Si chiama “Promises” (Promesse), e si può trovare gratuitamente sul web. E’ un documentario girato ormai 23 anni fa a Gerusalemme e dintorni tra tre registri ebrei americani che hanno raccolto nella quotidianità le parole di sette bambini, palestinesi e israeliani, laici e ortodossi. Ragazzi che abitavano a meno di venti di minuti di distanza l’uno dall’altro ma vivevano in mondi completamente diversi e sempre più lontani. Eppure non si sono fermati alle divisioni imposte dai loro padri, non hanno rifiutato il confronto e il dialogo, per quanto sia difficile. Da quelle immagini che oggi ci appaiono un po’ sgranate e sfocate, dalle parole di quei bambini, così lontane da ogni retorica, forse è il caso di ripartire in questi tempi feroci. Da più di un anno ormai siamo bombardati quotidianamente dalle notizie e dalle immagini del conflitto di Gaza che sta infiammando tutto il Medio Oriente e compromettendo equilibri già precari. Dal 7 ottobre 2023, dal giorno del sanguinoso attacco di Hamas, il bollettino dei morti, degli attacchi e delle esplosioni sembra non conoscere fine. Siamo spettatori affacciati su un abisso di orrore di fronte al quale è difficile trovare delle risposte condivise e indicare delle soluzioni percorribili.
del Miranese Sud
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IN ARRIVO
LA
BICIPOLITANA, PERCORSI POSSIBILI PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE
Il progetto nasce dallo sviluppo della mappa
Metrominuto presentata nel 2022. Ai cittadini sono stati consegnati poi dei questionari on line durante la Settimana della Mobilità
Servizio a pag. 9
Veneto
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Luca Zaia Governatore Regione Veneto segue a pag. 5
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ECONOMIA E SANITA’: GLI ASSESSORI IN REDAZIONE
Le interviste a Francesco Calzavara, Roberto Marcato e Manuela Lanzarin, con uno sguardo all’appuntamento elettorale del 2025
Servizio alle pagg. 23 e 24
INTERPORTO DI PADOVA SORVEGLIATO DAI DRONI
E’ una delle novità presentate a Padova al salone internazionale Green Logistics Expo con soluzioni tra sostenibilità e innovazione
Servizio a pag. 25
L’opportunità olimpica del Veneto
L ’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 rappresenta per il Veneto una straordinaria opportunità di rilancio economico e di promozione internazionale. Questo evento permetterà alla nostra regione di valorizzare le proprie eccellenze turistiche e culturali, ma anche di stimolare investimenti in infrastrutture fondamentali per il nostro territorio montano.
segue a pag. 5
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Edilizia, artigiani contro la patente a punti
S i respira forte preoccupazione tra gli iscritti dell’Associazione Artigiani del Miranese riguardo il tema della cosiddetta “patente a punti” per le aziende, contro gli infortuni sul lavoro, la cui entrata in vigore è partita il 1° ottobre. In particolare numerosi sono gli interrogativi tra gli operatori del comparto edile, che nel Miranese coinvolge circa 2 mila imprese per un totale di quasi 5 mila lavoratori, che salgono a 6 mila aziende e oltre 14 mila addetti se si considera l’intera filiera coinvolta dal provvedimento. Si tratta di un meccanismo che sanziona o premia le aziende in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’associazione si sta muovendo su più fronti: da un lato sul territorio proseguono le iniziative di informazione; dopo i primi incontri di maggio, il programma è ripartito nelle scorse settimane, con la previsione di pianificarne altri. Incontri che hanno visto una massiccia adesione e che confermano quanto il tema sia fonte di dubbi e preoccupazioni per gli imprenditori. Sul fronte confederale invece Casartigiani Nazionale aveva rotto gli indugi e presentato un documento in cui si chiedeva ufficialmente di posticipare o quantomeno far slittare la data del primo ottobre. Ma la proroga non è stata concessa, se non per il fatto che il Ministero ha introdotto il meccanismo dell’autocertificazione provvisoria che permette di guadagnare circa un mese, per ora. Gli interrogativi principali sono, come si ottiene la patente? Come verranno trattati eventuali errori nelle autocertificazioni? Come si perdono ed eventualmente si recuperano i punti persi? Tutte domande che hanno avuto risposta solo parziale. In generale secondo l’associazione “continua a mancare un sistema serio e adeguato di qualificazione delle imprese del settore edile e la patente poteva essere un primo passo in questa direzione, ma finché si continuano a percorrere strade sbagliate non saranno mai risolutivi né daranno alcun contributo tangibile”. “La norma non aggiunge né toglie niente in tema di sicurezza, ma introduce ulteriore burocrazia, rovesciandone il peso su imprese e cittadini - spiega Andrea Dal Corso, funzionario dell’associazione.
Riccardo Musacco
L’opportunità
olimpica del Veneto
Con un impatto stimato di oltre 1 miliardo di euro in opere pubbliche, le Olimpiadi non saranno solo una vetrina per il Veneto, ma un volano di crescita che ci aiuterà a rafforzare l’economia locale e a dare nuova linfa al turismo e al commercio regionale.
Il nostro impegno è massimo per garantire che ogni progetto sia all’altezza delle aspettative e lasci un’eredità duratura per le future generazioni.
Stiamo lavorando per trasformare l’evento in un’occasione di sviluppo sostenibile e in un’opportunità per rivitalizzare le aree montane, mantenendo la bellezza e l’equilibrio dei nostri paesaggi. In questo modo, potremo non solo ospitare un grande evento sportivo, ma anche dimostrare al mondo intero quanto il Veneto sia una terra capace di guardare al futuro con visione e determinazione.
Lo sguardo dei ragazzi al di là dell’abisso
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Così, accanto al rumore dei bombardamenti, al pianto delle vittime, di tutte le vittime indistintamente, ecco i toni aspri e inconciliabili delle ragioni dell’una e dell’altra parte, in un crescendo di odio senza rimedio.
L’associazione del Miranese va all’attacco del governo
Chissà che ne è stato di quei ragazzini di “Promises”, chissà cosa pensano ora di fronte a tutto ciò. Chissà se sono sopravvissuti. Ma noi possiamo ancora guardarli negli occhi nel tempo in cui non avevano ancora perso l’innocenza e si affacciavano al futuro con il naturale ottimismo dei bambini. Eppure la loro infanzia “normale” si intrecciava con la presenza costante della violenza, con la minaccia della guerra, la precarietà della paura. I registi hanno raccolto le loro voci, ascoltato le loro storie e poi proposto ai ragazzi di incontrarsi, di varcare quel confine che li divide.
Non c’è un lieto fine, non ci sono morali consolatorie né scene strappalacrime, non ci sono risposte definitive. Ma lo sguardo di quei bambini, uguali ai tanti bambini di oggi martoriati dalla guerra, e le loro voci ci spingono a guardare al di là dell’abisso di questo tempo.
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Bomba d’acqua su Mirano, tanti condomini e strade allagate
I
cambiamenti climatici tornano a farsi sentire in questo inizio di autunno con fenomeni atmosferici sempre più incontrollabili e che mettono a dura prova le opere messe in campo dall’uomo per contenerli. Il territorio del Miranese, infatti, è stato duramente colpito nelle scorse settimane da allagamenti dovuti alle forti precipitazioni che hanno interessato in particolar modo proprio il capoluogo di Mirano. Solamente nell’arco di una notte, infatti, si sono registrati nei locali interrati, riempiti d’acqua danni per decine di migliaia di euro e nei corsi d’acqua che attraversano l’area si sono attestati ai livelli di guardia sugli argini che li contengono. Sostanzialmente
Sono state colpite le aree a sud ovest del capoluogo quelle tra via Pertini fino a piazza Aldo Moro
sulla città è piovuto in un’ora quanto cade solitamente in due mesi, con tutte le problematiche che tutto questo comporta, quindi fiumi ingrossati e argini in affanno nel giro di pochi minuti. Dalle 23.30 di quella notte fino a un’ora più tardi hanno cominciato ad arrivare le richieste di aiuto ai pompieri da parte dei cittadini che stavano avendo danni dall’acqua che sembrava continuare a cadere senza soluzione di continuità. Ad essere particolarmente colpite sono state soprattutto le aree a sud ovest del capoluogo comprese tra via Pertini fino a piazza Aldo Moro. Il
sindaco Tiziano Baggio si è adoperato per tutto il periodo dell’emergenza coordinando gli interventi in cui sono stati impegnate le squadre dei Vigili del Fuoco e delle locali protezioni civili, provenienti, oltre che da Mirano, anche da Santa Maria di Sala e Scorzè. Fortunatamente, oltre ai danni materiali, non si sono verificati ferimenti alle persone ma il pericolo è stato di seria entità e l’attenzione su questi fenomeni deve rimanere sempre molto alta. Colpite particolarmente via Gramsci, via Porara e via Pertini, strade peraltro già interessate da criticità idrauliche pregresse. Il livello del Muson ha fatto sapere il primo cittadino, rimasto alto fino al mattino. Non è mai però uscito dagli argini. In queste settimane in cui poi è piovuto ancora, saranno fatti dei controlli sulle tenute delle strade arginali. La situazione, è poi tornata alla normalità, infatti le strade il giorno seguente erano regolarmente aperte alla circolazione e anche le scuole non hanno avuto necessità di essere chiuse alle attività didattiche. Il sindaco ha ringraziato sentitamente tutti coloro che si sono prodigati per affrontare l’emergenza, dai pompieri, ai volontari della protezione civile fino agli stessi cittadini che hanno collaborato con gli operatori impegnati. Anche le cittadine limitrofe di Salzano, Martellago e Scorzè hanno riportato danni, fortunatamente limitati ad alcuni condomini e garage. Ora serve da parte di tutti gli attori in campo una seria riflessione sulla gestione del territorio per limitare il più possibile fenomeni come questi.
Riccardo Musacco
Allagamenti nel centro di Mirano
Acli, Luca Minto nominato nuovo presidente
Nelle scorse settimane, nei locali della parrocchia di San Michele Arcangelo, si è tenuto il congresso del Circolo Acli di Mirano per l’elezione della nuova presidenza. L’incontro ha visto la partecipazione attiva di soci e simpatizzanti, sottolineando l’importanza del dialogo e della partecipazione democratica. Nel suo intervento di saluto, Alberto Sbrogiò, presidente uscente, ha stilato un bilancio dell’ultimo anno, evidenziando come il circolo abbia lavorato su due temi di grande rilevanza: sanità e lavoro. Ha sottolineato come si sia lavorato con le parrocchie, l’amministrazione comunale e molti altri soggetti locali. Ma anche collaborazioni con partner internazionali. Il congresso è stato arricchito dall’intervento del
delegato delle Acli Provinciali, che ha presentato le tesi congressuali, sottolineando l’importanza di uno stile Acli ispirato ai valori annunciati da Papa Francesco in occasione degli 80 anni del movimento: uno stile popolare, sinodale, democratico, pacifico e cristiano. L’assemblea ha nominato membri della nuova presidenza: Giovanni Costantini, Nello De Giulio, Paolo Grigolato, Tosetto Martino, Luca Minto e Alberto Sbrogiò. A conclusione dei lavori, la nuova presidenza ha eletto Luca Minto come nuovo Presidente del Circolo Acli di Mirano. Nel suo primo discorso da presidente, Minto ha sottolineato la volontà di proseguire nella continuità. (r.m.)
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AitSam
“A scuola di maglia” un progetto inclusivo
I
n un’era iper tecnologica in cui per via del massiccio utilizzo dei dispositivi elettronici di cui ormai non si può più fare a meno, il rischio è di rimanere ancorati ad un sostanziale isolamento solamente edulcorato dalla presenza “social” ma perdendo così l’elemento fondamentale dei rapporti umani. Il Comune di Mirano, in questo senso, ha lanciato il progetto “A scuola di maglia”, un’iniziativa realizzata dal Centro di Salute Mentale (Csm) di Mirano-Dolo e dall’Associazione Italiana Tutela Salute Mentale (AitSaM), Sezione di Venezia. Questo progetto si inserisce nell’ambito delle attività promosse per il miglioramento del benessere psicosociale dei cittadini, con particolare attenzione alla valorizzazione della creatività e alla promozione del lavoro di gruppo. “A scuola di maglia” nasce con l’intento di offrire uno spazio di aggregazione e condivisione attraverso un’attività creativa e tradizionale come la maglia. Il progetto non solo mira a coinvolgere persone di tutte le età e generi, ma si propone anche di facilitare l’inclusione sociale, fornendo un contesto in cui le persone possano lavorare insieme, condividere esperienze e sviluppare nuove competenze manuali. L’iniziativa è
parte di un percorso più ampio di interventi volti al miglioramento della salute mentale, riconoscendo l’importanza delle attività manuali e della creatività come strumenti di supporto psicologico e benessere emotivo. Studi scientifici dimostrano che attività come il lavoro a maglia possono ridurre lo stress,
migliorare la concentrazione e favorire una maggiore connessione sociale, elementi chiave per una vita equilibrata e soddisfacente. Il corso “A scuola di maglia” si tiene ogni lunedì dalle 15 alle 17 presso la Barchessa di corte Errera. La partecipazione al corso è gratuita, ma richiede l’iscrizione anticipata per garantire una gestione ottimale degli spazi e dei materiali. Gli interessati possono iscriversi contattando l’associazione AitSaM all’email aitsamvenezia@gmail.com. “Desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento al Centro di Salute Mentale di Mirano-Dolo per la costante e proficua sinergia che, ormai da tempo, siamo riusciti a costruire insieme su molteplici fronti - ha dichiarato Francesco Venturini, assessore alle politiche sociali e inclusive. Il progetto “A scuola di maglia” rappresenta solo l’ultima dimostrazione di come, attraverso la collaborazione tra istituzioni e associazioni, si possano realizzare iniziative che arricchiscono il tessuto sociale della nostra comunità. È grazie a questa forte cooperazione che possiamo offrire un’opportunità di inclusione, benessere e crescita personale”.
