La Piazza del Piovese 2012gn n5

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LA PIAZZA

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.5

È DISTRIBUITA DA

Sanità Cestrone: “L’ospedale di Piove è ben organizzato” pag.

Territorio Inquinamento, misure di contrasto in Saccisica

Depurazione Estensione della rete fognaria con i soldi della Legge speciale

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EDITORIALE

Amministrative, prove “tecniche” di politica

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

EVASIONE, COMUNI ALLEATI CON IL FISCO

Comuni alleati con il Fisco per combattere la piaga dell’evasione fiscale. Sono sempre maggiori infatti i rapporti di collaborazione stretti tra enti locali ed Agenzia delle Entrate per tentare di scovare gli evasori sul territorio. pag.

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TIRO CON L’ARCO, CARLINI CAMPIONESSA

di Ornella Jovane

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Negozi e aperture domenicali, più contrari che favorevoli Liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, il Comune di Piove conferma la linea di Zaia, ma qualche negozio non ci sta

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Lara Carlini, fresca medaglia d’oro nella categoria juniores ai campionati regionali dove si è classificata terza nella classifica assoluta. Per la diciottenne di Sant’Angelo, seguita nella preparazione anche dal tecnico federale Giuseppe May, si sono ora spalancate le porte del campionato nazionale. pag. 29

el braccio di ferro tra la Regione Veneto e il Governo sulla questione della liberalizzazione degli orari di apertura delle attività commerciali, il Comune di Piove di Sacco conferma la linea del presidente Luca Zaia. La legge regionale 30/2011, che limita di fatto la liberalizzazione “piena” degli orari di apertura dei negozi introdotta dal Governo Monti, stabilisce che, oltre a quelle previste nel mese di dicembre, le attività di commercio al dettaglio possano derogare all’obbligo di chiu-

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comunale. La decisone è arrivata al termine di un tavolo di concertazione a cui hanno preso parte il vicesindaco e assessore al Commercio Andrea Recaldin, le associazioni di categoria e i sindacati. “Siamo stati tra i primi comuni del Veneto ad adottare questo provvedimento e non poteva essere altrimenti – ha dichiarato Recaldin – sedici deroghe, più quelle previste a dicembre, sono un numero più pagg. 4-5 che sufficiente”.

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sura domenicale e festiva in ulteriori sedici giornate nel corso dell’anno, lasciando poi alle singole municipalità il ruolo decisionale in materia. In attesa del pronunciamento del Tar Veneto, atteso per fine febbraio, circa i ricorsi presentati dalla grande distribuzione contro la normativa regionale, il Comune di Piove di Sacco, con un’ordinanza che porta la data del 5 gennaio 2012, ha fissato un calendario che disciplina orari e giorni di apertura dei negozi su tutto il territorio

’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibilizzare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tesserin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politica - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniamino Boscolo azzarda una domanda. La introduce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La domanda risulta tutt’altro che improbabile. continua a pag. 3

La pesca ha ancora un futuro? di Enzo Fornaro*

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a crisi dei consumi e il rincaro del gasolio hanno determinato, per la pesca di cattura in mare, una situazione insostenibile in quanto le singole imprese non sono i grado di fronteggiare i costi mediante il ricavo dalla vendita del pesce nei mercati. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

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Amministrative, prove “tecniche” di politica Giovani amministratori

FORMAZIONE PER LA CONSULTA

Si è svolto all’inizio di febbraio nella sede di Anciveneto a Rubano il terzo incontro della Consulta giovani amministratori, dopo quelli che si sono tenuti a Dosson di Casier (nel trevigiano) e a Piove di Sacco. Questi incontro hanno l’obiettivo di formare i ragazzi che si stanno cimentando con l’esperienza amministrativa. Soddisfatto per il lavoro svolto sin qui il presidente della Consulta, il giovane amministratore piovese Andrea Recaldin. “E’ necessario - ha commentato - coinvolgere sempre di più i giovani nell’amministrazione pubblica e nella politica - Del resto tutto il gruppo degli amministratori ha capito, fin da subito, la grande importanza per chi gestisce il bene pubblico di studiare e formarsi, soprattutto in un momento storico di grandi cambiamenti normativi”.

Da lungimirante politico quale egli è, Tiozzo sostiene di aver colto interessanti segnali che invitano a riflettere. “Non c’è nulla di concreto - risponde - ma si respira un’aria nuova anche in Regione. Non escluderei in futuro scenari inediti. E’ evidente che Pd e Pdl politicamente sono su posizioni tanto diverse e lontane, ma ci sono dei momenti in cui la politica deve saper fare un passo indietro per altre più urgenti priorità”. Tiozzo e Tesserin lavorano da anni in tandem e, si potrebbe dire, non fanno testo. Tuttavia che a tutti i livelli i partiti siano stati costretti alla sobrietà e concretezza appare chiaro. E necessario. Il prossimo 6 maggio ci sono le elezioni amministrative che saranno un test anche politico per capire, innanzitutto, come elettori stremati e fortemente provati dalla crisi economica e finanziaria torneranno a rapportarsi con partiti e candidati. Il Veneto si rivela un osservatorio interessante. Per via della Lega, forza d’opposizione al governo nazionale, che ha già annunciato per la prossima scadenza elettorale la corsa in solitaria. Sarà da capire il grado effettivo di gradimento della base per la scelta di non sostenere il governo Monti - certi sondaggi sembrerebbero dare indicazioni diverse da quelle ufficialmente divulgate - e quanto sia stata metabolizzata la lunga - e non proprio gradita soprattutto nell’ultimo anno - alleanza con Berlusconi. Ci sono poi le alleanze. Il Pdl, “scaricato” dalla Lega, corteggia l’Udc, del resto in Veneto sempre disponibile interlocutore, per sondare nuove unioni. Ma il Pd, che proprio nelle recenti elezioni a Chioggia era riuscito ad affermarsi sostenendo un candidato sindaco dell’Udc e dimostrando vincente la svolta moderata verso il centro, non vuole rimanere spettatore. Insomma in questo clima di fair play prevale il confronto e il dialogo, più sobrio ed elegante dello scontro frontale. Certo è che il prossimo 6 maggio la politica ritorna protagonista sulla scena. Sarà sufficiente e credibile per partiti e candidati proporsi in nuove combinazioni per rassicurare gli elettori che tutto è cambiato dopo Monti? Ornella Jovane

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LA SHOAH A CASA NOSTRA Si è tenuto lo scorso 30 gennaio l’incontro dal dal titolo “la Shoah a casa nostra” patrocinato dal Comune con l’Istituto Einstein- Cardano. Un incontro per riflettere con gli studiosi Francesco Selmin, Sebastiano Leotta ed Eugenio Parziale, su ciò che è stata la Shoah, anche da noi, sulle leggi razziali e la persecuzione italiana dei cittadini ebrei. Di recente è stato “scoperto” a Vo’, nei Colli Euganei, un campo di internamento. Una “scoperta” da attribuire al professor Francesco Selmin che 25 anni fa, insegnante ad Este, iniziò con i suoi studenti una ricerca sulla persecuzione degli Ebrei in quell’area. Dalle testimonianze dei sopravvissuti emerse che molti del luogo furono internati proprio a Vo’, presso Villa Contarini Venier. Il risultato di quelle ricerche nel volume “Nessun “Giusto” per Eva”.

Vivere sostenibile

Adria PIOVE DI SACCO Ville venete, patrimonio e risorsa

POLITICA

pag.

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GAL “ANTICO DOGADO” Ai Comuni 150mila euro di finanziamenti per i Servizi sociali

CODEVIGO

Provincia

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Il Comune supera quota 6500 abitanti pag.

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Regione COMMERCIO

Onorevoli produttivi, in testa Bitonci e Saia pag. 32

ECONOMIA

Salviamo il distretto del fotovoltaico pag.

PERSONAGGIO

Franceschetti scopre l’acqua calda pag.

L’invasione dei grandi centri commerciali pagg. 40-41

AGENZIA DELLE ENTRATE Movida, evasione fiscale estesa

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pag.

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Bilancio, poche conferme, tanti tagli pag.

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REGIONE

Recentemenete si è costituita Network CasaClima Padova-Rovigo, un’associazione senza scopo di lucro che raggruppa professionisti, aziende, artigiani ed Enti sensibili al risparmio energetico e del costruire sostenibile, diffondendo la conoscenza del “Progetto Casa Clima” secondo le indicazioni dell’Agenzia CasaClima di Bolzano. Tra gli obbiettivi dell’associazione l’informazione ed alla sensibilizzazione del privato, degli operatori dell’edilizia e delle pubbliche amministrazioni ai principi dell’uso efficiente dell’energia e l’utilizzo delle energie rinnovabili. A tal proposito, in sinergia con il Lions Club di Conselve il prossimo giugno verrà organizzato nel Conselvano un appuntamento dal titolo “Vivere sostenibile tra generazioni”. Correzzola

“LE BUONE ABITUDINI” ALLA CORTE BENEDETTINA

La Provincia di Padova con il patrocinio della Regione Veneto ed in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale di Padova, il Comitato Provinciale Coni, AcegasAps e Despar, ha promosso il progetto “Le buone abitudini”. Si tratta di una serie di incontri che si svolgeranno in tre aree di particolare pregio storico-naturalistico. Il primo incontro avverrà domenica 20 maggio 2012 (dalle ore 15,30 alle ore 19,00) presso la Corte Benedettina di Correzzola.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana È distribuito in esclusiva da

Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese LIBERALIZZAZIONE APERTURE Liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, il Comune di Piove di Sacco conferma la linea di Zaia. Baron (Ascom) e Dal Negro (Confcommercio) contrari alle aperture domenicali. Il direttore di Piazzagrande: “Ci atterremo all’ordinanza comunale”. Ma alcuni negozi del centro commerciale hanno deciso di aprire il 29 gennaio

Le aperture domenicali t

di Martina Maniero

Recaldin: “Sedici deroghe oltre a quelle di dicembre sono un numero più che sufficiente”

Confesercenti e Ascom: Le aperture domenicali favoriscono solo la grande distribuzione

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el braccio di ferro tra la Regione Veneto e il Governo sulla questione della liberalizzazione degli orari di apertura delle attività commerciali, il Comune di Piove di Sacco conferma la linea del presidente Luca Zaia. La legge regionale 30/2011, che limita di fatto la liberalizzazione “piena” degli orari di apertura dei negozi introdotta dal Governo Monti, stabilisce che, oltre a quelle previste nel mese di dicembre, le attività di commercio al dettaglio possano derogare all’obbligo di chiusura domenicale e festiva in ulteriori sedici giornate nel corso dell’anno, lasciando poi alle singole municipalità il ruolo decisionale in materia. In attesa del pronunciamento del Tar Veneto, atteso per fine febbraio, circa i ricorsi presentati dalla grande distribuzione contro la normativa regionale, il Comune di Piove di Sacco, con un’ordinanza che porta la data del 5 gennaio 2012, ha fissato un calendario che disciplina orari e giorni di apertura dei negozi su tutto il territorio comunale. La decisone è arrivata al termine di un tavolo di concertazione a cui hanno preso parte il vicesindaco e assessore al Commercio Andrea Recaldin, le associazioni di categoria

e i sindacati. “Siamo stati tra i primi comuni del Veneto ad adottare questo provvedimento e non poteva essere altrimenti – ha dichiarato Recaldin – sedici deroghe, più quelle previste a dicembre, sono un numero più che sufficiente per soddisfare le richieste di chi vuole lavorare anche in giorni festivi. Liberalizzare in maniera indiscriminata il commercio, come il Governo vorrebbe, certo non aiuterà i nostri commercianti, asse portante dell’economia piovese”. Di “liberalizzazione selvaggia” parla anche il presidente Ascom di Piove di Sacco, Francesco Boran che si dichiara “nettamente contrario ai contenuti e alle modalità con cui viene applicato un provvedimento che non porterà alcun beneficio economico allo Stato. L’attuale liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali – ha detto – sembra venire incontro alle esigenze delle grandi catene distributive a discapito delle piccole e medie realtà italiane che già sono radicate sul territorio”. “Una scelta dannosa e di poco senso che andrebbe a penalizzare non solo le piccole e medie realtà locali del

commercio ma anche i lavoratori del settore” ha aggiunto Andrea Ferrara, responsabile di zona Confesercenti di Piove di Sacco. “Le aperture domenicali – ha detto – non faranno crescere l’economia del paese ma andranno soltanto a favorire la grande distribuzione. Per rilanciare i consumi bisogna intervenire su altri settori, non sugli orari dei negozi”. Sulla questione si è espressa anche Anci Veneto. “Entrare nel merito dei due provvedimenti con un’interpretazione giuridico-amministrativa è estremamente difficile e si rischia di non offrire certezze – spiega in una nota il presidente dell’Anci regionale Giorgio Dal Negro – non vanno dimenticati i ricorsi depositati al Tar Veneto per i quali è previsto un primo pronunciamento il 22 febbraio. In questa situazione, pertanto, è opportuno essere cauti e rilevare attraverso la polizia locale i casi che si vengono a creare. Nel frattempo, come prima risposta dell’associazione, abbiamo inviato un documento con proposta di delibera a tutti i sindaci”.

L’INIZIATIVA “BIO”

Lo shopping in centro con le borsette ecologiche

S

ostituire l’utilizzo della borsa di plastica con una borsa ecologica e promuovere le attività commerciali del centro storico. E’ questo il progetto al quale il Comune ha dato il via nelle scorse settimane consegnando ai cittadini e clienti dei negozi associati a “Piove amica” 5mila borsette in tela per lo shopping. Il progetto ha coinvolto diverse attività commerciali del territorio: associazioni di categoria, Proloco e Bacino Padova 4. “Con questa iniziativa – ha spiegato l’assessore al Commercio Andrea Recaldin – abbiamo voluto valorizzare sia le attività commerciali del centro che l’ambiente. Le 5mila borsette, infatti, realizzate grazie alla collaborazione della società PD3, sono in tela e possono essere riutilizzate per la normale spesa. Un omaggio che i clienti dei negozi hanno mostrato gradire”. Nella legge Finanziaria del 2007 è stata stabilita la messa al bando dei sacchetti di plastica usa e getta a partire dal 2010 per ridurre la produzione di rifiuti ed allo stesso tempo incentivare l’industria nazionale dell’agri-tech con la produzione di buste di origine vegetale. Ma.Ma.

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Argomento del mese 5 Il confronto

tra favorevoli e contrari Piazzagrande Sma-Auchan, Oviesse e Conbipel disobbediscono

Il direttore: “Fino alla pronuncia del Tar ci atterremo all’ordinanza comunale di Martina Maniero

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a giunta lo aveva annunciato: “Tolleranza zero verso i negozi che apriranno nei giorni festivi non contemplati dal calendario concordato”. E alle parole sono seguiti i fatti. Sono tre a Piove di Sacco, all’interno del centro commerciale Piazzagrande, i negozi che domenica 29 gennaio hanno tenuto aperto, disattendendo la normativa comunale che prevede deroghe contingentate per sedici giornate l’anno, così come disposto dalla Regione. Si tratta del supermercato Sma-Auchan, Oviesse e Conbipel. La polizia municipale ha multato ciascuno dei negozi per 1.032 euro. La scelta della grande distribuzione è in linea con la liberalizzazione delle aperture sancita dal decreto Monti “Salva Italia” ma in contrasto con quanto approvato a livello regionale e municipale. “Il caos normativo ha avuto come conseguenza questa situazione – ha commentato l’assessore al Commercio Andrea Recaldin – ma, fino a che il Tar non si pronuncerà definitivamente sulla questione, a Piove di Sacco vigeranno sedici deroghe, non una in più, e il mancato rispetto della normativa comporta una infrazione”. Linea condivisa anche da Filippo Lazzarin, direttore del centro commerciale Piazzagrande. “Il mio orientamento – ha spiegato – è di mantenere fede all’ordinanza comunale che prevede le deroghe contingentate, così come disposto dalla Regione. Fino a quando il Tar non si sarà pronunciato in materia non posso impedire l’apertura del centro e sono costretto ad arrendermi alla politica delle grandi multinazionali. Se il verdetto finale dovesse appoggiare la normativa nazionale – fa sapere Lazzarin – ci muoveremo di conseguenza adeguandoci a quanto fanno gli altri centri commerciali per una questione di concorrenza ma fino ad allora Piazzagrande seguirà il calendario concordato”.

La proposta e l’attualità

Le deroghe di Anci Veneto e del Comune IL MODELLO PROPOSTO DA ANCI VENETO

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ueste le indicazioni contenute nel modello di delibera proposta da Anci Veneto: per prima cosa resta ferma la possibilità per i negozi di aprire tutti i giorni della settimana dalle ore 7 alle ore 22, escluso domenica e festivi. La suddivisione in zone e l’orario notturno è a discrezione delle singole municipalità che dovranno stabilire eventuali deroghe a giorni e orari di apertura entro il 30 novembre dell’anno precedente. In occasione di particolari manifestazioni il sindaco può concedere la deroga agli esercizi commerciali di tutto il territorio comunale o anche solo ad una zona delimitata. L’obbligo di orario previsto dalla legge regionale 30/2011 non va applicato ai negozi che vendono generi di monopolio, giornali, articoli di giardinaggio, mobili, libri, dischi, videocassette, dvd ma anche sale cinematografiche, concessionari di auto e attrezzature agricole e distributori automatici. Nel caso di due o più festività consecutive i negozi di alimentari dovranno restare aperti al mattino nella prima o terza festività non domenicale. Anche i centri commerciali sono tenuti a rispettare lo stesso orario applicato al tutte le altre attività del territorio. Per ultimo la festa del Santo Patrono non viene considerata festività e dunque gli orari e la chiusura è a discrezione dei singoli esercenti.

LE DEROGHE DEL COMUNE DI PIOVE

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egozi aperti in tutti e tre i comparti in cui è stato diviso il centro cittadino, oltre alle aperture domenicali già svolte a gennaio (il giorno dell’Epifania, l’8 e il 15 del mese) il 25 marzo, primo aprile, 14 e 21 ottobre, 4, 11 e 18 novembre a cui si aggiungono le aperture domenicali del mese di dicembre. Le deroghe al centro storico sono previste per l’11 marzo, 6 e 13 maggio, 10 giugno, 8 luglio e 9 settembre. Durante il periodo delle festività per il Santo Patrono i negozi potranno tenere aperto fino a mezzanotte. Nella “zona B” (che comprende il quartiere Sant’Anna, Piovega, Arzerello e il centro commerciale Piazza Grande) si lavora anche il 18 marzo, 6 e 13 maggio, 8 luglio, 28 ottobre e 25 novembre. Infine nella “zona C” (che include le frazioni di Corte, Tognana e il centro Aliper) le deroghe si estendono al 9 aprile, 3 giugno, nei giorni 16, 23 e 30 settembre, 28 ottobre e 25 novembre. Per tutti valgono le chiusure obbligatorie a Capodanno, Pasqua, 25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno e Natale. Il documento fissa anche le deroghe per i mercatini ambulanti sia del centro che delle frazioni che si svolgeranno regolarmente il 9 e il 25 aprile, il 2 giugno, 15 agosto, primo novembre, 8 e 26 dicembre. Ma.Ma.


6 Approfondimento L’intervista Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera e dell’Uls 16 di Padova sul futuro dei servizi

“A Piove c’è un ospedale bellissimo e ben organizzato” “C’è una fortissima identificazione con il proprio ospedale e per questo per me è importante intensificare le mie visite”

Adriano Cestrone

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driano Cestrone, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera e dell’Ulss 16 di Padova, ha un curriculum di sicura esperienza e professionalità e per questo è tra le figure più influenti e rispettate della Sanità veneta. L’abbiamo incontrato, curiosi di capire il suo punto di vista sull’Ospedale di Piove di Sacco, ma anche sulla sanità padovana e veneta in generale. Direttore, di recente ha fatto visita all’ospedale di Piove di Sacco, che impressione ne ha avuto? “E’ un ospedale bellissimo, funzionale e ben organizzato negli spazi. La scelta strategica della collaborazione e dell’accorpamento con l’Ulss 16 è di certo vincente, per l’Ospedale dell’Angelo, per il Sant’Antonio di Padova e per l’Azienda Ospedaliera di Padova. L’ottica con la quale è stata fatta questa scelta è quella rivolta al cittadino, che trova e troverà sempre più qualità e professionalità, perchè si tratta di collaborazione tra le 3 strutture e non di colonizzazione! Faccio un esempio concreto, Ostetricia. Piove non aveva all’attivo un numero sufficiente di parti che consentissero il meglio nei casi di emergenza. Ma le strutture e le professionalità

ci sono e ci sono sempre state, si trattava solo di una casistica troppo bassa. Ora abbiamo creato un Dipartimento, che riunisce la Pediatria di Piove, quella di Padova e l’Ostetricia di Padova. Una struttura unica, senza soluzione di continuità e diretta da una delle migliore professioniste a livello nazionale, la Dottoressa Gervasi. Con questa nuova organizzazione, i parti verranno portati a Piove o a Padova, a seconda delle specificità. Questo garantirà sempre una casistica ed una qualità di altissimo livello. Oltre ad una grande omogeneità”. Nella sua visita aveva parlato di una imminente nomina di un Direttore medico ospedaliero per Piove... “Certo, il Direttore medico c’è ed è il Dottor Carretta, così come c’è un programma riorganizzativo che stiamo attuando e che comprende un bando per il primariato. E’ importante questo ma ancora più importante secondo me è sapere che l’intento è quello di fare interventi mirati laddove servono, sempre nell’ottica dell’interesse del cittadino. Pensiamo ad esempio che alcune attività di Cardiologia verranno trasferite da Padova a Piove, per offrire sempre il migliore servizio. E anche i medici scambie-

ranno le proprie consulenze indistintamente ed in modo omogeneo. Anche dal punto di vista diagnostico, tanto che verrà cambiata la Tac a Piove e da ottobre sarà disponibile quella nuova. A Piove c’è una fortissima identificazione con il proprio ospedale e per questo per me è importante intensificare gli incontri con i cittadini e le mie visite, per trasferire e confermare questi aspetti”. Si moltiplicano le richieste di passaggio all’Uls 16: dopo quella, esaudita di Piove di Sacco, anche altri comuni a Nord di Padova chiedono di essere inglobati a Padova. Fino a che punto l’Ulss 16 potrà crescere? E con quali conseguenze? “Parto dal presupposto che l’importante è che si guardi sempre all’interesse del paziente nell’uso corretto dell’ospedale e della zona in cui vive. In quest’ottica penso piuttosto convenga un protocollo di uniformità, che garantisca il paziente soprattutto nell’area del Pronto Soccorso. Ho insistito molto perchè a livello sperimentale venga creato un dipartimento provinciale di Pronto Soccorso, con l’ausilio del Suem. In questo modo, nel momento di maggiore necessità, tutti gli ospedali provinciali

saranno in rete ed interverranno nella maniera più opportuna e congrua, anche in base alle distanze. A questo punto, se il Pronto Soccorso è provinciale e quindi immediato ed efficace ancora più di adesso, fa poca differenza dove poi viene ricoverato il paziente, perchè, ricordiamoci, il Veneto in generale è un’eccellenza italiana nella sanità. E problemi di posti letto non ce ne sono e non ce ne saranno”. Proprio in questi giorni si discute dell’accorpamento delle Asl o addirittura della riduzione del numero delle stesse, in maniera sensibile. Cosa ne pensa e quali possono essere gli scenari? “Questi sono aspetti prettamente politici. Il compito della Regione è quello di garantire i cittadini. Certo, in Veneto ci sono troppi ospedali e, come nel caso dei parti, se vengono erogate molte prestazioni, allora è garantita un’ottima qualità sanitaria. La quantità fa la qualità nel nostro settore, un reparto e un ospedale hanno senso se hanno la quantità che garantisca la qualità. Anche in questo caso sono del parere che l’importante è portare i Pronto Soccorso al malato, stabilizzarlo e poi portarlo in un ospedale che possa garantire la guarigione.

Il suo parere sull’aumento dei ticket sanitari? “Niente rispetto a quello che ci aspetta e che dovrebbe essere. Anche nella sanità eravamo sproporzionati prima, troppo a troppo poco. Certo poi che devono essere garantiti i servizi sanitari per quanti non possono permettersi il ticket, ma è anche giusto che chi può paghi il giusto per prestazioni che in Veneto e nella provincia di Padova sono ottimi. Bisogna razionalizzare e salvaguardare che non ha le possibilità. Lo stato dei rapporti fra azienda ospedaliera e università di Padova, in passato non sempre idilliaci... “Per definizione Università e Azienda hanno sistemi di gestione diversi. E a volte con lo scontro si ottiene il meglio per il paziente. Ciò non toglie che a siamo indispensabili l’uno per l’altra, soprattutto per la qualità della ricerca e della crescita sanitaria. Oggi stiamo assistendo ad un passaggio generazionale, il numero chiuso all’Università e la pensione di molti medici stanno portando ad una riorganizzazione, un’opportunità “naturale” per fare sempre meglio”.

NEWS Nomine

MARIA TERESA GERVASI ALLA GUIDA DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA DI PIOVE

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lla fine è stato unificato con la costituzione di un comune Dipartimento, che riunisce la Pediatria di Piove, quella di Padova e l’Ostetricia di Padova. Una struttura unica, il cui coooordinamento è stato affidato alla dottoressa Maria Teresa Gervasi (in foto), già alla guida della Divisione ostetrica dell’Azienda ospedaliera di Padova. La decisione è stata resa nota nei primi giorni di gennaio, Maria Teresa all’indomani dell’arresto del medico padovano Carlo Cetera. Gervasio Quest’ultimo avrebbe dovuto prendere servizio il 2 gennaio ma non è mai giunto a Piove di Sacco. Il 13 dicembre scorso il direttore dell’Ulss 16 di Padova Adriano Cestrone lo aveva nominato per dirigere l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale dell’Immacolata. Ma i fatti seguiti - l’arresto del professionista, quando era operativo ancora a Pieve di Cadore, a seguito dell’accusa di concussione aggravata - hanno spinto Cestrone a ritornare sui suoi passi. “I fatti contestati risultano particolarmente gravi - aveva scritto il direttore generale dell’Ulss 16 per spiegare il dietro front - poiché, a quanto si apprende, commessi in qualità di direttore dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Pieve di Cadore, abusando di poteri assimilabili a quelli che l’Ulss 16 intendeva conferirgli”. Campolongo

UN REFERENDUM DEI SIMPATIZZANTI DELLA LEGA NORD PER PASSARE ALL’ULSS 16

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’Ulss 16 un approdo ambito anche per Campolongo (che fa parte dell’ulss 13), almeno per il comitato che a metà gennaio ha promosso anche un informale referendum, nelle frazioni e nel capoluogo del comune, per rendere più evidente questa esigenza. L’iniziativa tuttavia del comitato, spalleggiato dalla Lega nord, non è piaciuta al sindaco di centrosinistra Alessandro Campalto che ha trovato fuorviante l’impostazione del quesito precisando che l’Ulss 16 fa riferimento a Padova e non a Piove di Sacco così come invece si faceva intendere. Un particolare ai fini logistici che fa la differenza.



8 Piove di Sacco Sanità Ulss 16 e sindaci della Saccisica a confronto

Attività sanitaria e nuovi primari, se ne parla di Giovanni Giovetti

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l direttore generale dell’Ulss 16, Adriano Cestrone, ha incontrato lo scorso 8 febbraio gli amministratori del Piovese per parlare di sanità nella Saccisica. Gli amministratori si sono confrontati con il direttore generale presente all’incontro insieme con il direttore sanitario Daniele Donato e il dirigente medico ospedaliero di Piove di Sacco Giovanni Carretta. L’incontro ha offerto l’occasione per fare il punto sull’attività sanitaria dell’ospedale di Piove di Sacco, per illustrare i passaggi in essere e futuri relativamente ai nuovi primari e alla nuova organizzazione logistica. Dalla relazione sull’attività sanitaria relativa sia alle degenze che all’attività ambulatoriale dell’Ospedale di Piove di Sacco del dottor Donato si evidenzia un trend in miglioramento. Efficienza, appropriatezza delle risposte all’utenza e diminuzione dei tempi d’attesa all’origine della valutazione favorevole. Cestrone si è soffermato sulle procedure in atto per l’assunzione dei primari di Pediatria e OstetriciaGinecologia, sulla pubblicazione del bando di concorso per la posizione di primario di Medicina generale, Anestesia e rianimazione, Geriatria. Sono stati inoltre istituiti sette dipartimenti di cui tre all’ospedale S. Antonio di Padova e quattro in

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Il direttore generale Cestrone, il direttore sanitario Donato e il dirigente medico ospedaliero Carretta fanno il punto in un incontro In miglioramento la valutazione relativa all’attività sanitaria, sia per le degenze che per l’ambulatoriale

L’ospedale di Piove di Sacco quello di Piove di Sacco. A breve si assegneranno i responsabili. Uno di questi dipartimenti avrà valenza interdisciplinare con finalità di rinsaldare i rapporti scientifici

QUATTRO INCONTRI SULLE VILLE VENETE, PATRIMONIO E RISORSA

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uattro incontri per approfondire sotto vari punti vista la conoscenza delle ville venete. L’iniziativa è organizzata dall’assessorato alla Cultura e all’identità veneta del Comune di Piove di Sacco insieme con la Delegazione Fai di Padova, con la collaborazione del Bacino Turistico della Saccisica, Ctg ViviPiove e Fai giovani di Padova. Si svolgeranno in marzo presso la Sala della magnifica comunità piovese di Palazzo Jappelli, nei giorni 1, 8, 15 e 22 del mese con inizio alle ore 21. Nell’ex territorio della repubblica Serenissima, dalla fine del Quattrocento agli inizi dell’Ottocento, si contano ben 4200 ville,

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tra l’ospedale di Piove e quello di Padova. Ultimi ragguagli infine sulla gara di appalto in corso per l’acquisizione della nuova Tac all’ospedale di Piove di Sacco.

una presenza cospicua, in particolare nel territorio del Padovano dove si trova quella che è considerata la prima (la casa del Petrarca ad Arquà in foto) e l’ultima (villa Draghi a Montegrotto). Un patrimonio storico ed architettonico che, se valorizzato attraverso magari una proposta complessiva, potrebbe avere importanti ricadute sul piano culturale ed economico in tutto il territorio interessato. Sul tema “La villa veneta: la casa perfetta” interverranno l’architetto Giulio Muratori, la prima serata, lo storico Claudio Grandis, l’8 marzo, l’architetto Paolo Bellini, nel terzo incontro, ed infine lo storcio Paolo Tieto. Gli incontri sono gratuiti ed aperti a tutti. Info 3408572232 - delegazionefai. padova@fondoambiente.it G.G.

L’Intervento

La pesca ha ancora un futuro? di Enzo Fornaro* segue da pag.

Credo che il modello di sviluppo che ha accompagnato il comparto negli ultimi venti anni sia da rivedere profondamente e da ripensare a partire dalla nuova Politica Comune della Pesca in corso di elaborazione a Bruxelles che deve definire regole generali ma consentire una concreta attuazione nelle situazioni specifiche dell’Area Mediterranea ma in particolare Adriatica. Temiamo però che anche questa fase di legislazione Comunitaria non ci sarà favorevole. Il governo delle regole della pesca sono di stretta competenza europea ed i margini nazionali assolutamente ridotti e subordinati alla regolamentazione Comunitaria. Le stesse Regioni agiscono all’interno di programmi strategici ed operativi che offrono pochi spazi a fantasie compositive dopo l’introduzione del Reg. Mediterraneo. Purtroppo gli incontri tra i pescatori e gli amministratori locali sono quasi sempre uno sfogatoio senza reali vie d’uscita e anche le possibili rimodulazioni di fondi di pertinenza delle Regioni espongono a percorsi incerti. Ma cosa potrebbe influire sul sistema per renderlo più duttile, meno dipendente dai costi energetici e dalla legislazione Comunitaria e da tutto il resto? Noi crediamo che una maggiore presa di responsabilità da parte di tutte le componenti del sistema pesca potrebbe orientare in modo più consapevole la strategia delle imprese per ritrovare quote di mercato, margini di guadagno all’interno della filiera del valore e remunerazione per i marittimi. Anche sotto questo aspetto però devono finire le ambiguità ed i doppi giochi: il prelievo delle catture deve essere compatibile con la capacità di riproduzione delle scorte naturali marine, messe a repentaglio da una pesca sempre più invasiva e meno attenta alla compatibilità di accesso alla risorsa. Dobbiamo modulare meglio la nostra capacità di cattura e di offerta sul mercato, tenendo conto della concorrenza in particolare sul mercato Adriatico di Croazia e Dalmazia. Serve uno scatto di reni, il potenziale biologico, la tradizione storica delle nostre marinerie dove spiccano Chioggia, Caorle, Pila di Scardovari, centri di eccellenza sul piano quantitativo e per Pila anche qualitativo, possono attraverso la condivisione di strategie di gruppo formulare proposte gestionali efficaci, mettendo da parte egoismi e rivalità fuori luogo. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto A.C.

