La Piazza del Delta - Marzo 2023

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Porto Tolle al voto: Pizzoli cerca il bis contro Nicolasi

Si preparano gli schieramenti in vista delle elezioni del 14 e 15 maggio. Intanto un decreto prefettizio fa scendere da 16 a 12 i consiglieri

Siamo agli sgoccioli

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.

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Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 50 del Delta Servizio a pag. 10
PORTO VIRO Gli studenti riqualificano il Parco Arcobaleno 6 ROSOLINA Successo per l’iniziativa “Incontra Lavoro” 13 LOREO “Nuova sede per la Protezione civile” 15 POLITICA Corazzari vs Pd: “La Regione investe anche nel Delta” 18 TAGLIO DI PO Un premio da Plastic free per l’attenzione all’ambiente 16 FLAG CHIOGGIA - DELTA DEL PO La pesca deltina punta sulla sostenibilità 24 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE MARZO 2023
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8:30

NOI SIAMO verde

ANTENORE verde

È primavera: riapre il giardino di Porto Caleri

Con l’arrivo della bella stagione è stato riaperto il giardino botanico di Porto Caleri, a Rosolina Mare. Nel mese di marzo il giardino sarà aperto ogni domenica, mentre da aprile l’orario si allargherà anche al giovedì, sabato domenica, oltre che ai festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Il giardino botanico, sito nella parte meridionale del litorale, interessa una superficie di 44 ettari. Realizzato dalla Regione nel 1990, su un’area in seguito dichiarata Sito di importanza comunitaria, entrata a far parte del territorio del Parco regionale veneto del Delta del Po, ha lo scopo di conservare un ambiente naturale unico e di notevole interesse scientifico. La visita agli ambienti del giardino litoraneo può essere effettuata grazie a tre diversi sentieri: uno breve, che interessa in maniera particolare la pineta, uno intermedio, che include tutti gli ambienti tranne la zona umida d’acqua salmastra e uno più lungo, che include anche quest’ultima. Il periodo di apertura va da marzo a novembre.

C’è la possibilità di visite guidate, alle 10.30 e 15.30, su prenotazione al 3470452236 o via mail a prenotazioni. cosedelpo@gmail.com. Il biglietto di ingresso costa 3,50 euro, ridotto (6-14 anni) 2,50 euro, bambini sotto i 6 anni gratuito. Visita guidata + biglietto 10 euro, ridotto 5. Per informazioni e prenotazioni Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, 0426372202.

Siamo agli sgoccioli

Nicola

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Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.

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20 marzo 2023
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Riqualificata l’area del Parco Arcobaleno: “Grande soddisfazione”

Grazie ad una sinergia tra amministrazione comunale, Pro Loco di Donada ed Enaip è stata riqualificata l’area del Parco Arcobaleno, antistante la Sala Eracle. “Un progetto a cui tenevo particolarmente e che ho seguito da quando ero assessore – è intervenuto il sindaco Valeria Mantovan –, nato grazie alla Fondazione Fenice che ha messo a disposizione i fondi; per la prima volta i ragazzi vengono coinvolti nella realizzazione di un qualcosa che riguarda la loro città, in contrasto con le ragazzate che vediamo sempre più spesso deturpare il panorama cittadino. Grazie alla vostra sensibilità tante fa-

Nello specifico, il Parco Arcobaleno è stato “rivisitato” dagli studenti con migliorie come nuove panchine e arredi a far da cornice al monumento al marinaio, lungo le direttiva principali di Corso Risorgimento e del Collettore Padano.

Il vicesindaco Thomas Giacon ha invece posto l’accentosull’entusiasmo: “Inizialmente ero un po’ scettico, ma poi ho conosciuto l’idea e l’abbiamo sviluppata assieme. Partecipando ai sopralluoghi tecnici ho visto i ragazzi al lavoro mentre sistemavano i cestini: una grande soddisfazione vederli impegnati per il territorio, dando un bel messaggio a tutta la cittadinanza”. Andrea Bellemo di Banca Intesa San Paolo ha evidenziato gli sforzi ben riposti nell’iniziativa, nata grazie ad una piattaforma di crowdfunding di donazione: una percentuale di storno sulle operazioni finanziarie sul territorio, reinvestita sotto forma di progetti di pubblica utilità.

Protezione civile e Consulte di frazione e quartiere unite per salvaguardare le periferie cittadine

miglie usufruiranno dei servizi che avete creato”.

Andrea Grigoletto, direttore tecnico di Fondazione Fenice e Alessia Sacchetti, manager di Fondazione Cesvi – Programma Formula hanno illustrato come il progetto - teso alla rigenerazione urbana di una parte di città attraverso un percorso formativo tra realtà scolastiche, istituzioni ed un’associazione del territorio – sia il più riuscito nel complesso delle altre sette città che l’hanno recepito oltre Porto Viro.

Alessandra Sguotti, responsabile dell’unità operativa Enaip Porto Viro ha infine concluso: “Importante essere integrati con la società della quale facciamo parte: la nostra è una scuola di formazione professionale e tra gli obiettivi dei prossimi anni guardiamo a quelli dell’Agenda 2030 della comunità europea, agendo su innovazione, sostenibilità, diversità ed inclusione, tutti rispecchiati in questa bellissima opportunità”.

È nata una nuova collaborazione in città: quella tra la Protezione Civile di Porto Viro e la consulta dei delegati di frazione e di quartiere, il neonato organismo voluto dall’amministrazione Mantovan, che proprio con questa sigla muove ufficialmente il primo passo in un’ottica di riguardo verso le periferie cittadine.“Un patto storico che permetterà di ottimizzare i tempi di intervento e di risposta sul territorio in caso di necessità – ha rilevato la prima cittadina - Grazie al presidente della protezione civile Riccardo Tiozzo e al vice Nerino Tommasi per la disponibi-

lità, al presidente della consulta Alessandro Moccia e agli altri delegati per aver voluto intraprendere questa importante iniziativa”. Presente in sala consigliare alla firma del patto, anche l’assessore Michele Capanna, che ha definito i nove consultori come le antenne sul territorio in caso di eventi accidentali. Il supporto alla

Protezione Civile – in un territorio vasto come quello del comune portovirese – si esplicherà con un gruppo Whatsapp, incontri con la cittadinanza e l’istituzione di punti di raccolta in caso di eventi calamitosi. (f.p.)

6 www.lapiazzaweb.it Porto Viro
Alcuni momenti dell’inaugurazione del Parco Arcobaleno di Porto Viro
Il progetto. “Per la prima volta ragazzi coinvolti nella realizzazione di qualcosa che riguarda la loro città”
Enaip: “Importante essere integrati con la società della quale facciamo parte”

Amministrazione. Riorganizzazione degli uffici comunali

“Urbanistica e lavori pubblici saranno separati”

L’assessore all’urbanistica Roberto Luppi ha annunciato nuovi incarichi ad alcuni responsabili con posizioni organizzative del comune di Porto Viro, sui quali spicca la separazione tra lavori pubblici e urbanistica. Sono tra le prime pedine mosse dalla nuova amministrazione in carica da otto mesi: riorganizzazione del personale, analisi degli incarichi di lavoro, come affrontare i costi per l’aumento delle bollette.

“Si è parlato tanto della riorganizzazione della macchina comunale – ha spiegato Luppi– ed ho trovato molta disponibilità da parte dei collaboratori. Sappiamo che i cambiamenti spaventano ma al tempo stesso aprono nuove opportunità che in molti stanno cercando di cogliere. La grossa novità è che scorporiamo Lavori Pubblici e Urbanistica, e nel frattempo per il nuovo incarico sarà pronto un bando mobilità rivolto a coprire il ruolo di responsabile dell’ufficio”.

Il decreto con il quale il sindaco Valeria Mantovan ha riorganizzato i settori e le posizioni organizzative tra i respon-

sabili comunali è un atto di organizzazione finalizzato ad attuare le linee programmatiche di governo di questa amministrazione: “Negli ultimi tempierano filtrate indiscrezioni per annun-

ciare una presunta rotazione di incarichi dovuta a ragioni amministrativo/ organizzative – ha aggiunto l’assessoreappare evidente che il cardine del provvedimento è la decisione di incentivare prioritariamente l’urbanistica”.

Altra novità annunciata dall’esponente, è l’arrivo – o meglio il ritorno – del pediatra di base in città: “Dal primo aprile finalmente i cittadini di Porto Viro potranno usufruire del pediatra di base, il dottor Raffaele Aralla, presso via Roma n.58, grazie all’interessamento del sindaco Valeria Mantovan, del direttore generale dell’Ulss 5 Polesana dottor Mazzo e della consigliera delegata Francesca Gennari. Con impegno e costanza si è riusciti ad ottenereun servizio atteso da oltre un anno - la cui assenza era ormai diventata un forte disagio per i genitori del luogo - per far sì che i cittadini di Porto Viro non si sentano esclusi da un servizio fondamentale per l’accompagnamento alla crescita dei propri figli”.

Un piccolo cippo a ricordo delle vittime delle foibe è stato posizionato nel parco giochi di via Rossini a Porto Viro, alla presenza dei sindaci Valeria Mantovan e Michele Grossato di Rosolina, del vicesindaco di Taglio di Po

Matteo

Sacchetto e dei senatori

Bartolomeo Amidei e Luca De Carlo.

I due parlamentari hanno

proposto di togliere la massima onorificenza che la nostra nazione ha conferito al maresciallo Tito, ovvero quella magniloquente di Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, come più volte richiesto dalle associazioni istriane e dalmate. “Un momento che rimarrà nella storia della nostra comunità: finalmente anche Porto Viro, come tante altre città e comuni d’Italia, ha rotto il silenzio per ricordare le vittime innocenti delle foibe trucidate solo perché italiane. Ricordare è importante perché si condanni sempre con fermezza qualsiasi distinzione di razza, etnia, appartenenza politica o religiosa” ha dichiarato Mantovan. (f.p.)

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“Finalmente rotto il silenzio per ricordare le vittime innocenti delle foibe”
Porto Viro
Fabio Pregnolato

L’incontro. Una collaborazione tra l’Università Popolare e l’associazione Libera

Il “no” a gran voce dell’imprenditore Tiberio Bentivoglio alla mafia

Ha suscitato interesse e curiosità tra il pubblico del San Giusto la testimonianza di Tiberio Bentivoglio, stuzzicato di certo dalla sua umanità e rettitudine. L’imprenditore è giunto in città grazie a una collaborazione tra l’Università

Popolare di Porto Viro presieduta da Luciana Milani e l’associazione ‘Libera’, rappresentata dal referente provinciale e responsabile dei beni confiscati alla mafia Enrico Moro.

