Mentre negli istituti superiori e, da diversi anni ormai, anche alle scuole medie (quelle che la burocrazia chiama scuole secondarie di primo grado, anche se il termine, per ovvi motivi, fatica ad attecchire nella vita comune) nella valutazione degli studenti i “vecchi” voti sono ormai una consuetudine, alle scuole primarie (che i più nostalgici continuano a chiamare elementari) invece il cambiamento è sempre dietro l’angolo. Così dopo tre anni all’insegna dei “giudizi descrittivi”, poco compresi e amati dalle famiglie, si torna ai tradizionali giudizi sintetici: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Ad ingranare la marcia indietro è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “E’ un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti. – spiega il ministro – L’introduzione dei giudizi sintetici, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione”. Quindi si torna all’antico, con buona pace di tutti gli sforzi sostenuti negli ultimi quattro anni da insegnanti per introdurre la nuova valutazione e dalle famiglie per comprenderla.
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di Padova Nord
TONAZZO: “ECCO I NOSTRI PROGETTI PER LIMENA, SERVIZI CONFERMATI”
Il sindaco illustra le novità del bilancio : “Nonostante i pesanti tagli statali non aumentiamo le tasse, attenzione a sanità e sociale”
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Il dibattito
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Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
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VENETO, LE SFIDE DEL 2025 CON L’INCOGNITA DEL VOTO
L’assessore Francesco Calzavara illustra la manovra di bilancio regionale “Più risorse a disposizione, si continua a crescere”
AUTONOMIA DELL’ENERGIA “STOP AL CENTRALISMO”
Le concessioni delle reti rendono 300 milioni, Roma vuole prorogare a Enel per altri vent’anni, Agsm Aim lancia l’allarme
Un modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
a sanità veneta si conferma, anche nel 2024, un modello di eccellenza a livello nazionale. Questo risultato non sarebbe possibile senza il lavoro instancabile dei nostri operatori sanitari, che ogni giorno garantiscono cure di qualità a milioni di cittadini. A loro va il mio più sentito ringraziamento. I numeri parlano chiaro: nel 2024, abbiamo registrato 14,5 milioni di prenotazioni,
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Un modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
Questo dimostra che il nostro sistema è in grado di rispondere a una domanda crescente senza compromettere la qualità. Anche i ricoveri ospedalieri sono aumentati: 643.411 nel 2024, segnando un +4% rispetto al 2022, e gli interventi chirurgici hanno raggiunto quota 503.479, con una crescita del 7% rispetto al 2022 e del 2% rispetto al 2023. Questi risultati sono il frutto di un’organizzazione capace di rispondere a una domanda sempre più complessa, garantendo efficienza e rapidità. Un altro dato che ci rende orgogliosi è il saldo positivo nella mobilità sanitaria, con 189 milioni di euro derivanti da pazienti provenienti da altre regioni italiane. Questo dimostra che il Veneto è una terra di eccellenza, scelta da chi cerca cure di alta qualità. Il mio ringraziamento va dunque a medici, infermieri, tecnici, amministrativi e a tutti coloro che lavorano con passione e professionalità nel nostro sistema sanitario. Siete il volto di un Veneto che crede nell’efficienza, nell’equità e nella solidarietà.
Consacrata a Limena la chiesa ortodossa di S. Luca
La comunità ortodossa di Limena, Cadoneghe, Vigodarzere, Curtarolo e Piazzola sul Brenta ha la sua chiesa: è stata consacrata a San Luca Evangelista con grande gioia della comunità che ha partecipato attivamente – sia con donazioni che con il proprio lavoro – alla sua edificazione in appena quattro anni. Il tetto è stato costruito grazie a fondi elargiti dal governo romeno. «E’ un miracolo della Provvidenza» commenta commosso il preot Nicolaie Ticiu, a capo della parrocchia.
Circondato da un consiglio di chierici, monsignor Siluan, vescovo della Diocesi ortodossa rumena d’Italia, ha celebrato il servizio del Te Deum, al termine del quale ha benedetto, con l’aghiasma, il nuovo luogo di culto della parrocchia, che adesso può ospitare le celebrazioni liturgiche. La parrocchia di San Luca Evangelista è stata fondata nel 2016 proprio da monsignor Siluan, che ha nominato suo parroco padre Nicolaie Ticiu. Ospitata inizialmente in un locale commerciale, in poco tempo quello spazio si è rivelato insufficiente a contenere tutti i fedeli. L’allora sindaco di Limena, Giuseppe Costa, ha concesso, con un atto poi deliberato all’unanimità dall’intero Consiglio comunale nel 2019, la concessione di un terreno pubblico, sul quale la comunità ortodossa ha realizzato dapprima il patronato e poi la chiesa. Nel 2020, Sua Santità Padre Atanasie de Bogdania, vescovo vicario della diocesi ortodossa rumena d’Italia, ha consacrato la prima pietra del nuovo luogo di culto. Nel 2023, con il sostegno finanziario del Dipartimento per i romeni in diaspora, è stato installato il tetto della chiesa. La particolarità della chiesa consiste nel fatto che è stata edificata direttamente dai parrocchiani, con le loro donazione e con il loro lavoro. Il bozzetto della chiesa, in stile Brancoveanu, è stato sottoposto all’architetto Paolo Parisato, che lo ha trasformato in progetti, unendo la tradizione all’innovazione tecnologica. La struttura è stata costruita in legno e cemento armato.
Cristina Salvato
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
E’ stata edificata in soli quattro anni grazie al lavoro e alle donazioni dei fedeli
Pagelle alle primarie, ennesimo cambiamento
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Le pagelle del primo quadrimestre delle primarie, in arrivo fra pochi giorni, riporteranno ancora i giudizi descrittivi mentre quelle finali di giugno avranno i giudizi sintetici. Una formula “ibrida” per usare un altro termine che va di moda di questi tempi, per accompagnare alunni, docenti e genitori nell’ennesimo cambiamento nella valutazione. I giudizi descrittivi con i quattro livelli “avanzato”, “intermedio”, “base” e, per l’insufficienza, “in via di prima acquisizione” sono costati un lungo lavoro preparatorio ai docenti, impegnati nel declinare la nuova terminologia nella valutazione degli alunni, senza perdere di vista l’obiettivo finale, che è quello di far capire ai ragazzi e alle loro famiglie non solo “come sta andando” il percorso scolastico ma soprattutto quali sono i punti di forza da mettere in evidenza e quelli di debolezza sui quali lavorare per un apprendimento efficace. Anche i genitori hanno faticato non poco ad entrare in questa nuova ottica e a districarsi tra la terminologia. Ora l’ennesimo cambiamento, con i vecchi giudizi accompagnati dalla descrizione del livello di apprendimento raggiunto per ciascuna disciplina. Quanto sarà efficace lo scopriremo strada facendo, chissà.
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Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Periodico
srlPigini Group. Loreto - Trevi Certificata ISO 14001 - SA 8000 Chiuso in redazione il 15 gennaio 2025
L’edificio. A ridotto impatto ambientale, potrà ospitare fino a 72 bambini da 3 a 36 mesi
È stata posata la prima pietra del nuovo asilo nido montessoriano
C on la posa della prima pietra, il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro, ha dato ufficialmente il via ai lavori di edificazione del nuovo asilo nido montessoriano.
Situato tra via Ludovico Ariosto e via Guido Franco, coprirà una superficie di circa 900 metri quadrati e sarà in grado di accogliere fino a 72 bambini da 3 a 36 mesi. La sua
Il costo complessivo di due milioni di euro include un contributo iniziale del Pnrr di 1 milione e mezzo
costruzione è stata resa possibile grazie ai finanziamenti ottenuti dall’amministrazione comunale nell’ambito del PNRR: il costo complessivo del progetto, che ammonta a 2.066.000 euro, include il contributo iniziale di 1.560.000 euro e il successivo incremento di 156.000 euro, necessari a far fronte all’aumento dei costi. Il finanziamento conta anche un ulteriore investimento di 350.000 euro da parte del Comune stesso, destinato alla sistemazione delle aree esterne e delle opere di urbanizzazione. «Oggi è un giorno importante per la nostra comunità – ha dichiarato il sindaco Marco Schiesaro nel corso della cerimonia svoltasi il 20 dicembre–. La posa della prima pietra è un segnale concreto del nostro impegno verso le famiglie e i cittadini più piccoli. Con questo progetto non solo rispondiamo a una necessità educativa, ma guardiamo anche al futuro con una struttura sostenibile e innovativa».
L’asilo nido, sostituirà quello attualmente in uso, dedicato ad Aldo Moro, che sorge lì accanto. Il nuovo edifico sarà realizzato con moduli prefabbricati e seguirà i principi del metodo Montessori, offrendo ai bambini un ambiente sicuro e stimolante, in cui potranno sviluppare la propria autonomia. «Progettato per ridurre al minimo l’impatto ambientale e i consumi energetici – hanno precisato il vicesindaco con delega ai lavori pubblici, Devis Vigolo, e l’assessore al sociale Sara Ranzato – l’asilo riflette la volontà del Comune di Cadoneghe di investire in un futuro sostenibile per le nuove generazioni. Stiamo realizzando una struttura moderna che garantirà spazi sicuri e accessibili per i bambini, con una particolare attenzione all’ambiente e alle nuove esigenze del territorio».
L’edificio potrà ospitare circa 72 bambini (considerata anche la tolleranza della normativa regionale), con aumento del numero di posti nella fascia 0-2 anni rispetto all’asilo nido esistente. Le aule saranno esposte verso il verde e dotate di porte-finestre prive di barriere architettoniche, distanti dal traffico veicolare di via Guido Franco, dove è invece previsto il nuovo ingresso. Vi saranno spazi luminosi riservati al gioco, un’area mensa, un ingresso colorato e accogliente e un ampio portico esterno collegato all’area del giardino didattico dedicata alle attività estive.Alla cerimonia ha presenziato anche Siro Facco, direttore generale di Spes, che gestisce le attività educative dell’asilo nido comunale.
Cristina Salvato
Sala della musica dedicata a Dittadi e Gobbin
Cadoneghe ha una sala della musica, che raccoglie i cimeli storici dell’antica banda e della storica corale. Una sala che ora ha anche un nome: alla presenza dei familiari è stata intitolata a Silvio Dittadi, fondatore dell’orchestra Brenta, e a Costanzo Antonio Gobbin, che ha dato vita alla corale Costanza Paperini. Un modo per rendere omaggio a due figure di spicco della musica locale, promotrici dell’attività bandistica e corale. La cerimonia si è svolta venerdì 20 dicembre ed è stata seguita dal concerto dell’orchestra Brenta. Lo spazio che ospita la sala della musica era stato inaugurato il 21 ottobre 2023 nei pressi del campo sportivo comunale Morsanutto di via Rigotti e custodisce il patrimonio musicale della comunità. Ospita infatti gli strumenti della
storica “banda Jolanda” insieme agli spartiti, alle medaglie e ai premi accumulati negli oltre 125 anni di attività della corale CostanzaPaperini. Fu il compianto Silvio Dittadi, scomparso nel 2011, a dare vita all’orchestra di Cadoneghe, affiancandola a una scuola di musica. L’intento era recuperare la memoria della banda Jolanda, il cui ricordo era andato perduto. Nata alla fine dell’Ottocento con il nome di Jolanda, in onore della figlia del re Vittorio Emanuele III, la banda arrivò ad avere ben ottanta
elementi. Rimase attiva fino agli anni Cinquanta, quando si sciolse definitivamente. La corale Costanza Paperini nacque tra il 1882 e il 1885, quando un gruppo di paesani formò la Società dei cantori nominando Costanzo Gobbin come suo presidente. Alla sua direzione si sono succeduti diversi maestri, fino ad arrivare a Pietro Paperini, sotto la cui guida - durata dal 1925 a circa il 1965 - il complesso corale ha partecipato a numerose rassegne e concorsi anche a carattere internazionale. (cri.s.)