Lenilson Fressato in visita a Piove di Sacco

IL RITORNO “A CASA” DEL PIOVESE-BRASILIANO

a partenza dalla terra natìa verso altri lidi, in cerca di fortuna, è ormai lontana nella memoria diventata sempre più flebile, di generazione in generazione. Eppure Lenilson Fressato, cittadino brasiliano di origini piovesi non ha mai abbandonato il desiderio di ritornare alle “origini” e conoscere i territori e la gente che fanno parte della sua storia familiare. E così già diversi anni fa ha avviato le ricerche inviando una lettera a Marisa Frezzato a

Piove di Sacco. E così ha scoperto che il parente più prossimo è un tal Gilberto Gobbo, discendente di Emilio Gobbo (originario di Brugine) che sposò l’ultima Frezzato. Lo scorso gennaio il viaggio in Italia e a fine mese a Piove di Sacco l’incontro con i “parenti” italiani. A fare da cornice al ricongiugimento la sala dei Melograni del Comune di Piove. A fare gli onori di casa l’assessore all’Identità veneta della Provincia di

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Padova Leandro Comacchio, l’assessore all’identià veneta del Comune di Brugine Michele Giraldo e la collega di Piove Lorena Stevanato. Lenilson e sua moglie hanno avuto modo di conoscere Gilberto Gobbo e famiglia. “Credo che il Brasile - ha commentato - cresca grazie all’immigrazione italiana; io sono brasiliano, ho il Brasile nel cuore, ma la mia anima è italiana”. G.G. Lenilson Fressato con gli assessori



10 Piove di Sacco Depurazione Un contributo dalla Regione

Estensione della rete fognaria con i fondi della Legge speciale

Assegnati un milione 200 mila euro per interventi nei comuni del Piovese di Giovanni Giovetti

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l Consiglio regionale approva lo scorso 8 febbraio l’assegnazione di un contributo di un milione 200mila euro destinato ad Acegas-Aps per l’estensione delle reti fognarie per acque nere nei comuni padovani serviti dall’impianto di depurazione di Codevigo che include nello specifico anche il territorio comunale di Piove di Sacco, Arzergrande, Brugine, Legnaro, Polverara e Sant’Angelo di Piove. Si tratta di fondi della Legge speciale per Venezia che consentiranno il finanziamento del progetto in quanto esso interssa un’area i cui scarichi fognari insisto-

Sant’Anna

no proprio nel bacino scolante veneziano. Soddisfaazione per il contributo assegnato è stata espressa dalla consigliera regionale della Lega Nord, Arianna Lazzarini, che ha lavorato insieme al presidente di Commissione Nicola Finco all’emendamento presentato in aula per richiedere i fondi necessari agli interventi. “L’emendamento - commenta la congigliera regionale - è stato fortemente voluto e richiesto dai primi cittadini dell’area, ed andrà a interessare un territorio in parte sprovvisto di allacciamenti alla rete del depuratore. In questo

modo Acegas-Aps potrà intervenire per lavori fognari di importo consistente, visto che il finanziamento ricevuto coprirà diversi tratti di rete. Ciò che conta maggiormente oggi è aver dato risposta alle istanze dei sindaci di un territorio le cui acque nere fognarie scolano nel bacino veneziano: l’intervento del Consiglio regionale arriva quindi fattivo e tempestivo”. Soddisfatto per il contributo anche il sindaco di Piove di Sacco Alessandro Marcolin. “Più volte - commenta il primo cittadino - l’amministrazione aveva interessato e

OPERATIVO IL PRESIDIO DEI VIGILI IN PARROCCHIA

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naugurato lo scorso 13 gennaio il nuovo presidio della Polizia locale a Sant’Anna. Il reparto, unica postazione dislocata rispetto alla sede centrale, ha trovato sede nei locali della parrocchia, oggetto di un recente intervento di ristrutturazione finanziato dalla Regione per 51mila euro. L’ufficio, al piano terra dell’edificio par-

L’impianto di Codevigo (immagine tratta dal sito www. regione.veneto.it)

sensibilizzato gli amministratori regionali a destinare risorse per l’estensione della rete fognaria comunale ed erano state prsdisposte specifiche richieste in collaborazione con AcegasAps che, per il solo Comune di Piove di Sacco ammontavano ad oltre 5 milioni di euro”. “Va ricordato - conclude - che il

rocchiale, è stato concesso al Comune in comodato d’uso gratuito, per tre giorni la settimana, da don Giorgio De Checchi. Il presidio, fortemente voluto dagli stessi cittadini che hanno presentato in Comune una raccolta firme, riprova la linea di intervento dell’amministrazione comunale che mira alla creazione di una struttura in grado di assolvere in maniera ancora più incisiva alle esigenze di controllo e sicurezza pubblica legate al territorio. “Il nuovo presidio – commentano il sindaco Alessandro

nostro territorio fa parte del bacino scolante della laguna di Venezia e pertanto necessita di interventi di particolare tutela, quali quelli di completare la rete fognaria comunale. Confidiamo quindi di poter raggiungere con questa estensione alcune importanti vie da noi già specificatamente segnalate”.

Marcolin e il vicesindaco Andrea Recaldin – conferma l’attenzione di questa amministrazione per un’area sensibile come quella di Sant’Anna, spesso non adeguatamente seguita in passato. Quest’ufficio garantirà un controllo frequente e sistematico dell’area e delle attività commerciali della zona”. L’ufficio sarà aperto al pubblico il lunedì, giovedì e sabato dalle ore 18 alla fine del turno. I vigili, durante l’orario di servizio, svolgeranno attività di monitoraggio e vigilanza. Ma.Ma.

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12 Piove di Sacco Palazzo “Pinato Valeri”

APPALTO DEI LAVORI DI RESTAURO

Scuola Il progetto “Semplicemente, straordinariamente Africa”

Studenti del De Nicola raccontano la loro esperienza di solidarietà

NEWS Gruppo Radio Piovese

ATTESTATO DI PUBBLICA BENEMERENZA

di Nicla Sguotti

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ono state avviate a metà gennaio le procedure di appalto per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione di palazzo Pinato Valeri di via Garibaldi con una specifica indagine di mercato indirizzata alla ricerca delle ditte interessate a partecipare alla procedura di gara. Sul sito web del Comune è stato pubblicato l’avviso a cura del responsabile del procedimento. Il progetto definito era stato approvato dalla Soprintendenza alla fine del mese di settembre mentre il Consiglio comunale con apposite variazioni di bilancio, aveva reperito le occorrenti risorse finanziarie. L’importo del progetto per opere murarie, elettriche, impianti e spese accessorie, ammonta a 939.000 euro. Secondo il cronoprogramma che attualmente è in corso di definitiva stesura di pari passo con la fase progettuale esecutiva, l’inizio del lavori è previsto entro il primo semestre dell’anno.

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lcuni ragazzi dell’istituto De Nicola di Piove di Sacco e dell’istituto Einaudi di Padova sono stati ospiti a Cona per una serata interamente dedicata all’Africa. Durante l’incontro, intitolato “Semplicemente, straordinariamente Africa”, gli studenti hanno potuto raccontare, anche attraverso video, foto e musica, un’interessante esperienza vissuta durante un viaggio in Uganda, nell’ambito di un progetto promosso dalla loro scuola. Da alcuni anni, infatti, i due istituti hanno promosso un’esperienza educativa un po’ diversa, di educazione alla solidarietà. I ragazzi sono arrivati all’importante traguardo del viaggio in Africa dopo un percorso formativo che li ha visti impegnati per mesi, guidati dalle associazioni Amici dei Popoli, Angoli di Mondo, Bashù, Amu e dal Centro servizi volontariato di Padova per quanto riguarda la parte formativa. Gli studenti hanno inoltre partecipato a una giornata di volontariato presso le mense popolari di Padova, allestite dalle parrocchie del centro

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I ragazzi con gli insegnanti e gli studenti di una scuola del villaggio di Kagoogwa per i poveri della città nelle giornate di festa. Poi è arrivato il giorno della partenza, ad agosto dello scorso anno, e finalmente per 18 giorni i ragazzi sono stati a Kampala, accolti dalla comunità dei Focolari, alloggiando presso il Centro Mariapoli e andando ogni giorno a lavorare a Namugongo, il quartiere famoso per i suoi martiri,

nel quale sorgono la clinica Zia Angelina e il Centro nutrizionale in costruzione, gestiti dai due focolari ugandesi. Tutti i partecipanti hanno dato testimonianza di quanto sia stata positiva per loro questa iniziativa, un’esperienza di fraternità vera, sottolineano, realizzata e realizzabile.

onsegnate ai volontari del Gruppo Radio Piovese le benemerenze del dipartimento della Protezione Civile. La cerimonia di consegna è avvenuta in occasione del pranzo sociale di fine anno. Una decina di volontari è stata insignita dell’“Attestato di pubblica benemerenza” relativamente all’attività svolta durante alcune calamità e grandi eventi nazionali. Ai volontari sono inoltre stati consegnati gli attestati della Regione Veneto per l’importante servizio svolto nei giorni dell’alluvione dell’anno scorso. “La nostra associazione – spiega Dario Spinello, da poco riconfermato presidente per il prossimo triennio - è specializzata nel settore delle radiocomunicazioni di emergenza. Vogliamo essere una risorsa per gli enti chiamati a coordinare le emergenze mettendo a disposizione la nostra esperienza, le nostre risorse umane e tecniche”. A.C.


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Anche l’unico ristorante piovese stellato punta sul baccalà e pesce azzurro

IVANO CHELLIN, DECIDE DI ABBASSARE I PREZZI MANTENENDO LA STESSA QUALITÀ E TOGLIE IL COSTO DEL COPERTO

La crisi incombe, le famiglie hanno sempre meno soldi in tasca. Ce lo ripetono ormai a non finire televisioni e giornali. Ma non per questo si deve rinunciare a quei piccoli piaceri della vita, come per esempio una cena in un ristorante. A questo proposito IVANO CHELLIN gestore del ristorante piovese MERIDIANA, locale inserito nella splendida cornice seicentesca di villa Bragato, si è rimesso in discussione. Se finora esisteva una certa possibilità per molti di affrontare una cena nel suo ristorante stellato Michelin con tutto quello che ne seguiva anche sotto l’aspetto economico, ora occorre andare incontro alle difficoltà di quanti si trovano a dover fare i conti con un minor introito. Detto e fatto, Ivano si è messo “a tavola” ha fatto i calcoli ed ha deciso di fornire ai clienti lo stesso servizio di qualità praticato finora ad un prezzo inferiore. Come è stato possibile? Ce lo racconta lui stesso: “Sono partito dal presupposto che solamente i paracarri rimango fermi. Se cambia la situazione in cui operi occorre che anche tu ti muova in maniera differente, così ho chiamato i miei fornitori ed insieme abbiamo limato i costi coscienti che, se prima c’èra un certo margine di manovra ora è indispensabile fare un sacrificio tutti. Con il mio fornitore di pesce, oltre a ridurre il prezzo, abbiamo convenuto di puntare su prodotti alternativi senza rinunciare in via assoluta alla qualità sin qui assicurata nel mio ristorante, così ecco che arriverà sulla tavola il baccalà, prodotto assai conosciuto ed apprezzato in Saccisica, il pesce azzurro anche questo un piatto molto frequente nel nostro territorio. Abbiamo lavorato anche sulla

“Abbiamo inserito nel menù prodotti genuini di qualità a chilometro zero”

carta dei vini e tra le 350 etichette si troverà anche vini locali, al Meridiana, quindi insomma, non solo ostriche ed aragoste, ma anche piatti vicini a chilometri zero alla cultura locale naturalmente sapientemente lavorati dallo staff di cucina. A proposito andiamo a conoscerlo. Lo chef è giovane, con idee ben precise sui menù da preparare per mantenere alto lo

standing del ristorante. Si chiama Davide Salvagnin, 25 anni, con lui c’è anche la compagna Laura Franco, 22 anni entrambi diplomati alla scuola alberghiera di Adria e con loro tra i fornelli Silvia Zinato e Luca Grigoletto anche loro diplomati ad Adria. Sempre per andare incontro alle esigenze dei clienti Ivano ha deciso di levare dal conto il costo del coperto, mantenendo, però,

tovaglioli di lino e posate d’argento. Nell’agenda all’ingresso del ristorante c’è l’agenda dove i clienti possono scrivere le loro impressioni circa il trattamento, l’accoglienza e la bontà della cucina. “Molti ci dicono che entrare al Meridiana è come se entrassero a casa loro – rileva Ivano – sono affascinati dai locali, dal servizio e dall’atmosfera, le stesse senzazioni che riserviamo agli sposi che ci affidano il loro pranzo di nozze ai quali mettiamo a disposizione l’intera villa compreso anche un appartamentino dove trascorrere la loro prima notte”. Al Meridiana quindi si potrà pranzare o cenare senza subire un salasso seduti a tavola contornati da affreschi del Seicento grazie al lavoro di ristrutturazione della villa effettuati dallo studio Memar dell’architetto Saeid Shahamat.

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14 Piovese Inquinamento atmosferico Misure di contrasto

Correzzola, Pontelongo e Arzegrande puntano il termostato su 19 gradi Le ordinanze dei Comuni della Saccisica più che sul blocco del traffico puntano a ridurre le emissioni degli impianti di riscaldamento di Alessandro Cesarato

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Comuni adottano interventi di contrasto dell’inquinamento atmosferico. I dati sono alla portata di tutti ed inconfutabili. L’anno 2011 si è chiuso in controtendenza rispetto a quelli passati. Mentre in precedenza il superamento del limite giornaliero di sostanze inquinanti era via via calato, nel 2011 sono ben 103 i giorni in cui è stato sforata la quantità di ozono nell’aria. Questa situazione obbliga tutte le Amministrazioni locali a non abbassare la guardia rispetto a un problema qual è l’inquinamento atmosferico, che se certamente interessa fenomeni di area vasta, può e deve essere combattuto e circoscritto anche attraverso interventi su scala strettamente locale. Tutti i comuni del padovano sono stati inseriti dalla Regione in Zona “A”, in base ai dati forniti dall’Arpav sull’inquinamento atmosferico da Pm10 e pertanto si sono dotati di un Piano di Azione, come prevede il Piano Regionale di settore. A Correzzola e ad Arzergrande si è deciso di rinunciare ad un po’ di tepore per salvaguardare l’ambiente. E’ questo il contenuto del-

le ordinanze emesse dai sindaci Eric Sturaro e Luca Sartori che intendono limitare, con l’anno nuovo, l’esercizio degli impianti di riscaldamento alimentati da combustibili non gassosi. Le ordinanza rispondono alla richiesta fatta espressamente dalla Provincia. In particolare le ordinanze prescrivono di abbassare la temperatura, che non dovrà superare comunque i diciannove gradi, negli ambienti riscaldati da caldaie a gasolio di un grado centigrado. E’ chiaro che, di là dalle mere forme burocratiche con cui è attuata, si tratta più che altro di una campagna di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza per un maggiore rispetto dell’ambiente. In un territorio dove il blocco del traffico ha effetti marginali, le amministrazioni hanno scelto così di puntare sulle emissioni degli impianti di riscaldamento. Amministrazioni che in questi anni hanno comunque dato per prime l’esempio in tema di politiche ambientali sostituendo le vecchie caldaie degli uffici pubblici e delle scuole, istallando pannelli fotovoltaici e programmando la graduale

sostituzione del vecchio parco automezzi alimentato a diesel con mezzi a gas. Sulla scia di questi enti anche l’amministrazione di Pontelongo ha fatto la propria parte. Un primo intervento, adottato sempre con un ordinanza del sindaco, è stato anche qui di imporre dei limiti all’utilizzo delle caldaie a gasolio negli edifici pubblici e nelle case private. Termostati impostati al massimo sui diciannove gradi centigradi in funzione di emissioni più basse degli impianti di riscaldamento. Un secondo provvedimento imposto dal sindaco Fiorella Canova è andato a toccare invece una consuetudine discutibile ma consolidata nelle zone di campagna e a cui i cittadini dovranno ora definitivamente rinunciare. E’ fatto divieto, infatti, con il nuovo anno, di bruciare sterpi, rifiuti di giardinaggio ed altri materiali. Stop quindi ai roghi dietro casa o in mezzo i campi, a mo di discarica fai da te. Per lo smaltimento l’unica maniera è quella di usufruire dell’apposito servizio di raccolta rifiuti.

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IL COMUNE LIMITA IL TRAFFICO

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ontinueranno fino al prossimo 20 aprile le iniziative per il contenimento dell’inquinamento atmosferico a favore del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile. Il Comune di Legnaro ha aderito infatti ai provvedimenti proposti della Provincia di Padova nel corso del tavolo tecnico zonale dell’area Metropolitana. Stop dunque alla circolazione dei veicoli inquinanti: auto, furgoni e motocicli che disperdono nell’aria polveri sottili, ossidi di azoto e monossido di carbonio, principali responsabili dell’inquinamento atmosferico urbano. Il provvedimento è stato esteso a tutto il territorio comunale, eccezion fatta per la Sr516 (via Romea) e la Sp35 “Volparo” (via Roma, via Vittorio Emanuele II e via Due Giugno). E’ vietata dunque la circolazione dei veicoli alimentati a benzina “No-Kat” (Euro 0) e ai veicoli a gasolio Euro 0, Euro 1 ed Euro 2. A questi si aggiungono i motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del 1° gennaio 2000 o non omologati ai sensi della direttiva 97/24/EC. L’ordinanza resterà in vigore fino al 20 aprile, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12 e nel pomeriggio dalle 15.30 alle 18, con esclusione dei giorni festivi infrasettimanali. Dal blocco sono esclusi i veicoli alimentati a Gpl o gas metano, mezzi Ma.Ma. pubblici e di soccorso.

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AI COMUNI 150MILA EURO PER FINANZIARE I SERVIZI SOCIALI

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NEWS

l Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” promuove i servizi sociali con una pioggia di finanziamenti. Ammontano ad oltre 150 mila euro, infatti, le risorse distribuite ai Comuni dell’area interessata che hanno aderito con progetti riguardanti soprattutto la mobilità degli anziani, dei disabili e i servizi per l’infanzia. Con l’Azione 1 della Misura 321 del Programma di Sviluppo Locale “Le Vie della Serenissima”, approvato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 20072013, il Gal ha promosso il finanziamento di progetti che puntano a rafforzare la rete dei servizi sociali nelle aree rurali, in particolare mediante la terapia assistita, il reinserimento sociale, la mobilità e i servizi per l’infanzia. “Tra le numerose opportunità offerte per lo sviluppo rurale del territorio – commenta il presidente del Gal, Pier Luigi Parisotto - la misura sui servizi sociali è particolarmente importante perché consente di avviare interventi innovativi per il territorio, in grado di portare a una diversificazione delle attività del mondo rurale”. “ Allo stesso tempo – aggiunge il presidente – si tratta di un grosso aiuto che contribuisce ad esaudire nel nostro territorio una domanda di servizi sociali sempre più crescente ma che non sempre trova una risposta adeguata da parte degli enti preposti, date le difficoltà socio-economiche attuali”.

Pier Luigi Parisotto

Ad usufruire dei contributi anche i Comuni di Codevigo, Correzzola e Pontelongo che hanno predisposto progetti rivolti a fasce deboli, come anziani e disabili, per il trasporto in strutture termali e per soggiorni climatici. “Il nostro progetto – interviene a questo proposito l’assessore ai Servizi sociali di Codevigo Monia Rubin – ha durata triennale e godrà dei benefici previsti dalla misura per un ammontare complessivo di 21 mila euro a fronte di una spesa complessiva di quasi 32 mila euro e riguarderà il trasporto sociale destinato alle fasce deboli della popolazione da attuare mediante la sottoscrizione di convenzione con l’Auser locale che provvederà ad attuare i trasporti e mediante l’affido in economia a soggetti privati che verranno utilizzati per il trasporto presso strutture termali o per soggiorni climatici”. “Il sostegno a questi servizi essenziali attivati da parte degli enti preposti – sottolinea la Rubin - è considerato fondamentale per contribuire a ridare slancio e vitalità alle realtà rurali, ai fini del complessivo miglioramento della qualità della vita di queste aree, in particolare laddove tali servizi risultino carenti o assenti”. A.C.


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Piovese 17 Enti locali Evasione fiscale

Comuni alleati con il Fisco Stringono rapporti di collaborazione con l’Agenzia delle entrate per tentare di scovare i “furbetti” locali di Alessandro Cesarato

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omuni alleati con il Fisco per combattere la piaga dell’evasione fiscale. Sono sempre maggiori infatti i rapporti di collaborazione stretti tra enti locali ed Agenzia delle Entrate per tentare di scovare gli evasori sul territorio. Arzergrande ha deciso, insieme ad altri nove comuni veneti (Legnago, Negrar, Cerea, Isola della Scala, Povegliano Veronese, Lazise, Valdagno, Creazzo e Mareno di Piave), di siglare un protocollo d’intesa per la partecipazione delle amministrazioni comunali all’attività di controllo fiscale. La stipula è avvenuta ad inizio anno nella sede della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate del Veneto, alla presenza dei vertici regionali e provinciali

Arzergrande ha siglato un protocollo d’intesa per partecipare all’attività di controllo fiscale dell’amministrazione fiscale. In base all’accordo le amministrazioni comunali invieranno telematicamente all’Agenzia informazioni utili ai fini dell’accertamento dei tributi o che possano essere indizio di evasione fiscale. Come corrispettivo alla loro collaborazione riceveranno fino al 100% delle imposte recuperate e delle sanzioni. I controlli fiscali a cui i Comuni parteciperanno riguardano, tra gli altri ambiti, il commercio, le professioni, l’urbanistica ed il patrimonio immobiliare. “In questo momento storico così particolare - ha commentato il sindaco Luca Sartori – come amministrazione l’adesione al protocollo ci è sembrata un atto doveroso”. Correzzola, Pontelongo e Brugine hanno invece optato per l’istituzione del consiglio tributario. Si tratta del nuovo organo voluto dallo Stato per spingere i Comuni nella lotta all’evasione fiscale a fianco dell’amministrazione finanziaria. A costo zero, il consiglio supporterà Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza nel recupero di informazioni per scovare i possibili “furbetti”. Ai Comuni che lo hanno istituito entro la fine del 2011 rimarranno nelle proprie casse, in un’ottica di prima attuazione del federalismo fiscale, la totalità delle somme frutto degli accertamenti. A Correzzola l’amministrazione, per fu-

Enti locali e Agenzia delle Entrate collaborano per scovare gli evasori

Brugine, Correzzola, Pontelongo hanno optato per l’istituzione del consiglio tributario gare il dubbio di possibili cacce alle streghe, ha deciso, per garantire la massima trasparenza ed imparzialità possibile, di affidare il compito ai responsabili degli uffici comunali. “ I nostri uffici – commenta il sindaco Eric Sturaro – già da tempo accertano autonomamente e recuperano i tributi comunali insoluti e supportano l’Agenzia delle Entrate nelle sue richieste di informazioni. Questo organo non farà altro che coordinare in maniera più funzionale un lavoro che si fa già, con il vantaggio di fare rimanere nel territorio le imposte recuperate”.

NEWS Pontelongo

UN CORSO PER BABY ARCHEOLOGI

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iovani archeologi cercasi. La biblioteca comunale “Luigi Bozzato” e l’assessorato alla Cultura organizzano un laboratorio di archeologia riservato ai bambini dai sette agli undici anni. L’originale iniziativa sarà realizzata in collaborazione con la cooperativa Ostis di Campolongo Maggiore. Il corso sarà attivato se si raggiungerà il numero minimo di quindici iscritti. Il corso, che si terrà in primavera, consisterà in due lezioni. Una pratica, in biblioteca a Pontelongo, che durerà un paio d’ore e che servirà a trasmettere ai bambini le nozioni fondamentali di archeologia. La seconda lezione sarà invece pratica e consisterà in uscita esterna. In particolare i giovani archeologi si cimenteranno nella visita di un vero sito archeologico, nella fattispecie quello di Bojon di Campolongo Maggiore, scoperto di recente e che offre testimonianze di insediamenti che risalgono al XII secolo a.c. . L’iscrizione costa 14 euro compreso l’autobus per l’uscita. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla biblioteca o telefonare allo 049/9776568. A.C.


18 Arzergrande - Sant’Angelo di Piove Risparmio energetico Agevolazioni

Sant’Angelo di Piove

Il Comune premia chi costruisce in Classe A I

L’ADOZIONE DEL PAT

Oneri di urbanizzazione scontati per chi decide di realizzare il proprio edificio con materiali e tecniche che migliorano l’efficienza energetica

di Alessandro Cesarato

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neri di urbanizzazione scontati per chi opta per edifici in Classe Energetica A. Lo ha deciso il consiglio comunale con una delle ultime delibere dell’anno. La misura dello sconto, pari al 10%, sugli oneri di urbanizzazione primari e secondari, riguarderà sia i nuovi edifici sia le ristrutturazioni che interesseranno un volume uguale o superiore al 20% della costruzione preesistente. La classe energetica rappresenta il consumo di Per abbattere i consumi, necessari interventi energia dell’edificio. Per abbattere i consumi sono necessari interventi che riducano le perdite di calore che riducano le perdite di calore, migliorando l’efficienza nali. energetica. – aggiunge Sartori - concedere un’agevolazione a chi “Abbiamo proposto un adeguamento – spiega il sin- decide di costruire gli edifici in un determinato modo. Tali interventi consistono principalmente nella sostidaco Luca Sartori - che in sostanza In sostanza il Comune rinuncia ad una parte degli oneri tuzione degli infissi, nell’isolamento delle pareti e del tetto e nell’ammo- Sartori: “Importante quasi riallinea gli importi degli oneri per favorire il risparmio energetico ottenuto tramite edidi urbanizzazione all’indice Istat. fici costruiti con materiali e tecniche che sono certificate dernamento dell’impianto di riscal- agevolare Gli oneri servono per finanziare in- come Classe Energetica A”. damento dell’edificio. La scelta del- chi costruisce Maggiori informazioni sono disponibili rivolgendosi terventi quali asfaltature, strade ed le agevolazioni è stata convenuta in rispettando illuminazione i cui costi negli anni all’ufficio tecnico edilizia privata, aperto il lunedì ed il concomitanza con l’adeguamento l’ambiente” martedì dalle 8.30 alle 12 ed il sabato dalle 9.30 alle sono sempre più aumentati”. complessivo delle tariffe degli oneri Rimane comunque il fatto che le tariffe sono tra le 12.30. di urbanizzazione che non erano rivisti da quasi dieci anni, anche se la legge imporrebbe revisioni quinquen- più basse del Piovese. “Tuttavia riteniamo importante

l consiglio comunale ha adottato il Pat (Piano di Assetto del Territorio) passaggio obbligato per la pianificazione e lo sviluppo urbanistico del paese per i prossimi dieci anni. Il nuovo strumento urbanistico prevede un ulteriore sviluppo dell’area produttiva, nella zona industriale di Vigorovea, di circa 30.000 mq per l’insediamento di nuove attività produttive e la rilocalizzazione di attività esistenti in zona impropria. Sul piano residenziale il documento favorisce lo sviluppo attorno ai tre centri (capoluogo e frazioni) sia attraverso il recupero degli edifici dismessi, sia fornendo incentivi a chi intenda costruire la casa per i figli. Previste anche nuove lottizzazioni, non di grossa entità, e l’individuazione, attraverso l’applicazione della perequazione di aree per l’edilizia residenziale pubblica. Sul versante viabilistico è in programma l’implemento della rete di percorsi ciclabili e la riduzione dell’attraversamento dei mezzi pesanti nei centri abitati. Il sindaco Romano Boischio ha espresso soddisfazione per un importante risultato “raggiunto dopo un lungo percorso in copianificazione con la Regione e la Provincia. I criteri alla base delle scelte individuate – ha aggiunto – hanno tenuto conto non solo dell’edilizia ma anche di tutti quegli aspetti legati ai servizi, viabilità, ambiente e sociale”. Il periodo utile per la presentazione delle osservazioni al Pat scade il 6 marzo. La modulistica e gli elaborati sono disponibili in comune e sul sito internet del comune www.santangelopiove.net. Ma.Ma.


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20 Codevigo CAMBROSO

LA RISTRUTTURAZIONE DEL CIMITERO

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ontinuano progressivamente a prendere forma il piano dei lavori di manutenzione dei cimiteri collocati in tutto il territorio comunale. Dopo la riqualificazione dell’area antistante a quello di Conche ed i nuovi loculi a Santa Margherita, si proce-

derà ora alla ristrutturazione generale del tetto nella chiesetta all’interno del cimitero della frazione di Cambroso. L’amministrazione ha impegnato, infatti, a questo scopo otto mila euro. “Si tratta – spiega il sindaco Graziano Bacco – di un intervento urgente in seguito al cedimento della struttura portante della copertura dell’edificio. Si tratta di salvare il patrimonio comunale e soprattutto di mettere in sicurezza

per i visitatori il cimitero”. Data la complessità dell’intervento il lavoro sarà affidato ad una ditta esterna capace di provvedere al servizio di ristrutturazione totale del tetto della chiesetta del camposanto, garantendone la perfetta tenuta dalle infiltrazioni d’acqua che sono state la causa del deterioramento della vecchia copertura. A.C.

Disagio Un programma per aiutare le famiglie in difficoltà

Il Comune aderisce al Fondo straordinario di solidarietà A disposizione 800mila euro per sostenere progetti di inserimento lavorativo rivolte a disoccupati e giovani inoccupati di Alessandro Cesarato

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l Comune aderisce al “Fondo straordinario di solidarietà” promosso e finanziato dalla Fondazione Cariparo, dalla Diocesi e dalla Camera di commercio, in collaborazione con la Provincia e la fondazione Antonveneta. Questi enti hanno messo insieme delle risorse economiche (800 mila euro per il periodo 2011- 2012) ed alcune strutture delle proprie organizzazioni per sostenere progetti di inserimento lavorativo per disoccupati in situazione di disagio e per giovani inoccupati. Le risorse saranno distribuite agli enti (enti pubblici, associazioni no profit e parrocchie) che presenteranno progetti che possono riguardare attività di lavoro occasionale, tirocini formativi e di orientamento, corsi e stage di formazione

e progetti di pubblica utilità. Antonio Finotti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dichiara: “Con il varo del Fondo di Solidarietà ci siamo proposti di portare avanti il nostro impegno nell’aiutare concretamente e tempestivamente le famiglie in difficoltà, favorendo processi di accompagnamento sociale e reinserimento nel mondo del lavoro. Un’iniziativa che non avrebbe mai potuto concretizzarsi senza la sinergia con gli altri enti e l’apporto fondamentale di numerosi volontari che mettono gratuitamente a disposizione dei beneficiari del progetto il proprio tempo e la propria professionalità. Con il Fondo di Solidarietà – continua il presidente Finotti –

diamo ulteriore continuità alla nostra programmazione di interventi degli ultimi anni: una programmazione in cui l’attenzione ai bisogni delle fasce più deboli riveste importanza prioritaria, anche alla luce di una situazione di incertezza economica i cui effetti non accennano ad attenuarsi”. “Anche il nostro Comune – spiega da parte sua il sindaco Graziano Bacco – sta vivendo una situazione socio economica molto grave che evidenzia un netto peggioramento della qualità di vita di molti residenti, in particolare di coloro che hanno perso il lavoro e che hanno esaurito la possibilità di fruire degli ammortizzatori sociali senza prima riuscire a rientrare nel mondo

lavorativo. A soffrirne maggiormente sono le famiglie con bambini tanto che gli interventi dei Servizi sociali sono sempre maggiori”. “Abbiamo deciso – continua Bacco - di aderire attivamente con risorse comunali perché, anziché continuare a perseguire mere forme di assistenzialismo, questa iniziativa stimola e favorisce processi di accompagnamento sociale e reinserimento nel mondo del lavoro”.

CODEVIGO CRESCE: 6519 ABITANTI Ad incidere sull’ incremento le 260 persone che sono venute nelle nuove zone residenziali

Il municipio di Codevigo

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ontinua ad essere in positivo il trend di crescita demografica nel territorio comunale. I dati messi a disposizione dall’ufficio anagrafe del Comune evidenziano, infatti, che anche quest’anno, come già negli anni scorsi, la popolazione è cresciuta, raggiungendo ora i 6519 abitanti (3308 maschi e 3211 donne). Rispetto allo scorso anno, a conti fatti, si contano ben 116 unità in più. A giustificare questo aumento ha contribuito senza dubbio il saldo positivo tra i 66 nuovi nati, equamente distribuiti tra fiocchi rosa ed azzurri, e i decessi che sono stati 24, in gran parte uomini. I matrimoni religiosi sono stati 12 mentre 8 coppie hanno scelto il rito civile. Ad incidere sull’incremento della popolazione è stato poi il flusso migratorio di chi ha spostato la residenza a Codevigo. Ben 260 persone sono venute a vivere nelle nuove aree residenziali contro solo 168 che si sono invece trasferite altrove. Questo ha portato ad un sensibile aumento del numero di nuclei familiari, cresciuti da 2344 a

2429. In ascesa inoltre la percentuale di popolazione composta da stranieri che, con le loro 513 unità, rappresentano oramai l’8% dei codevighesi. Rispetto allo scorso anno sono una cinquantina di persone in più. Per la maggior parte, nel complesso, si tratta di donne ( 269) ed i nuclei familiari sono ben 158. Altro dato significativo è che oltre un quarto degli stranieri residenti è composto da minori. Entrando nello specifico, lo sviluppo demografico ha riguardato fondamentalmente le aree del capoluogo e di Conche che rimangono i paesi ancora più popolosi con i loro rispettivamente 2640 e 1394 abitanti. A Rosara (749 abitanti) e Cambroso (1014 abitanti) invece i nuovi residenti sono rimasti grossomodo gli stessi dello scorso anno. Continua invece l’emorragia demografica a Santa Margherita. Anche quest’anno è l’unica frazione con saldo negativo e con i residenti che sono scesi oramai a 722, distribuiti in 253 famiglie. A.C.

