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Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”

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Con “La Piazza” dentro la notizia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Stavolta parliamo un po’ di noi perché dal prossimo mese “La Piazza” introdurrà anche su questa edizione una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che troverete nella prima parte del giornale. Ogni mese sceglieremo un argomento specifico e lo declineremo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio ci sarà pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo faremo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.

Dopo il no della Corte

Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future

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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna

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SEMPRE PIÙ ACCESO

IL DIBATTITO SUL TRIBUNALE DELLA PEDEMONTANA

Istituzioni, mondo economico e forense divisi sulla necessità della nuova sede

Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand

Confronto aperto sull’applicazione della misura che potrebbe rendere più sicura la città BASSANO SI INTERROGA E SI

IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA

Il vice segretario federale: “Sull’autonomia avanti tutta”

Servizio a pag. 19 segue a pag. 5

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Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche

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Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

Abbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto,

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Facciamo

Servizio Civile Universale 2025

Il Comune di Bassano del Grappa ha ufficialmente aperto il bando per il Servizio Civile Universale 2025, offrendo a giovani volontari l’opportunità di impegnarsi in una serie di progetti culturali che spaziano dai musei alla biblioteca, dall’archivio storico al Festival Operaestate. I giovani che parteciperanno avranno la possibilità di vivere un’esperienza unica e formativa, a stretto contatto con lo staff dei principali enti culturali della città, come MBA e Operaestate Festival. I progetti proposti sono molteplici e mirano alla valorizzazione del patrimonio culturale di Bassano del Grappa. Tra le opportunità, spicca il progetto “Chiamata alle Arti: Incontrarsi al Museo”, che prevede quattro posti nei Musei Civici per attività legate alla promozione, comunicazione e conservazione delle collezioni, e alla catalogazione digitalizzata del patrimonio artistico.

Presso la Biblioteca Civica, il progetto “Biblioteca: Crocevia di incontri tra presente e passato” metterà a disposizione altri quattro posti per la catalogazione e la promozione delle attività culturali, mentre il progetto “Letture quotidiane” offrirà opportunità per la promozione della lettura e il supporto al prestito librario.

Presso l’Archivio Storico, il progetto “Archivio: Incontro con la Storia” prevede il coinvolgimento di giovani nella conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario, facilitando la sua fruizione per fini di ricerca amministrativa e storica.

Infine, il progetto “Operaestate: incontro tra arti e benessere” presso il Festival Operaestate offre quattro posti per lavorare a stretto contatto con le attività artistiche e culturali che caratterizzano il Festival estivo, il Minifest e il Centro per la Scena Contemporanea.

Il Servizio Civile avrà una durata di 12 mesi, con un impegno di 25 ore settimanali e un assegno mensile di 507,30 euro. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro le ore 14:00 di martedì 18 febbraio 2025, seguendo le modalità indicate sul sito ufficiale del Comune di Bassano del Grappa.

Opportunità di crescita e formazione presso Musei, Biblioteca e Operaestate Festival

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Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

Non si tratta solo di sport, ma di un volano strategico per il futuro del Veneto. Con oltre 2 milioni di visitatori attesi e una visibilità stimata in oltre 3 miliardi di persone, questi Giochi ci offriranno una ribalta internazionale senza precedenti. E soprattutto, lasceranno un’eredità concreta: infrastrutture potenziate, strade più moderne, impianti all’avanguardia, servizi di mobilità sostenibile. Vogliamo che il Veneto cresca, che diventi sempre più attrattivo e competitivo. Abbiamo scelto questa sfida con coraggio e determinazione, e siamo pronti a vincerla. Le Olimpiadi sono un sogno che si realizza, un traguardo che appartiene a tutti i veneti. Il successo di questi Giochi sarà il nostro successo.

Con “La Piazza” dentro la notizia Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Una scelta informativa ben precisa, la nostra, nel segno della crossmedialità, vale a dire la possibilità di integrare i mezzi di comunicazione e veicolare le notizie che raccogliamo quotidianamente sul web, via radio e sulla carta. Un traguardo che abbiamo raggiunto ormai un anno e mezzo fa, con l’avvio dell’emittente radio Veneto24, che conta ogni giorno decine di notiziari, approfondimenti e rubriche. Sul nostro sito web trovano ampio spazio le notizie del giorno della nostra regione e quelle raccolte dai nostri territori, approfondite poi nelle 23 edizioni locali cartacee che puntualmente ogni mese arrivano nelle vostre case, gratuitamente. Con “Dentro la Notizia” facciamo un passo ulteriore, nel segno di un’informazione multi piattaforma, che si esprime attraverso i vari media di cui il nostro gruppo editoriale dispone. Tutto questo grazie allo stretto legame con il nostro territorio e i suoi protagonisti, al rapporto più che trentennale che ci lega ai nostri lettori, siano essi su carta o su web, e ai nostri ascoltatori attraverso la radio. Un altro passo avanti per un’informazione realmente vicina a tutti voi che ci seguite.

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Tribunale. Due visioni opposte ma profondamente sentite del futuro della giustizia nella Pedemontana

Il dibattito sul Tribunale della Pedemontana

continua e divide istituzioni e avvocati

Il progetto per l’attivazione del Tribunale della Pedemontana a Bassano del Grappa continua a essere al centro di un acceso dibattito tra istituzioni e rappresentanti della giustizia. Da una parte, il Sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco, ribadisce l’importanza di questa struttura per il territorio; dall’altra, gli avvocati vicentini si oppongono fermamente, definendola una proposta inutile e dannosa.

Il Sindaco Nicola Finco, durante un incontro con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari e il Comitato per l’istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta, ha sottolineato la necessità di questo presidio giudiziario. “Non è un capriccio, ma una necessità richiesta a gran voce dal territorio”, ha dichiarato Finco. Il Sindaco ha evidenziato come la chiusura del Tribunale nel 2012 abbia rappresentato un’ingiustizia per una zona dinamica e produttiva come la Pedemontana, che ospita decine di migliaia di imprese e cittadini.

Finco ha inoltre annunciato l’intenzione di organizzare un open-day nella struttura di via Marinali, completata e finanziata ma chiusa da oltre 12 anni.

“Ripristinare il Tribunale della Pedemontana non significa privare altri territori di risorse, ma garantire servizi migliori e redistribuire equamente il carico di lavoro oggi concentrato su poche sedi”, ha proseguito il Sindaco, aggiungendo che la sua amministrazione si impegnerà a tutti i livelli istituzionali per sensibilizzare sull’importanza di questa riapertura.

A breve, il Sindaco intende invitare il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a Bassano del Grappa per rafforzare l’attenzione su questo progetto. “Il nostro obiettivo è dimostrare la validità di una proposta che coinvolge oltre settanta comuni veneti, tre province e più di mezzo milione di persone”, ha concluso Finco.

Le critiche degli avvocati vicentini: “Progetto inutile e dannoso”

Di contro, gli avvocati vicentini, attraverso il Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza, guidato da Gaetano Crisafi, hanno espresso forti critiche al progetto del Tribunale della Pedemontana. Crisafi ha definito l’iniziativa “inutile, anacronistica e dannosa”, sottolineando come il sistema giudiziario attuale soffra già di gravi carenze

dell’anno giudiziario a Venezia, anche i magistrati veneti hanno manifestato contro la riforma della giustizia del governo, evidenziando problemi che, secondo Crisafi, verrebbero ulteriormente aggravati dall’apertura di nuove sedi giudiziarie.

“La riapertura del Tribunale della Pedemontana significherebbe sottrarre risorse preziose alle vere priorità del sistema giustizia”, ha dichiarato Crisafi. “Abbiate il coraggio di ammet-

ture esistenti e sull’assunzione di nuovo personale.

Il progetto del Tribunale della Pedemontana, rilanciato dal sottosegretario Andrea Delmastro delle Vedove con l’annuncio della possibile riapertura di alcune sedi soppresse nel 2012, continua dunque a dividere l’opinione pubblica.

Mentre l’amministrazione comunale di Bassano del Grappa vede nella riapertura un’opportunità per migliorare l’accesso

alla giustizia per imprese e cittadini, il Comitato vicentino teme che possa rappresentare un ulteriore ostacolo al buon funzionamento del sistema giudiziario. La questione resta aperta, in attesa di decisioni da parte delle istituzioni centrali che potrebbero cambiare il volto della giustizia nella regione. Intanto, il Sindaco Finco e il Comitato per una Giustizia di Qualità continuano il loro braccio di ferro, rappresentando due visioni opposte ma profondamente sentite del futuro della giustizia nella Pedemontana.

Confartigianato Imprese Bassano: un tribunale per il Veneto e la Pedemontana

Alla fine di gennaio, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha preso parte a un incontro a Bassano del Grappa con il Comitato per l’istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta. L’evento, organizzato nella sede comunale su iniziativa del sindaco Nicola Finco, ha coinvolto rappresentanti delle categorie economiche e professionali, tra cui Confartigianato Imprese Vicenza. Hanno partecipato, inoltre, l’europarlamentare Sergio Berlato, la senatrice Mara Bizzotto, l’onorevole Rosanna Filippin, il sindaco di Colceresa e consigliere provinciale Enrico Costa, il presidente del consiglio comunale Stefano Monegato e i consiglieri Gianni Castellan, Stefano Giunta, Chiara Tessarollo e

Gianni Zen.

Sandro Venzo, presidente del raggruppamento di Bassano del Grappa di Confartigianato Imprese Vicenza, ha sottolineato l’importanza della visita di Ostellari: “La visita a Bassano del sottosegretario Andrea Ostellari certifica l’impegno e l’attenzione dedicati dal Governo a questa esigenza che non si è mai spenta, anzi, è diventata sempre più urgente. Dalle sue parole è emersa con chiarezza la volontà di proseguire speditamente nell’iter per l’attivazione del Tribunale della Pedemontana, un progetto che genererebbe benefici per quasi cinquantamila imprese, settantadue comuni veneti, tre province e oltre mezzo milione di persone.”

Venzo ha poi evidenziato la rilevanza sovraterritoriale dell’iniziativa: “Non riguarda solo Bassano e la Pedemontana, ma un vasto territorio, vivo e dinamico, che si espande da Thiene a Castelfranco passando per Cittadella. Questo enorme bacino di utenza merita un sistema giudiziario efficiente e di qualità. Non si tratta di sottrarre risorse ad altri territori, ma di garantire servizi migliori attraverso l’assegnazione di nuove risorse e una redistribuzione più equa del carico di lavoro che oggi invece grava sulle spalle di poche sedi e di un organico insufficiente. Il sottosegretario ha infatti spiegato che il personale previsto sarà aggiuntivo rispetto a quello già in forza nei tribunali esistenti, e

lo confermano i concorsi per la magistratura che garantiranno l’immissione di nuove risorse per il 2026.”

Redazione Bassano

Concludendo, Venzo ha ribadito l’importanza del tribunale per il tessuto economico locale: “Per tutto il mondo produttivo riportare un tribunale a Bassano significa contribuire a ridurre i tempi lunghissimi della giustizia e rendere il territorio più attrattivo per le grandi aziende che negli anni hanno rinunciato a investire perché la mancanza di un presidio legale le faceva sentire meno tutelate. Ho piena fiducia nel ministro Nordio: se verrà rispettato l’impegno rispetto all’organico promesso, il Tribunale della Pedemontana faciliterà e velocizzerà lo sviluppo del territorio, garantirà servizi più accessibili per cittadini e imprese e favorirà una più stretta integrazione e connessione di un’area fondamentale per tutto il Veneto.”(r.b.)

