La Piazza di Padova - Novembre 2022

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oltre 300 milioni di euro; prosegue l’impegno per la manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture

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29 Servizio a pag. 6 PADOVA CONTINUA A CRESCERE: ALTRI FONDI PNRR PER UNA CITTÀ PIÙ VIVIBILE E ATTRATTIVA Sedici progetti presentati dal Comune
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Servizio a pag. 12 COMMERCIO DI PROSSIMITÀ RUOLO FONDAMENTALE, ASCOM: “SERVONO AIUTI SUBITO” Per una
a forte vocazione come
servono azioni rapide. Bertin
al Governo misure urgenti per fissare un tetto
prezzi dell’energia NOVEMBRE 2022 di Padova Periodico d’informazione localeAnno XXIX n.220 ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto Notiziario delle 11:30 Notiziario delle 18:30 Notiziario delle 17:30 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE Mentre il nuovo governo corre ai ripari adottando le prime misure miliardarie per mitigare
del caro
e per
del gas
mesi sull’ottovolante con
evidenti su
miglie e imprese, si accende il confronto sulle
tensioni internazionali. segue a pag 5
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
AMMINISTRAZIONE
sindaco fa il punto dei progetti
INCHIESTA Indagini sull’appalto per la Curva Sud dello Stadio Euganeo
AMBIENTE Una città pronta ad ampliare l’offerta verde
OBIETTIVO QUARTIERI
caro energia mette a rischio il Palaghiaccio
POLITICA Il centrodestra in disaccordo con l’amministrazione
SPORT
campionato molto equilibrato per il Calcio Padova
hanno
città
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bollette
i prezzi
si annunciano
ripercussioni
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soluzioni da mettere in campo per garantire al nostro Paese l’energia necessaria per scongiurare i vertiginosi aumenti dovuti a speculazioni e
Energia sostenibile
Ieri,oggi,domani. Più di 1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Contasudinoi.Piùdi1000prezzibloccatiperalmeno3mesi. 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Dentro il territorio nel cuore della gente!
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Media & potere: rapporto delicato

Chi prova a fare al meglio questo mestiere si è trovato spesso ad interrogarsi su quale fosse la “giusta distanza”. Ovvero quale rapporto i mezzi di informazione dovessero avere con il potere, con la politica, con quelli che contano, insomma. Che molti mezzi di informazione e il potere siano legati da un doppio filo è evidente: quanti politici hanno costruito il proprio consenso grazie ad una fortissima esposizione mediatica? E quanti mezzi di informazione sono “cresciuti” proprio grazie al sostegno del politico di turno?

Niente di cui stupirsi, verrebbe da dire. Peccato per quella “schiena dritta”, invocata dal grande Indro Montanelli per tutti i giornalisti, che troppo spesso appare più come una gobba. È di queste settimane una storia, tutta da definire nei suoi contorni giudiziari, della pesante inchiesta nei confronti del proprietario di Rete Veneta e Antenna3, vero colosso veneto dell’informazione televisiva.

A suo carico, secondo la Magistratura, una reiterata azione di pressione e denigrazione, tramite continui servizi giornalistici, per “ottenere la testa” del Direttore Generale dell’Ulss di Bassano che non lo avrebbe, sempre secondo gli inquirenti, assecondato nelle sue richieste di promozioni, primariati e quant’altro. D’altro canto la difesa del patron delle televisioni è affidata ad una memoria di una cinquantina di pagine nella quale si specifica come non vi sia stata alcuna minaccia e come i servizi televisivi che mettevano in luce le carenze dell’ULSS abbiano sempre rappresentato un sacrosanto diritto di cronaca considerati i disservizi, manifestati dagli utenti, nelle performance dell’azienda sanitaria.

Noi che crediamo fortemente nella libertà dell’informazione e che pensiamo che, nonostante siamo tutti “strumenti commerciali”, il vero editore siano i cittadini – lettori, ci auguriamo che l’inchiesta dimostri la completa estraneità dei fatti.

Non possiamo, però, non notare come in tutta questa vicenda il ruolo della politica non possa essere considerato marginale sopratutto se si pensa a quanto le televisioni, e i media in generale, abbiano avuto un ruolo determinante nella formazione dell’opinione pubblica in questi difficili anni.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Chiuso in redazione il 10 novembre 2022

Energia sostenibile

Superare il deficit energetico è ormai una necessità dopo anni di attendismo tra passi avanti e indietro, tra polemiche e prese di posizione dall’una a dell’altra parte su nucleare, trivellazioni, rigassificatori, centrali a carbone, impianti fotovoltaici ed eolici. Ora è il momento di agire, sentiamo ripetere tutti i giorni, e di fare delle scelte chiare e non contraddittorie, per condurre l’Italia sulla strada della transizione energetica e della sostenibilità ambientale. L’energia sostenibile non può essere un’ideologia o una teoria ma deve trasformarsi in pratica quotidiana, grazie alla ricerca, all’innovazione tecnologica che sappia dare delle risposte alla necessità di garantire soluzioni che non perdano di vista l’impatto ambientale. Abbiamo il dovere di lasciare un mondo migliore e più pulito ai nostri figli ma sentiamo anche l’urgenza di superare le difficoltà del momento e di individuare delle vie d’uscita a breve e medio termine se non vogliamo che la nostra economia e i bilanci familiari ne risentano. Sul fronte energetico il Veneto è sempre stato in prima linea e piuttosto sensibile alle tematiche legate allo sviluppo delle fonti rinnovabili, come anche al loro impatto sul territorio. La nostra regione è ai primi posti sul fronte del fotovoltaico e non si contano le aziende che in questi anni stanno adottando soluzioni sostenibili per decarbonizzare i settori più energivori. Sappiamo bene però che proprio nella nostra regione in questi anni mantenere il delicato equilibrio fra installazioni di pannelli fotovoltaici e difesa del suolo ha provocato non pochi attriti, fino ad arrivare ad una legge regionale che mette dei paletti anche con l’obiettivo di evitare contenziosi. In questi giorni, poi, si parla molto di trivellazioni, un vero e proprio spauracchio per il Polesine e non solo, che ha provocato una levata di scudi e che condizionerà a lungo anche il confronto politico. La strada per l’energia sostenibile è lunga e incerta ma, come diceva Enrico Mattei, un vero e proprio pioniere in questo settore, spesso inascoltato e osteggiato, “l’ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono”.

www.lapiazzaweb.it 5 Servizi Funebri · Trasporti Nazionali/Internazionali · Opere Cimiteriali Padova - Rubano · Tel. 049 650 005 È possibile lasciare un messaggio di cordoglio on line alla famiglia su www.iofartigiana.com (SEZIONE NECROLOGIE) Ieri,oggi,domani. 1000 prezzibloccati. Siamo Siamoconvenienti.sempre sempre 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Dentro il territorio nel cuore della gente! Facciamo il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario è un marchio proprietà di Srl di Padova PEFC/18-31-992 RiciclatoPEFC Questoprodottoè realizzatoconmateria primariciclata www.pefc.it Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it < > www.lapiazzaweb.it < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it < CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: +39.030.7725594 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Questa edizione raggiunge i quartieri di Padova per un numero complessivo di 98.000 copie. Iscrizione testata
L’informazione e la politica sono legati da un doppio filo, necessaria una profonda riflessione
è un marchio proprietà di Srl Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it < > www.lapiazzaweb.it < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it < PEFC/18-31-992 RiciclatoPEFC Questoprodottoè realizzatoconmateria primariciclata www.pefc.it CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: +39.030.7725594 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Chiuso in redazione il XX mese 2022

La ripresa passa anche da Padova: oltre 300 milioni di euro grazie al Pnrr

Sono sedici i progetti presentati dal Comune che hanno ottenuto i finanziamenti necessari alla loro realizzazione grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza

Nuove linee del tram. Rigenerazione Urbana. Miglioramento della rete di innovazione tecnologica. Sono alcuni dei progetti su cui l’Amministrazione Comunale ha presentato e ottenuto i finanziamenti necessari alla loro realizzazione grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non bastano le dite di una mano per elencare i capitoli su cui si fonda la rinascita della città. Sono infatti sedici i progetti presentati dal Comune per un ammontare totale di oltre 300 milioni di euro grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr.

Sono sei le missioni che definiscono gli ambiti di intervento che vanno dalla digitalizzazione alla rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Su questi elementi chiave, nel corso di questi mesi, il Comune di Padova ha lavorato per raggiungere obiettivi importanti per costruire e far rinascere una nuova città dopo il dramma della pandemia.

RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

La Missione 2 del Pnrr intende dare un impulso radicale alla realizzazione della transizione verde ed ecologica

della società e dell’economia per rendere il sistema sostenibile e garantire la sua competitività. Dei 302 milioni ottenuti, 238 serviranno per realizzare la terza linea del tram Rubano-Vigonza, che insieme alla seconda tra stazione e Voltabarozzo, andrà a completare il progetto “Smart” per un trasporto pubblico innovativo. Quello che si sa con assoluta certezza è che i cantieri dovranno essere chiusi entro il 2026. È infatti il Pnrr a dettare le regole del gioco e i tempi in cui

Prosegue l’impegno dell’amministrazione per la manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture cittadine

realizzare il tutto. Un’opera che rivoluzionerà la mobilità cittadina.

Sempre in questo ambito, il Comune ha ottenuto finanziamenti per un totale di 630.000 euro, finalizzati alla realizzazione di lavori pubblici di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica. I lavori di miglioramento dell’illuminazione pubblica andranno a coprire diverse aree della città. Prosegue l’impegno dell’amministrazione per la manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture cittadine. In

particolare, l’attenzione è rivolta ai 200 ponti presenti in città. Sono tre i ponti interessati alla manutenzione straordinaria con una somma di 980 mila euro dedicati alla sicurezza del territorio e alla sicurezza idraulica.

COESIONE E INCLUSIONE

Investire nelle infrastrutture sociali, rigenerare le aree urbane con disagio abitativo e insediativo e migliorare il sistema di protezione per le situazioni di fragilità sociale ed economica. Sono gli obiettivi su cui si focalizza la missione 5 del Pnrr e su cui il Comune ha posto maggiore attenzione presentando il progetto di riqualificazione dell’area di San Carlo all’Arcella, attraverso il programma Pinqua per la qualità dell’abitare. Nelle casse comunai sono entrati 15 milioni di euro, che serviranno a potenziare le funzioni attrattive al centro del quartiere, crean-

do nuove polarità di servizi. Opere con un ruolo di costruzione e rafforzamento di una dimensione identitaria quanto un ruolo generativo. In particolare, Piazza Azzurri d’Italia e piazza San Carlo verranno riqualificate. Verrà ristrutturata sia la palazzina ex Coni che l’ex Configliachi, con una nuova biblioteca e spazi per studenti e didattica.

L’altro grande finanziamento da 6,5 milioni di euro riguarda invece gli impianti sportivi. Nei fondi del Pnrr c’è la rigenerazione del palazzetto dello sport San Lazzaro (Kioene Arena) e la sistemazione della cittadella dello sport Valsugana, mentre mancano invece i 4 milioni richiesti per la curva nord dell’Euganeo.

ISTRUZIONE E RICERCA

L’obiettivo del bando è di finanziare l’estensione del tempo pieno scolastico per

ampliare l’offerta formativa delle scuole, rendendole sempre più aperte al territorio, anche oltre l’orario scolastico, e accogliere le necessità di conciliare la vita personale e lavorativa delle famiglie. Nello specifico l’Amministrazione ha partecipato all’avviso, ottenendo tre finanziamenti per la costruzione di nuove mense nella scuola primaria Muratori, scuola primaria Manin e per la scuola primaria Rosmini.

DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITA’

Capitolo a parte per la transizione digitale nel Paese, la modernizzazione della Pubblica amministrazione e delle infrastrutture di comunicazione nel sistema produttivo. In questo ambito migliaia di euro saranno investiti nella digitalizzazione dei pagamenti con l’adozione PagoPA, l’implementazione dei servizi digitali ad uso dei cittadini e il rifacimento del sito web (516.32 euro). Inoltre, altre risorse (14.000 euro) saranno destinate all’estensione dell’utilizzo delle piattaforme nazionali di identità digitale - Spid e Cie. Infine, il Comune di Padova risulta tra gli enti beneficiari di un finanziamento della riqualificazione ed efficientamento energetico del sistema di climatizzazione del teatro Maddalene. I lavori inizieranno a fine 2022 e termineranno entro la fine del 2025.

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“La mia Padova più forte della crisi”

Collaborazione e determinazione: le parole chiave dell’impegno di Giordani

I l momento per tutto il Paese è certamente difficile e ricco di insidie. Padova, in questo senso, non fa eccezione. Le aspettative nei confronti del nuovo Governo nazionale sono molto alte anche in virtù di una campagna elettorale certamente anomala, ma ricca di promesse, sopratutto in materia economica e fiscale, da parte del centrodestra oggi al governo.

Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, in questo contesto, traccia la rotta non accontentandosi di “resistere”, ma rilanciando con determinazione in termini di investimenti e servizi.

Sono passati oltre 5 mesi dalla vittoria dello scorso giugno, cosa è cambiato rispetto al primo mandato? Quali le innovazioni e le priorità?

Sicuramente stiamo preparando nuove progettualità per una città che non si ferma mai ma per adesso noi stiamo lavorando a tutte le opere e le azioni in continuità sia nei contenuti che nel metodo. Le linee guida nel concreto restano i grandi temi che anche le padovane e i

padovani vivono come sempre più urgenti. La cura delle fasce di popolazione più fragili e dei nostri anziani. La salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, degli spazi verdi e uno sforzo per rendere migliore l’aria che respiriamo. Una cura dei quartieri costante e che li renda centrali in tutti i sensi. Sicurezza della popolazione e lavoro per eliminare via via le sacche di degrado. La promozione di arte, cultura e aggregazione. Un lavoro per rendere Padova sempre più attrattiva e dinamica, vera capitale economica del veneto. Quanto al metodo non si cambia: ascolto, buon senso, e Padova prima di ogni fazione e prima di ogni cosa.

Il paese sta vivendo un momento difficile dal punto di vista socioeconomico. Dall’ osservatorio cittadino come vede la situazione e quali misure mettere in campo?

Viviamo una fase durissima, i costi dell’energia mettono a dura prova famiglie, imprese, attività economiche e anche gli enti pubblici. Basti pensare

che se i prezzi restano questi abbiamo stimato che il Comune di Padova nel 2023 avrà ben 20 milioni in più di spese. Serve un urgente intervento del Governo su tutti i fronti. Quanto a noi posso assicurare che mi impegno a non tagliare servizi e a non aumentarne i costi facendo i salti mortali fino a quando sarà possibile, anzi proveremo a venire incontro maggiormente alla popolazione con meno mezzi. Ho dato disposizione di eliminare ogni spreco energetico negli uffici da subito, stiamo convertendo tutta la nostra rete di illuminazione pubblica con impianti a LED per spendere meno e abbiamo anche in mente entro due anni un grande progetto per rendere autonome tutte le nostre attività tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici, questo negli anni libererà risorse da devolvere in servizi per la padovane e i padovani.

Le elezioni politiche dello scorso settembre hanno portato ad un cambio di governo. Quali aspettative e richieste

per la città?

La città ci ha dato un mandato chiaro con le amministrative, continuare a lavorare per la città senza litigi, con la cura di attirare nuovi fondi e con l’impegno di portare a termine le grandi opere a partire dal tram sulle quali abbiamo ottenuto dallo Stato e dall’Europa centinaia di milioni di euro per Padova. Ho le mie idee politiche come tutti, ma da sindaco io non ho né governi amici né nemici, ho solo l’esigenza di valutare nel concreto l’attenzione che hanno i governi verso Padova e difendere gli interessi della nostra città. E’ quello che farò con collaborazione e determinazione.

Grandi temi e grandi progetti: facciamo il punto sull’avan-

Dentro il territorio nel cuore della gente!

zamento?

Stiamo per avviare i lavori su due grandi parchi urbani, polmoni verdi indispensabili, Iris e Guizza. Stiamo procedendo alla rigenerazione del quartiere Arcella con oltre 1 5 milioni di euro, continuano le operazione di riqualificazione in molti quartieri e a breve inaugureremo la nuova piazza Mazzini. Il cantieri del tram sono al via tra breve per la linea stazione Voltabarozzo e il progetto del Sir2 che collegherà al città e la cintura urbana da est a ovest è finanziato e stiamo rispettando i tempi. Procede anche il nuovo doppio polo della salute tanto a est quanto in centro storico al Giustinianeo e molto altro. Insomma il lavoro non manca di certo.