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Il sindaco Marco Schiesaro poggia la prima pietra del nuovo asilo nido montessoriano
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Il
negozio. Fondato nel 1967, è sempre stato gestito dalla famiglia Lissandron
Cartoleria “Alla Castagnara” chiude dopo 57 anni di attività
D
opo 57 anni di ininterrotta attività, sempre gestita dai fratelli Lissandron, il 14 dicembre la cartoleria Alla Castagnara ha abbassato la saracinesca per sempre. Per oltre mezzo secolo è stata una fornitissima cartoleria, anche per il vicino istituto per geometri Boaga (ora liceo Marchesi), e pure libreria, dove trovare le ultime novità librarie e tanti consigli di lettura. I fratelli Alessandro, Tiziano e Ruggero si godranno ora la meritata pensione. «Un’attività storica, che ha segnato la vita di tanti di noi – dichiarano il sindaco Marco Schiesaro e l’assessore al Commercio Guglielmo Alfieri, che sono passati a salutare i negozianti a poche ore dalla chiusura –. Aperta il 15 agosto 1967, inizialmente era nell’attuale negozio “Image”, per poi trasferirsi, il 13 giugno 1971, nella sede che tutti conosciamo a Castagnara, proprio in vista dell’apertura dell’istituto Boaga. Questa cartolibreria ha dato i primi sussidiari ai bambini che oggi sono nonni, e addirittura qualcuno anche bisnonno. Tre generazioni di clienti sono passate da qui, trovando non solo articoli di cancelleria, ma anche un luogo dove sentirsi accolti, dove ricevere un consiglio o un sorriso. Con la chiusura della cartolibreria si chiude anche un pezzo della nostra storia. A nome di tutta la comunità voglio dire
un grande grazie alla famiglia Lissandron per l’impegno, la passione e la dedizione dimostrata in tutti questi anni».
La cartolibreria nacque grazie ad Alessandro Lissandron e al suo desiderio di dedicarsi al commercio della carta. In questo venne supportato dal padre Antonio, il quale, terminato il suo lavoro di operaio in fabbrica, con la sua Vespa andava ad acquistare il materiale per rifornire il negozio del figlio, che nei primi tempi era aiutato da mamma Elsa. Arrivarono poi gli altri due fratelli di Alessandro, Tiziano e Ruggero, a formare un team che – dal primo cliente che entrò ad acquistare un nettapenne nel lontano 1967 – ha visto passare da dietro il bancone generazioni clienti, soprattutto di
bambini e ragazzi. «La nostra è una storia di persone – ha detto Alessandro Lissandron nel 2021, quando il Comune assegnò un attestato alla loro attività –. Quanti ragazzi sono passati da noi, ragazzi che, ormai nonni, venivano con i nipoti a ricordare quei tempi. E poi ci sono i nostri genitori, cui dobbiamo non solo l’aiuto materiale, ma anche l’averci insegnato a trattare i clienti mettendo la loro soddisfazione al primo posto».
Anche l’assessore alla Cultura, Sara Ranzato, rivolge loro un ringraziamento per tutto il materiale che, in fase di chiusura del negozio, hanno donato alle scuole e ad alcune associazioni del territorio.
Cristina Salvato
La macelleria Ghion festeggia settant’anni di attività
Da sempre gestita da una delle famiglie storiche di Cadoneghe, la macelleria Ghion ha festeggiato i settant’anni dalla sua apertura nel Comune. La famiglia Ghion con Francesco, figlio dell’attuale titolare Elisabetta, ha raggiunto ormai la quarta generazione.
La storia della macelleria, nata nel 1930 a Padova come “Macelleria Ghion”, inizia con Gino Ghion, che il 5 dicembre 1954 si trasferisce a Cadoneghe e qui apre il suo nuovo negozio, dove lavoravano anche la moglie Maria e i loro figli Paolo e Claudio. Dopo la morte di Gino, Paolo ha assunto la gestione della macelleria di Padova che si poi è trasferita all’Arcella, mentre Claudio insieme alla moglie Adriana ha assunto la responsabilità del negozio di Cadoneghe, che nel 2013 ha trasmesso alla figlia Elisabetta. Che oltre a seguire l’attività di famiglia, è anche la prima storica presidente donna della categoria dei macellai aderenti a Confcommercio Ascom Padova. (cri.s.)
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Cadoneghe
“Alunni al freddo nelle scuole”
Il dirigente scolastico ha inviato al Comune numerose segnalazioni, i genitori pure e adesso anche il consigliere Enrico Scacco punta il dito contro lo stato in cui versano le scuole di Cadoneghe, che abbisognano di interventi di manutenzione. «I sopralluoghi effettuati dai rappresentanti dei genitori del Consiglio di istituto a fine novembre e le innumerevoli segnalazioni del preside Giovanni Petrina evidenziano una situazione impietosa – commenta Scacco –. Alla scuola Don Milani le alunne e gli alunni sono costretti a usare i bagni con le turche come negli anni 80 e quasi metà di questi è pure inagibile. La palestra continua ad avere 10 gradi di media al suo interno e i ragazzi sono costretti a fare ginnastica al freddo. Molte finestre sono rotte e l’impianto elettrico spesso salta e manda in blocco la caldaia impedendo al riscaldamento di entrare in funzione per ore».
Nel corso del sopralluogo i genitori hanno notato, alla scuola dell’infanzia Aquilone, infiltrazioni provenienti dal tetto con tanto di muffa in tutto l’edificio. Alla scuola primaria Zanon sono presenti solo bagni con le turche, manca il sapone e i bambini possono lavarsi solo con l’acqua fredda. Oltre ad esserci muffa e numerose infiltrazioni dal sof-
ad attendere di utilizzare i bagni della mensa per avere un minimo di comodità. Ma anche in mensa uno dei bagni non può essere utilizzato ed è chiuso, in quanto il soffitto è crollato rendendo il locale inagibile. Anche alla primaria Galilei sono presenti muffa e infiltrazioni, oltre a vetri e tapparelle rotte alle finestre. E alcuni termosifoni non funzionano. Alla primaria Falcone Borsellino infiltrazioni, muffa e cavi scoperti e a penzoloni. Infine infiltrazioni, crepe e muffa sono presenti un po’ ovunque alla primaria Boschetti Alberti e alle scuole dell’infanzia Girasole e Isola del tesoro: in quest’ultima sono pre-
senti ancora i danni dell’allagamento della scorsa primavera. «Sia il Consiglio di istituto che i singoli genitori da anni lamentano questa situazione indecente – conclude il consigliere Scacco –, ma nessuno interviene. Non basta proclamare di aver installato una caldaia alla Galilei e di aver trovato i fondi per la mensa alla Falcone Borsellino: serve una manutenzione programmata, da realizzare ogni anno nel periodo estivo in tutti i plessi scolastici. Se non ci sono fondi sufficienti, è ora di accendere qualche mutuo per il rinnovo radicale degli edifici: i soldi vanno trovati subito».
Cristina Salvato
Caso multe: indaga anche la Procura della Corte dei conti
Il consigliere Enrico Scacco: “I sopralluoghi effettuati dai rappresentanti dei genitori del Consiglio di istituto e le innumerevoli segnalazioni del preside Giovanni Petrina evidenziano una situazione impietosa”
4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
La conferma è arrivata: esiste un’indagine da parte della Procura della Corte dei conti legata alle multe dei velox di Cadoneghe. Il nuovo segretario comunale Francesco Spaziani. a precisa domanda del consigliere Enrico Scacco, ha ammesso l’esistenza di un’indagine istruttoria da parte della Procura della Corte dei conti, il cui esito sarà noto soltanto dopo la pronuncia della sentenza del procedimento penale in corso, in quanto legato ad esso. «Grazie al nuovo segretario comunale – dichiara il consigliere Scacco – per aver finalmente fatto chiarezza, rispondendo a una domanda che il sottoscritto ha posto più volte, alla quale nessuno aveva mai risposto. Per la prima volta abbiamo una conferma ufficiale che
c’è un’indagine della Procura della Corte dei conti a Cadoneghe. Cosa gravissima, di cui vogliamo
capire bene tutti i dettagli e quali sono i rischi soprattutto finanziari per il Comune». Intanto il Comu-
ne continua a pagare per le cause intentate dai multati presso il Giudice di pace. Il Consiglio è stato convocato il 27 dicembre, sul finire dell’anno, anche per deliberare il debito fuori bilancio legato a spese legali e oneri che il Comune è stato condannato a pagare: 1.583,90 euro di spese legali legate a cinque sentenze e altri 20.498,78 (di cui 3.208 già pagati) per oneri relativi a 31 sentenze già riconosciute in una delibera di agosto. «Soldi che si poteva evitare di spendere, se si fosse ottemperato ai pagamenti entro i tempi previsti» ha commentato la consigliera di minoranza Lucia Vettore. E proprio per questa spesa evitabile la consigliera di maggioranza Lorenza Chimento (FdI) si è astenuta dal votare. (cri.s.)
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fitto. I bambini sono costretti
Curtarolo
Bilancio. Tanti interventi nel territorio, ma anche più spese sociali
Risorse per chi è in difficoltà ma scatta l’aumento dell’Imu
Non è stata una decisione facile, ma l’amministrazione comunale di Curtarolo è stata costretta ad aumentare l’Imu per far fronte all’aumento delle spese per sostenere nuovi casi sociali, in particolar modo bambini e ragazzi alloggiati in comunità. Il sindaco Martina Rocchio, nell’affrontare il bilancio nel corso del Consiglio comunale di fine dicembre, ha ammesso di aver passato notti insonni per capire come far fronte alle spese e decidere cosa tagliare e dove chiedere uno sforzo ai cittadini. È stato deciso quindi di aumentare l’aliquota Imu, che è passata da 9,6 a 10,4.
Il Comune costretto a ritoccare l’aliquota dell’imposta sugli immobili per far fronte alle sperse necessarie
aggiunti 290mila per tutte le funzioni delegate all’Ulss 6 Euganea, per un totale che supera i 500mila euro». Il Comune, dopo aver tagliato dove poteva, è stato costretto ad aumentare l’Imu. «Un adeguamento necessario per andare incontro a chi si trova in estrema necessità – ha concluso Martina Rocchio –. L’alternativa sarebbe stata di tagliare il trasporto scolastico, che incide sul bilancio per 140mila euro: ma francamente non ci siamo sentiti di creare un disservizio a oltre cento famiglie che ne usufruiscono».
Cristina Salvato
Proseguono nel 2025 le manutenzioni delle strade
Nonostante le difficoltà di bilancio dovute all’aumento delle spese sociali, il Comune di Curtarolo garantirà anche nel 2025 le manutenzioni di strade e marciapiedi in tutte le frazioni. Gli interventi, previsti per il primo semestre dell’anno, interesseranno le frazioni del territorio con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, l’accessibilità e la viabilità. Contestualmente, il Comune procederà con la manutenzione ordinaria della segnaletica stradale orizzontare e verticale.
A Santa Maria di Non saranno eseguiti lavori di miglioramento
Con la contrarietà dei consiglieri di opposizione. «Siamo stati costretti ad assumere delle decisioni difficili – ha detto il sindaco Rocchio – per l’improvviso aggravarsi di alcune situazioni di carattere sociale. Dobbiamo far fronte alle spese di alloggio per alcuni ragazzini che sono stati tolti ai genitori, i quali per diversi motivi sono stati giudicati inadatti ad occuparsi di loro, e che sono ospitati adesso in comunità. Per altri ragazzi l’iter non è ancora concluso, pertanto potrebbero aggiungersi ai casi già noti e sostenuti e che costano cinquantamila euro all’anno per ognuno di loro. Ci sono inoltre degli anziani che necessitano di essere inseriti in case di riposo, ma che non possono sostenere autonomamente la spesa dell’intera retta, e persone fragili che hanno bisogno di cure specifiche». Tutti casi che sono emersi nell’ultimo anno e che pesano sulle spese che il Comune deve affrontare. «La spesa sociale impegna un terzo del bilancio comunale – ha aggiunto il sindaco –. Nel 2024 abbiamo stanziato 120mila euro per far fronte a interventi rivolti alle famiglie: una spesa che fino a pochi anni fa ammontava invece a 15mila euro. Nel corso del 2025 le spese sociali arriveranno a 245.500 euro, ai quali vanno
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della sicurezza stradale del centro abitato per un importo complessivo di 166mila euro, di cui 57mila derivanti da un contributo ottenuto dalla Regione Veneto e 108mila derivanti dai provenienti delle sanzioni del Codice della strada. I lavori interessano l’ultimo tratto di via Cà Ferri e il ripristino dei marciapiedi esistenti di via Mandic e via Bachelet, compreso l’adeguamento degli attraversamenti pedonali per persone disabili.
