Siamo agli sgoccioli
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.
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Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 58 della Riviera del Brenta Servizio a pag. 6 Riviera
Brenta,
richieste
territorio
Sindaci e operatori economici hanno portato le loro istanze alla discussione sulla legge per “il riconoscimento e la valorizzazione del turismo fluviale” TERRITORIO Siccità, è allarme per le colture dell’area 5 MIRA Rischio idraulico, cinque progetti per il territorio 8 MIRA Un bosco in ricordo della dottoressa Samar 10 DOLO Foro Boario, un passo avanti per la riqualificazione 15 MIRA Opposizioni all’attacco sul bilancio 12 DOLO Ospedale, il sindaco chiede garanzie alla Regione 16 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE MARZO 2023
del
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Siccità, a rischio le colture della Riviera del Brenta
Siamo agli sgoccioli
Nicola
Allarme siccità in Riviera del Brenta e nel miranese: se la situazione proseguirà in questa direzione per le prossime settimane sono a rischio il 50 % dei raccolti di mais, frumento , e ortaggi. Il punto della situazione lo fa Fabio Livieri funzionario di Coldiretti della Riviera del Brenta ed ex sindaco di Campagna Lupia. Intanto se la situazione prosegue di questo passo partiranno le turnazioni dell’acqua regolate anche dai consorzi di bonifica. “Le semine di frumento – spiega Livieri – per ora non hanno avuto grossi danni anche se in inverno e autunno è piovuto poco. Il rischio è quello però che le cose si mettano male da ora in poi. Se non piove nelle prossime settimane sono a rischio le colture di mais, di ortaggi. Non è escluso che ci possano essere danni per il 50 % delle colture se la situazione dovesse rimanere immutata è grande”. Se non piove ovviamente bisognerà irrigare e nel caso delle irrigazioni va messo in conto, fanno capire a Coldiretti anche il costo dell’azionamento delle pompe che drenano acqua dagli invasi e dai fiumi“. La zona più interessata da colture in Riviera del Brenta è quella dell’area sud e cioè quella di Campagna Lupia, Campolongo e Camponogara. Il costo dell’irrigazione è collegato a quello dell’energia e a quello della vendita del prodotto “se i costi diventano troppo alti si va fuori mercato e tanti agricoltori potrebbero pensare che è più conveniente a quel punto lasciare i campi incolti “. Per far fronte all’emergenza siccità comunque si stanno muovendo anche i consorzi di bonifica. Il consorzio Bacchiglione. Il presidente del consorzio Paolo Ferraresso annuncia progetti che potrebbero dare una risposta siccità. “Si tratta – dice – di altri due invasi a Dolo e Vigonovo, oltre a quello di Dolo recentemente completato che potranno fungere sia contro il rischio di esondazioni sia contro il rischio di siccità andando a creare delle riserve d’acqua utili all’agricoltura nei tempi in cui la siccità è più forte”.
Alessandro Abbadir
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
responsabile
Stievano >direttore@givemotions.it
< Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe
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Il consorzio Bacchiglione punta su due nuovi invasi a Dolo e Vigonovo
della Riviera del Brenta
iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Questa edizione raggiunge le zone di Mira e Dolo, per un numero complessivo di 13.319 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero
Territorio. Le richieste in Regione del sindaco Marco Dori e del presidente dell’Ogd Martellato
“Ponti, manutenzioni e scavo del Naviglio le priorità da affrontare”
L’incontro era di quelli attesi, e sindaci e operatori economici dell’area non hanno perso l’occasione per mettere nel piatto i problemi di cui soffre l’area da diversi anni. “La Regione ha ascoltato con attenzione le nostre osservazioni prendendo in considerazione quelle inerenti la gestione e manutenzioni dei ponti e dei corsi d’acqua. Speriamo sia il primo passo per la valorizzazione di tutta l’area”. A spiegarlo è stato il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta il sindaco di Mira Marco Dori. Dori insieme al presidente dell’Ogd, Andrea Martellato, s ono stati ascoltati nelle scorse settimane, dalla commissione regionale durante i lavori per la disamina del disegno di legge re-
arrivo per i Comuni della Riviera.
gionale relativo a: “Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione del turismo fluviale ed il sostegno delle comunita’ rivierasche”. Con Martellato e Dori nell’occasione, hanno esposto alla presidente della commissione Francesca Scatto, i problemi dell’area della Riviera per la categoria dei battellieri Rudy Toninato, referente di Assonautica Veneto ed Emilia e Antonio Piccolo presidente del Consorzio Battellieri del Brenta. Intanto la consigliera regionale Roberta Vianello (Lega) ex assessore di Fiesso conferma i soldi in
“La giunta regionale - ha puntualizzato in una nota - conferma lo stanziamento di 150.000 euro a favore dei Comuni della Riviera del Brenta. Questo stanziamento è stato previsto per la prima volta dalla legge regionale 25 maggio 2021”Iniziative per lo sviluppo economico e sociale del Delta del Po e della Riviera del Brenta” ed è stata approvata per l’erogazione di contributi regionali per iniziative per lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’area”. “Questa delibera della giunta regionale - aggiunge la Vianello- però non è solo un impegno sostanziale e concreto e non ha solo una valenza economica e finanziaria, ma ha un valore politico molto importante, perché sottolinea come l’ente regionale consideri strategica la nostra zona”. Poi le considerazioni di Dori. “Il disegno di legge - afferma il presidente della Conferenza dei Sindaci della Riviera – a mio avviso deve prendere in considerazione anche il tema dei ponti, del decoro e delle manutenzioni. In questo ho capito esserci sinergia anche ad esempio con il Comune di Jesolo, dato che lo stesso tema lo ha posto il sindaco Christofer de Zotti. Ma va considerato anche il tema dei rifiuti galleggianti, per i quali servirebbero risorse dedicate, dato il modello della convenzione, stile Canal Bianco. Investire sul turismo fluviale è strategico per il Veneto. La Regione ha da poco annunciato un piano da 31 milioni per la Litoranea Veneta. Bene, speriamo che presto arrivino altrettante risorse anche per la Riviera”.
Una nuova barca contro i rifiuti galleggianti
Una nuova barca contro i rifiuti galleggianti. Il Comune di Mira sta sperimentando in queste settimane un nuovo modello di raccolta dei rifiuti galleggianti, utilizzando una piccola imbarcazione che ha il compito di convogliare i rifiuti superficiali da destinare allo smaltimento.
“Stiamo sperimentando questo nuovo serviziospiega il sindaco Marco Dori - a Mira Porte, dove è più difficile intervenire a causa delle correnti e dello spazio di manovra. La barca è dotata di una sorta di rastrello meccanico, ma l’operatore può intervenire anche manualmente nei punti più difficili. Insieme a loro, a riva, c’è poi un mezzo con un lungo braccio meccanico dotato di una sorta di grande passino, per meglio gestire il rifiuto galleg-
giante. Questo ci permette una raccolta più precisa ed efficace, anche nei rii che terminano in sifoni”. Il mezzo va ad integrare il tradizionale sistema, con ragno mobile e cassone, ma l’amministrazione sta valutando anche un intervento con mezzo anfibio, capace, con dei sistemi di trascinamento, di “pescare” il rifiuto e portarlo a riva. “Il Comune di Mira - conclude il sindaco - continua a pulire, ma per noi è una ingiustizia. I miresi continuano a sostenere costi di pulizia per rifiuti galleggianti che provengono anche da fuori Comune, come dimostra l’esperimento con barriera galleggiante che abbiamo fatto a Marano lungo il Taglio. Siamo sul valore di circa 30-40mila euro annui”.
6 www.lapiazzaweb.it Mira
Villa Valmarana a Mira
I battellieri hanno fatto sentire le loro ristanze con i referenti Rudy Toninato e Antonio Piccolo
Lavori pubblici. L’annuncio del primo cittadino dopo una riunione di giunta
Rischio idraulico, 5 nuovi progetti per il territorio
Cinque nuovi progetti contro il rischio idraulico. Via libera dalla giunta comunale nelle scorse settimane ai progetti di fattibilità che riguardano alcune criticità note sul territorio di Mira e che riguardano gli interventi per la salvaguardia e la messa in sicurezza idrogeologica di via Rugoletto, di via Pellestrina e via Alberoni, di via Stazione - via Lavoro, e dei parcheggi degli impianti sportivi del calcio di Oriago e Marano. “Il nostro obiettivo - spiega il sindaco Marco Dori - è quello di ottenere ulteriori finanziamenti da parte della Regione, partecipando ad apposito bando. L’ultima volta siamo riusciti a farci finanziare un intervento di salvaguardia su via Sabbiona e vorremmo completare il tutto nei prossimi anni”. In buona sostanza si tratta di interventi che prevedono la realizzazione di nuovi punti di raccolta delle acque piovane, con caditoie, nuove linee di sgrondo e pulizia dei fossati, per un totale di circa 300mila euro. Zone note per essere soggette a problemi con precipitazioni abbondanti, già segnalate ed oggetto di
ba d’acqua, che portò nel 2020 al riconoscimento di stato di emergenza per il territorio mirese. L’amministrazione sta inoltre ultimando altri interventi finanziati con fondi propri e che riguardano problematiche di contenimento delle acque in diverse zone di Mira, dal parcheggio vicino alle Poste di Oriago a via Fornace a Mira, ma anche con pulizia straordinaria delle caditoie lungo via Risato Bellin, via Pellestrina, Riviera Silvio Trentin e Riviera Matteotti, mentre sono iniziati i lavori per l’oasi di fito depurazione a Giare e sono ormai quasi definiti gli interventi di Veritas in via Malpaga.
“Continuiamo a fare il possibile per pre-
co Marco Dori - e aspettiamo fiduciosi che si sblocchi anche la partita del Pnrr, dove, nel secondo bando di rigenerazione urbana, avevamo chiesto quasi 1 milione di euro per altri interventi da fare sul territorio”. Insomma dopo i problemi e i danni degli anni scorsi ora si corre ai ripari con interventi ah hoc su tutto il territorio comunale. Nell’agosto del 2020 ad esempio un forte nubifragio sulla zona di Oriago ha provocato danni ed allagamenti in circa 200 abitazioni. La Regione concesse in quell’occasione lo stato di calamità per i risarcimenti.
