laPiazza di Padova_Febb25

Page 1


Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per e vittime di violenza: E’ un atto di civiltà”

di Padova

Dopo il no della Corte Costituzionale al referendum Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future

21 pag. 27

Con “La Piazza” dentro la notizia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto

POVERTA’ ECONOMICA

MA ANCHE SOCIALE, DIFFICOLTÀ PER FAMIGLIE E PERSONE SOLE

A Padova distribuite 2.335 social card, quasi il 23% dei residenti ha un reddito inferiore ai diecimila euro, Comune, Caritas, Cucine Popolari in prima linea

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w. ven eto 2 4.i t

Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna per la gestione di impianti e reti

22

PADOVA, IL FUTURO SI AVVICINA: DAL PNRR OPERE PER 650 MILIONI

Il vicesindaco Micalizzi: “Stiamo realizzando numerosi interventi che stanno trasformando e cambiano il volto della città”

IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA

Il vice segretario federale: “Sull’autonomia avanti tutta”

sul

Servizio alle pagg. 8 e 9 Servizio a pag. 6 Servizio a pag. 20 segue a pag. 5

Sintoniz zati

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

Via Lauro, 1/A 35010 Cadoneghe (PD) T. 049 701318 info@ediliziaravazzolo.it · Edilizia Flli Ravazzolo

AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.

a pag. 5

Sintoniz zati

sul

w w w ven eto 2 4.i t

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Demolito l’edificio Ex-Coni

Una grande ruspa, equipaggiata con una pinza demolitrice, ha dato inizio alla demolizione dell’edificio Ex-Coni. Questo evento segna l’avvio di un progetto tanto atteso dagli abitanti del quartiere Arcella, che vede finalmente concretizzarsi un sogno inseguito per oltre vent’anni. I lavori per la realizzazione delle fondamenta del nuovo Centro Culturale DU30 inizieranno a metà febbraio e si concluderanno nella primavera del 2026. Il progetto prevede un edificio sollevato da terra, che darà vita a un ampio spazio coperto, integrandosi con Piazza Azzurri d’Italia. Complessivamente, la struttura offrirà circa 1.300 mq di spazi. Al piano terra sorgeranno una sala polivalente da 100 posti e un bar-ristorante, mentre il primo piano ospiterà spazi espositivi e una grande biblioteca di circa 600 mq, affiancati da locali di supporto per le attività.

Il secondo piano sarà dedicato a una terrazza panoramica, residenze artistiche e uno spazio per eventi. Infine, nella “torretta” del complesso, i piani terzo e quarto accoglieranno nove alloggi di 45 mq destinati alla residenza sociale.

“Piazza Azzurri d’Italia diventerà un luogo che diventerà un punto di riferimento per la cultura e la socialità. - commenta il vicesindaco Andrea Micalizzi - E’ l’immagine di una città che sta cambiando”

L’amministrazione comunale si è distinta per la capacità di intercettare finanziamenti che stanno consentendo la realizzazione di nuove opere e la riqualificazione di diverse zone della città. L’investimento complessivo ammonta a 8 milioni di euro, ai quali si aggiungono 500.000 euro destinati alla riqualificazione della piazza. Investimento che non rappresentano solo un investimento sul piano urbanistico, ma segnano un passo avanti per la valorizzazione e il rilancio del quartiere Arcella, con un focus su spazi dedicati alla cultura, al verde e alla socialità.

Arcella, al via i lavori per il nuovo Centro Culturale DU30

Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

Non si tratta solo di sport, ma di un volano strategico per il futuro del Veneto. Con oltre 2 milioni di visitatori attesi e una visibilità stimata in oltre 3 miliardi di persone, questi Giochi ci offriranno una ribalta internazionale senza precedenti. E soprattutto, lasceranno un’eredità concreta: infrastrutture potenziate, strade più moderne, impianti all’avanguardia, servizi di mobilità sostenibile. Vogliamo che il Veneto cresca, che diventi sempre più attrattivo e competitivo. Abbiamo scelto questa sfida con coraggio e determinazione, e siamo pronti a vincerla. Le Olimpiadi sono un sogno che si realizza, un traguardo che appartiene a tutti i veneti. Il successo di questi Giochi sarà il nostro successo.

Con “La Piazza” dentro la notizia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Una scelta informativa ben precisa, la nostra, nel segno della crossmedialità, vale a dire la possibilità di integrare i mezzi di comunicazione e veicolare le notizie che raccogliamo quotidianamente sul web, via radio e sulla carta. Un traguardo che abbiamo raggiunto ormai un anno e mezzo fa, con l’avvio dell’emittente radio Veneto24, che conta ogni giorno decine di notiziari, approfondimenti e rubriche. Sul nostro sito web trovano ampio spazio le notizie del giorno della nostra regione e quelle raccolte dai nostri territori, approfondite poi nelle 23 edizioni locali cartacee che puntualmente ogni mese arrivano nelle vostre case, gratuitamente. Con “Dentro la Notizia” facciamo un passo ulteriore, nel segno di un’informazione multi piattaforma, che si esprime attraverso i vari media di cui il nostro gruppo editoriale dispone. Tutto questo grazie allo stretto legame con il nostro territorio e i suoi protagonisti, al rapporto più che trentennale che ci lega ai nostri lettori, siano essi su carta o su web, e ai nostri ascoltatori attraverso la radio. Un altro passo avanti per un’informazione realmente vicina a tutti voi che ci seguite.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

continua da pag.

Padova, è già futuro: dal Pnrr opere con 650 milioni arrivati dall’Europa

La città si trasforma con nuove infrastrutture, mobilità sostenibile, sicurezza e cultura, migliorando la qualità della vita e i servizi in tutti i quartieri.

“S

iamo nel vivo della trasformazione della città. Il PNRR sta dando una spinta importante.

Padova ha avuto il merito di agganciare moltissimi finanziamenti con seicentoquaranta milioni che non pesano sul bilancio dei padovani, ma che noi otteniamo dall’Europa: siamo la città che ha ottenuto il maggior numero di finanziamenti procapite”.

È particolarmente soddisfatto il Vicesindaco, Andrea Micalizzi che sta seguendo in prima persona quella che non appare retorico definire una vera e propria rivoluzione di Padova.

“Stiamo realizzando – ha spiegato Micalizzi – una serie di opere che stanno trasformando la città e da qui in avanti vedremo i nuovi volti della Padova che cambia grazie a questi interventi infrastrutturali. Non è solo il comune attivo in questo, ma si è sviluppata anche una proficua sinergia tra Enti che dà l’idea di una città che sa fare squadra. Le opere principali sono le due linee di tram con i relativi progetti di prolungamento al di fuori del territorio comunale per migliorare la viabilità e renderla più efficiente e più sostenibile.”

“Insieme a questo a Padova cambia anche con la nuova questura – ha continuato il Vicesindaco – che prenderà il posto dell’ex Bronx di via Anelli.

Noi oggi siamo in fase di progettazione e quindi tra qualche anno entreremo nel vivo anche di un’opera che cambierà radicalmente il volto non solo del quartiere Stanga, ma di tutto il quadrante est che sarà attraversato anche dal tram. Questa per noi non è solo una scelta dal forte valore simbolico ma un grande beneficio anche per tutta la città.

Proprio qui sorgerà il “quartier generale” della Polizia che porterà le forze dell’Ordine dove prima c’erano i delinquenti e produrrà l’innesco di un volano virtuoso capace di attirare nuovi servizi, attività che apriranno per questo, ma penso anche ai cittadini, alle persone proprietarie di immobili in quella zona: i residenti della Stanga che prima hanno visto precipitare i valori dei propri immobili proprio per la vicinanza dell’ex Bronx di via Anelli oggi vedono le proprie case e attività acquisire valore. Quando il pubblico investe in modo intelligente, c’è anche un beneficio in termini economici per tutta la la collettività, ma soprattutto anche in termini sociali.”

“Padova oggi – ha spiegato Micalizzi - si sta sviluppando sfruttando il territorio nel suo complesso, cioè non pensiamo più, non immaginiamo più una città che vive soltanto nel suo centro con quartieri e periferie dove si va solo a dormire.

La Questura in via Anelli o l’ospedale a Padova Est o, ancora, il nuovo centro culturale della città. Padova è una città che sta vivendo anche un risveglio dal punto di vista culturale: penso alla alla sua università con gli ottantamila studenti, penso al turismo che cresce in modo importante. Anche per questo il nuovo centro culturale della città lo faremo All’Arcella, nella piazza Azzurri rinnovata, che è diventata anche più accogliente per i residenti. Questi non sono luoghi solo di quartiere, sono nuovi luoghi di dimensione e di attrattività cittadina e sovracittadina. Da sempre noi siamo fermamente convinti, infatti, che Padova cresca se fa crescere i suoi quartieri, portando qualità, servizi e benefici sociali ed economici in tutto il territorio.”

“Nella prima parte del mandato, perché noi oggi siamo a metà a metà cammino di questa amministrazione – ha aggiunto - la nostra preoccupazione più grande era quella di “portare a casa e atterrare” il grande quantitativo di finanziamenti europei. Oggi queste opere stanno viaggiando in modo regolare; alcune sono finite, altre sono in fase avanzata di esecuzione. Da qui in avanti voglio dedicarmi in modo particolare ad aspetti invece che sembrano più piccoli, ma sono di grande importanza, cioè la cura delle delle strade. Gli aspetti manutentivi, l’illuminazione sono magari questioni di dettaglio, ma messi insieme, visto che sono tanti, rappresentano una grande opera pubblica per la cura della del-

avanti, messe al sicuro le opere, questo sarà un altro filone su cui ci stiamo già impegnando. “Tutte le trasformazioni che noi adottiamo – ha concluso Micalizzi - vanno nella direzione dell’aumento dei servizi e del miglioramento della qualità urbana. Ma il comune denominatore di tutti i nostri interventi

•Installazione pompe di calore ad alta efficienza

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

•Ventilazione meccanica

•Installazione prodotti delle migliori marche Preventivi gratuiti

biente e alla sostenibilità. Se è un edificio deve essere il più possibile autosufficiente dal punto di vista energetico e se è una piazza o un marciapiede, un parcheggio deve migliorare le prestazioni ambientali, costruendo e realizzando nuovo verde e aumentando le superfici permeabili.”

Il vicesindaco Andrea Micalizzi

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Focus povertà. Comune, Caritas, Cucine Economiche popolari e istituzioni costantemente in prima linea

Povertà, si allarga il divario, la città fa Accanto agli aiuti economici la sfida

P adova, come molte altre città italiane, sta facendo i conti con una preoccupante crescita della povertà. I numeri parlano chiaro: nel Nord-Est italiano il tasso di povertà ha superato il 18% nel 2024, secondo i dati ISTAT, con un impatto rilevante sui minori e sulle famiglie in affitto, che rappresentano il 46,5% delle situazioni di disagio economico in Italia. E Padova non fa eccezione. Sono 14mila le persone che nella provincia vivono con un ISEE inferiore ai 6mila euro, una condizione che si riflette in difficoltà quotidiane, dalle spese alimentari alle bollette. Famiglie con bambini, pensionati e lavoratori precari sono tra i più colpiti. Le 2.335 social card, che distribuiranno 500 euro da consumare entro il 25 febbraio a chi ha un Isee inferiore a 15mila euro, seppur un aiuto prezioso, non bastano a coprire l’intero bisogno. A causa dell’inflazione e dell’impennata dei prezzi di energia e gas, il costo dei beni di prima necessità è lievitato, mettendo a dura prova

i bilanci familiari. In uno scenario dove il 22,81% dei residenti a Padova vive con un reddito annuo inferiore ai 10mila euro molti sono costretti a tagliare drasticamente le spese essenziali. Dietro i numeri si celano storie di grande sofferenza, di pensionati che faticano ad arrivare a fine mese, di separati in difficoltà economiche, di ex percettori di reddito di cittadinanza e di chi ha perso il lavoro. E chi finisce alle cucine economiche popolari (350 pasti al giorno) o a vivere per strada (almeno 200).

Un fenomeno, quello della povertà, che non si limita solo alla mancanza di risorse economiche, ma si estende a dinamiche di isolamento, stigmatizzazione e marginalizzazione che colpiscono diverse fasce della popolazione.

A Padova, diverse organizzazioni e istituzioni stanno lavorando per affrontare queste sfide. Al 30 novembre 2024 i dati raccolti dalla Cucine economiche popolari fotografano un aumento sensibile di alcuni servizi erogati agli ospiti: in

particolare si è registrato un incremento del servizio mensa.

