazione: “Il degrado porta spesso a situazioni che favoriscono il disagio sociale, colpendo la fascia più vulnerabile, vale a dire gli adolescenti. Il decoro urbano dovrebbe essere una priorità”, concludono i consiglieri di minoranza.
Il sindaco Umberto Perilli ha fatto sapere di aver inviato una diffida formale ai proprietari della struttura per ripulire l’area di loro pertinenza ed evitare che vi siano intrusioni o altri atti di vandalismo.
La novità. Candiana è il primo in Veneto ad ospitare i nuovi sportelli dedicati
Part e dall’ufficio postale di Candiana, il progetto di Poste Italiane “Polis - Casa dei sevizi digitali”. Candiana è l’unico ufficio in Veneto e tra i primi in Italia ad offrire la possibilità, dopo i lavori di adeguamento tecnologico, di accedere ai servizi di Volontaria Giurisdizione (il ricorso per l’istituzione dell’amministratore di sostegno e il rendiconto dello stato patrimoniale dell’amministrato), come previsto dalla convenzione firmata fra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero della Giustizia e Poste Italiane. Grazie a Polis sono garantiti ai cittadini nuovi punti di accesso ai servizi dell’amministrazione per favorire una “giustizia di prossimità” sempre più vicina al territorio e alle comunità riducendo così l’impatto sulle cancellerie e sugli uffici giudiziari. A tenere a battesimo il nuovo ufficio c’erano il senatore padovano Andrea Ostellari, sottosegretario al Ministero della Giustizia, la direttrice della filiale di Padova di Poste Italiane Francesca Mauro e del sindaco di Candiana Luca Manfrin. Secondo il Sottosegretario Senatore Ostellari, “iniziative come queste dimostrano che è in atto un cambio di paradigma: il cittadino diventa protagonista e il sistema ruota attorno ai suoi bisogni effettivi. Ringrazio Poste italiane e i tecnici del Ministero per questa iniziativa, che rimette al centro il cittadino utente. Siamo abituati a pensare alla Giu-
stizia solo in termini di adempimenti, scadenze e processi. Non è così: Giustizia è condizione di sviluppo economico e armonia sociale”.
Un plauso viene dal sindaco Luca
Manfrin: “In un momento storico difficile, in cui il nostro territorio si trova a far fronte alla riduzione di alcuni servizi essenziali, Poste Italiane va in controtendenza. L’azienda investe sui piccoli comuni come Candiana con un presidio digitale e operativo della Pubblica Amministrazione che riduce il divario sociale e punta ad includere tutte le aree, anche quelle più lontane dai grandi centri. Tutto ciò contribuisce a rendere i nostri paesi dei luoghi in cui vivere è più semplice. Paesi come Candiana hanno molto da offrire, da oggi ancora di più”.
Sarà possibile accedere alla Volontaria Giurisdizione per gli atti dell’amministratore di sostegno, a breve i cittadini potranno richiedere anche certificati anagrafici e di stato civile, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale, rinnovati gli ambienti e le tecnologie
“A breve – ha precisato Francesca Mauro, responsabile degli Uffici Postali padovani – i cittadini potranno richiedere in Ufficio Postale certificati anagrafici e di stato civile, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale e molti altri servizi che si aggiungono a quelli già offerti dagli Uffici Postali. Polis dunque semplificherà la vita dei cittadini: le persone potranno richiedere documenti vicino casa senza andare in Municipio o in tribunale. In più, la sua attuazione contribuirà ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese. In questi anni Poste Italiane ha saputo creare valore con una strategia inclusiva che ha fornito servizi sempre più evoluti ad un numero crescente di persone, e Polis ne è la naturale prosecuzione”.
Si avvera il sogno mondiale per le giovani promesse conselvane del pattinaggio artistico. Dopo aver trionfato al campionato italiano di Reggion Emilia le atlete, quattro di Agna e una di Conselve, si sono aggiudicate la partecipazione ai i mondiali di settembre a Ibagué, in Colombia.
Le giovani fanno parte del gruppo Sincrolimpic dell’Olimpica Skater di Rovigo che a Reggio Emilia ha conquistato la medaglia di bronzo nella specialità spettacolo sincronizzato. Sul podio insieme alle compagne di squadra sono salite Giada Massaretto, Ilaria Nai e Rachele Curto, in forze all’Agna Asd, e per la conselvana Giulia Polato, 1 8 anni, studendetessa al liceo Cattaneo Mattei di Conselve e atleta della polisportiva di Spinea, nel veneziano.
Con Giulia Polato si congratula il Comune di Conselve: “Giulia è un esempio di impegno, passione e dedizione per lo sport e tutta la nostra comunità ne è orgogliosa e grata per aver portare il nome della nostra città in alto nel mondo dello sport. Il suo successo è un risultato che va al di là del semplice podio, rappresentando un’ispirazione per tutti i
giovani che vogliono perseguire i propri sogni con determinazione e impegno”. Il sindaco di Agna Gianluca Piva plaude alle tre compaesane: “Congratulazioni alle nostre ragazze che con determinazione e impegno potranno continuare questo bel percorso sportivo. Auguro a loro e a tutte le compagne di realizzare il loro sogno”.
Tra ricordi e prospettive future: l’ex base di San Siro ha ospitato la grande festa per la celebrazione del centenario dalla fondazione dell’Aeronautica Militare su iniziativa di un gruppo di ufficiali e sottufficiali in congedo che ha creato il nucleo dell’associazione Arma Aeronautica.
Più di duecento persone hanno raggiunto l’ex caserma dell’80mo Gruppo Intercettori Teleguidati di Bagnoli, per assistere alla presentazione del libro “Perspicio Tendo Laedo” dello scrittore Leonardo Malatesta che ripercorre la storia di questo gruppo che operò per decenni a San Siro. Molte le autorità presenti fra le quali il colonnello Aldo Palmitesta, presidente Arma Aeronautica. Dopo la visita guidata nella caserma ristrutturata e diventata qualche anno fa anche un set cinematografico, oltre che un frequentato cento sportivo, tutti hanno ammirato il sorvolo degli aerei storici delle associazioni Ali di Bagnoli e Historical Aircraft Group decollati dalla vicina aviosuperficie. All’evento hanno partecipato numerosi associati, ex militari in congedo e loro familiari, a livello provinciale ma anche dal resto del Veneto per un ritrovo dal sapore particolare: un ritorno di ex commilitoni nella loro ex base militare, luogo per molti anni delle loro attività e delle lunghe sessioni di addestramento.
Gli ex avieri in servizio a San Siro si sono riuniti in un comitato promotore, che in questi giorni è diventato il nucleo dell’associazione Arma Aeronautica Sezione di Padova con il nome di “Ex 80° Gruppo IT – Bagnoli di Sopra”, intitolato al generale Giambattista Ceoletta, pilota decorato della Seconda Guerra Mondiale già comandante dal 1969 al 1973, che con il Generale Mario Squarcina diede vita all’attuale Pattuglia Acrobatica Nazionale, facendone parte nel ruolo di “solista.
“Lo scopo del nostro gruppo- spiegano- è far conoscere ai giovani l’Aeronautica e avvicinarli alla meravigliosa realtà del volo. Speriamo di avere uno spazio dal comune all’interno dell’ex base per svolgere le attività dell’associazione”.
Il sindaco Roberto Milan ha salutato con favore l’iniziativa: “Sono particolarmente orgoglioso del ritorno dei militari, ormai in congedo, che hanno vissuto la ex base a Bagnoli. Credo che la loro presenza nella ex base possa essere un aspetto molto positivo per lo sviluppo di un centro sociale vivo e vivace”. Ha fatto inol-
tre sapere che “questo è solo il primo degli eventi che saranno ospitati nella struttura di San Siro. La Pro Loco infatti ha allestito una cucina permanente in modo da poter organizzare altri momenti di incontro e convivialità aperti a tutta la nostra comunità. Inoltre è confermato l’accordo con la Conselve Nuoto per l’uso della piscina ormai attiva da qualche anno e per l’organizzazione dei centri estivi”.
Negozi storici, pane fresco da 120 anni 120 anni di storia e non sentirli: si potrebbe sintetizzare così l’attività che la famiglia Frizzarin svolge da più di un secolo nella frazione di San Siro di Bagnoli, sfornando pane fresco dalle prime ore dell’alba. Tutto iniziò con Valentino Frizzarin che agli inizi del Novecento aprì il panificio in un piccolo ambiente in località Casette, agli inizi del secolo scorso. Già 70 anni fa il negozio venne trasferito proprio nel centro della frazione. Oggi, ogni mattina i fratelli Gaetano e Luciano si alzano prima delle quattro e assieme ai figli Raffaele, Matteo ed Enrico impastano una semplice ricetta tramandata dai nonni che nessuno è mai riuscito a scoprire.
Ci vogliono ore di lievitazione e un forno caldo alla temperatura corretta per sfornare almeno cento chili di pane che poi verrà smistato tra il punto vendita e la consegna porta a porta che qui in aperta campagna è ancora un servizio effettuato con tanta cura e assai apprezzato. Un colpo di clacson e si capisce che il pane è arrivato; per chi non è a casa, il sacchetto viene lasciato nella cesta del porta pane. La presenza della famiglia Frizzarin è stata ancor più preziosa nel periodo del lookdown quando uscire era impossibile e avere un negozio in paese era una fortuna: “In quel periodo abbiamo lavorato davvero molto – spiega Enrico Frizzarin - perché le persone non andavano più nei grandi supermercati, apprezzando quello che la bottega di paese può offrire”. Chiedendo cosa ne pensano del futuro si mettono a sorridere sornioni: “Le imposizioni e le norme sempre più stringenti nel settore del commercio – spiega Matteo Frizzarin, che si trova quasi sempre al banco dei salumi e formaggi- ci impongono di riflettere molto sull’impegno per questa attività. Noi ci crediamo e speriamo di continuare a servire con piacere i nostri clienti”. (c.l.)
I conti del Comune.
disavanzo di 38 mila euro del rendiconto 2021 sarà appianato in tre anni
Conti del Comune in ordine, nessun aumento della tassazione e delle tariffe per i servizi a domanda individuale, immutate le agevolazioni e le esenzioni. Queste alcune delle principali caratteristiche del bilancio di previsione 2023-2025, il documento economico finanziario e monetario dell’ente locale, approvato nelle scorse settimane dal consiglio comunale. Il disavanzo di 38.437,24 euro con cui si era chiuso il rendiconto del Comune relativo al 2021 sarà ripianato entro tre esercizi finanziari (2022, 2023, 2024). Nel corso del corrente anno, l’amministrazione comunale ha intenzione di condurre una bonifica della banca dati dell’Imu con l’obiettivo di migliorare le previsioni di bilancio e rendere più efficiente ed efficace l’attività di recupero dell’evasione tributaria. Per quanto concerne il piano
triennale delle opere pubbliche, il principale intervento programmato per il 2023 è l’ampliamento del cimitero di Cartura, con costruzione di nuovi loculi, per cui è previsto uno stanziamento di 200 mila euro. Il Comune è anche intenzionato a reperire
Previsti investimenti importanti per l’efficientamento energetico della scuola media
i fondi necessari per effettuare messa in sicurezza ed efficientamento energetico della scuola media (998 mila euro). Nel corso dell’anno sarà sondata la fattibilità di due operazioni di partenariato pubblico privato volte all’efficientamento energetico: uno nell’ambito dell’illuminazio-
ne pubblica e uno della gestione calore degli immobili comunali. Rimanendo nel campo dei lavori pubblici, il Comune investirà 73 mila euro nella riqualificazione dell’ex scuola media e 60 mila euro in interventi di miglioria degli impianti sportivi.
“Il bilancio preventivo 2023 grazie al lavoro fatto negli anni
La scomparsa di Piergiorgio Beltrame, avvenuta all’età di settant’anni il 28 marzo a seguito di una fulminea malattia, ha destato profondo cordoglio nella comunità carturana. Storico commerciante, titolare del negozio NewBel in piazza dei Frutti a Padova, Beltrame seppur non risiedesse da anni a Cartura, continuava ad avere uno stretto legame con il suo paese. Per tanto tempo colonna dell’Associazione Musicale Piccolo Coro di Cartura, legatissimo alla parrocchia, ideatore e promotore insieme al comitato organizzatore del volume “Cartura com’era, nella storia dei Soprannomi” (pubblicato nel 2021), Piergiorgio Beltrame aveva mantenuto il cordone ombelicale con la sua comunità d’origine. Stimato e apprezzato per la sua gentilezza e la sua giovialità, era persona generosa che amava fare il bene in maniera silenziosa.
