GENNAIO 2024
Periodico d’informazione locale - Anno XXXl n. 16
della Riviera del Brenta
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A
priamo il 2024 come abbiamo chiuso il 2023: diamo spazio, e continueremo a farlo anche i prossimi mesi, alle numerose iniziative dei nostri territori per ribadire, come abbiamo riportato anche sul nostro sito, che “l’amore vero non picchia, non urla, non uccide”. Attraverso le pagine dei nostri giornali, il web e la radio vogliamo tenere viva l’attenzione su quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza, anche se ce ne ricordiamo solamente di fronte alla triste contabilità dei femminicidi, di fronte alle storie delle vittime, alle loro richieste di aiuto spesso inascoltate o sottovalutate, agli allarmi arrivati troppo tardi. Siamo stati toccati da vicino dai drammi di Giulia e di Vanessa, dalle parole dei loro familiari, dal rumore che si è levato dalle piazze e dalle scuole, dalle promesse a fare di più e meglio perché tutto questo non si ripeta, perché vi sia un effettivo cambio di passo di fronte ad un fenomeno che purtroppo ha ancora solide radici nella nostra società. Eppure, eppure anche in queste settimane, esaurita la spinta emotiva e la curiosità intorno al fatto di cronaca in sé, ancora si fa strada la tentazione di voltare pagina, di volgere lo sguardo altrove, di evitare la fatica che costa percorrere strade nuove, usare parole più consapevoli e autentiche, ma anche azioni e gesti, a partire dal nostro quotidiano.
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“LAVORI PUBBLICI, SERVIZI, AMBIENTE: DOLO SARA’ UN CANTIERE PER IL FUTURO” Il sindaco Gianluigi Naletto traccia le prospettive per il 2024 che riguarderanno la cittadina della Riviera del Brenta, da sempre percepita come centro di riferimento nel comprensorio Servizio a pag. 12
Politica
FRATELLI D’ITALIA, ECCO IL NUOVO PARTITO CHE ESCE DAI CONGRESSI E PUNTA AD OTTENERE LA LEADERSHIP IN VENETO
Servizio a pag. 22
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CANER: “TURISMO MOLTO BENE, INCOGNITA UE PER L’AGRICOLTURA, LA LEGA TORNI TRA LA GENTE” Servizio a pag. 23
DE POLI: “LA NOSTRA AGORA’ POLITICA SIA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO CHE AMIAMO”
Politica
Servizio a pag. 24
segue a pag. 5
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Pedemontana, opera che ridisegna il Veneto Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Abbiamo aperto, il 28 dicembre, la Pedemontana Veneta. O meglio la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV). Un esempio di efficienza, di sostenibilità e rispetto ambientale. E’ nata negli anni ‘90, progettata e avviata nel 2000; ma era rimasta una delle grandi incompiute in Veneto. Abbiamo ripreso in mano il progetto, una sorta di “cadavere eccellente” che abbiamo ricevuto in eredità. segue a pag. 5
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Facciamo il punto
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Pedemontana, opera che ridisegna il Veneto Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Un mega invaso per l’agricoltura e contro le alluvioni I
l Consorzio di Bonifica Bacchiglione investirà quasi 4 milioni di 6FDULFD O¶$SS GDO euro per mettere in sicurezza l’area di Dolo e della zona 6LWR :HE sud della Riviera. Sono cantieri che si terranno tutti a ridosso del sedime dell’opera incompiuta, l’Idrovia Padova Venezia. Ad annunciarlo è stato nelle scorse settimane Paolo Ferraresso, presi6FDULFD O¶$SS FRQ dente del Consorzio di Bonifica Bacchiglione. “Nel 2024 - spiega LO 45 FRGH il presidente Ferraresso - faremo partire 2 grossi interventi sul territorio della Riviera di nostra competenza. Il primo riguarderà l’ampliamento dell’area di invaso che si trova tra Camponogara e Dolo. Per ora abbiamo realizzato un invaso ampio un ettaro, con il nuovo intervento porteremo l’estensione dell’area a 10 ettari. I lavori saranno finanziati dal Fondo Speciale per Venezia per 3,8 milioni di euro, già stanziati”. Di fatto l’acqua sarà portata da un nostro canale consortile il Bretoncino che la prenderà direttamente dal Naviglio del Brenta e che scorre vicino al sedime dell’idrovia non completata, i cui terreni sono a disposizione da anni”. L’invaso sarà di grande utilità soprattutto per le attività agricole della zona ma avrà anche una funzione di messa in sicurezza idraulica in caso di piene (si pensi in Riviera alle disastrose alluvioni del 2007 e 2008). Ma l’acqua quando cade, sottolinea il presidente Ferraresso: “va raccolta per aiutare le attività specie come quelle agricole che vanno in difficoltà con estati caldissime e siccitose. Ovviamente in casi di piene il bacino di laminazione sarà di aiuto per evitare che in Riviera i territori di paesi come Dolo, Camponogara, Campagna Lupia finiscano sott’acqua”. Rapidi i tempi di realizzazione. I cantieri per lo scavo dell’invaso dureranno un anno e 3 mesi e per l’estate del 2025 l’opera sarà conclusa. “Quest’opera - chiosa Ferraresso - si rende necessaria considerando le dinamiche che si fanno sempre più frequenti con assenza di neve in montagna e rappresenta un fattivo cambio di prospettiva”.
Voluto dal Consorzio Bacchiglione sarà ampio 10 ettari
Alessandro Abbadir
della Riviera del Brenta
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Fra investimenti e tecniche di realizzazione abbiamo trovato una complessa quadratura del cerchio. I lavori sono partiti nel 2017, e nonostante due anni di Covid, si sono conclusi dopo soli sei anni. Con la realizzazione di 168 chilometri complessivi di viabilità di strada: 94,5 km di infrastruttura autostradale - il 70% della quale interrata - più 68 km di opere complementari, 16 tra viadotti e ponti, due gallerie naturali e 16 artificiali, per un costo complessivo di 2,258 miliardi di euro. Con l’apertura della Pedemontana aspettando l’ultimo tassello, il casello sull’A4 - il Veneto si dota di un’infrastruttura che guarda al futuro, che consente di diminuire le emissioni in atmosfera perché si riducono i tempi di percorrenza e di conseguenza le quantità di carburante. Ma soprattuto consente una connessione con un’ampia parte del Veneto fino ad oggi rimasta isolata: ne beneficeranno i cittadini, le comunità locali e i nostri imprenditori.
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Invece, anche di fronte alle vicende più drammatiche o toccanti, continuano a serpeggiare un certo relativismo che spinge però nel territorio dell’indifferenza. “Ma di questo caso, di questa persona si sta parlando fin troppo, c’è chi ha troppa visibilità e chi non he ha affatto, ma cosa c’è dietro, perché di quell’altra vittima nessuno se ne occupa?”... e così via, in una desolante litania che rimbalza soprattutto fra i social ma che purtroppo continua a fare presa. L’impegno, invece, dovrebbe essere proprio quello di trovare in questo nuovo anno vocaboli e azioni nuove affinché di quanto succede in famiglia, nelle coppie, nei luoghi di lavoro se ne parli eccome. Ne abbiamo bisogno per non scivolare ancora nell’abitudine o nell’indifferenza. Noi vogliamo fare la nostra parte, continuando a dare voce a chi si impegna con costanza e concretezza in questa direzione. continua da pag. 1
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 29 dicembre 2023
Mira
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Politica e amministrazione. Il sindaco Marco Dori fa il punto sugli obbiettivi da perseguire nel 2024
“Nuovo distretto sanitario, Pat e Romea in cima alle priorità” S
arà un 2024 ricco di novità per Mira. E di obiettivi raggiunti”. A dirlo è il sindaco della cittadina Marco Dori che fa il punto del lavoro che lo attende nei prossimi mesi. “Innanzitutto – spiega - puntiamo a realizzare la nuova “Casa della Comunità” il distretto. Per questo con l’inizio dell’ anno dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione della nuova sede del distretto sanitario, ora definita “Casa della Comunità”, che si troverà negli spazi dell’ex campo da rugby a Mira Taglio. Si tratta di un investimento molto importante da parte dell’Usl3, in collaborazione con il Comune di Mira, grazie anche ad una quota di fondi Pnrr. La struttura permetterà di potenziare i servizi socio sanitari del territorio, un’opera attesa da molti anni e che andrà, una volta ultimata, a sostitu-
“Anas ha detto che nel 2024 inizieranno i primi lavori sulla Ss 309, a cominciare dalla bretella di Malcontenta” ire l’attuale sede”. Poi la questione Romea. “Per l’amministrazione che guido - dice Dori - la messa in sicurezza della statale 309 Romea è una vera e propria priorità. A novembre 2023 infatti il consiglio comunale ha votato a favore degli espropri che Anas ha attivato, per poter realizzare gli interventi di messa in sicurezza della Romea. Questo vuol dire che tutto è pronto per poter finalmente passare alla parte realizzativa degli interventi. Anas ha detto che nel 2024 dovrebbero iniziare i primi lavori, a cominciare dalla bretella di Malcontenta e dalla rotonda in zona “Lando”. Appena acquisiti gli ultimi pareri, sarà la volta anche
dell’incrocio di Giare e della bretella “ex Pansac”. Oltre alla viabilità, sarà realizzata da Anas anche la messa in sicurezza delle fermate dell’autobus e dei sottopassi ciclopedonali per attraversare in sicurezza la statale”. Non da meno poi la questione Pat, Piano di Assetto del Territorio. “A gennaio - assicura Dori - è in programma l’adozione del Pat, il nuovo “piano regolatore” di Mira. Si tratta di un lungo percorso, iniziato già nel 2006, che solo ora arriva a conclusione. Il nuovo documento recepisce tutte le ultime novità normative sul contenimento del consumo di suolo e sull’attenzione al rischio idraulico, ma dà anche una visione di città molto più attenta alla qualità che alla quantità di abitare, promuovendo azioni di rigenerazione urbana e di un turismo diffuso, legato ai temi del paesaggio e della sostenibilità”. Il Pat nel frattempo ha avuto il via libera nelle scorse settimane dalla Città Metropolitana di Venezia. Resta aperto però, ammette il sindaco, la questione dei lavori incagliati del progetto Elena per la sostituzione delle luci pubbliche con altre più efficienti. “Per quanto riguarda il “progetto Elena” - spiega Dori - l’auspicio è di risolvere in tempi brevi la diffida legale che il Comune ha fatto alla società che si è aggiudicata la gara metropolitana. Il Comune di Mira ha nel 2023 denunciato di esser parte lesa dal mancato avvio del progetto, raccogliendo in questo il supporto della Città Metropolitana. Se tutto verrà chiarito, il 2024 potrà essere finalmente l’anno per il passaggio della vecchia illuminazione pubblica ad una moderna illuminazione a led, con 90% di efficientamento energetico su oltre 6000 punti luce presenti in tutto il territorio”. Alessandro Abbadir
Il sindaco Marco Dori e il municipio di Mira
Archeologia e strutture per lo sport, soddisfazioni in vista Fra gli altri obbiettivi in programma da parte del Comune di Mira nel 2024 c’è il completamento della nuova pista di atletica. “Si tratta - spiega il sindaco Dori - di un intervento da 1 milione di euro, comprese le nuove torri faro, che è già stato avviato e che verrà completato nei primi mesi dell’anno. Un anno, il 2024, che vedrà l’avvio anche del cantiere per la riqualificazione del Polo Sportivo Valmarana, con il tanto atteso palazzetto, ma che vedrà anche il ritorno al gioco del campo da calcio di Gambarare. Sempre nel 2024 sarà completato il percorso ciclo pedonale di Valmarana e con ogni probabilità saranno avviati i cantieri anche per il collegamento ciclabile di Marano (rotonda Bacchin) e di Malcontenta -Dogaletto, con la
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ciclabile lungo via Foscara, già autorizzata in consiglio comunale”. Infine la campagna scavi archeologica a Malcontenta e una nuova scoperta a Giare. “Siamo curiosi poi di attendere l’esito della nuova campagna di scavi e ricerca che con Ca’ Foscari stiamo programmando a Sant’Ilario - conclude il sindaco - ma desta grande interesse anche quanto sta emergendo a Giare, dove la realizzazione del nuovo parco naturalistico ha portato alla luce un insediamento produttivo dell’età del bronzo. Una scoperta che, insieme al sito di Sant’Ilario, ha fatto presto il giro di tutta Italia e che proietta il fronte lagunare mirese in una dimensione storica e turistica tutta da scoprire”. (a.a.)
