11:30
17:30
18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
11:30
17:30
18:30
ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto
Dopo gli arresti degli ex sindaci Fragomeni e Zamengo per presunte tangenti la sindaca Natascia Rocchi non si dimette. Opposizioni all’attacco
Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<
Sembra di rivivere la trama di “Vent’anni dopo” di Alexandre Dumas padre, quando D’Artagnan va a cercare i suoi vecchi amici moschettieri e li ritrova, certo, ma totalmente cambiati. Aramis è diventato abate e appoggia La Fronda nemica di Mazzarino; Porthos è un conte infelice perché vuole diventare barone; Athos è tutore di un rampollo che forse è anche suo figlio. E anche lui, D’Artagnan, s’è venduto al cardinale per ottenere una promozione. Insomma, i protagonisti sono rimasti se stessi ma la vita li ha trasformati nel profondo. Come succede più o meno a tutti.
segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK.
Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto.
l’informazione locale sempre con te!
2.550.000
Creazione e gestione dei profili Facebook e Instagram del cliente, strategia di comunicazione digitale e organizzazione di campagne ADV sulle piattaforme social. Per le attività già in possesso dei profili social verrà effettuata una revisione degli stessi in un’ottica di miglioramento della brand awareness.
Servizio di comunicazione diretta one-to-one per messaggi immediati tra l’azienda e i suoi clienti attraverso un numero geolocalizzato appositamente creato per il servizio e tutelato dalle correnti normative per la privacy. Il numero, gestito attraverso una piattaforma di controllo, può spedire fino a 10.000 messaggi con pacchetti da 3,5 o 12 invii/anno a seconda delle esigenze. L’attivazione, l’invio e il monitoraggio del servizio è a carico degli sviluppatori di Give Emotions. Lo stile della comunicazione e le proposte da inviare saranno studiati dall’azienda cliente assieme alla strategist per massimizzare l’efficacia del servizio.
Creazione di siti web, dalla landing page al sito web strutturato, il tutto ottimizzato per la visualizzazione da cellulare e per i motori di ricerca.
Gestione del sito internet del cliente e della Cookie e Privacy policy
Verifica SSN con eventuale configurazione e aggiornamenti annuali. Proposta valida anche per domini già esistenti.
Dopo le ultime elezioni si respira la stessa aria trionfante di vent’anni fa, quando il centrodestra di Berlusconi era vincente e la bandiera era il famoso 61 a 0 della Sicilia, ottenuto polverizzando gli avversari. Per carità, la destra-centro di Meloni oggi ha tutto il diritto di cantare vittoria, perché ha davvero trionfato in Lombardia e nel Lazio. E la maggioranza di governo è più salda. Vero. Alla pari dei moschettieri tutto è come allora ma tutti i protagonisti sono cambiati. A sinistra non ci sono più D’Alema e Prodi, a destra c’è una coalizione assai diversa, oggi con baricentro spostato e come leader una deputata che ha i toni grintosi e non quelli melliflui dell’ex cavaliere; non c’è neanche più neanche la Lega schiacciasassi d’un tempo come non esiste più l’Ulivo, bensì un Pd che cerca se stesso neanche fosse Diogene ed è anima di una sinistra come sempre divisa e litigiosa. Tutti sono se stessi e tutti sono cambiati. Anche l’elettorato non è più lo stesso: sei elettori su dieci sono rimasti a casa. Dato allarmante quant’altri mai. Perché? Perché gli elettori non hanno sempre ragione, spiega Calenda. Troppo comodo. Invece sì, in democrazia vince chi vota e ci si deve interrogare di fronte alla marea di persone rinunciatarie verso questo diritto. Intanto non è più vero che a votare vanno soprattutto gli elettori con una motivazione ideologica: alta astensione uguale vittoria della sinistra, si sosteneva. No. Alta astensione vuol dire che sono stati a casa tutti, di qui e di là. E ha vinto la destra.
Poi queste elezioni hanno visto affievolirsi l’idea di un centro ago della bilancia: non è così, al massimo è un centrino. Invece bisogna ammettere che gli elettori stanno a casa perché le proposte non hanno affascinato né sono state affascinanti.
Il 2022 si chiude con dati positivi e una notevole crescita per quanto riguarda la raccolta differenziata in tutta l’area del Miranese. Veritas ha reso noto i numeri dell’anno appena passato, e l’andamento dei Comuni dell’area del Miranese ha visto una generale tendenza positiva e di crescita generale, con la sola eccezione di Noale, in calo anche se solo di poco. Medaglia d’oro ancora una volta per Santa Maria di Sala, che si conferma il Comune più virtuoso per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, ma nell’ultimo anno anche gli altri Comuni si sono avvicinati ai dati della “regina”, superando o avvicinandosi a dati di crescita dell’1,5 per cento. La media totale raggiunta dai Comuni del miranese è stata quindi dell’82,35%, in crescita rispetto all’81,90% dell’anno precedente, con il solo mese di dicembre in calo rispetto alle percentuali e limitatosi a un dato pari all’80,35%. Rispetto al 2021, sui sette Comuni del comprensorio sono ben cinque quelli che hanno superato l’80%, mentre due sono appena sotto a questa soglia. Nei dettagli, con Santa Maria di Sala in testa con l’86,04%, si trovano poi nell’ordine Martellago (84,36%), Spinea con 84.12%, Noale con 81,44% e Scorzè con 81,12%. Appena sotto la soglia dell’80% si fermano invece Mirano (79.94%) e Salzano (79,47%). Per il fanalino di coda, comunque, il dato di raccolta deve comunque tenere conto di una ottima crescita rispetto all’anno precedente, pari allo 0,9 per cento, che permette all’intero territorio di ottenere un andamento medio positivo in salita di 0,45 punti percentuali. In questo caso, la pecora nera risulta essere Noale, che, pure se a fine anno è stata tra le migliori per raccolta, in percentuale cala di 0.15 punti rispetto all’anno precedente. “Abbiamo raggiunto degli obiettivi importanti - commentano i risultati da Veritas Miranese - ma ora ovviamente bisognerà perseverare su questa strada, che sembra stia dando risultati positivi, aggiungendo sempre nuovi aiuti per i residenti e le loro possibilità di riciclare”.
Massimo TonizzoAl primo posto Santa Maria di Sala con la percentuale dell’86,04
Da oggi i nostri Notiziari audio in streaming sul web e in FM sulle migliori emittenti radio del Veneto
In streaming su in FM su:
Quando ci sono in ballo questioni che toccano nel profondo, le persone si muovono: al referendum del 2016, quello che perse Renzi, l’afflusso fu alto; alle elezioni di settembre nel Veneto la percentuale è stata superiore alle regionali del 2020. Si voleva dare una spallata. Stavolta no. Tocca all’opposizione, come da copione, intercettare il cambiamento: altrimenti Meloni & c. governeranno cinque e altri cinque anni.
Oltre 200.000 ascolti al giorno su FM e Streaming Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Un esempio di fruttuosa cooperazione tra enti pubblici in grado di coordinare un progetto e farlo crescere passo dopo passo per il bene della comunità. Il Bosco del Parauro a Mirano sta sempre più diventando una solida realtà che negli anni non potrà che portare benefici alla qualità della vita degli abitanti e un nuovo e ricco habitat per la biodiversità. La novità delle ultime settimane è che nell’area di ampliamento del Bosco del Parauro, si è svolto un sopralluogo cui hanno preso parte tecnici della Città Metropolitana di Venezia che è l’attuale proprietaria dell’area insieme al Comune di Mirano, un rappresentante del Ipab Mariutto, l’assessora alle politiche ambientali e verde pubblico del Comune di Mirano
La scorsa primavera sono stati piantumati in un’area di 7 ettari 8117 alberi e 1388 arbusti
Elena Spolaore, la progettista e direttrice dei lavori dottoressa Annachiara Vendramin e un rappresentante della ditta che ha eseguito i lavori, per le operazioni di collaudo. Ricordiamo che l’anno scorso, l'area di 7 ettari venne donata dall’Ipab al Comune di Mirano con lo scopo di ampliare il Bosco e piantare nuove essenze. La scorsa primavera sono stati infatti piantumati ben 8.117 alberi e 1.388 arbusti, acquistati con 353 mila euro ottenuti grazie ad un progetto vincente presentato al Mite (oggi Mase) da Comune e Ipab. Con i soldi erogati dal
ministero, sono state realizzate alcune opere accessorie, quali un percorso pedonale e aree per la sosta e attività didattiche, panchine, cartellonistica utile a rendere più fruibile l’area del Bosco. Il tutto rientra tra le azioni di mitigazione e adattamento per il miglioramento della sostenibilità ambientale indicato anche nel Paesc approvato dal Comune nel 2021. “Questo è il primo fra i progetti del bando sulla forestazione che arriva alla fine dei lavori e di questo dobbiamo essere non solo contenti ma fieri. Notevole è stato il lavoro da parte di tutti i soggetti coinvolti: Ipab Mariutto, amministrazione comunale e Città Metropolitana che insieme ai progettisti hanno lavorato in stretta sinergia non solo per la candidatura del progetto, ma per la sua realizzazione. Da parte dell’amministrazione comunale va un ringraziamento a tutti coloro che si sono spesi per arrivare a questo risultato - dichiara l’assessora Spolaore. “Ora- conclude l’assessora Elena Spolaore- stiamo lavorando per procedere con la fase partecipativa del progetto, con l’intento di dare nuova linfa all’intero Bosco del Parauro. Va ricordato infatti che, per qualche tempo, allo scopo di consentire la crescita regolare delle piante senza che queste subiscano danni, il parco sarà aperto solo per iniziative guidate che organizzeremo proprio in occasione della fase partecipativa”. Insomma la collaborazione fra i diversi enti, è stata proficua, e all’interno dell’area sta crescendo un vero e proprio polmone verde utile a tutta la cittadinanza.
Riccardo MusaccoUn altro passo verso l’incentivazione della mobilità dolce a Mirano, uno degli obiettivi principali della giunta del sindaco Tiziano Baggio per arrivare a una città ad impatto zero. Già da qualche settimana, infatti, in pieno centro città, in Piazza Martiri, sono disponibili nuovi punti di parcheggio per le biciclette allo scopo di favorire l’accesso al centro cittadino in modo sostenibile. Si tratta di quindici porta biciclette in lamiera d’acciaio, ben identificabili dal disegno di una bici traforato al laser, che sono stati posizionati tra il lato nord della piazza e via Bastia Entro, a lato del campanile. Lo scopo di quest’intervento è duplice, da un lato promuovere la mobilità sostenibile all’interno di un progetto che punta anche allo sviluppo di piste cicla-
bili, aree verdi e viabilità e dall’altro mantenere l’area parcheggio biciclette più ordinata. Oltre a tutto questo, in centro, prossimamente è previsto un graduale rinnovo dell’arredo urbano che proseguirà con la sostituzione di alcuni porta rifiuti. Le azioni del Comune di Mirano che vanno nel segno di una progressiva svolta verde, sono da tempo perseguite con attenzione, per poter portare avanti nel territorio comunale una svolta che punta a cambiare radicalmente l’impatto delle attività sull’ambiente circostante, disincentivando l’uso delle auto, puntando sull’elettrico e limitando il transito del traffico pesante nei centri abitati come è stato deciso ad esempio nelle scorse settimane a Ballò. (r.m.)
Unità d’intenti tra maggioranza e opposizione in occasione dei lavori della terza commissione consiliare sicurezza, politiche sociali, pubblica istruzione, cultura e sport del Comune di Mirano riunitasi le scorse settimane in municipio. Il punto fondamentale su cui si è dibattuto è stato il disagio giovanile nelle sue varie forme.
“Un tema prioritario - spiega l’assessora alle politiche sociali Alessandra Fiorio – questo, che ha fatto sì che si potesse lavorare coesi con le minoranze”. “Lo scorso dicembre la commissione aveva ricevuto dal consiglio l’incarico di approfondire la delicata tematica ed è emerso ad esempio che, dai dati provenienti dal Sert, sono in aumento sul territorio i ragazzi che fanno uso di stupefacenti e, tra l’altro, di età sempre più giovane. Su questi temi siamo tutti d’accordo - continua Fiorio - e, infatti, la proposta di organizzare degli incontri per educatori, associazioni e allenatori coinvolgendo adulti e studenti è stata approvata all’unanimità”.
“Insieme si progetterà un percorso condiviso che ci si auspica possa portare a dare delle risposte concrete al bisogno di orientamento e sostegno al complesso ruolo di educato-
ri - ha dichiarato il presidente della commissione Federico Caldura. Caldura insiste: “è fondamentale l’attività di prevenzione nelle scuole”. “Fratelli d’Italia è soddisfatta del lavoro nella commissione sociale - conferma Matteo Baldan capogruppo di FdI in consiglio comunale - se da una parte siamo convinti che questo è solo l’inizio, dall’altra siamo convinti che senza il nostro impegno in consiglio comunale su temi come questi non saremmo qui a parlare di programmi e di collaborazione bipartisan”. Nulla di fatto, invece per quanto concerne la questione degli Ambiti Territoriali Sociali, la struttura sovracomunale che dovrebbe erogare servizi sociali ma che in mancanza ancora di
una legge regionale sono ancora ai blocchi di partenza. “In assenza di una struttura ad hoc con personalità giuridica, fondi e personale propri - conclude Fiorio - alcuni Comuni, tra cui Mirano, si sono organizzati in modo tale da riuscire, comunque, a fornire al ministero progetti, dati e risposte in tempi brevissimi come sono quelli imposti dalla normativa europea. La convenzione dei 17 Comuni dell’ambito territoriale sociale del miranese e Riviera del Brenta sebbene stia compiendo un ottimo lavoro, non è sufficiente. Abbiamo nuovamente inoltrato la domanda di ammissione ai fondi Pnrr negati a marzo 2022, attendiamo di sapere cosa accadrà”.