Alessandro Abbadir
“Via il nome di Piazza Nove Martiri davanti al Municipio di Mira. Dopo decenni, questa Piazza ha bisogno di una intitolazione più moderna e atta ad un processo di ripacificazione in un territorio dove Destra e Sinistra sono sempre state antagoniste. Propongo di intitolarsi a Giorgio Almirante e Enrico Berlinguer”. A fare questa proposta è l’ex consigliere comunale di An ed ex candidato sindaco del gruppo Nova Mira Enrico Carlotto . “Berlinguer e Almirante - spiega Carlotto - sono due storiche figure politicamente antagoniste ma umanamente rispettose. Ricordo che Almirante presenziò ai funerali di Enrico Berlinguer. Due grandi figure politiche quando la politica si pronunciava ancora con la P maiuscola. Pensiamo di fare un sondaggio locale mediante raccolta firme per sentire il parere dei cittadini”. La proposta dopo aver raccolto le firme al mercato rionale di Mira e in quello di Oriago verrà protocollata e portata all’attenzione del sindaco e del consiglio comunale.
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“Cambiamo il nome di Piazza IX Martiri in Piazza Berlinguer e Almirante”
In foto Enrico Berlinguer
Mira
Sociale.
I tre centri civici di Mira Taglio Oriago e Gambarare lanciano un appello
AAA cercasi volontari per gli anziani
AAA volontari cercasi. I centri civici per anziani del Comune di Mira cercano nuovi volontari da inserire nelle loro attività, a cominciare da quelle rivolte alle persone sole e agli anziani. La campagna di adesione terminerà il 14 aprile e punta a potenziare l’attuale rete di volontari attivi all’interno del “Centro Anch’io” di Oriago, del “Centro Palladio” di Mira Taglio e del “Centro La bella età” di Piazza Vecchia. I tre centri sono oggi animati da circa 90 volontari e contano su 900 associati e si occupano di molte attività legate all’assistenza e al supporto dei cittadini. L’identikit per i nuovi volontari è semplice. Si stanno cercando così singole persone e gruppi sportivi e culturali che possano dedicare anche poche ore al mese per guidare piccoli furgoncini (patente B), aiutare a salire e scendere dai mezzi, evitare inciampi e cadute nell’uscire di casa e entrare in centri medici e simili, fare compagnia nei centri anziani anche occupandosi di distribuire bevande analcoliche e semplici spuntini confezionati. Insomma, del tempo da dedicare al prossimo per diventare per poche ore al mese “Autisti della solidarietà”, “accompagnatori delle persone fragili”, “baristi dell’amicizia”, “voci amiche”. “Il Comune di Mira assieme agli storici centri anziani - spiega l’assessore Albino Pesce, con delega ai centri civici-anziani - ha lanciato la
campagna per la ricerca di volontari che si rendano disponibili a un piccolo impegno mensile, anche di solo qualche ora. I turni e le fasce da coprire sono diversi, e abbiamo deciso di non chiedere troppo a nessuno, di modo che chi vorrà aderire troverà semplice inserire nei propri ritmi questo servizio alle persone sole del territorio. Un’attività di cui essere orgogliosi, e preziosissima per la comunità locale. A Mira e frazioni ci sono persone anziane che rischiano di rimanere sole - continua l’assessore Pesce - e quindi in seria difficoltà per raggiungere
i più normali luoghi di cura. Ancora più importante, queste persone cercano ascolto e amicizia, quel “sale della vita” che rende la vita felice, nonostante tutte le difficoltà”. Per esprimere il proprio interesse e rendersi disponibili come volontari nel ruolo di autisti, accompagnatori, baristi e persone di compagnia in questa azione contro la solitudine a Mira, Oriago e Piazza Vecchia, è possibile contattare entro venerdì 14 aprile 2023 l’Ufficio politiche sociali : 041 56 28 237 martedì e giovedì dalle 9 alle 12 francesca. marton@comune.mira.ve.it.
Raffica di cantieri al via con l’arrivo della primavera
Con l’arrivo della primavera saranno avviati i lavori stradali e di manutenzione viabilistica già programmati. In particolare da metà marzo si procederà ad installare le nuove colonnine per la fornitura di corrente e acqua a servizio del mercato di Riviera Silvio Trentin per eseguire, poi, l’asfaltatura delle aree interessate dagli scavi effettuati per la predisposizione degli impianti. Di seguito, a partire da fine marzo, si procederà con l’intervento di riqualificazione e messa in sicurezza della stessa via con il riordino dell’incrocio con via Nazionale, l’inserimento di pistoni a scomparsa per poter chiudere in sicurezza la via secondo necessità, la realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati davanti Villa dei Leoni e a lato del ponte di San Nicolò e al termine verrà eseguita l’asfaltatura completa della
via che avverrà in due tranche. Proseguirà poi la sistemazione degli altri passaggi pedonali in via Nazionale e la sistemazione delle strade bianche di Via dei Campi e Via Uve Bianche. E’ solo l’inizio di una lunga serie di interventi di manutenzione e riordino già programmati e che si protrarranno per il resto dell’anno. L’assessore ai lavori pubblici Stefano Lorenzin fa l’elenco dei cantieri che parti-
ranno nel 2023 e gli stanziamenti previsto. “L’ intervento al mercato - spiega – costerà complessivamente 150 mila euro. La sistemazione di Riviera Silvio Trentin 200 mila sistemazione passaggi, strade bianche, semafori e asfalto via Nazionale 300 mila, asfalto finale di Riviera Trentin 85 mila euro”. Insomma tanti lavori in arrivo per mettere in ordfne soprattutto nel capoluogo di Mira Taglio
Si cercano persone che possano anche poche ore al mese guidare furgoncini, aiutare a salire e scendere dai mezzi, evitare inciampi e cadute nell’uscire di casa e entrare in centri medici, fare compagnia
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Anziani nei centri civici
Mira
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Territorio.
280 fra alunni e alunne hanno dato il via alla piantumazione nelle scorse settimane
Alla memoria della dottoressa Samar il bosco di via Oberdan
Una festa per 280 alunne e alunni ha dato il via alla piantumazione del nuovo bosco urbano di Mira. Gli studenti, provenienti dal vicino plesso scolastico, hanno piantato con le loro mani un centinaio di nuovi alberelli, dando così avvio alla prima fase del progetto boschivo che il Comune di Mira realizzerà nell’area verde di via Oberdan- via Verga a Mira Taglio. Sempre questo mese è stato poi inaugurato un nuovo bosco presso Forte Poerio in via Risorgimento fra Mira Porte e Oriago. I due nuovi boschi urbani di Mira sono realizzati grazie alle risorse messe a disposizione dal Pnrr e al bando di forestazione urbana. In via Oberdan viene così piantumata un’area di oltre 1 ettaro, con 1000 nuovi alberi messi a dimora, mentre a Forte Poerio gli alberi saranno oltre 3mila per un totale complessivo di 4 ettari di nuova forestazione. Gli alberi e gli arbusti piantati dagli studenti, sono stati: carpino bianco, farnia, frassino meridionale, olmo campestre, acero campestre, tiglio, ciliegio selvatico, pioppo bianco, pioppo nero, bagolaro, salice bianco, biancospino, prugnolo e altri ancora, per un totale di 1060 nuovi esemplari. “Aver iniziato la piantumazione con gli studentispiegano il sindaco Marco Dori e l’assessore Albino Pesce, con delega al Verde pubblico e Istruzione - è un gesto significativo, perché questi nuovi alberi sono simbolo di futuro e vita, ma anche di attenzione verso l’ambiente, tema che proprio le nuove generazioni hanno molto a cuore. Il nuovo bosco si trova vicino alle scuole, e ringraziamo tutti gli studenti, gli insegnanti e la direzione didattica per aver partecipato a questa iniziativa. L’amministrazione ha poi l’obiettivo di proseguire con almeno altri 1000 nuovi alberi all’anno e proverà a cogliere nuove opportunità anche con i prossimi bandi del Piano Nazionale”. Gli studenti delle classi delle elementari della Ugo Foscolo di Mira hanno partecipato con entusiasmo: chi con il badile, chi con un albero, chi ancora preparando le zolle, dando vita al primo tratto del nuovo bosco. Nel corso delle prossime settimane saranno messe a dimora1.060 piante su 1,06 ettari. L’area è posta in aderenza a lottizzazioni residenziali e a plessi scolastici, in parte con presenza di alberature anche di
buon sviluppo, in parte mantenuta a prato (verde pubblico), in parte attrezzata con giochi in uno spazio contiguo a quello previsto per il rimboschimento. Il bosco urbano di via Oberdan sarà intitolato a Samar Sinjab la dottoressa di Mira morta di Covid durante la prima ondata della pandemia nell’aprile del 2020. La decisione è stata presa dal consiglio comunale di Mira a metà mese seduta alla quale hanno partecipato anche i figli della dottoressa, medici
Aumentano le tasse, la protesta dei cavanisti
anche loro. La dottoressa Samar Sinjab, 62 anni, era medico di medicina generale con ambulatorio nella zona di Mira. Originaria di Tall in Siria, dov’era nata, si era trasferita in l’Italia con il marito (medico anche lui), e in Riviera in particolare. Si era laureata in Medicina e Chirurgia nel ‘94 all’Università di Padova, per poi scegliere la specializzazione in Medicina generale e approdare nel suo ambulatorio a Borbiago.
