La Piazza della Riviera est apr2014 n51

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1994 - 2014

della Riviera Est Servizi per l’impresa che vale www.artidolo.it

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.51 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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INCENTIVI

CONVENZIONE CON ISTITUTI DI CREDITO

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2014

Ristrutturazioni e riqualificazioni Ecco come beneficiare degli incentivi


Incentivi e benefici fiscali 2014 Approfitta delle detrazioni agevolate Le informazioni che troverete in queste pagine sono importanti e decisive affinché, coloro che fossero interessati ad investire sulla propria abitazione o casa, potranno orientarsi al meglio sulla legislazione che regolamenta gli incentivi e gli sgravi fiscali previsti in materia di ristrutturazioni, manutenzioni ordinarie e straordinarie, di risanamenti e di installazione di impianti alimentati con fonti di energia rinnovabili o per interventi di miglioramenti termico ed energetico. Oltre alle informazioni, come Associazione

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abbiamo sottoscritto una convenzione con gli istituti di credito qui indicati, affinché l’intervento possa beneficiare di forme di finanziamento adeguato e tarato sul totale dell’investimento. Una convenzione che vuole cogliere molteplici obiettivi: Dare il miglior servizio di informazione ed assistenza a chi intende investire. Rendere più economicamente vantaggioso l’investimento grazie ad una sinergia tra le diverse imprese coinvolte che potrebbero

e n a t t i f ApproSubito! presentare un unico preventivo chiavi in mano. Dare l’opportunità di ottenere un finanziamento con un piano di ammortamento tarato sui benefici fiscali previsti dalla legislazione in materia. Un obiettivo che ha visto la condivisione dei maggiori istituti di credito del territorio e nazionali e che potranno dare un sostegno importante al settore delle costruzioni e della filiera casa oggi messo a dura prova da una crisi che ha colpito le imprese e i cittadini.

BONUS FISCALE PER LE RISTRUTTURAZIONI

Interventi edilizi che costituiscono il presupposto per la detrazione “50%”: - Interventi di manutenzione straordinaria, opere di restauro e risanamento conservativo, lavori di ristrutturazione edilizia (Dpr 380/2001) effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali. - Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (Dpr 380/2001). Gli interventi di manutenzione ordinaria sono dunque ammessi all’agevolazione solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali. - Interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza. - Interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune. - Lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi e la realizzazione di ogni strumento idoneo a favorire la mobilità per le persone portatrici di handicap gravi (per le spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili).

Detrazione IRPEF 50%. è stata prorogata a tutto il 2014 l’opportunità delle detrazioni pari al 50% IRPEF fino ad un massimo di spesa pari a 96.000,00D. Il prossimo anno scenderà al 40% e al 36% nel 2016 con una riduzione del limite di spesa a 48.000D. La detrazione IRPEF pari al 50% della spese sostenuta va ripartita in 10 anni. Viene inoltre prevista una ulteriore detrazione del 50% dell’IRPEF per spese fino a 10.000,00D anche per i mobili e per elettrodomestici in classe A+ sugli immobili che hanno subito interventi di ristrutturazione. La detrazione IRPEF va ripartita in 10 anni.

- Gli interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici.

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BONUS FISCALE RISPARMIO ENERGETICO

Interventi edilizi che costituiscono il presupposto per la detrazione “65%”: - La riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento. - Il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi). - L’installazione di pannelli solari. - La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

è stata prorogata a tutto il 2014 l’opportunità delle detrazioni pari al 65% IRPEF/IRES con un limite di spesa fino ad un massimo di 100.000,00D per gli interventi che comportano una riqualificazione energetica sugli immobili esistenti. La detrazione spetta sia alle persone fisiche proprietarie di immobili che alle imprese. Il prossimo anno scenderà al 50%. La detrazione IRPEF pari al 65% della spese sostenuta va ripartita in 10 anni.


della Riviera Est

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Agricoltura Un settore che guarda ai prossimi 20 anni pagg.

Mira Ritardi nella consegna della posta

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Campolongo I coniugi Ordan “Giusti delle Nazioni”

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EDITORIALE

Aumentano le tariffe mortuarie, e’ protesta

Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse di Ornella Jovane

Caro tariffe mortuarie, è rivolta in Riviera e nel Miranese. Ad annunciare proteste sono le imprese funebri. “Siamo pronti a portare via le salme dagli obitori di Dolo, Noale e Mirano a quelli di Mestre e Piove di Sacco ... pag. 14

Artigiani, accordo sulla filiera casa

L’associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera” e le banche del territorio unite per sostenere e rilanciare le imprese della filiera “Casa”. Questo è il punto centrale... pag. 18 10%

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Elezioni comunali, è sfida a tre a Camponogara Contro il sindaco uscente Menin, che si ricandida, in campo Emanuele Compagno e Mario Borella

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fida a tre in entrambi i comuni della Riviera del Brenta che vanno alle elezioni con il sistema del turno unico. A Camponogara alle elezioni amministrative del 25 maggio grande assente sarà il Movimento 5 Stelle. Il comune ha 13.109 residenti, fra questi i votanti sono 10.489, 5.135 maschi e 5.354 donne. Le sezioni in cui sarà possibile votare sono 12, sparse tra il capoluogo e le frazioni di Calcroci, Premaore, Prozzolo e Campoverardo. Per il centrosinistra si ricandida il sindaco uscente

Gianpietro Menin, 48 anni, geometra, con la lista “Menin sindaco di tutti” appoggiata da Pd e una lista civica orientata a sinistra. Il maggior sfidante di Menin sarà Emanuele Compagno, 34 anni il prossimo 15 luglio, avvocato e cronista di un quotidiano locale. Ad appoggiare la lista “Emanuele Compagno Amministrare insieme” sono quasi tutti i partiti di centrodestra e la Lega Nord. Infine è scesa in campo la lista “Camponogara prima di tutto” con l’imprenditore edile Mario Borella, 65 anni. Tre sono anche i

candidati sostenuti da altrettante liste, che si presenteranno per l’elezione del sindaco a Stra. Si tratta di due donne e un uomo: Caterina Cacciavillani “Insieme”, il vicesindaco uscente Maricla Sartori “Crescere è futuro”, e Sandro Tolin “Movimento 5 Stelle”. Stra ha una popolazione di 7687 persone di cui 3.976 donne e 3.711 uomini. Il comune ha una grossa presenza dell’industria calzaturiera, dell’artigianato dell’abbigliamento in pelle, del mobile, del pag. 16 commercio e servizi

lezioni europee, si avvicina la scadenza della chiamata al voto e mai come in questa tornata l’esito delle consultazioni appare di portata storica e strategica. Ridimensionata infatti, nell’imminenza del 25 maggio, la querelle sul valore da attribuire alle elezioni per eleggere l’europarlamento e sulla loro reale utilità, il dibattito si è decisamente spostato verso l’Europa, trasformando questo passaggio in un vero e proprio referendum tra eurosostenitori ed euroscettici. Chi legge in questa prospettiva le elezioni europee considera il 25 maggio come il giorno del giudizio in cui alcune centinaia di milioni di persone sono chiamate ad esprimere un parere sull’opportunità di continuare a rinunciare a scampoli di sovranità popolare in funzione di un progetto comune e di una moneta condivisa, ovvero se è il caso di tornare, ciascun paese, a coltivare il proprio orticello. Entrambe le posizioni dovranno essere convincenti, partecipate, motivate, perché questa volta la questione europea non rappresenta solo un tiepido esercizio di retorica riservato a pochi appassionati, nè una manifestazione di ordinaria collezione di luoghi comuni o, al più, di distaccata quanto culturalmente ricercata prova di memoria storica e di educazione civica. continua a pag. 3

L’Intervento

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Tassa sulle rendite finanziarie più equa di Enrico Schienato*

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umentano le tasse sulle rendite finanziarie? Siamo d’accordo, ma il piccolo risparmiatore non deve pagare quanto chi investe grossi capitali. Altroconsumo propone una revisione più equa della tassazione. La tassazione delle rendite finanziarie passerà dal 20 al 26%. * delegato regionale del Veneto di Altroconsumo

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EDITORIALE

segue da pag.

