Miranese sud nov2013 n144

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del Miranese Sud

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.144 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Energia Accordo con le banche per impianti puliti

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Speciale Aspettando la Santa Notte, 5 fiabe sul Natale

Spinea Mendicanti molesti, scoppia la polemica

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dicEmbrE con EVEnti pEr tutti i Gusti

Dicembre, mese di cultura e di eventi un po’ in tutto il Miranese, tra presepi, mercatini e possibilità di vedere qualche bello spettacolo. Ce ne sarà per tutti i gusti, perché saranno protagonisti sia gli adulti che i bambini, con iniziative nei teatri e nelle biblioteche pag. 20 10%

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24-30 EDITORIALE

Giancarlo Volpato, EsEmpio pEr tutti Vent’anni fa l’incidente occorso a Giancarlo Volpato, mentre giocava a rugby, la sua passione. Da quel terribile episodio, in cui rimase tetraplegico, arriva oggi un insegnamento di vita e una missione che a Mirano da oltre dieci anni si chiama “La Colonna”, associazione benefica unica in Italia pag. 10

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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu di Mauro Gambin

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Unione dei comuni, Mirano è pronta Il sindaco Pavanello ha offerto Villa Belvedere come sede della nuova realtà amministrativa

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irano alle prese con l’Unione dei Comuni. Non solo Mirano in realtà, ma in città si è già scatenato il dibattito sul ruolo da recitare nella nuova aggregazione. Due i temi aperti: l’estensione territoriale del nuovo ente sovracomunale e la centralità di Mirano nell’Unione. Incalzato dalle minoranze, il sindaco Maria Rosa Pavanello ha spiegato in Consiglio lo stato dell’arte del processo di attuazione del nuovo ente, che nascerà, pare, nel 2014, associando settori e funzioni di comuni diversi. Due le ipotesi su

cui Mirano sta ragionando assieme agli altri sindaci: l’Unione dei Comuni del Miranese e l’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta e del Miranese. Nel primo caso Mirano sarà insieme ad almeno altri quattro, forse cinque comuni: Noale, Spinea, Santa Maria di Sala, Salzano. In forse Martellago, che vuole prima capire i termini dell’accordo e magari salire in corsa sul carro dell’Unione. Fuori Scorzè, che non aderirà in alcun caso. Nella seconda ipotesi i comuni del Miranese abbraccerebbero un’Unione già esistente e

collaudata, quella della Città della Riviera del Brenta, di cui fanno parte Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò e Campagna Lupia. C’è anche Pianiga alla porta: il sindaco Calzavara ha iniziato a partecipare agli incontri preparatori e pare interessato a entrare in una o nell’altra ipotesi. “Siamo comunque ancora a livello di ipotesi – ha spiegato Pavanello – nulla è deciso, né rispetto a chi aderirà, né alle tempistiche di attuazione. Con gli altri sindaci stiamo raccogliendo dati per costruire pag. 8 le migliori ipotesi.

al primo di gennaio verrà reinserito il pagamento dell’imposta sugli immobili anche per le prime case. Resta da definire come si chiamerà, forse Iuc o Tuc, mentre è accertato che insieme a questa si dovranno pagare anche le tasse sui rifiuti e sui servizi indivisibili, rispettivamente siglate Tari e Tasi. Comunque si pagherà. E’ certo. L’Imu, insomma, è stata tolta solo per quest’anno e forse non è nemmeno così. La Cgia di Mestre, infatti sostiene, che la copertura economica necessaria al governo per l’eliminazione della prima rata dell’imposta non sia stata reperita. All’erario mancherebbero i 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi. Il governo aveva considerato fondamentali queste risorse per ripianare il mancato gettito dall’Imu. Pare non ci saranno. Dunque cosa succede? Esiste una clausola, al decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale, che lascia libera una strada al Governo per reperire le risorse.

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L’Intervento

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n un Paese il cui tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a sfiorare il 40% (dati Istat, agosto 2013), si fa ancora più urgente la necessità di strumenti efficaci per orientare i giovani nelle scelte formative e professionali, a garanzia di un loro più facile inserimento nel mondo del lavoro. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

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EDITORIALE

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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu

Nomine in Provincia

Elisa ViGolo è il nuoVo assEssorE al bilancio E’ una giovane donna di 32 anni e viene da Camponogara il nuovo assessore provinciale al Bilancio, nominata, al posto di Pierangelo del Zotto, dissidente ed espulso dalla Lega e per questo privato dell’incarico in Provincia, lo scorso 12 novembre dalla presidente Francesca Zaccariotto. Si tratta di Elisa Vigolo (in foto), eletta consigliere di minoranza per la Lega Nord nel Comune rivierasco, che avrà le deleghe al bilancio e al patrimonio. Un incarico impegnativo per la libera professionista, laureata in scienze dell’alimentazione e tecnologie alimentari, ma anche un riconoscimento di grande soddisfazione, come ha avuto modo di affermare il neo eletto assessore che ha promesso di impegnarsi, attraverso un dialogo con tutti, “per portare i massimi benefici al territorio veneziano”. Elisa Vigolo ha quindi sottolineato la sua attenzione verso... “i più piccoli”. “Intendo raccogliere le istanze soprattutto dei Comuni più piccoli - ha detto - che nell’ente Provincia hanno finora trovato un interlocutore utile, competente e in grado di ascoltarli”.

In Provincia con Confcommercio

la Giornata nazionalE dElla lEGalità

La Provincia di Venezia, sede per discutere di legalità nel corso delle iniziative organizzate in occasione della Giornata Nazionale, lo scorso 11 novembre, da Confcommercio-Imprese per l’Italia. Si è trattato di una giornata di mobilitazione nazionale per discutere e sensibilizzare, soprattutto le giovani generazioni, ai temi della legalità: comportamento corretto e rispetto delle regole, commercio abusivo e acquisti di merce contraffatta, concorrenza sleale e sicurezza.

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Clausola di salvaguardia, si chiama la postilla. Chi salvaguardia? Le fasce deboli della società? Le imprese colpite dalla crisi? Nient’affatto, la clausola di salvaguardia, si fa per dire, salvaguardia il ministero dell’Economia che per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo a un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche. Dunque la prima rata dell’Imu del 2013 la pagheremo con molta probabilità nel 2014 e attraverso un prelievo che non presenterà alcuna progressività a tutela delle fasce più deboli. Corrente e gas, infatti, li pagheremo tutti: poveri e ricchi. Il calcolo dell’Imu, se non altro, era sulla base delle rendite catastali che per quanto falsate da un catasto tutto da aggiornare, non erano del tutto cieche. Purtroppo non è finita: i Caf lamentano che l’approvazione del decreto legge con il quale è stato cancellato, solo parzialmente, il versamento di dicembre sulle abitazioni principali è arrivata troppo a ridosso delle scadenze. Di conseguenza le amministrazioni comunali non avranno il tempo per risolvere la confusione generata dalla norma che consente ai comuni di far pagare la quota di imposta, relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013, rispetto all’aliquota ordinaria del 4 per mille. Dunque, esiste un’esponenziale pericolo che nel computo non mancheranno errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio, con l’elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. A questo punto la domanda più ovvia che può passare per la mente è una sola: a cos’è servito togliere quest’anno l’Imu che, tra l’altro, era un’imposta nemmeno tanto disprezzata dagli italiani? di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

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mirano Molini di Sotto, lavori in corso

spinEa

Una delibera in aiuto alle imprese

Allarme cinghiali: possono provocare vittime. Federcaccia provinciale insiste con la Provincia di Venezia affinché emetta le autorizzazioni ai cacciatori in possesso di abilitazione, che consentano l’abbattimento degli ungulati dei quali fanno parte i cinghiali, sempre più diffusi allo stato brado nel Veneto orientale e nell’ara sud della provincia. “Il problema è il pericolo per chi viaggia in auto- dice Luciano Babbo presidente di Federcaccia Venezia. Vanno autorizzati gli abbattimenti Abbiamo una quarantina di persone in possesso della speciale abilitazione”.

la proVincia inVEstE oltrE un milionE di Euro

laVoro

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L’occupazione tra scuola e professionalità

Grandi opErE

Condominio Venezia, esposto in Procura

s.m. di sala

i cinGhiali sono un pEricolo

Sicurezza stradale

Regione

Miranese

Allarme di Federcaccia

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Via libera alla Romea commerciale e alla Nogara mare

mostrE d’artE

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A Treviso le magie del Gange. L’India da vedere

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Ok dalla provincia per l’ adesione da parte al bando della Regione del piano nazionale della sicurezza stradale e di un progetto integrato ad hoc. Il progetto prevede misure e azioni per il miglioramento della sicurezza su tutta la rete stradale provinciale, soprattutto nei punti critici.Il costo complessivo degli interventi ammontano per il prossimo biennio ad euro 1 milione 294 mila euro. Il finanziamento della Provincia di Venezia pari ad euro 884 mila e 420 euro. Un’altra parte di circa 400 mila euro sarà messa dalla Regione

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 novembre 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese COMMERCIO, PARERI A CONFRONTO Interviste tra i negozianti di alcuni centri del Veneto, il periodo natalizio è l’occasione più ghiotta per incrementare il fatturato e cercare di uscire dalle secche della crisi dei consumi. Ottimismo a fasi alterne, a risentirne maggiormente sono i negozi di abbigliamento. Va meglio per settori specialistici come l’ottica. Si lavora meno con l’oro mentre cresce l’argenteria, “I clienti stanno riacquistando fiducia, pian piano”.

“E’ cambiato il m

di Roberto Marangoni e Nicoletta Masetto

Nel Padovano prevale una moderata fiducia, in particolare fra i negozi storici

In Polesine c’è meno ottimismo, i negozianti di Adria hanno contestato anche la politica dei saldi

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empo di Natale, cosa si aspettano i commercianti dal mese più “caldo” dell’anno quanto a vendite? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. A nord di Padova prevale, a sorpresa, l’ottimismo: “Sono settimane inaspettate con segno positivo su tutto il fronte e incremento delle vendite. I consumatori sono tornati a comprare. Una fiducia timida all’inizio ma che, in queste ultime settimane, non è mai venuta meno. Se, allora, il buongiorno si vede dal mattino …c’è da ben sperare per questo mese di dicembre segnato dalle festività natalizie, mese di acquisti per eccellenza”. Parola di Enore Micaglio, commerciante doc, con negozio di ottica in pieno centro a Cadoneghe, in piazza Insurrezione all’ombra del municipio. Il signor Enore appartiene a una famiglia dalla lunga e pluridecennale tradizione proprio nell’ambito dell’occhialeria e dell’ottica. Negozi col marchio “Micaglio” si trovano in tutta la provincia, da Cadoneghe a Vigonza, da Ponte di Brenta ad Albignasego, e anche fuori nel veneziano. “Siamo ormai alla terza generazione – spiega –. I negozi ora sono gestiti dai nostri figli”. In piazza Insurrezione, oltre al signor Enore, troviamo la moglie e altri dipendenti. “La gente sta riacquistando piano piano fiducia. I nostri clienti esigono un prodotto di alta qualità, sono

tra i nEGozi dEl VEnEziano

Meno fiori e meno cappuccini al bar

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el veneziano intervengono il titolare di una fioreria e un barista di Oriago e Mira. “I fiori fino a 5 anni fa – spiega Marcello Vinante titolare della fioreria. Al Molino di Oriago - erano comprati dalle persone come abbellimento, per momenti quasi quotidiani. Cioè per la casa, la tavola, e occasioni anche di galanteria. Con l’arrivo della crisi economica la gente ha ridotto gli acquisti all’essenziale, cioè alle grandi ricorrenze o festività come compleanni, giorno di commemorazione dei defunti, matrimoni occasioni speciali, Pasqua e Natale. E’ chiaro che in questo modo anche i nostri introiti si sono ridotti nonostante il prezzo dei fiori sia ribassato. L’acquisto di piante e fiori è nella mentalità del consumatore, fra le prime cose sacrificabili, quando invece abbelliscono e rendono piacevole con la loro presenza la vita di tutti i giorni“. Per Eros Lorenzin titolare a Mira Taglio del Bar da Eros: “Le presenze di avventori al mio bar sono diminuite e molti avventori abituali, si limitano a consumazioni essenziali; un caffè, un gingerino. Già cappuccini e le brioche la gente non li prende più con la frequenza di un tempo. Se prima facevano colazione in bar 4 volte alla settimana, ora si fermano una due volte al massimo. Da qualche mese a questa parte però comincio ad intravedere segnali di ottimismo più frequenti”. A.A.

più attenti al proprio benessere, a cominciare dalla vista. Con gli occhi si lavora, si studia: una vista curata e in buono stato è indispensabile per fare qualsiasi cosa. La moda? E’ importante certo, ma in seconda battuta rispetto alla salute. Un buon occhiale è di sicuro un ottimo investimento oltre a un regalo utile. Per dicembre sono ottimista: novembre ci ha dato un primo, confortante assaggio. Il compito di ogni commerciante, allora, è quello continuare a offrire il meglio e non deludere così è una clientela tornata ad avere fiducia”. La musica cambia tra i commercianti adriesi, il Natale che arriva sembra calcare l’atmosfera della crisi che investe ogni settore. Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping che tra le idee porterà la “blak free day” con sconti particolari in determinati orari. Su come la pensano gli addetti siamo passati in tour iniziando dall’oreficeria-gioelleria Mantovani di via Badini, nel settore dal 1970. L’azienda si qualifica altresì per la creazione artigianale dei gioielli, secondo le esigenze del cliente. “I tempi sono cambiati ed è cambiato il modo di spendere - spiegano i fratelli Giancarlo e Renzo - il calo è conseguente alla situazione generale, abbiamo quindi dovuto diversificare, allargando la gamma, si lavora molto meno con l’oro, mentre è in crescita

l’argenteria con l’utilizzo di pietre e nuovi materiali e per Natale abbiamo lanciato l’oggettistica in promozione attraverso la “The new faschion”. “Gli incassi sono dimezzati rispetto al 2008 - ci dice Mattea Soncini di Paciughino, abbigliamento per bambini, presente in città da oltre quarat’ann i- ritengo nettamente sbagliati i saldi in questo periodo, ma anche le date dei saldi in generale, colpa, sottolinea, non certo di chi amministra che si deve invece adeguare alle decisioni delle associazioni di categoria”. Per Natale a Paciughino non ci sono iniziative particolari, se non legate ad Adria Shopping “il nostro motto - prosegue Mattea - è la serietà e professionalità di sempre” e per finire un monito ai colleghi “Occorrerebbe più unione tra i commercianti, basti pensare che non riusciamo ad essere tutti aperti almeno la prima domenica di ogni mese come si era prospettato”. “Il cambiamento totale sulle vendite lo stiamo vedendo proprio quest’anno - afferma Alda Schettino di Glamour abbigliamento, da giovanissima nel settore commerciale- non gira gente e non ci sono soldi in giro”. Anche per lei “I saldi fatti in questo modo rovinano il mercato. Per Natale – conclude Alda - non abbiamo promozioni particolari ma gli sconti gli facciamo comunque perchè la gente li chiede”.


Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano

Associazioni di categoria

modo di spendere” La storia Luisa Callegarin racconta il suo Baby-Bazar

Il negozio dell’usato che punta al consumo ecosostenible di Ornella Jovane

U spalla pag 5 per vene-

sato, lotta agli sprechi e consumi ecosostenibili diventano le parole chiave di una nuova strategia di vendita, che evidentemente vuole essere una risposta alla contrazione dei consumi ma che si rivela, alla lunga, qualcosa di più profondo e significativo. In una parola una nuova filosofia di essere commerciante e di porsi ai propri potenziali acquirenti. Il contesto è quello degli articoli - attrezzature, abbigliamento, puericultura e giocattoli - per bambini e per mamme in dolce attesa: un terreno particolarmente “fertile” per sperimentare questo nuovo sistema di stare sul mercato. “Abbiamo aperto il nostro Baby Bazar - racconta la titolare Luisa Callegarin - un anno e mezzo fa, fra scetticismo e curiosità. Si tratta di un marchio in franchising di negozi dell’usato. Il nostro a Scorzè, con 350mq, è il più grande del Veneto”. Non si può parlare propriamente di negozio, nel senso tradizionale del termine, né si possono definire clienti coloro che vi fanno acquisti. In realtà si tratta di un grande spazio d’incontro. “C’era bisogno, soprattutto in questi tempi di difficoltà economica, di attirare dentro il Bazar le persone, di fare in modo che si affezionassero a questo ambiente, che lo sentissero familiare”. E così la titolare con il suo staff ha cominciato a proporre una serie di iniziative: incontri con esperti sulla gestione del neonato nelle prime fasi di vita, su come affrontare la gravidanza, corsi pratici come ad esempio il cambio del pannolino. I bambini hanno uno spazio attrezzato dove giocare, assistere a spettacoli o letture animate. “Abbiamo cominciato a conoscere le mamme che venivano a fare acquisti qui da noi, - prosegue Luisa Callegarin - abbiamo creato un bel gruppo anche su Facebook e siamo molto presenti e attivi anche nel territorio, in tutte le iniziative locali”. All’interno il negozio trabocca di merce usata, accuratamente selezionata, fornita dagli stessi clienti ma anche da negozi che hanno chiuso, moltissimi in questo ultimo anno, o aziende in difficoltà. Si tratta di una forma di lotta allo spreco, ma anche di educazione ad un consumo “ecosostenible”. “Nel nostro spazio - sottolinea la titolare - proponiamo anche i pannolini lavabili e riutilizzabili che noi consigliamo caldamente, al posto degli “usa e getta”. Vogliamo proporre di cambiare una mentalità e uno stile di vita che “consuma, spreca e butta via”.

ziane

I commercianti offrono alberi e luminarie ai centri T

ante le iniziative in tutto il veneziano da parte delle associazioni di categoria per ravvivare i centri cittadini in occasione del Natale. In prima fila ci sono quelle dei commercianti che in Riviera del Brenta, Miranese, Mestre, Chioggia e Cavarzere offrono, insieme a comuni e Pro Loco: luminarie, alberi di natale ed eventi per tutti i gusti. Partiamo dalla Riviera del Brenta, dove ci sarà un albero di Natale offerto dai commercianti per rendere “i centri della Riviera del Brenta più luminosi di fronte alla crisi”. L’iniziativa è promossa dall’ Ascom del comprensorio. L’Ascom è chiara e fa capire che si tratta anche di un segnale di speranza che i commercianti vogliono dare di fronte alla crisi. “Anche in questo momento difficile - dice Francesca Materazzo per l’associazione di categoria - i commercianti scendono in piazza non per protestare in modo negativo, ma dando un segnale forte della loro presenza professionalità a servizio della comunità nei comuni di Mira dolo Fiesso, Fossò, Strà Campagna Lupia Vigonovo”. In cosa consisterà l’iniziativa? “Si accenderà un albero natalizio - spiega l’Ascom - con i bigliettini dei commercianti e addobbi creati da loro. Le luci saranno a led basso consumo per rispettare il patto dei sindaci In continuità all’accensione dell’albero ci sarà un pomeriggio di shopping prenatalizio con sconti particolari”. Nell’occasione tutti i commercianti ristoratori associazioni del territorio della Riviera, ma anche cittadini rappresentanti delle amministrazioni comunali, e parroci “sono invitati ad unirsi per accendere l’albero in un momento solenne di condivisione in gesto tradizionale e semplice che rappresenta i valori dei nostri commercianti”. E’ stato stilato un calendario delle iniziative per l’accensione dell’albero: a Fiesso sarà il primo dicembre alle 15, a Stra il 4 dicembre alle 20. Il 6 a Campagna Lupia alle 19,30. A Dolo sarà il 7 dicembre alle 15.30. A Mira il 7 dicembre ore 19.30. A Pianiga il 10 dicembre alle 19.30. Il 14 dicembre a Fossò alle 19,30. A Mirano e nel resto del miranese si è mossa Confcommercio che non si è fermata di fronte alla crisi, e vuole porre fine ai natali tristi e bui. Alla faccia della crisi insomma, a Mirano torneranno i mercatini, nel weekend dell’Immacolata, le bancarelle di “shopping italiano” il 15 dicembre e, novità assoluta, tra dicembre e gennaio farà capolino in piazzetta Vittorio Emanuele II, anche una pista di pattinaggio, realizzata con ghiaccio sintetico e quindi a basso consumo. Per le luminarie, dopo il buio degli ultimi anni, Confcommercio ci riprova con le lampadine. Insomma basta austerità, non se ne può più e sulla stessa linea di Mirano con luminarie, mercatini ed eventi si sono mossi anche a Spinea, Noale, Martellago e Scorzè. Intanto anche nel comune di Venezia e a Mestre non mancheranno le luminarie ovviamente nel centro storico (Piazza San Marco, Rialto) con mercatini veneziani prettamente natalizi. A Mestre in piazza Ferretto un grande abete natalizio è arrivato donato dalla Val di Ledo e ci saranno nei fine settimane iniziative di animazione proposte dai commercianti del centro (via Mestrina, via Caneve, via San Girolamo, i locali della piazza) e dalle categorie. Il comune da parte sua, assicura le luminarie a stella in piazza Ferretto, come lo scorso anno. Infine, l’amministrazione, illuminerà poi una decina di chiese e piazzette del territorio, in particolare quelle della municipalità. A chi farà domanda per mettere le luminarie, verrà anche fornita la corrente gratuitamente, se lo richiederà. Centinaia di commercianti però per rendere più bella la propria zona, si sono autotassati e hanno comprato di tasca propria altre luminarie. Non sono mancate iniziative a Chioggia con appuntamenti natalizie concentrate su tre domeniche di dicembre. Un modo per incentivare anche la fruizione dei negozi abbelliti a festa e con sconti convenienti per l’occasione. A Cavarzere infine con i commercianti si è attivata molto la Pro Loco, che ha organizzato eventi culturali, mercatini fra cui la presenza a fine dicembre dell’orchestra A.A. della Fenice di Venezia.


