MAGGIO 2022
Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.91
del Miranese Sud
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Elezioni a Mirano e Santa Maria di Sala, nuovi sindaci in arrivo Anche a Mirano è corsa a tre per il dopo Pavanello. A Santa Maria di Sala servizi alle pagine 6 e 16 saranno in tre a contendersi la carica che ora è di Fragomeni
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TERRITORIO
Aumentano le imprese femminili nel comprensorio MIRANO
Torna la rassegna “Il Maggio dei Libri” SPINEA
La giunta si aumenta le indennità scoppia la protesta SPINEA
L’albero di Falcone simbolo di legalità SANTA MARIA DI SALA
Il ministro Orlando fra gli operai Speedline
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li ambulatori e le corsie si svuotano: mancano medici di base, negli ospedali le carenze di organico sono sempre più evidenti. I numeri che girano sono preoccupanti e restituiscono le dimensioni di un fenomeno che parte da lontano che ora, nel Veneto delle eccellenze sanitarie, si concretizza con ampi vuoti, sia sul fronte della medicina territoriale che di quella ospedaliera. Il tutto ovviamente a scapito dei Co nta pazienti, soprattutto dei più fragili.
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Facciamo il punto
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Medico delle mie brame
Imprese femminili in aumento
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uove opportunità e aumento delle aperture per le imprese “al femminile” nel Miranese. L’Associazione Artigiani del Miranese ha registrato nel 2021 un aumento considerevole di imprese gestite da donne, e invita ora a cogliere un’importante opportunità dedicata all’imprenditoria femminile con un servizio di assistenza e supporto per la partecipazione al bando, proposto dal Mise, che mette a disposizione i fondi Pnrr negli sportelli dell’associazione sul territorio. Dai dati diffusi dalla Camera di Commercio, le imprese “rosa” attive nel Miranese sono 1920, 21 in più rispetto all’anno precedente, e una percentuale sul territorio pari a un’azienda su cinque per quanto riguarda quelle guidate da una donna. Nei singoli comuni, Mirano è in testa con 469 imprese (il 28.25% dell’intero comprensorio), seguito da Spinea (311) e Scorzè (276) con un valore che, nel confronto con l’intera provincia, è pari al 13,91%. Il settore in cui le donne sono più presenti nel ruolo di imprenditrici, è quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio che le vede guidare 499 delle circa 3700 imprese totali del Miranese. Segue “agricoltura, silvicoltura e pesca”, con 221 aziende “rosa” delle quali 47 a Martellago, 46 a Scorzè, 34 a Noale e 32 a Mirano, poi servizi (259), attività di ristorazione e alloggio (165) e attività immobiliari (147). Dati i riscontri favorevoli, può dunque ora partire la ricerca dei contributi per le imprese rosa del territorio del fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile, attivato presso il Ministero dello sviluppo economico, con l’obiettivo di sostenere nascita, sviluppo e consolidamento delle imprese guidate da donne tramite contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Per il Miranese, saranno quattro le tipologie coinvolte: cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie, società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne, imprese individuali con titolare donna e lavoratrici autonome con partita Iva. Per le nuove imprese, o costituite da meno di 12 mesi, lo sportello è disponibile da inizio maggio, mentre per le imprese avviate, costituite da oltre 12 mesi, sarà attivo dal 24 maggio.
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Le aziende in rosa sono 1920, 21 in più rispetto all’anno precedente
I numeri, dicevamo. Partiamo dai medici di famiglia. Attualmente le sedi vacanti in Veneto sono circa 570. Ma nel giro di tre anni, stando alle proiezioni dei pensionamenti, mancheranno all’appello altri 800 medici. Lo sappiamo bene noi che seguiamo e raccontiamo le vicende dei territorio, che ci occupiamo delle province. Sono sempre più numerosi i piccoli Comuni che ormai si trovano a fare i conti con la mancanza di quello che un tempo si chiamava medico di famiglia e che era un’istituzione irrinunciabile. Oggi invece sono sempre più numerosi gli assistiti che devono spostarsi, anche di parecchi chilometri e con non pochi disagi, per raggiungere l’ambulatorio del medico di base. E’ un problema soprattutto per gli anziani soli, per le persone fragili, per chi non può contare su una rete di protezione familiare. Stiamo parlando di migliaia di persone per le quali l’accesso alla medicina territoriale, la prima linea fra il sistema sanitario e il paziente, sarà sempre più difficile e problematico. Ora si sta correndo ai ripari con la scuola di Sanità pubblica della Regione, che entro il 2025 preparerà 713 medici di base. Ma intano c’è da gestire un presente sempre più incerto e ricco di disagi, al quale si farà fronte con l’innalzamento del numero degli assistititi assegnati ai medici in formazione. I dettagli sono oggetto di un impegnativo confronto in seconda commissione regionale, anche con i rappresentanti sindacali. Anche per far fronte alla carenza di medici negli ospedali, dove mancano più di 1.100 professionisti, la strategia è quella di ingrossare le fila degli specializzandi, soprattutto nei pronto soccorso, direttamente in prima linea. Già con la pandemia abbiamo assistito all’incremento del ricorso agli specializzandi per far fronte all’emergenza. D’altra parte, però, questi giovani medici non possono essere mandati allo sbaraglio, dovranno essere adeguatamente seguiti e messi nelle condizioni di poter lavorare con tutte le necessarie tutele, sia per i pazienti che per sé stessi. Una soluzione va trovata, ma bisogna fare attenzione alle scorciatoie.
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Massimo Tonizzo
del Miranese Sud
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala per un numero complessivo di 15.595 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 13 maggio 2022
Mirano
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Politica. Ormai tutto è pronto per la competizione del 12 giugno
Elezioni amministrative: è corsa a tre per conquistare il Comune I candidati sono Tiziano Baggio per il centrosinistra, Giorgio Babato per il centrodestra, Marco Lazzarini per il M5S
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i avvicina sempre più la data fatidica del 12 giugno in cui si andranno a rinnovare numerose amministrazioni comunali , tra cui quella del Comune di Mirano. L’attuale prima cittadina in carica Maria Rosa Pavanello, non potrà più presentarsi, avendo terminato i due mandati consecutivi, come previsto dalla legge. In caso di ballottaggio, cioè se nessuno dei candidati a sindaco raggiungerà la metà più uno dei voti, i cittadini saranno richiamati alle urne il 26 giugno 2022. Ricordiamo, poi, che sempre in quell’occasione, si voterà per i 5 i referendum sul tema della giustizia. Il numero degli elettori, di 23.395, distribuiti in 25 sezioni sul territorio comunale. Candidati: TIZIANO BAGGIO Centrosinistra (Noi amiamo Mirano, Partito Democratico, Avanti Insieme per Mirano, Evoluzione Mirano) 63 anni, sposato, due figli, ex manager di Trenitalia in pensione, vive in città dal 1974 e ha saputo riunire le forze di centrosinistra per il dopo Pavanello. La sua ricetta per lo sviluppo della città passa attraverso il turismo, la cultura e la sostenibilità. Appassionato di sport, corsa e bicicletta in particolare, proviene anche dal mondo del volontariato e dell’associazionismo, in particolar modo quello delle Acli. Strada per strada è il suo slogan, assieme a le persone al centro, per sottolineare la necessità di
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ascoltare le necessità dei cittadini. L’intenzione è di puntare sulla valorizzazione dei parchi storici che possono essere volano anche per il turismo, investire su piste ciclabili e verde pubblico per una città sempre più a misura d’uomo. “Farò una campagna elettorale in bici, ascoltando tutti, non sarò un uomo solo al comando” ha dichiarato. E inoltre recentemente “da oltre un mese sto andando strada per strada ad ascoltare le persone e ho notato che la gente ha voglia di parlare e dire la sua, proponendo soluzioni sempre diverse.” GIORGIO BABATO Centrodestra (Lista Insieme per il Bene Comune, Lega, Fratelli d’Italia, Coraggio Italia e Fratelli d’Italia – Popolo della Famiglia). 53 anni, sposato due figlie, laureato in Economia e Commercio, ha rivestito negli anni numerosi incarichi nell’ambito della pubblica amministrazione. In particolar modo presso l’Arpav dove tra le altre cose è stato assegnato allo staff controllo di gestione dell’Agenzia e presso il Consiglio Regionale del Veneto dove ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’Ufficio per lo Statuto e per il Regolamento e responsabile dell’Ufficio per l’analisi della spesa regionale. Ha lavorato anche all’interno della Città Metropolitana ed è tuttora consigliere comunale uscente per la sua lista “Insieme per il Bene Comune”.
TIZIANO BAGGIO
I punti salienti del suo programma saranno l’urbanistica con la stesura del nuovo Pat e il rinnovo della macchina comunale. Per la prima volta a Mirano è riuscito a riunire tutte le forze di centrodestra già al primo turno. “Noi abbiamo le idee chiare- ha dichiarato- sappiamo bene quali sono le necessità dei cittadini. In questi ultimi anni abbiamo perso credibilità, eravamo assenti sui tavoli regionali e della città metropolitana. Con noi ci saranno, io ho avuto modo di lavorare in Regione e in Città Metropolitana e ho sempre cercato di ascoltare tutti. Dobbiamo recuperare centralità, abbiamo tante questioni irrisolte, assistiamo meno famiglie e meno anziani, è inaccettabile”.
GIORGIO BABATO
MARCO LAZZARINI
MARCO LAZZARINI Lista 5 Stelle, 31 anni, originario della frazione di Campocroce, da anni attivo nella politica locale, è laureato all’Università Iuav di Venezia in “Pianificazione urbanistica e territoriale” nel 2012 e ha successivamente conseguito, nella stessa università, la Magistrale in “Pianificazione e politiche per la città, il territorio e l’ambiente”. Le sue prime dichiarazioni sono state: “E’ il tempo per Mirano di vento nuovo, di una persona giovane non distratta dalle esigenze dei componenti di molte liste, che cerchi il bene comune in modo razionale, ma con sguardo rivolto al futuro”. Inoltre “Con gli attivisti ed il collega Antonio Milan, col quale ho condiviso questa consiliatura e
che ringrazio per la competenza dimostrata nello svolgere il suo compito, abbiamo deciso che la lista del Movimento 5 Stelle si proponesse da sola, come 5 anni fa. Per Mirano ci sembra urgente rimettere al centro i servizi al cittadino, i servizi sociali e culturali e soprattutto la crescita sostenibile del nostro territorio. Pur essendo temi considerati di sinistra, abbiamo preso atto che il centrosinistra nel nostro Comune continua a riproporre sempre gli stessi nomi, come la sindaca uscente e la sua squadra. Non avremmo potuto dunque associare la nostra lista a chi sappiamo voler perseverare in una direzione che non condividiamo”. Riccardo Musacco
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Mirano
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Elezioni. I protagonisti della competizione fanno le loro proposte ai residenti
Campagne elettorali differenziate per i candidati
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trada per strada con al centro le persone”. Questo è stato finora il refrain della campagna elettorale di Tiziano Baggio, candidato per il centrosinistra. E per uno che ama in particolar modo il muoversi in modo sostenibile in bicicletta oppure di corsa non poteva esserci slogan più adeguato. Un percorso partito a fine marzo indicando i punti fondamentali in cultura, turismo, sostenibilità e gestione oculata dei fondi Pnrr. Lui che, qualcuno ha indicato come poco appariscente e social per via forse dei suoi toni pacati ha aperto la sua pagina Facebook per restare in contatto anche in questo modo coi cittadini. In questi mesi si è mosso su vari fronti, dalla recente festa del volontariato, all’incontro con le realtà produttive del territorio, fino all’inaugurazione del progetto turistico-culturale “Mirano L’isola che non c’è” di Confcommercio assieme alla sindaca Pavanello. “Il principale obiettivo è affermare definitivamente Mirano come città turistica aumentando le presenze in città e i posti di lavoro” commentava. Infine l’attenzione al verde pubblico, alla valorizzazione dei parchi
e delle ville, la mobilità sostenibile e interventi sulla viabilità. Sull’altro fronte, sotto lo slogan “Meritiamoci di più” che campeggia sulle vetrine della nuova sede elettorale inaugurata a maggio in Piazza Martiri, Giorgio Babato ha lanciato la sua sfida al centrosinistra forte dell’appoggio, per la prima volta in assoluto, di un centrodestra unito già al primo turno. I punti fondamentali del suo programma saranno l’urbanistica, per cercare di approvare finalmente il Pat e il riassesto della macchina comunale. Ma non solo. Babato rilancia anche su nuove piste ciclabili e il raccordo con le esistenti. “La mobilità urbana in sicurezza è un tema fondamentale - ha dichiarato” Saranno aperte le piste ciclabili attualmente non ancora utilizzate, realizzate di nuove e raccordate con quelle esistenti che dovranno essere potenziate e messe in sicurezza”. Fondamentale anche il tema della disabilità, con il progetto di creare un ufficio H dedicato al supporto delle persone diversamente abili e alle loro famiglie. Infine la creazione di un consiglio dedicato ai giovani. Dovrà essere un organo preposto per dare la parola ai gio-
vani cittadini in modo che possano avanzare proposte sulla gestione del Comune. Il terzo candidato sindaco è Marco Lazzarini, esponente del Movimento 5 Stelle, capogruppo uscente del suo gruppo in Consiglio Comunale che, in questa tornata elettorale, ha deciso di presentarsi da solo diffidando delle proposte messe in campo dagli altri contendenti. Secondo Lazzarini, infatti, il centrosinistra, ad esempio, continua a riproporre gli stessi nomi come la sindaca uscente e la sua squadra, con cui i grillini hanno spesso polemizzato in questi anni, pertanto non si è ritenuto instaurare un’alleanza come invece è sta-
to fatto a livello nazionale. “Siamo tutti stanchi di promesse e progetti che non si legano in modo coerente alle esigenze del territorio- ha dichiarato. Sappiamo che, con il simbolo del Movimento 5 Stelle qui ci siamo distinti, ma soprattutto anche stavolta non ci nasconderemo dietro liste civiche come hanno scelto di fare molti altri, magari passando da destra a sinistra e viceversa”. Gli argomenti principali su cui punteranno i pentastellati saranno sicuramente il miglioramento dei servizi al cittadino, la sostenibilità ambientale e le politiche sociali. Riccardo Musacco
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Mirano
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Territorio. Dopo due anni di sospensione forzata a causa della pandemia un evento atteso
Finalmente torna “Il Maggio dei Libri”
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orna finalmente in presenza “Il Maggio dei libri”, il progetto a cura della Biblioteca di Mirano che intende rilanciare la campagna nazionale a favore della lettura. L’iniziativa, giunta ormai alla tredicesima edizione, è promossa dal “Centro per il Libro” per favorire e stimolare l’abitudine alla lettura, considerata elemento chiave della crescita personale, culturale e sociale. In quest’occasione la Biblioteca propone fino al 31 maggio numerosi appuntamenti dedicati ai lettori di tutte le età, tra letture animate, incontri con gli autori, laboratori creativi e gruppi di lettura. Particolare attenzione, come sempre, è dedicata ai bambini. Ad esempio fino al 31 maggio prosegue “Voci tra le pagine”, con la pubblicazione nella pagina Facebook di contributi video realizzati dalla Biblioteca. Ad alcuni scrittori, editori, illustratori, lettori, che di libri e tra i libri vivono la loro quotidianità, è stato chiesto di raccontare la loro esperienza professionale e personale. Già pubblicati online i video con l’autrice Sarah Savioli, l’editore miranese Luca Parisato e l’illustratrice Diyana Nikolova. Per quanto riguarda la rassegna “Il Maggio dei Libri in casa delle Muse” sono in programma quattro incontri, al giovedì, sul tema “La città delle donne. Pace, poesia, spiritualità” e la mostra “Kaleido visioni” di Eliana Favaretto. Verrà poi organizzato anche un corso di lettura espressiva per entrare nei Contastorie, il gruppo di lettori volontari. Il 13 è stato presentato il numero monografico del priodico “Kaleidos” dedicato a “Pasolini. Poesia, periferie”. Tra le varie proposte in calendario segnaliamo tutti i giovedì fino al 26 maggio presso la Casa delle Muse, barchessa di Villa Giustinian Morosini XXV Aprile “La Città delle donne. Pace, poesia, spiritualità”. Le autrici presentano i loro libri. Giovedì 19 maggio, ore 17 Dolcissima madre di Redenta Tomaello, giovedì 26 maggio, ore 17 America. Viaggi casuali nella terra dove tutto accade di Maria Cristina e Giuseppe Moreschi. Venerdì 20 maggio, invece, alle 16:30 presso la Biblioteca andranno in scena le “Letture da cani, Leggere di cani, con cani, per cani”. Un incontro con
La Biblioteca propone fino al 31 maggio numerosi appuntamenti dedicati ai lettori di tutte le età, tra letture animate, incontri con gli autori, laboratori creativi e gruppi di lettura
Città di Mirano
IL MAGGIO DEI LIBRI
Campagna di promozione alla lettura promossa dal Centro per il Libro e la Lettura
dal 23 al 31 maggio.
