di Padova Nord
1994 - 2014
Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.55 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Vigonza Commosso omaggio a Pietro Giovannoni pag.
Cadoneghe Trasferiti quasi tutti i servizi all’Unione
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www.lapiazzaweb.it
Vigodarzere Abbandono di eternit, controlli più serrrati
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EDITORIALE
finalmente al via il progetto del borgo
Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse di Ornella Jovane
Finalmente Vigonza avrà il suo borgo. E’ infatti ripartita da pochi giorni la tanto agognata ricostruzione del borgo rurale, che ha visto l’accordo firmato. Il progetto vede l’insediamentop di 12 negozi al piano terra . pag. 6
Nove “assunzioni” per i disoccupati
Il Comune di Vigodarzere ha “assunto” nove persone, residenti nel territorio, disoccupati e cassintegrati, per svolgere attività e servizi all’interno degli uffici. Da aprile sono ripresi i progetti di inserimento lavorativo. pag. 14 10%
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Cadoneghe alle urne sceglie fra 4 candidati
Schiavo per la continuità, Bresquar sfidante, centrodestra con Maschi, Escobar 5 Stelle
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fida a quattro alle elezioni amministrative di Cadoneghe. Michele Schiavo, 48 anni, impiegato, impegnato nel volontariato e assessore all’ambiente uscente, è il candidato sindaco del centrosinistra. Schiavo si presenta con il programma “viviAmo il futuro” ed è sostenuto oltre che da Pd anche da Sel e Lista Civica per Cadoneghe. Sfidante diretto di Schiavo è Giorgio Bresquar, con la civica “Futuro Comune”. Quarantacinque anni, sposato e padre di due figlie, a Cadoneghe è noto specialmen-
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te per essere stato per oltre un decennio il presidente del Basket Castagnara e aver gestito i principali impianti sportivi comunali. Laureato in Scienze motorie, oltre a lavorare come direttore marketing della Verde Sport (la parte sportiva del Gruppo Benetton), si è occupato di marketing, pubblicità e formazione anche all’estero. Il centrodestra a Cadoneghe candida Pier Antonio Maschi. Da dieci anni consigliere di minoranza, scende in campo per la prima volta come candidato al ruolo di sindaco. 60 anni, titolare della
Pubbliveneto, si propone come un sindaco di “cuore”. Il Movimento 5 stelle con un candidato in “rosa”: Sandra Maritza Escobar che capeggia la lista a cui è stato assegnato il n.2. Trentaquattro anni, nata a Bogotà, capitale della Colombia, ma da undici anni cadoneghese d’adozione. «Dal 2009 abbiamo dato vita al gruppo di Cadoneghe e adesso ci presentiamo alle elezioni». Una laurea in logopedia, Sandra Maritza Escobar lavora da alcuni anni nel settore commerciale di una pag. 10 catena alberghiera.
lezioni europee, si avvicina la scadenza della chiamata al voto e mai come in questa tornata l’esito delle consultazioni appare di portata storica e strategica. Ridimensionata infatti, nell’imminenza del 25 maggio, la querelle sul valore da attribuire alle elezioni per eleggere l’europarlamento e sulla loro reale utilità, il dibattito si è decisamente spostato verso l’Europa, trasformando questo passaggio in un vero e proprio referendum tra eurosostenitori ed euroscettici. Chi legge in questa prospettiva le elezioni europee considera il 25 maggio come il giorno del giudizio in cui alcune centinaia di milioni di persone sono chiamate ad esprimere un parere sull’opportunità di continuare a rinunciare a scampoli di sovranità popolare in funzione di un progetto comune e di una moneta condivisa, ovvero se è il caso di tornare, ciascun paese, a coltivare il proprio orticello. Entrambe le posizioni dovranno essere convincenti, partecipate, motivate, perché questa volta la questione europea non rappresenta solo un tiepido esercizio di retorica riservato a pochi appassionati, nè una manifestazione di ordinaria collezione di luoghi comuni o, al più, di distaccata quanto culturalmente ricercata prova di memoria storica e di educazione civica. continua a pag. 3
L’Intervento
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umentano le tasse sulle rendite finanziarie? Siamo d’accordo, ma il piccolo risparmiatore non deve pagare quanto chi investe grossi capitali. Altroconsumo propone una revisione più equa della tassazione. La tassazione delle rendite finanziarie passerà dal 20 al 26%.
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EDITORIALE
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Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse
Esprimi il tuo parere
La Camera ha approvato il Ddl Delrio sulle province, che così diventa legge. Le Province vengono ‘svuotate’ delle loro funzioni e, in attesa della riforma del Titolo V e della loro definitiva abolizione, gli organi non saranno più eletti dai cittadini. Ai nostri lettori che ci seguono sul sito www.lapiazzaweb. it abbiamo chiesto se fossero d’accordo o meno con il disegno di legge. Hanno risposto così:
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Taglio delle Province
Questa volta l’Europa tocca la pancia e condiziona da vicino la vita degli elettori. Sarebbe necessario pertanto proporre una lucida, seria e consapevole idea di futuro, da qualunque prospettiva si consideri la questione. Il fatto è che con l’avvicinarsi della “sentenza” che sarà espressa attraverso il voto, nel nostro Paese il dibattito sembra impoverirsi e ridursi essenzialmente ad una questione di politica interna, di conteggio dei consensi per un partito o per l’altro - per capire dove batte il cuore degli italiani considerato che è da un po’ che non si vota per eleggere i rappresentanti del governo nazionale - e di legittimazione o bocciatura del governo in carica. E così l’Europa - quella che imponendo la politica dell’austerità ha impoverito anche il nostro Paese come pensa la maggior parte degli italiani - si trasforma in un bersaglio al quale tutti puntano, utile a distogliere - di fronte ai problemi della quotidianità cui la classe politica nostrana non sempre è in grado di dare risposte efficaci proponendo efficaci soluzioni - l’attenzione degli italiani dalle responsabilità di classi dirigenti che hanno governato negli ultimi decenni e governano il nostro Paese. Sarebbe invece opportuno proporre una onesta, quanto equilibrata, riflessione sui vantaggi e gli svantaggi dell’Unione europea, tenendo presente che se fossimo stati un Paese più credibile, più agile nelle riforme, più efficiente e con un debito pubblico che non fosse tanto cresciuto nell’ultimo decennio, probabilmente avremmo attraversato con maggior disinvoltura questi anni di crisi, risultando anche meno esposti ai mercati finanziari. Se da noi l’approccio rimane quello che si vede, però, è facile che accada anche questa volta che, dopo la sua elezione, discussa con tanto trasporto, dell’euroaparlamento tutti o la maggior parte ne dimentichino l’esistenza per i prossimi cinque anni. di Ornella Jovane
il Piacere del Gusto
di Giovanni Coppiello
L’assemblea nomina il CdA
consorzio zip ziglio e’ presidente Sono stati nominati dall’assemblea dei soci i nuovi consiglieri di amministrazione della Zip, il Consorzio Zona Industriale di Padova. I nuovi componenti del consiglio di amministrazione sono: Antonino Ziglio presidente, Nicoletta Salvagnini, ufficio legale della Camera di commercio, Ilaria Passudetti, ufficio legale della Provincia. Polemica ad Abano Terme
tassa di soggiorno albergatori infuriati
Esplode la poemica ad Abano dopo l’aumento della tassa di soggiorno. Infuriati gli albergatori. “Il cliente di un 4 stelle che fino ad oggi per una settimana di cure paga 4 euro da maggio pagherà 14 euro. È errato pensare che la sola tassa di soggiorno sia pagata dai turisti. Anche l’iva, già di per sé superiore ad altri paesi europei, è pagata dagli stessi ed il livello di tassazione raggiunto negli ultimi periodi è arrivato ad un parametro talmente alto che il cliente non riesce più a sopportare un carico fiscale di tale portata”.
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dal 1° Aprile aperto tutti i pomeriggi Mat. 08:00 •13:00 - Pom. 15:30 •19:30
Padova nord vigonza
emergenza lavoro
Giuseppe Zanon all’attacco: “A rischio 9 milioni” pag.
cadoneghe
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Falsi prodotti a km zero, cambia il regolamento del mercato pag. 12
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Piano interventi presentate 100 richieste pag.
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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 aprile 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
Provincia Padova maglia nera disoccupazione a livelli da record pag. 16
ambiente
Dal Centro Veneto Servizi un fondo per le famiglie in difficoltà pag. 17
cultura, la mostra Cinquecento anni di storia per le mura di Padova pag.
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Regione Europee 159 candidati per 14 seggi a Strasburgo pag.
occupazione
Camporese nuovo presidente
ricerca pediatrica a pieno regime
È Andrea Camporese il nuovo presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica. Raccoglie il testimone da Franco Masello e resterà in carica per i prossimi tre anni. Andrea Camporese, imprenditore vicentino, membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto nel primo triennio, ha già ricoperto la carica di presidente della Fondazione Città della Speranza. Ora dovrà occuparsi di portare a pieno regime l’Istituto di Ricerca, fondato nel 2010 per promuovere attività di ricerca scientifica nel campo della medicina pediatrica, inaugurato nel 2012 e costato 32 milioni di euro. Opportunità per 3 rifugiati
istruttori senza frontiere a padova
Offrire un’opportunità lavorativa a tre ragazzi, 3 giovani rifugiati politici, attraverso lo sport. Questa la mission di “Istruttori senza Frontiere”, il progetto realizzato da Csen in collaborazione con l’assessorato allo sport dell’Ammnistrazione comunale. I tre giovani parteciperanno ad un corso di formazione per diventare Personal Trainer e operare successivamente in autonomia. Marchiatura antifurto
codice fiscale impresso sulle bici
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I giovani cercano fortuna all’estero, perchè e dove vanno pag. 20
Economia Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa pag. 21
Per difendere dal furto le biciclette degli studenti che pedalano l’Amministrazione comunale ha organizzato una serie di appuntamenti per la marcatura straordinaria gratuita delle biciclette presso gli Istituti Unviersitari. La marchiatura si terrà dalle ore 9 alle ore 12 di: martedì 13 maggio alla Torre Archimede via Trieste adiacente Economia, martedì 17 giugno al Palazzo Bo, martedì 21 ottobre a Palazzo Maldura. La marcatura consiste nella punzonatura del codice fiscale del proprietario sul telaio della bicicletta, codice che viene coperto con un’etichetta indelebile con lo stemma del Comune di Padova.
4 Argomento del mese SETTORE PRIMARIO VENETO Settimane decisive per la definizione della distribuzione delle risorse della politica agricola comunitaria e del piano di sviluppo rurale. Nella nostra regione cala il numero delle imprese ma tiene l’occupazione. Previsti 30 milioni di euro per i giovani imprenditori pronti ad investire sull’innovazione e sull’export. Il mais resta la prima coltura e le eccellenze, su tutte il vino, fanno da traino soprattutto all’estero
“Largo ai giovani e ai veri agrico
di Nicola Stievano
Piazza: “le risorse dovranno andare a chi vive di agricoltura, a chi ogni giorno investe sul territorio”
Furlani: “Non sottovalutare l’Expo 2015”. Al primo posto va messa la tutela del reddito d’impresa
P
iù giovane e più specializzata, con più terreno e strumenti a disposizione, orientata all’innovazione e all’export. E’ questa l’agricoltura veneta del 2020 che si inizia a costruire oggi con le risorse della politica agricola comunitaria (la Pac) e del Piano di sviluppo rurale del Veneto. In queste settimane stanno uscendo i bandi per l’impiego delle prime risorse a disposizione: nei prossimi sei anni nella nostra regione verranno fatti girare centinaia di milioni di euro per l’ammodernamento delle imprese agricole, l’insediamento dei giovani imprenditori, l’intervento in specifici settori agronomici. Una sfida per il settore primario veneto che nell’ultimo decennio ha cambiato pelle: le aziende agricole sono diminuite in numero mentre gli addetti complessivi sono stabili se non quando in leggero aumento. A chiudere sono le micro imprese che non riescono a stare sul mercato e non possono contare sul ricambio generazionale. Di contro, le aziende attive tendono a crescere di dimensione e fatturato per poter essere competitive e sono orientate anche a nuovi investimenti. Ecco perché l’attenzione è alle stelle per le risorse del Piano di Sviluppo e della Pac: se usate correttamente saranno il “volano” che permetterà all’agricoltura di casa nostra di crescere e continuare ad occupare i primi posti per l’eccellenza dei prodotti locali. Quindi meno colture estensive, anche se il mais continuerà ad essere di
il caso avviata uN’iNdagiNe sui mercati padovaNi
I soliti furbi “inquinano” il km 0
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mercati agricoli hanno conosciuto un vero e proprio “boom” negli ultimi anni, con un aumento esponenziale dei punti vendita e delle presenze. Ai consumatori piace la formula del “km 0” anche se qualche produttore cerca di aggirare le regole, che impongono la vendita esclusiva di prodotti agricoli. In caso contrario infatti l’agricoltore diventa commerciante. Dopo alcune segnalazioni è scattata un’indagine in quattro mercati agricoli padovani (Piazza de Gasperi in città, Cadoneghe, Vigodarzere e Cittadella). “Ben vengano i controlli - afferma Pierluigi Argenton, presidente dell’Associazione Agrimercato delle Terre del Santo, che raccoglie buona parte dei produttori presenti ai mercati - Le aziende agricole che partecipano ai nostri mercati di vendita diretta sono quotidianamente controllate sia per quanto riguarda l’origine che la provenienza dei prodotti agricoli. Il nostro regolamento parla chiaro: sono ammessi solo prodotti al cento per cento aziendali e non tolleriamo scorciatoie o comportamenti che possano in qualche modo danneggiare chi lavora in modo onesto. Il “km zero” ormai è un vero e proprio “patrimonio sociale” intorno al quale però non manca chi se ne appropria indebitamente mettendo a repentaglio la serietà dei produttori e la fiducia dei consumatori. Pertanto il nostro sistema allontana subito e automaticamente chi non rispetta le regole, come è già accaduto. Ben vengano quindi anche ulteriori verifiche – conclude il presidente dell’Agrimercato - da parte delle autorità preposte. I Mercati di Campagna Amica operano nella piena trasparenza“. N.S.
gran lunga il primo prodotto della pianura veneta, accanto all’ortofrutta e agli allevamenti. Quanto ai giovani in Veneto sono attesi 30 milioni di euro per le nuove imprese. Il confronto comunque è ancora aperto. Coldiretti Veneto sottolinea la lunga trattativa per “raddrizzare” la proposta iniziale penalizzante per l’Italia. “Le risorse devono andare ai veri agricoltori – ricorda il presidente Giorgio Piazza – a chi vive di agricoltura e fa vivere questo settore. Le esigenze concrete delle imprese agricole dovrebbero guidare le decisioni della pubblica amministrazione nella programmazione delle politiche per il futuro Invece ci troviamo di fronte a distorsioni preoccupanti, come la vera e propria casta di intoccabili e furbetti che incassa mezzo miliardo di euro di benefici pur non vivendo di agricoltura. Si tratta di grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, tremila soggetti in tutto, in Italia, che sottraggono una fetta importante di risorse della Pac. Denaro che dovrebbe andare solo a chi lavora per davvero nei campi, non a chi sfrutta l’agricoltura per rendite di comodo per poi fare dell’altro. Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destinate all’agricoltura dalla Pac. Una rendita fondiaria e finanziaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere
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mantenuta per i prossimi sette anni”. Dal neo presidente veneto della Confederazione Italiana Agricoltori Flavio Furlani arriva anche l’invito a guardare ad Expo 2015, vetrina per l’agroalimentare:”Il Veneto è in grave ritardo e ha adottato un approccio debole. Finora è visto come un’opportunità che sembra spaventarci più che motivarci. Non possiamo permetterci di mancare questo appuntamento, serve un progetto davvero complessivo, che eviti la dispersione di pensiero, di energie e di risorse in mille rivoli. Dobbiamo invece costruire un sistema veneto permanente, una filiera da continuare a promuovere anche dopo l’esposizione milanese”. Quanto al Psr e alla Pac Furlani raccomanda: “serve un progetto di sviluppo che metta al primo posto la salvaguardia della filiera agroalimentare e la tutela del reddito degli agricoltori, che si trovano a fare i conti con le difficoltà di accesso al credito, rispetto alle quali la Cia si propone come certificatore del merito creditizio delle proprie imprese. Le azioni in programma non possono essere trattate come una semplice legge di spesa». Non da ultimo, sottolinea il numero uno della Cia veneta, la richiesta di ridurre la burocrazia lavorando sul concetto di “un’azienda, un controllo” e di certificato unico. Il confronto continuerà serrato nei prossimi mesi, intanto gli agricoltori veneti continuano a scommettere sul proprio patrimonio di tipicità.
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Argomento del mese 5 I dati del comparto
oltori”: l’agricoltura verso il 2020 Legislazione Sentenza storica a difesa delle produzioni genuine
Arriva lo stop agli ogm di Alessandro Abbadir
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top agli ogm in Italia. A decretarlo è stato alla vigilia della Festa della Liberazione, il Tar del Lazio . Il Tar ha infatti bocciato il ricorso presentato da un coltivatore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech Mon810 modificato geneticamente. Per Coldiretti si tratta di “una sentenza storica, una grande vittoria per l’agricoltura italiana di qualità Per il ministro dell’Agricoltura Galletti “questo divieto va attuato con decisione, anche adottando le sanzioni stabilite per le eventuali violazioni” . Il tema degli organismi geneticamente modificati, per i quali si teme una diffusione incontrollata e in definitiva incontrollabile nella pianura padana, era stato al centro di un incontro svoltosi a Verona nelle scorse settimane tra il ministro delle politiche agricole e gli assessori all’agricoltura di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. “Abbiamo parlato dei rischi di una coltivazione indiscriminata di ogm – ha spiegato in una nota la giunta regionale del Veneto – e fatto il punto rispetto a decisioni che dovremo prendere per continuare a difendere l’originalità e il valore del made in Italy e dei suoi prodotti agricoli. Dobbiamo poter proporre ai mercati prodotti di altissima qualità, tipici, spesso unici, scevri da modificazioni genetiche e rischi di inquinamento, che possano spuntare nel mondo prezzi e ricavi capaci di far vivere e dare prospettiva di crescita alla nostra agricoltura, al di fuori di logiche di mondializzazione che finirebbero per farci subire il mercato e non esserne protagonisti. Per noi la coltivazione Ogm non è un’opportunità ma un rischio: senza il controllo del territorio andiamo incontro ad una disaffezione dei consumatori e ad un boomerang nei confronti del made in Italy”
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A Vinitaly
Vino veneto, vola l’export I
l vino veneto? Un prodotto di altissima qualità che nel 2013 ha rappresentato il 32 % del prodotto nazionale e per capire l’importanza del settore, basti pensare che l’Italia è il primo esportatore al mondo con una quota del 21% del mercato internazionale e il Veneto gioca la parte del leone con 80 mila ettari di vigneto, 28 mila aziende agricole per 9 milioni di ettolitri di cui 4,5 milioni sono Doc e Docg. Si tratta di una ulteriore crescita dell’11,7% rispetto al 2012, anno nel quale il valore del vino che il Veneto ha venduto all’estero è stato di un miliardo 443,6 milioni di euro, pari al 30,7 per cento del totale italiano. Il vino veneto ha trovato la sua naturale vetrina alla manifestazione veronese “ Vinitaly”. L’esposizione ha messo in mostra anche i dati nazionali. Il comparto tra vini e distillati, vale oltre 12 miliardi di euro in Italia per 1,2 milioni di addetti con un export di 5 miliardi (+7,3%) su 33 miliardi totali dell’agroalimentare ed è il Prosecco ( vino veneto per eccellenza) il driver trainante che quest’anno festeggia quota 300 milioni di bottiglie. Vinataly non è stato solo un modo per presentare i risultati raggiunti, ma un modo per gli operatori del settore di fare affari importanti. Lo stand del Veneto a Vinitaly, contraddistinto dal Ponte di Rialto, è diventato per tutta la durata dell’esposizione vera e propria borsa del vino, decine e decine di grossi compratori esteri selezionati dalla Fiera di Verona hanno incontrato circa 150 aziende vitivinicole venete per costruire reciproci affari in nome di una enologia, quella veneta, che è la maggiore d’Italia. I vini Docg, Doc e Igt del Veneto sono 52: 14 Docg, 28 Doc e 10 Igt. Il regolamento (Ce) n. 479/2008, poi confluito nel regolamento (Ce) n. 1234/2007, ha riformato l’organizzazione comune del mercato vitivinicolo (Ocm) introducendo la protezione comunitaria dei vini come denominazione d’origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp). I vini per i quali può essere dimostrato che esiste un legame tra le caratteristiche del prodotto e la sua origine geografica possono ottenere la protezione comunitaria. l decreto legislativo 81/2010, con il quale l’Italia ha adeguato la legge 164/1992 sulle denominazioni di origine dei vini, ha stabilito che i vini Dop sono classificati in: denominazioni di origine controllata e garantita (Docg) denominazioni di origine controllata (Doc). I vini Igp comprendono le indicazioni geografiche tipiche (Igt) della precedente classificazione nazionale. “L’enologia veneta – ha detto nell’occasione l’assessore all’agricoltura regionale Franco Manzato- è quella che realizza più valore nell’export e che si presenta nel mondo come una delle eccellenze legata al territorio e alla sua storia. E questo richiede una capacità che va oltre alla promozione e al mettersi in mostra, perché il compratore vuole essere sicuro di realizzare affari convenienti, in nome di un prodotto che ha una origine e una qualità certa, capace di avere un prezzo adeguato al consumatore del paese di arrivo”. E sulla qualità dei nostri vini nettamente superiori a tanti altri in giro per il mondo, Manzato insiste. “. E’ sulla qualità del prodotto sulla sua tracciabilità e genuinità a prezzi adeguati che si gioca il futuro Perchè in fondo è questo il senso di una enologia che oggi pareggia domanda ed offerta del mondo ma che, come la nostra –afferma l’assessore all’agricoltura – ha caratteristiche straordinarie per unicità e rapporto prezzo - qualità all’interno dell’intera piramide produttiva: dai prodotti di più largo consumo a quelli di élite e di nicchia. Noi facciamo il vino per passione, per tradizione, perché abbiamo capacità e territori vocati, tecnologie e ricerca, ma lo facciamo anche per condividerlo con i consumatori di tutto il mondo, per i quali il vino veneto è un ottimo biglietto da visita per tutto ciò che viene A.A. realizzato e prodotto qui a Nord Est dell’Italia”.
