La Piazza di Padova - Dicembre 2022

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POLITICA

Il presidente Zaia illustra gli obiettivi per il 2023

MOBILITÀ URBANA Nuove tecnologie per gli accessi e i pagamenti

SOCIALE Il primo bilancio dell’assessora Colonnello

OBIETTIVO QUARTIERI Anche Brusegana passa il test della sicurezza idraulica

SPORT Il Calcio Padova torna finalmente a rialzare la testa

di vedere il bicchiere mezzo pieno: finalmente, dopo due lunghi anni di restrizioni, incertezze e sacrifici potremo trascorrere il periodo delle festività come non accadeva dal 2019. Ma da allora molto è cambiato e anche questo sarà un Natale diverso dal solito, anzitutto per le ombre di una guerra che continua ad infuriare alle porte dell’Europa e che pare non aver fine.

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29 Servizi alle pagg. 6 e 8 NATALE A PADOVA, UN RICCO CALENDARIO TRA MERCATINI E VIDEO MAPPING
Servizi alle pagg. 10 e 12 CONFINDUSTRIA PADOVA-TREVISO NELLA NUOVA VENETO EST: SÌ UNANIME Sancita la nascita della nuova super associazione di categoria, cinquemila le imprese associate di Padova Periodico d’informazione localeAnno XXIX n. 241 C
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pag 5 Il Natale ritrovato Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte DICEMBRE 2022 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE
UNIPD Tornano gli “idonei non beneficiari” delle borse di studio
Dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio all’aperto alle proposte per tutte le età, luminarie nel segno della sostenibilità
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Ospedale Padova Est: al via la progettazione

Il Natale ritrovato

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Dialogo e pace sembrano parole dimenticate, concetti ormai lontani per chi invece conosce e pratica benissimo il linguaggio delle armi e dell’odio. Da più parti non è mai venuto meno l’appello a lasciare spazio alla diplomazia, salvo poi constatare come anche nel nostro piccolo sia difficile affrontare questo argomento senza cedere a facili prese di posizione e arrivare allo scontro. Eppure non dobbiamo perdere la speranza, non possiamo rinchiuderci nella nostra indifferenza perché “tanto ci si abitua a tutto e non possiamo farci niente”.

Una giornata storica per Padova. Con la firma del contratto da parte del direttore generale dell’Azienda Ospedale Università di Padova Giuseppe Dal Ben e la presidente di Politecnica Ingegneria e Architettura Francesca Federzoni per la progettazione tecnico-economica del nuovo Ospedale a Padova Est, prende il via ufficialmente il lungo percorso per la realizzazione del nuovo ospedale a Padova Est. Dal 30 novembre, infatti, il raggruppamento di imprese guidato da Politecnica ha 120 giorni per redigere il progetto, che costituirà la base per le tre fasi successive. Una distanza di 3 km dividerà il Polo Giustiniani e il Polo Padova Est. Due poli che procederanno di pari passo alla loro realizzazione. Sono, infatti, già iniziati i lavori per la realizzazione della nuova Pediatria presso il polo di via Giustiniani, primo nucleo di quello che diventerà l’Ospedale della Donna e del Bambino, con la successiva ricostruzione della Clinica di Ostetricia e Ginecologia. A breve, invece, sarà bandita anche la gara per la progettazione della nuova Torre polifunzionale. Un ospedale che sarà dotato di 719 posti letto e 32 primari.

La sfida più importante è quella del nuovo ospedale a San Lazzaro – il nome ancora è da decidere – che ospiterà 963 posti letto e 58 apicalità. Il nuovo complesso ospedaliero avrà una superficie di 192.600 mq e avrà un costo di 591 milioni di euro, di cui 482 per opere e impianti mentre 109 per attrezzature e arredi.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

Una distanza di 3 km dividerà il Polo Giustiniani e il Polo

Padova Est

Già con gli anni della pandemia siamo stati messi alla prova non solo sul fronte sanitario ma anche su quello della tenuta sociale, della coesione delle nostre comunità di fronte ad un’emergenza che aveva rapidamente stravolto le nostre vite, scardinando abitudini e certezze. Il conflitto che ha attraversato il 2022 ha lasciato il segno anche a casa nostra, ci ha costretto a fare i conti con le bollette sempre più care, con gli effetti di una speculazione selvaggia e incontrollata, con la necessità di far quadrare i conti in tempi di “economia di guerra”. I prossimi mesi saranno altrettanto impegnativi e anche il banco di prova per le misure di sostegno a famiglie e imprese adottate in queste settimane dal governo. L’Esecutivo, come ci si aspettava, sta impegnando notevoli risorse per far fronte alle difficoltà anche se non è semplice trovare la ricetta per accontentare tutti. Nonostante tutto in questo mese ritroviamo il “nostro” Natale e ci regaliamo uno spazio di serenità e condivisione da vivere in famiglia, ma anche tra la gente della nostra comunità, riprendendo le consuetudini e gli appuntamenti che scandiscono le festività. E’ anche una boccata d’ossigeno per le tante attività commerciali delle nostre città e dei nostri paesi che più di altri hanno risentito sia degli effetti dell’emergenza sanitaria che della difficile congiuntura economica. Le luci - spesso e volentieri a basso consumo, nel segno di un Natale sostenibile - che si accendono in questi giorni nei centri storici e lungo le strade, insieme alle tante occasioni di incontro, sono il primo segnale che ci invita ad aver fiducia nel futuro. Buon Natale a tutti.

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Questa edizione raggiunge i quartieri di Padova per un numero complessivo di 98.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Chiuso in redazione Il 7 dicembre 2022

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Natale tra luminarie, video mapping, mercatini e pattinaggio sul ghiaccio

Come le grandi città europee, anche Padova ha la sua pista di pattinaggio su ghiaccio, l’unica all’aperto nella stagione natalizia

Dopo lo stop imposto un anno fa dalla pandemia, il Comune di Padova rilancia il ricco programma di eventi per le festività, fra big della musica, installazioni luminose, video mapping e pattinaggio sul ghiaccio. Le prime suggestioni natalizie sono iniziate a fine novembre con l’accensione delle oltre 60 installazioni che illuminano i principali palazzi comunali quali Palazzo Moroni, Loggia Amulea, il Teatro Verdi, gli alberi di Prato della Valle, le porte storiche, alcune principali rotonde e le piazzette di quartiere. A queste luci si sono unite le luminarie dei negozianti sostenute anche dai contributi che il Comune ha erogato con apposito bando pubblico. Le novità di questo ritorno alla normalità dei festeggiamenti del Natale sono la pista di pattinaggio sul ghiaccio ai Giardini dell’Arena e le installazioni a tema Urbs Picta in tutta la città. Si parte con Il Natale in via Umberto I, promosso da Confesercenti. Quattordici casette di legno in stile natalizio e tanti prodotti artigianali e della cultura alimentare nazionale italiana. Torna Il Villaggio di Babbo Natale in Piazza Eremitani a cura di Ascom Confcommercio: quindici chalet, allestimenti a tema e la casetta di legno che dall’8 dicembre ospita Babbo Natale. Molte poi le attività di animazione itinerante che riguarderà tutto il centro storico. Non mancherà il tradizionale

trenino di Natale che fino all’8 gennaio percorrerà le vie del centro storico. Appuntamento anche in Piazza Capitaniato con Natale Artigiano in Piazza a cura dell’Associazione Arti Itineranti con prodotti di artigianato artistico. Spazio anche alla Fiera di Natale fino a venerdì 6 gennaio con le bancarelle tradizionali in centro nelle piazze.

Le iniziative sono concordate con le Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative del settore Commercio e Artigianato, già partner del Distretto del Commercio di Padova e vedono l’impegno diretto della Camera di Commercio di Padova tramite Venicepromex per la predisposizione di elementi di arredo urbano ispirati dai cicli degli affreschi trecenteschi in alcuni ambiti del centro storico.

La campagna di comunicazione è curata da Padova Stories.

Torna lo spettacolo delle proiezioni di luci e del videomapping sulle facciate monumentali di Piazza delle Erbe, Piazza della Frutta, Piazza dei Signori, sul Duomo, sulla Chiesa di Sant’Antonino e sulla Basilica di Santa Giustina. Il tema scelto è un Giardino di Stelle che unirà il risalto delle linee architettoniche degli edifici con le iconiche stelle di Giotto e delicati elementi floreali.

Come le grandi città europee, anche Padova ha la sua pista di pattinaggio su ghiaccio. L’unica pista all’aperto nella stagione natalizia. Non si tratta della

classica pista rettangolare, ma un percorso attorno agli alberi secolari dei giardini dell’Arena. La pista di pattinaggio è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20 con l’estensione di orario per il venerdì fino alle 22 e il saba-

to fino alle 24. I turni sono di un’ora ciascuno ed è possibile noleggiare uno dei 250 pattini modulabili. L’evento è organizzato dall’Associazioni Mame e Fusmart Mutaforma. L’allestimento è a cura della ditta Lan-

za Camilla. Sponsor Antenore Energia, Aspiag Service Despar e De Bona Motors. Media partner La Piazza, La Piazza Web e Piazza 24.

Altra novità di questo Natale sono le installazioni in tema Urbs Picta. Nella zona pedonale di Padova – tra i Giardini dell’Arena, piazza Garibaldi e via Roma – saranno sei installazioni luminose che riprodurranno alcune scene e personaggi dipinti da Giotto nella Cappella degli Scrovegni e a Palazzo della Ragione. L’obiettivo è creare dei punti di attenzione con potenzialità di condivisione social sul tema di Urbs Picta, il ciclo pittorico del 1300 decretato Patrimonio dell’Unesco.

Natale alla luce del risparmio, ma senza rinunciare alla tradizione

Quest’anno un segnale di attenzione maggiore al risparmio energetico viene dalla decisione di adottare per tutte le luci la tecnologia LED a basso impatto. “La spesa energetica per luminarie, proiezioni e video mapping natalizi è pari a circa lo 0,1 2% del totale della spesa energetica del Comune - commenta l’assessore al Commercio Antonio Bressa –. Grazie a un uso esclusivo della tecnologia LED a basso impatto e a un piano di riduzione dei consumi porterà al risparmio di oltre il 30% di energia rispetto agli anni scorsi”.

In particolare, le luminarie saranno spente anticipatamente, due ore in meno rispetto agli anni precedenti; quindi, a mezzanotte e non più alle 2 di notte.

Infine, la città di Padova si prepara ad accogliere la Festa di Capodanno, un evento che da sempre rappresenta un appuntamento importante per i padovani e per i turisti presenti in città. Molte le novità in programma. Niente fuochi d’artificio in Piazza Insurrezione ma una grande evento musicale nel cuore della città: in piazza insurrezione. Questo a seguito dell’emanazione di un’ordi-

nanza regionale che riguarda non solo Padova ma anche altri centri urbani”. Siamo nell’ambito di nuove normative per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico – continua Bressa –. In particolare, non è più possibile se non in determinate condizioni di presenza di Pm 1 0 nell’aria proporre i fuochi d’artificio. Ci sono le condizioni per dare il segnale anche di una prospettiva diversa su Piazza Insurrezione. Sono convinto che possa essere un’ottima scenografia per una grande festa per una città che investe nel turismo, nell’attrattività e che può portare un grande indotto ai locali del centro storico. Confido che possa essere una scommessa vincente”. (s.b.)

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Aspettando il 2023. Dopo lo stop della pandemia, il Comune di Padova riparte con un ricco calendario
Eventi Urbs Picta

Festività natalizie ai musei: tra mostre e tesori da scoprire

Il conto alla rovescia verso il Natale è già iniziato. Ecco gli appuntamenti da non perdere in attesa delle festività.I Musei del Comune di Padova si preparano ad accogliere le feste di Natale con una ricca offerta culturale e mostre d’arte. Il Museo Eremitani ospita la mostra Saverio Rampin. Opere 1950-1992 personale

I visitatori che decideranno di passare il Natale a Padova potranno fruire di un altro strumento innovativo: la Padova Urbspicta card

dedicata a uno dei maggiori esponenti dello spazialismo veneziano e curata da Stefano Cecchetto. A Palazzo Zuckermann prima mostra padovana interamente dedicata a Bepi Fabriano a cura di Elisabetta Gastaldi, che visse a Padova dal 1936 fino alla morte. L’esposizione approfondisce il rapporto tra Fabiano e la città euganea. L’Oratorio di San Rocco, inoltre, ospita la 17° edizione della rassegna internazionale Pensieri Preziosi, opere realizzate secondo lo spirito di ricerca e sperimentazione del Gioiello Contemporaneo. Le Scuderie di Palazzo Moroni ospitano la mostra Il Presepe di carta. Una tradizione che continua, giunta alla sua quinta edizione, organizzata dall’associazione Cammino ad Oriente, ospita oltre ai presepi tradizionali, anche presepi di carta.

Per le feste natalizie, fino al 6 gennaio, i residenti di Padova e provincia potranno entrare gratuitamente ai musei civici: Musei civici agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea e Palazzo della Ragione. Inoltre, all’interno di questa iniziativa il consorzio di promozione turistica organizza dieci giornate di visite gratuite solo su prenotazione. Sono escluse dall’iniziativa la Cappella degli Scrovegni e le mostre con biglietto Siae.

URBS PICTA

I visitatori che decideranno di passare il Natale a Padova potranno fruire di un altro strumento innovativo: la Padova Urbspicta card, un biglietto unico che consente l’ingresso ai luoghi del sito seriale “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova” Patrimonio Mondiale. Non mancano, inoltre, gli appuntamenti speciali: dal 27 dicembre all’8 gennaio tornano le aperture serali della Cappella degli Scrovegni con Giotto sotto le Stelle

LE GRANDI MOSTRE

Rimanendo nel cuore storico della città di Padova, il Centro Culturale Altinate San Gaetano propone Andy Warhol. Icona Pop, immersione nella poetica del genio della Pop Art a cura di Simona Occioni, che si sofferma sulla sua rappresentazione della società e della cultura americane.

Nelle sale di Palazzo Zabarella troviamo Futurismo.

La nascita dell’avanguardia 1910-1915, con la curatela di Fabio Benzi, Francesco Leone, Fernando Mazzocca.

La mostra indaga in modo assolutamente inedito le origini del movimento artistico della prima metà del Novecento.

Nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Università degli Studi di Padova, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con l’Università di Padova,

promuove la mostraL’occhio in gioco, a Palazzo del Monte di Pietà. In esposizione una serie di opere che fanno dell’illusione del movimento, degli effetti ottici e dei giochi cromatici il loro filo conduttore.