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www.lapiazzaweb.it 8 Ieri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre su 1000prezzi per Ieri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Contasu 1000 bloccatiper mesi. Ieri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta Più prezzibloccati almeno 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal
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Politica
Amministrazione.
Il sindaco traccia la rotta in un momento cruciale per la città
Il sindaco Sergio Giordani.

Stadio Euganeo, l’amministrazione:

“Fiducia che si faccia presto chiarezza”

Aconclusione di un’indagine sull’appalto indetto dal Comune di Padova per il rifacimento della nuova curva sud dello stadio Euganeo e la costruzione dei due annessi palazzetti dello sport, su disposizione del Gip del Tribunale, la Procura della Repubblica di Padova ha delegato alla Guardia di Finanza di Padova l’esecuzione di un’ordinanza che dispone quattro misure interdittive:due prevedono la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di due funzionari comunali per cinque mesi e due impongono il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione per due imprenditori, della durata di cinque e tre mesi. È stato anche disposto il sequestro preventivo del cantiere, ancora aperto, relativo all’opera non completata.

Le indagini hanno consentito di ipotizzare che l’amministratore della società appaltatrice, con sede operativa nella provincia di Viterbo, avrebbe turbato la gara relativa ai lavori di rifacimento della nuova curva dello stadio Euganeo di Padova, rappresentando fraudolentemente una capacità imprenditoriale non corrispondente al vero, soprattutto attraverso la proposta di esecuzione dei lavori in tempi dimezzati rispetto a quelli previsti dal bando, ai fini della relativa aggiudicazione.

Mentre le indagini proseguono per la loro strada, il sindaco Giordani e l’assessore Bonavina, entrambi indagati, commentano l’accaduto, assicurando di essere a disposizione per fare la massima chiarezza con i cittadini e con i Magistrati.

SERGIO GIORDANI

“La fiducia nelle Istituzioni e nella Magistratura mi ha sempre accompagnato anche prima di fare il Sindaco ed è per me un importante valore, questa la premessa che tengo a fare. Chi conosce la bontà del proprio ope-

rato non ha nulla da temere, io sono tranquillo perché in coscienza sono convinto di aver agito nel rispetto delle norme, questo è anche il motivo per cui non ho problemi a metterci la faccia. Con le cittadine e i cittadini ho sempre avuto un rapporto schietto e diretto, credo che anche per questo mi abbiano premiato con la loro fiducia e continuerò su questa strada. Confermo di essermi adoperato, come Sindaco, perché i lavori della Curva Sud potessero concludersi nei tempi previsti. Così come per tutti gli obiettivi strategici, cerco sempre di lavorare affinché le scadenze siano rispettate e la città abbia un riscontro concreto sulla realizzazione delle infrastrutture di cui necessita. Dal primo giorno del mio mandato mi impegno fortemente perché l’efficienza della macchina pubblica sia all’altezza delle giuste attese dei concittadini, ovviamente ciò sempre accompagnato dal principio di legalità e trasparenza. E’ il mio atteggiamento per ogni progetto e per ogni settore del Comune, motivo per il quale negli ultimi cinque anni ho anche tenuto riunioni quindicinali con tutte le collaboratrici e collaboratori per accertarmi dell’avanzamento dell’azione amministrativa: credo in tutta franchezza sia il mio dovere da Sindaco. Con questa serenità sono assolutamente pronto a fare la massima chiarezza e mi

adopererò per essere ascoltato al più presto dai Magistrati.

DIEGO BONAVINA

“Non posso nascondere la mia amarezza nel trovarmi in questa situazione, ho sempre lavorato con la massima integrità morale e giuridica e, ancora prima, con il pieno rispetto dei miei collaboratori. Il progetto di realizzazione della nuova Curva Sud dello stadio Euganeo ha occupato gran parte degli ultimi 3 anni del mio lavoro; nonostante questo, siamo riusciti anche a realizzare nuovi impianti sportivi per quasi 35 milioni di euro. Sempre nel rispetto del principio di legalità. Non ho nulla da nascondere alle cittadine e ai cittadini padovani, lo scoglio più grosso l’ho già superato, spiegare ai miei figli cosa sta accadendo. Hanno capito, mi vogliono bene e per me questa è la cosa più importante. Spero di essere sentito dal Magistrato al più presto, voglio mettermi a disposizione per fare chiarezza su tutto. Ho sempre creduto nella giustizia, continuerò a farlo sempre, sono cresciuto con i sani principi che la mia famiglia mi ha insegnato.

Non ho nulla da nascondere, lo ripeto, avevo un solo obiettivo: riuscire ad aprire la curva sud per gli spareggi del Calcio Padova, nella speranza di vedere i tifosi festeggiare la promozione in serie B”.

L’atteggiamento dell’amministrazione non cambia rispetto ai mesi scorsi: da un lato piena collaborazione con la magistratura, dall’altro la volontà di ultimare quest’opera che è utile alla città all’interno dei tempi possibili

Idraulico Riparazione impianti idraulici Disostruzione scarichi e fognature, sostituzione rubinetteria e sanitari. Sostituzione caldaia

Sostituzione salvavita Manutenzione impianto elettrico

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L’inchiesta. Indagini sull’appalto per il rifacimento della Curva Sud La Curva Sud dello Stadio Euganeo

L’incontro. Il gruppo consiliare di Forza Italia in Regione ha invitato l’ambasciata

“Nuove start-up e tanta ricerca: così Israele affronta la siccità”

Confronto a tutto campo tra Consorzi di Bonifica e organizzazioni. Venturini: “Sul problema della carenza idrica dobbiamo prendere spunto e avere la capacità di trovare soluzioni insieme”

I l problema della carenza idrica ha attanagliato l’Italia e il Veneto con particolare violenza la scorsa estate. Fiumi in secca, necessità di ridurre l’uso di questa risorsa, ricerca di strategie per ovviare al problema hanno rappresentato l’emergenza degli ultimi mesi. L’Italia su questo fronte non è sola: altrove nel mondo molti paesi si scontrano con la siccità e alcuni di loro hanno trovato soluzioni d’avanguardia per garantirsi una quantità d’acqua sufficiente. Tra questi c’è Israele, pioniere in questo senso, che sta dedicando energie e risorse all’individuazione di nuove tecnologie. Per questo il gruppo consiliare Forza Italia in Regione Veneto ha voluto promuovere un incontro con Raphael Singer, Consigliere Capo dipartimento affari economici dell’Ambasciata d’Israele in Italia. Un’occasione per sentire dalla sua voce quali sono le opzioni per l’Italia e per favorire la conoscenza con i protagonisti del settore primario veneto. Presenti all’incontro, voluto e moderato dalla consigliera regionale padovana Elisa Venturini, referenti di Anbi Veneto, dei consorzi di bonifica, di Confartigianato Padova, Confagricoltura Veneto e Padova, Coldiretti, Cia, Camera di commercio, Confindustria Veneto Assindustria Veneto Centro.

“Da Israele c’è sicuramente da imparare – ha sottolineato la consigliera Venturini -, per questo abbiamo voluto prendere spunto dalle best practice, sapendo che la terra veneta è laboriosa e che per noi le difficoltà sono delle sfide. Dobbiamo avere la capacità e la tenacia di trovare soluzioni, insieme. E per lavorare insieme bisogna conoscersi: ecco il motivo dell’incontro”. E ha aggiunto: “Senza ombra di dubbio attraverso le sinergie si riescono a trovare delle soluzioni per affrontare le nuove sfide che abbiamo di fronte, ovve-

ro le conseguenze della pandemia, della guerra, della crisi energetica, del cambiamento climatico. Per farcela è necessario instaurare delle relazioni con chi ha già affrontato prima di noi determinate situazioni e individuare possibili soluzioni innovative”.

“Lavorare con Israele significa lavorare con paese all’a-

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vanguardia su questi temi – ha precisato Edda Fogarollo, presidente dell’Associazione Cristiani per Israele – Italia -: Sul fronte dell’energia, della ricerca e della scienza infatti Israele ha il maggior numero di Premi Nobel nel mondo”.

Raphael Singer ha quindi sottolineato il grande sforzo messo in atto dal suo paese, dal punto di vista degli investimenti, grazie ai quali “centinaia di piccole start up israeliane stanno producendo idee tecnologiche integrate per i sistemi agricoli israeliani, che poi vengono esportate. È forte l’incoraggiamento a proporre idee, specialmente in materia di gestione dati, intelligenza artificiale, agricoltura di precisione”. Singer ha ricordato che la carenza idrica è stata una sfida epocale per il paese, fin dalla sua costituzione: “Per noi l’acqua è come oro ed è per questo che siamo capofila a livello mondiale sul fronte dell’irrigazione: il 40% dei sistemi di irrigazione mondiali è israeliano, ma solo il 3% del mondo agricolo viene irrigato. Per gli italiani la sfida è quella di guardare avanti, oltre alle tecniche tradizionali”. Focus anche sul connubio tra agricoltura e produzione energetica, con il suggerimento di investire nell’agrivoltaico: “Invece di trasformare campi agricoli in campi fotovoltaici si possono fare entrambe le cose: sopra si mettono i pannelli, sotto le coltivazioni – ha affermato –. Su questo stiamo lavorando in Israele e siamo disponibili a condividere le nostre esperienze”.

Singer ha infine evidenziato l’importanza del riutilizzo della risorsa idrica: “Noi riutilizziamo il 90% delle acque, che vengono impiegate nell’agricoltura – ha spiegato -. So che in Italia esistono sono regole che non lo consentono, ma per noi è vitale. Sappiamo poi che in Italia si sta parlando della desalinizzazione: in Israele circa il 60% dell’acqua potabile proviene da acque desalinizzate. Anche in questo caso siamo disponibili a lavorare insieme alla Regione e alle categorie economiche”.

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Ambiente
Giorgia Gay
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Da una città da “Tutto Esaurito” alle difficoltà per il caro bollette

“Ci aspettiamo che la stessa velocità che ha caratterizzato la formazione del nuovo Governo venga riproposta per fissare un tetto ai prezzi dell’energia a livello europeo”

Padova è a tutti gli effetti una città turistica. Merito delle sue bellezze, certamente del riconoscimento Unesco per il ciclo degli affreschi, degli sforzi dell’amministrazione per garantire una qualità urbana e dei servizi sempre maggiore, dei tanti eventi culturali, ma anche del suo sistema dell’ospitalità, dell’enogastronomia d’eccellenza e sopratutto del commercio.

Il ponte di Ogni Santi ha fatto registrare il tutto esaurito in città e nel territorio, si sta strutturando il cosiddetto “distretto commerciale del lusso”: alcuni segnali, in questo senso, sono molto positivi.

È evidente, però, che il caro bollette si fa fortemente sentire e che dal Governo Meloni tutto il comparto si attenda risposte molto veloci.

“Ci aspettiamo – commenta il presidente di Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – che la stessa velocità che ha caratterizzato la formazione del nuovo Governo venga riproposta per fissare un tetto ai prezzi dell’energia a livello europeo. Nel frattempo si preveda un allungamento dei tempi per la rateizzazione delle bollette e si sostenga la liquidità delle imprese magari rinviando il versamento

degli acconti di novembre”. Prende spunto dall’avvio della campagna di Confcommercio nazionale “#SOSbollette - Non spegneteci!” il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin, per mettere l’accento sulle difficoltà delle imprese del terziario di mercato di fronte alla nuova pandemia energetica che sta mettendo in ginocchio interi settori.

“Gli effetti – continua il pre-

“Anche a Padova e in provincia registriamo molte situazioni al limite che bel difficilmente troveranno soluzioni positive”

sidente di Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin - del caro energia sulle bollette, che hanno raggiunto livelli insostenibili per cittadini e imprese si stanno rivelando peggiori anche rispetto alle più nefaste previsioni. Da qui al primo semestre del 2023, l’Ufficio Studi di Confcommercio ha calcolato che in tutto il Paese siano a rischio chiusura circa 120.000 imprese con una ricaduta sull’occupazione nell’ordine di 370.000 unità. Purtroppo anche a Padova e in provincia

registriamo molte situazioni “al limite” che bel difficilmente troveranno soluzioni positive vista l’inflazione galoppante e nonostante ci sia una riduzione dei costi del gas all’orizzonte”.

Bertin, nella sua veste di Presidente Regionale, ha anche scritto, proprio nelle scorse settimane a tutti i parlamentari veneti per sensibilizzarli sul tema.

“La situazione economica e sociale si presenta grave, instabile, poco prevedibile - scrive Bertin - In questo momento drammatico le imprese soffrono ma resistono con senso di responsabilità; quello che pesa di più è l’incertezza per le dinamiche future, perché senza certez-

ze non può esserci programmazione imprenditoriale. Molte sono le imprese del commercio, del turismo e dei servizi a rischio di chiusura, strette nella morsa del rincaro energetico e del calo dei consumi. Ad essere in pericolo - sottolinea - non vi è solo l’ossatura del sistema imprenditoriale veneto, fatto di piccole e medie imprese, ma anche posti lavoro e la sostenibilità delle famiglie”. Ai neo parlamentari, Bertin rivolge tre proposte da porre all’attenzione del nuovo, imminente governo, “da implementare nell’interesse del tessuto imprenditoriale e occupazionale della regione” e “allo scopo di mantenere un dialogo concreto e co-

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struttivo”. Si chiede un tetto massimo al prezzo che i fornitori potranno addebitare ai clienti nei prossimi mesi, con la differenza rispetto ai prezzi di mercato a carico dello Stato, o, in subordine, una proroga dei crediti d’imposta, nella misura del 30% per l’energia elettrica e 40% per il gas metano, anche nel mese di dicembre 2022 e in tutto il primo semestre 2023. Viene sollecitato poi un sostanziale aumento dei crediti d’imposta sulle spese energetiche del terzo trimestre 2022 e in fine si propone una riforma del funzionamento della nostra borsa elettrica, che svincoli il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.

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Crisi economica. Il Presidente di Confcommercio Padova attende risposte dal Governo
Economia
Il presidente di Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin

Segnali positivi per le immatricolazioni e Campello inaugura la nuova sede

Si ricomincia a tirare un sospiro di sollievo. In Veneto infatti torna positivo il segno delle immatricolazioni delle auto: con un +3,38% rispetto al 2021, il mercato dell’auto veneto finalmente riparte. Solo ad ottobre sono state 7684 le vetture immatricolate in tutto il Veneto, mentre resta ancora sotto il dato della provincia di Padova, fermo al -1,34%, per un totale di sole 1570 vetture immatricolate. Un dato, comunque, che non preoccupa e che potrebbe essere presto recuperato, anche grazie a una nuova apertura: quella della nuova sede padovana di Nissan Campello.

Il nuovo sito, in via Venezia 100, in Zona Stanga – area a forte vocazione commerciale –, sorge vicino all’autostrada e a pochi minuti dal centro città e nasce dal recupero di uno stabile in disuso, rappresentando di fatto il frutto di un’opera di risanamen-

to e riqualificazione del territorio che ha previsto anche la piantumazione di nuovi alberi.

La scelta consolida il legame con il territorio da parte della concessionaria, che si è sempre distinta per l’impegno in campo sociale, nella cultura e nello sport. Campello Motors è infatti partner di importanti realtà e iniziative locali, come il Gran Teatro La Fenice di Venezia, Umana Reyer Venezia e Dogi’s Half Marathon.

L’inaugurazione del nuovo sito è avvenuta alla presenza del presidente e amministratore delegato di Nissan Italia, Marco Toro, che ha commentato: “Campello Motors è un partner valido e affidabile, che grazie al nuovo sito di Padova ci permetterà di rafforzare la nostra presenza in un mercato per noi molto importante. Il 2022 è stato un anno straordinario per Nissan in termini di nuovi prodotti e nuove tecnologie

lanciati sul mercato. Oggi abbiamo la gamma di crossover elettrificati più nuova e completa nel panorama automobilistico, costituita da Juke Hybrid, Qashqai e-POWER, X-Trail e-POWER e-4ORCE e Ariya 100% elettrico. Tante soluzioni che offrono tante opportunità, che siamo certi Campello saprà cogliere”. Soluzioni, quelle proposte da Nissan Campello, perfettamente in linea con le richieste del mercato: il settore automobilistico sta infatti vivendo una nuova era, con una mobilità che tende maggiormente all’uso dell’elettrico, come testimoniano anche le analisi di Ascom Confcommercio Padova. “Al Governo chiediamo di supportarci verso questa nuova fase di cambiamento verso l’elettrico, oltre agli incentivi vanno create le stazioni di ricarica in maniera capillare”, commenta il presidente Massimo Ghirardi in merito.