6 Vigonza La ricostruzione Valorizzato il progetto dello storico architetto Quirino De Giorgio
Borgo, finalmente si parte In ventimila metri quadrati troveranno posto 12 negozi e altrettanti locali al piano superiore di Manuel Glauco Matetich
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inalmente Vigonza avrà il suo borgo. E’ infatti ripartita da pochi giorni la tanto agognata ricostruzione del borgo rurale, che ha visto l’accordo firmato tra le parti lo scorso 31 marzo. Nel centro del comune di Vigonza il progetto vede la predispozione dell’insediamentop di ben 12 negozi al piano terra, e altrettanti 12 locali al piano superiore che non diventeranno degli esercizi commerciali, bensì appartamenti di edilizia sovvenzionata. La riqualificazione del borgo di Vigonza, progettato nel 1937 dall’architetto padovano Quirino De Giorgio, copre una superficie totale di circa 20 mila metri quadrati, e vedrà rifiorire il centro urbano del territorio vigontino. Il progetto ha subito negli anni molti ritardi e soste dei lavori, principalmente per la difficoltà di reperire i fondi necessari per mettere in piedi questa costruzione monumentale. Questo intervento è destinato a cambiare il volto del paese con lo scopo di renderlo più vivo e dinamico. Probabilmente infatti verrà un percorso ciclopedonale fra piaz-
Un dettaglio del progetto del Borgo in centro a Vigonza zette, negozi e locali, con lo scopo di ottimizzare inoltre la vivibilità delle frazioni del comune, attuando l’altra parte del progetto. Il disegno di rinnovamento urbano di Vigonza prevede il collegamento di via Roma con il municipio, gli uffici comunali, le strutture religiose, il chiostro di S. Margherita e villa Barison. Una parte essenziale del progetto sarà la creazione di nuovi spazi di aggregazione, piazze e opere di pubblica utilità, parcheggi e una pista ciclabile. La riqualificazione di via Roma si ispire-
rà a una nuova concezione di centro abitato, pensato e realizzato a misura di famiglie, bambini e anziani. “Sono davvero molto contento – afferma il sindaco Nunzio Tacchetto – di aver dato questa notizia riguardante la continuazione dei lavori edili per il borgo di Vigonza. E’ una notizia davvero molto importante, perchè in questo modo qui a Vigonza avremo l’occasione di veder sorgere una bella area verde per le famiglie, con l’esposizione del restauro complete delle opere dell’architetto vigontino Quirino De Giorgio”.
25 APRILE Presente Carlo Valerio Cacco ex deportato
vigonza rende omaggio ai suoi “eroi”
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n ex prigioniero nei campi di concentramento è stato il protagonista delle commemorazioni per il 69 anno della liberazione dell’Italia dale truppe nazifasciste. Il 25 aprile del 1945 le città di Milano, Torino e Genova insorsero, mettendo fine così all’occupazione tedesca e al regime fascista. Come ogni anno, anche nel comune di Vigonza si ricorda il sacrificio di chi ha lottato per pore fine alla Guerra e alla dittatuValerio Cacco ra, spesso perdendo la vita. Nella mattinata sono state deposte le corone d’alloro in vari punti del territorio vigontino. Tra questi San Vito di Vigonza, ove si è reso voluto rendere omaggio lapide dei caduti presso la Chiesa di San Vito di Vigonza, con la preziosa presenza del Cav. Aldo Valerio Cacco, ex prigioniero nei campi di concentramento di Fürstenberg e Nordhausen tra il 1943 e il 1945, salvatosi dallo sterminio grazie alla sua bravura di musicista. Il prigioniero si è salvato proprio suonando il suo clarinetto, dal quale non si è mai separato. Le celebrazioni soon proseguite a Capriccio, con ritrovo di fronte al monumento dedicato alle giovani donne Genoveffa Cassandro e Rita Vecchiato, vittime civili 19401945. A seguire Busa di Vigonza, dove il Presidente del Consiglio Comunale ha ricordato due giovani studenti Beppino Smania e Giovanni Vicentini, uccisi dai tedeschi il 28 aprile 1945. Ha presenziato il Presidente del Consiglio Comunale, e infine nella frazione di Codiverno, per salutare il cippo dedicato al partigiano Angelo Natale Galato, con la partecipazione del sindaco Nunzio Tacchetto, delle associazioni combattentistiche e d’arma, di numerosi cittadini e curiosi. L’intervento di Sandro Benato, Presidente del Consiglio Comunale, ha voluto ricordare il significato della giornata e ha esortato i presenti a preservare ogni giorno i principi di libertà, uguaglianza, solidarietà, fratellanza. La commemorazione è stata accompagnata dall’esecuzione di alcuni brani musicali eseguiti dalla neonata Orchestra Brenta di Cadoneghe e Vigonza. M.G.M.
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n vero e proprio “Campus Avventura” di ben due giorni per avvicinare i giovani alla cultura e alla realtà, ma soprattutto alla concreta operatività della protezione civile. Il Gruppo Comunale dei Volontari di Protezione Civile (G.C.V.P.C.), in collaborazione con l’Assessorato alla Protezione Civile del Comune di Vigonza, ha organizzato un “Campus” Scuola, dal 25 al 27 luglio prossimi, dove i giovani dai 14 ai 16 anni potranno sperimentare le attività che un volontario della Protezione Civile svolge, e le relative difficoltà che affronta nel suo operato. Queste due giornate estive sono soprattutto un’esperienza in cui, oltre a partecipare attivamente, è possibile imparare le corrette pratiche in caso di emergenza e conoscere il proprio territorio, fornendo delle regole di comportamento e prestando attenzione alle situazioni in cui ciascuno può trovarsi, sia in condizioni di normale vivere quotidiano, sia di emergenza dovuta ad improvvisi eventi. Nel corso delle diverse attività del Campo Scuola, i ragazzi saranno protagonisti di vere e proprie esercitazioni pratiche precedute dalle illustrazioni teoriche. Si cimenteranno quindi con l’utilizzo delle unità cinofile, con interventi antincendio boschivo, con la gestione delle comunicazioni radio, con l’assistenza ad un ferito, con la costruzione artigianale di mezzi utili in caso di necessità, come una zattera, con pratiche di orientering. Inoltre, questa esperienza è un vero e proprio “viaggio” all’interno del mondo della Protezione Civile, per scoprire quanto
La Protezione Civile lancia la proposta per luglio ai ragazzi dai 14 ai 16 anni l’impegno del singolo sia indispensabile al funzionamento dell’intero sistema. La finalità di questo progetto è quello di stimolare tra i giovani il senso di responsabilità e di cittadinanza attiva attraverso la condivisione delle buone pratiche di protezione civile. Le iscrizioni sono gratuite e saranno aperte fino al prossimo 31 maggio. E’ possible avere maggiori informazioni contattando il seguente numero telefonico 348/0856883, oppure inviando un’email all’indirizzo di posta elettronica protcivile. M.G.M. vigonza@tiscali.it.
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ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014
Europa sì ma non così ! meno vincoli meno sprechi meno burocrazia PIÙ ITALIA
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8 Vigonza L’Intervento
La polemica Dall’opposizione Interviene Giuseppe Zanon del gruppo “Movimento Cittadini per Vigonza”
“Maxi contributo a rischio” di Manuel Glauco Matetich
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n questo periodo stanno prendendo piede grandi novità all’interno del comune di Vigonza. La continua evoluzione dell’assetto territoriale decisa dall’attuale amministrazione comunale non ha convinto tutte le forze politiche locali, che nutrono qualche incertezza sulla buona riuscita dell’operato di queste grandi opere comunali. Ecco perché abbiamo voluto dare la parola a Giuseppe Zanon, esponente di spicco della lista civica “Movimento Cittadini per Vigonza”. “Volevo fare un po’ di chiarezza sulla situazione del comune e spiegare meglio l’origine dei cambiamenti odierni nel nostro comune. Il 21 aprile del 2004 il Consiglio comunale di Vigonza ha deciso di partecipare alla selezione di un bando, indetto dal Ministero delle Infrastrutture, per la realizzazione della Piazza e restauro del Borgo Rurale. Il progetto presentato ottenne il punteggio più alto fra quelli presentati nella regione Veneto, conseguendo così un contributo di ben 9.087.918 euro. Il progetto nel suo complesso andava a movimentare e realizzare opere per ben 21.286.326 euro. Una cifra imponente che avrebbe dato una risposta parziale ma molto importante alla criticissima situazione in cui versa tutto il settore edile e delle infrastrutture anche nel nostro Comune”. “Siamo a maggio 2014 – continua Giuseppe Zanon - e di opere ne sono state realizzate meno di un milione di euro se andiamo a togliere gli incarichi professionali per progettazioni e consulenze. I numeri parlano da soli. Si badi bene che l’opera più importante è stata appaltata dall’Amministrazione precedente a quella dell’attuale Sindaco al governo del Comune. Si vuole modificare il progetto con il punteggio più elevato. Legittimo se si sa come fare e come affrontare la situazione. Non si pensa ad esempio che le autorizzazioni valgono 5 anni e che se non si avviano i lavori bisogna rinnovarle. Il
RICORDO
“E’
Passati 9 anni dallo stanziamento il consigliere mette in evidenza alcuni aspetti che ritiene preoccupanti Giuseppe Zanon ricostruisce i passaggi che hanno portato al cospiscuo finanziamento ora però rimesso in discussione da alcune scelte operative
primo ostacolo lo si trova ai beni ambientali i quali, con la richiesta di rinnovo chiedono un ulteriore vincolo che obbligherebbe lo slittamento dell’edilizia sovvenzionata di alcuni metri. Si decide di portarla in altra area, ovvero in via Tintoretto, ma non ci si preoccupa di avviare velocemente i progetti, le autorizzazioni e soprattutto i reperire i necessari maggiori costi per le opere di urbanizzazione e l’acquisto dell’area”. Conclude l’esponente Zanon: “Dopo tutta quest’odissea, si è arrivati al 2013, sono passati ben 9 anni, è stata individuata l’area adeguata,
ma non si è potuto avviare la giusta procedura per l’acquisto perché non c’erano le risorse ed inoltre perché c’era un vincolo di legge per acquisti di aree ed immobili per tutto il 2013. Quindi bisogna trovare risorse ed il Comune non le ha e per lo più si rischia di perdere l’intero finanziamento del Contratto di Quartiere con il grave pericolo di dover rimborsare anche i contributi già erogati. La Regione il 10 gennaio 2014 ha messo in mora il Comune di Vigonza e ha minacciato di revocare il finanziamento, e ciò significherebbe un vero un disastro economico”.
Tassa sulle rendite finanziarie più equa di Enrico Schienato*
segue da pag.
È quanto proposto dal Governo Renzi per finanziare la riduzione dell’Irap alle aziende. Siamo d’accordo sul fine, ma l’applicazione dell’imposta non deve essere indiscriminata. Chi incassa dalle rendite poche centinaia di euro non deve pagare la stessa percentuale di chi ne ricava decine di migliaia. Per questo Altroconsumo ha pensato ad un sistema di revisione della tassazione delle rendite finanziare più equo. Con l’aumento indistinto della tassazione al 26% non c’è differenza tra chi guadagna poche centinaia di euro l’anno sui risparmi di una vita e chi invece incassa grossi dividendi su ingenti capitali investiti. Pensiamo anche a chi un lavoro al momento non ce l’ha e vive intaccando i propri risparmi (anch’essi tutelati dall’articolo 47 della Costituzione), non ci sembra corretto che venga vessato con una patrimoniale allo 0.2% (l’imposta di bollo) e una tassazione al 26% sul guadagnato. Come Altroconsumo vogliamo agire su due fronti: da una parte eliminare l’imposta di bollo dello 0,2% sui soldi investiti. Un’imposta ingiusta che si paga comunque, sia che questi investimenti portino a un guadagno, sia a una perdita; dall’altra riteniamo che se l’imposta sulle rendite finanziarie debba esser aumentata auspichiamo che lo sia almeno in modo progressivo (nel pieno rispetto dell’articolo 53 della Costituzione). Insomma più bassa per i piccoli risparmiatori e via via più alta man mano che aumentano i capitali investiti”. Ma come fare? Basterebbe infatti inserire tutti i guadagni finanziari in dichiarazione dei redditi e cumularli con gli altri redditi guadagnati. Allo stesso tempo, il contribuente potrà portare in detrazione l’imposta del 26% che gli è stata trattenuta nel momento in cui ha incassato la rendita finanziaria. Con questo sistema, chi guadagna di più paga di più e i piccoli risparmiatori sono tutelati; inoltre, non ci sarebbero più distorsioni fiscali perché si potrebbero finalmente compensare i guadagni con le perdite. Secondo i calcoli di Altroconsumo, infatti, se si inserisse in dichiarazione dei redditi il 70% dei guadagni finanziari annui e si portasse in detrazione l’imposta del 26% che viene applicata alla fonte, la tassazione finale andrebbe dal 16% sui redditi più bassi al 30% su quelli più alti. Mediamente chi guadagna fino a 55.000 euro annui pagherebbe l’attuale 26%. * delegato regionale del Veneto di Altroconsumo
Storico militante leghista, è scomparso a settant’anni per un arresto cardiaco
commosso saluto a pietro giovannoni, consigliere provinciale
venuto a mancare l’amico Pietro Giovannoni figura storica della Lega Nord in Provincia di Padova e non solo. Con affettuosa amicizia e commozione ricordiamo Pietro e partecipiamo al dolore della Famiglia”. Sono queste le parole pubblicate sul profilo del social network della Lega Nord di Vigonza per dare un ultimo commiato all’amico consigliere provinciale del proprio partito, Pietro Giovannoni. Lo storico mi-
litante leghista, conosciuto soprattutto nel territorio vigontino, si è spento lo scorso 16 aprile all’età di 70 anni, per un arresto cardiaco nella sua casa di Busa di Vigonza. Pietro Giovannoni nella sua carriera politica ha svolto un’intensa attività istituzionale, era stato eletto consigliere comunale a Vigonza nel 2007, poi diventato Presidente del Consiglio Comunale di Vigonza, nel giugno del 2009 eletto a consigliere provinciale della Lega Nord per Padova, con
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la maggioranza Pdl-Lega di Barbara Degani, ed era presidente della terza commissione consiliare permanente “Attività produttive – Formazione, lavoro e occupazione”. Il saluto a Pietro Giovannoni è avvenuto due giorni dopo nella Chiesa della Parrocchia di San Marco Evangelista a Ponte di Brenta. Molti i messaggi lasciati da amici, parenti, e simpatizzanti per esprimere tutto il dolore a quest’improvvisa mancanza e un ultimo affettuoso pensiero. M.G.M. Pietro Giovannoni viveva a Busa di Vigonza
Cadoneghe 9 La discussione Perplessità dai rappresentanti sindacali che chiedono altri dettagli
L’Unione piglia tutto
Trasferiti alla “Medio Brenta” tutti i servizi restano di compentenza solamente due settori di Nicoletta Masetto
Il municipio di Cadoneghe, ridotte le competenze del Comune
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ervizi alla persona e segreteria. Saranno questi gli unici uffici che rimarranno di competenza del Comune di Cadoneghe. Tutti gli altri sono già passati, o di fatto stanno passando in queste settimane, all’Unione dei Comuni del Medio Brenta. La logica è quella dell’unificazione allo scopo di ottimizzare i servizi, ma anche di ridurre costi e sprechi. Perplessità sono state, però, espresse dai dipendenti del Comune di Cadoneghe. “Cosa amministrerà il futuro sindaco e cosa faranno consiglieri comunali e assessori?” è
Servizi
la domanda ricorrente. I servizi alla persona che rimangono di competenza del Comune sono lo Sportello al cittadino, anagrafe, biblioteca, servizi sociali. Dopo una serie di note i rappresentanti territoriali di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso, in due incontri avuti con l’ente, una serie di interrogativi sul trasferimento di gran parte dei servizi all’Unione. “Ci siamo chiesti quale sia sia il beneficio di tale trasferimento di funzioni e personale verso un ente terzo, senza la presentazione di un progetto chiaro. - ha sottolineato Franco Maisto della Cisl
Funzione pubblica di Padova Rovigo - Abbiamo chiesto tabelle riepilogative per vedere dove siano i reali risparmi, ma abbiamo ottenuto risposte poco esaustive”. Le scorse settimane si sono svolte alcune assemblee dei lavoratori durante le quali le rappresentanze sindacali del Comune hanno reso nota l’operazione alla cittadinanza. “Siamo preoccupati per i cittadini, per i servizi di cui potranno usufruire. ‒ ha ribadito Paolo Manfrin della Uil ‒ È doveroso sottolineare che negli incontri con i sindacati, i lavoratori si sono mostrati compatti
tariffe asilo nido in calo dell’8 per cento
A
llineate le tariffe degli asili nido di Cadoneghe e Vigodarzere. La giunta dell’Unione ha approvato la delibera che sancisce una diminuzione di circa l’8% per quelle relative al Comune di Cadoneghe a partire dall’anno scolastico 201415.
nel chiedere informazioni sul loro futuro”. Tanti gli interrogativi e le questioni sul tappeto. All’interno del Comune di Cadoneghe si sta verificando, di fatto, la fuga di dipendenti. In genere scelgono di andarsene attraverso la mobilità in altri enti, senza però essere sostituiti. Il risultato è di due dipendenti in meno nel Sociale e nei Servizi demografici. “Certo, si arriverà a grandi risparmi economici - affermano concordi i rappresentanti sindacali -, ma intanto si bandiscono concorsi per creare dirigenti a tempo indeterminato nell’Unione. La spen-
“C’è molta soddisfazione per l’adozione di questo provvedimento – spiega il sindaco di Cadoneghe –, attraverso il quale siamo riusciti ad armonizzare le tariffe in vigore nel nostro Comune con quelle di Vigodarzere, che erano leggermente più basse. Sotto il profilo formale era quasi un atto dovuto. Inoltre, di questi tempi, per le famiglie può essere incoraggiante ogni genere di risparmio. Importante rilevare che il provvedimento è reso possibile dalla consistente riduzione di costi per la gestione
ding review al contrario: precarizzazione dei dipendenti e stabilizzazione dei dirigenti”. Purtroppo i dipendenti affermano di non essere stati coinvolti. L’Unione dei Comuni del Medio Brenta si è costituita il 10 aprile 2006 con la sottoscrizione dell’Atto Costitutivo da parte dei Sindaci dei due Comuni aderenti all’Unione. La popolazione complessiva dell’Unione è di circa 30 mila abitanti. L’Unione dei Comuni è un Ente Locale con autonomia statutaria. Suo compito è quello di promuovere l’integrazione dell’azione amministrativa.
degli asili realizzata dal Comune, a parità di servizio offerto, grazie alla razionalizzazione e al risparmio consentiti dall’Unione Medio Brenta. Un esempio di come le unioni fra Comuni si traducano in risparmi sia per gli enti stessi, sia per le famiglie”. Le spese per l’asilo nido infatti sono piuottosto onerose e a quasi totale carico delle famiglie. Per molti genitori diventa un impegno economico insostenibile e la scelta di mettere mano alle tarifette potrà tornare utile. N.M.
