Miranese nord febb2014 n17

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del Miranese Nord

Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450 di Grigoletto Loris & Alan

30010 PROZZOLO di Camponogara (VE) iofgrigolettosas@virgilio.it www.impresafunebregrigoletto.com

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.17 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Maltempo Il Veneto deve risolvere il problema acqua pagg.

Elezioni Comunali, parte la corsa dei candidati

4-5

pag.

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Noale Finanziamenti per sistemare il centro

6

pag.

8

EDITORIALE

Le badanti sono sempre piu’ italiane

Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi di Nicola Stievano

Cambiano i tempi, la crisi si fa sentire, il lavoro scarseggia ed ecco che quello che una volta sembrava un settore per molti stranieri, oggi ci si infilano pure gli italiani. pag. 9

Cultura, Un fine inverno con il jazz

Jazz in lungo e in largo, con tanti appuntamenti. Sarà un fine inverno e un inizio primavera tutto da vivere per sei dei sette comuni del Miranese, che ospitano “il bello aiuta a crescere” di Ubi Jazz Winter Season. pag. 17 10%

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Raccolta differenziata, Martellago primo L’ente locale si merita la medaglia d’oro con il 78,32 per cento, secondo posto per Spinea con il 78,08

V

a bene la raccolta differenziata nel Miranese, con Martellago che primeggia nel bacino Veritas, e Spinea subito dietro. Inoltre ben cinque su sette del comprensorio superano il 70 per cento, mentre un sesto ci è quasi. Insomma, numeri del 2013 buoni e che dimostrano come funzionino le strategie messe in atto negli ultimi anni. In molti hanno cambiato il sistema di raccolta, adottando i cassonetti a calotta che permettono di evitare “i portoghesi” della spazzatura. La calotta in acciaio per il

secco, si apre solo con la chiave elettronica personalizzata che riconosce l’utente. Vuoi per il cambio di conferimento a calotta, che da qualche parte si sta ancora attuando, vuoi perché i cittadini riescono a gettare meglio la spazzatura, nel 2013 ci sono stati degli ottimi picchi. Inoltre sono state riorganizzate tutte le piazzole ecologiche, che hanno i contenitori per l’umido, la carta, il verde e le ramaglie e il multi-materiale e questo ha permesso ai cittadini di orientarsi meglio e di smaltire la spazzatura riducendo gli errori.

Martellago si merita la medaglia d’oro per Veritas, con il 78,32 per cento, lasciandosi alle spalle Spinea con il 78,08 per cento. Martellago è sempre stata ai primi posti a livello provinciale ma negli ultimi dodici mesi ha avuto un bello scatto in avanti. Il podio provinciale è completato da Meolo, con il 77,90 per cento (a calotta). Scorrendo la graduatoria, Salzano (porta a porta) è all’ottavo posto. Se allarghiamo lo sguardo anche alla Riviera, Pianiga (75,71 per cento con il pag. 12 porta a porta) e Fossò.

rmai è un dato di fatto, una tendenza confermata anno dopo anno. Ogni pioggia intensa, in qualsiasi periodo dell’anno, si trasforma il “allerta meteo” con la concreta possibilità che il sistema dei nostri fiumi entri in crisi in più punti contemporaneamente, provocando allagamenti tanto nei centri urbani quanto in aperta campagna. L’ultimo episodio è la prova che ormai il nostro territorio non è più in grado di reggere l’urto delle precipitazioni sempre più concentrate e intense. Se fino a qualche anno fa in queste occasioni si parlava di “evento eccezionale”, ora siamo di fronte se non alla norma, a fenomeni che si ripetono cono una certa frequenza, almeno due - tre volte nel corso dell’anno. Un fatto del quale bisogna prendere atto, evitando di trincerarsi dietro all’ineluttabilità del clima. Del resto le responsabilità delle emergenze continue e dell’ormai evidente dissesto idrogeologico non possono essere scaricate esclusivamente sulle “avverse condizioni meteo”, ma vanno individuate sull’impatto di decenni di espansione urbanistica, per molti aspetti selvaggia o quantomeno poco controllata, di sviluppo di infrastrutture che non è andato di pari passo con gli interventi su una rete idraulica e di scolo rimasta ferma agli inizi del Novecento, quando non addirittura peggiorate. continua a pag. 3

L’Intervento

“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male e poco” di Lucio Tiozzo*

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ulla difesa idrogeologica del territorio, il Veneto si gioca il proprio futuro. L’errore politico, culturale, in ogni caso storico, compiuto puntualmente da chi ha governato e governa il Veneto da vent’anni, è stato quello di considerare questo capitolo di bilancio come un investimento ‘a fondo perduto’. *Capogruppo PD in Consiglio regionale

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EDITORIALE

segue da pag.

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Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi

Incontri

16 mila pratiche in Provincia nel 2013

E’ stata pubblicata la relazione della direzione generale sui procedimenti di cui si è occupata la Provincia nel corso 2013. Cioè tutte quelle pratiche burocratiche avviate con la presentazione di una richiesta da parte dei cittadini o delle imprese veneziane: autorizzazioni, licenze, nulla osta, pareri, visti. Nell’anno 2013 sono stati complessivamente 16 mila 469 i procedimenti conclusi tra i 30 e i 60 giorni, di cui solo 46 procedimenti in ritardo, pari allo 0,27 del totale. Il risultato raggiunto è indice per la presidente Francesca Zaccariotto “da un lato di maggiore produttività del personale, dall’altro di una più efficace organizzazione generale”.

Girando fra i centri invasi o minacciati dall’acqua si sente spesso dire, per lo più dagli anziani: “Quando ero giovane vedevo scavare lungo i fiumi, adesso da molti, troppi, anni non si fa più”. Un luogo comune? In parte può essere, ma è un dato di fatto che i nostri fiumi sono stati lasciati in balia di sé stessi e quelli più fragili, come il Bacchiglione, per fare un esempio, ne risentono parecchio. Per non parlare di altri corsi d’acqua, dal Muson dei Sassi al Fratta Gorzone, che presentano un regime quasi torrentizio. L’alluvione del novembre del 2010 ha insegnato qualcosa e ha spinto la Regione ad investire sulle opere di prevenzione del rischio, a monte come a valle, mettendo in cantiere, non senza difficoltà in questo periodo di grave crisi economica, lavori che dovrebbero portare a qualche beneficio. La strada però è ancora lunga e tutta in salita, come ha dimostrato l’ultima emergenza. Il nostro territorio, dalla pedemontana al litorale, dal Polesine ai Colli Euganei, martoriati dalle frane che inghiottono vigneti e strade, è costellato da decine di criticità che possono avere conseguenze drammatiche durante le ondate di maltempo. Così, ancora una volta, prima bisogna cercare i soldi per riparare i danni e magari riconoscere anche qualcosa a chi ha avuto l’acqua in casa o ha riportato gravi conseguenze nella propria azienda. Di nuovo il denaro serve per intervenire dopo l’emergenza, rendendo ancora più impegnativo trovare le risorse per tutte le opere che dovrebbero invece servire a prevenire e a ridurre le calamità. Siamo comunque di fronte ad una maggiore coscienza civica su questo tema, dopo un lungo periodo di sostanziale indifferenza, perché ormai nessuno può dirsi veramente tranquillo di fronte alle conseguenze del dissesto idrogeologico, nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità di tutelare il nostro territorio. di Nicola Stievano

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Miranese L’assessore provinciale Raffaele Speranzon ha premiato a Ca’ Corner, , il pilota di Burano Luca Tagliapietra che nei mesi scorsi si è laureato campione del mondo a Como nell’endurance classe S1, aggiudicandosi tutte le prove in programma. Il pilota di Burano, campione mondiale di motonautica è stato premiato nuovamente a Montecarlo dal principe Alberto di Monaco, presidente mondiale della Federazione mondiale di motonautica, in occasione di una cerimonia a hanno partecipato tutti i campioni del mondo nelle diverse categorie di motonautica. Erano presenti il delegato veneto del Fim Federazione italiana motonautica Paolo Meneghini e Aldo Benedetto Tagliapietra vicepresidente della scuderia che supporta il pilota

Noale

economia

Bonaventura nuovo presidente Pro Loco pag.

Martellago

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Comune, primo per percentuale di coniugati

Salzano

Provincia

pag.

Il sindaco chiede più forze dell’ordine pag.

ambiente

Territorio: Piani delle acque, previsti 240 interventi

12

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la mostra

Regione società

La protesta di artigiani, piccoli imprenditori e commercianti pag. 18

pag.

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Villa Pisani: Luce sulla Venezia di fine ‘800 pag. 26

Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete pagg. 22-23-24

sicurezza

Povertà o racket? Lotta congiunta agli accattoni pag. 25

arte Al Museo Correr l’architettura di Léger pag.

Vongole, monitoraggi in laguna

Vongole, da marzo a settembre verranno monitorate con cadenza quindicinale le diverse aree della laguna veneziana. Con il Piano seme per le vongole relativo al 2014 messo a punto dalla società Gral (Grandi risorse alieutiche lagunari) partecipata dalla Provincia di Venezia, ci si propone di controllare i livelli di crescita della risorsa giovanile e verificare che non vi siano eventuali predazioni. Si terranno inoltre sotto controllo dimensioni e quantità. “Ritengo - ha commentato l’assessore provinciale alla Pesca Giuseppe Canali - che una ricerca del seme svolta in maniera scientifica e puntuale ci consenta non solo di essere immediatamente pronti alla sua raccolta, ma anche di non lasciarlo in balia di eventuali predazioni”.

VIVAI

Premiato il pilota Tagliapietra

Da marzo a settembre

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Povertà e indigenza

distribuzione delle eccedenze: una rete

Azioni di aiuto per la povertà: verrà implementato e migliorato, anche attraverso la creazione di un sistema regionale efficace di rete e di gestione delle diverse forme di aiuto alle persone indigenti, il sistema di raccolta e distribuzione delle eccedenze alimentari. Un progetto regionale, discusso in Provincia di Venezia a fine febbraio, che - dopo l’istituzione da parte della Giunta del Veneto, del tavolo di lavoro in collaborazione con tutti i soggetti attivi sul fronte della solidarietà - prevede un programma formativo e informativo sugli interventi in materia di distribuzione delle eccedenze e di sostegno al disagio sociale. La Provincia di Venezia si è messa a disposizione per coordinare il territorio di competenza relativamente alle risorse, le persone e l’esperienza sul campo.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Questa edizione raggiunge le zone di Martellago, Noale, Salzano, Scorzè per un numero complessivo di 16.429 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 26 febbraio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese TERRITORIO Le zone colpite sono state tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e il bellunese a causa della neve. Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e alla rete idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati nel Veneziano e nel Padovano). E’ piovuta molta più acqua che nel 2010. Non ci sono stati crolli arginali

Alluvioni, danni per oltre

di Alessandro Abbadir

Zaia: “Per la messa in sicurezza del territorio ci servono 2 miliardi 700 milioni”

L’Autorità di Bacino accusa: troppa cementificazione e un sistema di difesa idraulico fermo

A

lluvioni in Veneto, danni per centinaia di milioni di euro (oltre mezzo miliardo) con oltre 130 territori comunali coinvolti dall’ondata di maltempo. Questo il bilancio fatto nelle scorse settimane da comuni, protezioni civili e Regione a fronte di eventi che hanno messo in ginocchio tantissime aree della nostra regione, e che si sono sviluppati lungo un inverno nevoso in montagna e piovoso in pianura. Le zone colpite sono state tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e per il problema della neve la montagna bellunese. Ma ecco la conta dei danni nello specifico presentata dal governatore Luca Zaia al Governo e al capo della protezione civile Franco Gabrielli, costo che si aggira sul mezzo miliardo di euro ma che al conto consuntivo sarà superata di molto. Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e ancor più quelli alla rete idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati nel Veneziano e nel Padovano); quindi le famiglie e le attività produttive colpite da nevicate ed esondazioni (73 milioni); i dissesti idrogeologici (37 milioni); la rimozione di neve, lo smaltimento di rifiuti, gli interventi igienico-sanitari (15); le sofferenze dell’agricoltura (10); le operazioni di soccorso pre-

state dai vari corpi e dal personale civile (5). Tutto ciò senza tener conto dei contraccolpi alla stagione turistica invernale e dei disagi subìti dalla popolazione dell’area del bellunese a causa di nevicate di 4 metri. In ginocchio anche la rete turistica in pianura, basti pensare alle decine di alberghi nell’area di Montegrotto Terme, Terme Euganee e Tribano che sono stati messi direttamente fuori uso per settimane. E poi le alluvioni nel Portogruarese e le mareggiate sui litorali che hanno devastato chilometri di arenile a Jesolo e Sottomarina. Il governatore del Veneto sottolinea però che dal 2010 diverse cose sono state fatte. ”E’ piovuta molta più acqua che nel 2010 - spiega Luca Zaia - quando finirono allagati 150 km quadrati di territorio. Però i 925 interventi puntuali di ripristino, consolidamento e realizzazione di interventi di difesa idraulica attuati in questo triennio si sono per ora dimostrati decisivi. Non abbiamo avuto stavolta crolli arginali come allora. Ma i danni sono altissimi. “Gli allagamenti ci sono anche questa volta ma più limitati, con centinaia di famiglie evacuate e aziende in sofferenza. Ma il vero problema ogni volta è e sarà anche nel futuro, la tenuta degli argini. Con il piano straordinario successivo all’alluvione del 2010 la Regione ha erogato 24 milioni nel 2013 e ne

stanzierà ulteriori 100 milioni da qui al 2015. Noi abbiamo iniziato a lavorare sui primi bacini di espansione, ma per attuare integralmente un piano di messa in sicurezza ci servono 2 miliardi 700 milioni - spiega Zaia - a fronte dei quali come Regione riusciamo a reperire dai 50 ai 100 milioni l’anno: troppo poco. Lo Stato deve intervenire, il governo deve dimostrare coraggio e volontà di finanziare i grandi bacini di laminazione. Poi c’è anche un problema di burocrazia che è risolvibile, dando ai Presidenti di regione pieni poteri in tema di lavori pubblici”. ”I fenomeni atmosferici sono sempre più intensi e violenti per i cambiamenti climatici e a questo va aggiunta la trasformazione del territorio. La cementificazione del territorio produce che a parità di piogge le acque superficiali sono di più. Anche le piogge aumentano. E se questo è colpa del clima, la trasformazione del territorio è opera dell’uomo. C’è da sottolineare inoltre che la rete di difesa idraulica è quella del secolo scorso. Gli ultimi interventi sono stati fatti durante il fascismo e prevedevano difese per un territorio agricolo. Nel frattempo i campi sono diventati un’area metropolitana, capannoni, villette e cemento. Il sistema non regge più. Una rete più moderna aiuterebbe a ridurre l’emergenza”.

nel padovano

Assegnati 2 milioni di euro al Genio Civile

E

’ arrivata quest’anno parte dei fondi per le alluvioni del padovano del 2010. A gennaio infatti quasi due milioni di euro sono stati assegnati al Genio Civile di Padova per interventi urgenti finalizzati al ripristino di situazioni di particolare criticità, conseguenti ai danni provocati dall’alluvione del 2010. L’assegnazione, disposta con un provvedimento della giunta regionale su relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, rientra nel piano di assegnazione delle risorse finanziarie ripartite con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 marzo 2013. Per il 2013 in tutta la Regione sono state destinate risorse per circa 10 milioni di euro “per realizzare interventi in conto capitale nei territori colpiti dagli eventi alluvionali in Veneto che hanno determinato l’esondazione di fiumi e torrenti, con conseguenti allagamenti di centri abitati e movimenti franosi, nonché gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati e ai beni mobili, l’interruzione di collegamenti viari. Per il superamento dell’emergenza il governo aveva provveduto anche alla nomina di un Commissario delegato”. E’ stata rinviata a successivi provvedimenti la programmazione delle risorse relative alle annualità 2014 e 2015. A.A.

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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano

e mezzo miliardo di euro Consorzi di bonifica Il presidente Giuseppe Romano indica quali sono le opere indispensabili

“Sicurezza idraulica, piano quinquennale da 1,3 miliardi per il Veneto” di Nicola Stievano

U spalla pag 5 per vene-

n piano di investimenti da un miliardo e 350 milioni, con centinaia di cantieri lungo i corsi dei fiumi per i prossimi cinque anni, per la sicurezza idraulica in Veneto. Lo chiedono i consorzi di bonifica, ricordando che i progetti ci sono già, ma è necessario recuperare le risorse. “Già dal 2010 - ricorda Giuseppe Romano, presidente dell’Unione Veneta Bonifiche - per garantire la difesa idraulica veneta i consorzi hanno presentato 629 progetti del valore di 1 miliardo e 350 milioni euro. E’ il più grande piano di difesa idraulica della Regione, prevede opere infrastrutturali necessarie come il potenziamento e l’ammodernamento degli impianti idrovori, la realizzazione di casse di espansione per contenere le ondate di piena e di canali scolmatori o collettori, consolidamenti arginali e sistemazioni idrauliche; tutti interventi necessari la maggior sicurezza del nostro territorio”. Il sistema idraulico veneto è complesso e delicato, e oltre ai grandi fiumi comprende una rete di canali e corsi d’acqua minori che solcano l’intera pianura. Durante le allerte meteo sono almeno cinquecento uomini della bonifica impegnati a sorvegliare, 24 ore su 24, il livello dei fiumi, il funzionamento degli impianti e manufatti con l’impiego di circa un migliaio di mezzi e macchine operatrici (trattori, escavatori, pompe idrovore mobili), lungo le reti idrauliche. Inoltre, 400 impianti idrovori, grazie alle loro 1000 pompe, muovono 1milione e mezzo di litri d’acqua al secondo, continuando l’incessante attività di pompaggio per evitare la sommersione di ampie distese di territorio e per ripristinare le situazioni più critiche. I consorzi, dopo l’ultima emergenza maltempo, ribadiscono la necessità di destinare risorse al settore della difesa idraulica per la realizzazione di un grande piano, che preveda la concretizzazione delle grandi opere e delle infrastrutture necessarie.

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Richiesta dei comuni

“L’Idrovia va completata” A

llarme dissesto idrogeologico in diverse zone del veneziano, con allagamenti, e cedimenti di argini e fontanazzi. Nel Miranese nel Veneto Orientale, a Chioggia e Riviera del Brenta, questo inverno poco freddo, si è caratterizzato per una piovosità davvero insolita. I consorzi di bonifica si sono dati da fare e hanno cercato di mettere mano ai progetti e agli interventi per poter evitare negli anni a venire nuove emergenze. Un’opera che da anni è sul tavolo è il completamento dell’Idrovia Padova Venezia. I sindaci della Riviera del Brenta, puntano sul completamento dell’Idrovia Padova - Venezia per risolvere i problemi di sicurezza idraulica del comprensorio e chiedono che la Regione presenti entro l’anno, il progetto preliminare per la sua realizzazione. In questo clima, il Genio Civile nelle scorse settimane alla Conferenza dei sindaci a Camponogara, ha presentato tre studi di fattibilità, che puntano a mettere definitivamente in sicurezza il territorio da possibili allagamenti per esondazioni dei fiumi, e scarsa tenuta della rete idrica ed urbana. L’idrovia Padova-Venezia, completata, sarà lunga circa 28 chilometri, e di questi circa la metà sono già stati fatti agli inizi degli anni Sessanta. A Vigonovo e Gambarare sono stati realizzati anche tratti di canale con invasi d’acqua, chiuse e sbocco in laguna. L’ingegner Bruno Da Lio (Genio civile) ha così prospettato tre soluzioni. La prima dal costo di 100 milioni, prevede la realizzazione di un canale scolmatore. Un canale non navigabile che servirebbe solo allo scarico delle acque dal bacino del Padovano e dalle reti consortili dell’area. La seconda soluzione prospettata, prevede la costruzione di un canale navigabile di classe quinta (cioè largo dai 40 metri in su) costerebbe complessivamente 320 milioni di euro e permetterebbe il transito di chiatte di navigazione di standard europeo. La soluzione più completa del canale navigabile di “classe quinta super” prevede infine anche un sistema di noli e attracchi, sul modello di quelli presenti ad Amburgo in Germania o a Rotterdam in Olanda. Costerebbe complessivamente 460 milioni di euro. “I costi - ha spiegato Da Lio durante la conferenza potrebbero comunque anche essere abbattuti del 30% con bandi europei e accorgimenti specifici”. I consorzi di bonifica Acque Risorgive e Bacchiglione–Brenta presenti con i rispettivi direttori e i presidenti, hanno sottolineato come la soluzione idroviaria sia di fatto la più completa per la messa in sicurezza del territorio e possa non confliggere, anche in caso di attraversamento a raso degli altri fiumi, con il sistema complessivo idrico dei bacini. Insomma a detta dei tecnici con il completamento dell’Idrovia, risolverebbe anche il problema allagamenti in Riviera e nel Padovano. Il presidente della Conferenza dei sindaci Giampietro Menin e il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto “sollecitano la Regione a presentare entro l’anno il completamento dell’Idrovia con canale navigabile, fornendo anche uno studio di impatto ambientale specifico”. Se il progetto non verrà presentato entro l’anno, infatti, si rischia di perdere i finanziamenti collegati ai bandi europei previsti per opere del genere. I sindaci hanno infine chiesto un’audizione in commissione regionale ambiente per esporre le loro convinzioni. Sulla vicenda interviene anche il comitato Opzione Zero con dei distinguo. “Siamo a favore della soluzione del completamento dell’idrovia Padova-Venezia - spiega il presidente del comitato Mattia Donadel - a patto che sia compiuto uno studio di impatto ambientale e idraulico dettagliato sulle conseguenze dell’opera in laguna. Siamo contrari invece all’idea di realizzare un canale scolmatore, che lascerebbe la possibilità di costruire una strada accanto al sedime idroviario”. Il completamento dell’Idrovia per Donadel ha i suoi rischi. “C’è il rischio, infatti - dice - che con l’idrovia si interri un chilometro e mezzo di laguna dalla foce, con i detriti in arrivo da Padova e Vicenza. Vanno poi valutati gli A.A. aspetti di intersezione idraulica con gli altri canali come il Novissimo”.