E Nissan Motors si prepara proprio a questa svolta green. Protagonista dell’evento è stato infatti il nuovo Nissan X-Trail, unico modello che unisce in sé due tecnologie inventate e brevettate da Nissan: e-POWER, innovativo e rivoluzionario propulsore elettrificato, ed e-4ORCE, il più avanzato sistema di trazione integrale Nissan.

Campello Motors è inoltre impegnata da tempo nella digitalizzazione dei processi interni e smaterializzazione dei documenti, con ottimi risultati in termini di efficienza, sostenibilità, sicurezza e alta qualità dei servizi offerti ai clienti.

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“Il nuovo sito di Padova è un altro tassello nel nostro percorso di crescita, frutto dell’impegno e della determinazione di tutta la squadra – ha spiegato Alessandro Campello, titolare della concessionaria insieme ad Andrea Campello, che ha poi aggiunto: “Facciamo di tutto per massimizzare la soddisfazione dei nostri clienti e per fidelizzarli. Cerchiamo di ottimizzare i nostri processi di marketing, vendita, assistenza e CRM e Nissan ci fornisce strumenti molto efficaci in tal senso, come ad esempio Promessa Nissan, un programma di servizi di assistenza unico nel mercato”.

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1994
Economia
Campello Motors. La concessionaria apre il nuovo sito dedicato alla Nissan
“Il nuovo sito di Padova è un altro tassello nel nostro percorso di crescita, frutto dell’impegno e della determinazione di tutta la squadra”
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Ben 83 ettari di nuovo verde pubblico per la città di Padova

Nuovi parchi, giardini ma anche boschi urbani, orti e forme di agricoltura urbana

Anche Padova si è dotata nel settembre 2021 di un Piano del Verde, uno strumento che disegna una visione strategica dell’assetto naturale e paesaggistico della città , definendo i principi e fissando i criteri di indirizzo per la realizzazione di aree verdi nella futura pianificazione urbanistica della città. Il Comune di Padova sta acquisendo oltre 700.000 mq di superfici verdi per effetto

Con l’aggiunta di 833.730 mq la superficie totale delle aree verdi comunali aumenta a 6.636.660 mq, ovvero il 12,7% del verde totale è del Comune

delle cessioni richieste in occasione dell’approvazione di diversi PUA (Piano Urbanistici Attuativi) ora in corso di realizzazione.

Un dato che sommato ai 130.000mq acquisiti con la permuta per l’ampliamento del Parco Iris porta a un totale di 833.730 mq di aree verdi in più per i cittadini padovani. Si tratta di un dato molto importante che permette di ampliare l’offerta di verde per i cittadini padovani per una città più attenta all’ambiente e alla qualità della vita. Sono polmoni verdi che rappresentano i prossimi nuovi parchi urbani. Aree attrezzate di prossimità che saranno punti di riferimento per tutte le persone e le varie fasce di età con aree gioco, attrezzature sportive, panchine e alberi per rilassarsi.

Con le grandi superfici saranno implementate anche le forme di agricoltura urbana, nuovi orti e zone di riforestazione. L’obiettivo del Comune è trovare un necessario bilanciamento dei costi di gestione che permetta di curare con attenzione e decoro il patrimonio verde della città.

LE AREE

Secondo i dati del Piano, le su-

perfici verdi di proprietà comunale erano pari a 5.802.930 mq, ovvero l’11% del verde totale, circa 28 mq per abitante. Con l’aggiunta di 833.730 mq la superficie totale delle aree verdi comunali aumenta a 6.636.660 mq, ovvero il 12,7% del verde totale è del Comune. Questo significa circa 32,00 mq verde/abitante, 4,00 mq in più per abitante. Delle nuove aree acquisite il 31% è già destinato al verde

di prossimità, numero che potrà aumentare se l’Amministrazione deciderà di destinare altre aree a questo scopo. Con verde di prossimità si intendono quelle aree verdi di proprietà del Comune liberamente accessibili e fruibili dai cittadini per il passeggio, il relax, le attività sportive libere, il gioco e la socializzazione.La fruizione implica che tali aree debbano essere raggiungibili, dotate di percorsi interni, di panchine o altri arredi per la sosta o il gioco e di ombra data da alberi.

Tra gli interventi dell’Ammi-

Tra gli interventi previsti dall’Amministrazione c’è la creazione del nuovo bosco urbano che sorgerà nell’area di 25mila mq su via Armistizio, di fronte a Villa Giusti

nistrazione c’è la creazione del nuovo bosco urbano che sorgerà nell’area di 25000 mq su via Armistizio, di fronte a Villa Giusti. Nell’area oggetto di questo intervento saranno messe a dimora3000 piante forestali, di cui 2.830 arboree e 940 arbusti.

Sommando quindi le aree interessate, il nuovo Parco Guizza con 73.260mq, il Bosco Urbano di via Armistizio e l’ampliamento del Parco Iris dicirca 130.000 mq, si prevede un aumento di 1,25 mq di verde di prossimità per abitante, per un totale di 12,75 mq.

Tra le aree in cessioni più grandi si segnalano anche i 216.200mq di via Monte Rua in zona Brusegana, gli 86.500mq di via Monsignor Bortignon a Forcellini, i 44.780mq di via Venier e i 33.500mq di via Pioveghetto.

Sono tutti interventi per la creazione di un vero e proprio polmone verde che assorbirà CO2 e inquinamento per rilasciare ossigeno. La città di Padova si sta sempre più caratterizzando per l’adozione di politiche innovative mirate al raggiungimento della neutralità climatica.

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Politica

“Padova è una città in declino”

Uno dei temi di contrasto e disaccordo è stato sicuramente la linea del tram: “Noi ci batteremo fino alla fine, anche con il nuovo Governo perché questo obsoleto e costoso progetto venga convertito in qualcosa di migliore”

Aquattro mesi dall’insediamento della nuova Giunta Giordani, l’ex candidato sindaco di centrodestra Francesco Peghin traccia un primo bilancio dell’attività di Palazzo Moroni.

“Sono nuovo alla politica. Ma vedo una stasi in questi primi mesi di governo della nuova Giunta – commenta Peghin –. I temi su cui ci stiamo impegnando come minoranza sono gli stessi di cui abbiamo dibattuto durante la campagna elettorale”.

Uno dei temi di contrasto e disaccordo è stato sicuramente la linea del tram. Francesco Peghin da sempre contrario ai binari e favorevole ai bus elettrici su corsia preferenziale, non rinuncia ancora alle critiche. Nonostante nelle casse del Comune di Padova sia arrivata la prima tranche di 23.805.777,77 euro finalizzato alla realizzazione della

tratta tranviaria SIR2 Vigonza-Padova-Rubano, la battaglia a bloccare il progetto è un obiettivo ancora vivo da parte della minoranza.

“Noi ci batteremo fino alla fine, anche con il nuovo Governo perché questo obsoleto e costoso progetto venga convertito in qualcosa di migliore – commenta il capogruppo –.

I fondi del Pnrr sono un prestito che lo Stato ha nei confronti dell’Europa e che prima o poi dovrà restituire. Dovere dell’amministrazione Padovana dovrebbe essere di non sprecarli in progetti obsoleti che condannerebbero Padova ad essere una città incomprensibilmente non al passo con l’evoluzione tecnologica”.

Non è piaciuta nemmeno l’ipotesi di rincaro del tributo comunale che passerebbe dall’attuale 0.7% allo 0,8% . E su questo è scoppiato lo scontro politico: “Aumentare le

tasse ai cittadini? Lo troverei francamente scandaloso soprattutto dopo avere, e non mi stancherò mai di ripeterlo, deliberato il raddoppio degli emolumenti a sé stesso e a tutta la giunta”. Ha fatto discutere ed è ancora molto divisivo il tema sicurezza soprattutto dopo il video in cui si vede un uomo che sniffa droga appoggiato a una ringhiera a due passi dalla stazione ferroviaria di Padova, è diventato virale. Diverse, infatti, sono state le reazioni, tra queste anche nelle file del nuovo Governo, come il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha ripostato il video nei suoi canali social.

Una battaglia, quella della sicurezza portata aventi già in campagna elettorale e che continua ad essere prioritaria tra i banchi del centro destra “Passano i mesi, gli anni e il

problema dello spaccio di droga e delle sue conseguenze sulla sicurezza e il degrado di varie aree della città rimane ai vertici nazionali”, controbatte il capogruppo del centrodestra.

E se nell’elencare i primi provvedimenti Francesco Peghin è critico, sull’ordinanza a firma di Sergio Giordani sul divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche dalle ore 20 alle ore 7 del mattino fino al 31 marzo 2023 in tutto il centro storico di Padova, nell’area all’interno delle mura cinquecentesche, è favorevolmente d’accordo “Finalmente! Que-

sta ordinanza va nella direzione giusta – commenta il capogruppo di minoranza –. Devo ringraziare il Signor Questore perché è riuscito a stimolare l’Amministrazione nel trovare un provvedimento contro la libertà selvaggia di vendita di bevande alcoliche. L’auspicio è che venga rispettata”.

“Giordani è stato votato da meno del 30% dei padovani e quindi sarebbe opportuno considerare un po’ più seriamente anche le opinioni diverse dalle sue” conclude Francesco Peghin.

La Lega a Padova riparte dal nuovo segretario cittadino: con 46 preferenze è Federica Pietrogrande

Un risultato netto. Dopo tre anni di commissariamenti, con 46 preferenze Federica Pietrogrande è il nuovo segretario cittadino della Lega. Una lunga serata quella del congresso cittadino che ha visto incontrarsi le due correnti che ormai da mesi animano il carroccio padovano. All’elezione di ottobre hanno partecipato 78 militanti su 92 aventi diritto al voto. Tra gli sfidanti, oltre a Pietrogrande c’erano anche Davide Favero (22 voti) già capogruppo a Padova con Bitonci sindaco, sostenuto dal consigliere regionale Fabrizio Boron e Alain Luciani (3 voti). Cinque le schede nulle.

Ex presidente del consiglio comunale di Padova durante l’amministrazione di Massimo Bitonci, Pietrogrande rappresenta l’ala bitonciana leghista. Ma dei diverbi degli scorsi mesi, tra le due fazioni leghiste il neosegretario passa oltre.

“In tutti i partiti esistono sensibilità diverse – commen-

ta il segretario –. Il confronto è sempre uno strumento arricchente e costruttivo per realizzare gli obiettivi che ci siamo dati. Basta che il confronto non si traduca in personalismi. Come segretario di sezione porto con me un’eredità importante. Il mio obiettivo a lungo termine è far crescere il partito e far ritornare la Lega a governare Padova nei prossimi anni”.

Ora per il Carroccio padovano si apre la fase della ripartenza che si compirà anche con il governo della nuova segreteria cittadina. Famiglia, commercio e sicurezza sono gli obiettivi sui quali Federica Pietrogrande ha deciso si concentrare il suo impegno.

Le direttrici del programma si articolano in due fasi.

La prima più interna rivolta al partito con l’obiettivo di coinvolgere militanti e sostenitori per creare una squadra unita, capace e competente.

“Il mio primo obiettivo – spiega Pietrogrande – è ripartire

dalla sezione padovana coinvolgendo i militanti, ma soprattutto le persone motivate disposte a mettersi al servizio della città e della Lega”.

Una direttrice esterna, infine, rivolta al territorio “La politica deve necessariamente interagire con i cittadini –continua il segretario – ed è per questo che nei prossimi mesi attiveremo tavoli tematici nei quartieri di Padova per

trovare risposte ai problemi presenti in città”.

Si parte dagli obiettivi di breve termine per costruire un percorso solido per presentarsi alle prossime elezioni più forti e ritornare al governo della città. “Il mio impegno è rivolto alle famiglie padovane: servono maggiori risorse, più servizi per gli anziani e quartieri sicuri dove vivere. Sostenere i negozi di vicinato

e il commercio che in questo periodo sta soffrendo molto anche a causa della crisi energetica. Voglio mettere a disposizione della mia città l’esperienza maturata in questi anni con l’unico obiettivo di far ritornare Padova la miglior città dove vivere”.

Ad appoggiare Pietragrande, c’erano anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari Massimo Bitonci al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) ed Alberto Stefani. Un segnale di quanto il segretario cittadino intenda portare le istanze della città e dei cittadini all’attenzione dell’attuale Governo. Arrivare ai congressi provinciali e regionale con il maggior numero possibile di delegati.

“L’amministrazione continua ad avere gli stessi problemi. È ora di cambiare. Lo dobbiamo a tutti padovani e lo farò con l’impegno, la serietà e la competenza, che mi contraddistinguono”.

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Sara Busato Centrodestra. Francesco Peghin stila il bilancio dei primi quattro mesi Francesco Peghin Federica PIetrogrande

“Esu fa gli aperitivi, ma nessuno si occupa di alloggi e borse di studio”

Chi visita Padova scopre la città dei 3 senza: il santo senza nome, il prato senza erba e il caffè senza porte. Chi ci studia denuncia altri 3 “senza”: l’Università senza alloggi, senza mense e senza borse di studio.

Questo è infatti lo slogan degli studenti scesi a manifestare di fronte alla Mensa Piovego, in risposta ad un evento lanciato da Esu.

Si è trattato di un aperitivo con dj set aperto a 200 studenti per promuovere “Esu a Teatro”, un’iniziativa di promozione culturale in collaborazione con l’associazione Teatro Stabile.

Esu è l’Ente regionale per il diritto allo studio, che avrebbe quindi responsabilità diretta di Mense, Residenze studentesche e Borse di Studio: “Tutti settori in cui da anni l’amministrazione regionale opera un definanziamento strutturale e scientifico – commenta Domenico Amico, rappresentante della comunità studentesca in Senato Accademico e coordinatore di Udu Padova –.

I disservizi sono la norma e l’emergenza abitativa nasce da qui: l’Esu non assicura nemmeno le borse di studio a chi le vince”.

È normale quindi che l’aperitivo sia stato percepito come una vera e propria beffa dagli studenti, che da tempo accusano Esu di non garantire il diritto allo studio: “In tempi di decreti anti-rave pare quasi ironico dover convocare un presidio contro un Djset – prosegue Amico – gli aperitivi li facciamo da noi. L’assessore Donazzan dovrebbe tutelare il diritto allo studio, invece i fondi per gli Esu delle varie città sono azzerati dal 2010. Abbiamo perso almeno 20 milioni solo qui a Padova”.

UDU: “MA QUALE APERITIVO, QUI MANCANO GLI ALLOGGI”

“Chiediamo alle istituzioni di prendersi le loro responsabilità: non è possibile che in un momento di così grave crisi economica e con l’aumento dei costi della vita non venga garantita la copertura delle

borse di studio”. Così Francesca Pollero, rappresentante Udu della sede di Agripolis e candidata rappresentante in Esu: “Tanti studenti sono costretti a rinunciare agli studi per questo e non è accettabile che l’Università torni ad essere elitaria. Mentre gli studenti sono senza case, mense, aule e borse di studio, l’Ente per il diritto allo studio ha deciso di organizzare un dj set. Pensano di proporre una festa agli stessi studenti che poi lasciano senza servizi, una condizione che non ac-

“Chiediamo alle istituzioni più responsabilità: non è possibile che in piena crisi economica non venga garantita la copertura delle borse di studio”

cettiamo: è ora che l’assessore Donazzan si prenda le sue responsabilità investendo su mense, riaprendo la mensa San Francesco, garantendo le borse e finanziando residenze pubbliche”.

BORSE DI STUDIO, TORNANO GLI IDONEI NON BENEFICIARI

Grazie al lavoro dei rappresentanti Udu e all’impegno politico dell’Università di Padova, spiegano, tutte le borse di studio venivano garantite per chi le vinceva. Queste borse però venivano coperte dall’università perché i fondi regionali sono da sempre insufficienti.

Con le politiche di recluta-

mento dell’ateneo e i fondi del PNRR la situazione è cambiata: le soglie e gli importi delle borse di studio sono aumentati, così gli studenti iscritti. A questi aumenti però mancano finanziamenti da parte di Ministero e Regione, gravando sulle spese di UniPd e limitando ulteriori manovre, come investimenti sulle aule.

Nel Consiglio di Amministrazione è stato approvato un investimento pari a 7,4 milioni e che Udu ritiene completamente insufficienti.

