del Miranese Nord
Periodico d’informazione locale. Anno XX n.101 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n.101 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Società Il ministro Kyenge, tra storie di razzismo e integrazione pag.
Noale Torre dell’Orologio, si punta al rilancio
4-5 e 6
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Scorzè Centrale a biogas, il comune ricorre al Tar
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L’intervento
olmo, la mensa si costruisce nel 2014
Digiuno per la madre terra di Don Albino Bizzotto*
Ci sarà ancora da aspettare alle scuole elementari di Olmo per vedere concretizzata la mensa per i bambini, mentre il servizio di refezione aumenterà di qualcosa, ma non ci saranno rincari per le famiglie, almeno fino al via libera al bilancio 2014. Queste le novità più importanti per l’anno scolastico. pag. 12
2.0 la scuola per le nuove generazioni
A scuola con il tablet, per studiare nella classe virtuale utilizzando gli e-book. Nell’era digitale la tecnologia entra nelle aule della Scuola che diventa 2.0. Indicata da anni dall’Unione europea come fattore determinante per lo sviluppo delle giovani generazioni, la Tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni, Tic, si fa parte integrante di evoluzione. pag. 22 10%
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Martellago, un autunno con molti di cantieri La tangenziale nord sarà lunga cinque chilometri e mezzo, unirà la Castellana al nuovo casello
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assate le elezioni, scelta la giunta e insediato il nuovo Consiglio comunale, mettiamoci pure le vacanze estive, ma da settembre per la giunta di Monica Barbiero s’inizierà a fare sul serio. Per il Comune di Martellago sono saranno mesi di cantieri, perché questa squadra dovrà gestire il nuovo casello e la futura viabilità con tangenziali a nord. Si avrà un territorio diverso da quello attuale, con la possibilità di rivedere il centro del paese. Senza contare la questione super Castellana, che dovrà essere presa in mano
e affrontata con Venezia; nonostante tutti i pareri contrari arrivati dalla città lagunare, qualcuno a Martellago spera ancora perché si faccia la strada fino all’ospedale di Mestre. E poi la questione via Frassinelli, da sempre al centro di polemiche sulla sicurezza. Intanto Martellago cambierà con le tangenziali a nord, che avranno lo scopo di liberare il traffico dal centro. I lavori stanno andando avanti a buon ritmo e fra poco più di un anno dovrebbero essere inaugurate. La tangenziale nord di Martellago sarà lunga cinque chilo-
metri e mezzo, e unirà la Castellana (zona Kelemata) al casello. Questo sul lato est. A ovest, invece, sarà costruita una bretella sempre dalla Castellana (via Boschi). Se a questo sommiamo la già aperta bretella di via delle Motte, l’area della chiesa, in futuro dovrebbe essere libera dai veicoli, tenendo largo i mezzi in attraversamento. Cambierà Martellago anche perché accanto al municipio sorgerà una rotonda all’incrocio con via Ca’ Rossa e, di conseguenza, la viabilità non sarà più pag. 12 come quella attuale.
erché partire con un digiuno a sola acqua a tempo prolungato la sera di ferragosto? È stata la domanda più ricorrente. Per due motivi principalmente: ad agosto sono ferme le attività produttive e istituzionali ma anche dei comitati. Un’azione personale non intralciava e non si metteva in concorrenza con nessun’altra iniziativa in corso. Ad agosto ci sono poche informazioni “appetitose” per i mezzi di comunicazione. Un’iniziativa un po’ choc può trovare accoglienza. E così è stato, grazie anche a una mobilitazione spontanea di riconoscimento della validità delle motivazioni e di condivisione dell’esperienza. Da subito non mi sono trovato isolato. È stato un crescendo, come si fosse levato il tappo di una bottiglia. Sono molte le persone in Italia che ritengono importante un cambio di rotta culturale e pratica rispetto al consumo di suolo (cemento, asfalto, abbandono) e alla cura e custodia della terra, accettando il punto di vista della natura, imparando anche la sua “grammatica”. Sono molte le persone che soffrono per le speculazioni e le distruzioni ambientali calate dall’alto con megaprogetti voluti da un’imprenditoria collusa molto spesso con or-ganizzazioni malavitose, comunque corrotta e bulimica finanziariamente. * fondatore dell’associazione “Beati i Costruttori di Pace”
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L’Intervento Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata di Mauro Gambin*
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egli anni ’90 i veneti hanno iniziato a conoscere il fenomeno chiamato immigrazione. In precedenza avevano conosciuto solo il suo opposto, ossia l’emigrazione.
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L’intervento
Digiuno per la madre terra
Fondazione Querini Stampalia
genitori in biblioteca, bimbi in casa macchietta
Ha preso il via lo scorso 10 settembre “Casa macchietta”, il primo “spazio-bimbi” custodito in una istituzione culturale a Venezia, messo a disposizione dalla Fondazione Querini Stampalia. E così mentre la mamma, o il papà sono in biblioteca, impegnati nella consultazione, i bambini, dai 3 ai 6 anni, potranno essere affidati ad un operatore che li tratterrà, in uno spazio appositamente attrezzato e arredato, con giochi, libri e colori. Il servizio è esteso anche a coloro che visitano le mostre proposte dalla Fondazione. Fino al 22 settembre, nel periodo di “rodaggio”, l’ingresso è gratuito, successivamente la tariffa, per un massimo di due ore, è di 5 euro. Info presso la Fondazione Querini Stampalia, tel. 0412711411, didattica@querinistampalia.org, www. querinistampalia.org Riconoscimenti nazionali
la provincia vince il premio “ambiente e legalità” Un riconoscimento nazionale per la Provincia di Venezia che ha ricevuto lo scorso 10 agosto il premio “Ambiente e legalità 2013”. Ai veneziani è stato riconosciuto “l’efficace e intenso impegno - attraverso pratiche amministrative innovative come il Tavolo interforze per i controlli ambientali - nell’implementazione di efficaci sistemi di controllo e nel contrasto alle varie forme di illecito ambientale” così come si legge nella motivazione. La premiazione è avvenuta nel corso della 25esima edizione di “Festambiente”, il festival nazionale di Legambiente, che quest’anno si è svolto a Ripescia (Grosseto), all’interno del Parco naturale della Maremma. A ricevere la targa sono stati il dirigente Massimo Gattolin, la responsabile dell’Ufficio Legalità e Ambiente Stefania Pallotta, insieme con l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia (in foto).
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I due motivi principali che mi hanno spinto al gesto sono state: situazioni di emergenza del pianeta e del Veneto e la sordità e l’ottusità politica spesso con illegalità dei governanti rispetto alla ragionevolezza delle proteste e delle proposte dei vari comitati. Da due anni sto seguendo i dati della impossibilità per il pianeta di stare al passo con la pressione dei consumi umani. Quest’anno il 20 agosto è stato il giorno discrimine. Il pianeta è proprio esausto. Il fatto che nessuno se ne preoccupi, perché il problema è di tutti e quindi praticamente di nessuno, non rende meno grave la situazione reale; non si parla di opinioni, ma di dati allarmanti. Il Veneto è la Regione più cementificata d’Italia e da 20 anni procede a un consumo di suolo alla velocità di 38 ettari al giorno sottratti all’uso agricolo del territorio. Il Veneto con la pianura padana è una delle regioni più inquinate e più inquinanti d’Europa. La cementificazione riguarda anche i terreni più fertili in una pianura che è tutta un’unica città diffusa con il territorio agricolo tutto frantumato. Anche l’acqua che è la risorsa più preziosa rimane un bene precario per l’incuria e per le opere che mettono a rischio le stesse falde. Siamo ormai a una emergenza così vasta e devastante che la Regione stessa avverte la necessità di un maggior rispetto e tutela del territorio. Il guaio però sta nel fatto che già è stata approvata una quantità tale di progetti cemento – asfalto da far rabbrividire. 30 progetti di strade – autostrade, 7 progetti di ospedali o nuovi o rinnovati, 3 progetti marittimi. Tutti in project financing, cioè opere pubbliche con capitale privato. Significa indebitare tutta la popolazione, compresi i bambini che ancora devono nascere, per oltre trent’anni solo per pagare gli interessi degli investitori privati. Siamo all’assurdo. A questo vanno aggiunti i mega progetti esclusivamente privati come Motor city, Veneto city, Tessera city, Città della moda. La distruzione ambientale è assicurata. È stata chiesta una moratoria ai responsabili politici. Impossibile. “Non si può ritornare sulle decisioni prese” è stato risposto. Il Veneto concorre in prima fila all’emergenza del pianeta. Da anni seguo le vicende e il lavoro dei comitati. Sono le sentinelle e i parafulmini della popolazione. In questi anni hanno sviluppato competenze straordinarie anche in campo tecnico e giuridico. Accanto ai no alle grandi opere, decise con le scelte più impattanti, perché più redditizie, hanno sempre offerto soluzioni alternative ragionevoli. Hanno combattuto sempre l’illegalità e soprattutto non sono mai stati portatori di interessi privati o particolari. Oggi c’è un’effervescenza straordinaria di comitati. Il digiuno intrapreso ha suscitato una vivace partecipazione, perché tutti hanno compreso che non riguardava il protagonismo della mia persona, ma il motivo serio per cui tutti erano impegnati. Ne è nata una duplice iniziativa. Da una parte anche persone delle istituzioni (come la sindaco e la giunta di Marano Vicentino) hanno assunto il digiuno come modalità forte anche per le loro priorità politiche in campo ambientale. Dall’altra mai mi sarei sognato di chiedere agli altri di digiunare, come gesto comunitario lotta. È venuto avanti spontaneamente come scelta delle persone più impegnate dei comitati. Per me una sorpresa commovente. Così ci troveremo un settembre con digiuni puntuali nelle località con particolari problemi ambientali e l’ultimo weekend, 28-29 settembre, con un digiuno generalizzato regionale. Per concludere tutti insieme il 9 ottobre a Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale, per chiedere a gran voce “moratoria” alla colata di cemento e asfalto programmata.
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economia
Annullata la tradizionale corsa del “Màsaro” pag.
martellago
Partono i lavori per la caserma dei carabinieri pag.
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Regione territorio
Cinquecento aziende in crisi, giù gli investimenti pag. 18
la mostra
La visione integrata della Grande onda di Katsushika Hokusai pag. 25
Un piano nazionale contro lo smog in Valpadana pagg. 28-31
vendemmia 2013
Il vigneto veneto tiene le posizioni, qualità discreta pag.
La Provincia ha ceduto 48 mila e 799 azioni della Società Pmv (Patrimonio Mobilità Veneziana) a fronte dell’acquisto di 9 mila e 154 azioni di Atvp spa, pari ad un controvalore di 3 milioni 634 mila 595,70 euro. La Provincia partecipa con una quota del 18,207% nella società del Patrimonio per la Mobilità Veneziana spa, Pmv. La partecipazione della Provincia in Pmv si ridurrebbe dall’attuale 18,207% al 9,017%, mentre salirebbe in modo consistente in Atvp spa, dall’attuale 39,98% al 51,98%,
l’iniziativa europea “Food as ue passepartout”
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E’ stata approvata dalla Commissione europea attraverso l’Agenzia Nazionale Giovani, l’iniziativa “Food as UE Passepartout” che rientra nel programma “Youth in Action” –Gioventù in Azione 2007-2013 di cui l’Associazione Veneziani nel Mondo è capofila e soggetto proponente. Il programma europeo ha l’obiettivo di promuovere la mobilità giovanile internazionale, l’apprendimento interculturale e l’educazione non formale di giovani provenienti sia da paesi Ue che da paesi limitrofi all’Ue. “L’iniziativa, a lungo programmata, ha spiegato Bruno Moretto (in foto) presidente dell’associazione Veneziani nel Mondo - avrà luogo a Venezia e vedrà la partecipazione di giovani provenienti dalla Slovenia, dall’Albania e dal Montenegro, quali paesi partners e collegati a Venezia nella storia. Alcuni giovani saranno indicati dalle nostre associazioni per l’emigrazione operanti in tali paesi. All’iniziativa prenderanno parte anche alcuni giovani con minori opportunità, in situazioni di svantaggio a causa di barriere sociali, geografiche e disabilità”.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
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Questa edizione raggiunge le zone di Martellago, Noale, Salzano, Scorzè per un numero complessivo di 16.429 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese SOCIETÀ Oltre quattro mesi di insulti e reazioni di tipo razzista indirizzati al ministro dell’Integrazione Kyenge: si tratta di un attacco personale all’esponente del governo di origine congolese con cittadinanza italiana o è il tema dell’integrazione che crea disagio? L’Italia è un Paese razzista? A che punto è il processo d’integrazione? E come si comporta il Veneto? Storie di avvenuta integrazione
L’Italia fra storie di integraz
di Ornella Jovane
“S
e proprio dobbiamo trovare qualcosa di stupefacente nella nomina di Cècile Kyenge a ministro della Repubblica italiana, allora possiamo chiederci perché non sia stata scelta per la Sanità, considerata la sua lunga esperienza professionale nel settore”. L’osservazione è della professoressa Leila El Houssi, storica dei paesi islamici e già docente di sociologia dei diritti Umani all’Università di Padova e coordinatrice organizzativa del Master Mediterranean studies presso la Facoltà di Scienze Politiche di Firenze, che abbiamo intervistato sui temi dell’immigrazione, razzismo e integrazione in Italia. Di fronte alle reazioni di sdegno e rifiuto suscitate dalla presenza di un ministro di colore nel governo italiano delle larghe intese, Leila El Houssi, nata in Italia da padre tunisino e madre italiana, invita a considerare la situazione con maggiore serenità e a ricondurla nella normalità dei fatti che possono accadere ad un popolo che si avvia, inevitabilmente, ad avere sempre più una composizione multietnica. Sono passati più di 4 mesi dalla investitura di questo governo e, fra le tante questioni che esso ha sollevato, c’è appunto quella legata alla presenza di un ministro, Cècile Kyenge, che non ha un nome italiano e per lo più ha la pelle nera, chiamata peraltro ad occuparsi di integrazione. Una scelta che ha scatenato, soprattutto in una certa parte politica, aspre reazioni da parte di singoli parlamentari, dirigenti, amministratori, consiglieri locali e nazionali. Reazioni anche razziste con linguaggi e atteggiamenti non di rado violenti ed eccessivi. L’integrazione è un tema impegnativo e difficile ma davvero così “indigesto” agli italiani? E perché tanta insofferenza verso il ministro Kyenge, di origine congolese con cittadinanza italiana? Siamo un popolo razzista?
“Distinguerei tra politica e società - è la risposta della professoressa El Houssi E’ vero che ci sono dei movimenti politici che si pongono contro l’immigrazione e fanno di questa ostilità una bandiera ideologica per acquisire consensi, ma la società italiana è un’altra cosa. Non è, secondo me, razzista. E come potrebbe esserlo se storicamente è stata una società di emigranti. In particolar modo i veneti che, attingendo dal vissuto della propria famiglia, più o meno tutti hanno almeno una storia di emigrazione da raccontare”. “Basterebbe soltanto voltarsi in dietro - prosegue la docente - e ripercorrere quella pagina del proprio recente passato per comprendere con maggior chiarezza quella che è la realtà dei migranti di oggi. Basterebbe cioè che la politica trovasse le modalità per far sì che il fenomeno dell’immigrazione fosse chiaro in tutta la sua complessità. Occorre smetterla, come sostiene il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, di banalizzare strumentalmente l’immigrazione riducendola semplicisticamente ad una questione legata alla sicurezza e alla clandestinità”. “L’integrazione - prosegue - è un processo assai complesso e dai molteplici risvolti: culturale, giuridico, sociale... E’ sul piano culturale che va proposta la ricchezza della “contaminazione” che produce risultati interessanti e arricchisce. Spesso, invece, prevale la cultura della paura e del sospetto nei confronti dell’altro. Soprattutto in una fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando l’altro può spaventare. La reazione impulsiva è quella di arroccarsi nei propri costumi, nella propria cultura e difenderli temendo che la condivisione con l’altro possa contribuire a far perdere qualcosa di sè”. Da dove cominciare allora per allontanare la paura? “Dalla cultura e quindi dalle scuole, a partire da quelle dell’infanzia. Il tema
lo sport, specchio della società
Nel calcio, dai cori razzisti negli stadi agli esempi d’integrazione con la nazionale
I
l contrasto al razzismo è uno dei temi che caratterizzerà in Italia la stagione calcistica e il campionato appena iniziato, dai dilettanti alla massima serie. Lo ha assicurato il presidente Figc, Giancarlo Abete, determinato ad allontanare dagli stadi chi, con cori razzisti e insulti offensivi, punta ad attaccare i giocatori di colore, con la finalità di provocarli e indurli ad allontanarsi dal campo di gioco, come del resto hanno fatto già Boateng e Constant. Quest’anno però le dure norme, quelle volute da Michel Platini, sono in vigore anche in Italia e i provvedimenti sono temuti: i cori razzisti avranno come prima conseguenza la chiusura di un settore dello stadio e, se si dovessero ripetere, si procederà ad interdire tutto lo stadio ai tifosi, oltre ad una multa di 50mila euro. A farsi parte attiva di questa battaglia anche il ministro Cècile Kyenge che, insieme con la Lega calcio e gli altri organi di governo dello sport, ha avviato la sua campagna di sensibilizzazione e di iniziative culturali contro il razzismo negli stadi. All’atteso esordio del campionato di serie A, il 24 agosto scorso, con il primo incontro ad alto rischio di cori razzisti Verona-Milan per via della presenza di Mario Balotelli non proprio “amato” dai tifosi veronesi, il ministro ha lanciato i suoi primi appelli perché “tutti gli attori coinvolti, in campo e fuori, facciano squadra per debellare questo cancro”. Dal calcio tuttavia possono venire anche esempi d’integrazione, come accade per la nostra nazionale, elogiata dalla stessa Kyenge a Torino l’8 settembre scorso dove gli azzurri di Prandelli si trovavano in ritiro per preparare la sfida contro la Repubblica Ceca. Il ministro li ha definiti “modello di quello che dovrebbe essere l’Italia di domani” . O.J.
