PRIMA EDIZIONE
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per e vittime di violenza: E’ un atto di civiltà”
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per e vittime di violenza: E’ un atto di civiltà”
Dopo il no della Corte Costituzionale al referendum Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna per la gestione di impianti e reti
SCon “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
tavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto
A Padova distribuite 2.335 social card, quasi il 23% dei residenti ha un reddito inferiore ai diecimila euro, Comune, Caritas, Cucine Popolari in prima linea
Servizio alle pagg. 8 e 9
Il vicesindaco Micalizzi: “Stiamo realizzando numerosi interventi che stanno trasformando e cambiano il volto della città”
Il vice segretario federale: “Sull’autonomia avanti tutta”
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Servizio a pag. 5
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Servizio a pag. 20 segue a pag. 5 pag. 22 pag. 21 pag. 27
Focus povertà. Comune, Caritas, Cucine Economiche popolari e istituzioni costantemente in prima linea
P
adova, come molte altre città italiane, sta facendo i conti con una preoccupante crescita della povertà. I numeri parlano
chiaro: nel Nord-Est italiano il tasso di povertà ha superato il 18% nel 2024, secondo i dati ISTAT, con un impatto rilevante sui minori e sulle famiglie in affitto, che rappresentano il 46,5% delle situazioni di disagio economico in Italia.
E Padova non fa eccezione. Sono 14mila le persone che nella provincia vivono con un ISEE inferiore ai 6mila euro, una condizione che si riflette in difficoltà quotidiane, dalle spese alimentari alle bollette. Famiglie con bambini, pensionati e lavoratori precari sono tra i più colpiti. Le 2.335 social card, che distribuiranno 500 euro da consumare entro il 25 febbraio a chi ha un Isee inferiore a 15mila euro, seppur un aiuto prezioso, non bastano a coprire l’intero bisogno. A causa dell’inflazione e dell’impennata dei prezzi di energia e gas, il costo dei beni di prima necessità è lievitato, mettendo a dura prova
i bilanci familiari. In uno scenario dove il 22,81% dei residenti a Padova vive con un reddito annuo inferiore ai 10mila euro molti sono costretti a tagliare drasticamente le spese essenziali. Dietro i numeri si celano storie di grande sofferenza, di pensionati che faticano ad arrivare a fine mese, di separati in difficoltà economiche, di ex percettori di reddito di cittadinanza e di chi ha perso il lavoro. E chi finisce alle cucine economiche popolari (350 pasti al giorno) o a vivere per strada (almeno 200).
Un fenomeno, quello della povertà, che non si limita solo alla mancanza di risorse economiche, ma si estende a dinamiche di isolamento, stigmatizzazione e marginalizzazione che colpiscono diverse fasce della popolazione.
A Padova, diverse organizzazioni e istituzioni stanno lavorando per affrontare queste sfide. Al 30 novembre 2024 i dati raccolti dalla Cucine economiche popolari fotografano un aumento sensibile di alcuni servizi erogati agli ospiti: in
particolare si è registrato un incremento del servizio mensa.
“Stiamo registrando un progressivo aumento degli accessi. - dichiara suor Albina Zandonà, direttrice delle Cucine economiche popolari – I dati 2023 ci parlano di un incremento del 26% dei nostri servizi e del 12% dei beneficiari (3.402) e anche i dati 2024 finora registrati ci confermano una tendenza in aumento in particolare per quanto riguarda gli accessi alla mensa, ma si affacciano anche molte persone nuove: circa un terzo dei beneficiari sono nuovi accessi. Questo ci parla di una grande mobilità ma anche di nuove povertà”
La povertà è una piaga che si aggrava dal 2014, con un’accelerazione durante e dopo la pandemia. In Italia, 6 milioni di persone vivono in povertà assoluta, pari al 9,7% della popolazione. Nel Nord, il numero di famiglie in difficoltà è quasi raddoppiato in dieci anni, passando da 506mila a un milione. Padova, con il suo tessuto sociale
complesso, non fa eccezione. La Caritas Italiana, nel rapporto “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di speranza”, evidenzia come la povertà non sia solo economica: isolamento, marginalizzazione e mancanza di reti sociali amplificano il disagio. Questo si traduce in una crescente domanda di servizi, come dimostra l’aumento degli accessi al Poliambulatorio Caritas di Padova, dove vengono offerte cure odontoiatriche e oculistiche gratuite. Dal mese di novembre il poliambulatorio ha esteso i pro-
pri orari, offrendo servizio tutti i giorni della settimana, dal lunedì al venerdì. Un totale di 22 ore settimanali è ora dedicato a cure gratuite, grazie all’aumento dei volontari che contribuiscono con la loro professionalità. Nei primi 10 mesi del 2024 (gennaio-ottobre 2024) il poliambulatorio ha già superato le visite e gli accessi registrati nell’intero 2023. Da gennaio al 31 ottobre 2024 sono state infatti 210 (di cui 53 minori) le persone seguite dall’ambulatorio (nel 2023 erano 204 di cui 61 minori), per un
un antico ospedale divenuto museo della Medicina
Un antico ospedale intitolato a San Francesco Grande, attivo dal 1416 al 1789, ora è una sede museale: la Provincia di Padova ne ha promosso il restauro per ricordare e valorizzare la memoria storica e il suo legame con la Medicina. Il Museo di Storia della Medicina (MUSME) si trova a Padova, in via San Francesco e racconta passato e futuro, storia e tecnologia della Medicina, svelando i segreti del corpo umano seguendo l’ordine in cui sono stati scoperti nel corso dei secoli.
Per la sua connotazione multimediale il MUSME si rivolge a tutti, proponendo un percorso espositivo che si adatta al visitatore: dalla narrazione giocosa per i più piccoli all’approfondimento scientifico per gli studiosi.
Per altre informazioni inquadra i QR-code o visita https://www.provincia.padova.it/musme-0
totale di 1.032 interventi (rispetto ai 1.033 del 2023). Sono pazienti prevalentemente maschi (135), in gran parte collocabili nella fascia di età 45-64 anni. Circa la metà sono persone di nazionalità italiana, tra gli stranieri ci sono soprattutto persone provenienti da Marocco, Nigeria e Tunisia, ma le nazionalità registrate sono 25 e spaziano dall’Africa all’Este Europeo, al SudAmerica e Bangladesh. Da inizio anno sono state effettuate 787 visite o interventi, di cui 98 relative all’ambito oculistico. Sono state consegnate 65 protesi e 48 paia di occhiali (di cui 19 premontati) ed
granti, e con figli a carico» racconta uno dei promotori “Non tanto e non solo per colmare le lacune emergenti dal sistema nazionale sanitario pubblico quanto per promuovere un modello di medicina di genere, antirazzista, in alcun modo discriminatoria”.
Nel frattempo, la Regione Veneto ha messo in campo un piano straordinario per il 2025, stanziando oltre 6 milioni di euro per contrastare la povertà. Tra le misure previste: sostegni per affitti e mutui, progetti per l’inclusione lavorativa e interventi contro la povertà educativa. Nel 2024, grazie
te, alleviando il peso delle spese quotidiane. Nell’ultimo bilancio l’amministrazione comunale ha dato una risposta anche alle tariffe sugli asili nido, nonostante i tagli del governo. Gli asili nido attualmente prevedono dieci fasce di pagamento basate sull’Isee, con costi che variano da 31 a 484 euro. Le prime cinque fasce, fino a un Isee compreso tra 11.001 e 16.000 euro, non subiranno alcun incremento. Le restanti cinque fasce, invece, vedranno un adeguamento con un aumento di poco più del 2%. Modifiche in arrivo anche per le mense scolastiche: a partire da
effettuate 10 riparazioni di protesi. La città sta affrontando una crescente emergenza legata anche alla povertà sanitaria, fenomeno che colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione. Sempre più persone, tra cui anziani, minori e lavoratori precari, rinunciano a cure mediche essenziali a causa di difficoltà economiche. Secondo i dati di enti locali e associazioni, la mancanza di risorse impedisce l’accesso a farmaci, visite specialistiche e cure dentistiche. Nel quartiere Palestro, un gruppo di giovani medici e volontari ha lanciato un progetto innovativo: un Ambulatorio Popolare Autogestito, dove chiunque possa ricevere assistenza indipendentemente dalla situazione economica. Per finanziare l’iniziativa è stata avviata una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere 5mila euro. “Intendiamo contrastare marginalità ed esclusione dai servizi clinici basilari soprattutto di donne, mi-
a fondi regionali e locali, sono state supportate oltre 6.400 persone con quasi 10mila interventi, suddivisi tra contributi economici, percorsi lavorativi e aiuti abitativi.
Nonostante gli sforzi, però, la strada è ancora lunga. È fondamentale creare una rete tra attori pubblici e privati, perché nessuno da solo può affrontare una sfida di questa portata. Il Comune di Padova, dal canto suo, ha sviluppato piani strategici per promuovere l’inclusione sociale, ma la povertà rimane una questione complessa che richiede interventi strutturali. Il Comune ha destinato 60 milioni di euro al settore Sociale, confermandolo come la voce di spesa più significativa nel bilancio dell’amministrazione. I servizi sociali assistono 450 persone attraverso il servizio di assistenza domiciliare integrata, garantendo pasti e altri aiuti essenziali. Inoltre, 850 famiglie beneficiano di contributi per l’affitto o le bollet-
settembre 2025, i pasti quotidiani subiranno un rincaro compreso tra 45 e 50 centesimi. Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, le tariffe aumenteranno dal 2 al 4%, ma esclusivamente per le fasce Isee più elevate.
La povertà a Padova è un fenomeno multidimensionale, che va oltre la mancanza di risorse economiche. Colpisce le relazioni, la salute e la dignità delle persone, creando un circolo vizioso difficile da spezzare. Ma tra le difficoltà emergono anche segnali di speranza: dalle iniziative di volontariato alle politiche locali, c’è chi lavora ogni giorno per costruire una comunità più equa e solidale. Padova, con le sue organizzazioni e il suo tessuto sociale, rappresenta un esempio di come si possa resistere e reagire. Le sfide sono enormi, ma la capacità di collaborare e innovare potrebbe fare la differenza, trasformando il disagio in opportunità per tutti.
In distribuzione 2.335 social card, il 22,8% dei residenti vive con il reddito annuo inferiore ai 10 mila euro e molte famiglie sono costrette a tagliare le spese essenziali. I servizi sociali assistono 450 persone, 850 sono le famiglie supportate per il pagamento di affitti e bollette
• Progettazione di interni
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Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
Comune e Caritas insieme contro la povertà. Particolare attenzione a nuovi fenomeni e allo scivolamento della classe media
alle pagg. 8 e 9
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
L’istituzione culturale cittadina sarà rilanciata grazie ad un progetto ambizioso capace di restituire a Vicenza un presidio didattico eccellente
a pag. 6
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
A bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Focus povertà. L’Assessorato punta sul fare rete per monitorare e affrontare le emergenze
T
ra coloro che monitorano la situazione sociale cittadina, il Comune gioca un ruolo di primissimo piano e senza dubbio rappresenta una delle porte di accesso ai servizi finalizzati al benessere e alla sicurezza dei cittadini, ed in particolare delle persone e delle famiglie in difficoltà. «Le situazioni di fragilità o di povertà si sono moltiplicate nel corso di questi ultimi anni – spiega l’assessore al sociale Matteo Tosetto – e purtroppo contestualmente non sono aumentate, anzi, al contrario, sono diminuite le risorse dei Comuni per affrontarle. Per questo la risposta assistenziale, che peraltro va continuamente adeguata al continuo mutamento sociale, non potrà mai essere vincente se si agisce da soli. È di fondamentale importanza la rete, che si deve tradurre in un concreto e funzionante sistema territoriale, uniforme, di servizi e interventi. La povertà e l’esclusione sociale – conclude Tosetto -, non riguar-
dano più solo gli emarginati, ma toccano fasce della popolazione che fino a non molto tempo fa non avevano questo tipo di problematiche. Molte persone, singoli, divorziati, famiglie, si sono trovati in difficoltà economica a causa della perdita del lavoro, della difficoltà nel pagare un affitto o nel mantenimento della famiglia».
Un esempio in tal senso è l’Emporio solidale, al quale partecipano, oltre al Comune una serie di altri enti del terzo settore, che è diventato un punto di riferimento per le persone in situazioni di bisogno della città che, oltre a poter scegliere i beni di prima necessità in modo dignitoso, incontrano operatori con i quali definire progetti personalizzati di recupero della propria autonomia.
Sul finire dello scorso anno Tosetto ha battezzato la nascita dello “Sportello Vicenza solidale”, una sorte di numero verde su servizi sociali e socio sanitari. Un
punto di informazione e orientamento per agevolare l’accesso ai servizi, ma anche un canale di dialogo per le realtà associative del territorio.
Da questo punto di vista sono diverse le tipologie: i “Servizi all’abitare” si occupano delle strutture di accoglienza per persone e famiglie in situazione di marginalità, come l’Albergo Cittadino, i co-housing e altre strut-
no predisposti bandi per l’assegnazione di alloggi comunali e per la mobilità fra gli inquilini. Sono inoltre impegnati in progetti di locazione temporanea in risposta all’emergenza abitativa; Il Pronto intervento sociale si rivolge invece a persone in situazioni di grave povertà o povertà
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estrema, in abbandono o grave emarginazione, in assenza di reti familiari; vi sono poi i “Tirocini di inclusione”, ideati a favore di persone svantaggiate in età lavorativa, con forme di orientamento, formazione e inserimento / reinserimento finalizzati all’inclusione sociale e all’autonomia; per le famiglie fragili sono previsti gli interventi economici regionali. (mdv)
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Focus povertà. La Caritas diocesana da sempre in prima fila
«Idati in nostro possesso riflettono quanto segnalato dall’ultimo rapporto di Caritas Italiana sulla povertà in Italia e cioè che la macroregione del Nord del Paese è quella che, nel giro di un anno, ha registrato l’aumento più significativo del numero di famiglie in stato di povertà assoluta, addirittura +97,2%, e noi non siamo purtroppo esenti da questo fenomeno». Don Enrico Pajarin, direttore di Caritas Diocesana Vicentina, disegna il quadro della situazione della provincia di Vicenza con una certa preoccupazione: «Si sbaglierebbe a pensare – sottolinea – che si tratti di un fenomeno che riguarda solamente nuclei di origine extracomunitaria, che certamente frequentano i nostri ambienti, siano essi mense o case di ricovero notturno. Nel 2024 abbiamo infatti riscontrato un significativo aumento degli italiani che hanno chiesto aiuto in Caritas, a causa soprattutto dell’accresciuto costo della vita e al mancato adeguamento dei salari, in quanto non riuscivano più a garantirsi i beni primari, compresi quelli legati all’alimentazione.
Se questo divario è stato percepito in modo diffuso, si è rivelato l’inizio di un problema impor-
tante per le famiglie monoreddito, con più figli, e/o con almeno una persona straniera che appartiene al nucleo familiare».
Sono diversi i “Servizi-segno” che Caritas Diocesana Vicentina dedica alle persone e alle famiglie che si trovano in uno stato di marginalità o di difficoltà socioeconomica.
Tra questi il servizio
S.T.R.A.D.E., che attraverso 13 punti di ascolto si prende cura di chi si trova in difficoltà economica, soprattutto per la mancanza o per la riduzione del reddito da lavoro, approfondendo la situazione di bisogno e accompagnando nel successivo percorso.
Casa San Martino è il ricovero notturno che, a Vicenza, offre accoglienza alle persone senza dimora, per un totale di 50 posti letto, tutti i giorni dell’anno dalle 20.30 alle 7.30.
Da qui parte l’“Unità di strada”, formata da volontari che incontrano le persone senza fissa dimora che vivono all’aperto, al fine di avviare con loro un percorso per accoglierle in struttura e, da lì, avviarle verso l’autonomia.
Casa Santa Lucia, sempre a Vicenza, è invece la struttura diurna, aperta anch’essa tutti i
giorni dell’anno, in cui le persone senza dimora e in situazioni di povertà possono trovare accoglienza, ascolto e alcuni servizi essenziali come la mensa, le docce, la lavanderia e attività di segretariato sociale.
“Donna e famiglia” è il servizio che si occupa di azioni di sostegno a favore di donne sole, mamme con bambini e famiglie che vivono in una situazione di svantaggio socio-economico.
L’Emporio Solidale Caritas offre aiuto tramite la distribuzione di alimenti e vestiario.
Il servizio “Social housing”, grazie a tre strutture a Vicenza, Quinto Vicentino e Pozzoleone, offre ospitalità a persone con reddito minimo e in temporanea difficoltà abitativa. (mdv)
Previsti 8 nuovi alloggi per il co-housing sociale per persone e famiglie fragili
Un ex scuola recuperata, con la creazione di otto alloggi da destinare a co-housing. È questo il progetto del Comune di Vicenza che coinvolgerà l’ex scuola di Debba, finanziato nell’ambito della Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) dell’Area urbana di Vicenza, cofinanziata dal fondo europeo PR Veneto Fesr 20212027. Un progetto, che riceverà 1.195.537,78 euro di contributo (cofinanziamento del Comune di 54.093,66 euro). «Si tratta di un importante intervento che dà una soluzione in un momento di grande difficoltà – hanno spiegato gli assessori al sociale Matteo
Tosetto, alla progettazione europea Sara Baldinato e ai lavori pubblici Cristiano Spiller, durante una conferenza stampa organizzata questa mattina proprio all’ex scuola -. Siamo in un periodo di grave emergenza abitativa e, con queste risorse, riusciamo a sistemare un immobile di nostra proprietà che ha più di 70 anni, dando una soluzione a otto nuclei famigliari della nostra città che sono in difficoltà. Persone che hanno una difficoltà relativa al disagio abitativo che, per motivi diversi, hanno perso la loro abitazione. Nel momento in cui saranno pronti questi alloggi, potranno essere ospitate otto fami-
glie che verranno accompagnate attraverso gli operatori sociali a un loro recupero e ad un ritorno alla normalità». L’intervento all’ex scuola “Fantoni” di Debba (obiettivo 4.3 della SISUS) promuove l’inclusione socioeconomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati, incluse le persone con bisogni speciali, mediante azioni integrate, compresi gli alloggi e i servizi sociali. Si tratta del recupero di un edificio degli anni ‘50 di proprietà del Comune di Vicenza, da adibire a co-housing sociale per persone e famiglie fragili.
Anna Bergantin
Il Direttore elenca i servizi messi a disposizione e racconta di una situazione in continua evoluzione
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
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Dopo il no della Corte Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
A Treviso il Comune apre una comunità alloggio all’ex Macello, alla Casa della Carità di via Venier in centinaia per un letto, una doccia e un pasto caldo
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
Il ministro Nordio: “I cittadini ormai hanno paura di uscire” e annuncia la proposta di usare le ex caserme per i minori
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Vivere ai margini. Stranieri e italiani con cause comuni che portano alla povertà e alla perdita della rete sociale
L ’ultimo si chiamava Marco Magrin. Aveva 53 anni ed è morto il 30 novembre 2024 nella propria auto all’interno di un garage di Monigo, dove viveva. Nella stessa palazzina dell’appartamento da cui era stato sfrattato, a quanto pare per motivi economici. Il sindaco Mario Conte ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di aprire un’indagine per fare chiarezza su quanto è avvenuto. “La circostanza che nella città che amministro, nel 2024, un uomo possa morire di freddo e di stenti nell’indifferenza generale è qualcosa che non posso accettare”, scrive il primo cittadino a nome e per conto del Comune. A dare eco alla notizia e ad alzare i toni del dibattito cittadino è stato senza dubbio il fatto che l’appartamento nel quale l’uomo viveva non fosse di una persona qualunque, ma di un componente del centro sociale Django e dell’associazione Caminantes, che si occupa delle persone senza fissa dimora e di chi si trova in difficoltà abitative. In ogni caso il Comune vuole arrivare alla verità: di chi è la responsabilità di questa morte? Magrin è solo l’ultima vittima della marginalità in città. Nel 2024 a Treviso sono state cinque le persone senza fissa dimora che
hanno perso la vita. Il dato viene evidenziato nell’ultimo rapporto “La strage invisibile”, pubblicato dalla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora, associazione che persegue finalità di solidarietà sociale nell’ambito della grave emarginazione adulta e delle persone senza dimora. Un fenomeno – quello di chi per mille ragioni non ha una casa, un posto in cui vivere, mangiare, lavarsi e che si ritrova conseguentemente ai margini della comunità, risultando appunto invisibile – che l’Istat ancora nel
2021 quantificava in oltre 110 persone, metà delle quali uomini ultra 55enni. Stranieri e italiani, non fa differenza. Perché le cause sono sempre più comuni: la perdita del lavoro, i problemi finanziari derivati anche dalle separazioni, l’esperienza del carcere. E la povertà quasi sempre porta con sé la perdita di una rete sociale.
Per fare fronte a quella che ormai non può più essere definita un’emergenza il Comune dal 13 dicembre ha avviato all’ex macello (vicino al comando della Polizia locale) una
comunità alloggio, che è centro di accoglienza 24 ore su 24 per persone con grave marginalità, con funzioni di sostegno al progetto di vita della persona, con la prospettiva del reinserimento sociale, lavorativo e abitativo. Due i blocchi pensati dall’intervento: il primo, già completato, destinato alla comunità alloggio per i senza fissa dimora e il secondo, i cui lavori sono già stati consegnati, destinato a servizi diurni. L’asilo notturno è affidato alla gestione di Nova Facility e ospita chi prima dormiva all’ex Eca di via Risorgimento: 14 posti letto in stanze singole o doppie con bagno autonomo, a cui si aggiungono spazi di accoglienza, servizio e controllo riservati agli operatori. In questi stessi spazi, fino a quando non sarà ultimato il secondo stralcio della ristrutturazione, è allestita anche la mensa della solidarietà, con 25 posti. Successivamente l’ex capannone industriale accoglierà anche i servizi diurni, spazi polivalenti per l’aggregazione sociale, laboratori per il mantenimento e lo sviluppo delle abilità degli ospiti e servizi essenziali come la cucina, gli spogliatori e la lavanderia. Ovvero una struttura integrata per un sostegno concreto a chi si trova in difficoltà ed è parte della comunità trevigiana.
Sara Salin
Focus povertà. La struttura della Caritas Tarvisiana con i suoi servizi è gestita dai volontari
Non ci sono solo le notti fredde dei mesi invernali. Chi è povero lo è tutto l’anno, costretto a vivere non solamente senza un tetto sotto cui dormire, mangiare, lavarsi, avere la propria privacy, ma dovendo affrontare il più delle volte anche la solitudine e l’emarginazione. A Treviso per chi è in difficoltà la mano più solida è quella tesa dalla Caritas Tarvisina, che ha creato la Casa della Carità, dove ogni giorno operatori e vo-
entrambi i servizi di pulizia sono aperti tre pomeriggi a settimana, per quello che la Caritas considera il primo vero gesto concreto da offrire a tutela della dignità delle persone, oltre che della loro intimità. Nel 2014 è stata aperta l’accoglienza notturna, per dare una risposta gratuita a chi non ha un posto dove dormire ma allo stesso tempo con l’obiettivo di superare l’idea del classico dormitorio e, come spiega la Caritas Tarvisina,
tre attendono la formalizzazione della richiesta di protezione internazionale, grazie alla quale è poi possibile entrare in una struttura di accoglienza e cercare un lavoro. Per quanto riguarda l’accoglienza notturna e il servizio di lavanderia il trend è abbastanza costante: nel 2023 sono state accolte persone per un totale di 6.408 notti (227 notti nelle camere femminili e 6.181 in quelle maschili) e sono stati effettuati in totale 605
lontari accolgono chi è senza fissa dimora o si trova in una situazione di grave marginalità. La struttura di via Venier è la sede del centro di ascolto della diocesi, del servizio di accoglienza notturna, del servizio doccia e lavanderia, oltre che della mensa serale. È qui che centinaia di uomini e donne arrivano a chiedere aiuto. Un riparo per la notte, un pasto caldo, una parola, un sorriso. Sono persone con storie personali e bisogni molto diversi. Dai senza fissa dimora ai migranti, richiedenti asilo o già con un permesso di soggiorno, quindi esclusi dai grandi centri di accoglienza e quindi chiamati a inserirsi autonomamente nel tessuto economico e sociale del territorio. Il che non è una cosa semplice. La struttura – che fino al 2007 era un orfanatrofio gestito dai padri somaschi – è considerata fino dall’inizio della sua storia “l’anima della carità” a Treviso. I locali sono stati riqualificati a partire dal 2012, ma nel frattempo erano già stati avviati sia il centro di ascolto che il servizio docce, seguito nel 2015 da quello di lavanderia:
“promuovendo la dimensione di casa che protegge e ascolta”. I posti letto sono su camere singole, dove gli ospiti prendono posto dopo la cena e al mattino vengono accolti dalla colazione preparata dai volontari. Nel 2016 è stata inaugurata la mensa serale, aperta tutto l’anno e organizzata su turni di volontariato.