Riccardo Musacco
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La città di Mirano socia nei “Luoghi del Tiepolo”
La città di Mirano socio attivo nella rete dei Luoghi dei Tiepolo. Nelle scorse settimane si è tenuta a Villa Baglioni a Massanzago l’assemblea degli aderenti alla Rete dei “Luoghi dei Tiepolo”, evento cruciale per il futuro della valorizzazione del patrimonio artistico legato alla famiglia Tiepolo. L’incontro ha visto una partecipazione ampia e qualificata, con delegati di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Germania e Francia che si sono concentrati sull’analisi delle
possibili soluzioni organizzative e sulle prossime azioni da intraprendere per garantire lo sviluppo della rete e dei luoghi dei Tiepolo come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa. Per il Comune di Mirano era presente Silvia Regazzo. Alberto Sbrogiò, membro del comitato di gestione della rete e vicepresidente Acli Mirano, ha delineato tre azioni chiave per il futuro della Rete stessa. Punto primo, individuazione di una forma associativa che consenta un dialogo strutturato con le istituzioni nazionali ed europee con l’obiettivo di prepararsi alla candidatura della rete a Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, mantenendo la flessibilità garantita dal Protocollo d’Intesa. Inoltre, lo sviluppo di ulteriori itinerari di collegamento tra i luoghi dei Tiepolo, con un’attenzione particolare a percorsi da fare a piedi e in bicicletta. (r.m.)
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Ambiente. Nell’ambito della Settimana della mobilità consegnati dei questionari ai cittadini
Bicipolitana, i percorsi possibili
Nelle scorse settimane, in occasione della Settimana della Mobilità che quest’anno ha avuto come tema la condivisione degli spazi pubblici, il Comune di Mirano ha inteso rinnovare la riflessione su una mobilità più sostenibile ed ha invitato i cittadini a compilare due questionari online: uno aperto a tutti sulla costruzione della Bicipolitana e uno per i genitori di alunni delle primarie sulle modalità per andare a scuola. Tra le azioni avviate dall’amministrazione comunale per incentivare la mobilità in bicicletta vi è la realizzazione di una mappa della ciclabilità locale che indica le principali linee di percorrenza. Questo progetto nasce dallo sviluppo della Mappa Metrominuto presentata nel 2022, con l’ambizione di creare una vera Bicipolitana con indicata quindi la rete ciclabile da percorrere per gli spostamenti quotidiani e non solo. Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo, con linee di diverso colore che collegano diverse zone della città. Per realizzarla è stato richiesto il contributo dei cittadini anche attraverso la compilazione di un breve questionario disponibile online. Inoltre i genitori degli alunni e alunne delle scuole primarie sono stati invitati a partecipare ad un sondaggio per la costruzione di uno spazio più sicuro davanti alle scuole e sull’utilizzo della pratica del Pedibus. Le domande hanno riguardato la “strada scolastica”
ovvero una strada o un piazzale adiacente a una scuola in cui viene vietato temporaneamente o in modo permanente il traffico degli autoveicoli, in modo che pedoni, bici, mezzi per il trasporto dei disabili e scuolabus possano raggiungere la scuola in sicurezza. Poi il Pedibus, ossia un servizio di accompagnamento di gruppi di scolari che vanno a scuola a piedi gestito da volontari come ad esempio genitori, nonni, insegnanti etc. lungo prestabiliti percorsi, messi in sicurezza, segnalati a terra e facilmente individuabili.
A Mirano già da tempo esiste il progetto “Sicuri a scuola a piedi” a
Inaugurata la mensa della scuola Azzolini
Inaugurata nelle scorse settimane la rinnovata mensa della scuola primaria “Azzolini” di Mirano. Già da questo nuovo anno scolastico gli alunni e le alunne potranno usufruire di una struttura completamente rinnovata, sicura e in classe energetica
A. Gli interventi, infatti, costati 550mila euro, tutti provenienti dal Pnrr, hanno interessato sia l’adeguamento antisismico che l’efficentamento energetico. Un intervento non semplice che ha subito qualche intoppo per l’aumento dei costi per la guerra in Ucraina e il furto di alcuni pannelli. Si tratta del primo cantiere Pnrr concluso in città dei sette previsti, tra cui l’adeguamento sismico della scuola Da Vinci, il nuovo asilo nido di Zianigo, Viale delle Rimembranze che verrà inaugurato il 1° novembre, il
campo da calcio di Vetrego e la pista di atletica di Mirano. Il tutto per l’ammontare di 14 milioni di euro, 9 dal Pnrr e 5 messi in campo dal Comune. Presenti
alla cerimonia il sindaco Tiziano Baggio e la sua giunta al completo, dirigenti scolastici, progettisti e alcuni gruppi di alunni. I lavori hanno riguardato la realizzazione di un nuovo contro-
Il progetto nasce dallo sviluppo della Mappa Metrominuto presentata nel 2022, con l’ambizione di creare una vera Bicipolitana con indicata quindi la rete ciclabile da percorrere per gli spostamenti quotidiani.
cui si può aderire compilando uno specifico modulo e può diventare accompagnatore chiunque voglia mettersi a disposizione della comunità, non solo quindi genitori o parenti degli alunni. Ogni percorso è concordato con insegnanti e genitori e verificato dalla Polizia locale. Anche qui era previsto un modulo online per inviare le risposte. Le risposte saranno analizzate dall’amministrazione comunale e i risultati saranno poi la base su cui partire per realizzare questi interventi fondamentali nella prospettiva di una mobilità sempre più sostenibile in città. Riccardo Musacco
soffitto fonoassorbente, nuove canalizzazioni dell’aria, un nuovo impianto di illuminazione a led, nuovi serramenti con vetrate strutturali continue riflettenti, un nuovo impianto acqua calda sanitaria con due pompe di calore, nuovi arredi dei bagni e realizzazione rampa disabili esterna. Infine la manutenzione straordinaria impianto di smaltimento acque meteoriche, un impianto fotovoltaico e l’isolamento termico ed impermeabilizzazione della copertura. “Siamo orgogliosi di aver concluso il primo dei sette cantieri finanziati con i fondi del Pnrr. Le persone presenti all’inaugurazione hanno potuto apprezzare la qualità e il comfort dell’opera realizzata, che contribuirà anche a ridurre l’impatto ambientale della città - ha dichiarato il primo cittadino. (r.m.)
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SU MISURA
Nadia è una giovane stilista con più di 20 anni di esperienza, si è laureata in scienze del costume della moda, vuole portare la tradizione e la qualità artigianale made in Italy, con stile e tecniche moderne. Con la sua esperienza, calma e capacità di capire le esigenze, accompagnerà
Per info e appuntamento chiama: 3517095797
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La mappa dei percorsi della Bicipolitana a Mirano
ai cittadini che sono andati in pensione
Auser cerca nuovi volontari
per attività nel territorio
A Volontari cercansi. L’Auser di Mirano lancia un appello ai cittadini che abbiano raggiunto la meritata pensione che abbiano tempo e voglia di mettersi in gioco a favore della comunità. L’Auser è una associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il loro ruolo nella società. La proposta associativa di Auser è rivolta in maniera prioritaria agli anziani, ma è aperta alle relazioni di dialogo tra generazioni, nazionalità, culture diverse. Li abbiamo visti tutti davanti alle scuole i “nonni vigili” che, da anni ormai, fanno attraversare in sicurezza la strada ai nostri figli, ma molti di più sono i volontari del circolo Auser volontariato di Mirano che ogni giorno sono impegnati in attività a favore della collettività. Dai volontari che accolgono e custodiscono fino all’inizio delle lezioni gli alunni delle elementari e medie che arrivano a scuola col trasporto scolastico, a quelli che con il Prescuola garantiscono l’apertura anticipata alle 7.30 delle scuole materne ed elementari, favorendo i genitori che lavorano. E non solo, perché nelle scuole dell’obbligo, volontarie ex-insegnanti supportano le docenti durante l’orario scolastico nel lavoro didattico, soprattutto con gli alunni stranieri. In ambito sociale l’Auser svolge attività di trasporto degli anziani e di persone con difficoltà per l’accompagnamento al centro diurno comunale e del Mariutto o presso le struttura sanitarie del territorio per visite mediche e terapie. Altri volontari si occupano di affissioni, del decoro di spazi pubblici, dell’apertura e chiusura di alcuni parchi comunali, di mettere le transenne per il mercato o in occasione di eventi e manifestazioni. Insomma le cose da fare non mancano, ma scarseggiano i volontari. Per questo l’Auser sta cercando pensionate e pensionati che vogliano rimanere attivi e fare nuove esperienze, conoscere persone o semplicemente sentirsi connessi con la propria comunità, ma anche giovani che decidano di dedicare un po’ del loro tempo ad attività ed esperienze formative. Non serve avere capacità o competenze particolare ma solo voglia di impegnarsi e di
sentirsi utili. Pare che i benefici siano assicurati: gratificazione, senso di attaccamento, dedizio-
ne sono solo alcuni degli effetti positivi che fare volontariato procura, provare per credere, di-
cono all’Auser. L’associazione ha sede alla Corte Errera, è aperta il martedì e giovedì dalle 9 alle 11 e può essere contattata con mail all’indirizzo circolo.mirano1@ auser.ve.it. L’Auser é regolarmente iscritta al Runts (Registro Unico Nazionale del terzo settore) e all’albo delle associazioni del Comune di Mirano e svolge tutte queste attività sulla base di convenzioni stipulate con gli enti pubblici.
Riccardo Musacco
Rivoluzione digitale in municipio
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Rivoluzione digitale in corso a Mirano grazie ad un progetto parzialmente finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Pnrr, che porterà l’amministrazione comunale ad una più efficiente la gestione dei servizi ai cittadini. Il Comune, infatti, intende procedere all’affidamento del servizio di implementazione e gestione di un sistema informativo integrato e servizi Ict. Il passaggio dalla situazione attuale, dove coesistono applicazioni diverse e banche dati multiple, ad una suite integrata, consentirà all’amministrazione comunale di rispondere in maniera efficiente agli obblighi normativi, rendere snella ed efficace la propria azione amministrativa, rendere trasparente l’attività dell’ente, rendere maggiormente interattivo il rapporto con i cittadini e le imprese; promuovere un processo di razionalizzazione complessiva della spesa e innalzare la qualità e sicurezza dei servizi erogati. Affidatario dell’importante progetto è il Gruppo Maggioli Spa, azienda internazionale presente sul mercato da quasi 100 anni e che conta 70 sedi e filiali in Italia e all’estero con 10 centri ricerca e sviluppo. “L’obiettivo è massimizzare questo investimento - spiega l’assessore alla digitalizzazione Federico Caldura - che avrà una durata prevista di 10 anni per un valore complessivo di poco meno di 2 milioni di euro, finanziato in parte dal Pnrr e in parte grazie all’assorbimento degli attuali costi legati ai contratti con diversi fornitori di software. Questo processo richiederà una revisione approfondita, ufficio per ufficio, flusso documentale per flusso documentale, e pagina web per pagina web. Inizieremo con un incontro con tutti i dipendenti comunali per impostare il lavoro e condividere gli obiettivi, e saremo presenti in ogni fase per superare eventuali resistenze e risolvere criticità”. “È un investimento che guarda al futuro - sottolinea il sindaco Tiziano Baggio - sostenuto da risorse importanti come quelle del Pnrr, e che ci permetterà di migliorare in modo significativo la qualità dei servizi offerti. Ringrazio tutti i dipendenti comunali per l’impegno che metteranno in questo percorso, che richiede il contributo di ognuno di noi per essere pienamente realizzato”. (r.m.)
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e poi dallo stesso Ministero del Turismo. Il “Patentino dell’Ospitalità” è stato premiato nel 2019 durante il summit del G20spiagge a Castiglione della Pescaia, come “best practice” e modello di formazione gratuita da seguire anche per gli altri Comuni. Nel 2024 è stato presentato al Summit del Mare, promosso dalla Conferenza dei sindaci della Costa Veneta.
Rivolto ai residenti di tutte le età, il “Patentino dell’Ospitalità” rappresenta un duplice valore aggiunto: dare la possibilità di formarsi vicino a casa per prepararsi adeguatamente per un lavoro e poter conoscere a fondo le risorse e le bellez-
stante crescita di interesse e partecipazione, no a raggiungere un numero record di adesioni. Nell’ultima edizione, quella del 2023-2024, sono stati quasi 400 gli iscritti, suddivisi in 34 corsi tenuti da 25 relatori. Il progetto si avvale di importanti collaborazioni con vari enti: dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna all’Università Ca’ Foscari;
gia e innovazione, con un approccio ai nuovi sistemi informatici e all’intelligenza arti ciale, ma anche corsi di lingue, di avvicinamento al vino e alla birra. Un importante capitolo sarà riservato al primo soccorso e all’apprendimento di come gestire le emergenze sanitarie. Dall’esperienza del “Patentino dell’Ospitalità” negli anni sono nate anche altre progettualità altrettanto virtuose, come il primo portale comunale gratuito che favorisce la ricerca di occupazione e risponde all’esigenza di domanda e offerta “Trovolavoro.online” e “Visit Cavallino” nalizzato alla promozione della località.
to di crescere e consolidarsi. In dieci anni di attività, il Patentino dell’Ospitalità ha acquisito un ruolo centrale, ottenendo riconoscimenti a livello istituzionale ed essendo preso come modello da altri comuni. Questo successo è il frutto di una visione lungimirante e di una costante collaborazione con i vari attori del territorio. Le nuove s de che ci attendono ci spronano a pensare a ulteriori evoluzioni di questo percorso. Stiamo già lavorando per affrontare i prossimi traguardi, certi che il futuro riserverà ulteriori opportunità di crescita per la nostra comunità e per chi crede nella qualità e nell’eccellenza dell’ospitalità”.
