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EMERGENZA CASA: VECCHI E NUOVI PROBLEMI, IN ATTESA DI SOLUZIONI SCOPPIA LA PROTESTA
Padova insieme ad altre dieci città invia una proposta al Governo per intervenire sull’edilizia residenziale, accordo per i cantieri su 58 edifici
Cosa ci dicono Treviso e Vicenza
Arriva la somma aggiuntiva richiesta dal Comune per fare fronte alla maggiore spesa. Entro la fine di giugno il bando per l’intervento da 62 milioni di euro
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Come previsto il risultato più deludente delle elezioni amministrative 2023 è l’affluenza. Persino in Veneto, che un tempo si distingueva per la massiccia partecipazione al voto, gli elettori ormai disertano le urne anche quando si tratta di scegliere il proprio sindaco, di decidere chi guiderà la città in cui si vive. Un segnale preoccupante, da non sottovalutare in questi tempi in cui il virtuale sembra prevalere sul reale.
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Una nuova Questura per Padova
Padova è in trasformazione. Dopo l’abbattimento delle vecchie palazzine di Via Anelli arriva la nuova Questura, un progetto ambizioso che ha come obiettivo la rigenerazione della e il quadrante est della città. Una lettera dal Ministero dell’Interno conferma l’ulteriore investimento da parte del Governo per la città di Padova. In arrivo 12 milioni per un totale di 62 milioni di investimento per la realizzazione della nuova Questura in via Anelli. La cifra va a coprire l’aumento dei costi causato dalla lievitazione di tutti i prezzi a partire delle materie prime, in questi ultimi due anni.
“Sono felice che uno dopo l’altro stiamo lavorando a tutti gli obiettivi – ha commentato il sindaco Sergio Giordani - sono orgoglioso che, numeri alla mano abbiamo reso Padova la città del Veneto che sta attraendo più finanziamenti per opere pubbliche, sono fatti che parlano da soli e sui quali ho chiesto la fiducia dei padovani per continuare a migliorare.”
Ora che l’iter si è sbloccato parte la progettazione. Grazie all’ufficializzazione di questa copertura finanziaria, il Comune di Padova procederà rapidamente con il progetto di realizzazione. L’obiettivo è il 30 giugno prossimo, alla pubblicazione del bando di gara per la stesura del progetto preliminare. Bando che farà riferimento ai requisiti tecnico-funzionali indicati dal Ministero stesso. Un primo passo del percorso di progettazione e costruzione della nuova Questura, un lavoro congiunto tra il Servizio tecnico logistico e patrimoniale della Questura di Padova.
di Padova
Cosa ci dicono Treviso e Vicenza
In arrivo 12 milioni di euro per un totale di 62 milioni di investimento
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< É pure questo un segnale della progressiva disaffezione alla politica, certamente anche per colpa di chi la politica la fa tutti i giorni e sempre più spesso non riesce a raggiungere i cittadini, con i quali fatica o non vuole entrare in sintonia, costruire un dialogo concreto e comprensibile. E’ sempre più difficile andare al di là dello slogan, della parola d’ordine, della battuta concepita per i social che difficilmente scende in profondità. Una politica di superficie, di copertina, sempre meno avvertita dai cittadini come qualcosa che invece li riguarda e dovrebbe coinvolgerli per un tempo leggermente maggiore di quello impiegato a scorrere i post sul cellulare. É anche alla luce di questo scenario che possiamo leggere invece il risultato ottenuto a Treviso e a Vicenza, dove chi è andato a votare ha premiato, su fronti contrapposti, proprio i candidati che hanno dimostrato maggiore concretezza e vicinanza al sentire dei propri concittadini. Mario Conte e Giacomo Possamai sono due sindaci giovani, e questo è un altro aspetto positivo, e dalla loro hanno anche una robusta esperienza politica. Entrambi sono espressione del partito a cui appartengono, non sono degli “alieni”, quindi, ma al tempo stesso hanno saputo mantenere la propria identità e autonomia dall’apparato che li sostiene. Se hanno vinto è perché hanno convinto chi li ha premiati con il proprio voto. Conte ha ottenuto una solida conferma e può continuare a governare Treviso con tranquillità e buon margine di manovra, forte dell’appoggio di tutto il centrodestra. Vicenza ha scelto di cambiare rotta affidandosi a Possamai, che ha saputo far presa con i temi più sentiti dai cittadini, tenendo fuori dalla campagna elettorale gli aspetti più estranei e controversi che non hanno presa sull’elettorato. I rispettivi partiti di riferimento ovviamente cantano vittoria ma anche a livello locale hanno le loro grane da affrontare: la Lega una impegnativa stagione congressuale, il Pd la difficile sfida della rimonta in un territorio saldamente in mano al centrodestra. In ogni caso sia Conte che Possamai, forti del loro risultato, del loro ruolo e dell’appeal sull’elettorato, avranno un ruolo nel percorso che porterà alle Regionali del 2025.
è una testata giornalistica di proprietà di Srl
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
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Questa edizione raggiunge i quartieri di Padova per un numero complessivo di 98.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Chiuso in redazione il 12 giugno 2023
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it < > www.lapiazzaweb.it <
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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it <
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CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS)
Tel: +39.030.7725594
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
La situazione. Alcuni fenomeni accomunano molte città medie e grandi, Padova non è esclusa
Costi insostenibili, immobili dismessi e affitti brevi: è emergenza casa
Saranno 58 gli edifici di edilizia popolare, dislocati nella città di Padova, che saranno riqualificati energeticamente grazie all’accordo stretto tra HSE, Hera Servizi Energia, ATER e Comune di Padova
IL CORTEO
I comitati degli inquilini e degli studenti sono tornati in piazza per il problema della casa. Circa 250 le persone che hanno partecipato al corteo partito dalla stazione ed arrivato in piazza Antenore dopo aver attraversato via Norma Cossetto, viale Codalunga, via Dante, le piazze e dopo aver effettuato un sit in davanti a Palazzo Moroni.
LA RETE DEI COMUNI
Ci sono alcuni fenomeni emergenti che accomunano molte città di medie e grandi dimensioni. Dagli affitti brevi per uso turistico, che stanno progressivamente impattando sull’intero sistema abitativo, alla comunità degli studenti universitari fuori sede che spesso vedono negato il loro diritto all’istruzione superiore perché i costi dell’abitare sono insostenibili. Dalla paradossale e troppo lunga vicenda degli immobili dismessi di proprietà di enti statali o parastatali - autentici buchi neri nelle città - alle esigenze dei cittadini migranti, o fruenti di protezione internazionale, che vengono scaricate sui comuni. Dal progressivo impoverimento delle famiglie, specialmente di quelle che vivono in affitto, all’invecchiamento della
popolazione, spesso sola, che genera anche nuovi bisogni abitativi.
L’INCONTRO A BOLOGNA
Per ricomporre questi problemi e ricucire queste divergenze sono necessarie azioni concrete alla scala nazionale, cioè a quella dimensione funzionale a garantire identici diritti e al contempo a riconoscere diversità territoriali: sia iniziative legislative che politiche finanziarie. Perché i Comuni, in prima linea, hanno già pagato con un costo ormai insostenibile questo disimpegno. Le 11 città riunite a Bologna concordano su 5 punti che diventano una proposta per il Governo.
I 5 PUNTI
1) Una legge quadro sull’Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale, che restituisca uniformità territoriale nei diritti di accesso e permanenza all’edilizia pubblica e riconosca il diritto alla casa tra i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali. Una Legge abbinata al rifinanziamento del programma di interventi per il recupero e la razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp), recuperando anche le residue 112 proposte del Programma innova-
tivo per la qualità dell’abitare (PINQUA) in attesa dei finanziamenti che sono state dichiarate “ammissibili con riserva” e già valutate positivamente dall’Alta Commissione.
2) L’assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili (aree ed edifici) di enti statali o parastatali inutilizzati, da destinare alla realizzazione di politiche per l’abitare, di contrasto all’emergenza abitativa e alla realizzazione di interventi per l’edilizia studentesca, con la previsione di un Fondo per l’adeguamento e la messa in sicurezza degli immobili così assegnati.
3) Il rifinanziamento del Fondo Nazionale Locazione e del Fondo Nazionale Morosi Incolpevoli, quali strumenti continuativi di supporto agli affitti.
4) Una legge nazionale di regolamentazione delle piatta-
forme turistiche, per governare gli impatti negativi generati sul sistema abitativo dal mercato degli affitti brevi turistici.
5) Una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’Emergenza abitativa e l’homelessness come fragilità cui dedicare interventi e risorse.
ATER Saranno 58 gli edifici di edilizia popolare, dislocati nella città di Padova, che saranno riqualificati energeticamente grazie all’accordo stretto tra HSE, Hera Servizi Energia, ATER e Comune di Padova.
CANTIERI
I primi cantieri si sono aperti giovedì 4 maggio, da via Pizzamano e si concluderanno entro la fine dell’anno, coinvolgendo ben 458 unità abitative, che beneficeranno così di un notevole risparmio in termini di consumo energeti-
co. I lavori si svolgeranno grazie all’applicazione del SuperBonus 110, dato che l’edilizia popolare può ancora avvalersi di questo strumento, e l’investimento di HSE ammonta a oltre 20 milioni di euro.
LE PAROLE DEL SINDACO “Ringrazio Ater e HSE per la determinazione con cui, insieme, siamo riusciti ad ottenere questo risultato – afferma il sindaco di Padova Sergio Giordani –. La collaborazione e la sinergia tra enti pubblici e privati è fondamentale e quando si lavora con l’obiettivo di fare il meglio per il territorio si concretizzano progetti importanti. Parliamo di 58 condomini completamente riqualificati ovvero un beneficio tanto ambientale quanto economico per chi li abita, una direzione che ci siamo impegnati a perseguire in tutti i nostri progetti”.
Soladria. L’Hotel Galileo aderisce al progetto promosso dall’azienda di Adria
A Padova si punta tutto sull’elettrico
L’installazione presso il Best Western Plus Hotel Galileo prevede tre colonnine di ricarica da 22 kW a disposizione di tutti i clienti
Il futuro della mobilità si sta sempre più orientando verso l’adozione della mobilità elettrica. È un passo importante per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città. Per aumentare la diffusione delle auto elettriche, è essenziale sviluppare una rete di stazioni di ricarica ben distribuita e accessibile.
Anche a Padova, negli ultimi anni, la presenza delle colonnine di ricarica elettrica è sempre più presente in città: dalla grande distribuzione, ai supermercati passando per i parcheggi pubblici. La mobilità passa sempre di più all’elettrico. Ma per circolare con un mezzo elettrico richiede un cambio di mentalità e di abitudini.
Ecco, quindi, che anche le strutture ricettive rappresentano un altro soggetto interessato a sviluppare un’offerta aggiuntiva ai propri clienti,
come la ricarica elettrica. Il Best Western Plus Hotel Galileo, ad esempio, ha deciso di aderire al circuito “Soladria… e ricarica” promosso dall’azienda Soladria di Adria, storica azienda del territorio che dal 2010 è impegnata nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili. Un’ iniziativa che consente di ricaricare comodamente i propri veicoli durante il soggiorno o durante la visita a luoghi di interesse, offrendo un’esperienza di viaggio più conveniente e sostenibile.
Con questo progetto Soladria ha voluto mettere diverse attività commerciali in condizione di scegliere non una semplice colonnina, ma un servizio di ricarica auto elettriche vestito su misura di cliente. Il circuito, infatti, presenta quattro tipologie di categoria di partner suddivisi per caratteristiche ed attività. L’installazione presso il Best Western
Plus Hotel Galileo prevede tre colonnine di ricarica da 22 kW a disposizione di tutti i clienti e driver dell’hotel che avranno la possibilità di ricaricare le proprie auto ad un prezzo più conveniente nel mercato. “Il prezzo di vendita comune a tutto il circuito, ma anche il costo di acquisto energia uguale per tutti: questo garantisce il reale guadagno per il partner – ha commentato Nicola Gennari, titolare di Soladria –. Altro fattore importante è il fatto che entrando nel circuito, oltre alla manutenzione, il partner si vede assicurare la propria stazione di ricarica anche per danni che potrebbero subire le vetture”. Inoltre, il contratto di manutenzione include il controllo del funzionamento da remoto allo scopo di avere sempre il servizio attivo e la gestione dei pagamenti tramite app internazionale e altre app in roaming con Nextcharge.
Soladria nel 2022 ha installato 673 impianti fotovoltaici per una potenza totale di 5143 kWp, 418 batterie di accumulo e 221 colonnine di ricarica di tipologia principalmente residenziale. Per quanto riguarda le colonnine
di ricarica, invece, “L’obiettivo che si è posta l’azienda per i prossimi cinque anni – ha concluso Nicola Gennari – è l’installazione di 700 colonnine in Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia”.
Ztl. A fine maggio nuove installazioni nei varchi in uscita e nelle corsie riservate
800mila euro per software e telecamere
Sono in vigore dal 29 maggio, le novità per la Ztl, con l’accensione delle nuove telecamere installate nei varchi in uscita e sulle corsie riservate. Nessuna modifica del perimetro della zona a traffico limitato, ma l’obiettivo è favorire un maggior rispetto delle regole. Semplici accorgimenti grazie ai quali sarà possibile migliorare le modalità di afflusso, facendo rispettare le regole già previste e regolando le operazioni di carico scarico merci. Telecamere di ultima generazione registreranno, infatti, non solo le targhe in entrata, ma anche quelle in uscita. Inoltre, sono state installati nuovi varchi sulle corsie riservate al trasporto locale e nuovi orari carico e scarico per i veicoli commerciali.
Le nuove regole sono entrate in vigore per la zona a traffico limitato anche se le camere per i primi trenta giorni registreranno solo i passaggi irregolari senza inviare le multe ai trasgressori.
“Stiamo lavorando da tempo a queste novità, possibili grazie ad un investimento importante di circa 800mila euro in nuove telecamere e software aggiornati – ha commentato l’assessore alla mobilità Andrea Ragona –. Abbiamo apportato degli accorgimenti che in sostanza permetteranno un maggior rispetto delle regole in particolare per quanto riguarda le corsie riservate al trasporto pubblico e modificato solamente gli orari del carico scarico, dopo un
confronto con le associazioni di categoria. Una mezz’ora in meno al mattino e un’ora in più al pomeriggio rispetto agli orari precedenti. Abbiamo anche organizzato un’importante campagna di comunicazione perché le informazioni arrivino a tutti i padovani in modo che non siano colti impreparati. Da questa settimana arriverà nelle case un volantino con le principali novità introdotte, verranno affissi manifesti e realizzato un video”. Con questo aggiornamento delle regole, l’estensione della Ztl e la sua suddivisione in due zone rimangono invariate: una zona A, con limitazione alla circolazione nei giorni feriali dalle ore 8:00 alle 23:30 e nei giorni festivi dalle 14:00 alle 23.30 e una zona B, cioè la zona delle piazze, con limitazione alla circolazione tutti i giorni dalle 00:00 alle 24:00. È quindi ancora più necessario fare attenzione agli orari autorizzati per la circolazione in Ztl e non sostare o restare all’interno oltre l’orario consentito. Inoltre, per i cittadini in possesso di un’autorizza-
Telecamere di ultima generazione registreranno non solo le targhe in entrata, ma anche quelle in uscita. Nei primi 30 giorni segnalati solo i passaggi irregolari, senza inviare multe ai trasgressori
zione alla circolazione non dovranno presentare nessuna nuova richiesta o aggiornamento, in quanto il permesso mantiene la validità prevista. “Le modifiche introdottesono il risultato di un lungo lavoro amministrativo e informativo che ha coinvolto decine di persone di diversi settori, che ringrazio per l’impegno e la precisione – commenta l’assessore alla mobilità Andrea Ragona –. Transitare sulle corsie riservate o in Ztl senza adeguate autorizzazioni e permessi non era consentito prima e continua a non esserlo. La differenza è che ora esiste un sistema di controllo, che ci permetterà di individuare chi non rispetta le regole e di conseguenza migliorare la viabilità del centro storico e in zone strategiche per l’efficienza del trasporto pubblico”.