“Stiamo registrando un progressivo aumento degli accessi. - dichiara suor Albina Zandonà, direttrice delle Cucine economiche popolari – I dati 2023 ci parlano di un incremento del 26% dei nostri servizi e del 12% dei beneficiari (3.402) e anche i dati 2024 finora registrati ci confermano una tendenza in aumento in particolare per quanto riguarda gli accessi alla mensa, ma si affacciano anche molte persone nuove: circa un terzo dei beneficiari sono nuovi accessi. Questo ci parla di una grande mobilità ma anche di nuove povertà”

La povertà è una piaga che si aggrava dal 2014, con un’accelerazione durante e dopo la pandemia. In Italia, 6 milioni di persone vivono in povertà assoluta, pari al 9,7% della popolazione. Nel Nord, il numero di famiglie in difficoltà è quasi raddoppiato in dieci anni, passando da 506mila a un milione. Padova, con il suo tessuto sociale

complesso, non fa eccezione. La Caritas Italiana, nel rapporto “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di speranza”, evidenzia come la povertà non sia solo economica: isolamento, marginalizzazione e mancanza di reti sociali amplificano il disagio. Questo si traduce in una crescente domanda di servizi, come dimostra l’aumento degli accessi al Poliambulatorio Caritas di Padova, dove vengono offerte cure odontoiatriche e oculistiche gratuite. Dal mese di novembre il poliambulatorio ha esteso i pro-

pri orari, offrendo servizio tutti i giorni della settimana, dal lunedì al venerdì. Un totale di 22 ore settimanali è ora dedicato a cure gratuite, grazie all’aumento dei volontari che contribuiscono con la loro professionalità. Nei primi 10 mesi del 2024 (gennaio-ottobre 2024) il poliambulatorio ha già superato le visite e gli accessi registrati nell’intero 2023. Da gennaio al 31 ottobre 2024 sono state infatti 210 (di cui 53 minori) le persone seguite dall’ambulatorio (nel 2023 erano 204 di cui 61 minori), per un

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

SCARICA L’APP RADIO VENETO2

i conti con una crescente emergenza è vincere l’emarginazione sociale

totale di 1.032 interventi (rispetto ai 1.033 del 2023). Sono pazienti prevalentemente maschi (135), in gran parte collocabili nella fascia di età 45-64 anni. Circa la metà sono persone di nazionalità italiana, tra gli stranieri ci sono soprattutto persone provenienti da Marocco, Nigeria e Tunisia, ma le nazionalità registrate sono 25 e spaziano dall’Africa all’Este Europeo, al SudAmerica e Bangladesh. Da inizio anno sono state effettuate 787 visite o interventi, di cui 98 relative all’ambito oculistico. Sono state consegnate 65 protesi e 48 paia di occhiali (di cui 19 premontati) ed

granti, e con figli a carico» racconta uno dei promotori “Non tanto e non solo per colmare le lacune emergenti dal sistema nazionale sanitario pubblico quanto per promuovere un modello di medicina di genere, antirazzista, in alcun modo discriminatoria”.

Nel frattempo, la Regione Veneto ha messo in campo un piano straordinario per il 2025, stanziando oltre 6 milioni di euro per contrastare la povertà. Tra le misure previste: sostegni per affitti e mutui, progetti per l’inclusione lavorativa e interventi contro la povertà educativa. Nel 2024, grazie

te, alleviando il peso delle spese quotidiane. Nell’ultimo bilancio l’amministrazione comunale ha dato una risposta anche alle tariffe sugli asili nido, nonostante i tagli del governo. Gli asili nido attualmente prevedono dieci fasce di pagamento basate sull’Isee, con costi che variano da 31 a 484 euro. Le prime cinque fasce, fino a un Isee compreso tra 11.001 e 16.000 euro, non subiranno alcun incremento. Le restanti cinque fasce, invece, vedranno un adeguamento con un aumento di poco più del 2%. Modifiche in arrivo anche per le mense scolastiche: a partire da

In distribuzione 2.335 social card, il 22,8% dei residenti vive con il reddito annuo inferiore ai 10 mila euro e molte famiglie sono costrette a tagliare le spese essenziali. I servizi sociali assistono 450 persone, 850 sono le famiglie supportate per il pagamento di affitti e bollette

effettuate 10 riparazioni di protesi. La città sta affrontando una crescente emergenza legata anche alla povertà sanitaria, fenomeno che colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione. Sempre più persone, tra cui anziani, minori e lavoratori precari, rinunciano a cure mediche essenziali a causa di difficoltà economiche. Secondo i dati di enti locali e associazioni, la mancanza di risorse impedisce l’accesso a farmaci, visite specialistiche e cure dentistiche. Nel quartiere Palestro, un gruppo di giovani medici e volontari ha lanciato un progetto innovativo: un Ambulatorio Popolare Autogestito, dove chiunque possa ricevere assistenza indipendentemente dalla situazione economica. Per finanziare l’iniziativa è stata avviata una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere 5mila euro. “Intendiamo contrastare marginalità ed esclusione dai servizi clinici basilari soprattutto di donne, mi-

a fondi regionali e locali, sono state supportate oltre 6.400 persone con quasi 10mila interventi, suddivisi tra contributi economici, percorsi lavorativi e aiuti abitativi.

Nonostante gli sforzi, però, la strada è ancora lunga. È fondamentale creare una rete tra attori pubblici e privati, perché nessuno da solo può affrontare una sfida di questa portata. Il Comune di Padova, dal canto suo, ha sviluppato piani strategici per promuovere l’inclusione sociale, ma la povertà rimane una questione complessa che richiede interventi strutturali. Il Comune ha destinato 60 milioni di euro al settore Sociale, confermandolo come la voce di spesa più significativa nel bilancio dell’amministrazione. I servizi sociali assistono 450 persone attraverso il servizio di assistenza domiciliare integrata, garantendo pasti e altri aiuti essenziali. Inoltre, 850 famiglie beneficiano di contributi per l’affitto o le bollet-

settembre 2025, i pasti quotidiani subiranno un rincaro compreso tra 45 e 50 centesimi. Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, le tariffe aumenteranno dal 2 al 4%, ma esclusivamente per le fasce Isee più elevate.

La povertà a Padova è un fenomeno multidimensionale, che va oltre la mancanza di risorse economiche. Colpisce le relazioni, la salute e la dignità delle persone, creando un circolo vizioso difficile da spezzare. Ma tra le difficoltà emergono anche segnali di speranza: dalle iniziative di volontariato alle politiche locali, c’è chi lavora ogni giorno per costruire una comunità più equa e solidale. Padova, con le sue organizzazioni e il suo tessuto sociale, rappresenta un esempio di come si possa resistere e reagire. Le sfide sono enormi, ma la capacità di collaborare e innovare potrebbe fare la differenza, trasformando il disagio in opportunità per tutti.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Ascolta

Progetti di riqualificazione

Grandi progetti per le scuole: il Selvatico al centro della riqualificazione urbana

Un investimento di oltre 15 milioni di euro per trasformare un’istituzione storica in un polo culturale e artistico

Padova si prepara a una trasformazione significativa con i lavori di riqualificazione dello storico istituto Selvatico, un’operazione che unisce il restauro conservativo di uno stabile di valore storico a un ammodernamento strutturale. L’obiettivo è creare un ambiente innovativo che coniughi educazione, cultura e accessibilità alla cittadinanza.

Alessandro Bisato, consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica e alla pubblica istruzione, nonché vicepresidente della Provincia di Padova, ha illustrato i dettagli del progetto ai microfoni di Buongiorno Veneto. “Si tratta di un intervento complesso e prestigioso, finanziato in larga parte con fondi del PNRR e con un contributo significativo della Fondazione Cariparo. Supera i 15 milioni di euro e prevede la rigenerazione dell’ex macello di Padova e la costruzione di un nuovo corpo moderno che sostituirà le vecchie strutture degli anni Sessanta”.

L’ex macello verrà restaurato con attenzione al valore storico-architettonico, mentre la nuova costruzione ospiterà un auditorium multifunzionale. Questo spazio sarà utilizzato dagli studenti durante le ore scolastiche e sarà aperto al pubblico per eventi cittadini, creando un ponte tra la scuola e il contesto sociale.

un piano più ampio di miglioramento delle strutture scolastiche, un tema spesso trascurato negli ultimi anni. “Le province hanno sofferto di un lungo periodo di carenza di risorse, ma oggi, grazie al PNRR, possiamo finalmente restituire dignità agli edifici scolastici e garantire un ambiente sicuro e stimolante per studenti e docenti”.

Il progetto, che si concluderà entro il 2026, è destinato a diventare un simbolo di rinascitaper il quartiere, che comprende anche il Parco Tito Livio e sarà servito dalla nuova linea del tram. “Il Selvatico sarà un mix tra scuola e museo, con laboratori artistici e spazi aperti alla cittadinanza. Un investimento nella formazione e nella cultura che contribuirà a valorizzare la città di Padova e l’intera provincia”, ha sottolineato Bisato.

L’operazione si inserisce in

Berno: “All’ex Romagnoli un museo permanente”

Uno degli edifici della ex Caserma Romagnoli in via Chiesanuova diventerà un museo permanente per ricordare il campo di concentramento che tra l’agosto 1942 e il settembre 1943 accolse migliaia di deportati dalla Slovenia e dall’entroterra fiumano occupati dal Regio Esercito italiano a seguito dell’attacco italo-tedesco al Regno di Jugoslavia. Le condizioni di vita per i prigionieri all’interno del

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi

(Padova Centro, Sacra Famiglia, Mandria) via Riello, 4 | 35122 Padova spi.padova1@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 4 (Santa Croce, Bassanello, Voltabarozzo) via Guizza, 101 | 35125 Padova spi.padova4@cgilpadova.it

(Arcella, San Carlo) via Callegari 14/A | 35133 Padova spi.sancarlo@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 6 (Chiesanuova, Brusegana, Sacro Cuore) via Edison, 5 | 35136 Padova spi.padova6@cgilpadova.it

(Forcellini, Ponte di Brenta, Mortise) via Prosdocimi, 10 | 35128 Padova spi.padova3@cgilpadova.it

Lega Cadoneghe via G. Franco, 2 | 35010 Cadoneghe (PD) spi.cadoneghe@cgilpadova.it

campo erano molto precarie: furono almeno 70 i morti per la fame e le privazioni. Padre Placido Cortese, frate della Basilica del Santo, si adoperò di nascosto per alleviare le difficili condizioni degli internati. Fu poi catturato, torturato e ucciso dalla Gestapo per il suo sostegno alla Resistenza. Nel 2022 il Consiglio comunale di Padova approvò all’unanimità una mozione per la conservazione della memoria del campo di concentramento di Chiesanuova.“E’ necessario mantenere memoria del campo di concentramento nella riqualificazione dell’area della ex caserma”, ha affermato il consigliere comunale Gianni Berno. “Perché è un elemento importante della storia di tutto il Paese e anche perché qui si è svolta la azione pastorale di Padre Cortese, che si adoperò a costo della propria vita per portare conforto agli internati”. (d.b.)

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta
Il consigliere provinciale Alessandro Bisato con Roberto Guidetti di Veneto24

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w. ven e to 2 4.i t

Padana Edile: esperienza, qualità e una passione

Il mercato edilizio sta cambiando e Padana ti cercano materiali durevoli e soluzioni estetiche che resistano nel tempo. Le grandi lastre in gres – che possono raggiungere ,20 metri –rappresentano una delle nuove frontiere re superfici continue con un impatto visivo

“I nostri artigiani sono tutti certificati e formati direttamente dalle aziende produttrici, in modo da garantire un risultato perfetto e una garanzia sul lavoro

L’azienda non è solo un’eccellenza nel settore edilizio, ma è anche un punto di riferimento per il mondo dello sport. Da anni, Padana Edile è sponsor di Pallavolo Padova, un impegno che va oltre la semplice visibilità aziendale. Precisamente è sposor di Pallavolo Padova dal 2009, ovvero dall’inizio dell’avventura di questo nuovo corso societario.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

sani e positivi, oltre a rappresentare un orgoglio per la città”, racconta Burgo, che è anche membro del Consiglio di Amministrazione del club.

Ascolta

“Essere partner di Pallavolo Padova è un valore aggiunto. Significa sostenere una realtà che porta avanti valori

La filosofia che guida l’azienda è la stessa che caratterizza la squadra: qualità, passione e dedizione. E così come in cantiere si lavora per costruire ambienti destinati a durare nel tempo, anche la collaborazione con Pallavolo Padova è fondata su basi solide, con l’obiettivo di crescere insieme e continuare a fare squadra.