dell’integrazione dovrebbe essere affrontato con maggiore insistenza e convinzione. Del resto è proprio a scuola che il processo di integrazione può avvenire con maggiore spontaneità. I bambini pur parlando lingue diverse, o provenendo da culture diverse, sono in grado di stabilire con facilità canali di comunicazione e di condivisione di esperienze attraverso il gioco”. A che punto è il processo di integrazione in Italia? “L’integrazione è un processo inesorabile che è in atto nella nostra quotidianità, anche in Italia, dove la società sta profondamente cambiando. Certo in Italia il processo è più lento rispetto ad altri Paesi, siamo alla seconda generazione. Lo possiamo definire un processo spontaneo che si realizza dal basso, verso il quale la classe politica, a prescindere dagli orientamenti, fino ad oggi è stata latitante. La scelta di Cècile Kyenge quale ministro dell’Integrazione è dunque un segnale importante della politica perché fa capire che l’Italia non è un Paese chiuso, al contrario aperto e dentro la multiculturalità. Intendiamoci non è solo un simbolo di forte impatto mediatico, ma una donna di lunga esperienza che da anni opera nelle associazioni contro il razzismo. Non mancano tuttavia le voci di dissenso, espressione di quella parte che vorrebbe continuare a portare avanti una politica di chiusura e timore dell’altro, ma l’Italia sta cambiando”. Come? “Ci sono gli immigrati di seconda generazione. E’ fondamentale sensibilizzare gli italiani al tema del Ius Soli: quanti bambini nascono in questo paese e non possono essere cittadini italiani? “Sta per piovere” è un film di un giovane regista Haider Rashid, nato in Italia
Argomento del mese 5 Razzismo
In alto il ministro Cècile Kyenge più in basso la professoressa Leila El Houssi
zione ed episodi di razzismo da padre iracheno e madre italiana, che racconta la vicenda di un ragazzo, nato e cresciuto in Italia, da genitori algerini che, a seguito di una serie di disavventure che colpiscono il padre rimasto senza lavoro e per questo senza permesso di soggiorno, è costretto a ripensare alla propria esistenza. Cosa fare? Rimanere da clandestino nella “sua” Italia o seguire i genitori in Algeria, una terra a lui sconosciuta, per aiutare la sua famiglia a ricostruirsi, un’altra volta, una dimensione in cui vivere? Un tema che l’Italia deve
istituzioni
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affrontare”. Cosa ne pensa del Veneto? “In Veneto c’è una grande solidarietà a livello sociale. Esistono numerose associazioni e realtà di volontariato che sono in grado di esprimere una solidarietà più profonda e radicata rispetto ad altre regioni, magari politicamente orientate verso scelte di accoglienza più marcate. La società veneta è in grado benissimo di accogliere gli immigrati”.
Interviene il governatore Zaia sul problema clandestini
“KYenge chieda l’aiuto dell’europa”
’incontro preannunciato fra il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge alla fine non c’è stato, nè alla festa della Lega nè alla festa del Pd. Il governatore Zaia tuttavia ha avuto modo di intervenire in più occasioni sul tema dell’integrazione, in un confronto col ministro Kyenge, che si è tenuto a distanza. Egli ha ribadito la necessità di un intervento Ue per gestire i flussi di clandestini diretti anche verso la nostra regione. Zaia, chiarisce il suo pensiero dopo che nelle scorse settimane il ministro aveva affermato che l’Europa non può lasciare sola l’Italia a gestire i flussi di immigrazione. “Vorrei poter dire al Ministro Kyenge - dice Zaia - benvenuta fra noi. Si è accorta che l’immigrazione clandestina, che sta scaricando ogni giorno centinaia di disperati e nuovi schiavi sulle coste italiane, è un
problema di tutta l’Europa”. “Il ministro ha compreso- ribadisce- dunque qual è il problema: quello di una Unione Europea in cui i paesi cosiddetti forti compiono e hanno compiuto (la Francia non più tardi di tre anni fa) strage di diritto e di legalità chiudendo le frontiere e sospendendo Schengen a seconda delle convenienze. Il commissario europeo Malmstrom, risponda della latitanza dell’Europa”. “Il ministro Kyenge dice di essere per la mediazione e l’incontro, per risolvere i problemi – conclude Zaia . Piuttosto che lanciare proclami, come quello sullo ius soli, ci dica dunque quali sono le linee del suo ministero. E piuttosto che perdere tempo alimentando guerre ideologiche, vada a Bruxelles a protestare con vigore. Capiremo come desidera muoversi e soprattutto di cosa vuole discutere. Noi siamo sempre pronti a farlo”. A.A.
le reazioni politiche
“Ora è tempo di integrazione” R
azzismo, un male oscuro che attraversa le società, la storia e le popolazioni. Anche in Veneto fino a qualche decennio fa (e ora purtroppo di nuovo) terra di emigrazione, il fenomeno si è presentato con episodi davvero preoccupanti soprattutto contro gli immigrati che da qualche anno arrivano, qui per lavorare, ma che spesso sono anche protagonisti di brutti episodi di criminalità. Con questo “mostro” che nel secolo scorso, nelle sue forme più estreme ha dato origine a ideologie terrificanti come quella nazista, bisogna confrontarsi, e lo fanno anche i politici ed esponenti della società del nostro territorio. Il primo ad intervenire nelle scorse settimane dopo le offese al ministro Kyenge è stato il sindaco di Verona Flavio Tosi. Insulti che erano arrivati via facebook proprio da esponenti di rilievo della Lega Nord (Roberto Calderoli e Daniele Stival). “Le porgo le mie scuse - ha detto Tosi in un incontro con la Kyenge proprio a Verona - se qualcuno della mia parte politica l’ha offesa e se qualcuno non le ha fatte, fermo restando che in democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta”. Il sindaco ha poi auspicato che il confronto “vada fatto sui contenuti per evitare polemiche inutili che tanto non servono a nulla né agli italiani, né agli stranieri, né al Paese”. Il governatore del Veneto, il trevigiano Luca Zaia poi era intervenuto chiedendo “d’ora in poi l’espulsione dalla Lega Nord per chi insulta gli avversari politici con frasi razziste”. Non manca l’impegno degli esponenti della chiesa per avvicinare culture diverse . A Jesolo nel veneziano in piena stagione turistica ad esempio la festa di chiusura del Ramadan si è aperta con il saluto del patriarca di Venezia Francesco Moraglia e del direttore della Caritas Don Dino Pistolato. “Si tratta – ha detto Don Dino - di dare segnali importanti di volontà di accoglienza ed integrazione, in tutte le realtà del Veneto, soprattutto quelle in cui la presenza di culture diverse e immigrati è più forte e cioè Padova, Vicenza Treviso e Venezia”. Anche a Treviso il nuovo sindaco Giovanni Manildo del Partito Democratico ha spiegato che in città “l’aria è cambiata. Le politiche dello sceriffo Gentilini che sparava battute truci sugli immigrati sono finite. Ora è il tempo dell’accoglienza e dell’integrazione ovviamente nel pieno rispetto delle leggi e delle regole”. A Mestre nei mesi scorsi infine si è tenuta la riunione della Consulta provinciale per l’Immigrazione. Sono stati affrontati i temi fondamentali per l’accordo di integrazione. Il primo riguarda i contratti di affitto, il secondo tema ha riguardato l’obbligo scolastico e i corsi di italiano e il terzo tema il diritto alla salute. Per l’assessore Giacomo Grandolfo della Lega Nord: “Questi progetti vanno promossi per creare le basi per l’avvio di un lavoro di rete tra immigrati e istituzioni. Il corso, nato da un’idea delle associazioni di immigrati, ha avuto lo scopo di rafforzare le conoscenze e le competenze dei referenti delle associazioni di immigrati, perché possano svolgere un ruolo di “facilitatori” presso i propri associati, nonché creare occasioni di dialogo tra associazioni, enti ed istituzioni. Il tutto allo scopo di favorire positivi processi di integrazione”. Alessandro Abbadir
6 Approfondimento La storia Tatiana, ucraina, racconta la sua esperienza positiva in decine di famiglie
Da 11 anni in Veneto: “Intorno a me tante brave persone” E’ stata accanto a numerosi ammalati e ha sempre trovato disponibilità e accoglienza di Nicola Stievano
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a oltre undici anni lavora in Italia, per la precisione in Veneto. Tatiana, 56 anni, è arrivata dall’Ucraina nel 2002. Ha conosciuto decine di persone, ha assistito anziani in difficoltà, ha vissuto con le famiglie italiane. Ha affrontato momenti difficili e altri più spensierati ma la sua esperienza è sempre stata più che positiva. Ora, mentre sta assistendo un’ammalata di Monselice che dovrà lasciare per tornare a Chioggia, vuole raccontare la sua storia di integrazione riuscita. Tatiana ha contattato di sua iniziativa la nostra redazione e ripercorre passo passo la sua vita in Italia, di famiglia in famiglia, fra persone che le hanno voluto bene, che l’hanno aiutata ad imparare la lingua e a vivere in un Paese per lei sconosciuto. “Sono arrivata dall’Ucraina nel 2002 a Mestre, su invito di una mia cara amica. All’epoca lavorava per una famiglia di Mareno di Piave. Assisteva una signora ammalata, Rosa, e mi ha portata a casa dove ho incontrato le prime persone italiane molto gentili disponibili con me. Si
chiamano Attilio e Natalina e nei primi mesi di permanenza in Italia mi hanno ospitato in più occasioni, insegnandomi la lingua e aiutandomi a cercare lavoro. Ho trovato il mio primo lavoro in provincia di Udine con due anziani, sono rimasta con loro per un mese e mezzo. Quando è morta la signora di 94 anni sono tornata a Mareno di Piave per un’altra settimana. Poi Giancarlo, figlio di un’anziana che non ho fatto in tempo ad assistere perché mancata proprio quando dovevo iniziare, mi ha ugualmente ospitato per un altro mese e mezzo. Dopo un ulteriore passaggio da Natalina e Attilio ho trovato lavoro per altri dieci mesi con un ammalato di Alzheimer, dove ho conosciuto una grande famiglia molto unita. E’ stato un lavoro molto pesante e subito dopo sono tornata in Ucraina per un periodo di riposo. Al ritorno ho ripreso a lavorare con Vittorio, 94 anni: mi ha insegnato a parlare in italiano e siamo sempre andati d’accordo. Quando è tornata la persona che sostituivo lui voleva tenere me ma non era giusto portare via il
lavoro ad un altra ragazza. Dopo un mese di ricerca ho trovato un altro ammalato da assistere, un diabetico che viveva con le due figlie. Con lui mi sono sempre trovata molto bene per dieci mesi. Intanto ho conosciuto un’altra persona, Massimo, che mi ha chiesto se mi prendevo cura della sua casa per pulire, lavare, stirare. Ho lavorato per 8 anni a Chioggia, non lontano dal centro. Mi sono trovata molto bene, poi ho lavorato con un’agenzia a Mestre per pulire condomini e alberghi per tre anni. Il lavoro mi piaceva molto ma poi c’è stata la crisi e non mi conveniva più fare due ore di viaggio per lavorare 3-4 ore. Sempre a Chioggia, ho assistito la signora Wanda e mi ha molto colpito l’ottimo rapporto con la figlia Tiziana. Sono tornata in Ucraina a vedere la mia prima nipote che era appena nata e stare un po’ con la famiglia. Una volta rientrata ho trovato un altro lavoro con Giulia e la sua famiglia, con la quale mi sono trovata molto bene. Quindi ho conosciuto Mario a Chioggia che faceva volontariato con ammalati di
sclerosi multipla e mi ha coinvolto nelle sue attività. Se per gli italiani è difficile trovare lavoro per noi è ancora peggio e ogni tanto lui mi aiuta, come del resto fa anche Massimo. Ora sto concludendo il lavoro a Monselice, poi tornerò a Chioggia dove cercherò un’altra occupazione”. Tatiana si definisce una donna fortunata. In Ucraina ha lasciato due figli, una nipote e la mamma anziana, ma in Italia ha sempre trovato tante famiglie che l’hanno aiutata. “Ho
conosciuto tante brave persone, di parola. Vorrei ringraziarle tutte una ad una per per tutto quello che hanno fatto per me e vorrei chiedere scusa se involontariamente ho fatto male a qualcuno a causa di un periodo di forte depressione che ho attraversato. Sono felice di vivere in Italia e auguro a tutte le persone che mi hanno conosciuto grande salute, felicità e amore. Come quello che hanno trasmesso a me”.
ORIAGO DA “VU CUMPRÀ” A CITTADINO ITAlIANO
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na storia di integrazione davvero esemplare, da venditore ambulante irregolare, a cittadino italiano perfettamente integrato nella società in cui vive. La storia è quella di Birima Mbaye, 50 anni, proveniente dal Senegal, dipendente dell’hotel Cipriani come aiuto in cucina. Da poche settimane ha ottenuto la cittadinanza italiana che chiedeva dal 2000. Risiede con la moglie e tre figli a Oriago di Mira, una cittadina di 40 mila abitanti che si trova nell’area della Riviera del Brenta. A raccontarsi è proprio Mbaye. “Dopo 24 anni dal mio arrivo in Italia ho coronato finalmente il mio sogno - spiega - e sono diventato cittadino italiano. Lavoro da anni regolarmente in questo paese, che credo il mio paese, e le mie figlie frequentano l’Università a Ca’ Foscari e a Udine”. L’ex senegalese parte da lontano, da quando cioè arrivò nel nostro paese per la prima volta. “Sono arrivato in Italia – ha detto nel giorno dell’ottenimento della sua cittadinanza - nel 1989. Sono partito facendo quello che trovavo. Ho cominciato come venditore ambulante sulle spiagge al Lido di Venezia e a Sottomarina. Dopo qualche tempo sono riuscito a trovare un lavoro regolare, mi sono sempre guadagnato da vivere di anno in anno onestamente. Se si vuole lavorare qui in Italia alla fine il lavoro si trova. Insomma basta adattarsi e alla fine si va avanti”. Nelle scorse settimane è arrivata dalla Prefettura di Venezia la certificazione dell’ottenimento della cittadinanza italiana. Una cittadinanza che era già stata
Birima Mbaye ottenuta da moglie e figlie che da anni con lui vivono in Italia insieme con un bambino più piccolo. L’uomo è molto orgoglioso di quello che ha potuto fare per la sua famiglia e dei livelli di integrazione in cui sono arrivate ad esempio le figlie. “Sono orgoglioso – dice - mia figlia, che ha 25 anni, fra poco si laureerà in Economia e commercio a Ca’ Foscari. l’altra mia figlia, 21 anni, invece frequenta la Facoltà di Giurisprudenza a Udine, mentre il figlio più piccolo, 13 anni, frequenta le scuole medie a Oriago. Per l’Italia provo gratitudine”. La notizia dell’ottenimento della cittadinanza è stata festeggiata oltre che dall’uomo e dalla sua famiglia, anche dagli amici e dai vicini di casa con cui i rapporti negli anni sono sempre stati un esempio di convivenza nel segno della collaborazione e dell’amicizia. A.A.
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8 Noale - Salzano Edifici storici
salzano
Patrimonio Il comune cerca una nuova associazione per gestire l’edificio
Torre dell’Orologio da rilanciare
Tradizioni
corsa del masaro annullata
di Alessandro Ragazzo
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Alta 32 metri, nel medioevo era l’ingresso principale al castello. Possiede due orologi circolari dai quadranti celesti
l rilancio della torre dell’Orologio di Noale passa attraverso un’associazione culturale che affianchi il Comune in questa operazione. Con questo scopo, di recente la giunta ha deciso di indire un bando attraverso un atto di indirizzo per individuare un soggetto in grado di aprire al pubblico lo storico edificio e punti a svilupparlo. Tutto era partito dopo la consegna dello storico monumento alla città, avvenuta in aprile. Il progetto per rimettere a nuovo la torre dell’Orologio era stato pensato dall’architetto Patrizia Valle, per una spesa di 750 mila euro, di cui 523.877,94 dal Comune e i 226.122,06 con un contributo arrivato dalla Regione. Il cantiere era stato affidato alla Iveco di Cessalto ed era partito a maggio 2012. Nei successivi undici mesi di lavoro sono state pulite le mura interne ed esterne, oltre ai giunti. Inoltre è stata recuperata e restaurata la copertura e rimesse a nuovo le merlature. Infine sono stati consolidati i solai in legno. Ora il Comune cerca un soggetto senza scopo di lucro, che andrà a sostituire l’associazione “La nostra terra”, indisponibile a continuare perché i soci non riescono a garantire l’impegno promozionale. Dato che nei prossimi mesi sono previste delle visite guidate al monumento, il Comune cercherà a chi affidare le chiavi della torre dell’Orologio attraverso un bando pubblico. L’associazione dovrà predisporre un progetto Per il restauro muovere e valorizzare il comdi allestimento esplicativo degli sono stati spesi plesso medievale, oltre a quaninterni del complesso, oltre a oltre 750 mila euro tificare l’eventuale contributo illustrarne la sua importanza. con contributi della richiesto dal Comune a titolo di Lo stesso soggetto dovrà, con Regione compartecipazione, per stendele sue risorse, coprire le spese re il progetto di sviluppo. L’ente per l’allestimento, senza che sulle casse del Comune incaricato dovrà organizzare tutto il complesso, gagravi un solo euro per le pulizie, le coperture assicura- rantendo un minimo di dodici domeniche di apertura, tive e l’energia elettrica. Saranno venti le persone, al da marzo a ottobre, per almeno due ore, senza alcun massimo, che potranno accedere in contemporanea onere per il municipio. Altre aperture nei fine settimaall’interno della torre e lo stesso soggetto dovrà pro- na e nei giorni infrasettimanali saranno decisi di volta
noale
La Torre dell’Orologio
in volta dall’associazione, sulla base delle richieste dei visitatori e degli effettivi flussi stagionali. Porte aperte anche a scuole e gruppi di turisti: uno sulla facciata che guarda a piazza Castello (con numeri arabi) ed un altro dal lato dell’incrocio delle Quattro Strade (con numeri romani). Durante la “Festa dei fiori” dello scorso aprile è stata aperta in via eccezionale, ma ora si vuol far sì che le visite siano regolari. Per questo è stato riprogettato il sistema d’accesso oltre allo spazio interno alla torre stessa, dov’è stata inserita una nuova scala in acciaio corten e legno.
