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del Conselvano

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Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”

Un nuovo progetto per l’emicrania cronica, “Malattia invalidante per migliaia di padovani”

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Con “La Piazza” dentro la notizia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.

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Dopo il no della Corte

Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future

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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna

POVERTA’ ECONOMICA

MA ANCHE SOCIALE, DIFFICOLTÀ PER FAMIGLIE E PERSONE SOLE

A Conselve attivato il tavolo della comunità per far fronte alle situazioni di disagio, la Caritas operativa su più fronti con decine di volontari

Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand

TRIBANO, L’EX SCUOLA ELEMENTARE DIVENTA OSTELLO

A palazzo Brazolo 24 posti letto entro quest’anno grazie al Pnrr “Piccoli Borghi”

IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE

PROTAGONISTA

Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta”

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AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.

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Palazzetto dello sport avanti tutta

Conselve avrà il suo nuovo palazzetto dello sport entro il 2026. Sorgerà in via Traverso, dietro al nuovo polo scolastico della primaria e media, sarà omologato per le competizioni agonistiche, anche con squadre di atleti con disabilità, sarà usato dagli studenti durante l’orario scolastico e dalle associazioni sportive nel resto della giornata. Ormai è pronto il progetto esecutivo e i lavori partiranno entro l’anno.

Si concretizza così un’opera attesa dopo la chiusura, nell’estate 2022 del plesso nord della scuola Tommaseo, dichiarato inagibile insieme alla palestra. Costerà 2,7 milioni di euro e il Comune, dopo aver ricevuto un contributo statale da 700 mila euro partecipando al bando “Sport e Periferie 2023”, ha chiesto un mutuo da due milioni di euro all’Istituto per il Credito Sportivo, ad un tasso super agevolato che di fatto azzera gli interessi. È un’opera attesa perché c’è assoluto bisogno di un altro spazio per le attività sportive, sia per gli studenti che per le numerose associazioni che si allenavano e giocavano nella vecchia palestra.

L’amministrazione comunale ha affidato ad uno studio professionale la verifica e la validazione del progetto esecutivo, dopodiché si procederà con il bando di gara, l’aggiudicazione e l’assegnazione dei lavori. Il cantiere dovrà aprire entro l’anno affinché i lavori possano concludersi entro il 2026, quando saranno ormai pronte anche le nuove scuole. “In questo ultimo periodo - ricordano gli amministratori comunali - è cresciuta notevolmente la richiesta da parte di società sportive di nuovi spazi e il nuovo palazzetto potrà soddisfare parte di queste richieste. Oltre alle manifestazioni sportive la struttura potrà essere usata anche per manifestazioni culturali, musicali, recite scolastiche, concerti e altri eventi di rilievo”.

I lavori partiranno entro l’anno, spesa da 2,7 milioni di euro

Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

Non si tratta solo di sport, ma di un volano strategico per il futuro del Veneto. Con oltre 2 milioni di visitatori attesi e una visibilità stimata in oltre 3 miliardi di persone, questi Giochi ci offriranno una ribalta internazionale senza precedenti. E soprattutto, lasceranno un’eredità concreta: infrastrutture potenziate, strade più moderne, impianti all’avanguardia, servizi di mobilità sostenibile. Vogliamo che il Veneto cresca, che diventi sempre più attrattivo e competitivo. Abbiamo scelto questa sfida con coraggio e determinazione, e siamo pronti a vincerla. Le Olimpiadi sono un sogno che si realizza, un traguardo che appartiene a tutti i veneti. Il successo di questi Giochi sarà il nostro successo.

Con “La Piazza” dentro la notizia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Una scelta informativa ben precisa, la nostra, nel segno della crossmedialità, vale a dire la possibilità di integrare i mezzi di comunicazione e veicolare le notizie che raccogliamo quotidianamente sul web, via radio e sulla carta. Un traguardo che abbiamo raggiunto ormai un anno e mezzo fa, con l’avvio dell’emittente radio Veneto24, che conta ogni giorno decine di notiziari, approfondimenti e rubriche. Sul nostro sito web trovano ampio spazio le notizie del giorno della nostra regione e quelle raccolte dai nostri territori, approfondite poi nelle 23 edizioni locali cartacee che puntualmente ogni mese arrivano nelle vostre case, gratuitamente. Con “Dentro la Notizia” facciamo un passo ulteriore, nel segno di un’informazione multi piattaforma, che si esprime attraverso i vari media di cui il nostro gruppo editoriale dispone. Tutto questo grazie allo stretto legame con il nostro territorio e i suoi protagonisti, al rapporto più che trentennale che ci lega ai nostri lettori, siano essi su carta o su web, e ai nostri ascoltatori attraverso la radio. Un altro passo avanti per un’informazione realmente vicina a tutti voi che ci seguite.

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Casa di Riposo Beggiato, ecco i nomi del nuovo Consiglio d’amministrazione

I nuovi amministratori hanno esperienza o in ambito sanitario e pubblico, oppure giuridico e manageriale.

Sono Marta Rappo, Luigi Buson, Stefano De Nicola, Sergio Franceschetti e Franco Capuzzo. Il sindaco

Perilli: “Squadra qualificata e di alto profilo”

Il timbro dell’ufficialità è arrivato dopo un paio di settimane di attesa necessarie, spiegano sindaco e amministratori, per verificare tutta la documentazione. Ora la Casa di Riposo “Mons. Beggiato” ha il suo nuovo consiglio d’amministrazione che rimarrà in carica per cinque anni. “In questi mesi abbiamo lavorato a ritmi serrati per coinvolgere nomi di alto profilo - spiega il sindaco Umberto Perilli - personalità esperte e preparate soprattutto nell’ambito dell’assistenza e delle problematiche legate alla gestione di enti come la casa di riposo, in modo da costituire un consiglio d’amministrazione qualificato e in grado di svolgere al meglio la sua funzione. Ringrazio i consiglieri uscenti per il loro impegno in questo quinquennio non facile e auguro buon lavoro al nuovo Cda, già operativo”.

Si tratta del primo consiglio d’amministrazione della Casa di riposo conselvana scelto dall’amministrazione Perilli e, come previsto, la composizione è stata completamente rinnovata. I neo consiglieri sono laureati, alcuni con esperienza nel settore pubblico e nella sanità, altri in ambito giuridico o manageriale. Entra nel Cda della “Beggiato” Marta Rappo, 68 anni, a lungo dirigente della sanità pubblica nella Ulss padovane. Ha ricoperto il ruolo di direttore dei servizi sociali dell’allora

Usl 17 dal 2013 al 2016 e infine è stata direttore dell’unità disabilità e non autosufficienza dell’Usl 6 fino a tutto il 2018 per i distretti Padova Bacchiglione, Terme Colli e Padova Piovese, seguendo anche la gestione dei piani di zona. Vasta, dunque, la sua competenza nell’ambito dell’assistenza sanitaria, in particolare degli anziani. Anche Luigi Buson, 63 anni, ha esperienza nel settore pubblico: una ventina d’anni fa è stato direttore generale dell’Apga, la società del servizio idrico integrato di Piove di Sacco poi confluita in Aps, quindi manager in diverse aziende private. In passato è stato anche consigliere provinciale. Stefano De Nicola, 57 anni, è funzionario della Camera di Commercio di Padova e in passato ha avuto esperienze amministrative in alcuni Comuni e in Provincia di Padova. Il componente più giovane è Sergio Franceschetti, 44 anni, è dottore commercialista, lavora insieme al padre nello studio a Conselve. Per quanto riguarda il componente indicato dall’opposizione, i gruppi consiliari “Idea Comune” e “Noi per Conselve” avevano proposto rispettivamente Franco Capuzzo e Marco Frizzarin, ma poiché il posto era uno il sindaco ha scelto l’avvocato Capuzzo per le sue competenze giuridiche.75 anni, avvocato, Capuzzo è stato giudice onorariopretore di Monselice dal 1986 al

1990. Nella sua carriera si è occupato più volte di aspetti legati all’assistenza sanitaria e sociale. Il decreto di nomina è già stato firmato dal sindaco, il prossimo passaggio sarà la comunicazione del provvedimento al consiglio comunale. Intanto i neo consiglieri si metteranno al lavoro e raccoglieranno il testimone dai loro predecessori che in queste prime settimane dell’anno, pur avendo rassegnato le dimissioni, hanno continuato a garantire l’ordinaria amministrazione dell’ente.

Il presidente uscente Massimo Paoni e i consiglieri Monica Puozzo, Lorenzo Biancato, Alessandro Scarabello e Walter Meneghesso eran stati nominati il 23 dicembre 2019 e poche settimane dopo si erano trovati catapultati nell’emergenza Covid e nella difficile

loro mandato i consiglieri rivolgono “un sentito ringraziamento ai residenti, le loro famiglie e al personale che hanno condiviso questi cinque anni di amministrazione

Capuzzo accelera: “Convochiamo la commissione per superare l’inerzia della maggioranza”

Completate le nomine del Cda della casa di riposo si riunirà anche la prima commissione consiliare. Ad annunciarlo è Carlo Capuzzo, capogruppo di “Idea Comune”. “Vogliamo confrontarci, proprio alla luce della nomina del nuovo CdA, sul tema dell’ampliamento della casa di riposo, con la messa in opera dei posti letto assegnati alla “Beggiato” e al Comune, per i quali il consiglio uscente ha presentato il progetto di fattibilità. L’inerzia che ha fin qui caratterizzato la maggioranza - aggiunge Capuzzo - deve a nostro avviso lasciare spazio a una

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sintesi politica che, coinvolgendo i gruppi consiliari, sappia dare sul tema specifico chiare linee di indirizzo alla collaborazione tra i

due enti”.

Il consigliere infine rivolge i migliori auguri al nuovo consiglio di amministrazione e esprimere “un doveroso ringraziamento ai consiglieri uscenti, per l’opera prestata con dedizione e impegno, avendo attraversato il momento difficile del Covid e realizzando nel corso del loro mandato importanti migliorie ai servizi, oltre alle opere di straordinaria manutenzione realizzate per garantire la sicurezza della struttura, con anche l’attenzione ai collaboratori, inserendo il welfare aziendale”.

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Piazzale della Stanga
Centro
Giotto
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Focus povertà. Susanna Lazzarin, consigliere

“Attivato il tavolo della comunità per intercettare il disagio e agire”

A Conselve istituzioni e associazioni si incontrano per coordinare le iniziative a favore delle fasce più deboli della popolazione. La povertà si riflette nel più ampio mondo del disagio e delle difficoltà che spaziano dal fattore economico a quello sociale

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efinire i contorni della povertà oggi è sempre più impegnativo e richiede capacità di ascolto e di analisi, ma anche discrezione e attenzione alle diverse situazioni, alle sensibilità e alle fragilità. Famiglie numerose, spesso di origine straniera, ma con un numero di cittadini italiani tutt’altro che trascurabile, persone sole, soprattutto anziani con problemi di salute, disoccupati che faticano a ricollocarsi stabilmente, lavoratori sottopagati o con contratti precari, giovani che avrebbero bisogno di un supporto stabile. La povertà si riflette nel più ampio mondo del disagio e delle difficoltà che spaziano dal fattore economico a quello sociale e coinvolge anche a Conselve qualche centinaio di persone.

Susanna Lazzarin, consigliere con delega al sociale, osserva: “penso che la povertà sia un fenomeno complesso, che non basta definire solo come marginalità dovuta a difficolta economiche. Coinvolge varie fasce della popolazione e ha che fare con la solitudine, la povertà educativa e abitativa. E’ un fatto trasversale, poi c’è anche tutta una parte invisibile che per stigma o per timore non si avvicina ai servizi. Penso ai tanti anziani ai quali non riusciamo ad arrivare e sono privi di una rete familiare di

sostegno, ad esempio.

Per questo abbiamo voluto “ tavolo della comunità” che coinvolge le associazioni conselvane con l’intento di coordinare le iniziative e mantenere la coesione sociale. Vogliamo garantire un facile accesso ai servizi e alle associazioni che svolgono un ruolo così importante e aiutano le persone ad integrarsi”.

A Conselve, tra le altre ci sono la Caritas che con il Banco Alimentare raggiunge oltre 200 nuclei familiari del territorio (104 di Conselve), 568 persone in carico (312 a Conselve) tra cui 28 bimbi con meno di due anni. Sono attivi, inoltre, lo sportello di ascolto sulle povertà coordinato dalla diocesi, l’associazione l’Albero che si occupa del sostegno alla genitorialità con percorsi di formazione e accompagnamento, la Cooperativa Alambicco per la disabilità, il centro sollievo dell’Avo, solo per citarne alcune.