Dopo una settimana sono 291 i controlli effettuati dalle pattuglie in servizio, e 25 le sanzioni emesse. Di queste la quasi totalità sono in corrispondenza delle corsie riservate, in particolare via Cavazzana e via Tommaseo/Gozzi e solo 3 in ZTL.
Zona a traffico limitato: ecco le principali novità
TELECAMERE PER IL CONTROLLO IN USCITA
Le nuove telecamere installate in uscita saranno in: via S. Tomaso, all’altezza del ponte S. Agostino; riviera Mussato in corrispondenza del civ. 24 (poco oltre la svolta da via S. Tomaso); via dei Tadi, in prossimità dell’intersezione con riviera Mussato/ ponte dei Tadi; via Concariola, in corrispondenza del civ. 3 (prima di arrivare all’intersezione con via dei Tadi); via dei Livello, in prossimità dell’intersezione con via Dondi dell’Orologio; via Dante, in prossimità dello sbocco pedonale di via Santa Lucia; piazza Eremitani, in prossimità di corso Garibaldi; via San Biagio, in corrispondenza del civ. 32; via Cesare Battisti, in corrispondenza del civ. 50; via Santa Sofia, in prossimità dello dell’intersezione con via Battisti; via San Francesco, in prossimità dell’intersezione con via Galilei; via Cappelli, in prossimità dell’intersezione con piazza del Santo;
riviera Businello, in prossimità dell’intersezione con via Belludi.
NUOVE TELECAMERE SULLE CORSIE RISERVATE
Le nuove telecamere sulle corsie riservate saranno in: via Cavazzana, vicino all’Abbazia di Santa Giustina; via Leopardi, in corrispondenza dell’intersezione di via Michele Sanmicheli; corso Garibaldi, in prossimità dell’intersezione con via Giotto con direzione piazza Garibaldi; via Beato Pellegrino, all’intersezione con via Raggio di Sole; via Gozzi/ Tommaseo, tratto compreso tra via Gozzi e via Valeri/via Foscolo (ingresso consentito al park Tommaseo).
NUOVI ORARI DI CARICO/SCARICO PER I VEICOLI COMMERCIALI
Dal 29 maggio, sia in zona A che in zona B, il carico e scarico di merci è consentito dalle ore 5:00 alle 11:00 e dalle 15:00 alle 17:00.
Pnrr.
Pubblicato il decreto
di ripartizione del Fondo Opere Indifferibili
Dal Governo 80 milioni di euro al Sir2: “Opera all’avanguardia nel suo genere”
Giuseppe Farina, presidente di APS Holding:
“Con questo ulteriore incremento della dotazione finanziaria, l’intero progetto Smart è totalmente coperto”
La linea del tram Sir2, quella che collegherà Rubano a Vigonza, incassa altri 80 milioni di euro. Il Governo, infatti, ha pubblicato nei giorni scorsi il decreto di ripartizione del Fondo Opere Indifferibili relative al Pnrr. Al progetto del Sir 2 sono stati assegnate risorse a copertura dei maggiori costi dell’opera dovuti agli aumenti di questi ultimi due anni. “È una bellissima notizia. Sono molto soddisfatto – ha sottolineato il sindaco, Sergio Giordani – perché questo nuovo finanziamento non èsolo il frutto dell’ottimo lavoro dei nostri tecnici e di quelli di APS Holding, ma anche la certificazione della serietà complessiva del nostro lavoro e di questo progetto. Tre Governi hanno esaminato il progetto del Sir2 e lo hanno approvato, finanziandolo con una cifra importante”.
Il Governo, infatti, per far fronte all’impennata delle materie prime e di conseguenza delle voci dei prezziari regionali, ha messo in atto delle strategie per far in modo che le opere pubbliche non si fermino ed abbiano la massima continuità. Per questo sono stati attivati una serie di decreti, di fondi che vanno a coprire gli aumenti che si sono verificati dal 2019 in poi. Tra questi c’è anche il Foi, Fondo Opere Indifferibili, che fa riferimento specifico alle opere in Pnrr ed è finanziato dal Pnrr. In particolare, per il Sir 2, già inserito in questa particolare categoria, aveva potuto chiedere, circa sei mesi fa, un aumento del 10% del contributo sulla quota Pnrr. A dicembre, infatti, il progetto ha ottenuto 23,5 milioni a fronte dell’aumento dei prezzi. Il Ministero in questi mesi ha aperto la possibilità di andare oltre il 10% a fronte della presentazione di una documentazione di aumento costi riferiti ai prezziari regionali. Aps Holding si è avvalsa di quest’opportunitàe con il
Comune, ha avviato un’interlocuzione con il Ministero, che ha risposto positivamente stanziando 80milioni. L’opera costerà complessivamente 415 milioni di euro. L’unica condizione che l’amministrazione e Aps dovranno rispettare per ottenere questi ulteriori fondi è quella di pubblicare entro il 30 giugno l’avviso di
manifestazione d’interesse per l’appalto integrato. “Con questo ulteriore incremento della dotazione finanziaria, l’intero progetto Smart è totalmente coperto – ha spiegato il Presidente di APS Holding, Giuseppe Farina –. Grazie a questo finanziamento sarà possibile anche apportare in corso d’opera tutti quei miglioramenti e perfezionamenti che renderanno l’opera davvero all’avanguardia nel suo campo”.
Il Sir2 coprirà la tratta che va da Busa di Vigonza a Rubano per una lunghezza complessiva di circa 18 km. Il progetto prevede lo sviluppo del sistema intermedio a rete Sir 1 con il Sir3. I tre assi si snoderanno attorno al piazzale della stazione, che diventerà fulcro dello snodo tranviario “Questo risultato – ha aggiunto l’assessore alla Mobilità, Andrea Ragona – dà molta serenità per lavorare, di corsa, perché i tempi sono molto stretti, rispettando il cronoprogramma. Su questo punto in particolare siamo molto soddisfatti di avere rispettato i tempi fino adesso, come riconosciuto con questo finanziamento anche dal Governo. Complessivamente alla sola città di Padova sta arrivando grazie al PNRR ben mezzo miliardo di euro solo per la mobilità che permette di avere una nuova rete di trasporto sostenibile con il sistema Smart”. Cambiano i Governi, ma il progetto rimane approvato in maniera trasversale. Come dire la migliore risposta a chi da sempre era critico al progetto “C’è chi rema contro, spargendo falsità e questo è inaccettabile perché va oltre il legittimo diritto di critica e anche di quello di essere in ogni caso contrari a quest’opera –ha messo per inciso il sindaco Giordani –. Evidentemente di fronte alla realtà che il progetto è serio e rispetta i tempi stabiliti, rimane solo la strada di raccontare cose non vere e totalmente inventate. La città non ha bisogno di questo, ma di un sistema che migliori la mobilità rispettando l’ambiente”.
Sara BusatoRigenerazione
Pnrr. Nasce all’Arcella il nuovo grande centro culturale della città in Piazza Azzurri d’Italia
Approvato il progetto definitivo di DU 30: cantieri al via da gennaio
Micalizzi: “Sarà un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico, ospiterà spazi espositivi, una grande biblioteca per adulti e per bambini, ci sarà un bar ristorante”
Spostare il baricentro della rigenerazione di un quartiere, creare maggiori opportunità e consolidare la centralità di alcuni spazi urbani. Sono queste le premesse con cui l’Amministrazione Giordani è pronta a restituire forma a Piazzale Azzurri d’Italia. Nell’ambito urbano Arcella-San Carlo, il Comune di Padova punta alla rigenerazione della zona con diversi interventi di riqualificazione.
Dai dodicimila metri quadrati di verde, nella cosiddetta area Ex Valli in cui sorgerà un grande parco attrezzato, alla realizzazione di un nuovo hub di servizi nell’ex Configliacchi, fino all’ultimo tassello: una grande piazza nella città (approvato il progetto esecutivo di Piazza Azzurri d’italia con i lavori che partiranno da settembre) e la creazione di un nuovo polo culturale nel palazzetto Ex-Coni con le operazioni di demolizione a gennaio per poi costruire il nuovo edificio.
“Sarà un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico, ospiterà spazi espositivi, spazi di incontro per le attività culturali delle associazioni, una grande biblioteca per adulti e per bambini, ci sarà un bar ri-
storante – ha spiegato il vicesindaco Andrea Micalizzi –. L’edificio diventerà quindi il centro attrattivo di Piazza Azzurri d’Italia, che sarà anch’essa rimodernata”.
È stato approvato il progetto definitivo con un investimento di 7 milioni di euro, tutti provenienti da fondi Pnrr. Il progetto esecutivo sarà pronto entro settembre e immediatamente messo in gara in
Colasio: “Avremo artisti nazionali e internazionali che potranno essere ospitati qui, ma soprattutto faremo moltissimi laboratori creativi per i ragazzi”
modo da poter aggiudicare i lavori entro il 31 dicembre come previsto dal timing del Pnrr. I cantieri per la demolizione inizieranno immediatamente dopo e il nuovo edificio sarà completato nel termine massimo di venti mesi.
La nuova costruzione che prevede che l’edificio sia sollevato da terra in modo da ricavare un grande spazio coperto che si va ad aggiungere a Piazza Azzurri d’Italia. Complessivamente saranno ricavati locali per una superficie di circa 1300 mq. A livello suolo
troveranno spazio una sala polivalente da 100 posti e il bar ristorante. Al primo piano si svilupperanno gli spazi espositivi e la grande biblioteca da per una superficie di circa 600 mq ai quali si aggiungeranno alcuni locali in appoggio alle attività che lì saranno svolte. Al secondo piano invece si svilupperà una ampia terrazza, gli alloggi dedicati alle residenze artistiche, e uno spazio eventi, mentre la “torretta” ospiterà al terzo e quarto i nove alloggi da 45 mq desinati alla residenza sociale.
“Sposteremo la biblioteca che adesso dispone di una
superficie ridotta. Qui invece avrà a disposizione un grande spazio, sarà a scaffali aperti con sezioni anche dedicate anche ai ragazzi e ai bambini, e si accederà con un ascensore a vetri dal piano terra – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Andrea Colasio –. Avremo un ristorante, e tutto sarà integrato con la sala riunioni da cento posti di cui abbiamo ragionato con la Consulta. Oggi recuperiamo oltre 600 mq che sono comprensivi della biblioteca e degli spazi espositivi al primo piano a cui si aggiungono gli spazi dei laboratori creativi che sono
in stretta connessione con le terrazze e le residenze artistiche. Avremo artisti nazionali e internazionali in collaborazione con il Progetto Giovani, che potranno essere ospitati qui, ma soprattutto faremo moltissimi laboratori creativi per i ragazzi”. In attesa di vedere la realizzazione di queste grande opera, non ci resta che immaginare i grandi spazi espositivi aggettanti, gli ascensori in vetro e il ristorante panoramico in una piazza Azzurri d’Italia completamente rigenerata.
L’intervista. Sara Compagnin, commerciante dell’Arcella, chiede chiarezza e trasparenza
Borgomagno: “Qui non passa nessuno, non vogliamo un quartiere dormitorio”
“La nostra soluzione è invertire il senso di marcia, segnalare meglio gli altri due ponti, e poi quanto prima ripristinare il doppio senso”
Borgomagno, la piccola rivoluzione del traffico rimarrà in vigore almeno per tutto luglio, poi si vedrà. La chiusura al traffico del cavalcavia in entrata verso l’Arcella continua a sollevare polemiche e proteste. Dalla parte del “no” alla chiusura definitiva ci sono molti commercianti del quartiere che hanno ricevuto l’appoggio delle associazioni di categoria, e dato vita a protesta e a raccolte firme.
“La situazione è pessima, qui non passa più nessuno – racconta Sara Compagnin, commerciante all’Arcella –. Non vogliamo un quartiere dormitorio; abbiamo bisogno di un quartiere dove la gente riesca ad entrare perché il cavalcavia Borgomagno è l’entrata dell’Arcella. Gli altri ingressi non sono neanche ben segnalati: presso il Sarpi Dalmazia si crea un traffico insostenibile e Unità d’Italia non è conosciuto. Non è chiara la posizione del Comune: in Consiglio comunale l’assessore alla mobilità Ragona aveva detto che il cavalcavia era in brutte condizioni, poi in Consulta ha dato un piccolo spiraglio, sembrava che qualcosa si potesse fare. Infine adesso nega ancora l’apertura del doppio senso di marcia.
Dal 1 2 giugno è partito un nuovo cantiere di lavori, che si protrarrà almeno per un mese e mezzo, cosa ne pensa ?
“Si, abbiamo sentito la notizia. Ma ci chiediamo quali sono i lavori di fare adesso, perché l’assessore Micalizzi ci aveva comunicato che gli interventi erano conclusi. Chiediamo che sulla questione intervenga il Sindaco perché finora c’è stata poca chiarezza e trasparenza”. L’assessore alla mobilità Ragona ha presentato uno studio sui flussi di traffico secondo cui il cavalcavia
Borgomagno è attraversato da 600 automobili ogni ora, di queste 200 viaggiano in direzione Arcella. Di contro 5200 persone attraversano Borgomagno ogni ora con i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta. La versione del Comune è che la sola apertura verso il centro è stata decisa dopo questi studi.
“Abbiamo fatto delle do-
mande a proposito: a che ora sono stati fatti questi rilevamenti, e quando. Non ci è stata data risposta. Abbiamo 2500 firme di cittadini arrabbiati, e una quarantina di commercianti hanno espresso le loro perplessità. Il Comune aveva promesso partecipazione, trasparenza. In campagna elettorale hanno parlato di Arcella tradita, ma cosa hanno fatto qui ? Non sono mai venuti a chiederci qualcosa. Non hanno mai fatto un piano di rigenerazione urbana, un piano per il commercio nemmeno. Non hanno mai fatto niente. Qui vengono solo in campagna elettorale, e basta”. La situazione per il commercio com’è da quando è stato chiuso il ponte ?
“Se non c’è passaggio e non c’è parcheggio, se la gente fa difficoltà a entrare in quartiere si sposta da un’altra parte. Qui c’è Coalizione civica che vuoi pedonalizzare, e l’amministrazione sta portando avanti questa idea, pur avendo Coalizione civica solo il 5 per cento nella amministrazione”.
Quale soluzione proponete?
“La soluzione secondo noi è invertire il senso di marcia, in maniera tale da portare più facilmente la gente all’interno dei quartiere; segnalare meglio gli altri due ponti, e poi quanto prima ripristinare il doppio senso sul Borgomagno. Il problema fondamentale è l’impalcato est che è quello dove passa il tram, che è quello stressato; l’altro non ha problemi strutturali, solo di sicurezza stradale, non c’è rischio di crollo del ponte. Sono già stati spesi un milione e ottocentomila euro per la sicurezza del ponte; vogliamo sapere se si tratta di soldi pubblici o di un investimento delle ferrovie. Comunque si tratta di denaro speso perché il ponte duri almeno altri 15 anni, in attesa dell’Alta velocità”.
I dati. Turisti in aumento alla città del Santo rispetto allo scorso anno
Padova sempre più attrattiva: “Frutto di una buona strategia collettiva”
Andrea Colasio, assessore alla Cultura: “Abbiamo riscritto la narrazione della città. Non siamo più solo business e weekend, ma una capitale del turismo”
Padova è tra le città più richieste d’Italia, una delle mete più ambite fra le grandi città d’arte europee. Gli otto siti dell’itinerario Unesco sono sempre pieni di visitatori, e negli alberghi le stanze risultano costantemente occupate. A confermare il trand sono i numeri del primo trimestre dell’anno. Turisti in aumento rispetto all’anno scorso (+51,1%) e si evidenzia un migliorando la performance dell’anno record, il 2019, dei pernottamenti. La destinazione Padova sta assumendo una crescente centralità nel mercato delle grandi città d’arte italiane. “Continuano ad aumentare le presenze – ha confermato l’assessore alla Cultura, Andrea Colasio – e la tendenza è in crescita. Stiamo raccogliendo i frutti di una strategia collettiva di lunga data. Il dato generale dice che i pernottamenti nei primi mesi dell’anno sono passati dai 149.015 del 2022 a 231.126. E anche rispetto al 2019 c’è comunque un aumento del 7,6%. I nostri turisti sono i primi promotori di Padova. E il grado di soddisfazione è alto. È evidente che l’attrattività dell’intero sistema museale, con 550mila accessi nel 2022 continua a consolidarsi”. Grazie all’analisi delle reti telefoniche di Aps, scopriamo che il turismo è internazionale e che rispetto all’anno scorso è aumentato del 150% nel primo trimestre.