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Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse

Grandi navi a Venezia

Esprimi il tuo parere

Grandi Navi e Venezia e Chioggia, il tema è importante e i due schieramenti continuano ad occupare le prime pagine dei giornali: da una parte chi sostiene le ragioni del turismo, e considera i colossi galleggianti come un’opportunità, e chi, invece, vede nelle grandi navi da crociera una minaccia alla bellezza e alla fragilità delle due storiche città marinare. Ai nostri lettori che ci seguono sul sito www. lapiazzaweb.it abbiamo chiesto se fossero d’accordo con il passaggio delle grandi navi. Hanno risposto così

Questa volta l’Europa tocca la pancia e condiziona da vicino la vita degli elettori. Sarebbe necessario pertanto proporre una lucida, seria e consapevole idea di futuro, da qualunque prospettiva si consideri la questione. Il fatto è che con l’avvicinarsi della “sentenza” che sarà espressa attraverso il voto, nel nostro Paese il dibattito sembra impoverirsi e ridursi essenzialmente ad una questione di politica interna, di conteggio dei consensi per un partito o per l’altro - per capire dove batte il cuore degli italiani considerato che è da un po’ che non si vota per eleggere i rappresentanti del governo nazionale - e di legittimazione o bocciatura del governo in carica. E così l’Europa - quella che imponendo la politica dell’austerità ha impoverito anche il nostro Paese come pensa la maggior parte degli italiani - si trasforma in un bersaglio al quale tutti puntano, utile a distogliere - di fronte ai problemi della quotidianità cui la classe politica nostrana non sempre è in grado di dare risposte efficaci proponendo efficaci soluzioni - l’attenzione degli italiani dalle responsabilità di classi dirigenti che hanno governato negli ultimi decenni e governano il nostro Paese. Sarebbe invece opportuno proporre una onesta, quanto equilibrata, riflessione sui vantaggi e gli svantaggi dell’Unione europea, tenendo presente che se fossimo stati un Paese più credibile, più agile nelle riforme, più efficiente e con un debito pubblico che non fosse tanto cresciuto nell’ultimo decennio, probabilmente avremmo attraversato con maggior disinvoltura questi anni di crisi, risultando anche meno esposti ai mercati finanziari. Se da noi l’approccio rimane quello che si vede, però, è facile che accada anche questa volta che, dopo la sua elezione, discussa con tanto trasporto, dell’euroaparlamento tutti o la maggior parte ne dimentichino l’esistenza per i prossimi cinque anni. di Ornella Jovane

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Provincia politica

Esplode il problema degli accampamenti nomadi pag. 8

Camponogara

Un nuovo parco dedicato a due bambini eroi pag.

Personaggio

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Piero Panizzolo in auito ai terremotati di Haiti pag. 21

Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 aprile 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

Regione Europee

Arriva la città metropolitana pag.

ambiente

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35 tablet contro i mali ambientali

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà

Vongole, monitoraggi in laguna

Vongole, da marzo a settembre verranno monitorate con cadenza quindicinale le diverse aree della laguna veneziana. Con il Piano seme per le vongole relativo al 2014 messo a punto dalla società Gral (Grandi risorse alieutiche lagunari) partecipata dalla Provincia di Venezia, ci si propone di controllare i livelli di crescita della risorsa giovanile e verificare che non vi siano eventuali predazioni. Si terranno inoltre sotto controllo dimensioni e quantità. “Ritengo - ha commentato l’assessore provinciale alla Pesca Giuseppe Canali - che una ricerca del seme svolta in maniera scientifica e puntuale ci consenta non solo di essere immediatamente pronti alla sua raccolta, ma anche di non lasciarlo in balia di eventuali predazioni”.

Inaugurato il nuovo Terminal passeggeri

Il terminal passeggeri 109/110, è stato inaugurato a metà aprile al Porto di Venezia da Terminal Passeggeri (Vtp) e Autorità Portuale. Da magazzino per lo stoccaggio merci costruito negli anni ‘30 del secolo scorso, il fabbricato 109/110 è diventato una stazione passeggeri autonoma sulla banchina Tagliamento, ed i suoi 14.000 metri quadri su due piani ne fanno il più grande terminal del Mediterraneo riservato ad una singola nave. Sono intervenuti, Sandro Trevisanato presidente di Vtp, Giorgio Orsoni sindaco di Venezia, Luca Zaia presidente della Regione Veneto, il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa. Ha benedetto la struttura monsignor Dino Pistolato del Patriarcato di Venezia.

Da marzo a settembre

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Manifestazione

Venezia pronta alla festa della Sensa pag.

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159 candidati per 14 seggi a Strasburgo pag.

occupazione

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I giovani cercano fortuna all’estero, perchè e dove vanno pag. 26

Economia Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa pag. 27

Manifestazioni

Via libera a Reteventi

Approvato dalla Provincia il progetto Reteventi cultura per il 2014. RetEventi prevede la realizzazione di un macro cartello di eventi culturali per il periodo estivo e autunnale dal 1° giugno al 31 ottobre 2014 . L’obiettivo finale consiste nella riaffermazione e qualificazione del ruolo della cultura nel contesto territoriale locale, con la partecipazione dei Comuni della provincia veneziana, quale fattore importante per l’economia locale, per la diffusione di idee e di creatività, oltre che come occasione di integrazione sociale. I cittadini potranno assistere a spettacoli e proposte di teatro, danza, dibattiti, cinema, poesia e musica. Nell’edizione 2013 di RetEventi sono stati sostenuti e promossi 300 spettacoli in 36 Comuni aderenti.


