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In Veneto il piano anti aggressioni high-tech da 4 milioni

Il conto alla rovescia

Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.

Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.

Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.

Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.

di Cavarzere

Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”

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Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”

DISPERAZIONE ABITATIVA:

A Cavarzere in forte difficoltà soprattutto le famiglie con figli a carico. Aumenta il prezzo delle case. Il mercato degli affitti è praticamente scomparso.

Sboccia la primavera, idee e consigli per il garden perfetto anche in terrazza

Un momento di riflessione e memoria per la comunità, con la partecipazione delle città gemellate di Cassino e Settimo Torinese.

Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”

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CAVARZERE (VE) all’interno dell’ex zuccherificio T. 0426 31 07 23 tcmdisfrisoelena@gmail.com

Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Nelle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone

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Leila Grooming: la passione di Novella Mazzucato diventa impresa

Grande festa a Cavarzere per l’inaugurazione di Leila Grooming, la nuova toelettatura aperta dalla giovane imprenditrice Novella Mazzucato a Cavarzere in Piazza Bersaglieri d’Italia. Dopo anni di esperienza in un altro ambito professionale, Novella ha deciso di seguire la sua passione per il benessere degli amici a quattro zampe, frequentando un anno di corso professionale per specializzarsi nella cura e nella toelettatura degli animali domestici. Il suo sogno oggi diventa realtà con l’apertura della nuova attività nel cuore della città. All’evento inaugurale erano presenti numerosi amici, familiari e rappresentanti dell’amministrazione comunale, tra cui il sindaco Pierfrancesco Munari, la presidente del Consiglio Comunale Roberta Fava, l’assessore al Commercio Ilaria Turatti e l’assessore alle Politiche Giovanili Mattia Bernello.

Il Sindaco Munari ha dichiarato: “L’apertura di una nuova attività è sempre un segnale positivo per la nostra comunità. Oggi celebriamo il coraggio e la determinazione di una giovane imprenditrice che ha saputo trasformare la propria passione in una professione. Questo è un esempio concreto di come l’imprenditoria femminile possa rappresentare una risorsa fondamentale per il nostro territorio, portando innovazione e qualità nei servizi locali. Auguriamo a Novella e a Leila Grooming un grande successo”.

Novella Mazzucato ha commentato con emozione: “Aprire Leila Grooming è un sogno che si realizza, un progetto che nasce dall’amore per gli animali e dalla voglia di offrire un servizio di qualità. Leila è da sempre una preziosa compagna di vita, con me in ogni momento, anche nei periodi più complessi, e vederla oggi qui, è per me una grande gioia. Questo progetto è dedicato a noi e a tutti gli amici a quattro zampe che fanno parte delle nostre vite”. (g.t.)

Una nuova attività dedicata alla cura degli animali domestici

Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano

La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.

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L’intervista. Il 27 aprile, si celebra il ricordo delle vittime e delle devastazioni subite durante la Seconda Guerra Mondiale

Munari “la memoria è il primo passo per costruire un futuro migliore”

C

avarzere si appresta a commemorare l’ottantesimo anniversario della sua distruzione, avvenuta tra il 1944 e il 1945, con una serie di celebrazioni che si terranno il 27 aprile in Piazza Vittorio Emanuele II. Per comprendere il significato di questa ricorrenza e le iniziative in programma, abbiamo intervistato il Sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari.

Sindaco Munari, cosa rappresenta questa ricorrenza per la comunità di Cavarzere?

“L’ottantesimo anniversario della distruzione di Cavarzere è un momento di profonda riflessione e memoria per tutta la nostra comunità. È un’occasione per ricordare le 74 vittime civili e le centinaia di famiglie che hanno perso tutto sotto i bombardamenti anglo-americani tra il luglio del 1944 e l’aprile del 1945. Oltre alle vite umane, la nostra città subì la distruzione di oltre 680 abitazioni e 18 edifici pubblici, inclusi il Duomo di San Mauro e il Municipio. La nostra storia, purtroppo, non ha ricevuto

il giusto riconoscimento a livello nazionale, e questa è una battaglia che stiamo ancora portando avanti”.

Nel corso degli anni, molte città italiane hanno ottenuto riconoscimenti per i sacrifici subiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Cavarzere, invece, non ne ha ricevuti. Qual è il suo pensiero al riguardo?

“Questo è un punto che mi sta molto a cuore. Cavarzere è stata soprannominata ‘la Cassino del Nord’ per il livello di distruzione subito, eppure non ha mai ricevuto un riconoscimento ufficiale. Tante altre città italiane hanno ottenuto medaglie al valor civile o titoli onorifici per le sofferenze patite, ma per Cavarzere non è mai arrivato nulla. Proprio per questo ho deciso di scrivere personalmente al Presidente della Repubblica per richiedere un riconoscimento, che sia l’appellativo di ‘Città Martire’ o una medaglia al valore civile. Siamo fiduciosi che l’iter procedurale si concluda positivamente e che

finalmente venga reso il giusto tributo alla nostra città”.

Come si svolgeranno le celebrazioni del prossimo 27 aprile?

“Abbiamo organizzato una cerimonia solenne che si terrà alle 10 in Piazza Vittorio Emanuele II. Saranno presenti autorità civili, militari e religiose, oltre ai cittadini che vorranno unirsi a questo momento di memoria collettiva. Durante la cerimonia, ripercorreremo la storia della distruzione di Cavarzere e ricorderemo il sacrificio di chi ha perso la vita. Inoltre, sarà svelata una targa commemorativa sotto il loggione del Municipio in memoria delle vittime e del loro sacrificio. Questo sarà un momento di grande significato per la nostra comunità. Saranno presenti anche le delegazioni delle città gemellate di Cassino e Settimo Torinese. La loro partecipazione rafforza il legame tra le nostre comunità, che condividono una storia di distruzione, ma anche di ricostruzione e rinascita. Il gemellaggio con Cassino e Settimo Torinese rappresenta

un’importante testimonianza di solidarietà e memoria storica.”

Cavarzere è gemellata con Cassino dal 1998. Cosa rappresenta questo legame per voi?

“Il gemellaggio con Cassino è per noi un simbolo di resilienza e di volontà di ricostruzione. Entrambe le città hanno vissuto la tragedia della guerra e della distruzione totale, ma entrambe si sono rialzate con determinazione. Cassino ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia d’Oro al Valor Militare e il titolo di ‘Città Martire per la Pace’. Cavarzere merita lo

stesso riconoscimento, e continueremo a lavorare affinché la nostra storia non venga dimenticata. Anche Settimo Torinese, con cui condividiamo un profondo legame, sarà presente il 27 aprile, testimoniando il valore della memoria e della fratellanza tra le città che hanno subito le conseguenze della guerra”.

Un messaggio finale per la cittadinanza?

“Invito tutti i cittadini a partecipare alle celebrazioni del 27 aprile per onorare la memoria delle vittime e per ribadire il valore della pace e della libertà. È fondamentale che le nuove generazioni conoscano la nostra storia e comprendano il sacrificio compiuto da chi ci ha preceduto. La memoria è il primo passo per costruire un futuro migliore”.

Un evento che vuole essere non solo commemorazione, ma anche una rinnovata richiesta di giustizia e riconoscimento per Cavarzere e la sua storia.

Alessandro Abbadir

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Emergenza abitativa. L’assessore comunale

Morosità, case vuote e liste infinite: così l’edilizia popolare si è inceppata

“S

icuramente per il Comune di Cavarzere la gestione dell’edilizia residenziale pubblica e della sua capacità di accogliere le esigenze del territorio, rappresenta un fattore critico, date anche nuove situazioni di disagio amplificate negli ultimi anni, dove il costo della vita hanno reso più difficile sbarcare il lunario per famiglie con figli a carico”. A dirlo è l’assessore comunale alle politiche sociali Marco Grandi che fa il punto della situazione dell’edilizia popolare sul territorio. “Ogni anno - dice Grandi - abbiamo bandito il concorso per l’assegnazione e la gestione della graduatoria e negli ultimi anni non si è arrivati a terminare la lista perché siamo di fronte a una carenza di alloggi data prevalentemente dalla vetustà di queste strutture e dalla necessità di fare interventi importanti prima di renderli disponibili. Solo la proprietà comunale conta quasi 300 alloggi popo-

Nordio

(Ater

lari al netto di quelli dell’Ater, ma la vetustà delle strutture, richiede interventi che impegnano risorse non nelle disponibilità. Tra l’altro alcuni sono dislocati fuori dal centro abitato e quindi meno appetibili”. “Spesso - sottolinea Grandi - viene rifiutata la possibilità di assegnazione da nuclei che non vogliono uscire dal centro, anche se che l’assegnazione può essere fatta su tutto il territorio”. Per sistemare gli alloggi vetusti una strategia c’è. “E’ in atto il piano vendite che abbiamo messo in esecuzione subito dopo il nostro insediamento - prosegue Grandi - che ha visto già delle alienazioni di alloggi. E’ stato bandito solo per l’asta pubblica, quindi non per gli alloggi messi a disposizione per gli inquilini. Si tratta di due lotti, un primo di 17, e uno di 11 alloggi messi all’asta per recuperare le risorse destinate poi alle ristrutturazioni”. “Le emergenze abitative - spiega Grandi - sono un capi-

Venezia):“Occupazioni

Sono tantissime le richieste di alloggi popolari nel territorio veneziano e altissimo è anche lo sforzo dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale di dare una risposta alle esigenze dei residenti. A parlarne è il presidente dell’Ater Venezia Fabio Nordio. In tutto il veneziano sono 11.300 gli alloggi Ater gestiti dall’Azienda Territoriale per l’Edilizia Territoriale. Uno dei fenomeni più preoccupanti che si è diffuso nel corso del tempo è stato quello dell’occupazione abusiva .”In tutto il veneziano - spiega Nordio - abbiamo circa 210 alloggi occupati in modo abusivo da

tolo a parte. C’è un vincolo preciso del 10%, della possibilità di emergenza abitativa sul numero di assegnazioni disponibili. Queste si cerca di destinarle a soggetti che abbiano difficoltà contingenti e temporanee. Ci sono poi molte situazioni di morosità. C’è da dire che spesso vengono proposti dei cambi alloggio, perché magari i nuclei che erano di 5 o 6 perso-

abusive e bandi da rifare”

persone e famiglie che poi fanno allacciamenti a utenze di luce acqua e gas, che quasi sempre non pagano. In tanti casi assistiamo dal punto di vista giudiziario di fatto, ad una depenalizzazione di queste illegalità. Ad averne danno sono soprattutto i cittadini che fanno regolarmente domanda di alloggio residenziale e si vedono le case fruibili, occupate da abusivi che spesso distruggono letteralmente gli alloggi”. Nordio sottolinea la peculiarità nel territorio cavarzerano. “Nello specifico a Cavarzere - spiega Nordio - ci sono oltre 600 alloggi di edilizia popolare in gestione.

ne si sono ridotti a 1 o 2. A volte vari motivi non vengono accettati dagli inquilini che si trovano così in una situazione di difficoltà a supportare spese di affitto, ma anche di riscaldamento di case, diventate troppo grandi”. “Una delle soluzioni - conclude Grandi - a questa difficoltà a reperire alloggi verrà data dall’ultimazione dei cantieri, del progetto Pin-

Una situazione quasi unica per densità nel veneziano. Questi alloggi sono stati costruiti negli anni Sessanta e Settanta soprattutto per dare una soluzione abitativa ai lavoratori impiegati a Porto Marghera e alle loro famiglie”. Infine un altro problema. “A complicare le assegnazioni degli alloggi, ci sono stati recentemente - conclude - dei pronunciamenti della Corte Corte Costituzionale che ha rigettato il principio introdotto nei bandi che dava priorità a chi era residente sul territorio da oltre 5 anni. I bandi dovranno essere rifatti“. (a.a.)

qua, le unità abitative che sono già state demolite e stanno per essere ricostruite in via Cavour, 10 alloggi completamente nuovi e moderni. Il secondo stralcio in via Marconi darà ulteriore slancio alla possibilità di trovare alloggi stando naturalmente all’interno delle regole per definire i criteri di assegnazione”.