“Da non trascurare poi altri aspetti che comunque rientrano nelle situazioni di disagio - aggiunge Lazzarin - come la povertà educativa, per la quale sono sono venuti meno dei fondi regionali ma il nostro settore sociale risponde alla necessità di compartecipare alle spese per l’inserimento di minori in strutture. Anche il nuovo servizio del maggiordomo di quartiere è rivolto alle persone più fragili. Non dimentichiamo che diverse

persone vivono isolate a causa di difficoltà psichiche e mentali, se potessimo avere finanziamenti per psicologi ed educatori potremo già fare prevenzione. Continua invece il progetto di animazione di strada, l’equipe ha avvicinato diversi ragazzi, ne ha raccolto bisogni per mettere a punto dei micro progetti”.

Fra i più esposti alla povertà vi sono i cittadini stranieri, per i quali imparare la lingua italiana significa avere maggiori opportunità di trovare un lavoro e quindi una stabilità economica. “Stiamo lavorando in collaborazione con la Caritas - prosegue la consigliera - per il corso di italiano avviato lo scorso anno con circa 120 presenze di sette diverse etnie e una trentina di volontari. Abbiamo attivato anche progetti di reddito di inclusione attiva per persone con difficoltà inserimento lavorativo, nel 2023-2024 sono stati coinvolti una quindicina di giovani adulti in un reinserimento gradua-

nostri anziani, spesso soli e malati, con pensioni molto basse che non garantiscono una vita dignitosa. Con l’assistenza e le cure domiciliari ne raggiungiamo circa una ventina nel territorio dell’Unione dei Comuni del Conselvano, che

comprende Terrassa Padovana. Vi rati dalla Casa di Riposo “Beggiato” in collaborazione con un nutrizionista e consegnati a 7-8 utenti al giorno. Parteciperemo a dei bandi per aumentare il numero di persone raggiunte”.

Nicola Stievano

Il “maggiordomo di quartiere”, aiuto quotidiano

e “antenna”

per cogliere i segnali di criticità dal territorio

Fino al 2036 Conselve avrà il “maggiordomo di quartiere”, un nuovo servizio in aiuto dalle persone fragili come anziani soli, stranieri in difficoltà, per il disbrigo di alcune incombenze quotidiane come prenotare una visita medica o scaricare degli esami, pagare bollettini, attivare lo Spid, eseguire piccole commissioni. Sarà anche un modo per seguire i casi più critici anche sotto il profilo economico e sociale. La sede dello sportello, rivolto a tutti i conselvani, sarà nella frazione di Beolo, nell’edificio dato in concessione alla Onlus Fondazione La Casa per le emergenze abitative.

“La fondazione La Casa - spiega il sindaco Umberto Perilli - ha presentato una proposta di am-

pliamento del fabbricato in concessione trentennale che consentirà di realizzare anche lo spazio per il nuovo sportello. Sarà possibile partecipare al bando del Gal Patavino per un contributo di 200 mila euro ed è richiesto l’intervento del consiglio comunale perché l’area è classificata agricola”. L’opposizione si è astenuta perché ha sollevato dubbi sull’utilità dell’iniziativa e avrebbe preferito che il servizio venisse attivato in centro. “Si tratta di un servizio gratuito - chiarisce il sindaco - che potrà anche raggiungere i cittadini in altre parti del paese. E’una presenza che ci permetterà di intercettare anche le situazioni di fragilità da segnalare ai servizi sociali”. (n.s.)

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Susanna Lazzarin, consigliere con delega al sociale

Le attività. La Caritas di Conselve conta oltre 40 volontari operativi su più fronti

“Anche la solitudine è una povertà”

L a carità vissuta nel quotidiano, su più fronti, questo l’impegno della Caritas di Conselve, che con oltre quaranta soci raggiunge centinaia di persone bisognose di aiuto, su tutto il territorio. «Non si tratta solo di una questione economica - chiarisce la vice presidente Tamara Lazzarin - la povertà che tocchiamo con mano è anche la solitudine, non è tangibile ma è una nuova emergenza. Per questo abbiamo creato un gruppo in cui ci si sostiene e ci si aiuta trascorrendo qualche ora assieme. Ma pensiamo anche agli anziani, ne abbiamo una ventina che si trovano in canonica una volta la settimana per stare insieme e confezionare delle coperte da donare ai poveri. Uniscono le loro fragilità per fare qualcosa di bello, noi forniamo il materiale di cui hanno bisogno. Favoriamo poi altre occasioni di incontro in Patronato per persone sole, diamo loro la possibilità di chiacchierare e stare in compagnia. Oltre agli aiuti materiali stiamo creando una rete di sostegno che rappresenta una risposta alla povertà. Vivono una situazione di disagio anche gli uomini separati che perdono lavoro, spesso hanno mutui e assegni famiglia da pagare e devono fare i conti con difficoltà psicologica dell’abbandono: oltre che di aiuto pratico hanno bisogno di un supporto amicale. Poi c’è la povertà dell’immigrazione,

ci sono i ragazzi con lavori precari o anche in nero. Spesso faticano ad avere uno stile di vita dignitoso e si trovano a vivere in condizioni molto spartane. Seguendoli, nel giro di un anno vengono messi nelle condizioni di trovare altre possibilità lavorative e possono migliorare la qualità della loro vita”.

Sul fronte degli aiuti economici, oltre a consegnare i generi alimentari a centinaia di persone con il Banco Alimentare, la Caritas distribuisce gratuitamente ad oltre cento persone vestiario ma anche stoviglie, passeggini e altri oggetti per l’infanzia e ritira mobili ed elettrodomestici per darli a chi ne ha bisogno. “Rimettiamo in circolo ciò che andrebbe buttato - aggiunge Tamara Lazzarin

- anche in un’ottica non solo di

Intensa anche l’attività del centro di ascolto delle povertà e delle risorse, attivato dal Vicariato di Conseve con la Diocesi di Padova. Nei due sportelli di Conselve e di Anguillara Veneta si incontrano le persone su appuntamento e sono impegnati 11 volontari. Finora sono stati 115 gli ascolti realizzati, 16 le famiglie incontrate e oltre 12 mila euro gli aiuti erogati. Il tutto è sostenuto con le offerte delle parrocchie. “E’ uno strumento che ci permette di entrare in relazione con le persone che vivono diverse condizioni di fragilità, - conclude Lazzarin - inoltre aiuta la comunità a rendere conto dei bisogni e delle necessità di chi abita accanto a loro”. (n.s.)

A Tribano entra in azione anche lo sportello psicologico

Le tante facce della fragilità e del disagio richiedono un impegno continuativo. Il Centro di ascolto vicariale delle povertà e delle risorse permette di entrare in relazione con le persone che vigono diverse situazioni di difficoltà

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“Il semplice contributo economico non basta ad affrontare la povertà nelle sue diverse forme, è necessario supportare concretamente le persone perché riescano a riprendersi e gestirsi una vita migliore. Dobbiamo capire come possiamo cambiare incidere positivamente e cambiare queste situazioni critiche”. Questa la valutazione del sindaco di Tribano Massimo Cavazzana di fronte alle famiglie bisognose di un aiuto materiale e non solo. Insieme alla Croce Rossa Comitato di Due Carrare sono almeno 150 le persone del paese a cui vengono consegnati i pacchi alimentari, inoltre è a disposizione lo sportello per la consegna di indumenti ma anche per capire le problematiche e i bisogni da

affrontare.

“Accanto a questi aiuti materiali abbiamo attivato anche altri servizi che si sono rivelati molto utili - continua Cavazzana - come lo sportello di sostegno psicologico. Perché c’è anche una povertà psicologica da affrontare, perché molti disagi economici sono legati anche ad una fragilità psicologica che mina l’autostima e la voglia di riscattarsi. Oggi il servizio segue 46 persone, l’80 per cento delle quali ha ha bisogno di aiuto per stati depressivi o problemi di relazione. Questo ci ha permesso di conoscere e risolvere diverse criticità anche sotto il profilo sociale. Lo sportello mette a disposizione 6 sedute gratuite e grazie ad un accordo con l’Uls 6 possia-

mo programmare altre 6 sedute gratuite pubbliche, così riusciamo a fornire un servizio mensile per particolari casi. Sul fronte economico nonostante i tagli di bilancio interveniamo con contributi per il pagamento di bollette, libri e affitti, l’anno scorso abbiamo compensato anche la quota regionale. Con la Pro Loco abbiamo istituito un bonus farmaci e abbiamo anche dei fondi per casi speciali di ragazzi che non frequentano la scuola per problemi di famiglia o di salute. Infine svolgono un servizio prezioso gli operatori di strada, dei giovani che intercettano i ragazzi per distoglierli dal rischio di droghe e criminalità per indirizzarli su altri interessi, gruppi e compagnie”. (n.s.)

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La consegna della spesa solidale

Un sostegno alle famiglie con bambini “Per una nuova primavera demografica”

“Anche noi amministratori - spiega Susanna Lazzarin, consigliere con delega al sociale - ci sentiamo chiamati, con il nostro impegno, a mettere capacità e risorse a servizio del bene comune e a proporre politiche familiari efficaci a sostegno dei genitori e delle famiglie della nostra città”

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ai contributi per il nido a quelli per i trasporti di bambini con disabilità, dallo spazio gioco a scuola a nuovi progetti. E poi il bonus bebè comunale. Sono alcune delle azioni messe a punto dal settore sociale del Comune per agevolare le giovani coppie e le famiglie con bambini piccoli, alle prese con spese sempre più elevate. “Anche noi amministratori - spiega Susanna Lazzarin, consigliere con delega al sociale - ci sentiamo chiamati, con il nostro impegno, a mettere capacità e risorse a servizio del bene comune e a proporre politiche familiari efficaci a sostegno dei genitori e delle famiglie della nostra città. Il tema della natalità è diventato cruciale per cui è necessario e doveroso che ogni amministrazione intraprenda iniziative e intervenga con misure efficaci per una nuova primavera demografica.”

Su questo fronte l’amministrazione ha assegnato di recente il bonus bebè di 200 euro a ciascun nuovo nato, nel 2023 sono stati 43. “Certamente non sarà un bonus una tantum a risolvere il problema,aggiunge Lazzarin - non abbiamo tale pretesa, ma è importante che i nostri concittadini che affrontano la genitorialità sentano la vicinanza e il sostegno dell’Amministrazione in un momento così bello ma allo stesso tempo così impegnativo della loro vita.

strativo, superando tanti ostacoli e rigidità finanziarie.

Questa iniziativa ha il fine di valorizzare la natalità, anche attraverso la visibilità di un gesto di accoglienza verso le famiglie, a sostenendo l’alleanza educativa e sociale. Desideriamo far sentire ai neogenitori

la vicinanza del proprio Comune in una fase così importante della vita familiare. Far sapere loro che, anche attraverso la rete dei servizi sociali comunali, non saranno soli nell’entusiasmante, ma complessa, avventura della crescita di un figlio. Nel 2025 sono previsti 29.677 euro di contributo alle famiglie con bambini che frequentano il nido, in base all’Isee, più altri 24 mila per la creazione di uno spazio gioco al nido nel pomeriggio, dalle 16 alle 18, per dieci bambini per i prossimi due anni. Altri diecimila euro saranno impegnati per il trasporto scolastico dei ragazzi con disabilità.

Al nuovo spazio psicomotorio interattivo del centro infanzia Girasole per i bimbi dai 12 ai 36 mesi andrà un contributo da 25 mila euro dalla Fondazione Cariparo con una partecipazione da parte dell’amministrazione.