Sandro Venzo, presidente Confartigianato Bassano

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Premio San Bassiano: riconoscimenti

all’eccellenza del territorio

B assano del Grappa celebra anche quest’anno l’eccellenza del territorio con il Premio San Bassiano, un riconoscimento che valorizza persone e realtà capaci di lasciare un segno nella comunità. L’edizione 2025 vede

ti e Paolo Malaguti. FAI – Delegazione di Bassano del Grappa

Nel cinquantesimo anniversario del FAI nazionale e nel trentacinquesimo della delegazione bassanese, la città premia un’associazione che ha saputo far scoprire e valorizzare autentici tesori storici e artistici. Tra questi spicca il Complesso della Santa Croce di Campese, con i preziosi volumi che custodisce. L’impegno dei volontari ha coinvolto migliaia di persone, trasmettendo alle nuove generazioni l’amore per la bellezza, tanto da portare alla nascita del Gruppo FAI

premiati il FAI – Delegazione di Bassano del Grappa, l’azienda Baxi S.p.A., il Generale Biagio Abrate e gli scrittori Loris Giuriat-

Premio Cultura dell’Innovazione e della Sostenibilità – Baxi

L’azienda Baxi, con i suoi 100 anni di storia, è un punto di riferimento nel panorama industriale. Radicata nel territorio e di successo mondiale, ha sempre investito in innovazione e sostenibilità, sviluppando soluzioni nel settore delle energie rinnova-

bili. Il suo impegno nella ricerca e nella salvaguardia dell’ambiente, unito all’attenzione per le risorse umane, la rende un motore fondamentale per l’economia locale.

Premio Città di Bassano del Grappa – Generale Biagio Abrate Figura di spicco nelle Forze Armate, Biagio Abrate ha raggiunto il vertice come Capo di Stato Maggiore della Difesa, guidando brigate nazionali e multinazionali in scenari di conflitto e ricoprendo incarichi di primo piano nelle istituzioni italiane. La città, profondamente legata alla tradizione alpina, rende omaggio a un

Premi alle tesi di laurea: Bassano valorizza giovani talenti

Il Premio San Bassiano 2025 celebra anche il valore della ricerca accademica, assegnando due riconoscimenti a giovani studiosi distintisi per le loro tesi di laurea.

Premio Virgilio Chini – Eros Cerantola Istituito per onorare la memoria del più grande mecenate del Museo Civico, il premio è andato a Eros Cerantola, laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova con il massimo dei voti. La sua tesi, dedicata allo studio clinico e radiologico sulle Canvas/ RFC1-Spectrum disorders, ha ottenuto il plauso della commissione scientifica.

uomo che ha portato alto il nome dell’Italia nel mondo.

Premio Cultura Città di Bassa-

Paolo Malaguti

Profondi conoscitori del territorio veneto, i due scrittori hanno saputo raccontare con sensibilità e passione la storia locale, in particolare quella del Monte Grappa. La loro opera divulgativa, riconosciuta anche a livello internazionale, si è distinta con incontri negli Stati Uniti, nell’ambito della XXIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Uniti da un rapporto di amicizia, il loro contributo culturale è prezioso per la comunità e per le nuove generazioni.

Premio Tesi di laurea su Bassano del Grappa e il Bassanese – Carlo Prislei

Il riconoscimento per la miglior tesi dedicata al territorio è stato assegnato a Carlo Prislei, laureato in Environmental Humanities presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il suo lavoro, “A tale of two greens: Sense of Place drivers and pro-environmental behaviours”, approfondisce le dinamiche tra identità territoriale e comportamenti ecologici.

Questi premi sottolineano l’attenzione della città per la cultura e la ricerca, valorizzando giovani talenti che contribuiscono alla crescita del territorio.(p.b.)

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Il premio/2. Finco ha rivolto un ringraziamento speciale a cittadini, associazioni e amministratori

Sicurezza e sviluppo: il discorso del sindaco per il San Bassiano

Nel giorno dedicato al patrono San Bassiano, il sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco, ha tenuto un discorso che ha toccato temi cruciali per la città, delineando progetti e sfide future. “Questa giornata non è solo una celebrazione, ma un’occasione per riflettere sul nostro percorso e sulle prospettive di crescita”, ha dichiarato.

Uno dei punti centrali affrontati è stato quello della sicurezza. Dopo un lungo iter, il Comune ha ottenuto 6 milioni di euro per la realizzazione del nuovo commissariato di polizia presso l’ex Caserma Montegrappa, un intervento atteso da oltre dieci anni.

“Si tratta di un passo fondamentale non solo per la sicurezza, ma anche per la riqualificazione di un’area strategica della città”, ha sottolineato Finco. A questo si aggiunge la nuova sede della Polizia Stradale nei pressi della Pedemontana e l’ampliamento della caserma dei Vigili del Fuoco, evidenziando l’impegno dell’amministrazione nel rafforzare il presidio territoriale.

Il Sindaco ha poi parlato della sanità, ribadendo l’importanza

del monitoraggio continuo dei servizi dell’ULSS 7 e garantendo il mantenimento invariato delle tariffe per i servizi alla persona e gli asili nido, nonostante le difficoltà economiche degli enti locali. “Il sociale rappresenta la sfida più importante dei prossimi anni”, ha affermato, illustrando il progetto di riorganizzazione dei servizi sociali attraverso un’azienda speciale entro il 2026. Particolare attenzione è stata data all’assistenza agli anziani, con la volontà di migliorare le strutture

esistenti e ridurre le liste d’attesa. Altro tema chiave è stato quello delle infrastrutture e della valorizzazione del patrimonio urbano. “Sbloccare progetti fermi da anni è essenziale per il rilancio della città”, ha detto Finco, riferendosi al destino del Tribunale della Pedemontana e alla volontà di coinvolgere l’Università IUAV di Venezia per un concorso di progettazione legato al polo di

Lo sviluppo del territorio passa anche per i trasporti. Finco ha evidenziato l’importanza della Pedemontana, che ha migliorato i collegamenti della città con il resto della regione, ma ha anche ribadito la necessità di un intervento concreto di ANAS per il completamento dello sbocco nord della Valsugana e di un potenziamento della linea ferroviaria verso Vicenza.

Infine, il Sindaco ha ricordato figure importanti per la comunità, tra cui Gianni Posocco, Luigi Binda, Bortolo Zilio e Sammy Basso, nonché il nuovo incarico di padre Fabio Baggio, nominato cardinale e vescovo.

Redazione Bassano

Bassano celebra San Bassiano con un impegno rinnovato per la cultura

Bassano del Grappa ha celebrato San Bassiano puntando l’attenzione in particolar modo al ruolo della cultura nella crescita cittadina. L’Assessore Giada Pontarollo ha confermato l’impegno dell’Amministrazione nel sostenere arti, storia e inclusione.

Nel giorno di San Bassiano, il Sindaco Nicola Finco traccia un bilancio della sua amministrazione, tra sicurezza, sanità, sociale e infrastrutture, delineando il futuro della città.

“La cultura è nel DNA della città, capace di unire tradizione e innovazione grazie al lavoro di associazioni e istituzioni”, ha dichiarato. Tra le iniziative, il Museo Civico ha accolto la mostra su Brassaï, superando i 1 sitatori. A maggio, una retrospettiva su Pompeo Pianezzola celebrerà i 100 anni dalla nascita del ceramista bassanese, mentre in autunno una mostra su Segantini omaggerà la montagna in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina. Il restauro del cavallo colossa-

le di Canova prosegue grazie al Ministero della Cultura e spon-

sor privati. La Biblioteca Civica 02mila presenze nel 2024 e porta avanti progetti di promozione della lettura e inclusione digitale con “Boy In”. Operaestate ha registrato oltre 43mila spettatori e 120 spettacoli, mentre la stagione teatrale ha raddoppiato le serate. La tutela del patrimonio è prioritaria: 2,6 milioni di euro sono stanziati per interventi su Palazzo Bonaguro, il Museo Civico e altre sedi sto-

Attraverso l’Intesa Programmatica d’Area Pedemontana del Brenta, Bassano punta a rafforzare la propria presenza culturale nazionale e internazionale. “Investiremo nella cultura con sguardo al futuro, senza dimenticare le nostre radici”, ha concluso Pontarollo.(r.b.)

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Il sindaco Nicola Finco

Autonomie locali

Riforma. Province senza risorse, ma con grandi potenzialità.

Il presidente Nardin: “Riformiamo le province, servono strumenti all’altezza”

“I

o sulle province ho una visione che è un po diversa rispetto a quella di Stefano Marcon, nel senso che io ho, ritengo che l’elezione popolare sia certamente un elemento fondante. Però se dovesse fare una graduatoria di cosa sia più importante per questo Ente metterei ai primi posti da un lato il riconoscimento, reale, dei tantissimi amministratori che, a differenza mia che sono presidente, lavorano duramente e gratuitamente ogni giorno e dall’alto la questione dei fondi messi a disposizione dei nostri enti. Le province, infatti, continuano a garantire scuole, strade, trasporto pubblico e molto altro: gestiamo al meglio i fondi PNRR, siamo piloti di formula uno chiamati a vincere sempre i campionati ma ci danno, ad ogni occasione, la macchina più scassata. Poi ben venga l’elezione popolare, ma prima chiariamoci bene su questi due punti.”

Andrea Nardin, Presidente della Provincia di Vicenza ha le idee molto chiare e non ci sta a perdersi in un dibattito soltanto politico senza badare alla concretezza della quotidianità.

“Connesso a tutto questo –continua Nardin – c’è tutto il problema legato alle competenze: con la riforma molto sono state perse, quelle attuali sono estremamente importanti e per le risorse che ci vengono garantinte già dobbiamo fare i salti mortali. Quindi prima decidiamo cosa debbano essere le province, come debbano essere sostenute dal punto di vista economico e poi possiamo parlare anche di competenze e modalità di elezione.”

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“Ad oggi, comunque, noi ci occupiamo di tutti gli istituti superiori e anche di quelli dell’università; abbiamo tutto il trasporto pubblico che da noi è in House, a differenza del padovano, abbiamo una partecipazione in fiera, abbiamo una partecipazione in A4 holding. E poi trasporto, scuole e viabilità: 1300 km di strade. Abbiamo qualche frana da sistemare. Ponti e poi caccia pesca, nel

senso che comunque la polizia provinciale, seppur di competenza regionale è delegata, quindi credo di lavoro c’è n’è; senza dimenticare la pianificazione urbanistica ambientale.”