● Pagina Facebook della Biblioteca
Video realizzati per noi da autori, editori, illustratori…
giovedì
maggio, ore 16:30.
● Biblioteca
sabato 7 / sabato 14 e 28 maggio, ore 10:30
● Biblioteca
7 maggio: corso di lettura con il Kamishibai, a cura di Contastorie 14 e 28 maggio: corso di lettura espressiva per principianti, per entrare nei CONTASTORIE, gruppo di lettori volontari della biblioteca. A cura di Coopculture ● dai 18 anni
Incontro dei LIBRIGANTI, il gruppo di lettura dei ragazzi
● per le scuole superiori
dal
al
maggio.
● Casa delle Muse, barchessa di Villa Giustinian Morosini XXV Aprile
● posti limitati. Iscrizione obbligatoria: tel. 041 5798490
martedì 10 maggio, ore 17:00
● Biblioteca
Lettura animata con i Contastorie ● bambini di 3-5 anni
Le autrici presentano i loro libri
giovedì
maggio, ore 17:00 di NADIA LUCCHESI
giovedì
maggio, ore 17:00 di MARIAPIA LIONELLO
giovedì
maggio, ore 17:00 di REDENTA TOMAELLO
giovedì
maggio, ore 17:00
● posti limitati. Iscrizione obbligatoria: tel. 041 5798490
venerdì 13 maggio, ore 17:30
● Sala Conferenze, Corte Errera
Presentazione del numero monografico del periodico “Kaleidos”, n. 44, dedicato all’autore, a cura di UNIVERSITÀ POPOLARE MESTRE
giovedì
maggio, ore 21:00
● Sala Conferenze, Corte Errera
Incontro con l’autore PAOLO MALAGUTI, a cura di EQUILIBRI ● aperto a tutti
venerdì 20 maggio, ore 16:30
● Biblioteca
di M. CRISTINA e GIUSEPPE MORESCHI
7-15 maggio 100 opere opere a pastello di ELIANA FAVARETTO Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 16:30
Leggere di cani, con cani, per cani... Incontriamo gli sport cinofili con la partecipazione dell’amico peloso Numa Pompilio. Lettura animata con MARGHERITA STEVANATO ● bambini di 4-8 anni
● posti limitati. Iscrizione obbligatoria: tel. 041 5798490
venerdì 27 maggio, ore 17:00
● Biblioteca
Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuore della gente!
Lettura animata a cura di Coopculture ● bambini di 1-2 anni
● posti limitati. Iscrizione obbligatoria: tel. 041 5798490
e per tutto il periodo…
● Biblioteca
I contributi raccolti contribuiranno ad acquistare nuovi libri per la biblioteca
Via Bastia Fuori – Corte Errera tel. 041 5798490 info.biblioteca@comune.mirano.ve.it
gli sport cinofili con la partecipazione dell’amico peloso Numa Pompilio, una lettura animata con Margherita Stevanato. Inoltre venerdì 27 maggio alle 17 sempre alla Biblioteca, Fior di storie, lettura animata a cura di Coopculture e, infine, per tutto il periodo sarà presente un Mercatino di libri usati, i cui fondi raccolti contribuiranno ad acquistare nuovi libri per la biblioteca. Tutte le iniziative sono gratuite e per alcune è richiesta la prenotazione. Riccardo Musacco
Ciao Venezia
Pro loco di Mirano premiata a Venezia Importante riconoscimento ricevuto a Venezia dalla Pro Loco di Mirano. Lo scorso 25 aprile, infatti, giorno in cui si ricorda il Santo Patrono della città lagunare, San Marco, nella cornice di Palazzo Ducale, la Città di Venezia ha conferito il prestigioso “Premio Festa di San Marco” alla Pro Loco di Mirano. A ricevere il premio, rappresentando tutta l’associazione miranese, erano presenti il presidente Roberto Gallorini, accompagnato dalla sindaca Maria Rosa Pavanello. Con questa onorificenza la Città di Venezia intende celebrare i cittadini e gli enti che, con dedizione, hanno saputo portare prestigio alla Città Metropolitana con opere concrete nelle scienze, arti, industria e artigianato, lavoro, sport, scuola o con iniziative di carattere sociale, assistenziale e filantropico. È stato scelto dunque di premiare l’ente miranese, attivo dal 1983, per la sua capacità nell’organizzazione di eventi di grande richiamo, valore culturale e capacità di promozione del territorio in chiave turistica, dalla Fiera di San Matteo alla Festa del Radicchio, dal Zogo de l’Oca alla Festa di Fiori svoltasi proprio quel giorno in piazza a Mirano. “La Città di Mirano e l’amministrazione comunale – sottolinea la sindaca Pavanello – colgono l’occasione di questo
riconoscimento per ringraziare ancora una volta la Pro Loco, il suo presidente e i suoi volontari per lo straordinario lavoro di promozione della città, delle sue bellezze e delle sua attrattive, per l’impegno e la competenza con cui l’associazione, nei suoi trentanove anni di storia, ha reso possibile eventi di grandissimo richiamo e reso noto il nome di Mirano in Italia e oltre i confini nazionali”. (r.m.)
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Mirano
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Turismo. Presentato l’originale progetto di Confcommercio “Mirano, l’isola che non c’è”
In carrozza per le strade del centro I
l rilancio dell’economia dopo due anni di pandemia e due mesi di guerra può avvenire anche grazie agli investimenti sul turismo di prossimità, possibilmente sostenibile sfruttando la mobilità dolce. E quale mezzo migliore, in questo senso, del cavallo? A Mirano si è, pertanto, creata una sinergia tra Confcommercio, Distretto del Commercio e associazioni per lanciare un progetto che porterà, si spera, nuova linfa agli operatori economici locali. L’iniziativa, presentata lo scorso aprile nella sede di Confcommercio a Mirano, con il presidente di Confcommercio del Miranese Ennio Gallo, il manager del distretto del commercio Tiziano Minuzzo e il capo delegazione dei commercianti di Mirano Roberto Rossato, oltre a Renzo Niero, presidente dell’associazione Echidna e coordinatore del laboratorio Bel Vedere, si intitola “Mirano, l’isola che non c’è”. La denominazione parte proprio dalla storia locale. In passato, infatti, la città era una vera e propria isola circondata da canali, poi in parte interrati per dare vita al centro storico
le agenzie di viaggi della città, che contribuiranno a mettere in rete e rendere visibile questa nuova attrazione turistica e anche la brochure sarà distribuita sul territorio, per esempio negli hotel del comprensorio e della Riviera del Brenta. Terminata la fase sperimentale, “Mirano l’isola che non c’è” potrebbe ospitare anche eventi di più giorni, con veri e propri pacchetti e tour organizzati per scoprire la città nell’arco di più giornate. Ovviamente in carrozza. Riccardo Musacco
La brochure dell’iniziativa sarà distribuita negli hotel della zona e in Riviera del Brenta com’è oggi. Resta tuttavia un’isola da scoprire, soprattutto in quei lati più nascosti e meno conosciuti, in molti casi anche ai suoi stessi abitanti o dei comuni limitrofi. Per questo si è deciso di puntare sul turismo locale, fatto di veneti alla scoperta degli angoli meno conosciuti della propria regione. Per farlo, Confcommercio ha avviato un corso per operatori in carrozza, che avranno il compito di guidare i visitatori accompagnandoli attraverso percorsi individuati sul territorio, ad alto valore simbolico e turistico. L’idea è quella di mettere in rete i siti di interesse locale, inserendoli in un circuito per incentivarne la conoscenza e visibilità e soprattutto di farlo in una modalità del tutto innovativa, accessibile a tutti ed ecologica. Ad aprile si è già avuto il lancio dell’iniziativa in piazza a Mirano con un grande successo di pubblico e presenza delle istituzioni locali. Il progetto verrà condiviso poi anche con
Il Castelletto aperto fino a novembre Il Castelletto del Belvedere di Mirano e relative grotte, inserito nella suggestiva cornice dell’omonimo parco è tornato da aprile e resterà fino a novembre a far bella mostra di sé. La struttura consiste in un affascinante complesso ottocentesco dotato di quattro locali accanto ai quali sorge la torre ottagonale a cinque piani, sui resti di un basamento cilindrico - la finta rovina - ove si apre una finestra ad arco a sesto acuto. L’itinerario sotterraneo, le grotte per l’appunto misura circa 250 metri ed è ben articolato in alternanza di caverne, gallerie, cunicoli con un laghetto sotterraneo che sbocca all’aperto, ove si snoda in un continuo emozionante saliscendi. L’edificio fu voluto da Vincenzo Paolo Barzizza, che aveva sposato l’ultima erede della nobile famiglia degli Erizzo con lo scopo di creare un luogo appartato e privilegiato ove raccogliersi in se stesso o in compagnia di amici intellettuali con i quali amava sovente intrattenersi. All’interno del Castelletto, costruito tra il 1840 e 1850, ci sono ancora residui di un affresco dell’artista ottocentesco Giovanni de Min raffigurante “Venezia nella Storia e nelle Arti”.
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IeFP DGR 695-696-697-698 -699-735 del 5/2021 - DGR 2029 del 12/2017 – DGR 1799 DEL 11/2018 - DGR 1768 del 11/2019
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Accanto alla torre si estende un lago artificiale scavando il quale si è potuta formare l’altura per il castelletto. Il complesso architettonico si trova in un affascinante giardino all’inglese compreso tra i Mulini di sopra del Muson e quelli del centro storico di Mirano. Sono consentite solo visite guidate. La visita dura circa 25 minuti dotati di idonee calzature e di caschetto che verrà fornito dal personale di accompagnamento. Le visite si svolgeranno la domenica e festivi dalle ore 16 alle 18 senza prenotazione mentre negli altri giorni l’ingresso è consentito solo gruppi scolastici e turistici previa prenotazione presso il Servizio Turismo del Comune di Mirano, tel. 041 5798475, e-mail istruzione@comune.mirano.ve.it. Il costo è di 3 euro per gli adulti, 2 euro per bambini sotto i 10 anni. (r.m.)
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Spinea
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Politica. L’attacco del capogruppo di opposizione Emanuele Ditadi alla maggioranza
“La giunta comunale si è aumentata le indennità, poteva rinunciare” P
olemiche in consiglio comunale a Spinea per le indennità economiche deliberate dalla maggioranza. In ballo resta quello che da una parte viene definito “aumento” e dall’altra “adeguamento di legge” delle indennità per la giunta confrontato con altre spese che, invece, non sono state previste. Fonte di disaccordo per la minoranza nell’ultima seduta del consiglio comunale di Spinea il mancato utilizzo nel rendiconto di 700000 euro. “Sono stati mandati in avanzo, quindi non utilizzabilispiega Emanuele Ditadi- tra gli altri i fondi per il piano eliminazione barriere architettoniche, mentre la maggioranza votava al contrario per un aumento delle indennità della giunta. Sappiamo che questi fondi sono stati approvati dal governo ma siamo anche consapevoli che altri sindaci hanno deciso di rinunciare per dare un segnale in con-
trotendenza alla cittadinanza”. La minoranza ha poi proposto la costituzione alternativa di un fondo famiglia per chi si trova in difficoltà economiche dopo i due anni di pandemia, ma la questione non è stata nemmeno presa in considerazione in sede di consiglio con la bocciatura anche di
Per il sindaco Vesnaver l’adeguamento, invariato da più di vent’anni, ormai era necessario. Altre polemiche sull’avanzo di bilancio una pausa richiesta dall’opposizione per parlare della questione e cercare un accordo. “E’ grave a mio parere insinuare dubbi sulla correttezza e bontà delle azioni dell’amministrazione- la replica del sindaco Martina Vesnaver- le indennità erano ancora quelle di oltre vent’anni fa e l’adegua-
mento è stato previsto dalla legge di Bilancio. Si tratta di fondi destinati a quello e che possono essere solo non accolti ma assolutamente non usati per altre forme; quindi, la polemica della minoranza è solo demagogia. Ci fa comunque piacere notare che la minoranza non ha questa
volta trovato nulla da eccepire sul bilancio da noi presentato, a parte questo utilizzo strumentale di un particolare poco significativo per la città e il suo futuro”. La polemica è poi proseguita anche relativamente ai piani per il Pnrr, con l’opposizione che già da qualche tempo, soprattutto
tramite un volantinaggio porta a porta in città, aveva dato ai cittadini la sua versione: la maggioranza avrebbe sprecato tempo senza richiedere, anche nei casi nei quali avrebbe potuto, l’adesione di Spinea ai fondi della Città Metropolitana. Ma anche su questo arriva la risposta della giunta Vesnaver. “Solo per il 2022- dice la sindaca- abbiamo in programma la partecipazione a più dieci importanti bandi per la città. Da quello principale per il Pnrr relativo a piazza Fermi al pattinodromo alla messa in sicurezza delle strade, passando per asili, scuole dell’infanzia e strutture sportive. Certo è che se l’opposizione invece di parlare si presentasse quando è invitata agli incontri pubblici di spiegazione su cosa è previsto in cantiere, forse sarebbe più preparata sull’argomento”. Massimo Tonizzo
Pnrr, progetto per piazza Fermi candidato per i fondi sulla rigenerazione urbana I progetti per il Pnrr trovano un nuovo importante sbocco a Spinea, con l’amministrazione comunale che ha ritenuto di candidare il progetto di rigenerazione urbana, attraverso la riqualificazione degli spazi urbani pubblici centrali come punti di aggregazione e promozione di servizi sportivi e socio culturali. Come luoghi prescelti: Piazza Enrico Fermi, Piazza Guglielmo Marconi e un tratto centrale di Via Roma. “La loro riqualificazione - spiegano dal Comune la scelta- si rende necessaria, anche per il recupero di una nuova urbanità, che faccia del centro di Spinea il fulcro at-
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trattore e aggregativo non solo per chi vive nel contesto urbano, ma anche per chi abita le frazioni e le aree esterne del territorio che fa capo alla città”. Il progetto prevede la riqualificazione di piazza Enrico Fermi, attualmente destinata esclusivamente a parcheggio; piazza Guglielmo Marconi, in gran parte già destinata a parcheggio e interessata già da un progetto di sistemazione e il tratto di via Roma compreso tra l’incrocio con via Cattaneo a est e l’incrocio con via Capitanio a ovest, aree che diventeranno luoghi dove offrire servizi, spazi di aggregazione e percorsi sicuri che connetto-
no le funzioni secondo una visione unitaria che restituisca un carattere ai luoghi. “Una strategia- commenta il sindaco Martina Vesnaver- che vede convergere la visione di una città più sostenibile e vivibile, attraverso molteplici azioni rivolte a realizzare strade più protette e fruibili da parte di tutti, offrendo nuovi spazi pubblici per grandi e bambini e incentivando gli spostamenti a piedi, in bicicletta e monopattino, per le percorrenze su scala urbana, attraverso un’offerta diversificata, complementare e alternativa al trasporto pubblico e all’auto privata”. (m.to.)