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Massimo, anni 43 montatore di Tecno Crane da 34 anni.
Alessandro Abbadir

Emergenza casa. Le agenzie immobiliari a Cavarzere tratteggiano un mercato in evoluzione

Aumenta il prezzo delle case Affitti per famiglie introvabili

Case in affitto per famiglie nell’area di Cavarzere e Cona? Sempre meno. A tratteggiare una situazione problematica per l’area dei Comuni dell’area sud del veneziano per chi vuole trovare una casa in cui vivere e non comprarla, sono direttamente le agenzie immobiliari della zona. Le agenzie fino a qualche anno fa, riuscivano a lavorare equamente sia con chi cercava casa per acquistarla sia con chi le cercava in affitto per la famiglia. “ Contratti di affitto lunghi è davvero difficile farli di questi tempi - chiarisce Dario Bondesan dell’agenzia immobiliare Etrusco di Cavarzere. La situazione che ci troviamo davanti è che contratti di affitto lunghi di fatto da diverso tempo, non se ne trovano più. La paura maggiore di chi affitta le case è quella poi di non riuscire più se necessario, a liberare in tempi brevi gli immobili per questo infatti sono sempre meno i proprietari che mettono in affitto la loro casa. Il fenomeno degli affitti brevi poi qui a Cavarzere non è certo diffuso come a Venezia o nella vicina Chioggia, che ovviamente sono località turistiche”. Il mercato delle compravendite invece si

è ripreso. “ A Cavarzere - sottolinea Bondesan - la tipologia di immobile che va per la maggiore è quello della casetta singola o bi famigliare. Il prezzo delle case è in aumento e pure le compravendite nel corso degli ultimi mesi sono riprese con l’abbassamento dei tassi. Anche i mini appartamenti sono diventati soprattutto negli ultimi anni notevolmente più costosi. Mediamente si superano i 100 mila euro per acquistarli nuovi” . Nel contesto nazionale, il mercato immobiliare ha visto i prezzi medi attestarsi a 1.880 euro al metro quadro, con un incremento dell’1,5% nell’ultimo trimestre del 2024. Le città che hanno registrato i maggiori aumenti annuali sono Vicenza (+15,6%), Como (+13,2%) e Trieste (+10,1%), seguite da Brescia e Rovigo (+10%). Il Vene-

to si distingue per una crescita dell’8,5%, confermandosi tra le regioni più dinamiche del Paese. Il Veneto insomma, protagonista di una crescita significativa, continua a rappresentare una delle realtà più vivaci del mercato immobiliare italiano. Sottolinea una situazione complicata in tema di contratti di affitto per famiglie anche l’agenzia immobiliare Gabetti a Cavarzere. “La questione della difficoltà di trovare case in affitto è un problema reale per il territorio, soprattutto nel Cavarzerano - sottolineano i referenti dell’agenzia immobiliare Gabetti. Nell’area del rodigino che anche noi seguiamo (Adria ad esempio) le cose vanno un po meglio, ma sempre in linea con la tendenza nazionale del fenomeno”.

Abbadir

Binello (Banca Annia): “giovani in difficoltà, in aiuto fondi di garanzia”

La tipologia di casa più ricercata è la casetta singola. Salgono i prezzi e le compravendite

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“Il mercato immobiliare del territorio, sia per gli affitti che per le compravendite, è molto influenzato dalle dinamiche economiche e socio demografiche. I prezzi e le disponibilità degli immobili variano molto in base a dove sono situati e più ci si avvicina a centri urbani o zone con più servizi, maggiori sono i prezzi e le difficoltà a reperire una casa”. A dirlo il dottor Andrea Binello, direttore generale di Banca Annia. Binello che fa l’analisi della situazione anche per l’area del veneziano. “Il problema dei mutui per i giovani con redditi bassi, instabili e che spesso iniziano a lavorare molto più tardi rispetto alle generazioni precedenti - dice Binello - si può risolvere anche grazie

alle garanzie statali. Il Fondo di garanzia mutui prima casa gestito da Consap (società del Ministero dell’Economia e delle Finanze) esiste dal 2013 per concedere una garanzia dello Stato per il mutuo richiesto. Il Fondo ha consentito di erogare più di 90.000 mutui ipotecari, il 58% dei quali a giovani tra i 20 e i 35 anni, per un totale di oltre 10 miliardi di euro”. E le imprese locali di costruzione o vendita cosa chiedono alla banca?

”Grazie a nuove regole imposte dalla vigilanza in ambito bancario - conclude - ed a una maggiore consapevolezza e solidità delle imprese di costruzioni locali, la quota di capitale investita direttamente dalle imprese è aumentata e quindi alle banche richiedono

un finanziamento pari al 50% al massimo dell’acquisto del terreno e tra un 60% e un 70% del costo di costruzione”. Insomma tante novità anche dal versante degli istituti di credito. (a.a.)

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Andrea Binello

Cavarzere

Politica. La presa di posizione al congresso della Lega dei sindaci dell’area sud del veneziano

Munari, Aggio e Armelao appoggiano il segretario veneto Alberto Stefani

A l congresso federale della Lega, il partito guidato da Matteo Salvini, oltre a prevedere l’elezione del segretario federale i lavori sono concentrati sulle mozioni congressuali che che hanno indicato le linee programmatiche dell’azione del partito nei prossimi anni. La prima ad essere stata presentata è quella del segretario regionale del Veneto, il deputato Alberto Stefani, già sottoscritta da numerosi parlamentari e consiglieri regionali del Carroccio. Anche gli amministratori locali della Lega stanno sostenuto la mozione, tra loro i tre sindaci dell’area sud veneziana: e cioè Alessandro Aggio di Cona, Mauro Armelao di Chioggia e Pierfrancesco Munari di Cavarzere. Precise le posizioni dei tre amministratori locali dei Comuni dell’area sud del veneziano. ”L’anima della Lega - hanno detto - è l’identità locale, la promozione delle specificità contro il centralismo e contro l’appiattimento globalista. La sfida identitaria muove dal desiderio di ria ermare sempre più il ruolo centrale delle comunità locali, a cominciare dagli enti più prossimi ai cittadini: i Comuni. Crescere secondo le proprie vocazioni, valorizzando il merito, la responsabilità e il legame profondo con la propria gente: questo è il sentimento che questa mozione vuole continuare a difendere. Il compito della Lega deve continuare a essere quello di protezione delle radici, del forte senso di appartenenza ai luoghi, della difesa delle nostre tradizioni e del nostro modello di sviluppo territoriale. Sciogliere l’identità in un mondo fluido e globalizzato, in panorama politico che tende sempre più all’appiattimento culturale e alla centralizzazione dei poteri, significa abbandonarsi ad un sistema economico iniquo nella ridistribuzione delle risorse e per nulla attento alla dilagante immigrazione irregolare”. Da qui delle considerazioni sull’appoggio al segretario attuale Matteo Salvini. “Per questi motivi - concludono gli amministratori locali dell’area sud del veneziano - abbracciamo totalmente la mozione del segretario regionale del Veneto

Alberto Stefani: per noi il futuro è identità. Solo così si garantirà alle generazioni future una società solida, coesa e capace di arrontare le sfide del domani con consapevolezza, orgoglio e determinazione”. Insomma nel panorama politico i movimenti e le novità non saranno poche nelle prossime settimane e mesi.

Alessandro Abbadir

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Munari:

“un assessorato della terza età? Perché no” Entro vent’anni, un terzo della popolazione sarà over 65, di questi quasi la metà saranno persone sole. L’anzianità non può essere vista come un limite, ma una stagione di vita degna di essere vissuta.

A dirlo è il segretario della Lega Veneta Alberto Stefani, che fa delle proposte ben precise.

“Continuando il lavoro già tracciato dalla Regione Veneto, istituire un assessorato dell’età anziana che si occupi esclusivamente di questo, significherebbe - precisa Stefani - guardare alla società dei prossimi 50 anni. Social housing, contrasto della solitudine e dell’isolamento sociale, telemedicina e domiciliarità, potenziamento delle reti sociali, invecchiamento attivo: il futuro deve parlare il linguaggio della condivisione reale e della comunità”.

Sulla linea del segretario Stefani si schiera il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari.

“Condivido l’idea del segretario Alberto Stefani - dice - che evidenzia uno dei problemi che attanaglieranno l’Italia nel prossimo futuro e che, in maniera ancora più evidente nelle aree rurali, cambieranno il modo di vivere e di conseguenza i servizi erogati dagli enti pubblici. Nel nostro territorio ogni 100 under 25 abbiamo 340 over 65 ed il dato é in continua crescita; oltre a ciò cresce fortunatamente l’aspettativa e la qualità della vita. La società sta cambiando e necessariamente la politica deve adattarsi per settare i servizi offerti dagli enti locali”. Il sindaco però precisa che l’istituzione di un assessorato del genere sarà un obiettivo dei prossimi anni non insomma immediato. “Quella di Stefaniconclude il sindaco - è un’idea pienamente condivisibile. Certo che si potrà fare anche in un mandato amministrativo successivo a questo”. ( a.a.)