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alumore a Salzano dopo l’annullamento della Corsa del masaro, evento clou della Sagra di San Bortolo che si è tenuta a fine agosto. Ma dalla Pro loco, organizzatrice dell’evento, arriva la notizia che si farà il possibile per ripristinarla già dal 2014. Tutto era nato dopo una lettera fatta pervenire in municipio dalla Lega antivivisezione (Lav), che recitava come “Chiunque organizza spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali è punito con la reclusione da 4 mesi a due anni e la multa da 3 mila a l5 mila euro”. Subito è arrivato lo stop dall’Ulss 13 e dal Comune e così, invece dei 200 metri di tracciato lungo via Roma, con i concorrenti che usavano una bacchetta da battere sull’asfalto per far avanzare l’animale verso al traguardo, i partecipanti hanno sfilato a lutto. “Siamo contenti di come Salzano – commentano Tatiana Zanocco e Irene Stocco di Lav – abbia fatto questa scelta di civiltà. Ci si può divertire anche in altro modo. Avevamo avuto segnalazione di masari impiegati sull’asfalto rovente e questo non rispetta il loro modo di vivere”. Di altro tenore le dichiarazioni della Pro loco. “Abbiamo accusato anche un danno economico – fa presente il vice presidente della Pro loco Massimo Baschiera – perché sulla storia della corsa nessuno ci ha interpellati. Nel frattempo avevamo già stampato i volantini. Diciamo sì a un incontro per salvare le tradizioni del Palio dell’oca di Mirano e la nostra Corsa del masaro”. Il presidente della Pro loco Lucia Muffato nega problemi ai pennuti. “Li abbiamo sempre messi nelle migliori condizioni – assicura – di non soffrire. Il masaro a Salzano ha una tradizione di molti anni, anche se la corsa è recente. Lavoriamo per farla il prossimo anno”. A.R.
Ecologia
l’assessore dalla vecchia ritira il premio nazionale “ambiente e legalità 2013”
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lla Provincia di Venezia il premio nazionale “Ambiente e legalità 2013” per “l’efficace e intenso impegno, attraverso pratiche amministrative innovative come il Tavolo interforze per i controlli ambientali, nell’implementazione di efficaci sistemi di controllo e nel contrasto alle varie forme d’illecito ambientale”. La premiazione è avvenuta all’interno della venticinquesima edizione di “Festambiente”, il festival nazionale di Legambiente che si è svolto a Rispescia (Grosseto) all’interno del parco naturale regionale della Maremma. A ricevere la targa premio sono stati
il dirigente Massimo Gattolin, la responsabile dell’ufficio Legalità e Ambiente Stefania Pallotta, e l’assessore provinciale noalese all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia. Quest’ultimo ha inviato una lettera al presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e al responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente Enrico Fontana. “Le motivazioni comunicate – si legge nella missiva – sono di ancor maggior soddisfazione, riconoscendo proprio il carattere innovativo del tavolo coordinato dai nostri uffici tra le forze di polizia che si occupano della tutela
dell’ambiente nel nostro territorio, anche nel miranese e a Noale dove sono stati perseguiti e bloccati parecchi illeciti. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza la professionalità e la disponibilità di tutti i comandi che hanno aderito con il riconoscimento della Procura della Repubblica”. Per Dalla Vecchia si deve proseguire quanto fatto sinora. “Il vostro riconoscimento – continua – non può allora che indurci a continuare su questa strada, sempre migliorandone il percorso sperando che l’esperienza veneziana possa trovare nuovi contributi”. A.R.
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Scorzè 11 Ambiente La regione autorizza l’impianto a Gardigiano
Centrale a biogas, comune al Tar La centrale che sorgerebbe in via Frattin, serve per la produzione di energia della potenza di 599 kilowattora. No di residenti e Federconsumatori di Alessandro Abbadir
E
’ guerra fra Regione e comune di Scorzè per la questione della centrale a biogas nella frazione di Gardigiano. La Regione ne ha autorizzato la costruzione con pubblicazione nel Bur del 16 luglio scorso. Data da cui decorre il termine dell’impugnazione in sede giurisdizionale. All’unanimità, la giunta di Scorzè ha scelto di andare al Tar. Ma vediamo la vicenda nei vari passaggi. In diverse occasioni la giunta guidata dal sindaco Giovanni Battista Mestriner, ha dato parere contrario al progetto di produzione di energia, alimentato a biogas e di origine agricola, che sembrerebbe sorgere all’interno dell’azienda agricola in via Frattin. Una
Territorio
centrale che serve per la produzione di energia della potenza di 599 kilowattora. La Regione però nonostante questi pareri comunali, ha dato il via libera all’impianto. Si è verificato cosi uno scontro istituzionale fortissimo. Il comune di Scorzè, infatti, spalleggiato dai residenti, questa centrale proprio non la vuole. Contro la creazione di questa centrale è sorto anche un comitato con referente l’avvocato Marco Tiffi, residente nella frazione e contrario al progetto. Ora il Comune punta a bloccare l’autorizzazione rilasciata con un decreto del presidente della giunta regionale del 7 giugno scorso e poi ratificata con una delibera il 28 dello stesso mese. Il Comune
recuperata la ricetta originale “risi e bisi”
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’ stata depositata alla Camera di Commercio di Venezia la ricetta dei “Risi e Bisi”. La firma ufficiale del documento è avvenuta nell’aula consigliare del municipio di Scorzè, alla presenza del notaio Ernesto Marciano di Noale, del sindaco Giovanni Mestriner e del delegato della Accademia italiana
aveva detto no con una delibera contro l’impianto per diversi motivi. Innanzitutto la questione legata alla viabilità, cioè nel documento approvato dalla giunta, si faceva riferimento all’insufficienza delle vie d’accesso, alla pericolosità delle strade, che non possono accogliere altri mezzi. Il secondo aspetto riguarda le famiglie della zona, la vincolata Villa Frattin, che è stata la residenza del primo sindaco di Scorzè. La ditta aveva presentato e modificato il piano del traffico, ma il Comune ha invitato la proprietà a trovare un’altra area dove costruire la centrale a biogas, chiedendo spostarlo da via Frattin. C’è stata, poi, la conferenza dei servizi, in cui Scorzè
della cucina di Venezia-Mestre Ettore Bonalberti. Hanno dato partenariato e condiviso questa iniziativa sia la Provincia di Venezia che il Comune di Scorzé. Il recupero della ricetta “Risi e Bisi” è stato compiuto dalla Proloco di Scorzé, utilizzando i documenti storici della terraferma veneziana, verificando le consuetudini locali in uso nella frazione di Peseggia, e facendo ricorso alla memoria delle persone più anziane del territorio, con le tradizioni culinarie ancora attive in queste località. Il co-
ha espresso il proprio dissenso, mentre gli altri enti si erano detti favorevoli. A quel punto la questione è appunto passata alla Regione, che ha autorizzato la costruzione dell’impianto. Sulla questione interviene anche il referente di Federconsumatori della Riviera e del Miranese Alfeo Babato. “Questa centrale – dice Babato – francamente sembra un azzardo. Non capiamo come possa essere autorizzata in barba a residenti e comune che hanno dato il loro parere contrario. Siamo pronti ad appoggiare la protesta dei residenti che hanno tutto il diritto a chiedere lo spostamento dell’impianto in una zona più idonea“.
mune di Scorzè, noto come la “terra del Tiepolo”, e per le sedi dell’azienda di acque minerali “San Benedetto” e dell’industria motociclistica “Aprilia”, con questa firma, diventa ufficialmente la terra dei “Risi e Bisi”, storica pietanza tanto declamata dall’illustre commediografo veneziano Carlo Goldoni. Scrittore che amava decantare nelle sue straordinarie commedie scene di vita familiare, le usanze della buona e saporita cucina di campagna. A.A. messaggio pubblicitario
DOLORI CERVICALI? DOLORI LOMBARI? TENSIONE DA STRESS? MAL DI TESTA? In questi ultimi anni è stato dimostrato che la posizione della bocca rispetto al corpo influenza tutto il nostro modo di camminare e di stare in piedi, cioè influenza la 'postura'. Un grande numero di dolori cervicali, di mal di testa, lombari e sacrali, sono dovuti a tensioni muscolari. Il modo di affrontare e combattere questi malanni è stato affidato all'uso di farmaci (antidolorifici, analgesici, antinfiammatori, cortisonici) con risultati non sempre costanti e il rischio di intossicazione dell'organismo. L'apparato masticatorio può essere causa del determinismo di tanti dolori muscolari che si presentano in parti lontane dalla bocca e senza un'apparente collegamento. L'ATM, articolazione temporo-mandibolare, può essere coinvolta determinando rumori, dolori o tensioni all'apertura della bocca o durante la masticazione. I disturbi ad essa correlati sono: fischi all'orecchio, riduzione dell'udito, vertigine. Inoltre, anche lo stress svolge un ruolo scatenante per tutti i disturbi muscolari perché porta a contrarre i
muscoli (un esempio è il Bruxismo e/o Serramento dei denti) con conseguente tensione cervicale e cefalea. Queste disarmonie masticatorie costringono i muscoli della testa, del collo e della schiena a lavorare in modo eccessivo. Tutto ciò si cura attraverso una corretta diagnosi da parte dello specialista (odontoiatra - ortodontista - posturologo) e l'uso di un dispositivo trasparente e lievemente ispessito denominato BITE. Il suo meccanismo d'azione è la 'deprogrammazione' della mandibola, che significa che lascia libera la mandibola da tensioni e affaticamenti muscolari permettendo un rilassamento di tutta la struttura interessata dalla masticazione. La terapia con bite ha una durata variabile dai 2 ai 6 mesi, dove lo specialista effettuerà dei controlli periodici mese per mese. Si raccomanda l'uso quotidiano del bite (va tolto solo per mangiare e bere) soprattutto durante la guida, l'attività fisica e il sonno.
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12 Martellago Amministrazione Tanti progetti viari si stanno per concretizzare
Un autunno pieno di cantieri La tangenziale nord sarà lunga cinque chilometri e mezzo, e unirà la Castellana (zona Kelemata) al casello di Alessandro Ragazzo
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assate le elezioni, scelta la giunta e insediato il nuovo Consiglio comunale, mettiamoci pure le vacanze estive, ma da settembre per la giunta di Monica Barbiero s’inizierà a fare sul serio. Per il Comune di Martellago sono saranno mesi di cantieri, perché questa squadra dovrà gestire il nuovo casello e la futura viabilità con tangenziali a nord. Si avrà un territorio diverso da quello attuale, con la possibilità di rivedere il centro del paese. Senza contare la questione super Castellana, che dovrà essere presa in mano e affrontata con Venezia; nonostante tutti i pareri contrari arrivati dalla città lagunare, qualcuno a Martellago spera ancora perché si faccia la strada fino all’ospedale di Mestre. E poi la questione via Frassinelli, da sempre al centro di polemiche sulla sicurezza. Intanto Martellago cambierà con le tangenziali a nord, che avranno lo scopo di liberare il traffico dal centro. I lavori stanno andando avanti a buon ritmo e fra poco più di un anno dovrebbero essere inaugurate. La tangenziale nord di Martellago sarà lunga cinque chilometri e mezzo, e unirà la Castellana (zona Kelemata) al casello. Questo sul lato est. A ovest, invece, sarà costruita una bretella sempre dalla Castellana (via Boschi). Se a questo sommiamo la già aperta bretella di via delle Motte, l’area della chiesa, in futuro dovrebbe essere libera dai veicoli, tenendo largo i mezzi in attraversamento. Cambierà Martellago anche perché accanto al municipio sorgerà una rotonda all’incrocio con via Ca’ Rossa e, di conseguenza, la viabilità non sarà più come quella attuale. Un altro nodo da affrontare è via Frassinelli a Maerne; c’è un progetto preliminare datato 2004 e l’intervento era stato finanziato per mezzo milione di euro. Poi tra i vincoli del Patto di stabilità e la difficoltà di poter spendere il denaro, il cantiere non ha mai preso il via. Il nuovo governo locale ha inserito l’iter fra
I lavori alla tangenziale in località Capppella le priorità. E’ stato messo nero su bianco un atto di indirizzo di procedere per arrivare a redigere un nuovo progetto per quanto riguarda il primo stralcio, con la messa in opera di una pista ciclopedonale e altri lavori a tutela degli utenti deboli. In passato, per questa strada, c’erano state molte polemiche in Consiglio comunale tra maggioranza e opposizione, mentre anche i cittadini si erano fatti sentire con una protesta, dove chiedevano di trovare presto una soluzione. Spesso la strada è stata teatro di incidenti, anche gravi, sul lungo rettilineo che collega Maerne a Olmo. Dunque tanta carne al fuoco per la nuova giunta e, come capita anche in altri comuni, la viabilità e la sua sicurezza saranno uno dei temi centrali per i prossimi anni.
L’editoriale
segue da pag.
Sicurezza
caserma dei carabinieri, si parte
S
iamo al dunque per l’apertura della caserma dei carabinieri di Martellago. In municipio, è arrivato dalla Prefettura l’atteso documento per l’istituzione della struttura che sorge in via Roma, vicino al magazzino comunale. Ora si attende la firma del comodato d’uso e poi, forse già per fine settembre, inizio di ottobre, dovrebbero arrivare i militari, anche se una data non è ancora stata fissata. Di certo, la situazione è giunta a una svolta, per un edificio atteso per migliorare e aumentare la sicurezza e i presidi. Costata circa 2 milioni di euro, sorge vicino al magazzino comunale e i lavori sono scattati a fine novembre 2010. Il Comune ha coperto la spesa in parte con l’avanzo e il resto, quella più cospicua, attraverso un mutuo. Edificata su due blocchi, per un totale di 600 metri quadrati, nel primo ci saranno la parte operativa, la sala per il pubblico, gli ambienti di servizio, i locali di massima sicurezza e i sei alloggi per il personale. Nel secondo, l’autorimessa, i quattro alloggi per il comandante della caserma e i militari che hanno famiglia. E poi trovano posto anche dei magazzini, ad uso dei carabinieri per le loro attrezzature. Il cantiere è stato portato avanti dall’azienda Ite Group di Modena. La caserma va ad aggiungersi a quelle di Mirano, Scorzè, Noale e Spinea. “Finalmente il percorso si sta per concludere commenta il sindaco di Martellago Monica Barbiero - e confido che la nuova struttura significhi migliorare la sicurezza nel nostro territorio”. A.R.