4 Argomento del mese SETTORE PRIMARIO VENETO Settimane decisive per la definizione della distribuzione delle risorse della politica agricola comunitaria e del piano di sviluppo rurale. Nella nostra regione cala il numero delle imprese ma tiene l’occupazione. Previsti 30 milioni di euro per i giovani imprenditori pronti ad investire sull’innovazione e sull’export. Il mais resta la prima coltura e le eccellenze, su tutte il vino, fanno da traino soprattutto all’estero

“Largo ai giovani e ai veri agrico

di Nicola Stievano

Piazza: “le risorse dovranno andare a chi vive di agricoltura, a chi ogni giorno investe sul territorio”

Furlani: “Non sottovalutare l’Expo 2015”. Al primo posto va messa la tutela del reddito d’impresa

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iù giovane e più specializzata, con più terreno e strumenti a disposizione, orientata all’innovazione e all’export. E’ questa l’agricoltura veneta del 2020 che si inizia a costruire oggi con le risorse della politica agricola comunitaria (la Pac) e del Piano di sviluppo rurale del Veneto. In queste settimane stanno uscendo i bandi per l’impiego delle prime risorse a disposizione: nei prossimi sei anni nella nostra regione verranno fatti girare centinaia di milioni di euro per l’ammodernamento delle imprese agricole, l’insediamento dei giovani imprenditori, l’intervento in specifici settori agronomici. Una sfida per il settore primario veneto che nell’ultimo decennio ha cambiato pelle: le aziende agricole sono diminuite in numero mentre gli addetti complessivi sono stabili se non quando in leggero aumento. A chiudere sono le micro imprese che non riescono a stare sul mercato e non possono contare sul ricambio generazionale. Di contro, le aziende attive tendono a crescere di dimensione e fatturato per poter essere competitive e sono orientate anche a nuovi investimenti. Ecco perché l’attenzione è alle stelle per le risorse del Piano di Sviluppo e della Pac: se usate correttamente saranno il “volano” che permetterà all’agricoltura di casa nostra di crescere e continuare ad occupare i primi posti per l’eccellenza dei prodotti locali. Quindi meno colture estensive, anche se il mais continuerà ad essere di

il cAso AvviAtA un’indAgine sui mercAti pAdovAni

I soliti furbi “inquinano” il km 0

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mercati agricoli hanno conosciuto un vero e proprio “boom” negli ultimi anni, con un aumento esponenziale dei punti vendita e delle presenze. Ai consumatori piace la formula del “km 0” anche se qualche produttore cerca di aggirare le regole, che impongono la vendita esclusiva di prodotti agricoli. In caso contrario infatti l’agricoltore diventa commerciante. Dopo alcune segnalazioni è scattata un’indagine in quattro mercati agricoli padovani (Piazza de Gasperi in città, Cadoneghe, Vigodarzere e Cittadella). “Ben vengano i controlli - afferma Pierluigi Argenton, presidente dell’Associazione Agrimercato delle Terre del Santo, che raccoglie buona parte dei produttori presenti ai mercati - Le aziende agricole che partecipano ai nostri mercati di vendita diretta sono quotidianamente controllate sia per quanto riguarda l’origine che la provenienza dei prodotti agricoli. Il nostro regolamento parla chiaro: sono ammessi solo prodotti al cento per cento aziendali e non tolleriamo scorciatoie o comportamenti che possano in qualche modo danneggiare chi lavora in modo onesto. Il “km zero” ormai è un vero e proprio “patrimonio sociale” intorno al quale però non manca chi se ne appropria indebitamente mettendo a repentaglio la serietà dei produttori e la fiducia dei consumatori. Pertanto il nostro sistema allontana subito e automaticamente chi non rispetta le regole, come è già accaduto. Ben vengano quindi anche ulteriori verifiche – conclude il presidente dell’Agrimercato - da parte delle autorità preposte. I Mercati di Campagna Amica operano nella piena trasparenza“. N.S.

gran lunga il primo prodotto della pianura veneta, accanto all’ortofrutta e agli allevamenti. Quanto ai giovani in Veneto sono attesi 30 milioni di euro per le nuove imprese. Il confronto comunque è ancora aperto. Coldiretti Veneto sottolinea la lunga trattativa per “raddrizzare” la proposta iniziale penalizzante per l’Italia. “Le risorse devono andare ai veri agricoltori – ricorda il presidente Giorgio Piazza – a chi vive di agricoltura e fa vivere questo settore. Le esigenze concrete delle imprese agricole dovrebbero guidare le decisioni della pubblica amministrazione nella programmazione delle politiche per il futuro Invece ci troviamo di fronte a distorsioni preoccupanti, come la vera e propria casta di intoccabili e furbetti che incassa mezzo miliardo di euro di benefici pur non vivendo di agricoltura. Si tratta di grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, tremila soggetti in tutto, in Italia, che sottraggono una fetta importante di risorse della Pac. Denaro che dovrebbe andare solo a chi lavora per davvero nei campi, non a chi sfrutta l’agricoltura per rendite di comodo per poi fare dell’altro. Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destinate all’agricoltura dalla Pac. Una rendita fondiaria e finanziaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere

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mantenuta per i prossimi sette anni”. Dal neo presidente veneto della Confederazione Italiana Agricoltori Flavio Furlani arriva anche l’invito a guardare ad Expo 2015, vetrina per l’agroalimentare:”Il Veneto è in grave ritardo e ha adottato un approccio debole. Finora è visto come un’opportunità che sembra spaventarci più che motivarci. Non possiamo permetterci di mancare questo appuntamento, serve un progetto davvero complessivo, che eviti la dispersione di pensiero, di energie e di risorse in mille rivoli. Dobbiamo invece costruire un sistema veneto permanente, una filiera da continuare a promuovere anche dopo l’esposizione milanese”. Quanto al Psr e alla Pac Furlani raccomanda: “serve un progetto di sviluppo che metta al primo posto la salvaguardia della filiera agroalimentare e la tutela del reddito degli agricoltori, che si trovano a fare i conti con le difficoltà di accesso al credito, rispetto alle quali la Cia si propone come certificatore del merito creditizio delle proprie imprese. Le azioni in programma non possono essere trattate come una semplice legge di spesa». Non da ultimo, sottolinea il numero uno della Cia veneta, la richiesta di ridurre la burocrazia lavorando sul concetto di “un’azienda, un controllo” e di certificato unico. Il confronto continuerà serrato nei prossimi mesi, intanto gli agricoltori veneti continuano a scommettere sul proprio patrimonio di tipicità.

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Argomento del mese 5 I dati del comparto

oltori”: l’agricoltura verso il 2020 Legislazione Sentenza storica a difesa delle produzioni genuine

Arriva lo stop agli ogm di Alessandro Abbadir

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top agli ogm in Italia. A decretarlo è stato alla vigilia della Festa della Liberazione, il Tar del Lazio . Il Tar ha infatti bocciato il ricorso presentato da un coltivatore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech Mon810 modificato geneticamente. Per Coldiretti si tratta di “una sentenza storica, una grande vittoria per l’agricoltura italiana di qualità Per il ministro dell’Agricoltura Galletti “questo divieto va attuato con decisione, anche adottando le sanzioni stabilite per le eventuali violazioni” . Il tema degli organismi geneticamente modificati, per i quali si teme una diffusione incontrollata e in definitiva incontrollabile nella pianura padana, era stato al centro di un incontro svoltosi a Verona nelle scorse settimane tra il ministro delle politiche agricole e gli assessori all’agricoltura di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. “Abbiamo parlato dei rischi di una coltivazione indiscriminata di ogm – ha spiegato in una nota la giunta regionale del Veneto – e fatto il punto rispetto a decisioni che dovremo prendere per continuare a difendere l’originalità e il valore del made in Italy e dei suoi prodotti agricoli. Dobbiamo poter proporre ai mercati prodotti di altissima qualità, tipici, spesso unici, scevri da modificazioni genetiche e rischi di inquinamento, che possano spuntare nel mondo prezzi e ricavi capaci di far vivere e dare prospettiva di crescita alla nostra agricoltura, al di fuori di logiche di mondializzazione che finirebbero per farci subire il mercato e non esserne protagonisti. Per noi la coltivazione Ogm non è un’opportunità ma un rischio: senza il controllo del territorio andiamo incontro ad una disaffezione dei consumatori e ad un boomerang nei confronti del made in Italy”