I sindaci Mauro Armelao, Pierfrancesco Munari, Alessandro Aggio

Lavori. Dal ponte al campo sportivo di via Spalato, fino ai progetti PINQuA

Avanti con i cantieri: ecco le tempistiche previste

Un aggiornamento sui principali cantieri in corso nella città, arriva dal primo cittadino, evidenziando lo stato di avanzamento dei lavori e le tempistiche previste per la loro conclusione. “I lavori su tutti i cantieri della città stanno proseguendo regolarmente”, ha dichiarato il sindaco Munari. “Per quanto riguarda il ponte, la sua apertura è prevista per il mese di giugno, salvo imprevisti. Purtroppo, abbiamo registrato alcuni ritardi dovuti alle piene dello scorso anno, che hanno posticipato di alcune settimane l’ultimazione dei lavori” Un altro importante intervento riguarda il campo sportivo di via Spalato. “Le strutture principali, comprese le tribune e gli

spogliatoi, sono state completate, così come il campo da padel. Ora ci stiamo concentrando sul manto erboso del campo da calcio, dove abbiamo riscontrato un problema inaspettato: il ritrovamento di una discarica abusiva risalente a oltre 40-50 anni fa. Stiamo quindi procedendo con tutte le operazioni di bonifica previste per legge”, ha spiegato il Sindaco.

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, si registrano progressi per le mense della scuola Dante Alighieri e della scuola Collodi. “Entro la fine del mese dovrebbe concludersi la copertura, dopodiché si procederà con l’installazione degli impianti. Siamo fiduciosi che la mensa sarà pronta per l’i-

nizio del nuovo anno scolastico, garantendo ai nostri studenti una struttura moderna ed efficiente”. Altri lavori in corso riguardano la Sinistra Adige, dove si stanno completando gli interventi di asfaltatura e la sistemazione dei guardrail. “L’installazione dei guardrail è prevista per la primavera, non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno”. Infine, il Sindaco ha aggiornato sulla situazione dei due importanti cantieri legati al Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA). “Per quanto riguarda il PINQuA 1, il cantiere di Birkavu, la fase di demolizione è stata completata e attualmente si sta effettuando la bonifica bellica.

Il PINQuA 2, invece, partirà a breve con la demolizione. Siamo in linea con i target imposti dal Pnrr e fiduciosi di poter consegnare i lavori nei tempi previsti”. “Il nostro

Sunia Venezia: “una valanga di sfratti, situazione spaventosa”

“Siamo di fronte a una situazione spaventosa, una situazione che in oltre 30 anni di lavoro al Sunia non avevo mai visto. Decine e decine di sfratti per morosità e fine locazione arrivano ogni mese da tutto il veneziano”. A tracciare questo quadro cupissimo è Ivana De Rossi storica segretaria del Sunia Venezia. Per capirci nel 2023 in Veneto sono stati emessi 39mila sfratti. “Quello che sta succedendo - spiega Ivana De Rossi - è che ci si trova di fronte in dimensioni mai viste ad un dramma sociale terribile. Una situazione difficile con una grande una ondata di sfratti si ebbe sul finire degli anni

Novanta, ma questa le supera tutte. Gli sfratti sono arrivati a valanga dopo la pandemia. Ci impegniamo ogni giorno per dare una risposta a chi rischia di finire in strada. Sollecitiamo che le case sfitte ad esempio dell’Ater vengano risistemate nel maggior numero possibile”. Ci sono sempre più, fa sapere il Sunia, sia sfratti per morosità che per fine locazione in tutti i Comuni dell’area metropolitana. “Ci interfacciamo ogni giorno - sottolinea De Rossi - con situazioni drammatiche e la collaborazione con i servizi sociali dei Comuni è stretta”. Per il Sunia va posta attenzione e impugnati se necessario,

Installata una nuova segnaletica all’ingresso della città

La Città Metropolitana di Venezia ha avviato un’importante iniziativa per il miglioramento dell’immagine e della fruibilità delle strade di confine del nostro territorio. Dopo anni di incuria, uno degli accessi principali a Cavarzere è stato finalmente valorizzato con una nuova segnaletica verticale, che contribuirà a rendere più accogliente l’ingresso nella nostra comunità. L’installazione,

realizzata grazie alla collaborazione tra gli uffici metropolitani e comunali, rappresenta un passo significativo per rafforzare l’identità territoriale e il senso di appartenenza dei cittadini.

A tal proposito, il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari ha dichiarato:

“Ringrazio la Città Metropolitana di Venezia e il Sindaco Luigi Brugnaro per l’attenzione dimostrata

obiettivo è completare i cantieri e restituire alla città infrastrutture moderne ed efficienti”, ha concluso il primo cittadino.

ai contratti di affitto dati agli studenti, ai turisti e a quelli che vengono definiti “transitori simulati”, destinati ai lavoratori trasfertisti. “Ci interfacciamo ogni giorno - conclude poi il Sunia - con agenzie immobiliari per trovare affitti a chi può arrivare a trovarne uno sul mercato, magari con l’aiuto di un contributo pubblico. Ater poi sta conducendo una azione per liberare gli appartamenti occupati abusivamente. C’è da riflettere però sul fatto che si tratta di situazioni che si sono protratte per decine di anni. Si rischia di far finire in strada persone anziane con scarse capacità reddituali”. (a.a.)

verso il nostro territorio. Questo intervento, oltre a migliorare l’aspetto della nostra città, rappresenta un segnale concreto di vicinanza e valorizzazione delle comunità locali”. Anche l’assessore Mattia Bernello ha espresso la sua soddisfazione: “Bellissima iniziativa della Città Metropolitana di Venezia. Dopo anni di incuria siamo riusciti a far abbellire una delle rotonde in entrata della nostra città”. (g.t.)

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Giulia Toffanello

La posizione. Sinistra Italiana contro la riforma della raccolta dei rifiuti

Nuovo servizio di raccolta dei rifiuti, le critiche dall’opposizione

R

ivoluzione del servizio dei rifiuti a Cavarzere, e dopo l’approvazione e l’avvio del sistema da parte del Comune, arrivano le proteste dell’opposizione. A portare le critiche all’amministrazione è il gruppo di Sinistra Italiana con il consigliere comunale Andrea Fumana.

“Dopo l’approvazione del nuovo piano di raccolta dei rifiuti il sindaco Munari e l’assessore Grandi, dopo avere definito l’attuale servizio - spiega Sinistra Italiana - una situazione preistorica, parlano di “scelta epocale” che dà il via libera ad una rivoluzione sulla gestione dei rifiuti della nostra città. Sindaco e assessore dovrebbero usare una maggiore cautela nelle loro esternazioni, magari pensando alle migliaia di cittadini abitanti della zona centrale di Cavarzere, che non usufruiranno più del servizio porta a porta della raccolta del secco e della frazione organica. Munari dice che ad oggi un anziano che vive in una casa molto grande, paga in base ai metri quadri, da domani pagherà in base al rifiuto che produrrà. Il sindaco dovrebbe conoscere che la Tarip è costituita da una quota fissa, che viene determinata dalla superficie dell’immobile, e copre i costi generali del servizio, e da una quota variabile che dipende dal numero e dalla frequenza

degli svuotamenti del secco”.

“Munari, inoltre - continua Sinistra Italiana - raccomanda ai cittadini di non credere a chi dice che si pagherà di più. Porta ad esempio il Comune di Cona, che ha già adottato la Tarip con “ottimi risultati nella raccolta differenziata”. Forse gli amministratori co-

munali non sono a conoscenza che a Cona, la raccolta dei rifiuti è svolta nell’intero territorio comunale con un servizio porta a porta omogeneo. Per ridurre la propensione all’abbandono dei rifiuti, il piano prevede l’eliminazione delle isole ecologiche periferiche”. (a.a)

Un appuntamento culturale con Massimiliano Latorre

La città di Cavarzere ha ospitato un incontro speciale con Massimiliano Latorre, protagonista di una delle vicende più discusse degli ultimi anni, che ha presentato il suo libro “Il sequestro del Marò”. L’evento, promosso dall’Assessorato alla Cultura, si è tenuto sabato 29 marzo nella Sala Convegni di Palazzo Danielato. È stata un’occasione per approfondire, attraverso il racconto diretto dell’autore, gli eventi che hanno segnato la sua vita e l’Italia intera. “Siamo orgogliosi di aver ospitato Massimiliano Latorre e di aver offerto alla nostra comunità un momento di riflessione su una vicenda che ha toccato profondamente il nostro Paese. Crediamo che la cultura debba anche essere uno strumento per comprendere meglio la nostra storia recente”, ha dichiarato l’assessore alla cultura Ilaria Turatti. L’incontro è stato aperto al pubblico e ha rappresentato un’opportunità per conoscere da vicino una storia di grande risonanza internazionale. (g.t.)

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proprio dolore, costruendo un discorso che sia al

Questi due servizi – la cerimonia del ricordo e la creazione dell’elogio funebre – sono un esempio

dica alle famiglie, offrendo loro supporto in ogni fase del lutto. La collaborazione con professionisti esperti come Laura Bertaglia garantisce che ogni momento sia vissuto con rispetto, dignità e umanità,

Nel contesto della moderna società, dove sempre più spesso ci si trova isolati e incapaci di elaborare il lutto in maniera collettiva, la possibilità di accedere a servizi di questo tipo offre un grande conforto. La Casa Funeraria Zanella non si limita a organizzare

mento e memoria, permettendo loro di ricordare il

Grazie alla sensibilità e alla competenza del team, la Casa Funeraria Zanella offre una nuova modalità di vivere il lutto, restituendo al ricordo della persona cara il valore che merita, in un ambiente accogliente e professionale.

L’episodio. Il distacco di mattoni dal campanile solleva preoccupazioni, ma il Comune punta alla riqualificazione

Al lavoro per la tutela del patrimonio storico con interventi urgenti

Nei giorni scorsi, alcune porzioni di mattone si sono staccate dal campanile di Cavarzere a seguito delle vibrazioni causate dal suono delle campane. Fortunatamente, al momento del distacco, nessuno si trovava nelle immediate vicinanze. L’area è stata prontamente messa in sicurezza e, per precauzione, il sindaco Pierfrancesco Munari ha chiesto al parroco di sospendere il suono delle campane per alcuni giorni, in attesa di una valutazione tecnica approfondita. L’amministrazione comunale ha già avviato contatti con una ditta specializzata per individuare gli interventi necessari.