Dopo la proclamazione
Unesco del 24 luglio 2021, l’attenzione degli operatori, della stampa e delle stesse istituzioni è stata rivolta prevalentemente alla dimensione culturale del riconoscimento. Infatti, anche il numero di presenze nei Musei Civici continua
ad aumentare, grazie sicuramente alla sua posizione strategica a pochi passi dalla cappella degli Scrovegni. Anche questo lo possiamo chiamare “effetto” Urbs Picta: lo scrigno giottesco, dopo il conferimento del sigillo Unesco all’itinerario trecentesco di cui fa parte, è perennemente sold out e fa da traino per le sale attigue, grazie anche al biglietto unico.
“Contiamo di arrivare a 1 milione 750mila pernottamenti per l’anno, contro 1 milione 675mila del 2019, e a 2 milioni entro fine legislatura”
Una città sempre più attrattiva non solo grazie alla cappella degli Scrovegni e al sistema Urbs Picta, veri e proprio indicatori degli arrivi e delle presenze, ma soprattutto anche grazie all’ampia l’offerta culturale. A tal punto che quest’anno non ci sarà nessuna flessione estiva. “Abbiamo riscritto la narrazione della città – ha continuato Colasio –. Non siamo più solo business e weekend, ma una capitale del turismo”. Diverse, infatti, le mostre e gli appuntamenti in programma in questo mese di giugno a Padova. Da citare la mostra “All’ombra di Canaletto. Paesaggi e capricciose invenzioni del Settecento veneziano”, visitabile al Museo Eremitani, che offre un ampio panorama sul tema del paesaggio veneto nelle sue varie sfaccettature.
Una grande sfida che non spaventa. “Contiamo di arrivare a 1 milione 750 mila pernottamenti per l’anno, contro 1 milione 675 mila del 2019 – ha concluso l’assessore –. Ma la vera sfida è
di arrivare ai 2 milioni per fine legislatura. L’offerta culturale è amplia. Abbiamo inaugurato grandi mostre e a fine anno non mancheranno le sorprese per gli amanti dell’arte. Stiamo lavorando per mostrare la Cappella degli Scrovegni e Giotto in maniera inedita. Ma per questo bisogna attendere il periodo autunnale”.
Nel frattempo, il Centro Culturale Altinate si sta preparando ad accogliere, da settembre, la mostra dal titolo “American Beauty”, una selezione di 130 opere che raccontano luci e ombre della nazione che più di ogni altra ha caratterizzato l’ultimo secolo a livello globale: gli Stati Uniti. Ad offrire questo originale ritratto degli States saranno 120 artisti, americani ma non solo, con 130 opere.
PADOVA URBS PICTA: APP
E BIGLIETTO UNICO PER IMMERGERSI NEL ‘300 Per visitare gli otto siti di Urbs Picta (Musei civici agli Eremitani e Cappella degli Scrovegni, Palazzo del-
la Ragione, Loggia e Odeo Cornaro, Oratorio di San Michele, Oratorio di San Rocco), la Padova di Giotto che nel 2021 è entrata a far parte del Patrimonio Unesco, è sufficiente un unico biglietto.Il ticket è acquistabile online nell’apposito sito, oppure in forma cartacea nei diversi punti IAT sparsi per il territorio
Per visitare gli otto siti di Urbs Picta, che nel 2021 è entrata a far parte del Patrimonio Unesco, è sufficiente un unico biglietto
comunale.
A disposizione due diversi tipi di biglietto: uno della durata di 48 ore, a 28 euro, o in alternativa uno valido per 72 ore al costo di 35 euro. Ciascuno dei due permette un solo ingresso a ognuno degli otto siti Unesco entro le ore di validità, oltre all’utilizzo illimitato dei mezzi pubblici per spostarsi in città.
Per i cittadini della provincia di Padova, invece, c’è
un biglietto apposito: valido sei mesi, al costo di 25 euro, che permette sempre un ingresso per ogni sito ma senza l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Padova Urbs Picta è l’app ufficiale per smartphone del Comune di Padova, che accompagna cittadini e visitatori nei luoghi del sito Patrimonio mondiale, proponendo una ricca esperienza di conoscenza e divertimento alla scoperta dei capolavori di Giotto e degli altri artisti del Trecento. Grazie all’interazione di immagini, testi, mappe, racconti e musica, l’app può essere uno strumento di arricchimento e guida fra i capolavori affrescati e i luoghi della città che li conservano.Caratteristiche principali dell’app Padova Urbs Picta sono la completa accessibilità dello strumento, grazie alla possibilità di visualizzare e ascoltare la narrazione dei contenuti, e una proposta di gioco interattivo per godere di materiali di approfondimento creati ad hoc.
Sara BusatoSport. Con un milione di euro ha acquistato il 25 per cento delle quote
Peghin nuovo presidente del Calcio Padova: “Una scelta per passione”
Francesco Peghin svolgerà il suo ruolo di presidente in affiancamento al socio di controllo Joseph Oughourlian e ai soci e partner Luca Destro, Paolo Salot e Moreno Beccaro
F rancesco Peghin è il nuovo presidente del Calcio Padova. Per Peghin si tratta di un ritorno: era stato dirigente e socio di minoranza dal 2007 al 2012 e vicepresidente nella stagione 2011-2012 di Serie
B. “Per me è un passo importante – ha dichiarato –. Non si tratta di affari o della necessità di visibilità ad avermi spinto a questo passo, ma la passione, oserei dire, l’amore per lo sport e per questa società. Oltre ad essere un imprenditore quello che mi ha sempre caratterizzato è la passione per lo sport, che ha contraddistinto tutta la mia vita fin da ragazzino, come atleta e poi come dirigente. Passione per la pratica e poi anche per la gestione, per raggiungere gli obiettivi che ci si è posti da dirigente. Credo nei valori dello
sport, quanto è importante nella società di oggi”.
Peghin ha acquisito una partecipazione di minoranza: con un milione di euro ha acquistato il 25 per cento delle quote. Svolgerà il suo ruolo di presidente in affiancamento al socio di controllo Joseph Oughourlian e ai soci e partner Luca Destro, Paolo Salot e Moreno Beccaro, che a loro volta rafforzeranno il proprio impegno. “Voglio affrontare quella che ritengo una sfida per il calcio e per la città, perché il Calcio Padova è l’emblema dello sport cittadino –ha dichiarato Peghin – credo che Joseph Oughourlian stia facendo tanto per la città, perché imprenditori come lui non ce ne sono molti, e non bisogna farseli scappare anche se i risultati non sono
venuti nonostante gli investimenti importanti. Raccolgo l’invito agli investitori padovani di farsi avanti per rafforzare la società”.
All’ingresso in società di Peghin hanno fatto seguito le conferme: Massimiliano Mirabelli resterà nel ruolo di direttore sportivo; confermato anche l’allenatore Francesco Torrente, con prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2024.
Alessandra Bianchi, che ha coperto il ruolo di presidente, proseguirà come amministratore delegato. “Sono contenta di cedere il testimone della presidenza a Peghin che entra con una significativa quota di minoranza”, ha dichiarato. Io sarò ancora al mio posto nel ruolo di amministratore delegato. Il budget per il prossimo
campionato sarà di quattro milioni, anche se ci saranno delle cessioni rimarrà inalterato e le cessioni si tradurranno in un minor apporto da parte dell’azionista. Per l’ingresso in società di Peghin c’è stata prima una conoscenza e poi la condivisione di strategie, una assonanza di obiettivi. Continueremo con la strategia avviata
l’anno scorso, che punta alla sostenibilità, all’equilibrio, alla gradualità, a valorizzare i giovani. E che punta alla costruzione di una identità a livello di società e di squadra che ci è mancata negli anni scorsi, perché l’inseguimento dell’obiettivo a tutti i costi ci ha portato a trascurare altri aspetti”.
Diego BuonocoreLa nuova frontiera. Diagnosi e trattamenti chirurgici in un’unica postazione
Sale operatorie ibride: a Padova l’ospedale diventa all’avanguardia
Le sale ibride dell’Azienda Ospedale Università di Padova hanno raggiunto una nuova frontiera, utilizzate per la prima volta per facilitare la nascita di un bambino. Questo è stato particolarmente significativo per una mamma di trentotto anni affetta da placenta percreta, senza queste strutture avanzate non avrebbe potuto partorire. Inaugurata da qualche mese, la nuova area chirurgica, rappresenta la prima struttura di questo tipo in Italia e una delle prime otto in Europa ad avere una configurazione così avanzata.
La sala ibrida, o meglio la sala ad alta tecnologia integrata, è un ambiente di lavoro dove impiegare e integrare le tecnologie più avanzate di immagini alle necessità di una vera e propria sala operatoria classica. L’ibrida permette di fare diagnosi e trattamenti chirurgici in un’unica postazione diminuendo rischi e ritardi e migliorando la sicurezza del paziente.
Elementi fondamentali della sala sono l’Angiografo robotizzato e la Tac con una serie di ulteriori facilities che consentono di operare con una precisione e una accuratezza strepitose.Procedure innovative mininvasive, efficacia clinica, minor impatto sul paziente, in termini di riduzione delle complicanze e dei tempi di recupero post-operatorio. Grazie all’applicazione della tecnologia moderna alla medicina, è possibile operare un paziente e, contemporaneamente, controllare in diretta i risultati degli esami, riducendo così i rischi, i ritardi e i costi, garantendo al contempo maggiore sicurezza a chi si sottopone a un intervento. Le due nuove sale operatorie ibride di Padova sono principalmente utilizzate per interventi di cardiochirurgia e chirurgia vascolare, consentendo interventi mininvasivi grazie al sistema di diagnostica integrata di angiografo e tac. Durante la stessa sessione operatoria, è possibile convertire la procedura chirurgica da mininvasiva ad
aperta senza dover trasferire il paziente in altre sale operatorie.
Centocinquanta sono le procedure di chirurgia vascolare realizzate nella sala ibrida A che da metà giugno lavorerà h24, mentre nella sala operatoria ibrida B è invece stata destinata a tutte le altre discipline che ne richiedano l’utilizzo, ma che ad oggi non hanno volumi tali da giustificarne una attribuzione settimanale fissa di una o più sedute. In questa seconda sala sono stati eseguiti 15 procedure di Cardiochirurgia, con team congiunto di Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare e una procedura con team multidisciplinare di Ostetricia e Ginecologia, Radiologia e Chirurgia Vascolare.
All’interno di un unico ambiente chirurgico, sviluppate in un’area di 1050 metri quadri che occupa il piano rialzato del Policlinico, sono state installate strutture tecnologiche di ultima generazione, integrate in un sistema complessivo in cui un tavolo operatorio multifunzionale si muove in sincronia con
un’apparecchiatura radiologica dedicata alla diagnostica per immagini, fornendo informazioni in tempo reale. Questo consente di effettuare trattamenti ed elaborare diagnosi da parte di diverse équipe chirurgiche nella stessa postazione.
Nel frattempol’AziendaOspedale, secondo la valutazione dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, rientra tra le strutture con alte performance nel 2021 a conferma della qualità dei risultati ottenuti sul tipo di assistenza e cura erogate e sull’accessibilità ai servizi sanitari. Cinquantatré le aziende prese in considerazione, suddivise a loro volta tra realtà con un numero di posti letto superiori o inferiore alle settecento unità. Cinque le aree di performance indagate: accessibilità, governance dei processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, personale e investimenti.Come a dire che buoni esiti di performance sono associabili a buoni esiti di cura.
Sara BusatoLa sala ad alta tecnologia integrata è un ambiente di lavoro dove impiegare e integrare le tecnologie più avanzate di immagini alle necessità di una vera e propria sala operatoria classica
Sociale. L’iniziativa
Debutta il “Sostegno di Quartiere”
Quarto ufficio Anagrafe al Forcellini
Si chiama “So.Qua”, “Sostegno di Quartiere”, ed è un’iniziativa che mira a diffondere la conoscenza dei servizi pubblici e del Terzo Settore tra le persone con più di 65 anni, residenti nei rioni Piazze e Portello, grazie al coinvolgimento attivo di commercianti ed artigiani locali. I servizi attivi sul territorio dedicati agli anziani sono molti, ma spesso le persone non li conoscono e quindi non vi si rivolgono.
Il progetto ha l’obiettivo di diffondere in maniera sempre più capillare la conoscenza dei servizi offerti soprattutto alle persone anziane o più in difficoltà, grazie al patrimonio di relazioni dei commercianti di quartiere. L’edicolante, il panettiere, il barista: sono tutte persone con le quali il pubblico si interfaccia sia per attività di commercio, molto spesso anche per relazione. Molte persone anziane ogni giorno entrano nei negozi per chiedere informazioni o semplicemente per fare due chiacchiere.
É nata così l’idea di coinvolgere negozianti e artigiani locali nella diffusione della conoscenza dei servizi, fornendo agli aderenti all’iniziativa una guida completa ai servizi del territorio da poter consultare per dare consigli mirati alle persone.
“Due delle principali caratteristiche del Centro Storico di Padova sono l’età media molto alta dei suoi residenti e la grande concentrazione di esercizi commerciali”, racconta Vittoria Fiore, referente del Quartiere 1Centro Storico per il progetto. “Come prima cosa”, spiega l’assessora al sociale Margherita Colonnello “verrà effettuata una snella formazione rivolta ai commercianti di due aree del centro, le Piazze e il Portello, per spiegare al meglio come relazionarsi con le persone anziane, oltre che per abituare all’ascolto attivo”. Commercianti e artigiani di rione sono una parte integrante della comunità e spes-
so, grazie alla loro presenza quotidiana, diventano confidenti dei loro clienti in merito a questioni intime, come problemi familiari o economici. Un sorriso e una parola di conforto a volte non sono sufficienti: se non affrontate, molte situazioni di temporanea fragilità possono peggiorare e cronicizzarsi. Un supporto esterno in questi casi può fare la differenza.
“É una luce nuova che si accende sulla nostra città”, ha dichiarato Nicola Bernardi,
Coordinatore di Prisma –Padova Accende Comunità, “grazie alla sinergia tra pubblica amministrazione, Secondo e Terzo settore, in
un quartiere più conosciuto per il turismo che non per i suoi protagonisti: i cittadini, i commercianti e gli artigiani”.
Diego BuonocoreÉ stato inaugurato nel quartiere Forcellini il quarto ufficio anagrafe di Padova. La sede di via Boccaccio 80 è già pienamente operativa. La nuova sede sostituisce quella di Mortise e può contare su orari più lunghi in un luogo più ampio ed accessibile. Altri uffici anagrafe in città sono quello in Piazza dei Signori, in viale Arcella dove è stata realizzata la nuova casa di quartiere, e alla Guizza in via Guasti. In via Boccaccio a Forcellini l’edificio che ospita l’anagrafe accoglie già altri servizi: il distretto della Ulss6 Euganea, la biblioteca Forcellini, la sede della Consulta 3B e il centro antidiscriminazioni Lgbtqia+ Mariasilvia Splolato. I quattro uffici anagrafe di Padova sono aperti al lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.15 alle 13 e il martedì e giovedì dalle 8.15 alle 17. (d.b.)