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10 Cadoneghe Elezioni Amministrative Il sindaco uscente punta al passaggio del testimone
Sfida a quattro per il municipio Schiavo corre per il centrosinistra e la maggioranza, Bresquar è il suo principale antagonista di Nicoletta Masetto
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fida a quattro alle elezioni amministrative. Michele Schiavo, 48 anni, impiegato, impegnato nel volontariato e assessore all’ambiente uscente, è il candidato sindaco del centrosinistra. Schiavo si presenta con il programma “viviAmo il futuro” ed è sostenuto oltre che da Pd anche da Sel e Lista Civica per Cadoneghe. Schiavo era scelto alle primarie dal 67% dei 1.249 elettori di Cadoneghe che hanno espresso la loro preferenza alle primarie. Il programma, intitolato “ViviAmo il futuro”, è il frutto di un lavoro condiviso e di un confronto sui vari punti con i partiti, i candidati e i movimenti civici. «Occorre lavorare per migliorare la qualità della vita nella nostra città – afferma Schiavo –. Nonostante il preoccupante contesto di difficoltà economica globale, Cadoneghe è riuscita a fare del proprio territorio un luogo accogliente, solidale, equo, dotato di servizi e infrastrutture, virtuoso nel bilancio, rispettoso dell’ambiente, capace di essere protagonista e di raccogliere le sfide
della società interculturale. Intendiamo seguire questa strada avviata dalla precedente amministrazione continuando a vedere come centro dell’operato amministrativo il cittadino, tutelato come persona e come lavoratore, assicurando la parità di genere che si raggiunge con attente politiche dei servizi e di attenzione alla famiglia, al tempo di cura dei più anziani, alla residenzialità del lavoro, per una città che lavora coesa, gestisce civilmente i beni di cui si è dotata, realizza i progetti in cui ha avuto il coraggio di credere. Sfidante diretto di Schiavo è Giorgio Bresquar, con la civica “Futuro Comune”. Quarantacinque anni, sposato e padre di due figlie, a Cadoneghe è noto specialmente per essere stato per oltre un decennio il presidente del Basket Castagnara e aver gestito i principali impianti sportivi comunali. Laureato in Scienze motorie, oltre a lavorare come direttore marketing della Verde Sport (la parte sportiva del Gruppo Benetton), si è occupato di marketing, pubblicità e forma-
Michele Schiavo
Giorgio Bresquar
zione anche all’estero. Con tre liste di appoggio Bresquar diventa l’antagonista principale di Schiavo. Nel programma c’è l’integrazione tra scuola e attività motoria, ai livelli degli standard dei paesi europei, sicurezza, riordino dei trasporti, servizi sociali più numerosi e funzionali, riassetto urbanistico, con un vero e proprio ammodernamento, grazie anche allo sfruttamento delle energie alternative. Ad
appoggiare Bresquar anche la lista dell’assessore Silvio Cecchinato (al quale il sindaco uscente Mirco Gastaldon qualche settimana fa aveva ritirato le deleghe) “L’argine dei valori”. Bresquar ha anche di il sostegno di “Insieme per Cadoneghe” guidata da Paolino Beccaro (consigliere di maggioranza, da tempo critico verso i suoi) che riunisce esponenti di varie categorie e formazioni, tra cui la Lega.
5STELLE Via il quorum dai referendum
SANDRA ESCOBAR “cambiare si può”
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l Movimento 5 stelle si presenta a Cadoneghe con un candidato in “rosa”: Sandra Maritza Escobar che capeggia la lista a cui è stato assegnato il n.2. Trentaquattro anni, nata a Bogotà, capitale della Colombia, ma da undici anni cadoneghese d’adozione. «Dal 2009 abbiamo dato vita al gruppo di Cadoneghe e adesso ci presentiamo alle elezioni». Una laurea in logopedia, Sandra Maritza Escobar lavora da alcuni anni nel settore commerciale di una catena alberghiera.Se sarà eletta insieme alla sua squadra la prima cosa che farà sarà far abolire i quorum sui referendum perché la gente deve poter decidere senza sbarramenti e quote minime. Mentre, per il territorio di Cadoneghe, l’impegno principale sarà l’incentivo a un trasporto pubblico che sia di alternativa a quello privato, che congestiona le strade. Da cui l’ipotesi di un autobus che unisca i diversi quartieri. “Sono stata colpita spiega la candidata - dal fatto che, dove si sono insediati sindaci e consiglieri del Movimento 5 Stelle, le cose, anche se a piccoli passi, hanno davvero cominciato a cambiare. Questo è possibile anche da noi”. N.M.
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centrodestra appoggia maschi
Pierantonio Maschi
Sandra Escobar
l centrodestra a Cadoneghe candida Pier Antonio Maschi. Da dieci anni consigliere di minoranza, scende in campo per la prima volta come candidato al ruolo di sindaco, con l’appoggio di due liste: “Forza Italia Berlusconi per Maschi” e “Per una Cadoneghe migliore” con la presenza di esponenti del Nuovo Centrodestra. La candidatura è stata presentata ieri dal coordinatore veneto di Forza Italia, Marco Marin, e dalla coordinatrice provinciale, Roberta Toffanin. Tante le battaglie che Maschi in questi anni ha intrapreso a fianco dei cittadini: la sistemazione idraulica, la sicurezza e la videosorveglianza, il comitato no-tir a Bragni. Pier Antonio Maschi, 60 anni, titolare della Pubbliveneto, si propone come un sindaco di “cuore”. “Mai come in questo
periodo così difficile, - dice, occorre che il sindaco sia vicino alla gente e si comporti come un buon padre di famiglia, andando per le case, ascoltando le persone. Come sto facendo in questi giorni. Pertanto il mio programma elettorale è privo di grandi opere future, ma è basato sull’assistenza e sui servizi”. In primis vanno tagliati gli sprechi e dirottati i soldi sulle iniziative sociali, rilanciando anche i ruoli dei patronati, le prime sentinelle sulle difficoltà delle famiglie. Se le tasse, vanno contenute, la videosorveglianza va migliorata, perché le telecamere non sono ad alta definizione, e va pensata una navetta-bus che unisca le frazioni e crei un collegamento diretto con l’ospedale. “L’Unione del Medio Brenta va rivista perché la gente si lamenta della qualità dei servizi”. N.M.
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Comm.Responsabile: Schiavo Michele
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12 Vigodarzere - Cadoneghe Ambiente Controlli serrati e capillari per evitare nuovi casi di abbandono di lastre
Contributo per smaltire l’eternit
Boschello: “a Vigodazere diamo 650 euro fino a 70 metri” anche Cadoneghe ha stanziato diecimila euro per la bonifica di Nicoletta Masetto
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astre di eternit abbandonate lungo l’argine del Muson dei Sassi a e Vigodarzere. A scoprire i pezzi di amianto sparpagliati lungo la scarpata di via lungargine Muson alcuni cittadini che hanno provveduto a segnalare l’accaduto alla Polizia locale. L’eternit quasi sicuramente è stato scaricato abusivamente nel corso della notte. Anche in questo caso, come in altri relativi a lastre di eternit abbandonate a cielo aperto, a farsi carico di recupero e smaltimento è stata l’amministrazione comunale che ricorda come siano previsti dei contributi per recupero e smaltimento. “Non ci spieghiamo i motivi - ha detto l’assessore all’ambiente Moreno Boschello visto che abbiamo promosso tre campagne per il corretto smaltimento dell’amianto di cui una è ancora in corso e si possono tutt’ora ricevere fino a 605 euro di contributo regionale per rimozione, smaltimento e bonifica fino a circa 70 metri quadrati”. Anche l’amministrazione di Cadoneghe ha stanziato la somma di 10 mila euro a titolo di contributo per i proprietari che provvederanno alla bonifica. Per accedere al contributo, dopo aver eseguito l’intervento, è necessario fare richiesta al Comune - Ufficio Ambiente, compilando l’apposito modulo scaricabile qui e allegando la documentazione attestante il corretto smaltimento
Lastre di eternit abbandonate, una grave forma di inquinamento dei materiali. L’importo massimo del contributo è pari al 50% del costo dell’intervento (compresa IVA solo in caso in cui costituisca effettivo costo per il richiedente) con un massimo di 1.000 euro per ciascun intervento. Saranno ritenute ammissibili le sole spese per l’intervento di bonifica e non le spese di progettazione/direzione lavori, consulenza per redazione/presentazione pratiche agli Enti preposti, o altre attività commissionate dal richiedente. Per informazioni: Ufficio Ambiente, arch. Valentina Giacon 049 8881751. “Recuperare le lastre abbandonate è venuto a costare 500 euro - haggiunge Boschello -una spesa che ricade sulle spalle di tutta la comunità, poichè l’amministrazione comunale non può usufruire del contributo regionale.
Chiediamo a chi avesse notato qualcosa di segnalarlo alla Polizia Locale o al locale Comando dei Carabinieri. Se il problema è di riuscire a bonificare le piccole quantità fino a 10/15 metri quadrati, chiedo di segnalare quanti potenzialmente interessati all’ufficio ambiente così possiamo pensare e studiare una campagna apposita per mantenere i costi congrui e bassi. E interesse di tutti bonificare e smaltire correttamente più amianto possibile”. Abbandonare l’amianto dunque, oltre che essere passibile di una denuncia penale e di una pesantissima multa, è una scelta che non conviene a nessuno. In ogni caso nei due Comuni i controlli saranno ancora più serrati e capillari per evitare che i soliti furbi provochino un grave danno all’ambiente e alla collettività.
Mercato agricolo di Cadoneghe
falsi prodotti a km 0 cambia il regolamento
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alsi prodotti a chilometro zero. Il blitz delle forze dell’ordine ha interessato anche il mercato agricolo di piazza della Repubblica con denunce e sequestri. Un cattivo esempio che è perà servito a intervenire con decisione sulla questione dei falsi prodotti a chilometri zero. Il mercato agricolo di piazza della Repubblica, gestito dalle associazioni di categoria Cia e Confagricoltura in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cadoneghe. Da più parti si attendeamo che l’indagine sia conclusa e siano accertate fino in fondo le responsabilità, ma è certo che comportamenti come quelli segnalati, che per fortuna provengono da una esigua minoranza, danneggiano un intero settore nonché la credibilità di produttori attenti alle regole, alla stagionalità e alla provenienza di frutta e ortaggi in vendita. Dal Comune si rassicurano i consumatori: “In ogni caso, anche laddove siano stati posti in commercio prodotti non a chilometri zero, va sottolineato che la merce venduta proveniva comunque da fonti controllate, perciò non è mai stata a rischio la salute dei consumatori. Questo è importante saperlo, ma è altrettanto importante, naturalmente, che il consumatore sia informato sulla stagionalità e la provenienza dei prodotti. I controlli si sono dimostrati efficaci, come dimostra il fatto stesso che i trasgressori sono stati individuati. E comunque, a prescindere da quanto accaduto, da tempo si sta predisponendo una revisione del regolamento del mercatino, che avrà una serie di meccanismi di controllo ancora più vincolanti e capillari”. N.M.
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14 Vigodarzere Inserimento lavorativo Progetti rivolti a disoccuati privi di ammortizzatori sociali
Nove posti di lavoro di pubblica utilità di Nicoletta Masetto
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l Comune di Vigodarzere ha “assunto” nove persone, residenti nel territorio, disoccupati e cassintegrati, per svolgere attività e servizi all’interno degli uffici comunali. Da aprile sono ripresi i progetti di inserimento lavorativo rivolti a tutte quelle persone che risultano prive di ammortizzatori sociali. Un intervento atteso e richiesto da tanti che si è reso possibile grazie al coordinamento di Etra e con la collaborazione di alcune cooperative sociali. In questo modo il Comune di Vigodarzere potrà disporre di nove persone, tra queste anche alcune di origine straniera, inserite nelle strutture comunali, dalla biblioteca all’ufficio tecnico, nel settore delle manutenzioni. I progetti lavorativi sono stati finanziati con contributi regionali e con i fondi stanziati dal Fondo sociale di solidarietà: ciascun lavoratore sarà occupato per la durata di sei mesi con un orario di lavoro di 16 ore settimanali, a fronte di una retribuzione di circa 500 euro al mese. “La scelta delle persone - ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali, Valerio Scotton - è avvenuta attraverso una specifica graduatoria. Tra i criteri di riferimento si è tenuto conto in particolare dello stato di necessità economica dei lavoratori. É stata però effettuata anche una valutazione sulle professionalità, ovvero sul grado di operatività rispetto ai settori di impiego nelle strutture comunali». Sempre in ambito sociale, il Comune nel 2013 ha destinato 60 mila euro di risorse a sostegno degli interventi sociali
L’assessore Scotton: “La scelta è avvenuta attraverso una graduatoria” a favore delle famiglie del territorio, distribuiti tra aiuti economici, fondo affitti, contributi alle rette per le scuole dell’infanzia e le riduzioni dei costi delle mense scolastiche”. Quaranta i cittadini assistiti che hanno beneficiato di aiuti per il pagamento di utenze domestiche (acqua, luce, gas): il Comune ha erogato complessivamente 31.500 euro. Nel 63% dei casi si tratta di famiglie italiane mentre la quota restante riguarda nuclei di origine straniera. L’amministrazione comunale ha poi contribuito al pagamento dei canoni d’affitto degli alloggi attraverso un fondo di complessivi 5.000 euro. Incrementata nell’anno scolastico 2012- 2013 la quota di integrazione delle tariffe per le mense scolastiche: sono stati infatti assegnati 5.700 euro. Due i bambini che hanno usufruito gratis del servizio; in otto casi il Comune ha concesso una riduzione pari all’80%, mentre
Impiego da 16 ore in Comune grazie alla cordinamento con Etra e le cooperative sociali
Assunti per 16 ore la settimana nove disoccupati impegnati in diversi settori dei servizi comunali
altri tre alunni hanno avuto uno sconto del 50%. Gli aiuti economici da parte dell’amministrazione hanno riguardato anche le rette della scuola dell’infanzia. “Con uno sforzo notevole - ha aggiunto l’assessore Scotton - abbiamo scelto di concentrare la gran parte degli aiuti verso i bambini nell’ottica di una sempre maggiore integrazione scolastica. Otto i piccoli nati nel 2008 che hanno potuto frequentare gratuitamente i nostri asili, mentre a tre bimbi del secondo anno di materna è stata garantita una riduzione della retta del 60%”. L’amministrazione ha sostenuto un onere complessivo pari a 14.424 euro venendo incontro alle richieste di undici famiglie (sei italiane e cinque di origine straniera).
NEWS
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Trasformazione urbanistica
piano interventi cento le richieste
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ono oltre cento le richieste di trasformazione del territorio pervenute dai cittadini di Vigodarzere relative al Piano degli interventi. Si tratta di proposte giunte in particolare dai cittadini delle frazioni e che l’amministrazione è chiamata a esaminare. Tra le oltre cento le domande pervenute ci sono state una quindicina di richieste di accordo pubblico-privato, circa ottanta osservazioni o conferme di proposte di intervento già formulate in passato, una trentina di istanze di riconversioni o modifiche di destinazioni d’uso di aree private. “Le domande pervenute, ma non solo queste, ci spingono a confermare l’azione già intrapresa come amministratori di coniugare l’azione urbanistica a quella ambientale – hanno ribadito gli amministratori – a favore di un territorio più sicuro soprattutto sotto il profilo idrogeologico. Vorremmo operare un cambio di marcia rispetto al recente passato. Si potrà costruire ma attraverso meccanismi di compensazione, non soltanto in termini di oneri di urbanizzazione. Il nuovo strumento urbanistico ci consentirà di stipulare con il privato accordi che consentano l’avvio di piani di ripristino territoriale”. N.M.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
Record negativo Nella provincia sono in crescita i licenziamenti collettivi
PADOVA
Allarme disoccupazione a pagare sono i giovani Padova maglia nera: nel primo trimestre 2014 già persi 726 posti, Cgil: è allarme precariato di Martina Celegato
E
’ nuovamente un dato relativo alla disoccupazione a creare notizia in Provincia di Padova. Un dato allarmante e che deve necessariamente spingere ad una riflessione ulteriore sul ruolo delle istituzioni in tale settore quello che emerge dal quadro tracciato dalla segreteria provinciale della Cgil di Padova che ha elaborato i dati diffusi negli scorsi giorni dall’Inps a riguardo. A destare la maggiore preoccupazione sono i dati relativi agli ammortizzatori sociali. Solo durante i primi tre mesi del 2014 sono stati persi in provincia di Padova ben 726 posti di lavoro, cifra che ha raggiunto il suo massimo picco dal 2007. Anche i dati relativi alla cassa integrazione non lasciano via di scampo visto che, sebbene siano diminuite del 50% le casse integrazioni ordinarie, sono cresciute del 40% le richieste relative alla cassa integrazione straordinaria. Percentuali che peggiorano ulteriormente se andiamo ad analizzare i dati relativi alla cassa in deroga che ha registrato un 65% in meno rispetto al trimestre precedente. Numeri senza dubbio da primato tristemente negativo che sottolineano, ancora una volta, come proprio nel cuore del Veneto la crisi non accenni a diminuire continuando la sua azione distruttiva per le piccole e medie industrie che tradizionalmente caratterizzano l’economia locale. Non solo: alcune percentuali e dati evidenziano anche
come l’azione statale non sia così efficace soprattutto dal strando invece uno stallo totale nell’area del Conselvano, punto di vista delle erogazioni degli assegni considerato del Piovese e del Cittadellese. Stabili rimangono i dati che ad oggi molti sono i lavoratori che non ricevono le relativi all’occupazione nel Monselicense e nel Camposovvenzioni statali previste e che quindi inevitabilmente sampierese. E nel resto del Veneto? I dati relativi alle altre provincie sono senza dubbio più consolanti, sebbene versano in condizioni di precarietà economica. Ma quali sono le caratteristiche che emergono da i disoccupati all’interno della Regione siano due volte e mezzo quelli prima della crisi con questi dati? La prima senza dubbio è una particolare concentrazione nella quella relativa ai licenziamenti collet- Oltre a chi perde fascia di età più giovane. Drammatica tivi che nel 2014 si rivelano essere il il lavoro c’è si presenta quindi la situazione di Pavero e proprio tallone d’Achille per la chi non riesce dova, provincia con il tasso più alto, provincia di Padova e per le sue indu- ad averne uno seguita a ruota da Rovigo e da Venestrie. Licenziamenti che coinvolgono di stabile zia entrambe con una percentuale di diverse tipologie di aziende e che rischiano di minare irreversibilmente l’assetto economico- disoccupazione pari al 8,6%. Segue Vicenza con il 7,4% produttivo dell’intera regione. Il 18% in più rispetto allo mentre la provincia dove il lavoro sembra non subire forti stesso periodo dell’anno precedente una percentuale che variazioni è Verona. Ma complessivamente è senza dubnon accenna a diminuire e che, a dispetto della ripresa bio al situazione giovanile a generare l’allarme più inteneconomica del paese, non lascia molte vie di scampo. so vista non solo la disoccupazione crescente. Molti sono Strategici inoltre i settori più colpiti ossia edilizia, turismo, infatti i giovani impiegati attraverso forme contrattuali tessile e abbigliamento da sempre pilastri economici. Una atipiche che non prevedono ammortizzatori sociali o altre lieve ripresa si è registrata nell’ambito della meccanica forme di tutela e che si trovano quindi ad esser inseriti in principalmente destinata all’esportazione quindi frutto di un contesto non solo incerto ma anche poco incoraggiante acquisti di altri paesi. dal punto di vista professionale. Una situazione da non Per quanto riguarda le aree solo a Padova città e sottovalutare per le conseguenze a lungo termine a cui si nell’area termale le percentuali sono in crescita regi- potrebbe arrivare.
unindustria Padova
siglato l’accordo per il credito
U
nicredit e le associazioni di categoria delle provincie di Padova, Treviso e Vicenza hanno siglato un accordo che punta al rilancio degli investimenti per le 6 mila imprese associate. “La convenzione con UniCredit è un primo importante risultato dell’accordo di collaborazione siglato nei mesi scorsi dalle tre Associazioni per il credito e la finanza, dopo il commercio estero e l’ambiente, nell’ambito del quale è stato affidato ad Unindustria Treviso il ruolo di coordinamento per il credito” afferma Confidustria Padova in merito. “Questo accordo va incontro di a tutte le imprese che intendono investire per tornare a crescere. La capacità di svoltare si gioca infatti sulla liquidità, messa a dura prova dalla recessione.” ha dichiarato il Delegato Confindustria Padova per il Credito e la Finanza, Mario Ravagnan. M.C.