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A Vinitaly

Vino veneto, vola l’export I

l vino veneto? Un prodotto di altissima qualità che nel 2013 ha rappresentato il 32 % del prodotto nazionale e per capire l’importanza del settore, basti pensare che l’Italia è il primo esportatore al mondo con una quota del 21% del mercato internazionale e il Veneto gioca la parte del leone con 80 mila ettari di vigneto, 28 mila aziende agricole per 9 milioni di ettolitri di cui 4,5 milioni sono Doc e Docg. Si tratta di una ulteriore crescita dell’11,7% rispetto al 2012, anno nel quale il valore del vino che il Veneto ha venduto all’estero è stato di un miliardo 443,6 milioni di euro, pari al 30,7 per cento del totale italiano. Il vino veneto ha trovato la sua naturale vetrina alla manifestazione veronese “ Vinitaly”. L’esposizione ha messo in mostra anche i dati nazionali. Il comparto tra vini e distillati, vale oltre 12 miliardi di euro in Italia per 1,2 milioni di addetti con un export di 5 miliardi (+7,3%) su 33 miliardi totali dell’agroalimentare ed è il Prosecco ( vino veneto per eccellenza) il driver trainante che quest’anno festeggia quota 300 milioni di bottiglie. Vinataly non è stato solo un modo per presentare i risultati raggiunti, ma un modo per gli operatori del settore di fare affari importanti. Lo stand del Veneto a Vinitaly, contraddistinto dal Ponte di Rialto, è diventato per tutta la durata dell’esposizione vera e propria borsa del vino, decine e decine di grossi compratori esteri selezionati dalla Fiera di Verona hanno incontrato circa 150 aziende vitivinicole venete per costruire reciproci affari in nome di una enologia, quella veneta, che è la maggiore d’Italia. I vini Docg, Doc e Igt del Veneto sono 52: 14 Docg, 28 Doc e 10 Igt. Il regolamento (Ce) n. 479/2008, poi confluito nel regolamento (Ce) n. 1234/2007, ha riformato l’organizzazione comune del mercato vitivinicolo (Ocm) introducendo la protezione comunitaria dei vini come denominazione d’origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp). I vini per i quali può essere dimostrato che esiste un legame tra le caratteristiche del prodotto e la sua origine geografica possono ottenere la protezione comunitaria. l decreto legislativo 81/2010, con il quale l’Italia ha adeguato la legge 164/1992 sulle denominazioni di origine dei vini, ha stabilito che i vini Dop sono classificati in: denominazioni di origine controllata e garantita (Docg) denominazioni di origine controllata (Doc). I vini Igp comprendono le indicazioni geografiche tipiche (Igt) della precedente classificazione nazionale. “L’enologia veneta – ha detto nell’occasione l’assessore all’agricoltura regionale Franco Manzato- è quella che realizza più valore nell’export e che si presenta nel mondo come una delle eccellenze legata al territorio e alla sua storia. E questo richiede una capacità che va oltre alla promozione e al mettersi in mostra, perché il compratore vuole essere sicuro di realizzare affari convenienti, in nome di un prodotto che ha una origine e una qualità certa, capace di avere un prezzo adeguato al consumatore del paese di arrivo”. E sulla qualità dei nostri vini nettamente superiori a tanti altri in giro per il mondo, Manzato insiste. “. E’ sulla qualità del prodotto sulla sua tracciabilità e genuinità a prezzi adeguati che si gioca il futuro Perchè in fondo è questo il senso di una enologia che oggi pareggia domanda ed offerta del mondo ma che, come la nostra –afferma l’assessore all’agricoltura – ha caratteristiche straordinarie per unicità e rapporto prezzo - qualità all’interno dell’intera piramide produttiva: dai prodotti di più largo consumo a quelli di élite e di nicchia. Noi facciamo il vino per passione, per tradizione, perché abbiamo capacità e territori vocati, tecnologie e ricerca, ma lo facciamo anche per condividerlo con i consumatori di tutto il mondo, per i quali il vino veneto è un ottimo biglietto da visita per tutto ciò che viene A.A. realizzato e prodotto qui a Nord Est dell’Italia”.


6 Mira Servizi Federconsumatori denuncia un annoso problema

Ritardi nella consegna della posta Arrivano in ritardo anche di 15 giorni bollette, la posta ordinaria e le stampe di Alessandro Abbadir

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assano gli anni ma i problemi non variano. Arriva la bella stagione, infatti, e gli uffici postali della Riviera del Brenta e del Miranese, come spesso accade, accumulano ritardi di due tre settimane nella consegna del recapito. Ad insorgere sono residenti, associazioni di consumatori e sindaci. “Abbiamo avuto segnalazioni – spiega Alfeo Babato, referente della Federconsumatori della Riviera del Brenta e del Miranese – di decine di casi di residenti di Campagna Lupia, Mira, Dolo Mirano e Salzano di recapito arrivato in ritardo nelle abitazioni. Arrivano in ritardo anche di 15 giorni le bollette, la posta ordinaria e le stampe. Nel caso delle bollette gli utenti devono pagare comunque le morosità negli accrediti successivi. Da quanto abbiamo capito da contatti avuti con gli uffici postali di questi paesi, il problema principale è legato alla carenza di personale fra i portalettere. Una categoria di lavoratori soggetta a pesanti turn over, con una quota consistente di personale in scadenza dal punto di vista contrattuale e sempre nuovo”. A Campagna Lupia un gruppo di cittadini stanchi di ricevere la posta in ritardo, si è recato direttamente all’ufficio postale nel capoluogo per protestare per il disservizio. “Ci siamo sentiti rispondere – spiegano i residenti – che la colpa non era loro, ma dell’organizzazione di Poste Italiane, che utilizza sempre più personale precarizzato”. Il presidente della conferenza dei sindaci della Riviera chiederà un incontro urgente con la direzione delle Poste Italiane di Venezia. “E’ da anni che il problema della precarizzazione dei postini – spiega – si abbatte sulla qualità dei

In breve Dal Corso presidente dei Romantik Hotel Alessandro Dal Corso, veneziano, mirese doc, è il nuovo Presidente Italiano dei Romantik Hotels & Restaurants. E’ il nuovo presidente in Italia di una catena europea che unisce più di 200 alberghi e ristoranti in 10 paesi. E’ stato nominato presidente durante l’assemblea internazionale di Monaco di Baviera in Germania. Alessandro Dal Corso, veneziano è discendente della storica famiglia d’imprenditori alberghieri “Dal Corso”, proprietaria dell’Hotel Villa Franceschi e del Romantik Hotel Villa Margherita di Mira Porte (Venezia), è anche vicepresidente e consigliere dell’Associazione Veneziana Albergatori.