“Nonostante i tagli dal governo centrale – illustra il presidente - siamo riusciti ad approvare ad unanimità un bilancio virtuoso e di investimenti, senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Stazione delle corriere di Viale Milano, manutenzioni straordinarie degli edifici scolastici e un grande piano per la sicurezza stradale: sono questi ultcuni degli elementi maggiormente valorizzanti del nostro bilancio. Ho rivendicato in sede di Assemblea il ruolo importante delle Province: stiamo parlando della gestione di 35milioni di fondi europei per cantieri già chiusi e per altri ad uno stato molto avanzato e di circa altrettanti di investimenti che comunque facciamo di tasca nostra o con cofinanziamenti statali”

“Personalmente – ha aggiunto - credo ci voglia sempre un giusto equilibrio fra decentramento e coordinamento. Quindi ben venga un coordinamento che metta tutti in linea e che consenta un servizio dignitoso, equo, concorrenziale sulle diverse tematiche. Ma non dimentichiamo che i cittadini del Veneto contribuiscono molto spesso su più fronti al mantenimento di alcuni asset importanti e credo abbiano titolarità per rivendicarne poi la riassegnazione: mi riferisco alle partite in materia energietica per la quale lo Stato deve garantire la possibilità alle realtà venete di partecipare ai bandi per la concessione della rete, a quelle legate alla A4 Holding che oggi garantisce ai cittadini della provincia di Vicenza 2,2 milioni di euro l’anno di finanziamenti diretti oltre a opere per oltre 200 milioni: posso anche non interessarmi di chi diverrà il gestore, ma non posso accettare che questi investimenti vengano meno.”

Paola Bigon

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Andrea Nardin, presidente della Provincia di Vicenza, nella redazione di Veneto24

Il Tar del Veneto respinge il Comune sull’antenna di viale De Gasperi

I

l Tribunale Amministrativo

Regionale (Tar) del Veneto si è espresso contro il Comune di Bassano del Grappa nella controversia riguardante l’installazione di un’antenna radiobase in viale De Gasperi. La decisione ha dato ragione a Inwit S.p.A., società specializzata in infrastrutture per telecomunicazioni, che aveva richiesto il permesso di installare l’antenna su un terreno privato vicino alla storica Villa Giusti del Giardino.

L’amministrazione comunale aveva respinto la richiesta, motivando il diniego con la normativa locale che classifica l’area come non idonea per impianti di telecomunicazioni.

Inoltre, la vicinanza alla villa seicentesca, patrimonio storico della città, aveva alimentato il dibattito sulla compatibilità dell’antenna con il contesto urbano. Tuttavia, il Tar ha stabilito che il diniego del Comune non era giuridicamente valido, consentendo così la realizzazione dell’opera.

L’amministrazione comunale ha espresso forte preoccupazione per l’impatto estetico e ambientale della struttura, sostenendo che potrebbe alterare il valore storico del sito. Di contro, Inwit S.p.A. ha ribadito la necessità di migliorare la copertura telefonica della zona, ritenuta essenziale in un’epoca sempre più dipendente dalla

connettività. L’azienda sottolinea che la presenza di un’infrastruttura moderna per le telecomunicazioni rappresenta un beneficio per residenti, turisti e attività commerciali, garantendo un servizio di qualità superiore.

Nonostante la sconfitta legale, il Comune non intende arrendersi e ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato, nella speranza di ribaltare la sentenza e proteggere il paesaggio urbano. Alcuni residenti hanno espresso preoccupazioni anche per i possibili effetti dell’antenna sulla salute pubblica, mentre altri ritengono che la priorità sia garantire una rete di telecomunicazioni efficiente.

Teatro cittadino: 10 anni persi e 7 milioni di euro bloccati

Il tema del teatro a Bassano del Grappa torna alla ribalta.

Dopo la chiusura del Teatro Astra, la città è ancora priva di uno spazio adeguato per la cultura. Recenti incontri tra la giunta comunale e i proprietari

della Sala Da Ponte hanno riacceso il dibattito, ma il consigliere del PD Roberto Campagnolo critica duramente l’amministrazione attuale.

“Nel 2015 esisteva già un progetto concreto per l’acquisto

e la ristrutturazione della Sala Da Ponte, sostenuto dalla Fondazione Cariverona, con fondi bloccati destinati al Santa Chiara”, ricorda Campagnolo. “Le forze politiche che oggi governano Bassano si opposero allo-

F.lli Campagnolo: un Bonus Bebè per i dipendenti

L’azienda F.lli Campagnolo di Bassano del Grappa ha annunciato un’iniziativa di welfare per i propri dipendenti: il Bonus Bebè. Con il programma “Li Cresciamo Insieme”, l’azienda offrirà 1.000 euro all’anno per ogni figlio nato negli ultimi tre

anni, fino al compimento del secondo anno di età.

L’iniziativa coinvolge già 25 collaboratori e rappresenta un aiuto concreto per le famiglie. “Vogliamo supportare i nostri dipendenti in un momento importante della loro vita”, af-

ferma Michela Campagnolo, amministratore delegato. In un periodo in cui il costo della vita continua a crescere, misure come questa possono fare la differenza per i lavoratori, aiutandoli a conciliare meglio le esigenze economiche e fa-

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Resta ora da vedere se l’amministrazione comunale riuscirà a far valere le proprie ragioni davanti al Consiglio di Stato o se

l’antenna verrà effettivamente lo urbano della città.

ra e ora ripropongono la stessa ipotesi, dopo averla fatta naufragare”.

L’opposizione sottolinea anche lo stato di degrado del Teatro Astra, peggiorato negli anni senza interventi risolutivi. “Dopo 10 anni e 7 milioni di euro persi, l’amministrazione è tornata al punto di partenza”, conclude Campagnolo, parlando di scarsa lungimiranza e spreco di risorse pubbliche. (r.b.)

miliari. Oltre al Bonus Bebè, l’azienda ha introdotto una polizza vita per tutti i dipendenti, sottolineando l’importanza del benessere dei lavoratori. “La vita è un valore prezioso”, conclude Michela Campagnolo, evidenziando l’impegno della

F.lli Campagnolo nel welfare aziendale. Queste iniziative si inseriscono in un più ampio piano di sostegno che mira a migliorare la qualità della vita dei dipendenti, offrendo loro maggiore sicurezza e stabilità economica.(r.b.)

Anna Bergantin

Le misure. Il dibattito sulle Zone Rosse si sviluppa tra direttive ministeriali e realtà locale

Zone Rosse a Bassano del Grappa: pubblica sicurezza o necessità?

L

a sicurezza urbana è un tema che ciclicamente torna a occupare le agende politiche dei nostri amministratori. Recentemente, il dibattito si è riacceso a seguito di una direttiva del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che invita i comuni a individuare le cosiddette “Zone Rosse”. Queste aree, considerate più sensibili per la sicurezza, dovrebbero essere oggetto di misure restrittive per allontanare individui ritenuti pericolosi o con precedenti penali. Tuttavia, non tutti i comuni hanno accolto con entusiasmo questa direttiva. A Bassano del Grappa, ad esempio, il sindaco Nicola Finco ha dichiarato che non vi è necessità di istituire nuove Zone Rosse, poiché la situazione è sotto controllo.

Nel dicembre scorso, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha inviato una direttiva ai prefetti, sollecitando i comuni a individuare aree urbane critiche per la sicurezza. L’obiettivo è quello di prevenire la proliferazione di attività illegali e garantire il decoro urbano. La misura prevede l’uso del daspo urbano, introdotto nel 2017, che consente l’allontanamento di soggetti pericolosi dalle aree designate. Tuttavia, la direttiva non è vincolante,

spaccio o alla presenza di persone pregiudicate. Il sindaco ha invece evidenziato l’importanza di potenziare il sistema di videosorveglianza per garantire una maggiore sicurezza.

E’ importante notare che Bassano del Grappa ha già istituito delle Zone Rosse. Una delibera del consiglio comunale del 2020 ha infatti introdotto un regolamento di polizia urbana che prevede

stanti rappresentano la zona principale. Altre aree includono San Vito, Ca’ Baroncello - San Marco, Borgo Zucco, Quartiere Firenze, e altre ancora. Queste zone sono state identificate come particolarmente rilevanti per la sicurezza e il decoro urbano, e il regolamento consente al sindaco di allontanare individui che violano le norme di comportamento civile. Paola Bigon

Lavoro nero in città

La Guardia di Finanza ha portato alla luce il lavoro in nero. Tre operai, intenti a rivestire pavimenti e muri, sono stati scoperti a lavorare senza alcuna regolarizzazione contrattuale. L’intervento delle Fiamme Gialle ha svelato una situazione di irregolarità che coinvolgeva non solo lavoratori italiani, ma anche un cittadino kosovaro. Quest’ultimo, sebbene presente in Italia in modo legale grazie all’esenzione dal visto per soggiorni brevi, ma non possedeva i titoli autorizzativi necessari per lavorare nel nostro Paese. La sua presenza nel cantiere, quindi, rappresentava una doppia violazione: da un lato, l’assenza di un contratto regolare; dall’altro, la mancanza di un permesso di lavoro, come richiesto dal Testo Unico sull’Immigrazione. L’attività ispettiva ha portato alla denuncia del titolare della ditta individuale coinvolta. La scoperta di personale non dichiarato, che superava il 10% della forza lavoro complessiva del cantiere, ha innescato una serie di sanzioni amministrative per un totale di oltre 6.000 euro. Inoltre, è stata avanzata all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza la proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale.(p.b.)

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L’esposizione. Gratuita per i residenti, resterà aprta fino al 9 marzo prossimo

Le donazioni arricchiscono il Museo Civico

Capolavori di Leandro Bassano, Teodoro Wolf Ferrari e Liberale da Verona in mostra, un’occasione unica per ammirare nuove acquisizioni e approfondire la storia artistica della città

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ome ogni anno, in occasione della festività di San Bassiano, il Museo Civico di Bassano del Grappa si arricchisce di nuove e importanti donazioni. Opere d’arte, libri, documenti e oggetti preziosi entrano a far parte del patrimonio museale e saranno esposti fino al 9 marzo 2025 al piano nobile del Museo. Le donazioni di quest’anno includono tre dipinti di grande valore. Il primo, attribuito a Leandro Bassano e alla bottega paterna, raffigura un “Ricco Epulone” e una contadina al pozzo, con una scena animata da numerosi dettagli narrativi. Il secondo, una veduta di “San Zenone degli Ezzelini. Al Grappa dalla riva dei Poli. Mattino 2 ottobre 1925” di Teodoro Wolf Ferrari, immortala un suggestivo scorcio del Monte Grappa sotto un cielo minaccioso. Il terzo, una “Madonna del latte” di Liberale da Verona, dipinto su tavola del 1510 circa, unisce l’eleganza del gotico fiorito alle influenze rinascimentali. Il percorso espositivo comprende anche quattordici incisioni del XVIII secolo raffiguranti la Via Crucis, destinate al Museo della Stampa Remondini di Palazzo Sturm. Per le collezioni ceramiche spiccano due manufatti Antonibon in maiolica, due esemplari ottocenteschi in terraglia invetriata e tre pezzi unici firmati da Antonio Marcon, realizzati negli anni Trenta per la Farmacia Galeazzi.

Tra le donazioni figurano anche gioielli del VI-V secolo a.C., documenti e cimeli della Grande Guerra appartenenti alla famiglia Bernucci, gli annuari del Gotha dal 1917 al 1937 e preziosi volumi antichi. Tra i documenti più significativi, spiccano i catastici della famiglia Remondini e l’”Illustrium anachoretarum elogia” di Giacomo Cavaccio (1625), che contiene la prima veduta conosciuta di Bassano e del ponte di Palladio. Di rilievo è anche una lettera manoscritta indirizzata a Giovanni Battista Sartori Canova, fratello dello scultore Antonio Canova.