6 Mirano Mirano Sei banche del territorio in azione per promuovere prodotti utili ai cittadini

Comune e banche per l’efficienza energetica Si sta lavorando anche alla realizzazione di un protocollo con le imprese del territorio. Il Comune ha già installato pannelli fotovoltaici sui suoi edifici di Filippo De Gaspari

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ccordo tra Comune di Mirano e sei banche del territorio per promuovere prodotti finanziari utili ai cittadini che decidono di realizzare opere di efficientamento energetico per la loro abitazione. Banca del Veneziano, Banca Popolare Etica, Banca Santo Stefano, Cassa di Risparmio di Venezia, Friuladria e Volksbank hanno sottoscritto con il Comune un documento che consentirà ai miranesi di poter accedere a forme di finanziamento a tasso agevolato per intervenire su caldaie, cappotti esterni, pannelli fotovoltaici. Interventi che a lungo andare consentono un buon risparmio, si sa, ma che ancora molti vedono con diffidenza a causa dei costi iniziali. Adesso con i maggiori istituti di credito del territorio a proporre mutui “in saldo”, decidere sarà più facile. Per l’accesso ai finanziamenti i cittadini dovranno rivolgersi al nuovo Sportello Energia del Comune, dove riceveranno consigli e aiuto in relazione al tipo di intervento da realizzare sulla propria abitazione. Nella fase preliminare verrà effettuato un sopralluogo

e un check up delle effettive necessità. Poi il cittadino potrà proseguire il percorso, rivolgendosi alla banca che meglio soddisferà le sue esigenze. Oltre allo Sportello Energia e all’intesa con le banche, il Comune sta lavorando anche a un protocollo con le imprese del territorio in grado di eseguire gli interventi. “Le banche che collaborano a questo progetto – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Federico Vianello – sono istituti che, per loro storia e tradizione, sono già vicine al credito alle famiglie, che hanno credibilità in questo senso”. “La novità del Piano d’azione per l’energia sostenibile di Mirano è l’aver coinvolto sia i cittadini sia le strutture, anche economiche, utili alla realizzazione degli interventi – ha spiegato l’ingegner Davide Fraccaro di Divisione Energia, la società che ha sostenuto il Comune nel percorso – Mirano fa un po’ da apripista in questo tipo di percorso congiunto. Il governo ci ha aiutato prolungando e stabilizzando gli ecobonus fino a tutto il 2014”. Soddisfatti dell’accordo raggiunto anche i

rappresentanti di ciascun istituto di credito coinvolto, i quali hanno spiegato l’approccio della rispettiva azienda al programma. Ora la parola passa ai privati. Il primo a dare il buon esempio intanto è stato proprio il Comune, che nonostante concorra solo per il 3% delle emissioni inquinanti in atmosfera, ha già installato pannelli fotovoltaici sui tetti di due scuole, la Pellico e la Azzolini, sostituito le luci della palestra Villafranca e di molti lampioni stradali. Intanto anche Spinea segue la traccia di Mirano. Già aperto e operativo lo Sportello Energia, primo di questo genere in tutta la provincia. Si tratta di uno dei punti fermi previsti dal Paes, il piano che mira a ridurre sensibilmente le immissioni di Co2 in atmosfera. Ingegneri esperti di impianti termici e fotovoltaici sono a disposizione allo sportello dedicato, presso l’Ufficio ambiente, per spiegare ai cittadini le opportunità della riconversione energetica della propria abitazione: l’obiettivo è agire sui privati, promuovendo da un lato il risparmio per bollette elettriche e del gas,

Pannelli fotovoltaici dall’altro la riduzione degli inquinanti, che per il 96% sono prodotti proprio da utenze private. “Riteniamo che lo sportello sia punto di informazione ma anche di formazione per i cittadini – spiega l’assessore all’Ambiente Stefania Busatta – il 77% circa

degli edifici di Spinea sono residenziali, il 16% appartengono ad attività produttive o commerciali, solo il 4% sono pubblici. Il Comune può dunque dare il buon esempio, ma poi è indispensabile che a seguire le buone pratiche siano i cittadini”.

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04/10/13 15:10

olveri sottili alle stelle: il Miranese sud è l’unico, insieme a Mestre, a correre ai ripari riproponendo lo stop ai veicoli. Nel territorio si apre il dibattito: ha ancora senso porre limiti alla circolazione? Mirano e Spinea sono convinte di sì: “Non basta – afferma il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello – ma è uno dei passi per ridurre l’inquinamento di quest’area e perciò va fatto. La nostra ordinanza risponde alle indicazioni della Provincia diffuse in base ai risultati delle rilevazioni sul Pm 10, dove i dati evidenziano valori d’inquinamento oltre la soglia tollerabile. Si è deciso assieme di riproporre limitazioni, concordate con altri comuni del circondario, senza rendere caotico il passaggio da un territorio all’altro”. Ecco dunque le prescrizioni per chi viaggia in auto, che ci accompagneranno fino a primavera: a Mirano le misure antismog sono in vigore dal 4 novembre al 30 aprile, nell’area del capoluogo compresa tra via Battisti e via Scaltenigo a ovest, viale Venezia a sud, via dei Dori a est, via Miranese e via Mariutto a nord. Non potranno circolare, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 (con sospensione dal 16 dicembre al 6 gennaio e in altre festività infrasettimanali) i veicoli a gasolio Euro 0 e tutti i non eco-diesel, le auto Euro 1 immatricolate prima del 1 gennaio 2001, quelle a benzina immatricolate prima del 1 gennaio 1993, le Euro 1 e tutte le non catalizzate, anche moto e ciclomotori immatricolati prima del 1 luglio 1999. Esclusi dai divieti i veicoli condotti da residenti, ma solamente nelle giornate di

martedì, mercoledì e giovedì e limitatamente dalle 10 alle 16. Via libera anche a tutti i veicoli che, pur rientranti nelle categorie sottoposte a limitazioni, siano stati convertiti a gpl o metano o abbiano almeno tre persone a bordo. Per il resto valgono eccezioni e autorizzazioni reperibili sul sito Internet del Comune o al Multisportello. A Spinea stesso periodo di limitazioni di Mirnao, con no-kat ferme fino al 15 dicembre e poi di nuovo dal 7 gennaio al 30 aprile, esclusi sabato e festivi, anche infrasettimanali. Prevista la deroga per i giorni di giovedì grasso (27 febbraio), l’ultimo martedì di Carnevale (4 marzo) e il patrono di Spinea (9 marzo). Le limitazioni riguarderanno l’area compresa tra via della Costituzione, nel tratto tra gli incroci con via Prati e via Luneo, via Fornase dall’incrocio con via Bennati, via 11 Settembre dalla rotatoria di via Roma fino a via Asseggiano-Rossignago e in via Rossignago da via Asseggiano a via Gioberti. Anche qui sono esclusi dai divieti i veicoli condotti da residenti nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, limitatamente alla fascia oraria 10-16. Informazioni e autorizzazioni sul F.D.G. sito Internet comunale.


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C O R O NA

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LLO / C E R A ETA


8 Mirano L’Intervento

Territorio Servizi Allo studio due ipotesi di gestione degli enti locali del miranese

Unione dei Comuni alle porte di Filippo De Gaspari

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Il sindaco Pavanello ha offerto Villa Belvedere come sede della nuova realtà amministrativa

irano alle prese con l’Unione dei Comuni. Non solo Mirano in realtà, ma in città si è già scatenato il dibattito sul ruolo da recitare nella nuova aggregazione. Due i temi aperti: l’estensione territoriale del nuovo ente sovracomunale e la centralità di Mirano nell’Unione. Incalzato dalle minoranze, il sindaco Maria Rosa Pavanello ha spiegato in Consiglio, lo stato dell’arte del processo di attuazione del nuovo ente che nascerà, pare, nel 2014, associando settori e funzioni di comuni diversi. Due le ipotesi su cui Mirano sta ragionando assieme agli altri sindaci: l’Unione dei Comuni del Miranese e l’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta e del Miranese. Nel primo caso Mirano sarà insieme ad almeno altri quattro, forse cinque comuni: Noale, Spinea, Santa Maria di Sala, Salzano. In forse Martellago, che vuole prima capire i termini dell’accordo e magari salire in corsa sul carro dell’Unione. Fuori Scorzè, che non aderirà in alcun caso. Nella seconda ipotesi i comuni del Miranese abbraccerebbero un’Unione già esistente e collaudata, quella della Città della Riviera del Brenta, di cui fanno parte Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò e Campagna Lupia. C’è anche Pianiga alla porta: il sindaco Cal- meno quattro funzioni essenziali tra organizzazione zavara ha iniziato a partecigenerale dell’amministrazione, pare agli incontri preparatori Nei primi mesi pianificazione urbanistica ed edie pare interessato a entrare del 2014 è lizia, pianificazione e protezione in una o nell’altra ipotesi. in arrivo la polizia civile, progettazione e gestione “Siamo comunque ancora a municipale dei servizi sociali, polizia locale, livello di ipotesi – ha spiega- unificata edilizia scolastica e gestione dei to Pavanello – nulla è deciservizi scolastici, organizzazione so, né rispetto a chi aderirà, né alle tempistiche di dei servizi pubblici come ad esempio il trasporto pubattuazione. Con gli altri sindaci stiamo raccogliendo blico oppure la riscossione dei tributi sui rifiuti. Negli dati per costruire le migliori ipotesi di fattibilità, poi incontri tra i sindaci però si è parlato anche di sedi saranno i singoli Consigli comunali a decidere”. Quel di rappresentanza e qui Mirano potrebbe giocare un che è certo sono le regole: per far parte dell’Unione, ruolo di primo piano: Pavanello ha infatti offerto VilMirano e gli altri comuni dovranno associarsi su al- la Belvedere come sede dell’Unione dei Comuni, sia

nEWs

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Il municipio di Mirano

essa del Miranese o della Riviera del Brenta. La posizione è baricentrica al bacino d’utenza e gli spazi ci sono tutti, a costo zero. Nei primi mesi del 2014 qui potrebbe arrivare già la polizia locale, in trasloco da via Macello. “Mirano rispetto ad altri comuni ha spazi sufficienti per proporsi come sede della futura Unione e senza bisogno di fare investimenti – afferma Pavanello – mentre non si è parlato ancora di Comune capofila”. Incalza la Lega Nord: “Siamo in alto mare – accusa Giampietro Saccon – Mirano è incapace di proporre soluzioni e dettare tempi, insomma contiamo zero ai tavoli in cui si decide e stiamo colpevolmente perdendo tutta la “centralità” che avevamo conquistato nel Miranese”.

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di Gianna Marisa Miola*

segue da pag.

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Una necessità invocata oggi dagli stessi studenti. I giovani si interrogano. Pongono domande di senso: Quale futuro? Quali scelte compiere? Come incamminarsi nel campo degli studi e nel campo del lavoro? Perché è così difficile capire e scegliere? Perché il lavoro sembra sempre più un miraggio? Domande ardue a cui la società adulta è chiamata a rispondere, nessuno escluso: operatori della scuola, educatori, docenti, dirigenti, genitori, ma anche, e soprattutto, imprenditori, professionisti, artigiani, politici e amministratori. Ma spesso sono i giovani stessi a dare alcune prime risposte ai loro coetanei, quei giovani che compiono esperienze formative e preprofessionali, che si misurano con gli stage, che saggiano le proprie forze con i tirocini estivi, che guardano all’alternanza scuola lavoro come ad una opportunità, via via più diffusa, di contatto autentico tra il sapere scolastico e le competenze, nutrite di conoscenze e abilità acquisite e messe alla prova durante le attività didattiche laboratoriali, competenze che si vanno definendo di concerto tra scuola e impresa, tra saperi disciplinari ed esercizio reale sui problemi. Nella nostra regione i numeri ben premiano le esperienze “ponte” tra scuola e lavoro. Durante la 23esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, in Fiera a Verona, abbiamo presentato alcuni dati di bilancio: nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati 992 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, per un totale di 19.172 studenti coinvolti e nel 2013 sono 123 i neodiplomati nei 6 Istituti Tecnici scientifici veneti, e già 80 di loro hanno trovato lavoro (65%). Il successo di queste esperienze è per la scuola veneta non solo motivo di orgoglio ma un incentivo per continuare sulla strada dell’innovazione e delle alleanze in particolar modo con il modo produttivo economico. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

Cultura

il bilancio dEl tEatro, i conti sono tornati in ordinE

uce sul bilancio del Teatro, dopo anni di polemiche e passaggi di mano. Il sindaco Maria Rosa Pavanello rivela in occasione della presentazione della nuova stagione teatrale lo stato delle casse della struttura, inaugurata nel 2006. Dopo lo scioglimento della società Miranoteatro Srl, adesso “la Vela” è nelle mani del Comune, “Già il 27 giugno abbiamo abbassato il mutuo originario a un milione e mezzo di euro – spiega il sindaco – ora abbiamo ottenuto anche l’abbassamento dell’altro finanziamento, da 678

mila euro a 250 mila”. Pavanello snocciola i risultati degli ultimi mesi di lavoro per rimettere a posto conti dissennati e fatture da pagare, che sembravano dover portare perfino a staccare le utenze. “Pagati tutti i fornitori, arretrati compresi, dimezzato il mutuo e sistemate le pendenze: dovevamo fare in modo che le banche non ci aggredissero e ci siamo riusciti”. Ora il Teatro di Mirano sembra navigare in acque meno agitate. Per quanto riguarda il bilancio, il traguardo è aver quasi dimezzato i costi: “Rimane un indebitamento

di un milione e 900 mila euro - spiega Pavanello - quando originariamente, nel 2006, il mutuo da pagare era di quattro milioni e mezzo e, a dicembre 2012, ancora di tre milioni e 600 mila: dalle precedenti amministrazioni non è stato pagato nulla o quasi. In un anno abbiamo dimezzato il debito ereditato e, solamente con avanzi di amministrazione, cosa per cui siamo stati anche criticati. Nel 2014 abbasseremo ancora il livello di indebitamento”. Intanto il Teatro di Mirano è diventato a tutti gli effetti comunale,

anche se il Comune non può gestirlo da solo. “La legge richiede figure professionali adeguate che il Comune non ha - conclude Pavanello - e non può assumere. Dovremo avvalerci di associazioni con professionalità e strutture in grado di ottemperare a questi obblighi”. F.D.G.


Mirano 9 Cantieri Interventi contro il dissesto idrogeologico

Molini di Sotto, lavori in corso Durante lo scavo verranno asportati circa 5 mila metri cubi di terreno che si sono accumulati nell’ alveo del fiume di Filippo De Gaspari

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avori in corso al bacino dei Mulini di Sotto, parte finalmente il cantiere per lo scavo dello specchio d’acqua in centro città. Una vera e propria corsa contro il tempo per salvare la piazza dagli allagamenti, in piena stagione delle piogge: i lavori, iniziati dopo la metà di novembre, dovrebbero durare, se tutto andrà secondo le previsioni, almeno un mese. Con la speranza che nel frattempo non si verifichino piene del Muson, come accadde due volte la scorsa stagione, l’ultima proprio a novembre, durante il weekend di San Martino. Durante lo scavo verranno asportati circa 5 mila metri cubi di terreno, che negli anni si sono accumulati nell’alveo del fiume, formando due isole nel bacino delle Barche. Un lavoro importante e necessario per la sicurezza idraulica della città, oltre che per la riqualificazione ambientale dell’area. Lo scavo tra l’altro comporterà per almeno un mese lo spostamento del mercato del pesce che si svolge proprio in corrispondenza del bacino

Sociale

delle Barche. La pescheria è stata infatti transennata per diventare area di cantiere. Per Mirano un’occasione da non perdere, visto che inizialmente il Genio Civile aveva programmato i lavoro per fine 2014. Il recupero di fondi insperati ha permesso ai due enti di accordarsi per anticipare lo scavo di un anno. I 5 mila metri cubi di terreno, già analizzati e risultati non inquinati, saranno scavati da una draga montata su una chiatta e trasferiti dopo alcuni giorni di accumulo, necessari per separare l’acqua, con dei camion. Il Comune pensava di aver trovato una destinazione ideale nell’ex discarica di Ca’ Perale, che guarda caso aveva proprio bisogno di un ultimo strato di terreno per veder completati i lavori di messa in sicurezza. Poi però Veritas è stata costretta a dare l’altolà: il terreno bagnato non va bene, in quanto dev’essere lavorato a secco per essere steso a copertura della cava. Ad accogliere il terreno sono stati così dei privati, che hanno acquistato i fanghi dal Comune

taGli aGli orari dElla bibliotEca

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agli ai servizi, a Mirano Comune costretto a intervenire anche sulla biblioteca: la giunta prima sospende l’apertura il lunedì pomeriggio, poi di fronte alle proteste cambia giorno: biblioteca chiusa il mercoledì mattina. Non è quello che chiedevano gli utenti, ma sono comunque parzialmente soddisfatti gli studenti,

per stenderli nei campi. Il Genio Civile conta comunque di terminare l’opera per Natale, forse già entro la metà di dicembre. Molto dipenderà anche dalle condizioni del tempo. “Verrà scavato non solo il bacino, ma anche il primo tratto a valle del canale, fino alla zona del Ponte Nuovo” spiega l’assessore all’Ambiente Federico Vianello. Per il vicesindaco e assessore alle Fiere e mercati, Annamaria Tomaello, invece il problema è stato lo spostamento del mercato del pesce: “È stato trovato un posto dopo il ponte di via Barche, alla fine del mercato, anche se speriamo sia un trasloco di breve durata”.

che per questo motivo hanno anche fatto partire una raccolta firme per chiedere alla giunta di tornare sui suoi passi. Sulla questione erano intervenute anche le minoranze, presentando un’interrogazione a firma di Marina Balleello (Pdl), Giampietro Saccon (Lega) e Marco Marchiori (M5S), ma erano stati soprattutto i giovani a protestare. Alla fine il sindaco Maria Rosa Pavanello ha annunciato che la chiusura sarà solo spostata: non più il lunedì pomeriggio, ma il mercoledì mattina, così da limitare i disagi (al

mattino molti studenti sono a scuola). “È una vittoria parziale – affermano i rappresentanti degli studenti – ma consegneremo comunque le firme al sindaco per chiedere che la biblioteca venga riaperta come una volta, in linea con gli orari di molte altre biblioteche, anche di paesi con meno abitanti di Mirano”. “Il risparmio nelle spese dell’appalto – si giustifica Pavanello – è inserito nel bilancio pluriennale, dove siamo in enorme difficoltà, dovendo operare tagli per 250 mila euro”. F.D.G.

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10 Mirano Sociale A vent’anni da un terribile incidente di gioco

Giancarlo Volpato, un esempio solidale per tutti di Filippo de Gaspari

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ent’anni fa l’incidente occorso a Giancarlo Volpato, mentre giocava a rugby, la sua passione. Da quel terribile episodio, in cui rimase tetraplegico, arriva oggi un insegnamento di vita e una missione che a Mirano da oltre dieci anni si chiama “La Colonna”, associazione benefica unica in Italia. In città l’anniversario del dramma di Giancarlo è stato ricordato insieme al quarantesimo compleanno del tallonatore. Era il 21 novembre 1993: dopo i primi minuti del match con il Bassano, in un contatto in mischia, Giancarlo subì una torsione anomala, facendogli subito capire che non si trattava di un comune infortunio. Mentre attorno a lui i soccorsi fervevano caotici, Volpato sentì svanire la mobilità di gambe e braccia. All’ospedale di Bassano i medici, vista la gravità della situazione, decisero di trasferirlo in elicottero in terapia intensiva all’ospedale di Treviso. Sospeso fra la vita e la morte e attaccato a un ventilatore meccanico, Giancarlo rimase in queste condizioni due mesi, finché non riuscì a riconquistare una respirazione autonoma. Poi il trasferimento all’Unità spinale di Vicenza, dove la prognosi viene sciolta solo dopo quattro mesi: “tetraplegia causata da lesione midollare cervicale”, in pratica paralisi completa dal collo in giù. “Ricordo che dell’equipe medica faceva parte anche il dottor Marzio Innocenti, oggi presidente del Comitato regionale veneto di rugby – dice oggi Giancarlo – un uomo straordinario che per me ha fatto molto”. Nell’agosto del ’94 Giancarlo viene dimesso dall’ospedale di Vicenza e l’impatto con il

Da oltre 10 anni l’ex giocatore di rugby gestisce una associazione per l’aiuto a chi ha subito lesioni spinali

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L’associazione ha donato 150 mila euro alla ricerca e altri 150 mila per elettromedicali mondo reale si rivela durissimo. Ma non si perde d’animo. Grazie all’aiuto della famiglia e degli amici riesce a ritornare alla quotidianità, seppur difficile: con loro si mette alla ricerca di informazioni sulle lesioni al midollo spinale. Oggi raccontano: “Ci siamo subito accorti che mancava un luogo d’incontro tra tutti coloro che vivono la condizione di mieloleso e i vari specialisti della materia”. Con gli amici Giancarlo decide di crearne uno: nasce la banca dati sulle lesioni al midollo spinale www.lesionispinali. org, oggi punto di riferimento in materia a livello nazionale. Nel 2001 nasce anche “La Colonna, associazione lesioni spinali”, che nel 2005 diventa onlus. Per l’attività di solidarietà e sensibilizzazione, il 29 settembre 2012, su segnalazione di concittadini ed amici, Giancarlo è stato insignito del titolo di Cavaliere di San Marco. Da allora l’associazione ha donato 150 mila euro

alla ricerca, 150 mila in apparecchiature elettromedicali a vari ospedali del comprensorio, 50 mila per favorire l’abbattimento di barriere architettoniche a Mirano. “Fino a quel 21 novembre 1993 ho sempre pensato che avrei vissuto una vita normale e non scandita dal dolore e dalla paura – confessa oggi Giancarlo – ma gli ultimi vent’anni mi hanno insegnato a trovare giorno per giorno gli stimoli per affrontare la mia condizione e dare sempre il meglio di me”. Un campione anche dopo aver lasciato lo sport, di cui la città del rugby può andare fiera oggi come e più di allora.