Scatta la protesta dei cavanisti a Mira. Si registra infatti un aumento del 25 % delle concessioni demaniali e nel frattempo i canali lagunari non vengono scavati e si interrano sempre più. La denuncia nelle scorse settimane è quella di Gianni Marchiori presidente dell’Associazione cavanisti miresi. Marchiori prende posizione dopo che che è arrivata la cartella con l’aumento da pagare e il conto quest’anno è davvero salato. Marchiori rappresenta 1100 cavanisti miresi nelle zone di Giare, Dogaletto e Malcontenta. Negli anni scorsi si era battuto contro l’amministrazione del Movimento 5 Stelle guidata dall’allora sindaco Alvise Maniero per l’istituzione della tassa per i rifiuti per le cavane. “Gli aumenti delle concessioni demaniali - afferma Marchiori - sono nell’ordine del 25 % e fra i nostri associati ciò ha portato ad un aumento complessivo di 40 mila euro. Riteniamo questo aumento ingiustificato a fronte delle nostre attività che sono legate esclusivamente al tempo libero e non al profitto e del fatto che nonostante l’aumento che è arrivato, i canali lagunari di contro non vengono scavati dal Magistrato alle Acque l’ente che è preposto a questa soluzione. Ogni volta che si esce per fare una escursione con la barca rischiamo di finire in secca o piantati nei canali interrati” . Da qui l’annuncio di una protesta in tempi brevi. Di pagare sempre più soldi e di avere servizi sempre più scadenti i cavanisti non ci stanno: i canali vanno scavati il rischio di incidenti in laguna senza manutenzioni continue aumenta. I cavanisti miresi sono pronti a portare la protesta anche davanti alla sede del Magistrato alle Acque a Venezia.”Siamo determinatispiega Marchiori - a portare avanti la nostra battaglia in tutte le sedi preposte come la facemmo contro la tassa sui rifiuti che le amministrazioni di centrosinistra poi hanno cancellato”.
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Mira
Alessandro Abbadir
Politica. L’affondo delle opposizioni dopo il consiglio comunale di metà marzo
“Bilancio in ritardo a causa degli equilibri di maggioranza”
Al termine del consiglio comunale di metà marzo a Mira è stata esposta all’assemblea la presentazione del Bilancio di previsione triennale 2023-2025, che verrà trattato, insieme al Dup (Documento Unico di programmazione dell’ente ancora da approvare) in prossime commissioni consigliari. Sulla questione arriva la posizione critica delle opposizioni. “Tempo fa l’amministrazione - spiegano i consiglieri comunali di Gente di Mira, Lega, Fratelli d’Italia Gruppo Misto (Andrea Martellato) e Coraggio Italia - sollecitata aveva risposto che si era trovata, come avvenuto per altri Comuni, nell’impossibilità di approvare il bilancio 2023, a causa di aumento di costi di energia e servizi e altro e dal 1° gennaio 2023 è scattata la gestione in dodicesimi che ha limitato di conseguenza, per i primi 3 mesi dell’anno, la gestione comunale. Non si nega che ci siano alcune difficoltà relative agli aumenti precitati e che sia stato dif-
ferito al 31 marzo 2023 il termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2023/2025 degli enti locali, differimento concesso a seguito della richiesta dell’Associazione nazionale comuni italiani(Anci) e dell’Unione province d’Italia (Upi), ma la mancata approvazione potrebbe essere avvenuta anche a causa di difficoltà legate alla ricerca di un equilibrio
all’interno della maggioranza stessa e rimane vivo il timore e a breve lo scopriremo, che potrebbero venire aumentate le tasse ai cittadini miresi per far quadrare i conti”. Ma non solo. “Nel consiglio comunale di metà marzo tra le proposte di deliberazioni presentate - continuano
le opposizioni - è stata trattata quella di aggiornamento degli oneri di urbanizzazione primari e secondari che sono stati aumentati del 40%, sulla base del ragionamento che era dal 2009 che tali oneri non venivano aggiornati: questa proposta è stata bocciata dall’opposizione unita per-
Cinque nuove casette dell’acqua, assegnato l’appalto
Cinque nuove casette dell’acqua da collocare sul territorio del Comune di Mira, precisamente a Borbiago, Malcontenta, Dogaletto, Marano e Piazza Vecchia. Ad aggiudicarsi il bando pubblico è stata l’azienda Vivatek, la stessa che oggi gestisce gli altri impianti presenti sul territorio. Con la nuova fornitura, sale così a 9 il numero di casette dell’acqua presenti in tutto il comune di Mira. “In questi anni - spiega il sindaco Marco Dori - il servizio è andato via via crescendo, con i cittadini che hanno preso confidenza con questi distributori. Le nuove postazioni delle 5 casette in più saranno vicine ai centri civici di frazione o ai quartieri più popolosi. Ricordo che oggi abbiamo già 4 postazioni attive, due ad Oriago e due a Mira, molto uti-
lizzate”. Le postazioni forniranno acqua naturale e gassata, rispettando tutta la normativa sull’acqua potabile e i relativi controlli di qualità. L’obiettivo del Comune è anche quello di potenziare il servizio che permette di ridurre il consumo della plastica e degli imballaggi, riducendo l’impatto inquinante e ambientale.
“Le casette dell’acqua vogliono dire anche meno consumo di plastica - aggiunge il sindaco Dori - e questo va nella direzione che ci siamo dati, come Comune Plastic Free, dato che chi usa le casette dell’acqua non produce nuovi imballaggi e tende a riutilizzare i contenitori. Si tratta di una scelta che fa bene all’ambiente”. Una scelta che nel corso del tempo è stata molto apprezzata dai residenti.
chè è stato fatto presente che l’incremento applicato non è stato fatto gradatamente nel corso degli anni, se proprio si doveva fare, probabilmente per mancanza di programmazione dell’ente, e perché avrà un impatto pesante sui costi che famiglie e imprese dovranno sostenere per
la costruzione o la ristrutturazione degli edifici”. Inoltre, sempre per restare sul tema di aumenti di oneri, la giunta comunale, con proprio provvedimento del 21 febbraio 2023, ha aggiornato anche gli importi dei diritti di segreteria per pratiche e per l’accesso agli atti per aggiornamento del costo di costruzione, che già nel 2021 erano stati aggiornati”. Precise le conclusioni. “Tutto ciò determina - concludono le opposizioni - di fatto, un maggiore onere per privati che intendano costruirsi o ristrutturare una casa o per le imprese che costruiscono o riqualificano ristrutturando. L’amministrazione quest’anno è partita con una marcia in meno rispetto agli anni precedenti in un momento in cui c’è invece bisogno di maggiore fermezza nelle scelte e nella possibilità di spendere i soldi che ci sono e applicando aumenti delle tasse per far quadrare i conti”.
Alessandro Abbadir
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Gli oneri di urbanizzazione primari e secondari
sono aumentati del 40% nel corso degli anni
Una casetta dell’acqua a Mira
Il municipio di Mira
Territorio. A fronte delle ripetute segnalazioni di danni a canali e coltivazioni
Nutrie, al via il piano di contenimento del Comune
Oltre alla siccità, la presenza incontrollata della nutrie, rappresenta un’altra delle criticità territoriali della Riviera del Brenta. Sempre di più gli agricoltori sono costretti a fare i conti con importanti danni alle produzioni, in maniera particolare quelle orticole e seminative; inoltre, pericolose sono le gallerie realizzate dai prolifici roditori nei terreni marginali alle scoline e ai fossati per il rischio di ribaltamento dei trattori durante le lavorazioni in campo. Sempre le gallerie da nutria, sono la causa di emergenze ambientali causate dalle frane lungo gli argini dei corsi d’acqua; un esempio ne sono il Serraglio e il Brentoncino, ma anche lo stesso Naviglio del Brenta. Per far fronte al problema, amministrazione comunale dolese ha messo a punto un piano di contenimento e controllo della nutria ai sensi delle disposizioni regionali in materia, consistente nella cattura, soppressione e smaltimento dei roditori da parte di una ditta specializzata per un importo annuo di 5.500 euro, in parte compensati da
un contributo della Regione del Veneto. Soddisfatto il sindaco Gianluigi Naletto.“Si tratta- sottolinea - di una iniziativa molto importante, rispetto
ad un animale alloctono privo di avversità naturali e senza predatori, mirata alla salvaguardia dell’incolumità degli operatori agricoli e degli argini dei nostri corsi d’acqua; non da ultimo, un piano a tutela dell’economia agricola da tempo messa a dura prova”. Nelle disposizioni previste dalla Regione Veneto per il contenimento della proliferazione delle nutrie è confermata la preferenza della cattura mediante gabbie-trappola affidate dagli operatori abilitati e autorizzati e anche dai proprietari dei fondi, appositamente formati, con possibilità da parte degli stessi di procedere direttamente alla soppressione del capo, anche se privi di porto d’armi, attraverso dispositivi ad aria compressa. Devono essere impiegate gabbie-trappole di proprietà dell’autorità pubblica competente oppure di soggetti privati, le quali devono però essere autorizzate. Resta confermata la possibilità di smaltimento dei capi catturati e abbattuti diretto in campo, nel limite di 10 capi per ettaro, previo sotterramento.
Anna e Riccardo Gabriele, baby campioni di sci
La piccola Anna Gabriele, 8 anni, ha conquistato il diritto di partecipare alla finale nazionale di categoria tra ben 68 contendenti nello slalom speciale e gigante della Federazione Italiana Sport Invernali che è in programma in questo
mese di marzo sulla montagna pistoiese del monte Abetone. Risultato di grande prestigioso a cui ha mancato di poco la stessa soddisfazione anche il fratello Riccardo, 12 anni, che solo per qualche centesimo di secondo ha sfiorato la qualificazione nel corso di una combattuta competizione che ha visto la partecipazione di ben 127 atleti. Il giovanissimo dolese, rimane uno dei giovani più interessanti a livello regionale come testimoniano il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto e l’assessore allo sport Cristina Nardo . “I nostri due giovanissimi atleti dolesi rappresentano già una coppia affiatata e determinata, di alto potenziale agonistico. Ad Anna e Riccardo e alla loro famiglia tanti cari complimenti e tutto il nostro caloroso tifo”. (l.p.)