Socio di Confcommercio Ascom Padova dal 1970, Beltra-
precedenti gode di buona salute, come è rilevabile da tutti i parametri approvati sia per il 2021 sia per il 2022, basti pensare che da molti anni non si aumenta la tassazione locale e che vi è capacità di indebitamento – commenta l’ex sindaco nella precedente amministrazione ora consigliere di minoranza
me è stato una figura di riferimento per il commercio patavino. Ha a lungo animato le attività a fianco dei commercianti di Borgo Altinate, di cui è stato un inesauribile promotore di iniziative. L’Ascom ricorda che era famosa la sua presenza in piazza alle 7,30 del mattino allorché, dopo aver alzato la saracinesca, si dedicava con passione civica a pulire il marciapiede davanti al proprio negozio. Nelle piazze era amico di tutti e a tutti periodicamente chiedeva di contribuire in solido alle tante iniziative benefiche a cui partecipava, ma senza parlarne e senza farsi pubblicità, dalla realizzazione della Cooperativa Solidarietà al contributo con Oncoematologia Pediatrica per la nascita dell’Hospice pediatrico.
Al termine del rito funebre, celebrato nella chiesa parrocchiale di Cartura, le spoglie di Piergiorgio Beltrame sono state deposte nel locale cimitero. (f.s.)
Pasqualina Franzolin –. Questa cosa ci fa sorridere, ricordando quanto dichiarato qualche mese fa dagli amministratori circa un fantomatico buco di bilancio di 650.000 euro e un mutuo fantasma di 110.000. Affermazioni smentite da dichiarazioni e dati ufficiali approvati dalla stessa amministrazione Negrisolo. Sia il 2021 sia il 2022 si sono chiusi con un saldo di gestione positivo”. La critica della capogruppo Franzolin si appunta anche sul piano delle opere pubbliche. “Verifichiamo l’assenza di una vera e propria programmazione, è più che altro una rincorsa non coordinata ai vari finanziamenti del Pnrr. L’unico progetto significativo realmente finanziato, grazie a nuovo mutuo, è l’ampliamento del cimitero di Cartura, ci sembra oggettivamente un po’ poco”.
Francesco SturaroVia libera alla vendita di sette alloggi di edilizia residenziale pubblica, il cui ricavato sarà destinato alla manutenzione e ristrutturazione di altri appartamenti di proprietà comunale. Il disco verde è arrivato da Venezia, quando la seconda commissione consiliare regionale permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Lega/LV), vicepresidente Jonatan Montanariello (Pd), ha espresso a maggioranza il parere sul “Piano vendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di Bovolenta”, secondo quanto stabilito dalle “Norme in materia di edilizia residenziale pubblica”, che disciplina l’alienazione del patrimonio erp di Comuni e Ater. In particolare la Giunta regionale autorizza l’alienazione degli alloggi e delle relative pertinenze e definisce i criteri per il reinvestimento dei proventi nell’acquisizione e costruzione di nuovi alloggi erp, ovvero nel recupero e nella manutenzione straordinaria di quelli esistenti. In questo caso, il Comune di Bovolenta aveva approvato una proposta di Piano di vendita, di durata quinquennale, per alienare, su un totale di 36 alloggi, 7 im-
mobili, dei quali 2 sfitti. È stato stimato un introito massimo derivante dalla vendita degli alloggi di 162.090euro. “I proventi saranno reimpiegati nella manutenzione straordinaria degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale. Si tratta di immobili ormai vetusti e che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria o recupero, o la cui costruzione è stata ultimata da 25 anni, e presenti in quartieri dove si ritiene che l’alienazione possa arrecare giovamento al tessuto socioeconomico del territorio”, argomentano i commissari regionali. I sette appartamenti da vendere si trovano nel Villaggio Da Zara e in piazza Matteotti. “Abbiamo chiesto noi la vendita di
queste case popolari - spiega il sindaco Anna Pittarello - perché le spese di gestione e manutenzione di un comune piccolo come il nostro sono importanti. Anche chi può esercitare il diritto di prelazione ha sollecitato la vendita di questi alloggi. In questo modo potremo avere delle risorse disponibili per coprire le spese di manutenzione straordinaria degli altri 29 appartamenti di proprietà comunale, in modo da poter contare su un patrimonio mantenuto sempre in buone condizioni”. Dodici anni fa, in occasione dell’alluvione, anche gli alloggi al piano terra del Villaggio Da Zara furono allagati e in seguito sottoposti ad una complessiva ristrutturazione.
“Osservatorio dei cittadini in festa” il 29 aprile
Verso la metà di aprile l’amministrazione comunale ha promosso due incontri aperti al pubblico per approfondire questo tema. Gli amministratori comunali e i responsabili del gruppo di protezione civile hanno spiegato nel dettaglio il sistema comunale di protezione civile, cosa devono sapere i cittadini e come devono comportarsi, cosa fare e a chi rivolgersi in caso di emergenza. I due incontri rientrano nell’ambito delle iniziative dell’Osservatorio dei cittadini sulle piene, al quale sarà dedicata una giornata che coinvolgerà anche i ragazzi il 29 aprile, con attività informative e di gioco per i più giovani. “Osservatorio dei cittadini in festa”, propone un sabato di divertimento per tutti. Alle 11 l’apertura degli tanti informativi dell’Osservatorio dei cittadini sulle piene e la presentazione dell’applicazione che simula in realtà virtuale i comportamenti da adottare in caso di esondazione, a casa del centro di ricerca Human Inspired Technologies dell’Università di Padova. Nel pomeriggio la caccia al tesoro del fiume, un percorso per famiglie e bambini, quindi il “cinema più piccolo del mondo” con la proiezione di filmati didattici per bambini.
Sociale. Progetto rivolto ai giovani dai 19 ai 35 anni, avviato a fine estate 2022
Ègiunto alle battute finali
“Fermenti - Mi Ri-Lego al territorio 2.0”, il progetto rivolto ai giovani dai 19 ai 35 anni promosso dal Comune in collaborazione con Jonathan Cooperativa Sociale e Veneto lavoro, grazie al finanziamento concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili a valere sul “Fondo politiche giovanili anni 2020 – 2021” e da Anci (Associazione nazionale comuni italiani).
Avviata a fine estate 2022 e articolata in tre parti, l’iniziativa ha coinvolto centinaia di giovani.
La prima fase del progetto ha proposto “Resta al passo con lo studio”, un servizio di tutoraggio gratuito realizzato da giovani di Due Carrare selezionati e formati dal Comune con l’aiuto di Jonathan Cooperativa Sociale, per supportare nello studio i minori che a causa di lockdown, didattica a distanza, assenze prolungate per Covid, si sono trovati in difficoltà con la scuola. Per questa attività, che si chiuderà con la fine dell’anno scolastico, l’ente locale ha messo gratuitamente a disposizione delle famiglie richiedenti 10 ore di aiuto compiti per i propri figli, in orari e materie concordati direttamente con i tutor.
Nel frattempo lo scorso 30 marzo si è conclusa la seconda delle tre fasi del progetto, quella rivolta ai cosiddetti “neet”, giovani né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. A loro è stato dedicato “Escape or Bloom”, una serata gratuita ospitata al ristorante La Torre - da Jimmy, durante la quale i partecipanti, coinvolti in un’apericena condita da enigmi da risolvere, hanno potuto confrontarsi con i propri coetanei su esperienze, sfide, ostacoli e scelte di vita.
L’evento è stato ideato da un gruppo di otto giovani che tra ottobre 2022 e gennaio 2023 hanno preso parte a un articolato percorso formativo-esperienziale di 28 ore sulle competenze sociali di base (comunicazione, gestione dei conflitti, problem solving), finalizzato a potenziare attitudini e abilità, nell’ottica di coinvolgere e aiutare altri coetanei del territorio in difficoltà. Al termine di questo percorso gli otto giovani hanno appunto organizzato “Escape or bloom”.
L’evento finale di questa parte del progetto ha visto la collaborazione del Centro per l’impiego di Monselice. “La serata è stata molto bella – dichiara l’assessora ai Servizi sociali Cinzia Me-
Un servizio di tutoraggio allo studio nella prima fase, quindi una serata speciale rivolta a chi è alla ricerca di una svolta sotto il profilo della formazione o del lavoro, con l’aiuto di esperti
negazzo – l’incontro è stato un raccontarsi sia da parte dei coach sia dei ragazzi che hanno partecipato alla serata, che si è svolta all’insegna del dialogo, del gioco e della convivialità. Il percorso è stato un momento di riflessione per tutti. Nel nostro piccolo abbiamo dato lo stimolo ai ragazzi per mettersi in gioco, tanto che alcuni di loro hanno preso contatto con il Centro per l’impiego di Monselice”.
Francesco SturaroLa terza parte del progetto “Fermenti” - “Mi Ri-Lego al territorio 2.0” ha coinvolto alcune classi dell’Istituto di istruzione superiore Kennedy di Monselice: due quinte dell’indirizzo agrario e una dell’indirizzo turistico. Negli ultimi mesi gli studenti hanno seguito dei workshop in ambito scolastico con l’intervento di esperti esterni, caratterizzati da momenti di formazione teorica in classe, studio individuale e visita nel territorio come esperienza diretta di quanto appreso in classe.
Nelle scorse settimane gli allievi dell’indirizzo agrario sono stati ospiti dell’azienda agrituristica Cantina Tasinato, seguiti dalla food-blogger Erica Zampieri. “I ragazzi hanno fatto un percorso di conoscenza del territorio – spiega l’assessora a Turismo, Attività produttive, agricole e commerciali, Alice Carpanese – nell’azienda Ta-
sinato hanno seguito la produzione dell’asparago, dei salumi e del vino. La food blogger Erica Zampieri ha insegnato loro tutte le tecniche per la promozione sui social media dei prodotti del territorio”.
I colleghi dell’indirizzo turistico, al termine del workshop “Conoscere e comunicare il territorio” tenuto dalla guida turistica Claudia Baldin, si sono cimentati nel ruolo di ciceroni. Il 2 aprile gli studenti, suddivisi in gruppi, hanno accompagnato cittadini e turisti in
percorsi di conoscenza del borgo di Pontemanco e dell’abbazia di Santo Stefano. “L’iniziativa è stata un successo – commenta Carpanese – i ragazzi sono stati bravissimi, abbiamo avuto circa centocinquanta visitatori da tutto il Veneto.
Ai giovani servono delle occasioni come questa per mettersi alla prova, far fiorire i loro talenti e mettere a frutto quello che studiano. Non c’è solo la teoria, ma anche la pratica e il confronto tra pari”. (f.s.)
Partiranno questa estate i lavori per la realizzazione della nuova mensa per il plesso scolastico di Tribano. In seguito all’approvazione del progetto definitivo nella giunta comunale del 3 aprile scorso, il progettista incaricato dal comune di Tribano sta per completare il progetto esecutivo per la realizzazione della nuova mensa che sarà a servizio della scuola primaria “Edmondo De Amicis” e della scuola secondaria di primo grado “Don Paolo Galliero”.
L’amministrazione comunale di Tribano ha infatti ottenuto, grazie ai fondi Pnrr, un finanziamento complessivo di 700 mila euro per la progettazione di una mensa scolastica. Per la realizzazione vera e propria è stimato un tempo di circa sette/otto mesi. La nuova mensa, composta da un unico livello, sarà edificata tra le due scuole e più precisamente tra la Scuola Primaria “De Amicis” e la palestra comunale, edifici questi ultimi oggetto di recente riqualificazione.
A fare da collegamento ci sarà il preesistente tunnel che unisce la palestra alla scuola e offre riparo agli alunni lungo il percorso che sarà privo di ostacoli e accessibile ai disabili. L’intero progetto per la nuova mensa prevede una superficie di 360 metri quadrati con numero di presenze contemporanee fino a 112 alunni. Saranno inoltre previsti: uno spazio destinato allo smistamento dei pasti, una dispensa, una zona lavaggio, i servizi igienici e lo spogliatoio del personale. La nuova struttura sarà a consumo quasi zero. L’impianto di riscaldamento sarà a pannelli radianti a pavimento, con una pompa di calore ad espansione diretta che permetterà inoltre anche il condizionamento estivo. La scuola sarà inoltre dotata di un impianto fotovoltaico da 20 kW.