L’ultimo bilancio sociale della Casa della Carità – che si intitola “Mosaico di vita” – racconta che nel 2023 tutti gli accessi ai singoli servizi sono aumentati. A partire dalle docce: 4.168 in un anno. Già nel 2022 erano tornate a pieno regime (oltre 2.700) dopo il periodo pandemico, ma nell’arco di un anno hanno avuto una crescita esponenziale nella richiesta. Anche per la mensa serale i numeri evidenziano un incremento considerevole della domanda, passando da circa 15mila cene alle 18.662 del 2023. Dati in crescita che la Caritas Tarvisina riconduce alla presenza di una quota di richiedenti asilo in transito – perlopiù pakistani e indiani – che accedono ai servizi offerti dai volontari men-
lavaggi.
“Sta fortemente cambiando la tipologia di ospiti che accogliamo nella Casa della Carità. Se una volta – spiega la Caritas nel proprio bilancio – si presentavano per la maggior parte persone in situazioni di forte disagio sociale, lavorativo e abitativo, che avevano in quel momento bisogno di un luogo sicuro dove poter sostare per comprendere e migliorare la loro condizione con il nostro supporto, oggi la maggior parte degli accolti sono persone che rischiano di perdere fiducia nel futuro e che passano da un luogo a un altro per poter continuare a sopravvivere”. Segnali questi che sono più evidenti fra gli uomini. Mentre le donne che chiedono accoglienza lo fanno per ragioni prevalentemente di urgenza e in attesa di riprogrammare il proprio futuro, gli uomini che bussano alla Casa della Carità o erano già stati precedentemente accolti oppure sono persone che lavorano ma faticano a trovare una sistemazione stabile e duratura.
Sara Salin
Sede del centro di ascolto della diocesi, è considerata l’anima della carità della città: nel bilancio presentato nel 2024 i numeri raccontano che gli accessi a tutti i servizi sono aumentati
Dopo il 2022 c’è stata una crescita esponenziale delle richieste soprattutto per quanto riguarda l’igiene personale e la mensa
Chiedono aiuto soprattutto gli uomini, persone che lavorano ma faticano a trovare una sistemazione stabile e duratura
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per e vittime di violenza: E’ un atto di civiltà”
Dopo il no della Corte Costituzionale al referendum Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna per la gestione di impianti e reti
SCon “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
tavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto
Il focus: a Vigonza sempre più stranieri chiedono aiuto al centro ascolto della Caritas. Il sindaco di Ponte San Nicolò: “Va posta attenzione sul disagio giovanile”
Servizi alle pagg. 8 e 9
Il sindaco esprime soddisfazione per il nuovo ingresso, sicuro che Luisetto contribuirà significativamente alla crescita della comunità
Servizio a pag. 6
Servizio a pag. 22 segue a pag. 5 pag. 24 pag. 23 pag. 29
Il vice segretario federale: “Sull’autonomia avanti tutta” IL SEGRETARIO
www.ediliziaravazzolo.it
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto,
Servizio a pag. 5
Attenzione particolare per i sindaci va posta sul disagio giovanile. Si deve evitare che sorgano quartieri-ghetto
L
’emergenza sociale e il fenomeno della povertà nel corso degli anni si sono trasformati nell’area del padovano e in particolare nella zona dell’hinterland di Padova, di cui fanno parte ad esempio i Comuni della zona di Padova est. Ne abbiamo parlato con i sindaci di Ponte San Nicolò e Noventa Padovana, Gabriele De Boni e Marcello Bano. “Il problema della povertà - spiega il sindaco di Ponte san Nicolò Gabriele De Boni - è un fenomeno a cui costantemente l’ente locale cerca di dare delle risposte. Magari non abbiamo delle so-
luzioni in tasca, ma purtroppo ci scontriamo tutti i giorni con quelle che sono le emergenze, in particolare quella abitativa e del pagamento difficoltoso delle urtenze. Ovviamente per affrontare questi problemi ci sono anche enti sovracomunali che ci spportano e ci aiutano. Difficilmente infatti riusciamo a fare degli investimenti nella realizzazione di strutture. Per questo dobbiamo saper raccogliere quelle che possono essere le opportunità date dai finanziamenti”. “C’è da dire anche che un tema a cui facciamo costantemente attenzione - continua De Bono - e che stiamo cercando di affrontare in qualche modo attraverso delle progettualità dedicate, è quello della povertà educativa e del disagio sociale che tocca in particolare la popolazione più giovane”. Il sindaco non dimentica gli
episodi di cronaca degli ultimi mesi con atti vandalici. “Si presentano - sottolinea - delle situazioni sporadiche fortunatamente, ma che evidenziano una necessità di lavorare sul problema. Per questo stiamo attivando dei dei progetti ad hoc”. Le speranze per agire con più efficacia nel futuro per De Boni ci sono. “C’è altresì c’è da dire - conclude - che molto ci aspettiamo dalla la riforma degli degli ambiti territoriali sociali con un accorpamento di quelle che sono le progettualità che nel nostro caso vengono fatte insieme a Padova e ad altri Comuni della cintura urbana. Si tratta di una pagina ancora tutta da costruire. Confidiamo sia una bella opportunità per realizzare progetti che da soli non riusciremo portare avanti”. Sulla questione del disagio sociale e della povertà interviene poi anche il
sindaco di Noventa Padovana Marcello Bano. “Per affrontare i problemi legati alla povertàdice - non abbiamo certamente la bacchetta magica, ma quello che stiamo cercando di fare è dare un sostegno attraverso i servizi sociali alle persone più in difficoltà. Quello che non vogliamo è, anche se potrà sembrare un discorso egoistico, fare
Sono molti gli strumenti anche a livello sovra comunale a cui i cittadini possono chiedere risorse se in difficoltà. C’è il reddito di Inclusione Attiva (Ria). Il Ria si divide in due tipologie: Ria di sostegno, con percorsi di inserimento in associazioni o enti, e un contributo economico fino a 400 euro al mese per 6 mesi, rinnovabile, e Ria di inserimento, che prevede formazione e tirocini per favorire l’occupazione, con un contributo mensile per un massimo di 12 mesi. Ma non solo. C’è poi sostegno all’abitare (Soa): aiuta le famiglie in condizioni di fragilità a sostenere i costi abitativi. È rivolto anche a chi ha subito un peggioramento economico a causa del Covid-19, come lavoratori stagionali, autonomi e categorie prive di ammortizzatori sociali. Con la misura del Contrasto alla Povertà Educativa i Comuni inoltre possono attivare misure a favore della genitorialità e del diritto all’educazione, finanziando at-
tività come doposcuola, centri estivi, laboratori culturali, spese scolastiche, iniziative di sostegno didattico, anche digitale. C’è poi anche il Fondo Nuove Vulnerabilità. Offre un supporto economico fino a 2.400 euro per 6 mesi alle famiglie in difficoltà, integrando altri fondi emergenziali disponibili nei Comuni. Per il contrasto alla povertà sanitaria sono state pensate iniziative per garantire il benessere psico-fisico delle persone in condizioni di vulnerabilità, specialmente i “nuovi vulnerabili” emersi dalla crisi pandemica. L’assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024 sostiene economicamente famiglie con disabili, minori o in condizioni di svantaggio. La Social Card invece è un aiuto mensile per anziani e famiglie con bambini sotto i tre anni. Infine ma non ultimo il Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile per il diritto all’educazione dei minori vulnerabili. (a.a.)
un’edilizia a basso costo. Perché purtroppo dove è stata fatta sul territorio di Noventa Padovana, ha generato problemi. Quello che a noi interessa è continuare a dare sostegno ai cittadini in difficoltà residenti a Noventa e quindi non possiamo prenderci in carico altre persone che hanno bisogno”. Alessandro Abbadir
Focus povertà/2. La Caritas di Vigonza e Noventa fa il punto dell’attività svolta nel 2024
Una delle realtà associative più impegnate sul territorio dell’area di Padova Est in aiuto alle situazioni di fragilità e povertà è quella della Caritas di Vigonza. Responsabile della Caritas di Vigonza è Giovanni Favaro. La Catitas di Vigonza è un punto di riferimento sia per tutto il territorio comunale voigotino che per Noventa Padovana e Noventana. A chiedere aiuto al “Centro Ascolto delle povertà e delle risorse” della Caritas sono stati in questo ultimo anno in maggioranza cittadini di origine straniera. Nella percentuale cioè del 65% delle richieste complessive. “Il Centro di Ascolto - chiarisce Favaro - è quello strumento della nostra comunità cristiana che ci permette di conoscere ed entrare in relazione con le persone che vivono diverse condizioni di fragilità. È affidato ad un gruppo di persone che camminano accanto a chi ha bisogno condividendo con loro una parte del percorso di vita. Inoltre, aiuta la comunità a rendersi conto dei bisogni delle persone che abitano il territorio”. E i numeri dell’impegno dei volontari è davvero importante. Gli ascolti realizzati sono stati 130, 33 le famiglie che sono state incontrate e sono stati erogati aiuti complessivi per 19.516 euro. Favaro va poi nel dettaglio degli aiuti. “Nel corso dell’anno
siamo intervenuti in situazioni impegnative ed abbiamo portato a termine più interventi. L’85%, è stata assorbita dal pagamento di utenze, mentre il 10% è stato impegnato per aiuti scolastici. Alcuni nuclei familiari assistiti sono mono familiari. Abbiamo attinto alle disponibilità finanziarie che originano da contributi diocesi Padova, dalle raccolte nelle parrocchie nella terza domenica di avvento e dalle tante generose offerte di privati benefattori; e ad oggi le disponibilità si sono notevolmente ridotte”. Alla fine dell’anno alle parrocchie del vicariato è stata fornita una sintesi dell’attività svolta e nel corso del 2024 “con l’auspicio che la sensibilità verso le povertà possa concretizzarsi sempre più in aiuti concreti”. Favaro precisa
che a differenza di altre realtà la il centro Ascolto della Caritas di Vigonza e Noventa non si occupa di di distribuire aiuti alimentari, ma soprattutto nell’aiuto al pagamento delle utenze e inserire in percorsi virtuosi chi chiede aiuto. “Abbiamo ottenuto va detto - conclude Favaro - alcuni risultati di cui siamo particolarmente contenti e che vanno nella direzione di un aiuto che serve ad emanciparsi dalle situazioni di difficoltà. Tra i più importanti traguardi raggiunti con due progetti ad hoc infatti nel 2024, c’è stato in un caso il conseguimento della patente di guida di una ragazza egiziana e in un altro caso il conseguimento di un titolo Oss di una madre di famiglia con 5 figli”.
Alessandro Abbadir
“Per aiutare le persone in difficoltà, serve osservare recepire i messaggi e le richieste di aiuto che arrivano dal territorio. Serve diventare sempre più sentinelle sociali del luogo in cui si abita e risiede e cioè accorgersi di più che chi ha bisogno si trova accanto a noi”. A fare questo appello è Oreste Scremin responsabile del centro ascolto della Caritas di Ponte San Nicolò. “Il nostro compito principale come Centro Ascolto - racconta - è quello di metterci a disposizione di chiede aiuto e cercare di indirizzarlo verso una soluzione che lo porti a far ripartire la sua vita, trovando magari un lavoro, aiutarlo ricostruire rapporti sociali e personali indeboliti
o cercando di fornirgli formazione per una maggiore integrazione come corsi di lingua italiana per chi è straniero. L’obbiettivo è insomma aiutare chi è nel bisogno ma allo stesso tempo dargli degli strumenti per far sì che l’assistenza sia solo temporanea e non si trasformi in assistenzialismo”. Ecco perciò che le richieste maggiori anche nell’area di Ponte San Nicolò sono collegate alla necessità di trovare abitazione, pagare le utenze e trovare un lavoro stabile e non precario. “Facciamo anche consegne di pacchi alimentaridice Scremin - ma questo sempre più in maniera sporadica e su segnalazione”. A fornire una risposta nel territorio poco distante
ci sono punti ad hoc come l’emporio alimentare a Voltabarozzo. “Serve più attenzione - conclude - sul territorio alle persone che ci vivono accanto. Persone che per dignità a volte non chiedono ma hanno comunque bisogno di aiuto. L’appello è insomma quello di diventare sentinelle del territorio e segnalare a Caritas e al centro ascolto situazioni in cui bisogna intervenire per evitare che tutto degeneri ancora di più”. (a.a)
Gli ascolti realizzati sono stati 130, 33 le famiglie che sono state incontrate e sono stati erogati aiuti complessivi per 19.516 euro. Il responsabile Giovanni Favaro va nel dettaglio degli aiuti
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
SDopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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tavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
Il nostro approfondimento: a pesare sulle famiglie più fragili sono le conseguenze del caro vita e gli impegni per figli
Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
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a pagg. 8 e 9
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
Luca Zaia
Servizio a pag. 19 segue a pag. 5
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Governatore Regione Veneto
A bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto,
Servizio a pag. 5
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
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“Non sarà un anno facile”, esordisce, ma nonostante le difficoltà, la sua priorità è chiara: “Il sociale sarà al centro di ogni nostra decisione”
a pag. 12
Focus povertà/1. Sara Ranzato, assessore alle politiche sociali di Cadoneghe, fa il punto
Sul fronte sociale il Comune attivo nel “rispondere il più possibile ai bisogni individuali, ma anche migliorare i luoghi di comunità , luoghi che possano essere accoglienti per i cittadini perché creano sane relazioni”
I l rischio di povertà e di divario sociale cresce non solo nei grandi centri urbani ma anche nelle cittadine della cintura urbana. Negli ultimi anni le difficoltà economiche si fanno sentire con più urgenza e spesso le famiglie più fragili hanno bisogno di un sostegno. Ne parliamo con Sara Ranzato, assessore alle politiche sociali di Cadoneghe.
Assessore, com’è la situazione nel vostro territorio?
Anche nel nostro territorio le famiglie in difficoltà ci sono, aumenta soprattutto il numero di persone che fino a qualche anno fa, pur con fatica e sacrifici, non avevano fatto ricorso a misure di sostegno economico del Comune. Questo non avviene, inoltre, per fronteggiare situazioni impreviste o eccezionali, ma per far fronte a
spese come le bollette, l’affitto o la mensa scolastica. Se dovessi indicare un tema tra tutti, non avrei dubbi, anche in considerazione dell’aumento dei tassi di interesse dei mutui: la casa.
Quali sono le fasce della vostra popolazione che più ne risentono?
Nei nostri uffici incontriamo persone diverse: ci sono anziani soli che magari sforano di pochissimo le soglie previste per beneficiare di contributi per le spese di assistenza domiciliare o per l’acquisto di materiali necessari, giovani famiglie con contratti di lavoro precari, magari di poche ore alla settimana, e anche persone che non hanno ancora maturato la pensione e che non riescono più a trovare una occupazione e non sanno come fare a mantenere figli
che ancora studiano. Sempre più le famiglie di media età, con coppie di 50enni devono fare i conti con figli che frequentano la scuola, al contempo anziani genitori con patologie gravi che richiedono accudimento e la necessità di continuare a lavorare, ecco queste fasce sono i cosiddetti “schiacciati”, li chiamo così perché in mezzo tra l’impegno di crescita dei figli e la necessità di seguire i genitori. Avete messo in campo particolari azioni o iniziative?
Nel nostro Comune l’area degli interventi sociali ha sempre avuto un ruolo di primaria importanza: un investimento per mantenere unita una collettività e promuovere legami solidali. Il Comune offre servizi per aiutare gli anziani a rimanere a casa propria anche quando sono diventati più fragili con i pasti a domicilio, l’assistenza domiciliare, il trasporto assistito; per consentire ai genitori di conciliare il lavoro con le responsabilità familiari (l’asilo nido, i prescuola e i doposcuola, la ludoteca), e servizi integrativi per aiutare le
sindaco Tonazzo: “Fondamentale il lavoro di squadra”
A Limena, spiega il sindaco Stefano Tonazzo, negli ultimi anni non c’è stato un incremento delle famiglie che presentano difficolta di carattere economico o sociale. Passato il periodo più critico del Covid sono rientrate anche emergenze legate al particolare periodo vissuto con la pandemia. “Ovviamente in quegli anni i disagi sono stati numerosi - spiega il sindaco - ma alla fine della fase pandemica, posso affermare che non ci sono state aziende del territorio che hanno chiuso e soprattutto non c’è stato un incremento di famiglie in difficoltà socioeconomica. Questo è dovuto innanzi tutto dalle politiche messe in atto dal comune a sostegno dei lavoratori che hanno perso il la-
persone a ripartire o sviluppare competenze nuove. Diciamo che la logica è stata quella di arrivare il più possibile ai bisogni individuali, ma anche di migliorare i luoghi di comunità , luoghi che possano essere accoglienti per i cittadini perché creano sane relazioni, ecco che straordinaria è stata la riqualificazione sociale dello Spinelli, l’aumento degli orari apertura della Biblioteca per studenti, persone che la frequentano e la qualità e la cura del servizio offerto presso il centro famiglie di Villa Ghedini.
voro e che sono stati immediatamente ricollocati dopo la fine dell’emergenza pandemica. Tra la fine del 2019 e tutto il 2021 hanno incontrato difficoltà per lo più le famiglie monoreddito extracomunitarie prive di rete sociale, vale a dire la vicinanza di parenti o amici sul territorio. Abbiamo fornito aiuti economici e consegnano centinaia di pacchi alimentari durante il periodo più rigido del “lockdown” seguendo anche gli anziani con problemi di mobilità e le famiglie particolarmente disagiate”. Preziosa la rete di solidarietà presente a Limena e coordinata dall’amministrazione comunale: Caritas, Pro Loco, Azione Cattolica e Scout. (n.s.)
Servirebbero delle risorse specifiche?
Credo che le difficoltà si stiano acuendo come risultato di un sistema sociale che sta diventando sempre più selettivo, quindi non bastano le singole iniziative, anche se è importante cercare di dare risposta alle richieste di aiuto. Noi cerchiamo di lavorare con continuità ampliando il numero di cittadini che possono accedere ai servizi.
Quale il ruolo delle associazioni locali?
A Cadoneghe la sensibilità sociale è sempre stata alta e tutte le associazioni sono sempre state attive in questo senso: abbiamo una collaborazione molto positiva con la Caritas per interventi economici, la spesa solidale (in passato anche gli ortolani degli orti sociali comunali contribuivano con la verdura fresca), l’Auser si occupa del trasporto assistito, presso il nostro Centro Spinelli ci sono spazi dedicati per aiutare le famiglie che assistono anziani con
AVigodarzere chi ha bisogno di aiuto può contare su una collaudata rete solidale. Con il coordinamento del Comune, che si occupa dei principali interventi sul fronte sociale per le persone e le famiglie che stanno attraversando un periodo difficile, sono numerose le associazioni che forniscono sostegno e aiuto.
esposti al rischio povertà sono gli stranieri che faticano a trovare un lavoro stabile o un alloggio dignitoso, ma anche i cittadini italiani
cambiare la sua situazione a partire appunto dal lavoro”.
Il paese può contare su una azione capillare dei servizi sociali e sulla presenza del volontariato.
“Abbiamo i servizi sociali sempre presenti e attivi - aggiunge Zorzan - e poi possiamo contare una una buona rete di solidarietà. Io sono nato a Vigodarzere e conosco un po’ tutti, i cittadini si rivolgono di-
Il sindaco Adolfo Zordan: “Mettiamo a disposizione aiuti e servizi ma senza cadere nell’assistenzialismo. Piuttosto aiutiamo a trovare un lavoro o a far sì che chi è in difficoltà possa risollevarsi”.
re un paese povero - spiega il sindaco Adolfo Zordan - se guardiano al reddito medio e al prodotto interno lordo, ciò non toglie che vi siano delle situazioni di difficoltà e fragilità da affrontare. Il numero di famiglie che si trova in stato di necessità è cresciuto negli ultimi anni e noi cerchiamo di dare delle risposte efficaci, che aiutino le persone a superare questa situazione. Siamo a disposizione per qualsiasi evenienza e cerchiamo di dare tutte le risposte necessarie”.
Come nel resto della provincia anche a Vigodarzere i soggetti più
qui non mancano le criticità. Siamo pronti ad aiutare tutti, senza però cadere nell’assistenzialismo. Diamo una mano a chi si trova in difficoltà ma aiutiamo a trovare un lavoro perché questo permetterebbe di superare certe fragilità economiche. Con l’assistenzialismo si corre il rischio che chi si abitua a ricevere un aiuto economico alla fine non faccia nulla per
rettamente a me, vengono nel mio ufficio e cerchiamo di parlarne per trovare una soluzione. Sono sempre disponibile per capire le problematiche e per indirizzare le
ciazione che può fare qualcosa di concreto. Oltre al nostro settore sociale che svolge un lavoro importantissimo possiamo contare anche su un elevato numero di volontari che svolgono diversi servizi a favore delle persone più fragili. Penso alla Caritas e all’Anteas, ma ce ne sono anche altri. Li ringrazio tutti per il loro lavoro prezioso e indispensabile”. (n.s.)
Accanto alla fragilità economica c’è anche quella sociale, a cui si aggiunge la difficoltà che molti incontrano nel chiedere un aiuto. Succede anche a Curtarolo, spiega il sindaco Martina Rocchio. “Con l’ufficio sociale e il nostro assessorato seguiamo i casi di cui siamo a conoscenza ma c’è anche chi fatica a parlare delle proprie difficoltà e a chiedere un aiuto. In questo è fondamentale la conoscenza del territorio, così da arrivare anche chi per una questione di dignità e di pudore non si fa avanti”.
In primo piano per l’amministrazione comunale ci sono le fa-
miglie che vanno supportate su più fronti, non solo dal punto di vista economico. “Diamo un aiuto per la frequenza del nido - aggiunge il sindaco - o della materna attraverso un contributo che può arrivare a 850 euro. Eroghiamo dei bonus alle scuole dell’infanzia e all’istituto comprensivo sempre nell’ottica di non gravare sulle famiglie più fragili. Sono convinta che partendo dalla famiglia si può fare molto, perché possiamo intervenire su alcune criticità anche per evitare problemi successivi”.
L’altra faccia del disagio riguarda gli anziani, che si trovano ad
affrontare, talvolta in solitudine delle difficoltà importanti e che per questo hanno bisogno di un particolare sostegno. “In questo possiamo contare sulla collaborazione preziosa dell’Auserspiega Rocchio - che si spende con generosità e competenza. Con l’aiuto dei volontari cerchiamo di dare delle risposte agli anziani soli o alle prese con dei problemi economici e di salute. L’Auser ci viene in aiuto anche con il trasporto sociale per le persone che non possono contare sul supporto di una rete familiare e hanno difficoltà a spostarsi”.