OlMO MENSA SCOlASTICA NEl 2014
Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata di Mauro Gambin*
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Gli anni ’90 sono stati anche gli anni del benessere, gli anni del “fenomeno del Nord Est”, gli anni del Veneto locomotiva d’Italia e magnete di quanti furono attratti qui dalla possibilità di trovare lavoro. Gli anni Novanta sono stati anche quelli della cosiddetta “seconda repubblica”, gli anni del sistema bipolare, della semplificazione politica divisa in soli due schieramenti: noi e loro, contrapposti e intimamente divisi anche dai retaggi di Tangentopoli, per ipotetiche figliazioni o continuità con i partiti delle “mazzette”. Cinquant’anni di storia d’Italia erano andati in soffitta, qualcuno dei suoi protagonisti in carcere oppure ad Hammamet. Gli anni ‘90 sono stati uno spartiacque dove chi voleva cavalcare l’onda, doveva farsi largo mettendo più distanza possibile tra ciò che era stato prima e quello che ci sarebbe dovuto essere dopo, magari solo a parole. Ecco, anche le parole iniziarono ad avere la loro importanza in questo periodo, la semplificazione passò pure attraverso i nuovi concetti travestiti da slogan. Anche per il nuovo fenomeno dell’immigrazione, che i due blocchi proprio in quegli anni iniziarono a governare, vennero create delle parole d’ordine. La prima, interpretata da un blocco, complessa e razionale, tesa a spiegare che l’immigrazione era legata alla struttura economico-sociale del paese che a causa di un precoce invecchiamento del Paese, in virtù di un saldo demografico negativo, si trovava, di conseguenza, nella necessità di iniettare manodopera nella propria economia, la seconda nel mondo per il manifatturiero. L’altra, interpretata dal secondo blocco, più direttamente spiegava che sarebbe stato a dir poco imprudente aprire totalmente le porte a chi non si conosceva. Insomma, il diverso, quello che “viene da fuori” poteva anche portare a qualche forma di pericolo, soprattutto sociale ma anche civico e pure economico, particolarmente quando le cose hanno iniziato ad andar male anche in Veneto. Creata l’identità del diverso, non è c’è voluto molto a creare l’identità dell’uguale, uguale ad altri accumunati dalla stessa cittadinanza, dallo stesso credo religioso, dalla stessa area geografica...via via sempre più uguali fin nel dettaglio del dialetto. Si iniziò persino a promettere precedenze su base geografica. “Prima i Veneti”, oppure “Paroni a casa nostra”. Slogan travestiti da concetti che sono diventati i cardini di un pensiero semplificato, e per questo rassicurante, che ha contrapposto il locale, ossia il conosciuto, il noto, il domestico, a tutto il resto. Una semplificazione che funziona in mondo piccolo come un bar, magari dove ci sta anche la battuta pesante a sfondo razziale ma che continua a non spiegare e anzi a mortificare le ragioni di fondo di un fenomeno dalle dimensioni mondiali come l’immigrazione. * direttore@lapiazzaweb.it
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Barbiero pensava di ripetere quanto fati sarà ancora da aspettare alle to lo scorso anno dal suo predecessore scuole elementari di Olmo per Giovanni Brunello con l’asilo Malaguzzi vedere concretizzata la mensa di Martellago, con i lavori di un edificio per i bambini, mentre il servizio di refeprefabbricato effettuati durante l’estate zione aumenterà di qualcosa ma non ci e il taglio del nastro a inizio novembre. saranno rincari per le famiglie, almeno Stavolta si dovrà aspettare un po’ di più fino al via libera al bilancio 2014. Quee dal municipio si dicono fiduciosi che ste le novità più importanti per l’anno possa essere il regalo di Natale, o quello scolastico di Martellago. Intanto la quedella Befana. Passando ai buoni pasto, stione Olmo. L’obiettivo più concreto Una mensa invece, ci sarà un adeguamento delle è averla per la fine di quest’anno, al massimo per l’inizio di quello successivo. Il ritardo è tariffe su indice di base Istat. Rincaro fissato all’1,2 per dovuto alle scadenze degli ultimi mesi; tra le elezioni, cento. Per questo, le nuove somme da pagare per il la nuova giunta si è insediata a luglio e i tempi per il singolo pasto, saranno 3,93 euro per l’asilo, si salirà bando si sono dilatasi. Così si posticiperà di due mesi, a 4,16 euro le scuole elementari e medie. A questo, anziché ottobre com’era stato preventivato in un primo bisogna aggiungere il 4 per cento di Iva che portano ad momento. Infatti, lo schema è stato approvato il 24 avere, rispettivamente, 4,09 e 4,33 euro. Ma, come luglio, il termine per presentare le offerte è il 2 settem- detto, fino alla fine di quest’anno, non ci saranno dei bre. Poi serviranno due mesi di cantiere e si arriverà problemi per le tasche dei genitori, visto che il Comune a fine dell’anno, che potrebbe diventare il regalo da si accollerà la spesa. Questo perché i costi per le famitrovare sotto l’albero. Il progetto prevede una struttura glie sono decisi dal bilancio e si calcola sull’anno solare prefabbricata a fianco dell’attuale (lato nord) da 313 e non scolastico. Dunque per il 2013, tutto rimarrà metri quadrati, e accoglierà metà degli attuali 150 po- invariato e lo stesso dovrebbe essere per il 2014, per il sti mensa, così da avere spazi per la didattica. In tutto periodo gennaio-giugno, poiché il Comune ha intenziosono stati stanziati 504 mila euro. Il sindaco Monica ne di coprire l’intera spesa. A.R.
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SOTTOPASSO DI VIA ONGARI: È REALTÀ
Il sindaco Celeghin: “Un’opera fondamentale per la viabilità noalese” E’ stato approvato, mercoledì 7 agosto, il progetto definitivo del sottopasso di via Ongari di Noale, un’opera che era stata finanziata nel 2001, mai realizzata. Nell’anno 2007 i fondi per la realizzazione, nell’ambito del Progetto del Sistema Metropolitano Ferroviario di Superficie erano stati destinati ad un’altro intervento, fino al 2011 dove, su richiesta dell’amministrazione comunale noalese è stato rifinanziato dalla Regione Veneto in Conferenza di Servizi decisoria, presso la sede di Veneto Strade, erano presenti il sindaco Michele Celeghin e l’assessore alla viabilità Luciano Gobbato, il capo ufficio Gianni Scantamburlo oltre ai rappresentanti della Regione Veneto, della Provincia di Venezia, della Soprintendenza, del Consorzio Acque Risorgive ed altri 12 enti coinvolti nella realizzazione dell’opera. “Le lettere per gli espropri sono già partite – commenta soddisfatto il sindaco Celeghin – entro fine anno vedremo partire il cantiere di un opera fondamentale che ridurrà ulteriormente il flusso di traffico ed
il conseguente inquinamento in via S. Andrea, via Ongari e sulla statale 515. Si tratta di una arteria viaria importante. Dopo gli effetti positivi sulla viabilità ad ovest della nostra città che abbiamo ottenuto con l’apertura della bretella di collegamento con via Valsugana, ora anche l’area ad est avrà uno sfogo importante sia per la fluidificazione del flusso veicolare che per la riduzione delle code al semaforo ed al passaggio a livello. Anche quest’opera contribuirà al miglioramento della qualità della vita di Noale e dei noalesi”. Nel mese di ottobre aprirà il cantiere a ridosso di via Lancerotto, incrocio con via dei Novale, per la realizzazione di una rotonda che congiungerà le due strade con la nuova arteria che verrà realizzata per il sottopasso che andrà definitivamente ad eliminare il passaggio a livello di via degli Ongari. “E’ la seconda opera che viene realizzata nel nostro territorio atta all’eliminazione dei passaggi a livello – dichiara l’assessore Gobbato Luciano – e non potevamo perdere questa occasione
per rimediare a situazioni viabilistiche di difficoltà presenti anche nel nostro centro storico. Ringrazio la Regione del Veneto per l’attenzione che ci ha dato nel rifinanziare il sottopasso. Ora con l’approvazione del progetto definitivo si aprirà la fase di cantierizzazione che coinvolgerà via dei Novale, via Ongari e da subito, vicolo Lancerotto. Nel mese di settembre presenteremo il progetto esecutivo alla cittadinanza per poi dar via ai lavori”. Presente ing. Angelini, responsabile del progetto S.F.M.R. che ha accolto le osservazioni presentate sia in Comune che presso la sede di Veneto Strade. “C’è stata particolare attenzione al problema idraulico dell’area - ha dichiarato l’ing. Carlo Bendoricchio, Direttore del Consorzio – abbiamo presentato alcune osservazioni di merito, al fine di diminuire al massimo il rischio idraulico di un area che è soggetta spesso ad allagamenti. Nei prossimi giorni avremo un incontro tecnico proprio per affrontare in maniera organica tutti gli aspetti”. Il sottopasso, a ridosso dell’area dell’Oasi di Noa-
Il sindaco Michele Celeghin
le, consentirà un accesso più fruibile anche all’area stessa, grazie all’accoglimento delle osservazioni presentate congiuntamente dal Comune e dal Wwf.
NOALE PER IL COMMERCIO: LA REGIONE FINANZIA IL PROGETTO E PREMIA LA CITTÀ L’assessore Furlan: “E’ il riconoscimento del lavoro fatto in questi anni” 120.000 euro non sono pochi in questi tempi di ristrettezze economiche, ma è la somma con la quale la Regione del Veneto ha ri finanziato il progetto Noale Città di Emozioni, ritenuto meritevole di finanziamento per il rilancio del Centro Storico noalese. In una lettera, inviata al sindaco Michele Celeghin, l’assessore regionale all’Economia e Sviluppo, Ricerca ed Innovazione, Isi Coppola si è complimentata per “aver saputo cogliere la valenza del progetto regionale”, assegnando la somma all’amministrazione comunale noalese per il Progetto strategico regionale per la “rivitalizzazione dei centri storici e urbani e la riqualificazione delle attività commerciali”. Il bando che ha come principale obiettivo la riqualificazione e la rivitalizzazione dei centri urbani attraverso la gestione manageriale e condivisa dei centri storici permetterà di continuare il cammino verso il sogno di realizzare “il centro commerciale naturale di Noale”.Un bando che conferma la particolare attenzione prestata dall’Amministrazione regionale alla delicata problematica relativa allo sviluppo del settore commercio in ambito urbano concernente le misure di sostegno finalizzate alla valorizzazione del commercio tradizionale svolto dagli esercizi di vicinato all’interno dei centri storici e urbani, rafforzando in tal modo il servizio di prossimità nell’ottica di un maggior grado di tutela del consumatore. Soddisfatto il primo cittadino di Noale il Sindaco Michele Celeghin: “Una grande notizia per i cittadini e per il commercio noalese. L’opportunità di portare a compimento il lavoro di riqualificazione che l’amministrazione persegue da anni attraverso interventi strutturali, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il miglioramento della viabilità per favorire
la riduzione dell’inquinamento e che vedrà un ulteriore passo in avanti in Piazza XX Settembre grazie al completamento dei lavori di ristrutturazione sul palazzo Ex Beggio. Speriamo che questo nuovo bando sia l’occasione per deporre le polemiche strumentali e per lavorare tutti all’unisono per il bene di Noale. Gli individualismi ed i personalismi non hanno mai portato da nessuna parte, anzi, nel tempo hanno bloccato lo sviluppo concreto di ogni iniziativa finalizzata alla valorizzazione di Noale”. Per l’assessore al Centro Storico Fabio Furlan, si è trattato di un ottimo risultato: “Assieme alle associazioni che ci hanno creduto, in primis Confesercenti e come previsto dal bando grazie al totale appoggio dei privati che stanno investendo nel centro storico dall’avv. Morosin, alla famiglia Roncato e Zambon, siamo riusciti ad ottenere un risultato straordinario. La conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Continueremo quindi il lavoro di coordinamento con le associazioni di categoria dei commercianti, nella revisione delle aree mercatali in modo da rendere più funzionale ed accessibile il nostro importante mercato settimanale, continueremo quindi le azioni di Placemaking nelle piazze per completare il lavoro di trasformazione dei parcheggi in veri e propri luoghi d’incontro per la gente e per il commercio”. Dello stesso avviso il segretario di Confesercenti della Provincia di Venezia Maurizio Franceschi che ha coordinato il precedente progetto “La dimostrazione che il lavoro fatto fino a qua è quello giusto. Con questo contributo continueremo il lavoro di gestione integrata del Centro Storico di Noale. Una azione finalizzata per rilanciare il commercio di questo Comune così importante, bello e strategico per tutta l’area del
NOALE SU RAI DUE A “SÌ VIAGGIARE”
Un servizio su Noale, sul rilancio turistico del Centro Storico è stato trasmesso durante la Rubrica del Tg2 “Sì Viaggiare” - alla scoperta anche di mete poco conosciute in Italia e all’estero. Con notizie consigli e un’attenzione particolare ai prezzi dei viaggi, a cura di Giorgio Saba, Mauro Lozzi, condotto da Silvia Vaccarezza. L’amministrazione comunale di Noale ha invitato Nicolò Tommasello, giovane cittadino di Massanzago, che ha ottenuto il primo premio al Concorso Fotografico nazionale, promosso dalla Rai con una immagine della Rocca di Noale, ad una serata in cui verrà premiato per la foto e per il conseguente servizio che il Tg2 ha trasmesso sulla Città di Noale. Il sindaco Michele
Celeghin e l’assessore al Turismo Giuseppe Mattiello, intervenuti alla trasmissione, hanno confermato la vocazione turistica della Città dei Tempesta mettendo l’acccento sulla riqualificazione urbanistica in atto, che ha comportanto anche ingenti investimenti in ambito di ristrutturazione e restauro di monumenti storici che ora sono accessibili ai Turisti, tra cui la Torre dell’Orologio e la Rocca dei Tempesta. Con una lettera è stato inoltre ufficialmente invitato il giovane Nicolò Tommasello di Massanzago durante la serata del 30 agosto, presso il proscenio della Torre, per la consegna di un riconoscimento ufficiale da parte del Comune di Noale per la bellissima immagine scattata alla Rocca di Noale.
L’assessore Giuseppe Mattiello
Miranese. Si dovrà lavorare in modo strutturato coinvolgendo soggetti pubblici e privati per il rilancio del commercio. L’ennesima occasione per i commercianti noalesi che però dovranno dimostrare di aver capito che bisogna fare squadra e che questa occasione rappresenta l’ultimo treno per tentare di arginare la crisi. Lavoreremo come sempre per valorizzare e rafforzare il patrimonio storico culturale e commerciale di Noale. Dal Mercatino mensile dei trovarobe già implementato dal mercatino della Serenissima in p.zza XX Settembre, alla riqualificazione del mercato settimanale, a eventi importanti come il Palio, la festa de Fiori, la Pirola Parola. Tutte iniziative che dovranno essere supportate da azioni di co-marketing per favorire il commercio. Vogliamo ringraziare ancora gli altri partner di rete che hanno appoggiato subito il progetto: Cna, Confartigianato, Pro Loco, Lions Club, Rotary Club, Circolo 1554”.
16 Sguardo al Miranese sud Patrimonio architettonico Il comune da il via ad un progetto da un milione di euro
Villa Farsetti, riparte il recupero Gli interventi riguarderanno soprattutto le aree e dei locali che si trovano sul lato di via Roma di Alessandro Abbadir
R
ecupero di Villa Farsetti, si riparte anche se sarà concluso in tempi lunghi. La notizia arriva dalla decisione della giunta del comune del miranese, che ha ripreso in mano l’iter di recupero della monumentale villa salese, interrotto dopo i lavori di ripristino dello storico giardino effettuati negli anni scorsi. Vediamo l’entità del nuovo stanziamento. La giunta ha deliberato uno stanziamento di 600 mila euro per interventi di recupero dell’area nord ed est della villa, dopo l’aggiudicazione del premio di un concorso che punta proprio al recupero
Tasse
di edifici storici. Il sindaco è entusiasta. “C’è la possibilità di recuperare l’edificio - dice il sindaco Nicola Fragomeni - e allo stesso tempo dar sfogo alle richieste di chi ne chiede la fruizione, restituendo alla villa il lustro che merita”. I lavori riguarderanno la sistemazione degli spazi della villa in una ottica di sviluppo degli aspetti socio-economici locali. “Si tratta - spiegano in comune - delle aree e dei locali sul lato di via Roma, in particolare delle coperture e di alcune aule a cui si accede dall’entrata est”. L’intervento ha una duplice valenza: prevede si un recupero
storico dell’edificio e delle sue pertinenze così com’erano ai tempi dell’abate Filippo Farsetti, e mala fruizione sociale della villa. La giunta, infatti, non vuole risparmiare la villa da eventi e manifestazioni pur nel rispetto del bene architettonico. La somma stanziata è il 60% del costo dell’intervento, stimato in almeno un milione di euro. L’ultimo grande intervento di riqualificazione della villa, aveva riguardato nel 2008 la ricostruzione del giardino antistante la facciata principale della villa, secondo i disegni dell’epoca, con la creazione dei nuovi filari,
scoppia la polemica con conFartigianato
S MIRANESE NORD
coppia la polemica a S. Maria di Sala sulla questione delle tasse più alte del comprensorio. Il vicesindaco Alessandro Arpi va nel dettaglio e replica allo studio di Confartigianato sulla fiscalità nei comuni del Miranese. I dati per Arpi sono disomogenei e dunque non confrontabili tra diversi comuni dell’area.
dei vialetti, delle statue e della fontana al centro del giardino, su progetto dell’ingegner Loris Vedovato. La storia ha spazzato via molto di quella che fu Villa Farsetti negli anni d’oro e la cartografia dell’epoca è stata in parte persa. Sull’efficacia del progetto di recupero interviene anche la provincia con l’assessore Lucio Gianni. “Oltre alla qualità dei progetti presentati - dice Gianni - due sono gli aspetti determinanti che hanno
“Per S. Maria di Sala - dice - il dato delle entrate tributarie, per essere omogeneo a quello degli altri comuni, dev’essere depurato della Tia e della Tarsu, visto che tutti gli altri enti del Miranese non hanno in bilancio stanziamenti sulle tariffe o imposte ambientali”. Ma non solo. ”Sull’addizionale comunale - continua Arpi - parlare di carico pro-capite è fuorviante, perché il dato dipende dal gettito per ciascun territorio e dalle diverse fasce di reddito, così come l’Ici e l’Imu dipendono dalla rendita dei cespi-
qualificato il lavoro svolto: il primo è dato da una presenza estremamente numerosa dei componenti dei tavoli di concertazione. Altro elemento qualificante è la compartecipazione economica degli enti locali. La giunta guidata da Francesca Zaccariotto considera le intese programmatiche d’area uno strumento che permette il confronto tra le istituzioni e i rappresentanti territoriali del tessuto socio-economico”.
ti imponibili. Non è possibile fare una sintesi per abitante, dato che non è un’entrata che grava sulla generalità, ma su coloro che possiedono immobili o terreni”. Per Arpi va detto poi ,che livello di tassazione risente delle risorse trasferite dallo Stato agli enti locali e su questo S. Maria di Sala è all’ultimo posto Va evidenziato inoltre per il vicesindaco il differenziale tra i dati dei trasferimenti e quelli della pressione tributaria: S. Maria di Sala risulta essere comune virtuoso. Informazione pubblicitaria
Pro Loco Venezia: Lasciati incantare dal loro amore PRO LOCO IN PIAZZA Il CONSORZIO DELLE PRO LOCO DEL DECUMANO (sezioni Pro Loco di Lido-Pellestrina, Martellago, Mirano, Noale, Santa Maria di Sala, Salzano, Scorzè e Spinea) sarà presente, in Piazza Ferretto a Mestre, dal 13 al 15 settembre 2013, con una tensostruttura di mt. 10x24, nell’ambito di MESTRE IN CENTRO 2013. Nell’evento “Pro Loco in Piazza” le otto associazioni presenteranno le loro manifestazioni da loro organizzate per promuovere e far conoscere il proprio territorio; inoltre verrà allestito uno stand dove saranno presentate le iniziative di tutte le Pro loco della Provincia di Venezia. Venerdì 13 sarà la giornata più importante e tutti i cittadini sono invitati a partecipare!!! ecco il programma: ore 16.00 Preceduto dal rullare dei tamburi e dal suono delle chiarine, l’araldo annuncerà l’evento in tutto il centro storico. ore 16.30 Apertura ufficiale alla presenza delle autorità. ore 17.00 Inizio allestimento quadro floreale. ore 19.00 Sfilata corteo dei Tempesta con musici e sbandieratori del Palio di Noale. ore 20.00 Esibizione Gruppo Danza Palio di Noale.
ore 20.30 Spettacolo: L’unione fa la forza” a cura del Gruppo Musici e Sbandieratori Tempesta di Noale. ore 21.30 Concerto dell’ORCHESTRA di FIATI DEL VENETO di Santa Maria di Sala.