NATALE PER I PIÙ PICCOLI Il Natale a Padova è caratterizzato anche da mostre per famiglie con un’attenzione all’aspetto didattico mescolato a quello ludico. Nel centenario della più interessante scoperta della storia dell’archeologia per la prima volta la cattedrale dell’Ex Macello di via Cornaro sarà teatro della mostra Tutankhamon – La tomba, il tesoro, la maledizione. Grazie alle 120 riproduzioni dei reperti più importanti trovati nella tomba di Tutankhamon,all’uso di elaborate scenografie ed all’applicazione della realtà virtuale, il visitatore è catapultato nell’ambiente ricostruito della tomba del faraone, come la vide l’archeologo Howard Carter nel 1922. Al Centro Culturale Altinate San Gaetanoarriva Geronimo Stilton Experience. La mostra realizzata da Pleiadi Science Farmer e ideata da Way Experience e Atlantyca Entertainment, è un’esperienza interattiva, divertente ed educativa, dove i partecipanti saranno coinvolti in un avvincente viaggio nella storia.

7 www.lapiazzaweb.it Appuntamenti Urbs Picta
Il Natale a Padova è caratterizzato anche dalle esposizioni dedicate alle famiglie con un’attenzione all’aspetto didattico mescolato a quello ludico
Natale 2022. Tantissime iniziative culturali in programma per i mesi di dicembre e gennaio
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Uno dei presepi in mostra alle scuderie di Palazzo Moroni.
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L’intervista. Il presidente della Regione traccia un bilancio dell’anno e guarda con speranza al 2023

Luca Zaia: “Ecco l’autonomia.

E altri grandi progetti per il Veneto”

“Ho speranze che la guerra si concluderà”. Positivo il giudizio sulla manovra del governo Meloni: “Dedicati al sociale 21 miliardi, avranno ricadute importanti sulle famiglie”

Strascichi della pandemia, assenza di personale sanitario, ma anche autonomia e futuro dell’industria: sono le parole chiave del 2022 per il Veneto secondo il governatore Luca Zaia che, nonostante tutto, guarda al prossimo anno con fiducia.

Come valuta l’anno che sta terminando e cosa si aspetta dal 2023?

“È stato un anno difficile, considerato che abbiamo avuto prima il covid e poi la guerra in Ucraina. Lo definirei annus horribilis da un punto di vista sociale, con non poche difficoltà. Però noi sappiamo che dopo la pioggia torna sempre il sereno. Questa guerra si concluderà: ho molte speranze.

“Roma dà attenzione al Veneto. Per il prossimo futuro abbiamo in serbo altre importanti novità”

Penso che sia giunto il momento di lasciare spazio alla diplomazia e che entrambi contendenti, l’aggressore e aggredito, decidano di fare un passo indietro, perché si possa trovare un’intesa. Non ci possiamo permettere nessuna guerra, tantomeno questa che è vicina a noi e pesa moltissimo nella geopolitica internazionale”. Come giudica la manovra del governo Meloni?

“Positivamente. Su 35 miliardi 21 sono dedicati al sociale, alle famiglie. È come se il Governo avesse versato più o meno un miliardo alla Regione. Noi non ci saremmo mai riusciti, con nessuna manovra tributaria: saremmo riusciti forse a incassare 180, 150, 120 milioni di euro. Ecco, il Governo ha fatto un’operazione da 21 miliardi di euro che poi avrà una ricaduta positiva sui costi che le famiglie si sono

visti aumentare per il costo dell’energia”.

Come è considerato il Veneto dal governo?

“Come veneti ci possiamo attribuire il merito di avere uno standing che anni fa non avevamo. D’altra parte se non hai considerazione non porti a casa le Olimpiadi e non tratti con Intel un investimento di 10 miliardi di euro che è il più grande investimento nella storia del Paese. E stupiremo ancora perché abbiamo grandi progetti”.

A proposito dell’autonomia, nel recente incontro con il ministro Calderoli lei ha affermato “ora o mai più”. Perché?

“Perché ci sono tutti i presupposti: siamo davanti a un ministro che s’è mosso con celerità, in un governo che comunque mantiene la parola data ai cittadini. Ovviamente stiamo parlando della più grande riforma della storia assieme al presidenzialismo: in questa legislatura l’una e l’altro dovranno essere assolutamente approvati. L’articolo 144 nella legge di stabilità è un ottimo segnale; finalmente è finito il riscaldamento a bordo campo e la stagione dei compiti per casa”.

Quali saranno i passi successivi, allora?

“Il progetto dell’autonomia entra nel vivo e prende sempre più forma. Entro fine dell’anno - come dichiarato dal ministro Calderoli - avremo lo strumento per definire costi e fabbisogni standard, un passaggio indispensabile per procedere verso la delega di poteri alle Regioni. Significa finalmente realizzare un progetto totalmente in linea con la costituzione, nell’ottica della solidarietà e della sussidiarietà nazionale. Abbiamo l’opportunità di ridisegnare il profilo del Paese, in linea con i princi-

pi ispiratori dei padri costituenti. Abbiamo imboccato la strada giusta, intrapresa con decisione dal governo, al quale vanno i miei ringraziamenti. Spero che ora

“Sanità, anche il pubblico deve poter tenere in servizio chi vuole restare dopo la pensione”

si faccia bene e velocemente anche perché in questo modo si darà compimento non solo ai dettami introdotti con la modifica del titolo V della legge fondamentale dello Stato, ma anche alla Carta costituzionale approvata il primo gennaio 1948. Che nasce autenticamente federalista: non ha mai avuto uno sguardo centralista,

se non nell’erronea gestione che ne è seguita”.

La Regione ha di recente emanato un bando per 393 medici per far fronte all’assenza di personale. Sono sufficienti?

“Sul mercato non ci sono professionisti e quelli che ci sono hanno la possibilità di attraversare la strada e andare dal privato che li paga di più. Mancano i medici e questa divaricazione tra domanda e offerta ci sta mettendo non poco in difficoltà. Quanto ai medici in pensione, io chiedo che il pubblico possa fare quello che può fare un privato, cioè tenere su base volontaria i propri professionisti”.

È nata Confindustria Veneto est, la più grande del Paese, che unisce quelle di Venezia e Rovigo e Confindustria Veneto centro.

Come valuta questa fusione?

“Oltre ai numeri, c’è anche un dato quantitativo che è importantissimo: questo raggruppamento significa

“La fusione di Confindustria è un segnale positivo”

oltre 86 miliardi di fatturato, quasi metà di quello Veneto arriva da questa associazione. Direi che è un bel segnale, soprattutto perché punta all’economia di scala, a razionalizzare. È un segnale che anche il pubblico dovrebbe cogliere. L’economia di scala ci permette di risparmiare, di essere più efficienti e avere sempre come ultimo obiettivo quello di fornire servizi al cittadino”.

9 www.lapiazzaweb.it Politica
Giorgia Gay
In primo piano Luca Zaia, governatore del Veneto. Nelle altre foto, la premier Giorgia Meloni e la stretta di mano fra Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro dopo la fusione di Confindustria
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Imprenditoria

all’unanimità

È nata Confindustria Veneto Est: quattro province insieme per crescere

Dal voto degli imprenditori ispirato da una moderna visione di sviluppo metropolitano, nasce il nuovo soggetto associativo di area vasta

L e Assemblee degli Associati di Assindustria Venetocentro - Imprenditori Padova Treviso e Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, riunite in contemporanea al nuovo Centro Congressi di Fiera di Padova, hanno approvato all’unanimità il Piano industriale e l’accordo di integrazione tra le due Associazioni.

Per dimensioni e rilevanza, è la seconda Associazione territoriale del Sistema Confindustria, con 5mila imprese associate e 270mila addetti

Dal voto degli imprenditori ispirato da una moderna visione di sviluppo metropolitano, nasce il nuovo soggetto associativo di area vasta, denominato Confindustria Veneto Est Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso.

Per dimensioni e rilevanza, è la seconda Associazione territoriale del Sistema Confindustria, con 5.000 imprese associate e 270.000 addetti.

Rappresenta un territorio chiave dell’economia italiana, una metropoli di fatto con 3 milioni di abitanti, che genera 96 miliardi di Pil, 32,5 miliardi di export, il 55% del valore aggiunto manifatturiero del Veneto e il 6,8% di quello nazionale (27 miliardi nel 2021), dando così concreta attuazione al vertice veneto del nuovo Triangolo industriale, con Milano e Bologna metropolitane, nel cuore dell’Europa.

L’Accordo di integrazione è stato sottoscritto dai Presidenti, Leopoldo Destro di Assindustria Venetocentro e Vincenzo Marinese di Confindustria Venezia-Rovigo davanti alla platea di imprenditori. La governance e la struttura organizzativa di Confindustria Veneto Est saranno efficaci e pienamente operative dal 1 gennaio 2023. Le Assemblee dei Soci hanno

anche approvato lo Statuto della nuova Associazione. La fase di avvio, dal prossimo gennaio alla data di elezione del 2024, vedrà alla guida il Presidente in carica con più elevata durata residuale del mandato, Leopoldo Destro. Nel Consiglio Generale vi sarà il cumulo delle cariche in corso fino all’Assemblea Genera-

le del 2023 e nel Consiglio di Presidenza fino all’Assemblea del 2024.

Il Progetto di integrazione tra le due Associazioni aveva preso avvio nel 2019. È proseguito in modo partecipato e condiviso, con i lavori della Commissione Paritetica (temporaneamente sospesi causa pandemia), la conferma del mandato assembleare ai Presidenti alla prosecuzione del Progetto, la firma del Protocollo preliminare di aggregazione (gennaio 2021). Ha visto impegnati in un intenso lavoro i Presidenti e le strutture, coadiuvati dalla Commissione Paritetica composta da: Claudio De Nadai, Enrico Del Sole, Francesco Nalini e Alessandro Vardanega per Assindustria Venetocentro e da Gigliola Arreghini, Luca Fabbri, Roberto Gasparetto e Mauro Zennaro per Confindustria Venezia-Rovigo.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha aperto i lavori della Parte Pubblica dell’Assemblea Generale fondativa di Confindustria Veneto Est, intervenendo in videocollegamento da Palazzo Chigi alla presenza di duemilacinquecento imprenditori, rappresentanti dell’economia e della politica.

È seguita la conversazione con i Presidenti Leopoldo Destro e Vincenzo Marinese condotta da Andrea Cabrini e Roberta Floris. Il Vicepresidente di Fondazione Edison Marco Fortis ha poi trattato, nella sua relazione, il peso economico e manifatturiero del Veneto Est e del nuovo Triangolo industriale nel benchmark con l’Europa, ponendo le basi per i successivi confronti.

Il primo è stato quello con il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, il secondo ha visto dialogare i Sindaci di Venezia, Treviso, Rovigo, Luigi Brugnaro, Mario Conte, Edoardo Gaffeo e il Vice Sindaco di Padova Andrea Micalizzi. È seguito quindi l’intervento di Carlo Messina Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo. Le conclusioni sono state affidate al Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

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L’associazione. Approvato il Piano industriale e l’accordo di integrazione tra le due realtà I presidenti Leopoldo Destro e Vincenzo Marinese

Imprenditoria

“Così aumenta la nostra competitività”

Marinese: “Il tessuto produttivo delle imprese può contare su una rappresentanza ancor più forte”

Idue front runner di questo importante passo in avanti nell’organizzazione della principale associazione datoriale veneta, sono Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Veneto Centro e Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Area Metropolitana Venezia –Rovigo.

Ed è proprio dalle loro parole che si coglie tutta la soddisfazione per il grande passo compiuto.

“Confindustria Veneto Est finalmente è una realtà grazie al coraggio e alla visione degli imprenditori, questo è un fatto storico importante - ha dichiarato Leopoldo Destro, Presidente di Assindustria Venetocentro -. La nuova Associazione rappresenta un’innovazione istituzionale di grande portata, che nel pieno di transizioni epocali traccia la strada per il futuro. Un’indicazione alla quale mi auguro si ispirino non solo le associazioni confindustriali ma anche tutti i corpi intermedi e le istituzioni pubbliche e private. Le crisi che hanno colpito duramente le nostre imprese e la nostra regione richiedono infatti di resistere, di evolvere e ricostruire. Richiedono l’ambizione di costruire un futuro comune. Oggi possiamo e dobbiamo farlo insieme, dando concreta attuazione a quell’unica realtà allargata metropolitana di 3 milioni di abitanti nel Veneto orientale, vertice del nuovo triangolo industriale con Milano e Bologna metropolitane nel cuore dell’Europa. Una realtà capace di valorizzare la prossimità e le peculiarità di ciascun territorio in un’ottica integrata, volta ad accrescere la

capacità competitiva delle nostre imprese, contribuendo alla crescita del Veneto e dell’Italia. Di giocare una partita più incisiva in fatto di rappresentanza, anche in Europa, e nella competizione internazionale tra grandi aree metropolitane per attrarre giovani, multinazionali, capitali finanziari, intelligenza e cultura”.

“Registro con soddisfazione l’esito del voto delle Assemblee, che si sono espresse a favore della nascita di Confindustria Veneto Est coronando un sogno condiviso di grande coraggio e visione - dichiara Vincenzo Marinese, Presidente di Confindustria Venezia area metropolitana di Venezia e Rovigo -. Questa

Destro: “Una realtà capace di valorizzare la prossimità e le peculiarità di ciascun territorio”

integrazione è il risultato di un percorso ponderato e articolato, che ha visto protagoniste le nostre due Associazioni, e l’inizio di un nuovo progetto di sviluppo per l’area metropolitana di Venezia, Rovigo, Padova, Treviso. Baricentro del quadrilatero che vede ai propri vertici Milano, Bologna, Lubiana e Monaco di Baviera, questo territorio operoso guarda all’Europa consapevole della propria storia e, allo stesso tempo, proiettato verso il futuro. Un domani che richiede alle aziende di fare squadra, per moltiplicare le competenze mantenendo elevata la propria competitività nei mercati internazionali che tanto apprezzano il made in Italy per la sua qualità e bellezza senza eguali. Ecco, da

oggi questo tessuto produttivo innervato di piccole e medie imprese può contare su un sistema di rappresentanza ancor più solido e forte. Un’Associazione capace di far pesare il proprio valore nei rapporti con i portatori di interessi, per renderli sempre più consapevoli del fondamentale ruolo dell’industria in questo meraviglioso territorio”.