Il progetto Bonus Bebè contribuisce a dare forma e consistenza alla nostra Politica del Welfare, basata sul principio della centralità della famiglia cui rivolgiamo la massima attenzione. In particolare attraverso la realizzazione di una serie di servizi e l’erogazione di vari contributi, compatibilmente con le risorse economiche a disposizione, divenute sempre più scarse a seguito dei tagli governativi. L’iniziativa va ad implementare il sistema strutturato di interventi sociali che vogliamo continuare a costruire nel corso del nostro mandato ammini-

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via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it

Lega Monselicense viale della Repubblica, 27 | 35043 Monselice (PD) spi.monselice@cgilpadova.it con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi

via Gramsci, 2 | 35028 Piove di Sacco (PD) spi.piovedisacco@cgilpadova.it

Lega Terme / Colli via Appia Monterosso, 50 | 35031 Abano Terme (PD) spi.abano@cgilpadova.it

Mensa scolastica, Silvoni: “Per il Comune i costi erano più che raddoppiati”

Sull’aumento del costo dei pasti delle mense scolastiche l’assessore al bilancio del comune di Conselve Federica Silvoni interviene ricordando che “guardando ai dati il costo per le famiglie e per l’amministrazione è rimasto più o meno invariato per alcuni anni, almeno dal 2016 fino al 2021. L’aumento c’è stato negli anni successivi, dovuto all’applicazione dell’indice Istat che ha visto un’impennata negli ultimi anni, come ogni famiglia ha purtroppo potuto sperimentare nella propria capacità d’acquisto”. Nel 2016 il costo totale di un pasto per gli alunni della scuola primaria era di 4,73 euro e la famiglia pagava 4,10 euro e il Comune 0,63 euro. Nel 2025 il costo del pasto è balzato a 6,24 euro, di cui dopo l’adeguamento tariffario 4,95 euro a carico della famiglia e 1,29 a carico del Comune. “Il costo da parte dell’amministrazione - aggiunge Silvoni - è più che raddoppiato nel giro di tre anni portando per la sola scuola primaria il contributo da 24.297 euro del 2021 ai 55.167 euro del 2023/24. Con il nuovo appalto il contributo del Comune non verrà riportato proporzionalmente ai livelli del triennio precedente ma rimarrà attestato al doppio e cioè 49.400,55 euro. Con il nuovo appalto l’aumento era stato previsto ma tenendo sempre alto il contributo del Comune. È importante sapere che i costi del servizio mensa non sono solo la parte di costo del singolo pasto per gli alunni ma anche il pasto dei docenti, la parte dei costi dei pasti per le famiglie per cui è prevista l’esenzione (parziale o totale) e per gli inadempienti. Il risparmio previsto con il ribasso dell’effettiva offerta pervenuta verrà certamente destinato ad iniziative rivolte a sostenere le famiglie più in difficoltà”, conclude l’assessore. (n.s)

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Il ricordo. L’intero paese ha salutato con commozione il giovane colpito dalla malattia

Commosso omaggio a Pietro Bissacco studente eccellente e amato capo scout

H a suscitato profonda commozione a Conselve la scomparsa di Pietro Bissacco, 20 anni, studente di ingegneria informatica e da molti anni una delle colonne dello scoutismo conselvano. Nel febbraio 2024 gli era stata diagnosticata una rara forma tumorale e il giovane, sostenuto dall’amore dei genitori Antonio e Carla, della sorella Anna, di tutti i parenti e dei tantissimi amici, aveva affrontato con determinazione le cure e aveva proseguito la sua vita piena, tra le soddisfazioni dello studio e l’impegno con gli scout, diventando nei mesi scorsi capo scout. Al suo funerale l’intera Conselve si è fermata per dare l’ultimo saluto a Pietro: gli scout hanno animato con il canto e le preghiere la celebrazione e, all’esterno del Duomo, si sono messi in cerchio per l’ultima volta con il loro amico.

“Anche una monetina gettata in una fontana è un investimento per il futuro”: con questa citazione i capi scout hanno voluto ricordare Pietro aggiungendo: “ti abbiamo sentito spesso ripetere questa frase e adesso ci sembrano le parole giuste per descrivere lo spirito forte e intraprendente con cui hai sempre percorso la tua strada. Hai arricchito i nostri a cammini con tutto il

tuo buonumore, i tuoi canti e le tue curiosità improbabili. Salutarti così non è facile, ma possiamo portare avanti lo spirito che ci ha insegnato: vivere con coraggio, con generosità, con l’amore per la natura e per il prossimo, ispirati dalla grande passione che hai sempre messo in ciò che facevi”.

del liceo Mattei - Cattaeno, nel quale Pietro si era diplomato con 100 meno di un paio d’anni fa: “Dietro alla retorica scolastica dello studente modello c’era un’anima bella: un sorriso ottimista e luminoso, che riusciva a spegnere le fiamme a volte

sarmante nei suoi grandi occhi scuri, che Pietro conciliava miracolosamente con la fermezza composta delle sue idee. C’era un grande ragazzo d’altri tempi, portatore sano di valori agiti nella quotidianità, come la solidarietà, anche goliardica, tra coetanei; la cura concreta per il compagno in difficoltà o il bambino in patronato; la difesa ragionevole dei propri diritti di studente; la battuta pronta che risolve al meglio la situazione”. Anche il sindaco Umberto Perilli ha sottolineato i valori positivi che il giovane ha saputo trasmettere.

Da Conselve al Kenya per realizzare il “sogno di Arianna”

La scorsa estate Arianna Cuccato, diciassette anni ancora da compiere, perse la vita in un tragico incidente. Pochi mesi dopo i genitori Alessia e Andrea, sostenuti da una grande fede e dall’amore per la loro unica figlia, hanno trovato la forza e la determinazione per realizzare il “sogno di Arianna” e aiutare i bambini poveri in Kenya. Arianna, infatti, oltre che essere una studentessa modello era impegnata in parrocchia e nel volontariato proprio a servizio dei bambini, dal catechismo ai centri estivi.

Il suo sogno era quello di volare in Kenya per aiutare i bambini più sfortunati, per strapparli dalla povertà attraverso l’istruzione e la formazione. Ci stanno pensando i genitori a dare forma a questo desiderio, in nome della figlia. Dopo essere stati in Kenya, nella missione dei padri Canossiani di Santa Monica, nello slum di Kware a Nairobi, hanno gettato le basi del progetto, presentato in alcune occasioni pubbliche.

Uno dei momenti più forti è stato l’incontro con le ragazze del volley Canossa, in occasione del torneo quadrangolare intitolato ad Arianna. “La nostra Arianna continua a vivere e a farci vivere grazie all’amore che ancora adesso riesce a trasmettere alle persone. Le iniziative che stiamo portando avanti in sua memoria stanno raccogliendo ottimi risultati”, commenta Andrea Cuccato. (n.s)

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L’intervento. La nuova strada sarà lunga 900 metri e correrà a fianco dell’argine

Bretella nord: ormai costa 4 milioni, cantiere aperto nel pieno dell’estate

S e n’è parlato per almeno vent’anni, poi nell’ultimo decennio si è iniziato a fare sul serio e pian piano il progetto della bretella nord ha preso forma. Non sono mancate le polemiche, anche aspre, insieme ad una lunga battaglia legale dalle aule del Tar Veneto a quelle romane del Tribunale Superiore delle acque pubbliche. Ma un passo alla volta l’opera ha segnato dei progressi: l’inserimento nel piano provinciale degli interventi, poi i primi finanziamenti, il via alle procedure di esproprio e ai lavori complementari.

Negli anni è salito anche il costo, dai 2,8 milioni di euro preventivati un decennio fa si è arrivati a 4 milioni di euro, messi nero su bianco della Provincia di Padova nel recente piano degli interventi. La bretella nord sarà lunga 900 metri e correrà sul lato sud dell’argine del Bacchiglione: saranno costruite due rotonde alle estremità, all’incrocio con le due strade provinciali. Servirà a portare fuori dal centro del paese circondato dagli argini, il traffico pesante e quello di scorrimento quotidiano, evitando così la strettoia del ponte in ferro. Ormai questi dovrebbero essere i mesi decisivi per vedere entrare in azione le ruspe.

“I lavori dovrebbero iniziare in piena

estate - afferma il sindaco Anna Pittarello - dopo una lunga attesa e non pochi ostacoli ormai ci siamo. Mi auguro di riuscire a tagliare il nastro nella primavera del prossimo anno, prima delle elezioni amministrative. E’ un progetto sul quale abbiamo lavorato molto perché crediamo che si tratti della soluzione ideale per risolvere l’ormai cronico problema del traffico pesante in centro e mettere in sicurezza tutta l’area centrale. Sono passati quasi dieci anni e nel frattempo i prezzi dei materiali sono aumentati così come le altre voci di costo.

Purtroppo la differenza non la paga chi ha presentato i vari esposti e rallentato l’avvio del cantiere”, sottolinea con una nota polemica il sindaco. Negli esposti presentati al Tar e al Tribunale superiore delle acque alcuni residenti del quartiere a ridosso del tracciato della nuova bretella hanno sottolineato il rischi dal punto di vista idraulico ma il progetto non si è fermato e sono partiti gli espropri dei terreni. Intanto sono in corso i lavori di spostamento dell’idrovora Isola di Bovolenta, sull’argine del Bacchiglione

Il sindaco entra nell’assemblea del Consorzio di Bonifica Bacchiglione

Si completa il quadro della rappresentanza nei Consorzi di Bonifica. Anche i Comuni hanno rinnovato gli incarichi negli organismi e fra i nuovi ingressi nell’assemblea consortile c’è quello del sindaco di Bovolenta Anna Pittarello. Sindaci e delegati dei 39 Comuni hanno nominato inoltre Vincenzo Danieletto, sindaco di Legnaro, presidente dell’Assemblea dei sindaci, mentre Alberto Baratto, primo cittadino di Fossò, è stato indicato come nuovo presidente della Consulta dei sindaci del Consorzio, per il quinquennio 2025/2029. Di diritto entra così a far parte del nuovo Consiglio di amministrazione. “Un riconoscimento significativo è andato a Bovolenta, - è il commento del sindaco Pittarello - a conferma del suo ruolo strategico come snodo centrale del fiume Bacchiglione”. “La gestione e la sicurezza del territorio è fondamentale, - aggiunge il presidente del Consorzio Paolo Ferraresso - grazie alla collaborazione, alla sinergia e al rapporto di fiducia reciproca che siamo riusciti a creare con le amministrazioni comunali abbiamo realizzato gli accordi di programma che ci hanno permesso di realizzare interventi minori ma fondamentali per risolvere criticità esistenti da tempo in alcune aree”.

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In rosso il tracciato della bretella nord

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Cartura

Al via un nuovo progetto di illuminazione

L’investimento includerà anche l’ampliamento della rete di illuminazione in diverse zone, migliorando la sicurezza e l’estetica cittadina

AVeneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w

inizio 2025 è entrato in vigore l’accordo stipulato dall’amministrazione comunale con la società Elettrocostruzioni Rovigo Srl, per la gestione degli impianti di pubblica illuminazione. La partnership ventennale, siglata lo scorso ottobre a conclusione di una procedura di project financing, prevede che la ditta rodigina si accolli le spese relative alla fornitura di energia elettrica e alla realizzazione di interventi di manutenzione ed efficientamento energetico. In contropartita il Comune di Cartura verserà ad Elettrocostruzioni un canone annuo di 121mila euro per i prossimi 20 anni.

Gli amministratori comunali sottolineano la bontà dell’operazione, conclusasi con un ribasso dell’1% rispetto l’offerta economica iniziale. L’accordo garantirà al Comune un risparmio economico rispetto l’attuale spesa per la bolletta della luce e per le manutenzioni, nonché il potenziamento della dotazione impiantistica della pubblica illuminazione. “Nel 2023 le spese sono state di 101.192 euro per le bollette, 8.296 per le manutenzioni ordinarie, 19.851 per le manutenzioni straordinarie, 7.320 per le luminarie, in totale 136.660 euro - spiega il sindaco Serenella Negrisolo -. Con il project avremo

un canone annuo di 121.000 euro in cui sono incluse tutte queste voci e trascorsi i venti anni avremo anche il capitale”.

In base all’accordo pubblicoprivato, Elettrocostruzioni provvederà ad effettuare una serie di migliorie alla rete di pubblica illuminazione, investendo complessivamente 844.000 euro. Saranno sostituiti i corpi illuminanti di 1.008 lampioni con luci a Led; inoltre, 279 di questi 1.008 lampioni saranno dotati di nuovi sostegni.