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tudenti ad Auschwitz, a scuola di memoria. Si rinnova il progetto messo in pratica dagli istituti superiori, tornati ad inizio novembre in quello che fu l’inferno dei deportati, il lager di Auschwitz-Birkenau. Un viaggio dal forte significato simbolico, a cui hanno preso parte 201 tra studenti, professori e adulti delle scuole superiori di Mirano. Della comitiva hanno fatto parte 114 studenti e sei insegnanti del liceo MajoranaCorner, 23 studenti e due docenti dell’Iis Levi-Ponti, 28 studenti e due prof dell’Iis 8 Marzo-Lorenz, 24 adulti del territorio, la dirigente del liceo Carla Berto e il sindaco Maria Rosa Pavanello. Il momento più toccante, di fronte al monumento con le 22 lapidi che ricorda le origini di tutte le vittime del campo di sterminio. “Tomba per innumerevoli corpi che non hanno avuto nemmeno sepoltura – è la testimonianza di Pavanello – quel monumento ci ricorda il motivo per cui si ci si reca in visita nei campi di sterminio: per percepire, ascoltare, ricostruire dentro di noi quanto lì accadde. In una parola, per preparare la nostra memoria”. F.D.G.


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12 Spinea Villaggio dei Fiori Gli inquilini del condominio Venezia agiscono legalmente

Esposto in Procura contro il degrado

Sanità

nuoVa autorizzazionE dalla rEGionE

E’ stato dato incarico all’avvocato Ivano Zanon di portare avanti la causa dopo anni di richieste inascoltate di Filippo De Gaspari

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li inquilini del condominio Venezia stavolta fanno sul serio: depositato in Procura l’esposto del comitato che denuncia la situazione di degrado e pericolo dell’edificio di proprietà del Comune di Venezia al Villaggio dei Fiori. A chiedere interventi risolutivi sono 170 inquilini, che hanno affidato all’avvocato Ivano Zanon le loro speranze dopo anni di richieste e proteste inascoltate. Nella denuncia gli inquilini ripercorrono tutti i disagi, i disservizi e le gravi situazioni di degrado segnalate fin dagli anni Ottanta al proprietario dell’immobile e rimaste inascoltate. Dei problemi del condominio di viale San Remo si discute infatti da anni: una sorta di “enclave” veneziana nel cuore del quartiere più popoloso di Spinea, lasciato nell’incuria, senza manutenzione e ormai diventato pericoloso anche per i passanti, con il distacco di intonaci e marmi sulla pubblica via. Con l’esposto, gli inquilini chiedono ora al pubblico ministero di rilevare se tra la dettagliata documentazione presentata, soprattutto foto dello stato dei luoghi, vi siano situazioni penalmente rilevanti. In caso di avvio del procedimento, il comitato dei condòmini si costituirà parte civile. L’avvocato Ivano Zanon aveva effettuato un primo sopralluogo cinque anni fa: “Da allora lo stato dei luoghi è rimasto immutato, in alcuni casi peggiorato – afferma – il proprietario sembra non fare alcun intervento decisivo dal 1980, come confermato dai residenti. Ho visionato uno degli appartamenti con il pavimento sollevato, mi è stato raccontato di camini caduti provocando la rovina dei soffitti, infiltrazioni dal tetto che obbligano gli inquilini a utilizzare contenitori per la raccolta d’acqua, sospensione di servizi per diverso tempo e ascensori che si bloccano”. “Abbiamo deciso di procedere con l’esposto e le segnalazioni ai carabinieri perché nessuno possa dire che non se ne sapeva nulla – spiega per il comitato Ernesto De Bei –

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BOCCIATI GlI ORARI CADENZATI

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pinea boccia i nuovi orari cadenzati dai treni predisposti dalla Regione. In città, nella nova stazione Sfmr al Graspo de Ua, attualmente fermano, tra le 6.55 e le 8, la fascia oraria più frequentata, quattro convogli: alle 6.55, alle 7.21, alle 7.42 e alle 8. Ad utilizzarli sono quasi 300 pendolari, tra lavoratori e studenti. Dalle analisi del Comune di Spinea, svolte direttamente dal sindaco Silvano Checchin e dal consigliere delegato alle Piste ciclabili Mario Zorzetto Penzo, il treno più utilizzato è quello delle 7.21, con oltre 100 passeggeri che salgono a Spinea. Anche le altre tre corse, tuttavia, sono molto gettonate. Applicando il nuovo orario cadenzato anziché quattro corse, ci saranno tre treni e chi prende tale mezzo dopo le ore 7 avrà a disposizione solo due corse: quella delle 7.39 e quella delle 7.58. Gli impatti per lavoratori e studenti sono evidenti e oltre ai diversi orari c’è il pericolo

Un’immagine del condominio del Villaggio dei Fiori

denunciamo situazioni di incuria e degrado da anni, adesso che sono diventate pericolo non vogliamo che qualcuno si faccia male e che poi si dica che non era stato denunciato nulla. La maggior parte di noi lamenta crepe nei muri, pavimenti alzati, infiltrazioni d’acqua, quadri elettrici scoperti e a contatto con muffe e umidità, oltre ad ascensori spesso fuori uso e anziani costretti a rimanere bloccati in casa. Non sono condizioni a cui possiamo rimanere esposti a lungo e non lo sono nemmeno per i cittadini di Spinea che con gli alloggi non c’entrano nulla”. Nell’esposto alla Procura, gli inquilini mettono per la prima volta nero su bianco quello che denunciano da tempo: “I problemi riguardano non solo la parte estetica – scrivono – ma anche aspetti statici, proprio perché nel corso degli anni la manutenzione è stata pressoché inesistente. Il condominio è in uno stato di abbandono e l’esposto si è reso necessario perché oramai da troppi anni vi è l’inerzia della proprietà, che di fronte alle rimostranze ha sempre dato risposte evasive”.

Il treno più utilizzato è quello delle 7.21, con oltre 100 passeggeri

che i treni risultino ancor più affollati, con ripercussioni anche sulla qualità del servizio offerto. Non basta: a Spinea si teme che il cambiamento degli orari delle ferrovie possa influire negativamente anche sulle coincidenze degli autobus usati dagli studenti. Per questo Checchin si sta muovendo da alcune settimane in prima persona per evitare problemi e disagi e ha già chiesto un incontro all’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso. “Il Comune di Spinea vuole realizzare la mobilità dolce puntando all’uso della bici, ma anche dei mezzi pubblici che consentono davvero di fluidificare il traffico e diminuire lo smog e i disagi del traffico – spiega Checchin - Proprio in quest’ottica il Comune si farà promotore di incontri e contatti con tutti i soggetti interessati”. Da diversi anni e almeno due legislature, Spinea sta cercando di risolvere i problemi del traffico in centro anche grazie ai treni: la creazione della nuova stazione di quella che è stata ribattezzata la “metropolitana di superficie” è diventata per Spinea un servizio di non poco conto, con la realizzazione anche di un grande parcheggio scambiatore. I nuovi orari cadenzati però, che entreranno in vigore a metà dicembre, creano non pochi problemi e sono solo l’antipasto del nuovo sistema ferroviario regionale. In attesa che l’Sfmr entri a regime, da dicembre i passeggeri potranno avere un primo assaggio di come funzionerà. Alla stazione di Mestre, direttamente collegata con Spinea, al minuto 03 partiranno i treni veloci per Rovigo, al minuto 19 per Verona Porta Nuova, al minuto 49 per Vicenza, al minuto 54 per Padova. Lo shuttle Mestre-Padova, invece, partirà al minuto 35 e da Padova rientrerà a Mestre al minuto 53. E sulle tratte regionali più importanti ci saranno treni ogni venti minuti, dalle sette del mattino alle dieci di sera, tutti i giorni. Nelle prossime settimane, la prova dei fatti, anche per i pendolari di Spinea. G.Pip. F.D.G.

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a Regione invia al Comune il decreto con cui autorizza una nuova Residenza sanitaria assistita: arrivano a Spinea altri 68 posti letto per anziani non autosufficienti. Un’importante ulteriore struttura, che si affianca a Villa Fiorita, la Rsa già esistente, e che dà risposta ai bisogni del territorio e soprattutto delle persone anziane non autosufficienti, come previsto dalla programmazione socio-sanitaria dell’Ulss 13. Oltre a queste strutture, nell’area troverà posto anche il nuovo distretto socio-sanitario. Rispetto alla sede situata attualmente in via Pisacane, il nuovo distretto offrirà maggiori spazi per l’utenza e una migliore fruibilità degli ambulatori. Lo scorso 14 novembre si è svolto inoltre l’incontro del comitato dei famigliari degli ospiti di Villa Fiorita con il sindaco e i vertici di Codess Sociale, la cooperativa che gestisce Villa Fiorita. Scopo dell’incontro: favorire il massimo benessere degli ospiti. Silvano Checchin ha sensibilizzato tutte le associazioni di volontariato di Spinea, perché organizzino momenti di incontro e svago con gli anziani di Villa Fiorita. “Leggere insieme poesie in dialetto, partecipare a un concerto corale oppure organizzare letture di racconti, sono tutte attività che arricchiscono la giornata degli ospiti e regalano ai volontari e agli anziani il senso di un tempo condiviso e finalizzato ad un reciproco benessere” ha detto Checchin. Saranno proposte anche occasioni per far incontrare le diverse generazioni, grazie alla disponibilità del mondo della scuola e delle associazioni di volontariato. F.D.G.

SOCIAlE ANZIANI CONTRO lA CRISI

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econdo i dati del Censis, il 20% dei 9 milioni di italiani che nel 2012 sono stati costretti a rinunciare ad alcune prestazioni sanitarie per cause economiche è over 65. Le cure a cui più spesso rinunciano sono prestazioni diagnostiche e visite specialistiche. Partendo da questo dato la Pro Senectute di Spinea inaugura un nuovo servizio in città: porte aperte agli anziani e ad altri soggetti di qualsiasi etnia, in difficoltà a causa della crisi. Per loro gli esami medici saranno gratis. L’iniziativa parte da un dato: la ricerca di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, sugli effetti della crisi economica e del super ticket sull’assistenza specialistica, mette in luce come nelle 11 regioni d’Italia investigate tra il 2011 e il 2012, gli italiani chiedano sempre meno prestazioni sanitarie. Dopo l’introduzione del super ticket nel 2011, dal 2014 il costo delle erogazioni sanitarie potrebbe aumentare di nuovo, passando dagli attuali 150 euro a 350, a causa dei 2 miliardi di euro aggiuntivi di ticket che lo Stato conta di incassare dalla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Ne deriva il disagio psicofisico in cui versano attualmente le famiglie e, in particolare, gli anziani, che da un lato necessitano di maggiore attenzione sanitaria e dall’altro sono costretti a ridurre le spese relative ai servizi sanitari. Il progetto della Pro Senectute mira a salvaguardare la salute fisica e psichica dell’anziano prevenendo e contrastando alcune malattie a carattere sociale, spesso altamente invalidanti che, se non opportunamente controllate, possono

accelerare i processi di invecchiamento e isolare ancor di più il soggetto che ne è affetto. Insomma, controlli come pressione arteriosa, glicemia, colesterolemia, elettrocardiogramma, spirometria, ossimetria, audiometria, screening visivo, carta del rischio cardio-vascolare saranno gratuiti per gli over 65, che sceglieranno il servizio offerto. L’obiettivo è anche ridurre le malattie a carattere sociale come infarto o ictus, malattie respiratorie, diabete, ipercolesterolemia, sordità, riduzione del visus, glaucoma. Con la collaborazione dell’associazione “Insieme per la vita”, la Pro Senectute ha così organizzato fino ad aprile, negli ambulatori del circolo di via Giussani 5, esami gratuiti per tutti. L’iniziativa, coordinata dal dottor Giovanni Di Luciano, si avvale anche dei volontari della Croce Rossa Italiana, medici, infermieri professionali e tecnici sanitari. I risultati dei controlli clinico-strumentali, oltre che comunicati ai rispettivi medici di famiglia per gli eventuali provvedimenti del caso, saranno oggetto di analisi statistica e pubblicazione. Per info e prenotazioni telefonare al 377-6915790. F.D.G.



14 Spinea Sicurezza Si riaccende in paese il dibattito su chi chiede l’elemosina

“Stop ai mendicanti molesti” L’ex sindaco Claudio Tessari chiede ordinanze ad hoc, il sindaco Silvano Checchin dice no di Filippo De Gaspari

“B

asta accattoni molesti” e a Spinea si riaccende il dibattito. A chiedere un giro di vite sui mendicanti in città è stato il consigliere ed ex sindaco Claudio Tessari che in una lettera inviata al sindaco Silvano Checchin e ai comandanti di polizia locale e carabinieri, evidenzia l’aumento in città di fenomeni di accattonaggio molesto. “Spinea sta registrando un vero e proprio aumento di persone dedite a questo fenomeno – scrive Tessari – i cittadini devono sempre più spesso fare i conti con la presenza di chi chiede l’elemosina, con modi decisamente insistenti e poco garbati. Soprattutto al mercato del sabato, nei pubblici locali del centro, di fronte ai supermercati, davanti alle chiese e ai cimiteri la domenica e persino durante i funerali infrasettimanali. Le forze dell’ordine individuino questi soggetti, ne prendano le generalità e le segnalino per un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale”. Per Tessari inoltre: “L’obiettivo non è penalizzare le persone che versano in una situazione di

disagio economico, alle quali il Comune e le associazioni caritatevoli già garantiscono misure di aiuto, ma di intervenire quando la questua diventa molesta e mette a rischio la sicurezza urbana e l’incolumità pubblica. Se è necessario si proceda all’emanazione di un’apposita ordinanza sindacale per vietare l’accattonaggio in ogni spazio pubblico o aperto al pubblico del territorio comunale”. Il sindaco Silvano Checchin conferma il fenomeno, ma non accetta lezioni: “È vero – afferma – spesso non siamo più di fronte a bisognosi, ma a persone che si approfittano dei cittadini, soprattutto anziani, in modo spesso violento. In qualche occasione ho chiamato personalmente i vigili di fronte all’ennesimo caso al mercato, ma non c’è bisogno di nuove ordinanze: in tempi non sospetti ho fatto cambiare il regolamento di polizia urbana per far fronte al fenomeno e mi son preso del “sceriffo d’Italia”. Ora basta applicare i regolamenti vigenti. Un conto è l’accoglienza verso chi ha bisogno, un altro è essere lassisti verso fenomeni di vera e pro-

La presenza dei mendicanti è diventato un problema di sicurezza

pria aggressione. Ma vanno respinti anche atteggiamenti di demagogia pensando che questo fenomeno non sia sufficientemente conosciuto e all’attenzione di chi ha la responsabilità di intervenire”. A stretto giro di posta arriva anche il parere del capo dei vigili, Diego Trolese: “Il problema era già stato segnalato e sono già stati effettuati servizi al mercato settimanale e pure in occasione di cerimonie funebri davanti alla chiesa di San Vito e Modesto – spiega il comandante – le precedenti segnalazioni erano arrivate dal

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arriVano i cassonEtti intErrati

C

assonetti interrati all’avanguardia, ma già fuori uso. Succede in località la Fossa, dove le innovative isole ecologiche “a scomparsa” sono quasi sempre rotte. A denunciarlo il Movimento 5 stelle: “Assi di legno per bloccarli, nastro segnaletico ma soprattutto alcuni di essi rimangono rialzati, così le piattaforme diventano anche un pericolo per i pedoni. Oltre a dover pagare una tassa, ai cittadini della Fossa non è nemmeno garantito un adeguato livello di efficienza del servizio”. La replica spetta al sindaco Silvano Checchin: “Sappiamo che alcuni cassonetti interrati sono fuori uso e abbiamo sollecitato da tempo Veritas, la quale ci ha risposto che sta aspettando i pezzi di ricambio. I materiali sono stati già ordinati, presto quindi il disservizio sarà risolto. Spinea è l’unica città nel Miranese ad aver installato questi ampi contenitori che possono comodamente contenere grosse quantità di rifiuti occupando poco spazio in superficie. Lo svantaggio può essere una manutenzione più complessa nel caso di malfunzionamento” F.D.G.

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parroco don Antonio Genovese e da alcuni passanti in piazza Fermi,, durante il mercato. Gli agenti hanno subito svolto controlli immediati, con la predisposizione di servizi in piazza e davanti alle chiese”. Per non lasciare nulla al caso Trolese ha contattato anche i parroci di Spinea, affinché forniscano alla polizia locale il calendario delle funzioni funebri, in modo da permettere una presenza degli agenti fino a quando il problema non sarà risolto.

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irtualmente inaugurata la nuova pista ciclabile di via Roma, aperta dopo il completamento dei lavori nel tratto centrale di Spinea. Qui la vecchia corsia tracciata a terra è diventata un’opera con interventi strutturali definitivi. A battezzare la nuova opera sono però stati alcuni (per la verità lievi) incidenti e tante polemiche. Contro si sono schierati in particolare alcuni gruppi di minoranza, che hanno parlato di opera invasiva, che non piace ai cittadini e crea solo problemi e disagi, come hanno dimostrato almeno tre incidenti, con mezzi in marcia finiti contro le nuove protezioni metalliche. “Avanti di questo passo costerà più aggiustarla che averla realizzata” chiosa Ernesto De Bei, Pdl. Ma il Comune non ci sta: stanco delle polemiche ha aperto le carte spiegando tutte le ragioni dell’opera. L’obiettivo, secondo la giunta Checchin, è quello di migliorare la mobilità ciclopedonale e la fruibilità dell’asse viario di Spinea centro. Le soluzioni tecniche adottate adeguano la dimensione della larghezza della strada sia alle normative vigenti che alle diverse esigenze della popolazione non solo in tema di viabilità, ma anche di parcheggi ed accessibilità. “Le norme tecniche infatti – spiegano dal Comune – prevedono un doppio senso di marcia con una larghezza trasversale di 2,50 metri, comprese le strisce laterali. La separazione dalla strada destinata ai veicoli è stata realizzata con uno spartitraffico di dimensioni non inferiori a 50 centimetri. L’impiego di una transenna protegge le “utenze deboli” da eventuali

occupazioni involontarie della sede da parte delle auto, moto e bus, impedendo lo scavalcamento da parte dei ciclisti dello zoccolo di protezione verso la sede carrabile. In questo modo l’occupazione della sede stradale può essere limitata a 2,90 metri, per cui lo spazio rimanente risulta di 2,60 metri, riuscendo quindi a mantenere gli spazi attuali di sosta lungo via Roma. La scelta del parapetto, infine punta a impedire un uso improprio dello stesso, come la seduta o l’appoggio e le dimensioni sono state determinate per evitare possibili interferenze con i coni visuali delle auto in uscita dalle strade laterali. Il parapetto è collocato sopra un’area rialzata, rispetto alla sede stradale ed esterna ad essa e le sue caratteristiche sono solo di demarcazione fisica delle due tipologie di utenze stradali, per evitare la reciproca invasione degli spazi destinati ai diversi tipi di utenza. Oltretutto, nell’ampia semicurva che via Roma realizza nel tratto compreso tra via Verdi e via Pisacane, la protezione della pista è posizionata all’interno di essa, quindi con minor probabilità che le moto possano raggiungerla in caso F.D.G. di scivolata”.


