laPiazza della Riviera del Brenta - Novembre 2023

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NOVEMBRE 2023

Periodico d’informazione locale - Anno XXX n. 226

della Riviera del Brenta

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iciamoci la verità, nessuno fa i salti di gioia quando è il momento di pagare le tasse. E anche semplicemente parlarne suscita per lo più un moto di fastidio. Eppure molti, moltissimi, dovrebbero essere felici perché, semplicemente, di tasse ne pagano pochissime, oppure non le pagano affatto. A certificarlo sono i dati delle dichiarazioni dei redditi degli italiani, diffusi nei giorni scorsi. Ebbene è emerso che il 14% scarso dei contribuenti italiani, quelli con redditi superiori ai 35 mila euro, paga quasi due terzio delle tasse, inoltre il 47% degli italiani non dichiara redditi. Fra questi ci sono anche i bambini, ma fatta la tara sono sempre numeri importanti. In valore assoluto, poi, aumenta il numero dei contribuenti ma il 42% si trovano nelle prime due fasce di reddito e quindi pagano l’1,73% dell’Iperf complessiva. Balza all’occhio, poi, il divario da Nord e Sud d’Italia: oltre il 57% dell’Irpef viene versata nel settentrione e la sola Lombardia paga più della parte meridionale della nostra penisola. Certo, numeri e percentuali da soli non bastano a spiegare la complessità e le contraddizioni del sistema fiscale italiano. Fra i molti redditi bassi ci sono nella stragrande maggiorana famiglie che veramente faticano ad arrivare a fine mese, ma sicuramente anche chi beneficia di condizioni migliori rispetto a chi le tasse è tenuto a pagarle.

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L’APPELLO DEL SINDACO DORI: “ZONA LOGISTICA SEMPLIFICATA: DENTRO LA RIVIERA DEL BRENTA” Il primo cittadino di Mira e presidente della Conferenza dei Sindaci chiede un incontro con l’assessore regionale Elisa De Berti Servizio a pag. 9

Servizio a pag. 29

Economia

REBUS IN CHIAVE VENETA: TRA SCATTI IN AVANTI, AMBIZIONI E STRATEGIE, SI SCALDANO I MOTORI “LA CASA E’ UN DIRITTO FONDAMENTALE” ELLY SCHLEIN DA MESTRE RILANCIA IL CONFRONTO POLITICO Servizio a pag. 30

Verso le elezioni

REFERENDUM FUSIONI DI COMUNI IL QUORUM RIBASSATO PREMIA DUE PROGETTI A PADOVA E BELLUNO Servizio a pag. 31

segue a pag. 5

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Maltempo, il Veneto ha retto Luca Zaia Governatore Regione Veneto

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e possiamo affermare di aver retto l’urto dell’ondata di maltempo che si è abbattuta i primi giorni di novembre sul Veneto, così come su altre regioni d’Italia, è sicuramente grazie alla precisone dei modelli matematici previsionali e alle opere messe in cantiere dopo l’alluvione del 2010 per garantire la sicurezza idraulica del territorio veneto, con uno stanziamento di oltre due miliardi di euro. segue a pag. 5

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Facciamo il punto

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Maltempo, il Veneto ha retto Luca Zaia Governatore Regione Veneto

Dolo, un premio al campione di motonautica I

l Comune di Dolo non dimentica i suoi cittadini più meritevoli e che portano alto il nome del paese rivierasco nel mondo. Il giovane atleta dolese Matthias Giraldo infatti è campione italiano di motonautica nella categoria Runabout F2. A riconoscere il primato nazionale in una delle discipline motoristiche, più dure ma spettacolari dell’ambito acquatico, è stato direttamente il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, nel corso di uno dei consigli comunali che si sono tenuti nelle scorse settimane. ”Un risultato per me importante - ha commentato il campione dolese - che arriva dopo anni di grandi sacrifici, coniugando lavoro e sport. La motonautica è per me uno stile di vita, dove il rispetto e la conquista degli obbiettivi sono diventate regole di vita”. E le parole di apprezzamento non sono certamente mancate durante la sessione pubblica del parlamentino cittadino da parte del sindaco. Nell’attribuzione del gagliardetto comunale per meriti sportivi, il Naletto infatti ha detto: “al nostro concittadino Matthias, l’ammirazione e l’orgoglio di Dolo verso un giovane che con impegno e determinazione ha saputo dare senso e soddisfazione al suo vivere quotidiano, testimone anche per tanti altri coetanei, alla ricerca di una pienezza di vita personale e di un sano protagonismo sociale”. Nel frattempo sempre le istituzioni locali a Dolo hanno tributato sentiti complimenti ad un altro grande sportivo del territorio, il maestro di arti marziali Mario Spillere, che ha raggiunto i 50 anni di attività. “Auguri vivissimi - ha detto Naletto - per i 50 anni di attività e per l’impegno educativo a favore delle giovani generazioni”. I complimenti per l’attività sono arrivati anche dal fiduciario Coni a Dolo Diego Baldan che ha ricordato come l’approccio alle arti marziali del maestro Spillere rappresenti un esempio di vita. Alessandro Abbadir

della Riviera del Brenta

è una testata giornalistica di proprietà di Srl

Matthias Giraldo ha il titolo italiano nella categoria Runabout F2

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Penso in particolare al bacino di laminazione di Caldogno, il primo ad essere realizzato dopo la grande piena di 13 anni fa ed ultimato nel novembre 2016; a quello di Montebello, che ha protetto il territorio del vicentino e del basso padovano e infine al bacino di laminazione sul Torrente Muson a Riese Pio X, che ha consentito di garantire il transito della piena in sicurezza nel territorio di Castelfranco Veneto e dell’alto padovano. Grandi opere, frutto dell’ingegno e della tecnologia, che come nel caso del Mose a Venezia, hanno contribuito a proteggere il nostro territorio e i nostri cittadini. Dalle prime ore dell’emergenza, con le previsioni del meteo regionale che annunciavano precipitazioni diffuse, abbondanti, e forti raffiche di vento, ho voluto che venisse istituita l’Unità di Crisi regionale coordinata dall’assessore Bottacin per seguire con tempestività l’evolversi della perturbazione, fornire le informazioni corrette ed assumere i provvedimenti con carattere di urgenza. Nei Comuni più esposti agli effetti del maltempo è stata anche disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado: dobbiamo sempre far collimare gli interessi dei cittadini con la loro incolumità. Abbiamo registrato danni ingenti, con frane, smottamenti, colate detritiche, erosione delle spiagge, per i quali abbiamo già dichiarato lo stato di calamità naturale, ma il Veneto è riuscito a difendersi. Ancora una volta il ringraziamento va ai quasi 900 volontari di Protezione civile e agli oltre 250 Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso. Il mio pensiero va in particolare a uno di loro, Walter Locatello, giovane pompiere di 44 anni, vittima della furia del ciclone Ciaran nel Bellunese.

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Poi non possiamo dimenticare il fenomeno dell’evasione o dell’elusione fiscale che non fa che aumentare le disuguaglianze fra chi fa il suo dovere con il fisco e chi avrebbe diritto a maggiori aiuti ma non riesce ad accedervi. Infine anche fra quella fetta di contribuenti che paga la maggior parte delle tasse c’è di tutto, compreso chi realizza grandi guadagni e beneficia di generosi sgravi. Secondo la nostra Costituzione tutti dovrebbero concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e il sistema tributario dovrebbe seguire criteri di progressività. Ma la realtà è ben diversa e non sempre più giusta. La strada verso una maggiore equità fiscale resta tutta in salita. continua da pag. 1

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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 13 novembre 2023


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Infrastrutture. L’assessore regionale Elisa De Berti ha convocato a Venezia i rappresentanti dei territori

“Pericolosità della Romea, serve subito una soluzione” L

a Regione con l’assessore alle infrastrutture e trasporti e vicepresidente della giunta Elisa De Berti è convinta: c’è la necessità si trovare una soluzione alla questione della pericolosità della Romea, e su questo tema dopo aver convocato i rappresentanti del territorio ad ottobre, registra la condivisione unanime sull’obbiettivo. ”Ho convocato a Venezia - ha detto la De Berti in una nota - i rappresentanti dei Comuni interessati da una potenziale variante della Ss 309 Romea insieme con il sindaco della Città Metropolitana, le Province di Padova e Rovigo, le associazioni di categoria e il mondo sindacale. Obiettivo: dialogare insieme con il territorio sulla necessità di porre al governo l’urgenza di trovare una soluzione definitiva alle criticità di

Negli ultimi due anni, secondo i dati forniti da Anas, ci sono stati ben 96 incidenti e 9 decessi una delle strade più pericolose d’Italia e, probabilmente, d’Europa, che negli ultimi due anni, secondo i dati forniti da Anas, ha visto ben 96 incidenti e 9 decessi. Unanime la condivisione da parte del mondo istituzionale, economico e sociale sull’esigenza di mettere in sicurezza un’arteria che, nei 71 chilometri del tratto veneto, vede transitare ogni giorno oltre 25 mila veicoli, il 20- 25% dei quali mezzi pesanti. Confido che nei prossimi anni, quando si parlerà della Romea, non ci saranno più solo perplessità, ma si registreranno anche le posizioni di un “comitato del sì” al fine di dare finalmente un’opera più sicu-

ra a chi tutti i giorni, utilizza questa strada”. Nella sede di Palazzo Grandi Stazioni, sulla necessità di trovare una soluzione definitiva alla pericolosità della staltale 309 Romea, tra le strade con il tasso di incidentalità più elevato in Italia, la De Berti è andata nel dettaglio dei problemi di questa arteria. “Su 127 chilometri complessivi di lunghezza, sono 71 i chilometri del tratto veneto della Ss 309 Romea, la quale attraversa due Regioni, Veneto ed Emilia Romagna, e cinque Province: Padova, Rovigo, Venezia, Ferrara e Ravenna - ha precisato la vicepresidente De Berti. Riscontrata, ora, nel territorio la necessità di interventi di supporto ad un’infrastruttura caratterizzata da notevoli flussi di traffico e un insostenibile tasso di incidentalità, incontreremo il ministro per far inserire nell’agenda del governo la messa in sicurezza della Romea, con la valutazione di un tracciato in grado di assorbire il traffico pesante. Ovviamente, nell’ambito di un’eventuale progettazione dell’opera, andranno valutati complessivamente i problemi specifici posti da alcuni amministratori con riguardo al proprio territorio”. E in questo caso i rilevi posti nelle settimane scorse sono arrivati dal territorio della Riviera del Brenta con comitati ed amministratori locali. “La necessità della variante - ha concluso De Berti - va di pari passo con quella di migliorare l’attuale livello di sicurezza della Romea, oggetto del piano che Anas ha illustrato, già avviato e riguardante l’intero tratto veneto, che continuerà il suo iter, a prescindere dello sviluppo della nuova infrastruttura”. Alessandro Abbadir

Comitati e sindaci: “no a una nuova autostrada” Il Comitato Opzione Zero che da sempre si batte contro la Romea Commerciale va all’attacco della Regione e dell’assessore Elisa De Berti. “Sulla questione “Romea” spiega per il Comitato Mattia Donadel - siamo alle solite, sono passati 30 anni dalla proposta di nuova autostrada, nel mezzo è successo di tutto: guerre, crisi economiche, rivoluzione informatica, tangentopoli nazionali e locali (vicenda Mose), alluvioni, tornado, siccità, la pandemia; nel frattempo il Veneto è diventato una delle regioni più cementificate e inquinate del Paese. Il governo regionale è rimasto imbalsamato alla vecchia “ricetta” del cemento e dell’asfalto”. “Queste opere come diciamo da anni - continuano gli attivisti – sono estremamente costose, lunghe nella loro realiz-

zazione inefficaci rispetto ai problemi da risolvere”. Per il Comitato, il problema degli incidenti sta prima di tutto nel ritardo delle opere tanto promesse e mai realizzate come le rotonde al posto degli incroci pericolosi, svincoli adeguati, attraversamenti ciclopedonali sicuri. Perplesso anche il sindaco di Mira Marco Dori. “Sicuramente - dice - parlare di sicurezza della Romea è importante e infatti ho sottolineato che è fondamentale intervenire con gli interventi che Anas ha in programma. Non abbiamo sottoscritto il documento che porterò all’attenzione della Conferenza dei Sindaci che presiedo”. Il progetto di una nuova autostrada inssomma non è accoglibile per sindaci e comitati. (a.a)

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Economia. Rudy Toninato, referente di Assonautica, traccia un bilancio

Turismo fluviale sul Naviglio, una stagione positiva B

ei segnali di ripresa nel comparto turistico, almeno per quanto riguarda il settore dei battellieri. La stagione turistica per i battellieri della Riviera del Brenta insomma da delle prime stime fatte dagli operatori è andata bene. I dati sono davvero incoraggianti: si è raggiunto il 90 % dei livelli pre Covid di presenze. I punti forza del turismo fluviale lungo il Naviglio del Brenta sono l’automazione delle conche a Stra, Mira Porte e Moranzani a Malcontenta, mentre fra i punti deboli spicca la gestione dei ponti soprattutto nel tratto mirese. A fare l’analisi della situazione è Rudy Toninato che è battelliere proprio lungo il Naviglio, e referente per Assonautica Emilia Romagna e Veneto. Toninato da anni si occupa dei problemi legati al turismo lungo il corso d’acqua. Con l’arrivo di novembre, sottolinea il referente degli operatori, si chiude la stagione del turismo fluviale che va da aprile a fine ottobre. Le presenze nei battelli lungo il Naviglio possono essere calcolate nella stagione 2023, in oltre 60 mila. Toninato fa un raffronto con gli anni precedenti.