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Spinea
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Territorio. L’iniziativa alla scuola primaria “Marco Polo”
L’albero di Falcone, segno di legalità
Premio “Ho una Laurea nella manica”
A
rriva a Spinea la talea del ficus di Giovan- gli uomini fossero giusti, combatteva il male e ni Falcone per spiegare agli alunni della per questo Giovanni è stato ucciso. Ha perso scuola primaria Marco Polo la legalità e la la vita, ma non “perdendo” le sue idee. Noi lotta alle mafie. I carabinieri del reparto bio- oggi siamo qui a parlare di lui, a parlare di diversità di Vittorio Veneto sono arrivati nelle quello che è giusto e che è sbagliato, grazie a lui, il suo coraggio ha vinto. Per questo va riscorse settimane a Spinea, alla scuola primaria “Marco Polo”, a portare alcune piante cordato e saremo noi ogni giorno a far vincere tipiche dei territori da piantare. Tra le piante, Giovanni se ogni giorno sceglieremo di fare le una dal significato decisamente particolare: scelte giuste ed essere bravi cittadini”. Il tenente colonnello Michele Di Cosmo, comanla talea prelevata dal famoso “Ficus macrodante del reparto carabiphilla columnaris magnonieri biodiversità di Vittorio leides” della casa palermiFra i ragazzi Veneto, che si occupano di tana del giudice Giovanni sono arrivati i educazione ambientale per Falcone, quale simbolo i territori di Treviso, Venedi legalità e lotta alla cricarabinieri zia e Padova ha raccontato minalità, che la scuola ha del reparto biodiversità poi un po’ del lavoro che il chiesto di avere nell’ambidi Vittorio Veneto nucleo fa. to del consueto percorso “Il reparto di Vittorio Vescolastico per promuovere neto- ha detto - è uno dei 28 reparti d’Italia la pace, che in questa scuola viene fatto da molti anni. “La nostra scuola fa parte della che si occupano anche di educazione amrete delle scuole per la pace a livello naziona- bientale, di gestire le 130 riserve naturali dello le per promuovere la pace nel mondo attra- Stato e di infondere alle nuove generazioni verso percorsi molto importanti - ha spiegato specifici fondamenti dell’educazione amla docente referente del progetto- Giovanni bientale”. Dopo una lezione dei carabinieri sulle piante che hanno portato, i ragazzi han(lo chiamiamo Giovanni, per nome) era una persona che ha creduto nel bene e voleva che no cantato una canzone a tema, al termine
della quale il tenente colonnello Di Cosmo ha ammesso di non avere mai ricevuto un’accoglienza così prima d’ora, rendendo molto orgogliosi ragazzi, docenti e naturalmente anche il sindaco Martina Vesnaver che era presente alla giornata. Massimo Tonizzo
Torna a Spinea il premio annuale destinato ai laureati cittadini. L’assessorato alle Politiche Giovanili ha istituito anche per il 2022 il premio “Ho una Laurea nella manica”, destinato ai giovani che abbiano ottenuto una laurea specialistica o magistrale. I requisiti per il conseguimento dei riconoscimenti sono l’essersi laureati con il punteggio di 110 su 110 o con lode nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2021, l’essere residenti a Spinea alla data del conseguimento del titolo, non aver compiuto il trentesimo anno alla data del conseguimento del titolo e non aver partecipato ed ottenuto il premio alle precedenti edizioni. La domanda, compilata con il modello di richiesta dovrà pervenire al Comune entro il prossimo 29 luglio e può essere presentata allo Sportello Urp e all’indirizzo pec: protocollo.comune. spinea.ve@pecveneto.it. Per chi è in possesso dei requisiti è previsto un premio in denaro. (m.to.)
Spinea
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Territorio. Una buona notizia giunge dal ministero in seguito alla partecipazione al bando
Fondi Pnrr, 7 milioni di euro in arrivo per la scuola “innovativa” S
ette milioni di euro in arrivo a Spinea dai fondi del Pnrr. La città ha ottenuto il finanziamento - con tempi e modalità in via di definizione da parte del ministero, come partecipante al bando Pnrr “Nuove scuole innovative”. Il progetto vincente presentato dalla città prevede la demolizione della scuola Ungaretti e la costruzione al suo posto di un nuovo edificio scolastico nell’area residenziale a lato del parco Nuove Gemme. La nuova scuola sarà un edificio di 18 aule, di forte innovazione e basso impatto ecologico ed energetico, che occuperà un’area di circa 1500 metri quadri e sarà circondato da un’area verde, adiacente al parco, di 10.000 metri quadri circa. Rispetto alla scuola Ungaretti oggetto di demolizione e delocalizzazione, l’area dista circa 300 metri in linea d’aria e quindi l’utenza potenziale della nuova scuola rimarrà invariata, garantendo spazi adeguati ad oggi non pienamente soddisfatti. Il parcheggio del nuovo edificio scolastico sarà accessibile da via Pascoli, che si raggiunge da via Roma attraverso due arterie principali: via Cattaneo da est e via Garibaldi e via Bonarroti da ovest. “I fatti parlano da soli- dice la sindaca Martina
Il nuovo istituto sarà un edificio di 18 aule, di forte innovazione e basso impatto ecologico ed energetico, che occuperà un’area di1500 metri quadrati e sarà circondato da un’area verde, adiacente al parco, di 10.000 metri quadri circa
Vesnaver- dopo il finanziamento ottenuto per la nuova piazza Fermi, ora il Comune di Spinea ha ricevuto una ulteriore conferma. Tutti passi verso una nuova città che resti ai nostri giovani, sempre più vivibile e attrattiva, sia per chi la vive, sia per chi ci lavora, sia per chi la visita. Su circa 600 domande, ne sono passate solo 195 e noi siamo fra questi. Questo è un grande risultato che ha confermato le nostre analisi territoriali per la localizzazione della scuola. Fatta l’analisi delle alternative progettuali, questa era l’unica che abbiamo individuato e il risultato ci ha dato ragione”. “I motivi che hanno spinto alla scelta di una demolizione e ricostruzione ex novo dell’edificio- aggiungono dal Comune- sono sia di carat-
tere urbanistico che economico. Una nuova scuola permette una più razionale distribuzione degli spazi e un’ottimizzazione del consumo del suolo, rispetto all’edificio esistente, costruito da volumi realizzati in epoche diverse in seguito all’evolversi delle esigenze scolastiche si può quindi affermare che non comporta incremento di consumo di suolo in quanto la superficie coperta della nuova scuola non supera la superficie coperta della scuola oggetto di delocalizzazione. La scuola prevista in demolizione è la sommatoria di diversi interventi di carattere non omogeneo e molto distanti nel tempo volti a risolvere problemi contingenti senza una reale pianificazione d’insieme”. Massimo Tonizzo
Scuola Dieffe alla mostra di villa Pisani a Stra Importante riconoscimento per gli allievi della Scuola della Formazione Professionale Dieffe che hanno creato e servito i piatti al vernissage internazionale dedicato alla mostra “Enrique Breccia, Viaggio a Venezia” a villa Pisani a Stra. Gli studenti del secondo anno, in tutto tre sezioni, hanno ricevuto una vera e propria commessa da parte dell’Associazione VeneziaComix per progettare, allestire e servire il buffet del vernissage di mostra. Già nel mese di marzo, il Presidente dell’associazione ed artista Diego Bonesso, era stato ricevuto a scuola per incontrare gli studenti e consegnare loro il mandato in modo diretto, come si fa nel mondo del lavoro, “quello vero”. È seguito un momento, nei giorni successivi, di studio dell’evento e dell’artista, delle opere esposte, della location prestigio-
sa. Una progettazione durata settimane, sotto la guida costante dei docenti di laboratorio e di quelli delle materie culturali. La didattica interdisciplinare, che contraddistingue la Scuola della Formazione Professionale, è un modus operandi che accompagna gli studenti nel comprendere i concetti, azionandoli sul campo. E quindi ecco uscire dal cilindro creativo dei futuri barman della scuola, un cocktail interamente dedicato all’artista Enrique Breccia: lo sparkling cocktail “Breccia in laguna” a significare che l’artista, con le sue opere incredibili, ha fatto breccia, regalando ulteriore bellezza ad un territorio già unico. Le altre numerose preparazioni del buffet hanno seguito alcuni temi delle tavole presentate al vernissage. Gli studenti hanno cercato di essere coerenti con le tecniche
grafiche utilizzate nelle opere, nella volontà di riprodurre il gusto per il bello anche nel palato: un esempio tra tutti, il “Baccalà mantecato con spugne di pane al nero e curcuma” per rappresentare le tavole dedicate al fatto storico e realmente accaduto dell’arrivo del Baccalà a Venezia (m.to.)
Santa Maria di Sala
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Elezioni. In corsa Natascia Rocchi, Leandro Favaro e Simonetta Campanaro
Per il Comune sfida a tre, il centrodestra si spacca S
anta Maria di Sala entra nel vivo della campagna elettorale per le amministrative del 12 giugno prossimo seppur con un certo ritardo nella definizione di candidati e liste. Anche per il Comune salese, avendo più di 15mila abitanti, in caso di mancata maggioranza del 50 per cento più uno dei voti assegnati si procederà con il ballottaggio dopo due settimane tra i primi due classificati. I votanti sono 14.474 suddivisi in 18 sezioni. NATASCIA ROCCHI Espressione della giunta uscente guidata da Nicola Fragomeni si presenterà agli elettori l’attuale assessora alle Politiche Sociali Natascia Rocchi, 55 anni, sposata, con un figlio, avvocatessa civilista con specializzazione in Diritto di famiglia. Originaria di Spinea, vive a Veternigo dove è molto impegnata in parrocchia. Nel suo ruolo politico si è distinta in questi anni per il lancio di diversi progetti innovativi nel campo del sociale e forse proprio per questo la scelta è caduta proprio su di lei o anche perché, secondo, alcuni, forse anche a Santa Maria di Sala è giunto il momento di una donna. La coalizione che la sosterrà vede tra i suoi componenti la sua lista “Generazioni per crescere”, Coraggio Italia, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Indipendenza Veneta. I punti fondamentali su cui fonderà il suo programma sono la famiglia, “il contesto dove il nostro vivere comincia”. Il lavoro poiché “Il nostro territorio è ricco di imprenditorialità e intendo impegnarmi con risolutezza stando al fianco dei lavoratori” come ha fatto di recente con il ministro Orlando per il caso Speedline. Infine la terza parola è civiltà “l’espressione con cui si manifesta la vita materiale, sociale e spirituale di una popolazione, quindi in un periodo di guerra come questo quando in una comunità si forma il senso civico possiamo allontanare barbarie e violenza”. LEANDRO FAVARO Anch’egli già presente in Consiglio Comunale in questa consiliatura. La nomina di Leandro Favaro a candidato sindaco della lista civica “Insieme per il Bene Comune” è arriva-
Natascia Rocchi, Leandro Favaro, SImonetta Campanaro
ta a seguito dell’accordo con il centrosinistra salese appoggiato dai 5 stelle locali. I grillini, infatti, per questa tornata elettorale hanno deciso di non presentare una propria lista ma di formare una proposta civica unitaria in opposizione al centrodestra. “Ma non si è trattato di un mero accordo politico- specifica Favaro. Abbiamo unito delle persone che venivano da varie esperienze che credono in un progetto”.