Riccardo MusaccoDalla Città Metropolitana è arrivato il tanto atteso ok sul nuovo Piano di Assetto del Territorio (Pat ) del Comune di Mirano. Il Consiglio Metropolitano di Venezia ha approvato una delibera di condivisione delle scelte strategiche e dei contenuti del Pat di Mirano che consentirà prossimamente di convocare, in tempi rapidi la conferenza dei servizi per l’approvazione definitiva. Tutto ciò rappresenta una pietra miliare per la città poiché questo strumento di pianificazione andrà a delineare le strategie di sviluppo del territorio comunale, in conformità agli obiettivi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore ed alle esigenze della comunità. Inoltre identifica le specifiche vocazioni per le diverse parti del territorio. Una volta approvato il Piano, si potrà dare il via libera ai lavori per la stesura del Piano degli Interventi (Pi), lo strumento operativo che svilupperà le azioni necessarie a raggiungere gli obiettivi fissati dal Pat. Il piano verrà presentato nel dettaglio, prossimamente, in una serie di incontri pubblici alla presenza della cittadinanza. (r.m.)
Territorio. Un piano degli esercenti concordato con il Comune
Confcommercio e amministrazione comunale di Mirano in piena sintonia sulla programmazione degli eventi e appuntamenti dell’anno appena iniziato, per rilanciare il commercio in città e rendere Mirano sempre più un hub di primaria importanza economica e turistica per il territorio. In un incontro in Comune tra le parti, infatti, si è convenuto sul puntare sugli eventi già consolidati, come il mercatino dell’antiquariato ogni terza domenica del mese, il progetto turistico “Mirano, l’isola che non c’è” che riprenderà dal 2 aprile, la Notte bianca del 10 giugno che Confcommercio intende rendere più appetibile legandola al progetto “Le quattro stagioni del gusto” e “A piedi in centro”, che riproporrà il mercatino delle attività commerciali in piazza, in concomitanza con la “Settimana europea della mobilità sostenibile”. Ma non solo, perché da parte dei commercianti sono state poste sul tavolo anche richieste e necessità che riguardano plateatici, parcheggi e pedonalizzazione del centro storico. Non solamente per quanto riguarda la piazza, ma anche su viale delle Rimembranze, luogo al centro degli eventi dello scorso Natale. “Anche perché è dimostrato - spiega Roberto Rossato da poco riconfermato capo delegazione per Mirano ed eletto vicepresidente di Confcommer-
cio del Miranese - che il successo degli eventi in piazza è legato all’apertura dei negozi e dunque ogni proposta non può prescindere dal favorire il giro di affari, soprattutto in occasione delle festività”. “In generalespiega Ennio Gallo, presidente di Confcommercio del Miraneseabbiamo posto sul tavolo tutte le necessità, non solo del commercio, ma che riguardano il rilancio del centro storico, che non può prescindere dalla presenza e dal lavoro dei negozi e dei pubblici esercizi. L’amministrazione comunale condivide la necessità di procedere uniti in questo senso”.
“Ringrazio la Confcommercio per le tante iniziative organizzate in questi anni per la valorizzazione e la promozione della nostra
città - chiosa il sindaco Tiziano Baggio. Il commercio è un settore economico fondamentale per Mirano e tutto il suo territorio e lo è ancor più in questa fase di vigilia dell’avvio dei lavori per la realizzazione degli investimenti realizzati con i fondi Pnrr, che renderanno la città ancora più bella e attrattiva. Gli eventi di qualità rivestono in tal senso una particolare importanza in quanto in grado di richiamare numerosi visitatori. L’attrattività del territorio sarà sempre di più al centro della nostra azione amministrativa: attraverso lo sviluppo del turismo e quindi delle presenze in città, riteniamo sia possibile migliorare il benessere economico e sociale”.
Riccardo Musacco
Il Comune di Mirano cerca di correre ai ripari sul tema della sicurezza in via Scortegara a seguito dell’ennesimo incidente avvenuto una domenica di fine gennaio e che ha coinvolto un giovane automobilista che viaggiava a forte velocità. Fortunatamente, in questo caso, il giovane se l’è cavata con ferite non gravi e tanto spavento, ma da tempo i residenti chiedono interventi per limitare la velocità dei veicoli e rendere più sicura questa importante arteria che collega il capoluogo con la frazione di Zianigo. Negli anni, infatti, numerosi sono stati i casi di incidenti, anche mortali, che hanno interessato la zona. Ad esempio, nel 2015 un motociclista 21enne di Veternigo trovò la morte a seguito dell’urto con un’auto, e nel 2018 un dodicenne in bici-
cletta venne travolto da un furgone sulle strisce pedonali. ”La competenza su quella strada è in capo alla Città Metropolitana - ricorda il primo cittadino Tiziano Baggio. Noi abbiamo già effettuato degli interventi con dei controlli. Ci attiveremo con ulteriori segnalazioni lampeggianti di attenzione. Ma è chiaro che il tema non si risolve senza il senso di responsabilità di tutti. E
il tema del mancato rispetto dei limiti di velocità è una questione davvero rilevante a Mirano e che interpella tutti noi e i nostri comportamenti”. Il Comune di Mirano da tempo è attento al tema della sicurezza stradale cercando in ogni modo con tutte le misure possibili di far sì che non si verifichino eventi che mettano a repentaglio la vita dei cittadini. (r.m.)
I commercianti hanno posto all’ente locale anche le questioni inerenti i plateatici e la pedonalizzazione di viale delle Rimembranze
Protocollo d’intesa sottoscritto tra l’amministrazione comunale di Mirano e lo Sportello Sociale di Spi Cgil nelle scorse settimane allo scopo di fornire ai cittadini un significativo strumento per meglio orientarsi nella rete dei servizi proposta dall’ente locale. L’accordo è stato firmato in Comune dal sindaco Tiziano Baggio, l’assessora alle politiche sociali e inclusive Alessandra Fiorio, il segretario generale Cgil Venezia Daniele Giordano, il segretario generale Spi Cgil Metropolitano Venezia, Daniele Tronco, Aldo Sanseverino, segretario Lega Spi Miranese, Licia Barzan, segretaria Spi Cgil Metropolitano Venezia e responsabile provinciale Spi Progetto Sportello Sociale. I servizi offerti comprendono l’orientamento alla rete dei servizi assistenziali, sociali e sociosanitari, i servizi domiciliari, l’attivazione dello Spid. Viene offerta inoltre l’assistenza alle problematiche dell’handicap, della non autosufficienza, l’accesso a esenzioni, aiuti economici e assistenza alla compilazione di domande. L’impegno è rivolto all’incremento reciproco delle informazioni per meglio valutare i bisogni assistenziali alle famiglie e gli interventi già in atto, nonché allo stabilire una programmazione di incontri semestrali, per la rilevazione dei dati di accesso ai servizi socioassistenziali e per accrescere la tutela dei nuclei familiari fragili. “Abbiamo aderito molto volentieri alla proposta dello Spi Cgil che rafforza la rete sociale del territorio - ha commentato il sindaco Tiziano Baggio. Per rendere Mirano la città delle opportunità per tutti, l’alleanza tra pubblico, associazionismo e privato sociale è di fondamentale importanza per assicurare il più alto livello di inclusività”. “Apprezziamo l’impostazione dello sportello sociale, si capisce avere una visione a 360 gradi - prosegue l’assessora Alessandra Fiorio. L’obiettivo, che condividiamo, è quello di tendere ad una presa in carico complessiva dei bisogni della persona e non a fornire una semplice prestazione. Alle persone dobbiamo dare una risposta sui bisogni, che va oltre l’adempimento di una o più procedure”. “Va ricordato - ha sottolineato il segretario del sindacato
dei pensionati, Daniele Tronco - che lo sportello sociale, quale luogo di accoglienza, di supporto e di indirizzo ai bisogni delle persone, è un’attività dell’Osservatorio sui Bisogni Sociali non disgiunta da quella della contrattazione sociale”. Il segretario della Camera del Lavoro Daniele Giordano ha ribadito il concetto che: “lo sportello non si rivolge solo alle persone anziane, ma a tutti coloro che si trovano in una
situazione di difficoltà rispetto ai servizi degli enti locali”. Per Aldo Sanseverino, segretario Lega Spi Miranese si tratta di: “un tassello importante per la costruzione di una rete territoriale con gli attori sociali presenti nel territorio per sostenere le persone e le famiglie”. Lo sportello è già operativo, lunedì e martedì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 con sede in via Porara 99/b, telefono 041 5491434.
E’ solamente grazie alle condizioni meteo, ai venti e alle piogge degli ultimi giorni di gennaio che è nettamente migliorata la situazione della qualità dell’aria nel miranese. Oltre alle favorevoli condizioni meteo e a un abbassamento delle temperature che hanno permesso un abbassamento del tasso di umidità. La situazione, in generale, infatti, non è delle più rosee da questo punto di vista nelle nostre zone come sottolineato dal Circolo Legambiente del miranese che alcune settimane fa aveva lanciato l’allarme sullo sforamento delle percentuali
delle polveri sottili Pm2.5 e Pm10 nell’atmosfera, ben al di sopra delle soglie indicate dall’Oms, rispettivamente di 25 e 50 microgrammi per metro cubo di media giornaliera. A certificare i dati sono state le centraline del progetto indipendente “Che aria tira” realizzate da Cittadinanza Attiva e Citizen Science, sparse sul nostro territorio. In Veneto, secondo le rilevazioni Arpav, negli ultimi 20 anni sono stati 2000 i giorni in cui la soglia dei livelli del Pm10 è stata superata e tutto questo, ricorda l’associazione ambientalista, comporta nella popolazione l’incremento di casi di patologie respiratorie, cardio vascolari, oncologiche e l’insorgere di nuovi virus. Legambiente del Miranese, pertanto, chiede alle amministrazioni del territorio di farsi carico e di attuare un incisivo coordinamento sovra comunale impegnandosi immediatamente con provvedimenti urgenti e strutturali per rimediare a questa grave situazione coinvolgendo anche Stato e Regioni. I Comuni, in questo senso, possono giocare una partita decisiva facendo rispettare le ordinanze e non concedendo deroghe, specialmente in periodo di allarme arancione o rosso. Fondamentale, infine, puntare su incentivi al trasporto pubblico urbano ed extraurbano, piste ciclabili messe in sicurezza e sviluppo della mobilità dolce. (r.m.)
“La qualità dell’aria resta critica”
La crisi di maggioranza a Spinea è per ora in “stand by”, ma nonostante le dichiarazioni e i primi passi fatti dal sindaco Martina Vesnaver per aprire un più preciso dialogo politico all’interno della maggioranza e ritrovare la compattezza perduta, sembra che ci siano dei punti da chiarire che riguarderebbero soprattutto un cambio di deleghe all’interno dei ruoli di consiglieri ed assessori. Marzo sarà il mese dei confronti, ma la situazione non è ancora ben chiara. A spiegare quelle che sono le richieste di parte della maggioranza, non ha avuto particolari remore il consigliere Marcello Gavagnin, passato da settembre 2022 nei ranghi di Forza Italia. “Io e Valeria Chinellato - dice - siamo passati in Forza Italia proprio per il mancato dialogo che si era creato con la giunta comunale. Il sindaco sapeva già dai primi di dicembre che
noi non avremmo votato il bilancio. Adesso quello che chiediamo è che la giunta, prima di prendere altre decisioni, ci dia delle spiegazioni concrete sul come intende proseguire il mandato e se vuole prendere in considerazione i suggerimenti espressi da parte dei consiglieri della stessa maggioranza, come ad esempio
La sindaca Martina
Vesnaver: “sono una persona libera e come tale non accetto ricatti“
la posizione per la nuova scuola, dato che i genitori sono preoccupati dall’elettrodotto, o l’ecocentro con le critiche sui tempi della chiusura temporanea”. Da quanto trapelato dalle riunioni di maggioranza, Marcello Gavagnin avrebbe chiesto di sostituire due
degli attuali assessori, Franca Zamengo e Guerrino Marini, con altri due delle stesse liste (Lista Tessari e Lega). Inoltre, sarebbe stato chiesto al sindaco di rinunciare alla delega relativa all’edilizia e al vicesindaco Piazzi di rimettere quella sul Sociale. Nessuna riven-
L’opposizione a Spinea prosegue nella sua protesta contro una maggioranza che, a suo parere, non ha più nulla da dire e litiga ormai su ogni argomento, a partite da quello fondamentale sui temi del bilancio. “Non è possibile - spiegano con voce unica dalle opposizioni cittadine. C’è una maggioranza che avrebbe i numeri per governare in discreta tranquillità e si trova ostaggio di pochi. Il bilancio di previsione non sarà portato al voto, e ad essere ostaggio di queste persone che governa il Comune lo è così anche la città intera e i suoi abitanti. Fin dall’inizio del mandato, noi consiglieri di opposizione ci siamo resi disponibili proprio in considerazione del risultato elettorale, mettendo a disposizione le nostre proposte per creare un piano della ciclabilità,
e portare avanti il progetto “Mi prendo cura della mia città”. Si tratta di proposte mai considerate. Questo modo di governare non ci appartiene, le esigenze dei cittadini di Spinea sono diverse da quelle dell’attuale maggioranza e meritano sicuramente più attenzione e ascolto”. Molto critico da questo punto di vista il consigliere Massimo De Pieri: “Non esiste più una maggioranza certa o una unione tra le singole forze politiche che governano Spinea. La giunta Vesnaver ormai esiste solo per puro spirito di sopravvivenza ed autoconservazione al punto tale che non prova nemmeno a cercare una soluzione ai suoi problemi interni”. La battaglia in consiglio nei prossimi mesi si prevede molto aspra e si capirà se la maggiorana avrà i numeri per continuare. (ma.to.)
dicazione per Forza Italia, dunque, ma se le richieste non saranno prese in considerazione, non verrebbe assicurato, dal gruppo di Gavagnin e Valeria Chinellato l’appoggio alla maggioranza sul voto al bilancio. “Sono soprattutto rammaricata di quanto sta ac-
cadendo - la risposta del sindaco Martina Vesnaver. Ma sono una persona libera e come tale non accetto ricatti. L’ultima verifica di maggioranza era stata organizzata per dettare le linee per il nuovo anno, poi alla fine sono arrivate alcune richieste non supportate da motivazioni concrete. Faremo le nostre valutazioni e chiederemo le motivazioni. Per il bilancio, posso aggiungere che ci vorrà un po’ di tempo forse, ma per legge il bilancio si può spostare fino a marzo e arriveremo, se ci sarà la volontà di tutti, fino alla fine. Faccio però presente come un bilancio bloccato comporti un danno alla città e alle opere anche importanti già programmate. Non ho certo intenzioni di dare le dimissioni, ma questo modo di fare politica, basata sulle visibilità personali, mi piace sempre meno”.