“In via Valmarana manca l’illuminazione”

servizi con cui i cittadini poi si trovano a dover fare i conti. Si tratta di una situazione davvero pesante sia per questi lavoratori, che per chi subisce i ritardi nella consegna del recapito. Poste Italiane deve smetterla di pensare a potenziare la rete di vendita dei prodotti finanziari, e puntare invece sulla sua missione che è quella di servizio pubblico“. Interpellata Poste Italiane assicura che “nelle prossime settimane saranno fatte le necessarie verifiche per capire i disagi in atto”. Disagi che sembrano poter collegarsi anche all’eccessivo turn - over con portalettere sempre in scadenza, che non conoscono il territorio a cui devono consegnare la posta. E con l’arrivo dell’estate e di nuove ferie, le cose potrebbero addirittura peggiorare.

“In via Valmarana all’altezza dell’impianto sportivo di atletica, l’illuminazione sull’appezzamento del terreno dello stadio, è inesistente a causa del mancato funzionamento di un proiettore collocato su un palo dell’antenna all’interno del campo di atletica. L’illuminazione è essenziale, non solo come deterrente ai furti, ma anche alla visibilità degli automobilisti”. E’ la denuncia che fa il segretario della sezione del Pd di Oriago Giacomo Zanella che ha anche inviato una lettera al sindaco di Mira Alvise Maniero.

Progetto per il volontariato giovanile Al via il progetto “GiovanIper@ttivi”, promosso da otto Comuni della Riviera per valorizzare il volontariato giovanile a servizio delle fasce deboli della popolazione. Il progetto promuove il volontariato giovanile con l’attivazione di spazi pubblici e facilitando l’accesso alle nuove tecnologie per utenti con scarse competenze in ambito informatico. Info tel. 0415628226

Piste ciclopedonali Pieran presidente

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ichele Pieran, consigliere mirese del Movimento 5 Stelle, eletto presidente della Commissione permanente fra i Comuni della Riviera per la realizzazione dei percorsi cicloturistici nell’area. Dopo la firma, qualche settimana fa, della convenzione tra i Comuni di Camponogara, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Fossò, Mira, Stra e Vigonovo per la realizzazione di itinerari cicloturistici nell’area della Riviera del Brenta, c’è stata la prima riunione della commissione permanente istituita allo scopo. Presidente della Commissione, per il primo anno di attività, è stato eletto all’unanimità Michele Pieran, consigliere comunale mirese del Movimento 5 Stelle, a cui il sindaco ha affidato la delega alla Promozione del Territorio. “In queste settimane di incontri e contatti che ci hanno portato alla firma della Convenzione e all’avvio dei lavori della Commissione Permanente – ha dichiarato Pieran – si è già creato tra tutti i rappresentanti dei comuni un forte spirito di sintonia e collaborazione. Spirito a cui ispirerò il mio impegno di presidente per sviluppare la vocazione cicloturistica della nostra Riviera, e più in generale quella turistica, strumento importante per ridare slancio all’economia dell’area”. Nel comunicare al Consiglio comunale la notizia della nomina a presidente di Pieran, il sindaco ha colto l’occasione per sottolineare come ciò testimoni come Mira stia svolgendo un ruolo positivo di collaborazione con le altre realtà comunali della Riviera, ben lungi dall’accusa di isolamento che viene spesso

rivolta all’amministrazione”. Se il comune incassa un punto a favore con la nuova nomina non mancano critiche sulla questione degli sfalci nei parchi pubblici e dell’erba alta sulle rive del Naviglio del Brenta a Mira e Oriago. “L’erba sulle rive del Naviglio – spiegano i comitati cittadini – è alta almeno un metro anche in prossimità del centro del paese, di villa dei Leoni, di villa Valmarana e di villa Widmann. E’ così che si intende valorizzare il percorso turistico di Mira? La Regione parla sempre del turismo come volano dell’economia veneta. E’ questo il modo giusto per potenziarlo? Chiediamo che il Genio Civile faccia sfalci adeguati, in tempi rapidi sul canale. La stagione di transito dei burchielli è già cominciata e questo non è certo un bel vedere per chi visita la Riviera“. Critiche poi per lo stato in cui versa il verde pubblico su strade e nei parchi Gazzetta (Oriago) e Natura allegra (Mira Porte). “Il sindaco – spiegano i cittadini – ci aveva promesso sei sfalci durante la bella stagione nelle aree di verde pubblico. Ad ora si contano col contagocce. Nei parchi i bimbi piccoli sono inghiottiti dalla vegetazione da A.A. quanto è alta l’erba“.


messaggio elettorale a pagamento

ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014

Europa sì ma non così ! meno vincoli meno sprechi meno burocrazia PIÙ ITALIA

Scheda marrone

Ruffato www.scriviruffato.it Committente Elettorale: Sandro Benato


8 Mira L’Intervento

Territorio Sicurezza Una carovana di 120 persone ha invaso il parcheggio della stazione Porta Ovest

Esplode il problema nomadi di Alessandro Abbadir

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Vendramin (Caritas): “Che fine ha fatto il campo attrezzato previsto dai sindaci?”

na carovana di rom scorrazza per tutta la Riviera del Brenta e scoppia la polemica a Mira e in diversi centri del comprensorio. A Mira in particolare la questione è scoppiata dopo l’occupazione dell’area a ridosso della stazione di Oriago Porta Ovest in via Ghebba. A sollevarla sono stati gli stessi residenti di via Ghebba che hanno chiesto che la vicenda sia affrontata la prossima volta come è stata affrontata ad esempio qualche chilometro più in là, cioè a Marghera nel comune di Venezia. La Caritas intanto con il suo referente in Riviera, Francesco Vendramin, chiede la realizzazione in Riviera del Brenta e a Mira in particolare, di un campo rom attrezzato per tutto il comprensorio. Una decisione che era stata avallata all’inizio dello scorso decennio dalla conferenza dei sindaci del comprensorio. “Non capiamo come mai – spiegano i residenti di via Ghebba – a Mira non si sia utilizzato il metodo che è stato messo in pratica per la zona di Marghera. Una carovana di Rom era arrivata nell’area sud e la prefettura e il comune hanno agito con una strategia mirata. Hanno verificato chi fra i componenti del gruppo avesse dei precedenti penali e a questi è stato dato il foglio di via per tre anni dall’area di Oriago sono stati spaccati, e subito dopo, hanno comunale. Tutto il gruppo è sparito nel giro di mezza cominciato ad affluire auto e roulotte con famiglie giornata. Non si sono attesi tre giorni e gli sbeffeg- al seguito, insomma si è formato un vero e proprio giamenti fatti con i coretti alla accampamento. Quelli che erapolizia locale, situazione dovuta Il gruppo formato no arrivati ad Oriago di Mira, al fatto che si è proceduto allo da rom spagnoli sono gli stessi che da circa un sgombero del campo per man- e francesi mese si spostano da un comucanza di condizioni igieniche e diretto in provincia ne all’altro a cavallo fra la Riminime“. I nomadi circa 120 di Rovigo viera del Brenta e il Miranese. persone con tanti bimbi al seDopo Mira sono andati, infatti, guito, erano arrivati nel parcheggio scambiatore da a Spinea a Pianiga e infine a Fossò. Solitamente, da 600 posti di proprietà di Sistemi Territoriali a ridosso ricerche fatte dalle forze dell’ordine, sono stanziali della linea ferroviaria Mestre - Adria prima di Pasqua. nell’area di Milano, e ora sono diretti come destiI lucchetti delle sbarre anti intrusione del parcheggio nazione finale in provincia di Rovigo. L’incubo per