“I fondi necessari a garantire a tutti gli idonei la borsa di studio sono 15 milioni, il doppio di quelli stanziati –spiega Anna Tesi, rappresentante in CDA con l’Udu – A peggiorare la situazione è la Regione Veneto, che invece di aumentare i finanziamenti e colmare le enormi lacune in materia di Diritto allo Studio, divide gli stanziamenti per le borse di studio, specificando così che il 30% della copertura finanziaria va alle matricole, il 70% dovesse andare agli studenti di anni successivi al primo e il restante 5% riservato alle matricole internazionali”.

I fondi stanziati quindi dall’Università non copriranno gli idonei della borsa di studio e potrebbero lasciare parte delle matricole senza borsa di studio, costringendoli ad abbandonare gli studi.

Domenico Amico: “L’assessore Donazzan dovrebbe tutelare il diritto allo studio, invece i fondi per gli Esu delle varie città sono azzerati dal 2010. Abbiamo perso almeno 20 milioni solo qui a Padova”

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L’ira degli studenti. Persistono le proteste: “Siamo senza casa e la regione organizza i dj set” La protesta degli studenti di Padova per la mancanza di alloggi

Obiettivo

quartieri

Il caso. Le bollette al Plebiscito stanno lievitando e la preoccupazione cresce

Palaghiaccio a rischio scioglimento sotto l’effetto del caro energia

Barbiero: “Mi aspetto delle mazzate che si sommeranno ai costi di riscaldamento della piscina. Migliaia di persone gravitano nel nostro centro sportivo”

l ghiaccio dell’unico Palaghiaccio di Padova, presso gli impianti sportivi del Plebiscito, rischia di sciogliersi sotto il peso del caro-energia. “Stiamo cercando di fare il possibile per mantenerlo, e anche l’impossibile, ma non so fino a quando ci riusciremo – ammette sconsolato David Barbiero, uno dei titolari della struttura –. La fattura di luglio è di circa

La preoccupazione è forte: si tratta dell’unica struttura in una città di pianura alternativa a quelle in montagna di tutto il Triveneto

60mila euro, sto aspettando con preoccupazione la bimestrale di agosto e settembre ma so già che arriverà una mazzata difficilmente sostenibile da una società come la nostra che oltre al Palaghiaccio ha in carico anche i costi di riscaldamento della piscina e delle altre strutture. Solo per la piscina i costi dell’energia sono stati di 22mila euro a giugno, 25mila a luglio e circa 30mila ad agosto, contro una media di 7-8mila euro dell’anno scorso”. La società che gestisce il centro sportivo Plebiscito si occupa anche della gestione del Nuoto 2000 e ha chiuso la piscina dopo l’arrivo di una maxi bolletta dell’energia da 88mila euro. La preoccupazione per i costi della pista del ghiaccio è forte: si tratta dell’unica struttura in una città di pianura alternativa a quelle in montagna di tutto il Triveneto; il Palazzo del Ghiaccio copre una superficie di circa 4mila metri quadrati a copertura di una pista olimpica per il ghiaccio di 58 metri per 28 adatta ad ospitare tutti gli sport sul ghiaccio a livello Internazionale, due piastre polivalenti di 29 metri per 28, spazi dedicati con tribune, spogliatoi e servizi. La pista è realizzata con due aree indipendenti e consente la glaciazione di un’area di circa 900 metri quadrati, mantenendo disponibile contemporaneamente la restante superficie

alla pratica di sport diversi. Vi sono impegnate le formazioni giovanili dell’hockey: under 7, under 9, under 11, under 13, under 15 e under 17 che vedono impegnati bambini e bambine, oltre alla squadra della danza. In tutto più di cento atleti che vedono a rischio la loro attività. Nel pattinaggio artistico è attiva una squadra di pre-agonismo composta da 30 piccole atlete,

oltre a tecnici e istruttori. “Ci sono migliaia di persone che gravitano sul centro sportivo –racconta Barbiero –, ci siamo resi conto di quanto sia importante dare ai ragazzi e agli adulti possibilità di fare sport: è la migliore medicina preventiva. Vedo tanti ragazzi e mi rendo conto delle problematiche che sono tutte nuove, forse per la fase post-Covid è nato un di-

sagio individuale che poi diventa sociale, ma che è ancora peggiore, perché è la persona singola a soffrire e lo sport può senz’altro aiutare a superare questa ansia e questa fase di

difficoltà”.

Gli stadi del ghiaccio, del resto, sono in difficoltà in tutto il Nord Italia, con ripercussioni anche per le trasferte dei padovani. Ad Alleghe in provincia di Belluno, il sindaco ha deciso di chiudere lo stadio del ghiaccio dopo l’arrivo dell’ultima bolletta elettrica, riguardante il mese di agosto di 53mila euro. Prima dei rincari il costo dell’energia era di circa 10mila euro. Ci si è messa anche la siccità, che nei mesi scorsi ha costretto a chiudere una centralina sul torrente Zunaia che produceva energia per il Comune rendendo le bollette meno care. “Non possiamo pensare di tagliare gli altri servizi resi ai cittadini”, ha dichiarato il sindaco di Alleghe Danilo De Toni. L’Alleghe gioca in seconda divisione e la squadra non ha mai smesso di giocare nel suo paese, neanche durante la seconda guerra mondiale. Chiuso anche il Palaghiaccio di Pieve di Cadore, sempre nell’Agordino. A Pinerolo, in Piemonte, il Palazzetto del ghiaccio rimarrà aperto fino a dicembre perché la gestione ha acquistato l’energia a prezzo bloccato fino a quella data; dal 2023 la probabile chiusura. L’impianto, che nel 2006 accolse le gare olimpiche di curling, lo scorso anno è costato di energia circa 1milione e 200mila euro; le stime per quest’anno sono di oltre 3milioni. La situazione è più rosea ad Asiago, dove nel 2012 è stato collocato un impianto fotovoltaico sul tetto del Palazzetto (costo 1milione di euro, investimento completamente remunerato). Le spese ammontano a 136mila euro contro i 97mila dell’anno scorso. Nel solo mese di agosto l’aumento registrato rispetto all’anno precedente è stato di 7mila euro su una bolletta totale di 32mila euro.

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I
Il Palaghiaccio di Padova.

Cinema, un pugno di sale in città la sfida dei gestori per resistere

APadova sono rimaste solo un pugno di sale per gli appassionati del cinema su grande schermo: Porto Astra e Multiastra, Lux, Rex, Cinema Esperia, Don Bosco, a cui si aggiungono le rassegne estive ai Giardini dell’Arena, al Barbarigo, ai Giardini della Rotonda. I gestori di queste sale hanno compiuto grandi sacrifici, in questi anni, per continuare ad ospitare il pubblico degli appassionati: investimenti in attrezzature per migliorare la qualità visiva e sonora, poltrone più comode, film di prima visione e rassegne di qualità. I cinema ancora aperti continuano ad offrire un servizio per l’intrattenimento, e contribuiscono alla cultura e alla qualità della vita nelle città. Una impresa che è sempre più difficile: da qualche settimana ha gettato la spugna anche la Multisala di via Bonporti MPX. Le sale cinematografiche chiudono per la concorrenza dell’home cinema, per la mancanza di parcheggi, per la pandemia e ora anche per i rincari energetici, con bollette più che raddoppiate. Sale che rimangono desolatamente vuote, o che vengono trasformate in supermercati, depositi, banche, autorimesse. Eppure nel 1980 solo a Padova città c’erano ben 27 cinema, e quasi tutti in centro. Erano anni in cui era ben vivo il sogno dei fratelli Lumiere. Tracciare una “Spoon river” dei cinema che c’erano vuol dire scavare nei ricordi dei padovani, che rinverdiamo grazie al contributo del signor Luigi Valerio. Il cinema Eden in Piazza Cavour con i suoi oltre mille posti a sedere è stato trasformato in un fast food; il cinema Marconi vicino a Santa Giustina oggi è una palestra. Il cinema teatro Garibaldi in Piazzetta Garzeria. il cinema Altino in via Altinate con 814 posti a sedere, e l’adiacente cinema Mignon, nato come sala d’essai, oggi in abbandono. E poi il cinema

teatro Concordi, sorto sulle ceneri del Teatro Obizzi, il cinema Corso con i suoi 850 posti divenuto sede di una Banca come pure il Cinema Roma di Prato della Valle. Il Supercinema di via Emanuele Filiberto era probabilmente la sala cinematografica più grande della città, con circa 1000 posto a sedere. All’Arcella il Cinema Arcobaleno, oggi trasformato in sala bingo. E poi il cinema Biri sul piazzale della Stanga trasformato in 3 sale e oggi sala da conferenze ma poco utilizzato. Il cinema Quirinetta a Piazza Insurrezione.

E poi altre sale di periferia: il cinema Monte Venda a Brusegana, chiuso, il cinema San Marco a Ponte di Brenta chiuso come pure Il cinema Alessandro Volta a Voltabarozzo. A Camin c’era il cinema Odeon, ancora all’Arcella il cinema Arcella già Nazionale, a fianco della chiesa di S. Antonino: chiuso, demolito e riedificato come casa di accoglienza per immigrati. Il cinema Aurora a Pontevigodarzere, prima del ponte sul Brenta e l’omonimo Aurora di Tencarola, chiusi anche questi. Il segno dei tempi che cambiano, e che hanno cambiato il volto della città.

Un milione di euro per ristrutturare tre antichi ponti

Con i fondi del Pnrr dedicati alla sicurezza del territorio e alla sicurezza idraulica verranno sistemati tre ponti di Padova, per un investimento complessivo di 980 mila euro. I tre ponti oggetto degli interventi sono il ponte del Carmine, in via del Carmine sul Tronco Maestro, i due ponti del sottopassaggio Altinate, uno romano, l’altro degli anni 50, che scavalcavano le acque delle Riviere prima del loro tombinamento, ponti oggi completamente invisibili perché inglobati da Riviera Ponti Romani, e il ponte sul Piovego della Tangenziale Est.

L’intervento più singolare è quello del sottopassaggio Altinate che è accessibile solo da una botola sul piano stradale: la parte relativa al ponte romano in pietra è perfettamente stabile e non ha necessità di interventi, mentre la parte costruita negli anni ’60

evidenzia alcuni carenze strutturali superficiali del calcestruzzo che vanno recuperati. Si lavorerà sottoterra senza alcuna interferenza con il traffico e soprattutto con il tram. In ogni caso è stato previsto che se fosse necessario limitare per qualche ragione il transito, per i lavori si utilizzerà l’annuale periodo di sospensione per la manutenzione del tram in agosto.

Questi interventi rientrano nel piano di verifica e intervento sui ponti nel territorio comunale (oltre 200 tra ponti veri e propri e ponticelli minori) che fin dal 2017 l’ Amministrazione cittadina ha avviato con l’obiettivo di fare una attività continua di manutenzione su queste infrastrutture per verificarne la sicurezza e preservarne la struttura in modo da evitare in futuro interventi molto più impegnativi e impattanti per la città. (d.b.)

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Il caso. Le attività ancora aperte puntano sull’offerta culturale di qualità

Eventi

Un grande viaggio nel tempo con 800 Padova Festival

Dal 2 al 4 dicembre va in scena la IV edizione del festival dedicato al secolo in cui tutto era possibile

davvero difficile resistere al fascino dell’Ottocento, l’ultimo secolo in cui, forse, hanno continuato a coesistere passato e futuro, antichità e modernità. E proprio in questo fascino ipnotico è possibile trovare i motivi del successo di 800 Padova Festival, festival ideato da Sugarpulp giunto alla quarta edizione e che animerà il Caffè Pedrocchi di Padova dal 2 al 4 dicembre.

Qualora vogliate ascoltarci ci troverete in ogni momento, in ogni luogo, a partire dall’università, nei nostri spazi condivisi”

“Anche quest’anno abbiamo coinvolto tante realtà diverse – mi racconta Matteo Strukul, direttore artistico del Festival –. Poter far rivivere l’800 al Pedrocchi è sempre un sogno, ci si sente immersi un’atmosfera magica. Parlare di viaggio nel tempo non è affatto un modo di dire.

La città di Padova nell’800 è stata uno straordinario polo culturale, con questo festival celebriamo il suo ruolo centrale nel panorama culturale europeo”.

TOUR GUIDATI TRA I MISTERI DI PADOVA

Durante il weekend tanti appuntamenti dedicati a luoghi più magici di Padova (dal Parco Treves a Palazzo Papafava, dallo stesso Pedrocchi ai quartieri ottocenteschi del centro cittadino). Per le visite guidate di 800 Padova Festival continua la collaborazione Padova Gotica, ma viene inaugurata anche la part-

nership con Veneto Segreto che curerà le visite a Palazzo Papafava. Continua anche la storica collaborazione con il Comitato Fondazione VIII Febbraio. Proprio una visita al Museo della Goliardia del Palazzo del Bo si aprirà il festival (venerdì 2 dicembre, ore 18:00).

GLI INCONTRI LETTERARI

Venerdì alle 21:00 preso lo Spazio Rec.Itando Acting Studio di via Makallè di Padova andrà in scena Il collezionista di crani, il reading di Silvia Gorgi tratto da I luoghi e i racconti più strani di Padova, con Silvia Gorgi, Vittorio Attene e Bruna Laura Filippini.

Il sabato si aprirà con un inedito gemellaggio letterario tra 800 Padova Festival e il club di Jane Austen Sardegna: a partire dalle 11:00 in sala Rossini al Pedrocchi oltre a Matteo Strukul ci sarà anche Giuditta Sidereus, direttrice artistica del club. Seguiranno una serie di letture di Cristina Maffia tratte dai capolavori della scrittrice britannica.

La grande letteratura francese sarà invece protagonista di due eventi speciali, il reading dedicato a Madame Bovary dell’attrice Francesca Cavallin (sabato alle 18:00 in Sala Rossini), e l’incontro dedicata a Marcel Proust e alla sua Recherche con Lorenza

Dopo un anno d’Inferno (edizione 2020 online) e uno di Purgatorio (edizione 2021 in toni dimessi), il Festival di Cannes è tornato a riveder le stelle: tanto cinema, tanto glamour e tantissima gente. Il cuore del Festival resta il cinema e da questo punto di vista Cannes non si è fatta mancare nulla. Oltre a una selezione ufficiale di gran qualità, anche le altre sezioni erano ricche di film notevoli. Anzi, i due film che mi hanno sorpreso di più sono stati “Rodeo” e “Pamfir”, due film non in concorso (il primo nella sezione “Un Certain Regard”, il secondo nella “Quinzaine de Realisateurs”).

Il cinema italiano è stato uno dei grandi protagonisti del Festival. “Esterno Notte” di Bellocchio, presentato in forma integrale nella sezione Cannes Premiere, è stato acclamato dalla critica, ma anche “Nostalgia” di Martone è piaciuto molto.

posso rivelarvi nulla (se no che Secret Party sarebbe?).

UN FESTIVAL TOP

Uno dei momenti clou a Cannes è stato la prima di “Top Gun: Maverick”: una mega installazione permanente sulla Croisette, i caccia della Patrouille de France che hanno sorvolato il Palais du Festival durante il red carpet, la Palma d’oro d’onore a Tom Cruise, e l’omaggio in sala dedicato alla star americana. Un evento nell’evento.

temporaneo, riti pagani, azione, denuncia sociale, immagini iconiche… dentro a questo film troverete di tutto perché è fatto della materia di cui è fatta la vita: le emozioni.

NON DI SOLO CINEMA VIVE L’UOMO

ufficiale sezioni

Foschini. (sabato al Pedrocchi alle 21:00).

I GRANDI ESPLORATORI VENETI

In concorso c’era “Le otto montagne”, tratto dal bestseller di Cognetti, con Marinelli e Borghi. Un gran film, capace di raccontare un’amicizia profonda, che non rassicura lo spettatore e che, anzi, lo mette in crisi. Da segnalare il party ufficiale del film al Club Silencio, sede distaccata sulla Croisette del mitico locale parigino. In consolle c’era il veneziano Spiller, mentre a ballare e a chiacchierare fino al mattino c’erano tanti attori e vip (special guest a sorpresa il tennista Matteo Berrettini).