Bentivoglio, persona schietta e decisa, ha parlato della sua esistenza dal momento in cui ha detto “No” al pizzo e, di conseguenza, alla mafia. Bentivoglio, negli anni ’70, assieme alla moglie aveva aperto la Sanitaria Sant’Elia a Reggio Calabria: un business economico talmente palese che presto aveva attirato l’attenzione degli sciacalli della mafia. Il 25 aprile 1992 la ‘ndrangheta lo avvicina, ma lui non accetta e non abbassa il capo; iniziano le azioni intimidatorie, ma nessuno viene indagato, interrogato, incolpato e l’imprenditore deve ripianare gli scoperti con le banche, chiudere i debiti contratti per rimediare a furti e incendi, pagare i fornitori in anticipo, se vuole avere la merce.

Con l’aiuto di ‘Libera’ esce dalla solitudine ed ottiene un sudato

risarcimento grazie ad un provvedimento dello Stato; nel 2010 seguirà un processo che porterà in carcere per alcuni anni i suoi aguzzini, ma è una parziale sconfitta perché non viene riconosciuta l’estorsione e non gli spetta alcun indennizzo. La mafia però non fa sconti, si vuole vendicare e progetta un attentato contro di lui. Mentre si reca in auto nel suo frutteto gli sparano sei colpi, che solamente per buona sorte non giungono a bersaglio: il marsupio che tiene

Nel ‘92 la ‘ndrangheta lo avvicina e iniziano le azioni intimidatorie. Dopo un lungo iter giuridico e un attentato fonda l’associazione anti-racket ‘Reggio libera Reggio’: oggi porta avanti la sua opposizione alla mafia attraverso l’incontro con i giovani

sulla schiena lo salva. E con una dose ulteriore di coraggio per combattere l’ndrangheta, fonda l’associazione anti-racket ‘Reggio libera Reggio’: oggiquesto personaggio porta avanti la sua opposizione alla mafia attraverso l’incontro con i giovani che lo ascoltano con partecipazione. “Tutto questo l’abbiamo sentito tante volte, ma l’ascoltare dal vivo le sue parole è un’altra cosa” ha riflettuto la presidente Milani.

Un incontro tra i bambini e gli Artisti del Delta

Grazie ad una collaborazione tra l’amministrazione comunale e gli ‘Artisti del Delta’, le pareti della Sala Eracle sono arredate dalle opere dell’associazione, turnando i vari artisti nel tempo. Ne è nata un’idea aggiuntiva,subito promossa dall’assessore alla cultura Alessia Tessarin, di offrire agli alunni della scuola dell’infanzia Maria Arcangeli di Donada un’esperienza educativa alternativa, integrando gli insegnamenti di educazione artistica che già seguono in classe, con l’incontro di produzioni pittoriche e fotografiche contemporanee di sei degli artisti: Fabrizia Burgato, Ettore Marinelli, Alfredo Ferro, Alberto Finco, Carmen Hintalan e Gabriella Dumas. Quest’ultima, presidente

del sodalizio, ha ospitato un momento formativo, con visita guidata ai bambini: “Abituarsi fin da piccoli ad avvicinarsi all’arte è fondamentale – ha ri-

flettuto - migliora le capacità espressive, favorisce l’apprendimento logico, matematico e linguistico”. L’insegnante Chiara Naia ha aggiunto: “Potrebbe sembrare strano portare bam-

bini di 5/6 anni a visitare una mostra di quadri, ma non lo è se si conosce il progetto iniziato ad ottobre con la certezza che l’espressione grafico-pittorica è una delle prime forme di comunicazione che i bambini utilizzano per manifestare i propri sentimenti, emozioni e conflitti. ‘Le stagioni nell’arte’, il titolo; siamo partiti dall’osservazione dell‘ambiente naturale, in particolare guardando attentamente il cambiamento degli alberi del nostro giardino nello scorrere del tempo.Abbiamo poi visionato fotografie di vari ambienti naturali e lavori di pittori che dipingevano la realtà così come è veramente, ed infine incontrato delle opere che ritraevano la realtà ‘rimaneggiata’ dell’artista. (f.p.)

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Fabio Pregnolato
Porto Viro
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Porto Tolle

Verso

le elezioni. Un decreto prefettizio porta da 16 a 12 i futuri consiglieri comunali

Pizzoli cerca il bis, Nicolasi per il centrosinistra

Èdestinata a creare scompiglio nel mondo politico di Porto Tolle l’emanazione del decreto prefettizio uscito in questi giorni in vista delle elezioni comunali del 14 e 15 maggio. La cittadina polesana di 9.135 abitanti vede calare da 16 a 12 membri la composizione del consiglio comunale. I consiglieri di maggioranza da 11 passano a 8, e quelli di minoranza da 5 a 4. Al numero dei consiglieri si aggiunge la figura del sindaco.

Una situazione per cui vengono rimescolate le carte tra le alleanze dei vari partiti.

Sul fronte degli sfidanti, è ufficialmente confermata la candidatura del sindaco uscente Roberto Pizzoli per il centrodestra, che vedrà al suo fianco Tania Bertaggia per la Lega e Raffaele Crepaldi per Fratelli d’Italia (la prima in forza al Consorzio pescatori del Polesine, mentre il secondo è il presidente della cooperativa Pilamare). Insieme a loro gli uscenti assessori Diego Marchesini (del gruppo indipendenti Porto Tolle e Polesine) e il civico Federico Vendemmiati. A non voler rientrare nella rosa dei candidati la vicesindaca Silvana Mantovani.

Pizzoli parla di una candidatura “condivisa e sollecitata dal mio gruppo e da diversi mondi politici e civici con cui mi sono confrontato in questo periodo. Sono stati 5 anni difficili e intensi, abbiamo affrontato sfide che sembravano poterci mettere in ginocchio e invece ci siamo rialzati più forti di prima. Il motto con cui ci siamo presentati nel 2018 era “Si Cambia”: credo che il nostro paese abbia compreso lo spirito che ci animava e con questa consapevolezza, insieme ai settori produttivo, economico, sociale e turistico abbiamo contribuito a dare un volto nuovo a Porto Tolle, cogliendo anche la sfida della gestione delle emergenze per trasformarla in opportunità”.

“Ho sempre messo il cuore per il paese che amo scegliendo con senso di responsabilità di fare il sindaco a tempo pieno, per dare ascolto ai cittadini di Porto Tolle e rispondere alle richieste di un comune che sta dimostrando il proprio valore in settori strategici per la sua crescita - aggiunge -. Concentrerò il mio entusiasmo e il mio impegno insieme alla mia squadra, animato dalla volontà di contribuire a migliorare il nostro comune e il territorio del Delta del Po anche per le generazioni future”.

A contrastare la ricandidatura del

sindaco uscente Roberto Pizzoli l’ex sindaco Claudio Bellan che insieme a Michela Ferrarese appoggeranno la candidata sindaca Cosetta Nicolasi: ”Visto l’impegno preso 5 anni fa con il mondo civico di rappresentare il territorio nei banchi della minoranza e viste le numerose sollecitazioni il sostegno e la stima che quello stesso mondo mi sta dimostrando in questo ultimo periodo, ho preso la decisione di candidarmi per le imminenti amministrative comunali - commenta -. Prendo con onore e responsabilità questa

candidatura sapendo di sacrificare il mio privato (famiglia e lavoro in primis) per mettermi a disposizione della mia comunità, offrendo il mio impegno e la mia passione per questo importante ruolo. Confido per questo nel sostegno di tutta la mia gente per realizzare questo grande obiettivo”. Ancora in stand bay il gruppo di minoranza “Progetto Civico per Porto Tolle” che ancora sta riflettendo sul da farsi, mentre gli esponenti di CasaPound si stanno attivando per una lista civica.

Lo sport è (anche) donna

L’assessore allo Sport e alle Pari opportunità, Federico Vendemmiati, con l’obiettivo di promuovere la Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport recentemente adottata dall’amministrazione comunale, ha organizzato al palazzetto dello Sport un incontro con il mondo sportivo. Un’occasione creata per un momento di confronto e di riflessione sulle differenze che esistono tra uomo e donna e nello stesso tempo per far capire l’importanza dello sport come pratica efficace per un cambiamento culturale necessario contro i pregiudizi.

“L’Italia – ha spiegato la presidente UISP Rovigo, Cinzia Sivier – è tra i paesi europei in cui le donne praticano meno sport, a tutti i livelli, dallo sport di base all’agonismo . Sebbene qualcosa stia cambiando le donne che praticano sport in Italia sono nettamente meno rispetto agli uomini. Stando ai dati Istat 2017, poco meno del 34% della popolazione italiana dichiara di praticare uno o più sport come hobby; il 27,6% pratica qualche attività fisica mentre il 38 conduce una vita sedentaria. Tra i maschi poco meno del 29% pratica sport con costanza, con le donne si scende al 21. Si tratta di un problema culturale ed educativo che rende difficile alle donne persino avvicinarsi allo sport, soprattutto a certe discipline, considerate da maschio, come il calcio”.

Dall’incontro è emerso come le calciatrici della Rovigo Orange, atlete di serie A di calcio a 5, rappresentino un esempio concreto di come la passione unita alla determinazione e al sacrificio – molte di loro hanno lasciato la loro casa e la loro famiglia per poter inseguire il loro sogno –, possa condurre a livelli altissimi, anche se “ogni giorno è una battaglia contro i pregiudizi”, hanno raccontato le calciatrici Tunde Nagy, Milena Gasparini, Dayane da Rocha, Cintia Pereira, Lisiane Buzignani e Marta Lorrai.

Nell’occasione, la presidente di UISP Rovigo Cinzia Sivier ha illustrato al pubblico presente, i valori enunciati nella Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport. Tra i pubblico i rappresentanti delle realtà associative del territorio, la commissione pari opportunità, i volontari della pro loco e diversi cittadini.

“Per le donne manca una legittimazione della passione – ha commentato il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli –. Viviamo ancora in un’epoca in cui se l’uomo va a giocare a calcetto o va in palestra esercita un diritto ad avere spazio per le passioni, mentre la mamma o la moglie che va a correre o in palestra è come se sottraesse tempo alla famiglia. È fondamentale che avvenga un cambiamento culturale attraverso l’educazione che si impartisce ai nostri figli”. (gu.fe.)

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La polemica. Un’opera che non servirà minimamente per arrivare a ottenere la classificazione del porto

Distributore, pescatori contro Comune: “Scelta per racimolare consensi”

Ivertici della cooperativa di pescatori di Pila (Giuliano Mazzucco, Giovanni Franzoso, Virginio Tugnolo, Antonio Mazzucco, Flavio Crepaldi, Davide Bonafè e Isma Veronese) ritornano sulla questione del secondo distributore di carburante, previsto nell’11 stralcio lavori al porto di Pila.