“Abbiamo raggiunto di fatto il 90 % delle presenze nell’anno pre – covid e cioè il 2019- spiega. Sono tornati a visitare le nostre ville e fermarsi nei centri della Riviera anche gli stranieri che negli anni precedenti erano mancati: europei, ma pure statunitensi ed asiatici”. Rispetto al periodo pre covid, assicura Toninato, dei miglioramenti ci sono stati dal punto di vista della fruibilità e funzionalità in tema di navigazione. “A funzionare in maniera migliore - dice - è stata l’automazione delle conche in località Moranzani, a Mira Porte e soprattutto in quella di Stra”. Con questo sistema insomma sono evitati quei problemi che erano ricorrenti prevalentemente all’inizio o alla

fine di ogni giornata con il passaggio alle conche di tante imbarcazioni”. La situazione però ricorda Toninato per i battellieri, non è stata delle migliori a Mira dove il servizio di apertura e chiusura dei ponti (che sono 9 a carico del Comune) ha provocato attese e disagi alle imbarcazioni in transito cariche di turisti. “In tanti casi durante l’estate siamo stati costretti in attesa degli operatori - conclude - fin quasi un ora”. Migliorato è invece il servizio di rimozione dell’alga infestante della porracchia anche se conclude Toninato: “sarebbe opportuno toglierla via a inizio stagione turistica non alla fine”. Alessandro Abbadir

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Gruppo “Artigiani pensionati e amici”, iniziative di successo Grande successo delle iniziative del gruppo “Artigiani Pensionati e Amici” nel 2023, collegato ad Anap (Associazione Nazionale Pensionati Artigiani). A farne un resoconto sono per il direttivo il presidente Otello Calzavara e il vice Ferruccio Ferraresso. Il gruppo, ha una settantina di iscritti ma coinvolge centinaia di persone nelle iniziative programmate, nel periodo che va dalla tarda primavera all’autunno. “Abbiamo organizzato - spiega Ferruccio Ferraresso è stata una serie di iniziative che quest’anno hanno riscosso un grande successo in termini di partecipazione ed interesse. Possiamo tranquillamente dire che dopo i bui anni segnati dalla pandemia la situazione è finalmente tornata alla normalità. Una quarantina di persone hanno partecipato alla gita ad Asiago, 37 alle grotte di Oliero, poi in piena estate una quarantina hanno partecipato alla visita a Ferrara e ben 56 infine ad ottobre hanno partecipato all’escursione ad Aquileia“. “Domenica 10 dicembre - conclude Ferraresso - è in programma il pranzo sociale di fine anno al ristorante “Il Burchiello” ad Oriago di Mira per il quale si stanno raccogliendo adesioni: ad ora ne sono arrivate già circa un centinaio“. (r.m.)


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Politica e sviluppo. L’appello del primo cittadino Marco Dori alla Regione Veneto

“Mira e la Riviera all’interno della Zls” Nello specifico la Zls Porto di Venezia-Rodigino interesserà per le aree localizzate all’interno del veneziano il Comune di Venezia: Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, zona portuale e Tronchetto. Per il Comune di Chioggia, l’area portuale

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ls? Sia coinvolto il Comune di Mira e l’intera Riviera del Brenta. A chiederlo con forza è il sindaco di Mira Marco Dori che è anche presidente della Conferenza dei Sindaci dei Comuni del comprensorio. “E importante - afferma Dori - prevedere un allargamento della Zls (Zona Logistica semplificata) anche a Mira e a tutta la Riviera del Brenta, altrimenti si rischia una concorrenza svantaggiosa per i Comuni di cintura. Per questo motivo sono deciso: chiederò un incontro urgente con i vertici della Regione Veneto per portare le istanze dell’area degli enti locali che rappresento. Condivido l’appello del presidente di Confindustria Vincenzo Marinese“. Dori sottolinea in una nota, che una alternativa potrebbe esserci. “In alternativa a questa proposta precisa Dori - si potrebbe pensare a sistemi di incentivi crescenti per le aziende. Più ci si avvicina alla Zls, più si devono rafforzare gli strumenti di vantaggio per le imprese e le attività che vogliono investire a Mira o in Riviera del Brenta, altrimenti si crea lo stesso muro economico che da anni sperimentano le nostre aziende alberghiere a causa della Ztl (zona traffico limitato) per i bus turistici. Come consiglio comunale abbiamo votato in maniera trasversale una mozione che chiede alla Regione e al governo di ampliare la Zls e i suoi benefici anche per il nostro territorio. Ho letto l’appello del presidente di Confindustria, Marinese, riguardante la Zls. Ha ragione, perché questo strumento può essere un volano per il territo-

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L’area di porto Marghera

rio veneziano e deve essere attivato”. “Come Comune di Mira - ricorda il sindaco Dori - assieme al vicesindaco Gabriele Bolzoni, abbiamo più volte portato il tema in sede di Comitatone, ponendolo all’attenzione del governo, ad esempio già nel 2019 e poi nel 2020, per valutare l’estensione dei benefici anche al Comune di Mira e ai Comuni della cintura urbana veneziana e della Riviera del Brenta. Questo per creare pari opportunità di sviluppo e rilancio”. Infine Dori sottolinea come: “in passato il Comune di Mira aveva patito gli esiti negativi dell’industrializzazione di Porto Marghera, con la presenza sul territorio di

alcune discariche e siti inquinati, da decenni in attesa di bonifica”. Intanto però le opposizioni di centrodestra ricordano al primo cittadino come questa sia una proposta anche di Fratelli D’Italia e Lega. Una mozione che è approvata anche con l’appoggio dei due gruppi di centrodestra. Insomma una direzione politica di marcia decisamente bypartisan. La Zls interesserà per le aree localizzate nel Comune di Venezia e cioè Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, Zona Portuale e Tronchetto. Per il Comune di Chioggia l’area portuale. Alessandro Abbadir

Zone del territorio al buio, centrodestra all’attacco Intere zone di Mira al buio con lampioni rotti. Il Comune aveva annunciato il completo rifacimento della pubblica illuminazione, ma non si è ancora partiti con gli interventi e lo stesso ente locale ha mandato una lettera di diffida alla ditta. Insorgono le opposizioni con il gruppo “Coraggio Italia”. “L‘amministrazione di Mira - spiega il capogruppo di “Coraggio Italia” Paolo Lucarda - si trova di fronte a una situazione imbarazzante, dopo numerosi annunci trionfalistici riguardo all’introduzione dell’illuminazione a Led. L’assessore Stefano Lorenzin, quasi con rassegnazione alza bandiera bianca e ammette l’incapacità di gestire il progetto, facendo luce sulla disastrosa gestione della transizione, dando chiara evidenza che la situazione è sfuggita di mano.

Da sei anni, ai residenti sono stati promessi lampioni più moderni ed efficienti, prospettati e comunicati alla collettività anche

come un modo per risparmiare sulle finanze comunali. Tuttavia, l’amministrazione, nonostante le

promesse, ha lasciato gran parte di Mira immersa nell’oscurità, scoprendo solo ora l’inadeguatezza della società incaricata. In questo lasso di tempo, ben 6 anni, ogni richiesta per nuovi lampioni è stata rimandata in attesa del grandioso progetto di 6.000 lampioni a Led. Il risultato è evidente: nessun ”piano B” per le strade che continuano a rimanere al buio con ripercussioni sulla sicurezza e sulla viabilità nel centro e nelle periferie, senza alcuna certezza sui tempi di ripristino del servizio che avverrà, se avverrà, probabilmente a spese dei contribuenti”. Alle accuse di Lucarda, il Comune replica di essere come ente locale parte lesa dal comportamento dell’azienda, e ricorda al centrodestra le leggi varate da Salvini in tema di appalti. (a.a.)

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Territorio. La vettura è stata presentanta nelle scorse settimane

“Spesa Insieme”, un servizio a favore degli anziani

Auto e società, la mitica Fiat 600 si rifà il look N

elle scorse settimane alla concessionaria Campello Motors di Mirano in via Cavin di Sala è stata presentata la nuovissima versione della Fiat 600, di una vettura, la cui prima versione risale al 1955 e ha fatto la storia della casa automobilistica torinese. Alla presenza di Luca Dal Mas, direttore dello showroom Campello Motors di Mirano e di Fabio Angelico, agente di vendita che ne ha raccontato i dettagli tecnici, la nuova vettura è stata svelata agli occhi dei molti curiosi e appassionati giunti apposta per l’occasione. Full electric, in questa prima versione lanciata per dare un chiaro messaggio green, la nuova 600 ha un look trendy ispirato alla versione Dolcevita della “sorella” 500 e promette di rubare il cuore e gli occhi di chiunque. Il design esterno è esaltato da un look retro-chic che resta sempre grintoso, anche grazie ai cerchi 18” e i fari full led. Gli interni, come sempre, stupiscono per la preziosità dei dettagli e per l’ergonomia e la fluidità delle forme. Prossimamente disponibile anche in versione hybrid, la nuova Fiat 600 elettrica presentata è una 5 porte dalle dimensioni relativamente generose che si inserisce nel segmento B-Suv. Le batterie agli ioni di litio a ricarica rapida (capacità 54 kWh) offrono un’autonomia superiore a 400 km nel ciclo combinato Wlp e addirittura oltre i 600 km nel ciclo urbano, rendendo di fatto la nuova Fiat 600 una delle più interessanti e performanti novità nel campo delle auto elettriche ideali per la città o per la gita fuori porta. Basta mezz’ora circa per portare la batteria da zero a 80% di ricarica, agevolando quindi le soste lungo i tragitti più lunghi. È inoltre di serie il caricatore da 11 kW e il cavo Mode3 per una ricarica completa in meno di 6 ore nelle stazioni pubbliche. A livello di motorizzazione, parliamo di un propulsore elettrico da 115 kW con accelerazione da 0 a 100 in 9 secondi, regolabile in 3 modalità di guida, Eco, Normale e Sport per gestire l’auto come più ci piace. La versione hybrid sarà disponibile a partire dalla metà del 2024 circa. “Un’auto che guarda al futuro - spiega Dal Mas - infatti hanno preferito lanciare la versione elettrica per dare un segnale che l’elettrico è la direzione verso cui tutti dovremmo andare. Ci dobbiamo provare, ascoltare il motore, capire che non si inquina. Per il nostro territorio facciamo ancora un po’ di fatica con questo tipo di veicoli ma ci arriveremo”. “Crediamo molto nella nuova Fiat 600 - dichiara Alessandro Campello, Ceo di Campello Spa

- perché si tratta di un veicolo a suo modo innovativo. Insieme a Fiat 500e rappresenta l’anello di congiunzione fra la tradizione Fiat e il futuro. Dal 1972 Campello Motors è il riferimento per l’automotive nelle province di Venezia e, successivamente, Padova. Concessionaria Ufficiale di molti brand, con 4 showroom e 4 officine specializzate fra Mestre, Padova e Mirano è uno dei maggiori player del settore e può vantare il più ampio e variegato parco veicoli del territorio”. Riccardo Musacco

Sintonizzati sul futuro. cambiare look

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Il Comune di Mira, in collaborazione con i centri anziani del territorio, ha attivato il servizio “Spesa Insieme”: un servizio collettivo di accompagnamento e trasporto per l’effettuazione della spesa dedicato ad anziani e adulti che non riescono a farlo in autonomia e che non hanno una rete familiare di supporto. “Un mattino alla settimana, con il prezioso contributo dei volontari e degli operatori della nostra rete di centri civici e anziani - spiega l’assessore Albino Pesce con delega ai centri civici-anziani - è possibile fare la “spesa insieme”, condividendo

un momento di quotidianità e di socializzazione, stimolando il mantenimento e il potenziamento delle proprie capacità e trascorrendo qualche ora in compagnia. E’ stato attivato inoltre un altro importante servizio per le persone anziane; il “Progetto Rimembranze”. “Questo è un progetto continua l’assessore Pesce - di accompagnamento ai cimiteri del nostro Comune rivolto agli anziani che non sono in grado di raggiungerli autonomamente, né con l’ausilio della propria rete familiare o di supporto. Ringrazio tutti per la preziosa collaborazione e per aver creduto in questo progetto”. Per conoscere tutte le caratteristiche del servizio di “Spesa Insieme” e per farne richiesta è necessario prendere appuntamento con l’assistente sociale della propria area di riferimento. Il “Progetto Rimembranze” viene proposto grazie alla collaborazione tra il Comune di Mira e l’associazione “La Bella Età”, che gestisce il centro anziani di Piazza Vecchia. Per conoscere tutte le caratteristiche del servizio e per essere aiutati nella compilazione del modulo dedicato per fare richiesta (disponibile sul sito comunale), ogni martedì dalle 11,30 alle 13 al centro anziani di Piazza Vecchia “La Bella Età” in via Porto Menai, sono presenti un operatore sociale e alcuni volontari. (a.a.)


