Padova ovest nov2013 n154

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di Padova Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 154 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Rubano Gottardo parla delle future imposte comunali pag.

Villafranca Inchiesta Pantano. Salvò: ”Vittima del tricarne mediatico”

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www.lapiazzaweb.it

Speciale Aspettando la Santa Notte, 5 fiabe sul Natale

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22-27 EDITORIALE

Sul riSorgimento opinioni molto diverSe in giunta

I tanti nomi e modi di pagare l’Imu di Mauro gambin

Si chiama “1866 – la storia che no i te ga contà, come i veneti diventarono italiani e conseguenze”, un opuscolo distribuito dall’assessore Corso. Tonazzo: “Basterebbe uno storico per smontare tutte le tesi del libretto”. pag. 12

proteSta per la mancata riforma delle penSioni

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Zincol chiude gli stabilmenti di Rubano e Villesse Nel limbo 30 lavoratori che verranno reimpiegati se il mercato lo richiederà

In Italia i pensionati sono quindici milioni e la media dell’assegno pensionistico di assesta attorno agli 11mila 410 euro ma c’è anche chi deve sbarcare il lunario con una mensilità di 470 euro pag. 14 10%

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na crisi che non accenna a diminuire, nonostante le rosee prospettive del ministro all’economia Fabrizio Saccomanni, che parla di “ripresa dietro l’angolo”, mentre l’Ocse continua a bacchettare e lascia intendere che saranno necessarie nuove misure di aggiustamento. I numeri della crisi sono micidiali. Questa volta a farne le spese è la Zincol, azienda che opera nel settore della zincatura a caldo dell’acciaio e che conta svariati sedi nel Nord Italia. I campi di competenza sono quelli che apparentemente hanno sopportato meglio

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con l’incontro tra Zincol Italia, le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uil di Gorizia, assieme a quelle degli altri territori interessati, per discutere del persistere dello stato di crisi che investe il gruppo da più di quattro anni. A ottobre scorso, dopo l’incontro avvenuto a Roma con Flavio Zanonato, era stato lanciato un appello dai sindacati affinché si concedesse la cassa integrazione straordinaria per due anni oltre alla possibilità di trasferire i lavoratori nelle aziende di Barbarano Vicentino e Noale pag. 6

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L’Intervento

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la crisi, i comparti delle costruzioni civili e industriali, dei ponti e viadotti, della carpenteria per macchine e attrezzatura, degli elettrodotti e dei manufatti in genere. Oltre al polo di Villesse, nel goriziano, che conta 46 dipendenti, chiude anche quello di Rubano, lasciando a casa altre 30 persone, per lo più stranieri. I motivi sono i soliti noti: crisi e necessità di ristrutturazione del gruppo aziendale, ineludibile per l’andamento del mercato a detta dei rappresentanti dell’azienda. Il caso Zincol inizia nel settembre scorso, nella sede di Confindustria di Vicenza,

al primo di gennaio verrà reinserito il pagamento dell’imposta sugli immobili anche per le prime case. Resta da definire come si chiamerà, forse Iuc o Tuc, mentre è accertato che insieme a questa si dovranno pagare anche le tasse sui rifiuti e sui servizi indivisibili, rispettivamente siglate Tari e Tasi. Comunque si pagherà. E’ certo. L’Imu, insomma, è stata tolta solo per quest’anno e forse non è nemmeno così. La Cgia di Mestre, infatti sostiene, che la copertura economica necessaria al governo per l’eliminazione della prima rata dell’imposta non sia stata reperita. All’erario mancherebbero i 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi. Il governo aveva considerato fondamentali queste risorse per ripianare il mancato gettito dall’Imu. Pare non ci saranno. Dunque cosa succede? Esiste una clausola, al decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale, che lascia libera una strada al Governo per reperire le risorse.

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di gianna Marisa Miola*

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n un Paese il cui tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a sfiorare il 40% (dati Istat, agosto 2013), si fa ancora più urgente la necessità di strumenti efficaci per orientare i giovani nelle scelte formative e professionali, a garanzia di un loro più facile inserimento nel mondo del lavoro. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

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EDITORIALE

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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu

Una struttura circolare e di cemento, una cavità, dove oggi c’è il giardino, che porta all’Arena. Un nuovo importante ritrovamento nel cuore della città, dove duemila anni fa si sviluppava Patavium Verso la fine di novembre dopo pochi mesi dall’inizio dello scavo nell’area posta tra piazza Eremitani, i Musei Civici, corso Garibaldi e i giardini dell’Arena, l’assessore ai lavori pubblici Luisa Boldrin e il vice sindaco reggente Ivo Rossi hanno fatto il punto sul ritrovamento di quello che è uno degli elementi più antichi del patrimonio storico cittadino: l’anfiteatro di Padova, dove duemila anni fa si svolgevano gli spettacoli dei gladiatori, molto seguiti dal popolo.

Clausola di salvaguardia, si chiama la postilla. Chi salvaguardia? Le fasce deboli della società? Le imprese colpite dalla crisi? Nient’affatto, la clausola di salvaguardia, si fa per dire, salvaguardia il ministero dell’Economia che per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo a un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche. Dunque la prima rata dell’Imu del 2013 la pagheremo con molta probabilità nel 2014 e attraverso un prelievo che non presenterà alcuna progressività a tutela delle fasce più deboli. Corrente e gas, infatti, li pagheremo tutti: poveri e ricchi. Il calcolo dell’Imu, se non altro, era sulla base delle rendite catastali che per quanto falsate da un catasto tutto da aggiornare, non erano del tutto cieche. Purtroppo non è finita: i Caf lamentano che l’approvazione del decreto legge con il quale è stato cancellato, solo parzialmente, il versamento di dicembre sulle abitazioni principali è arrivata troppo a ridosso delle scadenze. Di conseguenza le amministrazioni comunali non avranno il tempo per risolvere la confusione generata dalla norma che consente ai comuni di far pagare la quota di imposta, relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013, rispetto all’aliquota ordinaria del 4 per mille. Dunque, esiste un’esponenziale pericolo che nel computo non mancheranno errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio, con l’elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. A questo punto la domanda più ovvia che può passare per la mente è una sola: a cos’è servito togliere quest’anno l’Imu che, tra l’altro, era un’imposta nemmeno tanto disprezzata dagli italiani? di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

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Siglato l’accordo a Padova

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comune e dioceSi inSieme per i giovani

Siglato il protocollo d’intesa tra Comune di Padova e Diocesi - Pastorale Cittadina per la condivisione di obiettivi tra l’amministrazione e le parrocchie della città per il sostegno alla crescita dei minori, degli adolescenti, dei giovani, per dare loro punti di riferimento, luoghi di ritrovo e attività aggregative che possono prevenire isolamento. Ridotti Cda e assemblea

conSorzio zip cura dimagrante

Cura dimagrante per il Consorzio Zip. Il Consiglio Comunale di Padova ha approvato la delibera che che prevede la riduzione sia del numero di componenti del CdA che della durata in carica dell’ente che gestire l’area produttiva. Il numero di componenti del Cda quindi passa da nove a tre e quello l’assemblea da 15 a 3, vale a dire: il sindaco e i presidenti della Provincia e della Camera di commercio che dovranno nominare il Cda. La variazione, presentata dalla Giunta, è stata illustrata dal vicesindaco reggente Ivo Rossi.

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Importante ritrovamento

padova: nuovi reperti ai giardini dell’arena

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Padova Nord rubano Quarantenne si toglie la vita per motivi economici

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L’occupazione tra scuola e professionalità

grandi opere

Tasse. Nessun aumento, parola del Sindaco

villafranca Urbanistica, priorità al recupero del territorio

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Via libera alla Romea commerciale e alla Nogara mare

moStre d’arte

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A Palazzo Ducale l’arte della diplomazia veneziana

Trasporti pubblici nel padovano

fuSione più vicina tra buSitalia e apS

Procede spedito il percorso che porterà alla nascita di Bus Italia Veneto. La nuova società di trasporto pubblico prevede che l’azienda di trasporto cittadino, la Aps Holding, si fonda attraverso il conferimento di alcuni rami d’azienda con Bus Italia, che gestisce il trasporto extraurbano nelle province di Padova e Rovigo. E’ il risultato della trattativa portata condotta nel corso degli ultimi mesi, illustrata ai rappresentanti delle principali sigle sindacali, i quali però non nascono alcune perplessità sulle ripercussioni che la fusione avrà sui lavoratori delle due aziende. Dalla Provincia, 16 dicembre

contributi a fondo perduto alle impreSe

La Provincia di Padova ha stanziato 500mila euro per erogare, a fondo perduto, contributi alle piccole e micro aziende che hanno sede operativa nel territorio provinciale padovano, per favorire la competitività delle imprese. I requisiti prevedono che le imprese beneficiarie debbano essere attive e in attività da almeno un anno. Per partecipare c’è tempo fino al 16 dicembre. Acceso l’albero del Comelico

a padova e’ Sempre un grande natale

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Acceso l’ultimo fine settimana di novembre il del grande albero di Natale issato come di consueto sul liston di Padova, davanti a palazzo Moroni, dove resterà per tutte le Feste. E’ stato l’assessore Marta Dalla Vecchia a dare il via alla quarta edizione del “Grande Natale a Padova” che. dopo aver ricordato il lutto nazionale per le vittime sarde, ha sottolineato sia il desiderio di passare delle Feste serene con i propri cari, sia il fatto che chi accede il grande albero della Solidarietà dà il proprio contributo alla Casa di Fuga per le donne vittime di violenza. L’albero è stato regalato dalla Val Comelico.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 novembre 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese COMMERCIO, PARERI A CONFRONTO Interviste tra i negozianti di alcuni centri del Veneto, il periodo natalizio è l’occasione più ghiotta per incrementare il fatturato e cercare di uscire dalle secche della crisi dei consumi. Ottimismo a fasi alterne, a risentirne maggiormente sono i negozi di abbigliamento. Va meglio per settori specialistici come l’ottica. Si lavora meno con l’oro mentre cresce l’argenteria, “I clienti stanno riacquistando fiducia, pian piano”.

“E’ cambiato il m

di Roberto Marangoni e Nicoletta Masetto

Nel Padovano prevale una moderata fiducia, in particolare fra i negozi storici

In Polesine c’è meno ottimismo, i negozianti di Adria hanno contestato anche la politica dei saldi

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empo di Natale, cosa si aspettano i commercianti dal mese più “caldo” dell’anno quanto a vendite? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. A nord di Padova prevale, a sorpresa, l’ottimismo: “Sono settimane inaspettate con segno positivo su tutto il fronte e incremento delle vendite. I consumatori sono tornati a comprare. Una fiducia timida all’inizio ma che, in queste ultime settimane, non è mai venuta meno. Se, allora, il buongiorno si vede dal mattino …c’è da ben sperare per questo mese di dicembre segnato dalle festività natalizie, mese di acquisti per eccellenza”. Parola di Enore Micaglio, commerciante doc, con negozio di ottica in pieno centro a Cadoneghe, in piazza Insurrezione all’ombra del municipio. Il signor Enore appartiene a una famiglia dalla lunga e pluridecennale tradizione proprio nell’ambito dell’occhialeria e dell’ottica. Negozi col marchio “Micaglio” si trovano in tutta la provincia, da Cadoneghe a Vigonza, da Ponte di Brenta ad Albignasego, e anche fuori nel veneziano. “Siamo ormai alla terza generazione – spiega –. I negozi ora sono gestiti dai nostri figli”. In piazza Insurrezione, oltre al signor Enore, troviamo la moglie e altri dipendenti. “La gente sta riacquistando piano piano fiducia. I nostri clienti esigono un prodotto di alta qualità, sono

tra i negozi del veneziano

Meno fiori e meno cappuccini al bar

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el veneziano intervengono il titolare di una fioreria e un barista di Oriago e Mira. “I fiori fino a 5 anni fa – spiega Marcello Vinante titolare della fioreria. Al Molino di Oriago - erano comprati dalle persone come abbellimento, per momenti quasi quotidiani. Cioè per la casa, la tavola, e occasioni anche di galanteria. Con l’arrivo della crisi economica la gente ha ridotto gli acquisti all’essenziale, cioè alle grandi ricorrenze o festività come compleanni, giorno di commemorazione dei defunti, matrimoni occasioni speciali, Pasqua e Natale. E’ chiaro che in questo modo anche i nostri introiti si sono ridotti nonostante il prezzo dei fiori sia ribassato. L’acquisto di piante e fiori è nella mentalità del consumatore, fra le prime cose sacrificabili, quando invece abbelliscono e rendono piacevole con la loro presenza la vita di tutti i giorni“. Per Eros Lorenzin titolare a Mira Taglio del Bar da Eros: “Le presenze di avventori al mio bar sono diminuite e molti avventori abituali, si limitano a consumazioni essenziali; un caffè, un gingerino. Già cappuccini e le brioche la gente non li prende più con la frequenza di un tempo. Se prima facevano colazione in bar 4 volte alla settimana, ora si fermano una due volte al massimo. Da qualche mese a questa parte però comincio ad intravedere segnali di ottimismo più frequenti”. A.A.

più attenti al proprio benessere, a cominciare dalla vista. Con gli occhi si lavora, si studia: una vista curata e in buono stato è indispensabile per fare qualsiasi cosa. La moda? E’ importante certo, ma in seconda battuta rispetto alla salute. Un buon occhiale è di sicuro un ottimo investimento oltre a un regalo utile. Per dicembre sono ottimista: novembre ci ha dato un primo, confortante assaggio. Il compito di ogni commerciante, allora, è quello continuare a offrire il meglio e non deludere così è una clientela tornata ad avere fiducia”. La musica cambia tra i commercianti adriesi, il Natale che arriva sembra calcare l’atmosfera della crisi che investe ogni settore. Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping che tra le idee porterà la “blak free day” con sconti particolari in determinati orari. Su come la pensano gli addetti siamo passati in tour iniziando dall’oreficeria-gioelleria Mantovani di via Badini, nel settore dal 1970. L’azienda si qualifica altresì per la creazione artigianale dei gioielli, secondo le esigenze del cliente. “I tempi sono cambiati ed è cambiato il modo di spendere - spiegano i fratelli Giancarlo e Renzo - il calo è conseguente alla situazione generale, abbiamo quindi dovuto diversificare, allargando la gamma, si lavora molto meno con l’oro, mentre è in crescita

l’argenteria con l’utilizzo di pietre e nuovi materiali e per Natale abbiamo lanciato l’oggettistica in promozione attraverso la “The new faschion”. “Gli incassi sono dimezzati rispetto al 2008 - ci dice Mattea Soncini di Paciughino, abbigliamento per bambini, presente in città da oltre quarat’ann i- ritengo nettamente sbagliati i saldi in questo periodo, ma anche le date dei saldi in generale, colpa, sottolinea, non certo di chi amministra che si deve invece adeguare alle decisioni delle associazioni di categoria”. Per Natale a Paciughino non ci sono iniziative particolari, se non legate ad Adria Shopping “il nostro motto - prosegue Mattea - è la serietà e professionalità di sempre” e per finire un monito ai colleghi “Occorrerebbe più unione tra i commercianti, basti pensare che non riusciamo ad essere tutti aperti almeno la prima domenica di ogni mese come si era prospettato”. “Il cambiamento totale sulle vendite lo stiamo vedendo proprio quest’anno - afferma Alda Schettino di Glamour abbigliamento, da giovanissima nel settore commerciale- non gira gente e non ci sono soldi in giro”. Anche per lei “I saldi fatti in questo modo rovinano il mercato. Per Natale – conclude Alda - non abbiamo promozioni particolari ma gli sconti gli facciamo comunque perchè la gente li chiede”.


Argomento del mese 5 Nuove idee in provincia

modo di spendere” La storia Luisa Callegarin racconta il suo Baby-Bazar

Il negozio dell’usato che punta al consumo ecosostenible di Ornella Jovane

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spalla pag 5 per padova

sato, lotta agli sprechi e consumi ecosostenibili diventano le parole chiave di una nuova strategia di vendita, che evidentemente vuole essere una risposta alla contrazione dei consumi ma che si rivela, alla lunga, qualcosa di più profondo e significativo. In una parola una nuova filosofia di essere commerciante e di porsi ai propri potenziali acquirenti. Il contesto è quello degli articoli - attrezzature, abbigliamento, puericultura e giocattoli - per bambini e per mamme in dolce attesa: un terreno particolarmente “fertile” per sperimentare questo nuovo sistema di stare sul mercato. “Abbiamo aperto il nostro Baby Bazar - racconta la titolare Luisa Callegarin - un anno e mezzo fa, fra scetticismo e curiosità. Si tratta di un marchio in franchising di negozi dell’usato. Il nostro a Scorzè, con 350mq, è il più grande del Veneto”. Non si può parlare propriamente di negozio, nel senso tradizionale del termine, né si possono definire clienti coloro che vi fanno acquisti. In realtà si tratta di un grande spazio d’incontro. “C’era bisogno, soprattutto in questi tempi di difficoltà economica, di attirare dentro il Bazar le persone, di fare in modo che si affezionassero a questo ambiente, che lo sentissero familiare”. E così la titolare con il suo staff ha cominciato a proporre una serie di iniziative: incontri con esperti sulla gestione del neonato nelle prime fasi di vita, su come affrontare la gravidanza, corsi pratici come ad esempio il cambio del pannolino. I bambini hanno uno spazio attrezzato dove giocare, assistere a spettacoli o letture animate. “Abbiamo cominciato a conoscere le mamme che venivano a fare acquisti qui da noi, - prosegue Luisa Callegarin - abbiamo creato un bel gruppo anche su Facebook e siamo molto presenti e attivi anche nel territorio, in tutte le iniziative locali”. All’interno il negozio trabocca di merce usata, accuratamente selezionata, fornita dagli stessi clienti ma anche da negozi che hanno chiuso, moltissimi in questo ultimo anno, o aziende in difficoltà. Si tratta di una forma di lotta allo spreco, ma anche di educazione ad un consumo “ecosostenible”. “Nel nostro spazio - sottolinea la titolare - proponiamo anche i pannolini lavabili e riutilizzabili che noi consigliamo caldamente, al posto degli “usa e getta”. Vogliamo proporre di cambiare una mentalità e uno stile di vita che “consuma, spreca e butta via”.