ECCO LE MANIFESTAZIONI DI SETTEMBRE ED OTTOBRE: • PIANIGA: 6-7 ottobre All Motor’s show • MIRANO: 20-24 settembre Fiera di San Martino • SALZANO: 18/20 -25/27 31 ottobre + 1/3 novembre - 19^ festa della zucca • DOLO: 13-15 settembre Festa d’autunno a Sambruson • FIESSO D’ARTICO: 22 SETTEMBRE 5° Palio del Ruzante (importantissimo da non
perdere assolutamente!)
• STRA: 5 – 6 OTTOBRE Polenta oro in tavola e Sagra di Stra il 12 – 15 ottobre • FOSSO’: 29 SETTEMBRE – 6 OTTOBRE Festa del fungo con mostra micologica e stand gastronomico
• CONA: 13 – 15/16 – 21/22 SETTEMBRE Fiera di san Matteo • CAVARZERE: 5 – 6 OTTOBRE Scacchi viventi • CAMPAGNA LUPIA: 20 – 22 SETTEMBRE Laguna Boat Show Motor Fest • ANNONE VENETO: 6 OTTOBRE Palio delle botti • SAN DONA’ DEL PIAVE: 6 – 7 OTTOBRE Fiera del Rosario e 13 ottobre Festa de a poenta bianca (Informazioni inviate da LUCIO GIANNI, ass. Provinciale Pro Loco)
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Economia Confapi Industria Veneto dà i dati dal 2009 sul veneziano
Cinquecento aziende in crisi, giù gli investimenti Disoccupazione al 15%, si può ripartire dal settore turistico. La domanda interna è crollata del 4%
Il ministro Zanonato agli artigiani
di Alessandro Abbadir
“bisogna puntare sulle esportazioni”
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o stato dell’economia veneziana è davvero critico ma può ripartire da un settore strategico come il turismo. Questa la situazione delineata da un incontro che si è tenuto nelle scorse settimane fra il presidente della commissione lavoro, il consigliere Roberto Dal Cin, il direttore di Confapi Industria Veneto Pier Orlando Roccato, e l’assessore provinciale alle attività produttive Lucio Gianni. Roccato ha illustrato gli ultimi dati relativi alla crisi che stanno attraversando la piccola e media impresa in provincia di Venezia, partendo dal 2009, l’anno successivo allo scoppio della stessa. E’ emerso così che da 2009 ad oggi oltre 500 imprese sono state coinvolte in procedure di crisi, il tasso di disoccupazione è il più alto registrato, e oggi arriva al 15 per cento in provincia di Venezia mentre la media regionale è tra l’8 e l’11 per cento. Il calo degli investimenti è del 2,5 per cento e del 4 per cento quello della domanda interna. Sulla crisi del settore manifatturiero pesa soprattutto quella delle costruzioni, dato che nel giro di quattro anni il prezzo dei beni immobili è calato del 20 per cento. Roccato è stato chiaro. “Oggi purtroppo le nostre banche anche nel veneziano - spiega - sono impegnate a coprire i buchi di bilancio, e non supportano affatto il mondo delle imprese. Siamo di fronte ad una crisi mondiale e senza precedenti dove il mondo del credito anziché favorire lo sviluppo si è letteralmente chiuso a riccio. Oltre alla crisi del manifatturiero, sta soffrendo in modo spaventoso anche quello dell’edilizia che, nonostante la piccola boccata d’ossigeno del “Piano casa”, deve fare i conti con una tassazione imposta dal Governo che non agevola
affatto il mercato immobiliare sempre più in sofferenza. Serve una chiara politica di sostegno al reddito e per rilanciare davvero l’economia serve una minor tassazione del costo del lavoro, ormai divenuta la più alta rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea”. Insomma a chi parla di ripresa, bisogna consigliare la moderazione. L’assessore Lucio Gianni è chiaro. “Siamo dentro un tunnel - dice - ormai da troppo tempo, dal quale non s’intravvede via d’uscita soprattutto perché il Paese sta affrontando la situazione con strumenti limitati ed improvvisati. E’ necessario dare ossigeno alle imprese, che ancora riescono a produrre reddito, ridisegnando il sistema di tasse e contributi nei loro confronti e far muovere l’economia riducendo la pressione fiscale dei dipendenti! Abbiamo fortunatamente una grande risorsa che si chiama turismo: con più di 35 milioni di presenze registrate durante la scorsa stagione siamo la prima Provincia turistica d’Italia. Ebbene, il turismo può diventare ancora più forte con ulteriori idee e progettualità”. Il consigliere Roberto Dal Cin spiega quanto si è fatto finora. “Da quando ci siamo insediati quattro anni fa - dice - abbiamo da subito dovuto fare i conti con l’emergenza lavoro a causa della crisi che si è abbattuta nel nostro territorio. A pagarne le conseguenze è stata senza dubbio la piccola e media impresa che fino a qualche anno rappresentava il traino dell’economia della nostra provincia. Abbiamo fatto il possibile per fermare questa emorragia attraverso progetti mirati che ci hanno permesso di ricollocare nel mondo del lavoro più di 500 persone che erano state espulse causa fallimenti e chiusure aziendali”.
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e aziende artigiane della Riviera hanno una qualità di produzione davvero impressionante. Ci sono casi davvero importanti di case produttrici estere che hanno deciso di venire da noi a realizzare borse e scarpe grazie alla grande qualità“. Si è espresso così il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato che ha partecipato nelle scorse settimane al convegno “Ripresa Italia, il ruolo dell’artigianato e della piccola e media impresa nell’economia del paese” che è stato organizzato dall’associazione Artigiani della Riviera all’interno degli eventi della quinta Festa dell’Artigianato Artistico e dell’Innovazione. A tratteggiare la situazione sono stati gli artigiani della Riviera con il presidente Salvatore Mazzocca e il segretario Franco Scantamburlo. Una associazione che ha oltre 1000 aziende iscritte. “In questi anni di crisi – hanno detto Scantamburlo e Mazzoccac’è stata la granfe difficoltà della aziende ad accedere al credito e la necessità di accelerare sul versante delle politiche fiscali, industriali e di sviluppo economico. Per questo anche dalla nostra aree appare evidente che serve una riforma della pubblica amministrazione con servizi più efficienti per cittadini e imprese, oltre che rafforzare il legame tra formazione e impresa. Noi vediamo la Riviera come cerniera strategica tra Venezia e Padova. Il nostro è un territorio cruciale per lo sviluppo dell’economia veneziana. Abbiamo puntato molto sulle esportazioni all’estero”. Il ministro ha infine sottolineato come in Italia alcuni indicatori sono davvero positivi. Noi infatti ha detto “esportiamo più di quando importiamo, abbiamo un avanzo primario, siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa e su molti beni siamo i primi al mondo. Ci sono settori come l’agricoltura che hanno aumentato il proprio fatturato e la capacità di esportare. Quello che ci frena è il debito pubblico e gli interessi sul debito che dobbiamo pagare, cioè lo spread”.
FISCO lA GUARDIA DI FINANZA SCOPRE 103 EVASORI TOTAlI
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risi o non crisi resta sempre anche chi fa il furbo. Froda il fisco e in modo totale. In provincia di Venezia da quanto emerge dai dati della Guardia di Finanza fino ad agosto di quest’anno, sono molti, sono 103. 13 sono invece quelli che evadono fortemente ma non del tutto. Qualche dato positivo a guardare il fenomeno c’è: nei primi mesi del 2012 erano stati 118 gli evasori totali, 18 invece i parziali. A fine 2012 invece gli evasori totali avevano raggiunto quota 168, mentre 31 erano gli evasori parziali. I controlli sul mancato versamento dell’Iva ha permesso di smascherare evasori di taglia davvero grossa. Ecco i confronti: i 118 evasori totali del 2012
avevano evaso quasi 160 milioni di euro, i 103 di quest’anno non hanno denunciato somme per 352 milioni di euro. Ma la Guardia di Finanza in collaborazione con carabinieri, Spsal e ispettorato del lavoro ha monitorato con attenzione anche il fenomeno dello sviluppo del lavoro nero. Nei primi otto mesi dell’anno a fronte di 140 lavoratori irregolari trovati, 71 sono risultati essere completamente in nero. Nel 12 mesi del 2012 i lavoratori in nero erano stati invece 166. Insomma un trend di diminuzione positivo. I controlli dei finanzieri, hanno riguardato attività di tutti i tipi, dal Veneto orientale a Chioggia. Ci sono state delle zone però che soffrendo di problemi
particolari sono state più battute. Così in più occasioni i controlli si sono concentrati sui laboratori tessili e di scarpe, tantissimi cinesi, nell’area della Riviera del Brenta, dove i dipendenti, connazionali dei titolari, sono stati trovati a lavorare per i committenti, che sono quasi sempre aziende italiane, in condizioni davvero inferiori ai livelli minimi di sicurezza nei luoghi di lavoro. Su questo versante un aiuto è venuto anche dall’azione dei sindacati che hanno cercato in diversi modi di stimolare i lavoratori ad esempio nel comparto edile a denunciare situazioni di irregolarità. Molti cantieri e aziende sono state poste sotto sequestro e chiuse. A.A.
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Spazi aperti 21 3 Chioggia La “fotografia” scattata da Ispra della situazione veneta
Lo stato di salute delle risorse ittiche dopo il fermo biologico
Laguna nord
A CAVAllINO lIBERATI 159 PUlCINI DI FENICOTTERO
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di Ornella Jovane
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omplessivamente le catture sono paragonabili allo scorso anno, per lo meno per quanto riguarda le specie principali (come il barbone), sono però diminuite per alcune specie, come il merlano (o molo), per seppie e canocchie invece sono stazionarie, con un incremento per i moscardini. E’, più o meno stabile, rispetto al 2012, lo stato di salute delle risorse marine del Veneto alla fine del fermo biologico: lo sostengono i ricercatori dell’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) di Chioggia dopo aver elaborato i risultati del monitoraggio sulla fauna ittica effettuato tra il 19 e il 23 agosto scorso nelle acque marine costiere. Lo scorso 30 agosto si è tenuto a Chioggia l’incontro pubblico con i pescatori organizzato per discutere i risultati della campagna sperimentale di pesca a strascico, autorizzata dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’iniziativa, che viene ripetuta per il secondo anno consecutivo, rientra nell’ambito del progetto europeo di ricerca partecipativa Gap2 con lo scopo di definire, con gli stessi pescatori, possibili e consapevoli percorsi gestionali della risorsa ittica. I campionamenti, condotti con la collaborazione dei ricercatori del Consorzio Unimar ed i pescatori di
Chioggia, sono stati eseguiti in 21 stazioni distribuite nelle acque della regione Veneto nei Compartimenti marittimi di Chioggia e Venezia, in un’area che va dal delta del Po alla foce del Tagliamento utilizzando, nello stesso periodo e nelle stesse stazioni dello scorso anno, la rete a strascico classica. “Per quanto riguarda i parametri ambientali - spiega Saša Raicevich, responsabile Ispra del progetto Gap2, insieme con Otello Giovanardi responsabile della sede Ispra di Chioggia (in foto) - abbiamo riscontrato, rispetto al 2012, una situazione diversa per via delle temperature che, quest’anno, sono più alte in prossimità del fondo del mare, fino a 4 gradi, e anche della salinità che è maggiore. C’è uno scenario ambientale di tipo diverso, abbiamo avuto portate più importanti rispetto allo scorso anno”. E proprio le diverse condizioni ambientali potrebbero essere le cause della diminuzione di alcune, poche, specie. “Ciò che invece trova conferma anche quest’anno - proseguono i ricercatori - è la presenza di elevate quantità di individui giovani. Questo significa che l’attività di pesca nella ripresa, dal 2 settembre, si basa su organismi che non sono ancora maturi, spesso piccoli e non commercializzabili”.
Considerando - è la conclusione dei ricercatori - che il fermo biologico è uno strumento gestionale implementato proprio per proteggere le fasi giovanili degli stock nel periodo successivo alla riproduzione, questo risultato indica la necessità di una revisione della durata del fermo, che dovrebbe quindi essere esteso, ad esempio con un anticipo di due settimane ed un posticipo di due settimane rispetto al periodo attuale, una soluzione sulla quale si sta lavorando con i pescatori. Tale ipotesi, si sottolinea, andrebbe inserita in un Piano d Gestione Locale che tenga in considerazione la specificità della flotta del Veneto, ad esempio prevedendo forme di “compensazione/ accompagnamento” per il settore del piccolo strascico costiero. Il dibattito con i pescatori ha proprio evidenziato come sia necessario sviluppare azioni di confronto sulla differenziazione a fini gestionali delle imbarcazioni in relazione alla stazza, la durata ed intensità delle attività di pesca, la gestione del mercato per una migliore valorizzazione del prodotto locale per operare scelte gestionali che permettano un’attività di pesca che sia sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale.
ella Valle Paleazza a Cavallino Treporti in laguna di Venezia nelle scorse settimane 50 operatori esperti provenienti da diverse regioni italiane coordinati dai tecnici della provincia hanno catturato i 159 pulcini di fenicottero, ormai prossimi all’involo, ovvero fra circa dieci giorni saranno in grado di volare. Gli operatori hanno provveduto, quindi, alla rilevazione di alcune misure biometriche e all’apposizione di due anelli, uno metallico e l’altro in plastica colorata, che costituiscono una sorta di carta di identità del fenicottero marcato. In particolare, gli anelli colorati riportano un codice alfa-numerico di quattro caratteri che può essere letto anche da lontano con l’ausilio di binocoli o cannocchiali. Ciò consentirà di studiare gli spostamenti dei fenicotteri nati in Laguna di Venezia, lungo le principali aree lagunari costiere del Mar Mediterraneo. Al termine delle operazioni i pulcini sono stati immediatamente rilasciati e hanno raggiunto gli altri della colonia. I 50 volontari specializzati sono stati coordinati da Lucio Panzarin, ideatore dell’iniziativa a Cavallino Treporti dove hanno nidificato i fenicotteri. Va ricordato infatti che nel maggio 2013 la più numerosa colonia di fenicotteri dell’Italia continentale si è insediata in una valle da pesca della Laguna Nord di Venezia. La colonia è formata da circa 4.000 esemplari adulti e da circa 2.000 pulcini, ed è seconda soltanto alla più numerosa colonia che da anni nidifica in Sardegna negli stagni del litorale di Cagliari. A.A.