“Un progetto importante per la nostra comunità – spiega il Sindaco, Massimo Cavazzana – perché investire nella scuola significa investire nel futuro. A Tribano abbiamo un’offerta educativa di qualità, che parte dall’asilo nido e arriva alla Scuola Secondaria di Primo Grado ed i fondi che abbiamo ottenuto, grazie al PNRR, ci permettono di investire ancora in un settore fondamentale con il potenziamento dei nostri servizi. Ringrazio i progettisti e l’ufficio
tecnico per l’impegno costante che mettono in campo per la redazione dei progetti e degli atti in tempi rapidissimi, nonostante le mille difficoltà riscontrate”.
“Siamo felici di veder decollare un progetto essenziale voluto ed atteso da anni - prosegue l’assessore alla Scuola e alla Cultura, Mirca Zenna – e che è finalmente realizzabil. Il progetto di continuità educativa tra i vari ordini di scuola che ormai da anni contraddistingue Tribano, è cono-
sciuto ed apprezzato dalle famiglie. Ovviamente ci aspetta una bella sfida – prosegue – la fase più delicata, quando inizieranno i lavori, sarà proprio quella della convivenza tra la didattica e la realizzazione del progetto, situazione già sperimentata nei precedenti interventi. La collaborazione tra amministrazione, dirigenti ed insegnanti sarà fondamentale per questo importantissimo traguardo”.
Cristina LazzarinFesta dell’Asparago nel segno dei piccoli borghi
Apre il 28 aprile la 40esima “Festa dell’Asparago” con la novità di Tribano entrato a far parte del Progetto “Piccoli Borghi”. “La comunità di Tribano ha saputo preservare la storia e la cultura di una festa, facendo dell’asparago, uno dei prodotti della terra, un fattore di crescita economica e d’immagine. La “Festa dell’Asparago” di Tribano ha risonanza anche oltre i confini provinciali ed avrà, in un futuro prossimo, la possibilità di entrare a far parte di un circuito europeo anche grazie al supporto della Provincia di Padova la quale interverrà anche quest’anno con la presenza del vicepresidente, Vincenzo Gottardo, delegato all’Agricoltura e alle Politiche Europee” - ha sottolineato il sindaco Cavazzana, presentando la manifestazione che ogni primavera mette a tavola più di tremila appassionati della buona cucina”.
Il consigliere delegato all’agricoltura e all’ambiente, Massimo Meneghesso, aggiunge: “È un riconoscimento al nostro costante desiderio di migliorare l’offerta di prodotti tradizionali locali legati alla De.Co e, in questi ultimi anni, anche quelli biologici delle nostre aziende”. “Un inno alla tradizione e alla qualità, bussola di ogni nostra scelta - prosegue l’assessore all’associazionismo, Davide Nucibella - La promozione è ancora più significativa perché celebra l’entrata di Tribano all’interno della “Via Romea Germanica” - Cammino d’ Europa e finalmente, in grande stile, dopo le innumerevoli restrizioni sanitarie”. (c.l.)
Scendono in campo gli operatori ecologici e i “Giovani Custodi” del Servizio Civile Ragazzi, in collaborazione con “Plastic Free”, per contrastare l’inquinamento e il vandalismo grafico che si sta segnalando in paese nelle ultime settimane. Ci sono dunque ragazzi che sporcano e si “divertono” ad imbrattare muri e parchi, altri invece che non esitano ad impegnarsi per rimettere ordine e pulire. Il sindaco e gli amministratori non accettano di vedere i muri imbrattati dai graffiti ed il riversamento di rifiuti, principali fonti di inquinamento, nei parchi, nelle campagne e lungo i fossati; per osteggiare questa piaga del nostro tempo, il comune si attiva perciò con gli operatori ecologici ed il Servizio Civile Ragazzi – “Giovani Custodi” forte anche della collaborazione con “Plastic Free”.
Il sindaco Massimo Cavazzana non ha dubbi e afferma: “Ci sono due aspetti contraddittori di fronte a tale situazione: da una parte giovani che fanno volontariato e che si impegnano nello studio e nello sport, dall’altra invece alcuni usano il tempo per imbrattare muri, per bruciare materiale plastico nei parchi, per danneggiare le giostrine e abbandonare rifiuti, incuranti dell’ambiente. Quello che è accaduto le scorse settimane non è accettabile. La “decorazione” di una “muratura storica” nei pressi della Scuola Secondaria di primo grado “Grazia Deledda” e nei pressi della pista ciclopedonale che collega il Quartiere “Magnolia” alla Via “Maria Montessori”, va immediatamente rimossa e il muro riportato alla sua antica bellezza.
L’intervento di pulizia sarà fatto con l’impegno di tutti. D’ altro canto si sta monitorando la situazione anche con la Polizia Locale ed i Carabinieri per cercare di identificare i responsabili. In ogni caso la nostra risposta è quella di intervenire con gli operatori ecologici e con i “Giovani Custodi” del Servizio Civile Ragazzi”. Prosegue il Vicesindaco, Vittorio Salin: “L’amministrazione sta provvedendo a studiare un progetto per far installare telecamere anche nei quartieri perché episodi di disordine e degrado ci si auspica non si ripetano. Ma in ogni caso l’arma vincente, che fa
Cantiere in via Gambarare, lunghe code e disagi
la differenza, è il nostro impegno nel coltivare buone abitudini ed essere d’esempio per i nostri figli. Il 23 aprile dedicheremo una giornata che coinvolgerà i “Giovani Custodi” del Servizio Civile Ragazzi e tutti i volontari disponibili, in collaborazione con “Plastic Free”, per ripulire il nostro territorio. Questa è la strada in cui crediamo e che continueremo a potenziare”.
Cristina LazzarinAl via le scorse settimane il cantiere della pista ciclabile sulla Strada Provinciale 5 in Via Gambarare direzione Monselice: i lavori sono iniziati sul tratto di strada che va dalla rotatoria di Tribano all’incrocio di Via Casette causando, soprattutto nelle ore di punta, file di auto e camion che invadono anche la rotonda della Monselice-Mare. I lavori del Comune di Tribano avvengono in concomitanza con il cantiere di Conselve che prevede la costruzione della rotatoria di Via Olmo, il cantiere a Pozzonovo che prevede il rifacimento del Ponte che attraversa l’autostrada BolognaPadova e, non ultimo, il cantiere
che prevede il rifacimento del ponte verso Bagnoli di Sopra. Sulla questione è intervenuto il Consigliere di minoranza Roberto Bazzarello che ha dichiarato: “Tutti questi cantieri penalizzano i cittadini che devono andare al lavoro e sono costretti a restare mezz’ora fermi ai semafori. Se ci fosse stata una pianificazione territoriale i cantieri non sarebbero stati aperti contemporaneamente. Visto che non c’è stata una programmazione territoriale dei cantieri mi sarei aspettato che i lavori riguardanti la costruzione della pista ciclabile su via Gambarare verso Monselice fossero rimandati”.
Lo stesso gruppo consiliare ha presentato anche una mozione a sostegno della battaglia di Coldiretti per dire no al cibo sintetico e difendere il cibo naturale. “Dobbiamo incentivare gli investimenti nella produzione di cibo a “chilometro zero” per mantenere vivo e saldo il legame millenario tra agricoltura, allevamento e consumo di cibo. Tutelare il cibo naturale, le nostre eccellenze gastronomiche e culinarie (a Tribano ad esempio abbiamo l’asparago) deve essere una priorità che va inserita nell’ambito della tutela dell’ambiente e della sostenibilità.” (c.l.)
Un servizio di aggiornamento in tempo reale della viabilità sulla Romea, creato dai cittadini per i cittadini. È la storia del gruppo Facebook “Tutta la Romea minuto per minuto”, creato da Matteo Tonello con l’intento di offrire un canale di informazione immediato per tutti i frequentatori della statale 309. Quando e come nasce l’idea di creare un gruppo in cui informarsi?
“L’idea nasce nel giugno 2014. Ero in autobus ed eravamo fermi da tre ore a causa di un incidente. Mi sono detto: “Ci vorrebbe un gruppo in cui chiunque possa fare segnalazioni sulla viabilità in tempo reale”. E da lì mi sono messo all’opera per crearlo. Non avevo mai fatto nulla di questo genere prima, ma in breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio e senza alcuna sponsorizzazione o promozione, soltanto con il passaparola della gente”.
C’è qualche battaglia che avete seguito?
“Abbiamo seguito parecchie battaglie negli anni. Fra queste la più importante sicuramente riguarda l’aver dato voce alle segnalazioni dei cittadini in merito alla situazione di degrado della fermata sulla Romea all’altezza di
Sant’Anna di Chioggia: in qualche modo siamo riusciti a giungere al cuore dell’amministrazione, perché alla fine ci ha dato ascolto e ha provveduto. Dopo vari incontri con l’Anas, non hanno semplicemente posizionato delle pensiline per la fermata, come mi sarei aspettato, ma hanno provveduto proprio a modificare la viabilità, creando anche uno spiazzo per i bus e facendo davvero un gran lavoro. È stata una grossa soddisfazione per il gruppo, perché ci ha fatto capire che possiamo fare qualcosa anche per il sociale”.
Il gruppo sembra piuttosto ordinato. Come fate?
“In breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio, soltanto con il passaparola della gente”
“Il nostro impegno è proprio tenere a bada questo tipo di individui, bloccandoli, silenziandoli o cancellando i post ripetitivi e le foto, che non sono consentite per una questione di privacy”. Quanto è impegnativo gestire un gruppo così?
“Parecchio. Fortunatamente però posso contare sul grande sostegno dell’altra amministratrice, Michela Tuzza, oltre che sul supporto dei membri che non si risparmiano dal segnalare post ed eventuali problemi. E poi c’è un grande aiuto anche da parte delle forze dell’ordine: con la polizia locale di Chioggia abbiamo un ottimo rapporto”.
Una nuova parete interamente olfattiva per conoscere le piante con effetti benefici per l’organismo: al Musme di Padova l’omaggio ad una scienza antica. I primi orti botanici erano delle raccolte di erbe medicinali per la preparazione dei “semplici” (le droghe grezze) della farmacopea in uso, da cui deriva il termine “Giardino dei Semplici”. Nel 1545 nasce proprio a a Padova l’Orto Botanico, oggi il più antico “orto medicinale” universitario al mondo.
Viene inizialmente concepito come un laboratorio didattico d’eccellenza per insegnare ai futuri medici le proprietà terapeutiche delle piante allora conosciute. È un tributo a questo
meraviglioso luogo padovano, già Patrimonio Unesco, la parete del Musme dedicata alla terapia farmacologica e che ospita alcuni
dei meravigliosi erbari di cui si possono ammirare altri esemplari nel Museo Botanico, inaugurato il mese scorso.
A completare questa esposizione è la nuova parete interamente olfattiva, che permette al visitatore di interagire con delle campane profumate che attivano delle cornici luminose sulle quali sono raffigurate le piante e descritte le loro funzioni benefiche. La parete, inoltre, è stata progettata con un occhio attento all’accessibilità e all’inclusione: tutte le campane sono poste ad altezza accessibile a bambini e a persone in carrozzina, mentre il pubblico può agevolmente interagire seduto su comodi puff. Pensare a percorsi espositivi che integrano il più possibile la visita di diversi tipi di utenza è la sfida che il Musme si è data per il prossimo triennio. (m.t.)
Sociale. Le iniziative dei giovani presentate in Provincia e in Senato
In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’Autismo si sono svolte alcune importanti iniziative che hanno legato i 102 comuni della Provincia di Padova e Roma. Protagonisti cinque giovani padovani con il disturbo dell’autismo: Enrico Balestra, Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin. Cinque amici, una squadra, ciascuno di loro ha trovato una sua propria dimensione di espressione: Enrico con le rampe con i Lego, Nicola con i video sulle sue avventure, Ludovico con i suoi libri, Enrico con i suoi racconti, Alessandro con le sue opere d’arte. L’idea delle rampe clorate con i mattoncini Lego ha avuto successo: ne sono già state realizzate 8, e sulla campagna di raccolta sono già attivi alcuni comuni veneti. “L’’idea è quella di tenere insieme gioco, arte e lavoro”, ha detto
il vicepresidente della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo.
“Vogliamo invitare tutti i 102 Comuni del territorio a sollecitare ad aderire a questa iniziativa e a sollecitare quante più persone possibile a raccogliere i mattoncini Lego magari dimenticati o non più utilizzati, per costruire rampe colorate che abbattano le barriere architettoniche.