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Patrimonio pubblico. L’ iniziativa del Comune di Mira che ha incaricato una società ad hoc

Un sondaggio per decidere del futuro di villa Levi Morenos U

n sondaggio per decidere del destino di Villa Levi Morenos. Ad annunciarlo è direttamente il Comune di Mira dopo che nei mesi scorsi erano infuriate le polemiche fra ente locale e associazioni ambientaliste sulla gestione dei lavori di risistemazione della villa. I cittadini miresi così potranno partecipare ad un sondaggio organizzato dal Comune rivierasco e del quale l’ente locale terrà conto per poter organizzare piani di utilizzo dell’immobile. È in programma perciò per sabato 25 novembre alle ore 10.30 un incontro in sala sala consiliare del Municipio di Mira per discutere circa gli esiti del questionario con i partecipanti. Ma qual è lo stato della villa? La villa acquistata dall’ente locale una ventina di anni fa si trova a Mira Taglio a ridosso della regionale 11 Brentana, sul lato opposto del Naviglio all’altezza del municipio. Tante le ipotesi che si erano fatte nel corsi dei

decenni. Una destinazione di cui si era discusso circa una quindicina di anni fa, era stata quella di destinare lo stabile a centro congressi. Qualcuno aveva anche ipotizzato che potesse diventare una sede distaccata del Casinò di Venezia. Va detto però che ad ora resta il fatto che la villa è chiusa mentre il Comune di Mira grazie ad una serie di

Era stato ipotizzato anni fa, che l’edificio potesse diventare una sede distaccata del Casinò di Venezia

Villa Levi Morenos

interventi ha reso fruibile nel corso degli anni alla cittadinanza il giardino antistante l’ingresso sulla regionale e quest’anno anche il parco secolare che si trova dietro la villa, lungo via Gramsci. I comitati e i residenti hanno contestato nel corso

dei mesi scorsi nello specifico, i lavori fatti sul parco e l’intervento di riduzione del muro perimetrale fatto dal Comune. Ora il Comune per capire quali sono le precise richieste dei residenti sulla questione ha deciso di interpellare direttamente i cittadini. “L’amministrazione di

Mira - spiega il sindaco Marco Dori in una nota - ha avviato un percorso partecipativo per contribuire a definire il futuro di Villa Levi Morenos. A questo percorso sono invitati a partecipare cittadini, gruppi, comitati, scuole, imprese private e qualsiasi associazione interessata.

In questi anni abbiamo dimostrato che vogliamo recuperare questo bene pubblico, con diversi interventi di restauro e consolidamento, come il recupero del giardino all’italiana, l’apertura del parco e il recupero dei vialetti e delle statue, o la sistemazione del tetto e del muro di cinta, ma il sogno è quello di arrivare a restituire alla cittadinanza tutto il compendio”. Il Comune di Mira ha così pubblicato online un questionario per coinvolgere li cittadini su come immaginano il futuro della storica villa. Lo strumento di consultazione è stato realizzato grazie alla collaborazione della società Sinloc spa, che opera in partnership con il Comune con il bando “Progetti Strategici” di Fondazione Venezia. “Il questionario online è di facile utilizzo e richiede al massimo 10 minuti per essere realizzato - conclude il sindaco”. Si trova consultando il sito del Comune. Alessandro Abbadir

Scuole paritarie dell’infanzia, siglata la convenzione con il Comune E’ stata siglata nelle scorse settimane a Mira la nuova convenzione a sostegno delle scuole paritarie dell’infanzia. La firma della convenzione è arrivata dopo il precedente via libera della giunta comunale. Si tratta di un atto che è stato siglato in municipio alla presenza del sindaco del paese Marco Dori, dell’assessore Albino Pesce e di tutti i referenti delle scuole coinvolte. Ma andiamo nel dettaglio. Le scuole paritarie interessate dalla convenzione siglata con il Comune di Mira sono nello specifico: la scuola dell’infanzia “San Pio X” in località Ca’ Sabbioni; la scuola dell’Infanzia “Perale” che invece si trova nella frazione di Marano. E poi la scuola dell’infanzia “Suore Sacramentine” di San Pietro nella frazione di Oriago. Sempre in tema di asili ha firmato la convenzione: la scuola “San Pio X” nel capoluogo di Mira, Mira Taglio; la

scuola dell’infanzia “Madonna dell’Annunciazione” nella frazione di Borbiago; la scuola “San Giuseppe” a Gambarare; e infine la scuola “Rudolf Steiner” (cioè l’ asilo steineriano che è punto di riferimento a livello regionale per la sua tipologia didattica ) sempre ad Oriago che si trova lungo Riviera Bosco Piccolo. “È bene ricordare - spiega l’assessore all’istruzione del Comune di Mira Albino Pesce in una nota - il ruolo fondamentale delle scuole dell’infanzia paritarie e statali come risorsa irrinunciabile e momento fondamentale di formazione dei minori in affiancamento alla famiglia nell’educazione integrale del bambino”. “La straordinaria diffusa presenza - continua l’assessore Pesce - sull’intero territorio comunale delle scuole dell’infanzia paritarie garantisce libertà di scelta educativa da parte delle famiglie miresi”.

Il momento della firma in municipio

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Territorio. Lo hanno annunciato il sindaco Gianluigi Naletto e il vice Matteo Bellomo

Danni per il maltempo estivo, apre uno sportello comunale

Assegnati due encomi da parte del Comune Un duplice e significativo riconoscimento è stato reso in sala consiliare da parte dell’amministrazione comunale dolese. Il sindaco Gianluigi Naletto ha conferito, a nome del Comune, un encomio a Marco Carraro e Niccolò Gomiero che si sono resi

T

roppo pochi i milioni stanziati dal governo per il ristoro dei danni causati dal maltempo del mese di luglio e il sindaco dolese Gianluigi Naletto e il vicesindaco Matteo Bellomo criticano la decisione dell’esecutivo di prevedere nel decreto Asset 235 milioni di euro disponibili nelle annualità 2025 e 2026. “E’ incredibile la scelta del governo - osservano i due amministratori. A fronte della ricognizione effettuata, il bilancio dei danni calcolati per il solo Veneto si attesta a 1,3 miliardi di euro, ci chiediamo, quindi, come sia possibile che il governo preveda uno stanziamento tanto esiguo peraltro erogabile soltanto tra due anni. Forse a Roma non è chiaro cosa sia accaduto tra la primavera e l’estate in tutto il Nord Italia a causa del maltempo. Noi abbiamo attraversato il dramma del tornado del 2015 e la risposta ottenuta allora, per quanto faticosa e in un certo senso parziale, non è neppure paragonabile con il nulla di oggi”. “Sul bluff - concludono Naletto e Bellomo - di alcuni rappresentanti politici così attenti a fotografare perfino i fili d’erba da spacciare per degrado, è inutile qualsiasi commento: è loro

la scelta di non occuparsi minimamente di un fatto tanto grave che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese”. Intanto da mercoledì 25 ottobre e sino a lunedì 27 novembre in Comune é attivo lo “Sportello maltempo” per la ricognizione dei danni causati dagli eventi atmosferici del mese di luglio. E’ possibile compilare i moduli per il censimento dei danni subiti da privati e attività, moduli reperibili nel sito internet istituzionale e presso la sede municipale. Agli interessati, comprese le imprese, é richiesto di elencare i danni subiti allegando fatture e preventivi direttamente riconducibili agli episodi di maltempo. In questa fase l’attività di censimento ha come finalità quella di quantificare i danni; la

compilazione dei moduli non dà diritto a ristoro economico. I moduli contengono tre sezioni: la prima per le abitazioni, la seconda per i beni mobili registrati (mezzi di trasporto), la terza per le attività economiche e produttive. I primi stanziamenti economici dovrebbero riguardare, però, esclusivamente le abitazioni e le attività. Il Comune comunque invita a compilare anche il modulo relativo ai mezzi di trasporto al fine di fornire agli uffici governativi competenti la stima delle risorse necessarie ai ristori. Lo “Sportello maltempo” si trova al piano terra del municipio e riceve il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 15 alle 17. Lino Perini

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autori di un gesto coraggioso. I due giovanissimi, entrambi minorenni, il 14 settembre hanno salvato la vita a un signore caduto nel Naviglio Brenta e privo di sensi, tuffandosi immediatamente in acqua per prestargli soccorso. Un atto che il primo cittadino ha giustamente definito eroico. Inoltre il sindaco Naletto ha conferito un elogio pubblico a Anna Maria Miraglia Giannuzzi, presidente uscente della residenza per anziani “Riviera del Brenta” che ha operato in modo estremamente qualificante per la struttura durante il suo mandato iniziato nel 2018. Nel quinquennio 2005- 2010, Miraglia è stata anche assessore alle politiche educative del Comune di Venezia, ed è pure autrice di un libro di poesie dedicate a Venezia. (l.p.)


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Urbanistica. Si avvia il progetto di restyling del centro da parte del Comune

Ex Foro Boario, sono partiti gli interventi di riqualificazione S

ono iniziati a fine ottobre i lavori di riqualificazione della porta ovest di Dolo con gli interventi all’ex Foro Boario nell’ambito del progetto comunale di restyling del centro. Gli interventi erano stati preceduti dallo spostamento dell’isola ecologica con il posizionamento dei cassonetti dei rifiuti lungo l’argine del Naviglio. L’intervento che è iniziato, si è reso possibile grazie ai fondi europei “Pnrr Next Generation Eu” e costituisce un tassello fondamentale per la riqualificazione del centro storico dolese, già avviata con il recupero dell’antica Conca, l’abbattimento dei palazzoni di via Fondamenta, i lavori del primo stralcio su Piazza del Grano e sul primo tratto di via Dauli. L’importo complessivo delle opere è di 1 milione e 765 mila euro, in parte finanziati da risorse a bilancio comunale. L’intervento porterà alla riorganizzazione dei posteggi auto con un asse viario a senso unico, all’interno del quale, nei pressi dell’ingresso, sarà realizzata una corsia per permettere temporaneamente la svolta in sicurezza degli autobus. Nell’area a parcheggio saranno installate anche tre colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Un’isola pedonale rialzata dividerà visibilmente e fisicamente l’area a parcheggio dalla strada regionale 11, collegata con il lato interno, verso il fiume, e verso il “Ponte dei Ca-

Su tutta l’area è interdetta la sosta e vietato l’accesso per permettere l’esecuzione dei lavori, il cui tempo utile per l’ultimazione è stato stabilito in 270 giorni.

