La Piazza della Riviera del Brenta Agosto 2022

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Tra il dire e il fare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< atapultati nella prima campagna elettorale in versione estiva per le elezioni politiche nazionali gli elettori si trovano già alle prese con una lunga sequela di dichiarazioni, di prese di posizione più o meno definitive e di solenni promesse. Riuscirà il popolo sovrano, anche in queste settimane, ad appassionarsi alle sorti del Paese e dei suoi aspiranti governanti? segue a pag 5 2022AGOSTO e sulle migliori Emittenti Radio del VenetodelleNotiziario11:30 delleNotiziario18:30delleNotiziario8:30 delleNotiziario17:30 Scarica la nuova App di neanche un La Piazza 24 e non perder ti minuto dei tuoi notiziari preferiti. 160n.XXIXAnno-localed’informazionePeriodico della Riviera del Brenta servizio a pag 8 Mira, calano le multe dagli autovelox sulla Romea Sono 11 mila le sanzioni erogate dalla polizia locale nei primi sei mesi del 2022. In 300 i fermati con la revisione scaduta e 10 beccati senza patente 5 MIRA scoppiainNavigliosecca,il caso6 MIRA West l’ordinanzascattaNile,9 DOLO Migranti mostraSudamerica,indisuccesso10 MIRA Emergenze sociali, alparrocchielavoro9 DOLO Un bilancio in equilibrio per il Comune12 TERRITORIO Dolo, inaugurato il nuovo SoccorsoPronto Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte

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Dal primo agosto è operativo il nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale dolese. All’inaugurazione è intervenuto il presidente del Veneto Luca Zaia che ha sottolineato l’apporto della Regione in questi anni in termini economici. Nel presentarlo il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato ha spiegato in cosa consiste. “Questa struttura é destinata - ha detto - a preservare la nostra salute per i prossimi decenni; ma contemporaneamente questo nuovo Pronto Soccorso è il segno della lungimiranza del Servizio Sanitario della nostra Regione, ed è il segno della centralità di questo ospedale nella programmazione della sanità del futuro”. Realizzato con cinque milioni e mezzo di euro di investimento complessivo, vasto più di 2mila metri quadrati (2050), il nuovo Pronto Soccorso è, in primo luogo, una risposta di altissimo livello al bisogno di sicurezza e di salute di un territorio vasto, popoloso, industrioso e innovativo, che chiedeva da decenni un punto di riferimento forte per l’emergenza-urgenza. Consta di 10 posti letto di Osservazione Breve Intensiva, 4 ambulatori di area verde e 4 postazioni ambulatoriali di urgenza, la “shock room”, il polo diagnostico radiologico, la sala gessi e l’ambulatorio ortopedico. Ma non solo perché l’ospedale di Dolo sarà sopraelevato con ulteriori tre piani, per realizzare un piano tecnologico, uno adibito a terapia intensiva, uno per il nuovo gruppo operatorio. I lavori di questo blocco est, che insiste appunto sul nuovo Pronto Soccorso, partiranno a settembre; un blocco simmetrico è già in programma sul lato ovest, per un importo complessivo di investimento di oltre 40 milioni di euro. E’ durata cinque anni l’attesa per la nuova struttura del Pronto Soccorso che va finalmente a sostituire quella provvisoria divenuta insufficiente e molto sgradevole col tendone che la ospitava all’ingresso. Il nuovo Pronto Soccorso si presenta come un’opera davvero magnifica, di alto livello tecnologico e nel rispetto dei bisogni umani, vi è anche un locale all’ingresso di relax “la stanza di Jacopo”.

il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< > < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano direttore@givemotions.it Redazione >redazione@givemotions.it< Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il

Lino Perini Investimento da 5 milioni, a settembre al via i lavori al blocco est della Riviera del Brenta Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. è un marchio proprietà di Srl inauguratoDolo, il nuovo SoccorsoPronto

Facciamo

Tra il dire e il fare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Gli esperti sono concordi dell’affermare che una campagna elettorale si gioca negli ultimi giorni, quando la sempre più numerosa fetta di indecisi o di indifferenti inizia a fare le proprie scelte. E’ allora che tornano alla mente le parole rimbalzate le settimane precedenti, in particolare le immancabili promesse che accompagnano ogni candidatura. Guai se non ci fossero, anzi, se c’è un elemento di cui questa breve e calda campagna elettorale ha bisogno è proprio la concretezza delle proposte, la chiarezza della linea che chi si candida alla guida dell’Italia vuole tenere. Ecco allora che “responsabilità”, “sobrietà”, “concretezza”, “realismo” sono vocaboli ricorrenti in questi giorni. Non a caso da tutte le forze politiche è arrivato l’impegno solenne a concentrarsi sui problemi veri della gente, sulla difficoltà delle famiglie alle prese con una raffica di aumenti e un potere d’acquisto che si sta via via assottigliando, sulle tante emergenze sociali che ci affliggono, sulla preoccupazione delle imprese per l’immediato futuro, sulla necessità di dover tener fede agli impegni europei se non vogliamo, ad esempio, veder sfumare i 200 miliardi di euro del Pnrr. Accanto a queste dichiarazioni di intenti si fanno strada poi i “grandi classici” di ogni elezione, sempre di sicura presa: le tasse, le pensioni, i vari bonus, le misure straordinarie per questa o quella categoria. Soluzioni più o meno suggestive, cifre che fanno sognare, ma anche sorridere, del resto sotto elezioni nulla sembra impossibile. Da una parte e dall’altra giunge il richiamo incrociato a non lasciarsi abbindolare o lusingare, il monito a diffidare dell’avversario che la spara grossa. Va da sé che tra il dire e il fare ce ne corre, ma intanto le promesse solo il sale di ogni competizione elettorale e certe affermazioni sono di sicura presa. C’è poi un altro aspetto da non dimenticare: proprio la pandemia ci ha insegnato che provvedimenti all’apparenza “impossibili” si sono poi concretizzati. Certo, servono volontà di ferro e risorse pronte all’uso. Ma questo si vedrà dopo il 25 settembre.

Naviglio in secca, scoppia il caso

A chiedere chiarimenti dopo la denuncia è stata anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Baldin con una interrogazione, mentre degrado e la lenta morte del Naviglio del Brenta induce il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto per conto dei suoi colleghi della Riviera a chiedere alla Regione e al presidente Zaia un impegno prioritario per salvare il corso d’acqua simbolo del comprensorio. Il sindaco di Dolo è chiaro: servono interventi strutturali e aiuti concreti agli enti locali così non si può più andare avanti. Primo fra tutti lo scavo completo del canale che si attende da oltre 40 anni sul quale si affacciano decine di ville secolari degli antichi patrizi veneziani.

La seconda linea dell’impianto di Fusina sempre per Veritas sarà raffreddata ad aria non ad acqua, “quindi il pericolo di un aggravarsi dei problemi legati al prelievo idrico in Riviera del Brenta non ci sono”. “L’attacco dei comitati - spiega Veritas in una nota - peraltro, sconfitti su tutti i fronti: nelle aule del Tar e del Consiglio di Stato e dalle autorità che invece hanno autorizzato l’impianto riguarda questa volta l’utilizzo dell’acqua del Brenta per il raffreddamento dell’impianto. Nella zona dove viene presa l’acqua per il raffreddaPoi Veritas va nel dettaglio. “I comitati sostengono che quando sarà attiva la seconda lineaspiega l’azienda - il problema del prelievo idrico dal Brenta per il raffreddamento sarà molto più grave. Ignorano però che la seconda linea sarà raffreddata ad aria e non ad acqua e che entro il prossimo anno sarà usata per il raffreddamento l’acqua prodotta nel depuratore di Fusina dal processo di depurazione dei reflui civili, e che adesso viene scaricata in mare, a una decina di chilometri dalla costa, davanti al Lido di Venezia”. “I comitati - conclude Veritas - dimenticano che i ritardi nella realizzazione dell’impianto e della seconda linea causati dalle loro proteste e dai loro ricorsi comportano aumento di costi per

I primi cittadini chiedono alla Regione lo scavo del fondo che si attende da circa 40 anni Gli inceneritori, così come le cen- Alessandro Abbadir mento, la situazione è assolutamente normale”. la popolazione”. (a.a)

6 www.lapiazzaweb.itMira Territorio. L’accusa del Comitato Opzione Zero sull’inceneritore di Fusina

trali nucleari o a carbone, hanno bisogno di moltissima acqua per funzionare”. Donadel va nel dettaglio. “Dai dati dichiarati per il 2021 da Ecoprogetto emerge che l’inceneritore di Fusina consuma più acqua dolce del previstocontinuano i Comitati. In fase di Via era stato previsto un consumo di 261.614 metri cubi all’anno anno per quanto riguarda l’acqua derivata dal Naviglio e 29.950 metri cubi all’anno di acqua da acquedotto per tutto il polo integrato comprensivo delle 3 linee di incenerimento alla massima capacità produttiva. Invece nel 2021 con linee di trattamento Css al 62% della capacità produttiva, e una la linea L1 in funzione i consumi di acqua risultano 259.727 metri cubi annui per quanto riguarda quella derivata dal fiume, e ben 30.789 metri cubi all’ anno dall’acquedotto. Siamo quasi a saturazione, ma questo significa che con 3 linee il consumo di acqua sarebbe ben superiore”.

Veritas:“i comitati fanno allarmismo” Veritas rispedisce al mittente le accuse sul prosciugamento dell’acqua del Naviglio in periodo di siccità fatte dal comitato Opzione Zero. Per Veritas hanno solo lo scopo di creare allarmismo.

Il Naviglio del Brenta in secca diventa un caso e una priorità da risolvere per il territorio della Riviera. Nelle ultime settimane di luglio ed in agosto, il livello del canale ha continuato a diminuire interrompendo di fatto la navigazione da Mira a Stra. Si sono succeduti così fenomeni di morie di pesci e anche la proliferazione della pianta infestante porracchia (soprattutto però nei canali Taglio e nel Novissimo). A sollevare una nuova polemica ci ha pensato il Comitato Opzione Zero che da anni si batte contro l’inceneritore di Fusina. “Il Naviglio del Brenta a secco con portate di acqua sempre più ridotte? L’inceneritore di Fusina ha bisogno per stessa ammissione dei gestori circa 260 mila metri cubi di acqua dolce del Naviglio ogni anno a ridosso della conca di Moranzani per poter funzionare – dice Mattia Donadel del Comitato Opzione Zero. Donadel chiede ai sindaci della Riviera di unirsi alla battaglia contro quello che considera uno spreco di acqua, una risorsa preziosa. “L’effetto devastante dei cambiamenti climatici- spiega Donadel - è sotto gli occhi di tutti. Lungo il naviglio Brenta è stata addirittura sospesa la navigazione perchè il livello idrometrico è troppo basso. A Dolo, Fiesso e Stra non si è mai vista una situazione del genere. Ma tra le cause ci sono anche le derivazioni per uso industriale.