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Territorio. Nelle scorse settimane è arrivata l’autorizzazione del Genio Civile e della Città Metropolitana
Foro Boario, un passo avanti per la riqualificazione dell’area
Passo avanti per la riqualificazione dell’ex Foro Boario di via Mazzini. La Città Metropolitana di Venezia, infatti, ha concesso l’autorizzazione paesaggistica dell’intervento previsto con i fondi Pnrr, contemporaneamente al Comune dolese è arrivata l’autorizzazione anche da parte del Genio Civile. Il progetto esecutivo dell’intervento é soggetto a vincolo paesaggistico sia perché la zona è “di notevole interesse pubblico della riviera del Brenta” e sia perché sottoposta al “rispetto del corso d’acqua, l’adiacente naviglio del Brenta”. La Città Metropolitana, in particolare, ha espresso parere favorevole all’intervento a condizione che siano rispettate alcune prescrizioni, necessarie al corretto inserimento delle opere programmate nel contesto tutelato. In particolare nell’ambito del parcheggio, la pavimentazione in porfido dovrà prevedere un’apparecchiatura “a correre” in luogo della prevista “ad archi contrastanti”, maggiormente coerente con la tipologia di tessitura pavimentale propria del contesto di riferimento. Inoltre, al fine di migliorare il rapporto percettivo tra l’area di intervento e la sponda del Naviglio, sarà necessario implementare la fascia di mascheramento a verde prevista verso il Brenta con arbusti sempreverdi in forma libera e a grandi macchie. L’Ufficio
Tecnico del comune di Dolo, ricevute le autorizzazioni ora sta procedendo ma non è ancora possibile stabilire i tempi d’inizio dei lavori. “È stato necessario rimodulare il costo dell’intervento rispetto al progetto originario che era di 1.100.000 euro a causa dell’aumento del prezzo dei materiali ha spiegato la responsabile. Il Comune ha stanziato fondi propri (550.000 euro, n.d.r) ma questo comporta ottenere dai ministeri competenti l’approvazione alla nuova spesa. Una volta che sarà autorizzata si procederà alla gara d’appalto, i lavori finanziati con i fondi Pnrr devono essere cantierizzati entro luglio di quest’anno ed ultimati entro il 2026”. La riqualificazione
È
progetto importante
una strategia di accoglienza per garantire a Dolo una rimodulazione della mobilità, sia a livello pedonale che automobilistico
del Foro Boario rappresenta per l’amministrazione un obiettivo rilevante come il sindaco Gianluigi Naletto evidenzia. “È un progetto importante - dice- perché definisce una strategia di accoglienza per garantire a Dolo una rimodulazione della mobilità sia a livello pedonale che automobilistico. Il parcheggio rappresenta la porta d’ingresso ovest del paese e nel contempo costituisce un’accelerazione dello spostamento del deposito Actv. L’area, ora utilizzata da sosta dei mezzi di trasporto pubblico, poi diventerà solo punto di svolta per quelli che si muovono in direzione Mestre-Venezia”.
Lino Perini
“La Misura Umana”, uno spettacolo dolese per il 2024/2025
Da Moby Dick alla “Misura Umana”, un nuovo grandioso spettacolo sta per essere realizzato con tantissime comparse dalla produzione de “Il Teatro dei Venti”. È stato presentato nei giorni scorsi il percorso di laboratori e si stanno acquisendo le disponibilità di tutti coloro che potranno, gratuitamente, partecipare ai momenti di formazione teatrale per poi prendere parte alle restituzioni pubbliche ed allo spettacolo che sarà allestito nell’estate del 2024 nel centro storico dolese. Un evento che segue quello che nel 2018 vide l’assessorato alla Cultura del comune dolese coproduttore del maestoso spettacolo “Moby Dick”, l’imponente balena di legno grande alcune decine di metri con i suoi 100 attori in scena, una
produzione estremamente coinvolgente del “Teatro dei Venti” e del regista Stefano Té che ha avuto un enorme successo a livello internazionale. Ora, grazie all’organiz-
zazione di Echidna, il Comune di Dolo è già al lavoro per partecipare alla produzione del nuovo, ancora più grande, spettacolo “la Misura Umana”. Una produzione assolu-
tamente ambiziosa, il cui debutto è previsto nella stagione 2024-25, nel quale compariranno delle enormi macchine sceniche sulle orme di Leonardo. Saranno proiettati degli estratti del film che racconta l’organizzazione e la messa in scena dello spettacolo Moby Dick e mostrati, in anteprima, i disegni di scena de “La Misura Umana” dal titolo, appunto “Da Moby Dick alla Misura Umana – nuovi percorsi di creazione per la Comunità”. Vi prenderanno parte Stefano Té, direttore artistico e regista del “Teatro dei Venti”, Matteo Bellomo, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Dolo, Renzo Niero, presidente di Echidna, Cristina Palumbo, direttrice artistica di Echidna. (l.p.)
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L’area di Foro Boario
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un
perché definisce
Sanità. Il sindaco Naletto risponde ad una interrogazione del gruppo “Il Ponte del Dolo”
“Sull’ospedale, chiediamo garanzie alla Regione”
“La situazione dell’ospedale di Dolo rimane al centro dell’attenzione delle forze politiche locali ed il sindaco Gianluigi Naletto lo ha ribadito fermamente. “Il ritorno alla funzionalità pre pandemica dell’ospedale dolese è una priorità per la comunità non solo della Riviera ma anche dell’intero territorio dell’Ulss 3 Serenissima”. Il primo cittadino del capoluogo rivierasco ha così risposto anche un’interrogazione che gli è stata posta dal gruppo consiliare “Il Ponte del Dolo” sulla situazione del punto nascite partendo e commentando, in primis, i recenti dati sulle liste d’attesa diffusi dalla stessa Ulss veneziana. “Le prestazioni specialistiche ambulatoriali e gli screening sono in recupero rispetto alla lunga lista d’attesa prodotta nei tre anni di pandemia Covid19, - ha sottolineato il sindaco Naletto. Ma è ancora lontana, però, la risposta all’accumulo di tutte le richieste di ricovero ospedaliero, al di sotto di ben 22 punti rispetto alla media regionale”. “Un dato che manifesta ancor oggi in tutti i suoi effetti penalizzanti per la cittadinanza - ha proseguito nella sua analisi Naletto - vi fu una scelta discutibile di dedicare durante la pandemia il nostro ospedale a hub covid provinciale. Nonostante l’impegno della direzione generale nel recuperare l’originaria efficienza ante pandemia, per l’ospedale dolese è necessario concentrare maggiore energia d’investimento in termini di risorse umane e strumentali per azzerare le liste d’attesa, ancora purtroppo significative nell’intero territorio dell’azienda socio-sanitaria Serenissima”. “I dati diffusi sui ritardi delle prestazioni ospedaliere erogate - ha ulteriormente sottolineato Gianluigi Naletto - testimoniano il fondamentale ed imprescindibile ruolo del nosocomio dolese, sia sul versante degli interventi chirurgici, sia sull’attività specialistica ambulatoriale, oltre a quella di screening e di presa in carico delle prestazioni di controllo dei pazienti”. Insomma, l’Ulss 3 Serenissima non può fare a meno dell’ospedale di Dolo. Quindi l’appello del sindaco alla Regione, ente competente in materia, è di investire nella programmazione sanitaria ospedaliera dolese ripristinando la sua piena funzionalità, oggi non ancora raggiunta nell’attua-
Stop al Superbonus, aziende edili in difficoltà
zione delle schede ospedaliere in vigore, in particolare anche per quanto riguarda all’area materno-infantile di cui l’ospedale di Dolo è stato privato e per la quale la Regione sembra voler investire soprattutto nell’ospedale di Mirano, per il quale recentemente è stato disposto un finanziamento di 16 milioni di euro ma che, tuttavia, “non ha visto l’esplosione di nascite come ci si poteva attendere dopo la chiusura dello stesso reparto a Dolo”.
“Il super bonus 110% non andava tolto in questa maniera. Ha generato ricchezza e fatto ripartire l’economia. Siamo d’accordo che ci sono state delle storture, ma il merito è stato quello di rendere tante abitazioni della Riviera del Brenta eco sostenibili e ha fatto aumentare l’occupazione. Questo incentivo va ripensato ma non bloccato”. Lo dice Giovanni Bolzonella capo categoria degli edili dell’Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta e il segretario Giorgio Chinellato. L’ Associazione ricorda che a livello nazionale tra il 2019 e il 2022 ben 2,1 punti di crescita del Pil sono arrivati dai maggiori investimenti in costruzioni in Italia rispetto al resto
dell’eurozona. Inoltre, tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022 il settore delle costruzioni ha fatto registrare un aumento di 257mila occupati. “Per noi è importante – spiega Bolzonella –trovare una soluzione ai crediti incagliati, introdurre dei miglioramenti inerenti il periodo transitorio e fissare le linee di indirizzo per il futuro dei bonus”. Poi l’analisi sulla situazione locale. “In Riviera del Brenta - spiegahanno lavorato con il superbonus 110%, circa il 60 %, delle aziende della filiera dell’edilizia. Le aziende della filiera sono circa 170 nel comprensorio dei 10 Comuni. Grazie ai tanti lavori legati al superbonus la forza lavoro in ogni azienda è aumentata mediamente dal 15 al 20 %”. Ora con lo stop, che di fatto ha dato il governo, il rischio di un tracollo in termini occupazionali è possibile, ma Bolzonella non vede tutto a tinte fosche. “In edilizia da anni è complicato trovare nuovo personale - continua - l’introduzione del super bonus ha portato le aziende a rimpolpare gli organici che erano esigui. Questa forza lavoro che era stata assunta per far fronte alle esigenze del superbonus ora potrà essere usata eventualmente dalle altre aziende che con l’incentivo non lavoravano”.
L’Associazione Artigiani della Riviera Confartigianato, ritiene urgente, e non più rinviabile, “l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo”.