L’area del’ex Foro Boario

vai”. La pavimentazione sarà realizzata in porfido su area pedonale e parcheggio, mentre le aree verdi saranno sistemate a prato così da aumentare la superficie e con integrazione delle alberature esistenti. L’isola ecologica sarà riqualificata, con contenitori modulari interrati per la raccolta dei rifiuti. Su tutta l’area dell’ex Foro Boario saranno interdetta la sosta e vietato l’accesso per permettere l’esecuzione dei lavori il cui tempo utile per l’ultimazione è stato stabilito in 270 giorni. “Questo importante intervento - ha osservato il sindaco Gianluigi Naletto - rappresenta l’impegno per rendere più bello e accogliente il nostro comune tanto per i residenti quanto per i turisti che, in numero crescente, scelgono di farci visita. Con il

“sistema Foro Boario”, infatti, si concretizza un hub plurimodale che tiene insieme la sosta per le vetture private, la fermata per le linee di trasporto pubblico, gli stalli per i bus turistici, l’approdo di via Fondamenta del Burchiello e, in prospettiva, la stazione per le biciclette”. Il vicesindaco Matteo Bellomo ha aggiunto: “si prosegue in quel percorso progettato con il masterplan della scena urbana. I prossimi passi porteranno allo spostamento del deposito Actv e alla realizzazione della porta est, alla costruzione della passerella ciclopedonale tra la regionale 11 e villa Angeli, alla messa in sicurezza della stessa Brentana e al completamento del sistema della Conca e di via Fondamenta”. Lino Perini

Erasmus, il liceo di Dolo all’avanguardia Un riconoscimento al liceo Galilei, che attesta la validità delle scelte educative, è arrivato direttamente dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. Nel corso dell’Erasmus day, infatti, l’Ufficio Scolastico Regionale ha messo in risalto l’ottimo lavoro compiuto dal liceo dolese in un settore che ha visto, dopo il Covid, le scuole venete ripartire di slancio con progetti di mobilità in Europa. Nel solo 2023 sono raddoppiate le scuole venete accreditate (104) per i progetti Erasmus plus, grazie ai finanziamenti della Commissione Europea. In questo contesto esemplare il lavoro del liceo dolese Galilei che ha realizzato diversi progetti Erasmus. Il Ka2, iniziato due anni e mezzo fa, venticinque studenti delle classi 5b

linguistico, 5g scientifico e 5i scienze umane si sono recati in Norvegia, in Spagna, in Germania e in Slovacchia, a partire dal mese di novembre del 2021 fino al mese di febbraio

del 2023, per confrontarsi con i loro coetanei sui temi scottanti dell’emigrazione e dei populismi. “L’accreditamento Erasmus ottenuto nel 2022 - ha evidenziato la professo-

ressa Antonella Novello - sta dando una spinta al processo di apertura all’ Europa in atto da anni nel nostro istituto, attraverso gli stage linguistici, il progetto Comenius del biennio 2013-15, i progetti Erasmus Ka101 e Ka 229 del triennio 20202023, i progetti eTwinning con il label di Scuola eTwinning, perseguendo gli obiettivi della diffusione del Clil, dell’innovazione metodologica e digitale, dell’internazionalizzazione e dell’ampliamento degli orizzonti culturali degli studenti e dello sviluppo di un condivisa appartenenza all’Europa”. Erasmus plus serve per apprendere le lingue, ma anche a conoscere altre società, imparare modi di fare scuola e formazione ed essere cittadini europei. (l.p.)

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Territorio. Dopo un lungo intervento di ristrutturazione l’inaugurazione con il parroco

Riapre il Cinema Italia, risorsa per tutta la comunità I

l Cinema Italia di Dolo che si trova in via Comunetto in pieno centro, ha riaperto i battenti in una affollata cerimonia che si è tenuta a fine ottobre. All’evento hanno partecipato il parroco di Dolo don Francesco Mascotto, il sindaco Gianluigi Naletto, l’assessore Giorgia Maschera e la comunità parrocchiale. Il Cinema riapre i battenti di fatto dopo la chiusura per il Covid e i successivi interventi di ammodernamento ed efficientamento energetico. Si tratta di un cinema storico per il centro di Dolo. Per ristrutturarlo si sono usati i fondi Pnrr e anche i fondi di un benefattore che ha voluto restare anonimo. Il cinema è stato in funzione dagli anni Venti del Novecento fino agli Ottanta, per poi aprire di nuovo nel 2001. È una realtà storica, oltre che unica nel suo genere in zona. Sono proposti soprattutto film su temi sociali o d’autore, e in minima parte titoli commerciali. Il cinema permette l’entrata di 240 persone in platea e cento in galleria. Il parroco don Francesco Mascotto era entusiasta il giorno dell’inaugurazione della struttura rinnovata, circondato da tante famiglie e tantissimi giovani. “Questo - ha detto - è un giorno di festa per tutta la comunità di Dolo”. Il progettista Enrico Boscaro spiega cosa è stato fatto. “Con questo intervento - ha detto il progettista - si è migliorato il confort e la visibilità all’interno della sala con la sostituzione delle vecchie poltrone. Sono stati poi fatti gli impianti per l’isolamento termico”. I finanziamenti si sono reperiti con un preciso percorso. “Abbiamo aderito ai bandi nel 2021- spiega Boscaro. Abbiamo presentato un progetto dettagliato e abbiamo ottenuto un contributo di 250 mila euro. Oltre mezzo milione di euro però arrivano da benefattori“. La struttura poi è stata colpita dal maltempo dello scorso luglio, una grandinata che ha provocato molti danni sopratutto ai pannelli fotovoltaici. “Il Cinema Italia - ha detto il sindaco Gianluigi Naletto all’inaugurazione - è oggi un nuovo luogo delle relazioni, che ha come fulcro il vedere e l’ascoltare; due dimensioni dell’uomo capaci di migliorare il nostro futuro. Di qui, il grande valore educativo di una struttura rigenerata con lungimiranza e tanto impegno da parte della parrocchia, alla quale testimonio la gratitudine dell’intera comunità

dolese. Con ammirazione, ringrazio il parroco don Francesco Mascotto, il consiglio degli affari economici e quello pastorale per il coraggio e l’audacia, insieme a tutti i collaboratori volontari che contribuiranno alla programmazione e alla gestione. Sarà riscritta insieme la convenzione per l’utilizzo anche pubblico della struttura, con il Comune, per una più forte e condivisa collaborazione per il bene di tutti”. Alessandro Abbadir

Il Cinema Italia il giorno dell’inaugurazione

Palazzetto dello sport, partiti i cantieri per il restyling Sono cominciati i lavori al palazzetto dello sport comunale di Dolo. Nelle scorse settimane è stato allestito il cantiere per la manutenzione straordinaria dell’edificio sportivo progettato nel 1984 e collaudato nel 1986, la cui ultima destinazione straordinaria voluta dal Comune in piena emergenza sanitaria, è stata quella di hub vaccinale gestito dall’Usl 3. Si tratta di un edificio che ha sempre rivestito una funzione di ospitalità polivalente aperta ad un territorio sovra comunale, grazie anche alla sua capienza di 435 spettatori nell’area aperta al pubblico.

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Grazie all’ottenimento di 830 mila euro dai fondi del Pnrr e dall’investimento di ulteriori 450 mila euro di risorse comunali, il primo stralcio di riqualificazione del palazzetto di viale dello sport si concentrerà nel blocco servizi per poi, in un secondo stralcio d’interventi, riguardare l’area dedicata al campo da gioco. Si tratta di importanti i lavori che dureranno circa 270 giorni, salvo imprevisti: rinnovo degli spogliatoi e del tetto, opere di adeguamento sismico, energetico ed acustico, aggiornamento alla normativa Coni, nuovi impianti tecnologici, sostituzione dei pavimenti, rifacimento delle forometrie e della serramentistica esterna ed interna. “Dopo decenni di attesa - spiega in una nota la giunta comunale - l’intervento testimonia la volontà di crescita di una “città gentile”, che pensa e crea le migliori ed innovative condizioni per riqualificare uno spazio accogliente e all’avanguardia, nell’ambito dell’attività sportiva, culturale e ricreativa. Si tratta di uno spazio multifunzionale di movimento e di pensiero dove tutti possano ritrovarsi per migliorare il proprio stare bene, anche insieme agli altri”.


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Sicuezza stadale. L’appello dell’ex consigliere comunale Vincenzo D’Agostino

“Incrocio del Pontenovo, serve un impianto semaforico” A

umentano gli appelli e le richieste di interventi per scongiurare altri incidenti all’incrocio tra via Badoera e la strada regionale 11 (in località “Pontenovo”) e anche l’ex consigliere Vincenzo D’Agostino chiede che siano adottati dei provvedimenti. “Mai più incidenti a quell’incrocio, va garantita la sicurezza stradale con un semaforo dopo che si sono verificati tre incidenti gravi (l’ultimo all’inizio di ottobre ha causato la morte di un ciclista)- afferma D’Agostino che si sofferma anche sulla carenza di personale di controllo. “A Dolo l’Unione dei Comuni - precisa - ha un organico di 15 unità, come nel 2002 quando venne approvata la costituzione dell’ente tra il Comune di Dolo che ha ceduto 13 unità e il Comune di Fiesso che ne ha ceduto 2. Oggi i Comuni dell’ Unione sono 4 e gli abitanti sono complessivamente 38.000. La norma prevede un vigile ogni mille abitanti. Nell’incrocio in questione il Comune di Dolo ha previsto la presenza di un vigile ogni mattina nell’orario di maggiore traffico.Ma non può garantire nulla di più, se non lo scorrimento del traffico in quello spazio di tempo. Ciò che manca , però in quell’incrocio, é l’ installazione di un semaforo che non é di competenza del Comune di Dolo ma della Città Metropolitana”. “Il delegato alla mobilità della Città metropolitana - evidenzia l’ex consigliere - é persona di esperienza e che conosce bene i problemi della Riviera, essendo stato assessore a Mira dove in prossimità del centro e davanti al Municipio ci sono 3 semafori e un altro ad Oriago all’ incrocio con il ponte. E’ mia convinzione che saprà valutare con la necessaria attenzione l’esigenza di sicurezza invocata dai cittadini con la installazione di impianti semaforici in quell’incrocio, cosi come l’ installazione di una video sorveglianza per il controllo della velocità in via Badoera, in via Argine sinistro e via Arino. I cilindri di colore arancione installati in varie strade (Cazzaghetto, Arino, Brentasecca, Stradona) del Comune di Dolo e degli altri 3 comuni dell’Unione, (Fiesso, Fossò e Campagna Lupia) costano 39.000 euro per un noleggio triennale e non spaventano gli automobilisti. Gli utenti abituati a correre in modo irresponsabile sulle strade sanno che non saranno mai sanzionati perché non sono dotati di telecamera e quand’anche

ci fosse sarebbe necessaria nelle vicinanze una pattuglia di vigili che non ci possono essere, in quanto il corpo di polizia locale é sotto organico”. “Mi auguro - ha concluso D’Agostino - che l’esigenza di sicurezza stradale all’ incrocio fra via Badoera e la regionale 11, trovi finalmente soluzione con la installazione dei necessari impianti semaforici. Solo cosi si possono scongiurare altri incidenti”. Lino Perini

Un incidente all’incrocio con la strada regionale 11 “Brentana”

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“Sentire il gusto della luna”, un libro di Claudio Negrato Un insegnante dell’istituto tecnico commerciale Maria Lazzari si propone al mondo dell’editoria con il suo primo libro, anzi con i suoi due primi volumi, visto che ne ha pubblicati due. “Sentire il gusto della luna” e “Ho sete di cuore”. Nato a Venezia nel 1982, Claudio Negrato vive in Riviera del Brenta assieme alla moglie Margherita ed ai suoi tre figli e da alcuni anni insegna “Letteratura italiana e Storia” all’istituto Lazzari. Dottore di ricerca (Università Ca’ Foscari di Venezia e Université Paris 8), ha all’attivo alcune pubblicazioni accademiche sulla lingua poetica di Ludovico Ariosto e sui linguaggi politici di Gasparo Contarini ed ha anche insegnato per diversi anni la lingua italiana agli stranieri presso la Società Dante Alighieri di Venezia. “Da poco tempo - ci confida - ho avuto il coraggio di uscire allo scoperto e ho deciso di pubblicare “Sentire il gusto della luna” e di “Ho sete di cuore”. Entrambi i volumi sono acquistabili in qualunque libreria e presso gli store online”. Del libro “Sentire il gusto della luna” Luca Cognolato (nota firma di narrativa per ragazzi) ha scritto: “nelle sue liriche Claudio Negrato unisce queste due forze prepotenti che esistono dentro di noi e cioè la naturalezza della trascorsa adolescenza e gli echi di quei poeti ormai considerati classici. Con i suoi versi ci vuole dire che la poesia non se ne è andata dalle nostre vite, ma forse è ancora dentro di noi, qui e ora, magari sepolta da strati di indifferenza verso le nostre emozioni più profonde, perché per sopravvivere abbiamo eretto barriere emotive che non permettono di accedere e ricordare chi siamo stati e le emozioni provate in adolescenza o da bambini. Negrato può aiutarci a spiegare con parole quello che malgrado tutto continuiamo a sentire dentro di noi”. (l.p.)