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22 Pontelongo-Correzzola- Brugine-Polverara Corte Benedettina

Il Comune acquista le scuderie Un patrimonio storico architettonico del territorio ormai in rovina che sarà restaurato e potrà essere uno spazio pubblico di Alessandro Cesarato

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alvaguardare un patrimonio storico architettonico di grande valore che rischiava altrimenti di ridursi ad una rovina. E’ con questo obiettivo che l’amministrazione si è impegnata a concludere l’accordo per l’acquisto delle scuderie adiacenti alla Corte Benedettina. Dopo anni di trattative con i privati e ricerca di risorse finanziarie per coprire l’acquisto, finalmente l’operazione è andata in porto. Duemiladuecento metri quadrati di terreno, occupati per metà dalle citate scuderie, acquisite al patrimonio comunale per una cifra di centosessanta mila euro. La storia della Corte Benedettina iniziò quando i monaci di S.Giustina di Padova acquistarono l’esteso fondo nel 1129 dalla contessa Giuditta Sambonifacio. I monaci in quel tempo si impegnarono ad offrire sicurezza di vita alle popolazioni disagiate e si adoperarono quindi in una seria sistemazione del fondo cedendo piccoli appezzamenti esistenti fra le paludi e rendendo compartecipi alla bonifica gli stessi coloni ivi residenti e provenienti da altre attività. La Corte divenne così il centro direzionale benedettino. L’ala più a ovest era adibita a foresteria e residenza dei monaci, il lato sud

NEWS Brugine

RASSEGNA TEATRALE: APPUNTAMENTI

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resentato il cartellone degli spettacoli teatrali 2012. Organizzata dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con il gruppo “Barabao Teatro” la stagione teatrale propone una serie di spettacoli che portano sul palco grandi classici e generi teatrali contemporanei. Dopo l’esordio del mese di febbraio, domenica 19, con la commedia di Carlo Goldoni “I pettegolezzi delle donne” eseguita dalla compagnia “I commedianti” di Brugine, domenica 4 marzo si esibisce la compagnia amatoriale “Girodivite” di Padova con lo spettacolo “Le massere”, commedia di Carlo Goldoni adattata da Barbara Ammanati. A chiudere la kermesse il monologo satirico-brillante “Veneti fair” scritto e interpretato da Marta Dalla Via, attrice bolognese professionista, vincitrice del “Premio scenario 2010”. Tutti gli spettacoli si tengono in sala polivalente la domenica pomeriggio dalle ore 16. Biglietto unico a 5 euro. Ingresso libero per disabili e ragazzi con meno di 15 anni. Informazioni e prenotazioni in biblioteca al numero 049.5806309. Il programma completo si può scaricare dal sito internet www.comune.brugine. pd.it. Ma.Ma.

ospitava i granai, i fienili e i depositi di pancature per proteggere gli argini. Nell’ambito dell’estesa Corte erano collocati pozzi, porcili, un forno, un locale per tessitura, depositi, pollai, orti e giardini ed appunto una grande scuderia che poteva contenere fino a cento cavalli. Dopo alcuni secoli di splendore, sotto l’egida prima benedettina poi della famiglia Melzi, le scuderie andarono però progressivamente trascurate e dimenticate. Il degrado dell’edificio, e del tetto in particolare, è iniziato in modo particolare nel dopoguerra, quando è stato usato come ma-

gazzino per l’essiccazione del tabacco. Con questa operazione prosegue il lento ma costante riappropriarsi da parte dell’ente comunale di un complesso, quello della Corte Benedettina, che ai primi del ‘900 la storica famiglia Melzi, che era succeduta ai monaci nella proprietà, smembrò cedendolo a diversi privati. Negli anni Trenta il comune acquisì la parte ora sede municipale mentre negli anni Cinquanta fu la volta dell’ala oggi adibita ad hotel.” L’acquisto è stato possibile – spiega il sindaco Eric Sturaro – grazie allo sblocco del patto di stabilità. Utilizzando un finanziamento già stanziato di cento mila euro, l’operazione graverà sulle casse comunali solo per i restanti sessanta mila euro che confidiamo possano essere ridotti con nuovi finanziamenti”. “Era doveroso – continua Sturaro – adoperarsi per salvare dalla rovina un bene che rappresenta la storia del paese e del territorio e che potrà diventare un grande spazio coperto ad uso pubblico. La Regione ha già messo a disposizione duecento mila euro per un primo intervento di restauro e messa in sicurezza. Tutti i lavori dovranno però essere prima avvallati dalla Soprintendenza alle belle arti”.

Polverara

Il sindaco Rampin nel calendario Anci 2012

NEWS Pro loco in festa

I PRIMI DIECI ANNI DI “VITA D’ALTRI TEMPI”

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a Pro loco “ Vita d‘altri tempi” festeggia il suo primo decennale di vita. Per l’occasione è stato stampato un calendario celebrativo che ripercorre la storia e i momenti salienti di questi anni. Costituitasi nel 1998 come associazione culturale, poi diventata Pro loco nel 2002, “Vita d’altri tempi” è nata con lo scopo di ricercare la storia vissuta nel quotidiano, dalla gente del territorio nei primi decenni dello scorso secolo. L’impegno e l’entusiasmo dei numerosi esperti volontari, provenienti anche da altri paesi della Saccisica, hanno permesso la riscoperta delle realtà del mondo contadino, le arti e i mestieri esercitati per vivere con dignità un tempo difficile. Un tuffo nel passato, in un’atmosfera che sembra così lontana ma che ogni volta suscita interesse e nostalgia. “ Quando il popolo non ha più senso del suo passato vitale, si spegne”: in queste parole di Cesare Pavese si riassume lo spirito che anima il gruppo. Oggi “ Vita d’altri tempi” propone con ricchezza di particolari, sia nelle scuole che nelle feste locali e negli incontri con giovani generazioni, i modi di vita e i mestieri di un tempo presentati da persone che li eseguono sul posto utilizzando strumenti originali ed ambientazioni tipiche. L’effetto ad ogni manifestazione è sempre lo stesso: da una parte si risvegliano cari e vecchi ricordi nell’animo delle persone che hanno vissuto quei tempi, dall’altro la curiosità di scoprire cose nuove da parte di bambini e giovani. Alla grande festa organizzata in Corte Benedettina per festeggiare la ricorrenza hanno partecipato anche il presidente provinciale Unpli Fernando Tomasello, le autorità locali ed i presidenti delle Pro loco del Consorzio Padova Sud Est. Un segno di riconoscimento nei confronti di un gruppo di persone che mantengono imperterriti vivo il ricordo di un passato che altrimenti rischierebbe di essere perduto per sempre. A.C.

CORREZZOLA COUNSELLING: UN AIUTO A SUPERARE LE DIFFICOLTÀ DELLA VITA

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ra le “sindache” pamonianza importante del dovane che hanno contributo femminile alla prestato la propria cosa pubblica, stavolta con immagine al nuovo cail ruolo di protagoniste”, lendario 2012 dell’Anci con l’auspicio di “un anno Veneto, l’associazione di maggiore partecipazioche riunisce i Comuni delne delle donne alla vita la regione, c’è anche il politica e amministrativa”. primo cittadino di PolveSono ben sei, la metà, rara, Sabrina Rampin. le prime cittadine della proCon un’elegante vincia protagoniste degli quanto sobria mise scatti i cui proventi saranno composta da giacca e destinati alla costituzione pantalone grigio scuro di un fondo per la formae camicia bianca, la zione degli amministratori Rampin posa in fascia locali. Le padovane, oltre tricolore per il mese di Il sindaco Sabrina Rampin alla Rampin, sono Anna nel calendario giugno. Sullo sfondo, gli Lazzarin di Veggiano, Elisa alberi del parco di villa Venturini di Casalserugo, Contarini di Piazzola sul Brenta, progettata Silvia Fattore di Villanova di Camposampiero, dal Palladio e ultimata nel XVIII secolo, at- Maria Elena Sinigaglia di Rovolon e Barbara tualmente di proprietà della Regione. Mizzon di Megliadino San Vitale. “In una realtà in cui la donna è spesso Le altre venete sono Annamaria Bigon, considerata più per il suo aspetto fisico este- sindaco di Povegliano Veronese (Verona), riore che per il “contenuto” - spiega la Ram- Alessandra Buzzo di Santo Stefano di Cadore pin – ho aderito volentieri a quest’iniziativa (Belluno), Elisa De Berti di Isola Rizza (Vedell’Anci che valorizza il mondo femminile rona), Marica Fantuz di Meduna di Livenza nella sua importante veste istituzionale, di (Treviso), Maria Maddalena Gottardo di Dolo rappresentante del proprio territorio”. (Venezia), Silvia Pasinato di Cassola (VicenLa scelta di amministratori pubblici don- za). I calendari sono disponibili anche nelle na come soggetto del nuovo calendario si edicole dei comuni amministrati dalle dodici pone infatti per Anciveneto come “una testi- “sindache”. G.C.

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n professionista specializzato nelle relazioni d’aiuto. E’ questo in sintesi il contenuto del nuovo servizio gratuito offerto dai Servizi sociali del Comune di Correzzola al quale è ora possibile accedere tutti i martedì dalle 15.30 alle 18.30. Si tratta di una nuova possibilità a disposizione dei cittadini che in questa maniera possono disporre di una ulteriore possibilità per affrontare tematiche spesso trascurate solamente perché non si sa a chi rivolgersi per trovare risposte adeguate e competenti. Chiamato tecnicamente “Counselling”, questo tipo di servizio parte dal presupposto che i momenti di difficoltà e di crisi facciano parte della normalità della vita e che quindi sia doveroso mettere a disposizione di chi si sente in difficoltà interventi che sostengano e rilancino la sua normale capacità di risposta, prima di pensare a interventi di cura di veri o presunte anomalie o patologie personali o familiari. Lo specialista che seguirà il servizio offrirà ascolto competente e sostegno con

l’obiettivo di valorizzare le risorse personali e facilitare i processi decisionali finalizzati al migliorare della qualità della vita nei momenti di difficoltà o di cambiamento quali ad esempio la formazione della coppia, la nascita dei figli, la ricerca o scelta di un nuovo lavoro, una malattia, un lutto, una separazione, un conflitto, una situazione di violenza, problemi di integrazione e altro ancora. Allo sportello è possibile inoltre effettuare brevi percorsi nei quali ricevere accoglienza, ascolto competente e sostegno. Il servizio è un luogo pensato per la famiglia a 360° e, quindi, aperto a tutte le persone che compongono il nucleo familiare, ma anche a chiunque faccia rete con essa. E’ comunque sempre garantita l’assoluta riservatezza dei colloqui. Per informazioni rivolgersi alla responsabile del servizio socio-culturale, dott.ssa Gloria Chiorlin, scrivendo a socialecorrezzola@libero.it oppure telefonando allo 049/5807008. A.C.


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24 Polverara Sicurezza Incrocio centro paese

Entro l’anno abbattimento di casa Falasco e rotatoria Raggiunto l’accordo con i privati: un nuovo edificio più arretrato dovrebbe essere realizzato al posto di quelli esistenti che saranno abbattuti

di Gloria Cesarotto

U

n progetto per ora incompiuto, quello della sistemazione dell’incrocio del centro di Polverara tra le due strade provinciali 30 e 35. Livellata la “piazza Alta” XXV aprile dove’era insediato il monumento ai caduti, il Comune ora è in attesa che i privati procedano con l’abbattimento dell’edificio fronte strada conosciuto localmente come “casa Falasco” per proseguire con la messa in sicurezza tramite la realizzazione di una rotatoria del punto più critico della viabilità locale. Criticità legata alla ridottissima visibilità causata dal caseggiato che si trova radente all’angolo d’intersezione tra le due arterie. Ripetutamente, infatti, l’incrocio di fianco alla chiesa di San Fidenzio e al municipio del paese è teatro di incidenti, fortunatamente spesso non con gravi conseguenze, ma la risoluzione del problema è ormai divenuta improrogabile. Qualcosa, rispetto all’inerzia degli ulti-

Il centro di Polverara mi anni, si starebbe però muovendo, facendo intravvedere non più lontana anni luce la sistemazione definitiva dell’incrocio. I privati proprietari degli immobili fronte strada avrebbero infatti finalmente raggiunto un accordo. Il piano di recupero dell’area prevede la realizzazione di un

nuovo edificio a forma di “sette” arretrato rispetto all’attuale di una decina di metri. L’esistente verrà demolito dopo che i privati residenti e i commercianti, ossia il macellaio e il fruttivendolo, saranno passati nel nuovo stabile. A seguire, il Comune potrà quindi terminare la rotatoria, finanziata in parte dalla Regione. “La ditta a cui i privati hanno affidato i lavori aprirà il cantiere in queste settimane - riferisce il sindaco, Sabrina Rampin – Come Comune speriamo tra un anno di veder realizzato il piano di recupero e poter procedere per la parte di nostra competenza, ossia la rotatoria, al cui progetto iniziale abbiamo anche aggiunto il collegamento ciclopedonale tra via Roma e via San Fidenzio oltre a quello con viale dello Sport, pensato soprattutto per i bambini, che potranno così bypassare il centro, senza essere costretti ad attraversare la strada in corrispondenza della nuova rotatoria”.

NEWS Fiocco rosa in Consiglio

E’ NATA BEATRICE, LA FIGLIA DELL’ASSESSORE E DELLA CONSIGLIERA

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i avevamo lasciati “felici e contenti” dopo il “sì” pronunciato all’altare della chiesa di San Fidenzio a Polverara lo scorso 17 settembre. Al progetto d’amore della coppia di amministratori comunali, Simone Coccato, assessore all’Ambiente, alle Politiche giovanili e alle tradizioni, e Alice Salmistraro, consigliera che fino a prima della gravidanza era assessore alla Protezione civile e alla Cultura, si è aggiunto a dicembre un nuovo importante tassello: la nascita della loro primogenita. Beatrice il suo nome, venuta al mondo il giorno della vigilia di Natale alle 21.55 al policlinico di Abano Terme dopo un travaglio di 7 ore. 3 chilogrammi per 50 centimetri di lunghezza, le misure della piccola creatura che, pochi giorni prima della data presunta del parto, il 29 dicembre, ha deciso che ormai era giunta l’ora di “uscire allo scoperto”. C’è da aggiungere il tempismo perfetto di Beatrice, visto che ha lasciato che i genitori partecipassero entrambi, la sera prima all’antivigilia, all’ultimo consiglio comunale dell’anno. Un lieto evento che non è di certo passato inosservato in paese, sia per il ruolo amministrativo dei genitori che appunto per il momento: alla messa di mezzanotte era tutto un passaparola. “Una gioia immensa – ha commentato emozionato il neo papà – Una sensazione difficile da descrivere. C’è sempre tanta monotonia nella quotidianità, problemi, stress e, a un certo punto, è come se qualcuno ti fermasse e, anziché una nenia monocorde, ti facesse finalmente sentire una nuova melodia”. G.C.


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26 Cultura locale Usi e costumi I divertimenti che non tramontano mai

Il carnevale di una volta, tra ristrettezze e voglia di divertirsi

I “quattro salti” su rozzi tavolati di legno con le note di una fisarmonica

Libri AA.VV. POETI

a cura di Paolo Tieto

CITTÀ DI

CHIOGGIA, 2011

CANTI DELL’ANIMA

L’annuale raccolta di poesie degli autori clodiensi è giunta, con questo volumetto, alla tredicesima edizione. Apre, come d’abitudine, con una prefazione della presidente del gruppo Guidina Borella Lando - la quale sottolinea l’importanza della cultura locale e pone in rilievo, successivamente, le peculiarità e i pregi letterari di ognuno dei quattro uomini e delle quattordici donne che vi hanno collaborato con le proprie composizioni liriche. Lavori in cui si trovano aspetti molteplici e differenti, ora più e ora meno lunghi, in lingua italiana e in dialetto chioggiotto, a volte ispirati a sentimenti umani e altre volte ancora a piccole storie e a cose varie. Tanti sono i contenuti così come variegata è la stessa gamma degli stili, della struttura dei versi. Fatto logico d’altronde, se si considera la disparità formativa dei vari componenti l’associazione e l’individuale sensibilità di ciascuno di essi. Per tutti, ad ogni buon conto, va rilevato un notevole entusiasmo e tanto tanto impegno nel conferire forma a quanto germoglia dentro l’animo, a idee e sentimenti che rendono onore e merito alla persona, la quale, oltre a viverli intimamente, ama esporli in versi agli altri. FULVIO

E IGNAZIO

ROITER

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di Paolo Tieto

G

li antichi romani dicevano che non c’è accompagnate dalle fragorose note di unamai niente di nuovo sotto il sole, e due trombe o di una fisarmonica che, quanl’uomo d’oggi lo riconferma, aggiun- do era ben usata, produceva veramente gendovi che tutta’al più, si hanno delle effetti simili a quegli stessi di una piccola alternanze, come le bibliche sette vacche orchestra. grasse e le sette vacche magre. Così, dopo Importante era, ad ogni buon conto, l’austero periodo dell’avvento, la Chiesa poter stringere tra le braccia una graziosa non dissente che ci si inebrii del carnevale ragazza, facendosi magari promettere che, (dal giorno successivo all’epifania a quello a serata conclusa, avrebbe accettato di esche precede le ceneri) senza obliare che la sere accompagnata a casa. Prima beninteso susseguente quaresima riporterà ognuno del suono della campana “de un’ora de note”, di quei rintocchi ai rigori di vita maggiormente sobria, di Nulla è cambiato: cupi e lamentevoli che, rammentando l’estrequalche rinuncia per si festeggiava mo limite tra il giorno quanto riguarda il sotto le volte e la notte, suggerivano superfluo, di maggior dei tendoni, attenzione nei con- con musica e balli a tutti l’opportunità di rinchiudersi in casa. fronti di quanti vivono nella indigenza e nelle tante difficoltà della Ché era rischioso andar per strada da soli vita. Ristrettezze che, ora più ora meno, si dopo una cert’ora, soprattutto se donne, sono sempre avute e che in ogni tempo s’è giovani e avvenenti, non mancando mai puntualmente cercato di superare con qual- qualche maleintenzionato (anche questo è che “contentino”, con piccoli diversivi atti fatto di sempre) senza scrupoli e men che ad elargire , se non proprio grandi gioie, un meno senza pietà, disposto a tutto pur di po’ di svago, di diletto. Primo fra tutti quel- conseguire un proprio fine malvagio. Piove, capoluogo del territorio della lo del ballo o dei “quattro salti”, come era costume dire un tempo; danze quelle che si Saccisica, presentava fin dagli albori del Nofacevano in passato, su rozze piattaforme vecento, in centro storico, alcuni lampioni a gas (accesi all’imbrunire da Toni dei ferai) di legno, sotto la volta di un tendone e

che rischiaravano timidamente le vie e le piazze principali, ma, usciti dal tracciato del vallo, il buio era pesto, profondo, così che c’era d’aver paura anche della propria ombra. Inoltrarsi poi nel cuor dei Ramei, nei tortuosi sentieri della Botta, nelle viuzze laterali di via Breo, Puniga, Gelsi era non soltanto impresa ardua, ma pure temeraria, perché si poteva, oltretutto, finire dentro le acque di un fosso e, se non morire, beccarsi un grosso accidente. Erano gli inconvenienti della stagione invernale che, se da un lato proponeva balli e mascherate, frittelle e galani, stracaganasse (castagne secche) e carrube, dall’altro non era in grado di garantire in continuazione notti rischiarate dalla luna, vie agevolmente percorribili, giornate lunghe tre volte le notti e tante tante altre facilitazioni e comodità che rendevano, per altri versi, piacevole e ridente la vita. Ancor quando non si aveva conoscenza di internet, non si faceva continuo uso di telefonini cellulari, non si frequentavano discoteche e pub, realtà tutte apparse all’orizzonte del comune vivere nell’ultimo scorcio del ventesimo secolo e più ancora con l’arrivo del terzo, ovvero dell’attuale, millennio.

L’immagine è universale, per cui vale per tutti i popoli e per tutte le parlate, mentre il linguaggio è vario, diverso, così che il saggio introduttivo di questo libro è scritto in lingua italiana, ovvero per la gente del “bel Paese” dove esso è stato edito, e in lingua inglese per gli altri popoli, e in special modo per la gente statunitense, vale a dire del territorio dove le torri gemelle svettavano verso il cielo, prima di essere barbaramente distrutte. Ne sono autori Ignazio e Fulvio Roiter, i quali hanno curato rispettivamente il testo introduttivo e la raccolta di foto che costituisce la parte principale del volume. Immagini tutte molto originali sia per inquadratura sia per colori; in particolare allorché vi si ha in primo piano l’oceano Atlantico o quando i grattacieli sono sormontati da vasti cieli. Vi domina così l’azzurro in tutte le sue diverse sfumature, anche se poi qua e là non mancano i gialli, i rossi, i bruni e altri colori ancora dagli effetti sempre brillanti e luminosi. Roiter si riconferma una volta di più in questo splendido tomo il maestro di sempre • Una foto particolarmente toccante e suggestiva è quella che mostra il monumento eretto sulle sponde del Piovego a Padova, all’altezza dei giardini pubblici, in memoria dell’abbattimento delle torri gemelle di New York, e delle tante persone morte al loro interno. Foto di tipo surreale,con un’anima rivestita con i colori della notte, ma anche con un barlume di luminosa speranza. PAOLO

GUARNIERI

OLTRE IL MURO

Non si dirà mai abbastanza di quello che è stato il dramma del Vajont, se si considera quante persone e quante intere famiglie sono scomparse in quella tragica notte del 10 ottobre 1963 quando una frana, precipitando dal monte Toc, è finita nelle acque del locale bacino idrico.Scomparvero in pochi istanti Longarone e tutti gli altri villaggi della vallata. L’autore di “Oltre il Muro”, che all’epoca era giovane e prestava servizio in qualità di pompiere, fu inviato sul posto del disastro per prestare i primi soccorsi ai sinistrati e per recuperare i cadaveri imprigionati sotto le macerie. Scene apocalittiche che, pur facendo tremare i polsi, trovarono superamento nell’ostinata fiducia di poter trovare sempre qualche persona in vita. Operò così tra mille disagi, in condizioni pressoché proibitive, dando prova di grande ardimento e di fraterna solidarietà nei confronti dei familiari delle innumerevoli persone scomparse. Il volumetto, che vede la luce a quasi mezzo secolo di distanza dall’immane disastro, si avvale di un discreto numero di foto storiche originali, atte a testimoniare tutta la gravità del luttuoso evento.

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Cultura locale 27 Il libro Le pubblicazioni sulla storia economica del territorio: “Terra, credito e lavoro in Saccisica tra XIX e XX secolo”

Dalla civiltà contadina a quella industriale La decima pubblicazione della Bcc quest’anno si occupa del periodo di passaggio tra Otto e Novecento, ancora poco esplorato nella storia del Veneto sud orientale Alessandro Cesarato

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ome ormai tradizione da oltre dieci anni, la Banca di Credito Cooperativo dedica alla storia e alla memoria della comunità della Saccisica una nuova pubblicazione intitolata: “Terra, credito e lavoro in Saccisica tra XIX e XX secolo”. Dopo aver approfondito nel 2010 le vicende di “Contadini, mercanti e artigiani, tra il XV e il XIII secolo” in questa edizione l’attenzione si è rivolta agli ultimi due secoli, prendendo in considerazione i mutamenti e le evoluzioni più significative della comunità piovese. Tutto è cominciato, almeno per quel che riguarda più direttamente e nell’attualità questo territorio, circa centocinquanta anni or sono, quando anche il Veneto approdò al Regno e all’Unità d’Italia. E’ proprio in questo periodo storico che, dopo molti secoli di dominio veneziano e straniero, la Saccisica diventa parte dell’Italia moderna e prende il via una serie di radicali mutamenti, che hanno portato nel tempo alla

costruzione di quella realtà economico e sociale nella quale ancor oggi siamo immersi. E’ stato quindi un periodo decisivo, che la ricerca storica non ha ancora del tutto esplorato. Il nuovo volume è dedicato proprio a questo: al passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale, con il mutamento della composizione e del ruolo delle famiglie, la trasformazione del paesaggio e della composizione sociale, fino ad arrivare alla costruzione dell’attuale contesto socio-economico, caratterizzato da un’accentuata presenza di piccole imprese e di attività del terziario. Un capitolo di riguardo è stato inoltre dedicato al tema del credito. Il libro è stato curato da Andrea Caracausi, con saggi di Cristina Munno, Mariamichela Cantatore, Claudio Grandis, Giorgio Roverato, Giovanni Favero. Come scrive nell’introduzione Paola Lanaro, “l’opera contribuisce, a livello complessivo, a colmare una lacuna, quella della storia economica otto novecentesca che per il Veneto

sud orientale non è ancora in gran parte stata colmata. Se è vero che sono uscite opere specialistiche concentrate su un determinato settore, quello che ancora risulta carente sono le visioni di insieme, le ricostruzioni ad ampio raggio che facendo giocare su un medesimo palcoscenico la popolazione, l’agricoltura, l’industria, il terziario, aiutino a comprendere l’evoluzione storica dell’area della Saccisica nella sua complessità”. “C’eravamo ripromessi – aggiunge il presidente della Bcc, Leonardo Toson - di colmare il vuoto riguardante la storia economica della Saccisica. Avevamo, infatti, verificato come mancassero nella narrazione delle vicende di questa terra indagini e analisi sull’evoluzione del sistema produttivo, sulle mutazioni del paesaggio un tempo essenzialmente agrario e sulla trasformazione dei rapporti tra gruppi sociali. Con questo secondo volume crediamo di aver mantenuto fede all’impegno”.

PONTELONGO Alessandro Barbierato. “I colori del domani”

30 STORIE DI GIOVANI SCRITTE DA UN GIOVANE EDUCATORE

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accontarsi a ventiquattro anni. E’ questo il tema del libro “I colori del domani” scritto da Alessandro Barbierato, giovane educatore pontelongano impegnato attivamente e in prima linea nella vita associativa e parrocchiale del paese. “E’ un libro – spiega l’autore - che racconta di giovani impegnati nel sociale, di giovani che hanno incontrato la sofferenza nella Alessandro loro quotidianità: alcuni si sono persi, altri hanno colto Barbierato, questa prova come spunto di maturazione. L’ho scritto perché vorrei scoprire, capire, insieme ai giovani che ho sopra la copertina del libro incontrato e incontrerò nella mia vita se c’è un modo per cambiare questo mondo”. Il volume raccoglie trentatré storie di vita che l’autore ha ascoltato dai ragazzi della parrocchia e da giovani conosciuti in altre circostanze, ad esempio durante le vacanze. Alla base della stesura delle centoventotto pagine sta l’esperienza di Barbierato nell’animazione in parrocchia. Il libro diventa sempre più coinvolgente con lo scorrere delle storie. Ogni racconto, ogni riflessione porta con sé un insegnamento. “L’atteggiamento che accomuna ogni pagina è quello del ringraziamento per essere stato scelto come custode di storie. Ogni singolo brano è una persona viva che cammina fra le nostre strade e che magari abbiamo incrociato”. “I colori del domani – aggiunge infine l’autore riferendosi al titolo del libro - sono quelli che compongono un arcobaleno dove ciascuno si sente rispecchiato attraverso la propria condizione ed il proprio stato d’animo e soltanto insieme agli altri dà senso al proprio essere”. A.C.

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LO CICLISMO

SPORT in PRIMO PIANO DUE CARRARE FESTEGGIA LA VITTORIA DI SERGIANO

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resco vincitore del tricolore, nella categoria “Primavera” tra gli amatori dell’Udace, Giovanni Sergiano è stato festeggiato e premiato nel suo comune di residenza a Due Carrare. Giovanissimo alfiere della Cartura Nalin, Sergiano messa da parte la bici da strada (7 vittorie nella passata stagione) ha Giovanni Sergiano durante inforcato quella da cross, il festeggiamento in suo onore dopo la per l’occasione ingagvittoria dell’Udace giato dal team della Blu Bike, e ha raggiunto a Selvazzano nei recenti assoluti di ciclocross, il massimo allora nazionale nella sua categoria. Accompagnato da mamma Stefania, papà Stefano e la piccola sorella Anna, il giovane atleta ha ricevuto dalle mani dell’assessore allo sport Mario Romanato e del primo cittadino Sergio Vason un ambito riconoscimento consistente in una preziosa raffigurazione del comune con dell’antico simbolo dei Carraresi, così motivato dalle due autorità: “quando un nostro concittadino veste il tricolore è per noi e per tutta la comunità motivo di vanto e grande orgoglio, con l’augurio che questo titolo sia il primo di una luminosa carriera”. “Di rimando i ringraziamenti del giovane, emozionato atleta e la dedica del tricolore: “alla mia famiglia e in particolare a papà Stefano, il mio primo allenatore”. W.L.

Arzergrande. Tiro con l’arco

LARA CARLINI CAMPIONESSA REGIONALE

Basket Torneo interregionale San Silvestro, otto le squadre partecipanti

Vigonza quinta classificata

di Manuel Glauco Matetich

I

l Natale in casa Basket Union Vigonza Under 15 non ha portato quest’anno, la vittoria nel nell’ottava edizione del torneo interregionale di San Silvestro che si è svolto a Vigonza. La squadra vigontina non è riuscita più di tanto a brillare in campo durante le partite di qualificazione del torneo, ottenendo alla fine il quinto posto in classifica. Otto le squadre iscritte alla coppa, e questa era la griglia completa del torneo. Girone Alfa: Pallacanestro Marostica, Concordia Basket Schio, Basket Insieme Graticolato, Raptors Mestrino. Girone Beta: Scuola Basket Ferrara, Montebelluna Basket, Basket Cittadella, BUV Basket Union Vigonza. Nel girone di qualificazione i giovani Buv si sono imposti agevolmente con il Cittadella (71-61 il risultato finale). Nella seconda partita invece c’è stato un calo di concentrazione causa di una brutta prestazione che si è concretizza con la sconfitta per 68-64 contro il Montebelluna.

I ragazzi dell’Union Vigonza under 15 Nella seconda giornata del torneo i ragazzi di Vigonza si sono presentati in campo con tutt’altro atteggiamento, ma non sono riusciti a superare l’avversario, il Ferrara, perdendo per 86-67. Nella terza giornata, cioè nella semifinale del pomeriggio contro il Mestrino, il Vigonza è sceso in campo determinato e ha condotto il match sempre in vantaggio, merito di un lavoro difensivo asfissiante e da buone medie di tiro in attacco, il risultato finale è stato di un perentorio 68-55. Coesione di squadra, voglia di sacrificarsi in difesa e di giocare

insieme in attacco hanno contraddistinto il cammino intrapreso in questo torneo da parte del Vigonza, anche se ci sono stati degli intoppi lungo il percorso del torneo, che li ha visti arrivare solo ad una quinta posizione in classifica. “Il lavoro sul lato umano, e non solo tecnico, - commenta il mister della squadra - sui giocatori, sta cominciando a dare i suoi frutti e il futuro riserverà piacevoli sorprese. In questo torneo non ce l’abbiamo fatta a classificarci tra i primi tre, ma siamo convinti che l’anno prossimo riusciremo a strappare il titolo.”

LA NOVITA’. A Vigonza il corso di avviamento per bambini

LO SPORT COME SCUOLA DI VITA LEZIONI E TANTO DIVERTIMENTO PER IMPARARE

A lato i Phoenix Archers, sotto Lara Carlini

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port minori crescono e con essi anche piccoli campioni. Anche nella provincia, tra mille difficoltà e poche risorse, riescono tuttavia ad emergere casi di eccellenza sportiva. E’ il caso della a.s.d. Phoenix Archers, società sportiva locale, presieduta da Umberto Spinello, che dal 2005 sta cercando di coltivare e diffondere la disciplina del tiro con l’arco sia con la pratica agonistica sia con attività formativa nelle scuole. Una sfida all’inizio senz’altro complicata ma che con il tempo ha portato al raggiungimento di risultati oltre ogni ottimistica previsione. Oggi l’associazione conta una quindicina di iscritti tra i quali il fiore all’occhiello è Lara Carlini, fresca medaglia d’oro nella categoria juniores ai campionati regionali dove si è classificata terza nella classifica assoluta. Per la diciottenne di Sant’Angelo, seguita nella preparazione anche dal tecnico federale Giuseppe May, si sono ora spalancate le porte del campionato nazionale che si svolgerà a Padova questo febbraio. Lara Carlini, una vera sportiva

Un’immagine del corso di avviamento allo sport a Vigonza

“L visto che gioca anche a calcio, tira per la società di Arzergrande da due anni e secondo i tecnici è un vero talento. “Ho iniziato sette anni fa – racconta Lara – quasi per caso, ora spero di rientrare nell’interesse nazionale. In questa società ho trovato l’ambiente adatto per migliorarmi in questa disciplina”. Soddisfazione per i risultati ottenuti anche da parte dell’amministrazione che ha sempre supportato questa iniziativa, mettendo a disposizione della società la palestra e un campo di tiro all’aperto. “ Il nostro obiettivo – annota il consigliere delegato allo sport Piercarlo Cavalletto – è dare un sostegno a questo tipo di attività che sono sane e formative, incoraggiandone la pratica e la diffusione specie nelle fasce d’età più giovani”. A.C.

o sport come scuola di vita.” Potrebbe essere questo lo slogan che ha fatto da filo conduttore all’attività di avviamento allo sport, della Polisportiva Tergola di Codiverno di Vigonza, sita nella palestra di Codiverno, per i bambini e le bambine dai 4 ai 8 anni. Questo corso iniziato in data 8 gennaio 2012 e condotto da due istruttori preparati, Michele Sorgato ed Monica Manuto, che hanno dato sfogo a tutta la loro energia e la loro pazienza, facendosi apprezzare dalle famiglie e dai ragazzi stessi, sta registrando davvero un grande riscontro positivo. Chi ha assistito alle loro lezioni – e alcuni genitori lo hanno fatto – ha potuto verificare quanto siano state formative, puntando soprattutto sul rispetto delle regole e sulla socializzazione, aspetti fondamentali per quell’età. La pratica di uno sport già in tenera età contribuisce nello sviluppo di un corretto coordinamento psi-

comotorio, offre l’oppåortunità di essere anche uno sfogo energetico, uno svago ludico, ed infine aumenta il potenziamento di abilità come la destrezza, i riflessi, la capacità di reazione e la concentrazione. Il gioco ed il divertimento sono stati la base del programma svolto, rispecchiando così i principi oratoriali – ai quali si ispira questa associazione - e lasciando lo sfrenato agonismo a distanza di sicurezza. E’ stato veramente un bene per la comunità vigontina, di avere usufruito della possibilità di far partecipare questi bambini a corsi sportivi che preparano i ragazzi ad affrontare lo sport con lo spirito giusto, e cioè quello del gioco, del divertimento e del rispetto degli altri. Questa attività sportiva rende la Polisportiva Tergola fiera ed orgogliosa del fatto che il corso abbia avuto un così grande ed inaspettato successo, infatti ha partecipato un gran numero di bambini maschi e femmine. M.G.M.