“Dalle dichiarazioni fatte alla stampa dall’assessore Bertaggia e dal sindaco Pizzoli, insieme ai colleghi di giunta, si deduce che hanno scelto di voler fare un secondo distributore per racimolare un po’ di consenso elettorale. Non vi è interesse di pubblica utilità nel realizzare il secondo distributore, perché è un servizio già coperto dal distributore esistente. Un’opera che non servirà minimamente per arrivare ad ottenere la “classificazione” del porto, anzi, serviranno tutte quelle opere da noi elencate

in ordine prioritario, riservando massima attenzione alla viabilità e alla messa in sicurezza dell’intera area. Forse e solo allora potrebbe avere un senso aprire un’evidenza pubblica per una gestione privata”.

Prosegue il presidente Giuliano Mazzucco, affiancato dai componenti del Cda della cooperativa di Pila: “Ma quanti stralci e quanti denari serviranno ancora per vederlo completato e, quell’opera incompleta del distributore che avete deciso di voler perseguire, quando vedrà la fine? I prossimi bandi Feampa si apriranno nel 2024. Alla fine quanti soldi costerà alla comunità questo nuovo impianto visto che le due insignificanti cisterne ammalorate hanno bisogno di importanti interventi per poter essere utilizzate”.

“E per allora – incalzano i componenti del Cda della Pila – chiaritevi bene in giunta perché usate

spesso frasi contraddittorie dove a volte parlate di evidenza pubblica del solo distributore a volte parlate di evidenza pubblica dell’intera area portuale comprensiva dei servizi e del distri-

butore”.

“Non si può permettere l’assessore Bertaggia di dire che “la cooperativa in un’ottica privatistica ha rivalutato la proposta avanzata in precedenza” è un’affer-

Una mostra fotografica per immortalare l’esempio virtuoso delle pescatrici

Sarà visitabile fino al 31 marzo la mostra fotografica Donne nella pesca, allestita all’entrata della sede municipale di Porto Tolle. Un progetto che ha coinvolto Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Toscana, con i FLAG GAC Chioggia Delta del Po, FLAG Costa dell’Emilia-Romagna - DELTA 2000, FLAG Marche Centro, FLAG Costa di Pescara e FLAG Alto Tirreno Toscano. “Nel mese in cui si celebra la festa della donna – dichiara l’assessore Tania Bertaggia – ho voluto dedicare uno spazio rilevante al ruolo economico e sociale della donna ed in particolare al lavoro delle 600 pe-

scatrici che quotidianamente contribuiscono con il loro lavoro alla crescita del settore ittico”.

“Le immagini raffigurate nei pannelli esprimono forza, tenacia, capacità e determinazione, caratteristiche proprie della donna, non solo nella pesca, ma in tutti i settori economici – commenta l’assessore Bertaggia nel descrivere la mostra – caratteristiche necessarie per conquistare spazi in molti casi ricoperti dall’uomo, perseguendo l’effettiva parità di genere. Parità che a mio avviso deve tener conto anche delle peculiarità della donna. La donna ha un innato dono di

problem solving, termine usato costantemente in ambito aziendale. È concreta, pragmatica, perché quotidianamente deve organizzare e risolvere una molteplicità di situazioni. Trattando nello specifico il tema “Donne nella pesca”, la nostra realtà è straordinaria e rappresenta a livello italiano un esempio unico, come emerso nei vari incontri dedicati al progetto, perché le nostre donne da un punto di vista lavorativo e retributivo sono parificate agli uomini. Uguaglianza che invece in altri tipi di pesca non esiste perché si riscontra addirittura un vuoto normativo”. (gu.fe.)

mazione fuori luogo, visto che lei non ha mai partecipato a nessun incontro con le cooperative dove si parlava di stralci, bandi e lavori portuali. Incontri dove il Sindaco e l’assessore hanno sempre delegato il collega di giunta assessore Crepaldi. È semplicistico e fuorviante citare l’ultimo atto condiviso tra le cooperative che inviammo all’amministrazione il 22 giugno 2021 che tra l’altro citammo noi nella nostra denuncia fatta alla stampa. Nel concludere il Cda della cooperativa Pila, rivolgendosi all’Assessore Bertaggia, ricorda che nell’isola di Ca’ Venier esistono ben cinque cooperative Pila, Villaggio, Pilamare, Maistra, e Coop Eridania, che hanno soci che operano nell’area del porto di Pila”.

Sentita l’amministrazione, non ha voluto replicare.

12 www.lapiazzaweb.it Porto Tolle
Guendalina Ferro

Oltre 600 colloqui in un giorno. Un’occasione per rendere più dinamico il mondo del lavoro

Successo per “Incontra lavoro”

Incontra lavoro, appuntamento svoltosi a Rosolina, è stato un successo andato oltre le più rosee aspettative, con oltre 600 colloqui fatti. “È stato davvero un successo, in termini, specie, di partecipazione, il recruiting day, promosso da Veneto Lavoro, in collaborazione con il nostro Comune e ben 20 realtà imprenditoriali, in particolar modo turisticoricettive, di tutto il territorio deltino – afferma il sindaco di Rosolina, Michele Grossato –. Un’occasione, quella tenutasi al centro congressi di piazzale Europa, a Rosolina Mare, per rendere più dinamico il mondo del lavoro, cercando di avvicinare la richiesta della domanda con quella dell’offerta, specie in un momento di particolare difficoltà, come quello che stiamo vivendo da tempo.Come primo cittadino di Rosolina, nel portare i saluti di tutta l’Amministrazione comunale, ben lieta di farsi da tramite nel promuovere politiche facilitatrici dell’impiego e a nobile scopo sociale come quella svoltasi, ho ricordato, per le persone in cerca di lavoro, specie alle prime armi, la necessaria predisposizione alla volontà di imparare, consapevoli dell’investimento di chi assume. Dall’altro lato, per i datori di lavoro, l’impegno ad essere “buoni padri di famiglia”, anteponendo sempre il rispetto e la garanzia di orari e salari adeguati e favorendo chi sia

incline ad imparare.Un augurio speciale a tutti affinchè, anche grazie a questa iniziativa, sia più agevole e dinamico l’impiego, magari anche cogliendo l’opportunità della stagione estiva, ormai prossima a partire, che ci si augura sia per tutti all’insegna del successo e di una realizzazione personale delle proprie aspettative”.

Nel frattempo il Comune ha rinnovato per altri tre anni, la convenzione con la parrocchia, per la gestione della scuola dell’infanzia paritaria, Sant’Antonio.

“Un rapporto, quello con don Lino e la nostra parrocchia, che prosegue e che è proiettato verso un futuro di risultati da raggiungere insieme, in sinergia,

consapevoli del ruolo fondamentale svolto per la nostra comunità dall’istituto paritario in affiancamento a quello statale – prosegue Grossato - Una realtà, quella della materna parrocchiale, iscritta alla Fism, che offre un servizio importante, sotto il profilo educativo, per accompagnare i primi passi di crescita dei nostri bambini, futuri eredi della nostra comunità.A don Lino ho rinnovato, come Sindaco a nome di tutta l’Amministrazione, l’impegno ad una sana e costruttiva collaborazione, oltre al sostegno economico per l’attività svolta a favore dei più piccoli e delle famiglie del territorio”.

Prendono il via le attività dell’ufficio decentrato di Confcommercio

A Rosolina Mare sono iniziate le attività dell’ufficio decentrato di Confcommercio, per garantire la necessaria tranquillità alle aziende che si stanno preparando all’avvio della stagione balneare.

Già dalla prima giornata di apertura della sede distaccata in via dei Ligustri sono state molteplici le richieste di consulenza in materia di sicurezza alimentare e sicurezza dei luoghi di lavoro tanto da convincere il responsabile del servizio, Andrea Vianello, a trasformare la prima occasione di apertura, in consuetudine.

I “mercoledì della sicurezza” continueranno quindi anche nelle prossime settimane af-

fiancando, agenda degli appuntamenti permettendo, anche un eventuale secondo giorno di apertura settimanale.Per le im-

il nostro Comune e ben 20 realtà imprenditoriali”

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prese che si rivolgono all’ufficio di Rosolina Mare ci sarà la possibilità di ricevere consulenza in materia di igiene alimentare, piano di autocontrollo Haccp, eventuali integrazioni e/o re-

visioni e comunque per tutti i chiarimenti in materia.Non solo sicurezza alimentare per bar, ristoranti e alberghi, ma anche sicurezza dei luoghi di lavoro. Per i documenti di valutazione dei rischi, il dott. Andrea Vianello valuterà la documentazione in possesso dell’impresa e la necessità di formazione obbligatoria del personale.

Gli appuntamenti per i servizi resi a Rosolina Mare possono essere richiesti contattando la sede provinciale di Rovigo, allo 0425403511, inviando una mail a segreteria@confcommerciorovigo.it, o direttamente al 3889306772 (mail andrea.vianello@confcom.it). (m.s.)

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Il sindaco Grossato: “È stato davvero un successo, in termini, specie, di partecipazione, il recruiting day, promosso da Veneto Lavoro, in collaborazione con
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Lavori

fa il punto

“Nuova sede per la Protezione civile”

Il vicesindaco di Loreo Alberto Doni descrive alcuni punti importanti del bilancio Comunale. “Per la parte tributaria non ci sono aumenti per i cittadini e i servizi pubblici (mensa, scuolabus, lampade votive…) sono stati tutti mantenuti”.

“Tra i servizi messi a disposizione dei cittadini abbiamo implementato la disponibilità di utilizzo delle sale comunali per eventi o riunioni – dichiara il vicesindaco –. Non sono stati accesi nuovi mutui e i lavori pubblici inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche sono finanziati con risorse economiche già destinate. Per quanto riguarda il personale dipendente del Comune, siamo in dirittura d’arrivo per l’assunzione di una persona di categoria protetta e nel giro di pochi mesi andremo a ricoprire la posizione del responsabile di area tre, con una figura professionale già esistente all’interno dell’organico comunale. Per quanto riguarda le opere pubbliche andremo ad investire 200mila euro di fondi comunali per sistemare l’illuminazione pubblica sul rettilineo della via del mare che dalla rotatoria arriva all’incrocio di entrata nel paese”. Previsto 1 milione e 320mila euro per la nuova rotatoria che verrà rea-

lizzata per mettere in sicurezza l’incrocio tra via del Mare, via Retinella e via Veneto. “Un’opera pubblica per la quale verranno investiti circa 600mila euro per il primo stralcio lavori e 720 mila euro per il secondo stralcio, finanziati con 300 mila euro di fondi regionali e il resto con fondi comunali”.

