Conselvano ott2013 n133

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del Conselvano

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.133 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n.133 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Primo Piano Il costo del lavoro per le imprese venete e il cuneo fiscale pagg.

Due Carrare Polemica sulla presenza degli “speed check”

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Agna, energie Nuova centrale a biomasse per risparmiare

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EDITORIALE

cartura aumenta l’imu seconda casa

Davanti al “dio palanca” così fan tutti di Nicola Stievano

Con un certo anticipo rispetto alla scadenza fissata, il Comune di Cartura ha già approvato il suo bilancio di previsione, non senza qualche difficoltà. “Il dato di partenza del bilancio del nostro Comune è un fabbisogno finanziario di 185.000 euro a causa dei tagli statali e del patto di stabilità” spiega il Sindaco pag. 8

unione conselvano entra bovolenta

Anche Bovolenta entra nell’Unione dei Comuni del Conselvano e l’ingresso è stato ufficializzato alcune settimane fa con una seduta del consiglio alquanto movimentata. In effetti mancavano alcuni consiglieri e non c’era il numero legale sufficiente; solo con arrivo di altri consiglieri è stato sancito l’ingresso pag. 11 10%

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Il “Mattei” mantiene la propria autonomia

Deciso l’accorpamento con il “Cattaneo” di Monselice, “resta tutto come prima”

L

a notizia era nell’aria ormai da mesi ma l’ufficialità è arrivata verso la fine di ottobre. Si tratta però, come precisa il dirigente scolastico, di una decisione che non va ad influire sulla realtà quotidiana della scuola superiore conselvana. L’istituto “Mattei” infatti perde l’autonomia ma non la propria identità. La scuola mantiene infatti in nome, la sede, tutti gli indirizzi di studio, la pianta organica, dai docenti al personale amministrativo. L’accorpamento con il liceo “Cattaneo” di Monselice porterà sul piano

pratico ad un’unica presidenza e ad un solo segretario generale. A Conselve resta anche la segreteria e, assicura il dirigente scolastico Luigi Michielon, per gli studenti non cambierà nulla. Resteranno infatti gli attuali corsi di studio, così come il corpo docente. Del resto Conselve conta poco meno di 500 studenti e una lunga tradizione didattica orientata alla qualità. Con gli attuali standard, però, da alcuni anni l’istituto essendo ben al di sotto della soglia dei 600 iscritti non poteva conservare l’autonomia, dal punto di vista

amministrativo. Da qui l’accorpamento con il liceo di Monselice, che di studenti ne conta 750, con l’obiettivo di non snaturare l’istituto conselvano. La decisione è stata presa la seconda metà di ottobre in Provincia, durante la riunione tra l’assessore provinciale Mirko Patron, il sindaco di Coselve Antonio Ruzzon e quello di Bagnoli Mario Rasi, il vicesindaco di Monselice Gianni Mamprin e il direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale Paolo Jacolino. pag. 6

avanti al dio palanca non ci sono fratelli, amici o parenti”: è una delle frasi pronunciate in una delle decine di intercettazioni della recente inchiesta sulla rete di corruzione legata agli appalti pubblici. Poche parole che sintetizzano, ancora una volta se ce ne fosse il bisogno, qual è il criterio adottato da funzionari pubblici infedeli e da imprenditori complici. Il denaro, ovviamente, che giustifica i favori piccoli e grandi, gli “aggiustamenti” di gare e procedure, il ritocco in corso d’opera, sempre a danno del pubblico e, di conseguenza, di ciascuno di noi. Il denaro, sia “cash”, basta anche qualche banconota da 50-100 euro di tanto in tanto, che sottoforma di “regali” come il viaggio esotico ma anche una mano di bianco in casa o qualche piccolo lavoretto “extra”. E’ la corruzione nostrana, di piccolo cabotaggio e piccola pezzatura, quella che alimenta una zona grigia di cui nessuno conosce i contorni con chiarezza. E’ il primo passo che poi giustifica tutti gli altri, fino ad arrivare ai grandi scandali. Il tutto in nome del “dio palanca”, ovviamente, ma anche di una distorta concezione di moralità e di senso civico. Perché dunque scandalizzarsi se “così fan tutti”? continua a pag.

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L’Intervento

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*

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e recentissime modifiche legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzione del Consiglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determinato dai delitti contro le donne. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Davanti al “dio palanca” così fan tutti

Inchiesta Guardia di Finanza

appalti & Favori PADOVA E’ SCOSSA

Un terremoto l’inchiesta sulla corruzione in appalti pubblici a Padova, con otto arresti tra funzionari e imprenditori. Al termine di un’indagine avviata nel gennaio 2011 durata più di 2 anni, condotta con l’ausilio di attività tecniche e riscontri sul campo e terminata nel settembre 2012, Guardia di Finanza e carabinieri di Padova hanno presentato il conto a 5 dipendenti pubblici e a 3 imprenditori, due del Cittadellese e uno di Padova, arrestati con la pesante accusa, a vario titolo, di ‘’associazione a delinquere finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione, tra i quali turbativa di asta, abuso di ufficio“.

Perché fare i moralisti e continuare a puntare i dito contro imprenditori e politici che hanno comunque fatto “girare” l’economia? Avranno anche rubato qualcosa - è la linea di pensiero che serpeggia nemmeno tanto sotterranea nel Nordest degli affari - ma se questo è il prezzo da pagare per permettere ad una azienda di lavorare perché vogliamo fare del terrorismo? Perché accanirci contro il funzionario che ha comunque dato il suo “contributo”, discutibile ma reale, a sostenere qualche impresa che deve impiegare i suoi lavoratori? E’ il sistema con il quale, continua chi è convinto di saperla lunga, dobbiamo fare i conti, voglia o non voglia. Altrimenti non si va da nessuna parte, altrimenti non si sta sul mercato. Affermazioni che suonano come un grande alibi collettivo e un’autoassoluzione equivoca, anche se molto di moda in questo difficile e confuso periodo. Ecco allora che bastano 50 euro per corrompere un funzionario, oppure un fine settimana a Milano Marittima “all inclusive” regalato ad un dipendente pubblico che dovrebbe essersi limitato a fare il suo dovere. E’ a causa del “dio palanca” e delle tante “piccole eccezioni” ad esso collegate se nel nostro Paese un’opera pubblica costa uno proposito e se ci vogliono anni per portarla a termine. Va da sé che ci si muove in una specie di giungla senza regole, in cui ha la meglio non il più bravo ma il più furbo, o il più “amico” del politico di turno. E’ questa scuola di pensiero che arriva a giustificare ogni forma di illegalità, non solamente i cosiddetti “peccati veniali”. Perché alla fine il “dio palanca” perdona tutto, basta assecondarlo. di Nicola Stievano

Natale Aziende 2013

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Era stata rubata a Padova

ritrovata a roma bici con marcatura

E’ stata ritrovata a Roma una bicicletta rubata marcata dal Comune di Padova con l’etichetta “Bici protetta da marcatura antifurto” e con il codice fiscale del proprietario. La derubata in questo caso è una signora padovana che ha riferito alle forze dell’ordine di aver subito appunto il furto della sua due ruote in un campeggio della capitale. Inaugurati i reparti a Padova

al sant’antonio nuova psichiatria

Inaugurati all’ospedale Sant’Antonio di Padova, i nuovi reparti destinati al 1° e 2° Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale. Il nuovo corpo di fabbrica rientra fra gli obiettivi più generali dell’ULSS 16 diretti all’integrazione delle attività sanitarie e socialisul territorio. Ciascuno dei due Servizi è dotato di 16 posti letto di degenza ordinaria e di un’assistenza infermieristica sulle 24 ore. Il bacino territoriale di utenza è di circa 360.000 abitanti, compresa l’area della Saccisica.

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Terrassa, lavori Scuola media ristutturata e ampliata

ragazzi e internet

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tribano, il caso

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Tariffa rifiuti in continuo aumento, protestano le opposizioni pag. 10

bagnoli, cultura

Biblioteca tutta nuova nell’ex Villa Gurian pag.

Provincia

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Un adolescente padovano su 4 in rete tutti i giorni pag.

ambiente

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Padova maglia nera per l’ozono, allarme anche per le polveri sottili pag. 19

mondo scuola

Orientamento utile ponte verso il lavoro pag.

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Quarantatre appuntamenti per 5000 ragazzi, 18 diversi spettacoli con compagnie teatrali professionali selezionate nel panorama nazionale, 3 progetti speciali, per portare l’esperienza del teatro dai bimbi dei nidi ai ragazzi delle scuole superiori di Padova e territorio. Dal 20 novembre a maggio riparte la Stagione di teatro d’arte per bambini e ragazzi promossa dall’assessorato alla cultura del Comune. Tutti gli appuntamenti sono all’interno dell’orario scolastico, a teatro o direttamente a scuola. Un’occasione preziosa per avvicinare i ragazzi al teatro.

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L’Istituto Oncologico Veneto – Iov di Padova dispone di una nuova “arma” per combattere il tumore. Si tratta dell’acceleratore lineare, installato nell’edificio di radioterapia. L’acceleratore rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzione del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato. Incontri a Urbana

Nuovi orari dei treni, una rivoluzione pagg. 28-29

Politica

L’onorevole che usa i social network. Nuovi linguaggi

arte

teatro d’arte per bimbi e ragazzi

Nuova “arma” allo Iov

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Conselvano

Dal 20 novembre gli spettacoli

pag.

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Verona e Vicenza, un posto al sole per il paesaggio pag. 36

“ALLE RADICI DELL’ESSERE”

Alimentazione e nuovi stili di vita “Alle radici dell’Essere”, questo il titolo del ciclo di incontri promosso a San Salvaro di Urbana alla Casa della Comunità con il dottor Lucio Levorato, esperto in nutrizione. Il 12 novembre alle 20.45 si parla di “La salute alla portata di tutti, siamo ciò che mangiamo”, in particolare del cibo come medicina e per la prevenzione delle malattie. Il 26 novembre alla stessa ora il tema sarà “La crisi economica come grande opportunità del nostro tempo per nuovi stili di vita”, dai meccanismi globali all’economia locale. L’ingresso agli incontri è libero. Info www.movimentosereno.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese LAVORO Nel 2014, il taglio del cuneo fiscale varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015)

Cuneo fiscale e bonus giovani

di Alessandro Abbadir

La Cgia di Mestre: il taglio del cuneo porta in busta paga 14 euro netti al mese

Migliaia di richieste di assunzioni sono arrivate all’Inps per avere le agevolazioni del “bonus under30”

I

l taglio del cuneo fiscale, farà ripartire l’economia italiana e anche quella veneta? Il governo pensa di si, le associazioni di categoria e i sindacati hanno più di qualche dubbio. Più efficace per incentivare le assunzioni sembra essere stato il bonus fiscale “under30”, fin nelle scorse settimane. In questo caso le richieste presentate in poco tempo dalle imprese venete sono state moltissime. Va ricordato che sono circa 170.000 i disoccupati in Veneto, per lo più dovuti alla massa di licenziamenti questi ultimi 5 anni. A pagare maggiormente questa situazione sono soprattutto le donne, che nel 60% dei casi si trovano disoccupate. Ma vediamo le cifre del taglio al cuneo fiscale. Nel 2014, il taglio varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015). La riduzione del cuneo fiscale sarà dunque in tre anni: di 5,6 miliardi per le imprese e 5 miliardi per alleggerire il peso del fisco sui lavoratori .Il primo anno il cuneo di fatto varrà in tutto 2,5 miliardi. Attualmente si stanno studiando due ipotesi e alla fine dei calcoli, in termini di guadagno si tratta, di una disponibilità immediata in busta paga di 112 euro nel primo caso e di 502 euro nel secondo. A partire dall’anno d’imposta

coinvolti 750 lavoratori tra noale e scorzÉ

Per Aprilia la corsa più lunga

A

cque agitate nel polo del motociclismo dell’Aprilia nel veneziano. I 750 lavoratori hanno respinto il piano di ridimensionamento della produzione presentato dal patron di Aprilia Roberto Colaninno. I due stabilimenti di Scorzé e Noale producono 27 mila motoveicoli all’anno e l’occupazione tiene grazie al ricorso, in atto da 4 anni, ai contratti di solidarietà. Il piano Colaninno prevede invece che la produzione si assesti attorno agli 8-10 mila moto e motocicli: si fa presto a fare i conti dei lavoratori che sarebbero espulsi dall’azienda. Raccontando l’incontro di Pontedera Matteo Masier, della Fim Cisl veneziana, sottolinea come non sia possibile “curare Aprilia con la stessa medicina che si è usata per Guzzi perché, nei fatti, significa, far scomparire i due stabilimenti produttivi”. Per questo motivo il sindacato, che non nega l’oggettività della crisi, chiede una svolta nella strategia aziendale con un progetto industriale di investimenti che rilanci gli stabilimenti. Sindacati ed Rsu contestano all’azienda di non aver dato luogo nemmeno agli investimenti annunciati un anno fa, a partire dalla riorganizzazione ed il potenziamento del settore marketing e commerciale. La sensazione che si voglia andare ad una lenta e progressiva chiusura dei siti produttivi è confermata anche dagli altri interventi “è questo il futuro che si prepara per chi ha appena vinto il campionato mondiale Superbike costruttori?” si chiedono in molti. Per i lavoratori di Aprilia si apre quella che probabilmente sarà la corsa più lunga.

2013, per ottenere le compensazioni di crediti di imposte dirette superiori a 15mila euro (come avviene oggi per l’Iva), sarà necessario ottenere il visto di conformità di un professionista abilitato. Si incentiva poi la patrimonializzazione delle imprese che diventano più affidabili per le banche. Ed è previsto il rifinanziamento di 1,6 miliardi per il fondo di garanzia per le piccole imprese. Ma queste cifre vengono criticate dalla Cgia di Mestre con il suo segretario Giuseppe Bortolussi come troppo esigue per far ripartire i consumi e perciò l’economia reale. “Il taglio del cuneo fiscale – dice Bortolussi - potrebbe garantire ai lavoratori dipendenti una busta paga più “pesante” fino a 14 euro netti al mese. I vantaggi economici più “tangibili” sarebbero per i dipendenti con un reddito imponibile Irpef che oscilla tra i 15.000 ai 20.000 euro all’anno, uno stipendio mensile netto compreso tra i 950 e i 1.250 euro. Ritenere che con queste cifre mensili nette si possa dare un po’di serenità alle famiglie è una chimera. Stiamo parlando di cifre irrisorie che non permetterebbero ad una persona di concedersi neanche una birra e una pizza. Difficile far ripartire i consumi in questo modo”. Il taglio delle tasse sul lavoro dovrebbe poi favorire nuove assunzioni, visto che le imprese pagherebbero meno per i dipendenti, e anche su questi aspetti dell’operazione, i dubbi sono molti. Qualche risultato

però più consistente si pensa potrà vedersi nei prossimi anni quando il taglio sarà più netto. Più risultati sembra darli invece immediatamente il “bonus under 30” che prevede cospicue agevolazioni per le imprese che decidono di procedere con nuove assunzioni o con la trasformazione di rapporti di lavoro a tempo determinato in tempo. A livello nazionale i 4/5 delle richieste riguardano nuove assunzioni, mentre approssimativamente 1/5 si riferisce a trasformazioni dei rapporti in tempo indeterminato. L’incentivo, introdotto dall’articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, è riconosciuto alle aziende che assumono giovani fra i 18 e i 29 anni privi di impiego da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore o professionale, oppure che trasformino un rapporto di lavoro già esistente da tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato. Il beneficio, che è pari ad un terzo della retribuzione (fino a un massimo di 650 euro al mese) per una durata massima di 18 mesi (12 mesi per trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato), può essere richiesto esclusivamente dalle aziende. Le domande devono essere presentate all’Inps per via telematica. In poche ore in Veneto sono state presentate migliaia di domande. Per il Veneto, il fondo a disposizione per le nuove assunzioni ammonta a 5,4 milioni per il 2013, 11 milioni per il 2014 e altrettanti per il 2015.


Argomento del mese 5 La ricerca di Confindustria Padova

i per rilanciare l’occupazione La storia Un anno fa il via alla nuova formula che ha permesso di mantenere l’occupazione

Quando i dipendenti salvano l’azienda: Fonderie Zen fa scuola di Nicola Stievano

U

spalla pag 5 per padova

n esempio destinato a fare scuola nella lunga recessione che ha investito il nostro Paese. E ancora una volta, anche tra le difficoltà della crisi, il Veneto a fare da capofila, a dare il “buon esempio”. Stiamo parlando delle aziende salvate dai dipendenti, dai lavoratori che non si arrendono al fallimento e scelgono di impegnarsi in prima persona per mantenere la produzione e l’occupazione. Un anno fa proprio nella nostra regione, in provincia di Padova, le Fonderie Zen hanno ripreso l’occupazione e salvato decine di posti di lavoro grazie ad una formula fino ad allora pressoché inedita, poi replicata nel resto della Penisola. E sempre dal Nordest sono partite altre iniziative di lavoratori che da ex disoccupati sono diventati “azionisti” o “imprenditori” e garantendo un futuro ad aziende in crisi. Un anno fa le ex Fonderie Zen di Albignasego hanno riavviato l’attività produttiva, con una nuova compagine sociale (la Zen Fonderie Srl) e 115 dipendenti, di cui quasi la metà extracomunitari. Il progetto industriale, che ha ottenuto anche l’appoggio economico di Veneto Sviluppo Spa, finanziaria della Regione, è stato presentato con un esempio unico in Italia. “Per la prima volta anche i lavoratori – ricorda l’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison - sono entrati nel capitale sociale dell’azienda e hanno concorso a salvarla da un sicuro fallimento. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo fortemente voluto appoggiare questo progetto che rappresenta anche un segnale e un esempio per tutte le aziende oggi in sofferenza. Non è stato facile mettere insieme una filiera che va dai lavoratori, ai manager, agli investitori, ma è una sfida vinta per l’impresa, i dipendenti, il mondo del pubblico e del privato”. E’ stato il primo esempio di cogestione in Italia, in cui lavoratori, dirigenti, ma anche istituzioni pubbliche e fondi privati hanno costituto un’alleanza forte per salvare un’attività con ancora margini di rilancio.

Metà aziende in ripresa

Corrono le “lepri anti recessione” I

l panorama non è solo crisi, fallimenti e licenziamenti. A Nordest ci sono anche decine di aziende che sono tornate ai livelli di produzione e fatturato precedenti al fatidico 2008. Realtà orientata soprattutto oltre confine. Operano in settori maturi. Hanno dimensione medio/grande e fortissima apertura verso l’estero. Si distinguono per alto livello di organizzazione aziendale e propensione all’innovazione. Ma anche al “far da sé”. Sono le “medie dominanti”, le imprese che stanno uscendo prima e meglio di altri dalla crisi. Se nel 2011 il 52,9% del Made in Padova manifatturiero era tornato su ricavi superiori ai livelli pre-crisi, la percentuale sale al 69,1% tra le imprese di questo gruppo. La variazione media del fatturato nei bilanci 2008-2011, il quadriennio centrale della crisi, è positiva: +3,5% (rispetto allo 0,7% medio), anche se si evidenzia una variazione negativa della redditività totale. È quanto emerge dalla ricerca “Focus Industria. Le strategie del manifatturiero in tempo di crisi e le performance di successo” realizzata da Confindustria Padova e Fondazione Nord Est su un campione di 356 imprese manifatturiere, rappresentativo (per settori e dimensione) dell’intero comparto. A cinque anni dall’inizio della Grande Crisi la ricerca ha scandagliato per la prima volta la mutazione del manifatturiero, le strategie e le prassi aziendali più diffuse in tema di internazionalizzazione, organizzazione aziendale, innovazione e aggregazione. All’estremo opposto delle “lepri anti recessione” troviamo le “piccole local” aziende che più hanno sofferto e che con maggiore fatica sono impegnate nella risalita. Sono microimprese (1/3 sotto i dieci addetti), in gran parte sotto i 2 milioni di euro di fatturato, dipendenti dal mercato interno o esportatrici occasionali, più propense (in virtù dei limiti dimensionali) a strategie di networking. Solo il 35% evidenziava, nel bilancio 2011, ricavi superiori a quelli del 2008. La variazione media dei ricavi nel periodo considerato è la più negativa: -6,2%. A metà fra gli opposti stanno le “esploratrici solitarie”, imprese tra 10 e 49 addetti, con moderata apertura ai mercati e all’innovazione, buona struttura organizzativa, scarsa (o nulla) disponibilità alle reti, e le “medie peer-to-peer”, aziende con medio-alta propensione all’export, innovatrici e saldamente organizzate, disponibili allo scambio di opportunità in rete o filiera. Tra le prime la quota di imprese che nel bilancio 2011 ha ricavi superiori a quelli pre-crisi è maggioritaria (56%). La variazione media nel quadriennio è positiva: +1,3%. Nell’ultimo gruppo, infine, meno della metà (45,6%) è tornata nel 2011 sopra i livelli pre-crisi, la variazione media dei ricavi nel periodo è negativa: -1,6%. “La ricerca restituisce il profilo di un manifatturiero provato dalla crisi, ma capace di reagire e creare valore attraverso un bouquet di strategie - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova - La manifattura è il nostro petrolio, pesa il 27% del Pil regionale, il doppio con l’indotto. Non possiamo permetterci di perdere altra capacità produttiva. Tocca prima di tutto agli imprenditori innescare lo sviluppo, ma serve uno sforzo ossessivo sia del Governo sia della Regione per rilanciare la manifattura. Basta con la balcanizzazione di risorse nei rivoli di associazioni, Camere di Commercio e aziende speciali di ogni provincia. Va concentrato ogni sforzo su scala regionale, in un unico fondo”.