Massimo Tonizzo
Nuova visibilità per le bellezze architettoniche di Spinea, con la posa dei totem informativi del progetto a cura dell’assessorato alla cultura, che mira alla valorizzazione culturale dei luoghi simbolo in varie sfaccettature: storiche, architettoniche, testimoniali, ambientali, che rappresentano la memoria e l’identità culturale e ambientale del territorio della città di Spinea. I totem in questa prima fase saranno 22, e verranno posti davanti a ville venete ed edifici storici della città. È stata creata anche una planimetria attuale del territorio, sulla quale sono disegnate le linee di forma dei tre possibili percorsi (ville, oratori, archeologia industriale), che diventano il logo del progetto. L’assessore alla cultura Elia Bettin promotore dell’iniziativa dichiara: “Sono orgoglioso e fiero del lavoro svolto, un risultato frutto non solo di idee ma anche di una squadra di dipendenti comunali che ha creduto nel progetto portandolo avanti con altissima professionalità. Mi ero posto l’obbiettivo ad inizio mandato di far conoscere al meglio alla cittadinan-
za la nostra identità storica e culturale, promuovendo la città sotto i vari aspetti. Le famiglie proprietarie delle ville sono state al nostro fianco, aiutandoci e supportandoci non solo con la loro disponibilità ma anche fornendo informazioni utili e a volte inedite. La posa dei totem sul territorio permetterà al cittadino in passeggiata di avvicinarsi molto più facilmente alla storia e alle radici della nostra città. Spinea non è solo cemento, è molto di più, come cittadini dobbiamo esserne consapevoli e come istituzioni abbiamo il compito di valorizzare sempre di più il nostro patrimonio culturale”. Con questi cartelli nuovi e queste in-
dicazioni anche il territorio comunale di Spinea darà indicazioni precise ai turisti che arriveranno per poter visitare le bellezze storiche del paese, che come tutta l’area del miranese ha parecchi punti di grande bellezza architettonica, punti, che spesso nel corso dei decenni non sono stati valorizzati in modo efficace. Una cartellonistica di questi tipo infatti diventa particolarmente importante ed efficace soprattutto in considerazione del fatto che si sta sviluppando sempre più un turismo green legato ai giri in bicicletta. Una modalità sempre più diffusa fra sia i turisti italiani che stranieri.
Massimo TonizzoÉ iniziato da via Pirandello l’abbattimento degli alberi
È iniziato come previsto a fine gennaio da via Pirandello l’abbattimento di una serie di alberi con la conseguente sostituzione con nuove alberature. La prima fase dei lavori ha riguardato l’area di via Pirandello e via Giusti, interessata dall’abbattimento di sei alberature, propedeutico ai lavori di rifacimento dei percorsi pedonali. I sei abbattimenti individuati tra le ventidue alberature presenti sono legati ad evidenti danni patrimoniali e al pregiudizio delle condizioni della stabilità delle stesse in seguito all’importante fresatura dell’apparato radicale. Come previsto dal regolamento nei casi di abbattimento di alberature con altezza superiore ai dodici metri, si procederà entro un anno dall’abbattimento, alla piantumazione di altrettante nuove piante in zone già selezionate e bisognose di maggior verde. Si tratta solo del primo passo di una serie di nuove alberature e sostituzioni di piante in situazione di difficoltà che, nel corso dell’anno, andrà ad incrementale il verde cittadino in altre aree ancora in via di definizione. (ma.to.)
Territorio.
Un vero e proprio “valzer” di supermercati a Spinea, tra nuove costruzioni, arrivi anche in parte inattesi, sospensione di lavori già in corso e possibili smantellamenti e sostituzioni di cantieri. Da alcuni mesi non c’era più traccia dei lavori in corso per il cantiere del supermercato Cadoro in zona piscina. Il supermercato, che doveva essere aperto ancora prima dell’estate ed essere il complemento alla piscina completata l’anno precedente, aveva subito uno stop inatteso a strutture già create per lo meno al grezzo, e da prima di Natale il cantiere risultava inattivo e chiuso. A fine gennaio, poi, sono stati tolti anche i macchinari e i cartelli di cantieristica, lasciando al struttura già costruita del tutto vuota. A quanto trapelato, pare però che non si tratti di un blocco totale. La società incaricata dell’appalto, infatti, avrebbe finito le disponibilità finanziarie a causa dell’ aumento delle spese per i materiali e non sarebbe più in grado di garantire la chiusura del cantiere. Cadoro, dunque, avrebbe preso in mano il cantiere in prima persona e entro marzo dovrebbe essere effettuato il rogito per la ripresa dei lavori con la presa in mano diretta da parte della ditta di supermercati. “Una situazione non bella - i commenti che arrivano per ora da Spinea - che rischia
di lasciare a tempo indefinito all’ingresso della città un’opera incompiuta. Non proprio un bel biglietto da visita”. Mentre ancora si attendono notizie precise per la ripresa dei lavori, arriva in contemporanea la notizia della costruzione di una nuova struttura commerciale che, seppure a lavori in corso appena abbozzati, è già alla ricerca di personale. Aprirà entro l’estate in via Luneo il nuovo supermercato della catena Eurospin, che dopo Marghera conquista un altro settore del veneziano. I lavori nell’area sono partiti in sordina, ma Eurospin è già alla ricerca di candidati con una ventina di posizioni aperte, tra addetti alla vendita, vice assistente di filiale, addetti
Il sottovaso. Approfondimento su politica e dintorni
al banco gastronomia e macelleria che fanno presagire l’idea non di un semplice discount, ma di una struttura più complessa ed articolata. Anche in questo caso, opinione pubblica divisa tra chi ritiene che per Spinea possa essere una buona occasione di dare impiego alla forza lavoro giovane e locale, con la possibilità che attorno al supermercato si sviluppi una nuova area di attività e centro di aggregazione e chi parla dell’ennesima colata di cemento della quale Spinea, città già molti anni ai primi posti in Veneto per la percentuale di cementificazione a discapito del verde, non aveva bisogno.
Massimo TonizzoResta ingarbugliata a Spinea la situazione politica. Al momento in cui scriviamo, e siamo a metà febbraio inoltrato, il bilancio dell’ente locale non è ancora stato approvato.
Da parte di settori della maggioranza di centrodestra si avanzano pretese neanche tanto velate di rimpasti di giunta. Sono stati fatti anche dei nomi più o meno apertamente per la sostituzione di questo o quell’assessore. E in questa situazione hanno buon gioco le opposizioni di
centrosinistra a spiegare che a Spinea la macchina comunale che dovrebbe servire i cittadini, è di fatto paralizzata da una serie di veti incrociati.
Tutto fermo per colpa di pochi insomma. Per far approvare il bilancio c’è tempo fino marzo.
È possibile che la sindaca
Martina Vesnaver ritrovi il bandolo della matassa e ritrovi così la necessaria coesione e compattezza nello schieramento di centrodestra che la sostiene, ma questo non è affatto certo.
Nel frattempo restano sul tappeto i problemi che da
sempre sono in cima alle priorità della cittadinanza: viabilità, sostenibilità ambientale e problema abitativo.
A questi si aggiungono quelli che affliggono tutte le famiglie a livello nazionale: caro bollette, precarietà. Insomma ci vuole da subito una svolta netta, un cambio di passo, altrimenti alla fine del mandato questa amministrazione non ci arriva, o peggio ancora: rischia di arrivarci completamente bloccata, creando un danno ai cittadini.
Fra le novità anche quella dell’arrivo di una nuova struttura commerciale che potrebbe dare lavoro a circa una ventina di persone
gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto.
I cittadini si interrogano sul destino di opere iniziate e non concluseL’area di un supernercato ad ora non completato a Spinea
“Intendo andare avanti, il mio impegno prosegue seppure tra le difficoltà, me lo chiedono molti cittadini. La discontinuità c’è già stata con le dimissioni dei due consiglieri, io non sono indagata e sono totalmente estranea ai fatti. Ho sempre avuto presente l’interesse pubblico, chiedo in un momento così delicato per Santa Maria di Sala il sostegno di tutti”. Così Natascia Rocchi, sindaca di Santa Maria di Sala in occasione del consiglio comunale straordinario dello scorso 8 febbraio a seguito dei fatti della presunta corruzione che hanno coinvolto due ex sindaci della città Nicola Fragomeni e Ugo Zamengo. Il consiglio era stato chiesto dalle opposizioni per discutere sul delicato momento che sta vivendo il Comune e provvedere alla surroga del consigliere Zamengo che aveva già rassegnato le dimissioni mentre Fragomeni si era autosospeso. “Azzerare il consiglio comunale e restituire la parola ai cittadini” così si è espresso Leandro Favaro di Insieme per il Bene Comune, che ha aggiunto: “ha senso continuare su questa strada”? “Ci vuole un segnale di discontinuità - ha aggiunto la consigliera leghista Francesca Scatto - ho rispetto per la sindaca ma troppi sono i legami con il passato a prescindere da quelli che saranno gli esiti dell’inchiesta”. Vari i batti e ribatti tra assessori e consiglieri di opposizione ma la maggioranza, alla fine, ha retto. I quattro gruppi, infatti, Coraggio Italia-Generazioni per crescere, Lista Salese, Fratelli d’Italia e Indipendenza Veneta hanno votato compatti a favore del prosieguo dell’attuale giunta. I fatti in questione erano giunti lo scorso 23 gennaio come un fulmine a ciel sereno sulla tranquilla cittadina salese che mai si sarebbe aspettata un risvolto di siffatta specie, ossia l’arresto ai domiciliari di due ex sindaci come Nicola Fragomeni, primo cittadino dal 2012 al 2022 e attuale presidente del consiglio comunale, e Ugo Zamengo, già sindaco tra il 2002 e il 2007, consigliere comunale. Entrambi sono esponenti di spicco di Coraggio Italia, il movimento politico fondato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che si è detto “basito” alla notizia ma ribadendo “piena fiducia nella magistratura che saprà accertare la verità”. Nell’inchiesta sono coinvolti anche l’imprenditore padovano nel settore delle costruzioni Mauro Cazzaro, il manager della sanità Giovambattista Camporese, il direttore dell’ufficio tecnico del Comune Carlo Pajaro e l’architetto
Marcello Carraro. Le accuse sono di corruzione nell’ambito della realizzazione di una nuova casa di riposo e di altre opere, oltre a quella di abuso d’ufficio nei confronti di Fragomeni per quanto riguarda la fornitura di mascherine nel periodo del primo lockdown. Numerosi gli altri indagati. Tutto è partito da alcune intercettazioni ambientali realizzate nel 2019. La vicenda ha generato uno scossone politico tale, che le conseguenze si ripercuoteranno per mesi.
Riccardo MusaccoOpposizioni all’attacco sulla decisione della sindaca Natascia Rocchi di proseguire la sua esperienza politica a capo dell’attuale giunta nonostante il terremoto politico scatenato dall’inchiesta in corso. “Ero sempre stata dell’idea di dare una mano agli uffici amministrativi - spiega la capogruppo della Lega in Consiglio Francesca Scatto. Avevo proposto anche alla sindaca, di avvalersi dell’ articolo 53 comma 3 del Tuel per fare così una sorta di consultazioni, parlarci e chiarire la situazione. Perché la giunta non fosse la stessa, però. Invece un po’ di umiltà non
avrebbe fatto male. Ascoltare le opposizioni sarebbe stato apprezzato. Sono delusa e amareggiata dall’atteggiamento, speravo che ci coinvolgesse in un progetto politico ma non è una questione di poltrone”. “Non è stata una sorpresa- rincara la dose Simonetta Campanaro candidata sindaca per la Lega alle ultime elezioni e attualmente consigliera - speravamo in un segnale di rottura con l’amministrazione precedente con il cambio in giunta. Noi osserveremo e agiremo di conseguenza. Mi ha stupito che nessuno dei consiglieri di maggioranza abbia preso la parola se non per le intenzione di voto”. “Speriamo che dalle indagini non venga fuori qualche altro nome della giunta attuale: altrimenti con quale coraggio la sindaca potrebbe ancora rimanere al suo posto?” si chiede l’ex consigliere del Movimento 5 stelle Christian Giordan. Serve un reset totale e si può ottenere solo attraverso nuove elezioni. I cittadini salesi se lo meritano. La stragrande maggioranza dei cittadini chiedono le elezioni nella prossima primavera, perché aspettare ancora”? (r.m.)