Il percorso espositivo si completa con quattro rare immagini stereoscopiche di Andrea Fasoli, pioniere della fotografia bassanese, e 116 cliché in vetro che offrono uno spaccato della città tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento. Questi materiali permettono di immergersi nella vita quotidiana dell’epoca, tra le strade, le piazze e i monumenti di Bassano, rivelando dettagli inediti sulla sua evoluzione storica e architettonica.

Due opere di arte contemporanea arricchiscono ulteriormente la mostra: “Forma-tecnica” di Bruny Sartori, scultore e incisore, e “Portrait VII” di Laura Omacini, realizzato in occasione della mostra “Laura Omacini. Barricades” (16.11.2024-12.1.2025). La varietà delle donazioni testimonia l’importanza della cultura come elemento di continuità tra passato e presente, creando un dialogo tra epoche e linguaggi artistici diversi. L’esposizione delle donazioni di San Bassiano è gratuita per i residenti del Comune di Bassano del Grappa e resterà aperta fino al 9 marzo 2025, offrendo un’occasione unica per ammirare nuove acquisizioni e approfondire la storia artistica della città. Il Museo Civico si conferma così un punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio locale, promuovendo la conoscenza e la conservazione delle sue ricchezze artistiche e storiche.

Bergantin

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Il concerto. L’8 luglio si esibirà al Parco Ragazzi del ’99 per un viaggio musicale senza tempo

Venditti torna a Bassano: il tour celebra 40 anni di emozioni

D

opo il successo dello scorso anno, Antonello Venditti riparte con il tour celebrativo “Notte prima degli esami 40th Anniversary – 2025 Edition”. L’attesissimo concerto si terrà a Bassano del Grappa, l’8 luglio 2025 alle 21:30, presso il suggestivo Parco Ragazzi del ’99, dove il cantautore romano regalerà al pubblico una serata indimenticabile.

Venditti incanterà ancora una volta i suoi fan con un repertorio che ha segnato la storia della musica italiana. Al centro del concerto ci sarà “Notte prima degli esami”, l’inno generazionale contenuto nell’album “Cuore” del 1984, che sarà celebrato insieme ad altri brani storici come “Ci vorrebbe un amico” e “Centocittà”. Il live sarà un’occasione per rivivere i momenti più intensi della sua carriera, grazie a un artista capace di raccontare con autenticità storie personali e collettive.

Con oltre 50 anni di carriera, Antonello Venditti è una figura iconica della musica italiana. Dagli esordi con l’album Theorius Campus (1972), realizzato insieme a Francesco De Gregori, fino ai successi degli anni ’80 e ’90 con brani come “Alta marea”, “Amici mai” e “Benvenuti in paradiso”, la sua produzione ha attraversato epoche e generazioni, mantenendo intatta la sua capacità di emozionare.

Venditti ha saputo raccontare l’Italia con le sue canzoni, spesso legate a temi sociali, sentimentali e generazionali. “Sotto il segno dei pesci”, “Roma capoccia” e “Che fantastica storia è la vita” sono solo alcune delle perle che hanno reso il suo repertorio intramontabile. Il cantautore romano ha sempre avuto un forte legame con il pubblico, che lo ha seguito con affetto nei decenni, rendendolo uno degli artisti più amati della scena musicale italiana.

di ospitarlo in passato, con performance che hanno lasciato il segno nel cuore del pubblico. Il ritorno nel 2025 segna un nuovo capitolo di questo rapporto

speciale, offrendo agli spettatori un’esperienza musicale unica in una delle location più affascinanti della città.

Il concerto di Bassano rien-

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tra nel programma di DuePunti Eventi, che include anche l’appuntamento con Sting il 6 luglio 2025. I biglietti, disponibili su Ticketone, partono da 43 euro, più diritti di prevendita.

Con un repertorio che ha accompagnato generazioni, Antonello Venditti continua a essere un punto di riferimento nella musica italiana. L’appuntamento dell’8 luglio promette di essere una celebrazione della sua carriera e un viaggio emozionante tra i ricordi e le melodie che hanno fatto la storia.

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Addio a Roberta Maria Stevan, che ha colorato Bassano con “Matita”

Roberta Maria Stevan, conosciuta nel mondo dell’arte con il soprannome di “Rob”, è Scomparsa all’età di 58 anni e lascia un vuoto incolmabile nel cuore di Bassano del Grappa, la città che ha visto nascere e crescere la sua creazione più celebre: “Matita”.

Roberta Maria Stevan scoprì la sua vocazione per l’illustrazione nei primi anni ‘90, un periodo in cui la sua vita sembrava già tracciata. Dopo aver completato gli studi, aprì una cartoleria ad Angarano, un quartiere di Bassano del Grappa. Questo piccolo negozio, che inizialmente era un semplice

Negli ultimi anni, Venditti ha regalato emozioni in numerosi concerti in Veneto, confermando il suo legame speciale con questa regione. Nel 2023 si è esibito a Verona nell’Arena, dove ha raccolto migliaia di fan per un concerto memorabile. Anche Bassano del Grappa ha già avuto il privilegio

pioggia di messaggi di cordoglio. Roberta Maria Stevan non era solo un’illustratrice; era una narratrice visiva che ha saputo raccontare la vita di Bassano attraverso i suoi disegni. (a.b.)

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Sbrissa: “Bassano è una grande piazza, ora voglio riprendermi il professionismo”

Giovanni Sbrissa, classe 1996, è un calciatore, ma anche un ragazzo come tanti con la passione per il pallone: “Avevo 4 anni e giocavo in giardino con mio cugino. Da lì mi ha convinto a iscrivermi in una vera squadra. Così tutto è partito. A 10 anni mi chiama il Vicenza, dove inizia un percorso fantastico”. Nel club biancorosso tutti parlano di Giovanni, tant’è che a 16 anni è pronto per i grandi: “Ricordo il mio esordio al Menti, è stato indimenticabile. Poi siamo passati in Serie B. A 19 anni avevo già collezionato 70 partite con il Vicenza. Tutto sembrava così naturale, tanto che

La storia di Giovanni Sbrissa, trequartista classe 1996 del Bassano. Dalla sfiorata Serie A alla Serie D. Un viaggio in una carriera fatta di alti e bassi, che ora vuole provare a ritoccare il cielo con un dito.

non mi rendevo conto di quanto fosse speciale ciò che stavo vivendo”.

grande rimpianto, sono cose da non dormirci la notte”. Nel mentre viene inserito tra i migliori classe 96’ d’Italia, sopra a Lorenzo Pellegrini (oggi capitano della

Roma), piace alla Juve ed è nel giro della Nazionale Under 21. Nonostante il grande talento, però, qualcosa si rompe. Sbrissa viene girato in prestito tra Bre-

scia, Cesena, Cremonese e Siena, ma non riesce a rifare il grande salto. Giovanni ammette: “Mi è mancata la consapevolezza di quanto fossi fortunato. Pensavo che tutto fosse facile, mi è mancata la fame per mantenere quello che avevo ottenuto”. Riparte così dalla Serie D: “Quando è arrivato il calo mi è scattato qualcosa. A quel punto mi sono reso conto di quanto avevo fatto prima e dell’importanza che aveva”. Il trequartista ricomincia dalla Sicilia: Acireale e poi Trapani, dove vince il campionato: “Due esperienze bellissime. Questa terra mi

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Il sogno di Sbrissa, poi, assume connotati ancora più rosei: arriva la chiamata dalla Serie A, è il Sassuolo di Di Francesco e poi di De Zerbi. Con i neroverdi, però, non giocherà mai, tanti ritiri e molti prestiti in Serie B: “Da questi allenatori ho imparato tanto. Di Fra era un maestro nell’analizzare l’avversario e creare giocate ad hoc per sorprenderlo. De Zerbi, invece, era maniacale sulla tecnica, persino nel riscaldamento: dovevamo dare la palla sul piede preferito del compagno, altrimenti si ricominciava da capo”. Con gli emiliani Sbrissa sfiora il debutto in Serie A: è la prima partita di campionato e si gioca al Barbera di Palermo; complici anche alcune assenze, Giovanni è il primo cambio a disposizione. Un problema al costato, però, lo affligge da settimane. Il talento veneto stringe i denti, ma quando al 60’ viene chiamato dal tecnico ex Roma, è costretto a dare forfait per il troppo dolore. “È stato un

è rimasta nel cuore. La gente ti fa sentire un grande amore”. Oggi, nel suo presente, c’è Bassano: “La piazza mi ha attratto subito, soprattutto per lo stadio Mercante e la passione dei tifosi. Voglio portare la squadra più in alto possibile. L’obiettivo è la salvez-

za, ma siamo consapevoli della nostra forza. Con il nuovo mister Zecchin, sono riuscito a ritrovare la forma, sto bene e mi diverto. Voglio arrivare a 12 tra assist e gol e riprendermi il professionismo. Ho dentro di me una rabbia e una determinazione che prima non avevo”.

Il giocatore veneto si è poi lasciato andare su alcuni aneddoti della vita da calciatore: “Cambiare squadra continuamente rende difficile stabilire legami duraturi. Ma alla Clodiense ho conosciuto la mia ragazza e questo mi ha aiutato molto. Ora cerco di far combaciare la mia carriera con la sua”. “Il calcio è strano, aggiunge Sbrissa, mi sono spesso sentito come un pacco, spostato da una città all’altra senza poter fare le mie valutazioni. Un esempio? Ero a Cesena, il 31 gennaio, ultimo giorno di mercato. Mi hanno proposto di andare alla Cremonese e due ore dopo ero già in viaggio verso una nuova città”.

Oggi, Sbrissa, lavora per inseguire i propri sogni: “Voglio riprendermi quello che ho perso. La mentalità che ho ora è diversa, ho un’altra consapevolezza. Non voglio lasciare che l’opportunità di tornare ad alti livelli mi sfugga”.

Un calciatore rinato con un copione tutto da scrivere: riprendersi il grande calcio, con la speranza di dare nuovi colori alla sua storia personale.

Stefano Parpajola

Mario Bergamin: “Il sogno è lo scudetto”

Mario Bergamin ha il giallorosso nel cuore. Da 60 anni, prima da giocatore e poi da dirigente, veste la maglia del Bassano. Quest’anno è riuscito a portare Coach Bertolucci in panchina, mettendo le basi per un progetto che vuole riportare la società del Grappa ai vertici del mondo Hockey

M ario Bergamin, direttore sportivo e vice presidente dell’Hockey Bassano 1954, ha dedicato la sua vita alla squadra della sua città. Nato a Bassano e con oltre 60 anni di militanza nel mondo giallorosso, Bergamin è il cuore pulsante di una società che sta cercando di tornare ai livelli di gloria del passato. “Ho iniziato qui da giocatore. Questo è sempre stato il mio mondo. Ora come DS e vice presidente continuo a vivere questi colori come una parte di me stesso. È la mia vita, dopo la famiglia”, afferma con passione Bergamin. “Insieme al nostro allenatore, Alessandro Bertolucci, abbiamo lavorato duramente per allestire una squadra competitiva. Abbiamo

una base solida con giocatori internazionali e giovani talenti cresciuti in casa. Siamo attualmente quinti e il nostro obiettivo è arrivare tra i primi cinque, ma ci sono ancora grandi margini di miglioramento”.