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16 Santa Maria di Sala Solidarietà Il 14 dicembre: Good Dog Ssd, una scuola di educazione cinofila

Fondi a sostegno del canile

nEWs Iniziative della Pro loco

lE fiabE raccontatE in Villa

Il nuovo canile è stato realizzato in un’area di 20 mila mq e ospiterà 300 trovatelli. di Roberta Pasqualetto

S

anta Maria di Sala partecipa al progetto “Good Dog Pro Enpa” che raccogliere fondi per il nuovo canile di Mira. Sabato 14 dicembre si terrà un evento di beneficenza nella pizzeria steak house Black Rose a Santa Maria di Sala organizzato da: Good Dog Ssd scuola di educazione cinofila (presidente Claudia Chinellato) e Dress Your Biz agenzia promotion marketing e merchandising Treviso di M. Elisabeth Panico. L’evento, gestito dall’E.N.P.A., raccoglierà fondi per il nuovo canile realizzato in un’area di 20 mila mq e ospiterà 300 trovatelli. Nelle ore notturne, il canile, terrà gruppi di sei cani all’interno di box (4x2 m), queste stanze chiuse saranno collegate con una porta a una parte coperta da una tettoia e uno spazio scoperto in terra battuta. Tutti i cani ospiti avranno la possibilità di correre quotidianamente e socializzare in piccoli gruppi attorno a ciascuno degli 8 moduli (composto ciascuno da 6 box). Inoltre è stata progettata un’area recintata, alberata, dove i cani si muoveranno liberi dal mattino alla sera. Tra

i servizi del canile saranno realizzati: l’ambulatorio veterinario, le sale per i cuccioli, le sale per la degenza di animali bisognosi di cure o feriti, la cucina, il magazzino del cibo e dei materiali, un ufficio per le adozioni e i colloqui con le famiglie. L’evento del 14 dicembre inizierà alle ore 16.30 con l”Happy children”: laboratori creativi e giochi per bambini con trucco e storie sugli animali fino alle ore 18 con un’offerta minima di 5 euro. La cena per gli adulti prevede: pizza, bibita, caffè e consumazione (20 euro); e per i bambini: pizza baby, bibita o cotoletta, patatine e bibita (10 euro). La serata sarà allettata con l’esibizione dei A&B Cabarock direttamente da “ZELIG Cabaret” di Milano, show comico-musicale rivolto a tutta la famiglia. L’animazione continuerà con la cover band “The Cranberries” nel concerto live dei Dreamberries con il DJ Buzz e la sua musica pop/new wave anni ‘80. “Il maltrattamento degli animali è un tema sentito da molti e tristemente discusso anche su Striscia la Notizia – dice l’assessore alla cultura Ales-

L Cani in un canile sandro Arpi – le organizzatrici dell’evento vorrebbero coinvolgere la trasmissione, per dare un esempio positivo di gestione e di amore per gli animali. Noi le appoggiamo perche siamo sensibili al tema, Santa Maria di Sala, infatti, organizza fiere canine e appuntamenti annuali. I nostri cittadini sono felici di partecipare a ogni edizione”. Per informazioni sulla giornata di beneficenza si può chiamare il 331-7231367 o il 3291007616 e www.gooddog.it

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a Pro Loco di Santa Maria di Sala propone un Natale magico con la quinta edizione di Fiabe in Villa. Rispetto alle due edizioni precedenti, ci saranno dei cambiamenti: non si interpreterà più una sola fiaba ma ben sette. L’anno scorso si è interpretato Pinocchio e quello precedente Alice nel paese delle Meraviglie ma, per questa edizione, si torna alle origini dell’evento quando si realizzavano più fiabe. All’interno di alcune stanze, divise nei tre piani di villa Farsetti, si potranno vedere in quest’ordine, le scene culminanti di: La bella e la bestia, Hansel e Gretel, Pelle d’asino, La regina delle nevi, Il soldatino di piombo, Il gatto con gli stivali e Il pifferaio magico. “Siamo davvero orgogliosi di proporre un evento così emozionante e magico per i bambini – dice la Presidente Pro Loco Caterina Parolazza – consiglio ai genitori di raccontare o leggere le fiabe, che vedranno in villa, così ci sarà anche il gusto di riconoscere la storia”. L’evento piace davvero molto alle famiglie, l’edizione precedente ha visto oltre tre mila presenze; le scene delle favole sono interpretate dalla compagnia Theama Teatro di Vicenza che collabora con la Pro Loco. L’intero percorso dura circa 40 minuti, ogni 20 minuti entra un gruppo in una stanza e assiste alla scena. I bimbi e i genitori saranno accolti da una fata che li porterà lungo il percorso. Terminato il giro della villa, i bambini potranno gustare una cioccolata calda, offerta dai volontari della Pro Loco, nella sala del teatro. Gli appuntanti si terranno a dicembre: domenica 22, giovedì 26 e domenica 29 e lunedì 6 gennaio 2014, dalle ore 14 alle 19, fino a esaurimento dei biglietti. L’ingresso costa 5 euro a persona, per maggiori informazioni o per prenotazioni: 331.1215242 o 348.4430937. R.P.

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18 Santa Maria di Sala Lavoro Un provvedimento favorisce i lavori pubblici

Una delibera per le imprese in difficoltà di Roberta Pasqualetto

A

Santa Maria di Sala è andata a buon fine una delibera che permette di eseguire dei lavori pubblici ed è un’opportunità per i professionisti e per le ditte di lavorare in questi tempi di estrema difficoltà economica. L’affidamento dei lavori pubblici, da parte dell’amministrazione comunale, può essere considerato un’opportunità per le aziende del territorio e non solo. Il Comune, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente, deve provvedere alla realizzazione delle nuove opere ritenute necessarie al territorio e alla collettività, secondo gli indirizzi ed i contenuti nell’elenco annuale e programma triennale delle Opere Pubblico (art. 53 del codice) fatti salvi i contratti di sponsorizzazione e i lavori eseguiti in economia. I lavori pubblici possono essere realizzati esclusivamente mediante contratti di appalto o di concessione, sulla base del progetto definitivo dell’amministrazione aggiudicatrice. Per l’affidamento di questi lavori è stato redatto un elenco con tutti gli operatori che hanno presentato richiesta di essere interpellati per l’affidamento dell’incarico. Nel sito internet del Comune sono pubblicati degli avvisi affinché le ditte interessate possano inviare la loro richiesta d’inserimento e/o aggiornamento nell’elenco sopraccitato. “L’amministrazione comunale in questo difficile momento economico vuole salvaguardare, aiutare e favorire la ripresa delle diverse realtà produttive – dice l’assessore ai lavori pubblici Fabio Semenzato – e cerca metodi per sostenere le aziende, utilizzando, strumenti, contatti, canali d’informazione e di comunicazione nuovi e strutturati. Affidare i lavori pubblici agli operatori del settore può essere considerata un’importante opportunità in questo momento difficile. Come amministrazione teniamo molto a sottolineare che questa delibera ha una doppia finalità positiva: eseguire lavori pubblici utili e creare delle opportunità lavorative”. La prima delibera approvata lo scorso ottobre (Delibera di G.C. n.97) concretizza diverse possibilità: interventi di manutenzione pavimentazioni stradali, primo intervento, volti a migliorare e riqualificare l’estesa rete viaria dei centri abitati e del territorio locale per un importo di 100 mila euro e interventi di manutenzione e riordino dell’area di pertinenza della sede municipale per un importo di 20 mila euro. Questa prima trance di lavori sarà eseguita nell’area verde del Municipio e per asfaltare. Seguiranno altri bandi per altri cantieri. Questi lavori termineranno tutti a fine dicembre, per l’asfaltatura molto dipenderà dalle condizioni atmosferiche. I fondi con i quali saranno realizzati i lavori sono comunali. I bandi saranno aggiornati periodicamente nel sito

E’ stato stanziato un importo di 100 mila euro per gli interventi di manutenzione

Il municipio di Santa Maria di Sala

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internet del Comune, con il programma annuale e triennale delle opere pubbliche. Insomma, un buon incentivo in questo momento di crisi.

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novembre l’associazione culturale Settimo Binario ha presentato il documentario “il cinema Bevilacqua”. In questo appuntamento si è racconta la storia dell’ex cinema di Zelarino, nella prima periferia di Mestre e del suo gestore, Antonio Bevilacqua. Bevilacqua, prima di gestire questo cinema negli anni Sessanta, era un grande campione salese di ciclismo, compagno e rivale di Fausto Coppi e Gino Bartali, vincitore della Parigi-Roubaix. Alla sua morte il cinema passò ai familiari, fu poi centro culturale e oggi sostituito da un piccolo supermercato. “Aver portato alla luce questa storia, è significato ricostruire un ritratto privato di un cittadino salese attraverso il racconto della sua famiglia e di chi lo conosceva – dice l’assessore Alessandro Arpi – inoltre ci fa riflettere sulle città di oggi e su come abbiano progressivamente perso i loro centri aggregativi”. Il documentario appartiene a un progetto crossmediale dedicato ai cinema scomparsi e dimenticati nel Comune di Venezia. Il cinema Bevilacqua, infatti, era una delle numerosissime sale di seconda e terza visione che, negli anni Cinquanta e Sessanta costellavano l’entroterra veneziano, e che rappresentavano il principale punto di socializzazione della comunità. Per maggiori informazioni si può visitare il blog del progetto settimobinario.it/ R.P. ilcinemabevilacqua.


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20 Cultura Appuntamenti Il calendario tra presepi, mercatini e qualche bello spettacolo

Un dicembre pieno di... eventi A ridosso di Natale, Beppe Fiorello, presenterà “Penso che un sogno così…”. Nella biblioteca di Maerne una serie di letture per i bimbi di Alessandro Ragazzo

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icembre, mese di cultura e di eventi un po’ in tutto il Miranese, tra presepi, mercatini e possibilità di vedere qualche bello spettacolo. Ce ne sarà per tutti i gusti, perché saranno protagonisti sia gli adulti che i bambini, con iniziative nei teatri e nelle biblioteche. A Mirano, sempre alle 20.45 arriveranno due big con Paolo Rossi e Giuseppe Fiorello. Il primo sarà in scena venerdì 6 con “L’amore un cane blu”, scritto da Stefano Dongetti e Alessandro Mizzi, con le musiche curate da Emanuele Dell’Aquila ed eseguite dal vivo da “I virtuosi del Carso”. A ridosso di Natale, lunedì 23, toccherà a Beppe Fiorello, che presenterà “Penso che un sogno così…”, con un viaggio nella vita di Mimì (Domenico Modugno). La regia sarà Giampiero Solari. Biglietto intero 18 euro, ridotto 15, studenti. Per le giovani compagnie emergenti, domenica 22 dicembre alle 21 al teatrino Belvedere di Mirano arriverà Marcon D’Agostin con “Per non svegliare i draghi addormentati”. Biglietto intero 8 euro, ridotto (per gli under 26) 6 euro. Per

i piccoli dell’asilo e i bambini della scuola elementare, venerdì 13 dicembre, al teatro di Mirano alle 10, Ketti Grunchi proporrà “La chiamarono Maria”, con la partecipazione di Delfina Pevere, la scenografia e le luci di Yurji Pevere. Biglietto unico a 4,50 euro, con ingresso gratuito per i piccoli portatori di handicap, le insegnanti e gli accompagnatori. La prenotazione è obbligatoria e si deve chiamare il numero 041-4355536. A Scorzè, spazio alle letture animate giovedì 12 alle 17 in biblioteca. Saranno protagoniste le fiabe e le filastrocche di Gianni Rodari. La partecipazione è libera ma anche in questo caso è meglio chiamare ai numeri 041-5847383 oppure 041-445068 o spedire una mail a biblioteca@comune.scorze.ve.it. Qualche ora più tardi, spostandosi al teatro Elios, appuntamento alle 20.45 con “Il conflitto di Carlos”, che salirà sul palco con “Il dio del massacro”. Nella biblioteca di Maerne, spazio ai più piccoli con una serie di letture animate, in collaborazione con “Il libro con gli stivali” di Mestre, sempre al mer-

La biblioteca di Maerne coledì e sempre per i piccoli dai 6 ai 10 anni. Si partirà il giorno 4, con “Assaggi di Roald Dahl”, mentre sette giorni più tardi, toccherà al sindaco Monica Barbiero intrattenere i bambini. I posti saranno sempre limitati ed è meglio prenotarsi al numero 041-640331 o spedire una e-mail all’indirizzo biblioteca@ comune.martellago.ve.it. Natale a Maerne significa presepio vivente. Così da martedì 24, in campiello Marzenego, si rinnova la magia dell’iniziativa, giunta alla ventino-

vesima edizione. I volontari sono al lavoro da settimane per allestire la scenografia, dove sarà ambientata la nascita di Gesù. L’inaugurazione avverrà lunedì al termine della messa delle 23, mentre le animazioni scatteranno dal giorno seguente. A Natale e a Santo Stefano, infatti, saranno proposte dalle 14.30 alle 18.30 e proseguiranno domenica 29 dicembre, mercoledì primo e domenica 5 gennaio. L’ultima è prevista per lunedì 6 gennaio, giorno dell’Epifania.

A Noale

pirola parola, falò pronto

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he xé qualche faliva che ‘nascianta de belo par che me diga: la ciama del bon, ma non se leze quanto!”. Questo il messaggio finale letto dal vate durante la Pirola Parola attorno alla Rocca di Noale dello scorso gennaio. Stavolta si spera in una 2014 migliore e l’appuntamento, come al solito, sarà per la sera precedente all’Epifania, domenica 5 gennaio. Sarà la notte del Panevin de’ a Pifania, organizzata dalla Pro loco e che si svolgerà nell’area attorno al Rocca. Si tratta di una degli avvenimento di maggior spicco non solo del Miranese ma dell’intera provincia, con spettatori provenienti anche da fuori comune. Tante le famiglie che giungeranno nella città dei Tempesta, per una festa che coinvolge grandi e piccini. Ci saranno i carri dei borghi, con maranteghe, befane, pastori. Dopo l’accensione del fuoco, si attenderà il “pronostego” del vate che, in base alla direzione che prenderà il fumo, dirà ai presenti come sarà il prossimo anno. Prima si assisterà alla lettura da parte dei rappresentanti di ciascun borgo dei “lamenti” rivolti verso le autorità politiche nazionale e cittadine. Come sempre, al termine della manifestazione, ci sarà la consegna delle mega-calze della befana A.R. tra vin brulè e pinza.

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LO calcio a 5

SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO A Mestre

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sd New Futsal Club si occupa di calcio A5 e calcio A8, ed è un’ associazione sportiva dilettantistica affiliata all’ente di promozione sportiva Csain riconosciuta dal Coni. Il presidente Casadoro Diego organizza prevalentemente campionati di calcio per i ragazzi del A5 e del calcio A8 amatoriali, ma da quest’anno ha deciso di collaborare con un maestro invernale di tennis, e per la prima volta a Venezia, per realizzare un torneo in primavera. Il torneo di tennis si terrà in un campo di nuova generazione, campionato di beach football (calcio sulla sabbia). Tutte le manifestazioni vengono svolte al circolo Sporting Club di Mestre in via Terraglietto 22, dove la società ha un contratto di gestione dei campi. “La nostra associazione ha preso questa denominazione da 2 anni – dice il presidente Diego Casadoro - prima si chiamava Dimensione Sport. Iil campo è rimasto lo stesso da sei anni e anche i partecipanti sono rimasti gli stessi”. La società negli anni trascorsi si è creata un gruppo arbitri tesserati regolarmente Csain e organizza ogni anno con istruttori qualificati un nuovo corso arbitri completamente gratuito. La società conta più di 50 squadre e oltre mille soci annui regolarmente tesserati ed assicurati. Per maggiori informazioni si può visitare il sito dimensionesport.beepworld.it; l’associazione si trova R.P. in via Terraglietto al civico 23 a Mestre.

Ciclismo I corridori hanno conquistatocalcio due titoliaitaliani, medaglie d’argento e un bronzo 5 Aquattro Mestre

Ciclism

Giovani ciclisti, raffica di vittorie Gi asd nEW futsal club

di Giacomo Piran

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a provincia di Venezia si conferma grande fucina di giovani ciclisti. La riprova è arrivata durante i campionati italiani di ciclismo su pista che si sono svolti a fine ottobre al velodromo Fassa Bortolo di Montichiari in provincia di Brescia. I corridori veneziani hanno conquistato due titoli italiani, quattro medaglie d’argento e un bronzo. La prima maglia tricolore è stata conquistata da Giovanni Longo (Selle Italia) che ha vinto nella specialità della “Velocità a squadre Open” assieme a Luca Ceci, Giacomo Del Rosario e Paolo Marti. Per la cronaca Giovanni Longo dal prossimo anno vestirà la casacca della Fausto Coppi Gazzera Videa, andando a rinforzare la squadra del presidente Renato Marin. L’altro titolo italiano è stato appannaggio di Paolo Simion, ex Zalf e dal prossimo anno al Gs Mastromarco, che ha vinto l’oro nella specialità “Inseguimento a squadre Open” assieme ad Elia Viviani, Michele Scartezzini, Marco Coledan e Alex Buttazzoni. I corridori, nella distanza dei 4

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sd New Futsal Club si occupa di calcio A5 e calcio A8, ed è un’ associazione sportiva dilettantistica Mirano, nella specialità del “Inseguimento affiliata all’ente di promozione a squadre Open” e da Giovanni Mirisola sportiva Csain riconosciuta dal (Vc Bianchin), cresciuto ciclisticamente nel Coni. Il presidente Casadoro Gc Maerne Olmo, nella specialità del “InseDiego organizza prevalenteguimento a squadre Juniores”. Il bronzo è mente campionati di calcio per stato conquistato da Paolo Simion nella spei ragazzi del A5 e del calcio A8 cialità del “Inseguimento individuale open”. amatoriali, ma da quest’anno Buone prestazioni anche nella specialità ha deciso di collaborare con un “Corsa a punti Open” sulla distanza dei 40 maestro invernale di tennis, e km (160 giri del velodromo di Montichiari), per la prima volta a Venezia, dove hanno partecipato quattro corridori veper realizzare un torneo in neziani: Paolo Simion, Francesco Lamon e primavera. Il torneo di tennis si il duo della di Fausto Gazzera, terrà in un campo di nuova generazione, campionato beachCoppi football (calcioMaurizio sulla Damiano e Matteo Malucelli. i protakmsabbia). equivalenti giri, hanno fatto se- svolte Tutte ale16 manifestazioni vengono al circolo Sporting Club diTutti Mestre in gonisti del ciclismo veneziano troveranno gnare il tempo di22,4’06’’098. Le quattro via Terraglietto dove la società ha un contratto di gestione dei campi. si“La nostra dicembre Belvedere medaglie d’argento sonoquesta statedenominazione ottenute poidail 215anni associazione ha preso – dicealil Teatro presidente Diegodi si terrà la Festalo del Ciclismo rispettivamente da: Paolo Simion nella spe- Mirano, Casadoro - prima si chiamava Dimensione Sport. Iildove campo è rimasto stesso da organizzata dal anni comitato della cialità sei anni dellae“Velocità anche i partecipanti a squadre Open” sono nella rimasti Provinciale gli stessi”. La società negli trascorsi provinciaCsain di Venezia della Federazione Cicliformazione si è creatacomposta un gruppoanche arbitridatesserati Elia Viviani regolarmente e organizza ogni anno con stica Italiana.gratuito. DuranteLalasocietà giornata saranno e istruttori Marco Coledan; qualificati sempre un nuovo da Paolo corso Simion arbitri completamente conta più società, allenatori e atleti nella di 50 specialità squadredella e oltre“Americana mille soci annui Open”regolarmente in premiate tesserati eddirigenti, assicurati. Per maggiori che si sono distinti nell’ultima stagione. coppia informazioni con Marco si puòColedan; visitare ildasitoFrancesco dimensionesport.beepworld.it; l’associazione si trova R.P. Lamon Colpack), nell’Uc in via (Team Terraglietto al civicocresciuto 23 a Mestre.

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29 settembre, Gran Prix di Mestre, la vittoria nel torneo Open è andata a Tommaso Dorigo con 4.5 punti su 5, davanti ad un gruppo a 3.5 composto da Giorgio Piva, Francesco Bortolussi, Mattia Pomponio, Marco Stefan e Alessandro Balzan. Nel torneo A riservato alle categorie giovanili, al primo posto c’era Davide Poloniato con 4.5 su 5, davanti a Dennis Posocco e Giovanni Sartor a 3.5 e Andrea Petrella e Giovanni Serraglio a 3. Il circolo partecipa attivamente da anni al Campionato nazionale Italiano a Squadre, e a vari tornei a squadre di diversa rilevanza, riservati anche agli Under16 o agli Under20 e femminili. Da anni organizza i campionati provinciali, e il torneo di Mestre del circuito del Grand Prix del Veneto, e collabora nell’organizzazione del torneo Internazionale di Mogliano. Nel corso degli anni molti soci sono approdati alle gare dei campionati regionali e italiani, con ottimi risultati. Il circolo si trova in via Andrea Costa 38/A a Mestre; l’iscrizione stagionale è di 35 euro; è possibile iscriversi anche a R.P. stagione iniziata.