8 www.lapiazzaweb.it Boom di cessioni di cani in estate C’è un fenomeno che preoccupa le associazioni animaliste: il boom di cessioni di cani nelle ultime settimane in Riviera del Brenta e nel Miranese. A registrare il fenomeno è il canile gestito dall’Enpa a Gambarare di Mira che è punto di riferimento nel comprensorio dei 17 comuni. Il canile ospita ora 120 cani e decine di gatti. Il fenomeno rischia di diventare incontrollabile per Roberto Martano referente dell’Enpa. I motivi di queste cessioni sono

C rollano le multe degli autovelox collocati sulla Romea a Mira aumentano le persone beccate senza revisione in regola e patente. A dare i numeri dei fenomeni è direttamente il primo cittadino del paese Marco Dori, che in questo mandato amministrativo appena iniziato ha tenuto per sè la delega alla Polizia Locale. Sono circa 11mila infatti le sanzioni erogate dalla polizia locale di Mira nei primi sei mesi dell’anno 2022. Lo scorso periodo 2021 erano circa 12 mila e 500. Tra i dati più significativi ci sono le circa 9mila infrazioni da autovelox (-20%), i 350 (-30%) mancati stop o rossi bruciati, le circa 300 (+200%) revisioni scadute e le circa 100 vetture prive di assicurazioni (+20%), ma anche 10 persone fermate alla guida senza patente. Il sindaco fa delle considerazioni sui dati in arrivo. “Si tratta di dati ancora parziali - spiega il sindaco Marco Dori - e che poi verranno consolidati a fine anno. E anche se siamo più o meno in linea, è interessante notare come la flessione degli autovelox e dei rossi, facile da spiegare anche con il fatto che i cittadini sono più attenti a non superare i limiti di velocità, è poi livellata dall’aumento importante, in termini percentuali, dei guidatori trovati senza assicurazione pagata o regolare revisione. Non vorrei che questo fosse sintomo di una difficoltà, generale, a sostenere questo tipo di spesa da parte di Aalcuni.dogni modo, ricordo che è fondamentale, per chi possiede un’auto, essere in regola con questo tipo di adempimenti, a tutela propria e degli altri, soprattutto in caso di incidente”. Per quanto riguarda gli autovelox è importante notare come le multe sono anche dovute al fatto che gli impianti sono segnalati sulle guide on line e gli rallentano quando sono nelle loro vicinanze. D esta preoccupazione anche il numero di persone trovate alla guida senza patente, sottolinea il sindaco di Mira. “Sono più che raddoppiate - spiega il primo cittadino - e questo non va Aumenteremobene. i controldell’avvio dell’anno scolastico, cercando di monitorare la velocità anche nelle strade urbane interne. Purtroppo, infatti, continuiamo a ricevere segnalazioni di velocità elevate in centro città, e anche questo non va bene, perché è anche uno strumento di pericolo. La strada è di tutti, compresi pedoni e ciclisti”.

Alessandro Abbadirautomobilisti ovviamente li, anche in previsione

sceltevolteanchesile.ospeda-ratiricove-finisconozianitantidisfrattatepersonedelleaumentopartedalegatiunaall’casa,an-cheinMatrattaadiditenere degli animali, fatte superficialmente. Le decisioni da metà luglio si sono succedute con il rimo di una al giorno. Per cessione di un cane, si intende il trasferimento della proprietà dell’animale tra due soggetti, anche a titolo gratuito. La cessione di un cucciolo però a norma di legge, non deve avvenire prima di 60 giorni dalla nascita. Chiunque cede a qualsiasi titolo un cane deve comunicare la cessione al Servizio Veterinario dove l’animale risulta registrato, entro 30 giorni dall’evento.

Mira Sicurezza stradale. Il sindaco Marco Dori illustra i dati della polizia locale

Crollano le multe da autovelox, in tanti senza assicurazione

Previste multe fino a 500 euro per chi non rispetta le regole. In particolare, l’atto del sindaco prevede fino al 15 ottobre diversi controlli e chiede di seguire precise regole

Emergenze sociali, parrocchie al lavoro

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Virus West Nile, scatta l’ordinanza

9www.lapiazzaweb.it Riviera del Brenta Territorio. Arrivano i provvedimenti dopo diversi casi registrati nel comprensorio

Alessandro Abbadir

Un caso ha fatto discutere a Mira nelle scorse settimane ed è quello di una donna di 65 anni che è costretta a vivere a Marghera in un garage di fortuna. Il Comune promette: la donna non resterà dormire ancora per molto tempo lì. Ad assicurarlo è l’assessora alle politiche sociali Chiara Poppi che nelle scorse settimane ha seguito il caso. La donna in questione nello specifico, lavora come addetta alle pulizie all’ospedale Civile di Venezia ed è stata sfrattata dalla sua casa di Mira per fine locazione. Per ora ha trovato una sistemazione di fortuna in un garage a Marghera e del caso si è occupata la sezione di Rifondazione Comunista di Mira che ha chiesto un intervento delle autorità locali. “Stiamo esaminando con attenzione il caso - spiega l’assessora. Stiamo valutando quale soluzione abitativa sé più conforme alle necessità della signora con cui ci confronteremo in questi giorni. Di certo non riteniamo che la collocazione in un garage di fortuna sia la più consona”.

V irus West Nile arriva l’emergenza in Riviera del Brenta dopo il vademecum pubblicato (news e social) lo scorso luglio, il sindaco di Mira, Marco Dori, ha provveduto all’emmissione di una ordinanza per potenziare le misure di lotta alle zanzare, al fine di prevenire ulteriore proliferazione di West Nile e altre malattie portate dagli insetti. “Già nelle scorse settimane - commenta il sindaco - avevamo diramato un vademecum, consultabile anche sul nostro sito; oggi tuttavia è necessario alzare la soglia di attenzione e di responsabilità da parte di tutti per evitare una proliferazione delle zanzare e delle malattie. Noi come Comune ci siamo già attrezzati per alcuni interventi straordinari, fermo restando che in questi mesi abbiamo come sempre fatto tutte le attività antizanzare previste, come da piano Ulss, usando prodotti larvicidi nelle caditoie e nei parchi pubblici, con ottimi risultati ai fini della prevenzione”. In Riviera al momento in cui scriviamo si sono già verificato casi gravi della malattia. Sono previste multe per chi non segue l’ordinanza fino a 500 euro In particolare, il documento del sindaco prevede fino al 15 ottobre diversi controlli e chiede di seguire precise regole. Fra le attività si chiede in particolare di non abbandonare oggetti e contenitori nei quali possa raccogliersi l’acqua piovana (barattoli, copertoni, rifiuti, materiale vario sparso). Svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza d’acqua (bacinelle, bidoni, secchi, annaffiatoi). Coprire ermeticamente i contenitori d’acqua inamovibili (bidoni, cisterne) e in forma preventiva e periodica le caditoie ed i tombini presenti in giardini, cortili e nelle aree esterne di pertinenza degli edifici con prodotto disinfestante larvicida, ogni 20 giorni circa. Evitare nei condomini quanto più possibile l’utilizzo di prodotti disinfestanti adulticidi che andranno, in ogni caso, utilizzati esclusivamente nella fascia oraria compresa tra il tramonto e le prime ora dell’alba con avviso ai condomini e confinanti. Si deve provvedere al taglio periodico dell’erba e controllare lo sviluppo della vegetazione nelle aree verdi. E poi: tenere sgombri i cortili e le aree esterne da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere ed evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza. In presenza di casi sospetti od accertati di arbovirosi o di situazioni di infestazioni localizzate di particolare consistenza, con associati rischi sanitari, in particolare nelle aree circostanti siti sensibili quali scuole, ospedali, strutture per anziani o simili, i Comuni la Ulss effettueranno direttamente trattamenti adulticidi.

Si tratta di un caso complesso che però sarà risolto e e la 65 enne non dovrà più vivere in un garage, collocazione proibitiva visto anche il caldo delle ultime settimane. Sul caso era intervento anche il partito di Rifondazione Comunista a Mira che chiedeva un intervento in tempi rapidi. Il problema del disagio sociale nel territorio non è sottovalutato neanche dalle parrocchie. “Come nel periodo Natalizio - spiega monsignor Dino Pistolato - anche questo periodo che parte da fine luglio e arriva a fine agosto è un periodo soprattutto in cui le necessità di chi ha bisogno diventano più urgenti. Seguiamo proprio in questo periodo una ventina di persone ai quali portiamo a casa la spesa e i pasti. Anche a agosto non resteranno soli”. (a.a)

Lino Perini

Comune che provvederà a distribuirli alle persone bisognose.” La consegna del defibrillatore e dei buoni, è stata effettuata dal presidente della sezione Anfi di Dolo Zarbo unitamente al consiglio di sezione ed una rappresentanza di soci della sezione, in presenza del sindaco di Dolo Gianluigi Naletto, dell’assessore ai servizi sociali Chiara Juliano e dell’assessore allo sport Cristina Nardo. Società. In villa Concina a Dolo un’esposizione del Centro Studi Migrazioni che ha fatto riflettere L’epopea dei migranti in Sudamerica raccontata da una mostra di successo

La “Sessola d’argento” a Giovanni Urso Si è svolta nella suggestiva location dei Molini di Dolo la premiazione della 26 esima edizione del premio “Molini di Dolo – Sessola d’argento” che quest’anno è stato assegnato al cantautore e poeta di adozione dolese Giovanni Urso. La premiazione si è svolta, in un clima cordiale e piacevole, con la presenza anche del sindaco Gianluigi Naletto e di alcuni rappresentati dell’associazione Solidape . Il vincitore, in occasione della serata a lui dedicata, si è esibito in alcune delle sue più riuscite composizioni, accompagnato musicalmente alla chitarra da Francesco Boldini che ne cura gli arrangiamenti. Ha presentato la serata Giampaolo Zampieri. Il premio, consistente in una sessola d’argento coniata dall’orafo dolese Marco Danieli, e come ogni anno è stata consegnato a Giovanni Urso dalla segretaria Marina Zuin e dal presidente Maurizio Furlanetto dell’associazione Isola Bassa, che organizza l’evento che si pregia del patrocinio del comune di Dolo. Giovanni Urso è nato nel 1945 a Conegliano ma da oltre settant’anni vive a Dolo. Dopo aver ricoperto importanti incarichi, sia in Comune di Dolo che presso l’azienda ospedaliera di Padova, già presidente e fondatore dell’associazione “Diabetici della Riviera del Brenta”, a quasi settant’anni si è scoperto poeta e autore di testi di canzoni. In poco tempo ha inciso quasi cento canzoni molte delle quali dedicate a personaggi famosi (l’astronauta Cristoforetti , il Papa ed altri) a eventi di attualità, l’ultima è stata dedicata all’Ucraina martoriata dalla guerra. La canzone in dialetto “Arriva Carnevae” è stata diffusa durante le più recenti edizioni del Carnevale dei Storti. Urso ha ricevuto anche premi e riconoscimenti in concorsi nazionali con diplomi di merito, in particolare al concorso Albero Andronico. (l.p)