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Favaro, classe 1952, sposato, quattro figli, residente nella frazione di Caselle, ex dipendente Enel in pensione, è stato in passato anche segretario del circolo locale del Pd e, in consiglio è stato esponente della civica Insieme. I temi fondamentali su cui punterà saranno sicuramente l’agenda 2020-2030 per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, poi il sociale dato che la popolazione anziana inizia a diventare una parte importante della società da tutelare ma non solo. Secondo Favaro, infatti, sarà il caso anche di sostenere le nuove generazioni. Sulle opere pubbliche si cercherà di investire sulle piste ciclopedonali intercomunali in sinergia con altri Comuni. Infine, un nuovo asilo nido, l’urbanistica e la messa in sicurezza di arterie fondamentali come via Caltana e via Desman. SIMONETTA CAMPANARO Candidata della Lega Simonetta Campanaro si pone come terzo incomodo nello scontro elettorale di Santa Maria di Sala. La rottura, infatti, con il centrodestra che ha portato alla dissoluzione del progetto di una coalizione unita anche nel salese come invece è successo ad esempio a Mirano ha fatto sì che il Carroccio si presenterà in solitaria agli elettori. Avvocatessa, studio a Mestre, sposata, due figlie, al momento non rivestiva alcuna carica politica. Le priorità su cui si concentrerà in caso di elezione saranno sicuramente la sicurezza, tema molto caro alla Lega. Residente a Caltana, 51anni a giugno spiega che “Francesca Scatto mi ha proposto questa avventura e ho accettato con entusiasmo. Andiamo da soli, sulla sicurezza siamo dell’idea di fornire armi alla polizia locale. Puntiamo sui giovani con uno sportello di ascolto e nella ricerca di un lavoro, sostegno anche agli anziani e uno sportello di aiuto informatico per loro. Sistemeremo le scuole, per la pista ciclabile a Caltana, faremo partire il progetto. Vorremmo installare sensori per la qualità dell’aria e implementare pannelli solari e sulla cultura va valorizzata villa Farsetti con mostre e incontri sulla cultura veneta”. Riccardo Musacco
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Santa Maria di Sala
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Economia. Visita agli stabilimenti salesi: “l’azienda deve rimanere qui”
Il ministro Orlando con i lavoratori Speedline L
a Speedline di Santa Maria di Sala, l’azienda leader nella realizzazione di cerchioni in lega a rischio chiusura da parte della svizzera Ronal che ne detiene il controllo, trova l’appoggio del ministro del Lavoro Andrea Orlando. Recatosi in loco nelle scorse settimane accompagnato dal deputato Nicola Pellicani e dal senatore Andrea Ferrazzi, il ministro è stato perentorio: “la Speedline deve rimanere qui e metteremo in campo tutti gli strumenti possibili perché ciò avvenga” ha dichiarato. Erano presenti anche Deborah Onisto, inviata dalla Città Metropolitana a seguire la vertenza e la delegata del sindaco di Santa Maria di Sala, l’assessora Natascia Rocchi. Orlando, in questa occasione, ha avuto modo di incontrare i lavoratori e le rappresentanze sindacali che hanno ricostruito la vicenda, a partire dall’annuncio della delocalizzazione in Polonia, l’apertura del tavolo di trattative, il dramma dei seicento addetti che rischiano il posto di lavoro. Il piano di rilancio prevedeva una nuova linea di produzione di ruote di alta gamma ma, per ora, la risposta della proprietà non è ancora arrivata. Quel che sembra chiaro a tutti è che l’azienda non era in crisi ma che la crisi sia stata causata proprio dalla volontà della proprietà di abbandonare il sito produttivo. “Grandi gruppi industriali internazionali possono avere l’interesse a distruggere la capacità produttiva di un Paese solamente per fare più utili ma questo lo Stato non lo può accettare- ha spiegato il ministro. Orlando, inoltre ha ribadito come le nuove norme varate dal Governo intendano impedire delocalizzazioni selvagge senza però evitare totalmente il rischio di riduzione della capacità produttiva. “Stiamo lavorando” ribadisce “c’è un tavolo al Ministero”. “La presenza del ministro ha dato speranza ai lavoratori- dichiara l’assessora e candidata in pectore a sindaco Natascia Rocchi. Ritengo fondamentale per la tutela di tutti trovare in sinergia il modo per rendere il territorio di Santa Maria di Sala un luogo di occupazione equo per entrambe le parti sociali, nella convinzione che sono le imprese che fanno muovere il Paese ma che sono i lavoratori a farle progredire”. La visita di un importante rappresentante del Governo potrebbe risultare uno spiraglio di luce per la soluzione della vicenda che vede in sospeso il futuro di questo stabilimento ma, in futuro,
Da sinistra Natascia Rocchi, Andrea Orlando e Deborah Onisto
vista la crisi internazionale causata dalla guerra in Ucraina, di chissà quanti altri. In quell’occasio-
ne, infatti, erano presenti anche i rappresentanti dei lavoratori della SuperJet di Tessera, controllata
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da una compagnia russa la quale, viste le sanzioni comminate alla Russia, si trova con i conti correnti congelati e, pertanto, non in grado di pagare i dipendenti. Su questo punto il Ministro ha proposto un intervento su due livelli. “Da un lato serve un provvedimento per sbloccare subito gli stipendi dei lavoratori che non possono essere penalizzati dalle sanzioni” mentre dall’altro “serve lavorare per una prospettiva di occupazione. Per questo chiederò un incontro all’amministratore delegato di Leonardo che ne detiene il 10%”. Riccardo Musacco
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Educazione stradale per tutto il mese Il Comune di Santa Maria di Sala punta sulla sicurezza stradale e sull’educazione al rispetto del codice della strada fin già dalla più tenera età. Da inizio maggio infatti ogni sabato dalle ore 10 alle ore 12 il Comune in collaborazione con la Polizia Municipale di Santa Maria di Sala si metterà a disposizione di bambini e i ragazzi, curiosi di sperimentare le regole del Codice della strada, attraverso il percorso stradale a loro dedicato a nord di Villa Farsetti, con la guida esperta di un operatore della Polizia Locale. Si tratta di un vero e proprio campo scuola di educazione stradale per ribadire l’importanza del rispetto delle regole del Codice della Strada anche quando si viaggia in bicicletta, poiché si sa, con la sicurezza non si scherza e anche solo un attimo di disattenzione potrebbe essere motivo di pericolo per noi e per gli altri. “Tutto è partito dalla proposta di una mamma che è anche vigilessa- spiega Luca Morosin assessore alla Cultura- e noi
abbiamo sposato subito l’iniziativa, anche perché a volte facciamo difficoltà a proporre certi progetti alle scuole. La struttura che abbiamo è molto bella, l’abbiamo riaperta dopo tanto tempo e la risposta è stata molto positiva, abbiamo avuto già molte prenotazioni e un buon riscontro anche sui social. Vorremmo cercare di coinvolgere un numero sempre maggiore di scuole, speriamo di continuare così”. Per aderire all’iniziativa e poter accedere al campo è necessaria la prenotazione presso gli uffici della Polizia Locale, al numero 041486687 o via email polizia.locale@comune-santamariadisala.it. E’ obbligatorio munirsi di propria bicicletta e consigliabile indossare il caschetto protettivo”. (r.m.)
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Eventi. Nelle scorse settimane a Palazzo Ducale a Venezia, il ritorno dopo due anni di stop
Eccellenze nelle arti e nelle professioni riconoscimenti dal Premio San Marco D
opo due anni di pandemia è tornato nelle scorse settimane in occasione della Festa della Liberazione e del patrono di Venezia, il consueto appuntamento con il “Premio San Marco”. Giunta alla sua IV edizione, l’iniziativa è stata ospitata come da tradizione nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. La giornata è stata voluta dal Comune per onorare quei cittadini o quegli enti che hanno saputo portare prestigio alla Città di Venezia e a tutto il territorio metropolitano con opere concrete nelle scienze e nelle arti, nell’industria o nell’artigianato, nel lavoro, lo sport, la scuola, la sicurezza o con iniziative di carattere sociale, assistenziale, filantropico. A questi riconoscimenti si sono aggiunti quest’anno altri speciali legati alle celebrazioni dei 1600 anni della città a cui hanno contribuito non solo i Comuni del territorio, ma anche enti, città italiane e straniere che hanno fatto parte della Serenissima Repubblica, stilisti, cantanti, artisti e un gruppo di lavoro formato da giovani studenti e laureati grazie ad una collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ad aprire la manifestazione nella Sala del Maggior Consiglio le note del coro del Teatro La Fenice, diretto dal Maestro Alfonso Caiani. “Dopo un periodo di stop dovuto alla pandemia, la ripresa del Premio San Marco rappresenta il ritorno del rapporto diretto di Venezia con la sua città e i suoi cittadini e il suo territorio – ha detto il primo cittadino Luigi Brugnaro - abbiamo deciso di riprendere
Brugnaro: “abbiamo deciso di riprendere questa manifestazione per ringraziare coloro che, nonostante le tante difficoltà, hanno sempre lavorato per dare prestigio alla nostra città”
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questa manifestazione per dare un riconoscimento a coloro che, nonostante le tante difficoltà, hanno sempre lavorato per dare prestigio alla nostra città e al nostro territorio metropolitano”. I sindaci o delegati dei Comuni della Città metropolitana hanno consegnato un riconoscimento a singoli, enti o associazioni meritevoli di aver dato lustro alla città con impegno quotidiano, valorizzando il territorio metropolitano e costituendo un esempio di tenacia, determinazione, generosità e preparazione. Spazio, poi è stato dato, anche alle categorie economiche, rappresentate da Confcommercio, Cna, Confartigianato, Coldiretti, Confesercenti, Confindustria e alle eccellenze dello sport che hanno visto in primo piano la squadra Reyer femminile e il Venezia Calcio. Un riconoscimento anche agli operatori dell’Ulss 3 Serenissima e
dell’Ulss 4 che si sono spesi con impegno e dedizione durante il lungo periodo pandemico, a professionisti che hanno rivitalizzato e restaurato aree strategiche di Venezia e, in ambito culturale, alla cantante Gloria Campaner e all’artista Anish Kapoor. Premi sono stati dati ai rappresentanti delle forze dell’ordine (Esercito reggimento lagunari Serenissima, Marina Militare, Capitaneria di Porto, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, vigili del Fuoco, carabinieri) impegnati quotidianamente per proteggere e servire i cittadini e a realtà di beneficenza e dell’associazionismo cittadino. Un riconoscimento poi è stato dato anche alla memoria di Maurizio Calligaro, recentemente scomparso, per il suo amore e instancabile impegno per la città. Premiato anche il comandante della Polizia Locale, Marco Agostini.
Il format Venezia 1600 per celebrare l’anniversario Il sindaco Luigi Brugnaro ha voluto ricordare nell’occasione l’impegno profuso nel format “Venezia 1600” pensato per celebrare i 1600 anni della nascita di Venezia. “Venezia 1600, è stato un format vincente e per questo motivo abbiamo deciso di consolidarlo con un progetto di narrazione sui social che continui a raccontare anche i prossimi 1600 anni della Città, in prospettiva delle sfide future, come la candidatura a Capitale mondiale della sostenibilità – ha detto Brugna-
ro. Questa iniziativa è stata un punto di partenza importante per costruire la Venezia che vogliamo lasciare alle future generazioni. Luogo di tradizione e di innovazione, Venezia e tutto il suo territorio sono stati raccontati coinvolgendo lo “Stato da Mar e Stato da Tera”. Il claim “la più antica città del futuro” ci accompagna ormai quotidianamente ed è diventata la nostra mission per rendere Venezia la Città delle occasioni. Ringrazio per l’impegno e la disponibilità
dimostrata i componenti del comitato ufficiale di indirizzo, della Commissione tecnico-scientifica e tutte le persone che, a vario titolo, hanno lavorato per creare, comunicare e promuovere le iniziative. A Palazzo Ducale ho voluto anche i sindaci “da mar” di Rovigno, Pirano, Cherso e quelli “da tera” di Castelfranco Veneto, Vicenza, Crema e Bergamo, per omaggiarli per l’impegno dimostrato a rinsaldare il nostro legame storico, culturale e popolare”.
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Territorio
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Sanità. Inaugurata la nuova sede dei veterinari dell’Ulss 3 in un’area attigua al parco San GIuliano a Mestre
Un ospedale “speciale” che si occupa della salute degli animali da compagnia Spazi ampi e organizzati per gestire le emergenze: dai cani recuperati per strada, agli interventi chirurgici urgenti, per traumi più o meno gravi
U
na nuova sede per i veterinari “speciali”, quelli dell’Ulss 3 Serenissima. E’ stata costruita con un importante finanziamento regionale ed è attiva da alcune settimane in un’area attigua al grande parco di San Giuliano. E’ un po’ canile, un po’ ospedale a Mestre, un po’ sede amministrativa. “Ogni animale domestico – spiega il dottor Carmine Guadagno, Primario dei Veterinari Area C dell’Ulss 3 - ha il suo veterinario, che poi è lo specialista privato a cui il “padrone” si affida per la normale gestione del proprio animale di compagnia. La funzione dei veterinari dell’Azienda sanitaria, quindi, non è quella di seguire nel normale iter sanitario il cane o il gatto o comunque l’animale che vive in un’abitazione. Piuttosto, di emergenza, quando un cane fugge dal domicilio, o si perde, o addirittura subisce un incidente. In questo caso ci attiviamo per recuperare l’animale, per custodirlo in attesa che il proprietario possa tornarne in possesso, e se necessario pratichiamo gli interventi anche chirurgici che risultano urgenti. Non a caso, questa nostra sede serve a custodire gli animali recuperati, ma anche a praticare loro le prime cure necessarie”. “Nella nostra moderna area attrezzata a box, - prosegue - ma anche nelle gabbie interne utili a custodire animali che necessitano di un ambiente riscaldato, si potranno trovare i cani recupera-
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ti per la strada, che sono in attesa di rientrare presso il proprietario; oppure i cani “morsicatori” che sono allontanati dall’abitazione di provenienza a seguito di un episodio cruento, e sotto sequestro per disposizione dell’autorità giudiziaria. In questo senso la nostra nuova sede può essere definita “canile”. E poi può essere definita “ospedale” perché qui i veterinari dell’Azienda sanitaria svolgono tutta la parte ambulatoriale; e ora, negli spazi più ampi e dotati di un doppio tavolo operatorio, praticano tutta una serie di interventi: dagli esami di laboratorio e radiologici, per cui hanno a disposizione attrezzature di ultima generazione, all’osservazione in caso di disagio e malattia, fino alla sterilizzazione dei gatti delle colonie feline: e ora che possiamo praticare anche la sterilizzazione dei cani, svolgiamo circa 800 interventi annui. E a questi si sommano gli interventi per i traumi minori, quando serve. Nella sede di Parco San Giuliano sono state trasferite anche tutte le attività amministrative dei Veterinari dell’Ulss 3 Serenissima: “Si svolgono qui una serie di funzioni - sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato - al servizio di tutti coloro che condividono la propria vita con un animale domestico e in particolare al servizio dei possessori di un cane o di un gatto. Quando facciamo questa scelta, ci assumiamo
una responsabilità importante, riconosciuta e normata, e i Veterinari dell’Ulss 3 Serenissima si propongono, come punto di riferimento: svolgono funzioni differenti da quelle dello specialista privato, ma altrettanto importanti poiché è presso di loro che i proprietari di animali di compagnia formalizzano l’iscrizione all’Anagrafe Sanitaria, che è un passaggio obbligatorio per i cani. Ed è sempre presso questo servizio che si chiedono e si ottengono i documenti necessari per il proprio animale in caso di viaggio all’estero, oltre che per ogni pratica affidata al servizio veterinario dell’Ulss 3”.
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “La tutela della salute degli animali è fondamentale” L’apprezzamento per il lavoro dei Veterinari dell’Ulss 3 Serenissima, e più in generale dei Veterinari del Veneto, è giunto dall’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che, in occasione dell’inaugurazione, ha voluto visitare la struttura insieme ai vertici dell’Azienda sanitari.“Nel più vasto impegno della prevenzione - ha sottolineato - anche il lavoro svolto in questo ambito risulta prezioso, puntuale, sempre attento. La tutela della salute degli animali da compagnia è fondamentale, e altrettanto fondamentali
sono le azioni di controllo e di prevenzione svolte nell’ambito ambientale, e sugli animali da
allevamento e sugli alimenti. Tutto concorre a garantire una salute migliore per i cittadini”.
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Cultura
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L’intervista. Phil Mer e il musical sulla Serenissima e sul seduttore veneziano
“Vi racconto Casanova, l’opera pop di Red Canzian”
P
hilipp Mersa, in arte Phil Mer, è uno dei batteristi contemporanei più significativi nel panorama della musica italiana ed europea. Ha suonato per artisti come Pino Daniele, Malika Ayane, Michele Zarrillo, Enrico Ruggeri, Francesco Renga, i Pooh e molti altri. Oltre ad aver collaborato con noti programmi tv, nell’ultimo anno nel ruolo di arrangiatore ha dato vita, assieme a Red Canzian, a Casanova Opera pop. Phil, chi è Casanova e come nasce questo progetto. “Casanova opera pop è un progetto molto ambizioso. Nasce completamente dalla volontà di Red di mettere in scena questo spettacolo unendo le due sue più grandi passioni: quella della musica e quella per il musical. Ma la gestazione di Casanova non è stata breve. Questo perché non riusciva a trovare la storia giusta per poter fare uno spettacolo. Poi, quando si è imbattuto nel romanzo di Strukul Giacomo Casanova. La sonata dei cuori infranti, ha trovato finalmente l’ossatura narrativa per poter essere messo in scena”. Red Canzian, Miky Porru, Matteo Strukul: grandi professionisti. Com’è stato lavorare al loro fianco? “Loro sono straordinari, non c’è alcun dubbio, ma un ringraziamento va a tutte le persone che sono state coinvolte in questo progetto: dai coreografi al regista al fonico agli attori. La fortuna di questo progetto è stata quello di lavorare con tantissimi professionisti e persone straordinarie”. Quali sono stati i tuoi ruoli in questo progetto? “Mi sono occupato di tutti gli arrangiamenti dei brani composti da Red e in alcune parti, oltre a riarrangiare, ho anche completato alcune parti strumentali, dei sottofondi, degli intro, delle atmosfere. Poi ho seguito tutta la fase di realizzazione delle musiche, convocando musicisti, suonando molti strumenti come batterie, percussioni, tastiere. Infine, anche quella di orchestrare, di seguire il mixaggio, il mastering e poi, durante lo spettacolo, quello di fare la direzione musicale.” Dal palco con la batteria a dietro le quinte, con il musical. Era la prima volta?