Il progetto a lungo termine di Bergamin mira a riportare l’Hockey Bassano ai vertici. “In tre anni vogliamo competere a livello europeo. Il nostro sogno è riportare lo scudetto a Bassano, sarebbe una cosa meravigliosa”. Il direttore sportivo non ha dubbi sulla qualità del lavoro svolto finora: “Abbiamo un allenatore che è tra i migliori d’Europa. In Italia ce ne sono pochi di questo livello. In passato ha portato l’Italia al terzo posto al mondiale. Abbiamo

avuto la possibilità di prenderlo al momento giusto e non ce la siamo fatta sfuggire”. A Bassano l’Hockey è da sempre una questione prioritaria: “Questo sport è nelle radici della città. È sentitissimo. Nella finale di Champions contro il Barcellona

Pietro Cristofori: “Il mio sogno? Lavorare nell’NBA come

Pietro Cristofori, giovane talent scout dell’Orange1 Bassano Basket, è un esempio di passione e determinazione. Trasferitosi ai piedi del Grappa da Ferrara dopo il liceo per seguire la sua vocazione nel mondo del basket, Pietro ha dedicato gli ultimi anni alla ricerca e valorizzazione di giovani talenti: “Fin da piccolo ho sempre voluto fare questo”, racconta. “Andavo in giro per le palestre a vedere partite di basket. Poi ho conosciuto il GM Giacomo Rossi che mi ha

proposto di venire qui a Bassano”. Il giovane ferrarese vive una vita molto intensa: “Viaggio molto, seguo giocatori in tutto il mondo e vado con le nostre squadre quando partecipano ai tornei. È bellissimo, ma anche molto impegnativo. Sono sempre in giro, ma è la mia passione, ne vale la pena”.

Ma la società giallorossa non è solo un luogo dove crescere giocatori dal punto di vista tecnico. Infatti si tratta anche di un’accademia che dà molta importanza

(2007) c’erano 5200 spettatori paganti e 600 fuori. Il palazzetto e i nostri tifosi sono unici”.

Per Bergamin essere direttore sportivo non significa solo gestire il mercato, ma avere uno sguardo d’insieme a 360 gradi: “Ci vuole esperienza e

dirigente”

alla parte scolastica: “Un ragazzo che arriva qui deve essere serio nello studio. L’istruzione è fondamentale. Per i nostri giocatori c’è anche la possibilità di ottenere una borsa di studio per andare in America”, spiega Cristofori. L’obiettivo del 21enne è chiaro: “Sono qui per trovare più talenti possibili, per alimentare la nostra accademia. Lo scouting è fondamentale per far crescere la nostra realtà”. Il giovane scout ha anche un sogno ambizioso: “Voglio arrivare a la-

vorare in NBA, nel front-office, quindi nell’ambito dirigenziale. Farò di tutto per realizzarlo”. “Il consiglio che do a chi vuole fare scouting è di vedere più partite possibili, possibilmente dal vivo. La seconda cosa fondamentale è costruirsi una buona rete di contatti. Serve anche un po’ di fortuna, ma è essenziale. Bisogna essere intraprendenti, avere il coraggio di esporsi, ma trovando sempre un equilibrio. E, poi, è necessario avere pazienza”. (s.p.)

una conoscenza approfondita del gioco. Bisogna girare per i palazzetti d’Italia e d’Europa, studiare molto”, spiega. “Di solito, l’allenatore indica i profili del giocatore, ma poi è compito mio scegliere quello giusto, quello che ha l’attitudine adatta alla nostra squadra”. Il DS, sottolinea, poi, l’importanza di conoscere il lato umano di ogni ragazzo: “È fondamentale capire il loro carattere. Vado sempre a informarmi su dove hanno giocato prima, su come si comportano fuori dal campo. La qualità che cerco di più è l’umiltà, è fondamentale”. Con un progetto a lungo termine in mente, Mario Bergamin è pronto a fare tutto il possibile per riportare l’Hockey Bassano al vertice. Con la guida esperta di Bertolucci e un gruppo motivato, la città di Bassano può sognare in grande, con l’obiettivo di tornare a sollevare lo scudetto e rivivere i fasti del passato.

Stefano Parpajola

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Pietro Cristofori

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L’intervista. Il vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta sull’autonomia

e la sfida delle elezioni

Alberto Stefani: “Il futuro del Veneto appartiene senza dubbio alla Lega”

Autonomia differenziata, elezioni regionali e il futuro della Lega sono stati i temi al centro dell’intervista al vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta Alberto Stefani ai microfoni di Radio Veneto24.

Ottime notizie per la Lega. La Consulta ha recentemente escluso la possibilità di referendum abrogativo per l’autonomia. Ora, quali sono i prossimi passi?

Sì. Un grande risultato quello dell’esclusione di questo referendum abrogativo, perché ci permetterà di accelerare i tempi. In caso contrario avremmo dovuto affrontare una campagna referendaria non semplice, tra l’altro, in tutta Italia. In questo caso, invece, potremmo già procedere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, con la continuazione del tavolo per le materie, non LEP, quindi non attinenti ai livelli essenziali delle prestazioni. Per passare successivamente alle materie LEP. Tra i due percorsi c’è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni tramite un atto parlamentare che avverrà nei prossimi mesi.

Tra l’altro, il Veneto è stata l’unica regione a costituirsi contro il referendum?

Assolutamente sì. Il Veneto è stata l’unica regione. Ne siamo assolutamente orgogliosi. Credo che

questo sia anche un segnale molto importante che dimostra chi l’autonomia l’ha sempre difesa e chi sempre la difenderà. D’altra parte, questo percorso di autonomia vede nel Veneto la regione apripista, la regione che ha prima di tutte le altre scelto di confrontarsi con i propri cittadini e di avere un mandato popolare per la devoluzione di nuove forme e condizioni di autonomia.

Clima all’interno del partito. Ultimamente si è parlato di malumori. Ora, qual è la situazione?

Direi che negli ultimi giorni ci si è ricompattati in maniera molto forte attorno a questa scelta di chiedere la guida della coalizione per le elezioni regionali. Tra l’altro, abbiamo aperto oltre 300 gazebo in tutto il Veneto. Stiamo chiedendo ai veneti – l’abbiamo chiamato ‘Veneto ai veneti’- quali sono le aspirazioni per le elezioni regionali e soprattutto di darci un mandato per la linea che abbiamo stabilito in queste settimane, cioè quella identitaria legata alla necessità che questo partito, che conta 159 sindaci, 1200 amministratori, oltre 300 sezioni, abbia la possibilità di guidare questo territorio. Questo perché la Lega conosce questo territorio, le sue aspirazioni, la storia e la gente ha dimostrato anche alle ultime elezioni comunali di fidarsi

di questo partito. Anche elettori di centrosinistra votano Lega a livello territoriale, forse un motivo ci sarà.

Tensioni all’interno del centro destra. Mi riferisco ad esempio alla polemica Conte-Nordio. Possiamo dire che anche Fratelli d’Italia sta mettendo le carte sul tavolo in vista delle prossime regionali.

Noi rispondiamo senza alcun tipo di astio e senza alcun tipo di

Fratelli d’Italia e Forza Italia tirano dritto sul terzo mandato

Le recenti prese di posizione sul terzo mandato hanno infiammato il confronto all’interno del centrodestra veneto e c’è da scommettere che il clima resterà teso ancora per un po’. Fratelli d’Italia non ha intenzione di fare passi indietro anche se lancia segnali alla Lega e a Forza Italia per un candidato unico, tanto che in queste settimane sono emersi diversi scenari, fra i quali anche la possibilità di sostenere un candidato leghista ma senza la lista Zaia in corsa. La strada comunque è tutta in salita perché il terzo mandato continua ad essere il punto più controverso. Il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, coordinatore regionale in Veneto, ha messo punto fermo: “La norma che disciplina il terzo mandato esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti. Riguardo la scelta del futuro candidato

problema personale nei confronti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Crediamo che in una coalizione si giochi in squadra e si giochi compatti. È ovvio che un partito come il nostro, che ha una classe dirigente di amministratori di questo tipo – 159 sindaci, 1200 amministratori – debba avere voce in capitolo. Questo perché fa parte della storia di questo territorio. La nostra classe dirigente non è nata in un anno o due, si è affinata nel

alle elezioni regionali del Veneto, aggiunge, siamo sicuri che il centrodestra si farà trovare pronto all’appuntamento scegliendo, come è accaduto in passato, il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti, tenendo anche conto del consenso che le diverse forze politiche raccolgono tra i cittadini”.

In casa Forza Italia Flavio Tosi è ancora più drastico: “Il terzo mandato è morto e sepolto. Due partiti su tre della maggioranza non lo vogliono. Idem buona parte dell’opposizione. La Consulta ha già detto che il limite è legittimo per i sindaci, e quindi potrebbe dirlo anche per i governatori». Per l’ex sindaco di Verona la candidatura di Zaia non avrebbe alcuna chance e ritiene che nelle prossime settimane si arriverà ad un accordo. Un ruolo chiave, ovviamente, lo giocheranno i vertici nazionali.

corso di trent’anni e ha un percorso politico-amministrativo che è intimamente legato alla storia di questa terra. Non possiamo pensare che tutto questo possa essere gettato via con un colpo di spugna dopo 15 anni di gestione del presidente Zaia, che a detta anche degli ultimi sondaggi, continua ad essere il governatore più amato del nostro paese. Quindi credo che questi siano dati inequivocabili. Restiamo per un attimo sul presidente Zaia. Se effettivamente non potesse ricandidarsi, quale sarebbe la vostra mossa? Sicuramente sarà un candidato della Lega. E se così non fosse, il direttivo della Lega deciderà chi sarà il candidato presidente. Io, tra l’altro, sono il primo firmatario della proposta di legge sul terzo mandato di Luca Zaia, quindi spero che ovviamente continui ad esserci la nostra prima scelta, che è lui, e non può che essere lui. Insomma, in ogni caso la Lega ha una classe dirigente così forte da poter esprimere non solo più presidenti, ma anche molti più componenti della squadra, capaci di dare futuro a questa terra. C’è bisogno non solo di un rinnovamento, ma soprattutto di qualità, e qualità in campo all’interno del nostro partito ce n’è tanta e dobbiamo assolutamente metterla a sistema.

Alberto Stefani a radio Veneto24
Luca De Carlo Flavio Tosi

Autonomia, l’apertura di Zaia: “E’ tempo di lasciare da parte le contrapposizioni”

D

opo il no della Corte Costituzionale al referendum abrogativo sulla legge sull’autonomia differenziata Luca Zaia apre al confronto per arrivare a dare concretezza alla riforma. “È giunto il momento di avviare un dialogo costruttivo, - ha detto il presidente del Veneto - ora ci aspettiamo che il pronunciamento della Corte apra la strada per superare la contrapposizione e lavorare insieme per una riforma che vada incontro a tutti”. Altro motivo di soddisfazione è il fatto che la Consulta ha riconosciuto elementi validi nella memoria presentata dalla Regione. “Le recenti sentenze sull’autonomia - ha aggiunto Zaia - confermano l’autorevolezza della Consulta, e ora dobbiamo partire

da questa imparzialità per realizzare l’autonomia in modo che rispetti la Costituzione, Il Veneto è pronto a fare da punto di riferimento per un Paese che, attraverso l’autonomia, potrà rafforzare anche il proprio senso di unità”.