A Pieve sarà ripristinato il marciapiede di via Marconi, in entrambi i lati della strada, da via Dott. Pietro Pajetta a via dell’Amicizia, per garantire la sicurezza dei cittadini che oggi percorrono questo tratto di marciapiede con rischio di inciampo.
Nel centro di Curtarolo saranno avviati i lavori di sistemazione esterna del centro polifunzionale San Francesco, con il collegamento del marciapiede ai percorsi esistenti, ponendo particolare attenzione alle persone con difficoltà motoria. Le aiuole esistenti saranno riqualificate per garantire un aspetto uniforme all’area. (cri.s.)
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Volontariato. Il gruppo comunale tira le somme di un anno di attività
Protezione civile in prima linea, oltre 1.900 ore di addestramento
Il 2024 è stato un anno di impegni e di iniziative per il gruppo comunale volontari di Protezione Civile di Limena.
“A partire dalle attività addestrative, – spiega il Coordinatore del Distretto Medio Brenta e Responsabile del gruppo comunale volontari di Protezione Civile di Limena Filippo Benetton – e i corsi di formazione indispensabili per la nostra professionalità per poi arrivare alle varie emergenze che ci hanno visto impegnati per calamità che hanno colpito il nostro territorio, quello provinciale e nazionale. Siamo stati operativi anche in Emilia Romagna nelle ultime emergenze. Oltre alle varie e costanti attività addestrative come da calendario redatto all’inizio dell’anno, è da ricordare anche l’esercitazione di carattere internazionale nel nostro territorio che ci ha visti impegnati ad organizzarla e a gestirla in collaborazione con i gruppi del Distretto Medio Brenta e con il gruppo del T.H.W. di Rosenheim e che ha contribuito enormemente ad aumentare le nostre capacità, a farci
crescere dal punto di vista professionale”.
140 volontari sono stati coinvolti per “Brenta 2024”. L’esercitazione di carattere internazionale, organizzata dalla Protezione Civile del Distretto Medio Brenta, con la partecipazione di sette Comuni: Limena, Campodoro, Curtarolo, Campo San Martino, Villafranca Padovana, Piazzola sul Brenta e San Giorgio in Bosco, il Gruppo Provinciale di Padova, il Gruppo E.R.A. di Padova e Bassano del Grappa, il Gruppo della Protezione Civile tedesca T.H.W. Rosenheim, la Croce Verde di Padova e molti altri volontari.
“Con l’arrivo del nuovo mezzo, – aggiunge Benetton – di nuove attrezzature e di donazioni di materiale e DPI , previsti per quest’anno, ci permetteranno di essere sempre più pronti e preparati per affrontare le emergenze con sempre più professionalità, serietà e capacità. Alla fine del 2024, inoltre, con il grande impegno e la disponibilità dei volontari, siamo riusciti ad effettuare un importante
lavoro di restauro della nostra sede per renderla oltre che più accogliente, soprattutto più efficiente, organizzata per la gestione delle emergenze al fine di migliorare la nostra capacità operativa per essere di aiuto alla cittadinanza e a chi ne ha bisogno nel momento di necessità , sempre grande lo spirito di migliorarsi e di crescere. Un ringraziamento personale lo devo fare a tutti i volontari del gruppo per il loro impegno che ha visto nel corso dell’anno il numero di circa 1900 ore impegnate per attività addestrative, corsi ed emergenze, volontari sempre pronti a qualsiasi ora, in qualsiasi momento, che vengono chiamati per aiutare chi ne ha necessità, un ringraziamento all’amministrazione comunale che ci è vicina e ci sostiene, cosa per noi volontari molto importante. Orgoglioso di essere il coordinatore di un grande gruppo di persone eccezionali che con le loro capacità, ma soprattutto con il loro cuore si mettono a disposizione della comunità”.
Fanny Xhajanka
Alla scoperta del meteo e dell’archeologia, al via i corsi culturali
Sono ripartiti i corsi culturali SC.A.P.C. proposti dal Comune. Molte le novità di quest’anno come i corsi di meteorologia, di degustazione e conoscenza della birra, di archeologia “Passeggiando con gli antichi”. Sarà possibile usufruire di una più ampia offerta formativa e seguire anche più corsi differenti.
“La Scuola di Avviamento e Perfezionamento Culturale (SC.A.P.C.) – spiega il consigliere incaricato alla cultura Giovanni Faccin – è giunta alla sua 29esima edizione e possiamo tranquillamente dire che, per storia, per varietà di corsi e per numero di
partecipanti che da sempre la frequentano, è una delle più belle realtà di offerta culturale a 360° in circolazione. La conferma di quanto appena detto è il fatto che i corsi sono frequentati certamente da cittadini limenesi, ma sono attesi sempre più anche da persone dei comuni limitrofi e ciò testimonia che fu felicissima la formula ideata quasi tre decenni fa e altrettanto buone sono le offerte che di anno in anno si vanno a proporre. I corsi come sempre, da tradizione, abbracciano un’ampia gamma di interessi. Tenendo fermi i capisaldi quali le lingue, la fotografia, la ceramica e la degustazio-
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ne dei vini, riproponendo alcune belle e importanti realtà, anche quest’anno si è provveduto ad offrire alcuni corsi nuovi così da proporre un ventaglio sempre più ampio di possibilità. Quest’anno c’è la possibilità di frequentare i nuovi corsi di meteorologia, di degustazione e conoscenza della birra, di archeologia “Passeggiando con gli antichi” il tutto per gusti, passioni e interessi diversi. Certi che l’entusiasmo e l’interesse di tantissimi non è venuto meno, siamo pronti a partire con la 29esima edizione dei Corsi SC.A.P.C. per nuove conoscenze, curiosità e approfondimenti”. (f.x.)
Sopra. il gruppo comunale di Protezione Civile di Limena (foto di Carlo Loregian)
L’intervista.
Il sindaco Stefano Tonazzo fa il punto anche sulla viabilità e la sanità
“Bilancio: pesa il taglio da 80 mila euro, procediamo senza aumentare le tasse”
S indaco Stefano Tonazzo, ci illustra due punti principali e qualificanti del bilancio di previsione?
Siamo riusciti a chiudere il bilancio e lo facciamo senza aumentare le tasse ai cittadini nonostante il legislatore abbia messo in difficoltà i Comuni. Limena avrà uno storno di circa 80 mila euro sul fondo di solidarietà che che presenta circa il 10% delle nostre spese correnti. Nonostante questo siamo riusciti a chiudere un bilancio senza l’aumento delle tasse e siamo riusciti a rifinanziare tutte le opere che sono in essere. In particolare abbiamo due opere importanti finanziate dal PNRR, la mensa alla scuola Petrarca e il nuovo asilo. Anche se lo Stato non ci ha ancora dato i soldi siamo riusciti a trovare fondi per portarle avanti.
Nel dettaglio di cosa si tratta?
Agli inizi di gennaio abbiamo la consegna lavori per l’asilo Andersen, che è destinato anche a cambiare nome, ma sarà una sorpresa. Poco meno di un mese fa, invece, c’è stata la consegna dei lavori per la mensa alla scuola Petrarca. Sono praticamente opere terminate, a metà dicembre abbiamo fatto un’ispezione con la direzione dei lavori e l’assessore Martinello. Nonostante gli effetti speculativi della crisi che hanno portato
ad un rialzo dei costi siamo riusciti a finanziare tutto. Ora mancano gli ultimi passaggi, dall’arredamento alle autorizzazioni, in modo da avere sia l’asilo che la nuova mensa pronte per il nuovo anno scolastico.
Sul tema della sicurezza stradale che soluzioni pensa di mettere in campo, in particolare per affrontare il problema del ponte della Libertà?
Il ponte della Libertà è un problema che io risolverei ma non dipende solo da me. Dipende anche dal collega di Vigodarzere e abbiamo fatto di recente un incontro con il comitato la Brentana. Nel 2024 è scandaloso avere un ponte declassato che non serve a nessuno. Dobbiamo sederci ad un tavolo
assieme alla Provincia che ha dato la disponibilità per trovare una soluzione progettuale. Con il progetto del nuovo ponte, che cadrebbe sulla nostra zona industriale ci si potrebbe muovere con con Veneto Strade e la Regione ma anche con lo Stato in modo da sbloccare con i fondi del Pnrr l’opea che riguarda tutta la viabilità a nord della città di Padova.
Per le iniziative contro la violenza sulle donne avete presentato uno speciale kit. Qual è lo scopo?
Sicuramente andare in soccorso delle donne che purtroppo devono scappare di casa in fretta e furia perché sono oggetto di violenza o tentata violenza. È un’iniziativa nata dall’idea del mio vicesindaco Cristina Turetta e dell’assistente sociale Claudia Campos che hanno in questi anni lavorato a stretto contatto anche con alcune donne, poche per fortuna, costrette ad abbandonare la casa. Da questa esperienza ci siamo accorti che serve tutto. Da qui l’idea molto semplice di fornire un kit ai Carabinieri, all’Azienda Ospedaliera di Padova e al Centro Antiviolenza, un aiuto pratico, alcuni capi di vestiario e una piccola toilette, sia per le donne che per i loro bambini. Il progetto sta prendendo piede perché sia la provincia di Padova che la Regione Ve-
neto si stanno impegnando affinché esca dai confini del nostro Comune e possa diventare un patrimonio di tutte le donne venete. Avete già delle delle richieste? Avete già iniziato a distribuirli?
Abbiamo già distribuito cinque kit all’azienda ospedaliera, cinque al centro antiviolenze e tre alla stazione dei Carabinieri. Non sono rivolti sono a nostre concittadine ma a chiunque ne ha bisogno. Lo scopo è aiutare queste donne, a prescindere dalla cittadinanza della persona che ne ha bisogno. Come vede il futuro sviluppo di Limena sul fronte dei servizi sanitari con la realizzazione della nuova Casa della Comunità?
Abbiamo già un un distretto sanitario con la medicina di gruppo composta da otto medici. Per questa realtà importante spero che la Regione trovi i fondi per superare le preoccupazione dei medici. Per la nuova Casa di Comunità abbiamo messo a disposizione l’area e l’edificio è ormai in stato avanzato di costruzione. Riteniamo sia un valore aggiunto perché porterà nuovi servizi a beneficio non solo dei limenesi, non vediamo l’ora di partire. A Limena abbiamo ottenuto anche il Suem 118, altro tassello importante per il nostro territorio.
(a cura di Nicola Stievano)
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dei nuovi nati”
messi a dimora i primi 50 alberi
Il sindaco Tonazzo: “Le famiglie negli anni potranno vedere l’albero che cresce con il nome del bambino. Abbiamo avuto l’idea di piantare un ulivo che con la sua chioma protegge tutti questi alberelli che cresceranno”
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Grande successo per l’inaugurazione del “Bosco dei nuovi nati” in via Fratelli Cervi. Durante l’evento, sono stati piantati gli alberi destinati alle bambine e ai bambini nati nel 2024. Il progetto “Un albero per ogni nuovo nato” è un’iniziativa che unisce pubblico e privato, l’amministrazione comunale, con il patrocinio della Provincia di Padova, e la ditta Multistampa srl che ha finanziato l’acquisto degli alberi donati che saranno curati gratuitamente per i prossimi cinque anni da un’altra azienda locale, Vivaio Rigoni.
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“Ogni albero – spiega il sindaco Stefano Tonazzo – sarà dedicato ad una bambina o ad un bambino nato nell’anno 2024 e i bambini e le famiglie negli anni potranno vedere l’albero che cresce con proprio il nome del bambino. Questa prima piantumazione prevede 50 alberi perché corrisponde ai 50 bambini nati. C’è anche una peculiarità perché abbiamo avuto l’idea di piantare un ulivo che con la sua chioma protegge tutti questi alberelli che cresceranno ed è un albero che rappresenta tutti i bambini in generale”.
“Festeggiamo insieme la vita e il futuro della nostra comunità. –sottolinea il vicesindaco e assessore ai servizi sociali Cristina Turetta – Questo progetto non solo promuove la sostenibilità ambientale, ma crea anche un legame simbolico tra la vita e la natura, renden-
do ogni neonato parte integrante dell’ecosistema locale. Un ringraziamento speciale all’azienda Multistampa srl Daniele Lelli, Alessandro e Annita Guadagnin, per aver fortemente voluto e creduto in questo progetto, al Vivaio Rigoni in particolare Mattia Rigoni per il prezioso contributo, e agli Alpini di Limena Gastone Forese per aver offerto il rinfresco. Un’occasione per condividere insieme un momento di festa per questa giornata speciale e, soprattutto, un grazie di cuore ai genitori e ai loro piccoli, veri protagonisti di questa giornata. Ringraziamo anche il consigliere provinciale Vincenzo Gottardo, la consigliera regionale Elisa Venturini e Don Daniele Longato per la loro presenza e supporto”.