Le opposizioni all’attacco chiedono elezioni anticipateIl municipio di Santa Maria di Sala e la sindaca Natascia Rocchi Francesca Scatto
Un giovanissimo triatleta salese si sta sempre più imponendo nel panorama nazionale di questo sport per veri “Iron men” nel vero senso della parola. Si tratta di Giacomo Mazzolin, il volto del classico bravo ragazzo, classe 2003, di Caltana di Santa Maria di Sala il quale sin dalla tenera età di 8 anni si cimentava in piscina a Peraga andando poi a partecipare per due anni consecutivi ai campionati italiani a Riccione nella specialità dei 200- 400 misti. La svolta, poi, avviene nel 2019 quando scopre questa disciplina quasi per caso, se ne innamora e decide che quella sarà la sua strada. Nemmeno gli stop dovuti al Covid lo fermano e inizia proprio nella stagione 2019-20 ad allenarsi anche sulla bici e sulla corsa e quindi a compiere le prime esperienze in gara. A settembre 2020, poi, ha iniziato il suo percorso in una società sportiva del settore, la Silca Ultralite di Vittorio Veneto sotto la guida di Lionello Bettin nella pista di Noale e tutto ciò ha comportato un netto salto di qualità delle sue performances nelle ultime due intense e ricche di soddisfazioni annate di gare. In particolar modo, nell’ultima stagione, Mazzolin è stato in grado di portare a casa un 1 posto campionato regionale, 5 posto Coppa Italia, 9 posto ai Campionati Italiani triathlon sprint Junior e un 2 posto campionato italiano triathlon olimpico junior. Il Triathlon non è certo uno sport per tutti. Questa particolare specialità si articola su tre discipline che si svolgono in successione e senza soluzione di continuità. Esse sono comuni a tutti gli atleti e hanno un ordine fisso in sequenza, cioè nuoto, ciclismo e corsa. Il tempo totale di gara viene computato comprendendo le transizioni tra una frazione e la successiva, denominate transizione 1 – T1 ossia nuoto,bici e transizione 2 – T2, bici- corsa. Le distanze su cui gli atleti si cimentano sono varie e la più dura, quella per l’appunto denominata “Iron Man” si percorre sui 3800 metri di nuoto, 180 Km in sella alla bici e i 42,195 Km di corsa. Dal 2000 è anche specialità olimpica, sia maschile che femminile, e dal 2021 è stata introdotta anche la gara a squadre con la formula a staffetta mista, vale a dire 2 uomini e 2 donne. Chissà se alle prossime competizioni a cinque cerchi non si riesca ad ammirare il
nostro super atleta e celebrarlo su un podio. Per ora il ragazzo continua a lavorare sodo e per il futuro, chissà. “Vorrei esprimere un grande ringraziamento alla Silca Ultralite e allo Sporting Club Noale - dichiara Giacomo. L’augurio è che vista la giovane età possa dare tante soddisfazioni ai famigliari e a tutti gli appassionati di sport che attendono nuove imprese e nuovi risultati.
Riccardo MusaccoIl 2023 è iniziato in maniera scoppiettante e ricco di opportunità per i bambini salesi. I sabati mattina di questo fine inverno, infatti, si fanno sempre più densi di appuntamenti per i più piccoli, a Santa Maria di Sala. E’ già partita nella scorsa terza settimana di gennaio, infatti, l’iniziativa dei “Sabati favolosi”, una serie di appuntamenti organizzati dal Comune e dall’associazione “La casa sull’albero” che vedranno mettere in scena letture animate e laboratori creativi a cura delle lettrici Laura e Serena a favore di bambini tra i 4 e i 9 anni. L’associazione da tempo è
specializzata nella realizzazione di eventi culturali per bambini e famiglie, formazione per educatori, rassegne teatrali e mercatini librari. Si inizia alle 10.30 presso la biblioteca comunale di Villa Farsetti e si consiglia di presentarsi ben armati di comodo cuscino, calzino e tappi di bottiglia. La partecipazione è libera previa iscrizione on line su un link online oppure contattando anche solo per informazioni il numero 320.2226047 o via mail a info@ associazionelacasasullalbero.it. Da anni il Comune di Santa Maria di Sala si impegna sul versante educativo coinvolgendo sempre più famiglie e bambini in tante iniziative che portano le persone fin da piccole ad avvicinarsi agli spettacoli e al teatro. I bambini si sentono così coinvolti in queste iniziative e per questo viene incentivata la loro curiosità e capacità creativa. Proprio per questo questo tipo di iniziative si protrarrà per tutto il periodo primaverile ed estivo con altre iniziative che sono in cantiere e verranno presentate nei prossimi mesi. Iniziative alle quali non mancheranno tante adesioni come è successo per i “Sabati favolosi”. (r.m.)
Cinque milioni e 900 mila euro arrivano in provincia di Venezia (nell’area della Città Metropolitana) per il contrasto al dissesto idrogeologico. Lo stanziamento è stato annunciato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è contenuto in un decreto ministeriale dello scorso 10 febbraio. In particolare 1,5 milioni di euro riguardano lavori lungo le arginature del fiume Brenta nei comuni di Fossò e Campolongo Maggiore; 4,4 milioni di euro invece serviranno per la diaframmatura e il ringrosso delle arginature del fiume Piave nelle aree a valle del ponte sulla strada statale 14 fino a San Donà di Piave. “Si tratta di due interventi importanti - commenta la presidente di Cia Venezia Federica Senno - che si sommano a quelli previsti dal Pnrr e annunciati qualche settimana fa, con 20 milioni di euro destinati a sei interventi per opere di rinforzo, sistemazione e protezione del suolo su tutta l’area metropolitana. Si tratta sicuramente di opere attese. Il lavoro stesso degli agricoltori è sinonimo di manutenzione del territorio, ma occorrono anche interventi di portata maggiore, per preservare zone più ampie e i centri abitati da eventi calamitosi, come frane, allagamenti ed alluvioni. Vorrei però ricordare che nel Pnrr ampio spazio (con la relativa disponibilità economica) è riservato
agli interventi sulla siccità”. La presidente di Cia Venezia ricorda infatti che il tema caldo dei prossimi mesi sarà proprio quello della penuria d’acqua. Secondo l’Anbi (l’associazione dei consorzi di bonifica), i primi 3 mesi dell’anno idrologico (ottobre-dicembre) si sono conclusi con un deficit di precipitazioni di oltre il 28% rispetto alla media del periodo (236 mm contro i 328 mm della media tra il 1994 e il 2021).
A soffrire sono soprattutto le falde che in questo periodo dell’anno dovrebbero rimpinguarsi con le piogge autunnali e che invece sono ai minimi rispetto alle medie del periodo. Quindi precise sono le considerazioni conclusive. ”Bene con questi lavori – conclude la presidente Senno – ma sollecitiamo gli interventi urgen-
Sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per le arginature del fiume Brenta e 4,4 milioni di euro per il fiume Piave
ti sui mini bacini, sulle vasche di laminazione e su tutte le soluzioni utili per trattenere e conservare l’acqua: se no tra pochi mesi saremo di nuovo in emergenza. Inoltre bisogna verificare se i piani delle acque dei Comuni sono aggiornati. Per questo ribadiamo la nostra proposta di costituzione di un tavolo permanente fra consorzi di bonifica, consiglio di bacino, Città Metropolitana, Regione Veneto e le associazioni di categoria, per definire un piano strategico idrico”. Il tema del dissesto idrogeologico è destinato così a tenere banco ancora per parecchio tempo, in previsione di una estate che si preannuncia non certo facile anche quest’anno.
Fisa Venezia nelle scorse settimane ha presentato una lezione sulla sicurezza nel mondo acquatico fronte al secondo corso della scuola navale militare “Francesco Morosini” a Venezia. I temi trattati hanno destato l’interesse da parte degli allievi che hanno potuto fare diverse domande a cui sono seguite anche dimostrazioni teorico pratiche su come approcciare la persona in difficoltà in acqua con o senza i presidi al galleggiamento o come svincolarsi da eventuali approcci da parte della persona soccorsa in stato di agitazione. L’unità Fisa è giunta con il gommone da soccorso Zenobia condotto dal pilota
Andrea Alzetta assieme all’unità cinofila da soccorso nautico Teofilo Girardini e Nuvola. Dopo la conferenza in aula magna, è seguita la
dimostrazione di soccorso cinofilo nautico sotto gli occhi entusiasti e curiosi dei cadetti e uomini e donne
della Marina Militare tra cui spiccava l’entusiasmo del comandante della scuola navale il Capitano di Vascello Gianpaolo Nardone e il direttore dei corsi Francesco Punturi che hanno ammirato le capacità straordinarie di Nuvola e il suo padrone in qualche operazione complessa di soccorso. Nelle prossime settimane si svolgeranno delle lezioni di salvamento in piscina a Sacca Fisola, sulle tecniche elementari di soccorso con Rescue Tube e Rescue Can. Insomma importanti lezioni per affrontare le emergenze in mare a cui bisogna saper essere preparati nelle sfortunate ipotesi che si verifichino.
Si apre un periodo cruciale per l’autonomia, il presidenzialismo, il terzo mandato e la “riscossa” delle Province
Èvero. In alcuni casi se ne parla da decenni, dividendosi tra favorevoli e contrari, tra speranzosi e scettici. Fatto sta che non se ne è fatto nulla.
Di cosa stiamo parlando? Delle grandi riforme istituzionali che dovrebbero cambiare definitivamente il volto al nostro Paese.
Quella certamente più sentita, almeno nel nostro territorio, è certamente la riforma in senso federale del nostro Paese.
Negli anni passati, Veneto e Lombardia celebrarono anche un refe-
Il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista
rendum, la cosiddetta autonomia è stata la madre di tutte le battaglie. Il presidente Zaia chiese, a gran voce, un impianto autonomista articolato su 23 materie prevedendo, inoltre, di trattenere i 9 decimi del residuo fiscale.
In buona sostanza gli autonomisti Veneti chiedevano di poter tenere il 90% dei soldi delle tasse dei veneti garantendo di gestire, senza nulla chiedere allo Stato Centrale, 23 materie, scuola compresa.
A questa visione totalmente autonomista se ne contrapposero almeno altre due: quella dei contrari che considerano questa riforma uno “smembramento dell’Unità Nazionale” e quella dei possibilisti
che, però, non parlano di residuo fiscale e che considerano più “realistico” concentrarsi su nove materie e non 23.
Rispetto a questo dibattito, dunque, quale è oggi la novità?
La novità è che il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista. Certo, c’è ancora molto da fare a partire dai cosiddetti Lep (i livelli essenziali di prestazione: quegli indicatori che dovrebbero dimostrare come in qualsiasi regione, anche in presenza di una riforma autonomista, i servizi ai cittadini siano gli stessi), ma almeno è stato messo un primo punto.
PRESIDENZIALISMO
E COSTITUZIONE
La seconda grande riforma della quale si parla molto è tornata alla ribalta all’indomani della vittoria elettorale di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Parliamo, ovviamente, del presidenzialismo.
Ma cos’è? Per capirci: oggi l’Italia è una Repubblica Parlamentare dove al centro di tutto ci sono, appunto, la Camera dei Deputati e il Senato che hanno il compito, tra le altre cose, di votare la fiducia al Presidente del Consiglio incaricato e di eleggere il Presidente della Repubblica.
Con una modifica della Costituzione si vorrebbe, almeno questo è l’intendimento di alcune forze politiche di Governo, introdurre il presidenzialismo. In buona sostanza si sposterebbe si sposterebbe, in modo sostanziale, il
focus dalle Camere alla figura del Presidente sia esso Presidente del Consiglio o della Repubblica che, in quel caso, sarebbe eletto direttamente dai cittadini.
In buona sostanza il potere esecutivo è nelle mani del Presidente che, eletto dai cittadini, diventa sia il capo del Governo sia il capo dello Stato ma non ha la possibilità di sciogliere le Camere che, elette in modo indipendente, hanno il potere legislativo e di controllo, ma non possono sfiduciare il Presidente.
Secondo i suoi sostenitori, il Presidenzialismo dovrebbe garantire maggiore stabilità politica e la possibilità di assumere decisioni in modo più agile.
Secondo i detrattori, viceversa, servirebbe una migliore legge elettorale per garantire stabilità e lavoro, non una riforma istituzionale che rischia, inoltre, di avere un Presidente che muove in una direzione e un parlamento in un’altra creando un cortocircuito paralizzante.
In questo caso, a differenza di quanto sta accadendo con l’Autonomia per la quale almeno c’è una prima e parziale cornice che servirà per aprire un dibattito, non c’è ancora nulla. Anzi è già in corso un derby tra le forze politiche della maggioranza di Governo per quale delle due riforme debba viaggiare più speditamente e per comprendere se vi siano elementi di contraddizione tra loro.