L’iniziativa inoltre potrebbe diventare anche un progetto pilota non solo a livello locale, ma anche nazionale. Si tratta di un progetto in cui si fondono l’ inclusività e l’economia circolare. Spero davvero che la nostra provincia di Padova possa ottenere ampio riscontro da tutto il territorio”.
L’idea è nata nel 2020, dopo il lockdown, quando i cinque Talents sono stati sollecitati a far emergere la loro creatività e le loro passioni. Chi si è dimostrato abile nella scrittura, chi nella vo-
glia di viaggiare, di esplorare, chi con i Lego.
I cinque talenti padovani sono stati ricevuti dal sindaco di Sel-
vazzano Dentro, Giovanna Rossi:
“il progetto delle rampe colorate è un connubio tra inclusione sociale e lavorativa, creatività,
La lunga attesa è finita, Villa Selvatico a Battaglia Terme, scenografica e suggestiva nella sua eleganza, è ora aperta al pubblico. La storica villa è stata realizzata a metà del ‘600 dalla famiglia padovana Selvatico sul Colle di Sant’Elena, 32 metri di altezza affacciati sui Colli Euganei. L’opera di ispirazione palladiana, custodisce affreschi di pregio, la galleria nella roccia, l’antico oratorio di Sant’Elena, una scalinata di 144 gradini - unica del suo genere - impreziosita da giardini termali romantici con laghetti di acqua calda termale, progettati nell’800
dall’architetto paesaggista Giuseppe Jappelli.
“Siamo felici di poter accogliere i visitatori, i residenti ed i turisti negli spazi nobili della Villa e nel giardino storico, arricchito da laghetti con acqua calda sorgiva, circondati da un parco di 11 ettari con alberi secolari- spiegano i proprietari Alberta ed Adriano Miola -. La nostra filosofia è quella di rendere Villa Selvatico un polo culturale e di ricerca, oltre che un luogo di relazioni tra arte, natura e territorio”.
“L’essenza di Villa Selvatico è racchiusa in tre parole: emozione, equili-
brio, eleganza” - aggiunge la responsabile di Villa Selvatico Roberta Pagliani.
“Il mistero che avvolgeva un tempo la dimora abbandonata si accompagnava alla tristezza del vedere così tanta bellezza non valorizzata e isolata dal territorio e dalla comunità - sottolinea Marco Miola - Questa sensazione, combinata al desiderio di mettersi in gioco, ha spinto la mia famiglia a intraprendere l’ambizioso progetto di ridare vita a una dimora storica di così grande significato”. I lavori di restauro del parco e della Villa sono duranti tre anni.
abbattimento delle barriere architettoniche, rispetto dell’ambiente attraverso il riuso e la rigenerazione”, ha detto il Sindaco. I cinque ragazzi padovani sono poi stati accolti a Roma al Senato della Repubblica grazie a uno dei questori, l’onorevole Antonio De Poli che si è interessato al progetto della rampe di Lego.
“Abbiamo presentato in Senato il lavoro e l’iniziativa dei talents”, ha detto De Poli “una squadra che ci insegna che con tante coloratissime rampe di mattoncini Lego, che accolgono le persone con disabilità motoria all’interno di spazi pubblici e privati, è possibile abbattere non solo le barriere architettoniche, ma soprattutto quelle mentali. Come istituzioni dobbiamo impegnarci a coltivare il terreno per una società inclusiva e più aperta”.
Diego BuonocoreEsposizione interattiva. Fino al 14 maggio alla Cattedrale ex Macello di Padova
Ègiunta alla 21ª edizione
“Sperimentando”, la mostra interattiva di carattere scientifico visitabile fino al prossimo 14 maggio presso la cattedrale exmacello di via Cornaro. Sottotitolo scelto per l’edizione 2023 è “La macchina umana - Sensi, apparati e…”. E l’essere umano, nei suoi diversi aspetti, è il protagonista della mostra, pensata per esplorarne il funzionamento dal punto di vista di tutte le scienze, dalla fisica alla chimica fino alle scienze biologiche. I visitatori vengono accompagnati alla scoperta della meravigliosa “macchina umana” tramite visite guidate della durata di circa due ore: l’essere umano è indagato secondo il punto di vista del biologo, che illustra la circolazione del sangue, il funzionamento dell’apparato digerente, respiratorio e locomotore, senza dimenticare un’interessante dissertazione sui cinque sensi; dal punto di vista del chimico, vengono proposti dei ragionamenti sul riconoscimento molecolare e in particolare su come dalle strutture delle molecole dipendano il gusto e l’olfatto. Spazio viene dato anche alle macromolecole strutturali e di nutrimento per il corpo, con un focus sulla trasformazione del cibo durante il processo digestivo e su come la tecnologia possa venire in nostro aiuto quando la “nostra macchina” non funziona come dovrebbe. Per quanto riguarda il punto
di vista del fisico, la mostra propone esperimenti sul comportamento dei fluidi, sull’equilibrio e sul moto dei corpi, ma anche sui fenomeni elettrici e ancora su quelli concernenti i cinque sensi.
Promossa da Comune di Padova, Associazione per l’insegnamento della fisica, Associazione Sperimentando Aps, Associazione Scienza e meraviglia, “Sperimentando” può essere visitata sia in presenza che in modalità virtuale e comprende anche delle attività collaterali, oltre alle visite guidate, a cominciare da una serie di conferenze.
Dopo le conferenze dedicate a luce e colori, all’adattamento del corpo umano durante i viaggi spaziali, ai raggi gamma e alla percezione della profondità, il prossimo 2 maggio il programma prevede una conferenza dal titolo “Tecnologie al servizio dello sport adattato. Esempi di vaie
L’essere umano, nei suoi diversi aspetti, è il protagonista della mostra, pensata per esplorarne il funzionamento dal punto di vista di tutte le scienze, dalla fisica alla chimica fino alle scienze biologiche
discipline paralimpiche”. Relatore d’eccezione, il campione paralimpico Damiano Marini del CIPV Comitato Italiano Paralimpico Veneto.
L’intento didattico della mostra trova espressione inoltre nei laboratori interattivi di fisica, chimica e scienze naturali ospitati presso le scuole e tenute dal personale di Sperimentando. Adattati in base all’età degli alunni, i laboratori spaziano fra diverse tematiche che possono essere trattate e livello base, intermedio e avanzato.
Da non dimenticare infine l’impegno profuso da Sperimentando per spiegare le tecniche di conservazione dei beni artistici, a sottolineare come le risorse culturali e tecniche create dall’uomo siano da preservare al pari di quelle naturali.
Proseguono fino alla metà di maggio gli appuntamenti con la musica classica a cura dell’Associazione Culturale A.GI.MUS. Padova con il sostegno del Comune di Padova Assessorato alla Cultura e del Ministero per i Beni Culturali.Diventata ormai una tradizione della domenica pomeriggio per gli appassionati di musica classica, la rassegna ha tagliato con questa edizione il traguardo dei 30 anni e, senza perdere le peculiarità che l’hanno sempre caratterizzata, continua a proporre eventi musicali con protagonisti musicisti italiani e internazionali, vincitori di concorsi musicali o provenienti dalle migliori accademie italiane e non.
A fare da cornice ai concerti, la sede storica di Palazzo ZaccoArmeni, Circolo Unificato dell’Esercito, in Prato della Valle. È qui
che si svolgeranno gli appuntamenti di domenica 30 aprile e del 7 maggio: il primo, dal titolo “I trii di Beethoven”, dedicato a musiche di Haydn e Beethoven, vedrà protagonista un trio violino-violoncello-pianoforte;
“Talenti interazioni in concerto” è invece il titolo del concerto del 7 maggio, con l’esibizione di musiche di Bach, Chopin, Liszt, Brahms, Debussy di talenti internazionali che si sono distinti al 19° Concorso Internazionale Premio Città di Padova. Cambio location per l’ultimo evento della stagione, in programma il 13 maggio: sarà infatti il Teatro Barbarigo a ospitare “Tre concerti per tre interpreti”, la finale del 19° Concorso internazionale Premio Città di Padova per solisti e orchestra riservato alle sezioni strumentali archi, fiati, arpa, chitarra, canto lirico, pianoforte e complessi cameristici che ogni anno attira partecipanti provenienti da ogni parte del mondo.
Siamo al punto decisivo del campionato di Basket di serie
B. Pochi decisivi incontri e vedremo se la classifica sorriderà alla Virtus Basket Antenore Energia. Per ora sì. I neroverdi sono a un passo dai play off, il che vuol dire promozione. La squadra ha sempre dimostrato di esserci, buone individualità, tanta ricerca del collettivo, alcune individualità eccezionali. Il bilancio personale del coach Riccardo De Nicolao è più che positivo.
“Se mi avessero detto a inizio stagione che saremmo arrivati a questo punto della stagione a questo punto della classifica risponderei che siamo in linea con il nostro obbiettivo. È ovvio che quando ti trovi per più settimane al quarto posto e vinci vuoi vincere sempre di più. Dobbiamo essere obbiettivi e dire a noi stessi che la stagione è più che positiva, purtroppo abbiamo anche
avuto a che fare con il lungo stop di Lusvarghi, si è infortunato nel derby con il Petrarca e non l’abbiamo ancora recuperato. Sono stati bravi i ragazzi a rimediare anche a questa assenza. Il percorso è positivo: ora che arriva
il clou della stagione dobbiamo finire bene le ultime partite e poi farci trovare prontissimi per il turno play off”.
Quali sono stati fino a questo punto del campionato i punti di forza e di debolezza della squadra?
“Una cosa che mi è piaciuta molto di questa squadra è il fatto che non ha mai avuto lo stesso protagonista, in ogni partita poteva esserci un protagonista diverso, in moltissime partite ci sono stati anche più protagonisti, abbiamo fatto partite con cinque o sei
Manuel Piva è il vincitore della seconda tappa del Trofeo di mountain bike Euganeo specialità cross country di Teolo. La gara si è svolta su un tracciato di sette chilometri con un dislivello di 290 metri a giro, da percorrere più volte a seconda della categoria di appartenenza. Piva è alla sua seconda vittoria tra i veterani della categoria A. “La gara si è svolta su un percorso inedito, molto bello e adatto a tutti. Per me è stata davvero una grande soddisfazione riuscire a recuperare sugli atleti più giovani e aggiudicarmi la gara con il miglior tempo assoluto”.
Per rendere ancora più viva ed emozionante la gara è stato realizzato in Piazza Perlasca a Teolo un mini circuito per piccoli biker che si sono cimentati in un percorso con differenti ostacoli e gradi di difficoltà, che ha permesso loro di imparare le prime tecniche di guida in sella
alla mountain bike.
giocatori in doppia cifra e questo è un segnale importante di uno sport davvero di squadra: riuscire a suddividere le responsabilità ed avere delle prestazioni importanti è sicuramente un nostro punto di forza di cui sono molto contento. Se devo trovare un
“È stata una gara dura con tanta salita e un tratto guidato nel bosco molto bello e divertente”, ha dichiarato all’arrivo Mattia Calgaro, vincitore dei Senior A; “il circuito si è svolto su un tracciato con fondo secco e in alcuni punti polveroso con un primo tratto veloce seguito da un lungo strappo più esigente in salita, interrotto da alcuni single track di sottobosco molto divertenti che terminavano con una lunga discesa, veloce e tecnica”, ha commentato Mirco Tagliaferro, primo classificato dei Veterani B.
Le ultime quattro tappe del circuito di mountain bike toccheranno alcune delle location più suggestive dei Colli Euganei, con partenze da Galzignano, Arquà Petrarca, Montegrotto e Rovolon. (d.b.)
punto sul quale stiamo cercando di lavorare è la costanza di rendimento, perché ogni tanto abbiamo delle giornate un po’ più difficili, abbiamo dei giri a vuoto ogni tanto, questo non va bene e stiamo cercando di lavorare su questo aspetto”.
Come saranno i prossimi incontri, chi la preoccupa degli avversari?
“Esclusa Orzinuovi che è la prima in classifica e che sta nettamente dominando il campionato, e Palermo che è fanalino di coda, Vicenza, Capo d’Orlando e Ragusa sono scontri diretti perché fanno parte di quel gruppone di centro classifica. Al momento Virtus è in testa a questo gruppo, ma i prossimi saranno scontri diretti. Ho parlato con i ragazzi: è il momento di giocarcela partita per partita e vediamo dove ci troviamo alla fine del campionato”.