Massimo
“I lavori non saranno interrotti, tutti i cantieri proseguiranno”
Ilavori in corso nel Comune di Spinea proseguiranno anche se non sono ancora disponibili tutti i fondi che dovevano arrivare dallo Stato per il Pnrr. La rassicurazione arriva dall’assessore comunale Massimo De Pieri dopo alcune critiche avanzate dai residenti via internet, ma assieme a questa ecco anche alcune considerazioni non del tutto positive sullo stato effettivo dell’avanzamento delle opere. “È doveroso precisare - esordisce De Pieri - il contesto in cui il sindaco Franco Bevilacqua ha affermato che la situazione di cassa del Comune è buona. E’ stata ricevuta una prima tranche dei finanziamenti del Pnrr che ha dato un po’ di respiro, ma come per ogni altro intervento relativo ai lavori oggetto dei progetti, il Comune si trova a dover anticipare i relativi costi con quello che si è trovato in cassa, che al momento è sufficiente ma non è detto che sarà sempre così. I
lavori procedono, come abbiamo sempre detto non bloccheremo le opere, le ditte presenteranno in conti e saranno pagate, ma se dovessero tardare i trasferimenti dallo Stato, non sarà facile”. De Pieri, poi, passa a fare il punto sulle opere in corso. “La palestra Belfiore - precisa - per come è stata realizzata, purtroppo, ne-
“La palestra Belfiore per come è stata realizzata necessita di ulteriori fondi extra Pnrr”
cessita di ulteriori investimenti extra Pnrr per essere completata e pienamente fruibile. Ciò perché in fase progettuale non si sono considerate una serie di opere indispensabili. Il finanziamento ottenuto per la futura pista di atletica è invece sicuramente un
fatto positivo, ma il progetto sta ora incontrando non poche difficoltà a causa della situazione del calcio Spinea che ha in gestione l’impianto dello Stadio Allende ed avrebbe dovuto gestire anche la pista. Ancora non sappiamo
Torna e si amplia il servizio Pedibus per centinaia di alunni
Torna e si amplia ancora il progetto Pedibus per gli studenti di Spinea, che sta poco a poco tornando ai livelli pre-Covid. In occasione della settimana della mobilità sostenibile l’amministrazione comunale ha rilanciato anche per il nuovo anno scolastico il Progetto Pedibus, un servizio in collaborazione con gli istituti scolastici, attivo dal 2006, gestito e organizzato dai genitori volontari che ogni giorno accompagnano i bambini a scuola, dotato di uno specifico regolamento approvato dal Consiglio comunale. “Si tratta - spiegano dal Comune - di un progetto molto importante, perchè educa i ragazzi e le ragazze ad una mobilità sostenibile a favore dell’ambiente, della salute, della socializzazione, ma soprattutto perchè sensibilizza, attraverso di loro, gli adulti”. Lo scorso anno i numeri
se la nuova gestione è intenzionata a proseguire con il progetto previsto. Per le piazze invece, Piazza Fermi presenta non poche criticità in quanto di fatto si prevedeva solo un parcheggio senza tenere conto degli accorgimenti
del Pedibus avevano visto cinque percorsi attivi sulle scuole Marco Polo, Anna Frank e Goldoni per 68 bambini e 24 accompagnatori, in crescita rispetto all’anno precedente ma ancora lontani dal periodo pre - emergenza sanitaria, quando erano 10 i percorsi, comprese le scuole Mantegna e Vivaldi, con 225 bambini e 83 accompagnatori. Obiettivo dell’amministrazione ora è quello di tornare ai numeri pre emergenza sanitaria, e, se possibile, superarli. Per attivare un nuovo percorso, i genitori dovranno rivolgersi al servizio cultura del Comune di Spinea, mentre per proporsi come accompagnatore, o per iscrivere il bambino ad un percorso attivo, sarà necessario contattare il referente del percorso scelto sempre tramite l’ufficio cultura comunale. (m.t.)
necessari per potervi ricollocare il mercato. Difficilmente potrà essere utilizzata per eventi sportivi, non senza ingenti spese per le attrezzature che non rientrano nella previsione dei costi e non sono finanziati dal Pnrr. Quanto al riferimento all’intervento della piazza Cortina, questa invece prevede un intervento di poche centinaia di migliaia di euro, che non ha lasciato nessun problema”. Accenni, infine, alla presunta scarsa presenza della giunta e dei rappresentanti del Comune sui social per rispondere alle richieste dei residenti. “In questo periodo - conclude - ci vedete intervenire poco sui social, perché siamo impegnati ad affrontare questi problemi e confidiamo di poterli superare con la collaborazione di tutti, comprese le opposizioni, per il bene della nostra città e dei suoi cittadini, perché #spineamerita”.
Massimo Tonizzo
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Lavori a Spinea
Il caso. Si avvia ad un triste epilogo una vicenda partita nei mesi scorsi
Calcio Spinea, la prima squadra non esiste più
L a prima squadra del calcio Spinea in pratica non esiste più, con tutti i calciatori svincolati e liberi di accasarsi in altre realtà e lo staff di allenatori “esonerato” così da poter sua volta trovare nuove destinazioni. Da ora in avanti, a meno di novità dell’ultimo istante molto improbabili, in Eccelenza scenderà in campo la Juniores, ma intanto, i genitori delle giovanili chiedono indietro i soldi delle iscrizioni al nuovo presidente, in carica solo dai primi di settembre e dal Comune arriva l’ultimatum: o la presentazione di un bilancio chiaro ad evidenziare cosa ci sia ancora di salvabile, oppure rischio di perdere le concessioni per i campi. Dopo che la prima squadra non si è presentata alle gare di coppa e di campionato, con il rischio concreto dell’esclusione dal girone, con conseguente fallimento societario e ripartenza obbligatoria il prossimo anno dalla terza categoria a proseguire sono dunque gli Juniores, ma a mancare saranno, probabilmente gli altri ragazzi delle giovanili che si accaseranno in altre società che daranno ai genitori maggiori garanzie di solidità economica. La situazione della società calcio Spinea dopo la vendita dalla coppia Cossu - Busetto all’imprendito-
re dolese Paolo Cera non è per nulla chiara, tanto che le preoccupazioni per il suo futuro sono ormai state superate dalla possibilità concreta del fallimento. Tra chi si è interessato, ovviamente anche il sindaco Franco Bevilacqua, figlio di un campione dello sport e che ha tenuto per sè proprio la delega allo sport, che non nasconde le sue perplessità.
“Ci preme soprattutto capire - dice - se la vendita così rapida per motivi di salute della dirigenza precedente sia preludio a una continuità amministrativa oppure se il nuovo presidente sia solo un traghettatore in attesa di una vendita definitiva con la prossima stagione. Anche perchè da questo derivano di fatto molti altri dubbi, a partire dalle concessioni dei terreni di gioco fino alla risiste-
mazione dello stadio Allende, attualmente in corso, con la nuova pista di atletica che, concordata proprio con la società precedente, rischierebbe perfino di saltare. Ovviamente se non avessimo garanzie di sicurezza sui conti societari, lo Spinea potrebbe perdere la concessione che gli permette l’uso non solo dello stadio Allende ma di altre due strutture attualmente usate per le squadre giovanili”. Intanto, il presidente Cera minimizza in parte la situazione. “Sono al lavoro per sanare il sanabile, mi serve solo quel poco di tempo che per ora nessuno all’interno della società sembra volermi dare- dice. Non sono qui per fare il traghettatore ma per restare. Mi preme soprattutto la salvezza del settore giovanile”.
Massimo Tonizzo
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Book sharing, aumenta il successo nel territorio
Aumenta il successo del book sharing a Spinea, con il continuo fiorire delle postazioni dedicate allo scambio dei libri. Dopo alcune polemiche e maggior controllo
sulle postazioni, sono ormai una realtà avviata le due bibliocabine al Villaggio dei Fiori e al Parco Nuove Gemme, ma a queste si sono affiancate negli ultimi mesi anche la postazione presente alla scuola elementare di Crea e uno spazio molto ampio e ben frequentato all’altezza del parco del Graspo d’Uva. Ora però alle postazioni pubbliche si andranno ad affiancare anche delle realtà private. “Nel mondo che vorremmo - dicono da Domus24, ditta specializzata in amministrazioni condominialiimmaginiamo che in ogni negozio, spazio pubblico, piazza ci sia una libreria per il book sharing. Sognare non costa nulla e in questo caso forse farlo costa poco. Nel nostro piccolo noi ci proveremo perché a volte i sogni diventano realtà”. Ad accompagnare il progetto, che non ha ancora un luogo fisico predestinato, sarà una frase significativa di Virginia Woolf: “talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine”. (m.t.)
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Trasporti.
Linea 6, la sperimentazione lascia dubbi
La linea urbana Actv, dunque, ora parte dal capolinea per proseguire verso la fermata SpineaGiorgione e dirigersi verso il territorio comunale di Venezia e viceversa senza passare per il centro città.
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e prime settimane della linea 6 alla stazione lasciano nei residenti più di un dubbio e una sola certezza: ci sarà una petizione per cambiare per lo meno qualcosa. Con l’avvio della scuola è iniziato anche il nuovo percorso della linea 6 VeneziaSpinea che, come già si sapeva, ha spostato il capolinea dal centro città alla stazione ferroviaria prima del cavalcavia del Graspo. In questo primo periodo, però, sono veramente pochissime le persone salite o scese al nuovo capolinea. I residenti sembrano infatti preferire usare il 7 fino alla prima fermata buona e poi cambiare, senza quindi sfruttare le eventuali coincidenze con il Giracittà. Inoltre, è già in arrivo una petizione dei residenti del centro non tanto per riportare il capolinea oltre il cavalcavia del Graspo, quanto per rimettere una fermata di passaggio in centro, all’altezza di quella di fronte alla banca Unicredit, come in effetti era previsto dal primo progetto (quello della giunta Checchin) poi cambiato in fase di realizzazione. A partire da settembre, con l’avvio della scuola, è stato effettuato lo spostamento del capolinea Actv della linea urbana 6 (VeneziaSpinea) e delle linee Gsg e Gsb (GiroSpinea) da quello in piazza Marconi, al piazzale della Stazione dei treni, come era previsto già nel progetto di “Rigenerazione urbana” (finanziato con fondi
Pnrr) che prevede l’ammodernamento delle piazze Fermi e Marconi. La linea 6, dunque, ora parte dal capolinea per proseguire verso la fermata Spinea-Giorgione e dirigersi verso il territorio comunale di Venezia e viceversa senza passare per il centro città. Per consentire le coincidenze con la linea 6, è stata effettuata anche una modifica dei percorsi e degli orari delle linee Gsg e Gsb, che dopo il capolinea effettuano ora la prima le fermate SpineaRoma, Spinea-Sarpi per proseguire come di consueto concludendo il percorso con le fermate Spinea-Rossignago, Spinea-Alfieri e infine raggiungere direttamente il capolinea, mentre la
seconda ferma a Spinea-Centro, Spinea-Municipio, Spinea-Sarpi e Spinea-Roma. ”Lo spostamento del capolinea - spiegano dal Comune di Spinea - consente di liberare la piazza valorizzandone l’intervento di riqualificazione che a lavori ultimati consentirà di disporre di uno spazio maggiormente fruibile e con un incremento dell’attuale numero dei parcheggi a disposizione dei cittadini. Siamo consapevoli delle difficoltà dovute però al periodo di sperimentazione e all’adeguamento dei cittadini alle novità del servizio. Attendiamo ora l’esito del primo periodo, poi vedremo come agire”.
Massimo Tonizzo
Sollevatore in piscina, Maurizio Ferri vince la battaglia
Si è conclusa con successo per la gioia di tutti la battaglia del campione paraolimpico di Spinea Maurizio Ferri per permettere a tutti il corretto uso della piscina cittadina con l’installazione dell’indispensabile sollevatore per disabili. “Finalmente dopo mesi di battaglia - racconta Ferri - il sollevatore per disabili è arrivato e l’ho utilizzato personalmente. Ora Spinea è più ricca e inclusiva, vantando una struttura natatoria al top con ogni servizio super eccellente. Finalmente c’è spazio per tutti coloro che rappresento in questa piccola battaglia contro le barriere architettoniche. Un piccolo passo fatto in avanti c’è ancora molto da lavorare spero che il Comune faccia il suo lavoro verso tutte quelle attività che non sono a norma”. Dalla soddisfa-
zione, poi, Ferri promette però di continuare le sue lotte a favore dei disabili. “Sarà molto difficile - sottolinea - vedere uscire gli uffici competenti per controllare le attività perché queste ultime
portano voti alle forze politiche. Sarebbe bellissimo che a prescindere dai voti che portano si regolarizzassero perché fondamentalmente bisognerebbe vivere in un mondo migliore con pari opportunità. Costa veramente poco mettere una scaletta per accedere alle varie attività. Pensateci ci vuole poco tempo e pochi euro ma rendereste felici tantissime famiglie. Un altro grande traguardo comunque è stato raggiunto”. L’ atleta paralimpico si era sentito male in piscina, soccorso con successo dal personale presente in vasca, ma poi era scatta la denuncia dopo il ricovero al Pronto Soccorso in quanto la piscina non era a norma, mancando il braccio meccanico per garantire l’accesso e il soccorso immediato in caso di bisogno per i disabili. (m.t.)
Il capolinea alla stazione dei treni
Santa
Maria di Sala
Lavoro. Appello dei sindacati per l’amministrazione straordinaria
Speedline, situazione difficile si mobilita il consiglio comunale
N on c’è pace per la Speedline di Santa Maria di Sala, l’azienda produttrice di cerchioni in lega per veicoli di alta gamma il cui destino, dopo il passaggio dalla multinazionale Ronal al fondo tedesco Callista resta sempre più appeso a un filo. La nuova proprietà ha infatti chiesto al Tribunale Fallimentare di Venezia un’istanza di insolvenza e di ammissione all’amministrazione straordinaria sulla base dello stato del bilancio 2023 e l’impossibilità di adempiere al piano industriale. Ora anche i sindacati auspicano l’arrivo di un commissario, unica via possibile, a loro dire, in questo momento, per garantire la continuità produttiva e la salvaguardia occupazionale (270 le famiglie coinvolte) della realtà industriale salese. “Tuttavia alla prima udienza da giudice non c’è stato ancora il via libera che immaginavamo per concludere la procedura - dichiarano i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil della Rsu aziendale - in quanto il giudice ha chiesto ancora del tempo per degli approfondimenti. È assolutamente indispensabile fare presto, perché la situazione di criticità, anche finanziaria, in cui versa l’azienda necessita di un intervento tempestivo e di un cambio di passo repentino, contrariamente si rischia di decretarne la fine. Serve avviare il prima possibile un nuovo progetto industriale, in modo da creare velocemente le migliori condizioni per rendere nuovamente competitiva questa realtà territoriale. Sicuramente si tratterà di un percorso articolato e difficile, che dovrà necessariamente essere accompagnato e guidato sia dalle istituzioni che dalle parti sociali e naturalmente avvallato dal Tribunale. Come Fim e Fiom di Venezia, ribadiamo con forza l’appello già lanciato a luglio congiuntamente con il Ministero e la Regione Veneto che auspicava una soluzione positiva per la vertenza Speedline. Il processo di amministrazione straordinaria deve avviarsi quanto prima e non solo nella direzione indispensabile di garantire la continuità produttiva, ma anche nel percorrere tutte le strade per rivalersi su chi sta ancora tentando con ogni mezzo di mettere ostacoli su ostacoli alla rinascita di questa storica fabbrica”. Sulla
questione i sindacati hanno ribadito la stessa posizione anche a inizio ottobre. Pure il consiglio comunale di Santa Maria di Sala nelle scorse settimane ha approvato con la sindaca Natascia Rocchi in testa, un ordine del giorno in cui si chiedeva la salvaguardia dei livelli occupazionali di fronte ad una crisi che rischia di gettare nella disperazione 270 famiglie.