Il sindaco di Venezia Brugnaro: “Un esempio per la politica”

Con l’integrazione di Assindustria Venetocentro - Imprenditori Padova Treviso e Confindustria Venezia - Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, il nuovo e unitario soggetto associativo di area vasta denominato Confindustria Veneto Est - Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso, conterà 5.000 imprese associate con 270.000 collaboratori, consolidando per dimensioni e rilevanza il ranking di seconda Associazione territoriale del Sistema Confindustria. La nuova associazione opera in un territorio chiave della cultura d’impresa e dell’economia italiana, con 2 milioni 900mila abitanti, forte di un Pil aggregato di 96 miliardi di euro, 325mila unità locali (5,1% del totale nazionale) con oltre 1,2 milioni di occupati di cui 400mila nell’industria, e un tasso di disoccupazione al 5,7% (Italia 9,5%). Qui si concentra il 55% del valore aggiunto manifatturiero del Veneto e il 6,8% di quello nazionale (27 miliardi nel 2021). Nel 2021 è di 32,5 miliardi di euro il valore delle esportazioni dell’area vasta, pari al 46,2% dell’export regionale e al 6,3% di quello dell’Italia. Il contributo all’attivo commerciale è di 7 miliardi (40,7% dell’intero Veneto).

Il Sindaco e Presidente della Città Metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro, presente all’Assemblea, ha lanciato un appello alla politica in una fase nella quale si torna, con forza a parlare, del ruolo delle province. I discorsi, per molto tempo condotti, sulla cosiddetta PaTreVe – l’integrazione tra i territori di Padova, Venezia e Treviso – trovano, infatti, nella scelta fatta dagli industriali quella definizione che la politica non ha saputo garantire.

Ora il Sindaco di Venezia intende riaprire, con determinazione, il dibattito seguendo l’esempio di Confindustria.

“Per me, che vivo Confindustria come una famiglia, è una giornata di grande felicità - ha detto Brugnaro aprendo il suo intervento - e ringrazio Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro per aver dato a tutti, politica compresa, un esempio di come si fa aggregazione e condivisione. Confindustria è il luogo di una democrazia molto trasparente e il culmine di questo percorso che vediamo oggi, dopo tanti anni, ne è testimonianza. Ho sempre pensato che le imprese riescano, nel fare le cose, a superare la politica”.

“Oggi qui si segna una pagina storica e speriamo che assieme riusciamo a far ricadere quel principio di autonomia, reclamato a livello regionale, anche sulle città e le aree metropolitane, in un clima di dialogo tra i vari livelli istituzionali e il mondo del lavoro, fatto non solo dalle imprese, ma da tutto il suo complesso.

L’imprenditore, che si assume il rischio di investimento, sa benissimo quanto sia essenziale il ruolo dei suoi collaboratori, della famiglia e di tutta la sua rete. Così come sono essenziali coloro che, sui territori, garantiscono la sicurezza. Anche da questo punto di vista le imprese hanno bisogno di sentire lo Stato vicino. E per questo voglio ringraziare prefetti, forze dell’Ordine, volontari e tutti gli organi che contribuiscono a garantire la sicurezza ogni giorno”.

Nei prossimi numeri de La Piazza certamente seguiremo e stimoleremo questo interessante dibattito.

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Confindustria Veneto Est. Il commento dei due presidenti Leopoldo Destro e Vincenzo Marinese I presidenti Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro

Grandi novità per la mobilità urbana

Al via un processo di digitalizzazione nel campo degli accessi e delle modalità di pagamento nelle aree di sosta con la app easyPadova. Ne parliamo con l’AD Riccardo Bentsik

Efficienza, innovazione, disponibilità dei dati e soprattutto affidabilità. Sono i pilastri su cui si basa l’innovazione dei parcheggi a Padova. Dopo l’introduzione dei pagamenti digitali, il rinnovamento delle apparecchiature per i parcheggi in struttura, scende in campo una nuova tecnologia in grado di consultare in tempo reale l’occupazione degli stalli a pagamento grazie all’installazione di sensori. Una vera e propria infrastruttura che nelle sue diverse articolazioni ha l’obiettivo di fornire agli utenti soluzioni all’avanguardia e facili da utilizzare, migliorando al tempo stesso la mobilità urbana.

Un processo di digitalizzazione a 360° nel campo degli accessi e delle modalità di pagamento consentite nelle aree di sosta con la app easyPadova, ma anche alcuni importanti servizi come la consultazione in tempo reale dell’occupazione degli stalli a pagamento.

“L’App è la parte terminale di un lungo processo di modernizzazione del sistema di gestione della sosta a Padova – afferma Riccardo Bentsik, amministratore delegato di APS Holding –. L’app è lo strumento che raccoglie e mette a disposizione servizi di utilità immediata per i cittadini grazie ai dati che discendono da tutte queste nuove tecnologie, pensate e implementate partendo da un progetto che mirasse a un sistema di gestione piuttosto che a soluzioni contingenti e disarticolate”.

Nell’ apposita sezione Trova Parcheggio della app, si può infatti verificare la disponibilità sia per le strisce blu che per i parcheggi in struttura, e calcolarla per una data o un orario futuri, una volta che il sistema abbia registrato ed elaborato una serie di dati statisticamente attendibili. Questo grazie ad appositi sensori per il rilevamento dell’occupazione del parcheggio installati al momento in oltre 1600 stalli di sosta a pagamento dell’area più centrale della città.

Offrire ai padovani nuovi stalli pubblici in cui lasciare le pro-

prie automobili per raggiungere comodamente il centro città, è l’altra novità lanciata da APS Holding.È stato rinnovato il nuovo parcheggio interrato di 222 posti, Porte Contarine. Con questonuovo parcheggio pubblico l’obiettivo è chiaro: offrire ai padovani nuovi stalli per raggiungere comodamente il centro città, anche durante le feste natalizie e limitare il transito delle auto a vuoto alla ricerca di un parcheggio.Il tariffario si è uniformato a quello di altri

parcheggi in centro storico: 3,50 euro (dalle 7:00 alle 24:00) e 1,00 euro (dalle 24:00 alle 7:00). Il progetto rientra anche in un’ottica di riqualificazione di uno spazio urbano grazie alla creatività della street art. Si chiama APS Secret Garden Park infatti il progetto, il primo in Italia, lanciato da APS Holding in collaborazione con Arcella Town che vede il coinvolgimento di sei street artist. Tony Gallo, C0110, Refreshink e il duo Kikiskipi e Andrea Casciu (due ancora top secret), hanno infatti realizzato cicli di murales ispirati ai siti insigniti del sigillo Uensco: icicli pittorici del Trecentoe l’Orto Botanico.Il Park PorteContarine interrato diventa un originalespazio in cui ospitareinedite e originali opere d’arte.

Grazie al finanziamento che il Comune di Padova ha ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la realizzazione della nuova linea del tram Sir 3 (la tratta che va dalla stazione ferroviaria fino a Voltabarozzo), con il nuovo anno partono i lavori per la sua realizzazione. Il progetto prevede un percorso complessivo di 5,4 km con 13 fermate con sosta anche presso l’Ospedale Civile e l’Ospedale Sant’Antonio.

È stata prevista anche la creazione di un apposito parcheggio scambiatore al capolinea di Voltabarozzo. Sono molti i progetti in cantiere che vedono un’ottimizzazione della mobilità urbana, attraverso una maggiore connettività, l’integrazione dei servizi e uno sviluppo verso una mobilità sostenibile.

13 www.lapiazzaweb.it Urbanizzazione
APS Holding. Dopo l’introduzione dei pagamenti digitali, scende in campo una nuova tecnologia
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Sopra un’area di sosta di Padova; di lato la schermata della nuova app easyPadova.

Tanti i traguardi raggiunti nel 2022: ora si guarda all’anno nuovo

Accoglienza in famiglia, vita indipendente, persone con fragilità e linguaggio inclusivo. Per il nuovo anno l’impegno anche su lavoro e scuola

L avora senza sosta il Comune di Padova per intercettare tutte le risorse Pnrr possibili anche in ambito sociale. Prosegue il percorso già intrapreso a settembre per il finanziamento di tre progetti di vita indipendente. Ogni progetto permetterà a dodici persone con diverse disabilità - motoria, sensoriale, intellettiva - di essere supportate per tre anni. “Questo risultato dimostra una volta in più la professionalità e la determinazione del settore servizi sociali del nostro Comune, a cui va il nostro plauso e gratitudine – ha commentato l’assessora Margherita Colonnello –. Abbiamo la possibilità di sperimentate in modo importante i percorsi di vita indipendente in rete con le altre istituzioni e il terzo settore”. L’investimento, di 750mila euro, prevede interventi per fornire

servizi sociosanitari comunitari e domiciliari. In particolare, sarà fornita assistenza soprattutto alle persone che non possono contare sull’assistenza genitoriale o familiare. Le azioni dovranno essere avviate entro il 31 dicembre e completate entro il primo semestre 2026. Con questa nuova aggiudicazione si aggiungono altre dodici persone, per un totale complessivo di quarantotto. Unire il tema della socialità al caro bollette, è l’obiettivo del progetto nato in collaborazione con il Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo per comunicare alle persone più fragili i luoghi – sono più di 40 quelli mappati – tra associazioni del territorio e centri degli anziani in cui svolgere attività ricreative e passare delle ore serene in ogni quartiere. In seguito alla pandemia ed ora alla crisi energetica, il senso

di comunità e la convivenza nei quartieri sono diventati temi sempre più importanti e primari. L’iniziativa, quindi nasce per dare anche una risposta in termini di aggregazione e socialità a un’esigenza che è quella di far fronte anche al caro bollette. A Padova l’accoglienza si fa in famiglia. Un progetto ambizioso, ma che la città ha saputo cogliere e interpretare per offrire un’opportunità strutturale del sistema di accoglienza in Italia. L’Albo delle Famiglie Accoglienti sarà introdotto il prossimo anno con l’obiettivo di individuare almeno sei nuclei familiari disposti ad accogliere, per un periodo minimo di sei mesi, richiedenti asilo. La famiglia ospitante riceverà dal Comune un contributo di 200 euro e la persona sarà seguita da un’equipe multidisciplinare per accompagnarla nel percorso di inte-

grazione e di autonomia. “Il linguaggio può influenzare la nostra vita – commenta l’assessora Colonnello –. Attraverso il linguaggio, infatti, non ci limitiamo a descrivere la realtà, ma contribuiamo alla formazione e al rafforzamento della cultura”. Da queste prospettive l’Amministrazione ha approvato il primo piano per la parità di genere, uno strumento per definire le strategie e le azioni volte a promuovere l’uguaglianza di genere, partendo dai testi utilizzati nella comunicazione istituzione fino alla revisione di tutti i moduli dell’Ente.

Margherita Colonnello viene da mondo della scuola ed è anche da qui che ha deciso di partire con alcuni propositi per il nuovo anno. “Vorrei connettere il mondo della scuola, dall’infanzia all’Università, con il sociale. Sono convinta che molte

delle problematiche presenti nei giovani vadano affrontate in sinergia con le diverse istituzioni”. Non mancano a riempire l’agenda anche le richieste dal mondo delle associazioni del Terzo settore e progetti legati al lavoro, principale vettore di autonomia soprattutto per le persone più fragili che abitano la città.

ai benemeriti

Don Dante Carraro indica tre emergenze che il Cuamm, di cui è direttore, deve affrontare in Africa. Si tratta di situazioni che hanno sollevato un autentico allarme sia per le popolazioni sia per l’organizzazione che ha sede a Padova e che nell’Africa subsahariana gestisce 23 ospedali in otto Paesi (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda).

È la guerra in Ucraina che, come tutti sanno, ha generato una crisi economica a catena che ha fatto esplodere i costi di produzione e quindi i prezzi.

Don Dante ha fatto il punto della situazione con un gruppo di amici e sostenitori, indicando le tre drammatiche urgenze da affrontare. Prima di tutto quella

dei guanti in lattice: ce n’è un bisogno estremo, perché i prezzi sono saliti alle stelle.

Costavano dai due ai cinque centesimi, ora per un paio di guanti si è arrivati a un euro, con un aumento di oltre duecento volte. Secondo le stime ufficiose, i guanti in lattice (naturalmente introvabili) potranno pesare sul bilancio per 150mila. È chiaro che il Cuamm sta cercando anche nel Veneto aziende che li possano fornire a prezzi ragionevoli rispetto a quelli che sono esplosi in Africa, soprattutto in Etiopia. A questa difficoltà si associa anche quella di reperire siringhe, assai difficili da trovare.

La seconda emergenza, che don Dante ha toccato con mano in Sierra Leone, è quella del carburante: il prezzo del gasolio è aumentato tre volte, il che significa

far restare ferme le ambulanze. Infine, ed è una situazione diffusa in Tanzania, è allarme anche per i farmaci destinati ai diabetici: anche in questo caso il prezzo è aumentato tre volte, con il risultato di non poter curare gli ammalati o, quanto meno, di seguirne tre volte di meno.

Intanto, per la sua benemerita attività a don Dante Carraro nel corso di una cerimonia svoltasi al centro culturale Altinate Padova ha conferito il sigillo della città, il maggiore riconoscimento civico, assieme ad altri benemeriti: Antonio Rigon, Graziano Visintin, Vittorina Zagonel, don Albino Bizzotto, Giordana Canova Graziani.

15 www.lapiazzaweb.it Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario Amministrazione
Sociale. L’assessora Margherita Colonnello fa un primo bilancio di mandato L’assessora al Sociale, Margherita Colonnello
Tre emergenze da affrontare per il Cuamm. A don Dante Carraro il “sigillo” riservato
Antonio Di Lorenzo Nella foto, Don Dante Carraro

Lego per costruire la Città Accessibile: è il progetto di inserimento “Talents”

Il progetto iniziale è nato due anni fa con la rete di cooperative Habile e consisteva nella realizzazione di un laboratorio di comunicazione per giovani con disturbo dello spettro autistico

Come si fa a rendere accessibili a tutti quegli edifici che non abbiano rampe di accesso? Semplice! Si prendono dei coloratissimi mattoncini Lego e si costruiscono. Un lavoro certosino e talmente immediato da poter essere definito “geniale”. A condurlo a Padova, proprio in questi giorni, Enrico Balestra assieme ai giovani Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin.