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Dove puoi trovare l’atmosfera del Natale

Anche quest’anno il Natale si potrà festeggiare in villa, in particolare a Villa Venier Contarini di Mira dove si svolgeranno incontri per promuovere il territorio attraverso l’arte e la musica. Protagonisti musicali sarà il “Trio Barocco“ che darà modo alla villa di riprender vita ed essere ridonata a cittadini e visitatori. Tutto questo grazie all’ encomiabile lavoro di Irw. L’istituto regionale per le ville venete è stato istituito nel 1979 e, in questi anni, ha provveduto al consolidamento e al restauro delle ville venete. Strategicamente, con l’avallo delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, si propone di assicurare e sostenere la conservazione del patrimonio culturale e favorirne la pubblica fruizione e valorizzazione per preservare la memoria storica della società veneta. Le linee di azione sono quattro: attività istituzionali, gestione di ville regionali, studi, ricerche e pubblicazioni,attività promozionali. L’attività di sostegno alla conservazione vede attualmente accresciuto il ruolo dell’ istituto che opera con interventi diretti di restauro e con la concessione dei supporti finanziari di proprietari. Presidentessa è la dottoressa Giuliana Fontanella: “Da circa 3 anni l’istituto ha la sede operativa in villa, è una sfida che la Regione ha voluto vincere. E’ importantissimo conoscere e far conoscere la Venezia di terraferma e, da sempre, la Riviera è l’espressione di Venezia che, con Nella foto Villa lungimiranza, si è spostata in terraferma. In questo modo è stato Venier Contarini di Mira, sotto Giuliana riscoperto il ruolo dell’ agricoltura e di tante eccellenze venete, ed Fontanella, è tornato basilare il ruolo della casa che viene “donata“ anche agli presidente altri“. Entrare in queste ville è, in effetti, equivalente all’iniziare un dell’Istituto viaggio nella fantasia, ritrovando se stessi: “Certamente, la creatività Regionale Ville Venete deve essere sempre un patrimonio, un riferimento anche economico; noi siamo orgogliosi dell’ istituto perchè appartiene alla politica più nobile: da 55 anni questo istituto è un ente nazionale. Siamo fieri del lavoro che è stato svolto in passato da Beppe Mazzotti, Silvio Negro, Renato Ceveze, dal marchese Roi, dal Comisso; ora dobbiamo farlo comprendere a tutti“. Qualè il messaggio che, ora, l’istituto vuole inviare?: “Dobbiamo aprire le ville, condividere quel messaggio che il Palladio ha portato a tutto il mondo; noi dobbiamo farci conoscere dai ragazzi, promuovere il turismo scolastico e in particolare il turismo accessibile: una scomessa vinta è stata rendere completamente accessibili un buon numero di ville, organizziamo eventi per tutti perchè la gente deve sentirsi come a casa propria“. “Lavoriamo con grande dinamismo, la nostra è una officina di nuove opportunità culturali ed economiche; incentivare l’utilizzo della villa è cambiare il corso storico che voleva che a gustare questi tesori fossero in pochi: l’unica condivisione con l’esterno era la chiesa. Ora nelle ville possono entrare tutti e sentirsi a casa propria“. Mostre, bandi, premi, rendono sempre più vivo un ambiente che aveva conosciuto un lungo periodo di abbandono. Con passione la presidentessa Giuliana Fontanella e il direttore Carlo Canato stanno facendo veramente un gran lavoro.

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Natale 2013

Tanti appuntamenti in provincia con il Natale. In Riviera a Stra il 4 dicembre alle 20 cui sarà festa in piazza e accensione dell’albero con i commercianti. Stesso rito il 6 a Campagna Lupia alle 19,30. A Dolo sarà il 7 dicembre alle 15.30. A Mira il 7 dicembre ore 19.30 in piazza Municipio. A Pianiga il 10 dicembre alle 19.30 in piazza a Cazzago. Il 14 dicembre in centro a Fossò alle 19,30. Sempre in Riviera a Fiesso da venerdì 27 e fino all’Epifania, sarà possibile visitare la tradizionale mostra dei Presepi. Lunedì 6 gennaio giornata conclusiva dei festeggiamenti con l’arrivo del Presepio Vivente sopra alcune barche e gondole che andranno a collocarsi all’interno di una capanna e poi, all’imbrunire, i fuochi d’artificio. A Mirano i mercatini, nel weekend dell’Immacolata (8 dicembre), le bancarelle di “shopping italiano” il 15 dicembre. Tra dicembre e gennaio farà capolino in piazzetta Vittorio Emanuele II, anche una pista di pattinaggio, realizzata con ghiaccio sintetico e quindi a basso consumo. A Noale l’appuntamento più suggestivo come al solito, sarà per la sera precedente all’Epifania, domenica 5 gennaio. Sarà la notte del Panevin de’ a Pifania, organizzata dalla Pro loco e che si svolgerà nell’area attorno al Rocca.


in Piazza 25 Inchiesta

Viaggio nel Natale del passato, del presente e del futuro di Roberta Pasqualetto

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harles Dickens verso la metà dell’800 diede alla stampe il suo romanzo “Canto di Natale”. Un’opera rimasta attuale, tanto e vero che non si contano i film o i cartoni animati nei quali lo spilorcio Ebenezer Scrooge viene visitato nella notte dallo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro. Pur essendo uno scritto leggero, di fantasticheria, in realtà il paesaggio che sta alle spalle del taccagno protagonista è quello reale dell’Inghilterra nella fase di superamento della rivoluzione industriale, dove la lotta per i diritti dei lavoratori stavano affiorando in tutta la loro carica di tensione. L’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e, d’altro canto, all’assoluto bisogno di un’affermazione dei valori umani, sono temi che Dickens affronta ammantandoli con gli spiriti dei natali di epoche diverse. Abbiamo cercato di fare lo stesso percorso anche noi con un’inchiesta tra le generazioni per capire quanto siamo cambiati e quale sia il vero spirto del Natale.

Natale passato dario carraro ha 86 anni e vive a crea, una frazione di spinea; ricorda che da bambino si sentivano molto le feste “Quando ero piccolo si soffriva la fame, ma le feste erano molto sentite. Cominciavamo a festeggiare la vigilia, mangiando gli spaghetti in salsa. La mattina di Natale andavamo a messa digiuni, per fare la comunione, poi si pranzava con parenti e amici: mangiavamo cotechino e panettone, tutto preparato in casa”. E i bambini? “I bambini mettevano una letterina sotto il piatto dei genitori: scrivevano gli auguri e le promesse di essere più buoni. I genitori, di solito, avevano già preso qualcosa per i figli, poteva essere un semplice pezzo di mandorlato. In casa non mancavano le decorazioni: c’era il presepio fatto da me con il gesso, e un albero di natale preso dai campi che decoravamo con cose di famiglia”. Come sono cambiate le cose? “Economicamente in meglio ma abbiamo perso il valore delle tradizioni”. Che consiglio darebbe ai giovani? “In questi tempi di crisi gli consiglierei di imparare a fare più lavori possibili e di non perdesi d’animo! Devono cercare di essere sempre umili e modesti e accontentarsi di più di quello che viene”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’albero? “La cosa che desidero più al mondo è la salute per mio figlio”. agnese brugnera ha 86 anni e vive a malcontenta Come trascorreva il Natale quando era ragazza? “Facevamo il presepe con il cartone perché non c’erano i soldi per comprarlo fatto. Il giorno di Natale andavamo a messa, per quell’occasione il parroco scopriva una vetrinetta dove all’interno c’era il presepe. A pranzo si mangiava un pochino meglio, rispetto al solito, ma senza niente di particolare perché c’era tanta miseria, mica come adesso che si spendono tanti soldi”. Si facevano i regali? “I regali si ricevevano a capodanno: mio papà, la sera prima, preparava sul comò della camera un mucchietto con bagigi e castagne e noi, fratelli e sorelle, la mattina del primo gennaio, entravamo in camera per fare gli auguri e prendere un mucchietto di frutta”. Le piace ancora festeggiare il Natale? “Il Natale di adesso mi piace di più perché è più allegro, una volta mi piaceva solo perché era un’occasione di vedere i parenti”. Ha un consiglio da dare ai giovani? “I giovani hanno troppo e vorrebbero avere sempre di più, non si accontentano; gli farei una predica per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’al-

bero? “La salute e un po’ di pace e tranquillità per me e la famiglia, e poi anche la pace nel mondo, in giro c’è troppo subbuglio”.

Natale presente monica arbore ha 38 anni e vive a mestre; trascorrerà il natale con i suoi “E’ un’usanza consolidata trascorrere il Natale in famiglia, è il mio modo personale per ringraziare che tutti stiamo bene, oltre che motivo per riflettere su quello che è successo durante l’anno. Mi rendo conto che la situazione della società è tesa e forzata: tante persone stanno male e vivono le feste in solitudine”. Sotto l’albero ci saranno molti regali?

“Per quanto mi riguarda farò i regali essenziali, se potessi ne farei di più; io sono fortunata perché di solito ne ricevo tanti, anche non materiali, molta gente mi vuole bene e me lo fa presente nel periodo delle feste”. Qual è il messaggio del Natale? “Il messaggio dovrebbe essere consapevolezza e riconoscenza per la propria fortuna, godendo di quello che si ha; penso che il valore è soggettivo: c’è chi lo vive come un disastro e chi felicemente come i bambini”. Che cosa vorresti trovare sotto l’albero? “Vorrei trovare l’amore e avere conferma di un rapporto che sta nascendo”. Vuoi dare un consiglio ai bambini? “Il mio consiglio è di natura pratica: scartate i regali piano e uno per volta, ne avete tanti, gustatevi il momento. Quando ero piccola io ne ricevevo un paio e solo dai genitori”. cesare cappello ha 51 anni e vive a Venezia Come trascorrerai il Natale? “Lo trascorrerò lavorando! Mi piacerebbe stare con la mia famiglia e i miei figli ma il sistema non me lo permette: devo mantenere degli impegni economici e sono costretto a rinunciare a cose importanti come lo stare assieme”. Sotto l’albero ci saranno molti regali? “Sotto l’albero c’è il regalo più importante: la salute; finche c’è salute c’è speranza e per me non sono importati gli oggetti, io faccio regali ai miei cari ma non per forza a Natale, non sono tradizionalista con le feste”. Qual è il messaggio del Natale? Il messaggio un tempo era quello religioso, adesso si è trasformato in un evento com-

merciale, penso che per il 99,9% sia la festa del consumismo. Natale dovrebbe essere un’elemosina a chi ne ha bisogno e un lavoro per chi non ce l’ha; inoltre non ha senso essere più buoni un giorno l’anno”. Un consiglio per i ragazzi? “Se dovessi parlare ai miei figli, cosciente del fatto che non sono legati alla religione, gli direi di guardare il mondo con occhi positivi e buoni 365 giorni l’anno, il messaggio di natale è valido ma non deve essere legato solo alla festa”.

Cerchi di essere più buona durante il Natale? “E’ si! Gesù ci insegna a essere più bravi”. Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una barbie principessa; l’anno scorso ho ricevuto tantissimi giochi”. A Natale però c’è anche chi non sta bene. “Ci sono tanti problemi e c’è anche qualcuno che muore, ci vuole un mondo pieno di amore; io chiedo che la nonna stia bene”.

Natale presente

samuele è un bambino di 5 anni vive ad arino, una frazione di dolo Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una macchina telecomandata, un cacciatore di mostri e un camion dei pompieri; ho scritto io la letterina a babbo natale: ho copiato i nomi dei giochi”. Cosa si fa il giorno di Natale nella tua famiglia? “Faccio la recita con la scuola e andiamo tutti in chiesa per ricordare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale, il mio papà, fa una faccia con la scatola del panettone, ci divertiamo tanto. Io aiuto la mamma a fare da mangiare, mi metto il grembiule e faccio quello che mi dice lei”. Che cosa diresti a babbo natale se lo vedessi? “Se vedo babbo natale gli chiedo tanti regali e se vedo Gesù gli chiedo che mamma e papà stiano bene”.

Gaia è una bambina di 5 anni che vive nel comune di dolo Come si festeggi il Natale nella tua famiglia? “Noi abbiamo già fatto l’albero e anche il presepio, da tanto oramai. Il presepio è vicino alla televisione e per l’albero abbiamo dovuto fare posto. A Natale stiamo tutti insieme con la zia e i nonni e c’è anche un tavolo piccolo per i bambini, si mangia di più del solito”. Hai scritto la letterina a babbo natale? “L’ha scritta mio fratello per me perché lui è bravo a scrivere ed è più grande: è alle elementari. Babbo natale arriva dal Polo Nord con la slitta, è già venuto anche l’anno scorso”.

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in Piazza

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Fiabe d’autore

di Annalisa Fracasso

La fiaba del piccolo luca e dello zio Gigi

“L

assame star che go da far!” Il piccolo Luca si rannicchiò sulla sua poltroncina preferita schiacciando nervosamente i tasti della playstation. La voce della mamma gli diventava estremamente antipatica quando udiva queste parole. Non capiva perché anche la sera fosse sempre tanto impegnata: i piatti da mettere nella lavastoviglie, i panni da infilare nella lavatrice, le briciole da tirar via dal pavimento… Uffa! C’era sempre qualcosa tra lui e la mamma. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Allora andava a tirare il polsino della camicia di papà, ma questi, dopo avergli rifilato una bella grattatina nei capelli, poi però tornava immancabilmente a smanettare col telecomando della tv. C’era sempre qualcosa tra lui e il papà. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Una volta lo zio Gigi, che abitava in campagna, gli aveva regalato un bel micio, ma l’esserino peloso, colpevole di essersi rifatto le unghie sul divano, fu ben presto allontanato. A Luca si strinse il cuore quando gli ordinarono di preparare una scatolina da scarpe con uno straccetto dentro per poterlo far stare comodo durante il breve tragitto tra casa sua e quella dello zio, ma tant’é…. Quando la mamma aveva deciso c’era poco da fare. Lo zio, quando arrivò, fu di poche parole. Aprì l’ampio giubbotto che indossava e fece in modo di farci stare dentro scatola e micio, poi, prima di andarsene, fece l’occhiolino al piccolo Luca, da dietro a uno strano paio di occhialetti rotondi che il bimbo non ricordava di avergli mai visto indossare

prima. C’era sicuramente qualcosa tra lui e lo zio. Qualcosa che Luca non capiva ma che gli piaceva. Mancavano solo pochi giorni al Natale. Luca era stato in giro tutto il pomeriggio. Finito il doposcuola era passato con la mamma al centro commerciale. “Devi ricordarti di scrivere la letterina a Babbo Natale!” gli aveva detto la mamma mentre il piccolo indugiava, come tutti gli altri bambini, di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Poi la mamma aveva incontrato un’amica e così Luca aveva avuto ancora più tempo per starsene lì a guardare e a immaginare cosa mai avrebbe potuto chiedere a questo benedetto Babbo Natale. In verità, ora che era alle elementari non ci credeva più da un pezzo, ma è ovvio che, come tutti i suoi amici ‘faceva finta’ che fosse tutto vero. Mentre aspettava che la mamma finisse le sue chiacchiere, vide uscire lo zio Gino dal negozio di giocattoli. L’uomo si accorse di loro e, visto che il piccolo Luca sembrava parecchio annoiato, mentre le due donne chiacchieravano decise di accompagnarlo al bar dove gli offrì una bella ciambella. Anche lo zio se ne mangiò un paio e si sporcò pure le mani e la faccia di olio e zucchero. Che goloso pasticcione! In effetti la sua pancia era aumentata di un bel po’ dall’ultima volta che l’aveva visto. Luca pensò che a volte le persone cambiano davvero in fretta. La sera si impegnò a scrivere la sua bella letterina per Babbo Natale, ma non si sentiva tanto ispirato. Gli venne da dire semplicemente questo: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non so proprio cosa chiederti. So solo che sono stanco dei soliti giocattoli e che mi sento un po’ triste! Pensaci tu! Ciao! Luca”

Assieme alla firma c’era rimasto un po’ di unto sulla lettera. Mentre pensava e scriveva, Luca aveva finito un pezzetto della ciambella che gli era rimasto in tasca dal pomeriggio. Quella stessa sera, un po’ più tardi, lo zio Gigi passò a salutare. Disse che non sarebbe stato con loro per Natale; doveva assolutamente fare un viaggio al quale teneva moltissimo e per il quale aveva trovato un imperdibile ‘last minute’ . Finita la breve visita, Luca e la mamma lo accompagnarono alla porta. Mentre lo vide salire in macchina Luca avrebbe potuto giurare che le scarpe che

indossava, così nere e lucide, non gliele aveva mai viste indosso prima d’ora. A Natale, quando Luca si svegliò, trovò mamma e papà che lo fissavano, accanto al letto. Avevano entrambi un sorriso dolce e malinconico, uguale a quello di quella volta che era stato in ospedale. Ai piedi del letto, un grazioso gattino dormiva beatamente in un cestino di vimini, tra fogli di carta leggera e colorata, un po’ unta e sporca di zucchero….

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in Piazza

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Fiabe d’autore

di Cristian Tanduo

E

La piccola anna non vedeva la nonna da quasi un anno quando scoprì che si trovava in Casa di riposo. Un giorno Anna di nascosto dei genitori andò a trovarla. Fu per l’anziana uno dei più bei giorni della sua vita…

ra trascorso quasi un anno dall’ultima volta che Anna aveva visto la nonna. In principio, i suoi genitori le avevano spiegato che si era ritirata a vivere in una specie di centro per anziani, un luogo dove avrebbe passato tempi più sereni, in compagnia di persone della sua stessa età, a condividere ricordi ed esperienze andate, accudita e aiutata da specialisti e medici che le avrebbero reso la vita più semplice e sicura. Ma ad Anna, la cosa era sembrata da subito sospetta. La nonna non era malata, sapeva ragionare a modo e riusciva a badare a tutte le faccende di casa senza l’aiuto di chicchessia. Per questa ragione non conosceva il motivo per cui se n’era andata e, segretamente, aveva condotto alcune indagini personali finché era venuta a conoscenza che il luogo in cui abitava era a un paio di isolati di distanza, in un maestoso complesso di mattoni rossi, dove stava scritto sopra il grande ingresso ad arco: “casa di riposo”. In questo modo, una mattinata in cui entrambi i genitori si erano assentati per lavoro, aveva deciso di fare una scappata nel centro di ricovero, per andare a trovare la nonna e avere qualche delucidazione in merito al suo allontanamento. La bambina sgattaiolò fuori di casa mezzora dopo che i suoi genitori erano partiti. Si caricò sulle spalle lo zainetto e si avviò di gran carriera lungo il marciapiede che conduceva alla casa di riposo. Nel sacco aveva cacciato alcuni dolcetti e qualche giocattolo. Arrivò qualche minuto dopo. Sotto il suo sguardo svettava il grande complesso per anziani. Si presentò al ricevimento e spiegò che voleva dare un saluto alla nonna, prima di andare a scuola. L’addetta al servizio di portineria titubò per qualche istante, dopodiché fu persuasa dalle spiegazioni della bambina e la accompagnò nello stanzino dove alloggiava l’anziana. Anna trovò

la nonna seduta su una seggiola, silenziosa e con lo sguardo rivolto al giardino di fuori che uno strato di neve immacolata ricopriva come ali d’angelo. - Nonna - esclamò Anna dall’ingresso. L’anziana si voltò di scatto. Restò immobile per qualche attimo, quindi, prima che i suoi occhi si sciogliessero in pianto, tese le braccia verso la nipote. Anna si fece vicina e si

lasciò stringere con dolcezza. Si sentiva un po’ imbarazzata. Tuttavia, dopo qualche tempo di attesa, decise di rompere il silenzio. - Perché sei andata via? - domandò, spalancando i grandi occhi azzurri.La nonna lasciò trascorrere una pausa. - E’ una lunga storia, bambina mia. Se soltanto avessi potuto scegliere, sarei rimasta con te.

Anna non comprese il significato di quella frase. A ogni modo, con l’allegra sollecitudine dei bambini, afferrò lo zaino e ne rovesciò il contenuto per terra. Alla vista dei piccoli tesori radunati ai suoi piedi, l’anziana si sollevò in piedi e raggiunse la bimba, stringendo a sé il capo dorato. - Ti piacciono? - domandò Anna. - Sì. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto. Anna guardò la nonna di sotto in su. - Non te ne andare - disse con un sibilo di voce. - Da questo posto? - rispose l’anziana con la voce rotta. - Sì. Promettimelo. La nonna fece un cenno con il capo, dopodiché sentì sfilarsi via il corpo della nipote. Anna uscì dall’edificio e ritornò a casa. Arrivò il Natale. Anna era tutta infervorata, scese le scale e spacchettò i regali. Sarebbe stata una bella festa, in compagnia della sua famiglia e degli zii che erano giunti da tanto lontano. Tuttavia, mancava l’ultimo ingrediente per rendere quella giornata la più speciale dell’anno. Scivolò fuori senza farsi vedere. Quando, alcuni minuti più tardi, il campanello suonò, il padre di Anna andò ad aprire la porta. Davanti al suo sguardo stupito si stagliavano le figure di sua figlia e della madre di lui. Non riuscì a dire nulla. Nonostante ciò, fu Anna a toglierlo dall’imbarazzo. - Vi siete dimenticati di invitare l’ospite più importante! - esclamò raggiante. Dopodiché, nonna e nipote entrarono nel grande vestibolo decorato a festa.