Riccardo Musacco
Scuole e palestre tirate a lucido dai ragazzi
Scuola e palestra tirate a lucido e abbellite a dovere, a Santa Maria di Sala, grazie all’impegno di gruppi di ragazzi e ragazze coinvolte nel progetto “Ci sto affare fatica 2024”. L’iniziativa, lanciata dal presidente del consiglio comunale Luca Morosin, dall’assessora alle politiche sociali Silvia Casari, Chiara Stevanato dell’ufficio politiche giovanili, Rita Tonolo dei servizi sociali e dalla cooperativa Carovana, ha dato in mano raschietti e pennelli a gruppi composti ciascuno da una decina di adolescenti dai 14 ai 19 anni con un giovane volontario come tutor e alcuni
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volontari adulti “handymen” per realizzare opere di pubblica utilità a favore degli ambienti che i giovani stessi sono usi a frequentare tutti i giorni. Pertanto, armati di tanta voglia di fare, i ragazzi hanno ridipinto la ringhiera del plesso scolastico Cordenons del capoluogo e realizzato uno splendido murales sulla parete nord della palestra di Veternigo, in collaborazione con Coges don Milani Cooperativa Sociale e il Wall designer Andrea Zamengo. Tutto questo per alcune ore la mattina, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Per tutti i partecipanti sono stati forniti dei “buoni fatica” di 50 euro e 100 per i tutor handymen. “Un progetto sostenuto dall’ufficio tecnico e da tutta la giuntaricorda l’assessora Casari. - Ringrazio il presidente Morosin che mi ha coinvolto e l’assessore Daniel Basso che si è adoperato affinché i buoni fossero spesi nel nostro territorio. Un grande lavoro di squadra assieme alle ragazze e ai ragazzi protagonisti di queste settimane, con i tutor Matteo ed Elisa, gli handymen Giuseppe e Sergio individuati da laboratorio solidale Labs”. “Un ottimo progetto - aggiunge la sindaca Natascia Rocchisicuramente da riproporre. (r.m.)
l’azienda Speedline
Santa Maria di Sala
Lavori
pubblici. La sindaca Natascia Rocchi illustra gli interventi che saranno fatti
Sarà un autunno di cantieri per il territorio salese
F
ervono i cantieri delle opere pubbliche nel territorio di Santa Maria di Sala, tra quelli già aperti e con un buon avanzamento e altri che sono sul punto di essere sbloccati. Innanzitutto l’asilo nido del capoluogo, opera molto attesa, verrà consegnata a fine novembre mentre per quanto riguarda la gestione “stiamo verificando quale potrebbe essere la solu-
zione più efficace - ha spiegato la sindaca Natascia Rocchi. La struttura sorgerà su una area comunale di circa 5mila metri quadri a ridosso del parcheggio ovale a nord di villa Farsetti e sarà aperta alla cittadinanza agli inizi del prossimo anno. Potrà ospitare 60 bambini, 9 educatori e 3 operatori ausiliari. L’opera, dal costo di 1milione e 600mila euro, è stata finanziata in parte dal Pnrr, in parte da un contributo della Città Metropolitana di Venezia e in parte sborsati direttamente dall’amministrazione comunale. Avanti tutta anche per quanto riguarda il rifacimento della palestra sempre del capoluogo. “I ragazzi delle scuole la stanno già utilizzando - continua Rocchi - ma gli interventi proseguono, negli spogliatoi, nei corridoi e negli esterni, comunque in tutta sicurezza per gli utenti”. Il costo preventivato è di circa un milione di euro finanziato per il 40% da fondi Pnrr e per il 60% dall’amministrazione comunale. Firmato poi, sempre dalla prima cittadina, il contratto per i 700mila euro da stanziare per le asfaltature su alcune strade già individuate i cui lavori partiranno a breve. Altra novità im-
portante, che interessa non solo Santa Maria di Sala ma anche il Comune di Mirano e la Città Metropolitana di Venezia, consiste nel respingimento di sette ricorsi su otto, tra Tar e Consiglio di Stato, per ora, contro la realizzazione della pista ciclabile di Caltana. La magistratura, pertanto, sta dando ragione alla Città Metropolitana, titolare del progetto ma a cascata, quindi, anche ai due Comuni coinvol-
ti. “Ora resta pendente l’ultimo ricorso, avanti al Consiglio di Stato - insiste la prima cittadina - una questione che mi sta molto a cuore. Ribadisco che è un diritto da parte dei privati opporsi e rivolgersi al Tribunale preposto per decidere sulla bontà degli atti amministrativi però è anche vero che questo differimento sta perpetrando una situazione che ogni amministratore auspica venga risolta
al più presto. Le piste ciclabili sono opere a favore della sicurezza e della tutela dell’ambiente, pertanto spero venga realizzata al più presto. Certo, dalla Città Metropolitana è stata scelta l’opzione di farla a nord, noi abbiamo fatto le varianti come anche il Comune di Mirano e pertanto dobbiamo partire con quest’opera che la cittadinanza attende da vent’anni”.
Riccardo Musacco
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Tornano ad ottobre le visite guidate in villa Farsetti
Tornano ad ottobre a Santa Maria di Sala le visite guidate a villa Farsetti in occasione dei 250 anni dalla morte del celebre mecenate veneziano, l’Abate Filippo Farsetti (17031774), in collaborazione con Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia e storica sua residenza in laguna, le cui visite sono state effettuate invece nel mese di settembre. Si tratta del secondo appuntamento di questo tipo, quest’anno. L’iniziativa si terrà a Villa Farsetti le domeniche 6 e 20 sotto la regia del Comune e a cura del Circolo Arci Pirola, prenotazione vivamente
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consigliata. “La cosa interessante - spiega la sindaca di Santa Maria di Sala Natascia Rocchi - è proprio questo gemellaggio tra noi e il capoluogo lagunare, luogo di nascita dell’Abate Farsetti. Nella nostra villa che era la sua residenza di campagna, approfondì varie tematiche riguardanti arte e botanica. Era un grande appassionato di scultura e, novità delle ultime settimane, sarà possibile visionare una statua di Caio Mario appartenente a lui, completamente rimessa a nuovo. Vi aspettiamo!” La villa venne realizzata trasformando una preesistente proprietà ereditata dallo zio Anton Francesco. Progettata da Paolo Posi, villa Farsetti si discosta dai tipici schemi veneziani, avvicinandosi piuttosto ai modelli austriaci e quasi precorrendo il neoclassicismo. Il complesso comprendeva riproduzioni del campidoglio, del tempio di Diana e del tempio di Giove Capitolino poi, statue, vasi, false rovine e un orto botanico. Per informazioni sulle iniziative e le prenotazioni è possibile contattare il numero 347 4156093 in orario pomeridiano o mandare un’email a info@ arcipirola.org. Tutte le info anche sul sito web www. arcipirola.it e le pagine Facebook e Instagram del circolo Arci Pirola. (r.m.)
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La sindaca Natascia Rocchi
Zogo del’Oca, Mirano pronta a far festa con musica e buon cibo
Dopo i festeggiamenti l’anno scorso per il giro di boa del quarto di secolo del Zogo de l’Oca a Mirano, inizia il countdown per la 26esima edizione di un evento, organizzato come sempre dalla Pro Loco con il Comune di Mirano che è ormai divenuto un momento imperdibile per i miranesi ma non solo, sempre vissuto tra divertimento, tradizioni del territorio e sana competizione. Quest’anno il weekend in cui si celebrerà la kernesse sarà il 9-10 novembre, come sempre nel periodo in cui si festeggia San Martino (11 novembre). In quei giorni Piazza Martiri e il centro città si trasformeranno in una grande sagra paesana di inizio ‘900 con figuranti in costume, bancarelle in stile d’epoca, tanti giochi per i bimbi, buona mu-
sica e i piatti della tradizione, tutti a base rigorosamente d’oca anche perché come recita il detto “Chi no magna l’oca a San Martin no fa el beco de un quatrin”. Saranno presenti la venditrice di uova fresche, quella di cappelli, che propone le ultime tendenze in fatto di velette, la fioraia, che crea composizioni
Il gioco in sé è nato nel 1998 dalla trasposizione del “Zogo de l’Oca de Miran”, gioco da tavola creato dal pittore Carlo Preti
di fiori stagionali, la cartomante che legge i tarocchi. E poi “el caregheta”, che impaglia le sedie sul selciato, lo strillone che distribuisce i giornali dell’epoca
illustrandone le notizie salienti, le servette, che passeggiano curiose tra i banchi, i carabinieri
Corea del Sud, successo dell’Orchestra del Teatro La Fenice
Grande successo per la tourneè coreana dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia che nelle scorse settimane ha letteralmente mandato in estasi il pubblico asiatico in tutte le date previste. A condurre i musicisti e gli interpreti in questo affascinante progetto e a fare gli onori di casa, è stato il maestro sudcoreano Myung-Whun Chung. Sono state toccate le principali sedi teatrali locali, come ad esempio l’Opera House dell’Arts Centre di Seoul, dove Chung ha diretto La traviata di Giuseppe Verdi in forma di concerto e in forma semiscenica. Sempre nel prestigioso complesso della capitale, ma stavolta nella sala da concerti, si è svolto il primo dei quattro concerti sinfonici, dal programma di grande attrattiva, la Sinfonia dalla Forza del destino di Giuseppe Verdi, una serie di estratti dalle due suite e dal balletto Romeo e Giu-
lietta di Sergej Prokof’ev e infine il Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in la maggiore kv 488 di Wolfgang Amadeus Mozart, interpretato nella parte solistica in alternanza da Sunwook Kim e dallo stesso Chung. Il medesimo programma, con l’esclusione della sinfonia verdiana, è stato poi proposto nelle sale di Incheon, Sejong e Daegu. Sono stati ben nove i minuti di applausi che hanno omaggiato dalla platea e dai palchi gli artisti protagonisti della messa in scena de La Traviata. La struggente storia d’amore tra Violetta e Alfredo interpretati dal soprano Ol’ga Peretjat’ko e dal tenore John Osborn hanno commosso il pubblico asiatico, guidato in questo rincorrersi di emozioni dalle sapienti mani del Maestro Chung, il quale, giocando in casa, ha saputo toccare le corde giuste nel cuore dei suoi connazionali. (r.m.)
che verificano che i prezzi di vino e cibo non superino quelli previsti dal Decreto Municipale affisso alle bacheche. Dalle 15 della domenica partirà poi la sfilata delle squadre in lizza sotto il proprio gonfalone di rappresentanza, accompagnati dall’orchestra di paese. Fino ad arrivare alla gara vera e propria che vedrà sfidarsi le squadre del capoluogo e delle frazioni, dadi giganti alla mano in un clima di festa. L’anno scorso prevalse il team giallo di Campocroce. Il gioco in sé è nato nel 1998 dalla trasposizione del “Zogo de l’Oca de Miran”, gioco da tavola creato dal pittore Carlo Preti, che illustra luoghi, monumenti, ville, personaggi, aspetti e momenti della storia e della tradizione Miranese, nelle 63 caselle, ciascuna grande 2metri x 2,
e alta 80 cm, che poste attorno all’ovale della piazza formano una passerella colorata di 130 metri. Le squadre sono composte da dieci elementi, tutti in costume d’epoca, tra cui un capitano che lancia i dadi, un alfiere che sposta la pedina e otto giocatori che intervengono per superare le “prove” richieste dalle caselle. Il tutto sotto lo sguardo di migliaia di persone sedute comodamente in tribuna, o in piedi dietro le transenne. In questa atmosfera gioiosa le squadre si sfideranno a colpi di fortuna e prove di abilità, con l’obiettivo di raggiungere per prima la casella 63. Come da prassi il premio in danaro che la squadra vincente si porterà a casa verrà poi devoluto in beneficenza.
Riccardo Musacco
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Spettacoli. Presentata la stagione teatrale 2024-25 a Villa dei Leoni
“Mira, il Teatro fa centro”
Da novembre e marzo sono 9 gli appuntamenti in cartellone con proposte che spaziano dalla prosa, alla danza, alla narrazione, con la partecipazione di importanti protagonisti della scena teatrale ma non solo
Tutto pronto al Teatro Villa dei Leoni di Mira con l’edizione 2024-2025 della stagione teatrale di “Mira, il Teatro fa centro”, progetto culturale promosso ed organizzato dal Comune in collaborazione con Arteven, Circuito Multidisciplinare del Veneto.
Da novembre a marzo saranno 9 gli appuntamenti di teatro contemporaneo in cartellone, con titoli che spaziano dalla prosa, alla danza, alla narrazione.
