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Centro di aggregazione giovanile: c’è il via libera della Curia padovana
D opo il via libera da parte della Curia di Padova e dell’avvallo anche del comitato per gli Affari economici della parrocchia, il Comune di Maserà può avviare l’iter per giungere all’acquisizione dell’ex scuola materna e trasformala in un centro di aggregazione giovanile.
«Stiamo compiendo tutti i passi necessari – illustra il sindaco Gabriele Volponi – perché l’immobile non è di nostra proprietà. Non sarà una cosa immediata, ma adesso che sia la parrocchia che la Curia hanno espresso un parere favorevole alla cessione al Comune dell’immobile fatiscente e inutilizzabile, possiamo avviare l’iter della progettazione e cercare dei fondi per la sua ristrutturazione. Essendo un edificio degli anni Cinquanta non risponde più alle norme di sicurezza attuali: valuteremo se recuperarlo pure se abbatterlo, sebbene quest’ultima pare possa essere l’ipotesi più percorribile». La vecchia scuola materna non è vincolata dal punto di vista architettonico, pertanto potrebbe essere demolita senza problemi: l’unico vincolo paesaggistico è quello legato al luogo in cui si trova, accanto alla pieve storica e di fronte alla ex Corte da Zara. Una sua ricostruzione dovrebbe tenere quindi in considerazione l’ambiente circostante e armonizzarsi con il contesto storico.
«Tramite un’apposita convenzione – prosegue Volponi – intendiamo avere l’ex asilo in concessione per alcuni decenni, almeno, così da intervenire con il suo restauro e riutilizzo. La parrocchia con le sue forze non è in grado di rimetterlo a nuovo, pertanto ha tutto l’interesse a cederlo al Comune. Mentre io sogno di trasformalo in un centro di aggregazione giovanile. Così come c’è il centro anziani, all’interno della Casa delle associazioni (che tra l’altro va talmente bene e offre un’impor-
Un esercito di ragazzi al lavoro quest’estate
Per l’intero mese di luglio 270 giovanissimi tra i 14 e i 19 anni di età saranno impegnati nella cura dei territori di Maserà, Albignasego e Casalserugo all’interno del progetto di cittadinanza attiva denominato “Ci sto? Affare fatica!”.
Quest’anno il Comune di Maserà sarà ente capofila del progetto, che riunisce i tre Comuni afferenti all’Unione Pratiarcati: 60 saranno i ragazzi impegnati a Maserà, 80 a Casalserugo e 130 ad Albignasego. Nel corso delle settimane lavoreranno affiancati da giovani tutor e da alcuni adulti “tuttofare”, coordinati dagli operatori della cooperativa sociale Jonathan, per prendersi cura del patrimonio comunale attraverso piccoli interventi di manutenzione, in cambio di un voucher da 50 euro a settimana, spendibile nei negozi aderenti. Una piccola cifra, che darà però occasione di apprendere cosa signifi- chi “guadagnare” i soldi e dare quindi loro il giusto peso nel momento in cui vengono spesi. Tra i vari sponsor quest’anno c’è anche il centro commerciale Ipercity di Albignasego, che ha voluto sostenere il progetto di educazione dei giovani in attività utili per la cittadinanza, che può essere una delle vie per coinvolgere positivamente i ragazzi. Il parcheggio del centro commerciale a fine gennaio si era trovato suo malgrado teatro di un violento regolamento di conti causato da alcune giovanissime “baby bulle”, residenti a Maserà, Nel territorio di Maserà quest’estate i ragazzi sistemeranno la staccionata del parco dei Cavalieri di Vittorio Veneto, poi sistemeranno i muri esterni della scuola “Ca’ Murà” a Bertipaglia e infine gli ombreggianti e il muretto di recinzione al parco per lo sgambamento dei cani di via Roma. (c.s.) tante opera di socializzazione che gli anziani mi hanno chiesto di allungare i giorni della sua apertura), ebbene ritengo doveroso pensare anche ai nostri ragazzi e creare una struttura interamente dedicata a loro. Mi piacerebbe diventasse un po’ come l’Hangar Nove di Casalserugo, che con il tempo è diventato un vero e proprio polo culturale. Lo immagino come un luogo di ritrovo per i ragazzi, dandolo anche in gestione diretta a loro, con una grande sala riunione e poi degli spazi in cui svolgere delle attività. Auspico infatti che vengano attivamente coinvolti i giovani che gravitano attorno alla parrocchia, affinché lo sentano come proprio e aiutino nella sua gestione».
Cristina Salvato