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Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
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Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
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Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
Confermati i contributi sociali, vengono raggiunte con la spesa solidale oltre un migliaio di famiglie, in campo le associazioni Pas, Caritas e Croce Rossa
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
Rincari mensa e trasporto? Il comune copre gran parte dei costi con un investimento importante
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
a pag. 6 Servizio a pag. 19 segue a pag. 5
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
A bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
a pag. 5
Albignasego. L’assessore al sociale Anna Franco
Alle porte del capoluogo Albignasego fa i conti con le situazioni di povertà e di disagio economico che colpiscono soprattutto le famiglie che presentano anche altre fragilità di carattere sociale. Quelle aiutate direttamente dalle istituzioni sono più di un centinaio, alle quali si aggiungono le persone bisognose raggiunte dal volontariato sociale, molto attivo in città, con la consegna della spesa e altre forme di aiuto. La borsa della spesa, ad esempio, viene consegnata ogni due settimane a 883 persone, mentre sono 116 le famiglie seguite stabilmente dal Comune con uno stanziamento di 90 mila euro di contributi assistenziali. Poi ci sono le raccolte straordinarie natalizie che mobilitano decine di volontari e tante altre iniziative nel corso dell’anno. “Si è creata una rete di solidarietà che funziona - spiega Anna Franco, assessore al sociale di Albignasego - abbiamo sensibilità diverse e cerchiamo di confrontarci sulle azioni da mettere in campo. Le famiglie più povere sono quelle con genitori separati e figli minori, dove interviene separazione aumenta il rischio povertà. Poi ci sono le famiglie di origine straniera che non hanno una rete di supporto e alla minima sofferenza economica non ce la fanno a far fronte a periodi di difficoltà. Quanto alle risorse, vedremo quale sarà l’avanzo di amministrazione perché vogliamo confermare tutti i sostegni sociali”. Una delle occasioni in cui la solidarietà si fa sentire in tutto il suo potenziale la spesa sospesa che ogni Natale realizza numeri importanti. “L’anno scorso - continua l’assessore Franco - sono state raccolte oltre 7 tonnellate di genere alimentari. Il Gruppo di Protezione Civile ha messo a disposizione 325 ore di volontariato per un totale di 15 turni di ritiro, gestione in sede del materiale
e consegna alle associazioni. I turni di presenza nei supermercati sono stati 135 per un totale di 540 ore di volontariato. Ben 105 turni sono stati coperti dai volontari delle Associazioni destinatarie della raccolta: PAS, Caritas Vicariale, Caritas Sant’Agostino, Caritas Sal Lorenzo (Gruppo Alba), Croce Rossa Italiana - Comitato di Maserà di Padova, Gruppo San Vincenzo della Parrocchia di San Tommaso. Altri turni sono stati coperti dagli Alpini, dai volontari dell’Auser e dai volontari e consiglieri comunali. Inoltre, con il bonus messo a disposizione da Acquevenete nel 2024 abbiamo destinato sconti in bolletta per un totale di 27.323 euro a 166 utenti, prevalentemente over 65 e nuclei unipersonali. L’associazione anziani Volpi Argentate, sul territorio da quasi trent’anni, fa una donazione annuale ai servizi sociali a sostegno del servizio pasti a domicilio per persone anziane, l’anno scorso hanno consegnato mille euro. Un aspetto a cui teniamo è la frequenza dei centri estivi dei bambini con disabilità grazie ad una integrazione del Comune che permette di ampliare l’orario. Si realizza così un’inclusione fattiva a favore di famiglie che già devono affrontare spese importanti”.(n.s.)
Focus povertà. Raggiunte oltre 160 persone
Ogni mattina Claudio Agostini sale a bordo del suo “storico” furgone, dopo aver ritirato i generi alimentari all’Ipercity, fa il giro delle famiglie bisognose di Sant’Agostino, Albignasego e dintorni. Lo fa da 22 anni, da quando allora imprenditore, decise di donare metà del suo tempo lavorativo a chi si trova in difficoltà. “Nel 2002 decisi di aiutare chi era in difficoltà economica non con denaro ma con un lavoro seriamente impegnato - racconta Agostini - vale a dire il recupero di prodotti freschi dall’Ipercity, grazie ad un accordo con Aspiag - Despar, e la consegna direttamente alle famiglie, più discreta e nell’assoluto anonimato. In questo modo chi ne ha bisogno non deve raggiungere un centro di distribuzione e può tutelare la sua dignità. E’ anche l’occasione per scambiare due parole insieme e capire i bisogni di queste persone”. Dal 2017 Agostini ha fondato l’associazione PAS “Pane amore solidarietà” Onlus che continua quest’opera di aiuto a favore di una quarantina di famiglie, in maggioranza italiane, oltre 160 persone almeno, ma anche di enti e organizzazioni benefiche padovane. Insieme ad Agostini collaborano la moglie Giuliana e altri volontari.
“Siamo un’associazione di aiuto, non di mantenimento, - aggiunge - aiutiamo anche a lungo ma solo con l’obiettivo di superare momenti della vita di una famiglia in difficoltà. Dato che la nostra area di azione era il quartiere S. Agostino, dove abitiamo da quaranta anni, decisi di usare la stima e la fiducia da me meritata negli anni per riuscire ad avere, nell’assoluto anonimato, la richiesta di aiuto ricevuta o intuita per motivi validi e reali, come la perdita di lavoro, insufficiente pensione, morte del congiunto che lavorando procurava il sostentamento e altri casi. Ba-
sandoci su questi principi, validi per italiani e stranieri, ed essendo aumentato il contatto verbale con i responsabili delle organizzazioni limitrofe d’aiuto sui nominativi, abbiamo continuato ad avere altre richieste d’aiuto grazie al nostro comportamento riservato e al “passaparola” di chi aiutavamo e la loro garanzia di certo bisogno e necessità di aiuto della famiglia segnalata.
Non ho una cella frigorifera, quindi tutto quello che recupero al mattino dall’ipermercato lo consegno nel giro di poche ore alle famiglie. Mi muovo con il mio furgone Ford Transit, ormai che ormai ha superato i 197 mila chilometri. A chi vuole darci una mano indichiamo quali prodotti acquistare, poi c’è qualche famiglia generosa che ci porta pannolini, olio, e altri prodotti. Alcune persone ogni tanto mi portano del vestiario usato che mia moglie passa e divide per taglia e destina alle diverse famiglie. Anche la parrocchia di San’Agostino due volte l’anno raccoglie generi alimentari. Negli anni della pandemia non ci siamo mai fermati e abbiamo adottato tutte le precauzioni del caso. La nostra missione è donare alle persone che raggiungiamo il ritorno alla normalità, serenità e speranza”(n.s.)
Una rete solidale che coinvolge pubblico e privato per mettere in campo azioni rivolte a chi si trova in difficoltà. A Casalserugo sono numerose le iniziative sociali, gli aiuti e gli interventi per sostenere le persone e le famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. “Fortunatamente, non rileviamo casi di povertà assoluta, - spiega il sindaco Matteo Cecchinato - se non in situazioni specifiche legate a problemi sanitari o disagio sociale. Questi casi vengono gestiti attraverso le strutture sanitarie preposte, che collaborano attivamente con l’amministrazione comunale per garantire un supporto adeguato.
Tuttavia altre forme di difficoltà economica e sociale, in particolare ci sono alcuni nuclei familiari che, pur non vivendo in povertà assoluta, si trovano in una situazione di precarietà. Un imprevisto, come una spesa imprevista o una riduzione del reddito, può metterli in difficoltà.
Queste famiglie sono spesso monoreddito o con genitori a basso reddito, con bambini piccoli al nido. Un numero crescente di famiglie deve
affrontare le conseguenze economiche delle separazioni. Un problema sempre più evidente è la solitudine degli anziani”.
Di fronte a questa situazione il Comune in collaborazione con le associazioni ha messo in campo diverse iniziative che spaziano dal supporto economico alle famiglie, con bandi e contributi per il pagamento delle bollette, degli affitti, delle rette per il nido e le attività estive, all’assistenza alle persone fragili e agli anziani.
L’Auser collabora sia nelle attività di aggregazione organizzate al centro anziani Hangar Nove sia nel trasporto sociale.
Mobilitata costantemente anche la Caritas di Casalserugo e Ronchi, in collaborazione con il Comune, per la distribuzione delle spese solidali e con lo stanziamento di contributi economici per aiutare le famiglie a far fronte a spese urgenti come affitti e bollette, integrando così i bandi comunali già esistenti.
Sul fronte delle problematiche familiari è attiva la collaborazione con il Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare di Piove di Sacco per pro-
muovere l’affido familiare e sostenere le famiglie in difficoltà, offrendo servizi di consulenza, formazione e supporto psicologico sia alle famiglie affidatarie che a quelle in crisi, con l’obiettivo di garantire un ambiente sereno e accogliente per i minori.
“Molti cittadini, pur trovandosi in difficoltà, - aggiunge Cecchinato - preferiscono non chiedere aiuto per vergogna o timore nel rivolgersi alle istituzioni. Per questo motivo, la collaborazione tra enti pubblici, associazioni come la Caritas e i cittadini stessi è cruciale per raggiungere tutti coloro che hanno bisogno di supporto, creando una rete di sostegno discreta e rispettosa della dignità di ogni individuo”. “Abbiamo sempre dedicato la massima attenzione alle tematiche e alle dinamiche sociali - conclude il vice sindaco Federico Nicolè - in particolar modo a quelle che riguardano i soggetti più fragili. crediamo infatti che un vero sviluppo della comunità non possa prescindere dal coinvolgimento e dal benessere delle fasce di popolazione bisognose di tutela”.
Nicola Stievano
E’ costante l’impegno dei volontari della Croce Rossa Italiana Comitato di Maserà, sul territorio a sud di Padova per la lotta contro la povertà e la grave emarginazione.
“L’obiettivo principale del Comitato - spiegano i responsabili - è integrare attivamente le persone che vivono situazioni di vulnerabilità nella società, ponendo attenzione ai loro primari bisogni quali cibo, vestiario, casa, istruzione.Supportiamo le persone attraverso colloqui individuali, identifichiamo i bisogni e creiam azioni mirate all’orientamento della persona stessa all’inclusione sociale e lavorativa, anche attraverso la fitta rete che abbiamo su tutto il territorio con associazioni, enti e realtà esistenti per far fronte alle vulnerabilità che emergono”.
Ad Albignasego è attivo il Polo sociale dove avviene la consegna di viveri e generi di prima necessità alle famiglie in difficoltà e persone in grave stato di emarginazione. Da subito è diventato punto di riferimento grazie ai molteplici servizi offerti.
A Maserà lo Sportello sociale In-
za, informazione, luogo di ascolto, contatto, consulenza, orientamento e facilitazione dell’accesso ai servizi territoriale alla persona, alla famiglia e alla comunità. Le attività sono rivolte a tutte le famiglie del territorio di Maserà di Padova, Albignasego e Casalserugo. All’interno dello Sportello è disponibile una postazione infor-
Il disagio economico e sociale viene affrontato con numerose iniziative. Sindaco Cecchinato e vice Nicolè: “Ci sono situazioni di difficoltà che richiedono particolari attenzioni e tutele”
• Progettazione di interni
• Fornitura superfici gres, legno, resine e resilienti
• Consulenze globali
• Arredi e complementi
• Ristrutturazioni complete
• 1.000 mq di spazio espositivo
matica attraverso la quale fornire un aiuto per l’accesso ai principali servizi on line della pubblica amministrazione, dall’attivazione dello Spid alla prenotazione delle visite mediche, dalla gestione della posta elettronica certificata ai versamenti con Pago Pa. Tutte innovazioni che per una fascia della popolazione oggi rappresentano uno scoglio da superare.
A Rovigo unità d’eccellenza per la cura del cancro alla prostat
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
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La povertà non è solo una statistica, ma una realtà vissuta da molti. Numerose associazioni offrono soluzioni concrete alle persone in difficoltà
Servizi alle pagg. 8 e 9
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
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In un’intervista esclusiva, il primo cittadino Andrea Grassetto racconta come il Comune sta affrontando le sfide quotidiane e i progetti in cantiere
a pag. 17
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
Servizio a pag. 19 segue a pag. 5
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
Abbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Servizio a pag. 5
Focus povertà/1. Fornisce accoglienza temporanea, supporto abitativo e percorsi di reinserimento sociale
N el cuore di Adria, l’organizzazione di volontariato Effatà offre una risposta concreta alla povertà e all’emarginazione.
Grazie all’impegno dei volontari, fornisce accoglienza temporanea, supporto abitativo e percorsi di reinserimento sociale per persone senza dimora, collaborando con le istituzioni e la comunità.
Nel nostro territorio, la povertà non è solo una statistica, ma una realtà fatta di volti e storie di persone che si trovano senza un tetto, senza un sostegno e senza prospettive. A queste criticità risponde Effatà, un’organizzazione di volontariato nata dall’intuizione e dall’impegno di Don Giuseppe Mazzocco e Piergiorgio Braghin, con l’obiettivo di offrire
una soluzione all’emarginazione abitativa. L’idea di una comunità alloggio ad Adria ha preso forma grazie al coordinamento delle esperienze cristiano-caritative della Vicaria di Adria-Ariano, promosse proprio da Don Mazzocco e Braghin.
La necessità era evidente: sempre più persone nel nostro territorio non avevano un posto dove dormire. Così, nel 2012, un gruppo di volontari ha deciso di attivarsi per fornire un supporto strutturato. Il percorso è iniziato con uno studio approfondito delle comunità alloggio e degli asili notturni esistenti nel territorio, per poi formare 16 volontari e costituire l’Organizzazione di Volontariato “Effatà!”, il cui nome si ispira al Vangelo di Mar-
co: “Effatà!”, ovvero “Apriti!”. Un messaggio chiaro e incisivo, che sintetizza la missione dell’organizzazione di volontariato: aprire porte e opportunità a chi è stato escluso.
La prima casa di accoglienza è stata realizzata grazie a un appartamento sfitto della Parrocchia di Carbonara, concesso in comodato d’uso gratuito e arredato con mobili della Caritas. Qui, fino a cinque persone possono trovare un riparo temporaneo in un ambiente che garantisce privacy, spazi comuni e un primo passo verso il reinserimento sociale. Il riconoscimento ufficiale del valore dell’associazione è arrivato con il Decreto della Giunta Regionale del Veneto n.555 dell’11 ottobre 2022, che ha sancito l’i-
Le nuove povertà non si limitano più alla sola mancanza di beni essenziali, ma comprendono precarietà lavorativa, difficoltà di accesso ai servizi, esclusione sociale e fragilità educativa. Questo fenomeno, che coinvolge sempre più persone, rappresenta una sfida complessa ma, se affrontato con le giuste strategie, può trasformarsi in un’opportunità di sviluppo per il territorio. Nel territorio del Delta, diversi progetti stanno dimostrando che il contrasto alla povertà non è solo un atto di solidarietà, ma anche un investimento per il futuro economico e sociale della comunità. Tra le varie realtà nel territorio emerge la comunità educativa In-patto di Porto Viro, gestita
dalla cooperativa Titoli Minori, che lo scorso novembre ha celebrato dieci anni di attività con una presentazione al Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin a Taglio di Po. In un decennio, questa realtà ha accolto 192 minori, alcuni dei quali hanno poi trovato occupazione nel tessuto produttivo del basso Polesine.
Un altro esempio virtuoso è il Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) per minori non accompagnati di Taglio di Po, attivo dal maggio 2024. Queste strutture, gestite da cooperative del territorio, accolgono i minori garantendo loro tutela e percorsi formativi mirati, che prevedono anche l’inserimento lavorativo.
Un traguardo raggiunto grazie a
tirocini adeguati, che hanno portato alcuni neomaggiorenni ad ottenere un impiego stagionale e anche a tempo indeterminato, in imprese locali, tra cui campeggi, ristoranti e attività artigianali locali. In questo modo, le rette finanziate con fondi pubblici non rappresentano solo una tutela per il minore, ma anche un investimento per il territorio.
Un ulteriore esempio è “Accoglienza e inclusività”, un progetto pilota dedicato ai richiedenti asilo politico adulti, portato avanti da una cooperativa del territorio. Da tre anni, questa iniziativa opera in una realtà turistica che opera tra le province di Venezia e Rovigo, offrendo formazione e inserimenti lavorativi per una
scrizione di Effatà nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).
In un contesto in cui le istituzioni faticano a rispondere alle esigenze dei più fragili, Effatà è diventata un punto di riferimento fondamentale, sollecitando anche le autorità a trovare soluzioni strutturali per il problema della povertà abitativa. Le persone accolte sono spesso uomini senza casa e residenza, con storie difficili segnate da problemi legali, familiari o economici. L’accesso alla struttura è valutato dai tutor della Comunità e dai Servizi Sociali del Comune di Adria, garantendo un percorso personalizzato di supporto. Effatà collabora anche con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Padova e con
trentina di persone. Molti di loro hanno trovato impiego stagionale, anche grazie alle opportunità create nelle strutture turistiche nel cuore del parco del Delta del Po. Questo progetto non solo risponde alle necessità sociali, ma incarna i valori dell’articolo 1 della Costituzione italiana, che pone il lavoro come fondamento della Repubblica. Il lavoro, infatti, rappresenta uno strumento essenziale per un’inclusione completa e duratura.
Le esperienze di Im-patto a Porto Viro, del CAS di Taglio di Po e del progetto “Accoglienza e inclusività” dimostrano che affrontare le nuove povertà con strategie innovative può generare valore per l’intera comunità.
la Casa Circondariale di Rovigo, contribuendo al reinserimento sociale di detenuti in cerca di una seconda possibilità.
“Ogni attività di Effatà si basa sul volontariato puro - fanno sapere i volontari - nessuno di noi percepisce compensi, e tutto si regge sul nostro impegno perchè crediamo nella solidarietà come strumento di cambiamento”. Con un letto, un pasto caldo e un ascolto sincero, l’organizzazione di volontariato adriese non solo offre un rifugio, ma ridona dignità e speranza a chi l’aveva persa. In un mondo in cui spesso si gira lo sguardo di fronte al disagio, Effatà ha scelto di guardare, accogliere e agire.
Guendalina Ferro
La formazione e l’inclusione anche attraverso il lavoro non sono solo strumenti di solidarietà, ma leve fondamentali per una crescita economica sostenibile nel territorio del Delta. (g.f.)
Focus povertà/2. Spazio dedicato all’ascolto e al supporto per cittadini che hanno bisogno di orientamento all’assistenza
L
o Sportello delle Opportunità di Adria, braccio operativo di Effatà, attivo dal 24 febbraio 2019 in via Marconi 1, nei pressi della cattedrale di Adria, è un punto di riferimento imprescindibile per chi si trova in condizioni di fragilità economica e sociale. Crocevia di una rete di collaborazioni con istituzioni, organizzazioni di volontariato e realtà caritative del territorio, il servizio va ben oltre la mera assistenza burocratica: dietro ogni pratica compilata c’è un volto, una storia, una richiesta di aiuto concreta. Al centro di questa realtà ci sono i volontari, donne e uomini che, con passione e dedizione, si fanno carico delle necessità di chi si trova in difficoltà. Il loro obiettivo non è solo garantire un accesso equo ai servizi e alle risorse disponibili, ma anche abbattere le
rappresenta spesso la chiave per riconquistare dignità e stabilità economica. I volontari affiancano le persone nella stesura del curriculum, nell’orientamento professionale e nella ricerca di opportunità lavorative, instaurando un dialogo diretto con le aziende del territorio. Azioni che, in sinergia con il centro per l’impiego, consentono di creare un ponte tra chi cerca lavoro e il mercato locale per dare una seconda possibilità a chi ne ha più bisogno.
barriere amministrative e sociali che spesso ostacolano chi è già in una situazione di precarietà.
Tra i servizi più richiesti figura l’assistenza nella compilazione della modulistica, dai buoni pasto per la mensa scolastica ai bandi di varia natura e ai contributi comunali. Per chi vive ai margini del sistema sociale, accedere a contributi per le utenze, i buoni libro o gli alloggi popolari può diventare un’impresa ardua, ostacolata da iter complessi e normative poco chiare. Lo Sportello si pone come guida in questo percorso, affinché nessuno venga escluso per difficoltà burocratiche.
Ma il sostegno non si limita agli aspetti amministrativi. Il reinserimento lavorativo è un pilastro fondamentale delle attività dello Sportello: la ricerca di un impiego
Un’altra area di intervento fondamentale riguarda l’accesso ai servizi sanitari e la gestione del reddito. Molte persone, soprattutto quelle in condizioni di povertà, si trovano disorientate di fronte a pratiche amministrative complesse per ottenere esenzioni o sussidi economici. Per questo motivo, lo Sportello, in rete con i servizi pubblici, offre un supporto concreto affinché nessuno venga privato dei propri diritti per mancanza di informazioni o strumenti adeguati. Allo stesso tempo, i volontari si de-
assistenza su pagamenti, allacci, agevolazioni e rateizzazione a bollette troppo elevate. Un servizio spesso sottovalutato, ma essenziale per garantire condizioni di vita dignitose a chi si trova in difficoltà. Altro progetto promosso dallo Sportello è l’organizzazione di corsi gratuiti di italiano per donne straniere. Lezioni attualmente tenute da tre volontarie presso il centro parrocchiale di Carbonara, tutti i martedì e giovedì, dalle ore 9 alle ore 11. Questi corsi rappresentano uno strumento di emancipazione che permette alle partecipanti di inserirsi con maggiore facilità nel contesto sociale e lavorativo, costruendo un futuro più solido per sé e per le proprie famiglie. Lo Sportello, in un contesto in cui le complessità burocratiche rischiano di escludere i più fragili, rappresenta un esempio concreto di come la solidarietà e l’impegno sociale possano fare la differenza. Per sostenere Effatà è possibile diventare volontari o destinare il 5 per mille, utilizzando il codice fi-
Oltre ai servizi di assistenza burocratica, il progetto promuove l’inclusione attraverso corsi di lingua, attività di reinserimento lavorativo e supporto nell’accesso a diritti sanitari e sociali
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
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Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
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Tra Monselice ed Este sono oltre un migliaio le famiglie che hanno bisogno di un aiuto costante, istituzioni, Caritas e associazioni in prima linea.
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
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La Giunta giustifica le scelte come necessarie, mentre le opposizioni sollevano dubbi su una gestione che penalizza le famiglie
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
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Focus povertà/1. Monselice, l’assessore Rossella Molon: “Impegno a 360 gradi per dare risposte”
Monselice e l’intero territorio della Bassa Padovana fa i conti con le difficoltà economiche che attanagliano le famiglie più fragili, spesso di origine straniera ma con un numero di nuclei italiani in sensibile crescita, oppure persone di mezza età, sopra i cinquant’anni che si sono trovate senza lavoro e non riescono a ricollocarsi, perdendo così l’unica fonte di reddito. Ma ci sono anche le donne con bambini, i padri separati, gli anziani bisognosi di cure. In Veneto il tasso di povertà nel 2024 è arrivato al 18% e si allarga il divario e la disparità sul fronte economico, tanto che anche il tasso di povertà assoluta negli ultimi anni ha segnato un incremento. La Bassa Padovana in questo non fa eccezione e i redditi mediamente più bassi incidono sulla tenuta delle famiglie, sia sul fronte economico che quello sociale. Rispetto agli anni
del Covid in cui si sommarono una serie di emergenze adesso l’attenzione è concentrata sulle fragilità dovute alla perdita del lavoro o dell’abitazione, a problemi di salute.
“Siamo impegnati su più fronti per dare una risposta a chi si trova nel bisogno. - spiega Rossella Molon, assessore al sociale - Nel nostro territorio abbiamo notato u incremento fra gli over 50 e 60 che perdono il lavoro, spesso precario o stagionale, e faticano a ricollocarsi. Anche l’aumento delle separazioni ha messo in difficoltà le donne sole con figli minori, anche gli sfratti sono più frequenti e coinvolgono famiglie con bambini. Abbiamo attivato degli aiuti su più fronti, come i contributi per far fronte alle spese delle bollette e la collaborazione con la Caritas per la spesa alimentare. Fino al 2023 c’era un fondo regionale finanziato dallo stato per aiutare le famiglie
sfrattate, ora abbiamo previsto noi un capitolo di spesa da 30 mila euro nel 2025.