NuOVA FRONTIERA LAVORO AuTONOMO? I GIOVANI SCELGONO IL CO-WORKING
E
’ stato inaugurato lo scorso 17 aprile lo spazio di co-working Co+ in piazza Cesira Gasparotto a Padova. Uno spazio, già il secondo a Padova dopo Talent Garden di via della Croce Rossa, che punta alla condivisione degli spazi di lavoro fra diverse tipologie di professionisti, dai titolari di partita Iva e lavoratori autonomi fino a piccole aziende che scelgono questa forma unica nel suo genere per la crescita aziendale. Più di 3000 sono le postazioni di co-working nel mondo, sintomo che la condivisione dello spazio di lavoro porta a generare nuove idee e sviluppi e che sempre più c’è la necessità di ottimizzare le spese relative alla gestione degli spazi. Uno scambio continuo di competenze trasversali ed esperienze che arrivano da vari ambiti economici e sociali, una vera e propria
fucina di idee che nel caso di CO+ coinvolgono anche la città di Padova e precisamente la collocazione specifica dello spazio. Nato da un progetto di Est - Educazione, Società, Territori, CO+ in concomitanza con l’apertura delle postazioni ha indetto anche un bando per la riqualificazione e progetti correlati alla rinascita di Piazza Gasparotto. Un vero e proprio concorso che oltre a mettere in palio una postazione gratuita per un anno al vincitore punta all’azione concreta e tangibile nella città. “Un open space che vuole andare oltre le quattro mura, coinvolgendo in un progetto di nuova socialità piazza Gasparotto e il quartiere che la ospita”, affermano gli organizzatori. M.C.
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
Spazi Spazi Aperti aperti 17 13 Iniziativa del Centro Veneto Servizi L’azienda fornisce l’approvigionamento idrico in 59 Comuni del padovano e del vicentino
Un fondo per le famiglie in difficoltà Saranno i sindaci a scegliere come impegnare la somma a disposizione e individuare i beneficari del contributo
Destinato un euro per ogni utenza attiva sul territorio di competenza
di Emanuele Masiero
L
a tutela dell’ambiente e delle risorse idriche a volte si incontra con la solidarietà. Grazie al Fondo Nuovi Investimenti del Centro Veneto Servizi arriva un aiuto concreto alle famiglie: un euro per ciascuna utenza verrà destinato a chi versa in situazioni di crisi economica. Tradotto in cifre? Ben 117.000 euro stanziati dal Cvs che serviranno a sostenere chi non ce la fa più anche a causa dell’altissimo tasso di disoccupazione in cui versa tutta la bassa padovana. Un nuovo fondo a disposizione dei Comuni per sostenere le famiglie in difficoltà economica. L’iniziativa è tutta a firma del Centro Veneto Servizi, la società che gestisce il servizio idrico integrato per 59 Comuni del padovano e del vicentino. L’assemblea dell’ente ha infatti deciso di destinare a finalità sociali il Foni (Fondo Nuovi Investimenti). Ogni Comune aderente avrà diritto a un contributo pari a un euro per ciascuna utenza attiva nel proprio territorio. In totale, nel 2014 il Cvs erogherà un fondo pari a euro 117.144 per il supporto alle famiglie in condizioni socio-economiche disagiate. Il Fondo per Nuovi Investimenti poteva essere destinato al sociale oppure a nuove opere. Forte dei traguardi già raggiunti in termini di opere realizzate
e investimenti sul territorio, il Cvs ha deciso di dare la priorità alle esigenze delle tante famiglie colpite dalla crisi economica. In totale, il fondo destinato al sociale per il 2014 è pari a un euro per ogni utenza attiva (domestica e altri usi) al 31 dicembre 2013. Spetterà ai 59 Comuni del Cvs preparare l’elenco dei soggetti in difficoltà, che avranno diritto a beneficiare del contributo, ottenendo uno sconto parziale o totale sul pagamento delle bollette del servizio idrico. Oltre alle famiglie seguite dai servizi sociali, i Comuni potranno decidere di indicare tra i beneficiari anche soggetti come scuole o asili nido. Saranno sempre i Comuni a indicare la riduzione da applicare di caso in caso. Il Centro Veneto Servizi applicherà le riduzioni assegnate direttamente in fattura agli utenti segnalati. Le famiglie in difficoltà, insomma, riceveranno una bolletta già ridotta o addirittura azzerata. La selezione sarà un compito durissimo che ogni Comune dovrà affrontare: decidere tra i centinaia, forse migliaia, di casi in difficoltà economica. Il progetto avrà di certo una ricaduta positiva sul territorio: sono 59 i Comuni aderenti al Centro Veneto Servizi. In totale 49 della provincia di Padova, nell’area
Giuseppe Mossa, presidente del Centro Veneto Servizi, spiega che l’azienda ha destianato a finalità sociali il fondo per nuovi investimenti
della bassa padovana e dei Colli Euganei, e 10 della provincia di Vicenza, nell’area berica. Parlando di abitanti il numero diventa davvero considerevole con 253.000 persone nel territorio di competenza. “In un momento di grave crisi economica per tante famiglie - sottolinea il presidente del Cvs, Giuseppe Mossa - caratterizzato al tempo stesso dalla difficoltà per le amministrazioni comunali a reperire risorse per far fronte all’emergenza sociale, abbiamo ritenuto importante essere al fianco dei Comuni nel sostegno a chi non ce la fa. Il Centro Veneto Servizi - prosegue il presidente - conferma così il suo impegno nel territorio, per quanto
riguarda sia gli investimenti che il settore del sociale”. Un’iniziativa simile, in favore dei cittadini con difficoltà economiche e lavorative, è già stata avviata in queste settimane da Regione Veneto, Fondo Straordinario di Solidarietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Padova Tre, Confcooperative e Consorzio Padova Sud: 135 disoccupati avranno di nuovo un lavoro, coinvolgendo 48 Comuni della bassa padovana, per un finanziamento complessivo che si avvicina al milione di euro. Anche in questo caso si tratta di un intervento reso possibile dal sostegno di enti che trattano questioni ambientali.
A PADOVA IL CEMENTO LA FA DA PADRONE
L
a città più cementificata in Veneto? Tanto per cambiare, Padova. Un altro record negativo che ovviamente sta animando le proposte per ridurre il consumo di territorio e tutelare maggiormente l’ambiente. I dati sono impressionanti: la superficie totale costruita sul territorio comunale è del 10.6% a Venezia, 24.6% a Verona, 25% a Treviso, 29.7% a Vicenza e ben 43.4% a Padova. Insomma, una differenza tutt’altro che minima. Inoltre sarebbero confermate le previsioni di nuova espansione edilizia in città con l’approvazione del Pat. “Con la sua approvazione – ricorda Lorenzo Cabrelle di Legambiente - il Comune ratificherebbe la possibilità di costruire in città 2,6 milioni di metri cubi previsti dall’attuale Piano Regolatore mentre altri 2 milioni resterebbero in attesa di un Piano degli Interventi che li localizzi sul territorio comunale. Una cifra assolutamente spropositata, calcolata per far fronte a un aumento di popolazione stimato in oltre 24 mila abitanti nel periodo 20102020, quando al contrario, dal 2010 ad oggi, c’è stata una decrescita che ha ridotto
la popolazione di 4.500 abitanti. Il Sindaco ora non può fare lo struzzo approvando un Pat macroscopicamente sbagliato nelle sue previsioni fatte 5 anni fa: sarebbe indice di mancanza di rispetto per i cittadini e per il territorio”. Non convincono Legambiente neppure i dati forniti da Rossi secondo cui Padova sarebbe uno dei comuni più virtuosi del Veneto, grazie ad un incremento del consumo di suolo registrato negli ultimi anni con percentuali ridottissime, come emergerebbe da un’indagine della Fondazione Pellicani di Venezia. “Nell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – sottolinea Sandro Ginestri, coordinatore dell’associazione Padova risulta tra i comuni capoluogo del Veneto quello con la maggior percentuale di superficie costruita. Approvare il Pat senza correggere gli errori del passato renderebbe molto più difficile poter salvare dal cemento importanti aree verdi rimaste in città come il cuneo verde Iris, l’Isola di Terranegra, l’Isola di Torre o le aree verdi di via Pelosa solo per fare alcuni esempi”. E.M.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Nonostante un crescente antieuropeismo tutti i partiti sono in corsa
Elezioni europee: 159 candidati per 14 seggi La circoscrizione Nordest conta dodici liste in cui i veneti sono molto numerosi, alcuni anche molto conosciuti in campo politico di Germana urbani
L
a scheda elettorale che aspetta i veneti alle urne comparirà ai loro occhi con 12 simboli e tre linee accanto: lo spazio per le tre preferenze che è possibile esprimere con l’attenzione all’alternanza di genere. Se si esprimono tre preferenze si potranno scegliere due donne e un uomo o due uomini e una donna. Donne in lista ce ne sono, Pd e FI le mette addirittura capolista. Il Pd, al secondo posto nel sorteggio, schiera la vicentina Alessandra Moretti, sostenuta in sesta posizione dall’ex ministro Flavio Zanonato, seguito da Franco Frigo, parlamentare eu- in quella di FdI al terzo posto dopo Giorgia ropeo uscente, al tredicesimo dal trevigia- Meloni e Magdi Cristiano Allam. no Andrea Zanoni e dal veronese Federico Nella scheda elettorale il primo simboVantini. lo sarà quello del M5S che presenta una La padovana Elilista con prevalenza di sabetta Gardini apre Molti i veneti candidati veneti: sarà invece la lista di Forza in corsa e quasi guidata da Marco AfItalia. Eurodeputata da tutti con altre fronte di Rimini, seguidue legislature e in tv esperienze politiche to dal trevigiano David sempre al fianco di alle spalle Borrelli, ex consigliere Berlusconi. A seguire comunale di Treviso e una pattuglia di veneti: l’eurodeputata vi- vicinissimo ai due cofondatori del Movimencentina Amalia Sartori, l’ormai celebre Si- to 5 Stelle, e dal padovano Giorgio Burlini. mone Furlan, fondatore dell’Esercito di Sil- L’ultimo posto sulla scheda è toccato invece vio e il sindaco di Albignasego Massimiliano alla alla Lega Nord, guidata dal milanese Barison per chiudere con Remo Sernagiotto, Matteo Salvini, con il sindaco di Verona assessore veneto al Sociale, di Montebel- Flavio Tosi e Lorenzo Fontana. Nessun luna. Tra le novità, l’assenza nelle fila di venetista presente, come invece era stato Forza Italia di Sergio Berlato, eurodeputato annunciato proprio da Salvini che aveva Pdl escluso da Berlusconi, che compare però detto: “Candideremo alcuni indipendenti e
l’idea è quella di candidare anche uno dei 21 pericolosi terroristi attualmente ospiti delle patrie galere”. Anche il Nuovo Centro Destra mette in campo uomini di peso, primo tra tutti il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato che segue immediatamente dopo il capolista e eurodeputato uscente Antonio Cancian di Marene di Piave nel trevigiano, e seguito dal veneziano Simone Venturini, capogruppo Udc in consiglio comunale di Venezia. Nuova è la lista Scelta Europea, sintesi di vari movimenti nel simbolo dove si legge l’appartenenza di gruppi come “Scelta Civica”, “Fare per fermare il declino” e “Centro Democratico”. In testa l’economista padovano Michele Boldrin, seguito da Giovanni Battista Scarni di Marostica e Marco Zabotti di Pieve di Soligo, Treviso.
Senza il nome di Di Pietro sul simbolo, torna in campo anche l’Italia dei Valori, con il consigliere regionale padovano Antonino Pipitone alle spalle del segretario nazionale Ignazio Messina, al quinto posto si trova la veneziana Maria Bruschi. Sulla scheda compare anche una lista completamente nuova con nomi di provenienza mista: la lista “Io Cambio” diretta da Maria Cristina Sandrin di Piazzola sul Brenta con Lauro Nicodemo di Teglio Veneto e Alberto Collet di Conegliano, rispettivamente al quarto e quinto posto. Al secondo posto nelle circoscrizioni nord ovest, est e centro, compare anche Davide Vannoni, il creatore del metodo Stamina. “La nostra è una battaglia di libertà” ha spiegato Agostino D’Antuoni, segretario di ‘Io cambio’. Alle elezioni europee sono presenti anche i Verdi che con Maurizia Giusti nota
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come Susy Blady e i due storici ambientalisti veneziani Marco Boato e Luana Zanella tenteranno di raggiungere la soglia necessaria per entrare nel Parlamento Europeo. E anche nella circoscrizione Nordest ci sarà la lista L’Altra Europa con Tsipras, una lista di sinistra radicale costituitasi in occasione delle elezioni europee a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras, presidente del partito politico greco della Coalizione della Sinistra Radicale, alla Presidenza della Commissione europea. La lista vede come capolista l’operaia dell’Electrolux Paola Morandin, la veneziana Camilla Seibezzi, il trevigiano Eddy Salzano e il padovano Carlo Salmaso. Sono state escluse, invece, le liste del Partito Comunista, Pensioni & Lavoro, “Bunga Bunga-Usei”.
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Il Veneto in primo piano 11 19 Il panorama elettorale si fa incandescente ma è variabile
Chi sale e chi scende lo dicono i sondaggi o i cittadini?
di Germana urbani
A
d un mese, circa, dalle elezioni del 25 maggio, i sondaggi registrano Forza Italia in flessione, al 19% dal 22% di un mese prima. Ma il partito di Berlusconi riserva sempre qualche sorpresa e soprattutto in Veneto le cose potrebbero cambiare molto. E’ vero però che, dopo la rottura con Alfano, gli esponenti veneti più di spicco dell’ex Pdl sono sparsi in almeno 4 liste. E se FI punta sui volti dello spettacolo, sperando nella capacità attrattiva del volto televisivo della Gardini, l’Ncd di Alfano punta su politici come Alessandro Rondoni, già capogruppo Pdl in parlamento. Ma mentre Forza Italia in campagna elettorale sta correndo dietro a Grillo e alla Lega criticando l’Europa di Angela Merkel le tematiche
dell’Ncd sono più di livello nazionale, governativo. “La pace – ha afferma Rondoni – si chiama Europa! È quanto abbiamo detto come moderati popolari europei insieme a Cancian e al ministro dell’Interno Alfano”. “Noi siamo per l’unità dell’Europa e la concordia dei popoli”. Ad un mese dal voto i sondaggi registrano una frenata del Pd al 33% e e il Movimento 5 Stelle di nuovo in salita dal 20 al 25 per cento. Un’ascesa che secondo gli esperti è dovuta alla ventata di anti-politica e anti-europeismo sollevata alla vigilia delle elezioni europee. M5s e Lega, infatti, stanno utilizzando per la campagna elettorale temi marcatamente europei centrando su tutti l’argomento anti-euro. La lega addirittura lo mette nel simbolo con
previsioNi
cui il partito si presenta alle elezioni europee del 25 maggio: la modifica più evidente è che al posto di “Padania” c’è scritto “Basta euro” accompagnata dalla scritta “Autonomie” e dal simbolo di una lista autonomista sudtirolese. Salvini ha spiegato che sotto la scritta Lega Nord non c’è il nome del segretario perché si vuole dare una connotazione politica legata al futuro. E, in questo caso, ad una Europa senza la moneta unica. E sarà per la mobilitazione dal basso col No Euro Tour, sarà che all’appuntamento con le urne il popolo leghista si fa sentire, ma i sondaggi ad un mese esatto dalle elezioni dicono che la Lega Nord sale al 5,4% (+0,5%) e che dovrebbe superare la soglia di sbarramento anche Fratelli d’Italia.
attesi beN altri risultati rispetto al 2009
C
inque anni fa l’esito delle urne della circoscrizione Nordest aveva riservato agli italiani parecchie sorprese, la principale fu l’elezione di Debora Serracchiani, oggi presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd. Da sola e solo in Fvg prese 73 mila 910 voti, molti più di Silvio Berlusconi, e ben 144 mila 558 nell’intera circoscrizione. Dopo di lei venne eletto Giovanni Collino, allora senatore del Pdl, con oltre 50 mila preferenze. Numeri da record. Numeri che, dicono i sondaggisti, quest’anno saranno difficili da rivedere. E, se le cose non cambiano, il maggior numero di preferenze andrà all’astensionismo. Su tutto il territorio, l’Italia eleggerà 73 parlamentari con la legge numero 18 del
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1979, la più vecchia legge elettorale ancora in vigore in Italia. Si tratta di un proporzionale puro in cui è possibile esprimere fino a tre preferenze. Il territorio italiano in questo caso è diviso in cinque circoscrizioni, che assegnano un numero di parlamentari proporzionale al numero dei propri abitanti: la circoscrizione “Italia nord occidentale” elegge 20 parlamentari tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia; la circoscrizione “Italia nord orientale” 14 tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, e così via. La soglia di sbarramento per partecipare alla distribuzione dei seggi è del 4 per cento nazionale.
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12 Il Veneto in primo piano 20 L’emigrazione dei veneti sotto i 40 anni è un trend in crescita costante
I ragazzi migliori cercano fortuna all’estero Tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità, ed i cittadini tra i 35 e i 45 anni sono 35 mila in meno
di Germana urbani
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ono giovani, partono in silenzio e mai in gruppo. La loro è una scelta solitaria verso un futuro e un lavoro migliore che affrontano con un bagaglio ricco di capacità, formazione ed esperienza. La nuova mobilità degli italiani, infatti, è un’emigrazione altamente qualificata: il 56,4% degli espatriati possiede una laurea (il 43,5% magistrale o vecchio ordinamento e il 12,9% triennale) e il 21,8% possiede un dottorato (13,5%) o un post-doc (8,3%). Il 17,5% ha un diploma e il 2,2% la qualifica professionale. E, contrariamente a quanto si può pensare, è proprio dalle terre che sono state tra le più produttive e benestanti del Paese, che i giovani migliori se ne vanno maggiormente. E’ il caso, per esempio, del Veneto che del 2007 al 2012 ha visto partire 154 mila giovani di una fascia d’età che va dai 26 ai 45 anni. Sono i dati allarmanti diffusi da una ricerca regionale della Cgil, che dovrebbe interrogare tutti.