Previsto entro l’anno l’avvio del primo lotto dei lavori di sistemazione di Via Tornova e via Canalvecchio.

Un’opera da un milione centoventimila euro che prevede il primo lotto, finanziato con 770mila euro di fondi statali, 420mila euro di fondi propri dell’ente e 150mila euro provenienti dalla compensazione forfettaria dell’azienda che si insedierà con l’impianto fotovoltaico a Cavanella Po.

Per la manutenzione straordinaria destinata all’edificio delle scuole medie “Don Silvio

Previsto 1 milione e 320mila euro per la nuova rotatoria che verrà realizzata per mettere in sicurezza l’incrocio tra via del Mare, via Retinella e via Veneto

Marchetti”saranno destinati 400mila euro, di cui 300mila di fondi statali e 100mila euro provenienti sempre come contributo compensativo per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Per la sistemazione di piazza Matteotti, al Fondaco e in calle Bonandini, saranno investiti circa 220mila euro, di cui 110 mila euro provenienti da Avepa, 24mila euro di fondi comunali e 84mila euro provenienti dagli introiti del velox.

“Tra le novità inserite – conclude Dori – nel bilancio la ristrutturazione dell’edificio dell’ex macello, per la quale utilizzeremo 100mila euro di fondi regionali e 170 mila euro provenienti dalla compensazione dell’impianto fotovoltaico. L’edificio, una volta sistemato, diventerà la nuova sede della protezione civile”.

Marciapiedi più accessibili: tanti cantieri in via di conclusione

Termineranno per fine marzo i lavori eseguiti ai marciapiedi di via Roma per renderli fruibili anche alle persone disabili. La fine degli interventi consentirà di riportare nella vita centrale il mercato settimanale del martedì, che da diversi mesi era stato spostato in piazzale Europa. “I lavori in Calle Bonandini sono a buon punto – spiega il sindaco Moreno Gasparini –, hanno già tolto il materiale di risulta e sistemata la pavimentazione in

trachite, che caratterizza il centro storico. Un intervento che sarà terminato per la fine di aprile, salvo imprevisti. Sempre in tema di lavori a beneficio del bene pubblico è in corso la potatura del patrimonio delle alberature situate davanti alle scuole medie per assicurare la messa in sicurezza della zona frequentata dagli studenti. Nel frattempo insieme alla polizia locale abbiamo incontrato le attività produttive che si affacciano su piazza Matteotti

per metterli al corrente dell’avvio dei lavori pubblici in piazza. Interventi che sono stati illustrati dalla ditta incaricata e dureranno per i prossimi tre mesi. Ci auguriamo che non accadano imprevisti che facciano slittare i lavori, in modo tale da essere pronti per la festa del pane, prevista a giugno. Una nuova edizione per la quale stiamo lavorando da tempo per alcune grosse novità che di certo incontreranno il favore del pubblico”. (gu.fe.)

Poste in ristrutturazione: servizi potenziati entro fine anno

È in fase di restauro l’ufficio postale. Una volta terminati i lavori strutturali verranno potenziati i servizi pubblici entro l’anno, con la collocazione di un nuovo sportello ATM (Bancoposta) e l’installazione di un totem, uno strumento touch screen che consentirà ai cittadini di scaricare atti pubblici (come il codice fiscale ecc.). “Si tratta di un percorso che ho preso a cuore come sindaco, per risolvere il problema delle code agli sportelli all’ufficio postale della nostra città

– dichiara il primo cittadino –. Due le lettere inviate a poste italiane, una nell’ottobre del 2021 e l’altra nel novembre 2022, oltre a varie email. Un progetto finanziato con i fondi PNRR investiti concretamente dopo la presentazione del convegno nazionale Polis, il cui obiettivo è quello di favorire la coesione economica, sociale e territoriale del paese e il superamento del digital divide nei piccoli centri e nelle aree interne di Comuni con popolazione al di sotto dei 15mila abitanti.

I nuovi servizi pubblici saranno attivati entro l’anno. La fruizione ai servizi pubblici sarà prevista per mezzo di un unico punto di accesso alla piattaforma di servizio multicanale di Poste Italiane, i cui operatori, appositamente formati per questo, contribuiranno attivamente ad accompagnare la popolazione in digital divide verso l’abilitazione e la fruizione dei servizi in modalità digitale. Nel frattempo i servizi dell’ufficio postale saranno erogati dal furgone mobile”. (gu.fe.)

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pubblici. Tanti i cantieri e le novità in programma: il vicesindaco
Guendalina Ferro La Protezione civile di Loreo e il vicesindaco Alberto Doni Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Taglio di Po

Un premio da Plastic free per l’attenzione all’ambiente

Mogliano Veneto e Legnago sono tra gli appena quattro Comuni italiani che hanno ottenuto il premio “Plastic Free 2023” con il massimo livello di virtuosità. Con loro, a ricevere l’ambito riconoscimento a forma di tartaruga, durante la cerimonia tenutasi a Palazzo “Re Enzo” di Bologna, altri dieci comuni veneti. Tra questi Pontecchio Polesine e Taglio di Po. Un risultato straordinario che rende il Veneto la regione più “Plastic Free” d’Italia. “É con grande soddisfazione e profondo orgoglio sapere che tra i Comuni virtuosi premiati, c’è anche il nostro Taglio di Po, uno dei due Comuni a rappresentare la provincia di Rovigo, assieme a Pontecchio Polesine, e l’unico Comune del Basso Polesine – afferma il sindaco Layla Marangoni –. Un vero vanto per noi, essere il paese più ecosostenibile del Delta del Po. Ci tengo a ringraziare Riccardo Mancin,coordinatore nazionale di Plastic Free e tutti i volontari che si

sono adoperati sul campo, per ottenere questo risultato, ma soprattutto per il loro operato di sensibilizzare e informare più persone possibili sull’inquinamento da plastica”. Delle oltre 360 città italiane che hanno avanzato la candidatura a “Plastic Free Onlus”, l’associazione

di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, in 68 hanno superato la valutazione, ottenendo l’attestato di virtuosità con 1, 2 o 3 tartarughe, in crescita dai 49 Comuni della prima edizione del 2022.

“Il ringraziamento va ai nostri 250.000 volontari, in azione in tutta Italia – ha dichiarato Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free –Grazie alla collaborazione tra cittadini e istituzioni, infatti, possiamo premiare quasi 70 Comuni italiani che si sono distinti per il loro operato a tutela dell’ambiente, la lotta contro gli abbandoni illeciti, la sensibilizzazione del territorio, la gestione dei rifiuti urbani e le attività virtuose in sinergia con la nostra onlus. La transizione ecologica è una sfida che possiamo vincere solo con un gioco di squadra tra persone, enti e imprese che ci veda tutti protagonisti”.

Borse di studio agli studenti più meritevoli

In sala Europa a Taglio di Po, si è svolta la cerimonia di premiazione degli studenti meritevoli della borsa di studio e del relativo attestato. La serata, organizzata dall’Amministrazione comunale, ha visto la partecipazione, oltre che del sindaco Layla Marangoni, dell’assessore Alessandro Marangoni, del dirigente scolastico Massimiliano Beltrame, del professor Mario Marafante e del rappresentante del gruppo Prix, sponsor della iniziativa.Il premio, riservato a ragazzi tagliolesi distintisi nell’ambito scolastico, era diviso in tre categorie: scuole medie, scuole superiori, laurea di primo livello. Per le scuole medie sono stati premiati: Viviana Bassani, Marika Carlini, Emma Ferro, Marco Frigato, Giulia Sgobbi, Anna Turolla, Giulia Kim Zanini. A loro è andato un attestato e un assegno di 250 euro. Passando alle scuole superiori la premiata è stata Agnese Travaglia alla quale è stato consegnato un attestato e un assegno di 400 euro.Per la laurea di primo livello il premio è stato riservato a Maria Temporin con un attestato e 600 euro. Sono stati anche premiati gli studenti che hanno partecipato alle Olimpiadi di matematica, dimostrando di avere un particolare talento in questa disciplina. Alla loro passione e alla loro abilità un attestato di merito e 150 euro. Questi i premiati: Riccardo Astolfi Dominguez, Matteo Duma, Giorgia Duò, Marco Marafante, Giacomo Padovan, Filippo Prencisvalle. (m.s.)

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Sostenibilità. Il sindaco: “Grande soddisfazione e profondo orgoglio per il riconoscimento”
Marco Scarazzatti

Pesca. L’assessore regionale replica alle accuse lanciate dal segretario Dem provinciale

È polemica tra Corazzari e il Pd: “La Regione investe anche nel Delta”

Non è mancata la replica dell’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, di fronte alle critiche lanciate sulla stampa locale dai Dem polesani che accusano la Regione del Veneto di inerzia e di aver dirottato i fondi su altri progetti.

“Il segretario dei democratici polesani nelle sue accuse di immobilismo lanciate alla Regione è chiaro che fa un bel po’ di confusione: non esiste uno stanziamento di 70 milioni per le lagune del Delta del Po, quella cifra è solo il fabbisogno finanziario previsto dal progetto n.10 Vivificazione nella fascia costiera e nelle lagune venete, approvato con la Delibera di Giunta n.296 del 22 marzo 2022, suddiviso in due progetti dei quali solamente uno ha trovato finanziamento”, ha infatti afermato Corazzari.

“La delibera in questione ha adottato il pacchetto di progetti delineati nel documento ‘Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I progetti strategici per il Veneto del futuro’, coerente con le finalità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, da utilizzare in fase di interlocuzione con il Governo ai fini dell’attuazione del PNRR in Veneto – prosegue Corazzari –E specifica chiaramente la suddivisione in due interventi, il primo di 46 milioni di euro di dragaggio e consolidamento dei manufatti di regolazione delle lagune, e il secondo di 24 milioni, l’unico che ha trovato copertura finanziaria dell’investimento 3.3 ‘Rinaturalizzazione dell’area del Po’ nella missione 2 componente 4 del PNRR, che riguarda interventi di mantenimento degli habitat della Rete 2000”.

Relativamente al secondo intervento si specifica che il soggetto attuatore è l’Agenzia Interregionale per il fiume Po. Per il Veneto, per la provincia di Rovigo, sono stati stanziati 25.924.119,17 dal Ministero della Transizione Ecologica e, come si descrive in delibera, “ La misura mira a riattivare i processi naturali e a favorire il recupero della biodiversità, garantendo il ripristino del fiume e un uso più efficiente e sostenibile delle risorse idriche, attraverso interventi di riqualificazione consistenti nella riattivazione e riapertura di lanche e rami abbandonati, nella riduzione dell’artificialità dell’alveo

con particolare riferimento all’adeguamento dei “pennelli di navigazione”, nella riforestazione diffusa naturalistica e nel contenimento di specie vegetali alloctone invasive” .