Non un gruppo qualsiasi; si sono, infatti, conosciuti nell’ambito dei progetti sperimentali di inserimento lavorativo di persone con disabilità promossi dal servizio di integrazione lavorativa dell’Usl 6 Euganea. Il progetto iniziale, chia-

mato “Talents”, è nato due anni fa con la rete di cooperative Habile e consisteva nella realizzazione di un laboratorio di comunicazione per giovani con disturbo dello spettro autistico come loro, gestito da

Tutti possono dare il proprio contributo garantendo la giusta fornitura di mattoncini a questi “splendidi artigiani dell’accessibilità”

Sebastiano Rizzardi.

“Un giorno Enrico Balestra ha portato nel nostro laboratorio una riproduzione di Super Mario (eroe dei videogiochi Nintendo, ndr) fatto con i Lego, ho capito che mi stava comunicando che

le costruzioni con i mattoncini colorati erano la sua passione – spiega Rizzardi –. Abbiamo allora cercato di vedere cosa potevamo fare con i Lego e abbiamo trovato la storia di Rita Eben, una nonna tedesca che costruiva con i Lego le rampe che consentono alle persone con disabilità motoria di accedere con più facilità agli edifici. L’abbiamo allora contattata e ci ha spiegato come realizzarle”. Nel padovano saranno realizzate sei rampe nella zona industriale, in un negozio di ottica della città, in un asilo a Saccolongo, nella pasticceria in centro a Recoaro e nella biblioteca di Rubano.

Tutti possono dare il proprio contributo garantendo

Alcuni dei ragazzi del progetto “Talents”. la giusta fornitura di mattoncini a questi “splendidi artigiani dell’accessibilità”. I mattoncini, infatti, vengono raccolti principalmente nelle sedi della Rete Habile a Saccolongo e a Selvazzano Dentro.

Anche alcuni negozi nella provincia di Padova hanno sposato la causa e si sono

offerti di raccogliere i mattoncini dai privati cittadini. In altri casi invece i Lego vengono reperiti nei mercatini o nei centri commerciali dove, con le donazioni al progetto “Talents”, i ragazzi acquistano i mattoncini a 5 euro all’etto o scambiano i propri pezzi con altri.

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Inclusività. Il lavoro certosino di un gruppo di ragazzi autistici

Il Bacino di Brusegana passa il primo test: “Il quartiere è ora al sicuro”

In occasione delle piogge novembrine è entrato in funzione per la prima volta il nuovo bacino di laminazione di Brusegana, appositamente realizzato per convogliare le acque ed evitare allagamenti nella zona ovest della città. L’invaso di Brusegana si trova ai piedi del cavalcavia a ridosso della tangenziale, su una superficie di circa 1.400 ettari ed è compreso ad ovest dal canale Brentella, a sud dal fiume Bacchiglione, a est dal Tronco maestro e dalla Fossa Bastioni e a nord dal bacino Fossetta. Le acque meteoriche pervengono al collettore Fossa Bastioni da cui vengono recapitate nel Tronco Maestro in parte tramite l’idrovora Saracinesca e in parte tramite la chiavica Vetri da cui vengono convogliate al Piovego.

“Quest’opera si aggiunge agli altri tre bacini di laminazione esistenti – ha dichiarato il vicesindaco con delega ai lavori pubblici Andrea Micalizzi –, uno in via Venezian, nella zona nord della città, un altro vicino alla direttissima che porta ad Abano e il terzo in via Gerardo, in zona Voltabarozzo. Con questa strategia adottiamo un modello di intervento per la gestione di un corretto contenimento idraulico. Tutte azio-

ni concrete che proteggono i nostri quartieri e che vanno nella direzione di una Padova più sicura. Finora non abbiamo avuto criticità idrauliche, ma i fenomeni temporaleschi diventano sempre più ventosi e questo apre ad altre e nuove riflessioni e azioni per la sicurezza della città”.

L’opera è costata 685mila euro, e secondo l’ingegnere Massimo Benvenuti responsabile dei lavori,”in caso di acquazzoni il bacino sarà da luogo dove depositare fino a 7mila metri cubi di acqua, per poi farla defluire pian piano, evitando che si allaghino le abitazioni e le strade”. Per garantire la sicurezza idraulica in tutto il territorio cittadino il Comune di Padova ha messo in campo un piano da 30 milioni di euro; ne sono state realizzate per circa 10 milioni tra gli altri in zona

Montà, che storicamente ha avuto importanti allagamenti, a Porta Trento, in zona Arcella - via Vecellio, ad Isola di Torre, in Zona Portello, in quartiere Forcellini, in via Ippodromo. In programma il potenziamento del depuratore di Cà Nordio e il completamento della progettazione del Canale Equilibratore: un grande fossato in parte tombinato da Altichiero fino al Bacchiglione, quindi a Brusegana, per mettere in sicurezza l’area Ovest della città. Interventi sono in programma anche sulla rete fognaria, che in caso di pioggia convoglia sia acque nere che quelle meteoriche: si tratta, nel solo territorio cittadino, di 1400 chilometri di rete che serve 150 mila clienti e che smaltisce 29 milioni di metri cubi d’acqua.

Illuminazione a led lungo gli 11 chilometri delle mura

In questi giorni sono in corso le prove di illuminazione delle mura di Padova ed entro il mese di gennaio prossimo i padovani potranno vedere tutti gli 11 chilometri di mura cinquecentesche illuminate. La nuova illuminazione sarà completamente a led, ad alto rendimento e a basso consumo. Le prove di illuminazione servono a verificare il rispetto delle indicazioni della Soprintendenza e dell’Agenzia regionale per l’ambiente per una illuminazione rispettosa del monumento e del cielo, cioè a valorizzare le mura senza inquinamento luminoso.

“Si tratta di un progetto importante – ha dichiarato il vicesindaco con delega alla valorizzazione della Cinta Muraria

e del Parco delle Mura, Andrea Micalizzi –. La nuova illuminazione a led vuole valorizzare sia le parti che già sono state restaurate sia quelle che stiamo restaurando e mostra molto meglio la bellezza delle nostre mura. I padovani contano molto su questa parte di patrimonio storico-culturale e quindi abbiamo progettato di illuminare anche le parti che non sono restaurate e dove non è stato ancora progettato nulla. Questo le renderà più riconoscibile anche ai cittadini oltre che ai turisti”.

Le mura cinquecentesche (dette anche mura rinascimentali o mura veneziane) furono fatte costruire dalla Repubblica veneta inizialmente quale rin-

forzo delle mura medievali preesistenti per adeguare la difesa della città. Il sistema difensivo bastionato aggiornava la storica Padova con una nuova forma urbana che inglobava definitivamente anche alcune aree in precedenza considerate borghi rispetto alle prime mura medievali. Il progetto di illuminazione delle mura è interamente finanziato dallo Stato con dei fondi indirizzati alla valorizzazione di siti storici e culturali. (d.b.)

Superata la prova in occasione di un’intesa precipitazione, previsti altri interventi milionari. L’opera è costata 685mila euro e in caso di acquazzoni conterrà fino a 7mila metri cubi di acqua

19 www.lapiazzaweb.it Obiettivo quartieri Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Sicurezza idraulica. L’opera realizzata per evitare allagamenti nella zona ovest della città Il bacino di laminazione di Brusegana

Il programma. L’iniziativa promossa da Regione Veneto e Arteven in oltre 60 città

Torna Natale con il Sorriso: più di novanta spettacoli dal vivo

Un progetto che da molti anni arriva con successo nelle piazze e nelle vie, nei teatri e negli auditorium dei centri storici dove i cittadini troveranno artisti pronti ad accoglierli con esibizioni eco-sostenibili

Spettacoli ed eventi dal vivo in tutte le province del Veneto: è in arrivo Natale con un sorriso 2022.

Il progetto è promosso dalla Regione del Veneto nell’ambito del “Progetto Prossimità” in collaborazione con Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale e porterà nelle piazze e nei teatri di oltre 60 città numerosi appuntamenti che avranno luogo da dicembre a gennaio, durante le festività natalizie.

“Grazie al prezioso programma di oltre 90 spettacoli dal vivo all’aperto e nei luoghi cittadini, “Natale con

Corazzari: “Grazie al prezioso programma di spettacoli dal vivo, verrà data alle famiglie la possibilità di incontrarsi in uno dei periodi più gioiosi dell’anno”

un sorriso 2022” porterà alle famiglie di oltre 60 comuni del Veneto la possibilità di incontrarsi e di fruire di eventi gioiosi in uno dei periodi più sentiti dell’anno – dichiara l’Assessore alla Cultura della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari –. Si tratta di un progetto regionale che da molti anni arriva con successo nelle piazze e nelle vie, nei teatri e negli auditorium dei centri storici delle piccole e grandi comunità venete dove i nostri concittadini troveranno artisti pronti ad accoglierli con esibizioni eco-sostenibili come le marching band e il teatro di strada, e poi la musica, la danza, il circo contemporaneo senza animali e la prosa. Sono certo che il pubblico saprà apprezzare lo sforzo congiunto della Regione del Veneto e degli Enti Locali, coordinati da Arteven e auspico che

sia anche una occasione per incontrarsi in un reciproco scambio di auguri di buone feste”.

Gli spettacoli in calendario spaziano dal teatro a tema natalizio alla prosa, dal circo contemporaneo alla danza, dalle marching band al teatro di strada, fino ai con-

Alcuni degli artisti che si esibiranno per “Natale con il sorriso 2022”

certi di musica d’orchestra e di cori gospel, all’operetta e agli immancabili spettacoli per i più piccini e le loro famiglie.

“Lo spettacolo dal vivo è uno straordinario veicolo di aggregazione e socializzazione in grado di trasmet-

Zuin: “Appuntamenti scelti per regalare ai cittadini momenti di felicità e spensieratezza, e che rafforzano il senso di coesione e di solidarietà nella collettività

tere quella gioia di vivere che ci permette di affrontare anche i momenti più complessi della vita” – dichiara Massimo Zuin, Presidente di Arteven.

Questa edizione di “Natale con un Sorriso”, che con gli spettacoli dal 2011 porta un sorriso nelle nostre comunità, coinvolge oltre cinquanta Amministrazioni Comunali che ospitano eventi teatrali per tutte le età. Sono appuntamenti scelti per regalare ai cittadini momenti di felicità e spensieratezza, e che rafforzano il senso di coesione e di solidarietà nella collettività. E molti non prevedono un biglietto di accesso”.

I comuni coinvolti nel territorio padovano sono Padova: Campodarsego, Cittadella, Este, Legnaro, Mestrino, Montegrotto Terme, Piove di Sacco, Vigonovo.

20 www.lapiazzaweb.it Eventi

Oltre 2400 studenti senza borsa di studio pur avendone diritto

a anni la Regione taglia sui fondi che dovrebbe investire nel diritto allo studio”, denuncia Francesca Pollero, rappresentante dell’Unione degli Universitari di Padova. Il tema è riemerso quando oltre 2400 studenti dell’ateneo si sono visti rifiutare la richiesta di borsa di studio per l’anno scolastico in corso, pur avendone il diritto. Venerdì 11 le graduatorie esibivano circa 2400 studenti senza borsa di studio 2022-2023 per mancanza di fondi, tra questi 200 sono internazionali extra UE. Una perdita non da poco per chi non può permettersi di coprire autonomamente tutte le spese didattiche, tra alloggi e servizi sempre più cari. Un rifiuto a cui la Regione Veneto, per ora, non ha dato risposta.

TORNA LA FIGURA DEGLI “IDONEI NON BENEFICIARI”

Già nel 2018 la questione era di primaria importanza per gli universitari: numerosi, inquadrati come “idonei non beneficiari”, lamentavano di non aver ricevuto la borsa di studio pur rientrando nei parametri per richiederla. Per porre un freno a questa mancanza della Regione, che non avrebbe stanziato fondi a sufficienza per finanziare il diritto allo studio, l’Università di Padova cominciò a coprire parte degli investimenti, prelevandoli dal bilancio di Ateneo (che comprende finanziamenti ministeriali, tasse universitarie e altre entrate). ha funzionato: nel 2021 Unipd ha stanziato 6,5 milioni di euro raggiungendo quasi la copertura totale delle borse di studio.

Con il 2022 esplodono i problemi: “Nel 2021 il governo ha aumentato sia la platea degli idonei che il numero delle borse – di circa 700 euro ciascuna – ma questo non è significato un aumento dei fondi, quindi il governo ha lanciato la

palla alle singole regioni perché aumentassero gli investimenti”. Grazie ai fondi del PNRR, le regioni si sono adeguate alle direttive nazionali: aumentare l’importo delle borse di studio e allargare il pubblico degli aventi diritto con l’innalzamento dei parametri Isee e l’abbassamento dei redditi medi. Unipd in un anno ha alzato l’importo stanziato da 6,5 milioni a 7,5 milioni di euro ma non

“Nel 2021 il governo ha aumentato sia la platea degli idonei che il numero delle borse di circa 700 euro ciascuna ma questo non è significato un aumento dei fondi”

è bastato, perché la Regione non avrebbe fatto i conti con la crescita esponenziale dei richiedenti, che ora vengono tagliati fuori dalla borsa di studio.

Da quando è aumentato l’importo delle borse di studio, la spesa ha raggiunto 21 milioni in più rispetto all’anno scorso: 13 provengono dal Pnrr e altri 7 rappresentano la spesa minima che la Regione deve fare per accedere ai Fondi Integrativi Statali. In sostanza, l’amministrazione regionale stanzierebbe il minimo indispensabile, lasciando alle università il compito di coprire le man-

canze. E gli studenti protestano: “La cosa grave per noi – spiega Pollero, neoeletta rappresentante della comunità studentesca con Udu Padova – è che con il Pnrr la Regione non avrebbe dovuto solo mantenere, ma aumentare i fondi del diritto allo studio. Ci aspettavamo investimenti a livello nazionale e regionale, speravamo che la Regione Veneto si mettesse dalla parte degli studenti visto che ospita un ateneo prestigioso. Tuttavia conosciamo le posizioni di Elena Donazzan, che non si presenta ai tavoli a cui la invitiamo per discutere di queste tematiche”. Tempestiva anche la presa di posizione dell’ateneo. Antonio Parbonetti, prorettore al bilancio di Unipd: “Di per sé la materia è di competenza della Regione. Se arriveranno risorse aggiuntive le destineremo alle borse di studio” ha dichiarato intervistato dal Mattino di Padova. Si attendono i nuovi fondi del Pnrr, ma “stiamo ancora aspettando indicazioni precise su quando e come verranno stanziati”. Il 18 novembre gli studenti sono scesi in piazza, in una mobilitazione generale per difendere il diritto allo studio, in seguito alla giornata internazionale dello studente del 17 novembre.