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Mira
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Politica. Fratelli D’ Italia con il capogruppo Antonio Mendolia all’attacco della giunta
“Slitta il bilancio, ci saranno danni per i cittadini” P
iovono critiche sulla maggioranza di centrosinistra da parte di Fratelli D’ Italia a Mira. Sotto accusa il sindaco Marco Dori e la giunta. La questione che è stata sollevata è quella che riguarda il bilancio dell’ente locale. Il Comune non è riuscito accusa Fdi a portare per il secondo anno consecutivo in consiglio entro il 31 dicembre, il bilancio e questo per Fdi “costituisce un danno per i cittadini miresi”. Si rischiano meno servizi in ambiti come il sociale ed altri, “meno manutenzioni e opere necessarie e l’aumento di nuove tasse come l’Irpef”. Ad illustrare la questione è il capogruppo di Fratelli D’ Italia a Mira Antonio Mendolia con i consiglieri Vanna Baldan, Rocca Ines Di Natale e anche Andrea Martellato, che alle ultime elezioni amministrative a Mira è stato candidato sindaco. “Siamo esterrefatti - dicono in una nota i consiglieri comunali - per come agisce il Comune di Mira, guidato dal sindaco Dori. Il Comune anche per quest’anno non è riuscito portare in consiglio entro il 31 dicembre 2023 la proposta di bilancio per l’anno 2024. Si tratta di un documento di programmazione e gestione molto importante per cui non approvandolo con il 2024
è scattato l’esercizio provvisorio fino a giugno 2024”. Il partito di Giorgia Meloni a Mira torna indietro nel tempo e fa il punto della situazione sottolineando come i comportamenti dell’amministrazione Dori siano via via peggiorati. “Un anno e mezzo fa, sempre a guida dell’attuale sindaco - spiegano i 4 consiglieri di Fratelli D’ Italia capeggiati da
Mendolia - l’amministrazione aveva segnato un cambiamento approvando in tempo il bilancio dell’ente locale. Cosa è cambiato dal luglio 2022?”. “Per il secondo anno consecutivo - continuano - questa amministrazione comunale condanna Mira e i suoi cittadini a ricevere meno servizi in ambiti come il sociale, ed altri, meno manutenzioni e opere necessarie con lo spettro di nuovi aumenti di tasse come ad esempio l’Irpef, perchè obbligata ad agire per dodicesimi mensili anzichè poter utilizzare le intere somme che avrebbe a disposizione. Nel corso della gestione provvisoria, l’ente può disporre pagamenti solo per l’assolvimento delle obbligazioni già assunte. Non è consentito il ricorso all’indebitamento e gli enti possono impegnare solo spese correnti, lavori pubblici o altri interventi di somma urgenza. E questo purtroppo va tutto a svantaggio di famiglie, cittadini ed imprese che riceveranno meno servizi ed investimenti limitati”. Il Comune di Mira con il sindaco Marco Dori ritiene che le critiche dei consiglieri comunali di opposizione in questa occasione “siano eccessive e strumentali”. Alessandro Abbadir
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Baldin (M5s): “No della Regione, ponti a carico del Comune” “La manutenzione e la gestione dei ponti mobili sopra il Naviglio del Brenta dovrà continuare ad essere affare proprio del Comune di Mira”. A spiegarlo è Erika Baldin consigliera regionale del Movimento 5 Stelle. “Si tratta di una decisione - spiega - presa dalla maggioranza de consiglio regionale, che per il secondo anno consecutivo ha respinto un mio emendamento al bilancio in cui chiedevo l’erogazione di contributi atti al sostegno dei progetti volti al recupero, alla valorizzazione e alla maggior efficienza del ponti mobili che attraversano fiumi e canali nel Veneto, con priorità per gli interventi che comportano l’abbattimento delle spese per il loro funzionamento e manutenzione”. “Si trattava - argomenta Baldin - di sostenere economicamente gli sforzi del Comune, finora il solo ente onerato nella complessa gestione dei ponti. Un fardello insostenibile, circa 500mila euro annui sottratti alle altre incombenze e necessità collettive”. “La somma che avevo ipotizzato - conclude Erika Baldin - era pari alle a 500mila euro per ciascun esercizio fino al 2026”.
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Mira
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Sicurezza. Si è tenuto un importante vertice in municipio nelle scorse settimane
Controllo di vicinato contro i furti A Mira ci sono circa 1000 volontari e quasi 50 gruppi o coordinatori che hanno messo a disposizione della comunità il loro tempo e attenzione. Cambio al vertice del coordinamento.
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elle scorse settimane in Riviera del Brenta si è vissuto un vero e proprio allarme furti. Interi paesi hanno avuto il problema dell’assalto da parte di bande di ladri alle proprie abitazioni o anche alle automobili o garage. A Mira da anni a dare una mano alle forze dell’ordine contribuendo a fare deterrenza anche con cartellonistica ad hoc sono i gruppi di controllo del vicinato e nelle scorse settimane c’è stato un vero e proprio cambio di guardia. Dopo 10 anni nelle veste di coordinatore, Daniele Ferrante infatti ha passato il testimone ad Alessandro Mazzucco. Il passaggio di consegne è stato ufficializzato durante la consueta riunione tra i referenti territoriali, l’amministrazione comunale, la Polizia Locale e la tenenza dei carabinieri. “Un grande ringraziamento a Daniele Ferrante - ha detto il sindaco di Mira Marco Dori - che in questi anni ha saputo condurre con capacità i gruppi di controllo di vicinato. A Mira stiamo parlando di circa 1000 volontari e quasi 50 gruppi o coordinatori che hanno messo a disposizione della comunità il loro tempo e attenzione. Un grosso in bocca lupo al nuovo coordinatore Alessandro Mazzucco e a quanti lo aiuteranno nella gestione e crescita della rete associativa”. Durante la riunione, coordinata dal sindaco Dori alla presenza dei referen-
Alessandro Mazzucco e Daniele Ferrante
ti dei gruppi e del comandante della caserma carabinieri Marco Occhipinti e dei viceistruttori di Polizia Locale Gabriele Fumai e Cristian Pellegrin, si è trattato dei temi della sicurezza e della prevenzione dei reati e delle truffe, compresa l’illustrazione del del nuovo sistema di videosorveglianza comunale che verrà realizzato nel 2024, con nuovi occhi elettronici in tutte le frazioni del territorio, frutto di una progettazione comunale vincitrice di un bando ministeriale. “La presenza del controllo di vicinato nel Comune di Mira ha iniziato la sua operatività nel 2014, con il coordinamento di “Gambarare - Molin Rotto” e in questi anni ha visto l’adesione di oltre un centinaio di famiglie - ricorda
Alessandro Mazzucco - da quel momento è stato un continuo crescendo in tutto il territorio comunale, con continue aggiunte di nuovi coordinamenti e con decine di famiglie ognuno, fino ad arrivare ad oggi. Il nostro impegno è ora quello di essere presenti in quei quartieri e territori ancora scoperti, con l’intento di fornire la massima collaborazione a carabinieri e Polizia Locale per la prevenzione dei reati”. E’ stato firmato un protocollo di intesa tra Prefettura di Venezia e i vari Comuni del veneziano nel settembre 2023. Per chi fosse interessato a conoscere l’associazione di controllo del vicinato è possibile avere informazioni visitando il sito dell’ente locale. Alessandro Abbadir
Coraggio Italia: “Sala consigliare intitolata a Giulia Cecchettin” “E’ necessario un gesto chiaro e deciso per proseguire nell’eliminazione delle disparità di genere, Fabio Zaccarin esponente di Azione, e Paolo Lucarda capogruppo in consiglio comunale di “Coraggio Italia” di Mira, propongono all’amministrazione Dori un’iniziativa per ricordare Giulia Cecchettin. “Oggi siamo nella necessità - spiegano - di passare dalle parole ai fatti nella lotta per la parità di genere”. I due rappresentanti politici di Mira si uniscono per chiedere all’amministrazione mirese l’istituzione di una borsa di studio dedicata a Giulia Cecchettin con la finalità di aiutare le nuove generazioni a costruire un mondo più uguale. Zaccarin e Lucarda suggeriscono l’istituzione di una borsa di studio destinata agli studenti universitari miresi di ogni
genere, così com’era studentessa universitaria, laureanda, Giulia. Un gesto che non solo sostiene
l’istruzione superiore, ma invia un potente messaggio a tutti i giovani: il loro potenziale è prezioso e deve essere coltiva-
to. Il Comune di Mira, “attento al tema della parità di genere da sempre, darebbe così un segnale concreto e all’avanguardia nel promuovere un cambiamento reale sostenendo i ragazzi nella loro crescita personale e professionale”. Accanto a ciò, riconoscendo il ruolo importante che il Comune di Mira può svolgere nella promozione di una società più equa, Zaccarin e Lucarda avanzano, inoltre, la proposta di “intitolare la sala consiliare a Giulia Cecchettin. Ciò per mantenere vivo, proprio nel luogo della politica mirese, il suo ricordo. Una sorta di “memento” agli amministratori tutti al fine di rafforzare l’impegno del Comune verso una attenzione alla parità di genere reale che non può essere solamente una ricorrenza celebrata una volta all’anno”.
