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on-line:
del Conselvano
APRILE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.63
Regione
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Concorsi a Premi
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“Vogliamo un Prato verde, salviamo la nostra storia” L’appello degli Amici del Prà sostenuto da un migliaio di firme, confronto servizio a pag 6 acceso con l’amministrazione sul progetto del nuovo edificio
LA MOBILITAZIONE
Rimborsi Busitalia class action e azione politica CONSELVE, LA POLEMICA
Lavori “infiniti” alla Tommaseo, botta e risposta CONSELVE, SANITÀ
Addio alla Rsa in ospedale dopo 42 anni di servizio BAGNOLI, LO STUDIO
Giovani e Covid a caccia di idee per la coesione CARTURA VERSO IL VOTO
Due i gruppi al lavoro in vista delle elezioni d’autunno PIANO DI RIPRESA
Il Veneto alza la voce, Calzavara: “Rivendico il ruolo della Regione
La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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ntere categorie produttive stanno vivendo la loro seconda primavera di restrizioni. Aziende, imprenditori e lavoratori che attendono solo di poter ripartire, molti dopo un anno di stop forzato. Ci sono i mondi della ristorazione, degli eventi, i lavoratori dello spettacolo e della moda, delle palestre e delle piscine. Una schiera alla quale sono stati chiesti sacrifici immani, a fronte di aiuti risicati. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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La forza di rialzarsi Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Rimborsi bus “le famiglie attendono” C
lass action da parte di un gruppo di genitori conselvano sugli abbonamenti al servizio di trasporto pubblico che le famiglie avevano già pagato nella primavera del 2020 e che sono rimasti inutilizzati per la chiusura delle scuole e la riduzione dei trasporti causate dal Covid. Mentre i cittadini si organizzano con azioni legali il tema è ancora sul tavolo in attesa di una soluzione. “Ora più che mai, che le scuole tornano a riaprirsi anche per le superiori, è necessario che le famiglie abbiano una risposta”. Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, conosce molto bene la vicenda per essere stata consigliera provinciale con delega ai trasporti proprio nella primavera del 2020. “Da subito abbiamo chiesto che gli abbonamenti già pagati ma di cui i ragazzi non avevano potuto usufruire venissero recuperati dalle famiglie – spiega – e in effetti così è stato, visto che la prima soluzione trovata è stata quella di accordare una proroga degli abbonamenti e voucher. Poi però in autunno l’anno scolastico ha ripreso a singhiozzo con lunghi periodi di didattica a distanza e gli abbonamenti prorogati sono diventati inutilizzabili. Ora è necessario che le famiglie abbiano chiarezza su questo punto – dice ancora Elisa Venturini – perché con la prospettiva concreta che le lezioni in presenza riprendano, sarebbe utile poter usare finalmente questi abbonamenti. Ricordiamo che in questo periodo così complicato, è giusto aiutare le famiglie; un aiuto concreto può già essere quello di permettere ai ragazzi di usare gli abbonamenti già pagati, in modo da sgravare di questa spesa le famiglie. Serve che lo Stato intervenga con una norma che dia la copertura per rendere utilizzabili gli abbonamenti e voucher già pagati e nella Conferenza StatoRegioni deve essere sollecitata la questione”.
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Class action popolare, intanto Elisa Venturini chiede provvedimenti
del Conselvano
È un periodico formato da 20 edizioni locali mensilmente recapitato a 373.576 famiglie del Veneto.
Srl
Questa edizione raggiunge le zone di Conselve, Tribano, Cartura, Bovolenta, Due Carrare e Bagnoli di Sopra per un numero complessivo di 10.089 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Mentre la campagna vaccinale prosegue a strattoni, tra continui stop and go, promesse e dubbi, allarmi e annunci, in questo primo quadrimestre del 2021 molti, moltissimi lavoratori e imprenditori sono stati costretti a rimanere alla finestra, a chiudere, a fermarsi ancora, oppure a non ripartire per nulla, come chi è bloccato ormai da più di un anno. Hanno dovuto misurarsi con i bilanci da far quadrare in ogni caso, con i posti di lavoro da salvaguardare, la necessità di programmare un futuro che ancora deve concretizzarsi ma che va comunque programmato. A loro è stato chiesto, per lunghi, lunghissimi mesi, di resistere. Di attende. Di sperare. Finora non hanno certezze, se non quella dei sacrifici affrontati dall’inizio della pandemia. Gli aiuti - chiamiamoli pure ristori o sostegni, poco cambia - si sono rivelati, fino a questo momento un debole rimedio, per molti una vera e propria delusione. C’è chi è sceso in piazza, chi ha aperto per protesta, chi ha chiesto a gran voce di non continuare ad essere dimenticato. Qualcuno ha dovuto anche gettare la spugna. “Fateci lavorare”, è il coro che si alza unanime nella certezza di poter avere tutte le carte in regola e le potenzialità per garantire una riapertura in sicurezza, nell’affrontare una stagione che ci porterà fuori dall’emergenza. Ciò che non è mai venuto meno, in questi mesi, è stata la forza d’animo, la tensione che precede lo scatto, accompagnata dalla creatività e dall’inventiva. Ci sono negozi e attività che anche durante il periodo di chiusura hanno trovato il modo di mantenere il contatto con i propri clienti attraverso incontri on line o eventi social, oppure palestre che hanno reinventato la loro programmazione all’aperto, realtà sportive che hanno trovato forme alternative di allenamento, promotori di eventi che non hanno mai spezzato il filo che li unisce al loro pubblico. Esempi, storie di tenacia e forza d’animo, di idee e di coraggio, che cerchiamo di raccontare anche da queste pagine e sui nostri canali web. Un ringraziamento è doveroso a chi continua a resistere ed è pronto a ripartire.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’8 aprile 2021
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Conselve
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Il dibattito. Dopo la presentazione delle firme da parte del comitato Amici del Prà
“Più verde e meno cemento in Prato un patrimonio da salvaguardare” M
ille firme per ribadire che il Prato Comunale non si tocca e che va fatto rispettare il vincolo paesaggistico riconosciuto da lontano 1972. Tante sono le adesioni alla petizione promossa dal gruppo “Amici del Prà”,e inviata anche alla Soprintendenza del Veneto. La sottoscrizione, consegnata in municipio, è stata richiamata anche in occasione dell’incontro che i rappresentanti del comitato hanno avuto con l’assessore all’ambiente Anita Magagna. Un faccia a faccia piuttosto intenso, nel quale i rappresentanti dei cittadini hanno anche ribadito il no al progetto di costruzione della nuova area ricreativa al posto dell’attuale bar, che sarà demolito per far spazio ad una struttura più grande, pre-
“Durante l’incontro in municipio non abbiamo ottenuto le risposte che ci aspettavamo, vogliamo far valere le richieste dei nostri cittadini” sentata qualche mese fa dall’amministrazione comunale. “Non possiamo prescindere dal valore di queste mille firme - sottolinea Marina Pavanello, portavoce degli Amici del Prà dalle quali emerge con evidenza la contrarietà a nuove costruzioni di cubatura maggiore. Ma gli amministratori hanno lodato il progetto, le caratteristiche dell’edificio e la possibilità di avere un nuovo spazio, richiesto dalle associazioni conselvane. Abbiamo fatto presente che, a parte le as-
sociazioni sportive, Conselve non conta molte associazioni culturali che necessitino di sale conferenze, sale mostre e cucine professionali. Delle alternative di spazi per le associazioni da noi proposte, però, non si vuol parlare. In sostanza del pensiero del migliaio di cittadini, che si sono premurati di andare a firmare la petizione, non si intende tener conto. Pare che ci siano opinioni che valgono più di altre”. Durante l’incontro i rappresentanti del gruppo hanno chiesto anche di conoscere l’esito delle perizie sulle alberature del parco e se ci sono progetti per i futuri impianti, necessari per legge. “Ci è stato detto che verrà abbattuto il filare di pioppi cipressini che costeggia il viale dal lato confinante con l’ospedale, - aggiunge Pavanello - perché diversi sono a rischio cedimento, come confermato da perizia tecnico strumentale. Alla nostra richiesta di progettazione di reimpianto però è stato risposto che con il tempo saranno sostituiti. Di una progettazione ad ampio respiro per la sistemazione generale del parco non si vuol parlare, così come dell’installazione di attrezzature per il percorso vita”. Gli Amici del Prà ricordano che l’aver raggiunto mille firme in poche settimane dimostra come i conselvani tengano al loro storico Prato, “che molti altri paesi ci invidiano e che noi trascuriamo. L’iniziativa non si ferma qui e continueremo proporre nuove idee e strategie per la tutela del parco come verde pubblico, un luogo storico e di pregio, che dà lustro ed attrattiva a Conselve”. Nicola Stievano
A fianco, i rappresentanti degli Amici del Prà in occasione della consegna delle firme
Commosso addio a Giorgio Ghirello, alfiere della legalità Commozione e cordoglio a Conselve per l’improvvisa scomparsa di Giorgio Ghirello, 55 anni, imprenditore molto conosciuto anche per le tante iniziative di sensibilizzazione sulla lotta alla criminalità e alle mafie a favore di una autentica cultura della legalità. Ghirello, titolare dell’impresa di onoranze funebri “Bertoli”, è stato colto da un malore mentre stava lavorando nel suo ufficio. Unanime e sentito il cordoglio a Conselve e non solo per l’improvvisa perdita. Nato in Inghilterra, dove i genitori lavoravano alle dipendenze della Casa Reale, Ghirello si è laureato in anestesia e rianimazione nel Regno Unito. Tornato in Italia nel 2000 ha rilevato l’impresa funebre “Bertoli” e nel frattempo ha avviato un’intensa attività culturale con l’associazione “Patti Chiari” per la sensibilizzazione sulla lotta
alla criminalità organizzata e a tutte le mafie. Amico di magistrati e di importanti personalità, per anni ha tenuto numerose conferenze e seguiti incontri nelle scuole. Ha pubblicato anche il libro “Uomini e non eroi” dedicato appunto a chi è in prima linea nella lotta alla mafia. Numerosi e commossi i messaggi di cordoglio da parte dei tantissimi amici, dei sindaci del territorio e di tutti coloro che in questi anni hanno avuto la possibilità di conoscere Ghirello, professionista eclettico e sempre aperto al confronto e al dialogo. Toccanti le testimonianze degli amici durante l’ultimo saluto in Duomo a Conselve. Anche il vescovo di Padova Claudio Cipolla, con il quale Ghirello aveva allacciato una sincera amicizia, ha voluto inviare un messaggio di affetto e vicinanza.
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Conselve
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Il caso. Nuovo appello del dirigente scolastico al Comune
Lavori alla Tommaseo “c’è ancora tanto da fare” L
avori alla scuola media “Tommaseo”, c’è ancora maretta fra la dirigenza dell’istituto comprensivo conselvano e l’amministrazione comunale sulla chiusura del cantiere che per due anni ha monopolizzato l’attenzione e il dibattito politico. L’intervento da 700 mila euro ha permesso di adeguare l’edificio dal punto di vista antisismico ma non sono mancate le polemiche prima per i forti ritardi dell’opera e ora per lo stato in cui si trovano alcuni locali dell’istituto. Il dirigente scolastico Massimo Bertazzo in una sua comunicazione all’amministrazione comunale, inviata per conoscenza anche ai consiglieri comunali e al consiglio d’istituto, oltre a chiedere l’invio di tutta la documentazione che confermi la chiusura formale del cantiere, aggiunge che “non risultano non ancora correttamente ripristinate alcune opere all’interno dell’immobile, come da documentazione fotografica di allegata, e per le quali si richiede la sistemazione prima possibile al fine di rendere utilizzabile l’immobile in sicu-
rezza”. Le foto si riferiscono alla necessità di mettere mano ad alcuni servizi igienici, alle porte, ad una tapparella pericolante, alla sistemazione di materiale rimasto nelle stanze e alla manutenzione necessaria su alcuni punti. Inoltre l’allarme al plesso sud non funziona e le porte della palestra si aprono con una leggera pressione. “Le scuole sono un bene dei cittadini - osserva il dirigente e ogni adeguamento e miglioramento va
a vantaggio di tutti. L’edificio non è stato pulito con macchinari industriali come più volte richiesto, non è possibile sistemare l’arredamento. Continuano così non sappiamo se per settembre alcune aule del plesso nord potranno tornare al plesso sud”. Rinnovata anche la richiesta del risarcimento di circa ottomila euro, somma che la scuola ha sostenuto per il continuo spostamento di server, per la sistemazione dei collegamenti internet. A questo si aggiunte la necessità di avere un’aula archivio al piano terra. Inoltre il dirigente ricorda che manca la convenzione tra Enti locali e istituto comprensivo”. A rispondere è il vice sindaco Antonio Ruzzon, il quale afferma di non voler scendere in polemica e aggiunge: “la manutenzione ordinaria fa parte di questo questo appalto, conosciamo benissimo le necessità dell’istituto e abbiamo già stanziato oltre 40 mila euro per le opere più urgenti. Tutto questo però esula dal cantiere che abbiamo ultimato, relativo all’adeguamento antisismico”. Nicola Stievano
In Duomo la mostra voluta dal beato Carlo Acutis Approda in Duomo la mostra su “I miracoli eucaristici nel mondo”, ideata e fortemente voluta e ideata da Carlo Acutis, il “ragazzo normale” morto a soli 15 anni e beatificato da Papa Francesco lo scorso ottobre. Fino al 16 maggio sarà possibile conoscere il frutto dell’appassionata ricerca del giovanissimo testimone della fede a cui la parrocchia di Conselve rende omaggio. “Durante l’esperienza vissuta dal Gruppo famiglie ad Assisi – spiegano gli organizzatori – la visita al santuario della Spogliazione, dove sono custodite le spoglie del beato Carlo Acutis ci ha toccato. Molti di noi sono stati colpiti dalla storia della sua breve vita e in particolare dalla sua vicinanza all’eucarestia, che definiva la mia autostrada per il Cielo”. “Carlo era ben consapevole della reale presenza di Gesù nel pane consacrato - aggiunge il parroco don Claudio Zuin - e ha ideato e realizzato la mostra perché si rendeva conto che le persone hanno bisogno di aiuto per avvicinarsi al Signore. Ospitare questa mostra a Conselve può sostenere la nostra fede e diventare occasione di catechesi anche per la nostra comunità”.