Una pausa tra il verde al parco Treves
Da giugno il parco Treves è aperto tutto il giorno, dalle 10 alle 18, tutti i giorni, con chiusura anticipata alle 16 nel periodo invernale più buio. Il parco Treves de’ Bonfili è stato progettato in stile romantico all’inglese dall’architetto Giuseppe Jappelli, e realizzato fra il 1829 ed il 1835. L’ingresso è da via Bartolomeo d’Alviano, di fianco a Porta Pontecorvo.
Con orario prolungato il parco sarà a disposizione anche dei frequentatori dell’ospedale: i giardini furono realizzati negli spazi tra l’Ospedale Giustinianeo e le mura cinquecentesche, con vista delle cupole della Basilica di Sant’ Antonio. Il Parco Treves verrà anche collegato direttamente con un ingresso dal’Ospedale, e si provvederà alla ristrutturazione del tempio interno. (d.b.)
coinvolge gli anziani del centro storico, tra i rioni Piazze e Portello
“È una luce nuova che si accende sulla nostra città grazie alla sinergia tra pubblica amministrazione, Secondo e Terzo settore”La presentazione dell’iniziativa “So.Qua”
Il personaggio. Paolo Giacon ha vinto la sua personale battaglia per la sicurezza in via Vigonovese
“Dopo 30 anni ora il nuovo marciapiede”
Una battaglia con la burocrazia durata trent’anni: segnalazioni, protocolli, raccolte firme: alla fine Paolo Giacon, cittadino esperto del quartiere 3, l’ha avuta vinta. Un mese fa sono iniziarti i lavori per rifare il marciapiede che parte dal Ponte dei Graissi e finisce al Ponte di San Gregorio Magno in via Vigonovese. “Era necessaria la sistemazione –racconta Paolo Giacon – era dissestato, con quasi 50 frontisti che quando escono da casa propria rischiano che qualche ciclista gli vadano contro ed ora anche con monopattini, nonostante ci siano i segnali che il passaggio è riservato ai pedoni”. Come è iniziata questa storia?
“É iniziata 30 anni fa, l’assessore era Riccoboni, della giunta Destro, dopo è arrivato Zanonato. Ho presentato esposti su esposti, ora finalmente lo hanno sistemato. Quando ho visto gli operai al lavoro mi son venuti i “penoti”. Adesso devono mettere i paletti per non far passare i ciclisti, e disegnare le sagome per terra: ho mandato le foto ai vigili e anche in Comune. Mia moglie mi ha
detto che stamattina uno col monopattino stava andando addosso a una persona che usciva di casa, per fortuna non si è fatta niente”. Come stanno procedendo i lavori?
Adesso hanno rasato il marciapiede per l’asfaltatura; ho parlato con l’ingegnere della ditta che esegue i lavori, gli ho detto che facciano presto a mettere su questi paletti perché adesso i ciclisti vengono via dritti con grave pericolo per i pedoni. Ho suggerito di fare la pista ciclabile dalla parte opposta; non è larga tre metri, ma consente a chi va in bicicletta di passare a senso unico”.
Nel frattempo lei è anche diventato “cittadino esperto”.
“É vero. Mi hanno fatto esperto del settore manutenzione: se vedo qualcosa la riferisco al quartiere 3 che dopo la passa all’amministrazione.
Perché ha fatto tutto questo per trent’anni?
“Io abito qua dal 92, è giusto che facciamo questi lavori perché ci sono stati anche degli incidenti. Ho scritto al ministero dei trasporti: “guardi Giacon”, mi hanno detto, “se lei va fuori dal can-
“Se tutti tacciono siamo sempre al punto di prima: quando vedo qualcosa che non va io chiamo e segnalo. Ho ricevuto una lettera del sindaco per il senso civico”
cello con la macchina e investe un ciclista è concorso di colpa”.
La ringraziano per le sue segnalazioni o le dicono che è un rompiscatole?
“Dentro di loro può darsi, ma a me non interessa. Se tutti tacciono siamo sempre al punto di prima: quando vedo qualcosa che non va io chiamo e segnalo. Ho ricevuto una lettera del sindaco per il senso civico. Poi quando fanno qualcosa io ringrazio sempre: i tecnici, l’ assessore, i capisettore, e gli operai che lavorano per noi”.
Diego BuonocoreSkatepark al Plebiscito, investimento da 250mila euro
Dopo tanti anni finalmente Padova ha uno skatepark, al Plebiscito, in via Geremia 2. Mille metri quadrati, 250mila euro di investimento per lo skatepark esterno, recinzione e nuova illuminazione. “Un sogno trasformato in realtà grazie a un percorso partecipato insieme a tutti gli interessati – ha commentato il sindaco Giordani –. Siamo giunti all’individuazione delle migliori strutture da realizzare solo grazie ai preziosi consigli e alle tante proposte. La grande passione che tante ragazze e ragazzi ci hanno trasmesso in questi anni ora ha finalmente trovato un traguardo concreto”. Tra i sostenitori del progetto l’associazione Padova Skateboarding che accoglie skaters di fasce di età e di esperienze diverse. Grazie al dialogo con il Comune di Padova e l’Assessorato allo Sport, dopo tanti progetti, tante idee e tante possibilità l’associazione è riuscita ad ottenere la realizzazione dell’area. A richiederla da anni non solo gli amanti del genere ma anche 3mila cittadini che avevano tramite la consulta 2 Nord chiesto la realizzazione di un’o-
pera che porta oggi la città del Santo nei circuiti sportivi nazionali visto che potranno essere disputate tutte le gare del settore. Il risultato è un park in cemento pensato sulla base della proposta degli skaters, con delle dimensioni medie adatto a soddisfare l’attuale richiesta. Lo skateboarding è una disciplina estremamente tecnica, focalizzata sul divertimento e sul piacere, in un contesto che premia la socialità, la condivisione e allo stesso tempo preserva l’individualità. Inoltre è un ottimo modo ottimo per tenersi attivi fisicamente.
“Avere oggi a Padova una pista skatepark significa per tutti i ragazzi che si allenano per strada avere un luogo dove ritrovarsi e allenarsi in sicurezza – ha dichiarato
Gabriele Gradenigo, uno dei soci fondatori di Padova Skateboarding –. Ora siamo pronti grazie a due istruttori padovani a creare una scuola ed entrare anche nei circuiti dei centri estivi. Aspettiamo tutti, grandi e piccoli e soprattutto vogliamo che anche le ragazze possano avvicinarsi a questa disciplina”. (d.b.)
Alloggi. Dieci giorni di protesta organizzati dal sindacato studentesco UDU Padova
Studenti in tenda: un atto di sfida per la residenzialità pubblica
Fin dai primi giorni di protesta, diverse istituzioni si sono presentate per esprimere la loro solidarietà ai giovani studenti
Èdurata dieci giorni la protesta delle tende organizzata dal sindacato studentesco UDU Padova presso l’Università di Padova, un’azione che ha trovato il suo culmine con l’incontro della Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Grazia Bernini. Nonostante l’incontro con la Ministra, le aspettative degli studenti non sono state soddisfatte, lasciando un senso di amarezza tra i manifestanti.
Fin dai primi giorni di protesta, diverse istituzioni si sono presentate per esprimere la loro solidarietà ai giovani studenti. Il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha dichiarato: “Siamo qui per sostenere i nostri studenti. È importante che il governo ascolti le loro richieste legate alla residenzialità pubblica, un tema di grande rilevanza per il futuro degli studenti universitari. Per ora
Ci siamo impegnati a gestire queste operazioni ricavando delle quantità di alloggi da vincolare a modalità di accesso fissate attraverso i meccanismi del diritto allo studio, in modo da aumentare gli alloggi accessibili presenti in città”.
Anche l’assessora al Sociale, Margherita Colonnello, ha espresso il suo sostegno: “La determinazione e il coraggio di questa protesta ci sprona-
no ad agire. Tutte le Istituzioni devono fare la propria parte”.
A darle seguito, il consigliere con delega alle politiche giovanili, Pietro Bean: “L’impegno del Comune però non basta: occorrono politiche nazionali e regionali energiche che stanzino le risorse necessarie. Non è fantapolitica, basti pensare che in Emilia Romagna è stato introdotto un programma di sostegno all’affitto da oltre 40 milioni di euro”.
Tuttavia, nessun esponente della Giunta Regionale si è presentato per sostenere i manifestanti, deludendo gli studenti che speravano in una risposta da parte dell’assessora Elena Donazzan.
Anche l’incontro con l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ESU), avvenuto al quarto giorno di protesta, è risultato infruttuoso.
La rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli, ha dimostrato una maggiore disponibilità nel confronto con gli studenti, incontrandoli al secondo giorno di protesta. Questo gesto è stato accolto positivamente dai manifestanti, che hanno apprezzato la volontà di ascolto e dialogo.
“Dopo dieci giorni abbiamo deciso di smontare le tende.
A Verona abbiamo incontra-
to la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Grazia Bernini, che ci ha lanciato un segnale di voler lavorare e investire sulla residenzialità, ma principalmente su quella privata al punto che c’è stato anche un momento di scontro quando abbiamo parlato di quella pubblica” ha dichiarato Domenico Amico, coordinatore di UDU Padova, riassumendo l’incontro con la Ministra. Amico ha continuato: “Ha detto infatti che per risolvere la situazione bisogna investire sul privato: noi non eravamo pienamente soddisfatti di questo punto, ma ci siamo lasciati rilanciando la richiesta di avere un altro incon-
tro. È fondamentale che il Ministero comprenda che a oggi non possiamo permettere che dei finanziamenti possano ancora una volta andare ai privati, che faranno solo ed esclusivamente profitto nei confronti della comunità studentesca”.
Gli studenti hanno espresso la necessità di seri investimenti immediati e strutturati sulla residenzialità pubblica. Nonostante il senso di amarezza lasciato dall’incontro con la ministra Bernini, gli studenti sono consapevoli che il Ministero è ora a conoscenza delle loro condizioni.
“Siamo stati dieci giorni in tenda impegnativi per pun-
tare i fari su un tema di cui la politica deve prendere piena consapevolezza. Per ora noi smontiamo le tende, ma siamo pronti a ri-mobilitarci qualora il percorso di discussione dovesse andare male” ha concluso Amico. La protesta delle tende degli studenti ha rappresentato un atto di sfida e una richiesta urgente per migliorare la residenzialità pubblica per gli studenti universitari. È ora responsabilità delle istituzioni trovare soluzioni concrete e investire nel futuro degli studenti, garantendo loro una sistemazione adeguata durante il percorso di studi.
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Letteratura. Ada Levorato e il suo giallo padovano tra fiction e suggestioni true crime
Il caso Fior di loto sulle rive del Brenta
Levorato gioca con i classici del genere per dar vita a una coppia a cui ci affeziona subito
Il caso Fior di loto è il nuovo romanzo di Ada Levorato (Robin edizioni), un giallo di ambientazione padovana in cui la classica fiction poliziesca si mischia a suggestioni true crime.
L’ambientazione padovana fa da sfondo a una trama classica: sull’argine del Brenta viene ritrovato il corpo senza vita di una giovane donna. Sul cadavere nessun documento, nessun effetto personale. Solo il tatuaggio di un fiore di loto e di onde del mare. Una bella grana per l’ispettore Paride Bordignon, che per fortuna sarà aiutato dal medico legale Artemisia Boscolo. Due personaggi ben definiti e ottimamente caratterizzati da Levorato, che gioca sapientemente con i classici del genere per dar vita a una coppia a cui ci affeziona subito: chitarrista appassionato di rock, di sport e della cucina del bacaro La Nena lui, donna dalla personalità forte e complessa lei. Insieme a loro anche l’agente “foresto” Francesco Oliverio.
Il caso Fior di loto è un bel giallazzo, genere che da sempre regna incontrastato sulle letture sotto l’ombrellone degli italiani, e quindi non posso che consigliarvelo. Tra l’altro il misterioso cadavere di Fior di Loto viene scoperto proprio a giugno… Uno degli aspetti curiosi del romanzo è la sua somiglianza, per alcuni aspetti, con il caso di Isabella Noventa. Dopo l’esplosione mediatica di quel caso la stessa autrice si è resa conto delle inquietanti analogie con quel caso, tanto da convincersi che fosse il opportuno lavorare sul testo per prendere le
distanze dalla realtà e ancorare solidamente la sua scrittura nel mondo della fiction. Il romanzo mi è piaciuto molto e così, incuriosito da questo intreccio di storie, ho fatto due chiacchiere con l’autrice.
L’INTERVISTA
Buongiorno Ada. Il tuo ultimo romanzo, Il caso Fior di Loto ha una lunga genesi, che risale addirittura al 2015. Ce ne vuoi parlare?
Nel 2015 ho scritto un racconto in cui la protagonista, una donna in carriera sempre in giro per il mondo, torna nella sua città natale, Padova, perché sua sorella Isabella è scomparsa. Insieme a un poliziotto in pensione comincia a indagare per scoprire che cosa è successo. Il racconto è stato dimenticato per un po’ e quando ho ripreso in mano i vari scritti per la mia raccolta di racconti ll tempo di un aperitivo, l’ho scartato perché troppo lungo.
Nel 2020 ho deciso di lavorarci sopra per farlo diventare un romanzo giallo, ma mi sono resa conto che c’erano troppe e inquietanti analogie con il caso di cronaca nera padovana, riguardante Isabella Noventa. Nel mio racconto la donna scomparsa si chiamava proprio Isabella e il suo corpo senza vita veniva gettato nelle acque del Brenta e mai ritrovato. Lo avevo scritto prima che Isabella Noventa venisse uccisa, perciò ero abbastanza turbata da queste somiglianze. Ho deciso pertanto di cambiare il nome della vittima, ho ampliato la trama, creando un protagonista poliziotto, Paride Bordignon, e ho
deciso di far rinvenire il corpo senza vita della donna all’inizio del romanzo. Ho aggiunto altri personaggi e sono riuscita a trarne un piacevole romanzo poliziesco.
Quanto conta l’ambientazione, il territorio, nel tuo romanzo?
Conta moltissimo, le mie origini sono padovane, anche se attualmente non vivo in città. Ho scritto questo libro con Padova nel cuore, avendoci vissuto per molti anni, con una sorta di nostalgia per tutti i luoghi fantastici che ci sono. Perciò ne Il caso Fior di loto l’ambientazione è un punto forte, ho descritto i luoghi e le atmosfere padovane con accuratezza, infatti la casa editrice Robin ha deciso di pubblicare il libro nella collana I luoghi del delitto, proprio perché la città ha un ruolo importante nel romanzo. Molti lettori mi hanno riferito che, dopo aver letto il libro, hanno avuto una gran voglia di visitare la città.
Cosa ti piace leggere? Hai rubato qualcosa dai tuoi autori preferiti nel tuo libro?
Leggo di tutto, ma prediligo la
narrativa, i thriller, e i fantasy. Per scrivere è necessario leggere tantissimo e ovviamente si attinge sempre dai grandi autori per scrivere meglio. I miei autori preferiti sono Robin Hobb, Giorgio Scerbanenco, Jeffery Deaver, Elena Ferrante, Jennifer Egan, Massimo Carlotto, James Ellroy, Don Winslow, solo per citarne alcuni. Proviamo a immaginare il cast perfetto per il film tratto dal tuo libro: che attori sceglieresti?
Una mia amica mi ha detto che per l’ispettore Bordignon sarebbe perfetto Luca Argentero, che in effetti è brizzolato e con gli occhi neri. Visto che Artemisia Boscolo, il medico legale, ha i capelli rossi, direi Jessica Chastain. Per la professoressa
Dumont mi sono immaginata una Maggie Smith sessantenne, vestita sempre di viola e con l’accento francese. Chiudiamo con un grande classico: sei al lavoro su un nuovo libro?
Sto facendo la revisione finale del seguito de Il caso Fior di loto, l’ispettore Bordignon avrà a che fare con un assassino seriale in una Padova immersa nelle atmosfere autunnali. Il libro uscirà entro la fine del 2023, a cui ne seguiranno altri perché ho già in mente almeno altri due libri. Sto anche lavorando a un progetto diverso, ispirato a vicende della mia famiglia, un romanzo ambientato nella Padova degli anni quaranta, una storia di donne.