La sostituzione delle attuali lampade con quelle a tecnologia a Led consentirà un risparmio energetico, che si tradurrà in un risparmio economico, in grado di compensare i maggiori costi legati all’ampliamento della rete di illuminazione pubblica. Saranno, infatti, installati 169 nuovi punti luce che illumineranno alcune vie oggi al

buio: Gazzo, Pozze, Pozzetto Nespolari, Maseralino, Milan Belfiore, Ca’ Bianca e Bragaleo. Ulteriori 30 punti luce saranno collocati su indicazione dell’amministrazione comunale. “Diamo luce pubblica alle vie che non l’hanno mai avuta – commenta il sindaco Negrisolo -. Saranno anche installate 17 apparecchiature elettroniche, sostituiti 2 regolatori semaforici e 27 lanterne semaforiche, posati quasi 10 km di cablaggi nuovi. Saranno rifatti 54 quadri elettrici. Ho chiesto personalmente di avere degli attacchi per l’energia elettrica in piazza mercato e a Cagnola per i banchi del mercato”. In caso di disservizi, la ditta assicura il ripristino del funzionamento dei lampioni di un’intera via rimasta al buio entro 4 ore e di un singolo punto luce in 48. Francesco Sturaro

L’opposizione critica il nuovo progetto di illuminazione

Minoranza scettica sull’accordo sottoscritto dal Comune di Cartura con un soggetto privato per la gestione della rete di illuminazione pubblica. Gli ex sindaco, Pasqualina Franzolin, e vice, Massimo Zanardo, hanno manifestato perplessità sul project financing, soprattutto se raffrontato con quello abbozzato nel 2021 precedente amministrazione e cassato dall’attuale. “Premettendo che il project financing è uno strumento operativo che consiste in un indebitamento per 20 anni del Comune, non possiamo non esimerci da rilevare alcune criticità – commentano i due consiglieri di opposizione -. La precedente amministrazione aveva impostato un project financing che era pronto e che bastava fosse approvato con le eventuali modifiche-integrazioni che la nuova amministrazione avesse voluto apportare, invece l’amministrazione Negrisolo per diversa valutazione ha deciso di revocarlo. Tutto ciò ha comportato tre anni di immobilismo per quanto riguarda l’efficientamento della

pubblica illuminazione. Entrando nel merito dell’attuale progetto si evidenzia che lo stesso vedrà impegnato il Comune per circa 120.000 euro per 20 anni per complessivi 2.400.000 euro.” Franzolin e Zanardo ricordano che con il precedente project financing il canone annuo sarebbe stato di circa 60.000 euro per 20 anni, con contributo iniziale di 200.000, per un totale di cir.400.000 euro. “Il progetto dell’amministrazione Franzolin prevedeva anche l’efficientamento energetico del municipio, delle ex scuole medie e la sistemazione delle ex scuole elementari di Cagnola – rimarcano i due consiglieri -. Tali interventi avrebbero permesso di ottenere diverse migliaia di euro di contributi in conto energia che avrebbero abbattuto il loro costo.” (f.s.)

Il dibattito. L’opposizione di “Viviamo Bagnoli” solleva il caso in consiglio

Conversione degli impianti di biogas in biometano: “Se ne parla molto poco”

A

sollevare il caso della conversione degli impianti di biogas a biometano è il gruppo consiliare di opposizione “Viviamo Bagnoli” che già nei mesi scorsi aveva posto l’accento sui temi ambientali in paese. Per i tre impianti di biogas presenti da oltre un decennio a Bagnoli si è già tenuta la conferenza dei servizi che ha approvato la riconversione da biogas a biometano.

Via libera alla settimana corta alla media “Alfieri”

“Si prevede che le due aziende passeranno dagli attuali 40.000 quintali annui di pollina ed effluenti zootecnici esterni all’azienda ai 180.000 quintali annui previsti con il nuovo impianto.affermano i consiglieri di Viviamo Bagnoli - Inoltre l’autorizzazione all’uso della pollina, rilasciata dalla Regione Veneto, imponeva alle aziende di dotarsi di aree di stoccaggio chiuse, per evitare la diffusione di polveri e cattivi odori, come da richiesta fatta dal Comune di Bagnoli, e un’area per la disinfezione dei camion trasportatori di pollina. Ad oggi non sappiamo se queste opere sono state realizzate. Una delle aziende inoltre nei mesi scorsi ha ricevuto l’autorizzazione a riconvertire il proprio impianto da biogas a biometano prevedendo un aumento del quantitativo di pollina e liquami zootecnici di provenienza esterna all’azienda per il funzionamento dell’impianto. La trasformazione da biogas a biometano, secondo quanto dichiarato dal sindaco lo scorso novembre sulla questione lagoni, mette in discussione l’eliminazione dei lagoni e del sottostante inquinamento, lasciando inalterata la rilevante presenza di inquinanti nel territorio comunale rilevata nelle analisi eseguite dalla stessa azienda. Va detto anche che di recente in provincia di Padova (Piombino Dese, S. Giorgio in Bosco e Vescovana) e Rovigo (Trecenta, Canaro, Sarzano), le amministrazioni comunali si sono mobilitate con i cittadini per approfondire e discutere i progetti dei nuovi impianti di biometano. A Bagnoli invece se ne parla poco e i cittadini non sono stati coinvolti. Chiediamo al Comune - concludono i consiglieri di opposizione - quale posizione ha intenzione di pren-

dere”.

Il sindaco Matteo Ruzzon fa sapere che nelle prossime settimane

verrà organizzato un incontro informativo, come già stabilito da tempo. “Non ci sono i problemi ri-

scontrati in altri comuni - aggiunge il sindaco - perché la conversione altro non è che la modifica di impianti esistenti, imposta anche dalla regione che ha messo a punto le linee guida. I documenti sono a posto e in conferenza dei servizi tutti gli enti coinvolti hanno dato parere favorevole. Non è previsto un incremento notevole di mezzi pesanti per il trasporto della pollina, si tratta di pochi camion al giorno. Quanto ai lagoni, la direttiva dice che per la conversione in biometano i serbatoi dovranno essere chiusi e ci sono contributi per la dismissione”. (n.s.)

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Arriva la settimana corta anche alla scuola secondaria di primo grado “Alfieri” di Bagnoli di Sopra, accolta dal consiglio d’istituto la richiesta dei genitori. “Il nostro istituto - spiegano i rappresentanti dei genitori di prima L - è sempre stato simbolo di innovazione, attenzione alla crescita umana e didattica degli studenti e di sviluppo delle loro competenze guardando al domani”. Infatti proprio l’adozione di MacBook, l’utilizzo degli strumenti della suite di Google, i laboratori di teatro e storytelling, progetti STEM, l’attenzione contro il bullismo e il cyberbullismo, gli incontri dedicati e le uscite sul territorio uniti alla competenza della squadra insegnanti, che con la loro competenza e il loro “sentire” i ragazzi in questo delicato momento di crescita, hanno da sempre distinto il plesso di Bagnoli, rendendolo un punto di riferimento sul territorio.

“Ora, con l’adozione della settimana corta, - aggiungono i rappresentanti - dal lunedì al venerdì, attiva dal prossimo anno scolastico, si aggiunge un ulteriore tassello che completa e rende straordinaria l’offerta formativa di Bagnoli di Sopra. Questa scelta permette alle famiglie di mantenere un corretto equilibrio del rapporto scuolafamiglia-lavoro così importante e delicato, e si allinea alle scelte già fatte da qualche tempo nelle grandi città.

Abbiamo potuto toccare con mano quanta passione gli insegnanti mettono nel loro lavoro quotidiano - continano i rappresentanti di 1L-, vedere la felicità dei propri figli nel frequentare la scuola è una sensazione che ti riempie il cuore di gioia. Vogliamo ringraziare l’Amministrazione Comunale per la disponibilità dimostrata, la Dirigente Scolastica per aver ascoltato le famiglie, e per aver dimostrato grande coraggio nel fare un importante passo verso il futuro e soprattutto i Rappresentanti di Istituto che hanno svolto un lavoro straordinario dando voce alla maggioranza delle famiglie. Con grande entusiasmoconcludono i rappresentanti di 1L- ci aspettiamo numerose iscrizioni così da dare il giusto valore alla struttura, al lavoro e alla passione costante di chi guida i nostri figli verso il futuro”.

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Bagnoli di Sopra

Cultura. Al via un Patto per la Lettura per progetti con i bambini scuole

Il comune riceve il riconoscimento “Città che legge” 2024-2026

D

ue Carrare ha ottenuto la qualifica di “Città che legge” 2024-2026, rilasciata dal Centro per il libro e la lettura del ministero della Cultura d’intesa con Anci. Il riconoscimento viene assegnato alle amministrazioni comunali che attuano con continuità politiche di promozione della lettura sul proprio territorio.

La qualifica di “Città che legge” è il risultato del lavoro svolto in sinergia da assessorati alla Cultura e all’Istruzione e biblioteca comunale, che nel 2024 hanno redatto il Patto per la lettura di Due Carrare, strumento normativo sottoscritto da oltre 15 realtà locali, sul quale vengono convogliate tutte le energie che il paese mette in campo per promuovere la lettura, così da coordinarle in modo organico e continuativo e potenziarne gli effetti. “Lo scopo è rendere la lettura un’abitudine sociale diffusa, un cardine strategico per il benessere socio-culturale individuale e collettivo che si fonda sull’idea che leggere sia un valore su cui investire – spiegano gli amministratori locali -. Attraverso questa qualifica l’amministrazione vuole dare riconoscimento e potenziare le attività di promozione della lettura che già da anni si portano avanti sul territorio grazie al coinvolgimento di scuole e associazioni”.

termini di pubblico, “Un sorso di libri” vede il coinvolgimento di Libreria Gregoriana Estense,

Banda “San Giorgio”, gruppo Alpini e aziende vitivinicole del territorio.

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“La biblioteca resta punto di riferimento per la comunità tutto l’anno grazie a una ricca proposta di corsi e laboratori creativi, in collaborazione con tante associazioni – precisano gli amministratori –. Dimostrazione dell’alto indice di gradimento del servizio e della lettura come momento di socializzazione è la recente partenza di due gruppi di lettura in biblioteca: lettori appassionati si danno appuntamento ogni mese, il venerdì sera e il sabato mattina, per condividere spunti e impressioni”.

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La Banda “San Giorgio” festeggia il centenario

Compie 100 anni la Banda musicale “San Giorgio” di Due Carrare. Il secolo di vita sarà festeggiato il 13 settembre in piazza Norma Cossetto con un grande raduno di complessi bandistici. Nata nel 1925, la Banda “San Giorgio” ha dovuto sospendere le sue attività per alcuni anni a causa della Seconda guerra mondiale, per riprenderle subito dopo la Liberazione sotto la direzione del maestro Sinigaglia. Nei primi anni ‘60 il cavalier Luigi Moro, allora presidente dell’Associazione del Fante di Carrara San Giorgio, curò la ricostituzione ufficiale della Banda, denominandola “Banda del Fante della Provincia di

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Il Comune ha in essere varie collaborazioni nell’ambito della lettura: con l’Istituto Comprensivo Carrarese Euganeo ha dato vita al servizio di Bibliobus; ai progetti di promozione della lettura attraverso incontri con il teatro, illustratori e autori; al nuovo progetto “Un libro nello zaino” dedicato alla scuola secondaria di primo grado, che regala ad ogni studente un libro di cui a fine anno scolastico incontreranno l’autore. Con le scuole dell’infanzia, con cui si propongono momenti di incontro in giornate speciali come la maratona di lettura “Il Veneto legge”, è attiva la fornitura di albi illustrati. Con la Pro Loco il Comune organizza le rassegne estive di letture animate al parco e “Un sorso di libri”. Partita nel 2022 in occasione della campagna nazionale “Il Maggio dei Libri” e molto apprezzata in

Padova” e affidandone la direzione musicale al maestro Alessandro Lotto che nel 1970 istituì la scuola di solfeggio. Oggi, sotto le direzioni dei maestri Luca Zecchinato, Marco Bertona e Nicolò Perlari, la Banda comprende sia musicisti storici, alcuni presenti da più di cinquant’anni, sia ragazzi, allievi del progetto “La Banda a Scuola”. L’iniziativa, attivata due anni fa in collaborazione con Istituto comprensivo e amministrazione comunale, permette ai giovani di cimentarsi nello studio di uno strumento. La Banda sta valutando l’apertura di tali corsi, inizialmente dedicati agli alunni delle scuole, a tutta la cittadinanza. “Chi è interessato, o anche soltanto curioso, può venire alle prove settimanali – fa sapere la Banda -, il martedì dalle 21 in sala consiliare della Casa dei Carraresi, o chiamare i numeri 3395442673 o 3491528355”. Da cento anni le note della Banda sono la colonna sonora dei principali eventi cittadini, come la processione di San Biagio a Cornegliana il 2 febbraio, il Carnevale in piazza del Municipio, i Mercatini di Natale dell’8 dicembre, le celebrazioni del 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre. (f.s.)