Il primo cittadino aveva già segnalato, nell’ottobre dello scorso anno, la situazione della Torre Civica, conosciuta come Torre Barbiani, che da anni presenta criticità. L’area circostante è delimitata da transenne proprio per prevenire il rischio di caduta di materiali. “Non si tratta di un problema strutturale – ha precisato il sindaco Munari – ma di un fenomeno aggravato dall’azione dei piccioni, che scavano tra le fughe dei mattoni, rendendo l’intonaco più fragile e favorendo il distacco

di piccoli frammenti”. Uno degli ostacoli principali alla riqualificazione della Torre Barbiani era l’incertezza sulla proprietà dell’edificio, in quanto

mancava un documento ufficiale che ne attestasse l’appartenenza alla Curia o al Comune. Questa situazione ha reso impossibile, negli anni passati, l’accesso a bandi di finanziamento per il recupero della struttura. Da circa due anni, l’amministrazione ha avviato le procedure necessarie per il riconoscimento della proprietà comunale, un passaggio fondamentale per accedere ai fondi destinati agli edifici storici.

Alla fine dello scorso novembre, la proprietà della Torre è stata ufficialmente trasferita al Comune di Cavarzere. Tuttavia, nel frattempo, un’importante opportunità di finanziamento è andata persa, poiché al momento dell’uscita del bando il Comune non aveva ancora la titolarità dell’immobile. “È un progetto a cui teniamo molto – ha aggiunto Munari – e continueremo a monitorare l’uscita di nuovi bandi, anche se purtroppo non sono così frequenti come vorremmo. L’obiettivo è restituire alla comunità un pezzo fondamentale della nostra storia, in condizioni di totale sicurezza”.

Giulia Toffanello

Un aiuto concreto per il trasporto degli anziani: rinnovata la convenzione con Auser, Anteas e Ada

Il Comune ha messo in sicurezza l’area e sospeso temporaneamente il suono delle campane, in attesa di una valutazione tecnica. Il sindaco Munari ha chiesto un intervento specialistico per risolvere il problema.

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L’Amministrazione comunale ha rinnovato la convenzione con le associazioni di volontariato Auser, Anteas e Ada per garantire il trasporto gratuito agli anziani e alle persone in difficoltà. Un servizio essenziale per il territorio, che permette a chi ne ha bisogno di raggiungere strutture sanitarie e altri servizi fondamentali. Il nuovo accordo sarà valido fino a febbraio 2027 e prevede un contributo economico complessivo di 19.000 euro annui, suddiviso tra le associazioni che operano nel trasporto sociale: 8.000 euro per Anteas, 8.000 euro per Auser Cavarzere e 3.000 euro per Ada. Il Sindaco Pierfrancesco Munari ha commentato: “Desidero esprimere un sincero ringraziamento alle associazioni Auser, Anteas e Ada per il prezioso servizio che offrono alla nostra comunità.

Il loro impegno volontario garantisce trasporti gratuiti alle fasce più fragili della popolazione, rappresentando un aiuto concreto e indispensabile”.

Le associazioni mettono a disposizione mezzi attrezzati e volontari qualificati, garantendo un servizio puntuale ed efficiente per coloro che hanno difficoltà negli spostamenti. “Siamo riusciti anche ad aumentare il contributo rispetto

agli anni precedenti – ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali Marco Grandi –. Tutta l’amministrazione ringrazia queste realtà per il loro impegno nel supporto alle fasce più fragili della popolazione”. Con questo rinnovo, il Comune conferma il proprio sostegno alle attività di volontariato che, con dedizione e professionalità, migliorano la qualità della vita di molti cittadini. (g.t.)

PELLET e LEGNA

VENDITA AL DETTAGLIO mangimi e cereali di nostra produzione, prodotti per il giardinaggio e agricoltura fai da te.

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culturali alle testimonianze storiche e l’opportunità di conoscere i prodotti d’eccellenza dell’agricoltura del litorale e degustare le prelibatezze dell’offerta gastronomica. Grazie a questa ricca offerta, è stato possibile ottenere un importante risultato in termini di allungamento stagionale, come testimoniato dai dati sulle presenze turistiche in crescita nei mesi primaverili e nella coda autunnale.

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L’allungamento stagionale offre una maggiore opportunità lavorativa per la comunità che

CAVALLINO-TREPORTI,

e accessibile a tutti. Nel 2025 il Museo di Batteria Pisani aprirà il 18 aprile. Fino al 23 maggio sarà visitabile nel consueto orario dalle 10.30 alle 17.30 nei giorni di venerdì, sabato e domenica. Negli altri giorni della settimana, solo su prenotazione. Sono già stati ssati anche numerosi laboratori con molte classi delle scuole del litorale. Dal 23 maggio entrerà in vigore l’orario estivo, con apertura tutti i giorni tranne il lunedì, con orario dalle 10.30 alle 18. Dal museo è possibile partire in bicicletta per percorrere la

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Linea ferroviaria Mestre - Adria, lavori fino a dicembre 2025

L inea ferroviaria Adria - Mestre, le corse dei treni ritorneranno solo a dicembre di quest’anno. Insomma brutte notizie per i pendolari della linea ferroviaria locale che usavano il servizio per andare a scuola o andare al lavoro. Certo non mancheranno i bus sostitutivi ma non sarà sicuramente la stessa cosa per i residenti di Cavarzere e Cona per i quali prendere quel treno era una abitudine.

Il proseguimento dei lavori di elettrificazione e manutenzione infrastrutturale della linea ferroviaria, da parte di Infrastrutture Venete srl, tra Adria e Venezia Mestre che si doveva concludere con il 29 marzo, è stata invece prorogata alla fine dell’anno. I lavori ora sono in programma dal 30 marzo 2025 al 1 dicembre 2025, ciò potrà portare a un ulteriore stop alla circolazione dei treni regionali su questa parte del territorio veneziano.

un ulteriore sforzo da pagare da parte dell’utenza per avere una linea efficiente e moderna. Sono tanti infatti i nostri concittadini che fruiscono di questo servizio per andare al lavoro sia verso Adria che verso Venezia e Mestre e anche in direzione dell’area della Riviera del Brenta. Con la fine dei lavori, si avranno treni elettrici e efficienti”.

Infine una nota positiva secondo il sindaco Alessandro Aggio. “Un piccolo risvolto positivo tutti questi lavori li hanno avuti almeno sulla viabilità - conclude con un pizzico di

ironia il sindaco di Cona Aggio. Almeno a ridosso dei passaggi a livello a raso, a volte chiusi durante la giornata per il passaggio dei treni, ora la viabilità

automobilistica può scorrere fluidamente senza intasamenti che spesso provocavano lamentele”.

Alessandro Abbadir

Fino al 13 dicembre 2025, così, data della riattivazione del servizio ferroviario, successiva ad un breve periodo di collaudo per i nuovi treni e di formazione per il personale (al fine di garantire la continuità del servizio e limitare l’impatto dei lavori sul territorio), Trenitalia ha previsto corse bus tra Adria e Venezia Mestre e viceversa, con modifiche degli orari ed aumento dei tempi di percorrenza, in relazione anche al traffico stradale. Ci sono delle precise prescrizioni però da osservare per chi fa uso del servizio sostitutivo in pullman. Sui bus infatti non è ammesso il trasporto bici e non è ammesso il trasporto di animali ad eccezione dei cani d’assistenza (ciechi, disabili per capirci). I canali di acquisto di abbonamenti e biglietti di Trenitalia sono aggiornati con il programma bus. Informazioni di dettaglio disponibili sul sito di Trenitalia e tramite Smart Caring personalizzato su App di Trenitalia. È attivo il call center gratuito 800 89 20 21.

“La proroga della sospensione del servizio - sottolinea il sindaco di Cona Alessandro Aggio - è

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Centrosinistra all’attacco: “si punti sulla mobilità sostenibile”

Le opposizioni di centrosinistra intervengono a Cona sulla questione della mobilità sostenibile chiedendo al Comune di diventare protagonista nel richiedere strade sicure per pedoni e ciclisti. “Nei prossimi giorni - spiega il consigliere comunale Antonio Bottin per il gruppo “Cona Partecipazione Attiva” - la Città Metropolitana di Venezia riprenderà il percorso per l’approvazione del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), con il voto previsto a breve. Anche il Partito

Democratico Metropolitano di Venezia sarà chiamato a esprimersi e si è già impegnato a portare avanti le nostre richieste. Le nostre proposte per Cona sono precise: una pista ciclabile Pegolotte - Cantarana lungo la Strada provinciale 7, già avanzata dal Pd Metropolitano ma mai sostenuta dall’attuale amministrazione (Lega e Fratelli d’Italia), che non ha nemmeno presentato richiesta di finanziamento al 70% del bando regionale scaduto il 10 marzo 2025”.

Ma non solo. “Chiediamo il collegamento bus per l’ospedale di Chioggia - dice Bottin - il nostro ospedale di riferimento, anche con l’uso di nuove tecnologie per garantire un servizio più efficiente ai cittadini. Ci auguriamo che nel Consiglio Metropolitano di aprile queste istanze siano sostenute anche dalla Lega e Fratelli d’Italia, che governano il nostro Comune. La mobilità sostenibile non ha colore politico, ma è un diritto per tutti”. Da parte del Comune di Cona interpellato il sindaco non replica. Resta il fatto che si tratta di interventi necessari in quanto non sono sporadici gli incidenti sul territorio. Qualche mese fa un uomo ha perso la vita. Era stato investito mentre era in bicicletta da un’auto pirata. Il colpevole poi era stato identificato. (a.a.)

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Territorio.

Il sindaco Alessandro Aggio annuncia un progetto in arrivo

Un servizio di asilo nido alla scuola materna

I

l governo ha stanziato fondi dal 2023 fino al 2026 per la creazione di posti di asilo nido per coprire il 30% dei residenti dell’età di riferimento. A spiegare come evolverà questo servizio a Cona è il sindaco Alessandro Aggio.