6 Approfondimento Elezioni amministrative Per la prima volta si vota con il doppio turno

Noale, liste ancora in alto mare

NEWS A Scorzè

Centrosinistra contro Mestriner

Il nuovo sistema, non obbliga ad alleanze vincolanti fin da subito di Alessandro Ragazzo

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ncora tutto in alto mare a Noale in vista delle elezioni comunali. Mentre scriviamo, nessuno ha ancora ufficializzato la sua candidatura a sindaco della città dei Tempesta, da guidare fino al 2019. Di certo la prossima tornata non sarà come tutte le altre, perché per la prima volta gli aventi diritto andranno alle urne con il sistema del doppio turno, avendo superato i 15 mila abitanti con il censimento del 2011. Questo cambierà anche il modo di porsi dei partiti al primo turno; non è detto che si siano subito alleanze, com’era quasi un obbligo prima, ed è probabile che molti partiti o liste decidano di intraprendere corsa a sé per poi fare la conta in un eventuale ballottaggio. Insomma, ci saranno nuove strategie ed è possibile che possano esserci più candidati, anziché i tre del 2009, ovvero Michele Celeghin, attuale sindaco, Carlo Zalunardo, suo predecessore, e Gianni Tegon. Celeghin sembra intenzionato a ripresentarsi ma non si scompone. “È ancora presto – fa sapere – e ora il mio obiettivo è continuare ad amministrare il Comune”. Alcune cose potrebbero cambiare rispetto a cinque anni fa e non è escluso che ci sia una squadra diversa da quella oggi in carica. Primo fra tutti, infatti, l’assessore alla Manutenzione Andrea Muffato, pronto

G Il municipio di Noale a lanciare una nuova sfida con un’altra lista. In questi anni è stato critico verso l’operato della giunta. Rimanendo sotto lo stesso tetto, ancora non si sa come si svilupperanno le intese con la Lega, ora nel gruppo di maggioranza. Si fa sempre più strada, invece, l’ipotesi di appoggio di Progetto dei Noalesi (Pdn), che in questi cinque anni era in Consiglio con il solo Gianni Tegon, e di Prima il Veneto. Sfruttando il doppio turno, è probabile che il Carroccio vada per conto proprio ed, eventualmente, si accordi per il ballottaggio, semmai ci dovesse essere. Ma il discorso fatto per la Lega, vale per tutti gli altri, che potrebbero decidere di presentarsi da soli e poi fare la conta alla chiusura del primo tur-

no. Dall’altra parte, con Uniti per rinnovare, sembra sempre più in pole position Patrizia Andreotti, anche se non si sa se con l’appoggio del Pd: potrebbe avere quello di Muffato. Ma lo scenario potrebbe allargarsi con altre civiche e ritorni, come quello dell’ex sindaco Mario Bonaventura con una sua lista e un ricambio generazionale. Anche la civica “Nero su bianco”, di Giacomo Pieretti, ha intenzione di essere della partita: anche lui in passato si era candidato come consigliere comunale. C’è, poi, il Movimento 5 Stelle, che si sta facendo conoscere e sta cercando di ottenere dei consensi tra la gente ma un nome su cui puntare, ancora non è stato fatto.

iovanni Battista Mestriner e Gigliola Scattolin. Sono questi due, almeno sinora mentre scriviamo, i candidati a sindaco di Scorzè per la prossima primavera. Il primo è quello uscente e in questi anni ha governato con il Pdl, Lega e Scorzè In lista, la seconda sarà il punto di forza del Pd. Avvocato, classe 1975, Giovanni Battista Mestriner in precedenza è stato anche presidente del Consiglio comunale. “Mi ripresento – spiega – perché non possiamo permetterci il lusso di tornare indietro agli anni dove contavano solo gli amici degli amici”. Le alleanze sono ancora tutte da decidere; primo interlocutore sarà il Carroccio, come successo in questi anni, ma poi non è escluso che si aggiunga anche qualche altra civica. Scattolin, classe 1968, è laureata in Scienze politiche, ha un master in Economia e Management della Sanità, e lavora all’Asl 9 di Treviso. Fino allo scorso autunno era segretario del Pd di Scorzè, poi sostituita da Alessandro Popaiz. Ora il partito non esclude le primarie di coalizione qualora ci fossero altri nomi: si parlerà con Idv e la lista Pizzolato-sindaco, con cui si è collaborato in questi cinque anni. Attesa anche per l’annuncio dei Movimento 5 Stelle, che presenterà un proprio candidato. A.R.

spinea Sono 4 i candidati sindaci

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fine febbraio sono già quattro i pretendenti alla poltrona di sindaco di Spinea. Le novità in realtà sono conferme: a sfidarsi sono ancora (anche se non l’hanno mai fatto alle urne) i grandi rivali degli ultimi 15 anni: Silvano Checchin e Claudio Tessari. Tra loro Massimo De Pieri rappresenterà per la prima volta a Spinea l’elettorato 5 Stelle. Nicola Barbiero infine incarna l’anima progressista del centrosinistra che non ha trovato l’accordo con il Pd, complice anche la rinuncia alle primarie. Potrebbero aggiungersi altri, come il nuovo candidato della lista annunciata da Edmondo Piazzi e Giovanni Da Lio. Intanto la sfida appare già interessante con i “big” scesi in campo. Silvano Checchin tenterà il bis: il sindaco uscente ha accettato di ricandidarsi per un secondo mandato, nonostante avesse preferito lasciar spazio ai giovani. Ricambio generazionale per ora sfumato, per indisponibilità delle nuove leve, i Democratici hanno così puntato tutto su Checchin e l’assessore Loredana Mainardi, in ottica di continuità pura. Alla fine Checchin ha sciolto le riserve: messi da parte i dubbi, ha accettato di correre per la riconferma, portando avanti i temi ancora in sospeso: opere complementari al Passante e ciclabili, nuova piazza di Spinea e città partecipata. Pochi giorni dopo anche lo storico rivale, Claudio Tessari, ha sciolto le riserve. Il suo nome circolava da tempo, a fine febbraio l’ex sindaco (dal 1999 al 2009) ha annunciato di essere il candidato del centrodestra con il sostegno di almeno quattro liste, a cui però potrebbero aggiun-

gersene altre: per ora Tessari è il candidato di Forza Italia, lista Claudio Tessari, lista Spinea Civica e movimento Prima il Veneto, con i fuoriusciti della Lega. Ne fa parte anche Fratelli d’Italia, rappresentata dal figliol prodigo Mauro Armelao, che 5 anni fa corse contro Tessari. La novità rispetto ai due sfidanti storici è il Movimento 5 stelle, che dopo aver guadagnato ballottaggi e consiglieri in mezzo Miranese, ci prova ora a Spinea, con l’intenzione di vincere, come a Mira, con l’uomo forte del movimento: Massimo De Pieri, coordinatore dei meetup del Miranese e di Martellago, in prima linea in questi anni in tante battaglie cittadine, come quelle contro la discarica di via Prati, le osservazioni al Pat di Spinea, i comitati contro la bretella tra via Martiri e via Capitanio e il coordinamento Spinea ciclabile. Infine Nicola Barbiero, il più giovane, corre sostenuto dai progressisti del centrosinistra che non hanno trovato un accordo col Pd, in una lista denominata Buongiorno Spinea. Raccoglie anime della società civile, vicine all’Italia dei valori, sinistra e socialisti, che accusano il Pd di non aver voluto il confronto delle primarie. F.D.G.



8 Noale L’Intervento

Territorio Lavori Soldi da un bando a cui il Comune ha partecipato con Confesercenti

Arrivano i finanziamenti per il centro di Alessandro Ragazzo

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Pronti 150 mila che euro saranno destinati alle sistemazioni delle piazze Castello e XX Settembre

ronti 150 mila euro per il centro di Noale. La cifra, che dev’essere investita entro fine 2014, è frutto di un bando regionale a cui il Comune ha partecipato con Confesercenti. La somma servirà per il rilancio soprattutto delle due piazze Castello e XX Settembre. I punti individuati sono il potenziamento delle zone buie e dei portici, il rinnovo delle facciate delle piazze e delle vetrine, il miglioramento della segnaletica, anche dei parcheggi, per permettere alla gente di arrivare in centro senza problemi ma anche di raggiungere i vicini comuni. Inoltre si dovranno individuare quali attività mancano nella città dei Tempesta. Questo con l’obiettivo di rendere più appetibile tutta l’area storica, in modo che tutti possano trarne vantaggi, dal commerciante al consumatore, migliorando anche gli accessi a Noale. Per attuare il progetto si terrà conto anche del sondaggio fatto dalla stessa Confesercenti a giugno 2012, quando risposero in 464 e dove il 55,3 per cento disse di preferire la bicicletta o fare una passeggiata per raggiungere il centro, anche se il mezzo più usato restava l’auto. Le interviste erano state realizzate dagli studenti dell’Enaip e avevano lo scopo di mettere in luce gli aspetti, le abitudini e i gusti di chi frequenta il centro storico. In quell’occasione intervistati (52,8 per cento) la viabilità e i trasporti emerse come tra i ciclisti, il 48,9 per cento avesse erano da migliorare. C’erano anche i parcheggi e la fra i 15 e i 24 anni, i pedoni, qualità delle strade, entrambe il 44,2 per cento aveva più di A Noale si all’11,2 per cento. A Noale, 60 anni. Tra gli amanti delle frequentano si frequentano soprattutto i quattro ruote, il 52,2 per cento soprattutto bar, bar (25,9 per cento), panifici aveva 40-59 anni e il 45,3 per panifici e (14,4 per cento) e le gelaterie cento fra i 25 e i 39 anni. Chi gelaterie (12 per cento), mentre Mefrequenta Noale è residente nel stre e Scorzè sono visti come comune (80,9 per cento), mentre tra i punti forti i principali poli commerciali concorrenti, più indietro erano stati inseriti il centro storico e i suoi monu- Mirano e Santa Maria di Sala. In generale, sempre menti (33,3 per cento), la Rocca (23,8 per cento) secondo la consultazione, il centro città piaceva a e le piazze (22,3 per cento). Per oltre la metà degli sette intervistati su dieci, così come l’accoglienza

NEWS

U

Il centro di Noale

dei negozianti (84,6 per cento), mentre per una persona su tre manca un cinema (per il 31,8 per cento) e per il 13,9 per cento una libreria. Fra chi ha suggerito l’assenza di un grande schermo, il 31,5 per cento ha fra i 15 e i 24 anni, mentre il 35,5 per cento ha fra i 25 e i 59 anni. Chi predilige la libreria, per il 37,7 per cento ha fra i 40 e i 59 anni. “Siamo soddisfatti – dice Luigina De Pieri di Confesercenti – per essere riusciti a portare a casa questo soldi e ora ci impegneremo per investirli al meglio”. Il sindaco di Noale Michele Celeghin punta sul rilancio del centro. “Stiamo investendo tempo e risorse – aggiunge – su questo progetto”.

“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male e poco” di Lucio Tiozzo*

segue da pag.

1

Un errore fatale per due motivi. Da un lato perché l’incuria e la scarsa manutenzione hanno trasformato anche gli eventi atmosferici di media portata in una spada di Damocle calamitosa. Dall’altro perché si è rivelata tremendamente miope la visione di chi non ha mai considerato la tutela ambientale come risorsa, come garanzia di una tenuta economica e produttiva di un intero territorio: basti pensare a quante famiglie e aziende sono state irrimediabilmente messe in ginocchio a causa di un’alluvione. Cambiare passo significa spostare le logiche di gigantismo che, fisicamente, hanno intasato fino all’inverosimile la terra veneta in direzione dell’unica, vera, grande opera che doverosamente deve essere ora compiuta, rendendo sicure, compatibili con l’ambiente ed ugualmente produttive le nostre terre. Questo lo si può fare approvando una nuova legge regionale contro il consumo del suolo, proposta che il PD ha presentato da mesi. Ma anche puntando su norme urbanistiche, anche importanti per l’economia locale, come il Piano Casa, che non privino comunque le amministrazioni locali del loro compito di vigilare su ogni forma di speculazione dannosa per il territorio stesso. Di sicuro è indispensabile mettere a disposizione le risorse: per la voce ‘Tutela del territorio’ la Giunta Zaia aveva previsto per il 2014 uno stanziamento di 166,8 milioni. Praticamente gli stessi soldi del 2013 (165,9 milioni) e addirittura meno di quelli stanziati nel 2012 (175,6 milioni). E’ evidente che così non va e che si debba fare uno sforzo straordinario per aumentare di molto questa cifra. Il PD ha proposto un piano di investimenti decennale: 100 milioni in più, rispetto alla proposta della Giunta, nel 2014 e 50 milioni per ognuno dei successivi nove anni, da destinare esclusivamente ad opere infrastrutturali straordinarie di difesa permanente, che esulano dall’ordinaria manutenzione. Basti pensare ai bacini di laminazione, piuttosto che alle barriere subacquee per la tutela degli arenili, per i quali ormai la periodica attività di ripascimento si rivela dispendiosa ed insufficiente. Il presidente Zaia non si limiti ad invocare finanziamenti statali, gli stessi che peraltro hanno consentito di realizzare una parte di interventi negli ultimi anni: decida di fare la propria parte e di investire per il futuro del Veneto. * Capogruppo PD in Consiglio regionale

Salute

Over 50, uno su 5 ha problemi al cuore

na persona su cinque degli over 50 all’interno dell’Asl 13, il 20 per cento, ha anomalie ai valori esaminati, come la pressione, il colesterolo, la glicemia e l’obesità. Il dato è stato confermato anche nel corso de “La giornata del cuore” che si è tenuta a Noale. Lo scopo dell’iniziativa, voluta dal Comune, dall’Ulss13 e dal Dipartimento di cardiologia, era sensibilizzare i pazienti alla vita sana e a un’alimentazione più attenta per prevenire le malattie cardiovascolari. In ospedale si sono

presentati in 200 per farsi fare i prelievi e il 18 per cento ha numeri più alti per quanto riguarda la pressione, il colesterolo, la glicemia e l’obesità. “Si dovrebbe camminare per tre ore la settimana – spiega Donatella Noventa di Medicina dello sport di Noale – spalmate in più giorni. Si fa poco esercizio fisico ma farne di più aiuta a vivere più a lungo e in modo autonomo”. Fare sport, camminare, avere una sana alimentazione è importante per prevenire le malattie cardiovascolari, e l’iniziativa della “Giornata

del cuore”, vuole dare dei messaggi educativi a giovani e adulti. “Credo che sia stata una giornata importante per la prevenzione – continua il presidente dell’associazione Cuore Amico di Mirano Nicolò Cammarata – e su questa strada dobbiamo continuare”. Ogni anno in Italia, circa 60 mila persone muoiono per un arresto cardiaco, uno ogni 1000 abitanti. E la giornata è stata importante anche per gli studenti delle scuole medie; in 43 hanno fatto l’elettrocardiogramma gratuito e hanno visitato le

palestre, i laboratori e i diversi studi medici. “Chi ha problemi cardiologici – consiglia Franco Giada del Dipartimento di Fisiopatologia cardiovascolare dell’Ulss 13 – o presenta altri fattori di rischio, è meglio che si rivolga al proprio medico prima di iniziare a fare sport”. A.R.

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Noale 9 Sociale La crisi economica cambia i lavori dei residenti nel Miranese

Le badanti? Ora sono italiane I dati: su 17 iscritti ad un corso ad hoc organizzato dall’Ulss 13, ben 10 sono connazionali di Alessandro Ragazzo

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ambiano i tempi, la crisi si fa sentire, il lavoro scarseggia, ed ecco che in quello che una volta sembrava un settore per molti stranieri, oggi ci si infilano pure gli italiani. Così si scopre che a Noale su 17 iscritti a un corso ad hoc di cinque lezioni tra metà febbraio e marzo organizzato con il patrocinio dell’Ulss 13, 10 siano connazionali. Della serie: chi l’avrebbe mai detto? Si dirà che gli altri sette arrivano da Romania, Moldavia, Ucraina. Invece no, perché solo un iscritto arriva da queste parti. L’età media varia dai 45 ai 50 anni e la provenienza

Storia

è soprattutto Noale ma anche Scorzè, Santa Maria di Sala e Dolo. Il numero massimo era di 15 ma poiché ne rimanevano fuori 2, in Comune hanno deciso di allargarlo. Non si volevano più partecipanti proprio per lavorare al meglio su una cerchia ristretta. Così al via si sono presentati 10 italiani, 3 dell’Africa, uno dall’India, dall’Argentina, dal Marocco e dall’Europa dell’est. Due gli uomini: un italiano e un indiano. Dagli uffici comunali spiegano che dietro a questi numeri c’è sì l’arte di arrangiarsi, perché dei partecipanti lo fanno per accudire l’anziano

di casa senza andare a toccare le finanze, ma anche la crisi, con qualcuno che cerca un lavoro, solo per arrotondare o perché non ce l’ha più. L’obiettivo era dare un sostegno a chi aiuta i soggetti più deboli, dar loro una preparazione di base e, al tempo stesso, una garanzia alle famiglie. Nonostante i numeri, però, dal Comune non sanno ancora se l’iniziativa sarà replicata a breve. Nel volantino di presentazione il corso era per “una persona che per necessità o per libera scelta risponde alla chiamata per aiutare altre persone rivelandosi promotore

La piazza intitolata a don Antonio Bordignon

U

n monumento al vice brigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto all’interno dell’area che ne prenderà il suo nome, così come la via, che collega via Valsugana alla Noalese. L’inaugurazione è stata fissata per sabato 10 maggio alle 11 mentre la piazza, restaurata e rimessa a nuovo in questi

e donatore di speranza. E’ una persona capace di ascoltare, sollevare e confortare i più sofferenti, partecipando nella condivisione alla responsabilità e alla vita di ognuno, intervenendo per aiutare a superare le situazioni di malattia, di sofferenza, di emarginazione”. Aperto a tutti, con gli esperti si è parlato di principi di

mesi, prenderà il nome di don Antonio Bordignon, parroco del paese dal 1939 al 1971. Medaglia d’oro al valore militare, D’Acquisto fu ucciso il 23 settembre 1943 dalle SS tedesche e risparmiò altri cittadini dalla fucilazione. Prima che sparassero urlò “Viva l’Italia”. Il sacerdote don Antonio Bordignon offrì la propria vita per salvare tredici persone condannate alla morte durante la seconda guerra mondiale. Fu insignito di medaglia d’oro al valore civile dal Comune di Noale e della Croce di Gran

etica, com’è organizzato il sistema sanitario locale, l’igiene e la sicurezza, elementi di geriatria, i farmaci e le terapie, oltre a materie legate al diritto e come affrontare al meglio il proprio ruolo. Al termine del corso è stato consegnato un attestato di frequenza.

Cavalieri dell’Ordine Militare e Ospedaliero di Santa Maria di Betlemme, nel 1968. Nei mesi scorsi in paese ci si era mossi, anche con una raccolta firme, per chiedere al Comune di intitolargli la piazza. Così si è deciso di dare il nome della strada che sbuca sulla Noalese al militare dell’Arma, mentre all’ex parroco, mai dimenticato, per quando ha fatto nei lunghi anni trascorsi, andrà il cuore del paese. A.R.