“E’ un’iniziativa – aggiunge il consigliere incaricato all’ambiente Giuseppe Costa – che unisce la
crescita della nostra comunità al rispetto per l’ambiente. Per ogni nuovo nato dell’anno 2024 è stato piantato un albero, che porta il nome del bambino come simbolo di speranza e crescita. Un gesto concreto per impegnarci insieme verso un futuro più verde e sostenibile”.
“È importante insegnare ai nostri bambini – conclude il consigliere provinciale Vincenzo Gottardo – l’importanza di prendersi cura degli altri e dell’ambiente. Guardando al futuro auguro che questo parco diventi un luogo di incontro per tutte le generazioni per crescere in un ambiente sano e stimolante, uno spazio che sia rifugio e luogo di ritrovo, un simbolo di comunità, amore e speranza per tutti”.
“Cantando in teatro”, due mesi tra musica e spettacolo
Prosegue la sesta edizione di “Cantando in Teatro” musica e spettacolo dalla sala “Teatro Falcone e Borsellino” di Limena che si concluderà martedì 1 8 marzo con un “Galà delle Orchestre” per recuperare lo spettacolo di Natale. “Si riparte martedì 21 gennaio 2025 – spiega l’ideatore e organizzatore della rassegna, l’assessore Jody Barichello – con uno strepitoso show tributo agli ABBA: la band che si è già esibita qualche anno fa a “LimenaEstate” sarà un tripudio di musica, costumi e scenografie. Martedì 4 febbraio invece si esibirà
una cover band di Annalisa formata da giovani artisti, proseguiremo martedì 18 febbraio con lo show di
Barutz con “Tutto fa brodo show paranormal edition”, famoso per le imitazioni delle nonne venete e martedì 4 marzo con i “Silent Hill Duo” tributo a Cesare Cremonini. La kermesse musicale si concluderà martedì 18 marzo ultima data, dove sarà recuperato lo spettacolo del concerto di Natale del 20 dicembre saltato a causa di malattia. La serata sarà un “Galà delle Orchestre”, dove ci saranno tanti ospiti e come band principale Enrico Marchiante. Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso libero e gratuito senza prenotazione”. (f.x.)
Fanny Xhajanka
Vigodarzere
Apre il cantiere per la passerella ciclopedonale di Terraglione
S alvo imprevisti dalla fine del mese di gennaio prenderanno avvio i lavori di posa della passerella ciclopedonale, che sarà agganciata al ponte sul Muson dei Sassi, a Terraglione. Un’opera importante, attesa, indispensabile per la messa in sicurezza della mobilità debole in uno dei punti più trafficati del territorio e che collega il centro della frazione di Terraglione con la rete delle ciclabili della nuova rotonda sulla SR307 del Santo. La passerella è una struttura metallica, che sarà agganciata al ponte esistente, sul lato nord, con un calpestio in fibra di vetro e parapetti di protezione laterali. Contestualmente anche il ponte viario sarà messo a norma con nuovi giunti, il rifacimento dell’asfaltatura e la sostituzione del parapetti. Sarà realizzata grazie a un contributo di 350mila euro dalla Regione Veneto e 300mila aggiunti dalla Provincia di Padova per la sistemazione del ponte. Il Comune di Vigodarzere contribuirà a sua volta con 350mila euro di fondi propri.
Data la complessità dell’intervento e il divieto da parte del Genio civile regionale di lavorare con un impalcato dentro all’alveo del Muson, sarà necessario lavorare direttamente sul ponte modificando la viabilità con importanti deviazioni del traffico leggero e pesante, indicativamente fino a fine luglio.
Pertanto da via Carso (la strada del sottopasso) verso la SR307 del Santo si viaggerà a senso unico in uscita, quindi verso Cadoneghe. Pertanto dalla provinciale del Terraglione si potrà soltanto uscire.
giungere via Brenta, svoltare a sinistra in via Praarie (SP70) fino al semaforo dei Molini di Agugiaro all’incrocio con la SP46. Svoltare a sinistra e raggiungere il Terraglione, che si troverà sulla sinistra.
Un semaforo regolerà l’incrocio tra via Perarello, via Piovetta Feltre e via Brenta.
Sarà totalmente interdetto, in quanto area di cantiere il tratto di via Lungargine Muson compreso dall’impianto del consorzio di bonifica sullo scolo Salgaro fino al ponte oggetto dell’intervento.(r.p.)
“Io compro nei negozi di Vigodarzere”, iniziativa per promuovere il commercio locale
Dal mese di dicembre nei negozi i clienti troveranno appesi dei gagliardetti con la scritta “Io compro nei negozi di Vigodarzere”: un’iniziativa promossa dell’associazione Botteghe unite di Vigodarzere col patrocinio del Comune e il contributo della Camera di Commercio. «Aiutiamo il commercio di zona – dichiara l’assessore al Commercio Cristina Mason –. Ogni negozio illuminato è luce per il paese. Abbiamo infatti avviato il progetto “Luci e doni”, che quest’anno ha ottenuto un contributo 10.000 euro. Il progetto, che comprende attività realizzate
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Per entrare sul Terraglione i veicoli leggeri sotto i 35 quintali dovranno percorrere la SR307 del Santo in direzione di Campodarsego, svoltare a sinistra in via Piovetta Feltre e imboccare via Padre Leopoldo o via Perarello per raggiungere la SP87 del Terraglione.
Invece i veicoli pesanti sopra i 35 quintali per entrare sul Terraglione dovranno percorrere la SR307 del Santo in direzione di Campodarsego, svoltare a sinistra in via Piovetta Feltre, rag-
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Lega Vigonza via S.Antonio, 67 | 35010 Vigonza spi.vigonza@cgilpadova.it via della Roggia, 5/1 | 35016 Piazzola sul Brenta (PD) spi.piazzola@cgilpadova.it
Lega Padova Nord (Limena, Vigodarzere) via Beato Arnaldo, 26 | 35010 Limena (PD) spi.limena@cgilpadova.it
da associazioni e commercianti, è stato finanziato dalla Camera di Commercio di Padova tramite il bando di selezione di proposte per la realizzazione di iniziative di animazione commerciale nei Comuni minori del territorio della provincia di Padova 2024». Grazie al contributo il Comune, con la Pro loco, la Cia e le Botteghe Unite di Vigodarzere ha potuto realizzare una serie di eventi e attività natalizie. Sono state installate luminarie lungo le strade di capoluogo e frazioni e tre alberi luminosi in via Roma e in villa Zusto. Poi sono stati realizzati, oltre al gagliardetto, il nuovo concorso “La vetrina più bella”, uno show cooking al mercato agroalimentare in piazza Bachelet nel quale lo chef Luca Aston ha cucinato utilizzando i prodotti tipici del territorio, e l’incontro con Claudia Targa, campionessa di boccia paralimpica di Vigodarzere, che ha raccontato insieme a mamma Sonia e papà Loreno, ct della nazionale, come ha0 trasformato la sua disabilità in un punto di forza sportivo. (r.p.)
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L’intervento. Il Genio civile ha pulito il sottobosco e rimosso gli alberi pericolosi
Ripulito dalla vegetazione l’argine lungo il fiume Brenta
S
i sono conclusi a inizio gennaio i lavori di pulizia del sottobosco e di recupero degli alberi caduti e pericolanti nel tratto di argine del Brenta in territorio di Vigodarzere, che va dal ponte ferroviario alla rampa di via San Pio X.
«L’intervento è stato realizzato da una ditta incaricata dall’ufficio regionale del Genio Civile di Padova, – precisa l’assessore ai Lavori pubblici e Sicurezza, Moreno Boschello – e si è reso necessario per garantire la sicurezza idraulica e per permettere un corretto monitoraggio delle tre frane venutesi a creare in seguito al maltempo dello scorso anno. Frane che sono costantemente monitorate dal Genio civile così come dai nostri volontari di Protezione civile, che hanno svolto anche un sopralluogo con un mezzo nautico».
dell’acqua che non è stato possibile rimuovere da terra. Questo intervento sarebbe necessario a Vigodarzere, ma anche in tutti gli altri tratti di fiume: i tronchi che finiscono in acqua creano pericolosissime roste in prossimità dei piloni dei ponti. L’amministrazione comunale si farà carico di chiedere alla Regione Veneto appositi finanziamenti affinché si possa provvedere alla sistemazioni delle erosione segnalate. Si ringrazia la Regione e i suoi uffici periferici per l’attenzione alla sicurezza idraulica del nostro territorio». (r.p.)
Sicurezza: il sindaco incontra il prefetto per parlare di controllo di vicinato
Le scorse settimane il sindaco Adolfo Zordan ha incontrato il prefetto Giuseppe Forlenza. Tra i temi dell’incontro vi è stato l’attivazione del progetto di Controllo di vicinato come ausilio a contrastare il fenomeno dei furti. Negli ultimi mesi per due volte il Comune di Vigodarzere, soprattutto nella frazione di Tavo, ha subito un’ondata di furti nelle abitazioni senza precedenti, Nelle settimane precedenti il sindaco Zordan aveva incontrato il tenente dei carabinieri Antonio Zarrillo, comandante in sede vacante della Compagnia Carabinieri di
Il Genio ha rimosso molte piante del sottobosco, alleggerendo la vegetazione. Ha inoltre rimosso diversi alberi che erano caduti o che stavano per schiantarsi al suolo. Situazione pericolosa per l’incolumità di chi frequenta la sommità arginale e anche per la sicurezza idraulica: se tronchi e grossi rami finiscono nel fiume, vengono trasportati dalla corrente fino ai piloni del ponte, creando una diga che impedisce il corretto deflusso dell’acqua e crea pericolo di esondazioni. «Questo tipo di manutenzione – prosegue l’assessore Boschello – oltre a favorire la sicurezza idraulica, ha giovato molto anche alla percorribilità del tratto di pista ciclopedonale situata sulla sommità arginale, che oramai era completamente ostruito dalla vegetazione e rendeva difficile passare. Inoltre con la prossima stagione primaverile il tratto sarà molto più bello e vivibile e sarà certamente apprezzato dalle numerose persone che a piedi o in bicicletta percorrono la ciclabile sul nostro bellissimo tratto di argine. Auspichiamo che il Genio civile ottenga opportuni finanziamenti e fondi per eseguire lo stesso tipo di manutenzione direttamente dal fiume e rimuovere in sicurezza tutti gli alberi schiantatisi a livello
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Padova, con il comandante della locale stazione dei carabinieri, il maresciallo capo Michele Capuano. Il tenente Zarrillo aveva assicurato l’intensificazione ulteriore dei pattugliamenti. I furti sono calati, ma potrebbero malauguratamente ripresentarsi: ecco perché il dottor Forlenza e il sindaco Zordan hanno concordato di sottoscrivere a breve un protocollo di intesa per disciplinare il progetto di Controllo di vicinato, quale strumento di prevenzione alla criminalità che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini residenti in collaborazione con le forze di polizia statali e locali. Il protocollo di intesa sarà successivamente sottoposto a validazione da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a seguito della quale il Comune potrà attivare le azioni necessarie ad avviare il progetto e a rendere quanto più proficua la collaborazione tra l’Ente e i cittadini che si rendessero disponibili a farne parte. I gruppi che dovessero formarsi sarebbero gli unici autorizzati: tutti gli altri saranno pertanto da ritenere iniziative di privati che non avranno alcun carattere di ufficialità e i cui referenti non avranno contatto diretto con le forze dell’ordine operanti sul territorio. (r. p.)
L’iniziativa. Alla Cattedrale dell’ex Macello a Padova fino al 23 febbraio
Super Fun, l’arte si fa interattiva fra apprendimento e intrattenimento
Un viaggio fra illusione e scienza è ciò che aspetta i visitatori della mostra “Super fun”, allestita presso la Cattedrale dell’Ex Macello fino al 23 febbraio 2025. Dopo il successo ottenuto dalla “Mostra delle illusioni” l’anno scorso, lo spazio espositivo di via Cornaro torna ad ospitare un nuovo evento immersivo realizzato dalla società Museum Events Group srl e portato in Italia per la prima volta.