L a partecipazione è stata notevole perché la mostra ha indubbiamente saputo cogliere aspetti importanti di un fenomeno che ha interessato centinaia di migliaia di nostri connazionali, tantissimi quelli veneti costretti ad espatriare per trovare un lavoro che desse dignità e sicurezza economica a loro e alle loro famiglie. L’evento culturale dal titolo “Veneti Al De La Del Mar”, organizzato dall’associazione nazionale Finanzieri d’Italia, sezione di Dolo, con il patrocinio dal Comune di Dolo ha avuto una forte risonanza a livello locale e nella Riviera del Brenta. A sintetizzare quanto avvenuto Gioacchino Zarbo, presidente dell’associazione. “Molti cittadini dolesi e dei comuni limitrofi, hanno potuto visitare l’esposizione fotografica curata dal Centro Studi Grandi Migrazioni – ha detto Zarbo- e nel corso della quale è stata tenuta una conferenza con proiezione video delle genti venete che vivono in Brasile, Argentina e non solo. Alla mostra ha preso parte anche il Console onorario del Brasile, dottoressa Helen Gnocchi”. Ma le finalità erano anche di natura benefica ed, infatti, grazie alle libere offerte lasciate dai visitatori, da alcuni amici e dai soci del sodalizio, è stato possibile raggiungere l’obiettivo prefissato dal consiglio di sezione e dai soci Anfi di Dolo. “Lo scopo che ha portato ad organizzare l’evento, infatti, - ha voluto sottolineare Zarbo - era quello di poter dare un aiuto a chi sta attraversando un periodo di criticità, aggravato da questo momento di pandemia.

Con i fondi raccolti, infatti, è stato possibile acquistare un defibrillatore che è stato donato alla nuova associazione sportiva di Dolo, per il tramite del suo presidente Diego Baldan, fiduciario Coni, che si prefigge di promuovere attività sportive per i giovani e attività motorie per gli anziani. Il defibrillatore, quindi risulta essere uno strumento indispensabile. Inoltre, sono stati presi dei buoni per poter acquistare beni di generi alimentari presso il “Minimarket da Luca” di Sambruson e, dei buoni per eseguire esami medici specialisti del “Gruppo Pavanello” con sede in varie località della della Riviera del Brenta. Questi buoni sono stati consegnati, ai Servizi Sociali del

Dolo

10 www.lapiazzaweb.it

12 www.lapiazzaweb.itDolo

Amministrazione.

Alessandro Abbadir Sambruson, incrocio messo in sicurezza dalla Città Metropolitana Migliorata la sicurezza con una nuova segnaletica nell’intersezione delle vie Brentasecca, Calcroci e Marco Polo a Sambruson. L’intervento è stato realizzato sulla strada provinciale 13 dalla Città Metropolitana di Venezia su segnalazione del Comune, in un tratto di strada ad alta percorrenza e particolarmente critico sul versante della sicurezza stradale. Sono stati installati dei delineatori modulari di stradale in vetro conforme Uni En 1463-2 integrazione riga di margine, degli occhi di gatto 3m marker stradale in plastica omologato Italia riga di mezzaria, specchi parabolici per il traffico stradale, lampeggianti stradali solari, oltre a segnalatori di curva e incrocio pericolosi. Soddisfatto il sindaco del paese dopo che per anni c’erano state decine di segnalazioni riguardo a quell’incrocio in cui si erano verificati tanti di un intervento - afferma il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto - volto ad aumentare la sicurezza in un incrocio spesso oggetto di incidenti, anche purtroppo mortali, fra i più complessi del territorio metropolitano. Ringrazio la Città Metropolitana di Venezia per l’intervento fatto”. Nei mesi scorsi altre strade nella frazione di Sambruson erano state messe in sicurezza dalla Città Metropolitana di Venezia con interventi ad Il sindaco Gianluigi Naletto

Controllo a metà anno dei conti dell’ente locale

Un bilancio in equilibrio per il Comune Un bilancio in equilibrio senza particolari problemi. Ad illustrare la verifica in consiglio comunale sono stati il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto e l’assessore Cristina Nardo. “Come previsto dal Tuel - dice Naletto - l’amministrazione comunale a metà anno deve provvedere ad una verifica degli equilibri di bilancio per evitare che il Comune possa incorrere a situazioni di disavanzo finanziario. Ad oggi il bilancio dell’amministrazione comunale per quanto riguarda la parte corrente risulta essere in equilibrio grazie anche all’avanzo disponibile”. Nel dettaglio, per quanto riguarda le soste a pagamento al momento attuale della verifica si è provveduto a diminuire prudenzialmente alcune poste contabili al titolo III delle entrate (entrate extra tributarie) di cui 15.000 per le entrate dalla sosta a pagamento”.

Dalla relazione del sindaco e assessore emerge che: i versamenti relativi all’Imu, con scadenza a giugno con i dati a disposizione a fine giugno, sono ampiamente in linea con le previsioni. Un’altra voce delle entrate tributarie importante è l’addizionale comunale Irpef che in questo momento sembra non presentare flessioni negative di flusso di cassa. Per quanto attiene l’utilizzo dei contributi per permessi di costruire, la quota complessiva prevista è di 565.000 con una diminuzione di 65.000 euro rispetto alla previsione iniziale. Per quanto attiene alle sanzioni derivanti dall’applicazione del Codice della Strada, lo stanziamento viene mantenuto per 110.308 non avendo ricevuto ad oggi segnalazioni dall’Unione dei Comuni su possibili flessioni di gettito. Per quanto riguarda la gestione di cassa la situazione risulta complessivamente in equilibrio. Al 29 giugno 2022 dalla contabilità del tesoriere risulta un fondo cassa di 11.544.484 euro di cui 907.220 vincolati. Per quanto riguarda i pagamenti di parte corrente ed in conto capitale, sono state rispettate le scadenze convenute con i fornitori. La gestione di competenza relativa al bilancio di parte investimenti, risulta in pareggio. Gli impegni verranno confermati solo a fronte dell’effettivo accertamento delle entrate in conto capitale, relativamente alle opere finanziate con contributi da permessi di costruzione, solo dopo l’avvenuto incasso. “L’esercizio in corso - dice Naletto - ed i successivi si caratterizzano per la presenza di ben 6 opere pubbliche finanziate con fondi Pnrr, per un importo complessivo di contributi ricevuti pari ad 8.721.926 a fronte di una spesa complessiva per la realizzazione degli interventi di 12.271.376 euro comprensiva già degli aumenti presunti delle materie prime. La differenza viene finanziata con risorse dell’ente. Rimane ancora forte la difficoltà di fare ad oggi una previsione di quale potrà essere il reale andamento delle previsioni fatte nel Bilancio di Previsione 2022-2024, visto e considerato che le conseguenze derivanti dalla nuova crisi ucraina, assieme ad un nuovo focolaio pandemico da Covid-19 attualmente in atto, comporteranno inevitabili conseguenze anche nell’economia del nostro Paese. Tra ottobre e novembre sarà necessario effettuare nuovamente una verifica degli equilibri avendo a disposizione maggiori informazioni e, forse, certezze”. A seguito dell’assestamento generale di bilancio con applicazione di un importo complessivo di avanzo di amministrazione 2021 per 3.698.051 euro, la rimanente quota di avanzo di amministrazione 2021 disponibile è di 501.793 euro, sufficiente a garantire comunque, se necessari, interventi di riequilibrio.

I porti veneziani reagiscono alla crisi internazionale

13www.lapiazzaweb.it Provincia Trasporti. Dati positivi nei primi mesi del 2022 per l’ Adriatico Settentrionale

La nave da crociera che ha fatto scalo nel Porto di Chioggia facendo registrare 3084 presenze mitando le perdite o addirittura Ro-ro (+13,6%), e i Teu relativi al DL dell’agosto 2021 che ha di fatto glio-giugno. chiave di sostenibilità.

Di fatto lo scalo veneziano e i suoi operatori ha dimostrato la capacità di andare oltre l’emergenza ACovid.testimoniarlo il balzo del 25% delle rinfuse solide, categoria di merci che comprendono cereali e prodotti alimentari per l’allevamento e per l’alimentazione umana e materiali minerali e metallurgici, ambiti fortemente interessati dal conflitto russo-ucraino. Su questi la comunità portuale veneziana è intervenuta, individuando percorsi alternativi – liincrementando i volumi – per salvaguardare approvvigionamenti essenziali per l’economia regionale e nazionale. Sostanzialmente stabili invece le rinfuse liquide +1,2% dove il calo dei prodotti petroliferi dovuto alla transizione energetica in corso è ampiamente soppiantato dalla movimentazione di altri prodotti più sostenibili. In crescita il general cargo +8,9%, con un buon risultato sul fronte traffico container che raggiungono un valore di 29.110 (+13,4%) e trasbordi pari a zero. Tra gennaio e giugno 2022 sono transitati per il porto di Venezia 121.269 passeggeri, di cui 77.944 crocieristi la gran parte dei quali (66.637) ha fruito dei servizi di compagnie che utilizzano lo scalo veneziano come home port. Un dato rilevante stante la situazione determinatasi a seguito del stravolto il settore e reso necessario adottare, in tempi brevissimi, un paradigma totalmente innovativo ed in evoluzione volto a mantenere le crociere a Venezia. Anche il porto di Chioggia si è aperto nel 2022 al traffico passeggeri, registrando in questi mesi 3.084 presenze. Sul fronte merci, lo scalo clodiense risente della congiuntura internazionale e chiude con un -27% sulle tonnellate movimentate nel primo semestre, dato che risulta mitigato osservando la tendenza degli ultimi dodici mesi che riduce le perdite al -7,1% nel periodo luTiene in particolare il settore delle rinfuse liquide (+10% nel primo trimestre). Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio è soddisfatto della situazione .

A risentirne positivamente è innanzitutto il porto di Venezia si che chiude con +10,5% sulle tonnellate movimentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e con un numero di toccate che si attesta sulle 1.350 (+11,8%).

Fotografa

Notiziario

Il Porto di merci,movimentazioniaumentaVenezia,ladiquellodiChioggiaaprealtrafficopasseggeri

“I dati del primo semestre - dice - fotografano un sistema portuale che resiste alle ricadute negative di una lunga crisi pandemica ed è in grado di reagire con forza e tempestività alle turbolenze internazionali che mettono a rischio traffici fondamentali per il funzionamento del tessuto industrial, per il quale lo scalo lagunare svolge funzioni di hub per l’approvvigionamento di materie prime e l’esportazione dei prodotti Continuafiniti”.infine anche il lavoro della struttura commissariale e dell’Autorità per ridefinire l’assetto della ricettività crocieristica del sistema portuale lagunare in il QR code e ascolta l’ultimo

La difficile congiuntura internazionale non sembra bloccare il sistema portuale dell’ Adriatico Settentrionale.