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Servizi. Dopo lo studio della Fondazione Fiba la First Cisl lancia l’allarme

“No alla desertificazione bancaria nel vasto territorio veneziano” S

empre meno sportelli e, di conseguenza, sempre meno dipendenti bancari nella provincia di Venezia. E il segretario di First Cisl Venezia, Matteo Cavallin, è preoccupato: “Fermiamo la desertificazione”. La sigla sindacale, attraverso l’Osservatorio sulla desertificazione bancaria, riporta gli studi e le analisi del Comitato scientifico della Fondazione Fiba (Federazione italiana bancari assicurativi) eseguite poche settimane fa. Dagli approfondimenti di quest’ultima, aumenta il numero dei Comuni in Italia dove non è presente una filiale bancaria. Negli ultimi sette anni, dal 2015 al 2022, la Città Metropolitana di Venezia ha perso 156 sportelli e ben 725 dipendenti. In poche parole, nel primo caso 22 ogni anno, nel secondo, 103 ogni dodici mesi. Numeri molto alti, anche se ci sono province venete e italiane che stanno molto peggio, con territori privi di sportelli. Le situazioni più critiche nel veneziano sono a Cinto Caomaggiore, Fiesso d’Artico, Fossalta di Piave, Gruaro, Teglio Veneto e Torre di Mosto dove ce n’è uno solo nell’intero comune. Nello specifico, se nel 2015 nella provincia di Venezia erano presenti 480 sportelli, il numero è via via diminuito sino ai 319 registrati alla metà di ottobre 2023. Meno sportelli bancari significa pure un calo dei dipendenti, passati dai 3.794 del 2015 ai 3.069 alla fine dello scorso anno. Per Cavallin, un paese che vuole dirsi realmente moderno e com-

Negli ultimi sette anni, dal 2015 al 2022, la città metropolitana di Venezia ha perso 156 sportelli e ben 725 dipendenti. In poche parole, nel primo caso 22 ogni anno, nel secondo, 103 ogni dodici mesi.

Sintonizzati sul futuro. Matteo Cavallin e gli sportelli bancari

petitivo non può prescindere dal guardare ai giovani ed al futuro ed è chiaro che l’home banking, con la digitalizzazione dei processi segue questa strada, ormai irreversibile. Ma in ogni caso servono soluzioni immediate, per garantire a tutti i cittadini e alle imprese il pieno accesso ai servizi finanziari. “Serve la presenza ed il sostegno al territorio da parte delle banche, altrimenti si rischia di perdere un servizio fondamentale e sociale per le comunità”. Sempre secondo le analisi di Fondazione Fiba, nei primi nove mesi dell’anno si conferma la tendenza delle banche italiane a diminuire la loro presenza sui territori; gli sportelli chiusi sono 635, con i Comuni “desertificati” in ulteriore crescita

(più 3 per cento), mentre aumenta il numero delle persone (più 7,3 per cento, quasi 4,3 milioni in totale) e delle imprese (più 18 mila, 250 mila in totale) che non hanno accesso ai servizi bancari nel Comune di residenza. “Anche per le banche, che hanno un ruolo molto importante sotto l’aspetto sociale - continua Cavallin - il futuro sarà legato alla sostenibilità. Non dimentichiamoci come l’articolo 47 della Costituzione garantisca l’incoraggiamento e la tutela del risparmio in tutte le sue forme. Mi auguro ci sia un sostegno massiccio verso i territori, non siano abbandonati, non lasciando indietro i più deboli, chi è meno informatizzato: penso ad esempio alle persone anziane”.

La denuncia della Cgil: dalla manovra tagli agli enti locali “Tra i tanti tagli previsti in manovra che avranno conseguenza diretta sui cittadini nel territorio, vi è la previsione di una spending review del valore di 350 milioni per le Regioni, 200 per i Comuni e 50 per Province e Città Metropolitane. Tagli che si aggiungono ai mancati rifinanziamenti di misure importanti, gestite dagli enti locali e rivolte direttamente ai cittadini”. E’ la posizione della Cgil Venezia sulla manovra del governo. “Da anni - dichiarano Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia e Marco Busato, segretario generale Fp Cgil Venezia - assistiamo ad un importante calo del personale in servizio negli enti locali. Nel territorio metropolitano,

la diminuzione del personale ha superato il 10%, con molti Comuni che superano il 15%. Emerge su

tutti il dato drammatico del Comune di Venezia dove il personale è calato addirittura di 500 unità. La diminuzione dei trasferimenti prevista in Legge di Bilancio sarà il colpo d’accetta definitivo a ser-

vizi già oggi allo stremo. Per far fronte alla minore disponibilità di risorse per i servizi, i Comuni necessariamente proseguiranno nella direzione della riduzione del personale”. “Denunciamo poi da tempo proseguono e concludono Giordano e Busato - l’inesorabile crescita dell’età media, con più di 1800 dipendenti over 57 su 4808 totali. Per quanto il governo si impegni a rendere sempre più difficile accedere alla pensione, il dato evidenzia la necessità di prevedere un importante ricambio del personale. Ritardare questo momento significa anche mettere in difficoltà la trasmissione delle conoscenze e delle competenze maturate da lavoratrici e lavoratori”.

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Prevenzione. La Questura di Venezia annuncia maggiore presenza nella stagione invernale

In arrivo più controlli sul territorio contro i furti in casa Stilato un vademecum per proteggersi dai ladri: con alcune semplici regole è possibile ridurre il rischio di visite sgradite

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e giornate più corte, con il buio che arriva mentre la gente non è ancora rincasata, mettono a maggiore rischio di furti nelle abitazioni. La Polizia di Stato di Venezia, pertanto, sta effettuando un rafforzamento dei servizi di controllo del territorio mirati a prevenire tali episodi delittuosi. Ma per garantire la sicurezza serve la collaborazione di tutti. Ecco perchè dalla Questura di Venezia arriva un vero e proprio vademecum, con alcune semplici buone pratiche da seguire. Può bastare davvero poco, insomma, per stare più tranquilli. Un esempio? “Chiudere sempre la porta di ingresso a chiave con le mandate, cosa molto importante in quanto la porta blindata non chiusa con le mandate è apribile in maniera estremamente facile;

la porta può essere protetta anche con una catena di sicurezza o con un paletto” spiega la Questura. Così come è importante chiudere accuratamente le finestre, specialmente quelle situate al piano terra ed evitare di lasciare all’interno grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore, a meno che non si disponga di una cassaforte per custodirli in sicurezza. Un’altra raccomandazione è di “utilizzare sistemi di allarme e laddove possibile sistemi di videosorveglianza” e di “tenere presente che la visibilità di luce ed il rumore creano effetto deterrente per malintenzionati perché simulano la parvenza della presenza di persone; è possibile attuare anche ulteriori accorgimenti idonei a simulare la presenza di persone, come ad esempio farsi svuotare la cassetta della posta da familiari o

amici di fiducia (in quanto l’accumulo di posta dimostra che in casa non c’è nessuno) o utilizzare timer per l’accensione automatica della luce o del televisore”. Per quanto riguarda le chiavi di casa, serve prudenza: il consiglio è, se occorre effettuare la riproduzione di una chiave, di farlo personalmente o incaricare una persona di fiducia e di evitare di riportare sulle targhette delle chiavi il nome e l’indirizzo di riferimento. In caso di smarrimento o furto, poi, è importante procedere tempestivamente al cambio della serratura. “Se si ha a disposizione una cassaforte, utilizzarla per custodire denaro o oggetti di valore - prosegue il vademecum -. E si consiglia di conservare fotografie di oggetti di valore: in caso di furto potranno essere utilizzate per le ricerche”. La prudenza corre anche sui social: “Evitare di pubblicare su social network programmi di viaggi o vacanze” si raccomanda

la Questura. E in caso di assenze di lunga durata, “laddove possibile, informare vicini o amici/ parenti di comprovata fiducia affinché prestino attenzione all’abitazione”. E se poi alla fine si subisce un furto? “Nel caso in cui ci si accorga di aver subito un furto, chiamare immediatamente i numeri

di emergenza 112 o 113 ed evitare di toccare, spostare o in qualsiasi altro modo manipolare le cose ed i luoghi che sono stati interessati dall’azione dei criminali, in modo tale da conservare l’integrità delle possibili prove che possono essere raccolte dalla polizia o dai carabinieri”. Giorgia Gay

La mostra. Gli “itinerari dell’anima” retrospettiva di Giampaolo Berto “Itinerari dell’anima” è il titolo della retrospettiva di Giampaolo Berto allestita nella chiesetta di san Martino a Chioggia nei pressi della Cattedrale fino al 26 novembre prossimo. Sarà una occasione per ricordare e rendere un omaggio a questo noto artista, scomparso un anno fa, ripercorrendo il suo intenso e instancabile percorso creativo che, tra le innumerevoli tematiche affrontate ed esposte nella mostra, non ha tralasciato il suo amore per la città di Chioggia, rappresentata innumerevoli volte con passione e sentimento unici.

Si tratta di una iniziativa ideata e promossa da Dario Ballarin e Alberto Naccari con il supporto diMarta Boscolo, Renzo Ravagnan, Giampiero Baldin, Piergiorgio Chiereghin e Dino Memmo che hanno conosciuto e frequentato il maestro Berto durante le sue periodiche vacanze a Chioggia raccogliendo opere di collezionisti locali che generosamente hanno aderito alla proposta rendendo disponibili i dipinti e incisioni di loro proprietà. La mostra è stata realizzata con la collaborazione di Studio G5, Pro Loco Chioggia Sottomarina e l’amministrazione comunale. (e.f.)

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Cultura

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Appuntamenti. Chioggia, Cavarzere, Noale e Santa Maria sono coinvolte nel palinsesto

“Suoni d’acqua”, quattro città per il festival diffuso della musica

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hioggia, Cavarzere, Noale e Santa Maria di Sala sono le città coinvolte nella seconda edizione di “Suoni d’Acqua”, il festival diffuso dei territori d’acqua dal jazz alla musica classica alla musica etnica, organizzato da Musica Chioggia in collaborazione con Ministero della Cultura, Regione Veneto, Rete Eventi, Rete Mondiale Unesco dei Musei dell’acqua, Centro Internazionale Civiltà dell’acqua e Epica dell’Acqua. “Suoni d’Acqua - spiega Gabriele Vianelli, Co-direttore Artistico di Suoni d’Acqua - riunisce in un unico palinsesto tanti eventi culturali e produzioni originali, riservando spazio ad un’importante collaborazione con il Premio Tomorrow’s Jazz organizzato da Veneto Jazz. I giovani talenti del jazz in cartellone sono orientati al jazz contemporaneo e stanno elaborando linguaggi personali, ricchi di influenze e contaminazioni mediterranee, nordiche, elettroniche ed etniche. Affianchiamo ai giovani talenti artisti di fama internazionale che si esibiscono da moltissimi anni nei migliori palcoscenici del mondo come il Maestro Bogino e Miomira Vitas” “Educare a nuove consapevolezze sul valore e su usi più lungimiranti dell’acqua - aggiunge Eriberto Eulisse, direttore Rete Mondiale Unesco dei Musei dell’acqua e Centro Internazionale Civiltà dell’acqua - richiede necessariamente sia momenti di educazione formale che informale, come viene proposto in questa serie di concerti organizzati da Musica Chioggia per sensibilizzare il più ampio pubblico su temi urgenti che affliggono il nostro paese e che non possono più essere affrontati solo con le solite e stereotipate logiche emergenziali”. Il festival “Suoni d’acqua” attraverso il linguaggio universale della musica dà luce alla cultura dell’acqua, alle sue fragilità, al suo essere indispensabile e dar visione alla sostenibilità, offre occasioni di scambio e di turismo sostenibile coinvolgendo anche luoghi apparentemente ‘minori’ del territorio, promuove momenti d’incontri tra le persone e la bellezza. “Jazz, musica etnica ma anche musica classica, che permette un’intensa armonia tra suoni e mente - sottolinea Pietro Perini, Co-direttore Artistico del festival. - La musica classica si intende

Si riuniscono eventi culturali e produzioni originali nella serie di concerti che propongono anche momenti di educazione, formale e informale, sul valore e gli usi lungimiranti dell’acqua

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Giorgio Giacobbi sax tenore e Camilla Colet alla batteria

come cultura e radici; come una radice scava, va a fondo e non si lascia trascinare dalla moda del momento ma penetra cercando la linfa vitale nelle cose più profonde e pregnanti. La nostra cultura basata fin dai tempi antichi sull’ evoluzione delle arti non può non tenere conto di questi importanti e basilari valori di civiltà che questa disciplina trasmette a chi la pratica e a chi la ascolta”. Dopo gli appuntamenti di San-

ta Maria di Sala, Noale, e il 18 novembre a Cavarzere, il festival “Suoni d’acqua” propone all’Auditorium san Nicolò a Chioggia il 1 dicembre il Concerto di Natale con il Coro Lirico Patavino “G.Verdi”- Ensemble D’archi “G.Zarlino” diretti dal maestro Pietro Perini e il 9 dicembre il concerto jazz “Songs for a desert island” con il Duo Castelli e Ponchiroli. Eugenio Ferrarese


Sport locale

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Sport parolimpici. Stagione ricca di successi per una atleta della Riviera del Brenta