Uno dei batteristi più significativi nel panorama della musica italiana ha affiancato il musicista dei Pooh nell’ambizioso progetto che in autunno inoltrato debutterà anche all’estero
“Assolutamente sì. Era la prima volta che mi trovavo a seguire uno spettacolo così complesso da dietro le quinte. Mi era capitato di fare arrangiamenti, di scrivere per orchestra, la direzione musicale. Ma qui parliamo di due ore di musica, di uno spettacolo molto ambizioso. Infatti, il musical si confronta con tutti gli altri spettacoli fatti prima. Diciamo che inevitabilmente hai una responsabilità. E, devo dirti la verità, visto che mi sono divertito molto, mi auguro che non sia l’ultima.” Un viaggio pop che si è concluso a Torino il 13 marzo scorso. È previsto un altro tour in autunno? “Certo. A Torino abbiamo concluso la prima parte di tournée, che è stata soprattutto una presentazione ufficiale del lavoro. A partire da novembre faremo sicuramente altre date, nelle quali saremo ospiti anche di teatri che abbiamo già toccato con la tournée appena conclusa, con l’ambizioso progetto di portare Casanova all’estero.” Tornando a Phil Mer: nell’officina artistica c’è qualche altro lavoro? “Le cose in cantiere sono molte, visto anche gli anni di pandemia che ci hanno accompagnato. In particolare, sto preparando i Tour estivi, alcuni programmi televisivi e un metro per batterie che dovrebbe uscire nel corso di questo autunno. L’importante è non fermarsi mai e recuperare il tempo che abbiamo perso negli ultimi due anni.” Samuele Contiero
Il libro. “Una luddista per amica” cizie sbagliate, una figlia avuta da Annamaria, studentessa di lingue qualcuno, un tormentato amore per all’università di Urbino, negli anni un galeotto, un nuovo amore… novanta parte per Hull, in Inghilterra, una esperienza ancora inusua“Sono arrivata ad Hull coi miei le per una giovane ragazza italiana golfini e le mie abitudini da italiana nell’ambito del progetto Erasmus di provincia - ci spiega Annamaria quando ancora non c’era la “Brexit” Mariotti - anche un po’ schizzinoe non c’erano nemmeno i telefonisa. Strada facendo ho imparato a ni. Ed è lì che incontra la sua ami- L’autrice Annamaria Mariotti conoscere altri modi di vivere e a ca, Lora, scozzese di madre e norvegese di padre, che rispettarli, ho capito che cos’è la tolleranza. Ho capito parla varie lingue e apprende in fretta anche l’italiano, che essere amici non significa necessariamente essere un’infanzia complicata e la capacità di attirare guai. simili, che si può condividere esperienze importanti Annamaria Mariotti è docente d’inglese in un istituto anche con chi è molto diverso da noi”. La sua amisuperiore di Chioggia, ma è anche diplomata al Con- ca Lora viene definita una “luddista” per il suo odio servatorio in canto jazz. Talvolta racconta “storie” a nei confronti della tecnologia, come gli operai che teatro, ma questa volta ha voluto prendere in mano la 200 anni fa volevano opporsi all’introduzione delle penna per narrare la storia vera di una amicizia iniziata macchine nelle fabbriche e poi si scontrarono con una trentina di anni fa. Nel suo libro “Una luddista per un progresso inarrestabile. “Questa storia di amicizia amica” (Youcanprint e Amazon edizioni) nel rispol- - aggiunge Mariotti - mi ha insegnato molto sull’imverare questi ricordi ritroviamo il mondo giovanile di portanza di uscire dal proprio mondo per potervi fare allora, la famiglia, le vicende che hanno segnato anche ritorno avendo capito chi si è e cosa si desidera essedrammaticamente la vita della protagonista con ami- re”. (e.f.)
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Sport
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Nuoto. Risultati importanti per il Riviera Nuoto ai campionati primaverili di Riccione
Coccato è campione italiano nei 50 farfalla Giovanni Carraro ha guadagnato il bronzo nei 100 stile libero, abbinandolo con il settimo posto nella distanza doppia
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a società Riviera Nuoto di Dolo si conferma fucina di nuotatori di alto livello nazionale. Rimarcando le gesta di atleti che hanno vinto titoli nazionali ed internazionali ed hanno partecipato alle olimpiadi ed ai campionati europei e mondiali come Simone Cercato, Alessandro Terrin, Christian Galenda e Mattia Nalesso, risultando a lungo una delle società più titolate a livello nazionale, ha gioito per gli ottimi risultati ottenuti dai propri atleti ai campionati italiani primaverili svoltisi dal 28 al 30 marzo allo stadio del nuoto di Riccione. Nella seconda giornata degli assoluti, infatti, Tommaso Coccato, si è laureato campione italiano nei 50 farfalla con il grandissimo tempo di 24,22” bissando il successo nei 100 metri dello stesso stile. Soddisfatto il tecnico Nicola Giordan e molto partecipe è stata anche tutta l’amministrazione comunale dolese con in primis l’assessore allo Sport Cristina Nardo che ha accolto al rientro Giordan.
Hanno partecipato ai campionati Italiani giovanili primaverili, dopo la qualificazione per tempi limite a tale evento (i migliori 30 in Italia per categoria), ed hanno affrontato questo evento nazionale con risultati di tutto rispetto, per il team Dario Guzzonato (classe 2007 ), Andrea Giacomin ( 2006 ), Giovanni Carraro ( 2002 ) e Tommaso Coccato ( 2004). A trionfare è stato Tommaso Coccato con due medaglie d’oro nei 50 e 100 delfino mentre Giovanni Carraro ha conquistato la medaglia di bronzo nei 100 stile libero. Le “matricole” hanno concluso le loro gare migliorando il loro personale. Dario Guzzonato è giunto all’11° posto nei 100 rana con il tempo 1’06’’93 mentre Andrea Giacomin si è classificato sesto classificato nei 200 rana col tempo di 2’19’’65. Tommaso Coccato, oltre ai due primi posti ha ottenuto anche il quinto posto nei 50 stile libero con 22”87 ed il nono nella distanza doppia. Da parte sua Giovanni Carraro al bronzo nei
100 stile libero ha abbinato il settimo posto nella distanza doppia. “Congratulazioni a tutti gli atleti per i risultati raggiunti a Riccione- ha detto l’assessore dolese allo sport Cristina Nardo. L’esito ottenuto è frutto di un duro lavoro, di sacrificio, reso più complicato anche dal perdurare della pandemia che questi giovani ragazzi hanno saputo tradurre in
vittorie, anche personali, nei campionati Italiani 2022. Complimenti alla competenza degli allenatori, a tutto lo staff e alla Riviera Nuoto che si dimostra, da sempre, fucina di talenti in questa importante disciplina”. Tommaso Coccato e Giovanni Carraro rappresentano la punta di un iceberg che vede molti altri giovani pronti ad imporsi.
Tommaso Coccato premiato
Lino Perini
Tennis, a Venezia il torno Rodeo riaccende i riflettori sugli atleti Con l’arrivo della bella stagione iniziano a svolgersi anche le prime manifestazioni che coinvolgono i tennisti. In laguna si è svolto il primo torneo Rodeo sui campi del Tennis Club Venezia che fra tabellone maschile e femminile ha raccolto l’adesione di 45 atleti. La gestione è stata affidata al giudice arbitro Matteo Rossetto che alla fine ha decretato le vittorie di Edoardo Lanza Cariccio e Carlotta Donaggio. Nonostante le iscrizioni siano state numerose, la classifica ha imposto un tabellone che si è sviluppato solo nella parte bassa con tutti atleti di terza catego-
ria. Nella parte alta è stato inserito il solo Edoardo Lanza Cariccio, del Tc Venezia, che approdato direttamente in finale da prima testa di serie non ha avuto grossi problemi a imporsi sul numero due Alessio Citton; l’altro semifinalista è stato Nicolò Lazzari. Nel tabellone femminile Carlotta Donaggio (Tc Venezia) ha sconfitto in finale Alessandra Garagnani (Tc Venezia); semifinaliste Giulia Demin e Anna Bianchini. Intanto, a partire da questo mese, inizia il campionato nazionale tennistico di serie B. A rappresentare il movimento tennistico veneziano
il Ca’ del Moro. La società lidense, presieduta da Franco Panada, si avvale dei maestri Andrea Morucchio e Luca Panada e partecipa al girone 4 della B1 maschile nazionale assieme a Pavia, Ragusa, Pontedera, Maglie, Tc Pharaon Tc Gaeta. Dopo l’ultimo acquisto, il trentino Giovanni Oradini che ha dato il cambio a Marco Speronello. Il team schiera: Giovanni Oradini, Alberto Orso, Oleksandr Ovcharenko ucraino, Mauro Comisso , Piotr Lukasz Pawlak polacco, Jasza Bronislaw Szajrych polacco, Lorenzo De Col , Riccardo Marchesan,e Edoardo Massarotto. (l.p.)
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Se la schermaglia è finita presto, con qualche battuta nel giro di un paio di giorni, andare a scavare dietro quelle affermazioni potrebbe portare a interessanti riflessioni. Il riferimento è alle frasi di Enrico Letta pronunciate di recente quando è giunto nel Veneto a sostenere le candidature del centrosinistra alle elezioni amministrative: “L’èra Zaia volge al termine – ha spiegato Letta – Lui ha interpretato il suo ruolo come governatore-uomo solo al comando. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni, ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare”. Queste le frasi riportate nell’intervista a “La Piazza”, che potete leggere nella pagina successiva. Legittimo, naturalmente, che un esponente po-
#Regione Il Punto
Dopo di lui... di Antonio Di Lorenzo
litico veda per sé e il suo schieramento un futuro roseo e altrettanto comprensibile che lavori per raggiungere questo obiettivo. A rispondere al segretario del Pd è stato il giorno dopo Roberto Ciambetti, che lo ha ironicamente rassicurato: “Caro Enrico, non ti preoccupare, ci siamo noi a governare il Veneto”. Come dire: non ci sarà nessun vuoto da colmare nel 2025, quando Zaia lascerà palazzo Balbi. E dal punto di vista dei numeri le sue ragioni le ha. Alle elezioni il governatore ha ottenuto il 77% di gradimento. È stato lo stesso
Massimo Cacciari a ricordare che perfino suoi amici di sinistra, non sospettabili di simpatie leghiste, lo avevano votato. Potenza dell’immagine di buongoverno che Zaia s’è costruito in questi anni e ormai sono 17 che è in Regione. Ma davvero senza Zaia il bottino elettorale del centrodestra si sgonfierà come un soufflè? Davvero dopo di lui sarà il diluvio? Certamente il governatore ha un appeal personale ben maggiore dei partiti che lo sostengono. Ma vale la pena di ricordare che la Lega dal 1992,
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quando vinse a sorpresa le elezioni, e poi assieme a Forza Italia dal 1994, ha fatto man bassa di consensi in quel “centro” che era cresciuto per decenni alla scuola dei dorotei della Democrazia Cristiana e che, tanto per restare in tema regionale, aveva espresso alla presidenza prima il veronese Angelo Tomelleri e quindi Carlo Bernini. Davvero questi voti di centrodestra sono pronti a spostarsi in massa verso un faro di centrosinistra al punto da garantire al Pd veneto una vittoria elettorale tale da ribaltare l’andamento di trent’anni di votazioni? Lo scopriremo solo vivendo. Certamente l’elettorato veneto è moderato e il Pd da qui al 2025 dovrà ispirare a questi ceti, da sempre distanti dalla sua filosofia, tanta fiducia per intercettarli. Ma tanta.
L’intervista. Federico Caner, assessore regionale al turismo, agricoltura, commercio estero e fondi UE
“Torniamo alla normalità, ora serve stabilità” Assessore Caner, per il turismo possiamo finalmente parlare di ritorno alla normalità? “Il turismo in Veneto in epoca pre Covid segnava 18 miliardi di fatturato annui con 72 milioni di presenze turistiche, dimostrandosi di fatto la prima industria regionale, e permettendoci di arrivare al primo posto tra le regioni italiane per attrazione turistica. È chiaro pertanto che il settore merita ogni attenzione possibile ed è all’ordine del giorno di ogni sforzo per la ripresa economica. Il grande lavoro di squadra tra istituzioni e operatori ha permesso di rispondere alla sfida della pandemia offrendo servizi in linea con le rinnovate esigenze di sicurezza: gli indicatori hanno confermato, infatti, che i flussi del 2021 sono più che raddoppiati, con un +51,6% di presenze nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al 2020”. Dal suo osservatorio come valuta questi mesi di decisa ripresa? “L’Osservatorio del Turismo Regionale Federato del Veneto (https://osservatorioturismoveneto.it/) è nato per monitorare l’andamento e valutare i dati relativi al movimento turistico delle destinazioni turistiche regionali. L’esperienza dell’Osservatorio è stata resa possibile grazie al maestoso lavoro di
squadra tra diversi stakeholders del mondo delle istituzioni e delle imprese e ci permette di avere in tempo reale non solo dati previsionali sulle prenotazioni ma anche la loro ricaduta economica e il sentiment del turista. La vera sfida è dare valore ai dati per costruire un’offerta sempre più in linea con le richieste del momento”. Ha affermato che la sostenibilità è la chiave per lo sviluppo consapevole del turismo, cosa intende? “Il turista vuole godere di un’esperienza naturale, a misura d’uomo, più accessibile e sicura, ed è disposto a spendere per averla. La sostenibilità rappresenta dunque l’elemento chiave per uno sviluppo consapevole del turismo. La sfida è proporre al turista nuove esperienze di fruizione del territorio che da un lato soddisfino queste nuove esigenze e che allo stesso tempo siano capaci di valorizzare tutti quei luoghi meno noti del territorio regionale, al di fuori delle mete più ricercate”. La stagione balneare apre con gli interrogativi sulla direttiva Bolkestein, cosa devono aspettarsi gli operatori del settore? “Alla scadenza mancano meno di due anni e il nemico, non solo per coloro che fanno
impresa ma anche per i Comuni chiamati di fatto a bandire le gare, resta ancora l’incertezza. È necessario intervenire con una normativa unica in grado, da un lato di tutelare le imprese di un comparto fondamentale per l’economia turistica nazionale e regionale e dall’altro di spingere a un continuo miglioramento del servizio offerto.
Sono sempre più convinto che tutti i Comuni balneari devono essere messi nelle condizioni di riconoscere ai concessionari uscenti gli investimenti fatti e di introdurre una premialità alle imprese che intendano investire in interventi di tutela e sicurezza delle aree costiere. Il Governo, in aperto confronto con l’UE, dovrebbe fare in modo che que-
sta transizione avvenga senza arrecare danno ai nostri gestori. In Veneto esistono già esempi virtuosi di consorzi e operatori locali che attraverso progetti di investimenti infrastrutturali hanno ottenuto concessioni con durata anche ventennale”. Da assessore all’agricoltura, di cosa ha bisogno il settore primario oggi? “Dopo le turbolenze c’è bisogno soprattutto di stabilità, per consentire ai nostri imprenditori di fare bene il loro lavoro. Il settore primario è sì più resiliente di altri in caso di crisi generalizzata ma è anche quello che ha tempi di ritorno degli investimenti più lunghi. In questo quadro va dato il giusto peso a due questioni fondamentali: l’innovazione da un lato e l’adattamento/contrasto agli effetti del cambiamento climatico dall’altro. Ritengo inoltre che serve urgentemente una legge che protegga le nostre eccellenze agroalimentari dalle falsificazioni”. Agricoltura e turismo, il binomio è vincente? “Certo che lo è! Dove si mangia e si beve bene ci si torna volentieri. Il Veneto offre solo l’imbarazzo della scelta in questo senso. Agricoltura e turismo significa anche slow tourism, un modello di fruizione del territorio a misura d’uomo”.