Ricette anti crisi

“Temporary shop” e tanta creatività L

’ultima trovata per dare fiato al commercio locale, strappare i consumatori dall’egemonia del centri commerciali e far vivere i centri storici, viene da Montagnana. A fine novembre ha aperto qui, su iniziativa di Confesercenti Padova, il primo “Temporary shop”, occasione d’oro per i commercianti disposti a esplorare nuovi mercati anche attraverso nuove locazioni immobiliari. Per tutto il mese di dicembre a Montagnana, in via Carrarese, la Confesercenti, con il contributo della Camera di Commercio di Padova ha messo a disposizione uno spazio, che era sfitto, di 45 mt2 per la promozione e la vendita di prodotti. Il “negozio a tempo” è uno spazio che viene occupato a rotazione (appunto a tempo) da attività commerciali anche diverse tra di loro che vogliono farsi conoscere, lanciare un nuovo prodotto o rilanciare il proprio brand, sfruttare la stagionalità dei prodotti potendo essere presenti sul mercato solo in determinati periodi dell’anno, testare nuovi mercati abbattendo i costi di avviamento e gestione di un’attività commerciale fissa, ottenere ricavi diretti dalle vendite. I primi quindici giorni hanno visto la presenza di tre attività: abbigliamento, borse e accessi e pelletterie, tutti commercianti della zona alla ricerca di una nuova formula per incentivare le vendite, specie in questo periodo. All’inizio dell’anno i promotori tireranno le somme dell’iniziativa. Intanto a Conselve, lo sforzo è massimo per dare vite al centro storico. Quest’anno il paese si è mobilitato in grande stile per le festività con quasi un mese di iniziative alle quali aderiscono i commercianti del centro storico di Ascom e Confesercenti, in collaborazione con la Pro Loco e le istituzioni. Ci saranno aree pedonali, negozi aperti tutte le domeniche, attrazioni, mercatini dell’usato e delle tipicità, momenti di aggregazione in piazza. “Vogliamo portare la gente a vivere la città - spiega Leopoldo Toffano, fiduciario dell’Ascom conselvana - e dare così un’alternativa allo shopping nei centri commerciali, ormai aperti ininterrottamente tutto l’anno”. A Conselve, continua Toffano, i negozianti non mollano: “Temevamo alcune chiusure nel corso dell’anno, invece tutti hanno tenuto le posizioni, nonostante le evidenti difficoltà. I commercianti sono in grado di affrontare la crisi e si stanno impegnando per superarla”. Poi analizza il suo specifico settore di vendita: “Gli affari vanno bene per il comparto artigianale delle stufe e dei caminetti, perché le famiglie scelgono questa forma di riscaldamento alternativa, più economica del metano, approfittando degli incentivi statali. Per quanto riguarda l’elettronica i consumatori attendono le campagne promozionali e sono selettivi negli acquisti, privilegiando i prodotti in offerta”. Intanto l’Ascom di Padova ha realizzato duecento interviste tra Padova, Monselice ed Albignasego per capire dove sta andando il comparto del settore abbigliamento, calzature e accessori, il settore che, oggettivamente, più di ogni altro ha patito la crisi. Il centro commerciale raccoglie le preferenze maggiori attestandosi al 48% degli intervistati, con i negozi multimarca che raccolgono il 32% delle preferenze ed il mercato che si difende bene con il 20%. Quando si compera? Il sabato resta il giorno dello shopping per eccellenza e non sembra decollare la domenica che viene considerata importante per gli acquisti da uno su cinque e ha visto quasi sei consumatori su dieci dichiarare di non aver mai comprato nella giornata festiva. Cambiano comunque le abitudini di acquisto. Lo dichiara il 55% degli intervistati che comprano ogni 2/3 mesi (35,50%) o ancora più raramente (34%) e, soprattutto, che acquistano solo in caso di bisogno effettivo (37,5%) o comunque con maggiore attenzione. Nicola Stievano


6 Rubano Lavoro Crisi e necessità di ristrutturazione del gruppo aziendale

Zincol chiude lo stabilimento di Rubano Nel limbo 30 persone che verranno reimpiegate in parte e solo se il mercato lo richiederà

neWS

di Nicol Veronica Stefani

Imprenditori soli

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na crisi che non accenna a diminuire, nonostante le rosee prospettive del ministro all’economia Fabrizio Saccomanni, che parla di “ripresa dietro l’angolo”, mentre l’Ocse continua a bacchettare e lascia intendere che saranno necessarie nuove misure di aggiustamento. I numeri della crisi sono micidiali. Questa volta a farne le spese è la Zincol, azienda che opera nel settore della zincatura a caldo dell’acciaio e che conta svariati sedi nel Nord Italia. I campi di competenza sono quelli bile per l’andamento del mercato a detta dei che apparentemente hanno sopportato meglio rappresentanti dell’azienda. Il caso Zincol inizia la crisi, i comparti delle costruzioni civili e in- nel settembre scorso, nella sede di Confindudustriali, dei ponti e viadotti, della carpenteria stria di Vicenza, con l’incontro tra Zincol Italia, per macchine e attrezzatura, degli elettrodotti le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uil di Gorizia, assieme a quelle e dei manufatti in genere. degli altri territori inteOltre al polo di Villesse, Anche il polo ressati, per discutere del nel goriziano, che conta di Villesse, persistere dello stato di 46 dipendenti, chiude nel goriziano, crisi che investe il gruppo anche quello di Rubano, chiuderà da più di quattro anni. A lasciando a casa altre 30 i battenti persone, per lo più stranieottobre scorso, dopo l’inri. I motivi sono i soliti noti: crisi e necessità di contro avvenuto a Roma con Flavio Zanonato, ristrutturazione del gruppo aziendale, ineludi- ministro per lo sviluppo economico, era stato

Lo stabilimento della Zincol

lanciato un appello dai sindacati affinché si concedesse la cassa integrazione straordinaria per due anni oltre alla possibilità di trasferire i lavoratori nelle aziende di Barbarano Vicentino e Noale. Ora l’accordo è stato siglato, a esclusione della Cgil, poichè “la trattativa doveva riguardare il diritto di prelazione e il reimpiego di tutti i lavoratori degli stabilimenti che sono stati chiusi - spiega Massimo Andolfo, Fiom Cgil Vicenza - ma questa certezza non è stata data, infatti è stato esplicitato che il reimpiego riguarderà solo alcuni lavoratori e solo se il mercato lo richiederà”.

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Quarantenne di rubano Si toglie la vita per motivi economici

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a solitudine dell’uomo di impresa in una crisi nera che non accenna ad arrestarsi. I dati sono allarmanti. Dall’inizio dell’anno sono 119 i casi di suicidio, un escalation che sembra essere drammaticamente ripartita dal mese di settembre. Una situazione di indebitamento o di fallimento dell’azienda, i debiti verso l’erario o la negazione di finanziamenti da parte degli istituti di credito, hanno portato i lavoratori ad una situazione di disperazione. Un suicida su due è un imprenditore. “E’ un periodo davvero molto difficile e capisco che ci possano essere situazioni in cui una persona si sente sola e non riesce a vedere vie di fuga. Questa crisi sta mettendo in seria difficoltà gli imprenditori e come istituzioni si dovrebbe fare di più”. Con queste parole il Sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo, commenta il tragico suicidio avvenuto nel suo comune mercoledì 13 novembre. Un quarantenne, titolare di un’agenzia di viaggi, con sedi a Chiesanuova e all’Arcella, si sarebbe tolto la vita a causa di problemi economici. L’uomo avrebbe lasciato una lettera per spiegare ai suoi cari i motivi del tragico gesto e la disperata situazioni in cui si era ritrovato. Una condizione insostenibile per l’imprenditore che vedeva i suoi debiti aumentare, inesorabilmente, a causa degli interessi. Nella lettera parole di dispiacere verso la famiglia, la moglie, i fratelli e i genitori. Il quarantenne avrebbe anche lasciato un messaggio indirizzato alla propria banca, insieme ad alcuni estratti conto. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia di Padova. N.V.S.

CEMENTIfICAZIONE SElVAggIA TORNA AllA MEMORIA Il 2010 Lo scorso mese si è tenuto un convegno partecipato da don Albino Bizzotto e diversi rappresentanti della società civile

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e 2 Novembre 2010. Due giorni scolpiti nella memoria. La grande alluvione che devastò il territorio veneto in soli due giorni, lasciandosi alle spalle 3 morti, 200 mila animali deceduti, 500 mila alluvionati e allagando 140 km quadrati di suolo, per un danno complessivo di circa 1 miliardo di Euro. Quei giorni di paura in cui il Bacchiglione esondò, distruggendo le abitazioni e coprendo di fango il lavoro di una vita. Con le piogge di novembre il ricordo torna alla memoria e le terribili notizie che arrivano dall’alluvione che ha colpito la Sardegna riportano la paura in primo piano. Si ritorna a parlare di dissesto idrogeologico, cementificazione, prevenzione, perché alcuni eventi sono imprevedibili, ma è invece certo che per tutelare le persone e le città si fa troppo poco. A Galzignano Terme il 25 ottobre scorso si è parlato proprio di questo. Presenti diversi rappresentanti della società civile e don Albino Bizzotto, che a metà agosto aveva deciso di digiunare per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche. Ecco uno stralcio del suo intervento durante il consiglio regionale di questa estate:“ Il Veneto risulta la regione più cementificata d’Italia. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno. Tra il 2000 e 2010, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state

costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di 1 milione di abitanti”. Presente anche il Sindaco di Rubano Ottorino Gottardo che commenta: “Il tema dell’uso del territorio è cruciale, a fine ottobre abbiamo approvato il nuovo Pat, piano di assetto del territorio per i prossimi dieci anni e abbiamo fatto una scelta di minima. Avendo una stima di crescita della popolazione molto bassa, poiché si parla di un incremento di 400 abitanti, ci siamo posti nell’ottica del recupero degli spazi già utilizzati, per dare risposte più attuali, anziché costruire ancora”. L’amministrazione ha deciso di investire sugli edifici e gli spazi già in essere del territorio, rendendoli meno “energivori” e più moderni, riqualificando alcune zone vecchie(costruite negli anni 50), come i quartieri Rolandino e Fatima, che hanno strade strette e senza marciapiedi. Il Pat punta a individuare le caratteristiche del territorio da un punto di vista ambientale e agricolo per tutelarle. “ La scelta è quella di ampliare il parco etnografico, tra le frazioni di Sarmeola e Rubano capoluogo – spiega il Sindaco - mantenendo il percorso originale del fiume Brenta, che passava per il nostro territorio e di istituire un parco lungo il canale Brentelle, andando così a limitare la possibilità di edificare in zona agricola”. N.V.S.


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8 Rubano Amministrazione Al via il grande walzer delle tasse

Tares, Tasi, Tari, Trise e Tuc, quale entrerà in vigore? di Nicol Veronica Stefani

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Il Sindaco di Rubano: “Ancora troppa confusione per dare una prospettiva certa, quel che si sa è che la situazione è insostenibile”

l via il grande walzer delle tasse. Nella giravolta dei nomi, che continuano a cambiare, si può perdere la tramontana. Solo a pronunciarli sembra un mantra: Tares, Tasi, Tari, Trise e Tuc. Vediamo di cosa si tratta. Intanto c’è da dire che è ancora un mistero cosa effettivamente entrerà in vigore. La vecchia (per modo di dire) Imu diventa Tuc: tributo unico comunale e accorperà Imu e Trise, l’imposta municipale unica e la tassa sui servizi e tributi. La Tuc dovrebbe anche coprire i servizi indivisibili (anagrafe, manutenzione delle strade, illuminazione). Il pagamento in tre rate prevede l’8 per mille all’anno della rendita catastale degli immobili. Sono escluse le prime case, i terreni agricoli e i fabbricati rurali. Se non dovesse passare l’emendamento della Tuc subentra la Trise, il Tributo sui servizi comunali gestito direttamente dai Comuni e diviso in Tari (tassa sui rifiuti) e Tasi (tassa sui servizi). La Trise accorperebbe Imu e Tares e l’aliquota di partenza sarebbe l’uno per mille, ma i Comuni avrebbero la possibilità di alzarla. Come per l’Imu, ampio margine di manovra per le amministrazioni locali. La patata bollente è sempre nelle mani dei sindaci, pronti a studiare le nuove imposte per far quadrare i conti. Ma sembra ancora presto per riuscire a dare una prospettiva certa ai contribuenti. Si è ancora in alto mare. “Le informazioni di cui disponiamo attualmente sono troppo scarse – spieinsostenibile. Credo che i comuni, ga Ottorino Gottardo, Sindaco di “Chiedere in questi anni, abbiano già fatto Rubano - pare che verrà consen- ulteriori sacrifici tutte le economie possibili e ratita ai comuni una certa libertà, vuol dire mettere gionevoli, riuscendo a mantenere ma l’esperienza che ho acquisito mano ai servizi i servizi principali nei confronti dei in questi anni è che, alla fine, il fondamentali” cittadini. Chiedere ulteriori sacrifici tutto si tramuti in un risparmio di vuol dire mettere mano, nuovaimpegni economici, da parte del governo centrale, e in mente, alle quote che dovrebbero essere destinate ai un obbligo inevitabile, da parte dei comuni, di far qua- servizi fondamentali”. A Rubano la scarsità finanziaria drare i propri bilanci, attraverso i tributi locali. Spero si riversa nel settore scolastico, nel trasporto pubblico che non sia così perché ormai la situazione è divenuta e nel comparto socio-sanitario. Per quanto riguarda la

focuS

Nella foto il primo cittadino Ottorino Gottardo

non autosufficienza, gli assegni di cura o il trasporto dei disabili, a fronte dei tagli di Regione e Stato, i costi sono aumentati mentre la disponibilità dei comuni si è ridotta. “Il bilancio di Rubano – continua il Sindaco - è un bilancio che cerca di rispondere a una pluralità di esigenze, cercando di contenere le spese laddove è possibile, ma è evidente che così facendo non si riesce più a dare risposte adeguate alla cittadinanza. Non mi sembra che il contesto sia tale da poter dire che i problemi entro poco verranno superati, non so fino a che punto questa situazione sarà sostenibile”.

L’Intervento

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di gianna Marisa Miola*

segue da pag.

Una necessità invocata oggi dagli stessi studenti. I giovani si interrogano. Pongono domande di senso: Quale futuro? Quali scelte compiere? Come incamminarsi nel campo degli studi e nel campo del lavoro? Perché è così difficile capire e scegliere? Perché il lavoro sembra sempre più un miraggio? Domande ardue a cui la società adulta è chiamata a rispondere, nessuno escluso: operatori della scuola, educatori, docenti, dirigenti, genitori, ma anche, e soprattutto, imprenditori, professionisti, artigiani, politici e amministratori. Ma spesso sono i giovani stessi a dare alcune prime risposte ai loro coetanei, quei giovani che compiono esperienze formative e preprofessionali, che si misurano con gli stage, che saggiano le proprie forze con i tirocini estivi, che guardano all’alternanza scuola lavoro come ad una opportunità, via via più diffusa, di contatto autentico tra il sapere scolastico e le competenze, nutrite di conoscenze e abilità acquisite e messe alla prova durante le attività didattiche laboratoriali, competenze che si vanno definendo di concerto tra scuola e impresa, tra saperi disciplinari ed esercizio reale sui problemi. Nella nostra regione i numeri ben premiano le esperienze “ponte” tra scuola e lavoro. Durante la 23esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, in Fiera a Verona, abbiamo presentato alcuni dati di bilancio: nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati 992 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, per un totale di 19.172 studenti coinvolti e nel 2013 sono 123 i neodiplomati nei 6 Istituti Tecnici scientifici veneti, e già 80 di loro hanno trovato lavoro (65%). Il successo di queste esperienze è per la scuola veneta non solo motivo di orgoglio ma un incentivo per continuare sulla strada dell’innovazione e delle alleanze in particolar modo con il modo produttivo economico. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

Michela gottardo

”SiStemare via pellico, Quella Strada è riSchioSa”

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na situazione in cui non si possono fare grandi progetti, a Rubano si tengono i piedi per terra. Anche se, talvolta, risulta difficile pure questo, vista la situazione di alcune strade. E’ questa l’opinione di Michela Gottardo, consigliera comunale Pdl: “Ci sono carreggiate con grosse buche che andrebbero riasfaltate per la sicurezza dei cittadini”. Secondo la consigliera uno degli interventi più urgenti è la sistemazione di via Silvio Pellico, un’arteria

pesantemente trafficata del territorio, perché collega la parte provinciale del comune con quella regionale. Una via inadatta alla mole di traffico che deve sopportare, troppo stretta e priva di pista ciclabile. “L’amministrazione Gottardo ha in progetto la costruzione della ciclabile da 7 anni, ma non ha ancora fatto nulla perché i fondi risultano insufficienti. Adesso sembra che si possa far qualcosa. Avendo destinato un avanzo di amministrazione alla realizzazione

Centinaia di Aziende Venete oggi scelgono Ogni mese più di trecento attività scelgono

dell’opera ci sarebbero 700 mila euro di copertura. E’ una strada percorsa da molti bambini e fortunatamente non è mai accaduto nulla, ma ci vuole maggiore impegno per far partire almeno una parte dei lavori”. Per quanto riguarda tasse e imposte la consigliera aggiunge: “Mi aspetto che l’amministrazione comunale, in fase di decisione delle aliquote di tassazione, tenga conto delle ristrettezze economiche che devono gestire molte famiglie”. N.V.S.