“Anche in Riviera del Brenta – afferma il presidente della Confcommercio Alessandro Biasiolo - l’afflusso di giovani nei fine settimana nelle aree cittadine dove insistono attività di somministrazione, soprattutto nelle serate del venerdì e sabato, impone una riflessione sulla necessità di contemperare libertà di impresa e volontà di ripresa post-pandemia dei pubblici esercizi con l’ordine pubblico, l’incolumità delle persone e il decoro urbano, cercando un necessario equilibrio. Ma questo equilibrio è un obiettivo che si può e deve raggiungere senza introdurre ulteriori restrizioni, ma facendo rispettare le regole che già ci sono e punendo chi le viola”. “Servizio e consumo - prosegue Biasiolo - sono due facce della stessa medaglia, perché ad un consumo consapevole del cliente deve corrispondere un servizio consapevole da parte degli operatori del settore. Occorre allora informare giovani e famiglie sui rischi del consumo di alcol e di dipendenza da esso, anche in collaborazione con le scuole e le società sportive; viceversa è necessario sensibilizzare le imprese

se settimane a Mestre, assieme a scuole e imprenditori della notte.

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Il presidente Alessandro Biasiolo fa una analisi della ricordandosituazioneanche i problemi che si verificano nei fine settimana con la movida circa rischi e responsabilità legate alla vendita di alcolici, in particolar modo il divieto di vendita ai minori: servire alcolici ad un minore di 18 anni è illecito amministrativo, ad un minore di 16 anni è illecito penale”. In questa direzione va il protocollo d’intesa #BeviResponsabimente sottoscritto da Fipe-Confcommercio e Anm (associazione nazionale magistrati) presentato nelle scorTerritorio. L’appello di Confcommercio della Riviera del Brenta “Alcol, si punti ad un consumo responsabile e consapevole” Confcommercio della Riviera del Brenta interviene sulla questione della movida del fine settimana sia a Mira che a Dolo, chiedendo anche ai propri iscritti particolari attenzioni, evitando così che si registrino spiacevoli fenomeni. Con la progressiva ripresa della vita sociale dopo le chiusure per pandemia, si assiste, sottolinea Confcommercio nelle zone più vivaci del nostro territorio a fenomeni di abuso di alcol da parti di giovani e, alle volte, minorenni. Tali comportamenti stanno assumendo diverse e pericolose connotazioni. A Vigonza nel padovano, ricorda Confcommercio della Riviera un gruppo di giovani ha aggredito un barista che, vista anche la giovane età dei clienti, si era rifiutato di servire alcol; per tutta risposta i ragazzi hanno devastato il locale. A Jesolo, in piazza Mazzini, dove al problema dello sballo si somma anche quello dello spaccio, il sindaco nelle scorse settimane con tre apposite ordinanze ha interdetto alcuni accessi al mare, ha vietato la sera il consumo e la detenzione di alcolici in pubblico, anche nell’arenile, e ha imposto la chiusura notturna dei minimarket.

Provincia

presidenteBallinCalzaturiero,Politecnicoconfermato “Guardiamo al futuro con ottimismo perché, da oggi, si apre una nuova fase per il nostro Politecnico”. Con queste parole Franco Ballin, confermato alla guida del Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta, commenta l’esito del rinnovo del consiglio di amministrazione per il triennio 2022-2024.

L’assemblea ordinaria dei consorziati, ha nominato presidente Franco Ballin, vicepresidente Siro Badon, amministratore delegato Antonio Passuello. I componenti il consiglio di amministrazione sono: Giuseppe Baiardo, Francesco Ballin, Gilberto Ballin, Andrea Barbato, Roberto Barina, Pietro Bozzolan, Raffaele Grazia, Paola Mainardi, Matteo Martignon, Alberto Masenadore, Daniele Salmaso. Il collegio sindacale è composto da: Daniela Falconi, Flavio Simonato, Luigi Vianello, Stefano Morelli e Alessandro Villa. “Con il rinnovo del consiglio di amministrazione, si apre una nuova fase per il Politecnico Calzaturiero –afferma il presidente Franco Ballin. Ora possiamo contare su tutti i presupposti necessari per guardare al futuro con fiducia”. Il Politecnico forma o aggiorna ogni anno almeno milletrecento lavoratori del comparto.“La scommessa di noi “scarpari” è di riuscire a dare supporto e nuove idee al Politecnico Calzaturiero, da sempre hub di formazione e innovazione del distretto. Per questo io ed altri colleghi abbiamo accettato di entrare nel Cda – dichiara Matteo Martignon. Abbiamo perso un’intera generazione di giovani, che non considerano il nostro settore come area di sbocco occupazionale. La domanda di manodopera da parte delle aziende, pertanto, è sempre più elevata. Siamo chiamati ad affrontare due sfide: rendere appetibile agli occhi dei giovani un impiego nel comparto calzaturiero e promuovere il Politecnico come possibile percorso di studi. In secondo luogo, dobbiamo avvicinare le attività dell’istituto ai reali bisogni professionali delle imprese”.

A Pianiga il Gran Gala’ che valorizza la cultura e i commercianti

19www.lapiazzaweb.it Cultura

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Un grande momento di unione e condivisione a Pianiga. Dall’amministrazione alle attività commerciali e imprenditoriali del territorio, passando per il coinvolgimento dei giovani del paese. Si è conclusa così con un successo la sesta edizione del “Gran Galà in Villa”, ospitato nella splendida cornice del parco di Villa Querini Calzavara Pinton, evento che chiude il “Pianiga Festival - Serate in Villa”, la ricca programmazione di eventi estivi all’insegna della cultura, dell’intrattenimento e del divertimento. “Il Gran Galà in Villa, come negli anni precedenti e con nostro grande orgoglio, viene organizzato in collaborazione con tutte le attività commerciali e imprenditoriali di Pianiga – spiega Elena Bordin, Consigliere delegato al commercio e turismo – . Un evento nato allo scopo di far vivere il paese, grazie alla sinergia e al lavoro di squadra che si crea tra le varie attività. Sono i negozianti stessi e gli esercenti a proporsi per partecipare in qualità di organizzatori e fornitori dell’evento che è riuscitissimo”. (a.a.)

Rai Movie/Movie Mag. Un riconoscimento prestigioso l’autore chioggiotto del cortometraggio Martino Aprile premiato come giovane talento del cinema

“Sunshine è nato per gioco, a ridosso del secondo lockdown: è stato girato all’interno di un bando in cui bisognava pensare, scrivere, girare, montare e consegnare con dei paletti che ti davano loro in 42 ore”

In Martinofoto Aprile

M artino Aprile con il cortometraggio “Sunshine” ha conquistato il premio Rai Movie/ Movie Mag, il premio del pubblico al “42hrs” dell’As film festival ed anche il Myllennium Award - premio Rai Cinema Channel, premio multidisciplinare dedicato alla valorizzazione del talento under 30, per offrire concrete opportunità formative e professionali, vincendo un contratto di acquisto dei diritti web e free tv da parte di Rai Cinema e la visibilità su raicinemachannel.it, sui siti partner e sui canali Rai. Il chioggiotto Martino Aprile si è trasferito a Roma ventenne iniziando a collaborare con l’associazione culturale Apollo 11 che si occupa di documentari e film

Inindipendenti.questoprimo periodo romano vince un premio col progetto “FuoriRotta”, nato come sviluppo delle esperienze di viaggio vissute e documentate dai suoi ideatori e come occasione di riflessione sul tema del diritto al viaggio, e si sposta per un mese in Armenia per girare un documentario.

Per conto di Emergency e ZaLab ha recentemente co-diretto un documentario partecipativo, una produzione audiovisiva condivisa attraverso laboratori di forAllamazione.fine di agosto 2022 Martino Aprile sarà impegnato a Chioggia nell’organizzazione della nuova edizione di “Laguna Sud” a cura di Zalab e Proloco Chioggia. Nel corso della manifestazione tre giovani registi saranno in città per girare un documentario, mentre il corto “Sunshine” sarà proiettato il 24 agosto prossimo a palazzo Grassi e all’Auditorium comunale San Nicolò. Eugenio Ferrarese

Tornato in Italia realizza alcuni cortometraggi tra cui appunto “È“Sunshine”.uncortoparticolare - ci spiega il giovane regista - perché è nato per gioco a ridosso del secondo lockdown con il coprifuoco. È stato girato all’interno di un bando in cui bisognava pensare, scrivere, girare, montare e consegnare un corto con dei paletti che ti davano loro in 42 ore… un massacro insomma”.

Da sinistra: Sofia Menin, Caterina Gallo e Sabrina Blè Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuoregente!della Ieri,oggi, prezzididomani.1000bloccati.Siamosempreconvenienti.Siamosempre

20 www.lapiazzaweb.itSport A Dolo. L’annuncio nelle scorse settimane in villa Concina Calcio, la Riviera del Brenta si tinge di rossonero con il progetto Derby

In Riviera del Brenta è partito un progetto molto importante a livello calcistico giovanile. Lo scopo era quello di unire le forze per migliorare la qualità e garantire maggiore possibilità ai ragazzi di esprimersi e di essere a contatto con una realtà ampia e gratificante. Con questo obiettivo circa un anno e mezzo fa si sono uniti i settori giovanili calcistici di Dolo e Ambrosiana Sambruson e da qualche mese a loro si è aggiunto anche quello del Fiesso d’Artico. Il progetto, denominato ‘”Derby”, coinvolge tutti i ragazzi dei tre settori giovanili, si va dai più grandi della squadra under 18 ai piccoli amici. E’ partita così la collaborazione con l’Ac Milan che, con decorrenza biennale, durerà per le stagioni 2022/23 e 2023/24 e porterà le società sportive Derby a diventare Centro Tecnico e Scuola Calcio Milan Academy. Sono iniziati perciò i primi colloqui con alcuni dirigenti Milan i quali, dopo aver visionato le strutture delle tre società e gli allenamenti sostenuti dai rispettivi mister, hanno scelto Dolo come Centro Tecnico Milan unico nel Veneto, l’Asd Ambrosiana Sambruson come affiliata Academy al Centro Tecnico Milan e l’Asd Fiesso d’Artico come Academy Scuola Calcio Milan. La società Dolo conta circa 200 atleti, quello dell’Ambrosiana sono circa 120 e quelli del Fiesso d’Artico all’incirca sempre 120. Si tratta di 440 ragazzi che si divertono, sudano con l’appoggio del Comune simbolo di Derby. Le tre realtà sportive della Riviera del Brenta, lavorano insieme per progettare e programmare al meglio la nuova stagione dopo un’estate che le ha viste ospitare i “Derby Summercamp 2021”, in collaborazione con AntenoreEnergia. A spiegare le finalità del progetto il responsabile del settore giovanile del calcio Dolo Renato Iacovone. “In questo anno e mezzo, nonostante il periodo di non vita e quanto sta caratterizzando la nostra quotidianità - spiega - siamo riusciti a far decollare questo progetto che a suo tempo, per Dolo e Sambruson, mi era stato caldeggiato anche dal sindaco Alberto Polo. A distanza di tempo, con orgoglio non essendo dolese mi sento felice di aver contributo per essere riuscito a concretizzare e mettere a disposizione della cittadinanza un progetto di partecipazione comune che coinvolge, soprattutto, i giovani”. Si tinge di rossonero dunque il calcio della Riviera del Brenta, un progetto che sicuramente farà crescere le società del progetto Derby e i rispettivi associati. Un investimento importante quindi per le società rivierasche le quali, nonostante le difficoltà del periodo, progettano il futuro per costruire qualcosa di diverso. Dolo, Fiesso D’Artico e Ambrosiana potranno, con l’ausilio del Milan, essere punto di riferimento del calcio in Riviera del Brenta e non solo.