Giacomo Brunoro• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale.
È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e docente all’Istituto Superiore per il Made in Italy.
Appuntamenti. Prendono il via le rassegne e i festival della stagione calda
Pride Village Virgo, Sherwood e GirovagArte: Padova fa il pieno di eventi per l’estate
Con il mese di giugno partono le due rassegne estive degli Amici della Musica di Padova: Musica in Villa e Musica al Museo
Anche quest’anno il Pride Village Virgo segna l’inizio dell’estate a Padova. Dal 2008 infatti il Village è cresciuto di anno in anno, fino a diventare il più importante festival Lgbtqia+ d’Italia. Nei tre mesi di festival, fino al 9 settembre, presso la Fiera di Padova, il pubblico troverà ogni sera un programma diverso, con protagonisti del mondo dello spettacolo, della letteratura, dell’intrattenimento e della televisione, che quest’anno hanno scelto il Pride Village Virgo come palcoscenico per esibirsi, raccontarsi e far conoscere al pubblico le loro nuove produzioni. Musica, teatro, cultura, divertimento e promozione dei diritti civili che vedranno i due palchi del festival ospitare personalità del calibro di Laura Morante, Anna Foglietta Ennio Marchetto, Eva Robin’s, Sophie and the Giants, Duncan James, Noemi, Beatrice Quinta e Samuele dei Motel Connection. Un festival di intrattenimento e spensieratezza, ma anche un punto di riferimento per la difesa dei diritti di tutte le persone. Come ogni anno protagonista assoluta di Sherwood Festival rimane la musica. Tutto è pronto per la nuova edizione: il Park Nord dello Stadio Euganeo di Padova è pronto a trasformarsi in una “foresta”, che per trenta giorni, fino al 15 luglio, accoglierà migliaia di persone per partecipare insieme ai grandi momenti di musica, cultura, sport e socialità. E le date con live show sono sempre più inclusive. Oltreagli eventi a biglietto di Verdena (Opening: Visconti), Ska-P (Opening: Punkreas + Meganoidi), Baustelle (Opening: Omini), Carl Brave (Opening: Iside) e Venerus (Opening: Big Mama + Max Casacci), tutti gli altri appuntamenti saranno al costo di 1Euro.Tra questi anche artisti di fama nazionale e internazionale, come Carmen Consoli feat. Marina Rei, Seu-
nKuti&Egypt 80 + Savana Funke molti altri.
Ci spostiamo nei quartieri della città con la rassegna itinerante. Da fine giugno prende il viala quinta edizione di GirovagArte, il palinsesto culturale dell’estate padovana che arriva nei quartieri a bordo di un truck, con numerosi eventi gratuiti. Un format che ha già riscosso molto succes-
so nelle precedenti edizioni, trasformiamo questi luoghi in un unicum spazio scenico sul quale si esibiranno alcune delle realtà culturali più prestigiose del territorio locale e nazionale.
Con il mese di giugno partono le due rassegne estive degli Amici della Musica di Padova:Musica in Villa presso Villa Papafava a Frassanelle (Rovolon) e Musica al Museo. Il 21 giugno apertura della rassegna estiva Musica al Museo, ospitata nel Chiostro Albini ai Musei Civici di Padova, con il Quartetto Eos.
Per chi ama la natura e l’ambiente, due iniziative da segnare in agenda. Torna Sentieri Sonori, la rassegna dedicata alla scoperta dei Colli Euganei attraverso esperienze che combinano trekking, musica e natura. Fino al 30 luglio, il Parco Regionale dei Colli Euganei diventa il palcoscenico naturale per concerti con artisti provenienti da tutto il mondo. Sarà infatti un’edizione legata alle sonorità della world music: dalla Spagna ai Balcani passando per Brasile, Giappone e Irlanda. Parte come da tradizione da Monselice il prossimo 21 giugno la XXII edizione dell’Euganea Film Festival, uno dei più importanti appuntamenti italiani dedicati al cinema.Parchi, castelli, ville, giardini e piazze del territorio euganeo ospitano più di quaranta appuntamenti tra proiezioni ed eventi che uniscono cinema d’autore, teatro e musica.
Virgo Fund sponsor unico di Padova Village
Uno sponsor unico nei prossimi tre anni al Padova Village Virgo. Si tratta di Virgo Fund, sponsor unico per il periodo 2023-2025 del Village più inclusivo d’Italia. L’investimento previsto, di circa quattro milioni di euro, riguarda progetti al servizio dell’inclusività, per il pieno riconoscimento dei diritti LGBTQIA+. Dal 9 giugno al 9 settembre, alla sua sedicesima edizione, la manifestazione padovana rappresenta l’evento più importante d’Italia in materia di inclusività e di pari dignità. Un grande spazio all’insegna dei diritti civili per tutti.
L’accordo, siglato a Padova di recente, attribuisce a Virgo la qualifica di “Title e Main Sponsor Unico” con l’adozione di un logo unico. “Una cultura di impresa aperta favorisce la gestione delle complessità, l’innovazione, la sostenibilità, il coinvolgimento e, non meno importante, il valore economico – ha commentato Altair D’Arcangelo, fondatore di Virgo – Il nostro obiettivo è investire in una serie di progetti, volti a sensibilizzare sempre più la società su temi di estremo interesse collettivo”.
La stima degli investimenti è rivolta ad una serie di progetti differenti, tutti uniti sotto
il cappello della sensibilizzazione sociale per temi di estremo interesse collettivo.
Ogni anno verrà inoltre realizzato un film incentrato sul tema delle discriminazioni, unitamente alla pubblicazione di un magazine dedicato, consultabile online ma acquistabile in versione cartacea anche nelle edicole italiane, edito dal comparto editoria di Virgo Fund.
Non mancheranno tematiche legate alla mobilità sostenibile. All’interno del Pride Village Virgo tutti i mezzi di trasporto elettrici totalmente green. Non soltanto ambiente, ma anche sociale.
Virgo Fund ha deciso, infatti, di investire anche nella lotta alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili. È
Dal 9 giugno al 9 settembre, alla sua sedicesima edizione, a manifestazione padovana rappresenta l’evento più importante d’Italia sul fronte delle pari dignità. Un grande spazio all’insegna dei diritti civili per tutti
stato siglato un accordo con Croce Rossa Italiana e il Professor Matteo Bassetti per la realizzazione di presidi e di programmi di sensibilizzazione studiati per la manifestazione
“Le professionalità e il talento non hanno genere – ha dichiarato Lorenzo Marchetti, direttore creativo di Virgo Cosmetics – per cui prosegue l’impegno di Virgo Milano, come a Sanremo, per vincere la partita dell’inclusione attraverso progetti, iniziative e manifestazioni che attivino il sistema di connessioni, rapporti e risorse che ruotano intorno al mondo LGBTQIA+. Virgo considera la diversità una risorsa preziosa, un vantaggio e una sfida per migliorarsi”.
All’Ombra di Canaletto: la Venezia del 700 ai Musei Eremitani
Non solo Canaletto: a ritrarre Venezia, dall’inizio del XVIII secolo sino alla fine della Repubblica, furono molti altri artisti, più o meno noti. Importanti testimonianze dello spirito dell’epoca, le loro opere sono oggi protagoniste della mostra curata da Federica Spadotto “All’ombra di Canaletto”, visitabile fino al 1 7 settembre prossimo presso il Museo Eremitani. Organizzata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra si compone di oltre ottanta dipinti provenienti dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dal Museo Revoltella
QUA LA ZAMPA!
di Trieste, dal Museo Civico di Palazzo Chiericati di Vicenza, dalle collezioni del Museo d’Arte Medievale e Moderna dei Musei Civici di Padova e da collezioni private, e permetterà ai visitatori di ammirare opere di grandi maestri quali il già citato Canaletto, Francesco Zuccarelli, Luca Carlevarijs e Francesco Guardi, ma anche i quadri, mai esposti prima, di artisti meno noti quali Giovan Battista Cimaroli e Giacomo Guardi.
Un percorso pensato per far scoprire la Venezia del Settecento, la sua ascesa così come la sua caduta, attraverso dipinti diversi: da un lato le vedute realistiche di paesaggi ritenuti fra i più affascinanti al mondo, oggetto del deside-
rio dei viaggiatori dell’epoca, dall’altro il genere del capriccio, con le sue vedute ideali in cui reale e immaginario si mescolano, e che ci restituisce una fotografia dei gusti e dello spirito della nobiltà veneziana dell’epoca. (f.t.)
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L’evento. Per tre anni il sostegno all’appuntamento più importante d’Italia in materia di inclusivitàA sinistra, Altair D’Arcangelo e a destra, Lorenzo Marchetti
Basket. Il coach Riccardo De Nicolao ripercorre una stagione da incorniciare
Rincorsa all’ultimo respiro, poi la festa Per Virtus si avvera il sogno in serie B
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Una gara cinque emozionante, contesa fino all’ultimo quarto della quinta partita: alla fine grande successo di Virtus Padova Antenore Energia che conquista la serie B nazionale del campionato di basket. La competizione decisiva contro Monfalcone si è rivelata un crescendo di colpi di scena: Risultato finale 83 a 62, in un crescendo di emozioni e spettacolo dopo una prima parte di gara passata a rincorrere l’avversario. La svolta nel terzo quarto grazie a Michele Ferrari, incontenibile, recuperato all’ultimo dopo un infortunio, alla prestazione super del giovane Leonardo Marangon, ai 24 punti di giacomo Cecchinato e alle bombe di Federico Osellieri che ha segnato l’allungo decisivo. Una rincorsa all’ultimo respiro, e poi la festa.
“Abbiamo sofferto noi e hanno sofferto i tifosi –racconta il coach di Virtus Basket, Riccardo De Nicolao –. Quando arrivi a giocarti questi turni di play off si azzera tutto e si ricomincia. Ci siamo arrivati con molta tensione: la gara uno l’abbiamo persa all’ultimo minuto, la seconda l’abbiamo vinta, nella gara tre si è infortunato Michele Ferrari e lì ce la siamo vista brutta.
Poi è emerso lo spirito della squadra ed è stata una vittoria molto bella, abbiamo festeggiato con tutti i tifosi” Sono emersi dei giovani in questo campionato?
Leonardo Marangon ha vinto il titolo di miglior giovane della serie B; è un vanto per lui e per la società che ci ha creduto.
Leonardo è cresciuto molto in questo campionato.
Cecchinato ha fatto una stagione davvero positiva e in gara cinque dei play off ad un certo punto ha deciso
che andava vinta ed è riuscito a vincerla: si è acceso, il pubblico l’ha gasato ulteriormente ed è andato sulle ali dell’entusiasmo e non sbagliava più nulla. Come coach cosa le ha dato questa stagione?
Un sacco di emozioni, ho avuto la fortuna di allenare giocatori di esperienza che per un allenatore giovane come me è sicuramente motivo per imparare dai giocatori. Avevamo un roaster importante. Ho fatto esperienza sul campo e ho
“Adesso mi incontrerò con la società per verificare gli obiettivi da darci, mi auguro che le cose vadano per il meglio”
vissuto una bella fase , molto emozionante, dei play off.
Come fa a gestire lo stress?
Non è facile, è un aspetto molto importante. Ho la fortuna di potermi appoggiare a una mental coach con la quale discutere e vivere questi momenti. Gestire lo stress fa parte del nostro lavoro: soprattutto nei giorni di preparazione, o dopo una sconfitta, bisogna avere i nervi ben saldi, le emozioni vanno vissute senza farsi travolgere Quali sono i programmi ora?
Adesso mi incontrerò con la società per verificare gli obiettivi da darci, mi auguro che le cose vadano per il meglio. Poi bisognerà mettere in atto il piano che la società aveva pronto per la B1 per riuscire l’anno prossimo a fare sin da subito una buona stagione. Servirà implementare un pò la struttura perché sarà un campionato di livello più alto e anche più impegnativo dal punto di vista
gestionale. Quando tutte queste cose vanno in porto si inizierà a lavorare per allestire la squadra dell’anno prossimo.
Diego BuonocoreCampionati regionali di tennis: giovani promesse e ottimi risultati
Le giovani promesse del tennis padovano sorridono e fanno il pieno di titoli ai Campionati Regionali di tennis Under 13,14,15,16 maschili e femminili sui campi del Centro Sportivo 2000 di Padova. Al torneo hanno partecipato 248 atleti, 17 sono state le giornate di gioco (intervallati da molte piogge), otto le finali che hanno incoronato i nuovi Campioni Regionali delle categorie da Under 13 a Under 16, e i qualificati ai Campionati Italiani di categoria.
“Un grande successo di iscritti, con un 30% di incremento rispetto allo scorso anno”, ha commentato il vice Presidente del Comitato Regionale Veneto FITP Alessandro Zambon, “con una qualità e un livello di gioco molto alta”. Grande soddisfazione per il circolo organizzatore con tre atleti sugli scudi: Irene Friso ha conquistato il titolo di Campionessa Regionale Under 14, Cristian Tiengo il titolo di Campione Regionale Under 14 e Alejandro Franco Grisolia
il titolo under 13. Conquista la qualificazione ai Campionati Italiani anche Anastasia Dmitriev, Under 13, e Serena Agostini, qualificata agli italiani U14 per diritto di classifica.
I tre scudetti vanno a sommarsi al titolo regionale Under 11 di Antonia Stephany Bondoc di due settimane fa, portando dunque a quattro i titoli regionali conquistati dal Plebiscito Padova quest’anno.
Nelle altre categorie si sono classificati Virginia Zema, della Green Garden, Campionessa Regionale della Under 13 femminile; Edoardo Dolcetta-Capuzzo (GAM SSD), camiopne regionale della Under 15 maschile; Angelica Cavasin (Sporting Life Center), campionessa regionale della Under 15 femminile; Edoardo Pezzato (Green Garden), campione regionale Under 16 maschile; Giuliana Slovena Ciangherotti Drpic (AT Verona), campionessa regionale Under 16 femminile. (d.b.)
Cross country: in 154 sui pedali per l’atteso trofeo “del Poeta”
Ben 154 atleti hanno partecipato alla quarta tappa del Trofeo Mountain Bike EuganeoCross country “del Poeta” ad Arquà Petrarca. Perfette le condizioni del circuito: nonostante le intense piogge dei giorni precedenti avessero fatto temere un un percorso fangoso e a tratti scivoloso, il terreno si è invece rivelato compatto, ideale per una vera gara di Cross country.
Gli atleti hanno affrontato un tracciato di cinque chilometri, con un dislivello di 200 metri a giro, da percorrere più volte a seconda della categoria di appartenenza. Tredici le categorie in gara, dai Primavera ai Supergentleman B. Il percorso prevedeva partenza e arrivo in prossimità del laghetto delle tartarughe in via Dei Ciliegi ad Arquà Petrarca. Gli atleti sono stati messi alla prova fin da subito da una prima salita non troppo impegnativa all’interno di un boschetto, seguita a breve distanza da una vera salita selettiva sul
Monte Calbarina susseguite da divertenti single track guidati e discese, fino al traguardo.