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10 Limena Amministrazione Equilibri di bilancio, Giuseppe Costa soddisfatto

Nessun aumento. Parola del Sindaco Il primo cittadino ha affermato che anche per il 2014 non si sarà alcun aumento delle tasse. Tares, complimenti ai cittadini

Nella foto il primo cittadino Giuseppe Costa

di Nicol Veronica Stefani

“S

iamo stati tra i primi comuni a chiudere ad approvare il bilancio – dice raggiante il sindaco Giuseppe Costa – e a settembre, quando abbiamo analizzato gli equilibri di bilancio, notando che erano stati rispettati ci siamo congratulati con noi stessi”. Anche sul fronte degli interventi realizzati pare regnare il compiacimento. Eccone alcuni: impianto semaforico di Taggi di Sotto, la ristrutturazione degli spogliatoi della palestra Romero, della caserma dei Carabinieri, l’ampliamento della scuola materna Melograno, l’ampliamen-

Asporto rifiuti. A Limena il costo è di 159 euro, contro la media nazionale di 246 euro to del cimitero, asfaltatura di varie strade e la nuova rotatoria tra via delle Rimembranze e la Statale 47. A fine novembre ci sarà il consiglio comunale per approvare i termini dei pagamenti dei cittadini limenesi sui tributi che riguardano l’asporto rifiuti e i servizi indivisibili (sicurezza, illuminazione e manu-

tenzione delle strade). Al di là della grande confusione che si prospetta, vista l’introduzione di nuove tasse o del cambio del nome di alcune imposte da parte della Legge di Stabilità, alcune certezze il sindaco Costa le ha: “non applicheremo alcuna tassa come abbiamo già dimostrato per quest’anno corrente, non ci sono stati aumenti nel 2013 e non ce ne saranno in futuro”. Per quanto riguarda il 2013 la Tares è stata pagata dai privati nei mesi di agosto e settembre. Le prossime scadenze riguarderanno le aziende, nei mesi di novembre e dicembre. Per

Nadia Celeghin replica sul bilancio “amminiStrazione coSta? una viSione limitata e a breve raggio”

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la modalità di pagamento, come concordato con Etra, la società che gestisce l’asporto rifiuti a Limena, sarà la stessa a inviare il bollettino, tramite il modello F24. “Inizialmente il costo previsto era di un euro, ma a fronte dei reclami di vari comuni, fra cui il nostro, la soglia è stata abbassata a 50 cen-

Segue l’elenco delle cose che non hanno funzionato, come “l’avvalersi della figura dello staff del sindaco – spiega Fanton - che non ha portato alcun vantaggio se non uno spreco di risorse”. Per le due rotonde che corrono lungo la S.S.47, secondo Celeghin “c’è poco da essere soddisfatti visto che erano lavori già definiti dall’amministrazione precedente, inoltre era stato previsto un nuovo cimitero nell’area tra il quartiere Arcobaleno e la tangenziale e non se n’è saputo più nulla”. La lista conti-

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rdinaria amministrazione”così definiscono il lavoro della Giunta Costa, Nadia Celeghin, Capogruppo Consigliare di minoranza della Lista il Ponte Insieme per Limena e il fondatore della stessa, Lucio Fanton.

I dati dei primi mesi del 2013 parlano chiaro, la percentuale di differenziata raggiunta è 75,6%

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tesimi”. Va anche detto che se il comune di Limena non ha alzato la tassazione sulla Tares è grazie al lavoro dei cittadini “ricicloni”. “Voglio pubblicamente ringraziare i limenesi – spiega Costa – perché è per merito della loro oculata gestione nella raccolta differenziata che è stato possibile non far lievitare il costo dell’asporto rifiuti”. A Limena il costo medio per una famiglia di tre persone si attesta a 159 euro, contro la media nazionale di 246 euro. I dati dei primi mesi del 2013 parlano chiaro, la percentuale di differenziata raggiunta è 75,6%.

nua ed è davvero lunga. La consigliera parla della nuova, mai realizzata, scuola materna: “hanno congelato un progetto esecutivo, tant’è che adesso mancano i posti”. Ma ciò che sembra infastidire maggiormente l’opposizione è il mancato recupero dell’ex Villa Salata, area di valenza storica per il comune, o la “parabola del centro commerciale – spiega Fanton - che sarebbe dovuto sorgere nella zona industriale, una perdita di tempo e una sconfitta per l’amministrazione Costa”. N.V.S.


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12 Limena Assessorato all’Identità veneta Distribuito un libretto revisionista delle vicende risorgimentali

“1866 – la storia che no i te ga contà” Secondo dall’associazione “Raixe venete” la storia del Veneto non sarebbe quella studiata nei libri di scuola. Il plebiscito con il quale fu annessa la regione al resto d’Italia nel 1866, secondo gli autori, sarebbe stata una truffa ai danni dei suoi abitanti di Nicol Veronica Stefani

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i chiama “1866 – la storia che no i te ga contà, come i veneti diventarono italiani e conseguenze”, un opuscolo di una ventina di pagine scritto in dialetto e in italiano, distribuito nel comune di Limena, ad opera dell’assessore all’Identità veneta Michele Corso e curato dall’associazione Raixe venete. Già dal titolo si evince la particolare visione storico-politica del libretto, identificabile nel venetismo, movimento che fa riferimento a tutto ciò che è veneto (lingua, cultura, tradizioni) e che ambisce a una maggiore autonomia di quel territorio che una volta faceva parte della Serenissima. Nella stessa corrente c’è chi promuove una riscoperta dei valori e della cultura veneti e chi rivendica l’indipendenza veneta, sulla base del secessionismo, del federalismo e dell’indipendentismo. Ovviamente sono molte le linee di pensiero all’interno chi voleva votare “no” e svolto sotto occupazione milidella corrente autonomista. Ma torniamo al predetto tare e civile italiana) e democratico (l’Italia, truccando così il plebiscito dei veneti ha violato il opuscolo; esso muove dal trattato internazionale di pace del 3 otplebiscito tenutosi il 21 e Corso: “L’idea 22 Ottobre del 1866, che è di far conoscere tobre 1866?)”. Nel libretto vengono poi riportate alcune considerazioni e opinioni consentì l’annessione del la realtà per Veneto all’Italia e definito come è andata di illustri storici (tutti della stessa linea di pensiero), una cronologia della terza da Raixe Venete una vera davvero” guerra d’indipendenza, un’ipotesi di ree propria truffa ai danni del popolo veneto. Cito testualmente dal libretto: “ti pare surrezione della Serenissima che sarebbe potuta avveche sia stato un voto segreto (con due urne e registri nire nel 1859 e le conseguenze dell’annessione all’Idistinti), libero (preceduto da minacce e violenze verso talia, tutto ciò declinato secondo la prospettiva politica

Nelle foto a fianco l’assessore all’Identità veneta Michele Corso e il libro distribuito a Limena

propria dell’associazione Raixe Venete. “La storia che viene insegnata nelle scuole è sbagliata, l’idea è di far conoscere la realtà per come è andata davvero” spiega l’assessore Corso, che organizza spesso serate di discussione nella Barchessa di Limena, a cui prendono parte storici e personalità che condividono gli stessi ideali di Raixe Venete, ma da parte degli organizzatori c’è sempre l’augurio che all’assemblea partecipi anche chi non condivide la visione autonomista, per creare un contraddittorio.

in breve Diverso il parere dell’assessore Tonazzo

“baSterebbe uno Storico per Smontare tutte le teSi del libretto”

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ondividono lo stesso ufficio comunale, ma sono di due opinioni opposte. Alla visione autonomista dell’assessore Corso risponde Stefano Tonazzo, assessore al sociale: “basterebbe uno storico per smontare tutte le tesi del libretto – e continua – io sono per il rispetto di tutte le opinioni, ma le tesi Stefano Tonazzo contenute nell’opuscolo mi appaiano come delle forzature, create a posteriori, per instillare nelle persone sentimenti secessionisti”. Il problema per Tonazzo sembrano essere le fonti, attraverso le quali si costruisce una verità che “non ha nessuna radice storica reale”. A Limena la Lega Nord è un partito che ha avuto il 35% dei consensi e per l’assessore è comprensibile “il desiderio di autonomia economica da parte di alcuni movimenti, ma questo non comporta il disfacimento dell’unità nazionale”. I limenesi sono descritti, da entrambi gli assessori, come cittadini con un forte sentimento nazionalista, anche in virtù della partecipazione alle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia. Per Corso, invece, il problema parte proprio dall’istruzione: “l’idea mi è venuta dopo aver letto il libro di storia di mio nipote, volevo mostrare una verità che non viene detta”. N.V.S.

in breve Scuola è 2.0

manzoni e petrarca dotate di internet veloce

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e scuole di Limena, che sono state tra le prime ed essere dotate di L.I.M., le lavagne multimediali, conquistano un altro primato di innovazione tecnologica, con l’arrivo dell’internet veloce. Si parla delle primarie Manzoni e Petrarca. La linea utilizzata in precedenza era una vetusta Isdn. Ora, invece, con un modesto investimento di 2 mila euro, si può navigare velocemente. Alla Manzoni questo è stato possibile attraverso dei ripetitori di linea, mentre alla Petrarca con l’utilizzo di chiavette USB maggiorate. Il flusso potenziato permetterà di utilizzare al meglio le varie postazioni computer e le L.I.M.. Per chi fosse poco tecnologico le L.I.M. sono lavagne luminose di ultima generazione, apparati interattivi multimediali che a poco servono se non si può sfruttare una linea veloce.“Adesso ci sono davvero tutti i mezzi didattici e più all’avanguardia per poter lavorare bene nelle nostre scuole - spiega l’assessore all’istruzione Stefano Tonazzo. “Non abbiamo tagliato nulla per quanto riguarda la scuola – continua il sindaco Giuseppe Costa - anzi abbiamo cercato di aumentare gli investimenti, laddove necessario”. In cantiere un altro progetto che riguarda l’ ampliamento della Petrarca, per portare tutte le sezioni nello stesso plesso (due classi sono ora sistemate nell’edificio delle medie) e l’abbattimento del consumo energetico, attraverso dei lavori di ristrutturazione. Costo complessivo dell’opera: 700 mila euro. L’amministrazione ha chiesto alla Regione un contributo del 90%. N.V.S.

Sicurezza stradale in classe

YeS– Youth educated for SafetY

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’ stato presentato nella sala consiliare del Comune di Limena il progetto Yes – Youth Educated for Safety, indagine conoscitiva che coinvolge alcune scuole dei comuni di Padova, Limena, Cittadella e Piove di Sacco. Oltre agli alunni e agli insegnanti dell’Istituto Beato Arnaldo da Limena, erano presenti: Giuseppe Costa, sindaco di Limena, Jody Barichello, assessore alla sicurezza di Limena, Gilberto Bonetto, assessore provinciale alla sicurezza stradale, Massimo Giorgetti, assessore regionale alla sicurezza, gli amministratori dei comuni partner e le polizie locali. Il progetto ha l’obiettivo di ridurre il numero delle vittime della strada, aumentando la sicurezza stradale e promuovendo l’acquisizione di stili di vita sani e responsabili. “E’ un progetto che parla la lingua dei giovani - dice soddisfatto il sindaco Costa”. “Sono coinvolti 2 mila studenti, ma chi prende parte all’iniziativa se ne fa promotore insegnando corrette abitudini di guida a coetanei e genitori” continua l’assessore Bonetto. “Bisogna partire proprio dai giovani costruendo dei modelli mentali corretti che diverranno poi automatismi” spiega Donatella Giacolone, insegnante. Poi prendono la parola i ragazzi. Elena commenta: “Se adesso vedo mia mamma usare anche per un solo momento il cellulare mentre è alla guida le dico di posarlo immediatamente, perché una piccola distrazione può cambiare la nostra vita”. Infine e alla luce del grave incidente avvenuto a Verona, in cui hanno perso la vita quattro ragazzi, si è discusso del tema dell’omicidio stradale, proposta di legge dell’assessore Giorgetti. N.V.S.


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14 Limena Legge di Stabilità La tanto agognata controriforma delle pensioni pare non ci sarà

Manovra e pensioni: un’accoppiata che promette troppo poco Il Governo per il 2014 ha deciso che la rivalutazione degli assegni pensionistici sarà al 100% per i trattamenti fino a 1.982 euro al mese. Per reperire le risorse necessarie si pensa a un contributo di solidarietà

neWS Pensionati uniti contro la legge di Stabilità

in piazza la delegazione della lega nord e oveSt

di Nicol Veronica Sartori

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ue anni fa erano loro gli indiscussi tartassati protagonisti del momento: i pensionati. Si dividevano la scena solo con gli esodati, altra categoria flagellata dal decreto “Salva Italia”. Era il 2011 e sul tavolo del Governo c’era la riforma Fornero. Adesso a farla da padrona è la dilagante disoccupazione giovanile. Ma i problemi sono correlati. Le famiglie fungono da ammortizzatori sociali, figli e nipoti rimangono senza lavoro e quindi, sempre più spesso, i miseri assegni previdenziali fungono da salvagente di emergenza. Il piatto piange e le bocche da sfamare aumentano. La crisi dura da 6-7 anni, ma è adesso che “morde” più forte. Il carico di disoccupati aumenta e le pensioni servono ad attutire il disagio economico di tante famiglie. In Italia i pensionati sono 15 milioni circa e la media dell’assegno pensionistico si attesta a 11mila 410 euro (il dato è puramente statistico, comprende tutte le tipologie di ovvero la rivalutazione dei trattamenti pensionistici, assegni), ma c’è chi deve riuscire a sbarcare il lunario per il biennio 2012-13. La rivalutazione consiste con una mensilità di 470 euro. Si è calcolato che nell’adeguare le pensioni rispetto all’inflazione, cioè negli ultimi 15 anni la svalutazione del potere d’ac- al costo della vita. Questo blocco riguardava solo le quisto delle pensioni è stata del pensioni di importo superiore a 30%. Difficile guardare serena- L’Inghilterra 1.500 euro lordi al mese. Pare mente al futuro. Sul tavolo del tassa il contributo che il Governo, per il 2014, abGoverno c’è adesso la Legge pensionistico bia deciso che la rivalutazione di Stabilità, cosa prevedono i all’1,6%, in Italia degli assegni pensionistici sarà nuovi emendamenti? La tanto è al 23% al 100% per i trattamenti fino agognata controriforma delle a 1.982 euro al mese. Per repensioni, pare, non ci sarà. Due gli aspetti rilevanti. perire le risorse necessarie, e qui si arriva al secondo Il primo riguarda il blocco delle indicizzazioni per gli punto, si è pensato a un contributo di solidarietà sulle assegni superiori a quattro volte il minimo. Il Governo pensioni elevate (nella misura del 5% per chi perceMonti aveva bloccato la perequazione automatica, pisce un annualità di 90 mila euro, per poi alzarlo

neWS

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In Germania chi percepisce una pensione annua di 15.000 euro ritira esattamente 15.000 euro. In Italia ne ritira 11.000

a seconda del reddito). Il testo è al vaglio, quindi ancora certezze non ve ne sono. Ma le reazioni non stentano a farsi sentire. Secondo la Cgia di Mestre, nel 2014, i pensionati subiranno un aggravio fiscale tra i 74 e i 114 euro. Per la Confesercenti Fipac vi sarà una riduzione del reddito pari a 300 euro. Uno scenario che promette poco. Si discute di adeguarsi ai parametri europei, ma solo quando fa comodo. Forse sarebbe il caso di seguire le orme della vicina Inghilterra che tassa il contributo pensionistico con un’aliquota compresa tra 1,3-1,6%, rispetto all’Italia (23%). Se fossimo in Germania poi sarebbe tutta un’altra storia: lì chi percepisce una pensione annua di 15.000 euro ritira esattamente 15.000 euro. In Italia ne ritirerebbe 11.000.