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10 Noale Territorio Svolta nelle scorse settimane nell’associazione che organizza eventi

Pro Loco, torna Francesco Bonaventura di Alessandro Ragazzo

Quest’anno la manifestazione “Noale in Fiore” si terra domenica 13 aprile le piante officinali. Le piazze Castello e XX Settembre saranno chiuse al traffico, mentre attorno al centro saranno allestiti dei parcheggi scambiatori. Le zone dove lasciare l’auto saranno la cantina sociale di via San Dono, il supermercato Dix, la zona industriale, il campo sportivo di via dei Tigli, l’ipermercato Lando, il parcheggio della stazione in via Ongari, piazza Mercati Nuovi, le piscine di via De Pol e via Vecellio. I negozi del centro saranno aperti. Non mancheranno la musica ad allietare la passeggiata in centro, oltre agli spettacoli per una giornata che, di fatto, si aprirà alle prime luce dell’alba, per chiudersi solo a tarda sera. Dal 9 al 15 giugno, la rievocazione storica e il Palio, con tanto di corsa all’interno del centro e l’assegnazione del drappo, mentre sette giorni dopo, domenica 22, si terrà l’Infiorata del Corpus Domini. Per Natale, possibile conferma della Pirola Parola il giorno 6 gennaio, anziché il 5: ma questo

Vice presidenti rimarranno Enrica Beda e Silvio Ciccotosto. Decisa la programmazione 2014

Noale in Fiore

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si deciderà nei prossimi mesi. “Il bilancio di previsione - aggiunge Bonaventura – si aggira sui 95 mila euro e anche la nostra associazione ha risentito della crisi economica, dovendo fare i conti soprattutto con il calo dei contributi pubblici. Ma nonostante questo, grazie all’impegno dei volontari e a un’attenta gestione finanziaria, siamo riusciti a mantenere le nostre manifestazioni che ci fanno conoscere in tutta Italia”.

NEWS * fino ad esaurimento scorte

L

uigi Bettiolo lascia per motivi familiari e Francesco Bonaventura torna a guidare la Pro loco di Noale. La Pirola Parola del 6 gennaio scorso è stato l’ultimo appuntamento targato Bettiolo, alla guida del gruppo dal 2011 e Bonaventura spetterà di traghettare l’associazione fino a febbraio 2015, quando il direttivo chiuderà il suo attuale mandato. Come vice presidenti rimarranno Enrica Beda e Silvio Ciccotosto. “Ringrazio tutti e i volontari – spiega Luigi Bettiolo – che mi hanno affiancato in questi anni, consentendoci di chiudere sempre con successo le iniziative in calendario. Siamo una realtà importante di Noale”. Quest’anno la Pro loco festeggerà il 35 compleanno e già si pensa di fare qualcosa d’importante. “Vedremo i soldi a disposizione – spiega Bonaventura già in carica dal 2007 al 2011 – e poi penseremo a qualcosa per celebrare questo importante traguardo”. Nel frattempo sono state decise le date delle iniziative 2014, durante l’assemblea dei soci per approvare il bilancio consuntivo del 2013 e quello di previsione 2014. Domenica 13 aprile, quella prima di Pasqua, toccherà alla trentacinquesima edizione di Noale in fiore, con la mostra-mercato di fiori, piante e attrezzature da giardinaggio. Per questa edizione sono attesi come al solito decine di stand provenienti da tutta Italia e l’arrivo di decine di migliaia di persone, anche da fuori provincia. Non mancheranno i tradizionali eventi collaterali come la mostra delle composizioni floreali, il miglior balcone fiorito e la vetrina più bella, oltre all’angolo con

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nche a Noale c’è un’applicazione per conoscere quanto succede in città, le iniziative, avere possibilità di ricevere notizie. Ha preso il via, infatti, il servizio “Smart city”, adatta a telefoni di ultima generazione e tablet denominata “Gong”. Per averla basta scaricare l’applicazione “Gong” dall’appstore o su GooglePlay o farlo direttamente con il telefonino o il tablet attraverso il codice che sarà pubblicato sul sito del Comune (www.comune.noale.ve.it), dai manifesti affissi nel territorio o da http://bit.ly/ gongapp. Questa consentirà di ricevere le informazioni su scuola, cultura, viabilità, tempo libero, iniziative e manifestazioni. “A differenza dei altri sistemi di comunicazione – osserva il delegato alla Comunicazione Ilaria Scapin – si potrà dialogare anche con gli altri Comuni del territorio che l’hanno scelta. E questo rappresenta un valore aggiunto alla procedura”. L’obiettivo futuro è consentire alle aziende del territorio, che vorranno aderire, di trasmettere i propri messaggi. Per il sindaco Michele Celeghin “il sistema è innovativo e va al passo con i tempi” e a marzo, in un incontro pubblico all’interno della nuova casa di riposo, sarà presentato ai noalesi. A.R.


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12 Martellago Ecologia Arrivano i dati dei comuni del bacino di Veritas

NEWS

Raccolta differenziata, Martellago primo

Scuole

Torna l’educazione stradale

L’ente locale si merita la medaglia d’oro con il 78,32 per cento, secondo posto per Spinea con il 78,08 per cento di Alessandro Ragazzo

V

a bene la raccolta differenziata nel Miranese, con Martellago primo nel bacino Veritas, e Spinea subito dietro. Inoltre ben cinque comuni su sette del comprensorio superano il 70 per cento, mentre un sesto ci è quasi. Insomma, numeri del 2013 più che buoni e che dimostrano come funzionino le strategie messe in atto negli ultimi anni. In molti hanno cambiato il sistema di raccolta, adottando i cassonetti a calotta che permettono di evitare “i portoghesi” della spazzatura. La calotta in acciaio per il secco, si apre solo con la chiave elettronica personalizzata che riconosce l’utente. Vuoi per il cambio di conferimento a calotta, che da qualche parte si sta ancora attuando, vuoi perché i cittadini riescono a gettare meglio la spazzatura, nel 2013 ci sono stati degli ottimi picchi. Inoltre sono state riorganizzate tutte le piazzole ecologiche, che hanno i contenitori per l’umido, la carta, il verde e le ramaglie e il multi-materiale e questo ha permesso ai cittadini di orientarsi meglio e di smaltire la spazzatura riducendo gli errori. Martellago si merita la medaglia d’oro per Veritas, con il 78,32 per cento, lasciandosi alle spalle Spinea con il 78,08 per cento. Martellago è sempre stata ai primi posti a livello provinciale ma negli ultimi dodici mesi ha avuto un bello scatto in avanti. Il podio provinciale è completato da Meolo, con il 77,90 per cento (a calotta). Scorrendo la graduatoria, Salzano (porta a porta) è all’ottavo posto. Se allarghiamo lo sguardo anche alla Riviera, Pianiga (75,71 per cento con il porta a porta) e Fossò (74,40 per cento porta a porta) occupano il quinto e il sesto posto. In generale, se nel 2012 la media del comprensorio era del 66,35 per cento, lo scorso anno si è saliti al 72,40 per cento. Nel 2012, si era passati dal 58,06 del 2011 al 66,35 del 2012, con un più 8,29 punti percentuali. Nel 2012 Martellago (sistema a calotta) e Salzano (porta a porta) avevano superato il 70 per cento, mentre altri tre erano sopra

I cassonetti a calotta per la raccolta differenziata

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il 65 per cento: Scorzè (65 per cento a calotta), Spinea (67,10 per cento a calotta) e Santa Maria di Sala (69,34 per cento a calotta). Ma in generale tutto il Miranese sta facendo bene, con dati importanti. Detto di Martellago, Spinea e Salzano, anche Santa Maria di Sala e Scorzè hanno avuto una progressione in avanti, e non da poco: il primo si è assestato al 71,85 per cento, il secondo al 70,39 per cento. Santa Maria di Sala è passata dal 55,11 per cento del 2011, per salire al 70,06 per cento di dodici mesi dopo e il 71,85 del 2013. Scorzè è passata dal 54,94 del 2011 al 62,06 per cento del 2012 al 70,39 per cento dello scorso anno. Troviamo a seguire Mirano (calotta) e Noale (calotta), anche se il primo comune è al 69,49 per cento, dunque a pochi centesimi dal 70 per cento. Nell’ultimo triennio, ha avuto una crescita più lenta rispetto agli altri, con 9,82 punti percentuali; Mirano, Spinea, Martellago, Scorzè, Santa Maria di Sala superano i 14 punti. Fa eccezione Salzano, con un più 1,57 punti ma partiva dal 71,36 per cento di raccolta.

societa’ Un paese di coniugati

M

artellago è il primo comune della provincia di Venezia, oltre i 5 mila abitanti, con la più alta percentuale di coniugati. Ben 53,1 per cento. Lo rivela uno studio dell’Istat e i dati riguardano il 2012. Anche se la percentuale si è ridotta in sei anni, Martellago resta comunque ai vertici della regione, preceduta solo da due comuni rodigini, Porto Tolle con il 53,8 per cento, e da Villadose con il 53,4 per cento. Nel 2012 nel comune si registravano 21.145 abitanti, con 8.136 fra celibi e nubili (38,5 per cento), 11,232 coniugati (53,1 per cento), 333 divorziati (1,6 per cento) e 1.444 vedovi o vedove (6,8 per cento). Scendendo nei particolari, i maschi celibi erano 4.414 (42,7 per cento), mentre sposati erano 5.534 (53,6 per cento), i divorziati 134 (1,3 per cento) e i vedovi 252 (2,4 per cento). Tra le femmine, invece, le nubili erano 3.722 (il 34,4 per cento), le sposate 5.698 (il 52,7 per cento), le divorziate 199, (1,8 per cento) e infine le vedove 1.192 (l’11 per cento). Ma negli ultimi anni, si registra comunque un calo della percentuale di sposati, mentre aumentano i divorzi e i single. Nel 2007, ad esempio, gli abitanti erano 20.290 e i coniugati erano 11.053, ovvero il 54,5 per cento. I divorziati erano 227, che corrispondeva all’1,1 per cento. Tra celibi e nubili, la quota era di 7.629. Già nel 2010 il quadro era diverso, perché su 21.223 residenti, gli sposati erano il 53,7 per cento (pari 11.388) ma salivano i divorzi all’1,5 per cento (ovvero 320 persone) e i single

orna anche nel 2014 il “Progetto di educazione stradale e cultura della sicurezza” nel comune di Martellago. L’iniziava coinvolgerà i piccoli dell’ultimo anno di asilo, le seconde e le quarte elementari, oltre alle prime medie. In totale ci saranno 1300 tra bambini e ragazzi, per un totale di 150 ore di lezione in classe e settanta incontri. Al termine del corso, alla fine dell’anno scolastico, ci sarà una prova conclusiva attorno allo stadio di Martellago e sarà scelto un vincitore, che sarà “Alunno dell’anno”. A lui, o lei, andrà il privilegio di trascorrere un giorno al comando di Scorzè a fianco degli agenti e apprendere i segreti del lavoro. Lo scopo è far conoscere le regole della strada, capire i comportamenti da tenere se si è a piedi o in bicicletta in modo da muoversi in tutta sicurezza. Il progetto del Comune, ideato dalla polizia locale Miranese Nord, e sostenuto dall’etichettificio Novarex di Martellago, scuole e genitori, vede proprio i vigili nelle vesti di insegnanti almeno per qualche ora. Tra gli obiettivi da raggiungere in futuro ci sono incontri da fare anche gli adulti. A.R.

INTERNET L’idea di Alberto Pedà

Un progetto di alfabetizzazione digitale

Oggi ci si sposa più tardi (8.104). Un quadro che riflette l’andamento generale del comprensorio, dove gli esperti contano un meno 30 per cento di matrimoni registrati dall’inizio di questo decennio. Sono aumentate le convivenze e anche il modo di sposarsi è cambiato; di solito ci si sposa più tardi, e spesso con alle spalle un periodo di vita in comune. E chi va davanti all’altare o in municipio adotta ormai il low-cost, con tagli al budget, aumentano le cerimonie all’estero, resta la voglia di sognare. Nel Miranese, ci sono altri quattro comuni tra i primi dieci con la più alta percentuale di coniugati. In successione, dal quarto al settimo posto, troviamo Scorzè, Santa Maria di Sala, Salzano e Spinea. Il primo e il secondo registrano il 51,8 per cento, il terzo leggermente sotto con il 51,7 per cento e lo stesso dicasi per A.R. il quarto con il 51,6 per cento.

Alberto Pedà

U

na iniziativa per avviare l’alfabetizzazione digitale nella zona del miranese e nel resto del territorio italiano. Questa l’idea di un giovane di Mirano Alberto Pedà, 30 anni. Pedà ha contattato e contatterà anche i comuni di Martellago, Noale Scorze, Mirano e Spinea. “Sto rendendo pubblico - spiega Pedà un progetto di alfabetizzazione informatica che è partito di recente. Il progetto si chiama PCabc.it e consiste in un portale di e-learning che offre corsi di base per computer ed internet. Le caratteristiche principali si riassumono in 4 punti: il servizio è completamente gratuito, l’iniziativa è rivolta ai molti cittadini della zona che sono rimasti meno coinvolti nella rivoluzione digitale (in particolare adulti ed anziani), ma rimane comunque aperta a chiunque voglia migliorare le proprie competenze informatiche, le lezioni sono erogate mediante video tutorial che utilizzano un linguaggio semplice e grafiche di supporto. Con la costante crescita dell’impatto che il

L’iniziativa gratuita è indirizzata alla fascia d’età 50 – 70 anni, conta 3 percorsi formativi per 13 corsi completi

mondo online ha nel mondo reale, saper utilizzare il computer ed internet diventa di anno in anno sempre più importante, sul piano sia individuale che sociale. L’intento di PCabc.it è quello di fornire un valido supporto all’apprendimento di questi strumenti”. A che livello si trova il progetto? Alberto Pedà va nel dettaglio. “Il progetto - spiega - è in piena crescita. Attualmente conta 3 percorsi formativi per un totale di 13 corsi completi che spaziano dall’operatività di base del computer (gestione di file, cartelle, periferiche esterne, etc.), alla navigazione in internet, all’utilizzo di applicazioni web (e.g. Gmail e Google Docs), all’uso di Facebook”. L’iniziativa è indirizzata in particolare alle persone in fascia d’età 50 – 70 anni, ma rimane comunque aperta a tutti coloro che vogliono migliorare le proprie competenze informatiche, inclusi giovani e giovanissimi. Il servizio è in piena crescita. “Ci sono anche – continua - link di approfondimento come l’introduzione a PCabc.it con video e informazioni di background di testo”. Il giovane spiega le difficoltà dell’iniziativa. “Per il momento - dice - sto portando avanti l’iniziativa da solo, come cittadino privato, autofinanziandola e dividendomi fra le attività di sviluppo di nuovi corsi e quelle di promozione del portale. Sto anche tentando di presentare il progetto a concorsi e bandi nella speranza di trovare supporto sia organizzativo che finanziario. Finora ho ricevuto feedback estremamente positivi sia da parte di chi usa il servizio, che dall’opinione pubblica. Il progetto potrebbe aiutare davvero moltissime persone in tutta Italia, ma ora come ora è ancora in sordina e il suo potenziale contributivo sociale ne risulta limitato. Per questo punto a gettare un po’ di luce sull’iniziativa”. Per qualsiasi informazione o chiarimento si può contattare l’autore dell’iniziativa all’indirizzo e-mail info@pcabc.it. Web al sito www. PCabc.it Facebook: www.fb.com/PCabc.it, Twitter: @PCabc.it S.H.


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NOALE: COMUNE E CITTADINI PIU’ VICINI

Ilaria Scapin: “Un nuovo sistema per comunicare con la Pubblica Amministrazione” A Noale è stato attivato, a cura del settore Comunicazione ed Informatizzazione il servizio “SMART CITY”, una nuova piattaforma tecnologica accessibile da una “App” denominata “GONG”, sviluppata per tenere costantemente in relazione Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese, e che consente, a chi ha scaricato l’applicazione, di ricevere in maniera semplice e diretta le informazioni del Comune su smartphone o su tablet. L’iniziativa si propone di incentivare la trasparenza e l’efficienza del Comune di Noale, e dei suoi servizi, puntando sull’innovazione e nel contempo aiutare le imprese del territorio stimolandone l’espansione attraverso le nuove tecnologie digitali. Il servizio è gratuito e permette ai cittadini di essere informati sui temi più importanti che riguardano scuola, cultura, tempo libero, eventi e manifestazioni, viabilità e ogni altra informazione di carattere pubblico. In un prossimo futuro permetterà anche alle aziende del territorio, aderenti all’iniziativa, di veicolare propri messaggi promozionali in maniera diretta e capillare agli utenti del sistema. “Per poter accedere al servizio basterà scaricare la App gratuita di GONG sull’AppStore o su GooglePlay - spiega il consigliere delegato alla Comunicazione Ilaria Scapin - oppure scaricare direttamente con il telefonino o con il tablet il qrcode che sarà pubblicato sul sito internet istituzionale del Comune www.comune.noale.ve.it e sui

Città di Noale

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A Noale Scarpe Rosse contro la Violenza - 9 marzo 2013 PROGETTO “SCARPETTE ROSSE” DALL’OPERA DI ELINA CHAUVET Il 9/3 alle 11:00 a Noale nel proscenio Zapatos Rojos è una chiamata rivolta a della Torre dell’orologio prenderà forma il tutti i cittadini: le scarpe verranno reperite progetto d’arte pubblica ispirato all’opee dipinte in ogni singolo comune aderenra d’arte “Zapatos Rojos” (Scarpe Rosse) te all’iniziativa attraverso l’attivazione di dell’artista messicana Elina Chauvet, prouna rete di partecipazione solidale, sia mosso dall’Assessorato alle pari opportucon il passaparola sia attraverso i social nità del Comune di Noale unitamente alla network e successivamente radunate a Commissione intercomunale per le pari Noale per l’allestimento dell’esposizione A sinistra il sindaco Michele Celeghin, opportunità composta dagli Assessorati del 9/03. Tutti potranno posizionare un a fianco l’assessore alle Pari Opportunità Michela Barin alle p.o. dei Comuni di Martellago Salzano, paio di scarpe e contribuire in modo diretSpinea, Noale, Mirano, Santa Maria di Sala e Scorzè. Il progetto to alla realizzazione dell’opera. “Sono numerose le azioni concrete vede la partecipazione anche di numerose associazioni afferenti che da un paio d’anni a questa parte conduciamo insieme: sette ai comuni appena nominati. Il progetto “Zapatos Rojos” di Eli- comuni hanno unito le forze per coordinare la propria attività e na Chauvet, curato in Italia da Francesca Guerisoli nelle passate così promuovere politiche più incisive contro la violenza di genetappe italiane (Milano, Genova, Torino, Lecce, Bergamo, Mandello re. Oltre a organizzare dibattiti e incontri alla presenza di esperti, del Lario LC e Reggio Calabria) e coordinato da Silvia Somaschini, gruppi di lavoro sul tema composti da giovani e punti informatiassume la forma di un’installazione composta da decine di paia vi, di recente abbiamo insieme partecipato a un bando regionale di scarpe rosse da donna per dire “basta” alla violenza di genere. per attivare uno sportello antiviolenza. L’iniziativa Scarpe rosse si La prima installazione è stata realizzata dall’artista con 33 paia inserisce in questo contesto anche come momento pubblico di di scarpe nel 2009 a Ciudad Juarez, in Messico, dove centinaia condivisione del nostro univoco impegno contro la violenza alle di donne vengono quotidianamente rapite, stuprate e assassinate donne. Vi aspettiamo.” riferisce l’assessore Michela Barin, annella totale impunità e indifferenza da parte delle autorità e del che Presidente della Commissione intercomunale. Lo scopo ultimo Governo locale e federale. Ogni paio di scarpe rosse rappresenta dell’installazione è quello di sensibilizzare l’attenzione dei media una donna e la traccia di una violenza subita, ma nello stesso e dei Governi alla questione della violenza di genere, perché si tempo esprime la volontà di dimostrare solidarietà nei confronti agisca concretamente per sconfiggere definitivamente questo fedi tutte le donne vittime di violenza e continuare insieme il cam- nomeno. “Noale è ancora una volta protagonista nel territorio con mino verso l’eliminazione di questo fenomeno. Per questo motivo una iniziativa che sensibilizza le coscienze su un tema di attualità le scarpe, sistemate ordinatamente lungo un percorso urbano - in che coinvolge elementi di solidarietà contro la violenza di genere – questa occasione il centro storico di Noale - creano una marcia dichiara il sindaco Michele Celeghin – sono certo che la formula metaforica, un corteo il cui intento è quello di contrastare con la utilizzata dai Comuni del Miranese sarà in grado di valorizzare l’isolidarietà il dolore provocato dalle violenze fisiche e psicologiche. niziativa di sensibilizzazione che si svolgerà nel nostro territorio”.

manifesti affissi a breve in tutto il Comune, oppure dal sito http://bit.ly/gongapp”. A differenza da altri sistemi di comunicazione simili, questa app permetterà di dialogare anche con molti altri comuni del territorio che l’ hanno scelta come strumento di comunicazione con la Cittadinanza, e questo rappresenta un valore aggiunto della procedura. “E’ un sistema innovativo che va al passo con i tempi - dichiara il sindaco Michele Celeghin - si tratta di avere una comunicazione veloce e che interagisca con il cittadino. Anche su questo versante stiamo lavorando per una comunicazione di rete, fatta con le pubbliche amministrazioni limitrofe alla nostra, dal cellulare o con il tablet le informazioni saranno disponibili per tutti in tempo reale”. Il nuovo servizio “Smart CITY” verrà presentato alla cittadinanza e alle categorie produttive in un apposito incontro che si terrà a marzo, presso la nuova sala polivalente allestita presso la nuova Casa di Riposo di Noale. Sarà l’occasione per illustrare nel dettaglio l’iniziativa e rispondere a tutte le richieste di chiarimento che saranno avanzate dalla Cittadinanza. Per maggiori informazioni: http://www.smartcityengine.com/

ROTATORIA DI VIA BREGOLINI – CURVA ROSSI: NUOVO ACCESSO ALLA CITTA’ Inaugurata la rotatoria con il nuovo arredo a cura della Città di Noale, della Pro Loco e delle Contrade La rotatoria di accesso alla Città di Noale, cambia volto. Dopo i lavori per l’apertura della variante alla 515 che ha di fatto eliminato il traffico pesante dal monumentale centro storico noalese ora, l’amministrazione comunale, nell’ambito del Progetto di Valorizzazione turistica e storica della Città, ha progettato e realizzato un “nuovo volto” della rotonda di accesso, da Padova al centro noalese. “E’ stato un lavoro fatto in collaborazione con la Pro Loco e le Contrade – dichiara l’assessore alle politiche ambientali Renato Damiani – assieme ad alcuni artisti pittori noalesi e con il contributo di storici locali. Chi entrerà a Noale si troverà di fronte, oltre all’effige della Città, anche agli stemmi delle storiche contrade del Palio, a connotazione di quanto sia radicato nel comune sentire dei noalesi il senso di appartenenza alle Contrade ma più in generale alla nostra storia ed alle nostre tradizioni locali”. Il lavoro, interamente finanziato dal Comune di Noale, è stato presentato alla Città domenica 9 marzo, alle ore 10.00 alla presenza dell’assessore Regionale alla Mobilità ed Infrastrutture Renato Chisso, al Comandante della Polizia Locale Michela Bovo, al parroco, don Mario Salviato, intervenuto per la benedizione del nuovo manufatto, al sindaco Michele Celeghin. “L’intervento è solo l’inizio di un progetto più vasto ed ambizioso che vede la caratterizzazione del nostro Centro Storico come sito di interesse storico, architettonico, artistico. E’ evidente – continua il sindaco Celeghin - che l’ingresso alla Città dà una sorta di benvenuto a quanti percorrono le nostre strade, ricordando le profonde radici storiche legate al territorio noalese. Si tratta quindi di un nuovo arredo che ha la funzione di rappresentare sinteticamente la nostra città nel suo tratto più strettamente legato al medioevo, alle Torri, al Castello della Città dei Tempesta”. Sulla rotonda sono apposti 10 pannelli, ognuno della dimensione di mt. 1,50 per 3. Sette pannelli rappresentano gli stemmi delle Contrade, una pannello rappresenta la Corte dei Signori Tempesta contrade, due pannelli lo stemma della Città di Noale.