Ben diversa la posizione del Partito Democratico, per il quale il progetto dell’autonomia è destinato a naufragare. “Il pronunciamento della Consulta, - ricorda Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - è in linea con la sentenza dello scorso dicembre che ha smontato la legge stessa sull’autonomia differenziata, dando precise indicazioni per una sua riscrittura. Un tentativo di riforma che dunque era già stato demolito e

Il senatore Antonio De Poli:

che ora viene definitivamente archiviato.

Per decenni, Zaia e la Lega ci hanno parlato di un’autonomia che nei fatti si è tradotta in un progetto irrealizzabile, - aggiunge

“Basta con l’ostruzionismo”

Dal Veneto a Roma, il dibattito sull’autonomia continua a tenere banco e a suscitare reazioni contrastanti. In Senato è stata discussa la mozione presentata dalle opposizioni per fermare la riforma dell’autonomia differenziata. Netta la posizione dell’assessore Udc Antonio De Poli, intervenuto per esprimere la posizione contraria del gruppo Civici d’Italia- Udc – Coraggio Italia – Maie- Centro popolare. “Il centrosinistra, che ha visto fallire la sua richiesta di referendum abrogativo sull’autonomia, continua a strumentalizzare il dibattito senza capire che questo ostruzionismo strisciante non avrà alcun effetto. Si apra

piuttosto una discussione seria e responsabile in Parlamento per proseguire e attuare la volontà di milioni di cittadini”, ha evidenziato ancora De Poli secondo cui “la sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che la legge sull’Autonomia differenziata non viola la Costituzione e deve andare avanti, con le opportune modifiche che il Parlamento dovrà apportare. Non è stata messo in discussione l’impianto della legge e per questo non vi è alcuna ragione per fermare i tavoli con le Regioni che stanno chiedendo legittimamente maggiori poteri su alcune materie”.

l’esponente dem - contrario alla Costituzione, profondamente divisivo. Sostanzialmente una bandierina priva di concretezza. Per anni abbiamo invitato Zaia a sedersi attorno a un tavolo e costruire una proposta che fosse realmente alla nostra portata e che potesse essere per il Veneto un avanzamento reale. Ora è il tempo di aprire una fase nuova, nella quale le illusioni leghiste devono lasciare spazio a un cambiamento serio, come quello che il Partito Democratico intende mettere in campo. È necessario scrivere una nuova pagina del regionalismo e del rapporto fra lo Stato e le Regioni a Statuto ordinario. Diversamente, si continuerebbe a sbattere contro il muro”.

Elisa Venturini: “Esito prevedibile, ora avanti con decisione”

“Ora il percorso sull’autonomia può riprendere”, è il commento di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale. “Non sono affatto sorpresa dalla decisione della Consulta - afferma - anzi sinceramente sarei stata stupita di un esito contrario visto che il principio dell’autonomia differenziata è scritto direttamente nella Costituzione. Al di là dei tecnicismi e

dei passaggi parlamentari che serviranno a dare corpo alla legge, si dice chiaramente che l’autonomia, e in particolare l’autonomia differenziata, è uno dei principi inseriti in Costituzione”. Venturini ricorda poi che “Forza Italia è l’unico gruppo in consiglio regionale ad avere la parola ‘autonomia’ nel nome e questo proprio perché noi abbiamo sempre spinto in questa direzione, credia-

mo che avvicinare il centro decisionale ai cittadini porti con sé molti vantaggi e continueremo a lavorare per arrivare a questo traguardo. E’ stata Forza Italia a presentare la legge che ha permesso lo svolgimento del referendum del 2017 nel quale i Veneti hanno fatto capire chiaramente la loro volontà: ora che anche la questione referendum si è risolta, il percorso può proseguire”.

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Luca Zaia Vanessa Camani
Elisa Venturini
Antonio De Poli

Il caso. Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna chiedono di entrare nella gestione di impianti e reti di distribuzione

Autonomia energetica, partita a scacchi: quattro Regioni in pressing sul Ministero

S i preannuncia come una partita a scacchi quella che Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna si apprestano a giocare con il Governo per la gestione degli impianti idroelettrici e delle reti di distribuzione dell’energia.

Rete e impianti, infatti, sono di proprietà statale e oggi vengono gestiti da Enel; nel 2029 e nel 2030 si sarebbero dovute tenere le gare per rinnovare o assegnare ad altro soggetto le concessioni. Il condizionale è d’obbligo poiché nell’ultima Legge Finanziaria è stata inserita una norma che prevede la proroga ventennale, quindi senza bisogno di gare, alla stessa Enel.

Il Presidente di AGSM – AIM, Federico Testa, ha fatto, però, suonare la sveglia. La multiutility di riferimento dei territori di Vicenza e Verona sta redigendo, infatti, un piano industriale che le consenta di partecipare alle gare e ha chiesto alla politica, in modo trasversale, di “pressare” il Go-

verno e il Ministero competente affinché faccia marcia indietro rispetto alla proroga ipotizzata in finanziaria.

I benefici per il territorio nel caso in cui le concessioni rimanessero in loco sarebbero evidenti: da una concreta sforbiciata delle bollette per famiglie e aziende sino a investimenti importanti per l’ammodernamento degli impianti e dividendi utili per gli Enti di riferimento.

In una fase di crisi economica come è quella che anche il Veneto sta vivendo e con l’aumento esponenziale dei costi energetici che tanti problemi sta causando a cittadini e sistema produttivo, questa “autonomia” sarebbe una significativa boccata d’ossigeno.

L’appello del presidente Testa, peraltro, non è caduto nel vuoto: le quattro regioni, pur in modo diverso, si sono immediatamente attivate e anche dal punto di vista industriale altre aziende, tra le quali AscoPiave, hanno dichiarato la propria volontà ad essere

della partita.

Non si è ancora espressa apertamente Hera, il colosso Emiliano che vende l’energia anche a Padova, ma le parole di alcuni esponenti di quella regione e del Sindaco di Padova, Sergio Giordani, lasciano immaginare che, al netto delle prese di posizione pubbliche, l’interesse ci sia e i manager siano alacremente al lavoro.

Ora la palla passa al Ministero che ha una manciata di mesi per redigere una sorta di “regolamento – disciplinare” che giustifichi la scelta del Governo di procedere alla proroga ventennale a Enel. Il documento, nel quale dovranno trovare spazio per esempio quali impegni assume il player indicato per il territorio e nella politica dei prezzi, sarà poi portato in Conferenza Stato – Regioni.

Sarà quella la sede ella quale i Presidenti di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia dovranno farsi valere e

avranno la possibilità di presentare i progetti alternativi redatti dalle proprie aziende locali in modo da convincere il Governo a fare marcia indietro e a indire le gare.

Quali sono gli scenari, dunque, che si potrebbero avverare?

Il primo, quello che tutti si augurano sia il più remoto, è che la trattativa in sede di Conferenza Stato – Regioni fallisca e si proceda alla proroga ventennale a Enel.

Il secondo è che si proceda a una proroga parziale: nelle regioni, come appunto il Veneto, nel quale esistono soggetti interessati a partecipare al bando per la gestione, si vada a gara, mentre nelle altre si affidi a Enel. Il terzo è che su tutto il territorio nazionale si proceda all’assegnazione attraverso specifiche gare territoriali alle quale, ovviamente, parteciperà anche Enel. (r. v.)

Il tempo scorre e, con ogni probabilità, entro l’estate, forse addirittura prima, sapremo come

andrà a finire la battaglia per l’autonomia energetica. Ora tocca alla politica e alle imprese portare i giusti argomenti all’attenzione del Governo. Ne andrebbe del benessere di intere regioni, di milioni di famiglie e, purtroppo in molti in casi, della sopravvivenza stessa di una moltitudine di piccole e medie imprese.

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World Health Forum Veneto 2025: a Padova

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n elemento chiave dell’edizione 2025 sarà la collaborazione con il lienza (PNRR), che vede l’Università di Padova tra i centri di riferimento

rapia con RNA, nei virus oncolitici e nelle biotecnologie applicate alla

L ’edizione 2025 sarà organizzata sotto la regia della Regione Veneto, in collaborazione con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il VIMM, Venice Promex, la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto Innovazione. La gestione sarà affidata a una Cabina di Regia composta dai principali enti promotori, supportata da un Comitato Scientifico internazionale presieduto dal Prof. Giorgio Palù.

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La volontà di consolidare l’esperienza del 2024 emerge anche dalla creazione di un protocollo specifico per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni coinvolte.

“Uniamo le forze per mettere ancora una volta Padova al centro del mondo dell’innovazione in sanità”, ha affermato Zaia, ribadendo l’impegno della Regione nel fare del World Health Forum un appuntamento imprescindibile per la comunità scientifica internazionale.

venti, dibattiti e presentazioni di alto livello, il World Health Forum Veneto 2025 si preannuncia come un’occasione imperdibile per tutti coloro che operano nel settore della sanità e della ricerca. L’evento si conferma come un laboratorio di idee, una piattaforma di networking e un catalizzatore per l’innovazione.

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L’appuntamento è quindi fissato per il 13-15 marzo 2025 a Padova, per una nuova edizione che punta a superare i già straordinari risultati raggiunti nel 2024 e a rafforzare il ruolo del Veneto come polo d’eccellenza nel panorama della salute globale.

13-15 Marzo 2025

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Il legale

Le sentenze. Anche un gesto repentino può essere violenza sessuale

Tutti i rischi penali del “bacio rubato”, il rispetto deve venire prima di tutto

Nella celebre commedia-tragedia di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”, sostituendosi all’impacciato Cristiano, il protagonista rivolge a Rossana le celebri parole: “Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole T’amo”; ma se è “un bacio rubato”si rischia una condanna penale per violenza sessuale, reato che non riguarda solo l’atto sessuale cosiddetto completo. Invero l’art.609 bis del codice penale stabilisce: “Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni”, con la precisazione “Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.

Per quanto riguarda il bacio nelle sentenze della Cassazione vi è una specificazione delle tipologie e modalità di baci, operandosi, innanzitutto, una netta distinzione tra baci sulla bocca e sulle guance o sul collo. Per quanto riguarda la prima categoria la Suprema Corte ha più volte affermato che “non soltanto il bacio profondo, o alla francese, col contatto delle lingue, ma anche il bacio limitato al semplice contatto delle labbra, configura un atto sessuale idoneo a invadere la sfera intima del soggetto passivo. Quanto alla asserita natura repentina del gesto, la sua presenza, anziché escludere il fatto, lo conferma; la giurisprudenza della Corte è granitica nell’affer-

mare che “è sufficiente che l’azione si compia in modo insidiosamente rapido, tanto da superare la volontà contraria del soggetto passivo” (così testualmente Cassazione penale 6/7/2023 n.33607).