A Monselice siamo fortunati perché possiamo contare sulla collaborazione di diverse associazioni, che cerchiamo di sostenere nella loro preziosa opera nonostante i tagli statali con cui anche il nostro bilancio deve fare i conti. Nonostante le riduzioni di trasferimenti non abbiamo tagliato la spesa sociale perché è una voce importante che ci permette di intervenire a favore delle decine di famiglie che si trovano ad affrontare una situazione difficile. La povertà e l’emarginazione si sconfigge anche con altre iniziative come i corsi di italiano per stranieri tenuti dall’Afi Monselice, l’aiuto compiti ai bambini di famiglie fragili in Patronato, il trasporto sociale garantito dall’Anteas, l’aiuto alle donne in gravidanza da parte del Movimento per la Vita”.
“Ogni settimana sono circa 120 le famiglie che fanno la spesa nel nostro emporio solidale e mediamente sono 550 le persone che sosteniamo anche sul fronte economico”. A tracciare il perimetro del fenomeno della povertà e del disagio a Monselice è Claudio Canella della Caritas, da anni impegnato proprio su questo fronte. “Fin dal 2008 avevamo attivato lo sportello della borsa per la spesa per le famiglie in difficoltà. Con il nostro parroco Don Sandro Panizzolo l’attività si è molto sviluppata e nel 2022 abbiamo aperto l’Emporio della Solidarietà. E’ un piccolo supermercato in cui si fa le persone censite e ammesse all’aiuto possono fare la spesa in media una volta la settimana. Per la fornitura siamo associati al Banco Alimentare e raccogliamo donazioni in loco. Cerchiamo di fare in modo che tutti abbiano il necessario per mangiare.
Anche dall’Ats, l’ambito territoriale sociale della Bassa Padovana, può venire una risposta, aggiunge il sindaco Giorgia Bedin: “Sicuramente il percorso non sarà breve ma lavoreremo alacremente perché sappiamo bene quanto la sua costituzione e attivazione sia importante per garantire un migliore accesso
Nell’ultimo anno le famiglie che si rivolgono a noi sono aumentate del 10% circa, gli stranieri sono la maggioranza ma anche il numero degli italiani non è trascurabile. Guardando alle persone che si rivolgono ai nostri servizi, su 550 circa gli italiani sono almeno 200”.
La Caritas di Monselice fornisce altri servizi come lo sportello di sostegno familiare per un aiuto nel pagamento delle bollette, acquisto medicinali, libri scolastici.
“L’anno scorso - continua Canella - abbiamo assistito una sessantina di famiglie grazie alle donazioni che raccogliamo nelle parrocchie. Anche lo sportello della Caritas diocesana sul disagio finanziario offre assistenza e aiuto. Molto importanti infine i corsi di italiano per donne straniere, un modo per uscire dall’emarginazione”. (n.s.)
ai servizi da parte dei cittadini e al contempo un più efficiente impiego dei fondi destinati al sociale. Personalmente credo che l’ATS possa essere, se strutturato fin dall’inizio in un certo modo, anche una struttura utile per mettere in rete non solo il sociale ma anche altre politiche territoriali di area vasta”.
Negli ultimi anni Este ha visto crescere le richieste di interventi sociali, dovuti alle difficoltà economiche di una parte della popolazione, con aiuti diretti a decine di famiglie in stato di necessità per affrontare le piccole spese quotidiane o imprevisti come la perdita del lavoro, una situazione di fragilità, una malattia.
“I fondi utilizzati in ambito sociale - spiega il sindaco Matteo Pajola - sono infatti aumentati negli ultimi 3 anni di oltre il 30%, per una spesa complessiva di oltre 1.300.000 euro, in particolare nelle attività a sostegno ai minori e anziani. Sono queste infatti le fasce che maggiormente hanno risentito degli effetti della pandemia, per altro non solo in termini economici, ma anche di isolamento sociale. La sensazione diffusa nell’opinione pubblica che il Covid abbia inciso in modo negativo sull’economia delle famiglie è confermata dal maggior impegno anche in termini di risorse finanziarie messo in campo dall’Ente Comunale”.
Con il passare degli anni la situazione sta comunque miglio-
rando e i riscontri positivi non mancano, anche se l’attenzione resta sempre alta. “L’impegnativo lavoro di vicinanza alle famiglie più fragili effettuato nel 2022 e 2023 - continua il sindaco - sta tuttavia cominciando a dare i suoi frutti. Si nota qualche miglioramento, ad esempio, nel numero di famiglie che usufruisce di buoni spesa, segno che molte stanno riuscendo ad uscire dal temporaneo stato di difficoltà anche grazie a misure di ricollocazione nel mondo del lavoro e all’assistenza su iniziative come il reddito di inclusione”. Come intervenire dunque per far fronte alle difficoltà economiche che poi hanno anche ricadute sociali? “Le azioni messe in campo dal Comune - conclude Pajola - sono davvero numerose e non sono solo dirette ad un sostegno economico, ma anche, ad esempio, ad una reintegrazione lavorativa o a percorsi educativi per i minori. Per ogni caso di fragilità, si cerca sempre, infatti, di fornire non soltanto assistenza ai bisogni, ma anche di studiare una specifica progettualità per fuoriuscire dallo stato di difficoltà”.
Simonetta Spigolon, assessore al sociale aggiunge: “Il Comune si adopera molto anche in qualità di Ente capofila di Ambito Territoriale Sociale, destinando specifiche risorse per centinaia di migliaia di euro a favore di tutto il territorio della Bassa Padovana, composto da 43 comuni. Progetti particolarmente utili e incisivi sono stati il SOA, sostegno all’abitare e il RIA, reddito d’inclusione attiva, oltre che il PRINS, Pronto Intervento Sociale. Importante è dunque continuare a investire con efficacia le risorse, non solo comunali, ma anche regionali e di Ambito. (n.s.)
Sul fronte del contrasto alla povertà e dell’aiuto concreto alle famiglie il volontariato è molto attivo anche a Este e riesce a dare delle risposte concrete e quotidiane a chi si trova in situazioni particolarmente critiche. Molto attive le associazioni di settore, in particolare la Caritas S.Tecla di Este, in costante collaborazione con i servizi sociali del Comune, ha cercato di dare una risposta efficace alla necessità di un impegno di maggiori risorse rispetto agli anni precedenti alla pandemia. Con l’Emporio della Solidarietà, attivo di fronte al Duomo di S. Tecla (ogni mercoledì pomeriggio su appuntamento), la Caritas distribuisce generi alimentari a più di 200 famiglie, numero che è sensibilmente cresciuto dopo la pandemia, raggiungendo punte di 250 famiglie e 800 persone. L’accesso avviene tramite la certificazione Isee sotto i 9.360
euro, la specifica fascia di riferimento per questi casi, oppure attraverso l’indicazione dei servizi socio-assistenziali cittadini.
Ogni famiglia ha un punteggio in base al quale può rifornirsi scegliendo i prodotti tra gli scaffali.
“Sei anni fa abbiamo partecipato al bando regionale - ricorda Laura Saggiorato, coordinatrice dell’Emporio - e siamo entrati a far parte della rete che in Veneto conta 30 empori. Questi fondi ci permettono di integrare la gamma dei prodotti, specie con i
freschi. Altri alimentari arrivano dal Banco Alimentare del Veneto con cadenza mensile e abbiamo un accordo anche con Rete Solida delle Acli di Padova. Ci sono poi le raccolte locali in chiesa, al supermercato e in alcune aziende locali. E’ un servizio complesso che richiede impegno e dedizione costanti, siamo una trentina di volontari e seguiamo anche l’Armadio Caritas, con la raccolta e distribuzione di indumenti a tutti coloro che ne hanno bisogno”.
Il Comune ha incrementato le risorse finanziarie: “I fondi utilizzati in ambito sociale sono aumentati negli ultimi 3 anni di oltre il 30%, per una spesa complessiva di oltre 1,3 milioni di euro, in particolare nelle attività a sostegno ai minori e anziani”
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per e vittime di violenza: E’ un atto di civiltà”
Dopo il no della Corte Costituzionale al referendum Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
SCon “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
tavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto
Il nostro focus: a Camposampiero le richieste di aiuto economico sono in aumento, confermato il sostegno alle famiglie, ai minori e agli anziani
Servizi alle pagg. 8 e 9
PRIMA LINEA: “OPERE E SERVIZI, ECCO LE SFIDE PER LOREGGIA”
Il Comune partecipa a diversi bandi regionali e provinciali, con l’obiettivo di ottenere finanziamenti per progetti cruciali
Il vice segretario federale: “Sull’autonomia avanti tutta”
Servizio a pag. 20 segue a pag. 5
Servizio a pag. 6
25 pag. 21 pag. 29 Servizio a pag. 5
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto,
Focus povertà/1. L’assegno di inclusione non raggiunge tante famiglie, aumentano le difficoltà
D al rapporto di povertà ed esclusione sociale 2024, uno studio svolto da Caritas Italia, evidenzia che quasi il 10 per cento delle persone vive in povertà assoluta. Complessivamente, descrive lo studio, si contano 5 milioni 694mila poveri assoluti, per un totale di oltre 2 milioni 217mila famiglie che in percentuale corrispondono ad 8,4 per cento dei nuclei famigliari italiani. Con il dato, in leggero aumento rispetto al 2022 su base familiare – riporta ancora lo studio - non accenna a diminuire. Se invece si guarda ai dati in un’ottica “longitudinale”, dal 2014 ad oggi la crescita è stata quasi ininterrotta, raggiungendo picchi molto alti dopo la pandemia, passando dal 6,9 per cento al 9,7 per cento sul piano individuale e dal 6,2 per cento all’8,4 per cento sul
piano familiare. Dal 2014 al 2023 il numero di famiglie povere residenti al Nord è praticamente raddoppiato, passando da 506mila nuclei a quasi un milione con un aumento del 97,2 per cento. Oggi in Italia il numero delle famiglie povere delle regioni del Nord supera quello di Sud e Isole complessivamente. Oltre alla povertà legate agli adulti e alle famiglie, esiste un altro tipo di povertà che è quella che riguarda i minorenni, che anche in questo caso, non accenna a diminuire, anzi, come evidenzia lo studio di Caritas Italia, è in aumento. L’incidenza della povertà assoluta tra i minori oggi è ai massimi storici, pari al 13,8 per cento. Si tratta del valore più alto della serie ricostruita da Istat e di tutte le altre fasce d’età. Lo svantaggio dei minori è da intender-
si ormai come endemico nel nostro Paese visto che da oltre un decennio l’incidenza della povertà tende ad aumentare proprio al diminuire dell’età. Più si è giovani, descrive lo studio di Caritas Italia, e più è probabile che si sperimentino condizioni di bisogno. Complessivamente si contano 1milione 295mila bambini poveri, quasi un indigente su quattro è dunque un minore. Preoccupa poi il dato sull’intensità della povertà. I nuclei dove sono presenti bambini appaiono i più poveri dei poveri avendo livelli di spesa molto inferiori alla soglia di povertà. Tutto ciò, che secondo Caritas, a contribuito ad innalzare la povertà è stato il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione e supporto alla formazione e lavoro. Infatti, spiega lo studio, il passaggio
(Adico):
alle nuove misure contro la povertà, tra il 2023 e il 2024 hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza, segna un cambiamento profondo nell’approccio alla povertà. Con queste misure, il diritto a ricevere sostegno non è più garantito in base alla condizione di povertà, ma solamente
a nuclei familiari con persone non occupabili, come minori e disabili, mentre questa distinzione ha ridotto della metà il numero di famiglie raggiunte rispetto a prima lasciando senza supporto 331.000 nuclei, molti dei quali sono residenti al nord. Endrius Salvalaggio
Come hanno riportato i dati sulla povertà, elaborati da Caritas Italia, la prima conseguenza che si riscontra, per sopravvivere, è la conseguenza dell’indebitamento. Indebitamento delle famiglie che poi i comuni a sua volta debbono gestire per famiglie, minori e disagi famigliari. I prestiti, mutui e finanziamenti è una realtà nota ma spesso sottovalutata quando si parla dei bilanci familiari, minati da molti fattori come tasse, inflazione, imprevisti.
In questo tipo di indagini, riporta l’associazione difesa consumatori (Adico), ci si scorda infatti quanto in-
fluisca il fattore dell’indebitamento su molte famiglie. Analizzando gli ultimi dati elaborati dal Crif (Centrale rischi di intermediazione bancaria), in media, in Veneto, la metà della popolazione maggiorenne è impegnata in una vita a rate, che può risultare pericolosa in momenti nefasti, come la perdita del lavoro o nei periodi di grandi rincari.
Da un controllo da parte di Adico, in termini assoluti, la provincia con il finanziamento medio più alto risulta essere Padova con 46.831 euro di prestito medio ancora attivo, seguita a breve distanza da Venezia con
45.380 euro, Treviso con 44.399 euro, Verona con 44.281 euro e Vicenza con 42.274 euro. Nei due territori più poveri a livello di salari e di pensioni, si individuano i finanziamenti di importo più basso nel Bellunese con 34.878 euro, nel Polesano, la cifra si ferma a 34.585 euro. Se invece, l’analisi viene fatta in termini percentuali la provincia più indebitata si registra nel Veneziano, con una media di indebitamento del 54,3 per cento degli abitanti. Al secondo posto troviamo la provincia di Padova con un indebitamento del 53,6 per cento, al terzo Rovigo al quarto Verona e al quinto
Treviso e così via, fino arrivare nel bellunese che vanta la percentuale più bassa di popolazione indebitata per credito al consumo, mutui e/o prestiti personali.
Riportando le dichiarazioni del Presidente Adico, Carlo Garofolini, “L’indebitamento è ormai divenuto indispensabile – commenta il presidente – per molte famiglie ma bisogna distinguere fra prestito e prestito. Il mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale si può tradurre come un investimento anche perché molte volte la rata corrisponde al canone d’affitto e più di qualche volta è pure
più bassa. Il prestito personale può provocare invece un circolo vizioso. Ci si indebita per onorare altri debiti entrando in un circuito da cui poi non è semplice uscirei”. (e.s.)
Focus povertà/2. L’amministrazione di Camposampiero conferma il suo impegno nel settore, destinando risorse
Con l’approvazione del bilancio 2025-2027 avvenuta durante l’ultimo Consiglio Comunale di fine anno, l’amministrazione conferma il proprio impegno sul fronte dei servizi sociali. “Sono tante le risorse destinate a sostegno dei bisogni delle famiglie e della persona – sottolinea l’assessore al sociale Roberta Scantamburlo – e vanno dal supporto al nido e alla scuola dell’infanzia, aiuti alle famiglie e servizi gestiti dalla Ulss. Un variegato campo di interventi che si rivela sempre più necessario di attenzioni e risorse. Oggi la voce di Bilancio del sociale, sommata al sostegno ai servizi scolastici e alle società sportive, ammonta per il nostro comune a quasi 1 milione e mezzo di euro”.
“Una delle aree di intervento dove vengono maggiormente richiesti aiuti è quella che riguardano le famiglie”. Sottolinea l’assessore Scantamburlo. Sempre più nuclei famigliari si trovano in situazioni di precarietà finanziaria dovute a redditi insufficienti causa ai nuclei familiari monoreddito, l’aumento del costo della vita o alla difficoltà di trovare un’occupazione stabile. Si registra quindi un aumento della richiesta di aiuti economici presso i servizi sociali comunali e il C.d.A della Caritas.
Un’altra area di maggiore frequenza è l’area dove sono presenti dei mi-
nori. “Molti genitori si trovano a non avere gli strumenti adeguati a sostenere i propri figli nel percorso educativo e di crescita e, nei casi più gravi ciò può comportare anche la collocazione del minore fuori dal nucleo familiare, attraverso l’inserimento in strutture o in affido presso altre famiglie - continua -. Molto preoccupante è anche l’aumento del fenomeno della dispersione scolastica ovvero l’allontanamento dal percorso scolastico che se in passato si verificava soprattutto nei primi anni di scuola secondaria di secondo grado e colpiva soprattutto ragazzi stranieri, ora il fenomeno si verifica anche tra
i ragazzi italiani che frequentano la scuola secondaria di primo grado”. La terza area di maggiore intervento è l’area degli anziani. “Molti anziani hanno una pensione che non permette loro di arrivare a fine mese, si trovano in situazioni di fragilità cronica, isolati e non sono sostenuti da una rete famigliare che li possa aiutare ad affrontare la quotidianità e le problematiche legate alla salute. Si rivolgono quindi ai servizi sociali, alla Caritas, alle associazioni di volontariato per avere aiuti economici e di sostegno sociale” conclude Roberta Scantamburlo
Endrius Salvalaggio
Incentivi edilizi a Camposampiero con riduzione degli oneri per rigenerazione urbana e nuove costruzioni residenziali
Nell’ultimo Consiglio Comunale è stato previsto un pacchetto di incentivi a favore del settore urbanistico - edilizia. “La volontà dell’Amministrazione – spiega il sindaco Katia Maccarrone – è quella di incentivare gli interventi edilizi in centro storico e nelle aree prossime al centro, ma abbiamo previsto anche delle riduzioni per le nuove abitazioni in zone residenziali esterne al centro urbano e, questo, per favorire la permanenza e l’insediamento delle nuove famiglie, promuovendo dal punto di vista sociale, la permanenza dei figli nel paese”. Con la Delibera di Consiglio nr. 55 viene determinato una riduzione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, per interventi di rigenerazione urbana o ristrutturazione.
L’esenzione è totale per gli inter-
venti in zona tipo “A” (struttura storica); mentre nelle zone di tipo “B” (tessuto prossimo al centro storico) il parametro di riduzione del 20 per
cento, già previsto dalla norma in vigore, con questo provvedimento, è stato ulteriormente ridotto al 50 per cento. La Delibera di Consiglio n. 56 prevede invece, per gli interventi di nuova edificazione o ampliamento ad uso residenziale, previsti dal Pia-
no degli Interventi vigente nelle zone di tipo “C1.1” (residenziale esterna ai centri urbani), una sostanziale riduzione del contributo straordinario dovuto all’amministrazione comunale, per legge, dal 2014. Il “fattore correttivo” introdotto, tiene conto dell’obbligo di mantenere il bene per esigenze familiari per almeno dieci anni, e abbatte l’importo da versare di circa il 50 per cento.
Documentazione di riferimento è visionabile e scaricabile: dal sito internet del Comune; Amministrazione trasparente - Il Comune informa – Delibere; dal Geoportale comunale (Aree tematiche - Urbanistica - Contributo di Costruzione).
Inoltre, l’ufficio urbanistica – edilizia del Comune, è a disposizione per ogni chiarimento o informazione. (e.s.)
L’assessore al sociale Roberta Scantamburlo ha sottolineato l’aumento delle richieste di aiuto economico e la necessità di interventi mirati per contrastare la dispersione scolastica, fenomeno in crescita tra i giovani del territorio
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
a pag. 5
Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
La Federazione dei Comuni del Camposampierese guida i progetti per il contrasto alle difficoltà economiche e sociali
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
4 MILIONI PER IL FUTURO DEL CENTRO PAOLO VI
Il progetto prevede la sostituzione degli infissi, il rifacimento dei tetti e la creazione di un auditorium, il tutto in un’ottica di risparmio energetico e sostenibilità economica
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto,
Servizio a pag. 5
Focus povertà/1. L’assegno di inclusione non raggiunge tante famiglie, aumentano le difficoltà
D al rapporto di povertà ed esclusione sociale 2024, uno studio svolto da Caritas Italia, evidenzia che quasi il 10 per cento delle persone vive in povertà assoluta. Complessivamente, descrive lo studio, si contano 5 milioni 694mila poveri assoluti, per un totale di oltre 2 milioni 217mila famiglie che in percentuale corrispondono ad 8,4 per cento dei nuclei famigliari italiani. Con il dato, in leggero aumento rispetto al 2022 su base familiare – riporta ancora lo studio - non accenna a diminuire. Se invece si guarda ai dati in un’ottica “longitudinale”, dal 2014 ad oggi la crescita è stata quasi ininterrotta, raggiungendo picchi molto alti dopo la pandemia, passando dal 6,9 per cento al 9,7 per cento sul piano individuale e dal 6,2 per cento all’8,4 per cento sul
piano familiare. Dal 2014 al 2023 il numero di famiglie povere residenti al Nord è praticamente raddoppiato, passando da 506mila nuclei a quasi un milione con un aumento del 97,2 per cento. Oggi in Italia il numero delle famiglie povere delle regioni del Nord supera quello di Sud e Isole complessivamente. Oltre alla povertà legate agli adulti e alle famiglie, esiste un altro tipo di povertà che è quella che riguarda i minorenni, che anche in questo caso, non accenna a diminuire, anzi, come evidenzia lo studio di Caritas Italia, è in aumento. L’incidenza della povertà assoluta tra i minori oggi è ai massimi storici, pari al 13,8 per cento. Si tratta del valore più alto della serie ricostruita da Istat e di tutte le altre fasce d’età. Lo svantaggio dei minori è da intender-
si ormai come endemico nel nostro Paese visto che da oltre un decennio l’incidenza della povertà tende ad aumentare proprio al diminuire dell’età. Più si è giovani, descrive lo studio di Caritas Italia, e più è probabile che si sperimentino condizioni di bisogno. Complessivamente si contano 1milione 295mila bambini poveri, quasi un indigente su quattro è dunque un minore. Preoccupa poi il dato sull’intensità della povertà. I nuclei dove sono presenti bambini appaiono i più poveri dei poveri avendo livelli di spesa molto inferiori alla soglia di povertà. Tutto ciò, che secondo Caritas, a contribuito ad innalzare la povertà è stato il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione e supporto alla formazione e lavoro. Infatti, spiega lo studio, il passaggio
(Adico):
alle nuove misure contro la povertà, tra il 2023 e il 2024 hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza, segna un cambiamento profondo nell’approccio alla povertà. Con queste misure, il diritto a ricevere sostegno non è più garantito in base alla condizione di povertà, ma solamente
a nuclei familiari con persone non occupabili, come minori e disabili, mentre questa distinzione ha ridotto della metà il numero di famiglie raggiunte rispetto a prima lasciando senza supporto 331.000 nuclei, molti dei quali sono residenti al nord.
Endrius Salvalaggio
Come hanno riportato i dati sulla povertà, elaborati da Caritas Italia, la prima conseguenza che si riscontra, per sopravvivere, è la conseguenza dell’indebitamento. Indebitamento delle famiglie che poi i comuni a sua volta debbono gestire per famiglie, minori e disagi famigliari. I prestiti, mutui e finanziamenti è una realtà nota ma spesso sottovalutata quando si parla dei bilanci familiari, minati da molti fattori come tasse, inflazione, imprevisti.
In questo tipo di indagini, riporta l’associazione difesa consumatori (Adico), ci si scorda infatti quanto in-
fluisca il fattore dell’indebitamento su molte famiglie.. Analizzando gli ultimi dati elaborati dal Crif (Centrale rischi di intermediazione bancaria), in media, in Veneto, la metà della popolazione maggiorenne è impegnata in una vita a rate, che può risultare pericolosa in momenti nefasti, come la perdita del lavoro o nei periodi di grandi rincari.
Da un controllo da parte di Adico, in termini assoluti, la provincia con il finanziamento medio più alto risulta essere Padova con 46.831 euro di prestito medio ancora attivo, seguita a breve distanza da Venezia con
45.380 euro, Treviso con 44.399 euro, Verona con 44.281 euro e Vicenza con 42.274 euro. Nei due territori più poveri a livello di salari e di pensioni, si individuano i finanziamenti di importo più basso nel Bellunese con 34.878 euro, nel Polesano, la cifra si ferma a 34.585 euro. Se invece, l’analisi viene fatta in termini percentuali la provincia più indebitata si registra nel Veneziano, con una media di indebitamento del 54,3 per cento degli abitanti. Al secondo posto troviamo la provincia di Padova con un indebitamento del 53,6 per cento, al terzo Rovigo al quarto Verona e al quinto
Treviso e così via, fino arrivare nel bellunese che vanta la percentuale più bassa di popolazione indebitata per credito al consumo, mutui e/o prestiti personali.