Accresciuto l’importo delle borse di studio e ampliata la platea degli aventi diritto. L’ateneo investe 7,5 milioni ma non basta: il Veneto non ha previsto fondi a sufficienza per tutti i richiedenti che rientrano nei parametri

21 www.lapiazzaweb.it Unipd Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
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Università. Mancanza di fondi, ma dalla Regione Veneto ancora silenzio

Angelica Leo: “Cosa arricchisce un attore? La vita fuori dagli schermi”

“Non mi interessa recitare per recitare, è la qualità del progetto artistico che mi trascina sul palco. Non ho più paura di dover riempire il vuoto con cose vuote”

C’è una innaturale luce che mi accoglie nella casa di Angelica Leo. Il portoncino di casa è socchiuso ed entrando sento la voce di Angelica che mi saluta. La trovo in soggiorno ad armeggiare con un ring light, un cerchio led fissato sopra un cavalletto e che contiene al centro una molla per bloccare uno smartphone, su Amazon è definito luce da selfie. “Sto finendo un self tape per un piccolo ruolo in una serie”. Da qualche anno e, post 2020 ancora di più, la vita degli attori e delle attrici fuori dal set ha a che fare con casting virtuali. Si riceve qualche pagina della sceneggiatura, una breve descrizione del personaggio e la richiesta di inviare il file quanto prima alla propria agenzia. Angelica è vestita da signora borghese, per dirla alla Vanity fair, si è stirata i capelli e sta rivedendo le clip. “Nei film non mi riguardo quasi mai, ma con i self tape sono ossessiva. Il problema è che non li vede subito il regista, ma il casting director li filtra”.

Angelica è stata da poco alla celebrazione della quarta stagione di Boris, la serie TV più comica e riuscita nel suo genere in Italia, in cui interpreta Fabiana la figlia di René, alias Francesco Pannofino. Nonostante abbia lavorato a una decina tra film e serie TV di-

retta tra gli altri da Salvatores, Archibugi, Genovese e sia stata protagonista di molte importanti produzioni teatrali, il suo nome non è così noto al pubblico.“Avrei potuto vivere a Roma, dove vado spesso e ho molti amici, ma preferisco la dimensione di Padova, mi permette di coltivare relazioni, di occuparmi delle bambine. Mi sposto grazie al mio agente, vado a vedere spettacoli, incontro registi, ma non mi interessa farlo tutti i giorni. Quello che sta fuori(dal palco-

scenico) è stimolante. La maggior parte dei miei colleghi non ce la fa, sente il bisogno di essere visto, riconosciuto. L’essere attore per alcuni è sconnesso dalla vita. O pratichi totalmente la vita da attore o non stai facendo abbastanza per essere attore. Trovo che la prima fonte di arricchimento dell’attore sia la vita (fuori)”. Angelica, originaria di Domegge di Cadore, incontra il teatro nei laboratori del suo liceo di Belluno e successivamente si trasferisce al Dams di Bologna. L’esperienza teatrale sembrava conclusa, ma il destino ci mette una delle sue

pezze. A Bologna Angelica fa la baby sitter alla figlia di una coppia di attori che le consigliano di fare un provino alla scuola di teatro Galante Garrone. Dopo poche settimane, tra centinaia di aspiranti tra attori e attrici, viene selezionata assieme a pochissimi altri e questo cambierà per sempre il suo percorso.”Mi ha notata Salvatores che mi ha selezionata per il Giardino dei ciliegi del teatro dell’Elfo e da lì è partito tutto”.

Angelica ha due figlie, Adele ed Elsa, di 8 e 5 anni.”Quando Adele aveva 5 mesi l’ho portata in tournée con me. Lei è stata bravissima, dove la mettevo stava, si alternavano nonni, padre, amiche, ma dovevo mettere in piedi ogni giorno un’organizzazione precisa al secondo. Con Elsa non l’ho fatto”. Angelica mi racconta di come la fatica più grande sia superare l’incomprensione delle persone che ti stanno accanto nell’ambiente lavorativo. “Quando hai una figlia piccola ti metti in discussione, dai un valore diverso al tem-

po. Devi essere determinata e non devi pensare che il lavoro sia più importante di tua figlia. Volevo dedicare tempo a mia figlia e questo non può essere un’onta. Purtroppo spesso non ho trovato sostegno da parte del mio ambiente lavorativo e le tutele economiche e di altra natura mancano completamente. Un’attrice con figli riesce a fare tutto solo perché noi donne abbiamo la forza di fare tutto, lo facciamo a caro prezzo, con sacrifici e fatica, non perché viviamo in una società che ci aiuti a farlo”. Ora che le figlie sono più grandi Angelica ha ricominciato a lavorare con continuità. “Non faccio videochiamate quando sono via, ci sentiamo poco. Secondo me l’assenza da valore alla presenza. In ogni caso non accetto tutto. Ho una visione critica del Mondo. Non mi interessa recitare per recitare, non sento la mancanza del palcoscenico. La qualità del progetto artistico è ciò che mi trascina sul palco. Non ho più paura di dover riempire il vuoto con cose vuote”.

Angelica mi parla di come il sistema del teatro italiano stia distruggendo il circuito off, linfa vitale del movimento, delle idee e della crescita degli attori. Servirebbe meno politica e più spazio agli artisti nella stanza dei bottoni. “Vorrei contribuire a cambiare le cose, anche a portare più teatro contemporaneo nelle programmazioni degli stabili”. Prima di salutarci le chiedo quali siano ora le aspettative per il suo futuro artistico.

“Non mi pongo mai domande sul futuro, anche prima non mi immaginavo nulla, conosco la precarietà della vita. Mi piacerebbe lavorare con alcuni registi, come Gabriele Mainetti, Pietro Marcello, Virzì e tra le donne Alice Rohrwacher, Susanna Nicchiarelli. Chissà”. Ci salutiamo, stavolta Angelica mi accompagna alla porta vistosamente zoppicante. “Sono caduta arrampicando. Se lo scrivi, aggiungi che ero da prima su un 6b”.

autore TV e creative producer, ha scritto e diretto decine di documentari per la TV, è stato direttore artistico di Avventure Film Festival. Il suo lungometraggio a tempo debito è uscito in sala nel 2015.

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Cinema. “Vorrei contribuire a cambiare le cose, anche a portare più teatro contemporaneo”
Protagonisti
Nella foto, Angelica Leo
“Non mi pongo mai domande sul futuro, conosco la precarietà della vita”
Regista,
• Chi è Christian Cinetto

Giorgio Cavazzano, il grande maestro del fumetto (si) racconta

Verni: “Il mio intento principale di questa biografia-intervista era far emergere l’uomo Giorgio oltre all’artista Cavazzano”

Giorgio Cavazzano è un gigante del fumetto. Un disegnatore che è riuscito a diventare un maestro e come tale è riconosciuto in tutto il mondo. Raccontare una carriera (e una vita!) del genere è un’impresa (quasi) impossibile, per questo sono rimasto a bocca aperta di fronte allo splendido volume “Giorgio Cavazzano, un veneziano alla corte del fumetto”, scritto da Francesco Verni e pubblicato da Sergio Bonelli Editore. Un libro che è subito entrato in cima alla mia personalissima lista dei regali da ricevere a Natale. Ma per saperne un po’ di più ho fatto una chiacchierata con Francesco Verni.

Ciao Francesco com’è nata l’idea di un volume del genere?

Capitava spesso durante le cene, le serate e i viaggi vissuti assieme che dicessi a Giorgio “sarebbe bello farci un libro con queste storie”. Qualche anno fane stavamo parlando davanti ad un Prosecco allo stesso tavolo di Simone Airoldi (DG della Sergio Bonelli Editore) che ci guarda e dice, serissimo: “Lo faccio io”. La strada è stata lunga, ma alla fine eccoci qua.

Come hai fatto a riassumere 50 anni di carriera – e che carriera! – in un solo volume?

Il mio intento principale di

questa biografia-intervista era far emergere l’uomo Giorgio oltre all’artista Cavazzano (immenso). Ho voluto che raccontasse la sua vita anche per gettare una luce diversa sul suo magistrale lavoro. Si segue la sua “buona stella” che lo porterà a 12 anni a diventare assistente di Romano Scarpa, ma si scopre anche che per due volte ha rischiato di lasciarci le penne. Poi gli incontri, da Federico Fellini a Hugo Pratt, ma anche quello con l’amore della sua vita, Elena.

“Capitava di dire che sarebbe stato bello fare un libro sulle storie di Giorgio. La strada è stata lunga, ma eccoci qui”

Sei legato a Cavazzano da una profonda amicizia. Credi che questo aspetto abbia influito sul modo di conoscere l’artista Cavazzano?

Sicuramente ha aiutato lo sviluppo dell’intervista. Dopo vent’anni di amicizia, le storie che volevo raccontasse Giorgio le conoscevo bene e sapevo dove andare a parare con le domande. Ammetto che il primo incontro, nel 2002, in una lontana Treviso Comics era stato proprio da fan. Poi, passo dopo passo, amicizia e stima reciproca sono cresciuti, tanto che da 15 anni curo tutte le sue

mostre.

Scrivendo questo libro hai scoperto qualcosa di Cavazzano che ancora non conoscevi?

Assolutamente. Mi ha colpito l’assoluta onestà intellettuale nel non voler censurare nulla, nel dire la verità degli eventi. Una cosa rara: tutti puntano a una cosmesi della propria storia, ma Giorgio ammette con sincerità anche gli errori. Non è da tutti. Leggere il tuo libro significa fare un viaggio nell’età dell’oro del fumetto italiano. Cosa ne pensi della scena attuale?

Il mondo del fumetto sta cambiando in maniera fulminea proprio come quello della musica. Ora per fortuna troviamo il fumettonelle librerie, mentre fino a qualche anno fa era considerato letteratura di serie B (se non Z).È un passo importante. Da un lato credo che oggi manchino i grandi autori, in Italia

sono pochi, mi vengono in mente Gipi e Zerocalcare, e proprio per il mio essere boomer, ammetto di sentire la nostalgia di quando per fare un fumetto era necessario sapere disegnare. L’omologazione, più che negli stili, sta però proprio nella scrittura: i social ci hanno fatto credere di essere il centro dell’universo. Manca l’essere capaci di volare alto: ma per questo serve cultura, conoscenza e vero talento.

Dacci un motivo per leggere il tuo libro e uno per regalarlo a Natale.

Perché all’interno c’è perfino un’esperienza di premorte (con tanto di visione beatifica) e una profezia di Hugo Pratt quasi inquietante. Perché leggendolo si ride a crepapelle, ci si commuove e si capisce che “fantastica storia” sia la vita, anche quella di un grande artista. È un’ottima strenna natalizia, non solo perché pieno di storie

che fanno sognare e di disegni incredibili, ma anche perché se mi scrivete su Facebook ve lo autografo e dedico! (ride, Ndr).

Serve aggiungere altro? Direi proprio di no. Anzi sì: buon Natale!

• Chi è Giacomo Brunoro

Nato e cresciuto a Padova, dopo la laurea si trasferisce a Milano.

Lavora a Radio Deejay, Radio Italia Network, Radio Kiss Kiss, Sky TG24, collaborando con Andrea & Michele, Alex Cattelan, Camila Raznovich, Ivan Zazzaroni, Marco Montemagno, Gene Gnocchi e tanti altri. Torna in Veneto nel 2009 e dal 2010 è Editor in Chief di LA CASE Books, casa editrice digitale californiana. È presidente di Sugarpulp con cui organizza festival ed eventi culturali. Da gennaio 2019 è uno dei consiglieri della Veneto Film Commission. Up the irons!

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L’opera. Intervista a Francesco Verni, autore del libro-intervista dedicato al fumettista veneziano
Libri
Giacomo Brunoro Nelle foto, a sinistra Giorgio Cavazzano e Francesco Verni; sopra il librointervista su Cavazzano
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Beatrice Cogo vola ai mondiali di Pole

Ci vuole forza, flessibilità, agilità. Ma anche determinazione, coraggio, resistenza morale e psicologica. Sono le caratteristiche che Beatrice Cogo ha messo in campo per laurearsi campionessa italiana nella categoria “Senior Women Competitive” al campionato nazionale 2022 di Pole Sport svoltosi a Cesenatico. La Pole Sport è una disciplina sportiva che unisce figure acrobatiche eseguite al palo a passi di danza e coreografie eseguite a tempo di musica. “Aver conquistato il campionato italiano mi ha ripagata di tantissimi sforzi e di duro lavoro”, racconta Beatrice.

“Vengo dalla ginnastica artistica, ho frequentato la società Blukippe di Salboro e poi la Corpo Libero, a Padova. Non ho più potuto continuare a causa di un infortunio e volevo trovare un’ altra attività sportiva: nel 2017 ho trovato il Pole e me ne sono innamorata. Essendo uno sport nuovo mi ha dato la possibilità di confrontarmi subito con gli altri atleti e la voglia di sperimentare: l’aver iniziato subito a fare competizioni mi ha spronato molto a migliorarmi”. Beatrice ha 18 anni, vive a Selvazzano con la famiglia ed è studentessa del primo anno alla facoltà di Scienze Biologiche a Ferrara.

La sua vita scorre tra Padova e Firenze, dove si trova la sua società sportiva, la “Is Top Asd” di Scandicci, ed è seguita dal punto di vista tecnico e coreografico dai tecnici Ingrid Maddalena e Bianca Breschi. L’allenamento è diventato quotidiano, almeno tre ore al giorno, in palestra e poi anche a casa. “Ho una stanza che ho trasformato in una piccola palestra dove ho messo due pali per allenarmi. Da un anno ho iniziato a insegnare Pole sport in varie palestre e mi piacerebbe aprire una palestra dove poter insegnare, qualcosa di mio dove poter portare avanti questa

passione e trasmetterla alle atlete più giovani. Quest’anno in Italia si tengono due competizioni mondiali, e io partecipo a entrambi: il 10 e 11 dicembre a Sassuolo i mondiali di Pole sport, il 3 e 4 dicembre a Cesenatico la Pole art. Accanto a lei atlete di molti paesi, le più forti sono le ucraine e le americane, ma anche le atlete italiane sono di ottimo livello”. Dietro una grande campionessa c’è una grande famiglia: “I più grandi tifosi sono i miei

genitori”, racconta Beatrice, “in questi anni mi hanno sempre sostenuto e portato in giro a fare lezione per darmi la possibilità di crescere nel mio bagaglio tecnico e artistico. Mi sosten-

gono in tutto, mio padre mi aiuta quotidianamente nei miei allenamenti e mi da un sostegno psicologico molto importante”.