L’assessore Corazzari ricorda che l’impegno della Regione del Veneto per garantire la vivificazione lagunare è costante. “Non solo interveniamo periodicamente finanziando i lavori realizzati dal Genio Civile di Rovigo,

Adria-Venezia: per ora non si cambia

ma posso annunciare che sono in fase di avvio in questi giorni i lavori realizzati da Infrastrutture Venete che prevedono lo scavo della bocca sud della laguna di Barbamarco per 350 mila euro. Inoltre nei prossimi giorni è già in agenda un tavolo tecnico per programmare ulteriori interventi per 250 mila euro finanziati con fondi regionali per le nostre lagune e dunque per i nostri pescatori”.

All’annuncio trionfante delle scorse settimane dell’affidamento di tre linee ferroviarie a Trenitalia – la Adria-Mestre-Venezia, la Rovigo-Chioggia e la RovigoVerona – è seguito un brusco freno a mano. E questo a seguito dell’accoglimento da parte del Tar del ricorso di Arriva Rail Italia nei confronti della gara europea che ha decretato appunto l’affidamento. Tutto fermo, dunque. Il giorno della presentazione ufficiale, in pompa magna, l’assessore veneto alle Infrastrutture Elisa De Berti aveva parlato di “giorno storico”, di “nuovo capitolo nella mobilità efficiente, sostenibile e integrata”. Ma questo capitolo, a quanto pare, dovrà aspettare. E mentre la Regione non ha ancora ufficialmente commentato lo stop, le opposizioni in consiglio comunale si sono scatenate. “É tutto tragicomico: più il governo regionale annuncia le grandi rinascite dalle macerie che esso stesso ha creato e più il Veneto dei trasporti su ferro sprofonda nel ridicolo e soprattutto nel disagio per i nostri pendolari –attacca il consigliere regionale del Pd Veneto, Jonatan Montanariello -. Questa nuova marcia indietro tiene tutti inchiodati al flop, altro che il ‘tutto ok’ che hanno cercato di propinare agli utenti di queste tratte che brillano per inefficienza su scala nazionale. Meno male - conclude Montanariello - che andava tutto bene e che ci pensano loro a sistemare le falle da loro stessi create”. “Se queste sono le prove per l’autonomia, altro che regionalismo... - si aggiunge la capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Baldin -. Intendo scongiurare che i disastri regionali vengano pagati dalla cittadinanza, tramite ulteriori ritardi e disservizi, o soprattutto con autosostituzioni via gomma”. Baldin sototlinea che “affidarsi a Trenitalia, quanto a standard di servizio, è apparsa una soluzione convincente, tanto che ero stata la prima a parlarne quando ancora non si conoscevano gli esiti della gara. Questo perché garantire la stessa qualità dei trasporti di cui gode il resto del Veneto è il minimo che si possa chiedere alla Regione.

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Delta
Giorgia Gay

Artigianato. Una buona dinamicità occupazionale nel settore per le donne

Polesine, terra di imprenditrici: “In crescita anche l’attività da casa”

In Veneto sono 36.098 le imprenditrici artigiane, pari al 22,4% del totale dei loro colleghi uomini, un dato leggermente superiore a quello nazionale (21,6%) e che vede la Regione seconda in Italia come numero di donne con cariche in imprese artigiane dietro solo alla Lombardia. Ciò che però può rendere fiero il Polesine è la più alta incidenza di donne sul totale degli artigiani con il 24,7%.

Il Veneto, sulla base dei dati occupazionali, è una regione virtuosa sul fronte delle assunzioni del gentil sesso e, a fronte di un leggero calo a livello nazionale, nel 2021 ha fatto registrare un ottimo +10,8%, rispetto ad un dato stabile invece sul fronte maschile. Donne dunque che ricercano una propria autonomia e affermazione, oppure che vogliono contribuire al bilancio familiare, a cui fa seguito una domanda sul mercato del lavoro che non mostra, come un tempo, riluttanza ad assumere quote rosa che poi rischiano la maternità.

Piuttosto è evidente una contrazione dell’occupazione nei lavori autonomi rispetto a quelli dipendenti e su questo versante le donne ovviamente sono spesso costrette a scegliere tra un lavoro senza orari o tutele e la gestione dei figli, infatti il dato evidenzia un -13,4% rispetto ai numeri pre pandemia.

Il tasso di occupazione femmini-

“Il

Il Pnrr porterà grandi risorse nel settore delle energie rinnovabili legate al mondo agricolo: 1,1 miliardi per il fotovoltaico, 1,5 per l’agrisolare e 1,7 miliardi per nuovi impianti di biometano o per riconvertire quelli in scadenza di biogas per la produzione di energia elettrica.

Di questo si è parlato nel convegno “Biometano e fotovoltaico: la sfida è adesso”, promosso da Confagricoltura Veneto e Confederazione dei bieticoltori-CGBI. Un approfondimento voluto per illustrare le misure da poco varate per sostenere il fotovoltaico e i progetti in cantiere per il biometano, che in tre anni vedrà nascere tra Veneto ed Emilia Romagna dieci nuovi impianti di produzione di biometano. In Veneto, in particolare, le zone interessate saranno quelle le-

le nel 2021 ha registrato un calo di 1,3 punti percentuali, rispetto al -2,5% di quello maschile, ma ad essere maggiormente sfavorite sono le classi di età comprese tra i 15 e i 24 anni (spesso chiamate per impieghi a termine, stagionali e/o occasionali) e tra i 55 e i 64 anni.

Per quanto riguarda la provincia di Rovigo, nel 2019 il tasso di occupazione maschile era del 72,3 contro il 56,8 % delle donne, mentre nel 2021 era del 71,8% contro il 54,2%, con una variazione rispettivamente dello 0,5% (il più basso in Veneto) e del 2,6% in meno delle donne.

E se da un lato Rovigo è la provincia con la più alta incidenza di artigiane con cariche (socio, titolare o amministratore) sul totale con 1796 imprenditrici nel 2022, da evidenziare è che rispetto al 2016 il calo è stato netto (erano 2.022), anche se si registra la più alta percentuale di donne titolari artigiane (53%) seguita da Verona con il 52,7%.

Il settore dove le donne sono più impegnate come imprenditrici di imprese individuali sono i servizi alla persona e il manifatturiero, ma tra il 2020 e il 2021 in Polesine si è registrata la variazione negati-

La provincia di Rovigo è al primo posto per numero di imprese al femminile

gate al bacino bieticolo-saccarifero, vale a dire Campolongo in provincia di Padova, ma anche province limitrofe come Rovigo.

Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, ha sottolineato come questo sia un momento proficuo per spingere sull’energia

green: “Tutto il mondo delle rinnovabili ha un’importanza strategica per l’agricoltura – ha detto -. L’abbiamo dimostrato con gli impianti di biogas e con il fotovoltaico sui tetti dei capannoni. Oggi con il Pnrr si aprono ulteriori sviluppi di notevole interesse. Il biometano rappresenta un’opportunità, perché oggi in Italia ci sono più di 1.800 impianti a biogas, di cui circa 200 in Veneto, che hanno una scadenza di 15 anni e quindi dal 2025 al 2027 andranno a

va più alta con un -4,6%, passato nel 2022 al -3,3%.

“I dati mostrano una certa dinamicità occupazionale nel settore artigiano per le donne – afferma Andrea Trombin, Segretario Generale di Confartigianato Polesine – ma è indubbio che servirebbe fare di più non tanto sull’offerta lavorativa, quanto sui servizi alla famiglia, come ad esempio asili nido e aiuti per l’accudimento di anziani, spesso assistiti dalle donne che sacrificano il loro lavoro. Si sta facendo spazio però una nuova tendenza a mettersi in proprio e iniziare un’attività unendo forze e competenze, anche in professionalità più digitali e quindi gestibili da casa, come l’e-commerce, con prodotti artigianali e di nicchia. Su questo fronte le donne sembrano essere più ricettive al cambiamento e a mostrare maggiore fervore imprenditoriale”. (g.f.)

QUA LA ZAMPA!

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termine. Pertanto il biometano rappresenta un’occasione di upgrading ancora più sostenibile del biogas, che a noi interessa sia per la riconversione degli impianti esistenti, sia per i nuovi impianti che si possono realizzare”.

“I progetti, affinché si realizzino, devono avere una sostenibilità economica, ma la situazione al momento è poco chiara – ha sottolineato il presidente della Confederazione dei bieticoltori-CGBI, Gabriele Lanfredi. Basti dire che il Pnrr è stato varato nel post pandemia, nel 2021, quando il metano costava 10 centesimi al metro cubo. Oggi i costi si sono moltiplicati a dismisura a causa del conflitto ucraino. Ma le misure applicative uscite due settimane fa non ne hanno tenuto conto”. (m.s.)

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Pnrr opportunità di sviluppo per la green economy”

Flag Chioggia - Delta del Po. Concluso il progetto di cooperazione interterritoriale “Blue Coast Agreements 2030

La pesca punta sulla sostenibilità, ambientale ed economica

Chioggia ha ospitato l’evento conclusivo di “Blue Coast Agreements 2030”, il Progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fishing Local Action Groups) in partenariato per promuovere la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU in sette Regioni italiane. Hanno partecipato all’incontro insieme al FLAG GAC Chioggia e Delta del Po, il FLAG Veneziano – VeGAL; il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna; il FLAG Marche Centro; il FLAG Marche Sud; il FLAG Costa Blu; il FLAG Alto Tirreno Toscano; il FLAG Costa degli Etruschi; il FLAG Pescando, il FLAG Levante Ligure e FLAG Savonese. Tra le autorità presenti, oltre al sindaco di Chioggia Mauro Armelao e all’assessore alla Cultura, Demianio e Agricoltura Elena Zennaro, anche Cristiano Corazzari, assessore alla Pesca della Regione del

Veneto, Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato della Repubblica Italiana e i sindaci Roberto Pizzoli (Porto Tolle), Valeria Mantovan (Porto Viro) e Michele Grossato (Rosolina).

“La pesca del futuro non è solo economia, ma anche cultura, turismo e tradizione e la politica deve riuscire a trovare un

Coinvolti 11 flag in 7 regioni italiane.