Alcuni pensionati in Piazza Insurrezione lo scorso 15 novembre

N

el mese di novembre non sono mancate le mobilitazioni e le manifestazioni. Sindacati in campo per cambiare la Legge di Stabilità del Governo Letta che non soddisfa la confederazione di Cgil, Cisl e Uil. Le iniziative si sono svolte nella città del Santo di fronte alla sede provinciale dell’Inps per una settimana e sono sfociate nello sciopero nazionale di quattro ore nella giornata di venerdì 15 novembre e in un corteo. In 5 mila tra pensionati, giovani, studenti e lavoratori si sono dati appuntamento davanti alla stazione di Padova per poi giungere fino a Piazza Garibaldi. Numerose le delegazioni delle aziende, dal commercio alla funzione pubblica, lavoratori dell’Azienda Ospedaliera, insegnanti, tutti uniti in occasione della giornata di mobilitazione, promossa dalla Confederazione dei Sindacati europei. La lega sindacale delle zone di Padova Nord e Ovest ha organizzato un presidio informativo davanti all’Inps nella giornata di martedì 12 Novembre. Stanco Stanislao Melisi, segretario Spi Cgil Lega Nord e Ovest, spiega così i motivi della mobilitazione:“è necessario riportare equità e solidarietà, attraverso meno tasse a lavoratori e pensionati e riservando più risorse all’occupazione, invece qui si danno i numeri. In quattro anni i pensionati hanno pagato 14 miliardi a causa del decreto Salva Italia, non c’è trasparenza e comprensione nelle comunicazioni tra Inps e sindacati, ma disparità, un pensionato può vantare cinque anni di arretrato, mentre l’Inps ne esige dieci”. N.V.S.

l’inarrestabile lavoro dei patronati sindacali

meliSi: “Siamo preSi d’aSSalto”

’Inps non vuole bene ai pensionati, perchè parla per codici, non si fa capire. Così ci siamo noi patronati pronti a fare da mediatori”. E’ così che stanco Stanislao Melisi, segretario Spi Cgil Lega Nord e Ovest, descrive il suo lavoro, nella sede di Limena. Durante le ore di ricevimento al pubblico il telefono continua a squillare e l’ufficio accoglie giovani senza lavoro e pensionati. Dal 1’ Aprile 2012 gli sportelli Inps non accettano più i moduli cartacei e tutte le pratiche devono

essere svolte online, come previsto dal decreto legge 78 del 2010. Ciò nasce dalla volontà di snellire la burocrazia, ma per chi è poco preparato in materia di tecnologia e computer non è semplice districarsi in tutte le pratiche telematiche. “Ora per accedere al fascicolo previdenziale c’è bisogno del Pin, il pensionato ragiona in netto, mentre l’Inps guarda il lordo - spiega Melisi – e così alla fine tutto il lavoro deve essere gestito dai patronati. Siamo presi d’assalto, tanti pensionati fanno fatica e se non hanno

figli o nipoti disponibili ad aiutarli vengono qui”. Secondo i dati Istat, a Limena i pensionati con più di 65 anni sono 1.408, su un complessivo di 7.707 abitanti. La prospettiva è l’allungamento della vita e quindi l’allargamento della fascia più anziana delle popolazione, per questo le politiche sociali sono cruciali. Melisi è convinto che a Limena si possa fare di più per la terza età, attraverso una più efficace collaborazione tra sindacati, associazioni e comune. N.V.S.



16 Villafranca Inchiesta Pantano La Regione ha fatto partire un’ispezione sulle Ater del territorio regionale

Salvò: “Mi hanno gettato nel tritacarne mediatico” Il sindaco non ha esitato a esprimere la sua totale estraneità ai fatti, dichiarando di voler essere ascoltato quanto prima dai PM

Arca di Noè

imparare a giocare vuol dire imparare a vivere

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di Nicol Veronica Stefani

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’ fine ottobre quando a Padova scoppia l’inchiesta Pantano. I reati connessi all’indagine sono turbativa d’asta, corruzione e tangenti. Una bufera che vede coinvolte una trentina di persone, a vario titolo. Tre gli imprenditori che dal 20 novembre scorso risultano ai domiciliari: Manuel Marcon, Roberto Unizzi e Andrea Caporello. Sempre ai domiciliari il presidente Ater Venezia Aldo Maria Marcon, Nazario Borina, funzionario della Provincia di Padova, Massimiliadi Padova, Luciano Salvò (sindano Berto, il tenente colonnello Riflettori accesi co di Villafranca), che dovrà riferidell’esercito Roberto Lasalvia e sulle modalità re sull’affidamento di alcuni lavori Simonetta Liviero, impiegata del di l’assegnazione di tinteggiatura di un fabbricato in Comune di Padova. Alla vicenda degli alloggi. poi si è interessato il Governatore Sospetto “affittopoli” zona industriale. Salvò non aveva esitato a esprimere la sua totale Luca Zaia, schierato dalla parte della magistratura, facendo partire un’ispezione sulle estraneità ai fatti, dichiarando di voler essere ascoltato Ater del territorio regionale, sette in totale. In particolare quanto prima dai PM per chiarire la faccenda. E per lui, i il presidente della Regione Veneto vuole appurare quale cittadini di Villafranca, avevano organizzato una manifesiano state le modalità di gestione degli appalti di valore stazione di solidarietà, di fronte al municipio. Striscioni e minore e l’assegnazione degli alloggi, visti i sospetti di plausi per sostenere il Sindaco, che a un mese dall’inizio una presunta “affittopoli”. Coinvolto nell’inchiesta, in della vicenda si dice profondamente amareggiato e arrelazione al suo incarico di vice presidente dell’Interporto rabbiato: “ho visto il mio nome affiancato a situazioni

gravissime, c’è stato un accanimento mediatico esagerato nei miei confronti – e continua – chi conosce veramente le procedure dell’Interporto si rende conto che, con l’incarico che ricopro, è praticamente impossibile decidere a chi affidare gli appalti. La stampa pensa a creare un polverone per vendere più giornali, mi hanno gettato nel tritacarne”. Lo stupore regna anche tra i cittadini di Altichiero, in relazione alla vicenda che vede coinvolto l’imprenditore Caporello (34 anni), nato e cresciuto in quella zona. I vicini lo descrivono come un onesto gran lavoratore e concludono dicendo che sulla vicenda sono ancora molti i tasselli da far quadrare.

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n bambino che gioca sarà un adulto equilibrato, perché la vita è un gioco con le sue regole e se si impara a rispettarle fin da piccoli si cresce sereni e completi. Non abbandoniamo i bimbi davanti alla tv, giochiamo con loro”. E’ così che Delia Nardo, fondatrice dell’Arca di Noè di Villafranca Padovana, descrive l’attività del suo centro. Un’attività che ha festeggiato il suo venticinquesimo anniversario nel mese di novembre. Delia ricorda di quando era partita con l’aiuto di una sola mamma, gestendo i bimbi in parrocchia. Ora la struttura si avvale dell’aiuto di psicologi, pedagogisti ed educatori e ha sede nella Casa delle Associazioni. Un ambiente in cui i bimbi possono fare i compiti, dare sfogo alla fantasia e giocare. Uno spazio specifico per ogni importante momento educativo del tempo che trascorrono nel centro. Oltre al doposcuola, l’associazione organizza i centri estivi, le vacanze educative e corsi serali per genitori. L’Arca è sostenuta dal Comune e dalla libera offerta di soci dei volontari anche attraverso la raccolta dei tappi. E’ possibile devolvere il 5 per mille. “Siamo una grande famiglia spiega Delia - ma la passione non riempie il serbatoio del pulmino”. N.V.S.

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18 Villafranca Urbanistica Una serie di incontri in preparazione all’approvazione del Piano di assetto territoriale

Tra le priorità il recupero del territorio Il Comune assisterà con il credito edilizio il riutilizzo delle aree a ridosso del centro urbano di Massimiliano granato

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anno dato esito positivo gli incontri tenuti di recente relativamente al Piano degli interventi (P.I.) e per l’approvazione definitiva del Piano Assetto Territorio (P.A.T.). La prima fase riguarda il sistema dei vincoli generali e le opportunità strategiche dello sviluppo: un piano approvato con successo. A tal proposito, prima degli appuntamenti dell’ultimo mese dell’anno, sono stati organizzati circa una quarantina di incontri per valutare attentamente il territorio.

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La seconda fase prevede la realizzazione del piano delle acque Importante è dare una valutazione estetica del territorio per rigenerare ed eventualmente recuperare il territorio esistente: alcune strutture non sono più funzionali all’attività (basti pensare alle vecchie case coloniche) o non sono più coerenti con le

motivazioni che le hanno viste nascere: si pensi specialmente ad edifici adibiti ad uso agricolo. E’ fondamentale, per la realtà di Villafranca padovana, recuperare il territorio per valorizzare non solo i terreni dismessi, ma anche eventualmente le case, non necessariamente adibite solo ad abitazioni, ma veri e propri luoghi di lavoro. Il recupero avverrà in loco e qualora mancassero servizi, il Comune darà la possibilità con il credito edilizio di recuperare la

alloggi pubblici. a breve i lavori per 60 appartamenti

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artiranno a breve i lavori di realizzazione di 60 appartamenti nella frazione di Taggì di Sotto. Si tratta di abitazioni consistenti al massimo di tre camere. La selezione per assegnare i posti avverrà per bando che uscirà a Febbraio- Marzo 2014: nella commissione sarà presente uno psicologo che esaminerà le richieste ed opererà le

parte a ridosso del centro urbano. A tal proposito, la fase pratica potrà contare su tre fasi: la prima, già avviata con successo, riguarda l’adeguamento della cartografia; la seconda prevede la realizzazione del piano delle acque, atto a risolvere i problemi idraulici presenti sul territorio ed ascrivibili all’impermeabilizzazione del territorio; la terza invece riguarderà una riedificazione sia di singoli edifici che di lottizzazioni intere. Si conta di risolvere presto la questio-

sue valutazioni. Gli appartamenti saranno a canone concordato con il 20% in meno (circa un quinto) rispetto al normale prezzo di mercato. Le abitazioni saranno consegnate nell’agosto prossimo e saranno gestite dal fondo immobiliare che le darà in affitto alle famiglie. Essenzialmente questi appartamenti sono pensati per famiglie monoreddito, per studenti o per quella vecchia classe media che ha difficoltà ad ottenere un mutuo: sono rivolti spe-

ne, visto e considerando che Villafranca e comuni limitrofi sono dotati di edifici ad uso agricolo, dismessi da parecchio tempo. Questi interventi sono già stati presi in considerazione e a tal proposito sono stati perfezionati nel piano degli Interventi con apposita schedatura dei manufatti. Gli stessi proprietari, dopo aver valutato attentamente le regole per l’attività di riutilizzo del territorio, possono presentare una richiesta per recuperare gli edifici dismessi.

cialmente a chi lavora nel settore impiegatizio. Non saranno a canone sociale. Nella medesima area è previsto anche un nuovo centro civico. Per quanto riguarda gli appartamenti a canone sociale, sono imminenti i lavori di costruzione per 9 appartamenti di edilizia residenziale pubblica a Taggì di sotto e precisamente in via Marco Polo. I lavori presumibilmente cominceranno ad inizio primavera. Ma.Gr.

PRONTI I lAVORI PER uN AMPlIAMENTO

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l superamento di quota 10000 abitanti, unito anche alle problematiche di carattere tecnico, ha indotto l’amministrazione comunale a pensare a lavori di ampliamento per il Cimitero di Villafranca. La posizione del camposanto, critica perché situata nel cuore del paese, presenta alcune problematiche. Una su tutte, il prossimo esaurimento della disponibilità dei loculi. L’altra problematica riguarda materialmente il lavoro da svolgere: il cimitero non si può più estendere in alcun modo: impensabile sia operare interventi in altezza, sia interventi in profondità per problematiche di carattere idrogeologico. Per ovviare a questo problema, dopo un attento esame, e tenute conto le possibili soluzioni, alla fine si è provveduto ad acquistare preliminarmente un territorio adiacente al cimitero che funzionerà come “succursale “ del medesimo. I lavori per l’ampliamento dovrebbero partire entro la fine dell’anno e saranno finanziati con le risorse del comune ed avranno anche l’appoggio di un contributo regionale. L’importo complessivo dell’operazione sarà di 300.000 euro, 50mila dei quali messi a disposizione dalla regione. La nuova costruzione prevede la realizzazione di un nuovo cinerario, con cinque file di loculi prefabbricati sovrapposti per un’altezza totale di cinque metri. L’Amministrazione comunale, dopo aver ovviato al problema del cimitero di Villafranca, ha programmato per il 2014 un esame ed eventuali lavori di ampliamento anche per il cimitero di Taggì di Sotto. Ma.Gr.

TAggì DI SOPRA 30 MIlA EuRO PER SISTEMARE lE SCuOlE

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a scuola si rinnova a Taggì di Sopra, frazione di Villafranca Padovana. Le aule delle scuole elementari “Guido Negri” (istituto inaugurato nel 2005), sono state giudicate insufficienti per la normale attività didattica. E’ stato quindi necessario un progetto di ampliamento del polo scolastico, per il quale sono stati stanziati 30.000 euro, in modo da assicurare spazi adeguati e laboratori per le scuole elementari della frazione. Per quanto riguarda invece le scuole medie inferiori, sia Villafranca che Taggì di Sotto possono contare su due istituti: quest’ultimo recupera anche l’utenza delle tre frazioni limitrofe. “Abbiamo avuto problemi sul polo scolastico di Villafranca - afferma il sindaco, Salvò - in quanto c’è stato un calo esponenziale degli oneri di urbanizzazione, legato appunto alla crisi dell’edilizia: questo ha portato ad un rallentamento del piano di dismissione e vendita di beni immobili ed al conseguente blocco”. I rinnovamenti però non si fermano solo all’istruzione: dal 1 dicembre 2012, con la collaborazione dell’Etra, sono stati introdotti dei nuovi bidoni. Capienti 120 litri, sono dotati di un microchip per la raccolta del secco e di bidoni carrellati per la raccolta del vetro: quest’ultimo, molto più grande, verrà gestito non dall’operatore ma da automezzi adeguati. Quest’iniziativa è stata realizzata per tutelare maggiormente l’ambiente e per contenere notevolmente i costi. Ma.Gr.


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ià iniziati i campionati per la PGS Carrarese Euganea volley del presidente Patrizio Casumaro, che in questa stagione si avvale di un parco atleti di 180 unità in grado di coprire tutte le categorie giovanili e prime squadre. Balza subito agli occhi la partenza sprint dell’ under 18 femminile (La Mincana) che dopo i primi incontri guida con autorità la classifica nel suo girone di appartenenza. La performance del team guidato da Cristiano Discardi non è sfuggita agli occhi degli esperti e la foto della squadra è meritatamente apparsa nelle cronache sportive del “Gazzettino di Padova”. Questo è solo la punta dell’iceberg di un movimento che schiera anche: 1 Under 12, 2 Under 13 femminili, 1 Under 14 femminili, 1 Under 16 femminili, e un Under 16 che partecipa al campionato Csi. Non solo volley, sotto la guida delle allenatrici Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e della coordinatrice Elena Favarin cresce il gruppo della ginnastica ritmica (35) atlete, reduci la scorsa stagione con Emma Banzato, Gaia Parisotto,Isabella Ernesti Moro, Letizia Crivellari e Martina Fasolato della straordinaria conquista della medaglia d’argento di squadra all’ Open International ritmica oltremare di Rimini. Potremo ammirare le piccole atlete nel saggio di fine anno programmato per il 14 dicembre. Il 15 dicembre la tradizionale conviviale natalizia, presso il centro parrocchiale Don Bosco, e ha confermato l’effettuazione del convegno riservato agli alunni della scuola media “Lo sport è per tutti” in programma a febbraio. Walter Lotto

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La formazione Under 18 della Pgs Carrarese Euganea

ià iniziati i campionati per la PGS Carrarese Euganea volley del presidente Patrizio Casumaro, che in questa stagione si avvale di un parco atleti di 180 unità in grado di coprire tutte le categorie giovanili e prime squadre. Balza subito agli occhi la partenza sprint Gli del Sant’Elena militano Seconda Divisione dell’atleti under 18 femminile (La Mincana) che dopoini primi incontri guida con autorità la classifica una comediDamiano Brigo, La il totem che del Baone vari Trimarchi, Valli,Discardi Martini, nelstella suo girone appartenenza. performance team(i guidato da Cristiano nonBinaè vinse unoagli scudetto con esperti la Virtus to, Stecchini, D’Ursoapparsa e Paiuscato) a tenere sfuggita occhi degli e laBologna foto dellaesquadra è meritatamente nelle cronache in mano la squadra, che èdiancora imbattuta che l’estate ha vintodi con la nazionale sportive delscorsa “Gazzettino Padova”. Questo è solo la punta dell’iceberg un movimento e guida1ilUnder proprio L’ultimo campioi che campionati mondiali Over 12, 40. 2Con 18.2 schiera anche: 1 Under Under 13 femminili, 14girone. femminili, 1 Under 16 nato Csi. provinciale è la Seconda Divisione punti di media il capocannoniere femminili, e un èUnder 16 che partecipadelal torcampionato Non solo volley, sotto la guida delle e quienon rappresentanze: neo. Scendendo di un gradino, in Prima allenatrici Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginiaanche Tarantino dellamancano coordinatrice Elena Favarin vi compaiono squadre con di Redentore Divisione Bassadella è ben rappresentata cresce il lagruppo ginnastica ritmica dai (35) atlete, reducilelaseconde scorsa stagione Emma EsteCrivellari (affidatae Martina a RemziFasolato Doci) e Boars Baone, Boars Baone da NicolaErnesti Cesaro: gli Letizia Banzato, Gaiaallenati Parisotto,Isabella Moro, della straorma anche il Showtime che cerca arancioblu, che indella estate hannod’argento rinunciato dinaria conquista medaglia di squadra all’ Open InternationalPernumia ritmica oltremare la promozione e soprattutto aldiripescaggio in Promozione, si sonoatlete raf- nelmeritatamente Rimini. Potremo ammirare le piccole saggio di fine anno programmato per il 14 Sant’Elena, corazzata che può contare forzati grazie fratelli Simone dicembre. Il 15all’arrivo dicembredei la tradizionale convivialeil natalizia, presso il centro parrocchiale Don su giocatori altra categoria comemedia Mattia e Bosco, MarcoeTognin e al terzetto montagnaneha confermato l’effettuazione del convegno riservatodiagli alunni della scuola giocatore)Lotto e i vari se“Lo composto datutti” Nicola Castagna, aFabio e Tamiazzo (allenatore e Walter sport è per in programma febbraio. Michele Franchin. Ma è il nucleo storico di Bortolami, Belluco, Martini e Menesello. Cartura. Serata di festa con gli atleti e la dirigenza