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Conselve
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Sanità. Completati il trasferimento degli anziani e la ricollocazione degli operatori
Cala il sipario sulla Rsa in ospedale C
on la chiusura dei due piani della Rsa all’ospedale di Conselve scorrono i titoli di coda su 42 anni di attività assistenziale, a favore di pazienti non autosufficienti. Ben 37 sono stati gli anni a gestione della Casa di Riposo “Francesco Beggiato” di Conselve mentre gli ultimi cinque hanno visto i servizi servizi appaltati alla Sereni Orizzonti 1 di Udine. Completati con anticipo sulla chiusura, dopo i primi dubbi e interrogativi, i trasferimenti degli anziani in altre strutture del territorio, l’aspetto occupazionale ha richiesto l’intervento delle organizzazioni sindacali a tutela dei 40 lavoratori. varie strutture del territorio provinciale della Bassa Padovana. “Si è trattato di affrontare un percorso in tempi stretti - sottolinea Franco Maisto della segreteria Cisl Fp Padova Rovigo – affrontare e combinare la richiesta di manodopera con le realtà familiari dei singoli lavoratori, molti dei quali residenti fra Conselvano e zona sud orientale della provincia di Venezia. In un contesto economico e lavorativo che al momento ha subito forti ripercussioni, non era facile trovare subito posto per tutte le figure professionali impiegate a Conselve”. Erano coinvolti 24 operatori sanitari, 5 infermieri, e poi a seguire assistenti sociali, fisioterapisti, educatori, psicologi e un manutentore. Affrontata anche la possibilità di spostarsi in altre zone per lavoro a fronte delle offerte dell’azienda.
Il servizio chiuso dopo 42 anni di attività: gli anziani ospiti trasferiti in altre strutture, raggiunto l’accordo anche per i lavoratori che non hanno trovato subito una nuova occupazione
L’ingresso all’ospedale vecchio, sede della Rsa fino al 31 marzo scorso
“Abbiamo da subito interessato i vertici dell’Uls 6 - aggiunge Maisto – e siamo stati subito seguiti dal Direttore di Distretto per la Bassa Padovana, dottor Carlo Stecchini, per poter seguire sia gli inserimenti degli ospiti che la ricollocazione dei lavoratori”. Le offerte da Sereni Orizzonti non sono mancate, considerata la presenza in molte regioni: dal Friuli, all’Emilia Romagna, Sardegna ma anche la vicina Bovolenta, oltre a Mestre e Marcon. “Fra le varie ricollocazioni di chi era a tempo indeterminato, - prosegue il sindacalista - alcuni lavoratori hanno scelto di andare a Casale di Scodosia, altri sono stati trasferiti a Bovolenta mentre una lavoratrice ha accettato il trasferimento a Mestre. Per gli ultimi 10 lavoratori rimasti si è proceduto ad un accordo con
l’azienda dove, oltre alle normali garanzie di liquidazione di ferie, e quanto maturato si è attivato la procedura per la immediata apertura dell’Anaspi già dal primo aprile scorso. Infatti i lavoratori, una volta cessato il rapporto di lavoro, hanno potuto recarsi negli sportelli sindacali per poter fare domanda di ammortizzatore sociale in ambito di disoccupazione”. Intanto la Sereni Orizzonti ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i suoi operatori “per la grande professionalità con la quale hanno sempre assicurato l’assistenza agli anziani a loro affidati, in particolare per la dedizione encomiabile dimostrata durante tutta lunga e tremenda pandemia”. Nicola Stievano
Ex operatrici sanitarie della Riabilitazione nell’incertezza Destino incerto per le quindici Operatrici Socio Sanitarie dall’inizio di aprile si sono trovate collocate a 0 ore dalla Coop Eurotrend, da quando cioè il servizio che svolgevano per il Centro di Riabilitazione dell’Ospedale di Conselve è stato dalla struttura sanitaria stessa, in seguito alla decisione presa in questo senso dall’Ulss 6 Euganea. “Un’ulteriore beffa – dicono Roberta Pistorello, Segretaria Provinciale della Fp Cgil di Padova e Antonio Imbriani della Uil Fpl di Padova – considerato che siamo sempre stati favorevoli all’internalizzazione dei servizi, a patto che però vengano internalizzati anche i dipendenti, cosa che in questo caso non poteva succedere dato
che la loro assunzione potrebbe avvenire solo tramite concorso. Siamo comunque di fronte ad una ingiustizia, considerato che molte di queste operatrici lavorano nel Centro da quando ha aperto, ossia ormai una ventina di anni fa”. I sindacati hanno evi-
denziato le difficoltà per il futuro di queste lavoratrici e chiesto le adeguate tutele. “Da un lato la coop non vuole licenziarle perché non è in grado, sostanzialmente, di versare i contributi per la Naspi (l’indennità mensile di disoccupazione), dall’altro lato, non è però neanche in grado di collocarle in altre strutture per cui l’unica soluzione si chiama “Forza lavoro disponibile a 0 ore”, cioè sei assunta ma non lavori e quindi non ti pago”. Negli incontri sono state richieste le fondamentali garanzie per consentire alle lavoratrici di accedere agli ammortizzatori sociali e di vedersi pagate ferie ed altre spettanze. Ma la strada è tutta in salita, osservano i sindacalisti.
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Due Carrare
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L’iniziativa. La superficie è trattata con un additivo fotocatalitico
Poster della Costituzione depurano l’aria nelle classi C
oniugare educazione civica e salvaguardia dell’ambiente con un unico gesto, concretizzando il classico detto “prendere due piccioni con una fava” si può, come dimostra l’iniziativa del Comune di Due Carrare. Da alcune settimane alle pareti delle aule di tutti i plessi scolastici del territorio sono appesi dei pannelli di 2 metri per 1, con il testo della Costituzione. La superficie di questi poster è trattata con l’additivo fotocatalitico dell’azienda Wippy Idea, che attiva la fotocatalisi artificiale tramite una sorgente luminosa rendendoli depuratori d’aria “passivi”. “Questa è in sintesi una foglia artificiale – spiega l’ideatore del prodotto, Lucio Tomasella - sulla superficie è applicato un additivo fotocatalitico che, attivato da una sorgente luminosa, quale il sole, è in grado di eliminare qualsiasi sostanza inquinante organica e inorganica. È stato testato e certificato come efficace anche nella lotta della pandemia attuale, ma è un prodotto che è nato già da qualche anno per eliminare i batteri, i cattivi odori e prevenire le muffe”. Questo sistema di sanificazione è stato garantito dall’Istituto Mario Negri di Milano e ha l’approvazione anche del Comitato Tecnico Scientifico della presidenza del Consiglio dei Ministri. “Mi sono subito congratulato per l’idea della stampa della Costituzione Italiana – prosegue Tomasella - visto che solitamente questi pannelli hanno raffigurata una carta geografica, l’Italia o altro”.L’iniziativa della Costituzione che sanifica l’aria è stata attuata con il sostegno del comitato genitori. “La scelta del soggetto a noi è sembrata naturale - commenta l’assessore all’Istruzione Gino Favero - La Costituzione che rende più respirabile la nostra aria, ci sembrava il messaggio migliore possibile. Anche per questo abbiamo voluto riportare nel riquadro dove c’è lo stemma del Comune di Due Carrare una frase di Calamandrei dove dice che ‘Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere’”. “Abbiamo voluto rappresentare la Costituzione così che i nostri ragazzi abbiano sempre l’immagine di che cos’è la Costituzione, delle parole che forgiano la
nostra società, il nostro vivere, le nostre regole – aggiunge il sindaco Davide Moro - Portiamo nelle classi una ventata di aria fresca”. La Wippy Idea ha comunicato l’intenzione di donare un pannello fotocatalitico con la Costituzione sia al Presidente della Repubblica che al Presidente del Consiglio. Francesco Sturaro
L’oratorio di Pontemanco fra i “Luoghi del Cuore” del Fai L’oratorio della Beata Vergine Annunziata, piccolo gioiello del suggestivo borgo di Pontemanco, si è classificato al 73° posto nazionale (secondo posto in Veneto e primo nella provincia di Padova) della classifica dei Luoghi del Cuore, stilata dal Fondo ambiente italiano. La chiesetta del ‘500, di proprietà della parrocchia di San Giorgio, ha ottenuto 5.200 voti nella biennale campagna nazionale per la tutela dei siti storico-artistici italiani, promossa dal Fai in collaborazione
con Intesa Sanpaolo. Un risultato incoraggiante che premia impegno e passione del gruppo di borghigiani dediti a preservare e valorizzare questo bene storico-culturale e che, al contempo, apre le porte alla possibilità di ottenere un contributo economico dal Fai, finalizzato a co-finanziare uno specifico intervento di restauro sulla struttura dell’edificio sacro, sulle sue opere d’arte o sui suoi arredi seicenteschi. L’oratorio di Pontemanco necessita di periodici e accurati interventi di restauro e manutenzione. Recentemente sono stati restaurati i lacunari perimetrali del soffitto a cassettoni; operazione che deve essere conclusa con il restauro delle travi e del grande pannello centrale. Grazie all’opera di alcuni volontari, l’oratorio è aperto ai visitatori che ne possono ammirare gli originali affreschi e le decorazioni, le opere d’arte, gli arredi fissi e mobili, tutti databili all’ultimo quarto del Seicento. (f.s.)
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Tribano
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Volontariato. Il ringraziamento del Comune per il lavoro svolto
Giornata per la Protezione Civile “esempio di dedizione e solidarietà” I
l Comune di Tribano ha deciso di dedicare una giornata ai volontari di Protezione Civile per ringraziarli per tutto il lavoro svolto per la comunità nei mesi più forti dell’emergenza sanitaria. Sono loro che hanno impegnato tutte le loro forze ed energie in un’azione di accoglienza, sostegno e aiuto alle tante famiglie del paese in difficoltà, con consegna di dispositivi di protezione e pacchi alimentari alla cittadinanza, presidi nell’ex ospedale di Monselice in attesa di malati Covid-19, smontaggio delle tendopoli presso gli ospedali di Padova e Schiavonia e attività di confezionamento e distribuzione delle mascherine in occasione delle festività natalizie. La giornata si è aperta con la presentazione dei mezzi e delle potenzialità della Protezione Civile e, dopo la Santa Messa celebrata dal parroco don Andrea
Tieto, si è svolto un convegno dal tema “La Protezione Civile: segno di solidarietà”. Sono intervenuti il senatore questore del senato, Antonio De Poli, il vice presidente di Anci Veneto, Elisa Venturini, il consigliere provinciale
Il sindaco Cavazzana: “In questo anno di forte apprensione e incertezza la nostra comunità ha potuto contare su decine di volontari” con delega alla Protezione Civile, Vincenzo Gottardo e i maggiori rappresentanti di Protezione Civile del distretto del conselvano: il presidente Gianluca Piva, il vice presidente Roberto Milan e il coordinatore Fabio Finotello. Alla manifestazione, che si è tenuta nel pieno rispetto delle
normative anti-Covid vigenti, sono stati invitati tutti i sindaci e i coordinatori di Protezione Civile appartenenti al distretto del conselvano. Il convegno è stato introdotto dal sindaco di Tribano, Massimo Cavazzana che ha detto: “In quest’ultimo anno di forte apprensione ed incertezza,
la nostra comunità ha potuto trovare conforto nei volontari di Protezione Civile, Croce Rossa, Caritas, Forze dell’Ordine, medici, Infermieri e decine di cittadini. È stata però la presenza di Protezione Civile l’elemento portante che ha permesso di coordinare ogni iniziativa a livello
comunale, provinciale, Regionale e Nazionale. La dedizione all’agire e la passione che i nostri volontari hanno messo nell’aiuto verso il prossimo hanno permesso di fare rete comune e condurci fuori dai momenti più critici dell’emergenza. Ringrazio tutti loro per l’impegno e il cuore che stanno mettendo nel condividere il progetto “Prevenzione Civile a Tribano” dedicato a migliorare l’azione di Protezione Civile nel nostro comune, e l’azione di solidarietà e di aiuto, in condivisione con gli altri gruppi di volontariato attivi nel nostro comune, che permette di rispondere positivamente alle tante richieste di accoglienza e sostegno delle famiglie. E’ questa l’occasione migliore per ringraziare personalmente i volontari per il lavoro svolto con grinta, passione e tenacia”.
Una nuova area verde in zona industriale per le attività sportive e ricreative Accanto sorgerà il “Bosco Vivo” con la messa a dimora di un boschetto da 4.500 mq E’ stato approvato nelle settimane scorse il progetto per la riqualificazione di un’area verde posta nella zona industriale del Comune di Tribano che verrà interessata da attività sportive e ludico-ricreative. L’area è contigua ad un’altra già oggetto di progettualità per la realizzazione de “Il Bosco Vivo” che prevede la piantumazione di 4.500 mq di piante. “I lavori di riqualificazione e bonifica dell’area verde della zona industriale vedono finalmente il loro
compimento – commenta il sindaco Massimo Cavazzana – in questi 18 mesi siamo riusciti a ripulirla integralmente e a tornare in possesso di una zona da poter finalmente valorizzare. Abbiamo già predisposto un progetto di massima e con l’approvazione del consiglio comunale possiamo dare il via ad una gara pubblica per dare in concessione l’area. Come amministrazione, abbiamo fortemente voluto un nuovo spazio all’interno del nostro comune dove possano svolgersi attività
sportive e ludico-ricreative per i nostri ragazzi e che riqualifichino tutta l’area industriale e confidiamo, nel giro di un anno, di avere uno spazio completamente rinnovato”. Il consigliere delegato all’agricoltura, Massimo Meneghesso, sottolinea: “Riqualificare l’area verde della Zona Industriale collegata con l’area destinata ad un progetto di piantumazione, rappresenta una risorsa per la nostra comunità e valorizza a pieno una zona nascosta e trascurata da anni”. (c.l.)
Cristina Lazzarin
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Tribano .