L’intervista. Luciano

Sardena guida la Consulta 6A° Brusegana, Cave, Chiesanuova

“Viviamo una forte trasformazione” “E

ntro giugno del 2026 il territorio della nostra Consulta sarà interessato da un profondo cambiamento nel segno dell’innovazione e della sostenibilità”.

Luciano Sardena, presidente della Consulta 6A racconta le grandi trasformazioni che daranno un nuovo volto ai quartieri Brusegana, Cave e Chiesanuova. “Dal prossimo anno sarà attiva la linea del tram con un capolinea intermedio a Chiesanuova con un ampio parcheggio raggiungibile anche da Sud con la creazione di una nuova rotatoria su via Pelosa. Abbiamo proposto anche la realizzazione di una pista ciclopedonale che collegherà la nuova rotatoria di Via Pelosa con la zona a Sud di Brusegana per poter rendere raggiungibile questa zona popolosa al tram, al centro sportivo Brentella Racini e alla futura area

rigenerata della ex caserma Romagnoli. La realizzazione del tram comporterà anche la realizzazione su via Chiesanuova di una nuova pista ciclabile e nuovi marciapiedi”. Nuova viabilità ma anche ampliamento delle zone verdi.

E’ vero, entro il fine mandato di questa amministrazione comunale attendiamo l’acquisizione dell’area dell’ex caserma Romagnoli; parte di quest’ampia area oggi dismessa amplierà il parco Brentaella. Il percorso per il tram avrà conseguenze su tutta la zona della Consulta, anche quella non attraversata dai binari.

In accordo con la provincia stiamo studiando un percorso ciclopedonale alternativo a via Cave per il raggiungimento in sicurezza degli Istituti superiori, attraverso via Fondelli, Via Plana, la zona del

Boschetto e passando al margine del Parco San Benedetto da Norcia per poi raggiungere lo Scalcerle e gli altri plessi scolastici. Infine si sta studiando una nuova via d’accesso per il complesso socio sanitario dei Colli.

E’ previsto un progetto coordinato da Provincia, Comune e ULSS per un nuovo accesso da Via Cave. Questo intervento prevede la realizzazione di una nuova rotatoria su via Cave e vari interventi di riqualificazione e messa in sicurezza di questo tratto molto frequentato da studenti e residenti. Ci sarà qualche disagio per i numerosi cantieri ma questo sforzo verrà compensato da infrastrutture che cambieranno profondamente e in meglio la vita nei nostri quartieri.

Diego Buonocore

Venturini: “E’ un’emergenza che non va minimizzata”

“L’aggressione dei poliziotti in stazione da parte di una persona che aveva già commesso reati gravi fotografa in modo purtroppo molto preciso la situazione sicurezza in città”, afferma Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. “Anche il recente report del Sole 24 ore certifica le difficoltà: a livello nazionale siamo al 57° posto che diventa addirittura 68° per i delitti ogni 100.000 abitanti. La situazione dello spaccio è ancora peggiore visto che Padova è al secondo posto in Italia. Chi vive la città – aggiunge Venturini -non ha certo bisogno di questi dati per rendersi conto che la sicurezza è un problema serio e reale e sbaglia chi tende a minimizzarlo o a derubricar-

Stop all’abbandono di bici e monopattini a noleggio

Mai più biciclette e monopattini a noleggio abbandonati per strada, ma aree di sosta definite e sanzioni per chi non rispetta le regole. Inoltre sarà possibile noleggiare con una unica app biciclette, biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici. Sono le novità previste dall’avviso pubblico per manifestazione d’interesse per il nuovo ser-

vizio di bike sharing e monopattini elettrici, che sarà affidato ad un unico gestore (attualmente si utilizzano tre app diverse per i tre diversi mezzi). Il servizio verrà esteso ai comuni della conferenza metropolitana di Padova, e i comuni aderenti sono Albignasego, Cadoneghe, Casalserugo, Legnaro, Limena, Mestrino, Ponte San Nicolò, Rubano,

lo in un problema di percezione. Se persino le organizzazioni sindacali degli operatori di pubblica sicurezza denunciano la situazione significa che ci sono pochi dubbi sulla reale situazione. Non è possibile quindi voltarsi dall’altra parte, è necessario produrre uno sforzo unitario che va dal sostegno alle forze dell’ordine ad un lavoro fatto di collaborazione tra cittadini ed istituzione fino ad una educazione mirata a dare messaggi di rispetto delle regole. Tuttavia, penso che il primo passo da fare sia quello di prendere, finalmente, atto della presenza di una criticità e smettere di minimizzarla. Riconoscere che esiste un problema è il primo passo per risolverlo”.

Selvazzano Dentro, Vigonza, Vigodarzere. È prevista una flotta massima complessiva di 2200 veicoli presso il Comune Capoluogo e di ulteriori 1165 veicoli dislocati negli 11 comuni contermini aderenti. La flotta del Comune di Padova è costituita da 1000 biciclette a pedalata assistita, 500 biciclette a pedalata muscolare o altro mezzo, anche

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

a pedalata assistita, e 700 monopattini elettrici. “Abbiamo atteso l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada per poter avere tutti gli elementi necessari”, ha commentato l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona. “Il nuovo servizio sarà in funzione dalla prossima primavera, e prevede una durata di 36 mesi”. (d.b.)

Luciano Sardena presidente Consulta 6A
Elisa Venturini

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Mobilità. Il sistema Smart prevede l’impiego complessivo di 55 tram, 22 quelli già operativi

Sir3, arrivato il primo convoglio nel nuovo deposito di Voltabarozzo

D

opo un lungo viaggio dalla Francia, il primo tram della linea Sir3 arriva a Padova. Dopo aver percorso la tangenziale e superato le manovre necessarie per l’accesso a via Piovese, il convoglio è arrivato al deposito di Voltabarozzo. Il mezzo è stato scaricato e posizionato sulle rotaie recentemente installate nell’area del capolinea.

Da ora e per tre settimane un nuovo tram raggiungerà Voltabarozzo per arricchire il parco mezzi della linea in costruzione. I convogli, pur mantenendo l’aspetto estetico di quelli già in servizio sulla linea Sir1, vantano importanti innovazioni tecnologiche, in particolare per quanto riguarda batterie e sistemi di sicurezza. Anche gli interni sono stati aggiornati con nuovi rivestimenti e sedili, preservando però il caratteristico cielo stellato di Giotto.

In totale, a Voltabarozzo verranno depositati cinque mezzi a tre casse, della stessa dimensione di quelli attualmente in circolazione. Tuttavia, il sistema SMART prevede l’impiego complessivo di 55 tram: ai 22 già operativi sulla Sir1 si aggiungeranno cinque nuovi convogli a tre vagoni e 28 tram più capienti, a quattro vagoni, che arriveranno nei prossimi mesi una volta ultimato il deposito di Rubano.

Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, elogia il lavoro svolto dall’assessore alla mobilità Andrea Ragona, dal responsabile

Imprese

padovane

unico del procedimento Diego Galiazzo e dai tecnici impegnati nel progetto del nuovo tram. “Stanno lavorando davvero bene, i tempi sono perfetti”, ha dichiarato il primo cittadino. “Osservando il tram all’Arcella si capisce quanto questo servizio sia apprezzato e utilizzato dai cittadini.

Con convogli più lunghi vogliamo garantire maggiore comfort ai passeggeri”.

Questi ultimi, in produzione negli stabilimenti Alstom in Alsazia, rappresenteranno la seconda generazione del sistema tranviario, con un design inter-

passeggeri e dotazioni moderne come prese elettriche per l’utenza.

L’adeguamento del progetto Sir3 ai convogli più lunghi, insieme alla richiesta di finanziamento per l’ampliamento delle fermate della linea esistente, ha portato alla decisione di produrre esclusivamente mezzi a quattro casse, modificando le previsioni iniziali del piano tecnico-economico.

Anche l’assessore alla mobilità Andrea Ragona ha espresso sod-

per quanto riguarda le batterie e i sistemi anti-deragliamento.

Prevediamo di concludere i lavori infrastrutturali per la linea Sir3 entro la fine dell’estate, per poi avviare la fase di collaudo e preesercizio.”

I tram di nuova generazione a quattro vagoni saranno consegnati a partire dal prossimo autunno, o comunque non appena il deposito di Rubano sulla linea Sir2 sarà pronto ad accoglierli.

Nel frattempo, anche i cantieri

grammi. Il sindaco ha annunciato un imminente sopralluogo lungo il tracciato delle due nuove linee per verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori I prossimi mesi saranno cruciali per completare la posa dei binari, i lavori elettrici e le infrastrutture rimanenti, con particolare attenzione alla zona dell’Ospedale, dove i cantieri richiederanno turni intensivi per minimizzare l’impatto. Con il primo collaudo previsto entro fine anno, la linea Sir3 è sempre più vicina a trasformare la mobilità urbana della città.

nel 2024 crescita dello 0,8%, ma non per commercio e manifattura

Un saldo fra iscrizioni e cessazioni dichiarate lievemente positivo - +0,8% a fine 2024 rispetto al 2023, pari a 732 sedi di impresa - con una crescita riconducibile in larga parte ai servizi e alle costruzioni, mentre per gli altri settori la tendenza è negativa. Questa la fotografia del territorio della Provincia di Padova restituita dall’elaborazione del Centro studi della Camera di Commercio di Padova sui dati Movimprese, l’analisi statistica condotta da Infocamere. Fra le quasi 93 mila sedi d’impresa iscritte al Registro imprese, il settore prevalente rimane quello del commercio con oltre 21mila sedi d’impresa registrate (il 22% del totale) e un 2024 che si chiude con una variazione negativa -0,5%. Risultati in flessione anche per l’industria che conta 10.700 sedi e anche in questo caso segna uno 0,5% in meno rispetto al 2023.

Per quanto riguarda la tipologia di imprese, si confer-

ma la crescita delle società di capitale (+2,6%) a fronte di una diminuzione dello 0,4% delle società individuali, che restano comunque ancora la forma di impresa più diffusa (circa una su due).Note positive arrivano invece dall’insieme di settori che formano il comparto dei servizi, con una variazione percentuale del +2,6% e 35mila imprese iscritte nel territorio. Variazione al rialzo anche per le costruzioni, terzo settore per numero di imprese, che accumula una crescita del +1,6%.

“Siamo in linea con il trend regionale - spiega Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova – ma questi numeri certificano le difficoltà che stanno attraversando in particolare due comparti davvero cruciali nel nostro territorio come commercio e manifattura. Sulla manifattura, dove assistiamo anche a un fenomeno di consolidamento, ovvero a una diminuzione delle sedi che

accorpano e aumentano gli addetti, pesa la crisi tedesca, primo partner commerciale del nostro territorio con un export che nel 2023 ha superato gli 1,8 miliardi, mentre dagli Stati Uniti si affaccia lo scenario di nuovi dazi. Per quanto riguarda il commercio, che in questi anni abbiamo sostenuto con bandi, progetti e risorse dedicate come lo stanziamento per l’animazione dei centri minori, a soffrire sono soprattutto i piccoli esercizi: minacciati ormai da anni dal cambiamento delle abitudini di consumo, fanno i conti anche con un problema di passaggio generazionale, perché spesso le attività chiudono con il pensionamento dei titolari che non trovano nuove figure disposte ad assumere la gestione. Se in questo contesto -conclude Santocono - la tenuta generale rilevata nel nostro territorio è già un miracolo e conferma la resilienza delle imprese padovane, i dati Movimprese rappresentano un nuovo alert”.

La consegna del nuovo tram a Voltabarozzo

Il personaggio

“Vi presento il mio primo horror

Matteo Strukul torna con “I 7 corvi”

C

’è poco da girarci intorno, Matteo Strukul ce lo invidiano in mezzo mondo. Romanziere dal successo internazionale (le sue opere sono tradotte in 23 lingue e pubblicate in più di 40 Paesi), vincitore del Premio Bancarella nel 2017, autore di graphic-novel, sceneggiatore, autore di audiolibri, organizzatore di eventi culturali… Insomma, Strukul è l’esempio vivente di come con la cultura non solo si possa mangiare, ma si mangi benissimo. Innamorato della sua terra, Strukul torna in libreria l’11 febbraio con il suo primo horror (“I 7 Corvi, Newton Compton), un romanzo che ha i profumi e i colori del Veneto e che si candida ad essere una delle sorprese di questa stagione letteraria. Ho approfittato dell’uscita de “I 7 corvi” per fare una chiacchierata con Strukul, non solo per scoprire qualcosa di più sulla sua nuova fatica letteraria, ma anche per parlare del fascino e della potenza delle storie.