Individuate azioni concrete all’insegna dell’Agenda Onu 2030

equilibrio. Questo progetto è importante per far capire quanto un’eccellenza come questa possa essere a beneficio di quell’Europa che a volta è un po’ sorda su questo tema” ha dichiarato Luca De Carlo, Presidente della Com-

missione Pesca al Senato. “Oggi si parla di pesca sostenibile che non deve però essere slegata dalla sostenibilità economica e sociale – ha sottolineato Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Pesca – e questo è il vero

valore in cui poter investire per il futuro. Ciò significa avere prodotti migliori sulle tavole dei cittadini, una filiera che sia sempre più accertata sulla salubrità della pescato e la scelta di tecniche di pesca meno incidenti sull’am-

biente. Vogliamo valorizzare le nostre potenzialità per dare futuro ai pescatori e a un’attività radicata nella cultura e nella tradizione del Veneto”.

Tanta la soddisfazione di Marco Spinadin, Presidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po: “Questo progetto si intreccia perfettamente con quella che potrebbe essere una gestione delle nostre coste anche all’interno di comparti o di aggregazione come Contratti di Costa o di Fiume in una sinergia tra terra, laguna e mare”. Dopo un anno e mezzo di lavoro, i frutti sono il Documento di Indirizzo Strategico, il Catalogo delle “azioni pilota” da sperimentare nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, in attuazione dell’Agenda 2030 e lo strumento del Contratto di Costa.

Laura Mosca, responsabile dei progetti di cooperazione per il FLAG GAC Chioggia Delta del Po, qual era l’obiettivo del progetto“Blue Coast Agreements 2030”?

“Il tema è l’individuazione di azioni pilota per mettere a terra su scala locale i 17 obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’Onu nell’ambito della blue economy. E questo a partire dall’obiettivo 14 che è quello che interessa la vita sotto i mari, di nostra diretta competenza, passando da quello

della lotta al cambiamento climatico a quello riguardante la gestione dell’acqua, così come obiettivi a carattere più socio-economico ma anche culturale. È stata per noi davvero una sfida: sono stati individuati cinque indirizzi strategici che afferiscono ai diversi ambiti tematici, dalla formazione alla gestione dei rifiuti alle energie alternative, abbiamo prodotto un catalogo delle possibili azioni e ne state individuate 11 – una per ogni FLAG – che rappresenta un po’ l’azione bandiera, quella che

più rappresenta il territorio”.

Qual è quella del Flag Chioggia Delta del Po?

“È un’azione di governance, che si declina in tante attività concrete. Si tratta della costituzione di una ‘blu community’. Gli ambiti di intervento sono vari, dalla raccolta dei rifiuti alla decarbonizzazione, a iniziative di formazione e sensibilizzazione”.

Sono tutte azioni molto concrete dunque, partendo dall’ascolto.

“Assolutamente. Abbiamo cer-

cato di dare anche concretezza e strumenti ai territori per non rischiare di elaborare un progetto che restasse sulla carta. Infatti ache la fattibilità è un criterio di sostenibilità di cui abbiamo tenuto conto. Lo strumento operativo che abbiamo adottato è stato il contratto di costa, che nasce dal contratto di fiume e consiste in un percorso di programmazione negoziata per mettere insieme diversi attori e, attraverso la discussione e la condivisione, trovare un sistema di regole per la gestione

integrata delle risorse territoriali a partire da quella prioritaria che nel nostro caso è l’acqua di mare”.

24 www.lapiazzaweb.it INCOMING Territorio
Gaia Ferrarese
“Una ‘blue community’ per tutelare i nostri mari”

Teatro. A Porto Tolle un calendario ricco di grandi nomi della comicità

Tanti gli appuntamenti teatrali in programma fino alla fine di aprile

Partita il 15 marzo con il “Recital Venti di Risate” dell’attrice comica Debora Villa, la rassegna teatrale di Porto Tolle,prosegue con i “Mercoledì a Teatro” al Palazzetto dello Sport L. Milani a Ca’ Tiepolo. Gli appuntamenti culturali organizzati dall’Assessorato alla cultura in collaborazione con Arteven e la Coop. Le Macchine Celibi, prevedono altre tre date: Il 29 marzo l’appuntamento sarà con il romagnolo di adozione portotollese Sergio Ricci alias Tony Corallo. Imitatore e cabarettista, “L’uomo dalla faccia di gomma” porterà in scena il suo “Uguale al Tale”. Il 5 aprile approderà a Porto Tolle Max Angioni con il suo spettacolo “Miracolato”. Comico celeberrimo nell’universo più attuale della comicità italiana, ad oggi è su Italia1 nel programma condotto da Belen Rodriguez Le Iene. Il 19 aprile prossimo, a chiudere la rassegna ci saranno I Sbregamandati, conosciuto gruppo portotollese che porteranno in scena con la loro spassosa comicità dialettale lo spettacolo de “La Sbraghssona”.

“Siamo lusingati che l’amministrazione ci abbia invitato a partecipare anche a questa edizione del teatro a Porto Tolle” ha commentato Luciano Balasso, presidente e attore della compagnia I Sbregamandati.

Gli spettacoli del 29/03 e 19/04 avranno un costo di 10 euro,

Al Roncale la mostra su Virgilio Milani

Lo scultore rodigino Virgilio Milani (1888-1977) è il protagonista della nuova esposizione di Palazzo Roncale, dal 25 marzo al 25 giugno 2023: “Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e curata da Alessia Vedova.

La vicenda artistica di Virgilio Milani funge da filo rosso nell’esplorazione dell’arte del secolo breve nel Polesine, assieme ad altri nomi illustri come Mario Cavaglieri, Leone Minassian, Edoardo Chendi, Paolo Gioli, che di Milani è considerato erede. La mostra racconta l’attività di Milani nella sua città, attraverso l’evoluzione delle molteplici opere pubbliche disseminate sul suolo cittadino e le opere private, spesso raffiguranti figure e ritratti in bronzo o terracotta.

La mostra apre inoltre una finestra interessante sul Polesine di inizio e metà 900, da intendersi quale crocevia di artisti che sceglievano il capoluogo pole-

sano come residenza o tappa di vita. Autore di questa indagine è Lucio Scardino, studioso ferrarese, specializzato nella storia dell’arte della prima metà del Novecento Egli ricorda come Virgilio Milani, nel 1 911, abbia partecipato a una mostra collettiva all’accademia dei Concordi, ottenendo una medaglia d’oro per una testa di bimba. In quegli anni si inizia a registrare la curiosa tendenza, da parte di alcuni artisti, a scegliere Rovigo come propria residenza, come il toscano Tito Corbella e il ferrarese Guglielmo Mantovani. Poi il toscano si trasferirà a Roma, dove diventerà uno dei più famosi cartellonisti per il cinema.

Artisti che arrivano ed altri, rodigini, che se ne vanno, come Spartaco Greggio, che dopo le prove in Polesine raggiunge Milano dove si confermerà illustratore e cartellonista di vaglia; o Mario Cavaglieri, che si trasferirà stabilmente in Francia. Nel 1911, da Treviso giunge a Rovi-

mentre quello del 5/04 di 20 euro.I biglietti saranno inoltre acquistabili un’ora prima dell’inizio degli spettacoli, presso la biglietteria del Palazzetto.

“Invitiamo chi ancora non l’avesse fatto ad acquistare i biglietti per i quali siamo riusciti a fissare prezzi accessibili rispetto a quelli consueti per i medesimi spettacoli”, informa il sindaco Roberto Pizzoli. Sarà possibile acquistare i biglietti presso la biglietteria del Palazzetto un’ora prima di ciascuno spettacolo.

Guendalina Ferro

go Gino Pinelli e qui si afferma come vedutista ed eccellente grafico.

Nella mostra ai Concordi del 1 917 Milani esordisce come scultore “pubblico” con il monumento a Cesare, Battisti collocato sulla facciata della Gran Guardia. In quella edizione, Pinelli è premiato con la medaglia d’argento “presentando paesaggi ancora ottocenteschi, nel gusto del suo maestro Guglielmo Ciardi, giungendo a punte sapide e pittoresche in una scena di genere denominata I promessi sposi: un pastello che non illustrava Manzoni, bensì un gallo e una gallina posti entro una cesta, in attesa dell’accoppiamento”. Nel 1923, alla collettiva ai Concordi si fanno apprezzare due paesaggisti originari della provincia, Ugo Boccato di Adria (1890-1982) e Luigi Cobianco (1893-1967) di Villanova Marchesana.

Gli appuntamenti culturali organizzati dall’Assessorato alla cultura in collaborazione con Arteven e la Coop. Le Macchine Celibi, prevedono altre tre date: il 29 marzo, il 5 aprile e il 19 aprile

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Fai la doccia al posto del bagno, risparmi fino al 75% di acqua

Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti: 1 minuto di acqua corrente sono 20 litri sprecati

Non usare il wc per eliminare piccoli rifiuti, meglio lo scarico differenziato risparmi il 10% di acqua

Mangia a Km0, ogni volta che il cibo viene importato, si importa anche l’acqua contenuta in esso

Spugna e secchio per lavare la tua macchina, risparmi più di 100 litri d’acqua

Usa la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico

Controlla e ripara il rubinetto o il water che gocciolano: una perdita può costare 5mila litri all’anno

Tieni in frigo l’acqua se la vuoi fresca, non la far scorrere dal rubinetto

Lava la frutta e la verdura in una bacinella e ricicla per le piante l’acqua utilizzata

Innaffia le piante la sera, dopo il tramonto l’acqua evapora lentamente

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Cultura
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“Invitiamo ad acquistare i biglietti per i quali siamo riusciti a fissare prezzi accessibili rispetto a quelli consueti”

Pallavolo.

Al via la collaborazione tra Project Star Volley e amministrazione comunale di Corbola

“Sogniamo una squadra iscritta al campionato provinciale”

Il progetto per diffondere la pallavolo nel Delta del Po continua con la collaborazione tra Project Star Volley e l’amministrazione comunale di Corbola. La società sportiva e l’ente stanno lavorando per far nascere il Volley Corbola: sono già una dozzina le ragazze che si allenano due volte a settimana con il duo Fecchio-Duò.

Project Star Volley è una società molto attiva nel settore giovanile e tante sono le collaborazioni che ha siglato in questi anni per promuovere la cultura della pallavolo nel Delta del Po.

Da ottobre del 2021 il Psv è sbarcato a Corbola con una serie di corsi dedicati ai più giovani, nello specifico ogni martedì e giovedì dalle 18.30 alle 20.00 nel Palazzetto dello Sport sono tenuti gli allenamenti delle bimbe della primaria che fanno parte del progetto S3 di primo e secondo

livello, nonché un gruppo di ragazze più grandi che avrebbero il sogno di dare vita nel comune deltino ad una squadra vera e propria.