“Per quanto riguarda il Comune di Cona - dice Aggio - in concreto l’obiettivo del Governo si traduce in arrivare ad offrire 14 posti entro il 2026. In questi primi anni in collaborazione con la parrocchia si è creato il servizio integrativo al nido, una prima formula, solo mattutina per sondare il servizio nel territorio. Per i primi anni i posti necessari da offrire secondo le linee ministeriali erano 6 e a questo è stata ricavata un’aula nella struttura della scuola materna per un contenimento dei costi di gestione”. “Ad oggi, con questi fondi governativiprecisa il primo cittadino - è in corso un progetto da parte di uno studio di architettura per ricavare spazi per i 14 posti da obiettivo 2026. La volontà è quella di creare il servizio nido nello stesso stabile della scuola materna già esistente. L’offerta di un servizio di asilo nido è un obiettivo ministeriale e nel nostro Comune non è mai esistito. Le famiglie sono da sempre abituate ai servizi nido dei Comuni contermini. Il Comune e la parrocchia stanno sondando l’apprezzamento del servizio presso la cittadinanza, per l’annata 2025/26 partirà la sezione primavera, per i bimbi di 2 anni, a tempo pieno”.

co dei Comuni che possono accedere ai finanziamenti per la costruzione di nuovi asili nido. Possono partecipare solo i Comuni che avevano già presentato un progetto o un’istanza di interesse nel bando del 2024. E Cona? Non è nell’elenco perché non ha mai presentato nulla. Nessuna richiesta, nessun progetto, nessuna opportunità per le famiglie. Un’occasione persa che pesa su genitori e bambini. Mentre altri Comuni si impegnano per ottenere risorse, qui tutto tace. Perché l’amministrazione

(Lega e Fratelli d’Italia) non si è attivata?”

Pronta la replica del sindaco Aggio. “Come ho già spiegato - dice - un nido nuovo di zec-

ca per le necessità di Cona non serve. Meglio puntare sul progetto di una struttura che amplia servizi”. Alessandro Abbadir

L’Antica Trattoria

Al Portico premiata per la sua autenticità e qualità

Grande riconoscimento per l’Antica Trattoria Al Portico di Cona, storica realtà gastronomica gestita dalla famiglia Vegro da tre generazioni. Giovanni Vegro, giovane cuoco e oggi anche coproprietario del locale insieme alla sorella Francesca, ha finalmente ricevuto il meritato premio della guida “Ristoranti Che Passione” direttamente dalle mani del curatore Riccardo Penzo. Un riconoscimento che conferma l’eccellenza e la tradizione culinaria di un luogo simbolo del buon cibo e dell’ospitalità autentica. “È una grande soddisfazione ricevere questo premio, che per noi rappresenta non solo un traguardo, ma anche un incentivo a continuare sulla strada della qualità e della ricerca

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Per informazioni il Comune invita a contattare la scuola dell’infanzia San Giovanni Bosco di Pegolotte. Se il Comune illustra un servizio atteso, le opposizioni di centrosinistra con il consigliere Antonio Bottin lamentano invece che il Comune non ha partecipato ai bandi per costruire un asilo nido nuovo di zecca.

“Mentre tanti Comuni si attivano per ottenere fondi dal Pnrr e migliorare i servizi per i cittadini - dice Bottin - Cona resta esclusa. Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’elen-

gastronomica,” afferma Giovanni Vegro. “Lo dedichiamo a nostra madre Maruzzella, che ci ha trasmesso l’amore per la cucina e per l’accoglienza”. L’Antica Trattoria Al Portico è un punto di riferimento per chi ama i sapori autentici, dai classici della tradizione veneta come la pasta e fagioli e le seppie in tocio, fino a proposte più innovative che arricchiscono il menù nel rispetto della storia del locale. Accanto alla trattoria, la famiglia Vegro ha dato vita anche a “Elide”, una pizzeria d’autore che omaggia la nonna e che rappresenta un’integrazione perfetta all’offerta gastronomica. “Per noi è fondamentale onorare il passato, ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro,” aggiunge Francesca Vegro. “Vogliamo che chi si siede a tavola da noi possa vivere un’esperienza che unisce gusto, storia e convivialità”. Il premio assegnato dalla guida “Ristoranti Che Passione” rappresenta la passione che da sempre caratterizza un luogo dove la tradizione incontra l’innovazione e dove ogni piatto racconta una storia di famiglia e di territorio. (g.t.)

Piazza Repubblica, 25 Cavarzere (Ve)
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Cona

La rassegna. Torna l’appuntamento tanto atteso tra giornalismo, letteratura e attualità

Grandi nomi del giornalismo e della cultura sul palco del Teatro Serafin

Dopo il successo di Toni Capuozzo e Massimiliano La Torre, il 30 maggio sarà il turno di Andrea Pamparana. Un viaggio tra storia, politica e società con protagonisti d’eccezione

I

l Comune di Cavarzere ha annunciato la nuova edizione della rassegna giornalistica “Cavarzere Incontra”, che si terrà presso il Teatro Tullio Serafin e la Sala Convegni di Palazzo Danielato nel biennio 2025-2026. L’iniziativa, che ha riscosso un grande successo nelle passate edizioni, porterà in città importanti autori, giornalisti e scrittori per dialogare con il pubblico su temi di attualità, cultura e società. L’assessore alla Cultura Ilaria Turatti ha sottolineato l’importanza dell’evento per la comunità: “Questa rassegna rappresenta un momento di crescita culturale e di confronto aperto per i cittadini di Cavarze-

re. Attraverso il dialogo con autori di spicco del panorama giornalistico e letterario, vogliamo offrire un’opportunità di approfondimento e riflessione su temi di grande attualità. Siamo felici di poter riproporre un’iniziativa che ha già dimostrato di essere un punto di riferimento culturale per il nostro territorio”.

Il 14 marzo, il Teatro Tullio Serafin ha ospitato un evento imperdibile: “Storie di Confine”, un emozionante incontro tra parole e musica con il celebre giornalista Toni Capuozzo e la fisarmonica di Sebastiano Zorza. Questo monologo intenso e suggestivo ha raccontato le storie di frontiera,

Successo per il Corso di Panificazione

La panificazione e la pizzeria, due antiche arti in continua evoluzione, hanno trovato nuova linfa grazie al recente corso promosso dall’Università Popolare di Cavarzere. L’evento, ospitato presso la Pizzeria Arcobaleno di Claudia Tosello a Pettorazza Grimani, ha visto la partecipazione attiva di oltre trenta appassionati, che hanno avuto l’opportunità di esplorare i segreti dell’impasto e della lievitazione sotto la guida esperta di Gianluca Fonsato.

Ad aprire i lavori è stata la Presidente dell’Università Popolare di Cavarzere, la Prof.ssa Annamaria Cerbone,

memoria e attualità, con un focus particolare sul confine tra Gorizia e Nova Gorica. Il racconto si è ispirato al libro “Vite di Confine”, scritto dallo stesso Capuozzo, che ha esplorato le vite di coloro che hanno vissuto questa terra, siano essi stati testimoni diretti dei conflitti o protagonisti di storie di vita quotidiana. Il libro, come l’evento, ha portato alla luce emozioni contrastanti, dalle ideologie opposte all’amore e all’odio. Il 29 marzo, Massimiliano La Torre ha presentato il suo libro, analizzando eventi di rilievo diplomatico che hanno avuto impatti economici significativi per l’Italia. Guardando ai prossimi appuntamenti, il 30 maggio sarà la volta di Andrea Pamparana, che offrirà una panoramica sull’attualità italiana con uno sguardo anche ai retroscena politici. Altri nomi di spicco saranno in programma, tra cui volti noti del giornalismo e dell’a-

che ha evidenziato il valore culturale e formativo della cucina, sottolineandone il ruolo nella trasmissione di tradizioni e competenze. Il corso ha combinato nozioni teoriche e pratica sul campo, permettendo ai partecipanti di cimentarsi direttamente con farine, impasti e tecniche di cottura. “Questa iniziativa rappresenta un’importante opportunità per riscoprire le antiche tradizioni artigianali e trasmetterle alle nuove generazioni, valorizzando il nostro patrimonio gastronomico locale”, ha dichiarato Giorgio Ferro, Presidente di Ampi Cavarzere. “Siamo orgogliosi di aver

nalisi politica.

L’Amministrazione Comunale ribadisce la volontà di rendere l’evento accessibile gratuitamente a tutti i cittadini, confermando il suo impegno nella promozione della cultura come strumento di crescita e partecipazione collettiva. Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul calendario degli incontri, è possibile visitare il sito ufficiale del Comune di Cavarzere.

contribuito alla diffusione di una cultura che premia la qualità, la cura e la passione per la panificazione e la pizzeria”.

Nel corso delle sessioni, gli iscritti hanno acquisito conoscenze fondamentali sulla selezione delle materie prime, sulla gestione dei tempi di lievitazione e sulle tecniche di impasto, approfondendo anche gli aspetti scientifici legati al processo di panificazione. La guida di Gianluca Fonsato ha permesso di trasformare il corso in un vero e proprio laboratorio esperienziale, favorendo un apprendimento dinamico e coinvolgente. (g.t.)

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Giulia Toffanello

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Il conto alla rovescia

Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.

In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale

è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.

Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio

ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.

Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico

Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”

Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno

tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere

piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-

elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.

Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni

per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.

“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-

cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.

Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data

definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.

Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”

“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.

Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di

prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.

Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.

Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della

sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.

Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.

“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.

Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Il Veneto supera i 73 milioni di presenze

“I

l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.

Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.

Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in

Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”

“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.

Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-

gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.

Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.

Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.

crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).

Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).

Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi

“L’impegno della Regione continua a esse-

re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.

“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)

Eventi sportivi, contributi per associazioni e società

Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.

“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno

al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.

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L’evento.

Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci

Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola: le imprese green crescono più del doppio

I

n un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.

Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,

coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.

“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.

Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-

tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.

“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza

di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.

La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.

E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-

gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.

I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.

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Reati tributari, tra false dichiarazioni, fatture inesistenti e imposte non pagate

Il decreto legislativo 10 marzo 2000 n.74, dal significativo titolo “Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”, si occupa di tutti i principali reati tributari. Su tale provvedimento vi sono stati vari interventi successivi, ad esempio sulle soglie di punibilità, sulle attenuanti, sulla prescrizione: anche per ragioni di spazio, ci occupiamo solo delle norme attualmente in vigore, relative a reati conseguenti a dichiarazioni dei redditi (od omissioni) rinviando al prossimo articolo la trattazione degli altri reati.

Seguiamo l’esposizione del succitato decreto legislativo: ARTICOLO 2-“dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Il reato si realizza quando si presenta una dichiarazione utilizzando documentazione falsa, non basta la mera detenzione. La pena é da quattro ad otto anni. Se l’ammontare degli elementi fittizi é inferiore a euro centomila la pena è da un anno e sei mesi a sei anni. ARTICOLO 3: “Dichiarazione fraudolenta mediante altri raggiri”. Tale reato sussiste quando si ricorre a documentazione fraudolenta diversa da quella di cui all’articolo 2, per tentare di sottrarsi in tutto o in parte al pagamento delle imposte. La pena é da tre a otto anni, debbono però sussistere congiuntamente i seguenti presupposti: a) l’imposta evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte , a 30.000 euro;

b) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti alla tassazione deve essere superiore al 5% indicato nella dichiarazione o, comunque, deve essere superiore a 1.500.000 euro ovvero l’ammontare complessivo degli elementi attivi deve essere superiore al 5% dell’importo dell’imposta medesima o comunque a 30.000 euro.