14 Scorzè Infrastrutture Parte il tracciato stradale da via Milano a via Boschi

Al via il bando per la tangenziale sud

Via Castellana

La ciclabile si completa

Il valore totale del cantiere supererà i 6 milioni di euro, chiuderà nel giro di un anno e mezzo di Alessandro Ragazzo

A

rriva un tassello importante per la costruzione della tangenziale sud di Scorzè. Veneto Strade ha pubblicato il bando per assegnare i lavori e chi fosse interessata presentare l’offerta dovrà farlo entro il 18 marzo. Il valore totale del cantiere supera di poco i 6 milioni. L’iter viaggia spedito e l’obiettivo è partire con le ruspe, per metà anno, per chiudere nell’arco di un anno, anno e mezzo. “Finalmente si parte – fa sapere l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso – perché i cittadini aspettavano da tempo quest’opera. Non solo Il tracciato della tangenziale sud (fonte: comune di Scorzè) Per Noale, il by-pass sarebbe la soluzione migliore servirà a collegarsi al futuro casello di Martellago, ma Noale a via Volta a Scorzè, come previsto negli accorpermetterà anche di evitare il centro di Scorzè. Chiu- di di dieci anni fa, tanto da rimanere irrisolto il nodo per sgravare i residenti della zona dal traffico, specie diamo una vicenda che si trascinava da troppo tempo: proprio del tratto di via Mestrina fino all’incrocio con pesante. La strada a Scorzè, invece, sarà lunga tre via Cornarotta. Salzano non chilometri e avrà due corsie per senso di marcia da l’importante è che alla fine delle polemiche si trovi sempre una Ci saranno quattro vede di buon occhio il by-pass 3,75 metri. Avrà quattro rotatorie, ovvero via Milano proposto vicino “Al germoglio”, e via Boschi (questa già esistente), in via De Gasperi soluzione e questa l’abbiamo nuove rotatorie. con tanto di rondò sulla stessa e via Volta (zona via Olmara). Su via Milano e via De condivisa con il territorio”. Anche I rondò avranno via Cornarotta e per il sindaco Gaspari il rondò avrà due corsie e un diametro interno se il progetto si chiama variante un diametro Alessandro Quaresimin, è vali- di 50 metri, quello in via Volta, stesso diametro ma a alla Noalese di Noale e Scorzè, di 50 metri da l’intesa raggiunta nel 2003 tre corsie. In più, ci saranno mitigazioni ambientali e in realtà, il tracciato sarà tutto in territorio di Scorzè, ed è stato ribattezzato tangenziale dagli allora sindaci di Noale, Salzano e Scorzè, con piste ciclabili attorno alle rotatorie. Dalla rotonda in via sud, da via Milano a via Boschi (Castellana). Dunque il progetto pubblicato l’anno successivo nel Bollettino Boschi, dove ora arriva la variante di via Delle Motte, ci sarà la bretella d’innesto al casello del Passante. niente collegamento dalla rotonda di via Mestrina a ufficiale regionale (Bur).

A

nche l’ultimo pezzo della pista ciclabile sulla Castellana a Scorzè inizia a prendere forma, perché la giunta comunale ha approvato il preliminare del terzo stralcio, dal civico 79 all’incrocio con via Gagliardi per oltre 450 metri, per un importo totale di 400 mila euro. L’obiettivo è mettere in sicurezza l’intero tratto, compreso dal capitello Garoni al civico 79 di via Castellana, dopo che in quel punto c’erano stati anche dei morti e le proteste dei cittadini che chiedevano la messa in sicurezza. Ora si dovrà attendere il via libera al definitivo, per vedere gli operai al lavoro. Questa andrà a unirsi a quella attuale e che si interrompeva, creando pericoli per i tanti ciclisti in transito. Ma lo scopo sarebbe arrivare fino all’incrocio della Crosarona, al confine con il comune di Trebaseleghe, così da avere un tragitto che permette di arrivare senza problemi in centro. L’importo totale dei lavori previsto, è di 828 mila euro per un tratto ciclopedonale da 800 metri, mettendo in sicurezza uno dei punti neri cittadini. Lo scorso anno si era partiti con il cantiere del primo tratto, poi si è passati alla costruzione del secondo per arrivare, con il progetto preliminare, al terzo, per completare questa fase iniziale. Un’opera attesa, visto che in passato i residenti avevano raccolto 233 firme per chiedere il via ai cantieri sulla Castellana, considerata molto pericolosa, dai loro rappresentanti che avevano fatto vari incontri con la giunta comunale. A.R.

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C

assa di Risparmio di Venezia mette a disposizione degli strumenti finanziari per le aziende e le famiglie danneggiate dalle eccezionali piogge delle scorse settimane. Il plafond previsto è di 5 milioni di euro e si potranno avere prestiti della durata fino a 5 anni, a condizioni agevolate, che possono prevedere un periodo di preammortamento fino a 18 mesi. “Crediamo che anche gli enti locali – spiega il presidente di Carive Giovanni Sammartini – attueranno delle iniziative per superare questo momento: se ciascuno fa la propria parte, possiamo dare uno sostegno al territorio”. L’iniziativa è stata presentata a Scorzè. “Carive ne ha parlato con gli enti interessati – spiega il sindaco Giovanni Battista Mestriner – e viste le difficoltà ha deciso di proporre questo aiuto». Così per gli imprenditori ci po-

tranno essere finanziamenti fino a diciotto mesi ma anche chirografari con durata fino a cinque anni, spese d’istruttoria scontate anche del 50 per cento ma anche la possibilità di beneficiare della moratoria Abi per sospendere le rate dei mutui e la proroga, fino a un massimo di 120 giorni, delle scadenze degli anticipi dei crediti. Per le famiglie, possibilità di avere dei finanziamenti con durata sino ai sei anni. Questi strumenti prevedono iter semplificati e veloci. E’ inoltre prevista la possibilità di ottenere linee di credito per l’anticipazione di eventuali rimborsi assicurativi e la sospensione del pagamento delle rate dei mutui con allungamento della scadenza. Insomma una buona iniziativa che già nei giorni scorsi ha avuto il gradimento di tantissime persone che hanno fatto richiesta di accesso ai prestiti. A.R.



16 Salzano Sicurezza Il sindaco Quaresimin interviene dopo l’allarme furti

“Servono sempre più forze dell’ordine” di Roberta Pasqualetto

F

orse determinato dai tempi di crisi o forse perché fa molta più notizia, non passa giorno che non si parli di furti ai danni delle persone di varia natura: dalle truffe domestiche ai furti nelle abitazioni o negli esercizi commerciali. Ci sono alcuni comuni molto più soggetti ai furti rispetto ad altri, spesso si tratta di grandi città e con una maggiore affluenza di persone rispetto ai comuni prevalentemente residenziali. Il sindaco del comune di Salzano rassicura i suoi cittadini e dice che le forze dell’ordine ci sono e lavorano bene sul territorio. “Viviamo in un’epoca storica e in una parte del mondo dove esiste un alto livello di diritti, servizi, di protezioni e opportunità che non sono presenti in altre parti, nonostante ciò, esiste un livello di percezione d’insicurezza elevato – dice il sindaco di Salzano Alessandro Quaresimin. I dati a livello nazionale indicano una forte differenza tra sentimento d’insicurezza dei cittadini, e condizioni reali di sicurezza nel territorio dove si vive. A prescindere comunque dalla fondatezza, il problema della sicurezza è un tema che deve essere affrontato poiché condiziona il comportamento dei cittadini, le loro relazioni, la fiducia verso le istituzioni”. L’amministrazione salzanese, attraverso il comando di Polizia Locale Miranese Nord, presidia e controlla il territorio negli orari di servizio oltre a svolgere attività giudiziaria, inoltre vige una collaborazione tra la Polizia Locale e le altre forze dell’ordine quali la Guardia di Finanza e in particolare il comando dei carabinieri di Noale, sinergia assodata

“Il problema della sicurezza deve essere affrontato poichè condiziona i cittadini” ormai da tempo. Il sindaco continua dicendo che certamente una presenza maggiore di forze dell’ordine nel territorio aumenterebbe la percezione di sicurezza tra i cittadini. Salzano assieme a Noale hanno provveduto a segnalare al comando regionale e provinciale dei carabinieri la scarsità di organico presente nella caserma di Noale, chiedendo un adeguamento rispetto agli standard previsti per numero di abitanti e per caratteristiche del territorio da presidiare. “La sicurezza comunque nasce prima di tutto dal comportamento di ognuno di noi e dalla nostra volontà di collaborare con chi è preposto ad assicurarla e garantirla. Mi piace ricordare l’iniziativa effettuata nel 2010 – conclude il sindaco – quando è stato distribuito a tutti i cittadini dei comuni di Salzano, Martellago, Santa Maria di Sala, Spinea e Noale, un opuscolo che trattava il tema della sicurezza, con lo scopo di fornire una

Fra le iniziative utili, il primo cittadino ricorda la distribuzione di un opuscolo informativo

Furti nelle abitazioni del territorio

guida sui comportamenti da adottare nella vita quotidiana: erano indicati suggerimenti utili da tenere, per collaborare a rendere più sicuro il proprio paese”. Forse l’informazione da parte degli organi di comunicazione crea degli allarmismi tra la gente ma probabilmente è meglio sapere che cosa succede piuttosto che essere impreparati a situazioni che realmente accadono.

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S

ono stati eletti i vincitori del concorso Young Map: getting to new style (Mappa delle opportunità dei giovani del Miranese), concorso fotografico rivolto ai giovani del Miranese. Il Coordinamento delle Politiche Giovanili dei comuni del Miranese (Salzano, Martellago, Mirano, Noale, Santa Maria di Sala, Spinea) nell’ambito delle proposte mirate a una cittadinanza attiva e partecipata dei giovani, ha promosso, lo scorso ottobre, il concorso a premi finalizzato alla realizzazione di una mappa delle opportunità per i giovani di questo territorio. Il concorso è stato ideato con lo scopo di valorizzare la creatività, l’immaginazione e il talento dei giovani, e nello stesso tempo per offrire uno strumento che indichi le opportunità che il nostro territorio mette a disposizione dei giovani per essere sempre più protagonisti all’interno della comunità locale. I premiati sono stati cinque: prima classificata Ludovica Mantovan (Noale), seconda Giovanna Mantovan (Noale), terzo Petretta Marco (Noale), quarta Pavanello Ketty (Mirano) e quinto Cassan Matteo (Salzano). Il lavoro consiste in un pieghevole cartaceo, a colori, stampato su entrambe le facciate. R.P.


Cultura locale 17 Musica e Teatro Eventi organizzati dal Circolo 1554 a da Confesercenti, fino al 10 maggio

Un fine inverno con il jazz

A Noale

“Donne per l’arte” a Palazzo della Loggia

F

Con Ubi Jazz Winter Season c’è un cartellone con ben 25 appuntamenti di Alessandro Ragazzo

J

azz in lungo e in largo, con appuntamenti per grandi e piccini. Sarà un fine inverno e un inizio primavera tutto da vivere per sei dei sette comuni del Miranese, che ospitano “il bello aiuta a crescere” di Ubi Jazz Winter Season, con ben 25 appuntamenti in cartellone. Organizzato dal Circolo 1554 a da Confesercenti, fino al 10 maggio, terranno banco concerti, mostre e workshop. Interessate Martellago, Mirano, Noale, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea, anche se Villa Farsetti di Santa Maria di Sala è il centro di questa stagione. Ospite della rassegna Rossana Casale, cantante pop ma anche jazz. La stessa Villa Farsetti ospita le “Domeniche didattiche”, in programma il 9, 16, 23 e 20 marzo con i licei e le scuole musicali, “Inverno sport” in calendario il 6, il 20 e il 27 marzo e “Farsetti live” l’1, il 14, il 15, il 22, il 28 e il 29 marzo. Dopo l’inizio del 2 marzo sempre in Villa Farsetti con Magnetic Sound Machine, il 7 marzo alle 21 il gruppo i Zeta Trio. Domenica 9, lo scenario è stato piazza

XX Settembre a Noale con l’esibizione di Funkasin street band. Poi a Villa Farsetti, giovedì 13 il duo Marco Tamburini (tromba) e Stefano Onorati (pianoforte) e mercoledì 19 il trio Roberto Gatto (batteria), Dino Rubino (pianoforte e tromba) e Lorenzo Conte (contrabbasso). Entrambi i concerti inizieranno alle 21 e l’entrata sarà di 12 euro intero (9 ridotto). Altro appuntamento a Santa Maria di Sala venerdì 21, ancora alle 21, con Iglomoreno. Lunedì 31 marzo toccherà a Rossana Casale, che si esibirà al Teatro di Mirano, dove sarà accompagnata da Emiliano Begni (pianoforte), Ermanno Dodaro (contrabbasso) e Francesco Consaga (sassofoni). L’entrata al concerto sarà di 15 euro, 12 euro se ridotto. Aprile inizierà il sabato 12 dal Teatro Elios di Scorzè con la Fisorchestra Veneta Giorgione, diretta da Mirko Satto, e si proseguirà domenica 13 in chiesetta San Salvatore a Martellago con Rita Marcotulli e Luciano Biondini (ingresso 15 euro, ridotto 12). Due gli appuntamenti al Barone Rosso

Rossana Casale il 31 marzo si esibirà a Mirano di Spinea; mercoledì 16 alle 21.30 arriverà Elena de La Siega e due settimane dopo, il giorno 30 alle 12.30, spazio a Miranda Cortes. A maggio, l’oratorio Santa Maria Assunta di Spinea ospiterà due serate a partire dalle 21; giovedì 8 si esibiranno le giovani promesse del Miranese. Il giorno dopo il

palco andrà a Caterina Marcuglia e Laura Carraro al pianoforte, con Margherita Stevanato voce narrante. Chiusura sabato 10, in biblioteca a Spinea dalle 15 alle 20, con JJU Session 2014, una sinergia culturale in collaborazione tra le associazioni Jam, Jazz Non Stop e Ubi Jazz.

ino al 23 marzo, il Palazzo della Loggia di Noale ospita la mostra retrospettiva dal titolo “Donne per l’arte” di Egisto Lancerotto. Nell’occasione sono esposte alcune tele tra le più significative della Civica quadreria e di collezionisti privati. Tutto marzo sarà dedicato alla donna e la scelta non è casuale ma voluta. La figura femminile che emerge dal pennello dell’artista noalese, propone anche una visione storica dell’evolversi del ruolo sociale della donna e della sua trasformazione, la capacità di appropriarsi di forme d’arte e di attività fino a pochi decenni prima considerate appannaggio quasi esclusivo dell’uomo. Per questo motivo l’assessorato alla Cultura di Noale ha coinvolto la Provincia, il comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio e altri Comuni del comprensorio, la scuola e le associazioni per incardinare la mostra in un contesto di iniziative che vogliono promuovere la crescita di questo settore e il rispetto per la donna, anche attraverso delle specifiche conferenze. L’esposizione resta aperta con i seguenti orari: festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, feriali (dal martedì al sabato) dalle 17 alle 19. L’ingresso è libero. A.R.

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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

La manifestazione a Roma Artigiani, piccoli imprenditori e commercianti in piazza

“Abbiamo fatto sempre da soli, ora il Governo ci deve aiutare”

Semenzato, Confartigianato Venezia: “Siamo quelli del Made in Italy, che producono eccellenze, e rischiamo di scomparire” di Ornella Jovane

“R

appresentiamo l’ossatura del tessuto economico del Paese, una fetta significativa di società che da sempre ha lavorato in silenzio, per conto proprio, nell’ombra, senza mai chiedere nulla. Ora basta! La crisi economica e finanziaria di questi anni ha travolto e investito anche noi e ci ha messo in ginocchio. Questa volta non ce la facciamo da soli. E’ tempo ormai che la politica faccia la sua parte. Chiediamo al governo quello che è un diritto sacrosanto: di metterci in condizione di lavorare in libertà”. Poche parole, determinate, magari amare, ma ancora speranzose e dialoganti, sono quelle pronunciate dal presidente provinciale di Confartigianato, Marco Semenzato, che il 18 febbraio era a Roma, insieme ad una nutrita rappresentanza degli artigiani ma anche di commercianti e piccoli imprenditori che, tutti insieme, hanno sfilato in Piazza del Popolo nella manifestazione nazionale organizzata da Rete Italia Imprese per denunciare le difficoltà di un sistema produttivo al collasso.

Manifestanti veneziani a Roma il 18 febbraio scorso “E’ stata una manifestazione sentita e partecipata, come da tempo non se ne vedevano e per la prima volta le diverse categorie hanno deciso di mobilitarsi sotto un’unica bandiera“ commenta Semenzato raccontando la trasferta romana degli artigiani che dal Veneziano hanno aderito un po’ da tutto il territorio, riuscendo ad organizzare tre pullman pieni, a cui, nella conta, vanno ad aggiungersi coloro che hanno deciso di spostarsi in treno. “Come Confartigianato - riferisce - eravamo oltre un centinaio”. Dalla provincia, contando anche le organizzazioni del commercio e della piccola impresa, sono giunte a Roma un migliaio di persone. “Una significativa rappresentanza - fa osservare - che si faceva portavoce di un numero ben più elevato di persone. Ma di questi tempi è difficile scegliere di chiudere l’attività per una giornata intera...”. Che cosa ha fatto scattare la molla che ha spinto le categorie produttive fino a Roma?