Virtus Basket è in ripresa. Dopo l’inizio di campionato piuttosto incerto, con tre sconfitte di seguito rimediate contro Gemini Mestre (74-80), Longiman Crema (67-82) e Luxarm Lumezzane (72-88) i neroverdi della Virtus Basket Antenore Energia hanno infilato una serie di vittorie che hanno risollevato morale e classifica. La svolta è iniziata con la vittoria in trasferta a Monfalcone contro Pontoni Falconstar per 80 a 78, ed è poi proseguita con i risultati positivi

contro San Vendemmiano e Bergamo.

“Il punto di svolta è stata proprio Monfalcone”, commenta il coach di Virtus Basket Padova, Riccardo De Nicolao, “non tanto per la prestazione o la squadra contro cui giocavamo ma proprio per aver fatto la prima vittoria che poi ci ha sbloccati. Siamo partiti con un po’ troppa pressione: abbiamo condotto una campagna acquisti importante e le aspettative di società e tifosi erano alte. La squadra ha risentito della tensione di dover dare soddisfazione a queste richieste. E la tensione ci ha un po’ bloccati nelle prime gare. Poi, conquistata la prima vittoria, ci siamo un sbloccati e quindi è diventato tutto un po’ più facile.

Abbiamo avuto un inizio fin troppo negativo, poi siamo stati bravi a correggere alcune cose, a ritrovarci e quindi adesso dobbiamo confermarci, perché abbiamo visto nelle ultime partite quelle che sono le nostre potenzialità. Adesso abbiamo una serie di partite difficili, da qui fino alla sosta di campionato, e dobbiamo provare a fare risultato su tutte; dobbiamo confermarci a questi livelli per cui Il nostro obiettivo è andare avanti in questo stato di forma e di concentrazione e fare risultato in tutte le partite, non sarà facile ma dobbiamo provarci”. (d.b.)

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La storia. Dopo un infortunio l’incontro con la nuova disciplina e l’insegnamento
“Aver conquistato il campionato italiano mi ha ripagata di tantissimi sforzi e di duro lavoro”
Basket, la decisa rimonta della Virtus
Diego Beatrice Cogo in una delle sue esibizioni di Pole.

Ultime partite decisive, Bonetto: “L’importante è rimanere equilibrati”

e ultime sette partite sono quelle che decideranno le sorti della stagione. Bene o male è sempre stato così. Il Padova di inizio stagione mi ha entusiasmato per come proponeva il gioco con una squadra giovane e rinnovata e farlo in un piazza come Padova non è così scontato. Poi, inevitabile, gli alti e bassi ci sono sempre, ma l’importante che si rimanga sempre equilibrati nelle decisioni, nelle parole, negli interventi”. A parlare è Edoardo Bonetto, 39 anni ex vicepresidente del Padova che, quando non è in cantiere, continua nel suo hobby preferito legato, ovviamente, al mondo del calcio. Bonetto, è stato difensore cresciuto nelle giovanili di Cittadella e Padova per poi giocare anche a Thiene in C2 e nella Fermana, nella stagione 200203. Nel 2020, appena preso il patentino da allenatore, gli viene offerta la panchina della Beretti del Campodarsego, allora neopromosso in serie C, ma poi la società presieduta da Daniele Pagin non si iscrisse nei professionisti, ripartendo dalla serie D. Per Edoardo Bonetto, invece, si aprirono le porte della Sacra Famiglia, Prima categoria, nella quale figuravano, in veste dirigenziale, giocatori ex Padova doc, come Andrea Bergamo, Massimiliano Esposito e Fulvio Simonini. Quest’ultimo è ancora legato a Edoardo Bonetto che è allenatore dell’Aurora Legnaro, primo in classifica nel girone G di Prima categoria, dove Simonini fa il diesse.

“Dopo un ciclo di cinque anni volevamo azzerare tutto e cambiare un po’ l’aria – ha detto Luca Favaron, dirigente responsabile della prima squadra –. Cercavamo idee nuove e fresche e la scelta di Edoardo va proprio in questa direzione. Con lui abbiamo preso un profilo di primissimo livello, visti i suoi trascorsi nel professionismo da vicepresidente del Padova, con cui ha vinto un campionato di Lega Pro. L’amico Andrea Maniero ci ha presentato e Edoardo ha sposato subito il progetto, condividendo in pieno le no-

stre idee e la nostra fame di rilancio. La società è ambiziosa, il mister ancora di più. Non ci nascondiamo: la volontà è fare le cose per bene per provare a risalire subito in Promozione.

La Prima Categoria ci sta stretta e cercheremo di allestire una rosa in grado di puntare al vertice della classifica”.

E la rosa, effettivamente, è di prima qualità ed abbondante, il primato non è arrivato per

che aveva visto, alla vigilia, l’intervento del ds Massimiliano Mirabelli. “Sapevamo già dall’inizio che non avevamo la rosa più forte del campionato ma comunque l’obiettivo era arrivare in una buona posizione in classifica. Il presidente Oughourlian ci infonde molta tranquillità, è lontano ma comunque presente. Non dobbiamo pensare che siamo dei brocchi oggi ma neanche dei fenomeni prima, abbiamo grande e piena fiducia nel mister Caneo”.

caso. “Viviamo partita dopo partita, anche qui ci vuole equilibrio – dice Bonetto –. Nel girone c’è il Rovigo, che è una corazzata, quindi non dobbiamo abbassare l’asticella.” Rinforzi di mercato? “La società è attenta, staremo a vedere”. Dove ti vedi il prossimo anno? “In cantiere, (ride,ndr) a seguire i lavori aziendali. Il calcio è una bella passione, ma tale rimane”.

Il Padova, intanto, dopo un periodo di risultati negativi, ha rialzato la testa nella gara interna vinta contro il Trento,

Parole che sono state riprese anche da Fabio Ceravolo, intervenuto assieme alla presidente Alessandra Bianchi e ai compagni Antonio Donnarumma, e Michael Liguori all’inaugurazione del Temporary Store Calcio Padova presso la Gelateria Ciokkolatte in Piazza dei Signori. “Noi cerchiamo di proporre il nostro gioco, la personalità ti aiuta, ma non ti fa vincere i campionati. Sapremo uscire da questo periodo, sappiamo bene il momento che stiamo attraversando, ho già vissuto situazioni di questo tipo,

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Il Padova dopo un periodo di risultati negativi, ha rialzato la testa nella gara interna vinta contro il Trento, che aveva visto, alla vigilia, l’intervento del ds Massimiliano Mirabelli
“L
ma chi si ferma è perduto”. Cristiano Aggio Calcio Padova. L’ex vicepresidente della società: “Viviamo partita dopo partita” Favaron: “La Prima Categoria ci sta stretta, puntiamo al vertice della classifica” Nelle foto, Edoardo Bonetto all’inaugurazione del Temporary Store Calcio Padova e nel corso degli allenamenti dell’Aurora Legnaro

La rassegna. Il concerto di apertura del 15 gennaio è affidato al pianista Alessandro del Gobbo

Torna “Domenica in Musica” alla Sala dei Giganti del Liviano

Da Ravel a Brahms, passando per Bach e Debussy. Una domenica con giovani talenti degli Amici della Musica vincitori di premi in concorsi nazionali e internazionali, per scoprire repertori inediti e riascoltare grandi capolavori. È la Domenica in musica, in programma alla Sala dei Giganti del Palazzo Liviano dal 15 gennaio 2023: dieci appuntamenti con un repertorio che spazia dal classico-romantico alla musica del Novecento.

La storica rassegna degli Amici della Musica di Padova propone formazioni cameristiche diverse: solisti, duo, trii o quartetti. I concerti, la domenica mattina, sono sempre affidati a giovani musicisti che si sono già distinti in importanti sale da concerto, ma la cui carriera va sostenuta e promossa. Molti di loro sono affermati artisti: Leonora Armellini, Beatrice Rana, Filippo Gorini e Alexander Gadjiev solo per citare alcuni esempi.

In questi anni le figure di re, imperatori e uomini illustri, i Giganti che affollano le pareti della sala al Liviano sono stati testimoni dei loro primi successi.

Per questa nuova edizione quattro concerti saranno recital di pianoforte; un concerto ospiterà un quartetto e un concerto sarà affidato ad un flautista; mentre gli altri concerti vedranno differenti duo: violino-pianoforte, clarinetto-pianoforte e soprano-pianoforte.

Ad aprire la stagione il pianista Alessandro del Gobbo, uno dei due vincitori del Premio Brunelli 2022, che presenterà un programma di grande impatto emotivo con musiche di Ravel e Debussy. Il Duo Althea, vincitore del Bando Peruzzi, sarà il protagonista del secondo appuntamento, domenica 22 gennaio. In questo concerto Nicola Possenti al clarinetto e Paolo Pellegrini al pianoforte presenteranno un programma non comune, eseguendo musiche di S. Omizzolo, J. Brahms,

J. Widmann e J. Françaix. A febbraio si alterneranno alla tastiera del pianoforte i due vincitori del prestigioso Premio Venezia. Il primo e il secondo premio di quello che è uno dei concorsi pianistici più importanti in Italia sono stati assegnati a Nicolò Ferdinando Cafaro e Riccardo Martinelli. Domenica 1 2 febbraio sarà la volta di un altro talento: il flautista Alberto Navarra, insignito del premio come allievo più meritevole della classe di flauto dell’ESMRS direttamente dalle mani di Sua Maestà la Regina Sofía di Spagna. Per l’occasione suonerà musiche di J.S. Bach e C.PH. E. Bach, Mercadante, Debussy e infine un pezzo brillante di S. Karg Elert.

Ospite di uno dei concerti previsti per marzo è la seconda vincitrice del Premio Brunelli: la pianista Wakana Marlene Tanaka, che abbraccerà tre secoli di storia musicale, partendo dalle 6 Variazioni in Fa maggiore di Beethoven, per poi passare alla sonata N.1 in Fa diesis minore di Schumann e finire con la Sonata in Si minore di Berg.

Tradizionali presenze della rassegna sono anche i vincitori del Bando Guglielmo e del Bando Peruzzi, promossi dagli Amici della Musica di Padova in collaborazione con altre istituzioni musicali - Fondazione Musicale “Omizzolo - Peruzzi” di Padova, l’Archivio Musicale Guido Alberto Fano di Venezia onlus, le Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza e il Comitato Nazionale Italiano Musica di Roma- in omaggio alla memoria di due eminenti musicisti padovani: il violinista Giovanni Guglielmo e il clarinettista Elio Peruzzi. Infine, presenti anche i due duo violino/pianoforte del Bando Guglielmo: il duo Irené Fiorito (violino) - Riccardo Ronda (pianoforte) e il duo Letizia Gullino (violino) - Luca Guido Troncarelli (pianoforte).

31 www.lapiazzaweb.it Cultura Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Gli Amici della Musica propongono un repertorio che spazia dal classico romantico alle composizioni del Novecento Alessandro Del Gobbo al pianoforte. A lato, Fiorito e Ronda

Fine d’anno, tempo di bilanci. C’è chi festeggia, chi ha un sorriso a mezza bocca e chi spera che il 2023 porti miglior fortuna. I brindisi di Capodanno non potranno che essere scintillanti per Fratelli d’Italia che viaggia con percentuali superiori al 30% e che il giudizio positivo degli elettori – così com’è certificato dai sondaggi – non faranno che aumentare. Nel Veneto il partito di Giorgia Meloni ha ottenuto un risultato maggiore rispetto a molte Regioni: tutto fa pensare che apparterrà a Fratelli d’Italia il nuovo governatore. Del resto, difficile ipotizzare un capovolgimento in una Regione che di sinistra non è mai stata.

La Lega ha dimezzato i suoi voti nel Veneto attestandosi al 14%: il bilancio vira al rosso e non c’è granché da brindare. È vero che il partito di Salvini si consola non solo con la partecipazione al governo ma anche intestandosi vari successi del governo (il tetto al Pos, i

#Regione

Il Punto Chi brinda e chi no

contanti, la revisione radicale del reddito di cittadinanza…) grazie all’attivismo del leader. Ma è indubitabile che una stagione per la Lega si sia conclusa, quella del partito che viaggiava a percentuali stellari. Ormai nell’elettorato di centrodestra la Lega è stata in gran parte sostituita dai Fratelli di Giorgia Meloni.

E deve anche riflettere sulle battaglie interne delle correnti, che, negate da tutti, in realtà esistono e combattono. Non è domo il leader Bossi, non lo sono nemmeno coloro che fanno riferimento a Luca Zaia, anche se adesso il gruppo è indicato come “marcatiani”. Sta di fatto

che, nella competizione interna, e come è stato sottolineato da tutti gli osservatori, Salvini non ha dato spazio nelle liste a Zaia e il vincente tra i due appare il segretario federale, noto per essere un uomo che non molla mai.

Zaia, dal canto suo, mentre evoca l’unità in questa stagione congressuale della Lega, può vantare a livello amministrativo di aver risparmiato ancora ai veneti l’applicazione dell’Irpef regionale, come pure era stato paventato. Ma soprattutto, se le cose seguono la strada intrapresa, potrà incassare il successo dell’autonomia differenziata. Anche se servirà un anno.

Il Pd, batostato in quasi tutta Italia, nel Veneto mantiene la sua percentuale del 16% e non è crollato. Non è poco. Mantenere le posizioni è già un successo quando il mondo attorno si disfa. Anche il partito del segretario Andrea Martella può alzare un calice. Ma uno solo. Del doman non v’è certezza per il Pd.

Carenza medici di famiglia in Veneto “Investimenti su formazione e incentivi”

Sul fronte della sanità regionale il 2022 si chiude come si era aperto: a tenere banco è la carenza di personale medico, negli ambulatori di medicina generale come negli ospedali, in particolari nei pronto soccorso. Tra la fine di dicembre e gennaio sono previsti ulteriori pensionamenti dei medici di famiglia, il che significa altri posti scoperti e disagi per le comunità, soprattutto quelle più piccole e isolate. Negli ospedali intanto ci si interroga sul destino di alcuni servizi e reparti, dove la presenza di personale medico è garantita dai “gettonisti” di aziende private attraverso convenzioni. La Regione Veneto, attraverso l’assessore al sanità Manuela Lanzarin e il capo della direzione Sanità e sociale Luciano Flor (quest’ultimo prossimo a passare il testimone per l’imminente pensionamento) non fa che sottolineare “la costante attenzione attraverso ogni ini-

ziativa utile, anche presso le sedi nazionali preposte”.