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Territorio. Iniziative di Confesercenti e dei distretti del comprensorio con i Comuni
Commercio, servono contributi per la promozione delle attività A
Mira e Dolo i commercianti chiedono contributi per poter rilanciare le loro attività. E’ stato presentato infatti nelle scorse settimane il progetto che ha permesso l’invio in Regione Veneto della richiesta di contributi prevista dal bando regionale per le imprese dei distretti del commercio. “Le imprese del distretto di Mira hanno dimostrato un buon interesse per questo bando - afferma Alvise Canniello, direttore di Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, che ha coordinato il progetto e seguito le imprese nella gestione della pratica. Il bando prevede investimenti per il rinnovo dei punti vendita, che saranno rimborsate al 50%, e per la promozione di iniziative a supporto dell’intero settore del commercio, il cui investimento sarà invece rimborsato integralmente”. Sono 7 le imprese del distretto di “Mira in Progress” che hanno partecipato all’aggregazione e che hanno richiesto il contributo nella misura di 158.000 euro a fronte di investimenti pari a 265.000 mila euro. Le attività commerciali che hanno aderito al progetto sono fra le più disparate: dal centro estetico alla gelateria, alla palestra. Soddisfazione per il sindaco di Mira, Marco Dori che dichiara: ”si tratta di un bel progetto, l’amministrazione ha fatto anche degli incontri per favorire la partecipazione. Siamo certi che le imprese coinvolte trarranno il massimo beneficio e che le attività promosse saranno un motore di sviluppo per l’intera area mirese”. Ma non solo da Mira arrivano richieste per contributi per il commercio. E’ stato siglato l’accordo infatti nelle scorse settimane anche nell’area dei 4 Comuni dell’Unione della Città Riviera del Brenta (Dolo, Fiesso, Campagna Lupia, Fossò) che ha permesso l’invio in Regione Veneto della richiesta di contributi a favore delle imprese prevista dal bando regionale per le imprese dei distretti del commercio. “Le imprese del distretto hanno dimostrato grande interesse per questo bando - afferma Sara Carraro, vice direttrice di Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, che ha coordinato il progetto e seguito le imprese nella gestione della pratica. Il bando prevede investimenti per il rinnovo dei punti
vendita, che saranno rimborsate al 50%, e per la promozione di iniziative, il cui investimento sarà invece rimborsato integralmente”. Anche da parte dei 4 sindaci dei Comuni rivieraschi c’è piena soddisfazione per questa occasione di sviluppo e rilancio dell’economia del territorio. Il presidente in carica dell’Unione dei Comuni della Città Riviera del Brenta, Alberto Baratto, afferma infatti che: “è’ un’occasione importante di investi-
mento per il territorio che punta sugli operatori del commercio come volano di sviluppo e che rilancerà l’intera economia della Riviera anche in una prospettiva di candidatura a patrimonio dell’Unesco”. Il bando in questo caso prevede un investimento complessivo da parte delle imprese del commercio di 366.666 euro e un rimborso per le stesse di 220.000 euro dalla Regione Veneto. Alessandro Abbadir
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Panificatori e pasticceri, vendite a gonfie vele La vendita di panettoni focacce e prodotti di pasticceria è andata a gonfie vele nel periodo natalizio nel comprensorio della Riviera del Brenta. A fare il punto della situazione per l’ Associazione Artigiani Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta” sono stati il capo categoria Denis Riatto e il segretario Giorgio Chinellato. Riatto è titolare di una rinomata attività ad Oriago di Mira e come capo categoria rappresenta una cinquantina di aziende iscritte di cui metà sono panifici veri e propri e poi ci sono pasticcerie e gelaterie. Sono circa 120 lavoratori impiegati in queste attività. “Quest’anno per le richieste e prenotazioni - spiega Riatto - abbiamo registrato un aumento del 20 % rispetto allo scorso anno per quanto riguarda panettoni focacce natalizie e dolcetti tipici del periodo. Sono nella maggioranza dei casi aumenti di richieste di prodotti legati ad aziende o ristoranti che offrono omaggi ai lori dipendenti o clienti, ma anche di famiglie e residenti”. Anche i numeri nello specifico delle ordinazioni avute nel periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio sono consistenti. “Mediamente i panifici del comprensorio della Riviera del Brenta - aggiunge producono per ogni attività 2 quintali e mezzi di panettoni, ma ci sono attività che sono arrivate anche a 5 quintali. Oltre ai panettoni sono acquistate molto le focacce e dolci e prodotti di pasticceria tipici del periodo”. Insomma sulle tavole natalizie in Riviera del Brenta il panettone artigianale è stato ancora più presente quest’anno. Soddisfazione dal segretario dell’Associazione Giorgio Chinellato. “I prodotti artigianali dei nostri panificatori - afferma Chinellato - sono ovviamente diversi da quelli fatte su scala industriale, ma le ordinazioni da qualche anno in vista delle festività aumentano costantemente. La clientela apprezza la qualità dei prodotti dei nostri artigiani panificatori, simbolo della grande passione, impegno e professionalità che mettono in un lavoro che raggiunge risultati di eccellenza”. (r.m.)
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Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di
La storia. L’attività di Fossò unisce il sapere artigianale alla qualità industriale
la storia del Calzaturificio Michielon
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C
inquant’anni e non sentirli. O cinquant’anni e sentirli tutti, ma in esperienza e professionalità. È la storia del Calzaturificio Michielon, azienda di Fossò raccontata dai due titolari, i fratelli Nicola e Luca Michielon.
così ci siamo specializzati sulla prowww.veneto24.it duzione da donna. Nel 2004 abbiamo abbandonato il nostro marchio da uomo e ci siamo concentrati per produrre solo per le griffe, principalmente da donne. Insomma, abbiamo saputo reinventarci per rispondere alle esigenze del mercato. Il colpo più forte lo abbiamo sentito con la caduta delle Torri Gemelle, perché nel 2001 lavoravamo quattro mesi l’anno col nostro marchio per gli Come nasce il vostro calzaturificio? Stati Uniti e avevamo una decina di “L’attività è nata nel 1973 dalla voclienti, forse anche di più, solo a New lontà di nostro padre e nostro zio. York. E dopo quella tragedia abbiaAll’epoca producevano scarpe da mo perso parecchio lavoro. Abbiamo uomo. Nel 1977 poi i due fratelli si quindi fatto la scelta di abbandonare son divisi: mio zio ha incominciato a il nostro marchio e dedicarci alle grifprodurre calzature da donna e mio fe, fino all’anno scorso – ora anche padre invece ha continuato con quelloro si stanno costruendo i loro calzale da uomo, soprattutto per Germacerchiamo di difenderci. Non siamo turifici e per noi “terzisti” c’è sempre nia, Francia, Austria e Svizzera. Con pessimisti”. meno spazio, perciò siamo ripartiti questo marchio siamo andati avanQual è il valore aggiunto di Michiecon un nuovo marchio da donna. Abti fino alla metà degli anni Novanta lon? biamo trovato degli agenti, un po’ di con produzione nostra, poi le griffe “Produciamo tutto in Riviera del clienti e ci siamo imbarcati in questa si sono insediate qui nel territorio e Brenta. L’acquisto dei materiali lo nuova avventura che qualche frutto hanno incominciato a collaborare con facciamo noi direttamente. Il taglio e lo sta dando. Ad oggi siamo arrivati noi. Il mercato da uomo è diventato l’orlatura della tomaia viene fatto in ad avere 40 dipendenti, con due lisempre più difficile e un po’ alla voldei laboratori esterni qui in zona, ma nee produttive, tra griff e e marchio ta abbiamo perso quota di mercato, il resto viene prodotto tutto qui. Sianostro. mo quindi al 100% Made in Italy. La E quest’anno abbiamo festeggiato produzione quasi a chilometro zero è cinquant’anni, a luglio. Papà purtropun valore aggiunto che ormai poche po è venuto a mancare ad ottobre, aziende mantengono”. dopo anni di malattia, ma siamo conL’artigianato è ancora un settore imtenti che sia riuscito almeno a festegportante per il vostro territorio? giare con noi questo importante tra“Assolutamente sì. Noi cerchiamo di guardo”. SCARICA L’APP RADIO VENETO24 accontentare tutte le richieste dei Cosa vi aspettate per il futuro? vari clienti, anche facendo qualche “Il 2022 è stato fantastico, con un aupersonalizzazione quando ci viene mento di lavoro enorme. Nel 2023 richiesta”. invece c’è stata un’inflessione. L’anCome descrivereste la vostra attivino che sta per arrivare non Ascolta inizia sottà? to i migliori auspici, ma contiamo in “Elastica: riusciamo ad adattarci in una ripresa dopo i primi mesi dell’anmaniera rapida alle varie esigenze”. no. L’azienda è comunque sana e
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Dolo
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Politica e amministrazione. Intervista al sindaco Gianluigi Naletto sulle prospettive nel 2024
“Opere pubbliche, servizi, ambiente, Dolo cantiere per il futuro” S
i è chiuso il 2023, ma il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto ha voluto fare il punto su cosa aspetta nei prossimi anni il futuro di Dolo. “Basta - dice il sindaco - fare una passeggiata per il paese e i cantieri di opere pubbliche non mancano: Foro Boario, palazzetto dello sport, pista ciclopedonale in via Pio X (secondo stralcio), palestra delle scuole medie Giuliani, succursale istituto superiore Musatti in via Rinascita, barchessa ovest di villa Concina, villa in via Matteotti, scuola San Giovanni Bosco e campo sportivo di Arino, pista ciclopedonale in prossimità dei campi sportivi e della nuova barchessa parrocchiale di Sambruson. La gru da cantiere più alta della Riviera del Brenta è quella del nostro ospedale… insomma, sono diverse le decine di milioni di euro, tra fondi europei e comunali, ad essere protagoniste
dell’economia locale”. Il sindaco però non intende parlare di soli cantieri .“Basta questo - si chiede il sindaco - per connotare un paese all’insegna del futuro? Il futuro dolese passa anche da un’immigrazione dignitosa, attraverso un progetto nazionale in grado di favorire un’immigrazione locale adeguata nei
“Vogliamo rinnovare i nostri servizi garantendone il calmieramento dei costi” numeri e coerente nelle modalità. Il futuro del nostro paese si caratterizza poi da un’offerta di possibilità abitative, educative, sportive e di lavoro per i nostri giovani. Dopo decenni di promesse e di suggestioni, siamo
protagonisti di evoluzioni concrete, non più emozionali ma di sostanza. Diversi gli ambiti d’intervento: nel settore urbanistico (polo tecnologico di Arino, piano di attuazione del masterplan del centro), sociale (piano straordinario di collaborazione con l’Ater), tecnologico (smart city: rinnovamento dell’illuminazione pubblica), ambientale (alimentazione sostenibile del parco auto comunale), culturale (sinergie con startup universitarie per infondere cultura attraverso eventi e opere da realizzare su luoghi da far vivere e parlare di sé)”. Ma non solo. “Nonostante la previsione dei tagli derivanti dalla legge di bilancio nazionale, il futuro - sottolinea Naletto - è rinnovare i nostri servizi pubblici all’insegna della qualità, garantendone il controllo e il calmieramento dei costi, da non aumentare così
le tasse e le tariffe ai residenti o ridurre, in alternativa, i servizi stessi. Da poco, nuove giovani risorse professionali lavorano in municipio: sono ricche di nuove conoscenze e cariche di energia; altre si aggiungeranno nel corso del nuovo anno, dando il cambio ai colleghi verso la meritata pensione”. Infine una considerazione. “Il futuro - conclude Naletto - avrà il passo dei nostri figli, da crescere non bruciando i loro tempi di vita. Con loro, i più giovani, il nostro futuro, dobbiamo identificarci di più e meglio. La capacità di futuro è di chi ha sviluppato una propria identità. Dolo cantiere di futuro, significa offrire ad ogni cittadino la possibilità di realizzare la propria identità attraverso un pensiero condiviso. Avremo davanti nuove sfide ma, insieme, sapremo affrontarle”.
Il sindaco Naletto
Alessandro Abbadir
In arrivo lavori per sottoservizi e viabilità critica Il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto nel tratteggiare linee d’azione dell’ente locale per i prossimi mesi mette l’accento anche sulla necessità di potenziare sempre più i sottoservizi ma anche di lavorare per mettere in sicurezza i punti neri della viabilità comunale dove spesso purtroppo si verificano incidenti anche gravi. “Futuro - sottolinea il sindaco - va detto è continuare anche ad implementare la nostra rete sotterranea delle comunicazioni sempre più veloce, efficiente e sicura. Si pensi ad esempio alla fibra ottica su gran parte del paese sia nel capoluogo che nelle frazioni di Arino e Sambruson; così come la rete fognaria da rinnovare nella sua efficienza in alcune vie. Ci sono in questo senso cantieri aperti con lavori già eseguiti
in via Solidarietà, prossimamente ne apriranno degli altri in via Concordia e Piave”. Poi sulla viabilità comunale. “L’impegno è comunque - assicura il primo cittadino concludendo - quello di continuare a sistemare le strade bianche sul territorio meno urbanizzato e risolvere i problemi insieme a Città Metropolitana e Regione delle criticità relative all’intersecazione delle strade comunali con quelle metropolitane e regionali. Su questo, insieme a tutti i Comuni della Riviera del Brenta, abbiamo chiesto una mano alla Prefettura di Venezia per non continuare solo a parlare ma anche a fare”. Insomma anche sotto questo versante il lavoro da fare che si presenta per il 2024 è davvero importante. (a.a.)