La mostra “Super fun! Arte interattiva 3D, Selfie & Dreams” si propone come un percorso dinamico che mette il pubblico al centro: i visitatori diventano infatti i veri protagonisti dell’evento, avendo la possibilità di interagire e far quindi vivere le attrazioni presenti. L’obiettivo della mostra è stimolare la fantasia e divertire ma, al tempo stesso, fornire un’occasione di apprendimento attraverso il gioco, seguendo il metodo dell’”edutainment” che mescola apprendimento e intrattenimento in
modo efficace e accattivante.
Provare l’esperienza di “Super fun!” significa immergersi in un mondo in cui arte, innovazione e tecnologia si incontrano e interagiscono tra di loro tramite scenografie spettacolari in 3D e spazi interattivi, giochi di prospettiva e inganni per la mete, esperienza sensoriali eccezionali e realtà virtuali, per un totale di 30 installazioni. Lungo il percorso espositivo i visitatori possono interagire con diverse attrazioni create sulla base di studi prospettici in grado di modificare le proporzioni, per poi potersi immergere in una sezione dedicata al metamerismo e fare così esperienza di come la percezione dei colori cambi in base all’esposizione della luce. Non mancano giochi di specchi che alterano la percezione dello spazio corporeo e percettivo catapultando i visitatori in una dimensione surreale, e un’intera sezione dedicata alla realtà aumentata che arricchisce la
percezione sensoriale: i visitatori possono fare esperienze sorprendenti usando il proprio smartphone. La mostra è inoltre arricchita da immagini d’arte in 3D: opere tridimensionali in grado di conferire un inedito senso di spazialità e volume al soggetto, una piccola rivoluzione nel mondo della grafica d’arte.
In linea con l’intento educativo della mostra, sono previsti dei percorsi guidati per le scuole con soluzioni mirate per imparare divertendosi: le classi possono scoprire la spettacolarità dell’arte in 3D e delle sue applicazioni e approfondire la fenomenologia dei processi cognitivi in modo intuitivo e chiaro. Perfetta per i bambini e per i
Pensieri Preziosi: i gioielli di Mari Ishikawa all’oratorio di San Rocco
L’arte del gioiello torna protagonista a Padova con la 19ª edizione di “Pensieri Preziosi”, in programma fino al 26 febbraio prossimo all’oratorio di San Rocco e realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Una location di per sé preziosa fa da cornice a un evento dedicato ai gioielli, oggetti preziosi per antonomasia, nel loro essere piccole ma grandi opere d’arte, esempi di creatività, minuziosità e capacità espressiva. In questa edizione la mostra sarà dedicata ai trent’anni di carriera di Mari Ishikawa, artista giapponese formatasi all’Accademia di Belle Arti di Monaco. “Come l’acqua... purezza,
rigenerazione e vita nei gioielli di Mari Ishikawa”, questo il titolo della mostra che raccoglie oltre cento opere, il frutto della ricerca espressiva e intellettuale dell’artista, concentrata soprattutto sulla natura, senza però prescindere mai dall’essere umano e in particolare dalle sue emozioni e dai suoi pensieri. Un approccio, il suo, che mescola l’arte occidentale, che nasce dall’uomo e dalla sua individualità, e l’arte orientale, che trova ispirazione nella natura, quindi al di fuori dell’uomo stesso.
I lavori esposti comprendono gioielli di vario tipo (collane, spille, anelli) ma anche fotografie realizzate dall’artista. I visitatori hanno modo di
ragazzi, la mostra è pensata anche per i visitatori adulti curiosi e desiderosi di mettersi in gioco provando un’esperienza del tutto nuova. Un’occasione unica per staccare dalla quotidianità, stimolare la propria creatività e la propria fantasia e scattare delle foto incredibili che non mancheranno di stupire. Francesca Tessarollo
scoprire come l’artista riesca a dar vita alle proprie creazioni partendo da materiali diversi e, in certi casi, inediti nel mondo della gioielleria: argento puro variamente ossidato, perle antiche, quarzo grigio, acquamarina grezza, coralli, fino ad arrivare all’alluminio, alla lacca giapponese, alla carta (Kozo) e ai tessuti antichi. La natura si manifesta in particolare nelle opere realizzate con piante fuse con l’argento, un modo per superare la caducità della natura stessa sfuggendo così al passare del tempo. La mostra e il catalogo sono curati da Mirella Cisotto Nalon, con testi in catalogo di Luisa Bazzanella, Mirella Cisotto Nalon, Monica Fahn. (f.t.)
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L’intervista. L’assessore regionale Francesco Calzavara fa il punto sulla manovra a Radio Veneto24
“Bilancio a misura del Veneto che cresce, nel 2025 daremo forma all’autonomia”
Per la prossima legislatura pochi dubbi:
“Auspichiamo un nuovo mandato per Zaia, la leadership deve restare alla Lega
L a Regione Veneto ha approvato la manovra di bilancio 2025-2027, con un totale di 18,9 miliardi di euro destinati a progetti e interventi su sanità, sociale, infrastrutture e sviluppo economico.
Assessore Francesco Calzavara, quali sono gli aspetti di rilievo della manovra?
Anzitutto siamo riusciti anche quest’anno ad approvare il bilancio nei tempi previsti per legge, oltretutto in un momento di difficoltà. A dicembre infatti il governo governo nazionale ha richiesto un ulteriore contributo alla finanza statale che ci ha costretti a fare un’ulteriore variazione di bilancio con l’inserimento di una modifica dell’adeguamento dell’Irap. Questa integrazione ci permette di garantire le spese che la Regione tradizionalmente finanzia. Da sole sanità e sociale impegnano l’82% delle risorse. Con questa manovra riusciamo a garantire le politiche che nel corso di questi ultimi cinque anni il presidente Zaia ha attuato attraverso i vari assessorati, come previsto dal programma di governo. E’ quindi un bilancio coerente con quanto è stato presentato cinque anni fa ai veneti, una manovra che continuerà a a garantire i servizi ai cittadini e delle risposte importanti. Garantiamo ad esempio per la prima volta la piena copertura nell’anno universitario 2025-2026
di tutte le borse di studio a tutti gli idonei beneficiari, un altro sforzo importante che ci costerà tredici milioni di euro. Riteniamo che le risorse emerse con l’adeguamento dell’Irap vadano usate per le coperture che ci chiedeva il governo da una parte e dall’altra siano restituite al territorio. Altra spesa da considerare è quella delle elezioni, circa 8 milioni di euro che abbiamo messo a bilancio, nel caso in cui la consultazione si svolga a settembre 2025.
A proposito di elezioni, chi vede come futuro presidente del Veneto? Magari qualche attuale assessore?
Io sono un assessore della giunta Zaia e sono iscritto alla Lega, quindi in primis mi chiedo se il limite dei mandati è ancora attuale, in un contesto che riguarda solo i governatori e i sindaci delle grandi città, e se risponda ancora al volere dei cittadini, i quali forse vorrebbero scegliere liberamente i propri amministratori. Qualora non ci fosse la possibilità di avere ancora Zaia come presidente credo che l’esperienza, la capacità amministrativa e la qualità degli amministratori della Lega siano un patrimonio che non può essere disperso in questa regione. Pertanto è comprensibile, anche da parte degli alleati, che la Lega rivendichi il mantenimento di una leadership a livello regionale, esprimendo il proprio presiden-
te all’interno possibilmente di un’alleanza di centrodestra.
Riguardo alle alleanze, Forza Italia non è ha partecipato al voto sul bilancio. C’è stato un chiarimento all’interno della maggioranza?
Non vedo la necessità di grandi chiarimenti. Dopo il voto il presidente Zaia ha ribadito che questa amministrazione rimane nell’alveo del centrodestra e si cerca di mantenere questa posizione unitaria, da Roma al Veneto. Gli attacchi giornalieri da parte del segretario regionale di Forza Italia sicuramente non aiutano a creare le condizioni per finire bene questa legislatura e per iniziare nel migliore dei modi la prossima. Come valuta questi cinque anni in giunta regionale, un periodo che va dall’emergenza Covid alle Olimpiadi invernali?
Sono stati cinque anni complicati perché nati in un momento estremamente instabile come era quello della pandemia. Nessuno di noi sapeva quando sarebbe finita e cosa sarebbe successo dopo. Devo dire che la Regione attraverso una politica di bassa tassazione che ha tenuto negli ultimi cinque anni ha favorito il rimbalzo dell’economia veneta che ha sovra performato gli indici nazionali e di altre regioni. E’ la testimonianza di come la nostra regione avuto sempre nel recente passato grande capacità di ripresa e di ripartenza dopo periodi di crisi prima di altri. E questo anche perché nel complesso la macchina amministrativa comunale
e regionale permette alle imprese di sviluppare al meglio le potenzialità sia a livello locale che internazionale con l’export. Sul fronte sanitario i problemi delle liste d’attesa sono un’eredità della pandemia ma ormai hanno dei tempi in costante diminuzione e le risposte arrivano. Tra le grandi sfide c’è senz’altro l’autonomia: cercheremo di capire da qua alla fine della legislatura qual è il percorso per iniziare un reale decentramento dei poteri dello Stato verso le regioni per ottimizzare le risorse a favore dei cittadini. Sullo sfondo le Olimpiadi invernali saranno uno straordinario momento di visibilità per la nostra regione e creare le condizioni affinché il turismo giochi un ruolo cruciale.
Ci sarà anche l’apertura completa della Pedemontana?
Certo, è un’opera incredibile, anche se molto osteggiata. La crescita costante del traffico settimana dopo settimana conferma la necessità di queste infrastrutture. Riguardo ai costi, dal decimo anno con gli utili sarà possibile
Dall’opposizione Vanessa Camani del Pd attacca: “E’ il tramonto di un’era politica”
E’ duro il commento dell’opposizione in Consiglio regionale alla manovra di bilancio e al mandato della giunta che si chiuderà quest’anno, salvo proroghe. “Le casse regionali sono a secco, - attacca Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico - si ricorre alla tassazione per le aziende, e l’operazione della Pedemontana si è rivelata un fallimento. A questo si aggiunge l’incapacità di affrontare le grandi emergenze, come quelle sociosanitarie, e la totale assenza di investimenti che possano generare un nuovo svi-
luppo. Siamo di fronte ad una manovra di fine impero, stanca, ripetitiva, senza slanci e senza risorse in grado di segnare anche una minima svolta per il cambiamento del Veneto nei prossimi anni”. Camani continua indicando “l’insufficienza di risorse, investite in progetti di breve e brevissimo respiro. In una incapacità di avanzare proposte di vero cambiamento o anche solo di rispondere adeguatamente alle tante emergenze del Veneto. L’eccellenza, bandierina ormai dai colori sbiaditi, e l’autonomia, spacciata come panacea di
ripagare quella che oggi sembra essere una perdita. E’ invece un elemento che porterà ulteriori vantaggi e risorse per la nostra economia.
In conclusione, assessore, il 2025 sarà l’anno in cui vedremo realizzata l’autonomia?
Anzitutto auspico che il presidente Zaia possa essere rieletto perché penso che abbia il peso specifico politico per portare a casa il massimo sul fronte dell’autonomia. Nel 2025 puntiamo a concretizzare almeno una almeno una materia o una funzione come la Protezione Civile. Un risultato che dimostrerebbe qual è la vera volontà da parte del Veneto e di come il Veneto interpreta l’autonomia. Sicuramente non è una scelta spacca Italia ma un’assunzione di responsabilità per dare risposte efficaci ai cittadini sia sui tempi che sulle risorse impegnate. Dobbiamo avere la consapevolezza che questo è uno strumento che ci permetterà di portare efficienza ed efficacia ai nostri territori e ai bilanci degli enti pubblici. (n.s.)
tutti i mali, sono racconti che non bastano a camuffare una realtà poverissima in termini economici e strategici”. Sul tema del momento, il quarto mandato al presidente uscente Zaia, l’esponente Dem è ancora più drastica: “Oltre ogni impugnazione, pronunciamento e schermaglia di questo dibattito trito e ritrito sul terzo mandato, resta un dato: la fine del ciclo di Zaia è già realtà. E’ un canovaccio che si ripete uguale a se stesso da 15 anni, e che è ormai palesemente inadeguato. È ora di cambiare”.