Tiro con l’arco, raffica di medaglie a Spinea Continua la stagione di grandi risultati e soddisfazioni per la società Arcieri balestrieri di Spinea. Ai campionati regionali targa svoltisi a Ponso, nel padovano, sono state conquistate numerose medaglie da parte dei rappresentanti del gruppo degli arcieri spinetensi. Primo posto e campionessa regionale per la categoria compound allieve per l’arciera dolese Caterina Gallo che conferma la sua grandissima continuità di risultati stagionali. Ma buona prestazione anche per Sabrina Blé classificatasi terza e, quindi, medagliata con il bronzo. Titolo di campionessa regionale, categoria ragazze, compound, anche per Sofia Menin. Altro risultato di prestigio l’argento conquistato con un importante punteggio per Carraro Filippo nella categoria allievi compound, il ragazzo continua a confermare la sua crescita sportiva. Successo ed oro per la squadra allievi maschile composta da Filippo Carraro, Tommaso Seno e Federico Ferrazzo. A completare il medagliere della società di Spinea anche i bronzi a livello di assoluti maschili a squadre con la formazione composta da Federico Bazan, Filippo Carraro e Tommaso Seno. a cui si è aggiunto il bronzo del mixed team con Federico Bazan e Caterina Gallo.

Hanno preso parte alla manifestazione anche anche Ilia Kinzyura e Salvatore Pignarosa che hanno dimostrato di saper mantenere costanti i loro risultati. Complessivamente ottimi tutti i risultati conseguiti dal gruppo di Spinea che ha confermano una costante presenza sui podi di gare importanti. Per gli arcieri spinetensi i prossimi appuntamenti che li vedranno in gara saranno i campionati italiani ad Oderzo e la European Youth Cup per Caterina a Bucarest. (l.p.)

Gli amministratori del progetto Derby

Come intendete affrontare emergenze concrete come l’aumento dei costi che ricadono sulle famiglie e sulle imprese? Il 25 settembre si confronteranno due visioni della Nazione: quella della sinistra che vuole la patrimoniale e quella del Centrodestra, la nostra, che invece vuole tagliare le tasse. La nostra proposta è il taglio dell’IVA sui beni di prima necessità come pane pasta latte frutta e verdura e di utilizzare le risorse del reddito di cittadinanza (9 miliardi all’anno) per tagliare il cuneo fiscale e lasciare così più soldi in busta paga ai lavoratori e per assicurare più risorse alle politiche sociali destinate agli anziani (le nostre mamme e i nostri papà) e alle persone non autosufficienti.

Il Punto Gli indifferenti di Antonio Di Lorenzo L’intervista. Il senatore padovano, da sempre legato al territorio, fa un bilancio della legislatura De Poli: “Autonomia, taglio delle tasse e politiche sociali: ecco le nostre priorità” È uno dei leader del tavolo nazionale del Centrodestra, oltre che senatore Questore a Palazzo Madama (grazie a lui Palazzo Madama ha risparmiato oltre 344 milioni di euro), ma ciò che contraddistingue più di tutto Antonio De Poli è il suo forte legame con il Veneto. Quando lo intervistiamo è sul treno diretto a Padova: “Rientro fra la mia gente, nella mia comunità che, per me, è un punto di riferimento. Non esiste politica senza la polis che è alla radice di tutto. Il territorio viene prima di tutto: in testa alla nostra agenda per il futuro del Paese: taglio delle tasse, autonomia del Veneto e politiche sociali. Con il Centrodestra al Governo, volteremo pagina”. Senatore, la prima sfida è quella di vincere l’astensionismo, quale il suo appello? Il vero nemico da combattere non è la sinistra, ridotta ad un’armata brancaleone, ma l’astensionismo. È indispensabile andare a votare per scegliere il futuro dell’Italia. Questo è il momento per dare al Paese un esecutivo forte e coeso. L’elettorato moderato giocherà un ruolo fondamentale. Mettiamo al centro i contenuti e i programmi.

Il senatore Antonio De Poli

Qual è il vostro ruolo all’interno della coalizione di centrodestra? Siamo il vero Centro ancorato con forza ai valori cristiani e cattolici. Siamo custodi di principi che rappresentano un “bagaglio” che ci serve oggi per guardare avanti e costruire il futuro della nostra Nazione: tutela della vita, difesa della famiglia, sostegno alla piccola media impresa, senza mai dimenticare i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità.

Per quanto riguarda la partita dell’autonomia? È uno dei punti prioritari del programma. Basta con i muri e con le resistenze di Movimento Cinque stelle e Pd. Con il Centrodestra al Governo voltiamo pagina. Pronti a dare risposte ai 2,3 milioni di veneti che hanno votato il referendum e ad approvare la riforma per l’autonomia del Veneto.

Dal Pnrr stanno arrivando importanti risorse, come usarle al meglio? Bisogna “metterle a terra” nei territori e, per farlo, è indispensabile sciogliere il nodo dell’incremento del costo delle materie prime delle imprese per consentire ai cantieri di lavorare e rispettare scadenze e obiettivi del PNRR.

In questi anni quali risultati sono stati ottenuti per il territorio? I l primo risultato tangibile è la riduzione delle delle tasse: meno 8 miliardi nella scorsa Legge di Bilancio. Ora si deve proseguire in questa direzione, è la priorità. Nel corso dell’emergenza sanitaria abbiamo sostenuto la linea della ripartenza in sicurezza, spingendo affinché gli indennizzi alle imprese fossero legati ai fatturati persi. E, ancora, abbiamo ottenuto dal Governo 65 milioni di risorse per la Strada regionale 10 (tratto Carceri-Borgo Veneto); i fondi per il turismo e il comparto termale (500 milioni alle imprese turistiche dal PNRR e altri 98 milioni per la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator); 8,7 milioni di risorse dal PNRR per la sanità nel Conselvano, i fondi per la Tav Brescia Padova e l’inserimento dello studio di fattibilità dell’Alta velocità Padova-Bologna e della linea Piove di Sacco e Chioggia (“treno del mare”) nei piani di Governo e Ferrovie.

21www.lapiazzaweb.it C’è un fantasma con cui si devono fare i conti alle prossime elezioni. Tutti lo vedono, ma nessuno riesce a esorcizzarlo. E lui se ne va in giro, sarcastico, agitando metaforiche catene, impaurendo senza benevolenza a differenza del fantasma di Canterville. Lo spettro si chiama astensione. È il vero nemico dei partiti, molto più di un avversario politico. Le cifre parlano chiaro: il numero di chi non va a votare è altissimo, anche nel Veneto. Sostanzialmente ha una percentuale doppia rispetto al miglior risultato accreditato ai partiti. Per chi svetta nei sondaggi al 25% bisogna ricordare che due anni fa, alle regionali, l’affluenza nel Veneto fu del 61%: l’astensione, quindi, fu del 39%. Alle amministrative dello scorso giugno l’affluenza è stata del 51%, vuol dire inferiore di altri dieci punti percentuali.Ivaloriscendono decisamente di anno in anno. Vedremo cosa succederà alle prossime elezioni, se cioè ci sarà una qualche ripresa, perché l’elezione è ritenuta decisiva al punto di spingere alle urne, oppure si confermerà l’incapacità da parte dei partiti di attrarre i cittadini ai seggi. A questo secondo risultato congiurano due considerazioni. Da un lato la genesi della crisi di governo Draghi, sintetizzabile con il titolo a tutta pagina de “La Stampa” che ha scritto una sola parola: “Vergogna!”. In secondo luogo c’è da registrare un giudizio poco lusinghiero e diffuso sulla classe politica, che quest’anno ha bucato sia l’elezione del Presidente della Repubblica – ci siamo già dimenticati il teatrino andato in scena per quindici giorni tra gennaio e febbraio, l’impasse e la necessità di richiamare san Sergio Mattarella a rimettere insieme i cocci delle istituzioni? – e adesso ha deciso il pensionamento anticipato di Draghi, che resta comunque l’italiano più stimato all’estero. Parlando di astensione, si evoca l’immagine degli indifferenti, mutuata dal celebre romanzo di Alberto Moravia, metafora di una sfiducia crescente nelle istituzioni e nella politica. Forse la situazione è anche più grave. Basta guardare la distribuzione sociale dell’elettorato: chi vive una situazione economica tranquilla vota per il 75-78 per cento, chi ha problemi economici vota solo nel 28% dei casi. In altre parole, s’è persa la convinzione che la (scelta) politica possa migliorare la tua vita. Questo è l’aspetto decisivo, perché dare una speranza ai cittadini significa operare un cambiamento culturale: c’è un leader capace di operare una mutazione genetica nella mente degli elettori? #Regione

Centrodestra. Luca De Carlo, coordinatore veneto Fratelli d’Italia

“Uniti e pronti a vincere per dare un Governo stabile” Regione Centrosinistra. Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto “Esito tutt’altro che scontato Pd forza centrale dell’alleanza”

Vi aspettavate il voto di settembre? Il centrosinistra e in particolare il Partito Democratico ha fatto ogni sforzo per evitare lo scioglimento delle Camere ma questa è la conseguenza dell’atteggiamento irresponsabile di chi ha innescato la crisi e poi l’ha fatta esplodere. Non ci siamo fatti trovare impreparati, abbiamo messo subito in moto la nostra macchina organizzativa e ci facciamo trovare pronti e competitivi per il confronto alle urne.

A quale risultato puntate? È possibile che il Pd superi Fratelli d’Italia? Noi stiamo lavorando per vincere, siamo pronti a giocare le nostre carte migliori. Sono convinto che ci sarà una polarizzazione del voto, i cittadini si troveranno a scegliere tra un’idea di centrosinistra responsabile, vicina ai bisogni della gente, e la destra della Meloni. Il Partito Democratico è la forza centrale di questa alleanza che dovrà fare da traino per l’intera coalizione.