6 Conselve

In breve

Istruzione superiore Deciso l’accorpamento con il “Cattaneo” di Monselice

“Mattei”, identità salvata La scuola mantiene nome, sede e personale Il dirigente: “per gli studenti non cambia nulla” di Nicola Stievano

L

a notizia era nell’aria ormai da mesi ma l’ufficialità è arrivata verso la fine di ottobre. Si tratta però, come precisa il dirigente scolastico, di una decisione che non va ad influire sulla realtà quotidiana della scuola superiore conselvana. L’istituto “Mattei” infatti perde l’autonomia ma non la propria identità. La scuola mantiene infatti in nome, la sede, tutti gli indirizzi di studio, la pianta organica, dai docenti al personale amministrativo. L’accorpamento con il liceo “Cattaneo” di Monselice porterà sul piano pratico ad un’unica presidenza e ad un solo segretario generale. A Conselve resta anche la segreteria e, assicura il dirigente scolastico Luigi Michielon, per gli studenti non cambierà nulla. Resteranno infatti gli attuali corsi di studio, così come il corpo docente. Del resto Conselve conta poco meno di 500 studenti e una lunga tradizione didattica orientata alla qualità. Con gli attuali standard, però, da alcuni anni l’istituto essendo ben al di sotto della soglia dei 600 iscritti non poteva conservare l’autonomia, dal punto di vista

Borse di studio per gli studenti Sette borse di studio da 250 euro per gli studenti conselvani delle superiori. Le mette a disposizione il Comune per i giovani con una media di almeno 7/10 o un punteggio finale all’esame di Stato di almeno 70/100. Gli altri requisiti sono non essere in ritardo nella carriera scolastica di oltre un anno e di appartenere ad un nucleo familiare con un reddito Isee al di sotto o pari a 29 mila euro, con riferimento ai redditi del 2012. La domanda va presentata in Comune entro il 13 novembre. Informazioni più dettagliate per partecipare al bando sono pubblicate sul sito www.comune.conselve.pd.it.

Si è spento il nonno record di Conselve

La nuova ala dell’istituto conselvano superiore “Mattei” amministrativo. Da qui l’accorpamento con il liceo di Monselice, che di studenti ne conta 750, con l’obiettivo di non snaturare l’istituto conselvano. La decisione è stata presa la seconda metà di ottobre in Provincia, durante la riunione tra l’assessore provinciale Mirko Patron, il sindaco di Coselve Antonio Ruzzon e quello di Bagnoli Mario Rasi, il vicesindaco di Monselice Gianni Mamprin e il direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale Paolo Jacolino. Se la perdita dell’autonomia era ormai inevitabile, tutti si sono detti

d’accordo nel lasciare intatta l’identità del “Mattei” come l’istituto superiore del Conselvano, con un’ampia offerta formativa e strutture efficienti, tra le quali le nuove aule e laboratori. “La scuola è viva - conferma il dirigente Michielon - anzi grazie al risparmio che potremo mettere in atto con l’accorpamento verrà anche migliorata. Possiamo puntare ad una nuova specializzazione per il territorio, all’insegna di una visione più ampia e dell’integrazione dei servizi. Conselve continuerà ad avere il suo istituto”.

Il nonno record di Conselve, Guerrino Botton, 106 anni compiuti lo scorso luglio e festeggiati da oltre 300 persone insieme ai familiari, si è spento il mese scorso nella sua abitazione in via Palazzi, assistito dai figli Luigi, Clara e Marina. L’estate scorsa Guerrino aveva festeggiato il record di longevità, ma nelle ultime settimane le condizioni erano peggiorate rapidamente.

Aldobrandino entra in classe Un successo la rievocazione storica della “Disfida di Aldobrandino”, con decine di figuranti e la ricostruzione del duello. Soddisfazione anche per il laboratorio di storia locale per gli studenti delle quinte classi delle scuole primarie “Da Vinci” e “Valeri” e delle prime classi della secondaria di primo grado “Tommaseo” . L’attività è stata organizzata, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Conselve, dal gruppo Ctg La Torre di Tribano, guidato da Andrea Ferrante, insieme alle sue quattro referenti: Anna Albertin, Ilenia Badan, Alessandra Berto e Giulia Vecchiato.

ogni mercoledì tutti in “piedibus”

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utunno ricco di iniziative per l’Istituto Comprensivo “Nicolò Tommaseo”. Tra queste il via al “Piedibus”: sono almeno una sessantina gli alunni che ogni mercoledì mattina raggiungono a piedi le scuole Valeri e Da Vinci accompagnati da alcuni genitori. Le “fermate” sono nella Piazzetta San Valentino, nel Quartiere delle Magnolie e nel Quartiere delle Rose. I bambini che aderiscono all’iniziativa indossano una pettorina gialla ben visibile e portano un cartello con la scritta Piedibus. Gli alunni arrivano a scuola in gruppo imparando importanti regole sulla sicurezza stradale e, non da ultimo, portano anche un piccolo ma prezioso contributo alla salvaguardia dell’ambiente. Per i ragazzi è anche un modo di socializzare fuori dall’ambiente scolastico, grazie all’impegno di alcuni genitori. Al “viaggio” inaugurale del Piedibus hanno partecipato anche le autorità scolastiche e comunali con un rappresentante del Lions Club. Altro momento coinvolgente il gemellaggio con i ragazzi ungheresi della scuola di Jaszbereny. I 23 studenti, accompagnati

Accoglienza calorosa per gli studenti ungheresi di Jaszbereny dai loro docenti, sono stati coinvolti nelle attività didattiche della scuola conselvana e accompagnati in alcune visite guidate sul territorio. Un’occasione per approfondire la conoscenza e lo scambio di esperienze fra i ragazzi conselvani e i loro coetanei della città “gemella” Jaszbenerby. Fra le altre novità messe in campo dall’Istituto guidato dal dirigente Massimo Bertazzo spicca l’arrivo di una decine di lavagne multimediali “Lim”, alcune vinte con la partecipazione a vari concorsi, altre acquistate. Numerose le proposte a cui stanno aderendo gli insegnanti: la formazione per l’utilizzo del registro elettronico, il corso di legislazione scolastica, il “Progetto per crescere” di Lions Quest, il corso triennale “Ben-essere a scuola: prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri” dell’Uls 17, la formazione sulla privacy.



8 Cartura L’Intervento

Conti pubbblici Approvato il bilancio 2013. L’amministrazione costretta a ritoccare l’aliquota dell’imposta

Imu seconda casa al 0,85% di Francesco Sturaro

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comuni sono impegnati a garantire i servizi ai cittadini e a far funzionare la macchina amministrativa, potendo contando su risorse economiche sempre più limitate a causa dei tagli ai trasferimenti statali e dei vincoli di spesa imposti dal Patto di stabilità, che ne limitano l’operatività. A tutto questo deve aggiungersi un certa nebulosità in materia di normativa inerente la programmazione economicofinanziaria degli enti locali, tanto che lo Stato ha prorogato il termine per l’approvazione dei bilanci di previsione dei comuni al 30 novembre, quando in teoria a quella data si stanno per chiudere gli esercizi finanziari correnti. Con un certo anticipo rispetto alla scadenza fissata, il Comune di Cartura ha già approvato il suo bilancio di previsione, non senza qualche difficoltà. “Il dato di partenza del bilancio del nostro Comune è un fabbisogno finanziario di 185.000 euro a causa dei tagli statali e del patto di stabilità – spiega il sindaco Massimo Zanardo - Per far fronte a questi ingenti tagli, senza voler drasticamente ridurre i servizi essenziali, si è operato da un lato sull’adeguamento delle aliquote Imu, portando quella sugli immobili diversi dalla prima casa dal 7,60 al 8,50 per mille. Questa modifica ha permesso di recuperare circa 125.000 euro”. La restante somma (65 mila euro), il Comune conta di introitarla economizzando il più possibile. A parte L’Imu, l’amministrazione comunale non ha ritoccato le altre imposte, lasciando invariata anche l’addizionale Irpef. “Nel settore sociale – prosegue Zanardo - sono stati incrementati gli stanziamenti per far fronte alle crescenti richieste di aiuto che arrivano quotidianamente. Per quanto concerne le opere pubbliche, a causa del contesto economico, è difficile prevedere la realizzazione di nuove”. Molto probabilmente il Comune sarà costretto a rivedere il piano dei lavori pubblici, posticipando la prevista re-

OPERE

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Mancano all’appello 185 mila euro a causa dei tagli statali, sforbiciata anche al piano delle opere pubbliche Il municipio di Cartura. Per far quadrare i conti il Comune ha dovuto aumentare l’Imu e bloccare alcune opere in programma, per non incidere sui servizi ai cittadini

alizzazione di vari interventi, in attesa che le condizioni economiche lo permettano, poiché attualmente il bilancio dell’ente non è in grado di finanziarle a causa dei tagli ai trasferimenti e dell’incremento delle uscite, legate alle problematiche sociali. “Abbiamo cercato di contenere al minimo l’adeguamento dell’Imu per non pesare ulteriormente sui cittadini – afferma Zanardo - abbiamo economizzato fino all’estremo su tutti i capitoli di bilancio per racimolare l’importo di 60.000 euro, che ci permette di contenere l’incremento della tassazione, mantenendo però al contempo i servizi essenziali ai cittadini.

Non è possibile pensare di riuscire ad amministrare un comune con un certo importo di movimentazione finanziaria, approvando i bilanci a fine anno e a fine anno non sapere ancora gli importi dei trasferimenti statali e non avere dati certi sull’Imu. Bisogna che a livello centrale ci sia una svolta, perché non è pensabile continuare a tagliare i trasferimenti agli enti locali, che devono quotidianamente fornire risposte e servizi ai cittadini. Siamo arrivati a raschiare il fondo del barile e a livello locale non si tratta più di eliminare eventuali sprechi, ma di eliminare/ridurre servizi”.

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*

segue da pag.

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Sono stati introdotti strumenti giuridici per prevenire le violenze: il legislatore ha previsto delle aggravanti nei delitti di maltrattamenti, violenza sessuale ed atti persecutori. Ma non solo. L’intento è stato quello di attuare un regime di prevenzione, e ciò sia aggravando le pene per coloro che commettono i reati ma soprattutto prevedendo una serie di strumenti giuridici che consentano di impedirne la consumazione. Chi commetterà violenza domestica (percosse, lesioni, ovvero i cosiddetti reati sentinella), potrà essere inizialmente ammonito dal Questore. Quest’ultimo potrà chiedere al Prefetto di disporre la sospensione della patente di guida del destinatario dell’ammonimento, da uno a tre mesi. E ciò in assenza di querela: sarà sufficiente che i fatti vengano segnalati (purché in modo non anonimo) alle forze dell’ordine. Il Questore, procederà ad informare il soggetto ammonito della presenza dei servizi disponibili sul territorio (consultori familiari, servizi di salute mentale e servizi per le dipendenze): lo scopo è di eliminare, direttamente nell’autore, la spinta alla violenza. Coloro che subiscono reati di maltrattamenti in famiglia saranno poi maggiormente informati dello status del procedimento penale che le vede vittime, e potranno godere del patrocinio a spese dello Stato in deroga ai limiti reddituali. Esse potranno formulare istanza affinché la loro audizione venga resa in regime protetto. Questa modalità, eviterebbe la testimonianza di fronte all’autore del reato. Potrebbe vincere le resistenze di molte vittime a sporgere la querela. La querela nei casi di stalking, potrà esser rimessa unicamente avanti al Giudice, mentre nel caso vi siano state minacce aggravate non potrà esser ritirata. Le ipotesi di maltrattamenti sono state introdotte fra i reati per i quali è previsto l’arresto in flagranza, e comunque potrà essere applicata la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il responsabile potrà esser controllato mediante il braccialetto elettronico e potranno esse disposte intercettazioni telefoniche. La nuova legge ha introdotto il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, ove le vittime dei reati di violenza sessuale e di genere potranno trovare ausilio di operatori specificatamente formati. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

Completato il marciapiede di via Vialdi, ampliati gli impianti sportivi e sistemati i lampioni

SARANNO COMPLETATE LE PISTE CICLABILI VERSO CONSELVE E TERRASSA

a ridotta possibilità di manovra, dovuta alla carenza di risorse economiche e alle restrizioni alla spesa imposte dal Patto di stabilità, si ripercuote su tutti i settori della vita amministrativa di un comune, compreso quello delle opere pubbliche. “Anche a Cartura – commenta il sindaco Massimo Zanardo – i lavori pubblici hanno subito un rallentamento a causa della normativa vigente in materia di finanza locale. Con queste premesse abbiamo dovuto rivede-

re completamente il programma degli investimenti”. Accantonato momentaneamente il progetto della nuova scuola primaria, considerato troppo oneroso per l’attuale situazione delle casse comunali, il Comune sta portando avanti una serie di interventi di manutenzione su immobili e infrastrutture comunali. “Abbiamo ultimato il rifacimento del marciapiede di via Vivaldi – continua Zanardo - l’ampliamento degli impianti sportivi, la manutenzione di strade, la sostitu-

zione degli impianti di illuminazione obsoleti nelle vie Veneto, Rena e Sartori e nella zona artigianale. Abbiamo ottenuto un finanziamento per il prolungamento della pista ciclabile verso Conselve e siamo in fase di progettazione avanzata del primo tratto di pista ciclabile da Cartura verso Terrassa. In questo momento riteniamo sia importante muoversi con maggiore oculatezza. In questo contesto bisogna avere il coraggio di rivedere i propri programmi”. F.S.

Pista ciclabile a Cartura


Terrassa 9 Edilizia scolastica Entro Natale la sistemazione degli ultimi dettagli

Scuola media a nuovo Ampliamento da 800 mila euro, in parte pagato con un contributo regionale e con fondi propri

La scuola media al termine del restauro

di Cristina Lazzarin

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a settembre scorso, con l’avvio del nuovo anno scolastico i ragazzi di Terrassa hanno potuto godere dei lavori di ampliamento della nuova Scuola Media, usufruendo dei locali di servizio e dei laboratori. Ora il plesso scolastico nel capoluogo è composto dalle scuole elementari e dalle scuole medie e gode anche della palestra comunale anche se essendo stata costruita un quarto di secolo fa ora necessita di interventi di manutenzione. Da almeno quindici anni, accanto al comune ha sede anche la biblioteca co-

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munale. L’ampliamento delle scuole non è stato cosa semplice, non tanto per la costruzione in se né per le soluzioni progettuali adottate, ma per il contenimento dei costi che si sono fatti contenere all’interno dell’importo di progetto. L’impegno economico di progetto è stato di 800 mila euro di cui 600 mila per i lavori e 200 mila per IVA, spese tecniche di progettazione, collaudi, pratiche con i vigili del fuoco, allacciamenti ai sevizi e potenziamento di quelli esistenti (Enel, Gas, Antincendio, Acqua). L’amministrazione è riuscita a far

La palestra comunale ha 25 anni e necessita di un intervento di manutenzione fronte alla consistente spesa contando su un contributo regionale di 300 mila euro, 200 mila euro di fondi propri e 300 mila euro attraverso l’apertura di un mutuo. “Faremo l’inaugurazione a brevespiega il sindaco Ezio Betto - ma penso che coglieremo l’occasione durante le fe-

trasporto sociale grazie ai volontari

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I servizio di trasporto sociale è interamente gestito da volontari che si occupa di trasportare persone che necessitano di visite e controlli medici presso le varie strutture ospedaliere o ambulatoriali del territorio. Attualmente i volontari possono contare su due mezzi: un’automobile a cinque posti e un pulmino adatto

ste Natalizie di fine anno. Dobbiamo realizzare, a completamento, la sistemazione del giardino e della area scoperta che stiamo ultimando”. Nonostante le ristrettezze di bilancio il comune è riuscito a mantenere anche il trasporto scolastico e quest’anno a parità di retta richiesta alle famiglie, con le solite precedenti modalità e cioè con il mezzo proprio comunale recentemente acquistato, ed il giorno di sabato a mezzo di una ditta esterna. In ausilio e come supporto al servizio

a trasportare fino a sei persone. Per prenotare il viaggio è necessario contattare l’Ufficio Servizi Sociali del Comune (al numero 049 5389008) e comunicare la propria necessità; all’utente verrà addebitata una spesa proporzionata sia alla lunghezza del viaggio sia all’ISEE che deve essere presentato presso il Comune. Attualmente i volontari che molto generosamente prestano il loro servizio, che non si limita al solo trasporto ma anche all’assistenza e accompagnamento presso le strutture, in maniera continuativa

Nonostante le ristrettezze di bilancio resta il trasporto scolastico comunale per il trasporto scolastico verrà impiegata anche l’associazione Auser per prelevare solo il mattino gli alunni fuori dal territorio di Terrassa Padovana e ciò per non costringere gli stessi a salire sul mezzo comunale in orario molto anticipato rispetto all’inizio delle lezioni.

e molte volte quotidiana in maniera assolutamente gratuita sono otto: Maria Balsemin, Giorgio Falaguasta, Enrico Ganz, Miranda Martello, Arduino Pecchielan, Luciana Trovò, Livio Ferrarese, Giuseppe Comunian, Giuseppe Marcolin. “Ringrazio di cuore per la loro attività e per la generosità che dimostrano giorno per giorno – spiega l’assessore Patrizia Bruscagin - e ricordo che chiunque può dare la sua disponibilità ad effettuare il trasporto sociale volontario contattando l’ufficio dell’assistente sociale” C.L.


10 Tribano Tariffe in aumento Interviene il gruppo di opposizione “Noi + Voi”

Rifiuti, il conto è salato “Negli ultimi anni solo aumenti per i cittadini nonostante gli ottimi affari con lo smaltimento” di Cristina Lazzarin

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ra i numerosi aumenti che i cittadini si trovano a dover affrontare la minoranza di “Voi + Noi” ha fatto alcuni calcoli notando che la tariffa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani è in qualche modo triplicata negli ultimi anni. Per questo gli stessi consiglieri muovono alcune perplessità circa la scelta del consiglio comunale di affidare la gestione al Bacino Padova Tre. “Già nell’aprile del 2010 si faceva presente che non si era dato il tempo tecnico per valutare i risvolti di questa convenzionespiegano i consiglieri- Si faceva presente che il comune di Tribano ha affidato l’asporto e lo smaltimento dei rifiuti urbani al Bacino Padova tre con un aumento reale del 33%. Inoltre si faceva notare che in questi anni, con l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta le famiglie Tribanesi si sono trasformate in vere e proprie “riciclone” e si separano i materiali riciclabili quasi al 70% , raccolti e ora venduti dal Bacino Padova Tre”. Nella stessa sede la minoranza aveva fatto notare che anche l’umido e il verde sono stati nel tempo trasformati in biogas e fertilizzante dalla Sesa

NEWS Don Luciano a Cornegliana

DON ANDREA TIETTO NUOVO PARROCO

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ono state due domeniche di festa quelle che i parrocchiani di Tribano hanno vissuto dal 20 al 27 ottobre scorso quando si sono tenute le due cerimonie di partenza del parroco e arrivo del nuovo pastore. In effetti dal 27 ottobre scorso la chiesa arcipretale di Tribano è retta da don Andrea Tietto, parroco dell’unità pastorale di Carrara San Giorgio, Santo Stefano e Cornegliana, che ha lasciato il suo posto proprio a don Luciano Baccarin, 62 anni, originario di Torreglia, che è stato a Tribano per ben dodici anni. Baccarin aveva prima ricoperto gli incarichi di cooperatore della parrocchia del Bassanello per cinque anni e di educatore al seminario di Tencarola per cinque anni. Ora a Tribano, dal 27 ottobre scorso, è presente don Andrea Tietto che porterà il suo bagaglio di esperienza pregressa e tanta voglia di conoscere una nuova realtà. C.L.

di Este che ha richiesto alla provincia diverse deroghe per poter far fronte al crescente business. Si faceva notare che il rifiuto secco non riciclabile è inviato all’inceneritore di Padova gestito dall’APS, che produce energia elettrica per decine di milioni di euro annui. Ne deriva che da questo ciclo virtuoso dei rifiuti, redditizio e spesso avvantaggiato dagli incentivi sulle energie rinnovabili, i costi per le famiglie dovevano diminuire o restare perlomeno stabili. In origine erano previsti aumenti tra il due e il tre per cento; le cose però sono andate diversamente perché il servizio per la plastica e la carta è stato dimezzato, passando da una raccolta settimanale a quindicennale. E poi il verde per i primi mesi dell’anno è passato da raccolta settimanale a mensile. “Si sta avverando quanto temuto: cioè senza controllo territoriale siamo destinati a pagare salato il servizio. Quindici anni fa si pagavano circa 37 euro ad abitante, nel 2010 si pagavano circa 70 euro ad abitante e ora con la riduzione del servizio siamo arrivati a sfiorare realmente i 100 euro ad abitante.