“Una delle caratteristiche di 800 Padova Festival” spiega Strukul, “è quella di essere un festival multidisciplinare, un festival in cui si parlano tanti linguaggi diversi. E così oltre alla letteratura, al teatro e alle peformance letterarie che contraddistinguono i tour guidati, parleremo anche del cielo dell’800 con l’astronoma Elena Lazzaretto (sabato ore 17:30, Planetario di Padova), di arteconMaxi Sabbion (sabato ore 17:00 al Pedrocchi) e di storia. Ci tengo molto a ricordare gli incontri dedicati a due grandi esploratori veneti: Giovanni Belzoni e Giovanni Miani, due personaggi pazzeschi che sono amati e studiati in tutto il mondo, mentre in Italia continuano a essere un po’ snobbati”. L’incontro con Vincenzo Cùnsolo dedicato a Giovanni Belzoni (sabato, Sala Rossini,

Tra i tanti eventi di ogni tipo segnalo “Cappuccino with the Italians”, il tradizionale incontro di network dell’Italian Film Commission all’Hotel Majestici. L’appuntamento più cool del festival però è stato il Secret Party organizzato il 20 maggio dalla Veneto Film Commission. Un evento riservato a un nucleo ristretto di invitati in una location inaccessibile di cui però non

Come dicevo poco sopra “Rodeo” e “Pamfir” sono stati i due film che mi hanno impressionato di più (Ma anche “Dalva” di Emmanuel Nicot è un filmone). Due opere prime di due registi di cui sentiremo parlare.

ore 16:00) è realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Belzoni, mentre l’incontro dedicato Giovanni Miani, il “leone bianco” (domenica, Sala Rossini, ore 16:00) vedrà un intervento di Matteo Crosera a cui seguirà un reading di Cristian Corò.

IL PREMIO IPPOLITO NIEVO A MARCO GOLDIN

Gan finale come con il Premio Ippolito Nievo, il premio di 1.500 euro istituito dall’associazione Sugarpulp per gli autori e le autrici che cele-

“Rodeo” di Lola Quivoron, è un film fighissimo. Una rasoiata che ti lascia lo stomaco sottosopra. “Pamfir”, invece, è il primo film di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk ed è, molto semplicemente, un film enorme. Tragedia greca, pulp con-

Belli i film, bello il festival, bello il glamour e la parata di star… ma dove si va a mangiare durante il Festival? Dai che vi consiglio due-tre posti in cui mi sono sempre trovato bene. Il primo è Le Dauphine (rue Bivouac Napoléon), in cui troverete le escargots più buone di Cannes. Se vi piace il pesce crudo il Bistrot de l’écailler in rue de Meynadier è quello che fa per voi. Se amate “spunciotare” il Marché de Forville è il vostro posto. Se potete evitate i locali nella zona intorno al Palais du Festival, meglio perdersi nel Suqet tra un bistrot e un negozietto, troverete di sicuro quello giusto per voi.

brano l’800 con le loro opere. Il Premio quest’anno verrà consegnato a Marco Goldin per il suo libro Gli ultimi giorni di Van Gogh domenica 4 dicembre alle 11:30 in Sala Rossini al Pedrocchi. A seguire un dialogo tra Goldin e Strukul sull’800, per chiudere poi con il pranzo di gala al Pedrocchi. Il programma dettagliato degli eventi è disponibile sul sito ufficiale del festival www.festivalromanzostorico.it.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

È presidente di Sugarpulp con cui organizza festival ed eventi culturali. Da gennaio 2019 è uno dei consiglieri della Veneto Film Commission. Up the irons!

digitale californiana.

dal 2010 è Editor

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dell’obbligo scolastico Per info Da giugno si aprono le PREISCRIZIONI a.s. 2022-2023 Per fare la preiscrizione collegati al sito web: www.cpiapadova.edu.it/Iscrizioni2 o inquadra Vuoi conseguire il diploma di terza media? Vuoi concludere il percorso della scuola dell’obbligo e iniziare una professione? Vuoi iniziare a parlare italiano?

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Dicembre

Lavora a

• Chi è Giacomo Brunoro

Nato e cresciuto a Padova, dopo la laurea si trasferisce a Milano. Lavora a Radio Deejay, Radio Italia Network, Radio Kiss Kiss, Sky TG24, collaborando con Andrea & Michele, Alex Cattelan, Camila Raznovich, Ivan Zazzaroni, Marco Montemagno, Gene Gnocchi e tanti altri. Torna in Veneto nel 2009 e dal 2010 è Editor in Chief di LA CASE Books, casa editrice digitale californiana. È presidente di Sugarpulp con cui organizza festival ed eventi culturali. Da gennaio 2019 è uno dei consiglieri della Veneto Film Commission. Up the irons! www.cpiapadova.edu.it

Giacomo Brunoro

è Le Dauphine (rue Bivouac Napoléon), in cui troverete le escargots più buone di Cannes. Se vi piace il pesce crudo il Bistrot de l’écailler in rue de Meynadier è quello che fa per voi. Se amate “spunciotare” il Marché de Forville è il vostro posto. Se potete evitate i locali nella zona intorno al Palais du Festival, meglio perdersi nel Suqet tra un bistrot e un negozietto, troverete di sicuro quello giusto per voi.

Un evento nell’evento. Come dicevo poco sopra “Rodeo” e “Pamfir” sono stati i due film che mi hanno impressionato di più (Ma anche “Dalva” di Emmanuel Nicot è un filmone). Due opere prime di due registi di cui sentiremo parlare.

“Rodeo” di Lola Quivoron, è un film fighissimo. Una rasoiata che ti lascia lo stomaco sottosopra. “Pamfir”, invece, è il primo film di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk ed è, molto semplicemente, un film enorme. Tragedia greca, pulp conposti in cui mi sono sempre trovato bene. Il primo

“Le otto dal bestcon Marigran film, raccontare un’ache non spettatore e che, Da seufficiale del Silencio, sede Croisette parigino. In veneziano ballare e a mattiattori e vip sorpresa il Berrettini). di ogni “Cappuccino tradinetwork CommisMajestici. più cool stato il Seorganizzato il 20 Veneto Film evento riristretlocation però non

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anche “Nostalgia” di ne è piaciuto molto. In concorso c’era “Le montagne”, tratto dal seller di Cognetti, con nelli e Borghi. Un gran capace di raccontare micizia profonda, che rassicura lo spettatore anzi, lo mette in crisi. gnalare il party ufficiale film al Club Silencio, distaccata sulla Croisette del mitico locale parigino. consolle c’era il veneziano Spiller, mentre a ballare chiacchierare fino al no c’erano tanti attori (special guest a sorpresa tennista Matteo Berrettini). Tra i tanti eventi di tipo segnalo “Cappuccino with the Italians”, il zionale incontro di network dell’Italian Film Commission all’Hotel Majestici. L’appuntamento più del festival però è stato cret Party organizzato maggio dalla Veneto Commission. Un evento servato a un nucleo to di invitati in una location inaccessibile di cui però

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Cinema

Il fenomeno. Sale sempre più vuote, muore la magia del grande schermo

Abbiamo ancora bisogno del cinema?

Il Covid e le piattaforme hanno accelerato una crisi che parte da lontano e che riguarda gli spettatori italiani, prima ancora delle sale

n questa edizione de La Piazza si parla della chiusura di un cinema a me molto caro, l’MPX. È un fenomeno a cui ci stiamo abituando da qualche anno, e lo stiamo normalizzando, come la sparizione di un sistema obsoleto, come quando si è abbandonato il pennino per la penna a sfera, con lo slogan Writes The First Time, Every Time! (“Scrive al primo colpo, ogni volta!”). Ricordo molto nitidamente il giorno in cui il Supercinema da sala più grande del centro città, dove da piccolo vidi film e concerti, diventò il tempio dei maglioncini colorati, così come la fine del Concordi e la, ancor più dolorosa, chiusura e abbandono di Mignon e Altino. Il Covid e le piattaforme hanno accelerato una crisi che parte da lontano e che riguarda noi spettatori italiani, prima delle sale. Ora, non farò un’analisi complessa dello status del cinema italiano (spoiler: si produce troppo e con poca qualità) e mondiale per provare a rispondere al perché chiudono le sale dal punto di vista della nostra industria, ma mi chiedo e vi chiedo, invece, perché non le stiamo frequentando? Perché l’appuntamento magico con l’andare al cinema, ha perso il suo potere? Anche voi lettori, quando è stata l’ultima volta che siete andati in sala e quante volte l’avete fatto nel 2022?

Piattaforme, Covid, Social Media, Podcast e tutto l’articolato mondo dell’intrattenimento sono presenti in modo simile ovunque, eppure in Italia non andiamo più al cinema. Mancano i film? Quantitativamente tutt’altro. Nell’ultimo anno in Italia abbiamo prodotto circa 450 film, di questi un terzo ha fatto la meteora in sala. Il paradosso è che, a fronte di meno pubblico, si produce di più per un perverso sistema di tax credit che incentiva i produttori a produrre, slegandoli da qualsiasi concetto di qualità a valle, quello che qualcuno oggi definirebbe il

Il paradosso è che, a fronte di meno pubblico, si produce di più per un perverso sistema di tax credit

merito. Qual è il titolo del 2021/22 che ricordate o che vorreste vedere? Triangle of Sadness, di Ruben Östlund, vincitore di Cannes 2022, o il vincitore del 2021 A Hero di Asghar Farhadi su cui il New Yorker ha pubblicato recentemente un articolo che consiglio(ombra di plagio, ma non solo). Oppure Drive my car, di Ryusuke Hamaguchi, il vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero o ancora, La persona peggiore del Mondo di Joachim Trier o il re del botteghino Top Gun: Maverick o Licorice Pizza

dell’altro Anderson. A Sundance, il film festival del cinema indipendente, dei 5 premi principali 4 sono andati a documentari e anche il vincitore dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras è un documentario. La serie italiana di Netflix che fin qui ha lasciato un segno, nonostante la quantità di finzione prodotta, è la docu-serie SanPa. Sembra che per fidarsi, per entrare nelle storie ci sia il bisogno di sapere che siano reali. C’è dell’ottimo intrattenimento anche su YT, Instagram e persino Tik Tok. Il rischio è che una volta agganciati, percepiamo i personaggi dei social come qualcuno di familiare e così ci appassioniamo. Non lo faceva,

benissimo, il cinema? Non era questo, avvicinarci ai personaggi, come diceva nel 1972 Hitchcock a Truffaut, che distingue il cinema dalla cronaca e non lo rende banale di fronte a una realtà fatta di guerra e pandemie? “Di incidenti automobilistici ne accadono migliaia ogni giorno. Se capita a vostro fratello la cosa comincia a interessarvi. Se il film è riuscito il protagonista deve diventare vostro fratello o un vostro nemico”. Non ho risposte, ma credo che valga ancora la pena di fidarci della sala, di concederci quelle due ore di condivisione e di fruizione che fanno a volte scattare la magia. Forse non “al primo colpo e non ogni volta”.

Regista, autore TV e creative producer, ha scritto e diretto decine di documentari per la TV, è stato direttore artistico di Avventure Film Festival. Il suo lungometraggio A tempo debito è uscito in sala nel 2015.

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• Chi è Christian Cinetto

cartellone. Al via la rassegna

Grandi nomi in scena al Teatro Verdi

Il programma si arricchisce di altre due rassegne: “Calligrafie”, sei appuntamenti col mondo della danza, realizzati in accordo con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, e “Altri Percorsi”, cinque appuntamenti di generi diversi

ripartita la stagione al Teatro Verdi, fra riconferme e novità. Fino a maggio il palco del più famoso teatro cittadino vedrà alternarsi pièce teatrali e spettacoli di danza, nomi conosciuti e talenti emergenti. Il titolo scelto per la rassegna teatrale di quest’anno del Teatro Stabile del Veneto (che, oltre al Verdi di Padova, ricordiamo comprendere anche il Goldoni di Venezia e il Teatro Del Monaco di Treviso) è “Heart Art. L’arte del teatro colpisce ancora”: un chiaro riferimento alla capacità del teatro di arrivare alle emozioni degli spettatori, coinvolgendoli come solo l’arte sa fare. La principale novità di quest’anno è data dalla recente inclusione del Teatro Stabile del Veneto nel cluster dei Teatri Nazionali, un riconoscimento che arriva proprio nel 400° anniversario della fondazione del Goldoni, avvenuta il 3 gennaio 1622.

La stagione teatrale del Verdi, aperta il 9 novembre con Spettri di Henrik Ibsen nell’adattamento italiano di Fausto Paravidino, proseguirà fino a maggio fra grandi classici (come Il mercante di Venezia e il Riccardo III di Shakespeare e la Maria Stuarda di Schiller) e pièce dei giorni nostri, a cominciare dalla trasposizione teatrale di Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, arrivando a toccare diversi generi, dal giallo (con la trasposizione di Testimone d’accusa di Agatha Christie) alle commistioni fra teatro e musica, come nel caso di Tango Macondo. Il venditore di metafore di Giorgio Gallione, ispirato a Il venditore di metafore di Salvatore Niffoi, con protagonisti Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e Paolo Li Volsi. Nel mezzo, molti altri spettacoli che permetteranno allo spettatore di vedere all’opera alcuni dei principali nomi del teatro italiano, da Silvio Orlando (protagonista e regista de La vita davanti a sé), a Luigi Lo Cascio, protagonista e autore - insieme a Marco Tullio Giordana - di Pa’, appassionata

opera di ricerca sui testi di Pasolini. Il programma del Verdi si arricchisce di altre due rassegne: “Calligrafie”, sei appuntamenti col mondo della danza, realizzati in accordo con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, e “Altri Percorsi”, cinque appuntamenti di generi diversi con altrettanti diversi protagonisti, da Andrea Pennacchi, che presenterà il libro Shakespeare and me. Come il

Concerti al Pollini con gli Amici della Musica

La musica classica torna protagonista a Padova con la 66ª stagione concertistica degli Amici della musica. Realizzata in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali e il contributo dell’Assessorato alla cultura del Comune di Padova e della Regione Veneto, la rassegna, inaugurata lo scorso ottobre, sarà ospitata fino ad aprile nell’auditorium del Conservatorio Pollini. Un totale di venti concerti divisi in diversi cicli pensati per offrire una panoramica completa della scena musicale e internazionale: un ciclo dedicato all’integrale dei concerti per clavicembalo di Bach, l’integrale dei Trii di Mendelssohn, Schumann e Brahms, e infine il ciclo “Dante e la Musica”. Oltre a questi percor-

si tematici, la stagione 2022/2023 vede la riproposizione del ciclo dedicato alle eccellenze pianistiche del panorama concertistico nazionale e internazionale dal titolo “Un pianoforte per Padova” ed è arricchita da alcune prove aperte, preziose occasioni per incontrare e dialogare con i musicisti protagonisti del programma serale. Non mancheranno nemmeno gli ormai tradizionali appuntamenti con la musica antica del ciclo “Anticamente”.

Interessanti anche le proposte legate ad alcuni importanti anniversari, quali il centenario della morte di Marcel Proust e il bicentenario della nascita

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Cultura
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teatrale che fino a maggio proporrà il meglio della prosa
di César Franck: il prossimo 5 dicembre Michel Dalberto proporrà musiche di Listz, Franck e Debussy, compositori cari a Proust. (f.t.) Bardo mi ha cambiato la vita, a Chiara Francini, protagonista del suo “one woman show” Una ragazza come io. Comicità garantita con Arlecchino muto per spavento (la nuova fatica di Stivalaccio Teatro dedicata alla commedia dell’arte), Le sorelle Robespierre con Simone Faraon e Coast to Coast con Rocco Papaleo. Francesca Tessarollo

Calcio. La squadra guidata di Caneo tra balzi in avanti e stop

Campionato equilibrato per il Padova Parola d’ordine: concentrazione

“ È un campionato equilibrato, a marzo si potrà realmente capire a tutti gli effetti dove potremo arrivare”. Parole azzeccate e più che condivisibili della presidente del Padova Alessandra Bianchi. E dette davanti ai microfoni di Raisport al termine del primo tempo di Piacenza-Padova, il 31 ottobre scorso. Piacenza ultimo, Padova in zona play off. Al termine dei primi 45’ il Padova era in vantaggio grazie ad un gol di Ceravolo, anche se gli emiliani avevano avuto occasioni per pareggiare i conti. Cosa che poi hanno fatto nella ripresa, allo scadere, anzi in zona Cesarini, si sarebbe detto una volta, con un gol nell’ultimo dei 4 di recupero ad opera di Zunno. E la presidente, dopo i 45’ ci aveva visto lungo: “ Questa partita sta dimostrando che il Piacenza è una squadra importante, dobbiamo stare attenti”. A dire il vero, il Padova aveva pure raddoppiato, perché, il tiro di Franchini aveva oltrepassato abbondantemente la linea di porta, ma arbitro e tantomeno l’assistente ha visto una situazione che era abbastanza di facile lettura. E, siccome in serie C, non c’è la goal line technology (un sistema tecnologico che serve a verificare la validità dei gol, per ridurre gli episodi di gol fantasma, ndr) nei minuti di recupero è pure arrivata la beffa del pareggio, meritato, per gli emiliani che hanno sempre tenuto un ritmo alto di partita, con molto agonismo e determinazione, una delle prerogative del Padova di inizio stagione.