Cohousing. Nella frazione di San Luca un aiuto per le persone in difficoltà
Operativa la “Casa delle emergenze” L
o scorso anno il comune di Tribano, dopo aver liberato due case popolari di proprietà comunale presenti nella frazione di San Luca che erano occupate abusivamente, ha iniziato i lavori di ristrutturazione del primo alloggio che ora diventerà operativo. La Casa delle Emergenze nasce con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà che hanno perso la casa, per offrire loro un alloggio temporaneo della durata di sei mesi, dove stare in attesa di una sistemazione definitiva e personale. La casa recuperata diventerà uno spazio nel quale gestire il cohousing ossia uno stile abitativo di comunità. Gli ospiti avranno delle stanze personali e alcune, come la cucina e il soggiorno, in comune con le altre famiglie in difficoltà. “Dopo aver riqualificato la Casa delle Emergenze di San Luca lo scorso anno, siamo finalmente riusciti a definire il nuovo regolamento di cohousing che è diventato operativo dopo la sua approvazione nel consiglio comunale– commenta il Sindaco Massimo Cavazzana – Con la soluzione del cohousing riusciremo, come amministrazione, ad aiutare tutte quelle persone che hanno bisogno di un punto di
San Luca, rappresenta un punto di arrivo molto importante per tutta la nostra comunità. Come consigliere delegato al sociale, ritengo fondamentale disporre di uno spazio dove, tutte le persone che si trovano in momentanea difficoltà, possano trovare rifugio e ristoro. Spesso la perdita della casa è associata alla perdita del lavoro e faremo tutto il possibile, anche con l’aiuto della nostra assistente sociale, per aiutare chiunque ne abbia bisogno”. Cristina Lazzarin
Alla scuola Primaria serve una migliore connessione web per garantire la didattica a distanza A fine marzo, approfittando della momentanea assenza degli alunni della Scuola Primaria costretti a casa per via delle nuove restrizioni da Covid-19, e della possibilità di utilizzare la linea in fibra ottica che passa per la cabina di Via Einaudi cablata lo scorso anno, il comune di Tribano ha deciso di anticipare i lavori di miglioramento della connessione internet all’interno della scuola primaria. L’opera verrà realizzata in tempi molto brevi: l’attuale rete scolastica non è ancora sufficiente per erogare i servizi necessari ai docenti, come la velocità di connessione richiesta per l’erogazione della Didattica a Distanza. Per poter usufruire di tutti i vantaggi dati dalla fibra ottica si dovranno aspettare tra i sedici e i diciotto mesi in seguito all’attivazione di Open Fiber all’interno della realtà comunale.
“Verrà data alle persone momentaneamente senza una casa la possibilità di vivere in uno spazio comunitario in alternativa ad un alloggio temporaneo in albergo” appoggio e di sostegno e questo è un risultato per noi molto importante. Verrà data alle persone la possibilità di vivere in uno spazio comunitario in alternativa ad un alloggio temporaneo in albergo e, oltre ad aiutarle offrendo un alloggio, faremo il possibile con la nostra assistente sociale affinché si possano trovare delle soluzioni rapide per fronteggiare i loro problemi. Siamo molto attenti alla problematica delle difficoltà in famiglia e all’assistenza sociale e faremo tutto il possibile per aiutare chiunque ci chieda aiuto e sostegno”. Il consigliere delegato al sociale, Alberto Bicciato sottolinea: “Essere riusciti a definire il nuovo regolamento di cohousing per la Casa delle Emergenze di
Il sindaco Massimo Cavazzana commenta: “Oltre alla nuova copertura della rete internet, la nostra scuola vedrà l’attuazione di una serie di lavori che verranno iniziati già dai primi di giugno, a lezioni ultimate: la realizzazione dell’isolamento della copertura esterna, la sostituzione della caldaia, le schermature solari, la sostituzione dell’ascensore e la riqualificazione del cappotto esterno e dei serramenti della palestra. Appena possibile andremo anche a ridefinire e migliorare i percorsi esterni”. (c.l.)
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Bagnoli
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La ricerca. I risultati dello studio condotto dall’Università di Padova con il Comune
Giovani e Covid, a caccia di idee per favorire la coesione sociale
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avorare sulla coesione sociale e sulla “tenuta” della comunità, partendo dai giovani, per affrontare l’emergenza in tempo di Covid. Trovare strumenti e modalità per “fare squadra” di fronte alla pandemia e ai suoi effetti sulla vita quotidiana. Questa la sfida lanciata con il progetto “Giovani e Covid-19: Ri-partire Coesi” frutto della collaborazione fra il Comune di Bagnoli e l’Università degli Studi di Padova. Conclusa la fase di ricerca ora è tempo di lanciare delle proposte operative. Lo studio aveva l’obiettivo di indagare come la comunità di Bagnoli di Sopra, con un focus sui giovani dai 6 anni ai 30 anni, sta vivendo questo periodo emergenziale. Il progetto si è strutturato in una fase di ricerca, attraverso la somministrazione dei protocolli di indagine, e di intervento, organizzando incontri con la cittadinanza. Attraverso i questionari, compilati da 300 cittadini di Bagnoli, i ricercatori hanno voluto indagare le “Competenze di cittadinanza”, che consentono ai giovani, facendo squadra con la propria comunità, di affrontare le difficoltà che possono insorgere in questo particolare momento. Durante i focus group, tenuti on line, i cittadini hanno potuto condividere tutte le difficoltà che, secondo loro, i giovani stanno incontrando in questo momento emergenziale e ragionare insie-
Conclusa la fase di ricerca ora è tempo di lanciare delle proposte operative e programmare possibili linee d’azione e progetti futuri. “Da migliorare le competenze che i giovani si attribuiscono. Ai ragazzi viene comunque riconosciuto un impegno consapevole”
La presentazione del progetto (foto di repertorio in occasione della fase iniziale)
me su come affrontarle. “Scopo di questi incontri era promuovere responsabilità condivisa nei partecipanti, per assumere un ruolo attivo nella gestione delle situazioni critiche che l’emergenza comporta per tutta la Comunità”, spiega Elisa Tiberto, consigliere comunale nonché referente del progetto e psicologa coinvolta nella ricerca condotta professor Gian Piero Turchi, direttore del Corso di Perfezionamento in gestione dell’emergenza in ambito di Salute e Comunità dell’Ateneo di Padova. “Analizzando i risultati abbiamo osservato un grado mediobasso di competenze di cittadinanza a disposizione dei giovani. Questo dipende dalle possibilità che i ragazzi si attribuiscono rispetto a ciò che possono fare per la propria comunità e, a quanto pensano di poter incidere attraverso le proprie azioni. Allo stesso tempo, anche i cittadini e l’Amministrazione vedono possibilità
di azione analoghe per i ragazzi. I giovani della comunità di Bagnoli potrebbero trovarsi impreparati e non essere in grado di reagire in maniera unita e compatta, come membri di un’unica squadra. Allo stesso tempo dalla ricerca emerge che dai cittadini di Bagnoli viene riconosciuto ai giovani un impiego consapevole e responsabile della rete dei servizi territoriali e della capacità di utilizzare gli elementi che gli vengono messi a disposizione dai diversi contesti che vivono (scolastico, familiare, sportivo, etc) per sviluppare delle valutazioni utili a scegliere le azioni da impiegare per far fronte alle criticità. Le stesse competenze di valore medio alto possono essere un aggancio operativo efficace per lo sviluppo del contributo dei giovani alla coesione sociale della comunità”. Ora il prossimo passo sarà il confronto fra Comune e Università per programmare le possibili linee d’azione e progetti operativi futuri.
Commosso e riconoscente addio ad “Angelin barbiere” Per tutti era Angelin barbiere, un pezzo di storia della frazione di San Siro a Bagnoli. Angelo Badan si è spento il mese scorso ed è stato salutato dall’intero paese con gratitudine. Nato a San Siro nel 1933, aveva iniziato il lavoro come “garzone” di bottega ad 11 anni, come gli piaceva ricordare, ed ha continuato con la sua barbieria, sempre a San Siro sino alla pensione. Poi finche è riuscito ad usare la bicicletta ha continuato a recarsi in bici con la sua valigetta da lavoro, a fare barba e cappelli ai suoi più affezionati clienti e quando l’età non glielo ha più permetto, hanno continuato alcuni affezionati clienti a recarsi a casa sua, a farsi barba e cappelli ma soprattutto scambiarsi qualche ricordo, sino a 3 anni fa quando i suoi problemi di salute si sono aggravati. Fare il barbiere per 70 anni
in un piccolo paese ha significato conoscere e d essere conosciuto da tutta la comunità, - ricordano i compaesani - anche dai tanti che erano immigrati negli anni 50 e 60, ma che quando tornavano in paese non mancavano mai di andare a radersi nella sua barbieria. “Persona solare e di facile eloquio - così lo dipinge un amico - ha saputo farsi benvolere da tutti, anche come gli piaceva ricordare, da quel soldato tedesco cattivissimo e odiato da tutti in paese perché voleva farsi svelare dove erano nascosti alcuni soldati inglesi scappati da un campo di prigionia a Bagnoli, ma che si trasformava quando lui gli faceva la barba gli regalava uno “ scheo” di mancia”. Lascia la figlia Roberta ed il figlio Fausto ed una comunità commossa e riconoscente, che lo ricorderà con affetto. (c.l.)
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Bovolenta
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La cerimonia. Alla presenza delle massime autorità, dal Prefetto ai vertici dell’Arma
Cittadinanza onoraria ai Carabinieri “un secolo al servizio del paese” P
arata di autorità in occasione della cerimonia di assegnazione della cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri come segno di riconoscenza per i cento anni di presenza in paese. Sono interventi il Prefetto di Padova Renato Franceschelli, il Comandante della Legione Carabinieri “Veneto”, Generale di Divisione Fabrizio Parulli, il Comandante Provinciale di Padova colonnello Luigi Manzini, il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri tenente Emilio Pastore, il comandante tnterregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, Generale di Corpo d’Armata Enzo Bernardini. La cerimonia si è svolta in due momenti distinti, iniziando dal parco “Salvo D’Acquisto”, dove è stata deposta una corona al monumento dedicato all’eroe e ai Caduti di Nassiriya, per poi proseguire con la consegna vera e propria dell’attestato di cittadinanza onoraria, nella sala consiliare del Municipio di Bovolenta. Per la circostanza ha preso la parola il sindaco che ha espresso stima e gratitudine nei confronti dell’Arma, presente a Bovolenta con una stazione da oltre cento anni. Ha ricordato il quotidiano impegno dei Carabinieri che con alto senso del dovere e fedeltà nei confronti dello Stato, hanno assicurato e continuano ad assicurare una costante presenza a sostegno dei cittadini e degli Enti Locali con il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica a garanzia di una pacifica e civile convivenza e continuo sviluppo, in un clima sereno, delle attività commerciali e produttive. Ha inoltre ricordato come nel suo percorso per raggiungere il sogno di “servire” il proprio paese, abbia sempre trovato un carabiniere che le abbia dimostrato vicinanza nei momenti difficili. Il Comandante Interregionale ha sottolineato come questa cerimonia abbia rinsaldato ancor più i legami tra l’Arma dei Carabinieri e la comunità Bovolentana, a favore della quale, ogni giorno, è forte l’impegno di ogni Carabiniere per il sostegno dei cittadini, non solo quando subiscono un’ingiustizia, ma anche per fornire un semplice consiglio o una parola di conforto, oggi più
che mai in questi difficili giorni di pandemia. Non è mancata una coda polemica con la protesta delle opposizioni consiliari per il mancato invito o l’avviso dell’evento, visto che la cittadinanza era stata assegnata dal consiglio comunale. Il sindaco ha risposto che le limitazioni anti Covid non hanno permesso di estendere la partecipazione ad altri.
Lavori anti allagamento a Brusadure Più al sicuro da allagamento la frazione di Brusadure con l’intervento di ricalibratura dell’affluente dello scolo Schilla, chiamato Cà Molin. I lavori, ormai conclusi, hanno visto l’allargamento e l’abbassamento del fondo dello scolo e la sostituzione di tratti di tubazioni per un corretto deflusso dell’acque in una zona da tempo soggetta a frequenti allagamenti. L’intervento, costato 100 mila euro è consistito nell’escavo, per lunghezza di 900 metri, del fondo dello scolo per circa 75 centimetri di profondità, la sostituzione delle tubazioni di due attraversamenti stradali e la ripresa spondale per un tratto di 200 metri circa. “Questa opera è necessaria per un corretto deflusso delle acque in una zona da tempo soggetta a frequenti allagamenti. L’’intervento garantirà un approvvigionamento idrico che permetterà di servire i terreni circostanti per lo svolgimento dell’attività agricola”afferma il sindaco Anna Pittarello.
La gestione ora è affidata al Consorzio di bonifica Bacchiglione che provvederà all’ordinaria manutenzione. “Abbiamo realizzato un altro intervento per il miglioramento della sicurezza idraulica nel comune di Bovolenta. Questo è un altro esempio del ruolo fondamentale che svolge la rete idrica minore per un corretto deflusso delle acque al fine di ridurre le criticità del territorio – afferma il Presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione Paolo Ferraresso-. I nostri scoli non hanno solo una funzione di bonifica ma anche di irrigazione, per questo è fondamentale garantire un servizio efficiente”.
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Cartura
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Elezioni amministrative. Liste e candidati hanno più tempo per preparare la competizione
Cartura andrà alle urne in autunno per ora sono due le liste al lavoro A
causa del perdurare dell’emergenza Covid-19 le elezioni amministrative, inizialmente previste per la primavera, sono state differite alla tarda estate-inizio autunno. Con apposito decreto legge, il Consiglio dei ministri ha stabilito che le consultazioni elettorali si svolgeranno in una data da stabilirsi, compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021. Liste e relativi candidati hanno, quindi, più tempo per preparare la corsa elettorale; tuttavia, sebbene manchino ancora cinquesei mesi alla chiamata alle urne, già si notano i primi movimenti in vista delle elezioni. Al momento pare siano due le compagini già al lavoro per l’appuntamento elettorale: da una parte il gruppo dell’attuale maggioranza, dall’al-
Da una parte il gruppo di maggioranza uscente con il sindaco Franzolin, dall’altra la coalizione dei gruppi di opposizione tra la coalizione che raggruppa le forze di opposizione consiliare (Cartura Continua, Movimento 5 Stelle, Cartura Futura). Per le tre liste di minoranza si tratterebbe di dare continuità alla collaborazione avviata in occasione del referendum sulla fusione di Cartura con Conselve e Terrassa Padovana del 16 dicembre 2018, allorché avevano dato vita al fronte del No all’accorpamento tra le tre municipalità. “Si tratta di un approdo quasi naturale del lavoro fatto dal 2018 in poi – conferma il capogruppo di Cartura Futura, Aladino Lorin – Dal referendum lega-
to alla fusione, in maniera quasi naturale, si è partiti per fare un lavoro in questi ultimi anni, che ci ha portato a considerare il fatto di presentarci uniti alle elezioni. Partiamo da questa base, chiaramente con la volontà di allargare a quanti più possibile abbiano intenzione di dare una svolta dopo venticinque anni a questa amministrazione”. Per quanto riguarda il candidato sindaco, al momento la colazione non ha indicato alcun nome. “All’interno del gruppo abbiamo più personalità che possono ricoprire quel ruolo – continua Lorin – sarà la lista che farà le valutazioni per indicare al momento opportuno il nome del candidato”. A conclusione del mandato, appare scontata la partecipazione del gruppo di maggioranza alla sfida elettorale per dare continuità all’azione amministrativa. “Da parte dell’amministrazione c’è la volontà di presentarsi come gruppo per continuare rinnovato l’impegno preso con i cittadini – commenta il sindaco Pasqualina Franzolin – Avremmo piacere, se la gente vorrà, di continuare i programmi che abbiamo avviato per il nostro paese. Programmi che da tre mandati portiamo avanti e di cui si vedono i risultati. Ci presentiamo con molta tranquillità e con la volontà di collaborare con tutte le realtà, come abbiamo sempre fatto sino ad ora, aperti al confronto con chiunque per accettare idee e suggerimenti – conclude il sindaco - Abbiamo già una linea programmatica, con delle idee ben precise di sviluppo”. Francesco Sturaro
Interventi sociali: in tempo di pandemia richieste in aumento, l’assessore: “L’impegno è incessante” La terza ondata di Covid sta acuendo i problemi socio-economici delle famiglie. La pandemia, che si protrae da oltre un anno, sta mettendo a dura prova anche le istituzioni, in primis i comuni, enti di riferimento per i cittadini. “L’impegno dei servizi sociali, in questo periodo di forte difficoltà aggravatosi a causa della pandemia, è stato incessante – spiega l’assessore Filippo Bissacco – Abbiamo attivato vari servizi, anche grazie alla collaborazione di associazioni come la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana, vedi i pacchi spesa, la spesa sospesa, i buoni spesa che, grazie a
un’oculata organizzazione delle somme a disposizione, si è riusciti a protrarre fino a fine marzo”. Comune e parrocchia hanno dato vita a una collaborazione
per l’individuazione e il sostegno di famiglie con minori, che versano in temporanea emergenza a causa del protrarsi della pandemia. “Le iniziative non si fermano al solo supporto delle famiglie in difficoltà economica – continua Bissacco - grazie a contributi erogati da enti pubblici e privati si è potuto avviare un progetto a supporto di ragazzi e studenti con particolari necessità, tramite incontri settimanali con figure qualificate. Nell’ambito dei finanziamenti Covid sono state attivate due borse lavoro destinate ad adulti in difficoltà, che verranno riproposte nel 2021”. (f.s.)