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Turismo. L’edificio cambierà volto con 24 posti letto per accogliere pellegrini e valorizzare il territorio

Nuovo ostello in arrivo a Palazzo Brazolo per il turismo e la promozione culturale

Proprio all’inizio dell’anno giubilare il comune di Tribano accelera sul tema dell’accoglienza e il traguardo di un nuovo ostello si avvicina sempre di più. L’ala ovest di Palazzo Brazolo, storico edificio ottocentesco situato in pieno centro, sede municipale, dell’Auser e dell’ex scuola elementare, è destinata a cambiare volto. Entro l’estate prossima, il nuovo ostello con ventiquattro posti letto, andrà a sostituire le aule del primo piano della ex scuola elementare, liberata nel 2000 dopo ventiquattro anni di servizio. I lavori di ristrutturazione di complessivi 624mila euro, finanziati dal Bando Pnrr “Piccoli Borghi”, interessano la barchessa del complesso dell’originale villa rurale, per una superficie complessiva di circa 475 metri quadrati.

Entro giugno i lavori, avviati nel maggio del 2024, saranno completati. L’ostello offrirà una serie di servizi correlati all’accoglienza al piano terra. Al primo piano troverà spazio la reception, nel corpo della loggia la zona cucina-pranzo con l’accesso diretto alla storica loggia, le tre ampie stanze saranno adibite a camera ciascuna delle quali ospiterà otto posti letto; vista la cospicua dimensione delle stanze, nella fase ideativa del progetto si è deciso di organizzare efficacemente gli spazi per garantire la privacy agli ospiti. Ciascun nucleo sarà indipendente e costituito da quattro letti a castello, realizzati con struttura a pannelli di legno lamellare. Ciascun posto letto sarà dotato di un cassettone per posizionare i bagagli, di mensole portaoggetti, di un cassetto dotato di cassaforte, di uno spazio per le scarpe o le

ciabatte e di una presa elettrica ed illuminazione autonoma. Nel caso alcuni dei nuclei non dovessero essere utilizzati, sarà sufficiente chiuderli mediante l’utilizzo di pareti scorrevoli ancorate alla struttura in legno. In corrispondenza dei letti, posizionati in una

Istituito un Tavolo Tecnico di lavoro per promuovere il confronto e il dialogo

Dal 18 novembre scorso è stato istituito presso il comune di Tribano, un Tavolo Tecnico di lavoro che ha come obiettivo principale il confronto e il dialogo per lo sviluppo del territorio.

L’iniziativa, promossa dal sindaco, Massimo Cavazzana e approvata dal consiglio comunale, ha l’obiettivo di promuovere il dialogo costruttivo per discutere e condividere studi, analisi e progetti relativi a

questioni fondamentali come la viabilità, la qualità della vita, l’inquinamento e la realizzazione di interventi produttivi. Coinvolgerà gli organi di governo comunale e i soggetti del territorio, tra cui associazioni e comitati portatori di interessi diffusi. Particolare attenzione sarà rivolta al Piano degli Interventi del Comune e alla Variante n. 7, adottata lo scorso giugno, che costituisce una delle basi di partenza

Apre l’aula studio nell’ex casa dell’Angelina

Per tutto il mese di febbraio, saranno aperte in via del tutto sperimentale le aule studio create presso la ex casa dell’Angelina. L’aula studio aprirà in modalità sperimentale il giovedì dalle 15 alle 19 e il venerdì dalle 8.30 alle 12 e dalle 15.00 alle 19.00.

La nuova sala è stata recuperata, completamente ristrutturata e allestita come spazio per attività didattiche e studio individuale grazie al contributo del Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’ambiente ospita

fila centrale in ciascuna stanza, il controsoffitto si abbassa per consentire il passaggio degli impianti.

“Grazie al Bando “Piccoli Borghi” – dice il sindaco, Massimo Cavazzana - la barchessa Brazolo, è uno degli spazi identitari tra i più significativi del nostro territorio e luogo di incontri intergenerazionali; tornerà ad avere un ruolo fondamentale per il territorio e soprattutto un punto di riferimento per i pellegrini della Via Romea-Germanica. L’obiettivo è dare risposta a quel turismo lento dei cammini ma anche di essere di supporto a tutte quelle iniziative giovanili e associative di valorizzazione storica, culturale ed enogastronomica del nostro territorio tra colli, pianura e l’Adige e di coinvolgimento degli ospiti”.

Cristina Lazzarin

per i futuri sviluppi. Il sindaco Massimo Cavazzana: “Questo Tavolo Tecnico rappresenta uno strumento di approfondimento indispensabile per affrontare temi importanti per lo sviluppo del nostro territorio. Sarà un luogo di confronto e non di polemica, perché ciò che conta davvero è il bene dei cittadini. Solo attraverso il dialogo e la partecipazione possiamo individuare soluzioni concrete e condi-

fino a ventiquattro postazioni con rete wi-fi e tante sono le attrezzature a disposizione. Lo spazio è aperto agli studenti di tutto il territorio per i quali gli orari si amplieranno dopo il primo periodo di sperimentazione.

Intorno a questo progetto sta nascendo una grande squadra di volontari che si prenderà cura di questo spazio creando varie migliorie. Grande entusiasmo quello espresso dall’assessore alle politiche giovanili, Nicolò Capuzzo: “Siamo davvero felici di poter annunciare l’apertura”.

vise per il futuro del nostro Comune”. Per garantire la massima trasparenza e partecipazione, il comune ha pubblicato un avviso per manifestazioni di interesse, rivolto a tutti i soggetti idonei. Le candidature possono essere presentate utilizzando l’apposita scheda di adesione disponibile presso il Comune e inviandola tramite PEC all’indirizzo: tribano.pd@ cert.ip-veneto.net. (c.l.)

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Turismo. Aumenta la permanenza media, è una fonte di reddito da non svilire

Affitti brevi, overtourism e keybox “Diamo più potere ai sindaci”

“No a qualsiasi tipo di iniziativa che limiti il numero di case in locazione breve, perché ci deve essere la possibilità per un proprietario, che spesso non ha altre alternative, di provare ad entrare anche per un periodo nel turismo”

Un elemento significativo è rappresentato dai dati relativi agli arrivi e alle presenze turistiche nella Provincia di Padova (inclusivi di destinazione Padova e Destinazione Terme e Colli).

Sebbene manchino ancora i dati ufficiali per i mesi di novembre e dicembre 2024, il trend registrato finora evidenzia un buon andamento complessivo del 2024, che si sta avvicinando positivamente ai numeri del 2023.

lativi al periodo gennaio-ottobre

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zione sugli affitti brevi in una grande città come Padova e Provincia, ma anche una valorizzazione per indicare al turista la bellezza e la capacità attrattiva della Provincia di Padova: quello che può apparire un eccessivo flusso turistico è bene orientarlo su tante belle realtà della provincia che sono quelle di un territorio diffuso che offre capolavori, scenari paesistici, capacità anche di vivere il turismo in

termini di costi a metro quadro, e anche in Italia c’è un aumento del 5% su base annua. Se guardiamo il terzo trimestre di quest’anno, Padova, come tante città d’arte, risente ancora di più di questi problemi, ed è questa la sfida, cioè come investire su un turismo sostenibile, come legarlo anche a una politica a favore dei residenti. Non sono favorevole a qualsiasi tipo di iniziativa che limiti il numero di case in locazione breve, perché ritengo che ci debba essere la possibilità per un proprietario,

2024 per la provincia di Padova, emerge che gli arrivi totali (italiani e stranieri) hanno raggiunto 1.653.401, le presenze totali ammontano a 4.417.460, dimostrando un elevato livello di permanenza dei visitatori.

Questo aumento complessivo si riflette in diversi mesi chiave come marzo, aprile e settembre, che hanno registrato i valori più alti sia in termini di arrivi sia di presenze. Il confronto con il 2023 indica un significativo incremento della capacità attrattiva del territorio, con marzo 2024 che si distingue per un boom di arrivi (166.978) e presenze (432.179).

Ritengo che ci sia la necessità di regolare ma assolutamente di non demotivare il turismo, perché il turismo è una fonte di reddito economico fondamentale, più del 15% del Pil in Veneto rispetto al 1011% del livello nazionale, e quindi va disciplinato, non fermato: guai a parlare di numero chiuso.

E’ auspicabile una regolamenta-

brevi perché depauperano il centro storico; ma c’è il sindaco del paese della provincia pur bello, che ha attrattive, ma è meno conosciuto, che invece gli affitti brevi li vuole incentivare, perché la casa ereditata dai nonni che non vendi, perché al massimo ci prendi 20mila euro, la puoi affittare con questa crescita del turismo diffuso, e può diventare una fonte di reddito, in quel caso è un fatto positivo. E’ molto importante da parte della Regione avere la capacità di affidarsi ai sindaci, che meglio leggono il territorio, per poter disciplinare gli affitti brevi secondo le opportunità. L’overtourism ha un impatto molto preoccupante sul mercato immobiliare, sui servizi, sulla qualità della vita dei residenti, sugli affitti. Considerate che l’overtourism e gli affitti turistici brevi hanno inciso, per esempio, sul mercato immobiliare, che in otto anni in Europa è aumentato del 48% in

che spesso non ha altre alternative, di provare a mettere la casa per un periodo temporaneo in questo settore turistico. In Italia ci sono 9 milioni di case vuote, 600.000 case su Airbnb, quindi per ogni casa su Airbnb ce ne sono 15 vuote. Si accusa il settore degli affitti brevi di togliere case ai lavoratori e agli studenti, quando la realtà è che il vero problema è il motivo per cui ci sono queste case vuote: questi numeri non sono solamente sulle montagne delle Alpi, ma nelle grandi città: a Padova città, oggi, esistono 16.550 abitazioni non occupate (14% di tutte le abitazioni presenti in città), e 3.063 case sui portali come Airbnb. Perché i proprietari le lasciano vuote? Perché il 60% degli affittuari è in ritardo sulle rate dell’affitto, e il 50% se ne va senza aver terminato di pagare tutte le rate. Il problema è la morosità. E’ giusto che ci siano leggi che tutelino gli inquilini, ma alla fine se poi questi non pagano il proprietario cosa fa? La lascia vuota. Vincenzo Gottardo

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L’intervista. Il vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta sull’autonomia

e la sfida delle elezioni

Alberto Stefani: “Il futuro del Veneto appartiene senza dubbio alla Lega”

Autonomia differenziata, elezioni regionali e il futuro della Lega sono stati i temi al centro dell’intervista al vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta Alberto Stefani ai microfoni di Radio Veneto24.

Ottime notizie per la Lega. La Consulta ha recentemente escluso la possibilità di referendum abrogativo per l’autonomia. Ora, quali sono i prossimi passi?

Sì. Un grande risultato quello dell’esclusione di questo referendum abrogativo, perché ci permetterà di accelerare i tempi. In caso contrario avremmo dovuto affrontare una campagna referendaria non semplice, tra l’altro, in tutta Italia. In questo caso, invece, potremmo già procedere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, con la continuazione del tavolo per le materie, non LEP, quindi non attinenti ai livelli essenziali delle prestazioni. Per passare successivamente alle materie LEP. Tra i due percorsi c’è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni tramite un atto parlamentare che avverrà nei prossimi mesi.

Tra l’altro, il Veneto è stata l’unica regione a costituirsi contro il referendum?

Assolutamente sì. Il Veneto è stata l’unica regione. Ne siamo assolutamente orgogliosi. Credo che

questo sia anche un segnale molto importante che dimostra chi l’autonomia l’ha sempre difesa e chi sempre la difenderà. D’altra parte, questo percorso di autonomia vede nel Veneto la regione apripista, la regione che ha prima di tutte le altre scelto di confrontarsi con i propri cittadini e di avere un mandato popolare per la devoluzione di nuove forme e condizioni di autonomia.

Clima all’interno del partito. Ultimamente si è parlato di malumori. Ora, qual è la situazione?

Direi che negli ultimi giorni ci si è ricompattati in maniera molto forte attorno a questa scelta di chiedere la guida della coalizione per le elezioni regionali. Tra l’altro, abbiamo aperto oltre 300 gazebo in tutto il Veneto. Stiamo chiedendo ai veneti – l’abbiamo chiamato ‘Veneto ai veneti’- quali sono le aspirazioni per le elezioni regionali e soprattutto di darci un mandato per la linea che abbiamo stabilito in queste settimane, cioè quella identitaria legata alla necessità che questo partito, che conta 159 sindaci, 1200 amministratori, oltre 300 sezioni, abbia la possibilità di guidare questo territorio. Questo perché la Lega conosce questo territorio, le sue aspirazioni, la storia e la gente ha dimostrato anche alle ultime elezioni comunali di fidarsi

di questo partito. Anche elettori di centrosinistra votano Lega a livello territoriale, forse un motivo ci sarà.

Tensioni all’interno del centro destra. Mi riferisco ad esempio alla polemica Conte-Nordio. Possiamo dire che anche Fratelli d’Italia sta mettendo le carte sul tavolo in vista delle prossime regionali.