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Mondo scuola 5
Didattica e nuovi strumenti La tecnologia entra in aula e la classe diventa digitale
2.0, la scuola per le nuove generazioni Racconto di una sperimentazione all’IC Matteotti di Maerne di Ornella Jovane
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co regionale in collaborazione con l’Università di Padova sta lavorando dal 2009 alla pianificazione dell’allestimento tecnologico, alla progettazione delle sperimentazioni e allo studio delle conclusioni del primo ciclo triennale. Nel Veneziano tra le 25 classi “cibernetiche”- come le definisce qualche genitore - si appresta a sostenere la prima sperimentazione anche l’Istituto comprensivo G. Matteotti di Maerne di Martellago nel Miranese con la Ia B, 21 studenti della secondaria di primo grado. “E’ stata una sfida impegnativa, per me e per il corpo docente, che però abbiamo accolto con entusiasmo, convinti che la scuola del futuro si muoverà inevitabilmente dentro la dimensione digitale” commenta il dirigente scolastico dell’Istituto, la professoressa Marisa Zanon, che racconta le tappe che hanno portato all’avvio dell’esperimento. La prima fase, che ha preceduto anche quella preparatoria, è stata di convincimento del Consiglio d’istituto e di parte dei docenti sulla bontà dell’iniziativa. Alcuni insegnanti ci hanno creduto fin da subito, altri hanno opposto resistenza, un po’ intimoriti forse
scuola con il tablet, per studiare nella classe virtuale utilizzando gli e-book. Nell’era digitale la tecnologia entra nelle aule della Scuola che diventa 2.0. Indicata da anni dall’Unione europea come fattore determinante per lo sviluppo delle giovani generazioni, la Tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni, Tic, si fa parte integrante di una reale e sostanziale evoluzione che riguarda il mondo dell’insegnamento e dell’apprendimento. Multimedialità, interattività e virtualità segnano la via per cambiare i modelli didattici. Scuola 2.0 è un progetto che, a partire dal 2008, il Ministero dell’Istruzione ha avviato per introdurre, come da indicazioni internazionali, la Tic anche negli istituti scolastici italiani. Un processo al quale le scuole stanno via via aderendo, con i mezzi e gli strumenti a disposizione, ma con grande motivazione. Nelle aule delle nostre scuole si sono viste le prime Lim, le Lavagne interattive multimediali, e sono partite in via sperimentale le prime classi digitali. Nel Veneto le cl@ssi 2.0 quest’anno sono 144, per 100 scuole. L’Ufficio scolasti-
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di oggi, multitasking, capaci di eseguire più operazioni contemporaneamente, di utilizzare più abilità e forme di intelligenza, per sviluppare dalle miriadi di informazioni da cui sono costantemente bombardati le competenze necessarie”. Non si tratta quindi soltanto di approvvigionare la classe di materiali informatici (computer, software, internet e quant’altro) ma di intraprendere nuove strategie didattiche, di ridefinire il ruolo di docenti e studenti, di segnare nuovi spazi e tempi nuovi per la scuola che non rimane circoscritta alle 5 ore di lezione all’interno delle mura di un edificio ma, nella sua dimensione virtuale, diventa parte della vita di ragazzi ed insegnanti 24 ore su 24. “La dimensione digitale sarà presente in tutti gli insegnamenti, - spiega ancora la professoressa - questo favorirà un maggiore confronto nell’allestimento di un progetto educativo multidisciplinare. L’insegnante diventa una sorta di tutor, un guida che svolge attività di monitoring (controllo) e modeling (modello formante) per indirizzare, nella molteplicità e simulta-
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dagli strumenti informatici con cui non proprio tutti hanno una disinvolta confidenza. Affidati alle cure e alla preparazione del professore di Tecnologia e Informatica Michele Dan, che da quest’anno è funzione strumentale, i docenti sono stati formati. “E’ stata un’esperienza estremamente positiva - prosegue la professoressa - nel corso della quale tutti hanno messo a disposizione le proprie competenze, gli insegnanti più esperti hanno fatto da tutor a quanti erano alle prime armi, con risultati eccellenti”. Il coinvolgimento delle famiglie è stato il secondo step. “Abbiamo organizzato una dimostrazione pratica - spiega ancora Zanon - invitando i ragazzi inseriti nel gruppo della Ia B e i loro genitori con lo scopo di informare, tranquillizzare e sensibilizzare all’esperienza della classe digitale. L’esito dell’iniziativa è stato buono. C’è molta disponibilità da parte di ragazzi e famiglie”. Ma cos’è di fatto una classe digitale? “E’ la risposta adeguata - spiega la professoressa Zanon - alle nuove esigenze educative e formative delle moderne generazioni, i cosiddetti nativi digitali, i ragazzi
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L’IC Matteotti, il dirigente scolastico Marisa Zanon neità di nozioni e dati percepiti dai ragazzi, allo sviluppo di abilità e competenze. Il percorso verso la conoscenza si costruisce dunque insieme, docenti e studenti”. La classe è dotata di un arredamento mobile, che consentirà di allestire gli spazi a seconda dell’attività svolta, dalla ricerca alla lezione più tradizionale. Sono stati predisposti gli attacchi e le connessioni (“grazie al lavoro dei tecnici messi a disposizione dal Comune” sottolinea ancora la dirigente) affinché ciascun ragazzo possa utilizzare il proprio tablet, in dotazione dal Ministero, che sarà di fatto lo strumento di collegamento tra scuola e casa. Ciò che consente di aprire a quella dimensione virtuale e ampliare all’infinito gli spazi dove si impara. “I ragazzi potranno mettersi sempre in comunicazione fra di loro, con studenti di altre classi, con gli stessi docenti. E così, grazie alla tecnologia, - conclude la preside - la scuola diventa luogo di vita”. Il progetto è partito, tra un anno si traccerà il bilancio.
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La visione integrata della Grande Onda La celebre xilografia di Katsushika Hokusai in esposizione insieme al modello in gesso del Museo tattile di pittura Anteros e un prototipo realizzato dai ricercatori giapponesi di Giovanni Giovetti
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n’esperienza artistica “amplificata” che va a stimolare, direttamente o indirettamente, i cinque sensi. E ciò che si propone il Museo d’Arte Orientale a Ca’ Pesaro con l’esposizione della Grande Onda, la celebre xilografia di Katsushika Hokusai (1760-1849) insieme al modello in gesso alabastrino del Museo tattile di pittura antica e moderna Anteros, dell’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” di Bologna. L’esplorazione visiva si integra con quella tattile dell’opera, a disposizione di tutti i visitatori; ne deriva una percezione plurisensoriale dell’immagine che suggerisce, se pur in via evocativa, un’esperienza “aumentata”. E così sembra quasi di ascoltare, stimolato dal ricordo, il rumore del mare, percepirne l’odore, misurarne l’enorme energia che sprigiona. La Grande Onda, una delle stampe della serie delle 36 vedute del monte Fuji messa a disposizione dal Museo Chiossone di Genova, e il modello tridimensionale del Museo Anteros saranno esposti insieme ad un prototipo ridimensionato realizzato dai ricercatori giapponesi del National Institute for Special Education (Nise) in una mostra aperta al pubblico fino al prossimo 3 novembre. L’evento sarà occasione per presentare, per la prima volta al pubblico, anche 24 libri a stampa di Hokusai e allievi, identificati nell’ambito del progetto di collaborazione tra il Museo, l’Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea e l’Art Research Center, Ritsumeikan University di Kyoto, che ha portato alla documentazione digitale catalografica e fotografica della collezione di 727 xilografie - per un totale di 860 immagini - e 276 libri - per un totale di 12.200 immagini - conservati nei depositi del Museo d’Arte orientale di Venezia. Completano l’esposizione due splendidi dipinti su seta e alcune stampe policrome dello stesso Hokusai di proprietà del Museo Orientale di Venezia. La mostra è in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea e l’Art Research Center, Ritsumeikan University di Kyoto ed ha il patrocinio di Istituto Giapponese di Cultura di Roma e del Consolato Generale del Giappone a Milano. Info: sspsae-ve.orientale@beniculturali.it Museo d’Arte Orientale a Ca’ Pesaro Santa Croce 2076 a Venezia, tel. 041 5241173
La Grande Onda , foto su gentile concessione del Museo Chiossone di Genova
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a Filodrammatica di Cavarzere e l’assessorato comunale alla Cultura organizzano, a partire da domenica 22 settembre, una rassegna di teatro amatoriale che prevede diversi appuntamenti. “Domenica a teatro”, questo il titolo dell’iniziativa, porterà in scena al Teatro Tullio Serafin quattro testi teatrali brillanti e improntati sul buon umore, messi in scena da quattro diverse compagnie amatoriali. Ad aprire la rassegna sarà domenica 22 settembre la Compagnia Astichello di Monticello Conte Otto (Vi) con “L’avocato de le cause perse”, commedia in due atti comici di Mario Amendola e Bruno Corbucci, nella versione alla veneta di Antonio Stefani con la regia di Aldo Zordan. Secondo appuntamento domenica 29 settembre con “Quei cari parenti” di Arnaldo Boscolo con la Compagnia “El Canfin” di Baricetta e la regia di Annarela Pasotto. Domenica 6 ottobre sarà invece presente al Tullio Serafin la Compagnia “Arte povera” di Mogliano Veneto con “Sesso e gelosia” di Marc Camoletti, regia a cura di Sebastiano Boschiero. Conclude la rassegna, domenica 13 ottobre, un classico della commedia veneta, “Le donne gelose” di Carlo Goldoni, messo in scena dalla Compagnia Sottosopra di Bagnoli di Sopra con la regia di Giuliano Scaranello. Tutti gli spettacoli vanno in scena alle 17 e hanno il patrocinio della Federazione italiana teatro amatori. L’ingresso è unico e il costo di ciascun biglietto è di 7 euro. Chi desidera acquistare i biglietti può farlo, presso la biglietteria del Serafin, il giovedì, venerdì e sabato precedenti lo spettacolo o il pomeriggio stesso dello spettacolo a partire dalle ore 15,30. Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Cultura di Cavarzere allo 0426317190 o alla Filodrammatica all’indirizzo info@lafilodrammatica.it. Nicla Sguotti
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LO arti marziali
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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO l’accademia di christian gonzales
A
settembre sono ripartiti i corsi nella storica accademia di arti marziali di Christian Gonzales y Herrera a Venezia. Il maestro e campione Herrera insegna la disciplina ai suoi allievi che hanno un’età compresa dai 3 ai 65 anni; ovviamente divisi tra amatori e cinture. Herrera è una classe 1963, cintura nera 6°dan, stile Shotokan, Docente Regionale Veneto e Responsabile Veneto per lo stile Shotokan Fijlkam Coni; inoltre è responsabile per lo stile Shotokan della commissione d’esame Aics Coni, riconosciuta a livello nazionale. Tra i titoli atletici degni di nota del maestro: Christian Gonzales y Herrera Campione Italiano Master kata (2010) ; un Argento European Master Games kata individuale Bronzo European Master Games kumite (2011) e quest’anno un oro al campionato del Mondo per Club kata individuale Argento World Master Games kata individuale. I corsi dei bambini comincia con piccole competizioni semplici e dai toni rilassati e allegri, per passare gradatamente a impegni maggiori. Gli adulti seguono la tecnica, gli aspetti filosofici e la ricerca interiore che lo studio del Karate-Do richiede e che possono essere d’aiuto, sotto tutti i punti di vista, nella vita quotidiana. “Penso che il campione deve essere preso da piccolo, tra i 4 e i 7 anni, io curo personalmente i piccolini con una preparazione completa: atletica, fisica e mentale. Tra le attività estive abbiamo terminato da poco gli allenamenti in spiaggia all’alba molto apprezzati e gratificanti”. La filosofia di Herrera si ispira al “bun bu do” che in giapponese significa seguire la via della penna e della spada R.P. Mestre
asd bissuola; sport per tutti i gusti
L
’A.S.D. Polisportiva Bissuola nasce nel 1987 dall’idea di un gruppo di amici appassionati di sport. Il simbolo della polisportiva è un serpente o meglio il “bisso” (stilizzazione di Via Bissuola) elaborato dall’arch. Luca Sentieri; tutt’oggi il nome, il logo e i colori sono gli stessi pensati più di Padiglione venticinque anni fa. Lo scopo dell’associazione è di vivere un’esperienza comune all’inseil patrocinio di gna dellaconpassione per lo sport amatoriale. La Polisportiva Bissuola, quando nacque, colmò il vuoto di offerta sportiva per il più popoloso quartiere di Mestre, Carpenedo-Bissuola, organizzando e promuovendo lo sport per tutti e nelle sue forme più amatoriali e promozionali. Le discipline praticate dalla Polisportiva sono diverse: la pallavolo, il calcio a 5, il basket, il tennistavolo, l’orienteering e, da due anni, il Minirugby alla Gazzera (Mestre). Nel 1993 la società si prese carico del recupero e della gestione degli impianti sportivi in Piazza dello Sport al Parco Albanese, che all’epoca si trovavano in stato di semi-abbandono e che oggi invece sono un valido servizio. Qui nacque la sezione tennis e si organizzano i primi tornei e si attivano i primi corsi per gli interessati e per gli studenti degli istituti limitrofi; in seguito due campi da tennis furono trasformati in campi da calcio a 5. Dalla Sezione calcio a 5, si formano le prime squadre di amatori e di ragazzini che, in breve, si rivelò una scelta azzeccata soprattutto per il settore giovanile che oggi rappresenta il vero fiore all’occhiello della Polisportiva con i suoi 200 tesserati. Nella stagione 2007/08 la
Ad ottobre Evento podistico internazionale arti marziali
l’accademia di christian gonzales
La Venice Marathon passa per San Marco La A D D di Roberta Pasqualetto
omenica 27 ottobre si terrà la ventottesima edizione della Venice Marathon. Questa competizione è riconosciuta a livello mondiale dalla Iaaf (Associazione Internazionale della Federazione di Atletica) certificata Silver Label, sulla distanza olimpica di 42,195 chilometri. La competizione è pensata per otto mila iscritti ma, ogni anno, la richiesta supera la disponibilità. Il percorso della maratona si estende dalla Riviera del Brenta alla laguna di Venezia, attraversando il Canal Grande su un ponte di barche. Quest’anno si tenterà nuovamente il passaggio dei maratoneti per Piazza San Marco; l’idea fu lanciata nel 2010 (per il venticinquesimo anno della maratona) ma non fu possibile concretarla a causa dell’acqua alta, così come nelle edizioni successive. Il club VeniceMarathon propone la maratona anche come momento di solidarietà verso chi ha bisogno, attraverso la vendita dei pettorali solidali; infatti, degli otto mila pettorali di gara, mille saranno destinati alla beneficenza e il ricavato servirà per aiutare alcune associazioni: Africa Mission Cooperazione e
settembre sono ripartiti i corsi nella storica accademia di arti marziali di Christian Gonzales y Herrera a Venezia. Il maestro e campione Herrera insegna la disciplina ai suoi allievi che hanno un’età compresa dai 3 ai 65 anni; ovviamente divisi tra amatori e cinture. Herrera è una classe 1963, cintura nera 6°dan, stile Shotokan, Docente Regionale Veneto e Responsabile Veneto per lo stile Shotokan Fijlkam Coni; inoltre è responsabile per lo stile Shotokan della commissione d’esame Aics Coni, riconosciuta a livello nazionale. Tra i titoli atletici degni di nota del maestro: Christian Gonzales y Herrera Sviluppo, che Italiano da più di Master trent’annikata opera in UganCampione (2010) ; un contemporanea a Mestre e in Riviera del Brenta. La Family run European è una corsaMaster non competitiva daArgento per la costruzione pozzi d’acqua potabile European diMaster Games kata individuale Bronzo Games ku-che si tienedelsuMondo un tracciato di circa e mezzo, attraverso il progetto Run for Water-Run mite (2011) e quest’anno un oro for al Life; campionato per Club kata3 km individuale scopo quello di comincia unire ragazzi, l’associazione di Master Alessandro Zanardi Argento World Games kata Bimbinindividuale.il suo I corsi deièbambini con famiglie piccole e tutti quelli che vogliono passare unaagiornata gamba e Bimbingamba che rilassati si occupae allegri, competizioni semplici Sport, e dai toni per passare gradatamente impegnisalutare fidivertendosi; dell’assistenza, di protesi e acquistogli aspetti maggiori. Glicostruzione adulti seguono la tecnica, losofici e laquest’appuntamento ricerca interiore cheinoltre lo fondi per progetti sportivi di studio ausili sportivi per bambini che hanno gli raccogliere del Karate-Do richiede e cheperso possono essere d’aiuto, sottofinanziare tutti i punti di vista, e dipreso solidarietà. Nel sitotra uffiiciale arti, nella e pervita aiutare quotidiana. chi soffre“Penso di malattie chegenetiche il campionedelle devescuole essere da piccolo, 4 edeli la maratona, www.venicemarathon.it, attivo ed7èanni, in attesa io curo di cura, personalmente grazie al progetto i piccolini Walkcon una preparazione completa: atletica, èfisica un contatore chegliindica il numero pettorali of eLife mentale. di Telethon. Tra leParco attività Sanestive Giuliano abbiamo sarà loterminato da poco allenamenti in di spiaggia e gli scenario all’albadegli molto eventi apprezzati collaterali legati e gratifi allacanti”. compe-La fiancora losofia disponibili; di Herreralesi anticipazioni ispira al “bun bu aggiordo” maratona tizione: che ingiovedì giapponese 24 l’inaugurazione significa seguire di Exposport la via dellanamenti penna della e della spada sono visibili anche nei R.P. e Open Sport e sabato 26 le due Family Run in social network: facebook e twitter. Mestre
asd bissuola; sport per tutti i gusti
L
Polisportiva fece il suo ingresso nel mondo agonistico con il calcio a 5, una formazione di serie D che si è aggiudicata la Coppa Disciplina; con gli juniores e con la squadra di Terza Divisione femminile pallavolo. “Abbiamo superato i mille iscritti e questo sicuramente è un dato importante – dice il vice presidente Cristian De Toni – oltre agli sport già menzionati, teniamo dei corsi di attività psicomotoria relazionale per i bimbi dai 3 ai 6 anni; da settembre abbiamo attivato dei corsi di zumba e pilates”. Il campionato di calcio c 2 è già iniziato e ad ottobre partiranno anche tutte le altre attività sportive. Il vice presidente è orgoglioso quando parla dei suoi giocatori di calcio che crescono all’interno della Polisportiva, gemellata con il Padova calcio. Il prossimo appuntamento della Polisportiva, domenica 22 settembre, “Stimolo sport” al Parco Bissuola. Questo evento coinvolge tutte le associazioni sportive di Mestre (almeno una trentina) che esporranno le loro attività e inviteranno i presenti a provare; la Polisportiva Bissuola, per l’occasione, terrà dei tornei R.P. di calcio, tennis e pallavolo.