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Provincia
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Sociale. Colloquio con il professor Riccardo Rossi, referente scientifico dell’associazione
“Piccoli Punti”, imprenditori uniti per aiutare la ricerca sul melanoma L’
Associazione “Piccoli Punti” nasce nel 2006 per iniziativa di un gruppo di imprenditori veneti, che si sono impegnati a sostenere l’attività clinica e scientifica svolta a Padova dall’Istituto Oncologico Veneto su un particolare tipo di tumore cutaneo molto diffuso: il melanoma. Abbiamo intervistato il Professore Carlo Riccardo Rossi, Referente scientifico dell’Associazione “Piccoli Punti”, già Direttore dell’Unità Operativa Uoc Chirurgia Oncologica dei tessuti molli, del peritoneo e dei melanomi presso lo Iov Padova. Nel 2021 avete raggiunto il traguardo dei 15 anni. Quali sono le più importanti attività di cui vi occupate? “L’Associazione “Piccoli Punti” ha tre obiettivi principali: educazione, prevenzione e ricerca sul melanoma. Promuove progetti di prevenzione primaria - ovvero quella forma di educazione che mira ad istruire sulla corretta esposizione al sole - e prevenzione secondaria volti a promuovere atteggiamenti responsabili in grado di permettere diagnosi precoci su individui a rischio. L’Associazione sostiene inoltre progetti di ricerca scientifica sul melanoma erogando borse di studio e borse di ricerca per progetti promossi dallo IOV e dall’Università degli Studi di Padova e contribuendo all’acquisto di strumentazioni utili per una diagnosi accurata e sempre più
L’Associazione eroga borse di studio e borse di ricerca per progetti promossi dallo IOV e dall’Università degli Studi di Padova e contribuisce all’acquisto di strumentazioni utili per una diagnosi accurata e sempre più tempestiva
Foto di gruppo del consiglio direttivo dell’associazione “Piccoli Punti”
tempestiva”. Qual è il vostro punto di forza? “Il punto di forza dell’Associazione “Piccoli Punti” è la rete di persone, siano esse personale medico, scientifico o volontari, che si è costruita negli anni attorno ai progetti. Grazie a loro sono stati raggiunti importanti risultati ed è stato possibile dare continuità nel sostegno a tutte le iniziative in programma, anche in questo ultimo anno così difficile”. I vostri progetti? “Sul fronte della ricerca scientifica negli ultimi anni la Piccoli Punti sta diventando sempre più attiva e capillare nel territorio, sostenendo l’attività clinica e di ricerca sul melanoma a Padova. Per quanto riguarda la prevenzione primaria, l’Associazione promuove già da alcuni anni
SunLab for Kids, un progetto educativo pensato per gli alunni delle scuole primarie che informa i bambini su come prendere il sole “dal verso giusto” evitando ustioni in giovane età, una delle cause di insorgenza del melanoma nell’adulto. Iniziato nel 2012, giunge al decimo anno con un traguardo di più di 3mila bambini e loro insegnanti coinvolti. Dall’anno scorso il progetto è sostenuto dalla Fondazione Cariparo nell’ambito del progetto Attivamente. La prevenzione secondaria si traduce invece in azioni di comunicazione volte a promuovere atteggiamenti responsabili in grado di permettere diagnosi precoci su individui a rischio. In questo segnaliamo il sostegno dato dalla Piccoli Punti al Progetto Retemela https:// www.retemela.it”. Fanny Xhajanka
Il digitale in azienda, in aumento le richieste di specialisti La pandemia fa crescere la richiesta di figure specializzate nel digitale. Non è un caso che nel 2020 per i professionisti dell’information communication technology (Ict) le assunzioni in Veneto siano state 5.290 nel 2020. Una domanda che sta accelerando in modo esponenziale. A gennaio 2021 le imprese hanno già previsto in Veneto 2.110 assunzioni di profili legati al digitale (+151,2% rispetto a dicembre 2020). E per il trimestre gennaio-marzo i contratti di lavoro sono 5.310, di cui 2.110 a Padova e Treviso (Unioncamere-Anpal, Excelsior). È l’effetto della crisi pandemica, a cui le imprese hanno risposto innescando cambiamenti difficilmente reversibili e accelerando la trasformazione digitale. Fra i più ricercati, specialisti digitali, ingegneri e tecnici informatici, telematici, delle tlc. Profili come analisti e sviluppatori app, Ict operation manager, specialisti di big data, cybersecurity, IoT, digital marketing. Proprio le competenze digitali
saranno uno dei principali driver per agganciare la ripresa. Ma c’è un problema, 6 assunzioni su 10 di specialisti e tecnici informatici previste in Veneto appaiono di difficile reperimento. E potrebbero rimanere vacanti, per mancanza di profili o di competenze adeguati. «La pandemia se da un lato sta accelerando l’adozione del digitale in tutti i contesti lavorativi e di formazione - dichiara Francesco Nalini, consigliere delegato Assindustria Venetocentro -, dall’altro ha messo in evidenza la mancanza di sufficienti professionalità Ict e giovani adeguatamente preparati per far fronte alle richieste di innovazione delle imprese e di tutto il Paese. È importante quindi aumentare i percorsi formativi, guardando alle competenze digitali e trasversali come leva strategica di cambiamento, creare occasioni di qualità e fornire strumenti per lo sviluppo e l’aggiornamento continuo delle competenze”.
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Provincia
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Il personaggio. Valentino Brugnotto racconta la genesi delle sue opere e i progetti futuri
“La mia rivoluzione del colore” I
l pittore Valentino Brugnotto nato a Treviso nel 1954, vive e lavora a Padova. Gli angoli della Città del Santo sono i soggetti più rappresentati nella maggior parte dei suoi quadri, l’artista ci racconta la sua rivoluzione del colore, spiega le sue opere e i suoi progetti futuri. Come nasce questa sua passione? “La mia passione nasce da una forte esigenza naturale di rappresentare la vita quotidiana”. Ci spiega la sua rivoluzione del colore? “Si tratta di dipinti totalmente ricostruiti secondo un itinerario inventivo che ricompone idealmente dopo aver dissezionato le parti con cromatismo fantasioso leggero e ricco di brillanti riverberi”. Quali sono le caratteristiche dei suoi quadri? “Colori vivaci che provengono da un’intima interiorità e si imprimono spontaneamente sulla tela secondo un preciso impianto prospettico”. Quali sono i soggetti e i suoi temi rappresentati? “I soggetti più rappresentati sono gli angoli della città di Padova. Fin da ragazzo vagabondavo per la città, raccogliendone i profumi i colori, le chiacchiere e gli incontri”. Le sue più importanti esposizioni? “Dai primi anni ottanta ho esposto le opere in mostre personali e collettive. Recentemente ho ricevuto nel 2018 e successivamente nel 2019 il riconoscimento del premio “Pennello d’oro” al Concorso “Premio nazionale di pittura” Fighille - Perugia. Nel 2020 ho ricevuto l’attestato al merito del premio “Mestre di pittura, concorso nazionale”. La sua opera a cui è più legato e perchè? “Non c’è un’opera a cui sono legato particolarmente rispetto ad altre. Ogni opera però è il risultato di una incessante e continua evoluzione”. Ci racconta qualche aneddoto di qualche suo quadro? “Penso che ogni quadro, in un modo tutto suo, nasca dai sentimenti provenienti dalla visione della vita quotidiana poi riprodotta su tela con dovuta minuzia”. Chi è stato il suo grande maestro? “Quello che reputo il mio maestro è stato il pittore padovano
Opera dedidata a Piazza dei Signori
Lotta all’inquinamento, Comuni padovani uniti
Ansoldi”. I suoi progetti futuri? “Intensificare il lavoro artistico partecipando sempre più concretamente a concorsi ed esposizioni a livello nazionale”. Il suo sogno nel cassetto come artista? “Continuare a dipingere liberamente e con tale ispirazione sino alla tarda età”. Fanny Xhajanka
Al via le misure straordinarie previste per contrastare l’inquinamento atmosferico. I dettagli sono stati discussi nel Tavolo tecnico zonale provinciale coordinato dalla Provincia di Padova, convocato per spiegare ai Comuni cosa cambierà con il nuovo provvedimento varato dalla Regione Veneto per intervenire sulla qualità dell’aria. “E’ in gioco la qualità della vita e la nostra salute – ha spiegato il presidente Fabio Bui – sull’inquinamento dobbiamo lottare uniti perché abbiamo il compito di consegnare alle generazioni future un territorio sano e meno inquinato. Servono azioni strutturali che, come Provincia, abbiamo sempre cercato di coordinare e ora è arrivato il momento di agire in maniera univoca e forte”. “Si tratta di un pacchetto di misure straordinarie – ha aggiunto il Consigliere provinciale all’Ambiente Fabio Miotti – che la Regione Veneto, a seguito di un più ampio coordinamento con le quattro Regioni del nord del bacino padano, ha approvato dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Lo scorso 10 novembre 2020, infatti, a livello europeo è stata aperta una procedura di infrazione per violazione sistematica e continuativa dei limiti di Pm10. Il Veneto è interessato per quanto riguarda il superamento giornaliero tra gli anni 2008 e 2017. Come Provincia abbiamo ritenuto di informare i Comuni sul contenuto della delibera regionale, rispondere alle domande e dare supporto ai sindaci che dovranno ora emettere le relative ordinanze”. Il nuovo pacchetto di misure anti inquinamento contenute nella delibera regionale riguarderà le principali fonti di inquinamento che incidono sulla qualità dell’aria: trasporti, riscaldamento, agricoltura. Per tutti i settori sono previsti divieti e incentivi economici in modo da poter ridurre del 38% le emissioni di pm10 primario (prodotto principalmente dalla combustione di biomasse), del 39% gli ossidi di azoto (derivanti in prevalenza dal sistema di trasporto pubblico e privato), del 22% l’ammoniaca rilasciata soprattutto dalle attività agricole. (m.t.)
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Cultura
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L’esposizione. All’ex Macello di Padova la mostra interattiva di fisica, chimica e scienze
Sperimentando, ragazzi detective tra scienza e cambiamenti climatici
È
giunta alla sua XIX edizione Sperimentando, la mostra interattiva di fisica, chimica e scienze naturali allestita presso l’ex Macello di Padova fino al 28 aprile. Dedicata a “Scienza e clima”, l’esposizione indaga i fenomeni meteorologici particolarmente violenti di questi anni, per contribuire con nuovi elementi di riflessione al dibattito sui cambiamenti climatici in corso. Sfruttando le conoscenze di fisica e chimica, Sperimentando offre al visitatore le chiavi di lettura per capire quali fattori influenzano il clima, come agiscono e come si misurano. Grazie alla biologia, invece, vengono esaminate le conseguenze di questi fattori sulla biosfera. Il percorso espositivo parte dagli strumenti utilizzati per misurare il clima dalla terra, come termometro, barometro, anemometro e pluviometro. Si possono toccare con mano e riprodurre vari fenomeni atmosferici: pioggia, arcobaleno, piogge acide, neve, grandine, vento, tornado, fulmini ed effetto serra, per capire infine come vengono realizzate le previsioni meteorologiche, con quale accuratezza e affidabilità. Un aspetto particolarmente interessante della mostra riguarda l’analisi del clima sui vari pianeti del sistema solare in relazione alla loro distanza dal Sole e alla loro atmosfera.