“La carenza di medici è una criticità che investe l’intero territorio nazionale, causata da un’errata programmazione a livello nazionale che ha determinato il cosiddetto ‘imbuto formativo’ – precisa Flor -. Una situazione a cui si sono aggiunti gli effetti dell’emergenza COVID-1 9 prima e del post pandemia poi, determinando criticità assistenziali e l’adozione di normative specifiche temporanee non sempre coerenti con il contesto normativo generale e con distorsioni a livello di mercato del lavoro”.

A fronte di questa situazione i vertici della sanità veneta assicurano di aver provveduto il più possibile ad aumentare il contingente dei medici ammessi a frequentare il corso di formazione in medicina generale. “Il numero di posti messi a bando nel triennio 2021-2024 - aggiunge For - risulta infatti

più che triplicato rispetto al triennio 2020-2023, passando da 128 a 433 posti: in particolare rispetto alle 85 borse di studio ex bando ordinario attribuite al Veneto nel 2020 si è passati alle 240 previste nel 2021, a cui ne sono state aggiunte ulteriori 66, grazie ai fondi messi a disposizione dal PNRR per un totale di 306 borse di studio. Intanto la Giunta regionale ha approvato il bando di concorso per l’accesso al corso triennale di formazione specifica

in medicina generale per un totale 353 nuovi medici di medicina generale nel triennio 2022-2025”. La Regione, inoltre, ha previsto specifici ulteriori finanziamenti a copertura dei costi sostenuti dai medici di base che hanno aumentato il numero di assistititi, sia per i collaboratori di studio che per il personale infermieristico.

Dal Consiglio regionale, intanto, il gruppo del Partito Democratico allarga lo sguardo al prossimo biennio

e manifesta preoccupazione: “Il 2023 e il 2024 saranno gli anni-record per numero di medici di medicina generale operanti sul territorio veneto che lasceranno l’attività lavorativa per andare in pensione. - afferma il capogruppo Giacomo Possamai - Un fenomeno che, guardando al lungo periodo, porterà a una fuoriuscita di oltre 1.900 professionisti in meno di quindici anni. Sulla formazione di nuovi medici il Veneto appare in forte ritardo, addirittura all’ultimo posto se si considera il criterio del numero di borse di formazione per ogni 1.000 abitanti”. I consiglieri del Pd chiedono investimenti per rafforzare il fronte degli ambulatori e quello del personale di segreteria e infermieristico, a sostegno dei medici, incentivi ai medici che lavorano e scelgono di lavorare in aree disagiate, assieme alla predisposizione di un adeguato numero di borse per la formazione.

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Il confronto. La Regione assicura il “massimo impegno” per aumentare gli organici
ASCOLTA IL PODCAST DE IL PUNTO Luciano Flor, responsabile della Direzione Sanità e Sociale della Regione

Valori, determinazione e sorriso: “Porto la voce della mia generazione”

Dopo l’emozionante debutto in Parlamento il lavoro sulle emergenze attuali: “Sento grande la responsabilità, ci sono delle urgenze comuni che attendono risposte, ma i provvedimenti del Governo sono inadeguati”

a mia generazione è la grande assente, in Parlamento: il Partito Democratico ha scelto di rappresentarla e per questo sento la grande responsabilità di provare a portarne la voce.” Così Rachele Scarpa, trevigiana, 25 anni la più giovane Parlamentare della Repubblica Italia si presenta al suo debutto sugli scranni di Montecitorio. Un’emozione unica associata, però, ad una grande determinazione, a dei valori non negoziabili e ad un sorriso che in questa strana campagna elettorale in molti hanno imparato a conoscere e ad apprezzare.

“I temi – spiega l’Onorevole Scarpa - che stanno a cuore a me e ai miei coetanei sono chiari, li portiamo nelle piazze da anni: politiche coraggiose in difesa dell’ambiente, lotta alla precarietà e al lavoro povero, una maggiore considerazione della salute a tutto tondo, anche quella psicologica, emersa come grande difficoltà a partire dalla pandemia. Su quest’ultimo tema ho voluto agire subito. Serve una grande consapevolezza tra tutte le parti politiche sul fatto che la salute mentale è salute e che non può essere un lusso di chi se lo può permettere: per questo ho voluto far nascere un Intergruppo parlamentare dove avviare una discussione

trasversale e porre una nuova luce su un problema diffusissimo ma silenzioso.”

Un avvio subito estremamente concreto quello di Rachele Scarpa che a poche settimane dall’insediamento si è subito messa al lavoro rendendosi protagonista già di molti provvedimenti. “Non è solo alla mia generazione, però, che voglio parlare: ci sono delle urgenze comuni che richiedono risposte: il costo della vita, i salari che non crescono da trent’anni, la drammatica assenza dei medici di base nel nostro territorio, l’inquinamento della nostra aria e della nostra acqua.”

“Sono tutti problemi – continua l’Onorevole PD - Che non trovano risposte nell’attuale manovra di bilancio, in cui spiccano l’inadeguatezza delle misure di contrasto alla crisi energetica e alle tensioni inflazionistiche e l’iniquità delle iniziative, di natura fiscale e non, nell’ambito del lavoro, della lotta alla povertà e in campo pensionistico.

Si accentueranno i divari tra cittadini e territori avvantaggiati e svantaggiati: in uno scenario in cui l’inflazione si avvicina al 12% e il paese va verso la recessione, si risponde con la completa eliminazione dell’unica misura destinata alla povertà, con una sperequazione nella tassazio-

ne sul reddito tra lavoratori dipendenti e autonomi, col ritorno dei voucher, con un taglio insufficiente e non strutturale del cuneo fiscale, con misure sulle pensioni limitate al 2023, regressive e discriminatorie (come Opzione donna, ridotta e legata al numero dei figli). Sull’ evasione fiscale, tra tetto al contante, stralcio delle cartelle, e possibilità degli esercenti di rifiutare i pagamenti in carta sotto i 60 euro, torniamo indietro di 15 anni. Allarmanti sono anche le assenze, in questa manovra: mancano glii investimenti in ambiente, istruzione, sanità. Quelli che per noi sono i pilastri di una società che funziona e cura i cittadini subiscono un grave disinvestimento, dove non tagli. La direzione in cui andare è opposta: salario minimo, sostegno alle imprese che promuovono la sostenibilità e vanno e verso la conversione ecologica, investire sulla medicina di prossimità, più risorse in istruzione e ricerca, un fisco più equo. Solo così garantiremo la dignità delle persone, in tutti gli aspetti della loro vita. Dignità è vivere in un ambiente salubre, senza dover temere il prossimo disastro climatico. È accedere ai servizi a prescindere dalla propria disponibilità economica, o dalla zona di residenza: sanità, psicologo

di base, ma anche servizi per l’infanzia o trasporto pubblico. È lavorare e non rimanere poveri lavorando, è dare a tutti la possibilità di progettare liberamente il proprio futuro con studi e formazione adeguati e accessibili. È avere un tetto sopra la testa e un salario adeguato. Anche nel nostro Veneto tutto ciò va portato fortemente in luce, queste infatti non sono utopie: sono il minimo indispensabile, e lo difenderemo infaticabilmente, dentro e fuori dal Parlamento”.

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Rachele Scarpa. La giovane deputata si racconta e sottolinea tutte le mancanze della manovra di bilancio La neo deputata Rachele Scarpa davanti a Montecitorio e fra la gente

“Attenzione a truffe e raggiri, in aumento con il caro bollette”

Sono sempre più numerose le segnalazioni che arrivano alle forze dell’ordine da cittadini alle prese con l’emergenza truffe e raggiri. Episodi particolarmente odiosi perché le vittime sono spesso persone anziane. Carabinieri e amministrazioni locali hanno intensificato nelle ultime settimane le attività di informazione alla cittadinanza e le associazioni a difesa dei consumatori sono sempre più impegnate in attività di orientamento, soprattutto in un momento in cui il caro bollette spinge i più spregiudicati ad allettare con proposte all’apparenza vantaggiose su energia, acqua e telefonia, che nei casi peggiori si trasformano in vere e proprie truffe. Ne parliamo con Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto.

Presidente, qual è la situazione nella nostra regione? “Purtroppo ogni settimana i nostri sportelli raccolgono

denunce di raggiri per la vendita di merci, ma anche per la fornitura di servizi. Gli argomenti utilizzati dai malintenzionati sono i più disparati, e sono anche molto diversificate le tecniche per far cadere in trappola le persone. Un esempio è la cosiddetta “truffa del catalogo”: la persona viene contattata telefonicamente e poi raggiunta a casa per quello che sembra

essere un semplice ritiro di una tessera sconto per fare acquisti in un negozio locale. Si chiede quindi la sottoscrizione di un modulo di consegna che poi si rivela essere un vero contratto, magari con un impegno di spesa anche di parecchie migliaia di euro. Oppure è ancora molto in voga la vendita dei rilevatori di gas, soprattutto a danno degli anziani: viene affisso, nell’androne del condominio, un cartello, con scritto che di lì a breve ci sarà la visita di alcuni incaricati per il rilevamento delle fughe di gas negli appartamenti. La comunicazione è anche un po’ ambigua: sembra quasi che sia un obbligo di legge installare questi dispositivi, ma in realtà non c’è nessun obbligo. La cosa peggiore è che contestualmente viene richiesto il pagamento - solitamente loro sono dotati di bancomat - ed anche ottocento euro se ne vanno sedu-

ta stante per questa spesa”. Il caro bollette sta peggiorando la situazione?

“Certo. Un caso frequente è quello - che un tempo avveniva più tramite vendita porta a porta, mentre oggi soprattutto per telefono - dei contratti dell’energia elettrica del gas, con vari stratagemmi che fanno leva su un’offerta imperdibile. Viene carpito il consenso dell’interlocutore e concluso un contratto telefonicamente. E così ci si ritrova attivata la fornitura”.

Ma a cose fatte ha senso informare le forze dell’ordine o è già troppo tardi per rimediare?

“Il consumatore fa sempre bene ad avvisare le autorità, perché abbiano il polso della situazione. Però consigliamo di rivolgersi alle associazioni di consumatori, che hanno ormai acquisito una competenza e un’esperienza nel settore piuttosto corposa, e sono in grado di trova-

re le soluzioni più efficaci per ogni singola fattispecie. Il mio consiglio è di parlarne, denunciare, informarsi, mettere in campo la strategia di comunicazione e di tutela più ampia possibile, in modo tale che si eviti che passi del tempo, scorrano i termini e poi davvero non si possa più intervenire per rimediare la situazione”.

E la vostra associazione cosa fa sul fronte della prevenzione?

“Da questo punto di vista il nostro impegno è totale e portiamo avanti un programma di incontri nell’ambito dell’energia e dell’educazione finanziaria, per raggiungere quante più persone possibili e informarle sui loro diritti”.

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L’intervista. I consigli di Davide Cecchinato, presidente Adiconsum Veneto Il presidente di Adiconsum Veneto, Davide Cecchinato ASCOLTA QUI ZOOM, IL NUOVO PODCAST DI LA PIAZZA 24

Regione

L’iniziativa. I notiziari sono trasmessi da emettenti radio ma anche in streaming

La Piazza 24: l’informazione dà voce al territorio

Il 2022 ha segnato l’arrivo di un prodotto totalmente nuovo nel panorama dell’offerta di informazione in Veneto: non uno, ma ben quattro notiziari audio giornalieri con notizie dalle città della regione, siano esse capoluoghi o piccoli centri, con grande attenzione alla cronaca, all’attualità, alla politica e all’approfondimento.

I notiziari de La Piazza 24, trasmessi da numerose emittenti radio, ma anche in streaming e dagli smart speaker, raccontano ogni giorno il territorio con lo stile de La Piazza, che da oltre 28 anni ha fatto dell’informazione locale una vera e propria missione.

Lo fa attraverso un team di giornalisti, tecnici, speaker di alto livello. Una squadra che ogni giorno garantisce un prodotto che, mese dopo mese, ha riscontrato sempre maggior interesse e apprezzamento da parte del pubblico. “Il merito di un prodotto così valido è tutto del nostro team - racconta il direttore Giorgia Gay -. Nelle principali città del Veneto abbiamo giornalisti che quotidianamente ‘presidiano’ il territorio, dialogano con i protagonisti, raccontano ciò che accade con grande professionalità. La nostra redazione centrale, poi, raccoglie i principali fatti di cronaca, le interviste con esponenti politici e istituzioni per andare oltre la semplice notizia, proponendo approfondimenti pur nel breve spazio di un notiziario audio. La nostra sfida è proprio questa: fare più informazione possibile, nel miglior modo possibile, dando voce al territorio”.

Quattro appuntamenti quotidiani con notizie e approfondimenti, in presa diretta con i protagonisti

In redazione le notizie vengono aggiornate fino all’ultimo minuto possibile, per essere sempre “sul pezzo”. Ma non è solo la squadra dei giornalisti a rendere possibile la messa in onda del prodotto. Il team si avvale di un esperto in produzione che garantisce la messa in onda e la diffusione dei notiziari, la condivisione nei social network, l’analisi dei risultati e il rapporto con le emittenti. E poi ci sono le voci, gli speaker professionisti che si alternano al microfono. Senza dimenticare la rete vendita, ogni giorno “sul campo” per coinvolgere nuovi inserzionisti.

I notiziari sono trasmessi dal lunedì al sabato in Fm su “Radio Cafè”, “Radio Pocket”, “Radio Pico”, “Radio Clodia” e “Radio Attiva la voce del Veneto solidale”; nel sito www.lapiazzaweb.it e sulle principali piattaforme streaming: Spotify, Google Podcasts, iTunes, Apple Podcasts, Spreaker, Deezer, Amazon music, Audible, anche Alexa e l’Assistente Google.