Cosa dobbiamo aspettarci da “I 7 corvi”?

Il mio primo horror letterario. Una nuova protagonista femminile, Zoe Tormen, anti-eroina dolente e disillusa, costretta a risolvere un sanguinoso enigma che la lascerà molto diversa da com’era all’inizio della storia. Siamo a metà degli anni 90, la colonna sonora del romanzo è affidata a Nirvana, The Cranberries e Nine Inch Nails tra gli altri.

Quali sono le suggestioni letterarie che ti hanno portato a scrivere un romanzo horror?

“I Sette Corvi” è un gotico rurale e alpino. Fin dal titolo rimanda alle cupe suggestioni letterarie di Edgar Allan Poe e Daphne Du Maurier e poi allo Stephen King di “Cujo” e a “Il corvo”, l’iconica graphic novel di James O’Barr.

Per la protagonista, Zoe Tormen, sceglierei Valentina Bellè o Giusi Buscemi, per il dottor Alvise Stella direi Andrea Pennacchi, per Anna Donadon vedrei bene Sara Lazzaro mentre per Rauna, donna stregonesca e con i capelli bianchi il mio sogno sarebbe Isabella Rossellini. Poi ci sono i tre ragazzini ma qui mi fermo perché bisognerebbe cercarli uno

In queste settimane “Casanova Operapop”, il musical di Red Canzian tratto dal tuo romanzo “Casanova, la sonata dei cuori infranti” va in scena in Cina, per non parlare dei tuoi libri che sono in classifica in mezzo mondo. Qual è il rapporto con i tuoi lettori stranieri? E qual è il segreto del tuo successo internazionale?

do te per invertire la tendenza?

Tornare al romanzesco. Avere il coraggio di raccontare storie con personaggi memorabili e trame straordinarie e complesse, riscoprire il gusto per l’avventura.

“Il nome della rosa” di Eco o “La chimera” di Vassalli sono romanzi che hanno cambiato il paradigma letterario italiano. In anni più recenti, Elena Ferrante è riuscita con la grande tetralogia de “L’amica geniale” a fare qualcosa di altrettanto incredibile. La strada è sempre la stessa: scrivere grandi storie. Come “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa o “I promessi sposi” di Manzoni.

Giacomo Brunoro

Come sconfiggere la crisi dell’editoria? “Tornare al romanzesco. Avere il coraggio di raccontare storie con personaggi memorabili e trame straordinarie e complesse, riscoprire il gusto per l’avventura. “Il nome della rosa” di Eco o “La chimera” di Vassalli sono romanzi che hanno cambiato il paradigma letterario italiano”.

Ancora una volta ambienti una storia nel “tuo” Veneto: vuoi parlarci del rapporto particolare che hai con la nostra regione?

Anzitutto sono orgoglioso di appartenere a una terra epica e bellissima. Questa volta ho scelto di ambientare la storia nella più remota provincia di Belluno, nelle Alpi del Gruppo del Cavallo-Visentin. La fosca vicenda prende piede in una valle immaginaria, la Val Ghiaccia e nel paese di Rauch, piccolo paese

Dunque, le mie storie sono tradotte in 23 lingue e pubblicate in oltre 40 Paesi. Il rapporto con lettrici e lettori stranieri è ottimo, sono sempre stato accolto con grande affetto e generosità: dalla Colombia alla Serbia, dalla Romania alla Germania. Non so se c’è un segreto per il successo ma di certo raccontare la Storia dell’Italia da italiano è stata una buona idea. Troppo spesso, abbiamo lasciato che a narrare il Rinascimento o il Settecento Veneziano fossero gli autori anglo-americani, il che è pazzesco. Gli editori stranieri sta-

• Chi è Giacomo Brunoro Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale.

È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

La novità. Gli studenti dell’Udu: “Ampliati orari delle altre aule studio, ma servono più spazi”

Aula studio Jappelli, chiusura definitiva

L’Università di Padova chiude l’aula studio

Jappelli per problemi strutturali. Previsti 300 nuovi posti e orari estesi altrove. Gli studenti chiedono più investimenti.

L’Università di Padova ha annunciato la chiusura dell’aula studio Jappelli, uno degli spazi più frequentati dagli studenti per le attività di studio individuale e di gruppo. La decisione arriva dopo un anno particolarmente caratterizzato da chiusure temporanee dovute a interventi di manutenzione straordinaria resi necessari dalla vetustà dell’immobile. Le problematiche strutturali, tra cui il deterioramento di alcune parti dell’edificio, hanno reso impossibile mantenere aperto lo spazio in condizioni di sicurezza adeguate.

Per far fronte a questa chiusura e continuare a garantire spazi adeguati alla numerosa popolazione studentesca, l’Ateneo ha annunciato l’apertura di nuove postazioni studio. Nei prossimi mesi saranno infatti disponibili circa 300 nuove postazioni distribuite tra l’HUB di Ingegneria e l’aula studio al piano terra della Cittadella in via Venezia. Spazi che saranno attrezzati per favorire non solo lo studio individuale, ma anche il coworking e momenti di confronto tra studenti.

Nel frattempo, per affrontare l’immediato impatto della chiusura della Jappelli, l’Ateneo ha deciso di ascoltare la richiesta dei rappresentanti ampliando, con effetto immediato e definitivo, l’orario di apertura degli spazi studio nel complesso didattico Campagnola e nell’aula studio della Cittadella. Inoltre, l’aula studio Galilei rimarrà aperta anche nei fine settimana, offrendo un’importante opportunità per chi necessita di spazi tranquilli e accessibili in ogni momento.

per trovare delle soluzioni in un periodo complicato come la sessione. Ciò su cui ci impegniamo da anni è però un lavoro strutturale di ripensamento ed ampliamento degli spazi, verso una città a misura di studenti, visto che si tratta di più di 70mila persone e non è possibile che pezzi di intonaco cadano dal soffitto perché le strutture sono troppo vecchie”.

Anche Paola Bonomo, Senatrice Accademica di Studenti Per - Udu Padova, ha sottolineato

Sintoniz

zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Negli ultimi mesi sono stati ammodernati anche altri spazi nell’area Piovego, come le biblioteche di Matematica, che ora offre 344 posti, e di Fisica, con 70 posti a disposizione. Nuove postazioni sono state create anche a Palazzo Maldura, arricchendo ulteriormente l’offerta di spazi per lo studio.

Marco Nimis, Senatore Accademico di Studenti Per - Udu Padova, ha dichiarato: “Appena saputo della chiusura per manutenzione della Jappelli ci siamo mobilitati

l’importanza del dialogo con l’Ateneo: “Attraverso il dialogo con la Governance, abbiamo ottenuto il prolungamento degli orari delle aule studio Campagnola e Galileiana, e l’apertura nei fine settimana della Galilei. Il lavoro non si ferma qua, continueremo ad impegnarci perché servono investimenti strutturali sugli spazi dedicati alla comunità studentesca: dalle aule studio alle mense, senza dimenticare gli studentati e gli spazi didattici”. Gli studenti continuano quindi a chiedere un impegno concreto e duraturo da parte dell’Ateneo e dell’Amministrazione Regionale per garantire non solo la quantità, ma anche la qualità degli spazi destinati allo studio.

Enrico Caccin

Cinque Sì per il Futuro: studenti si mobilitano per i referendum Giovedì 30 gennaio, la Rete degli Studenti Medi del Veneto e l’Unione degli Universitari di Verona, Padova e Venezia hanno calato uno striscione dal Ponte di Rialto per sensibilizzare sul voto ai cinque referendum di primavera. Contestualmente, striscioni e photo mob sono apparsi davanti a

diverse scuole della regione. I referendum affrontano temi cruciali: dalla riduzione da 10 a 5 anni per ottenere la cittadinanza italiana, garantendo diritti a migliaia di giovani nati o cresciuti in Italia, alla lotta contro la precarietà nel mondo del lavoro. In particolare, si punta a ripristinare le tutele dell’articolo 18 e a rafforzare la sicurezza sul lavoro, coinvolgendo anche le aziende appaltanti.

“Votare sì significa lottare per un futuro più giusto e sicuro,” dichiarano gli studenti, sottolineando l’importanza della partecipazione giovanile per il futuro del Paese. (e.c.)

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

L’intervista . Diego Ponzin, storico direttore della Banca degli Occhi del Veneto, ripercorre 30 anni di carriera

Oculista, scrittore e bassista: “Un buon medico coltivi la parte umana di sé”

V a in pensione dopo un’intensa carriera lo storico direttore della Banca degli occhi Diego Ponzin. Un’avventura iniziata nel ‘93, ma che tarderà a concludersi: il dottore è stato eletto Presidente della Fondazione che da oltre 30 anni ridona la vista attraverso il trapianto, lo studio e la cura delle malattie oculari.

Dottore, com’è iniziata la sua avventura alla Banca degli Occhi?

“Tutto è iniziato da un incontro fortuito con il professor Rama, pioniere dei trapianti di cornea in Italia. Quando mi parlò di voler realizzare una Banca degli Occhi frequentavo ancora l’università e ne fui molto entusiasta. Mai mi sarei aspettato che le cose prendessero una piega così grande”.

Guardandosi indietro, come descriverebbe questi 31 anni alla Banca?

“Entusiasmanti, se potessi ricominciare da zero lo farei! Sono stati anni intensi, in cui ho conosciuto personalità spiccate e visionarie, che mi hanno trasmesso molto”.

Indirettamente ha ridato la vista a migliaia di persone. Loro cosa le hanno restituito in termini umani?

“Il mondo delle donazioni implica una componente emozionale fortissima perché parte dall’esperienza dolorosa del lutto. D’altro canto, nel mio lavoro ho la fortuna di assistere a tutto il processo di guarigione, prima e dopo il trapianto. Quando i pazienti condividono la loro gioia per il risultato la soddisfazione è immensa”.

Restando in tema donazioni, quali sono le iniziative di sensibilizzazione?

“Organizziamo diversi eventi e concerti per informare la cittadinanza sulla possibilità di donare. Essendo un tema molto delicato, cerchiamo di veicolare il messaggio in contesti piacevoli e leggeri. Per finanziare la ricerca, il progetto più significativo è quello del vino Santa Lucia, che in 15 anni ci ha permesso di raccogliere quasi mezzo milione”.

Un riscontro non da poco.

“Non è l’unico caso in cui abbiamo

sentito la vicinanza dei cittadini. Nel

2019 la Fondazione ha subito un danno pesantissimo a causa di un furto e nelle

Domenica in Musica 2025: una vetrina per giovani talenti della classica

A partire dal 23 febbraio 2025 torna Domenica in Musica, la storica rassegna giunta alla sua 34ª edizione, organizzata dagli Amici della Musica di Padova nella prestigiosa Sala dei Giganti. La rassegna, che da sempre punta a valorizzare i giovani talenti della musica classica, ospiterà musicisti vincitori di premi internazionali, già in possesso di curriculum significativi nonostante la giovane età, proponendo sette concerti domenicali fino al 6 aprile. Il ciclo è realizzato in collaborazione con l’Archivio Musicale Guido Alberto Fano Onlus, la Fondazione Musicale Omizzolo-Peruzzi e le Settimane Musicali al Teatro Olimpico.

Ad aprire il programma, il 23 febbraio, sarà la pianista giapponese Rikako Tsujimoto, vincitrice del Premio Lamberto Brunelli 2024. Con premi prestigiosi alle spalle, come il “Warsaw Grand Prix” e il concorso “F. Chopin – Asia”, Tsujimoto proporrà un recital interamente dedicato a Chopin, con alcune delle sue opere più celebri.

Seguiranno esibizioni di altre promettenti formazioni, tra

cui il duo Gianmarco Corinto (clarinetto) e Beatrice Barison (pianoforte), che il 2 marzo presenterà opere di Brahms, Debussy, Omizzolo e Poulenc.

Le domeniche successive vedranno protagonisti i pianisti Gianluca Bergamasco (9 marzo) e Carlo Solinas (16 marzo), vincitori del Premio Venezia 2024, con programmi che spaziano da Chopin a Schubert e Skrjabin. Il 23 marzo, il Coro di Voci Bianche Cesare Pollini, diretto da Marina Malavasi, offrirà un omaggio a Benjamin Britten, affiancato dal pianista Davide Scarabottolo.