Noi rispondiamo senza alcun tipo di astio e senza alcun tipo di

Fratelli d’Italia e Forza Italia tirano dritto sul terzo mandato

Le recenti prese di posizione sul terzo mandato hanno infiammato il confronto all’interno del centrodestra veneto e c’è da scommettere che il clima resterà teso ancora per un po’. Fratelli d’Italia non ha intenzione di fare passi indietro anche se lancia segnali alla Lega e a Forza Italia per un candidato unico, tanto che in queste settimane sono emersi diversi scenari, fra i quali anche la possibilità di sostenere un candidato leghista ma senza la lista Zaia in corsa. La strada comunque è tutta in salita perché il terzo mandato continua ad essere il punto più controverso. Il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, coordinatore regionale in Veneto, ha messo punto fermo: “La norma che disciplina il terzo mandato esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti. Riguardo la scelta del futuro candidato

problema personale nei confronti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Crediamo che in una coalizione si giochi in squadra e si giochi compatti. È ovvio che un partito come il nostro, che ha una classe dirigente di amministratori di questo tipo – 159 sindaci, 1200 amministratori – debba avere voce in capitolo. Questo perché fa parte della storia di questo territorio. La nostra classe dirigente non è nata in un anno o due, si è affinata nel

alle elezioni regionali del Veneto, aggiunge, siamo sicuri che il centrodestra si farà trovare pronto all’appuntamento scegliendo, come è accaduto in passato, il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti, tenendo anche conto del consenso che le diverse forze politiche raccolgono tra i cittadini”.

In casa Forza Italia Flavio Tosi è ancora più drastico: “Il terzo mandato è morto e sepolto. Due partiti su tre della maggioranza non lo vogliono. Idem buona parte dell’opposizione. La Consulta ha già detto che il limite è legittimo per i sindaci, e quindi potrebbe dirlo anche per i governatori». Per l’ex sindaco di Verona la candidatura di Zaia non avrebbe alcuna chance e ritiene che nelle prossime settimane si arriverà ad un accordo. Un ruolo chiave, ovviamente, lo giocheranno i vertici nazionali.

corso di trent’anni e ha un percorso politico-amministrativo che è intimamente legato alla storia di questa terra. Non possiamo pensare che tutto questo possa essere gettato via con un colpo di spugna dopo 15 anni di gestione del presidente Zaia, che a detta anche degli ultimi sondaggi, continua ad essere il governatore più amato del nostro paese. Quindi credo che questi siano dati inequivocabili. Restiamo per un attimo sul presidente Zaia. Se effettivamente non potesse ricandidarsi, quale sarebbe la vostra mossa? Sicuramente sarà un candidato della Lega. E se così non fosse, il direttivo della Lega deciderà chi sarà il candidato presidente. Io, tra l’altro, sono il primo firmatario della proposta di legge sul terzo mandato di Luca Zaia, quindi spero che ovviamente continui ad esserci la nostra prima scelta, che è lui, e non può che essere lui. Insomma, in ogni caso la Lega ha una classe dirigente così forte da poter esprimere non solo più presidenti, ma anche molti più componenti della squadra, capaci di dare futuro a questa terra. C’è bisogno non solo di un rinnovamento, ma soprattutto di qualità, e qualità in campo all’interno del nostro partito ce n’è tanta e dobbiamo assolutamente metterla a sistema.

Alberto Stefani a radio Veneto24
Luca De Carlo Flavio Tosi

Il confronto. Per il Partito Democratico invece la riforma è destinata al fallimento

Autonomia, l’apertura di Zaia: “E’ tempo

di lasciare da parte le contrapposizioni”

D

opo il no della Corte Costituzionale al referendum abrogativo sulla legge sull’autonomia differenziata Luca Zaia apre al confronto per arrivare a dare concretezza alla riforma. “È giunto il momento di avviare un dialogo costruttivo, - ha detto il presidente del Veneto - ora ci aspettiamo che il pronunciamento della Corte apra la strada per superare la contrapposizione e lavorare insieme per una riforma che vada incontro a tutti”. Altro motivo di soddisfazione è il fatto che la Consulta ha riconosciuto elementi validi nella memoria presentata dalla Regione. “Le recenti sentenze sull’autonomia - ha aggiunto Zaia - confermano l’autorevolezza della Consulta, e ora dobbiamo partire

da questa imparzialità per realizzare l’autonomia in modo che rispetti la Costituzione, Il Veneto è pronto a fare da punto di riferimento per un Paese che, attraverso l’autonomia, potrà rafforzare anche il proprio senso di unità”.

Ben diversa la posizione del Partito Democratico, per il quale il progetto dell’autonomia è destinato a naufragare. “Il pronunciamento della Consulta, - ricorda Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - è in linea con la sentenza dello scorso dicembre che ha smontato la legge stessa sull’autonomia differenziata, dando precise indicazioni per una sua riscrittura. Un tentativo di riforma che dunque era già stato demolito e

che ora viene definitivamente archiviato. Per decenni, Zaia e la Lega ci hanno parlato di un’autonomia che nei fatti si è tradotta in un progetto irrealizzabile, - aggiunge

Il senatore Antonio De Poli: “Basta con l’ostruzionismo”

Dal Veneto a Roma, il dibattito sull’autonomia continua a tenere banco e a suscitare reazioni contrastanti. In Senato è stata discussa la mozione presentata dalle opposizioni per fermare la riforma dell’autonomia differenziata. Netta la posizione dell’assessore Udc Antonio De Poli, intervenuto per esprimere la posizione contraria del gruppo Civici d’Italia- Udc – Coraggio Italia – Maie- Centro popolare. “Il centrosinistra, che ha visto fallire la sua richiesta di referendum abrogativo sull’autonomia, continua a strumentalizzare il dibattito senza capire che questo ostruzionismo strisciante non avrà alcun effetto. Si apra

piuttosto una discussione seria e responsabile in Parlamento per proseguire e attuare la volontà di milioni di cittadini”, ha evidenziato ancora De Poli secondo cui “la sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che la legge sull’Autonomia differenziata non viola la Costituzione e deve andare avanti, con le opportune modifiche che il Parlamento dovrà apportare. Non è stata messo in discussione l’impianto della legge e per questo non vi è alcuna ragione per fermare i tavoli con le Regioni che stanno chiedendo legittimamente maggiori poteri su alcune materie”.

l’esponente dem - contrario alla Costituzione, profondamente divisivo. Sostanzialmente una bandierina priva di concretezza. Per anni abbiamo invitato Zaia a sedersi attorno a un tavolo e costruire una proposta che fosse realmente alla nostra portata e che potesse essere per il Veneto un avanzamento reale. Ora è il tempo di aprire una fase nuova, nella quale le illusioni leghiste devono lasciare spazio a un cambiamento serio, come quello che il Partito Democratico intende mettere in campo. È necessario scrivere una nuova pagina del regionalismo e del rapporto fra lo Stato e le Regioni a Statuto ordinario. Diversamente, si continuerebbe a sbattere contro il muro”.

Elisa Venturini: “Esito prevedibile, ora avanti con decisione”

“Ora il percorso sull’autonomia può riprendere”, è il commento di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale. “Non sono affatto sorpresa dalla decisione della Consulta - afferma - anzi sinceramente sarei stata stupita di un esito contrario visto che il principio dell’autonomia differenziata è scritto direttamente nella Costituzione. Al di là dei tecnicismi e

dei passaggi parlamentari che serviranno a dare corpo alla legge, si dice chiaramente che l’autonomia, e in particolare l’autonomia differenziata, è uno dei principi inseriti in Costituzione”. Venturini ricorda poi che “Forza Italia è l’unico gruppo in consiglio regionale ad avere la parola ‘autonomia’ nel nome e questo proprio perché noi abbiamo sempre spinto in questa direzione, credia-

mo che avvicinare il centro decisionale ai cittadini porti con sé molti vantaggi e continueremo a lavorare per arrivare a questo traguardo. E’ stata Forza Italia a presentare la legge che ha permesso lo svolgimento del referendum del 2017 nel quale i Veneti hanno fatto capire chiaramente la loro volontà: ora che anche la questione referendum si è risolta, il percorso può proseguire”.

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Luca Zaia Vanessa Camani
Elisa Venturini
Antonio De Poli

Il caso. Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna chiedono di entrare nella gestione di impianti e reti di distribuzione

Autonomia energetica, partita a scacchi: quattro Regioni in pressing sul Ministero

S i preannuncia come una partita a scacchi quella che Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna si apprestano a giocare con il Governo per la gestione degli impianti idroelettrici e delle reti di distribuzione dell’energia.

Rete e impianti, infatti, sono di proprietà statale e oggi vengono gestiti da Enel; nel 2029 e nel 2030 si sarebbero dovute tenere le gare per rinnovare o assegnare ad altro soggetto le concessioni. Il condizionale è d’obbligo poiché nell’ultima Legge Finanziaria è stata inserita una norma che prevede la proroga ventennale, quindi senza bisogno di gare, alla stessa Enel.

Il Presidente di AGSM – AIM, Federico Testa, ha fatto, però, suonare la sveglia. La multiutility di riferimento dei territori di Vicenza e Verona sta redigendo, infatti, un piano industriale che le consenta di partecipare alle gare e ha chiesto alla politica, in modo trasversale, di “pressare” il Go-

verno e il Ministero competente affinché faccia marcia indietro rispetto alla proroga ipotizzata in finanziaria.

I benefici per il territorio nel caso in cui le concessioni rimanessero in loco sarebbero evidenti: da una concreta sforbiciata delle bollette per famiglie e aziende sino a investimenti importanti per l’ammodernamento degli impianti e dividendi utili per gli Enti di riferimento.

In una fase di crisi economica come è quella che anche il Veneto sta vivendo e con l’aumento esponenziale dei costi energetici che tanti problemi sta causando a cittadini e sistema produttivo, questa “autonomia” sarebbe una significativa boccata d’ossigeno.

L’appello del presidente Testa, peraltro, non è caduto nel vuoto: le quattro regioni, pur in modo diverso, si sono immediatamente attivate e anche dal punto di vista industriale altre aziende, tra le quali AscoPiave, hanno dichiarato la propria volontà ad essere

della partita.

Non si è ancora espressa apertamente Hera, il colosso Emiliano che vende l’energia anche a Padova, ma le parole di alcuni esponenti di quella regione e del Sindaco di Padova, Sergio Giordani, lasciano immaginare che, al netto delle prese di posizione pubbliche, l’interesse ci sia e i manager siano alacremente al lavoro.

Ora la palla passa al Ministero che ha una manciata di mesi per redigere una sorta di “regolamento – disciplinare” che giustifichi la scelta del Governo di procedere alla proroga ventennale a Enel. Il documento, nel quale dovranno trovare spazio per esempio quali impegni assume il player indicato per il territorio e nella politica dei prezzi, sarà poi portato in Conferenza Stato – Regioni.

Sarà quella la sede ella quale i Presidenti di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia dovranno farsi valere e

avranno la possibilità di presentare i progetti alternativi redatti dalle proprie aziende locali in modo da convincere il Governo a fare marcia indietro e a indire le gare.

Quali sono gli scenari, dunque, che si potrebbero avverare?

Il primo, quello che tutti si augurano sia il più remoto, è che la trattativa in sede di Conferenza Stato – Regioni fallisca e si proceda alla proroga ventennale a Enel.

Il secondo è che si proceda a una proroga parziale: nelle regioni, come appunto il Veneto, nel quale esistono soggetti interessati a partecipare al bando per la gestione, si vada a gara, mentre nelle altre si affidi a Enel. Il terzo è che su tutto il territorio nazionale si proceda all’assegnazione attraverso specifiche gare territoriali alle quale, ovviamente, parteciperà anche Enel. (r. v.)

Il tempo scorre e, con ogni probabilità, entro l’estate, forse addirittura prima, sapremo come

andrà a finire la battaglia per l’autonomia energetica. Ora tocca alla politica e alle imprese portare i giusti argomenti all’attenzione del Governo. Ne andrebbe del benessere di intere regioni, di milioni di famiglie e, purtroppo in molti in casi, della sopravvivenza stessa di una moltitudine di piccole e medie imprese.

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World Health Forum Veneto 2025: a Padova

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n elemento chiave dell’edizione 2025 sarà la collaborazione con il lienza (PNRR), che vede l’Università di Padova tra i centri di riferimento

rapia con RNA, nei virus oncolitici e nelle biotecnologie applicate alla

L ’edizione 2025 sarà organizzata sotto la regia della Regione Veneto, in collaborazione con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il VIMM, Venice Promex, la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto Innovazione. La gestione sarà affidata a una Cabina di Regia composta dai principali enti promotori, supportata da un Comitato Scientifico internazionale presieduto dal Prof. Giorgio Palù.