Riportando le dichiarazioni del Presidente Adico, Carlo Garofolini, “L’indebitamento è ormai divenuto indispensabile – commenta il presidente – per molte famiglie ma bisogna distinguere fra prestito e prestito. Il mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale si può tradurre come un investimento anche perché molte volte la rata corrisponde al canone d’affitto e più di qualche volta è pure
più bassa. Il prestito personale può provocare invece un circolo vizioso. Ci si indebita per onorare altri debiti entrando in un circuito da cui poi non è semplice uscirei”. (e.s.)
Povertà, indebitamento e disagio sociale, difficoltà sempre più frequenti all’interno delle famiglie e delle singole persone. Sul fronte sociale, la Federazione dei Comuni del Camposampierese è stata confermata capofila dell’Ambito Territoriale Sociale ATS VEN_15 e nominata Ente Responsabile della gestione amministrativa che, in via transitoria, svolgendo le funzioni di coordinamento tra i Comuni dell’Alta Padovana. “Grazie a una gestione efficiente ed efficace, sono stati portati a termini numerosi progetti destinati a famiglie, minori, giovani, disabili ed anziani non autosufficienti, nonché si stanno investendo i fondi Pnrr per infrastrutture e servizi sociali”. Notizia riportata da Sarah Gaiani, Presidente uscente della Federazione dei Comuni del Camposampierese a fine 2024.
I provvedimenti della Federazione a favore delle persone più svantaggiate: “Stazioni di posta”, con un investimento di 1.090.000,00 euro.
Il progetto si propone di creare un centro servizi per il contrasto alla povertà. Il centro, oltre a offrire l’accompagnamento per la residenza virtuale e il fermo posta, garantirà attività di front office, di assesment e orientamento, di presa in carico e accompagnamento al servizio sociale professionale o ai servizi specialistici, di consulenza amministrativa e legale, nonché alcuni servizi accessori.
“Sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini” con un investimento di 211.500,00 euro. La proposta progettuale mira a rafforzare le competenze tecniche all’interno del Servizio Sociale professionale di base relativamente all’intervento precoce con le famiglie in situazione di vulnerabilità, con l’obiettivo di andare a contrastare non solo le situazioni di povertà economica e abitativa ma soprattutto anche gli effetti della povertà educativa attraverso una capillare attivazione dei singoli territori me-
diante operatori vicini ai cittadini e alle amministrazioni comunali.
“Housing temporaneo”, con un investimento di 710.000,00 euro. Il progetto si propone di garantire in 4 mini alloggi dell’ente partner centro Servizi Anziani A.M. Bonora di Camposampiero, il mantenimento dell’autonomia dei soggetti ospitati. Le finalità della presente progettazione soddisferebbero delle richieste in ambito emergenza abitativa e marginalità sociale a fronte dei bisogni in tal senso espressi dalle Comunità locali.
“Rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione”, con un investimento di 330.00,00 euro” e “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”, con un investimento di 238.333,00 euro. Le soluzioni alloggiative sono collocate nel Comune di Santa Giustina in Colle, grazie all’adeguamento di un immobile di proprietà comunale.
Endrius Salvalaggio
Villanova di Camposampiero: l’assessore ai servizi sociali Elena Pagetta racconta i
Nel comune di Villanova di Camposampiero, le persone anziane sono 1262 di cui quasi 400 sopra gli 80 anni. La popolazione superiore agli 85 anni è quella che maggiormente può trovarsi in condizioni di fragilità essendo la più esposta a rischio di patologie croniche, di conseguenza, che ricorre maggiormente ai servizi sociosanitari. Inoltre, con l’aumento dell’età cresce anche il problema della riduzione dell’autosufficienza, magari aggravata da multi - patologie e dall’isolamento sociale. Su questi presupposti interviene l’assessorato ai servizi sociali. “Molta parte del lavoro dei servizi sociali riguarda principalmente la terza età - esordisce l’Assessore ai Servizi Sociali Elena Pagetta - ma anche un’altra fascia di età è sotto i riflettori dell’amministrazione comunale, come quella che riguarda i minori, con esigenze altrettanto importanti in particolare i bambini e ragazzi con disabilità, con disturbi dell’apprendimento, con problemi legati alla crescita”. “Un ulteriore
fenomeno in evoluzione è quello del disagio adolescenziale - continua l’assessore Pagetta - che sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria emergenza: aumento della dispersione scolastica, adolescenti che utilizzano sostanze e/o multiproblematici con disturbi di comportamento e l’incremento delle famiglie fragili, che necessitano di progetti nuovi calati sulle nuove generazioni”. Il Comune di Villanova trasferisce all’Ulss, fa sapere l’assessore, 6.240.000 euro annui per l’attivazione di servizi alla popolazione fragile, a questi si aggiungono i Servizi Sociali comunali con i propri interventi. Per ciò che riguarda i minori, sono stati assistiti 1 1 ragazzi, dal Servizio di Integrazione Scolastica e Sociale, di cui 3 nelle scuole dell’infanzia, 6 alla primaria, 2 alla secondaria di secondo grado. Altri 5 minori in carico di cui 4 in famiglia e 1 in comunità, 15 progetti per la povertà educativa, 4 con fondi regionali, 11 con fondi comunali. Per ciò che riguardano altri bisogni di disagio
sociale, a Villanova di Camposampiero sono stati aiutati 12 utenti disabili presso i centri diurni di cui 2 a “Villa San Francesco”, 4 al “Graticolato”, 3 a “I prati”, 3 in “C.d.m.”. Una persona con tirocinio di inserimento lavorativo, una persona con tirocinio di mediazione al collocamento, due progetti a sostegno all’abitare, 5 progetti per il sostegno di affitto e bollette. persone in carico al Servizio di Assistenza Domiciliare Per ciò che riguarda il settore degli anziani sono stati aiutati 43 utenti, beneficiari di impegnativa di cura domiciliare di tipo B, 2 integrazioni rette in struttura 16 persone in carico al Servizio di Assistenza Domiciliare e 3.068 prestazioni Oss. Per ognuno dei progetti e degli interventi viene studiato un Piano Assistenziale Individuale in relazione ai diversi bisogni e orientato verso una prospettiva di sostegno e l’accompagnamento necessari a ridurre o a rimuovere le situazioni problematiche o di bisogno anche con l’aiuto del privato sociale come le Caritas e le associazioni. (e.s.)
Tra le iniziative, spiccano progetti come il centro
“Stazioni di Posta”, un servizio di supporto per famiglie vulnerabili, e il potenziamento dei servizi domiciliari per anziani fragili
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Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
II nostro focus: a Cavarzere il periodo del Covid ha espulso centinaia di persone dal lavoro. La Caritas fa una analisi delle fragilità di un territorio in trasformazione
alle pagg. 8 e 9
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
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l sindaco Munari illustra le altre opere in corso, ultimati i lavori al campo sportivo di via Spalato
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
a pag. 6
Servizio a pag. 19 segue a pag. 5
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
A29 Servizio a pag. 5
Tel. 0426 901663 mail: info@equipelettric.it Impianti Fotovoltaici
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Focus povertà.
Nel caso degli anziani in tanti casi al problema economico si somma il disagio della solitudine e della difficoltà nella cura della persona
Povertà nel territorio di Cavarzere. A fare il punto della situazione è l’assessore alle politiche sociali del Comune Marco Grandi che traccia anche la linea da seguire da qui ai prossimi anni da parte dell’ente locale. “Il passaggio da assistenzialismo a sostegno e assistenza è sicuramente uno spartiacque fondamentale nella gestione delle povertà - dice Grandi - in una società che vede elevarsi progressivamente il livello di età media della popolazione e il sopraggiungere di nuove difficoltà che riguardano soggetti fragili, ma anche categorie di cittadini che sono precipitati in quelle che si definiscono “nuove povertà”. In questo senso, il periodo Covid per Grandi, ha sicuramente rappresentato un
momento in cui persone che erano precedentemente in situazioni di stabilità economica e sociale, non di rado si sono trovate a gestire situazioni di vera difficoltà. “Molte situazioni - precisa l’assessore - che si sono generate durante il periodo del Covid si sono dimostrate transitorie. Ma non tutte. Alcune persone infatti riferibili alla cosiddetta seconda età, quindi persone non ancora vicine alla età pensionabile, hanno vissuto la perdita o la riduzione del lavoro in una periodo della loro esistenza in cui risulta difficile reinserirsi. E così gli anni successivi hanno visto protrarsi questa situazione di difficoltà. È anche vero che da quel periodo sono state messe a disposizione delle risorse che hanno per-
messo di sviluppare programmi e progetti per consentire non solo un’offerta economica ma anche reinserimento nel lavoro e nel tessuto sociale di chi era stato espulso. Penso ai lavori di pubblica utilità, al reddito di inclusione attiva e ad altri progetti che sicuramente vanno incontro alla necessità di un sostegno economico, ma soprattutto consentono alle persone in difficoltà di non sentirsi semplicemente assistite. Progetti che non fanno corren il rischio di percepire diminuita la loro dignità”. “Un bacino importante poi - continua Grandi - è anche quello delle famiglie con figli che si trovano ad affrontare spese importanti per la scuola che vanno ad aggiungersi ad un costo della vita sempre più alto. Il sostegno dei professionisti, assistenti sociali del Comune in primis, è perciò quello di assistere queste famiglie nel poter attingere a tutte le possibilità getti anziani “fragili”. In questo
Il Comune di Cavarzere di persone assistite dai servizi sociali e cui dà contributi ne ha parecchie. Anche se l’obbiettivo rimane come rimarcato sempre dall’amministrazione, è quello di ridurre l’area dell’assistenza per andare invece a sviluppare maggiormente progetti che creino un circolo virtuoso e anche riscatto sociale. “Quella che può essere definita la pura assistenza - spiega l’assessore Grandi - cioè a tutte quelle persone che definisco di seconda età (cioè 40 – 50 anni ) uscite dal posto di lavoro, riguarda circa 15 casi. Solo questi sono legati ad un percorso di pura assistenza economica”. Poi c’è il capitolo del pagamento delle bollette delle utenze energetiche: luce acqua e gas per intenderci. “Per quello che riguarda l’assistenza di persone che non riescono a pagare le utenze e che avevano accumulato arretrati
non pagati con il taglio dei servizi in qualche caso, si tratta di una situazione che stiamo seguendo per una ventina di casi complessivamente. Si utilizzano per andare incontro alle esigenze di queste persone e famiglie bonus ad hoc a cui possono attingere”. C’è poi il settore delle famiglie con tanti figli in età scolare “Sono prevalentemente famiglie di origine straniera - spiega l’assessore Grandi. Anche in questi casi i percorsi di aiuto sono già previsti e danno una mano concreta senza lasciare indietro nessuno”. C’è infine il comparto della assistenza domiciliare e dell’ assistenza dei pasti. “Qui conclude - Grandi - sono circa una cinquantina le persone che seguiamo. Metà di questi sono completamente esenti dal pagare il servizio, mentre altri pagano solo una quota minima”. (a.a.)
caso alla difficoltà economica si somma il disagio della solitudine e della difficoltà nella cura della persona. Anche qui l’assi-
L’analisi. Interviene don Yacopo Tugnolo direttore della
Afare una analisi sulle fragilità di un territorio che è mutato nel corso dei decenni è don Yacopo Tugnolo direttore della Caritas diocesana di Chioggia e Cavarzere. “Il boom economico del dopo guerra - premette don Yacopo - in questo territorio ha visto uno sviluppo importante: come non pensare al turismo di Sottomarina, il settore tessile che ha caratterizzato il cavarzerano, ora comunque ormai lontano nella memoria. Chioggia e Cavarzere hanno visto mutamenti per quanto riguarda la crescita di povertà. Chioggia ha però caratteristiche di povertà diverse rispetto a Cavarzere. La stessa città è divisa in due parti Chioggia centro-storico: tre isole legate più allo stile e mentalità del mondo della pesca; Sottomarina e la terraferma, legate più ad uno stile agricolo. Dal 1900 quando è stata inaugurata la Chiesa Madre di San Martino un grande rispetto e attenzione sono sempre stati riservati dai contadini a Sant’Isidoro il santo dell’agricoltura. Una certa intraprendenza degli anni Sessanta ha portato molto a lavorare per lo sviluppo di case trasformate in piccole pensioni e poi alberghi di un certo rilievo dando il via al turismo di Sottomarina”. Negli ultimi anni però nota don Yacopo, alcune situazioni hanno portato alla trasformazione del turismo che si è spostato maggiormente a Chioggia con la nascita di B&B fra
le caratteristiche calli clodiensi. “La Caritas qui - sottolinea - da decenni ha attuato misure di lotta alla povertà attraverso opere per affrontare l’emergenza educativa, il disagio giovanile. Sono nate cooperative specializzate. Nel passato anche l’accoglienza di immigrati è stata ben coordinata. Non ultima tre anni fa quella dei rifugiati ucraini”. L’entroterra, in frazioni come Valli o Sant’Anna e Cavarzere inserite in un contesto principalmente rurale, soffre puntualizza don Yacopo, la fatica di una scarsa industrializzazione, il calo demografico, l’innalzamento dell’età della popolazione, e il fatto che i giovani a partire dall’università si trasferiscono in città come Padova, Venezia, Fer-
rara, iniziando un percorso di vita che li porta a stabilirsi fuori dalla città natia. “Non si può non segnalare - conclude - l’aggravamento della situazione dopo il covid, per la chiusura di piccole aziende: a soffrirne sono uomini non lontani dall’età pensionabile, ma non così giovani da essere inseriti in un contesto lavorativo tecnologico e che chiede competenze più fresche. Il mondo della pesca sta soffrendo molto per tanti motivi: il granchio blu, le normative europee, la concorrenza. Chioggia, infine essendo a vocazione turistica è legata ad un lavoro cosiddetto stagionale. Non manca purtroppo poi il grave problema del caporalato”.
Alessandro Abbadir
Decine di persone e famiglie assistite dal Comune di Cavarzere, con un obbiettivo da parte dell’ente locale: riuscire a ridurne il numero, reinserendole ove possibile in un percorso virtuoso, magari lavorativo. “In sintesidice l’assessore comunale Marco Grandi - l’evoluzione del censimento delle povertà ha portato a differenziare il sostegno offerto, non solo economico, ma soprattutto nell’ottica di reimmissione nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale. L’obbiettivo è una progressiva riduzione del numero di soggetti a carico “puramente passivo” del sistema assistenza e quindi degli enti e della comunità. Rimane una quota parte di persone, quantificabili in poche decine, che non avendo possibi-
lità di essere inseriti in progetti di reintegrazione, per problemi di diversa natura, vengono comunque sostenute costantemente nelle loro necessità primarie”. “Il nuovo modo di gestire il sostegno alla povertà mira quindi - precisa - a ridurre progressivamente il
numero di cittadini in difficoltà e di coloro che, potendolo fare, possono essere inseriti in “percorsi di sostegno” e beneficiare pertanto di un contributo economico legato però ad un progetto che possa risolvere le situazioni che, rimanendo legate esclusivamente a elargizioni economiche, renderebbero cronico il problema. L’impegno del mio assessorato e di questa amministrazione va in questa direzione” . C’è infine anche il servizio civile universale rivolto ai giovani. “Il servizio civile universale - conclude - Grandipermette di dare un aiuto anche ai giovani che si trovano senza lavoro guidandoli in un percorso anche se temporaneo di piccola autonomia economica”. (a.a.)
A Cavarzere dopo il declino del settore tessile resta prevalentemente il comparto agricolo. Il mondo della pesca invece sta soffrendo molto per tanti motivi: il granchio blu, le normative europee, la concorrenza.
Lunedì 9.30-12.30 15.30-19.00
Martedì 9.30-12.30 15.30-19.00
Mercoledì 9.30-12.30 15.30-19.00
Giovedi 15.30-19.00
Venerdì 9.30-12.30
Associato "Città di Cavarzere" Servizi
Controlli di routine per monitorare la salute generale dell'animale e identificare eventuali problemi di salute precocemente
Trattamenti medici per trattare malattie o infezioni
Consulenza nutrizionale per aiutare a scegliere la dieta giusta per il proprio animale
Vaccinazioni per proteggere gli animali da malattie infettive comuni
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
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Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
Anziani, disabili e immigrati in difficoltà economiche chiedono sempre più aiuto al Comune. La Caritas fa una analisi delle fragilità di un territorio
SEGRETARIO STEFANI:
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
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Il sindaco sostiene la modifica della legge funeraria regionale per consentire agli animali di riposare accanto ai loro padroni
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
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Focus povertà/1. L’assessore comunale Sandro Marangon fa il punto della situazione
“L’attenzione della nostra amministrazione comunale per le persone in difficoltà continua ad essere massima. Nel 2025 partiranno le iniziative concrete previste dall’ampio progetto del Segretariato Sociale che si affiancheranno a quelle che mettiamo in campo solitamente come i fondi per le persone fragili”. A dirlo a chiare lettere di fronte al fenomeno dell’impoverimento sempre più evidente di ampie fasce di popolazione è l’assessore ai servizi sociali del Comune di Chioggia Sandro Marangon che dà i numeri dell’emergenza in città. “Il Segreteriato sociale - dice Marangon - è un filtro tra i nostri servizi sociali e le persone che hanno bisogno di accedere ad un punto di ascolto e di raccolta informazioni. In questo modo il percorso di eventuale presa in carico sarà più celere. Del resto i numeri che arrivano dai nostri servizi sociali parlano chiaro: nel 2023 abbiamo avuto circa 952 accessi ai servizi sociali di cui ol-
tre il 50% riguardavano anziani e persone con disabilità. Inoltre ha appena assunto l’incarico il nuovo dirigente del settore servizi alla persona, il dottor Luca Brussato che porterà a Chioggia la sua importante esperienza e che è già al lavoro sui temi di primaria attualità. Il progetto del Segretariato Sociale è stato messo a terra grazie anche alla partecipazione del terzo settore che ha un ruolo molto importante per il Comune di Chioggia, oltre che per nostra comunità cittadina. Questo progetto lo abbiamo presentato a fine 2024 e durerà per due anni e mezzo”. I dati relativi all’ultimo periodo raffrontabile ed elaborabile fornitoci dal Comune di Chioggia si riferisce al biennio 2022 – 2023, e in questo periodo si registra un calo di beneficiari da circa 250 nel 2022 a circa 200 nel 2023. E’ cambiata anche la tipologia dei richiedenti nel biennio. Sono diminuiti famiglie e minori e sono aumentati invece i disabili e gli immigrati. Sono diminuiti anche i contri-
buti per i senza fissa dimora. Gli immigrati a cui sono stati dati contributi economici sono passati da 19 nel 2022, a 30 nel 2023 i contributi dati a famiglie con minori sono passati invece da 41 a 13, segno che si sono trovate anche delle soluzioni lavorative
che hanno evitato il ricorso ai sussidi dati dal Comune. C’è da ricordare poi che sono diminuiti anche i casi legati alle povertà degli adulti che sono passati da 85 a 68. Nonostante questo i contributi sono aumentati da 33 mila a 49 mila euro. Sono drasti-
“La situazione è davvero preoccupante. A Chioggia sembra esserci una disconnessione crescente tra le priorità dell’amministrazione comunale e le reali necessità della comunità”. A dirlo è il consigliere regionale e consigliere comunale del Pd Jonathan Montanariello. “Mentre l’attenzione - dice - è rivolta principalmente al turismo e agli eventi, le problematiche sociali legate alla povertà, all’accesso alla casa e ai servizi essenziali restano ai margini. Il fatto che la povertà e le difficoltà quotidiane siano ignorate o minimizzate, rischia di escludere chi invece sta vivendo in condizioni di crescente disagio.
Il tema dell’abitazione è cruciale: l’elevato costo degli affitti, anche legato alla crescente domanda turistica, sta mettendo in difficoltà tante famiglie. Inoltre, se le politiche sociali non sono sufficienti o non sono tempestive, le persone vulnerabili rischiano di cadere in un abisso senza risposte concrete”. La situazione è al limite per Montanariello, con la microcriminalità che sembra essere un segno di un malessere profondo, un campanello d’allarme che non può essere ignorato. “Mi sembra che la città - continua - stia affrontando una crisi che non può essere affrontata solo con eventi o feste, ma con un im-
camente diminuiti anche i contributi dati ai senza dimora che nel 2022 erano 10 passando a 2 nel 2023. Una situazione insomma quello della povertà e delle persone bisognose di aiuto che cambia volto sempre più. Alessandro Abbadir
pegno concreto per le persone che vivono in condizioni difficili. Il fatto che il Comune non faccia abbastanza per supportare queste persone, e che le politiche sociali non rispondano alle necessità urgenti, è una responsabilità che potrebbe avere conseguenze molto serie nel lungo periodo. “La coppia Armelao ( sindaco) e Marangon ( assessore) - conclude - ci continuano a raccontare che tutto va bene, ci aspettiamo che dicano che hanno sconfitto la povertà. Li invitiamo a farsi un giro nelle associazioni del settore dove centinaia di persone si recano ogni giorno per chiedere aiuto”. (a.a.)
Focus povertà/2. Interviene don Yacopo Tugnolo direttore della
Afare una analisi sulle fragilità di un territorio che è mutato nel corso dei decenni è don Yacopo Tugnolo direttore della Caritas diocesana di Chioggia e Cavarzere. “Il boom economico del dopo guerra - premette don Yacopo - in questo territorio ha visto uno sviluppo importante: come non pensare al turismo di Sottomarina, il settore tessile che ha caratterizzato il cavarzerano, ora comunque ormai lontano nella memoria.
Chioggia e Cavarzere hanno visto mutamenti per quanto riguarda la crescita di povertà. Chioggia ha però caratteristiche di povertà diverse rispetto a Cavarzere. La stessa città è divisa in due parti Chioggia centro-storico: tre isole legate più allo stile e mentalità del mondo della pesca; Sottomarina e la terraferma, legate più ad uno stile agricolo. Dal 1900 quando è stata inaugurata la Chiesa Madre di San Martino un grande rispetto e attenzione sono sempre stati riservati dai contadini a Sant’Isidoro il santo dell’agricoltura. Una certa intraprendenza degli anni Sessanta ha portato molto a lavorare per lo sviluppo di case trasformate in piccole pensioni e poi alberghi di un certo rilievo dando il via al turismo di Sottomarina”. Negli ultimi anni però nota don Yacopo, alcune situazioni hanno portato alla trasformazione del turismo che si è spostato maggiormente
a Chioggia con la nascita di B&B fra le caratteristiche calli clodiensi. “La Caritas qui - sottolinea - da decenni ha attuato misure di lotta alla povertà attraverso opere per affrontare l’emergenza educativa, il disagio giovanile. Sono nate cooperative specializzate. Nel passato anche l’accoglienza di immigrati è stata ben coordinata. Non ultima tre anni fa quella dei rifugiati ucraini”. L’entroterra, in frazioni come Valli o Sant’Anna e Cavarzere inserite in un contesto principalmente rurale, soffre puntualizza don Yacopo, la fatica di una scarsa industrializzazione, il calo demografico, l’innalzamento dell’età della popolazione, e il fatto che i giovani a partire dall’università si trasferiscono in città come
Padova, Venezia, Ferrara, iniziando un percorso di vita che li porta a stabilirsi fuori dalla città natia. “Non si può non segnalare - conclude - l’aggravamento della situazione dopo il covid, per la chiusura di piccole aziende: a soffrirne sono uomini non lontani dall’età pensionabile, ma non così giovani da essere inseriti in un contesto lavorativo tecnologico e che chiede competenze più fresche. Il mondo della pesca sta soffrendo molto per tanti motivi: il granchio blu, le normative europee; la concorrenza. Chioggia, infine essendo a vocazione turistica è legata ad un lavoro cosiddetto stagionale. Non manca purtroppo poi il grave problema del caporalato”.