ARTICOLO 4) “Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3 é punito con la reclusione da due a quattro anni e sei mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando congiuntamente: 1) l’imposta evasa é superiore con riferimento a taluna delle singole imposte a euro centomila ; 2) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, é superiore al dieci per cento dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione o, comunque, é superiore a euro due milioni”.

ARTICOLO 5) Omessa dichiarazione. 1 ) “E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta

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evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila. 1) bis . E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate é superiore e euro cinquantamila. Ai fini della disposizione prevista dai commi 1 e 1bis non si considera omessa la dichiarazione presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine o non sottoscritta o non redatta su uno stampato conforme al modello prescritto”.

Per tutti questi reati é prevista una causa di non punibilità qualora i debiti tributari siano integralmente estinti a seguito di ravvedimento operoso o della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione dell’imposta relativa al periodo successivo solo però se non vi sia stata da parte dell’autorità competente anche un solo inizio di attività ispettiva. Diversamente tale eventuale integrale pagamento comporta la riduzione della pena fino alla metà. I reati in questione si considerano consumati alla data di presentazione della dichiarazione relativa alle imposte o, in caso di omissione alla scadenza del termine prorogato. Oltre alle interruzioni delle prescrizioni d’ordine generale, ne é aggiunta una specifica e cioè la notifica dal verbale di constatazione o d’accertamento.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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alibi: 15.491 Abitanti

Un dato aggiornato e incontestabile:

•Cavarzere: 12.754 abitanti (al 31/08/2024)

•Cona: 2.737 abitanti (al 31/12/2024)

Totale: 15.491 residenti

Questo numero supera la soglia per l’accesso ai fondi previsti per i Comuni fusi e potrebbe

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La grande arte

L’esposizione. A XNL Piacenza, centro per le arti contemporanee, fino al 29 giugno

Giovanni Fattori, il genio dei Macchiaioli protagonista del naturalismo europeo

Organizzata in occasione del bicentenario della nascita, la mostra presenta 170 opere, di cui 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni

APiacenza un’esposizione di richiamo internazionale celebra il bicentenario della nascita di Giovanni Fattori, uno dei protagonisti del grande naturalismo europeo della seconda metà dell’Ottocento. A lui XNL

Piacenza, centro per le arti contemporanee della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dedica, dal 29 marzo al 29 giugno 2025, la mostra “Giovanni Fattori 18251908. Il genio dei Macchiaioli” a cura di Fernando Mazzocca, Elisabetta Matteucci e Giorgio Marini, realizzata in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.

Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908), protagonista indiscusso del movimento dei Macchiaioli, è stato uno degli artisti più significativi del panorama figurativo europeo dell’Ottocento che ha saputo dominare tutti

i generi pittorici. Dalle prime ricerche sulla macchia, agli intensi ritratti, dai paesaggi en plein air ai soggetti di vita rurale e alle scene che esaltano la Maremma, simbolo di quel mondo contadino che Fattori amava e che contrapponeva alla disorientante modernità urbana. Su questi campeggia la straordinaria interpretazione dei soggetti militari, indagati sia nelle manifestazioni più solenni ed epiche delle grandi campagne delle Guerre d’Indipendenza, sia nei momenti più intimi della vita di guarnigione. Di fronte al crollo di tutte le aspirazioni e gli ideali riposti nell’Unità, la sua produzione, mai scontata e sempre distante da una retorica celebrativa, è stata accompagnata da una personale riflessione etica, al punto da rappresentare una delle testimonianze più autentiche e coerenti del nostro Risorgimento.

La mostra – organizzata in occasione del bicentenario della nascita e della prossima uscita del catalogo ragionato, a cura di Giuliano Matteucci – con 170 opere (di cui 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni) si propone di rinnovare la memoria di Fattori offrendo una nuova interpretazione della sua figura e della sua opera, concentrandosi sulle peculiarità e l’unicità dell’artista e dell’uomo in rapporto al panorama dell’arte italiana del XIX secolo.

Una particolare attenzione viene dedicata alla produzione grafica dell’artista, composta da acqueforti di straordinaria bellezza, che rivelano la sua capacità di rinnovare il linguaggio attraverso una tecnica nuova, complementare alla pittura.

L’arte di Fattori ha lasciato un’impronta indelebile anche sulla cultura del XX secolo, come documentano saggi critici e opere di artisti contemporanei come Ugo Ojetti, Emilio Cecchi e Giorgio de Chirico. Le sue opere

hanno ispirato anche importanti registi italiani tra cui Luchino Visconti, che ha utilizzato le atmosfere fattoriane nei suoi film sul Risorgimento, come Senso (1954) e Il Gattopardo (1963).

“L’esposizione - afferma Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevanotrova la sua sede naturale in XNL Piacenza, uno spazio che in poco tempo ha saputo integrarsi nel sistema della cultura a Piacenza, svolgendo fin da subito una funzione di crocevia fra i diversi linguaggi artistici della contemporaneità, le epoche e le istituzioni culturali. La mostra è un progetto di respiro nazionale frutto del lavoro di squadra fra istituzioni che, ancora una volta, insieme, promuovono la valorizzazione turistica e culturale del territorio, guardando a un pubblico ampio, oltre i confini di Piacenza. Una esposizione importante, che presenta una ricchissima selezione di capolavori e che, è il nostro augurio, sorprenderà i visitatori”.

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Giovanni Fattori, La strada bianca, circa 1887, olio su tela, 95 × 73 cm, collezione privata, © Istituto Matteucci, Viareggio

Il Garden perfetto: idee e consigli per giardini, terrazze e poggioli

Progettare giardini, terrazze e poggioli

Per un giardino ben organizzato, è fondamentale suddividere gli spazi in modo funzionale: un’area relax con sedute e tavolini, una zona verde con aiuole fiorite o arbusti ornamentali, e magari uno spazio dedicato all’orto domestico. Un’idea vincente è quella di creare percorsi in pietra o legno per dare movimento all’ambiente e facilitare la manutenzione. Se lo spazio lo consente, una fontana o un laghetto possono aggiungere un tocco di eleganza e favorire un’atmosfera rilassante. Per chi ha una terrazza, le possibilità sono molteplici. Le piante in vaso permettono di creare una piccola oasi verde, mentre l’uso di grigliati e pergole con rampicanti come glicine o vite americana garantisce privacy e ombreggiatura. Anche nei poggioli più piccoli si può dare spazio alla creatività: fioriere sospese, pareti verticali con piante aromatiche e vasi colorati possono trasformare anche il più modesto balcone in un angolo accogliente. Un aspetto importante è la scelta delle schermature per garantire un po’ di intimità. Teli ombreggianti, siepi artificiali o naturali e strutture in legno sono ottime soluzioni per proteggersi dagli sguardi esterni e creare un ambiente

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più raccolto. Inoltre, l’uso di materiali naturali come il legno e il ferro battuto può rendere gli spazi ancora più armoniosi e in sintonia con l’ambiente circostante. Un buon progetto prevede anche l’inserimento di elementi che favoriscano la biodiversità, come casette per uccelli, mangiatoie per insetti utili e piante mellifere che attirano api e farfalle.

L’organizzazione dello spazio deve anche considerare l’uso pratico degli ambienti: inserire una zona barbecue, un angolo dedicato allo smart working all’aperto o una piccola area per lo yoga può rendere il giardino o la terrazza ancora più funzionali. L’inserimento di mobili pieghevoli, panche contenitore e tavoli allungabili permette di adattare lo spazio in base alle esigenze, trasformandolo all’occorrenza per ospitare cene con amici o momenti di relax in solitudine.

UCome creare un piccolo orto in terrazza

n orto in terrazza è un’ottima soluzione per coltivare erbe aromatiche, ortaggi e piccoli frutti anche senza un giardino. Per iniziare, è importante scegliere contenitori adeguati: cassette in legno, vasi in terracotta o orti verticali modulari permettono di ottimizzare lo spazio. Il drenaggio è essenziale, quindi i vasi devono avere fori sul fondo e uno strato di argilla espansa per evitare ristagni d’acqua.

Le piante più adatte sono basilico, rosmarino, timo, insalate, pomodori ciliegino e fragole, tutte varietà che si sviluppano bene in contenitori. È fondamentale garantire almeno 4-6 ore di luce solare al giorno e proteggere le piante dai venti forti con barriere o grigliati. L’irrigazione deve essere costante, ma senza eccessi: un impianto a goccia può essere una soluzione pratica per mantenere il giusto grado di umidità.

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Concimare regolarmente con fertilizzanti naturali come compost o humus di lombrico aiuta a migliorare la qualità del terreno. Per rendere l’orto ancora più produttivo, si possono combinare piante con esigenze simili e sfruttare la rotazione delle colture per mantenere il terreno fertile. Infine, l’inserimento di piante fiorite come calendule o nasturzi aiuta a tenere lontani gli insetti nocivi in modo naturale.

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La progettazione. Le tendenze sono all’insegna del comfort per uno spazio dedicato al riposo e al benessere

Arredamento per esterni 2025: comodità e raffinatezza

La progettazione dell’arredamento per spazi esterni deve combinare praticità e resistenza e per il 2025 le tendenze per gli spazi esterni sono all’insegna del comfort, che diventa la nuova frontiera del lusso e che porta a trasformare terrazze, giardini e balconi in estensioni della propria casa, dedicati al riposo e al benessere, soprattutto se sostenibile, offrendo una pausa rigenerante dalla vita frenetica. Grande attenzione viene data alla progettazione di oasi verdi per migliorare la qualità dell’aria e rigenerarsi, prediligendo un arredamento ecologico. Lo spazio sui balconi viene arricchito da vasi rigogliosi di essenze aromatiche e, per chi dispone di ampie terrazze, sono privilegiati giardini verticali o fioriere spaziose contenenti piante da frutto. Nel 2025 dunque l’arredamento, estensione dell’ambiente interno, si trasforma. La plastica viene sostituita da materiali moderni e naturali come legno, bambù, laminato, acciaio e semplice PVC, materiali duraturi e resistenti. Materiali come teak, rattan

sintetico e alluminio sono ideali per assicurare durata e leggerezza. Gli arredi per giardini solitamente sono più robusti e capienti, mentre per terrazze e balconi si preferiscono soluzioni modulari e salvaspazio. Panche con spazio contenitivo, tavolini pieghevoli e sedute multifunzionali consentono di ottimizzare ogni centimetro senza compromessi sullo stile.