Diego Buonocore“Facciamo per davvero gioco di squadra: riuscire a suddividere le responsabilità ed avere delle prestazioni importanti è un nostro punto di forza”Manuel Piva ha conquistato la seconda tappa del Trofeo Mtb Euganeo a Teolo Un’azione di gioco durante il match con il Brianza (foto On/Off Production)
Il recente taglio al cuneo fiscale, che dovrebbe alleggerire il peso delle tasse per i lavoratori con i redditi più bassi, è l’ultimo dei provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare mesi ancora impegnativi per i conti di famiglie e imprese. Sarà sufficiente? Che altro fare? Ne parliamo con il senatore veneziano Raffaele Speranzon, che a Palazzo Madama è anche vice presidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia.
Senatore, qual è il fronte più caldo che vede impegnato il governo Meloni?
Stiamo lavorando soprattutto sulla riduzione delle tasse, per questo abbiamo messo a punto una finanziaria che taglia il cuneo fiscale e aumenta la platea dei cittadini che si troveranno qualcosa di più in busta paga, partendo dai redditi medio bassi. La nostra riforma fiscale ha l’obiettivo di tagliare le tasse a tutti, a cominciare da chi si trova in maggiore difficoltà. Vogliamo allargare la platea dei cittadini che da questa riforma avranno qualcosa in più.
Come sostenere concretamente le famiglie?
Abbiamo introdotto vari bonus energetici per pagamento bollette, che hanno permesso alle famiglie di affrontare l’impennata dei costi energetici. Abbiamo anche raddoppiato tutti i benefici per i genitori che mettono al mondo dei figli e introdotto un congedo parentale più lungo e più ore di permesso retribuito. Da quest’anno l’assegno unico è aumentato, così come le pensioni minime. In una situazione economica come quella attuale, ancora difficile e con una quotidiana instabilità a livello internazionale, dobbiamo far fronte anche all’aumento dell’inflazione. Che risposte dare invece al mondo delle imprese?
Il primo obbiettivo era scongiurare chiusure di massa, fallimenti e ascesa della disoccupazione. Una volta messo in sicurezza il
nostro sistema economico e produttivo siamo pronti a ripartire. La previsione di crescita dell’1% inserita nel Documento di economia e finanza approvato lo scorso 11 aprile è anche la risposta che diamo ai vari gufi, secondo i quali eravamo ormai sull’orlo del fallimento. Invece il 2023 sarà un anno di crescita, anche se c’è ancora molto da fare. A questo proposito, come superare l’impasse del Pnrr?
Stiamo cercando di snellire procedure per raggiungere gli obiettivi fissati. È bene ricordare che per due decenni l’Italia ha gestito i fondi strutturali per la formazione e per miglioramento della qualità dei lavoratori, oltre che per l’implementazione delle infrastrutture e delle tecnologie. Non siamo riusciti a spendere quasi la metà di questo denaro, ora abbiamo il quadruplo delle risorse, quindi vanno modificate e trasformate le procedure. L’obiettivo è creare le condizioni perché la burocrazia non sia un ostacolo, ma ci aiuti ad utilizzare al meglio questi fondi. Abbiamo centralizzato tutto su Palazzo Chigi proprio per lavorare su questo aspetto cruciale.
Per l’opposizione non state facendo abbastanza, cosa rispondete?
Rispondiamo con i fatti, ormai da mesi: abbiamo riformato il codice degli appalti, abbiamo in
cantiere la riforma della giustizia per garantire a tutti un giusto processo in tempi brevi, perché la lentezza della giustizia produce impunità, stiamo lavorando ad una proposta di legge che va a gravare le pene per chi occupa immobili abusivamente. Abbiamo adeguato il contratto degli insegnanti, bloccato da oltre un decennio. Abbiamo dato il via alla riforma dell’autonomia differenziata e a quella delle province, all’orizzonte c’è anche la riforma del presidenzialismo. Non siamo certo con le mani in mano. Altro fronte che ci vede impegnati è quello della sovranità alimentare e il no al cibo artificiale con cui si vorrebbe uniformare l’alimentazione in tutto il mondo. Noi difendiamo la dieta mediterranea e la nostra filiera di qualità che vale centinaia di miliardi e garantisce anche un’elevata aspettativa di vita.
Si parla ancora di emergenza immigrazione, che fare?
Dobbiamo far comprendere che il confine italiano è un confine comunitario, quindi l’emergenza riguarda l’Europa intera che non può continuare a stare alla finestra. Tutta l’Europa deve sentirsi coinvolta e responsabile, per evitare scelte drastiche e pesanti conseguenze. Vanno stretti accordi con tutto il Nord Africa e gli altri Paesi del bacino mediterraneo, serve una forte azione
comune se vogliamo evitare altre tragedie.
In Veneto fra poco si vota a Vicenza e Treviso: com’è il rapporto con gli alleati?
Anche stavolta siamo riusciti a fare sintesi sui candidati che guideranno queste città per i prossimi anni, siamo sicuri saremo ancora premiati dal consenso degli elettori, come è stato di recente nel vicino Friuli Venezia Giulia e prima in Lazio e Lombardia. A livello regionale orma è chiaro che Fratelli d’Italia è la forza politica più importante. Confidiamo nella disponibilità di Zaia a dare ascolto alle proposte, alle idee e ai suggerimenti del primo partito in Veneto. Da parte nostra non verrà mai a mancare la lealtà nei confronti della giunta regionale. Ha fatto discutere la presa di posizione di Fratelli d’Italia sulle carriere alias a scuola. Perché quella lettera al liceo?
Più che una lettera al singolo istituto sarebbe stato meglio
fare una lettera aperta su questo tema così complesso che richiede una seria riflessione. Oggi in Italia prima dei 18 anni un giovane non viene considerato sufficientemente maturo per guidare un’auto, votare, consumare alcolici. Anche sul fronte penale un minorenne che commette un reato ha responsabilità attenuate. Riteniamo che sia prematura ogni decisione sulle cosiddette carriere alias da parte di un adolescente. Ad ogni cosa il suo tempo, il cambio di sesso è previsto e regolato dalla legge, è un diritto legittimo ma deve essere frutto di una decisione matura, non presa sull’onda dell’emotività. L’adolescenza invece è una fase di conflittualità permanente, dobbiamo andarci cauti. Meglio se le scuole, anziché occuparsi di questo, si concentrano sul loro ruolo didattico e sulla formazione dei ragazzi.
Nicola StievanoIl Consiglio regionale del Veneto ha votato il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza senza particolari contraccolpi all’interno della maggioranza, in particolare nel rapporto di forza tra Lega e Fratelli d’Italia.
Sono stati confermati il presidente Roberto Ciambetti (Lega-LV), con 37 voti, i vicepresidenti Nicola Finco (Lega-LV) per la maggioranza, con 36 voti, e Francesca Zottis (Partito Democratico) per la minoranza con 9 voti, nonché i segretari Alessandra Sponda (Lega-LV) per la maggioranza con 34 voti, ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) per la minoranza con 9 voti. “Il voto di metà legislatura - spiega il presidente Ciambetti - è previsto
dal regolamento del Consiglio regionale: si tratta di una procedura che serve anche come strumento di verifica e controllo dell’operato di chi gestisce l’assemblea.
Il voto espresso non solo sancisce il riconoscimento del buon lavoro fatto finora ma rappresenta anche un segnale per il percorso che ci condurrà, nei prossimi due anni e mezzo, alla conclusione della legislatura: l’attività legislativa che ci vedrà impegnati è ancora molta, sia in termini di quantità di provvedimenti, sia soprattutto in termini di qualità. Il rinnovo di tutti i componenti rappresenta quindi una continuità che consentirà all’assemblea legislativa di proseguire al meglio”.
Afianco degli studenti e del loro disagio, manifestato in più occasioni, anche in momenti solenni come l’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Università di Padova.
Rachele Scarpa, parlamentare del Partito Democratico, non sottovaluta l’appello che arriva dai giovani alle prese con le difficoltà quotidiane nell’affrontare il percorso di studi.
“La Rete degli studenti medi, l’Unione degli Universitari e il Sindacato pensionati italiani (Spi Cgil) - ricorda la deputata veneta - hanno presentato alla Camera i dati della loro ricerca ‘Chiedimi come sto’. É successa una cosa importante: i 30mila studenti e studentesse che ci dicono come stanno, quanto difficile sia stata la pandemia, che pensano sia necessario un supporto psicologico fruibile e a portata di mano impongono un impegno urgente del Parlamento, come in queste settimane è emerso spesso”.
A fronte di questa situazione l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi hanno presentato in Parlamento una proposta di legge sul benessere psicologico degli studenti, con la proposta di istituire un presidio psicologico con psicologi in ogni scuola e università.
“La scuola e l’università - aggiunge Scarpa - sono l’epicentro da cui parte un grido di aiuto e devono essere quindi l’epicentro della nostra risposta: dai luoghi di istruzione si possono intercettare condizioni di disagio e difficoltà, dei singoli e dei contesti familiari, ma soprattutto si può fare prevenzione e promozione del benessere psicologico”.
“L’istruzione pubblica - continua la deputata del Pd - deve diventare un’àncora di salvezza per chi è in difficoltà e il primo luogo di acquisizione degli strumenti psicologici, sociali e culturali per stare bene: poi servono risposte complesse e di sistema. Serve lo psicologo di base,
perché il benessere di una persona non può essere legato al fatto di potersi permettere di pagare un professionista. E ancora bisogna pensare alla situazione nelle carceri, o alle condizioni limite di chi arriva nel nostro paese dopo aver attraversato il Mediterraneo. Serve una rete di supporto sociale per gli anziani, per non lasciarli soli. Servono sguardi ampi e una grande volontà politica di fare sintesi, con trasversalità e determinazione. Utilizzeremo, per questo, l’intergruppo parlamentare per il benessere psicologico da me promosso: dall’ascolto degli studenti e dal confronto in Parlamento devono partire le risposte urgenti che
la mia generazione sta chiedendo”, conclude Scarpa.
“La nostra proposta di legge - spiega Camilla Velotta, dell’esecutivo nazionale della Rete Studenti Medi - punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che possa basarsi su personale professionista e interfacciarsi con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. Oggi molte scuole e università offrono un servizio psicologico, ma le risorse economiche e il personale a disposizione sono gravemente insufficienti: infatti, noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”.
Con la tappa a Vicenza si è concluso il tour “Comunità Energetiche Rinnovabili e gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente. Uno strumento per la transizione energetica” che ha toccato tutte province venete.
“Il bilancio di questa esperienza è estremamente positivo - commenta Roberto Marcato, assessore
regionale allo sviluppo economico ed energia -. Complessivamente, nell’arco di un mese, ho potuto incontrare oltre 500 sindaci, toccando in pratica tutto il territorio regionale. Ho riscontrato che c’è ampia consapevolezza che le comunità energetiche sono uno strumento importante sul quale investire per il nostro futuro.
Noi faremo la nostra parte come
stiamo già facendo, ora ci aspettiamo dal Governo i decreti attuativi. Ci aspettiamo che renda l’utilizzo delle comunità energetiche molto semplice e facile da costruire e mettere a sistema. Abbiamo davvero l’opportunità di scrivere una pagina importante vero l’autonomia energetica - conclude Marcato -. È una partita fondamentale e ne va dello sviluppo del nostro territorio”.
“Siamo andati ad individuare una necessità delle nostre generazioni. - osserva Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete - Vedere concretamente lo stato di malessere all’interno dei nostri coetanei ha fatto scattare la scintilla su quella che avrebbe dovuto essere la strada da percorrere. A fronte di un’ampia coscienza del proprio stato di disagio, uno dei principali rischi è quello che si vada verso l’assunzione del malessere come parte integrante della propria vita. L’intento politico è sempre stato, dunque, quello di far emergere questa ‘fragilità generazionale’ come punto di partenza per la costruzione di una rivendicazione sul diritto al benessere psicologico, un diritto quasi per nulla esistente, ma che riteniamo debba essere prioritario in futuro e, partendo da questo, bisogna costruire le basi affinché si fondi sui principi di universalità e su misure di welfare pubblico”.