Alessandro Abbadir
Per la Caritas di Chioggia e Cavarzere, l’opera più evidente che in questo momento rappresenta un superamento del mero assistenzialismo con la consegna di pacchi viveri, è l’Emporio della solidarietà di Borgo San Giovanni. “Si tratta - sottolinea don Yacopo Tugnolo - di un piccolo supermercato dove chi è in difficoltà, attraverso la scelta degli alimenti di cui necessita (non solo lo stretto necessario pasta, pomodoro, scatolame, latte, ma anche freschi, verdura, frutta, prodotti per l’igiene personale e della casa, un piccolo banco farmaceutico) viene incontrato almeno due volte al mese e accompagnato nella scoperta delle proprie risorse e il superamento dei propri bisogni”. L’ Emporio poi è impegnato, nel-
la rieducazione della popolazione per la riduzione dello spreco alimentare e il consumo responsabile. E’ interessante notare che la sua attività non è il solo frutto dei vari fondi che vengono elargiti, ma soprattutto della rete di solidarietà presente sul territorio. “La persona - dice don Yacopo -
prima di tutto passa per un Centro di Ascolto, che è uno strumento centrale della Caritas, che ha due compiti: quello dell’ascolto per poi costruire un percorso di accompagnamento della persona nella sua fuoriuscita dallo stato di difficoltà”. In questo momento sono seguite: 885 persone, componenti di 372 nuclei familiari. Si tratta di 427 maschi, 458 femmine; di cui 248 migranti, 21 disabili 551 sono le persone comprese tra i 16 e i 64 anni. “Il nostro emporio - conclude - sostiene anche la popolazione di Cavarzere, che rientra nella Diocesi di Chioggia. Qui la maggior parte di persone in difficoltà sono migranti. In questo territorio circa un centinaio le persone seguite dalla Caritas diocesana”. (a.a.)
Il mondo della pesca sta soffrendo molto per tanti motivi: il granchio blu, le normative europee, la concorrenza. Chioggia, infine essendo a vocazione turistica è legata ad un lavoro cosiddetto stagionale
Associato "Città di Cavarzere"
di Albarello G. e Favaro E.
Lunedì 9.30-12.30 15.30-19.00
Martedì 9.30-12.30 15.30-19.00
Mercoledì 9.30-12.30 15.30-19.00
Giovedi 15.30-19.00
Venerdì 9.30-12.30
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Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
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Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
A Conselve attivato il tavolo della comunità per far fronte alle situazioni di disagio, la Caritas operativa su più fronti con decine di volontari
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
A palazzo Brazolo 24 posti letto entro quest’anno grazie al Pnrr “Piccoli Borghi”
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Focus povertà. Susanna Lazzarin, consigliere con delega al sociale, fa il punto sulle iniziative messe in campo
A Conselve istituzioni e associazioni si incontrano per coordinare le iniziative a favore delle fasce più deboli della popolazione. La povertà si riflette nel più ampio mondo del disagio e delle difficoltà che spaziano dal fattore economico a quello sociale
Definire i contorni della povertà oggi è sempre più impegnativo e richiede capacità di ascolto e di analisi, ma anche discrezione e attenzione alle diverse situazioni, alle sensibilità e alle fragilità. Famiglie numerose, spesso di origine straniera, ma con un numero di cittadini italiani tutt’altro che trascurabile, persone sole, soprattutto anziani con problemi di salute, disoccupati che faticano a ricollocarsi stabilmente, lavoratori sottopagati o con contratti precari, giovani che avrebbero bisogno di un supporto stabile. La povertà si riflette nel più ampio mondo del disagio e delle difficoltà che spaziano dal fattore economico a quello sociale e coinvolge anche a Conselve qualche centinaio di persone.
Susanna Lazzarin, consigliere con delega al sociale, osserva: “penso che la povertà sia un fenomeno complesso, che non basta definire solo come marginalità dovuta a difficolta economiche. Coinvolge varie fasce della popolazione e ha che fare con la solitudine, la povertà educativa e abitativa. E’ un fatto trasversale, poi c’è anche tutta una parte invisibile che per stigma o per timore non si avvicina ai servizi. Penso ai tanti anziani ai quali non riusciamo ad arrivare e sono privi di una rete familiare di
sostegno, ad esempio.
Per questo abbiamo voluto “ tavolo della comunità” che coinvolge le associazioni conselvane con l’intento di coordinare le iniziative e mantenere la coesione sociale. Vogliamo garantire un facile accesso ai servizi e alle associazioni che svolgono un ruolo così importante e aiutano le persone ad integrarsi”.
A Conselve, tra le altre ci sono la Caritas che con il Banco Alimentare raggiunge oltre 200 nuclei familiari del territorio (104 di Conselve), 568 persone in carico (312 a Conselve) tra cui 28 bimbi con meno di due anni. Sono attivi, inoltre, lo sportello di ascolto sulle povertà coordinato dalla diocesi, l’associazione l’Albero che si occupa del sostegno alla genitorialità con percorsi di formazione e accompagnamento, la Cooperativa Alambicco per la disabilità, il centro sollievo dell’Avo, solo per citarne alcune.
“Da non trascurare poi altri aspetti che comunque rientrano nelle situazioni di disagio - aggiunge Lazzarin - come la povertà educativa, per la quale sono sono venuti meno dei fondi regionali ma il nostro settore sociale risponde alla necessità di compartecipare alle spese per l’inserimento di minori in strutture. Anche il nuovo servizio del maggiordomo di quartiere è rivolto alle persone più fragili. Non dimentichiamo che diverse
persone vivono isolate a causa di difficoltà psichiche e mentali, se potessimo avere finanziamenti per psicologi ed educatori potremo già fare prevenzione. Continua invece il progetto di animazione di strada, l’equipe ha avvicinato diversi ragazzi, ne ha raccolto bisogni per mettere a punto dei micro progetti”.
Fra i più esposti alla povertà vi sono i cittadini stranieri, per i quali imparare la lingua italiana significa avere maggiori opportunità di trovare un lavoro e quindi una stabilità economica. “Stiamo lavorando in collaborazione con la Caritas - prosegue la consigliera - per il corso di italiano avviato lo scorso anno con circa 120 presenze di sette diverse etnie e una trentina di volontari. Abbiamo attivato anche progetti di reddito di inclusione attiva per persone con difficoltà inserimento lavorativo, nel 2023-2024 sono stati coinvolti una quindicina di giovani adulti in un reinserimento gradua-
nostri anziani, spesso soli e malati, con pensioni molto basse che non garantiscono una vita dignitosa. Con l’assistenza e le cure domiciliari ne raggiungiamo circa una ventina nel territorio dell’Unione dei Comuni del Conselvano, che
comprende Terrassa Padovana. Vi
rati dalla Casa di Riposo “Beggiato” in collaborazione con un nutrizionista e consegnati a 7-8 utenti al giorno. Parteciperemo a dei bandi per aumentare il numero di persone raggiunte”.
Nicola Stievano
Il “maggiordomo di quartiere”, aiuto quotidiano e “antenna” per cogliere i segnali di criticità dal
Fino al 2036 Conselve avrà il “maggiordomo di quartiere”, un nuovo servizio in aiuto dalle persone fragili come anziani soli, stranieri in difficoltà, per il disbrigo di alcune incombenze quotidiane come prenotare una visita medica o scaricare degli esami, pagare bollettini, attivare lo Spid, eseguire piccole commissioni. Sarà anche un modo per seguire i casi più critici anche sotto il profilo economico e sociale. La sede dello sportello, rivolto a tutti i conselvani, sarà nella frazione di Beolo, nell’edificio dato in concessione alla Onlus Fondazione La Casa per le emergenze abitative.
“La fondazione La Casa - spiega il sindaco Umberto Perilli - ha presentato una proposta di am-
pliamento del fabbricato in concessione trentennale che consentirà di realizzare anche lo spazio per il nuovo sportello. Sarà possibile partecipare al bando del Gal Patavino per un contributo di 200 mila euro ed è richiesto l’intervento del consiglio comunale perché l’area è classificata agricola”. L’opposizione si è astenuta perché ha sollevato dubbi sull’utilità dell’iniziativa e avrebbe preferito che il servizio venisse attivato in centro. “Si tratta di un servizio gratuito - chiarisce il sindaco - che potrà anche raggiungere i cittadini in altre parti del paese. E’una presenza che ci permetterà di intercettare anche le situazioni di fragilità da segnalare ai servizi sociali”. (n.s.)
L a carità vissuta nel quotidiano, su più fronti, questo l’impegno della Caritas di Conselve, che con oltre quaranta soci raggiunge centinaia di persone bisognose di aiuto, su tutto il territorio. «Non si tratta solo di una questione economica - chiarisce la vice presidente Tamara Lazzarin - la povertà che tocchiamo con mano è anche la solitudine, non è tangibile ma è una nuova emergenza. Per questo abbiamo creato un gruppo in cui ci si sostiene e ci si aiuta trascorrendo qualche ora assieme. Ma pensiamo anche agli anziani, ne abbiamo una ventina che si trovano in canonica una volta la settimana per stare insieme e confezionare delle coperte da donare ai poveri. Uniscono le loro fragilità per fare qualcosa di bello, noi forniamo il materiale di cui hanno bisogno. Favoriamo poi altre occasioni di incontro in Patronato per persone sole, diamo loro la possibilità di chiacchierare e stare in compagnia. Oltre agli aiuti materiali stiamo creando una rete di sostegno che rappresenta una risposta alla povertà. Vivono una situazione di disagio anche gli uomini separati che perdono lavoro, spesso hanno mutui e assegni famiglia da pagare e devono fare i conti con difficoltà psicologica dell’abbandono: oltre che di aiuto pratico hanno bisogno di un supporto amicale. Poi c’è la povertà dell’immigrazione,
ci sono i ragazzi con lavori precari o anche in nero. Spesso faticano ad avere uno stile di vita dignitoso e si trovano a vivere in condizioni molto spartane. Seguendoli, nel giro di un anno vengono messi nelle condizioni di trovare altre possibilità lavorative e possono migliorare la qualità della loro vita”.
Sul fronte degli aiuti economici, oltre a consegnare i generi alimentari a centinaia di persone con il Banco Alimentare, la Caritas distribuisce gratuitamente ad oltre cento persone vestiario ma anche stoviglie, passeggini e altri oggetti per l’infanzia e ritira mobili ed elettrodomestici per darli a chi ne ha bisogno. “Rimettiamo in circolo ciò che andrebbe buttato - aggiunge Tamara Lazzarin
- anche in un’ottica non solo di
Intensa anche l’attività del centro di ascolto delle povertà e delle risorse, attivato dal Vicariato di Conseve con la Diocesi di Padova. Nei due sportelli di Conselve e di Anguillara Veneta si incontrano le persone su appuntamento e sono impegnati 11 volontari. Finora sono stati 115 gli ascolti realizzati, 16 le famiglie incontrate e oltre 12 mila euro gli aiuti erogati. Il tutto è sostenuto con le offerte delle parrocchie. “E’ uno strumento che ci permette di entrare in relazione con le persone che vivono diverse condizioni di fragilità, - conclude Lazzarin - inoltre aiuta la comunità a rendere conto dei bisogni e delle necessità di chi abita accanto a loro”. (n.s.)
“Il semplice contributo economico non basta ad affrontare la povertà nelle sue diverse forme, è necessario supportare concretamente le persone perché riescano a riprendersi e gestirsi una vita migliore. Dobbiamo capire come possiamo cambiare incidere positivamente e cambiare queste situazioni critiche”. Questa la valutazione del sindaco di Tribano Massimo Cavazzana di fronte alle famiglie bisognose di un aiuto materiale e non solo. Insieme alla Croce Rossa Comitato di Due Carrare sono almeno 150 le persone del paese a cui vengono consegnati i pacchi alimentari, inoltre è a disposizione lo sportello per la consegna di indumenti ma anche per capire le problematiche e i bisogni da
affrontare.
“Accanto a questi aiuti materiali abbiamo attivato anche altri servizi che si sono rivelati molto utili - continua Cavazzana - come lo sportello di sostegno psicologico. Perché c’è anche una povertà psicologica da affrontare, perché molti disagi economici sono legati anche ad una fragilità psicologica che mina l’autostima e la voglia di riscattarsi. Oggi il servizio segue 46 persone, l’80 per cento delle quali ha ha bisogno di aiuto per stati depressivi o problemi di relazione. Questo ci ha permesso di conoscere e risolvere diverse criticità anche sotto il profilo sociale. Lo sportello mette a disposizione 6 sedute gratuite e grazie ad un accordo con l’Uls 6 possia-
Le tante facce della fragilità e del disagio richiedono un impegno continuativo. Il Centro di ascolto vicariale delle povertà e delle risorse permette di entrare in relazione con le persone che vigono diverse situazioni di difficoltà
mo programmare altre 6 sedute gratuite pubbliche, così riusciamo a fornire un servizio mensile per particolari casi. Sul fronte economico nonostante i tagli di bilancio interveniamo con contributi per il pagamento di bollette, libri e affitti, l’anno scorso abbiamo compensato anche la quota regionale. Con la Pro Loco abbiamo istituito un bonus farmaci e abbiamo anche dei fondi per casi speciali di ragazzi che non frequentano la scuola per problemi di famiglia o di salute. Infine svolgono un servizio prezioso gli operatori di strada, dei giovani che intercettano i ragazzi per distoglierli dal rischio di droghe e criminalità per indirizzarli su altri interessi, gruppi e compagnie”. (n.s.)
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
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La povertà non è solo una statistica, ma una realtà vissuta da molti. Anche nel Delta numerose associazioni offrono soluzioni concrete alle persone in difficoltà
alle pagg. 8 e 9
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
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Durante un incontro pubblico, il Comune di Rosolina ha ribadito il suo “no” all’impianto di trattamento fanghi
a pag. 15
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
Servizio a pag. 19 segue a pag. 5
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
A bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Servizio a pag. 5
Focus povertà/1. Fornisce accoglienza temporanea, supporto abitativo e percorsi di reinserimento sociale
N el cuore di Adria, l’organizzazione di volontariato Effatà offre una risposta concreta alla povertà e all’emarginazione.
Grazie all’impegno dei volontari, fornisce accoglienza temporanea, supporto abitativo e percorsi di reinserimento sociale per persone senza dimora, collaborando con le istituzioni e la comunità.
Nel nostro territorio, la povertà non è solo una statistica, ma una realtà fatta di volti e storie di persone che si trovano senza un tetto, senza un sostegno e senza prospettive. A queste criticità risponde Effatà, un’organizzazione di volontariato nata dall’intuizione e dall’impegno di Don Giuseppe Mazzocco e Piergiorgio Braghin, con l’obiettivo di offrire una solu-
zione all’emarginazione abitativa. L’idea di una comunità alloggio ad Adria ha preso forma grazie al coordinamento delle esperienze cristiano-caritative della Vicaria di Adria-Ariano, promosse proprio da Don Mazzocco e Braghin. La necessità era evidente: sempre più persone nel nostro territorio non avevano un posto dove dormire. Così, nel 2012, un gruppo di volontari ha deciso di attivarsi per fornire un supporto strutturato. Il percorso è iniziato con uno studio approfondito delle comunità alloggio e degli asili notturni esistenti nel territorio, per poi formare 16 volontari e costituire l’Organizzazione di Volontariato “Effatà!”, il cui nome si ispira al Vangelo di Marco: “Effatà!”, ovve-
ro “Apriti!”. Un messaggio chiaro e incisivo, che sintetizza la missione dell’organizzazione di volontariato: aprire porte e opportunità a chi è stato escluso.
La prima casa di accoglienza è stata realizzata grazie a un appartamento sfitto della Parrocchia di Carbonara, concesso in comodato d’uso gratuito e arredato con mobili della Caritas. Qui, fino a cinque persone possono trovare un riparo temporaneo in un ambiente che garantisce privacy, spazi comuni e un primo passo verso il reinserimento sociale. Il riconoscimento ufficiale del valore dell’associazione è arrivato con il Decreto della Giunta Regionale del Veneto n.555 dell’11 ottobre 2022, che ha sancito l’iscrizione di
Le nuove povertà non si limitano più alla sola mancanza di beni essenziali, ma comprendono precarietà lavorativa, difficoltà di accesso ai servizi, esclusione sociale e fragilità educativa. Questo fenomeno, che coinvolge sempre più persone, rappresenta una sfida complessa ma, se affrontato con le giuste strategie, può trasformarsi in un’opportunità di sviluppo per il territorio. Nel territorio del Delta, diversi progetti stanno dimostrando che il contrasto alla povertà non è solo un atto di solidarietà, ma anche un investimento per il futuro economico e sociale della comunità. Tra le varie realtà nel territorio emerge la comunità educativa In-patto di Porto Viro, gestita dal-
la cooperativa Titoli Minori, che lo scorso novembre ha celebrato dieci anni di attività con una presentazione al Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin a Taglio di Po. In un decennio, questa realtà ha accolto 192 minori, alcuni dei quali hanno poi trovato occupazione nel tessuto produttivo del basso Polesine.
Un altro esempio virtuoso è il Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) per minori non accompagnati di Taglio di Po, attivo dal maggio 2024. Queste strutture, gestite da cooperative del territorio, accolgono i minori garantendo loro tutela e percorsi formativi mirati, che prevedono anche l’inserimento lavorativo. Un traguardo raggiunto grazie a
tirocini adeguati, che hanno portato alcuni neomaggiorenni ad ottenere un impiego stagionale e anche a tempo indeterminato, in imprese locali, tra cui campeggi, ristoranti e attività artigianali locali. In questo modo, le rette finanziate con fondi pubblici non rappresentano solo una tutela per il minore, ma anche un investimento per il territorio. Un ulteriore esempio è “Accoglienza e inclusività”, un progetto pilota dedicato ai richiedenti asilo politico adulti, portato avanti da una cooperativa del territorio. Da tre anni, questa iniziativa opera in una realtà turistica che opera tra le province di Venezia e Rovigo, offrendo formazione e inserimenti lavorativi per una trentina
Effatà nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). In un contesto in cui le istituzioni faticano a rispondere alle esigenze dei più fragili, Effatà è diventata un punto di riferimento fondamentale, sollecitando anche le autorità a trovare soluzioni strutturali per il problema della povertà abitativa. Le persone accolte sono spesso uomini senza casa e residenza, con storie difficili segnate da problemi legali, familiari o economici. L’accesso alla struttura è valutato dai tutor della Comunità e dai Servizi Sociali del Comune di Adria, garantendo un percorso personalizzato di supporto. Effatà collabora anche con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Padova e con la Casa Circon-
dariale di Rovigo, contribuendo al reinserimento sociale di detenuti in cerca di una seconda possibilità.
“Ogni attività di Effatà si basa sul volontariato puro - fanno sapere i volontari - nessuno di noi percepisce compensi, e tutto si regge sul nostro impegno perchè crediamo nella solidarietà come strumento di cambiamento”. Con un letto, un pasto caldo e un ascolto sincero, l’organizzazione di volontariato adriese non solo offre un rifugio, ma ridona dignità e speranza a chi l’aveva persa. In un mondo in cui spesso si gira lo sguardo di fronte al disagio, Effatà ha scelto di guardare, accogliere e agire.
Guendalina Ferro
di persone. Molti di loro hanno trovato impiego stagionale, anche grazie alle opportunità create nelle strutture turistiche nel cuore del parco del Delta del Po. Questo progetto non solo risponde alle necessità sociali, ma incarna i valori dell’articolo 1 della Costituzione italiana, che pone il lavoro come fondamento della Repubblica. Il lavoro, infatti, rappresenta uno strumento essenziale per un’inclusione completa e duratura. Le esperienze di Im-patto a Porto Viro, del CAS di Taglio di Po e del progetto “Accoglienza e inclusività” dimostrano che affrontare le nuove povertà con strategie innovative può generare valore per l’intera comunità. La formazione e l’inclusio-
ne anche attraverso il lavoro non sono solo strumenti di solidarietà, ma leve fondamentali per una crescita economica sostenibile nel territorio del Delta. (g.f)
Focus povertà/2. Spazio dedicato all’ascolto e al supporto per cittadini che hanno bisogno di orientamento all’assistenza
L
o Sportello delle Opportunità di Adria, braccio operativo di Effatà, attivo dal 24 febbraio 2019 in via Marconi 1, nei pressi della cattedrale di Adria, è un punto di riferimento imprescindibile per chi si trova in condizioni di fragilità economica e sociale. Crocevia di una rete di collaborazioni con istituzioni, organizzazioni di volontariato e realtà caritative del territorio, il servizio va ben oltre la mera assistenza burocratica: dietro ogni pratica compilata c’è un volto, una storia, una richiesta di aiuto concreta. Al centro di questa realtà ci sono i volontari, donne e uomini che, con passione e dedizione, si fanno carico delle necessità di chi si trova in difficoltà. Il loro obiettivo non è solo garantire un accesso equo ai servizi e alle risorse disponibili, ma anche abbattere le
rappresenta spesso la chiave per riconquistare dignità e stabilità economica. I volontari affiancano le persone nella stesura del curriculum, nell’orientamento professionale e nella ricerca di opportunità lavorative, instaurando un dialogo diretto con le aziende del territorio. Azioni che, in sinergia con il centro per l’impiego, consentono di creare un ponte tra chi cerca lavoro e il mercato locale per dare una seconda possibilità a chi ne ha più bisogno.
barriere amministrative e sociali che spesso ostacolano chi è già in una situazione di precarietà.
Tra i servizi più richiesti figura l’assistenza nella compilazione della modulistica, dai buoni pasto per la mensa scolastica ai bandi di varia natura e ai contributi comunali. Per chi vive ai margini del sistema sociale, accedere a contributi per le utenze, i buoni libro o gli alloggi popolari può diventare un’impresa ardua, ostacolata da iter complessi e normative poco chiare. Lo Sportello si pone come guida in questo percorso, affinché nessuno venga escluso per difficoltà burocratiche.
Ma il sostegno non si limita agli aspetti amministrativi. Il reinserimento lavorativo è un pilastro fondamentale delle attività dello Sportello: la ricerca di un impiego
Un’altra area di intervento fondamentale riguarda l’accesso ai servizi sanitari e la gestione del reddito. Molte persone, soprattutto quelle in condizioni di povertà, si trovano disorientate di fronte a pratiche amministrative complesse per ottenere esenzioni o sussidi economici. Per questo motivo, lo Sportello, in rete con i servizi pubblici, offre un supporto concreto affinché nessuno venga privato dei propri diritti per mancanza di informazioni o strumenti adeguati. Allo stesso tempo, i volontari si de-
assistenza su pagamenti, allacci, agevolazioni e rateizzazione a bollette troppo elevate. Un servizio spesso sottovalutato, ma essenziale per garantire condizioni di vita dignitose a chi si trova in difficoltà. Altro progetto promosso dallo Sportello è l’organizzazione di corsi gratuiti di italiano per donne straniere. Lezioni attualmente tenute da tre volontarie presso il centro parrocchiale di Carbonara, tutti i martedì e giovedì, dalle ore 9 alle ore 11. Questi corsi rappresentano uno strumento di emancipazione che permette alle partecipanti di inserirsi con maggiore facilità nel contesto sociale e lavorativo, costruendo un futuro più solido per sé e per le proprie famiglie. Lo Sportello, in un contesto in cui le complessità burocratiche rischiano di escludere i più fragili, rappresenta un esempio concreto di come la solidarietà e l’impegno sociale possano fare la differenza. Per sostenere Effatà è possibile diventare volontari o destinare il 5 per mille, utilizzando il codice fi-
Oltre ai servizi di assistenza burocratica, il progetto promuove l’inclusione attraverso corsi di lingua, attività di reinserimento lavorativo e supporto nell’accesso a diritti sanitari e sociali
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
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Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
Ad Abano e Montegrotto sono decine le famiglie da aiutare, tendono ad aumentare le disparità sociali e il divario economico
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
Il sindaco annuncia l’opera che migliora la viabilità: costo di 740 mila euro, oltre 380 mila di contributo
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
di Picello Antonio
• sanificazione della tua auto
• autoriparazioni diesel e benzina
• manutenzione cambi automatici
• assistenza pneumatici
• servizio elettrauto
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto,
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Focus povertà/1. Elisabetta Roetta, vicesindaco e assessore al sociale di Montegrotto Terme
Anche in zone turistiche con indicatori positivi sul fronte della qualità della vita e del benessere non mancano le situazioni di criticità nelle quali si annida il rischio, specie per le famiglie e i soggetti più deboli, di scivolare verso una condizione di povertà. A Montegrotto Terme, spiega Elisabetta Roetta, vice sindaco e assessore al sociale, “mediamente si sta bene e siamo un comune che riesce ad avere le risorse per garantire una pluralità di aiuti. La difficoltà economica che riscontriamo nel nostro territorio deriva nella maggior parte dei casi dall’affitto da pagare, che può diventare una spesa insostenibile. Alcune situazioni sono croniche, soprattutto per quanto riguarda gli anziani e persone fragili, altre invece si rivolgono ai servizi sociali in modo sporadico e comunque non continuativo. Per quanto riguarda le famiglie con minori si tratta spesso di stranieri con contratti di lavoro precari, con reddito basso. Un altro fenome-
no da tenere sotto controllo è quello degli alberghi dismessi, nei quali vanno a bivaccare alcuni senza dimora o persone che si muovono nell’ambito della clandestinità.