Numeri alti ma che potrebbero essere molto più alti considerando anche altri fattori. La diaspora di oggi, infatti, è difficile da quantificare poiché il migrante attraversa le frontiere europee senza visti e permessi di soggiorno; si iscrive al registro degli italiani all’estero solo dopo alcuni anni dall’espatrio e spesso non cancella la residenza in Italia. Certo è che la crisi spinge ad emigrare e chi se ne va non mette in conto di tornare. Solo lo scorso anno ben 60 mila hanno scelto l’estero per costruire il proprio futuro. Le cancellazioni di residenza verso paesi comunitari, e non, sono quasi quadruplicate tra il 2001 e il 2012, in un trend in crescita costante che ha raggiunto, nel solo ultimo anno le 12.371 unità. La ricerca della Cgil veneta mette in evidenza che tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità (-17,5%) ed i cittadini della fascia d’età immediatamente superiore, fino ai 45 anni, sono 35 mila in meno (-4,3%). La cosa che più
preoccupa, però, è che chi se n’è andato dal Veneto non l’ha fatto la ricerca disperata di un lavoro purchessia, fosse anche di bassa manovalanza, come 60 anni fa. Chi parte oggi è colto, formato sia dal punto di vista professionale che accademico e porta con se’ il meglio di quanto la terra d’origine è riuscita a dargli. Un grosso investimento in termini di studi e occasioni di formazione e ciò rischia di rappresentare una perdita ancor più grave per un tessuto produttivo in una fase di evoluzione complessa come quella che sta vivendo il Veneto in questi anni. Però queste persone cercano prospettive di crescita personale che ormai è difficilissimo trovare nel nostro Paese e soprattutto non intravedono delle certezze di futuro. Il fenomeno è comune anche ad altre regioni del Paese, come Emilia e Toscana; ma lì l’indice d’occupazione è rimasto abbastanza stabile mentre in veneto, in 5 anni, è sceso di 4 punti percentuali.
“La migrazione da un Paese a un altro non è un male in assoluto – afferma Enrico Berto, presidente del gruppo dei Giovani di Confindustria Veneto – il mondo non è statico e molti dei nostri ‘cervelli in fuga possono rientrare. Comunque il dato demografico lo confermiamo e la preoccupazione sta nel rischio che le menti più brillanti scelgano di fondare imprese all’estero anziché nel proprio Paese”. Secondo il sociologo Vittorio Filippi, però, a differenza dell’emigrante di mezzo secolo fa, il giovane che se ne va oggi dall’Italia molto difficilmente sogna di tornare. E non solo per motivi
occupazionali. In questo giocano valutazioni sulle difficoltà di far carriera, sull’opacità dei concorsi italiani rispetto all’estero e sulla fluidità nello spostamento fra le diverse opportunità di lavoro che si doves-sero presentare. Il disagio vissuto in Veneto è alto se si considera che nel 2012 erano 122mila i giovani fino ai 29 anni che non studiavano e non lavoravano, i cosiddetti neet, un esercito che fa il paio con la crescente precarizzazione del lavoro. “Questi fenomeni producono analfabestismo di ritorno e perdita di competenze - sottolinea la Cgil.
ChI PARTE, PERChÈ E DOVE È DIRETTO?
A
lasciare l’Italia non sono solo lavoratori specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Rispetto alle migrazioni del passato cambiano però le motivazioni, non sempre la ricerca di lavoro risulta essere il fattore dominante, si emigra anche per cercare una migliore qualità della vita, per amore, o per studiare. Il fenomeno tocca tutte le professioni: non solo “cervelli in fuga” – che comunque rappresentano una fetta importante della popolazione migrante (i ricercatori universitari e negli istituti privati sono il 18% dei lavoratori dipendenti) – ma anche studenti (10%), manager (18,8% tra dirigenti, direttivi e quadri), impiegati (35,6%). Ma l’emigrazione odierna è difficile da catalogare in quanto le figure professionali sono molteplici: ci sono i ricercatori, i prof, i dirigenti, gli operai specializzati, quelli non specializzati, i creativi e i lavoratori del settore gastronomico. Chi parte oggi è per lo più giovane (il 56% ha meno di 35 anni e l’80% meno di 45), proviene soprattutto dal Nord (per il 49% dei casi contro il 25% del Centro e il 22% del Sud) e sceglie di emigrare per lo più in Europa (per il 70% dei casi). Tra le destinazioni, la Germania si conferma primo paese di accoglienza (14,9%), seguita dal Regno Unito (12,4%) e dalla Francia (10%). Tiene la Spagna (7,1%) nonostante il crollo dei flussi dopo il credit-
crunch, seguita dal Belgio (e in particolare da Bruxelles e dalla regione fiamminga) e negli ultimi anni della crisi in moltissimi scelgono la Svizzera. Guardando al resto del mondo recentemente la Cina è diventato il primo paese asiatico per presenza di italiani dopo Tailandia e Giappone. Oggi gli italiani non fuggono solamente dalla povertà. Spesso un lavoro ce l’hanno ma è precario. All’estero trovano una forma contrattuale migliore e, in molti casi, anche una retribuzione più alta. Secondo la ricerca torinese, chi in Italia aveva un contratto atipico, nel 35% dei casi ha ottenuto all’estero un contratto a tempo determinato, mentre il 53% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato. Sul totale della popolazione dipendente solo il 7% ha un contratto atipico. G.U.
Il Veneto in primo piano 13 21 Crescita e sviluppo Accesso al credito per sostenere progetti di crescita
Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa Accordo quadro tra istituto e associazioni di categoria di Padova, Treviso e Vicenza per il rilancio degli investimenti delle seimila imprese associate
Artigianato in picchiata, nel Nordest: in 5 anni perse 12mila imprese
di Ornella Jovane
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e Associazioni Industriali di Treviso, Vicenza e Padova hanno siglato un accordo con UniCredit per definire un plafond d’investimenti dedicato alla crescita e sviluppo competitivo delle loro imprese. E’ un primo, importante risultato dell’accordo di collaborazione siglato dalle tre Associazioni per il credito e la finanza. L’accordo, valido fino a fine 2014, mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate, onde sostenerne i progetti di crescita e dar loro modo di cogliere nuove opportunità di sviluppo, dati anche i primi timidi segnali di ripresa che si registrano dopo una lunga recessione. Il rallentamento delle attività produttive è stato caratterizzato anche da una flessione degli investimenti, che ha influito sulla composizione del debito delle aziende orientato sul breve termine. Si è ritenuto di ottenere il supporto di UniCredit per gli investimenti a medio/lungo termine, per acquisto, costruzione, ampliamento o ristrutturazione di fabbricati; interventi di riqualificazione a fini di prevenzione dei rischi ambientali; acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; spese di ricerca, sviluppo, innovazione; acquisto di società o partecipazioni; costi per l’internazionalizzazione dell’impresa. UniCredit mette a disposizione delle imprese associate finanziamenti chirografari, della durata massima di 5 anni, e ipotecari fino a 15 anni. Inoltre, fornirà un riscontro sulla sostenibilità finanziaria del progetto in tempi stretti e certi, dando risposte adeguate alle tempistiche di progettazione delle
NeWs
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L’accordo mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate ed è valido fino a fine 2014 imprese. “L’accordo – spiega Roberto Cassanelli, Responsabile Corporate Nord Est di UniCredit – è frutto della volontà comune di fornire alle imprese del territorio gli strumenti finanziari per rilanciare investimenti accantonati e ora non più prorogabili”. “Il credito – aggiunge il Vicepresidente di Unindustria Treviso, Riccardo Arnaboldi – è uno degli snodi da cui può ripartire la crescita. I segnali in merito sono ancora contrastanti, ma registriamo una rinnovata disponibilità, specie dalle principali banche, di sostenere gli investimenti di imprese e privati. UniCredit conferma la tendenza”. “Far affluire liquidità all’economia reale è cruciale per rinvigorire i deboli segnali di ripresa - incal-
za il Delegato di Confindustria Padova per Credito e Finanza, Mario Ravagnan - Anche nel 2013 i prestiti alle imprese in Veneto hanno segnato un -6,9% e, nonostante la riduzione dello spread, i tassi non sono calati. Il sostegno dev’essere più convinto. L’accordo con UniCredit va in questa direzione”. “Uno dei nostri obiettivi per il prossimo biennio è facilitare l’accesso al credito delle imprese. Questo accordo ne è la conferma e la collaborazione con Treviso e Padova si è dimostrata utile” conclude Luciano Vescovi, delegato di Confindustria Vicenza per l’area Finanza, sottolineando anche l’attenzione alle imprese colpite da calamità naturali, “per le quali vengono azzerati i costi di istruttoria”.
Il ministro Poletti ha incontrato le Legacoop del Nordest
“cooperazioNe e terzo settore trasformaNo l’italia e Ne aiutaNo la ripresa”
orkers buy out che trasformano aziende in fallimento in cooperative competitive, lavoratori che perdono il posto e decidono di diventare imprenditori di se stessi costituendosi in cooperativa, reti di cooperative e aggregazioni di filiera; e ancora: nuovi modelli di welfare sperimentati da cooperative sociali, che non solo riescono a garantire livelli essenziali di assistenza alla comunità ma creano occupazione sul territorio. Queste le best practices raccontate lo scorso 14 aprile al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che ha incontrato Legacoop Veneto, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Legacoopbund al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova, in un’iniziativa che le tre Leghe hanno fortemente voluto unitaria, convinte che la macroarea territoriale e non più regionale, sia ormai il parametro di
riferimento. “Occorre costruire attorno all’economia sociale e solidale il futuro del Paese - ha osservato il ministro -, puntando su imprese cooperative, imprese sociali, cooperative di comunità, e ogni altra forma di economia sociale e associativa che metta al centro non la finanza ma la persona, non la remunerazione del capitale, ma i bisogni dei soci e della comunità”. “Puntiamo a massimizzare il coinvolgimento, il protagonismo attivo e la responsabilità di ogni cittadino. All’economia solidale il compito di promuoverli e organizzarli: perché ad ogni italiano deve essere data una ragione per saltar giù dal letto e mettersi in moto ogni mattina. Spetta a ognuno contribuire allo sviluppo della propria comunità”.
Giuseppe Bortolussi
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he l’artigianato fosse in sofferenza era risaputo, ma i numeri forniti dalla Cgia di Mestre fotografano un crollo di proporzioni drammatiche. Anche se nei primi tre mesi del 2014 si registra qualche segnale di ripresa, negli ultimi cinque anni in Italia sono andate perdute 75.500 attività artigiane: un dato che peraltro è stato depurato dalle periodiche operazioni di “pulizia” del Registro Imprese dalle imprese di fatto inattive effettuate dalle Camere di Commercio, essendo stata calcolata la nati-mortalità come saldo tra imprese artigiane iscritte nel periodo di riferimento e le cessazioni delle stesse, al netto delle cancellazioni d’ufficio. Questa crisi nera dell’artigianato non ha risparmiato il “ricco” Nordest, anzi: di queste 75.500 attività sparite tra 2009 e 2013, 12mila operavano nel Triveneto e 9.800 nel Veneto. Le province più I dati della Cgia colpite: Treviso, di Mestre fotografano con una perdita di una realtà difficile. 2.187 imprese, Segnali di ripresa nei Verona (- 1.949), primi mesi del 2014 Vicenza (- 1.848) e Venezia (1.836). Per una contrazione occupazionale dell’artigianato veneto di 28mila unità. I dati della Cgia certificano come l’artigianato sia il comparto più colpito dalla recessione che attanaglia il Paese almeno dal 2008, e al suo interno i settori con le performance peggiori risultano essere le costruzioni, i trasporti e il manifatturiero, in particolare il metalmeccanico, il tessile, abbigliamento e calzature. Per il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, tra le principali cause che hanno costretto tanti artigiani ad arrendersi vi sono il crollo dei consumi delle famiglie, l’impennata delle tasse e del peso della burocrazia e la stretta sul credito. “Molti di loro - aggiunge Bortolussi -, non potendo contare su alcun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura della loro attività non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati a ingrossare le fila dei senza lavoro, portandosi dietro i debiti accumulati negli ultimi O.J. anni e un futuro quanto mai incerto”.
14 Cultura veneta 22 Venezia Arte contemporanea
Tre mostre tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana Tre percorsi dedicati a tre artisti differenti: il californiano Doug Wheeler, al fotografo Irving Penn e all’artista Wade Guyton
di Alain Chivilò
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a aprile fino al fine anno è possibile apprezzare a Venezia diversi percorsi artistici contemporanei, ricchi di riflessioni, allestiti in due luoghi istituzionali per l’Arte: da un lato Palazzo Grassi con due mostre e dall’altro nell’area denominata Cubo di Punta della Dogana, nell’attuale percorso di “Prima Materia”. Partendo da Palazzo Grassi si è immediatamente immersi, fin dall’ingresso per continuare al primo piano, dall’esposizione “L’Illusione della luce”. Tutto l’atrio è interamente dedicato all’opera realizzata dall’artista californiano Doug Wheeler dove la luce assume la valenza di materia, in quanto le percezioni del visitatore sono azzerate al fine di creare effetti contrapposti quali il pieno e il vuoto, la realtà e il miraggio, l’istante e la durata. Una ricerca espositiva che pone il filo rosso esplicativo nel concetto di luce che, in tre fasi distinte, rileva nasconde ed evidenzia particolari non visibili. Il termine latino lux è la base di partenza filosofica per un concetto di luce che consente di distinguere e vedere le forme, indagando la profondità della realtà il cui significato è “illuminare” e “far vedere”. Con questa prospettiva si sviluppa l’esposizione con lavori quali per esempio di Julio Le Parc, Dan Flavin, Robert Irwin, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, Claire Tabouret, Antoni
Muntadas, Danh Vo, Robert Whitman e molti altri. Proseguendo al secondo piano di Palazzo Grassi si giunge alla prima importante esposizione dedicata al fotografo americano Irving Penn (1917 – 2009) realizzata nel suolo italiano: “Irving Penn, Resonance”. Come si nota dai lavori esposti, la caratteristica principale dell’artista consisteva nel possedere un’alta capacità di sintesi che gli permise di avvicinarsi alla verità degli esseri viventi e delle cose stando sempre in costante relazione sui significati di vita, tempo e relativa debolezza. Un totale di centotrenta fotografie rappresentano un percorso di quarant’anni di produzione artistica attraverso ventinove stampe ai sali d’argento, diciassette internegativi, ottantadue stampe al platino e cinque stampe dye-transfer a colori. Persone in abiti di lavoro nei loro mestieri, personaggi della pittura, della letteratura e del cinema quali Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Truman Capote e Marlene Dietrich, popolazioni indigene autoctone, uniti a soggetti quali composizioni di Architecture, assemblaggi di crani, ossa, teschi di animali e altri oggetti, sono i principali scatti di Penn che ha sempre cercato di porre all’attenzione la
fragilità e la labilità dell’esistenza dell’essere umano del nostro pianeta. Il viaggio espositivo si conclude nel Cubo di Punta della Dogana con l’installazione di Wade Guyton, nell’ambito della mostra “Prima Materia”, intitolata “Zeichnungen für ein kleines Zimmer” (Drawings for a Small Room) del 2011.
Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso
XXv premio iNterNazioNale carlo scarpa per il giardiNo
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aggio è il mese del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino che la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso organizza annualmente dal 1990. Una giuria, tra le candidature giunte in base alla pubblicazione del bando, valuta e premia un luogo che si distingue maggiormente per fattori ad alto contenuto quali l’invenzione, la memoria e la natura. L’edizione 2014, la XXV, è stata assegnata a due villaggi del Podrinje, regione della Bosnia orientale, ai confini con la Serbia: Osmace e Brežani. Questi sono posti su un altopiano sopra Srebrenica all’interno di una geografia balcanica fatta di territorio, confine, vita, lotta e guerre. Si apre un dibattito che vede come attori principali la storia millenaria, la natura bella e aspra, per concludersi nella guerra fatta di territorio, etnie e religione. Il programma della premiazione vede cadenzare diversi appuntamenti sempre nella sede di Treviso. Venerdì 9 maggio, alle ore 18, una conferenza pubblica dedicata ai primi venticinque anni del Premio Carlo Scarpa con relativa inaugurazione della mostra dedicata all’attuale edizione aperta fino a domenica 29 giugno. Il giorno seguente, sabato 10 maggio dalle 9.30 alle 13.30, si tiene un seminario sul luogo premiato presso l’auditorium spazi Bomben della Fondazione, mentre dalle ore 17 dello stesso giorno, presso il Teatro Comunale di Treviso, si tiene la cerimonia pubblica di consegna del Premio 2014. Nel corso dell’anno altre iniziative saranno programmate anche in Al.Ch. Bosnia ed Erzegovina, Trieste, Venezia e Bolzano.
Il progetto “Le strade del vetro”
Fotografia
I Santillana alla Fondazione Cini di Venezia
LA FEMMINILITÀ A PALAZZO FORTuNY
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a festa della donna ha coinciso con l’inaugurazione della primavera femminile a Palazzo Fortuny di Venezia. Fino al 14 luglio è possibile visitare cinque esposizioni corrispondenti a rispettivi universi femminili artistici: Dora Maar “Nonostante Picasso”, AnneKarin Furunes “Shadows”, Ritsue Mishima “Tras Forma”, Barbara Paganin “Memoria Aperta” e dalla collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia”. La mostra “Dora Maar. Nonostante Picasso” ruota attorno alla seconda parte del titolo, in quanto Henriette Theodora Markovitch (Parigi, 1907-1997), conosciuta come Dora Maar, è inquadrata a livello artistico come l’amante di Pablo Picasso, ma nella maggioranza dei casi non si parla mai della produzione artistica. Quindi “nonostante” la frequentazione del padre del Cubismo, la Maar ha un interessante percorso nella fotografia. Infatti fu grazie al critico Marcel Zahar e successivamente a Emmanuel Sougez come consigli tecnici, che studia fotografia all’École de Photographie de la Ville de Paris, dopo aver frequentato l’École et Ateliers d’Arts Décoratif e l’Accademia di André Lhot. Qui conobbe
anche Henri Cartier-Bresson. A livello espositivo è dato risalto alle fotografie che nascono dalla collaborazione con Pierre Kéfer, anche se sono state scattate interamente da Dora. Sono impressi scenari e luoghi di vita, come per esempio l’infanzia, i vagabondi, la povertà, le fiere, i mercatini e il negozio di tatuaggi. Un’interessante esposizione dunque che mette in risalto l’Arte della Maar nonostante la frequentazione di “quell’uomo li”. Proseguendo il percorso con le altre mostre, Anne-Karin Furunes (1961) “Shadows” esplora sempre con la fotografia l’introspezione della persona ritratta creando una forma incorporea riducendo l’immagine nella scala pixel, invece Ritsue Mishima (1962) “Tras Forma” con il vetro cattura e irradia luce ispirandosi alla natura, mentre Barbara Paganin (1961) “Memoria Aperta” con i suoi gioielli, composti di elementi esterni quali oggetti, miniature di ritratti e animali, si fonde nell’alta gioielleria. Conclude la collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia” che propone una raccolta di fotografie scattate da artiste divise tra ‘800 e ‘900. Al.Ch.
l progetto denominato “Le strade del vetro” condotto dalla Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung pone l’attenzione sull’arte vetraia del Novecento, puntando ed evidenziando le svariate potenzialità su questa nobile e antica espressione artistica. Dopo le interessanti passate esposizioni si pone ora l’accento mettendo in dialogo, con relativo confronto, due artisti che sono fratello e sorella. “I Santillana – Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana” è la mostra che fino al 3 agosto, all’isola di San Giorgio di Venezia, indaga le produzioni dei fratelli Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana. Entrambi sono discendenti di una dinastia di maestri vetrai, il cui padre da un lato fu Ludovico Diaz de Santillana e dall’altro il nonno fu Paolo Venini. Quasi 130 lavori suddivisi tra oggetti, sculture e opere in vetro narrano produzioni che partono dagli anni Ottanta per arrivare a una serie ideata appositamente per la mostra. Percorsi e approcci artistici diversi che si uniscono nel nome di famiglia, ma che indicano produzioni artistiche personali. A livello espositivo il corridoio centrale del corpus crea un incontro artistico tra Laura e Alessandro producendo similitudini e dissonanze nel modo di espressione a livello vetraio. Martin Bethenod, dopo due anni di lavoro come curatela, parla di “un corpus che compone una sorta di doppio ritratto in movimento dei due artisti. Questa grande strada, che privilegia i registri dinamici della temporalità, del confronto fra i due artisti, della diversità delle
vocazioni d’uso, dell’importanza del contesto e della storia personale, è la vera spina dorsale della mostra e l’attraversa da parte a parte. Seguendo un principio mnemonico e della libera associazione, vetrine e ripiani accostano lavori di periodi differenti e soprattutto di vocazione molto varia. Fonti d’ispirazione, disegni, fotografie”. Dunque, una mostra ad alto contenuto artistico sicuramente da visitare per un’arte del vetro sempre viva. Al.Ch.