“Q uest’anno c’è stata una rivoluzione quindi ci vuole del tempo – ha detto Fabio Ceravolo –. Dopo il gol ci siamo un po’ accontentati, come se volessimo fare poca fatica ma mantenere comunque il risultato. Avremmo dovuto segnare il secondo gol già nel primo tempo”. Ed è proprio così, perché, anche se sappiamo

che non è facile farlo per sempre, il timbro di fabbrica del Padova targato Caneo è quello di una squadra che corre, raddoppia, coi reparti vicini per tutta la partita, sempre con la concentrazione massima. E col Piacenza c’è riuscito in parte e, ciò che fa più male sono le tre giornate comminate a Gasbarro nel

Ceravolo: “Quest’anno c’è stata una grande rivoluzione quindi ci vuole del tempo”

finale per il rosso diretto. Quindi, mai perdere la testa, anche quando le cose non girano per il verso giusto, perché il Padova di quest’anno non è “costretto” a vincere. Ci deve essere sempre la consapevolezza che la squadra è completamente nuova, giovane e che la serie C è insidiosa per mille sfaccettature. Abbiamo visto che il Padova di Caneo ha avuto un approccio diverso, positivo per quanto riguarda la “vo-

glia” di correre dietro ad un pallone, e non è cosa che a Padova si è vista spesso, e quando arrivano dei mezzi passi falsi, come quello contro Piacenza o contro l’Arzignano, dove sono arrivati due pareggi, non bisogna di certo gridare al catastrofismo. Sono ben altre le società che hanno fatto proclami e riprendendo le parole della presidente Bianchi, attendiamo marzo per dare risposte quasi definitive: nel frattempo è giusto tenere questo tipo di profilo, ben sapendo che la squadra è giovane, sono inevitabili cali di tensione e prese di misura da parte degli avversari, ma il Padova è lì, abbiamo visto che gioca alla pari con tutte, che dopo 12 giornate (al momento in cui scriviamo, ndr) i biancoscudati hanno 19 punti a uno dal Novara e a 4 dalla capolista Pordenone, squadre che puntano dichiaratamente alla promozione, così come il Vicenza, due punti in meno e già con 5 sconfitte che sono costate la panchina a Francesco Baldini.

Cristiano Aggio

Bianchi: “A marzo si potrà realmente capire a tutti gli effetti dove potremo arrivare”. Nel frattempo è giusto tenere questo tipo di profilo: la squadra è giovane, sono inevitabili cali di tensione e prese di misura da parte degli avversari, ma il Padova è lì

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Sport
Sopra Fabio Ceravolo dopo il gol segnato; di lato il mister Fabio Caneo

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Sport inclusivo e senza barriere, il Progetto Orfeo conquista i ragazzi

Con i suoi 600 allievi è la più importante realtà sportiva del centro di Padova e propone l’avvio alla pallacanestro attraverso il minibasket, mezzo di educazione motoria, sportiva e sociale. Uno sport per tutti: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, abili e disabili. Si chiama progetto Orfeo e comprende 6 centri di minibasket dislocati in diverse zone di Padova, per un totale di 16 corsi che coinvolgono ogni pomeriggio circa 200 bambini e bambine dai 5 agli 11anni. A questo si aggiungono i corsi per ragazzi dai 11 fino ai 19 anni e la Pallacanestro femminile Padova, unica realtà a Padova per il basket femminile. Infine da 7 anni in qua il Baskin, basket inclusivo, che prevede 10 regole e due canestri in più rispetto alla norma e permette di giocare a qualsiasi livello di capacità, aperto a giocatori di tutte le età, abili e disabili fisici e psichici. L’animatore di questa bella realtà sportiva che fa ricca Padova è Massimo Caiolo, allenatore ed educatore che negli anni ha attraversato e conosciuto la pallacanestro padovana. Da giovanissimo è stato responsabile del settore giovanile della Virtus Padova, poi è approdato alla Patavium dove ha portato i giovani fino alle finali nazionali; capo allenatore della prima squadra a Rovigo, in serie

C; poi Padova Basket e ancora Patavium. Fino a creare “Run & jump” associazione sportiva dilettantistica. “Ad oggi – racconta Massimo Caiolo – siamo la prima realtà che propone un Baskin junior dedicato alla fascia degli adolescenti dai 12 ai 16 anni dove l’obiettivo è di intercettare i ragazzi e le ragazze che abbandonano lo sport. A 15 anni quando la scuola diventa impegnativa e arrivano altre esperienza si verifica il crollo delle attività: i ragazzi smettono di andare in palestra e di giocare, c’è un abbandono fortissimo. Il baskin, avendo un gradino di accesso molto immediato e quindi potendo coinvolgere qualsiasi livello di abilità, può intercettare molti ragazzi e anche chi è più in difficoltà di noi e quindi ci si può anche sentire utili”.

Il progetto Orfeo copre il bisogno di sport di una fascia di età

e di residenti in zone in cui le attività sportive sono più carenti. “Quando ero ragazzo ogni campanile del centro di Padova aveva una squadra – racconta ancora Caiolo – poi hanno chiuso le piazze storiche: il Petrarca a Prato della Valle, la Virtus in via dei Tadi, il Padova Basket a Madonna Pellegrina, il Torresino, la Murialdina, il Portello, tutte società che sono emigrate o sono sparite. Noi intercettiamo tutta la fascia che va dalla Sacra Famiglia, centro storico, Brusegana fino a piazza Mazzini e avendo iniziato a lavorare fin da subito con le scuole, abbiamo avviato il doposcuola, spesso creando dei progetti con gli insegnanti di educazione fisica. Quindi una sinergia di sviluppo del territorio e di miglioramento delle condizioni del territorio collegandoci con la scuola e con gli enti educativi”.

Virtus Basket si aggiudica il derby, conti pareggiati con Petrarca

Una vittoria nel derby che fa punti ma che soprattutto fa morale per la Virtus Basket Antenore Energia, che pareggia i conti con l’UBP Guerriero Petrarca dopo la sconfitta subita appena qualche settimana fa in Supercoppa per soli quattro punti (96 a 100). Stavolta il risultato ampio dá ragione del buon gioco della Virtus, che ha ritrovato forza dopo un inizio di campionato piuttosto incerto. Due vittorie (contro Petrarca e Falconstar Monfalcone) e tre sconfitte all’esordio: Gemini Mestre (74-80), Longiman Crema (67-82) e Luxarm Lumezzane (7288).

Nel derby si è vista finalmente una vera squadra: forte in difesa e implacabile sottocanestro, sempre in vantaggio in tutte le fasi della partita. A guidare l’attacco neroverde si è imposto Michele

Ferrari con 25 punti, 11 rimbalzi e 40 di valutazione, ma ottime anche le prestazioni di Paolin (16 punti + 6 assist con 28 di valutazione) e di Francesco De Nicolao. Punteggio finale Antenore Energia 76 UBP Guerriero Petrarca 70.

“Prima di tutto”, ha commentato il coach di Virtus Basket Riccardo De Nicolao,” faccio i complimenti al nostro staff medico che ci ha permesso di avere a disposizione anche i giocatori che non erano al top. E’ stata una partita molto importante dal punto di vista dell’attenzione ai dettagli tanto in attacco quanto in difesa, dove siamo riusciti a limitare un giocatore importante come Turel. Proseguiamo il campionato mettendo sempre il focus su di noi, sulle nostre prestazioni, con molta fiducia su quello che stiamo costruendo.” (d.b.)

www.lapiazzaweb.it 31 Ieri,oggi,domani. Più 1000 prezzibloccati. Siamo Siamoconvenienti.sempre sempre bloccati Ieri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta almeno Dentro il territorio nel cuore della gente! 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Sport Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
L’animatore di questa bella
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sportiva che fa ricca Padova è Massimo Caiolo, allenatore ed educatore che negli anni ha attraversato e conosciuto la pallacanestro padovana
L’iniziativa. L’associazione Run & Jump intercetta anche gli adolescenti a rischio abbandono
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#Regione

L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner analizza il bilancio del 2022 e traccia la rotta per il futuro

In Veneto è di nuovo boom turistico “Crescita notevole, flussi a livello 2019”

l 2022 è stato un anno molto buono. Un po’ alla volta stiamo recuperando le presenze e i dati del 2019, che continua a rimanere l’anno dei record. Ma se paragoniamo il 2022 al 2021, dove una ripresa turistica c’era già stata, la crescita è notevole”. È tempo di bilanci per il turismo in Veneto. L’assessore regionale al Turismo Federico Caner guarda alla stagione estiva appena conclusa e traccia la rotta per il futuro. Assessore, è soddisfatto?

“Se guardiamo agli ultimi mesi dell’estate, in particolare luglio e agosto, siamo sotto di circa un tre per cento delle presenze rispetto al 2019, che era l’anno pre-pandemico. Quindi direi che il 2022 è stato un anno molto performante, soprattutto nella stagione estiva. Ci mancano i dati di settembre e di ottobre che, grazie al bel tempo, sono stati sicuramente più importanti non solo rispetto al 2021 ma addirittura agli stessi mesi del 2019. Penso che chiuderemo l’anno a livelli quasi simili a quelli di quell’anno considerato storico per il turismo. Tutto dipenderà da come si presenterà la stagione invernale, in

particolare in montagna: non solo dovremo capire se avremo neve, ma cosa succederà con i costi energetici, che stanno mettendo in difficoltà sia gli imprenditori legati al mondo della ricettività sia in particolare gli impiantisti, compreso chi produce neve artificiale”. Nelle grandi città in questi ultimi mesi ci sono stati numeri importanti, che però portano con sé anche altrettanto grandi criticità in una città come Venezia. Come va affrontato il problema?

“Venezia è un caso emblematico e non solo per il Veneto, perché fa scuola a livello nazionale e internazionale sulla gestione dei flussi turistici. Non c’è solo Venezia a subire l’over tourism, ma anche Padova e in particolare Verona. Bisogna cercare di prevenire, già con i tour operator internazionali, il fatto di poter accedere alla città solo su prenotazione. Il problema diventa la gestione dei pendolari, cioè di chi arriva in città al mattino per uscirne la sera. Molti di questi arrivano da fuori regione. A livello regionale siamo favorevoli alla gestione dei flussi e anche alla chiusura

della città inserendo una tassa di accesso per i turisti, ma non lo siamo a far pagare una tassa specifica ai veneti. Più che turistico, è un aspetto identitario, storico e culturale, perché Venezia è il nostro capoluogo regionale e la sua accessibilità per un veneto deve avvenire sempre. Poi ci sono situazioni particolari, come il carnevale, in cui una chiusura della città anche ai veneti può essere necessaria a evitarne l’invasione e tutelarne la fragilità”.

Recentemente la Regione ha ampliato l’offerta del cosiddetto turismo emozionale, introducendo le stanze panoramiche in quota. Di cosa si tratta?

“Tutto nasce da prodotti turistici che esistono già in montagna. Abbiamo casi specifici di persone che hanno potuto avere stanze con una superfi-

cie vetrata molto allargata e che danno la possibilità di vivere un’esperienza unica, 365 giorni all’anno, sopra i 1.600 metri di quota. Per concedere agli imprenditori questa nuova soluzione l’abbiamo inserita nella legge turistica. Ovvio che deve avvenire in un processo amministrativo più ampio, con l’assenso del territorio, con attenzione ambientale e rispetto della sostenibilità, considerato che siamo in un sito Unesco. La nostra non è una deroga tout court: le stanze sono vicine ai rifugi esistenti. Abbiamo aperto una nuova possibilità ricettiva, che a livello mondiale esiste già”.

Ci sono già delle stime su come saranno, a livello turistico, i prossimi mesi?

“Abbiamo dato vita all’Osservatorio turistico federato, non

solo per raccogliere i dati ma per elaborare una previsione dei flussi. Posso già dire che abbiamo un tasso di occupazione per dicembre, a oggi, del 27 per cento come prenotazioni. Un dato che più elevato rispetto allo stesso periodo del 2019 e quindi la previsione è di un inverno buono, fatta salva la presenza o meno della neve”.

Qual è la ricetta vincente per un turismo di qualità, ma al contempo sostenibile e moderno?

“Il turismo è cambiato e ne va seguita la linea: un turismo green e slow. Penso ad esempio al cicloturismo, esploso in tutto il Veneto grazie alla pedalata assistita. Un turismo alto spendente, che garantisce un ritorno economico molto importante. Credo sia questa la direzione, perché non dobbiamo crescere in termini di numeri, ma dobbiamo aumentare la redditività abbassando le presenze, soprattutto nei siti più sensibili. Un prodotto turistico innovativo, con un’offerta integrata di servizi di qualità. Elevando l’offerta potremmo diventare molto più competitivi”.

Il primo caso di “sbarco selettivo” a Catania è – grazie a Dio – naufragato miseramente. Lo stesso concetto è ripugnante, assieme a quello di “carico residuale” usato dal ministro degli Interni. Stiamo parlando di uomini: prima di tutto ci vuole dignità.

Il problema dei migranti non si risolverà finché l’accordo di Dublino del 2003, modificato ma non sostanzialmente nel 2013, non cambierà e imporrà una solidarietà europea di largo raggio. L’Italia non può essere lasciata sola, ma l’Italia non può lasciare le persone in mare. La vicenda che s’è consumata a Catania, risolta dai medici dell’Asl, dovrebbe insegnare al governo italiano che la politica del pugno duro non è efficace. Così anche il facile trionfalismo dimostrato da Roma

Il Punto

Migranti, la politica s’è rotta

è una strada sbagliata: la prova è nella crisi diplomatica che s’è aperta con la Francia e ha ribaltato un accordo che sembrava concluso. Dall’intesa alle polemiche con Francia ed Europa: il debutto del governo italiano in materia è stato dei peggiori.

Sul tema, vanno anche ricordati alcuni dati, come ha fatto Andrea Purgatori. Da quando il governo Meloni s’è insediato, sono arrivati in Italia 9000 migranti. Di questi solo 857

sono stati recuperati dalle navi delle Ong. È quindi totalmente falsa l’idea che siano le Ong ad attirare i migranti. Quelli non salvati dalle organizzazioni, sono stati bloccati o raccolti dalla finanza o dalla guardia costiera. Fermiamo anche loro?

Inoltre, l’agenzia europea del diritto di asilo, Easo, spiega che nel 2021 le richieste di protezione internazionale dei migranti hanno riguardato: la Germania con 191 mila, la Francia con

121 mila, la Spagna con 65 mila, l’Italia con 53 mila. È falso, dunque, che noi siamo il Paese che riceve un danno maggiore dall’immigrazione.

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Natale nell’URBS PICTA

l 25 di novembre si accenderanno le prime luci di Natale. Ma è il 3 di dicembre che il Natale inizierà ufficialmente in città con l’accensione del grande albero posizionato davanti a Palazzo Moroni.

L’atmosfera e la magia della festa più attesa dell’anno sono pronte ad invadere Padova. Sono iniziati da Prato della Valle e Palazzo Moroni i preparativi per abbellire i monumenti e i luoghi storici della città. Sarà un Natale diverso dagli scorsi anni con un’attenzione rivolta al risparmio energetico, senza però rinunciare a far vivere l’atmosfera natalizia.

Il primo appuntamento, venerdì 25 novembre, è con la tradizionale accensione delle luminarie. Un segnale di attenzione al risparmio energetico viene dalla decisione del Comune di adottare per tutte le luci la tecnologia LED a basso impatto. Inoltre, le

luminarie saranno spente anticipatamente, due ore in meno rispetto agli anni precedenti.

Confermate le luminarie installate direttamente dai commercianti e il videomapping sui palazzi monumentali del centro storico, ad eccezione del Battistero del Duomo e in Piazza Eremitani.