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La volontà di consolidare l’esperienza del 2024 emerge anche dalla creazione di un protocollo specifico per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni coinvolte.

“Uniamo le forze per mettere ancora una volta Padova al centro del mondo dell’innovazione in sanità”, ha affermato Zaia, ribadendo l’impegno della Regione nel fare del World Health Forum un appuntamento imprescindibile per la comunità scientifica internazionale.

venti, dibattiti e presentazioni di alto livello, il World Health Forum Veneto 2025 si preannuncia come un’occasione imperdibile per tutti coloro che operano nel settore della sanità e della ricerca. L’evento si conferma come un laboratorio di idee, una piattaforma di networking e un catalizzatore per l’innovazione.

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L’appuntamento è quindi fissato per il 13-15 marzo 2025 a Padova, per una nuova edizione che punta a superare i già straordinari risultati raggiunti nel 2024 e a rafforzare il ruolo del Veneto come polo d’eccellenza nel panorama della salute globale.

13-15 Marzo 2025

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Le sentenze. Anche un gesto repentino può essere violenza sessuale

Tutti i rischi penali del “bacio rubato”, il rispetto deve venire prima di tutto

Nella celebre commedia-tragedia di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”, sostituendosi all’impacciato Cristiano, il protagonista rivolge a Rossana le celebri parole: “Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole T’amo”; ma se è “un bacio rubato”si rischia una condanna penale per violenza sessuale, reato che non riguarda solo l’atto sessuale cosiddetto completo. Invero l’art.609 bis del codice penale stabilisce: “Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni”, con la precisazione “Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.

Per quanto riguarda il bacio nelle sentenze della Cassazione vi è una specificazione delle tipologie e modalità di baci, operandosi, innanzitutto, una netta distinzione tra baci sulla bocca e sulle guance o sul collo. Per quanto riguarda la prima categoria la Suprema Corte ha più volte affermato che “non soltanto il bacio profondo, o alla francese, col contatto delle lingue, ma anche il bacio limitato al semplice contatto delle labbra, configura un atto sessuale idoneo a invadere la sfera intima del soggetto passivo. Quanto alla asserita natura repentina del gesto, la sua presenza, anziché escludere il fatto, lo conferma; la giurisprudenza della Corte è granitica nell’affer-

mare che “è sufficiente che l’azione si compia in modo insidiosamente rapido, tanto da superare la volontà contraria del soggetto passivo” (così testualmente Cassazione penale 6/7/2023 n.33607).

In merito al bacio sulla guancia o sul collo la Cassazione opera una distinzione: “In tema di reati sessuali, il bacio sulla guancia, in quanto non direttamente indirizzato a zone chiaramente definibili come erogene, configura violenza sessuale, nella forma consumata e non tentata, allorquando, in base a una valutazione complessiva della condotta che tenga conto del contesto ambientale e sociale in cui l’azione è stata realizzata, del rapporto intercorrente tra i soggetti coinvolti e di ogni atto fattuale qualificante, possa ritenersi che abbia inciso sulla libertà sessuale della vittima” (così: Cassazione penale 2/12/2020 n.6158).

Ad esempio un bacio, anche se repentino sulle due guance a’ mo di saluto, senza intenti sessuali non si ritiene integri reato. Un bacio sulla bocca tra due uomini può esulare dall’ambito sessuale, peraltro varie sentenze l’hanno considerato elemento di prova dell’appartenenza alle consorterie mafiose tradizionali.

I Giudici di merito sono orientati “nell’allargare” le zone del corpo che possono essere oggetto di violenza sessuale. Ad esempio il

Tribunale di Trieste con sentenza 17/6/2024 ha affermato: “In tema di violenza sessuale, anche a voler valutare se il collo rappresenti di per sé zona chiaramente esogena- tenuto conto dei rapporti pressoché nulli esistenti con la vittima nonché di come quest’ultima abbia percepito e vissuto il gesto, che ha affermato chiaramente di non averlo assolutamente gradito, di essere rimasta incredula e sbigottita per quell’inaspettata incidenza sulla sua libertà sessuale- un bacio sul collo costituisce un abuso sessuale vero e proprio consumato”. Anche un atteggiamento gentile e galante poco prima del bacio non esenta da responsabilità penale; ad esempio la Corte di Cassazione con sentenza 2/12/2020 n.6158 ha ritenuto che configuri il reato di violenza sessuale un bacio non gradito, preceduto da una serie di complimenti e apprezzamenti sulla bellezza della “vittima”.

Segnalo infine una sentenza della Cassazione (n.33955 del 9/6/2022) particolarmente rigorosa che mi suscita qualche perplessità, secondo cui: “Prendere per mano la vittima e chiederle un bacio, esula dal mero corteggiamento, risultando idoneo a invadere la sfera intima, in quanto connotato da finalità libidinose, il che esclude di qualificare i fatti come semplici molestie”: quindi in questo caso verrebbe commesso il reato di tentativo di violenza sessuale.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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Stellantis è stato protagonista con 53 modelli esposti, tra cui spiccano la nuova DS N°8, la Fiat Grande Panda e l’Alfa Romeo Junior Q4

Dal 10 al 19 gennaio 2025, il Brussels Expo ha accolto la 101ª edizione del Salone dell’Auto di Bruxelles, uno degli appuntamenti più importanti per l’industria automobilistica europea. Dopo la cancellazione del Salone di Ginevra, l’evento belga ha acquisito ulteriore centralità, diventando una vetrina privilegiata per le novità del settore e le innovazioni tecnologiche.

Tra i protagonisti della manifestazione, il gruppo Stellantis ha brillato con ben 53 modelli presentati sotto i suoi numerosi marchi: Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel, Peugeot e Leapmotor. Quest’ultimo ha debuttato in Europa, mostrando la city car elettrica T03 e il SUV elettrico C10, che offrono rispettivamente autonomie di 255 e 420 km.

Abarth: performance elettrica con la 600e Scorpionissima Abarth ha presentato la 600e Scorpionissima Limited Edition, la vettura più potente mai realizzata dal marchio, con un motore

Le novità e i brand protagonisti al Salone dell’Auto di Bruxelles 2025

elettrico da 280 CV capace di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 5,85 secondi e un’autonomia fino a 334 km nel ciclo combinato WLTP. Accanto a questa, è stata esposta l’Abarth 500e, una city car sportiva con motore da 155 CV e batteria da 42 kWh.

Alfa Romeo: debutto della serie speciale

Intensa e della Junior Q4

Alfa Romeo ha svelato in anteprima mondiale la serie speciale Intensa, disponibile su tutta la gamma, che esalta l’identità del marchio con dettagli esclusivi e tecnologie avanzate. Ha inoltre presentato la Junior Q4 nella versione ibrida, simbolo della sportività urbana del brand. Tra le vetture esposte spicca anche la 33 Stradale, capolavoro di design e ingegneria che unisce tradizione e innovazione.

Citroën: innovazione e comfort con la nuova C3 Citroën ha introdotto la nuova C3, disponibile anche in versione elettrica, progettata per offrire comfort e accessibilità. Il SUV compatto C3 Aircross, capace di ospitare fino a sette persone, e la nuova C4 con soluzioni avanzate arricchiscono l’offerta del marchio. Il concept C5 Aircross, invece, anticipa il futuro SUV di segmento C, mentre “The Holidays” propone un veicolo per il tempo libero con fino a quattro posti letto e angolo cucina.

DS N°8 in anteprima mondiale

DS Automobiles ha presentato in anteprima mondiale la DS N°8, un SUV coupé 100% elettrico ispirato al concept DS Aero Sport Lounge. Con un’autonomia dichiarata di 750 km, una potenza massima di 350 CV e trazione integrale, la DS N°8 rappresenta il nuovo vertice del lusso elettrico del marchio francese. Il lancio in Europa è previsto per l’estate 2025.

Fiat: la 600 Ibrida e ritorno della Grande Panda

Fiat ha rispolverato un nome storico con la Grande Panda, disponibile in versione ibrida o elettrica. Questa compatta di meno di 4 metri offre 5 posti e un abitacolo spazioso. La Topolino, microcar elettrica con 75 km di autonomia, e la 600 Ibrida, con motore turbo benzina a 3 cilindri e sistema ibrido a 48V, completano l’offerta per la mobilità urbana. Inoltre, è stata esposta la 500e Giorgio Armani Collector’s Edition, simbolo del Made in Italy.

Jeep: evoluzione elettrica con l’Avenger e il Wrangler 4xe

Jeep ha presentato tre varianti dell’Avenger: Summit Full Electric, e-Hybrid e l’anteprima belga dell’Avenger 4xe The North Face Edition, pensata per gli amanti dell’avventura. Tra le edizioni speciali spiccano The North Star di Renegade e Compass, oltre alla Wrangler 4xe nella versione ibrida plug-in Rubicon.

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Kia: la EV3 tra le finaliste di Car of The Year 2025 Kia ha mostrato la EV3, una city car elettrica progettata per la praticità e dotata di tecnologie avanzate che la rendono ideale per gli spostamenti urbani. Questo modello si distingue per il design compatto e le soluzioni innovative. La Kia EV3 è stata anche selezionata tra le finaliste per il prestigioso premio Car of The Year 2025, un riconoscimento che ha contribuito a consolidare la sua visibilità durante il Salone. A vincere il titolo è stata la Renault 5 E-Tech, ma l’EV3 ha dimostrato di essere una forte concorrente nella categoria.

Hyundai: innovazione con la Inster e il lussuoso Ioniq 9 Hyundai ha portato a Bruxelles due modelli di grande interesse: la Inster e l’Ioniq 9. La Hyundai Inster è una city car elettrica compatta, lunga solo 3,82 metri, pensata per gli spostamenti urbani. Disponibile con due opzioni di potenza (97 CV e 115 CV) e batterie da 42 kWh o 49 kWh, è in grado di garantire un’autonomia fino a 350 km. Il design è moderno e agile, ideale per affrontare il traffico cittadino con efficienza.

Maxda: MX-30 R-EV e la sicurezza è garantita

La Mazda MX-30 R-EV è un SUV ibrido plug-in che combina un motore elettrico con un motore rotativo Wankel, offrendo una potenza totale di 170 CV e una coppia di 260 Nm. Presenta un design distintivo e una lunghezza di 439 cm, con spazio per cinque passeggeri e un bagagliaio che varia da 350 a 1.155 dm³. E’ dotata di tecnologie avanzate come il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco, il mantenimento della corsia e un impianto audio Bose con 12 altoparlanti. La sicurezza è garantita da sistemi come i-Activsense, che aiutano a prevenire incidenti.

Opel: nuove proposte elettrificate e restyling

Opel ha presentato la nuova Mokka, caratterizzata da un design “Bold and Pure” e tecnologie avanzate come l’infotainment con riconoscimento vocale. Saranno esposte anche la Grandland con illuminazione intelligente Lux HD, la nuova Frontera, la Corsa Hybrid a 48V, l’Astra Sports Tourer e il Vivaro Electric, ampliando l’offerta elettrificata del marchio.

Peugeot: gamma elettrica completa

Peugeot ha presentato la gamma elettrica più ampia tra i costruttori generalisti europei, con modelli come la E-208, E-2008 SUV, E-308 SW, E-3008 SUV di nuova generazione, E-5008 SUV a 7 posti e la E-408. Inoltre, ha introdotto innovazioni tecnologiche con l’integrazione dell’intelligenza artificiale a bordo.

Skoda: aggiornamenti per lo Enyaq

biettivo di rafforzare la posizione del modello nel mercato dei veicoli elettrici.

Toyota Urban Cruiser, nuovo SUV elettrico Toyota, che ha il suo quartier generale europeo proprio a Bruxelles, ha presentato il nuovo Urban Cruiser, un SUV compatto elettrico dalle dimensioni equilibrate: 4,285 mm di lunghezza, 1,800 mm di larghezza e 1,640 mm di altezza, con un passo di 2,700 mm che assicura un abitacolo spazioso e versatile. Il design è caratterizzato dal distintivo frontale “Hammerhead”, mentre la trazione integrale e sistemi come il Downhill Assist Control garantiscono prestazioni sicure anche su terreni difficili. Gli interni moderni includono tecnologie avanzate per la sicurezza e la connettività, rendendo l’Urban Cruiser una proposta interessante per la mobilità elettrica.