Il 30 marzo sarà la volta dei fratelli Niccolò e Lorenzo Corsaro, con un programma dedicato a Hindemith, Brahms e Shostakovich, mentre il gran finale, il 6 aprile, vedrà il violoncellista Clemente Zingariello e il pianista Sebastiano Benzig eseguire musiche di Casella, Fano e Brahms.

Con un’ampia proposta che spazia dal repertorio classico al Novecento, la rassegna promette di affascinare il pubblico con energia e passione. (s.b.)

“Il mondo in mano”, protagoniste le guide di viaggio

Le guide di viaggio, strumento utile per viaggiatori di ogni età, esperienza e provenienza, vengono erroneamente considerate come dei semplici oggetti di uso comune; in realtà, si tratta di uno dei generi più antichi e popolari della cultura occidentale.

È proprio per valorizzare questo ambito editoriale che il Museo di Geografia dell’Università degli studi di Padova ospi-

ta, fino al prossimo 11 marzo, “Il mondo in mano”. Protagoniste del percorso espositivo, 40 guide di viaggio pubblicate dal XVII secolo ai giorni nostri, inclusi alcuni pezzi rari e di valore quali “Italy, in its Original Glory, Ruine and Revival” di Franz Schott (1660), la prima guida del Touring Club Ciclistico Italiano (1895) e la prima Lonely Planet (1973).

L’esposizione, curata da Gian Pao-

lo Chiari e Sara Dotto e realizzata con la supervisione scientifica di Giada Peterle, Chiara Rabbiosi e Giovanni Donadelli del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, comprende tre sezioni nelle quali il genere delle guide di viaggio viene raccontato nei suoi diversi livelli. La prima sezione è dedicata all’affermazione della guida di viaggio come manuale: uno strumento oggetti-

successive due settimane abbiamo raccolto oltre 50mila euro in donazioni. È stata un’esperienza molto forte”.

Oltre a essere un medico, è anche bassista e scrittore di gialli, tre aspetti apparentemente molto distanti. Riesce a trovare un fil rouge?

“Penso che per essere un buon medico sia necessario alimentare anche la parte umana di sé. In questo senso la musica e la letteratura sono fondamentali”.

Da dove nasce la passione per il giallo?

“Mi affascina molto l’idea di partire da una serie di indizi che intrecciandosi portano a una soluzione. In effetti, come mi ha fatto notare un amico, è analogo al lavoro del medico che da una serie di sintomi arriva alla diagnosi”.

Pro e contro di una vita così impegnata?

“A volte ci si può sentire sovraccaricati o poco conclusivi, ma mi piace vivere intensamente e sono disposto ad assumermi il rischio”.

Giulia Turato

vo e impersonale che aiuta a realizzare il proprio viaggio. Nella seconda sezione viene dato spazio all’itinerario, un aspetto fondamentale quando si parla di guide. Nella terza sezione il focus diventa più specifico sulle guide create da comunità per i propri membri o da una collettività per creare una comunità, in particolare per quanto riguarda le persone LGBTQ+ o con disabilità. (f.t.)

Il dottor Diego Ponzin
La pianista Rikako Tsujimoto (credits Horizon Photo)

Affitti brevi, overtourism e keybox “Diamo più potere ai sindaci”

“No a qualsiasi tipo di iniziativa che limiti il numero di case in locazione breve, perché ci deve essere la possibilità per un proprietario, che spesso non ha altre alternative, di provare ad entrare anche per un periodo nel turismo”

U n elemento significativo è rappresentato dai dati relativi agli arrivi e alle presenze turistiche nella Provincia di Padova (inclusivi di destinazione Padova e Destinazione Terme e Colli).

Sebbene manchino ancora i dati ufficiali per i mesi di novembre e dicembre 2024, il trend registrato finora evidenzia un buon andamento complessivo del 2024, che si sta avvicinando positivamente ai numeri del 2023.

lativi al periodo gennaio-ottobre

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

zione sugli affitti brevi in una grande città come Padova e Provincia, ma anche una valorizzazione per indicare al turista la bellezza e la capacità attrattiva della Provincia di Padova: quello che può apparire un eccessivo flusso turistico è bene orientarlo su tante belle realtà della provincia che sono quelle di un territorio diffuso che offre capolavori, scenari paesistici, capacità anche di vivere il turismo in

termini di costi a metro quadro, e anche in Italia c’è un aumento del 5% su base annua. Se guardiamo il terzo trimestre di quest’anno, Padova, come tante città d’arte, risente ancora di più di questi problemi, ed è questa la sfida, cioè come investire su un turismo sostenibile, come legarlo anche a una politica a favore dei residenti. Non sono favorevole a qualsiasi tipo di iniziativa che limiti il numero di case in locazione breve, perché ritengo che ci debba essere la possibilità per un proprietario,

2024 per la provincia di Padova, emerge che gli arrivi totali (italiani e stranieri) hanno raggiunto 1.653.401, le presenze totali ammontano a 4.417.460, dimostrando un elevato livello di permanenza dei visitatori.

Questo aumento complessivo si riflette in diversi mesi chiave come marzo, aprile e settembre, che hanno registrato i valori più alti sia in termini di arrivi sia di presenze. Il confronto con il 2023 indica un significativo incremento della capacità attrattiva del territorio, con marzo 2024 che si distingue per un boom di arrivi (166.978) e presenze (432.179).

Ritengo che ci sia la necessità di regolare ma assolutamente di non demotivare il turismo, perché il turismo è una fonte di reddito economico fondamentale, più del 15% del Pil in Veneto rispetto al 1011% del livello nazionale, e quindi va disciplinato, non fermato: guai a parlare di numero chiuso.

E’ auspicabile una regolamenta-

brevi perché depauperano il centro storico; ma c’è il sindaco del paese della provincia pur bello, che ha attrattive, ma è meno conosciuto, che invece gli affitti brevi li vuole incentivare, perché la casa ereditata dai nonni che non vendi, perché al massimo ci prendi 20mila euro, la puoi affittare con questa crescita del turismo diffuso, e può diventare una fonte di reddito, in quel caso è un fatto positivo. E’ molto importante da parte della Regione avere la capacità di affidarsi ai sindaci, che meglio leggono il territorio, per poter disciplinare gli affitti brevi secondo le opportunità. L’overtourism ha un impatto molto preoccupante sul mercato immobiliare, sui servizi, sulla qualità della vita dei residenti, sugli affitti. Considerate che l’overtourism e gli affitti turistici brevi hanno inciso, per esempio, sul mercato immobiliare, che in otto anni in Europa è aumentato del 48% in

che spesso non ha altre alternative, di provare a mettere la casa per un periodo temporaneo in questo settore turistico. In Italia ci sono 9 milioni di case vuote, 600.000 case su Airbnb, quindi per ogni casa su Airbnb ce ne sono 15 vuote. Si accusa il settore degli affitti brevi di togliere case ai lavoratori e agli studenti, quando la realtà è che il vero problema è il motivo per cui ci sono queste case vuote: questi numeri non sono solamente sulle montagne delle Alpi, ma nelle grandi città: a Padova città, oggi, esistono 16.550 abitazioni non occupate (14% di tutte le abitazioni presenti in città), e 3.063 case sui portali come Airbnb. Perché i proprietari le lasciano vuote? Perché il 60% degli affittuari è in ritardo sulle rate dell’affitto, e il 50% se ne va senza aver terminato di pagare tutte le rate. Il problema è la morosità. E’ giusto che ci siano leggi che tutelino gli inquilini, ma alla fine se poi questi non pagano il proprietario cosa fa? La lascia vuota. Vincenzo Gottardo

Ascolta

Petrarca Rugby. Il capitano dei Neri racconta la sua storia tra ricordi del passato e obiettivi

Andrea Trotta: “Vogliamo vincere il sedicesimo Scudetto”

Il capitano del Petrarca veste la maglia nera dal 2014 ed è ormai una bandiera del club Campione d’Italia. Un viaggio nel suo passato e un tuffo negli obiettivi per il futuro

Andrea Trotta, capitano del Petrarca Rugby, non proviene da un ambiente tradizionalmente legato alla palla ovale. Un ragazzo di Roma, che si trova comunque a percorrere una strada che lo porterà a diventare uno dei leader di una delle squadre migliori d’Italia. La passione per questo sport nasce quasi per caso. “Frequentavo un circolo sportivo”, racconta, “da qui ho iniziato a conoscere il gioco. Poi un compagno delle medie mi ha convinto a provare”. Un percorso che parte da lontano: prima il nuoto, il calcio, il tennis. “Ma non mi piacevano gli sport individuali e a pallone non ero bravo”, confessa. E così, Trotta trova nel rugby la sua vera casa.

Da quel momento l’ascesa è rapida. “Quando ho iniziato mi mancavano i fondamentali”, am-

mette Trotta, “ma mi hanno subito notato. Ero già 1.90 alle medie”. Le sue doti fisiche e la sua determinazione lo portano nei centri di formazione regionale, poi nell’Accademia zonale e poi nelle Under della Nazionale con il traguardo della qualificazione ai Mondiali in Nuova Zelanda con l’Under 20. “Indossare la maglia azzurra è stato un privilegio”, dice con orgoglio. Eppure, le soddisfazioni non finiscono qui. “Anche con la Nazionale Seven abbiamo vinto gare importanti. Sono ricordi che porto nel cuore”.

Dopodiché il salto tra i grandi, con il trasferimento a Mogliano, la squadra che aveva appena vinto lo scudetto. Un inizio difficile: “Ho giocato poco, è stata dura”. Poi, però, arriva quella che sarebbe stata la svolta della sua carriera con il trasferimento a Padova: c’è

la chiamata del nobile Petrarca Rugby: “Mi sono adattato subito”, racconta, “mi sento un po’ padovano ormai, sono qui dal 2014. La città mi piace, ho fatto molte amicizie anche al di fuori dello sport”. Con i Neri, Trotta si afferma come capitano e guida la squadra a tanti successi. “L’obiettivo ora è rivincere il campionato, la squadra è super compatta e ci troviamo benissimo insieme”.

Trotta è un leader che porta pace e coesione nel gruppo. “Sono un capitano che non ama litigare”, ammette, “se posso evitare lo scontro lo faccio”. Per il romano nel rugby non esistono individualità, ma solo il lavoro di squadra. “Sostegno” è la parola chiave: “Il compagno dev’essere sempre aiutato, fisicamente e mentalmente”.

Ma Andrea Trotta, nonostante i tanti titoli, chiede ancora qualcosa alla sua carriera: “Sogno di vedere il Petrarca partecipare alla URC (United Rugby Championship): se ci fosse la possibilità fare parte di quella squadra sareb-

Il Padova non ha un sogno, ma un obiettivo: si chiama Serie B

A Padova non è più possibile parlare di sogno. Parola di Andreoletti. Il mister biancoscudato, infatti, è stato chiaro fin da inizio stagione. Rimaneva la città ad essere scettica, probabilmente, ma all’interno del gruppo squadra la parola Serie B non è mai stata un segreto: “La società mi ha messo a disposizione una rosa molto importante, che l’anno scorso era arrivata seconda. Noi dobbiamo migliorare questo risultato. I sogni lasciamoli ad altre realtà, noi abbiamo una missione ed è chiara”, ha sottolineato il 35enne allenatore rivelazione dell’inte-

ro panorama del calcio italiano. Ma il progetto padovano parte da più lontano. C’è, appunto, quella rosa che nella passata stagione si è arresa solamente ad un Mantova stratosferico. C’è il costante tentativo anche nelle annate precedenti di prendersi quel traguardo tanto ambito: Alessandria, Sudtirol e Palermo hanno detto, però, no. C’è il coraggio, poi, di non aver stravolto tutto quest’estate, rinunciando all’idea di ricominciare da capo nonostante l’alone di delusione che accerchiava città e mondo Padova. C’è, infine, il grande capolavoro, la corag-

be fantastico”. Da due anni, Trotta ha anche intrapreso la carriera da informatico. “Mi definisco un rugbista nerd”, scherza, “ho molta passione per questo ambito e mi sto trovando benissimo”. Con la sua esperienza e la sua qualità, Trotta è diventato un riferimento per la squadra. Il suo primo scu-

detto da capitano, nel 2022 contro Rovigo, rimane un ricordo indelebile: “Una delle gioie più grandi che ho provato”. Andrea Trotta, un romano figlio di Padova: un timoniere alla guida dei Neri alla caccia del sogno del sedicesimo titolo.