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Sintonizzati Lo sport e il territorio veneto nel Dna, sempre sul futuro. Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di
NonSoloSport. Festeggiato il trentennale della catena di negozi, con 27 punti vendita in regione e 60 in tutt’Italia
pronti a crescere senza dimenticare le radici L’azienda da sempre sostiene lo sport padovano e praticamente da sempre è partner della Pallavolo Padova. “Quella tra NonSoloSport e Pallavolo Padova è una collaborazione storica, abbiamo sempre avuto feeling con questa società e questo sport ci appassiona tutti, ne condividiamo i valori”
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onSoloSport è un nome, un’insegna che un po’ tutti conoscono, sportivi e non. Ma non tutti forse sanno che dietro questo nome c’è una grande eccellenza veneta. La catena di negozi di articoli sportivi ha radici ben solide nel padovano, dato che nacque 30 anni fa proprio nella Città del Santo, in via Venezia. Da allora è cresciuta costantemente arrivando a contare 60 negozi dal Nord al Sud e recentemente ad “aggredire” anche il centro Italia, con l’apertura simbolica di Roma. L’azienda da sempre sostiene lo
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche sport padovano e praticamente da sempre è partner della Palla radio con una qualità audio perfetta. lavolo Padova. “Quella tra NonSoloSport e Pallavolo Padova è una collaborazione storica, abbiamo sempre avuto feeling con questa società – racconta infatti Mario Fattoretti, area marketing di NonSoloSport -. Ed è una cosa che a noi fa onore. Ci fa davvero piacere portare avanti questa sinergia, con risultati degni di una buona collaborazione. La pallavolo è sempre stata una delle attività sportive che seguiamo di più e anche quella più praticata da parte dei collaboratori all’interno dell’azienda”. “Questo è ancora uno sport con dei valori diversi, come il rugby che è un’altra realtà che appoggiamo su Padova” aggiunge Valentina Fantin, area manager dell’azienda. Il 2023 per NonSoloSport è stato un anno impegnativo, sia per le celebrazioni del trentennale sia per le nuove aperture. Due fronti che hanno saputo dare in entrambi i casi grandi soddisfazioni. “Quest’anno è stato sicuramente impegnativo – prosegue Fantin -, dedicato allo sviluppo, con diversi negozi aperti sia nella piazza di Padova ma anche fuori regione: siamo arrivati a Roma, alla Sicilia e abbiamo continuato il nostro svi-
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luppo in tutta Italia”. Nel 2024 al momento non sono previste nuove aperture dopo lo sprint di quest’anno, ma non si può mai dire l’ultima parola: “La nostra è certamente una realtà molto dinamica e forse questo è uno dei nostri segreti, per cui non escludiamo che possano arrivare anche nuovi punti vendita”. Solo in Veneto attualmente se ne contano 27, con 235 dipendenti solo in regione. In occasione dei 30 anni, NonSoloSport ha voluto dedicare un evento alla “sua” città, organizzando in Prato della Valle una giornata dedicata alla pallavolo, grazie alla disponibilità di Pallavolo Padova. “Siamo stati molto soddisfatti – racconta Fattoretti -, non solo per l’evento in sé, ma anche perchè in quell’occasione un ragazzino ha partecipato a delle prove con i giocatori della prima squadra, è stato poi portato agli allenamenti in palestra e alla fine è stato tesserato proprio con Pallavolo Padova. Questa per noi è una storia bellissima, a conferma del fatto che Ascolta sa ancora conquila pallavolo stare. E poi lo devo ammettere: noi stessi la viviamo in maniera molto passionale internamente,
infatti seguiamo i risultati e siamo presenti costantemente, più che con gli altri sport se devo essere onesto”. Guardando al futuro, NonSoloSport pensa in grande: “L’obiettivo è di coprire le regioni mancanti – spiega Fantin -. Continuare a crescere è fondamentale perché accontentarsi adesso non avrebbe senso. E poi promuovere altri eventi come quello di quest’anno, visti gli ottimi risultati”. “Mi preme dire che NonSoloSport è un’azienda sensibile e sempre pronta ad affiancare il sociale – conclude Fattoretti -.
Tutti gli eventi che noi abbiamo organizzato avevano uno scopo benefico. Anche quest’anno abbiamo riproposto una corsa alla quale teniamo tanto, che è la “NonSoloSport race” e tutto il ricavato è stato donato in beneficenza a due onlus del territorio. Questo da sempre, perché noi siamo sempre pronti ad aiutare e disponibili”.
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Territorio. L’inaugurazione alla presenza del vescovo di Padova Claudio Cipolla
Barchessa della parrocchia di Sambruson messa a nuovo
Parcheggi, le strisce tornano bianche in via Foscarina Sono tornate le strisce bianche nel parcheggio di via Foscarina: nelle scorse settimane i posteggi rialzati a lato della strada sono tornati nuovamente gratuiti. Niente più “blu”, dunque, nel tratteggio dei posti auto nell’area
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ent’anni e più di interventi, un costo complessivo che si aggira sui 750.000 euro ma finalmente, le scorse settimane nel giorno dedicato a Sant’Ambrogio, la comunità di Sambruson ha potuto festeggiare, nel corso della festa patronale ed in occasione dell’inaugurazione del nuovo campo di allenamento, la restaurata barchessa di Sambruson, con una santa messa ufficiata dal vescovo di Padova Claudio Cipolla. Serata che ha visto anche la simpatica consegna della prestigiosa maglia biancoceleste dell’Ambrosiana al vescovo di padovano con il numero 10 ad honorem. Un intervento, quello della barchessa per il quale si sono attivati il Consiglio Pastorale ed il Consiglio per la Gestione economica della parrocchia, ma a favorirlo è stato un consistente aiuto della benefattrice, la maestra Olga Segato. “Vorrei rendere grazie - ha sottolineato il parroco don Luciano - a quanti hanno lavorato gratuitamente per la realizzazione di questa opera”. La “barchessa” fa parte di quel complesso immobiliare adiacente la chiesa di Sambruson e comprendente la casa parrocchiale o canonica ed una sua diretta pertinenza detta casa del colono. Due unità esistenti sin dagli inizi del 1500.
Un primo intervento fu eseguito dal 2000 al 2005 e fu poi ripreso nei primi mesi del 2006. Ma l’andamento dei lavori fu caratterizzato da crescenti difficoltà di natura economica dovute alla diminuzione delle entrate e all’aumento dei costi di gestione e cosi nel 2010, con il fabbricato completato al grezzo e in sicurezza, fu decisa la sospensione dei lavori (il costo sostenuto fino a quel momento era stato di circa 450.000 euro). Nel 2020 il parroco don Luciano Baccarin, seguendo le indicazioni della curia vescovile, si è impegnato per portare a compimento l’opera, per la quale erano necessari ulteriori 300.000 euro circa. Grazie al contributo dei parrocchiani, al lascito della maestra Olga Segato e anche al contributo del Comune di Dolo,
con il contributo di alcuni volontari che si sono fatti carico dell’esecuzione di lavori per i quali non era necessario l’intervento di ditte specializzate, si è arrivati alla conclusione. Il sindaco Gianluigi Naletto ha osservato: “siamo grati alla comunità ambrosiana per il recupero dell’antica barchessa, opera restituita in tutta la sua bellezza e funzionalità a luogo di incontro, di relazione e di crescita collettiva. Presto amplieremo insieme alla parrocchia la sinergia già esistente, in modo utile e fecondo per tutti con la nuova pista ciclabile di collegamento del campo sportivo con le scuole comunali, affermando l’importanza ed il valore della collaborazione tra i diversi soggetti protagonisti nel territorio”. Lino Perini
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pavimentata. “Abbiamo accolto immediatamente le sollecitazioni della cittadinanza - spiega il sindaco Gianluigi Naletto - e abbiamo avviato con Abaco, che ha in gestione a Dolo il servizio di sosta a pagamento, l’iter per liberalizzare i posteggi. Si può così lasciare l’auto in sosta nell’area di via Foscarina senza più pagare il ticket”. “Restituiamo alla libera sosta un’area importante e nevralgica del centro aggiunge il vicesindaco Matteo Bellomo - pienamente consapevoli del fatto che la “riconsegna” delle aree a parcheggio libere, non più a pagamento, è atto dovuto ai tanti operatori di servizi privati attivi nella zona di via Foscarina”.
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Patrimonio. L’annuncio del vicesindaco di Dolo Matteo Bellomo
E’ partito il restauro di “villa Matteotti”, diventerà centro culturale P
roseguono i lavori di restauro della villa comunale che si trova all’angolo tra via Matteotti e via Piave dove sorgerà il “Centro innovativo culturale”. Si tratta del recupero di una struttura che si sta rivelando molto minuzioso, reso possibile soprattutto grazie all’attenta attività di ricerca e analisi storica che hanno dato una precisa origine ad un immobile che, nel corso degli anni quando era ancora di proprietà del demanio, è stato sede di uffici pubblici e sul quale non erano state recuperate accurate informazioni. L’ assessorato alla cultura, infatti, ha promosso, attraverso una gara, l’avvio di un project financing che ha permesso di ricostruire la storia dell’immobile, scoprendo aspetti del tutto inediti anche sulle origini stesse di Dolo. Ad occuparsene RnB4Culture, società che si è aggiudicata la gara. importanti contenuti sono stati ottenuti grazie anche alla preziosa collaborazione con il gruppo degli storici della Riviera del Brenta coordinati da Mauro Manfrin. Dopo che in primavera erano iniziati i lavori esterni, sono iniziati anche quelli di restauro interno che porteranno ad una completa riqualificazione dell’immobile, nel rispetto profondo di ogni elemento culturale in termini filologici, che verrà ammodernato rendendolo, in primo luogo, realmente accessibile anche alle persone con ridotte capacità motorie. I tempi di realizzazione dell’intervento,
“La ricerca storica condotta dagli esperti di RnB4Culture, ha permesso di ricostruire la storia di una villa della quale sembrava non ci fosse alcuna traccia. Sono emerse notizie che possono, addirittura, mettere in discussioni alcune convinzioni rispetto alla nascita stessa di Dolo”.
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I lavori in corso in villa Matteotti
specialmente quando si lavora su di un immobile storico sono difficilmente preventivabili, ma l’obiettivo dell’amministrazione è di poter aprire la villa entro l’estate 2024 come sottolinea l’assessore alla cultura e vicesindaco dolese Matteo Bellomo. “Abbiamo lavorato fianco a fianco con RnB4Culture - sottolinea Bellomo- per restituire alla città un gioiello storico e architettoniche che le è proprio e che, negli ultimi decenni, non è mai stato considerato quanto merita. La ricerca storica, poi, condotta dagli esperti di RnB4Culture, ha permesso di ricostruire la storia di una villa della quale sembrava non ci fosse alcuna traccia. Sono emerse notizie estremamente interessanti che possono, addirittu-
ra, mettere in discussioni alcune convinzioni rispetto alla nascita stessa di Dolo. Nei primi mesi del prossimo anno, su questo, saranno proprio i ricercatori coinvolti in questa vera e propria impresa a raccontare a tutti cosa sono riusciti a scoprire”. “A lavori ultimati ha concluso Bellomo - Dolo e tutto il territorio potranno contare su di un laboratorio culturale di altissimo livello con spazi espositivi, infrastrutture tecnologiche assolutamente innovative e attività, anche per le scuole e per i più piccoli, capaci di garantire esperienze del tutto inedite: noi crediamo molto in questo progetto e in tutto quello che questa operazione rappresenta per la nostra comunità”. Lino Perini
Entro il 2026 in arrivo la “Casa della comunità” Nelle scorse settimane é stato approvato il progetto definitivo della nuova “Casa della comunità” di Dolo, aggiornato nella progettualità e nella relativa copertura finanziaria. Per l’aumento dei prezzi, dovuto all’eccezionale ed imprevisto aumento dei costi per materiali da costruzione, carburanti ed energia, é stata rivista in aumento la stima dell’importo dei lavori, inizialmente prevista a 2.242.118,15 euro (Iva esclusa), con un aumento di 650.118,15 euro. E’ stato riconosciuto anche un compenso aggiornato per la progettazione definitiva della nuova casa con un riconoscimento aggiuntivo rispetto all’iniziale contratto al progettista dell’opera di 45.266,87 euro. Inoltre è stata modificata l’ipotesi iniziale del progetto
di adeguamento dell’edificio, attuale sede dei poliambulatori dell’ospedale preferendo intervenire solo sulla porzione dell’ala nord-ovest
dell’edificio con demolizione e ricostruzione su due piani fuori terra. Scelta che risulta più adeguata in relazione agli standard dimensionali e funzionali della “Casa della comu-
nità” e, a differenza dell’ipotesi originaria, l’intervento consente che non si arrechi danno all’ambiente come previsto per gli investimenti finanziati con le risorse del Pnrr. La “Casa della comunità” prevede un modello di intervento multidisciplinare e al suo interno si troveranno equipe composte da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri e psicologi che garantiranno la presenza medica ed infermieristica di 12 ore dal lunedì al sabato. Dovrebbe entrare in funzione entro maggio 2026. Un’altra struttura che fornisce servizi a disposizione delle necessità del territorio dolese a fronte anche di un invecchiamento della popolazione sempre più consistente. (l.p.)