Le novità degli altri marchi

Presenti anche marchi come Alpine, Aston Martin, Audi, BMW, Bentley, Bugatti, BYD, Corvette, Cupra, Dacia, Ferrari, Ford, Honda, Hyundai, Kia, Lamborghini, Lexus, Mercedes, MG, Mini, Porsche, Renault, Skoda, Tesla, Toyota, Volkswagen e Volvo hanno animato il Salone con novità tecnologiche e modelli di punta.

Alpine ha presentato l’A290, una compatta elettrica sportiva, mentre Audi ha portato una serie di veicoli elettrici caratterizzati dal numero 6, tra cui una berlina, una station wagon e un SUV coupé. Tra le anteprime più attese, l’Audi RS6 Avant Performance. Sotto i riflettori si distingue anche un modello cinese: la BYD Atto 2, prevista sul mercato nei primi mesi del 2025 e prodotta direttamente in Europa, presso lo stabilimento in Ungheria. Bruxelles

L’Ioniq 9, invece, rappresenta il culmine della gamma Hyundai: un SUV di lusso lungo oltre 5 metri, progettato per ospitare fino a sette passeggeri. Con una batteria da 110,3 kWh, promette un’autonomia massima di 620 km nella versione meno potente. Questo modello è dotato di tecnologie all’avanguardia, offrendo comfort e innovazione per i clienti più esigenti.

Lancia: nuova Ypsilon

Lancia ha portato la nuova Ypsilon, disponibile sia in versione 100% elettrica con motore da 156 CV e batteria da 51 kWh, sia con un powertrain ibrido da 1,2 litri e 100 CV. La Ypsilon Rally4 HF segna invece il ritorno del marchio nel mondo dei rally, con una potenza di 212 CV.

Skoda ha presentato un restyling del suo SUV elettrico Enyaq, che si distingue per aggiornamenti estetici e tecnologici. Sebbene i dettagli specifici non siano stati rivelati, si attende un miglioramento dell’efficienza energetica e dell’esperienza di guida complessiva, con l’o-

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Emicrania cronica: un nuovo progetto per la presa in carico dei pazienti

Dott. Edoardo Mampreso, direttore del Centro Cefalee dell’Ospedale di Piove di Sacco: “L’emicrania è una malattia invalidante”

APadova e provincia sono circa 108.000 le persone che soffrono di emicrania, ovvero l’11% della popolazione. Per 27.000 di loro (3% dei residenti), la patologia è cronica, con almeno 15 episodi al mese. Il quadro regionale non è meno impattante: in Veneto i pazienti con emicrania sono circa 530.000, di cui 144.000 con forme croniche. Il profilo tipico è quello di una donna, con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini, tra i 18 e i 45 anni, in piena attività lavorativa e sociale, con inevitabili limitazioni quotidiane. L’impatto socio-economico dell’emicrania è stato al centro del convegno “Cefalea cronica Regione Veneto”, in cui è stato presentato l’omonimo Progetto Regionale per la gestio-

ne della patologia. L’obiettivo è far emergere il sommerso e ottimizzare la presa in carico dei pazienti attraverso una rete organizzativa e formativa.

“L’emicrania è una malattia invalidante che colpisce principalmente persone in età lavorativa”, spiega il dott. Edoardo Mampreso, direttore del Centro Cefalee dell’Ospedale di Piove di Sacco e responsabile del progetto.

“Questo comporta un forte impatto sulla produttività, sulle relazioni sociali e sulla qualità della vita, con costi diretti e indiretti rilevanti. Tra le patologie croniche, è la prima causa di disabilità tra le donne sotto i 50 anni”.

Il riconoscimento ufficiale della Cefalea primaria cronica come patologia sociale, sanci-

to dalla Legge n. 81 del 2020, ha segnato un passo decisivo. Grazie a questa normativa, le Regioni hanno ricevuto fondi specifici per sperimentare nuovi metodi di presa in carico dei pazienti.

In Veneto, il Progetto Cefalea Cronica, approvato con DGR n. 1622 del 22 dicembre 2023, si sviluppa su più livelli: strutturazione organizzativa per facilitare l’accesso alle cure, campagne informative per aumentare la consapevolezza, percorsi di formazione per operatori sanitari, miglioramento dei percorsi assistenziali per una gestione più efficace dei pazienti

Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra specialisti, medici, farmacisti, infermieri e psicologi per discutere strategie concrete e innovative, con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone affette da emicrania cronica.

Il cielo sopra l’Euganea è… tre volte azzurro!

L’Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco, gli Ospedali Riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta e il Presidio Ospedaliero di Camposampiero (che offre consulenze anche a Cittadella) hanno ottenuto il prestigioso Bollino Azzurro per l’eccellenza nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie uro-andrologiche, con particolare attenzione al tumore della prostata. Il riconoscimento, assegnato da Fondazione Onda ETS, premia 156 strutture sanitarie italiane che si distinguono per un approccio multidisciplinare al trattamento del tumore prostatico e delle complicanze post-chirurgiche. La certificazione tiene conto della presenza di percorsi diagnosticoterapeutici dedicati, servizi di supporto alla salute sessuale e riproduttiva maschile e iniziative di assistenza specializzata.

L’obiettivo del Bollino Azzurro è migliorare l’accessibilità ai servizi, potenziare l’offerta terapeutica e diagnostica, garantire una migliore qualità della vita ai pazienti e favorire una maggiore consapevolezza sulla patologia. L’iniziativa gode del patrocinio di numerose società scientifiche, tra cui AIOM, SIU, AURO, SIUrO e altre realtà di rilievo nel campo dell’oncologia e dell’urologia.

L’Ospedale di Piove di Sacco, come spiega il dott. Luca De Zorzi, direttore della UOC di Urologia, ha sviluppato un modello di gestione basato su un’équipe multidisciplinare che include urologi, oncologi, radiologi e fisiatri. “Questo riconoscimento premia anni di lavoro e organizzazione, con incontri settimanali del nostro Gruppo Oncologico Multidisciplinare per offrire le migliori soluzioni diagnostico-terapeutiche ai pazienti”, afferma De Zorzi.

Negli Ospedali Riuniti Padova Sud, il dott. Nicola Zanovello, direttore della UOC Urologia, sottolinea l’innovazione tecnologica adottata nel centro. “Utilizziamo la biopsia prostatica con tecnica Fusion, che permette diagnosi ultra precise e interventi chirurgici robotici per ridurre complicanze e favorire il recupero”. Il percorso riabilitativo include anche un supporto fisioterapico e andrologico dedicato.

Infine, all’Ospedale di Camposampiero, che collabora anche con Cittadella, il dott. Giuseppe Costa evidenzia l’importanza di un’assistenza mirata alla popolazione maschile: “La nostra priorità è garantire risposte qualificate ai bisogni di salute, con un approccio sempre più efficace e personalizzato”.

L’assegnazione del Bollino Azzurro agli ospedali della provincia di Padova conferma l’impegno delle strutture sanitarie locali nel garantire cure d’eccellenza per il tumore alla prostata. Grazie a percorsi sempre più innovativi e personalizzati, i pazienti possono contare su un’assistenza completa, dalla diagnosi alla riabilitazione, con l’obiettivo di migliorare concretamente la loro qualità di vita.

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Oncologia. Numerosi i vantaggi, a partire dal minor rischio di sofferenza e dolore post operatorio

Chirurgia senologica allo IOV: la tecnica endoscopica che rivoluziona il trattamento del tumore al seno

La chirurgia senologica sta evolvendo verso tecniche sempre meno invasive, riducendo al minimo i segni lasciati dall’intervento

All’Istituto Oncologico Veneto (IOV), il dottor Alberto Marchet, chirurgo senologo, ha eseguito nelle scorse settimane i primi tre interventi di mastectomia endoscopica per il tumore alla mammella. Questa innovativa metodica chirurgica ha come obiettivo principale l’eliminazione delle cicatrici, migliorando significativamente l’impatto estetico e post-operatorio per le pazienti.

La chirurgia senologica sta evolvendo verso tecniche sempre meno invasive, riducendo al minimo i segni lasciati dall’intervento. Il termine “scarless” (meno cicatrici), introdotto dagli specialisti anglosassoni, descrive l’obiettivo di tali approcci innovativi, che lo IOV sta implementando sia per interventi conservativi che demolitivi.

“La mastectomia endoscopica – spiega il dottor Marchet, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Senologica dell’IOV – consente di asportare la mammella risparmiando il complesso areolacapezzolo, utilizzando una tecnica simile alla laparoscopia. L’accesso avviene tramite un’incisione di 3-4 cm lateralmente al solco sottomammario. Dopo l’asportazione della mammella, attraverso la stessa incisione, viene posizionata una protesi definitiva anteriormente al muscolo pettorale”.

Questa tecnica innovativa offre numerosi vantaggi: a parità di radicalità oncologica, riduce il rischio di sofferenza del complesso areola-capezzolo e migliora il controllo del dolore post-operatorio. La selezione delle pazienti idonee all’intervento dipende

da diversi fattori, tra cui le caratteristiche istologiche, la sede e le dimensioni del tumore, nonché il volume della mammella.

Ogni anno, la Chirurgia Senologica dello IOV-Irccs esegue oltre 1000 interventi per patologie benigne e maligne della mammella, a cui si aggiungono numerose procedure di chirurgia ricostruttiva. Le tecniche scarless vengono applicate anche nelle quadrantectomie, utilizzando lembi di parete toracica con procedure di chirurgia oncoplastica avanzata. Questa strategia consente, in casi selezionati, di evitare la mastectomia totale e garantire un eccellente risultato estetico, migliorando significativamente la qualità di vita delle pazienti.

“La promozione della chirurgia mini-invasiva è una delle priorità del nostro Istituto – commenta la Direttore Generale, dottoressa Maria Giuseppina Bonavina – e l’introduzione dell’approccio endoscopico nella chirurgia mammaria rappresenta un

importante passo avanti. L’adozione della tecnica scarless non solo migliora il risultato estetico, ma garantisce anche maggiore sicurezza ed efficacia nelle procedure. Questa innovazione consente tempi di dimissione più rapidi, riduzione del dolore post-operatorio e, di conseguenza, un recupero più veloce delle pazienti”.

Grazie alla stretta collaborazione tra le equipe di

Padova, al via un progetto per una vita senza insulina nei diabetici di tipo 1

Ha preso avvio in Azienda Ospedaliera un innovativo progetto triennale che punta a rivoluzionare il trattamento del diabete di tipo 1. L’obiettivo è aprire una nuova strada per liberare i pazienti dalla dipendenza dall’insulina e dalla necessità di terapie immunosoppressive, migliorando significativamente la loro qualità di vita.

Il Centro regionale per la terapia cellulare del diabete, diretto dalla prof.ssa Lucrezia Furian, sta lavorando al trapianto di isole pancreatiche microincapsulate. Questa tecnologia innovativa permette di proteggere le cellule beta dal sistema immunitario del paziente senza la necessità di una terapia immunosoppressiva cronica, aprendo nuove possibilità per il trapianto di isole pancreatiche. L’assenza di immunosoppressione rappresenta un passo avanti cruciale, poiché tali farmaci, seppur efficaci, possono causare effetti collaterali rilevanti e ridurre nel tempo l’efficacia del trattamento.

Grazie a questa tecnica avanzata, sarà possibile ridurre o persino eliminare precocemente la terapia immu-

chirurgia senologica, chirurgia plastica, anestesia e infermieristica, lo IOV si conferma un punto di riferimento nell’adozione delle tecniche più avanzate per il trattamento del tumore al seno. Con l’implementazione della mastectomia endoscopica, l’Istituto continua a perseguire l’eccellenza nel settore oncologico, offrendo alle pazienti soluzioni sempre più efficaci e meno invasive.

nosoppressiva nei pazienti diabetici di tipo 1. I benefici attesi sono molteplici: minori effetti collaterali, una maggiore sopravvivenza e funzionalità delle cellule trapiantate, oltre a un miglioramento complessivo della qualità della vita. Questo tipo di approccio potrebbe rappresentare una svolta nella gestione della malattia, consentendo ai pazienti di vivere in modo più sereno e con minori limitazioni.

Il progetto triennale ha richiesto un investimento complessivo di 1,4 milioni di euro, di cui 770 mila finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Questo importante sostegno economico conferma l’interesse verso la ricerca su nuove terapie per il diabete di tipo 1, una patologia che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di studi sulla terapia cellulare e rappresenta un tassello fondamentale per il futuro delle cure personalizzate nel diabete.

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