SINDACI, SPUNTA
IL TERZO MANDATO
L’altro grande dibattito in corso è
legato al terzo mandato per i Sindaci e i Presidenti di Regione. Anche in Veneto sarebbero molte le città interessate: da Venezia, dove il Sindaco Brugnaro finirà il proprio secondo mandato nel 2025 e, ad oggi, non potrebbe ricandidarsi a Padova dove Sergio Giordani ha appena avviato il proprio secondo. Ma la grande incognita riguarderebbe la Regione Veneto. Il Presidente Zaia finirà il proprio terzo mandato nella primavera 2025, ma la “regola” che ha introdotto il limite dei due mandati è entrata in vigore dopo i suoi primi cinque anni in laguna: se passasse questa modifica, quindi, Zaia potrebbe ricandidarsi per il suo terzo mandato, visto che il primo (che sommati fa 4) non verrebbe conteggiato. Anche in questo caso il dibattito è in corso tra i favorevoli che sostengono come gli anni della pandemia abbiano allungato i processi amministrativi e quindi per completare il lavoro servirebbe “un’aggiunta” e i contrari che ritengono “malsano” per la democrazia la mancanza di ogni tipo di alternanza. Staremo a vedere.
PROVINCE,
In realtà di riforme ce ne sarebbe anche una quarta, quella legata alle Province.
La cosiddetta “Riforma Delrio” ha declassificato le Province a enti di secondo livello, ovvero soggetti eletti soltanto dagli amministratori comunali del territorio e non più dai cittadini e con competenze molto più ridotte rispetto al passato: una sorta di grande “conferenza dei sindaci” concentrata principalmente su viabilità e edilizia scolastica.
Anche in questo caso è in corso un dibattito, questa volta non per fare qualcosa di nuovo, ma per “tornare al passato” ovvero a delle Province elette dai cittadini e con competenze maggiormente “solide”.
Se ne parla, se ne parlerà ancora, ma anche questo elemento potrebbe contribuire ad un cambiamento importante degli assetti istituzionali del nostro Paese.
Di cose che bollono in pentola ce ne sono molte. Bisognerà capire come si combineranno gli ingredienti, quale sarà il primo ad essere pronto e se, alla fine, il piatto che ne uscirà sarà appetitoso, ma soprattutto nutriente.
Noi proveremo a raccontare, da qui in avanti, tutti i passaggi che si susseguiranno, raccogliendo opinioni e pareri dei protagonisti di quella che potrebbe essere una vera rivoluzione o, semplicemente, un nuovo buco nell’acqua.
Il dibattito. Si accende il confronto politico, e non solo, sui possibili scenari
Territorio. Dal prossimo 1° aprile, ogni 15 giorni fino all’autunno
Dodici lezioni, di cui nove in ville venete, due visite guidate nei centri storici più belli della Riviera del Brenta e della Saccisica oltre che una visita alla sede del Gruppo Archeologico Mino Meduaco. 17 enti pubblici che hanno concesso il patrocinio, tre studiosi importanti: Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto oltre che 10 collaborazioni nelle visite.
Un’associazione, Brenta Sicuro che ha sede a Piove di Sacco. Questi i numeri del corso itinerante che parte il prossimo 1° aprile e che proseguirà, circa ogni 15 giorni fino all’autunno, con l’ambizioso intento di trasmettere saperi, informazioni, cultura.
Il corso parte dalla sede municipale di Stra, villa Loredan e vedrà come ospite il professor Francesco Vallerani, docente alla Cà Foscari di Venezia ed i relatori Antonio Sarto e Massimo Benetollo. I temi trattati sono la Bastia di Stra, l’isola della Sarmazza, il museo diffuso nella Saccisica. La seconda lezione, il 15 aprile, si svolge all’interno di villa Sagredo a Vigonovo sulla nascita e la storia della civiltà delle ville Venete e avrà come relatrice Eleonora Tacchetto. La terza lezione il 29 aprile, si terrà con una visita guidata al suggestivo centro storico di Dolo: i mulini, la conca, lo squero ed
un paese e il suo rapporto con il fiume, relatore Gianpaolo Zampieri. Il 13 maggio, la quarta lezione, condotta da Massimo Benetollo, si terrà a Vigonza al chiostro dell’ex convento di S. Margherita, con il tema le bonifiche e strade romane, la rinascita medievale tra monasteri, feudi e castelli. Il 27 maggio la quinta lezione porterà al nodo idraulico Moranzani con relatore Mauro Manfrin con i temi Il vecchio Meduaco e la ninfa seriola: un paesaggio d’acqua tutto da scoprire. Il 10 giugno il corso si sposta a Piove di Sacco presso il palazzo Stazio Priuli Ballan per la visita del complesso monumentale con relatore Mario Miotto dell’associazione gli Amici del Gradenigo. Dopo la pausa estiva si riprenderà il 9 settembre visitando Villa Foscari di Malcontenta, con una apposita guida del posto. Il 23 settembre è Villa Farsetti a Santa
Maria di Sala la nuova tappa con la visita al complesso monumentale e vedrà Loris Vedovato come relatore. Il 30 settembre è relatore Diego Mazzetto a Villa Sansoni Giantin a Campoverardo di Camponogara che parlerà di ville ed oratori. Il 7 ottobre si parlerà di archeologia presso la sede del Gruppo Archeologico Mino Meduaco a Campolongo Maggiore e vedrà come relatore Cecilia Rossi, soprintendente archeologica di Venezia. Il 21 ottobre Muro Manfrin porterà a Sambruson di Dolo a visitare villa Fattoretto ed il suo “museo del villano”. Il corso termina l’11 novembre dove è cominciato: a Villa Loredan di Stra e vedrà come relatore Antonio Sarto. Il corso è stato ideato con costi d’iscrizione differenziati (più bassi per i giovani sotto i 30 anni). Info mail ecentibrentasicuro@gmail.com o whatsapp 347 2305979.
Un giallo ambientato nella Chioggia del secondo dopoguerra ripercorrendo i luoghi della propria infanzia nella memoria dei lettori vissuti in quel periodo e facendo scoprire ai più giovani zone ancora poco conosciute. “Delitti impuniti?” (art&print editrice 2022) è il quarto libro di Dalio Ballarin, un romanzo in cui si intrecciano varie vicende tra le calli di Chioggia e i porti della Yugoslavia e del Montenegro che mettono in evidenza il difficile compito delle forze dell’ordine alle prese con delle misteriose uccisioni.
Dalio Ballarin ha lavorato per molti anni quale capitano delle motonavi per il trasporto passeggeri ACNIL (in seguito ACTV).
Appassionato della sua città e della storia locale, ha dedicato il tempo libero a realizzare alcune mostre sulle tradizioni pescherecce e marinare dei chioggiotti,
scrivendo anche due libri: “La pesca a Chioggia nel Novecento raccontata dai pescatori” e “Il mondo della pesca nel 900”. Prima del giallo “Delitti impuniti?” aveva anche pubblicato qualche tempo fa un altro romanzo, “Le ali di una farfalla”.
A proposito del suo ultimo libro Dalio Ballarin spiega che non bisogna dimenticare che le zone descritte sono frutto della sua fantasia. “D’altronde è pur sempre un romanzo - aggiunge Ballarin - e come tale va considerato. Altro mio scopo è quello di dimostrare che Chioggia è di per sé un palcoscenico naturale dove svolgere importanti scene teatrali e cinematografiche”.
Eugenio FerrareseL’iniziativa dell’associazione Brenta Sicuro che riguarda nove residenze, i centri storici della Riviera del Brenta e della Saccisica e l’intervento di importanti studiosi
L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK.
Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto.
ono felicissimo di essere qui e non vedo l’ora di ripagare la fiducia della società in campo, dimostrando sempre, ogni giorno, ad ogni allenamento, massima professionalità”. Sono state le prime parole di Tommaso Cassandro, 23 anni di Sambruson di Dolo, calciatore nato nell’Ambrosiana ed approdato nelle scorse settimane in serie A nelle fila dell’U.s. Lecce. Il giocatore nato a Dolo il 9 gennaio 2000, ha accolto il passaggio nella massima serie con grande entusiasmo e si è dimostrato subito molto carico e voglioso di meritarsi l’avventura nella massima serie dopo aver già maturato esperienze professioniste nelle fila del Novara, in serie C, e del Cittadella in serie B ed essere cresciuto nel Bologna dove ha vinto nel 2019 una Viareggio Cup conquistando anche il premio quale migliore giocatore della finale. Il passaggio in
serie A è stato salutato con grande apprezzamento naturalmente da tutta la comunità dolese ed a complimentarsi per lo straordinario traguardo sono stati anche il sindaco Gianluigi Naletto e l’assessore allo sport Cristina Nardo che al giocatore, a nome dell’amministrazione comunale, hanno espresso tutta la soddisfazione
Il giovane dell’Ambrosiana Sambruson si è laureato all’Università di Padova a 22 anni in Scienze Motorie
e l’orgoglio cittadino: “tantissimi complimenti caro Tommy! In bocca al lupo. Dolo è con te”, le parole degli amministratori dolesi. Tommaso Cassandro non è solo un calciatore professionista, ma si è anche laureato all’Università di Padova in Scienze moto-
rie all’età di 22 anni dimostrando di essere un ragazzo con la testa sulle spalle capace come pochi di abbinare lo sport professionistico allo studio. E non smette di studiare, prosegue gli studi universitari con il biennio per ottenere la specialistica in Magistero. La
Il Tennis Club Dolo risulta al secondo posto nella provincia di Venezia tra le Standard School per i risultati ottenuti, certificati dalla Federazione Italiana Tennis che ha pubblicato la classifica delle “Scuole tennis” in Italia, i punteggi vanno attribuiti in base alla tipologia di scuola (Club School, Basic School, Standard School, Super School, Top School), ai risultati dei campionati a squadre, alle convocazioni ai raduni, al tesseramento degli atleti. La scuola conta ormai da anni un centinaio di bambini e ragazzi tra i quali una trentina animano le 8 squadre under che sono chiamate a confrontarsi nelle fasi provinciali e regionali, è diretta dal maestro federale Andrea Spolaore, coadiuvato dagli istruttori Filippo Baldan, Giovanni Destro, Elena Masiero e per la parte tecnica dal preparatore tecnico Stefano Borgo e dai suoi collaboratori Giovanni Beneduce, Mattia Mognol, Alessio Zampirollo. La parte
psicologica vede il contributo dello psicologo Alberto Fistarollo. L’attività, in continua crescita da diversi anni, colleziona ogni anno risultati pregevoli in ambito provinciale e vede alcuni ragazzi aver migliorato la loro classifica anche di due o tre gradini. Oltre all’attività ordinaria vengono proposte esperienze accrescitive come stage estivo in montagna, collaborazioni con i centri estivi, partecipazione alle manifestazioni comunali, uscite per assistere ai grandi tornei internazionali. Anche per il 2023 il circolo e la scuola stanno preparando una stagione intensa che partirà in primavera con i tornei a squadre giovanili e senior, proseguirà con l’importante “Torneo Open Maschile” di maggio, quindi con il torneo di seconda categoria femminile, uno di IV categoria maschile e per la prima volta un torneo veterani; oltre a varie tappe del circuito Tpra. (l.p.)
sua carriera calcistica lo ha visto, dopo gli inizi nella sua Sambruson, il passaggio nelle giovanili del Padova poi, quando la formazione patavina è fallita, il trasferimento al Venezia e nell’estate del 2015 il salto al Bologna dove nel 2019 ha vinto ila Viareggio Cup.
Dopo aver svolto la preparazione estiva con i felsinei allenati da Mihaijovic, segnando anche un gol in amichevole, Tommaso é stato ceduto in prestito al Novara in serie C poi nell’estate successiva il passaggio in prestito biennale al Cittadella in serie B. Al termine del prestito il Bologna non ha fatto valere il diritto di opzione e il giocatore è stato riscattato dal d.s. padovano Marchetti. Ora il gran salto in serie A al termine di una trattativa voluta dal d.s. pugliese Pantaleo Corvino, un grande esperto di giovani promesse. Tommaso si è subito messo a disposizione del tecnico Baroni per coronare il sogno di ogni ragazzo che corre dietro ad un pallone: giocare in serie A. E tanti a Dolo e in Riviera del Brenta lo seguiranno con particolare attenzione nei suoi nuovi impegni.
Lino PeriniVia libera dal Governo. Il ministro: ad inizio 2024 saranno esaminate le proposte presentate dalle Regioni
Inizia la lunga marcia, a tappe forzate, per l’autonomia. Il primo passo con il via libera in Consiglio dei Ministri alla prima bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata messo a punto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli. Ora la palla passa al Parlamento che entro un anno, non di più, dovrebbe approvare la legge mentre nello stesso periodo la Cabina di regia lavorerà ai Lep, i “Livelli Essenziali delle Prestazioni”, vale a dire i servizi che lo Stato deve fornire in modo uniforme in tutto il Paese per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.
“Se entrambi daranno il via alla legge e ai Lep, ed è un auspicio visto che i tempi del Parlamento non possono essere dettati, mi auguro che ad inizio del 2024 inizieremo a esaminare le proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni”, ha osservato Calderoli, sottolineando che “spetterà al buon senso e alla saggezza delle regioni fare richieste e con altrettanta sag-
gezza e buon senso risponderà il governo dopo aver ascoltato il Parlamento”. Materiale da maneggiare con cura, ha aggiunto il ministro, richiamando tutti alle proprie responsabilità sulle 23 materie che possono essere devolute alle regioni: “Possono piacere o non piacere ma sono nel testo costituzionale approvate 22 anni fa e confermato da un referendum popolare. Io sono autore di una riforma che mo-
dificava il Titolo V che purtroppo è stato bocciato da un referendum popolare. Dieci anni dopo lo stesso tentativo fu fatto dal governo Renzi e anch’esso fu bocciato. Quando c’è una Costituzione la si rispetta”. La riforma, ha concluso Calderoli, “è necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità. L’Italia è un treno che può correre se ci sono regioni che
fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”. A Venezia la notizia ovviamente è stata accolta con entusiasmo, sottolineando la portata storica del disegno di legge. Zaia non ha dubbi in proposito: “Diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ’48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia”. A chi non si dice convinto e sottolinea i punti deboli del disegno di legge Zaia ribatte: “Non è il momento di polemiche, dimostreremo con i fatti che autonomia
Le reazioni. Il centrosinistra sottolinea i punti deboli della riforma, soddisfazione nel centrodestra
non è la secessione dei ricchi, che non è una trovata per affossare o lasciare indietro qualcuno, tantomeno il Sud. L’autonomia sarà una grande opportunità anche per il Sud del Paese; non sarà una nemica ma un’opportunità di crescita insieme e l’occasione di valutare fino in fondo gli amministratori. Nord e Sud sono legati a doppio filo come gemelli siamesi”. Il governatore difende a spada tratta il disegno di legge e i provvedimenti che ne seguiranno: “Ben venga la definizione dei Lep, un elemento di civiltà in un Paese in cui su questo tema non si è mai voluto fare chiarezza fino ad oggi. Se esiste un paese a due velocità non è colpa dell’autonomia ma del centralismo tanto decantato da chi si ostina a contrapporlo al percorso dell’autonomia. L’autonomia è prevista dalla Costituzione quindi è chi è contro l’autonomia a essere contro la Costituzione. Ci sono state più conferme sulla correttezza giuridica e istituzionale del percorso”.