NEWS

S

I nomadi in Riviera del Brenta

tante amministrazioni locali della zona, è che prima di andare verso Rovigo, creino ancora problemi visto che a Cazzago di Pianiga si sono segnalati tentativi di furti ai supermercati. “Questi episodi – spiega il referente della Caritas Francesco Vendramin – non si verificherebbero se i comuni della Riviera avessero attuato la realizzazione di un campo nomadi attrezzato come deciso da una conferenza dei sindaci fin dal 2003. Tutto è restato lettera morta e i problemi gli stessi di allora”. La questione è che, se è vero che a parole tutti i comuni si dichiarano favorevoli a creare un campo nomadi attrezzato, nessuno di questi enti locali, vuole il campo nomadi nel proprio territorio.

Tassa sulle rendite finanziarie più equa di Enrico Schienato*

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È quanto proposto dal Governo Renzi per finanziare la riduzione dell’Irap alle aziende. Siamo d’accordo sul fine, ma l’applicazione dell’imposta non deve essere indiscriminata. Chi incassa dalle rendite poche centinaia di euro non deve pagare la stessa percentuale di chi ne ricava decine di migliaia. Per questo Altroconsumo ha pensato ad un sistema di revisione della tassazione delle rendite finanziare più equo. Con l’aumento indistinto della tassazione al 26% non c’è differenza tra chi guadagna poche centinaia di euro l’anno sui risparmi di una vita e chi invece incassa grossi dividendi su ingenti capitali investiti. Pensiamo anche a chi un lavoro al momento non ce l’ha e vive intaccando i propri risparmi (anch’essi tutelati dall’articolo 47 della Costituzione), non ci sembra corretto che venga vessato con una patrimoniale allo 0.2% (l’imposta di bollo) e una tassazione al 26% sul guadagnato. Come Altroconsumo vogliamo agire su due fronti: da una parte eliminare l’imposta di bollo dello 0,2% sui soldi investiti. Un’imposta ingiusta che si paga comunque, sia che questi investimenti portino a un guadagno, sia a una perdita; dall’altra riteniamo che se l’imposta sulle rendite finanziarie debba esser aumentata auspichiamo che lo sia almeno in modo progressivo (nel pieno rispetto dell’articolo 53 della Costituzione). Insomma più bassa per i piccoli risparmiatori e via via più alta man mano che aumentano i capitali investiti”. Ma come fare? Basterebbe infatti inserire tutti i guadagni finanziari in dichiarazione dei redditi e cumularli con gli altri redditi guadagnati. Allo stesso tempo, il contribuente potrà portare in detrazione l’imposta del 26% che gli è stata trattenuta nel momento in cui ha incassato la rendita finanziaria. Con questo sistema, chi guadagna di più paga di più e i piccoli risparmiatori sono tutelati; inoltre, non ci sarebbero più distorsioni fiscali perché si potrebbero finalmente compensare i guadagni con le perdite. Secondo i calcoli di Altroconsumo, infatti, se si inserisse in dichiarazione dei redditi il 70% dei guadagni finanziari annui e si portasse in detrazione l’imposta del 26% che viene applicata alla fonte, la tassazione finale andrebbe dal 16% sui redditi più bassi al 30% su quelli più alti. Mediamente chi guadagna fino a 55.000 euro annui pagherebbe l’attuale 26%. * delegato regionale del Veneto di Altroconsumo

Immigrazione

All’ostello di Giare arrivano 30 profughi

ono arrivati all’ostello della Gioventù di Giare di Mira nelle scorse settimane 30 profughi provenienti da Trieste e Gorizia e diretti in provincia di Venezia. Si tratta di persone di diversa nazionalità e provenienti dall’Africa che saranno portati nel territorio del comune di Mira. A spiegarlo è Maurizio Trabujo gestore dell’ostello. “Con la Prefettura – spiega Trabujo – abbiamo una convenzione ad hoc con la quale ospitiamo nella nostra struttura profughi provenienti dalle

più disparate aree del territorio nazionale. La permanenza a Mira è fissata fino al prossimo 30 giugno. Il tutto ovviamente in pieno accordo con il Comune”. Recentemente l’ostello aveva ospitato temporaneamente dei profughi che poi erano diretti come destinazione finale in provincia di Rovigo. “In questa zona del territorio comunale – spiega Trabujo – problemi di vicinanza con i residenti proprio non ce ne sono. L’ostello si trova in piena campagna e a due passi dalla laguna di Venezia“.

L’ostello da anni accoglie più profughi che turisti. “ La realizzazione di questo ostello a Giare – dice Trabujo – è molto infelice. Il turismo giovanile si muove si senza spendere molto, ma questo ostello è completamente isolato in termini di trasporto. Ostelli di questo tipo funzionano ad esempio se ci sono dei bus di collegamento con Venezia“. Il servizio bus si trova sulla Romea, a un chilometro e mezzo da dove è l’ostello. “Questi 30 profughi – spiega Trabujo – non creano problemi per

la stagione turistica dell’ostello, anche perché i posti disponibili sono complessivamente 56“. Il comune di Mira con l’assessore alle Politiche Sociali Francesca Spolaore non sembra preoccupato. “ Gli accordi – spiega l’assessore – per la permanenza dei profughi sono sempre stati rispettati, e si è sempre visto che queste persone rimangono a Mira solo per un periodo di tempo ben preciso ma non per sempre“. A.A.


Mira 9 Oriago La decisione del comune di Mira di far partire il pedibus viene contestata

Via Marmolada divieti tra le polemiche L’ ordinanza ha disposto in via Stazione e via Risato e Bellin il limite di velocità di 30 km orari di Alessandro Abbadir

D

ivieto di accesso in via Marmolada e, parzialmente, in via Veneto negli orari di ingresso e uscita dalle scuole (8.10-8.30 e 16.10-16.40). L’ordinanza, in vigore da fine aprile, durerà in via sperimentale per il periodo scolastico. Migliorare la circolazione del traffico nell’area di Oriago compresa tra via Stazione e via Risato e Bellin; venire incontro all’esigenza di maggior sicurezza manifestata da tempo dai residenti della zona delle strutture scolastiche; favorire la viabilità pedonale nelle strade di accesso ai plessi scolastici e in