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Grandi Eventi
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Nei 700 anni dalla morte. Dal 27 gennaio al 13 febbraio la città celebrerà uno dei suoi più grandi viaggiatori
Tutto pronto per il Carnevale di Venezia, nel nome di Marco Polo Principale protagonista sarà il Carnival Street Show con i migliori artisti internazionali
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er il Carnevale veneziano sarà un anno all’insegna del ritorno alle tradizioni più antiche e con una dedica obbligata: quella a Marco Polo e alla strada per il Catai nei suoi 700 anni. Sarà il suggestivo titolo “Ad Oriente. Il mirabolante viaggio di Marco Polo” ad accompagnare il Carnevale di Venezia 2024 che dal 27 gennaio al 13 febbraio celebrerà uno dei suoi più grandi viaggiatori in occasione dei 700 anni dalla sua morte, avvenuta l’8 gennaio del 1324, Marco Polo torna dunque in laguna da protagonista e non poteva che farlo durante il Carnevale, quando Il tema del viaggio, della scoperta e dell’incontro con mondi prima solo immaginati si unisce al tema del percorso alla ricerca dei molti se stessi, diversi da quando si era partiti ma ancora con la voglia di tornare a mettersi in viaggio. L’edizione 2024 del Carnevale di Venezia sarà dunque un viaggio verso l’Oriente sulle tracce del percorso che Marco Polo intraprese alla scoperta delle nuove meraviglie dell’allora Catai. Doppia, in effetti, la ricorrenza: i 700 anni dalla morte di Marco Polo e i 770 anni dalla nascita, nel 1254 a Venezia da una famiglia patrizia di facoltosi mercanti, originaria di Sebenico in Dalmazia. Nel 1269, quando il padre e lo zio fanno ritorno a Venezia dai viaggi in Oriente, Marco ha quindici anni; e poco più tardi, ancora giovinetto, probabilmente nella primavera o nell’estate del 1271, parte insieme con loro per la Cina, dove rimarrà per circa venticinque anni. Durante tutta la sua permanenza presso la corte mongolica, per conto del Gran Khan, Marco svolgerà attività amministrative, lunghe e delicate ambascerie e incarichi diplomatici di prestigio, compiendo a tal fine diversi viaggi. A sette secoli di distanza, la città di Venezia, dal 27 gennaio al 13 febbraio, diventerà quindi la sede di un secondo viaggio fantastico che condurrà gli ospiti per le calli e i campi in
In foto, l’immagine ufficiale del Carnevale di Venezia 2024 dedicato a Marco Polo
Sintonizzati sul futuro. cambiare look
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un Carnevale diffuso in tutto il territorio cittadino dove si ripercorreranno quelle avventure eccezionali, Principale protagonista sarà il Carnival Street Show con i migliori artisti del panorama internazionale nel campo della clownerie, ma non mancheranno gli appuntamenti ormai tradizionali con la maschera più bella e la selezione delle dodici Marie, a Ca’ Vendramin Calergi il Dinner Show ufficiale del Carnevale, intitolato “Alla corte del Gran Khan”, ancora una volta firmato dalla stilista Antonia Sautter e lo spettacolo sull’acqua. “Terra incognita” all’Arsenale. Ma l’arte e il teatro torneranno anche
Show ufficiale “Alla corte del Gran Khan”, ancora una volta firmato dalla stilista Antonia Sautter
a celebrare il Carnevale con una programmazione di spettacoli negli spazi culturali della città con il Carnevale della Cultura in collaborazione con Biennale. L’edizione del Carnevale di Venezia 2024 porta la firma del Direttore Artistico e scenografo del Teatro La Fenice, Massimo Checchetto. Sui principali siti stranieri, intanto, l’evento è già partito alla grande e con aspettative altissime. Scrivono ad esempio su uno dei principali fornitori di pacchetti viaggio per la Germania: “Il Carnevale di Venezia 2024 è pronto a esplodere in un turbine di eccitazione e divertimento!Il conto alla rovescia è già partito e la città lagunare è pronta a celebrare uno dei suoi più grandi eroi: Marco Polo. Immaginatevi catapultati in un’avventura epica, mentre viaggiate attraverso le calli e le piazze di Venezia, immergendovi in uno spettacolo magico che unisce storia, cultura e creatività senza limiti! È un’opportunità unica per esplorare non solo terre remote, ma anche il proprio viaggio interiore alla ricerca di sé stessi e dell’avventura mozzafiato di Marco Polo”. Massimo Tonizzo
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Sport locale
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Podismo. Un atleta 58enne del gruppo di Mirano alla ribalta da qualche anno
Antonello Favaro campione internazionale di Nordic Walking U
n’eccellenza assoluta nel panorama del Nordic Walking nazionale ed è totalmente made in Mirano. Lui è Antonello Favaro, operaio, 58 anni a gennaio che ha scoperto questa pratica sportiva 12 anni fa e se n’è subito innamorato poiché, come afferma lui stesso, consiste in una “palestra a cielo aperto” e consente il movimento del 90% del proprio corpo, un toccasana per la nostra salute. Il Nordic Walking infatti è la camminata naturale con l’ausilio funzionale dei bastoncini. Facile, poco costoso e divertente si pratica all’aria aperta, fa bene al cuore e circolazione, rafforza braccia e spalle, migliora la postura della schiena e tonifica glutei e addominali. E’ stato infatti provato che contribuisce a normalizzare l’ipertensione arteriosa. Riduce il rischio di insorgenza del diabete mellito. Allevia e previene il mal di schiena. La pratica regolare riduce la tensione, lo stress, l’ansia e aumenta il senso di benessere a livello psicologico. Ma a Favaro tutto questo non bastava e, una volta iniziato con il gruppo di Mirano, ha anche partecipato nel 2014 e nel 2015 alla prime competizioni non ancora ufficiali che venivano organizzate tra Vicenza, Cortina e Mestre e, successivamente, aggiudicandosi gare al livello nazionale
Antonello Favaro in azione
nella sua categoria, la SM 50 per cui successivamente è arrivato a laurearsi campione italiano Fidal. In quegli anni ha iniziato anche a praticare il nordic in montagna, sulla velocità a Cesiomaggiore, Segusino e Pedavena. Nel 2017 Favaro è passato al gruppo Outdoor Bassano e ha conquistato i titoli di campione italiano Fidal di Nordic Walking agonistico categoria Sm 50 (50-54 anni), campione regionale Fidal di Nordic Walking agonistico sempre nella Sm 50, vincitore del Giro
Nordic 2015-2016-2017 categoria Sprint, vincitore della Kombinata Nordic nel Giro Nordic 2017, a cui ha aggiunto il secondo posto nella classifica assoluta nel campionato italiano di Nordic Walking in salita Aics, Associazione italiana cultura e sport. In precedenza aveva ottenuto il successo al campionato italiano Fidal di Nordic Walking agonistico categoria Sm 50 20162017-2018 e due Giro Nordic nella categoria Sprint. Recentemente si è affiliato al gruppo Kynesis Conegliano mentre per quanto riguarda la velocità, all’Audace Noale per poter ottenere la tessera Fidal. E’ stato campione nazionale Style categoria Camminatori 2016 con 9 vittorie su 10 gare. campione nazionale Style categoria Camminatori 2023 con 5 vittorie 3 secondi e 3 terzi posti e quest’anno ha vinto anche il campionato nazionale Acsi Nordic Walking. Ha ottenuto dei primi posti in gare europee e ha partecipato anche ai campionati mondiali che si sono tenuti in Polonia anche se si tratta ancora di gare non ufficiali ma ottenendo comunque risultati lusinghieri. “Insieme alla mia squadra, corro soprattutto per far conoscere questo bellissimo sport- ha dichiarato Favaro. Riccardo Musacco
Una reunion fra tutti i professori di ginnastica Una reunion dei bei tempi che furono ma all’insegna anche dei ricordi a livello sportivo vissuti con grandi soddisfazioni in gioventù. Si sono ritrovati, infatti, recentemente, all’ Oca Bianca di Mirano, i professori di ginnastica che avevano frequentato l’Isef a Bologna e Padova 44 Anni fa, negli anni tra il 1977 e il 1980, riuniti grazie a Vanni Favorido con il supporto di qualche volonteroso collega. Favorido, che è stato anche collaboratore sportivo de “Il Gazzettino”, è stato insignito della Stella di Bronzo al merito sportivo del Coni nel 2004, con l’Ovale di Bronzo (2007), d’Argento (2013) e d’Oro il 21 maggio 2021. Ha vinto due titoli nazionali, nel calcio con la Sms Mazzini di Mirano, ai Giochi della Gioventù del 1985 a Frosinone e col Rugby, Regione Veneto nei campionati studenteschi del 2001 a Pordenone. Andato in pensione nel 2020 dal suo
incarico sulla cattedra di scienze motorie presso l’Iis Levi-Ponti di Mirano può essere tranquillamente definito una delle colonne nel mondo dell’insegnamento in questo campo. Tuttora è osservatore arbitrale di rugby, giudice di tennistavolo e ha diretto incontri di calcio e segue anche un ragazzino del baskin. E’ autore anche del volume “Una Piazza Ovale” mezzo secolo di rimbalzi strani a Mirano, del 2007, in occasione del 50esimo anniversario del Rugby Mirano. Il ritrovo ha avuto così successo che sarà riproposto anche quest’anno intorno a settembre, si spera raddoppiando il numero dei partecipanti. “Sono una persona che vive di sport - ricorda - dopo il primo anno all’Isef a Bologna noi veneti siamo confluiti tra Padova e Verona. C’erano tanti che hanno fatto sport ad alto livello come l’olimpionica Gabriella Dorio”. (r.m.)