Oltre ai notiziari, La Piazza 24 è anche approfondimento, grazie alle rubriche podcast di punta: “ilPunto Di Antonio di Lorenzo” e “Zoom” con Ilaria Morelli. Entrambe si possono ascoltare sia nel sito www.lapiazzaweb.it e sulle piattaforme streaming. “IlPunto” è uno spazio di

commento politico dedicato agli argomenti più caldi del panorama nazionale e locale. “Zoom” esplora invece l’attualità, per capire e raccontare al meglio il Veneto che viviamo ogni giorno, con un’intervista in ogni puntata a un ospite competente e autorevole. Senza dimenticare le rubriche “Salute” e “Scuola&Lavoro”, che si possono ascoltare sia sul web sia in fm: si tratta di spazi podcast dedicati agli ambiti della salute, del benessere, dell’estetica, dell’istruzione, delle università.

Con l’arrivo de La Piazza 24 è nato un vero e proprio sistema di comunicazione integrato, che ha aggiunto l’informazione audio a quella tradizionale dei mensili “La Piazza” e del sito “LaPiazzaweb”. E nel 2023 non mancheranno altre novità.

Ecco tutti i modi per ascoltarci:

In radio

I notiziari su LaPiazzaweb.it, Radio Pico (frequenze 90.6) e Radio Pocket (107.7): dal lunedì al venerdì alle ore 8:30 - 11:30 - 17:30 - 18:30, sabato alle 8:30 e alle 11:30.

Su Radio Cafè (95.3): lunedìvenerdì alle 7.00 - 12.00 - 18.00 - 19.00, sabato alle 7.00 e alle 12.00.

Su Radio Clodia (103.6): lunedì - venerdì alle 8.30 - 12.00 - 18.00 - 19.00, sabato alle 8.30 e alle 12.00.

Su Radio Attiva la Voce del Veneto Solidale (AM 1278): lunedì - venerdì 6:55 - 08:40 - 11:40 - 17:40 - 18:40, sabato 6:55, 08:40 e 11:40.

App store

Siamo anche sui dispositivi Alexa, scarica la skill!

Basterà dire: “Alexa, apri La Piazza 24!”, “Alexa, chiedi a La Piazza 24 di ascoltare il notiziario!”.

Oppure scarica la Google Action e chiedi all’Assistente Google: “Parla con La Piazza 24!”, “Chiedi a La Piazza 24 di ascoltare il notiziario!”.

Puoi ascoltarci dal sito www.lapiazzaweb.it e tramite la nostra app “LaPiazza24” dall’App Store e da Google Play.

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Il Team de LaPiazza24, da sinistra: Giulio Segala, Ilaria Morelli, Giorgia Gay, Giuseppe Bergantin, Marta Zatta, Sara Busato, Calogero Gambino.

La campagna di comunicazione

Le regole per promuovere la salute

Regione e Ulss insieme per sensibilizzare la cittadinanza a stili di vita orientati al benessere

Un

tam tam mediatico, che da un’azienda sanitaria all’altra rimbalza in tutto il Veneto. É la campagna di comunicazione che la Regione ha inserito come punto cardine nel Piano regionale prevenzione, con lo scopo di promuovere uno stile di vita sano. “Vivo bene”, dunque, non è solo uno slogan: vivo bene, mangio in modo sano, mi muovo, evito comportamenti rischiosi, presto attenzione nei luoghi di lavoro per promuovere la mia salute.

É un’iniziativa di sensibilizzazione ed educazione alla salute rivolta alla popolazione che, nel tradurre le linee guida del Piano regionale di prevenzione, si propone in un messaggio di raggiungere tutti, senza distinzione di età, sesso e condizione.

La medicina che si occupa di preservare la salute, e non solo curare la malattia, rappresenta un po’ l’orizzonte cui guardare in questo approccio che parte dal presupposto che la salute è il risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente.

Salute “Vivo bene”, una questione di… stile

Prosegue alla pag. seguente

39 www.lapiazzaweb.it Vuoi mettere in evidenza il tuo Studio o la tua Attività Sanitaria? Fallo con laPiazza Salute Contattaci su commerciale@givemotions.it una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria Salute
DICEMBRE 2022 on-line: /category/salute/

Salute

La tua voce per una sanità migliore Le regole per promuovere la salute

Pianificare e progettare insieme un sistema sanitario di qualità, attraverso le valutazioni di tutti gli attori del sistema sociosanitario regionale

Una sanità di qualità sempre migliore da costruire assieme, con il contributo di tutti, ascoltando la voce degli attori direttamente interessati, siano essi interni al sistema sanitario o cittadini che hanno ricevuto assistenza sanitaria. Con questo spirito si rinnova “La tua voce per una sanità migliore”, giunto alla terza edizione, un insieme di progetti che hanno la finalità di valorizzare il contributo, facilitandone la partecipazione, di cittadini e di tutti gli interlocutori della sanità nel progettare e realizzare un sistema sanitario di qualità.

Prende così il via, a partire da dicembre, il “Sistema coordinato per la valutazione e la valorizzazione di qualità del Sistema Socio Sanitario Regionale (Sssr)”, della regione Veneto, allo scopo di promuovere ed implementare la valutazione dei servizi sanitari regionale tenendo conto di più punti di vista. I progetti si propongono di raggiungere più obiettivi. Intanto consolidare un programma regionale di rilevazione, analisi e valutazione dell’esperienza e della soddisfazione degli utenti del Servizio Socio Sanitario Regionale (Sssr). Quindi definire e consolidare strumenti di rilevazione di aspetti dell’assistenza che influiscono in misura importante sulla percezione che gli utenti hanno della qualità del servizio. E, per finire, consolidare un sistema condiviso e diffuso di gestione delle segnalazioni degli utenti dei servizi sanitari e socio sanitari, in forma di reclamo, suggerimento o

apprezzamento-elogio.

Tutte le Aziende Sanitarie della Regione del Veneto sono coinvolte e prenderanno progressivamente parte attiva in alcuni progetti specifici. A dicembre, e fino al 22 gennaio prossimo, ha preso il via l’Indagine di Clima Organizzativo, per una valutazione della qualità dal punto di vista interno sul clima delle Aziende, rivolto specificatamente ai dipendenti delle Aziende Sanitarie, quindi seguirà il Progetto PREMS (Patient Reported Experience Measures) per una valutazione della qualità dal punto di vista del cittadino, rivolto nello specifico ai pazienti che hanno avuto un ricovero in ospedale. Poi Progetto PROMs (Patient Reported Outcome Measures) per la misurazione degli esiti e dell’esperienza con il percorso oncologico per il tumore maligno alla mammella riportati dalle pazienti, rivolto ai pazienti in cura allo IOV. Ci sarà anche il Progetto PaRIS (Patient-Reported Indicators) promosso dall’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico per una valutazione della qualità dal punto di vista del cittadino, rivolto nello specifico ai pazienti affetti da cronicità che hanno effettuato una prestazione specialistica. Per la progettazione, la sperimentazione e il consolidamento di questi programmi Regione Veneto si avvale del supporto tecnico metodologico di Azienda Zero e la collaborazione del Laboratorio MeS (Management e sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Il Piano regionale della prevenzione, approvato con DGR n. 1859 del 29 dicembre 2021, in attuazione al Piano Nazionale Prevenzione, ha durata di 5 anni e rappresenta il documento guida delle Aziende Ulss riguardo la prevenzione delle malattie e la promozione della salute. In 5 anni il Piano si propone di creare e rafforzare ambienti favorevoli alla salute delle persone, cioè contesti che agevolino stili di vita sani, tra questi la scuola, i luoghi di lavoro, i comuni attivi, le comunità che promuovono la salute della famiglia nei primi 1000 giorni di vita. Il secondo obiettivo è quello di sviluppare percorsi integrati di presa in carico delle persone per il contrasto alla fragilità. Il terzo obiettivo è quello di contrastare le disuguaglianze in salute e sostenere l’approccio di genere. “Veneto per la salute” è invece un protocollo d’intesa nato a supporto del Prp 2020-2025 e sancisce la collaborazione tra diverse direzioni regionali e altri enti esterni con l’obiettivo di promuovere il benessere, il diritto alla salute attraverso l’adozione, nelle proprie politiche, di linee strategiche coerenti con gli obiettivi dello stesso Prp. Le direzioni / Enti aderenti concorrono con le loro strategie alla creazione di ambienti favorevoli alla salute delle persone. In queste settimane la campagna di comunicazione “Vivere bene” ha trovato ampia eco attraverso la pubblicazione di un video che sintetizza in pochi minuti le poche ma importantissime “regole” per promuovere, come singoli cittadini, uno stile di vita orientato al benessere psico-fisi-

co. “Vivere bene infondo non è difficile, soprattutto in una regione come la nostra che si prende cura dei suoi cittadini. Anche noi però possiamo fare la nostra parte” è l’incipit del messaggio.

Come fare allora? “Mangiamo sano, privilegiando la dieta mediterranea, e sempre nel rispetto della natura. Muoviamoci un po’ di più: possiamo andare al lavoro o a scuola a piedi o in bicicletta, salire le scale, invece di prendere l’ascensore, fare un po’ di ginnastica”. Non vanno trascurati i consigli giusti, quelli del nostro medico su prevenzione e vaccini. “Prestiamo più attenzione quando siamo a casa, in strada e in tutte le situazioni che tendiamo a sottovalutare, anche quando siamo impegnati nelle nostre professioni”, rappresenta un’altra buona norma da tenere in considerazione. E naturalmente non trascuriamoci. “Controlliamo più spesso la nostra salute - è la sollecitazione - è utile per prevenire efficacemente le patologie croniche, evitiamo comportamenti scorretti e cattive abitudini che ci isolano e ci allontanano dalle cose che contano di più”.

“Se stiamo bene con noi, - è l’osservazione conclusiva - stiamo bene anche con gli altri perché anche la salute è un gioco di squadra. La nostra salute rende tutti più forti”.

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Idee in cucina, facili e sfiziose per un Natale di gusto

COZZE GRATINATE

Una ricetta gustosa, un classico della cucina di mare, perfetto da servire come antipasto nel tradizionale menù di Natale. Si tratta di una ricetta semplice e veloce, che riscuote sempre grande successo tra gli ospiti.

Ingredienti: 1 kg e 1/2 di cozze; 250 gr di pangrattato; 2 spicchi d’aglio; 2 cucchiai di prezzemolo tritato; 30 g di capperi; 1 dl di olio extravergine di oliva; sale e pepe q.b.

Preparazione: Lavare le cozze molto bene sotto l’acqua corrente. Mettere in una pentola le cozze con uno spicchio d’aglio e le gambe del prezzemolo e cuocere fin quando non si aprono, circa dieci minuti. Nel frattempo, preparare il ripieno per le cozze: riunite in una ciotola il pangrattato con il prezzemolo, l’aglio e i capperi tritati. Salate, pepate e aggiungete l’olio. Mescolate bene e unite un po’ del liquido di cottura per ottenere un composto morbido. Con l’aiuto di un cucchiaino distribuite il composto su ogni mollusco. Trasferite in forno preriscaldato a 190° e fate gratinare per 5 minuti.

RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE

Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato.

Ingredienti: 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco

Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.

TORRONE CON MANDORLE

E PISTACCHI

Una delle leccornie Natalizie più amate da adulti e bambini. Un dolce che sa di storia e profuma di tradizione. Facile da realizzare. Un regalo perfetto da mettere sotto l’albero.

Ingredienti: 150 gr mandorle; 50 gr di pistacchi;100 gr zucchero;100 gr miele;1 albume; 1 cucchiaino di estratto vaniglia Preparazione: Tostare le mandorle ed i pistacchi nel forno a 180° per circa 10 minuti. In un pentolino cucinare per un’ora a bagno maria il miele mescolando continuamente. In un altro pentolino sciogliere lo zucchero con un cucchiaio di acqua. Montare gli albumi a neve e uniteli al miele e lo zucchero. Cuocere sempre a bagnomaria per 5 minuti circa. Unite l’estratto di vaniglia, le mandorle ed i pistacchi. Mescolate e amalgamate il tutto. Versate il composto in una teglia leggermente oleato o coperta con carta da forno e fatelo raffreddare completamente prima di tagliarlo.

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Rubrica a cura di Sara Busato Il Natale si avvicina e fervono i preparativi per passare serene giornate in famiglia. Alcune idee semplici per accompagnare cene e pranzi durante le festività

È il momento di fare un restyling e riproporvi sotto un’angolatura diversa per riscoprire a far riscoprire agli altri talenti e aspetti di voi che avete trascurato

La famiglia riunita in occasione delle festività rappresenta per voi una gioia e una ricchezza a cui non sapete rinunciare, nonostante tutto il resto. Godetevi momenti di serenità domestica

Dicembre

Saprete riportare le cose nel giusto equilibrio e questo vi consentirà di vivere al meglio le vostre esperienze. Novità all’orizzonte apriranno nuove strade. Percorretele con fiducia

Toro Scorpione

Ariete Bilancia Gemelli Sagittario

Dicembre, verso una nuova rinascita

Siete in una fase favorevole che vi consente di tentare di intraprendere, sicuri di riuscire, ogni progetto lasciato in sospeso sin qui. Siate coraggiosi e inarrestabili

Siete frizzanti e inarrestabili e per questo avrete voglia di non fermarvi mai. È il periodo giusto per viaggiare, conoscere persone e posti nuovi

Una sorpresa dietro l’altra in questo periodo scuoterà la vostra vita dalla consuetudine e dalla quotidianità. Scoprirete esigenze, prospettive e ritmi nuovi. Vi sentirete rigenerati

Cancro

State bene quando vi sentite in grado di dare affetto e sicurezza alle persone che amate. L’atmosfera delle feste e un momento di stacco dalla quotidianità vi faranno sentire realizzati

Vi aspetta un periodo davvero speciale, sottolineato dalla ricorrenza del vostro compleanno che festeggerete quest’anno finalmente come meritate. Sono tante le soddisfazioni

Leone Acquario

Inizia il periodo della leggerezza. Scaricate dalle vostre spalle le tensioni e i problemi affrontati negli ultimi mesi. È tempo di raccogliere ciò che di buono avete seminato in questo tempo

Capricorno Vergine

Siete irresistibili e inarrestabili. Una condizione che vi consente di cimentarvi in qualsiasi nuova avventura e in qualsiasi campo della vostra vita. Fatevi tentare e rischiate anche un po’

Questo periodo potrebbe essere per voi un nuovo inizio: affidatevi al destino e assecondate gli eventi. Non siate forti ad ogni costo, abbassate le difese e mostratevi in tutto il vostro splendore, senza paura

Pesci

Avete acquisito una certa sicurezza in voi stessi che vi renderà più affascinanti agli occhi della gente e più determinati nei confronti di voi stessi. Pretendete di essere ciò che volete

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Oroscopo

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