Un aumento a dismisura dovuto all’incapacità politica di coltivare un progetto territoriale dei rifiuti i cui profitti avrebbero dovuto restare realmente in tasca alle famiglie e non andare a rimpinguare le tasche dei soci privati di turno o degli amministratori delegati”. Qualche esempio positivo però c’è: è il caso del comune di Barbona che ha ottenuto una gestione ben più economica del servizio pari a 52,85 euro abitante predisponendo direttamente il bando di gara. “Da un attento studio condiviso con gli esperti di settore e depositato in occasione della seduta di fine settembre scorso, avente per oggetto il Tributo Comunale sui rifiuti, e redatto in base ai parametri e ai costi del Bacino Padova Tre, risulta che l’importo del canone del servizio sarebbe di circa 222 euro circa, che raffrontato al pagato porta a una differenza sostanziale di 51 mila euro; inoltre si deve tener conto del materiale di recupero stimabile verosimilmente in complessivi 40 mila euro, pertanto l’utile sul servizio ricadente nel Bacino è quantificabile in complessive 90.000 euro circa”.

La polemica Il consigliere del Pdl torna all’attacco

Bazzarello critica le spese del trasporto scolastico

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opo le polemiche delle settimane scorse in merito alla vendita del pullman per il trasporto scolastico e alla revisione degli orari di trasporto per i bambini, il consigliere di minoranza, Roberto Bazzarello, vuole riportare l’attenzione dell’argomento sottolineando la gravità della situazione che sta comportando solo inutili disagi per le famiglie. “Non ho mai condiviso la scelta di vendere la corriera che a mio parere è stata la conseguenza degli 1,7 milioni di euro di indebitamento che la giunta Argenton ha realizzato nei suoi ormai quattro anni di governo. Non mi risulta che si siano risparmiati 55 mila euro dato che la corriera è stata venduta a 30 mila, che non basteranno nemmeno a coprire il mutuo che finiremo di pagare nel 2016 e che al 30 giugno ammonta a 39 mila euro circa. L’autista non è stato licenziato ma dedicherà più tempo al servizio e dal punto di vista del gasolio, dato che il pulmino dovrà fare due giri, al contrario del pullman che ne faceva uno credo abbia un costo simile. Mi preoccupa questo taglio del servizio di trasporto scolastico che inciderà sulle famiglie, soprattutto in un periodo di crisi economica dove le persone devono tenersi stretto il posto di lavoro accettando orari stranissimi. Non solo lascerà a casa i bambini del centro ma non funzionerà il sabato e costringerà i bambini ad aspettare quasi un’ora prima delle lezioni

Roberto Bazzarello e dopo in attesa che finisca il primo giro. Non vi è stata alcuna discussione e soprattutto le cose sono state fatte come sempre usa fare quest’amministrazione: il giorno prima. Senza permettere ai genitori di organizzarsi a capire il servizio avanzando le critiche necessarie. Ancora una volta si dimostra che quest’amministrazione, ormai lontana dal risolvere i problemi della gente, ha venduto il capitale dei Tribanesi e lasciato il conto da pagare ai poveri bambini che non ne hanno colpa. Sono curioso di vedere come faranno le scuole, gli anziani e le associazioni ad andare in gita, forse saranno costretti a noleggiare un pullman con conducente”. C.L.

OCCUPAZIONE Preoccupazione fra i dipendenti rimasti

INDUSTRIE PU.MA NELLA MORSA FINANZIARIA fallite anche le ultime febbrili trattive

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empre più critica la situazione i numerosi della Pu.ma di Tribano che dopo mesi di trattative e di scongiuri si ritroveranno quanto più verosimilmente in cassa integraI lavoratori della Pu.ma zione. Nelle settimane scorse sembrava infatti che una ditta americana fosse interessata all’affitto di un ramo d’azienda. Ma non si è riusciti a firmare nulla perché la ditta non ha voluto rischiare di essere coinvolta in reati fiscali. La problematica della Pu.ma inizia a gennaio scorso quando la ditta che realizza in viale Germania impianti per lavorazioni industriali e dà lavoro, solo in questa sede ad oltre duecento persone, sembra sull’orlo della crisi a causa della morsa fatale delle banche che non vogliono più farle credito. Solo pochi giorni dopo la notizia è smentita da fonti più certe che parlano di un’indagine in atto da parte delle fiamme gialle: la finanza avrebbe scoperto che il titolare della Pu.ma ha nascosto due milioni di euro (sottratti dalle casse dell’azienda) in un conto corrente nel Principato di Monaco. Si tratterebbe di uno di quei sistemi fatti di società off-shore nei paradisi fiscali di cui spesso si sente parlare. Tutto con un unico scopo: mettere al riparo i capitali sottratti dalle casse dell’azienda. L’azienda che è leader mondiale nella progettazione e costruzione di impianti produttivi, e conta una struttura imponente in grado di soddisfare l’esigenza anche delle industrie russe e cinesi e che dispone di personale specializzato nel dare risposte a Paesi molto diversi dal nostro, era cresciuta in modo esponenziale negli anni dando lavoro a centinaia di persone. Quello che più fa pensare e lascia increduli è sapere che la ditta godeva di un portafoglio ordini per oltre 30 milioni di euro ma non ha più avuto la possibilità di evadere gli ordini per mancanza di liquidità necessaria all’acquisto delle materie prime. Nel fallimento della trattativa con gli statunitensi sembra che molto abbia influito anche il fallimento della controllata Pu.ma Steel che rappresentava il fiore all’occhiello del gruppo con il suo personale tecnico di alto livello. C.L.

tracollo attiva “ora azione legale”

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are non fare causa agli ex amministratori di Cosecon, oggi Attiva, società in liquidazione, per le perdite economiche che nell’ultimo decennio hanno affossato la società? Questa la domanda che diversi sindaci del territorio si sono posti durante l’incontro convocato di recente dal sindaco di Tribano Piergiovanni Argenton. Un confronto a tutto campo con il legale del Comune di Tribano, l’avvocato Giovanni Ferasin, sull’opportunità di intraprendere l’azione legale, come richiesto anche dalla Corte dei Conti lo scorso luglio. Mentre gli altri ci stanno ancora pensando Argenton dichiara di essere pronto a qualsiasi iniziativa per recuperare i milioni persi nell’avventura Cosecon. “Abbiamo subito danni rilevanti - ha dichiarato il sindaco di Tribano - e vantiamo crediti per oltre due milioni di euro. Procederemo anche con una istanza all’assemblea dei soci di Attiva, che dovrebbe tenersi entro la fine del mese, per cercare di fare tutto il possibile per deliberare l’azione di responsabilità e ogni altra iniziativa che possa portare al recupero delle perdite e alla massima tutela dei crediti vantati dai comuni. A partire dalle obbligazioni scadute e non rimborsate. Nel 2008 le azioni di Cosecon valevano 6 euro l’una e il capitale sociale in mano ad oltre un centinaio di Comuni del Veneto meridionale, a banche ed ad altri enti, ammontava a 30 milioni di euro. Oggi i sindaci soci si trovano con un pugno di mosche, perché la Spa, che nel frattempo ha cambiato il nome in Attiva,

Il sindaco Piergiovanni Argenton: “abbiamo subito danni rilevanti” è crollata sotto il peso dei debiti in seguito consolidati dalla crisi del mercato immobiliare. A forza di bilanci in rosso, l’ultimo nel 2012 con un deficit di 14 milioni di euro, il valore del pacchetto azionario si è via via ridotto fino ad annullarsi. I Comuni soci storici (Conselve, Maserà, Bagnoli, Tribano solo per citare i primi) ci hanno rimesso alcuni milioni a testa, così come hanno perso cifre importanti anche Veneto Sviluppo e la Provincia di Padova, fra i maggiori azionisti. Schiacciata da oltre 90 milioni di debiti verso le banche, nella doppia veste di soci e creditori, alle prese con un difficile piano di ristrutturazione del debito, la società ha dovuto alzare bandiera bianca e imboccare la strada della liquidaC.L. zione.


Bovolenta 11 La scelta Anche Bovolenta si aggiunge ai sei municipi del Conselvano

Dopo un anno adesione all’Unione dei Comuni di Cristina Lazzarin

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nche Bovolenta entra nell’Unione dei Comuni del Conselvano e l’ingresso è stato ufficializzato alcune settimane fa con una seduta del consiglio alquanto movimentata. In effetti mancavano alcuni consiglieri e non c’era il numero legale sufficiente; solo con arrivo di altri consiglieri è stato possibile ufficializzare l’ingresso dei due consiglieri di Bovolenta: il vicesindaco Emiliano Baessato e Roberto Vettorato. Ora l’unione coinvolge sette comuni: Conselve che è capofila, Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Candiana, Terrassa Padovana. Per oltre un anno l’amministrazione bovolentana ha cercato di percorrere strade diverse, attraverso accordi e convenzioni con altri Comuni che non facessero parte dell’Unione. Alla fine però ha dovuto tornare sui propri passi. In segno di protesta due consiglieri di minoranza, Luca Martinello del Movimento 5 Stelle di Conselve e Nadio Codemo della Lista Terra di Bagnoli hanno abbandonato l’aula. Il numero dei consiglieri resta invariato a 17 quindi perché i due rappresentanti di Conselve, Ernesta Tinello, e di Bagnoli, Albino Lotto, hanno accettato di lasciare il posto a Bovolenta. Molte le critiche dall’opposizione. “Abbiamo abbandonato la seduta- spiegano Martinello e Codemo -perché tutto viene deciso nelle riunioni pre consiliari, dalle quali le minoranze sono estromesse, a partire dalla decisione di affidare l’incarico di segretario ad un funzionario esterno, una scelta che non fa risparmiare”. Diversa l’opinione del sindaco “Tutte le delibere vengono approvate e discusse nei rispettivi consigli comunali- spiega Ruzzon -quanto al segretario non abbiamo ancora scelto e non abbiamo ancora fissato il compenso”. La gestione dell’unione dei comuni, nata un anno fa, è complessa ma finora sono sempre stati rispettati i tempi. Finora dalla Regione è arrivato un contributo di 107 mila euro per la spesa corrente, vale a dire il funzionamento dell’Unione nella gestione dei servizi per i Comuni, più altri 47 mila euro per gli investimenti. A fine 2012 il comune di Conselve ha trasferito le funzioni di protezione civile, catasto e rifiuti. Entro il 31 dicembre ne dovrà trasferire altre sei. Sicuramente ci saranno la polizia locale, la segreteria e gli affari generali, i tributi. A breve passeranno in gestione all’Unione anche l’ufficio tecnico e l’edilizia scolastica. Sono molti i gruppi di minoranza contrari a questa operazione. A Bagnoli di Sopra il gruppo Terra ha votato contrario sostenendo che non ci sarà alcun beneficio per i cittadini. “Tutta questa operazione dovrebbe portare ad un risparmio per i singoli comuni. In realtà per far funzionare l’Unione è prevista l’assunzione di un direttore amministrativo, una

Entrano in Consiglio il vice sindaco Emiliano Baessato insieme a Roberto Vettorato

Anche Bovolenta ha scelto di entrare nell’Unione dei Comuni del Conselvano, anche se non mancano le perplessità sulla effettiva convenienza di questo genere di aggregazione

sede, degli uffici, spese a carico di tutti i comuni. L’unione dei comuni limita la sovranità del sindaco e della giunta comunale e dello stesso consiglio comunale. Lo statuto approvato contiene norme poco chiare che non garantiscono la trasparenza, impone ai cittadini di recarsi a Conselve per accedere a molti servizi e per risolvere i propri problemi quotidiani. Per avere risparmi reali nella gestione dei servizi dei piccoli comuni, non danneggiare l’autonomia delle comunità locali, portare un miglioramento dell’offerta dei servizi, riteniamo più logica la soluzione di fusione tra i comuni contigui. Questa soluzione peraltro è prospettata oggi a livello nazionale da quasi tutti i partiti”.

SCUOLA Comune e polizia provinciale

SICUREZZA STRADALE LEZIONE APPLAUDITA

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i è svolta con grande soddisfazione per grandi e piccini, la giornata della sicurezza stradale organizzata dal comune di Bovolenta in collaborazione con il comando di Polizia Provinciale e con la Provincia di Padova. Fin dal mattino gli alunni della scuola media si sono recati al Parco Salvo D’Acquisto per prendere parte a un’attività organizzata dai Giovani della Croce rossa Italiana. Alla manifestazione erano presenti la Scuola Mobile della Polizia di Stato e hanno partecipato la Polizia Provinciale e Locale, l’Associazione “Daccapo” (Trauma Cranico), l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada; I Giovani della Croce Rossa Italiana, la Croce Blu di Bovolenta. La grande sorpresa si è avuta nel pomeriggio quando tutti i bambini hanno conosciuto la mitica Peppa Pig, e il fratellino George, presenti con loro per apprendere le nozioni di buona educazione stradale. Nello stesso tempo la Polizia Provinciale ha tenuto una speciale lezione di educazione stradale. Alle 16.30 si è tenuta la premiazione a sorteggio, da parte delle autorità Provinciali e Locali, di alcuni disegni della scuola materna e di alcuni test corretti degli alunni delle Scuole Primarie e Medie. Alla premiazione era presente l’assessore provinciale alla sicurezza e polizia provinciale Enrico Pavanetto. C.L.


12 Due Carrare Il caso Critiche dalla capogruppo di “Prima Due Carrare” Pierangela Negrisolo sull’installazione degli apparecchi

Totem anti velocità, scoppia la polemica Ne sono stati installati 5 lungo le principali vie di accesso, il sindaco: “Così le auto rallentano” di Francesco Sturaro

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a ancora discutere l’iniziativa, attuata dall’amministrazione comunale ad inizio settembre, di installare sul territorio comunale 5 speed check (postazioni di controllo della velocità dei veicoli in transito). Si tratta di totem arancioni visibili sui cigli delle principali vie d’accesso a Due Carrare, collocati in via Roma (Sp17) a Carrara Santo Stefano, via Vò di Placca a Terradura, via Campolongo (Sp 17), via Mincana (Sp 9) a Carrarra San Giorgio e via dell’Industria (Sp9) a Cornegliana. La comparsa di queste colonnine ha provocato diversi malumori in parte della cittadinanza e negli automobilisti, nonché le aperte critiche della capogruppo della lista di opposizione “Prima Due Carrare” in consiglio comunale, Pierangela Negrisolo, che ne ha messo in dubbio la legittimità in relazione alla normativa contenuta nel codice della strada. Gli avversatori degli speed check temono che la loro installazione sia stata dettata dalla necessità di fare cassa da parte dell’ente locale, in un periodo di carenze di

risorse economiche, arrivando a suggerire, se così non fosse, la sostituzione dei totem arancioni con dei dossi di rallentamento. “Il Comune – spiega il sindaco Sergio Vason - ha deciso di piazzare gli speed check allo scopo di limitare la velocità dei veicoli che quotidianamente attraversano il territorio comunale e che costituiscono un grosso pericolo per la pubblica incolumità degli utenti della strada, in particolare dell’utenza debole: pedoni e ciclisti. Le colonnine sono ben visibili e sono state posizionate in punti strategici del territorio comunale, preventivamente individuati dal comando di polizia locale. Per quanto riguarda il collocamento dei dossi rallentatori al posto degli speed check, come suggerito da alcuni cittadini, questa è un’azione che non possiamo fare noi come Comune, perché le strade interessate sono provinciali e, quindi, di competenza della Provincia, ente contrario al posizionamento di questi dossi, in quanto sulla sede stradale devono transitare i mezzi di soccorso, che non possono trovare intoppi e rallentamenti

pontemanco centro da recuperare Il Comune sta attendendo l’esito della richiesta di finanziamento a Venezia

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Il totem rilevatore di velocità lungo il loro percorso”. Il primo cittadino di Due Carrare sottolinea l’efficace azione di prevenzione esercitata dai totem arancioni in questi primi mesi di presenza ai bordi delle strade: “Assisto quotidianamente al rallentamento dei veicoli in prossimità degli speed check, che così facendo attraversano il centro del paese rispettando i limiti previsti dal codice della strada, a vantaggio dell’incolumità di ciclisti, pedoni e degli stessi automobilisti”.

l Comune di Due Carrare sta attendendo l’esito della domanda di finanziamento, avanzata alla Regione Veneto, per il progetto di completamento della riqualificazione del centro di Pontemanco, opera il cui primo stralcio è stato terminato due anni fa. L’intervento, il cui iter progettuale è giunto alla fase preliminare, prevede l’ultimazione della pavimentazione del borgo con materiali di pregio. Il costo dell’opera ammonta a 380 mila euro. Se la domanda di finanziamento, effettuata partecipando all’apposito bando contenuto in una delibera della giunta regionale dello scorso maggio, verrà accettata in toto, la regione dovrebbe contribuire alla spesa con 215 mila euro, equivalenti a circa il 60% della spesa totale, mentre la parte restante (165 mila euro) verrebbe coperta dal Comune con fondi propri. L’amministrazione di Palazzo Balbi aveva già cofinanziato il primo stralcio dell’intervento, realizzato nel 2011, erogando ad hoc 352 mila euro su un totale di 500 mila euro di spesa.

“Siamo in attesa di ricevere risposta dalla Regione in merito alla nostra richiesta di finanziamento – precisa il sindaco, Sergio Vason – Senza il contributo regionale è difficile che l’opera possa essere realizzata. La partenza dei lavori, infatti, è vincolata alla concessione di questo finanziamento, senza di esso il Comune difficilmente potrà eseguire l’opera, contando solo su risorse proprie. Stiamo parlando di un intervento importante, che darebbe completezza alla riqualificazione del centro storico di Pontemanco, che abbiamo avviato alcuni anni fa”. Se la Regione Veneto concederà il finanziamento al progetto, il cantiere dell’opera potrebbe essere aperto già nel 2014. “La risposta alla nostra richiesta di contributo regionale è attesa a breve – commenta il primo cittadino di Due Carrare – la nostra speranza è che l’esito sia positivo, così da consentirci di portare a termine l’iter progettuale e, quindi, dare inizio ai lavori entro il prossimo anno”. F.S.

