Padova ovest febb2014 n28

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di Padova Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XXI XX n. n. 154 28 - -Poste PosteItaliane Italianes.p.a. s.p.a.- -Spedizione SpedizioneininAbbonamento AbbonamentoPostale Postale- -D.L. D.L.353/2003 353/2003(convertito (convertitoininLegge Legge27/02/2004 27/02/2004n° n°46) 46)art. art.1, 1,comma comma1, 1,NE/PD NE/PD

Limena Amministrative, i primi candidati al municipio pag.

Villafranca Piazza Italia, Sindaco fiducioso in un contributo

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www.lapiazzaweb.it

Imprese In 60 mila a Roma: “Così ci costringete a chiudere”

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EDITORIALE

Limena. Fare rete per contrastare il bullismo

Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi di Nicola Stievano

Una rete di collaborazione per individuare i disagi e responsabilizzare alcuni giovani responsabili di atti vandalici e di consumo di droga. “Sono 25 ragazzi tutti residenti a Limena, di un’età compresa tra i 14 i 25 anni” pag.

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Viabilita’: Le rotatorie di via Madonna e Vega, più sicure

Dopo quattro anni di attesa, il comune di Villafranca ha ottenuto un finanziamento di 328.700 euro (a fronte dei 770.000 previsti) per la ristrutturazione di due rotatorie poste all’ingresso del centro abitato pag. 12 10%

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Maltempo, acqua e danni. Appello per non lasciare soli i cittadini A Rubano i fiumi hanno esondato. Danni quantificati per 3,6 milioni di euro

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Rubano i fiumi hanno tracimato allagando case, strade e negozi. Erano i primi giorni del mese di febbraio, per la precisione il 3, 4 e 5. La conta dei danni si attesta a 3,6 milioni di euro, 323 soggetti coinvolti, di cui: 299 famiglie, 21 attività produttive e 2 aziende agricole. Ad andare sott’acqua il quartiere “Moiacche”, la zona di Sarmeola e via S.Pellico, che da sola abbisogna di 1 milione di euro per la messa in sicurezza. Lunedì 17, presso la Scuola Secondaria M.Buonarroti, il Sindaco Ottorino Gottardo e l’Amministrazione comunale hanno incontrato

le famiglie coinvolte negli allagamenti. Presenti all’incontro anche Danilo Cuman, Presidente del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta e Anna Lazzarin, Sindaco di Veggiano. Intere famiglie hanno perso mobilio, elettrodomestici, tappeti, molte abitazioni sono andate distrutte a piano terra, nelle taverne e nei garage. Alcuni sostengono che se l’allerta fosse stata data a tempo debito questo si sarebbe potuto evitare, così gran parte dei cittadini è infuriata e arrabbiata. Alcuni lamentano l’assenza della Protezione Civile, composta da volontari volenterosi ma

che da soli non possono fronteggiare l’emergenza. Perché si è finiti sott’acqua e di chi è la responsabilità? “Le cause di quanto avvenuto non sono semplici e andrebbero poste al Genio Civile – spiega il Sindaco, che continua – Rubano e Selvazzano sono i vertici più bassi di un imbuto che ha come punto di scarico le idrovore di Caselle. C’è da dire che in quarant’anni non si era mai verificato un evento del genere e da precisare che in tutti questi anni le idrovore sono state potenziate”. pag. 4, 5, 6 e 8

L’Intervento

“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male e poco” di Lucio Tiozzo*

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ulla difesa idrogeologica del territorio, il Veneto si gioca il proprio futuro. L’errore politico, culturale, in ogni caso storico, compiuto puntualmente da chi ha governato e governa il Veneto da vent’anni, è stato quello di considerare questo capitolo di bilancio come un investimento ‘a fondo perduto’. *Capogruppo PD in Consiglio regionale

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rmai è un dato di fatto, una tendenza confermata anno dopo anno. Ogni pioggia intensa, in qualsiasi periodo dell’anno, si trasforma il “allerta meteo” con la concreta possibilità che il sistema dei nostri fiumi entri in crisi in più punti contemporaneamente, provocando allagamenti tanto nei centri urbani quanto in aperta campagna. L’ultimo episodio è la prova che ormai il nostro territorio non è più in grado di reggere l’urto delle precipitazioni sempre più concentrate e intense. Se fino a qualche anno fa in queste occasioni si parlava di “evento eccezionale”, ora siamo di fronte se non alla norma, a fenomeni che si ripetono cono una certa frequenza, almeno due - tre volte nel corso dell’anno. Un fatto del quale bisogna prendere atto, evitando di trincerarsi dietro all’ineluttabilità del clima. Del resto le responsabilità delle emergenze continue e dell’ormai evidente dissesto idrogeologico non possono essere scaricate esclusivamente sulle “avverse condizioni meteo”, ma vanno individuate sull’impatto di decenni di espansione urbanistica, per molti aspetti selvaggia o quantomeno poco controllata, di sviluppo di infrastrutture che non è andato di pari passo con gli interventi su una rete idraulica e di scolo rimasta ferma agli inizi del Novecento, quando non addirittura peggiorate. continua a pag. 3


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