“La necessità di recriminare l’attenzione della politica. Da troppo tempo ormai, - commenta indignato - invece, avvertiamo una distanza cosmica che ci fa percepire la classe politica e dirigente di questo Paese come qualcosa di molto lontano dalle nostre esigenze, dai nostri problemi. Ci siamo trovati a Roma in una fase di passaggio per il Governo, tra un presidente del consiglio e un altro. Ma era fondamentale che chi si fosse insediato dopo la crisi di Governo fosse cosciente del fatto che ci siamo anche noi, che siamo ancora in grado di reagire e di denunciare la nostra stanchezza ad essere considerati carne da macello”. “Senza impresa non c’è l’Italia. Riprendiamoci il futuro” è lo slogan dietro il quale si elencano tutte le richieste del mondo produttivo delle pmi: una politica del credito che permetta di rilanciare gli investimenti, un alleggerimento della pressione fiscale, un costo del lavoro che renda più competitivi, una burocrazia più leggera e razionale. “In estrema sintesi chiediamo al go-

verno un’opera incisiva di salvaguardia delle piccole attività produttive e dei posti di lavoro” spiega Semenzato. “Quando ci siamo contati in Piazza del Popolo a Roma - prosegue nel racconto - ci siamo rincuorati, perché abbiamo potuto constatare di fatto, al di là delle cifre che non sempre rendono l’idea della realtà, che siamo in tanti. Per un giorno siamo usciti dalla condizione di “invisibili” del mondo produttivo e, insieme, ci siamo fatti vedere, conquistando l’attenzione dei media. Ora, il nostro obiettivo è di sfruttare al massimo questa visibilità per urlare - arrabbiati ma non incattiviti - le ragioni di un popolo di piccoli e medi imprenditori che, a differenza delle grandi aziende di società di capitali, ogni giorno rischia in proprio, trascinando con sè nel rischio la propria famiglia. Vogliamo ricordare alla politica che siamo un patrimonio da valorizzare: le nostre attività sono agili, snelle, si riorganizzano velocemente per assecondare le sempre nuove richieste del mercato. Siamo in continua evoluzione. Siamo quelli del Made

in Italy, che producono eccellenze, qualità, originalità nella specificità delle tecniche di produzione e nel prodotto finale”. Eppure le storie dei nostri giorni raccontano di un tessuto sociale e produttivo storico che di giorno in giorno, con la chiusura costante di attività anche di lunga tradizione, rischia di estinguersi. “Quando - osserva - nel saldo tra mortalità e natalità di piccole e medie imprese si bilancia il numero delle attività che chiudono con quello di quante avviano il loro business - saldo che comunque rimane decisamente negativo - non si tiene presente il fatto che le nuove aziende, per lo più individuali, non sono imprese strutturate ma nascono sulla spinta della potente crisi occupazionale e spesso rappresentano l’ultima spiaggia per chi è rimasto senza lavoro. Non è un caso che sono quelle a più elevato rischio di mortalità”. Il tempo degli alibi - dicono - è finito per la politica, ora nell’elenco delle priorità del Governo ci devono essere anche loro.

LA TESTIMONIANZA COMMERCIANTI ESASPERATI: “ALMENO ABBIAMO fATTO SENTIRE LA NOSTRA VOCE”

“N

on riusciremo forse a cambiare le cose, ma almeno ci abbiamo provato. Abbiamo fatto sentire le nostre ragioni perché siamo stanchi di subire sempre in silenzio e di fare i conti tutti i giorni con difficoltà e disagi, spesso più grandi di noi. Senza parlare di chi, e sono in molti, ha deciso di gettare la spugna e alla fine ha pensato di chiudere la propria attività. Non è giusto. Al di là delle nostre vetrine, ci sono storie di sacrificio quotidiano, di coraggio e di pensieri che non ci fanno dormire la notte. E pensare che abbiamo tanto entusiasmo e voglia di fare!”. C’era anche Elena Testoni, titolare del negozio di parrucchiera, Le Kiome di Elena a Maerne di Martellago, a manifestare a Roma. Racconta di una giornata speciale, caratterizzata da una profonda solidarietà nata dal confronto di storie più o meno simili e dalla condivisione degli stessi disagi.

“Ci hanno tolto il futuro” commenta e poi osserva: “Ma come faccio io ad andare avanti se l’unica dipendente che ho mi costa, in tasse, il doppio dello stipendio che porta a casa? Non posso mica lasciarla per strada, ha una famiglia anche lei da mantenere! E così sacrifico il mio stipendio, stringo i denti, nell’attesa di tempi migliori”. Nel viaggio in treno verso Roma si raccontavano le loro vicende, di attività storiche destinate a chiudere di qui a qualche mese, dopo decenni di lavoro, investimenti e progetti andati in fumo, magari sacrificando anche la casa per tentare di risalire la china. Di commercianti costretti a licenziare i propri figli perché non in grado di pagare loro gli stipendi e scoraggiati dall’impossibilità di vedere una prospettiva per il domani. O.J.

Elena Testoni, in piedi, insieme con Luigina Da Pieri, referente territoriale di Confesercenti per il Miranese

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Spazi aperti 21 3 Territorio In provincia si fa il punto dell’attività svolta nel 2013

Piani delle Acque, previsti 240 interventi Sono stati approvati da 17 comuni, adottati in prima fase da 3 comuni, redatti da altri 3 di Alessandro Abbadir

P

iani delle Acque in provincia di Venezia, molto è stato fatto. I piani delle acque sono uno strumento importantissimo di messa in sicurezza idraulica del territorio, con i quali è possibile controllare e correggere le criticità che provocano allagamenti ed esondazioni. Una costante degli ultimi 15 anni. Nel 2013 la Provincia ha svolto per i Piani delle Acque: il monitoraggio dello stato di attuazione; il supporto alla realizzazione e degli interventi previsti, la realizzazione di uno strumento per organizzare e consultare in modo rapido le informazioni contenute, e ha reso più diretta l’attività di monitoraggio Quadro d’Unione. La Provincia ha inoltre contribuito economicamente alla redazione dei piani, cofinanziando progetti e interventi idraulici considerati come necessari dai piani delle acque stessi. Ciò è stato reso possibile in base alla Legge regionale n. 11/01, utilizzando prevalentemente risorse derivanti dalla percentuale di canoni del demanio idrico trasferiti dalla Regione.

L’attribuzione delle risorse si basa sull’esame da parte della commissione di valutazione, composta dai dirigenti dell’ente, che verifica le priorità di intervento su base tecnica. I piani sono stati approvati da 17 comuni: Annone Veneto, Cavallino Treporti, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Cavarzere, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò Marcon, Martellago, Pianiga, Quarto d’Altino, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè, Stra. Adottati in prima fase da 3 comuni: Gruaro, Portogruaro e Pramaggiore. Redatti da 3 enti locali: Fossalta di Piave, Mirano, Venezia. Affidati da 18 comuni: Ceggia, Musile di Piave, Noventa di Piave, Spinea, Caorle, Chioggia, Cinto Caomaggiore, Concordia, Eraclea, Fossalta di Portogruaro, Meolo, Mira, Noale, San Donà di Piave, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Torre di Mosto, Vigonovo. Gli interventi previsti dai piani delle acque dei Comuni che lo hanno già approvato a fine 2013, sono circa 240. In riferimento

al loro stato di attuazione, 183 non sono stati ancora realizzati, 6 sono in fase di progettazione, 8 in fase di realizzazione e 43 sono stati realizzati. “I piani delle acque - spiega il presidente della commissione consigliare provinciale urbanistica Michael Valerio - hanno un ruolo chiave per quanto riguarda le buone prassi adottate nell’ambito delle politiche locali. Dal 2009 ad oggi sono stati compiuti importanti progressi in un ambito di attività che in passato non era stato adeguatamente valorizzato. Coscienti del buon lavoro svolto, abbiamo visto che non è ancora completato, e pertanto questa tematica deve rimanere prioritaria”. Tra le altre attività sviluppate in questi anni: trasferimenti delle risorse per i piani e gli interventi, promozione e la partecipazione di attività di coordinamento, pubblicazione di un testo divulgativo in materia, redazione della proposta di schema di regolamento fossi privati, divulgazione di regole per la corretta gestione.

AgRICOLTURA NASCE AgRINSIEME

L

’agricoltura nel veneziano si unisce. E’ nato “Agrinsieme”, il coordinamento di tre associazioni di categoria cioè Cia, Confagricoltura e Cooperative Italiane. Un marchio che diventa il primo del settore in termini di rappresentanza, è stato presentato nella sede della Cia a Marghera. Aderisce ad Agrinsieme complessivamente oltre il 50% delle aziende della provincia, leggi 6000, per quasi 10 mila addetti. A spiegare l’operazione è il direttore della Cia Mario Quaresimin. “Non si tratta di una fusione - spiega Quaresimin - il coordinamento integra patrimoni e valori che vengono esaltati in una strategia unitaria. Agrinsieme costituisce pertanto un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni hanno realizzato autonomamente. Ci impegneremo su semplificazione burocratica, corretta gestione delle risorse naturali e promozioni di nuove aggregazioni per relazioni economiche e strumenti di servizio per accrescere la competitività e il valore aggiunto del nuovo ruolo della cooperazione agricola”. Vasta la rappresentanza per area. Sono rappresentati in Agrinsieme molti imprenditori del Veneto Orientale, noto per l’altissima qualità del vino, ma anche aziende del settore orticolo di Chioggia e Cavarzere e del radicchio nel Miranese. Resta fuori dal consorzio la Coldiretti che rappresenta il 40% circa della rappresentanza. A.A.

ADOTTAMI Asia. Quasi 2 anni, femmina sterilizzata, circa 20 kg, adottata un anno fa e poi riportata indietro. Ora Asia si trova dentro un recinto, esattamente come 8 mesi fa. Cerchiamo per lei nuova e definitiva famiglia. Lea. Femmina incrocio setter, taglia media, circa 20 k, 7 anni. Ben tenuta ma ha l’istinto predatorio. Questa nuvola nera è un amore di cagnetta. Se gestita bene, è eccezionale! La piccola da un occhio non ci vede ma la sua bellezza fa passare in secondo piano questo dettaglio. Gigetto. Maschio, taglia media, circa 7 mesi. Stupenda nuvola bianca, incrocio maremmano, dal carattere meraviglioso. Coccolone, buono e ubbidiente. E’ cresciuto troppo e per questo le porte del rifugio si sono aperte. Ora Gigetto aspetta una famiglia che lo accolga. Chicca. Femmina di circa 10 kg, anni 11. In rifugio perché i suoi amati proprietari sono molto anziani. Ora è dentro il recinto dei vecchietti, ma lei era abituata in casa, in braccio, in divano. La sua sofferenza è la nostra, il suo dolore è il nostro. Chicca aspetta una casa per gli ultimi anni che le rimangono.

Ares, circa 3 anni, taglia piccola, kg.10. L’anno scorso era stato adottato. Poi è stato riportato dentro al recinto dopo avere assaporato il calore di una famiglia. Il tempo passa e per lui non è più giunta alcuna richiesta. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus 3289620233

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Inchiesta Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, ne illustrano le caratteristiche

Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete

di Ornella Jovane

“G

li atti di prepotenza e le forme di comporta- proprio dall’anonimato, si trasformino e diano il peggio mento aggressivo che si esercitano nel web di sè”. possono creare danni enormi sugli adolescenti Ma, forse, il peggiore dei connotati che si possono che le subiscono perché si sentono fragili, soli e indifesi attribuire al cyberbullismo è la disumanizzazione dell’atto proprio in quel mondo virtuale nel quale si erano rifugiati. stesso. Incapaci di affrontare la minaccia o, nei casi più gravi la “Se nella realtà - esemplifica lo psicoterapeuta - fra persecuzione, vivono con disperazione l’umiliazione della gli spettatori che assistono ad un atto di prepotenza o di vessazione che si traduce in pensieri tormentati, difficoltà violenza ad un certo punto c’è chi interviene per fermare esistenziale ed incapacità di trovare una via di uscita”. lo scempio, nella rete manca il ritorno empatico, si assiste Il bullismo informatico e le nefaste conseguenze “passivi” come se si stesse vedendo un film, senza che che può avere sulla vita dei ragazzi è un tema di gran- nessuno intervenga”. de attualità che la cronaca ha recentemente richiamato “I social network - commenta Busato - sono una inteall’attenzione dei media con il caso della ragazza di Cit- ressante forma di partecipazione e di comunicazione che tadella che si è tolta la vita lanciandosi dall’ultimo piano tuttavia va utilizzata con responsabilità. Fondamentale da di un albergo, spinta a suicidarsi dalle offese di probabili questo punto di vista è il ruolo degli adulti che devono, sencoetanei sul sito web Ask.fm. Quali sono le caratteristiche za remore e con autorevolezza, lavorare sull’educazione del bullismo informatico, quali le degli adolescenti”. In che modo? conseguenze e come difendersi dagli Un atteggiamento “Rendendo - risponde concluimbarazzante attacchi on-line? dendo Busato - i giovani consape“Il cyberbullismo - risponde Lino si può trasformare voli di rischi e pericoli della rete, Busato, psicologo e psicoterapeuta in video che sviluppando nei nostri ragazzi il - ha delle specifiche caratteristiche si ricorderà all’infinito senso critico per attrezzarli a saper che rendono, rispetto al bullismo distinguere tra il bene e il male. nella vita reale, ancora più disastrose le conseguenze. Non è un compito facile nè circoscritto alle occasioni ma un Innanzitutto è sufficiente un singolo episodio per procurare lavoro che si deve svolgere nei tempi lunghi, sin dalla scuodanni enormi nei confronti della vittima. Un atteggiamento la primaria. E’ fondamentale il passaggio dell’educazione imbarazzante, colto magari occasionalmente durante una socioaffettiva, insegnare cioè ai bambini a stare insieme, festa, si può trasformare in un video scomodo o umiliante educarli all’accettazione dell’altro, al rispetto dell’altro e a che postato, sui social network, apre ad una vetrina ster- vedere e sentire le sofferenze e le emozioni di chi ci sta minata di testimoni. L’umiliazione sarà dilagante anche nel di fronte”. tempo. Il fatto in sè non è circoscritto al momento in cui “Comportamenti basati su forme di prepotenza eserciaccade, ma disponibile 24 ore su 24 nel web. La vittima tate da uno o più soggetti su un minore, ovvero i cosiddetti dell’aggressione subisce l’umiliazione e, nei casi più gravi, atti di bullismo legati all’età, ci sono sempre stati. Ciò che la persecuzione senza tregua, che si dilata all’infinito nello è cambiato, nella rete, non è tanto l’impatto in termini spazio e nel tempo”. quantitativi del fenomeno quanto, piuttosto, il grado di “L’anonimato dietro cui si può tranquillamente na- percezione dello stesso e soprattutto la gravità dell’effetto scondere il “carnefice” è un’altra delle caratteristiche del provocato su chi lo subisce”. Tommaso Palumbo, primo cyberbullismo - prosegue Busato - che spiazza e inquieta la dirigente della Polizia di Stato, dirigente del Compartimenvittima. Accade che ragazzi che nella vita reale non avreb- to Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, è bero mai comportamenti discutibili, nel web, incoraggiati impegnato in iniziative di sensibilizzazione ed informazio-

In alto Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, sotto Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto

ne rivolte ai giovani e agli adulti, genitori ed educatori, sul ficazione della vittima”. tema dei social network, della navigazione sicura e sui “Nei nostri uffici – racconta – giungono genitori che pericoli, più o meno nascosti, della rete. richiedono di oscurare video o rimuovere foto e messag“Un tempo – spiega – ci si muoveva in modo sponta- gi mortificanti per i propri figli. Va precisato tuttavia che neo, oggi l’attività in chiave di prevenzione è strutturata e l’operazione richiede il necessario intervento dell’Autorità progettata. La Polizia Postale e la Polizia di Stato si muove giudiziaria e non sempre è agevole e scontata. Senza conin team con il Dipartimento di Pubblica sicurezza del Mi- tare il fatto che, nel tempo di permanenza in rete, video, nistero dell’Interno, col Miur e in partnership con le stesse foto e messaggi possono essere scaricati e i fruitori si molaziende che offrono servizi per la navigazione in internet”. tiplicano a dismisura”. Rivolge l’attenzione in modo specifico al mondo dei Ci sono poi da tener presente le conseguenze legali e social network il progetto itinerante “Una vita da social” penali causate dalla richiesta di rimozione o oscuramento che la Polizia Postale e la Polizia di Stato stanno portando di materiali da internet, dal momento in cui si decide di sul territorio. “Ci muoviamo con un trak attrezzato con fare ricorso alle autorità giudiziarie. aula multimediale – spiega il primo dirigente – nel quale Insomma quella che nella vita reale può essere conorganizziamo incontri con gli studenti e la cittadinanza. siderata una ragazzata, legata alle intemperanze dell’età La presenza di testimonial, personaggi famosi del mon- e catalogata come un comportamento tipico adolescendo dello sport, della cultura e dello ziale, da punire ma nell’ambito spettacolo vicini ai giovani, aiutano Quello che nella vita ristretto della famiglia o comunque a veicolare in modo ancora più reale è una del contesto nel quale si consuma, efficace i messaggi “educativi e “ragazzata” nella rete e tuttavia con una buona dose di informativi” che andiamo portando può diventare un tolleranza, nella rete può diventare reato perseguibile in giro per le città”. facilmente un reato perseguibile. Le tappe venete del percorso “Le nuove tecnologie – fa ositinerante sono programmate per il prossimo 14 aprile a servare il dirigente di Polizia postale - che hanno potenPadova e il 15 a Venezia. zialità enormi, possono perciò diventare insidiose in caso Ed è proprio la tematica dei social network che richia- di comportamenti “insani”, come appunto gli atti di bullima la maggiore attenzione e soprattutto invita a tenere smo, che, se nella vita reale abbiamo imparato ad arginaalta la guardia nell’ambito degli incontri a rischio cyber re, non siamo ancora in grado di gestire con padronanza bullismo. nel web, soprattutto perché non abbiamo ancora fatto gli “La maggiore differenza tra un atto di bullismo nella anticorpi per tenere sotto controllo le conseguenze, che a vita reale e uno subito nella rete – spiega Palumbo – è volte possono essere davvero dolorose”. l’enorme risonanza che quello informatico riesce ad avere, L’unico fronte sul quale si può lavorare con profitto per la possibilità, che offre il web, di moltiplicare all’in- rimane dunque quello della prevenzione. finito i testimoni e l’atto stesso. Una scena di violenza “I figli – conclude Tommaso Palumbo - vanno seguiti, ripresa dallo smartphone – non necessariamente da un ancora prima che nella rete, nella vita reale: vanno responamico o conoscente della vittima che subisce ma anche da sabilizzati ed educati ai valori e al rispetto dell’altro. Vanno una persona sconosciuta che si trova per caso ad assistere sensibilizzati e va insegnato loro che ogni azione che comall’atto di bullismo – una volta postata su Facebook o piono nei confronti degli altri ha delle conseguenze delle su WhatsApp avrà una platea sterminata di visitatori. E quali sono essi stessi responsabili e di cui sono chiamati a questo con la conseguenza di aumentare lo stato di morti- rispondere”.