AMBIENTE Durante la “Festa degli alberi”, i nuovi nati sono oltre 180

“puliamo il mondo”: 87 ragazzi delle scuole mobilitati sulla pista ciclabile

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l rispetto dell’ambiente e della natura si impara anche sui banchi di scuola. Tra fine settembre e inizio ottobre gli alunni delle scuole primarie di Due Carrare sono stati protagonisti di due iniziative di carattere ambientale, promosse dal Comune. Il 27 settembre gli scolari delle classi 4 e 5 della scuola primaria Leonardo da Vinci hanno partecipato, insieme ai loro insegnanti, a “Puliamo La pettorina della manifestazione il mondo”, manifestazione organizzata da Legambiente, nel corso della quale volontari di tutte le età liberano dai rifiuti e dall’incuria parchi, giardini, strade, piazze dei comuni aderenti all’iniziativa. Nell’occasione 87 giovani studenti, muniti di apposito kit (cappellino, pettorina e guanti gommati), hanno effettuato la pulizia del tratto di pista ciclopedonale che parte dal Ponte di Riva e arriva all’incrocio di via Gorghizzolo. Al termine della giornata gli scolari, supportati e assistiti nella loro attività dai volontari del locale gruppo di Protezione civile di Due Carrare, hanno consumato la merenda presso l’Agriturismo “Tasinato” di via Gorghizzolo. “I bambini hanno provveduto alla pulizia della sommità arginale del canale Vigenzone – commenta l’assessore all’Ambiente, Claudio Garbo - e hanno collaborato fattivamente con lo spirito della giornata”. L’11 ottobre, invece, si è tenuta la “Festa degli alberi”, che ha coinvolto gli alunni della scuola primaria di Cornegliana, radunatisi nell’area di via Figaroli, dove alcuni mesi prima l’amministrazione comunale aveva provveduto a far piantumare 35 alberi di frassino, in onore dei bimbi nati nel 2011 e 2012. Alla cerimonia hanno presenziato, oltre agli scolari, anche le autorità comunali e genitori e familiari dei nuovi cittadini di Due Carrare. “Durante la mattinata – spiega l’assessore Garbo - i bambini delle scuole elementari, accompagnati dagli insegnanti, hanno letto tutti i nomi dei circa 180 nuovi nati. Dopo il taglio del nastro c’è anche stata la simbolica innaffiatura di alcuni alberi da parte degli scolari”. La manifestazione si è svolta con il supporto logistico dei volontari del gruppo comunale di Protezione civile. F.S.



14 Bagnoli Servizi culturali Bagnoli fa parte di un ampio circuito per lo scambio dei libri

Nuova biblioteca nell’ex villa Gurian di Cristina Lazzarin

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naugurata ufficialmente la nuova sede della biblioteca, ex villa Gurian a Bagnoli di Sopra. Si tratta di una struttura tanto attesa dal paese, e in particolar modo dall’amministrazione comunale che tanto ha investito e lavorato nel corso del tempo per trasformare il vecchio edificio in uno spazio dedicato allo studio, alla lettura e al confronto culturale. Madrina dell’inaugurazione è stata Anna Damiani, nipote dei signori Gurian, che ha accolto con entusiasmo l’invito per la partecipazione. L’evento ha visto la presenza dei sindaci Antonio Ruzzon di Conselve, Franco Casotto di Arre e dell’assessore alla cultura di Terrassa Vittorina Banzato, di insegnanti e di molte persone di Bagnoli di Sopra. L’Assessore alla Cultura Maria Teresa Bortolato Finco ha messo in evidenza il ruolo della biblioteca nella vita della comunità e il sindaco, Mario Rasi, ha ripercorso l’evoluzione che nel corso degli anni ha avuto Villa Gurian fino alla destinazione di biblioteca comunale con il progetto dell’architetto Antonio Zogno, curato poi dall’ufficio tecnico e dall’assessore ai lavori pubblici del comune. Si sono succeduti gli interventi della preside dell’Istituto Comprensivo, della Responsabile del Bacino Bibliografico della Saccisica e del Conselvano, Zannato Raffaella, e di Anna Damiani che ha espresso la sua commozione e la sua soddisfazione per il magnifico restauro e perché “Villa Gurian” è diventata davvero un luogo di cultura. E’ intervenuto anche Gianni Turin, artista bagnolese di chiara fama che ha donato l’opera intitolata “Metallo e organico”, un polimaterico su carta che rappresenta la drastica cesura tra la civiltà contadina e l’era post industriale, che, entrando in biblioteca dall’ingresso di Piazza Marconi conquista subito lo sguardo. Dopo il taglio del nastro e la benedizione dei locali da parte del parroco don Angelo Tinello, è stato possibile visitare la biblioteca molto ben allestita grazie al puntuale e preciso apporto della bibliotecaria Amira. Obbligatorio il passaggio alla reception per interfacciarsi con la bibliotecaria, chiedere informazioni, tesserarsi, prendere in prestito e restituire i libri. A tal proposito si ricorda che Bagnoli fa parte di un circuito bibliotecario per lo scambio del patrimonio librario tra le biblioteche di Conselve, Anguillara Veneta, Arre, Candiana, Terrassa Padovana, Bovolenta, San Pietro Viminario, Piove di Sacco, Pontelongo, Arzergrande, Correzzola, Brugine, Sant’Angelo di Piove, Polverara, Codevigo. Inoltre ci sono interprestiti anche con il bacino di Abano Terme. Gli utenti possono pertanto richiedere libri non catalogati a Bagnoli, ma presenti nelle altre biblioteche del circuito; gratuitamente i libri prenotati saranno resi disponibili nella biblioteca di Bagnoli in pochi giorni, con avviso per il ritiro. La nuova biblioteca, sviluppata

Concluso l’intervento che ora consente di qualificare lo storico spazio nel cuore del paese

Uno scorcio del centro di Bagnoli, Villa Gurian rimessa a nuovo ora ospita la biblioteca comunale

su quella che un tempo era l’abitazione della famiglia Gurian, è suddivisa in varie sezioni tematiche e ambienti che permettono alla diverse fasce di utenza di fruire di un proprio spazio e, senza sacrificare la riservatezza e la concentrazione nella lettura, favoriscono la condivisione e lo scambio culturale. Al secondo piano è prevista, prossimamente, la realizzazione di una sala informatica. Particolare attenzione è stata dedicata ai bambini in età prescolare cui è stata riservata una sala al piano terra dotata di scaffali abbassati, arredo ad hoc, tappeti e giochi per stimolare l’avvicinamento ai libri sin da piccolissimi.

TEATRO Gli appuntamenti al Goldoni

DALLA COMMEDIA ALLA GRANDE LIRICA

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utunno a teatro con grandi appuntamenti anche quest’anno al Goldoni di Bagnoli di Sopra. La rassegna è cominciata sabato 12 ottobre con la commedia teatrale “Le donne gelose” ad opera della “Compagnia Sottosopra” di Bagnoli di Sopra. Proseguirà poi fino a natale con vari spettacoli ogni fine settimana. Sabato 26 ottobre con la commedia “Matrimoni e altri malintesi” della Compagnia “Terracrea” di Padova, sabato 9 novembre con “Le impiegate” della Compagnia “La torre” di Piove di Sacco, sabato 23 novembre con il “Recital cantando il Rigoletto” dell’associazione “Liricamente” di Monselice, sabato 30 novembre con “80 voglia di ridere e di ballare” della Compagnia “Padova danza”, sabato 7 dicembre con “Sior Todero brontolon” della Compagnia “I Lusiani” di Lusia, sabato 14 dicembre con la “Melodia innamorata” ad opera dell’Orchestra Giovanile della Saccisica. Info e prevendita, la settimana dello spettacolo, presso la biblioteca comunale Tel. 049/9579124; martedì, venerdì e sabato dalle 9:30 alle 12:30; mercoledì, giovedì e sabato dalle ore 15:00 alle ore 19:00; presso il Teatro Comunale P.zza Unità d’Italia,1 – Tel. 049/9535335. Sabato dalle 16:00 alle 19.00, dalle ore 20:00 del sabato degli spettacoli. Le prenotazioni telefoniche sono valide fino alle ore 20:45. C.L.



16 Agna Energie alternative Il taglio del nastro durante la giornata del rispetto ambientale

Centrale a biomasse

L’impianto a pellet riscalda e fornisce acqua calda a tutti gli edifici pubblici, scuole comprese

SOCIALE Il Comune ne ha richiesti altri due al Centro per l’Impiego

assunti due lavoratori socialmente utili per i lavori di manutenzione

di Cristina Lazzarin

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naugurata la nuova centrale termica a bio massa legnosa per teleriscaldamento degli edifici pubblici, voluta dall’amministrazione di Agna. Alla prima messa in funzione della centrale erano presenti, oltre che agli amministratori locali, anche gli assessori all’ambiente della Regione Veneto Maurizio Conte e della Provincia di Padova Mauro Fecchio. L’impianto a pellet che produce 540.000 kcal /ora fornisce ora il riscaldamento e l’acqua calda per tutti gli edifici pubblici quali: il municipio, la scuola media, la scuola elementare, la palestra con relativi spogliatoi e gli spogliatoi dei campi di calcio, per un volume complessivo di 50 mila metri cubi. Si tratta dell’unico impianto presente nei territori comunali della bassa che mette in rete il riscaldamento di tutti gli edifici pubblici. Dopo l’inaugurazione della centrale termica si è aperta, nel piazzale Caduti di Nassyria, “La giornata del rispetto dell’ambiente e del territorio”, iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione degli alunni della scuola primaria e secondaria e al coinvolgimento della cittadinanza verso tematiche ed azioni mirate al rispetto dell’ambiente, alla salvaguardia del territorio e alla valorizza-

SCUOLA

Lavoratori socialmente utili, una risorsa per il Comune

D Un momento dell’inaugurazione della centrale zione delle risorse naturali alternative, oltre che al contenimento dei consumi energetici e al minor inquinamento. I temi trattati sono stati quelli del miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani; l’uso di fonti alternative per la produzione di calore ed energia elettrica con minori consumi e riduzione dell’inquinamento dell’aria; l’uso corretto dell’energia elettrica domestica e pubblica, riduzione dei costi e minor inquinamento luminoso; come costruire abitazioni ecocompatibili con materiali di bio- edilizia ad alto risparmio energetico, bassi consumi e

minor inquinamento. Per rendere più efficace il dibattito sono stati allestiti degli stand dove gli enti specializzati hanno fornito informazioni utili agli alunni e alla cittadinanza. “Oltre a continuare il programma di efficienza energetico, intrapreso da questa amministrazione- afferma l’assessore ai lavori pubblici, Pietro Vettorato- l’impianto ci permetterà di abbattere i costi di gestione del combustibile e la manutenzione del 30% , assicurando nel contempo una riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’aria di 140 tonnellate l’anno”.

al mese di settembre scorso il comune di Agna impiega due lavoratori socialmente utili iscritti nelle liste di mobilità con diritto al trattamento previdenziale corrispondente all’indennità di mobilità o in cassa integrazione speciale o in regime di pensionamento anticipato secondo le previsioni e le modalità previste dal D.Lgs. 468/97. I due operatori vengono impiegati per attività di conservazione del patrimonio comunale a rinforzo della squadra operai comunali, con l’obiettivo dell’inserimento del lavoratore in una nuova organizzazione assicurandogli la formazione sia sulle regole istituzionali sia sulle competenze di base e dando la possibilità al lavoratore di svolgere attività di pubblica utilità. “I due lavoratori socialmente utili – spiega l’assessore al sociale ed assistenza pubblica Gianluca Piva che ha seguito con il Centro per l’impiego di Conselve tutte le operazioni burocratiche per l’inserimento – saranno utilizzati in attività di manutenzione e riparazione delle proprietà del comune, cura delle aree verdi e piazzola ecologica e potranno lavorare fino ad un massimo di venti ore settimanali. In questi giorni – conclude Piva – stiamo adempiendo alle prescrizioni normative in ambito di sicurezza e salute sul lavoro, nell’attesa che il Centro per l’Impiego ci segnali i nominativi di altri due lavoratori, dato che la nostra amministrazione ha l’intenzione di inserirne in tutto quattro. Ricordo infine che a bilancio abbiamo accantonato anche un piccolo fondo di solidarietà per persone disagiate che useremo nei prossimi mesi sempre in supporto delle fasce deboli con attività lavorative retribuite tramite voucher”. C.L.

Organizzano le associazioni Aifo e Insieme per Crescere, con i disegni dei ragazzi verrà allestita una mostra con pannelli lungo le strade

diritti dei bambini, un concorso per riflettere sull’infanzia negata

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La statua dedicata a Iqbal nel parco di via Melato

l 2° Concorso di disegno per i diritti dell’infanzia è volto alla sensibilizzazione e promozione dei diritti dell’infanzia ed è organizzato dall’associazione AifoBasso Veneto, dall’associazione Insieme per Crescere e da tutte le scuole di Agna. Questo concorso di disegno rientra nel percorso iniziato tre anni fa e culminato con l’inaugurazione del parco pubblico “Iqbal Masih” nel 2011. “Riteniamo – spiega l’assessore alle politiche sociali Gianluca Piva - tale percorso un investimento educativo alla solidarietà ed al rispetto dei diritti dell’infanzia per le presenti e future generazioni. Il concorso ha l’obiettivo di sensibilizzare i bambini sul tema dei loro Diritti che, nonostante siano stati sanciti da Convenzioni e leggi internazionali e dei singoli Stati, vengono spesso disattesi. I bambini, attraverso gli elaborati grafici, potranno esprimere la loro idea in proposito ed acquisire abilità e conoscenze sulla situazione dell’infanzia nel

Mondo. Ogni bambino deve trovare ambienti, situazioni, persone e luoghi dove possa crescere in maniera equilibrata e completa, come cristiano, come persona e come cittadino. ”. Il concorso è gratuito e aperto a tutti i ragazzi della scuola primaria e secondaria di I ° grado di Agna e della scuola dell’infanzia parrocchiale “Madonna di Fatima” e nido integrato. Ogni partecipante può presentare un unico disegno colorato sul tema “I diritti dei bambini”, di forma circolare, quadrata o rettangolare con una breve frase inerente al tema del concorso. Le opere che dovranno riportare sul retro del disegno nome e cognome dello scolaro partecipante e la classe di appartenenza, verranno raccolte dai responsabili del concorso direttamente a scuola. I disegni vincitori saranno utilizzati per la realizzazione di cinque pannelli stradali che verranno posizionati nei principali quartieri e vie di Agna. La premiazione è già prevista per aprile

del prossimo anno in occasione della commemorazione di Iqbal Masih al parco pubblico di via Melato. Tutte i disegni saranno inoltre esposti in una mostra organizzata appositamente sempre nella primavera del 2014. Ogni anno in aprile, l’amministrazione comunale commemora con una breve cerimonia la giornata per i diritti dell’infanzia, in ricordo di Iqbal Masih, presso il parco di via Melato.dedicato al bambino pakistano Iqbal Masih assassinato dalla mafia del tappeto nel 1995 e divenuto simbolo per la valorizzazione e tutela dei diritti di tutti i bambini del mondo. “Anche il parco intitolato a Iqbal rinforza l’importanza dei bambini e dei loro diritti al gioco, allo studio, all’essere felici – conclude Piva- Ringrazio l’associazione Aifo e il suo responsabile Antonio Stasolla per l’enorme impegno profuso nelle varie iniziative già realizzate e per quelle che verranno in futuro”. C.L.



12 18

VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

Rapporto della Fondazione Zancan Monitoraggio dettagliato sull’uso del web

Adolescenti e internet 25% in rete ogni giorno

Il 70% dei dodicenni padovani si connette almeno una volta alla settimana, e i genitori che fanno? di Martina Celegato

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ette dodicenni padovani su 10 usano internet almeno una volta alla settimana, uno su quattro naviga in rete ogni giorno. E’ questa la situazione che emerge dal primo rapporto sui giovani e il web fotografato dalla Fondazione Emanuela Zancan. I dati emergono dallo studio longitudinale Crescere curato proprio dalla Fondazione in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, 80 Comuni della provincia di Padova, l’Ulss 16 e la Fondazione Città della Speranza. Il progetto, che gode del patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il sostegno dell’Ufficio del Pubblico Tutore dei minori del Veneto, punta al tracciamento dei cambiamenti nei confronti delle nuove tecnologie nel mondo degli adolescenti che diverranno veri e propri protagonisti della ricerca attraverso una serie di interviste che verranno poste loro nel corso degli anni. Lo studio si propone di raggiungere un migliaio di ragazzi della provincia di Padova e le loro famiglie, accompagnandoli in un percorso di monitoraggio dagli 11 ai 18 anni. In questo modo si potrà ottenere uno sguardo a 360 gradi sul loro processo di crescita in una fase della vita particolarmente delicata. Il monitoraggio interessa diversi aspetti della vita dei ragazzi: la salute, l’apprendimento, le relazioni sociali, la vita in famiglia, il rapporto con le nuove tecnologie, le aspettative per il futuro… Dai primi dati, calcolati su un sottogruppo di 300 ragaz-

zi dodicenni che frequentano la scuola secondaria inferiore, per comprendere forse un po’ meglio i nostri ragazzi”. Ma perché è così importante conoscere meglio i gioemerge che quasi tutti hanno un collegamento a internet in casa. Si connettono anche attraverso il cellulare, il tablet o vani di oggi attraverso uno studio che coinvolga le famiglie la consolle dei videogames. Quando si trovano davanti al pc, stesse? Le motivazioni possono essere molteplici ma come perlopiù svolgono ricerche per la scuola, giocano, ascoltano spiega la mission dello studio Crescere l’ingresso nelle scuole musica, guardano film, cartoni animati e video musicali. Il medie apre una fase della vita dei ragazzi particolarmente delicata. È il momento delle scoperte, 16% ammette di usare social network e il fenomeno è in continuo aumento. La maggior parte delle amicizie, dell’ingresso nell’adolescenza, dei conflitti con i genitori, della Tra i preadolescenti padovani quasi il delle famiglie voglia di crescere in fretta. La ricerca 90% riferisce di avere amici che li uti- pone dei limiti di tempo e fa una cercherà di dare risposte ai genitori, agli lizzano. insegnanti, a quanti hanno a cuore la Ma qual è il ruolo che i genitori ri- selezione dei siti necessità di garantire opportunità per vestono nella vita tecnologica dei figli? Per monitorare le attività online dei loro figli i genitori metto- crescere ai nostri ragazzi. Lo studio Crescere rappresenta una vera e propria innono in atto diverse strategie. La maggior parte impone limiti di tempo o seleziona i siti cui i figli possono accedere (61%). vazione nel panorama italiano. Uno studio longitudinale, che Molti specificano che la navigazione in rete è permessa sol- continua nel tempo, non è facile da organizzare e sostenere, tanto in presenza di un adulto. Alcuni vietano espressamente ma ha un potenziale immenso, in termini di conoscenza, atl’uso dei social network. “Il rapporto con la tecnologia, in- tività di promozione della salute, di prevenzione dei rischi, ternet e i social network è un aspetto centrale nella vita dei di monitoraggio dello sviluppo in età evolutiva. “Lo studio ci ragazzi di oggi,” spiega il direttore della Fondazione Zancan, aiuterà a capire come si studia, si cresce, si affrontano i comTiziano Vecchiato . “È tramite un computer che sempre più piti di sviluppo, si vive in famiglia, si gestiscono i problemi di spesso si costruiscono amicizie e relazioni, si scopre il mondo, apprendimento e di salute, come ci si prepara al lavoro, come ci si svaga e si studia. Per questo sono particolarmente inte- si partecipa e si diventa grandi.” Un vero e proprio patrimonio ressanti i dati che lo studio Crescere ci mette a disposizione per la formazione e la quotidianità.

Dopo l’alluvione

dalla caritas lavoro per 22 persone

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a crisi economica che si aggrava sempre più e la tragedia relativa all’alluvione che ha colpito nel 2011 la provincia padovana ha portato molte famiglie a non riuscire a mantenersi anche perché proprio a causa dell’alluvione si sono persi beni e posti di lavoro. Una doppia tragedia che ha visto Caritas intervenire direttamente per arginare la situazione. Caritas si era occupata della raccolta e distribuzione di 408 mila euro ed ora continua la sua opera attraverso l’attuazione di 22 progetti di inserimento lavorativo per disoccupati residenti nelle aree dell’alluvione. Il progetto, che coinvolgerà 22 residenti a Casalserugo, Bovolenta, Ponte San Nicolò e Veggiano, i quattro comuni che hanno avuto i peggiori danni dall’alluvione, sarà finanziato da 176 mila euro (per la maggior parte erogati da Caritas). M.C.