Regione
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Centrosinistra. Il segretario del Pd Enrico Letta
Centrodestra. Raffaele Speranzon, Fratelli d’Italia
Segretario Letta, quali sono le previsioni per il voto alle amministrative in Veneto? “Sono molto fiducioso per Padova, Sergio Giordani è stato un grande Sindaco in questi cinque anni, ha dato stabilità, tranquillità e molti investimenti alla città. Non ho mai dovuto mettermi a sanare conflitti interni, questo è merito di Sergio Giordani. Un ottimo candidato con un fortissimo profilo civico, che noi vogliamo rilanciare e rendere ancora più evidente. Padova è nella parte felice della mia Moleskine. Ci sono le città per le quali tocca ogni volta cercare di mettere insieme le persone. Poi, c’è una pagina con tante città nelle quali, invece, si lavora bene. Ecco, Padova è una di queste.” Quali sono le prospettive e il ruolo del Partito Democratico in vista delle regionali 2025? “Il nostro giudizio sulle sue amministrazioni è noto per il lavoro che facciamo in consiglio regionale. I cittadini veneti hanno dato negli anni un giudizio diverso e più positivo del nostro. Ma il tempo di Zaia come governatore e come Presidente del Veneto è un tempo che sta per terminare. Zaia ha interpretato il ruolo di un governatore un uomo solo al comando, insostituibile. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare. Se non si è protagonisti in Veneto non si può ambire a governare il Paese”. Come affrontare la crisi economica innescata dal conflitto ucraino? “Ci aspettiamo dal governo interventi sulle bollette elettriche, sul costo dell’energia, sui carburanti e sulle bollette per le famiglie. La nostra proposta è un assegno energia che sia in grado di compensare sia le imprese sia le famiglie e crediamo sia necessario pagarlo con una tassa pesante sugli extraprofitti che le aziende petrolifere
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“Il Veneto è centrale per il nostro Paese” ed energetiche hanno fatto in questo periodo. Accanto a questo insistiamo molto per un intervento a sostegno dei salari. i salari italiani sono tra i più bassi d’Europa, se il costo della vita cresce a dismisura, con quei salari non si regge il costo della vita. Questa è l’equazione su cui c’è bisogno di intervenire: o si abbassano i salari o si abbassa il costo della vita o si fanno entrambe le cose. Sono convinto che il governo saprà cogliere questo grido di dolore dal Paese e sia in grado di intervenire per far sì che non esploda la recessione. Non si può intervenire a incendio divampato, perché i costi sarebbero dieci volte superiori”. Gli eventi delle ultime settimane hanno reso più evidente come Giorgia Meloni si sia chiaramente candidata a premier. Qual è la vostra posizione? “Abbiamo una grande responsabilità. Non vorrei che il nostro Paese si mettesse in scia con i paesi dei premier che l’hanno sostenuta a Milano: quelli di Polonia e Repubblica Ceca. L’Italia è un paese che pensa ad altro. Deve andare in un’altra direzione che non è la direzione della destra Euroscettica, ma di un pese che lavora per un’Europa forte, integrata solidale, per la pace. Lavoriamo per essere all’altezza della sfida che Giorgia meloni ha lanciato a Milano e per batterla nelle urne”. In che modo? “Lo facciamo con un partito più unito possibile rilanciando il lavoro di democrazia partecipativa che attraverso l’Agorà democratica sta dando degli ottimi risultati. L’unità interna del nostro partito è uno dei risultati di cui sono più soddisfatto di questo anno di segreteria. Ma l’obiettivo più importante è quello di convincere i giovani che il nostro partito è il partito che si occuperà di loro. Il partito del futuro dei giovani che cerca di dare all’Italia un futuro europeista, solidale, democratico e progressista”.
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“Noi impegnati a costruire l’alternativa di governo”
Sara Busato
entrodestra unito, per governare le città venete e affrontare le elezioni politiche del 2013. Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, delinea la strategia del partito. Cosa vi aspettate dal voto nelle città venete? “Anzitutto dobbiamo constatare che in questi anni Fratelli d’Italia ha registrato un trend di costante crescita, anche per questo abbiamo anche abbiamo alcun candidati sindaci più. Ci aspettano le sfide importanti nelle grandi città, a partire da Verona dove ci presentiamo con un nostro candidato, sostenendo la rielezione del sindaco uscente Federico Sboarina. Con la stessa determinazione e con la volontà di ottenere risultati importanti sosterremo Peghin a Padova e De Pellegrin a Belluno con le nostre liste. Nel veneziano attenzione anche a Jesolo dove corre il nostro candidato De Zotti. L’unità del centrodestra è sempre il nostro obiettivo di governo. Fratelli d’Italia non tradirà mai il patto con i propri elettori e si porrà sempre come alternativa al Pd e al Movimento 5 Stelle. Dobbiamo creare le condizioni affinché i nostri alleati naturali concorrano con noi a costruire un’alternativa vincente”. Quale il vostro ruolo nella maggioranza in Regione? “In consiglio e in giunta abbiamo cercato di portare la voce delle imprese e delle famiglie, non solo a spingere l’amministrazione regionale a fare quanto nelle sue possibilità ma anche a pretendere dal governo nazionale delle risposte su temi come il caro bollette, sul quale ancora non vediamo scelte rassicuranti rispetto nei confronti di imprese e famiglie. Non otterremo nulla di buono finché buttiamo 8,8 miliardi di euro l’anno nel reddito di cittadinanza. L’unico mondo per combattere la povertà è creare lavoro”. Come va con la Lega in Veneto? “Con la Lega c’è un rapporto leale, che si sta anche evolvendo nel tempo, il nostro
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obiettivo è di accrescere la nostra rappresentanza anche a livello parlamentare, oltre che nei consigli regionali. I parlamentari veneti devono fare interessi dei veneti, come hanno dimostrato in occasione delle elezioni per il presidente della Repubblica, votando per il trevigiano Carlo Nordio”. Come vi preparate alle elezioni politiche del 2023? “Fra un anno i cittadini dovranno avere la possibilità di scegliere un governo senza ministri e sottosegretari di Pd e 5 Stelle. C’è bisogno di un fronte unito che comprenda le forze di centrodestra, la nostra è una condivisione di valori alternativi. I governi che ci sono stati in questi anni non saranno rimpianti dal popolo italiano perché non avevano un indirizzo politico chiaro e non hanno prodotto grandi risultati e scelte utili per la comunità. Un governo tra forze affini che hanno molti punti in comune diventa più efficace per realizzare le richieste degli elettori. Chi vota per un partito di centrodestra non credo sia contento di vedere ministri del Pd. L’elettore di centrodestra che sceglie Fratelli d’Italia mette il voto in cassaforte”. Cosa aspettarci sul fronte Covid? “Noi diciamo basta alla sottrazione di diritti costituzionali, basta al Green pass. Abbiamo adottato le misure più restrittive in Europa ma questo non ha portato ad un risultato migliore di altri Paesi”. Infine, che dire della guerra in Ucraina? “Dobbiamo agire a livello europeo, rafforzare il peso dell’Europa all’interno della Nato, dove invece oggi conta ancora troppo poco. Un’Europa più forte sulla scena internazionale va anche a beneficio dell’Italia. Intanto i danni provocati dalle sanzioni alla nostra economia dovranno essere compensati finanziariamente. E’ giusto mettere le sanzioni ma è altrettanto giusto che non siano gli italiani a pagarne le conseguenze”. Nicola Stievano
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L’anniversario. Il Presidente della Repubblica Mattarella: “La presenza sul territorio è un capitale prezioso”
Poste Italiane, 160 anni di storia per costruire il futuro T
aglia il traguardo dei 160 anni Poste Italiane la cui storia va a braccetto con quella dell’Italia unita. Un compleanno speciale, celebrato insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato il percorso compiuto in più di un secolo e mezzo di storia accompagnando la crescita del Paese con spirito di servizio, slancio innovativo, vicinanza al territorio e inclusione di tutte le comunità. Una vocazione sociale confermata anche durante la pandemia, quando Poste Italiane ha garantito i servizi essenziali ai cittadini ed ha contribuito alla campagna di vaccinazione nazionale con la distribuzione di più di 30 milioni di dosi di vaccino e la realizzazione di una piattaforma informatica a disposizione delle Regioni per le prenotazioni. Quello della presenza capillare sul territorio italiano “è un capitale prezioso per il quale va ringraziato Poste Italiane: l’azienda ha accompagnato
la trasformazione economica e sociale del paese, queste trasformazioni le ha vissute e fatte proprie” ha detto Mattarella, in occasione dell’evento per i 160 anni, ringraziando con riconoscenza “pubblica tutte le donne e gli uomini di Poste Italiane che ogni giorno sono al servizio del Paese”.
In Veneto sono attivi oltre mille uffici postali con 9.200 dipendenti, 1.100 neo assunti negli ultimi due anni In Veneto Poste Italiane conta 1035 uffici postali, 577 sportelli Postamat; 154 centri di recapito; 9.200 dipendenti in maggioranza (58%) donne; oltre 1.1000 assunzioni a tempo indeterminato dal 2020 ad oggi; 3 milioni di vaccini consegnati in Veneto durante la pandemia. In 160 anni Poste Italiane si è evoluta anche così: se prima erano
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solo lettere e telegrammi oggi ci sono i pacchi dell’e-commerce, il wi-fi gratis in 500 uffici postali, e le 2,7 milioni di carte Postepay. Nel prossimo futuro della azienda c’è il progetto Polis che porterà i servizi digitali della pubblica amministrazione nei Comuni più piccoli e coinvolgerà 4.800 uffici postali in Italia, 368 in Veneto. “È un progetto molto ambizioso, il Governo ha allocato 800 milioni di euro, è partito con l’approvazione del fondo complementare al Pnrr, sono già partiti i bandi e le gare di appalto,- ha detto l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante. - L’azienda ha trasformato i suoi asset logistici e la sua rete di prossimità per rispondere con successo ai cambiamenti globali, ha sviluppato i servizi digitali di pagamento e comunicazione, conservando il suo ruolo di tutore del risparmio degli italiani”. Grazie alla sua infrastruttura capillare e unica, e ben prima dell’av-
vento di internet e delle comunicazioni digitali, Poste Italiane ha saputo mettere in rete l’Italia intera, grandi città, piccoli Comuni, borghi montani e isole. Ha favorito la coesione sociale aiutando gli italiani a parlare la stessa lingua e ha legato il Paese con un filo lungo e robusto che passava dai suoi uffici postali, i suoi portalettere, i suoi servizi logistici e di telecomunicazione. “Credo di poter affermare che nessuna azienda conosce e vive il Paese come noi – ha aggiunto la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina – e posso confermare che continueremo ad
essere vicini agli italiani. Poste ha coniugato tradizione e innovazione, adeguando continuamente la sua missione ai tempi, ed ha saputo modernizzarsi per rispondere al meglio al suo compito”. “Ringrazio e rivolgo il mio augurio a tutte le 121.000 persone di Poste che ogni giorno mettono la loro professionalità e la loro esperienza al servizio degli italiani – ha concluso Giuseppe Lasco, Condirettore Generale di Poste Italiane – Stiamo parlando di donne e uomini che rappresentano un inestimabile patrimonio di umanità e competenza”.
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Il protocollo d’intesa. Sinergia fra Confindustria Venezia, Hydrogen Park e Stazione sperimentale
Il vetro di Murano punta sull’idrogeno verde Al via il progetto per la conversione dei forni L’impennata dei costi del gas metano e la delicata situazione geopolitica attuale hanno accelerato la transizione energetica delle aziende artistiche dell’isola
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e vetrerie di Murano si stanno preparando alla transizione energetica e puntano ad alimentare le proprie fornaci con miscele variabili di idrogeno e gas metano. Solo una sperimentazione, per ora, ma la tutela del Pianeta, i costi del gas e il conflitto in Ucraina stanno accelerando l’urgenza di un cambiamento anche in quella che è una delle produzioni artistiche più conosciute e apprezzate al mondo. A fine aprile è stato dato il via al progetto, siglato con un protocollo d’intesa fra la sezione Vetro di Confindustria Venezia, Hydrogen Park di Porto Marghera e la Stazione sperimentale del vetro. “L’impennata dei costi dell’energia e l’incertezza dettata dai nuovi scenari geopolitici stanno portando le aziende del vetro a individuare e utilizzare combustibili da fonti rinnovabili come l’idrogeno verde. La firma del protocollo d’intesa rappresenta un importante passo in questo senso”, ha affermato Martina Semenzato, presidente della sezione Vetro degli industriali veneziani, che ha spiegato come lo studio in fase di avvio permetterà di valutare la fattibilità di una transizione tecnologica ed energetica all’interno delle fornaci muranesi, “per poter tornare a guardare il futuro con fiducia”. Una fiducia che nei mesi scorsi era stata minata dall’impennata del prezzo del gas metano: il Governo è intervenuto – grazie
all’approvazione in Parlamento di un emendamento con il deputato veneziano dem Nicola Pellicani come primo firmatario – calmierando il prezzo, oltre che per le imprese fortemente energivore, anche alle piccole realtà come le vetrerie di Murano. L’obiettivo del progetto è la conversione dei forni fusori. La collaborazione prevede il testing e lo sviluppo su scala industriale di tecnologie che portino al passaggio dall’utilizzo di idrocarburi all’idrogeno verde. A tal fine saranno eseguiti dei test qualitativi sui prodotti in vetro artistico realizzati durante la sperimentazione. Alla Stazione sperimentale del vetro il compito di condurre lo studio del prototipo e di seguire l’intero percorso di trasferimento tecnologico sul piano industriale: dovrà essere costruito e messo in opera un forno di prova e successivamente verificare quantitativamente le performance di un forno a scala produttiva. L’individuazione di un’impresa disponibile alla prima fase del progetto spetta a Confindustria Venezia. I test sul campo a scala produttiva saranno effettuati su una o più imprese. La gestione della materia prima, ovvero l’idrogeno verde, è affidata a Hydrogen Park, pronto a mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze nell’implementazione del vettore energetico nei processi e il supporto tecnologico dei propri
partner nella gestione, nella consegna e nell’esercizio industriale dell’idrogeno verde, totalmente derivante cioè da fonti rinnovabili e a impatto ambientale zero. Per Andrea Bos, presidente di Hydrogen Park, con quest’intesa “si valorizza la capacità produttiva e artistica di Venezia, applicando la strategia energetica europea e mettendo a frutto il know-how del Consorzio per l’idrogeno”. Un cammino verso la trasformazione del tessuto economico locale che “al tem-
po stesso preserva la specificità dei processi industriali e l’antica tradizione vetraia veneziana, favorendo la decarbonizzazione e la sostenibilità del settore”. Secondo il direttore generale della Stazione sperimentale del vetro, Stefano Manoli, “la produzione di vetro artistico muranese si trova oggi di fronte a una sfida di portata epocale: gli elevati costi dell’energia, l’attuale congiuntura economica e geopolitica e, non ultimi, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e di neu-
tralità climatica assunti a livello europeo stanno portando le fornaci dell’isola verso un bivio competitivo ed evolutivo cruciale”. Ecco che traghettare le vetrerie artistiche di Murano verso un futuro pienamente sostenibile “sarà possibile solo attraverso uno sforzo congiunto tra realtà produttive, istituzioni del territorio e centri di ricerca, volto a promuovere l’adozione di tecnologie green, come la combustione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili”. (s.s.)