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Inaugurano la stagione il 15 novembre alle ore 21 Annagaia Marchioro e Federico Zanandrea in “Qualcosa”, tratto dal libro di Chiara Gamberale, “Principessa Qualcosa di Troppo”. Il 1° dicembre alle 18 Chiara Francini e Alessandro Federico approdano a Mira con lo spettacolo “Coppia aperta quasi spalancata”, la favola tragicomica in cui Dario Fo e Franca Rame descrivono lo “stare in coppia”. Il 18 gennaio alle 21 è la volta di Giorgio Marchesi in “Il Fu Mattia Pascal” di Pirandello. Il 31 gennaio alle ore 21 sale sul palcoscenico Margherita Mannino in “Fino a quando la mia stella brillerà”, storia di Liliana Segre. L’8 febbraio alle 21 la compagnia Capotrave - con Giorgio Colangeli, Federica Ombrato, Manuela Mandracchia - sarà in scena in “Le volpi”, uno spettacolo che vede protagonista la provincia italiana quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere. Il 16 febbraio alle ore 21 Concita de Gregorio è protagonista di “Un’ultima cosa cinque inventive sette donne un funerale”. Il 1 marzo alle ore 21 la compagnia Stivalaccio Tea-
tro in “La mandragola, facetissima commedia dell’arte”. Il 15 marzo alle 21 è la volta della danza con la compagnia ErsiliaDanza in Chamelons. Chiudono la stagione il 28 marzo alle 21 Amanda Sandrelli e Gigio Alberti in “Vicini di casa”, tratto dalla commedia Sentimental di Cesc Gay. “La stagione di prosa 2024/2025 anche quest’anno – spiega il sindaco di Mira Marco Dori e l’assessore alla Cultura Albino Pesce - prevede la partecipazione di importanti protagonisti per una grande stagione teatrale,
A Mirano la mostra sul tabarro
Si aprirà il prossimo 2 novembre, fino a domenica 10 in Villa XXV aprile a Mirano la mostra “Il tabarro, artigianalità dal passato al presente, il cinquantesimo del tabarro di Sandro Zara” dedicata ai 50 anni della produzione di uno dei capi di abbigliamento più iconici del territorio veneto grazie al noto imprenditore tessile miranese Sandro Zara e che proprio grazie a quest’ultimo, negli ultimi anni, sta conoscendo una notevole diffusione anche a livello internazionale. Il tabarro, per l’appunto, il mantello a ruota da uomo che affonda le sue radici sin dal medioevo, indossato da nobili ma anche da pastori e artigiani, celebrato inoltre dal melodramma omonimo di Giacomo Puccini. Organizzata dalla Pro Loco di Mirano con il patrocinio
del Comune, l’esposizione nasce sulla scia del censimento del Patrimonio Culturale Immateriale che l’Unpli Nazionale in collaborazione con l’Anci ha iniziato nel 2023. Nelle sei sale dedicate sarà possibile scoprire la storia di questo indumento identitario per il nostro territorio come per tutta la Pianu-
un ricco programma di appuntamenti che tra novembre e marzo riuscirà a coinvolgere il numeroso e affezionato pubblico. Uno spettacolo teatrale non sarà mai uguale al precedente, seppur messo in scena più volte, perché ad ogni battuta l’attore non sarà mai quello della volta prima: le emozioni e le sensazioni hanno le capacità di modificarsi e trasformarsi anche nel medesimo copione. Ogni rappresentazione teatrale è unica e non si ripeterà mai più, ecco perché lo stesso spettacolo cambia da città a città. Il teatro è vivo, gli attori cambiano di volta in volta anche rimanendo se stessi. In questi anni è cresciuta la richiesta di abbonamenti, e questo ci rende orgogliosi perché è frutto di tanto lavoro da parte di tutti. Dunque, grazie per la fiducia che riponete nella nostra Rassegna teatrale e grazie per la vostra sempre entusiasta partecipazione”.
ra Padana, e la maestria dei nostri “sartori” nel realizzarlo. Inoltre, si parlerà dell’evoluzione nel tempo dei tessuti usati e del suo utilizzo, ma anche di questi ultimi 50 anni Zara ha riproposto e prodotto questo indumento di alta artigianalità facendolo conoscere a tutto il mondo. Zara, infatti, ormai dal 1974, ha rilanciato questo prodotto tipico della tradizione locale rendendolo ormai una leggenda senza tempo. La mostra aprirà ufficialmente alle 18.30, preceduta alle 17 da una presentazione-racconto del prodotto, della sua realizzazione e della sua evoluzione nei materiali. Rimarrà aperta sino a domenica 10 novembre, giornata in cui è prevista la Tabarrata, un grande raduno di amanti del Tabarro.
Riccardo Musacco
Mirano.
L’associazione nata nel 2013 è cresciuta nel numero di attività e iscritti
Mirano Free Waters, sport acquatici per tutti i gusti e per tutte l’età
Vivere escursioni ed esperienze sportive all’aria aperta, a diretto contatto con l’acqua, in modo coinvolgente e inclusivo, nel pieno rispetto della natura che ci circonda. Queste sono le motivazioni che hanno spinto tanti anni fa un gruppo di amici appassionati di attività fluviali a far nascere un’associazione che si occupa di far conoscere ambienti meravigliosi e trasmettere la propria passione a nuove persone, specie alle nuove generazioni.
Nel 2013 è nata infatti Mirano Free Waters, che promuove sport acquatici, in particolare rafting, kayak, tubing e trekking fluviale. Nel corso degli anni il team presieduto da Luca Fellin e coordinato nelle attività da Marco Chinellato, è cresciuto nel numero e nella passione dei propri associati, il che ha portato a coinvolgere nelle loro proposte sempre più persone in progetti sempre
più ampi, anche non necessariamente legati all’acqua, un vero e proprio laboratorio outdoor, come a loro piace definirlo, dove poter provare esperienze “su misura”, dalle attività adrenaliniche a quelle culturali, da quelle dedicate all’ambiente all’enogastronomia. Le loro attività sono aperte a tutti, con i propri tempi
Promuove, in particolare rafting, kayak, tubing e trekking fluviale
e modi, messe in atto da istruttori, accompagnatori e guide di grande esperienza, che praticano l’ambiente fluviale/lagunare ed escursionistico da molti anni, nonché particolarmente preparati e sensibili per tutto ciò che
concerne la sicurezza in fiume e negli ambienti naturali. Assai ricco il programma di esperienze offerte, in particolar modo ricordiamo le recenti discese in rafting sul Piave, il giro in kayak alle Vignole e all’isola di San Francesco. Inoltre recentemente, sono
Saber Academy Asd, combattimenti con “spade laser”
“Fare, o non fare! Non c’è provare!” diceva il Maestro Yoda in Guerre Stellari. Ebbene, a Santa Maria di Sala, qualcuno lo ha fatto davvero, intendiamo di imitare con intento ovviamente sportivo, la tecnica dei Maestri Jedi. Si tratta di Saber Academy Asd, un’associazione di scherma sportiva che utilizza spade laser. O meglio, tubi di alluminio di varie forme e colori, muniti di una elettronica molto semplice che permette di configurare luci e suoni. La lama è un tubo di policarbonato trasparente, flessibile ma resistente ai colpi, che, tramite una pellicola, trasmette la luce del led lungo tutto il tubo, simulando così la spada laser. All’interno dell’elsa sono alloggiate tutte le componenti utili per l’accensione della spada: un led colorato, un pacco batteria e un pulsante. Leggere, maneggevoli e affidabili, sono lo strumento giusto per
questo sport. Belle da vedere e sicuramente da provare. Al superamento del primo esame e su richiesta dell’allievo, gli istruttori possono attribuire il colore da utilizzare per la sua spada, sia in base al suo carattere che all’atteggiamento in combattimento. Impugnando questo strumento si insegna il Lightsaber Combat, un vero e proprio sport, in base all’esperienza dell’allievo, costituito da stili di combattimento ripresi dalla scherma orientale ed europea, che permettono una personalizzazione dello scontro ancora più ampia. L’associazione è nata nel 2017 per creare un’attività sportiva ispirata all’Universo di Guerre Stellari. “Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo visto Guerre Stellari - ricorda Matteo Bortolozzo, istruttore - e scommettiamo che chiunque abbia desiderato brandire una vera spada laser”. (r.m.)
stati anche “ingaggiati” dall’organizzazione del Festival dell’Acqua del Comune di Mirano, con l’obiettivo di far testare l’emozione di scivolare sull’acqua con la propria imbarcazione godendo di un panorama, quello dei corsi d’acqua del territorio mirane-
se, unico e inimitabile. In 150, tra adulti e bimbi hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Notevole anche l’attività “educational” per i più piccoli che ha portato alla pianificazione di laboratori coinvolgenti per far conoscere e far rispettare la natura. “Come associazione siamo itineranti - spiegano - ci definiamo “i nomadi dell’outdoor” perché ci muoviamo dove ci porta il cuore, ma prevalentemente svolgiamo le nostre attività soprattutto in Veneto lungo la via del Piave, che dal Comelico sfocia nella splendida laguna veneta, un percorso ricco di storia, natura e paesaggi mozzafiato. Abbiamo una base a Santo Stefano di Cadore, una a Falzè di Piave e una a Campalto. Da quando siamo nati operiamo per agevolare l’accessibilità in tutte le attività che organizziamo, nel limite del possibile”.
Riccardo Musacco
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Giovani si esercitano con le “spade laser”
L’attività sportiva in un fiume
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Rugby. Il ds Venturato racconta la nuova squadra
Mogliano Rugby, ecco le nuove ambizioni
Il Mogliano rugby riparte alla caccia di conferme e continuità. Il direttore sportivo Venturato, figura storica del club, racconta il nuovo team. Metodi di lavoro innovativi, il ritiro estivo e un gruppo solido: la squadra trevigiana guarda al futuro tra programmazione e innovazione
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I l Mogliano Rugby, squadra di riferimento del territorio trevigiano, si prepara ad affrontare la nuova stagione con l’obiettivo di confermare e migliorare i risultati sorprendenti dell’anno scorso, quando da outsider ha raggiunto i playoff del campionato di Serie A Elite. Abbiamo approfondito la conoscenza del nuovo Mogliano attraverso le parole di uno dei simboli della società, il direttore sportivo Pietro Venturato, a Mogliano addirittura dagli anni 80’.
Obiettivi per la nuova stagione: confermarsi e crescere
“Per scaramanzia spesso si tende ad evitare di sbilanciarsi sugli obiettivi stagionali, ma cercherò di rispondere”, ha iniziato con ironia il direttore, “È importante partire dalla premessa che veniamo da una stagione in cui, da outsider, abbiamo fatto molto bene. Abbiamo espresso un gioco più fresco e innovativo per il campionato italiano”, spiega Venturato. “La campagna acquisti è andata nella direzione di ovviare alcune problematiche che abbiamo affrontato nella passata annata. Ci aspettiamo di migliorare il buono che abbiamo costruito e vogliamo almeno eguagliare il risultato dello scorso campionato”.
Pietro Venturato
Venturato è un nome indissolubilmente legato al Mogliano Rugby. “Io sono a Mogliano dal 1986”, racconta con orgoglio. “Ho cominciato da piccolo nelle giovanili, e dopo aver giocato in alcune squadre locali, sono rientrato a Mogliano negli ultimi anni della mia carriera da giocatore. Da lì ho avuto l’opportunità di iniziare a collaborare con la società, fino ad assumere il ruolo di direttore sportivo”.
Per Venturato, Mogliano è qualcosa in più di una semplice squadra: “Per me questa è casa, è famiglia. Ringrazio tutti per la fiducia che mi è stata data in questi anni”.
Preseason e spirito di gruppo
La squadra, dopo l’exploit dell’anno precedente, si pone obiettivi ambiziosi, puntando sulla continuità e su un rafforzamento mirato della rosa.
Una vita a Mogliano: la storia di
La preparazione estiva del Mogliano ha avuto un approccio innovativo: “La preseason è stata sperimentale rispetto al passato”,
spiega Venturato. “Da tre anni c’è una nuova società e abbiamo deciso di cambiare alcune cose. Abbiamo portato i ragazzi in ritiro, cosa non scontata per il rugby italiano. Questo periodo vissuto insieme ha aiutato i nostri giocatori ad imparare a vivere come un gruppo unico anche fuori dal campo. Nel nostro sport si tratta di un aspetto fondamentale. Durante i momenti difficili, questa unione sarà una chiave per superare le avversità”. Questa sono le premesse per la nuova annata, ormai alle porte. Il Mogliano Rugby vuole regalarsi un percorso sulla scia della continuità di quanto di buono fatto l’anno scorso. Confermarsi e, se possibile, migliorarsi. Sognare, in fondo, non costa nulla.
Venturato racconta i valori del Mogliano Rugby: un percorso per i giovani
Uno degli obiettivi chiave del Mogliano Rugby è da sempre la valorizzazione dei giovani. “I punti cardine del club sono quelli di valorizzare i giovani, lavorare per il sociale e per il territorio”, spiega Venturato. “ Dopo la pausa forzata del Covid, soprattutto per quanto riguarda le giovani leve, stiamo cercando di lavorare al meglio.” Il progetto del club prevede una crescita graduale per i ragazzi, offrendo loro la possibilità di rimanere a Mogliano anche senza essere pronti per la Serie A Elite, grazie alla squadra B. “Vogliamo creare le condizioni per un giovane di trascorrere tutta la sua carriera qui da noi”, aggiunge Venturato. “Il programma di formazione fisica è uniforme per tutte le categorie, con l’obiettivo di favorire una cre-
scita graduale di categoria”. Un legame forte con il territorio
e la comunità
Il Mogliano Rugby è molto più di una semplice squadra: è un punto di riferimento per la comunità. “Il rugby è uno sport di convivialità, fatto di momenti condivisi prima e
dopo le partite”, spiega Venturato. “Durante la pandemia si era creato uno scollamento tra il club e la città, rendendo impossibile vivere insieme questi momenti”. Oggi, però, il club è riuscito a ricostruire quel legame: “Con un grande sforzo, abbiamo riportato la gente allo stadio. Ora, prima e dopo le partite, le persone si fermano, vivono il club, mangiano e trascorrono del tempo insieme. Il campo di Mogliano è come una seconda piazza della città, dove la gente passa il weekend. C’è un rapporto stretto tra noi e la gente e spero che quest’anno riusciremo a ripagare il loro affetto”.
Il Mogliano Rugby e i suoi valori: serietà e programmazione in un club che va a braccetto con la sua gente. (s.p)
Stefano Parpajola
Il Ds Venturato il giorno della firma di Giovanni Pettinelli
#Regione
L’intervista. L’assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara
“Per anni non abbiamo aumentato le tasse, ora chiediamo solo un piccolo contributo”
Dai conti della Regione alle prospettive per il prossimo futuro, anche sul fronte politico. Ne parliamo con l’assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara ai microfoni di Radio Veneto 24 e sul nostro giornale. Assessore, è stato approvato il bilancio consolidato con i conti di 33 enti regionali, cosa è emerso da questo importante passaggio?
Il bilancio consolidato è la fotografia di una serie di società ed enti della regione del Veneto che quotidianamente danno servizi, erogano contributi, riescono a mantenere il livello alto di prestazioni della nostra regione. Vedere queste società in utile, in particolar modo quelli direttamente gestite dalla Regione conferma che i conti sono in ordine. Negli ultimi 15 anni in cui non abbiamo applicato l’addizionale Irpef queste società sono state estremamente attente ai costi e hanno saputo essere efficaci ed efficienti.
Invece cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima manovra finanziaria regionale?
Anche in questa legislatura c’è stata la costante volontà del presidente Zaia di non applica-
re l’addizionale Irpef. A questo proposito ricordo a tutti che se noi applicassimo le addizionali Irpef di una regione vicina a noi come l’Emilia Romagna, il Veneto avrebbe solo di addizionali Irpef 450 milioni di euro in più. Questi soldi per quindici anni sono rimasti nelle tasche dei cittadini veneti. Quest’anno dobbiamo pensare a una piccolissima, ripeto, piccolissima modifica all’addizionale Irap. Se il Consiglio Regionale, che è sovrano nella sua decisione, approverà così il bilancio avremo un gettito di circa 54 milioni di euro che ci permetteranno di continuare a erogare i servizi che abbiamo garantito nel corso degli ultimi anni e di riuscire a coprire le maggiori spese. Abbiamo calcolato che si tratta di 34 euro in più all’anno per azienda, non credo che questa somma possa modificare il bilancio di una struttura commerciale o di una piccola e media impresa.