Negli anni - aggiunge l’assessore - abbiamo visto aumentare le situazioni che si pongono tra il “dentro-fuori” la condizione di bisogno per cui si rende necessario andare oltre il semplice contributo economico e attivare una presa in carico della persone/famiglia dotandola di strumenti che la aiutino a superare la condizione di vulnerabilità. Le azioni che come amministrazione possiamo mettere in campo sono spesso limitate ma il nostro compito rimane quello di prendersi cura delle persone per non lasciare solo nessuno con l’ obiettivo di garantire a tutti una vita dignitosa”.
Fra le azioni messe in campo spicca il Banco Alimentare, istituito dal comune e gestito dall’associazione Auser, alla quale i servizi sociali passano i
nominativi dei beneficiari. Attualmente si tratta di 53 famiglie, in tutto circa 150 persone di cui 60 minori. Non serve alcuna segnalazione invece per la distribuzione di vestiti usati, sempre a cura dell’Auser. “Per questo servizio - continua Roetta. nessuno chiede da dove viene e chi sei. Gli abiti in buono stato vengono consegnati soprattutto a famiglie giovani con bambini, in particolare stranieri ma non solo. Per aiutare chi si trova in difficoltà il nostro impegno è quello di fare rete con le associazioni del territorio, oltre all’Auser ricordo il centro di ascolto per le situazioni di difficoltà economica istituito dalla Caritas e lo sportello sociale della Croce Rossa Comitato Terme Euganee allestito nella nostra biblioteca comunale. In questo caso non si tratta di aiuti economici ma della distribuzione di generi alimentari”.
La Croce Rossa Terme Euganee si occupa anche dei trasporti sociali delle persone che non hanno mezzi di spostamento e
“Negli ultimi anni purtroppo stiamo toccando con mano come le disparità tendono ad aumentare”, afferma il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello. “Il divario sociale si allarga sempre di più e anche chi ha un lavoro fatica ad arrivare a fine mese. Mancano a livello istituzionale delle politiche a tutela del reddito il rischio che è la forbice si apra ancora di più. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione, come amministrazione che deve sopperire anche ai tagli al bilancio, il volontariato è essenziale e prezioso. Va aperta - continua il sindaco - una riflessione politica ad alto livello per dare risposte concre-
della consegna a domicilio della spesa e dei di medicinali, rivolto a chi non ha la possibilità di raggiungere il supermercato o farmacia con mezzi propri e se ha la residenza nel territorio di competenza del comitato, vale a dire Montegrotto, Abano o Torreglia. Inoltre organizza dei corsi di lingua italiana grazie ai quali gli stranieri possono abbattere le barriere linguistiche e migliorare la propria situazione economica.
“L’amministrazione garantisce molti altri aiuti - aggiunge la vice
te ed efficaci a chi si trova in difficoltà. Noi cerchiamo di fare la nostra parte ogni giorno”.
Tra gli aiuti messi a disposizione delle famiglie c’è anche il bonus nascite, un contributo da 400 euro per ciascun nuovo nato. Anche dai buoni shopping distribuiti alla fine dell’anno scorso è venuto un aiuto. “Il nostro obiettivo - conclude Mortandello - è stare concretamente accanto alle famiglie. Le politiche sociali del nostro Comune mettono al centro il sostegno a tutte le persone, con particolare attenzione alle famiglie che affrontano momenti di difficoltà”. (n.s.)
sindaca Roetta - dal bonus affitti a quello per i nuovi nati fino ai buoni shopping. Il progetto Reddito di inclusione attiva prevedeva l’inserimento di persone non collocabili o difficilmente collocabili nel mondo del lavoro in attività di volontariato all’interno di enti pubblici o del privato sociale. Organizziamo anche lavori di pubblica utilità per l’inserimento lavorativo di disoccupati di lunga durata e di persone a rischio esclusione sociale”. Nicola Stievano
Non c’è solo la povertà economica ma si fanno strada nelle famiglie più fragili altre forme di povertà che richiedono azioni di sostegno concreto da parte delle istituzioni e delle realtà impegnate nel volontariato sociale. Anche in un contesto come quello di Abano Terme sono alcune decine i nuclei familiari che hanno bisogno di un aiuto costante. “Ogni mese vengono erogati dal Comune - spiega Virginia Gallocchio, assessore al sociale - contributi economici in media a 40 nuclei familiari per far fronte al pagamento di utenze, dell’affitto o per rispondere ad altri bisogni primari. Un nucleo può ricevere più di un contributo nell’arco di un anno. Prendendo la pandemia come spartiacque, negli ultimi anni abbiamo notato che sono cresciuti i bisogni delle persone e delle famiglie più esposte alle difficoltà economiche ma anche ad altre forme di povertà, come quella educativa, un indicatore da non sottovalutare anche nel nostro territorio”.
L’assessore al sociale Virginia Gallocchio: “Ogni mese sono almeno 40 i nuclei che ricevono un aiuto economico mentre altri 70 sono sostenuti per la frequenza dei bambini a centri estivi, nido e doposcuola”
Attraverso i servizi e le risorse a disposizione l’amministrazione comunale sostiene a livello economico i nuclei in difficoltà, che spesso si trovano ai margini e faticano a risollevarsi. Un importante contributo in questo senso viene anche dal volontariato, in particolare dalle due Caritas delle parrocchie di San Lorenzo e Monteortone, sul fronte della spesa di generi alimentari, e dal Centro Aiuto alla Vita.
“Come dicevo - aggiunge Gallocchio - accanto alle povertà di carattere economico troviamo anche
altre forme di povertà che incidono sulle famiglie. Da qui avvertiamo la necessità di sostenere le famiglie anche sul fronte della genitorialità, assai impegnativo. Ad Abano andiamo in aiuto di persone che non hanno le risorse per usufruire di servizi essenziali per i propri figli come mensa scolastica, il nido, i centri estivi, il doposcuola. Il ischio è quello di vedere crescere la povertà educativa, pertanto interveniamo con varie soluzioni che spaziano dai contributi ad hoc a forme di esenzione. Per prevenire le povertà educative, pertanto, sono circa 70 le famiglie che sosteniamo economicamente per la frequenza dei bambini a servizi come ad esempio centri estivi, doposcuola,
asilo nido. L’estate scorsa abbiamo istituito anche un fondo per le attività estive.
Guardiamo anche agli adolescenti perché sono aumentate le dispersioni scolastiche così come cresce il numero di giovani che non lavorano e restano ai margini della vita sociale. Anche per loro abbiamo messo a punto dei progetti. Sono aumentati anche i bisogno legati all’abitare - conclude l’assessore - e c’è chi non ce la fa a pagare l’affitto. Con le parrocchie e il Centro Aiuto alla Vita abbiamo una collaborazione e la disponibilità di sette alloggi dove inseriamo persone coinvolge nel progetto autonomia abitativa con contratti di 18 o 24 mesi”. (n.s.)
Sono quasi 360 le famiglie alle quali è stata assegnata la carta “Dedicata a te” tra Abano e Montegrotto lo scorso anno: rispettivamente ne beneficiano 228 nuclei familiari ad Abano e altri 130 a Montegrotto. a carta elettronica, emessa dal governo, dà diritto un contributo economico in un’unica soluzione di 500 euro erogato alle famiglie individuate direttamente dall’Inps sulla base di requisiti anagrafici (famiglie di tre componenti con almeno un figlio minore) e reddituali. La nuova social card “Dedicata a te” è una misura destinata ai nuclei
familiari residenti , in possesso di due requisiti: l’ iscrizione di tutti i componenti del nucleo familiare nell’Anagrafe comunale e la certificazione Isee ordinario in corso di validità, con indicatore non superiore a 15mila euro annui. Si tratta di una carta prepagata ricaricabile, messa a disposizione da Poste Italiane. Per questo il ritorno è avvenuto negli uffici postali.
“Come Comune - spiega la vicesindaca di Montegrotto Terme Elisabetta Roetta - abbiamo provveduto a verificare i requisiti anagrafici. A suo tempo abbiamo
comunicato ai nuclei familiari di recarsi in ufficio postale per il ritiro della carta prepagata o per la ricarica della carta che hanno ricevuto l’anno scorso. Questa misura di sostegno per le persone in situazione di difficoltà economica è sicuramente di aiuto, ma ha un grosso limite, perché vengono a priori escluse le persone sole, come per esempio gli anziani, qualsiasi sia la loro situazione. Altro limite è il fatto che sia destinata a nuclei con almeno un minore di almeno tre persone: rimangono fuori i genitori single o vedovi”.
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Il nostro approfondimento: a Mira oltre 180 le famiglie assistite dal Comune nel 2024. A Dolo raddoppiati in 3 anni gli aiuti economici dell’ente locale
alle pagg. 8 e 9
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
Il Comune promuove un progetto che integra il risparmio energetico, la consapevolezza ambientale e l’autoconsumo tra i cittadini e le imprese.
a pag. 6
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Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
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Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
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Focus povertà/1. Dolo: dal Comune emergono dati preoccupanti
Dolo, da sempre centro territoriale di offerta di servizi alla persona, rappresenta un osservatorio sociale significativo per la Riviera del Brenta, anche in tema di povertà. Una povertà silenziosa, in aumento e sempre più differenziata, che viene dichiarata tardivamente per vergogna e disperazione. A fare il punto della situazione sono il sindaco del paese Gianluigi Naletto e l’assessore alle politiche sociali Chiara Iuliano . Il sindaco di Dolo Naletto:“Non sono soltanto gli stranieri – dicono - ma anche numerosi concittadini residenti nel nostro Comune. Sono storie di privazione che arrivano in molti casi dopo crisi famigliari, di lavoro, di fallimento genitoriale: un insieme che conduce al disagio e all’isolamento sociale”. Ma andiamo subito ai dati. Dal 2020 al 2023 (ultimi dati elaborati) i colloqui nell’ambito della povertà e dell’emarginazione sociale nel Comune di Dolo sono stati 4.378, con aiuti economici che sono
passati da 622.561 euro a 1.060.047 euro raggiungendo il picco massimo di 1.292.139 euro nel periodo pandemico. I problemi legati all’abitazione rappresentano la maggiore delle cause di questo disagio: sono oltre 60 i richiedenti casa in lista d’attesa a Dolo, verso i quali insieme ad Ater, l’amministrazione comunale ha messo in atto un modello economico virtuoso di anticipazione di risorse per la sistemazione di abitazioni altrimenti chiuse per lavori da realizzare. “Fa pensare - sottolinea il sindaco - come a livello nazionale, vi siano ancora nel terzo millennio quasi sei milioni di persone in uno stato di povertà assoluta, che nel nostro territorio si traducono in circa un decimo della popolazione con lavori poveri e ad intermittenza, salari bassi e contratti atipici che impediscono una vita dignitosa”. A farne le spese purtroppo anche a Dolo sono sempre più i giovani e le famiglie con figli, costretti a chiedere aiuto ai servizi
sociali comunali, magari dopo essere passati per i centri di ascolto vicariali e parrocchiali della Caritas o di altre realtà associative territoriali come la San Vincenzo De Paoli. Il volto di chi chiede aiuto nel territorio dolese è spesso femminile, di chi cioè si fa carico dei problemi della famiglia, soprattutto nella richiesta di beni materiali di prima necessità o di aiu-
ti per pagare le bollette delle utenze domestiche. Oltre a famiglie con figli minori, sono in aumento le persone povere con più di 65 anni, pensionati monoreddito, che non hanno più risorse sufficienti per far fronte alle spese crescenti del vivere quotidiano. A complicare la situazione, si stima un incremento del 20% del caro vita negli ultimi quattro anni, ciò
secondo una rielaborazione dei dati rilevati dall’osservatorio prezzi del Ministero dell’Impresa e del Made in Italy. “Frutta, verdura, carne, pesce, olio extravergine di oliva, riso, pane, burro, latte, farina, prodotti vegetali surgelati - concludono Naletto e Iuliano - sono solo alcune voci dove si registrano aumenti a due cifre”. Alessandro Abbadir
Un segnale particolare legato all’aumento delle necessità legate all’impoverimento della popolazione è, nota il Comune di Dolo, il fatto che molte persone decidono di chiedere aiuto per curarsi o non si curano affatto “Anche curarsi costa di più - precisa il sindaco Nalettotanto da ricevere decine di richieste di aiuto per visite sanitarie, in modo particolare odontoiatriche”. Ma non solo. Per chi lavora il rischio della povertà non è escluso. “Fonti sindacali - precisa Naletto - calcolano che gli stipendi nel veneziano e anche a
Dolo, sono più bassi di circa duemila euro rispetto alla media regionale. Questo perché le buste paga sono divorate dall’inflazione e concepite da contratti di lavoro precari, spesso a tempo determinato e stagionale”.
C’è poi una particolarità legata anche agli effetti del maltempo. “Sul nostro territorio dolese - dice Naletto - a distanza di diciotto mesi dall’ultima grandinata che ha causato danni per 14 milioni di euro, decine di famiglie non hanno ancora provveduto alla sistemazione delle loro case, segno di una difficolta economica
che costringe l’utilizzo di secchi nelle stanze per la raccolta dell’acqua quando piove. Di fronte a tanto, i Comuni cercano di dare delle risposte in sinergia con le associazioni di volontariato e del terzo settore, insieme alla generosità di persone che, in silenzio, si rendono disponibili ad aiutare il prossimo. La sfida è dare voce e risposta a persone ferite nella loro dignità ed umanità, attraverso l’ascolto e la presa in carico da parte, non solo delle istituzioni, ma anche di una comunità civile che non può rimanere indifferente”. (a.a.)
Focus povertà/2. Mira: l’assessore Chiara Poppi fa il punto della situazione
M ira, il Comune più popoloso della Riviera del Brenta con circa 38 mila abitanti, è da sempre un territorio in cui le fragilità sociali e le marginalità si fanno sentire. Fragilità di un tessuto sociale che purtroppo negli ultimi anni si è acuita a fare il punto è l’assessore alle politiche sociali del Comune Chiara Poppi. “ In questi anni - spiega Chiara Poppisiamo di fronte a un cambiamento sostanziale e importante delle povertà, vediamo arrivare ai nostri uffici persone che prima godevano di uno stato di vita umile e dignitoso ma che ora fanno difficoltà a fare la spesa o a pagare le bollette”. Ma ecco i dati. “Sono più di 180 le famiglie - precisa - che quest’anno abbiamo assistito per richieste come contributi per le bollette, per l’affitto, per l’assistenza a casa o per i figli impegnando circa 140.000 euro oltre a progettualità quali “Mira open sport” dove l’amministrazione ha impegnato, in collaborazione con le società sportive, altri 15.000 euro per aiutare le famiglie a far praticare lo sport ai ragazzi o i 5.000 euro per Amaia con il Gp nuoto per permettere alle persone con disabilità di avere lezioni dedicate in piscina, insomma circa una cifra importante per i solo sostegno economico. Diversa da quella degli anni precedenti che era di circa 110.000 euro. E’ quindi un impegno e una vicinanza a cittadini che iniziano a essere realmente in difficoltà nei bisogni primari. Relativamente all’assistenza eco-
nomica più della metà sono cittadini di origine italiana e con figli a carico spesso minori, un incremento costante di circa il 10% sia nelle famiglie con minori sia in nuclei singoli adulti e anche anziani . Continuano inoltre le iniziative con le realtà territoriali e i vari centri di ascolto elle associazioni e delle parrocchie che sono presenti nel territorio e che mirano a creare una rete di vicinanza alle persone più fragili”. Il Comune si pone sul versante sociale anche come punto di riferimento per tutto il comprensorio. “Non ultima - conclude Chiara Poppi - c’è la sfida che stiamo affrontando, quella dell’am-
bito territoriale che da due anni ci vede, attraverso una convenzione capofila di tutti i 17 comuni dell’area, ma che in futuro ci vedrà ragionare assieme per supportare tutte queste fragilità diverse ma nuove in tutti i territori dei 17 Comuni dell’area della Riviera e del Miranese. Penso e spero possa essere un vantaggio per i nostri cittadini, i primi progetti lo dimostrano. Ad esempio c’è il Progetto Inlinea, che permette finalmente di avere una segreteria telefonica tutti i giorni a disposizione di tutti i cittadini e cittadine per informazioni e appuntamenti”.
Alessandro Abbadir
Emporio Solidale San Martino, distribuiti aiuti alimentari ad oltre 1.100 persone
A Mira Porte, esiste l’ attività dell’ emporio alimentare, il Centro San Martino in aiuto ai poveri del paese. Il centro che si trova nella parrocchia di San Marco Evangelista, dà servizio di distribuzione di pacchi spesa e vestiario alle famiglie all’interno del territorio comunale mirese. A spiegarne l’attività è Fabio Schirru presidente dell’associazione Ponte Solidale O.d.v., che gestisce il Centro San Martino. “Gli assistitispiega Schirru - sono gradualmente aumentati nel corso degli anni: attualmente sono circa 1.100 ( nel 2018 erano poco più di 500) e sono per la maggioranza (il 60 % ) italiani”. “Purtroppo - precisa Schirru - sof-
friamo un po’ la carenza di fornitura di prodotti nazionali ed europei, che ci obbliga ad acquistare quello che manca. Latte, tonno in scatola e olio, sono gli articoli più richiesti, se si osserva quello che emerge dalle casse. Un grande aiuto ci giunge dalla raccolta mensile che alcune parrocchie
del vicariato continuano a sostenere. Anche la Regione, poi, dà un contributo ai suoi empori“. C’è poi anche l’appello a partecipare come volontari all’attività dell’associazione in favore dei poveri. “Volontari - precisa Schirru - non ce sono tanti, anzi. Quest’anno ne sono usciti alcuni; e i nuovi non compensano quelli che hanno lasciato”. L’emporio alimentare e il centro di ascolto sono aperti lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 17. Infotel 041.52.88.278. Oltre all’attività del centro sempre nel territorio mirese sono molto attive le parrocchie. Quella di Gambarare ad esempio porta a domicilio i pacchi spesa. (a.a.)
Sono stati stanziati ad hoc 15.000 euro per aiutare le famiglie in difficoltà economiche a far praticare lo sport ai ragazzi. Sono stati stanziati anche fondi per permettere alle persone con disabilità di avere lezioni dedicate in piscina
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Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per e vittime di violenza: E’ un atto di civiltà”
Dopo il no della Corte Costituzionale al referendum Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
SCon “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
tavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto
La Caritas a Piove ha consegnato in un anno 1000 borse di cibo ai bisognosi. Il sindaco Lucia Pizzo: “La lotta alle diseguaglianze per noi è priorità”
Servizi alle pagg. 8 e 9
Il sindaco Lucia Pizzo prevede interventi cruciali, con nuove piste ciclabili, un impianto natatorio rinnovato e nuovi alloggi per anziani
Il vice segretario federale: “Sull’autonomia avanti tutta”
AServizio a pag. 6
Servizio a pag. 20 segue a pag. 5 pag. 25 pag. 21 pag. 29
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Servizio a pag. 5
Sono previsti aiuti per il pagamento della tariffa rifiuti, per sostenere il caro bollette del riscaldamento sia per il costo del gas sia per il costo del pellet.
“Ridurre le disuguaglianze e la povertà è un obiettivo che un Comune da solo non può certamente affrontare, tuttavia su questo fronte, l’impegno della nostra amministrazione è massimo”. A dirlo è il sindaco di Piove di Sacco Lucia Pizzo che sottolinea come l’amministrazione comunale ritenga una priorità dare una risposta alle tradizionali e nuove forme di povertà che si trovano sul territorio piovese. Per far fronte alle povertà il Comune di Piove di Sacco ha affinato in questo decennio tutti gli strumenti più adeguati ad affrontare con efficacia le necessità delle famiglie che presentano fragilità sotto diversi punti di vista: dalla povertà educativa a quella economica e sociale. Si la-
vora quindi con personale sempre più specializzato e dedicato alle varie tematiche del sociale che poi rispondono alle necessità richieste dai Leps (livelli essenziali delle prestazioni sociali), spesso operando anche con strumenti nuovi. “Al di là dei livelli essenziali obbligatori delle prestazioni sociali, argomento attuale perchè oggetto di dibattito che si incrocia con il tema dell’autonomia differenziata, abbiamo stanziato - spiega il sindaco Lucia Pizzo - risorse ulteriori in bilancio per una somma assolutamente importante, circa 350.000 solo nell’anno 2024. Si tratta di contributi assistenziali, di aiuti per il pagamento della tariffa rifiuti, per sostenere il caro bollette del riscaldamento sia per
il costo del gas sia per il costo del pellet. Nei confronti delle famiglie con minori, il sostegno anche alla pratica sportiva e alla riduzione del costo della refezione scolastica completano gli interventi. La refezione scolastica è possibile nelle nostre primarie anche a fronte di rientri connessi a progettualità e non solo in presenza del tempo pieno, proprio per evitare che chi non può pagare il pasto debba riportare il figlio a scuola dopo la pausa pranzo”. Altri soldi da
contributi legati allo Stato o alla Regione sono stati stanziati per: buoni libri, contributi a favore di famiglie fragili, voucher per asili nido,reddito di inclusione attivo e sostegno all’abitare. Ci sono dei punti critici constatato ad esempio che uno dei problemi legati alla povertà è la questione della carenza di affitti e dell’emergenza casa, cioè il taglio di 150 mila euro dei contributi dallo Stato. “Nell’anno 2024 - spiega la Pizzo - abbiamo fronteggiato in parte il
Sulla questione dell’assistenza alle persone più fragili e in difficoltà è da impegnata in prima linea l’assessore alle politiche sociali del Comune di Piove di Sacco, Paola Ranzato. “Molte energie - spiega Ranzato - si spendono per la continua crescita degli sfratti, un lavoro complicato che comporta, nella maggior parte dei casi, la gestione di un dialogo e degli interventi fattivi che coinvolgono sia proprietari che affittuari; parallelamente è di enorme importanza la gestione del patrimonio dell’edilizia popolare, con bandi biennali per l’assegnazione degli alloggi sia di proprietà comunale che dell’Ater. Ente che stiamo sollecitando affinché vengano rimessi in disponibilità decine di alloggi al momento sfitti per la mancanza di interventi manutentivi” .Ma a rendere efficaci gli interventi nel comparto sociale, sono gli uffici
preposti. “Per il modello di lavoro distribuito su 6 assistenti sociali, 4 amministrative e 2 psicologi, il servizio sociale di Piove di Sacco - precisa Ranzato - è in qualche modo già strutturato come un piccolo Ats (Ambito territoriale Sociale): è un sistema in cui operano in sinergia tutti i livelli necessari per gestire e rispondere nel modo più efficace alle necessità dei cittadini. Gli Ats rappresenteranno una grande rivoluzione nella gestione di servizi sociali e socio-sanitari. Verranno, distribuiti in modo omogeneo in tutti i territori, e i cittadini, di qualsiasi Comune, potranno trovare uguale risposta. Pensiamo, ad esempio, alla gestione dell’inserimento di un anziano in Rsa: la valutazione sociale, la quota integrativa, il valore Isee richiesto, sono tutte misure che ad oggi possono cambiare da Comune a Comune.”. (a.a.)
sostegno al costo dell’affitto per le famiglie in difficoltà, in quanto il governo ha tagliato circa 150.000 euro che venivano destinati per il nostro Comune, in una fase in cui chi vive in affitto si ritrova a dover a volte decidere se pagare le utenze o il canone. Tutto ciò è stato possibile perchè la struttura dei servizi sociali del Comune è adeguata, non solo numericamente ma anche ricca di professionalità specializzate”.