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La fondazione. Il nuovo ente partecipato sarà aperto a partenariati pubblico-privati senza scopo di lucro
Comune di Treviso, Unipd e Ca’ Foscari insieme per le buone pratiche ambientali
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Alessandro Manera (assessore all’ambiente): “Fare squadra con il mondo accademico può portare nuovi elementi di visione”. Le linee guida sono già state approvate dal consiglio comunale Quando i senati dei due atenei avranno deliberato si passerà alla redazione dello Statuto
Alessandro Manera
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La trevigiana Da Ros nuova vicepresidente di Confindustria con delega ad ambiente e sostenibilità
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neto, che realizza 180 miliardi di Pil con le sue 600mila imprese primeggiando nell’export. Con questa nomina è stato riconosciuto il ruolo importante che gli spetta”. Il presidente degli industriali di
Padova e Treviso, Leopoldo Destro, ha voluto ricordare che l’esperienza di Katia Da Ros è iniziata in Unindustria Treviso: “Il suo percorso associativo e la sua attiva presenza nell’educazione e la cultura rappresentano una risorsa significativa per tutto il nostro sistema d’impresa ed è garanzia di continuità”. Destro, a nome di tutti gli associati, ha voluto ringraziare Piovesana “per la forza e convinzione nel suo impegno in questo biennio in Confindustria, punto di arrivo in una storia di rappresentanza per le imprese e il territorio che rimarrà di esempio anche per il futuro”. (s.s.)
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Katia Da Ros è la nuova vicepresidente di Confindustria, con delega ad ambiente, sostenibilità e cultura. Trevigiana, ad dell’azienda Irinox di Corbanese di Tarzo, Da Ros è una dei tre nuovi vice del presidente dell’associazione degli industriali Carlo Bonomi per il biennio 2022-2024 e succede a un’altra trevigiana, l’ex presidente di Assindustria Venetocentro Maria Cristina Piovesana, che si è dimessa dalla carica. “Il Veneto è ben rappresentato nella nuova squadra dirigente ed è in buone mani. Da Ros – ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia – è una grande esponente dell’orgoglio ve-
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per mettersi nuovamente in gioco. Soprattutto, però, sarà il punto di partenza per un nuovo modo di pensare al presente e al futuro del territorio. La parola d’ordine della fondazione sarà “partecipazione”. Quindi apertura totale verso il partenariato pubblico-privato senza scopo di lucro e un patrimonio destinato al raggiungimento di un obiettivo predefinito e invariabile fissato nell’atto costitutivo. Una struttura aperta a tutti i soggetti che ne condividano gli scopi nella ricerca scientifica, nella raccolta di dati, informazioni e conoscenze nel campo ambientale, nella produzione di energie rinnovabili, nel monitoraggio e nella salvaguardia delle risorse naturali, nei processi di gestione e pianificazione del territorio e le misure da adottare in relazione alla presenza di agenti inquinanti, oltre che per l’informazione e la sensibilizzazione delle varie componenti sociali.
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d’Europa sono risultate l’olandese Winterswijk e la portoghese Valongo, ma Treviso è arrivata comunque sul podio delle cinque più virtuose ed era la prima volta per un’italiana. “Durante quell’esperienza, grazie al confronto con gli amministratori e i tecnici delle più importanti città europee, abbiamo compreso come anche in campo ambientale sia tanto importante quanto necessario fare squadra con il mondo accademico, che può portare ulteriori elementi di visione”, spiega Alessandro Manera, assessore trevigiano all’ambiente. “La nuova fondazione – continua l’amministratore – ci permetterà di essere ancora più efficaci nella condivisione delle buone pratiche che uniranno non solo l’ambiente ma anche la mobilità e le politiche comunitarie”. La città ha già deciso di partecipare all’edizione 2023 dell’iniziativa, che si terrà a Grenoble, e la fondazione sarà utile a riunire progettualità, opportunità di ricerca e buone pratiche
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na fondazione per sviluppare le buone pratiche ambientali della città. Nasce a Treviso e ha come partner fondatori il Comune e i due atenei che danni hanno le proprie sedi distaccate nel capoluogo della Marca, le Università di Padova e di Ca’ Foscari. Il consiglio comunale ha già espresso parere favorevole alle linee guida approvate dalla giunta guidata dal sindaco Mario Conte e ipoteticamente per l’estate – dopo che i due senati accademici avranno deliberato – sarà redatto lo statuto, sarà deciso il nome e si inizieranno ad aprire le porte ai soggetti economici e istituzionali che vorranno farne parte. L’obiettivo è la costituzione di un ente capace di favorire percorsi partecipati che, da qualunque angolazione si ragioni, abbiano al centro la sostenibilità. Ambiente, natura e paesaggio, ma non solo. Tutto deve convergere: urbanistica, edilizia, economia. E tutto deve avere una visione che parte dall’ambito locale, ma si sviluppa a livello nazionale e internazionale. L’idea è nata quando alla fine della scorsa estate Treviso ha partecipato a Lahti, in Finlandia, all’European Green Leaf 2022, premio per la sostenibilità ambientale promosso dalla Commissione Europea che valuta i risultati raggiunti dai comuni fra i 20mila e i 100mila abitanti basandosi su una serie di dodici indicatori ambientali e sulle progettualità che vengono messe in campo dalle amministrazioni locali. Le città più verdi
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Salute Il vademecum
Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere
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Frutta e verdura, il decalogo per vivere meglio Vuoi mettere in evidenza il tuo Studio o la tua Attività Sanitaria? Fallo con laPiazza Salute Contattaci su commerciale@givemotions.it
i avvicina la bella stagione e si moltiplicano le varietà di frutta e verdura che consentono di realizzare piatti appetitosi e insieme sani per aumentare così il carico salute di una corretta alimentazione. Consumare ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura migliora infatti sensibilmente la qualità della vita, contribuendo anche alla riduzione della mortalità di alcune malattie croniche come ictus, diabete, tumori e tantissime malattie cardiovascolari Il Ministero della Salute ha messo a punto un decalogo proposto proprio per il consumo di frutta e verdura, un vademecum che l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha ripreso e riproposto nella sua pagina Facebook per sensibilizzare gli utenti. Il primo punto è forse tra i più noti, ma non sempre messo in atto. Si tratta del numero di porzioni di frutta e verdura da consumare al giorno, almeno 5 sono le indicazioni, compresa quella pronta al consumo, senza sale e/o zuccheri aggiunti.
Prosegue alla pag. seguente
Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria
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Una corretta igienizzazione è indispensabile per evitare gravi infezioni, ce lo porta la pandemia negli ultimi due anni
L’importanza delle…mani pulite
Il consumo abituale previene e riduce la mortalità di malattie croniche
Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere E’ consigliabile variare anche la scelta dei colori e orientarsi nella scelta verso la stagionalità dei prodotti. Il consiglio numero 2, invece, è quello di avere sempre una scorta, ben in vista in frigo e nel surgelatore, di frutta e verdura, in modo da poter tenere sempre a portata di mano ciò che serve. E’ da sfatare, e questo è il terzo punto, il luogo comune che vuole le verdure solo come contorno, in realtà finocchi, carote, sedano, pomodorini e tanti altri ortaggi possono essere consumati come snack, validissimi per mettere a posto la sensazione di fame in modo salutare. Il quarto punto ribadisce l’apporto in termini di energia che deriva dal consumo di frutta fresca che consente a chi lavora o studia di ripartire con la giusta carica. Le verdure come condimento per un bel primo è il quinto punto del decalogo. Si possono realizzare gustosi piatti e consumare così una delle due o tre pozioni giornaliere di verdure consigliate. Sì ai peccati di gola, anche se con Dall’Uls 2 Marca moderazione, e soprattutto, perché Trevigiana alcuni utili no, con il ricorso alla frutta. Un bel dolce fatto in casa con aggiunta di consigli per le abitudini alla preparazione di frutta sarà più quotidiane, è importante gustoso e saziante. Punto numero 7: non si butta via poi dare il buon esempio niente! Il consiglio è di usare ogni ai più giovani parte dei prodotti vegetali. Con i gambi della verdura si possono cucinare saporite zuppe o anche il brodo. Dal frullatore o dall’estrattore si possono recuperare i residui della frutta o della verdura e aggiungerli alla bevanda preparata, consentiranno di assorbire non solo vitamine ma anche le fibre della verdura. Un piatto unico, proposto un paio di volte a settimana, è l’ottavo suggerimento utile per stare in forma mangiando sano. Una zuppa a base di cereali e legumi rappresenta un’ottima proposta. La verdura non va cotta troppo, croccante dà il meglio di sé, perché mantiene i suoi nutrienti e aumenta la sensazione di sazietà. Il buon esempio, infine, rappresenta sempre la carta vincente per educare i più piccoli alle buone pratiche in modo credibile e convincente.
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na corretta igienizzazione delle mani, oltre a garantire un’adeguata igiene personale, serve ad impedire la quotidiana trasmissione di germi. Un gesto semplice e veloce, basta un minuto, che ci permette di essere protetti e sicuri. Negli ultimi due anni la pandemia ce lo ha insegnato: si tratta di una pratica semplice ma fondamentale nella prevenzione delle infezioni trasmissibili. Un concetto ribadito più volte anche nel corso della Giornata Mondiale dedicata all’igiene delle mani, celebrata lo scorso 5 maggio. E’ importante lavarsi le mani, prima e dopo aver mangiato, prima e dopo aver avuto un contatto con un malato, prima di toccare le zone più sensibili del proprio corpo (occhi, naso e bocca) e dopo essere stati in luoghi pubblici. L’utilizzo delle soluzioni alcoliche, frizionando il palmo con il dorso della mano per almeno 30 secondi, è utile se le mani non sono visibilmente sporche, altrimenti è indispensabile lavarle con acqua e sapone. Attraverso le mani passa dunque anche la salute, lo ha voluto ricordare ai più piccoli il Servizio Controllo e Prevenzione Infezioni dell’Ospedale di Camposampiero (Ulss 6 Euganea) che, grazie alla sinergia e al supporto delle educatrici e del personale della pediatria, ha coinvolto – attraverso il progetto “L’igiene delle mani comincia da piccoli” - i giovani e i giovanissimi pazienti dell’Unità
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Operativa di Pediatria e i bambini frequentanti il nido aziendale. L’obiettivo è quello di far capire fin dai primi anni di vita, attraverso l’approccio sensoriale, stimolo importante per l’apprendimento, quanto sia importante il lavarsi correttamente le mani. Lo scorso 5 maggio, all’asilo i bambini durante il gioco si sono “contaminati” le mani di colore e di terra e sono stati invitati a descrivere la sensazione di “sporco” e successivamente è stato chiesto loro di lavarle, vedere come “cambiavano” e descrivere la sensazione del “pulito”. Ai bambini della Pediatria, ricoverati, è stato chiesto di creare un disegno che richiami l’igiene delle mani. Tutti i bimbi coinvolti hanno ricevuto, da parte della Direzione Medica, un attestato di partecipazione e un simpatico “Manopoli”.
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L’iniziativa dell’Ospedale di Camposampiero
Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria
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Abuso di alcol. I dati dell’Ulss 3 Serenissima fotografano una situazione allarmante
Saliti dal 25 al 37 per cento i consumi problematici di alcolici Tra i più a rischio i maschi giovani, con scolarità elevata e senza problematiche sociali evidenti. L’abuso di alcol, oltre che essere dannoso e rischioso, è ormai un’emergenza di sanità pubblica
Mascherine e nuove regole dal 1° maggio
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anno tra i 18 e i 24 anni, una scolarità avanzata e non presentano evidenti difficoltà sociali o economiche: sono i soggetti che, secondo il Servizio Dipendenze dell’Ulss 3 Serenissima, risultano più esposti alla sempre maggior diffusione di modalità di consumo di alcool esagerate o comunque problematiche. Il SerD, che ha fatto il punto in occasione del’”Alcohol Prevention Day” che si è svolto lo scorso 6 maggio all’Ospedale dell’Angelo a Mestre, evidenzia come il fenomeno sia preoccupante anche nelle nostre città. “I dati dell’indagine ‘Passi’ sugli stili di vita – ha sottolineato la dottoressa Laura Suardi, responsabile scientifico dell’evento - hanno evidenziato anche nel nostro territorio un significativo incremento del consumo problematico di alcool, specie tra i giovani: dal 25,1% nel 2019 al 36,91% nel 2020. E riguarda una percentuale maggiore di maschi, in età 18-24 anni, con una scolarità elevata, senza evidenza significativa di problematiche sociali o economiche”. “Il consumo dannoso e rischioso di alcol – ha spiegato - rappresenta un importante problema di sanità pubblica, responsabile in Europa di circa il 4% di tutte le morti e di circa il 5% degli anni di vita persi per disabilità. E in Italia circa 800.000 minorenni e 2.600.000 ultra sessantacinquenni sono da considerare a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate. Ciononostante, il consumo di bevande alcoliche viene spesso percepito come una normale e sana consuetudine e i problemi legati al bere non sono debitamente percepiti e vengono decisamente sottovalutati”. Nel 2020, l’anno segnato dalla pandemia e dal lookdown, hanno evidenziato gli operatori del SerD, i notevoli cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita degli Italiani ha portato alla luce molteplici criticità. “Una di queste ha riguardato il consumo rischioso e dannoso di alcol. L’isolamento ha incrementato il consumo incontrollato di bevande alcoliche, il mercato ha rafforzato nuovi canali alternativi e meno controllati anche rispetto al divieto di vendita a minori. I dati Istat riferiti al 2020 confermano la tendenza negli ultimi anni dell’aumento dei consumi di bevande alcoliche fuori dai pasti. Si è registrato negli ultimi dieci anni un progressivo incremento della quota di donne consumatrici”. Tra i più a rischio, ci sono i giovani. “Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani – ha sottolineato la dottoressa Annarosa Pettenò, psico-
loga del SerD e organizzatrice scientifica dell’evento -permane una criticità, e i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni: tra queste il binge drinking, ossia il consumo di cinque o più drink alcoolici in pochissime ore, rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata, in progressivo aumento. Nel 2019 infatti riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, cioè il 20,6% dei maschi e l’11% delle femmine. Nel 2020 il fenomeno ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, nel dettaglio il 22,1% dei maschi e il 14,3% delle femmine. A fronte di tali evidenze epidemiologiche e in occasione del Mese della Prevenzione Alcologica, lo scorso aprile, la Rete Alcologica Territoriale ha realizzato diverse iniziative finalizzate a sensibilizzare sulla tematica le istituzioni/agenzie, pubbliche e private, deputate al benessere della popolazione, come pure i singoli cittadini. Sono stati offerti momenti di informazione/formazione e di conoscenza dei programmi alcologici territoriali in essere sia nell’ambito della prevenzione come del prendersi cura delle persone e famiglie con una sofferenza legata al consumo di alcol. “L’Alcohol Prevention Day - sottolinea il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima - non rappresenta l’evento conclusivo del Mese della Prevenzione Alcologica, ma intende sottolineare che è necessario continuare a prestare attenzione al fenomeno dell’alcol per promuovere scelte di salute responsabili e stili di vita sani. L’obiettivo è diffondere una fotografia del fenomeno del consumo di bevande alcoliche e dei problemi alcolcorrelati da diverse angolature, offerte dal Dipartimento Prevenzione, l’UOSD Laboratorio di Tossicologia Clinica e Forense, dal Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 3 e dalla Polizia Stradale di Venezia. E’ stato ed è importante dare conto delle progettualità e degli interventi territoriali utili a garantire livelli elevati di tutela della salute e di sicurezza, individuali e collettive, e dare conto dell’integrazione e della sinergia tra soggetti pubblici: Azienda sanitaria, Scuola, Enti Locali, uniti al privato, come le autoscuole, al privato sociale e al mondo del volontariato, in una progettazione trasversale che possa efficacemente affrontare la complessità di una problematica così impattante sulla salute pubblica”.
al 1° maggio sono cambiate le regole sull’uso della mascherina, che non è più obbligatoria ma è raccomandata nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico. L’utilizzo della FFP2 o della mascherina chirurgica rimane invece obbligatorio fino al 15 giugno per prendere i mezzi di trasporto pubblici locali e a lunga percorrenza, per partecipare a eventi e competizioni sportive al chiuso; per partecipare a spettacoli al chiuso; per accedere a strutture sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali e per frequentare la scuola (fino alla fine dell’anno scolastico).