Handbike, Giulia Ruffato conquista il titolo europeo a Rotterdam S

tagione ricca di grandi soddisfazioni per Giulia Ruffato, handbiker parolimpica che nel corso del 2023 ha conquistato il titolo europeo di categoria nella prova in linea disputata a Rotterdam dopo aver centrato l’argento nella prova a cronometro. E’ il coronamento di alcune stagioni di altissimo livello per l’atleta pianighese che aveva conquistato in entrambe le specialità anche il titolo italiano il 24 e 25 giugno e poche settimane dopo aveva conseguito il bronzo al campionato mondiale di Glasgow nella prova a cronometro. “Solo dopo alcuni giorni sono ancora riuscita a rendermi conto del risultato raggiunto - ha ammesso la neo campionessa che commenta anche il mondiale. Bene il bronzo nella prova a cronometro mentre nella prova in linea sono stata toccata quasi subito e praticamente non ho potuto gareggiare. Agli euro-

pei, invece, tutto è filato liscio. Le due gare non sono state particolarmente lunghe - aggiunge Giulia Ruffato - a cronometro si è corso sulla distanza degli undici chilometri, un po’ meno dei percorsi abituali, ed anche in linea il percorso pianeggiante era di 35 chilometri contro la sessantina che si deve affrontare di solito. Ma sono

L’atleta lavora come impiegata amministrativa in un Comune. Per gareggiare deve “consumare” le ferie

Giulia Ruffato

state prove durissime per il vento che soffiava molto forte e per il clima umido”. L’atleta lavora come impiegata amministrativa nel Comune di Pianiga e per gareggiare deve “consumare” le ferie. “Devo ringraziare superiori e colleghi che

mi danno l’opportunità di sfruttare le ferie quando ci sono le gare”. Una vita dedicata allo sport per questa ragazza che si è laureata in Fisioterapia nel 2009 all’Università di Padova e in precedenza aveva studiato e si era diplomata al liceo Galilei di Dolo. Non solo handbi-

ke ma anche para bob per Giulia che, però, sottolinea: “per adesso è soprattutto curiosità. Mi serve per allenarmi e devo ammettere che è stata un’esperienza stimolante e che mi sono divertita molto a gareggiare. Una botta di adrenalina”. Non male, comunque, visto che

quest’inverno nella seconda gara valevole come campionato europeo, ad Innsbruck, ha colto un dignitosissimo decimo posto. Ed ora il grande sogno. “Mi piacerebbe gareggiare alle paraolimpiadi di Parigi del 2024 - ammette Giulia - ma non dipende solo dai miei risultati ma dai risultati della federazione perché l’invito spetta secondo regole che non riguardano solo i risultati conseguiti dai singoli atleti. Lo saprò qualche tempo prima ma, intanto, io mi allenerò come faccio sempre, tutti i giorni, sette giorni su sette, almeno un’ora e mezza, due al giorno”. Un obiettivo che Giulia Ruffato meriterebbe a prescindere dai regolamenti e che se dovesse arrivare sicuramente onorerà nel migliore dei modi. In fondo lei vive seguendo le parole di sir Charles Spencer Chaplin: “la vita è troppo bella per essere insignificante”. Lino Perini

Volteggio equestre, la piccola Ginevra Sapio conquista l’oro Una giovanissima dolese di appena 7 anni ha conquistato nelle scorse settimane la medaglia d’oro ed è diventata campionessa italiana nella specialità del volteggio equestre. Si tratta di Ginevra Sapio che al centro ippico di Cervia ha vinto la coppa Italia a squadre. La formazione con cui ha gareggiato era composta anche dalle fiessesi Aurora Meneghin e Giorgia Mainino di 11 anni, da Zoe Penelope Bucci di Vigonza e Vanessa Trevisan di Cadoneghe, entrambe di 9 anni. La più giovane del team era appunto la dolese Ginevra che ha visto coronare il sogno di arrivare al successo dopo aver lavorato con impegno e sacrificio, dedicando anima e corpo a questo sport. Una disciplina, quella del volteggio equestre, molto spettacolare ed anche impegnativa perché unisce cavallo, ginnastica artistica e danza. Per arrivare a tanto, il team

composto dalle atlete venete ha lavorato in simbiosi e le ragazzine hanno dimostrato durante gli allenamenti delle doti che vanno dalla fiducia alla tenacia, dall’amicizia alla determinazione, spirito di sacrificio, disciplina, eleganza, grazia, aiuto reciproco, concentrazione, forza, equilibrio e passione. Ma soprattutto tanta passione e bravura perché al centro ippico di Cervia, hanno sbaragliato il campo composto da otto formazioni provenienti da tutta Italia. Grande soddisfazioni anche per le allenatrici Eliana Capovilla e Irene Fornea che le preparano nel maneggio “Cavallo é vita” di Vigonza. Per il risultato ottenuto le ragazze sono state ricevute e premiate anche dal sindaco di Fiesso d’Artico Marco Cominato e Ginevra, anche dal sindaco di Dolo Gianluigi Naletto. Anche il governatore Luca Zaia in un suo post cita l’impresa. (l.p.)

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L’analisi. Le ambizioni di Fratelli d’Italia, l’opzione Zoppas, il terzo mandato e la campagna elettorale

Rebus Veneto, grandi manovre nei palazzi del potere S

i prospetta un periodo particolarmente intenso per la nostra Regione. Le trattative tra Palazzo Chigi, Palazzo Balbi e Ca’ Farsetti sono febbrili. Sembrano passare proprio da li, più che dalle segreterie dei partiti, le alleanze e le mosse per il futuro del Veneto. L’incrocio possibile è un po’ complesso, ma cerchiamo di metterlo in ordine.

IL QUADRO DEL NORDEST Gli scenari politici, profondamente mutati nel corso degli ultimi anni, non possono più “supportare” l’ipotesi che tutte le regioni del nordest siano a trazione leghista. Il friulano Fedriga è stato riconfermato lo scorso aprile, quindi il derby in casa salviniana si gioca tutto tra Lombardia e Veneto. I bene informati sono pronti a giurare che il Capitano, Matteo Salvini abbia già scelto: senza terzo mandato per Zaia sarà il Veneto a essere sacrificato per mantenere a Milano, sul Pirellone, ben visibile il vessillo legista con l’Alberto da Giussano. A questo punto il Veneto toccherebbe, senza ombra di dubbio, a Fratelli d’Italia e la Presidente Giorgia Meloni sembra che stia trattando in prima persona il dossier. Un cambio epocale che l’attenta premier non vorrebbe fosse anche traumatico sopratutto per la tenuta del rapporto con gli alleati di Governo. Ecco perché l’orientamento in casa FdI sarebbe quello di scegliere un candidato il più “civico” possibile. L’OPZIONE ZOPPAS Il nome giusto per il candidato Presidente della Regione civico, ma in quota Fratelli d’Italia sarebbe quello dell’imprenditore delle acque naturali (tra le altre cose), Matteo Zoppas. Sembra che il giovane imprenditore, dopo che i rispettivi sherpa hanno avvicinato le parti, abbia ricevuto la proposta direttamente da Giorgia Meloni: Zoppas sarebbe molto allettato dalla possibilità. Chi sta gettando acqua sul fuoco e spegnendo, in un certo senso, gli entusiasmi sarebbe la famiglia dell’imprenditore che non ve-

drebbe di buon occhio un’esposizione diretta in politica. Dalle parti di Fratelli d’Italia sembrano essere consapevoli di quanto l’opzione Zoppas, per quanto sia la preferita, sia tutt’altro che certa, quindi il lavoro di scouting per il Presidente non si è fermato. Staremo a vedere. PRESIDENZIALISMO E TERZO MANDATO Presidenzialismo e Terzo Mandato potrebbero essere fortemente intrecciati tra loro molto più di quanto non possa apparire ad un primo sguardo. Alcuni esponenti dei gruppi parlamentari leghisti hanno, infatti, protocollato un disegno di legge, poche settimane addietro, attraverso il quale consentire ai presidente di Regione di proporsi per un terzo mandato. Poteva sembrare una mossa simbolica più che sostanziale, ma quando a distanza di poche settimane la Premier Meloni ha aperto il dibattito sulla riforma in chiave presidenzialista dell’ordinamento istituzionale, più di qualcuno ci ha visto un nesso. Lo scambio, infatti, potrebbe essere: voto per il Presidenzialismo in cambio dell’introduzione del terzo mandato per i presidente di Regione. Una condizione, questa, che rimetterebbe prepotentemente in gioco Luca Zaia che non ha mai fatto mistero di avere come priorità per il proprio futuro politico proprio il confermarsi alla guida della Regione Veneto. Del resto alla pattuglia leghista veder arrivare prima il Presidenzialismo che il Federalismo è assolutamente indigesto. Sul terzo mandato ai presidente di Regione potrebbero trovarsi, inoltre, anche delle importanti convergenze. Elly Schlein, da sempre contraria, potrebbe rivedere, in una fase di debolezza, la sua convinzione: tutto sommato anche alla leader Dem potrebbe fare comodo, nonostante le profonde divergenze politiche e personali, non aprire fronti con Michele Emiliano, presidente della Puglia, Stefano Bonaccini in Emilia Romagna e soprattutto Vincenzo DeLuca in Campania. Non ri-

Sopra: Metteo Zoppa A destra:Alessandra Moretti

Dall’alto a sinistra, in senso orario: Matteo Zoppas, Alessandra Moretti Elena Donazzan e Luigi Brugnaro

candidarli, infatti, metterebbe, infatti, seriamente a rischio la conferma al centrosinistra di tre regioni fondamentali per le sorti della stessa segretaria dei Democratici. LA CORSA ALLE EUROPEE Se a Zaia non fosse consentito il terzo mandato (nel suo caso sarebbe il quarto , ma la legge sul limite dei mandati è entrata in vigore dopo che il primo giro a Palazzo lo aveva già completato) sarà lui, con ogni probabilità, la punta di diamante della corsa leghista a Bruxelles. Sempre in casa Lega sarà impegnata a cercare la riconferma, invece, ci sarà Rosanna Conte. Grandi movimenti nel PD. Ci riproverà, senza dubbio, Alessandra Moretti, non dovrebbe essere della partita, invece, l’altro vicentino, Achille Variati. Insieme a loro si sussurra, anche, delle possibili candidature di Alessandro

Zan, alfiere dei diritti civili, e della veronese, già parlamentare Alessia Rotta. Potrebbero esserci anche candidare “civiche” legate al mondo della cultura o pescate da Il Veneto che Vogliamo, formazione distante dal PD, ma affine alla segretaria Schlein. Fratelli d’Italia sembra intenzionata a schierare l’assessore regionale, Elena Donazzan che potrebbe correre in ticket con l’avvocato trevigiano, Fabio Crea. Per quello che riguarda Forza Italia molto dipenderà come andranno i congressi provinciali, ancora non convocati. La nuova era targata Flavio Tosi, non è un mistero, sta producendo un certo subbuglio: si sono avvicinati ai forzisti molti leghisti delusi, tra i quali l’ex vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin e lo scontro con i Berlusconiani doc non ha ancora un vincitore annunciato.

LA VARIABILE BRUGNARO Se Zaia andasse realmente in Europa perché privato del terzo mandato, o facesse realmente un pensierino a candidarsi sindaco di Venezia come ventilato da alcuni ambienti nelle scorse settimane, Luigi Brugnaro potrebbe essere l’alternativa della Meloni in caso di rifiuto di Zoppas. È pur vero che Brugnaro ha un proprio movimento politico, Coraggio Italia, ma difinirlo uomo di partito in senso stretto appare eccessivo. Ecco perché Brugnaro potrebbe rispondere all’identikit di uomo di impresa non legato direttamente a formazioni politiche nazionali, ma collocato stabilmente nel centrodestra e con il valore aggiunto di avere una certa esperienza amministrativa visti i due mandati da sindaco di Venezia. Il diretto interessato pare coltivi questa ambizione da tempo e i viaggi a Roma dei suoi uomini di fiducia si starebbero facendo sempre più frequenti.