Alessandro Abbadir
Oltre ai Comuni nell’area del Piovese a dare un aiuto alle persone in difficoltà c’è anche la Caritas. Si tratta di un servizio dedicato a chi sul territorio ha bisogno, davvero utile, e che è complementare a quello ovviamente fornito dell’ente locale. “Il fenomeno della povertà - raccontano i volontari Caritas- nel Piovese è cambiato nel corso del tempo. Se prima del Covid erano più le persone straniere a chiedere aiuto ora sono metà e metà, cioè metà italiani e metà stranieri. Il nostro è un centro di ascolto che vuole intercettare le richieste di attenzione e aiuto che spesso sono silenziose, non sono conclamate”. I dati che fanno capire l’impegno della Caritas del Piovese, che ha il contributo di decine di volontari, sono chiarissimi. Nel corso dell’anno 2024 il centro di ascolto vicariale ha effettuato 620 colloqui e incontrato ben 154 famiglie. “Si tratta di persone con una grandissima dignità che si avvicinano alla Caritas - continuano i volontari - senza il tono di chi pretende, di chi ritiene cioè che aiutarlo sia un atto dovuto, anzi il comportamenti che tengono è proprio il contrario.
Grazie al gesto di tante persone che hanno donato eccedenze alimentari siamo riusciti a consegnare circa 1000 borse di cibo”. Borse che vengono consegnate mediamente ogni 15 giorni ma anche se necessario ogni settimana. “Siamo riusciti - spiega la Caritas vicariale - a pagare bollette, medicine, tickets ospedalieri, trasporti, affitti, coprire spese per l’istruzione, spese per la gestione famigliare, piccole riparazioni, per una spesa totale complessiva di circa 35.000 euro”. Il vestiario, il mobilio, gli accessori per la casa raccolti sono stati distribuiti: agli assistiti del Centro di Ascolto, a cooperative ed associazioni che ospitano e seguono immigrati e profughi. Ma non solo. “Aiuti sono stato dati anche - continuano i volontari - alla comunità missionaria di villa Regia, alle carceri di Padova e di Venezia e alle associazioni che operano per l’ambiente”. Preciso l’appello finale della Caritas di Piove di Sacco. “Abbiamo bisogno sempre più - concludono - di persone attente che vedano cosa succede intorno a loro. Chiunque dei residenti di Piove di Sacco può collaborare segnalando persone in
carrelli di solidali posti presso i supermercati locali. Infine si potrà sostenere economicamente la banca donando dei soldi ad un conto corrente ad hoc”. Insomma l’appello a fare di più essere più presenti sul territorio per intercettare disagio e necessità che altrimenti non verrebbero allo scoperto.
Alessandro Abbadir
Il tema della povertà è affrontato con impegno anche dai sindaci degli altri Comuni dell’area del Piovese come Sant’Angelo di Piove e Pontelongo. A parlarne a Veneto 24 sono stati il sindaco di Sant’Angelo di Piove Guido Carlin e quella di Pontelongo Lisa Bregantin “ A Sant’Angelo - spiega il sindaco Guido Carlin - abbiamo sì delle realtà che sono in difficoltà a causa della povertà. Realtà che assistiamo come Comune, casi che però non è che abbiamo un gran numero a dire il vero. Abbiamo più che altro un problema che è legato al disagio minorile che è un problema di tutti i Comuni del territorio. A gestire questo fenomeno abbiamo anche noi avuto delle difficoltà. Collaboro con le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, anche guardia di finanza. Perché ci sono dei posti del Comune nostro dove questi ragazzi vanno un po’ a fa a delinquere, a consumare e spacciare droga.
Sulla stessa questione interviene il sindaco di Pontelongo Lisa Bregantin. “Nel nostro piccolo Comune - sottolinea la sindaca - il problema sociale è impegnativo da portare avanti. Ci sono situazioni sociali difficilmente risolvibili che si trascinano nel tempo. Non vogliamo lavorare solo sul contributo economico. E cioè vogliamo portare avanti una politica di scambio dare e avere. Diamo contributi a chi ha bisogno
Nel corso dell’anno 2024 il Centro di Ascolto vicariale ha effettuato 620 colloqui e incontrato ben 154 famiglie
ma chiediamo anche che possano fare ad esempio lavori socialmente utili. C’è un problema degli anziani soli. Nel caso degli anziani in difficoltà, però, sempre più numerosi è importante che siano ad esempio accompagnati a fare le visite. Il volontariato è essenziale per questi settori. Siamo lavorando in sinergia con associazioni e sindacati. A ciò si aggiungono sempre più casi di interventi su minori a causa di disagi famigliari. Il nostro servizio sociale funziona molto bene“. (a.a.)
Ospedale dell’Angelo: cardiochirurgia top, tra le migliori in tutto il mondo
Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
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Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
A Mirano assistenza a 693 cittadini con contributi economici. A Spinea il Comune ha erogato 100.000 euro per il sostegno al reddito.
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
L’introduzione di tecnologie verdi contribuirà a evitare l’emissione di oltre 50mila kg di CO2 ogni anno, un segno dell’impegno verso l’ambiente
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
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AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
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Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
ASpinea, il sostegno alle persone in difficoltà è da sempre una priorità dell’ente locale. Il territorio del Comune si è fortemente popolato negli anni dello sviluppo economico (anni Sessanta e Settanta del secolo scorso) come hinterland di Mestre e Venezia con la presenza
Il Comune ha erogato
100.000 euro in contributi diretti di sostegno al reddito. Forti contributi per buoni pasto scolastici e asili nido
di un forte tessuto operaio. Un tessuto sociale che ha poi dovuto affrontare repentine trasformazioni degli ultimi decenni. Sempre più si affacciano così delle povertà diverse da quelle finora affrontate.
Nel 2023 (ultimo dato disponibile), 242 famiglie con mino-
ri sono state seguite dai servizi sociali comunali. Di queste, 58 hanno ricevuto contributi economici, nel rispetto di un “patto personalizzato” che, nell’ottica di un contrasto all’assistenzialismo, promuove l’autonomia attraverso strumenti come la ricerca attiva di lavoro. Il Comune ha erogato contributi anche a 54 adulti e 24 immigrati, su un totale rispettivamente di 125 e 172 prese in carico. Complessivamente, il Comune di Spinea ha erogato circa 100.000 euro in contributi diretti di sostegno al reddito.
I beneficiari dell’Adi, l’assegno di inclusione ex reddito di cittadinanza, sono invece in carico all’Ambito territoriale (non al Comune) e ha riguardato 69 nuclei familiari. Fragilità personali, dipendenze o difficoltà gestionali spesso contribuiscono a rendere ancora più arduo uscire da una condizione di disagio.
Un altro fronte di intervento
è quello a favore degli anziani. “La popolazione anziana è oggetto di particolare attenzione da parte del Comune, con 576 utenti presi in carico per supportare situazioni di parziale o totale non autosufficienzaspiega l’assessore alle politiche sociali Loredana Mainardi. Il centro di aggregazione comunale “Anziani Insieme” offre una serie di servizi preziosi che contribuiscono a migliorare la qualità della vita attraverso iniziative che favoriscono l’inclusione e l’integrazione sociale di anziani fragili”.
Sebbene gli anziani rappresentino generalmente il segmento più stabile della popolazione dal punto di vista economico, il Comune di Spinea ha dedicato quasi 400.000 euro al sostegno al pagamento delle rette delle case di riposo. L’integrazione delle spese relative alla disabilità è inoltre garantita attraverso una collaborazione con il distretto socio-
“Non vogliamo lasciare indietro nessuno”. A dirlo è Loredana Mainardi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Spinea, evidenziando una rete di interventi e collaborazioni che rafforzano la capacità del Comune di rispondere alle esigenze della comunità. L’assessore precisa che l’analisi della povertà è un tema sfaccettato che va oltre il dato economico. “La povertà assoluta si misura su parametri fissi - dice l’assessore - ma la povertà relativa coinvolge percezioni e capacità personali. Esistono famiglie che, nonostante un reddito compatibile con i parametri di autosufficienza definiti dallo Stato, lottano quotidianamente per far fronte alle spese essenziali”. Fragilità personali, dipendenze o difficoltà gestionali spesso contribuiscono a rendere ancora più arduo uscire da una condizione di disagio.
“Il Comune di Spinea è sempre stato sensibile a risolvere i problemi delle famiglie, dei minori, degli anziani e delle persone in difficoltà. Questa sensibilità è stata mantenuta nel corso di tutte le amministrazioni, tanto che la spesa per i servizi sociali del Comune di Spinea è sempre stata una delle più alte. Questo perché abbiamo una comunità numerosa, ma anche perché c’è molta attenzione”. “Nostro
centro di Spinea
sanitario e una rete di associazioni locali. Il Comune sostiene anche le famiglie con bambini in età scolare che non riescono a affrontare il costo dei buoni mensa attraverso uno stanziamento annuale di 100mila euro,
obiettivo è garantire dignità e inclusione a ogni cittadino - conclude Mainardi. La complessità dei bisogni che affrontiamo quotidianamente richiede non solo risorse economiche, ma anche un impegno umano e professionale costante. La stretta collaborazione con il territorio è ciò che rende possibile la trasformazione di un’assistenza puntuale in un progetto di comunità solidale”. (a.a.)
mentre 78mila euro sono stati erogati per il sostegno al pagamento della retta degli asili nido (con una parte stanziata dallo Stato). Insomma una situazione da monitorare costantemente.
Alessandro Abbadir
Focus povertà/2. A Mirano sono più povere famiglie che prima non lo erano
Emergenza povertà e aiuto alle fragilità sociali. Il Comune di Mirano, visto come il fenomeno sta diventando sempre più ampio nel corso degli ultimi anni colpendo fasce di popolazione che un tempo povere non erano, ha investito molto in aiuti a chi si trova in difficoltà. Nel bilancio comunale per l’anno 2023 (l’ultimo dato reso noto dal Comune) la spesa complessiva per il personale e i servizi ha raggiunto oltre 1,2 milioni di euro, con un bilancio totale per contributi e assistenza che ha superato i 3 milioni di euro, dimostrando l’importanza di queste iniziative per l’amministrazione. Le attività del Comune di Mirano su questo versante sono diversificate per rispondere a una varietà di esigenze. “Il fenomeno dell’impoverimento di fasce sempre più ampie della popolazione - sottolinea l’assessore alle politiche sociali del Comune di Mirano, Francesco Venturini - è mutato nel tempo. Se prima a bussare alla porta del Comune o delle associazioni che forniscono aiuti ai poveri erano più o meno le stesse persone, ora anche chi prima riusciva a tirare avanti dignitosamente, non ce la fa più. Ovviamente più in difficoltà sono gli anziani e le famiglie numerose”. Tra i servizi principali erogati
nel 2023 si trovano: lo sportello sociale che rappresenta il primo accesso per i cittadini in cerca di aiuto. Fornisce informazioni, modulistica e supporto nella presentazione delle domande. Lo sportello ha assistito oltre 1200 persone nel 2023. C’è poi l’assistenza domiciliare che è un servizio che mira al benessere a domicilio, in particolare anziani e disabili, coinvolgendo 79 beneficiari e una spesa di 185.563 euro. Non manca il trasporto sociale e consegna pasti: servizi essenziali per coloro che non possono spostarsi autonomamente o necessitano di supporto nella gestione dei pasti. Il trasporto sociale ha assistito 113 persone, con una spesa di oltre 100.000 euro, mentre la consegna pasti ha suppor-
tato 52 persone. Per le famiglie e i soggetti in difficoltà economica, sono stati erogati contributi comunali, esenzioni fiscali e agevolazioni, per 62.514 euro. Gli ultimi dati di bilancio resi noti hanno certificato a Mirano l’assistenza di 2.121 cittadini tramite servizi e di 693 tramite contributi economici. Ma non solo. Il servizio di tutela minori e sostegno alla genitorialità ha coinvolto 70 famiglie con un impegno economico significativo per il Comune. L’ente locale poi ha stanziato un fondo di 40.000 euro, per l’anno scorso, destinato alle famiglie che si trovano in difficoltà economiche per sostenerle nel pagamento dell’affitto.
Alessandro Abbadir
Ad aiutare le persone in povertà e difficoltà economiche non c’è solo il Comune di Mirano ma anche tante associazioni di volontariato locale. Fra queste realtà: la Caritas, il Forum del Terzo Settore, e altre organizzazioni. Ciò ha permesso di creare un sistema di intervento integrato. Ad esempio, le convenzioni con Auser e con altri Comuni limitrofi hanno garantito supporto al trasporto sociale e alla gestione di progetti di pubblica utilità. L’ormai tradizionale appuntamento annuale del Festival del Volontariato promosso dal Comune in collaborazione con le associazio-
ni del Forum del Terzo Settore , permette alla città di conoscere meglio questo mondo, che contribuisce in modo determinante a consolidare e rafforzare la rete sociale e di accoglienza che, da solo, il pubblico, non riuscirebbe mai ad assicurare in modo completo. Uno dei progetti sviluppati nei mesi scorsi per fornire un aiuto alle situazioni di povertà è l’Emporio Solidale di Mirano. L’Emporio è stato inaugurato lo scorso luglio e rappresenta più di un semplice servizio di distribuzione alimentare. L’Emporio si trova nella storica villa Dissegna, e si pone come simbolo di
inclusione, sostenibilità e circolarità. Nato dalla collaborazione tra Comune, Acli Coop, Caritas e il progetto mira a fornire beni di prima necessità alle persone in difficoltà attraverso una rete di solidarietà che coinvolge associazioni, cooperative e aziende del territorio. L’obiettivo dell’Emporio Solidale è offrire un sostegno concreto a chi vive situazioni di disagio e sensibilizzare la comunità sui temi della sostenibilità e del recupero. Qui, le eccedenze alimentari trovano una nuova vita, andando a beneficio di chi più ne ha bisogno. (a.a.)
Gli ultimi dati di bilancio resi noti, certificano a Mirano l’assistenza di 2.121 cittadini tramite servizi e di 693 tramite contributi economici
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
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A Noale boom di richieste di contributi per affitti e bollette. Il Comune di Martellago punta a ridurre il costo degli abbonamenti dei bus agli studenti
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Dopo 60 anni, il vecchio edificio lascia spazio al nuovo moderno plesso che ospiterà 520 allievi
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”
a pag. 19 segue a pag. 5
a tutti i clienti in omaggio una STUPENDA SORPRESA
Via Venezia, 110 · Oriago di Mira (Ve) cell. 327 1372668 · ororiviera@libero.it
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Servizio a pag. 5
“Nel 2023/2024, oltre alle problematiche base per le quali le persone si rivolgevano ai servizi sociali, sono stati rilevati gli effetti dello sblocco delle procedure degli sfratti congelate in periodo Covid che ha portato la fascia di popolazione anziana
Nello specifico il Comune assiste con contributi nell’area anziani 9 nuclei famigliari, nell’area immigrati 20 famiglie e infine per l’area povertà e adulti 34 famiglie.
e adulta a rivolgersi al servizio sociale soprattutto per richiedere sostegno economico per il pagamento dell’affitto o delle utenze. Nello specifico per luce e gas”. A dirlo è l’assessora ai servizi sociali del Comune di Noale Lorenza Barina che analizza la situazione e le priorità da affrontare nel comparto sociale legate dell’impoverimento di ampie fasce della
popolazione. “Un dato che è in cambiamento, e relativo agli anziani - precisa Lorenza Barina - è il numero di persone che vivono in affitto: un trend in aumento rispetto al passato. Per tutti la situazione di più difficile gestione riguarda la questione abitativa in quanto fotografiamo pochissimi alloggi a prezzi accessibili per nuclei mono genitoriali o con unico stipendio”. L’amministrazione
comunale, precisa il Comune poi “attua da anni diverse attività a favore della fascia di popolazione anziana. Si va dal pagamento di quota parte delle rette a istituti residenziali per quelle persone che non possono rimanere a domicilio, all’erogazione di contributi economici in caso di reddito insufficiente (anche per il pagamento dei farmaci o dell’affitto) oltre che all’assistenza domici-
liare e il servizio pasti che costituiscono un rilevante aiuto alla persona anziana quando inizia a perdere la propria autonomia, garantendo così la permanenza presso il proprio domicilio con conseguente miglioramento della qualità di vita”.
Nello specifico il Comune di Noale segue e assiste con contributi nell’area anziani 9 nuclei famigliari, nell’area immigrati 20 nuclei famigliari e infine per l’area povertà e adulti ben 34 nuclei
A Noale “Officina lavoro”, prosegue l’attività di sportello gratuito di orientamento lavorativo svolto dalla Cooperativa La Esse per il sostegno e accompagnamento per persone in situazione di disagio occupazionale. “Si tratta - spiega il Comune - di una risposta dell’amministrazione alle tante richieste dei cittadini di far convergere in un unico luogo tutte le informazioni relative al mondo del lavoro. Un punto di riferimento per quanti hanno perso l’impiego o per chi deve muovere i primi passi verso una professione”. Lo
sportello opera in stretto coordinamento col servizio comunale ed è gestito da esperti che si occupano di orientamento professionale e formativo. Il Comune di Noale attraverso lo sportello di orientamento formativo e professionale promuove alcuni progetti, all’interno delle iniziative regionali, rivolti ai cittadini disoccupati in possesso di determinati requisiti o in cerca di una nuova ricollocazione. “Per il 2024 - precisa l’ente locale - si è proseguito con l’affidamento alla Cooperativa sociale La Esse ed è stata valorizzata
la collaborazione con il Centro dell’Impiego di Mirano in particolar modo con la diffusione puntuale e settimanale delle proposte dei Centri di Mirano e Dolo”. Insomma si è cercato di dare risposte a chi rimanendo senza lavoro è rimasto anche senza reddito o chi il lavoro lo cerca per la prima volta e fa comunque fatica a trovarlo. Uno strumento che per ora si è rivelato efficace e che ha fornito ottimi indirizzi che si sono rivelati soluzioni per alcune persone, anche di lungo periodo. (a.a.)
famigliari. Complessivamente i nuclei famigliari che sono seguiti con contributi sono 63. Non manca qualche nota positiva per fortuna. “Un dato positivo lo riscontriamo - spiega Lorenza Barina - nell’ambito occupazionale in quanto, persone adulte disoccupate che si sono rivolte al servizio per difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, hanno avuto nuove opportunità. Per quanto riguarda i contributi regionali abbiamo purtroppo dovuto registrare la mancata erogazione dei fondi specifici per affitti e buoni mensa, ma che abbiamo potuto comunque erogare con risorse del bilancio comunale. Sul tema casa stiamo lavorando per costituire uno sportello che aiuti le persone a mediare e a trovare soluzioni in tempi rapidi”. Insomma un fenomeno quello della povertà che anche a Noale cambia pelle, con mutare della demografia e cioè anche in questo territorio del costante invecchiamento della popolazione.
Alessandro Abbadir
Sulla questione della povertà nel comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese interviene Andrea Martellato presidente dei sindaci dell’Ulss 3. “La Regione, tramite gli Ambiti Territoriali Sociali (Ats) come ad esempio quello che ha sede a Mira ma che riguarda tutta l’area dei 17 Comuni da Campolongo a Scorzè - dice Martellato - promuove una rete di interventi mirati a contrastare la povertà e a favorire l’inclusione sociale delle persone e delle famiglie in situazioni di difficoltà economica e fragilità. Queste azioni rappresentano un importante strumento di supporto per rispondere a esigenze diverse, dalle difficoltà economiche all’inclusione lavorativa, abitativa ed educativa”. Martellato va nel dettaglio degli strumenti messi a disposizione a cui chi ha bisogno può attingere. “C’è - dice Martellato- il reddito di Inclusione Attiva (Ria). Il Ria si divide in due tipologie: Ria. di sostegno, con percorsi di inserimento in associazioni o enti, e un contributo economico fino a 400 euro al mese per 6 mesi, rinnovabile e Ria di inserimento, che prevede formazione e tirocini per favorire l’occupazione, con un contributo mensile per un massimo di 12 mesi”. Ma non solo. “C’è inoltre - sottolinea Martellato - il soste-
gno all’abitare (Soa). Questo contributo aiuta le famiglie in condizioni di fragilità a sostenere i costi abitativi. È rivolto anche a chi ha subito un peggioramento economico a causa del Covid-19, come lavoratori stagionali, autonomi e altre categorie prive di ammortizzatori sociali”. Ma gli strumenti messi a disposizione non sono finiti qui. “Con la misura del Contrasto alla Povertà Educativa - precisa - i Comuni possono attivare misure a favore della genitorialità e del diritto all’educazione, finanziando attività come doposcuola, centri estivi, laboratori culturali, spese scolastiche o iniziative di sostegno didattico, anche digitale. C’è poi anche il fondo nuove vulnerabilità. Offre un supporto economico fino a 2.400 euro per
sei mesi alle famiglie in difficoltà, integrando altri fondi emergenziali disponibili nei Comuni”. C’è poi il contrasto alla povertà sanitaria: vengono realizzate iniziative per garantire il benessere psico-fisico delle persone in condizioni di vulnerabilità, specialmente i “nuovi vulnerabili” emersi dalla crisi pandemica”. L’assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024, sostiene economicamente famiglie con persone disabili, minori o in condizioni di svantaggio. C’è poi la Social Card: un aiuto mensile per anziani e famiglie con bambini sotto i tre anni. Infine ma non ultimo esiste il Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile per garantire il diritto all’educazione dei minori più vulnerabili. Alessandro Abbadir
Martellago, il Comune punta ad abbassare il costo degli abbonamenti nei bus
Per aiutare le famiglie in difficoltà con i figli in età scolare si può intervenire anche abbassando il costo degli abbonamenti degli autobus. E’ quello che si è pensato in uno degli ultimi consigli comunali a Martellago, Comune dell’area nord del Miranese. Sono in arrivo infatti 28 mila euro di contributi dallo Stato saranno destinati dall’amministrazione comunale ad abbassare gli abbonamenti gli oltre 1 000 studenti martellancesi che prendono gli autobus per recarsi a scuola a Mirano, Mestre Venezia o Treviso. A deciderlo nello specifico è stato il parlamentino cittadino che ha approvato un ordine del giorno all’unanimità. “Abbiamo deciso - precisa il sindaco di
Martellago Andrea Saccarola - di destinare i contributi che arriveranno dallo Stato e che sono destinati per vincolo di destinazione al trasporto pubblico”. La decisione di vincolare questi soldi a questa destinazione è arrivata dopo che in consiglio comunale era stata presentata una mozione proprio dall’opposizione su questo tema. “Abbiamo pensato - spiega il sin-
daco Andrea Saccarola - di destinare 28 mila euro che dovrebbero arrivare dallo Stato per aiutare gli studenti e le famiglie che ne faranno richiesta. Si tratta di una soluzione che abbiamo pensato per andare incontro alle esigenze delle famiglie che sono state colpite anche quest’anno dall’aumento dei prezzi degli abbonamenti nei bus. Nono sono poche infatti le famiglie che fanno fatica a coprire questa spesa”. Si tratterà di un contributo che verrà dato a tutte gli studenti che ne faranno richiesta. Facendo due conti insomma potrebbe esserci un risparmio di circa 30 euro sul costo complessivo annuo dell’abbonamento, sempre se tutti ne faranno richiesta. (a.a.)
Il Ria si divide in due tipologie: Ria. di sostegno, con percorsi di inserimento in associazioni o enti, e Ria di inserimento, che prevede formazione e tirocini per favorire l’occupazione, con un contributo mensile per un massimo di 12 mesi
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