E’ stato campione nazionale Style categoria Camminatori 2016 con 9 vittorie su 10 gare fatte
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#Regione
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Politica. I congressi provinciali hanno prodotto una reale inversione di rotta
Fratelli d’Italia si prepara a guidare il Veneto I
n Fratelli d’Italia, il partito del Premier Giorgia Meloni, soffia un vento di profondo cambiamento e in Veneto, in questo senso, si sono visti, nel corso dei congressi provinciali, i segnali maggiormente evidenti. A innescare, almeno in Veneto, questo significativo cambio di rotta è stato il congresso provinciale di Treviso, il primo non unitario celebrato. A vincerlo, probabilmente contro ogni pronostico, è stato il giovane vicesindaco di Montebelluna, Claudio Borgia, solida tradizione di destra con uno
“L’appuntamento elettorale del 2024 sarà un passaggio fondamentale. I risultati delle Amministrative e delle Europee rappresenteranno l’ordine di partenza in vista delle regionali” spiccato sguardo al sociale. Dopo Treviso, uno dopo l’altro, praticamente tutti i presidenti provinciali sono cambiati. Volendo semplificare si potrebbe dire che il Veneto ha voluto dare un forte segnale al proprio coordinatore regionale, il senatore bellunese Luca De Carlo. Se ci si affidasse, però, a una lettura di questo tipo non si comprenderebbero fino in fondo le ragione di un cambiamento così radicale. L’inversione di rotta, infatti, non ha tratti personalistici - anche se la vittoria di Borgia a Treviso proprio nel collegio elettorale di De Carlo costituisce una battuta d’arresto – ma di vera e propria fisionomia del partito. “In questi anni – ci spiega il neo-segretario trevigiano, Claudio Borgia – in
troppi ci siamo sentiti dirigenti politici di secondo livello. Il nostro limite? Non esserci iscritti a Fratelli d’Italia il giorno stesso della sua fondazione. Giorgia Meloni in questo è stata bravissima perché ha sempre lavorato per allargare il partito e per garantire a tutti la stessa agibilità politica. Io ho una storia saldamente radicata a destra, da sempre. Che è culturale prima che partitica. Una destra che parte dei territori, che ha dei valori ben precisi che sono, tra gli altri: l’amor di Patria, il merito, l’equità, la difesa delle tradizioni e dell’identità, che è maggiormente attenta ai temi sociali e quindi impegnata a difesa di chi ha più bisogno. E poi una destra che, con profonda ispirazione risorgimentale, avverte con emozione il senso dell’orgoglio nazionale.” “Con questo congresso – continua Borgia – si rafforza un importante patto generazionale e di radicamento territoriale voluto proprio da Giorgia Meloni attraverso il quale ha riunito il partito e bloccato sul nascere, di fatto, le correnti. Il nostro obiettivo è, e deve essere, quello di stare sempre di più in mezzo alla gente in particolar modo in un momento difficile come questo nel quale le nostre famiglie e le nostre imprese stanno realmente soffrendo per le scelte scriteriate degli anni passati. In tutti questi anni di impegno - prima da presidente provinciale dei giovani di Alleanza Nazionale, poi da rappresentante degli studenti universitari a Bologna (dove si trovò a lavorare, pur da posizioni diverse, fianco a fianco alla segretaria del PD, Elly Shlein all’epoca studentessa e rappresentante della sinistra universitaria NdR) e da vicesindaco di Montebelluna (recordman veneto di preferenze nella tornata 2021,
Claudio Borgia
anno della sua rielezione NdR) - ho imparato che per provare, realmente, a rappresentare chi ti ha eletto, e anche chi non ti ha votato, devi esserci sempre; non puoi pensare di comprendere le cose stando in un ufficio a guardare le cose con distacco, magari affidandoti a schemi precostituiti. Devi darti da fare concretamente per migliorare la qualità di vita dei tuoi cittadini, cosa che ho sempre cercato di fare.” Partendo da questi presupposti l’obiettivo dichiarato di FDI è la Regione Veneto. “Piano. Prima delle Regionali ci saranno le amministrative e le Europee del prossimo giugno. Il nostro obiettivo deve essere quello di confermare, e se possibile accrescere, il nostro voto po-
litico e di aumentare significativamente la nostra pattuglia di amministratori locali. Proprio per questo sto visitando tutti i circoli per individuare i candidati migliori da mettere in campo. Io sono, infatti, fermamente convinto che si debbano individuare le persone giuste, le più preparate, quelle che maggiormente possano interpretare il contesto nel quale sono chiamate a impegnarsi. Anche in questo caso non esistono forme precostituite o rendite di posizione se vogliamo veramente fare del bene al nostro territorio. La nostra ambizione, per le prossime amministrative nella provincia di Treviso, è quella di sederci al tavolo con gli alleati avendo sempre un nome all’altezza da presentare come candidato sindaco, poi, insieme, sceglieremo quello o quella maggiormente adeguato. L’appuntamento elettorale del 2024, in questo senso, rappresenta un passaggio fondamentale. È evidente che i risultati delle Amministrative e delle Europee rappresenteranno l’ordine di partenza in vista delle regionali. Del resto la regola è sempre stata questa: chi ha maggiore consenso nel territorio ha il diritto e il dovere di esprimere il candidato; è sempre stato così, sarebbe veramente curioso che sta volta le cose non andassero allo stesso modo. In questo senso noi di Fratelli d’Italia siamo pronti. Anche in questo caso, per me, vale sempre lo stesso requisito: si deve trovare il candidato maggiormente adeguato, senza posizioni precostituite. Fratelli D’Italia potrà dire certamente la propria non soltanto per la nostra forza elettorale, ma perché, già oggi, noi siamo in grado di proporre candidati, sia civici sia di partito, di altissimo valore”.
Primo bando sulle comunità energetiche rinnovabili, Marcato: “Vogliamo creare una rete virtuosa” “Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono, insieme a fotovoltaico e idrogeno, i caposaldi delle linee strategiche del nuovo piano energetico regionale che stiamo predisponendo”. A dirlo è Roberto Marcato, l’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato, all’indomanni del via libera dalla giunta veneta al bando di finanziamento che sostiene la creazione e lo sviluppo delle nuove comunità energetiche. “Sono tasselli fondamentali della transizione energetica, - aggiunge l’assessore - in attesa di
Roberto Marcato
indicazioni a livello nazionale, abbiamo approvato un primo bando da un milione di euro per garantire il sostegno alla creazione di queste nuove comunità. E’ da anni infatti che stiamo lavorando per definire un modello energetico regionale votato alla progressiva indipendenza, puntando in particolare alle fonti rinnovabili. Questo è solo il primo bando in materia. A partire da quest’anno appena iniziato le iniziative saranno numerose a supporto di imprese, enti e cittadini”. Il bando concede una agevolazione,
nella forma di contributo a fondo perduto, che arriva a coprire l’80% della spesa ammissibile per la realizzazione del progetto, nel limite massimo di euro 30.000 euro. Non saranno ammesse le domande i cui progetti comportano spese ammissibili per inferiori ai diecimila euro. La gestione amministrativa del bando è affidata ad Avepa. Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate dalle ore 10 del primo febbraio prossimo per tutto il mese, fino alle 17 del 29 febbraio, tramite il sistema informativo regionale “SIU”.
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Regione
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L’intervista. L’assessore regionale Federico Caner sulle prospettive per il 2024
“Turismo a gonfie vele, continuerà a crescere, l’agricoltura risente delle contraddizioni europee” Da trent’anni leghista, si augura un cambio di rotta: “Dobbiamo tornare tra la gente e realizzare la vera autonomia”
F
ederico Caner, assessore al turismo, all’agricoltura e ai fondi UE della regione Veneto, partiamo quindi dal turismo: cosa ci dobbiamo aspettare dal 2024? Se i dati dell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso confermeranno il trend fin qui registrato, il 2023 probabilmente è destinato a superare per presenze turistiche il 2019. Stiamo lavorando molto sulla qualità del turismo dei nostri territori, in modo da garantire maggiore redditività non solo al comparto ricettivo ma anche a tutto l’indotto. Per il 2024 le previsioni sono molto buone, lo confermano le prenotazioni di queste settimane. Il comparto termale sta andando molto bene e anche la montagna è in crescita nonostante ci fossero delle perplessità legate all’aumento dei costi per l’inflazione. Invece gli accessi e le vendite di skipass sono aumentati in media di un 15 per cento, con punte del 30 a Cortina. La stagione invernale dunque è partita molto bene, ci auguriamo che anche gennaio e febbraio continui al meglio e che il
meteo sia dalla nostra parte. Altro settore di sua competenza è l’agricoltura, condizionata da maltempo ed eventi estremi. Come sta il settore primario veneto? In effetti veniamo da un anno difficile perché il cambiamento climatico si è fatto sentire con la grandine e altri eventi che hanno messo a dura prova non solo la viticoltura ma anche gli altri comparti. C’è poi il problema dell’acqua, o è troppa con le precipitazioni violente oppure manca per lunghi mesi. Abbiamo chiesto anche l’intervento del Governo con il fondo rischi nazionale e alcune risposte sono arrivate. Nonostante queste difficoltà il sistema ha tenuto grazie ai nostri agricoltori. I prezzi delle materie prime, l’altra emergenza per il settore, sono in calo e ci auguriamo che questo continui. L’anno scorso gli imprenditori hanno pagato un alto prezzo per fertilizzanti e sementi mentre nel momento della raccolta hanno risentito del calo dei quotazioni delle produzioni, e questo non ha permesso di recuperare i maggiori costi
sostenuti nei mesi precedenti. Lei è anche assessore ai fondi UE: l’Europa ci aiuta? È vicina al territorio? Ci sono due aspetti da considerare, da una parte è positiva la disponibilità di fondi che per una regione virtuosa come la nostra permettono importanti investimenti sia per il turismo che per l’agricoltura. Pensiamo al turismo, in questa tornata abbiamo raddoppiato la disponibilità di fondi grazie ai quali si sono finanziate la rigenerazione delle imprese, l’ammodernamento degli alberghi e dei servizi turistici. A queste risorse sia lo Stato che la Regione aggiungono poi altri fondi. L’aspetto negativo dell’Europa riguarda l’agricoltura perché l’Ue vede il settore come una fonte di inquinamento anziché come un importante generatore di risorse non solo economiche, ma anche di cibo e materie prime in ambito alimentare, per garantirci una maggiore autosufficienza. Ci troviamo con un’Europa a doppia faccia. Chiudiamo con una domanda
Federico Caner
politica. I rapporti con la Lega ultimamente non sono stati sereni. Cosa sta accadendo? Sono nella Lega da trent’anni e non mi sono mai sottratto al confronto. Ritengo che la linea politica intrapresa in questi mesi non sia lungimirante, ci occupiamo meno del territorio e più di questioni nazionali. Il partito si è spostato molto a destra, lo abbiamo visto anche il mese scorso a Firenze con la presenza di esponenti dell’estrema destra europea. Francamente questo non fa parte del mio dna, quindi ho posto la questione e ho chiesto al partito di tornare a quello che è il suo
“core business”, vale a dire il federalismo e l’autonomia, quella vera e non annacquata. Si dice che il nord Italia è ricco, in realtà non è così perché è vero che le nostre regioni producono molto ma sul territorio rimane poco. Penso al tema idrogeologico, solo in Veneto abbiamo bisogno di un piano da due miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio. Però le risorse non le abbiamo perché le mandiamo a Roma. Ecco, io mi aspetto un partito che lavori su questo e non che pensi al ponte di Messina. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)
Arteven rinnova il Cda, Massimo Zuin rieletto presidente Riconfermato all’unanimità Massimo Zuin alla guida per i prossimi cinque anni di Arteven, il circuito teatrale della Regione Veneto. Il Consiglio di Amministrazione è formato da Silvano Guarda, Pierangelo Molena e Irene Lissandrin quali consiglieri, revisori dei conti Massimo Sorarù presidente assieme ai revisori Enrico Tosetto e Andrea Morino, supplenti Saverio Nardi e Umberto Scarso. Il componente designato dal Presidente della Giunta Regionale del Veneto è Federico Pupo, che porta il numero complessivo a 5 consiglieri.
Presentato inoltre il nuovo Documento programmatico, che parte dal ruolo di Arteven, nell’attuale panorama teatrale italiano, di “Sistema regionale teatrale in rete”. Un ruolo che svolge attraverso l’ideazione di progetti contenenti le quattro discipline ministeriali (Prosa, Danza, Circo Contemporaneo e Musica), condivisi con gli enti locali associati e gli enti privati. Un’attività progettuale che prevede nel territorio del Veneto il coinvolgimento di oltre un milione e trecentomila spettatori in cinque anni, per circa cinquemila spettacoli suddivisi tra le
diverse discipline. “Vogliamo arrivare in modo più puntuale nel territorio – ha dichiarato Zuin – e partire dai più piccoli, il teatro può dare molto per il comportamento civico dei giovani, il nostro futuro” “Abbiamo garantito un finanziamento di 1 milione di euro – ha dichiarato la Presidente della VI Commissione Regione del Veneto Francesca Scatto – abbiamo chiuso il bilancio assieme all’assessore Calzavara. Un riconoscimento per il lavoro che Arteven svolge.”(r.p.)