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Dolo
L’ospedale di Dolo
Territorio. L’attacco dell’ex consigliere comunale Giovanni Fattoretto
“A villa Angeli la passerella sul Naviglio va ricollocata”
“Quanto tempo si dovrà aspettare per rivedere la passerella sul Naviglio, collegamento diretto fra la Regionale 11 e villa Angeli sede di un istituto professionale dove quotidianamente numerosi studenti sono costretti a raggiungere la scuola lungo sentieri impervi e pericolosamente sul ciglio della strada priva di marciapiede?” E’ quanto si chiede l’ex consigliere comunale Giovanni Fattoretto che più volte ne ha segnalato l’utilità proprio in funzione della sicurezza degli studenti che devono raggiungere villa Angeli, peraltro la passerella costituiva anche un modo per accedere alla villa anche per turisti e dolesi che volevano farlo a piedi dal centro del paese, vista anche la fermata dell’Actv che si trovava a poca distanza, senza necessariamente utilizzare altri mezzi visto perchè l’unica alternativa è quella di un percorso piuttosto lungo tramite via Brentasecca, strada dove vi è anche la sede dell’associazione Il Portico. La passerella sul Naviglio è stata rimossa nel gennaio del 2015 dopo che per cinque anni era rimasta chiusa al transito per questioni di pubblica incolumità a causa delle precarie condizioni statiche. All’epoca fu detto che della struttura eliminata sarebbero state comunque conservate le parti delle fondazioni e delle spalle anche se non è dato a sapere se e dove siano conservati. Già all’epoca, comunque, l’ex consigliere Fattoretto aveva manifestato il malumore per la decisione di rimuoverla. “I disagi legati alla chiusura della passerella è la conseguenza di mancati interventi di manutenzione da parte del Comune e costituisce un retaggio delle passate amministrazioni. Se fossero intervenute piccole manutenzioni si sarebbe evitato il degrado. Pochi mesi dopo il mio interessamento - aveva aggiunto l’ex consigliere - ad una delegazione di studenti ricevuta nel novembre 2012 dal vicesindaco Giuliano Zilio e da altri assessori dolesi, era stato assicurato che gli uffici comunali stavano provvedendo a quanto necessario per il ripristino della struttura e che sarebbe stata garantita la messa in sicurezza di un percorso alternativo agli studenti”. “A distanza di due anni - aveva concluso allora Fattoretto - da quelle fiduciose assicurazioni, il Comune decide di rimuoverla, demolendo così anche le speranze degli studenti
Gli studenti del liceo Galilei in Slovacchia
che per raggiungere la sede scolastica imponendo loro di farlo in un percorso alternativo di chilometri su una strada in gran parte priva di marciapiede. Con uno scivoloso sentiero sulla riva del Naviglio del Brenta, con rischio di finire nelle sue acque”. Sono trascorsi otto anni ma non si ancora se e quando la passerella sul Naviglio, rimossa nel 2015 e non più in funzione dal 2010, verrà ricostruita.
Lino Perini
Formativa trasferta in Slovacchia di una delegazione italiana di sette studenti e due docenti, Antonella Novello e Patrizio Zanella, del liceo Galilei per partecipare all’ultimo incontro del progetto Erasmus KA229 denominato “Yes to Migration, No to Extremism” iniziato nel settembre del 2020. Il meeting si è svolto al Gymnázium “Andrea Vrábla” della cittadina slovacca di Levice e ha visto riuniti una cinquantina di studenti provenienti da cinque paesi europei (Germania, Italia, Norvegia, Slovacchia e Spagna). Tre giorni molto intensi, con lezioni di docenti universitari sul tema dell’immigrazione e
diversi momenti di confronto in cui gli studenti hanno discusso in inglese gli argomenti del progetto. Le attività svolte a scuola sono state accompagnate da alcune escursioni. Particolarmente significativa è stata la visita al campo di concentramento di Seredi, che ospita un museo dell’Olocausto aperto nel 2016 dove gli studenti hanno potuto scoprire l’esistenza di un campo di sfruttamento e di smistamento dei prigionieri verso i più noti lager nazisti di Auschwitz e Dachau. Visitata anche la capitale Bratislava con particolare attenzione alla presenza ebraica nella città, frutto di diverse ondate migratorie, in sintonia con il tema del progetto. Gli studenti che hanno partecipato al progetto sono stati complessivamente 25 e, in due anni e mezzo, si sono recati a turno nelle scuole delle altre nazioni che hanno aderito all’iniziativa. Lo scorso novembre hanno accolto le delegazioni degli altri 4 paesi. Il progetto ha permesso ai ragazzi, durante i due anni di intensa attività internazionale, di sviluppare una approfondita conoscenza dell’Europa e dell’interdipendenza che sussiste tra i vari paesi che condividono una medesima storia e cultura. (l.p.)
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Dolo
La passerella sul Naviglio rimossa
Flag Chioggia - Delta del Po. Concluso il progetto di cooperazione interterritoriale “Blue Coast Agreements 2030”
La pesca punta sulla sostenibilità, ambientale ed economica
Chioggia ha ospitato l’evento conclusivo di “Blue Coast Agreements 2030”, il Progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fishing Local Action Groups) in partenariato per promuovere la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU in sette Regioni italiane. Hanno partecipato all’incontro insieme al FLAG GAC
Chioggia e Delta del Po, il FLAG Veneziano – VeGAL; il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna; il FLAG Marche Centro; il FLAG Marche Sud; il FLAG Costa Blu; il FLAG Alto Tirreno Toscano; il FLAG Costa degli Etruschi; il FLAG Pescando, il FLAG Levante Ligure e FLAG Savonese. Tra le autorità presenti, oltre al sindaco di Chioggia Mauro Armelao e all’assessore alla Cultura, Demianio e Agricoltura Elena Zennaro, anche Cristiano Corazzari, assessore alla Pesca della Regione del Veneto, Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato della Repubblica Italiana e i sindaci Roberto Pizzoli (Porto Tolle), Valeria Mantovan (Porto Viro) e Michele Grossato (Rosolina).
“La pesca del futuro non è solo economia, ma anche cultura, turismo e tradizione e la politica deve riuscire a trovare un
equilibrio. Questo progetto è importante per far capire quanto un’eccellenza come questa possa essere a beneficio di quell’Europa che a volta è un po’ sorda su questo tema” ha dichiarato Luca De Carlo, Presidente della Commissione Pesca al Senato. “Oggi si parla di pesca sostenibile che non deve però essere slegata dalla sostenibilità economica e sociale – ha sottolineato Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Pesca – e questo è il vero valore in cui poter investire per il futuro. Ciò significa avere prodotti migliori sulle tavole dei cittadini, una filiera che sia sempre più accertata sulla salubrità della pescato e la scelta di tecniche di pesca meno incidenti sull’ambiente. Vogliamo valorizzare le nostre potenzialità per dare fu-
Coinvolti 11 flag in 7 regioni italiane. Individuate azioni concrete all’insegna dell’Agenda Onu 2030
turo ai pescatori e a un’attività radicata nella cultura e nella tradizione del Veneto”.
Tanta la soddisfazione di Marco Spinadin, Presidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po: “Questo progetto si intreccia perfettamente con quella che potrebbe essere una gestione delle nostre coste anche all’interno di comparti o di aggregazione come Contratti di Costa o di Fiume in una sinergia tra terra, laguna e mare”. Dopo un anno e mezzo di lavoro, i frutti sono il Documento di Indirizzo Strategico, il Catalogo delle “azioni pilota” da sperimentare nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, in attuazione dell’Agenda 2030 e lo strumento del Contratto di Costa.
Gaia Ferrarese
“Una ‘blue community’ per tutelare i nostri mari”
Laura Mosca, responsabile dei progetti di cooperazione per il FLAG GAC Chioggia Delta del Po, qual era l’obiettivo del progetto“Blue Coast Agreements 2030”?
“Il tema è l’individuazione di azioni pilota per mettere a terra su scala locale i 17 obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dell’Onu nell’ambito della blue economy. E questo a partire dall’obiettivo 14 che è quello che interessa la vita sotto i mari, di nostra diretta competenza, passando da quello della lotta al cambiamento climatico a quello riguardante la gestione dell’acqua, così come obiettivi a carattere più socio-economico ma anche culturale. È stata per noi davvero una sfida: sono stati individuati cinque indirizzi strategici che afferiscono ai diversi ambiti tematici, dalla formazione alla gestione dei rifiuti alle ener-
gie alternative, abbiamo prodotto un catalogo delle possibili azioni e ne state individuate 11 – una per ogni FLAG – che rappresenta un po’ l’azione bandiera, quella che più rappresenta il territorio”.
colta dei rifiuti alla decarbonizzazione, a iniziative di formazione e sensibilizzazione”.
Sono tutte azioni molto concrete dunque, partendo dall’ascolto.
“È un’azione di governance, che si declina in tante attività concrete. Si tratta della costituzione di una ‘blu community’. Gli ambiti di intervento sono vari, dalla rac-
“Assolutamente. Abbiamo cercato di dare anche concretezza e strumenti ai territori per non rischiare di elaborare un progetto che restasse sulla carta. Infatti ache la fattibilità è un criterio di sostenibilità di cui abbiamo tenuto conto. Lo strumento operativo che abbiamo adottato è stato il contratto di costa, che nasce dal contratto di fiume e consiste in un percorso di programmazione negoziata per mettere insieme diversi attori e, attraverso la discussione e la condivisione, trovare un sistema di regole per la gestione integrata delle risorse territoriali a partire da quella prioritaria che nel nostro caso è l’acqua di mare”.
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Qual è quella del Flag Chioggia Delta del Po?