30 Sport Ciclismo Intervista al giovane campione della Cartura Nalin dopo una serie di successi

Franzolin “angelo del fango”

BAGNOLI. Iron Dojo Team di Bezzon

IL TITOLO A CAVALIERE ARGENTO PER MOSCHIN

Marcia trionfale nel ciclocross culminata nella convocazione per uno stage con la nazionale azzurra giovanile a Treviso

di Walter Lotto

C

ampione Triveneto, provinciale, regionale, vincitore del giro d’Italia cross (secondo successo rosa dopo il trionfo del 2010 nella categoria esordienti) con 6 vittorie di tappa su 8, cinque vittorie di tappa nel Trofeo Triveneto, terzo assoluto agli assoluti di Bolzano, questo l’impressionate palmares di Giulio Franzolin “l’angelo del fango” allievo della Cartura Nalin al termine della stagione di ciclocross. Risultati eclatanti a conferma delle straordinarie doti del talento di Villa Del Bosco (Correzzola) che gli sono valse la convocazione nella nazionale azzurra giovanile per uno stage di due giorni svoltosi nel trevigiano. Come è ormai consuetudine ( terzo anno consecutivo per il nostro giornale) siamo andati a casa dell’atleta per sentire le sue impressioni e i progetti futuri. Giulio, come giudichi la tua stagione? “Molto buona, anche se mi resta un po’ di rammarico per gli italiani sfumati per pura sfortuna”. Cosa ti è successo? “Si correva a Bolzano, in una giornata fredda su di un percorso ghiacciato, sono scivolato e cadendo ho preso una botta alla spalla che mi ha impedito di giocare fino in fondo le mie chance, sono comunque arrivato terzo”.

Giulio Franzolin con la sua bicicletta

Le tue vittorie non sono sfuggite all’attenzione dei tecnici azzurri che ti hanno convocato per uno stage con la nazionale giovanile, come è andata? “Molto bene, due giorni interessantissimi, uno dedicato ad un percorso formativo con degli psicologi che ci hanno spiegato dettagliatamente regole e comportamenti di un atleta, l’altro dedicato ad un allenamento collegiale, un esperienza importante che potrà tornare utile in futuro”. A proposito di futuro, si vocifera nell’ambiente che nella imminente stagione su strada potresti lasciare la Cartura Nalin? “Dopo tanti anni in biancorosso non mi dispiacerebbe provare un esperienza in un altro club, sto valutando alcune opportunità, nulla è ancora deciso”. A prescindere dalla squadra con cui correrai, con quali ambizioni parti per la stagione su strada? “Ambizioni importanti, sono determinato a centrare qualche vittoria, e coltivo la voglia di un buon piazzamento nella “regina” delle corse tra gli allievi: la coppa d’oro di Borgo Valsugana”. In bocca al lupo, campioncino con l’auspicio di rinnovare la tradizione e ritrovarci tra un anno per raccontare e celebrare un’altra stagione fantastica.

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uovi allori per l’Iron Dojo team di Bagnoli di Sopra, diretto dal maestro 8° Dan, Lorenzo Bezzon, e presieduto da Cesare Andreazza. Presente con due allievi ai recenti campionati mondiali di tutte le arti marziali, organizzati dalla federazione WTKA (World Traditional Karate Association) e disputati dal 27 al 30 ottobre nel complesso di Carrara Fiere a Massa Carrara, l’Iron Dojo, attivo da anni nel conselvano, ha portato a casa un oro e un argento. Alessandro Cavaliere, già campione del mondo nel 2007, ha conquistato il titolo mondiale nella disciplina total kombat MMA (Mixed Martial Arts) categoria 84 kg seniores, mentre Gianmarco Moschin è giunto secondo nel kick-boxing 69 kg seniores. Festa grande, dunque, in casa Iron Dojo Team per i risultati ottenuti dai propri allievi in un evento di carattere internazionale, cui hanno preso parte 4000 atleti, in rappresentanza di oltre 90 nazioni, e 300 arbitri. Grande gioia per le medaglie conquistate l’ha espressa anche Lorenzo Bezzon, nella doppia veste di maestro degli atleti Alessandro Cavaliere e Gianmarco Moschin e di direttore tecnico federale per il Francesco Sturaro settore del total kombat.


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32

VIAGGIO IN

PROVINCIA

La classifica L’associazione Openpolis calcola le presenze e l’attività personale

PADOVA

Onorevoli “produttivi” in testa Bitonci e Saia

Una votazione alla Camera dei Deputati, i padovani tra i più assidui

Chi sono i deputati padovani più presenti ai lavori in Aula, bene anche Giaretta e Miotto

di Gloria Cesarotto

L

per prima troviamo Maria Elisabetta Alberti Casellati (Pdl), ’associazione Openpolis ha assegnato, anche per il del 16,01% il tasso di assenza. Antonio De Poli (Udc) si classifica in 340° posizione per classificatasi in 271° posizione rispetto a un totale di 322 2011 appena chiuso, le pagelle a deputati e senatori. Una lunga lista di nomi nella quale, spulciando con un produttività e con il 25,73% di tasso di assenza. Massimo senatori per Indice di produttività personale al 40,6. È invepo’ di pazienza, è possibile scorgere anche come si piaz- Donadi (Idv) si classifica in 132° posizione per produttività ce del 10,49% il tasso di assenza: su 5336 votazioni, la personale. È invece del 16,80% il tas- senatrice non ha partecipato 560 volte. zano, nel contesto, i rappresentanti Segue Luciano Cagnin (Lega), in 242° posizione per so di assenza. Niccolò Ghedini (Pdl) si padovani seduti a palazzo Montecito- Non sempre classifica agli ultimi posti in posizione, produttività personale. È invece del 3,99% il tasso di assenrio e Madama, rispettivamente le sedi la produttività ovvero 618° per produttività. È poi di za: il più basso e quindi il più presenzialista tra i senatori romane della Camera dei deputati e e la presenza vanno di pari ben il 77,40% il tasso di assenza. Pa- padovani. del Senato. Paolo Giaretta (Pd) si classifica bene, in 50° posizione ola Goisis (Lega) si classifica in 203° Tra i primi, il leghista Massimo passo posizione per Indice di produttività per- per produttività, mentre il tasso di assenza è del 17%. Bitonci, anche sindaco di Cittadella, è Piero Longo (Pdl) si piazza 136° per Indice di prorisultato il più produttivo, mentre la collega di partito Paola sonale. È invece suo il primato di presenzialista con “solo” duttività e con il 6,92% per tasso di Goisis primeggia come più presenzialista. Tra i secondi, più il 3,33% di tasso di assenza. Lorena assenza. Sul podio per produttività il produttivo il senatore del gruppo misto Cn-Io sud Maurizio Milanato (Pdl) si classifica in 474° La rilevazione senatore Maurizio Saia (CN-Io Sud), Saia, mentre Luciano Cagnin del Carroccio ha conquistato il posizione per Indice di produttività non calcola classificatosi 46°. Del 6,05%, invece, personale. È invece basso, del 3,49% il lavoro politico podio di più presenzialista al Senato. il tasso di assenza. Nonostante quindi il doppio incarico di primo cittadino il tasso di assenza. Anna Margherita e istituzionale “Quando parliamo di Produttività di Cittadella, Bitonci non sembra proprio trascurare l’attività Miotto (Pd) si classifica in buona po- dei parlamentari non intendiamo dire chi lavora e chi no parlamentare, anzi. Come più produttivo tra i deputati si sizione, 71°, per produttività, con il piazza al 61° posto in classifica rispetto a un totale di 630 6,61% di tasso di assenza. Giustina Mistrello Destro (Misto- in Parlamento. - spiegano i responsabili di Opnepolis - Ci concolleghi, con un Indice personale del 306,4. Il suo tasso di Liberali per l’Italia-Pli) si classifica invece in 465° posizione centriamo solo ed esclusivamente su quella parte del lavoro assenza è basso, del 3,98%: su 9562 votazioni, il deputato per produttività. È invece dell’8,78% il tasso di assenza. parlamentare volto alla proposta, discussione, elaborazione Alessandro Naccarato (Pd) si classifica in 245° posizione ed approvazione di atti legislativi e non legislativi. Nell’Indinon ha partecipato 381 volte. ce di Produttività attualmente non calcoliamo il lavoro poliProseguendo poi in ordine alfabetico, Filippo Ascierto per produttività e il 9,41% di tasso di assenza. Passando poi ai senatori, ancora in ordine alfabetico, tico e istituzionale, che può essere anche molto oneroso”. (Pdl) si piazza 180° per Indice di produttività personale,

Come leggere i dati

“CAMERE APERTE” E PIU’ TRASPARENTI

N

el suo rapporto “Camere aperte” (accessibile online all’indirizzo http://camereaperte2011.openpolis.it/) Openpolis ha stilato la classifica della produttività e dell’assenteismo dei parlamentari italiani. L’indice di produttività viene calcolato prendendo in considerazione i seguenti criteri: la tipologia di atto presentato, il consenso ricevuto dall’atto, il suo iter e la partecipazione del parlamentare ai lavori. Il tasso di assenza viene invece calcolato in base alle votazioni - rispetto al totale - alle quali i parlamentari non hanno partecipato. Va poi precisato che, dai due elenchi di deputati e senatori, sono stati eliminati i presidenti delle due Camere, i parlamentari che hanno incarichi di Governo (ministri, viceministri, sottosegretari) e coloro che hanno assunto l’incarico da G.C. meno di 12 mesi.

PRATICHE RAPIDE IN TRIBUNALE ARRIVANO I “RINFORZI” DALLA PROVINCIA

S

aranno i lavoratori socialmente utili a far correre la macchina burocratica del Tribunale e velocizzare le pratiche. L’accoro per superare le problematiche derivanti dalla carenza di organico è stato sottoscritto dalla presidente della Provincia Barbara Degani e dal presidente del Tribunale Mario Fabiani. Il settore Lavoro e Formazione della Provincia individua e assegna al Tribunale 20 lavoratori che saranno impiegati per 20 ore settimanali. Il personale verrà selezionato tra i titolari di trattamenti previdenziali, gli iscritti nelle liste di mobilità e coloro che percepiscono indennità di mobilità e godono del trattamento straordinario di integrazione salariale con sospensione a zero ore. Il Tribunale dovrà comunicare, quindi, il numero delle persone da utilizzare e la qualifica richiesta, le attività da svolgere

e la località d’impiego. “Non dimentichiamo - afferma Degani - che almeno un terzo degli utenti che si rivolgono agli uffici giudiziari, lo fanno non per cause penali o civili, ma per pratiche legate alla vita quotidiana (certificati, domande di tutela e altro). L’obiettivo è quello di aiutare gli uffici a svolgere al meglio il loro ruolo, garantendo servizi migliori e più rapidi ai cittadini”. “Quest’accordo – ha detto il presidente del Tribunale Fabiani – si aggiunge a quello ancora in corso per il settore penale con il Gruppo di volontariato dell’Associazione Carabinieri in congedo. I dipendenti del Tribunale sono attualmente 134, ma il problema principale è quello legato all’invecchiamento che determina lunghe malattie e quindi carenza di personale. Questa collaborazione ci permetterà quindi di migliorare i servizi”. G.C.

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Spazi aperti 33 Una risorsa da valorizzare. Appello dell’assessore provinciale al lavoro Massilmiliano Barison

“Salviamo il distretto del fotovoltaico” Solo a Padova gli addetti sono 5 mila, l’incognita delle scelte governative sul fronte degli incentivi alle rinnovabili

Fra le proposte “a costo zero” un taglio alla burocrazia e aiuto alla ricerca

di Gloria Cesarotto

“S

olo nella provincia di Padova, il fotovoltaico dà impiego a 5 mila addetti tra lavoratori diretti e indiretti. Come punto prioritario chiediamo che si dica in maniera chiara che questo settore è strategico per l’Italia e si agisca di conseguenza”. Con queste parole, l’assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Barison, presenta il documento che riassume la situazione del comparto e indica alle istituzioni nazionali e territoriali le linee guida per salvaguardarlo. Firmatari, oltre al rappresentante della Provincia, le associazioni sindacali, di categoria e le aziende che hanno già partecipato al “Tavolo del fotovoltaico”, istituito dallo scorso ottobre, una sorta di “lobby” positiva sul territorio a sostegno del settore. “Il Governo affronterà una serie di questioni per varare il decreto legato allo sviluppo – spiega Barison - e noi riteniamo che questo documento vada inserito nelle linee che verranno indicate per la ripresa”. Così il settore sintetizza l’escalation di eventi che ha portato a peggiorare la situazione per il fotovoltaico: “La sofferenza del comparto si è aggravata per la mancanza di un Piano energetico nazionale e di un

Piano energetico regionale, per le difficoltà di accedere al credito causato dalla crisi in atto, per l’alto costo del denaro con conseguenze sulla competitività con le ditte asiatiche, per l’incertezza dei tempi di erogazione dei contributi da parte del Gestore dei servizi energetici (Gse) e per i ritardi nei tempi di allaccio da parte di Enel o Terna”. Un mix di fattori che sta mettendo a dura prova le aziende padovane che rappresentano il maggiore “distretto” di questo settore in Italia. Al punto che anche le sette più importanti realtà del padovano hanno manifestato la necessità di dover ricorrere alla cassa integrazione e ad altri ammortizzatori sociali per centinaia di posti di lavoro diretti, trascinando in questa dinamica tutta la rete di piccole aziende e artigiani dell’indotto. E il 2012, se non verranno avviati i provvedimenti auspicati, si preannuncia come un anno ancora più pesante per le aziende del settore, con conseguente perdita di molti posti di lavoro, di ricerca e sviluppo anche dell’indotto. Tra le azioni “a costo zero” che potrebbero portare beneficio al settore e altre che, in prospettiva,

PARADISO VERDE A VILLA BEATRICE

L

’area verde attorno a villa Beatrice d’Este a Baone, in tutto 4,3 ettari di territorio, sarà rimessa a nuovo entro l’estate. Tree-climbing per potare in modo mirato, nuove piantine, una staccionata, una siepe, bacheche in legno e totem informativi. Numerosi dunque gli interventi, alcuni già in fase di realizzazione, che interesseranno i boschi e i prati attorno al complesso museale, suddivisi in tre progetti per un costo totale di 64mila euro. Due stralci sono finanziati dalla Regione, il terzo dalla Provincia che ha contribuito per 25mila euro. “L’obiettivo – ha spiegato l’assessore provinciale all’Agricoltura e alla Difesa del suolo Domenico Riolfatto - è non solo quello di eliminare le situazioni di dissesto esistenti, ma anche di prevenire le cause future di degrado attraverso operazioni innovative, che migliorino l’intero sistema di prati, boschi ed aree agricole che arricchiscono in modo armonico il complesso architettonico della villa”. Per iniziare, dunque, pulizia. Le macchie alberate saranno pulite dalle piante morte o cadute, possibili cause di incendi. L’accesso

ai boschi verrà facilitato grazie alla manutenzione e alla sistemazione delle piste e dei sentieri esistenti, mentre le piante più vecchie e monumentali saranno interessate da un programma di pulitura mirata, per valorizzarle, con la tecnica del tree-climbing. Tra il pianoro e il bosco verrà inoltre realizzata una nuova staccionata, mentre tra il prato e il vigneto sarà piantata una siepe di specie autoctone. Il patrimonio di specie vegetali già molto importante sarà incrementato con la messa a dimora di 400 nuove piantine, di specie sempre locali. Delle bacheche in legno e una decina di piccoli totem saranno installati nella zone di maggior pregio del parco per fornire informazioni sulle peculiarità dell’area ai visitatori. “Va tenuto conto - ha aggiunto l’assessore - che negli spazi verdi attorno a villa Beatrice, la Provincia ha avviato dal 2010 un progetto sperimentale per la gestione del verde con il metodo biologico. Non solo per eliminare l’impiego di prodotti di sintesi, ma anche per creare zone salubri e fruibili dalla cittadinanza, in particolare quella più debole”. G.C.

Padova è la “capitale” del fotovoltaico per numero di aziende e di addetti, sul futuro del settore però regna l’incertezza delle scelte in materia di incentivi

riuscirebbero ad agevolarne lo sviluppo, il documento approvato in Provincia propone al Governo di sostenere con fondi dedicati la ricerca e lo sviluppo, attivare fondi di garanzia a sostegno delle imprese tramite strumenti già a disposizione (ad esempio “Fondo rotativo per Kyoto”), fare in modo che il Gse eroghi i contributi e dia le risposte previste nei tempi di legge, fare in modo che si riducano i tempi da parte dell’Enel in tutte le procedure legate all’autorizzazione e all’allaccio degli impianti alla rete elettrica, fornire garanzie al sistema bancario perché continui o aumenti il finanziamento

per la costruzione degli impianti fotovoltaici. Agli enti locali, invece, si chiede di agevolare, nel rispetto dei regolamenti, l’autorizzazione da parte dei diversi enti all’installazione degli impianti su tetto e su terreno; di promuovere il coordinamento delle aziende del territorio per proporsi nei mercati esteri, con il supporto attivo ed efficiente degli istituti bancari, delle parti sociali, della Provincia e della Regione; di attivare presso l’Agenzia provinciale per l’energia, un tavolo tecnico per progetti di ricerca, formazione e informazione.


34 Mondo scuola Il progetto Da un’idea dell’architetto Paola Vecchiato nasce una struttura smontabile e trasportabile a moduli

Enaip crea la scuola “mobile” in Etiopia di Gloria Cesarotto

P

Gli studenti padovani realizzeranno ildei prototipo, F.lli PERIN per farlo dei F.lli PERIN verranno coinvolti in una “impresa formativa”

Nel concreto, gli studenti dell’Enaip ortare la scuola in territori che per le loro ostili condizioni climatiche e per realizzeranno il prototipo a partire dalla proil difficile contesto socioeconomico in gettazione, con l’obiettivo finale di avviarne cui si trovano sono molto povere di infra- poi la produzione e installare la prima unità nel villaggio etiope. strutture. I ragazzi saranno dunque impegnati Questo l’obiettivo per il quale saranno presto coinvolti attivamente gli allievi di nella progettazione tecnica a fianco dei Enaip Veneto, chiamati a costruire una scuo- progettisti, nella definizione delle specifiche la “mobile” energeticamente sostenibile tecniche e nei test di laboratorio, costruper il villaggio di Wersege in Etiopia. Un pro- iranno le parti meccaniche ed elettriche, Manzoni infine si13 occuperanno anche della logistica: getto contraddistinto insieme da Via una forte montaggio, smontaggio e imballaggio,(PD) orvalenza sociale oltre che da un signifi cativo 35020 VALLONGA di Arzergrande ganizzazione dei carichi, trasporto per la impatto educativo. Tel/Fax 049-5800109 Vianasce Manzoni 13 in sito. – Abit. 049-5800014 - Cell 335-1325492 collocazione Il progetto della “Mobile-School” E-mail perinsnc@alice.it / perinsnc@nipec.it 35020 Arzergrande (PD) Gli studentidi saranno coinvolti in un’“imdall’idea di Paola Vecchiato, architetto che VALLONGA C.F. e P.I. 00039020284 – N. REA PD presa formativa” ovvero una modalità di244634 negli ultimi anni ha dedicato la propria espeTel/Fax 049-5800109 – Abit. 049-5800014 - Cell 335-1325492 rienza e professionalità ai paesi più poveri “formazione in assetto lavorativo” che perE-mail perinsnc@alice.it / perinsnc@nipec.it e ai contesti abitativi più problematici. Un metterà ai giovani partecipanti di cimentarsi C.F. eeP.I.in00039020284 – N. REA PD 244634 per la realizzazione del prototipo. attività concrete finalizzate alla produintervento concreto a favore di bambini Il progetto, che ha per motto “la scuola ragazzi a cui spesso è negato il diritto allo zione, sperimentando così tempi, modalità organizzative e dinamiche di gruppo proprie costruisce la scuola”, è promosso, oltre che studio. “Mobile-School” è una struttura facil- di un’attività lavorativa ed economica. Mag- da Enaip Veneto ed Enaip nazionale, anche mente smontabile e trasportabile, costituita giormente interessati saranno gli studenti da Enaip Friuli e Acli. Gode inoltre del patrocinio del comune da unità mobili espandibili, con elevati stan- del comparto elettrico e dei settori della di Padova e del comune di Trieste e della dard di qualità abitativa ed energeticamen- meccanica e della termoidraulica. Un’iniziativa ambiziosa, per cui i pro- collaborazione dell’ambasciata d’Italia e te sostenibile: un’aula che potrà accogliere dai 24 ai 48 giovani studenti, a seconda motori lanciano fin da ora un appello ad dell’associazione italiana di Addis Abeba e aziende ed enti affinché diventino partner di S.E. Project. delle necessità e dunque dell’utilizzo.

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In alto, uno studente dell’Enaip all’opera (© Enaip Veneto / Certificato attestazione SOA no.il9160/16/00 foto: G.De Sandre), in basso progetto della scuola “mobile”

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dei F.lli PERIN L’intervista Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera e dell’Uls 16 di Padova sul futuro dei servizi

& C. Pronto SNC “Lavoriamo ad un Soccorso provinciale” Via Manzoni 13 35020 VALLONGA di Arzergrande (PD) Via Manzoni 13 Certificato attestazione SOA no. 9160/16/00 Tel/Fax 049-5800109 – Abit. 049-5800014 - Cell 335-1325492 35020 VALLONGA di Arzergrande (PD) chi può è giusto Aumento dei ticket: “Siamo solo all’inizio, Certificato E-mail perinsnc@alice.it / perinsnc@nipec.it Tel/Fax 049-5800109 – Abit. 049-5800014 - Cell 335-1325492 che paghi, in passato eravamo troppo sproporzionati” C.F. e P.I. 00039020284 – N. REAE-mail PD 244634 perinsnc@alice.it / perinsnc@nipec.it C.F. e P.I. 00039020284 – N. REA PD 244634

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driano Cestrone, Direttore Generale ci sono e ci sono sempre state, si trattava solo ranno le proprie consulenze indistintamente ed dell’Azienda Ospedaliera e dell’Ulss 16 di una casistica troppo bassa. Ora abbiamo cre- in modo omogeneo. Anche dal punto di vista di Padova, ha un curriculum di sicura ato un Dipartimento, che riunisce la Pediatria di diagnostico, tanto che verrà cambiata la Tac a esperienza e professionalità e per questo è tra Piove, quella di Padova e l’Ostetricia di Padova. Piove e da ottobre sarà disponibile quella nuole figure più influenti e rispettate della Sanità Una struttura unica, senza soluzione di continu- va. A Piove c’è una fortissima identificazione veneta. L’abbiamo incontrato, curiosi di capire ità e diretta da una delle migliore professioniste con il proprio ospedale e per questo per me è il suo punto di vista sull’Ospedale di Piove di a livello nazionale, la Dottoressa Gervasi. Con importante intensificare gli incontri con i cittaquesta nuova Sacco, ma anche sulla sanità padovana eVia ve- Manzoni 13organizzazione, i parti verranno dini e le mie visite, per trasferire e confermare portati a Piove o a Padova, a seconda delle spe- questi aspetti”. neta in generale. 35020 VALLONGA di Arzergrande (PD) Si moltiplicano le richieste di passaggio Direttore, di recente ha fatto visita cificità. Questo garantirà sempre una casistica Tel/Fax 049-5800109 – livello. Abit.Oltre 049-5800014 Cell 335-1325492 dopo quella, esaudita di Piove di ed una qualità di altissimo ad una all’Uls-16: all’ospedale di Piove di Sacco, che impresE-mailgrande perinsnc@alice.it / perinsnc@nipec.it Sacco, anche altri comuni a Nord di Padova omogeneità”. sione ne ha avuto? chiedono di essere inglobati a Padova. Fino sua visita aveva– parlato di PD una 244634 “E’ un ospedale bellissimo, funzionale e e P.I.Nella C.F. 00039020284 N. REA ben organizzato negli spazi. La scelta strate- imminente nomina di un Direttore medico a che punto l’Ulss 16 potrà crescere? E con quali conseguenze? gica della collaborazione e dell’accorpamento ospedaliero per Piove... “Parto dal presupposto che l’importante “Certo, il Direttore medico c’è ed è il Dottor con l’Ulss 16 è di certo vincente, per l’Ospedale dell’Angelo, per il Sant’Antonio di Padova e per Carretta, così come c’è un programma riorga- è che si guardi sempre all’interesse del pal’Azienda Ospedaliera di Padova. L’ottica con la nizzativo che stiamo attuando e che compren- ziente nell’uso corretto dell’ospedale e della quale è stata fatta questa scelta è quella rivol- de un bando per il primariato. E’ importante zona in cui vive. In quest’ottica penso piuttota al cittadino, che trova e troverà sempre più questo ma ancora più importante secondo me sto convenga un protocollo di uniformità, che qualità e professionalità, perchè si tratta di col- è sapere che l’intento è quello di fare interventi garantisca il paziente soprattutto nell’area del laborazione tra le 3 strutture e non di colonizza- mirati laddove servono, sempre nell’ottica Pronto Soccorso. Ho insistito molto perchè a lizione! Faccio un esempio concreto, Ostetricia. dell’interesse del cittadino. Pensiamo ad esem- vello sperimentale venga creato un dipartimenPiove non aveva all’attivo un numero sufficien- pio che alcune attività di Cardiologia verranno to provinciale di Pronto Soccorso, con l’ausilio te di parti che consentissero il meglio nei casi di trasferite da Padova a Piove, per offrire sempre del Suem. In questo modo, nel momento di emergenza. Ma le strutture e le professionalità il migliore servizio. E anche i medici scambie- maggiore necessità, tutti gli ospedali provinciali

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Adriano Cestrone

Il suo parere sull’aumento dei ticket saranno in rete ed interverranno nella maniera più opportuna e congrua, anche in base alle sanitari? “Niente rispetto a quello che ci aspetta e distanze. A questo punto, se il Pronto Soccorso è provinciale e quindi immediato ed efficace an- che dovrebbe essere. Anche nella sanità eracora più di adesso, fa poca differenza dove poi vamo sproporzionati prima, troppo a troppo viene ricoverato il paziente, perchè, ricordiamo- poco. Certo poi che devono essere garantiti i ci, il Veneto in generale è un’eccellenza italiana servizi sanitari per quanti non possono permetnella sanità. E problemi di posti letto non ce ne tersi il ticket, ma è anche giusto che chi può paghi il giusto per prestazioni che in Veneto e sono e non ce ne saranno”. nella provincia di Padova sono ottimi. Bisogna Proprio in attestazione questi giorniSOA si no. discute Certificato 9160/16/00 dell’accorpamento delle Asl o addirittura razionalizzare e salvaguardare che non ha le della riduzione del numero delle stesse, in possibilità. Lo stato dei rapporti fra azienda ospemaniera sensibile. Cosa ne pensa e quali daliera e università di Padova, in passato possono essere gli scenari? “Questi sono aspetti prettamente politici. Il non sempre idilliaci... “Per definizione Università e Azienda hancompito della Regione è quello di garantire i cittadini. Certo, in Veneto ci sono troppi ospedali no sistemi di gestione diversi. E a volte con lo e, come nel caso dei parti, se vengono erogate scontro si ottiene il meglio per il paziente. Ciò molte prestazioni, allora è garantita un’ottima non toglie che a siamo indispensabili l’uno per qualità sanitaria. La quantità fa la qualità nel l’altra, soprattutto per la qualità della ricerca e nostro settore, un reparto e un ospedale hanno della crescita sanitaria. Oggi stiamo assistendo senso se hanno la quantità che garantisca la ad un passaggio generazionale, il numero qualità. Anche in questo caso sono del parere chiuso all’Università e la pensione di molti meche l’importante è portare i Pronto Soccorso al dici stanno portando ad una riorganizzazione, malato, stabilizzarlo e poi portarlo in un ospe- un’opportunità “naturale” per fare sempre meglio. dale che possa garantire la guarigione.

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Personaggio 37 Ricercatore - inventore A trent’anni mette a punto un progetto rivoluzionario

Il giovane Franceschetti scopre “l’acqua calda”

La “serra” che permette di desalinizzare l’acqua ha attirato l’attenzione persino dell’Onu

L

’acqua è il bene più prezioso per l’intera umanità. Lo sa bene Paolo Franceschetti, ricercatore in erba, laureato all’università di Padova, che ha già prodotto un sistema di recupero dell’acqua (chiamato Solwa) in grado di sconvolgere le sorti dei paesi del terzo mondo. Se chiedete a lui, si tratta di un semplicissimo progetto partorito guardando l’acqua della pasta che bolliva nella pentola di casa. Ma lasciando perdere la modestia, il giovane Paolo (trent’anni appena) è un vero inventore. Ciao Paolo, prima di tutto... cos’hai inventato? “Una cosa molto semplice. Si tratta di una piccola struttura simile ad una serra dove il calore dei raggi del sole scalda una soluzione salina e la fa evaporare. A questo punto il vapore viene raccolto e il sale eliminato”. Scusa ma... stai dicendo che l’acqua

salata diventa potabile? Decisamente rivoluzionario. Altri uti“Esatto. E tutto questo con due inno- lizzi? vazioni importanti rispetto agli altri sistemi “Il Solwa può produrre acqua potabile già in uso: non ha bisogno di manutenzione anche da acque inquinate da agenti chimici esterna e permette l’evaporazione della so- o biologici. Ma può essere utilizzato anche luzione a temperature più basse”. per l’essiccazione di fanghi o rifiuti di varia Davvero notenatura”. vole. Detta così però L’idea è stata Mi hai quasi consembra simile alla presentata a vinto a comprarne piccola serra che Dubai e in uno per me... hanno i nostri nonni Palestina, c’è “Vista la semplicità molto interesse di costruzione è alla nel loro orticello... portata di tutti. Non “Ovviamente il funzionamento è ben più complesso. Un sof- richiede esperti o manodopera qualificata: tware permette di calcolare le caratteristiche bastano dei comuni bancali di legno, dell’icostruttive in base alle condizioni climatiche solante per tetti (come il poliuretano espandel territorio. Inoltre l’energia elettrica per so) e del plexiglass. Pertanto anche il costo far funzionare tutto il sistema è prodotta da costruttivo diventa molto basso”. Davvero impressionante. Mi dicono un piccolo pannello solare. In questo modo tutto il progetto è dipendente solo dal sole e che viste le potenzialità di questa invenpermette di operare in qualsiasi condizione”. zione, è stata segnalata dall’Onu.

Paolo Franceschetti durante una conferenza “Esatto! All’interno di “Ideass” un progetto di sviluppo umano e lotta alla povertà. Di fatto il Solwa permette di ottenere una resa di 10 litri al metro quadro contro i 4 litri dei “concorrenti”. Immagino sarai conteso in tutto il mondo! “Beh... non esageriamo. Però il progetto sta andando piuttosto bene. Sono stato a Dubai per una conferenza e ora sono appena tornato dalla Palestina per provare dei prototipi”. Adesso dovresti svelarci un segreto... come si fa ad avere un’idea così innovativa? “Ehm... un giorno stavo guardando l’ac-

Federazione Nazionale dei Collegi dei Massofioterapisti

qua della pasta che bolliva nella pentola e mi son detto... “perchè non riprodurre questo processo?” poi è bastato metterci un pizzico di pazzia e il gioco è fatto”. C’è qualcuno che ti ha sostenuto particolarmente in questa tua pazzia? “Un bel gruppo di amici, ma vorrei ringraziare in particolare Enrico Gardich per la sua praticità, qualità che a me manca!”. Cosa ti aspetti dalla tua creazione? “Ovviamente spero veramente che si diffonda in tutti i paesi del mondo che hanno problemi con l’acqua potabile. Considerato che un miliardo e mezzo di persone non hanno acqua, il potenziale c’è tutto. Staremo a vedere!”.