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Veneto24 passa al sistema di ultima Ascolta di laascoltare rubrica economica, dove esploriamo generazione DAB che permette anche la radio conleuna qualità audiotendenze perfetta. e sviluppi nel mondo economico ultime notizie,
Massimo Zuin
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con il commento quotidiano alle 8:30 ogni mattina. Solo su Radio Veneto24. A cura di
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Regione
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L’analsi. Antonio De Poli, senatore Udc: “La nostra agorà politica al servizio del territorio”
“Diamo voce ai fatti, alle notizie, alle persone” “A
scoltare il territorio che amiamo. Questa è la forza della Politica: oggi siamo chiamati a fare ciò che gli antichi Greci chiamavano l’Agorà, la piazza della Polis. Le nostre Comunità hanno bisogno di guardarsi negli occhi, parlare e confrontarsi. I Cittadini sono delusi e traditi dal linguaggio dei likes e dei tweet sui social eci chiedono più presenza nel territorio”. A parlare di una nuova “stagione” della politica è il Senatore Udc Antonio De Poli che traccia un bilancio dei primi 15 mesi di legislatura e guarda alle prossime sfide del futuro, a partire dall’Autonomia. Senatore De Poli, lei rappresenta l’area moderata nel centrodestra. Quali sono i risultati ottenuti in Parlamento? Nel nostro Dna politico c’è, da sempre, il sostegno alla famiglia. Ecco perché in Manovra abbiamo voluto fortemente 1 miliardo di risorse in più, prevedendo strumenti come l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici con almeno 2 figli, il rafforzamento del bonus asilo nido, il Fondo mutui prima casa e il bonus bollette. Abbiamo imboccato la strada giusta.
Capitolo tasse: cosa avete fatto? Abbiamo tagliato le tasse ai redditi più bassi, lasciando più soldi in busta paga ai lavoratori e abbiamo Bankitalia, 600 euro in più all’anno nelle tasche di 3 contribuenti su 4. La nostra priorità è dare più attenzione a chi vive in una condizione di maggiore disagio. Come fa un buon padre di famiglia, bisogna sostenere chi, fra i propri figli, è più indietro. Quali sono le misure a sostegno delle imprese? Per noi del Centrodestra il lavoro passa attraverso il sostegno alle imprese (artigianali, commerciali, agricole e industriali). Ecco perché, in Manovra, abbiamo previsto le maxi deduzioni al 120% per chi assume con contratto a tempo indeterminato nel 2024 e al 130% per chi assume under 30, donne con figli ed ex percettori del Reddito. Abbiamo archiviato l’assistenzialismo del passato. E, ancora, siamo riusciti ad ottenere l’ok dell’UE alla revisione del PNRR con 12,4 miliardi di risorse alle imprese per la transizione green. Da Roma a Venezia, quali sono i risultati ottenuti dalla filiera del
Antonio De Poli
centrodestra per il Veneto? La nostra Regione è la locomotiva d’Italia.Abbiamo il dovere di farla correre. E’ stato approvato l’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e Regione Veneto, con oltre 607,6 milioni per le infrastrutture viarie, la messa in sicurezza del territorio,
la riqualificazione urbana, i settori dei trasporti e della mobilità. Dobbiamo proseguire in questa direzione e lavorare, per portare a casa quei risultati che stanno a cuore al nostro territorio, come il completamento della SR 10 nella Bassa Padovana; il potenziamento della SP47 nell’Alta
padovana e il raddoppio della SR308 Strada del Santo. Autonomia, a che punto siamo? Per la prima volta, grazie al Centrodestra, vediamo il traguardo. Il 16 gennaio il ddl passerà all’esame del Senato. Abbiamo un appuntamento con la Storia: realizzare la volontà di 2,3 milioni di veneti che, nel 2017,con il referendum, ci hanno dato un indirizzo chiaro: riformare e modernizzare le nostre Istituzioni. Quali sono le prospettive per il 2024? Tanti gli obiettivi raggiunti, tanta la strada da fare. Dobbiamo lavorare per dare risposte ed essere un punto di riferimento concreto per il Veneto della concretezza,di chi lavora, di chi fa impresa ,di chi opera nel volontariato e promuove la solidarietà a tutela dei più deboli (anziani, non autosufficienti, disabili). La nostra Politica è restare uniti, insieme a chi - arrivando da diversi mondi che provengono anche dalle liste civiche - si riconosce nell’Agorà dei nostri Valori e, con noi, vuole fare squadra al servizio del Territorio.
A Padova con Zaia e Giordani la presentazione di Veneto24, la prima e unica radio di informazione in Veneto Cinquanta notiziari al giorno, informazione regionale ogni 20 minuti, rubriche di approfondimento su politica, economia, attualità, impresa. Questa è Veneto24, la prima e unica radio di informazione regionale, presentata ufficialmente a Padova, al Centro culturale San Gaetano, alla presenza del presidente del Veneto Luca Zaia, del sindaco di Padova Sergio Giordani e di molti rappresentanti della politica e delle istituzioni regionali, insieme alla squadra che ogni giorno lavora ai contenuti messi in onda. Veneto24, nata da pochi mesi ma già conosciuta in tutta la regione, è edita da Give Emotions, gruppo veneto che ha dato vita a un vero e proprio sistema integrato di comunicazione, aggiungendo l’informazione radiofonica a quella “tradizionale” cartacea de La Piazza, mensile che da 30 anni arriva nelle case dei cittadini veneti, e a quella on line del quotidiano “LaPiazzaweb”. L’emittente radiofonica, diretta dalla giornalista Giorgia Gay, sfrutta le potenzialità del digitale con il nuovo sistema Dab+, destinato a sostituire il tradizionale Fm. “Il Veneto raccontato dai fatti, dalle notizie, dalle
persone” è il claim della radio, ascoltabile anche attraverso l’app, lo streaming dal sito web www.veneto24.it e i dispositivi smart speaker. Tutti i contenuti sono inoltre distribuiti come podcast su app e sito, per poter essere ascoltati anche in modo asincrono, quando e dove si preferisce. Al nuovo progetto editoriale ha rivolto un plauso e un augurio il presidente della Regione Luca Zaia, che vede in questa iniziativa un ulteriore motivo per sottolineare il “Veneto pride”: “Noi veneti siamo bravi, ci diamo da fare, lavoriamo sodo - ha detto Zaia - perciò dobbiamo essere
orgogliosi dei nostri risultati, delle nostre eccellenze e di tutto ciò che riusciamo a fare di buono e di bello. Veneto24 è una radio giovane e frizzante, un’interessante novità nel panorama dell’informazione, complimenti e auguri a tutti”. Il sindaco di Padova Giordani ha ricordato che la sede della radio e a Padova, città che si conferma un punto di riferimento nel Nordest nei settori più disparati, una città viva che ispira iniziative sempre nuove. “Più di 3 milioni e mezzo di veneti ascoltano la radio ogni settimana – ha spiegato Costantino Da Tos, station manager di Veneto 24 -. La radio è il mezzo ideale
per rimanere aggiornati su quanto accade, offre un servizio gratuito e in tempo reale. Tra le emittenti radiofoniche della nostra regione Veneto24 è la radio che mancava”. “Ogni giorno nei nostri notiziari riferiamo ciò che accade nei palazzi della politica, commentiamo l’attualità con i suoi protagonisti, raccontiamo le tante storie che arrivano dai territori del nostro veneto, dalle grandi città come dai piccoli paesi di provincia – ha aggiunto il direttore Giorgia Gay -. E poi l’economia: diamo voce agli esperti, raccontiamo i risultati delle nostre eccellenze, coinvolgiamo i sindacati, le associazioni di categoria, gli imprenditori per capire dove sta andando il nostro Veneto. Ogni giorno, ci impegniamo a dare voce al Veneto che conta, come dice il nostro claim, ai suoi protagonisti. E lo facciamo in un modo completamente nuovo”. “Tutto ciò ha permesso di arrivare a una tappa importante, per la quale siamo qui, ma non definitiva per il nostro gruppo, che posso definire come l’unico multimediale e multipiattaforma del Veneto” ha concluso l’editore Giuseppe Bergantin.(g.g)
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GENNAIO 2024
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Sport invernali: benessere per mente, muscoli e cuore Sci, snowboard, escursioni, ciaspole, pattinaggio su ghiaccio… oltre a regalare momenti di relax, rappresentano un allenamento completo per il corpo e una risorsa per il buon umore
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Montagna, gli sport che fanno bene alla salute
a settimana bianca è alle porte, con l’arrivo dell’inverno torna anche la voglia di praticare gli sport “stagionali”, dallo sci alpino, a quello da fondo, dallo snowboard al pattinaggio su ghiaccio, e tanti altri ancora. Queste attività, oltre a regalare momenti di divertimento e relax, garantiscono una corretta combinazione di movimenti per un allenamento completo, sia di potenziamento cardiovascolare che muscolare, oltre ad avere positive ricadute sul benessere mentale. L’azienda Ulss 2 Marca trevigiana ha stilato un elenco sui benefici della pratica, a qualsiasi livello, di uno sport invernale. Innanzitutto, si sottolinea l’elevato consumo di calorie: il freddo infatti accelera il metabolismo, consentendo al corpo di bruciare più calorie in minor tempo. La pratica degli sport invernali, inoltre, comporta il coinvolgimento dei principali gruppi muscolari e delle articolazioni: sciare o fare snowboard, o altre attività simili, allena contemporaneamente diversi gruppi muscolari e articolazioni e, di conseguenza, permette di sviluppare l’equilibrio e la flessibilità. Oltre al benessere fisico c’è da tenere in considerazione anche quello mentale: praticare sport invernali all’aperto in compagnia contribuisce Prosegue alla pag. seguente
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Infezioni respiratorie, alcuni consigli Il professor Andrea Vianello, Uoc Fisiopatologia respiratoria dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova, risponde alle domande
Sport invernali: benessere per mente, muscoli e cuore Sci, snowboard, escursioni, ciaspole, pattinaggio su ghiaccio… oltre a regalare momenti di relax, rappresentano un allenamento completo per il corpo e una risorsa per il buon umore Segue dalla pag. precedente
L’ Azienda ospedaliera Università di Padova, con il contributo del professor Andrea Vianello, Uoc Fisiopatologia respiratoria, ha realizzato un video per rispondere alle domande più frequenti sulle infezioni alle vie respiratorie e dare alcuni consigli. Qual è la situazione delle infezioni respiratorie in questo periodo? “Via via che ci addentriamo nella stagione invernale la situazione delle infezioni respiratorie tende a complicarsi. Persiste il rischio di infezioni da Covid-19, la positività dei tamponi è attualmente intorno al 20% e che il numero delle ospedalizzazioni sta crescendo. In secondo luogo, dobbiamo affrontare anche il problema del cosiddetto virus respiratorio sinciziale, virus che colpisce soprattutto l’età pediatrica che già l’anno scorso è stato causa di numerose infezioni ed, infine, si avvicina al rischio dell’epidemia influenzale”. Cosa possiamo fare per evitare il contagio e i rischi conseguenti? “Per evitare il rischio di contagio dobbiamo mantenere alcune delle misure che tutti noi abbiamo conosciuto durante il Covid. E’ importante usare la mascherina quando si frequentano ambienti affollati e chiusi, mantenere l’igiene delle mani e, naturalmente, rimanere a casa nel momento in cui le condizioni fisiche non siano ottimali, quando per esempio vi sia un rialzo febbrile. Per i soggetti a rischio che abbiano contratto
infezione da Covid-19 esistono terapie antivirali efficaci che possono essere prescritte anche dal medico di medicina generale e che devono essere assunte entro i primi 5 giorni dalla positività del tampone. Vale invece la pena ricordare che per quanto riguarda l’infezione Covid ma anche per l’infezione influenza da virus influenzale gli antibiotici vanno assunti esclusivamente dopo consulto con il medico. Infatti assumere inappropriatamente antibiotici non è utile e provoca, quale unico effetto, quello di determinare lo sviluppo di resistenze alla stessa terapia farmacologica”. Quando è necessario rivolgersi al Pronto soccorso? “Nella maggior parte dei casi le infezioni respiratorie possono essere curate a casa. Ci sono però delle condizioni in cui è opportuno rivolgersi al Pronto soccorso. In primo luogo se l’infezione ha colpito una persona con co-patologia – cardiopatico, emopatico oppure di età molto avanzata - in secondo luogo se la persona colpita dall’infezione riporti dispnea, e cioè sensazione di mancanza di fiato, e in terzo luogo nel caso in cui la polsosimmetria, cioè quella semplice misura che molti di noi hanno imparato ad utilizzare durante il Covid - la polsosimmetria misurata al dito - fornisca un valore di saturazione ossimoemoglobinica uguale o inferiore al 92%. Qualora siano presenti queste tre condizioni a fronte di un’infezione respiratoria è opportuno rivolgersi al Pronto soccorso”.