Noi abbiamo fornito ai nostri alleati la possibilità di ritornare nel centrodestra, perché Fratelli d’Italia ha costituito il baluardo attorno al quale si è ricostituita l’alleanza. È evidente. Non solo in termini di meriti visto che i sondaggi ci danno ben sopra la somma degli altri due alleati, ma anche proprio per il nostro atteggiamento che da sempre è stato di unione, quindi nessuna antipatia, nessuna afflizione anzi, la consapevolezza intima in tutti noi che certe scelte dei nostri alleati erano scelte temporanee e che quindi un giorno saremo ritornati tutti assieme per dare alla Nazione il Governo che più la rispecchia che maggioritariamente è di centrodestra. Non si capisce invece perché i Governi contemplassero tutte le formule tranne il centrodestra. Secondo lei l’aver partecipato al Conte 1, Conte 2, Draghi 1 ha penalizzato la Lega che era inizialmente più forte numericamente rispetto a voi? Certo gli elettori non hanno capito questa scelta. Se da un verso è stata una scelta di responsabilità, secondo loro, quella del Governo Draghi sicuramente non hanno capito come potevano votare, magari nel Conte 1, il reddito di cittadinanza. candidature unitarie che rendano più competitive le liste. Le elezioni poi si giocano gli ultimi dieci giorni, quando scatta l’impegno dei cittadini, la partecipazione, l’appello al voto utile al 40% di indecisi. Faremo di tutto per far capire che da una parte c’è un centrosinistra responsabile che pensa agli interessi dei cittadini e ha una chiara collocazione europea, dall’altra c’è chi ha dimostrato di non saper governare il paese. Anche in Veneto? Certo, perché il Veneto è stato tradito. Erano giunti molti appelli dal mondo economico, dai sindaci, dal volontariato, dallo sport perché il governo andasse avanti, tutti appelli traditi. Mi aspetto che nelle urne che in molti si ricordino di questo. Mi aspetto che ampi settori moderati, a disagio in una coalizione a trazione Meloni, si domandino come sia possibile arrivare all’autonomia con Meloni e Berlusconi. Il Veneto è stato deluso anche da quello che ha fatto Zaia.

Su quali temi puntate la vostra campagna elettorale? Anzitutto la tutela del potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori di fronte alle conseguenze della crisi. Dobbiamo combattere l’inflazione e rivalutare le pensioni, migliorare gli stipendi e i redditi dei lavoratori, rinnovare i contratti di lavoro, applicare il salario minimo in base alle direttive europee e introdurre anche la riduzione cuneo fiscale. Puntiamo ad aumentare il reddito dei lavoratori con un mese di stipendio in più, a tutelare le imprese, ma anche ad affitti più bassi per i giovani, ad un contributo di duemila euro per studenti e lavoratori sotto i 35 anni. Altro tema è quello della sanità, per tutti, non privatizzata, con più medici di famiglia e servizi sul territorio.

Come declinerete in Veneto gli accordi nazionali? Il centrosinistra si presenta con un programma e un messaggio chiaro, non una accozzaglia, ma una forza articolata e molto unitaria, e questo ci consente di aprire una partita con

Giorgia Meloni Premier è una prospettica che si può concretizzare? Fino a qualche tempo fa poteva essere un sogno ma oggi potrebbe essere una realtà che si concretizza perché i numeri ce lo dicono. Come si convincono quindi le persone ad andare a votare? Dicendogli chiaramente che non ci sarà un altro governo al di fuori del centrodestra perché noi non siamo disponibili e rendendo pienamente credibile la politica, non con dei proclami o degli slogan ma facendo capire che il nostro programma sarà fatto di cose concrete e attuabili. Non libri dei sogni, la gente non ci crede più e ha raAndrea Martella Segretario regionale del PD Veneto Luca De Carlo Coordinatore veneto Fratelli d’Italia una prospettiva di vittoria. Anche nei collegi uninominali cercheremo di convergere su Oggettivamente penso abbia pesato soprattutto in un elettorato come quello del Nord che crede della vita. Nicola Stievano gione. Giorgia Gay

Il Veneto come reagirà all’offerta del centrodestra? Il problema più grande oggi è riuscire a portare la gente a votare, perché se la gente vota è maggioritariamente di centrodestra in Veneto. Il problema è che in questa grande confusione che si è generata in questi anni potrebbe spingere qualcuno a non andare a votare. E quindi la chiarezza nel dire da subito, quello che noi chiediamo da sempre, cioè che se si è eletti con il centrodestra in coalizione poi non si è disponibili ad altri governi, sia una delle cose che possa anche aiutare a convincere i nostri elettori a tornare al voto. Chiaramente non basta, bisogna avere anche un programma che rimetta al centro la produzione, l’economia, la tutela dei nostri valori ma anche dei nostri prodotti, il lavoro, non solo l’assistenza, e quindi quando abbiamo una squadra che è in grado di realizzarlo Credo sia questo quello che vogliono i nostri elettori.

Il centrosinistra scommette nella presa di coscienza degli elettori in vista del voto del 25 settembre, a partire dall’ampia parte moderata della nostra regione: “L’esito delle elezioni politiche è tutt’altro che scontato, anche nel nostro Veneto, deluso e tradito da questa destra populista e sempre più estremista” afferma Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto, in prima linea nella calda campagna elettorale estiva.

In vista delle elezioni il centrodestra si è ricompattato e Fratelli d’Italia pare essere il partito destinato a trainare la coalizione. Ne abbiamo parlato con Luca De Carlo, senatore e coordinatore veneto del partito. Il centrodestra sembrerebbe unito in modo indissolubile, è così? Dopo mesi, anni di confusione, anche per il nostro elettorato che ha visto una parte di centrodestra al Governo e Fratelli d’Italia orgogliosamente all’opposizione, il nostro elettorato chiedeva un po’ di stabilità e chiarezza. Non tanto a noi, con i quali l’elettorato ha un rapporto ormai consolidato e riconosce la nostra coerenza, ma nei confronti dei nostri alleati con i quali certe scelte magari risultavano all’elettore di centrodestra abbastanza strane: vedere il centrodestra al Governo con PD e 5Stelle non ha lasciato indifferenti tutti i nostri elettori. Adesso che finalmente c’è questa possibilità data dalle urne, tutti reclamano maggior chiarezza e maggior comunione di intenti. Si è logorata in qualche modo l’amicizia politica in questo periodo di separazione tra maggioranza e opposizione?

Per fare tutto questo servono risorse, come gestire quelle del Pnrr? Il Pnrr è un’occasione per ricostruire il nostro Paese, ma si tratta di risorse che hanno bisogno di avere un Governo responsabile per essere gestite bene. I cittadini non ci permetterebbero errori di utilizzo su risorse che devono tradursi in opere, servizi e qualità ancora nell’impresa e non nell’assistenzialismo del reddito di cittadinanza.

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Attenzione all’impatto urbanistico, alla riduzione delle emissioni e al risparmio energetico

Crescere green, insieme al territorio le nuove aperture il gruppo ha adottato una strategia di recupero e riqualificazione di edifici

La GDO accelera sulla rivoluzione verde Il caso Aspiag Service - Despar

Regione

U Per

Packaging green, la scelta giusta per un futuro sostenibile L’impegno di Aspiag Service per ridurre l’impatto ambientale si concretizza anche nella scelta di rendere i prodotti sempre più sostenibili attraverso, ad esempio, la riduzione dell’uso della plastica e investimenti in ricerca e sviluppo per realizzare packaging riciclabili, in particolare per i prodotti a marchio. Un esempio concreto di questa ricerca è rappresentato dalla linea Verde Vera EcoBio, la linea beauty di Despar che propone prodotti con ingredienti di origine naturale e che, anche dal punto di vista del packaging, si è rinnovata con l’utilizzo di flaconi e tubi in plastica riciclata post consumo ed etichette in plastica di origine vegetale, permettendo una riduzione media del 23% delle emissioni di anidride carbonica rispetto alla scelta di packaging tradizionale. Oltre a ciò, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto dei propri contenitori sulla produzione di CO2, Aspiag Service ha aderito con Verde Vera al “progetto Kariba” per la protezione delle foreste dello Zimbabwe attraverso l’acquisto di certificati per la rimozione della CO2 pari alla carbon footprint stimata per la produzione degli imballaggi di questa linea per tutto il 2021 Per la linea a marchio Verde Vera, Aspiag Service è stata tra i vincitori del bando CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) per l’ecodesign 2021, un riconoscimento che spinge il marchio dell’abete verso un futuro sempre più verde.

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17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs), 169 traguardi, 192 paesi membri dell’ONU che hanno sottoscritto il piano: sono questi alcuni numeri che descrivono la grande sfida lanciata dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un traguardo ambizioso che richiede un cambio di paradigma a tutti i livelli, non solo nelle politiche economiche globali, ma anche di ogni singola comunità e di ogni singola azienda. Raccogliendo questa sfida, anche Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per Triveneto, Emilia-Romagna, e Lombardia, che gestisce 249 punti vendita diretti a insegna Despar, Eurospar e Interspar e rifornisce 316 punti vendita affiliati nei territori in cui è presente (161 in Veneto tra diretti e affiliati), ha implementato la propria strategia di crescita improntata alla sostenibilità puntando su sette SDGs che si intersecano con i valori aziendali. Un impegno scritto nel DNA della nostra azienda e rappresentato nell’abete, il logo che da sempre caratterizza il marchio Despar. Per questo, consapevoli del nostro ruolo all’interno della società, nel 2021 abbiamo dato vita al nostro Manifesto CSR nel quale abbiamo assunto la sostenibilità come punto di riferimento per le nostre scelte strategiche di business. Un impegno e una responsabilità che noi di Aspiag Service vogliamo trasformare ogni giorno in fatti concreti, lavorando per sviluppare nuove metodologie e procedure per ridurre l’impatto ambientale dei nostri punti vendita e delle sedi con tecnologie innovative, valorizzando le filiere corte e i produttori locali, mettendo al centro le persone, rendendo i nostri prodotti sempre più sostenibili e supportando le comunità in cui ci inseriamo. Lo facciamo nella consapevolezza che solo lavorando insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder, potremo guardare lontano e raggiungere obiettivi ambiziosi improntati a una crescita verde, al fianco delle persone e del territorio. di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto na rivoluzione verde che investe tutti i settori dell’industria italiana, tanto più che gli avvenimenti degli ultimi anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, fino ai cambiamenti climatici e alle nuove sfide economiche, stanno rendendo sempre più urgente la necessità di raggiungere l’autosufficienza energetica e l’efficientamento delle risorse. E in questa svolta green anche la Grande Distribuzione Organizzata è diventata protagonista del processo di cambiamento per rispondere in modo sempre più attento alle esigenze e ai nuovi valori che gli stakeholder – collaboratori, clienti, partner, fornitori, istituzioni e comunità – ricercano e che rappresentano un vantaggio competitivo per le stesse aziende del settore. La GDO, infatti, gioca un ruolo fondamentale perché la sua linea d’azione si muove su due binari paralleli che riguardano da un lato il proprio business e, dall’altro, le scelte dei clienti, indirizzandoli verso prodotti sostenibili e contribuendo alla tutela delle risorse e del pianeta. E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, che lavora ogni giorno per accrescere il proprio essere azienda responsabile verso l’ambiente, le persone e il territorio. Un impegno che Aspiag Service dimostra concretamente nella propria politica di sviluppo della rete vendita, prediligendo per le nuove aperture una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio, offrendo un concreto supporto alle imprese locali. Ne sono un esempio i punti vendita aperti nello storico Teatro Italia in Strada Nuova a Venezia, il Despar di Prato della Valle a Padova e il recente Eurospar aperto a Trieste nell’area ex-Maddalena. Proprio il punto vendita è per Aspiag Service il centro dell’innovazione sostenibile. Al suo interno è possibile trovare le soluzioni che permettono un’attenzione particolare verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. Gli esempi più importanti sono gli impianti a luci LED, presenti ora in 159 punti vendita, la scelta di costruire i punti vendita nella massima classe energetica possibile (A3 o A4), l’utilizzo di sistemi “cool roof” che consentono un risparmio del fabbisogno energetico di un terzo, la presenza di impianti che permettono il recupero e il riuso di calore e acqua. E ancora, l’invio a riciclo di oltre il 76% di rifiuti e l’acquisto di energia verde certificata, che nel 2021 ha raggiunto l’87% del fabbisogno consentendo l’abbattimento dell’85% delle emissioni di CO2. Grazie al proprio impegno ambientale, Aspiag Service è stata la prima impresa della GDO a ottenere la certificazione ISO 14001 – oggi presente per 56 siti, tra sedi, magazzini e punti vendita – che sta progressivamente estendendo a tutta la rete aziendale e che si conferma sempre di più come cardine della politica di sostenibilità.