Rachele Scarpa chiede un impegno urgente al Parlamento per garantire un presidio psicologico e una rete di supporto socialeRoberto Marcato Rachele Scarpa e Ivan Pedretti (Spi Cgil)
L’inaugurazione. Aperto al traffico il collegamento da Spresiano alla A27, due chilometri costati 66 milioni di euro
Anche l’ultimo tratto della Pedemontana in provincia di Treviso è stato aperto al traffico. Due chilometri, realizzati quasi tutti in trincea e con un costo di 66 milioni di euro, che collegano il casello di Spresiano con la A27. Alle Dolomiti da una parte, mentre dall’altra, grazie all’innesto con la A28 e più in là ancora con la A4, a Pordenone, Portogruaro, Udine, Trieste, l’Austria, la Slovenia. Insomma, il Nordest e il Nord Europa connesse da una superstrada definita all’unanimità strategica. Al completamento del progetto mancano ancora 12 chilometri, quelli che vanno da Montecchio Maggiore a Malo: se tutto filerà liscio, entro la fine dell’anno il casello di Montecchio (di competenza
della Brescia-Padova) verrà aperto e allora si potrà parlare davvero di grande anello est-ovest dell’intero Nordest.
Per “varare” l’interconnessione della Marca sono arrivati in tanti. Dal vice presidente del Consiglio dei ministri con delega alle infrastrutture e ai trasporti Matteo Salvini al governatore Luca Zaia con la giunta regionale al completo. Parlamentari e sindaci, ordini professionali e vertici della Dogliani, l’impresa che ha realizzato l’opera. “La storia della Pedemontana parte con i primi progetti degli anni Novanta. Si blocca, va in stallo, e solo negli ultimi anni l’impegno della Regione ha portato all’avvio dei cantieri.
L’apertura del collegamento con la
A27 – ha dichiarato Zaia – permette ora di fare l’atteso salto di qualità: decine di comuni, migliaia di aziende, tantissimi abitanti di questi territori hanno finalmente un’arteria importante per il traffico veicolare, in una delle aree produttive più importanti del Paese. Questo significa anche un aiuto all’economia, all’attrazione di investimenti, alla crescita di una porzione di Veneto che viveva sotto scacco di una viabilità secondaria ormai satura”. Da Pordenone a Bassano in un’ora e 55 minuti. Da Portogruaro a Vicenza in un’ora e 20 minuti. Da Treviso Nord a Montecchio in 50 minuti. Numeri che rivoluzionano gli spostamenti in una parte d’Italia storicamente imbottigliata nel traf-
fico. Numeri dettati non soltanto da quei 94,5 chilometri di Superstrada Pedemontana Veneta, ma anche dai 68 chilometri di nuova viabilità ordinaria connessa alla grande opera. L’appello accorato di Zaia (e di Salvini) a usare l’infrastruttura
(“Utilizzatela, utilizzatela, utilizzatela”) va inevitabilmente letto come risposta a chi mette sul piatto i costi dei pedaggi. “I flussi di traffico sono in aumento, con il valore finora record di 33.943 veicoli raggiunto
il 10 marzo scorso. Gli introiti andranno ad aumentare nei prossimi mesi e anni, favorendo una piena sostenibilità economica”, da detto il presidente della Regione. Che tradotto significa: la Pedemontana ci è costata 2 miliardi e 258 milioni di euro, secondo i piani arriveremo a velocità di crociera al nono anno di vita, più viene utilizzata prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi.
Sara SalinZaia invita ad usarla: “è un aiuto all’economia di una parte della nostra regione che viveva sotto scacco di una viabilità satura, prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi”L'inaugurazione della "Pedemontana Veneta"
L’intervista. La riflessione di Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto
L a crisi idrica non molla la presa in Pianura Padana, con fiumi e laghi alle quote minime. La scarsità di pioggia (17 millimetri soltanto a marzo, contro la media mensile di 65, e ad aprile non sta certo andando meglio) sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e il presidente del Veneto, Luca Zaia, il mese scorso ha firmato un’ordinanza regionale che invita i cittadini a evitare gli sprechi d’acqua e a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento. Secondo le parole del presidente veneto, servirebbe dunque un piano d’azione che consisterebbe nel ripulire gli invasi alpini, rendere le cave di pianura dei bacini veri e propri, ottimizzare la rete di distribuzione per l’agricoltura rispetto all’attuale colabrodo che comporta la perdita del 70-80% di risorsa idrica. Ne abbiamo parlato con Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto. Crisi idrica. Come ovviare al
problema e in che tempi?
“La situazione è davvero critica. Non siamo intervenuti in tempo e ora dobbiamo efficientare velocemente, accelerando i tempi.
Abbiamo pensato a trovare modi per incanalare e far defluire l’acqua verso mari e laghi, senza pensare a come gestire davvero questa risorsa che potrebbe invece comunque essere recuperata.
Stiamo parlando di circa 22 miliardi di metri cubi di acqua che potrebbero essere recuperati,
depurati e disposti per tantissimi usi, tra cui quello agricolo. Serve dunque mettere in campo un piano, magari facendo ricorso anche al Pnrr per attuare questi interventi, puntando a un cambiamento in tempi magari non brevissimi ma comunque ristretti”.
Un problema attuale con radici lontane. Come affrontarlo?
“Non possiamo semplicemente pensare di costruire nuovi invasi per la raccolta delle acque, perché il deficit pluviometrico è
allarmante e come riempiremmo i nuovi invasi? Sarebbe bene piuttosto intervenire sugli invasi che già ci sono con un’attività di manutenzione, aumentandone la capacità. Serve ragionare nello straordinario, e a questo siamo stati abituati negli ultimi anni. Ma serve anche un cambio di passo nell’ordinario”. Si sente parlare spesso ultimamente del ricorso a dissalatori. Cosa ne pensa?
“In alcune zone, come nel Delta del Po, si è già fatto ricorso a questa pratica, ma per un utilizzo legato a una carenza momentanea. Sicuramente possono aiutare, ma hanno costi importanti e richiedono un grande dispendio energetico che a lungo andare non aiuterebbe. Inoltre, nel trattamento restano dei reflui, dei fanghi, che poi vanno smaltiti. C’è poi anche da tenere presente che, proprio anche nel caso del Delta del Po, l’acqua desalinizzata era sconsigliata agli ipertesi, perché
presentava comunque alti contenuti di salinità e in Italia abbiamo una percentuale importante di cittadini con questi problemi che sarebbero quindi esclusi dal privilegio dell’utilizzo di questa risorsa. Dissalatori sì, dunque, ma soltanto nell’emergenza: non possono essere la soluzione”.
al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
In Triveneto ed Emilia-Romagna il progetto, ideato e promosso da Aspiag Service nel 2006, si espande e diventa digitale
330 i stituti scolastici di 127 Comuni, oltre 120.000 alunni formati, 350 eventi e 1640 ore di laboratorio organizzati: sono alcuni importanti numeri che descrivono l’attività de “Le Buone Abitudini”, il programma per l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita, avviato nel 2006 da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, nelle proprie regioni di riferimento. Un programma che, grazie alla collaborazione con il Consorzio Despar Italia e le società che ne fanno parte, da quest’anno si allarga su scala nazionale: il progetto, diventato una best practice in Triveneto ed Emilia-Romagna dove è stato avviato diciassette anni fa, è stato infatti esteso a tutte le 17 regioni italiane in cui il Consorzio e le sue società sono presenti.
Le Buone Abitudini è un programma innovativo nato con l’obiettivo di supportare scuole e famiglie, nel perseguire e raggiungere un concetto ampio di qualità della vita, con particolare attenzione ai temi della sana alimentazione, del movimento fisico e del rispetto per l’ambiente. Il programma
è stato studiato come un ciclo educativo completo per accompagnare insegnanti, alunni e famiglie lungo tutto il cammino della scuola primaria, dalla classe prima alla classe quinta. Nel dettaglio, il programma è strutturato in cinque percorsi di educazione alimentare curati e verificati in collaborazione con un team di specialisti e differenziati per ciascuna classe della scuola primaria. Attraverso una metodologia attiva di insegnamento, grazie alla quale i bambini possono approfondire e mettere in pratica quello che imparano con sperimentazioni pratiche e semplici azioni quotidiane, il percorso formativo permette così di sviluppare competenze e tematiche trasversali in linea con le indicazioni nazionali del MIUR.
Il progetto, volto da sempre a coltivare nei cinque anni di scuola primaria un seme speciale, fatto di curiosità, sensibilità ed esperienza, che germogliando possa aiutare i bambini a crescere in modo sano e consapevole, a partire dall’anno scolastico 2022/2023 ha cambiato pelle per rivolgersi verso una dimensione innovativa e digitale. Oggi, infatti, “Le Buone Abitudini” è un programma fru-
ibile interamente online attraverso una piattaforma gratuita (https://www.lebuoneabitudini.despar.it/piattaformascuola/) dedicata agli insegnanti della scuola primaria che possono registrarsi con facilità e usufruire di contenuti scientifici aggiornati e proposte interattive messi a disposizione come video, approfondimenti, materiali didattici digitali e stampabili, attività esperienziali in classe e in famiglia. I contenuti per gli insegnanti si integrano poi con un sistema digitale più ampio rivolto alle famiglie a cui vengono messi a disposizione contenuti e materiali sul sito del programma www.lebuoneabitudini.despar.it, oltre che sulla pagina Facebook e il canale YouTube de “Le Buone Abitu-
dini”, con ricette, consigli degli esperti e attività manuali da svolgere insieme ai bambini. Una vocazione al sociale è parte del DNA di Aspiag Service che ogni giorno si impegna per favorire un modello di sviluppo fondato sulla costruzione di relazioni e valore condiviso per le comunità in cui l’azienda si inserisce.
domande a Filippo Brocadello, membro del team LBA Medico, specialista in scienza dell’alimentazione e fitoterapeuta
Le Buone Abitudini è un ciclo educativo completo che si articola in cinque percorsi specifici per ciascuna classe della scuola primaria. Come sono state scelte le tematiche e quali sono le specificità del programma?
Le tematiche e le competenze sviluppate dal progetto sono trasversali e in linea con le Indicazioni Nazionali del MIUR. Attraverso la nuovissima piattaforma digitale, i nostri specialisti offrono agli insegnanti una formazione qualificata, attendibile e sempre aggiornata. Tutti i percorsi de Le Buone Abitudini si avvalgono della metodologia attiva , grazie a cui i bambini e le bambine diventano protagonisti, a scuola e a casa, approfondendo e mettendo in pratica ciò che imparano attraverso attività esperienziali e semplici azioni quotidiane.
La scuola ha un ruolo importante
nel diffondere corrette abitudini alimentari, ma altrettanto fondamentale è il ruolo della famiglia. In che modo questo programma rappresenta un ponte tra scuola e famiglia su un tema così importante?
Il nostro ciclo educativo si fonda sulla relazione tra società, scuola e famiglia e permette a insegnanti e genitori di lavorare fianco a fianco attraverso la nostra piattaforma e non solo. In tutti i percorsi è prevista la restituzione a casa dei contenuti appresi a scuola, attraverso attività, esperienze e video da visionare in famiglia. Grazie ai nostri canali on-line, inoltre, è possibile fare rete, condividere il lavoro svolto, i consigli degli esperti, approfondimenti, ricette, eventi e tanto altro.
Quali sono gli errori più comuni che si commettono rispetto all’alimentazione di bambini e ragazzi? Può dar-
ci qualche consiglio pratico su come educarli a stili di vita salutari e a un’alimentazione equilibrata?
Uno degli errori più comuni è senz’altro l’eccessivo ricorso (anche più che quotidiano) a merendine, snack, bibite e succhi di frutta, che anziché essere consumati una volta ogni tanto, per esempio nelle occasioni come feste e compleanni, entrano nella dieta di tutti i giorni come fossero indispensabili, andando così a confondere ciò che rientra in un concetto di alimentazione equilibrata rispetto a quello di eccezione. Il consiglio più utile è certamente la coerenza . I più piccoli, infatti, oltre a seguire quanto viene scelto per loro in famiglia, imparano principalmente osservando i comportamenti degli adulti di riferimento, che fungono da esempio fondamentale nell’indirizzare le loro scelte.
sana alimentazione e stili di vita salutari nelle scuole primarieFilippo Brocadello, membro del team LBA, medico specialista in scienza dell'alimentazione e fitoterapeuta
Il mondo scientifico esprime per lo più una posizione a favore del cibo coltivato in laboratorio
Cibo coltivato in laboratorio, quello che nel linguaggio comune è stato impropriamente chiamato “sintetico”, una nuova frontiera che spacca l’opinione pubblica e fa registrare anche tra gli esperti e addetti ai lavori posizioni contrastanti che si dividono tra favorevoli e contrari.
Una questione aperta dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat.
