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SETTEMBRE 2018
Periodico d’informazione locale - Anno XXV n. 110
Cultura p.17
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Ma è vero anche che la Stefani ha sottolineato che si tratta di una questione molto delicata. Come a dire: iniziamo a parlarne, poi vedremo. Certo, ad un anno dal Referendum, Zaia un segnale doveva darlo al suo popolo, ma sa bene che non sarà una partita facile. La maggioranza a due teste che siede in Parlamento continua a strattonare da una parte all’altra i lembi di una coperta troppo corta nel tentativo di dare seguito alle promesse elettorali di M5S e Lega. E anche se i “loro” ministri tecnici mandano a dire che non ci sono i soldi per dare agli italiani il reddito di cittadinanza o per sostenere la Riforma delle pensioni, la cosiddetta “quota 100”, leghisti e pentastellati continuano a rassicurare gli elettori. E così, un giorno l’uno e un giorno l’altro, minacciano l’alleato di governo di andare a nuove elezioni. Il Veneto chiede al Governo l’autonomia su 23 materie, sostenendo che la solidarietà e la sussiservizio diarietà nazionale va data a chi la merita. Il voto a dipag un 6 anno fa è stato plebiscitario, in numeri assoluti ben più ampio del perimetro della maggioranza. Sembrava che con un governo “amico” la strada fosse spalancata, forse invece la realtà dei fatti è proprio un’altra. All’indomani dell’incontro di Zaia col ministro, infatti, arriva la doccia fredda: il sottosegretario Stefano Buffagni, vice della Stefani, dice chiaramente che “le richieste venete sono irrealizzabili”. Buffagni è un uomo potente nella galassia pentastellata, molto vicino a Luigi Di Maio e molto considerato nella squadra di governo. E di autonomia se ne intende: sua l’idea, come consigliere regionale, e suo il progetto di legge per il referendum in Lombardia. “L’ho detto anche al presidente Zaia - ha spiegato Buffagni -. La sua richiesta sta mettendo in difficoltà tutto il percorso. Il Veneto sta forzando molto la mano sul piano della comunicazione per richiedere le 23 materie. Tuttavia io ribadisco che ciò risulta essere molto irrealizzabile”. Vero è anche che l’autonomia di Zaia è scritta nero su bianco nel contratto di governo, che va rispettato, certo, ma fin dove si può.
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Z
aia scherza come chi, convinto di aver la vittoria in pugno, si lascia trascinare dall’entusiasmo. E, parlando delle olimpiadi che lui spera si svolgano a Cortina, assicura che anche l’autonomia della Regione sta arrivando a grande velocità. E’ vero che il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani, in un incontro avvenuto a Padova a metà settembre, gli ha assicurato di portare una bozza di intesa sull’autonomia per una prima discussione in Consiglio dei ministri entro il 22 ottobre. segue a pag 3
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