Stefano Parpajola

giosa intuizione di puntare su un giovanissimo allenatore, che, ormai, al suo terzo anno in C, agisce e convince da veterano. Si, perché il grande artefice della squadra dei record è Matteo Andreoletti. Fresco e giovane, deciso ed ambizioso, ha portato all’interno della città del Santo un calcio, ma soprattutto una mentalità, che da queste parti non si vedevano da tantissimo tempo. La strada è segnata, il percorso è lungo, ma ora è il momento di usare i termini adeguati. Il Padova non ha un sogno, ma un obiettivo: si chiama Serie B. (s.p)

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

SCARICA

L’intervista. Il vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta sull’autonomia

e la sfida delle elezioni

Alberto Stefani: “Il futuro del Veneto appartiene senza dubbio alla Lega”

Autonomia differenziata, elezioni regionali e il futuro della Lega sono stati i temi al centro dell’intervista al vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta Alberto Stefani ai microfoni di Radio Veneto24.

Ottime notizie per la Lega. La Consulta ha recentemente escluso la possibilità di referendum abrogativo per l’autonomia. Ora, quali sono i prossimi passi?

Sì. Un grande risultato quello dell’esclusione di questo referendum abrogativo, perché ci permetterà di accelerare i tempi. In caso contrario avremmo dovuto affrontare una campagna referendaria non semplice, tra l’altro, in tutta Italia. In questo caso, invece, potremmo già procedere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, con la continuazione del tavolo per le materie, non LEP, quindi non attinenti ai livelli essenziali delle prestazioni. Per passare successivamente alle materie LEP. Tra i due percorsi c’è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni tramite un atto parlamentare che avverrà nei prossimi mesi.

Tra l’altro, il Veneto è stata l’unica regione a costituirsi contro il referendum?

Assolutamente sì. Il Veneto è stata l’unica regione. Ne siamo assolutamente orgogliosi. Credo che

questo sia anche un segnale molto importante che dimostra chi l’autonomia l’ha sempre difesa e chi sempre la difenderà. D’altra parte, questo percorso di autonomia vede nel Veneto la regione apripista, la regione che ha prima di tutte le altre scelto di confrontarsi con i propri cittadini e di avere un mandato popolare per la devoluzione di nuove forme e condizioni di autonomia.

Clima all’interno del partito. Ultimamente si è parlato di malumori. Ora, qual è la situazione?

Direi che negli ultimi giorni ci si è ricompattati in maniera molto forte attorno a questa scelta di chiedere la guida della coalizione per le elezioni regionali. Tra l’altro, abbiamo aperto oltre 300 gazebo in tutto il Veneto. Stiamo chiedendo ai veneti – l’abbiamo chiamato ‘Veneto ai veneti’- quali sono le aspirazioni per le elezioni regionali e soprattutto di darci un mandato per la linea che abbiamo stabilito in queste settimane, cioè quella identitaria legata alla necessità che questo partito, che conta 159 sindaci, 1200 amministratori, oltre 300 sezioni, abbia la possibilità di guidare questo territorio. Questo perché la Lega conosce questo territorio, le sue aspirazioni, la storia e la gente ha dimostrato anche alle ultime elezioni comunali di fidarsi

di questo partito. Anche elettori di centrosinistra votano Lega a livello territoriale, forse un motivo ci sarà.

Tensioni all’interno del centro destra. Mi riferisco ad esempio alla polemica Conte-Nordio. Possiamo dire che anche Fratelli d’Italia sta mettendo le carte sul tavolo in vista delle prossime regionali.

Noi rispondiamo senza alcun tipo di astio e senza alcun tipo di

Fratelli d’Italia e Forza Italia tirano dritto sul terzo mandato

Le recenti prese di posizione sul terzo mandato hanno infiammato il confronto all’interno del centrodestra veneto e c’è da scommettere che il clima resterà teso ancora per un po’. Fratelli d’Italia non ha intenzione di fare passi indietro anche se lancia segnali alla Lega e a Forza Italia per un candidato unico, tanto che in queste settimane sono emersi diversi scenari, fra i quali anche la possibilità di sostenere un candidato leghista ma senza la lista Zaia in corsa. La strada comunque è tutta in salita perché il terzo mandato continua ad essere il punto più controverso. Il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, coordinatore regionale in Veneto, ha messo punto fermo: “La norma che disciplina il terzo mandato esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti. Riguardo la scelta del futuro candidato

problema personale nei confronti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Crediamo che in una coalizione si giochi in squadra e si giochi compatti. È ovvio che un partito come il nostro, che ha una classe dirigente di amministratori di questo tipo – 159 sindaci, 1200 amministratori – debba avere voce in capitolo. Questo perché fa parte della storia di questo territorio. La nostra classe dirigente non è nata in un anno o due, si è affinata nel

alle elezioni regionali del Veneto, aggiunge, siamo sicuri che il centrodestra si farà trovare pronto all’appuntamento scegliendo, come è accaduto in passato, il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti, tenendo anche conto del consenso che le diverse forze politiche raccolgono tra i cittadini”.

In casa Forza Italia Flavio Tosi è ancora più drastico: “Il terzo mandato è morto e sepolto. Due partiti su tre della maggioranza non lo vogliono. Idem buona parte dell’opposizione. La Consulta ha già detto che il limite è legittimo per i sindaci, e quindi potrebbe dirlo anche per i governatori». Per l’ex sindaco di Verona la candidatura di Zaia non avrebbe alcuna chance e ritiene che nelle prossime settimane si arriverà ad un accordo. Un ruolo chiave, ovviamente, lo giocheranno i vertici nazionali.

corso di trent’anni e ha un percorso politico-amministrativo che è intimamente legato alla storia di questa terra. Non possiamo pensare che tutto questo possa essere gettato via con un colpo di spugna dopo 15 anni di gestione del presidente Zaia, che a detta anche degli ultimi sondaggi, continua ad essere il governatore più amato del nostro paese. Quindi credo che questi siano dati inequivocabili. Restiamo per un attimo sul presidente Zaia. Se effettivamente non potesse ricandidarsi, quale sarebbe la vostra mossa? Sicuramente sarà un candidato della Lega. E se così non fosse, il direttivo della Lega deciderà chi sarà il candidato presidente. Io, tra l’altro, sono il primo firmatario della proposta di legge sul terzo mandato di Luca Zaia, quindi spero che ovviamente continui ad esserci la nostra prima scelta, che è lui, e non può che essere lui. Insomma, in ogni caso la Lega ha una classe dirigente così forte da poter esprimere non solo più presidenti, ma anche molti più componenti della squadra, capaci di dare futuro a questa terra. C’è bisogno non solo di un rinnovamento, ma soprattutto di qualità, e qualità in campo all’interno del nostro partito ce n’è tanta e dobbiamo assolutamente metterla a sistema.

Alberto Stefani a radio Veneto24
Luca De Carlo Flavio Tosi

Autonomia, l’apertura di Zaia: “E’ tempo di lasciare da parte le contrapposizioni”

D

opo il no della Corte Costituzionale al referendum abrogativo sulla legge sull’autonomia differenziata Luca Zaia apre al confronto per arrivare a dare concretezza alla riforma. “È giunto il momento di avviare un dialogo costruttivo, - ha detto il presidente del Veneto - ora ci aspettiamo che il pronunciamento della Corte apra la strada per superare la contrapposizione e lavorare insieme per una riforma che vada incontro a tutti”. Altro motivo di soddisfazione è il fatto che la Consulta ha riconosciuto elementi validi nella memoria presentata dalla Regione. “Le recenti sentenze sull’autonomia - ha aggiunto Zaia - confermano l’autorevolezza della Consulta, e ora dobbiamo partire

Il

senatore

da questa imparzialità per realizzare l’autonomia in modo che rispetti la Costituzione, Il Veneto è pronto a fare da punto di riferimento per un Paese che, attraverso l’autonomia, potrà rafforzare anche il proprio senso di unità”.

Ben diversa la posizione del Partito Democratico, per il quale il progetto dell’autonomia è destinato a naufragare. “Il pronunciamento della Consulta, - ricorda Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - è in linea con la sentenza dello scorso dicembre che ha smontato la legge stessa sull’autonomia differenziata, dando precise indicazioni per una sua riscrittura. Un tentativo di riforma che dunque era già stato demolito e

che ora viene definitivamente archiviato. Per decenni, Zaia e la Lega ci hanno parlato di un’autonomia che nei fatti si è tradotta in un progetto irrealizzabile, - aggiunge

Antonio De Poli: “Basta con l’ostruzionismo”

Dal Veneto a Roma, il dibattito sull’autonomia continua a tenere banco e a suscitare reazioni contrastanti. In Senato è stata discussa la mozione presentata dalle opposizioni per fermare la riforma dell’autonomia differenziata. Netta la posizione dell’assessore Udc Antonio De Poli, intervenuto per esprimere la posizione contraria del gruppo Civici d’Italia- Udc – Coraggio Italia – Maie- Centro popolare. “Il centrosinistra, che ha visto fallire la sua richiesta di referendum abrogativo sull’autonomia, continua a strumentalizzare il dibattito senza capire che questo ostruzionismo strisciante non avrà alcun effetto. Si apra

piuttosto una discussione seria e responsabile in Parlamento per proseguire e attuare la volontà di milioni di cittadini”, ha evidenziato ancora De Poli secondo cui “la sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che la legge sull’Autonomia differenziata non viola la Costituzione e deve andare avanti, con le opportune modifiche che il Parlamento dovrà apportare. Non è stata messo in discussione l’impianto della legge e per questo non vi è alcuna ragione per fermare i tavoli con le Regioni che stanno chiedendo legittimamente maggiori poteri su alcune materie”.

l’esponente dem - contrario alla Costituzione, profondamente divisivo. Sostanzialmente una bandierina priva di concretezza. Per anni abbiamo invitato Zaia a sedersi attorno a un tavolo e costruire una proposta che fosse realmente alla nostra portata e che potesse essere per il Veneto un avanzamento reale. Ora è il tempo di aprire una fase nuova, nella quale le illusioni leghiste devono lasciare spazio a un cambiamento serio, come quello che il Partito Democratico intende mettere in campo. È necessario scrivere una nuova pagina del regionalismo e del rapporto fra lo Stato e le Regioni a Statuto ordinario. Diversamente, si continuerebbe a sbattere contro il muro”.

Elisa Venturini: “Esito prevedibile, ora avanti con decisione”

“Ora il percorso sull’autonomia può riprendere”, è il commento di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale. “Non sono affatto sorpresa dalla decisione della Consulta - afferma - anzi sinceramente sarei stata stupita di un esito contrario visto che il principio dell’autonomia differenziata è scritto direttamente nella Costituzione. Al di là dei tecnicismi e

dei passaggi parlamentari che serviranno a dare corpo alla legge, si dice chiaramente che l’autonomia, e in particolare l’autonomia differenziata, è uno dei principi inseriti in Costituzione”. Venturini ricorda poi che “Forza Italia è l’unico gruppo in consiglio regionale ad avere la parola ‘autonomia’ nel nome e questo proprio perché noi abbiamo sempre spinto in questa direzione, credia-

mo che avvicinare il centro decisionale ai cittadini porti con sé molti vantaggi e continueremo a lavorare per arrivare a questo traguardo. E’ stata Forza Italia a presentare la legge che ha permesso lo svolgimento del referendum del 2017 nel quale i Veneti hanno fatto capire chiaramente la loro volontà: ora che anche la questione referendum si è risolta, il percorso può proseguire”.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

Luca Zaia Vanessa Camani
Elisa Venturini
Antonio De Poli

Il caso. Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna chiedono di entrare nella gestione di impianti e reti di distribuzione

Autonomia energetica, partita a scacchi: quattro Regioni in pressing sul Ministero

S i preannuncia come una partita a scacchi quella che Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna si apprestano a giocare con il Governo per la gestione degli impianti idroelettrici e delle reti di distribuzione dell’energia.

Rete e impianti, infatti, sono di proprietà statale e oggi vengono gestiti da Enel; nel 2029 e nel 2030 si sarebbero dovute tenere le gare per rinnovare o assegnare ad altro soggetto le concessioni. Il condizionale è d’obbligo poiché nell’ultima Legge Finanziaria è stata inserita una norma che prevede la proroga ventennale, quindi senza bisogno di gare, alla stessa Enel.

Il Presidente di AGSM – AIM, Federico Testa, ha fatto, però, suonare la sveglia. La multiutility di riferimento dei territori di Vicenza e Verona sta redigendo, infatti, un piano industriale che le consenta di partecipare alle gare e ha chiesto alla politica, in modo trasversale, di “pressare” il Go-

verno e il Ministero competente affinché faccia marcia indietro rispetto alla proroga ipotizzata in finanziaria.