Primo classificato della categoria Junior e detentore del miglior tempo assoluto Alessandro
Bergamasco: “il tracciato è stato veramente divertente”, ha dichiarato all’arrivo. Siamo stati anche graziati dal meteo che ci ha concesso una giornata bellissima e proprio per questo un pensiero doveroso va agli amici dell’Emilia Romagna per i quali abbiamo osservato un minuto di silenzio e un pensiero per la loro ripresa”. Per promuovere e incentivare la disciplina del cross country tra gli atleti più giovani, categorie Primavera e Debuttanti, hanno ricevuto il loro numero di pettorale a costo zero. Per questa e le ultime due gare in programma, infatti, per tutti i giovani atleti correre alle gare del Trofeo MTB Euganeo sarà gratuito, con la speranza che tale incentivo possa portare ad una crescita notevole dei loro numeri. (d.b.)
play off siamo arrivati con molta tensione, poi è emerso lo spirito di squadra, sostenuti dall’entusiasmo del pubblico”Gli atleti festeggiano dopo la vittoria (credits: On/Off Production)
Eventi. Dal 5 luglio al via la nuova edizione di Operaestate Festival
Grandi artisti di richiamo internazionale e giovani compagnie a Bassano del Grappa
Mancano poche settimane all’inizio della nuova edizione di Operaestate Festival, l’articolato festival estivo che porta a Bassano affermati artisti e giovani compagnie, nelle discipline del teatro, danza, musica e circo contemporaneo. Si inizia con la danza e la compagnia francese Remua Menage, che già qualche anno fa aveva trasformato il centro storico in un’enorme festa sul tema dell’acqua e ritorna quest’anno (5 luglio) con Le Bal, una spettacolare parata lungo le vie del centro ispirata alla Bell’époque. Tra i grandi nomi della danza internazionale si segnalano: Christos Papadopoulos, coreografo greco considerato uno degli artisti più innovatori della danza contemporanea (25 luglio); gli straordinari danzatori di MM Contemporary Dance Company in scena in due creazioni, rispettivamente di Mauro Bigonzetti e di Adriano Bolognino (2 agosto, prima nazionale); la nuova creazione di Simona Bertozzi (16 agosto) e la danza che incontra la musica elettronica con il lavoro di Annamaria Ajmone e Laura Agnusdei (4 settembre). Il Festival ospiterà anche la prima nazionale (8 agosto) dell’Hamburger Kammerballet, l’eccellenza del balletto contemporaneo, fondata dal principal dancer Edvin Revazov per i colleghi ucraini in fuga dal conflitto, e torna ad abitare l’architettura delle Bolle Nardini – disegnate da Fuksas, con il lavoro di Alessandro Sciarroni (5 e 6 settembre). Sarà invece a Villa Bolasco a Castelfranco Veneto la nuova creazione dell’artista italo-giapponese
Masako Matsushita per i Dance
Well, la comunità nata attorno alla pratica di danza per persone con parkinson (15 luglio).
Riflettori puntati anche sul Teatro d’autore, che mette in luce riflessioni del tempo presente, attraverso i lavori di alcuni tra gli artisti più significativi della scena italiana: il pluripremiato Romeo Castellucci (28 luglio), la coppia Leone d’oro Rezza-Mastrella (21 luglio), la prima nazionale di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari (29 luglio) con un lavoro accessibile anche alle persone non vedenti, gli amatissimi dal pubblico Lino
Guanciale (31 luglio) e Vinicio Marchioni (13 luglio); il musicista Mario Brunello insieme alla poetessa Mariangela Gualtieri (11 agosto), il maestro Gabriele Vacis (28 e 29 settembre) solo per citarne alcuni.
Variegato il programma dedicato alla musica, che spazia tra classico e contemporaneo, invitando a Bassano il violinista Giovanni Andrea Zanon (7 luglio), Makaya McCraven, batterista e compositore jazz di fama internazionale (23 luglio); Lubomyr Melnyk, compositore e pianista di origine ucraina che incrocia la sua strada con la danza, (17 luglio, prima nazionale), il musicista sardo Paolo Angeli, candidato ai Grammy Awards 2023 (3 agosto).
E ancora l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius con una nuova produzione dei Carmina Burana di Carl Orff, (4 agosto). Tornano anche i Giovani Talenti nella sezione dedicata ai musicisti emergenti e già pluripremiati, con concerti ambientati nell’affascinante Chiostro dei Musei Civici. Non mancano poi gli spettacoli per i più piccoli e le loro famiglie, con 24 proposte di importanti compagnie di Teatro Ragazzi, e il cinema ai Giardini Parolini con un film ogni sera dal 3 luglio al 27 agosto e la consueta apertura, nei Giardini di Villa Ca’ Erizzo con 4 film dal 29 giugno al 2 luglio, dedicati al tema dell’acqua. Da fine agosto, poi la parola passa Bmotion, festival nel festival dedicato ai linguaggi del contemporaneo.
#Regione
Dopo il voto. Il senatore Antonio De Poli sul risultato delle amministrative in Veneto
Il centrodestra in Veneto conferma la sua leadership e conquista quasi tutti i municipi al voto. A partire da Treviso, saldamente in mano al sindaco della Lega Mario Conte sostenuto da tutte le forze di centrodestra, eletto al primo turno. Vanno al centrodestra anche comuni chiave come Adria, Martellago e San Donà di Piave. Il centrosinistra non sfonda in provincia ma ottiene un un risultato significativo e interessante a Vicenza, strappata al centrodestra dal giovane Giacomo Possamai, uomo del Partito Democratico che ha saputo scalzare il sindaco uscente Rucco, sulla carta dato per favorito, e raccogliere consensi anzitutto intorno alla sua persona, alla squadra che lo sosteneva e al suo programma fortemente orientato alla città. Importante per il centrosinistra anche la vittoria a Piove di Sacco, nel padovano,
Spiccano il risultato di Treviso con la netta affermazione di Mario Conte al primo turno e l’esito del ballottaggio a Vicenza che ha consegnato la città a Giacomo Possamai
in questo caso nel segno della continuità. Il centrodestra dunque vince quasi ovunque, anche con gli schieramenti civici, ma il centrosinistra si fa senz’altro notare per il risultato di Vicenza che si somma a quelli dello scorso anno a Padova e Verona. Abbiamo chiesto un parere al senatore padovano Antonio De Poli, Udc, che di campagne elettorali ne ha seguite molte, sia a livello locale che nazionale. Senatore, proviamo a tracciare un bilancio di queste elezioni amministrative, che hanno coinvolto anche alcuni importanti Comuni
veneti: l’alleanza di centrodestra nella nostra regione vice, dunque ne esce rafforzata? Su quali aspetti lavorare per il prossimo futuro e in vista degli appuntamenti elettorali dei prossimi anni?
Assolutamente sì, il centrodestra quando si presenta unito e compatto fa la differenza, vince e soprattutto convince i nostri elettori.
Oggi più che mai i cittadini, infatti, ci chiedono presenza nel territorio e ascolto. Quando la politica fa questo, riesce
ad intercettare i bisogni delle comunità nei territori. Lo abbiamo visto, ad esempio, a Treviso, dove ha vinto il candidato condiviso del Centrodestra, Mario Conte ma anche in altri Comuni come nel padovano (a Codevigo, Maserà di Padova, Mestrino, Solesino, Casalserugo, …), oppure con Adria in Polesi-
Centrosinistra. Andrea Martella, senatore e segretario Pd Veneto
ne, come nelle altre province del Veneto dove abbiamo visto il centrodestra affermarsi nettamente e ottenere delle significative vittorie. Oggi è il tempo della concretezza, come ci insegnano queste elezioni comunali.
Il centrodestra vince anche in Veneto con Treviso ma con Vicenza si rafforza l’asse dei sindaci di centrosinistra che amministrano le grandi città venete. Qual è la sua analisi, senatore?
Utilizzo una metafora: come nel calcio, quando sei in campo, anche se hai un fuoriclasse, se la squadra è sfilacciata, fai fatica a finalizzare il risultato e a fare goal. Credo che al di là del candidato sindaco sia mancato proprio questo aspetto. Quando succede questo, gli elettori, purtroppo, non capiscono e condividono altri progetti puntando su altre personalità, al di là dei colori politici.
Il centrosinistra veneto parte da Vicenza e dalla vittoria di Giacomo Possamai per rilanciare un nuovo patto di coalizione, l’unica ricetta per misurarsi con i futuri appuntamenti elettorali, fino alle regionali del 2025.
Andrea Martella, senatore e segretario del Pd veneto, lancia un messaggio chiaro: “Basta veti, lavoriamo alle alleanze, superiamo le divisioni e lavoriamo sui valori comuni e condivisi, solo così potremo costruire una gran-
de rete e aggregare le forze politiche intorno ad un progetto di stampo civico e sociale”. È un invito rivolto a tutti, compreso il terzo polo e il Movimento 5 Stelle.
La vittoria di Vicenza, sottolinea il segretario dem veneto, insegna che l’approccio civico ha premiato: “Privilegiare i temi sentiti dai cittadini, approfondire gli aspetti legati alla città, al territorio, questo il principio che ha condotto Possamai alla vittoria dopo una campagna elettorale con una forte presenza fra la gente e un programma concreto e credibile”. La ricetta vicentina che ha premiato il centrosinistra ricorda i suc-
cessi di Sergio Giordani a Padova e di Damiano Tommasi a Verona. A differenza di questi ultimi Possamai è un uomo di partito che però ha saputo dare una precisa identità alla sua candidatura, concentrandosi sui bisogni e le richieste che arrivavano dalla città. “È da qui, da questa credibilità e da questo approccio concreto che dobbiamo partire per costruire un’alternativa seria e vincente nei confronti del centrodestra. È un lungo cammino che il Pd ha intrapreso da tempo in Veneto e che darà i suoi frutti, a maggior ragione se verrà condiviso e appoggiato da un ampio schiera-
mento. Dobbiamo lavorare ad alleanze ampie, sulla base di programmi condivisi. Ma prima di tutto vanno coinvolti i cittadini, come è stato fatto a Vicenza e, in precedenza, a Padova e Verona. Dove arrivano a parlare alla gente e ad entrare nei temi che stanno a cuore alle persone riusciamo a surclassare gli slogan e le parole d’ordine del centrodestra. Ovviamente servono le persone giuste, candidati credibili, che sappiano costruire, nomi intorno ai quali creare consenso”. Tutto questo, però, aggiunge Martella, mettendo da parte vecchie tentazioni: “Il centrosinistra se vuole vincere
non deve mai più presentarsi diviso ma deve allargare la propria rete di alleanze. In questo il ruolo del Partito Democratico è cruciale: il nostro partito ha messo al centro i bisogni reali dei cittadini, ha favorito un serio dibattuto sui temi come il lavoro, la sicurezza, la sanità. La grande scommessa ma anche l’obiettivo che possiamo raggiungere è quello di affermare l’idea che un Veneto diverso è possibile e realizzabile, che la gente è pronta e aperta al cambiamento, ma ci vuole coraggio e determinazione, oltre ad una ampia condivisione con tutte le forze politiche di centrosinistra. Uniti si può vincere ma sopratutto si può dare un’alternativa che i veneti stanno aspettando da lungo tempo”, conclude Martella.
“Il centrodestra conferma la leadership e convince, i cittadini ci chiedono presenza sul territorio”
“Superiamo le divisioni perché uniti si vince”Andrea Martella
Il dibattito. La Cgil esprime la netta contrarietà sul disegno di legge Calderoli
Autonomia, confronto acceso tra Regione e sindacato
Autonomia, il clima si surriscalda e non tanto perché ormai siamo in estate. Il confronto si fa acceso, in Veneto e non solo, subito dopo l’audizione in Senato alla Commissione affari istituzionali sul disegno di legge Calderoli e la dura presa di posizione della Cgil contro l’autonomia differenziata. Agli inizi di giugno i dirigenti del sindacato di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia si sono trovati a verona per ribadire che l’autonomia differenziata è “un progetto da fermare”. “La soluzione non è un nuovo centralismo regionale ma un vero federalismo che valorizzi il ruolo degli enti locali”, è stato il tenore degli interventi dal palco. Maurizio Landini ha sottolineato di essere pronto anche a un referendum abrogativo. “Per aver crescita c’è bisogno di unire il Paese e non dividerlo – ha dichiarato a Verona – l’idea dell’autonomia non può essere quella della separazione e della secessione. Abbiamo un’idea della valorizzazione del territorio fondata sulla solidarietà. È il momento di fare sistema, non dividere. È una follia nel momento
in cui è di fronte al mondo intero quello che sta succedendo. Penso che la maggioranza dei cittadini non sia d’accordo. Bisogna fermare questo processo. Se fanno una legge sbagliata non escludiamo nulla, anche il referendum abrogativo”.
Critiche del resto già espresse dal segretario Confederale della Cgil Christian Ferrari durante l’audizione in Senato: “In un Paese che soffre di un livello drammatico e crescente di disuguaglianze sociali e di divari territoriali, l’ultima cosa che serve è allargare ulteriormente questi squilibri. La nostra preoccupazione è che se, come richiesto da Lombardia e Veneto, anche le altre Regioni pretendessero il trasferimento in via esclusiva
di tutte le ventitré materie, dell’unità nazionale rimarrebbe ben poco. Da queste materie andrebbe innanzitutto esclusa l’Istruzione. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi forma di regionalizzazione della scuola, che infliggerebbe un colpo mortale alla stessa identità culturale del Paese. Così come riteniamo insuscettibili di qualsiasi differenziazione i diritti alla salute e al lavoro, a partire dall’unitarietà della contrattazione collettiva nazionale”.
È il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti a rispondere alle contestazioni della Cgil ricordando da dove è partito il percorso per l’autonomia. “I sindacati protestano contro la Costituzione, visto
che il cammino intrapreso dal Veneto è quello previsto dalla Carta costituzionale italiana: noi, nel solco della Costituzione, diamo esecuzione a quanto deciso dai cittadini in un regolare referendum celebrato il 22 ottobre 2017 con il risultato di oltre 2 milioni 273 mila favorevoli all’autonomia, pari a più del 98% dei votanti in Veneto – prosegue Ciambetti –. Di certo contestando quanto previsto dalla Costituzione vogliono delegittimare un percorso democratico. In realtà così si mettono al servizio di un progetto che esautora completamente la democrazia rappresentativa lasciando il potere decisionale nelle mani delle multinazionali, delle agenzie di rating, del mondo della
finanza. Questo atteggiamento conferma quanto scrisse con estrema lucidità di analisi Sergio Romano per il quale ‘la verità è che la classe politica nazionale sa perfettamente che l’autentica autonomia di alcune importanti regioni la priverebbe di gran parte della sua autorità. Esiste una nomenklatura politica, amministrativa, economica, sindacale, per cui l’Italia deve restare ‘una e indivisibile’. Per coloro che ne fanno parte non è soltanto una patria: è anche un grande collegio elettorale, un serbatoio di voti, un datore di lavoro, la ragione sociale del loro mestiere’. Parole che spiegano perfettamente - conclude Ciambetti - il perché dell’ostilità al progetto autonomista, contestato proprio perché processo democratico che riporta i cittadini ad essere protagonisti della democrazia.” “L’Autonomia non è un capriccio di qualche fan della Lega, ma la volontà di un Popolo, quello Veneto, che ha scelto di avere un Paese migliore e più moderno”, chiosano infine i consiglieri della Lega Gabriele Michieletto e Roberta Vianello.
“Lo riconosciamo senza pregiudizi. L’autonomia differenziata può essere una grande opportunità, perché l’importante contributo che viene da identità locali, vocazioni e potenzialità territoriali può senz’altro favorire la modernizzazione del Paese e il rilancio dello svilup-
po economico e sociale”. A dichiararlo il segretario generale regionale Gianfranco Refosco, per ribadire la posizione di Cisl e sgombrare il campo da ogni possibile equivoco. “Quella che vogliamo è però un’autonomia partecipata e solidale, che abbia a sue coordinate la
cooperazione tra i territori e tra i cittadini, e la sussidiarietà tra i livelli istituzionali” rimarca, evidenziando come l’autonomia sia di fatto già prevista e disciplinata dalla Costituzione, all’articolo 5, e come sia necessario “puntare a conciliare l’unità e la solidarietà nazionale con il
principio di sussidiarietà e di prossimità ai cittadini”. “Chiediamo di rafforzare, e non indebolire, - conclude il leader della Cisl - il sistema di solidarietà tra territori, per sostenere le Regioni più deboli in un percorso di crescita e di convergenza che ci deve tenere accomunati”.