Eventi

particolare il “progetto pedibus” promosso dai genitori degli alunni di Oriago. Sono gli obiettivi alla base dell’ordinanza. Nel dettaglio: è stato disposto il divieto di accesso in via Marmolada, per tutta la sua estensione da via Stazione a via Monte Fumo, e in via Veneto (nel tratto ovest, a partire da via Monte Fumo) negli orari di entrata e uscita dalle scuole e cioè dalle 8.10 alle 8.30 al mattino e dalle 16.10 alle 16.40 nel pomeriggio. “L’ordinanza – spiegano gli assessori Claut e Vanin – rimarrà in vigore in via sperimentale fino alla fine dell’anno

scolastico, così da valutare l’efficacia del provvedimento, e le eventuali modifiche da apportare per garantire la maggior sicurezza possibile all’utenza che frequenta le scuole e ai residenti”. Chi accompagna il figlio a scuola in auto, può lasciare il mezzo nei parcheggi di via Monte Cesen e della stazione di Oriago e fare a piedi l’ultimo breve tratto di strada. Al divieto di transito fanno eccezione i frontisti, i mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza, gli scuolabus e il personale a vario titolo autorizzato. La stessa ordinanza ha disposto inoltre che, in

Appuntamenti a maggio in villa Valier a Mira porte

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illa Valier Corò a Mira ospita tre appuntamenti culturali nel mese di maggio. Martedì 6, alle ore 20, un incontroconferenza dedicato ai giardini e alle rose, a cura della dottoressa Elisabetta Vulcano intitolato: “Gli antichi giardini della Riviera”. Alle ore 20.50 lo scrittore Diego Mazzetto con “Il

Bambini durante il tragitto di un pedibus tutta l’area compresa tra via Stazione e via Risato e Bellin, sia istituito il limite continuativo (24h) di velocità di 30 km orari. Sulla vicenda sono scoppiate le polemiche. Contrari, infatti, i comitati che prevedono il caos sul lungo e medio periodo. “La decisione di istituire divieti di transito nuovi, quando tutta la viabilità comunale è scombussolata dai cantieri – spiega il comitato “Oriago che si muove” – è demenziale. Siamo pronti a manifestazioni spontanee contro una deci-

territorio veneziano tra antiche ville, storia ed arte”. La serata è organizzata dal CIF (Circolo Italiano Femminile) della Riviera del Brenta, con il patrocinio del Comune. Venerdì 9 maggio, in collaborazione con Pro Loco Mira, un concerto con arie di Vivaldi per festeggiare l’arrivo della primavera, l’esibizione si terrà sotto il portico di Villa Valier con il Gruppo Bandistico Città di Mira. Domenica 18 maggio, in occasione del Maggio delle Rose, Villa Valier sarà teatro della prima edizione del Concorso

sione davvero assurda. Una decisione presa in modo demagogico per 19 famiglie che vogliono il pedibus, contro altre 520 di tre scuole a cui questo servizio, voluto per motivi elettorali, non interessa. Speriamo che il provvedimento non venga rinnovato il prossimo anno scolastico“. Le polemiche però ad ora sono rimaste a livello di denuncia. Il fatto è, che i divieti si inseriscono in una serie di cantieri aperti davvero impressionante nel territorio comunale di Mira.

“La rosa dei Velier” un concorso artistico di bouquet da sposa. I venti fiorai partecipanti, creeranno un bouquet da sposa che saranno esposti alla giuria votante, con una sfilata danzante. Al termine sarà premiato il bouquet vincitore. L’ingresso agli appuntamenti è libero inoltre è possibile richiedere una visita guidata alla villa. Insomma, una bella occasione per chi ha in programma un matrimonio. R.P.

5000 bermuda da 5.90 a 9.90 1500 t-shirt a 5.90 3000 pantaloni da 9.90 a 14.90 2000 camicie da 7.90 a 9.90 2000 giubbini da 21.00 a 39.00 2000 capi bimbo da 5.90 a 12.90 e moltissime altre occasioni.

Per ogni acquisto un simpatico omaggio


10 Campolongo Shoah Lo stato di Israele da l’altissimo riconoscimento a due coniugi di Campolongo

Gli Ordan “Giusti fra le Nazioni”

Salvarono dallo sterminio nel 1943 Bruno Montanari, Carola Goldstein e la piccola Maura di Alessandro Abbadir

I

l Comune di Campolongo e l’ambasciata di Israele in Italia hanno organizzato per giovedì 15 maggio 2014 alle 11 nella sala del consiglio del Municipio la cerimonia di consegna della medaglia di “Giusto fra le Nazioni” alla memoria di Linda Piron e Cesare Ordan. Una storia è venuta alla luce quest’anno alla vigila del Giorno della Memoria (il 27 gennaio). “La vicenda dei signori Ordan - spiega il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto - seppur nobilissima, è poco nota. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, e dopo l’occupazione nazista, la situazione degli ebrei italiani divenne molto difficile. Solo pochi, tra i quali la famiglia Montanari di Trieste, riuscirono a salvarsi fuggendo all’estero o trovando ricovero presso persone buone e coraggiose. Bruno Montanari, Carola Goldstein e la piccola Maura, dopo inenarrabili traversie riuscirono a fuggire da Trieste e ripararsi per un po’ a Venezia. Da qui, per evitare i rastrellamenti, grazie all’aiuto della famiglia Ordan trovarono la salvezza a Campolongo Maggiore, dove rimasero nascosti e protetti sino alla fine della guerra. Circa dieci anni fa la signora Maura Montanari Israel, l’ormai cresciuta piccola Maura, si rivolse allo Yad Vashem per il riconoscimento dell’altissimo gesto di Cesare e Linda Ordan. La signora Maura Montanari Israel ha poi raccolto i suoi personali ricordi sul quel terribile periodo in uno struggente racconto consegnato alla commissione giudicatrice. Va ricordato, infatti, che nel 1953 la Knesset, il parlamento israeliano, varò una legge che istituì l’Istituto Yad Vashem, museo della rimembranza e centro studi per la conservazione della memoria dell’Olocausto con sede a Gerusalemme. L’articolo 9 di tale legge istitutiva stabilì, tra l’altro, il conferimento di una

In breve Santina la postina, ha compiuto 100 anni Si è festeggiato ad aprile, il centenario della signora Santina Tortolato che vive a Campolongo in via Roma. E’ stato un momento di festa assieme a tutta la famiglia Tortolato che per l’occasione si è ritrovata. La signora Santina per molti anni è stata la portalettere nel Comune, ancora quando le lettere si portavano a mano e senza bicicletta cioè negli anni Trenta e Quaranta visto che le stesse biciclette non erano previste per il servizio, e quasi nessuno poi poteva permettersele dal punto di vista economico.

Incontri psicologici

Linda Piron e la famiglia Montanari nel 1990 particolare onorificenza ai non ebrei che avessero rischiato la propria vita per salvare degli ebrei, denominata appunto Medaglia dei Giusti fra le Nazioni. Una medaglia che in Riviera è stata conferita per i medesimi motivi ad Adele Zara di Oriago di Mira. “Il Comune di Campolongo - conclude il sindaco Alessandro Campalto - ha appreso dell’altissima onorificenza con orgoglio e commozione, e con altrettanto orgoglio, ospiterà la straordinaria cerimonia”. Durante la consegna del riconoscimento ai coniugi Ordan da parte dello stato di Israele, dopo l’esecuzione degli inni nazionali, interverrà la prima assistente dell’Ambasciata di Israele in Italia la dottoressa Sara Ghilad. Poi saranno ascoltate le testimonianze, consegnata l’onorificenza di Giusti delle Nazioni e un attestato del Comune, e scoperta una targa alla memoria dei coniugi Ordan.

interclub Solidarietà per la Sardegna

Il comune ospiterà l’iniziativa denominata maggio di informazione psicologica Mip. Il 2 maggio si è tenuto l’incontro “L’adolescenza: identità, sessualità, sviluppo di genere. L’8 maggio “Caregiver familiare: l’importanza del supporto psicologico per chi si occupa dell’accudimento quotidiano della persona sofferente”. Parleranno la dottoressa Cacco psicologa esperta in tematiche geriatriche, e la dottoressa Cemolin Psicologa - Psicoterapeuta, esperta in patologie terminali e accompagnamento alla morte. L’incontro sarà nella sala teatro centro civico di Bojon, in via San Pio X a partire dalle ore 21.