F
ronte politico veneto spaccato sull’autonomia. Da una parte il centrodestra esulta, dall’altra il centrosinistra sottolinea le molte incertezze di un percorso ad ostacoli, lungo e insidioso. Chi brinda al disegno di legge è il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “La meta dell’autonomia si fa sempre più vicina. È inconfutabilmente un risultato targato Giorgia Meloni: i cittadini alle ultime elezioni hanno scelto la concretezza e la coerenza di Fratelli d’Italia, premiandoci con la loro fiducia. In Veneto un cittadino su tre ha creduto in noi e questo ci onora, e la loro fiducia va ripagata: lo facciamo oggi, con atti concreti e non con slogan, promesse o chiacchiere che hanno caratterizzato i passati
governi”.
Andrea Martella, senatore e segretario del Pd Veneto è netto: “L’autonomia si arricchisce di un nuovo annuncio. Si tratta di una recita a soggetto, destinata ad arricchire scaffali di carta e destinata ad arenarsi in Parlamento per le troppe
contraddizioni che contiene.“Le modalità con le quali si è arrivati a questo provvedimento non sono state adeguate alla serietà della questione in gioco - aggiunge il senatore dem -. Basti pensare al fatto che il ministro Calderoli non ha neppure convocato le Regioni,
saltando a piè pari su un confronto che era sacrosanto. La verità è che a questa destra non interessa il merito e neppure il confronto vero sull’autonomia, sulle materie realmente realizzabili, sui Lep e sulle risorse indispensabili per realizzare la riforma. D’altra parte l’unico obiettivo era quello di saldare una cambiale elettorale alla Lega di Salvini propinando la solita propaganda. Tentando così di spostare in avanti il momento in cui emergeranno le reali divisioni della maggioranza, destinate a far arenare il disegno di legge una volta giunto in Parlamento”.
Per Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, “l’autonomia proposta da Calderoli è un contentino tra alleati dato alla Lega ma
spaccherà il paese: l’unica cosa che rimarrà uguale per tutti i cittadini italiani sarà che saranno loro a fare le spese delle scelte ideologiche di questo governo. Quello sull’autonomia differenziata è un progetto che per essere anche solo considerato dovrebbe stare ad alcune condizioni. Una è avere un confronto costante con le regioni: il ministro Calderoli non le ha nemmeno convocate. Altre sono la chiarezza e la razionalità nelle materie, una predeterminazione dei livelli essenziali delle prestazioni, prevedere coperture adeguate per garantirli, tenere conto degli enormi divari già esistenti nel nostro Paese. Il testo uscito dal consiglio dei Ministri non fa nessuna di queste cose: è semplicemente irricevibile”.
De Carlo: “Ripagata la fiducia dei cittadini”, Martella: “Solo un altro annuncio”In foto Roberto Calderoli e Luca Zaia Luca De Carlo Andrea Martella
Si chiama ViviVeneto, è disponibile su Apple store e su Play store, ed è la nuova “super app” della Regione Veneto, come l’ha definita l’assessore all’agenda digitale e innovazione Francesco Calzavara.
Al suo interno sono state per ora convogliate 4 app e sono attualmente disponibili 40 servizi. Dalla sanità al turismo, dagli eventi culturali ai servizi amministrativi.
Un’App sicura, veloce e gratis che, autenticandosi una sola volta con Spid o carta elettronica digitale, permette di fruire dei principali servizi digitali della nostra regione. Ma è solo l’inizio perché l’app sarà continuamente implementata con nuovi servizi. Un servizio costato 150mila euro e 8 mesi di lavoro.
A tenere a battesimo la app (www.viviveneto.it) insieme all’assessore Calzavara, il presidente del Veneto Luca Zaia, che l’ha presentata così: “Abbiamo messo ordine al disordine. Questa app ViviVeneto è qualcosa di straordinario e sarà implementata all’ennesima potenza. Arriveremo a fissare tutte le visite mediche tramite attraverso questo strumento, non appena le agende cartacee saranno digitalizzate. E con ViviVeneto stiamo anticipando anche un fenomeno internazionale. Tra le dieci strategie tecnologiche emergenti del 2023 ci sono le ‘super App’, cioè le applicazioni mobili in grado di fornire molteplici servizi tra cui l’elaborazione di pagamenti, la ricezione di comunicazioni ed effettuare altre transazioni. Ancora una volta, anticipiamo i tempi con la nostra super app del Veneto”. “Si tratta di un contenitore che continuerà ad arricchirsi, in particolare con servizi della pubblica amministrazione ma non solo - ha aggiunto Calzavara -. Ad esempio nella sezione ‘Turismo’ ci sono le informazioni di Unioncamere veneto. Sempre in ambito turistico, abbiamo in progetto di prevedere una volta a settimana una mes-
saggistica ad hoc con le varie esperienze offerte dal nostro territorio”.
Un progetto in fieri, dunque, “un percorso che inizia e che testimonia l”obiettivo della digitalizzazione e della semplificazione digitale prevista nel programma 2020-25 del presidente Zaia – ha ricordato Calzavara –. Preciso che siamo i primi in Italia a
realizzare un progetto così. E ricordo che il Veneto non ha un’agenzia esterna per la digitalizzazione, ma fa tutto con risorse interne. Abbiamo centrato un importante risultato, ma non ci fermeremo qui. ViviVeneto è un’App che valorizza gli investimenti fatti in questi anni dalla regione in ambito digitale e li mette a sistema, creando benefici diretti per i cittadini e generando economie di scala. L’App è stata
realizzata coinvolgendo ed ascoltando i cittadini, sia nella fase di progettazione sia di test e crescerà nel tempo. Infatti, tra le 16 schede del Pnrr regionale una è dedicata al potenziamento delle infrastrutture digitali e servizi per ViviVeneto, la Casa del Cittadino Veneto”. Tra gli obiettivi futuri della app, anche una sezione “Lavoro” da mettere in piedi con Veneto Lavoro offrendo un match tra domanda e offerta.
Nell’area Salute è possibile cercare e controllare l’affluenza nei pronto soccorso del Veneto, gestire i propri documenti sanitari (certificati, esami, visite), scegliere e cambiare il proprio medico di base. Nell’area Amministrativa si può fare tutto ciò che prima richiedeva l’accesso tramite web ai portali regionali MyPA, BolloAuto, ViviPass, come ad esempio gestire in completa autonomia tutto quello che riguarda il bollo per cittadini e imprese (pagare, controllare, prendere appuntamento, gestire avvisi di accertamento).
Novità importante riguarda la gestione dei contrassegni e delle targhe per i disabili (Cude E Ztl), dal proprio smartphone anziché doversi recare in Comune. Nell’area Turismo è possibile cercare e informarsi su eventi, spettacoli, attività, beni e luoghi del Veneto, scoprire i sentieri pedonali, ciclabili, equestri e quelli dedicati agli sport invernali, ma anche cercare le strutture ricettive per programmare le proprie vacanze e trovare notizie sul territorio, sui prodotti locali e sul meteo. Tutto questo è disponibile anche in lingua inglese.
Dalla sanità al pagamento del bollo auto, dalla cultura al turismo: tutto in un solo strumento facilmente accessibile. Calzavara e Zaia: “Passo importante sul fronte della semplificazione digitale, anticipiamo i tempi”
L’intervista. Il 26 febbraio la sfida delle primarie del Partito Democratico
Stefano Bonaccini ha vinto nel voto nei circoli del Pd con circa il 55% dei consensi. Per la leadership dei democratici manca solo un passaggio: le primarie del 26 febbraio nel quale affronterà Elly Shlein, che nel voto tra gli iscritti Pd si è fermata al 33%.
C’è stato un dibattito sulla sopravvivenza stessa del partito. C’è ancora dunque del Pd nel nostro Paese?
“Da quasi due mesi sto facendo un viaggio d’ascolto nel Paese, ovunque registriamo grande partecipazione e voglia di confrontarsi. Se le chiami, le persone arrivano. È una comunità che chiede di ripartire. Per farlo servono un nuovo gruppo dirigente, una nuova agenda e un partito popolare e più forte, che torni fra la gente e parli dei problemi reali: lavoro, scuola, sanità, ambiente. Si sono già espressi 128mila iscritti e ben oltre la metà mi ha accordato la propria fiducia. Sono convinto che dalle primarie del
26 febbraio, dove potranno partecipare tutti, non solo gli iscritti, uscirà un’ulteriore spinta”.
La vittoria delle regionali in Emilia del 2020 ha testimoniato, nonostante fosse un test nazionale e non soltanto amministrativo, che c’è un Pd che può vincere. Quale la ricetta?
“Non dimentichiamo che il Pd esprime sindache e sindaci quasi nel 70 per cento dei comuni italiani, abituati ogni giorno ad
ascoltare i cittadini e dare loro risposta: donne e uomini che hanno vinto le elezioni nei territori mentre, magari lo stesso giorno, venivano perse a livello nazionale. Con me c’è quindi una classe dirigente già rodata, per troppi anni tenuta in panchina: intendo ripartire da loro e dal coinvolgimento vero della base. La mia ricetta, come quella dei sindaci, è stare ogni giorno dove la gente studia, lavora, si cura o si diverte. Perché un partito popolare è così, in sintonia con le persone”. Circoli e militanti. Molti iscritti non si sentono completamente valorizzati. Come invertire la tendenza?
“Se resterà questa pessima legge elettorale, da segretario farò le primarie per scegliere i parlamentari: devono essere i citta-
dini a scegliere i propri rappresentanti. Di sicuro non accadrà più ciò che ho visto alle politiche del 25 settembre, quando nessun dirigente nazionale si è candidato nel proprio collegio e i nomi sono stati paracadutati da Roma. Barmsta, adesso si cambia”. Cosa differenzia la sua proposta da quella degli altri candidati alla corsa alla segreteria? E quale il loro ruolo in caso di sua vittoria?
“C’è un confronto molto civile. Nessun partito fa più un congresso per decidere la propria identità e scegliere chi lo guida, dobbiamo essere orgogliosi di questo. Da noi scelgono iscritti ed elettori, mentre gli altri decidono in quattro a Roma nel chiuso di una stanza. La differenza principale? Io non voglio un partito di pro-
testa ma di governo, pragmatico e non ideologico. L’obiettivo è tornare a vincere. Se toccherà a me guidare il Pd, chiederò ai miei sfidanti di darmi una mano”. Quali prospettive politiche per il Veneto, storicamente una regione nella quale il centrosinistra fa più fatica nonostante le ottime esperienze nelle amministrazioni comunali?
“Conosco piuttosto bene il Veneto: non solo siamo contigui, ma condividiamo una rete sociale e un tessuto produttivo forti. Anche a questa Regione serve una politica industriale, una formazione continua che accompagni i lavoratori nella trasformazione, una rete di servizi che sostenga l’occupazione femminile, le famiglie, la natalità. Dobbiamo rimettere al centro i giovani”.
“L’obiettivo è tornare a vincere, serve una forza politica pragmatica e non ideologica, ma anche popolare e in sintonia con le persone”In foto Stefano Bonaccini
Lo spreco alimentare è un elemento cruciale dello sviluppo sostenibile e uno dei temi fondamentali per la sfida della sicurezza alimentare. Proprio nell’ottica di promuovere stili di vita sostenibili e comportamenti responsabili per ridurre gli sprechi, proteggere l’ambiente e garantire una sicurezza alimentare per tutti, l’Agenda ONU 2030, attraverso l’SDG 12, ha messo al centro il tema dello spreco del cibo con l’obiettivo di “dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”. In questo quadro la GDO svolge un ruolo di primo piano per intercettare le eccedenze di cibo prima che diventino spreco, ridando loro una seconda possibilità, favorendo la redistribuzione di alimenti ancora buoni ma non più vendibili su altri canali, e innescando un circuito virtuoso per aiutare le persone più bisognose e in difficoltà. E questo è anche l’impegno
Da dove nasce l’idea di Last Minute Market (LLM) e come si è sviluppata la sua rete sul territorio?
Last Minute Market nasce fra la fine anni ‘90 e l’inizio anni 2000 come progetto di ricerca accademica applicata per affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari a fini solidali. Nel tempo Last Minute Market ha ampliato e perfezionato i suoi ambiti di intervento, occupandosi di prevenzione delle perdite e degli sprechi a 360°, e promuovendo i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile così come declinati dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, permettendo di dare un contributo fattivo al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU. Dal 2022, inoltre, LMM è membro della Piattaforma Europea sulle perdite e sprechi alimentari.