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’ ripartita anche per la Bassa Padovana la stagione del basket seniores. Mai come quest’anno, almeno rispetto alle ultime annate, Estense e Monselicense possono contare su un buon numero di formazioni impegnate nei principali campionati provinciali. Alfiere del basket della Bassa è sicuramente il Redentore Este, che schiera un quintetto di punta nel campionato di Promozione. La squadra è per l’ennesima stagione affidata a coach Silvio Limena e punta al salto di categoria: grazie ai veterani come Matteo Zarantonello, Mattia Ianno e Alessandro Franchin, ma soprattutto grazie all’innesto ormai consolidato di forze giovani come Thomas Pasqualotto, Francesco Ortoman, Matteo Picelli ed Enrico Donato, gli estensi hanno già un buon ruolino di marcia: 6 vittorie e 3 ko, e il quinto posto in classifica. Nello stesso campionato c’è spazio anche per il Monselice del tecnico Davide Baraldo, gruppo meno quotato ma che schiera

Gli atleti del Sant’Elena militano in Seconda Divisione una stella come Damiano Brigo, il totem che vinse uno scudetto con la Virtus Bologna e che l’estate scorsa ha vinto con la nazionale i campionati mondiali Over 40. Con 18.2 punti di media è il capocannoniere del torneo. Scendendo di un gradino, in Prima Divisione la Bassa è ben rappresentata dai Boars Baone allenati da Nicola Cesaro: gli arancioblu, che in estate hanno rinunciato al ripescaggio in Promozione, si sono rafforzati grazie all’arrivo dei fratelli Simone e Marco Tognin e al terzetto montagnanese composto da Nicola Castagna, Fabio e Michele Franchin. Ma è il nucleo storico di

Baone (i vari Trimarchi, Valli, Martini, Binato, Stecchini, D’Urso e Paiuscato) a tenere in mano la squadra, che è ancora imbattuta e guida il proprio girone. L’ultimo campionato provinciale è la Seconda Divisione e anche qui non mancano rappresentanze: vi compaiono le seconde squadre di Redentore Este (affidata a Remzi Doci) e Boars Baone, ma anche il Showtime Pernumia che cerca meritatamente la promozione e soprattutto il Sant’Elena, corazzata che può contare su giocatori di altra categoria come Mattia Tamiazzo (allenatore e giocatore) e i vari Bortolami, Belluco, Martini e Menesello.

Cartura. Serata di festa con gli atleti e la dirigenza

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dai più luce al tuo Un momento della premiazione durante la serata di fine stagione

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onviviale di fine stagione in seno alla Cartura Nalin presso il ristorante Distillerie-Clandestine di Cagnola “covo” della società del presidente Enzo Rango. La festosa serata a cui ha preso parte Flavio Milani, ex vice presidente vicario della F.c.i, uno dei fondatori dello storico club nato nel 1956, è stata l’occasione per rivedere il film della stagione appena passata agli archivi che ha confermato una volta di più la bontà e la prolificità del vivaio biancorosso nello sfornare giovani promesse. A svettare su tutti, come numero di vittorie è stato Giovanni Sergiano, esordiente al primo anno di Due Carrare, che guidato d’ammiraglia da papà Stefano, ha inanellato 6 vittorie su strada e 5 kermesse tipo pista, tra i secondo anno numerosi podi e soprattutto la conquista della maglia di campione provinciale per

Ivan Berto velocista di Cartura. Tra gli allievi diretti da Tarcisio Stefani , si è rivelato Alessandro Riato potente velocista più volte piazzato e vincitore, dopo un regale sprint a Padule in terra emiliana. L’atleta di Adria, finita la trafila tra gli allievi vestirà nella prossima stagione la gloriosa livrea biancoverde della S.c Padovani che con Galdino Peruzzo alla presidenza, l’ex professionista Alberto Ongarato nel ruolo di general manager e Stefano Stecca in ammiraglia torna alle corse tra gli Juniores, passaggio di categoria anche per Andrea Marchetto e Federico Celadin, ingaggiati dal team rodigino Andreotti auto. Infine nella categoria giovanissimi, diretta da Massimo Berto, da segnalare gli acuti vincenti di Nicolò e Demis Berto e le performance di Pietro Pincerato e Riccardo Sabbion più volte saliti sul podio. W. L.

Un momento della premiazione durante la serata di fine stagione

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onviviale di fine stagione in seno Ivan Berto velocista di Cartura. alla Cartura Nalin presso il ristoranTra gli allievi diretti da Tarcisio Stefani te Distillerie-Clandestine di Cagnola , si è rivelato Alessandro Riato potente ve“covo” della società del presidente Enzo locista più volte piazzato e vincitore, dopo Rango. La festosa serata a cui ha preso un regale sprint a Padule in terra emiliana. parte Flavio Milani, ex vice presidente L’atleta di Adria, finita la trafila tra gli alvicario della F.c.i, uno dei fondatori dello lievi vestirà nella prossima stagione la glostorico club nato nel 1956, è stata l’oc- riosa livrea biancoverde della S.c Padovani casione per rivedere il film della stagione che con Galdino Peruzzo alla presidenza, appena passata agli archivi che ha confer- l’ex professionista Alberto Ongarato nel mato una volta di più la bontà e la proli- ruolo di general manager e Stefano Stecficità del vivaio biancorosso nello sfornare ca in ammiraglia torna alle corse tra gli Juniores, passaggio di categoria anche giovani promesse. A svettare su tutti, come numero di per Andrea Marchetto e Federico Celadin, vittorie è stato Giovanni Sergiano, esor- ingaggiati dal team rodigino Andreotti diente al primo anno di Due Carrare, che auto. Infine nella categoria giovanissimi, guidato d’ammiraglia da papà Stefano, diretta da Massimo Berto, da segnalare gli Ti basta richiedere gratuitamente uno dei nostri su kitstrada da 100 proporle ad eamici di Nicolò Demis Berto e le ha inanellato 6 vittorie e stelline, 5 acuti evincenti e colleghi ad almeno 2 €kermesse a stella:tipo potrai quanto dopodilePietro Feste. performance Pincerato e Riccardo pista, inviarci tra i secondo annoraccolto numerosi podi e soprattutto la conquista Sabbion più volte saliti sul podio. Per maggiori informazioni chiama lo 010.2713264 o scrivi a servizioauguridinatale@aism.it della maglia di campione provinciale per W. L.

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Ghiaccio in Piazza Maggiore che aumenta di dimen dimensioni per garantire divertimento a tutti. Dal pomeriggio di sabato 21 dicembre apre i battenti il Mercatino dell’Artigianato che con la sua originalità e creatività offre l’opportunità di soddisfare ogni esigenza riguardante i ‘regali di Natale’. Il Mercatino resterà aperto tutto il giorno sino alla sera della Vigilia dalle ore 10 alle 19. Domenica 8 dicembre alle ore 17.00 viene inaugurata in Pescheria Vecchia la3^ Rassegna ‘Este nei presepi’, l’attesa mostra di diorami, presepi popolari, tradizionali, sculture in legno e ceramica che rimane aperta fino al 12 gennaio 2014. Quest’anno la mostra ‘prosegue’ anche nel centro storico dove numerosi negozi ospitano un presepio della collezione ‘Il sogno del Presepe’ di Ferruccio Giuliani – Onlus Terrae Novae. Si possono visitare anche i presepi all’interno del Duomo di S. Tecla e della Basilica di S. Maria delle Grazie, presso I Realizzabili Irea in Via Cavour e quello degli Scout Este in Via Cappuccini-Arco del Falconetto. L’ingresso é libero in tutti i siti. • NATALE A CONSELVE Natale in piazza dall’8 al 24 dicembre, negozi aperti e isola pedonale in centro, A cura di Pro Loco, Comune, Ascom e Confesercenti. Domenica 15 dalle 16 alle 18 in via Matteotti spettacolo clown e giocoleria, spettacolo di imo Sabato 21 dicembre piazza XX Settembre 15.30-19 “Le Nataline” musica e danza aspettando il Natale Domenica 22 ore 15 sala consiliare Municipio Premiazione concorso “Il Natale che vorrei” Piazza Battisti: Mercatino di Natale tutta la giornata del 22 dicembre Piazza XX Settembre spettacolo di animazione con laboratorio giocoleria 25 dicembre: Dopo la messa di mezzanotte la Pro Loco offre cioccolata e vin brulé a tutti per lo scambio degli auguri. Novità; in piazza XX Settembre giostrina a cavalli per bambini. occhiali lenti a contatto geodesia fotografia

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in Piazza 23 Inchiesta

Viaggio nel Natale del passato, del presente e del futuro di Roberta Pasqualetto

C

harles Dickens verso la metà dell’800 diede alla stampe il suo romanzo “Canto di Natale”. Un’opera rimasta attuale, tanto e vero che non si contano i film o i cartoni animati nei quali lo spilorcio Ebenezer Scrooge viene visitato nella notte dallo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro. Pur essendo uno scritto leggero, di fantasticheria, in realtà il paesaggio che sta alle spalle del taccagno protagonista è quello reale dell’Inghilterra nella fase di superamento della rivoluzione industriale, dove la lotta per i diritti dei lavoratori stavano affiorando in tutta la loro carica di tensione. L’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e, d’altro canto, all’assoluto bisogno di un’affermazione dei valori umani, sono temi che Dickens affronta ammantandoli con gli spiriti dei natali di epoche diverse. Abbiamo cercato di fare lo stesso percorso anche noi con un’inchiesta tra le generazioni per capire quanto siamo cambiati e quale sia il vero spirto del Natale.

Natale passato dario carraro ha 86 anni e vive a crea, una frazione di Spinea; ricorda che da bambino si sentivano molto le feste “Quando ero piccolo si soffriva la fame, ma le feste erano molto sentite. Cominciavamo a festeggiare la vigilia, mangiando gli spaghetti in salsa. La mattina di Natale andavamo a messa digiuni, per fare la comunione, poi si pranzava con parenti e amici: mangiavamo cotechino e panettone, tutto preparato in casa”. E i bambini? “I bambini mettevano una letterina sotto il piatto dei genitori: scrivevano gli auguri e le promesse di essere più buoni. I genitori, di solito, avevano già preso qualcosa per i figli, poteva essere un semplice pezzo di mandorlato. In casa non mancavano le decorazioni: c’era il presepio fatto da me con il gesso, e un albero di natale preso dai campi che decoravamo con cose di famiglia”. Come sono cambiate le cose? “Economicamente in meglio ma abbiamo perso il valore delle tradizioni”. Che consiglio darebbe ai giovani? “In questi tempi di crisi gli consiglierei di imparare a fare più lavori possibili e di non perdesi d’animo! Devono cercare di essere sempre umili e modesti e accontentarsi di più di quello che viene”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’albero? “La cosa che desidero più al mondo è la salute per mio figlio”.

Natale presente monica arbore ha 38 anni e vive a mestre; trascorrerà il natale con i suoi “E’ un’usanza consolidata trascorrere il Natale in famiglia, è il mio modo personale per ringraziare che tutti stiamo bene, oltre che motivo per riflettere su quello che è successo durante l’anno. Mi rendo conto che la situazione della società è tesa e forzata: tante persone stanno male e vivono le feste in solitudine”. Sotto l’albero ci saranno molti regali?

“Per quanto mi riguarda farò i regali essenziali, se potessi ne farei di più; io sono fortunata perché di solito ne ricevo tanti, anche non materiali, molta gente mi vuole bene e me lo fa presente nel periodo delle feste”. Qual è il messaggio del Natale? “Il messaggio dovrebbe essere consapevolezza e riconoscenza per la propria fortuna, godendo di quello che si ha; penso che il valore è soggettivo: c’è chi lo vive come un disastro e chi felicemente come i bambini”. Che cosa vorresti trovare sotto l’albero? “Vorrei trovare l’amore e avere conferma di un rapporto che sta nascendo”. Vuoi dare un consiglio ai bambini? “Il mio consiglio è di natura pratica: scartate i regali piano e uno per volta, ne avete tanti, gustatevi il momento. Quando ero piccola io ne ricevevo un paio e solo dai genitori”. cesare cappello ha 51 anni e vive a venezia Come trascorrerai il Natale? “Lo trascorrerò lavorando! Mi piacerebbe stare con la mia famiglia e i miei figli ma il sistema non me lo permette: devo mantenere degli impegni economici e sono costretto a rinunciare a cose importanti come lo stare assieme”. Sotto l’albero ci saranno molti regali? “Sotto l’albero c’è il regalo più importante: la salute; finche c’è salute c’è speranza e per me non sono importati gli oggetti, io faccio regali ai miei cari ma non per forza a Natale, non sono tradizionalista con le feste”. Qual è il messaggio del Natale? Il messaggio un tempo era quello religioso, adesso si è trasformato in un evento com-

merciale, penso che per il 99,9% sia la festa del consumismo. Natale dovrebbe essere un’elemosina a chi ne ha bisogno e un lavoro per chi non ce l’ha; inoltre non ha senso essere più buoni un giorno l’anno”. Un consiglio per i ragazzi? “Se dovessi parlare ai miei figli, cosciente del fatto che non sono legati alla religione, gli direi di guardare il mondo con occhi positivi e buoni 365 giorni l’anno, il messaggio di natale è valido ma non deve essere legato solo alla festa”.

Cerchi di essere più buona durante il Natale? “E’ si! Gesù ci insegna a essere più bravi”. Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una barbie principessa; l’anno scorso ho ricevuto tantissimi giochi”. a natale però c’è anche chi non sta bene. “Ci sono tanti problemi e c’è anche qualcuno che muore, ci vuole un mondo pieno di amore; io chiedo che la nonna stia bene”.

Natale futuro

Samuele è un bambino di 5 anni vive ad arino, una frazione di dolo Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una macchina telecomandata, un cacciatore di mostri e un camion dei pompieri; ho scritto io la letterina a babbo natale: ho copiato i nomi dei giochi”. Cosa si fa il giorno di Natale nella tua famiglia? “Faccio la recita con la scuola e andiamo tutti in chiesa per ricordare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale, il mio papà, fa una faccia con la scatola del panettone, ci divertiamo tanto. Io aiuto la mamma a fare da mangiare, mi metto il grembiule e faccio quello che mi dice lei”. Che cosa diresti a babbo natale se lo vedessi? “Se vedo babbo natale gli chiedo tanti regali e se vedo Gesù gli chiedo che mamma e papà stiano bene”.

gaia è una bambina di 5 anni che vive nel comune di dolo Come si festeggi il Natale nella tua famiglia? “Noi abbiamo già fatto l’albero e anche il presepio, da tanto oramai. Il presepio è vicino alla televisione e per l’albero abbiamo dovuto fare posto. A Natale stiamo tutti insieme con la zia e i nonni e c’è anche un tavolo piccolo per i bambini, si mangia di più del solito”. Hai scritto la letterina a babbo natale? “L’ha scritta mio fratello per me perché lui è bravo a scrivere ed è più grande: è alle elementari. Babbo natale arriva dal Polo Nord con la slitta, è già venuto anche l’anno scorso”.

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agnese brugnera ha 86 anni e vive a malcontenta Come trascorreva il Natale quando era ragazza? “Facevamo il presepe con il cartone perché non c’erano i soldi per comprarlo fatto. Il giorno di Natale andavamo a messa, per quell’occasione il parroco scopriva una vetrinetta dove all’interno c’era il presepe. A pranzo si mangiava un pochino meglio, rispetto al solito, ma senza niente di particolare perché c’era tanta miseria, mica come adesso che si spendono tanti soldi”. Si facevano i regali? “I regali si ricevevano a capodanno: mio papà, la sera prima, preparava sul comò della camera un mucchietto con bagigi e castagne e noi, fratelli e sorelle, la mattina del primo gennaio, entravamo in camera per fare gli auguri e prendere un mucchietto di frutta”. Le piace ancora festeggiare il Natale? “Il Natale di adesso mi piace di più perché è più allegro, una volta mi piaceva solo perché era un’occasione di vedere i parenti”. Ha un consiglio da dare ai giovani? “I giovani hanno troppo e vorrebbero avere sempre di più, non si accontentano; gli farei una predica per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’al-

bero? “La salute e un po’ di pace e tranquillità per me e la famiglia, e poi anche la pace nel mondo, in giro c’è troppo subbuglio”.