VISITA Al CARCERE DI PADOVA CANCEllIERI DAI DETENUTI CHE lAVORANO

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a recente visita del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri al carcere Due Palazzi di Padova si è rivelato un momento per alcuni aspetti davvero importante visto che si sono affrontate tematiche fondamentali per la gestione del sovraffollamento delle carceri e ala loro attività rieducativa. Il Ministro ha sottolineato come il governo si stia muovendo per la costruzione di nuovi edifici o per il riadattamento di altri come caserme dismesse e similari, che nel 2015 dovrebbero arrivare ad accogliere 10.000 persone in più, per poter dare una nuova dignità e spazio ai carcerati. Proprio al tema del riadattamento di caserme dismesse il Ministro si è soffermato sottolineando come a San Vito in Tagliamento sia già stato approvato un progetto di questa

tipologia. L’operazione comporta una imponente riduzione delle somme necessarie pari al 50% e tutti i progetti andranno in questa direzione: non nuove costruzioni ma eventuali ampliamenti dove possibile delle carceri esistenti e riutilizzo di altri edifici non utilizzati al momento. Il Ministro Cancellieri nell’arco della sua visita a Padova ha affrontato anche le due tematiche chiave del settore ossia il braccialetto elettronico e l’amnistia. Per il primo Cancellieri si è soffermata sul fatto che l’utilizzo del braccialetto è a discrezione del magistrato che deve decretare se è necessario o meno. Per quanto riguarda l’amnistia invece il Ministro si è limitata a dire come il Parlamento sia Sovrano auspicando che il messaggio del Presidente Napolitano a riguardo trovi il giusto riscontro che merita. M.C.

Centinaia di Aziende Venete oggi scelgono Ogni mese più di trecento attività scelgono

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Questa scelta è da vent’anni il nostro orgoglio, perchè è il riconoscimento della qualità, del risultato e di un ruolo sociale svolto dal nostro giornale verso migliaia di famiglie che leggono e si informano con noi.

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1994

OGGI


Spazi Aperti 19 13 Inquinamento Non va meglio in altre città del Veneto per quanto riguarda la presenza di polveri sottili

Allarme Ozono, Padova è maglia nera Triste primato europeo con ben 104 giorni di sforamento dei limiti, neanche i Comuni vicini se la passano bene

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superamenti del citato limite di legge. Nei bambini possono portare ad una riduzione della funzione polmonare e negli adulti accelerano il naturale processo d’invecchiamento della funzione polmonare”. Danni che certamente non passano inosservati e sono tutt’altro che trascurabili. “L’eccessivo smog a Padova è un problema cronico, causato dal massiccio traffico veicolare. L’amministrazione comunale - continua Passi - non può continuare a procrastinare serie misure strutturali e permanenti di contrasto a traffico e smog. Bisogna iniziare a lavorare almeno sul controllo e moderazione del traffico in entrata in città (250 mila spostamenti al giorno). Questo si può fare con l’ecopass o con il sistema dei crediti degli accessi: un monte-accessi gratuiti alla città, superato il quale il “cityuser” deve scegliere se usare mezzi sostenibili (bicicletta, trasporto pubblico, carpooling, carsharing) o comprare nuovi accessi, che finanzieranno il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre il limite di velocità a 30 km orari in tutta la città per garantire maggiore sicurezza ai pedoni, incentivando così spostamenti senza auto per i percorsi urbani”.

COMPOSTAGGIO: PD SUD PREMIATO

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l Consorzio Padova Sud si è aggiudicato una menzione speciale nell’ambito del compostaggio. “La Città per il Verde”, il premio per i Comuni e le Province verdi d’Italia organizzato dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, ha nominato i vincitori della sua quattordicesima edizione, valorizzando ancora una volta l’operato delle tante amministrazioni virtuose e attive che hanno deciso di divulgare il loro impegno. Quest’anno, assoluta novità dell’edizione 2013, è stato istituito il premio speciale “Il Comune più organico”, patrocinato da Assobioplastiche, Cic – Consorzio italiano compostatori e Conai – Consorzio per il Recupero degli imballaggi, dedicato alle amministrazioni comunali che si sono distinte per avere attuato sul loro territorio politiche informative e operative rivolte alla filiera riduzione-recuperoriciclo dei rifiuti biodegradabili e compostabili. La menzione speciale del premio è stata conferita al Consorzio Padova Sud nell’ambito della fiera Flormart di Padova. Alla premiazione erano presenti i rappresentanti di moltissimi Comuni d’Italia dove la gestione del verde è più virtuosa. Il premio al Consorzio Padova Sud che comprende 58 Comuni della bassa padovana è stato conferito “per l’elevato numero di Comuni partecipanti che, pur caratterizzati da superficie e numero di abitanti molto diversificati, grazie all’eccellente attività del Consorzio hanno raggiunto risultati di eccellenza ed uniformi su tutto il territorio, segno di una sistematica pratica di ottimizzazione nella gestione dei temi ambientali”. Soddisfatto il Direttore Stefa-

Tromboni ritira il premio no Tromboni. “I premi come questo sono sempre una grandissima soddisfazione – ha commentato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud – Rappresentano il coronamento e la giusta riconoscenza per tutte le azioni e gli sforzi profusi in questi 15 anni di lavoro intenso. La menzione speciale per “il Comune più organico” va ad aggiungersi all’ottimo esito della recente classifica relativa ai Comuni Ricicloni di Legambiente dove il nostro Consorzio si è piazzato ai primissimi posti su scala nazionale. La targa che ci è stata consegnata non è solo un bel ricordo da appendere al muro – ha continuato Tromboni – si tratta piuttosto di un segno forte che ci ricorda come per anni abbiamo lavorato nella giusta direzione: un risultato frutto anche dell’impegno quotidiano di centinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno si danno da fare per gestire i rifiuti nel modo più corretto. Un impegno che è sintomo della volontà del nostro territorio di tutelarsi e di proteggere l’ambiente in cui tutti viviamo”. E.M.

Alla fiera “Casa su misura”

un WorKshop reali holding analisi sul mercato immobiliare

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di Emanuele Masiero ’erba del vicino è sempre più verde. In questo caso è più che mai vero: Padova è maglia nera in Europa sul fronte dell’ozono. Il capoluogo di provincia nel 2011 ha registrato 104 giorni di superamenti del limite Ue, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Un dato che per una volta non ha scosso solo le associazioni ambientaliste. Sapere di respirare l’aria peggiore d’Italia non ha certo fatto piacere ai cittadini padovani. Senza contare che neanche l’hinterland se la passa tanto bene visto che le concentrazioni industriali e commerciali insistono nei Comuni contermini. “I dati sull’inquinamento da ozono diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente – ha spiegato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - vedono Padova maglia nera in Europa, con 104 giorni di superamenti del limite di legge per la protezione per la salute nel 2011. Gli stessi dati erano stati puntualmente diffusi da Legambiente Padova l’anno stesso. Non è andata molto meglio nel 2012 - spiega l’associazione - in cui si sono verificati 90 giorni di superamento del limite dell’ozono. E’ ormai assodato che vanno tenuti in grande considerazione i danni sul lungo periodo provocati da ripetuti

neWs

I danni dell’inquinamento da ozono sono molto più pericolosi per i soggetti cardiopatici, anziani e bambini che di fatto risultano i più esposti a questo tipo di degrado. Per quanto riguarda invece le polveri sottili (Pm10), non va molto meglio. Ma almeno Padova non è al primo posto e questa volta in “buona” compagnia. Altre città venete figurano tra le più inquinate: Vicenza, con 107 giorni di sforamento, ancora Padova con 93 e Venezia con 85. Volendo trovare una (magra) consolazione è sufficiente analizzare i dati nazionali. L’Italia detiene anche il record dei livelli di ozono troposferico, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia. 23 città italiane sono nei primi 30 posti della classifica Ue degli sforamenti del limite per questo inquinante. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite dall’ozono troposferico, che si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffinerie, vegetazione, discariche, reflui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa.

n occasione dell’appena trascorsa fiera “Casa su misura”, Reali Holding ha tenuto un workshop presso il proprio stand con finalità di confronto e analisi sui nuovi scenari di mercato immobiliare e le strategie vincenti. Alla presenza di un importante affluenza di operatori di settore, è stato presentato il brand G.A.I.A. Real Estate Gruppo Agenti Immobiliari Autonomi, innovativo Franchising attraverso il quale Reali Holding rilancia un nuovo modello professionale e operativo per le agenzie e gli agenti immobiliari al fine di migliorare le dinamiche produttive per il ripristino di effettivi aumenti di compravendite. Grazie alle importanti Partership con fondi immobiliari esteri, il Gruppo agisce nell’acquisizione di portafogli immobiliari su scala nazionale da riconsegnare agli affiliati del Network per le successive dismissioni ponendo il focus su un rapporto prodotto/prezzo drasticamente competitivo e bilanciato rispetto ad un reale potere di acquisto del bacino richiesta. Si ringrazia per l’interessante intervento Gianni Bacco, noto professionista con esperienza trentennale nel settore immobiliare. Si ringrazia inoltre, Sig. Salviato Stefano e figlio dell’Azienda Salviato Allestimenti di Vigonza (www. salviatoallestimenti.com – info@salviatoallestimenti.com) per la realizzazione dell’elegante Stand.


20 Mondo scuola

Mondo scuola 15

Exposcuola a Padova Fiere Punto d’incontro fra studenti e istituti padovani

Dalla scuola al lavoro l’orientamento è utile Tecnici ed esperti hanno risposto alle domande dei giovani e delle loro famiglie sulla formazione di Martina Celegato

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’ ormai giunta alla sedicesima edi- conoscere le varie materie e relativi indirizzi zione Exposcuola, la manifestazione formativi, le peculiarità di ogni singola struttotalmente dedicata al mondo dell’i- tura e gli eventuali sbocchi professionali post struzione in tutte le sue sfaccettature. Nei diploma. A completare l’offerta orientativa quattro giorni della manifestazione gli spazi sono stati proposti numerosi workshop per animare le attività e per di Padova Fiere sono mettere in pratica le diventati il punto di Non sono mancate incontro fra studenti le attività didattiche tematiche trattate che hanno reso partecipi ed aspiranti tali delle e di gioco gli alunni e contribuito scuole superiori, post per i più in maniera creativa ad diploma e professiona- piccoli una scelta così imporli sottolineando ormai l’importanza e l’autorevolezza che l’evento tante nel percorso formativo di una persona. Sempre per quanto riguarda l’orientaha guadagnato in tanti anni di attività. Cuore della manifestazione è stato mento formativo anche nell’edizione 2013 Padova Orienta, uno spazio interamente di Exposcuola ha trovato spazio il Corner dedicato agli allievi di scuola secondaria Orientamento dove alcuni tecnici ed esperti di primo grado che hanno potuto entrare del settore hanno risposto ai dubbi di stuin contatto con operatori e docenti di tutti denti e famiglie a riguardo della formazione gli istituti superiori operanti nel territorio e superiore e dove era presente materiale in-

Gli studenti padovani in Fiera per Exposcuola formativo da cui trarre preziose informazioni a riguardo. Il Corner Orientamento è stato curato dalla Provincia di Padova, settore Pubblica Istruzione e dall’Università di Padova, un’iniziativa che come nelle passate edizioni in cui era stato proposto ha riscosso partecipazione e interesse. Ma non di solo orientamento si è parlato durante Exposcuola che al contrario ha sottolineato nuovamente la sua importanza come luogo privilegiato di incontro e scambio sui temi di maggiore attualità inerenti al mondo dell’istruzione, senza tralasciare ma anzi analizzando il contesto scoiale in cui si va ad inserire ed operare. Tavoli di incontro hanno infatti affrontato varie tematiche come ad esempio scuola e innovazione, per fare il punto sulla riforma digitale e i suoi percorsi funzionali e migliorativi nel servizio scolastico veneto. Si è par-

lato e discusso anche di edilizia scolastica, un settore ancora in continua evoluzione ma che non manca di destare interesse e curiosità soprattutto da parte degli studenti. Ragazze e ragazzi delle Consulte, gli organismi istituzionali di rappresentanza studentesca, si sono interrogati sul concetto di speranza in epoca di crisi, e saranno chiamati a confrontarsi sull’educazione alle differenze di genere. Ampio spazio è stato inoltre dedicato alla promozione alla lettura, con la presenza di alcuni editori veneti e nazionali, con un caffè letterario dove incontrare scrittori e idee, e un’area per lo scambio gratuito di libri. Si è consolidata inoltre la sinergia di Exposcuola con altre due iniziative legate ai giovani e alle famiglie ossia Job Meeting Padova e La città del Gioco e una intera

giornata è stata dedicata all’orientamento al lavoro e alla formazione post-diploma e post-laurea, con incontri e seminari a cui hanno partecipato rappresentanti di aziende nazionali e internazionali. Da venerdì 8 a domenica 10 novembre bambine e bambini dai 3 agli 11 anni sono stati invece protagonisti a Sglup! La città del gioco, un ampio spazio fieristico a loro dedicato dove educatori qualificati hanno proposto percorsi e attività ludo-didattiche pensate per sperimentare, costruire e conoscere il mondo attraverso il gioco, la manualità e il divertimento. Partner di Exposcuola sono stati la Regione Veneto, l’Ufficio scolastico regionale del Veneto, la Provincia di Padova, il Comune di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il Network delle Università italiane, l’Università di Padova. Messaggio pubblicitario


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22 Il personaggio 16 Giovani imprenditori in agricoltura Barbetta ha ridato nuova vita all’azienda dei nonni, a Due Carrare animali a portata di bambino

Andrea, Claudia e Margherita: idee verdi di Emanuele Masiero

A

d appena vent’anni Andrea Barbetta di Sant’Elena ha scelto di diventare imprenditore agricolo unendo le due aziende agricole dei nonni. A 22 anni ha coronato gli studi con la laurea in scienze e tecniche agrarie, alternando lo studio al lavoro. Ora che di anni ne ha 23, è chiamato a rappresentare i giovani agricoltori di Coldiretti Veneto, oltre mille coetanei che condividono la stessa passione per la terra. E’ lui il nuovo presidente di Giovani Impresa, l’organo di rappresentanza dell’associazione che raggruppa tutti gli associati “under 30” Andrea Barbetta si era già messo in luce nel 2011 conquistando il titolo regionale del concorso “Oscar Green” nella categoria “In-Generation”, riservata alle giovani imprese che si sono distinte per la capacità di generare nuove idee. Andrea in questo periodo dell’anno è impegnato in campagna anche come perito per la stima dei danni alle colture da grandine e altre avversità atmosferiche per conto delle compagnie assicurative. Per perfezionare l’inglese ha trascorso un periodo di studi a Londra. Inoltre ha approfondito le proprie conoscenze informatiche nell’uso di software di progettazione e pianificazione territoriale. Ha

partecipato a diverse attività formative, fra le quali il percorso su “Ambiente ed energia a sostegno della filiera agricola italiana”. Innamorato della sua terra, Andrea scommette in prima persona nel futuro dell’agricoltura: “Voglio condividere con le delegazioni provinciali i punti programmatici – sono le sue prime parole da neo presidente - e mettere insieme proposte per il prossimo futuro. Fondamentale sarà la formazione dei giovani agricoltori”. Il profilo di Andrea rispecchia esattamente questa nuova generazione che ha scelto la campagna come mestiere e scommessa di vita. Sono gli alfieri dell’agricoltura 2.0, quella che affianca alla coltivazione le iniziative a servizio della società civile e delle istituzioni: come la fattoria didattica e sociale, gli accordi con le amministrazione pubbliche per il mantenimento del verde, la vendita diretta al consumatore, quella che fa dei contadini degli ambasciatori dei propri prodotti e degli entusiasti custodi dell’ambiente in cui vivono e lavorano. Imprenditori a tutto tondo che usano con disinvoltura i nuovi media, sono impegnati e attenti alle necessità del territorio in cui vivono. C’è chi prosegue l’attività di famiglia sperimentando nuove

strade e chi si innamora dei campi senza una storia rurale alle spalle. Sempre nel padovano brilla l’iniziativa di due giovani donne, Claudia Giuliani e Margherita Ragazzi, amanti degli animali e della natura, che da due anni conducono la fattoria didattica “Ragazzi a quattro zampe” di Due Carrare. Un’attività che si è fatta conoscere e apprezzare per l’intensa attività con i ragazzi, in particolare con i disabili e le loro famiglie, ma anche per l’accoglienza dei cani e di altri animali e per le lezioni all’aperto con centinaia di studenti, entusiasti di trascorrere una giornata a tutta natura. La fattoria “Ragazzi a quattro zampe” propone numerose attività e occasioni per stare a contatto con gli animali, ideate direttamente da Claudia e Margherita, operatrici per l’infanzia e specializzate in zooantropologia didattica. Organizzano visite per le scuole per far conoscere ai ragazzi gli animali, le loro abitudini, il loro modo di vivere. Numerosi i laboratori: dall’uovo al pulcino, il mio primo formaggio, l’orto prende vita. L’azienda offre anche un servizio di pensione per cani durante tutto il corso dell’anno. Supportate da uno staff di volontari, le

Claudia e Margherita con il diploma del premio Oscar Green Accanto a loro al centro Andrea Barbetta con altri giovani titolari ospitano in fattoria gruppi di ragazzi diversamente abili per attività di pet-therapy. “Ammirando la passeggiata delle oche libere nel Biancolino – raccontano Claudia e Margherita - o assistendo alla passeggiata di Mina la maialina con i suoi cuccioli, guardando pony asini e cavalli al pascolo, seguendo l’evoluzione dell’orto ed apprezzando il cambiamento delle stagioni, si ottengono risultati alle volte imprevedibili. Anche il sostegno ai vari centri estivi di tutta la provincia e’ stato un successo. Questa estate più di 800 ragazzini hanno apprez-

zato i laboratori con le verdure piuttosto che la creazione di spaventapasseri o l’attribuzione della patente asinina”. Particolare successo ha riscosso il percorso della terra, dal seme sino al frutto, per far conoscere e incoraggiare un’alimentazione sana e a Km 0. Cresce di giorno in giorno anche la comunità virtuale della fattora con oltre 1.300 amici della pagina facebook ragazziaquattrozampe.it che in poco più di un anno si sono affezionati alle iniziative delle due imprenditrici.




Cultura provinciale 25 17 Padova Gli eredi dello scultore e medaglista hanno donato alla città una ricca e interessante collezione

Mercante dona opere ai Musei

la mostra

Fino al 24 novembre sono tutte esposte a Palazzo Zuckermann, un grande lascito per la cultura L’immagine dell’esposizione

di laura Organte

L

a collezione dei Musei Civici si arricchisce ancora. Gli eredi dello scultore e medaglista Luciano Mercante - i fratelli Giuseppe, Carlo e Mario Mercante, unitamente alla signora Gabriella Vitello Mercante – hanno fatto dono alla cittadinanza di un cospicuo numero di opere in grado di illustrare compiutamente la valida personalità dell’artista e creare un vincolo di conservazione e valorizzazione. Le nuove acquisizioni saranno esposte alla cittadinanza in una mostra allestita a Palazzo Zuckermann, fino al 24 novembre, in ideale continuità con la fortunata “Novecento in medaglia”, del 2006, organizzata in occasione del precedente lascito di medaglie e placchette di Mercante, che ne avevano fatto apprezzare l’opera incisoria. Le sculture, che arricchiranno il Museo d’Arte, rappresentano una valida documentazione di un processo creativo che dal gesso preparatorio porta alla fusione in bronzo; mentre le medaglie e le placchette, con i modelli preparatori in gesso, destinate

al Museo Bottacin, contribuiranno ad ampliare la ricca collezione medaglistica del Novecento. Originario di Cittadella, dopo essersi diplomato in Disegno Architettonico a Siena, Luciano Mercante si trasferì a Roma dove, tra il 1924 e il 1927, frequentò la Scuola d’Arte della Medaglia scoprendo la sua vocazione di medaglista perché, come ebbe a scrivere, nella piccola dimensione della circonferenza aveva “sentito di non avere vincoli alla possibilità di espressione”. Il suo lavoro, dunque, può essere racchiuso tra la scultura e la fusione-coniazione. Partendo da una formazione accademica ricca di reminiscenze classiche e non priva di echi del primo Novecento, acquisì uno stile personale, sensibile alle migliori espressioni dell’arte in Italia, in particolare degli anni trenta del XX secolo. Apprezzò i futuristi e i moduli propri del cubismo. La sua produzione fu scandita da un contenuto realismo scultoreo, da attenzione agli intenti celebrativi messi in voga dal regime di quegli

eventi e mostre

a cura di Laura Organte

FOTOGRAFIA E JAZZ Dall’incontro tra un gruppo di fotografi italiani di jazz e Nicola Fasano, fotografo italo-danese residente a Copenhagen, è nata l’idea di riunire le proprie esperienze coinvolgendo due tra i maggiori fotografi di jazz: Gorm Valentin e Jan Persson. Ritroviamo in queste immagini i più grandi artisti di sempre, da Duke Ellington a Bill Evans, da Ben Webster a Johnny Hodges, da Chet Baker a Miles Davis, da Charles Mingus a John Coltrane, fino ai contemporanei Han Bennink, McCoy Tyner, Winton Marsalis, Archie Shepp, David S. Ware, Misha Mengelberg, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri. In mostra alle Scuderie di Palazzo Moroni dal 13 novembre all’8 dicembre.