Alla mostra sono associati alcuni laboratori didattici e due concorsi rivolti alle scuole secondarie per la realizzazione del logo e per la realizzazione di esperimenti da esporre
L’esame delle modifiche che le attività umane stanno apportando all’ambiente naturale, supportato da un’analisi storica dell’andamento del clima sulla Terra, permette al visitatore di capire come i comportamenti dell’uomo incidano sul clima e qual è l’impatto di questi cambiamenti sul mondo animale e vegetale. Non mancano gli spunti di riflessione sull’uso e sulla produzione di energia e sulla gestione dei rifiuti, fattori determinanti anche nelle variazioni climatiche. In particolare, la mostra analizza il ruolo dell’uomo sulle biocenosi di acqua, terra e aria e quali conseguenze possa aver prodotto in questi habitat. Vengono approfondite l’importanza delle foreste, dei ghiacciai, della biodiversità e le gravi ripercussioni dell’inquinamento dell’aria per la salvaguardia del nostro piane-
ta azzurro. Realizzata grazie alla collaborazione di molti soggetti del mondo accademico e scientifico padovano e sostenuta dalla Fondazione Cariparo, Sperimentando vuole essere un’occasione di riflessione per un pubblico più vasto possibile, in particolare per le generazioni più giovani. Alla mostra, infatti, sono associati alcuni laboratori didattici e due concorsi rivolti alle scuole secondarie per la realizzazione del logo e per la realizzazione di esperimenti da esporre. Sono inoltre previste, nel corso dell’anno, conferenze presso le scuole di Padova e presso l’Università Popolare “G. Oselladore” di Chioggia, oltre a spettacoli e altri eventi.Le visite si prenotano sul sito https://sperimentandoaps.wordpress.com. Sono garantite, su prenotazione, anche viste guidate virtuali. Enrico Beda
Premio Prospettiva Danza Teatro, aperte le iscrizioni alla XII edizione, candidature entro il 10 maggio C’è tempo fino al 10 maggio per presentare le candidature al “Premio Internazionale Prospettiva Danza Teatro”, rivolto ai giovani coreografi residenti in Italia e nel mondo. Giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, il premio chiama a raccolta gli autori di età compresa tra i 18 e i 40 anni, intenzionati a realizzare un progetto di danza contemporanea della durata minima di 15 minuti e massima di 25 minuti, che porti in scena un gruppo di danzatori da 2 a 5 elementi. Ideato da Laura Pulin, direttrice artistica anche dell’omonimo Festival, in collaborazione con il Circuito Regionale Arteven, il riconoscimento mantiene inaltera-
to lo spirito delle edizioni passate: “Questo premio continua promuovere la giovane danza contemporanea guardando al futuro - affermano gli organizzatori - Attraverso il sostegno all’innovazione di linguaggi e pratiche, vuole sostenere la ricerca e promuovere creatività e talento, offrendo la possibilità ai
coreografi di realizzare e presentare il proprio lavoro al pubblico. Ancora una volta, la città di Padova si riconferma come fucina dell’innovazione artistica e comunità aperta alla sperimentazione e alla ricerca”. In palio un premio in danaro di 5.000 euro, oltre ad una settimana di residenza coreografica per il vincitore. I finalisti, inoltre, parteciperanno alla cerimonia di premiazione in programma il prossimo settembre presso il Teatro G. Verdi, nell’ambito del Festival Prospettiva Danza Teatro che da 23 anni porta in scena artisti della danza nazionale e internazionale. (e.b.)
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Sport
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L’intervista. Nicola Bernardi, direttore generale del club e vice presidente della Lega B
Virtus Padova: settantacinque anni di basket nel cuore della città L’
Antenore Energia Virtus Padova sta vivendo una stagione particolare da tutti i punti di vista. Per il 75° anniversario dalla fondazione, per il ritorno del derby con la Guerriero, ma anche e soprattuto a causa della pandemia, che ha reso imprevedibile il campionato e richiesto grande spirito di adattamento a tutta la società. Ne abbiamo parlato con Nicola Bernardi, Direttore Generale del club, ma anche Vicepresidente della Lega B. Qual è il bilancio di questa prima parte di stagione? Sicuramente positivo. Abbiamo chiuso il girone C1 al terzo posto e ci apprestiamo ora ad affrontare le squadre marchigiane ed abruzzesi con grande ottimismo. Eppure sono stati molti i momenti difficili… Proprio così. Avevamo costruito un roster competitivo, con un bel mix di esperienza e gioventù.
Poi però diversi nostri atleti hanno contratto il Covid-19 e altri hanno subito infortuni. La squadra però non ha mai mollato. Anzi, ha trovato energie anche inaspettate. In che senso? Alcuni dei nostri giovani si sono caricati le responsabilità sulle loro spalle e sono diventati protagonisti, sopperendo alle mancanze forzate. Siamo molto soddisfatti del loro contributo, sicuramente sarà un valore aggiunto per il futuro. Di chi è il merito di questa crescita? Innanzitutto loro, perché sono ottimi ragazzi. Della società che non si è mai arresa di fronte alle difficoltà. Ma soprattutto di coach Rubini e del suo staff, sempre abili a far emergere il massimo da ogni atleta, lavorando sulla tecnica e sulle motivazioni. Un nome su tutti? Sono tanti i protagonisti e sarebbe riduttivo citarne uno solo.
Nicola Bernardi con Giordani e Bonavina
Morgillo sta facendo una stagione strepitosa, Schiavon è una garanzia, Bocconcelli, Bianconi e Ferrari sono cresciuti moltissimo. Pellicano è una scommessa vinta, ragazzi come Rizzi e Brigato, seppur arrivati in corsa, hanno dato un grande contributo. Ma in generale, tutta la squadra ci sta dando grandi soddisfazioni. Peccato aver gli spalti vuoti. Purtroppo ci manca molto l’apporto del pubblico. Devo dire,
però, che da questo punto di vista la Lega ha fatto grandi investimenti per mostrare la serie B in diretta streaming. I dati di visualizzazioni delle nostre partite ci confermano il grande affetto dei padovani. Come sta il basket italiano, ad un anno dall’inizio della pandemia? I club di tutta Italia stanno vivendo una stagione difficile, soprattutto dal punto di vista economico. Molti club fanno fatica a
far quadrare i conti. Dal nostro punto di vista, non finirò mai di ringraziare i nostri sponsor, a partire da Antenore Energia, che continuano a sostenerci con entusiasmo. Ma anche le amministrazioni di Padova e Rubano, i sindaci Giordani e Doni, gli assessori allo sport Bonavina e Sacco. Come vi state organizzando per reagire a questa situazione? Abbiamo creato l’associazione Virtus nel cuore presieduta da Giorgio Maso, per allargare la partecipazione e coinvolgere le forze economiche della città. E continuiamo ad investire nel nostro settore giovanile, che da 75 anni è la linfa di questa società.
Padova Marathon 2021, appuntamento al 26 settembre: “La ricetta vincente non cambia” Cambia la data della Padova Marathon che, a causa dell’incertezza legata alla pandemia, non si terrà come inizialmente previsto il 18 aprile, ma si svolgerà domenica 26 settembre 2021.“Nel 2020, quando abbiamo capito che non sarebbe stato possibile organizzare l’evento, ci siamo subito dati da fare preparando le Stracittadine Virtual Edition, che tanto successo hanno riscosso, richiamando oltre 3.000 iscritti da tutto il mondo - afferma il Presidente di Assindustria Sport Leopoldo Destro - Da lì in poi non ci siamo più fermati, abbiamo continuato a lavorare per programmare l’even-
to nel 2021 e studiare le modalità per ripartire in totale sicurezza. La data prevista, il 18 aprile, alla luce delle attuali dinamiche dell’emergenza, era ancora esposta al rischio di un secondo annullamento e non avrebbe garantito ai partecipanti i mesi necessari per programmare la propria partecipazione e prepararsi adeguatamente. Per questo, di concerto con la Federazione Italiana di Atletica Leggera, abbiamo deciso di posticiparla al 26 settembre”. “Non cambieremo nulla della ricetta che ha fatto crescere la Padova Marathon in questi anni - continua
Destro - confermeremo la gara principale da 42 chilometri che scatta dallo Stadio Euganeo e la mezza maratona con partenza da Abano Terme. E confermiamo da subito la voglia di coinvolgere le tante onlus che hanno deciso di associare alla sfida sportiva una sfida solidale, così come confermiamo l’obiettivo di accompagnare la competizione agonistica a un nutrito programma di iniziative legate all’arte, la storia, la musica e l’ambiente. Perché la Padova Marathon è tutto questo; un’occasione per rilanciare quel turismo che oggi ha subito un duro colpo”. (e.b.)
Enrico Beda
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#Regione
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Le prospettive. Il Consiglio Regionale ha votato anche due risoluzioni sul tema
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Ora il Veneto vuole poter dire la sua” “V
ogliamo dire la nostra sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, porteremo a Roma le proposte del Veneto e le necessità del nostro territorio”: Francesco Calzavara, assessore regionale al bilancio, rivendica il ruolo delle regioni nei giorni in cui il confronto si fa più intenso in vista del 30 aprile, data entro la quale il Piano dovrà essere presentato alla Commissione Europea. Il Consiglio Regionale del Veneto ha dibattuto a lungo e votato due risoluzioni. “In questo piano, - osserva Calzavara - le Regioni non sono state coinvolte. Nell’ambito della leale collaborazione istituzionale è stata completamente dimenticata la fase ascendente; l’impostazione centralistica finora seguita è destinata a portare pochi frutti e non tiene conto dei reali bisogni espressi dai territori. Le Regioni, invece, devono essere parte attiva nell’utilizzo delle risorse europee, che vedono quali priorità la digitalizzazione, l’innovazione, la transizione verde ed ecologica, l’inclusione sociale e la salute”. L’assessore aggiunge che il Veneto ha comunque cercato di raccogliere le principali priorità facendo sintesi di una serie di progetti necessari per la crescita del nostro territorio, confezionando un Piano regionale per la ripresa e la resilienza che si articola in 13 macro- progetti (crescita e valorizzazione del capitale umano; energia sostenibile; inclusione sociale; infrastrutture per la competitività e per l’attrattività turistica e culturale; innovazione; mitigazione del rischio idrogeologico; olimpiadi invernali Milano Cortina 2026; rafforzamento, innovazione e digitalizzazione delle istituzioni pubbliche; recupero e risanamento ambientale; resilienza sanitaria; gestione delle risorse
idriche; conversione eco-sostenibile del sistema della mobilità), in 155 schedeprogetto, per un valore complessivo di 25 miliardi. “Un piano, peraltro, coerente con il programma di governo illustrato dal Presidente della Regione Luca Zaia, per un Veneto più sicuro, più equo, che cresce sotto l’aspetto della digitalizzazione, creando vere e proprie autostrade digitali per le nostre imprese e famiglie. Investiremo molto anche sulle infrastrutture viarie. Auspico quindi una nuova stesura del Piano – conclude Francesco Calzavara - che dovrà per forza essere arricchito dai contributi che provengono dalle Regioni. E desidero ricordare il grande lavoro svolto nelle ultime settimane dalle diverse commissioni consiliari, nelle materie di rispettiva competenza, e il numero dei soggetti portatori di interesse ascoltati e coinvolti”. Due le risoluzioni approvate dal Consiglio su questo tema. La prima, proposta da Alberto Villanova e Giuseppe Pan chiede di coinvolgere maggiormente le Regioni e le Autonomie Locali per consentire una governance efficace dei processi decisionali, una maggiore attenzione e un puntuale monitoraggio di tutte le azioni a sostegno della ripresa e della lotta alla pandemia. “Dobbiamo utilizzare la transizione ecologica per far ripartire la nostra economia- spiega Alberto Villanova – Le Regioni devono contare di più ed essere pienamente coinvolte nell’utilizzo dei più importanti Fondi europei. dare una mano alle nostre aziende in difficoltà, ai nostri artigiani e liberi professionisti, in modo da distribuire la ricchezza sul territorio. La transizione ecologica rappresenta infatti un fondamentale pilastro, ma non va ridotta a una
Francesco Calzavara
plastic tax, ovvero non deve bloccare la crescita, bensì rappresentare una concreta possibilità di sviluppo per i nostri territori”. Elisa Venturini (Forza Italia) sottolinea che ora il vero problema è il coordinamento delle diverse azioni e il rispetto delle tempistiche indicate per l’impiego delle risorse”. Approvata anche la risoluzione sottoscritta dal Capogruppo Dem Giacomo Possamai, e da Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. “Il Veneto del futuro dovrà essere più digitale, più green, più inclusivo. Siamo di fronte a una straordinaria opportunità per progettare un futuro diverso per la nostra regione, in linea con quanto prevede il Recovery Fund e nel rispetto
L’assessore Calzavara: “Facciamo sentire la nostra voce a Roma, presentando i nostri progetti, le Regioni non sono state coinvolte eppure esprimono i reali bisogni dei nostri territori” delle sue linee portanti: transizione ambientale, digitalizzazione, innovazione e inclusione sociale. Va sfruttata la filiera dell’idrogeno”. La Risoluzione “impegna il Presidente e la Giunta regionale, in particolare, a promuovere e sottoscrivere un “Patto per il Veneto del 2030”.
Venturini e Bozza: “Bene i vaccini nelle farmacie, ora diventino centri di stoccaggio per i medici di base” “Raggiunta l’intesa con le farmacie come Hub vaccinali, occorre organizzarsi e farsi trovare pronti sul piano operativo a livello regionale e territoriale. Auspichiamo si possa procedere in maniera univoca nei Distretti sanitari provinciali, perché più si agirà uniti in tutta la Regione, prima si riuscirà a debellare questo virus”. Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia, Elisa Venturi-
ni e Alberto Bozza, i quali ricordano di aver posto il problema come gruppo consiliare di Forza Italia: “fin dall’inizio del nostro mandato ci siamo spesi per il coinvolgimento anche delle Strutture private e delle farmacie per sostenere e integrare il Sistema Sanitario pubblico, dapprima nei tamponi e poi nella campagna vaccinale”. Ora, aggiungono, le farmacie possono diventare anche cen-
tri di stoccaggio e fornitura dei vaccini per i Medici di base, compatibilmente con le modalità di somministrazione e le caratteristiche del vaccino medici di base e farmacie, infatti, possono collaborare nella gestione degli aspetti logicisti e pratici della campagna vaccinale. “Ribadiamo come sia prioritario, - continuano Venturini e Bozza - che gli stessi farmacisti vengano inseriti tra
le categorie prioritarie per ricevere la profilassi, al pari di quanto è stato giustamente fatto per medici e operatori sanitari. Ma ciò che più conta è che sul piano politico finalmente si sia riuscito a raggiungere un’intesa tra Governo e farmacie, che possono fungere anche da presidio territoriale dove prenotare le vaccinazioni attraverso il portale di Azienda Zero”.