Francesco Calzavara
L’intervista. Il senatore Antonio De Poli
“Autonomia: questione di responsabilità”
Il senatore padovano Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama, è stato ospite della trasmissione Buongiorno Veneto di Radio Veneto24 , dove ha approfondito diversi temi.
Senatore, come valuta il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei sanitari, in aumento nella nostra regione?
In Senato è stata approvata una legge specifica contro le aggressioni all’interno degli ospedali, con pene più severe per chi aggredisce medici e personale sanitario. È una situazione allucinante: chi ci salva la vita? È difficile comprendere come queste violenze possano verificarsi, ma purtroppo accadono. Per questo, abbiamo dovuto introdurre leggi che prevedano sanzioni severe per chi aggredisce il personale sanitario”.
Guardando all’anno appena passato, qual è il suo miglior risultato?
Il 2024 è stato un anno significativo. Abbiamo lavorato per creare una rete di rapporti tra il mondo delle politiche sociali e sanitarie e quello della piccola impresa. Questo ha portato a risultati positivi anche in relazione alla legislazione nazionale. Credo che si stia recuperando un modo di fare politica che mette al centro i cittadini e le persone, creando un collegamento concreto tra solidarietà e produttività.
Come vede il processo dell’autonomia regionale?
Il percorso verso l’autonomia proseguirà. Sono fiducioso che nel 2025 saranno risolte tutte le questioni pendenti, in modo che il Veneto possa finalmente godere di una maggiore autonomia. Tuttavia, è importante capire che l’autonomia porta con sé anche responsabilità: se una regione chiede di gestire determinate materie, deve essere in grado di farlo con serietà. In caso contrario, si ritorna sotto la gestione statale. Non è obbligatorio, ma dipende dalla volontà della regione di assumersi tali responsabilità.
Chi sarà il futuro presidente della re-
gione?
Il successore di Zaia dovrà avere caratteristiche specifiche, in particolare dovrà essere molto attento ai bisogni dei cittadini, dalle fasce più deboli, come i bambini e le persone non autosufficienti, fino agli anziani e alle persone con disabilità. Un presidente che ascolti i cittadini, le imprese, e che sappia dare risposte concrete alle problematiche del territorio.
In Senato come si sta lavorando per valorizzare le realtà locali del Veneto?
In Senato lavoriamo per dare risposte concrete a tutti i territori. Per quanto mi riguarda, c’è un’attenzione particolare per Padova, in particolare quando si tratta di affrontare problematiche specifiche o di sostenere progetti infrastrutturali. Il nostro obiettivo è portare risorse ai territori, collaborando con i ministeri per soddisfare le necessità locali. Un parlamentare deve lavorare per tutti i cittadini, senza guardare ai colori politici, perché i problemi delle infrastrutture, della sanità e delle esigenze locali riguardano tutti, indipendentemente dall’orientamento politico. Questo è il modo giusto di fare politica: affrontare i problemi reali, non le appartenenze ideologiche.
Madeleine Palpella
Economia.
Il
sottosegretario Bitonci
“Finanziaria vicina ad imprese e cittadini”
Quali ripercussioni avrà la recente manovra di bilancio approvata dal Governo e quali sono gli aspetti più rilevanti per i cittadini? La Finanziaria 2025 contiene numerosi provvedimenti di carattere fiscale ed economico per le imprese, i cittadini, le famiglie. Abbiamo affrontato alcuni aspetti della legge di bilancio approvata a fine anno con il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ai microfoni di Radio Veneto24.
Sottosegretario Bitonci, da dove partire per analizzare gli aspetti principali della Finanziaria 2025?
Abbiamo un taglio importante del cuneo fiscale e contributivo di circa quattordici miliardi che viene stabilizzato, assieme alle tre aliquote Irpef. Una novità assoluta è quella del che ha voluto la Lega che il taglio dell’Ires, cioè l’Ires premiale che va dal 24 per cento al 20 per cento per le imprese che investono gli utili in assunzioni, oppure anche nella transizione 5.0. Si punta quindi a premiare le aziende che reinvestono gli utili di impresa. Altra novità importante riguarda la flat tax sul regime forfettario. Si potrà accumulare il lavoro dipendente fino a 35 mila euro di reddito, in riposta alle partite Iva che hanno anche un lavoro da dipendente. Viene rinnovato anche il fondo di garanzia Pmi, che seguo personalmente con la mia delega specifica. VI sono anche delle importanti novità per quanto che riguarda il mondo delle garanzie dei confidi. Ricordo che si tratta di 160 miliardi di garanzie alle imprese, nel periodo Covid erano 250 miliardi . Non esiste il credito a livello delle imprese senza le garanzie statali che vengono rinnovate anche per il questo anno.
Sul fronte della sanità quali le novità invece?
Ci sono 1 miliardo e 300 milioni in più rispetto allo scorso anno, siamo quasi a 138 miliardi per la spesa sanitaria, con la novità importante della tassazione al cinque per cento degli straordinari per gli in-
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fermieri. Quindi gli infermieri che faranno lo straordinario pagheranno solo il 5 per cento di tassazione
Come vede la cancellazione delle multe per chi non si è vaccinato ai tempi del Covid?
E’ semplicemente una scelta del governo, una decisione di carattere politico condivida da tutto il governo, quindi non aggiungerei altro in merito. Specifico solo che non sarà rimborsato che ha pagato le multe a suo tempo.
Altro aspetto cruciale è la proroga dello scudo erariale per le imprese, anche alla luce della congiuntura economica che stiamo vivendo, ci attendiamo delle ulteriori entrate?
Il concordato, al di là delle previsioni infauste da parte delle opposizioni, ha dato una risposta positiva, è un sistema deflattivo del contenzioso e mira a stabilizzare le entrate nei due anni successivi. È abbastanza chiaro che anche questa è una scelta di una nuova politica fiscale che vuole essere più vicina imprese e i cittadini, determinando a priori quali saranno le imposte da pagare nei due anni successivi. Nelle prossime settimane vedremo quale sarà la risposta delle imprese e dei cittadini sul concordato preventivo biennale.
Antonio De Poli
Massimo Bitonci
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“Turismo al top e presenze da record, per le locazioni servono regole chiare”
Nel 2024 il Veneto ha registrato numeri da record sul fronte turistico e si conferma regione leader sul fronte dell’ospitalità. Abbiamo chiesto all’assessore regionale al turismo, agricoltura e commercio estero Federico Caner abbiamo affrontato alcuni particolarità. Anzitutto il fenomeno dell’over tourism, che sta sta interessando le grandi città del Veneto.
Assessore stiamo assistendo alla crescita esponenziale di locazioni brevi e alternative che stanno un po’ cambiando la fisionomia dell’ospitalità e ponendo anche dei problemi alle strutture tradizionali, che ne pensa?
Ovviamente alcune città in Veneto crescono più di altre: Venezia è l’emblema della regione, ma anche Verona oggi ha una presenza di locazioni turistiche importanti. Le locazioni turistiche sono una opportunità per il Veneto, perché a fronte di milioni di arrivi e presenze turistiche, oltre 72 milioni l’anno, abbiamo la necessità anche di accogliere queste persone. Si tratta di forme comple-
mentari che non devono andare in contrasto con l’aspetto alberghiero, hanno necessità però di alcune regole precise. In passato noi siamo intervenuti come regione, tra i primi a livello nazionale, per istituire il codice identificativo regionale che ora è stato ripreso a livello nazionale con il CIN, il Codice Identificativo nazionale e permette di definire tutti coloro che vogliono mettere abitazioni in affitto. Questo crea un qualche al sistema tradizionale perché vi sono regole semplificate rispetto agli alberghi, ma so che a livello nazionale il ministro Satanché sta lavorando affinché in questo mercato vi siano delle regole chiare per tutti.
Si moltiplicano anche le iniziative del turismo lento, favorire dai tanti borghi del Veneto. Quali i progetti su questo fronte?
Stiamo lavorando molto sulla valorizzazione delle località, diciamo non meno importanti ma meno conosciute. Grazie ai fondi europei abbiamo creato i club di prodotto, per valorizzare appunto aspetti meno valorizzati, grazie a
finanziamenti che arrivano al 70 per cento. Insieme ai piccoli borghi penso anche al circuito delle ville venete, dei castelli e delle dimore antiche, realtà inserite in circuiti creati grazie ai fondi che abbiamo messo a disposizione. Il Veneto fortunatamente è ricco sia di destinazioni che di prodotti turistici. Sta anche all’imprenditore privato cogliere le opportunità che la Regione offre con questi finanziamenti e e creare qualche circuito nuovo. Cambiamo argomento, parliamo di agricoltura: dopo un anno non facile per il settore primario,
come sarà il 2025? Quali le sfide da affrontare?
Anzitutto il tema del cambiamento climatico che ha un impatto diretto sulle produzioni come il biologico, la viticoltura ma anche i seminativi come mais e frumento, che già devono fare i conti anche con altre emergenze, come le aflatossine per i cereali. Secondo me bisogna lavorare molto sul tema della ricerca e dell’innovazione tecnologica, come stiamo facendo assieme alle università di Padova e di Verona, affinché si possa coltivare usando al meglio gli agrofarmaci, che non si-
gnifica pesticidi ma prodotti per la cura delle piante da impiegare con attenzione e senza abusarne. L’anno scorso le sperimentazioni messe in campo hanno dato esito positivo.
Gli agricoltori chiedono maggiori tutele per il reddito delle loro imprese, che fare?
E’ necessario un cambio di mentalità, perché bisogna capire che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica e sociale, il che significa che bisogna sostenere questa transizione ecologica. Anzitutto lo deve fare l’Europa che eroga i sostegni all’agricoltura. Negli ultimi decenni i sussidi sono diminuiti nonostante si chieda proprio al settore agricolo di impegnarsi di più e di investire anche di più per la transizione ecologica. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo cercare di aiutare gli agricoltori. In questo è fondamentale anche il cambiamento generazionale. I giovani da questo punto di vista sono molto più attenti e reattivi, pronti a sviluppare qualcosa di nuovo.
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Il caso. Roma vuole prorogare a Enel per 20 anni, Agsm Aim lancia l’allarme e la politica veneta risponde
L’Autonomia dell’energia: “Stop al monopolio Enel, usciamo dalla gestione centralista”
Le concessioni delle reti garantiscono oggi 300 milioni di euro l’anno. “Sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo necessaria”
M entre impazza il dibattito sull’Autonomia differenziata tra proclami, rilievi, raccolte firme e possibili referendum che dividono l’opinione pubblica, la politica, le categorie economiche e persino la Chiesa, c’è una proposta che sembra unire tutti quella dedicata al mondo dell’energia.
Il progetto è stato lanciato, nelle scorse settimane, da Federico Testa il presidente di Agsm Aim, il soggetto che racchiude in se le ex municipalizzate di Verona e Vicenza.
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L’idea del Presidente Testa nasce da una prima constatazione: nel 2029 e nel 2030 scadranno, rispettivamente, le concessioni idroelettriche e quelle della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Entrambe le concessioni, oggi, sono in mano a Enel. Il progetto a cui sta lavorando Agsm Aim è proprio quello di lavorare, aggregando diversi soggetti veneti, per poter essere della partita.
Tenere in Veneto queste concessioni significherebbe avere a disposizione diverse centinaia di milioni di euro e soprattutto mantenere sul territorio risorse importanti da reinvestire direttamente sia abbassando le tariffe a famiglie e aziende sia investendo
sull’ammodernamento delle infrastrutture presenti.
C’è però un grave problema: i Governo con una norma, della quale francamente si fatica a comprendere la ragione, ha introdotto una proroga ventennale all’attuale gestore, ovvero Enel. Proseguire con una gestione centralista delle concessioni idroelettriche e di quelle sulla rete di distribuzione non produce per il territorio, le imprese e le famiglie alcune beneficio tangibile e, di fatto, contraddice quelle liberalizzazioni introdotte, ormai diverso tempo addietro, dall’allora Ministro Bersani.
Toccherà alla politica Veneta - ma anche a quella Lombarda, Emiliana e Friulana – fare fronte comune e convincere il Governo, in sede di Conferenza Stato – Regioni, a ritirare quella norma.