“QUI GATTA CI KOVA” La mostra “Qui gatta ci kova”, in esposizione fino al 24 novembre presso la galleria la Rinascente, presenta il mondo bizzarro (fiabesco) e ironico dipinto da Franco Anselmi in 40 anni di attività. Protagonisti delle sue tele sono gatti, gufi, cavalli e altri animali artisticamente rivisitati come simbolica metafora di umani comportamenti. In mostra un universo coloratissimo e bidimensionale, che saprà incantare il pubblico e trasmettere delle emozioni del tutto inedite, partendo proprio dal significato che ancora oggi si attribuisce alle metafore sugli animali.

MY FAIR LADY AL PALAGEOX In scena il 6 dicembre al Pala Geox, My Fair Lady, uno dei più amati classici della storia del Musical. La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Una favola moderna la cui attualità non cessa di affascinare e che richiamerà a Padova numerosi appassionati.

Arte e follia attaverso il sogno

A A sinistra l’autoritratto di Luciano Mercante e a destra un gesso anni e da un rinnovato repertorio iconografico che, senza tralasciare la ritrattistica, accolse nuovi temi e motivi. Nella medaglia, con spirito fortemente innovativo, raffigurò il lavoro nella sua varia articolazione, gli sport, il dramma della guerra. Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento rinnovò la ricerca stilistica e tematica realizzando opere di carattere religioso e introspettivo.

Pur non raggiungendo i massimi livelli di notorietà, forse per una sua ritrosia a lavorare su commissione, riscosse in più occasioni l’apprezzamento delle critica e inviti a esporre al più alto livello, ad esempio a numerose Biennali d’Arte a Venezia, alla Quadriennale di Roma e in varie manifestazioni riservate alla medaglia d’Arte a Parigi, Londra, Berlino, Amsterdam, Washington, Madrid.

rte e follia. Un binomio che attraversa i secoli arrivando fino alla contemporaneità, che tocca al contempo il mistero della creazione artistica e quello della mente umana nelle sue più oscure declinazioni. La mostra “Furere. Tra follia e onirico”, in esposizione alla Galleria Cavour a Padova dal 24 novembre al 6 gennaio, propone un lungo percorso di 40 opere che indaga la tematica partendo dai laboratori di arte intesa come supporto alla terapia per arrivare sino alle opere di artisti del calibro di Ligabue, Dalì, Ernst, Bacon, Nistch, Brus, e altri artisti internazionali, oltre alle giovani promesse dell’arte contemporanea. La mostra sarà affiancata da conferenze sul tema, tra le quali quella del professor Carlo Fumian su “Guerra: follia o stragia” del 20 dicembre alle 18, e altre realizzate in collaborazione con il dipartimento di salute mentale dell’Ulss 16 e dell’azienda ospedaliera. L.O.

Ospedaletto Euganeo Concorso cortometraggi con grandi nomi

“Cortincontri” di qualità un successo meritato O

ltre cinquanta corti arrivati da tutta Italia, tredici finalisti per tre serate di premiazione alla presenza di decine di appassionati. E’ un successo inaspettato ma meritato quello di “Cortincontri”, il primo concorso nazionale di cortometraggi organizzato dall’associazione Non Siamo Santi e dal patronato Guido Negri di Ospedaletto Euganeo. La rassegna ha avuto il suo clou dal 17 al 19 ottobre, data in cui sono state proiettate le pellicole finaliste e in cui sono stati consegnati i vari premi. Alla serata finale hanno partecipato nomi di tutto rilievo del mondo dei corti italiani, a partire dal regista Marco Bolla, già candidato al David di Donatello nel 2012, a Giancarlo Pidutti, vicepresidente di Sanremo Cinema. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Carlo e Clara” di Giulio Mastromauro, che pur non potendo presenziare alla premiazione ha inviato un simpatico videomessaggio per ringraziare giurati e platea. La migliore fotografia è andata a Filippo Silvestris con il cortometraggio “Oroverde”, già vincitore dell’importante “Ischia Film Festival” e tra le opere che più hanno toccato il cuore e lo spirito dei presenti e degli addetti ai lavori. Non a caso, “Oroverde” ha ottenuto anche la menzione speciale per l’eccellente rico-

L’associazione “Non siamo santi” ha organizzato il concorso struzione storica. La migliore sceneggiatura è stata quella de “La Visita”, corto di Matteo Contin e Marco Bolla che vedeva tra gli interpreti la nota attrice Erica Blanc, figura che pare essersi proposta per fare da madrina alla rassegna nella prossima edizione. La migliore attrice è stata ritenuta la giovanissima Rebecca Metcalf, ragazzina protagonista di “Oroverde” che ha vinto il premio per la migliore attrice. La migliore figura maschile è stata invece quella di Valerio Malorni in “Pre carità”, corto che si è meritato anche il premio del pubblico. Gli

altri due premi, la miglior regia e il premio speciale della giuria (presieduta da Luca Settimo), sono andati infine a Riccardo di Gerlando (“L’amore incompreso”) e a Luca Siron, regista di “Cristina”. Le serate di premiazione sono state condotte con grande professionalità dall’attrice Mickela Vettori e hanno visto la supervisione del presidente di giuria, il regista atestino Luca Settimo, e di Sebastiano Mion, presidente di Non Siamo Santi, oltre che dei volontari di Prislop e della parrocchia di Ospedaletto Euganeo. Nicola Cesaro


18 26

LO ciclismo

SPORT in PRIMO PIANO Fabio mazzucco conQuista la sesta gemma stagionale

La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale

Hockey senza barriere

di Nicola Cesaro

Q Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione

F

inisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia, una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fine il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”. Walter Lotto

uando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana hockey, che ben prima di qualsiasi norma statale ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la federazione ha stabilito che, in occasione del tesseramento sportivo, ogni atleta nato nel territorio nazionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa considerare italiani solamente i figli di almeno un cittadino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centinaio di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchino, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato

Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il giovane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-

to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.

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PAllAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselice

Fabrizio ghedin nuovo “talent scout” per la Federazione italiana under 18

Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano

F

abrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti il compito di scovare e far crescere i giovani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Under 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dicarolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di interventi volti alla valorizzazione dei settori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualificazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal

10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha ceduto con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’Italia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi posti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qualche settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisione del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano. N.C.


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10 28

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Tutti di corsa per non perdere la coincidenza

I nuovi orari dei treni che rivoluzionano il trasporto pubblico

Da dicembre convogli ogni dieci minuti sulle tratte principali e rafforzamento complessivo di tutta la rete così che nessun passeggero resti più di un’ora in attesa di Germana Urbani

S

ulla carta sembra la soluzione de- gionale della mobilità su rotaia che vedrà finitiva a tutti i peggior disagi che i passare sulle tratte principali treni ogni pendolari dei treni veneti hanno do- dieci minuti. Se così sarà la rete ferroviaria vuto sopportare in questi anni. Un sogno complessivamente verrà rafforzata, tanto all’orizzonte, rincorso a lungo con il proget- che, promettono dalla Regione, nessun pasto sempre in itinere della metropolitana di seggero trascorrerà più di un’ora senza un superficie, che fino ad oggi non, si è mai treno per la sua destinazione. realizzato. Ora le cose potrebbero cambiare “L’obiettivo è migliorare il servizio, davvero. Ma per la prova del nove i cittadini spiega l’assessore regionale alle politiche dovranno attendere il 15 dicembre, data in della mobilità del Veneto Renato Chisso cui entrerà ufficialmente in vigore il nuovo fornendo più treni e più capienti, con più orario cadenzato dei treni regionali. possibilità di collegamento e di coincidenze, Ideato nell’arco di due anni da un più fermate”. “So molto bene che cambiare ingegnere veronese, Domenico Menna, il abitudini e spostare orari inciderà su comnuovo servizio ferroviario locale cadenzato portamenti per così dire consolidati – agprevede dei treni a fregiunge Chisso – ma il quenza regolare: stes- La Regione lavoro che abbiamo so posto stesso orario, ha già acquistato fatto darà certamente e dunque, facilmente venti nuovi treni più risposte positive svizzeri e ne memorizzabili. di quanto non sia in Da Mestre, ad comprerà altri nove grado di fare il servizio esempio, al minuto 03 come è attualmente partiranno i treni veloci per Rovigo, al minu- strutturato. Il nuovo sistema sarà unico nel to 19 per Verona Porta Nuova, al minuto 49 suo genere in Italia, studiato sulla base dei per Vicenza, al minuto 54 per Padova. Lo flussi di mobilità delle persone, basato su shuttle Mestre-Padova, invece, partirà dal regionali lenti, regionali veloci e coincidenze binario giardino al minuto 35 e da Padova tra linee diverse che si intersecano tra di rientrerà a Mestre al minuto 53. loro, servito da una trentina di convogli in Tutto questo avverrà dalle 7 alle 22, più rispetto agli attuali”. tutti i giorni. La novità che rende contenti tutti, soUna vera rivoluzione del sistema re- prattutto i pendolari, riguarda l’incremento

Renato Chisso delle corse possibile anche grazie ad un parco convogli che comprenderà 20 nuovi complessi Stadler, 9 nuovi convogli Vivalto, 14 nuove carrozze doppio piano e il revamping di 316 vetture Trenitalia a Media Distanza. L’unico neo che si può ravvisare potrebbe essere colto nella necessità di fare diversi cambi per un unico viaggio. Ma, considerando che il modello è la metropolitana delle grandi città, i veneti nell’usare il treno dovranno ricordare come per spostarsi a Parigi da un posto all’altro occorra scendere anche più volte da un convoglio e prenderne un altro. Il nuovo orario prevede, infatti, che i diversi convogli siano tra loro “sincronizzati”. In questo modo sarà possibile transitare da un regionale veloce (che ferma solo nelle

stazioni principali) a un regionale lento (che ferma ovunque) e lungo direttrici dove oggi il servizio è non solo spezzettato ma non esistono coincidenze (Conegliano – Treviso – Vicenza, per esempio). Questo peraltro elimina le interferenze oggi esistenti fra tratte non elettrificate e tratte non elettrificate, che sono più razionalmente servite da convogli a trazione dedicata a fronte di interferenza quando il transito è misto. Con questi cambiamenti epocali è lecito dire che la mobilità veneta si adegua agli standard europei e non è facile per una Regione che ha un sistema di mobilità non a raggiera, ma diffuso da e verso città che si collocano appunto in un contesto policentrico e metropolitano, dove l’attuale servizio fino ad oggi non è riuscito a dare le risposte

che chiedevano i viaggiatori e soprattutto i pendolari. “Per tutti noi – ribadisce Renato Chisso – in primo luogo Regione ma anche Trenitalia, il cadenzamento è una scommessa, nella quale crediamo, che abbiamo deciso di accettare e che vogliamo vincere. Siamo di fronte ad una nuova filosofia della mobilità pubblica – continua l’assessore regionale – che non coinvolgerà solo il treno ma anche il trasporto su gomma, all’interno di un sistema integrato al cui centro ci sono non gli aggiustamenti di un sistema ereditato dal passato, ma le esigenze e le richieste degli utenti, dei pendolari, dei lavoratori, degli studenti e la necessità di dare le migliori risposte possibili in un quadro di compatibilità economica”.


Il Veneto in primo piano 29 11 Soppressi otto treni interregionali che collegano Venezia con Milano

Pendolari: “La Regione ci ripensi”

di Germana Urbani

P

endolari sul piede di guerra e una raccolta firme che ci sono, che si affiancheranno ai treni cadenzati Milano – ha già superato quota 25.000 e serve per spingere la Verona di TreNord. Secondo l’assessore, dunque, i pendolari Regione Veneto a riconsiderare la decisione di soppri- veneti vedranno più che triplicato il servizio veloce, oltre ad mere dal 15 dicembre, come deciso la scorsa estate, gli 8 avere un servizio orario che fermerà in tutte le stazioni. Il “treni dei pendolari interregionali” Venezia-Milano utilizzati cambiamento, paradossalmente, scontenta i pendolari ma da 36 mila passeggeri ogni giorno. A costa molto di più alla Regione. Le 13 quanto pare, per colpa dei tagli dallo Gli abbonamenti coppie di Frecce regionali, il cui costo Stato, il Veneto non ha più soldi per per le Frecce a catalogo a carico del Veneto sarà garantire il servizio svolto da quattro veloci di circa 16,7 milioni l’anno a fronte coppie di treni interregionali veloci costeranno dei 10,7 milioni pagati oggi dalla Milano – Venezia. Né la Lombardia molto di più Regione per le quattro coppie di instanzierà i 4 milioni di euro necessari terregionali, potranno tranquillamente a salvare i convogli di Trenitalia che saranno, quindi, can- collegarsi in coincidenza con i già esistenti treni orari regionali cellati. Per l’assessore regionale Chisso si tratta di un falso lombardi Milano – Verona (oggi sono 11 nel corso della problema: i convogli saranno sostituiti da 13 coppie giorna- giornata, oltre ai quattro interregionali in questione). “Seliere di “Frecce” regionali Venezia – Verona che oggi non condo Trenitalia – ha ricordato l’assessore – la coincidenza

le prioritÀ

I

è facilmente realizzabile nel capoluogo scaligero sul medesimo marciapiede per quanti sono interessati a proseguire il viaggio lungo questa direttrice, tenuto altresì conto che il Veneto ha previsto il prolungamento oltre Verona di un paio di regionali non veloci”. Studenti e lavoratori pendolari però sembrano non voler sentir ragioni e sulle coincidenze avanzano forti dubbi. “Aspettare un’ora in più il treno successivo – dicono dal Comitato -, forse, è scomodo ma accettabile per una persona che decide di farsi un weekend fuori città, ma di certo non per un pendolare, non per un lavoratore che deve rendere conto di un’ora di ritardo al proprio datore, non per uno studente che perde una lezione, un giorno sì e l’altro pure”. E se non bastasse del cambiamento ne risentirà anche il portafogli. “Da dicembre saremo costretti a sborsare quasi il doppio del costo del nostro biglietto per una Freccia, o accontentarci di un ancora più sovraffollato regionale, affi-

dandoci alle care e amate coincidenze. Purtroppo, chiunque abbia mai preso un treno sa, ed è proprio il caso di dirlo, che le coincidenze non esistono. Troviamo inaccettabile che la regione Veneto abbia preso questa decisione con un atto di forza sul presupposto cinico che un lavoratore, oggi, non ha alternative: o rinuncia al lavoro, o paga di più, perché uno stipendio, anche se decurtato del costo spropositato di un abbonamento mensile di una Freccia, in una famiglia, è meglio di niente”.

una buona politica dei trasporti su rotaia va Finanziata bene

152 milioni di tagli sui servizi pubblici universali previsti tra le misure dell’ultima legge di Stabilità preoccupano non poco Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, intervenuto ad un convegno veneto proprio sul tema dei trasporti. “Se le cose restano così - ha commentato – non mi resta che stilare una relazione sui servizi che non si possono più fare”. Occorre, dunque, una programmazione oculata e un concorso maggiore dei cittadini nelle spese per il servizio.“Chiedere infrastrutture per fare tutto è semplice - ha affermato Moretti - ma un paese che magari ha seicento abitanti deve capire che non può avere una sua fermata del treno. E siamo alla follia pura se pensiamo ad un aggancio ferroviario per tutti gli aeroporti”. Secondo l’ad di Trenitalia, per mantenere in equilibrio il settore dei trasporti in Italia bisogna recuperare “quella

normalissima cosa in base alla quale chi usa un servizio ne paga il prezzo. Quante aziende di trasporto stanno in piedi oggi in Italia? - ha chiesto retoricamente Moretti alla platea di imprenditori - Non vi sembra che ci sia un problema di rapporti tra servizi e infrastrutture? Voglio dire questo perché altrimenti non sta in piedi niente, altrimenti non ci salviamo”. E per risolvere o almeno arginare il problema del sovraffollamento dei treni non vi è altra via che stanziare “più risorse - ha affermato - perché i treni sono pochi e, allo stato delle cose, non possiamo fare miracoli, ma solo cercare di garantire la massima efficienza E poi ci vuole una programmazione omogenea delle linee, perché qualche sfilacciatura indubbiamente c’è, anche se occorre tempo per una programmazione dei servizi a medio-lungo termine”.


12 Il Veneto in primo piano 30 Il Veneto si era dotato di una propria legge contro la violenza di genere ad inizio primavera

No alla violenza di genere: finalmente la nuova legge Maggiore tutela, finanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio e il Fondo per le politiche su diritti e pari opportunità finanziato in automatico

di Germana Urbani

I

l 24 novembre, come ogni anno, si celebra la triste giornata contro la violenza di genere che sempre più spesso sfocia in femminicidio. Ad ottobre la Camera ha finalmente dato il via libera alle nuove norme sul contrasto alla violenza di genere. Oltre alle norme che introducono maggiori tutele sul piano penale, il cuore dell’impegno di tante deputate è stato fornire uno strumento valido per dare avvio ad un vero piano nazionale antiviolenza, costruito con il contributo delle associazioni e degli operatori. Sono previste politiche di formazione, politiche di prevenzione, la costituzione di un Osservatorio, la sperimentazione di progetti per la presa in carico degli uomini violenti; inoltre - con l’articolo 5bis - si riconosce e si rafforza, anche attraverso la previsione

di uno specifico fondo, l’attività dei centri antiviolenza che in questi anni hanno garantito non solo l’indispensabile servizio di accoglienza delle donne vittime ma sono stati dei veri e propri laboratori dove, attraverso una metodologia dell’accoglienza, si è fatta prevenzione e cultura, troppo spesso in solitudine. Delia Murer, deputata veneziana del Pd e componente della commissione Affari sociali, sottolinea l’importanza del passo che si è compiuto, ricordando il lavoro fatto per migliorare il testo del governo attraverso i numerosi emendamenti accolti: “Un passo importante, un buon provvedimento. C’ è ancora da fare ma per combattere la violenza di genere, in Italia, abbiamo uno strumento in più.