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Fiabe d’autore

di Annalisa fracasso

La fiaba del piccolo luca e dello zio gigi

“L

assame star che go da far!” Il piccolo Luca si rannicchiò sulla sua poltroncina preferita schiacciando nervosamente i tasti della playstation. La voce della mamma gli diventava estremamente antipatica quando udiva queste parole. Non capiva perché anche la sera fosse sempre tanto impegnata: i piatti da mettere nella lavastoviglie, i panni da infilare nella lavatrice, le briciole da tirar via dal pavimento… Uffa! C’era sempre qualcosa tra lui e la mamma. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Allora andava a tirare il polsino della camicia di papà, ma questi, dopo avergli rifilato una bella grattatina nei capelli, poi però tornava immancabilmente a smanettare col telecomando della tv. C’era sempre qualcosa tra lui e il papà. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Una volta lo zio Gigi, che abitava in campagna, gli aveva regalato un bel micio, ma l’esserino peloso, colpevole di essersi rifatto le unghie sul divano, fu ben presto allontanato. A Luca si strinse il cuore quando gli ordinarono di preparare una scatolina da scarpe con uno straccetto dentro per poterlo far stare comodo durante il breve tragitto tra casa sua e quella dello zio, ma tant’é…. Quando la mamma aveva deciso c’era poco da fare. Lo zio, quando arrivò, fu di poche parole. Aprì l’ampio giubbotto che indossava e fece in modo di farci stare dentro scatola e micio, poi, prima di andarsene, fece l’occhiolino al piccolo Luca, da dietro a uno strano paio di occhialetti rotondi che il bimbo non ricordava di avergli mai visto indossare

prima. C’era sicuramente qualcosa tra lui e lo zio. Qualcosa che Luca non capiva ma che gli piaceva. Mancavano solo pochi giorni al Natale. Luca era stato in giro tutto il pomeriggio. Finito il doposcuola era passato con la mamma al centro commerciale. “Devi ricordarti di scrivere la letterina a Babbo Natale!” gli aveva detto la mamma mentre il piccolo indugiava, come tutti gli altri bambini, di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Poi la mamma aveva incontrato un’amica e così Luca aveva avuto ancora più tempo per starsene lì a guardare e a immaginare cosa mai avrebbe potuto chiedere a questo benedetto Babbo Natale. In verità, ora che era alle elementari non ci credeva più da un pezzo, ma è ovvio che, come tutti i suoi amici ‘faceva finta’ che fosse tutto vero. Mentre aspettava che la mamma finisse le sue chiacchiere, vide uscire lo zio Gino dal negozio di giocattoli. L’uomo si accorse di loro e, visto che il piccolo Luca sembrava parecchio annoiato, mentre le due donne chiacchieravano decise di accompagnarlo al bar dove gli offrì una bella ciambella. Anche lo zio se ne mangiò un paio e si sporcò pure le mani e la faccia di olio e zucchero. Che goloso pasticcione! In effetti la sua pancia era aumentata di un bel po’ dall’ultima volta che l’aveva visto. Luca pensò che a volte le persone cambiano davvero in fretta. La sera si impegnò a scrivere la sua bella letterina per Babbo Natale, ma non si sentiva tanto ispirato. Gli venne da dire semplicemente questo: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non so proprio cosa chiederti. So solo che sono stanco dei soliti giocattoli e che mi sento un po’ triste! Pensaci tu! Ciao! Luca”

Assieme alla firma c’era rimasto un po’ di unto sulla lettera. Mentre pensava e scriveva, Luca aveva finito un pezzetto della ciambella che gli era rimasto in tasca dal pomeriggio. Quella stessa sera, un po’ più tardi, lo zio Gigi passò a salutare. Disse che non sarebbe stato con loro per Natale; doveva assolutamente fare un viaggio al quale teneva moltissimo e per il quale aveva trovato un imperdibile ‘last minute’ . Finita la breve visita, Luca e la mamma lo accompagnarono alla porta. Mentre lo vide salire in macchina Luca avrebbe potuto giurare che le scarpe che

indossava, così nere e lucide, non gliele aveva mai viste indosso prima d’ora. A Natale, quando Luca si svegliò, trovò mamma e papà che lo fissavano, accanto al letto. Avevano entrambi un sorriso dolce e malinconico, uguale a quello di quella volta che era stato in ospedale. Ai piedi del letto, un grazioso gattino dormiva beatamente in un cestino di vimini, tra fogli di carta leggera e colorata, un po’ unta e sporca di zucchero….

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Fiabe d’autore

di Cristian Tanduo

E

La piccola anna non vedeva la nonna da quasi un anno quando scoprì che si trovava in Casa di riposo. Un giorno Anna di nascosto dei genitori andò a trovarla. Fu per l’anziana uno dei più bei giorni della sua vita…

ra trascorso quasi un anno dall’ultima volta che Anna aveva visto la nonna. In principio, i suoi genitori le avevano spiegato che si era ritirata a vivere in una specie di centro per anziani, un luogo dove avrebbe passato tempi più sereni, in compagnia di persone della sua stessa età, a condividere ricordi ed esperienze andate, accudita e aiutata da specialisti e medici che le avrebbero reso la vita più semplice e sicura. Ma ad Anna, la cosa era sembrata da subito sospetta. La nonna non era malata, sapeva ragionare a modo e riusciva a badare a tutte le faccende di casa senza l’aiuto di chicchessia. Per questa ragione non conosceva il motivo per cui se n’era andata e, segretamente, aveva condotto alcune indagini personali finché era venuta a conoscenza che il luogo in cui abitava era a un paio di isolati di distanza, in un maestoso complesso di mattoni rossi, dove stava scritto sopra il grande ingresso ad arco: “casa di riposo”. In questo modo, una mattinata in cui entrambi i genitori si erano assentati per lavoro, aveva deciso di fare una scappata nel centro di ricovero, per andare a trovare la nonna e avere qualche delucidazione in merito al suo allontanamento. La bambina sgattaiolò fuori di casa mezzora dopo che i suoi genitori erano partiti. Si caricò sulle spalle lo zainetto e si avviò di gran carriera lungo il marciapiede che conduceva alla casa di riposo. Nel sacco aveva cacciato alcuni dolcetti e qualche giocattolo. Arrivò qualche minuto dopo. Sotto il suo sguardo svettava il grande complesso per anziani. Si presentò al ricevimento e spiegò che voleva dare un saluto alla nonna, prima di andare a scuola. L’addetta al servizio di portineria titubò per qualche istante, dopodiché fu persuasa dalle spiegazioni della bambina e la accompagnò nello stanzino dove alloggiava l’anziana. Anna trovò

la nonna seduta su una seggiola, silenziosa e con lo sguardo rivolto al giardino di fuori che uno strato di neve immacolata ricopriva come ali d’angelo. - Nonna - esclamò Anna dall’ingresso. L’anziana si voltò di scatto. Restò immobile per qualche attimo, quindi, prima che i suoi occhi si sciogliessero in pianto, tese le braccia verso la nipote. Anna si fece vicina e si

lasciò stringere con dolcezza. Si sentiva un po’ imbarazzata. Tuttavia, dopo qualche tempo di attesa, decise di rompere il silenzio. - Perché sei andata via? - domandò, spalancando i grandi occhi azzurri.La nonna lasciò trascorrere una pausa. - E’ una lunga storia, bambina mia. Se soltanto avessi potuto scegliere, sarei rimasta con te.

Anna non comprese il significato di quella frase. A ogni modo, con l’allegra sollecitudine dei bambini, afferrò lo zaino e ne rovesciò il contenuto per terra. Alla vista dei piccoli tesori radunati ai suoi piedi, l’anziana si sollevò in piedi e raggiunse la bimba, stringendo a sé il capo dorato. - Ti piacciono? - domandò Anna. - Sì. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto. Anna guardò la nonna di sotto in su. - Non te ne andare - disse con un sibilo di voce. - Da questo posto? - rispose l’anziana con la voce rotta. - Sì. Promettimelo. La nonna fece un cenno con il capo, dopodiché sentì sfilarsi via il corpo della nipote. Anna uscì dall’edificio e ritornò a casa. Arrivò il Natale. Anna era tutta infervorata, scese le scale e spacchettò i regali. Sarebbe stata una bella festa, in compagnia della sua famiglia e degli zii che erano giunti da tanto lontano. Tuttavia, mancava l’ultimo ingrediente per rendere quella giornata la più speciale dell’anno. Scivolò fuori senza farsi vedere. Quando, alcuni minuti più tardi, il campanello suonò, il padre di Anna andò ad aprire la porta. Davanti al suo sguardo stupito si stagliavano le figure di sua figlia e della madre di lui. Non riuscì a dire nulla. Nonostante ciò, fu Anna a toglierlo dall’imbarazzo. - Vi siete dimenticati di invitare l’ospite più importante! - esclamò raggiante. Dopodiché, nonna e nipote entrarono nel grande vestibolo decorato a festa.

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in Piazza splendide Pensa che i tuoi antenati erano delle - Certo che lo sei, utile e importante! ti hanno e com rda gua po; tem hanno levigato nel rocce che il vento, la pioggia e il sole o con molta vuoi di più? - spiega mamma Cign reso bello: bianco e rotondo; che cosa dolcezza. festa, mi non potermi muovere per venire alla - Beh! Per la verità, anche il fatto di fa soffrire tanto! - si lamenta Paolino. la tua trilema! Tu vuoi muoverti! Ora capisco - Ah! Furbacchione, ecco il vero prob eeee... a, lcos qua fare gna biso realizzare! Direi che stezza. Hai proprio un bel sogno da forse io ti posso aiutare. di Donata Mi farai un incantesimo? ? - dice il povero Paolino - E, come? vero Dav dere. Sei fornasiero nella notte di Natale tutto può acca - Può darsi! - dice mamma Cigno c’è da piccolo non , el seria Guarda che questa è una cosa disposto ad ascoltarmi con attenzione? bosco di Colle scherzare. Allora sei pronto? Fiorito, come lino - Certo, certo, prontissimo! - dice Pao ali le bractutti gli anni, anim occhi: - pensa intensamente di avere gli dere chiu a a invit lo o Cign ma Mam o scon e piante si riuni be vanno su e giù, così, ino, si muovono le senti? Poi, le gam pian pian Ora, sei? ci il cia; are nizz per orga omando! Ora pensa ad un bel Tieni sempre gli occhi chiusi, mi racc e! ben , così rio ri prop Albe le. Nata ico mag , pane, , lo vedi? Ecco! Ora dalla tua bocca impegnati nei preparativi. Acqua, vino con gli occhietti che guardano il cielo te den sorri o visin o così! piccoli e grandi, giovani e vecchi sono più anziano ancora, respira! Respira Paolino! Brav sono il menù deciso da Re Arturo, il lupo esce un respiro, poi un altro e un altro focacce, polpette, verdure e dolcetti - Ehi, Paolino, tutto bene? Ti vedi? Agita le del bosco. acchia corn alla uello comincia a muoversi e prende vita. fring si il chiu dice i o occh Cerv gli ico Paolino, ancora con - Non dimenticare le bacche per l’am valle a o don scen che gli orsetti di Monteverde - E tu, non scordarti del miele, lo sai apposta per quello! chi per te a stirare i propri grembiulini bian Le api operose e diligenti, sono inten fanno erini cant grilli i tre, Men lle dai mille colori. servire in tavola con l’aiuto delle farfa ci. Il ecni pirot li taco spet gli o aran tte, le lucciole prep in le prove per il concerto di mezzano che o rgon ridendo e cantando ma non si acco o, clima è festoso, tutti si danno da fare bosc del gini qualcuno che soffre. Infatti, dai mar mezzo a tutto questo trambusto c’è minare. arriva un pianto sommesso. intorno. , guarda il cielo e … comincia a cam - dice mamma Cigno, guardandosi braccia, muove le gambe, alza la testa lioso, le avig mer è ma , gioia - Chi mai potrà essere così disperato? ! Ma sono proprio io? Che brillano al sole. bello che me che lacri ita, due Casp ge Oh! scor etto lagh ndo! Oh, perbacco che Ma ecco che verso la riva del le mie braccia si alzano e sto balla ti succede Paolino, sei triste , Che vono muo lino! si Pao be o sass gam il mie lui, rio prop - Santo cielo, ma è o, nuotando verso di lui. sogno stupendo! lla, va verso il lago, sorride a stamattina? – gli dice mamma Cign obile, imm o, ferm qui pre sem ile, za sull’erba, volteggia come una farfa inut o dan sent lino, mi Pao ale, e, mor di giù o tant - Hii, hiii, sono inato da una musica che solo lui sent Cigno e le dedica una piroetta. Poi trasc ma e mam sa o. mos lcun com qua rda re gua aiuta lo r senza pote e i tuoi ma Cigno sorride, : - Non dire scemenze Paolino, tu e e va verso il bosco. Anche mam olino felic sass ride il ia ragg inco o Cign ma Mam fare le case, Natale magico. li! Lo sai che gli uomini vi usano per pensa che anche quest’anno sarà un fratelli sassolini siete utili e indispensabi ? terra della o egn sost il siete . Vuoi capire che voi le dighe, le gallerie e tante altre cose serio che io sia utile? - chiede Paolino. sul si Pen ero? - Ma no, dici davv

N

o Nel piccolo bosco di colle fiorit tutti fervono i preparativi per Natale, o, sono entusiasti e felici tranne paolin un piccolo sasso che si sente inutile.

di francesco Danie

letto babbo natale, abituato ormai ai dall’incontro inaspettato con un ba tempi moderni, rimane spiazzato mb commuove e lo stupisce per la sua ino, diverso da tutti gli altri, che lo sensibilità e i suoi valori. a slitta scendeva lentamente vers

L

o terra; l’uomo che la guidava, abit uato ai grattacieli altissimi ricoperti zioni, vecchie di secoli che si affa di vetro e luci colorate, trovava stra cciavano sulle sponde di quel cors ne quelle lussuose abitao d’acqua, tutto curve che attravers permetteva di osservare un mon ava la pianura. C’era una splendid do fatto di piccoli centri abitati, circo a luna, quella notte che gli ndato da campagne ghiacciate, dov divertita a scorazzare. Con uno spe e, sicuramente, Billy la renna che cchietto e una pila, controllò il viso trainava la slitta si sarebbe , la barba e i capelli bianchi come noleggio e non voleva rovinarla, cost il latte, infine spazzolò la divisa da ava una fortuna. Lesse con cura la Babbo Natale, l’aveva presa a lista dei regali per i bambini, questa facendo bene attenzione; l’anno volta voleva fare le cose per bene. scorso qualcuno gli aveva detto: Cominciò a calarsi nei camini “Buttati che è morbido” e per poc meglio non fidarsi. Più leggeva le o non si rompeva il collo; era succ richieste dei regali, più si stupiva; esso in un’altra zona e comunque era con vint linea con i tempi, qui invece si ritor o che tutti i bambini di questo mon nava al passato, tutte cose norm do, volessero giocattoli tecnologici: ali, delle quali non ricordava nem Playstation o altro in datamente scivolò, scendendo da meno il nome. Era quasi arrivato un camino; per fortuna non si era alla fine del suo giro quando sba fatto male e non aveva fatto rum lo osservavano attentamente anz ore. Si guardò attorno, la stanza i erano quattro; con la torcia elettrica era semi buia e notò due occhi che diede forma a un bambino che lo scodinzolare. “Tu sei Babbo Natale, guardava curioso e a un cagnolino non è vero? - Disse il piccolo con che non sapeva se ringhiare o una voce un po’ incredula – Mi hai contento di averti visto; per televisio portato le cose che ti ho chiesto? ne ormai ti hanno declassato, dico Dim mi di sì, ti prego, sono così no che Babbo Natale non esiste Rimase di stucco. e che i regali sotto l’albero vengon o mes si da papà e mamma”. “Beata ingenuità ma allora esistono ancora bambini degni di questo nom e; sono felice, finalmente un po’ Accarezzò il cagnolino che lo ann di luce: sono il Babbo Natale più usava, forse un osso era rimasto felice di questa terra”. sul fondo del sacco, così da acconten “Puzzle” ma lo vuoi di legno perc tare anche lui. “Vediamo un po’, hé odi la plastica, eccolo qui; poi tu mi hai chiesto un un paio di scarpe sportive ma eleg a proposito dorme? Meglio, altrimen anti nello stesso tempo: bene, ecco ti qui diventa un casino; dunque fatto. Tua sorella invece… lei desidera una bicicletta perché accontentati tutti e due, contento? così è indipendente e può andarse C’è pure l’osso per il cagnolino. Ade ne in giro dove vuole: voilà sso, però, mi devi spiegare il perc in queste occasioni a tutti i bambini hé di questi regali diversi da quelli del mondo; a proposito quanti ann che abitualmente consegno i hai tu e quanti ne ha tua sorella?” “Io ho nove anni già fatti e mia sore lla dodici, il cane ha nove mesi ed è un bastardino abbandonato, lo abb Per i regali: è vero la voglia di ave re qualcosa come tutti gli altri bam iamo portato a casa e poi non è più andato via. bini era tanta ma data la situazion bisogno delle scarpe così i miei gen e economica questi sono utili e ci itori si sono risparmiati i soldi; mia va bene lo stesso; io avevo sorella con la bicicletta va dove vuo ultimamente; girano pochi soldi, le così si risparmia la benzina. Sai papà è a casa dal lavoro e la mam com’è, non tira aria buona ma si arrangia in giro con dei picc desideri; solo una cosa prima che oli lavoretti domestici; comunque tu vada via, avresti per caso un libro grazie per avere esaudito i nostri di fiabe da regalarmi? Sai, ogni libera la mia fantasia, farla volare tanto, mi piacerebbe leggere qua nel cielo come fai tu con la tua slitta lcosa di fantastico, lasciare . Ecco sì, questo va benissimo, graz Dovevo capirlo subito che c’era qua ie ma perché scappi così in fretta? lcosa di strano in questo posto, que Ciaooooo.” l ragazzino mi ha spiazzato, qua andava a pensare che ci fossero si mi vergognavo di avergli chiesto ancora bambini così. Ma sarà solo spiegazioni ma chi un’eccezione o è tutto il paese che gli assomiglia? “Dai Billy corri che siamo in ritardo…”

Fiabe d’autore

27

di lino Perini

carlino abitava di fronte ad un orfanotrofio ma non si era mai reso conto della situazione di quei bambini. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e Carlino, in punizione nella sua stanza, si fermò a guardarli con più attenzione. Si sentì un bambino fortunato.