Stiamo parlando di 88 euro in più per ogni milione di fatturato, chiediamo un piccolo contributo per riuscire a continuare a garantire i servizi che una Regione come la nostra continua a dare, mettendoci in una posizione di
assoluta eccellenza.
Proprio sull’aumento dell’Irap non sono mancante le critiche, ad esempio da parte di Tosi, come risponde?
E’ una polemica politica, quindi non entra nel merito della tecnicalità della della norma, è una strategia in previsione delle elezioni.
Per l’appunto, in vista dell’appuntamento alle urne, che bilancio fa di questo suo mandato?
Sono riuscito per quattro anni a garantire i servizi senza aumentare le tasse, assicuro che è stato uno sforzo notevole. Sul fronte degli enti locali abbiamo fatto un bel piano di riordino territoriale che cerca di definire la nuova governance per creare una filiera di buona amministrazione che va dalla Regione fino all’ultimo comune. Inoltre la Regione continua ad investire sull’agenda digitale e l’innovazione, fra cui il distretto della
space economy. Come vede il dopo Zaia?
Auspichiamo che si vada oltre il limite dei due mandati e si
Marcato: “Un piano per attirare le imprese in Veneto e un progetto per la transizione energetica”
Assessore Roberto Marcato, partiamo dal sostegno alle imprese, ci sono risorse? Come si sta muovendo la Regione?
Ho portato in giunta recentemente un disegno di legge da 45 milioni di euro per l’attrazione degli investimenti, dedicato proprio alla capacità di rendere il nostro territorio appetibile alle imprese. Abbiamo poi la disponibilità di oltre mezzo miliardo di euro di fondi europei che vengono usati attraverso i bandi sia in forma di credito a tasso agevolato che a fondo perduto. Si tratta di bandi costruiti con le associazioni di categoria, , con il territorio, proprio perché bisogna rispondere a precise esigenze. Tenga conto che ogni volta che apro un bando dedicato alle imprese vado sempre in overbooking, significa che abbiamo centrato un’esigenza del territorio. Oggi inoltre bisogna lavorare molto sul credito perché le ban-
che fanno fatica a erogare microcredito, ciò che invece interessa il nostro tessuto produttivo.
Le fa paura la crisi della Germania?
Essendo un nostro mercato di riferimento questo preoccupa però è altrettanto vero che noi, in termini di export, abbiamo aumentato rispetto all’anno scorso, perché siamo bravissimi a trovare altri mercati. Il Veneto ha sempre avuto la capacità di rispondere a qualsiasi tipo di crisi. C’è ancora, invece, una forte ripercussione per il blocco dei rapporti con la Russia che non fa bene alla nostra economia. Spero che si arrivi quanto prima a una soluzione.
Qual è un il progetto che le sta particolarmente a cuore?
Uno è il piano energetico regionale è molto ambizioso, ci candidiamo a diventare la regione più più più attenta alla
transizione ecologica ed energetica del Paese. L’altro già in fieri è la ZLS di Venezia e del Polesine, un detonatore economico per la nostra crescita. In parole semplici, chi oggi viene a investire a Porto Marghera o in Polesine avrà una riduzione delle tasse e un abbattimento sostanzioso della burocrazia. Sono i due elementi che interessano le imprese. Passando alla politica, quale sarà il ruolo della Lega nel 2025?
Io non ho dubbi e ho le idee molto chiare. Il ruolo della Lega del 2025 sarà lo stesso negli ultimi quindici anni. Per cui, per quanto mi riguarda, il prossimo candidato presidente della Regione Veneto deve essere un leghista. Se ovviamente riusciremo ad avere questa opportunità con il centrodestra compatto, nessun problema. Io ho già l’exit strategy, ho già un piano B: un tridente attacco forma-
Sanità. Il punto con l’assessore regionale Manuela Lanzarin, anticipate le vaccinazioni
“Il Veneto investe sulle nuove strutture ma anche sui servizi e il personale”
E’ tempo di vaccinazioni, chiediamo all’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin perché il Veneto ha scelto di anticipare l’inizio delle somministrazioni sia per l’influenza stagionale che per il Covid.
“Perché stanno già circolando molti virus respiratori - risponde - e anche il Covid ha un po’ rialzato la testa. Con questo non vogliamo creare nessun tipo di allarmismo. Per il vaccino antinfluenzale abbiamo acquisto un milione di dosi, 400 mila per il vaccino Covid. E’ chiaro che la vaccinazione è come sempre consigliata alle persone più a rischio. Possono essere fatte anche insieme, sia dal proprio medico di base che in farmacia. In questi anni le farmacie hanno ampliato i loro servizi, in Veneto ce ne sono circa 1.600 e diventano dei presidi sanitari anche nelle località in cui abbiamo difficolta ad avere il medico di base. Faremo anche due open day in tutto il Veneto per incentivare alla vaccinazione le persone più fragili”.
Assistiamo a importanti investimenti nella sanità da par-
te della Regione, ad esempio il nuovo ospedale di Padova ma anche la radiologia di ultima generazione nel veneziano. Ci può tracciare un bilancio?
E’ un momento particolarmente vivace sul fronte degli investimenti in sanità. Con 850 milioni il nuovo ospedale di Padova diventerà il policlinico universitario più grande d’Italia, con altissime specializzazioni. Inoltre siamo in dirittura di arrivo con il nuovo ospedale di Montecchio e Arzignano, poi abbiamo Vicenza, e una nuova struttura vicina all’ospedale dell’Angelo a Mestre. E’ in fase di progettazione l’ospedale di Legnago e abbiamo interventi a Mirano e Dolo. Sempre in ambito edilizio abbiamo poi tutti i cantieri legati alle case della comunità, 99 in tutto il Veneto, 49 centrali operative territoriali e 30 ospedali di comunità. Si tratta di investimenti notevoli, in parte legati al Pnrr e in parte a fondi strutturali.
La Regione cosa sta facendo per le liste d’attesa e la carenza di medici?
Stiamo già vedendo i risulta-
ti con il piano di abbattimento delle liste d’attesa. Nel 2023 abbiamo stanziano 29 milioni e nel 2024 ne sono già previsti 40 per la cabina di regia. Abbiamo
azzerato le attese sulle prestazioni a dieci giorni, sono circa 11 mila quelle a trenta giorni e 18 mila quelle a 60-90 giorni. Lo sforzo oggi è immane e ci sono
categorie difficili da aggredire, come oculistica e dermatologia, in cui abbiamo tantissime prime visite e non troviamo professionisti. Da qui tutte le iniziative che abbiamo messo in campo per il reclutamento del personale, ma anche per trattenerlo. Abbiamo varato un piano strategico, abbiamo creato dei bandi specifici con Azienda Zero per assumere lavoratori autonomi. Oggi dei risultati ci sono. Presto andrà in Consiglio un disegno di legge che va ad aumentare i fondi integrativi delle aziende sanitarie, con 150 milioni nei prossimi tre anni. 50 milioni all’anno proprio per cercare di potenziare il personale, ma anche di andare in aiuto nelle aree disagiate, come quelle di montagna, dove è ancora più difficile trovare personale. Guardando al futuro, cosa si aspetta dopo Zaia?
Siamo ancora fiduciosi che ci sia il terzo mandato per il governatore Zaia, è giusto che siano i cittadini a scegliere il loro presidente di Regione. Siamo ancora fiduciosi che ci possa essere questa questa possibilità. (n.s.)
Anci Veneto, confermati il presidente e i due vice. Nuove entrate di Possamai e De Zotti
Rinnovati gli organi di Anci Veneto, l’associazione dei Comuni: riconfermato per altri cinque anni alla guida dell’Associazione dei Comuni il sindaco di Treviso Mario Conte. Con lui riconfermati anche i vice presidenti Eric Pasqualon, sindaco di Carmignano di Brenta (PD), ed Elisa Venturini, consigliere comunale di Casalserugo (PD). Entrano a far parte della squadra della presidenza Christofer De Zotti, sindaco di Jesolo (VE), e il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai,
con il ruolo di vice presidente vicario. Il nuovo Consiglio di Anci Veneto conta 68 componenti, mentre il Direttivo si compone di 18 amministratori locali. Entrambi gli organismi resteranno in carica per cinque anni. Anci Veneto, comprese le Unioni dei Comuni, conta attualmente 506 soci.
“Le sfide da affrontare sono tante, - ha detto Conte - dal dissesto idrogeologico, con la messa in sicurezza del territorio che deve diventare una priorità, al tema
dei tagli alla spesa corrente, che non possono portare a privare i cittadini di servizi. Dalle politiche ambientali da applicare in maniera omogenea su territori sempre più ampi alla promozione di progetti su area vasta per intercettare fondi europei e finanziamenti. La squadra di Anci Veneto, fatta da sindaci e sindache, amministratori e amministratrici virtuosi, continuerà a offrire sempre proposte e soluzioni, per far sì che i Comuni del Veneto continuino a essere un laboratorio di buona am-
ministrazione e un modello nazionale”. “Chi fa il sindaco sa che oggi il quadro economico internazionale è complesso e mutato. - ha affermato Roberto Pella, presidente di Anci nazionale- Nell’ultimo incontro avuto con il ministro Giorgetti abbiamo avuto la rassicurazione che il comparto degli enti locali sarà escluso dai vincoli e dalle imposizioni stringenti che l’Europa ci pone, oltre al fatto di avere avuto un riconoscimento istituzionale dell’impegno portato avanti da Anci”.
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Droni automatici ad alta tecnologia per la sorveglianza dell’Interporto
La terza edizione del Green Logistics Expo si è recentemente conclusa a Padova, confermandosi come uno degli eventi di riferimento per la logistica sostenibile. Il salone internazionale, dedicato a promuovere le pratiche e le tecnologie sostenibili nel settore della logistica, ha attirato un’ampia partecipazione di operatori del settore. L’evento, che ha riunito oltre 200 espositori internazionali e migliaia di operatori del settore, ha presentato le ultime novità in termini di tecnologie e soluzioni per un trasporto più pulito ed efficiente. Tra i temi più discussi, il trasporto intermodale, l’energia pulita nei magazzini e l’impiego di droni per la sicurezza nei terminal. Apertura in grande stile con i lavori del Patto delle Logistica del Nord Est, al quale hanno partecipato tutti i principali attori logistici istituzionali dei territori, allargato a Lombardia ed Emilia-Romagna.
L’obiettivo è favorire lo scambio di best practice e benchmarking relative a soluzioni tecniche
innovative applicate alle infrastrutture o all’operatività dei diversi nodi di trasporto regionali in modo da sviluppare utili sinergie di sistema. Grande interesse ha suscitato la presentazione di un innovativo sistema di sicurezza per il terminal intermodale di Interporto Padova, sviluppato in collaborazione con la Remotely Piloted Aircraft Systems Academy Cardtech. Il sistema, primo
a livello nazionale, utilizza droni automatici di ultima generazione che svolgono missioni di sorveglianza. I droni decollano e atterrano da un hangar robotico che li protegge dalle intemperie, aprendosi solo per il decollo e richiudendosi subito dopo l’atterraggio. L’hangar esegue automaticamente la ricarica delle batterie, valuta le condizioni meteo per garantire voli sicuri, effettua
i controlli pre-volo e gestisce la manutenzione.
“Un progetto che conferma la nostra vocazione all’innovazione e l’attenzione ad ogni tecnologia che possa migliorare la qualità del servizio - sottolinea Luciano Greco, Presidente di Interporto Padova - Una grande parte delle nostre infrastrutture è classificata come area doganale, con tutti i benefici legati a questo status per le imprese che lasciano in deposito le merci, ma ovviamente sistemi di sicurezza sempre più perfezionati rendono ancora più attrattiva quest’area”. Il servizio
Cityporto, attivo da vent’anni, è stato celebrato come un esempio di successo nella distribuzione urbana sostenibile. “Unire l’arrivo delle merci all’Interporto e la loro distribuzione in città con mezzi ecologici è stata un’intuizione geniale. - commenta Roberto Tosetto, direttore generale di Interporto Padova - I vantaggi sono sotto gli occhi di tutti: meno camion in circolazione significano meno inquinamento e meno congestione del traffico. È un chiaro esempio di come la logistica possa contribuire al benessere ambientale”. (s.b.)
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18 GEN 9° GIORNATA / CAMPO MAURIZ O QUAGGIA
Mogliano Veneto Rugby vs Rugby Rovigo Delta
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Luciano Greco e Roberto Tosetto, presidente e direttore di Interporto Padova
Uno dei droni che sorveglierà l’area logistica
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L’approfondimento. Da questo mese inauguriamo la nuova rubrica con l’avvocato Luigi Migliorini
Codice Rosso: per le violenze in famiglia introdotti nuovi reati e inasprite le pene
Si sente parlare di Codice
Rosso che tutelerebbe le violenze in famiglia, più precisamente con tale espressione si fa riferimento alla legge 19 luglio 2019 n.69 che prevede, tra l’altro, un’accelerazione della tempistica dei procedimenti penali, in quanto è stabilito che il pubblico ministero, per i delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato.
Nel codice penale sono stati inseriti quattro nuovi reati.
1) Delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate, punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5.000 a 15.000 Euro; la stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video li diffonde per provocare un danno agli interessati. Il reato è aggrava-
to se commesso nell’ambito di una relazione affettiva, anche cessata, oppure mediante strumenti informatici.
2) Reato di deformazione dell’aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso, punito con la reclusione da otto a quattordici anni; se si cagiona la morte della vittima la pena è dell’ergastolo.
3) Reato di costrizione o induzione al matrimonio, pena della reclusione da uno a cinque anni, con l’aggravante quando è commesso a danno di minori e si procede anche quando il fatto è commesso all’estero da o in danno di un cittadino italiano o di uno straniero residente in Italia
4)Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: reclusione da sei mesi a tre anni.
Si è intervenuti anche con un inasprimento delle pene già
previste dal codice penale. Il delitto di maltrattamenti contro familiari o conviventi dalla pena da due a un massimo di sei anni, è passato da tre a sette. Lo stalking da sei mesi /cinque anni a minimo un anno massimo sei anni e sei mesi. La violenza sessuale da cinque a dieci anni a da sei a dodici anni ; la violenza sessuale di gruppo da sei a dodici anni a da minimo otto, massimo dodici anni. Nonostante i nuovi reati e l’inasprimento di sanzioni, la situazione non è molto migliorata: dagli atti parlamentari risulta che dal primo gennaio al 15 ottobre 2023 vi sono stati molti omicidi di donne, di cui 77 uccise nell’ambito familiare o affettivo. Si è quindi intervenuti con la legge 24 novembre 2023 n.168 per rendere più rapida la tutela delle vittime. Quindi gli strumenti ci sono: se anche quest’articolo indurrà maggior fiducia nel Codice Rosso, non sarà stato scritto invano.
