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Credito: mano tesa alle aziende del territoro
Era nato come supporto indispensabile per le aziende messe all’angolo dalla pandemia. E si è rivelato uno strumento estremamente utile per superare il grave momento di crisi. “Ma la crisi – sottolinea il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – magari ha cambiato nome (non c’è praticamente più la pandemia, ma sono arrivati la guerra ed il caro energia), così l’aiuto derivante da un contributo dei comuni a sostegno dell’erogazione del credito in favore delle piccole imprese del comparto, conferma tutta la sua validità”.
Positivo, pertanto, che i comuni di Conselve, Abano Terme e Este abbiano prorogato i termini del plafond destinato alle aziende, agevolandone l’accesso al credito per immissione di liquidità.
Il risultato, per ciò che riguarda il mondo del terziario di mercato, è la concessione di finanziamenti, con garanzie fornite da Fidi Impresa & Turismo Veneto, il confidi del sistema Confcommercio, a condizioni assai vantaggiose rispetto a quelle di mercato, soprattutto dopo il vertiginoso aumento dei tassi, con importi che, normalmente, variano tra i 10 e i 50mila euro con una durata fino a 72 mesi (con possibilità di un periodo di preammortamento), con un tasso IRS+1,10% annuo indipendentemente dal rating e con tempi e costi di istruttoria ridotti.
“La sinergia tra pubblico e privato – conclude Bertin – diventa in questi frangenti tanto più importante quanto più sa incidere sulle reali necessità delle imprese. In questo i Comuni di Abano Terme, Conselve ed Este si confermano come tra i più attenti e, al tempo stesso, rapidi, nell’intervenire in favore dell’economia locale”. La decisione dei tre enti locali ha trovato perciò il plauso da parte dell’organizzazione di categoria che vede in questa proroga una mano testa verso le imprese del territorio in un periodo che continua ad essere paricolarmente delicato.
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Siamo agli sgoccioli
Nicola
< Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 20 marzo 2023