E l’appello di Testa per avviare
la sfida dell’autonomia energetica non sembra essere caduto nel vuoto: la Regione Veneto con il Presidente Luca Zaia e l’Assessore allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, i Comuni di Vicenza, Verona e Padova con i sindaci Giacomo Possamai, Damiano Tommasi e Sergio Giordani e l’ANCI Veneto con il Presidente Mario Conte sono già al lavoro al fianco di Agsm Aim per giocare, fino in fondo, questa partita essenziale per la tutta la Regione. Dovranno essere proprio loro, forti del progetto industriale preparato da Testa, a lavorare, insieme ai loro colleghi lombardi, emiliani e friulani perché il Governo cambi radicalmente idee, stralci la norma che prevede le proroghe ventennali e consente alle aziende dei territori di poter competere per ottenere le concessioni.
Il Presidente Testa: “Le reti sono un asset strategico, dobbiamo provare a tenerle sul territorio”
“Vogliamo che AGSM AIM sia attore protagonista e innovativo in questo scenario - ha spiegato Testa presentando il progetto – stiamo lavorando al piano industriale, ponendo la massima attenzione agli effetti che le nostre linee di azione avranno sulle comunità locali, perché riteniamo che AGSM AIM debba essere un punto di riferimento per la crescita sostenibile del territorio, con l’impegno a condividere con stakeholder e comunità obiettivi e risultati”.
“Il mondo sta cambiando, i mercati in cui operano le aziende pubbliche e private sono cambiati e continueranno a cambiare a ritmi sostenuti nei prossimi anni. La crisi dei grandi modelli centralizzati o di grandi attori industriali e finanziari, che non rispondono alle esigenze dei territori, è sotto gli occhi di tutti”.
“Le reti sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo ne-
cessaria. AGSM AIM e ritengo anche altre aziende pubbliche del territorio sono pronte per raccogliere questa sfida poiché riteniamo che le concessioni delle reti elettriche e degli impianti idroelettrici siano un elemento chiave per garantire una gestione locale di risorse strategiche. Una maggiore autonomia nella gestione delle reti come opportunità per innovazione, transizione energetica e sostenibilità, andando nella direzione che il modello di mercato ha già preso, ovvero elettrificazione e produzione distribuita con impianti di taglia medio-piccola. Rinnovo quindi l’impegno a collaborare con istituzioni e comunità per garantire un futuro energetico sostenibile e lancio un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza delle concessioni delle reti e degli impianti come parte integrante di un percorso verso l’autonomia in ambiti strategici per la crescita e il benessere delle comunità locali e come elemento fondamentale per il futuro del Veneto”.
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Federico Testa
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Stop all’alcol per i neopatentati, usare il telefono ora costa caro
Dal 14 dicembre scorso è in vigore il nuovo codice della strada, approvato con legge 25 novembre 2024 n.177; a ben vedere si dovrebbe più esattamente denominarlo “codice della circolazione” perché, giustamente, tiene conto del cosiddetto omicidio nautico e lesioni personali gravi e gravissime di cui alla legge n.138/2023, entrata in vigore il 25/10/2023, che ha equiparato, sotto vari profili, le sanzioni per violazioni del codice della strada a quelle per infrazione delle norme che disciplinano la navigazione da diporto. Il nuovo codice è costituito da ben trentasei articoli, a loro volta suddivisi in numerosi commi per cui, ovviamente, in questa sede non è possibile un commento “totale”, ma prenderò in considerazione alcune novità che mi sembrano particolarmente importanti. L’articolo 1, tra l’altro, modifica la pena per l’omicidio colposo stradale o navale commesso da chi è in condizione di alterazione psicofisica conseguente all’uso di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, sostituendo la precedente pena (già elevata) da tre a dieci anni con da otto a dodici anni. Ritengo che l’inasprimento di pena sia eccessivo, se si considera che l’omicidio colposo di
un dipendente per violazione delle norme di prevenzione infortuni è punito con la reclusione da due a sette anni, mi pare che la diversità di trattamento sanzionatorio sia ingiustificata. A prescindere dal tasso alcolemico, per i primi tre anni dal conseguimento della patente, niente alcool, neppure un bicchiere di birra. In caso di chi subisce una seconda condanna (recidiva) per guida in stato di ebbrezza, con superamento della soglia di 0,8 g/l di alcool nel sangue, vi è l’obbligo di installare a bordo un dispositivo denominato “alcolock” che viene collegato all’accensione del veicolo e funzionando come una sorta di etilometro, impedisce che l’automezzo si metta in moto, se un conducente ha un tasso alcolemico superiore a zero. Peraltro l’alcolock diverrà obbligatorio per tutti gli automezzi di nuova immatricolazione: si è però in attesa di un decreto ministeriale attuativo che disciplini dettagliatamente tale materia. L’articolo 2 inasprisce - a mio avviso giustamente - le sanzioni in caso di abbandono di animali, stabilendo che quando esso avviene su strada o nelle relative pertinenze, l’attuale pena dell’arresto fino ad un anno o ammenda da 1000 a 10.000 euro é aumentata di un terzo. Viene prevista la pena da due a sette anni per colui “che abbandona animali
domestici su strade o nelle relative pertinenze, quando dall’abbandono consegue un incidente stradale che cagiona la morte”. Sono istituiti nuovi meccanismi più efficaci per l’accertamento della velocità, però le sanzioni sono aumentate, secondo me, in modo eccessivo. Severe sanzioni, condivisibili, per chi guida con il telefonino in funzione. Stretta anche sui monopattini a propulsione prevalentemente elettrica, che debbono avere un contrassegno e possono circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h e anche per loro vale l’obbligo di assicurazione nonché del casco e di munirli dei freni su entrambe le ruote e delle frecce: tutti questi obblighi scatteranno, a quanto pare, tranne quello dell’obbligo del casco a prescindere dall’età, dopo l’emanazione del decreto attuativo, però secondo un’opinione minoritaria hanno efficacia immediata. I giornali nei giorni successivi hanno riportato la notizia di contestazioni di nuove violazioni, in varie parti d’Italia, soprattutto in relazione all’obbligo di usare il casco anche per chi usa il monopattino : il “leitmotiv”, dei tentativi di giustificazione è consistito perlopiù in :”Non lo sapevo”. In vari casi tale affermazione può essere stata veritiera e ciò induce ad una considerazione d’ordi-
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
ne più generale: l’Italia è inflazionata da convegni, spesso di ben poca utilità, non sarebbe stato male se più soggetti istituzionali, con la preannunciata entrata in vigore del nuovo codice della circolazione avessero organizzato manifestazione illustrative delle rilevanti novità.
Luigi Migliorini
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Allerta Green: una sfida globale che tocca anche il Veneto
IIl Veneto affronta crisi climatica e inquinamento con azioni urgenti.
l cambiamento climatico e l’inquinamento non sono problemi lontani, confinati a ghiacciai artici che si sciolgono o foreste tropicali che scompaiono. Anche il Veneto è al centro di questa emergenza, con episodi sempre più frequenti di alluvioni, ondate di calore e perdite significative di biodiversità. Eventi climatici estremi come l’eccezionale acqua alta a Venezia nel 2019 o le devastazioni della tempesta Vaia nel 2018 sono solo alcuni segnali di un ecosistema in sofferenza. Le conseguenze non sono solo ambientali ma anche economiche e sociali: l’agricoltura soffre per la siccità e l’erosione dei terreni, mentre le città devono affrontare l’impatto dell’inquinamento atmosferico e delle isole di calore. In questo contesto, il Veneto rappresenta uno specchio di una crisi più ampia.
Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti. In Veneto, la riduzione delle nevicate sulle Dolomiti e l’aumento delle temperature stanno alterando l’equilibrio naturale e le economie locali. I dati indicano che le temperature medie sono aumentate di circa 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, con impatti importanti sulla fauna, sulla flora e sulla qualità della vita.
Il rischio idrogeologico è un altro fattore preoccupante: fiumi che straripano, piogge torrenziali e terreni che non riescono ad assorbire l’acqua sono ormai fenomeni frequenti. Questi eventi sono aggravati dalla cementificazione e dalla gestione non sostenibile del territorio.
Il Veneto, pur essendo una regione avanzata dal punto di vista industriale, paga un prezzo elevato in termini di inquinamento.
Le PM10 e gli ossidi di azoto, derivanti principalmente dal traffico e dagli impianti di riscaldamento, pongono città come Padova, Verona e Vicenza tra le più inquinate d’Italia.
La presenza di PFAS nelle falde acquifere, soprattutto nelle province di Vicenza, Verona e Padova, rappresenta una crisi ambientale e sanitaria. Inoltre, nonostante i progressi nella raccolta differenziata, il problema dei rifiuti e del consumo di suolo resta irrisolto.
Di fronte a una crisi ambientale così complessa, ognuno di noi può contribuire con piccole azioni quotidiane:
1) Ridurre il consumo di energia: spegnere le luci, scegliere elettrodomestici efficienti e utilizzare energie rinnovabili.
2) Muoversi in modo sostenibile: usare i mezzi pubblici, andare a piedi o in bicicletta, e privilegiare veicoli elettrici o car sharing.
3) Consumare in modo responsabile: prediligere prodotti locali, ridurre l’uso di plastica e combattere lo spreco alimentare.
4) Partecipare attivamente: piantare alberi, aderire a iniziative di volontariato ambientale e raccolta di rifiuti abbandonati o sostenere campagne di sensibilizzazione.
5) Educare e informarsi: promuovere la consapevolezza ambientale in famiglia, a scuola e sul posto di lavoro.
La crisi ambientale non può essere risolta con una singola azione o da un singolo attore: richiede uno sforzo collettivo che coinvolga cittadi-
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ni, istituzioni e aziende. Partendo dalle nostre abitudini quotidiane e pretendendo politiche più coraggiose, possiamo contribuire a costruire un futuro più sostenibile per il Veneto e per il pianeta.
Le
Consapevolezza dei consumi e spreco alimentare: un problema ambientale sottovalutato
Un esempio di azione quotidiana che può contribuire a migliorare la crisi ambientale è quella che possiamo definire come “consapevolezza dei consumi alimentari”, senza la quale si arriva allo spreco alimentare.
Lo spreco alimentare è uno dei problemi più silenziosi ma devastanti per l’ambiente. Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato ogni anno, pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate. Questo fenomeno non riguarda solo le risorse economiche, ma ha un impatto profondo su ambiente e clima, rappresentando l’8-10% delle emissioni globali di gas serra.
In Italia, lo spreco alimentare domestico si attesta a circa 67 chilogrammi per persona all’anno. Anche in Veneto, regione con una forte tradizione agricola e culinaria, la gestione inefficiente del cibo
contribuisce all’aggravarsi dell’emergenza ambientale. Perché lo spreco alimentare incide sull’ambiente?
Cosa si può fare per combattere lo spreco alimentare?
La lotta allo spreco alimentare inizia a livello individuale ma richiede anche interventi sistemici e politiche efficaci.
Si possono pianificare i pasti, facendo una lista della spesa basata su ciò che serve davvero e utilizzare prima gli alimenti già in casa. Possiamo e dobbiamo imparare a conservare correttamente il cibo. Imparare a gestire frigorifero e dispensa infatti aiutano ad evitare che i cibi scadano o si deteriorino. E perché non imparare a valorizzare gli avanzi? Creiamo ricette con ciò che rimane, evitando di buttare cibo ancora commestibile.
Esistono poi moltissime iniziative locali e regionali, come le banche del cibo e del recupero alimentare. E noi cittadini possiamo promuovere o supportare realtà che raccolgono gli alimenti invenduti da su-
La produzione di cibo richiede enormi quantità di acqua, energia e suolo. Sprecare alimenti significa anche sprecare queste risorse preziose. Per ogni chilogrammo di carne prodotto, vengono consumati circa 15.000 litri d’acqua. Le coltivazioni non utilizzate portano ad una perdita di fertilità del suolo e contribuiscono alla deforestazione.
Inoltre, quando il cibo viene buttato e finisce in discarica, si decompone producendo metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica. Inoltre, l’intera catena produttiva (dalla coltivazione al trasporto) diventa inutile e aumenta l’impronta di carbonio.
News dal mondo Green
Ridurre lo spreco alimentare è essenziale per combattere il cambiamento climatico, salvaguardare risorse preziose e promuovere una gestione sostenibile del cibo.
permercati, ristoranti e mercati per distribuirli a chi ne ha bisogno. Esistono anche numerose App e piattaforme contro lo spreco, strumenti come Too Good To Go e Last Minute Market stanno prendendo piede anche in Veneto, facilitando la vendita di cibo prossimo alla scadenza a prezzi ridotti. Che male non fa! Ridurre lo spreco alimentare significa non solo risparmiare risorse e ridurre le emissioni di gas serra, ma anche affrontare problemi sociali come la fame e la povertà. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza in un sistema globale in cui il cibo è ancora mal distribuito e mal utilizzato. Se vogliamo combattere efficacemente l’emergenza ambientale, iniziare dal nostro frigorifero può essere un passo semplice ma cruciale.