Abbiamo lavorato intensamente, nelle commissioni, per migliorare il testo del Governo che, nella sua versione originaria, era carente. Siamo riuscite ad ottenere, con emendamenti mirati, norme di maggiore tutela per le donne, finanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio con il Piano che sarà costruito in modo partecipato e il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità che sarà finanziato in automatico. La legge – conclude la deputata – è per noi solo un primo passo. La convenzione di Istanbul, che abbiamo

ratificato ad inizio di legislatura, comincia a dei centri antiviolenza della nostra Regione trovare concreta attuazione. C’è ancora da e per questo siamo molto soddisfatti. E’ lavorare e lo faremo a partire dalla legge importante ora che le risorse che verranno di Stabilità. Ma il tema è ormai una chiara stanziate consentano un percorso di rafforpriorità per l’agenda politica”. zamento dei centri antiviolenza e delle case In assenza di una legge nazionale, il rifugio, perché ciò rappresenta una reale Veneto si era dotato di una propria legge prevenzione per tutte quelle violenze che contro la violenza di genere ad inizio pri- si consumano all’interno delle abitazioni o mavera. Con voto unanime il Consiglio nella vita quotidiana e che possono sfociare regionale aveva approvato la Legge “In- in femminicidio” terventi regionali per “Si tratta - ha prevenire e contrastaaggiunto Padrin - di re la violenza contro un provvedimento le donne”. Un lavoro composito, ma calato di sintesi di due sulla realtà veneta e precedenti progetti quindi applicabile e di legge presentati operativa. Si va dal rispettivamente dal coordinamento di tutti consigliere del Pdl i soggetti che opeLeonardo Padrin e rano sul fronte della dal consigliere del PD violenza di genere al Piero Ruzzante, che coinvolgimento degli avevano entrambi enti locali, vere sentrovato un’adesione tinelle del territorio”. trasversale. Con queLe reti che i vari sogsta legge quadro il getti sono chiamati a Veneto, riconosceva, sviluppare saranno il prima ancora dell’Icuore pulsanto dell’otalia, che ogni forma peratività di questa di violenza contro le legge: i centri e le donne rappresenta La prima causa case dovranno manuna violazione dei di uccisione tenere costanti e fundiritti umani fonda- nel Mondo delle zionali rapporti con le mentali alla vita, alla donne tra i 16 e forze dell’ordine, l’audignità, alla libertà, i 44 anni è l’omicidio torità giudiziaria a cui alla sicurezza e all’incompete l’assistenza, tegrità fisica e psichica della persona e che la prevenzione e la repressione di reati, le donne, anche quelle di minore età, sono nonché con enti locali, aziende sanitarie e spesso esposte a gravi forme di violenza, istituzioni scolastiche operanti nel territorio che costituiscono grave violazione dei diritti al fine di garantire risposte adeguate alle umani oltre che principale ostacolo al rag- diverse condizioni personali di provenienza giungimento della parità tra i sessi. nel rispetto delle rispettive competenze e Con la stessa legge sono state definite attribuzioni istituzionali. anche le tipologie delle strutture necessarie Con l’approvazione della Legge regiorivolte alle donne vittime di violenza e ai nale erano stati stanziati 400.000 euro a loro figli minori: i centri antiviolenza che copertura delle attività del 2013. offrono assistenza, sostegno e percorsi di Ora, l’ultimo decreto nazionale mette superamento del disagio, le case rifugio e in campo dieci milioni di euro che saranno le case di secondo livello, ovvero strutture erogati attraverso le Regioni e la comdi ospitalità in grado di offrire accoglienza e missione Pari opportunità del Veneto ha protezione. “Si è trattato – spiega il consi- pubblicato da poco i bandi per domande gliere del Pd Piero Ruzzante - di un percorso e progetti. che ha coinvolto il mondo del volontariato e



Veneto in primo piano 1 32 Il Veneto in primoIlpiano La politica, internet e i social network

2.0, la politica nella rete Alla ricerca di nuovi linguaggi e nuovi canali per riallacciare i contatti con i cittadini, amministratori e politici twittano e dialogano con gli “amici” di Facebook

di Ornella Jovane

L

a politica approda sui social network e ne fa ampio uso organizzativi dal mondo reale a quello virtuale per dirimere per veicolare idee, notizie, spunti di riflessione. I politici si quel rapporto conflittuale e diffidente che i cittadini hanno servono della rete per dare il via a dibattiti, per risponde- manifestato, in modo crescente negli ultimi anni, con la polire a sollecitazioni o provocazioni. In molti sono convinti che tica e la classe dirigente del Paese? internet in generale e, nello specifico, i social network siano La politica 2.0: potenzialità, rischi e opportunità. Con in grado di migliorare i rapporti tra i cittadini e le istituzioni Vincenzo Romania, ricercatore presso l’Università di Padova politiche. Si ricorre copiosamente alle reti sociali online per e docente della Sociologia della Comunicazione e Sociologia divulgare materiale informativo, promuovere forme di mobili- dei Processi Culturali, abbiamo approfondito il tema. tazione politica e partecipazione, consultando o coinvolgendo Come si adatta la politica ai social network? direttamente i cittadini in merito a questioni di dominio pub“I social network sono uno strumento accessibile, coblico, infine si mettono a disposizione nella rete informazioni nosciuto, un fenomeno di massa e per questo adatto anche che un tempo erano accessibili ai soli per la comunicazione politica. In Italia addetti ai lavori. E così si moltiplicano Facebook è diffuso tra più della metà le informazioni. della popolazione. E’ evidente che Del resto, i guru della comunicarappresenta un grande potenziale zione sostengono da tempo che il preanche a livello di utilizzo politico. sente vive sulla galassia digitale e che I social network hanno il vantagormai per “esistere” è indispensabile gio di essere uno strumento econoapprodare in questa dimensione. Le mico e di favorire una comunicazione community virtuali sono un fenomediretta con i cittadini, che vengono no sociale di massa che consentono inoltre sollecitati ad interagire con il di tessere quotidianamente fittissime proprio interlocutore. Questo modello reti comunicative. Contatti che possodi comunicazione alimenta un’idea di no offrire anche alla politica vantaggi trasparenza del politico e di coinvolgienormi. La comunicazione politica nel Non tutti i politici mento dei cittadini, utile ad aumentacyberspace è economica, veloce, illimi- sanno gestire in re il consenso e la partecipazione. La tata, multimediale, interattiva: in una modo appropriato rete, come mezzo per poter offrire a questo dirompente tutti la possibilità di prendere la parola parola efficace. Negli Usa Obama, in occasione strumento e intervenire, rappresenta un modello della prima campagna elettorale da di democrazia diretta. Naturalmente candidato alla Casa Bianca, riuscì, utilizzando in modo abile con i rischi che la democrazia diretta può comportare. Per il mezzo, a dimostrare le grandi – e ancora poco esplorate questo è un modello di comunicazione che va moderato e or- potenzialità che i social network potevano avere anche in ganizzato, affinché non diventi uno strumento incontrollato, politica. Dimostrò come la rete fosse un mezzo ideale per espressione di eccessi e intolleranza”. mobilitare i propri sostenitori ed ampliarne il numero, per I social network possono essere dunque utili a ricuciraccogliere fondi e captare larghe fasce di elettori, aumen- re lo strappo e colmare la distanza tra cittadini e politici? tando con la maggiore visibilità anche l’incisività della propria “Sì, la rete offre la possibilità di fare politica in modo azione. innovativo. I social network sono frequentati per lo più da In Italia il Movimento 5 stelle è figlio della rete, con pubblici di giovani e acculturati: due bacini interessanti da cui la sua attività di mobilitazione e reclutamento è arrivato a attingere consenso e a cui sollecitare partecipazione. ottenere un ampio consenso elettorale fino ad approdare in In Italia il Movimento 5 stelle è un esempio significativo: Parlamento. con un modello diverso dal partito politico tradizionale, avvaMa quanto sono social i politici nazionali e locali nel no- lendosi, più che di uno staff di politici, di figure professionali stro Paese? Quanti si confrontano con i cittadini attraverso specializzate nella comunicazione on line ha dimostrato che Twitter o Facebook e, soprattutto, vengono utilizzati in modo si può fondare un partito e creare un seguito semplicemente appropriato questi strumenti, con una strategia consapevole passando per la rete e per i social network. e un esito sempre favorevole e costruttivo? I vantaggi dei movimenti che nascono e vivono nella Infine, è sufficiente trasferire modelli comunicativi e rete e grazie alla rete sono rilevanti anche sul piano pratico:

dai più luce al tuo

IN UN MONDO DI STELLE SCEGLI QUELLA LUMINOSA DELLA SOLIDARIETÀ.

Vincenzo Romania, insegna all’Università di Padova

l’economicità di una struttura “leggera” che si muove su in- le”. ternet rispetto ai costi e alla complessità dell’organizzazione Non tutti i politici sono in grado di gestire i social dei vecchi partiti; la snellezza e la velocità della comunicazio- network in modo adeguato. Non sono mancati anche da ne politica e il coinvolgimento diretto dei nuovi “militanti”. noi gli “scivoloni” e le cadute di stile. Con la marginalizzazione della figura dei militanti nei partiti “E’ necessaria una regolamentazione attenta dei lintradizionali e la perdita di coinvolgimento degli elettori proprio guaggi dei politici, che devono essere consoni e adatti. L’uso il cyberspace può aprire nuovi canali di riavvicinamento dei dei social network da parte della politica e di politici porta ad cittadini alla politica”. una forte personalizzazione sulla scena della comunicazione. I social network sono uno strumento adeguato a co- Questo processo consente ampia visibilità ma, contestualmunicare contenuti, spesso complessi e impegnativi che mente, anche un grosso rischio: è sufficiente un contenuto magari meritano approfondimento e riflessione? sbagliato, un’uscita “stonata” per mettere a rischio la propria “Fra i vantaggi di questo tipo di reputazione. Del resto non è neanche comunicazione vi è l’accesso veloce, Il dialogo diretto con questo un fenomeno esclusivo dei diretto e condiviso al dibattito, quindi i cittadini alimenta social network, ma esiste anche per un’ampia partecipazione in tempo un’immagine altri tipi di media. Quante volte nella reale. E’ indubbio che un abile comu- di trasparenza stampa vengono smentite dichiarazionicatore abbia più appeal utilizzando del politico ni rilasciate inopinatamente? formule accattivanti, slogan che sapE’ vero che c’è da parte dei nostri piano colpire e catturare consensi. politici ancora una certa impreparazioMa ricordiamo che i social network ne ad utilizzare in modo giusto i social sono solo uno strumento, limitato se network ma è anche vero che c’è chi si vuole approfondire un dibattito e a invece ha sviluppato una notevole abirischio di superficialità ma la questiolità nel manovrare questo strumento ne dei contenuti ed il processo di bain modo “furbo”. nalizzazione di essi è un fenomeno in E così non tutte le uscite “infeliatto anche nei media più tradizionali ci”, sono tali: talvolta sono costruite come ad esempio la televisione. Non ad arte per catalizzare l’attenzione su si vogliono approfondire le questiodi sé, talvolta sono sufficienti poche ni, si semplifica e si ricorre a slogan parole provocatorie per ottenere in populisti per allargare il consenso. La breve tempo quella visibilità che può banalizzazione è un fenomeno che riguarda i contenuti della aprire le porte giuste per fare, tramite i social network, rapipolitica e non gli strumenti con cui vengono comunicati”. damente carriera”. I social network consentono ai politici di bypassare Infine, concludendo? il “filtro” della stampa: è una dinamica corretta di in“Concludendo i social network sono un interessante formazione? strumento di comunicazione che come tale va considerato. “Una volta esistevano i comunicati stampa, adesso le Sta a chi lo usa farlo in modo appropriato e costruttivo, come comunicazioni vengono fatte tramite la rete e i social net- per tutti i media e gli strumenti di comunicazione. E’ vero work che veicolano direttamente ai destinatari le notizie. La che anche in politica può essere uno strumento per veicolare pubblicabilità diretta delle notizie ha il vantaggio di superare idee, stimolare interessi e raggiungere un pubblico sconfinato la “censura” e di avere una più ampia sfera di divulgazione, e anagraficamente molto ampio, arrivando fino ai giovamentre negli ultimi anni si registra un sempre più ridotto uti- nissimi, ma da solo non basta a risolvere il problema della lizzo del consumo di stampa, soprattutto cartacea. Vi sono disaffezione alla politica, della banalizzazione dei contenuti, tuttavia anche dei limiti. In primo luogo ci si affida alle ca- della scarsa partecipazione. Sui social network si può lanciare pacità comunicative del singolo politico e del suo staff che un tema di dibattito, si possono confezionare offerte diversipuò utilizzare con “furbizia” il mezzo ma deve farlo in modo ficate, tali da soddisfare un pubblico più ampio, si possono giusto e corretto. Il rischio è appunto di creare allarmismo o costruire reti di contatti, ma se non segue poi un incontro false aspettative. Cambia il sistema di verificare le notizie pubblico, una mobilitazione e impegno reali nell’attività polipubblicate sui social network e anche il modo di interpretar- tica, tutto rimane nella rete, virtuale”.

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17.10.2013 09:32:34



36 Cultura veneta 16 Mostre A Verona quattro secoli di storia dell’arte nella pittura di paesaggio

Un posto al sole per il paesaggio Marco Goldin propone una mostra dedicata ad un genere dell’arte. Anche quest’anno l’esposizione sarà divisa tra Gran Guardia e Basilica Palladiana di Alain Chivilò

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arco Goldin e la sua Linea d’Ombra ripropongono, dopo il grande successo, una doppia esposizione divisa tra Verona e Vicenza, invertendo le sedi rispetto al recente binomio che trattò la ricerca, nei secoli dell’arte, sulla figura e sul volto umano. Fino al 9 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia è di scena “Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento”. Il secondo capitolo delle esposizioni è dunque dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal ‘600 al ‘900. Uno studio della natura dal XVII secolo, per giungere ad alcuni dei maggiori pittori del secondo ‘900. Una presenza superiore alle novanta opere condurrà il visitatore all’interno di sei sezioni. Il Seicento. Il vero e il falso della natura: opere di Lorrein, Poussin, Hobbema, Van Ruisdael, Van Goyen e Seghers narrano l’evoluzione della pittura del paesaggio dalla resa immaginaria e artefatta fino allo studio della realtà e del vero della natura. Da questo secolo la natura, da sfondo di ambientazione, emerge come fulcro dell’indagine artistica in un rapporto continuo tra la rappresentazione del vero e del falso. Il Settecento. L’età della veduta: tre nomi su tutti con Canaletto, Bellotto e Guardi con opere poco note al pubblico italiano. Romanticismi e realismi: l’800, ossia il secolo della natura. Una trentina di quadri di Turner, Constable e Friedrich per arrivare al realismo di Corot, Coubert e della scuola di Barbizon. La disamina

tocca la Scandinavia, l’Est Europa fino all’America della Hudson River School. L’impressionismo e il paesaggio: venticinque opere d’impressionisti e post impressionisti quali Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Dai primi contatti con i pittori del periodo precedente fino alle esposizioni nello studio di Nadar giungendo alla negazione stessa della pittura en plein air. Monet e la nuova natura: con venticinque opere apre una vera e propria piccola monografia alla sua arte. Il focus è maggiormente posto sugli agli anni ottanta che segnano un cambiamento verso la modernità nella rappresentazione del paesaggio. Monet rovescia, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto stesso di paesaggio dipinto trasformandolo in una visione spirituale e interiore anticipando le ricerche artistiche successive. Il paesaggio del Novecento: dall’evoluzione del post-impressionismo fino alle avanguardie. Bonnard, Matisse e Picasso fino ad alcune esperienze astratte sia europee sia americane, da De Staël a De Kooning e Pollock. Invece per il contemporaneo sono rappresentate per l’America opere di Diebenkorn e Wyeth mentre per l’Europa Garcia e Richter. Artisti che descrivono in chiave attuale la natura. Dunque a livello complessivo si tratta di una mostra contenitore che permette di vedere l’Arte ad ampio spettro, secondo una curatela ormai collaudata e affidabile.

Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini

Fino al 24 novembre in tre sedi veneziane

Il laboratorio di Sze

UNO STRESS DI VETRO

I

l motto della mostra è fatto da una somma algebrica tradotta in Arte ossia: Artisti internazionali + vetro = Glasstress. Fino al 24 novembre tre sedi, costituite da Palazzo Cavalli – Franchetti / Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Campo S. Stefano), Berengo Centre for Contemporary Art and Glass (Murano) e la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro (San Marco), costituiscono l’esposizione dedicata al vetro d’arte “Glasstress. White Light/White Heat” giunta alla sua terza edizione. Tutto ruota sul coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo per la creazione d’innovative e straordinarie opere confrontando luce e calore con aspetti intrinsechi del vetro e della sua lavorazione. A livello storico è stata la grande passione per l’arte contemporanea e per il vetro che hanno portato Berengo a creare Glasstress. Tutto è iniziato dal 2009 riunendo complessivamente oltre 200 artisti. In questa edizione l’evento ha unito, nella propria fornace a lavorare con entusiasmo e con spirito di gruppo, 65 artisti di

fama internazionale. Molti di loro si sono confrontati per la prima volta con questo materiale duttile e luminoso facendo nascere opere di alto valore artistico e comunicativo. Il successo si riassume nelle parole di Adriano Berengo: “ho capito che Glasstress ha raggiunto un importante obiettivo quando ho visto tre artisti di nazionalità diverse, nella nostra fornace di Murano, parlare fra loro. Era la prima volta che s’incontravano e si scambiavano le loro impressioni sul vetro, sulle tecniche e sugli esperimenti che stavano conducendo. Il dialogo ha modificato in modo sostanziale i progetti di ciascuno. Ecco, questo è Glasstress: un luogo d’incontro per gli artisti di tutto il mondo che si confrontano con il vetro”. Artisti quali Mimmo Paladino, Francesco Gennari, Joana Vasconcelos, Zhan Wang, Jan Fabre, Loris Cecchini, Aldo Mondino, Thomas Schutte, Joseph Kosuth, Mona Hatoum, Tim Noble &Sue Webster, solo per citarne alcuni, illumineranno la visita con opere di luce. Al.Ch.

I

l Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini, fino al 24 novembre, presenta “Sarah Sze: triple point”. Come afferma la stessa artista “al centro della mostra è la nozione di bussola e come noi ci situiamo in un mondo perennemente disorientante. Ciascuna delle sale opera come un sito sperimentale, in cui gli oggetti tendono a diventare strumenti o montaggi per misurare o modellare la nostra posizione nello spazio e nel tempo. L’aspirazione a costruire modelli che catturino la complessità e l’impossibilità di quell’impresa, è il punto centrale dell’opera”. Un grande laboratorio che la Sze compone di “resti archeologici di esperimenti falliti”. Dal 1990 l’artista Sarah Sze, classe ‘69, ha sviluppato un’estetica scultorea che trasforma gli spazi attraverso mutamenti radicali di scala, colonizzando spazi trascurati o periferici, dialogando con il tessuto e la storia di un edificio. La percezione dello spettatore e l’esperienza architettonica sono spostate attraverso interventi specifici di grandi dimen-

sioni. A livello tecnico tutto parte dalla definizione che la termodinamica indica al termine “triple point” che designa una singolare combinazione di temperatura in cui tutte le tre fasi di una sostanza (gassosa, liquida e solida) coesistono in perfetto equilibrio. La triangolazione, cioè la misurazione della distanza da tre punti ordinali, è anche usata per determinare un punto specifico dello spazio. L’opera di Sze fa riferimento a entrambi questi concetti, la fragilità dell’equilibrio e il desiderio costante di ritrovare stabilità e posizione. Contrariamente ad altri allestimenti di altri artisti, in questa edizione l’ingresso del Padiglione è stato trasferito a una vecchia porta di uscita a sinistra della rotonda d’ingresso. All’interno lo spettatore incontra strutture improvvisate, alcune apparentemente ancora in costruzione, che richiamano modelli, macchine e strutture come in un planetario, un osservatorio, un laboratorio, un pendolo e dispositivi di misurazione o elementi per localizzare i corpi nello spazio. Al.Ch.


Cultura veneta 37 17 Arte a Venezia Due eventi espositivi fino al 24 novembre

Vedova/Lichtenstein: coppia vincente Alle opere dell’americano, suddivise tra bozzetti, disegni, collage, maquette, sculture e modelli di bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997, fa da contrappunto la serie Carnevali dell’artista veneziano di Alain Chivilò

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li spazi espositivi della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova sulle Zattere, direzione Punta della Dogana, propongono in concomitanza della Biennale due eventi espositivi fino al 24 novembre: “Roy Lichtenstein Sculptor” curata da Germano Celant al Magazzino del Sale e “Emilio Vedova … Cosìdetti Carnevali …” curata da Celant e Fabrizio Gazzarri allo Spazio Vedova. La mostra dedicata a Lichtenstein, uno tra gli esponenti della Pop Art americana, ha focus sulla produzione scultorea dell’artista. Quarantacinque opere suddivise tra bozzetti, disegni, collage, maquette, sculture e modelli di bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997. E’ proprio dalla metà degli anni sessanta che le immagini interpretate dai mass-media, in special modo dall’ambientazione del fumetto, diventano fonte di creazione. I bicchieri, le esplosioni, le tazze e le teste tridimensionali sono alcuni aspetti di tali lavori.

A metà degli anni ’60 le immagini interpretate dai mass-media diventano fonte di creazione

Invece le opere di Emilio Vedova raccolgono nello stesso titolo, Carnevali, lavori realizzati tra il 1977 e il 1991 a testimonianza di un periodo originale per l’artista. Legno, plastica, metallo, maschere, graffiti, combustioni, stampe, corde, carte sono uniti secondo la sperimentazione del collage e dell’assemblaggio. Storicamente il coinvolgimento del Maestro e il Carnevale si data con la premiazione alla Biennale di San Paolo nel 1954, al di la di una tradizione veneziana in cui l’utilizzo di maschere era costume di vita. Situazioni irreali fatte di mistero, contraddizione, confusione che in Vedova diventano reali nell’esecuzione informale.

musei del domani il tour diventa virtuale. venezia a portata di tablet o smartphone

I

l futuro è virtuale. Detto così sembrerebbe un’ovvietà, il domani è sempre ipotetico e addirittura se interpretato con pessimismo, virtuale, potrebbe anche significare inconsistente. Tuttavia è solo di museo virtuale che vogliamo parlare e virtuale, nella fattispecie, va inteso come tecnologico, nella massima espressione in cui può intendersi oggi: ossia come sinonimo di “web”. Attraverso internet, da pc, tablet e smartphone, sarà, infatti, possibile compiere un “virtual tour” e conoscere da vicino 400 opere storico-artistiche di rilevanza mondiale presenti a Venezia. Il progetto, che probabilmente farebbe rabbrividire Goethe, già dalla presentazione, avvenuta lo scorso 15 ottobre, promette la realizzazione del più grande museo virtuale in Italia. Utilizzando strumenti multimediali, riprese fotografiche ad altissima qualità finalizzate alla rappresentazione tridimensionale di quattrocento capolavori veneziani, i virtual tour avranno come oggetto il Tesoro della Basilica di San Marco, lo Statuario pubblico della Serenissima, la Tribuna di Ca’ Grimani a Santa Maria Formosa e lo spazio tra l’area marciana e Piazza San Marco con le sue sculture. La visita virtuale di quest’ultimo ambiente sarà arricchita dalla “decostruzione” del Leone alato posto sulla sommità della colonna: le tecnologie utilizzate nella rappresentazione tridimensionale consentiranno di distinguere i diversi restauri succedutisi nel tempo, ripercorrendo la storia e l’evoluzione iconografica del simbolo per antonomasia dell’antica Serenissima. L’intervento è realizzato nell’ambito di “Shared Culture - Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimonio condiviso”, di cui la Regione Veneto è partner, finanziato attraverso il Programma europeo per la cooperazione transfrontaliera ItaliaSlovenia 2007-2013.