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Regione

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Un nuovo piano. Per la segretaria del Pd “la politica è stata latitante mentre l’emergenza abitativa cresceva”

Elly Schlein a Mestre per le politiche abitative: “Immaginiamo la casa come un diritto fondamentale” S

ono tanti i punti toccati dal “Piano nazionale per il diritto alla casa” del Partito Democratico, presentato nelle scorse settimane all’M9 di Mestre nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione anche della segretaria del partito Elly Schlein. Innanzitutto, l’incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica, senza però prevedere ulteriore consumo di suolo. “Il piano casa del Pd – ha specificato Schlein – parte dalla rigenerazione urbana, dalla riqualificazione del patrimonio esistente nell’immediato: in tempi molto brevi possiamo ridurre le liste d’attesa e dare una casa a chi ne ha diritto e ancora lo sta aspettando”. Tra gli aspetti centrali anche la visione della casa in un’ottica integrata, “come punto dove convergono giustizia sociale e giustizia climatica”, che per questo necessita di politiche che abbassino bollette ed emissioni clima alteranti. Altro nodo cruciale quello

della reintroduzione del Fondo per l’affitto: “Le risorse vanno reinserite e triplicate per sostenere le famiglie che sono scivolate verso una povertà assoluta che impedisce loro di pagare l’affitto, ma bisogna farlo con misure proporzionate, altrimenti il rischio è quello di mettere le fasce più fragili in competizione tra di loro”. Quindi sul Fondo per la morosità incolpevole: “Le politiche pubbliche possono fare moltissimo per dare garanzie sulle eventuali morosità e per ricostruire quel rapporto di fiducia tra proprietari e inquilini che è fondamentale”. La segretaria del Pd ha quindi evidenziato la necessità impellente di agire anche per regolamentare il mercato degli affitti brevi “che stanno avendo un effetto distorsivo sul mercato”. Per la Schlein la situazione abitativa di una grande città come Venezia è però diversa da quella di Firenze, Milano o Bologna, così come è differente l’esigenza abitativa delle

aree interne rispetto a quelle montane. “Non possiamo pensare di scrivere a Roma politiche che si adattino ai bisogni di territori e comunità che sono diverse: la politica deve riabbracciare questa consapevolezza e scrivere politiche su misura” ha detto. Il tema casa è però ormai sempre più anche terreno di scontro politico: la segretaria Schlein ha infatti affermato di essere rimasta “colpita” leggendo l’annuncio del ministro Salvini “sul primo tavolo su un piano per la casa entro la fine di quest’anno” e dal palco ha dichiarato: “Se aspettiamo Salvini, non vedremo nulla sulla casa nemmeno in questa legislatura. Per fortuna che c’è il Pd che ha fatto un percorso di quattro o cinque mesi per arrivare ad alcune proposte concrete”. In sostanza, la casa insieme al salario minimo diventa il secondo tema che caratterizzerà la politica del Partito Democratico su cui Schlein è convinta che “si possano trovare

La platea all’M9 di Mestre durante il convegno del Pd, a fianco (o sotto dipende dall’impaginazione) Elly Schlein durante il suo intervento

importanti convergenze con le altre forze di opposizione”. “Io credo che serva un piano nazionale, ma soprattutto una politica che senta l’esigenza di fare proprio questo tema e che risponda al cambiamento dei bisogni abitativi delle persone in Italia” ha dichiarato in chiusura la segretaria del Pd. Tra punti toccati, anche le difficoltà degli studenti fuori sede per cui “il diritto alla casa non soddisfatto diventa un

ostacolo anche al diritto allo studio”, apprezzamento per le esperienze di co-housing “che possono essere uno strumento per preservare l’autonomia delle persone disabili o anziane” e un incoraggiamento alla creazione di un ministero ad hoc “per evitare di vedere diventare la casa la cenerentola di altre politiche dove è più facile andare a tagliare i nastri alle inaugurazioni”. Marika Andreoli

Elezioni, Ciambetti: “La par condicio è una legge ormai superata” come le fake news”. Lo ha detto in apertura del consegno promosso dal Corecom, il comitato regionale per le comunicazioni del Veneto. “Ciò che colpisce, - ha aggiunto Ciambetti - è che nello scenario dell’era informatica, tra social e intelligenza artificiale, big data ed effluvio di informazioni, la propaganda politica sia regolamentata da una legge obsoleta. La Par Condicio funziona bene nella gestione delle controversie nella propaganda politico-amministrativa locale.

A pochi mesi dal ritorno alle urne per le elezioni europee e amministrative il dibattito politico in Veneto investe anche la legge sulla “par condicio” che regola l’informazione durante le campagne elettorali. Per Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto, “la par condicio è una legge superata dai tempi: facilmente aggirata, è resa obsoleta anche dai social media, che consentono un dialogo non filtrato con gli elettori e moltiplicano il messaggio politico anche con risvolti non esattamente positivi,

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Tuttavia, paradossalmente, sono toccati dalla norma tutti i candidati delle elezioni in cui i cittadini esprimono le preferenze, principalmente le elezioni amministrative comunali, le Regionali e quelle Europee: e questo è un vero e proprio “vulnus”, perché, per assurdo, una norma nata per difendere l’accesso democratico al mezzo televisivo, per garantire condizioni eque e di parità tra i soggetti della politica, oggi colpisce la democrazia e non tutela i cittadini. L’auspicio che faccio è che questa legge venga rivista”.

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Le consultazioni. L’assessore Calzavara: “Passo importante, nel segno della democrazia diretta”

Referendum sulle fusioni di Comuni, promossi due progetti su quattro Nasceranno Santa Caterina d’Este (Padova) e Setteville (Belluno), da valutare il risultato tra Sovizzo e Gambugliano, no alla fusione tra Polesella e Guarda

D

ue fusioni approvate e due bocciate: i ventimila veneti chiamati alle urne per i referendum in otto Comuni si sono espressi a favore del “matrimonio” fra enti locali nel padovano e nel bellunese. Non passano invece le altre due proposte nel rodigino e nel vicentino. Questa prima tornata del referendum regionale consultivo con la nuova legge porta alla nascita di due nuovi Comuni. Nella bassa padovana Santa Caterina d’Este conterà 2350 abitanti dalla fusione di Carceri e Vighizzolo d’Este. In provincia di Belluno nasce Setteville, con 5793 abitanti, tra Quero Vas e Alano di Piave. Il più soddisfatto, oltre ai proponenti dei progetti di fusione, è l’assessore al bilancio e agli enti locali Francesco Calzavara: “L’abbassamento del quorum di

partecipazione ha sicuramente incentivato la partecipazione dei cittadini che hanno dimostrato interesse e adesione a questo importante istituto di democrazia diretta. Questo risultato dimostra quanto sia importante continuare a ragionare sulla razionalizzazione della governance, individuando la dimensione media ottimale degli enti in grado di assicurare anche tutte le funzioni comunali – prosegue Calzavara -. Il Veneto, con i suoi 563 comuni, è la terza regione per numero di comuni, di cui 181 con meno di 3mila abitanti e in uno scenario decennale, circa 130 Comuni veneti sotto i 10mila abitanti avranno serie difficoltà ad erogare servizi efficienti sul proprio territorio. La consultazione è stata il primo piccolo passo, ma importante, per raggiungere questo risultato”.

Francesco Calzavara

Nel padovano Tiberio Businaro, sindaco di Carceri, plaude alla fusione con Vighizzolo: «Da due genitori è nata una figlia: Santa Caterina d’Este. Ora, il progetto che portiamo avanti dal 2011 diventerà realtà. Una lunga genesi, con tanti ostacoli, ma ci abbiamo creduto sino in fondo ed i cittadini lo hanno

fatto con noi. I cittadini di Santa Caterina d’Este avranno molti benefici, sarà un Comune inclusivo, aperto e che potrà disporre di fondi e di servizi- continua Businaro - Il territorio potrà crescere e desideriamo essere un esempio anche per altri Comuni. I cittadini ci hanno premiato, siamo stati ascoltati e ora dimostreremo con i fatti e con la concretezza che hanno fatto la cosa giusta nel votare “si” alla fusione. Saranno le due comunità che faranno crescere questa nuova figlia. Vorrei inoltre tranquillizzare i nostri residenti. Non chiuderà nessuna delle due sedi comunali ed anche i servizi ai cittadini resteranno tali ed anzi, verranno incrementati. Le poste e le farmacie resteranno tali ed avremmo a disposizione un vigile in più”. Per quanto riguarda i due progetti bocciati, bisogna fare una distinzione. Mentre a Polesella non è stato raggiunto il quorum (27%, con la maggioranza di “sì”) a Guarda è stato raggiunto, ma

ha vinto il no, per cui non passa il referendum sulla fusione. “Per certi versi è il risultato più sorprendente – specifica l’assessore Calzavara -: nonostante ci fosse l’unanimità dei consigli comunali si è forse dato per scontato l’esito, non comprendendo anche le legittime contrarietà”. Diverso ancora quanto successo tra Sovizzo e Gambugliano. Mentre a Gambugliano è stato raggiunto il quorum con il 64% di sì, nel comune di Sovizzo sono mancati solamente 25 voti al raggiungimento del quorum, con la maggioranza di cittadini che hanno espresso il voto favorevole alla proposta di fusione (il sì è 94,17% il no 5,83%). In questo ultimo caso, la legge regionale dà facoltà al Consiglio della Regione del Veneto di effettuare una valutazione complessiva sul referendum, considerato che hanno partecipato al referendum una percentuale non inferiore a 5 punti rispetto al quorum previsto. Giada Zandonà

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NOVEMBRE 2023

on-line:

Il Rapporto sulle nascite in Italia

I nati nel 2022, meno cesarei e maggiore ricorso alla fecondazione assistita

Mamme in età sempre più avanzata ma molto più controllate

L’ 89% dei parti nel 2022 è avvenuto in Istituti di cura pubblici, il 62,2% in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Il 20% delle madri sono straniere. L’età media al primo figlio è per le donne italiane superiore a 32 anni. È quanto risulta dal Rapporto sull’evento nascita in Italia, realizzato dall’Ufficio di Statistica del Ministero, presentato a fine ottobre. La rilevazione – istituita dal Decreto del Ministro della sanità 16 luglio 2001, n. 349 – costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni sanitarie, epidemiologiche e socio-demografiche relative all’evento nascita e rappresenta uno strumento essenziale per la programmazione sanitaria nazionale e regionale, con un livello di copertura pressoché totale. I trend 2012 – 2022. Nel Rapporto sono stati introdotti alcuni elementi innovativi, relativi agli andamenti di tendenza, dal 2012 al 2022, delle principali variabili osservate: il luogo del parto, le caratteristiche delle madri, la gravidanza, il parto, il neonato e le tecniche di procreazione medicalmente assistita. La percentuale dei parti pretermine (<37 settimane) passa da circa 7 ogni 100 a 6; aumenta l’età media delle madri al primo figlio (sia per le italiane che per le straniere); l’età media al primo figlio per le donne italiane passa da 31,5 del 2012 a 32,2 del 2022. Per le donne straniere l’età media al primo figlio passa da 27,7 a 29,2 anni. Prosegue alla pag. seguente


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Patologie dell’anca nei giovani, l’ospedale di Cittadella all’avanguardia nella chirurgia preventiva

C

ne; questo tipo di chirurgia, altamente specialistica e realizzata in pochissimi centri in Italia, è praticata dal dr. Paolo Lorenzon, che si avvale di metodiche all’avanguardia ispirate alla scuola del prof. Reinhold Ganz di Berna, uno dei massimi esperti mondiali su questo tema”. Un esempio è “l’impingement femoro acetabolare”, dove un eccesso d’osso sul versante femorale o acetabolare limita i movimenti creando continui microtraumi che finiscono per portare all’artrosi. In tal caso, un’asportazione chirurgica di questo eccesso d’osso risolve il problema. Allo stesso modo, nelle forme di displasia, l’anca non riesce a funzionare correttamente per un insufficiente sviluppo dell’acetabolo. Un nuovo orientamento di questo elemento del bacino, ottenuto tramite apposite osteotomie, è sufficiente per ripristinare la corretta funzione dell’articolazione. Anche malattie dell’anca nell’accrescimento come esiti di epifisiolisi e morbo di Perthes possono beneficare di questa chirurgia.

ontrariamente a ciò che di solito si pensa la patologia dell’anca non è un problema legato solo alla popolazione anziana. Di fatto “le patologie dell’anca si riscontrano anche nei giovani adulti e, persino, negli adolescenti – spiega il dr. Giovanni Castiello, direttore dell’Uoc Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Cittadella dell’Ulss 6 Euganea –; la prevenzione gioca quindi un ruolo fondamentale nel trattamento dell’artrosi giovanile e rappresenta da sempre, per il nosocomio cittadellese, uno dei fiori all’occhiello”. Uno studio mirato della patologia porta a una maggiore comprensione di questi disturbi e al loro eventuale trattamento chirurgico in fase iniziale (pre-artrosica) evitando così la necessità di una protesi d’anca e permettendo un’ottima ripresa delle proprie attività senza dolori o disturbi. ”A partire dal 2019 – prosegue il dr. Castiello –, è stata ulteriormente intensificata l’attività di chirurgia conservativa dell’anca volta a impedire lo sviluppo dell’artrosi nel paziente giova-

I nati nel 2022, meno cesarei e maggiore ricorso alla fecondazione assistita Segue dalla pag. precedente