Tendenze dell’Economia Green nel 2025 Nel 2025, l’economia green si preannuncia come un settore in forte espansione, con l’intelligenza artificiale (IA) che giocherà un ruolo cruciale. Le aziende e le istituzioni stanno iniziando a integrare l’IA per affrontare i rischi climatici e migliorare la sostenibilità, sebbene ci si debba confrontare con il suo elevato consumo energetico. La Commissione Europea ha annunciato piani per intensificare gli sforzi verso un’economia sostenibile, con iniziative come il Circular Economy Act e la Direttiva sul diritto alla riparazione, miranti a promuovere pratiche più sostenibili.
Innovazioni nel Settore Alimentare
Le tendenze alimentari del 2025 evidenziano un crescente interesse per prodotti sostenibili e biologici. Secondo esperti del settore, ci sarà una preferenza per ingredienti freschi e genuini, con un aumento della domanda di cibi vegetali come burger di lenticchie e superfood. La tracciabilità dei prodotti e l’uso dell’IA per migliorare la sostenibilità nella produzione alimentare saranno elementi chiave.
Turismo Sostenibile
Il settore del turismo sta evolvendo verso modelli più sostenibili. Una ricerca di Accor ha rivelato che oltre il 50% dei viaggiatori europei prevede di spendere di più per viaggi eco-compatibili nel 2025. Questo trend implica che gli operatori turistici dovranno affrontare le sfide legate alla sostenibilità, rispondendo a una domanda crescente di esperienze di viaggio rispettose dell’ambiente.
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Direttore Sanitario: Dott . Stefano Puggina c
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LVeneto: 203 milioni di euro per la sanità, al via gli interventi su quattro ospedali
a Regione Veneto ha approvato la prima fase del Programma di investimenti per l’edilizia sanitaria regionale 2025-2027, destinando oltre 203 milioni di euro per l’adeguamento normativo, funzionale, sismico e antincendio di quattro strutture ospedaliere. La delibera, proposta dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, attinge a fondi nazionali e regionali per migliorare la qualità delle infrastrutture sanitarie, con il coinvolgimento degli ospedali di Oderzo (Treviso), Mestre (Venezia), Bassano del Grappa (Vicenza) e Legnago (Verona).
“Proseguiamo con importanti investimenti – sottolinea Lanzarin – per garantire strutture sanitarie sempre più moderne e sicure. Questo programma, finanziato con 193 milioni di fondi nazionali e 10 milioni di risorse regionali, sarà ora sottoposto al Ministero della Salute per avviare un nuovo Accordo di Programma. Parallelamente, le Aziende sanitarie possono avviare le progettazioni, mentre già pianifichiamo ulteriori 115 milioni per la seconda fase.”
I progetti approvati sono:
Ospedale di Oderzo (Treviso): situato in zona sismica 2, richiede interventi di adeguamento sismico e antincendio. L’investimento complessivo, pari a 42,3 milioni di euro, prevede una prima fase da 6,5 milioni già finanziata e una seconda fase da 20,3 milioni. Il progetto include la costruzione di un nuovo blocco a quattro piani, con ingresso, servizi logistici, radiologia e aree di degenza.
Il commento di Edgardo Contato sull’ampliamento dell’Ospedale dell’Angelo con il progetto “Angelino”
“Traduciamo in realtà un’esigenza, un sogno inseguito per anni dalla città e dal territorio”, dichiara Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, commentando l’ampliamento dell’Ospedale di Mestre grazie all’impegno della Regione Veneto. Il progetto prevede la realizzazione dell’”Angelino”, una nuova struttura che ospiterà specifiche unità operative e permetterà di riorganizzare l’Ospedale attuale. “Grazie a questo investimento – spiega Contato – si ottimizzerà l’efficienza dei servizi, liberando spazi nel corpo centrale per rispondere alle nuove esigenze e ai fabbisogni emergenti.”
L’Angelino sarà strettamente integrato al complesso esistente, con una distribuzione funzionale dei percorsi per garantire sicurezza e organizzazione ottimale. Questo intervento consentirà di migliorare l’offerta sanitaria, mantenendo continuità tra le due strutture.
Ospedale di Mestre (Venezia): il programma per l’hub di Mestre prevede un ampliamento di 20.000 metri quadrati, denominato “Angelino”, con un investimento iniziale di 58 milioni di euro. Il nuovo edificio ospiterà aree per la maternità, psichiatria, endoscopia, dialisi e poliambulatori, potenziando i servizi offerti.
Ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza): in zona sismica 2, l’ospedale sarà oggetto di un secondo stralcio funzionale da 25 milioni di euro per la riqualificazione delle aree chirurgiche. L’intervento comprende cinque sale operatorie generali, una sala operatoria ibrida, due robotiche e un polo endoscopico al piano inferiore, garantendo adeguamenti normativi e tecnologici.
Ospedale di Legnago (Verona): in zona sismica 3, è previsto il rifacimento completo del complesso ospedaliero, con una prima fase da 40 milioni già finanziata. Il progetto complessivo, stimato in 142 milioni di euro, include un nuovo ospedale e migliorie logistiche, con un secondo stralcio di 100 milioni confermato dal piano attuale.
Questi interventi testimoniano l’impegno della Regione Veneto per migliorare la sicurezza e la qualità delle strutture sanitarie. Il programma, in linea con le priorità del Servizio Sanitario Regionale, punta a rispondere alle esigenze di pazienti e operatori con ospedali moderni e funzionali.
Redazione Salute
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La ricollocazione dei servizi nell’Angelino permetterà di destinare le aree liberate a nuove funzioni strategiche:
• Potenziamento del Pronto Soccorso, con più spazi per far fronte all’aumento degli accessi.
• Ampliamento della Terapia Intensiva, con percorsi più flessibili.
• Creazione di una sala operatoria ibrida per interventi cardio-vascolari.
• Attivazione di posti letto aggiuntivi per Oncologia, Endocrinologia e area chirurgica.
Al piano -1, il progetto prevede lo sviluppo delle aree operative di urgenza-emergenza, con una maggiore ottimizzazione di risorse e tecnologie, assicurando così standard elevati di cura e assistenza per il futuro.
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Malaria: 44 casi negli ultimi 3 anni in provincia di Padova, massima attenzione
Negli ultimi tre anni, la provincia di Padova ha registrato 44 casi di malaria, con un numero crescente di contagi che ha toccato il picco di 16 casi nel 2024, 21 nel 2023 e 7 nel 2022. Tutti i casi sono stati riscontrati in persone che avevano recentemente fatto ritorno da zone del mondo dove la malaria è endemica. In particolare, 43 casi si riferiscono a persone provenienti dall’Africa equatoriale, mentre uno riguarda un soggetto di ritorno dall’India. Nonostante la gravità della malattia, la malaria è raramente fatale grazie alla disponibilità di trattamenti tempestivi ed efficaci.
La malaria è una malattia infettiva causata da protozoi parassiti del genere Plasmodium, trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette appartenenti al genere Anopheles. Questi insetti sono attivi principalmente nelle ore crepuscolari e notturne, quando il rischio di contagio è maggiore nelle aree endemiche. La malattia è diffusa soprattutto in regioni tropicali e subtropicali, con l’Africa sub-sahariana che rappresenta la zona a più alto rischio, seguita da alcune aree dell’Asia e del Sud America.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) definisce la malaria come una
malattia seria, ma prevenibile e curabile, soprattutto se viene diagnosticata in fase iniziale. La profilassi, ovvero l’assunzione di farmaci preventivi, è essenziale per ridurre il rischio di contagio in chi si reca in queste aree. La tempestività nella diagnosi e nel trattamento è fondamentale per evitare complicazioni gravi e potenzialmente letali.
Il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6, sottolinea l’importanza di seguire scrupolosamente le indicazioni per la profilassi antimalarica, che deve essere ini-
ziata prima della partenza e continuata anche dopo il rientro, se necessario, in base al tipo di farmaco prescritto. “Non bisogna mai abbassare la guardia – afferma il dottor Sbrogiò – e in caso di sintomi sospetti, come febbre, sudorazione e mal di testa, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico per una diagnosi tempestiva. Il trattamento precoce con farmaci specifici può fare la differenza tra la vita e la morte”.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 ha registrato, inoltre, un caso mortale di malaria cerebrale durante il pe-
riodo natalizio. Il paziente, un uomo di ritorno dal Gabon, è stato diagnosticato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Camposampiero, dove è stato ricoverato in condizioni critiche. Fortunatamente, sebbene raro, questo tipo di malaria può essere trattato con successo se diagnosticato in tempo. Oltre a questo, sono stati segnalati anche altri casi di malattie tropicali, tra cui un caso di Dengue, contratto da un cittadino di ritorno dal Pakistan, e un caso di Chikungunya, acquisito da un uomo appena rientrato dall’Uganda. Entrambi
Nuovo ambulatorio infermieristico a Vicenza: un servizio di prossimità per la cittadinanza
A partire dal 9 gennaio 2025 è attivo un nuovo ambulatorio infermieristico a Vicenza, presso la sede della Continuità Assistenziale in via Mentana. Il servizio, che risponde alle esigenze di tutta la popolazione, è accessibile su appuntamento ogni lunedì dalle 7.30 alle 12.30.
L’ULSS 8 Berica ha messo in campo questa nuova iniziativa per potenziare i servizi sul territorio, offrendo un punto di riferimento accessibile per rispondere alle principali necessità infermieristiche. Tra i servizi forniti, rientrano interventi come la sostituzione di cateteri vescicali, il rinnovo delle medicazioni e altre prestazioni di assistenza infermieristica. Inoltre, gli infermieri che gestiranno l’ambulatorio svolgeranno anche un’importante funzione educativa, aiutando i pazienti a comprendere meglio l’adesione alle terapie e a indirizzarli verso percorsi di cura appropriati, qualora necessario.
“Il nostro obiettivo è garantire una presa in carico efficace e accessibile per ogni cittadino – ha spiegato il dott. Achille Di Falco, Diretto-
re dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 8 Berica. Il nuovo ambulatorio rappresenta un primo passo verso l’implementazione di un modello di assistenza territoriale più vicino alla persona e al suo contesto di vita, anticipando il modello delle future Case della Comunità.”
L’iniziativa sottolinea anche l’impegno dell’ULSS 8 Berica nel migliorare l’assistenza territoriale, un aspetto cruciale per evitare il sovraffollamento degli ospedali e per garantire ai cittadini soluzioni più tempestive e accessibili. La Direzione Generale, rappresentata da Patrizia Simionato, ha sottolineato come il potenziamento dei servizi locali, nonostante le difficoltà legate alle assunzioni, sia fondamentale per migliorare l’efficienza del sistema sanitario, offrendo percorsi alternativi a quelli ospedalieri.
Il servizio è gratuito e disponibile per tutti i cittadini previa prenotazione, chiamando la Centrale Operativa dell’Assistenza Domiciliare di Vicenza al numero 0444 756316, attivo dalle 10.00 alle 12.00.
i pazienti, al momento, sono in buone condizioni di salute.
In aggiunta a questi casi, si è verificato un episodio di morbillo su un adulto, anch’egli in buone condizioni. Questi eventi pongono l’accento su come la globalizzazione e gli spostamenti internazionali aumentino il rischio di malattie infettive provenienti da paesi a rischio epidemiologico. Di fronte a questa realtà, è essenziale che la popolazione sia consapevole dei rischi associati ai viaggi verso paesi con malattie endemiche e che si prenda in carico la propria salute attraverso le giuste misure di prevenzione.
Infine, oltre alla malaria, il Dipartimento di Prevenzione segnala l’importanza di vaccinazioni e altre precauzioni per evitare il contagio di malattie come Dengue, Chikungunya e il morbillo, tutte malattie che, sebbene curabili, rappresentano un rischio per la salute pubblica. Il messaggio principale rimane quello della prevenzione: le malattie infettive, se gestite correttamente, non devono spaventare, ma vanno affrontate con consapevolezza e responsabilità, specialmente in un periodo in cui i viaggi internazionali sono sempre più frequenti.
Redazione Salute
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