Il Veneto in primo piano 11 23 Il saggio”Il profumo dei limoni Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” di don Jonah Lynch

Dall’illusione di essere ovunque al rischio di distacco dal mondo reale

A lato Don Jonah Lynch sotto il suo volume “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook”

di Ornella Jovane

I

l profumo intenso dei limoni, il ruvido della buccia gialla, il loro sapore asprigno. Tatto, olfatto e gusto: sono i tre sensi stimolati dalla vista delle piante che si affacciano nel giardino, verso il quale casualmente lo sguardo si rivolge. La realtà in tutta la sua pienezza non può essere vissuta nella rete: tre quinti di essa, tre dei cinque sensi, non viene percepita. E’ questa la premessa che ha ispirato “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” il saggio pubblicato da don Jonah Lynch nel 2011 e che tutt’ora ispira il vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo a Roma negli incontri con i genitori e docenti sul tema in questione. Recente, al riguardo, il suo intervento a fine febbraio a Vigonza (nel Padovano) sul tema “Io voglio educare”, un ciclo di incontri per non lasciare soli i figli (e anche i genitori) nel mondo virtuale. Nel suo libro “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” lei analizza l’orizzonte delle nuove tecnologie, ne rileva le utilità e i vantaggi ma mette in guardia anche dai limiti e dai disagi. Ci aiuta don Lynch a capire? “È bellissimo poter comunicare in tempo reale con chiunque, in qualunque parte del mondo, raggiungere agevolmente informazioni un tempo quasi introvabili. Al tempo stesso, questa quasi “onnipotenza” del web e della tecnologia in ge-

nerale è anche il suo lato insidioso: l’illusione di poter essere ovunque, poter sapere tutto e contattare chiunque. La vita digitale presenta questa illusione di illimitatezza, che può generare un distacco dal mondo in cui possiamo agire, toccare, sentire i profumi…”. La tecnologia ha avuto un impatto significativo nella vita di tutti, ma imponente in quella dei giovani, tant’è che noi adulti definiamo le nuove generazioni come “nativi digitali”. Non è che in nome di questa definizione accettiamo - noi adulti - in modo incondizionato e talvolta acritico la massiccia invadenza della dimensione virtuale nella vita dei nostri ragazzi? “Secondo lei, i nostri figli appartengono alla nostra stessa specie? Cioè, chi è nato dopo la rivoluzione tecnologica, che ha prodotto Facebook, Google e gli altri, ha la stessa natura di me e di lei? A mio parere, la natura umana più perfetta è quella di Maria, madre di Gesù. E il Concilio Vaticano II ha detto che Cristo svela l’uomo all’uomo. In Lui, cioè, impariamo chi siamo. Certamente Cristo non è stato un passo intermedio nell’evoluzione verso l’”uomo digitale”. Educare ai tempi di Facebook non è poi così semplice: gli adulti hanno gli strumenti e le conoscenze adeguate per dare ai ragazzi un’educazione idonea a sapersi gestire con autonomia e senza farsi male nella vita che sgorga in “rete”, nelle relazioni che si creano con i social

network? “Educare non è mai stato semplice. La realtà tutta mette sempre alla prova la nostra libertà. Siamo sempre liberi di scegliere di allontanarci dalla verità, da ciò che è bello e vero, ma portiamo anche le conseguenze di quelle scelte. Partecipare alla vita dei ragazzi significa partecipare alla loro giornata, interessarsi a loro, ascoltarli. Educarli vuol dire anche proporre le cose più belle che conosciamo. Se siamo convinti di ciò che diciamo, saremo credibili. In particolare, nell’educazione all’uso delle tecnologie, della rete, vale come sempre dare l’esempio. Quanti di noi adulti sanno rinunciare alle notizie sul telefonino o all’ultimo video su Facebook? Ai ragazzi che educo ho proposto il “digiuno digitale”, il fare a meno, per gran parte della giornata, degli strumenti tecnologici. Domandiamoci: utilizziamo i nostri mezzi di comunicazione, o ne siamo schiavi? Impariamo noi adulti a decidere: ora spengo il cellulare, mi concentro interamente sulla persona che è qui, davanti a me. Questa riscoperta può darci la forza di accompagnare anche i nostri ragazzi”. Si possono creare relazioni di qualità attraverso i social network? O una società iperconnessa in realtà rivela solo delle enormi solitudini, o quanto meno delle relazioni superficiali? “Senza dubbio l’”iperconnessione” può assottigliare lo spessore dei nostri rapporti, può renderli fugaci, veloci come

un tweet o un sms. D’altra parte, però, il web e tutto ciò che offre fa parte della realtà, il web stesso è parte della realtà. Nell’esperienza di una grande amicizia, l’altra persona diventa parte di me, in maniera così profonda che sentiamo la ristrettezza del canale digitale, che è, per sua natura, selettivo, che lascia da parte, inevitabilmente, tante sfumature della realtà”.

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24 12 Il Veneto in primo piano Il docente e le nuove tecnologie. Consigli del professor Pietro Gavagnin agli educatori

“Anche gli adulti devono esserci in rete, senza paura” “Una delle vie maestre per la promozione della sicurezza on line è una combinazione equilibrata di protezione e responsabilizzazione” di Ornella Jovane

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l cielo in una stanza: opportunità e pericoli della rete” è il titolo emblematico di un ciclo di tre appuntamenti che iniziati il 14 marzo a Mestre, presso la scuola media “Don Milani”, proseguiranno il 27 del mese a San Donà di Piave, all’istituto “Ippolito Nievo”, e il prossimo 11 aprile a Chioggia al Galileo Galilei. Agli incontri, organizzati dal Forum provinciale associazione genitori scuola di Venezia, prenderà parte il professor Pietro Gavagnin, docente al Liceo Morin di Mestre, vincitore con il suo progetto pgava.net della sezione “docente dell’anno” al premio nazionale 2013 “Anp per l’innovazione”. Una iniziativa, giunta alla quinta edizione, che si pone come obiettivo quello di diffondere l’uso delle tecnologie informatiche nell’insegnamento. E’ lui, insegnante ed esperto di informatica, che spiega agli adulti, genitori ed educatori, come gestire il confronto con la wireless generation. Quali sono le opportunità e i pericoli della Rete per gli adolescenti?

“Di pericoli ce ne sono. Ma sono sostanzialmente gli stessi pericoli che incontriamo nella vita: quando usciamo, quando ci rapportiamo agli altri, quando manipoliano i nostri dati. L’importante è non farsi prendere dal panico perché altrimenti non lasceremo più uscire i nostri figli neppure per strada o dagli amici. Un innocuo coltello da cucina può servire per spezzettare alcuni semplici rametti di prezzemolo ma può essere anche un’arma pericolosissima! Opportunità ce ne sono molte ed anzi, oggi quando non possiamo connetterci tutti noi sentiamo come una sensazione di mancanza. Internet non solo è serbatoio quantitativamente sconfinato di conoscenza ma può essere il motore o l’occasione per instaurare nuove relazioni (pur con le dovute cautele). Se si usa con acutezza. Se si usa con competenza. Se si usa con coscienza. Se si usa con conoscenza”. Come possono i genitori “prevenire” i pericoli? “Non credo servano proibizioni (che

hanno un effetto spesso contrario). Con i giovani le figure di “mediazione” (genitori, insegnanti) devono convincersi che sia importante “esserci”, nonostante noi genitori sappiamo bene che a volte è difficile: i nostri figli devono sapere che ci siamo. Per aiutarli, per consigliarli, per indirizzarli, per proteggerli. Una delle vie maestre per la promozione della sicurezza on line è una combinazione equilibrata di protezione e responsabilizzazione”. Cosa dire ai ragazzi perché si proteggano dalle violazioni del web? “Quello che ci si sente dire quotidianamente: non “distribuire” a cuor leggero dati personali. Non accettare facilmente “amicizie” da persone che non si conoscono. Non aprire allegati o compilare e spedire form senza la consapevolezza di ciò che si sta facendo. Purtroppo però uno dei pericoli della rete che purtroppo sta diventando sempre più una moda è il Sexting (sex+texting = autoscatti in pose sexy). E qui ritorniamo al discorso di prima. Per noi adulti è necessario esserci. Ma non passivamente. Ciò a cui

Il professor Pietro Gavagnin dobbiamo tendere è una educazione, una formazione complessiva della personalità del ragazzo che serva sempre, online e offline”. Come possono gli adulti inserirsi con autorevolezza e tutelare i ragazzi dalle insidie che il web nasconde se ne sanno meno e sono meno attrezzati di loro? “Devono attrezzarsi. Ovvio. Scusi se mi ripeto ma in quell’”esserci” di cui ho parlato in precedenza ci sta dentro tutto! Lo so, può essere difficile. Ma può risultare anche divertente e…utile! Per quanto riguarda gli insegnanti ad esempio è assolutamente necessario saper usare il web, e per questo è necessario praticarlo. E’ lo stesso motivo per il quale nelle scuole professionali insegnano docenti che praticano un certo mestiere. Quando mi riferisco alla necessità di un aggiornamento serio da parte degli insegnanti non voglio sottolineare l’importanza di “contenuti” (e qui si spiega l’inutilità dei

vari corsi e progetti che l’amministrazione negli anni ha organizzato) quanto l’importanza di pratiche, di “buone” pratiche. E’ fondamentale non avere paura del mezzo, è fondamentale saperlo dominare”. E’ vero che i ragazzi temono il bullismo virtuale? In che misura? “Il bullismo è molto più diffuso offline che online ma esser vittima di cyberbullismo è un’esperienza dolorosa per la maggior parte dei ragazzi intervistati nelle indagini scientifiche che si fanno periodicamente. Per questo motivo, dati alla mano, posso confermare che il bullismo virtuale faccia male (l’85% dei giovani che l’hanno provato si sono dichiarati infastiditi o turbati) credo anche per una sensazione di solitudine e di impotenza che la vittima sente e che viene moltiplicata e amplificata dalla “solitudine” tipica del mezzo: usiamo la rete standocene da soli”.

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i solito è l’impietosa videocamera del telefono o del computer, oppure è una fotografia scattata da amici e condivisa in rete. Capita di rivedersi da un’ottica diversa e, spesso, si scopre un’immagine di sé che non ci si aspetta. Doppio mento, occhiaie e qualche ruga che erano sfuggite, magari, davanti allo specchio, vengono invece alla luce con i nuovi social network e i nuovi media. E la bellezza nell’era 2.0 non fa sconti a nessuno. “Oggi si scattano foto o si girano video con maggiore frequenza rispetto al passato e ci sono quindi anche più occasione per confrontarsi con la propria immagine e con i segni del tempo - osserva Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano -. Si notano più facilmente i cambiamenti: una piccola ruga, l’occhiaia più marcata o la palpebra leggermente cadente che attribuisce un’aria stanca ci fanno vedere come effettivamente ci vedono gli altri”. Negli Stati Uniti hanno già ribattezzato la tendenza “facebook-lift”. Pur essendo difficile misurare il fenomeno, qualche segnale del diverso approccio dei pazienti c’è anche in Italia: innanzitutto “i pazienti quando

si presentano in studio hanno ben chiaro dove vogliono intervenire e cosa attenuare. Inoltre i modelli di riferimento non sono più tanto i divi del cinema o delle passerelle, come poteva essere fino a qualche tempo fa, quanto loro stessi, solamente qualche anno prima”, continua il chirurgo estetico. I social stanno diventando quindi lo specchio del tempo che passa. Cambiando così l’approccio alla chirurgia estetica. “In effetti prima ci si rivolgeva dal medico estetico in occasioni di importanti cambiamenti nella propria vita: un matrimonio o una separazione, una gravidanza o un nuovo lavoro, erano questi i principali motivi che spingevano i pazienti, indistintamente uomini e donne, in studio -, ricorda Gilardino. - Oggi la tendenza è diversa. Chi era diffidente anche davanti ad una iniezione di filler, chiede di poter migliorare il proprio aspetto attenuando qualche segno del tempo dal proprio viso”. Le richieste si concentrano prevalentemente nella zona del volto. “Nella maggior parte dei casi si tratta di attenuare qualche ruga del contorno occhi oppure restituire volume a delle labbra che si sono assottigliate troppo”.


Il Veneto in primo piano 13 25 Sicurezza Troppi mendicanti professionisti che, spesso, molestano i cittadini

Povertà o racket? Lotta congiunta agli accattoni Le tre provincie Padova, Treviso e Venezia stringono un patto per combattere l’accattonaggio crescente mettendo insieme le forze di polizia

Mendicanti violenti Le donne hanno paura

di germana Urbani

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iro di vite per arginare un fenomeno crescente dietro al quale, però, non c’è solo la miseria. Probabilmente c’è anche la malavita organizzata. Da marzo polizie locali, questure e prefetture dei tre capoluoghi Padova, Treviso e Venezia si riuniranno per fare il punto della situazione e definire strategie per affrontare il problema come un’unica realtà urbana: la città metropolitana. Al vertice saranno invitati anche i funzionari delle rispettive Questure. La giunta di Treviso ha dato il via a quest’azione congiunta sicura che ci voglia una visione ampia del problema per provare a risolverlo, in quanto esisterebbe una struttura organizzata che usa alternativamente le tre città facendo leva su persone disperate che finiscono in questa rete. Le prime voci di denuncia di questo fenomeno sono venute da chi i poveri li conosce bene. Tra loro il direttore della Caritas veneziana, monsignor Dino Pistolato, che ha accolto la decisione con un plauso. “L’elemosina è un atto di misericordia – ha detto – ma più volte abbiamo denunciato che l’accattonaggio sta diventando un business per qualcuno. Furboni che chiedono il pizzo per mendicare in un angolo di strada, con percosse e minacce, che sfruttano e ricattano gente in situazione d’indigenza. Quindi bene se si riesce a fare una barriera comune in un territorio vasto e che chi se ne occuperà colpisca davvero il racket e non i veri poveri”. Contro l’accattonaggio i primi cittadini e la polizia locale non possono quasi nulla, solo elevare delle sanzioni che dovrebbero servire almeno come deterrente ma che in realtà non risolvono granché. A Padova nel 2013 sono state elevate 619 sanzioni per accattonaggio molesto. “Siamo arrivati a oltre 50 a carico di una singola persona - precisa Ivo Rossi -. Questa attività

ha già portato la polizia locale a fare richiesta alla questura di allontanamento di 8 persone”. A Treviso nello stesso anno sono state 250 le sanzioni e dall’inizio del 2014 sono già una settantina. Non serve a nulla neanche sequestrare il denaro che il mendicante ha raccolto sino al momento della sanzione. Questi torna comunque a fare il suo “mestiere” il giorno dopo. “Quando le sanzioni non hanno più effetto – ha detto il vicesindaco e assessore alla sicurezza di Treviso Roberto Grigoletto – occorre trovare rimedi efficaci. Gli accattoni molesti legati al racket verranno riconosciuti dalla polizia locale, saranno identificati dagli agenti e accompagnati in questura. Verrà loro notificato un provvedimento di pubblica sicurezza, il foglio di via. Se torneranno a Treviso nei tre anni di allontanamento, verranno definitivamente allontanati con un decreto penale”. “Sono contrario all’introduzione del divieto di accattonaggio” aveva detto l’estate scorsa il sindaco di Venezia Orsoni, dichiarando in anticipo che non aveva intenzione di replicare Cacciari che, per risolvere la questione del centro storico, fece un’ordinanza apposita tra mille polemiche. Certo con la prefettura si è valutata l’applicazione del foglio di via con rientro coatto, e ora questa convenzione PaTreVe dà una ulteriore spinta verso la regolamentazione di un fenomeno che a Mestre e Venezia è davvero pesante. I tre sindaci solleciteranno anche interventi su scala nazionale per colpire le organizzazioni criminali che molto spesso stanno dietro a questi mendicanti: “Chiederemo - conferma il primo cittadino di Treviso l’introduzione di un reato che punisca lo sfruttamento in forma associativa dell’accattonaggio”.

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In alto a sinistra il sindaco di Padova Ivo Rossi, di seguito Giorgio Orsoni sindaco di Venezia e sotto Giovanni Manildo, sindaco di Treviso

veva alzato un vero e proprio polverone la scelta del parroco di San Lorenzo a Mestre che, nei giorni della messa aveva deciso di impiegare dei giovani come “guardie parrocchiali” allo scopo di allontanare i mendicanti rom che, appostati sul sagrato o, peggio, durante le unzioni all’interno della chiesa, chiedevano ai fedeli l’elemosina. Quindi don Fausto Bonini, un uomo mite, aveva deciso di blindare le messe. “Se anche don Fausto Bonini – aveva commentato il sindaco Orsoni -, che è una persona di grande equilibrio e dedito alla carità, è arrivato a prendere questi provvedimenti è chiaro che il problema il problema ha raggiunto un grado limite”. Orsoni ci tiene però a sottolineare come occorra stare attenti a non fare di tutta l’erba un fascio. “Confondere l’accattonaggio riconducibile al racket con chi mendica per necessità sarebbe un errore. E anche sul fronte del racket – ha proseguito Orsoni - serve una netta distinzione tra sfruttati e sfruttatori. Ma di questo se ne devono occupare le forze dell’ordine”. Ma il problema sicurezza c’è e lo sentono soprattutto le donne che, mentre fanno le loro spese in centro si vedono improvvisamente avvicinare da uomini che insistentemente chiedono un euro o di più. “Mendicare è possibile – afferma Leda Cossu, anima del volontariato mestrino – ma la violenza è un’altra cosa. Tra gli accattoni violenti c’è chi alza anche minaccioso il bastone verso le donne, fingendo di zoppicare, controllandole a distanza. Una violenza che fa paura”. E certo di questa situazione non sono felici i commercianti che conoscono bene il problema che, a detta loro è stato tollerato o sottovalutato troppo a lungo. “ In molte zone della città – ha detto Dario Corradi, dell’Ascom - si è abbassato il livello di vivibilità. E quando sento che i turisti di un bus vengono circondati e viene loro impedito di scendere perché non sganciano l’euro, allora dico che non è accattonaggio, ma criminalità, che va combattuta e che danneggia l’immagine della città. Noi commercianti però vediamo i vigili solo quando si tratta di controllare se lo spazio del plateatico è stato sforato di cinquanta centimetri. È giusto che lo facciano, non voglio dire di no, ma ci piacerebbe venderli in azione anche per prevenire episodi come questi”.

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26 Cultura provinciale

Cultura provinciale 9

L’evento Al Museo Nazionale di Villa Pisani fino al 2 novembre prossimo

infanzia

Luce sulla Venezia di fine ‘800

La principessa Rubino di Svjetlan Junakovic

Un viaggio nella città raccontato dal famoso editore Ferdinando Ongania in 200 preziose foto incisioni

“Le immagini della fantasia” al Candiani

di Ornella Jovane

U

n viaggio fotografico nella Venezia tra la seconda metà Marco, personaggi che si spostano in gondola, pescatori in Canadell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, raccontato le della Giudecca, signore che passeggiano in Piazzetta con gli dal famoso editore lagunare Ferdinando Ongania (1842- ombrelli parasole. Nel suo atelier nel sottoportego della Piazza, ai numeri 72, 1911) con un linguaggio lontano da stereotipi e con l’intento di annotare gli angoli più silenziosi e “minori” del poetico pa- 73 e 74 dell’Ala Napoleonica, nella Venezia di fine Ottocento, si vendevano libri d’antiquariato, incisioni antiche, dipinti di artisti esaggio. Si intitola “Luce su Venezia. Viaggio nella fotografia dell’Ot- contemporanei e fotografie del tempo, oltre a oggetti d’arte di tocento” la mostra che verrà inaugurata il 12 aprile prossimo e vario genere e, con i proventi di questa attività, Ongania faceva stampare libri d’arte illustrati, che riscuoterimarrà aperta al pubblico fino al 2 novemvano enorme successo. bre al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra. Accanto ai palazzi Questo divenne un frequentato punto Un percorso scritto di luce (photo-grafia) e ai luoghi più celebri, in duecento preziose foto incisioni, originali sono visibili gli angoli d’incontro per artisti, scrittori, bibliofili e studiosi fra cui John Ruskin, Pompeo ottocentesche, che registrano fedelmente più silenziosi e l’immagine della città, i campi, le calli, le “minori” del paesaggio Molmenti, Pietro Selvatico, Alvise Zorzi e Camillo Boito: ci si confrontava sull’emerisole, restituendone in maniera dettagliata la maestosità dei palazzi a specchio sull’acqua e delle aree genza di conservare e restaurare i monumenti di Venezia, sulla monumentali rese poi celebri dal vedutismo di Canaletto e dei necessità di tutelare il patrimonio artistico e architettonico della suoi seguaci. Ma accanto a quelle che diventeranno le icone città a partire dalla documentazione dei beni. Ferdinando Ongacittadine, c’è la suggestione di una “Venezia minore”, cercata e nia avvia così il progetto di far fotografare i luoghi della città e frequentata da poeti e fotografi ispirati dalla poetica del vero di i suoi abitanti. Foto che confluiscono nella duplice collezione, oggetto della mostra promossa dalla Soprintendenza per i Beni fine Ottocento. Ongania, con “Calli e canali” prima e poi con “Calli, canali Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, e isole della laguna”, racconta la sua Venezia, colta nella realtà Padova e Treviso, organizzata da Manus al Museo di Villa Pisani quotidiana con velieri che solcano le acque del bacino di San e curata da Myriam Zerbi e Sabina Vianello.

eventi

a cura di Ornella Jovane

ULTIME VISITE AI CAPOLAVORI DEL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI VENEZIA Ultime date per le visite guidate gratuite ai capolavori di arte classica del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, in programma il sabato pomeriggio alle 15.30, curate dal personale del museo. Sono ancora in calendario le date del 22 e 29 marzo prossimo: si potranno apprezzare le celebri sculture greche e romane, ma anche epigrafi, marmi e busti, bronzetti, ceramiche, gioielli, oggetti etruschi, egizi, romani e della Mesopotamia, gemme, avori e una collezione numismatica. Ingresso e biglietteria al Museo Correr. Biglietto unico del percorso integrato “Musei di Piazza San Marco”, gratuito per i residenti e nati nel comune di Veenzia. Info 0412967663 email: sspsae-ve@beniculturali.it

A PERDIFIABA, ALTRI 4 INCONTRI DI LETTURE ANIMATE PER BAMBINI Altri 4 incontri in programma per la seconda edizione “A Perdifiaba”, il ciclo di letture animate per bambini organizzato a palazzo Grimani a Venezia. L’evento che lo scorso anno incontrò un ottimo successo di pubblico e di critica, tanto che se ne parlò abbondantemente anche nei media nazionali, è stato riproposto a partire dallo scorso dicembre in 10 incontri. L’attenzione è puntata verso altri paesi e continenti, per incoraggiare i bambini alla curiosità verso altre lingue, culture e tradizioni. Gli attori della Compagnia Pantakin hanno messo e metteranno in scena antiche fiabe russe ed ebraiche, africane e dei balcani, francesi della Corte del Re Sole e fiabe popolari inglesi, tradizionali norvegesi e giapponesi, le fiabe irlandesi riscritte dal poeta William Butler Yeats e quelle inedite del popolo rom. Quest’anno da segnalare anche la partecipazione del Conservatorio di Musica di Venezia “Benedetto Marcello”, i cui insegnanti ed allievi, coordinati dal professor Tiziano Bagnati, curano i raffinati interventi musicali negli appuntamenti speciali per rendere ancora più suggestivi e festosi gli incontri. Gli eventi sono ad ingresso libero per i bambini, per gli adulti l’ingresso è compreso nel costo del biglietto d’ingresso al Museo di Palazzo Grimani. I prossimi incontri sono programmati per il 15 e il 29 marzo, il 12 e la festa finale del 26 aprile, sempre alle 15.