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38 Cultura provinciale Ram Padova Fino all’11 marzo al Centro Culturale di via Altinate la retrospettiva

L’arte di Villeglé a San Gaetano

ESPOSIZIONE

Dai celebri manifesti strappati ai disegni e alle creazioni realizzate nel corso degli anni a Parigi

di Laura Organte

Autoritratto col basco rosso

U

na mostra omaggio ad uno dei grandi è l’unico artista francese vivente ad essere interpreti della contemporaneità chiu- presentato nelle sale del MOMA, celebre de l’edizione 2011 di Ram, il conteni- museo newyorchese; inoltre, è presente antore di eventi culturali promosso dall’Asses- che alla Tate Gallery di Londra e al Ludwig sorato alla Cultura di Padova. Protagonista Museum di Colonia. Gli esordi di questo ardi questo ultimo grande appuntamento con tista che vive e lavora tutt’ora a Parigi sono l’arte è Jacques Villeglé, le cui opere sono in legati alla pratica del riutilizzo di materiale esposizione fino all’11 marzo negli spazi eterogeneo trovato nell’ambiente circostandel Centro Culturale Altinate San Gaetano. te nell’ottica di un’appropriazione del reale, che ha come esito la “E’ una retrospettiva fusione dell’immagiche permette di ripercor- L’uso di materiali ne del quotidiano in rere la carriera di Ville- eterogenei una pratica artistica. glé - spiega Dominique per leggere la Si delineano così Stella, curatore della realtà con uno i primi elementi di mostra che da anni sguardo nuovo una riflessione che segue l’attività del maestro – consentendoci di scoprire i décollages lo condurrà, a partire dal 1949, ad approd’affiches, dagli anni Sessanta agli ultimi priarsi solamente di manifesti strappati: manifesti strappati nel 2000 e i segni socio Villeglé, da allora, realizza un lavoro di politici che rappresentano il lavoro più recen- archeologia urbana, di classificazione delle immagini prelevate secondo tematiche te dell’artista tra tele, disegni e sculture”. Entrato ormai a pieno titolo nella sto- che gli permettono di elaborare una vera e ria dell’arte come esponente di quello che propria opera creativa, seguendo un criterio viene definito Nouveau Réalisme, Villeglè di selezione che egli stabilisce a seconda

EVENTI E MOSTRE

a cura di Laura Organte

BRIGNANO TORNA A MARZO Dopo il successo di “Sono Romano ma non è colpa mia” (che ha collezionato oltre 200.000 spettatori), Enrico Brignano ritorna a Padova con “Tutto suo padre”, uno show nel quale si interroga su sé stesso, sulla vita, sulle amicizie, sui rapporti umani. Tre repliche (il 16, 17 e 18 marzo), per uno spettacolo che mette l’accento sulla paura di apparire deboli in una società in cui giganteggiano i duri, gli eroi e i furbi, in cui il comico osserva con tenera comprensione lo sforzo che si fa per somigliare alle persone che si amano.

LE RASSEGNE AL CENTRO D’ARTE Da più di sessant’anni le rassegne del Centro d’Arte non smettono di offrire occasioni per ascolti intensi, stimolanti, avventurosi. Jazz e oltre, decisamente oltre: il cartellone 2012 sfiderà ancora una volta le etichette e le convenzioni, al fine di ritrovare il tempo per una riflessione sulla musica, per un ascolto meno fugace. Nomi di prestigio, talenti locali, gruppi americani ed europei, un approfondimento della scena norvegese. Sette appuntamenti in programma al Torresino, alle Maddalene e all’Mpx fino al 18 maggio, dedicati agli uditori più temerari.

DOMENICA IN MUSICA AL LIVIANO Tornano al Liviano gli appuntamenti domenicali degli Amici della Musica con i concerti “Domenica in Musica”. Giovani talenti in primo piano con i vincitori 2010 e 2011 di Nuove Carriere, il vincitore del premio Venezia 2011, Leonardo Pierdomenico e del premio Casella 2011, Francesco Carletti. Completano la rassegna: Zlata Chochieva, Alice Baccalini, Chiara Opalio e Alessandro Marino. I programmi spaziano da Bach a Franck, da Debussy a Chopin, Brahms e Beethoven, da Scriabin a Rachmaninov e Prokofiev, senza dimenticare interessanti proposte come le Parafrasi operistiche di Franz Liszt o le atmosfere caraibiche di Gottschalk.

I ritratti di Viganò allo Zuckermann

S Jacques Villeglé davanti ad uno dei suoi celebri manifesti strappati dell’idea che vuole sviluppare. Un’idea che egli definisce “narrazione”: un modo di raccontare la sua epoca. A partire dal 1969, invece, - dopo aver visto su una parete della metropolitana parigina, in occasione di una visita del presidente americano Richard Nixon in Francia, un grafismo particolare che traccia il nome di Nixon - realizza un alfabeto (definito “dei segni socio-politici”) con il quale crea: “una serie di tele pittoriche nelle quali i segni compongono una variazione

colorata di frasi lapidarie, di racconti criptati a volte difficili da decifrare, di slogan quasi anarchici” spiega Dominique Stella. Alla “lettera” in quanto ideogramma di base della nostra scrittura sarà infatti dedicata, per esplicita volontà dell’autore, la retrospettiva, in occasione della quale Villeglè realizzerà in esclusiva un’opera grafica dedicata alla città di Padova.

arà in esposizione fino al 4 marzo nella prestigiosa sede di Palazzo Zuckermann a Padova la mostra “Galeazzo Viganò - Ritratti 1956-2012”. L’esposizione, curata da Caterina Virdis Limentani, documenta una parte importante dell’opera dell’artista che ha per tema il ritratto di persone più o meno famose del mondo della cultura, dell’arte e della musica, da Eugenio Montale e Alberto Limentani a Elio Peruzzi, e tutti gli altri amici dell’artista con i quali egli ha condiviso la sua vita, i suoi pensieri, i suoi umori. Un percorso che si dipana attraverso tecniche diversamente espressive passando dallo schizzo più rapido, all’abbozzo più dettagliato e al disegno più elaborato e complesso fino all’opera compiuta affidata ad una esecuzione che mostra di privilegiare la tempera su tavola, specialmente a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso. L.O.

Danza Attesi il 15 marzo al Gran Teatro Geox di Padova

Con Le Ballets Trockadero ballo declinato tutto al maschile D a trent’anni, tutù e scarpette da punta ai piedi, calcano i palcoscenici più importanti del mondo, interpretando in modo assolutamente unico e inedito il repertorio del balletto classico. E questo perché i ballerini del Les Ballets Trockadero de Monte Carlo sono tutti uomini, professionisti di notevole livello che hanno deciso di mettere in gioco la loro professionalità in una irresistibile parodia dei vezzi e delle manie di questo mondo. Una scelta vincente visto che il fenomeno dei “Trocks”, come vengono affettuosamente chiamati, ha subito attirato l’attenzione del mondo dello spettacolo partecipando a numerosi Festival in tutto il mondo, tra cui: Bodrun (Turchia) San Luis, Potosi (Messico), Madrid, Montreal, New York, Parigi, Spoleto, Torino e Vienna. A partire dalla sua fondazione nel 1974, la Compagnia si è esibita in oltre 30 paesi e in 500 città in tutto il mondo vincendo numerosi premi quali il Critic‘s Circe National Dance Awards (2007) e Theatrical Managers Awards (2006). Con questo invidiabile curriculum si presenteranno il 15 marzo prossimo al pubblico padovano, in un’evento unico e da non perdere, nell’ambito della programmazione del Gran teatro Geox. Muniti di strabiliante ironia nel costruire al “maschile” i grandi brani del re-

A Padova i ballerini del Trockadero de Monte Carlo pertorio classico riservati alle dive e ai corpi di ballo femminili, i Trocks si preparano a far divertire allo stesso modo appassionati e amanti della danza e profani, con il loro acuto senso del teatro e conoscenza filologica dei balletti proposti. Nel programma della serata figurano niente meno che l’atto secondo del Lago dei Cigni, Patterns in Space di Merce Cunningham e altri grandi “quadri” della danza classica. Lo spettacolo unisce la magia della danza, che la tecnica di questi ballerini conservano intatta, con l’ironia e la

leggerezza, che dissacra le manie di questo mondo. I biglietti sono in vendita, a partire da 23 euro (ridotto bambini 7 - 10 anni 6 euro), online al sito www.granteatrogeox. com e presso COIN Treviso e Padova, Box Office, Primi alla Prima (banca del Veneziano, bcc venete e casse Rurali Trentine), Unicredit, Cariveneto, HappyTicket e Charta. Per informazioni www.granteatrogeox. com - www.granteatrogeox.com. Infoline 049/8644888 – Info Gran Teatro Geox (dalle ore 18 il giorno dello spettacolo L.O. 0490994641).


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Storica fusione per i servizi ambientali della Bassa Padovana. A fine anno sono andati in pensione i “vecchi” Bacini Padova 3 e Padova 4, al loro posto nasce il Consorzio Padova Sud. Coinvolta più di mezza provincia, 58 Comuni in tutto, da Piove di Sacco a Montagnana passando per Conselve, Monselice ed Este. La Regione dal primo gennaio 2012 ha previsto il commissariamento degli enti di bacino per lo smaltimento dei rifiuti. Provvedimento però momentaneamente sospeso con il Decreto Legge Milleproroghe. In questa fase di incertezza, i sindaci della Bassa Padovana hanno battuto tutti sul tempo e hanno approvato in assemblea lo scioglimento dei Bacini a favore del “Consorzione” unico. “Al nuovo consorzio - spiegano i presidenti uscenti Simone Borile (Bacino Padova 3) e Stefano Chinaglia (Padova 4) - saranno affi date le competenze, le attività e i servizi ricevuti dai Comuni aderenti, su base volontaria, e il patrimonio generato nel corso degli anni. Nei primi mesi del 2012 saranno anche costituiti gli organi di controllo, tra cui il consiglio di amministrazione che sarà composto da nove sindaci del territorio. Svolgeranno la loro funzione a titolo gratuito come previsto dal decreto legislativo che ha annullato le indennità di carica e i rimborsi di qualsiasi tipo per gli amministratori dei consorzi”. Una razionalizzazione sul fronte ammi-

nistrativo che non avrà conseguenze sul servizio di raccolta dei rifiuti, assicurano i presidenti del Bacini. Attività che continuerà ad essere L’assemblea dei sindaci per la fusione dei due Bacini gestita dalla “Padova Tre” in un tertroviamo davanti ad una svolta epocale ti. ritorio che conta più di 268 mila abitan per un’area molto vasta. Speriamo sia d’esempio per altre situazioni in cui il ter“Il Consorzio nasce per garantire la qua- ritorio deve ricompattarsi”. lità dei servizi raggiunta dopo anni di im“Siamo di fronte ad una grande opportunità – afferma Giancarlo Piva, sindaco di Este – Il nostro territorio manterrà la gestione di un servizio di qualità. Siamo riusciti a mantenere una struttura di valore senza disperdere gli sforzi compiuti fi ri”, istrato pegno da parte di tutti gli ammin nora”. “Le mie congratulazioni vanno a stata “C’è Borile. e glia China aggiungono tutti i sindaci del territorio per questa scelparte da una presa di coscienza generale ta strategica – commenta Antonio Ruzdel ni Comu dei ione situaz dei sindaci sulla zon, sindaco di Conselve – I bacini sono Bacino Padova 4 – spiega Sandro Marco arrivati al capolinea e questa iniziativa ci a Quest – Sacco di lin, sindaco di Piove permette di raggiungere l’obiettivo di foriniziativa porta un vantaggio per tutti ed mare una massa critica rilevante all’interè il risultato di una lunga rifl essione. Ci no di un contesto provinciale”.

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“I L CO N SO RZ IO N E”

PRONTE LE APP DI CITTA’ PULITA PER APPLE E ANDROID Città Pulita sbarca su Apple e Android. Il progetto, che permette a tutti i cittadini di segnalare i rifiuti abbandonati nel territorio comunale, si arricchisce di una nuova funzionalità molto importante. Da oggi è infatti possibile scaricare un’App specifica per sistemi Android, iPhone e iPad, che permette di segnalare i rifiuti abbandonati direttamente dal proprio smartphone o tablet. L’App si interfaccia anche alla fotocamera del dispositivo, permet-

tendo di scattare una foto dei rifiuti, inviandola insieme agli altri dati inseriti. La segnalazione sarà poi visibile nel sito www. pdtre.it/cittapulita dove si potrà controllare il suo stato in attesa che i nostri operatori intervengano per rimuovere i rifiuti. L’applicazione è gratuita e si può scaricare direttamente dall’App Store e dall’Android Market.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali

di Alessandro Abbadir

I

consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disastro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3

A

perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma

miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso

di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la

APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-

gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle

Aism, AssociAzione iTALiAnA scLerosi MuLTipLA, e i notAi ti invitAno A pArtecipAre AgLi inconTri grATuiTi per ricevere risposTe ALLe Tue doMAnde.

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quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene commerciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate anche dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnare. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ribassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”. aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.

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Il Veneto in primo piano 41 Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale

Comitati e Confesercenti contro Veneto City di Alessandro Abbadir

V

eneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la Regione con il presidente Luca Zaia ha autorizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercenti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Mestre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.

TAR

L

Per Cat in particolare, che ha assunto A gennaio sono scesi i cittadini per protesta, in 3 piazze del veneziano (Mirano, la democrazia partecipativa come tratto Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è fondamentale del proprio modo di agire, stata salutata positivamente dai Cat (comi- la questione del metodo con il quale si tati ambiente e territorio), anche se alla costruiscono i percorsi di mobilitazione è altrettanto importante fiaccolata, non hanno quanto la sostanza deldato l’adesione. “I Sono state le questioni in gioco”. comitati salutano po- presentate Con i Cat contro sitivamente ogni ini- per protesta in Veneto City, si sono ziativa - ha spiegato il due comuni oltre schierate associazioni portavoce Mattia Do- 11 mila firme come Legambiente, nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto quelle di categoria dei commercianti e i City” e le altre grandi opere, con le quali si comitati cittadini di Dolo (Ve). A volere l’opera sono stati oltre ai provuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche quelle promosse dai partiti. anche per ricavarne dei soldi con alienazioni

e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associazioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila firme e altrettante osservazioni. Osservazioni che dai due comuni interessati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camionabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffico intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementificazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.

PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO

a Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria (Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profilo pa-

esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita difficile a chi vuole b le grandi opere subito efficienti.


42 Il Veneto in primo piano Tra individuo e società Intervista allo psicoterapeuta Lino Busato

Le insospettate “doti” della paura In tempi difficili e dal futuro incerto la paura diventa un sentimento diffuso e collettivo ma non va temuta: si tratta di un ancestrale meccanismo salvavita che mette in allerta di fronte alle difficoltà e consente di ripartire di Ornella Jovane

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ome l’ostrica per difendersi dall’insinuazione nella propria conchiglia di un organismo estraneo - un granello di sabbia - che la irrita e la disturba, secerne quella sostanza cristallina che poi produrrà una perla preziosa, così la paura si insinua negli esseri umani per stimolare coraggiose reazioni di sopravvivenza che spesso producono insperate e straordinarie imprese. La paura è un sentimento più che mai attuale in tempi di disagio e di diffuso smarrimento, quali sono quelli che stiamo vivendo. A livello individuale, nelle proprie storie personali, e pure in quello collettivo e sociale. Questa emozione assume connotazioni diverse a seconda delle età e delle esperienze negli individui, ma anche dei periodi storici nelle società. Ma che cos’è la paura, come la si affronta e come può essere superata? “L’equivoco nel quale si può cadere - a rispondere e spiegare i meccanismi della paura è lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato

- sta nell’attribuirvi un’accezione negativa. La paura in realtà è un ancestrale meccanismo che stimola a reagire per riuscire a superare la fase di crisi. Naturalmente in un contesto non patologico, laddove invece può degenerare in angoscia, fobia, ansia”. Perché si ha paura? “Incertezza, repentino cambiamento magari non programmato di situazioni o condizioni acquisite, - prosegue lo specialista - possono generare paura. Ciascuno di noi la conosce: si può avere paura della malattia, di essere giudicati, di sentirci inadeguati, del cambiamento. La difficoltà nasce dal dover convivere con un senso di incertezza che destabilizza. Eppure la paura è una sorta di salvavita perché attiva quel meccanismo di sopravvivenza che consente di andare oltre le difficoltà. La reazione è quasi istintiva, successiva è la presa di coscienza dell’avvenuto superamento dell’ostacolo e quindi della paura stessa”. Per meglio esemplificare il concetto lo psi-

cologo fa riferimento ad un esperimento. “E’ stato osservato - racconta - il comportamento del bambino piccolo che posto sopra un piano ad un certo punto si trova ad affrontare un passaggio apparentemente “nel vuoto”. Il bimbo istintivamente si ferma. Ma al di là del “precipizio” c’è la mamma che lo chiama e lo incoraggia a raggiungerla. Accade che il piccolo vince la vertigine perché valuta che oltre c’è ciò che cerca e raggiunge il suo obiettivo, ottenendo anche un premio (le coccole della madre). Ecco, la paura è quel sentimento che ha suscitato nel bambino diffidenza nel punto di passaggio incerto, proteggendolo da eventuali cadute, ma ha stimolato in lui quella forza d’animo e quel coraggio che lo hanno spinto a superare l’ostacolo”. “La paura stimola dunque un meccanismo positivo - prosegue Busato - generatore di curiosità che sollecita a conoscere per cogliere le occasioni di cambiamento, per trovare le soluzioni a ciò che spaventa. E’ il disagio ge-

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Lino Busato nerato dalla paura - quel senso di frustrazione cioè la distanza tra ciò che si ha e ciò che si vuole - che attiva la leva per fare cose che non si sospettava si sarebbero mai fatte”. “Sul piano emotivo - conclude lo psicologo - siamo fatti di contenitori esistenziali, la cui capienza dipende da molteplici fattori, dal carattere, dalle caratteristiche biologiche, dalle

esperienze e dalle persone che ci sono state vicino. Più sono capienti questi contenitori esistenziali, più siamo in grado di accogliere emozioni, anche negative, e reagire di conseguenza. L’importante è essere in grado di reagire in modo costruttivo, in psicologia si dice resiliente”.

Resistere agli urti della vita senza “rompersi”

LA RESILIENZA, OVVERO LA RISPOSTA EFFICACE ALLE AVVERSITÀ

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raccontarla, ancora oggi ha dell’incredibile l’impresa dell’esploratore Ambrogio Fogar. Era il 1978 l’avventuroso viaggiatore si muoveva al largo delle isole Falkland nel Sud dell’Oceano Atlantico. La sua imbarcazione fu probabilmente colpita da alcune orche e affondò in poco tempo. Con lui c’era il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riuscirono a portare con loro sulla zattera di salvataggio solo un po’ di zucchero, un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni furono tratti in salvo. Erano in gravissime condizioni: avevano perso 40 chili. Mauro Mancini morì poco dopo di polmonite. Fogar riuscì a sopravvivere. Un’impresa epica che lo psicologo evoca per esemplificare il concetto di resilienza. “E’ un termine mutuato dall’ingegneria - racconta Lino Busato - e definisce quella proprietà che hanno i materiali o un manufatto di resistere agli urti e, grazie alla propria flessibilità, di ritornare allo stato iniziale. In psicologia l’attenzione viene posta sulla forza d’animo che consente di reagire in modo costruente ad una situazione dolorosa. E’ una qualità individuale, ma può essere anche collettiva: pensiamo ad esempio ai ragazzi di Genova che di fronte alla recente tragedia dell’alluvione, lo scorso novembre, si sono mobilitati in massa per contribuire a portare soccorso alla gente in difficoltà”. Nel mondo vegetale, resiliente è - ad esempio - il bucaneve che nonostante condizioni ostili riesce a fiorire in tutta la sua bellezza, nel mondo animale la lucertola che è in grado di rigenerare la parte della coda che ha staccato volontariamente per difendersi. “In psicologia - spiega lo specialista resiliente è colui che ha la forza di andare

oltre l’evento drammatico. La natura consente all’uomo di poter contare su alcune fondamentali e spesso insospettabili risorse. Innanzitutto biologiche: pensiamo a Fogar e Mancini che riuscirono a sopravvivere per 40 giorni, praticamente a digiuno persi nelle acque dell’oceano. Vi sono poi le risorse riparative, in altri termini la capacità di cicatrizzare vecchie ferite, sul piano emotivo, con strutture che consentono di autoriparare il “danno”. Infine vi sono le risorse evolutive che permettono di fare il grande salto verso il cambiamento quando questo è necessario, si tratti di una relazione affettiva, di lavoro o di contesti poco idonei in generale”. “La persona resiliente - prosegue Busato - è naturalmente propensa ad assumere un ruolo attivo nella propria vita, è coinvolta, impegnata, positiva e speranzosa, nel senso che ha fiducia di poter modificare col proprio impegno situazioni avverse. Vive nel presente il tempo, evita cioè di rifugiarsi nel passato o proiettarsi nel futuro per sfuggire all’immediato, ed ha una spiccata capacità di giudicare con equilibrio e quindi controllare gli eventi”. Com’è possibile allora sviluppare questa forza d’animo? “Innanzitutto - conclude lo psicologo “allenandoci” ad osservare in modo consapevole la nostra vita, con un atteggiamento attivo e presente, facendo in modo che la nostra vita sia quello che vogliamo noi e non ciò che gli altri si aspettano, poi creando buoni rapporti sociali che ci spingono ad aprirci verso gli altri, anche nelle difficoltà, e ci consentono di accettare l’aiuto offertoci. Vale la pena crearsi nuove possibilità per imparare sempre qualcosa di nuovo. Infine riuscire a mantenere con equilibrio le situazioni nella giusta prospettiva”. O.J.


Il Veneto in primo piano 43 Agenzia delle entrate Operazione per stanare chi non fa scontrini

NEWS

Movida, evasione fiscale estesa

Misure del Governo

ARRIVA IL REDDITOMETRO

A livello locale gli incassi sono stati 274.895 contro i 527.740 presunti

di Alessandro Abbadir

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a movida sotto tiro, non dai residenti per schiamazzi notturni o questioni legate alla sicurezza, ma degli ispettori dell’agenzia delle entrate, che stanno monitorando diversi settori, soprattutto i locali e le attività del tempo libero. Hanno voluto vedere se questi commercianti pagano le tasse. E sono andati a fargli visita. Nei locali si emettono gli scontrini e il loro numero è controllato dagli ispettori. Ma di scontrini se ne battono davvero pochi in Veneto. Come fa l’Agenzia delle entrate a calcolare il nero, o a presumerlo? Il “nero” sarebbe dovuto alla discrepanza delle entrate registrate fra giorno del controlli e gli altri giorni. L’Agenzia delle Entrate ha così deciso di controllare le casse di 51 bar del Veneto e i risultati dell’operazione chiamata “Blitz Spritz Replay” illustrati dal responsabile Veneto dell’Agenzia Achille Sanzò. Sono stati strabilianti. Per legge i controlli si basano sull’accertamento induttivo e sui confronti tra gli incassi accertati dalle visite degli ispettori, e quelli registrati sui libri dei corrispettivi. A livello regionale la discrepanza fra i controlli è del 30,8%. La provincia di Venezia è risultata la peggiore dai controlli fatti, qui la discrepanza era del 91,98 negli 8 locali monitorati. Dopo Venezia è arrivato Rovigo con il 68,34%, Padova al 34,77%, Verona al 25,65%, Treviso Per le Entrate, il volume medio annuale degli affari al 23,32%, Vicenza al 15,23% e Belluno al 7,03%. In dei 51 bar si aggirerebbe a livello veneto sui 324.514 un locale di Mirano (Ve) la differeneuro contro un volume presunto di za era stata addirittura del 229 % in In un locale 443.469 euro e un’evasione stimata del Veneziano termini di scostamento. di 118.955 euro. Altri calcoli ad hoc Vediamo le cifre in termini di la discrepanza A livello locale infatti gli incassi sono euro. Lo scostamento medio per registrata è stata stati 274.895 contro i 527.740 locale, è di 392,99 euro a livello del 229% presunti, e un’evasione stimata di regionale e di 790,66 in provincia, 252.845. contro medie d’incassi che si attestano sui 1.726,23 euro All’Agenzia delle Entrate non si nasconde che si spera in Veneto e sui 1.794,08 nel veneziano. In totale i corri- che i risultati dei controlli mettano paura e che inducano spettivi del 2 dicembre, in regione, sono stati di 91.041. i commercianti a pagare in tasse quanto devono allo Stato

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L’operazione “Blitz Spritz Replay”, dovrebbe avere una funzione educativa. Per il direttore Sanzò uno degli scopi dichiarati è l’effetto deterrente. Si spera che un contribuente beccato, poi sia spinto a pagare spontaneamente le tasse. Sempre Sanzò in questi ultimi mesi si è adoperato per fare convenzioni con gli enti locali per poter scovare gli evasori dalle stesse segnalazioni dei comuni. L’incentivo per gli enti locali con questi accordi è che se l’evasore deve pagare i soldi di multa, questi soldi restano ai comuni direttamente. Soldi che saranno ben spesi a favore delle comunità.

ome stanerà la gran massa degli evasori fiscali il governo Monti? Attraverso i controlli sui conti bancari e dei movimenti e l’introduzione di un redditometro e limitazione dei contanti. Gli articoli 11 e 11 bis della manovra Monti prevedono controlli dei conti correnti, e di ogni rapporto finanziario con banche, poste, intermediari, società di assicurazione e di gestione del risparmio, anche in assenza di specifiche indagini tributarie. Già dal 1 gennaio di quest’anno, gli operatori finanziari sono tenuti ad inviare periodicamente all’anagrafe tributaria (che censisce tutti i contribuenti italiani) oltre ai dati anagrafici e codice fiscale degli intestatari, anche gli importi delle movimentazioni nei conti, e tutte le operazioni fuori conto (cambio assegni, richieste di bonifici per contanti, cambio valuta estera) con l’unica esclusione dei pagamenti con bollettini di conto corrente postale inferiori ai 1500 euro. Con i dati raccolti (informazioni di 40 milioni di conti correnti) l’Agenzia delle Entrate potrà individuare i contribuenti a rischio di evasione. Il redditometro dopo un periodo di sperimentazione, entrerà in vigore a giugno. E’ lo strumento attraverso il quale il fisco può stimare il reddito presunto di un contribuente, sulla base delle spese che quest’ultimo ha effettuato, grazie ad una serie di indici fissati a priori. Nel caso di uno scostamento del 20% tra il reddito presunto, e quello dichiarato, il contribuente sarà chiamato a giustificare la differenza tra spese e guadagni.

Politica Interviene Zanoni (Idv) “Bene i controlli a Cortina”

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ontrolli fiscali a Cortina, c’è chi protesta e chi approva. Dopo il blitz dell’Agenzia delle Entrate, di fine dicembre scorso nella rinomata città turistica, qualcuno storse il naso e disse che azioni del genere rovinano il commercio. Posizioni critiche arrivarono anche dal governatore Luca Zaia. Contro le critiche insorge l’eurodeputato dell’Idv Andrea Zanoni: “Trovo fuori luogo - dice Zanoni - le proteste contro i controlli fiscali a Cortina da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate visto che l’evasione fiscale oggi è calcolata in 150 miliardi di euro all’anno pari a tre finanziarie. Le persone

oneste, infatti, non hanno nulla da temere da questo genere di controlli, pertanto gli amministratori pubblici dovrebbero dare il benvenuto ai controlli e non protestare come fa il governatore del Veneto, Luca Zaia”. Zanoni argomenta. “I dati parlano chiaro - dice e solo grazie ai controlli che a Cortina molti degli esercizi commerciali hanno emesso fatture e scontrini aumentando del 400 per cento gli affari rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A fronte di questi risultati mi sento di dire che questi controlli sono sacrosanti e trovo grave che vengano fatti solo adesso. Perché prima d’ora nessuno ha

mai fatto prima questi controlli a Cortina?”. L’eurodeputato dell’Italia dei Valori, ritiene che i cittadini onesti, tutti coloro che da sempre pagano le tasse fino all’ultimo centesimo senza mai aver evaso nulla, debbano gioire per questi controlli. “Naturalmente condanno le proteste di Zaia che invece di stare dalla parte dei veneti, che da sempre pagano le tasse, si schiera dalla parte di chi non vuole i controlli”. Zanoni auspica che i controlli di Cortina diventino la regola e coinvolgano tutte le città del turismo di lusso. A.A. P A D O V A

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44 Voci da palazzo Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012

Poche conferme, tanti i tagli in bilancio Due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni di Fortunato Marinata

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’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipata da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumulata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge finanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusivamente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha difeso nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’assessore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione straordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garantiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della

Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sanità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il finanziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso. Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposizione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle destinati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funzionamento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istruzione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politiche sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per finanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifinanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risorse destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-

Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fieristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 milioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico settore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a finanziamenti di fonte statale e comunitaria. In significativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del territorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i finanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infine confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la protezione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.

Gustavo Franchetto, Italia dei Valori

Laura Puppato, Partito Democratico

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l bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, commenta con amarezza la manovra finanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso Claudio anno mancano all’appello 56 milioni e Sinigaglia sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosufficienza: “I 29 milioni di finanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.

Franco Bonfante, Partito Democratico

“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”

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Claudio Sinigaglia, Partito Democratico

“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”

L’opinione

“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”

ispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazione, nel Sociale c’è un taglio di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va comunque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi Gustavo 30 milioni in meno, un terribile -23%. Franchetto In un momento di crisi come questo spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Franchetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.

“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”

a Zaia solo proclami ma il suo fallimento è evidente – ha speigato invece Laura Puppato - Non si possono far attenLaura Puppato dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.

ritico il giudizio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante sulla manovra Franco Bonfante finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplificazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una finanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leopardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante investono anche gli articoli della finanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa notare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge finanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un significativo risparmio e senza valide motivazioni. Piero Ruzzante, Partito Democratico

“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”

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’esponente democratico ha posto in evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fittizia, Piero Ruzzante cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore complessivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non rinuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme problema adottando misure simili a quelle di alcune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.


Intorno a noi 45 La missione Dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo il gruppo sta coprendo 2500 km in tandem

Disabilità senza barriere con l’avventura di Simone

di Nicola Stievano

Il ragazzo vicentino campione mondiale di arrampicata, ipovedente, sta portando in Patagonia la Carta Onu dei diritti dei disabili

Simone Salvagnin fra i ghiacchi dell’Ojos de Salado, il vulcano più alto del mondo

NEWS Sclerosi multipla, la campagna

Sarà il prossimo

UN LASCITO PER L’AISM SCELTA LIBERA E DI VALORE

Einstein?

U Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli

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imone Salvagnin, ventottenne di Schio, ipovedente e campione mondiale di arrampicata sportiva, sta attraverdando la Patagonia in bicicletta dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo per celebrare la Carta Onu dei diritti dei disabili, una conquista che riguarda milioni di persone che vogliono una vita “senza barriere”, perché spesso le vere barriere sono quelle della mente e dei pregiudizi. Simone da metà gennaio sta vivendo una grande avventura fra Argentina e Cile, incontrando italiani e rappresentanti delle comunità locali, portando con sé una copia della Carta dell’Onu, di cui è portavoce ufficiale, per condividerla e farla sottoscrivere alle personalità politiche che sta incontrando lungo il percorso. Un’avventura indimenticabile che porta con sé un messaggio di integrazione e condivisione. Passando alla cronaca della spedizione il gruppo ha dovuto arrendersi ai piedi del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado, 6.981 metri, a causa delle condizioni meteo proibitive, una bufera di neve a oltre 150 chilometri all’ora. Ma la prima parte della spedizione può comunque vantare numerosi successi: in 12 giorni trascorsi tra i 4000 e i 6000 metri, il gruppo ha conquistato due vette: Los siete hermanos (4850 m) e San Francisco (6100 m). “Un’esperienza grandiosa - afferma Salvagnin - porto a casa la vittoria di essere andato per la prima volta oltre i quattromila, ringrazio il gruppo e in particolare la mia guida Enrico Rizzolo. A volte però è la montagna che decide se farti salire. Qui la natura comanda e non va sfidata”. Ma l’avventura non si ferma e prosegue alla volta della Patagonia: da inizio febbraio Simone e il compagno Enrico stanno percorrendo 2500 chilometri in tandem tra Cile e Argentina fino alla punta estrema della Terra del Fuoco, Ushuaia, la città più a sud del mondo. Ad accompagnarlo un’altra decina di ciclisti, per incontrare le comunità locali di origine veneta, iniziativa dal nome “Bici e Radici”. Una volta rientrato in Italia Simone sarà nuovamente a Venezia per la firma ufficiale della Carta Onu da parte della Regione Veneto. “Preferiamo aspettare la conclusione della spedizione e il ritorno di Simone. - spiega l’assessore Marino Finozzi - Con il suo esempio ci sta dimostrando che l’unica vera disabilità è quella montale che vuol dire essere convinti di non farcela o che non ci siano i supporti per farcela. E’ questa condizione che dobbiamo contrastare. Come Veneto siamo capofila in Europa per il turismo senza barriere, e lo ribadiremo a marzo al salone vicentino ‘Gitando All’, dove speriamo di avere con noi Simone”. L’avventura, intanto, continua, sulla spinta di un messaggio universarle di integrazione che non conosce barriere.