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Da Treviso a Jesolo in bici attre verso la Laguna di Venezia. Alla logistica pensiamo noi: battello e bus di rientro compresi.

La guida ci ha spiegato che questo corso d’acqua ha rivestito per secoli la funzione di via di comunicazione tra la Laguna e le città dell’interno trasformandolo in una grossa arteria che ha sempre trasportato merci, persone e storia.

Il fiume Sile: amore a prima vista

I protagonisti di questa vita sul fiume sono stati per lungo tempo i “burci”, grandi imbarcazioni in legno che trasportavano merci, dapprima trainate da buoi lungo le alzaie (strade costruite sugli argini) e poi daAndreamotori. ce ne parla dalla passerella che attraversa il “Cimitero dei Burci”, uno slargo nel fiume in cui, negli anni 70, queste barche ormai costose, lente e poco efficienti, sono semplicemente state abbandonate dando vita ad un moderno “cimitero degli elefanti” sul quale la natura sta prendendo il sopravvento.

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guidati

pochi chilometri dal centro città) giù fino dove il fiume incontra la Laguna di Venezia. La particolarità del Sile è che è il più lungo fiume di risorgiva in Europa, ovvero che non nasce da una sorgente in montagna ma che le sue acque sgorgano in pianura, dando origine al quelli che vengono chiamati “Fontanassi” polle d’acqua che sembrano in costante ebollizione.

Turismo

Durante la repubblica di Venezia i nobili spesso sceglievano le sponde del fiume, o i suoi dintorni, per edificare le proprie dimore di campagna, meravigliose ville venete, centro di grandi possedimenti agricoli che garantivano cibo e ricchezza. Andrea ci racconta di queste nobili famiglie sorseggiando un profumatissimo taglio bordolese nel fresco della cantina di Villa Giustinian, oggi conosciuta come “castello di Roncade”. Il fiume è ancora oggi molto frequentato: kayak, canoe, barche elettriche, sup sfilano silenziosi, mentre dalle houseboat e dai battelli si vedono i visi incantati dei turisti che si godono la meraviglia del paesaggio che li Proseguiamocirconda.lanostra pedalata attraversando paesini affacciati sul fiume, con le loro piazze ricche di storia e le osterie che ci fanno venire l’acquolina in bocca: Casier, Casale, Musestre, Quarto d’Altino e Portegrandi.Epoi,adun tratto, lo scenario cambia completamente e ci troviamo a pedalare accanto alla laguna di Venezia: una distesa d’acqua costellata di piccole isole coperte da una bassa vegetazione, abitate da numerosissime specie di uccelli. Lo sguardo si posa su una bianca distesa brulicante che prende forma man mano che ci avviciniamo: sono fenicotteri che immergono ritmicamente il becco nell’acqua per pescarne il nutrimento. Andrea ci spiega che, in questo periodo dell’anno, sono bianchi e non rosa a causa dell’alimentazione.Continuiamo a pedalare con i colori del tramonto che gettano riflessi infuocati tra la laguna ed il Sile. Con gli occhi pieni di questo spettacolo ci fermiamo in un piccolo agriturismo che ci delizia con le specialità locali: risotto con i go (piccoli pesciolini che vivono tra i sassi della laguna) frittura di pesce e un prosecco ghiacciato che rinfresca la mente e rallegra il cuore. Arriviamo a Jesolo in tempo per vedere l’ultimo spicchio di sole che scompare nel mare. Ad attenderci lo shuttle del noleggio che ci riporterà a Treviso. Sulla via del ritorno, mentre i miei ragazzi scherzano con il conducente, provo la sensazione che mi sia stato confidato un segreto, di essere stata ammessa in un luogo protetto, riservato a pochi eletti. Penso a quanti, viaggiando da ogni parte del mondo, giungono fino a Venezia e si perdono questo tesoro nascosto a pochi passi.

Arrivederci a presto Treviso.

Nel breve tragitto dall’aeroporto, varcate quelle che il tassista ci ha spiegato essere le mura medievali che circondano Treviso, siamo stati immediatamente avvolti da un’atmosfera di famigliare vitalità e calore. Le strade erano percorse da decine di biciclette guidate da distinti signori e da ragazzi o mamme con i loro piccoli; nei caffè del centro molte persone bevevano l’aperitivo mentre i bimbi giocavano nelle piazze e dalle vetrine dei negozi si vedevano persone intente a fare gli ultimi acquisti.

Da Valdobbiadene a Conegliano attraversando, dalla nostra le colline Prosecco, partimonio UNESCO.

del

TREVISO-LAGUNA

Poi ho alzato lo sguardo e mi sono resa conto di quanta meraviglia mi circondasse: palazzi antichi, chiese, portici, piazze monumentali e tanti tantissimi canali che attraversano la città, ricordando la vicinanza a Venezia. La sera, di fronte ad una coppa di squisito tiramisù dopo una cena luculliana in una trattoria del centro, abbiamo convenuto che non avremmo potuto perdere l’occasione di esplorare Treviso ed i suoi dintorni: il proprietario del nostro B&B, dopo i consigli sul centro storico, ci ha suggerito di noleggiare una bici per percorrere il fiume Sile sulla ciclabile che da Treviso porta al mare. Pronti all’avventura, l’indomani abbiamo incontrato la nostra guida, presso il noleggio a pochi passi dal centro, lungo il fiume Sile; Andrea, la guida, ci ha spiegato che l’area intorno al fiume è un parco naturale che si snoda dalla sorgente (a “Sono arrivata a Treviso in maggio con mio marito e i miei due figli di 7 e 10 anni, con l’idea di far conoscere Venezia alla mia famiglia alloggiando a Treviso, base ideale per raggiungere la città lagunare con il treno.”

24 www.lapiazzaweb.it Treviso. Dai Diari di Viaggio di Johan Mc Well

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Con 8 ricoverati nel mese di luglio nel Padovano, di cui tre deceduti, e 4 asintomatici, e un caso di contagio nell’uomo registrato nel Veneziano, nel territorio dell’azienda Ulss 3 Serenissima, dove il paziente è stato ricoverato in terapia intensiva, il West Nile virus seppure atteso, vista la presenza del virus nell’insetto portatore nei nostri territori, ha destato nell’opinione pubblica più di qualche preoccupazione. Nella stagione estiva, le comuni zanzare che appartengono al genere Culex, tra cui la zanzara comune C. pipiens (non la zanzara tigre) possono trasmettere infatti il virus, presente da alcuni anni anche in Veneto. Ma di cosa si tratta? La febbre West Nile è una malattia provocata da un virus a Rna presente in molte parti del mondo. Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome), il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici (passeriformi e corvidi) e le zanzare le cui punture sono la principale causa di trasmissione nell’uomo, ma anche agli animali, in genere equini ed uccelli.

2022AGOSTO on-line: /category/salute/ Salute

Cosa c’è da sapere e come comportarsi Prosegue alla pag. seguente

Zanzare e febbre West Nile, come proteggersi dal rischio di infezione

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1) Evitare l’uscita e l’attività fisica nelle ore più calde. In particolare dalle 11 am alle 17 pm e soprattutto i bambini e gli anziani.

Salute

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6) Sorvegliare e prendersi cura delle persone a maggior 7)rischio.Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro. Soggiornare quanto più possibile in un ambiente adeguato, usando in maniera oculata il ventilatore e l’aria condizionata.

9) In auto curare che non vi sia stazionamento all’interno dell’abitacolo in cui si creano a volte condizioni molto difficili. 10) Infine proteggersi da punture di zanzare e di pappataci. Quando si svolge attività all’aperto è importante un’accurata protezione. “Stiamo assistendo in questo periodo dell’estate - afferma la dottoressa Padovan - all’aumento delle infezioni portate da questi microorganismi, in particolare la West Nile, per cui è raccomandabile una particolare attenzione da queste punture”. Attenzione ai bambini e ai neonati. Oltre agli anziani, i bambini sono particolarmente suscettibili al caldo, specialmente i neonati perché - come spiega anche un apposito opuscolo del Ministero della Salute sul tema, “Estate in salute: come proteggere i vostri bambini” - la loro temperatura aumenta velocemente e fanno più fatica a disperdere il calore. In estate dunque, è il suggerimento dell’infografica messa a punto dall’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana, è importante tenere ben idratati i bambini offrendo loro spesso dell’acqua o allattandoli più frequentemente. I bambini vanno tenuti all’ombra durante le ore più calde e, se hanno meno di sei mesi di vita, non vanno mai esposti al sole diretto. Meglio applicare una crema ad alta protezione prima di farli uscire e riapplicarla ogni due ore o dopo il bagno, al mare o in piscina. Tenere monitorata la temperatura dei più piccoli, rinfrescandoli ogni tanto con acqua tiepida e aprendo il pannolino quando è possibile.