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Regione
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L’intervista. L’analisi di Giacomo Possamai, capogruppo PD in Consiglio Regionale
Recovery Fund, occasione da non perdere: investire per un Veneto digitale, green e inclusivo “L
e risorse del Recovery Fund sono un’occasione straordinaria da mettere al servizio di un progetto di rilancio e sviluppo del Veneto, per una Regione digitale, green e inclusiva, i tre indirizzi dati dalla Commissione Europea per il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza”. Così Giacomo Possamai, Capogruppo per il PD in Consiglio regionale, evidenzia il contenuto della proposta presentata al Consiglio, il ‘Patto per il Veneto 2030’. “Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso questo patto, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita: enti locali, associazioni di categoria, e ambientaliste, sindacati, Camere di commercio, Università, Ufficio scolastico regionale, realtà del Terzo settore e del volontariato e banche. Il Patto deve contenere obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, e l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, come ha messo nero su bianco già l’Emilia Romagna”. Ad esempio, secondo Possamai è importante puntare sulla filiera dell’idrogeno: “Gli ultimi due Governi vogliono investire fortemente su questa fonte rinnovabile per eccellenza. Il Veneto ha tutto per ospitare hub per ricerca e produzione, mettendo in rete atenei, categorie economiche e mondo dell’impresa. Ma finora dalla Regione nessuno detto niente. Sulla digitalizzazione le direttrici sono soprattutto due, pubblica amministrazione e scuola. Per quanto riguarda la prima, servono investimenti finalizzati a semplificare i rapporti con le imprese,
A fianco Giacomo Possamai, capogruppo Pd in Consiglio Regionale
“Chiediamo alla Giunta di promuovere fin da adesso il Patto per il Veneto 2030, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti di questa partita, fissando obiettivi chiari, come la neutralità carbonica entro il 2050, l’uso esclusivo di rinnovabili entro il 2035, le infrastrutture digitali, la sanità, la sicurezza del territorio”
aiutandole ad essere competitive. Se per sbrigare una pratica impiego lo stesso tempo online o recandomi di persona in ufficio non serve a niente. Per la scuola, invece, siamo di fronte ad una grande sfida: le chiusure rigettano nell’angoscia le famiglie venete. Con la didattica a distanza abbiamo sperimentato come la scuola non in presenza acuisca le diseguaglianze. Ciò che serve, al contrario, è un grande progetto di innovazione digitale in cui le famiglie costrette alla Dad abbiano una possibilità in più, e non una penalizzazione”. In questo contesto rientra anche la necessità di potenziare la banda larga e le infrastrutture digitali anche
nelle zone periferiche della regione, come quelle montane, che vanno preservate da un possibile spopolamento derivante proprio dalla difficoltà ad accedere ai servizi essenziali, come il medico di base o l’ufficio postale. “Sul fronte della sanità pubblica dobbiamo avere degli obiettivi per il futuro – prosegue Possamai -. Bisogna investire non solo per ristrutturare gli ospedali, ma anche per ammodernarli, realizzando camere singole che permettano l’isolamento per la riduzione dei rischi da infezione. E potenziare in tutta la regione la medicina di territorio e la strumentazione tecnologica per i distretti, in modo che la sani-
tà pubblica faccia ciò che deve fare: diagnosi precoce, screening gratuiti e vaccinazioni. Anche in questo campo va rafforzata la digitalizzazione, così da assicurare la connessione con i sistemi di assistenza medica, infermieristica e terapeutica ambulatoriale per garantire ai pazienti un’assistenza coordinata e continuativa”. Da associazioni di categoria, consorzi e non solo, emerge forte la necessità di mettere in sicurezza il territorio e di avviare con urgenza il Piano invasi con opere che, finalmente, dopo anni di progettazione, vengano realizzate. “Sono interventi strategici che permettono, da un lato, un risparmio della risorsa idrica favorendo la competitività delle imprese agricole e, dall’altro, di ridurre il rischio di alluvioni e frane: abbiamo visto negli ultimi anni le conseguenze dei cambiamenti climatici, con eventi non più sporadici – conclude Giacomo Possamai -. Crediamo, inoltre, che il sistema agricolo dovrebbe essere maggiormente valorizzato, specialmente per quanto riguarda ricerca e sviluppo, e le numerose aziende giovani che non riescono a trovare dalla Regione sufficiente supporto alle loro progettualità. Si tratta di sostenere le piccole realtà con produzioni locali, che hanno bisogno di essere messe in rete per riuscire a competere con il sistema della grande distribuzione”. Eva Franceschini
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Regione
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L’intervista. Michele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po
“Al lavoro per un’estate sicura” M
ichele Ghezzo, presidente del Consorzio Promozione Sviluppo Delta del Po, racconta quelle che sono le speranze, in ottica estiva, quando ancora tutta l’Italia si trova a dover fare i conti con numerose ristrettezze dovute alla pandemia in atto. Presidente, quali sono le prospettive per l’imminente stagione estiva? “In un periodo così particolare è difficile fare previsioni. Gli ospiti veneti stanno apprezzando ogni anno di più la nostra località, e anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto. Per quello che riguarda giugno molto dipenderà dalle limitazioni e restrizioni. Una vera e grande sorpresa è rappresentata dal mese di settembre, che è sempre stata appannaggio del mercato tedesco, ma che negli ultimi anni ha avuto un maggiore apprezzamento anche per il mercato italiano”. Come stanno preparando-
si gli operatori balneari delle spiagge del Delta del Po? “Tutte le attività stanno facendo del loro meglio per poter accogliere gli ospiti nel modo migliore per la prossima estate, forti degli insegnamenti avuti l’estate scorsa. Posso dire con certezza che saremo in grado di garantire misure e condizioni adeguate alle necessità di tutti i turisti”.
“Anche per questa estate le prenotazioni continuano ad arrivare, soprattutto per i mesi di luglio e agosto” Al riguardo, come vi state attrezzando? “Siamo impegnati in percorsi di formazione e abbiamo attivato una rete di collaborazione tra gli operatori, per poter creare una filiera che possa garantire un servizio migliore, con standard condivisi in tutte le località marittime deltizie. Inoltre, stia-
Nell’immagine Michele Ghezzo (foto di repertorio pre emergenza Covid)
mo facendo un percorso con i portatori di interesse e le amministrazioni comunali, che ci porterà ad avere una reale percezione di un’unica destinazione, da poter fare su tutto il vasto territorio del Delta del Po”. Che cosa vi aspettate di diverso, rispetto all’anno scorso? “Ci aspettiamo più consapevolezza, da parte degli operatori e degli ospiti, circa il difficile momento che stiamo vivendo. Siamo consapevoli di svolgere il lavoro più bello del mondo, ossia l’accoglienza, che sia sotto l’ombrellone, o nel servire un piatto al ristorante oppure nell’ospitare un cliente in hotel. Per questo, tutti quanti, ci stiamo impegnando per offrire una vacanza serena e in totale sicurezza”. Marco Scarazzatti
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on-line:
APRILE 2021
Salute Vaccinarsi in gravidanza
Il messaggio di speranza di due mamme
P
Anna e Valentina, le bambine nate già con gli anticorpi contro il Covid Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto a pag 36
Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza a pag 37
osso fare il vaccino contro il Covid 19 in gravidanza? E’ una delle domande che in modo ricorrente si sono poste molte donne in attesa. E fra queste anche Anna Parolo, 36 anni, e Valeria Bernardi, 37 anni, due professioniste sanitarie, la prima immunologa dell’Ulss 6 Euganea, la seconda ginecologa, che lo scorso dicembre, quando è partita la campagna vaccinale, si sono trovate di fronte a questa scelta, anche perché rientravano fra le categorie a rischio, essendo entrambe professioniste sanitarie. E loro hanno deciso, fra le prime donne in gravidanza, di sottoporsi alla vaccinazione. Anna e Valeria hanno discusso con gli esperti dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6, fra cui il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe e la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè, sull’opportunità della vaccinazione in relazione al loro rischio lavorativo, personale e della salute fetale. Prosegue alla pag. seguente
Malattia genetica neurologica. A Padova il primo screening neonatale a pag 38
Salute
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Consulenza scientifica
Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto Uno strumento a disposizione dei cittadini per chiarire dubbi e avere informazioni sicure da fonti autorevoli
Io mi vaccino, la campagna di informazione della Regione Veneto
L
e domande sui vaccini sono molte e non sempre le risposte sono chiare o attendibili. Per andare incontro all’esigenza di informazioni autorevoli e chiarificatrici la Regione Veneto ha dato il via lo scorso 26 marzo alla campagna informativa “Io mi vaccino”. Una campagna a sostegno della lotta al Covid 19 tramite il vaccino, con l’obiettivo di supportare il cittadino nella scelta, con informazioni che provengono da fonti sicure e pere domande vaccini sono molmunque fare il vaccino? sone autorevoli, sui cercando di chiarire dubbi esupportare perplessità. l’iniziativa. te e non sempre le risposte sono Il primo protagonista, interpella“Sì, basta una sola dose come diUn Supereroe, un gigante buono è il “testimonial” della chiare o attendibili. Per andare into per fare luce su dubbi e timori, mostrano studi molto recenti”. campagna di vaccinazione contro il Covid19. contro all’esigenza informazioni è eil protettivo professorche Palù, presidente Aifa, Si può contrarre il virus tra prima Raffigura il vaccino, didall’aspetto benevolo autorevoli e chiarificatrici la RegioAgenzia spiega e protegge, che si destreggia attraverso le tanteItaliana e spes- del farmaco, che e seconda dose? ne Veneto ha dato il via lo scorso risponde a delle “E’ possibile perché la copertuso confuse informazioni, mettendo in risalto quelle corrette per semplici domande. 26 marzo alla campagna informatiDi seguito le più frequenti. ra immunitaria, cioè gli anticorpi allontanare dubbi e comunicare in modo semplice, lineare e va “Io mi vaccino”. Una campagna Che garanzia di efficacia offrono neutralizzanti, si forma nel tempo, sintetico l’importanza di un atto così semplice e protettivo. E’ anato sostegno della lotta al Covid 19 i vaccini? quindi c’è una finestra in cui siamo dalla matita di Maria Gianola, disegnatrice veneziana che tramite il vaccino, con l’obiettivo di “I vaccini – è la risposta del proancora infettabili”. ha messo a disposizione la sua creatività per supportare l’inisupportare il cittadino nella scelta, fessor Palù - sono molto efficaci, Quando comunicare malattie o ziativa. con informazioni cheinterpellato provengono fino pere cento, quindi non allergie? Il primo protagonista, per fare lucealsu95 dubbi da fonti e persone autorevoli, abbiamo maidelavuto “Sì, vaccini cosìsola dose “Nelcome momento in cuistudi ci simolto vaccina timori, è ilsicure professor Palù, presidente Aifa, Agenzia Italiana basta una dimostrano recercando di chiarire dubbi e perplesefficaci. L’efficacia si misura sulla c’è un medico che fa un’anamnesi. farmaco, che risponde a delle semplici domande. Di seguito le centi”. sità. prevenzione della malattia, sappia- il virus Quello il momento cui si indipiù frequenti. Si può contrarre traèprima e secondaindose? Un Supereroe, un gigante buono mo che vaccini così efficaci possono cano tutte le condizioni patologiche Che garanzia di efficacia offrono i vaccini? “E’ possibile perché la copertura immunitaria, cioè gli antiè il“I“testimonial” della campagna di Palù prevenire anche le allergie altro” vaccini – è la risposta del professor - sono molto ef- l’infezione”. corpi neutralizzanti, si pregresse, forma nel tempo, quindiec’è una finestra vaccinazione contro il Covid19. Dopo quanto tempo il vaccino ha Quali sono gli effetti collaterali ficaci, fino al 95 per cento, quindi non abbiamo mai avuto vac- in cui siamo ancora infettabili”. Raffigura il vaccino, dall’aspetto effetto? dei vaccini? cini così efficaci. L’efficacia si misura sulla prevenzione della Quando comunicare malattie o allergie? benevolo e protettivo che spiega e possono “Solitamente un’im-in cui ci“Gli effettic’ècollaterali malattia, sappiamo che vaccini così efficaci prevenire per indurre “Nel momento si vaccina un medicosono che faquelli un’aprotegge, che si destreggia attravermunità protettiva in grado di neudi tutti i vaccini. I primi nella sede anche l’infezione”. namnesi. Quello è il momento in cui si indicano tutte le condisoDopo le tante e spesso inforpassarepregresse, locale:ledolore, arrosquanto tempo ilconfuse vaccino ha effetto?tralizzare il virus devono zioni patologiche allergie rigonfiamento, e altro” mazioni, mettendo in risalto quelle almeno 21 giorni. C’è, per quasi tutti samento, nel giro di poche ore o al “Solitamente per indurre un’immunità protettiva in grado di Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini? corrette per allontanare dubbi e coi vaccini, bisogno di una seconda massimo nell’arco di una giornata. neutralizzare il virus devono passare almeno 21 giorni. C’è, per “Gli effetti collaterali sono quelli di tutti i vaccini. I primi nelmunicare modo bisogno semplice, lineare di solito, possono essere nel 30, nel 40 giro forse quasi tutti iinvaccini, di una secondadose doseche che sisi fa fa aa distanza, la sede locale: dolore, Ci rigonfiamento, arrossamento, di edistanza, sintetico l’importanza di un atto di tre o quattro settimane e, quindi, anche 50 per cento dei segni sistedi solito, di tre o quattro settimane e, quindi, bisogna poche ore o al massimo nell’arco di una giornata. Ci possono così semplice protettivo. E’per nato mettere altri30,dieci mici molto come astenia, domettere in controealtri dieci giorni avere bisogna un’immunità com- in contro essere nel 40 forse anche 50 banali, per cento dei casi sistemici dalla matita die neutralizzante”. Maria Gianola, di- giorni per avere un’immunità comlorabilità muscolare, dolore articolapleta, protettiva molto banali, come astenia, dolorabilità muscolare, dolore artisegnatrice veneziana che comunque ha messo farepleta, protettiva e neutralizzante”. e febbre che si risolvono di solito Se ho avuto il Covid devo il vaccino? colare e febbre che si re risolvono di solito molto precocemente”. a disposizione la sua creatività per Se ho avuto il Covid devo co- molto precocemente”.