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na firma sul testamento può aiutare migliaia di persone e dare impulso alla ricerca, questo lo scopo della campagna sui lasciti testamentare avviata in Veneto dall’Aism. “Sostenere con una disposizione testamentaria l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione - spiegano i responsabili dell’assiciazione - significa garantire i servizi sanitari e sociali alle 63 mila persone colpite da sclerosi multipla e dare un futuro alla ricerca scientifica. La sclerosi multipla è una grave malattia, cronica, invalidante e imprevedibile del sistema nervoso centrale che colpisce prevalentemente i giovani tra i 20 e i 30 anni e le donne, per la quale non è ancora stata trovata una cura risolutiva. Ai lasciti testamentari l’Aism ha riservato un numero vere, 800.094464, al quale si potrà richiedere anche la guida “L’importanza di fare testamento: una scelta libera e di valore” scritta in collaborazione con i notai. Uno sguardo in materia di diritto testamentario che, in un linguaggio semplice e chiaro, aiuta a districarsi in una materia tanto complessa aiutando le persone interessate a prendere scelte consapevoli. La Guida può essere richiesta anche al sito www.aism.it. Solo nel 2010 Aism e la sua Fondazione hanno ricevuto in totale 28 disposizioni testamentarie per un totale di oltre 1,3 milioni di euro che la indicavano come beneficiaria, confermando una tendenza positiva e di valore che si consolida negli anni. Un lascito di 2.500 euro permette all’AISM di coprire i costi di 100 ore di attività del Numero Verde; un lascito di 15.000 euro consente di erogare una borsa di studio annuale a un giovane ricercatore impegnato sugli studi della sclerosi multipla con un lascito da 45.000 euro si può acquistare un pulmino attrezzato per il trasporto di persone con disabilità. Una semplice firma può fare molto, per chi ne ha bisogno. Per info: Aism – Sezione Provinciale di Venezia, Tel. 041.916398.


46 Cultura veneta Incontro con l’artista Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina

Il cantore della neve Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna

di Alain Chivilò

D

i Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro. Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi paesaggi innevati che si stagliavano dalle pareti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entusiasmo, ma allo stesso tempo faticoso perché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesaggio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista

Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli, due sue tele con i paesaggi innevati sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferimento in Friuli: “è stato un caso determinato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi definitivamente”. Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso

Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo definisco il cantore della neve, perché è riuscito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfida in quanto è difficile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fisica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tonalità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”. Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a carto-

lina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fine. In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace incredibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi difficilmente troviamo la presenza dell’uomo per una rappresentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contemporanea. Mario Solazzo non è solo “alpino”

d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e mercati cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafisica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare figure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampezzo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il paesaggio partendo dalla tradizione ottocentesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.

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Agricoltura

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Prosecco di ConeglianoValdobbiadene, vendite record

dei tagli sui treni

pagg.

6-7

Luoghi da scoprire

Valsanzibio: una perla poco conosciuta

pag.

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Rubriche

Scenario da incubo per i pendolari: in mancanza di nuovi finanziamenti, si rischia la soppressione di metà corse, e il raddoppio del costo di biglietti e abbonamenti

Pronte per i primi lavori in giardino

alle pagg. 2-3-4

Sì, viaggiare Lucerna, la regina del lago

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rranca la funicolare, arranca fra lo stridìo della cremagliera. Supera pendenze che farebbero paura ad un camoscio. Sale, sale, sale verso il cielo, passando dal verde della pianura, ai cespugli di mezza montagna alle sassaie aride delle vette alpine. E’ il “trenino” del Pilatus, la funicolare a cremagliera più ripida del mondo. Permette di salire da Lucerna ai 2.132 metri del Pilatus Kulm in circa mezzora, lungo un percorso mozzafiato che regala emozioni indelebili. continua a pag. 10-11

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on è iniziato bene il 2012 per i pendolari veneti, e non solo per la neve e il gelo che hanno messo in difficoltà intere tratte nei (peraltro pochi) rigidi giorni d’inverno. Da gennaio, per via dell’ennesima ondata di tagli definita nei comunicati ufficiali “riorganizzazione”, il primo servizio a essere drasticamente ridimensionato è stato quello delle biglietterie. Ben dieci stazioni di medie dimensioni (Adria, Legnago, Nogara, Schio, Monselice, Cittadella, Camposampiero, Noale, Cornuda, Vittorio Veneto e Calalzo) hanno visto gli sportelli chiusi o l’orario ridotto. E visto che sono migliaia i viaggiatori che da lì ogni giorno partono, ecco aggiungersi l’ennesimo disagio difficilmente compensato dalle macchinette self-service o dalla più vicina rivendita tabacchi. Soluzioni che bastano nel caso serva un semplice biglietto chilometrico, ma che quasi sempre rendono impossibile rinnovare l’abbonamento se non sprecando tempo e pazienza nella stazione del capoluogo più vicino. Ma questo rischia di essere tutto sommato un disagio marginale, rispetto al rischio di veder drasticamente ridotte le corse lungo buona parte delle linee secondarie per effetto del combinato disposto delle manovre finanziarie che hanno caratterizzato il 2010 e il 2011 e che, nel complesso, hanno tagliato il 75% delle risorse al servizio ferroviario regionale. Basti pensare che due anni fa i fondi statali destinati al Veneto per il trasporto pubblico

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TAGLIATE LE CORSE DEI TRENI IN PROVINCIA

A

quanto pare la Regione Veneto è l’unica in Italia ad aver deciso di usare la scure contro i costi dei trasporti pubblici già problematici di per se’. Il 10 febbraio si è assistito al primo sciopero del trasporto pubblico che ha visto coinvolte, insieme ai sindacati, le associazioni dei pendolari e dei consumatori, Legambiente e Confservizi scese in campo contro i pesanti tagli al trasporto pubblico. “All’appello mancano 107 milioni di euro – ricordava Ilario Simonaggio Segretario regionale della Cgil – una cifra pesantissima che determinerà il futuro del trasporto pubblico a Padova e in Veneto. Se non saranno stanziati altri soldi rispetto a quelli previsti dalla giunta regionale, le aziende non potranno fare altro che tagliare numerose corse ed aumentare il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti con rincari del 20%. Una vera follia”. L’obiettivo dello sciopero era chiedere una riduzione dei tagli ma la Regione è andata dritta per la sua strada e, nonostante i soldi promessi dal bilancio di previsione 2011 attraverso l’emendamento firmato da tutti i partiti, i pendolari non avranno a disposizione lo stesso numero di treni del 2010 in base al contratto sottoscritto tra Regione e TrenItalia. In base agli studi presentati dalla Cgil-Trasporti, i tagli potrebbero interessare la linea Monselice-Este-Montagnana-Legnago-Mantova dove da 28 le corse scenderebbero a 20 e la Padova- Castelfranco- Belluno, da 24 a 18. Ne risentirebbe anche la linea Padova- Dolo- Mestre-Venezia dove i treni locali, tra andata e ritorno, sono oggi 86, una ventina le corse tagliate. Sulla linea Padova-Camposampiero-Cittadella- Bassano probabilmente ci saranno 4 treni in meno. Sarà praticamente impossibile salire sul treno per i padovani delle stazioni intermedie tra Cittadella e Campodarsego.


Attualità

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>> Trasporti BIGLIETTERIE CHIUSE: POCO RISPETTO DEI PENDOLARI

L

e situazioni nelle nostre stazioni sono sempre peggiori. A Chioggia è difficilissimo fare il biglietto, infatti non c’è in funzione una biglietteria automatica e la tabaccheria più vicina è a circa due chilometri. E questo senza contare che il taglio dei treni è stato fatto senza la dovuta considerazione degli orari di lavoratori e studenti. In particolare, la soppressione della corsa del primo pomeriggio è un duro colpo a chi sceglie il treno per i propri spostamenti. Anche la biglietteria della stazione di Adria è una delle 10 finite sotto la scure di ‘Trenitaglia’ che ha portato senza preavviso il numero degli sportelli attivi in tutto il Veneto da 21 a 11. Una riorganizzazione significativa, che dà un ulteriore colpo al sistema ferroviario regionale. Legambiente del Veneto punta il dito contro le scelte politiche di chi ci governa. “In un pessimo contesto nazionale, il Veneto si caratterizza per riuscire a fare ancora peggio – commenta Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto - nella nostra regione quasi 1 miliardo di euro è stato destinato ai nuovi progetti stradali (Pedemontana, GRAP, Nogara-Mare solo per citarne alcune). Fino a questo momento l’Assessore Chisso si è prodigato nel realizzare nuove strade: gli chiediamo di prendersi fino in fondo le responsabilità del suo Assessorato e dedicare un po’ di attenzione anche ai pendolari dei treni”.

locale furono ridotti di ben 44 milioni di euro su un totale “In mancanza di risorse proprie – spiega il segretario di 107, costringendo la Regione a individuare le risorse della Filt-Cgil del Veneto, Ilario Simonaggio – e in assenza con il maxiemendamento al preventivo di bilancio. Risorse di nuovi provvedimenti, la strada è segnata: taglio dei serin parte recuperate successivamente, ma con un bilancio vizi, fino al sostanziale azzeramento delle linee periferiche; finale comunque pesante: 30 miun ulteriore aumento delle tariffe In due anni tagliate dopo quello scattato nel 2011, col lioni di tagli sulle ferrovie e 32 sugli autobus, che già provocarono tagli rischio di rendere il treno insostenidel 75 per cento dei servizi e incrementi delle tariffe. per le fasce sociali più deboli; le risorse del servizio bile Con il 2012 lo scenario è ultenessun nuovo investimento di Treferroviario regionale nitalia sui treni e un forte effetto riormente peggiorato. Il fondo per il trasporto pubblico locale può infatti sull’occupazione, specie quello dei contare al momento su solo 400 milioni, con un taglio servizi che già oggi sono stati trasferiti a cooperative o dati complessivo di 1 miliardo e 665 milioni. E se si considera in appalto. Per non parlare poi del costo in termini ambienche 1 miliardo e 200 milioni sono relativi ai contratti delle tali ed economici se i 130 mila pendolari veneti dovessero Regioni con Trenitalia, di cui rappresentano il 65 per cento tornare a prendere l’auto ogni mattina perché non hanno del totale, si comprende bene a quale rischio si sia di fronte. più un treno disponibile”.

La chiusura delle biglietterie rischia insomma di essere solo l’antipasto, dopo che nel 2011 si sono dovuti già effettuare tagli alle corse (10 milioni di chilometri di servizio in meno su gomma e 27 treni tagliati ad agosto) nonostante un aumento medio del 15% delle tariffe. Ora, se venisse applicato integralmente il taglio della manovra per il 2012, ci sarebbero a disposizione altri 83 milioni di euro in meno per il contratto di servizio con Trenitalia. “Il conto, a queste condizioni, è presto fatto. Verrà tagliata una corsa su due, scendendo a 300 corse giornaliere con il prevedibile taglio completo del servizio su quelle tratte più periferiche in cui già oggi abbiamo fasce scoperte che vanno dalle 5 alle 8 ore. D’altronde i numeri dicono che altre strade non ci sono, visto che cancellare il servizio continua alla pag. seguente


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Attualità

>> Trasporti

La scure dei tagli sui treni veneti

MARCATO DELL’AUTO IN CALO

I

l 2011 non è stato un anno positivo per il mercato automobilistico che ha visto immatricolate nuove 13.573.550 vetture, in calo dell’1,4% rispetto al 2010, ma a dicembre le vendite sono diminuite del 5,8%, con una decisa accelerazione negativa, in linea con le cattive previsioni dell’economia e il peggioramento della crisi. Anche le auto usate restano in concessionario con un saldo negativo del 4,27%.

“E IO NON FACCIO PIÙ BENZINA”

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ovuta probabilmente all’accelerazione dei prezzi dei prodotti petroliferi e delle accise sui carburanti, è in atto fin dai primi giorni di gennaio 2012 uno dei cali, in assoluto, più elevati dei consumi di carburante e continuano a ridursi i margini dei gestori delle pompe di benzina. A dirlo è uno studio dell’Ufficio Economico di Confesercenti e di Faib.

Biglietterie chiuse: poco rispetto dei pendolari

L

e situazioni nelle nostre stazioni sono sempre peggiori. A Chioggia è difficilissimo fare il biglietto, infatti non c’è in funzione una biglietteria automatica e la tabaccheria più vicina è a circa due chilometri. E questo senza contare che il taglio dei treni è stato fatto senza la dovuta considerazione degli orari di lavoratori e studenti. In particolare, la soppressione della corsa del primo pomeriggio è un duro colpo a chi sceglie il treno per i propri spostamenti. Anche la biglietteria della stazione di Adria è una delle 10 finite sotto la scure di ‘Trenitaglia’ che ha portato senza preavviso il numero degli sportelli attivi in tutto il Veneto da 21 a 11. Una riorganizzazione significativa, che dà un ulteriore colpo al sistema ferroviario regionale. Legambiente del Veneto punta il dito contro le scelte politiche di chi ci governa. “In un pessimo contesto nazionale, il Veneto si caratterizza per riuscire a fare ancora peggio – commenta Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto - nella nostra regione quasi 1 miliardo di euro è stato destinato ai nuovi progetti stradali (Pedemontana, GRAP, Nogara-Mare solo per citarne alcune). Fino a questo momento l’Assessore Chisso si è prodigato nel realizzare nuove strade: gli chiediamo di prendersi fino in fondo le responsabilità del suo Assessorato e dedicare un po’ di attenzione anche ai pendolari dei treni”.

e 32 sugli autobus, che già provocarono tagli dei servizi linee periferiche; un ulteriore aumento delle tariffe dopo e incrementi delle tariffe. quello scattato nel 2011, col rischio di rendere il treno Con il 2012 lo scenario è ulteriormente peggiora- insostenibile per le fasce sociali più deboli; nessun nuoto. Il fondo per il trasporto pubblico locale può infatti vo investimento di Trenitalia sui treni e un forte effetto contare al momento su solo 400 sull’occupazione, specie quello In due anni tagliate dei servizi che già oggi sono stati milioni, con un taglio complessivo di 1 miliardo e 665 milioni. E se trasferiti a cooperative o dati in apdel 75 per cento si considera che 1 miliardo e 200 Per non parlare poi del costo le risorse del servizio inpalto. milioni sono relativi ai contratti termini ambientali ed economici ferroviario regionale se i 130 mila pendolari veneti dodelle Regioni con Trenitalia, di cui rappresentano il 65 per cento del vessero tornare a prendere l’auto totale, si comprende bene a quale rischio si sia di fronte. ogni mattina perché non hanno più un treno disponibile”. “In mancanza di risorse proprie – spiega il segreLa chiusura delle biglietterie rischia insomma di estario della Filt-Cgil del Veneto, Ilario Simonaggio – e sere solo l’antipasto, dopo che nel 2011 si sono dovuti in assenza di nuovi provvedimenti, la strada è segnata: già effettuare tagli alle corse (10 milioni di chilometri taglio dei servizi, fino al sostanziale azzeramento delle di servizio in meno su gomma e 27 treni tagliati ad

agosto) nonostante un aumento medio del 15% delle tariffe. Ora, se venisse applicato integralmente il taglio della manovra per il 2012, ci sarebbero a disposizione altri 83 milioni di euro in meno per il contratto di servizio con Trenitalia. “Il conto, a queste condizioni, è presto fatto. Verrà tagliata una corsa su due, scendendo a 300 corse giornaliere con il prevedibile taglio completo del servizio su quelle tratte più periferiche in cui già oggi abbiamo fasce scoperte che vanno dalle 5 alle 8 ore. D’altronde i numeri dicono che altre strade non ci sono, visto che cancellare il servizio nei fine settimana o la sera non basterebbe a recuperare nemmeno la metà dei tagli. Meno treni, dunque, e ancora più cari: le nostre stime indicano che biglietti e abbonamenti raddoppieranno o addirittura triplicheranno il loro costo, costringendo decine di mi-

IDROTECNO IDRO continuaTECNO dalla pagina precedente

nei fine settimana o la sera non basterebbe a recuperare nemmeno la metà dei tagli. Meno treni, dunque, e ancora più cari: le nostre stime indicano che biglietti e abbonamenti raddoppieranno o addirittura triplicheranno il loro costo, costringendo decine di migliaia di pendolari a optare per l’automobile. E gli altri, ammesso che un treno lo trovino, ci viaggeranno stipati come sardine visto che i vagoni dovrebbero riuscire a contenere più del doppio degli utenti previsti”. Come uscirne? Servirebbe un deciso cambio di mentalità, dopo che per troppi anni il trasporto pubblico è stato trascurato. Ma, nell’immediato, dalla Cgil giunge una proposta precisa: 3 centesimi di accisa a sostegno della mobilità sostenibile sulla benzina. Ma perché devono essere sempre gli automobilisti a pagare?


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Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG senza confini I

n una situazione di perdurante crisi economica a livello mondiale e di conseguenza anche in Italia, il periodo delle passate vacanze natalizie ha segnato un ulteriore trend positivo per le bollicine di Conegliano Valdobbiadene con 7 milioni di bottiglie vendute rispetto a una media mensile di 3,5 milioni. Un andamento che non ha confini e il Rapporto 2011, redatto dal Centro Studi di Distretto, avvalla la buona situazione in atto negli ultimi anni. Infatti l’annata 2010, per quanto riguarda la produzione in bottiglia del Conegliano Valdobbiadene DOCG, ha raggiunto un volume pari a 65,76 milioni di bottiglie, con un progresso medio annuo del 9,5% rispetto al 2003. Nello stesso periodo il valore di consumo ha avuto una crescita del 60% raggiungendo al 2010 un valore pari a 400 milioni di euro. La superficie in produzione è aumentata a 5272 ettari, mentre ammontano a poco meno di 6000 ettari le superfici a vite iscritte all’albo DOCG, di cui 106 ettari rappresentano la quota investita stabilmente a Superiore di Cartizze. Dunque un 2010 per il Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG largamente positivo che premia le imprese che si sono qualificate, facendo leva sulla valorizzazione dell’identità territoriale e sulla specializzazione verso i vini spumanti di qualità. Tutto questo ha fatto si che il Distretto sia entrato di diritto nella lista italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Addentrandoci in dati comparativi la superficie del Conegliano Valdobbiadene è aumentata dai 3932 ettari del 2000 ai 5272 del 2010 con un + 34,10%. Di conseguenza le case spumantistiche della Denominazione sono 166 con un aumento dell’8,5% tra il 2003 e il 2010. In quest’ambito i risultati per le versioni a DOCG dimostrano un consolidamento delle vendite nel mercato italiano con un + 51,70% rispetto al 2003 per un volume di 40,77 milioni di bottiglie, avvalorato anche dalle esportazioni il cui volume di 24,73 milioni

Il Distretto nella lista dei siti candidati a diventare patrimonio dell’umanità

Vendite record malgrado la crisi: durante le recenti festività vendute 7 milioni di bottiglie di bottiglie segna un + 98,40% per il periodo sopra indicato. All’estero la nazione regina è la Germania che assorbe il 34,30% con 7,81 milioni di bottiglie, mentre gli Stati Uniti aumentano del 81,90%, seguiti dal Canada con un + 44,60% rispetto al 2009. Da come si evince quindi un Distretto quello di Conegliano Valdobbiadene che ha saputo, dati alla mano, valorizzare il territorio attraverso diverse fasi dalla comunicazione, alle strategie di marketing, fino ai processi produttivi

innovando il prodotto finale. Questo ha fatto da volano anche per il turismo che a livello generale consolida l’andamento positivo. La disamina continua ora passando all’aspetto pratico, proprio nel cuore del prosecco DOCG a Santo Stefano di Valdobbiadene, ossia presso l’azienda Col Vetoraz Spumanti nella persona di Paolo De Bortoli, socio fondatore assieme a Francesco Miotto e Loris continua alla pag. seguente


En plein air

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Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG senza confini I

n una situazione di perdurante crisi economica a livello mondiale e di conseguenza anche in Italia, il periodo delle passate vacanze natalizie ha segnato un ulteriore trend positivo per le bollicine di Conegliano rispetValdobbiadene con 7 milioni di bottiglie vendute rispet to a una media mensile di 3,5 milioni. Un andamento che non ha confini e il Rapporto 2011, redatto dal Centro Studi di Distretto, avvalla la buona situazione in atto negli ultimi anni. Infatti l’annata 2010, per quanto riguarda la produzione in bottiglia del Conegliano Valdobbiadene DOCG, ha raggiunto un volume pari a 65,76 milioni di bottiglie, con un progresso medio annuo del 9,5% rispetto al 2003. Nello stesso periodo il valore di consumo ha avuto una crescita del 60% raggiungendo al 2010 un valore pari a 400 milioni di euro. La superficie in produzione è aumentata a 5272 ettari, mentre ammontano a poco meno di 6000 ettari le superfici a vite iscritte all’albo DOCG, di cui 106 ettari rappresentano la quota investita stabilmente a Superiore di Cartizze. Dunque un 2010 per il Distretto del Conegliano Valdobbiadene DOCG largamente positivo che premia le imprese che si sono qualificate, facendo leva sulla valorizzazione dell’identità territoriale e sulla specializzazione verso i vini spumanti di qualità. Tutto questo ha fatto si che il Distretto sia entrato di diritto nella lista italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Addentrandoci in dati comparativi la superficie del Conegliano Valdobbiadene è aumentata dai 3932 ettari del 2000 ai 5272 del 2010 con un + 34,10%. Di conseguenza le case spumantistiche della Denominazione sono 166 con un aumento dell’8,5% tra il 2003 e il 2010. In quest’ambito i risultati per le versioni a DOCG dimostrano un consolidamento delle vendite nel mercato italiano con un + 51,70% rispetto al 2003 per un volume di 40,77 milioni di bottiglie, avvalorato anche dalle esportazioni il cui volume di 24,73 milioni

Il Distretto nella lista dei siti candidati a

Vendite recordo malgrado la crisi: durante le recenti festività vendute 7 milioni di bottiglie di bottiglie segna un + 98,40% per il periodo sopra indicato. All’estero la nazione regina è la Germania che assorbe il 34,30% con 7,81 milioni di bottiglie, mentre gli Stati Uniti aumentano del 81,90%, seguiti dal Canada con un + 44,60% rispetto al 2009. Da come

innovando il prodotto finale. Questo ha fatto da volano anche per il turismo che a livello generale consolida l’andamento positivo. La disamina continua ora passando all’aspetto pratico, proprio nel cuore del prosecco DOCG a Santo

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Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG senza confini

dall’Acqua, che gentilmente ha analizzato alcuni punti importanti per La Piazza. COM’È STATO L’ANDAMENTO AGRICOLO 2011? L’andamento climatico relativo al periodo di vegetazione della vite è stato abbastanza altalenante, perché abbiamo avuto una piovosità pari a 601, 85 ml, con 37 giorni di pioggia. Quello che però ha condizionato di più, dal punto di vista delle malattie, è stato il lungo periodo di bagnatura fogliare che nei mesi di giugno e luglio è stato riscontrato nel vigneto per 24 giorni, ossia pari a 365 ml di pioggia. In questa situazione è stato premiato l’agricoltore avveduto che è riuscito, nei brevi spazi di non piovosità, a intervenire con prodotti anti-peronosporici e anti-oidici, ottenendo uve di elevata quantità. Altra problematica che ha condizionato il territorio è stata l’impossibilità di utilizzare mezzi aerei per i trattamenti alle malattie nelle viti per le cadute di due elicotteri, rispettivamente il 25 maggio e il 25 giugno. Invece la vendemmia è stata anticipata perché la pianta ha completato la sua fioritura intorno al 15 di giugno e di

Mercati esteri: il prosecco cerca Russia, Cina e india conseguenza è stata rispettata la prassi d’inizio vendemmia che prevede 100 giorni dalla fine della fioritura. Ad ogni modo le uve, che ci sono state consegnate, erano di buona qualità grazie anche all’intervento di un Agronomo che ha curato nelle varie zone i momenti critici che si sono verificati in vigneto. UN COMMENTO SULLA NORMATIVA DELLA DOCG L’introduzione delle nuove normative riguardanti la DOCG ha aperto un nuovo e importante capitolo per quanto riguarda un processo di identificazione della qualità assoluta nel mondo Prosecco. Questo ha permesso tutta un’azione svolta dal piano controlli del Consorzio di Tutela (controllo del vigneto, controllo del vino e controllo della partita imbottigliata), facendo si che il consumatore finale abbia un’assoluta garanzia “di fatto” della qualità in bottiglia. Questa identificazione è visibile attraverso una fascetta di stato, posta nel collo della bottiglia. Il compito dell’Azienda sarà quello di far capire al consumatore finale che l’eccellenza di una DOCG è la rappresentazione di un territorio in tutte le sue sfumature ed è per questo che noi, come Col Vetoraz Spumanti, abbiamo deciso di chiamare il nostro “Prosecco” con il nome di DOCG Valdobbiadene. QUALI SVILUPPI E TREND FUTURI DEL SETTORE PROSECCO? Il mercato del Prosecco ha dimostrato, soprattutto in quest’ ultimo periodo, un buon trend di crescita dovuto al fatto che la grande distribuzione e i nuovi mercati stanno assorbendo notevoli quantità di questo vino, mentre vediamo di pari passo una netta flessione del mercato Ho.Re.Ca dettata da una diminuzione dei consumi. Credo che il mondo Prosecco debba disancorarsi da un sistema

di vendita di grossi volumi e attivare una seria riflessione nel mondo della qualità dei vini. La notevole crescita del Prosecco nei mercati è dovuta esclusivamente da un rapporto qualità prezzo che rende questo vino interessante al consumatore finale, pertanto sarà compito delle aziende produttrici di qualità far capire cosa significa DOCG. QUALE FUTURO DEL PROSECCO DOCG ALL’ESTERO? Lo sviluppo del Prosecco nei mercati esteri potrà avvenire solo in nuovi stati quali Russia, Cina e India attraverso il mercato della grande distribuzione. Vedo comunque delle grandi difficoltà di espansione estera per i DOCG di Valdobbiadene Conegliano.

di Alain Chivailò


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Viaggio locale - escursione

>> Fuori porta sugli Euganei

Valsanzibio: una perla poco conosciuta Un raro esempio di giardino simbolico leggibile, con complesse fontane d’acque in completa efficienza

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di Germana Urbani

e visitare le grandi peschiere di Versaille o della nostra Reggia di Caserta rimane per ora un sogno nel cassetto, potremmo, anche rimanendo in Veneto, godere comunque della magia creata da un insieme di ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere che rendono davvero unico uno dei giardini secenteschi ancora oggi intatto e ben custodito in una conca verde dei Colli Euganei. Soprattutto in primavera sarà piacevole dedicare a Villa Barbarigo di Valsanzibio una bella gita fuoriporta e godere di piccoli e grandi giochi architettonici che si sviluppano su ben quindici ettari di superficie fra innumerevoli alberi ed arbusti. La struttura di questo giardino venne concepita e costruita in modo da simboleggiare il cammino dell’uomo verso la propria perfettibilità e salvazione. L’elemento mistico è dunque dominante e passeggiando tra un saliscendi di fontane e collinette si percepisce un’atmosfera di grande tranquillità che induce l’animo alla contemplazione. Arrivando alla Villa sarete subito rapiti dal monumentale ingresso che serviva anche come approdo alle barche giunte attraverso la valle da pesca di Santo Eusebio, da cui il nome “ValSanZibio”, che un tempo si estendeva a tutta la pianura, la “Valle”, ma che oggi si limita al laghetto preservato per rispecchiare l’elegante costruzione. Il portale è arricchito da fontane, bassorilievi e statue su cui domina Diana-Luna, la dea preposta alla natura ed agli animali selvaggi come pure a mutamenti e prodigi. Da

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l Giardino di Villa Barbarico fu portato all’attuale splendore, nella seconda metà del Seicento, dal nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, aiutato dal figlio Antonio. Il primogenito Gregorio, Cardinale e futuro Santo, ispirò l’alta simbologia del progetto dovuto all’architetto e fontaniere Pontificio Luigi Bernini. Splendide nella loro unicità anche le settanta statue maggiori, in buona parte opera del Marengo.

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l complesso è immerso in una valle verdissima e un po’ remota, è molto curato e non manca quel tocco misterioso che rende i giardini ancora più affascinanti. Sorprendenti alcune fontane, la singolare “isola dei conigli” ed il labirinto in bosso profumato. La villa non è visitabile, ma (insieme al paesino alle sue spalle) rimane facilmente nel cuore e nella memoria. qui, entrando in Giardino attraverso l’arco di Sileno, si costeggia la peschiera detta Bagno di Diana, la Fontana dell’Iride e la Peschiera dei Venti, finche si giunge ad uno splendido Labirinto dove grandi e piccoli amano sfidare la sorte e perdersi cercando di raggiungerne il cuore. L’itinerario porta poi alla Fontana della Pila da cui si imbocca il Gran Viale fiancheggiato dall’Isola dei Conigli. Una vera coccola per i piccoli, unica superstite nei pochi giardini d’epoca ancora esistenti, è qui simbolo della immanenza, cioè della condizione comune agli esseri viventi stretti fra i confini dello spazio e del tempo. Ma di grande importanza in questo luogo ricco di simboli sono le statue e proprio giustapposta all’Isola dei conigli sta una monumentale Statua raffigura il Tempo che ha interrotto il suo volo attraverso lo spazio che simboleggia la trascendente condizione in cui lo spirito umano spazia oltre gli abituali limiti dello spazio e del tempo. Attraverso la scalea delle Lonze si raggiunge il piazzale della Villa che, purtroppo, non è visitabile. Qui però si possono ammirare le otto allegorie delle prerogative del Giardino stesso e del suo Signore che fanno corona alla Fontana della Rivelazione, meta finale del simbolico percorso. L’eccezionale integrità architettonica, scultorea, idraulica e persino vegetale del complesso è dovuta alle solerti cure elargitegli da tutti i diversi proprietari che si sono succeduti ne tempo e hanno amato questo splendido luogo.