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Economia. Riunione di Coldiretti nelle scorse settimane a Scorzé all’agriturismo “Al Capitellon”
Davide Montino eletto delegato dei giovani agricoltori veneziani
Si è svolta nelle scorse settimane l’assemblea elettiva dei giovani agricoltori veneziani di Coldiretti presso l’agriturismo
“Al Capitellon” a Rio San Martino di Scorzè. Erano presenti all’evento il direttore di Coldiretti
Venezia Giovanni Pasquali, il delegato regionale dei giovani agricoltori Marco De Zotti accompagnato dal segretario regionale
Luca Motta. Durante l’assemblea formata da una sessantina di giovani agricoltori under trenta è stato eletto il nuovo coordinamento formato da undici giovani e tra questi è stato confermato come loro delegato Davide Montino. Di fatto questo che si appresta ad iniziare, è il suo primo mandato da rappresentante dei giovani anche se l’esperienza era già iniziata a tutti gli effetti due anni fa, quando era subentrato in sostituzione di Luca Bertaggia che a causa dei pressanti impegni aziendali aveva lasciato
l’incarico ed è stato ringraziato in presenza di tutti, per il lavoro svolto. Davide Montino è titolare da nove anni di un’azienda agricola di 12 ettari ad indirizzo prevalentemente orticolo a Zianigo località di Mirano dove in centro paese ha aperto anche un punto di vendita diretta dove si possono trovare tutti i prodotti stagionali e rigorosamente agricoli. La storia di Davide ha sin dall’ini-
Montino è titolare da nove anni di un’azienda agricola di 12 ettari ad indirizzo prevalentemente orticolo a Zianigo
zio conquistato l’attenzione di molti in quanto a differenza di quanto accade solitamente fu la sua passione per l’agricoltura a travolgere e convincere l’intera famiglia di madre, padre e sorella
a dedicarsi al settore agricolo e non viceversa. Al termine degli studi di agraria il suo obiettivo fu di trovare un appezzamento di terra ed iniziare a coltivare i campi. “Non è stato facile- ammette
I consiglieri di Giovani Impresa Coldiretti sono undici
Sono undici i consiglieri di Giovani Impresa tutti al di sotto dei trent’anni nel coordinamento di Coldiretti. Tra loro dopo Davide Montino eletto delegato vi sono Margherita Maggi di Mira che coltiva lavanda impegnata negli orti sociali, Federico Zavan di Mirano che coltiva seminativi, Alessandro Corò di Mogliano Veneto che alleva suini, Francesco e Nicolò Koliotassis di San Donà di Piave viticoltori, i fratelli Giacomo e Filippo Alberto Ballarin di Cavallino Treporti orticoltori, Luca Cecchetto di Portogruaro cerealicoltore, Lorenzo Pajola di Tessera florovivaista e Riccardo Tolomei di Chioggia orticoltore. A coordinare il gruppo di giovane impresa venezia sono i segretari Giacomo Pagan e Calogero Sciarratta. “Le giovani imprese agricole - ha sottolineato il delegato regionale Marco De Zotti - svolgono attività connesse che sono in
prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività. Ecco che è’ necessario riconoscere ulteriormente l’importante ruolo che svolgono le aziende agricole consolidando il lavoro dei nostri giovani imprenditori e sostenendo il loro sogno di investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono e creare opportunità, per avvicinare ancora di più i giovani al mondo agricolo in un’ottica di rinnovamento”. I giovani veneziani saranno inoltre parte dei 55mila giovani italiani che si sfideranno nel concorso Oscar Green rivolto e dedicato a tutti i giovani che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia. Il
Davide- dover iniziare da zero l’attività, ma il mio entusiasmo mi ha portato ad avere importanti soddisfazioni in particolare grazie alla vendita diretta, poiché riesco a stabilire un rapporto con
i miei clienti a cui spiego la stagionalità, le modalità di coltivazione, raccontando i tempi della campagna spesso scadenzati anche da eventi climatici devastanti che mettono a repentaglio il raccolto. Spiegare tutto questo ai clienti porta a suscitare maggiore interesse, apprezzamenti e valorizzazione del mio lavoro. ”Numerosi gli obiettivi del nuovo gruppo di giovani agricoltori tra questi rivolgersi a loro volta ad altri giovani studenti degli istituti di agraria per parlare loro delle sfide a cui si affaccia l’agricoltura del futuro, con la nuova Pac in vigore da quest’anno per i prossimi cinque anni. I giovani di Coldiretti sono stati importanti protagonisti in questi anni di raccolte firme come “stop cibo anonimo” e contro lo spreco di suolo, mentre l’obiettivo di questi ultimi mesi e quelli futuri sarà fermare la minaccia del cibo sintetico.
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gruppo dei giovani agricoltori
Il delegato di Coldiretti Davide Montino
I ragazzi raccontano. Studenti della secondaria di primo grado A. Cappon di Cavarzere
Un anno di guerra visto dalla scuola
Guerra? Ancora? Che noia! Voi che ci leggete da casa, e magari non avete partecipato a questa serata penserete che sia stato davvero così, invece noi ragazzi delle terza B che abbiamo partecipato possiamo garantirvi che questa serata a teatro ci ha colpito molto. Nella fantastica cornice del nostro teatro “Tullio Serafin”, accompagnati dalla Dirigente, Dott.ssa Finotti, e dalla nostra professoressa di lettere, Vuocolo, abbiamo conosciuto le dinamiche di una guerra a noi molto vicina, una guerra che sembrava essere lampo e moderna, invece come vediamo anche dal telegiornale si protrae da un anno. A presentare gli ospiti della serata l’assessore Ilaria Turatti, che ha saputo con maestria farli conoscere al pubblico, dando anche informazioni sulla loro carriera, ma anche gestire i tempi, gli interventi … Erano presenti due cronisti di guerra: Fausto Biloslavo, Francesco Semprini inviati dei canali Mediaset e il generale di Brigata Ippoliti. Dopo aver esaminato le cause della guerra, i possibili epiloghi, i due giornalisti hanno raccontato anche con l’ausilio di alcuni video alcuni momenti dal fronte, spesso drammatici perché loro vivono tra le bombe, a stretto contatto con la gente del posto per portare aiuti, per sapere come sopravvivono all’inferno delle bombe, come la pensano, perché sia tra i russi che tra gli ucraini c’è chi vuole questa guerra e chi invece si chiede il perché.
Di fatto come ha affermato anche la vice presidente Ucraina, intervistata da Semprini, l’Ucraina sta vivendo il suo Risorgimento e per questo molto continuano a combattere e a vivere lì. Oltre a spiegarci le cause, le motivazioni del conflitto, il perché i Paesi continuano a dare armi all’Ucraina, perché Putin si ostina a continuare nell’attacco, è stata fatta anche una interessante analisi dei dati riguardanti l’economia
A Stra una stagione ricca di iniziative per apprezzare le bellezze di Villa Pisani
Marzo mese di visite al museo nazionali in villa Pisani a Stra. Sabato 25 marzo è in programma “Luoghi segreti e parco” dalle ore 15. “Vi accompagniamo - spiegano gli organizzatori - ad apprezzare tutta la bellezza del museo e del parco della regina delle Ville nella Riviera del Brenta, facendovi anche scoprire luoghi speciali come il bagnetto Beauharnais e la Coffee House. Un vero pacchetto completo di meraviglie della natura e dell’arte che solo luoghi come questi possono offrire. Il racconto del passato e lo sguardo all’attuale vi sapranno emozionare in un’esperienza indimenticabile. La durata è di 2 ore circa, i posti sono limitati e per questo
è consigliata la prenotazione. Il costo dell’ingresso è di 15 euro (sotto i 10 anni è gratuito).
In caso di pioggia la visita potrebbe essere modificata, comportando l’esclusione del parco dal tour e quindi il costo potrà essere ridotto a 10 euro.
L’iniziativa “Indaga” è in programma domenica 26 marzo dalle 10 alle 14.
“I giochi di indagine del museo sono pensati – spiegano ancora gli organizzatori - per tutte le età, singoli visitatori, gruppi e famiglie. Il modo più divertente e curioso di conoscere il museo, con possibilità di scegliere se esplorare solo parco oppure museo e parco. È disponibile anche la ver-
del Paese invaso. Infatti, ha sottolineato il generale Ippoliti, si parla sempre di Ucraina come “graniere” dell’Europa, anche se in realtà i dati ci dimostrano che si produce grano soprattutto in Cina e Russia, come pure il numero dei morti al giorno é maggiore in guerre meno conosciute (Arabia, Yemen), quindi spesso i punti di vista variano in base a cosa la cronaca vuole farci intendere, quindi, suggeriva di avere sempre un occhio aperto sui dati certi.
Molte anche le domande da parte del pubblico, perché abbiamo capito ascoltando queste relazioni che davvero ci sono complessi meccanismi che regolano i rapporti e gli equilibri fra gli Stati, lo stesso ruolo dell’Onu é sensibile a questi accordi. Resta il fatto che come sottolineavano gli inviati, quei giovani che soffrono e quegli anziani che vivono in condizioni devastanti potremmo essere noi.
sione per i più piccoli. Il gioco si avvia all’arrivo dei partecipanti, senza obbligo di orario di partenza (entro 60 minuti dal termine segnato) e permette giocando di visitare e conoscere il museo/ parco in libertà”. E’ previsto un simpatico premio finale. Il costo del biglietto di partecipazione è di 10 euro. Sempre domenica 26 marzo “Il gusto dei Pisani” dalle 16: visita alla scoperta del piano nobile e del parco con conclusione in aula in relax e convivialità. Il piacere di entrare in Villa Pisani e sentirsi coccolati come gli ospiti dei nobili Signori; concludendo con una merenda/spuntino in Villa accompagnati dalla musica. Durata 120 minuti, costo 18 euro.