I

l suo nasino era schiacciato sul vetro della finestra che dava sul cortile dell’orfanotrofio. Dei bambini stavano rincorrendosi. Sembravano felici anche se il freddo, si poteva notare da lontano, arrossava il loro viso ed ogni tanto dovevano portarsi le mani alla bocca per cercare di riscaldarle. Carlino era in castigo. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e la mattina si era alzato tardi. La mamma gli aveva chiesto d’iniziare a fare i compiti e lui aveva risposto svogliatamente che era in vacanza e che aveva tanto tempo per fare le lezioni per casa. Già questo aveva infastidito la mamma che, quando poi aveva chiesto al figlio di aiutarla a preparare la tavola per il pranzo e sentitasi rispondere che non era compito suo, decise di rinchiuderlo nella sua cameretta a meditare. Carlino guardava dalla finestra e invidiava quei ragazzini che sembravano spensierati e potevano giocare tranquilli. Dopo un po’, però, apparve una suora che chiamò i ragazzini. Qualcuno fece finta di non sentire e continuò a correre fra i sassi e a nascondersi dietro le siepi. Qualcun’altro aveva un pallone e continuava a calciarlo contro un cancello. La suora ripetè altre due volte il suo invito a rientrare ed alla fine prese il primo che passò vicino a lei e lo tirò a sè. Il piccolo sembrò sorpreso e cominciò a piangere per il gesto. Gli altri un po’ s’impaurirono ma fecero ancora finta di nulla. Alla fine, però, altre suore uscirono in cortile e allora più d’uno pensò bene di non rischiare di dover rientrare in refettorio rimproverato dalle suore. Proprio allora la mamma chiamò Carlino per il pranzo. Lui si sedette a tavola silenzioso. La mamma si aspettava delle scuse che però non arrivarono. Il papà era al lavoro e a tavola erano solo loro due. Fu così che all’improvviso Carlino disse. - Come mai ci sono dei bambini nel convento di fronte alla nostra casa? La mamma, benché cercasse di mantenersi seriosa dopo l’arrabbiatura precedente, non poté evitare una piccola smorfia sul volto, simile ad un mezzo sorriso. - Intanto non è un convento. - Disse riprendendo il suo fare serioso. - In ogni caso quei bambini vivono con le suore perché sono senza i genitori. - Sono fortunati, allora, perché possono fare quello che vogliono. - Rispose d’istinto Carlino. La madre rimase delusa della frase ed attese un po’ per replicare. - Quindi tu saresti più felice se io e tuo padre non ci fossimo più? L’ultima frase risultò sgradita e portò Carlino ad interrogarsi sul come sarebbe stata la sua vita senza i genitori. Non rispose e pensò. La sera, dopo cena, il papà di Carlino volle sapere dalla moglie com’era andata la giornata e, saputo che il figlio aveva tenuto un comportamento poco educato e rispettoso, lo rimproverò. Carlino sembrò amareggiato ma non volle replicare alla parole severe del padre che gli ordinò, per punizione, di andare a letto senza guardare la televisione nonostante la moglie avesse precisato che era già stato in punizione e che per tutto il giorno non aveva giocato e visto la tivù. Benché dispiaciuto, Carlino andò a letto e cominciò a pensare. Non riusciva a dormire e continuava a pensare. Pensò così tanto che si addormentò stremato. Dormì molto agitato ed ogni tanto pronunciò anche delle parole. Quando si svegliò la mattina si sentiva stanco. Guardò la sveglia sul comodino e si accorse che erano le sette e che dalla stanza dei genitori si udivano i passi leggeri del padre che si alzava per prepararsi per la nuova giornata lavorativa. Si sorprese di essersi svegliato così presto ma non sentiva il bisogno di dormire ancora. Allora si diresse verso lo scrittoio dove solitamente studiava, prese una carta e con la penna cominciò a scrivere. Caro Babbo Natale, lo so che sono stato cattivo e non merito alcun regalo ma volevo chiedertene uno lo stesso. Io sono fortunato perché ho mamma e papà ma ci sono tanti bambini che sono senza i genitori. Questo Natale il regalo fallo a loro, lo meritano più di me. Carlino


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Lo stage è la chiave di volta per l’occupazione che si crea in classe

Come scegliere la scuola giusta che apre le porte del lavoro?

Gli istituti professionali sono la porta d’accesso preferenziale per il lavoro. Altrimenti occorre puntare su altissima specializzazione di germana urbani

I

l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. zienda italiana in posizioni d’alto profilo. Dovendo scegliere la scuola superiore è Altri due pre-requisiti fondamentali sono il meglio orientarsi seguendo le materie che problem solving e gioco di squadra. Sempre ci piacciono di più o è meglio tener conto di più le aziende cercano persone curiose e delle professioni più richieste in regione? analitiche, capaci di risolvere autonomamenIl giusto mezzo è sempre la risposta te i problemi. E se un tempo si pensava che migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i il profilo migliore fosse quello degli ordinati conti con troppe ore di matematica se pro- e silenziosi oggi i più apprezzati sono colore prio la calcolatrice non è nelle nostre corde che sanno fare gruppo, arricchendolo con i non porterà altro che guai e forse vi troverete propri contributi originali. a scrivere l’ennesima pagina di abbandono Ma queste cose non si imparano necesscolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al sariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli primo anno delle scuole superiori abbandona esperti di lavoro sottolineano l’importanza gli studi. di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad Per questo è importantissimo orientare attività come gli scout o il volontariato, per bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della imparare a relazionarsi con gli altri per un scuola che costruirà un pezzettino impor- comune obiettivo. tantissimo del loro Accanto a quefuturo. La disoccupazione sto, poi, la scuola Importantissimo, veneta si attesta deve fornire compeper tutti i genitori, è al 33%, precarizzazione tenze utili ad entrare tener conto del fatto giovanile senza subito nel mondo del che il mercato del precedenti lavoro o a proseguire lavoro non è esaurito, gli studi con succesma si è fatto molto competitivo. Perciò la so. Importantissime, poi, le esperienze di scuola superiore deve servire ai ragazzi per stage in azienda: nell’anno scolastico 2012acquisire bene i pre-requisiti e immaginare 13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha da subito come vorranno specializzarsi dopo utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente metodologia didattica per sviluppare le comil pre-requisito per eccellenza tanto che gli petenze previste dall’indirizzo di studi, un esperti dicono che tra cinque anni chi non incremento maggiore che arriva al +57,6% parla inglese come fosse la prima lingua lo segnano i licei. non avrà alcuna speranza di entrare in un’aLa storia che ha fatto più scalpore a

Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto Job&Orienta Verona, la fiera dell’orientamento, è quella di Andrea Massini, diplomato all’Istituto tecnico superiore di meccatronica di Vicenza, che dopo 10 mesi di tirocinio ha spuntato subito un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. “Per cercare lavoro già a scuola - conferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - la Regione ha messo a punto per gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica degli stage che garantiscono un tasso di occupazione molto elevato, tanto che il Veneto è la prima regione quanto a esperienza di alternanza scuola-lavoro. Accanto a questi ci sono le work experience, esperienze di lavoro di 12 mesi per disoccupati e inoccupati in cui la Regione paga una borsa di studio e l’azienda, al termine, può

decidere se confermare il lavoratore” Queste metodologie di insegnamento innovativo, basato sull’apprendimento esperienziale attivo, rivolte agli studenti che hanno compiuto i 15 anni, secondo i dati Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), hanno portato in azienda lo scorso anno scolastico quasi 3mila studenti della sola provincia di Verona, per la maggior parte iscritti agli istituti professionali e tecnici, anche se stanno crescendo i licei. Le strutture ospitanti sono per la maggior parte imprese del settore manifatturiero, alberghiero e della ristorazione, ma anche studi professionali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria, scuole e asili, così come onlus e associazioni di volontariato. Certo che i dati rispetto agli Its del Ve-

neto devono far riflettere bene visto che si sono qualificati in questi mesi i primi 123 diplomati Its e ben il 65 per cento di loro ha già trovato occupazione. Si tratta di un lavoro per lo più coerente con il percorso di studi fatto, e nella maggior parte dei casi presso le aziende in cui avevano fatto lo stage. E chi ha sviluppato maggiormente “l’intelligenza nelle mani” può fare la differenza nell’attuale mondo del lavoro: il 70% degli studenti Enaip, per esempio, pur nell’attuale contesto di crisi, a un anno dalla qualifica trova un’occupazione, che nel 65% nei casi è coerente con il titolo conseguito. Certo è che questo non si allinea proprio con quelli che paiono essere i sogni dei genitori italiani che nel 22% dei casi sogna il figlio dottore, seguito dal 20% che lo vorrebbe industriale.

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Il Veneto in primo piano 29 11 Ricercati addetti alle vendite che sanno specializzarsi sul prodotto

La professionalità generica non trova sbocchi

di germana urbani

“Q

uando un’azienda veneta cerca un’impiegata contabile – riferisce Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo “In Job” - in realtà non si accontenta di una collaboratrice che sappia gestire la contabilità, ma vuole un’amministrativa esperta nel ciclo passivo che sappia utilizzare il software Sap”. Intervenuto alla fiera Job&Orienta di Verona l’uomo che ha trovato un’occupazione a 50mila persone ha stilato una sua classifica dei lavori più richiesti in questo momento in regione. Il podio del profilo più richiesto spetta al tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico, segue il programmatore e l’ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità. Dopo la terza posizione si trovano l’impiegata contabile, il direttore tecnico in ambito metalmeccanico, il manutentore elettromeccanico, il controller, l’export manager, l’operaio specializzato, e - al decimo posto - il project manager. Dati

un po’ diversi da quelli del secondo trimestre 2013 forniti dal Sistema informativo Excelsior che fornisce una panoramica sui settori di attività che assumono di più in regione. A far la parte del leone, anche perché il dato è riferito all’inizio del periodo estivo, è il comparto del turismo e della ristorazione, con il 39% delle assunzioni complessive. Traina anche l’insieme dei servizi, che si assicura il 32% delle assunzioni nel suo complesso, ripartite tra servizi alle persone (14% delle assunzioni complessive), servizi operativi (6%) e servizi in genere (12%). Il commercio “conta” il 10% delle assunzioni complessive. In base alle previsioni relative le professioni più richieste in Veneto sono quelle per cuochi e camerieri, che contano 5.520 assunzioni nel solo periodo aprile-giugno 2013. Seguono i commessi e altro personale addetto alla vendita. Vengono dopo gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza dei clienti. Chiudono la classifica dei

neWS

A

primi cinque profili richiesti i conduttori di mezzi di trasporto e macchinari mogili e personale di segreteria e servizi generali. Nonostante la crisi, insomma, il lavoro si trova ancora, anche se il saldo rimane negativo rispetto agli scorsi anni. Verona, per esempio, tra le provincie venete, conquista la palma del territorio con il maggior numero di nuove entrate:14.270 nuovi posti di lavoro. Ma anche per il capoluogo scaligero, come per il resto della regione, il saldo occupazionale previsto per fine anno è pesantemente negativo: 4.210 posizioni bruciate per un dato percentuale del -1,9%. Il calo più limitato è quello registrato nella provincia di Vicenza, con 7.400 entrate a fronte di 10.120 uscite e un tasso del -1,2%. Particolarmente negativo il dato padovano, con 7.890 entrate contro 13.120 uscite e un tasso del -2,3%. Male anche Venezia, con 13.120 entrate e 17.280 uscite (-2,2%). “Gli elenchi servono a poco – spiega il presidente

di In Job – e soprattutto non dicono che le figure generiche non servono più, c’è bisogno di personale ultra specializzato. Sono ricercatissimi gli addetti alle vendite ma non è sufficiente avere semplici competenze di marketing. Oggi la vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò che stanno offrendo al cliente. Quindi anche qui, occorre preparazione specifica”.

il mercato del lavoro punta Sulla la profeSSionalitÀ

causa della crisi, le aziende venete che devono assumere preferiscono puntare su persone che hanno già lavorato per tre o quattro anni in altre aziende. Questo accade perché c’è bisogno di persone competenti, che aiutino le imprese ad affrontare i rischi del mercato. Quindi, nonostante le nuove assunzioni costino meno, il mercato registra un calo generale del 9%. Eppure per alcuni lavori è difficilissimo trovare il personale adatto anche in questi anni in cui la disoccupazione sta toccando i suoi massimi storici. Ricercatissimi dalle imprese ad alto tasso di innovazione, per esempio, sono export manager che parlino russo o cinese. Quelle figure disposte a rappresentare le nostre migliori industrie nei mercati attualmente in espansione: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa. Persone che conoscano la lingua e la cultura e

che, soprattutto, siano disposte a partire e trasferirsi per un periodo. Nonostante le cronache ci raccontino di giovani che partono per l’estero senza problemi, queste figure rimangono mosche bianche eppure saranno sempre più richieste. Tra le altre professioni su cui puntare pare esserci anche quella dell’infermiere. Secondo la Fondazione Italia Orienta oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila. “Entro il 2016 - continua la fondazione - saranno richiesti anche 100mila nuovi posti di lavoro nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico.


12 Il Veneto in primo piano 30 L’idea giusta “A Natale regalo dolci meravigliosi fatti da me”

Dilagano i corsi di cucina e cakedesign Per capire quanto sia dilagante la cake-mania basta dare una scorsa sul web: tra blog, video tutorial e siti internet ce n’è per tutti i gusti

di germana urbani

I

n tutta la regione si registra una fioritura di angolo-cucina dove uno chef intrattiene volontecorsi di cucina amatoriali e semi-professionali rose e volonterosi che si cimentano soprattutto che è davvero difficile spiegare nel suo in- in dolci dal design particolare. Sì perchè nell’insieme. Molti sono organizzati da ristoranti o sieme del fenomeno, sono le torte e i dolcetti a agriturismi e sono “Hands-On” cioè corsi pratici farla da padrone, realizzati sempre più spesso dove si indossa un grembiule e si realizzano le con pasta di zucchero e decorazioni creative. Certamente, in questo dilagare di corsi ed ricette creando delle specialità da veri gourmet esperienze socializzanti, molto peso l’hanno in cucina spalla a spalla con lo chef. avuto le numerose Altri, invece, più trasmissioni televisive alla mano, sono orga- Arrivano dagli Usa che, anche grazie al nizzati da associazioni o e ci conquistano la digitale terrestre, hansemplici amatori che si apple pie, il cheese no invaso le nostre trovano insieme, in sedi cake, i bagles e di fortuna o anche in chocolate chips cookies case sorprendendoci con piatti semplici e Patronato, e riscoprono, realizzandoli seduta stante, ottimi piatti della gustosi, torte scenografiche e tematiche. Trasmissioni che certamente hanno avuto il merito cucina veneta. E con gli acquisti che calano anche i nego- di riportare in primo piano il gusto del cucinare zi di oggettistica per la casa si danno da fare. che, anche per le giovani venete nate dopo il Sono molti quelli che allestiscono all’interno un miracolo economico, aveva lasciato spazio ai

piatti pronti e surgelati. Anche la rete, però, fa la sua parte. Tanto che tra i professionisti più richiesti in campo giornalistico pare esserci quello del blogger di cucina! E difatti blog, video tutorial e siti internet di cucina non si contano, specie se si parla di dolci e dolcetti. Una prova tangibile del fenomeno è che sono aumentate le vendite di attrezzature e prodotti per la pasticceria e il cake design: stampi e cutter sono un grande aiuto nella decorazione così come gli stampi in silicone ad espulsione per pasta di zucchero e biscotti.

e r a f i o Vu ? a l l e b a s una co e.

sion s a p a u t alla e r tti o l a v are ogge z i z li a e r Da i à puo s. ject onlu e creativit

o nt Pro o’ di temp ali di Pare d li pegno o s Con un p i n nto in im ercati le m ta i r o e tu p li erai il ecker. artigiana Trasform henne e B c u D e r la musco distrofia contro la

www.parentproject.it

I veneti non sfuggono, dunque, alla moda del momento che ha fatto registrare al Cake Design Festival di Milano, giunto quest’anno alla terza edizione, 13.000 presenze. Gli esperti di nuovi trend sostengono che il cakedesign “ha cambiato la prospettiva comune sui dolci ci ha insegnato a guardarli, prima di mangiarli. E la pasticceria professionale o casalinga non sarà più come prima”. E, se in qualche caso, sarà ancora uguale a prima, certamente la prospettiva e il valore che si attribuisce a queste delizie è cambiata, tanto che non sono pochi coloro

che a Natale regaleranno dolci ben confezionati fatti nel forno di casa propria. Sarà anche un po’ merito della crisi, ma il gusto per il fai da te sta tornando prepotentemente e, se si tratta di cucinare, colpisce indifferentemente uomini e donne. L’arte di stare dietro i fornelli e di trasformare farina, zucchero, uova e burro in splendidi dolci appassiona anche i più piccoli che, giocando con le pentole di mamma, si allenano ad usare i cinque sensi e imparano che le merendine non nascono dagli alberi. Ben venga il buon gusto!

biScotto gingerman

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el cesto dei dolci da regalare non deve mancare GingerMan, il biscotto di pan di zenzero diventato sinonimo del Natale anche in Italia. Si dice sia nato alla corte di Elisabetta I, ma che furono poi i Fratelli Grimm, con Hansel e Gretel a diffonderlo in Germania. In segui-

to, cominciò a essere appeso agli alberi di Natale. Con la fine del 1800 il buffo omino, sbarcato oltreoceano, divenne una favola: The Gingerbread Man, che, anche senza lieto fine, lo rese celebre in tutto il mondo.