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10 Sì, viaggiare SVIZZERA

Lucerna, la regina del lago

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rranca la funicolare, arranca fra lo stridìo della cremagliera. Supera pendenze che farebbero paura ad un camoscio. Sale, sale, sale verso il cielo, passando dal verde della pianura, ai cespugli di mezza montagna alle sassaie aride delle vette alpine. E’ il “trenino” del Pilatus, la funicolare a cremagliera più ripida del mondo. Permette di salire da Lucerna ai 2.132 metri del Pilatus Kulm in circa mezzora, lungo un percorso mozzafiato che regala emozioni indelebili. Dalla sommità del Monte Pilatus si può godere di un panorama a 360 gradi davvero unico, che spazia sullo straordinario panorama del cuore della Svizzera, fra laghi, vette e paesaggi alpini. Ha più di un secolo la linea a cremagliera che sale al Pilatus e le carrozze inclinate sono le stesse delle origini. Su c’è un rifugio con alberghetto di charme e ristorante, oltrechè la base di partenza di tante escursioni. Siamo nel cuore della Svizzera, laddove la Confederazione Elvetica è nata nel lontano 1291, grazie al patto di autodifesa siglato dai rappresentanti delle comunità valligiane (oggi cantoni) di Uri, Svitto (Schwyz, che dà il nome alla Svizzera) e Nidvaldo (Nidwalden). Il documento originale, ovvero l’atto di nascita della confederazione, è esposto come una reliquia al Museo dei Patti Federali di Svitto (BundesbriefMuseum) e vale la pena di prestarci uno sguardo attento. Il museo è meta tutto l’anno di scolaresche provenienti da tutto il paese. La città più importante di questa Svizzera dai ricordi ancestrali è Lucerna, città di grande cultura adagiata sul lago che

SOPRA: IL CENTRO STORICO DI LUCERNA; IL TRENINO CHE SALE AL PILATUS SUPERANDO PENDENZE MOZZAFIATO E UNA SPETTACOLARE VISTA DEL NELLA PAGINA SEGUENTE: UN BATTELLO TURISTICO, IL CARNEVALE DI LUCERNA, L’AVVENIRISTICO KKL, IL MUSEO DEI TRASPORTI E LA SOMMITÀ DEL PILATUS

deve la sua fortuna alla visita del regina Vittoria d’Inghilterra nel 1863. Da allora è meta di un turismo colto e raffinato, attratto anche dal suo prestigioso festival musicale estivo. Che è solo uno dei tanti eventi musicali ospitati nel modernissimo KKL, il centro di cultura e congressi progettato da Jean Nouvel affacciato sul lungolago. Il simbolo della città è il suo caratteristico ponte di legno del XIV secolo, il Kappelbrucke, che ahimè fu semidistrutto da un incendio nel 1996. Tutta la città ha contribuito alla sua fedele ricostruzione, anche se ora il suo soffitto è privo di molte delle tavole dipinte che l’abbellivano fin dalle origini. Un mecenate aveva donato delle copie, ma la città tutta ha deciso che non era il caso di esporle a fianco degli originali. A monte del Kappelbrucke c’è un altro ponte medievale di legno coperto, il ponte della Crusca, così da rendere quell’angolo di città, dove le acque inquiete del Reuss confluiscono nel lago, particolarmente pittoresco. Il modo più suggestivo per godere di Lucerna è un viaggio in battello sulle placide acque del lago dei Quattro Cantoni. C’è pure un’escursione che prevede un tratto in battello, l’ascesa al Pilatus in funicolare e la discesa con la funivia fino a Kriens. Un servizio di linea collega tutti i paesini che sorgono lungo le sue rive. Il centro di Lucer-


Sì, viaggiare 11

Lucerna, la regina del lago 24 Sì, viaggiare svizzera

Lucerna, la regina del lago

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rranca la funicolare, arranca fra lo stridìo della cremagliera. Supera pendenze che farebbero paura ad un camoscio. Sale, sale, sale verso il cielo, passando dal verde della pianura, ai cespugli di mezza montagna alle sassaie aride delle vette alpine. E’ il “trenino” del Pilatus, la funicolare a cremagliera più ripida del mondo. Permette di salire da Lucerna ai 2.132 metri del Pilatus Kulm in circa mezzora, lungo un percorso mozzafiato che regala emozioni indelebili. Dalla sommità del Monte Pilatus si può godere di un panorama a 360 gradi davvero unico, che spazia sullo straordinario panorama del cuore della Svizzera, fra laghi, vette e paesaggi alpini. Ha più di un secolo la linea a cremagliera che

Sopra: il centro Storico di lucerna; il trenino che Sale al pilatuS Superando pendenze mozzafiato e una Spettacolare viSta del nella pagina Seguente: un battello turiStico, il carnevale di lucerna, l’avveniriStico KKl, il muSeo dei traSporti e la Sommità del pilatuS

deve la sua fortuna alla visita del regina Vittoria d’Inghilterra nel 1863. Da allora è meta di un turismo colto e raffinato, attrat attratto anche dal suo prestigioso festival musicale estivo. Che è solo uno dei tanti eventi musicali ospitati nel modernissimo KKL, il centro di cultura e congressi progettato da Jean Nouvel affacciato sul lungolago. Il simbolo della città è il suo caratteristico ponte di legno del XIV secolo, il Kappelbrucke, che ahimè fu semidistrutto da un incendio

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na racchiude molti tesori, fra cui la Chiesa dei Gesuiti e il Monumento del Leone, che lo scrittore Mark Twain descrisse come “il pezzo di pietra più triste ed emozionante del mondo”. Poco fuori dal centro sorge il Museo dei Trasporti, un’area di 20.000 metri quadri dove si può conoscere, attraverso anche tanti pezzi originali, lo sviluppo dei trasporti e della mobilità in Svizzera. Con attrazioni speciali come il cineteatro, il planetario, la Swissarena e lo Show della galleria del Gottardo. E’ il museo più visitato della Svizzera (850.000 visitatori nel 2009). Nella vicina Brunnen due tappe sono d’obbligo. La prima è una visita alla Di-

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stilleria Detting, che produce distillati e liquori di ciliegia di straordinaria finezza. La seconda tappa è alla Victorinox dove si produce il famoso coltellino svizzero multiuso, famoso in tutto il mondo. Un piccolo museo interattivo ne illustra l’incredibile storia e un Brand Store lo propone in più versioni. Con 30 euro è possibile costruirsi una multilama personalizzato. E’ possibile anche costruirsi un multilama personalizzato. Un’altra bella escursione è quella al monte Rigi, che parte da Weggis, delizioso borgo in riva al lago. Si sale col trenino e poi si cammina fino alla sommità del Rigi, da dove si possono ammirare altre vallate, il lago di Zug e l’omonima città, capitale del Cantone più ricco della Svizzera.


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Motori 13 >> Automobili

Verde invasione estera

Mitsubishi BI-FUEL ED “ELETTRICA” SOTTO I RIFLETTORI Tre sono i settori che coinvolgono il marchio giapponese. Il padiglione 26, con l’esposizione di cinque vetture dell’attuale gamma, l’Electric City, dove il pubblico può osservare da vicino e guidare la I-Miev e l’area esterna 46, dove i 4x4 di casa, Pajero, Outlander e ASX, sono a disposizione di chi li voglia provare su un percorso impegnativo, allestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Al centro dell’attenzione il Suv compatto ASX, che ha già ottenuto un largo consenso dal pubblico italiano. L’ASX presenta uno stile elegante e innovativo e una tecnologia ecosostenibile. Ha una gamma di motori completa, benzina e diesel, alla quale da quest’anno si è aggiunta anche l’opzione bi-fuel, con impianto GPL montato all’origine. Versatile e spazioso, l’ASX è in grado di fornire un’eccellente capacità di carico in rapporto alle dimensioni esterne. Viene proposto con trazione a due o a quattro ruote motrici. Altro pezzo forte di Mitsubishi a Bologna è la I-Miev, ovvero in assoluto la prima vettura elettrica prodotta in serie ad aver debuttato sul mercato. La I-MiEV si basa sulla piattaforma della minicar giapponese “i”, dove il motore a benzina posteriorecentrale e il serbatoio montato in posizione centrale all’altezza del pianale vengono sostituiti da un pacco batterie agli ioni di litio, dal motore elettrico e dall’inverter, e da altri componenti necessari alla propulsione “verde”. Per il resto, le modifiche necessarie per trasformare la “i” nella versione elettrica IMiEV sono state davvero minime. Come un qualsiasi veicolo con motore endotermico, la I-MiEV è una utilitaria compatta, in grado di ospitare 4 passeggeri con un ingombro di appena 3,475 m, e che offre, grazie all’ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5 porte con un bagagliaio di tutto rispetto (la cui capacità varia da 227 a 860 litri ) e un raggio di sterzata di appena 4,5 metri. Al comfort questa vettura aggiunge un’eccellente autonomia (150 km, secondo gli standard New European Driving Cycle ), ottime prestazioni in situazioni di guida reali (velocità massima di 130 km/h, ove consentito, e accelerazioni brillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibili già alla partenza da fermi), massima silenziosità e pochissime vibrazioni, basse emissioni “well-to-wheel”: anche considerando le emissioni di CO2 dalla fase di produzione di energia, emette meno della metà di un corrispettivo a benzina (in Italia intorno ai 60 gr/km). Al pari di tutti i veicoli Mitsubishi, I-MiEV è stata progettata secondo elevati standard di sicurezza che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione: è equipaggiata, infatti, con il sistema “Rise”, realizzato con un progetto brevettato da Mitsubishi e concepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i passeggeri in caso di incidente.

Wolkswagen PICCOLA GRANDE UP!

È l’anno in cui si confrontano due aspiranti al ruolo di regina nell’ambito delle city car. Da una parte la Fiat Panda, dall’altra la Up!, la nuova piccola della Volkswagen, progettata ex novo e determinata alla conquista del mercato. Con una lunghezza di 3,54 metri la Up! è tra le quattro posti più compatte attualmente in produzione. All’interno, però, è un piccolo gigante. Vista da davanti, la Up! sembra quasi sorridere, per via del profilo del paraurti. Tra i gruppi ottici, con luci diurne integrate, corre una sottile banda nera con il logo “VW” al centro. Le grandi prese d’aria sono un particolare di cui la Up! può fare a meno, dati i motori di piccola cilindrata a benzina e a gas metano e il futuro impiego di motori elettrici. Il lancio in Italia avverrà entro fine anno, con la motorizzazione benzina da un litro di cilindrata, 75 CV di potenza e cambio manuale, al prezzo di 10.600 euro. Successivamente seguirà la versione con motore analogo, ma dotata di trasmissione automatica e, via via altri propulsori.

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14 Motori >> Automobili

Verde invasione estera

>> Automobili

Mitsubishi BI-FUEL ED “ELETTRICA” SOTTO I RIFLETTORI La partecipazione di Mitsubishi al Motor Show non passa inosservata. Tre sono i settori che coinvolgono il marchio giapponese. Il padiglione 26, con l’esposizione di cinque vetture dell’attuale gamma, l’Electric City, dove il pubblico può osservare da vicino e guidare la I-Miev e l’area esterna 46, dove i 4x4 di casa, Pajero, Outlander e ASX, sono a disposizione di chi li voglia provare su un percorso impegnativo, allestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Al centro dell’attenzione il Suv compatto ASX, che ha già ottenuto un largo consenso dal pubblico italiano. L’ASX presenta uno stile elegante e innovativo e una tecnologia ecosostenibile. Ha una gamma di motori completa, benzina e diesel, alla quale da quest’anno si è aggiunta anche l’opzione bi-fuel, con impianto GPL montato all’origine. Versatile e spazioso, l’ASX è in grado di fornire un’eccellente capacità di carico in rapporto alle dimensioni esterne. Viene proposto con trazione a due o a quattro ruote motrici. Altro pezzo forte di Mitsubishi a Bologna è la I-Miev, ovvero in assoluto la prima vettura elettrica prodotta in serie ad aver debuttato sul mercato. La I-MiEV si basa sulla piattaforma della minicar giapponese “i”, dove il motore a benzina posteriorecentrale e il serbatoio montato in posizione centrale all’altezza del pianale vengono sostituiti da un pacco batterie agli ioni di litio, dal motore elettrico e dall’inverter, e da altri componenti necessari alla propulsione “verde”. Per il resto, le modifiche necessarie per trasformare la “i” nella versione elettrica IMiEV sono state davvero minime. Come un qualsiasi veicolo con motore endotermico, la I-MiEV è una utilitaria compatta, in grado di ospitare 4 passeggeri con un ingombro di appena 3,475 m, e che offre, grazie all’ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5 porte con un bagagliaio di tutto rispetto (la cui capacità varia da 227 a 860 litri ) e un raggio di sterzata di appena 4,5 metri. Al comfort questa vettura aggiunge un’eccellente autonomia (150 km, secondo gli standard New European Driving Cycle ), ottime prestazioni in situazioni di guida reali (velocità massima di 130 km/h, ove consentito, e accelerazioni brillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibili già alla partenza da fermi ), massima silenziosità e pochissime vibrazioni, basse emissioni “well-to-wheel”: anche considerando le emissioni di CO2 dalla fase di produzione di energia, emette meno della metà di un corrispettivo a benzina (in Italia intorno ai 60 gr/km). Al pari di tutti i veicoli Mitsubishi, I-MiEV è stata progettata secondo elevati standard di sicurezza che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione: è equipaggiata, infatti, con il sistema “Rise”, realizzato con un progetto brevettato da Mitsubishi e concepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i passeggeri in caso di incidente.

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È L’ANNO in cui al Motor Show di Bologna si confrontano due aspiranti al ruolo di regina nell’ambito delle city car. Da una parte la Fiat Panda, dall’altra la Up!, la nuova piccola della Volkswagen, progettata ex novo e determinata alla conquista del mercato. Con una lunghezza di 3,54 metri la Up! è tra le quattro posti più compatte attualmente in produzione. All’interno, però, è un piccolo gigante. Vista da davanti, la Up! sembra quasi sorridere, per via del profilo del paraurti. Tra i gruppi ottici, con luci diurne integrate, corre una sottile banda nera con il logo “VW” al centro. Le grandi prese d’aria sono un particolare di cui la Up! può fare a meno, dati i motori di piccola cilindrata a benzina e a gas metano e il futuro impiego di motori elettrici. Il lancio in Italia avverrà entro fine anno, con la motorizzazione benzina da un litro di

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Ford

Anteprima assoluta in casa Audi è l’A1 Sportback, una versione che amplia la gamma e che sarà disponibile all’inizio del 2012. La nuova arrivata della famiglia, lunga 3,95 metri, è imparentata con la sorella a tre porte dal punto di vista del design, della struttura leggera della carrozzeria e delle dimensioni. Di serie la A1 Sportback è a quattro posti, ampliabili a 5 senza sovrapprezzo. Le motorizzazioni sono quattro TFSI a benzina e tre TDI. Una novità nella famiglia A1 è il 1.4 TFSI 140 CV, che seguirà in un secondo momento e che potrà vantare consumi medi di 4,7 litri di benzina ogni 10 chilometri. La nuova tecnologia “cylinder on demand” a carico parziale può escludere temporaneamente due dei 4 cilindri. In combinazione con alcuni motori è disponibile il cambio S tronic a 7 rapporti, dai rapidi cambi di marcia. Sono molte le soluzioni high-end della A1 Sportback anche per quanto riguarda i comandi e i sistemi d’infotainment. Per collegarsi a Internet basta abbinare il sistema di navigazione “MMI plus”, che costituisce una raffinata centrale multimediale, con il telefono veicolare Bluetooth online. A richiesta la struttura del tetto (arco, tetto e spoiler) può essere in uno dei tre colori di contrasto. Per la carrozzeria sono disponibili dodici colori, tra cui il nuovo arancio Samoa, novità per la sola A1 Sportback. Un’altra possibilità è data dal pacchetto “S line exterior” con i suoi dettagli sportivi ed eleganti.

AMBULATORIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE

Wolkswagen

TECNOLOGIA A PORTATA DI TUTTI Ford presenta una gamma di prodotti in grado di soddisfare le più svariate esigenze del pubblico. Con le nuove soluzioni a basse emissioni della gamma ECOnetic Ford dimostra di saper coniugare la sensibilità al rispetto ambientale alla passione per la guida, sempre con una speciale attenzione alle più avanzate tecnologie di sicurezza. Nell’area espositiva Ford è possibile vedere dal vivo anche la nuova concept car Evos, il cui design indica la strada del nuovo corso estetico e stilistico della Casa dell’Ovale. C’è anche l’opportunità di provare dal vivo la tecnologia SYNC a bordo della nuova Focus, grazie alla quale l’auto diventa un hot-spot wireless mobile in grado di interagire con comandi vocali di ultima generazione.

Hyundai IL FUTURO HA 3 PORTIERE Tra le novità più recenti del mercato automobilistico, la Veloster della Hyundai è fra le più originali: coupé 3+1 porte è caratterizzata dall’asimmetrica distribuzione delle portiere (due anteriori ed una posteriore), soluzione che garantisce una grande versatilità d’uso. La singola porta posteriore collocata sul lato del passeggero consente di salire a bordo in tutta sicurezza in ogni condizione e sfruttare al meglio l’elevata abitabilità interna. La lunghezza di 4.220 mm per 1.790 mm di larghezza e l’ampio passo di ben 2.650 mm sono valori che permettono alla Veloster di rappresentare il nuovo riferimento della categoria anche in tema di abitabilità. Pratica nella guida, la Veloster è maneggevole e brillante, grazie al propulsore 1.6 GDI benzina ad iniezione diretta da 140 CV. Hyundai Motor Company Italy propone quest’originale coupé-crossover in due versioni: Comfort e Sport, entrambe ricche negli allestimenti. Con l’allestimento Comfort è disponibile una variante “Blue Drive”, dotata di un efficace sistema “Start & Stop” che, abbinato a una specifica gestione dell’alternatore, ai rivestimenti inferiori del vano motore e a pneumatici con ridotta resistenza al rotolamento, permette di contenere le emissioni di CO2 in soli 137 g/km e consumi nell’ordine dei 5,6 litri per 100 chilometri.

SEDE DELL’AMBULATORIO Via Repubblica 136/3 Campagna Lupia (VE) Tel-Fax 041 5140522 Cell. 347 8382950 studiofisioterapicopr@gmail.com

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Motori 15 >> Automobili

Verde invasione estera

>> Automobili

Mitsubishi BI-FUEL ED “ELETTRICA” SOTTO I RIFLETTORI

Audi PIÙ SPAZIO SULLA SPORTBACK Anteprima assoluta in casa Audi è l’A1 Sportback, una versione che amplia la gamma e che sarà disponibile all’inizio del 2012. La nuova arrivata della famiglia, lunga 3,95 metri, è imparentata con la sorella a tre porte dal punto di vista del design, della struttura leggera della carrozzeria e delle dimensioni. Di serie la A1 Sportback è a quattro posti, ampliabili a 5 senza sovrapprezzo. Le motorizzazioni sono quattro TFSI a benzina e tre TDI. Una novità nella famiglia A1 è il 1.4 TFSI 140 CV, che seguirà in un secondo momento e che potrà vantare consumi medi di 4,7 litri di benzina ogni 10 chilometri. La nuova tecnologia “cylinder on demand” a carico parziale può escludere temporaneamente due dei 4 cilindri. In combinazione con alcuni motori è disponibile il cambio S tronic a 7 rapporti, dai rapidi cambi di marcia. Sono molte le soluzioni high-end della A1 Sportback anche per quanto riguarda i comandi e i sistemi d’infotainment. Per collegarsi a Internet basta abbinare il sistema di navigazione “MMI plus”, che costituisce una raffinata centrale multimediale, con il telefono veicolare Bluetooth online. A richiesta la struttura del tetto (arco, tetto e spoiler) può essere in uno dei tre colori di contrasto. Per la carrozzeria sono disponibili dodici colori, tra cui il nuovo arancio Samoa, novità per la sola A1 Sportback. Un’altra possibilità è data dal pacchetto “S line exterior” con i suoi dettagli sportivi ed eleganti.

La partecipazione di Mitsubishi al Motor Show non passa inosservata. Tre sono i settori che coinvolgono il marchio giapponese. Il padiglione 26, con l’esposizione di cinque vetture dell’attuale gamma, l’Electric City, dove il pubblico può osservare da vicino e guidare la I-Miev e l’area esterna 46, dove i 4x4 di casa, Pajero, Outlander e ASX, sono a disposizione di chi li voglia provare su un percorso impegnativo, allestito dalla Federazione Italiana Fuoristrada. Al centro dell’attenzione il Suv compatto ASX, che ha già ottenuto un largo consenso dal pubblico italiano. L’ASX presenta uno stile elegante e innovativo e una tecnologia ecosostenibile. Ha una gamma di motori completa, benzina e diesel, alla quale da quest’anno si è aggiunta anche l’opzione bi-fuel, con impianto GPL montato all’origine. Versatile e spazioso, l’ASX è in grado di fornire un’eccellente capacità di carico in rapporto alle dimensioni esterne. Viene proposto con trazione a due o a quattro ruote motrici. Altro pezzo forte di Mitsubishi a Bologna è la I-Miev, ovvero in assoluto la prima vettura elettrica prodotta in serie ad aver debuttato sul mercato. La I-MiEV si basa sulla piattaforma della minicar giapponese “i”, dove il motore a benzina posteriorecentrale e il serbatoio montato in posizione centrale all’altezza del pianale vengono sostituiti da un pacco batterie agli ioni di litio, dal motore elettrico e dall’inverter, e da altri componenti necessari alla propulsione “verde”. Per il resto, le modifiche necessarie per trasformare la “i” nella versione elettrica IMiEV sono state davvero minime. Come un qualsiasi veicolo con motore endotermico, la I-MiEV è una utilitaria compatta, in grado di ospitare 4 passeggeri con un ingombro di appena 3,475 m, e che offre, grazie all’ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5 porte con un bagagliaio di tutto rispetto (la cui capacità varia da 227 a 860 litri ) e un raggio di sterzata di appena 4,5 metri. Al comfort questa vettura aggiunge un’eccellente autonomia (150 km, secondo gli standard New European Driving Cycle ), ottime prestazioni in situazioni di guida reali (velocità massima di 130 km/h, ove consentito, e accelerazioni brillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibili già alla partenza da fermi ), massima silenziosità e pochissime vibrazioni, basse emissioni “well-to-wheel”: anche considerando le emissioni di CO2 dalla fase di produzione di energia, emette meno della metà di un corrispettivo a benzina (in Italia intorno ai 60 gr/km). Al pari di tutti i veicoli Mitsubishi, I-MiEV è stata progettata secondo elevati standard di sicurezza che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione: è equipaggiata, infatti, con il sistema “Rise”, realizzato con un progetto brevettato da Mitsubishi e concepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i passeggeri in caso di incidente.

Wolkswagen PICCOLA gRAnDE UP!

>> Automobili

È L’ANNO in cui al Motor Show di Bologna si confrontano due aspiranti al ruolo di regina nell’ambito delle city car. Da una parte la Fiat Panda, dall’altra la Up!, la nuova piccola della Volkswagen, progettata ex novo e determinata alla conquista del mercato. Con una lunghezza di 3,54 metri la Up! è tra le

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Ford TECNOLOGIA A PORTATA DI TUTTI Quest’anno al Motor Show di Bologna Ford presenta una gamma di prodotti in grado di soddisfare le più svariate esigenze del pubblico. Con le nuove soluzioni a basse emissioni della gamma ECOnetic Ford dimostra di saper coniugare la sensibilità al rispetto ambientale alla passione per la guida, sempre con una speciale attenzione alle più avanzate tecnologie di sicurezza. Nell’area espositiva Ford è possibile vedere dal vivo anche la nuova concept car Evos, il cui design indica la strada del nuovo corso estetico e stilistico della Casa dell’Ovale. C’è anche l’opportunità di provare dal vivo la tecnologia SYNC a bordo della nuova Focus, grazie alla quale l’auto diventa un hot-spot wireless mobile in grado di interagire con comandi vocali di ultima generazione.

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Land Rover IL FUTURO DELL’AVVENTURA

Honda CIVIC, SILENZIOSA ED ELEGANTE Star dello stand Honda è la nuova Civic, per la quale i progettisti hanno voluto mantenere gli elementi esclusivi che rappresentavano lo spirito sportivo della vettura, adattandoli per esprimere il carattere ancora più elegante e dinamico del nuovo modello. Esternamente, è stata abbassata l’altezza di 20 mm e aumentata la larghezza di 10 mm rispetto al modello precedente. Una delle fonti d’ispirazione è stata la struttura armonica di un aereo in cui la fusoliera e le ali si uniscono in un corpo unico, garantendo un’aerodinamica eccezionale, silenziosità e abitabilità. I nuovi interni sono studiati intorno al guidatore e creano un ambiente sportivo. Le emissioni di CO2 risultano ridotte, mentre i consumi sono inferiori del 20% rispetto ai propulsori della generazione precedente. La gamma prevede la presenza del motore 1.4 i-VTEC a benzina, affiancato dal propulsore 1.8 i- VTEC e dal nuovo turbodiesel 2.2 i-DTEC da 150 CV e 350 Nm di coppia. In abbinamento a tutte le unità è offerto un cambio manuale a sei marce, insieme alle tecnologie ECO Assist, Idle Stop e Hill Start Assist.

Due moderne rivisitazioni dell’iconica Land Rover. Entrambe le concept rappresentano l’avventura, l’audacia, lo spirito indomabile di Land Rover. Spirito nato nel 1948 con la Serie 1, il primo prodotto civile 4x4 di serie, che ha rapidamente guadagnato una fama mondiale. La forma e la postura della concept DC100 è immediatamente riconoscibile in qualsiasi parte del mondo, facendo sua la semplicità intrinseca e il senso di rassicurazione dell’originale modello a passo corto. La DC100 Sport, invece, è una tipologia di Land Rover completamente nuova, che conquista gli avventurosi con quella filosofia riscontrabile fin dai primi modelli del Defender che, con i loro tetti in tela e i parabrezza ripiegabili, hanno consentito un totale connubio con i paesaggi che hanno attraversato. Reinterpretata per una nuova generazione di persone in cerca d’avventura, la DC100 Sport dispone di un parabrezza aerodinamico abbattibile e di schermi laterali.

Agriturismo TENUTA CIVRANA

Via Stazione, 10 - Pegolotte di Cona (VE) Tel. 347 2220023 www.tenutacivrana.it - info@tenutacivrana.it Tenuta Civrana

IL POSTO MAGICO

da vivere con la famiglia o con gli amici È l’unico ristorante che non teme confronti, in quanto si possono gustare piatti di capponi, faraone, quaglie, galli e galline allevati in libertà nei boschi dell’azienda. I sapori d’altri tempi, proposti nei menù a tema, scandiscono il tempo delle stagioni che si rincorrono, offrendo i gusti tipici della primavera con le primizie dell’orto, la dolcezza della frutta in estate, la genuinità degli insaccati in autunno e le ricche e fumanti pietanze dell’inverno, quali le carni in umido con la polenta, o gli arrosti con le patate. Sembra di ritornare al pranzo delle domeniche di un tempo. È la serenità di una fattoria d’altri tempi che garantisce nell’Agriturismo della Tenuta Civrana di vivere con gioia e intensità tutti i momenti più belli o le ricorrenze più importanti che non vorremmo mai dimenticare. Anche le ceste regalo, confezionate con i prodotti della Tenuta Civrana, portano alle persone che le ricevono energie e sentimenti di gioia e di benessere. Attraverso il sito internet “tenutacivrana.it”, si possono cogliere tutte le possibili informazioni sulle serate a tema che vengono organizzate dalla Tenuta Civrana, con musica e non, per gustare oltre che l’ottimo cibo, melodie di un quartetto di arpe, musiche di tanghi argentini o altri generi musicali di rara sonorità.

È fondamentale vivere con gioia e serenità.



Giardinaggio 17 >> Giardinaggio

Pronte per i primi lavori in giardino Scoprire e ripulire le piante, nutrire i terreni e, se necessario, riseminare il prato. Molti fiori da seminare per l’estate

I

di Germana Urbani

l manuale del buon giardiniere a Marzo prevede pulizia di primavera anche per il vostro bel giardino, mantenendo però qualche cautela. Indossati i guanti da lavoro dedicatevi dunque alla ripulitura e preparazione della terra. Quando le temperature lo permettono, è possibile levare le coperture e i teli dalle piante che avete posizionato in autunno per tenerle calde, e abbiate cura di ripulirle dalle foglie secche e dai rami rovinati. Dedicatevi a togliere foglie secche ed erbe infestanti anche intorno agli arbusti e agli alberi. Dopo di che, spargete piccole quantità di concime organico e procedete con una leggera zappatura che vi permetterà di interrare il nutrimento e di farlo giungere più velocemente alle radici delle piante. Chi si è ricordato in autunno di sotterrare i bulbi di Narcisi e Tulipani scorgerà presto le testine sbucare dal terreno: fate attenzione a non rovinarle. In questo periodo, comunque, siete ancora in tempo per porre a dimora alcuni bulbi a fioritura primaverile, mentre, a fine marzo-inizio aprile, potrete porre a dimora anche i bulbi a fioritura estiva o autunnale. Possiamo piantare in questo mese anche arbusti, alberi da frutto e roseti, sia a radice nuda, sia quelli già in vaso. Chi volesse rivoluzionare il volto del proprio giardino deve sbrigarsi a farlo durante le prime settimane di marzo, operando degli spostamenti di alcune piante, ma dopo il 15-20 del mese è sconsiglia-

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LA MIMOSA

L

e più fortunate tra le appassionate di giardinaggio sono quelle donne che in questo mese potranno ammirare la fioritura del proprio albero di Mimosa. A miti temperature si sviluppa molto velocemente, si adatta ad ogni tipo di terreno anche se preferisce quelli più acidi, va piantata al riparo dai venti e soprattutto dal gelo, un inverno troppo rigido e le gelate far morire la pianta. Ma chi ne ha cura assiste sempre ad un’esplosione di giallo.

bile sradicare e spostare le piante perché subirebbero uno stress molto elevato. All’inizio della primavera la gran parte delle piante ha bisogno costantemente di acqua e nutrimento e, perché no, di un primo trattamento antifungino con poltiglia bordolese. Una parte molto importante del vostro lavoro dedicatela al prato. Passato l’inverno la superficie del prato apparirà irregolare e disordinata, per effetto sia dei gelo sia del lavoro di lombrichi, larve, formiche e altra micro fauna che percorre il sottosuolo scavando gallerie e producendo aperture verso l’esterno. E’ quindi necessario livellare la superficie con una rete a maglie o altro strascico leggero. Dopo aver concimato e bene riseminare l’erba qualora il manto si presenti diradato. QUALI FIORI PIANTARE Se oltre al bel prato volete avere delle coloratissime aiuole fiorite cominciate a pensarci in questi giorni. Sono molti i fiori a stelo lungo che potete seminare a terra e che fioriranno con la bella stagione. Tra i più comuni: i vezzosi Astri, le Campanelle, i rarissimi Fiordalisi, profumatissimi i Garofani, specie i piccini, i carnosi papaveri, le eleganti Petunie, le coloratissime Zinnie e i tardi Crisantemi. Cercate un posto sottovento per seminare, invece, le simpatiche Bocche di leone, la Bella di notte, la Calendula e la Verbena.

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A

Marzo potrebbero verificarsi ancora forti sbalzi termici tra il giorno e la notte. Per ciò è bene disporre sulle semine film plastici o altre protezioni che mitighino la temperatura notturna, ancora molto bassa. Poi, terminato il pericolo delle gelate tardive, si semineranno o si trapianteranno all’aperto tutti gli ortaggi da raccogliere durante il periodo estivo.


18 Crucilibro

Il riscatto sta nel tempo Forti delle proprie certezze gli uomini nuotano in un tempo che cambia le proprie vite e spesso le libera dal peso del passato

Manlio

Jenny

Chiara

Raffaella

Cancogni

Erpenbeck

Gamberale

Romagnolo

Nora, prima adolescente poi donna

Una casa affacciata su un lago

Amanda, una donna sola piena di rimpianti

Emma Monelli, giovane contadina

Alter Ego

Nino, cugino di Nora

Il giardiniere che accudisce il grande giardino

Tommaso, ex fidanzato di Amanda

Il ciabattino zoppo, che hanno dato per marito a Emma

Location

L’Italia dagli anni ’50 agli anni ‘70

L’Est della Germania

La pienezza di un amore passato

Le colline del Monferrato piemontese nel 1935

Co-Protagonisti

La scontentezza di una generazione che non sente come sua né la madre né la casa

Intrigo

Nino e Nora crescono insieme ma mentre lui nutre per lei un amore impossibile lei cerca la sua strada all’estero

La storia negli anni durissimi del nazismo, della guerra, dello stalinismo e della rivoluzione del 1989 atraversa le persone che vivono questa casa

Amanda ha amato Tommaso alla follia ma l’ha lasciato 12 anni fa senza spiegazioni. Oggi gli scrive una mail ma lui è sposato

Tre donne, nonna madre e figlia, cercano la propria libertà ma sono costrette dalla storia in ruoli predeterminati

Finale

Nora cerca disperatamente di scrivere un libro per essere indipendente ma finisce per lasciarlo incompiuto quando rincontra Nino

Esseri umani e mura finiscono allo stesso modo: chi in una tomba chi vittima di demolizione

L’amore perduto ripiomba improvviso nella vita dei due amanti ma non è facile, occorre decidere se guardare avanti o…

Un gioco di sorprendenti rivelazioni, miserie quotidiane e sorprendenti eroismi vedrà queste donne riscattarsi

Un romanzo centrato soprattutto come racconto di adolescenze difficili, segnate da solitudine e senso di estraneità

Un’opera cruda, aspra ma ben scritta che illustra passaggi delicati e sofferti di un’epoca di grande sofferenza

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Raffaella Romagnolo La Masnà Piemme, pp. 336 € 16.50

Eroe - Eroina

Cosa dire del libro

Leggere…

Le persone che nell’arco di Mille domande e risposte sulla vera Le donne di diverse generazioni ottant’anni hanno vissuto in questa natura della felicità costrette a rinunce e sottomissioni casa

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20 I nostri esperti

i nostri Esperti PRONTO CONDOMINI...!!

Tutela del decoro architettonico del fabbricato A CURA DEL DOTT.

ALBERTO BULLO, LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA STUDIOCASA S.A.S. – AMMINISTRAZIONI CONDOMINIALI

A volte capita di dover analizzare richieste di alcuni condomini circa la necessità di apportare modifiche al proprio immobile o l’installazione di strutture e/o dispositivi che possono alterare, anche in modo rilevante, l’aspetto esterno delle facciate condominiali (modifica della forometria esterna, installazione di condizionatori, zanzariere, verande, ecc…). In moltissimi di questi casi, il principale motivo di dibattito durante le assemblee chiamate a pronunciarsi sull’argomento, è rappresentato dall’eventuale compromissione del decoro architettonico delle facciate condominiali. Appare, quindi, fondamentale comprendere in quali casi si possa parlare di pregiudizio al decoro architettonico del fabbricato. Partendo dall’analisi di quanto stabilito dal codice civile, si nota che all’art. 1120, 2° co., recita: “Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne

alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso o al godimento anche di un solo condomino”. Accanto ad un così esplicito divieto, purtroppo, manca una puntuale definizione di che cosa si debba intendere per decoro architettonico, in quanto patrimonio di tutti i condomini da tutelare. Alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione contribuiscono a fare un po’ di chiarezza in materia, stabilendo che per decoro architettonico deve intendersi l’estetica conferita allo stabile dall’insieme delle linee e delle strutture ornamentali che ne costituiscono la nota dominante, atta ad imprimere alle varie parti dell’edificio, nonché all’edificio stesso nel suo insieme, una sua armonica fisionomia e specifica identità, visibile ed apprezzabile dall’esterno (Cass. 851/07; 17398/04). Altre autorevoli pronunce (Cass. 14455/09; Cass. 8830/08; Cass. 27551/05) hanno confermato tale orientamento adottando un concetto

Dott. Alberto Bullo

esteso di decoro architettonico, applicando il concetto di estetica dell’edificio che qui ci interessa non solo agli immobili di particolare pregio artistico, stabilendo che questa va rispettata ogni qualvolta possa individuarsi nel fabbricato una linea armonica sia pure estremamente semplice, che ne caratterizzi la fisionomia. Oltre a quanto stabilito dal Codice Civile e dalla Dottrina, è necessario considerare che le modifiche/nuove installazioni che interessano le facciate esterne, nella maggior parte dei casi, sono disciplinate dai vari regolamenti edilizi dei singoli Comuni, i quali nel caso in cui ciò sia richiesto devono pronunciarsi nel merito mediante il rilascio di una autorizzazione/ concessione all’intervento. Va ricordato, comunque, che solitamente le citate autorizzazioni amministrative vengono rilasciate mantenendo salvi i diritti dei terzi, pertanto, un eventuale assenso da parte dell’Amministrazione Comunale all’esecuzione dell’opera non può travalicare l’eventuale diritto degli

altri condomini al decoro delle facciate condominiali, tutelate dalla norma e dalla dottrina. In aggiunta, nel caso in cui sia presente un Regolamento condominiale contrattuale, che preveda un esplicito divieto a qualsiasi modifica delle facciate esterne, trattandosi di un vincolo stabilito ed accettato da tutti i proprietari al momento della stipula del contratto di compravendita dell’immobile, non potrà essere approvata dall’assemblea nessuna modifica delle facciate stesse, se non con il consenso unanime di tutti i proprietari. Concludendo, qualsiasi installazione e/o modifica architettonica adottata da ciascun proprietario, che vada ad impattare sull’estetica del fabbricato deve rispettare, in primis, la disciplina dettata dal Codice Civile e dalla Dottrina, oltre a dover essere conforme a quanto dettato dal vigente Regolamento Edilizio Comunale, e non andare a ledere eventuali diritti stabiliti all’interno del Regolamento condominiale contrattuale.