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24 Cultura provinciale
Cultura provinciale 17
Ai Musei Civici fino al 20 luglio Con i loro 11 km di sviluppo sono il più grande monumento di Padova
Mura rinascimentali da scoprire
museo antoniano
Cinque secoli di storia per la fortificazione in parte sotterranea ora svelata dalla nuova mostra
L’esposizione all’interno
di Laura Organte
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on i loro 11 km di sviluppo, diciannove bastioni e sei porte superstiti, le mura rinascimentali di Padova sono, per dimensioni, il più grande monumento della città. Eppure, complice la vegetazione che in molti tratti le copre, o le edificazioni che nei secoli vi si sono stratificate, è anche il meno conosciuto dagli stessi padovani. Anche per questo motivo, in occasione di un importante compleanno – il quinto centenario – la cinta patavina si è meritata una mostra tutta sua, in esposizione ai Musei Civici fino al 20 luglio. Il 1513 può considerarsi l’anno d’inizio dell’edificazione delle nuove mura di Padova – successive a quelle Carraresi – sotto la guida di Bartolomeo d’Alviano. La città aveva da poco sostenuto con successo l’ultimo degli assedi conseguenti alla sconfitta di Agnadello (1509) contro le forze della Lega di Cambrai. In quell’occasione le mura carraresi erano state riadattate alla meglio grazie al coraggio e all’ingegno di molti, ma con la conclusione del conflitto sul cam-
po si erano create le condizioni per dare forma definitiva, in muratura, alle difese apprestate in forma provvisoria, con opere in terrapieno, nel corso dei quattro anni di guerra. Molto di quanto s’iniziò a realizzare in quell’anno è giunto fino a noi, integrato dalle aggiunte e modifiche apportate nei quattro decenni successivi, e vi sono veri e propri gioielli architettonici, come le due porte del Falconetto, e strutture militari imponenti, che, per la varietà delle soluzioni adottate nel corso del lungo tempo a seguito dell’evolvere delle tecniche di difesa dal fuoco delle artiglierie, offrono un’opportunità unica per poter seguire lo sviluppo dell’architettura militare in un unico luogo. Senza contare la complessa relazione del sistema bastionato con le acque, intese a un tempo come ulteriore fattore di difesa, integrato, e via maestra di comunicazione e vita. Una particolare attenzione è riservata all’illustrazione di quanto delle mura non si vede perché sepolto, casematte e galle-
eveNti e mostre
a cura di Laura Organte
TEX WILLER INEDITO Dal 24 maggio al 29 giugno, in esposizione presso la galleria Samonà di via Roma una mostra dedicata a Tex Willer, l’intramontabile ranger creato da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini. Cinquanta opere originali realizzate per gli art books “Il mio Tex – La ballata del West”, “La cavalcata del morto” e “Tex Willer - Il romanzo della mia vita” dell’artista aretino Fabio Civitelli e le illustrazioni e gli acquerelli per Tex l’avventura e i ricordi del senese Giovanni Ticci. La mostra intende raccontare, attraverso opere in parte inedite, il mondo di Tex Willer e dei suoi pards, protagonisti del più lungo successo editoriale italiano (1948-2014).
“LA SCIENCE EN ROSE” Presso il Centro Culturale Altinate, il 29 e 30 maggio va in scena “La science en rose”, un occasione per riflettere sulla rappresentazione della donna nel mondo scientifico. Il programma prevede incontri con esperti centrati su diversi aspetti della questione di genere nella scienza, una mostra sulle grandi figure femminili nella scienza e un’esposizione fotografica dedicata alle donne nella ricerca attuale e, a conclusione uno spettacolo di danza contemporanea dedicato alla scienziata Rosalind Franklin.
“L’IMMAGINE DELLA FORTUNA” Una mostra curiosa e originale, dal titolo “L’immagine della fortuna” sarà in esposizione dal 6 giugno al 6 luglio all’ex macello di via Cornaro. La mostra, presenta al pubblico una collezione privata di oggetti dedicata al maiale, seconda, forse, solo a quella esistente a Stoccarda presso il Museo del Maiale. Il lungimirante possessore di questa collezione è un odontoiatra veneto che da oltre quarant’anni raccoglie oggetti che si rifanno al suino, provenienti da ogni parte del mondo. Tra questi anche opere d’arte realizzate da grandi artisti contemporanei, quali ad esempio Rauschenberg, Nespolo, Cuoghi, Musante, Villeglè, Aubertin, Potenza, Chen Wenling ed altri ancora.
Visite guidate ai tesori artistici della Basilica
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Alle mura cinquecentesche la città dedica un’esposizione rie: interessanti e affascinanti rinvenimenti, come la scoperta di spazi ipogei inesplorati, saranno mostrati al pubblico grazie a filmati realizzati dal Gruppo Speleologico Padovano CAI, in collaborazione con il Comitato Mura e il Settore Edilizia Pubblica del Comune. A fare da controcanto al racconto puntuale della storia delle mura, infine,
un percorso fotografico parallelo ideato da Paolo Coltro: un “commento” personale e originale che suggerisce inedite emozioni. Scopo della esposizione è mostrare e celebrare le mura, ma soprattutto riportarle al centro del dibattito culturale sul futuro della città: non più soltanto come problema urbanistico, ma come nodo identitario e risorsa per la città.
partire dal mese di maggio, al Museo Antoniano iniziano le visite guidate, senza nessun costo aggiuntivo rispetto al biglietto. L’attività, curata da personale qualificato del “Messaggero di Sant’Antonio” si avvale anche della collaborazione di alcuni tirocinanti dell’Università di Padova. Il personale del “Messaggero di Sant’Antonio” accompagnerà i visitatori alla scoperta del Museo in un percorso unico tra i tesori artistici realizzati, nei secoli, per la Basilica e per la Veneranda Arca di Sant’Antonio: dipinti, sculture, paramenti sacri, arazzi, oreficerie. Le visite guidate si svolgeranno il mercoledì e il venerdì (in particolare per le scuole), e il sabato e la domenica alle ore 9.30 e alle ore 11.30. Per ragioni organizzative è consigliata la prenotazione (049.8603236, dal martedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00). L.O.
La novità Le realtà cittadine uniscono le forze per ampliare la propria offerta
Nasce “Teatri Off Padova” alleanza a 5 sul palcoscenico I
teatri padovani si uniscono contro la crisi. È nata ufficialmente la Società Cooperativa di Impresa Sociale “Top Teatri Off Padova”, risultato di un percorso iniziato circa un anno fa, che ha portato Teatro de LiNUTILE, Carichi Sospesi, TPR - Teatro Popolare di Ricerca, Teatro Continuo e Amistad Teatro a lavorare insieme per trovare soluzioni e modalità nuove per rafforzare capacità di comunicazione, promozione ma soprattutto coinvolgimento del pubblico. Promotrici della nuova realtà sono le cinque principali realtà teatrali off che da lungo tempo operano nell’ambito delle attività performative e della formazione in ambito teatrale a Padova con oltre 130 spettacoli sia per adulti che per bambini nelle rispettive sedi e sul territorio, con cui attirano 10 mila spettatori e oltre 1.000 persone che frequentano corsi di teatro. Gli elevati costi di comunicazione e promozione, diventati per molte realtà insostenibili, la riduzione sia del Fus Fondo Unico dello Spettacolo, sia del sostegno che prima potevano garantire gli Enti Locali, hanno suggerito l’idea di unire le forze, investendo sullo sviluppo e aggiornamento delle competenze degli operatori teatrali, sull’inserimento di competenze gestionali, oltre che di nuove figure professionali, nonchè sullo
Con “Top” il mondo teatrale padovano fa un passo in avanti sviluppo di nuovi modelli e strumenti per progettare e orientare le proprie attività. Tutto questo, mantenendo l’indipendenza delle direzioni artistiche. Primo obiettivo della neonata Cooperativa sarà quello di ampliare l’audience: un maggiore coinvolgimento dei pubblici si rifletterebbe, infatti, non solo sugli incassi, ma anche sulla possibilità che altri soggetti economici (dalle imprese alle fondazioni di erogazione) siano indotti a guardare al teatro come ad un’opportunità di marketing. Contemporaneamente la Cooperativa vuole anche rispondere alla necessità di strutturare un’offerta culturale teatrale
cittadina, oggi spesso frammentata e ripetitiva, che non distingue il teatro professionale dall’amatoriale e che non dialoga con la programmazione del Teatro Stabile del Veneto. Si tratta infine di un’opportunità in più per rafforzare l’impatto sociale delle iniziative teatrali, attraverso progetti di teatro in carcere, laboratori di teatro in quartieri periferici della città con persone svantaggiate e con disabilità, progetti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi di rilevanza sociale, attività con le scuole e corsi di teatro pomeridiani per bambini e ragazzi. Laura Organte
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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO successi nel golf, nel nuoto e nella danza per l’istituto karate la “tiger doJo” si laurea
Montagnana Nuovi successi nel golf, nel nuoto e nella danza per l’istituto
nti sempre sul podio Studenti sempre sul podio
e sportive ntagnana” ndro Saonmpetizioni ori, che si ormazione Alessandro Girardello, ro e Verontifico ha solo punto evo. Nella zzolo ha uto con un he vinto il danza che le scorso. Famiglia na hanno ella giuria uzione. Il ressa Bazrtenenti a
campioNe d’italia
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a pales Storica impresa della Tiger Dojo Karatè che, al Pala Ferroli di San Bonifacio (VR) si è laureata campione italiana di squadra,nella Federazione europea karatè e arti associate, nel corso della Finale dei campionati nazionali. E’ la prima volta in assoluto che questo prestigioso titolo approda in veneto, a firmare l’impresa il team della Tiger Dojo La gioia degli atleti premiati con le scuole di Due Carrare, Pernumia, Galzignano e Torre, che l’ha strappato alla Laleggendaria squadrasocietà di nuoto ritira il nuovo milanese Ninjitsu Limbiate premio che lo deteneva da 18 anni consecutivi. diverse classiglidell’istituto mesi di inprove sotto la categoria allievidaalla provinciale Ben 700 atleti partecipanti rappresentanza di 56 società tuttafase Italia, di seguitodei lai guida unaatleti docente Dall’erba e tricolore campionati studenteschi creando il vuotochealle nomi didegli cheesperta. hanno vinto il titolo individualmente, e i piazzati proprie italiani spalle. Nella piscine C.S.Emanuele Plebiscito a dalhanno parquet all’acquaallapunteggio scuola montagnanecontribuito di squadra: campioni assoluti nel Kata Padova, Alessandra mercoledì 26 marzo,Serena sempre seDal nonCompare, conosce Nicholas poi ostacoli. Nei campionati Galante, Alessandro Turchetto, Galante, Toni-con guida delGaia professor Saoncella il gruppo regionali di nuoto, tenuti il Sabrina 23 aprileToffanin, a Rovigo,AnnalaEberrini, nello, Elena Stuparich, Masiero, Costanza Finotti,ha piazzamenti: primo posto laJessica squadraZaggia, dello Jacopo, postoPintonottenuto Laura dopo Sessa,il primo Valentina e Giuliai seguenti Frison; Medaglia d’argento per nelle Laura staffette 4x50 (conCostanza Mattia Franchini, nella faseTasinato provinciale, è arrivata terzaSofi al terNicola , nicola Lazzarin, a Bassan, Camporese, Finotti, Stefano mine sei competizioni individualiLetizia e a NajiNicola Denisdelle Zoccarato, Federico Gennaro, Hajar Carrirolo, e DomitillaNicholas Di Bella. Fassio, Terzo gradino tutti die 2AS) e 6x50 (anche squadre del podio previste per Davide dal programma. Pastore, Anna Un bronzo Castello, Raimondi, Alessia Sartore Caterina Martin; quartocon Canevarolo 1AS e Alesandro cheposto pesaper notevolmente Celeste Bregantin, e che si aggiunge Daniele Barcari alla eLuca Michael ScapindiMorga. Campioni Chemello italiani di 3AS), primoe posto Raimondi nei 50 filaneldi Kumite: successi Elena inanellati Todaro dai giovani + 68 kgatleti juniores, della Samuele Donato Marcoper Bergamin; argento posto nellaterzo ranaposto per Fassio, scuola per Mattia murata.Cabrele, Anche quest’anno Alessandro l’istituto Gostini, Elena di farfalla, Todaro+secondo 68 kg seniores; per rispettivamente viaJessica LuppiaZaggia Albertieaveva quartoinfatti per Gianfranco conquistatoGalante. il secondi Franchin e Carrirolo Walter Lotto primo posto nella classifica per squadre del- nei 50 stile libero e nei 50 dorso. ESTE. Mobilitata la nutrita pattuglia di atleti di ogni età
la Nuova stagioNe del club ciclistico
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opo l’attività invernale in palestra, svolta senza affanni per mettere in evidenza i valori socializzanti e formativi dello sport, è partita la 49ma stagione agonistica per il club ciclistico di Este con allenamenti su strada per i più grandi, e sulla pista di atletica del patronato del Redentore per i più piccoli. Il direttivo, presieduto da Stefania Paluello ha diramato i nomi di tecnici e atleti che cercheranno di emulare le gesta di illustri predecessori passati al professionismo, quali Fabrizio Verza e Massimo Graziato e delle più recenti promesse sbocciate con le livree giallorosse, Stefano Salmistraro ora Juniores, con la maglia della Work Service Brenta e del pari categoria Riccardo Verza, figlio di Fabrizio, accasatosi alla veronese Contri. Alberto Barbirato diesse e Sandro Mazzetto accompagnatore, saranno i tecnici dei Giovanissimi, dove si registra il tesseramento di una mini ciclista, Giorgia Zogno, un inconsueta novità che mancava da tanti anni. Alberto De Mori, Edoardo Leonardi, Davide Pistore, Pietro Zogno, Lorenzo Ponzin, Marco Boraso e Alberto Fogo gli altri atleti che esordiranno il 6 aprile a Bovolone (Vr). Nella categoria esordienti, diretti dai tecnici Michele Pegoraro, Luciano Chiodin e dall’accompagnatore Davide Raise grandi aspettative per Nicola Graziato, fratello di Massimo, da cui si attende uno squillo vittorioso, Samuele
Menesello, Gabriele Paiola e Nicola Peloso completano la squadra. La folta pattuglia degli allievi, con la formazione sorella denominata EsteBosaro, presieduta da Marco Zancanella, sarà seguita in ammiraglia dai diesse Maurizio Degli Stefani, Gianfranco Pizzardo e dall’accompagnatore Mirvano Mazzetto, e punterà su Filippo Bottin e Matteo Scarietto per le gare impegnative, le ruote veloci sono Nicolò Tessari e Federico Veronese, a completare l’organico tutti ragazzi al primo anno nella categoria: Fabio Formenton, Nicolò Milani, Edoardo Pavan, Matteo Peloso, Fabio Saltarin, Daniele Suin e Francesco Zancanella. Riccardo Bertazzo è invece tesserato per il Cc Este. Sono con il gruppo anche i cicloamatori: Massimiliano Moretto, Tiziano Salmistraro, Giovanni Milani, Marco Bortolato e Antonio Santinello. In campo organizzativo programmati tre eventi che si svolgeranno in estate, i consueti “Primi sprint” in centro ad Este, una notturna in zona industriale e una gimkana Mtb in patronato Redentore nell’ambito delW.L. la festa dello sport.
di Nicola Cesaro
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uovi successi per le squadre sportive dell’istituto “Jacopo da Montagnana” guidate dal professor Alessandro Saoncella. Nella fase provinciale delle competizioni di golf riservate alle scuole superiori, che si è svolta il 24 aprile scorso, la formazione composta da Giulio Carazzolo, Alessandro Chemello, Elisa Cotronea, Alberto Girardello, Gianmarco Nalin, Nicolò Salmistraro e Veronica Trentin delle terza Liceo Scientifico ha conquistato il secondo posto a un solo punto di distacco dai primi del Liceo Nievo. Nella classifica individuale allievi, Carazzolo ha inoltre ottenuto il primo posto assoluto con un percorso perfetto. L’istituto ha anche vinto il terzo premio alle Olimpiadi della danza che si sono svolte a Padova il 5 aprile scorso. Con una coreografia ispirata alla Famiglia Addams le ragazze di Montagnana hanno riscosso il plauso del pubblico e della giuria per originalità e efficacia nell’esecuzione. Il progetto, coordinato dalla professoressa Bazzani, ha richiesto alle alunne appartenenti a
La squadra di nuoto ritira il nuovo premio diverse classi dell’istituto mesi di prove sotto la guida di una docente esperta. Dall’erba e dal parquet all’acqua la scuola montagnanese non conosce poi ostacoli. Nei campionati regionali di nuoto, tenuti il 23 aprile a Rovigo, la squadra dello Jacopo, dopo il primo posto nella fase provinciale, è arrivata terza al termine delle sei competizioni individuali e a squadre previste dal programma. Un bronzo che pesa notevolmente e che si aggiunge alla fila di successi inanellati dai giovani atleti della scuola murata. Anche quest’anno l’istituto di via Luppia Alberti aveva infatti conquistato il primo posto nella classifica per squadre del-
la categoria allievi alla fase provinciale dei campionati studenteschi creando il vuoto alle proprie spalle. Nella piscine C.S. Plebiscito a Padova, mercoledì 26 marzo, sempre con la guida del professor Saoncella il gruppo ha ottenuto i seguenti piazzamenti: primo posto nelle staffette 4x50 (con Mattia Franchini, Nicola Carrirolo, Nicholas Fassio, Stefano Raimondi, tutti di 2AS) e 6x50 (anche con Luca Canevarolo di 1AS e Alesandro Chemello di 3AS), primo posto per Raimondi nei 50 farfalla, secondo posto nella rana per Fassio, secondi Franchin e Carrirolo rispettivamente nei 50 stile libero e nei 50 dorso.
la Nuova stagioNe del club ciclistico RISTORANTE•PIZZERIA•BAR ESTE. Mobilitata la nutrita pattuglia di atleti di ogni età
D A VIGODARZERE opo l’attività invernale in palestra, svolta senza affanni per mettere in evidenza i valori socializzanti e formativi dello sport, è partita la 49ma stagione agonistica per il club ciclistico di Este con allenamenti su strada per i più grandi, e sulla pista di atletica del patronato del Redentore per i più piccoli. Il direttivo, presieduto da Stefania Paluello ha diramato i nomi di tecnici e atleti che cercheranno di emulare le gesta di illustri predecessori passati al professionismo, quali Fabrizio Verza e Massimo Graziato e delle più recenti promesse sbocciate con le livree giallorosse, Stefano Salmistraro ora Juniores, con la maglia della Work Service Brenta e del pari categoria Riccardo Verza, figlio di Fabrizio, accasatosi alla veronese Contri. Alberto Barbirato diesse e Sandro Mazzetto accompagnatore, saranno i tecnici dei Giovanissimi, dove si registra il tesseramento di una mini ciclista, Giorgia Zogno, un inconsueta novità che mancava da tanti anni. Alberto De Mori, Edoardo Leonardi, Davide Pistore, Pietro Zogno, Lorenzo Ponzin, Marco Boraso e Alberto Fogo gli altri atleti che esordiranno il 6 aprile a Bovolone (Vr). Nella categoria esordienti, diretti dai tecnici Michele Pegoraro, Luciano Chiodin e dall’accompagnatore Davide Raise grandi aspettative per Nicola Graziato, fratello di Massimo, da cui si attende uno squillo vittorioso, Samuele
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Menesello, Gabriele Paiola e Nicola Peloso completano la squadra. La folta pattuglia degli allievi, con la formazione sorella denominata EsteBosaro, presieduta da Marco Zancanella, sarà seguita in ammiraglia dai diesse Maurizio Degli Stefani, Gianfranco Pizzardo e dall’accompagnatore Mirvano Mazzetto, e punterà su Filippo Bottin e Matteo Scarietto per le gare impegnative, le ruote veloci sono Nicolò Tessari e Federico Veronese, a completare l’organico tutti ragazzi al primo anno nella categoria: Fabio Formenton, Nicolò Milani, Edoardo Pavan, Matteo Peloso, Fabio Saltarin, Daniele Suin e Francesco Zancanella. Riccardo Bertazzo è invece tesserato per il Cc Este. Sono con il gruppo anche i cicloamatori: Massimiliano Moretto, Tiziano Salmistraro, Giovanni Milani, Marco Bortolato e Antonio Santinello. In campo organizzativo programmati tre eventi che si svolgeranno in estate, i consueti “Primi sprint” in centro ad Este, una notturna in zona industriale e una gimkana Mtb in patronato Redentore nell’ambito delW.L. la festa dello sport.