La GDO è un partner importante per la raccolta del cibo, come è nata la collaborazione con Aspiag Service?
A partire dal 201 3 Last Minute Market collabora con Aspiag Service per recuperare i prodotti rimasti invenduti ma ancora consumabili. La collaborazione ha consentito di costruire gradualmente un’iniziativa strutturata attraverso cui ogni punto vendita è messo in condizioni di donare la merce in eccedenza ancora perfettamente integra ed utilizzabile, alimentare o non alimentare, ad uno o più enti del proprio territorio che assistono persone in difficoltà. Grazie a quest’iniziativa, contestualmente all’apertura di ogni nuovo negozio Aspiag Service, vengono individuati gli enti beneficiari presenti su quel territorio e viene attivato il recupero delle eccedenze. Ad oggi, oltre 9.150 tonnellate di prodotti in eccedenza sono stati donati dall’inizio della collaborazione alle 200 organizzazioni non lucrative che aiutano persone in situazione di difficoltà.
Come funziona la rete che avete creato sul territorio Veneto, quali le realtà alle quali donate e come vengono scelte?
Last Minute Market non gestisce direttamente i prodotti, ma affianca l’azienda per la corretta gestione del recupero secondo la normativa vigente. Le strutture beneficiarie coinvolte in questo tipo di iniziativa sono principalmente Empori solidali, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Case-famiglia, Comunità Terapeutiche. Tutte le strutture coinvolte sono impegnate quotidianamente nell’attività di assistenza a persone fragili. L’obiettivo è quello di accreditare gli enti beneficiari prossimi alla sede di recupero e con le caratteristiche adatte per gestire in massima sicurezza tipologia e quantità di alimenti. Una volta attivate le relazioni territoriali, LMM supervisiona le attività di recupero, ne monitora l’andamento ed interviene in caso di necessità. Inoltre, al fine di prevenire l’insorgere di
che vede Aspiag Service in prima linea dal 2003 in tutte le regioni in cui l’azienda opera. Un impegno che ha permesso alla concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia di recuperare ingenti quantitativi di cibo invenduto da destinare alle persone bisognose. “É un’attività di cui andiamo particolarmente orgogliosi e che si inserisce perfettamente nelle nostre azioni di responsabilità sociale di impresa”, spiega Giovanni Taliana, Direttore Regionale di Aspiag Service per il Veneto. Un’azione resa possibile grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare che ha consentito ad Aspiag Service di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative dei territori in cui l’azienda è presente. Nel 2022 Aspiag Service ha così recuperato, nelle diverse regioni in cui opera, più di 1 400 tonnellate di alimenti, appartenenti a tutte le categorie merceologiche, consentendo la preparazione di oltre 3 milioni di pasti.
É un risultato a cui ha contribuito in modo significativo anche il Veneto attraverso il longevo e proficuo rapporto con Last Minute Market e a fianco del tessuto di volontariato sociale della nostra regione.
In Veneto nel 2022 sono state quasi 600 le tonnellate di cibo recuperate e donate a numerose associazioni sul territorio.
I prodotti raccolti e redistribuiti hanno consentito la preparazione di quasi 1,3 milioni di pasti, generando un forte impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi e degli scarti.
In Veneto la quantità totale di merce recuperata ha infatti permesso di ottenere una riduzione dei rifiuti prodotti dall’azienda pari a 556 tonnellate, equivalenti a quasi 1.235 cassonetti della spazzatura.
Inoltre, ha consentito di non sprecare oltre 2 tonnellate di CO2 emessa e quasi 1,2 milioni di metri cubi di acqua utilizzata per produrre gli alimenti rimessi in circolo.
criticità operative e di mantenere un confronto costruttivo con gli enti no profit partner, LMM e Aspiag Service organizzano periodicamente incontri di restituzione dei risultati, e corsi di formazione, destinati agli operatori degli enti beneficiari finalizzati in particolare a fornire tutti gli strumenti necessari per la gestione in massima sicurezza dei recuperi.
I dati legati al recupero dei prodotti in eccedenza ci hanno permesso sia di aiutare concretamente le persone più bisognose, sia di intervenire in termini di sostenibilità ambientale.
La lotta allo spreco alimentare è un impegno che continueremo a perseguire, in armonia con alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che la nostra azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale.
Una sostenibilità che guarda all’ambiente e alle personeDirettore Regionale Aspiag Service per il Veneto In foto Matteo Guidi, AD e socio fondatore di Last Minute Market – Impresa sociale
Sono 500 gli uffici postali dei piccoli comuni del Veneto che entro il 2026 verranno trasformati fisicamente e digitalmente in uno Sportello Unico di prossimità, con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso dei cittadini ai servizi della pubblica amministrazione. Di questi, 105 sono in provincia di Vicenza, 91 di Padova, 84 di Verona, 83 di Treviso, 48 di Rovigo, 59 di Belluno e 30 di Venezia. Il progetto si chiama “Polis” ed è stato presentato a fine gennaio a Roma da Poste Italiane con un evento che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio dei ministri Gorgia Meloni, del Presidente del Senato Ignazio La Russa, di quasi tutti i ministri del Governo, del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, del Presidente di Anci Antonio Decaro e di 3.500 su 7mila sindaci alla guida di comuni con meno di 15mila abitanti. Costerà 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro finanziati con risorse del piano complementare al Pnrr e 400 milioni a carico di Poste Italiane. La ristrutturazione degli uffici postali non sarà innovativa solo dal punto di vista strutturale, con l’abbattimento ad esempio di tutte le barriere architettoniche: nei nuovi “Uffici Polis” saranno installati dei totem self-service grazie ai quali il cittadino, affiancato da personale appositamente formato, potrà fare richiesta di alcuni documenti e certificati: carta di identità elettronica, passaporto, certificati di stato civile
e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto d’armi, richiesta di nuova emissione del codice fiscale (compresa quella del primo codice fiscale dei neonati), estratto conto delle posizioni debitorie, visura delle planimetrie catastali, esenzione del canone Rai, deleghe
per i soggetti fragili, certificati giudiziari, Isee, estratto contributivo, modello Obis per i pensionati, certificazione unica, rilascio della patente nautica, denuncia e richiesta di duplicato della patente. Non è tutto, perché i nuovi uffici postali dei 7mila comuni coinvolti vedranno l’installazione di ATM
Nei centri con meno di 15mila abitanti i cittadini potranno richiedere attraverso un totem certificati e servizi della pubblica amministrazione.
Un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro 800 milioni sono finanziati con il Pnrr
Postamat, di lockers per la consegna di pacchi (attivi 24 ore su 24), di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, di impianti fotovoltaici per l’alimentazione degli stessi uffici e di sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale. Alcuni degli uffici saranno dotati, all’esterno, di spazi attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e benessere. Dalla trasformazione degli edifici direzionali di Poste e dei grandi uffici postali presenti in tutte le province, inoltre, saranno creati anche 250 “Spazi per l’Italia”, rete di coworking con oltre 10mila postazioni di lavoro e riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. I primi 37 spazi saranno aperti entro la fine dell’anno.
“Il mondo è cambiato, ma la vocazione di Poste Italiane di tenere unito il Paese si conferma”, ha dichiarato il Presidente Mattarella, che ha voluto sottolineare come la mancanza di servizi nei piccoli centri abbia portato a un impoverimento dell’Italia. Le comunità sotto i 15mila abitanti rappresentano il 90 per cento dei comuni,
coprendo una superficie dell’80 per cento del territorio nazionale. Un’area nella quale vivono 16 milioni di italiani.
“Oggi l’Italia ha il dovere di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e la stessa qualità del vita”, ha dichiarato la presidente di Poste, Maria Bianca Farina, che ha spiegato come il progetto “offra servizi essenziali con connessioni internet ad alta velocità alle zone periferiche, comunità piene di vita e di saperi che nel tempo hanno perso popolazione perché non efficientemente connesse”. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, ha aggiunto che l’attuazione del progetto “contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese”. Per Giorgia Meloni si tratta di “un progetto imponente e capillare per avvicinare istituzioni e cittadini, un modello di innovazione e inclusione sociale che insegna all’Europa, che unisce l’Italia, che dice no ai servizi di serie A e di serie B, garantendo a tutti il diritto di accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, guardando al futuro e facendo risparmiare tempo”.
Sara SalinL’Ordine dei giornalisti compie 60 anni. È del 3 febbraio 1963 la legge che istituì la professione, voluta dal veronese Guido Gonella, primo presidente dell’Ordine, oltre che segretario della Democrazia Cristina, ex ministro di Grazia e giustizia e della Pubblica istruzione. E proprio nel Veneto di Gonella si sono aperte le celebrazioni nazionali, con un convegno organizzato alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia su “I valori del giornalismo, le sfide dell’informazione”, seguito il 3 febbraio a Roma da un evento aperto con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
che, partendo dall’art. 21 della Costituzione che tutela la libertà di informazione e del pensiero del cittadini, ha sottolineato come i giornalisti abbiano una responsabilità enorme. “Una
responsabilità accentuata dalla moltiplicazione delle fonti di informazione offerta dalla rivoluzione del web. Alla professione giornalistica – ha detto Mattarella – viene affidato il ruolo di
espressione della libera critica secondo doveri di lealtà e buona fede. Ai giornalisti è rimesso il compito rilevante, ai fini della libera formazione delle opinioni dei cittadini, del rispetto della verità sostanziale dei fatti”.
Alla celebrazione nella capitale hanno preso parte il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il suo vice Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il costituzionalista Giovanni Maria Flick.
“La stampa libera è uno dei fondamenti della democrazia liberale e della cultura”, ha detto nel suo intervento il Guardasigilli, che ha sottolineato l’importanza di “coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, che può essere violata, violando la segretezza delle loro conversazioni”. Precisando che “se un giornalista pubblica una notizia riservata su un’indagine giudiziaria, la colpa non è del giornalista, che non va né incriminato né censurato. La colpa è di chi consente la diffusione di queste notizie e non vigila abbastanza”. (s.s.)
Sicurezza stradale, la parola passa ai ragazzi. Saranno loro gli ideatori dei prossimi messaggi di prevenzione che la Regione Veneto utilizzerà per sensibilizzare i più giovani al tema della sicurezza sulle strade.
La sfida è partita, “Un’altra strada challenge”, e invita alla partecipazione attiva al progetto i ragazzi della secondaria di secondo grado del Veneto, attraverso un’attività che si svolgerà nelle scuole.
“Guidare ti fa sentire… libero! Niente più bus affollati la mattina, niente più genitori che ti aspettano fuori, niente più pioggia finito l’allenamento. Ma non è tutto rose e fiori. – recita lo spot di presentazione del progetto che in questi giorni rimbalza nel web da una pagina all’altra delle Ulss venete - Ci sono limiti e regole pensati per proteggerci perché, in fondo, essere liberi significa anche questo: rispettare la libertà degli altri. Scegliamo di essere responsabili. Contribuire a una strada più sicura è qualcosa che dobbiamo prima di tutto a noi stessi e puoi farlo anche tu. Partecipa a un’altra strada chellenge realizzando messaggi di prevenzione efficaci e creativi. Eh sì, anche i meme vanno bene. Con la tua classe potrai vincere un’opportunità di crescita per te e i tuoi compagni e fondi da investire nella tua scuola. Accetta la sfida”.
“Un’altra strada challenge” è, dunque, un concorso che mette alla prova gli studenti, sfidandoli a creare il messaggio di prevenzione più efficace e accattivante, e promuovendo in loro comportamenti consapevoli e prudenti.
Prosegue alla pag. seguente
L’appello
La campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute rilanciata dall’Ulss 2 Marca Trevigiana sul corretto utilizzo degli smartphone
Un’altra strada è un progetto che vuole creare awareness nelle scuole, invitando gli studenti a realizzare contenuti sul tema della sicurezza stradale, portandoli a riflettere su 3 concetti fondamentali: libertà, responsabilità e sicurezza.
Dopo un primo momento di approfondimento sul tema della sicurezza stradale, gli studenti saranno chiamati a realizzare contenuti brevi ed efficaci, con l’obiettivo di diffondere i valori della prevenzione e della responsabilità con un tono di voce fresco e creativo, mirato a diffondere consapevolezza proprio fra i giovani.
Chi può partecipare al concorso di idee?
Tutte le scuole secondarie di secondo grado e gli istituti di Formazione professionale del territorio Veneto, presentando una o più proposte oh messaggi sul tema della sicurezza stradale.
Da quando e fino a quando può essere presentata la domanda?
La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione del Bollettino ufficiale regionale (Bur) e nel portale Internet regionale (piattaforma telematica “bandi online” della Regione del Veneto: https//bandi.regione.veneto.it/), secondo le indicazioni e le procedure indicate nell’avviso contenuto nell’allegato della deliberazione.
Quante classi possono partecipare per singolo istituto?
Non esiste un limite, però l’adesione al bando è effettuata dall’Istituto, che pertanto dovrà coordinare le proposte presentate dalle proprie classi o gruppi di studenti. Scopo dell’iniziativa è di sensibilizzare ciascuno studente al tema della sicurezza stradale e di raccogliere il maggior numero di proposte al fine di individuare quella con la maggiore efficacia a livello comunicativo.
La domanda di partecipazione può essere presentata anche da un singolo alunno?
“Usa il cellulare con intelligenza. Tutela la salute e l’ambiente”. E’ il messaggio che si rinnova nella campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute e che l’Ulss 2 Marca trevigiana fa proprio veicolandone, nella sua pagina Facebook, i punti salienti attraverso una infografica sul tema.