Natale per i più piccoli

Il Natale a Padova sarà caratterizzato anche da mostre per famiglie con un’attenzione all’aspetto didattico mescolato a quello ludico. Nel centenario della più interessante scoperta della storia dell’archeologia dal 1 2 novembre, per la prima volta la cattedrale dell’Ex Macello di via Cornaro sarà teatro della mostra Tutankhamon – La tomba, il tesoro, la maledizione. Grazie alle 120 riproduzioni dei reperti più importanti trova-

ti nella tomba di Tutankhamon, all’uso di elaborate scenografie ed all’applicazione della realtà virtuale, il visitatore è catapultato nell’ambiente ricostruito della tomba del faraone, come la vide l’archeologo Howard Carter nel 1922. Lo spettatore può vivere un’esperienza immersiva attraversando il reparto dedicato alla mummificazione, dove è possibile osservare e comprendere le varie fasi dell’imbalsamazione, ed ascoltare il racconto della scoperta della tomba dalla voce di Carter stesso, interpretato da Bruno Santini. Sempre di esperienza immersiva è Sidera Aurea, il progetto artistico di valorizzazione di Palazzo della Ragione, uno dei luoghi-simbolo della città inserito nella Lista del Patrimonio mondiale Unesco. L’Umanesimo digitale come sfida della tecnologia per raccontare la parabola che la sala picta ha vissuto attra-

verso i secoli, dalla fondazione dell’edificio fino al terribile incendio che distrusse il ciclo pittorico di Giotto avvenuto nel 1420. Ogni sera fino al 18 dicembre andrà in scena un videomapping immersivo che si sviluppa attorno all’elemento architettonico e pittorico del Salone, in una proiezione su due livelli tra soffitto e superfici affrescate. L’installazione offre la sensazione di immergersi in un sistema fisico e astronomico, come all’interno di una gigantesca macchina del tempo, in un viaggio fra il presente e un magnifico passato.

Ritrovamenti antichi e realtà virtuale sono gli ingredienti della proposta che da giovedì 8 dicembre ospita il Padiglione 1 fiera di Padova. Lost Hangar, dinosauri rivelati è la mostra pensata per famiglie e ragazzi di tutte le età, per approfondire in modo inedito la particolarità biologica ed evolutiva dei dinosauri. Un’inedita collezione di fossili originali di dinosauri riuniti insieme per la prima volta affiancherà ricostruzioni animate in scala reale. Ampio spazio verrà dedicato anche alle esperienze immersive e interattive che farà rivivere l’epoca giurassica.

Regala l’Urbs Picta

I visitatori che decideranno di passare il Natale a Padova potranno fruire di un altro strumento innovativo: la Padova Urbs picta card, un biglietto unico che consente

l’ingresso ai luoghi del sito seriale “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova” Patrimonio Mondiale. La card è disponibile in formato fisico che digitale, ovvero scaricabile su smartphone e garantirà un ingresso in: Cappella degli Scrovegni, Palazzo della Ragione, Oratorio San Michele, Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo agli Eremitani, Oratorio San Giorgio, Basilica del Santo, Cappella della Reggia Carrarese e Battistero della Cattedrale. Il Biglietto Unico è disponibile anche nella versione senza Cappella degli Scrovegni.

Per i turisti il Biglietto Unico ha una validità di 48 ore o 72 ore, in vendita rispettivamente a 28 e 35 euro e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Mentre per i residenti della Provincia di Padova, gli studenti dell’Università di Padova ed i lavoratori in enti e società comprese nel territorio della Provincia di Padova è invece disponibile un Biglietto Unico / Urbs Picta Card con validità di 6 mesi (costo 25 euro).

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Tanti eventi a Padova. Il 3 dicembre via ufficiale con l’illuminazione dell’albero
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Sara Busato

“Volti & Storie”, quaranta protagonisti si raccontano nel libro di Domenico Basso

Firme del giornalismo e della cultura, celebrità del mondo del cinema, dello spettacolo e dello sport. Quaranta volti e altrettante storie di protagonisti italiani. Vita, aneddoti e curiosità di donne e uomini vincenti. “Volti & Storie”, edito da Edizioni Antiga, è un viaggio che Domenico Basso ha compiuto nella sua attività di giornalista, sia televisivo che della carta stampata, alla ricerca di storie e di vite vissute intensamente convinto che dietro ad ogni volto ci sia una bella storia da raccontare e spesso da prendere come esempio. Tanti i nomi illustri inseriti in questa galleria di personaggi. Ci sono direttori di giornale come Luciano Fontana, Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti. Volti noti della tivù come Bruno Pizzul e Marino Bartoletti ma ci sono anche esponenti del mondo politico come Carlo Nordio, Luca Zaia e Luigi Brugnaro. E ancora protagonisti del cinema e della televisione come Fabio Testi, Debora Caprioglio e Francesca Cavallin.

Raccontano le loro storie anche celebri cantanti come Donatella Rettore, Red Canzian, Jalisse, Mal, Bobby Solo, Sabrina Salerno. Ma anche Arrigo Cipriani, Don Antonio Mazzi, Sammy Basso, Andrea Stella e il fotografo Oliviero Toscani si sono svelati davanti alla penna o al microfono di Domenico Basso. Non potevano mancare in questo viaggio in cerca di storie anche gli scrittori Fabrizio Caramagna, Stefano Zecchi e Irene Cao.

Spazio naturalmente anche ai

protagonisti dello sport. E anche qui sono molti i nomi eccellenti: Andrea Lucchetta, Sara Simeoni, Gabriella Dorio, Manuela Levorato, Kristian Ghedina, Adriano Panatta, Renzo Furlan, Francesco Guidolin, Gianfranco Zigoni, Giancarlo Pasinato, Ivano Bordon, Claudio Pasqualin e l’arbitro internazionale di calcio Daniele Orsato. Ma non poteva mancare in questa raccolta il racconto-incontro con Paolo Rossi, poco prima della sua scomparsa a cui si è aggiunto anche quello con

la moglie, Federica Cappelletti, pochi mesi dopo che lo stadio Menti diede l’ultimo saluto al suo Campione. E a proposito di Paolo Rossi, nell’introduzione a “Volti & Storie” l’autore scrive: “Mi sarebbe piaciuto consegnargli una copia di questo libro con una dedica semplice, un po’ come lo era lui: A Paolo, Campione gentile”. Il debutto del libro è stato a Treviso, nella sede di rappresentanza di Assindustria Veneto Centro. Oltre all’autore sono intervenuti il neo ministro della

Giustizia Carlo Nordio, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina al governo, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il sindaco di Treviso Mario Conte.

Nel corso del dibattito si è parlato di efficientamento dei tempi della giustizia in Italia. Carlo Nordio: “Spero di fare un buon lavoro in questo mio incarico. Se un imprenditore vuole aprire un’attività in Italia è soggetto a leggi complesse e contradditorie. Serve semplificare le procedure e individuare le compentenze, oltre a sfoltire il numero di leggi esistenti. Cambiare la giustizia può avere effetto anche sull’economia, evitando la perdita del PIL oggi esistente dovuta all’inefficienza della nostra giustizia. Potremmo recuperarne il 2% circa in questo modo”. “Nordio è capace e competente, è stato un grande procuratore a Venezia, una delle anime più forti nei periodi bui, persona con la schiena dritta, lo ricordiamo con stima” ha sostenuto Luigi Brugnaro nel suo intervento.

Dentro il territorio nel cuore della gente!

1994

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Regione
La pubblicazione. Prima uscita pubblica per il neo ministro della Giustizia Carlo Nordio Domenico Basso e Carlo Nordio Da sinistra: Mario Conte, Carlo Nordio, Luigi Brugnaro, Elena Donazzan e Domenico Basso

Valore delle relazioni e impegno sociale

Favorire un modello di sviluppo fondato su processi solidali e relazioni all’interno delle comunità, sperimentando soluzioni innovative per far crescere e rinnovare il tessuto industriale ma anche per generare impatti sociali e ambientali positivi: su questa direttrice si muove la strategia di responsabilità sociale d’impresa di Aspiag Service che ha scritto nel proprio DNA la volontà di essere parte attiva nel sostegno ai territori e alle comunità che la ospitano. Questa scelta si concretizza in moltissime iniziative a sfondo sociale che il marchio Despar promuove per restituire alla collettività parte di quanto ricevuto.

La lotta allo spreco alimentare, che vede Despar in prima linea da ormai vent’anni insieme a Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market, ne è un esempio. Un impegno che ha permesso di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative a cui vengono donati i prodotti alimentari in eccedenza, evitando gli sprechi alimentari, un impatto ambientale negativo e aiutando le persone più bisognose nelle comunità. Nel solo 2021 sono state 1.400 le tonnellate di prodotti alimentari raccolte che hanno permesso di preparare oltre 3 milioni di pasti destinati alle persone più in difficoltà. La quantità totale di merce recuperata ha inoltre consentito di non sprecare più di 4.800 tonnella-

te di CO2 emessa per produrre gli alimenti recuperati. A questo impegno si affianca l’adesione di Aspiag Service alla Giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa da Banco Alimentare, alla quale l’azienda partecipa da oltre 14 anni.

L’impegno verso le comunità si concretizza anche in attività di charity in tutte le regioni in cui Aspiag Service è presente: nel 2021 sono stati destinati quasi 1,3 milioni di euro a supporto di raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali.

Tra le iniziative più significative troviamo ad esempio “Il mondo ha bisogno delle donne”, l’attività di charity che da otto anni consente di supportare progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne,

oltre che di lotta alla violenza di genere.

Nel 2022, in Veneto, il ricavato dell’iniziativa è stato devoluto all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, centro di eccellenza internazionale per la ricerca e la cura dell’endometriosi, a conclusione dell’attività di sensibilizzazione e prevenzione svolta da Despar negli istituti superiori del Veneto.

Essere al fianco del territorio per l’Abete si concretizza anche in attività solidali a supporto di realtà locali come dimostrano, in Veneto, le donazioni di alimenti alle Cucine Popolari di Padova dove, grazie alla collaborazione con l’associazione #Padovanonsiferma, sono stati preparati oltre 300 pasti di Pasqua per le persone in difficoltà, e ancora le

sponsorizzazioni di iniziative e attività che caratterizzano il territorio, creando un rapporto di collaborazione con realtà sportive, culturali e sociali di vario genere. Un progetto particolarmente significativo è, infine, la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne, confermando la volontà di Aspiag Service di essere un soggetto che concretamente si impegna per promuovere progetti di coesione sociale al fianco delle persone e delle istituzioni locali.

Despar: un legame sempre più forte con i territori

Per Aspiag Service essere un’azienda socialmente responsabile significa anche promuovere progetti sociali volti a favorire stili di vita e abitudini alimentari salutari fin dai più piccoli, per un futuro migliore e più sostenibile. Per questo fin dal 2006 Aspiag Service promuove “Le Buone Abitudini”, un programma di educazione alimentare gratuito che la concessionaria del marchio Despar offre gratuitamente nelle scuole primarie aderenti al progetto in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che aziende, scuole, insegnanti e famiglie possono lavorare insieme per portare un progressivo ma profondo cambiamento di abitudini per un reale miglioramento della qualità della vita. Obiettivo de “Le Buone Abitudini” è

quello di diffondere le conoscenze per una sana alimentazione attraverso incontri di formazione, confronto con gli esperti e programmi specifici per le diverse fasce d’età degli alunni. Nel percorso didattico i protagonisti attivi diventano i bambini, che approfondiscono e mettono in pratica, a scuola e a casa, ciò che imparano ogni giorno attraverso attività esperienziali e semplici gesti verso una corretta alimentazione. “Le Buone Abitudini” crea, così, un ponte tra scuola e famiglia, al fine di accompagnare i bambini alla conquista di un atteggiamento sempre più consapevole per una vita più sana. Dalla sua nascita il progetto ha coinvolto oltre 120.000 alunni di 4.850 classi appartenenti a 330 istituti scolastici presenti in più di 127 comuni delle regioni in cui l’iniziativa è attiva.

“Da un’armoniosa collaborazione tutti traggono vantaggio in ugual misura”: tradotto dall’olandese è questo il significato dell’acronimo Despar. Un’espressione che sintetizza appieno l’impegno di Aspiag Service di essere un’azienda socialmente responsabile e attenta ai bisogni delle persone e delle comunità in cui si inserisce. Proprio come un abete, che rappresenta il marchio Despar, anche la nostra azienda ha radici ben piantate per terra, una solidità che, da oltre sessant’anni, significa rapporto con il territorio e impegno per restituire alla comunità parte di quanto riceviamo ogni giorno dai clienti che ci scelgono. Per Aspiag Service infatti essere un punto di riferimento nel mercato della GDO significa garantire, da un lato, la solidità e la crescita dell’azienda e, dall’altro, fare business in modo sostenibile puntando sui valori di competenza, prossimità, inclusione e partecipazione che abbiamo scelto come punti cardine della nostra azione. Per questo abbiamo voluto dare vita a un vero e proprio Manifesto di Sostenibilità con dieci punti che tutti i collaboratori di Aspiag Service, dai vertici ai collaboratori, si impegnano ogni giorno a seguire e che guidano la nostra strategia di sviluppo: dalla cura del Pianeta alla lotta allo spreco alimentare, passando per la qualità del prodotto, il dare valore alla collettività, la promozione della salute e del benessere, la trasparenza, la fiducia nella filiera e nell’imprenditoria locale, gli investimenti nel territorio. “Come un abete” è allora il titolo che abbiamo scelto per il nostro Manifesto di Sostenibilità per condividere con i nostri stakeholder le dieci promesse su cui si fonda il nostro impegno e la volontà di mettere radici nei territori in cui siamo presenti, portare valore alla collettività e contribuire a costruire un futuro più giusto, inclusivo e sostenibile.

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Regione
Comunità. Persone e sostegno al territorio al centro della strategia di Aspiag Service di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto IL PUNTO Despar per le donne
“Le Buone Abitudini”: un progetto sociale per diffondere la cultura della salute e della sana alimentazione
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Caro bollette, non possiamo restare soli

È migliorato il rapporto debito/pil e il rischio speculazione sugli interventi finanziari è basso. Spazzati via questi dubbi, l’autorità politica deve intervenire: bisogna reperire nuove risorse, anche in deficit. Servono dai 35 ai 40 miliardi

esplosiva la situazione del caro bollette, sia per le imprese sia per le famiglie. L’Arera, l’autorità di regolazione per l’energia, ha annunciato che l’aumento delle bollette da ottobre sarà “solo” del 59% e non vi sarà il temuto raddoppio. Dal canto suo l’Ascom ha fatto i suoi conti e ha constatato che gli aumenti tra gli associati arrivano anche al 300%. Un disastro dalle conseguenze inimmaginabili. Del resto, le proteste sono già iniziate, con manifestazioni e bollette strappate in segno di contestazione.

Dal punto di vita tecnico, una delle opposizioni ricorrenti alle ipotesi di scostamento di bilancio al fine di investire risorse aggiuntive nel contrasto alla nuova emergenza energetica è quella che aumentando il debito si potrebbe innescare una reazione speculativa con aumento vertiginoso dello spread e conseguente tracollo finanziario del nostroaese.

Ma è vero?

Anzitutto diciamo che il rapporto debito/Pil schizzato al 155% nel 2020 registra oggi un miglioramento (il rapporto è sceso al 148%). Ciò è accaduto grazie alle somme stanziate dal governo nel corso della pandemia (180 miliardi di euro) che hanno consentito all’Italia, pur con enormi difficoltà, di fruire di una ripresa migliore di altri Paesi. La cifra oggi necessaria per

interventi aggiuntivi, al netto degli interventi già varati dall’esecutivo, è di 35 miliardi di euro.

Nel 2022, infatti, i rincari energetici sono stati pari a 127,4 miliardi di euro. Per contrastarli il governo fino ad ora ha stanziato 58,8 miliardi di euro; restano da coprire circa 70 miliardi di euro (di soli aumenti) di cui il 50% almeno resterà comunque a carico di famiglie e imprese.

La crisi che oggi stiamo vivendo imporrà “de facto” all’Italia una sorta di lockdown energetico nell’autunno-inverno. Soluzioni europee non sono ipotizzate a breve e, se varate, giun-

gerebbero tardivamente senza incidere sulle bollette energetiche più corpose: quelle di novembre/dicembre, gennaio/febbraio. Dunque appare sensato, necessario e urgente reperire nuove risorse. Anche in deficit.

Ciò per impedire che il superamento delle soglie critiche determini lacerazioni irreparabili del tessuto economico e sociale innescando effetti a catena difficili da arginare e potenzialmente sistemici.