8 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 39

UMBRIA

Nel magico mondo di Barbanera

a sPello nello sPlendIdo comPlesso rurale dI san gIusePPe (un eX BacHIfIcIo con Il suo Parco) È stata realIZZata la casa dI BarBanera doVe la famIglIa camPI oltre a realIZZare I celeBrI almanaccHI e lunarI, famosI dal ‘700 e oggI dIstrIBuItI In 2.500.000 coPIe Ha creato una fondaZIone nel cuI arcHIVIo sono IllustratI oltre 250 annI dI storIa PoPolare da VIsItare ancHe Il PreZIoso orto-gIardIno IL VOLUMETTO CARO A D’ANNUNZIO La Fondazione Barbanera 1762 nasce con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare con attività di ricerca, espositive ed editoriali la grande tradizione almanacchistica europea, che ha in Barbanera il suo più autorevole erede e continuatore. A partire dallo studio dei documenti conservati presso l’Archivio Storico (oltre 50mila tra lunari, almanacchi e altre testimonianze di editoria popolare dal XVI secolo ad oggi: c’è pure la lettera con cui Gabriele D’Annunzio definì il Lunario che teneva sempre sul comodino “Il fiore dei tempi”), si occupa della diffusione dei valori di una tradizione attenta a interpretare i segni del tempo, che si ispira a uno stile di vita in armonia con i cicli stagionali e che guarda al rapporto tra cieloterra-uomo e al saper fare come quotidiano esercizio al buon vivere. La Fondazione ha sede a Spello nello stesso complesso rurale, il San Giuseppe, che ospita la sede dell’Editoriale Campi, storica casa editrice del Barbanera. La visita guidata al complesso di Spello consente di ammirare anche la villa padronale (un ex bachificio) e i giardini. Il complesso si estende su sette ettari. Da lì si gode anche una splendida vista sul borgo di Spello, la cittadina dove Pinturicchio ha affrescato la Cappella Baglioni, opera che qualcuno ha definito “la cappella Sistina dell’Umbria”. Info: www.barbanera.it - info@barbanera.it

L

o scorso anno Poste Italiane gli dedicò un francobollo da 60 centesimi. Barbanera vi veniva raffigurato con i suoi “strumenti di lavoro”. Quelli dell’astronomo dell’epoca: un rudimentale telescopio, un compasso e un planisfero. Barbanera, personaggio misterioso, circondato da un alone di leggenda, visse in Umbria nel XVIII secolo. In una terra in cui la tradizione tipografica ha radici molto antiche. Oggi il suo nome è sinonimo stesso di lunario, perché dal 1743 il suo almanacco viene pubblicato con regolarità, ogni anno prima di Natale. Una delle prime edizioni di questo piccolo frammento di cultura popolare italiana, quella edita nel 1762 a Foligno in un unico foglio (“Discorso generale del famoso Barbanera per il 1762”, edito da Pompeo Campana), è conservata nel museo della Fondazione Barbanera, che ora ha sede a Spello nel bel complesso rurale di San Giuseppe chiamato “Casa di Barbanera”, immerso nella campagna umbra e circondato da un giardino all’italiana e da un ricco orto botanico. Nel museo allestito dalla famiglia Campi, titolare della casa editrice di Foligno (che ora ha sede nel complesso di Spello), sono ammirabili tanti pezzi unici che permettono di ripercorrere la lunga storia del popolare almanacco e delle tradizioni ad esso collegate, molte delle quali ancora così vive nelle campagne italiane. Sì, perchè Barbanera è ancora molto ascoltato: le sue previsioni del tempo sono utili a chi deve scegliere, ad esempio, i giorni giusti per la semina dei campi, e vengono seguiti anche i suoi tanti consigli, legati all’agricoltura ma anche al “fai da te” domestico in materia di piante, ortaggi, frutta e altro. E poi i consigli su salute e benessere, alimentazione, oroscopi... Il calendario, l’almanacco e le tante altre pubblicazioni di Barbanera, orgoglio della famiglia Campi, costituiscono tutt’oggi un piccolo grande patrimonio di conoscenza, o meglio un distillato di saggezza contadina. Sì, perchè è sempre valido il motto “Gli astri il sole e ogni sfera or misura Barbanera, per poter altrui predire tutto quel che ha da venire”. Giambattista Campitelli (1780-1824) fu il primo editore tipografo a proporre una versione del Barbanera in opuscolo o libretto di una sessantina di pagine (il formato che poi si affermerà fino ai giorni nostri): il primo di cui si ha notizia è del 1793 e identifica Barbanera come astronomo parigino. Giovambattista Bocci Campitelli riuscì, alla fine del XIX secolo,

in copertina l’ex

bachiFicio ora sede della redazione dell’editoriale caMpi. seguono: il calendario lunario 2014 e il Francobollo che poste italiane dedicò a barbanera. quindi: scorci del parco e sale dell’archivio storico della Fondazione. in alto: spello, l’orto botanico di san giuseppe e un’edizione storica dell’alManacco

a far conquistare ai lunari di Barbanera una diffusione quasi nazionale (ne distribuiva circa 400.000 copie nell’Italia centromeridionale). La famiglia Campi è subentrata nella pubblicazione del celebre almanacco dal 1929 per iniziativa di Feliciano Campi, concorrendo insieme ad altre tipografie alla stampa dell’opera che all’epoca era diretta dal senatore Benedetto Pasquini. Durante i principali flussi migratori che portarono gli italiani oltreoceano, vennero editate speciali versioni del Barbanera stampate in diverse città tra cui New York o Buenos Aires, che univano ai contenuti classici d’almanacco indicazioni pratiche per gli emigranti, come istruzioni per il viaggio o consigli sulle “rimesse” di denaro alle famiglie rimaste in Italia, informazioni che fanno del Barba-

nera d’oltremare uno strumento di mediazione interculturale. Fino alla metà degli anni Settanta, il lunario fu utilizzato soprattutto dai ceti rurali, che ne apprezzavano le previsioni del tempo e i consigli per l’agricoltura. L’indicazione delle festività, le ricorrenze dei santi, i consigli ed i proverbi ne fecero - appeso in cucina o nella stalla - un indispensabile strumento per le attività domestiche quotidiane. Venduto per fiere e mercati da cantastorie e venditori ambulanti, il Barbanera si acquistava ogni anno a partire da settembre. Dalla metà del XX secolo i diritti di pubblicazione del calendario, dell’almanacco e del lunario di Barbanera sono di proprietà dell’Editoriale Campi. I principali canali di diffusione sono le edicole, le librerie, l’omaggio diretto da parte di aziende ai

propri clienti quale strenna di fine anno, per un totale di oltre 2.500.000 copie. La raccolta di documenti legati alla figura di Barbanera, alla sua tradizione e al mondo degli almanacchi e dei calendari in genere, ha portato alla costituzione di un archivio storico all’interno della Fondazione Barbanera 1762 che contiene oltre 6.000 almanacchi italiani ed esteri pubblicati dal XVII secolo ad oggi, oltre a 15.000 documenti di vario genere (pensieri, recensioni, bossi tipografici, bozze di stampa, fotografie, aneddoti, curiosità) riguardanti Barbanera, la sua storia, la sua fortuna e il legame con la cultura popolare e almanacchistica italiana e non solo. Quest’anno, accanto al nuovo Almanacco 2014 in edicola da metà novembre e al Calendario-Lunario, Barbanera ha in serbo una novità: un calendario speciale di cui il cibo è il vero grande protagonista. “Barbanera dei cibi felici”, realizzato in collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia. Mese per mese e stagione per stagione, una vera festa del cibo, con consigli, ricette, proverbi, il dolce o la frittella del santo e le regole di una sana alimentazione. Un calendario lunario, dove la Luna sarà attenta alleata nell’orto e in cucina, un allegro vademecum per tutto l’anno, un caro amico cui affidarsi ogni giorno per godere di un cibo sano, buono, genuino, che non si spreca. Un cibo che sa anche raccontare la sua storia, ricordare tradizioni, simboli, usanze, per riscoprire le meraviglie che portiamo ogni giorno in tavola.



I nostri esperti 41 27 L’ArCHITeTTO

Le costruzioni massicce in muratura, il risparmio energetico ed il confort abitativo (parte terza) Risparmio energetico, efficienza acustica, materiali da costruzione. Un fabbricato efficiente dal punto di vista energetico può consumare un decimo rispetto un edificio “tradizionale”, giustificando l’investimento per la realizzazione di un involucro performante che si rivela sempre un buon investimento anche economico per i risparmi che si possono ottenere nei consumi di energia. Non si può sottovalutare, inoltre, il contributo per la tutela dell’ambiente, con la riduzione delle emissioni di anidride carbonica concausa dell’effetto serra che provoca il riscaldamento del pianeta terra. La costruzione massiccia (Foto 1), grazie alla sua massa, ha un buon comportamento acustico rispetto il rumore esterno; l’attenzione va posta sulle finestre, che sono il punto debole, scegliendole fra quelle con un buon indice di isolamento acustico e curandone attentamente la posa in opera. Per ovviare al rumore di calpestio il mercato offre svariati prodotti; va osservato il principio massa-molla-massa alternando nella stratigrafia dei pavimenti gli strati con elevato peso specifico (massetti) a quello o quelli più “soffici”. Per la costruzione degli edifici del tipo

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

che stiamo trattando si utilizza il laterizio pieno, semipieno, porizzato lavorati, generalmente, con malta di calce; i blocchi di laterizio possono essere rettificati, quindi con una geometria precisa, nel qual caso si usa come legante la malta termica o

miscela di sabbia quarzifera, cemento e calce con l’aggiunta di polvere di alluminio come agente espandente, i blocchi di granuli di argilla espansa a 1.200 °C, i blocchi-cassero in legno-cemento prodotti con la mineralizzazione di un impasto di legno di recupero e cemento; questi blocchi vengono posati a secco ed all’interno viene gettato il calcestruzzo armato; ne esistono diverse versioni, riconducibili alla tipologia di blocchi con inserti di materiale isolante polistirene o sughero. Le capacità isolanti dei blocchi nominati variano dai valori elevati dei blocchi in laterizio normale (isolano poco), a valori medi nel caso dei blocchi cassero il legno-cemento a valori bassi (isolano bene) nel caso dei porizzati e dei blocchi in calcestruzzo cellulare; alcune fornaci hanno messo a punto blocchi rettificati in laterizio da tamponamento con buone prestazioni termiche grazie alla prevalenza dei vuoti rispetto le parti piene; altre Foto 1: Costruzione massiccia in laterizio. 
 ancora commercializzano blocchi rettificati colle apposite per ridurre il ponte termico riempiti con materiale isolante (perlite, lana delle fughe di malta. Meno diffusi sono di roccia ecc.) per migliorarne le prestazioni i blocchi in silicato di calcio, prodotti a termiche. pressione di vapore a 200 °C, composti da sabbia quarzifera e calce viva, i blocchi (Segue nel prossimo numero) in calcestruzzo cellulare composti da una

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it

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SALUTe

Viaggio nella terapia alternativa (2° puntata) Nella prima puntata, parlando di mal di schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure alternative sia per curare il mal di schiena sia per curare ernie ed abbiamo incontrato un nuovo termine: Osteokinetica. Dopo aver visto in cosa consista l’Osteokinetica sono passato a vedere una delle cause di accentuazione del dolore: il “blocco muscolare”, ed ho spiegato cosa sia ripromettendomi, nella puntata successiva, di spiegare perché e come si formi. Questo è quello che vedremo in questa puntata.

assumendo posizioni scorrette da seduti, a cui si aggiungono stress, alimentazione sbagliata, cenapoltrona-televisione-letto, fumo, alcolici, ecc. mettiamo sotto pressione il nostro corpo il quale si difende rispondendo agli stress fisici ed emotivi con una serie di meccanismi fisiologici di difesa: un aumento di tono e una contrattura di difesa dei muscoli; modificazioni vasomotorie, iperattività simpatica, alterazioni ormonali, altre modificazioni umorali plasmatiche e dei liquidi extracellulari.

perché si formano i blocchi muscolari? I blocchi muscolari possono essere causati da agenti esterni (un evento emotivo stressante, quale un trauma, un incidente automobilistico o un problema correlato all’attività lavorativa; sforzi fisici inusuali, il persistere in una postura protratta ma più spesso siamo noi stessi la causa con la pessima vita sedentaria che conduciamo.

come avviene la contrattura di difesa? - Il punto più sensibile del tessuto limitrofo o una fascia del muscolo affaticata dallo stress invia il suo segnale di condizione di stress al sistema nervoso centrale; - il sistema nervoso centrale risponde facendo contrarre diversi muscoli associati al punto di dolore; - i muscoli contratti si stancano e la stanchezza provoca risposte simpatiche che inducono modificazioni vasomotorie nel contesto dell’area grilletto (o di blocco o trigger) e attorno ad essa; - il nostro corpo, sempre più sotto pressione, libera in circolo altissimi quantitativi di radicali liberi; - i radicali liberi aggrediscono le cellule bloccando la loro risposta (basti pensare che una loro azione continua provoca il precoce invecchiamento delle cellule e varie patologie gravi come il cancro, malattie dell’apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.); danneggiano i globuli rossi causando la rottura

come si formano i blocchi muscolari? Quando la causa è un agente esterno (traumi) le articolazioni, specialmente quelle intervertebrali, possono subire delle modificazioni funzionali che provocano una irritazione vertebrale che, a sua volta, ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e della eliminazione dei rifiuti. I tessuti meno nutriti subiscono disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione che portano al blocco muscolare. Quando la causa siamo noi stessi conducendo una vita sedentaria (automobile, bicicletta elettrica, ascensore, taglia siepe a motore, motosega, ecc.),

delle cellule (emolisi); - l’organismo, per difendersi dai radicali liberi, produce radicali liberi superossidi che peggiorano la situazione aggravando lo stato infiammatorio; - l’infiammazione ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e la eliminazione dei rifiuti e provoca disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione; - la scarsa irrorazione delle articolazioni provoca una malnutrizione delle vertebre e dei tessuti adiacenti; - la scarsa irrorazione provoca gonfiore dei legamenti, edema, basso apporto di antiossidanti ed i tessuti diventano più sensibili alle pressioni ed alla gravità manifestando dolore miofasciale, dolorose artralgie, discopatie, nevralgie; - l’articolazione sofferente secerne istamina; - l’istamina impedisce una buona circolazione arteriosa; - la cattiva circolazione provoca una ischemia locale; - l’ischemia provoca alterazioni nell’ambiente extracellulare delle cellule affette, con liberazione di mediatori algogeni (istamina, chinine, prostaglandine), modificazioni osmotiche e del pH, che insieme incrementano la sensibilità dei nocicettori di quella zona; - l’aumento del flusso di impulsi in partenza dai nocicettori accresce I’attività motoria e simpatica che, a sua volta, incrementa il dolore creando un circolo vizioso; - quando la contrazione incomincia ad affaticare i muscoli, in una situazione di stimolazione simpatica e di alterazioni biochimiche locali, anche i punti trigger

di tali muscoli cominciano ad attivarsi, sommandosi al circuito di feedback positivo ed allargando il dolore ai muscoli contigui. Alla fine lo stress dovuto al dolore e alla fatica, sommato all’aumento della tensione muscolare e del tono simpatico in tutto l’organismo, si traduce nell’attivazione di blocchi o zone grilletto in muscoli situati a distanza dall’iniziale area del dolore; - se alla vita sedentaria si aggiunge il sovrappeso, la massa grassa aggrava tutte le articolazioni, intrappola tutte le vitamine liposolubili, come la vitamina E o il betacarotene, neutralizzando così una buona parte delle sostanze antiossidanti a noi necessarie. In questa seconda puntata nella Medicina alternativa, esaminando le cause di accentuazione del dolore, abbiamo visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e come si formino e come avvengano le contratture di difesa. Nella prossima puntata vedremo in cosa consista l’eliminazione dei blocchi muscolari.

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42 I nostri esperti Messaggio pubblicitario

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il diritto per il cittadino

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Che cos’è il certificato di agibilità e cosa fare quando manca

Il certificato di agibilità attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati (così dice l’art. 24 T.U. D.P.R. 380/2001). Ricorderà il lettore che una volta si parlava anche di abitabilità; così infatti si esprimeva una vecchia legge del 1934, secondo cui l’occupazione di un edificio, senza la preventiva certificazione di abitabilità, costitutiva il presupposto di un illecito penale. Nel tempo, con l’emanazione di altre leggi, al termine abitabilità si era affiancato quello di agibilità, senza che fossero chiari i confini tra i due concetti. Fino a quando, con l’entrata in vigore del Testo Unico sull’Edilizia (T.U. 380/2001), il termine “abitabilità” è stato sostituito dal termine “agibilità”. È importante, prima di tutto, precisare che avere in mano il certificato di agibilità non garantisce la regolarità urbanistica ed edilizia del fabbricato trasferito e non sana eventuali abusi commessi, tant’è vero che il Comune ben può avviare un procedimento per la repressione di abusi edilizi commessi anche con riguardo ad edifici già dichiarati agibili. Occorre, quindi, prestare attenzione a che il venditore abbia anche tutta la documentazione che provi la regolarità urbanistica del bene (licenza, concessione edilizia, permesso di costruire, eventuali condoni ecc.). Sotto il profilo formale, va rilevato che nella compravendita di edifici non grava sulle parti, in particolare sul venditore, l’obbligo di allegare il certificato di agibilità; la sua mancanza, infatti, non determina l’invalidità dell’atto posto in essere, anche perché non esiste nessuna norma, sia per il contratto preliminare che per il definitivo di vendita, che prescriva l’allegazione dello stesso sotto pena di nullità. Si possono quindi vendere ed acquistare edifici anche in mancanza del certificato di agibilità e questo non configura alcun illecito. E così accade frequentemente, del resto, nel caso di acquisto di immobili c.d. “sulla carta” (da costruire o in corso di costruzione). Nella sostanza, però, le cose sono in parte diverse, perché è chiaro che con la sottoscrizione del contratto di vendita, l’acquirente intende non solo ottenere la proprietà dell’immobile, ma anche servirsi di tale bene in futuro. Qualcosa, quindi, non funziona se chi compra un immobile per abitarlo poi non lo possa fare per mancanza del certificato in questione. Pur non mancando discussioni sul punto, la giurisprudenza riconosce che la vendita di un immobile destinato ad uso abitativo, ma sprovvisto dell’agibilità determini la carenza di una qualità essenziale del bene, per cui, in favore dell’acquirente, scatta il diritto a risolvere il contratto e ad ottenere il risarcimento

(es. Cass. 29 agosto 2011, n. 17747). In conclusione, il consiglio per evitare brutte sorprese, in casi “sospetti”, è quello di svolgere alcune verifiche direttamente con l’ufficio competente del Comune di riferimento, per verificare se vi sia qualche motivo ostativo al rilascio dello stesso, e rivolgersi ad un notaio di fiducia, segnalando immediatamente casi sospetti.

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I consigli di Paolo

sogno d’autunno

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6/10 vodka Wiborowa, 2/10 Aurum, 2/10 banana D.Kuyper, gocce blu curacao Bols, chucchiaino di gelato al limone. Shakerare con ghiaggio e servire nella coppa cocktail con alcune gocce di sciroppo di Rosa Fabbri. Il colore è un quadro futurista, il profumo è di composta di frutta, il sapore è avvolgente, piacevolmente dolce. Un cocktail da dopo cena.

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