In merito al bacio sulla guancia o sul collo la Cassazione opera una distinzione: “In tema di reati sessuali, il bacio sulla guancia, in quanto non direttamente indirizzato a zone chiaramente definibili come erogene, configura violenza sessuale, nella forma consumata e non tentata, allorquando, in base a una valutazione complessiva della condotta che tenga conto del contesto ambientale e sociale in cui l’azione è stata realizzata, del rapporto intercorrente tra i soggetti coinvolti e di ogni atto fattuale qualificante, possa ritenersi che abbia inciso sulla libertà sessuale della vittima” (così: Cassazione penale 2/12/2020 n.6158).

Ad esempio un bacio, anche se repentino sulle due guance a’ mo di saluto, senza intenti sessuali non si ritiene integri reato. Un bacio sulla bocca tra due uomini può esulare dall’ambito sessuale, peraltro varie sentenze l’hanno considerato elemento di prova dell’appartenenza alle consorterie mafiose tradizionali.

I Giudici di merito sono orientati “nell’allargare” le zone del corpo che possono essere oggetto di violenza sessuale. Ad esempio il

Tribunale di Trieste con sentenza 17/6/2024 ha affermato: “In tema di violenza sessuale, anche a voler valutare se il collo rappresenti di per sé zona chiaramente esogena- tenuto conto dei rapporti pressoché nulli esistenti con la vittima nonché di come quest’ultima abbia percepito e vissuto il gesto, che ha affermato chiaramente di non averlo assolutamente gradito, di essere rimasta incredula e sbigottita per quell’inaspettata incidenza sulla sua libertà sessuale- un bacio sul collo costituisce un abuso sessuale vero e proprio consumato”. Anche un atteggiamento gentile e galante poco prima del bacio non esenta da responsabilità penale; ad esempio la Corte di Cassazione con sentenza 2/12/2020 n.6158 ha ritenuto che configuri il reato di violenza sessuale un bacio non gradito, preceduto da una serie di complimenti e apprezzamenti sulla bellezza della “vittima”.

Segnalo infine una sentenza della Cassazione (n.33955 del 9/6/2022) particolarmente rigorosa che mi suscita qualche perplessità, secondo cui: “Prendere per mano la vittima e chiederle un bacio, esula dal mero corteggiamento, risultando idoneo a invadere la sfera intima, in quanto connotato da finalità libidinose, il che esclude di qualificare i fatti come semplici molestie”: quindi in questo caso verrebbe commesso il reato di tentativo di violenza sessuale.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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Stellantis è stato protagonista con 53 modelli esposti, tra cui spiccano la nuova DS N°8, la Fiat Grande Panda e l’Alfa Romeo Junior Q4

Dal 10 al 19 gennaio 2025, il Brussels Expo ha accolto la 101ª edizione del Salone dell’Auto di Bruxelles, uno degli appuntamenti più importanti per l’industria automobilistica europea. Dopo la cancellazione del Salone di Ginevra, l’evento belga ha acquisito ulteriore centralità, diventando una vetrina privilegiata per le novità del settore e le innovazioni tecnologiche.

Tra i protagonisti della manifestazione, il gruppo Stellantis ha brillato con ben 53 modelli presentati sotto i suoi numerosi marchi: Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel, Peugeot e Leapmotor. Quest’ultimo ha debuttato in Europa, mostrando la city car elettrica T03 e il SUV elettrico C10, che offrono rispettivamente autonomie di 255 e 420 km.

Abarth: performance elettrica con la 600e Scorpionissima Abarth ha presentato la 600e Scorpionissima Limited Edition, la vettura più potente mai realizzata dal marchio, con un motore

Le novità e i brand protagonisti al Salone dell’Auto di Bruxelles 2025

elettrico da 280 CV capace di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 5,85 secondi e un’autonomia fino a 334 km nel ciclo combinato WLTP. Accanto a questa, è stata esposta l’Abarth 500e, una city car sportiva con motore da 155 CV e batteria da 42 kWh.

Alfa Romeo: debutto della serie speciale Intensa e della Junior Q4

Alfa Romeo ha svelato in anteprima mondiale la serie speciale Intensa, disponibile su tutta la gamma, che esalta l’identità del marchio con dettagli esclusivi e tecnologie avanzate. Ha inoltre presentato la Junior Q4 nella versione ibrida, simbolo della sportività urbana del brand. Tra le vetture esposte spicca anche la 33 Stradale, capolavoro di design e ingegneria che unisce tradizione e innovazione.

Citroën: innovazione e comfort con la nuova C3

Citroën ha introdotto la nuova C3, disponibile anche in versione elettrica, progettata per offrire comfort e accessibilità. Il SUV compatto C3 Aircross, capace di ospitare fino a sette persone, e la nuova C4 con soluzioni avanzate arricchiscono l’offerta del marchio. Il concept C5 Aircross, invece, anticipa il futuro SUV di segmento C, mentre “The Holidays” propone un veicolo per il tempo libero con fino a quattro posti letto e angolo cucina.

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DS N°8 in anteprima mondiale

DS Automobiles ha presentato in anteprima mondiale la DS N°8, un SUV coupé 100% elettrico ispirato al concept DS Aero Sport Lounge. Con un’autonomia dichiarata di 750 km, una potenza massima di 350 CV e trazione integrale, la DS N°8 rappresenta il nuovo vertice del lusso elettrico del marchio francese. Il lancio in Europa è previsto per l’estate 2025.

Fiat: la 600 Ibrida e ritorno della Grande Panda

Fiat ha rispolverato un nome storico con la Grande Panda, disponibile in versione ibrida o elettrica. Questa compatta di meno di 4 metri offre 5 posti e un abitacolo spazioso. La Topolino, microcar elettrica con 75 km di autonomia, e la 600 Ibrida, con motore turbo benzina a 3 cilindri e sistema ibrido a 48V, completano l’offerta per la mobilità urbana. Inoltre, è stata esposta la 500e Giorgio Armani Collector’s Edition, simbolo del Made in Italy.

Jeep: evoluzione elettrica con l’Avenger e il Wrangler 4xe

Jeep ha presentato tre varianti dell’Avenger: Summit Full Electric, e-Hybrid e l’anteprima belga dell’Avenger 4xe The North Face Edition, pensata per gli amanti dell’avventura. Tra le edizioni speciali spiccano The North Star di Renegade e Compass, oltre alla Wrangler 4xe nella versione ibrida plug-in Rubicon.

Kia: la EV3 tra le finaliste di Car of The Year 2025 Kia ha mostrato la EV3, una city car elettrica progettata per la praticità e dotata di tecnologie avanzate che la rendono ideale per gli spostamenti urbani. Questo modello si distingue per il design compatto e le soluzioni innovative. La Kia EV3 è stata anche selezionata tra le finaliste per il prestigioso premio Car of The Year 2025, un riconoscimento che ha contribuito a consolidare la sua visibilità durante il Salone. A vincere il titolo è stata la Renault 5 E-Tech, ma l’EV3 ha dimostrato di essere una forte concorrente nella categoria.

Hyundai: innovazione con la Inster e il lussuoso Ioniq 9 Hyundai ha portato a Bruxelles due modelli di grande interesse: la Inster e l’Ioniq 9. La Hyundai Inster è una city car elettrica compatta, lunga solo 3,82 metri, pensata per gli spostamenti urbani. Disponibile con due opzioni di potenza (97 CV e 115 CV) e batterie da 42 kWh o 49 kWh, è in grado di garantire un’autonomia fino a 350 km. Il design è moderno e agile, ideale per affrontare il traffico cittadino con efficienza.

Maxda: MX-30 R-EV e la sicurezza è garantita

La Mazda MX-30 R-EV è un SUV ibrido plug-in che combina un motore elettrico con un motore rotativo Wankel, offrendo una potenza totale di 170 CV e una coppia di 260 Nm. Presenta un design distintivo e una lunghezza di 439 cm, con spazio per cinque passeggeri e un bagagliaio che varia da 350 a 1.155 dm³. E’ dotata di tecnologie avanzate come il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco, il mantenimento della corsia e un impianto audio Bose con 12 altoparlanti. La sicurezza è garantita da sistemi come i-Activsense, che aiutano a prevenire incidenti.

Opel: nuove proposte elettrificate e restyling

Opel ha presentato la nuova Mokka, caratterizzata da un design “Bold and Pure” e tecnologie avanzate come l’infotainment con riconoscimento vocale. Saranno esposte anche la Grandland con illuminazione intelligente Lux HD, la nuova Frontera, la Corsa Hybrid a 48V, l’Astra Sports Tourer e il Vivaro Electric, ampliando l’offerta elettrificata del marchio.

Peugeot: gamma elettrica completa

Peugeot ha presentato la gamma elettrica più ampia tra i costruttori generalisti europei, con modelli come la E-208, E-2008 SUV, E-308 SW, E-3008 SUV di nuova generazione, E-5008 SUV a 7 posti e la E-408. Inoltre, ha introdotto innovazioni tecnologiche con l’integrazione dell’intelligenza artificiale a bordo.

Skoda: aggiornamenti per lo Enyaq

biettivo di rafforzare la posizione del modello nel mercato dei veicoli elettrici.

Toyota Urban Cruiser, nuovo SUV elettrico

Toyota, che ha il suo quartier generale europeo proprio a Bruxelles, ha presentato il nuovo Urban Cruiser, un SUV compatto elettrico dalle dimensioni equilibrate: 4,285 mm di lunghezza, 1,800 mm di larghezza e 1,640 mm di altezza, con un passo di 2,700 mm che assicura un abitacolo spazioso e versatile. Il design è caratterizzato dal distintivo frontale “Hammerhead”, mentre la trazione integrale e sistemi come il Downhill Assist Control garantiscono prestazioni sicure anche su terreni difficili. Gli interni moderni includono tecnologie avanzate per la sicurezza e la connettività, rendendo l’Urban Cruiser una proposta interessante per la mobilità elettrica.

Le novità degli altri marchi

Presenti anche marchi come Alpine, Aston Martin, Audi, BMW, Bentley, Bugatti, BYD, Corvette, Cupra, Dacia, Ferrari, Ford, Honda, Hyundai, Kia, Lamborghini, Lexus, Mercedes, MG, Mini, Porsche, Renault, Skoda, Tesla, Toyota, Volkswagen e Volvo hanno animato il Salone con novità tecnologiche e modelli di punta.

Alpine ha presentato l’A290, una compatta elettrica sportiva, mentre Audi ha portato una serie di veicoli elettrici caratterizzati dal numero 6, tra cui una berlina, una station wagon e un SUV coupé. Tra le anteprime più attese, l’Audi RS6 Avant Performance. Sotto i riflettori si distingue anche un modello cinese: la BYD Atto 2, prevista sul mercato nei primi mesi del 2025 e prodotta direttamente in Europa, presso lo stabilimento in Ungheria. Bruxelles 2025.

L’Ioniq 9, invece, rappresenta il culmine della gamma Hyundai: un SUV di lusso lungo oltre 5 metri, progettato per ospitare fino a sette passeggeri. Con una batteria da 110,3 kWh, promette un’autonomia massima di 620 km nella versione meno potente. Questo modello è dotato di tecnologie all’avanguardia, offrendo comfort e innovazione per i clienti più esigenti.