10 Sì, viaggiare 28 FRANCIA
L’ISOLA DA SECOLI DIFENDE CON ORGOGLIO LA PROPRIA IDENTITÀ LINGUISTICA E CULTURALE E SI PROPONE CON ORIGINALITÀ AL TURISMO BELLISSIME SPIAGGE, PORTICCIOLI NATURALI MA ANCHE BORGHI ARROCCATI SULLE MONTAGNE DALLA NOBILE BASTIA ALL’ARCIGNA CALVI PASSANDO PER LA DELIZIOSA SAINT FLORENT E ATTRAVERSANDO IL DÉSERT DES AGRIATES GRANDI VINI A PATRIMONIO, PRIMA DOC CORSA E RARITÀ BOTANICHE AL PARC DE SALECCIA
Fieramente Corsica V
icina fisicamente, ma anche culturalmente. La Corsica, basta guardare la carta geografica o ascoltare chi parla il corso, ha saputo conservare un forte legame con l’Italia, o quanto meno con l’area culturale della nostra penisola. Tutto ciò nonostante i quasi due secoli e mezzo di appartenenza alla Francia, annessione che allora fu favorita dallo disfacimento della Repubblica di Genova, a cui l’isola apparteneva fino al 1768 (l’anno precedente alla nascita di Napoleone in quel di Ajaccio). Prima ancora alla guida dell’isola c’erano stati i Pisani. Questa forte identità, orgogliamente corsa, è uno degli aspetti che colpiscono subito il visitatore dell’isola, mettendo in evidenza il fatto che la Corsica, seppur abbia fatto del turismo internazionale la maggiore fonte del proprio reddito, non ne ha mai venduto l’anima. Basta notare come anche i centri turistici più conosciuti si siano sviluppati seguendo dei modelli propri, salvaguardando i tratti caratteristici della propria diversità. Che i corsi siano gente tosta lo si coglie anche da come ti invitano a pronunciare i nomi delle città senza il ben noto accento finale alla francese: Bastia e non Bastià, Calvi e non Calvì, Bonifacio e non Bonifaciò. Ora il corso è diventato anche materia scolastica, lo imparano i bambini e i ragazzi a scuola. Un modo per perpetuare un patrimonio di cultura e di tradizioni locali di cui la gente dell’isola va fiera e che i francesi mostrano di saper rispettare. Un viaggio in Corsica, specie se si arriva a bordo dei traghetti della Corsica Ferries (inconfondibili per via quello sgargiante colore gialloblù), inizia da Bastia, ex cittadella genovese, città dalle alte case con le finestre colorate che guardano il mare. Città dinamica, capitale commerciale dell’isola, ma anche scrigno di quartieri antichi, uno dei
IL TRAGHETTO-HOTEL
NELLA FOTO DI COPERTINA UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI SAINT FLORENT E DUE SCORCI NATURALI NELLA STESSA ZONA. QUI SOPRA: UNA VEDUTA DELLA CITTADELLA FORTIFICATA DI CALVI. SOTTO, DA SINISTRA: UN’INSEGNA DI TONO INDIPENDENTISTA IN CENTRO A BASTIA, PRODOTTI DELLA GASTRONOMIA DELL’ISOLA, LA VERGINE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A CALVI VESTITA A LUTTO IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA SANTA (ALLE SPALLE IL CROCEFISSO COPERTO IN ATTESA DELLA PASQUA), UN DETTAGLIO DEL GIARDINO BOTANICO DI PARC SALECCIA IN BALAGNE E UNA VEDUTA DAL MARE DELLA CITTÀ VECCHIA DI BASTIA
quali di recente è stato salvato dalle demolizioni di un ambizioso piano urbanistico per effetto di una largamente condivisa protesta popolare. Dal molo “du Dragon” si ha una splendida vista sul porto. Nella parte alta della città (TerraNova) svetta ancora l’Antico Palazzo del Governatore. In città vissero Honoré de Balzac e il generale Hugo, con il figlio Victor che poi divenne un grande scrittore. La grande piazza Saint Nicolas, costeggiata da alti platani, è il cuore pulsante della città. Vi si affacciano tanti locali che offrono la possibilità di degustare alcune specialità corse: trippa bastianese, zucchine e sardine con brocciu, aziminu (zuppa di pesce) e diversi prodotti del mare. Le chiese da sole meritano una sosta a Bastia, alcune sono state rese grandi dall’opera instancabile delle confraternite. Il secondo fine settimana di luglio, il porto vecchio di Bastia rivive i fasti di un’antica cerimonia: il passaggio dei poteri fra i governatori nominati da Genova. Alle 21 il vecchio governatore lascia il mastio per accogliere il suo successore a bordo della galera d’onore. Calvi è l’altra grande città del nord dell’isola: fu l’unica fra le piazzeforti corse a non cadere durante l’assedio inglese del 1793, appoggiate da Pasquale Paoli. Oggi nella cittadella che domina la città ha ancora sede una
Originalissima la proposta di Corsica Ferries: la possibilità di trascorrere dei weekend sfruttando la nave sia come traghetto per il collegamento fra l’Italia (ovvero il porto di Savona-Vado) e Corsica (Bastia) che come albergo. Con il vantaggio di avere al seguito la propria auto per poter girare l’isola per due o tre giorni, rientrando per il pernottamento nella nave ancorata in porto. Una formula nuova, che sta incontrando un certo successo. I prezzi sono abbordabilissimi e variano dal livello della cabina che si sceglie. I ristoranti di bordo sono rinomati per la qualità della cucina. Le navi della compagnia che ha per simbolo la testa di moro bendata sono la location ideale anche per riunioni di lavoro, eventi e convegni. www.corsicaferries.com
guarnigione della Legione straniera. La città è adagiaata su una rada luminosa che si staglia in un panorama di monti severi (sullo sfondo la neve si nota fino a primavera inoltrata). Calvi è il capoluogo della Balagna. Per la sua posizione e il suo clima richiama anche un turismo nautico internazionale di alto livello. La spiaggia si estende su 6 km ed è orlata di pini a ombrello. Un monumento ricorda che anche qui è nato... Cristoforo Colombo. Ma allora la città era genovese e la circostanza diventa plausibile. Molto sentite in questa città le manifestazioni religiose durante la Settimana Santa di Pasqua. Vengono anche distribuiti i canistrelli, dei dolci tipici locali. Da vedere la chiesa di San Giovanni Battista con i suoi preziosi interni. Nella Balagne da vedere anche i borghi di Sant’Antonino, da cui si ha una vista strordinaria, e di Pigna, con i suoi piccoli laboratori artigianali. Da non perdere il giardino botanico “Parc de Saleccia” che si trova in una suggestiva area lungo il litorale. Presenta la flora della macchia corsa e mediterranea, con varietà rare provenienti da più parti del mondo. Selvaggi e impreziositi da una natura incontaminata i panorami nel cosiddetto “Desert des Agriates”, paradiso degli escursionisti in moto. Infine Saint Florent (San Fiurenzu in corso), villaggio
di mare che sorge alla foce del fiume Aliso. E’ chiamata non a caso la Saint Tropez della Corsica per la bellezza della rada e del porticciolo naturale. Anche qui l’abitato è dominato dalla cittadella fortificata (creata dai genovesi nel 1439). Da vedere anche la cattedrale di Santa Maria Assunta (du Nebbio). Nella zona di Saint Florent sorge la zona vinicola di Patrimonio, la più pregiata della Corsica, tanto che è stata la prima dell’isola a meritarsi l’AOC (la Doc francese). Una strada dei vini invita a conoscere il Moscato, i rossi, i bianchi e i rosè locali. Una ventina i produttori in attività. Soste consigliate: a Bastia il ristorante “Le Cosi” sul lungomare; a Saint Florent l’Hotel La Roya, il cui ristorante si fregia di una stella Michelin; a Cateri (sulla strada per Calvi) da “Chez Leon”, trattoria specializzata in tipicità corse; a Calvi l’Hotel Abbaye e il ristorante del lussuoso complesso “La Signoria”, l’ex residenza di campagna dei Michelin (quelli degli pneumatici) ristrutturata dalla famiglia Ceccaldi e trasformata in una dimora di charme. Da non perdere in Corsica i salumi e i formaggi. Sono straordinari e frutto di lavorazione artigianale. Info: www.rendezvousenfrance.com ; www.bastiatourisme.com ; www.calvi-tiurisme.com e www.balagnecorsica.com ; www.visit-corsica.it
30 Concerti e non solo 36 1112 iN veNeto A Padova
al graN teatro geoX di padova arrivaNo BEN HARPER - 9 maggio 2014 YES - 17 maggio 2014 RITA PAVONE - 24 maggio 2014 LISA STANSFIELD - 28 maggio 2014 (geoxino) TORI AMOS - 4 giugno 2014 BILLY IDOL - 10 giugno 2014 CHICAGO - 28 giugno 2014 A Piazzola sul Brenta
hYdrogeN festival NEGRAMARO - 6 luglio 2014 ROBERT PLANT + North Mississippi Allstars - 14 luglio 2014 JAMES BLUNT - 15 luglio 2014 SCORPIONS - 18 luglio 2014 ELISA - 25 luglio 2014
mille e ancora mille... pagina a cura di graziano edi corazza
eveNti
parliamo di artisti veNeti
SUZANNE VEGA il 18 luglio 2014 Al FESTIVAL del CASTELLO SCALIGERO DI VILLAFRANCA (VR) arriveranno: 24 giugno 2014 ARCADE FIRE 2 luglio 2014 SOUNDGARDEN 16 luglio 2014 ARTIC MONKEYS Sguardo a Nordest a TRIESTE Stadio N. Rocco PEARL JAM il 22 giugno 2014 JOE SATRIANI il 4 luglio 2014 Festival GRADO Lungomare a TRIESTE Piazza Unità il 9 luglio 2014 la “leggenda” dei CREEDENCE C. R. JOHN FOGERTY tutte le info: www.ecoveneto.it. www.tuttoeventitalia.it
Verona
FESTIVAL SHERWOOD DI PADOVA STADIO EUGANEO 11 LUGLIO 2014
Al VERONA FOLK FESTIVAL farà una tappa: a Villa Venier di Sommacampagna
FESTIVAL - CASTELLO SCALIGERO DI VILLAFRANCA (VR) 18 LUGLIO 2014
veroNa folk festival
afterhours iN coNcerto coN “hai paura del buio tour”
U
Le date venete degli Afterhours questa estate: 11 luglio a Padova e 18 luglio Villafranca (Vr)
na ricorrenza strana per gli Afterhours di Manuel Agnelli. Solitamente le ricorrenze di un fatto eccezionale o straordinario si fanno al decennale, ventennale, venticinquesimo... Un mese e mezzo fa nel trevigiano sono venuti a ripresentare dopo 17 anni dalla sua pubblicazione il monumentale “Hai Paura Del Buio?”. E questa estate tornano nel Veneto con altre due date. Una allo stadio Euganeo di Padova il 11 luglio ed una al castello di Villafranca il 18 luglio. “Hai Paura Del Buio?” del 1997 è il secondo album cantato in lingua italiana dopo il precedente “Germi” (1995) dal leader Manuel Agnelli. “Hai Paura Del Buio?” nasce dopo la fine dell’etichetta Vox Pop che portò gli Afterhours senza casa discografica. Manuel Agnelli racconta nelle interviste del tempo di aver registrato tutte le 19 tracce dell’album riempiendosi di debiti. Questo disco voleva rappresentare un ultimo pungente, sarcastico saluto, musicando una realtà maligna... Fu la Mescal ad accettare il lavoro. Dopo questo album, il bassista Alessandro Zerilli abbandonerà il gruppo. “Hai Paura Del Buio?” è il migliore album del gruppo; proprio grazie ad esso gli Afterhours verranno eletti la band più significativa della scena indie rock italiana. È l’opera più completa degli Afterhours, nella quale si fondono punk, hardcore punk, pop rock, post grunge, ballate elettriche; si caratterizza per la capacità di misurarsi con generi e sonorità differenti. I testi sono ironici, irriverenti. In “Hai Paura Del Buio?” l’alternative rock (non a stelle e strisce) finalmente tricolore è capace di misurarsi con energia, candore, rifiuto, ironia, rabbia, con le deflagrazioni ed irriverenze dell’indie mondiale (poi inglobato da MTV e Majors). Il disco odora anche di Nirvana, Pixies, Sonic Youth, e strambi episodi cantautorali. “Hai Paura Del Buio?” è stato unanimemente riconosciuto il cd più bello ed interessante degli ultimi venti anni ed il capolavoro delle etichette discografiche indipendenti. Nel luglio 2013 “Hai Paura Del Buio?” dà il nome ad un festival culturale itinerante promosso dagli Afterhours. L’11 marzo 2014 è stata pubblicata dalla Universal Music un’edizione speciale di “Hai Paura Del Buio? contenente la versione rimasterizzata dell’album originale (Remastered) ed un nuovo CD che vede coinvolti diversi artisti di spicco della musica italiana ed internazionale, che hanno collaborato con gli Afterhours per reinterpretare tutti i brani che compongono l’album e proporre al pubblico una versione nuova e particolare (Reloaded). Dopo tanti anni di gavetta e centri sociali gli Afterhours si troveranno davanti oggi in questo tour anche quelli della nota frase contenuta in “Sui Giovani D’Oggi Ci Scatarro Su”, nella quale viene distrutta a parole una intera fetta generazionale, quella del “Come pararsi il culo e la coscienza è un vero sballo / sabato in barca a vela, lunedì al Leoncavallo”, colpendo al cuore l’ostentata borghesia giovanile che venerava la facciata innocua e superficiale dell’underground musicale. Ieri con Vox Pop, poi con Mescal, oggi con Universal. Di strada questi ragazzi ne hanno fatta parecchia e... se avessero accettato la Geffen statunitense anni fa: oggi sarebbero una band planetaria!
occasioNe del laNcio del Nuovo album “il viaggio” uscito il 22 aprile 2014 il duo veroNese soNohra protagoNista di uNa irripetibile “impresa” artistica iNterNazioNale
“I
l Viaggio” è il titolo del singolo uscito il 4 aprile 2014 e l’omonimo album è uscito il 22. Sabato 12 Aprile, alle 11.30 in Piazza Duomo a Milano, i fratelli Fainello e l’artista cinese Li Wei hanno volteggiato nel cielo di Milano tra funi, pedane e cavi. Come da consuetudine nelle sue famosissime opere, l’artista ha immortalato la speciale esibizione rendendola un magico scatto fotografico. L’evento, patrocinato dal Comune di Milano‚ dalla Direzione Cultura e Settore Spettacolo‚ ha portato per la prima volta nella storica piazza Li Wei, che ha prestato la sua genialità per l’inedita fusione tra musica e arte. Ed è proprio un’opera di Li Wei, “Balloons 2”, quella che i Sonohra hanno scelto come immagine di copertina del loro nuovo album (in collaborazione con la “Biennale Italia Cina”, ARTantide‚ Sandro Orlandi). L’ALBUM “IL VIAGGIO” DISPONIBILE DAL 22 APRILE 2014 Un progetto discografico maturo, caratterizzato da una composizione melodica orecchiabile ma allo stesso tempo estremamente ricercata. Un disco che segna il ritorno dei Sonohra, frutto di un anno di lavoro in studio, in equilibrio tra musica folk, sperimentazione, linguaggio rock ed universo britpop, dove si riconosce un prepotente ritorno delle chitarre acustiche che si sposano perfettamente con i riffs di chitarra elettrica. Ricerca, anche, nelle armonizzazioni vocali e negli arrangiamenti delle varie voci, per un album che si avvale d’importanti collaborazioni: Enrico Ruggeri ha firmato il testo del primo singolo “Il Viaggio” ed i Modena City RamNella foto in alto gli attuali blers, insieme ai Sonohra, lo hanno eseguito in studio, mentre l’autore del musical Sohnora, sotto la copertina “Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo” Vincenzo Incenzo ha scritto il testo del disco di “Incantevole”. Dieci i brani, più una traccia in esclusiva su iTunes. I testi, ad esclusione de “Il Viaggio” e di “Incantevole”, sono stati scritti da Luca, mentre gli arrangiamenti e le musiche curati da Diego. Le immagini del booklet e del retro copertina sono del fotografo Guido Harari, che ha immortalato i più grandi artisti del rock. Il mastering è curato dal grande Greg Calbi, che ha lavorato con il meglio della musica folk e d’autore mondiale - da Bob Dylan a Bruce Springsteen‚ e da Steve Fellone, presso i prestigiosi Sterling Sound di New York. Prodotto e distribuito dall’etichetta indipendente Believe Digital, leader mondiale della distribuzione digitale, che sbarca anche nel mondo del mercato fisico‚ il disco è stato distribuito in tutto il mondo nello stesso giorno. Oltre 700.000 i fans in attesa dell’uscita del disco. I numeri: solo su Facebook sono più di 400.000 gli ammiratori, su Twitter più di 25.000 i followers. I sostenitori non sono solo italiani ma vengono anche dalla Germania, Messico, Argentina, Brasile, Stati Uniti, Colombia, Perù e Cile. Quest’estate i Sonohra porteranno il nuovo album in tour.
esce a maggio “uN fedele ritratto” il Nuovo album del trevigiaNo giorgio barbarotta
P
er pubblicarlo il cantautore trevigiano sceglie ancora una volta la strada dell’artigianato puro autoproducendosi e chiamando a raccolta la sua squadra di fedelissimi: Nicola “Accio” Ghedin, batteria (Estra, Giulio Casale), Stefano Andreatta, basso (Manodopera, Wharthey), Giulio Moro, chitarra (El Deyma) e l’ausilio live di Angelo Michieletto, chitarra. Dodici canzoni inedite per un lavoro strutturalmente incentrato sulla forma canzone, ma stilisticamente improntato alla ricerca lirica, sonora, ritmica. Barbarotta insiste sulla coesistenza tra linguaggi diversi proponendoci un cd (il quinto a suo nome) quanto mai personale, autarchico e ricercato, ricco di molteplici sfumature musicali e difficilmente catalogabile. Poesia, rock elettrico, cantautorato folk, amosfere jazzy, un pizzico di psichedelia ed elettronica. L’album apre con “Sbotta”, grido di denuncia contro il malcostume in tempo di crisi, prosegue con il singolo “Camerino al neon”, romantico elogio del quotidiano; è poi la volta di “La roba da buttare”, suggestivo e ipnotico ritratto d’ambiente, e di “Portami a casa”, originale ed incalzante odissea notturna; “L’eclissi di sole” è liquida, sommessa ed intimista, “Come un principio d’estate” è un elegiaco omaggio alla leggerezza estiva ed alla giovinezza, “Gratia Dei” è una una preghiera ed invocazione al sacro, “L’ancora e la deriva” è una allegoria sul connubio indissolubile tra stabilità e fuga, tra noto e ignoto, “Tutti giù per terra” è un sarcastico ed attualissimo scioglilingua pessimista, “Nuovamente liberi”, sprona alla consapevolezza del rapporto tra tempi moderni e libertà, “Stelle e strisce” è uno spudorato diario di viaggio USA; chiude infine la tracklist l’onirica “Echi di Tokyo”, omaggio al volo ed alla connessione tra mondi, popoli, culture. L’album, registrato e prodotto al Virtual Studio di Treviso da Andrea De Marchi (Tolo Marton, Quarto Profilo) è disponibile in versione cd fisico ed in digitale: info al sito www.giorgiobarbarotta.it. GIORGIO BARBAROTTA Cantautore atipico, nasce a Treviso nel 1972. Fonda nel 1995 la rock band Quarto Profilo con cui incide 4 albums. Nel 2003 intraprende la carriera solista. Pubblica dal 2005 ad oggi i cds “Schegge (di vita propria)”, “In centro al labirinto”, “Verso est”, “Snodo”, tutti albums di canzoni proprie, prodotti col marchio GB Produzioni. Propone un originale connubio tra canzone d’autore, rock e folk. Intensa da sempre l’attività live con la sua band con oltre 500 date all’attivo, tra cui un tour di dieci concerti nel 2009 da Pechino a Shanghai oltre a 2 tour in Austria, e 2 nei Balcani. Diversi i riconoscimenti ricevuti in ambito musicale e letterario a livello nazionale, le compilations e le collaborazioni artistiche, anche in veste di produttore. Ha pubblicato il libro “Tra le pieghe del giorno” (Ed. Vianello) 2007 e “Era Venere” (Ed. Happy Leader) 2009, raccolte di poesie e racconti.