Attualmente la carne sintetica è un prodotto che non è ancora entrato nel mercato europeo. Qualora l’Autorità europea sulla Sicurezza alimentare (EFSA) dovesse approvare la sicurezza della carne coltivata, questa potrà entrare nel mercato europeo e potrà essere acquistata.
Prosegue alla pag. seguente
Tra i contrari si colloca il senatore
Luca De Carlo, presidente della commissione industria, commercio turismo agricoltura e produzione agroalimentare, che ha esultato, lo scorso 29 marzo, per l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, che vieta la produzione, l’importazione e la vendita di alimenti “sintetici” in Italia.
“È una grande vittoria per l’intero comparto agroalimentare italianoha dichiarato il senatore, - l’Italia è la prima nazione al mondo che ha dimostrato il coraggio di fermare questa deriva con provvedimenti concreti e lo ha fatto anche con uno strumento chiaro e snello, composto da soli sei articoli”.
Anche Coldiretti si è mobilitata contro il cibo sintetico raccogliendo in tutta Italia mezzo milione di firme a supporto della nuova normativa.
La petizione ha ricevuto l’adesione anche di ministri, sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei, governatori, sindaci, personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e anche numerosi vescovi.
“Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat, il rischio è una diffusione an-
In Italia l’approvazione, lo scorso 29 marzo, in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, ha ulteriormente contribuito ad esacerbare il dibattito.
Ma cos’è la carne coltivata?
che nell’Unione Europea dove già quest’anno – denuncia la Coldirettipotrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce ed al latte mettendo a rischio la naturalità degli alimenti più presenti nella dieta”.
“La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali –osserva il presidente Ettore Prandini, contestando le motivazioni dei sostenitori del cibo coltivato in laboratorio - non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.
Coldiretti Veneto, inoltre, mette in risalto come produzioni da primato siano messe a rischio.
“Rispetto al mercato nazionale, - si sottolinea - il Veneto vanta numeri da leader, concentrando oltre il 40% degli allevamenti avicoli. A questi si aggiungono il 15% del settore bovino e il 10% di quello suino, tanto che la regione è quarta per valore aggiunto in agricoltura con oltre 3 miliardi di euro, grazie anche alle sue 95 certificazioni di origine fra Dop e Igp. Primati che, secondo Coldiretti, in prospettiva rischiano di essere però insidiati dalla decisione della Fda”.
“È un tipo di carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali” si legge nelle pagine del sito della Fondazione Umberto Veronesi, che già nel 2019 si era espressa a favore di queste tecniche attraverso la pubblicazione di un documento di Roberto Defez, dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Napoli e membro del comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi, intitolato “Dagli allevamenti intensivi all’agricoltura cellulare”.
“Attualmente - si legge - la carne coltivata è un prodotto che nasce a partire da cellule animali che vengono prelevate tramite una biopsia e fatte crescere su un terreno ricco di nutrienti. Dal punto di vista della sicurezza alimentare - è la posizione della Fondazione Veronesi - il consumo di carne coltivata non presenta un rischio per la salute umana. In Unione Europea la carne coltivata è considerata un novel food e quindi deve sottostare a stretti controlli e normative che regolamentano l’introduzione di questi alimenti sul nostro mercato”.
Insomma, il dilemma è naturale contro sintetico. Ma di naturale ormai nella produzione attuale di carne c’è ben poco, è l’osservazione che si legge nelle pagine del sito la Fondazione Veronesi, senza considerare i problemi che derivano dalla gestione del mantenimento degli allevamenti attuali, di tipo etico, ambientale e di salute “se pensiamo alla possibilità di diffusione di zoonosi e alla responsabilità rispetto all’antibiotico resistenza”. Chi sostenendo la necessità di trovare perciò delle alternative al consumo di carne la Fondazione veronese ritiene che la carne coltivata sia una delle più valide. “Dal punto di vista nutrizionalesi afferma - non sono presenti degli aspetti negativi da considerare. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, crescendo in un ambiente controllato si riduce il rischio di malattie di origine animale e non c’è la necessità di impiegare antibiotici. Diventa inoltre possibile confezionare un alimento in un unico luogo evitando contaminazioni
esterne”. Non mancano gli aspetti negativi che riguardano invece il punto di vista etico. “Una prima riflessione - si prosegue - riguarda il benessere animale: a oggi viene utilizzato il siero fetale bovino, sottoprodotto industriale della carne come ingrediente fondamentale del terreno di coltura per le cellule Tuttavia sono attualmente in sviluppo alternative che prevedono l’utilizzo di prodotti vegetali”. Del cosiddetto “cibo sintetico” “ci si sta preoccupando troppo presto” e “si è arrivati a definire delle regole quando mancano ancora elementi per decidere”, rileva da parte sua il genetista Michele Morgante, dell’Università di Udine e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. “L’agricoltura cellulare nasce per rispondere al problema della sostenibilità della produzione animale, molto impattante su ambiente”, ha osservato.
“La prima condizione perché l’agricoltura cellulare si diffonda è che riesca a garantire una produzione sostenibile dal punto di vita ambientale ed economico: entrambe - ha rilevato - dipenderanno dalla disponibilità di fonti energetiche a basso impatto ambientale. Solo in quel caso diventerà più sostenibile rispetto all’allevamento animale tradizionale, ma ancora è tutto da verificare”.
Il mondo scientifico, tuttavia, si esprime per lo più a favore del cibo sintetico.
“Non ci sono, a priori, - osserva ancora Morgante - motivi per cui prodotti da colture cellulari potrebbero presentare rischi diversi rispetto a quelli da allevamento tradizionale. Al contrario, ci sono molte ragioni per dire che le carni coltivate sono più sicure in quanto non contengono ormoni né antibiotici, non c’è il rischio di contaminazione da parte di organismi patogeni. La coltivazione avviene infatti in un ambiente sterile e controllato”.
Anche l’immunologa Antonella Viola, sostiene che la “carne sintetica” può produrre “solo vantaggi per uomo e animali” e critica la posizione dell’Italia che esclude il nostro paese “dall’alimentazione del futuro”.
Per l’immunologa, gli allevamenti intensivi, oltre che poter costituire un problema etico, “sono un pericolo per la salute dell’umanità intera” perché “rappresentano un enorme rischio di zoonosi”. Al contrario, a suo avviso, “la carne prodotta in laboratorio è più salubre: niente microbi o antibiotici”.
La patologia delle donne. In Italia sono 3 milioni che ne soffrono, soprattutto in età fertile
Si verifica quando l’endometrio, il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero, si forma e cresce in una zona anomala. Provoca disturbi importanti ma spesso viene diagnosticata tardi
Nel mondo 150 milioni di donne, di cui 3 milioni in Italia, soffrono di endometriosi, una patologia che si manifesta in età fertile, con un picco di casi nella fascia tra 25 e 35 anni. Ma cos’è l’endometriosi? Si verifica quando l’endometrio, il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero, si forma e cresce in una zona anomala, e può causare infiammazioni, dolore e altri disturbi invalidanti. L’endometriosi può manifestarsi attraverso diversi sintomi: dolore mestruale, dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, disturbi intestinali, disturbi gastrointestinali e urologici, infiammazioni, aderenze, cisti e noduli.
Una pronta diagnosi e un trattamento tempestivo possono migliorare la qualità della vita e prevenire l’infertilità, che, insieme alla difficoltà di concepire, interessa il 30-50% delle donne.
La Regione ha realizzato, nell’ambito del Piano regionale di prevenzione del Veneto, un documento, divulgato nelle pagine Facebook di tutte le Ulss regionali nel mese di marzo dedicato alla prevenzione, nel quale si chiariscono alcuni aspetti di questa patologia.
“Le cause dell’endometriosi - si legge nel documento - non sono ancora del tutto note. Una delle ipotesi principali è la cosiddetta “teoria della mestruazione retrograda”. Se-
condo quest’ipotesi, a causare la formazione e crescita dell’endometrio all’esterno dell’utero sarebbe il passaggio, causato dalle contrazioni dell’utero durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero alle tube e da queste in addome, con conseguente impianto sul peritoneo, sulla superficie degli organi pelvici e, raramente, su altre sedi”.
Questa teoria non ne esclude altre, tanto che sono stati diagnosticati anche rarissimi casi nel sesso maschile.
Ci sono anche alcuni fattori che predispongono allo sviluppo di questa patologia, tra cui le caratteristiche istologiche del tessuto responsabile della malattia che è caratterizzato da un’alta capacità di “adesività” che gli consente di aderire alle strutture esterne
all’utero.
Altri fattori sono la stimolazione ormonale; le alterazioni del sistema immunitario che permettono l’impianto del tessuto endometriosico, creando successivamente uno stato infiammatorio cronico; la genetica e familiarità: le donne con una madre o una sorella affette da endometriosi hanno un rischio 7 volte maggiore di sviluppare la malattia.
“L’endometriosi - prosegue il documentopuò comparire già alla prima mestruazione e perdurare fino alla menopausa. Il picco di casi si verifica tra i 25 e 35 anni, ma la patologia può comparire anche in più giovane età.
Sebbene sia considerata una malattia dell’età riproduttiva, raramente sono descritti casi anche in postmenopausa, specie in donne che stanno assumendo trattamenti ormonali sostitutivi.
L’endometriosi è una malattia difficile da diagnosticare, perché i sintomi possono essere generici o in alcuni casi assenti. Questo causa spesso un ritardo nella diagnosi della malattia di 7 anni, con gravi ripercussioni psicologiche sulla donna.
Se si sospetta di avere alcuni sintomi riconducibili all’endometriosi è importante parlarne con il proprio medico di famiglia, che considererà una visita da un ginecologo per
una valutazione specialistica di approfondimento. È molto importante sin dalla più giovane età non sottovalutare e non tacere sintomi che possono essere associati all’endometriosi.
L’endometriosi può influire sui livelli di attenzione, causare stanchezza persistente o non riconducibile ad altre cause, ridurre il rendimento scolastico e le prestazioni fisicosportive.
Il dolore pelvico cronico a lungo andare ha un impatto negativo sulla vita, potendo causare patologie psichiatriche come depressione, alterazione della vita sociale e sessuale con possibili ripercussioni negative sul benessere della coppia, oltre che disabilità fisica con conseguenze negative anche sul lavoro.
Esistono dei trattamenti per l’endometriosi, che variano a seconda della gravità della condizione clinica riportata dalla paziente e
alle sue specifiche esigenze, e possono essere di tipo farmacologico o chirurgico. La cura dev’essere personalizzata e prescritta dal proprio medico curante.
L’assunzione di alcuni cibi può essere d’aiuto in quanto intervengono nel ridurre l’infiammazione: alimenti naturalmente ricchi di acidi grassi essenziali omega 3 (frutta secca, semi di lino, di chia, di zucca, salmone, pesce azzurro di piccola taglia, avocado); alimenti ricchi di fibre: frutta, verdure, legumi, cereali integrali.
Può essere utile anche l’uso di integratori di omega 3 e 6, vitamina D, C, la cui assunzione deve avvenire su prescrizione del medico curante.
Sono invece sconsigliati carboidrati raffinati, latticini, carne rossa specie se processata, grassi saturi, caffeina, cibi fritti, alcool, soia, avena, aloe, segale.
I risultati di un recente studio. Un team internazionale di ricercatori anche
Ricercatori dell’Università di Padova nel team internazionale di ricerca che ha individuato specifici stimolanti capaci di limitare il danno causato da infarto cardiaco e migliorare il benessere nel lungo tempo. Una proteina capace di limitare il danno causato da infarto cardiaco e, nel lungo tempo, migliorare il benessere. È il risultato di uno studio, β3AR-dependent brainderived neurotrophic factor (BDNF) generation limits chronic post-ischemic heart failure, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Circulation Research” e condotto da un team internazionale di cui fanno parte anche ricercatori dell’Università di Padova.
La proteina in questione è il brain-derived neurotrophic factor (BDNF) conosciuta perché garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello. Di recente, però, si è visto che il BDNF è molto importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del cuore. Infatti, eliminando le strutture che lo legano sulla membrana delle cellule cardiache, i cosiddetti recettori TrkB, si nota una riduzione sia della contrazione sia del rilasciamento del muscolo cardiaco. Meno chiaro è il ruolo svolto dal BDNF/TrkB nel contesto dell’infarto del miocardio, ovvero della disfunzione del ventricolo sinistro dopo un arresto di flusso in una delle arterie che fanno arrivare sangue alle cellule cardiache.