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Antonio, Filippo e Valentina (3B, Scuola A. Cappon, Cavarzere) - foto di Giuseppe Arpicelli
Nel giornalino dell’istituto raccolte le riflessioni e le impressioni sul conflitto in Ucraina a seguito di un incontro con due famosi cronisti Fausto Biloslavo e Francesco Semprini e al generale di brigata Ippoliti
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Podismo. Il programma degli eventi nel veneziano nelle prossime settimane
Mezza maratona dei Dogi, “Su e Zo per i ponti”, eventi imperdibili
Con l’arrivo della primavera s’intensifica l’attività atletica e riprendono le manifestazioni. E’ il caso della Dogi’s half Marathon che è ripartita lo scorso anno dopo due anni di sospensione per il Covid ed è giunta alla ventiseiesima edizione che si svolgerà domenica 2 aprile e quest’anno prevede la partenza e l’arrivo a Fiesso d’Artico. La Dogi’s Half Marathon ha origine da un’intuizione, quella di alcuni soci dell’allora Libertas Mira. Allenandosi in outdoor, scoprirono che la distanza tra i due ponti di Stra e Mira sul Naviglio Brenta è esattamente la classica distanza della mezza maratona: 21.097 metri. Le amministrazioni comunali di Stra, Fiesso d’Artico, Dolo e Mira del tempo convennero di sostenere l’iniziativa nascente facendo in modo che ogni anno uno dei quattro comuni diventasse sede di partenza e arrivo, rendendo sotto questo aspetto la Dogi’s Half Marathon unica al mondo. La prima edizione partì da Stra,
nel 1998 e nel corso degli anni ha acquisito sempre più importanza con la partecipazione sempre più numerosa di atleti stranieri di primo piano. L’anno scorso, il 3 aprile, arrivo e partenza a Dolo e buona partecipazione di atleti con la vittoria di un corridore italiano, Stefano La Rosa, dopo anni
La prima edizione della Dogi’s Half Marathon partì da Stra, nel 1998 e nel corso degli anni ha acquisito sempre più importanza
di dominio straniero, era dal 2014 che non trionfava un atleta azzurro, allora fu Carletti. Anche in campo femminile vittoria azzurra di Anna Incerti, anche in questo caso un successo atteso dal 2013, dal successo di Ricotta. In campo maschile negli ultimi anni erano stati gli atleti keniani a farla da padrone, con l’eccezione del Gambia nel 2018, in campo femminile, invece, trionfi sempre di africane
di Kenia ed Etiopia. Quest’anno la curiosità di scoprire se vi sarà il bis azzurri. Nel classico programma primaverile anche l’appuntamento tradizionale “Passeggiata di Solidarietà” organizzata da Tgs Eurogroup denominata “Su e Zo per i Ponti di Venezia” giunta alla 43esima edizione e che quest’anno si svolgerà domenica 16 aprile. Un momento da vivere assieme per godere di una giornata all’a-
Calcio giovanile, il mirese Davide Rosa alla Viareggio Cup
Dal 20 marzo sino al 3 aprile, si svolgerà la 73sima edizione della Viareggio Cup, manifestazione che a livello giovanile si può definire un vero e proprio campionato del mondo e che in passato ha visto la partecipazione di numerosi atleti poi divenuti professionisti affermati. Sarà anche la vetrina importante per un giovane calciatore mirese che da due anni fa parte del settore giovanile del Pontedera, ma vanta anche qualche convocazione in prima squadra, formazione toscana che milita nel girone B di
serie C. Si tratta di Davide Rosa, classe 2004, che ha iniziato a giocare molto presto a Borbiago, dove risiedeva, per poi crescere calcisticamente nel settore giovanile del Padova prima di trasferirsi a 1 6 anni, per motivi di studio, segue un corso turistico, in Toscana. Laterale destro fluidificante, Davide Rosa fa della velocità e della fisicità abbinate a buone doti tecniche, i suoi punti di forza e spera di approfittare del palcoscenico della manifestazione giovanile più importante a livello mondiale. Tifoso
ria aperta alla scoperta di Venezia nei suoi luoghi più caratteristici e meno esplorati dal turismo di massa: una proposta all’insegna del turismo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Due i percorsi tra cui scegliere: quello completo di 11 km con 42 ponti, con partenza e arrivo in Piazza San Marco, e quello breve di 5,4 km con 19 ponti, indicato in particolare per le scuole dell’in-
interista, appassionato di musica e di film, Davide comunque ha una grande passione per il calcio che gioca anche con gli amici, La Viareggio Cup vedrà al via quindici squadre italiane a partire dal Sassuolo che ha vinto l’ultima edizione, e formazioni provenienti da tutto il mondo. La squadra di Davide Rosa, inserita nel girone B, farà il suo esordio martedì 21 marzo e del girone fanno parte anche il Torino, gli argentini del Don Torcuato e gli australiani dell’Apia Leichhardt. (l.p.)
fanzia e primarie, con partenza dal Porto di Venezia e arrivo in Piazza S. Marco. Una grande novità per l’edizione 2023: l’Arsenale torna a spalancare le sue porte ai partecipanti della Su e Zo. Sarà presente un ristoro per ciascuno dei due percorsi in Parco Savorgnan per il percorso completo e al Porto di Venezia per il percorso breve.
Lino Perini
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Davide Rosa in azione
La partenza della Maratonina dei Dogi
Ormai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente. Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui
#Regione
Il Punto Quarto potere
di Antonio Di Lorenzo
Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti. Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%. Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020,
quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.
E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a te, tra destra e sinistra
è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.
L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all'eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.
Autonomia, la parola passa al Parlamento
Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”
Altri due passi avanti sulla strada dell’autonoma differenziata, che a metà marzo ha incassato il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha fatto importanti passi avanti nel giro di pochi. L’ultimo in ordine di tempo è l’approvazione definitiva del disegno di legge dal Consiglio dei Ministri. Una decina di giorni prima era arrivato il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza
Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Con alto senso di responsabilità e volontà
di inclusione porteremo avanti questo progetto, ascoltando tutti, consapevoli che questa è una scelta di modernità. Adesso serve che prosegua con efficacia il lavoro per LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Dovrà continuare l’impegno di tutti anche nel far capire che l’autonomia non spacca certo il Paese, né impoverisce qualcuno, ma è una grande opportunità per tutti i territori”.
Zaia si spiega meglio e aggiunge: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L'autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell'amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.
Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece avevano espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare.
Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.
Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha dichiarato - sull’autonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il ministro. “È stato un incontro
costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di questa sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”.
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La riforma. Dopo il via libera del progetto da Consiglio dei Ministri e Conferenza delle Regioni
Luca Zaia
Roberto Ciambetti
Dopo le primarie. Il segretario regionale Andrea Martella traccia la rotta
“Un Pd più forte per un Veneto che ha intenzione di voltare pagina”
Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l'affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un'affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale.
Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.
“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione – commenta il segretario regionale, Andrea Martella – grazie all'immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare. Siamo una grande co-
munità. Non c'è nessun’altra forza politica che si apre all'esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”
“La vittoria di Elly Shlein – continua – rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavoro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e
al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”
“In Veneto – spiega Martella – in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l'elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d'Italia non sembra in grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l'incapa-
cità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”
“Noi siamo in campo – conclude il segretario regionale del Pd –con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e po-
Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale
Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.
“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere in servizio fino ai
Andrea Martella
larizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un'agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”
i medici vicini alla pensione per formare i giovani”
72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.
L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze; inoltre l’interazione
tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico.
Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza in servizio dei medi-
ci in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici.
Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”
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“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”
“Impieghiamo
Emergenza siccità. Inaugurato il primo stralcio del Leb, che preleva le acque dell’Adige
Il canale artificiale che disseterà le campagne
A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa. Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km).
Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente
della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica.
Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campagne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e
il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sempre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche
nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”.
Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “E’ un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto
risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.
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Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto iniziale
Matteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb
L’intervista. Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova
“La nostra agricoltura traina l’economia va difesa da calamità e concorrenza sleale”
L’ agricoltura in Veneto è patrimonio culturale, un’eccellenza. I numeri: il settore primario nel 2022 valeva 7,7 miliardi di euro, un dato che colloca il territorio al secondo posto tra le regioni italiane per produzione. Il Veneto è inoltre al terzo posto in Europa per l’export di vino, dietro Francia e Spagna, con oltre 2.700 milioni di euro. Ne parliamo con Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova. Dopo la pandemia, l’invasione della cimice asiatica, i rincari dovuti alla guerra, il comparto appare in ripresa. Possiamo essere fiduciosi?
“Abbiamo quasi superato i 10 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimice, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto questo ha portato a raddoppiare i
costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno. E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta, che ne-
gli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”. Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?
“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro. E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 120 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una telenovela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”.
Agricoltura non è soltanto produrre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale. Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.
“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scartarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò,
però dobbiamo anche dare risposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzionenel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.
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Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova
ASCOLTA QUI L'INTERVISTA
Risparmio e qualità: un binomio possibile anche nel carrello della spesa
Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.
E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime,
alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi
prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale.
Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo dei generi di prima necessità.
Oggi rappresenta in termini di
Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie
fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.
Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri su-
permercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fondamentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti SBudget?
Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facen-
do Aspiag Service Despar parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.
In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?
Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai venire meno in nessuna delle diverse
linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.
Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.
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Regione
IL PUNTO
di Giovanni Taliana
Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto
Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincari
Tre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità
Arianna Zoccarato, Responsabile PL
Salute
Passi d’argento per invecchiare bene
Over64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.
A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.
Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.
In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.
Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività.
Prosegue alla pag. seguente
I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani
MARZO 2023 on-line: /category/salute/
Salute
Papilloma Virus e prevenzione
Vaccinazione e screening contro l’infezione da HPV
In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti
I
Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).
Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.
In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.
Nel Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.
Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.
Grazie all’impegno delle Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli prepandemici.
“L’HPV – ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.
Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e oro-faringe. Il tumo-
re al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.
La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV.
I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione.
Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.
Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni.
Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.
Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).
Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.
Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.
Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.
Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.
Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.
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inserti pubblicitari
al giornale.
elettorali e
allegati
(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani
Università di Padova. Lo studio condotto dai ricercatori dello Ior e del Vimm
Cellule tumorali e sistema immunitario, una scoperta apre la strada a nuove vie terapeutiche
Guidati dal professor Alimonti gli studiosi sono riusciti a far luce sulle modalità con cui le cellule tumorali agiscono sui neutrofili, il 70% dei globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni
Uno studio fa luce sulla modalità con cui le cellule tumorali interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove strade per prevenire o ritardare alcune malattie oltre al cancro legate all’età, come l’Alzheimer e il Parkinson.
I ricercatori dello Istituto Oncologico di Ricerca e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm), guidati dal Professor Andrea Alimonti, oncologo di fama internazionale e che del Vimm è Principal Investigator, grazie al supporto del premio “Prostate Cancer Foundation 2019 SPGFZE-PCF Challenge Award” assegnato allo stesso Alimonti e del “ 2019 Merck & AstraZeneca-PCF Young Investigator Award” vinto da Arianna Calcinotto, hanno infatti identificato, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia che coinvolge i neutrofili.