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in Piazza

Fiabe d’autore

splenPensa che i tuoi antenati erano delle - Certo che lo sei, utile e importante! e ti com rda gua po; tem nel ato il sole hanno levig dide rocce che il vento, la pioggia e con o ma Cign che cosa vuoi di più? - spiega mam hanno reso bello: bianco e rotondo; molta dolcezza. festa, mi non potermi muovere per venire alla - Beh! Per la verità, anche il fatto di fa soffrire tanto! - si lamenta Paolino. la tua lema! Tu vuoi muoverti! Ora capisco - Ah! Furbacchione, ecco il vero prob lcosa, qua fare gna biso che da realizzare! Direi tristezza. Hai proprio un bel sogno eeee... forse io ti posso aiutare. di Donata Fornasiero E, come? Mi farai un incantesimo? - Davvero? - dice il povero Paolino dere. Sei acca può tutto le Nata di e nott nella - Può darsi! - dice mamma Cigno , non c’è seria ne? Guarda che questa è una cosa disposto ad ascoltarmi con attenzio da scherzare. Allora sei pronto? lino - Certo, certo, prontissimo! - dice Pao avere le gli occhi: - pensa intensamente di dere chiu a a Mamma Cigno lo invit le gambe vanno su e pianino, si muovono le senti? Poi, pian Ora, sei? ci cia; o brac scon riuni mi raccomando! Ora pensa e tutti gli anni, animali e piante si , bene! Tieni sempre gli occhi chiusi, così rio prop , el piccolo bosco di Colle Fiorito, com così giù, sono hi vecc e rdano il cielo, lo vedi? Ecco! Ora ri piccoli e grandi, giovani sorridente con gli occhietti che gua o visin bel per organizzare il magico Natale. Albe un ad etti dolc e ure verd , ancora, respira! Respira Paolino! , pane, focacce, polpette a esce un respiro, poi un altro e un altro bocc impegnati nei preparativi. Acqua, vino tua dalla lupo più anziano del bosco. sono il menù deciso da Re Arturo, il Bravo così! cornacchia l’amico Cervo - dice il fringuello alla per he - Non dimenticare le bacc - Ehi, Paolino, tutto bene? Ti vedi? Monteverde scendono a valle di tti orse gli che sai lo le, mie del i - E tu, non scordart apposta per quello! chi per te a stirare i propri grembiulini bian Le api operose e diligenti, sono inten fanno erini cant lle dai mille colori. Mentre, i grilli servire in tavola con l’aiuto delle farfa ci. Il ecni pirot li taco spet tte, le lucciole preparano gli in le prove per il concerto di mezzano che o rgon acco si non ridendo e cantando ma o, clima è festoso, tutti si danno da fare bosc del gini mar dai tti, Infa e. qualcuno che soffr mezzo a tutto questo trambusto c’è a le arriva un pianto sommesso. rno. incia a muoversi e prende vita. Agit - dice mamma Cigno, guardandosi into lino, ancora con gli occhi chiusi com Pao are. min - Chi mai potrà essere così disperato? cam a incia . com sole … cielo e scorge due lacrime che brillano al ve le gambe, alza la testa, guarda il Ma ecco che verso la riva del laghetto lino, sei triste braccia, muo Pao Che gioia, ma è meraviglioso, le ede io? succ rio ti prop Che sono lino! Ma Pao ! o bello sass il che lui, ita, rio Casp prop è Oh! ma , cielo to - San ndo! Oh, perbacco che , le mie braccia si alzano e sto balla o, nuotando verso di lui. vono Cign muo ma si be mam gam dice gli mie – a? attin stam immobile, mi sento inutile, sempre qui fermo, sogno stupendo! - Hii, hiii, sono tanto giù di morale, farfalla, va verso il lago, sorride a danza sull’erba, volteggia come una o. lcun lino, Pao e, senza poter aiutare qua tuoi i e inato da una musica che solo lui sent : - Non dire scemenze Paolino, tu Cigno e le dedica una piroetta. Poi trasc ma e mam sa mos Mamma Cigno incoraggia il sassolino com , rda case gua le lo fare de, ma Cigno sorri li! Lo sai che gli uomini vi usano per felice e va verso il bosco. Anche mam ride fratelli sassolini siete utili e indispensabi ? terra della o egn Natale magico. . Vuoi capire che voi siete il sost pensa che anche quest’anno sarà un le dighe, le gallerie e tante altre cose Paolino. de chie ? utile sia io che serio sul - Ma no, dici davvero? Pensi

N

o Nel piccolo bosco di colle fiorit tutti fervono i preparativi per Natale, o, sono entusiasti e felici tranne paolin un piccolo sasso che si sente inutile.

di Francesco Danie

letto babbo natale, abituato ormai ai dall’incontro inaspettato con un ba tempi moderni, rimane spiazzato mb commuove e lo stupisce per la sua ino, diverso da tutti gli altri, che lo sensibilità e i suoi valori. a slitta scendeva lentamente vers

L

o terra; l’uomo che la guidava, abit uato ai grattacieli altissimi ricoperti zioni, vecchie di secoli che si affa di vetro e luci colorate, trovava stra cciavano sulle sponde di quel cors ne quelle lussuose abitao d’acqua, tutto curve che attravers permetteva di osservare un mon ava la pianura. C’era una splendid do fatto di piccoli centri abitati, circo a luna, quella notte che gli ndato da campagne ghiacciate, dov divertita a scorazzare. Con uno spe e, sicuramente, Billy la renna che cchietto e una pila, controllò il viso trainava la slitta si sarebbe , la barba e i capelli bianchi come noleggio e non voleva rovinarla, cost il latte, infine spazzolò la divisa da ava una fortuna. Lesse con cura la Babbo Natale, l’aveva presa a lista dei regali per i bambini, questa facendo bene attenzione; l’anno volta voleva fare le cose per bene. scorso qualcuno gli aveva detto: Cominciò a calarsi nei camini “Buttati che è morbido” e per poc meglio non fidarsi. Più leggeva le o non si rompeva il collo; era succ richieste dei regali, più si stupiva; esso in un’altra zona e comunque era con vint linea con i tempi, qui invece si ritor o che tutti i bambini di questo mon nava al passato, tutte cose norm do, volessero giocattoli tecnologici: ali, delle quali non ricordava nem Playstation o altro in datamente scivolò, scendendo da meno il nome. Era quasi arrivato un camino; per fortuna non si era alla fine del suo giro quando sba fatto male e non aveva fatto rum lo osservavano attentamente anz ore. Si guardò attorno, la stanza i erano quattro; con la torcia elettrica era semi buia e notò due occhi che diede forma a un bambino che lo scodinzolare. “Tu sei Babbo Natale, guardava curioso e a un cagnolino non è vero? - Disse il piccolo con che non sapeva se ringhiare o una voce un po’ incredula – Mi hai contento di averti visto; per televisio portato le cose che ti ho chiesto? ne ormai ti hanno declassato, dico Dim mi di sì, ti prego, sono così no che Babbo Natale non esiste Rimase di stucco. e che i regali sotto l’albero vengon o mes si da papà e mamma”. “Beata ingenuità ma allora esistono ancora bambini degni di questo nom e; sono felice, finalmente un po’ Accarezzò il cagnolino che lo ann di luce: sono il Babbo Natale più usava, forse un osso era rimasto felice di questa terra”. sul fondo del sacco, così da acconten “Puzzle” ma lo vuoi di legno perc tare anche lui. “Vediamo un po’, hé odi la plastica, eccolo qui; poi tu mi hai chiesto un un paio di scarpe sportive ma eleg a proposito dorme? Meglio, altrimen anti nello stesso tempo: bene, ecco ti qui diventa un casino; dunque fatto. Tua sorella invece… lei desidera una bicicletta perché accontentati tutti e due, contento? così è indipendente e può andarse C’è pure l’osso per il cagnolino. Ade ne in giro dove vuole: voilà sso, però, mi devi spiegare il perc in queste occasioni a tutti i bambini hé di questi regali diversi da quelli del mondo; a proposito quanti ann che abitualmente consegno i hai tu e quanti ne ha tua sorella?” “Io ho nove anni già fatti e mia sore lla dodici, il cane ha nove mesi ed è un bastardino abbandonato, lo abb Per i regali: è vero la voglia di ave re qualcosa come tutti gli altri bam iamo portato a casa e poi non è più andato via. bini era tanta ma data la situazion bisogno delle scarpe così i miei gen e economica questi sono utili e ci itori si sono risparmiati i soldi; mia va bene lo stesso; io avevo sorella con la bicicletta va dove vuo ultimamente; girano pochi soldi, le così si risparmia la benzina. Sai papà è a casa dal lavoro e la mam com’è, non tira aria buona ma si arrangia in giro con dei picc desideri; solo una cosa prima che oli lavoretti domestici; comunque tu vada via, avresti per caso un libro grazie per avere esaudito i nostri di fiabe da regalarmi? Sai, ogni libera la mia fantasia, farla volare tanto, mi piacerebbe leggere qua nel cielo come fai tu con la tua slitta lcosa di fantastico, lasciare . Ecco sì, questo va benissimo, graz Dovevo capirlo subito che c’era qua ie ma perché scappi così in fretta? lcosa di strano in questo posto, que Ciaooooo.” l ragazzino mi ha spiazzato, qua andava a pensare che ci fossero si mi vergognavo di avergli chiesto ancora bambini così. Ma sarà solo spiegazioni ma chi un’eccezione o è tutto il paese che gli assomiglia? “Dai Billy corri che siamo in ritardo…”

di lino Perini

carlino abitava di fronte ad un orfanotrofio ma non si era mai reso conto della situazione di quei bambini. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e Carlino, in punizione nella sua stanza, si fermò a guardarli con più attenzione. Si sentì un bambino fortunato.

I

l suo nasino era schiacciato sul vetro della finestra che dava sul cortile dell’orfanotrofio. Dei bambini stavano rincorrendosi. Sembravano felici anche se il freddo, si poteva notare da lontano, arrossava il loro viso ed ogni tanto dovevano portarsi le mani alla bocca per cercare di riscaldarle. Carlino era in castigo. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e la mattina si era alzato tardi. La mamma gli aveva chiesto d’iniziare a fare i compiti e lui aveva risposto svogliatamente che era in vacanza e che aveva tanto tempo per fare le lezioni per casa. Già questo aveva infastidito la mamma che, quando poi aveva chiesto al figlio di aiutarla a preparare la tavola per il pranzo e sentitasi rispondere che non era compito suo, decise di rinchiuderlo nella sua cameretta a meditare. Carlino guardava dalla finestra e invidiava quei ragazzini che sembravano spensierati e potevano giocare tranquilli. Dopo un po’, però, apparve una suora che chiamò i ragazzini. Qualcuno fece finta di non sentire e continuò a correre fra i sassi e a nascondersi dietro le siepi. Qualcun’altro aveva un pallone e continuava a calciarlo contro un cancello. La suora ripetè altre due volte il suo invito a rientrare ed alla fine prese il primo che passò vicino a lei e lo tirò a sè. Il piccolo sembrò sorpreso e cominciò a piangere per il gesto. Gli altri un po’ s’impaurirono ma fecero ancora finta di nulla. Alla fine, però, altre suore uscirono in cortile e allora più d’uno pensò bene di non rischiare di dover rientrare in refettorio rimproverato dalle suore. Proprio allora la mamma chiamò Carlino per il pranzo. Lui si sedette a tavola silenzioso. La mamma si aspettava delle scuse che però non arrivarono. Il papà era al lavoro e a tavola erano solo loro due. Fu così che all’improvviso Carlino disse. - Come mai ci sono dei bambini nel convento di fronte alla nostra casa? La mamma, benché cercasse di mantenersi seriosa dopo l’arrabbiatura precedente, non poté evitare una piccola smorfia sul volto, simile ad un mezzo sorriso. - Intanto non è un convento. - Disse riprendendo il suo fare serioso. - In ogni caso quei bambini vivono con le suore perché sono senza i genitori. - Sono fortunati, allora, perché possono fare quello che vogliono. - Rispose d’istinto Carlino. La madre rimase delusa della frase ed attese un po’ per replicare. - Quindi tu saresti più felice se io e tuo padre non ci fossimo più? L’ultima frase risultò sgradita e portò Carlino ad interrogarsi sul come sarebbe stata la sua vita senza i genitori. Non rispose e pensò. La sera, dopo cena, il papà di Carlino volle sapere dalla moglie com’era andata la giornata e, saputo che il figlio aveva tenuto un comportamento poco educato e rispettoso, lo rimproverò. Carlino sembrò amareggiato ma non volle replicare alla parole severe del padre che gli ordinò, per punizione, di andare a letto senza guardare la televisione nonostante la moglie avesse precisato che era già stato in punizione e che per tutto il giorno non aveva giocato e visto la tivù. Benché dispiaciuto, Carlino andò a letto e cominciò a pensare. Non riusciva a dormire e continuava a pensare. Pensò così tanto che si addormentò stremato. Dormì molto agitato ed ogni tanto pronunciò anche delle parole. Quando si svegliò la mattina si sentiva stanco. Guardò la sveglia sul comodino e si accorse che erano le sette e che dalla stanza dei genitori si udivano i passi leggeri del padre che si alzava per prepararsi per la nuova giornata lavorativa. Si sorprese di essersi svegliato così presto ma non sentiva il bisogno di dormire ancora. Allora si diresse verso lo scrittoio dove solitamente studiava, prese una carta e con la penna cominciò a scrivere. Caro Babbo Natale, lo so che sono stato cattivo e non merito alcun regalo ma volevo chiedertene uno lo stesso. Io sono fortunato perché ho mamma e papà ma ci sono tanti bambini che sono senza i genitori. Questo Natale il regalo fallo a loro, lo meritano più di me. Carlino



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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Lo stage è la chiave di volta per l’occupazione che si crea in classe

Come scegliere la scuola giusta che apre le porte del lavoro?

Gli istituti professionali sono la porta d’accesso preferenziale per il lavoro. Altrimenti occorre puntare su altissima specializzazione di Germana Urbani

I

l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. zienda italiana in posizioni d’alto profilo. Dovendo scegliere la scuola superiore è Altri due pre-requisiti fondamentali sono il meglio orientarsi seguendo le materie che problem solving e gioco di squadra. Sempre ci piacciono di più o è meglio tener conto di più le aziende cercano persone curiose e delle professioni più richieste in regione? analitiche, capaci di risolvere autonomamenIl giusto mezzo è sempre la risposta te i problemi. E se un tempo si pensava che migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i il profilo migliore fosse quello degli ordinati conti con troppe ore di matematica se pro- e silenziosi oggi i più apprezzati sono colore prio la calcolatrice non è nelle nostre corde che sanno fare gruppo, arricchendolo con i non porterà altro che guai e forse vi troverete propri contributi originali. a scrivere l’ennesima pagina di abbandono Ma queste cose non si imparano necesscolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al sariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli primo anno delle scuole superiori abbandona esperti di lavoro sottolineano l’importanza gli studi. di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad Per questo è importantissimo orientare attività come gli scout o il volontariato, per bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della imparare a relazionarsi con gli altri per un scuola che costruirà un pezzettino impor- comune obiettivo. tantissimo del loro Accanto a quefuturo. La disoccupazione sto, poi, la scuola Importantissimo, veneta si attesta deve fornire compeper tutti i genitori, è al 33%, precarizzazione tenze utili ad entrare tener conto del fatto giovanile senza subito nel mondo del che il mercato del precedenti lavoro o a proseguire lavoro non è esaurito, gli studi con succesma si è fatto molto competitivo. Perciò la so. Importantissime, poi, le esperienze di scuola superiore deve servire ai ragazzi per stage in azienda: nell’anno scolastico 2012acquisire bene i pre-requisiti e immaginare 13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha da subito come vorranno specializzarsi dopo utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente metodologia didattica per sviluppare le comil pre-requisito per eccellenza tanto che gli petenze previste dall’indirizzo di studi, un esperti dicono che tra cinque anni chi non incremento maggiore che arriva al +57,6% parla inglese come fosse la prima lingua lo segnano i licei. non avrà alcuna speranza di entrare in un’aLa storia che ha fatto più scalpore a

Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto Job&Orienta Verona, la fiera dell’orientamento, è quella di Andrea Massini, diplomato all’Istituto tecnico superiore di meccatronica di Vicenza, che dopo 10 mesi di tirocinio ha spuntato subito un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. “Per cercare lavoro già a scuola - conferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - la Regione ha messo a punto per gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica degli stage che garantiscono un tasso di occupazione molto elevato, tanto che il Veneto è la prima regione quanto a esperienza di alternanza scuola-lavoro. Accanto a questi ci sono le work experience, esperienze di lavoro di 12 mesi per disoccupati e inoccupati in cui la Regione paga una borsa di studio e l’azienda, al termine, può

decidere se confermare il lavoratore” Queste metodologie di insegnamento innovativo, basato sull’apprendimento esperienziale attivo, rivolte agli studenti che hanno compiuto i 15 anni, secondo i dati Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), hanno portato in azienda lo scorso anno scolastico quasi 3mila studenti della sola provincia di Verona, per la maggior parte iscritti agli istituti professionali e tecnici, anche se stanno crescendo i licei. Le strutture ospitanti sono per la maggior parte imprese del settore manifatturiero, alberghiero e della ristorazione, ma anche studi professionali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria, scuole e asili, così come onlus e associazioni di volontariato. Certo che i dati rispetto agli Its del Ve-

neto devono far riflettere bene visto che si sono qualificati in questi mesi i primi 123 diplomati Its e ben il 65 per cento di loro ha già trovato occupazione. Si tratta di un lavoro per lo più coerente con il percorso di studi fatto, e nella maggior parte dei casi presso le aziende in cui avevano fatto lo stage. E chi ha sviluppato maggiormente “l’intelligenza nelle mani” può fare la differenza nell’attuale mondo del lavoro: il 70% degli studenti Enaip, per esempio, pur nell’attuale contesto di crisi, a un anno dalla qualifica trova un’occupazione, che nel 65% nei casi è coerente con il titolo conseguito. Certo è che questo non si allinea proprio con quelli che paiono essere i sogni dei genitori italiani che nel 22% dei casi sogna il figlio dottore, seguito dal 20% che lo vorrebbe industriale.


Il Veneto in primo piano 33 11 Ricercati addetti alle vendite che sanno specializzarsi sul prodotto

La professionalità generica non trova sbocchi

di Germana Urbani

“Q

uando un’azienda veneta cerca un’impiegata contabile – riferisce Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo “In Job” - in realtà non si accontenta di una collaboratrice che sappia gestire la contabilità, ma vuole un’amministrativa esperta nel ciclo passivo che sappia utilizzare il software Sap”. Intervenuto alla fiera Job&Orienta di Verona l’uomo che ha trovato un’occupazione a 50mila persone ha stilato una sua classifica dei lavori più richiesti in questo momento in regione. Il podio del profilo più richiesto spetta al tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico, segue il programmatore e l’ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità. Dopo la terza posizione si trovano l’impiegata contabile, il direttore tecnico in ambito metalmeccanico, il manutentore elettromeccanico, il controller, l’export manager, l’operaio specializzato, e - al decimo posto - il project manager. Dati

un po’ diversi da quelli del secondo trimestre 2013 forniti dal Sistema informativo Excelsior che fornisce una panoramica sui settori di attività che assumono di più in regione. A far la parte del leone, anche perché il dato è riferito all’inizio del periodo estivo, è il comparto del turismo e della ristorazione, con il 39% delle assunzioni complessive. Traina anche l’insieme dei servizi, che si assicura il 32% delle assunzioni nel suo complesso, ripartite tra servizi alle persone (14% delle assunzioni complessive), servizi operativi (6%) e servizi in genere (12%). Il commercio “conta” il 10% delle assunzioni complessive. In base alle previsioni relative le professioni più richieste in Veneto sono quelle per cuochi e camerieri, che contano 5.520 assunzioni nel solo periodo aprile-giugno 2013. Seguono i commessi e altro personale addetto alla vendita. Vengono dopo gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza dei clienti. Chiudono la classifica dei

nEWs

primi cinque profili richiesti i conduttori di mezzi di trasporto e macchinari mogili e personale di segreteria e servizi generali. Nonostante la crisi, insomma, il lavoro si trova ancora, anche se il saldo rimane negativo rispetto agli scorsi anni. Verona, per esempio, tra le provincie venete, conquista la palma del territorio con il maggior numero di nuove entrate:14.270 nuovi posti di lavoro. Ma anche per il capoluogo scaligero, come per il resto della regione, il saldo occupazionale previsto per fine anno è pesantemente negativo: 4.210 posizioni bruciate per un dato percentuale del -1,9%. Il calo più limitato è quello registrato nella provincia di Vicenza, con 7.400 entrate a fronte di 10.120 uscite e un tasso del -1,2%. Particolarmente negativo il dato padovano, con 7.890 entrate contro 13.120 uscite e un tasso del -2,3%. Male anche Venezia, con 13.120 entrate e 17.280 uscite (-2,2%). “Gli elenchi servono a poco – spiega il presidente

di In Job – e soprattutto non dicono che le figure generiche non servono più, c’è bisogno di personale ultra specializzato. Sono ricercatissimi gli addetti alle vendite ma non è sufficiente avere semplici competenze di marketing. Oggi la vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò che stanno offrendo al cliente. Quindi anche qui, occorre preparazione specifica”.

il mErcato dEl laVoro punta sulla la profEssionalità

A

che, soprattutto, siano disposte a partire e trasferirsi per un periodo. Nonostante le cronache ci raccontino di giovani che partono per l’estero senza problemi, queste figure rimangono mosche bianche eppure saranno sempre più richieste. Tra le altre professioni su cui puntare pare esserci anche quella dell’infermiere. Secondo la Fondazione Italia Orienta oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila. “Entro il 2016 - continua la fondazione - saranno richiesti anche 100mila nuovi posti di lavoro nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico.