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L’ARCHITETTO

Riforma del catasto a “Saldo zero” Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Addio vani, arrivano i metri quadrati! Il Governo ha “in cantiere” un programma ormai chiaro: adeguare i valori catastali degli immobili a quelli del mercato per favorire l’equità nella determinazione delle basi imponibili e tra le diverse aree urbane. Il motivo è anticipato da un Documento esplicativo della Manovra (L.214/2011) redatto dal Ministero dell’ Economia: “E’ noto – si legge – che le attuali rendite catastali, su cui si basa in larga parte la tassazione immobiliare, non sono più congrue rispetto ai valori di mercato”. Da qui la necessità concreta di riforma! Per inciso già tentata nel 2006, dall’allora Governo Prodi, ma la fine anticipata della legislatura fece cadere il progetto. L’effetto più concreto della riforma, nelle tasche degli italiani, dovrebbe essere la scomparsa delle peggiori sperequazioni. In effetti, riprendendo alcuni dati del volume “Gli immobili in Italia 2011”, redatto dall’Agenzia del Territorio, il documento del Ministero sottolinea che per le abitazioni il valore di mercato è pari, in media, a 3,73 volte la base imponibile a fini ICI. Il medesimo rapporto, calcolato per i soli contribuenti Irpef, oscilla tra il 3,59 delle abitazioni principali e il 3,85 delle altre abitazioni. Per non parlare dei canoni di locazione, mediamente superiori di 6,46 volte alle rendite catastali. Una delle ragioni di queste incongruenze è riconducibile al fatto che le rendite catastali sono state rivalutate nel 1990 con riferimento ai valori del biennio 1988-‘89. Il sistema catastale è inadeguato anche perché la

classificazione dell’immobile in categorie e classi è ferma alla redazione iniziale del catasto urbano e gli unici aggiornamenti sono quelli forniti dai soggetti interessati, in occasione di variazioni edilizie. Questo stato ha prodotto ulteriori iniquità: abitazioni classate come “popolari” lo sono rimaste nel tempo, anche se oggi, pur essendo ubicate in zone centrali, il loro valore nella realtà di mercato è più elevato di edifici di “civile abitazione” posizionati in zone semicentrali o periferiche. Cinque saranno quindi i criteri principali su cui il Governo riprogetterà il nuovo catasto: il primo è la costituzione di un sistema catastale che contempli assieme alla RENDITA (ovvero il reddito medio ordinariamente ritraibile al netto delle spese di manutenzione e gestione del bene), il VALORE PATRIMONIALE (prezzo di mercato) del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione. In secondo luogo la RIDETERMINAZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE dei beni immobiliari, poiché i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, non rispettano più la realtà. Il terzo criterio sarà il SUPERAMENTO DEL SISTEMA VIGENTE PER CATEGORIE E CLASSI in relazione agli immobili ordinari, attraverso un sistema di funzioni statistiche che correlino il valore del bene o il reddito dello stesso alla localizzazione e alle caratteristiche edilizie. Il quarto punto è la sostituzione, per abitazioni e uffici, del “vano” come unità di misura della consistenza a fini fiscali,

con la “SUPERFICIE” espressa in metri quadrati. Ultimo punto la RIQUALIFICAZIONE DEI METODI DI STIMA DIRETTA PER GLI “IMMOBILI SPECIALI”. Il calcolo del valore reddituale e del patrimoniale sarà eseguito con un Algoritmo che in base ai criteri sopra riportati e ad altri parametri consentirà ogni due anni di avere dati aggiornati. Ma la definizione di tutti i parametri passerà per un tavolo dove proprietari, professionisti e Comuni diranno la loro. Solo dopo si potrà ripartire con le idee chiare. La vita reale così, secondo la riforma, farà irruzione nel sistema della fiscalità immobiliare e tutti potranno avere parametri certi per valutare la convenienza di acquisti e affitti. La revisione del catasto diventerà la base su cui applicare tutte le imposte sugli immobili, prima tra tutte l’IMU, Imposta Municipale Unica. Il Governo ha anche assicurato che la riorganizzazione del fisco del mattone sarà accompagnata da una riduzione delle aliquote, per fare in modo che la riforma sia “A COSTO ZERO” per i contribuenti e per contrastare l’idea che la riforma sia una «stangata» dopo il conto, già salato, presentato dalla Manovra. Con le basi di calcolo dovranno cambiare anche le modalità di tassazione: il «costo zero» potrebbe essere a livello complessivo, nel senso che non aumenterà la pressione fiscale, ma il risultato non sarà identico a quello attuale per ogni proprietario, altrimenti la riforma continuerebbe le sperequazioni di oggi e perderebbe la propria ragione d’essere.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


I nostri esperti 21 PSICOLOGIA DEL LAVORO

Dott. Lara Tasso

Essere protagonisti della propria vita per gestire la crisi e progettare il proprio futuro

Quanti di noi in questo periodo di crisi stanano volgendo lo sguardo verso il passato, quando la situazione economica era migliore, quando di lavoro ce ne era comunque poco, ma quantomeno si poteva ancora sperare di trovarne uno. Quello che manca oggi è probabilmente proprio la speranza, che è sostituita dall’impellente necessità di soddisfare i bisogni. E in questo modo la parte di noi desiderante e sognante è accantonata, percepita quasi come superflua, e questo modo di pensare si trasforma in un agire pigro, demoralizzato. Le statistiche ci dicono, infatti, che molti giovani hanno smesso di cercare un lavoro, convinti di non trovarlo dopo ripetute delusioni, e lo stesso vale per tanti ultracinquantenni che dopo una vita di lavoro si trovano disoccupati e senza un futuro davanti. In questa situazione si rischia di oscillare lungo due estremi: la stabilità da una parte, che ci porta a lasciare le cose come stanno convinti che non c’è soluzione alcuna, e il cambiamento dall’altra, percepito come annullamento definitivo SOLADRIA 270x175 MARE STALLE.pdf

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della situazione precedente, e che quindi spaventa chi deve affrontarlo. Esiste tuttavia una terza strada, percorribile da tutti poiché ci permette di mettere in moto la nostra vita senza stravolgerla. Stiamo parlando della capacità di aprirsi nuove possibilità, anche dove apparentemente sono assenti o scarse, di avere un amore per il potere personale, nel senso di essere protagonisti della propria vita, artefici di quello che ci accade: si tratta di self-empowerment. Le caratteristiche principali del self-empowerment sono: - Responsabilità e Protagonismo: conferire un forte peso alla propria responsabilità, senza attribuire ciò che accade al destino, al caso o alla fortunasfortuna. - Avere fiducia nelle proprie risorse personali (self-efficacy). - Speranzosità, ossia la tendenza a sperare che gli aventi esterni che intervengono nella nostra vita siano positivi. Intraprendere una nuova strada pensando che tanto andrà male, è il primo passo per farla andare male. Così come inviare il

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18.20

proprio curriculum certi che non si riceverà nessuna risposta, porta spesso a commettere imprecisioni che pregiudicano il buon esito dell’operazione, come il compiere errori di battitura, di grammatica o di sintassi. Dicasi la stessa cosa quando si sostiene un colloquio di lavoro: non va affrontato con la convinzione che tanto non ci prenderanno, poiché il nostro interlocutore se ne accorge dal nostro tono di voce, dalla nostra postura, dai nostri movimenti corporei (profezia che si auto avvera). Il colloquio va affrontato, invece, con l’intento di imparare comunque qualcosa, conoscere nuove persone, mettersi alla prova, anche se non si vedono risultati immediati. - Pensiero Positivo Operativo che, a differenza dell’ottimismo, non riguarda solo il pensare positivo, ma si traduce in azione. Se pensiamo che qualcosa di positivo possa accadere nella nostra vita, siamo pronti a sperimentare, a metterci in gioco. Si tratta di una sperimentazione reversibile, non deve diventare cambiamento, e corrisponde a provare, tentare, se non altro per vedere che

effetto fa e che conseguenze ha. Si tratta, quindi, di modificare il nostro modo di porci davanti alla vita e ai suoi molteplici imprevisti, puntando sul fare invece che sull’aspettare, investendo in modo proficuo il nostro tempo. Può essere utile, in tal senso, fare un piano operativo delle azioni che intendiamo svolgere per realizzare alcuni nostri desideri, cercando di descrivere nel dettaglio le attività che dobbiamo compiere, ma senza concentrarsi troppo sugli ostacoli presunti, perché questo potrebbe bloccare sul nascere il nostro progetto. Se il nostro obiettivo è trovare un impiego, il piano di azione dovrà essere molto articolato e non potrà ridursi soltanto nell’inviare la propria candidatura, ma implicherà lo stilare una lista di amici e conoscenti da contattare per informarli che siamo alla ricerca di un lavoro e sondare eventuali opportunità, effettuare, con l’aiuto di esperti, un bilancio delle proprie competenze e investire in attività formative che aumentino la probabilità di inserirsi nel mercato.

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22 I nostri esperti L’OCULISTA RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

Calazio e Orzaiolo Questioni di Giustizia

L’OTTICO

Cheratocono e Lac (lente a contatto)

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it Valentino Micaglio Tutti abbiamo avuto modo di rilevare, dimensioni, si consigliano impacchi caldi sia negli adulti che nei bambini, la per almeno tre settimane. Se il calazio Michela di Nuvoletto, avvocato del Foroa di Padova presenza una piccola tumefazione non scompare passato questo tempo forma di pallina, che impropriamente si dovrà asportarlo chirurgicamente. Le chiamiamo cisti, a livello delle palpebre. pomate antibiotiche non servono. Può Nella maggior parte dei casi si tratta accadere che le due forme coesistano Buongiorno Avvocato, disono un orzaiolo o di un calazio. Queste si complichi nell’altra; ciò da parte di una titolare di una tinto lavanderiao eche ho una ricevuto una contestazione patologie, comunemente ritenute di ostacola una dipiù guarigione. cliente in merito ad un lavaggio una fodera unafacile testata di un letto macchiata di identiche, sono in realtà alterazioni purtroppo cheche anche nero. Premetto che ladue fodera ci veniviVaerano degli ricordato aloni gialli, nonsesussistevano dopo il lavaggio mi chiede i danni. negozio vi èin un cartellostatistica che indica chiaramente ben distinte eche generano spessoNel mio fortunatamente maniera che i reclami esser cazione fatti entrobassa, 8 giorni dalla restituzione. confusione nelladevono loro identifi si può incappare in un tumore anche da parte degli stessi medici. palpebrale al suo esordio. Nei casi Il calazio è un granuloma cronico a sospetti l’oculista eseguirà un esame Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it carico di una ghiandola palpebrale istologico. infi ammata. ghiandole, contenute Gentile sig. Tali Paolo, nello spessore delle hannouna un la cliente ha palpebre, incaricato ruolo fondamentale nella formazione persona che ha agito quale suoe stabilità del “film lacrimale” fa sì che rappresentante, il quale che dichiarava l’occhio sia sempre bagnato. espressamente di agire in Queste nome e per ghiandole conto della clidenunzia è piccole possiamo immaginarle per apervenuta forma di tardivamente palloncino con che un unico possibile di “palloncino” altri fattori sbocco. Nelinterazione calazio questo dopo la consegna della federa che si riempie di materiale sebaceo, spesso da soli avrebbero potuto determinare per ostruzione del loro unico sbocco, un danno. per blefarite (infiammazione del bordo palpebrale) cronica, seborrea ed acne rosacea. L’ accumulo di secrezione fà aumentare le dimensioni della ghiandola che può raggiungere anche nei casi più evoluti il centimetro. Diversamente, l’orzaiolo è una infezione di origine stafilococcica (batteri comunemente Il progetto di un sorriso in termini odontoiapresenti sulla nostra cute) di una ghiandola palpebrale: quindi è subito trici è definito Piano di Trattamento. chiaro che l’infezione è batterica a Viene eseguita una pianificazione di tutti gli differenza del calazio. Anche in questo elementi inerenti alla situazione della caso, la causa può essere una blefarite, bocca: la forma e la dimensione, l’allineauna caduta di difese immunitarie, un mento e il livellamento dei denti, la linea cattivo stato di salute generale, lo stress, del sorriso, il corridoio labiale, la dimenuna congiuntivite. Qui però il decorso è acuto perché in realtà l’orzaiolo sione verticale, il colore, l’occlusione, ecc. è un piccolo ascesso. Il pus riempie velocemente la ghiandola e, nell’arco Negli ultimi anni il ruolo del dentista non è più di qualche giorno fistolizza, cioè tende relegato a risolvere esclusivamente i problemi a crearsi una via di sbocco, cosa che della bocca ma spazia anche alla regione labiale e, non succede nel calazio, che può durare se vogliamo, indirettamente anche a tutto il viso. mesi. Tali diversi comportamenti devono orientarci nel riconoscimento delle patologie per la diversa sintomatologia È molto frequente infatti vedere nei pazienti, dopo aver riabilitato la e terapia che ne deriva. L’orzaiolo masticazione, un sorriso ritrovato, una sicurezza interiore riacquistata, è un fatto acuto, provocato dallo una maggior fiducia in se stessi. stafilococco, con improvviso gonfiore È indubbio averne giovamento su tutto il viso: la pelle assume un aspetto più palpebrale che comporta intenso dolore; una terapia specifica permetterà luminoso e rilassato, come riflesso di una rinnovata sicurezza interiore. Prima la risoluzione della lesione. Nel caso del trattamento odontoiatrico la tensione muscolare e il sorriso smorzato andavano ad influenzare del calazio non abbiamo mai dolore, la negativamente la mimica facciale. tumefazione insorge lentamente e può, senza terapia specifica, perdurare per Oggi il dentista dispone di mezzi tecnologici a dir poco eccezionali che vanno dalla tac dentale alla mesi. La causa, come sopra detto, non progettazione e all’allineamento dentale tramite dei software che simulano e dimostrano come avverè un batterio, bensì un’infiammazione cronica sterile. La terapia consigliata, rà il cambiamento, anticipando il risultato finale cosicché il paziente possa vedere anticipatamente nel caso dell’orzaiolo, consisterà in cosa è stato progettato per il suo sorriso. impacchi caldo umidi che possono accelerare l’eliminazione del pus e quindi la guarigione ricordando che la lesione è di per sè autobloccante. Per prevenire infezioni secondarie si possono prescrivere colliri antibiotici. Nel calazio se questa pallina indolore è piccola può sparire spontaneamente Per su mese, questo nel giro info di qualche se diarticolo maggiori m.nuvoletti@gmail.com

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Progettare un sorriso

a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: Epitelio membrana di Bowman Stroma membrana di Descement Endotelio questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infiammatori, meccanici, tossici e distrofici) tra le cause di distrofia troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corneale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Riboflavina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedentemente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli IntraStromali e nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili. Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografia, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Cheratocono esso evidenzia, in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profilo della superficie corneale come fosse una fotografia tridimensionale ed è un esame rapido e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni computerizzati a controllo numerico, che consentono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografia seguendo esattamente il profilo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il file al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore efficacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato. OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<


I nostri esperti 23 IL NOTAIO

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

La vendita della nuda proprieta'

Un utile metodo di reperimento di capitale per persone non più giovanissime e che non abbiamo parenti stretti cui lasciare la propria abitazione è la vendita della così detta nuda proprietà. In parole semplici il pieno proprietario trattenendo per sé il diritto di usufrutto, può conservare la facoltà di godere della casa (abitandola o anche affittandola incassando quindi l’affitto) sua vita natural durante e vendere una proprietà detta nuda proprio perché priva della facoltà di godimento e comunque destinata ad “espandersi” e divenire piena alla morte dell’usufruttuario e senza che eventuali eredi di quest’ultimo possano accampare alcunché. Dal lato del compratore della nuda proprietà l’operazione può risultare conveniente come investimento per l’ovvia considerazione che il valore della nuda proprietà è minore di quello della piena,in ragione di questo godimento che potrà attuarsi solo in via differita nel tempo. In linea di massima più è anziana la persona che si riserva l’usufrutto, maggiore è il valore che può ottenersi della vendita della nuda

proprietà, proprio perché (è forse indelicato dirlo) minore è l’aspettativa di vita e quindi minore il tempo di attesa del nudo proprietario per divenire pieno proprietario. Ricordiamo inoltre che alla scomparsa dell’usufruttuario non dovranno spendersi ulteriori imposte né vi sarà bisogno di stipulare ulteriormente dovendosi solo provvedere alla modifica dell’intestazione catastale del bene (voltura) al costo attuale di circa 70 Euro. Per la compravendita della nuda proprietà si sconteranno invece le normali imposte previste per i trasferimenti alle ordinarie aliquote e con la possibilità, qualora ne ricorrano i presupposti, di richiedere le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa”. Pur partendo dal presupposto secondo il quale il valore del diritto di usufrutto è liberamente negoziabile (cioè ciascuno è libero di chiedere ciò che meglio crede), si ritiene utile di seguito riportare la tabella di calcolo utilizzata a fini fiscali onde valutare il rapporto di valore con la nuda proprietà aggiornata al gennaio 2012 in dipendenza della variazione dell’interesse legale.

Età Usufruttuario Età Usufruttuario

Coefficiente Coefficiente

% Usufrutto % Usufrutto

% Nuda Proprietà % Nuda Proprietà

a 0 a 20

38,00

95,00 95,00

5,00

da 21 a 30

36,00

90,00 90,00

10,00

da 31 a 40

34,00

85,00 85,00

15,00

da 41 a 45

32,00

80,00 80,00

20,00

da 46 a 50

30,00

75,00 75,00

25,00

da 51 a 53

28,00

70,00 70,00

30,00

da 54 a 56

26,00

65,00 65,00

35,00

da 57 a 60

24,00

60,00 60,00

40,00

da 61 a 63

22,00

55,00 55,00

45,00

da 64 a 66

20,00

50,00 50,00

50,00

da 67 a 69

18,00

45,00 45,00

55,00

da 70 a 72

16,00

40,00 40,00

60,00

da 73 a 75

14,00

35,00 35,00

65,00

da 76 a 78

12,00

30,00 30,00

70,00

da 79 a 82

10,00

25,00 25,00

75,00

da 83 a 86

8,00

20,00 20,00

80,00

da 87 a 92

6,00

15,00 15,00

85,00

da 93 a 99

4,00

10,00 10,00

90,00

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23

15

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3

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Giochi e tanto divertimento:

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pirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande

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• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non ca-

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Aforismi

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INTARSIO Inserite nello schema le parole elencate

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non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)

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ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI

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14

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

33

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Chiave (4) - Il nome ………...........

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5 1

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7

4 6

Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

38

3

2

SOPRA E SOTTO

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A tavola 25 CUCINA

VINO

ZEBRACAKE ALLA ZUCCA E PESTO DI RADICCHIO Denis Meneghini

O

IL BICCHIERE

VENEZIA È LA CAPITALE DEL CARNEVALE, CARATTERIZZATO DA SPLENDIDE MASCHERE

GNI GIORNO, A TAVOLA O AL BAR, PER CENA O PER UN SEMPLICE APERITIVO, CI TROVIAMO DAVANTI BARISTI O

SOMMELIERS CHE CI SERVONO VINI IN SVARIATI TIPI DI BICCHIERI. FINORA VI HO PARLATO DI VINI MA NON VI HO MAI PARLATO DEL BICCHIERE E DELLA SUA STORIA. IL BICCHIERE ESISTE DAI TEMPI PIÙ ANTICHI, MA FORMA E MATERIALI

SONO CAMBIATI MOLTE VOLTE. CONCHIGLIE E CORTECCE.

I FENICI,

AI QUALI SI FA

TRASPARENTI.

I PRIMI BICCHIERI DI CUI SI HANNO NOTIZIE SONO DEGLI OGGETTI PRESENTI IN NATURA, E CIOÈ GIÀ IL CORNO SCAVATO, IN USO PRESSO GLI EGIZI, I PERSIANI E GLI ITALICI, È MOLTO EVOLUTO. RISALIRE LA DIFFUSIONE, SE NON L’INVENZIONE, SONO I PRIMI A COMMERCIALIZZARE RECIPIENTI

ESIGENZE DI FORMA

IN ETÀ PERSIANA I BICCHIERI DI CRISTALLO GIUNGONO ALLA PERFEZIONE DELLA TECNICA E DELLE FORME, MAGARI TEMPESTATI DI GEMME RARE, E SONO TALMENTE PREZIOSI CHE NELLA QUOTIDIANITÀ SI PREFERISCE BERE IN BICCHIERI DI LEGNO O TERRACOTTA O METALLO. DAL ‘500 LA PATRIA DEL BICCHIERE ELEGANTE DIVENTA VENEZIA, CHE ESPORTERÀ LA MANODOPERA IN OLANDA, GERMANIA, SPAGNA E FRANCIA DOVE, GRAZIE ALLA SPINTA DI CATERINA DE’ MEDICI, SI INIZIANO A VEDERE I BICCHIERI DI MURANO. PROPRIO IN QUESTO PERIODO VENGONO CANONIZZATE LE CARATTERISTICHE NECESSARIE PER IL BICCHIERE IDEALE A DEGUSTARE IL VINO: DEVE ESSERE TRASPARENTE ED INCOLORE, DI VETRO O CRISTALLO, CON LE PARETI SOTTILI E SENZA DECORAZIONI. OGNI VINO HA IL SUO BICCHIERE: IL FLÙTE DAI FIANCHI SLANCIATI ADATTO AGLI SPUMANTI, IL PANCIUTO BALLON PER I VINI ROSSI INVECCHIATI, E LA MITICA COPPA, FORSE MODELLATA SUL SENO DI MADAME DE POMPADOUR, ADATTA ALLA DEGUSTAZIONE DELLO CHAMPAGNE. ABBIAMO UN BICCHIERE PER OGNI COSA, DALL’ ACQUA AL PIÙ STRANO LIQUORE, E MOLTO SPESSO NON SAPPIAMO LE REGOLE PER UN CORRETTO SERVIZIO. E’ DUNQUE DECISAMENTE OPPORTUNO FARCI CONSIGLIARE DA CHI SE NE INTENDE, ONDE EVITARE DI AVERE UN OTTIMO VINO ED UN BICCHIERE POCO ADATTO E RISCHIARE DI FARE UNA PESSIMA FIGURA.

OTTOCENTESCHE, COLORI SFARZOSI E DELIZIOSI PROFUMI PROPRIO DAI COLORI CI SIAMO FATTE ISPIRARE REALIZZANDO IL NOSTRO PRIMO ZEBRACAKE, RIGOROSAMENTE SALATO. ABBIAMO QUINDI SCELTO, FRA GLI INGREDIENTI PROPOSTI, DUE CHE AVESSERO COLORI CONTRASTANTI E GUSTI DIVERSI: UNO PIÙ AROMATICO E L’ALTRO PIÙ DOLCE. PER CONSENTIRE UNA MIGLIORE DISTRIBUZIONE TRA DUE COMPOSTI CON LA STESSA CONSISTENZA, ABBIAMO PENSATO DI TRASFORMARE IL RADICCHIO IN UN PESTO, PIÙ CREMOSO E QUINDI MEGLIO IN GRADO DI RISPONDERE ALLA NOSTRE DI DOLCI TIPICI.

DENISMENEGHINI@ALICE.IT

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:

PER IL PESTO DI RADICCHIO: 1 CESPO RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA; OLIO EVO; MANDORLE PELATE; 1 SPICCHIO AGLIO; FORMAGGIO PARMIGIANO; SALE PER IL CAKE: PESTO DI RADICCHIO DI CHIOGGIA; 15G ZUCCA MARINA DI CHIOGGIA; 160 G FARINA 0; 60G FARINA AUTO LIEVITANTE; 2 CUCCH ZUCCHERO; 1 CUCCH MOSTARDA VENETA; 100ML OLIO DI SEMI; 2 UOVA; ROSMARINO; 15G LIEVITO PER TORTE SALATE; SALE

PROCEDIMENTO

PREPARARE IL PESTO: MONDARE IL RADICCHIO E FRULLARLO A CRUDO NEL FRULLATORE, CON GLI ALTRI INGREDIENTI; DEVE RISULTARE MOLTO MORBIDO E BEN TRITURATO. SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO E DIVIDERE A METÀ IN DUE CIOTOLE DISTINTE: IN UNA AGGIUNGERE IL PESTO CON LO ZUCCHERO, NELL’ALTRA LA ZUCCA LESSATA E SCHIACCIATA, LA MOSTARDA ED IL ROSMARINO. SBATTERE LE UOVA CON L’OLIO ED IL SALE, E DISTRIBUIRE IL LIQUIDO TRA LE DUE CIOTOLE. MESCOLARE I DUE COMPOSTI SEPARATAMENTE IN MODO OMOGENEO, AGGIUNGENDO ACQUA PER FARLI RISULTARE ABBASTANZA LIQUIDI. VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE, SEMPRE AL CENTRO, ALTERNANDO UN CUCCHIAIO PER OGNUNO E LASCIANDO CHE SI AMALGAMINO DA SOLI. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATO PER CIRCA 35-40 MINUTI. SPIZZICHI E BOCCONI B

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TORO DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO UN CLIMA AFFETTIVO SOGGETTO AD ALTI E BASSI NON VI FAVORIRÀ MOLTO IN AMORE. NON MANCHERÀ PERÒ LA PASSIONE NECESSARIA · SALUTE UNA FORMA FISICA GRANITICA GARANTITA DAI PIANETI IN POSIZIONE FAVOREVOLE VI REGALA BENESSERE. LA RIFLESSOLOGIA VI AIUTA CON LE EMICRANIE

Oroscopo MARZO…IL MATTO VA SCALZO! E’ ANCORA PRESTO PER SCOPRIRSI MA LE BELLE GIORNATE NON MANCANO E VIENE VOGLIA DI STARE ALL’ARIA APERTA. GODETEVI IL SOLE

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO DOPO UN PERIODO DI BUFERE, SARETE FINALMENTE PIÙ MALLEABILI E DISPOSTI AL DIALOGO. L’AMORE VIEN CERCANDO L’AMORE · S ALUTE BEVETE MOLTO E CURATE L’ALIMENTAZIONE PERCHÉ I MESI FREDDI VI HANNO DEBILITATI. PRIMA DI ESPORVI AL SOLE METTETE UNA CREMA PROTETTIVA

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO I SENSI VI REGALERANNO SPECIALI SINTONIE CON IL PARTNER O CON QUALCHE NUOVO AMORE. GODETEVI OGNI ISTANTE CON FOGA · S ALUTE CONTINUATE A FARE FITNESS CON ENERGIA E BUONA VOLONTÀ. NON PUÒ CHE FARVI BENE SOPRATTUTTO IN VISTA DELLA BELLA STAGIONE

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO VENERE BOLLENTE VI REGALA ENTUSIASMO E AUDACIA. STATE TRA LA GENTE E INCONTRERETE SICURAMENTE QUALCUNO DI SPECIALE · S ALUTE DEDICATEVI A SPORT DI SQUADRA E NON CIMENTATEVI IN DISCIPLINE TROPPO RISCHIOSE. SIATE PROPOSITIVI, VE NE GIOVERETE

BANDO ALL’ECCESSIVA SPAVALDERIA. VI ASPETTANO MOLTI MOMENTI FELICI, EROTICAMENTE DI GRANDE VALORE AGGIUNTO · S ALUTE GLI SPORTIVI SAPRANNO AFFRONTARE AL MEGLIO DETERMINATI CALI ENERGETICI. CHI NON FA SPORT SI PREPARI A LOTTARE PER IL BENESSERE FASCINO

CANCRO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO SIETE SEMPRE SULL’ORLO DEL LITIGIO CON IL PARTNER. SCEGLIETE SEMPRE IL DIALOGO E RISOLVERETE OGNI COSA. VENERE VI AIUTERÀ · SALUTE CONTROLLATE LA PRESSIONE E FISSATE UNA VISITA DAL DENTISTA. SONO CONSIGLIATI MASSAGGI O YOGA PER RILASSARE LA COLONNA VERTEBRALE

FASCINO L’ASCOLTO DI CHI AMATE DEV’ESSERE PRIMARIO NEI VOSTRI RAPPORTI ALTRIMENTI DOVRETE FRONTEGGIARE ATTEGGIAMENTI DI CHIUSURA · S ALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE DARVI NON POCHI PROBLEMI. PREDILIGETE CIBI SEMPLICI E CURATE L’ALIMENTAZIONE

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

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È LA CIFRA DEL MESE CHE INTERESSERÀ ANCHE GLI AMANTI DI LUNGO CORSO. ATTENTI AL COLPO DELLA STREGA· S ALUTE APPROFITTATE DELLA BELLA STAGIONE PER ANDARE IN BICICLETTA. ATTENTI A NON FORZARE TROPPO, QUALCHE MALANNO IN AGGUATO

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Grandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

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Campolongo

L’ECOMOBILE PER RIFIUTI INGOMBRANTI

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

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PARTNER È A VOLTE POCO DISPOSTO A STARVI A SENTIRE. L’AMORE TROPPO CEREBRALE NON È ADATTO AL PERIODO. PASSIONE!· SALUTE PRENDETEVI MAGGIOR CURA DI INTESTINO E SISTEMA NERVOSO. MANGIATE FIBRE E DIMINUITE I LATTICINI. SFOGATE IN PALESTRA LE ENERGIE IN ECCESSO

e devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono difficili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fiumi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale finge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. Xdci^cjV YV eV\# 1

professionalità risultati

E’ in funzione da gennaio a Campolongo Maggiore (In Riviera del Brenta) un nuovo servizio chiamato ecomobile. Potranno essere conferiti rifiuti ingombranti come mobili ed elettrodomestici. Sarà possibile conferire i rifiuti ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo sportivo). Sanità

TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA L’influenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle complicazioni. Nel Veneziano si è registrato anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle scuole del territorio considerato il picco atteso per fine mese.

cortesia

relax

Economia

LA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia. venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

igiene

Territorio

AMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Chioggia

Provincia

CONRIBUTO AFFITTI

Regione

POLITICA

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PRIMO PIANO

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SOLIDARIETÀ

SCUOLA

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INTORNO A NOI

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Sanità X]Z edgiV Va aVkdgd eV\# 30 Ulss 14 e osped VELA CULTURA ale, quale destin8^cV Z 8]^d\\^V/ >a W^aVcX^d o Y^ :cg^Xd OZccVgd ^cXdcigd Y^ YjZ per Chioggia? XjaijgZ eV\# 16

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Il caso Intoppi per la riscossione dei bonus gas

MOSTRE A PADOVA

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eV\# 34

Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emissioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di finanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali finalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

di Chioggia

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Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto

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“TOLÉLE” IN MOSTRA DI CHIOGGIA A CATTOL ICA

EDITORIALE

Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione

Gli ex voto fanno patrimonio di Fede parte di quel e di cultura che comunemente si chiama devozione pietà popolare. o La “pietà può essere ignorata, popolare non ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II. eV\# 21

PARENTOPOLI NEL VENEZIA NO

di Alessand

Elezioni, parti politici in fermeti e gruppi nto

G

ro Abbadir

randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne

Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante Mestre (con le di opere Parentopoli, dopo sistema Metropolitan complementari), il Roma anche Veo Ferroviario di nezia, anche se ficie (appena avviato), Superle possibili proporzioni di un eventuale altri da definire alcuni addirittura scandalo, non sembrano e solo abbozzati. certamente quelle alla Romea Commerciale Si pensi emerse nella capitale. A lanciare le accuse , alla camionabile Padova – all’amministrazione Venezia, al completamen comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta e tra la compattezza Velocità i diversi partiti e nel Veneto orientale. i gruppi politici del partito nella eV\# 28 passata esperienza sono iniziate da 2007, rendendosi amministrativa. tempo. Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe di Tiozzo, “di un decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli ), il territorio della po politico grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino ra prodi Venezia. Ma l’arte parte del partito. anco- si appresta coeso, con idee ben chiare, che le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa tutti i veneti. Si su la creazione di per scheletri pensi alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3

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