Gianfranco Refosco, segretario Cisl Veneto: “Senza pregiudizi, diciamo “sì” all’autonomia, ma che sia partecipata e solidale”Gianfranco Refosco
Enti locali. I Comuni soci sono 499, intensa
Pnrr e autonomia le sfide di Anci Veneto da mezzo secolo a fianco dei sindaci
Mezzo secolo dalla parte dei sindaci, al fianco degli amministratori di piccoli e grandi Comuni che si trovano a rispondere direttamente ai cittadini ma anche a misurarsi con gli enti superiori e le istituzioni: le sfide di oggi si chiamano autonomia e Pnrr. Anchi Veneto, compie 50 anni: l’ente rappresentativo fondato nel 1973 che da mezzo secolo ormai supporta i Comuni nell’attività amministrativa, conta per la precisione 499 Comuni soci, comprese le Unioni. Sono 13 i presidenti che si sono succeduti in questi anni, due i segretari generali, oltre 50.000 gli iscritti ai corsi di formazione per oltre 2.000 ore erogate. Pochi numeri che rendono l’idea del lavoro a servizio dei Comuni, anche se non sono mancate le tensioni e le difficoltà.
“Dobbiamo fronteggiare le sfide del futuro – sottolinea il presidente di Anci Veneto,
Mario Conte, sindaco di Treviso – e possiamo vincerle assieme, il tutto per la qualità della vita delle nostre comunità e delle future generazioni. Anci Veneto c’era nel passato, c’è nel presente e ci sarà nel futuro. Siamo dunque pronti a supportare i sindaci in tutti gli ambiti, dal Pnrr alla gestione delle emergenze alla carenza di personale. A settembre ci saranno poi gli Stati Generali dei Comuni Veneto dove, oltre a celebrare i 50 anni di Anci Veneto come si deve, faremo il punto su tutte le questioni”.
Per i sindaci dell’Anci l’autonomia è la madre di tutte le battaglie, perché sta nel concetto stesso di ente locale. L’altro ambito d’azione è il fronte legislativo, dalla Legge 142/90 sull’ordinamento degli enti locali agli interventi sul reclutamento dei segretari comunali, dalla costituzione di una Consulta per l’interfaccia tra Enti locali e Regione del Veneto all’introduzione di un Patto di Stabilità Regionale. E, ancora, il sostegno all’elezione diretta del sindaco nonché a una finanza locale, fatta di risorse anche tratte-
nute direttamente dal territorio, a sostegno di amministratori e cittadini. L’associazione ha promosso l’unione di intenti al di là delle logiche di partito, risultato ottenuto in alcune grandi manifestazioni come quella a Roma il 1° ottobre 2008 per il 20% delle entrate, o in quelle successive a marzo 2013 e gennaio 2014. Non ultimo l’impegno per la formazione, da dieci anni riunita in un vero e proprio pacchetto, l’“Offerta formativa” appunto, che da allora ha erogato oltre 2.000 ore in almeno 560 giornate, seguite da oltre 50.000 iscritti. La grande sfida dell’attualità è il supporto costante per l’applicazione del Pnrr, non sempre facilmente gestibile, soprattutto dai piccoli Comuni. Anci Veneto collabora con la Regione per una formazione ad hoc, sempre aggiornata e specifica sui singoli bandi.
“Noi ci siamo per dare pareri, – aggiunge Maria Rosa
Pavanello, vicepresidente vicaria di Anci Veneto – aiutare nell’interfaccia con le istituzioni superiori e per le battaglie che negli anni abbiamo portato avanti, ricordo quella del patto di stabilità che bloccava soldi in cassa. Siamo in tutti i tavoli regionali, nazionali, per discutere leggi di riforma come quella del sociale, delle Ipab e il riordino territoriale”.
“Diventa fondamentale l’apporto di Anci Veneto soprattutto in chiave formazione – conclude Elisa Venturini, vicepresidente di Anci Veneto –. Penso anche a quello che sta succedendo in Emilia Romagna, coi sindaci che devono fronteggiare l’emergenza in prima persona. In questi anni abbiamo formato i nostri amministratori per renderli pronti ad affrontare le calamità, perché la responsabilità in capo ai sindaci è importante. Ecco perché è fondamentale avere tutti gli strumenti”.
l’attività formativa verso gli amministratoriDa sinistra: Maria Rosa Pavanello, Mario Conte, Elisa Venturini
Il piano. Iannella: “Nuove misure per sostenere lo sviluppo e far fronte all’inflazione”
UniCredit sostiene famiglie e imprese italiane con un nuovo pacchetto da 10 miliardi di euro
La banca lancia una nuova tranche dell’iniziativa “UniCredit per l’Italia”, mettendo a disposizione 4 miliardi di euro per sostenere la spesa di privati e famiglie e 6 miliardi di euro di nuovi finanziamenti per le imprese del turismo, le eccellenze del Made in Italy e le aziende operanti nelle Zone Economiche Speciali (“ZES”)
UniCredit ha lanciato la nuova tranche del suo piano d’azione “UniCredit per l’Italia”, con l’obiettivo di sostenere le comunità in cui opera attraverso iniziative per un valore potenziale complessivo di 10 miliardi di euro.
Questo intervento fa seguito al primo pacchetto di interventi elaborato nell’estate del 2022 per consentire a famiglie e imprese di far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime.
Le nuove misure forniranno un sostegno concreto a individui e famiglie alle prese con l’inflazione, oltre a risorse concrete per sostenere lo sviluppo di settori chiave e la crescita di specifiche aree in Italia.
Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit, commenta: “Famiglie e imprese hanno dimostrato una straordinaria resilienza e capacità di adattamento di fronte all’aumento dei tassi e all’alta inflazione, tanto che la situazione economica è migliore di quanto si potesse temere. Con questo piano intendiamo ribadire il nostro sostegno alle comunità in cui operiamo, consentendo ai clienti di adottare un approccio più flessibile nella gestione dei loro impegni finanziari e rendendo disponibili nuove risorse per gli investimenti, utili a supportare le imprese nei loro percorsi di crescita.”
La nuova tranche di “UniCredit per l’Italia” è rivolta a privati e famiglie, con iniziative che com-
prendono: flessibili tà nel rimborso dei mutui, con la sospensione del rimborso della quota capitale per 12 mesi o la riduzione della rata; pagamenti rateali a costo zero sugli acquisti per i titolari di carta Flexia con un ISEE inferiore a 25 mila euro; bonus di 500 euro sui prestiti personali per i clienti con nuovi nati cui viene erogato un nuovo prestito di almeno 10.000 euro.
Le azioni rivolte alle imprese prevedono un plafond di 6 miliardi di euro per nuovi finanziamenti a sostegno del settore turistico, delle eccellenze del Made in Italy e delle imprese che operano nelle Zone Economiche Speciali italiane. UniCredit offrirà inoltre una moratoria fino alla fine dell’anno sulla quota capitale dei finanziamenti a medio e lungo termine
in essere per le imprese che non abbiano già usufruito di garanzie pubbliche. Inoltre, potranno godere dell’eliminazione delle commissioni POS gli esercenti con fatturato inferiore a 1 milione di euro per le transazioni di importo fino a 10 euro presso i punti vendita fisici.
Le misure adottate con questa nuova edizione di “UniCredit per l’Italia” si
aggiungono alla recente ripresa dell’acquisto dei crediti d’imposta legati al Superbonus e ad altri bonus edilizi. Questi acquisti consentono ai clienti di UniCredit che hanno maturato crediti d’imposta a fronte di sconti su fatture per spese precedenti di mobilitare questi crediti e ottenere liquidità utile per continuare le loro attività.
Le iniziative. Via libera allo schema di acccordo di collaborazione tra Regione e province
Spicca il volo “RetEventi Cultura Veneto 2023”
“Dopo le conseguenze nefaste della pandemia sul settore culturale, in Veneto si torna a generare occupazione, contribuendo anche alla promozione della cultura veneta a livello nazionale e internazionale. La cultura ha un valore significativo in Veneto, poiché contribuisce in diversi modi allo sviluppo sociale, economico e identitario della regione”. Così l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari nel commentare il via libera allo schema di Accordo di collaborazione per la definizione e la realizzazione, in sinergia con le Province del Veneto e con la Città Metropolitana di Venezia, del progetto “RetEventi Cultura Veneto 2023”, in attuazione del Piano annuale degli interventi per la cultura 2023. “Il Veneto ospita una vivace industria culturale e creativa, - aggiunge Corazzari - che comprende le arti visive, il teatro, la musica, il cinema, la letteratura e molto altro ancora. Lo strumento dell’Accordo con le amministrazioni provinciali e con la Città Metropolitana di Venezia si è rive-
lato negli anni estremamente efficace: proprio facendo rete si può garantire un’offerta culturale di qualità capace di indirizzare e governare i processi di trasformazione in atto nel nostro territorio”.
Le azioni prevedono un’azione concertata a regia regionale, nell’ambito della quale la funzione di indirizzo e coordinamento generale dell’iniziativa è attribuita alla Regione, mentre alle Province e alla Città Metropolitana di Venezia è affidata la funzione di realizzazione secondo le proprie competenze e quanto indicato nelle proposte presentate. La spesa prevista per la Regione è di 140.000 euro, suddivisi in 20.000 per ciascuna Provincia e per la Città Metropolitana di Venezia.
Ecco le iniziative tra Padova,
Rovigo, Treviso, Vicenza e Venezia.
Provincia di Padova: Progettualità dal titolo “Cultura in…”. Cartellone di iniziative su due piani, il primo basato sulla promozione degli eventi presentati da Comuni, il secondo sul sostegno economico di proposte culturali che i soggetti interessati presentano. Viene assicurata un’offerta culturale diffusa in maniera capillare sull’intero territorio provinciale, mettendo in scena una pluralità di espressioni artistiche, espressione di un “teatro diffuso”.
Provincia di Rovigo: Cinque rassegne: “Deltablues Polesine” (XXXVI edizione); “Il teatro siete voi”, rivolta a bambini, ragazzi, scuole e famiglie; “Tra Ville e Giardini” di carattere multidisciplinare (musi-
ca, teatro, reading musicali, circo di strada), attraverso ville, corti rurali, giardini, parchi, che contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturalistico del territorio.
“Bandoera”, dedicata ai giovani che intendono intraprendere la carriera artistica o misurarsi con essa. “Teatro x casa”, che vuole raccontare la storia delle Ville Venete.
Provincia di Treviso: Pluralità di rassegne organizzate da Comuni, Associazioni ed Istituzioni di rilevanza provinciale, al fine di promuovere il territorio e offrire al grande pubblico eventi di qualità in sedi di interesse storico, architettonico ed ambientale.
“Un Parco di Note”, ospitato nel parco di Sant’Artemio. Eventi di carattere etnogra-
fico organizzati dal Gruppo Folcloristico Trevigiano. Città metropolitana di Venezia: Progettualità “Paesaggi culturali fra terra e mare”, combinazioni della performance artistica con la suggestione sia del paesaggio naturale che del paesaggio antropico.
Provincia di Vicenza: Programmazione finalizzata a valorizzare l’attività musicale, teatrale e cinematografica del territorio. In programma un omaggio speciale a Maria Callas nel centenario della sua nascita. Spettacoli teatrali rappresentati nei teatri, nelle ville venete, nei castelli, nei palazzi, nelle corti parrocchiali e nelle dimore storiche di particolare pregio. Rassegna cinematografica di pellicole all’aperto.
Corazzari: “Facendo rete si può garantire un’offerta culturale di qualità diffusa capillarmente su tutto il territorio”
Quando il sole diventa nemico della salute della pelle
Un decalogo per proteggersi dai rischi del melanoma
Salute Le regole per un’abbronzatura in tutta sicurezza
“Ilsole, con i suoi raggi UV, può essere pericoloso.Affrontiamo quindi l’estate ricordando che occorre fare molta attenzione: l’eccessiva esposizione e le scottature possono portare patologie importanti, come il melanoma e gli altri carcinomi cutanei”.
Lo spiega la dottoressa Barbara Silvestri, coordinatrice del Gruppo Oncologico Multidisciplinare Melanoma del Distretto di Mirano Dolo della Ulss 3, nonché referente regionale della comunicazione in materia di danni da raggi ultravioletti.
Le raccomandazioni arrivano mentre si apre la stagione balneare e torna la voglia di prendere il sole.
“Un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti, senza protezione – spiega la dottoressa Silvestri – aumenta il rischio di comparsa di tumori della pelle come il melanoma. Il melanoma, va ricordato, copre il 4.5% di tutti i tumori maligni; e un’attenta protezione e prevenzione vanno messe in atto anche con i bambini piccoli: sono le scottature, in età infantile, a provocare l’80% dei melanomi. E il melanoma è il tumore più aggressivo della pelle: esso rappresenta il 9% dei tumori giovanili nei maschi e il 7% nelle femmine”.
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Salute
Pfas, ecco come provocano l’ipertensione arteriosa
Quando il sole diventa nemico della salute della pelle
Il rischio di sviluppare il melanoma cutaneo è elevato sia negli uomini (1 su 66) sia nelle donne (1 su 84). Solo in Veneto si registrano ogni anno tra i 1000 e i 1500 nuovi casi di melanoma ogni anno, secondo il Registro Tumori. In Italia, invece, si contano all’anno circa 7000 nuovi casi. “Occorre quindi proteggersi con attenzione da questa che è una patologia molto aggressiva, che tende a metastatizzare velocemente. E occorre prestare molta attenzione – dice ancora la dottoressa – alle tracce che possono segnalarne l’insorgenza, poiché il melanoma si può combattere con efficacia fino alla guarigione completa, se diagnosticato in fase iniziale”. Quando il melanoma è sottile, cioè inferiore al millimetro, senza mitosi e senza ulcerazioni, ci si avvicina al 100% della guarigione. Nell’80% dei casi si riscontrano melanomi sottili, pertanto potenzialmente guaribili chirurgicamente, mentre un 20% si tratta di casi avanzati che richiedono interventi complessi in collaborazione con l’Ospedale hub di Mestre e lo Iov di Padova.
La pesante contaminazione da PFAS, che ha interessato l’Area Rossa della provincia di Vicenza, ha determinato un aumento della prevalenza dell’ipertensione arteriosa e, conseguentemente, del rischio cardiovascolare. Tuttavia, i meccanismi alla base di tale aspetto erano completamente sconosciuti. Una ricerca dell’Università di Padova ha permesso di trovare una spiegazione.
Il gruppo di ricerca guidato dal Professor Gian Paolo Rossi del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova coordinato dalla dottoressa Brasilina Caroccia, vincitrice di un progetto Stars, attraverso una lunga serie di studi in vitro ha dimostrato che i due PFASPFOA e PFOS - rilevati nel sangue dei soggetti che vivono nell’Area Rossa determinano un aumento marcato della sintesi e produzione di aldosterone, il principale ormone che aumenta la pressione arteriosa.
La ricerca “Aldosterone Biosynthesis Is Potently Stimulated by Perfluoroalkyl Acids: A Link between Common Environmental Pollutants and Arterial
Hypertension” pubblicata su “International Journal of Molecular Science”, cui hanno contribuito anche la dr.ssa Giorgia Pallafacchina e il laboratorio del Professor Rosario Rizzuto, ha destato ampia eco internazionale. Essa ha fornito la prima prova che un contaminante ambientale può causare ipertensione arteriosa.
“I nostri studi hanno dimostrato che l’effetto dei PFAS è legato alle loro proprietà ossidanti che determinano un aumento dei radicali liberi dell’ossigeno nelle cellule di cortico – surrene umano – spiega il professor Gian Paolo Rossi -. Attraverso tecniche innovative di analisi subcellulare, siamo anche riusciti a capire che l’aumento dei radicali liberi avviene nei mitocondri, le centrali energetiche della cellula, che sono anche gli organelli cellulari responsabili della produzione di aldosterone”.
I PFAS sono ampiamente diffusi per cui siamo quotidianamente esposti ai loro effetti nocivi. La loro produzione è stata bandita negli USA, ma è tuttora ammessa in Europa.