I neutrofili rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e sono principalmente coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni.
Grazie alla produzione di sostanze specifiche, i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti “immunosoppressivi”, in quanto in grado di bloccare il
nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici. Questo meccanismo era già stato dimostrato in buona parte nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti.
Per questa ragione molti gruppi di ricerca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste cellule immunosoppressive da parte del tumore.
Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve; grazie a questo studio, pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione scientifica “Cancer
Cell”, i ricercatori hanno identificato un sottogruppo di neutrofili che può persistere a lungo nel microambiente tumorale e che è in grado di bloccare in modo ancora più importante il nostro sistema naturale di difesa antitumorale rispetto a quanto fatto dal resto dei neutrofili immunosoppressivi.
Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie. In tal modo sarà possibile individuare un nuovo meccanismo che permette al tumore di sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.
“I nostri risultati rappresentano una scoperta significativa, che fa luce su come le cellule tumorali interagiscano con il sistema immunitario a livello molecolare”, ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.
“Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario con gli immunosenolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all’età come l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro” ha aggiunto il Professor Andrea Alimonti.
Ulss 3 Serenissima, Silvia Pini è la prima donna a guidare un reparto di Ortopedia in Veneto
La dottoressa Silvia Pini è la prima donna a capo di un reparto di Ortopedia in Veneto. La terza in Italia. Dal primo marzo è il nuovo primario ortopedico dell’ospedale di Dolo, in provincia di Venezia, dell’Ulss 3 Serenissima.
“Sogno il giorno in cui questa non sarà più una notizia - dice -. Il giorno in cui, e con questa nomina quel giorno per me è arrivato, in quanto donna non devo dimostrare niente a nessuno. Quando le donne perdono tempo a cercare di dimostrare quello che valgono in più rispetto agli uomini, hanno già perso.
Io mi impegno a fare il mio lavoro, a dare quello che ho e che so. Il genere non è nè una marcia in più, né in meno. La cosa che manca ora, nella mia branca specialistica, è l’esempio di altre donne ai vertici. Sarà più semplice per le donne che verranno dopo, avranno una strada finalmente già battuta”.
È nata a Monza, cresciuta a Mogliano Veneto e vive a Padova.
“Sono stata attratta dalla medicina perché mi incuriosiva il funzionamento del corpo umano e di come siamo fatti. Volevo capire com’era - racconta
-. E l’ortopedia è una delle branche chirurgiche più vaste: i distretti chirurgici sono tantissimi, riguardano
differenti parti del corpo e si può avere a che fare con tutte le età, da quella pediatrica all’ultracentenaria. È una chirurgia funzionale, pragmatica: ad ogni problema si cerca una soluzione pratica. Per non parlare della vastità di strumentazione all’avanguardia che qui a Dolo abbiamo a disposizione: le nuove tecnologie in ortopedia e in traumatologia sono in continua evoluzione”.
Prima di approdare alla guida dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale dolese, ha studiato Medicina e chirurgia all’università di Padova dove ha anche conseguito la specialità di Ortopedia e traumatologia. Ha svolto un periodo di attività presso l’ospedale la Timone di Marsiglia, diretta all’epoca dal prof. Bollini, e approfondito una parte di ortopedia pediatrica. I suoi interessi e la formazione sono sempre stati rivolti alla protesica di anca e alle revisioni complesse. Dopo aver lavorato per dodici anni presso l’ospedale di Dolo in Ortopedia e traumatologia, ha prestato servizio al Cto di Camposampiero, dove ha potuto ulteriormente approfondire le problematiche legate alla traumatologia e, in particolare, gestire interventi di protesizzazione complessi su esiti di fratture di bacino e chirurgia di revisione.
35 www.lapiazzaweb.it Salute
In foto il Professor Andrea Alimonti
INSALATA DI BARBABIETOLE E RUCOLA
Una ricetta tutta da gustare come antipasto o contorno. La barbabietola rossa cotta in insalata è un piatto ricco di vitamine, abbinata alla rucola diventa un piatto saporito. Ingredienti: 2 barbabietole cotte affettate; un mazzetto di rucola pulita; formaggio di capra; 50 gr di gherigli di noci; limone; olio d’oliva extravergine; sale
Preparazione: Cuocere le barbabietole in acqua bollente per circa 30 minuti, finché non sono morbide. Sbucciare e tagliare a cubetti le barbabietole e metterle in una ciotola. Aggiungere la rucola e le noci e condire con olio d’oliva e aceto balsamico. Aggiungere del formaggio di capra sbriciolato e servire freddo.
Idee in cucina che anticipano la primavera
RISOTTO DI ASPARAGI E GAMBERI
Un risotto semplicissimo e cremoso, veloce da preparare. Un piatto cremoso e saporito, caratterizzato dal sapore delicato degli asparagi freschi e dal sapore deciso dei gamberi. Ingredienti: 160 g Riso vialone nano; 200 g Gamberi; 120 g Asparagi; 1 Cipolla; 1/2 bicchiere Vino bianco; Prezzemolo; Timo; Brodo vegetale q.b.; Olio extravergine d’oliva; Sale; Pepe
FRITTATA DI AGRETTI
Un secondo piatto vegetariano gustoso e di facile esecuzione. Perfetto per qualunque pranzo o cena di famiglia. Un pasto completo ed equilibrato dal punto di vista nutritivo.
Preparazione: Pulite gli asparagi eliminando la parte del gambo più coriaceo, poi bolliteli per cinque minuti mettendo le punte in alto. Una volta cotti gli asparagi, sollevateli e metteteli da parte. Nell’acqua di cottura aggiungete le teste di gamberi, un filo d’olio e fate cuocere per 20 minuti. Tagliate gli asparagi a pezzetti e mettete da parte le punte. In un’altra pentola, tostare il riso con dell’olio e aggiungere del vino bianco. Aggiungere gradualmente il brodo vegetale e gli asparagi alla pentola del riso, continuando a mescolare. A parte, saltare i gamberetti in una padella con aglio e olio, e aggiungerli al risotto alla fine. Servire con una spolverata di pepe nero e del parmigiano grattugiato.
Ingredienti: 200g di agretti; 4 uova; 50g di formaggio grattugiato; 1 spicchio d’aglio; Olio extravergine d’oliva; sale e pepe
Preparazione: Pulite gli agretti rimuovendo la radice e i filamenti più duri, quindi sciacquarli sotto acqua corrente e lasciarli sgocciolare. In una padella antiaderente, far soffriggere lo spicchio d’aglio in olio extravergine d’oliva per qualche minuto, quindi aggiungere gli agretti e farli saltare per circa 5 minuti. In una ciotola, sbattere le uova con il formaggio grattugiato (grana o pecorino), il sale e il pepe. Aggiungere gli agretti alle uova sbattute e mescolare bene. Versare il composto nella padella con un po’ di olio caldo, livellare con un cucchiaio e cuocere a fuoco medio finché la frittata non è dorata e croccante nella parte inferiore. Girare la frittata con l’aiuto di un piatto, quindi cuocere l’altro lato per altri 5 minuti, finché è completamente cotta.
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Rubrica a cura di Sara Busato
A tavola
A marzo la natura si risveglia e si avvicina la primavera. Sperimentare con ingredienti freschi di stagione è un ottimo modo per creare piatti gustosi e nutrienti, che rispettano l’ambiente e la stagionalità degli alimenti
ARIETE
Una nuova consapevolezza di voi stessi vi consentirà di ripartire rigenerati e più fiduciosi. Questo ritrovato equilibrio sarà la carta vincente nelle vostre scelte e nelle vostre azioni. Approfittatene
É tempo di chiudere certi capitoli e cominciare a scrivere pagine nuove della vostra vita. Fatevi ispirare dalla vostra energia positiva e dalla vostra curiosità. Si apriranno scenari inesplorati
TORO GEMELLI
Siete impazienti di mettervi all’opera. Le cose che avete programmato di fare sono tante. Fate però una bella lista per capire quali sono le priorità. Non siate impazienti, riuscirete a fare tutto
Amicizie, impegni e tanta vita sociale vi riempiono le giornate in modo piacevole e divertente. State trovando consensi e intrecciando legami inaspettati. Siete brillanti e motivati
CANCRO
Smettete di idealizzare le persone e accettate il fatto che talvolta possono anche sbagliare. Questo non significa che vogliano ferirvi ma, semplicemente, che sono umane. Siate
più disposti al dialogo
Provate a guardare oltre il futuro imminente e cominciate a pianificare le vostre azioni sui tempi lunghi. Investirete le vostre energie in progetti ambiziosi ma di grande valore
É tempo di uscire dalla propria zona di conforto e aprirsi a nuove esperienze. La vita da eremiti non vi si addice, mettetevi di più in gioco potreste scoprire di avere doti inaspettate
Mettete in risalto le vostre capacità, lavorate sulle vostre insicurezze che talvolta vi impediscono di esprimervi al meglio. Sarete sorpresi dai consensi che giungeranno da più parti
Non è più il caso di temporeggiare, ora si fa sul serio. Siete consapevoli e padroni di voi stessi, nulla potrà impedirvi di procedere lungo la strada che avete pensato per voi. Insistete con ostinazione
Questo mese puntate tutto sulla produttività. Eliminate ogni richiesta di chi vi toglie energie e utilizzate le vostre risorse per concentrarvi su di voi e i vostri progetti. Un po’ di sano egoismo non guasta
Siete più sensibili alle cose che accadono attorno a voi e vi fermate a riflettere sulla realtà che vi circonda. Vi accorgerete di avere vicino persone disponibili ad ascoltarvi e che vi vogliono bene
Avete bisogno di un momento di pausa per ricaricarvi. La scelta migliore è tornare alle origini, ripartendo da dove tutto è iniziato. Questa volta sceglierete strade diverse che non avevate considerato
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Oroscopo
LEONE VERGINE BILANCIA PESCI ACQUARIO CAPRICORNO SAGITTARIO SCORPIONE