Sostenibilità resta la parola d’ordine per la progettazione, alternando uno stile funzionale e minimalista con il colorato e bohémien, ispirato da palettes e textures monocromatiche con colori naturali. Verde scuro, arancione, sabbia, blu cobalto e terracotta sono colori chiave. I colori svolgono un ruolo cruciale nell’arredamento esterno: tonalità neutre quali beige e grigio conferiscono eleganza, mentre tinte vivaci come verde salvia e terracotta aggiungono carattere.

I materiali prediletti sono morbidi: velluto, canapa, cotone e bouclé esaltano il senso di comfort. Elementi decorativi come tappeti per outdoor, tende leggere e specchi contribuiscono a dare profondità agli spazi, rendendoli accoglienti e sofisticati.

Anche nell’outdoor tecnologia e funzionalità restano al centro, per massimizzare il benessere: illuminazione naturale, calda e soffusa, pannelli solari, verande high-tech, cucine outdoor e barbecue a emissioni zero, insieme a pavimentazioni ecologiche. L’illuminazione infatti riveste un’importanza fondamentale: l’uso di faretti a LED, lanterne solari e ghirlande luminose può trasformare un ambiente esterno in un luogo suggestivo anche nelle ore serali.

L’esterno diventa una continuazione dello spazio interno, un secondo salotto dove godere di aria fresca e della brezza generata dalle piante, dal pavimento al tetto. L’arredo, tanto in casa quanto fuori, segue linee guida sostenibili, eco-compatibili e innovative, ma al contempo lussuose, di alta qualità e rapide da assemblare. Gli stili per terrazze e balconi oscillano tra il minimalismo e un ritorno allo stile bohémien, gloriosamente tornato in auge con colori, textures e stili che evocano terre lontane e atmosfere orientali. Amache, sedute sospese e divisori murali dominano, creando ambienti di comfort e relax. Con le scelte giuste, ogni spazio esterno può trasformarsi in un rifugio personale di comfort e bellezza.

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In mezzo al verde. Esistono soluzioni intelligenti per sfruttare al meglio lo spazio

“Rendi unico il tuo spazio esterno: giardini, terrazze e balconi per un angolo di relax e benessere”

Risveglia il tuo spazio all’aperto con piante e fiori che migliorano l’estetica e la qualità dell’aria. Giardini, terrazzi o balconi possono diventare angoli di relax con soluzioni sostenibili, piante idonee e arredi comodi

Passato il grigiore invernale, è tempo di ridare vita ai nostri spazi all’aperto. Che si tratti di un ampio giardino, di una terrazza o di un piccolo poggiolo, ogni angolo verde può diventare un rifugio rilassante e accogliente. La presenza di piante e fiori non solo migliora l’estetica, ma ha effetti benefici sul nostro umore e sulla qualità dell’aria. Studi dimostrano che il contatto con la natura riduce lo stress e favorisce il benessere psicofisico.

Un giardino ben curato può trasformarsi in un vero e proprio angolo di paradiso, dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro o trascorrere del tempo con la famiglia. Per chi dispone solo di una terrazza o di un poggiolo, esistono soluzioni intelligenti per sfruttare lo spazio al meglio, creando piccoli angoli verdi che regalano relax e armonia. La scelta delle piante deve tenere conto dell’esposizione solare e delle

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riducendo lo stress e favorendo il benessere psicologico. Prendersi cura delle piante e dedicarsi alla coltivazione di fiori e ortaggi è anche un’attività educativa per i più piccoli, che imparano il rispetto per la natura e il valore del cibo coltivato in casa.

Chi desidera sfruttare al meglio il proprio spazio verde può anche considerare la coltivazione idroponica o in vaso rialzato, tecniche moderne che permettono di gestire la crescita delle piante in modo efficiente e con meno spreco di acqua. La scelta di vasi e contenitori in materiali sostenibili, come la terracotta o il legno riciclato, può dare un tocco estetico più naturale e armonioso. Aggiungere elementi come pareti verticali e supporti modulari permette di sfruttare anche gli spazi più ristretti, trasformando un piccolo balcone in un’oasi di verde e colore.

condizioni climatiche: piante che necessitano di molta luce vanno collocate in punti soleggiati, mentre per angoli più ombreggiati si può optare per felci o edera.

Oltre all’estetica, il verde porta benefici concreti. Le piante migliorano la qualità dell’aria assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno, contribuendo a creare un microclima più salubre. Inoltre, il giardinaggio è un’attività fisica che aiuta a mantenersi in forma,

Le piante ideali per ogni spazio

L’illuminazione è un aspetto spesso sottovalutato ma essenziale per valorizzare gli spazi esterni. L’uso di luci solari da giardino, lanterne e candele crea un’atmosfera intima e rilassante, perfetta per serate all’aperto. Anche la scelta di complementi d’arredo gioca un ruolo importante: tappeti outdoor, tende leggere e cuscini impermeabili contribuiscono a creare un ambiente accogliente e confortevole, dove trascorrere momenti piacevoli in ogni stagione.

Per un giardino rigoglioso, le scelte più comuni includono rose, lavanda e ortensie, che garantiscono fioriture scenografiche. Sui terrazzi, piante come il ficus, l’oleandro e le erbe aromatiche come rosmarino e salvia sono perfette per la loro resistenza. Per i poggioli, le soluzioni migliori sono gerani, petunie e piante pendenti come il pothos. Chi ha poco tempo per la cura delle piante può optare per varietà a bassa manutenzione come la sansevieria o il bambù.

L’aggiunta di piante tropicali, come il banano o il filodendro, permette di dare un aspetto esotico agli spazi esterni, mentre alberi da frutto in vaso, come il limone o il mandarino, offrono una doppia funzione decorativa e produttiva. Per chi vive in zone dal clima rigido, le conifere nane e gli arbusti sempreverdi assicurano un giardino verde anche in inverno.

Il banano

Ama il sole e necessita di almeno sei ore di luce diretta al giorno. Il terreno deve essere ben drenato e ricco di sostanze nutritive. Va annaffiato regolarmente, mantenendo il suolo umido ma senza ristagni. In inverno, se coltivato in vaso, meglio proteggerlo dal freddo.

Il filodendro

Perfetto per spazi ombreggiati, cresce bene in vaso con terriccio leggero e drenante. Ha bisogno di annaffiature moderate e tollera bene gli ambienti interni. Può essere coltivato come pianta rampicante o ricadente.

Il filodendro

La lavanda è una delle piante più apprezzate per il suo profumo e la sua resistenza. Ideale per bordure e aiuole, necessita di molta luce e terreno ben drenato. Inoltre, tiene lontani gli insetti e dona un tocco rustico e provenzale al giardino.

Il ficus

Il ficus è perfetto per terrazze e spazi semi-ombreggiati. Facile da coltivare, richiede poche cure e resiste bene alle temperature miti. È una scelta eccellente per chi cerca una pianta ornamentale sempreverde.

Il pothos

Il pothos è una pianta ricadente ideale per poggioli e piccoli balconi. Si adatta bene agli interni e agli esterni protetti, cresce velocemente e necessita di poche attenzioni, rendendola una soluzione perfetta per decorare gli spazi verticali.

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LSanità: 4 milioni per fermare le aggressioni, il piano high-tech del Veneto

a Regione Veneto lancia un piano innovativo contro le aggressioni ai medici e infermieri, con un investimento da 4 milioni di euro e l’introduzione di tecnologie avanzate per garantire maggiore sicurezza nei reparti.

Il governatore Luca Zaia ha presentato la strategia “antiviolenza”, che prevede l’uso di braccialetti con allarme per il personale e microcamere sperimentate nell’Ulss 4 Veneto Orientale, in grado di registrare immagini e audio in tempo reale.

“La situazione è grave – ha dichiarato Zaia –. Nel 2024 si sono verificati 2.595 episodi di violenza in Veneto, un numero in crescita. Non possiamo tollerare che chi lavora per salvare vite sia esposto a questi rischi. Servono strumenti efficaci per individuare e punire i responsabili”.

Il piano non si limita all’acquisto dei dispositivi, ma punta a integrarli con l’intel-

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ligenza artificiale per analizzare comportamenti e prevenire episodi di violenza prima che accadano.

L’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha evidenziato l’urgenza di interventi concreti: “La paura di aggressioni è tra i principali motivi di dimissioni nella sanità pubblica. Dal 2022 abbiamo formato 5.000 operatori, ma ora servono misure immediate”.

Secondo i dati regionali, il problema è diffuso in tutta Italia: ogni anno si registrano oltre 25.000 aggressioni, ma nel 69% dei casi non viene sporta denuncia. Con questa iniziativa, il Veneto si conferma tra le Regioni più avanzate nella tutela del personale sanitario, adottando soluzioni tecnologiche per rendere gli ospedali più sicuri.

Bigon

Aumentano i centri per i disturbi alimentari: un passo avanti nella salute pubblica

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità il numero dei centri dedicati ai disturbi alimentari è salito a 214, un incremento notevole rispetto ai 180 registrati nell’ottobre 2024. Questo aumento non è solo una questione di numeri, ma rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro un problema che colpisce sempre più persone, soprattutto giovani.

Un aspetto particolarmente rilevante di questa crescita è l’attenzione rivolta ai pazienti più giovani. Un centro su cinque è attrezzato per fornire assistenza anche ai minori di sei anni, un dato che sottolinea l’importanza di intervenire precocemente. Inoltre, il 51% dei centri è in grado di accogliere ragazzi e ragazze tra i 7 e i 12 anni. Questa capacità di adattamento alle esigenze dei più piccoli è cruciale, poiché i disturbi alimentari possono manifestarsi già in tenera età, con conseguenze che si protraggono nel tempo se non affrontate adeguatamente.

L’espansione della rete di centri per i disturbi alimentari in Italia non è uniforme, ma presenta delle peculiarità territoriali. Al Nord si contano 79 centri, mentre il Centro Italia ne ospita 34. Al Sud e nelle isole, invece, sono presenti 51 strutture. Questa distribuzione riflette in parte le differenze socio-economiche e culturali tra le diverse aree del Paese, ma anche la crescente consapevolezza della necessità di affrontare i disturbi alimentari in modo capillare e accessibile.

In Veneto nel biennio 2022-2023 sono state registrate 1.350 prime visite, 3.000 pazienti seguiti, 1.000 ricoveri e 350 accessi al Pronto Soccorso, numeri rilevanti. E il Veneto è ben strutturato su questo fronte, con due Centri di Riferimento regionali (le Azienda Ospedaliere di Padova e Verona) tre provinciali (le Ullss 2 Marca Trevigiana, 4 Veneto Orientale e 8 Berica) e ambulatori specifici in tutte le Ullss. Sono 14 attualmente le strutture venete specializzate secondo l’Istituto Superiore di Sanità.