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Azienda Ospedale Università I dati ceda gennaio adnegli aprile sulanni fenomeno Una corretta igienizzazione è indispensabiledi perPadova. evitare gravi infezioni, lo porta la pandemia ultimi due Il consumo abituale previene e riduce la mortalità di malattie croniche
In aumento i casi di epatite acuta nei bambini L’importanza delle…mani pulite
Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere E’ consigliabile variare anche la scelta dei colori e orientarsi nella scelta verso la stagionalità dei prodotti. Il consiglio numero 2, invece, è quello di avere sempre una scorta, ben in vista in frigo e nel surgelatore, di frutta e verdura, in modo da poter tenere sempre a portata di mano ciò che serve. E’ da sfatare, e questo è il terzo punto, il luogo comune che vuole le verdure solo come contorno, in realtà finocchi, carote, sedano, pomodorini e tanti altri ortaggi possono essere consumati come snack, validissimi per mettere a posto la sensazione di fame in modo salutare. Il quarto punto ribadisce l’apporto in termini di energia che deriva dal consumo di frutta fresca che consente a chi lavora o studia di ripartire con la giusta carica. Le verdure come condimento per un bel primo è il quinto punto del decalogo. Si possono realizzare gustosi piatti e consumare così una delle due o tre pozioni giornaliere di verdure consigliate. Sì ai peccati di gola, anche se con Dall’Uls 2 Marca moderazione, e soprattutto, perché Trevigiana alcuni utili no, con il ricorso alla frutta. Un bel dolce fatto in casa con aggiunta di consigli per le abitudini alla preparazione di frutta sarà più quotidiane, è importante gustoso e saziante. Punto numero 7: non si butta via poi dare il buon esempio niente! Il consiglio è di usare ogni ai più giovani parte dei prodotti vegetali. Con i gambi della verdura si possono cucinare saporite zuppe o anche il brodo. Dal frullatore o dall’estrattore si possono recuperare i residui della frutta o della verdura e aggiungerli alla bevanda preparata, consentiranno di assorbire non solo vitamine ma anche le fibre della verdura. Un piatto unico, proposto un paio di volte a settimana, è l’ottavo suggerimento utile per stare in forma mangiando sano. Una zuppa a base di cereali e legumi rappresenta un’ottima proposta. La verdura non va cotta troppo, croccante dà il meglio di sé, perché mantiene i suoi nutrienti e aumenta la sensazione di sazietà. Il buon esempio, infine, rappresenta sempre la carta vincente per educare i più piccoli alle buone pratiche in modo credibile e convincente.
La professoressa Patrizia Burra ha spiegato i sintomi e le possibili cause dell’infezione che sta colpendo soprattutto il Regno Unito, in Italia la situazione è sotto controllo
L’equipe dei chirurghi pediatrici di Padova salva la vita al piccolo Kirill
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na corretta igienizzazione delle mani, oltre a garantire un’adeguata igiene personale, serve ad impedire la quotidiana trasmissione di germi. Un gesto semplice e veloce, basta un minuto, che ci permette di essere protetti e sicuri. Negli ultimi due anni la pandemia ce lo ha insegnato: si tratta di una pratica semplice ma fondamentale nella prevenzione delle infezioni trasmissibili. Un concetto ribadito più volte anche nel corso della Giornata Mondiale dedicata all’igiene delle mani, celebrata lo scorso 5 maggio. al mese di gennaio si sono registrate, a liE’ importante lavarsi le mani, prima e dopo vello internazionale, alcuni casi di epatite aver mangiato, prima e dopo aver avuto un acuta bambini, in special modo nella fascia L’iniziativa contatto con un malato, prima di toccare le Operativa di Pediatria e i bambini nei frequensottoè iquello cinquedianni. Ildell’Ospedale Paese piùdicolpito finora zone più sensibili del proprio corpo (occhi, tanti il nido aziendale. L’obiettivo Camposampiero è il Regno Unito dove sono stati registrati 114 naso e bocca) e dopo essere stati in luoghi far capire fin dai primi anni di vita, attraverso episodi (da gennaio 2022 al 25 aprile 2022) su pubblici. l’approccio sensoriale, stimolo importante per un totale di 169 a livello globale. L’utilizzo delle soluzioni alcoliche, frizionanl’apprendimento, quanto sia importante L’epatiteil èlaun’infiammazione del fegato caudo il palmo con il dorso della mano per almeno varsi correttamente le mani. sata spesso da un virus, che coinvolge il siste30 secondi, è utile se le mani non sono visiLo scorso 5 maggio, all’asiloma i bambini du- Il primo segnale che evidenza immunitario. bilmente sporche, altrimenti è indispensabile rante il gioco si sono “contaminati” le manidell’infezione di la presenza è l’aumento di circa 10-15 avolte il valore delle transaminasi nel sanlavarle con acqua e sapone. colore e di terra e sono stati invitati descriDal punto di vista della sintomatologia, Attraverso le mani passa dunque anche la vere la sensazione di “sporco”gue. e successival’epatitevedere acuta si manifesta generalmente con salute, lo ha voluto ricordare ai più piccoli mente è stato chiesto loro di lavarle, sintomi gastrointestinali, dolori addominali, e il Servizio Controllo e Prevenzione Infezioni come “cambiavano” e descrivere la sensain alcuni casi con colorito giallastro della cute, dell’Ospedale di Camposampiero (Ulss 6 Euzione del “pulito”. Ai bambini della Pediatria, nausea e febbre. L’aumento più grande è avganea) che, grazie alla sinergia e al supporto ricoverati, è stato chiesto di creare un disegno venuto nelle prime tre settimane di aprile. Si è delle educatrici e del personale della pediache richiami l’igiene delle mani.visto che più del 50% dei casi guarisce spontatria, ha coinvolto – attraverso il progetto Tutti i bimbi coinvolti hanno ricevuto, ma da in altri casi è stato necessario il neamente, “L’igiene delle comincia da fratellino piccoli” -quani parte della Direzione attestato di Il professor VidaMedica, un ra a casa conmani la mamma ed un trapianto di fegato. mostra la scheggia giovani e i giovanissimi pazienti sull’abitazione. dell’Unità partecipazione e un simpatico “Manopoli”. In Azienda Ospedale Università di Padova do è caduto il colpo d’artiglieria estratta sono stati affrontati due casi di epatite acuta: La donna ed il fratello sono morti, lasciando Kirill, un bambino di due mesi e un ragazzo di dieci 11 anni, solo. È stato il padre, rientrato nell’abitaanni. Entrambi curati e guariti dall’infezione. zione, a trovarlo e portarlo verso un ospedale da “Dobbiamo ricordare che per quasi due anni campo Ucraino, che ha prestato le prime cure. La i bambini sono rimasti chiusi a casa a causa scheggia è penetrata nel collo, tranciando alcuni della pandemia, meno esposti a nessun virus o vasi, fermandosi nei pressi del cuore. possibile infezione. Adesso che stanno riprenRicoverato in gravi condizioni presso l’Azienda dendo la loro vita normale, non è da escludeOspedale-Università di Padova lo scorso 18 aprile, re che siano diventati più suscettibili ai virus. il bambino è stato sottoposto ad una complessa Questa è solo una delle ipotesi che si stanno e delicata operazione chirurgica per rimuovere la studiando. – ha spiegato la profesorressa Patrizia Burra, direttrice dell’Unità per il Trapianscheggia di mortaio, che si è protratta per sette to Multivescerale dell’Azienda Ospedale-Uniore, sotto la guida del Prof. Vladimiro Vida, diretversità di Padova - L’aumento dei casi a livello tore dalla cardiochirurgia pediatrica dell’ ospedale. internazionale per ora non sembra riguardare Il bambino è stato trasferito, al termine dell’atto l’Italia. Allarma invece, guardando all’estero, il chirurgico, presso la terapia intensiva e nei giorni numero dei piccoli costretti al trapianto: diesuccessivi i medici hanno provveduto a ridurre la ci bambini inglesi sono stati costretti a fare il sedazione ed a estubare il paziente. Le condizioni trapianto, in linea con i trapianti internazionali di Kirill sono apparse buone, ed il piccolo ha potuto che sono stati 17 su 169. Il trapianto di fegaparlare anche con il papà, che l’aveva accompato nei bambini è davvero molto raro perché si gnato nel lungo viaggio verso il Veneto. tratta di un organo capace di rigenerarsi da solo” .
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La professoressa Burra è in contatto con il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, dove ha lavorato e dove attualmente si stanno conducendo degli studi sul fenomeno in corso. “Le indagini inglesi hanno visto che il 40% dei bambini aveva l’Adenovirus, solo in 10% il Covid e in percentuali più basse altri virus. Dunque hanno diviso le settimane dal primo gennaio ad aprile e si è edotto che è accaduto qualcosa nelle prime tre settimane di aprile”. “La conclusione degli inglesi, - aggiunge - dice che non si sa esattamente cosa abbia causato l’infezione. Ci troviamo, come spesso accade in scienza, di fronte ad ipotesi: può essere che i bambini per due anni siano stati isolati a casa per la pandemia, non sono andati all’asilo, in alcuni casi hanno tenuto sempre la mascherina, dunque potrebbero essere rimasti a tal punto isolati da non avere avuto infezioni e, adesso che si riespongono, lo stesso Adenovirus può causare questa malattia. In ultima analisi la prima ipotesi degli inglesi è che i bambini siano diventati più suscettibili. La seconda ipotesi è che si tratti di pazienti che sono stati prima contagiati dal Covid e che l’infezione epatica sia un effetto secondario o che sia l’ennesima variante del Coronavirus. La terza ipotesi è che siamo di fronte alla combinazione esplosiva dei due virus insieme (Adenovirus e Covid) che hanno questo effetto esplosivo”. Un invito all’attenzione, per quanto riguarda i cittadini del nostro Paese, arriva dal direttore generale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, Giuseppe Dal Ben: “L’invito è di stare attenti e non trascurare i piccoli segnali, che potrebbero essere il campanello d’allarme dell’infenzione che si sta sviluppando. Noi, come Ospedale, facciamo il nostro lavoro di cura e ricerca, cercando di monitorare la situazione epidemologica territoriale. Ricordiamo che nei primi 81 casi il 50% dei pazienti inglesi è guarito spontaneamente, il 47% era ancora in ospedale, solo 10 sono stati trapiantati, comunque un numero molto elevato rispetto alle statistiche tradizionali”.
La professoressa Burra e il direttore generale Dal Ben al convegno organizzato dall’Azienda OspedaleUniversità di Padova
A tavola
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Idee in cucina, tra gusto, sapori del territorio e creatività
Rubrica a cura di
Sara Busato
Con il mese di maggio le nostre abitudini alimentari iniziano a cambiare: i piatti caldi e impegnativi si trasformano in ricette leggere e semplici da preparare Quiche alle zucchine, fiori di zucca e mozzarella
Risotto al pesto di gamberi Il pesto è spesso associato alla pasta, in modo particolare alle trofie. In questa ricetta il riso dimostra di essere un alimento estremamente versatile capace di adattarsi a qualsiasi abbinamento. Un piatto semplice ma molto appetitoso e invitante. Ingredienti: 350 gr Riso Carnaroli; 500 gr Gamberi; 3 cucchiai Pesto alla Genovese; 1 Scalogno; Vino bianco secco; Brodo vegetale; Olio extravergine d’oliva; Sale e Pepe nero Preparazione: Spuntare e lessare i fagiolini e tagliarli a pezzetti. Frullare le foglie di basilico con i pinoli, uno spicchio di aglio e un pizzico di sale e l’olio, poi trasferire il composto in una ciotola e mescolatelo con la grana. Scaldate sul fuoco una casseruola versate il riso e tostatelo per un minuto; proseguite la cottura con il brodo vegetale bollente, versandone poco alla volta. Il risotto sarà pronto al dente in 16-17 minuti. Nel frattempo, sgusciate le code di gambero, dividetele in due per il lungo, saltatele in padella con un filo d’olio. Aggiungete i fagiolini e le code di gambero, tagliandone alcune a pezzetti; completate con una macinata di pepe.
Una ricetta dai sapori delicati e facile da preparare. Perfetta in questa stagione con l’arrivo delle prime zucchine e i fiori di zucca. Ottima soluzione come antipasto o come piatto unico. Per un sapore un po’ più intenso utilizzate la mozzarella di bufala. Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda; 500 g di zucchine scure; 250 g di mozzarella; 100 g di parmigiano reggiano grattugiato; 2 uova; 6 fiori di zucca; spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe Preparazione: Affettare le zucchine a rondelle sottili. In una padella antiaderente spadellate per dieci minuti con olio e spicchio d’aglio. Aggiungete sale, pepe e fate raffreddare. Nel frattempo, in una ciotola con una frusta sbattere le uova insieme al parmigiano. Aggiungere le zucchine cotte e mescolare fino ad amalgamare il composto appena ottenuto. Prendere la pasta sfoglia e versate il composto con le zucchine. Aggiungere la mozzarella tagliata a fette e i fiori di zucca privati di pistillo e gambo. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti.
Pancake ai frutti di bosco Le tradizionali frittelle dolci di tradizione americana sono la perfetta colazione della domenica ma anche per il brunch o come merenda dei bambini. Il gusto dolce del pancake si sposa bene con il sapore acidulo dei frutti di bosco. Ingredienti: per circa 8 pancake: 220 gr farina 00 per dolci; 200 gr Latte; 30 gr, Zucchero; 6 gr di lievito 2 Uova; pizzico di Sale; Olio di semi | Ingredienti per fare la salsa ai frutti di bosco: 250 grammi di Frutti di bosco vari; 2 cucchiai di Zucchero a velo e succo di mezzo limone Preparazione: Per la salsa ai frutti di bosco, in una pentola con i bordi alti inserire i frutti scelti e fateli cucinare a fiamma bassa. Aggiungere lo zucchero e mescolare in modo deciso con la frusta fino a far diventare una cremina omogenea. Spegnere la fiamma e setacciare la crema ottenendo una salsa senza semi. Per la preparazione dei pancake: in una ciotola rompere le uova, aggiungere zucchero, latte, farina e lievito, mescolare fino ad ottenere un impasto non troppo liquido, omogeneo e senza grumi. In una pentola antiaderente versare un mestolo di composto e cuocetelo a fiamma non troppo alta. Quando il fondo sarà ben dorato e in superficie si formeranno delle bollicine servendovi di una spatola, giratelo sull’altro lato e cuocete finché anche questo lato non si sarà ben colorito.
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