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Il messaggio di speranza di due mamme
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sostenerle in questa scelta anche i loro compagni, entrambi professionisti sanitari. Preziosa anche la collaborazione con il dottor Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, e del professor Fausto Baldanti, direttore della Virologia molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia. E quindi entrambe le professioniste sanitarie, che non erano mai state contagiate dal virus, si sono sottoposte, nel corso del terzo trimestre di gravidanza, volontariamente a inizio gennaio alla prima dose di vaccino e, a distanza di tre settimane, alla seconda. Il decorso è stato regolare per entrambe le gravidanze: le due donne non hanno segnalato effetti collaterali dopo l’inoculazione del vaccino. Anna (la figlia di Valeria) è nata il 9 marzo scorso e Valentina (la bimba di Anna) il 16 marzo; entrambe alla nascita pesavano circa 3 chili, entrambe stanno bene e sono state allattate al seno. Ma c’è di più: le bambine presentano gli anticorpi contro il Covid 19. “Con la vaccinazione è stata protetta l’ultima parte della mia gravidanza – racconta l’immunologa Anna Parolo – che è quella più rischiosa in caso di infezione da Covid. Sono doppiamente contenta di sapere che anche la mia bambina ha gli anticorpi perché mi fa sperare che sia ben protetta. Consiglio di approcciarsi molto serenamente alla vaccinazione”. “Un’infezione alle vie respiratorie a termine della gravidanza potrebbe rivelarsi anche molto grave – sostiene la ginecologa Valeria Bernardi – Gli studi sottolineano come l’infezione da Coronavirus nei bambini molto Mamme in attesa piccoli possa essere molto seria e professioniste e avere conseguenze importanti. Sono questi i motivi che mi hanno sanitarie, hanno spinto a vaccinarmi, tenendo conto deciso di vaccinarsi del fatto che i rischi di un vaccino sono sicuramente minimi. La mia nell’ultimo trimestre esperienza è stata positiva”. della gravidanza “Le due bambine sono le prime in Italia nelle quali sono stati isolati gli anticorpi su sangue neonatale alla nascita – sottolinea il dottor Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell’équipe del servizio di Medicina Prenatale dell’Ulss 6 – infatti gli studi internazionali, ad oggi, si sono basati solamente sugli anticorpi del cordone ombelicale”. “Gli studi sono limitati – rileva ancora il dottor Jorizzo – ma concordi nel suggerire che non ci sono effetti collaterali sulla mamma e sul feto. La vaccinazione quindi potrebbe essere indicata, anche in gravidanza, nelle situazioni con fattori di rischio, come suggerito dalle Società di Ginecologia Italiane”. “L’esperienza di queste mamme è rassicurante perché sono riuscite a sottoporsi ad entrambe le dosi e a partorire a 5,6 settimane dall’ultima dose di vaccino, l’allattamento non è stato compromesso. Il messaggio che vogliamo trasmettere è di fiducia” aggiunge la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè. “Sarà interessante in futuro capire – sostiene - se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-CoV-2 possa proteggere il neonato come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione”. E’ quindi importante offrire anche alle future mamme e alle mamme in allattamento il vaccino anti Covid, - concludono Jorizzo e Ngaradoumbe - se appartengono a categorie a rischio.
Salute
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Covid 19 e diffusione tra i banchi
Lo studio che “scagiona” la scuola in presenza
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siste realmente una relazione tra diffusione del Covid 19 e la scuola in presenza? La scuola può essere un potenziale luogo che amplifica il contagio? L’argomento è delicato e complesso e se n’è dibattuto a lungo, con le due posizioni, e relative scuole di pensiero, - chi sostiene che vi sia un rischio concreto e chi invece ritiene che non sia così – a confronto quotidiano sulla questione. Un recente studio, tuttavia, nel fare un po’ di chiarezza sul ruolo di bambini e ragazzi in età scolare e delle scuole nella diffusione di SARS-CoV-2, “scagiona” la scuola e i bambini dall’ “accusa” di essere “amplificatori” della pandemia. Lo studio è stato coordinato dal professor Luca Scorrano del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e dalla professoressa Sara Gandini, epidemiologa dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con l’Aulss 9 Scaligera di Verona, il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e AbaNovus di Sanremo. Questo studio, “A cross-selectional and prospective color study of the role of schools in the SARS-CoV-2 second wave in Italy”pubblicato sulla prestigiosa rivista “The Lancet Regional Health – Europe”, indica che l’impennata dell’epidemia osservata tra ottobre e novembre 2020 non può essere imputata all’apertura delle scuole e come la loro chiusura totale o parziale, in particolare in due regioni italiane, non abbia influito sulla diminuzione dell’indice Rt. “Abbiamo pertanto confrontato l’incidenza del Covid 19 tra gli studenti e tra il personale scolastico (docente e non) con quella popolazione generale, dello stesso range di età nel caso del personale scolastico - spiega il professor Scorrano - Abbiamo valutato se in concomitanza con l’apertura della scuola l’incidenza del Covid19 aumentasse prima tra le persone in età scolare che nella popolazione generale, se gli studenti o il personale scolastico positivi al Covid-19 provocassero focolai nelle scuole, se i focolai in contesti scolastici fossero causati principalmente da
Da una ricerca pubblicata su “The Lancelot Regional Health – Europa” sull’impennata della pandemia in Italia tra ottobre e novembre 2020 emerge che gli studenti non sarebbero “amplificatori” delle infezioni da SARS-CoV-2
Ragazzi “influencer” per promuovere una sana alimentazione
Da sinistra: il professor Luca Scorrano e di seguito l’epidemiologa Sara Gandini
studenti, e infine se a livello delle diverse regioni italiane l’aumento dell’indice Rt seguisse le date di apertura della scuola (diverse da regione a regione) a un intervallo di tempo costante. Un intervallo di tempo costante tra apertura delle scuole e aumento dell’indice Rt sarebbe infatti un importante indicatore di correlazione tra scuole in presenza e circolazione virale nella popolazione generale”. Il nostro studio mostra come l’incidenza di Covid 19 tra gli studenti sia stata inferiore rispetto alla popolazione generale – dice la professoressa Sara Gandini. - Le infezioni secondarie a scuola erano Le infezioni secondarie a scuola erano inferiori all’1% e i focolai si sono verificati nel 5-7% delle scuole analizzate. L’incidenza tra gli insegnanti era paragonabile a quella registra tata nella popolazione di età comparabile a quella degli insegnanti. Le infezioni secondarie tra gli insegnanti erano rare e si verificavano più frequentemente quando il caso indice era un insegnante rispetto a uno studente. Nel periodo che ha di poco preceduto l’apertura delle scuole in Veneto e in concomitanza con l’apertura stessa, l’incidenza di Covid 19 è cresciuta massimamente non
tra gli studenti ma negli individui di 2029 e 45-49 anni. Lo sfasamento tra le diverse date di apertura delle scuole nelle regioni italiane e l’aumento dell’indice Rt regionale non è stato uniforme. Infine le chiusure in due regioni dove sono state attuate prima di altre misure restrittive non hanno influenzato la diminuzione di Rt che era già in atto”. “Nel loro complesso, queste evidenze non supportano un ruolo degli individui in età scolare e delle aperture scolastiche come “motore” della seconda ondata di Covid-19” osserva il professor Scorrano. “Il nostro lavoro si aggiunge alle molteplici evidenze accumulate nel corso di quest’ultimo anno che nel loro complesso hanno “scagionato” la scuola in presenza. In salute pubblica – conclude la professoressa Gandini dobbiamo sempre bilanciare rischi e benefici. Alla luce della mancanza di solide evidenze che la scuola in presenza contribuisca significativamente alla diffusione della pandemia, ci sembra che il beneficio non sia chiaro e che il rischio qui sia soprattutto quello delle gravi ripercussioni causate della chiusura delle scuole sulla salute di bambini ed adolescenti”.
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ragazzi e 13 istituti alberghieri coinvolti nel progetto “La salute nel Piatto” Ragazzi “influencer” per promuovere una corretta e sana alimentazione, perché la salute si trova anche nel piatto. E proprio “La salute nel piatto” è il nome del progetto che ha il patrocinio della Regione Veneto e dell’Istituto Oncologico Veneto e che vede coinvolti gli studenti e le studentesse di 13 istituti alberghieri di tutto il territorio regionale. In tutto 375 ragazzi chiamati a realizzare delle ricette seguendo le indicazioni dei nutrizionisti della Lilt; potranno scegliere al massimo due ingredienti tra quelli indicati dall’équipe di nutrizionisti e creare una ricetta sul tema della corretta alimentazione, specificandone le proprietà nutrizionali e le accortezze da adottare in cottura per ridurre al minimo le alterazioni di tali proprietà e la formazione di possibili composti dannosi. In questo contesto i ragazzi sono chiamati a parlare ai loro coetanei, con un linguaggio vicino alla loro sensibilità, svolgendo un ruolo attivo di “influencer” nel diffondere questo messaggio attraverso i social più praticati dai giovani. L’iniziativa è stata presentata in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica dal Coordinamento Lilt del Veneto e che ha visto la partecipazione di Dino Tabacci, coordinatore Lilt Veneto e Presidente Lilt di Pado-
va, che ha fatto gli onori di casa, il Consigliere e membro della Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Orio Mocellin – simbolo della sana alimentazione è stato individuato l’olio extra vergine di oliva, principe della dieta mediterranea e considerato elisir di lunga vita - l’astrochef ed esperto in sana alimentazione, nonché testimonial del progetto, Stefano Polato. Il progetto ha riscosso grandi manifestazioni di approvazione anche da paerte dell’assessore regionale alla Scuola Elena Donazzan. “Trovo particolarmente apprezzabile ed efficace – ha osservato in occasione della presentazione - che si sia scelto di puntare sul linguaggio e sulle piattaforme social preferite dai più giovani: la consapevolezza deve partire infatti dalla scuola, perché i nostri ragazzi saranno presto chiamati ad essere i professionisti della ristorazione, un mondo che spazia dal bar sotto casa al ristorante stellato, magari puntando a quella vetta rappresentata dal testimonial di questa iniziativa, l’astrochef Stefano Polato”. I 375 ragazzi si sono divisi in 37 gruppi e si sfideranno nella realizzazione di Piatti della salute, sani, replicabili a casa, in grado di valorizzare ingredienti del territorio e di ottenere una buona visibilità sui social. A fine maggio il miglior piatto della salute verrà premiato dalla Commissione di esperti Lilt.
Salute
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Malattia genetica neurologica. A Padova “nasce” il primo screening neonatale A fianco il dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unit Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova
Cometa A.S.M.M.E: dal 1992 al fianco di chi lotta contro le Malattie Metaboliche Ereditarie
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n Italia un neonato su 2000 è affetto da malattie metaboliche ereditarie: a causa di un’alterazione del DNA il metabolsmo non funziona in modo corretto e le sostanze assunte come cibo, anziché trasformarsi in nutrimento, diventano tossiche e producono gravi danni all’organismo. Per sconfiggere le malattie metaboliche ereditarie, nel 1992 un gruppo di famiglie fonda Cometa A.S.M.M.E, che oggi conta più di 3000 tra soci e sostenitori in tutta Italia. L’Associazione, che ha la sua sede a Ponte San Nicolò in provincia di Padova, da quasi 30 anni è al fianco di malati metabolici ereditari, bambini e adulti, per sostenerli e accompagnarli nelle cure quotidiane. Grazie alla tenacia della Presidente Annamaria Marzenta, all’impegno dei volontari e alla generosità delle famiglie, Cometa A.S.M.M.E ha già investito più di due milioni di euro in progetti di ricerca, prevenzione ed assistenza, tra cui l’acquisto della strumentazione “Tandem Mass Spettrometria” necessaria per lo screening neonatale metabolico allargato, e altri due spettrometri per la ricerca sulle malattie neurodegenerative e sulle malattie lisosomiali. L’associazione ha contribuito a realizzare il nuovo Laboratorio di 1 livello per le MME a Padova al Campus Biomedico Pietro d’Abano, in grado di effettuare ogni anno 40.000 analisi su campioni biologici provenienti da 4 provincie del Veneto (Padova, Venezia, Treviso e Belluno), dal Friuli e dalla provincia autonoma di Trento. L’associazione sostiene costantemente anche borse e progetti di studio per medici specializzati, organizza conferenze e convegni medici e momenti di sensibilizzazione per promuovere la conoscenza e la ricerca sulle MME.
adova si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nella ricerca scientifica, questa volta grazie al team diretto dal dottor Alberto Burlina, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedale/ Università di Padova. Nelle scorse settimane l’equipe ha proposto per la prima volta al mondo un nuovo screening neonatale per una malattia genetica neurologica, chiamata AADC o deficit delle decarbossilasi degli aminoacidi aromatici, che determina una grave disabilità motoria con capacità intellettive normali. Per questa malattia è stata recentemente trovata una terapia genica molto efficace ma le possibilità terapeutiche sono strettamente legate alla diagnosi precoce: la malattia, infatti, è molto difficile da diagnosticare e spesso i pazienti vengono riconosciuti solo dopo anni, quando non c’è più molto da fare. I clinici di Padova diretti dal dottor Alberto Burlina sono riusciti a rilevare nella goccia di sangue con cui vengono eseguiti gli screening di legge, una molecola, la cosiddetta “3 metildopa”, che presenta una struttura simile alla “tirosina”, già presente nei kit diagnostici utilizzati in tutto il mondo per lo screening neonatale esteso (per legge italiana attivo dal 2016). La novità interessante è che non ci sarà bisogno di ulteriori reagenti né di processi diagnostici lunghi e complessi per la diagnosi, ma sarà sufficiente aggiungere la struttura molecolare del composto alla strumentazione in uso per lo screening: la Tandem Mass Spettrometria, un macchinario ad hoc acquistato nel 2015 dall’associazione Cometa A.S.M.M.E e donato al Laboratorio MME di Padova per eseguire gli screening neonatali. Pubblicata dalla rivista americana “Molecular Genetics and Metabolism”, una delle più importanti riviste nel campo genetico metabolico e organo della Società Americana di Malattie Metaboliche Ereditarie, la ricerca è frutto dell’esperienza maturata nel campo diagnostico dalla Divisione diretta dal dottor Burlina, diventata negli anni uno dei modelli
più avanzati al mondo nel campo delle prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie. “Sono molto orgoglioso del lavoro svolto da tutto il team, che si conferma ancora una volta un’eccellenza mondiale nel suo campo - afferma il Dottor Alberto Burlina - Grazie alla nostra scoperta la diagnosi precoce di questa malattia sarà possibile senza dover sostenere ulteriori costi di strumentazioni o reagenti. Siamo contenti che una rivista prestigiosa come “Molecular Genetics and Metabolism” abbia immediatamente accolto la nostra ricerca”. Molto soddisfatta anche Annamaria Marzenta, Presidente di Cometa A.S.M.M.E. che nel 2015 ha acquistato e donato lo spettrometro Tandem Mass Spettrometria: “Siamo davvero felici di aver dato il nostro piccolo, grande, contributo a questa ricerca - afferma Marzenta - Da quanViene proposto do è nata la per la prima volta al mondo nostra associazione nel per l’AADC, deficit delle 1992, non decarbossilasi degli aminoacidi abbiamo mai smesso aromatici che determina una di investire grave disabilità motoria ma con in progetti di ricerca, capacità intellettive normali prevenzione e cura, acquistando questo ed altri macchinari indispensabili per lo screening neonatale, ma anche sostenendo borse e progetti di studio per medici specializzandi. Questa scoperta ripaga il contributo e l’impegno delle nostre famiglie e dei nostri volontari. Grazie al dottor Burlina e alla sua equipe per il loro lavoro quotidiano”. Congratulazioni al team di lavoro arrivano anche da Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera, che si è complimentato con tutti i professionisti coinvolti per aver raggiunto questo ambito traguardo.