La crescita dei centri per i disturbi alimentari è anche un riflesso di una maggiore consapevolezza sociale. Sempre più persone riconoscono l’importanza di affrontare questi problemi con serietà e competenza, ma è essenziale promuovere campagne di sensibilizzazione e prevenzione che coinvolgano scuole, famiglie e comunità, per creare un ambiente che favorisca il benessere psicofisico e riduca lo stigma associato ai disturbi alimentari.

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Gli Ospedali Riuniti Padova Sud rientrano nella “Top 5” della Scuola di alta formazione in Epatologia, selezionata dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI). Oltre a Schiavonia, ne fanno parte Roma, Napoli, Bologna e Palermo. La Scuola, strutturata su due anni, ha raggiunto la metà del percorso: dopo la fase teorica, è iniziata la pratica, con un ruolo di primo piano per il presidio veneto.

A marzo gli Ospedali Riuniti Padova Sud hanno ospitato la sessione pratica, coinvolgendo otto dei 32 specialisti in Medicina Interna provenienti da tutta Italia, in stretta collaborazione con i presidi di Schiavonia e Piove di Sacco. Le esercitazioni sulle patologie epatiche si svolgono nell’Unità di Epatologia guidata dal dr. Alessandro Vario, sotto la supervisione della dott.ssa Lucia Leone, direttrice della UOC Medicina. La regia dell’evento è affidata al dr. Giancarlo Parisi, direttore della UOC Medicina Interna, responsabile del Dipartimento di Area Medica dell’ospedale “Immacolata Concezione” di Piove di Sacco e coordinatore della Scuola italiana di alta formazione in Epatologia.

“I dati ISTAT a livello nazionale mostrano che ogni anno si registrano oltre 11.000

decessi per cirrosi o tumore epatico –spiega il dr. Parisi –. In Italia si contano più di 2,5 milioni di persone con infezione epatica da virus B e C, senza contare le epatopatie alcoliche, autoimmuni e metaboliche, queste ultime in forte aumento”.

“L’impatto delle patologie epatiche sull’assistenza ospedaliera è elevato, e il loro trattamento ricade spesso su Gastroenterologia, Malattie Infettive e soprattutto Medicina Interna, per la capacità di gestire pazienti complessi e la

disponibilità di posti letto. Dai dati SDO emerge che il 46% delle dimissioni ospedaliere con diagnosi principale di cirrosi epatica avviene proprio dai reparti di Medicina Interna, dove sono collocati molti centri epatologici” continua il dr. Parisi. Alla luce di questi numeri, FADOI ha deciso di investire nella formazione avanzata dei propri specialisti, e la Scuola di alta formazione rappresenta un’opportunità qualificata per perfezionare le competenze in epatologia.

Redazione Salute

Padova: droni a idrogeno per il trasporto dei medicinali

Rivoluzione tecnologica per consegne rapide di medicinali e materiali biologici Un passo avanti nel trasporto sanitario grazie alla mobilità aerea avanzata. Il gruppo Save ha presentato oggi il progetto “Sandbox”, che prevede l’uso di droni a idrogeno per il trasferimento rapido di merci sanitarie. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con la Regione Veneto e Enac, punta a migliorare la logistica ospedaliera attraverso soluzioni innovative ed ecologiche. Il progetto nasce dall’accordo per la Advanced Air Mobility firmato da Enac, Regione Veneto e Gruppo Save nel maggio 2024, in occasione dell’evento Space Meetings Veneto. Coinvolge anche H2C, specializzata in infrastrutture energetiche, e Heron Air, che gestisce l’aeroporto di Padova. La città

è stata scelta per la presenza di importanti centri medici internazionali, dove la rapidità delle consegne di farmaci e campioni biologici è cruciale. I droni a idrogeno offrono vantaggi ambientali e operativi: possono coprire fino a 100 chilometri, trasportando un carico massimo di 5 kg. Il rifornimento richiede solo due minuti, e il consumo di idrogeno verde è di appena 340 grammi per volo a pieno carico. Con una velocità massima di 55 km/h, rappresentano una svolta nella logistica sanitaria, garantendo consegne rapide e sostenibili. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di sviluppo della mobilità aerea avanzata, con l’obiettivo di rendere più efficienti e sostenibili i trasporti urbani e sanitari. (r. s.)

Chirurgia d’urgenza a Padova: un’eccellenza operativa

H24

Gli interventi urgenti, ovvero non programmati, rappresentano il 20% dell’attività chirurgica dell’Azienda e richiedono un impegno straordinario. Le patologie trattate spaziano da emergenze addominali a problematiche del tratto gastrointestinale. L’approccio più efficace per la gestione specialistica di questi casi è la creazione di un’équipe dedicata con una sala operatoria operativa 24 ore su 24. Padova è stata tra le prime realtà sanitarie italiane a istituire un reparto specializzato di chirurgia d’urgenza. La UOSD Chirurgia d’Urgenza, diretta dal dott. Gianfranco Da Dalt, gestisce interventi emergenti in collaborazione con la UOC Accettazione e Pronto Soccorso, le Chirurgie Specialistiche e la UOC Anestesia e Rianimazione. Ogni anno si registrano circa 1200 ricoveri e 800 interventi chirurgici urgenti. Nel 2024, sono stati trattati 101 politraumi e realizzate 61 procedure di radiologia interventistica. Il 30% degli interventi si svolge in orario notturno, mentre il 52% avviene con chirurgia tradizionale e il 48% in laparoscopia. La Chirurgia d’Urgenza si distingue per la gestione multidisciplinare del paziente politraumatizzato e per il trattamento tempestivo di emergenze oncologiche addominali e patologie acute benigne, tra cui diverticoliti complicate, appendiciti, colecistiti acute, ernie incarcerate, occlusioni intestinali ed emorragie gastrointestinali. Oltre all’attività operativa, l’équipe della UOSD segue i pazienti stabilizzati che necessitano successivamente di interventi chirurgici elettivi. Inoltre, il reparto è sede formativa per la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale e per gli studenti del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova.

Un modello di eccellenza che coniuga prontezza operativa, innovazione e alta formazione. (p. b.)

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Innovazione. Un intervento pionieristico rivoluziona il trattamento dell’endocardite in pazienti non operabili

Primo intervento mondiale per l’endocardite infettiva

Innovazione in cardiochirurgia: primo intervento al mondo per l’endocardite infettiva in pazienti non operabili. Un progresso straordinario nel campo della cardiochirurgia si è realizzato con il primo intervento globale di rimozione di una vegetazione endocarditica dall’aorta ascendente su un cuore battente, senza l’utilizzo di circolazione extracorporea e attraverso un’incisione di soli 4 cm. La procedura è stata eseguita in una sala ibrida, segnando un’importante svolta nel trattamento di una condizione complessa. L’équipe medica dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale Università Padova , sotto la guida del professor Gino Gerosa, ha condotto questo intervento innovativo su un paziente di 81 anni, già sottoposto a sostituzione valvolare aortica nel 2018. Il paziente presentava diversi fattori di rischio cardiovascolare, tra cui ipertensione, diabete mellito di tipo 2, fibrillazione atriale e una pregressa arteriopatia trattata chirurgicamente. A causa del precedente intervento a torace aperto, il tradizionale approccio cardiochirurgico comportava un altissimo rischio di sanguinamento e gravi complicazioni neurologiche legate a emorragie cerebrali. L’innovativa tecnica microinvasiva ha invece consentito un accesso ridotto, mantenendo il cuore in attività e utilizzando un supporto emodinamico in “ECMO like configuration” con un basso dosaggio di eparina. Il decorso post-operatorio del paziente è stato positivo: è stato estubato il giorno seguente all’intervento e ha trascorso cinque giorni in terapia intensiva, ottenendo un completo recupero neurologico. Attualmente, sta seguendo un programma di riabilitazione che ne favorisce il pieno ritorno alla salute.

Padova: nasce il progetto ALT, arresto cardiaco limitato nel tempo

A Padova prende il via il progetto ALT (Arresto cardiaco Limitato nel Tempo), un’innovativa iniziativa che amplia le possibilità di trattamento dell’arresto cardiaco, grazie alla collaborazione tra SUEM 118, Cardiochirurgia e Servizio Perfusionisti dell’Azienda Ospedaliera. Il cuore del progetto è l’impiego in emergenza dell’ECMO, una macchina cuorepolmone miniaturizzata che permette di supportare la funzione cardiaca e polmonare, garantendo una perfusione adeguata anche nei momenti critici. Nell’iniziativa viene utilizzato il CARL, il più avanzato sistema ECMO attualmente disponibile. Questo strumento permette di mantenere ossigenati gli organi vitali, riducendo il rischio di danni cerebrali e aumentando la possibilità di ripresa del paziente. L’utilizzo del CARL direttamente in ambulanza rappresenta una prima assoluta in Italia e potrebbe rivoluzionare l’approccio ai casi di arresto cardiaco. Ogni anno, solo nella città di Padova, si verificano circa 200 arresti car-

diaci, mentre in tutta la provincia il numero sale a 700. Grazie all’introduzione di questa tecnologia, sarà possibile intervenire su circa 70 pazienti all’anno, selezionati tra coloro che si trovano in arresto cardiaco da non più di 30 minuti e con un’età compresa tra i 15 e i 70 anni. Il protocollo prevede l’intervento di due ambulanze: la prima arriva sul posto per effettuare la diagnosi e avviare il massaggiatore cardiaco meccanico, garantendo le manovre rianimatorie iniziali. La seconda ambulanza, dotata di ECMO, arriva subito dopo e i medici procedono con l’impianto direttamente sul posto. Questa procedura richiede circa 15 minuti, al termine dei quali il cuore del paziente viene completamente supportato dalla macchina. Questo nuovo approccio si inserisce all’interno del programma ECMO già attivo presso la Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera, con l’obiettivo di migliorare i tempi di intervento, aumentare le probabilità di sopravvivenza e preservare la qualità della vita dei pazienti. La sperimentazione durerà tre mesi e coinvolgerà le équipe del prof. Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia, del dott. Andrea Paoli, direttore SUEM 118, e del dott. Fabio Zanella, coordinatore del Servizio Perfusionisti. Se i risultati saranno positivi, il servizio diventerà operativo in modo definitivo a partire dall’estate, offrendo così un’importante innovazione nella gestione dell’arresto cardiaco sul territorio.

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