Aumenta notevolmente il numero di visite di controllo effettuate in gravidanza, così come le ecografie (seppur meno marcatamente); nel 91,9% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 76,7% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. Per l’amniocentesi invece la percentuale delle madri con più di 40 anni, che ricorre a questa tecnica diagnostica, passa dal 33% del 2012 al 6% del 2022 (e si riduce drasticamente per tutte le classi di età analizzate). Anche la percentuale di parti cesarei si riduce, passando dal 36% del 2012 al 31% circa del 2022, effetto diversificato a seconda della tipologia di struttura ospedaliera dove essi avvengono. La percentuale di donne che ricorre alla fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (Fivet) passa dal 37% del 2012 al 48% dell’anno 2022 e continua ad essere la tecnica più utilizzata; aumenta invece solo lievemente la percentuale di chi ricorre al metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (Icsi). Nel complesso i parti con procreazione medicalmente assistita Pma aumentano del 73% nel periodo considerato, ma diminuisce notevolmente la percentuale di parti plurimi in gravidanza con Pma (21% nel 2012, 9% nel 2022). Continua il fenomeno della denatalità (535.428 nati totali nel 2012, 393.997 nel 2022), ma diminuisce (seppur lievemente) la percentuale di nati morti. Dove partoriscono le donne in Italia. L’ 89,0% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati, il 10,8% nelle case di cura e solo lo 0,15% altrove (altra struttura di assistenza, domicilio, etc.). Nelle Regioni in cui è rilevante la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche, le percentuali sono sostanzialmente diverse. Il 62,2% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Le caratteristiche delle madri. Nel 2022, circa il 20% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Tale fenomeno è più diffuso nelle aree del Paese con maggiore presenza straniera, ovvero al Centro-Nord, dove più del 26% dei parti avviene da madri straniere. Le aree geografiche di provenienza più rappresentate, sono quella dell’Africa (28,7%) e dell’Unione Europea (19,6%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana costituiscono rispettivamente il 19,3% e il 7,9% delle madri straniere. Delle donne che hanno partorito nel 2022 il 42,5% ha una scolarità medio alta, il 22,7% medio bassa e il 34,8% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (41,3%). L’analisi della condizione professionale evidenzia che il 58,6% delle madri ha un’occupazione lavorativa, il 24,7% sono casalinghe e il 14,5% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. I neonati. Lo 0,9% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,5% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10. Sono stati rilevati 994 nati morti corrispondenti a un tasso di natimortalità, pari a 2,4 nati morti ogni 1.000 nati, e registrati 4.332 casi di malformazioni diagnosticate alla nascita.

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Grandi Eventi

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Il programma. Coinvolto tutto il territorio comunale, dal centro storico alle isole e terraferma

A Venezia arriva il Natale: “Segno di speranza e fiducia” La magia della festa più attesa dell’anno tra luminarie, installazioni, piste di pattinaggio e appuntamenti culturali. Il sindaco Brugnaro: “Simboli e gesti della nostra tradizione, segni di vita nuova”

L

uci, ghirlande e alberi addobbati per accogliere l’appuntamento più atteso dell’anno. Si avvicina il Natale e la città di Venezia si attrezza installando le luci che illuminano calli e campi, strade e piazze dell’intero territorio comunale. Un calendario di eventi, dal titolo “Venezia accende il Natale” – promosso dal Comune di Venezia in collaborazione con Vela spa – per ricreare la magia delle feste natalizie e accogliere residenti e turisti con una serie di iniziative per tutte le età. Primo appuntamento sarà l’accensione dell’albero e delle luminarie: prima in Piazza Ferretto, giovedì 23 novembre alle ore 17.30, e a seguire, il giorno dopo alla stessa ora, la cerimonia di apertura si sposterà in Piazza San Marco. Le luminarie in centro storico a Venezia vedono insieme il Comune di Venezia, Vela Spa, e Camera di Commercio di Venezia, per sostenere chi vive e visita la città durante le feste. Inoltre, American Express - ancora una volta sponsor delle luminarie nelle aree di Piazzale Roma e Lista di Spagna – supporta in particolare il tessuto commerciale veneziano. In centro storico il calore del Natale sarà caratterizzato da luminarie nelle isole della Laguna, dal Lido a Pellestrina, da Murano a Burano fino a Sant’Erasmo e Vignole, per illuminare ogni comunità del territorio veneziano. Le Procuratie Vecchie saranno invece illuminate grazie al progetto “Murano illumina il mondo”, in collaborazione con The Venice Glass Week. Grande attenzione sarà data, anche quest’anno, al rispetto dell’ambiente, limitandone l’impatto e i consumi attraverso un preciso piano di date di accensione e di spegnimento delle luminarie a fasce orarie e con l’utilizzo totale di lampade con tecnologie led a basso consumo. “Venezia vuole continuare a celebrare il Natale mantenendo vivi i segni della tradizione, come le luminarie diffuse sul territorio e i grandi alberi addobbati a

festa – afferma il sindaco Luigi Brugnaro – simboli di vita nuova al quale tutti noi guardiamo con fiducia e speranza. Le luminarie, che anche quest’anno abbiamo voluto diffuse, ma anche gli alberi addobbati a festa e posizionati nelle nostre piazze e i mercatini, diventano elementi che arricchiscono l’emozionante clima natalizio, per i nostri concittadini e per chi sceglierà di visitare il nostro territorio, a misura di famiglia”. Cuore del Natale a Mestre sarà Piazza Ferretto che, con le aree centrali adiacenti, così come tutte “le città di Venezia”, dalla terraferma alle isole, incanterà con luci e addobbi scintillanti per regalare sensazioni di stupore e meraviglia ai bambini. In Piazza Ferretto, come da tradizione sarà protagonista un grande albero, insieme alle installazioni natalizie, vere e proprie sculture di luce, che da qui si estendono lungo le principali vie dello shopping a Mestre: dalle più centrali come viale Garibaldi, corso del Popolo, via Piave, via Carducci, via Miranese, via Circonvallazione, piazzale Leonardo da Vinci, viale San Marco, via Torre Belfredo, a quelle più esterne, fino a raggiungere anche i centri di Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano e Zelarino. Dopo l’accensione dell’albero di Piazza Ferretto, l’apertura della sua pista di pattinaggio su ghiaccio e dei mercatini con le tradizionali casette in legno che ravviveranno le vie principali della città grazie a prodotti artigianali e delizie gastronomiche, sarà la volta dell’accensione dell’albero in Piazza San Marco, seguita dall’apertura della scenografica pista di pattinaggio di Venezia, in Campo San Polo. Grandi e bambini potranno inoltre pattinare sul ghiaccio anche a Marghera in Piazza Mercato, dove verranno ospitate esibizioni di pattinaggio, animazioni con dj set e sfilate. Sarà la Biennale di Venezia a curare un Natale contemporaneo, a Forte Marghera dal 16

dicembre al 6 gennaio, grazie al progetto “Abies electronicus (contemporary Christmas tree)”, una installazione sonora e luminosa che reinterpreta il classico albero di Natale posizionando, nell’area prospiciente la darsena, un albero alto 25 metri, dotato di suoni e luci e di una scala all’interno del tronco che porta in cima formando un belvedere sulla sommità. Ma il Natale 2023 porta a Venezia anche occasioni per scoprire il ricco patrimonio culturale della città, con tutti i musei aperti durante le festività natalizie, a partire dalle collezioni di recente acquisizione quale la straordinaria donazione Gemma De Angelis Testa alla Galleria d’arte moderna di Ca’ Pesaro, o il recente riallestimento delle collezioni di Mariano Fortuny nell’omonimo Palazzo oltre alle mostre temporanee tra cui “Marcel Duchamp e la seduzione della copia” alla Peggy Guggenheim Collection (fino al 18 marzo 2024), e “Chagall. Il colore dei sogni” al Centro Culturale Candiani di Mestre (fino al 13 febbraio 2024). Per la Notte di San Silvestro, come da tradizione, il Bacino di San Marco si illuminerà di mille colori con lo spettacolo pirotecnico che accoglierà il nuovo anno. Non mancheranno corse e re-

gate di Natale con gli atleti vestiti da Babbo Natale, mentre nel parco Albanese di Mestre tornerà il Bissuola Winter Village, un vero e proprio luna park per far divertire piccoli e adulti. E poi al Lido e Pellestrina sarà allestito il tradizionale Villaggio di Natale, insieme al trenino. La musica

non sarà da meno accogliendo il Natale con i tradizionali concerti in Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre a dicembre per proseguire poi con il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice, diretto da Fabio Luisi, lunedì 1° gennaio 2024 (in diretta su RAI 1 alle ore 12.20).


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A tavola

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Idee in cucina, facili e sfiziose

Rubrica a cura di

Sara Busato

In novembre siamo incantati dalle sfumature e profumi offerti dalla natura. Il calo delle temperature e la riduzione delle ore di luce ci spingono a trascorrere più tempo in casa, dedicandoci alla creazione di piatti deliziosi

TORTA SALATA ALLA VERZA (SENZA UOVA) Una pietanza semplice e conveniente da preparare. Un’ottima soluzione per gustare l’ormai celebre cavolo verza in una versione insolita ma molto gustosa. Aggiungendo pancetta e parmigiano, la torta diventa un delizioso antipasto rustico. Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia; 1 kg di verza; 100 g di pancetta a dadini; 70 g di parmigiano reggiano grattugiato; 1 spicchio d’aglio; 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva; sale; pepe nero e rosmarino Preparazione: Mettere la pancetta a dadini in una padella antiaderente e lasciarla rosolare senza aggiungere altri grassi. Nel frattempo, tagliare la verza a striscioline e poi a pezzetti. Quando la pancetta è abbrustolita, tenerla da parte e nella stessa padella riscaldare l’olio insieme all’aglio. Lasciar rosolare l’aglio, poi eliminarlo e aggiungere la verza. Mescolare, unire mezzo bicchiere d’acqua, coprire la padella con un coperchio e lasciar cuocere per 5 minuti. Unire sale, parmigiano e pepe. Mescolare bene e poi aggiungere la pancetta abbrustolita. Disporre la pasta sfoglia in uno stampo da 30 cm di diametro. Aggiungere la verza distribuendola bene e schiacciando lievemente con un cucchiaio di legno. Spolverare con il formaggio grattugiato rimasto e rivoltare i bordi della pasta sul ripieno. Cuocere in forno ventilato, preriscaldato a 180°, per 30 minuti. Lasciare intiepidire la torta salata alla verza prima di sformarla e servirla. A piacere, cospargere del rosmarino.

CREMA DI ZUCCA

TORTA PERE E NOCI

Una zuppa calda e confortante, perfetta per l’autunno ma anche per tutto il periodo invernale. Si può gustare calda oppure tiepida, come primo piatto o piatto unico. Ingredienti: 600 g zucca; 200 g patate; 80 g cipolle bianche; brodo vegetale (un litro); pepe nero; sale; olio extravergine di oliva; cannella in polvere; noce moscata Preparazione: Scaldare il brodo vegetale. Pulire la zucca, togliere la buccia esterna e i semi, quindi tagliarla a cubetti di circa 4 o 5 centimetri. Pelare le patate e tagliarle a cubetti della stessa dimensione. Pulire la cipolla, tritarla, quindi metterla in pentola con l’olio e farla imbiondire. Unire la zucca e le patate, aggiungere il brodo fino a coprire quasi completamente le verdure, conservando quello in eccesso. Aggiustare di sale e pepe, quindi portare a ebollizione a fuoco alto e ridurre il calore, lasciando cuocere per circa venti minuti. Aggiungere ulteriore brodo se necessario. Cuocere per altri 10 minuti. Frullare con un frullatore a immersione fino a ottenere una crema liscia e omogenea. Unire la cannella e la noce moscata e mescolare. La crema di zucca è pronta..

Un dolce goloso, soffice e piacevolmente croccante al morso, grazie alla frutta secca sbriciolata. Perfetto per una colazione genuina o da gustare a merenda con un infuso bollente o una tazza di cioccolata calda. Ingredienti: 4 pere; 80 g di noce; 300 g di farina 00; 230 g di zucchero semolato; 150 ml latte; 100 g burro; 16 g lievito in polvere per dolci; 3 uova, estratto di vaniglia; limone

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Preparazione: Sbucciare 2 pere, eliminare il torsolo e tagliarle a pezzetti. Sistemare i pezzi di pera in un piatto fondo e spruzzarli con il succo di limone per evitare l’ossidazione. Tenere da parte. Rompere le uova in una ciotola, aggiungere lo zucchero e montare con le fruste elettriche fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Versare il burro fuso e il latte a temperatura ambiente. Unire la farina setacciata e il lievito. Profumare con l’estratto di vaniglia e mescolare accuratamente gli ingredienti. Incorporare i pezzetti di pera e 65 g di gherigli di noce sminuzzati. Versare il composto ottenuto in una tortiera da 24 cm di diametro rivestita con carta da forno. Sbucciare le pere rimanenti, tagliarle a fettine e disporle a raggiera sulla superficie del dolce. Quindi cospargere con i restanti gherigli di noce tritati e spolverizzare con un cucchiaio di zucchero semolato. Cuocere in forno statico a 180°C per circa 40 minuti. Una volta terminata la cottura, sfornare la torta e farla raffreddare per 10 minuti. Sformare il dolce su un piatto da portata e spolverizzarlo con dello zucchero a velo.


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