I benefici per il territorio nel caso in cui le concessioni rimanessero in loco sarebbero evidenti: da una concreta sforbiciata delle bollette per famiglie e aziende sino a investimenti importanti per l’ammodernamento degli impianti e dividendi utili per gli Enti di riferimento.

In una fase di crisi economica come è quella che anche il Veneto sta vivendo e con l’aumento esponenziale dei costi energetici che tanti problemi sta causando a cittadini e sistema produttivo, questa “autonomia” sarebbe una significativa boccata d’ossigeno.

L’appello del presidente Testa, peraltro, non è caduto nel vuoto: le quattro regioni, pur in modo diverso, si sono immediatamente attivate e anche dal punto di vista industriale altre aziende, tra le quali AscoPiave, hanno dichiarato la propria volontà ad essere

della partita.

Non si è ancora espressa apertamente Hera, il colosso Emiliano che vende l’energia anche a Padova, ma le parole di alcuni esponenti di quella regione e del Sindaco di Padova, Sergio Giordani, lasciano immaginare che, al netto delle prese di posizione pubbliche, l’interesse ci sia e i manager siano alacremente al lavoro.

Ora la palla passa al Ministero che ha una manciata di mesi per redigere una sorta di “regolamento – disciplinare” che giustifichi la scelta del Governo di procedere alla proroga ventennale a Enel. Il documento, nel quale dovranno trovare spazio per esempio quali impegni assume il player indicato per il territorio e nella politica dei prezzi, sarà poi portato in Conferenza Stato – Regioni.

Sarà quella la sede ella quale i Presidenti di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia dovranno farsi valere e

avranno la possibilità di presentare i progetti alternativi redatti dalle proprie aziende locali in modo da convincere il Governo a fare marcia indietro e a indire le gare.

Quali sono gli scenari, dunque, che si potrebbero avverare?

Il primo, quello che tutti si augurano sia il più remoto, è che la trattativa in sede di Conferenza Stato – Regioni fallisca e si proceda alla proroga ventennale a Enel.

Il secondo è che si proceda a una proroga parziale: nelle regioni, come appunto il Veneto, nel quale esistono soggetti interessati a partecipare al bando per la gestione, si vada a gara, mentre nelle altre si affidi a Enel. Il terzo è che su tutto il territorio nazionale si proceda all’assegnazione attraverso specifiche gare territoriali alle quale, ovviamente, parteciperà anche Enel. (r. v.)

Il tempo scorre e, con ogni probabilità, entro l’estate, forse addirittura prima, sapremo come

andrà a finire la battaglia per l’autonomia energetica. Ora tocca alla politica e alle imprese portare i giusti argomenti all’attenzione del Governo. Ne andrebbe del benessere di intere regioni, di milioni di famiglie e, purtroppo in molti in casi, della sopravvivenza stessa di una moltitudine di piccole e medie imprese.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Sintoniz zati

Sintoniz zati sul

World Health Forum Veneto 2025: a Padova

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w. ven e to 2 4.i t

n elemento chiave dell’edizione 2025 sarà la collaborazione con il lienza (PNRR), che vede l’Università di Padova tra i centri di riferimento

rapia con RNA, nei virus oncolitici e nelle biotecnologie applicate alla

L ’edizione 2025 sarà organizzata sotto la regia della Regione Veneto, in collaborazione con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il VIMM, Venice Promex, la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto Innovazione. La gestione sarà affidata a una Cabina di Regia composta dai principali enti promotori, supportata da un Comitato Scientifico internazionale presieduto dal Prof. Giorgio Palù.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

La volontà di consolidare l’esperienza del 2024 emerge anche dalla creazione di un protocollo specifico per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni coinvolte.

“Uniamo le forze per mettere ancora una volta Padova al centro del mondo dell’innovazione in sanità”, ha affermato Zaia, ribadendo l’impegno della Regione nel fare del World Health Forum un appuntamento imprescindibile per la comunità scientifica internazionale.

venti, dibattiti e presentazioni di alto livello, il World Health Forum Veneto 2025 si preannuncia come un’occasione imperdibile per tutti coloro che operano nel settore della sanità e della ricerca. L’evento si conferma come un laboratorio di idee, una piattaforma di networking e un catalizzatore per l’innovazione.

Ascolta

L’appuntamento è quindi fissato per il 13-15 marzo 2025 a Padova, per una nuova edizione che punta a superare i già straordinari risultati raggiunti nel 2024 e a rafforzare il ruolo del Veneto come polo d’eccellenza nel panorama della salute globale.

13-15 Marzo 2025

Le sentenze. Anche un gesto repentino può essere violenza sessuale

Tutti i rischi penali del “bacio rubato”, il rispetto deve venire prima di tutto

Nella celebre commedia-tragedia di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”, sostituendosi all’impacciato Cristiano, il protagonista rivolge a Rossana le celebri parole: “Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole T’amo”; ma se è “un bacio rubato”si rischia una condanna penale per violenza sessuale, reato che non riguarda solo l’atto sessuale cosiddetto completo. Invero l’art.609 bis del codice penale stabilisce: “Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni”, con la precisazione “Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.

Per quanto riguarda il bacio nelle sentenze della Cassazione vi è una specificazione delle tipologie e modalità di baci, operandosi, innanzitutto, una netta distinzione tra baci sulla bocca e sulle guance o sul collo. Per quanto riguarda la prima categoria la Suprema Corte ha più volte affermato che “non soltanto il bacio profondo, o alla francese, col contatto delle lingue, ma anche il bacio limitato al semplice contatto delle labbra, configura un atto sessuale idoneo a invadere la sfera intima del soggetto passivo. Quanto alla asserita natura repentina del gesto, la sua presenza, anziché escludere il fatto, lo conferma; la giurisprudenza della Corte è granitica nell’affer-

mare che “è sufficiente che l’azione si compia in modo insidiosamente rapido, tanto da superare la volontà contraria del soggetto passivo” (così testualmente Cassazione penale 6/7/2023 n.33607).

In merito al bacio sulla guancia o sul collo la Cassazione opera una distinzione: “In tema di reati sessuali, il bacio sulla guancia, in quanto non direttamente indirizzato a zone chiaramente definibili come erogene, configura violenza sessuale, nella forma consumata e non tentata, allorquando, in base a una valutazione complessiva della condotta che tenga conto del contesto ambientale e sociale in cui l’azione è stata realizzata, del rapporto intercorrente tra i soggetti coinvolti e di ogni atto fattuale qualificante, possa ritenersi che abbia inciso sulla libertà sessuale della vittima” (così: Cassazione penale 2/12/2020 n.6158).

Ad esempio un bacio, anche se repentino sulle due guance a’ mo di saluto, senza intenti sessuali non si ritiene integri reato. Un bacio sulla bocca tra due uomini può esulare dall’ambito sessuale, peraltro varie sentenze l’hanno considerato elemento di prova dell’appartenenza alle consorterie mafiose tradizionali.

I Giudici di merito sono orientati “nell’allargare” le zone del corpo che possono essere oggetto di violenza sessuale. Ad esempio il

Sintoniz zati sul

Tribunale di Trieste con sentenza 17/6/2024 ha affermato: “In tema di violenza sessuale, anche a voler valutare se il collo rappresenti di per sé zona chiaramente esogena- tenuto conto dei rapporti pressoché nulli esistenti con la vittima nonché di come quest’ultima abbia percepito e vissuto il gesto, che ha affermato chiaramente di non averlo assolutamente gradito, di essere rimasta incredula e sbigottita per quell’inaspettata incidenza sulla sua libertà sessuale- un bacio sul collo costituisce un abuso sessuale vero e proprio consumato”. Anche un atteggiamento gentile e galante poco prima del bacio non esenta da responsabilità penale; ad esempio la Corte di Cassazione con sentenza 2/12/2020 n.6158 ha ritenuto che configuri il reato di violenza sessuale un bacio non gradito, preceduto da una serie di complimenti e apprezzamenti sulla bellezza della “vittima”.

Segnalo infine una sentenza della Cassazione (n.33955 del 9/6/2022) particolarmente rigorosa che mi suscita qualche perplessità, secondo cui: “Prendere per mano la vittima e chiederle un bacio, esula dal mero corteggiamento, risultando idoneo a invadere la sfera intima, in quanto connotato da finalità libidinose, il che esclude di qualificare i fatti come semplici molestie”: quindi in questo caso verrebbe commesso il reato di tentativo di violenza sessuale.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w ven eto 2 4.i t

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Analisi di Laboratorio

Scopri il Centro Affidea più vicino

inquadra il QR Code o collegati al sito affidea.it

Direttore Sanitario: Dott. Stefano Puggina

l’App Affidea Connect Italy

Scarica
Ascolta

Veneto in prima linea contro la violenza: ticket sanitario abolito per le vittime

Dregionale su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, dopo essere stata introdotta nei lavori di approvazione della legge di bilancio.

L’articolo 21 della L.R. 33/2024, collegato alla Legge di stabilità 2025, ha previsto importanti tutele per le vittime di violenza residenti in Veneto che necessitano di cure presso le strutture sanitarie regionali. Le prestazioni sanitarie successive alle dimissioni dal Pronto Soccorso, comprese quelle psicologiche e di specialistica ambulatoriale collegate agli eventi di violenza subiti, saranno completamente esenti dal pagamento del ticket sanitario.

“Questa decisione rappresenta un atto di civiltà – ha dichiarato l’Assessore Lanzarin – ed è un modo concreto per sostenere chi ha vissuto situazioni di violenza, garantendo loro non solo la cura delle ferite fisiche, ma anche un supporto psicologico e sanitario necessario al percorso di recupero. L’esenzione dal ticket riguarda l’intero iter terapeutico che segue la dimissione dal Pronto Soccorso. Le donne vittime di violenza devono sentire la vicinanza delle istituzioni, e questa misura mira proprio a costruire un rapporto di fiducia e aiuto concreto”.

L’Assessore ha inoltre sottolineato l’importanza della prevenzione e della consapevolezza nella lotta contro la violenza: “Riconoscere i segnali di violenza per intervenire tempestivamente è fondamentale. Questo obiettivo si può raggiungere solo attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo di tutti gli attori istituzionali e della società civile. È essenziale non ignorare alcun segnale di prevaricazione e intervenire quando il rispetto della persona viene meno. Collaborare con gli enti locali e le operatrici impegnate nel contrasto alla violenza è la chiave per un’azione efficace”.

La Giunta regionale del Veneto ha approvato un nuovo progetto di turismo sociale inclusivo su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin. L’obiettivo è rendere le località turistiche sempre più accessibili a persone con disabilità o fragilità, promuovendo un cambiamento culturale che renda il Veneto un modello di inclusività. “Il Veneto – sottolinea l’Assessore Lanzarin – è tra le prime regioni turistiche d’Europa, con 72 milioni di presenze all’anno. In Europa si stimano 101 milioni di persone con disabilità che potrebbero scegliere il Veneto per le loro vacanze, a patto di trovare un’offerta accessibile e servizi adeguati. Abbiamo definito una serie di obiettivi chiave, anche in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, coinvolgendo le diverse Ullss in base alle peculiarità territoriali”. Il progetto si propone di migliorare l’accessibilità e la sicurezza dell’offerta turistica, sensibilizzare istituti scolastici e universitari sul turismo inclusivo, valorizzare realtà accessibili e creare opportunità lavorative per persone con disabilità, promuovendo la loro autonomia abitativa. Inoltre, verranno potenziate le attività ludico-sportive, favorendo esperienze di integrazione e socializzazione.

Dal 1° febbraio 2025, in Veneto, le vittime di violenza sono esenti dal ticket sanitario per cure e supporto psicologico, garantendo tutela e inclusione sociale.

Oltre alla tutela sanitaria, la Regione Veneto sta lavorando su altri fronti per garantire alle vittime di violenza un reale percorso di recupero e reinserimento nella società. “Queste donne – prosegue Lanzarin – hanno bisogno di intraprendere un percorso di recupero senza ostacoli economici. Per questo abbiamo eliminato l’onere del ticket, affinché possano accedere a tutte le cure necessarie. Ma non ci fermiamo qui: è cruciale lavorare anche per garantire loro indipendenza economica e abitativa. Stiamo collaborando con Veneto Lavoro, con le categorie economiche e con il settore dell’edilizia residenziale per fornire opportunità concrete di autonomia”.