Lancia: nuova Ypsilon

Lancia ha portato la nuova Ypsilon, disponibile sia in versione 100% elettrica con motore da 156 CV e batteria da 51 kWh, sia con un powertrain ibrido da 1,2 litri e 100 CV. La Ypsilon Rally4 HF segna invece il ritorno del marchio nel mondo dei rally, con una potenza di 212 CV.

Skoda ha presentato un restyling del suo SUV elettrico Enyaq, che si distingue per aggiornamenti estetici e tecnologici. Sebbene i dettagli specifici non siano stati rivelati, si attende un miglioramento dell’efficienza energetica e dell’esperienza di guida complessiva, con l’o-

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Veneto in prima linea contro la violenza: ticket sanitario abolito per le vittime

Dzione dal pagamento del ticket sanitario per le vittime di violenza.

La misura è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, dopo essere stata introdotta nei lavori di approvazione della legge di bilancio. L’articolo 21 della L.R. 33/2024, collegato alla Legge di stabilità 2025, ha previsto importanti tutele per le vittime di violenza residenti in Veneto che necessitano di cure presso le strutture sanitarie regionali. Le prestazioni sanitarie successive alle dimissioni dal Pronto Soccorso, comprese quelle psicologiche e di specialistica ambulatoriale collegate agli eventi di violenza subiti, saranno completamente esenti dal pagamento del ticket sanitario.

“Questa decisione rappresenta un atto di civiltà – ha dichiarato l’Assessore Lanzarin – ed è un modo concreto per sostenere chi ha vissuto situazioni di violenza, garantendo loro non solo la cura delle ferite fisiche, ma anche un supporto psicologico e sanitario necessario al percorso di recupero. L’esenzione dal ticket riguarda l’intero iter terapeutico che segue la dimissione dal Pronto Soccorso. Le donne vittime di violenza devono sentire la vicinanza delle istituzioni, e questa misura mira proprio a costruire un rapporto di fiducia e aiuto concreto”.

L’Assessore ha inoltre sottolineato l’importanza della prevenzione e della consapevolezza nella lotta contro la violenza: “Riconoscere i segnali di violenza per intervenire tempestivamente è fondamentale. Questo obiettivo si può raggiungere solo attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo di tutti gli attori istituzionali e della società

civile. È essenziale non ignorare alcun segnale di prevaricazione e intervenire quando il rispetto della persona viene meno. Collaborare con gli enti locali e le operatrici impegnate nel contrasto alla violenza è la chiave per un’azione efficace”.

Oltre alla tutela sanitaria, la Regione Veneto sta lavorando su altri fronti per garantire alle vittime di violenza un reale percorso di recupero e reinserimento nella società. “Queste donne – prosegue Lanzarin –hanno bisogno di intraprendere un percorso di recupero senza ostacoli economici. Per questo abbiamo eliminato l’onere del ticket, affinché possano accedere a tutte le cure necessarie. Ma non ci fermiamo qui: è cruciale lavorare anche per garantire loro indipendenza economica e abitativa. Stiamo collaborando con Veneto Lavoro, con le categorie economiche e con il settore dell’edilizia residenziale per fornire opportunità concrete di autonomia”.

Questa esenzione è un passo importante inserito all’interno della legge finanziaria regionale approvata a fine 2024. L’Assessore Lanzarin ha annunciato questa misura nel nostro programma radiofonico “Buongiorno Veneto” di radio Veneto24, spiegando agli ascoltatori l’importanza di questa iniziativa e il suo impatto sulle vite delle donne che affrontano situazioni di violenza.

La Regione Veneto conferma così il suo impegno nel sostegno alle vittime, non solo attraverso il sistema sanitario, ma anche attraverso politiche di inclusione e autonomia, per permettere un ritorno alla normalità e alla dignità.

Redazione salute

In Veneto sanità ed inclusione per un turismo accessibile

La Giunta regionale del Veneto ha approvato un nuovo progetto di turismo sociale inclusivo su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin. L’obiettivo è rendere le località turistiche sempre più accessibili a persone con disabilità o fragilità, promuovendo un cambiamento culturale che renda il Veneto un modello di inclusività. “Il Veneto – sottolinea l’Assessore Lanzarin – è tra le prime regioni turistiche d’Europa, con 72 milioni di presenze all’anno. In Europa si stimano 101 milioni di persone con disabilità che potrebbero scegliere il Veneto per le loro vacanze, a patto di trovare un’offerta accessibile e servizi adeguati. Abbiamo definito una serie di obiettivi chiave, anche in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, coinvolgendo le diverse Ullss in base alle peculiarità territoriali”. Il progetto si propone di migliorare l’accessibilità e la sicurezza dell’offerta turistica, sensibilizzare istituti scolastici e universitari sul turismo inclusivo, valorizzare realtà accessibili e creare opportunità lavorative per persone con disabilità, promuovendo la loro autonomia abitativa. Inoltre, verranno potenziate le attività ludico-sportive, favorendo esperienze di integrazione e socializzazione.

Le AULSS venete avranno un ruolo chiave nell’implementazione del progetto. I diversi territori saranno suddivisi per tipologia turistica: montano, lacustre, termale, balneare e culturale. Le AULSS 1 Dolomiti e 2 Marca Trevigiana si concentreranno sul turismo montano e sportivo, mentre le AULSS 3 Serenissima, 4 Veneto Orientale e 5 Polesana sul turismo balneare e culturale. La AULSS 6 Euganea valorizzerà il turismo termale e collinare, la 7 Pedemontana si occuperà di turismo montano e storico, la 8 Berica di città d’arte e turismo sportivo e la 9 Scaligera del turismo lacustre, montano e culturale.

Il progetto biennale prevede interventi concreti per migliorare l’accessibilità, come strutture adeguate, attrezzature specifiche, mappe tattili e video-guide in lingua dei segni. Saranno inoltre attivati tirocini lavorativi per persone con disabilità nei principali poli turistici, favorendo la loro inclusione nel mondo del lavoro attraverso il coinvolgimento dei Servizi di Inserimento Lavorativo (SIL) delle AULSS.

Grazie a queste iniziative, il Veneto punta a rafforzare la propria vocazione turistica garantendo esperienze inclusive e accessibili per tutti.

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Prevenzione. Febbre e dolore, troppi genitori si affidano all’automedicazione e alle fake news

Vicenza: lotta al “Dottor Web” per la salute dei bambini

Igenitori italiani si affidano sempre più al “fai da te” o alle risposte veloci offerte dal web per gestire febbre e dolore nei loro bambini. Questo comportamento, spesso basato su informazioni non verificate, comporta rischi per la salute dei piccoli pazienti, soprattutto per l’uso inappropriato di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). È quanto emerso dal convegno “Dalla comunicazione all’appropriatezza in pediatria. Focus su dolore e febbre”, organizzato a Vicenza da Motore Sanità con il contributo di Angelini Pharma.

Il dibattito ha posto al centro l’importanza di un approccio appropriato alla gestione delle patologie comuni in età pediatrica. “La febbre non è sempre pericolosa e rappresenta una naturale difesa dell’organismo. Intervenire senza consultare il pediatra rischia di generare seri effetti collaterali,” ha dichiarato Antonio D’Avino, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Secondo una recente indagine condotta dalla FIMP, l’84% dei pediatri ha osservato un aumento dell’automedicazione nei genitori. Quasi la

metà (49%) dei pazienti avvia trattamenti sulla base del passaparola, ignorando spesso la figura del pediatra. Tuttavia, il 97% dei pediatri ritiene fondamentale rafforzare la comunicazione con le famiglie per promuovere un uso corretto dei farmaci.

“I genitori ci chiedono risposte immediate, ma la fretta porta spesso a errori,” ha spiegato Bruno Ruffato, Segretario Provinciale FIMP Vicenza. “La comunicazione deve essere chiara e basata su evidenze scientifiche per costruire un rapporto di fiducia duraturo tra pediatra e famiglia.”

Nel contesto attuale, dominato dai social media e dalle fake news, il pediatra rimane un punto di riferimento essenziale. Per l’84% delle famiglie italiane, questa figura rappresenta la prima scelta per la cura dei propri figli, come confermato da un’indagine condotta dall’Università di Padova.

“Il pediatra non è solo un medico, ma anche un educatore,” ha affermato Osama Al Jamai, Segretario Nazionale alla Tesoreria FIMP. “Il nostro obiettivo è combattere la disinfor-

mazione e guidare i genitori verso scelte consapevoli. Le chat scolastiche e i forum online possono diffondere informazioni scorrette, creando ansie ingiustificate.”

L’uso appropriato dei FANS e di altri farmaci non è solo una questione di sicurezza clinica, ma anche un fat-

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tore cruciale per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

“Un trattamento corretto riduce le ospedalizzazioni e gli sprechi economici,” ha sottolineato Andrea Marcellusi, Farmaco-economista dell’Università Tor Vergata.

I pediatri insistono sull’adozione

di linee guida basate su evidenze scientifiche per ottimizzare le cure e liberare risorse per terapie innovative. “Proteggere i pazienti più piccoli significa investire nella salute pubblica e garantire un sistema sanitario più sostenibile per le generazioni future,” ha concluso Marcellusi.

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Ospedale di Vicenza. 2024 anno record per la banca del latte materno donato

Rispetto al 2023, le donatrici sono aumentate Anche i litri di latte somministrati ai piccoli pazienti

Non tutti sanno che i piccoli pazienti della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Vicenza, possono contare per la loro alimentazione su una Banca del Latte Materno Donato (Blud).

Per i bambini nati pretermine il latte materno rappresenta un vero e proprio “farmaco naturale”, in grado non solo di favorire la crescita dei neonati, ma anche di prevenire alcune patologie tipiche. Così come per le vere e proprie banche, anche in questo caso si può parlare di “depositi” e in tal senso il 2024 è stato un anno da record che ha registrato il massimo storico, sia per quanto riguarda il numero di donatrici, sia per la quantità di latte raccolto.

Più in dettaglio, le donatrici sono arrivate a essere 50, contro le 40 del 2023 (+25%), e l’incremento dell’attività ha consentito di far fronte nel migliore dei modi anche ad un aumento delle necessità: nel corso del 2024 sono stati somministrati ben 157 litri, contro i 98 dell’anno precedente.

Inoltre circa 15 litri sono stati forniti agli ospedali dell’ULSS 7 Pedemontana, nell’ottica di una collaborazione su base provinciale tra le diverse Pediatrie.

Tra gli obiettivi raggiunti dalla BLUD del San Bortolo nel 2024 non vi sono solo i numeri ma anche l’ottenimento della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001. mdv

La Fondazione Onda ha confermato anche per il 2025 il riconoscimento all’ospedale di Vicenza

Ancora in tema di certificazioni, l’ospedale San Bortolo si conferma come riferimento per la presa in carico dei pazienti con tumore alla prostata: a certificarlo è la Fondazione Onda che ha assegnato all’ospedale di Vicenza il Bollino Azzurro. Il riconoscimento, giunto alla seconda edizione, individua infatti le strutture sanitarie virtuose per l’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare, con focus sul tumore della prostata e alle complicanze funzionali postchirurgiche.

Al San Bortolo ogni anno sono oltre 250 i pazienti presi in carico con questa patologia, che rappresenta in Italia il tumore più diffuso nella popolazione maschile.

Mauro Della Valle

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