“Gli smartphone - si legge - sono ormai parte integrante della nostra vita e sono in molti ad utilizzarli per più ore consecutive, per motivi legati alla propria professione o perché lontani dai propri affetti. Uno dei dubbi più comuni sull’uso massiccio dei telefoni cellulari è il possibile effetto nocivo dei campi elettromagnetici in radiofrequenza. Sul tema sono stati condotti numerosi studi”.
L’obiettivo è dunque informare e chiarire qualche dubbio per utilizzare correttamente gli smartphone, nell’ottica di un approccio basato sulla prevenzione.
Lo smartphone e onde elettromagnetiche. Le evidenze scientifiche attualmente disponibili sul tema affermano che le emissioni di telefoni cellulari e cordless non sono pericolose per l’utilizzatore, le ricerche tuttavia sono ancora in corso: non sono ancora disponibili osservazioni fatte a più di 15 anni dall’inizio dell’uso, mentre sono ancora limitate le evidenze per le esposizioni durante l’infanzia e l’adolescenza.
“In quest’ottica – si legge nell’infografica - è prudente cer-
care di ridurre l’esposizione alle onde elettromagnetiche, soprattutto per i più piccoli, in attesa che studi specifici in corso forniscano evidenze utili.
Le chiamate sono il momento in cui si è più esposti, pertanto è consigliabile utilizzare l’auricolare o il vivavoce, preferendo quando possibile i messaggi. E’ inoltre preferibile utilizzare il telefono in condizioni di buona ricezione, così il segnale trasmesso sarà meno forte.
Se si è portatori di pacemaker è bene non tenere il cellulare vicino al cuore.
Non distrarsi col cellulare sulle strade. Niente chiamate, messaggi, foto, videogiochi, fumetti o libri mentre si è al volante o in strada. Mentre si guida o si cammina la strada non dev’essere mai persa di vista. E’ opportuno evitare di ascoltare la musica ad alto volume con gli auricolari.
Il Codice della strada, peraltro, lo prevede: è vietato toccare il telefono mentre si guida, anche se fermi in fila nel traffico, al semaforo o al casello. Il cellulare, infatti, aumenta il rischio di incidenti: scrivere un messaggio equivale a 10 secondi di distrazione, si abbassa la soglia di attenzione e aumentano i tempi di reazione come quando si beve troppo. Dove smaltire il vecchio cellulare. E bene rivolgersi direttamente ai punti vendita. E’ un servizio che viene fornito gratuitamente e senza l’obbligo di acquisto.
No, la partecipazione al concorso di idee effettuata dall’Istituto scolastico, eventualmente anche in forma associata con altre scuole e potrà interessare più classi. Non è prevista la possibilità di presentare proposte direttamente da parte degli studenti.
Gli step del progetto sono tre: preparazione, creatività, partecipazione dei migliori progetti.
La preparazione.
Ogni insegnate che intende iscrivere il proprio istituto scolastico può registrarsi e scaricare il “Kit dello studente” e i documenti allegati da leggere con attenzione insieme agli studenti.
Creatività.
L’invito rivolto agli studenti è di creare il contenuto più interessante (sia esso un meme divertente oppure un video emozionante), virgola facendoli lavorare da soli o in gruppo.
La partecipazione
L’insegnate individuerà i prodotti migliori selezionando i lavori più efficaci dei suoi studenti, poi dovrà caricare il materiale tramite il profilo della scuola, senza dimenticare nessun documento al momento dell’upload.
Premi in palio. Al termine del concorso una giuria esaminerà i contenuti e decreterà le tre opere vincitrici che saranno premiate con una somma di denaro: 5.000 euro per la scuola prima classificata 3.000 euro per la seconda classificata e 2.000 euro per la scuola terza classificata.
Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di meme
A partire dai 25-30 anni e fino ai 64 anni di età l’invito rivolto alle donne è di aderire al percorso gratuito di controllo, diagnosi e cura della eventuale lesione pretumorale
Tumore del collo dell’utero, si può prevenire e curare, grazie ad una diagnosi precoce, che può davvero salvare la vita. E’ questo il mantra che è stato in più occasioni ribadito. Il messaggio rivolto alle donne è chiaro e si può sintetizzare in tre parole: informati, aderisci allo screening e fai il vaccino. La campagna della Regione del Veneto sulla sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero parte proprio dal programma di screening oncologico della cervice uterina.
In generale, si spiega sulla pagina web della Regione, i Programmi di Screening hanno lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione, sono rivolti a tutte le persone che abitano in Veneto e che sono in una fascia di età in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori è più alto.
Nello specifico quello della cervice uterina è un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione.
Ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione.
L’invito ad aderire è rivolto a tutte le donne che hanno residenza in Veneto, a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni.
Il Programma di Screening della cervice uterina, propone tramite lettera d’invito, il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV e il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali.
Differenze tra test HPV e Pap test. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, per tale ragione, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni.
Come si procede. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della Ulss di appartenenza. Una volta effettuato il test, se l’esito è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se la risposta è invece positiva, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia): Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.
Se il test HPV risulta positivo, viene effettuato, sullo stesso campione, il Pap test. Se anche il Pap test risulta positivo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.
Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno.
E’ bene precisare che un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.
La vaccinazione contro il papilloma virus. In Italia è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze e ai ragazzi, a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre.
La storia di cinque ragazzi, tra i 20 ed i 28 anni, affetti da autismo, che realizzano colorate rampe di mattoncini Lego, utilizzate nei negozi e in strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria
Si chiamano Enrico Balestra, Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin, hanno tra i 20 e i 28 anni e sono accomunati dal fatto di essere tutti e cinque affetti da autismo e di lavorare in nome di un obiettivo comune: aiutare chi - come loro – convive con una disabilità. Come? Realizzando delle coloratissime rampe di mattoncini Lego che vengono utilizzate all’interno di negozi e strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria e abbattere così le barriere architettoniche.
E’ una bella storia che viene raccontata attraverso la testimonianza di Sebastiano Rizzardi del Consorzio di Cooperative Sociali CSS, che raggruppa otto realtà che, tra le altre cose, si occupano – con la piattaforma “Habile” - di inserimento lavorativo di persone con disabilità e con cui il Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL) della Ulss 6 Euganea da tempo collabora.
“Eravamo durante il primo lockdown – racconta Rizzardi - e dovevo organizzare un laboratorio di comunicazione un paio di po-
meriggi la settimana per tre giovani seguiti dal SIL. Dopo un inizio tentennante abbiamo applicato concretamente la maieutica di socratica memoria, facendo emergere da loro gli ambiti su cui se la sentivano di affinare le abilità di espressione, sapendo che autismo e comunicazione sono spesso due mondi ben lontani. Ludovico ed Enrico Ortile mi dissero che a loro piaceva scrivere e anzi il primo aveva anche già pubblicato un libro. Enrico Balestra invece mi disse che a lui piacevano i Lego e la volta dopo mi portò un Super Mario di mattoncini di cui andava tanto fiero perché lo faceva sentire forte e sicuro di sé. Anche agli altri due ragazzi piacque l’idea di cimentarsi in qualcosa di pratico durante questo laboratorio: unendo questi loro intenti con l’idea della nonna tedesca Rita Ebel, che già da tempo costruiva le rampe per i disabili con i Lego, venne fuori la nuova missione del nostro laboratorio: realizzare per il nostro territorio questo tipo di rampe”. Da questi esordi ad oggi la strada fatta è stata tanta: i Talents sono diventati cinque, le rampe costruite sono arrivate a sette – dislocate
tra il padovano e il vicentino – e ce ne sono in cantiere almeno altrettante: a Padova, e poi a Selvazzano Dentro, Rubano, Conselve, Noale. Ogni rampa è costituita da migliaia di pezzetti che, prima di essere minuziosamente assemblati, vengono raccolti e selezionati. I ragazzi basano quindi il loro lavoro sulla generosa disponibilità di mattoncini che provengono sia da privati cittadini che da negozi, che vengono a sapere dell’iniziativa attraverso il tam tam mediatico e i testimonial, tra cui c’è il campione paralimpico Damiano Marini. “La tenacia, la dedizione, la precisione e la costanza di Enrico Balestra e degli altri ragazzi permettono di realizzare qualcosa di concreto per chi si trova ad affrontare quotidianamente il dramma delle barriere architettoniche e questa intuizione – conclude Rizzardi – ha consentito di sviluppare una comunicazione di Habile e delle nostre imprese sociali come non avremmo mai potuto immaginarla, veicolando concetti complessi in maniera pop e leggera e consentendo di immaginare una concreta inclusione lavorativa in un ambito creativo come quello della comunicazione”.
Febbraio
Una ricetta tutta vegetariana, ottima da gustare come piatto unico o per farcire un bel panino accompagnato da formaggio e verdure fresche.
Ingredienti (6 burger): 400 gr broccoli; 240 gr ceci (già cotti); 150 gr quinoa; 300 ml acqua; 50 gr Formaggio Grana; farina; sale e pepe q.b.
Preparazione: Sbollentare i broccoli in acqua salata per circa 5 minuti. Cuocere la quinoa in acqua fredda per 10 minuti a partire dal bollore. La dose dell’acqua deve essere il doppio del peso della quinoa. Lasciare riposare la quinoa a fuoco spento. Trasferire i broccoli e i ceci nel boccale del mixer e frullare fino ad avere un composto ben omogeneo. Aggiungere la quinoa cotta e il formaggio grana e mescolare bene. Aggiustare di sale e di pepe e della farina se il composto è troppo liquido. Formare i burger e lasciarli in riposare in frigo per un’ora. Cucinare gli hamburger in forno a 180° per 10 minuti per lato.
Un piatto che unisce il sapore delicato del pollo al gusto dolce e pungente del carciofo.
Ingredienti: 3 carciofi; 200 gr di pollo; 1 spicchio di aglio; 1/2 bicchiere di vino bianco; farina; olio sale; pepe q.b.
Per una colazione o una merenda profumata. Dolcetti soffici, leggeri, facilissime e accontentano tutta la famiglia.
Ingredienti (6 muffin): 1 uova; 75 gr zucchero; 40 ml latte; 1 arancia; 50 ml olio di semi; 150 gr farina 00; 4 gr lievito per dolci
Preparazione: Grattugiare la scorza di un’arancia lavata e asciugata e tenetela da parte. Spremete l’arancia e filtratela con un colino a maglie fitte. In una ciotola aggiungere farina, lievito, lo zucchero l’uovo, l’olio e il succo di arance e mescolare con una frusta a mano. Dopo aver aggiunto la scorza, versare il composto negli stampini. Infornare i muffin in forno ventilato precedentemente riscaldato per 5 minuti e lasciateli cuocere a 180°forno ventilato per circa 20 minuti.
Preparazione: Tagliare il petto di pollo a cubetti. Pulire i carciofi facendo attenzione a rimuovere le foglie esterne più dure e successivamente affettarli. Trasferire i carciofi in una padella antiaderente con uno spicchio di aglio schiacciato, un giro di olio e fateli sfumare per circa 10 minuti a fiamma moderata e poi salare. Unire il pollo e lasciare cuocere a fiamma vivace per 5 minuti per rosolare uniformemente i bocconcini di pollo. Sfumare il pollo e i carciofi con il vino bianco e lasciate cuocere per altri 5 minuti, aggiustando di sale.
è il mese ideale per creare ricette gustose e ricche di proprietà nutrizionali. La frutta e verdura di stagione offrono diversi spunti per realizzare un menù facile e sfizioso
ARIETE
Siete partiti in quarta e riuscite finalmente ad affrontare e risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso, in ambito domestico, familiare ma anche lavorativo
State attraversando una fase di passaggio che talvolta genera confusione e disorientamento, ma è un percorso necessario. Presto tutto sarà più semplice e chiaro
E’ un periodo di alti e bassi dal punto di vista emotivo. Non lasciatevi travolgere e date spazio alla razionalità che in questo periodo vi guiderà nelle vostre scelte
Il mese è iniziato nel migliore dei modi. Una rinnovata energia vi consente di ottenere approvazione e successo, a volte anche insperati. Approfittatene per puntare in alto nei vostri obiettivi
Se le cose non vanno proprio come avevate sperato affidatevi all’ottimismo e alla vostra innata gioia di vivere che vi consentiranno di superare con successo tutte le ostilità
All’impulsività che vi tenta talvolta opponete il vostro sano realismo che vi consente di affrontare con lucidità ogni prova. Ne trarrete beneficio in ogni situazione
E’ tempo di rialzarsi in piedi e tirare fuori tutta la grinta di cui siete capaci per lasciarvi alle spalle quella fase di incertezza che avete vissuto in modo passivo. Si volta pagina e si ricomincia
Il cuore avrà la meglio, accompagnato da una fervida immaginazione che vi consentirà di mettervi in gioco con più leggerezza nelle relazioni. Non fatevi distrarre troppo
La situazione è molto più semplice di quanto possa apparire se affrontate le cose con un po’ di spensieratezza e col sorriso. Gli amici sono una risorsa incredibile
Non vi smentite mai: la vostra forza è nella determinazione e, ancora una volta, sarà la vostra carta vincente. Nessuno potrà fermarvi, neanche la stanchezza. La vostra grinta avrà la meglio
E’ il momento giusto per lasciare da parte tutti i dubbi e i sensi di colpa. Guardate oltre e pensate solo a voi stessi. Gli altri se la caveranno da soli
Concentratevi su ciò che volete davvero cambiare e cominciate a pensarci concretamente. Un passo dopo l’altro arriverete a ottenere ciò che desiderate. Siate tenaci