Questa esenzione è un passo importante inserito all’interno della legge finanziaria regionale approvata a fine 2024. L’Assessore Lanzarin ha annunciato questa misura nel nostro programma radiofonico “Buongiorno Veneto” di radio Veneto24, spiegando agli ascoltatori l’importanza di questa iniziativa e il suo impatto sulle vite delle donne che affrontano situazioni di violenza.

La Regione Veneto conferma così il suo impegno nel sostegno alle vittime, non solo attraverso il sistema sanitario, ma anche attraverso politiche di inclusione e autonomia, per permettere un ritorno alla normalità e alla dignità.

Le AULSS venete avranno un ruolo chiave nell’implementazione del progetto. I diversi territori saranno suddivisi per tipologia turistica: montano, lacustre, termale, balneare e culturale. Le AULSS 1 Dolomiti e 2 Marca Trevigiana si concentreranno sul turismo montano e sportivo, mentre le AULSS 3 Serenissima, 4 Veneto Orientale e 5 Polesana sul turismo balneare e culturale. La AULSS 6 Euganea valorizzerà il turismo termale e collinare, la 7 Pedemontana si occuperà di turismo montano e storico, la 8 Berica di città d’arte e turismo sportivo e la 9 Scaligera del turismo lacustre, montano e culturale.

Il progetto biennale prevede interventi concreti per migliorare l’accessibilità, come strutture adeguate, attrezzature specifiche, mappe tattili e video-guide in lingua dei segni. Saranno inoltre attivati tirocini lavorativi per persone con disabilità nei principali poli turistici, favorendo la loro inclusione nel mondo del lavoro attraverso il coinvolgimento dei Servizi di Inserimento Lavorativo (SIL) delle AULSS. Grazie a queste iniziative, il Veneto punta a rafforzare la propria vocazione turistica garantendo esperienze inclusive e accessibili per tutti.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w ven eto 2 4.i t

Ascolta

La patologia. A Padova e provincia sono 108 mila le persone che ne soffrono, l’11% della popolazione

Emicrania cronica: un nuovo progetto per la presa in carico dei pazienti

APadova e provincia sono circa 108.000 le persone che soffrono di emicrania, ovvero l’11% della popolazione. Per 27.000 di loro (3% dei residenti), la patologia è cronica, con almeno 15 episodi al mese. Il quadro regionale non è meno impattante: in Veneto i pazienti con emicrania sono circa 530.000, di cui 144.000 con forme croniche. Il profilo tipico è quello di una donna, con un rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini, tra i 18 e i 45 anni, in piena attività lavorativa e sociale, con inevitabili limitazioni quotidiane.

L’impatto socio-economico dell’emicrania è stato al centro del convegno “Cefalea cronica Regione Veneto”, in cui è stato presentato l’omo-

nimo Progetto Regionale per la gestione della patologia. L’obiettivo è far emergere il sommerso e ottimizzare la presa in carico dei pazienti attraverso una rete organizzativa e formativa.

“L’emicrania è una malattia invalidante che colpisce principalmente persone in età lavorativa”, spiega il dott. Edoardo Mampreso, direttore del Centro Cefalee dell’Ospedale di Piove di Sacco e responsabile del pro-

getto. “Questo comporta un forte impatto sulla produttività, sulle relazioni sociali e sulla qualità della vita, con costi diretti e indiretti rilevanti. Tra le patologie croniche, è la prima causa di disabilità tra le donne sotto i 50 anni”. Il riconoscimento ufficiale della Cefalea primaria cronica come patologia sociale, sancito dalla Legge n. 81 del 2020, ha segnato un passo decisivo. Grazie a questa normativa, le Regioni hanno ricevuto fondi specifici per sperimentare nuovi metodi di presa in carico dei pazienti. In Veneto, il Progetto Cefalea Cronica, approvato con DGR n. 1622 del

22 dicembre 2023, si sviluppa su più livelli: strutturazione organizzativa per facilitare l’accesso alle cure, campagne informative per aumentare la consapevolezza, percorsi di formazione per operatori sanitari, miglioramento dei percorsi assistenziali per una gestione più efficace dei pazienti Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra specialisti, medici, farmacisti, infermieri e psicologi per discutere strategie concrete e innovative, con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone affette da emicrania cronica.

Il cielo sopra l’Euganea è… tre volte azzurro!

L’Ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco, gli Ospedali Riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta e il Presidio Ospedaliero di Camposampiero (che offre consulenze anche a Cittadella) hanno ottenuto il prestigioso Bollino Azzurro per l’eccellenza nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie uro-andrologiche, con particolare attenzione al tumore della prostata. Il riconoscimento, assegnato da Fondazione Onda ETS, premia 156 strutture sanitarie italiane che si distinguono per un approccio multidisciplinare al trattamento del tumore prostatico e delle complicanze post-chirurgiche.

La certificazione tiene conto della presenza di percorsi diagnostico-terapeutici dedicati, servizi di supporto alla salute sessuale e riproduttiva maschile e iniziative di assistenza specializzata.

L’obiettivo del Bollino Azzurro è migliorare l’accessibilità ai servizi, potenziare l’offerta te-

rapeutica e diagnostica, garantire una migliore qualità della vita ai pazienti e favorire una maggiore consapevolezza sulla patologia. L’iniziativa gode del patrocinio di numerose società scientifiche, tra cui AIOM, SIU, AURO, SIUrO e altre realtà di rilievo nel campo dell’oncologia e dell’urologia.

L’Ospedale di Piove di Sacco, come spiega il dott. Luca De Zorzi, direttore della UOC di Urologia, ha sviluppato un modello di gestione basato su un’équipe multidisciplinare che include urologi, oncologi, radiologi e fisiatri. “Questo riconoscimento premia anni di lavoro e organizzazione, con incontri settimanali del nostro Gruppo Oncologico Multidisciplinare per offrire le migliori soluzioni diagnostico-terapeutiche ai pazienti”, afferma De Zorzi. Negli Ospedali Riuniti Padova Sud, il dott. Nicola Zanovello, direttore della UOC Urologia, sottolinea l’innovazione tecnologica adottata nel centro. “Utilizziamo la biopsia prostatica

con tecnica Fusion, che permette diagnosi ultra precise e interventi chirurgici robotici per ridurre complicanze e favorire il recupero”. Il percorso riabilitativo include anche un supporto fisioterapico e andrologico dedicato.

Infine, all’Ospedale di Camposampiero, che collabora anche con Cittadella, il dott. Giuseppe Costa evidenzia l’importanza di un’assistenza mirata alla popolazione maschile: “La nostra priorità è garantire risposte qualificate ai bisogni di salute, con un approccio sempre più efficace e personalizzato”.

L’assegnazione del Bollino Azzurro agli ospedali della provincia di Padova conferma l’impegno delle strutture sanitarie locali nel garantire cure d’eccellenza per il tumore alla prostata. Grazie a percorsi sempre più innovativi e personalizzati, i pazienti possono contare su un’assistenza completa, dalla diagnosi alla riabilitazione, con l’obiettivo di migliorare concretamente la loro qualità di vita.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

CineTerme, con un tema sempre diverso!

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Prossime date:

Venerdì 28 marzo

Venerdì 11 aprile

Venerdì 16 maggio

Partner:

Ascolta

Oncologia. Numerosi i vantaggi, a partire dal minor rischio di sofferenza e dolore post operatorio

Chirurgia senologica allo IOV: la tecnica endoscopica che rivoluziona il trattamento del tumore al seno

La chirurgia senologica sta evolvendo verso tecniche sempre meno invasive, riducendo al minimo i segni lasciati dall’intervento

All’Istituto Oncologico Veneto (IOV), il dottor Alberto Marchet, chirurgo senologo, ha eseguito nelle scorse settimane i primi tre interventi di mastectomia endoscopica per il tumore alla mammella. Questa innovativa metodica chirurgica ha come obiettivo principale l’eliminazione delle cicatrici, migliorando significativamente l’impatto estetico e post-operatorio per le pazienti.

La chirurgia senologica sta evolvendo verso tecniche sempre meno invasive, riducendo al minimo i segni lasciati dall’intervento. Il termine “scarless” (meno cicatrici), introdotto dagli specialisti anglosassoni, descrive l’obiettivo di tali approcci innovativi, che lo IOV sta implementando sia per interventi conservativi che demolitivi.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

dimensioni del tumore, nonché il volume della mammella. Ogni anno, la Chirurgia Senologica dello IOV-Irccs esegue oltre 1000 interventi per patologie benigne e maligne della mammella, a cui si aggiungono numerose procedure di chirurgia ricostruttiva. Le tecniche scarless vengono applicate anche nelle quadrantectomie, utilizzando lembi di parete toracica con procedure di chirurgia oncoplastica avanzata. Questa strategia consente, in casi selezionati, di evitare la mastectomia totale e garantire un eccellente risultato estetico, migliorando significativamente la qualità di vita delle pazienti.

“La promozione della chirurgia mini-invasiva è una delle priorità del nostro Istituto – commenta la Direttore Generale, dottoressa Maria Giuseppina Bonavina – e l’introduzione dell’approccio en-

“La mastectomia endoscopica – spiega il dottor Marchet, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Senologica dell’IOV – consente di asportare la mammella risparmiando il complesso areola-capezzolo, utilizzando una tecnica simile alla laparoscopia. L’accesso avviene tramite un’incisione di 3-4 cm lateralmente al solco sottomammario. Dopo l’asportazione della mammella, attraverso la stessa incisione, viene posizionata una protesi definitiva anteriormente al muscolo pettorale”. Questa tecnica innovativa offre numerosi vantaggi: a parità di radicalità oncologica, riduce il rischio di sofferenza del complesso areola-capezzolo e migliora il controllo del dolore post-operatorio. La selezione delle pazienti idonee all’intervento dipende da diversi fattori, tra cui le caratteristiche istologiche, la sede e le

doscopico nella chirurgia mammaria rappresenta un importante passo avanti. L’adozione della tecnica scarless non solo migliora il risultato estetico, ma garantisce anche maggiore sicurezza ed efficacia nelle procedure. Questa innovazione consente tempi di dimissione più rapidi, riduzione del dolore post-operatorio e, di conseguenza, un recupero più veloce delle pazienti”.

Grazie alla stretta collaborazione tra le equipe di chirurgia senologica, chirurgia plastica, anestesia e infermieristica, lo IOV si conferma un punto di riferimento nell’adozione delle tecniche più avanzate per il trattamento del tumore al seno. Con l’implementazione della mastectomia endoscopica, l’Istituto continua a perseguire l’eccellenza nel settore oncologico, offrendo alle pazienti soluzioni sempre più efficaci e meno invasive.

Padova, al via un progetto per una vita senza insulina nei diabetici di

Ha preso avvio in Azienda Ospedaliera un innovativo progetto triennale che punta a rivoluzionare il trattamento del diabete di tipo 1. L’obiettivo è aprire una nuova strada per liberare i pazienti dalla dipendenza dall’insulina e dalla necessità di terapie immunosoppressive, migliorando significativamente la loro qualità di vita.

Il Centro regionale per la terapia cellulare del diabete, diretto dalla prof.ssa Lucrezia Furian, sta lavorando al trapianto di isole pancreatiche microincapsulate. Questa tecnologia innovativa permette di proteggere le cellule beta dal sistema immunitario del paziente senza la necessità di una terapia immunosoppressiva cronica, aprendo nuove possibilità per il trapianto di isole pancreatiche. L’assenza di immunosoppressione rappresenta un passo avanti cruciale, poiché tali farmaci, seppur efficaci, possono causare effetti collaterali rilevanti e ridurre nel tempo l’efficacia del trattamento.

Grazie a questa tecnica avanzata, sarà possibile ridurre o per-

sino eliminare precocemente la terapia immunosoppressiva nei pazienti diabetici di tipo 1. I benefici attesi sono molteplici: minori effetti collaterali, una maggiore sopravvivenza e funzionalità delle cellule trapiantate, oltre a un miglioramento complessivo della qualità della vita. Questo tipo di approccio potrebbe rappresentare una svolta nella gestione della malattia, consentendo ai pazienti di vivere in modo più sereno e con minori limitazioni.

Il progetto triennale ha richiesto un investimento complessivo di 1,4 milioni di euro, di cui 770 mila finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Questo importante sostegno economico conferma l’interesse verso la ricerca su nuove terapie per il diabete di tipo 1, una patologia che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di studi sulla terapia cellulare e rappresenta un tassello fondamentale per il futuro delle cure personalizzate nel diabete.

Ascolta

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Piazzale della Stanga
Centro
Giotto
Ascolta

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.