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al benessere psicologico e mentale. Le maestose montagne offrono panorami mozzafiato, che promettono avventure indelebili nella memoria e una connessione straordinaria con la natura. Questo è un privilegio, però, che va vissuto assumendosi in parallelo l’importante responsabilità di praticare le attività in montagna in modo sicuro. Rispettare la montagna significa in effetti preservare l’integrità di questo ambiente straordinario ma anche la nostra sicurezza e quella degli altri. Ecco, quindi, che possono risultare preziosi i semplici ma efficaci consigli dell’Ulss 2 Marca trevigiana da seguire per intraprendere avventure sicure e consapevoli in montagna. Innanzitutto, è opportuno controllare le condizioni meteorologiche prima di programmare qualsiasi attività poi è bene informare amici o parenti del percorso intrapreso, senza trascurare di avere l’equipaggiamento adatto per l’attività. È indispensabile essere sempre consapevoli dei propri limiti e, quando il corpo ce lo fa capire, è bene prendere una pausa. Nelle escursioni in montagna è bene pianificare in anticipo il percorso, che dev’essere disegnato prendendo sempre decisioni informate. Ultimo dei consigli, ma non meno importante, è quello di portare cibo e acqua sufficienti per l’intera escursione. Uno degli sport invernali ancora poco praticati sulla neve ma bello e appagante è quello che presuppone l’uso delle ciaspole, attrezzature che consentono di camminare sulla neve profonda. La loro base larga distribuisce il peso, rendendo più agevole l’avanzata. Per praticare questa attività in modo sicuro e confortevole – si legge tra i consigli dell’Ulss 2 Marca trevigiana - è consigliabile avere, oltre alle ciaspole in regola, comodi e caldi scarponi da neve, bastoncini da trekking per mantenere l’equilibrio, abbigliamento adeguato e impermeabile. Molti non lo sanno ma sono numerosi benefici che questo sport può portare. Camminare con le ciaspole, infatti, è un ottimo esercizio aerobico. Questo tipo di attività stimola il sistema cardiovascolare, migliorando la circolazione e contribuendo al benessere generale del cuore. Rafforza i muscoli, perché tale attività fisica coinvolge soprattutto gambe e glutei, favorendo la tonicità e la resistenza di questi gruppi muscolari. Infine ha importanti ricadute a livello mentale: l’aria fresca e l’incantevole paesaggio invernale, caratteristiche delle escursioni con le ciaspole, hanno un impatto positivo perché offre un momento di relax e, riducendo lo stress, contribuisce a migliorare l’umore complessivo.
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I risultati di una nuova ricerca. La scoperta potrebbe cambiare l’approccio alla malattia
Tumore dell’ovaio, una diagnosi precoce è sempre più un obiettivo possibile
U
na diagnosi precoce per il tumore dell’ovaio è oggi un obiettivo più vicino alla realtà: grazie, infatti, a nuove tecniche di analisi genomica è possibile identificare nei tamponi usati per il Pap test, il comune esame di screening dei tumori del collo dell’utero, la presenza di alterazioni molecolari, specifiche del tumore ovarico, con anni di anticipo rispetto alle prime manifestazioni della malattia. La diagnosi precoce del tumore dell’ovaio, i cui sintomi si manifestano tardivamente, è fondamentale per la sopravvivenza. Questa passa, infatti, a cinque anni dalla diagnosi, da appena il 30% per i tumori diagnosticati al III stadio a oltre il 90% per i tumori identificati al I stadio, quando la malattia è ancora nella fase inziale di sviluppo. “La sopravvivenza al tumore dell’ovaio dipende fortemente dal momento in cui la malattia viene scoperta: cambiare la nostra capacità di fare diagnosi precoce, significa cambiare le possibilità di cura. Ed è quello che crediamo sia possibile fare grazie a un approccio innovativo, implementabile su larga scala e non invasivo utilizzando i tamponi dei Pap test e applicando tecniche di analisi genomica in grado di identificare un’importante firma molecolare di questo tumore: la sua instabilità genomica”. Lo sostengono Maurizio D’Incalci, professore di farmacologia in Humanitas University e responsabile del laboratorio di Farmacologia Antitumorale in Irccs, Istituto Clinico Humanitas, e Sergio Marchini, responsabile dell’Unità di Genomica traslazionale dello stesso istituto, che hanno ideato e coordinato lo studio, pubblicato sulla rivista “Science Transla-
tional Medicine”. La ricerca è stata condotta in maniera retrospettiva a partire dai tamponi di Pap test di 113 pazienti, raccolti e analizzati in collaborazione con numerosi centri su tutto il territorio italiano: Irccs Ospedale San Gerardo di Monza, Irccs Policlinico Gemelli di Roma, Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, l’Azienda
Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Istituto Mario Negri di Milano e l’Università degli Studi di Padova. In Italia ogni anno vengono diagnosticati più di 5000 nuovi casi di tumore all’ovaio, che si aggiungono alle circa trentamila donne che sono già in cura per la patologia. La forma più frequente di tumore ovarico è chiamato “carcinoma ovarico sieroso ad alto grado” (Hgsoc). Costituisce il 70%
di tutte le diagnosi e rappresenta purtroppo la forma più aggressiva e letale della malattia, spesso resistente ai farmaci chemioterapici anche perché diagnosticata in fase avanzata. Il tumore all’ovaio è infatti una patologia che non dà sintomi facilmente riconoscibili. “Il tumore all’ovaio viene diagnosticato quando ormai è in fase avanzata, quando cioè la malattia è diffusa in più organi. Il trattamento in questo sta-
dio è molto complesso e spesso le pazienti vanno incontro a resistenza alla terapia” ribadisce la la professoressa Chiara Romualdi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova che ha partecipato alla pubblicazione su Science Translational Medicine. Negli ultimi decenni diversi gruppi di ricerca nel mondo hanno provato a mettere a punto una tecnica di diagnosi precoce per il tumore ovarico, senza successo. “A fare la differenza, questa volta, è l’idea di guardare a una caratteristica molecolare delle cellule tumorali: la loro instabilità genomica – spiega Sergio Marchini –. Oggi sappiamo che già nelle prime fasi del processo di trasformazione tumorale, il DNA delle future cellule neoplastiche è caratterizzato da profonde anomalie nella sua struttura e organizzazione. L’instabilità genomica è quindi una caratteristica primitiva e non condivisa con le cellule sane, e quindi un’ottima base di partenza per sviluppare un test di diagnosi precoce”. “Avere dei metodi per la diagnosi precoce diventa cruciale: nello studio appena pubblicato abbiamo dimostrato come sia possibile (usando campioni che vengono abitualmente presi per il Pap test, cioè, campioni non invasivi, facili da ottenere e già utilizzati per altri screening) identificare con largo anticipo rispetto al momento della diagnosi le alterazioni genomiche precoci tipiche delle cellule tumorali. Il lavoro – sottolinea la professoressa Romualdi– ha un’ampia parte sperimentale e una, altrettanto grossa, parte computazionale”.
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“Gender gap”. Il dossier dell’Ulss 3 Serenissima
Medicina declinata al femminile per vincere le diseguaglianze Il “Bilancio di Genere”, mette a disposizione dei cittadini e della stessa Azienda sanitaria una mappa dettagliata e aggiornata dei servizi sanitari e sociosanitari, negli ospedali e nel territorio, cercando di individuare eventuali sperequazioni di genere, con le conseguenti possibili azioni migliorative
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ivono in media cinque anni in più rispetto agli uomini, eppure le donne, che sono quindi mediamente più longeve e più fragili, fanno registrare un tasso di ospedalizzazione sensibilmente inferiore: basterebbe questo dato per far interrogare sulle diseguaglianze di genere che si registrano anche in sanità. L’Ulss 3 Serenissima ha scelto di compiere un’analisi approfondita del cosiddetto “gender gap”, ed ha realizzato il proprio “Bilancio di Genere”. “Le progettualità della nostra Ulss 3 Serenissima a favore delle donne - ha sottolineato il Direttore dei Servizi socio-sanitari, Massimo Zuin - sono state avviate da tempo: l’Ulss 3 Serenissima è in prima linea su temi quali il contrasto alla violenza sulle donne, la “me-
dicina di genere” che declina gli interventi terapeutici con attenzione particolare all’universo femminile, la prevenzione delle patologie tipicamente femminili, i nuovi linguaggi per il benessere della donna quando è oggetto di interventi sanitari anche nell’ambito del disagio mentale o delle dipendenze: questo “Bilancio di Genere”, che è diventato un fascicolo, ottanta pagine piene di dati e indicatori, segna un passaggio cruciale, su cui ci misureremo, quanto alle azioni in questo ambito, anche negli anni a venire”. Il “Bilancio di Genere” mette a disposizione
dei cittadini e della stessa Azienda sanitaria una mappa dettagliata e aggiornata dei servizi sanitari e sociosanitari, sia negli ospedali che nel territorio, e li legge cercando di individuare in ogni intervento eventuali sperequazioni di genere, con le conseguenti possibili azioni migliorative. “Con la sua ricerca, l’Azienda sanitaria veneziana, inoltre - ha sottolineato la dottoressa Consuelo Celebrin, del Servizio Innovazione e Sviluppo dell’Ulss 3 Serenissima -, evidenzia i progressi che sono stati compiuti nella cosiddetta “medicina di genere”, cioè nell’ap-
proccio di terapia e di assistenza declinato in modo diverso e il più possibile efficace a seconda che si intervenga su un paziente di sesso femminile o di sesso maschile”. L’Ulss 3 Serenissima si è concentrata anche sulla verifica delle diseguaglianze tra uomini e donne all’interno della propria struttura e nell’organizzazione operativa della propria attività. Tra i circa ottomila dipendenti le donne sono più del doppio degli uomini, segnala la ricerca, e il trend che parla di una predominanza al femminile è confermato anche dall’analisi delle assunzioni negli ultimi
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anni. “Si registra anche - sottolinea il Direttore Zuin - una sensibilissima riduzione del gap tra uomini e donne a livello dirigenziale: se nel 2018 i dirigenti maschi erano 598 e i dirigenti femmina erano solamente 484, nel 2022 è avvenuto il ‘sorpasso’, con 541 dirigenti donne a fronte di 536 dirigenti uomini”. Un plauso al Bilancio di Genere dell’Ulss 3 Serenissima è giunto da Giovanna Badalassi, esperta di gender budgeting e di valutazione delle politiche pubbliche in materia di pari opportunità.
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