on-line:
APRILE 2021
Garden
I colori ed i profumi dei fiori primaverili Ecco le varietà ideali per la stagione e per arricchire terrazzi, balconi e giardini
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assato il grigiore invernale ed il freddo pungente, anche il pollice verde di ciascuno di noi può uscire dal letargo! Con l’arrivo della primavera e delle giornate maggiormente soleggiate è davvero istintivo pensare ai colori ed ai profumi del terrazzo, balcone o giardino. Parliamo di fiori, simbolo inevitabile del risveglio della natura e, diciamolo, grandi alleati del nostro benessere, per due motivi principalmente. Perché veder sbocciare i fiori ed ammirarne i colori ed i profumi di certo migliora il buonumore, così come l’autostima se li abbiamo piantati noi! Senza dimenticare che l’attività fisica derivante dal giardinaggio contribuisce notevolmente alla “remise en forme” propedeutica alla prova costume. Vediamo allora qualche esempio fiorito per la primavera che sboccia. LA PRIMULA Il classico fiore da piantare in primavera, esiste in oltre 500 varianti e con un’ampia scelta di colori: fucsia, giallo, rosso, blu, arancione e moltissimi altri. Le primule si possono piantare all’inizio della primavera in vasi da mettere in giardino o sul balcone: hanno bisogno di uno spazio a mezza ombra per restare sane e robuste. Il terreno deve sempre essere tenuto umido, ma l’ac-
qua non deve mai ristagnare. LA STERLITZIA La strelitzia è originaria dell’Africa e rispecchia davvero la natura rigogliosa, per la forma inusuale e per l’esplosione di colori che dona durante la fioritura, che avviene verso la fine della primavera. La strelitzia ama il sole, spesso viene coltivata in serre (per la vendita come fiore reciso), teme il gelo, vuole innaffiature regolari e un’attenta concimazione. Può essere piantata in giardino ma anche in vaso ed è facile da coltivare. IL CICLAMINO Il ciclamino appartiene alla famiglia delle primulacee e ha circa una quindicina di specie di piante perenni. Si può coltivare in vaso e tenere in casa, oppure in giardino o anche sui balconi, purchè nella brutta stagione sia messo al riparo. Il ciclamino ha bisogno di luce, senza tuttavia essere esposto direttamente al sole. Due le caratteristiche principali, le foglie a forma di cuore ed il profumo che emanano i fiori, sempre molto carichi di colore.
da giardino. I bellissimi narcisi, che a dispetto della delicatezza del loro aspetto sono piante robuste, stanno bene in un terreno a mezz’ombra e vanno annaffiati con molta frequenza. I colori classici di questo fiore sono il giallo e il bianco, ma esistono molti ibridi con altre varianti cromatiche.
IL NARCISO Il narciso è una pianta da terrazzo e
IL RODODENDRO Il rododendro appartiene alla famiglia
delle ericaceae; il suo nome deriva dalle parole greche rhodon (rosa) e dendron (albero). È arrivato in Europa dall’Asia soltanto nell’ottocento. Sono piante sempreverdi da esterno, l’ideale è piantarle in giardino in una zona luminosa ma ombreggiata, dal momento che temono il sole diretto. Anche il rododendro annuncia l’arrivo della primavera, con i suoi fiori coloratissimi dalla forma a campanula.
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L’orto fai da te con i consigli dei tutor Silvia Girotto e Marco Facchin
Coldiretti incontra i consumatori con il pollice verde O
ltre alla spesa a kmzero i cittadini hanno potuto conoscere i segreti della cura di piante e fiori guidati dai tutor dell’orto di Coldiretti che hanno verificato il pollice verde dei consumatori mentre facevano acquisti tra i banchi dei produttori. Una delle tante proposte offerte dagli operatori agricoli per assecondare la passione di giovani e anziani per la coltivazione della terra e la raccolta dei frutti che proprio a causa degli effetti della pandemia registra un boom determinato quest’anno dall’ esigenza di svago nel lungo lockdown in zona rossa ma anche in molti casi per aiutare i bilanci familiari provati dalla crescente crisi, proprio come avveniva in tempo di guerra. Il 33% degli italiani – spiega Coldiretti – ha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani messi a disposizione dalle pubbliche amministrazioni o a titolo gratuito o con affitti simbolici. Esiste poi una quota del 12% che sfoga l’amore per le piante su balconi e terrazzi, verande e davanzali con una vera e propria esplosione di piante e fiori che iniziano a punteggiare di verde e colori il grigio delle città. Il movimento degli hobby farmers, dai balconi ai terreni familiari rappresenta uno spaccato sociale importante che trova nella cura delle piante del verde un importante momento di sfogo contro ansia e stress generati dalla pandemia e dalle limitazioni agli spostamenti fuori casa. Il ritorno degli italiani in orti e
Il 33% degli italianiha deciso di esprimere la sua passione per l’agricoltura nel proprio giardino di casa, in terreni di famiglia ma anche in spazi pubblici o negli orti urbani
Il decalogo per un orto (quasi) perfetto
giardini ha un alto valore sociale ed economico in uno dei momenti più difficili per il Paese con una passione che non richiede per forza grossi investimenti o grandi spazi con diverse opportunità e investimenti: dall’orto portatile da tenere con sé anche in ufficio a quello verticale per risparmiare spazio nelle case, dall’orto “ecologico” per riciclare materiali e non inquinare a quello rialzato per chi ha maggiori difficoltà a piegarsi. L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare – continua la Coldiretti – intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati “chiavi in mano” per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono – conclude la Coldiretti - alcune delle
regole fondamentali per ottenere buoni risultati. L’erba gatta si può coltivare in terrazza ed è utile per il micio di casa, la menta e l’origano abbelliscono i davanzali e servono anche in cucina, primule e pansè colorano di primavera vasi ornamentali e giardini. L’atteso equinozio del 21 marzo è stato festeggiato nei mercati di Campagna Amica con lezioni di giardinaggio e consigli utili per il green “fai da te”. Nel padovano le clip di Silvia Girotto dell’azienda Sle di Anguillara sono anche on line e seguite da molti followers coinvolti nei suggerimenti della giovane florovivaista che svela i segreti nascosti dei bouquet, il linguaggio e la stagione ideale di tanti fiori Made in Italy. Come lei anche Marco Facchin dell’azienda bio “Piccolo ortolano” di Saccolongo impegnato ad intrattenere il pubblico in azienda e nelle piazze istruendo le famiglie sulle fasi lunari e i misteri della semina dall’insalata alle piante aromatiche.
1. Spazio giusto: è necessario individuarlo. L’orto in piena terra è la soluzione migliore. Per chi non ha il giardino, il balcone o il terrazzo sono una buona alternativa. L’importante è che siano soleggiati e ventilati. 2. Stagionalità: occorre conoscerla. A ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari. 3. Giusto tempo: gli orti, anche quelli di piccole dimensioni, necessitano di cure quotidiane. Se si ha poco tempo il consiglio della Coldiretti è di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle. 4. Buona terra: è garanzia di risultati. Per mantenere un buon livello di fertilità è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale. 5. Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota). 6. Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente. E’ possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza. 7. Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato, secondo la Coldiretti. Le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante. 8. Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti; 9. Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione. Per limitare questi attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive. 10. Costi: realizzare un orto in giardino, secondo Coldiretti, ha una spesa contenuta. Tra terra, piantine o semi, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare intorno ai 250 euro per uno spazio di 20 metri quadrati “chiavi in mano”.
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Complementi d’arredo. Gettonati i colori vivaci, dal limone al cobalto , dal pistacchio al fucsia
Quali sono le nuove tendenze per l’arredo giardino 2021? Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax
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nnanzitutto, va specificato che non intendiamo solamente i giardini delle ville, ma anche balconi, logge, verande, terrazze e patio. Iniziamo dai colori, che devono essere vivaci. I colori neutri hanno dominato le tendenze degli ultimi anni, nel 2021 continueranno ad arredare gli eleganti spazi esterni. Ma per il 2021 è in arrivo un’ondata color limone. Ma tra i colori di tendenza del 2021 ci sono il cobalto, il rosso, il pistacchio, il fucsia. Si tratta di toni rilevanti non solo per i mobili per verande e cortili, ma anche per gli accessori. Nella progettazione di cortili e verande, l’armonia con la natura è di fondamentale importanza. Per questo motivo non si può fare a meno dei materiali che la stessa ha creato. Quest’anno vale la pena scommettere sulla diversità utilizzando complementi d’arredo realizzati con i tessuti di juta e cotone naturale, che creano un’atmosfera naturale e aggiungono compatibilità ambientale. I tappeti di iuta sono uno degli accessori più di tendenza nel 2021. La trama naturale sembra incredibilmente elegante e la combinazione con pavimenti in pietra o legno conferisce all’ambiente un tocco esotico. Che si abbia un giardino, un patio o un terrazzo non importa. Nel 2021 è categorico avere uno spazio nel quale concedersi momenti di piacevole riposo all’aria aperta. Può essere un comodo divano o una bellissima chaise longue in vimini. Oppure un dondolo o addirittura una struttura a baldacchino. L’importante è potersi ricavare uno spazio consacrato al relax ed immerso nella natura. E la modularità è il vero re-
quisito del 2021. I divani possono essere facilmente trasformati in due o tre poltrone, le poltrone possono essere unite in un divano o smontate in pouf, i tavoli, se necessario, fungono da bracieri. Se il tempo non permette di concedersi una giornata in pieno relax in giardino, questi elementi possono essere facilmente spostati da qualche parte in un garage o sotto una tettoia. Vasi da pavimento, tavolini da caffè, vasi da fiori, tele di tende da sole, ombrelloni: ognuno di questi elementi può diventare un complemento d’arredo espressivo in grado di aggiungere atmosfera all’esterno della casa e donare la sensazione di relax. Il nostro spazio esterno verrà sfruttato in particolar modo nel periodo estivo, ma si deve pensare ad un sistema di illuminazione ad hoc per il salotto esterno. Le lampade da terra rendono l’ambiente molto piacevole e creano zone di illuminazione dal sapore romantico, perfetto per le calde serate estive. In alternativa si possono scegliere delle candele da posizionare in bocce di vetro oppure delle lanterne. Il “giardino commestibile” è l’ultima tendenza dell’architettura del paesaggio in voga durante quest’anno. Quando si organizza l’arredo di un giardino, le piante, non possono mancare assolutamente. Fiori, erbe aromatiche e piccoli arbusti, piantati nel terreno o collocati in vasche e vasi da fiori, diventano una decorazione dello spazio esterno. Questa tendenza implica la progettazione di giardini e prati non solo con piante ornamentali ma anche con colture utili.
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I consigli. Dalla scelta del vaso alla sua preparazione
Piante aromatiche, è arrivato il periodo giusto I
mesi giusti per seminare le piante aromatiche sono quelli che vanno da aprile a maggio. Iniziamo dal vaso, con una piccola precisazione. I vasi in terracotta sono molto più traspiranti, quindi in presenza di un clima secco le piante avranno bisogno di più acqua. Tutto qui. Perché per le piante aromatiche non c’è un’indicazione precisa, quindi, terracotta a parte, sbizzarriamoci con i colori ed i materiali che meglio si abbinano alla casa ed al giardino. Sul fondo del vaso deve esserci sempre dell’argilla, o della ghiaia, che serve a drenare per bene. Poi si aggiunge il terriccio ed alla fine la piantina aromatica acquistata. Ultimo strato di terriccio ed un consiglio: le piante aromatiche stanno molto bene l’una vicina all’altra. Non si tratta esclusivamente di una questione estetica, ma anche biologica. Le piante aromatiche traggono beneficio dalla presenza di altre piante aromatiche nelle vicinanze, perché vi-
cine sono in grado di creare una sorta di microclima che per la loro crescita è ottimale. Facendo tuttavia attenzione allo spazio, perché le piante aromatiche devono avere spazio libero tra di loro, senza ostacoli o intralci. Quando pensiamo alle erbe aromatiche ci viene in mente l’estate, la piccola aiuola profumata da realizzare in giardino o al massimo tanti vasi da collocare sul balcone. Ma attenzione alla temperatura! Queste piante hanno bisogno della classica temperatura presente dentro casa durante l’inverno. L’ideale è un ambiente che oscilla tra i 18 e i 22 gradi. E se di notte la temperatura scende anche a 15 gradi, poco importa, le piante aromatiche staranno bene lo stesso. Il basilico, la più gettonata delle piante aromatiche, ha bisogno di tanta luce ma non ha bisogno di tanta acqua: meglio bagnarlo poco ma spesso. La salvia, invece, è la pianta aromatica che si adatta meglio perché non ha bisogno di cure particolari. Anche
l’origano non ha bisogno di particolari accorgimenti, solo la potatura dopo la fioritura. Il prezzemolo e la menta possono vivere bene anche all’ombra, mentre il rosmarino ha bisogno di molto spazio. Il timo invece resiste bene anche alle temperature più fredde.
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Oroscopo
Ariete Avete bisogno di dedicarvi un po’ più a voi stessi e alle vostre passioni. Rallentate il ritmo e ascoltate di più voi stessi.
Toro Toro: E’ un periodo di grande inventiva e di buoni propositi. Mettetevi in gioco, il momento è propizio.
Aprile Il sole torna ad illuminare le nostre giornate e restituisce nuove energie e speranze
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Bilancia Siete determinati verso il vostro obiettivo: ci avete lavorato tanto, è tempo di concretizzare gli sforzi fatti fin qui.
Scorpione Avete bisogno di aria nuova ma per ora dovrete desistere da nuove avventure per rimanere con i piedi ben saldi a terra.
Gemelli
Sagittario
E’ il tempo dei colori e della creatività. Non arrendetevi: siate fantasiosi e tenaci, nella vita e nelle relazioni.
Avete voglia di riscatto. Il momento è buono per tentare di realizzare i vostri desideri, anche se non tutti.
Cancro
Capricorno
Novità in vista che toglieranno un po’ di “polvere” alla vostra vita e vi rimetteranno in moto.
Il vostro proverbiale autocontrollo vacillerà. Inizia un periodo di grande romanticismo, sarete distratti e sognatori.
Leone
Acquario
Vivete alla giornata e continuate con il vostro entusiasmo ad affrontare le sfide di ogni giorno. Avrete le giuste soddisfazioni.
La vostra curiosità vi porterà a conoscere persone nuove. Siete ben disposti verso gli altri. Periodo favorevole.
Vergine
Pesci
Alla fine gli affetti sicuri e il vostro giro di amicizie si rivelano essere indispensabili, non cercate altrove ciò che già avete.
Siete alla ricerca di nuovi stimoli e ritmi nuovi. Lasciatevi andare al cambiamento: il nuovo orizzonte vi stupirà