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causa della crisi, le aziende venete che devono assumere preferiscono puntare su persone che hanno già lavorato per tre o quattro anni in altre aziende. Questo accade perché c’è bisogno di persone competenti, che aiutino le imprese ad affrontare i rischi del mercato. Quindi, nonostante le nuove assunzioni costino meno, il mercato registra un calo generale del 9%. Eppure per alcuni lavori è difficilissimo trovare il personale adatto anche in questi anni in cui la disoccupazione sta toccando i suoi massimi storici. Ricercatissimi dalle imprese ad alto tasso di innovazione, per esempio, sono export manager che parlino russo o cinese. Quelle figure disposte a rappresentare le nostre migliori industrie nei mercati attualmente in espansione: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa. Persone che conoscano la lingua e la cultura e

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12 Il Veneto in primo piano 34 L’idea giusta “A Natale regalo dolci meravigliosi fatti da me”

Dilagano i corsi di cucina e cakedesign Per capire quanto sia dilagante la cake-mania basta dare una scorsa sul web: tra blog, video tutorial e siti internet ce n’è per tutti i gusti

di Germana Urbani

I

n tutta la regione si registra una fioritura di angolo-cucina dove uno chef intrattiene volontecorsi di cucina amatoriali e semi-professionali rose e volonterosi che si cimentano soprattutto che è davvero difficile spiegare nel suo in- in dolci dal design particolare. Sì perchè nell’insieme. Molti sono organizzati da ristoranti o sieme del fenomeno, sono le torte e i dolcetti a agriturismi e sono “Hands-On” cioè corsi pratici farla da padrone, realizzati sempre più spesso dove si indossa un grembiule e si realizzano le con pasta di zucchero e decorazioni creative. Certamente, in questo dilagare di corsi ed ricette creando delle specialità da veri gourmet esperienze socializzanti, molto peso l’hanno in cucina spalla a spalla con lo chef. avuto le numerose Altri, invece, più trasmissioni televisive alla mano, sono orga- Arrivano dagli Usa che, anche grazie al nizzati da associazioni o e ci conquistano la digitale terrestre, hansemplici amatori che si apple pie, il cheese no invaso le nostre trovano insieme, in sedi cake, i bagles e di fortuna o anche in chocolate chips cookies case sorprendendoci con piatti semplici e Patronato, e riscoprono, realizzandoli seduta stante, ottimi piatti della gustosi, torte scenografiche e tematiche. Trasmissioni che certamente hanno avuto il merito cucina veneta. E con gli acquisti che calano anche i nego- di riportare in primo piano il gusto del cucinare zi di oggettistica per la casa si danno da fare. che, anche per le giovani venete nate dopo il Sono molti quelli che allestiscono all’interno un miracolo economico, aveva lasciato spazio ai

piatti pronti e surgelati. Anche la rete, però, fa la sua parte. Tanto che tra i professionisti più richiesti in campo giornalistico pare esserci quello del blogger di cucina! E difatti blog, video tutorial e siti internet di cucina non si contano, specie se si parla di dolci e dolcetti. Una prova tangibile del fenomeno è che sono aumentate le vendite di attrezzature e prodotti per la pasticceria e il cake design: stampi e cutter sono un grande aiuto nella decorazione così come gli stampi in silicone ad espulsione per pasta di zucchero e biscotti.

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I veneti non sfuggono, dunque, alla moda del momento che ha fatto registrare al Cake Design Festival di Milano, giunto quest’anno alla terza edizione, 13.000 presenze. Gli esperti di nuovi trend sostengono che il cakedesign “ha cambiato la prospettiva comune sui dolci ci ha insegnato a guardarli, prima di mangiarli. E la pasticceria professionale o casalinga non sarà più come prima”. E, se in qualche caso, sarà ancora uguale a prima, certamente la prospettiva e il valore che si attribuisce a queste delizie è cambiata, tanto che non sono pochi coloro

che a Natale regaleranno dolci ben confezionati fatti nel forno di casa propria. Sarà anche un po’ merito della crisi, ma il gusto per il fai da te sta tornando prepotentemente e, se si tratta di cucinare, colpisce indifferentemente uomini e donne. L’arte di stare dietro i fornelli e di trasformare farina, zucchero, uova e burro in splendidi dolci appassiona anche i più piccoli che, giocando con le pentole di mamma, si allenano ad usare i cinque sensi e imparano che le merendine non nascono dagli alberi. Ben venga il buon gusto!

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el cesto dei dolci da regalare non deve mancare GingerMan, il biscotto di pan di zenzero diventato sinonimo del Natale anche in Italia. Si dice sia nato alla corte di Elisabetta I, ma che furono poi i Fratelli Grimm, con Hansel e Gretel a diffonderlo in Germania. In segui-

to, cominciò a essere appeso agli alberi di Natale. Con la fine del 1800 il buffo omino, sbarcato oltreoceano, divenne una favola: The Gingerbread Man, che, anche senza lieto fine, lo rese celebre in tutto il mondo.

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Il Veneto in primo piano 37 13 Grandi opere Il Cipe ha approvato il preliminare del corridoio autostradale Orte - Mestre

Via libera alla Romea Commerciale tra le proteste Costerà 9,8 miliardi e sarà realizzata interamente in project financing. La prima pietra è prevista per il 2015

Valdastico sud, pronta nEl 2014

di Alessandro Abbadir

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a Romea Commerciale si farà. Il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica ha dato il via libera all’opera. Dovrebbe partire nel 2015. I comitati insorgono e promettono in Veneto una nuova Val di Susa. Con il via libera al progetto preliminare si punta ad un nuovo corridoio autostradale (396 chilometri) Nord-Sud in grado di collegare Mestre a Orte. Un’opera da 9,8 miliardi che sarà realizzata interamente in project financing. Il promotore è la Gefip Holding del gruppo Bonsignore, proposta riconosciuta di pubblico interesse nel 2003 e poi modificata. Il nuovo preliminare aggiornato, con relativo piano finanziario, dovrà andare in gara, con la possibilità per altri soggetti privati di aggiudicarsi la concessione (49 anni) migliorando le condizioni a base d’asta. Dopo l’approvazione da parte della Corte dei conti, ci sarà un bando internazionale pubblico entro aprile 2014 e in fine nel primo trimestre 2015 dovrà essere posta la prima pietra. Ma qual è per le istituzioni l’utilità dell’opera? La Nuova Romea, serve a colleghere Mestre a Ravenna fornendo una dorsale strategica al collegamento tra il Veneto e il Sud Italia e tra questo e l’Europa centrale e dell’Est. Il Cipe ha stabilito che l’opera

dovrà essere realizzata entro il 2021, anche se ha consentito che alcune tratte possano essere realizzate e messe a pedaggio anche prima, per cominciare a produrre flussi di cassa. Si lascerà per ultima la tratta più complessa, cioè l’attraversamento appenninico Perugia-Cesena. C’è però un punto di domanda. Ancora non è stato sciolto il nodo relativo alla partenza (o arrivo) della nuova autostrada la cui definizione è rinviata alla progettazione definitiva. Si tratta del tracciato da Lughetto, nel comune di Campagna Lupia, alla connessione con il sistema autostradale. Due le ipotesi: l’ingresso a Roncoduro, sul Passante, o l’inserimento in A4 con uno svincolo a Villabona, in connessione con la Tangenziale di Mestre. Su questo dovrà essere presa una decisione in accordo con le istanze del territorio. E già è cominciata da parte di alcuni sindaci (quello di Dolo Maddalena Gottardo) la sindrome “ …si ma non nel mio territorio”. Il comitato “Opzione Zero” alla notizia dell’approvazione del progetto ha annunciato che sarà lotta durissima, come in Val di Susa contro quello che definisce uno scempio ambientale. Nelle scorse settimane “Opzione Zero” ha organizzato una manifestazione di protesta sulla attuale Romea,

nEl VicEntino

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Un momento della protesta un flash mob con un centinaio di manifestanti che ha bloccato la circolazione. Per i comitati è un’opera inutile “non serve a un bel niente, visto che i dati del traffico commerciale dal 2008 con la crisi sono crollati del 30%”. “È incredibile - spiegano per il comitato Opzione Zero Mattia Donadel, Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin come l’approvazione del progetto preliminare della Orte-Mestre arrivi proprio a pochi mesi dall’approvazione da parte della Commissione Europea del nuovo Corridoio Baltico-Adriatico, una connessione che dovrebbe mettere in relazione via ferrovia i porti dell’Alto Adriatico con il nord Europa, seguendo la linea Ravenna, Bologna, Padova, Venezia, Trieste. Un progetto per il quale sono previsti ingenti finanziamenti

europei e che seppellisce definitivamente ogni marginale utilità della Romea Commerciale. Una strada che devasterà il territorio di 4 regioni. E’ anche un’operazione pericolosa per i conti pubblici: oltre al miliardo e mezzo di sconto fiscale, anche gli altri 8,5 miliardi che la Gefip Holding, dovrebbe anticipare, finiranno per essere pagati dai cittadini. Ad oggi non esiste un piano economico-finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati. Se i pedaggi non saranno in grado di garantire il rientro degli investimenti, sarà lo Stato a dover restituire i soldi alle banche tassando i cittadini e tagliando servizi essenziali”.

’ stato inaugurato solo da qualche mese il nuovo segmento di Valdastico Sud, dal casello di Montegaldella-Longare fino al nuovo snodo di Albettone-Barbarano Vicentino. I chilometri percorribili della Valdastico Sud arrivano dunque ora a 15, su un totale di 54 totali. L’apertura dell’intero tratto, cioè dei caselli di Santa Margherita d’Adige e Piacenza d’Adige: si potrà percorrere interamente la Valdastico Sud entro la fine del 2014. Due anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia programmata. L’A31, punta ad avvicinarsi sempre più al territorio padovano. Il casello di Barbarano si trova infatti a 2,5 chilometri dal territorio padovano, ossia dai confini di Rovolon. L’accesso è al momento il più vicino ai colli Euganei, ed è raggiungibile attraverso una bretella che attinge da est ma anche dalla Riviera Berica. Chi proviene da Montagnana, Este, Lozzo Atestino ed Ospedaletto Euganeo può dunque raggiungere Vicenza entrando a Barbarano e risparmiandosi qualche minuto di stop ai semafori della Berica. A.A.

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aVanti tutta con la noGara-marE, 107 Km dal polEsinE a VErona

E

’ solo una questione di tempi burocratici, ormai, la realizzazione dell’auto- strade già esistenti ed in programma: l’A22, come già detto, ma anche l’A31 strada regionale medio padana veneta Nogara–Mare Adriatico. La Regione Valdastico Sud, l’A13 Bologna-Padova e la Nuova Romea. La Nogara-Mare si Veneto, a fine novembre, ha definitivamente aggiudicato la concessione estenderà per 107 chilometri, dalla provincia di Verona, a Nogara, all’innesto relativa all’importante arteria che da Adria porta fino al Veronese. Un intervento, con la statale 12 dell’Abetone e del Brennero, e terminerà ad Adria, nel Polesiquesto, da 2 miliardi di euro. La concessione dell’autostrada regionale medio ne. La strada prevede due carreggiate a due corsie di marcia della larghezza di padana veneta è stata affidata al costituendo Raggruppamento temporaneo di 3,75 metri, oltre ad una corsia d’emergenza di 3 e ad un margine interno di imprese (peraltro promotore dell’opera) tra Autostrada 5, per un totale di 26 metri complessivi di larghezza. I Brescia Verona Vicenza Padova spa, Confederazione Au- I residenti non tratti sono quattro, con altrettante interconnessioni con tostrade spa, Società delle Autostrade Serenissima spa, pagheranno la rete autostradale esistente: A22 del Brennero, A31 Astaldi Concessioni srl, Astaldi spa, Impresa di costruzioni il pedaggio sulle brevi Valdastico Sud, A13 Padova-Bologna ed E55 Nuova RoIng. E. Mantovani spa, Itinera spa, Technital spa e Sina distanze, investimento mea. Sono previsti 13 svincoli: Isola della Scala, Nogara spa. Questa concessione prevede la progettazione defini- da 1,9 miliardi di euro est, Casaleone, Legnago, Villabartolomea, Castagnaro, tiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione dell’opera. Badia Polesine, Canda/Trecenta, Castelguglielmo/San Ma anche la progettazione preliminare (con studio di impatto ambientale) de- Bellino, Fratta Polesine, Rovigo sud, Gavello, Adria. Oltre al collegamento che da finitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione del collegamento fra la nuova Nogara porta verso ovest fino all’A22 in territorio di Nogarole Rocca, l’impianto autostrada e la A22 del Brennero in provincia di Verona. Grazie a questa nuova oggetto di concessione ha disegnato altri 64 chilometri di viabilità complementainfrastruttura verrà migliorata notevolmente l’accessibilità alle principali auto- re, a partire dai collegamenti con l’ospedale di Legnago, quello di Trecenta e tra

l’A31 e la banchina portuale di Canda, nel Rodigino. Il pedaggio è basato sull’esazione dinamica mediante l’impiego di tecnologia free flow, con esenzione della durata di 15 anni per i residenti che devono percorrere fino a 15 chilometri. L’investimento per realizzare l’opera è notevole: a fronte di un costo complessivo del progetto posto a base di gara di circa un miliardo e 901 milioni di euro, la proposta del promotore ammonta a poco più di un miliardo e 877 milioni. Ni.Ce.

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Lo sviluppo sostenibile parte dalla consapevolezza e dall’orgoglio di appartenere ad un territorio di grande valore ambientale, culturale e sociale

Presidente Gennari quali le novità di questo fine anno? Il Tribunale Amministrativo Regionale Veneto con sentenza 1324/2013, nel giro di 15 giorni dal 14 novembre 2013, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Porto Tolle contro l’adozione, avvenuta nel dicembre 2012, del Piano Ambientale del Parco del Delta del Po. Con questo atto, che si spera conclusivo, ci si propone di girare pagina sulla precedente collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Porto Tolle. La visione condivisa degli obiettivi dell’intero territorio del Delta del Po deve prevalere sulle questioni localistiche puntuali che in materia ambientale e di sviluppo economico hanno poco significato. Il patrimonio naturale è di tutti e deve essere considerato come un bene pubblico. E’ ovvio che la conservazione del bene non può essere penalizzante per un territorio e, la giusta condivisione delle scelte, dovrà sempre di più passare attraverso la partecipazione delle comunità locali del Delta del Po. Nella riunione del Consiglio del Parco, svoltasi il giorno 29 novembre 2013, si è, con soddisfazione, ratificata la presenza in Consiglio e nel Comitato Esecutivo del Sindaco del Comune di Porto Tolle Claudio Bellan e del Vicesindaco Mirco Mancin che porteranno il loro contributo in termini di proposte per il territorio di Porto Tolle e per l’intero Delta del Po. Quindi una proposta di un nuovo percorso di discussione e risoluzione delle problematiche presenti con la condivisione di obiettivi comuni che spero porti grandi risultati. Tra gli obiettivi comuni la candidatura a Riserva di Biosfera MAB UNESCO del Delta del Po che contiene, nel Piano di Azione, la realizzazione di interventi concreti per lo sviluppo sostenibile dell’area del Delta del Po.

©PH Daniele Soncin

Quali sono gli interventi di prossima attuazione? Oltre agli interventi per la vivificazione delle lagune ed il monitoraggio delle acque di transizione, importante azione da attuare sarà la partecipazione dell’intero territorio del Delta del Po ad EXPO 2015 a Milano. Il tema della valorizzazione delle risorse

economiche locali sta impegnando l’Ente Parco del Delta del Po in diversi settori sia a carattere regionale che internazionale. La valorizzazione del riso e dei prodotti ittici locali come elemento su cui far convergere una serie di interessi economici diventa importante banco di prova per l’intero sistema istituzionale e non del Delta del Po. Partendo dal concetto di conservazione del valore naturale si dovranno proporre, ad una vetrina mondiale, le eccellenze del territorio anche in termini culturali, archeologici e di tradizioni locali. In altri termini un territorio di alto valore naturale accogliente ed orgoglioso delle proprie tradizioni. Su questi concetti la creazione di un consorzio che valorizzi, dalla Provincia di Verona, Vicenza ed il Delta del Po, il paesaggio e la produzione di riso creerà una importante sinergia fra potenzialità, presenti e in via di sviluppo, nel settore. Le produzioni ittiche, la “rivoluzione blu” che in questi giorni ha avuto importanti consensi nell’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni europee relativamente alle produzioni ittiche del Veneto, sono filoni trainanti che la Regione Veneto e il Parco del Delta del Po intendono valorizzare al fine di dare concretezza al concetto di sviluppo sostenibile. Sempre nell’ambito di EXPO 2015 il collegamento con EXPO Venezia con il progetto per la navigabilità – accessibilità translagunare costiera da Venezia al Delta del Po è un altro importante tassello di quel mosaico di interventi che il Parco del Delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin sta attuando. Altra importante vetrina mondiale sarà la presenza del Parco del Delta del Po, come territorio candidato a Riserva di Biosfera MAB – UNESCO, nel Castello di Vigevano a Vigevano, all’interno dell’esposizione mondiale dei territori classificati dall’UNESCO come Riserve di Biosfera MAB. Questa presenza sarà contrassegnata da una forte collaborazione fra il Parco del Monviso piemontese, il Parco del Ticino lombardo, il Parco del Delta del Po veneto ed UNESCO Venezia per una valorizzazione dell’asta fluviale del Po e dei territori riconosciuti da UNESCO.

Le attività, dell’Ente Parco, realizzate ed in corso di realizzazione quali settori principali hanno riguardato? L’Ente è motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Impresa pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia,

importo 103 mila euro. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il Parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camarque in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello. Qual è il rapporto con la Regione Veneto in queste azioni di sviluppo? Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricordo da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto per la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione dei territori

ad alta naturalità. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette. Perché il primo Piano Paesaggistico Regionale di Ambito viene sperimentato proprio in questo territorio? E’ molto significativo che per il primo Piano Paesaggistico sia stato scelto proprio il territorio del Delta, che insieme alla laguna di Venezia forma l’ambito “Arco Costiero Adriatico”. Si tratta a livello regionale del primo vero “Piano Paesaggistico” redatto congiuntamente fra le autorità che hanno competenza per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, e cioè lo Stato e la Regione. Non è un caso che sia stato scelto proprio questo territorio, perché vi è una presenza molto rilevante di beni paesaggistici: il Parco prima di tutto, che è paesaggisticamente vincolato ai sensi dell’art 142 del codice, ma anche ad esempio i 300 metri dalle coste, i 150 metri da fiumi, ecc., per non parlare dei vincoli ex art. 136, primo fra tutti il vincolo cosiddetto “galassino” del 1985 denominato proprio “Delta del Po” e numerosi altri vincoli più puntuali. Ma la discussione sulla presenza di tutti questi beni paesaggistici è resa più interessante dalle tante attività antropiche che qui si svolgono. Non è un territorio statico, “imbalsamato”, ma è un territorio vivo, dinamico, che si muove, ed è proprio per questo il contesto ideale per applicare la sfida della pianificazione paesaggistica ed ambientale. Si può ben dire infatti che la pianificazione paesaggistica è una “sfida”: la sfida di ricomporre i conflitti tra tutela e sviluppo, coniugare le necessità di tutela dei beni paesaggistici e le opportunità di trasformazioni territoriali sostenibili. Quale sintesi agli obiettivi di sviluppo? Voglio concludere riportando, con soddisfazione, quanto accolto nel documento nazionale “AREE PROTETTE E RETE NATURA 2000 STRUMENTI PER CONIUGARE LA CONSERVAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO” in discussione il giorno 11 e 12 dicembre 2013 a Roma all’interno della Conferenza Nazionale sulle aree Protette e Biodiversità, a cui anche noi parteciperemo: “…..In sintesi, le aree protette costituiscono una componente essenziale di due obiettivi strategici del benessere dei cittadini: la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo economico, entrambi irrinunciabili nel contesto di un futuro sostenibile. A volte, i due obiettivi sono stati posti in contrapposizione ed è diffusa, presso una parte dell’opinione pubblica, la credenza che i due obiettivi siano tra loro inconciliabili. E’ vero il contrario, ma la soluzione della compatibilità passa necessariamente attraverso una rimodulazione di alcune delle attuali politiche, sia di conservazione che di sviluppo economico”. Spero che questo richiamo alla rimodulazione delle attuali politiche si conservazione e sviluppo economico che porteremo all’attenzione nazionale che ha trovato condivisione a livello Regionale possa trovare terreno fertile in ambito locale.