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile, quindi la miglior forma di prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare, nello specifico attraverso quattro comportamenti, così come consigliato nelle schede informative diffuse dalla Regione Veneto. In primo luogo, il consiglio è quello di indossare indumenti di colore chiaro dal crepuscolo all’alba, pantaloni lunghi e maniche lunghe. Utilizzare quindi repellenti cutanei per uso topico, spray a base di pretra o altri insetticidi per uso domestico, oppure anche diffusori di insetticidi elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi. Se gli ambienti non sono provvisti di aria condizionata, soggiornare e dormire solo in ambienti dotati di zanzariere alle porte e alle finestre e, per aumentare l’efficacia, è consigliato trattare le zanzariere con repellenti. Se possibile, infine, utilizzare il condizionatore ad una temperatura leggermente inferiore di notte, le zanzare infatti non amano le temperature fresche. É utile tenere sotto controllo i focolai larvali nelle caditoie, svuotare quotidianamente sottovasi e raccolte d’acqua. Il Dipartimento di Prevenzione opera in collaborazione con le Amministrazioni locali per l’azione di disinfestazione preventiva e per l’attivazione di tutte le buone pratiche che possono limitare la diffusione del vettore. Attraverso i Comuni si svolge anche un’azione capillare di allerta alla popolazione, perché collabori alle azioni di contrasto. Chi volesse avere ulteriori informazioni o ha dei dubbi su come proteggersi può contattare direttamente il Dipartimento di Prevenzione della propria azienda Ulss.

Emergenza caldo, come proteggersi? L’azienda Ulss 8 Berica ha realizzato un breve video in cui la dottoressa Maria Teresa Padovan, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) ribadisce in dieci punti i comportamenti più corretti per affrontare con maggiore serenità i disagi che possono derivare dalle elevate temperature di questi giorni. Sono indicazioni che ci sono note ma che è bene ribadire per tenerle sempre presenti.

La maggior parte delle persone infette (80%) non mostra alcun sintomo. Quasi tutti i casi si presentano infatti in forma lieve e non provocano sintomi, al massimo una semplice febbre che dura qualche giorno. Ma nei casi più gravi il West Nile può provocare febbre alta, forti mal di testa, tremori, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In un caso su 1.000 il virus può provocare encefalite. Le persone più a rischio sono bambini, anziani e soggetti con fragilità, ai quali si consiglia di utilizzare prodotti repellenti a base di Deet o Icaridina a una concentrazione superiore al 10%. Per i bambini sotto i due anni sono invece preferibili prodotti a base di paramatandiolo. In caso di presenza di febbre, con temperatura superiore ai 38°C, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, confusione ed eruzione cutanea, è bene rivolgersi prontamente al medico di base.

2) In questo periodo è opportuno a maggior ragione, evitare l’affollamento, perché la circolazione del virus del Covid è molto alta e contrarre la malattia potrebbe affaticare ulteriormente alcuni organismi già fragili. 3-4) Fare pasti leggeri e bere molti liquidi. Curare in modo particolare la dieta, leggera, e provvedere ad un’adeguata idratazione. “Soprattutto nei bambini e negli anziani - spiega la dottoressa Padovan - diminuisce il senso della sete, per cui è raccomandabile curare con attenzione l’idratazione, a maggior ragione, di queste categorie”.

Cosa c’è da sapere e come comportarsiProteggersi dal caldo in dieci mosse I suggerimenti del Sisp dell’Ulss 8 Berica in un video per affrontare le temperature elevate di queste settimane

Dott.ssa Maria Teresa Padovan Direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp)

5) Evitare bevande alcoliche.

8) Vestirsi con abiti adeguati e leggeri e freschi.

In primo luogo, se viaggiate in auto, evitate di mettervi alla guida proprio nelle ore più calde e durante il viaggio cercare, se è possibile, di tenere parzialmente aperto un finestrino piuttosto che utilizzare l’aria condizionata.

Vacanze e viaggi, anche all’estero. Il vademecum realizzato dall’Ulss 6 Euganea L’estate con i nostri amici a quattro zampe

Non lasciarli mai in auto da soli, neanche con i finestrini abbassati: l’abitacolo della macchina si scalda in fretta e può diventare un ambiente ostile, anche se si parcheggia all’ombra. Ultimo suggerimento da non trascurare è quello di non tenere gli animali in ambienti eccessivamente condizionati per evitare sbalzi di temperatura. Se poi decidete di portare con voi il vostro cucciolo, allora è utile tenere presente alcuni comportamenti per tutelarne la salute.

29www.lapiazzaweb.it Salute

N ei mesi più caldi, come avviene per i bambini e per gli anziani, anche i nostri amici a quattro zampe hanno bisogno di qualche attenzione in più, è dunque importante adottare alcuni semplici ma fondamentali comportamenti per salvaguardare la salute dei nostri cuccioli e per tenerli al riparo dalle insidie del caldo. L’azienda Ulss 6 Euganea ha realizzato una serie di brevi video per la gestione della salute dei vostri animali domestici durante queste settimane di caldo intenso. Innanzitutto non vanno mai portati a spasso durante le ore più calde della giornata. Questo non significa che si debba rinunciare ma è consigliabile uscire durante le prime ore del mattino o in quelle serali. Mai lasciare il vostro amico a quattro zampe senz’acqua; anzi è importante assicurarsi che abbia sempre a disposizione abbondante acqua fresca.Ci sono quindi i comportamenti che vanno assolutamente evitati: mai lasciare i vostri amici a quattro zampe legati in luoghi esposti a luce solare diretta poiché potrebbero incorrere in un colpo di sole o in un colpo di calore.

È bene ricordarsi di portare sempre una ciotola da poter riempire con dell’acqua per farlo bere: mantenerlo ben idratato durante il periodo estivo è fondamentale. Un gioco o un oggetto al quale il vostro amico a quattro zampe è affezionato lo aiuterà a rendere il tempo trascorso in viaggio più veloce e piacevole. Da parte vostra, evitate di guidare in maniera brusca e programmate delle soste frequenti per farlo scendere dalla macchina e concedergli di sgranchirsi un po’.

Se infine la meta delle vostre vacanze è all’estero, tenete presente anche l’eventualità di dotare il vostro cucciolo di passaporto. In Italia il passaporto per gli animali domestici viene rilasciato dall’azienda sanitaria di competenza territoriale, su richiesta del proprietario. Il rilascio del passaporto per i cani, è tuttavia subordinato all’iscrizione all’anagrafe canina, una vera e propria banca dati che censisce l’animale identificandolo con il microchip. Il passaporto dell’animale è importante perché sostituisce tutte le altre certificazioni per gli spostamenti all’interno dei Paesi della UE. Contiene sia le informazioni relative al padrone che tutti i dati anagrafici dell’animale, compreso l’elenco di tutte le vaccinazioni che ha effettuato. Il costo del passaporto è di circa 19 euro: non ha scadenza e la sua durata corrisponde alla vita del tuo animale.

30 www.lapiazzaweb.itSalute

Il progetto di ricerca finanziato anche dall’Università di Padova

Un piccolo invertebrato marino aiuta a capire l’evoluzione dell’Alzheimer e del Parkinson

Dott.ssa Chiara Anselmi

Questi stessi segni di invecchiamento erano poi presenti anche in individui di colonie neoformate rispetto a quelli presenti in colonie di soli 6 mesi. Eravamo quindi in presenza di due processi di neurodegenerazione la cui presenza non era mai stata sospettata, uno veloce e uno lento, nello stesso organismo”. Ma ciò che è risultato ancor più interessante è che durante entrambi i processi degenerativi il cervello dell’animale manifesta geni la cui espressione caratterizza malattie neurodegenerative umane come l’Alzheimer e il“AncorParkinson.più incredibile è stato poi verificare che entrambi i processi di neurodegenerazione erano associati all’aumento di espressione di geni che caratterizzano le malattie neurodegenerative nell’uomo come l’Alzheimer, il Parkinson, la malattia di Huntington, la demenza Chiara Anselmi dell’Università di Stanford –. Molti di questi geni erano espressi in entrambi i processi neurodegenerativi, mentre una piccola parte li differenziava. Questi geni, pertanto, svolgono un ruolo anche in questi semplici animali e questo piccolo invertebrato può rappresentare una risorsa per comprendere come l’evoluzione abbia forgiato i processi neurodegenerativi e quali siano le relazioni tra invecchiamento e perdita della funzionalità neuronale”.“Approfondire ora lo studio dell’invecchiamento e della neurodegenerazione in questo animale ci porterà a capire come il botrillo riesca a controllare e coordinare la neurodegenerazione ciclica rispetto a quella associata all’invecchiamento – concludono gli autori –. Questo potrebbe svelarci qualcosa di inaspettato rispetto alla nostra possibilità di governare Con l’avanzare dell’età nel Botryllus schlosseri si osserva una riduzione del numero di neuroni e delle abilitàcomecomportamentali,nell’uomo per questo sono oggetto di un progetto di ri- Idrobiologica di Chioggia e al Dipartimento di l’acqua entra per la nutrizione e la respirazione. frontotemporale e altre ancora – sottolinea i processi neurodegenerativi nell’uomo”.

Da un piccolo invertebrato marino l’aiuto a capire meglio l’evoluzione dell’Alzheimer e del Parkinson nelle persone. I botrilli, invertebrati marini molto comuni nei nostri mari, sono al centro dell’articolo dal titolo “Two distinct evolutionary conserved neural degeneration pathways characterized in a colonial chordate” pubblicato da un team di ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Università di Stanford, in collaborazione con il Cham Zuckerberg Biohub di San Francisco, sulla rivista scientifica “Pnas” proprio perché presentano una degenerazione del cervello simile a quella umana. E proprio cerca coordinata da Chiara Anselmi, dottorata all’Ateneo patavino e ora post-doc all’Università di Stanford, Lucia Manni del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, Ayelet Voskoboynik e Irv Weissman dell’Università di Stanford. L’obiettivo del team di ricerca è capire quali sono i processi che portano al decadimento del loro sistema nervoso, anche da un punto di vista evolutivo. Un passaggio che può esser d’aiuto nel comprendere neuropatologie, spesso invalidanti, che coinvolgono un numero crescente di persone. Il botrillo offre infatti la possibilità di studiare la degenerazione del cervello sia nel breve periodo, ovvero nel processo ciclico (settimanale) di riassorbimento degli individui adulti che comporta di fatto un loro rapido invecchiamento, sia nel lungo periodo, ovvero nel processo di invecchiamento dell’intera colonia, che vede nel tempo diminuire la sua capacità di produrre nuovi individui ed espandersi. La ricerca ha utilizzato colonie prelevate Botryllus schlosseri 2 nella Laguna Veneta e allevate alla Stazione Biologia dell’Ateneo patavino oltre a quelle prese dalla Hopkins Marine Station, nella baia di Monterey in California. Dalle analisi fatte emerge che la degenerazione del cervello del botrillo ha fortissime analogie con il decadimento del cervello umano: sia nella neurodegenerazione breve (settimanale) che in quella lunga (relativo all’invecchiamento della colonia). In entrambi i processi, nell’animale si osserva una riduzione del numero di neuroni e una diminuzione delle abilità comportamentali. “È stato davvero sorprendente per noi vedere che nella degenerazione breve degli individui adulti il cervello cominciava a diminuire di volume qualche giorno prima del loro riassorbimento completo ovvero della loro morte. Dopo tre giorni di vita – dice la professoressa Lucia Manni del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova – il numero di neuroni nel cervello cominciava a diminuire, così come la loro capacità di rispondere a stimoli come il tocco della loro bocca, il sifone, attraverso cui

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