“Nonostante il Covid, e le difficoltà che aveva portato con sé, abbiamo lavorato con l’amministrazione comunale per portare avanti questo progetto con cui vorremmo contribuire a far nascere il Volley Corbola – dice Mirco Mancin, presidente del Psv –. Visti i numeri delle iscritte potremmo anche farcela, ci sono però alcuni problemi burocratici che fino ad ora ce lo hanno impedito, nel mentre le ragazze continuano ad allenarsi con Sara Fecchio e Linda Duò così da farsi trovare pronte quando sarà il momento di scendere in campo”.

A spiegare le motivazioni della mancata iscrizione al Campionato per la stagione 2022/2023

è il sindaco di Corbola, Michele

Domeneghetti. “Stiamo lavorando per ottenere l’omologazione del campo del palazzetto per la disputa di partite ufficiali di campionato. Non avendo mai avuto una squadra di pallavolo non era ancora stata richiesta, ma in paese si respirava la ne-

Adottata la Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport

In occasione della Festa della Donna, l’assessorato allo sport del comune di Porto Tolle ha proposto l’adozione della Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport, elaborata dalla Uisp ente di promozione sportiva. Il documento è stato illustrato al Palazzetto dello Sport in un incontro tra la società locale Asd di Porto Tolle e le atlete della Rovigo Orange, formazione che milita nel massimo campionato di calcio a 5. Presente la presidente Uisp di Rovigo Cinzia Sivier, il presidente dell’asd Porto Tolle Piero Carnacina, il sindaco Pizzoli e l’assessore allo sport Vendemmiati in una serata che è stata un’occasione per un confronto e una

riflessione sulle ancora attuali differenze che esistono tra uomo e donna nel mondo dello sport.

La carta è indirizzata a tutti gli operatori e le operatrici, organizzazioni, federazioni, autorità e istituzioni allo scopo di promuovere e incentivare azioni a favore delle pari opportunità fra donne e uomini nello sport. Promuovere uno sport in linea con i suoi valori di socialità ed inclusione, per una pratica sportiva capace di rivolgersi a tutti indipendentemente dall’orientamento sessuale con pari opportunità e dignità e senza discriminazioni né sociali né economiche.

(c.a.)

cessità di avere una nuova attività sportiva per dare un qualcosa in più alle nostre ragazze e poter sfruttare questo ambiente. Quindi, dopo il ritorno del Corbola calcio ad opera di un capace gruppo, abbiamo deciso di affidarci all’esperienza e profes-

sionalità del Project per intraprendere questa avventura nel mondo del volley. Sarebbe bello per la prossima stagione riuscire ad avere la nostra squadra iscritta al Campionato provinciale”.

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Ormai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente. Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui

#Regione

Il Punto Quarto potere

Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti. Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%. Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020,

quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.

E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a te, tra destra e sinistra

è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.

L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all'eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.

Autonomia, la parola passa al Parlamento

Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”

Altri due passi avanti sulla strada dell’autonoma differenziata, che a metà marzo ha incassato il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha fatto importanti passi avanti nel giro di pochi. L’ultimo in ordine di tempo è l’approvazione definitiva del disegno di legge dal Consiglio dei Ministri. Una decina di giorni prima era arrivato il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza

Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Con alto senso di responsabilità e volontà

di inclusione porteremo avanti questo progetto, ascoltando tutti, consapevoli che questa è una scelta di modernità. Adesso serve che prosegua con efficacia il lavoro per LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Dovrà continuare l’impegno di tutti anche nel far capire che l’autonomia non spacca certo il Paese, né impoverisce qualcuno, ma è una grande opportunità per tutti i territori”.

Zaia si spiega meglio e aggiunge: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L'autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell'amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.

Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece avevano espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare.

Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.

Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha dichiarato - sull’autonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il ministro. “È stato un incontro

costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di questa sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”.

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La riforma. Dopo il via libera del progetto da Consiglio dei Ministri e Conferenza delle Regioni
Luca Zaia Roberto Ciambetti

Dopo le primarie. Il segretario regionale Andrea Martella traccia la rotta

“Un Pd più forte per un Veneto che ha intenzione di voltare pagina”

Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l'affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un'affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale.

Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.

“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione – commenta il segretario regionale, Andrea Martella – grazie all'immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare. Siamo una grande co-

munità. Non c'è nessun’altra forza politica che si apre all'esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”

“La vittoria di Elly Shlein – continua – rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavoro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e

al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”

“In Veneto – spiega Martella – in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l'elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d'Italia non sembra in grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l'incapa-

cità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”

“Noi siamo in campo – conclude il segretario regionale del Pd –con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e po-

Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale

Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.

“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere in servizio fino ai

larizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un'agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”

i medici vicini alla pensione per formare i giovani”

72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.

L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze; inoltre l’interazione

tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico.

Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza in servizio dei medi-

ci in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici.

Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”

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“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”
“Impieghiamo

Emergenza siccità. Inaugurato il primo stralcio del Leb, che preleva le acque dell’Adige

Il canale artificiale che disseterà le campagne

A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa. Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km).

Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente

della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica.

Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campagne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e

il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sempre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche

nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”.

Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “E’ un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto

risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.

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Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto iniziale
Matteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb

L’intervista. Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova

“La nostra agricoltura traina l’economia va difesa da calamità e concorrenza sleale”

L’ agricoltura in Veneto è patrimonio culturale, un’eccellenza. I numeri: il settore primario nel 2022 valeva 7,7 miliardi di euro, un dato che colloca il territorio al secondo posto tra le regioni italiane per produzione. Il Veneto è inoltre al terzo posto in Europa per l’export di vino, dietro Francia e Spagna, con oltre 2.700 milioni di euro. Ne parliamo con Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova. Dopo la pandemia, l’invasione della cimice asiatica, i rincari dovuti alla guerra, il comparto appare in ripresa. Possiamo essere fiduciosi?

“Abbiamo quasi superato i 1 0 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimice, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto questo ha portato a raddoppiare i costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno. E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta, che negli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”.

Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?

“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro. E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 1 20 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una te-

lenovela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”.

Agricoltura non è soltanto produrre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale. Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.

“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scartarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò, però dobbiamo anche dare risposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzione - nel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.

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Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova ASCOLTA QUI L'INTERVISTA

Risparmio e qualità: un binomio possibile anche nel carrello della spesa

Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.

E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime,

alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.

S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi

prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale.

Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo dei generi di prima necessità.

Oggi rappresenta in termini di

Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie

fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.

Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri su-

permercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fondamentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.

Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti SBudget?

Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facen-

do Aspiag Service Despar parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.

In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?

Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai venire meno in nessuna delle diverse

linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.

Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.

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Regione
IL PUNTO di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto
Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincari
Tre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità Arianna Zoccarato, Responsabile PL

Salute

Passi d’argento per invecchiare bene

Over64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.

A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.

Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.

In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.

Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività.

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I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani
MARZO 2023 on-line: /category/salute/

Papilloma Virus e prevenzione

Salute Vaccinazione e screening contro l’infezione da HPV

In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti

I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani

Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).

Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.

In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.

Nel Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.

Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.

Grazie all’impegno delle Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli prepandemici.

“L’HPV – ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.

Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e oro-faringe. Il tumo-

re al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.

La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV.

I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione. Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.

Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni.

Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.

Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).

Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.

Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.

Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.

Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.

Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.

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Università di Padova. Lo studio condotto dai ricercatori dello Ior e del Vimm

Cellule tumorali e sistema immunitario, una scoperta apre la strada a nuove vie terapeutiche

Guidati dal professor Alimonti gli studiosi sono riusciti a far luce sulle modalità con cui le cellule tumorali agiscono sui neutrofili, il 70% dei globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni

Uno studio fa luce sulla modalità con cui le cellule tumorali interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove strade per prevenire o ritardare alcune malattie oltre al cancro legate all’età, come l’Alzheimer e il Parkinson.

I ricercatori dello Istituto Oncologico di Ricerca e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm), guidati dal Professor Andrea Alimonti, oncologo di fama internazionale e che del Vimm è Principal Investigator, grazie al supporto del premio “Prostate Cancer Foundation 2019 SPGFZE-PCF Challenge Award” assegnato allo stesso Alimonti e del “ 2019 Merck & AstraZeneca-PCF Young Investigator Award” vinto da Arianna Calcinotto, hanno infatti identificato, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia che coinvolge i neutrofili.

I neutrofili rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e sono principalmente coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni.

Grazie alla produzione di sostanze specifiche, i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti “immunosoppressivi”, in quanto in grado di bloccare il

nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici. Questo meccanismo era già stato dimostrato in buona parte nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti.

Per questa ragione molti gruppi di ricerca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste cellule immunosoppressive da parte del tumore.

Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve; grazie a questo studio, pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione scientifica “Cancer

Cell”, i ricercatori hanno identificato un sottogruppo di neutrofili che può persistere a lungo nel microambiente tumorale e che è in grado di bloccare in modo ancora più importante il nostro sistema naturale di difesa antitumorale rispetto a quanto fatto dal resto dei neutrofili immunosoppressivi.

Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie. In tal modo sarà possibile individuare un nuovo meccanismo che permette al tumore di sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.

“I nostri risultati rappresentano una scoperta significativa, che fa luce su come le cellule tumorali interagiscano con il sistema immunitario a livello molecolare”, ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.

“Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario con gli immunosenolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all’età come l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro” ha aggiunto il Professor Andrea Alimonti.

Ulss 3 Serenissima, Silvia Pini è la prima donna a guidare un reparto di Ortopedia in Veneto

La dottoressa Silvia Pini è la prima donna a capo di un reparto di Ortopedia in Veneto. La terza in Italia. Dal primo marzo è il nuovo primario ortopedico dell’ospedale di Dolo, in provincia di Venezia, dell’Ulss 3 Serenissima.

“Sogno il giorno in cui questa non sarà più una notizia - dice -. Il giorno in cui, e con questa nomina quel giorno per me è arrivato, in quanto donna non devo dimostrare niente a nessuno. Quando le donne perdono tempo a cercare di dimostrare quello che valgono in più rispetto agli uomini, hanno già perso.

Io mi impegno a fare il mio lavoro, a dare quello che ho e che so. Il genere non è nè una marcia in più, né in meno. La cosa che manca ora, nella mia branca specialistica, è l’esempio di altre donne ai vertici. Sarà più semplice per le donne che verranno dopo, avranno una strada finalmente già battuta”.

È nata a Monza, cresciuta a Mogliano Veneto e vive a Padova.

“Sono stata attratta dalla medicina perché mi incuriosiva il funzionamento del corpo umano e di come siamo fatti. Volevo capire com’era - racconta

-. E l’ortopedia è una delle branche chirurgiche più vaste: i distretti chirurgici sono tantissimi, riguardano

differenti parti del corpo e si può avere a che fare con tutte le età, da quella pediatrica all’ultracentenaria. È una chirurgia funzionale, pragmatica: ad ogni problema si cerca una soluzione pratica. Per non parlare della vastità di strumentazione all’avanguardia che qui a Dolo abbiamo a disposizione: le nuove tecnologie in ortopedia e in traumatologia sono in continua evoluzione”.