IL CONCORSO LUCE SULLA VENEZIA DI OggI

D

all’Ottocento ai giorni nostri. In concomitanza con la mostra è stato promosso un concorso fotografico per accendere una Luce sulla Venezia di oggi. “Luce su Venezia. Viaggio nella fotografia contemporanea” ha lo scopo di sensibilizzare veneziani e turisti ai temi dell’arte e della cultura incentivando la conoscenza del patrimonio artistico e culturale della città, in modo creativo ed originale. I 30 migliori scatti saranno esposti a Villa Pisani. Si stimolerà in questo modo un confronto e una riflessione sulla città, com’era alla fine del XIX secolo e così come si presenta attualmente. Le foto possono essere realizzate con qualunque apparecchio fotografico, anche smartfhone o iPad. Le tre immagini che avranno ricevuto il maggior numero di preferenze dai visitatori, invitati a votare, saranno decretate vincitrici in occasione della cerimonia di premiazione che avrà luogo a Villa Pisani il prossimo 7 settembre.

“L

e immagini della fantasia” protagoniste della 25esima Mostra di Sàrmede approdano al Centro culturale Candiani di Mestre e saranno in esposizione fino al prossimo 13 aprile. Il tema ispiratore dell’edizione di quest’anno attinge dall’immaginario fiabesco dell’Estremo Oriente: Cina, Corea, Giappone e Mongolia. In mostra una selezione di opere di famosi illustratori che hanno raccontato con il proprio stile personale e la propria sensibilità artistica i racconti della tradizione orientale, dalla quale emerge una visione particolare dell’infanzia, dominata dalla poesia, dai ritmi della vita e dalla riscoperta di un tempo passato, un tempo nella sua dimensione umana, tipico e indiscusso protagonista della filosofia orientale. Accanto all’esposizione artistica il Candiani offre alle scuole e alle famiglie pacchetti didattici con visite guidate e laboratori pittorici. La mostra è aperta al pubblico dal mercoledì alla domenica, dalle 16 alle 20.

Fotografia Fino al 18 maggio prossimo a palazzo Franchetti la mostra

Le suggestioni del paesaggio full color di Franco Fontana “I o credo che la fotografia non debba documentare la realtà, ma interpretarla. La realtà ce l’abbiamo tutti intorno, ma è chi fa la foto che decide cosa vuole esprimere. La realtà è come un po’ come un blocco di marmo. Ci puoi tirare fuori un posacenere o la Pietà di Michelangelo”. Era il 1978 quando Franco Fontana, il celebre fotografo conosciuto in tutto il mondo, definiva il suo modo di intendere la fotografia proprio commentando uno dei suoi scatti, che poi diventò immagine-simbolo del suo repertorio, un’immagine scattata a Baia delle Zagare, in Puglia, di seguito impiegata per una campagna del Ministero della Cultura Francese. Inaugurata a metà febbraio e aperta al pubblico fino al prossimo 18 maggio, a palazzo Franchetti, a Venezia, si racconta con una grande retrospettiva, oltre 130 fotografie, la lunga storia artistica di Franco Fontana, tra i primi in Italia a schierarsi, negli anni ‘60 con tanta convinzione e fermezza a favore del colore . La mostra è promossa dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti ed è curata da Denis Curti e prodotta da Civita Tre Venezie in collaborazione con Venezia Iniziative Culturali. Suddivisa in diverse sezioni tematiche, la mostra propone i paesaggi degli esordi, negli anni ‘60, passando per le ricerche dedicate ai paesaggi urbani, le piscine e il mare. Come fosse un ritrattista, infatti, Fontana mette in posa il paesaggio, ne sceglie il lato migliore con la consapevolezza che la fotografia vede il mondo diversamente dall’occhio umano. Fra i tratti distintivi, l’esaltazione del colore, non più mezzo ma messaggio, attore protagonista del suo linguaggio visivo. I suoi colori sono accesi, brillanti, talmente vibranti da apparire irreali. I suoi paesaggi iperreali, sono più veri del vero sino a divenire surreali, i corpi, figure umane svelate dalla luce o sublimate in ombre lunghe, sono come paesaggi.

La Puglia, 1987 Particolare Nel 1979 Fontana allarga la sua ricerca volgendo lo sguardo verso gli Stati Uniti, dove attraverso una lunga serie di viaggi, approda alla sua personalissima definizione di paesaggio urbano. Nel 1984 inizia la serie Piscine, dove porzioni di sinuosi corpi di donna (e a volte d’uomo) sono esaltate da colori squillanti, in uno spazio sospeso, di cui spesso non si vedono i confini. Nel 2000 inizia la serie dei Paesaggi immaginari, in cui l’invenzione sul reale arriva ai massimi livelli. In questo caso il fotografo, che non disdegna la tecnologia digitale, riafferma la propria libertà interpretativa della realtà tramite l’immaginazione. La mostra è aperta al pubblico da lunedì a domenica, escluso il martedì, dalle 10 alle 19. Il costo del biglietto è di 9 euro intero e 7 ridotto. Info e prenotazioni 0418620761


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14 Cultura veneta

Cultura veneta 29

Grandi mostre Fino al 2 giugno al il Museo Correr di Venezia

L’architettura di Léger Oltre 100 opere tracciano la vita artistica di un pittore che ha riflettuto e indagato i mutamenti sociali e tecnologici avvenuti nel corso del Novecento di Alain Chivilò

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’opera “La ville” (La città) di Fernand Léger eseguita nel 1919, proveniente dal The Philadelphia Museum of Art, rappresenta un valido motivo per visitare la mostra, “Léger. La visione della città contemporanea” che, fino al 2 giugno, il Museo Correr di Venezia propone ai visitatori italiani e non solo. Oltre 100 opere tracciano la vita artistica di un pittore che ha riflettuto e indagato i mutamenti sociali e tecnologici avvenuti nel corso del Novecento, evidenziando anche aspetti meno conosciuti, lungo un percorso di cinque sezioni che caratterizzano l’esposizione: la metropoli prima della Grande Guerra, il pittore della città, la pubblicità, lo spettacolo e lo spazio. Léger, nato in Normandia ad Argentan nel 1881 e deceduto a Gif-sur Yvette ad agosto 1955, elabora uno stile personale che trae le basi dal movimento cubista, passando per una scomposizione astratta e futurista, quest’ultima in una versione statica. La sua pittura è un’ideazione architettonica all’interno della quale gli scenari e le persone vivono di vita propria in equilibri di forme geometriche e colori. A un occhio contemporaneo le forme umane richiamano mondi cibernetici molto più vicini a una visione fantascientifica dei nostri giorni. Lo stesso maestro nel 1914 scrisse un interessante pensiero basilare per il suo proseguo artistico: “Se l’espressione pittorica è cambiata, è perché la vita moderna l’ha richiesto… La vista dal

finestrino della carrozza ferroviaria e dell’automobile, unita alla velocità, ha alterato l’aspetto abituale delle cose. Un uomo moderno registra cento volte più impressioni sensoriali rispetto a un artista del diciottesimo secolo… La compressione del quadro moderno, la sua varietà, la sua scomposizione delle forme, sono il risultato di tutto questo”. Ecco dunque la chiave di lettura per un’arte d’avanguardia all’interno di un mutare continuo di cent’anni fa. Nel percorso espositivo si possono ammirare dipinti quali il “Fumo sui tetti” datato 1911, “Il tipografo” del 1919, “L’uomo con un bastone” (1920), “Elemento meccanico” (1925) fino al cortometraggio “Ballet mécanique” (1924) e al film, caratterizzato da oggetti d’uso comune che interagiscono attraverso differenti prospettive, “L’inhumaine” che vide la presenza di Man Ray a livello artistico e Dudley Murphy alla regia. Nell’ambito della rappresentazione urbana, vero filo rosso del Correr, sono presenti opere di artisti che hanno condiviso una sperimentazione innovatrice come Robert Delaunay, Francis Picabia, Marcel Duchamp, Charles-Edouard Jeanneret-Gris conosciuto come Le Corbusier, Piet Mondrian e Lazar’ Markovic Lisickij con pseudonimo El Lissitzky. Dunque una mostra imperdibile, per la qualità delle opere, per un Légier che come definiva Le Corbusier è “l’unico i cui dipinti richiedano una nuova architettura”.

Oltre 130 fotografie sono ospitate all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Venezia

IL COLORE DI fONTANA

Cà Pesaro, “Dialoghi americani” fino al 4 giugno

Giuseppe Panza di Biumo, un collezionista d’annata

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otografare è un atto di conoscenza: è possedere. Quello che si fotografa non sono immagini ma è una riproduzione di noi stessi. La creatività non illustra, non imita, ma interpreta diventando la ricerca della verità ideale. La fotografia creativa non deve riprodurre ma interpretare rendendo visibile l’invisibile”. Così il fotografo modenese Franco Fontana, classe 1933, introduce il suo concetto per click impressi partendo da un’inquadratura della realtà. In Italia è stato uno dei primi a intendere il colore non come elemento che ponga troppa evidenza ai dettagli di un ritratto o di uno scenario, ma come un attore protagonista ricco di messaggi. Fu proprio una sua foto, scattata nel 1978 a Baia delle Zagare in Puglia caratterizzata da essenziali fasce cromatiche, ad assumere il manifesto per il suo modo d’intendere l’arte fotografica. Tutto questo viene riunito all’interno della prima retrospettiva che la città di Venezia dedica a Fontana. Oltre 130 fotografie sono ospitate all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti per un’ampia panoramica della sua carriera. Gli esordi partono dagli anni ’60 partendo da elementi tipici del Neorealismo per porre successivamente il suo focus a componenti estetici ed esiti visivi. Dopo viaggi all’estero, tra cui New York, dal 1984 dedica la sua attenzione al ciclo Piscine nel quale porzioni di corpi, maggiormente di donna, sono esaltati da colori veraci. Nel 2000 con i Paesaggi Immaginari, attraverso anche l’elaborazione digitale, unisce alla realtà una buona visione d’immaginazione. La sua forza rimane comunque in paesaggi reali che nella sua personale scelta di rappresentazione vivono in costanti ritmi dimensionali sospesi in un equilibrio tra irreale e reale vera sua connotazione artistica. Suggestioni naturali che diventano quasi introspettive, nelle quali l’assenza dell’uomo traccia quasi la sua presenza, mentre gialli vivi si evidenziano in scenari d’effetto. Una mostra di Franco Fontana che, dopo Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti e Sebastião Salgado, pone Venezia capitale della fotografia. Al.Ch.

iuseppe Panza di Biumo è stato un collezionista e appassionato d’arte che ha dedicato una vita a scovare e comprare opere di artisti che si sono affermati successivamente o che lo erano già. Di famiglia possidente, nacque a Milano nel 1923 lasciando definitivamente la sua collezione nel 2010 sempre nella città della Madonnina. La sua passione per l’arte iniziò dalla metà degli anni cinquanta, trovandosi nel pieno fiore dell’arte che stava passando da moderna a contemporanea. Lo sviluppo della pittura d’azione, dell’informale, della pop art, dell’arte concettuale e di altri movimenti lo videro presente nel periodo cruciale dell’arte mondiale. Di estrema sensibilità scoprì nuovi artisti ponendosi come mecenate degli stessi, perché il collezionare era una vera e propria filosofia di vita che doveva attribuire alla sua vita un’etica e un’estetica. Proprio per questo successe che non comprò le opere di Lucio Fontana in quanto all’epoca non gli diede un sentimento artistico positivo. Valutazioni che fece anche per altri artisti, ma nessuna delle sue scelte inficiò l’abnegazione encomiabile che negli anni fu avvalorata da donazioni ai più importanti musei mondiali. Nel 2014 Venezia, nelle sale di Cà Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, dedica un omaggio a Giuseppe Panza di Biumo con la mostra “Dialoghi americani” fino al 4 giugno. Una quarantina di lavori provenienti dalla stessa collezione Panza, dal Moca di Los Angeles e dal Guggenheim di New York testimoniano il percorso artistico attraverso 27 artisti. Una piccola parte di una collezione vastissima suddivisa in tre periodi: 1955 – 1965 dall’informale europeo alla pop art, 1966 – 1976 arte minimale, concettuale e ambientale, 1987 – 2010 arte organica, arte dei piccoli oggetti e arte monocroma. Si potranno vedere Franz Kline con Buttress acquistato nel 1956, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Walter De Maria, Roy Lichtenstein, Mark Rothko, Richard Serra, Donald Judd, Joseph Kosuth, Hanne Darboven e Al.Ch. altri sempre di alto contenuto artistico.

musiCa i remorse festeggiano 20 anni

È

un anno importante per i Remorse, la band veneziana che festeggia i suoi primi 20 anni di carriera, con una storia di spessore alle spalle e un’altra, almeno guardando i presupposti, altrettanto interessante davanti. È l’occasione per Daniele Zabeo, Riccardo Cavicchiolo e Samuele Favaro, per guardarsi indietro e tracciare un bilancio del loro percorso, mentre esce in questi giorni il loro quinto disco, su etichetta Hot Steel Records, anticipato dal singolo “Evasore sociale”. La band nasce come quartetto punk-hardcore nel febbraio 1994, per uscire con il primo demo-tape “Cracker” un anno dopo, subito scritturata dalla Nobrain Records. Il debutto su cd arriva alla fine del 1998 quando esce “Handle with care”, con ottimi riscontri di vendite e buone recensioni nazionali. A supporto del disco, i Remorse partono per un tour di spalla ai francesi Burning Heads, toccando tutta la penisola, da Palermo a Treviso. Nel 2000 il gruppo effettua due tour italiani di una trentina di date di spalla ai Raw Power. A settembre 2001 i Remorse girano l’Europa, ancora con i Raw Power e a novembre esce “Balance of visions” su Nobrain Rec, ospite Mauro “Mp” Codeluppi dei Raw Power. I responsi della critica ufficiale sono lusinghieri. All’inizio del 2002 ecco anche il primo video, “Face scored with scars”. Durante tutto l’anno la band suona moltissimo e comincia a scrivere i nuovi pezzi: agli inizi del 2004 esce il nuovo album dal titolo “A clown smile” su Sana Records che porta la band a firmare un contratto con la canadese Sudden Death Records. Il disco contiene “Eleven: changed”, scritto dal poeta Gongales Jr., che all’indomani dell’11 settembre 2001 aveva scritto un articolo-poesia su un giornale della Florida che poi ha concesso alla band. Il disco porta i Remorse ad una notevole considerazione a livello nazionale e non solo, con importanti riscontri in campo hardcore-crossover-metal. A metà del 2005 la band decide di bloccare i live per scrivere i nuovi pezzi e intraprende un nuovo percorso. Nel marzo 2009 esce Commutarte, il disco del cambiamento. La band volta pagina, allontanandosi dalle influenze musicali hardcore, cantando un disco interamente in italiano e con sonorità più vicine al funk-alternative-rock. Qualcosa di nuovo, destinato a un vasto pubblico, dagli amanti dei Primus a quelli dei Verdena, passando per i Pearl Jam, Metallica, Red Hot Chili Peppers, Afterhours ed Angeli. Il gruppo è di nuovo spalla, stavolta di Meganoidi, Pino Scotto, Sick Tamburo. Nel 2012 i Remorse hanno eseguito tre date esclusive per il diciottesimo anno di attività che poi li ha portati a settembre a suonare al prestigioso Home F.D.G. Festival di Treviso con Il Teatro Degli Orrori, Afterhours e altri.


30

LO basKet

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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO Carta dei valori reyer

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uando si parla di tifoseria spesso si pensa ad affermazioni offensive e a gesti di violenza e d’inciviltà. La risposta dell’Umana Reyer a questi episodi negativi è la Carta dei Valori, una sottoscrizione di valori e principi che sono alla base di una sana tifoseria e che, dalla sottoscrizione, ha già superato il migliaio di adesioni. La Reyer è la prima società professionistica certificata ESI2010 e si ispira alle dieci regole fondamentali della carta dei valori Esicert Istituto Certificazione Etica nello Sport. Nella carta si enunciano i valori sani dello sport Reyer quale progetto sportivo e sociale, aperto a chiunque voglia liberamente sostenerlo; simbolo di aggregazione trasversale e non di divisione e contrapposizione; strumento di educazione per i giovani; opportunità d’incontro, confronto e socializzazione tra generazioni; occasione per tifare a favore senza provocazioni; e questi sono solo alcuni dei punti importanti. Il presidente Luigi Brugnaro tiene a sottolineare i veri valori che devono accompagnare i tifosi: “La Reyer è storicamente simbolo di aggregazione e non di divisione e contrapposizione. Questo avevano in mente i suoi fondatori nel 1872 e questo intendevo ereditare e valorizzare nel 2006 quando ho riunito le compagini maschile e femminile, con la prima che militava in serie B contando sulla presenza appena di una ventina di appassionati durante le partite. Sono convinto che, oggi, dobbiamo compiere un salto culturale. Non è in discussione la venezianità, né tanto meno la reyerinità. Continuare a ragionare in termini campanilistici, R.P. con il pretesto della goliardia, vuol dire avere lo sguardo corto”.

A marzo competizioni internazionali abasKet Bibione

di Roberta Pasqualetto

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no sport molto accattivante è sicuramente il motocross su sabbia: sia per il fattore spettacolare sia per quello emozionante. Una competizione molto importante si tiene nella spiaggia di Bibione ed è organizzata dal Moto Club B.B.1 Bibione. Nata nel 1987, ritorna anche quest’anno la più importante manifestazione motociclistica fuoristrada dell’intero Nord-Est Italia. Un emozionante spettacolo di motocross sulla sabbia che mette in competizione grandi campioni ed entusiasma tutti gli amanti delle due ruote. Le competizioni a Bibione sono due: domenica 23 e 30 marzo. Domenica 23 si terrà la Beach Motor Race, storica gara molto coinvolgente. Il Moto Club B.B.1 Bibione è, infatti, allo studio di una nuova formula di gara per attrarre ancor più concorrenti a sfidarsi sul durissimo percorso, di circa 4 km e dal fondo interamente sabbioso, che sarà allestito come di consueto sull’arenile bibionese. La manifestazione è aperta a tutti i piloti nazionali e piloti provenienti da Austria e Slovenia, al quale da anni accorrono in massa a sfidare i fortissimi concorrenti locali. “L’anno scorso la spiaggia di Bibione era allagata ma la competizione si è tenuta

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uando si parla di tifoseria spesso si pensa ad affermazioni offensive e a gesti di violenza di Roberta Pa e d’inciviltà. La risposta dell’Umana Reyer a questi episodi negativi è la no sport molto Carta dei Valori, una sottoscrizione motocross su s di valori e principi che sono alla colare sia per q base di una sana tifoseria e che, petizione molto impo dalla sottoscrizione, ha già superato di Bibione ed è orga il migliaio di adesioni. La Reyer è la Bibione. Nata nel 19 prima società professionistica certificata ESI2010 e si ispira alle dieci regole la più importante man fondamentali della carta dei valori Esicert Istituto Certificazione Etica nello ristrada dell’intero No Sport. Nella carta si enunciano i valori sani dello sport Reyer quale progetto spettacolo di motocro sportivo e sociale, aperto a chiunque voglia liberamente sostenerlo; simbolo competizione grandi di aggregazione trasversale e non di divisione e contrapposizione; strumento gli amanti delle due r lo stesso –didice Giovanni per Santorso presidente del d’incontro, Anche queste gare esono aperte a conduttori educazione i giovani; opportunità confronto socializzane sono due: domenic nazionali e stranieri, ma senza limitazioni. Quindi moto clubzione Bibione mancavano ioccasione tifosi, ma per non tifare tra–generazioni; a favore senza provocazioni; e 23 si terrà la Beach M è allargata a coinvolgente. concori gareggianti”. marzodeisi terranno i la partecipazione questiDomenica sono solo30alcuni punti importanti. Il presidentestraniera Luigi Brugnaro Il Moto renti da tutta Europa. Le condizioni Campionatitiene internazionali d’Italia sabbia: a sottolineare i verisuvalori cheSudevono accompagnare i tifosi: “La Reyerclimatiche allonon studio di una nuo mai un eproblema per gli appassionati permarecross e Trofeo Supermarequadcross. Le esono è storicamente simbolo di aggregazione nonquasi di divisione contrapposizioancor più concorrenti di questo sport, anche perché in caso di pioggia competizioni promosse da inFXmente Action,i che ne.sono Questo avevano suoisufondatori nel 1872 e questo intendevo so, dilacirca 4 km e da sullalesabbia migliora, e salvoe casi davvero un percorso ereditare mozzafieatovalorizzare di circa 1,5nelkm2006 vedranno quando tenuta ho riunito compagini maschile che sarà allestito com importanti, nessuno a partecipare questo La manifesta sfidarsi perfemminile, la vittoria con sia lela categorie prima cheMX1, militava MX2in serie B contando sullarinuncia presenza appe- a bionese. interessati a gareggiare e 125 chenai giovanissimi di una ventina del diMinicross; appassionati a questi durante si appuntamento. le partite. SonoGliconvinto che, oggi, possono nazionali e piloti prov iscriversi fino a pochi giorni prima delle competizioaffiancheranno dobbiamo i migliori compiere piloti nazionali un saltodi culturale. quad (le Non è in discussione la venezianità, al quale da anni accor Per maggiori informazioni sul Moto Clubsimi B.B.1 moto a quattro né tanto ruote) meno per laconquistare reyerinità.il trofeo Continuare Su- ani. ragionare in termini campanilistici, concorrenti locali R.P. permarequadcross. Bibione: www.mcbibione.com. con il pretesto della goliardia, vuol dire avere lo sguardo corto”. Bibione era allagata m