Da questo mese l’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra nuova rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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dom 6 aprile 2025 ore 15:30 sconcerto d’amore scopri le informazioni e gli spettacoli!
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Incentivi, detrazioni, contributi: tutte le misure per l’effi centamento energetico
Le soluzioni adottate per promuovere la transizione energetica e migliorare l’efficienza energetica degli edifici comprendono gli incentivi per il fotovoltaico e le pompe di calore, i più utilizzati ed utilizzabili nel nostro territorio.
Ecco i principali incentivi disponibili:
1. Ecobonus (50% e 65%)
L’Ecobonus è una misura nazionale che offre detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Gli interventi coperti includono l’installazione di impianti fotovoltaici e pompe di calore, insieme ad altri lavori mirati a migliorare l’efficienza energetica. Aliquote di detrazione:
- 50% per installazione di impianti fotovoltaici.
- 65% per l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza.
Condizioni:
- Durata della detrazione: La detrazione viene ripartita in 10 anni sotto forma di riduzione dell’imposta IRPEF o IRES.
- Limite di spesa: per impianti fotovoltaici, la spesa massima detraibile è di 96.000 euro.
- Requisiti per pompe di calore: Le pompe di calore devono rispettare certi requisiti di efficienza energetica. L’incentivo è più alto per le pompe di calore elettriche rispetto a quelle a gas, poiché contribuiscono maggiormente alla riduzione delle emissioni.
Interventi agevolabili:
- Installazione di impianti fotovoltaici su edifici esistenti.
- Installazione di pompe di calore ad alta efficienza per la climatizzazione estiva e invernale.
- Sistemi di accumulo collegati a impianti fotovoltaici.
Chi può beneficiare:
- Privati cittadini, condomini, e società.
- Possono usufruire delle detrazioni anche le persone che detengono l’immobile a titolo di affitto o comodato d’uso.
Modalità:
- Le spese devono essere documentate e pagate tramite **bonifico parlante**.
- È possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
2. Conto Termico
Il Conto Termico è un incentivo erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che fornisce un rimborso diretto per interventi di efficientamento energetico e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. A differenza dell’Ecobonus, non si tratta di una detrazione fiscale, ma di un contributo a fondo perduto. Aliquote:
Il Conto Termico copre fino al 65% delle spese per interventi specifici, tra cui l’installazione di pompe di calore. Per i sistemi fotovoltaici, invece, questo incentivo non è applicabile direttamente.
Interventi agevolabili:
- Pompe di calore: L’installazione di pompe di calore per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici è incentivata, con percentuali di copertura delle spese in base alla tipologia e potenza dell’impianto.
- Sistemi solari termici: È possibile ottenere l’incentivo anche per sistemi solari termici (per la produzione di acqua calda sanitaria).
- Caldaie a biomassa o sistemi di riscaldamento a energia rinnovabile. Durata del rimborso:
- Fino a 5.000 euro di spesa, il rimborso è erogato in un’unica soluzione.
- Per spese superiori, il contributo viene erogato in rate annuali, fino a un massimo di 2-5 anni a seconda dell’importo e della tipologia di intervento.
Chi può accedere:
- Privati cittadini.
- Pubbliche Amministrazioni.
- Imprese.
Come funziona:
- L’incentivo è erogato direttamente dal GSE.
- Dopo aver completato l’intervento, è necessario presentare domanda sul portale del GSE, che verifica la conformità tecnica e il rispetto dei requisiti.
3. Incentivi specifici per il Veneto Il Veneto, oltre agli incentivi nazionali, offre alcuni programmi locali per incentivare l’adozione di tecnologie verdi come fotovoltaico e pompe di calore.
Fondo Energia Veneto:
- La Regione Veneto ha istituito un Fondo per l’Efficienza Energetica che offre finanziamenti agevolati e contributi per interventi di miglioramento energetico, incluso l’uso di tecnologie rinnovabili come il fotovoltaico e le pompe di calore. Contributi per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento:
- Ci sono incentivi specifici per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento a combustibile fossile con pompe di calore o sistemi a energia rinnovabile. Questi incentivi possono essere cumulabili con il Conto Termico e l’Ecobonus. Modalità di accesso e combinazione degli incentivi
- Cumulabilità: gli incentivi regionali del Veneto spesso sono cumulabili con Ecobonus e Conto Termico, permettendo di ottenere risparmi significativi.
- Sconto in fattura e cessione del credito: anche a livello regionale, in alcuni casi è possibile sfruttare la modalità di sconto in fattura o cessione del credito per gli interventi di efficientamento energetico.
Per ottenere il massimo beneficio, è consigliabile:
- Consultare un tecnico o un consulente energetico per verificare quali incentivi si applicano al proprio caso specifico.
- Monitorare i bandi regionali e nazionali per non perdere le opportunità di finanziamento aggiuntivo.
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Grazie al Decreto Transizione 5.0 le imprese possono ottenere un credito d’imposta fino al 45% sui costi di realizzazione di un impianto fotovoltaico. GRUPPOE43 è in grado di affiancare le aziende in tutto il processo, dalla certificazione iniziale dei consumi energetici fino alla realizzazione “chiavi in mano” dell’impianto fotovoltaico.Inquadra il QR Code per una consulenza.
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Le iniziative. Tra le novità il potenziamento degli investimenti nelle energie rinnovabili
Green Economy in Veneto: nuove sfide e opportunità per un futuro sostenibile
Il Veneto promuove la sostenibilità con progetti innovativi su energie rinnovabili, mobilità ed economia circolare.
Il Veneto è tra le regioni italiane più attive nella transizione verso un’economia sostenibile, con nuove iniziative che mirano a integrare sviluppo economico e rispetto dell’ambiente. La Green Economy in Veneto si sta espandendo attraverso progetti innovativi che riguardano energia rinnovabile, economia circolare e sostenibilità ambientale, rispondendo alle sfide del cambiamento climatico e della tutela del territorio.
Una delle principali novità è il potenziamento degli investimenti nelle energie rinnovabili, in particolare nell’energia solare. Molti Comuni stanno promuovendo bandi per l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici e privati, con incentivi che sostengono cittadini e imprese nel passaggio alle fonti rinnovabili. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e abbattere le emissioni di CO₂.
La Regione ha avviato anche un piano ambizioso per lo sviluppo della mobilità elettrica e sostenibile, con nuove infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Venezia e
Padova, ad esempio, stanno ampliando le reti di piste ciclabili e incentivando il trasporto pubblico ecologico, con autobus elettrici e ibridi.
Il Veneto sta emergendo come un modello nell’ambito dell’economia circolare, puntando al riciclo e al riutilizzo delle risorse. Progetti pilota nell’industria manifatturiera e agricola promuovono il riuso dei materiali di scarto e la riduzione dei rifiuti, favorendo un sistema produttivo più sostenibile.
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L’agricoltura sostenibile è un altro settore in espansione. La regione sta sostenendo pratiche di agricoltura biologica e l’adozione di tecnologie digitali che permettono di ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale, garantendo al contempo la qualità dei prodotti.
Queste iniziative confermano il Veneto come protagonista nel panorama italiano della Green Economy, dimostrando che sviluppo economico e sostenibilità possono andare di pari passo.
di quelle da non lasciarsi scappare. “Chi vuole sostituire la vecchia caldaia o sta cercando un modo più ecologico ed economico per riscaldare la sua casa, dovrebbe pensare a installare una pompa di calore. Anche perché la caldaia a gas è il dispositivo più inqui-
gna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Liguria. “Noi lavoriamo così - insiste Zantomio - Dopo un sopralluogo gratuito, seguiamo tutte le fasi dell’attività. Dall’analisi dei consumi, alla progettazione, all’installazione, al disbrigo di pratiche burocratiche per ottenere incentivi, sino
- Ciò che ci rende orgogliosi è contribuire a una rivoluzione gentile, che consente alle persone di risparmiare e, contemporaneamente, tutela il nostro pianeta”.
Sopra, abitazione moderna con impianto fotovoltaico e accumulo SunPower. Accanto, un modello di pompa di calore Aira.
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La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse
Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente
L’illuminazione green domestica riduce consumi e costi energetici. Lampadine LED, sensori e domotica ottimizzano l’uso della luce, migliorano il comfort e riducono l’impatto ambientale grazie a una gestione efficiente.
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temente. Questi dispositivi rilevano la presenza di persone e spengono automaticamente le luci quando non necessarie, riducendo lo spreco di energia.
I dimmer, invece, permettono di regolare l’intensità della luce in base alle esigenze del momento. Oltre a creare un’atmosfera più piacevole, l’uso di luci a bassa intensità riduce il consumo energetico e allunga la vita delle lampadine. In alcune situazioni, una riduzione del 20% dell’intensità luminosa può portare a un risparmio energetico simile.
L’illuminazione domestica è un aspetto fondamentale del comfort abitativo e, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo chiave nelle politiche di sostenibilità ambientale. Adottare soluzioni di illuminazione green non solo riduce i consumi energetici e le emissioni di CO₂, ma contribuisce anche a migliorare il benessere abitativo e a tagliare i costi della bolletta elettrica. Adottare soluzioni di illuminazione domestica green e sostenibile è un passo essenziale verso un’abitazione più sostenibile, efficiente e confortevole. Investire in lampadine LED, sensori, sistemi di controllo e sfruttare la luce naturale permette di ridurre l’impatto ambientale e risparmiare sulla bolletta elettrica, garantendo al contempo una casa più sicura e accogliente.
Ma quali sono le migliori tecnologie e pratiche per una casa illuminata in modo sostenibile?
Le lampadine a LED (Light Emitting Diode) sono il cuore della rivoluzione green nell’illuminazione domestica. Rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza o a fluorescenza, i LED consumano fino all’80% di energia in meno e durano molto più a lungo. Una lampadina LED di qualità può avere una durata fino a 50.000 ore, rispetto alle circa 1.000 ore di una lampadina a incandescenza. I LED offrono anche vantaggi significativi in termini di versatilità e qualità della luce. Sono disponibili in una vasta gamma di temperature di colore, dalla luce calda e accogliente (2700K) fino alla luce bianca brillante (6000K), ideale per spazi di lavoro. Inoltre, i LED non emettono calore in eccesso, rendendoli più sicuri e riducendo il fabbisogno di aria condizionata durante i mesi estivi. Oltre alla scelta di lampadine efficienti, l’utilizzo di sensori di movimento e regolatori di intensità (dimmer) contribuisce notevolmente al risparmio energetico. I sensori di movimento sono particolarmente utili in ambienti come corridoi, ingressi o bagni, dove la luce non deve essere accesa costan-
La domotica è un altro elemento chiave per una gestione intelligente dell’illuminazione. Con i sistemi di automazione domestica, è possibile controllare l’illuminazione in tutta la casa tramite smartphone o tablet, anche a distanza. Questi sistemi permettono di programmare gli orari di accensione e spegnimento delle luci, ottimizzando i consumi in base alle abitudini quotidiane. Inoltre, i dispositivi domotici possono interagire con altre tecnologie smart, come sensori di luminosità o assistenti vocali, per adattare automaticamente l’illuminazione in base alla luce esterna o alle preferenze dell’utente. Questa integrazione non solo offre comodità, ma garantisce anche una gestione ottimale dei consumi.
Oltre al consumo energetico, è importante considerare l’impatto ambientale della produzione e smaltimento delle lampadine. I LED, oltre a consumare meno energia, contengono meno materiali pericolosi rispetto alle lampadine fluorescenti, che invece utilizzano mercurio. Tuttavia, come qualsiasi prodotto elettronico, anche i LED devono essere smaltiti correttamente. È essenziale quindi riciclare le lampadine presso i centri di raccolta autorizzati per evitare l’inquinamento del suolo e delle acque.
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Vaccinazioni stagionali. Al via la campagna regionale contro virus influenzali e COVID-19
Il Veneto anticipa l’inizio della vaccinazione contro l’influenza e il COVID-19 per ridurre i rischi di complicanze gravi
Con l’arrivo della stagione fredda, la Regione Veneto lancia la campagna vaccinale per proteggere i cittadini dai virus influenzali e dal COVID-19. Il piano di prevenzione, che prende il via il 7 ottobre, mira a contenere l’impatto delle infezioni stagionali e a ridurre il numero di ricoveri ospedalieri legati a complicanze gravi.
Secondo quanto comunicato dalle autorità sanitarie, la vaccinazione rappresenta la forma più efficace di protezione, in particolare per i soggetti più fragili o per chi ha più di 60 anni. Quest’anno, la campagna vaccinale parte con anticipo rispetto agli anni precedenti, poiché si prevede una circolazione dei virus già dalla seconda metà di ottobre.
Nella prima settimana di ottobre, la somministrazione dei vaccini è riservata agli over 65, mentre tutte le altre fasce di popolazione possono accedere alla vaccinazione dalla settimana successiva, quando saranno disponibili i vaccini indicati per i soggetti più giovani. Per facilitare l’accesso, la Regione ha programmato due giornate “Open Day” il 26 ottobre e il 9 novembre, durante le quali
tutte le ULSS regionali organizzeranno sedute vaccinali dedicate. La Regione del Veneto ha già distribuito oltre 900.000 dosi di vaccino antinfluenzale e 460.000 dosi di vaccino aggiornato contro il COVID-19. Entrambi i vaccini possono essere somministrati contemporaneamente, senza necessità di farmaci o integratori preventivi. In particolare, è aumentata la disponibilità del vaccino spray nasale per i bambini dai 2 ai 6 anni, con 28.000 dosi destinate ai più piccoli, somministrate presso i Pediatri di Libera Scelta e i servizi sanitari territoriali.
La vaccinazione non solo protegge dai virus influenzali e dal COVID-19, ma riduce significativamente il rischio di gravi complicanze, specialmente di natura polmonare e cardiovascolare. Secondo i dati forniti dalla Regione, vaccinarsi contro l’influenza può ridurre di oltre un terzo il rischio di eventi cardiaci gravi, soprattutto per chi già soffre di patologie come infarto o ictus.