Prima di approdare alla guida dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale dolese, ha studiato Medicina e chirurgia all’università di Padova dove ha anche conseguito la specialità di Ortopedia e traumatologia. Ha svolto un periodo di attività presso l’ospedale la Timone di Marsiglia, diretta all’epoca dal prof. Bollini, e approfondito una parte di ortopedia pediatrica. I suoi interessi e la formazione sono sempre stati rivolti alla protesica di anca e alle revisioni complesse. Dopo aver lavorato per dodici anni presso l’ospedale di Dolo in Ortopedia e traumatologia, ha prestato servizio al Cto di Camposampiero, dove ha potuto ulteriormente approfondire le problematiche legate alla traumatologia e, in particolare, gestire interventi di protesizzazione complessi su esiti di fratture di bacino e chirurgia di revisione.

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In foto il Professor Andrea Alimonti

INSALATA DI BARBABIETOLE E RUCOLA

Una ricetta tutta da gustare come antipasto o contorno. La barbabietola rossa cotta in insalata è un piatto ricco di vitamine, abbinata alla rucola diventa un piatto saporito. Ingredienti: 2 barbabietole cotte affettate; un mazzetto di rucola pulita; formaggio di capra; 50 gr di gherigli di noci; limone; olio d’oliva extravergine; sale

Preparazione: Cuocere le barbabietole in acqua bollente per circa 30 minuti, finché non sono morbide. Sbucciare e tagliare a cubetti le barbabietole e metterle in una ciotola. Aggiungere la rucola e le noci e condire con olio d’oliva e aceto balsamico. Aggiungere del formaggio di capra sbriciolato e servire freddo.

Idee in cucina che anticipano la primavera

RISOTTO DI ASPARAGI E GAMBERI

Un risotto semplicissimo e cremoso, veloce da preparare. Un piatto cremoso e saporito, caratterizzato dal sapore delicato degli asparagi freschi e dal sapore deciso dei gamberi. Ingredienti: 160 g Riso vialone nano; 200 g Gamberi; 120 g Asparagi; 1 Cipolla; 1/2 bicchiere Vino bianco; Prezzemolo; Timo; Brodo vegetale q.b.; Olio extravergine d’oliva; Sale; Pepe

FRITTATA DI AGRETTI

Un secondo piatto vegetariano gustoso e di facile esecuzione. Perfetto per qualunque pranzo o cena di famiglia. Un pasto completo ed equilibrato dal punto di vista nutritivo.

Preparazione: Pulite gli asparagi eliminando la parte del gambo più coriaceo, poi bolliteli per cinque minuti mettendo le punte in alto. Una volta cotti gli asparagi, sollevateli e metteteli da parte. Nell’acqua di cottura aggiungete le teste di gamberi, un filo d’olio e fate cuocere per 20 minuti. Tagliate gli asparagi a pezzetti e mettete da parte le punte. In un’altra pentola, tostare il riso con dell’olio e aggiungere del vino bianco. Aggiungere gradualmente il brodo vegetale e gli asparagi alla pentola del riso, continuando a mescolare. A parte, saltare i gamberetti in una padella con aglio e olio, e aggiungerli al risotto alla fine. Servire con una spolverata di pepe nero e del parmigiano grattugiato.

Ingredienti: 200g di agretti; 4 uova; 50g di formaggio grattugiato; 1 spicchio d’aglio; Olio extravergine d’oliva; sale e pepe

Preparazione: Pulite gli agretti rimuovendo la radice e i filamenti più duri, quindi sciacquarli sotto acqua corrente e lasciarli sgocciolare. In una padella antiaderente, far soffriggere lo spicchio d’aglio in olio extravergine d’oliva per qualche minuto, quindi aggiungere gli agretti e farli saltare per circa 5 minuti. In una ciotola, sbattere le uova con il formaggio grattugiato (grana o pecorino), il sale e il pepe. Aggiungere gli agretti alle uova sbattute e mescolare bene. Versare il composto nella padella con un po’ di olio caldo, livellare con un cucchiaio e cuocere a fuoco medio finché la frittata non è dorata e croccante nella parte inferiore. Girare la frittata con l’aiuto di un piatto, quindi cuocere l’altro lato per altri 5 minuti, finché è completamente cotta.

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Rubrica a cura di Sara Busato
A tavola
A marzo la natura si risveglia e si avvicina la primavera. Sperimentare con ingredienti freschi di stagione è un ottimo modo per creare piatti gustosi e nutrienti, che rispettano l’ambiente e la stagionalità degli alimenti

Austria. Itinerario di bellezza

Graz, città due volte capitale Lo è anche del buon vivere

Il capoluogo della Stiria fu cuore dell’Impero degli Asburgo ben prima di Vienna e nel 2003 è stata il focus della cultura europea

Graz è un polo universitario di prestigio: ogni anno richiama oltre 60.000 studenti, la cui presenza contribuisce ad animare anche i locali del centro

Dallo Schlossberg la Torre dell’Orologio ha tante storie da raccontare...

Con la Pasqua tornano i mercatini, apre il castello e sul fiume Mur rispuntano le zattere da “crociera”

Perevitarne la demolizione, imposta dal trattato di pace di Schönbrunn, gli abitanti di Graz nel 1809 pagarono a Napoleone un lauto riscatto. La Torre dell’Orologio della fortezza di Schlossberg è tuttora il vanitoso e possente simbolo della città stiriana. Il suo orologio segna l’ora esatta dal 1712 e ha una singolare particolarità: la lancetta delle ore è più lunga di quella dei minuti, aggiunta peraltro in epoca successiva, a dimostrare che di fronte alla storia le ore sono molto più importanti dei minuti. La storica torre sorge sul punto più panoramico della città: su quello Schlossberg, raggiungibile anche attraverso una emozionante funicolare, da cui si può ammirare il miglior panorama sul centro storico, caratterizzato anche da tante architetture “italiane” del XVI secolo (il Landhaus, ovvero la sede della Dieta regionale) e dal sontuoso alveo del fiume Mur che lo attraverso e lo rende magico. A primavera lo si potrà risalire su una zattera.

volte capitale vivere

Fu anche capitale Graz, due volte. Prima capitale d’Austria nel XV secolo (doveroso l’omaggio all’ultimo imperatore Ferdinando II d’Asburgo visitando il suo mausoleo firmato dall’architetto italiano Giovanni Pietro De Pomis) e poi nel 2003, quando venne nominata “capitale europea della cultura”. Graz che resistette eroicamente anche all’assedio dei Turchi e, prima ancora, degli ungheresi di Mattia Calvino. Graz orgogliosa della propria antica Università, anzi delle sue Università che sono ben sei, tanto da richiamare oltre 60.000 studenti all’anno. L’Università più antica, fondata dall’imperatore Carlo II d’Austria, ha in bacheca la laurea di “menti” come Keplero, Nikola Tesla e poi il premio Nobel Otto Loewi. Graz che dal 1999 è inserita nel Patrimonio Unesco, perché custode di tanti gioielli, come la collezione di armi storiche più famosa al mondo, conservata all’Arsenale.

Ciò che colpisce il visitatore è lo spirito di questa città, capoluogo di una regione, la Stiria, votata

all’ecologia da tempi non sospetti. Che ha un approccio con il patrimonio del verde quasi sacrale, elemento che proietta assai in alto il livello della qualità della vita. Città anche ultra moderna se si allarga lo zoom sulle opere contemporanee, come il Kunsthaus, il museo di arte moderna firmato da Cook e Fournier, o sulla Murinsel, l’isola sul fiume Mur che doveva avere carattere temporaneo e che invece è rimasta ancora una volta per volontà dei cittadini, affezionatisi fin da subito a quella avveniristica “zattera” d’arte e d’acciaio creata sul fiume. Ma di arte sembra rivestita la città. Non solo nei monumenti che fanno strabuzzare gli occhi, come la cattedrale dedicata a Sant’Egidio, l’Arsenale e la Rathaus (il municipio), il Burg con la sua doppia scalinata gotica, e la scenografica Germaltes Haus, la casa dipinta di Herrengasse.

Graz che conserva anche tracce culturali slovene e ungheresi, ma che è legatissima alla propria identità stiriana, capace di rivaleggiare con Vienna.

Abbondano gli aneddoti per dimostrare che Graz e il modo di vivere dei suoi abitanti sono migliori di quelli della capitale. A Graz si dice che anche i mercatini di Natale qui sono migliori che a Vienna. Di sicuro a Graz si può assaggiare un pan pepato unico, il cui profumo inonda le bancarelle che ogni anno animano i 14 mercatini della città. Magari fra un “punsch” e l’altro nelle osterie. Il “buon vivere” di Graz lo si incontra nei tanti locali e localini del centro, punto di incontro fra generazioni, dove gli studenti ospiti della città trovano immediato ambientamento, confermando la vocazione all’integrazione di questa città “epicentro” della cultura mitteleuropea da secoli. Un crogiolo di culture e di abitudini che ritroviamo anche nella cucina e nell’enogastronomia dato che la Stiria è famosa anche per i suoi vini. Bianchi in particolare, frutto dei vigneti che pennellano il paesaggio delle colline intorno alla città, fino al confine con la Slovenia.

Riapre il 1° aprile uno dei gioielli Patrimonio Unesco: il Castello di Eggenberg, uno dei capolavori del primo barocco dell’Europa centrale. Vi si può arrivare anche in tram. Il Castello progettato da Pomis nel 1625 era del principe Hans Ulrich Eggenberg. Governatore dell’Austria Interiore. Infine, un pizzico di adrenalina che non guasta. Per gli amanti del brivido c’è The Slide, lo scivolo all’interno della rupe dello Schlossberg: un budello elicoidale dove ci si può infilare per scendere vertiginosamente superando in appena 40 secondi un dislivello di 175 metri. Chi ha più coraggio alzi la mano, certo proverà un’emozione indimenticabile…

Dulcis in fundo, i mercatini della Pasqua, con tanti dolcetti, uova colorate, musica, teatro di strada. Il giorno di Pasqua c’è la pinza pasquale che è a base della carne consacrata in chiesa nel Sabato Santo. Da consigliare la Graz Card con le sue vantaggiose offerte per trasporti e musei.

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Turismo
NELLA FOTO COPERTINA: La Torre dell’Orologio dove la lancetta delle ore è più grande di quella dei minuti. - SOTTO: uova pasquali e il castello di Eggenberg e la Kunsthaus Graz

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