Ciclismo

Ciclismo

C

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70 gare sulle strade da primavera

on l’arrivo del mese di marzo riprendono le gare di ciclismo, che dopo l’attività invernale del ciclocross, vedrà lo svolgimento di corse su strada, pista, mountain bike e raduni cicloturistici. Anche quest’anno in provincia di Venezia sono previste oltre 70, tra gare ed eventi ciclistici che interesseranno tutte le specialità e tutte le categorie dai giovanissimi agli amatori. Il calendario stilato dal comitato regionale della Federazione Ciclistica Italiana ha visto come prima gara la Marathon Valle Zignago a Concordia Sagittaria il 2 marzo, valida come campionato regionale specialità Marathon, mentre la settimana successiva è toccato alla Mediofondo del Piave con partenza e arrivo a San Donà di Piave. Suddividendo le gare per categorie possiamo dire che sono 29 quelle riservate alle categorie giovanissimi maschili e femminili che saranno su strada, mountain bike, gimkana, tipo pista e promozionali. Per gli Esordienti le gare “veneziane” in calendario saranno cinque (Quarto d’Altino 27 aprile, Mira 1 maggio, Scorzè 10 agosto, Robegano 17 agosto, Stigliano di Santa Maria di Sala 24 agosto) mentre per gli Allievi le gare saranno sei (Noale 18 maggio, Zianigo 8 giugno, Scorzè 10 agosto, Robegano 17 agosto, Jesolo 21 settembre e Martellago 5 ottobre). Le corse dedicate agli Elite – Under 23 saranno tre e si svolgeranno il 26 aprile a Camponogara “17’ Memorial Valenti-

A marzo co

Gare di motocross sulla sabbiaGare

ni” e a San Donà di Piave, dove dal 13 al 15 giugno si svolgerà la 2’ edizione del San Donà Bike Week End con il 54’ Circuito Notturno il 13 giugno e il 63’ Giro dei Tre Ponti il 15 giugno mentre il sabato è prevista una gara di Hand Bike e di Giovanissimi. Quattro gli appuntamenti in notturna che hanno sempre un fascino particolare e raccolgono sempre molti appassionati: 13 giugno a San Donà, 4 luglio a Fossò tipo pista, l’1 agosto a Noventa di Piave tipo pista e il 19 agosto a Scorzè notturna bike cross. Cinque sono poi i raduni cicloturistici: 13 aprile a Dolo, 25 aprile a Stigliano, 4 maggio a Favaro, 2 giugno a Scorzè, 31 agosto a San Giorgio di Livenza. Il calendario della mountain bike, che vedrà lo svolgimento del Trofeo D’Autunno, prevede le seguenti corse: 21 settembre Noventa di Piave, il 28 settembre San Stino di Livenza, il 12 ottobre Ottava Presa di San Stino di Livenza, il 19 ottobre Sant’Anna di Chioggia, il 26 ottobre a Rottanova di Cavarzere e il 2 a Torre di Mosto. G.P.

Carta dei valori reyer

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70 gare sulle strade da primavera

on l’arrivo del mese di marzo riprendono le gare di ciclismo, che dopo l’attività invernale del ciclocross, vedrà lo svolgimento di corse su strada, pista, mountain bike e raduni cicloturistici. Anche quest’anno in provincia di Venezia sono previste oltre 70, tra gare ed eventi ciclistici che interesseranno tutte le specialità e tutte le categorie dai giovanissimi agli amatori. Il calendario stilato dal comitato regionale della Federazione Ciclistica Italiana ha visto come prima gara la Marathon Valle Zignago a Concordia Sagittaria il 2 marzo, valida come campionato regionale specialità Marathon, mentre la settimana successiva è toccato alla Mediofondo del Piave con partenza e arrivo a San Donà di Piave. Suddividendo le gare per categorie possiamo dire che sono 29 quelle riservate alle categorie giovanissimi maschili e femminili che saranno su strada, mountain bike, gimkana, tipo pista e promozionali. Per gli Esordienti le gare “veneziane” in calendario saranno cinque (Quarto d’Altino 27 aprile, Mira 1 maggio, Scorzè 10 agosto, Robegano 17 agosto, Stigliano di Santa Maria di Sala 24 agosto) mentre per gli Allievi le gare saranno sei (Noale 18 maggio, Zianigo 8 giugno, Scorzè 10 agosto, Robegano 17 agosto, Jesolo 21 settembre e Martellago 5 ottobre). Le corse dedicate agli Elite – Under 23 saranno tre e si svolgeranno il 26 aprile a Camponogara “17’ Memorial Valenti-

ni” e a San Donà di Piave, dove dal 13 al 15 giugno si svolgerà la 2’ edizione del San Donà Bike Week End con il 54’ Circuito Notturno il 13 giugno e il 63’ Giro dei Tre Ponti il 15 giugno mentre il sabato è prevista una gara di Hand Bike e di Giovanissimi. Quattro gli appuntamenti in notturna che hanno sempre un fascino particolare e raccolgono sempre molti appassionati: 13 giugno a San Donà, 4 luglio a Fossò tipo pista, l’1 agosto a Noventa di Piave tipo pista e il 19 agosto a Scorzè notturna bike cross. Cinque sono poi i raduni cicloturistici: 13 aprile a Dolo, 25 aprile a Stigliano, 4 maggio a Favaro, 2 giugno a Scorzè, 31 agosto a San Giorgio di Livenza. Il calendario della mountain bike, che vedrà lo svolgimento del Trofeo D’Autunno, prevede le seguenti corse: 21 settembre Noventa di Piave, il 28 settembre San Stino di Livenza, il 12 ottobre Ottava Presa di San Stino di Livenza, il 19 ottobre Sant’Anna di Chioggia, il 26 ottobre a Rottanova di Cavarzere e il 2 a Torre di Mosto. G.P.



10 Sì, viaggiare 32 SPAGNA

L’altra Tenerife

un Eden barocco LONTANO DALLE AFFOLLATE SPIAGGE E DAL CEMENTO DELLA PARTE SUD LA PIÙ GRANDE ISOLA DELLE CANARIE OFFRE I SUOI ASPETTI PIÙ INTIMI: UNA NATURA STRAORDINARIA FATTA DI COSTE SELVAGGE UNA VEGETAZIONE DI SPECIE RARE E I PAESAGGI LUNARI DEL VULCANO TEIDE OLTRE ALLE CITTÀ BAROCCHE DI LA OROTAVA E GARACHICO DA SCOPRIRE FRA CANDELARIA E LA CAPITALE SANTA CRUZ DE TENERIFE LA STORIA TRISTE DEI GUANCI IL POPOLO AUTOCTONO ANNIENTATO NEL XV SECOLO DAI COLONIZZATORI NORMANNI E SPAGNOLI

“Y

o ante soy canario, y despues español”. Il benzinaio di Icod de los Vinos non ha dubbi sulla sua identità e parla della Spagna definendola “peninsula”, come i sardi parlano dell’Italia chiamandola “continente”. Un’altra cosa, insomma. C’è un’identità forte alle Isole Canarie, una specificità locale, un carattere ben definito fra i suoi abitanti, ovvero i “canarios”. Essere una Comunità Autonoma della Spagna (con due province: Las Palmas e Santa Cruz de Tenerife) può anche far comodo per via di quel 7% di Iva che rende la vita decisamente meno cara, ma è soprattutto un modo per demarcare una diversità. Cinque secoli di antropizzazione delle sette isole dell’arcipelago da parte spagnola hanno mutato radicalmente il profilo etnico di questa regione insulare che galleggia sull’Atlantico a un centinaio di chilometri dal Marocco e dall’ex Sahara Spagnolo (ora Western Sahara). Alle Canarie ci si sente come in Spagna, perchè tutto ne ricorda il modo di vivere, ma è una Spagna diversa. E non solo nel clima, che qui è mite tutto l’anno. E’ differente anche l’approccio alla vita, ispirato ad una maggiore leggerezza e a ritmi un po’ meno tirati. Non è però solo un eden: la crisi si fa sentire anche qui. E lo si scopre quando l’accesso a Santa Cruz de Tenerife, la capitale, nell’ora di punta è bloccato da una manifestazione sindacale inscenata dai dipendenti dello stabilimento della Coca Cola che, per protesta contro la chiusura dell’attività decisa dalla multinazionale, hanno bloccato l’autostrada. Fra le sette isole Tenerife è decisamente la più grande (2.034 kmq) ed è lì il baricentro dell’arcipelago, checchè ne dicano a Gran Canaria, l’isola dirimpettaia che a Madrid ha

IN COPERTINA LA SPIAGGIA DI SAN MARCOS NEI PRESSI ICOD DE LOS VINOS; IN ALTO IL VULCANO TEIDE (3718 METRI) E LA CITTADINA BAROCCA DI GARACHICO. PIÙ SOTTO: IL GAZEBO NELLA PIAZZA DI LA OROTAVA E LA BASILICA DI NOSTRA SIGNORA A CANDELARIA. NELLA COLONNA SI DESTRA, DA IN ALTO: PAESAGGIO DELLA COSTA NORD DI TENERIFE, L’OCEANO “ARRABBIATO” E LA CHIESA DI LA OROTAVA. NELLA STRISCIA IN FONDO PAGINA: MUMMIA GUANCI AL MUSEO DI SANTA CRUZ DE TENERIFE, LA SPIAGGIA DI LOS CRISTIANOS, SCORCIO DI PUERTO DE SANTA CRUZ, IL “DRAGO” MILLENARIO (UNA DELLE PIANTE PIÙ ANTICHE DEL MONDO), GARACHICO E IL BARRANCO DI MASCA

strappato la concessione che le capitali dell’arcipelago fossero due: non solo Santa Cruz de Tenerife, ma pure Las Palmas. Navigando, Tenerife si scorge da lontano, dominata com’è dal cono del Teide, il grande vulcano “dormiente” dal 1909. Con i suoi 3718 metri è la montagna più alta di Spagna e la sua vetta è perennemente coperta di neve. Si trova al centro della più grande area protetta dell’arcipelago, un parco che in alta quota è fatto di paesaggi spettacolari disegnati dalle colate laviche. Distese brune dalle tonalità diverse che assomigliano ad orizzonti lunari. E più sotto c’è la rivincita della vegetazione, estremamente varia, un giardino di biodiversità. A Icod de los Vinos sopravvive il “Drago”, una splendida pianta millenaria, esemplare di una specie botanica presente solo nell’isola. Ma Tenerife sorprende anche per i suoi paesaggi marini. Se la maggior parte dei turisti del “tutto compreso” si limita a portare a casa le immagini stereotipate delle spiagge di Los Cristianos e di Playa Las Americas, belle ma sempre affollatissime e soprattutto circondate dal cemento dei tanti, troppi, complessi turistici, c’è altresì chi, viaggiatore a caccia di ben altre emozioni, scopre la bellezza selvaggia delle coste del nord dell’isola. Frastagliate come quelle scandinave o irlandesi, dove le alte onde dell’oceano vanno ad infrangersi fragorosamente sulle rocce. E più in alto, sulle montagne modellate dalle varie eruzioni del Teide, lo sguardo di questi viaggiatori sensibili al fascino naturale si posa su un ambiente unico, dove la palma divide il territorio con il pino marittimo e con le tante altre varietà presenti su questo versante dell’isola. Più su i “barrancos”, spettacolari fratture (da non perdere quella di Masca, percorsa

da una stradina da brivido) che si aprono al mare lungo ripide pareti. Ma Tenerife sorprende anche per le sue cittadine di stile coloniale. Come La Orotava, elegante e sobria, aristocratica e semplice. Prendere un caffè all’arancio nella piazza, vicino al gazebo liberty, circondati da palazzi e chiese barocchi, specie sul far della sera, è un’emozione da provare. Anche Garachico conserva le atmosfere tipiche del “siglo de oro”, tangibili soprattutto nelle architetture. Ma anche il cuore storico di città più grandi, come Puerto de la Cruz, conservano tracce di questo passato splendente. Candelaria, sulla costa sud, merita una riflessione: nella grande piazza dominata dalla basilica di Nostra Signora de Candelaria, spalle al mare, si ergono nove grandi statue. Raffigurano nove valorosi guerrieri Guanci, gli ultimi ad arrendersi ai Normanni e agli Spagnoli prima che il loro popolo, nel XV secolo venisse annientato o ridotto in schiavitù. La loro presenza è un omaggio tardivo alla loro memoria. Al loro ingiusto sacrificio. Chi è appassionato alla loro storia e alla loro civiltà trova nel museo dell’Hombre y de la Naturaleza (dell’uomo e della natura) a Santa Cruz de Tenerife una documentazione straordinaria. Oltre a tanti oggetti creati dai Guanci, frutto di scoperte archeologiche, a ricostruzioni e ad altre informazioni, spiccano numerose mummie, tutte ben conservate. Nelle loro espressioni forti sembra di cogliere ancora il loro grido di dolore per la scomparsa della loro civiltà. Spazzata via senza pietà dai colonizzatori. Le Canarie erano la terra dei Guanci, per un momento è giusto ricordarlo. Come è giusto non perdere la memoria del loro genocidio.


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IL DIRITTO PER IL CITTADINO

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Eredità e minorenni

Non è per niente raro che ad un’eredità venga chiamato un minorenne; in questo caso le procedure cui si va incontro sono piuttosto complesse ed i tempi rischiano di allungarsi notevolmente. Il minore d’età, infatti, non può accettare l’eredità se non con beneficio di inventario, il che vuol dire che serve non solo un atto pubblico in cui si dichiari di accettare l’eredità, bensì anche un inventario, cioè un elenco preciso e puntuale di tutti i beni di cui il defunto era titolare. Ma questo sarebbe il minimo se non occorresse, prima di tutto, un’autorizzazione del Giudice Tutelare; ciò sta a significare che bisogna effettuare un ricorso al tribunale competente per farsi autorizzare al compimento

di tale atto; stante la lentezza dei nostri tribunali, doversi munire di tale autorizzazione significa far passare (almeno) tra i due e i cinque mesi (salvo inconvenienti...). Non miglior sorte se il defunto aveva conti correnti bancari o postali; nel caso in cui non si sia riusciti a chiudere anzitempo detti conti, il prelievo del denaro dai medesimi viene solitamente autorizzato soltanto dietro presentazione di copia della dichiarazione di successione ovvero di un’apposita certificazione rilasciata dal competente Ufficio dell’Agenzia delle Entrate (cosiddetto modello 240). Ma ancora una volta se il denaro (o parte di esso) deve essere versato ad un minore tutto si blocca; almeno fino a

quando non si presenta copia della prescritta autorizzazione del Giudice. Lo stesso accade qualora si voglia ritirare il contenuto di una cassetta di sicurezza; e pure il versamento del TFR non può essere effettuato senza che venga presentata al datore di lavoro il citato provvedimento. Da ricordare, poi, che di tutto quanto di spettanza del minore non si potrà disporre se non con ulteriori autorizzazioni da richiedere di volta in volta (per es. non si potrà vendere la quota dell’immobile ricevuto dal minore in eredità se non autorizzati; non si potrà prelevare il denaro ricevuto in eredità se non autorizzati e solo per l’ammontare previsto ecc.).

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quando le filiali sono chiuse. Alle famiglie e ai privati proponiamo i conti corrente denominati SemprePiù presenti in varie tipologie, a seconda delle diverse necessità dei clienti, mentre per i giovani, sia gli studenti che i lavoratori, abbiamo ideato il conto FeelFree, in grado di rispondere alle loro esigenze pratiche. Ai nostri oltre 90.000 Soci, dei quali 2.905 residenti a Venezia, riserviamo la gamma di conti corrente SocioPiù a condizioni dedicate e particolarmente vantaggiose. Abbiamo, inolCosa offre Banca Popolare di Vicenza alle impre- tre, interessanti soluzioni ad alto rendimento per clienti già acquisiti e nuovi clienti sia in filiale che sul web. se di Noale? giuntura economica. In provincia di Venezia, nel periodo fra dicembre 2008 e settembre 2013, gli impieghi vivi commerciali del Gruppo BPVi hanno evidenziato un incremento del 21%, a fronte del calo del 2,6% registrato dal Sistema. Nel 2013 la Banca ha erogato, nella provincia, oltre 1.000 nuovi finanziamenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, dei quali l’88% è stato destinato a famiglie e piccole e medie imprese.

Il tessuto economico-produttivo di Noale è particolarmente vario: sono presenti buona parte delle fasce merChiediamo a Stefano Bolzonella quali sono i punti ceologiche quali commercio, industria ed artigianato. Grazie ai numerosi accordi e convenzioni con Enti ed di forza di Banca Popolare di Vicenza. Associazioni di Categoria, la Banca persegue un imporBanca Popolare di Vicenza, con circa 690 punti vendita tante programma di sostegno alle PMI. Per agevolare le distribuiti in tutta Italia, svolge la propria attività com- esportazioni delle aziende nei paesi a maggior crescita, merciale con particolare attenzione al sostegno di fa- l’Istituto ha stanziato uno speciale plafond estero ed, miglie e imprese ed ha un ruolo attivo nel favorire la inoltre, supporta le imprese, in particolar modo quelle ripresa, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle che investono in innovazione, per favorirne la ripresa. PMI italiane. Il rapporto con le imprese del territorio si Banca Popolare di Vicenza, per la gestione operativa è, inoltre, ulteriormente consolidato a seguito della re- quotidiana delle imprese, mette, inoltre, a disposiziocente riorganizzazione territoriale del Gruppo, grazie alla ne SemprePiù Impresa, un conto corrente completo e tempestività nei tempi di risposta, l’offerta di servizi ad dinamico per gestire in modo semplice le necessità alto valore aggiunto e ad una grande capacità di “fare si- bancarie delle aziende, e che viene personalizzato con stema” con gli operatori economici del territorio. Siamo programmi dedicati ai diversi settori: Professionisti, presenti nella regione Veneto con 258 filiali, di cui 26 Commercianti, Piccole Aziende, Artigiani, Agricoltori sportelli nella provincia di Venezia: una copertura ca- e Farmacisti. Prestiamo una particolare attenzione alle pillare che ci permette di essere sempre vicini e attenti start up, a conferma dell’impegno che il Gruppo BPVi ha alle esigenze della nostra clientela. Banca Popolare di nei confronti delle imprese che investono in innovazione Molti prodotti e servizi, ma qual è il vostro rapporVicenza a dicembre del 2013, in provincia di Venezia, ha e tecnologia. Ai numerosi esercizi commerciali la Banca to con i risparmiatori e gli imprenditori di Noale? dedica l’offerta Pos-sibile a condizioni particolarmente oltre 35 mila clienti e più di 22 mila conti correnti. Il rapporto personale e di fiducia con i nostri clienti è vantaggiose sul servizio Pos. molto importante. I Direttori di filiale rappresentano, E' un momento delicato e difficile per l'economia. infatti, I'interlocutore privilegiato della nostra clientela, In che modo Banca Popolare di Vicenza sostiene E alle famiglie? con poteri e deleghe per poter risolvere i problemi velol’economia di Noale? L'Istituto mette a disposizione una notevole varietà di cemente e direttamente proponendo soluzioni personaBanca Popolare di Vicenza si conferma banca del territo- prodotti innovativi, in grado di soddisfare le esigenze lizzate. Banca Popolare di Vicenza, fedele al suo essere rio attenta al benessere della collettività: continua, infat- dei singoli segmenti di clientela, e, inoltre, è orientato vera banca popolare, mantiene un costante e concreto ti, a sostenere fortemente sia le aziende che le famiglie allo sviluppo di servizi on-line che permettono ai clienti rapporto con il territorio. in particolar modo in questo momento difficile di con- di operare con la Banca in qualsiasi momento, anche

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