Oltre agli anziani, la vaccinazione è fortemente raccomandata per soggetti a rischio, come immunodepressi, diabetici, persone affette da patologie respiratorie come BPCO, cardiopatie e malattie
oncologiche. La vaccinazione è inoltre suggerita per operatori sanitari, personale a contatto con animali, donatori di sangue e donne in gravidanza. Particolare attenzione è rivolta anche ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, che possono ricevere il vaccino antinfluenzale. Le vaccinazioni saranno disponibili presso i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta, le Farmacie aderenti e i Servizi Vaccinali delle ULSS, che attiveranno ambulatori specifici per l’influenza e il COVID-19. Le prenotazioni saranno gestite online attraverso il portale regionale dedicato https://prenotavaccino.regione.veneto.it/.
Oltre alla vaccinazione, le autorità raccomandano alcune semplici azioni per limitare la diffusione dei virus stagionali: lavarsi regolarmente le mani, evitare il contatto con persone ammalate, usare la mascherina in luoghi affollati e isolarsi in caso di sintomi respiratori.
Con queste misure, la Regione Veneto punta a garantire una protezione efficace per la salute di tutti, riducendo al minimo l’impatto dei virus stagionali sulla popolazione.
Età pediatrica. Un’innovativa unità di neurologia d’urgenza pediatrica per ridurre i tempi di intervento
Curare l’ictus nei bambini: a Padova nasce la prima Stroke Unit pediatrica d’Italia
L’ictus è una patologia che, sebbene rara nei pazienti più giovani, rappresenta una delle dieci principali cause di decesso pediatrico. Per far fronte a questa emergenza, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova ha inaugurato la prima Stroke Unit pediatrica d’Italia, un’unità di neurologia d’urgenza dedicata alla cura dell’ictus nei bambini e nei giovani, coprendo una fascia d’età dai 29 giorni ai 18 anni. Ma cosa significa realmente questa innovazione per la salute dei più piccoli?
I sintomi dell’ictus nei bambini sono simili a quelli riscontrati negli adulti: debolezza improvvisa a un arto, bocca storta e altre manifestazioni di deficit neurologico. Tuttavia, per i piccoli pazienti, l’ictus rimane una malattia rara, anche se rappresenta una delle principali cause di morte tra i giovani. La Stroke Unit pediatrica, creata due anni fa presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, nasce dall’esigenza di trattare in maniera tempestiva e mirata questa patologia. “Il tempo, infatti, è cervello. Minore è il tempo che intercorre tra il sintomo e l’intervento medico o radiologico-
interventistico, maggiore è la quota di cervello che noi salviamo, maggiore e migliore è la prognosi per il bambino, e minori saranno i costi sociali ed economici che dovranno essere sostenuti per la sua riabilitazione”, ha sottolineato il professor Stefano Sartori, responsabile dell’UOC Neurologia e Neurofisiologia Pediatrica, in un’intervista al TGR. Le procedure di cura sono quasi identiche a quelle impiegate per gli adulti, come conferma la dottoressa Lorena Nico, esperta di ritorno da esperienze in Canada e Francia.
“Lo sviluppo tecnico dei cateteri che utilizziamo ci permette di avere e poter utilizzare gli stessi strumenti, magari di dimensione più piccole, ma in ogni caso con le stesse capacità e stesse potenzialità, e arriviamo agli stessi distretti. Quindi, abbiamo di fatto un modello più piccolo, ma eseguiamo le stesse procedure”, ha spiegato la dottoressa Nico. Il risultato è un’unità altamente specializzata e pronta a intervenire in situazioni d’emergenza, offrendo una speranza concreta a quelle famiglie che, senza un intervento tempestivo, vedrebbero il futuro dei loro figli irrimediabilmente compromesso.
Nonostante l’ictus sia una patologia rara nei bambini, il suo riconoscimento precoce rappresenta una sfida cruciale. La mancanza di consapevolezza tra i giovani pazienti e i loro familiari spesso porta a un ritardo diagnostico, riducendo le possibilità di cura. Questo ritardo
può avere conseguenze devastanti: tra i sopravvissuti, il 60-75% rischia di sviluppare deficit neurologici permanenti, mentre la mortalità per ictus ischemico arterioso varia tra il 3 e il 5%.
Per affrontare tempestivamente questa emergenza, la presa in carico pediatrica prevede una collaborazione multidisciplinare che coinvolge il pronto soccorso,
la terapia intensiva, la neurologia pediatrica e la neuroradiologia interventistica. Lo scorso anno, la Neuroradiologia e Neurofisiologia Pediatrica di Padova ha registrato numeri significativi: 455 ricoveri, oltre 2.600 visite specialistiche e 2.200 risonanze magnetiche, confermando il ruolo centrale dell’ospedale nella cura dell’ictus pediatrico.
Sanità veneta: approvato il disegno di legge per l’aumento dei fondi contrattuali
Un passo fondamentale verso la valorizzazione del capitale umano nel Servizio sanitario regionale, con risorse destinate a migliorare le condizioni lavorative e retributive del personale
La Quinta Commissione consiliare ha approvato il disegno di legge n. 292, proposto dalla Giunta regionale, per l’incremento dei fondi contrattuali delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale. L’assessore alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha sottolineato l’importanza di questo provvedimento, definendolo un “traguardo significativo” per la sanità veneta. “Questo progetto rappresenta un ulteriore passo per valorizzare il capitale umano che opera quotidianamente nelle nostre strutture sanitarie, in linea con quanto previsto dal Patto per la Salute 20192021, ancora non attuato a livello nazionale,” ha affermato Lanzarin. Il disegno di legge prevede il riconoscimento economico ai professionisti del settore sanitario, con par-
ticolare attenzione ai profili dirigenziali e socio-sanitari. Saranno considerati i servizi offerti in zone disagiate e le carenze di organico degli ultimi tre anni. Il provvedimento mira a riequilibrare le risorse disponibili tra le diverse aziende sanitarie del Veneto, affrontando le significative differenze nei fondi pro capite per il trattamento accessorio. Per il triennio 2024-2026, il disegno di legge autorizza un incremento dei “Fondi premialità e condizioni di lavoro” e dei “Fondi per la retribuzione di risultato”, fino a un massimo del 2% del monte salari regionale, con un budget annuale di oltre 51 milioni di euro. “È motivo d’orgoglio l’apprezzamento ricevuto dalle organizzazioni sindacali e dai vari stakeholder, che hanno condiviso l’impostazione del provvedimento,” ha aggiunto l’assessore. Ora il disegno di legge continuerà il suo iter in Consiglio regionale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario veneto.
Prevenzione tumore seno. LILT Padova promuove screening e attività fisica con la campagna “Join the Fight”
Campagna Nastro Rosa: LILT Padova in prima linea per la prevenzione nella lotta contro il tumore al seno
Per l’intero mese di ottobre, la sezione di Padova della LILT celebra la Campagna Nastro Rosa - LILT for WOMEN, con l’intento di sensibilizzare ed informare sulla prevenzione del tumore al seno. In occasione di questa ricorrenza, la LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – presenta una campagna focalizzata sul tema della prevenzione e della solidarietà tra donne, adottando lo slogan “Join the Fight”. L’associazione invita tutte le donne a unirsi nella lotta contro il carcinoma mammario, accentuando l’importanza della salute del seno in ogni fase della vita. Il Presidente di LILT Padova, Dino Tabacchi, sottolinea: “Da sempre LILT Padova ha posto in primo piano l’importanza della prevenzione nella lotta contro il tumore al seno, attraverso visite ed esami di prevenzione oncologica e l’adozione di corretti stili di vita. La promozione della salute, tramite informazione e controlli periodici, a qualsiasi età, deve diventare l’eredità più importante da trasmettere di generazione in generazione”. Inoltre, Tabacchi aggiunge: “Come Associazione Provinciale di Padova abbiamo scelto di affiancare lo slogan nazionale con il claim ‘Passa la palla della prevenzione, gioca d’anticipo contro il tumore al seno’, proprio per evidenziare che lo sport e l’attività fisica in generale sono validi alleati nella prevenzione”. Il messaggio del Presidente Tabacchi viene ulteriormente supportato dal Dr. Alberto Marchet, consigliere di LILT Padova e direttore dell’UO di chirurgia senologica 1 IOV, il quale afferma: “Le strategie preventive si basano su due approcci integrati: la prevenzione primaria (i sani stili di vita) e quella secondaria (esami per la diagnosi precoce)”. Il carcinoma mammario rappresenta la forma tumorale più frequentemente diagnosticata nelle donne in Italia. Per l’anno 2023, sono state stimate circa 55.900 nuove diagnosi, e
l’incidenza è in aumento nella fascia di età tra i 25 e i 44 anni (dati AIOM 2023). Grazie agli esami di screening e a terapie sempre più mirate, la sopravvivenza a questo tipo di tumore è notevolmente aumentata, raggiungendo l’88%. La maggior parte dei tumori maligni al seno viene diagnosticata in fase iniziale, quando il trattamento chirurgico può spesso essere conservativo e la terapia risultare
molto efficace, permettendo un’alta sopravvivenza a cinque anni. A sostegno della LILT Padova, anche quest’anno, collaborano le principali istituzioni cittadine: la Provincia di Padova, la Camera di Commercio di Padova, l’Università degli Studi di Padova, l’ULSS6 Euganea e l’Azienda Ospedale Università di Padova, sempre disponibili e sensibili alle iniziative promosse da LILT a favore dei cittadini.
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Ulss 3. Nuove strumentazioni tecnologiche in dotazione
Cornea artificiale ibrida: il ruolo della Banca
degli Occhi del Veneto
La Banca degli occhi del Veneto ancora una volta si dimostra un’istituzione sempre più all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di sempre nuove soluzioni nel campo dei trapianti. Una tecnica chirurgica innovativa, nel campo dei trapianti di cornea, ideata dal prof. Massimo Busin dell’Università di Ferrara con l’ausilio della Banca degli occhi veneta presieduta dal dott. Diego Ponzin ha infatti restituito la possibilità di tornare a vedere a una donna, Rasha, rifugiata palestinese dalla Siria, una dei primi tre pazienti sottoposti al trapianto della prima cornea artificiale ibrida, sviluppata in Italia e pensata per persone ad alto rischio di rigetto. Il progetto è stato presentato oggi presso il padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, sede della fondazione Banca degli occhi alla presenza di tutti i luminari coinvolti e della stessa Rasha, visibilmente emozionata. La nuova cornea artificiale si chiama Intra-ker un dispositivo sintetico che viene inglobato all’interno di due strati di tessuto corneale proveniente da donatore ed innestato nell’occhio del paziente. Punto centrale, come sempre in questi casi, è cercare di aumentare sempre di più le donazioni di tessuti.
Un progetto di ricerca che può contare su un finanziamento PNRR e guidato dal prof. Teresio Avitabile, ordinario dell’Università degli Studi di Catania, che vede coinvolti per la fase clinica anche il prof. Vincenzo Scorcia dell’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro e il prof. Marco Mura dell’Università di Ferrara. I risultati sui primi tre pazienti sono
molto promettenti e una di questi è proprio Rasha, 43 anni, madre di tre figli, rimasta gravemente ferita a seguito di un bombardamento durante la guerra in Siria nel 2011. Segnalata dall’ETS ULAIA ArteSud ODV che se ne era fatta carico fin dal suo arrivo in Libano nel 2012 nel campo profughi palestinese dove l’associazione opera, Rasha è arrivata in Italia nel 2016 nell’ambito del corridoio umanitario di Federazione Chiese Evangeliche, Tavola Valdese e Comunità di Sant’Egidio.
“A Damasco Rasha subisce un trapianto di cornea bilaterale, un occhio finisce con il rigetto mentre l’altro, all’arrivo in Libano, presenta ancora i punti di sutura che, ormai induriti, le provocano dolori lancinanti” racconta Olga Ambrosanio, presidente dell’associazione ULAIA. “Ora Rasha vive a Roma con la sua famiglia, l’abbiamo seguita e aiutata nel quotidiano, ma, continua Ambrosanio, sempre rincorrendo l’opportunità di trovare un giorno la possibilità di migliorare la condizione di questa giovane mamma destinata alla cecità totale. L’occasione si è presentata quando le ricerche fatte dalla dottoressa Luciana Poliandri, nostra associata, ci hanno portato alla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. L’approccio è stato una lettera indirizzata al dott. Ponzin, la risposta immediata, e altrettanto il primo appuntamento”.
“I miei figli erano ancora piccoli quando, a causa dell’esplosione di un ordigno a distanza ravvicinata, ho perso quasi completamente la vista, percependo a malapena sensazioni
di luce ed ombra da un unico occhio” dice Rasha “ringrazio di cuore tutti medici e tutte le persone che mi hanno aiutata”. “Ogni anno nel mondo si effettuano 185mila trapianti di cornea, tuttavia 7mila trapianti falliscono e 12.7 milioni di cittadini a livello globale restano in attesa di trapianto. Il dispositivo Intra-ker è stato ideato come una protesi ottica intracorneale e può essere utilizzato come cornea artificiale in interventi ad hoc, a scopo compassionevole, in pazienti per i quali il normale trapianto di cornea sistematicamente fallisce perché l’occhio non tollera la cornea da donatoreha ricordato il prof. Massimo Busin, ordinario all’Università di Ferrara. - Il dispositivo in polimetilmetacrilato si compone di una parte ottica centrale e di estremità periferiche che servono a stabilizzare la protesi nell’occhio, la protesi viene inserita avvolta da due sottili innesti di cornea da donatore, forniti dalla banca degli occhi e ricavati dall’isolamento
di uno strato interno, chiamato “pre-descemetico”, spesso solo una decina di micron. Questi due sottili lembi evitano il rischio di estrusione della protesi e, vera chiave di volta di questo processo, mantengono nel tempo la loro trasparenza permettendo al paziente di tornare a vedere. Un dato che, in chirurgia corneale, non era mai stato osservato prima”. “Per il mondo dell’eye banking è il primo trapianto dello strato profondo della cornea senza endotelio, una novità assoluta – afferma Diego Ponzin, Presidente di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto – per accompagnare il dispositivo artificiale i nostri tecnici hanno isolato due tessuti ricavati da due donatori, che nella sezione centrale prevedono solo questo strato quasi impercettibile chiamato “pre-descemet”. Dalle analisi condotte in Fondazione Banca degli Occhi emerge che questa porzione conserva intatta una trasparenza del 70 per cento”.
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La creatività sarà il vostro punto di forza, ma in amore dovrete prendere decisioni con attenzione. Evitate scelte affrettate e cercate di mantenere l’equilibrio emotivo.
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