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di mais, 200gr di farina 00, 1 pizzico di sale, 2 bustine di vanillina, ½ cucchiaino di lievito per dolci, 150 di burro, 4 tuorli, 150gr di zucchero, 150gr di uvetta sultanina ammollata nel Ruhm.


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Il Veneto in primo piano 33 13 Grandi opere Il Cipe ha approvato il preliminare del corridoio autostradale Orte - Mestre

Via libera alla Romea Commerciale tra le proteste Costerà 9,8 miliardi e sarà realizzata interamente in project financing. La prima pietra è prevista per il 2015

valdaStico Sud, pronta nel 2014

di Alessandro Abbadir

L

a Romea Commerciale si farà. Il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica ha dato il via libera all’opera. Dovrebbe partire nel 2015. I comitati insorgono e promettono in Veneto una nuova Val di Susa. Con il via libera al progetto preliminare si punta ad un nuovo corridoio autostradale (396 chilometri) Nord-Sud in grado di collegare Mestre a Orte. Un’opera da 9,8 miliardi che sarà realizzata interamente in project financing. Il promotore è la Gefip Holding del gruppo Bonsignore, proposta riconosciuta di pubblico interesse nel 2003 e poi modificata. Il nuovo preliminare aggiornato, con relativo piano finanziario, dovrà andare in gara, con la possibilità per altri soggetti privati di aggiudicarsi la concessione (49 anni) migliorando le condizioni a base d’asta. Dopo l’approvazione da parte della Corte dei conti, ci sarà un bando internazionale pubblico entro aprile 2014 e in fine nel primo trimestre 2015 dovrà essere posta la prima pietra. Ma qual è per le istituzioni l’utilità dell’opera? La Nuova Romea, serve a colleghere Mestre a Ravenna fornendo una dorsale strategica al collegamento tra il Veneto e il Sud Italia e tra questo e l’Europa centrale e dell’Est. Il Cipe ha stabilito che l’opera

dovrà essere realizzata entro il 2021, anche se ha consentito che alcune tratte possano essere realizzate e messe a pedaggio anche prima, per cominciare a produrre flussi di cassa. Si lascerà per ultima la tratta più complessa, cioè l’attraversamento appenninico Perugia-Cesena. C’è però un punto di domanda. Ancora non è stato sciolto il nodo relativo alla partenza (o arrivo) della nuova autostrada la cui definizione è rinviata alla progettazione definitiva. Si tratta del tracciato da Lughetto, nel comune di Campagna Lupia, alla connessione con il sistema autostradale. Due le ipotesi: l’ingresso a Roncoduro, sul Passante, o l’inserimento in A4 con uno svincolo a Villabona, in connessione con la Tangenziale di Mestre. Su questo dovrà essere presa una decisione in accordo con le istanze del territorio. E già è cominciata da parte di alcuni sindaci (quello di Dolo Maddalena Gottardo) la sindrome “ …si ma non nel mio territorio”. Il comitato “Opzione Zero” alla notizia dell’approvazione del progetto ha annunciato che sarà lotta durissima, come in Val di Susa contro quello che definisce uno scempio ambientale. Nelle scorse settimane “Opzione Zero” ha organizzato una manifestazione di protesta sulla attuale Romea,

nel vicentino

E

Un momento della protesta un flash mob con un centinaio di manifestanti che ha bloccato la circolazione. Per i comitati è un’opera inutile “non serve a un bel niente, visto che i dati del traffico commerciale dal 2008 con la crisi sono crollati del 30%”. “È incredibile - spiegano per il comitato Opzione Zero Mattia Donadel, Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin come l’approvazione del progetto preliminare della Orte-Mestre arrivi proprio a pochi mesi dall’approvazione da parte della Commissione Europea del nuovo Corridoio Baltico-Adriatico, una connessione che dovrebbe mettere in relazione via ferrovia i porti dell’Alto Adriatico con il nord Europa, seguendo la linea Ravenna, Bologna, Padova, Venezia, Trieste. Un progetto per il quale sono previsti ingenti finanziamenti

europei e che seppellisce definitivamente ogni marginale utilità della Romea Commerciale. Una strada che devasterà il territorio di 4 regioni. E’ anche un’operazione pericolosa per i conti pubblici: oltre al miliardo e mezzo di sconto fiscale, anche gli altri 8,5 miliardi che la Gefip Holding, dovrebbe anticipare, finiranno per essere pagati dai cittadini. Ad oggi non esiste un piano economico-finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati. Se i pedaggi non saranno in grado di garantire il rientro degli investimenti, sarà lo Stato a dover restituire i soldi alle banche tassando i cittadini e tagliando servizi essenziali”.

’ stato inaugurato solo da qualche mese il nuovo segmento di Valdastico Sud, dal casello di Montegaldella-Longare fino al nuovo snodo di Albettone-Barbarano Vicentino. I chilometri percorribili della Valdastico Sud arrivano dunque ora a 15, su un totale di 54 totali. L’apertura dell’intero tratto, cioè dei caselli di Santa Margherita d’Adige e Piacenza d’Adige: si potrà percorrere interamente la Valdastico Sud entro la fine del 2014. Due anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia programmata. L’A31, punta ad avvicinarsi sempre più al territorio padovano. Il casello di Barbarano si trova infatti a 2,5 chilometri dal territorio padovano, ossia dai confini di Rovolon. L’accesso è al momento il più vicino ai colli Euganei, ed è raggiungibile attraverso una bretella che attinge da est ma anche dalla Riviera Berica. Chi proviene da Montagnana, Este, Lozzo Atestino ed Ospedaletto Euganeo può dunque raggiungere Vicenza entrando a Barbarano e risparmiandosi qualche minuto di stop ai semafori della Berica. A.A.

veneto meridionale gruppo europeo

avanti tutta con la nogara-mare, 107 Km dal poleSine a verona

E

’ solo una questione di tempi burocratici, ormai, la realizzazione dell’auto- strade già esistenti ed in programma: l’A22, come già detto, ma anche l’A31 strada regionale medio padana veneta Nogara–Mare Adriatico. La Regione Valdastico Sud, l’A13 Bologna-Padova e la Nuova Romea. La Nogara-Mare si Veneto, a fine novembre, ha definitivamente aggiudicato la concessione estenderà per 107 chilometri, dalla provincia di Verona, a Nogara, all’innesto relativa all’importante arteria che da Adria porta fino al Veronese. Un intervento, con la statale 12 dell’Abetone e del Brennero, e terminerà ad Adria, nel Polesiquesto, da 2 miliardi di euro. La concessione dell’autostrada regionale medio ne. La strada prevede due carreggiate a due corsie di marcia della larghezza di padana veneta è stata affidata al costituendo Raggruppamento temporaneo di 3,75 metri, oltre ad una corsia d’emergenza di 3 e ad un margine interno di imprese (peraltro promotore dell’opera) tra Autostrada 5, per un totale di 26 metri complessivi di larghezza. I Brescia Verona Vicenza Padova spa, Confederazione Au- I residenti non tratti sono quattro, con altrettante interconnessioni con tostrade spa, Società delle Autostrade Serenissima spa, pagheranno la rete autostradale esistente: A22 del Brennero, A31 Astaldi Concessioni srl, Astaldi spa, Impresa di costruzioni il pedaggio sulle brevi Valdastico Sud, A13 Padova-Bologna ed E55 Nuova RoIng. E. Mantovani spa, Itinera spa, Technital spa e Sina distanze, investimento mea. Sono previsti 13 svincoli: Isola della Scala, Nogara spa. Questa concessione prevede la progettazione defini- da 1,9 miliardi di euro est, Casaleone, Legnago, Villabartolomea, Castagnaro, tiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione dell’opera. Badia Polesine, Canda/Trecenta, Castelguglielmo/San Ma anche la progettazione preliminare (con studio di impatto ambientale) de- Bellino, Fratta Polesine, Rovigo sud, Gavello, Adria. Oltre al collegamento che da finitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione del collegamento fra la nuova Nogara porta verso ovest fino all’A22 in territorio di Nogarole Rocca, l’impianto autostrada e la A22 del Brennero in provincia di Verona. Grazie a questa nuova oggetto di concessione ha disegnato altri 64 chilometri di viabilità complementainfrastruttura verrà migliorata notevolmente l’accessibilità alle principali auto- re, a partire dai collegamenti con l’ospedale di Legnago, quello di Trecenta e tra

l’A31 e la banchina portuale di Canda, nel Rodigino. Il pedaggio è basato sull’esazione dinamica mediante l’impiego di tecnologia free flow, con esenzione della durata di 15 anni per i residenti che devono percorrere fino a 15 chilometri. L’investimento per realizzare l’opera è notevole: a fronte di un costo complessivo del progetto posto a base di gara di circa un miliardo e 901 milioni di euro, la proposta del promotore ammonta a poco più di un miliardo e 877 milioni. Ni.Ce.



18 Cultura veneta

Il Veneto in primo piano 35 costantemente promessa di collaborazione e amicizia, suggellata dai doni ma anche dalla richiesta dettagliata dei persiani per la fornitura di alcuni manufatti veneziani, sia di pregio, sia destinati all’uso quotidiano. Il costo del biglietto d’ingresso è 16 euro, ridotto 8; per maggiori informazioni: info@fmcvenezia.it

Mostra a Venezia Fino al prossimo 12 gennaio, a Palazzo Ducale

L’arte delle diplomazia veneziana

neWS

L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche della Serenissima Repubblica con le grandi potenze del Mediterraneo

Editoria

un libro a 50 anni dalla morte di gigi candiani

di Roberta Pasqualetto

U

ltimi giorni per poter visitare la mostra ”I doni di Shah Abbas il Grande alla Serenissima” aperta fino a domenica 12 gennaio a Palazzo Ducale. L’esposizione è curata da Elisa Gagliardi Mangilli, con il coordinamento di Camillo Tonini e patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Teheran, dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica e dall’Università degli Studi di Udine. L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche di Venezia con le grandi potenze, rapporti consolidati con l’invio di delegazioni e doni reciproci quali prassi strategica molto diffusa soprattutto con l’Oriente. La Serenissima doveva continuamente dimostrare la sua forza contro gli avversari e i rapporti diplomatici e di ambascerie avevano finalità commerciali attraverso le quali, Venezia, riusciva a evitare eventi bellici. Un esempio interessante è rappresentato dagli scambi intercorsi tra la Repubblica e una delle più importanti potenze dell’epoca, la Persia Safavide, al tempo di Shah Abbas il Grande (1587-1629) entrambi uniti dal comune intento di contrastare la minacciosa espansione ottomana. Durante il regno di questo scià sono almeno tre i periodi durante i quali i doni e le contropartite fanno intravedere un vero e proprio commercio avviato grazie al rapporto diplomatico. Ed è proprio su questo scambio che si costruisce la mostra, inedita ed evocativa, allestita nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, che, prende spunto dalla grande tela di Gabriele Caliari, raffigurante Il doge Marino Grimani che riceve gli Ambasciatori persiani (1603), esposta nella Sala delle Quattro Porte. Il percorso espositivo si apre con alcune incisioni, provenienti dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e dalla Biblioteca del Museo Correr, in cui sono illustrati i volti dei protagonisti dell’epoca, dettagliatamente ritratti da artisti europei. Osservando i dettagli di queste rappresentazioni si possono conoscere i costumi della corte Safavide, la moda nella foggia delle vesti, dei tessuti e dei gioielli. Una sezione è dedicata alla rappresentazione cartografica della Persia e presenta mappe e portolani utilizzati dai viaggiatori per orientarsi nel Mediterraneo orientale e nel Medio Oriente, la cui qualità rivela la straordinaria capacità tecnico-scientifica dei cartografi. Nelle sale sono esposti documenti curiosi: un atlante di piccole dimensioni del Theatrum orbis terrarum di Abramo Ortelio, il primo in formato tascabile e documenti risalenti al XVII secolo, tra i quali spiccano i firmani originali col sigillo dello Shah conservati presso l’Archivio di Stato di Venezia, e dai quali si evince la

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A

Mestre esiste un Centro Culturale e una piazza che da dicembre si arricchiranno di nuove strutture d’intrattenimento e acquisti. Tale area è dedicata a un’artista nativo nell’omonima città che dalla seconda guerra mondiale deliziò la cittadinanza con opere gentili, dolci e mai aggressive. Il pittore in questione è Gigi (Luigi) Candiani. Effettivamente non tutti conoscono l’agire di questo artista e di conseguenza nel cinquantenario della morte e i 110 anni dalla nascita si rende necessaria un’azione per destare la memoria. In quest’ambito nasce il libro, edito da Alcione Editore, “Gigi Candiani Tessere di vita” scritto dal giornalista e critico d’arte Alain Chivilò. In quest’opera l’autore traccia e unisce un excursus di critica assieme a frammenti di vissuto dell’agire umano e artistico del Maestro. La città di Mestre è il luogo di nascita e morte (5/7/1903 – 14/9/1963), dal quale Gigi Candiani partì per immortalare, pittoricamente parlando, su tavola le campagne del veneziano, le isole della laguna di Venezia, i Colli Euganei, Berici e Asolani, fino alle valli di Comacchio. Da qui l’opera dedica la prima sezione a una disamina critica contemporanea e passata nella quale l’autore evidenzia tre principali tematiche che riguardano l’Arte di Candiani: un costante studio della luce nell’irradiamento solare tra alba e tramonto, passando per una capacità fotografica immediata di bloccare e scegliere una porzione di paesaggio da dipingere, concludendo in una simbiosi nella bianca materia prima lavorativa del lavoro di fornaio. Nella seconda parte invece, si identificano tessere di vita attraverso le quali Chivilò scova e codifica particolari di vita artistica del pittore Gigi Candiani come per esempio i segreti per stendere l’imprimitura sulla tavola, le peripezie dei suoi viaggi nel recarsi a pennellare fino alla dialettica artistica del tempo. Un libro snello di occhio contemporaneo, che riporta alla luce la vita e l’agire del pittore di Mestre Gigi Candiani all’interno di una possibile sintesi: atmosfere rarefatte racchiuse in un’intima ricerca tra forme della natura e colori.


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Viaggio nella terapia alternativa (3° puntata) Nella prima puntata abbiamo parlato di mal di schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure alternative, abbiamo parlato di Osteokinetica, abbiamo visto in cosa consista e, esaminando le cause di accentuazione del dolore, abbiamo visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e come si formino e come avvengano le contratture di difesa. Questo è quello che vedremo in questa puntata. in cosa consiste lo sblocco muscolare? Lo “sblocco” consiste nell’individuare il blocco o i blocchi parziali di questa o quella sede articolare, di questo o quel segmento di movimento nella colonna vertebrale e procedere alla mobilizzazione e liberazione del rachide o articolazione, per il recupero funzionale del paziente, rompendo i tessuti cicatriziali che si sono formati tra le fibre del muscolo. perché intervenire subito? Il dolore è un “segnale di avvertimento” che i tessuti periferici inviano al sistema nervoso € centrale affinché metta in atto dei meccanismi10 protettivi allo scopo di minimizzare possibili lesioni o insulti esterni. Non ascoltare il € primo segnale di dolore e non correre40 subito ai ripari è sbagliato perché, con il primo segnale di dolore, il nostro corpo ci avvisa che siamo diventati una sorta di “portatori” 60€ di blocco e la domanda non è “se” ricomparirà ma “quando” ricomparirà. Il dolore può restare “addormentato” per anni, perché le degenerazioni patologiche indotte da un5€ alto tasso di radicali liberi sono sempre lente e subdole, ed essere improvvisamente riattivato da una qualsiasi modifica della soglia del dolore come, ad esempio, uno sforzo eccessivo o un trauma, un affaticamento, un superuso o dei microtraumi (dolori al polso da computer, gomito del tennista, ecc.) o una particolare occasione, o una causa fisiologica come il periodo mestruale, uno stress fisico o mentale, la riduzione del sonno, esposizione all’umidità o al freddo e, occasionalmente, una patologia sistemica, generalmente di tipo reumatico; un’infezione virale o un’altra infezione sistemica (per esempio, la malattia di Lyme). Qual è la terminologia popolarmente usata? “Sono bloccato”; mal di schiena, di collo, alle cervicali, alla spalla, alle scapole, al dorso, alle lombari, al torace; sciatica; gomito del tennista; stiramento muscolare... Qual è la terminologia medica correntemente usata? La definizione più usata è “dolore miofasciale”, i punti di dolore sono detti “punti trigger” o “punti grilletto” o “blocchi” o “limitazioni funzionali”. Altri termini, a seconda della terminologia usata dallo specialista, sono: mialgia, punti trigger, reumatismo muscolare, reumatismo nonarticolare, fibrosite, miofibrosite, miofibrosite interstiziale, miogelosi, calli muscolari, indurimenti muscolari, miofascite, miosite, sindromi miofasciali, sindromi fibropatiche, aree ipersensibili, miodisneuria, sindromi della parete toracica, ecc.

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