Il recente studio ha evidenziato come la quantità di BDNF prodotta dalle cellule cardiache in risposta ad un infarto sia inizialmente alta ma poi cali nelle settimane successive in coincidenza con la riduzione della capacità del cuore di contrarsi efficacemente. In alcune cellule del cervello, il BDNF è prodotto attraverso la stimolazione di alcune strutture presenti sulla membrana dei neuroni, i cosiddetti recettori βadrenergici (βAR). Questi recettori sono fondamentali per la funzione cardiaca; infatti, vengono stimolati per far aumentare il lavoro fatto dal cuore tutte volte che ci siano condizioni di stress, sia “fisiologico”, come l’esercizio fisico, sia patologico,
come, ad esempio, durante ipertensione arteriosa o altre malattie cardiovascolari.
In genere, quando una malattia cardiaca è ormai pienamente manifesta il numero o la funzionalità dei βAR recettori cala drammaticamente.
Sulla base di questa evidenza, i ricercatori si sono chiesti se la stimolazione dei βAR recettori fosse responsabile della produzione di BDNF da parte delle cellule che compongono il muscolo cardiaco, spiegando così la scarsa produzione di questa proteina nel cuore infartuato che ha perso forza di contrazione. Poi, se fosse possibile trovare altre possibilità per riportare la produzione di BDNF da parte delle cellule cardiache in un ambito di normalità. In particolare, gli studiosi hanno preso in considerazione la possibilità che, stimolando direttamente i recettori TrkB che sono sulla superficie delle cellule cardiache, si possa indurre la produzione di BDNF in queste stesse cellule e, così facendo, far aumentare la loro sopravvivenza e capacità di fare lavoro anche dopo un infarto cardiaco.
“Abbiamo scoperto che, alcune settimane dopo l’infarto, i cuori di topi normali mostravano una drammatica riduzione della sopravvivenza delle cellule responsabili della contrazione cardiaca - spiega il professor Nazareno Paolocci, docente
Il brain-derived neurotrophic factor (BDNF), che garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello, è importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del muscolo del miocardio.
La sua stimolazione migliorerebbe la funzionalità cardiaca negli infartuati
del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e co-autore dello studio -, e che questo danno era fortemente aggravato nei topi il cui cuore era stato reso incapace di produrre BDNF al suo interno, attraverso delle manipolazioni genetiche. In una fase successiva dello studio, abbiamo somministrato sostanze chimiche capaci di stimolare sia i recettori TrkB sia i recettori βAR3, una variante dei recettori βAR che ha funzione di protezione contro l’infarto a livello sperimentale. In entrambi i casi, questi agenti hanno migliorato la funzione cardiaca dei topi infartuati, anche a distanza di tempo dall’iniziale infarto. Da notare che sia l’uno sia l’altro farmaco aumentavano il contenuto cardiaco di BDNF. La protezione offerta da questi agenti chimici era, invece, quasi del tutto scomparsa o molto attenuata nei topi, il cui cuore è incapace di produrre BDNF all’interno delle sue stesse cellule”.
I ricercatori hanno inoltre evidenziato che le azioni benefiche del BDNF prodotto dalle cellule cardiache attraverso questi stimolanti specifici non era limitato soltanto alle cellule cardiache che si contraggono (e che quindi producono lavoro cardiaco) ma anche a quelle cellule nervose e ai vasi che raggiungono il cuore: le prime controllano/ propagano l’impulso elettrico al suo interno, le altre lo riforniscono di sangue.
“Una prima conclusione di questo studio è che questa proteina, il BDNF, ha la capacità di aumentare il “benessere”, ovvero limitare il danno dell’infarto cardiaco, a diversi livelli, cioè all’interno e all’esterno delle cellule del cuore - conclude il professor Paolocci -. Un’altra importante implicazione è che noi disponiamo di particolari sostanze chimiche capaci di stimolare strutture specifiche presenti sulla superficie delle cellule cardiache possono aumentare la produzione “interna” di BDNF che, se lasciata a sé stante, diminuirebbe col passare del tempo nel cuore infartuato, portandolo ad una cronica inadeguata
capacità di contrarsi”.
La mortalità dopo infarto è diminuita molto negli ultimi decenni, grazie a diversi trattamenti, farmacologici e non. Per contro, rimane alto il numero di pazienti che sviluppano una
insufficienza di contrazione cardiaca a distanza di tempo dopo l’infarto iniziale. Questa insufficienza cardiaca cronica limita molto la capacità dei pazienti di svolgere anche le più comuni attività di tutti i giorni, quindi la loro qualità di vita. Purtroppo, al momento, non ci sono medicamenti o procedure che possano migliorare sensibilmente questo stato di insufficienza cronica. I dati sperimentali presentati in questo studio aprono una nuova possibilità per combattere questa condizione che rimane tra le più invalidanti e costose dal punto di vista economico, e la cui frequenza continua a crescere pressoché ovunque nel mondo.
Il Centro donatori midollo osseo di Treviso, afferente all’Unità operativa Medicina trasfusionale a valenza provinciale, diretta dalla dottoressa Arianna Veronesi, ha ricevuto dal Registro nazionale donatori midollo osseo il diploma come “Centro donatori che ha gestito il maggior numero di donazioni per l’estero nel 2022”.
Il Centro fa parte della rete nazionale per donazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE) da non familiare con responsabilità di iscrizione dei donatori volontari ed esecuzione delle indagini genetiche sugli stessi per valutare la compatibilità con i pazienti in attesa di trapianto.
“Il riconoscimento ricevutospiega la dr.ssa Arianna Veronesi - fa seguito agli ottimi risultati di attività trapiantologica del laboratorio che utilizza metodiche all’avanguardia come la Next Generation Sequencing per tipizzazione del corredo genetico del donatore. Gli “indicatori di performance” confermando i brillanti risultati, rappresentano il “biglietto da visita” del nostro
Centro donatori ai Centri Trapianto Esteri poiché danno l’indicazione del livello qualitativo delle prestazioni erogate. Il profilo degli indicatori comprende, tra gli altri, il tempo di esecuzione delle indagini genetiche di compatibilità e la percentuale di donatori disponibili alla donazione.
Il fattore tempo intercorso tra l’avvio della ricerca del donatore compatibile e l’esecuzione del trapianto, infatti, è cruciale per la sopravvivenza del paziente”.
Nel 2022 hanno donato cellule staminali emopoietiche 14 persone, di cui 6 a favore di altrettanti pazienti esteri (circa il 43%). Dal 2016 al 2022, inoltre, il Centro di Treviso ha gestito un numero significativamente crescente di nuovi donatori iscritti passando da 400 a 1047.
“Alla dott.ssa Veronesi e alla sua équipe va il mio più sentito ringraziamento per l’attività svolta, che ci è valsa un importante riconoscimento a livello nazionale di cui siamo particolarmente orgogliosi” è il commento del direttore generale, Francesco Benazzi.
Donazioni per l’estero, il primato del Centro donatori midollo osseo del Ca’ Foncello di TrevisoIl professor Nazareno Paolocci L’équipe laboratorio istocompatibilità Medicina Trasfusionale
Un contorno fresco e saporito tipico della cucina romana. Un piatto molto gustoso, che si presta a essere servito anche come antipasto, accompagnato con pane tostato e della burrata fresca.
Ingredienti: 600 g di puntarelle; 4 acciughe sottosale; 1 spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe
Preparazione: Per preparare l’insalata di puntarelle, pulite i cespi e separate le puntarelle dalle foglie esterne. Mettetele a bagno per circa un’ora in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Tagliatele a striscioline e mettetele in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Trascorso il tempo di riposo sgocciolatele dall’acqua e fatele scolare perfettamente mentre preparate la salsa d’acciughe Diliscate e dissalate le acciughe e tagliatele a pezzetti. Mescolatele con aglio, olio e aceto per ottenere una salsa. Condite le puntarelle con la salsa d’acciughe, pepe fresco e servite.
Un primo piatto dai sapori molto delicati. Un’idea semplice e al contempo raffinata per preparare un risotto cremoso e originale.
Ingredienti: 320 g di riso Arborio; 400 g di finocchi; 12 capesante; 1 litro di brodo vegetale; 1/2 porro; olio extravergine di oliva
Preparazione: Rimuovete la parte esterna e fibrosa dei finocchi e affettare il bulbo molto sottile con una mandolina, tenendolo da parte. Successivamente, occupatevi delle capesante, staccando il muscolo la parte bianca e rimuovendo le parti scure, quindi tenetele da parte. In una casseruola, scaldate tre cucchiai di olio e insaporite il porro finemente tritato, quindi aggiungete le fettine di finocchi e cuocete fino a doratura. Togliete i finocchi e metteteli da parte in una ciotola. Nella stessa casseruola, tostate il riso fino a quando assume una bella tinta dorata e iniziate la cottura, versando gradualmente il brodo. Scottate le capesante in una padella fino a formare una crosticina croccante. Poco prima della mantecatura, unite al risotto i finocchi saltati con i porri e mescolate bene per insaporire il riso.
Un dolce semplice, ideale per una golosa merenda. Accompagnate la torta con una pallina di gelato alla vaniglia o della crema inglese e diventerà per un dessert completo e goloso.
Ingredienti: 450 g di fragole; 2 uova; 160 g di zucchero; 1 limone; 60 g di burro; 150 g di farina 00; 1 bustina di lievito
Preparazione: Con una frusta elettrica montate le uova, lo zucchero e la scorza grattugiata di un limone, fino ad ottenere una miscela chiara e spumosa. Aggiungete il burro fuso, amalgamandolo bene. Unite la farina setacciata insieme al lievito e lavorate con la frusta fino a ottenere un impasto liscio. Aggiungete metà delle fragole, precedentemente tagliate a pezzi, e incorporatele all’impasto. Versate l’impasto in uno stampo a cerniera di 24 cm di diametro, imburrato e infarinato. Disponete le fragole rimaste lungo i bordi e sulla superficie della torta, senza farle affondare nell’impasto, e spolverate con un cucchiaio di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 40-45 minuti. Dopo la cottura, lasciate raffreddare la torta per una decina di minuti.
Con aprile si entra ufficialmente nella stagione primaverile. Grazie alle primizie di stagione che la natura ci offre, si possono realizzare diverse ricette sane e gustose
ARIETE
Avete deciso di stare bene e per questo vi siete concentrati soprattutto sulla vostra mente. È tempo di abbandonare le cattive abitudini e incentivare le buone pratiche
Vi concedete più distrazioni del solito e prediligete il tempo libero agli impegni quotidiani. Fermatevi un attimo a riorganizzare le vostre giornate cercando un giusto equilibrio tra piacere e dovere
TORO SCORPIONE
Avete accumulato un bagaglio di esperienze tali che vi consentono a questo punto di far decollare tutti i vostri programmi. Siate sicuri e sereni, le risposte sono dentro di voi
Con l’arrivo della primavera vi siete dati dei nuovi obiettivi. Si tratta ora di organizzarvi per valorizzare al meglio le vostre risorse. Concentratevi, non mancherete di centrare il bersaglio
Siete al top della vostra forma fisica e mentale. Avete voglia di frequentare i vostri amici, stare in compagnia e allargare la vostra schiera di conoscenze per condividere esperienze e momenti di evasione
Vi sentite molto operosi e per questo avete deciso di dedicarvi alle vostre attività con grande impegno per costruire le basi solide di un futuro progetto che da tempo avete intenzione di realizzare
GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA Oroscopo
Avete giornate ricche di impegni eppure sentite il bisogno di dedicarvi ai vostri affetti e ai sentimenti che talvolta vi distrarranno dalle incombenze quotidiane. Concedetevi qualche pausa piacevole
Avete tirato un po’ troppo la corda fin qui. È tempo di fermarsi e fare dei bilanci, selezionando ciò che realmente merita impegno da ciò che può momentaneamente essere messo da parte
ACQUARIO CAPRICORNO
Avete bisogno di grandi cambiamenti e voglia di iniziare nuove esperienze. Vi sentite intraprendenti e sicuri ma fermatevi un attimo per mettere ordine tra le vostre priorità
È un periodo ricco di sorprese e di risposte, anche inaspettate, alle vostre attese. Dovete comunque pensare più a voi e programmando con maggiore precisione le vostre giornate
Dovete fare un po’ di ordine dentro di voi e aprirvi alle persone che vi sono più vicine per ritrovare slancio ed equilibrio e ripartire con rinnovate motivazioni verso nuovi traguardi