Giardinaggio Giardinaggio 31 21 >> Coltivare piante di agrumi è più facile di quel che si crede
Limoni: la poesia di Montale nei vostri giardini Sono piante sempreverdi che regalano piacere alla vista e all’olfatto. E’ importante per mantenere la capacità vegetativa, concimare bene e innaffiare spesso di Germana Urbani
A
llungare una mano e avere a disposizione dei frutti sempre freschi e profumati non ha prezzo, specie se si tratta di piante di agrumi. Ormai gli alberelli di limoni sono diffusissimi nei terrazzi e nei giardini e non sono più una prerogativa del Sud Italia. Questo perchè sono entrati a far parte a tutti gli effetti delle piante ornamentali. Si tratta di sempreverdi, che possono variare notevolmente in altezza a seconda della specie e del tipo di coltivazione: da circa un metro a oltre nove metri di altezza. Avere dei vasi di agrumi in giardino, sotto la pergola o in terrazza è come avere una piccola opera d’arte vivente. Sono piante molto sceniche, infatti, oltre ad essere piacevoli per i sensi. Le foglie sono lucenti e ricche di sostanze oleose aromatiche, una vera delizia per gli appassionati. I fiori sono generalmente bianchi con 5 petali e costituiscono un ulteriore motivo di ornamento poiché si aprono in vari periodi dell’anno, nelle specie ornamentali, poi, sono riuniti in vistosi mazzetti e sono molto profumati. Per i botanici questa pianta non produce un frutto – limone, cedro o arancia – ma una bacca detta esperidio. La coltivazione in terra risulta ottimale nelle zone climatiche temperate, con clima mite in inverno, in posizione riparata da vento e soleggiata. Nelle zone con inverni rigidi, in cui le temperature scendono sotto lo zero, è necessario porre al riparo le piante di agrumi, in serra fredda. Dunque è molto meglio coltivarle in vasi che possono essere spostati con più facilità.
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Gli esperti consigliano di evitare, se possibile, i vasi di plastica e preferire vasi da giardino in pietra o in terracotta, in modo che la pianta non soffra. Meglio posizionare il vaso in una zona soleggiata e riparata dalle correnti d’aria. Una buona scelta potrebbe essere quella di collocare il vaso a breve distanza dalle pareti esterne dell’abitazione, lungo uno dei lati soleggiati. E’ importante cambiare il vaso ogni due anni all’inizio della primavera, con i primi soli caldi di marzo, diciamo. E’ importante regolarsi riguardo al diametro del vaso, tenendo presente che esso dovrà corrispondere all’espansione della chioma della pianta di limoni. Una pianta ormai adulta può richiedere un vaso del diametro di 80 centimetri. Una volta raggiunte tali dimensioni, il rinvaso potrà essere considerato definitivo. Mentre la pianta sta ancora crescendo è possibile potarla in modo tale che la sua chioma possa assumere la forma desiderata. Il periodo ideale per la potatura è la fine dell’inverno, in modo tale che la pianta con l’arrivo della primavera sia pronta a rigenerarsi. Chi ama le cose naturali, però, può anche lasciare che la pianta cresca liberamente. Quanto al terreno occorre sapere che gli agrumi sono piante piuttosto rustiche, che tollerano diversi tipi di suolo, anche se gradiscono un certo livello di acidità. Il terreno deve essere di medio impasto, con l’aggiunta di alcuni elementi utili non solo a mantenere un pH leggermente acido, ma anche a garantire un’ottima struttura e porosità per consentire un adeguato sviluppo delle radici. In particolare, si consiglia un terriccio in cui siano stati mescolati torba, stallatico ben maturo e anche pietra pomice.
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la coNcimazioNe li agrumi necessitano di elementi nutritivi in modo quasi costante, tra la fine dell’inverno e il tardo autunno, con un picco in primavera. Per una fertilizzazione completa è bene ricorrere sia ad un concime organico da distribuire a fine inverno (stallatico maturo, semi di lupino, cornunghia, sangue di bue), sia ad un concime minerale complesso (come quelli granulari a lenta cessione), che va usato tre volte l’anno: in aprile, luglio e settembre. Il letame, non fresco, va posto sopra la terra del vaso, ad una certa distanza dal tronco. La farina di lupino, invece, lungo i bordi del vaso, lasciata in superficie e interrata leggermente solo dopo la sua decomposizione.
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’estate si può irrigare tutti i giorni, mentre in inverno è sufficiente una volta la settimana. Tuttavia, la vecchia ‘tecnica’ empirica di infilare un dito nel terreno, per sentire se è ancora umido o meno, è sempre valida. Inoltre, se le foglie sono turgide ed estese significa che va tutto bene; se invece sono accartocciate, occorre bagnare. Evitare, piuttosto, di utilizzare acqua con cloro (lasciarla riposare per un giorno) e curare sempre il perfetto drenaggio.
essenziale, tanto che problemi alla rete causano spesso tempi morti e sensibili cali della produzione.
tento che scelgono di procrastinare questo compito, trovandosi poi letteralmente sommerse da messaggi
investire per avere applicazioni web efficienti, poiché rappresentano uno strumento essenziale senza il quale
del turnover del personale, gestione poco efficiente del proprio tempo. La non gestione dello stress lavoro-
delle nuove tecnologie e sul modo in cui sono utilizzate e vissute.
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32 I nostri esperti IL DIRITTO PER IL CITTADINO
Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin
I patti tra convinventi si possono fare dal notaio
E’ a tutti noto che in Italia non c’è una regolamentazione complessiva sulle unioni di fatto (siano esse eterosessuali od omosessuali). A molti meno, invece, è noto che da sempre esiste uno strumento previsto nel nostro Codice Civile che può essere molto utile per regolare i rapporti economici e patrimoniali anche tra coppie non unite da matrimonio: è il contratto. È ben ovvio, infatti, come due soggetti possano con un contratto regolare molteplici aspetti della vita in comune, così come la gestione e suddivisione delle spese ordinarie e straordinarie, l’acquisto di beni in comune, e più in generale i reciproci rapporti economici e patrimoniali. Di ancor maggior rilievo la possibilità di disciplinare
minuziosamente la sorte dei diritti e delle incombenze per il caso in cui la convivenza abbia a terminare; basti ricordare il frequentissimo caso dell’acquisto di una casa intestata ad uno solo dei conviventi e però pagata con mutuo intestato ad entrambi ovvero anche solo con contribuzioni reciproche. Restano ovviamente delle lacune che neppure il contratto stipulato dal Notaio può colmare e questo per l’essenziale ragione che – appunto – manca una legge nazionale che disciplini la materia. I cosiddetti diritti indisponibili, infatti, devono restare fuori dai patti di convivenza: in particolare non sarà possibile regolare la sfera dei diritti/doveri nei riguardi di eventuali figli, poiché questo
aspetto è sottratto all’autonomia delle parti; in questo caso bisognerà inevitabilmente rivolgersi al giudice. Per quanto riguarda, invece, i diritti ereditari sarà sempre possibile trovare una soluzione – benché parziale – nella redazione di un testamento che tenga conto della peculiare situazione di convivenza e che non dimentichi, in ogni caso, altri soggetti cui la legge riservi un qualche diritto in modo assoluto (es. figli di primo letto, coniuge da cui non si sia mai divorziato ecc.). Lo strumento è, in conclusione, di grande utilità; esso, tuttavia, richiede nella sua redazione una notevole competenza tecnica proprio per l’esigenza di distinguere tra quello che si può e non si può regolare.
DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it
I nostri esperti 33 SALUTE
Dott. Alessandro Gabellini, Cardiologo
La stenosi delle carotidi: malattia o fattore di rischio cardiovascolare? Circa un terzo dei pazienti affetti da malattia delle coronarie è portatore di una stenosi carotidea. Questo spiega perché sovente il medico che si occupa del cuore, il cardiologo, si trova a dover affrontare anche il problema della patologia delle carotidi, con la necessità di dare al paziente i suggerimenti più appropriati e di avviarlo se necessario allo specialista di competenza. La stenosi, ovvero il restringimento della carotide, è una delle espressioni della malattia aterosclerotica o aterosclerosi che è caratterizzata dalla presenza di placche localizzate in varie parti del sistema circolatorio. Vi è infatti una frequente associazione fra malattia delle coronarie e la patologia carotidea. La lesione è caratterizzata da una placca ateromasica (accumulo di colesterolo, calcio, cellule infiammatorie) localizzata alla carotide comune prevalentemente alla biforcazione fra carotide interna ed esterna (fig. 1). Il restringimento è espresso in percentuale ed è significativo quando supera il 30-40%. La presenza di una stenosi significativa esprime in un soggetto un rischio aumentato di avere negli anni successivi un ictus cerebrale. Tale rischio dipende dal grado della stenosi ma anche dalle caratteristiche strutturali della placca
(ecogenicità, omogeneità, stato della sua superficie ed altro). L’ictus deriva da due possibili meccanismi: 1. Un meccanismo emodinamico dovuto al progressivo restringimento della carotide causato dall’evoluzione della placca che comporta un ostacolo progressivo al passaggio di sangue al cervello 2. Un meccanismo trombo embolico provocato da una rottura/ulcerazione della placca che favorisce il deposito di materiale trombotico con occlusione acuta della carotide o il distacco di frammenti trombotici responsabili di embolie cerebrali. La placca può essere del tutto priva di sintomi e manifestarsi improvvisamente con un ictus. In altri casi può manifestarsi con un attacco ischemico transitorio (TIA), ovvero con un deficit neurologico (riduzione della forza ad un arto, vertigini, difficoltà ad articolare la parola) che insorge all’improvviso e regredisce dopo 24 ore spontaneamente. Il TIA ha in sé un elevato rischio di determinare nel giorni o mesi successivi un vero e proprio ictus. Come ci si accorge della presenza di una stenosi carotidea e quali sono gli accertamenti da consigliare? La presenza di un soffio ai lati del collo è un
indizio importante ma non sempre e necessariamente rilevabile da parte del medico. La diagnosi viene confermata con esami strumentali fra i quali il più importante e semplice è l’ecocolor Doppler delle carotidi o dei tronchi sovra aortici (TSA) (Fig.2). Questo esame,molto semplice, poco costoso ed assolutamente privo di rischi, sfruttando gli ultrasuoni consente di visualizzare la placca, di definirne le caratteristiche strutturali e l’entità della stenosi espressa in percentuale. Una stenosi è critica quando è maggiore del 70 %. In casi particolari molto dubbi o gravi si può ricorrere ad esami più sofisticati e costosi, di secondo livello ( AngioTAC o angioRM dei tronchi sovraoartici). A chi consigliare dunque un ecodoppler delle carotidi? Anzitutto a quei pazienti che hanno manifestato un deficit neurologico. Rammentando però che la placca carotidea può essere spesso asintomatica, quindi insidiosa, l’esame andrà proposto a tutti quei pazienti che hanno una patologia coronarica (infarto miocardico, angina) o delle arterie degli arti e a tutti quei pazienti che presentano un elevato rischio per aterosclerosi come il fumo, il diabete, l’iperten-
La Fertilità (RNF)
Figura 1 Esempio di placca carotidea
Figura 2: esempio di placca carotidea all'ecocolor Figura 1: esempio di placca carotidea all'ecocolor Doppler
sione arteriosa, e l’ipercolesterolemia, specie 60 anni. se in età superiore ai Qual è il comportamento da tenere in caso di una stenosi carotidea? Se la stenosi non è critica è importante la correzione dei suddetti fattori di rischio aterosclerotico ed intraprendere una terapia medica farmacologica che prevede farmaci antiaggreganti ( acido acetilsalicilico o ticlopidina o clopidogrel). Recentemente anche le statine, indipendentemente dal valore del colesterolo, hanno assunto un posto determinante per l’effetto di stabilizzare e in qualche caso di ridurre la placca. In caso di stenosi critica ( > 70%) vi è indicazione all’intervento chirurgico di endoarteriectomia o endoaterectomia (TEA) che comporta una incisura dell’arteria in anestesia loco regionale o generale e rimozione della placca, tecnica in vigore da oltre 50 anni. Negli ultimi 10-15 anni si è affermata come
Figura 3: Esempio di angioplastica carotidea
alternativa una tecnica percutanea di angioplastica carotidea, simile all’angioplastica coronarica,che comporta l’inserimento di un catetere per via percutanea femorale,la dilatazione con palloncino dell’arteria con inserimento di uno stent (Fig.3). I risultati delle due tecniche, chirurgica e percutanea, misurati in laboratori ad alto volume lavorativo, sono sovrapponibili per benefici, con analogia di rischi e possibilità di restenosi (5-10% con maggior incidenza nei primi 12-18 mesi), come evidenziato dallo studio recente CREST. L’indicazione ad un tipo o l’altro di procedura andrà valutata caso per caso tenendo conto delle esigenze e della condizione del singolo paziente.
Dr. Alessandro Gabellini Cardiologo, dal 1990 al 2013 Dirigente Medico di 1° livello presso l’UOC di Cardiologia di Este. Oggi svolge attività cliniche, di ergometria, di ecocardiografia e ultrasonografia vascolare presso un poliambulatorio privato. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com
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i nostri Esperti 34 I nostri esperti AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Stalking Condominale
Cari lettrici e lettori, a poco più di 5 anni dall’introduzione nel nostro ordinamento del reato di atti persecutori, comunemente conosciuto come stalking, vorrei portare alla vostra attenzione alcuni pronunce giurisprudenziali che hanno esteso l’ambito di applicazione di tale fattispecie delittuosa al punto da ravvisarla anche per fatti accaduti in danno di condomini. innanzitutto che cos’è lo stalking e quali sono le sue principali caratteristiche? Il delitto di atti persecutori di cui all’art. 612 bis c.p. è stato introdotto nel nostro ordinamento dal d.l. 23.02.2009 n. 11 (conv. in Legge 23.04.2009 n. 38) a far data dal 25 febbraio 2009 con lo scopo di colpire le reiterate condotte di minaccia o molestia poste in essere da un soggetto in danno di un altro e tali da determinare in quest’ultimo un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o, infine, una alterazione delle abitudini di vita. Nella realtà dei fatti, le ripetute minacce o molestie possono assumere la forma più diversa, ad esempio attraverso telefonate, sms, mail dal contenuto offensivo o intimidatorio o, ancora, lettere o biglietti lasciati sull’autovettura o sulla porta di casa della persona molestata. Gli stalker, inoltre, sono soliti appostarsi nelle
vicinanze dei luoghi frequentati dalla vittima (es. luogo di lavoro, palestra, abitazione) o, ancora, seguire o spiare quest’ultima. Particolare importanza per le vittime di stalking assume il termine per la proposizione della querela che è raddoppiato rispetto a quello ordinariamente previsto. Pertanto, la persona che si ritiene vittima del reato in esame ha sei mesi di tempo dalla conoscenza del fatto – reato per poter sporgere querela. A ciò si aggiunga che ove il reato venga commesso in danno di minori o di una persona con disabilità ovvero da un soggetto già ammonito dal Questore, il reato diventa perseguibile d’ufficio. Quando è ravvisabile il delitto di atti persecutori? Affinché possa configurarsi il reato in esame è necessario e sufficiente che, in conseguenza delle reiterate condotte di minaccia o molestia - per la giurisprudenza bastano anche solo due condottesi produca, alternativamente, uno dei tre effetti legislativamente previsti, ovvero: stato di ansia o paura, fondato timore per l’incolumità propria o di un proprio congiunto o l’alterazione delle abitudini di vita. che cosa si intende per stalking condominiale? Il delitto di atti persecutori ha assunto anche forme diverse da quella “tradizionale” che, generalmente,
si individua nell’uomo che molesta o minaccia una donna. Vero è, infatti, che il reato di stalking può interessare anche i rapporti di vicinato e di condominio. In tal senso si è espressa la Corte di Cassazione (Cass. Pen., Sez. V, 7.04.2011, n. 20895) che, ampliando i confini di tale reato, ha individuato la figura dello stalking condominiale giudicando “riduttiva la lettura della norma nel senso che gli atti molesti debbano essere per forza rivolti ad una sola persona”. In considerazione di ciò, non è necessario rapportare ciascuna condotta di stalking alla singola persona offesa, ben potendo la minaccia dello stalker assumere una direzione collettiva e indiscriminata. In altri termini, il reato in esame è configurabile anche quando la vittima non è sempre lo stesso soggetto bensì persone diverse, quali i condomini di un palazzo, di volta in volta perseguitati dalle condotte moleste dello stalker. Ad esempio, è ravvisabile stalking condominiale nelle condotte del condomino che chiude il vicino nell’ascensore o insegue la signora del quarto piano o, ancora, versa liquami o getta mozziconi di sigaretta nel terrazzo sottostante. Queste ed altre molestie o minacce poste in essere sempre dallo stesso condomino in danno degli altri possono integrare lo stalking condominiale. come tutelarsi dallo stalking
Da ultimo vorrei fornire alcune indicazioni operative circa i mezzi che l’ordinamento appresta per tutelarsi dallo stalking. Innanzitutto, si segnala l’ammonimento da parte del Questore; strumento con funzione preventiva con cui l’Autorità di pubblica sicurezza, nella persona del Questore, invita lo stalker ad astenersi dal continuare a tenere comportamenti persecutori nei confronti della vittima. Ove il soggetto ammonito perseveri nei propri atti persecutori, non astenendosi dai comportamenti che pongono la vittima in uno stato di ansia e paura, non sarà più necessaria la querela della persona offesa, in quanto il reato di stalking diventerà procedibile d’ufficio e la pena sarà aumentata. Infine, ove la situazione necessiti di un intervento immediato al fine di scongiurare conseguenze gravi ed irreparabili, la vittima, dopo aver presentato querela, potrà chiedere al giudice di adottare la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o dell’obbligo di mantenere dagli stessi una determinata distanza. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
IL DIRITTO PER IL CITTADINO
I patti tra convinventi si possono fare dal notaio
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Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin
E’ a tutti noto che in Italia non c’è una regolamentazione complessiva sulle unioni di fatto (siano esse eterosessuali od omosessuali). A molti meno, invece, è noto che da sempre esiste uno strumento previsto nel nostro Codice Civile che può essere molto utile per regolare i rapporti economici e patrimoniali anche tra coppie non unite da matrimonio: è il contratto. È ben ovvio, infatti, come due soggetti possano con un contratto regolare molteplici aspetti della vita in comune, così come la gestione e suddivisione delle spese ordinarie e straordinarie, l’acquisto di beni in comune, e più in generale i reciproci rapporti economici e patrimoniali. Di ancor maggior rilievo la possibilità di disciplinare minuziosamente la
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sorte dei diritti e delle incombenze per il caso in cui la convivenza abbia a terminare; basti ricordare il frequentissimo caso dell’acquisto di una casa intestata ad uno solo dei conviventi e però pagata con mutuo intestato ad entrambi ovvero anche solo con contribuzioni reciproche. Restano ovviamente delle lacune che neppure il contratto stipulato dal Notaio può colmare e questo per l’essenziale ragione che – appunto – manca una legge nazionale che disciplini la materia. I cosiddetti diritti indisponibili, infatti, devono restare fuori dai patti di convivenza: in particolare non sarà possibile regolare la sfera dei diritti/doveri nei riguardi di eventuali figli, poiché questo aspetto è sottratto
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all’autonomia delle parti; in questo caso bisognerà inevitabilmente rivolgersi al giudice. Per quanto riguarda, invece, i diritti ereditari sarà sempre possibile trovare una soluzione – benché parziale – nella redazione di un testamento che tenga conto della peculiare situazione di convivenza e che non dimentichi, in ogni caso, altri soggetti cui la legge riservi un qualche diritto in modo assoluto (es. figli di primo letto, coniuge da cui non si sia mai divorziato ecc.). Lo strumento è, in conclusione, di grande utilità; esso, tuttavia, richiede nella sua redazione una notevole competenza tecnica proprio per l’esigenza di distinguere tra quello che si può e non si può regolare.
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