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’A.S.D. Polisportiva Bissuola nasce nel 1987 dall’idea di un gruppo di amici appassionati di sport. Il simbolo della polisportiva è un serpente o meglio il “bisso” (stilizzazione di Via Bissuola) elaborato dall’arch. Luca Sentieri; tutt’oggi il nome, il logo e i colori sono gli stessi pensati più di venticinque anni fa. Lo scopo dell’associazione è di vivere un’esperienza comune all’insegna della passione per lo sport amatoriale. La Polisportiva Bissuola, quando nacque, colmò il vuoto di offerta sportiva per il più popoloso quartiere di Mestre, Carpenedo-Bissuola, organizzando e promuovendo lo sport per tutti e nelle sue forme più amatoriali e promozionali. Le discipline praticate dalla Polisportiva sono diverse: la pallavolo, il calcio a 5, il basket, il tennistavolo, l’orienteering e, da due anni, il Minirugby alla Gazzera (Mestre). Nel 1993 la società si prese carico del recupero e della gestione degli impianti sportivi in Piazza dello Sport al Parco Albanese, che all’epoca si trovavano in stato di semi-abbandono e che oggi invece sono un valido servizio. Qui nacque la sezione tennis e si organizzano i primi tornei e si attivano i primi corsi per gli interessati e per gli studenti degli istituti limitrofi; in seguito due campi da tennis furono trasformati in campi da calcio a 5. Dalla Sezione calcio a 5, si formano le prime squadre di amatori e di ragazzini che, in breve, si rivelò una scelta azzeccata soprattutto per il settore giovanile che oggi rappresenta il vero fiore all’occhiello della Polisportiva con i suoi 200 tesserati. Nella stagione 2007/08 la
Polisportiva fece il suo ingresso nel mondo agonistico con il calcio a 5, una formazione di serie D che si è aggiudicata la Coppa Disciplina; con gli juniores e con la squadra di Terza Divisione femminile pallavolo. “Abbiamo superato i mille iscritti e questo sicuramente è un dato importante – dice il vice presidente Cristian De Toni – oltre agli sport già menzionati, teniamo dei corsi di attività psicomotoria relazionale per i bimbi dai 3 ai 6 anni; da settembre abbiamo attivato dei corsi di zumba e pilates”. Il campionato di calcio c 2 è già iniziato e ad ottobre partiranno anche tutte le altre attività sportive. Il vice presidente è orgoglioso quando parla dei suoi giocatori di calcio che crescono all’interno della Polisportiva, gemellata con il Padova calcio. Il prossimo appuntamento della Polisportiva, domenica 22 settembre, “Stimolo sport” al Parco Bissuola. Questo evento coinvolge tutte le associazioni sportive di Mestre (almeno una trentina) che esporranno le loro attività e inviteranno i presenti a provare; la Polisportiva Bissuola, per l’occasione, terrà dei tornei R.P. di calcio, tennis e pallavolo.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Il Ministro incontra gli assessori all’Ambiente delle regioni interessate
Al via un piano nazionale contro lo smog che avvelena la Valpadana
Secondo Legambiente, per ripulire l’aria della Pianura Padana la ricetta c’è già, si chiama mobilità sostenibile di Germana Urbani
I
l 2013 è stato denominato “anno eu- è sempre più urgente, invece, individuare ropeo dell’aria”. Nel nostro caso però, interventi su area vasta, mirati prioritaria“’anno europeo dello smog’ sarebbe mente a contrastare efficacemente lo smog stato forse più realistico e appropriato viste e, quindi, a ridurre le emissioni da traffico, le performance già segnalate nei primi mesi causa prima dell’emergenza sanitaria e dell’anno delle città del Nord Italia in termi- ambientale che interessa le nostre regioni. ni di inquinamento atmosferico. “Il bacino padano – afferma l’assessoIn buona sostanza quest’anno si sta re veneto Maurizio Conte - presenta valori attestando sui valori del 2012, quando di inquinamento atmosferico superiori ai in tutti i principali centri urbani sono stati limiti di legge, in quanto paga le sfavorevoli superati i livelli di polveri fini (Pm10). Ben condizioni meteoclimatiche, che rendono 51 città, tra le 95 monitorate da Legam- meno efficaci le misure prese, nonostante biente nell’ambito della classifica ‘PM10 ti l’impegno delle Regioni non sia mai mantengo d’occhio’, hanno superato il bonus di cato. Ora è necessario un forte impegno 35 giorni di superamento del valore medio centrale. Solo così sarà possibile evitare in giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo futuro nuove sanzioni”. stabilito dalla legge. E il Ministero pare averlo capito e quelCosì, alla vigilia dell’autunno il Mini- lo di inizio settembre è stato solo un primo stero dell’Ambiente incontro. ha radunato a Milano Tra le ipotesi “Saremo a Roma gli assessori di Veneto, sul tavolo – riferisce l’assessore Lombardia, Friuli Ve- l’introduzione della Conte – ad inizio Otnezia Giulia, Trentino “vignetta” per l’uso tobre per la firma di Alto Adige, Valle d’A- delle autostrade un accordo di programosta ed Emilia Romama. Certo è che la nagna, ossia le regioni della Pianura Padana, tura morfologica di questo territorio avrebbe avvelenate dallo smog. bisogno di regole ad hoc, soprattutto Roma L’obiettivo era quello di fare un’analisi e Bruxelles dovrebbero tener conto del fatdelle possibili strategie utili a risolvere il pro- to che qui abbiamo il maggior numero di blema dell’inquinamento atmosferico, per il industrie d’Italia. Certo non chiediamo l’abquale la Commissione Europea ha aperto un bassamento dei limiti ma non è pensabile procedimento contro l’Italia. che in un momento di crisi come questo si Ormai è chiaro a tutti che i blocchi del chieda alle aziende di fare ulteriori sacrifici. traffico a spot non servono a nulla e che Perciò chiederemo la defiscalizzazione degli
Maurizio Conte investimenti sostenuti dalle imprese che dovranno abbassare le emissioni. Il Veneto, come del resto le altre Regioni, è tra i più evoluti a livello europeo per quanto riguarda i fattori di emissione nell’industria, nei trasporti e nel riscaldamento. Peraltro l’impegno delle Regioni è stato riconosciuto anche da parte della Commissione Europea, ma ora è più che mai indispensabile soprattutto quello dello Stato”. Ma a creare molti problemi di inquinamento alla “conca” padana è anche il traffico di attraversamento, il secondo punto all’ordine del giorno della riunione al Pirellone. La macro regione è infatti attraversata da un intreccio fittissimo di autostrade e superstrade percorse da residenti ma anche
dai Tir che dall’Est Europa si dirigono verso l’Ovest. “Una delle ipotesi allo studio – riferisce l’assessore veneto all’ambiente – è l’introduzione della “vignetta”, la stessa che si compra per circolare in Austria o Slovenia. L’incasso sarebbe funzionale a sostenere un fondo per le politiche di contrasto alle Pm10”. Certo è che, se questa andasse a sostituire gli attuali pedaggi, sarebbe inutile perchè comunque resterebbero da pagare le Concessionarie. Quanto a blocchi del traffico e domeniche ecologiche pare assodato che queste misure servono davvero a poco. Mentre le targhe alterne restano un’ipotesi valida, purché siano stabilite in modo coordinato in un’area vasta.
“Al di là delle azioni messe in campo finora dalle Regioni – conclude Conte – è, di fatto, la prima volta che, con l’impegno del Ministero, si cercheranno di individuare e mettere in pratica degli interventi strutturali per l’intero bacino padano. Attraverso questo tavolo delle Regioni della Pianura Padana saranno confrontati e discussi dati per studiare azioni congiunte. Nel frattempo noi in Veneto, a ulteriore supporto di quanto già intrapreso per migliorare la situazione generale, stiamo stanziando incentivi per risparmiare energia, quindi emissioni nocive, che riguardano l’illuminazione pubblica, lo svecchiamento del parco autobus e favorire l’utilizzo della geotermia”.
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Il Veneto in primo piano 31 13 Urgente uscire dall’emergenza sanitaria causata dal Pm10
Legambiente: contro lo smog investiamo su mobilità sostenibile di Germana Urbani
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Finanziamo, invece che nuove strade, uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, per una riduzione del traffico automobilistico e commerciale
uarda lontano Legambiente parlando di lotta allo smog e propone alla politica di concordare insieme strategie di mobilità sostenibile. “Per contrastare efficacemente lo smog servono interventi su area vasta, mirati a ridurre le emissioni da traffico, causa prima dell’emergenza sanitaria e ambientale che interessa le nostre regioni Serve una capacita’ politica nuova, che punti su un altro tipo di mobilita’ a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione”. A dirlo sono Gigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, Damiano Di Simone presidente di Legambiente Lombardia, Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Lorenzo Frattini,
Focus
l’anno in corso. E a chiedere all’Italia misure risolutive per ridurre l’inquinamento atmosferico a fine anno e’ stata pure l’Europa con una sentenza della Corte di giustizia nei confronti del nostro Paese- dice la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni- evidentemente, il problema dell’inquinamento e delle città invase dal traffico non può più essere affrontato in maniera parziale e limitata”. L’anno europeo dell’aria vede l’Italia molto indietro nella raccolta dei dati. Ancora oggi sono disponibili i dati di poche città e tra quelle monitorate da Legambiente i valori del Pm2.5 sono fuori norma nel 50% delle città. Al primo posto ancora una volta le aree urbane dell’area padana: Torino, Padova e Milano con un valore medio annuo
presidente del regionale Emilia Romagna, che si sono riuniti per concordare le loro strategie sulla mobilita’ proprio in vista del vertice convocato dal Ministro dell’ambiente Andrea Orlando a Milano . Secondo gli esponenti dell’associazione ambientalista non si può prescindere dai controlli. “Gli enti locali – affermano i presidenti di Legambiente - continuano, infatti, a fare poco o a procedere in ordine sparso perchè manca una pianificazione a livello centrale, c’è scarsa disponibilità di risorse ma anche poca lungimiranza e scarso senso di responsabilità”. “Il 2012 si chiude con una conferma sugli elevati livelli di inquinamento atmosferico che respiriamo nelle città italiane e lo smog è destinato a caratterizzare anche
compreso tra 35 e 33 microgrammi/metro cubo. “Se davvero il Ministro Orlando vuole cambiare registro - hanno concluso i presidenti regionali di Legambiente -, chieda di concertare col ministro delle Infrastrutture e dei trasporti il piano delle autostrade previste dalla legge Obiettivo nel Nord Italia, sottoponendo ogni grande progetto ad una revisione indipendente che ne valuti sostenibilità e rapporto costi-benefici, cancellando ogni finanziamento per i progetti che non superano il vaglio. Con le risorse risparmiate potremmo finanziare uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, e ottenere una durevole riduzione delle percorrenze automobilistiche e commerciali a beneficio della mobilità collettiva”.
piÙ Ferrovia meno gomma
S
econdo gli ambientalisti c’è bisogno di una profonda revisione della programmazione delle infrastrutture e dei servizi che attengono alla mobilità di un’area ad alta densità demografica e ad altissimo livello di motorizzazione individuale, qual è la Pianura Padana. Continuare, infatti, a realizzare le grandi infrastrutture stradali che sono in progetto o in via di esecuzione (si pensi all’inutile ramo di TI_BRE a Parma o al raddoppio del tunnel autostradale del Frejus o l’autostrada Orte-Mestre) non va certo nella direzione di una mobilità più efficiente e meno inquinante.
Lavoratori e cittadini del Nord Italia hanno bisogno di servizi di TPL urbano e regionale adeguati, più frequenti e affidabili; del rilancio del trasporto ferroviario passeggeri, di scala regionale e interregionale; di una logistica integrata, sostenibile ed efficiente per le merci che oggi viaggiano quasi solo su strada, e non di una mobilità fondata su faraoniche e impattanti infrastrutture come la Torino-Lione ma di una diversa politica degli incentivi che sappia premiare il trasporto ferroviario a scapito di quello su gomma, utilizzando ed ammodernando le linee ferroviarie già esistenti.
Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!
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14 Il Veneto in primo piano 32 Vendemmia 2013 Annata anomala, influenzata dal clima bizzarro con tanta pioggia e freddo fino alle porte dell’estate
Il vigneto Veneto tiene le posizioni, qualità discreta In aumento la quantità delle uve bianche, stabili i rossi. In calo Venezia e Rovigo, bene Padova e Treviso di Nicola Stievano
O
gni anno a settembre il mondo agricolo e tutto ciò che in Veneto gira intorno alla viticoltura guardano con apprensione alle previsioni per la vendemmia. Il “vigneto veneto” con i suoi 11 milioni di quintali d’uva e un giro d’affari di miliardi di euro è una delle eccellenze agroalimentari della nostra regione che vanta un ottimo successo all’estero e alimenta un mercato che finora non ha conosciuto crisi. Prosecco e Amarone, ma anche Merlot, Cabernet, Moscato e tutte le principali varietà di vini bianchi e rossi che si fregiano di oltre una ventina di Doc e alcuen prestigiose Docg sono un patrimonio della nostra terra, la cui resa però deve fare i conti anche con l’andamento climatico. Mai come quest’anno, confermano i tecnici di Veneto Agricoltura durante il consueto incontro nei giorni della vendemmia, il clima ha influito pesantemente in vigneto. Piogge torrenziali e freddo fino all’inizio dell’estate, poi caldo e siccità, compresa la grandine che ha letteralmente distrutto alcuni vigneti di pregio. In ogni caso
la produzione è salva e la qualità accettabile, aggiungono gli esperti, tanto che per le uve bianche la produzione 2013 dovrebbe attestarsi attorno al 5-10% in più rispetto allo scorso anno, mentre per le uve nere la quantità dovrebbe rimanere invariata. “Il dato è senz’altro positivo - spiega Giuseppe Nezzo, commissario di Veneto Agricoltura se si considera com’era partita la stagione caratterizzata, fino quasi alla fine di giugno, da abbondanti precipitazioni e basse temperature che avevano creato forti preoccupazioni per vari problemi di ordine sanitario nei vigneti. Con l’arrivo del caldo estivo, nell’ultima decade di giugno la situazione si è fortunatamente raddrizzata, trascinando però fino alla vendemmia un ritardo nella maturazione delle uve di 10-15 giorni rispetto al 2012”. “In Veneto la produzione, sotto il profilo quantitativo, - aggiunge Diego Tomasi - si presenta a macchia di leopardo, con incrementi e cali delle rese rispetto allo scorso. In calo la produzione nel veneziano (-5/10%) con Merlot, Glera e Chardonnay
annunciate attorno al -5%. Nel rodigino, addirittura, si prevedono riduzioni anche del -20/30%, dovute a importanti estirpi e forti grandinate registrate nelle scorse settimane. Segno positivo invece per i Colli Euganei e il territorio provinciale, dove l’incremento dovrebbe attestarsi attorno al +10/12%. A Verona si attende un incremento delle uve Chardonnay (+5%), Garganega (+05%), Corvinone (+5/10%), Merlot (+5%), mentre un calo dovrebbe interessare le uve della varietà Corvina (-5%) e Rondinella (-15/20%). A Treviso è previsto un leggero incremento quantitativo delle uve bianche (+3/4%), mentre la produzione di uve nere dovrebbe rimanere invariata. Per la Glera (Prosecco) l’aumento dovrebbe raggiungere addirittura il +5/10% e per lo Chardonnay il +5%. Per il Merlot la produzione dovrebbe rimanere invariata. Ricordiamo che nel 2012 le due province di Treviso e Verona da sole avevano prodotto oltre 8 milioni e 400 mila quintali di uva, i tre quarti della produzione complessiva nel Veneto”. Intanto gli
addetti ai lavori cercano di fare sistema e l’assessore Franco Manzato lancia, un network per l’innovazione vitivinicola. Si tratta di una rete tra quanti operano nell’ambito di questo segmento, strategico per raggiungere nuovi traguardi di qualità, tipicità e di mercato, rispetto al quale la Regione sarà capofila e farà da coordinamento tra le attività. Il progetto si propone di ridefinire e riorganizzare i rapporti tra i diversi soggetti che già operano nelle aree della ricerca, sperimentazione e formazione realizzare una
maggiore efficienza operativa e migliorare la capacità di produrre innovazione applicata in enologia e viticoltura. “La dinamicità che caratterizza il settore ed il livello professionale e imprenditoriale degli operatori – conclude Manzato – necessita di adeguate risposte, con riferimento al processo produttivo a partire dagli aspetti inerenti alla produzione viticola fino al condizionamento del prodotto in funzione della sua immissione al consumo. Il tutto entro un quadro di risorse che vanno ottimizzate”.
Produzioni distrutte
grandine & cinghiali, estate nera tra rovigo e padova
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randine & cinghiali: estate da dimenticare per centinaia di agricoltori del Veneto meridionale. In Polesine una violenta grandinata qualche giorno prima di ferragosto ha messo in ginocchio la produzione agricola in buona parte della provincia, in particolare nell’Alto Polesine dove vigneti e coltivazioni a pieno campo, frutteti e orti sono andati completamente distrutti. Colpiti a macchia di leopardo anche alcuni territori della Bassa Padovana, in particolare a sud di Este e Montagnana, dove a fine agosto grandine e vento forte hanno colpito diverse colture. Sui Colli Euganei, intanto, imperversano i cinghiali, voraci di uva e di ogni genere di prodotto commestibile. Un fenomeno incontrollato che ha assunto dimensioni allarmanti per gli agricoltori. Nell’Alto Polesine la gradine e la tromba d’aria hanno distrutto migliaia di ettari di terreno agricolo. Mauro Giuriolo, presidente provinciale di Coldiretti Rovigo, parla di “apocalisse nelle aziende agricole altopolesane”. “La produzione frutticola - spiega - è azzerata per quest’anno e per il prossimo: i frutteti sono distrutti e questo farà perdere anche il raccolto della prossima annata, perché la reazione degli alberi sfregiati nella corteccia sarà di dischiudere le gemme che sarebbero servite il prossimo anno. Del mais è rimasto lo stelo, delle barbabietole solo le radici. Dove non è arrivata la grandine ci ha pensato il vento forte, anche sotto le reti e che si è portato via la tettoia di un impianto di biogas appe-
na costruita in un’azienda fra Lendinara e Canda; la bufera ha divelto e scoperchiato le serre e i tunnel. Le orticole in campo sono andate perdute. I danni appaiono molto più gravi di quanto ci eravamo prospettati, non solo alle produzione, ma anche alle strutture”. Sui Colli Euganei i cinghiali sono ormai un flagello. I danni ai vigneti sono notevoli, denunciano i viticoltori di tutta l’area euganea, da Vò ad Arquà, da Teolo a Cinto, da Este a Torreglia ma anche a Baone, Galzignano, Rovolon. Quintali e quintali d’uva divorata dai cinghiali o danneggiata, una perdita di produzione che si annuncia ancor più grave dello scorso anno, quando decine di aziende avevano dovuto fare i conti con queste razzie. I produttori sono esasperati e impotenti, ogni mattina costretti a fare la conta dei danni e a scoprire vigneti distrutti. All’ordine del giorno le segnalazioni al Parco Colli Euganei e ai Comuni. Coldiretti Padova torna a chiedere l’immediata applicazione di un capillare piano di abbattimento. N.S.