Negli ultimi 5 o 6 anni la massiccia iniezione di liquidità introdotta dalla Bce con il “Quantitative Easing” ha fatto sì che ormai il 30%

del nostro debito sovrano (circa 900 miliardi di euro) sia oggi detenuto da Francoforte. Quel 30% è del tutto al sicuro da possibili forme di indebita speculazione da parte di operatori internazionali.

Oltre il 60% del debito restante (circa il 40% del totale) è oggi detenuto da risparmiatori italiani (privati, banche e assicurazioni).

Quindi solo un terzo del nostro debito sovrano è nelle mani degli investitori internazionali e dunque esposto a forme più o meno indebite di speculazione (dati del centro studi della Cgiaa di Mestre) il che ridimensiona la temuta leva negativa le-

gata a interventi speculativi esogeni.

Come si vede la situazione è migliore di quella di un tempo. Il che, ovviamente, non significa che si possa fare debito in modo sconsiderato o leggero.

Ma il tempo stringe e le prospettive sono spaventose. L’associazione dei reseller e trader italiani dell’energia (Arte) nel febbraio scorso affermava che entro la fine dell’anno ben il 30% delle utenze di privati e PMI potrebbero essere insolute. Ne conseguirebbero chiusure di forniture e default diffusi.

Possiamo permettercelo?

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Non provate a farlo a casa: è sacrilegio

Il volume “Slow spritz. Come prepararlo, come berlo” (Ronzani editore) consiglia di affidarsi totalmente al pensiero del barman Gino Marcialis: “Lo spritz è un atto pubblico, non privato”. Il rito va celebrato in pubblico, al bar e non fra le pareti domestiche

Liscio, Aperol, Campari. E per chi avesse le idee meno chiare, ci sta pure l’indeciso. Ma sempre di spritz si tratta, che prima di cena tira su il morale e scioglie i pensieri. Non è stato inventato da nessuno, nessuno ne conosce la ricetta, ma ormai è una bevanda internazionale. Anzi, glocal, perché globali sono i liquori che si usano per darle colore, locale la irriducibile presenza del vino, componente indispensabile. La storia del vino è antica come l’uomo; qui però c’è il racconto di quando l’acqua e il vino si incontrano e il mondo è cambiato.

La bibbia si chiama “Slow spritz” e ne è autore Ettore Molon, studi al Pigafetta e quindi allo Iuav di Venezia, dove scopre le fondamenta dell’architettura e quelle dello spritz. Sulla prima scrive un paio di libri, adesso che è pensione da architetto Ronzani dà alle stampe il frutto della sua pluriennale ricerca sull’incontro fra vino e acqua. Da sempre i due si mescolano per temperare la freddezza dell’acqua e il calore del vino, secondo la teoria degli umori, ma lo spritz doc, inserito nell’elenco ufficiale dei cocktail Iba (International Bartender Association) è quello colorato.

“Spriss”, alla maniera veneta, deriva dalla parola tedesca “spritzen” e risale ai tempi in cui gli austriaci, in terra veneta, per non rischiare di ubriacarsi, mescolavano l’alcolico vino italiano all’acqua.

Poi è arrivato il colore, invenzione tutta nostrana. Nel 1919 viene lanciato l’Aperol a Padova, un anno dopo il Select a Venezia. Nasce così la diatriba sull’attribuzione della sua paternità. Ma aggiungere colore alla bevanda non è cosa banale. Da quel momento lo spritz può soddisfare anche “la sete di colore da bere”. Molon sottolinea che anche le parole, anzi, le lettere, possono essere associate al colore. La I, nella famosa poesia di Rimbaud sui colori delle vocali, è associata al Rosso, e non sfugge che questa

vocale sia la sola presente nella parola spritz. Dunque, non può che essere questo il colore della bevanda e, il suo successo, come quello dei bitter, è indissolubilmente legato a tale caratteristica.

Manco a dirlo, il Rosso associato allo slogan “Red Passion” porta con sé una storia antichissima, perché quello dei bitter, del Rosso Campari, è il rosso cocciniglia, che giunse in

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Europa per la prima volta nel 1519 dal Nuovo Mondo.

Preziosissimo, in origine si utilizzava per tingere la seta e i maestri tintori ritenevano che il cocciniglia fosse la sfumatura più vicina al rosso perfetto. Non mancava neppure nelle tavolozze di Tintoretto, del Veronese e della pittura fiamminga di Vermeer, per poi vederlo utilizzare anche nella farmacopea come antidepressivo. Nella seconda metà dell’Ottocento, con l’era dei coloranti sintetici, il mercato della cocciniglia crolla, ma sopravvive ispirando l’idea del rosso perfetto che, nel 1860, diventerà la caratteristica del bitter Campari.

Lo spritz non è un cocktail e nemmeno un long drink. Di qualsiasi cosa si tratti, è ormai un fenomeno per più e meno giovani, che, con il bicchiere nella destra e la patatina nella sinistra, affollano i locali prima dell’ora di cena. E così la tradizionale ombra della sera si trasforma in un’esplosione di colore. Proviamo a prepararlo a casa? Assolutamente no, risponde Molon, citando il barman Gino Marcialis: lo spritz è un atto pubblico, non privato. E poi, chi la possiede la ricetta? Non ce n’è una esclusiva, men che meno una ricetta originale. Dunque, lasciamoci sorprendere dalla proposta che ogni barman ci propone, purché nel nostro bicchiere non manchino il prosecco, il seltz, un bitter, il ghiaccio.

Dimenticavo: una fettina di arancia e magari un’oliva infilata nello stecchino.

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Lo Spritz. Un libro di Ettore Molon spiega origini, storia e modalità di consumare una bevanda che è diventata una filosofia di vita
Libri
L’autore, Ettore Molon, e la copertina del suo libro

Boris ci fa abbracciare la nostra malinconia Dahmer, l’ossessione per il crimine paga

Ametà

degli anni

Dieci, aziende come Disney, Warner Bros. e Universal capirono che l’avanzata dello streaming capitanata da Netflix avrebbe finito per (s)travolgere i loro bilanci, se non si fossero adeguati allo spirito del tempo. Ecco che l’imperativo diventava uno, il solito. Monetizzare. Archivi di film e serie già trasmessi diventano pedine nel Monopoly degli abbonamenti. Come rendere attuali i cataloghi? Ci pensa la nostalgia, producendo nuove stagioni di serie cult con l’intento di rintuzzare la - decrescente - attenzione del pubblico. Ti iscrivi per gli episodi nuovi, ma rimani abbonato per quelli vecchi. Da Twin Peaks a The X-Files, praticamente ogni serie mitica ha subìto un esperimento reboot o revival. In Italia, l’unica serie che poteva prestarsi a qualcosa di analogo era Boris. La serie underdog per eccellenza: romanissima, settoriale, nata su un canale pay-tv e diventata un fenomeno grazie a chi la scaricava da eMule (questo l’ha pure ammesso Fox). Rieccola, l’amata Boris. I nuovi otto episodi su Disney+ hanno dovuto fare i conti con due assenze importanti. Quelle di Roberta Fiorentini - Itala - e di Mattia Torre, co-creatore e co-sceneggiatore con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, entrambi scomparsi nel 2019. “Boris 4” riesce con brillantezza a dare prova di quanto fosse avanti già nel 2007. Talmente avanti che la quarta stagione gode ancora di quell’innovatività reiterando, semplicemente, sé stessa. Cast e autori sono in stato di grazia - c’è chi fa notare che il tormentone “cagna maledetta” è assente (lo zampino di Disney? Va bene uguale), tant’è che nemmeno Boris 4 sfugge all’inesorabile verità di queste operazioni nostalgia. I revival sono specchi nei quali speriamo di ritrovare la nostra gioventù, un po’ come alle rimpatriate del liceo. E questo non accade mai, purtroppo (e per fortuna). Aspettative disattese, quindi? Tutt’altro. La dolcezza di Boris 4 - con un emozionante omaggio a Mattia Torre nell’ultimo episodio - sta proprio in questo: permetterci di abbracciare la nostra malinconia, anziché scacciarla.

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a partire dagli anni Ottanta - all’apice dell’edonismo reaganiano - la televisione scopriva nuovi modelli di racconto, a farla da padrona erano i “villains you love to hate”. Letteralmente, i cattivi che era impossibile non amare. Erano gli anni di J. R. di Dallas, delle zuffe di Alexis e Krystle in Dynasty e della perfida Amanda Woodward di Melrose Place. La linea di demarcazione tra buoni e cattivi ci rassicurava: era tutto nel nome dell’intrattenimento. Con la fine dei primi anni Duemila e la prima recessione globale, l’antieroe (sull’antieroina si potrebbe parlare molto) diventa il perno della serialità occidentale. Walter White ha fatto scuola. Fino a che punto siamo in grado di provare empatia per personaggi storti, a tratti mostruosi? Dahmer - la miniserie su Netflix - è la dimostrazione che anche questo modello, quello antieroico, ha dei grossi limiti. Ryan Murphy, libero dalle costrizioni delle emittenti, si sbizzarrisce col suo attore feticcio e traccia i contorni di uno dei serial killer più spietati della recente cronaca americana. Lo fa attraverso la lente delle disparità sociali e culturali (le vittime di Dahmer sono per lo più persone nere o appartenenti a comunità marginalizzate) che non riesce - tuttavia - a non risultare manipolatoria. Dahmer cambia le regole del racconto costantemente, senza mai prendere una posizione e nascondendosi dietro l’ossessione per il True Crime (un tempo la chiamavamo cronaca nera). Chi ne paga il conto? Le vittime - quelle vere - di Dahmer (spendibili nella loro trascurabilità narrativa) - e le loro famiglie, che si ritrovano loro malgrado a rivivere situazioni drammatiche in favore di zeitgeist. L’operazione, ad ogni modo, ha messo a segno il miglior risultato di una serie Netflix dopo Stranger Things 4, con 300 milioni di ore viste nella sua seconda settimana in piattaforma. Trecento milioni sarebbe anche la cifra che convinse Ryan Murphy a spostarsi su Netflix, nel 2018. Quando si dice che il crimine non paga.

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social Ieri,oggi,domani. Più 1000 prezzibloccati. Siamo Siamoconvenienti.sempre sempre 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Dentro il territorio nel cuore della gente! Film e serie tv
a cura di Paolo Di Lorenzo
La CGIL e il Sindacato Pensionati Italiani di Padova andranno a congresso dal mese di ottobre. Le assemblee congressuali di base dello SPI CGIL si terranno nei mesi di ottobre e di novembre. Sono invitati a partecipare alle assemblee tutte e tutti gli iscritti. Per rimanere informati sulle date e sui luoghi delle assemblee rivolgersi alla sede SPI CGIL di appartenenza e segui il nostro sito internet e i canali
visti da vicino
Quando
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A tavola Idee

in

Rubrica

Con novembre arrivano il freddo, le cotture al forno e i dolci da gustare il pomeriggio, davanti a una tazza di tè caldo. La voglia di scaldarsi ci porta a cercare nuove ricette semplici e genuine.

ORECCHIETTE BROCCOLI E SALSICCIA

TORTA DI MELE COME UNA VOLTA

Una ricetta semplice e sfiziosa in padella o al forno. Le frittelle di cavolfiore sono buone calde, tiepide e anche fredde. Da servirle, quindi, anche come antipasto.

Ingredienti: 600 gr cavolfiore; 2 uova medie; 1 cucchiaio farina 00; 50 g caciocavallo grattugiato (o altro formaggio stagionato; aglio tritato; olio extravergine d’oliva: q.b. prezzemolo tritato; q.b. paprika affumicata (o curcuma o curry a piacere); q.b. sale e pepe

Preparazione: Pulire il cavolfiore, togliendo tutte le foglie esterne e il torsolo. Tagliarlo in quattro o più pezzi e grattugiarlo con una grattugia a fori larghi dentro una ciotola. Salate il cavolfiore e lasciarlo riposare per una decina di minuti. Unire poi le uova, l’aglio, il prezzemolo tritato, la farina e il formaggio grattugiato. Aggiungere infine un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Impastare e amalgamare il tutto. Quando il composto è pronto, creare delle piccole frittelle. Sistemare i rosti di cavolfiore nella teglia, informare a 200 °C per circa 20 minuti, rigirando a metà cottura. Lasciare riposare le frittelle per cinque minuti prima di servirle. È possibile cuocere le frittelle anche in una padella antiaderente leggermente unta d’olio extravergine d’oliva.

Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.

Ingredienti: : 400 gr orecchiette; 2 broccoli medi; 300 gr salsiccia; pecorino sardo; olio extravergine; aglio; sale; peperoncino

Preparazione: Pulire i broccoli dividendoli in cimette, togliere la parte verde e legnosa al gambo e tagliare a pezzetti il cuore bianco e tenero. Sciacquarli accuratamente sotto l’acqua corrente. Lessare i broccoli in acqua salata per 8-10 minuti. Soffriggere in due cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio e il peperoncino. Aggiungere la salsiccia sbriciolata con una forchetta e lasciar rosolare per 7-8 minuti. Lessare la pasta nella stessa acqua di cottura dei broccoli, scolarla in padella con il condimento e far saltare per un minuto, mantecando con una generosa grattugiata di pecorino. Servire ben caldo con un’ulteriore spolverata di formaggio grattugiato.

Una ricetta facile per una torta di mele classica, semplice e genuina, che ci riporta con la mente ai sapori e ai ricordi dell’infanzia. Perfetta a colazione e a merenda

Ingredienti: 1,5 uova; 75 gr zucchero; 25 ml latte; 30 gr burro; 150 gr farina 00; 8 gr lievito per dolci; 1 mela grande

Preparazione: Per preparare l’impasto frullare le uova e aggiungere lo zucchero, il latte e il burro sciolto. Poi la farina e infine del lievito per dolci. Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. Tagliare a pezzetti mezza mela sbucciata e mescolarla all’impasto. Il resto servirà per la decorazione. Dopo aver versato e livellato l’impasto all’interno di una tortiera decorare la torta con le fettine di mele distribuite su tutta la superficie. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti.

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Dentro il territorio nel cuore della gente! a cura di Sara Busato
cucina, facili e sfiziose
FRITTELLE DI CAVOLFIORE AL FORNO

Un cambiamento che attendete da tempo potrebbe spingervi a riorganizzare la vostra vita e voltare pagina. Potrebbe essere un periodo faticoso ma ricco di nuovi stimoli

Novembre

Le nuvole che si prospettavano all’orizzonte sono sparite, godetevi questa fase di serenità che contribuirà a rendere più piacevoli le vostre giornate e i vostri incontri

Ariete Bilancia Gemelli Sagittario

Avete bisogno di un momento di pausa per capire esattamente cosa volete. Per il momento siete confusi, forse anche a causa di una certa stanchezza. Il riposo è la migliore medicina

Toro Scorpione

Novembre, il mese di passaggio e di riflessione

Siete un po’ impazienti e insofferenti anche se non capite esattamente il motivo che vi spinge ad un comportamento scontroso. Probabilmente è tempo di smaltire lo stress accumulato

Nuovi incontri renderanno più interessante questo mese di novembre che si preannuncia frizzante e all’insegna del benessere e del divertimento. Non perdete le occasioni che vi si presentano

Non siate sempre così razionali e lasciatevi condurre dalle sensazioni, dalle emozioni e dall’impulso. Riuscirete a superare i vostri timori e sarete più felici

Non è ancora finito il tempo dei sacrifici ma l’obiettivo è a portata di mano. Occorre aver pazienza ed essere determinati per arrivare alla meta. Non manca molto

Capricorno

Non è questo il momento delle prese di posizione. È bene fermarsi ad osservare e riflettere, molti dubbi si chiariranno e potrete intraprendere con maggiore sicurezza il vostro cammino

Leone Acquario

Avete lavorato sodo per far funzionare tutto per bene e vi siete sacrificati molto nelle ultime settimane, ora è tempo di raccogliere i frutti di tanto impegno. Finalmente arrivano le grandi soddisfazioni

Vergine

È questo il momento giusto per dare avvio a nuovi progetti sul lavoro, così come nella vita privata. Una svolta è ciò che serve per cambiare passo e intraprendere nuove strade

Avete bisogno di un’accelerazione per risolvere una situazione che ristagna da un po’ e non vi lascia tranquilli. Dunque, osate e mettete voi stessi in primo piano, ne valete la pena

Pesci

Troppo lavoro negli ultimi tempi, ora è giunto il momento del riposo e del relax per tornare a dedicarsi a tutto ciò che vi piace e che avete sacrificato a lungo, comprese le amicizie

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