La prevenzione va attuata anche rispetto ai bambini, soprattutto facendo riferimento a modelli corretti di stili di vita promossi dagli adulti. L’Azienda sanitaria veneziana è particolarmente impegnata su questo fronte. L’Ulss 3 Serenissima ha tra l’altro realizzato, con il supporto tecnico de “Gli Alcuni della Rai Fiction” i cartoni animati “I Minicuccioli sotto il sole”, per sensibilizzare i più giovani, quindi anche i bambini in età prescolare, alla corretta esposizione solare durante il periodo estivo, sfatando anche dei falsi miti.
I cartoni animati sono a disposizione su YouTube, dove è possibile vedere “L’armatura”, un buffo coniglietto pensa di proteggersi dai raggi solari mettendosi addirittura un’armatura (il video: https://youtu.be/HC1iTTkdaZ0); “Non solo al mare!”, un pulcino vuole giocare a pallone e pensa di poterlo fare sotto il sole senza crema protettiva perché non si trova in spiaggia. (https://youtu.be/yRjSeqRTh1w); “Anche in acqua?”, un ranocchio pensa di poter fare il bagno al mare senza essersi prima cosparso di crema solare. L’acqua non protegge dai raggi UV. (https://youtu.be/vkOFFZJ-iss).
L’Ulss 3 Serenissima ha dedicato alla prevenzione contro il melanoma anche uno dei suoi Minivideo della Salute. Nel filmato, si evidenziano anche le modalità con cui “autocontrollarsi”, cioè monitorare i nei della propria pelle seguendo la “regola dell’ABCDE”. Osservando i nei, a preoccupare devono essere A=Assimetria della forma del neo; B=Bordi irregolari o indistinti; C=Colore variabile con più sfumature; D=Dimensioni; E=Evoluzione, cioè le modifiche rapide di forma, colore, dimensione del neo, improvviso sanguinamento.
Si ricordano anche le 10 regole per proteggersi dal sole, abbronzandosi in piena sicurezza:
1) Evita di esporti al sole estivo fra le 11.00 e le 16.00;
2) Applica una crema solare ad elevato indice di protezione;
3) Rinnova l’applicazione della crema ogni due ore;
4) Proteggiti dai raggi UV con cappello, maglietta, occhiali da sole;
5) Proteggi la pelle dei bambini e investirai sulla loro salute;
6) Evita l’esposizione solare durante la gravidanza per evitare la comparsa di macchie cutanee permanenti;
7) Bevi molta acqua durante l’esposizione solare;
8) Evita l’esposizione solare se stai assumendo farmaci;
9) Riduci l’uso delle lampade abbronzanti;
10) Vai sul sito dell’Arpav per sapere quando esporti al sole in maniera sicura.
Un team di ricercatori spiega il meccanismo che innesca l’aumento della pressioneIl professor Gian Paolo Rossi
L’itinerario insolito
L’Umbria che non è solo ... Umbria
“Contaminazioni” di storia, cibi e tradizioni
Viaggio per terre e borghi “di confine”, come Civitella del Lago, Corciano (dove si coglie un po’ di Toscana) e la già laziale Contigliano
Contaminazioni. Culturali, di sapori, di intrecci storici. Ce le regalano le terre di confine, così plurali quanto contraddittorie, eppure così affascinanti proprio per la loro complessità. Il cibo e le tradizioni a esso legate sono un formidabile veicolo per raccontare storie di sovrapposizioni culturali, sedimenti di quotidianità, giacimenti enogastronomici…
In Umbria, terra senza coste seppur grande isola in un mare di verde, tanti territori hanno un’identità mista, frutto di contaminazioni. Terre che attraggono, screziate, talvolta opposte. Proponiamo un ideale itinerario di luoghi simbolo, dove cibi e vini si annodano armonicamente con arte e storia. Combinano, condiscono, abbinano…
A Civitella del Lago, borgo antico che si affaccia sul lago di Corbara, c’è una terrazza spettacolare dove si fermano i camminatori che vanno alla scoperta dei “borghi silenti”. Lo sguardo poggia sull’orizzonte di tre regioni: Umbria, Lazio e Toscana. Paolo Trippini, con il locale che porta il nome di famiglia, (“Trippini”, appunto), sta lassù. Si pranza con quella vista... Paolo è proiettato nel futuro con la JRE, l’associazione dei giovani ristoratori europei, ma allo stesso tempo il suo locale è erede dell’osteria creata dal nonno Peppe e gestita anche da papà Adolfo. Nella sua cucina ricercata la tradizione è in filigrana. Piatti come “Bosco umbro” (“Perché io mi sento innanzitutto umbro”, confessa Paolo) cambiano in tutte le stagioni. Piccione, quaglia e agnello sono altri bastioni di questa cucina di personalità e di confine.
Il fratello Luca con la Cooperativa de Pazzi recupera gli oliveti abbandonati e ne fa un ottimo olio.
A pochi chilometri si è nel Reatino, nella terra di Sabina, ed è il Lazio a colorarsi di Umbria. Grazie soprattutto a San Francesco e ad alcuni luoghi cari della sua vita: nel delizioso borgo di Greccio, il santo di Assisi ha creato il primo presepe vivente,
di cui quest’anno ricorrono gli 800 anni.
A Poggio Bustone, il paese natale dell’indimenticato Lucio Battisti, genio della musica leggera italiana a cui è dedicato il piccolo parco “I giardini di marzo”, c’è un santuario francescano meta di tanti pellegrinaggi. Come pure nella vicina Contigliano, altra tappa del Cammino di Francesco, grazie all’abbazia cistercense di San Pastore. Il borgo antico cela anche il ristorante “Delicato”, chicca che prende il nome da Carlotta Delicato, 29 anni, chef di scuola Cracco, incoronata dalla televisione (vincitrice di Hell’s Kitchen e ospite fissa a “E’ sempre mezzogiorno” su Rai Uno, con la Clerici): con il marito Gabriele (che è di Contigliano, ma che ha conosciuto a Venezia) a farle da spalla in sala, propone una sua sorprendente interpretazione delle contaminazioni culturali del suo territorio. Lo fa con mano lieve e sapiente, essenziale, nello stile e nella sostanza, come nel cardoncello glassato o nel risotto con prezzemolo, aglio nero e cipolla.
L’itinerario prosegue verso Todi, dove le contaminazioni culturali sono quelle di un’umbra di adozione: Raffaella Gabetta. Oltre ad aver creato di recente con l’amica Eralda Martino un gin (il Gin Todi), che fra le botaniche rare utilizza anche le susine “Coscia di monaca”, varietà tipica delle zone pedemontane di Umbria, Toscana e Lazio, Raffaella con il marito ha resuscitato a Frontignano, solitario borgo fra le colline intorno a Todi, una delle case torri del XIII secolo che magnificano il paesaggio tuderte. Fortilizio che ora, per meglio garantirne la conservazione, è stato trasformato in un B&B di charme.
A Corciano, a due passi dal Lago Trasimeno, il territorio parla un po’ toscano già dal profilo dolce delle colline e dalle distese di ulivi. Nel centro storico medievale svettano il Palazzo dei Priori e il Palazzo del Capitano. Sosta gastronomica di stile contemporaneo all’ “AldiVino”, dove Emanuele Rugini e lo chef Enrico
Pistoletti hanno rivisitato i valori del territorio con talento e fantasia, affidando al vino un ruolo da protagonista. L’estetica raffinata dei piatti ricorda i profili dell’intorno. Specie nel calamaro dripping e nello spaghettone affumicato, ostrica e lampone. Qualità alta.
A Gubbio, la città dei famosi “ceri” e della festa a essi legata (la più antica d’Italia, è del 1169), di San Francesco e il lupo ma anche del televisivo Don Matteo, la contaminazione è marchigiana, per confini e per il lungo legame con i Montefeltro a cui la città si diede nel periodo delle Signorie. Giacomo e Veronica Ramacci, fratello e sorella, lui chef e lei in sala, danno voce al territorio all’Officina dei Sapori, in centro storico, con una ventata di innovazione e di concretezza. Il prosciutto di Gubbio e il tartufo, accanto alle erbe aromatiche del
monte Subasio e a un’altra contaminazione inattesa, anche stilistica: quella del veneto-ligure baccalà. Qui è il piatto delle vigilie. Giacomo lo presenta in trancio, con crumble alla colatura di alici. Cucina senza sbavature. Locale dallo spirito giovane.
Tappa finale a Pieve Santo Stefano, sulla Valle del Tevere e sulle rive del lago artificiale di Montedoglio: siamo già in Tosca-
na, nell’Aretino “umbro”. Siamo nel paese dei diari. Nel palazzo municipale, da un sogno del giornalista contemporaneo Saverio Tutino, è nato il “Piccolo museo del Diario”, vetrina emozionante di un “Archivio del diario” che nel palazzo vicino raccoglie oltre diecimila diari, frutto di donazioni… Racconta storie incredibili,rende indimenticabili tante vite. Trasmette contaminazioni profonde fra anime…
Idee in cucina per una dolce estate
Con l’arrivo di giugno, l’estate fa il suo ingresso con giornate calde e soleggiate. In questa stagione, è particolarmente piacevole apprezzare la varietà di frutta e verdura che offre un elevato contenuto di nutrienti, aiutando a rinfrescare il corpo e a mantenerlo ben idratato
INSALATA DI FRAGOLE E RUCOLA
Un delizioso contorno estivo, perfetto per i veri gourmet. Un’idea originale per accompagnare piatti di ogni tipo. La sua particolarità la rende adatta a diverse occasioni, sia quelle quotidiane che quelle speciali.
Ingredienti: fragole fresche; rucola; formaggio di capra; mandorle tostate; olio d’oliva; succo di limone; sale e pepe
Preparazione: Per preparare l’insalata di fragole e rucola lavare la rucola, preferibilmente mista a valeriana, o songino, misticanza o altro a scelta e le fragole. Tagliare le fragole a fette e disporle, togliendo il picciolo, su un letto di rucola. Sbriciolare il formaggio di capra sopra le fragole. Cospargere il tutto con mandorle tostate. Preparare una semplice vinaigrette mescolando olio d’oliva, succo di limone, sale e pepe. Condire l’insalata con la vinaigrette e servila fresca. D’estate non c’è nulla di meglio che un’insalata rinfrescante.
GNOCCHI DI ZUCCHINE
Una ricetta per gli gnocchi estivi, leggeri e deliziosi, da preparare facilmente e personalizzare secondo i propri gusti. Ideali per un pranzo in famiglia.
Ingredienti: 250gr zucchine; 250 gr farina 00; 250 gr ricotta; 1 uovo; olio extravergine d’oliva e sale
Preparazione: Grattugiare le zucchine e metterle in una ciotola e aggiungendo sale per insaporirle e farle perdere l’acqua. Preparare l’impasto mescolando ricotta, uovo, formaggio grattugiato, un pizzico di sale e un po’ di noce moscata (non obbligatoria). Dopo aver amalgamato bene con una forchetta, aggiungere le zucchine, strizzandole bene in modo che il liquido che hanno rilasciato non finisca nell’impasto. Una volta aggiunte le zucchine, aggiungere la farina, che metteremo un po’ alla volta sempre mescolando con la forchetta. Se necessario, aggiungere un po’ di farina in più. Quando l’impasto prende consistenza, è continuare a lavorarlo sul piano, facendo assorbire tutta la farina. Portare a ebollizione una pentola di acqua salata e cuocere gli gnocchi in piccole porzioni. Quando salgono a galla, sono pronti. Scolarli con una schiumarola e disporli su un piatto. Condire gli gnocchi con il condimento a piacere: si possono gustare con un delizioso pesto, con pomodori freschi, basilico e olio d’oliva o con un generoso pizzico di formaggio grattugiato.
BISCOTTI CAROTE E MANDORLE
L’abbinamento mandorle e carote è un grande classico, sempre vincente. Dolcetti rustici, profumati e morbidi all’interno perfetti per una merenda o un brunch.
Ingredienti: 150 g di farina; 100 g di mandorle tritate; 100 g di carote grattugiate; 100 g di zucchero di canna; 50 g di burro morbido;
1 uovo; 1 cucchiaino di lievito in polvere; 1/2 cucchiaino di cannella in polvere; 1/4 cucchiaino di noce moscata; pizzico di sale
Preparazione: In una ciotola, mescolare la farina, le mandorle tritate, il lievito in polvere, la cannella, la noce moscata e il sale. Mettere da parte. In un’altra ciotola, lavorare il burro morbido con lo zucchero di canna fino ad ottenere una consistenza cremosa. Aggiungere l’uovo e mescolare bene. Aggiungere le carote grattugiate alla miscela di burro e zucchero mescolando fino a incorporarle uniformemente. Aggiungere gradualmente la miscela di ingredienti secchi alla miscela di carote e mescolare fino a ottenere un impasto omogeneo. Coprire la ciotola con pellicola trasparente e lasciare riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Prendere l’impasto dal frigorifero e formare delle piccole palline. Disporre le palline su una teglia foderata con carta da forno, lasciando spazio tra loro. Schiacciare leggermente le palline con il palmo della mano o con il fondo di un bicchiere leggermente unto. Cuocere i biscotti in forno preriscaldato a 180°C per circa 12-15 minuti, o fino a quando sono dorati intorno ai bordi. Sfornare i biscotti e lasciali raffreddare completamente sulla teglia.
Siete pensierosi e riflessivi, i grandi cambiamenti vi spingono a pianificare con precisione il vostro futuro. È tempo di mettere in ordine la vostra vita. Ci vuole un po’ di pazienza ma tutto si definirà con chiarezza.
Siete appassionati e molto vitali in questo periodo. La vostra passione vi consentirà di muovervi tra gli imprevisti con energia e determinazione. Saprete esprimere la parte più autentica della vostra personalità e sarà un successo.
Avete una grinta straordinaria che vi consentirà di uscire dal vostro guscio di certezze e di godervi di più le occasioni della vita. Concedetevi un po’ di divertimento e magari anche una bella vacanza.
State entrando nella fase più impegnativa dei vostri progetti. Non potete fare altro che dare una bella prova della vostra forza d’animo e di tenacia per riuscire in quel radicale cambio di vita che tanto inseguite.
Inizia un periodo all’insegna della spensieratezza e della leggerezza. Avete una grande energia che vi consente di vivere a pieno il vostro stato di benessere. Saranno giorni di gratificazioni, concedetevi di fare quello che vi piace.
Siete davvero irresistibili e il vostro buon umore è contagioso. È il momento giusto per dedicarsi un po’ di più alla vita sociale e a fare nuove conoscenze. Siate comunque cauti e valutate con attenzione le persone.
Forse è il momento di dare una maggiore stabilità alla vostra vita e dedicare più attenzione agli aspetti concreti della routine quotidiana. Non dimenticate tuttavia di affiancare ai doveri anche i piaceri e ogni tanto divertitevi.
L’estate è la stagione che fa per voi. Ritrovate la vostra grinta e rinnovate motivazioni che vi fanno affrontare anche i piccoli ostacoli con fiducia e determinazione. Niente metterà a rischio il vostro buon umore.
Potrebbe iniziare un periodo impegnativo che vi porterà un certo nervosismo, soprattutto a causa di imprevisti poco piacevoli. Ma con la calma e la lucidità che vi contraddistingue saprete uscirne presto e bene.
Stanno partendo un sacco di progetti che definiranno situazioni importanti. Si aprono sviluppi interessanti nella vostra vita che vi consentiranno, nonostante la fatica, di essere soddisfatti e di godervi i vostri progressi.
Lasciate stare i pensieri e i dubbi che vi frenano. E tempo di andare avanti senza paura, con fiducia ed entusiasmo verso l’obiettivo che desiderate raggiungere. Mai come in questo periodo il vostro volere e anche potere.
Avrete qualche prova da superare, anche inaspettata, ma vi porterà a migliorare la vostra situazione e a definire contorni di relazioni ancora confuse e poco chiare. Sarà impegnativo ma alla fine sarete contenti.