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18 Cultura veneta
Cultura veneta 37
Mostra del Cinema a Venezia Conclusa la Settantesima edizione
Leone d’oro a Sacro Gra di Gianfranco Rosi A quindici anni da “Così ridevano” di Gianni Amelio l’Italia torna a trionfare a Venezia di Roberta Pasqualetto
S
i è conclusa la 70esima Mostra Internazionale d’Arte Premio Speciale della Giuria è stato assegnato a Die Frau Des Cinematografica che si è tenuta nella storica sede a Polizisten di Philip Gröning (Germania). La Giuria Leone del Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre. L’edizio- Futuro - Premio Venezia Opera Prima ha assegnato il Leone ne di quest’anno è stata diretta da Alberto Barbera e la giuria del Futuro a White Shadow di Noaz Deshe (Italia, Germania, è stata presieduta da Bernardo Bertolucci e composta da: Tanzania). La Giuria Orizzonti presieduta da Paul Schrader Andrea Arnold, Renato Berta, Carrie Fisher, Martina Gedeck, e composta di Catherine Corsini, Leonardo Di Costanzo, Jiang Wen, Pablo Larraín, Virginie Ledoyen, Ryuichi Saka- Golshifteh Farahani, Frédéric Fonteyne, Kseniya Rappoport, moto; i film in concorso erano venti. Le Giurie internazionali Amr Waked, dopo aver visionato i 31 film in concorso, ha erano quattro e hanno assegneranno i premi ufficiali: il Leo- assegnato il Premio per il miglior film a Eastern Boys di Robin ne d’oro per il miglior film a Sacro Gra di Gianfranco Rosi Campillo (Francia) e il premio per la miglior Regia a Uberto (Italia, Francia); il Leone d’Argento per la migliore regia ad Pasolini per Still Life (Regno Unito, Italia). Il Premio speciale Alexandros Avranas per il film Miss Violence (Grecia); il Gran è andato al film Ruin di Michael Cody e Amiel Courtin-Wilson (Australia) e quello per il ContenuPremio della Giuria a Jiaoyou di Tsai to Innovativo a Maho Gorbeh di Ming-liang (Taipei cinese, Francia). Leone d’Argento Shahram Mokri (Iran); il Premio per Coppa Volpi migliore interpretazione a Miss Violence, il Miglior Cortometraggio è andato maschile a Themis Panou nel film Premio della Giuria a Kush di Shubhashish Bhutiani (InMiss Violence di Alexandros Avranas a Jiaoyou la Coppa e il premio migliore interpretazione Volpi a Themis Panou dia). I premi per la rassegna Venezia Classici sono stati stabiliti da una femminile a Elena Cotta nel film Via Castellana Bandiera di Emma Dante (Italia, Svizzera, Fran- Giuria di studenti laureandi di cinema provenienti da diverse cia). Il premio Marcello Mastroianni è stato assegnato a Tye Università che hanno deciso di assegnare i seguenti premi: Sheridan nel film Joe di David Gordon Green (Usa) e il Pre- Miglior Documentario sul Cinema a Double Play: James Benmio per la Miglior Sceneggiatura e Steve Coogan e Jeff Pope ning and Richard Linklater di Gabe Klinger (Usa, Portogallo, con il film Philomena di Stephen Frears (Regno Unito). Il Francia); per il miglior film restaurato a La Proprietà non è più
Alcune immagini dell’edizione conclusasi recentemente un furto di Elio Petri (Italia, Francia). L’European Short Film Award 2013 – Efa al film: Houses Whit Small Windows di Bülent Öztürk (Belgio). Il Leone d’Oro alla Carriera a William Friedkin; il Jaeger-Lecoultre Glory To The Filmmaker a Ettore Scola; il Premio Persol ad Andrzej Wajda e il L’Orèal Paris per il cinema a Eugenia Costantini. Come a ogni edizione del Festival grande attenzione è andata ai vip internazionali che hanno percorso il red Carpenter seguitissimi dai fans e dai paparazzi. George Clooney è arrivato al Lido a bordo di un motoscafo guidando personalmente, durante la sua presenza al Lido è stato smentito il flirt con l’attrice Sandra Bullock; e le voci di una possibile rottura tra la coppia Luca Argentero e la moglie Myriam Catania.
padova Detour, festival del cinema di viaggio
A
nche Padova ha il suo Festival del cinema, un festival particolarissimo dedicato certo al cinema ma anche al viaggio. Si chiama Detour, ed è alla sua seconda edizione, quest’anno si svolgerà dal 15 al 20 ottobre. “Se lo scorso anno è stato segnato il percorso - ha spiegato Marco Segato, direttore artistico del festival - con la seconda si amplieranno gli orizzonti verso nuove direzioni, soprattutto verso tutti quegli autori che affollano con le loro opere i grandi festival internazionali ma che quasi mai raggiungono le nostre sale e i nostri palinsesti. Saranno cinque giorni densi non solo di film, ma anche di incontri, workshop e altri eventi per vivere un’esperienza unica. Per chi ci seguirà, l’idea di viaggiare al cinema, con il cinema, non potrà essere più concreta”. Il Concorso Internazionale, come lo scorso anno, presenterà, in un’unica sezione, lungometraggi di finzione e documentari, legati al tema del viaggio, film che hanno partecipato a festival in Italia e all’estero, ma che non hanno ancora avuto una distribuzione ufficiale nelle sale italiane. Saranno, invece, tre i premi: Premio Miglior film, Premio Speciale della Giuria e Premio del Pubblico. Viaggio in Italia, inoltre, sarà una nuova sezione che ospiterà film italiani raccontano il nostro paese. Un’occasione per rivedere le opere di grandi cineasti del passato e al tempo stesso scoprire i film di registi esordienti. Sarà proprio Viaggio in Italia di Roberto Rossellini, restaurato dalla Cineteca di Bologna e presentato lo scorso anno a Cannes a tenere a battesimo questa nuova sezione.
in breve
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Arte Moderna
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R
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endez vous al Museo della Follia, sull’isola di San Servolo, con il comfort food di Henry Hargreaves No Seconds, Comfort Food e Fotografia: in programma la prima mondiale di un nuovo format cross-mediale dove chef, artisti e food blogger sono impegnati alla ricerca del “piatto della memoria”. Gli chef Pietro Leemann, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, insieme al fotografo Henry Hargreaves, saranno i protagonisti del progetto un viaggio nell’anima alla scoperta di quel profumo, quell’aroma, quel piatto perduto nell’Io più profondo eppure così caro da volerlo considerare il ”Piatto dell’Ultimo Desiderio”. La mostra è stata aperta lo scorso 6 settembre e sarà visitabile fino al 24 novembre, si tratta della prima personale mai organizzata al di fuori degli Stati Uniti del fotografo neozelandese ma newyorkese d’adozione Henry Hargreaves si ispira alla serie fotografica No Seconds, dedicata all’ultimo pasto di alcuni condannati a morte americani. Ideatore e regista dell’evento è Mauro Zardetto, che con l’aiuto di Chiara Casarin, curatrice, e di Rosita Dorigo, food designer, ha scelto il Museo della Follia all’Isola di San Servolo, sede del vecchio manicomio maschile veneziano, come perfetto teatro per questa pièce gastronomica che vede protagonisti Pietro Leemann, lo chef svizzero che da anni si occupa dell’intima relazione esistente tra cibo, psiche e spirito, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, giovane esponente del Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana.
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tiziano in 150 stampe
uolo sicuramente determinante nella consacrazione della fortuna e nella diffusione della conoscenza dell’opera di Tiziano è quello svolto dalle opere a stampa e dalla riproduzione incisoria dei lavori del Vecellio che ha consentito nei secoli di diffonderne e consacrarne ulteriormente la fama nel mondo e tra i posteri. Risulta quanto mai importante e qualificante allora, proprio perché fonte e strumento indispensabile di informazioni e di conoscenza, l’acquisizione a fine giugno da parte del Centro Studi Tiziano e Cadore – grazie al sostegno finanziario di alcuni sensibili soci - di un nucleo notevolissimo di ben 150 stampe tizianesche, raccolte nel corso di un decennio da un collezionista e antiquario padovano. Un corpus di notevole entità e prestigio - con pezzi che vanno dalla fine del Cinquecento a tutto l’Ottocento coprendo un arco assai ampio della fortuna iconografica del maestro - che giunge ad integrare in maniera massiccia il nucleo di incisioni tizianesche conservate presso la sede della Magnifica Comunità cadorina confermando Pieve di Cadore come uno dei centri più importanti nella ricerca e nella divulgazione dell’arte di Tiziano. I materiali acquisiti sono estremamente eterogenei e non mancano esemplari di notevole rarità come le due precoci riproduzioni cinquecentesche - l’una incisa da Martino Rota, l’altra edita dal Bertelli – dell’ “Uccisione di San Pietro Martire”, il capolavoro distrutto dal fuoco nella chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo a metà Ottocento o le due stampe di Valentin Lefebre dell’ “Omnia Vanitas”. Altre immagini uniscono alla rarità un problematico valore documentario così da costituire straordinarie occasioni di studio e di approfondimento. Valgano, al riguardo, l’incisione di I. Troyen per il “Theatrum Pictorium” di Joachim von Sandrart del bellissimo “Ecce Homo” di Tiziano ora a Sibiu o l’incisione di Joachim Jan Oortman del “Martirio di San Lorenzo” prima del taglio della parte inferiore. Ancora: la redazione della “Fuga in Egitto” perduta in naufragio, replica di quella oggi all’Escorial, di Nicolas Cochin la riproduzione di P. Boel del dipinto offerto da Tiziano nel 1568 a Massimiano II, “Il ratto di Europa”, poi perduto.
Mostra
casa dei carraresi di treviso
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al 26 ottobre 2013 al 31 maggio 2014 la Casa dei Carraresi di Treviso, dopo le quattro grandi mostre dedicate alla Cina e lo straordinario successo dell’esposizione dedicata al Tibet, farà da cornice ai capolavori d’arte provenienti dalla millenaria cività indiana. La Mostra “Magie dell’India. Dal Tempio alla Corte, Capolavori d’Arte Indiana”, attraverso elementi architettonici, miniature, fotografie d’epoca, oggetti di uso rituale e quotidiano, costumi, tessuti, gioielli, accanto a statue e bassorilievi provenienti da importanti collezioni museali e private italiane, si pone l’obiettivo di ricostruire le tappe salienti della civiltà indiana attraverso l’esposizione di opere dell’arte antica e moderna, dal II millennio a.C. all’epoca dei Maharaja, collocate in un adeguato contesto scenografico che ne ricrei gli ambienti originari. Il comitato scientifico - coordinato da Adriano Màdaro, già ideatore e curatore delle quattro mostre sul Celeste Impero e e della rassegna dedicata al Tibet appena conclusa che ha affascinato oltre 120 mila visitatori- composto da Marilia Albanese, indologa d’ampia formazione e l’esperto d’arte indiana Renzo Freschi, insieme agli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo, ha studiato un particolare percorso espositivo articolato in due parti: “L’arte nell’India Classica” e “L’india dei Maharaja”. Due poli, quello del Tempio e quello della Corte, che sfuggono al dualismo tipicamente occidentale tra sacro e profano e che nella cultura indiana non sono in nessun modo in contraddizione. Il cerimoniale dei templi è simile a quello del palazzo e la figura del re è ammantata di sacralità tanto da renderla divina. La saggezza tradizionale indiana, affinché l’esistenza umana sia significativa e armonica, impone l’impegno etico, ma anche il perseguimento del piacere; sostiene la frugalità, ma non svalorizza la ricchezza; incita al distacco, ma legittima la conquista del potere. Benché il fine ultimo in buona parte della cultura indiana – ma non in tutta– sia la liberazione e il trascendimento del mondo doloroso e finito, la vita e i suoi istanti preziosi sono ampiamente celebrati, soprattutto nell’arte.
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STENDENDO BENE. IN UNA PADELLA CON L’OLIO EVO, SCALDARE I PISELLINI; PORTARE A COTTURA CON ACQUA ED INSAPORIRE CON SALE, CURRY E L’OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO. TRITARE LE NOCCIOLE ED UNIRNE UN CUCCHIAIO
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A SETTEMBRE AL VIA NUOVI CORSI CON TANTE NOVITÀ:
alle Piscine di Noale si riparte all’insegna del benessere di corpo e mente Dal 16 Settembre inizierà un nuovo ciclo di attività in acqua con tante sorprese, a partire da AQUADYNAMIC, il nuovissimo corso di aquafitness che sta già riscuotendo enorme successo e che combina divertimento e risultati garantiti: si tratta di un allenamento acquatico innovativo, sicuro e dinamico, completo di esercizi cardio-respiratori e di rinforzo per tutti i gruppi muscolari. Altra novità è AQUAWELLNESS, un’attività personalizzata per ritrovare il proprio benessere funzionale e non solo, indicata per chi ha problemi di schiena, cervicali, spalla, ginocchia ed articolazioni in genere. Non mancheranno i corsi legati ad obiettivi di tonificazione e dimagrimento, come AquaZumba e Circuito Aquafit, utili al miglioramento dei punti critici addominali-gambeglutei e al potenziamento del lavoro
IN ARRIVO DAL 16 SETTEMBRE • CORSI DI NUOTO ADULTI e RAGAZZI da livello principianti ad avanzato (per ragazzi anche con trasporto pullman organizzato) • CORSI FUTURE MAMME e BABY da 0 a 3 anni • MINI PAPERINI dai 4 ai 5 anni • AQUAFITNESS • CIRCUITO AQUAFIT • AQUABUILDING • AQUA senza ETÀ • AQUATHERAPY • AQUAWELLNESS
aerobico e brucia-calorie. I corsi invece legati ad una dimensione di salute e benessere, come Aquatherapy, Aqua senza Età e i corsi speciali dedicati alle future mamme e ai neonati, sfrutteranno la predisposizione Per informazioni sui corsi e per naturale al movimento e all’energia scoprire l’attività più adatta ad ogni tipici di questa stagione. Inizieranno esigenza si può chiamare la inoltre i corsi di nuoto, sia per i più reception Piscine Noale allo piccoli che per gli adulti, dedicati a chi 041-5801840 o visitare i siti vuole imparare a nuotare o perfezionare www.sportingclubnoale.it e il proprio stile. www.piscinenoale.it.
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NUOTO ADULTI PRINCIPIANTI: non è mai troppo tardi!
Hai paura dell’acqua? Ti piacerebbe saper nuotare ma pensi di essere fuori tempo massimo? Non preoccuparti! Imparare a nuotare con noi è facile e divertente ad ogni età! Orari corsi principianti dal 16 settembre:
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Lun e Gio Mar e Ven Mer
18.30 19.40 20.30 21.40 21.30 22.40 19.30 20.40 20.30 21.40 19.30 20.40
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TORO DAL 21/04 AL 20/05 ASCINO
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INCONTRERANNO CON FACILITÀ PERSONE INTERESSANTI E GRADEVOLI. PERIODO STUPENDO ANCHE PER GLI AFFETTI · S ALUTE VITALI, OTTIMISTI E INTRAPRENDENTI ANCHE IN SALUTE. UN DESIDERIO DI ATTIVITÀ FISICA LASCERÀ POCO SPAZIO ALLA PIGRIZIA
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FASCINO SARETE
PARTICOLARMENTE ROMANTICI E PRESENTI, SIA NELLE COPPIE CONSOLIDATE, SIA NEI CONFRONTI DI NUOVE CONOSCENZE · S ALUTE LA FRENESIA LASCERÀ IL POSTO A UN’ATTITUDINE TRANQUILLA ED EDONISTA, CHE DISCIPLINERÀ I VOSTRI NEURONI PIÙ INQUIETI
CANCRO 22/06 22/07
ASCINO PER FAR COLPO DOVRETE PROBABILMENTE MODERARE CERTE ANSIE ECCESSIVE ED ALCUNI ATTEGGIAMENTI VAGAMENTE INFANTILI · SALUTE LA BELLEZZA È DALLA VOSTRA, SIA CHE DECIDIATE DI ESALTARE LA VOSTRA PELLE DI LUNA, O CHE VI DEDICHIATE AGLI ABBRONZANTI
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
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ANNO IN MANIERA ESPONENZIALE IL BISOGNO DI INTROSPEZIONE E DI UN’ATTITUDINE PIÙ RIFLESSIVA · SALUTE FATE SPORT ACQUATICI IDEALI PER COMPLETEZZA DI MOVIMENTO E PER L’OTTIMO EFFETTO SULLA CIRCOLAZIONE
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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.
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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati. Località Santa Maria, 3/B Cavarzere Venezia 0426.53538
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