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16 Cultura veneta

Cultura veneta 41

Mostra a Treviso Casa dei Carraresi fino al 13 maggio

Le magie del Gange per un India senza tempo Per noi occidentali la mostra offre la possibilità di entrare in mondo ricco di storia per cercare di capirne l’essenza di Alain Chivilò

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ndia, India, India paese lontano dai mille misteri. Ci arrivarono chiamato pantheon hindu con rappresentazioni divine quali Shiva, brevemente come visitatori Alessandro Magno e i Romani con Vishnu, Rama e Krishna. L’Hinduismo è una delle sette religioni il loro impero, ma la sua evoluzione è stata sempre legata alla professati nel paese assieme alle autoctone Jainismo, Sikhismo, storia del continente asiatico. A Treviso, Casa dei Carraresi fino Buddhismo e a quelle esterne come il Cristianesimo, l’Islam e la al 13 maggio 2014, la mostra “Magie dell’India. Dal Tempio regione dei Parsi. Nel percorso espositivo, sempre coinvolgente, si alla Corte, capolavori d’arte indiana” ripercorre il vissuto di una giunge al favoloso mondo dei Maharaja, secondo asse esplicativo civiltà. Dopo la sapiente disamina della Cina, attraverso le sue della mostra, nel quale i reperti esposti narrano i luoghi, la vita e il dinastie e il Tibet, il curatore Alessandro Màdaro e il comitato gusto estetico all’insegna del lusso e sfarzo. Le tende, i tramezzi scientifico deliziano il visitatore italiano e non solo con un altro di stoffa, le stuoie, i dipinti, i gioielli, i libri sacri, le armature e i pugnali per citare alcune tipologie. Altra affascinante viaggio. Il focus ideato verte tematica sapientemente testimoniata è su due principali analisi: l’arte nell’India La chiave l’arte erotica vista, non nella sua frivolezza, classica e l’India dei Maharaja. Nella prima di lettura sezione viene coperto un arco temporale che della mostra verte ma nel trattato del Kamasutra, redatto da Vatsyayana nel 200 d.C. al fine di creare parte dal 2000 a.C. giungendo al 1600. Un su due aspetti: il periodo molto lungo testimoniato da reperti Tempio e la Corte la perfetta armonia nell’arte amatoria tra spirito e fisico. A conclusione la via delle quali per esempio immagini di bronzo, oggetti rituali, altorilievi e sculture di pietra. La chiave di lettura, per Indie con Marco Polo e Nicolò Manucci rappresenta il ponte tra un’evoluzione culturale trattata così estesa, verte su due aspetti India e Italia. Come fu per la cultura degli altipiani del Tibet, anche complementari per la cultura del popolo del Gange: il Tempio e la quella della terra d’India non è così semplice da comprendere per Corte. Infatti i cerimoniali nei luoghi di culto sono simili a quelli noi occidentali privi di appropriati approfondimenti, però a Treviso del re nel suo palazzo in un confine tra impegno etico e piace- si apre una possibilità: entrare in mondo ricco di storia per cercare re, tra ricchezza e frugalità dove l’arte ha la funzione di unirli in di carpire l’essenza, situazione che non può essere esplicata in un svariate rappresentazioni. Per chi ha visitato la mostra dell’anno canonico viaggio turistico che prevede ogni giorno una meta da scorso sul Tibet troverà un filo rosso di unione, inerente al così fotografare lungo le distese dell’India.

Terza edizione de “La Biennale di Fotografia”

Scultura

SIMON BENETTON OSSERvA TREvISO

Un click tra Grappa e Alpini

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imon Benetton finalmente espone a Treviso. Questa è la principale constatazione che onora il Maestro, demiurgo del ferro, che sta calcando da decenni gli scenari dello scolpire la materia. La sua ricerca chiave partì dalla riproduzione modulare che assimila tuttora il concetto di standardizzazione moderno e di replicabilità infinita attuale. Da qui l’analisi degli elementi naturali, l’introduzione di punti luci con il vetro fino ad arrivare alle vorticosità che si aprono all’infinito. “Opere monumentali” è la mostra a cielo aperto che vede fino al 30 gennaio dodici sculture inserite in nove siti del capoluogo della Marca: “L’Occhio del Ciclope” a Varco Manzoni (viale Cairoli), “Pilastro universale” a Piazza Trentin, “Foglie” in Vicolo del Gallo (Buranelli - lato Municipio), “Piramide” in via Campana (Buranelli), “Fili d’erba” in Piazza del Battistero, “Incontro” in Piazza Ancillotto, “Il giardino dei cinque filosofi” Piazza dell’Umanesimo Latino, “Intensione ed estensione: perfettibilità”, Piazzetta Botter (Museo S. Cate-

Alcune opere grafiche e alcuni reperti che danno corpo alla mostra che rimarrà aperta fino al prossimo maggio

rina), “Foglie” e “Oasi” in via Giacomelli (Biblioteca Comunale di Città Giardino), “Foglie2” in Piazza Unità d’Italia (quartiere S. Liberale), “Oltre l’orizzonte” in Piazza Martiri Belfiore (quartiere S. Maria del Rovere). Come dichiarato dall’assessore alla Cultura di Treviso Luciano Franchin. “Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di patrocinare una mostra diffusa dedicata alle sculture monumentali di Simon Benetton, inaugurandola nell’autunno 2013 per rendere omaggio all’ottantesimo compleanno di questo grande scultore trevigiano. Questa mostra costituisce per noi un’importante occasione per ripensare la presenza di opere di alto valore artistico nell’intera città che diventa un luogo di arte a disposizione di tutti”. Infatti l’idea alla base è di unire la cittadinanza all’arte nei luoghi dei singoli quartieri con spunti per riflessioni ulteriori, che eliminano il così chiamato guarda e passa. Un compleanno dolce per l’ottantenne Maestro Simon Benetton che si ritrova profeta in patria. Al.Ch.

a terza edizione de “La Biennale di Fotografia”, a Bassano del Grappa, delizia l’appassionato e non solo con scatti d’autore ideati da noti fotografi e semplici appassionati. Un programma ricco di spunti, mostre e incontri che sta coinvolgendo l’intera cittadina in una lunga serie di eventi dedicati al vasto mondo della fotografia. Fino al prossimo gennaio, un programma ricco di mostre e incontri s’intervalla in un palinsesto dedicato al vasto universo dell’impressione. Il filo conduttore che unisce gli eventi prende il titolo di “Libere Interpretazioni”. Bassano fotografica nasce, in anno dispari affiancandosi alla più celebre biennale veneziana nel suo periodo conclusivo, nel 2009. Tra le esposizioni più significative, Mimmo Jodice instaura un legame con le opere del Canova al Museo Civico di Bassano. Un affascinante omaggio al più impor-

tante scultore italiano del Neoclassicismo, visto attraverso lo sguardo di uno dei più grandi interpreti con fotografie di grandi dimensioni. A questo, Daniele Pellegrini, il fotografo che con Cesare Gerolimetto ha effettuato il primo giro del mondo in camion, espone nella pinacoteca del Museo Civico “Antologia”: esperienze di viaggio filtrate dalla sua lunga militanza di fotogiornalista documentarista. Infine a Palazzo Sturm alle fotografie di Francesco Fontana dedicate alla danza, si da spazio alle scuole con la tematica “la città vista dai ragazzi”, ideata dall’Istituto Comprensivo Jacopo Vittorelli di Bassano e “libere interpretazioni” prodotta dal Liceo Artistico G. De Fabris di Nove. Un evento da vivere, fatto d’innumerevoli clicks a misura d’uomo attraverso contenuti interessanti. Al.Ch.



10 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 43

FRIULI VENEZIA GIULIA

Dolomiti friulane Wilderness vero

UN PICCOLO ANGOLO DI CANADA NELLE ALPI DOVE UNA NATURA SENZA COMPROMESSI HA PORTATO ALL’ISTITUZIONE DI UN PARCO E DAL 2009 LA TUTELA DA PARTE DELL’UNESCO DAGLI SPETTACOLARI ORRIDI DELLA VALCELLINA ALLE EMOZIONI ADRENALINICHE DEL CANYONING PRATICABILE ALL’ACQUA PARK PRADIS CON LA GUIDA DI UN SIMPATICO DANESE SOTTO NATALE I DUE PITTORESCHI BORGHI DI POFFRABRO E ANDREIS PROPONGONO PRESEPI ARTIGIANALI E MERCATINI DI COSE SEMPLICI VISITA ALLA DIGA DEL VAJONT, PER NON DIMENTICARE

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ilderness senza compromessi, come piace agli americani. Un’area di natura selvaggia dove l’uomo non ha modificato nulla, ma proprio nulla, dell’ambiente originario. Questo angolo di Canada della nostra catena alpina si chiama Dolomiti Friulane. In lingua locale Dolomitis Furlanis, che suona anche meglio. Un’area che si trova a cavallo fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sospesa fra le province di Belluno, Pordenone e Udine, delimitata dai fiumi Piave, Tagliamento, Cellina e Meduna. Difficile spiegare in una parola cos’è quest’area naturale che oggi è tutelata dall’istituzione del Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane e, dal 2009, dal prestigioso riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità” concesso dall’Unesco. Le Dolomiti Friulane sono il regno di chi ama il silenzio, la natura incontaminata e al contempo rifugge le mode, le abitudini mondane di certe località sciistiche. In una parola il regno di chi ama la montagna vera. All’interno di quest’area troviamo una straordinaria varietà di attrazioni e di ambienti naturali. Dai canyon della Valcellina (ora la vecchia strada incassata in una parete rocciosa da brivido è diventata un percorso turistico usufruibile a piedi o a bordo di un trenino), ai sentieri che si spingono oltre la Val Cimolana. In alto, verso le pietre che sfidano il cielo. Per gli amanti del brivido (ma quello calcolato e sicuro) c’è persino la possibilità di fare del canyoning. A Clauzetto c’è l’Acqua Park Pradis, dove Amrit Laue, un simpatico danese con il pallino dell’avventura, conduce gli escursionisti in una fantastica discesa nel ventre della montagna, fra le acque impetuose del torrente Cosa e fra ripide pareti di roccia. Lasciandosi trasportare dalla corrente. Un’esperienza straordinaria, carica di adrenalina. Fra cascate e orridi. Amrit offre tutto il necessario per l’escursione e soprattutto dà sicurezza. Poi nel suo

iN copertiNa: uN’iMMagiNe oNirica colta sulle DoloMiti FriulaNe D’iNVerNo. a Destra iN alto: il borgo Di poFFabro a Natale, uNa cascata gHiacciata e ciaspolata sulla NeVe Fresca, al ceNtro: ciMolais. sotto, Da siNistra: uN altro scorcio Di poFFabro e pastori iN uNa piaZZetta Del borgo; il palagHiaccio Di claut e uNa gara Di curliNg; aMrit laue Nel suo ristoraNte Furletto e DuraNte uN’escursioNe Di caNYoNiNg all’acQua parK praDis

ristorante “Furletto”, gestito insieme alla moglie, ci si può rifoccilare con le bontà tipiche della cucina della montagna friulana. Ad esempio con delle ottime tagliatelle al cinghiale. In questa stagione le Dolomiti Friulane continuano a esercitare il fascino della montagna vera, proponendo attività che non sono certo quelle reclamizzate dai depliants più vistosi. Fondo, sci alpinismo, passeggiate con le racchette da neve (ciaspole) lungo percorsi di straordinaria bellezza paesaggistica che si snodano nell’intatto e silenzioso scenario delle Dolomiti Friulane, in Alta Valcellina, con partenza da Cimolais e da Claut il cui modernissimo Palaghiaccio è punto d’incontro per gli appassionati di pattinaggio e di curling, quello sport curioso che assomiglia alle bocce e si vede in tv soltanto alle Olimpiadi. A Claut ha sede l’unico Centro Federale Italiano per il Curling. E ancora, iceland sulle cascate ghiacciate, corse su slitte trainate da cani, escursioni in motoslitta, passeggiate con le ciaspole al chiar di luna con cena in rifugio. Insomma, esperienze alla Jack London. Nel periodo natalizio le Dolomiti Friulane permettono di ritrovare lo spirito più genuino e autentico della montagna, viverne le tradizioni, gustarne i sapori, ma anche di andare alla scoperta di piccoli paesi dalle caratteristiche architetture in pietra arenaria a vista e legno, quali ad esempio Poffabro e Andreis (sedi di due centri visita del Parco), che fanno da teatro a due manifestazioni ricche di fascino e semplicità. Poffabro, presepe tra i presepi.. Sbucano inaspettati

A Erto, uno dei paesi che costituiscono il territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, si trova la Diga del Vajont. Teatro, esattamente mezzo secolo fa, di una delle più spaventose catastrofi mai accadute in Italia. Costata la vita a 1.910 persone, fra cui 484 bambini, residenti a Longarone e nei paesi vicini. Tragedia causata dalla frana del monte Toc nel lago artificiale della diga costruito, nonostante i tanti ammonimenti, dalla Sade e poi ceduto all’Enel. Il diastro provocò morte e desolazione nella valle sottostante. Era il 9 ottobre 1963. A memoria della tragedia è stato allestito il Museo del Vajont visitabile al Centro Visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Erto e Casso. Dal 2007 è stato aperto al pubblico il coronamento della diga.L’organizzazione delle visite è affidata al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Si possono percorrere i primi venti metri di coronamento e osservare l’impressionanate scenario della frana del Monte Toc e della valle sottostante di Longarone, città spazzata via in pochi secondi dalla forza d’urto dell’acqua. Un altro museo sulla tragedia è stato allestito in centro a Longarone. Per informazioni: Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Cimolais (Pn), tel. 0427 87333, fax 0427 877900. Percorso coronamento diga del Vajont: biglietteria all’ufficio informazioni Diga del Vajont, tariffa: 5 euro a persona, durata delle visite: 40 minuti circa.

dai ballatoi, sui davanzali delle finestre, dagli angoli più segreti dei cortili secenteschi o dove il tempo ha creato un minuscolo anfratto in un muricciolo: sono decine i presepi che, nel periodo natalizio,trasformano ogni anno in un fiabesco museo all’aperto Poffabro, uno dei Borghi più belli d’Italia incastonato nelle Dolomiti Friulane. Dal 14 dicembre al 12 gennaio artisti e semplici appassionati espongono all’aperto presepi tradizionali in porcellana, gesso e legno, che si affiancano a quelli realizzati in materiali e con tecniche innovative e fantasiose: il vetro, le stoffe destrutturate, le stoppie, i saponi intagliati, il rame battuto e la lana. E ancora, presepi in cioccolato e dolci, ambientati su sfondi di cotone, cruda pietra o accogliente paglia e quelli che riproducono la vita di questo incantevole borgo di montagna, con scenografie che raccontano in scala e con particolare cura le piazze e le vie del paese. Alcuni raggiungono dimensioni ragguardevoli, altri sono accolti in scenografie fantasiose, anche molto piccole: un minuscolo pentolino in rame, una radice d’albero, una pagnotta che culla al suo interno un piccolissimo Gesù. Il tutto si snoda in una suggestiva ambientazione, con decorazioni di frutta, fiori e legno, musiche natalizie e luci soffuse, capaci di incantare ogni anno migliaia di visitatori e trasformare lo stesso Poffabro in un presepe en plein air, particolarmente suggestivo da visitare all’imbrunire, quando si accende di mille luci di candele. Ad Andreis nevica la fantasia. Sono una sessantina di alberi di Natale decorati con originalissimi addobbi fatti a mano i protagonisti di “Ad Andreis nevica la fantasia”, che

dall’1 dicembre al 7 gennaio invade gioiosamente di colori, luci, profumi questo piccolo borgo nel cuore del Parco delle Dolomiti Friulane. Abeti scintillanti che segnano e illuminano un itinerario che fa scoprire ai visitatori viuzze, cortili, porticati e l’architettura spontanea e particolare di Andreis, preservata intatta nei secoli. Gli addobbi sono realizzati solo a mano da piccoli gruppi di gente del posto, fatti da donne, bambini, ragazzi e anziani, che lavorano insieme e si trasmettono a vicenda saperi e capacità, in un laboratorio creativo che li impegna tutto l’anno. Per prepararli si usa materiale di scarto e di riciclo, oppure legno, muschio, pigne e altro materiale naturale della zona, o ancora lana, carta, stoffa. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. L’1, 8 e 15 dicembre, la piazza del paese si anima con le bancarelle di Natale di un mercatino speciale, fatto di cose semplici create con il cuore, realmente artigianali, che - lontano dall’omologazione e dalla standardizzazione - riportano indietro nel tempo e fanno gustare il piacere del dono inconsueto ed unico: addobbi e corone natalizie, giochi per bimbi e decorazioni per l’albero, piccole golosità tradizionali e capi d’abbigliamento fatti a mano o tessuti a telaio. A fare da sottofondo, musiche e cori. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. www.comune.andreis.pn.it. Per informazioni sulle Dolomiti Friulane: tel. 0427 71775 - info@piancavallodolomitifriulane.it - www.dolomitifriulane.info


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CUCINA

ARROSTO DI MAIALE AI LAMPONI CON NOCI CROCCANTI E PROFUMO DI MAGGIORANA

IN MANTO DI VERZE CON CAVOLETTI, CASTAGNE E MARTIN SEC AL VINO

INGREDIENTI 400 gr. Filetto Di cerVo, 150 gr. Di pollo, 150 gr. FuNgHi porciNi, 4 Foglie Di VerZa, pere MartiNe, 8 caVoletti Di bruXelles, 12 castagNe, 50 gr. paNcetta, 200 gr retiNa Di Maiale, 1/2 Di paNNa Fresca, 1 cipolla piccola, 1 spiccHio D’aglio, aroMi (tiMo, rosMariNo, preZZeMolo), olio, sale, pepe Q.b. ESECUZIONE rosolare il Filetto Di cerVo iN uNa paDella Di raMe per 5 MiN., lasciare raFFreDDare, passare Nel cutter il pollo coN la paNNa e aggiustare Di sale. pelare le pere e cuocerle Nel ViNo rosso. cuocere le castagNe seccHe (preceDeNteMeNte aMMollate iN acQua) per 1 ora e 1/2. sbiaNcHire le VerZe e raFFreDDare VeloceMeNte. cuocere i caVoletti iN acQua e spaDellare coN la paNcetta iN uNa paDella sVasata D’alluMiNio. tagliare a Fette sottili i FuNgHi porciNi, cuocere iN paDella coN la cipolla, il tiMo e l’aglio. spalMare sopra le VerZe la Farcia Di pollo, aggiuNgere i FuNgHi, aDagiare sopra il Filetto e ricHiuDere il tutto coN la retiNa Di Maiale. cuocere iN ForNo per 15 MiN. a 180°. spaDellare le castagNe, tagliare il Filetto a MeDaglioNi aggiuNgeNDoli sul piatto coN le VerDure.

by Paolo Marani

CUCINA

uN arrosto caratteriZZato Da uN NuoVo abbiNaMeNto Fruttato: NoN i “classici” Datteri e prugNe, beNsÌ Qualcosa Di piÙ soFisticato Quale appuNto laMpoNi e Noci. il sapore È Dolce, Ma NoN troppo: il gusto ZuccHeriNo Dei laMpoNi iNFatti È stato leggerMeNte atteNuato Dalla Quello piÙ rustico Delle Noci e proFuMato coN speZie eD erbe aroMaticHe.

uN piatto cHe si preseNta aNcHe croMaticaMeNte iNteressaNte e

cHe, percHÈ No, potrebbe essere uN suggeriMeNto per i MeNÙ NataliZi...

la cottura Dell’arrosto È stata speZZata iN Due Fasi: priMa iN MicrooNDe coN FuNZioNe crisp e poi, uNa Volta coNDito, iN ForNo. tuttaVia, proprio la particolaritÀ Del piatto crisp, cHe aVrebbe garaNtito uNa Maggiore MorbiDeZZa per la carNe, Forse sarebbe stato piÙ opportuNo eseguire l’iNtera cottura al MicrooNDe.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:

720g arrosto Di suiNo (uNico peZZo), 125g laMpoNi FrescHi, 5 Noci, MaggioraNa, Noce Moscata, 1 cuccH.No seNape, olio eVo, ViNo rosso, sale rosa Dell’HiMalaYa, sale

PROCEDIMENTO

cuocere l’arrosto Nel piatto crisp Del MicrooNDe per circa 10 MiNuti, seNZa coNDiMeNti. QuaNDo sarÀ parZialMeNte cotto, aFFettarlo e passarlo NuoVaMeNte Nel MicrooNDe per altri 5 MiNuti. tagliare i laMpoNi a MetÀ e Mescolarli coN le Noci sMiNuZZate grossolaNaMeNte. trasFerire le FettiNe Di carNe iN uNa piroFila coN uN Filo D’olio, iNsaporire coN la MaggioraNa, la Noce Moscata e la seNape; iNFiNe salare. coprire l’arrosto coN la Frutta e bagNare coN il ViNo per eVitare cHe DiVeNti secco. terMiNare la cottura iN ForNo coN FuNZioNe VeNtilata a 200° per circa 30 MiNuti.

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FASCINO i siNgle potrebbero scoprirsi particolarMeNte selettiVi. pocHi eXploit erotici D’eccelleNZa, riFlettete · SALUTE QualcHe probleMatica a carico Della scHieNa e Delle articolaZioNi. il Mese sarÀ proFicuo per alleNaMeNti raZioNali

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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FASCINO

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uNo stato Di teNsioNe lateNte Nelle relaZioNi, Da approcciare coN atteNZioNe e paZieNZa · S ALUTE atteNti a soMatiZZaZioNi a carico Dello stoMaco: MaNgiate leNtaMeNte e scegliete cibi NutrieNti e leggeri

CANCRO 22/06 22/07

il Dialogo aMoe per gli scaMbi aFFettiVi, cHe Forse NoN saraNNo alteZZa Della Vostra coNsueta preMura · SALUTE riteNZioNe iDrica e probleMi al sisteMa liNFatico: beVete Molta acQua e siate costaNti Nell’eserciZio Fisico ASCINO

LEONE 23/07 AL 23/08

Mette iN caMpo strategie Di reVisioNe e costruZioNe Degli aMori iN corso piÙ cHe eXploit DecisiVi · S ALUTE l’uMiDitÀ potrebbe reNDere le articolaZioNi MeNo Flessibili. utili eserciZi Di stretcHiNg e respiraZioNe FASCINO

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