Furti a Liettoli Furti negli appartamenti e nei giardini nell’area sud della Riviera. Nelle scorse settimane sono state prese di mira quattro case fra Liettoli, in via Alto Adige, e Sandon in via Provinciale sud. I furti sono avvenuti all’interno di tre giardini e anche all’interno di un soggiorno di una abitazione. I ladri hanno agito in pieno giorno

Attività produttive Calzaturiero

Nasce il marchio “Made in Riviera”

E

’ arrivato a destinazione nelle scorse settimane in Sardegna (Uras - Oristano), colpita recentemente dall’alluvione, il materiale scolastico acquistato grazie alle consuete camminate e corse per beneficenza organizzate dall’Inter Club di Campolongo. A spiegare l’iniziativa è il presidente dell’Interclub Alessandro Sorgato. “Vista la brutta situazione, e i disagi che avete e che state attraversando a causa dell’alluvione – spiega Sorgato – abbiamo sentito il dovere di sentirci vicini a voi, dedicandovi le corse della solidarietà, con ristoro con prodotti tipici sardi e con la possibilità di acquistarli. Con i soldi raccolti (diverse migliaia i euro) abbiamo comperato materiale scolastico per il vostro comune e la vostra scuola elementare “Grazia Deledda”. Per noi l’impegno nel supportare la nostra squadra del cuore deve passare anche attraverso gesti come questi, perché lo sport prima di tutto è solidarietà”. Anche il vicesindaco di Cam-

polongo Andrea Zampieri è molto contento dell’iniziativa. “Come sempre – dice Zampieri – la nostra comunità dimostra di essere sensibile ai problemi oltre i propri confini geografici, come ha dimostrato in occasione dell’Abruzzo, Emilia e alluvioni nel padovano, un grazie a tutti i volontari dell’Interclub di Campolongo per l’impegno e per la trasparenza delle loro azioni di solidarietà”. E’ arrivato a Campolongo un grande ringraziamento dell’assessore Claudia Fenu del comune di Uras per questo semplice gesto che sicuramente aiuta i bambini e fa sentire meno soli gli adulti. “E’ stata – spiega l’assessore Claudia Fenu – una meravigliosa dimostrazione che il tifo per una squadra è solo il punto di partenza per abbracciare tutti con il grande cuore di chi vuole aiutare il prossimo”. Insomma, un bel regalo da parte della comunità di Campolongo Maggiore ad un’altra comunità colpita dagli eventi e più sfortunata. S.H.

La presentazione del marchio “Made in Riviera”

E’

nato il marchio di certificazione della calzatura Made in Venezia – Made in Riviera del Brenta”. Questo il senso dell’importante accordo sottoscritto tra Acrib (calzaturifici dell’area), Confindustria Padova, Confindustria Venezia, Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”, Cna, Filctem Cgil, Femca Cisl. Un accordo che punta a risolvere e ad eliminare anche i problemi legati alle delocalizzazioni in loco, la pratica di affidare a laboratori clandestini cinesi parte della produzione (tacchi e suole prevalentemente), sfruttando l’abbassamento del costo del lavoro privo di regole. Un fenomeno che purtroppo anche nei mercati internazionali ha cominciato ad insinuare dubbi sull’originalità dei prodotti Made in Riviera. “Si vuole realizzare – ha spiegato il presidente dell’Acrib Siro

Produzione e fatturato del comparto si sono attestate a quasi 20 milioni di paia di scarpe e 1,65 miliardi di euro

Badon – un marchio di qualità che porti in trasparenza l’intero processo produttivo per premiare le aziende che operano nel rispetto delle regole, e della legalità”. Produzione e fatturato del comparto si sono confermate nell’ultimo decennio, attestandosi a quasi 20 milioni di paia di scarpe e 1,65 miliardi di euro con un export pari al 91%, nonostante negli ultimi anni si sia assistito ad una contrazione del numero dei calzaturifici e delle aziende della filiera, inclusi i tomaifici. “Se da un lato possono – ha detto Badon – esserci stati incrementi produttivi determinati da miglioramenti tecnologici e da ricorso a laboratori esteri, dall’altro esiste il fondato timore di una presenza nel distretto, di situazioni non regolari. Speriamo così che tutte le polemiche che sono seguite alla continue scoperte di laboratori illegali si concludano”. Per Franco Scantamburlo segretario dell’Associazione Artigiani della Riviera “ l’inclusione nell’accordo in questa occasione dell’impresa artigiana calzaturiera, è sinonimo di trasparenza e di valorizzazione di un settore e collaborazione tra i soggetti della filiera e può rilanciare l’intera economia dell’area”. Il progetto prevede un’analisi preventiva dei mercati cui sono rivolti i prodotti. Seguirà la stipula di un contratto di rete tra le aziende della filiera, la costituzione di una struttura commerciale che individui metodi espositivi della merce e la clientela, raccogliendo gli ordini, la costituzione di una o più aggregazioni d’acquisto delle materie prime. E’ previsto l’avvio della produzione caratterizzata da marchio ed etichette. E’ poi prevista, la tracciabilità del prodotto nelle varie fasi di lavorazione attraverso tecnologie Rfid. La verifica di quanto concordato tra le parti è affidata ad un ente certificatore esterno, che accerterà il rispetto degli accordi di rete, sindacali e delle norme in materia di lavoro e sicurezza. Le parti hanno previsto norme sanzionatorie per gli inadempienti (espulsione dal marchio, sospensione ecc). R.P.



12 Campagna Lupia A Lughetto Un anziano si suicida dopo una aggressione in abitazione

E’ terrore per le rapine in casa I furti negli ultimi mesi sono aumentati. Le indagini puntano a dei conoscenti di Alessandro Abbadir

U

n anziano si suicida dopo essere stato aggredito in casa da dei rapinatori che probabilmente conosceva, e a Lughetto e il terrore corre di casa in casa. “Qui in paese siamo terrorizzati. La gente per paura dei furti e di trovarsi a faccia a faccia con dei criminali senza scrupoli si chiude in casa alle 8 di sera. Sono sorti gruppi di controllo di vicinato sull’esempio di quelli già costituiti nella frazione di Lova. Speriamo ci sia una risposta sempre più efficace delle forze dell’ordine“. A spiegarsi così, quasi sfogandosi ai margini del funerale di Giuliano Battiston, il contadino di 71 anni che a fine aprile si è tolto la vita, sono state tante persone. Una situazione quella relativa alla sicurezza che è pesante nella frazione anche secondo il presidente della Pro Lughetto Fabrizio Ruvoletto. “Conoscevo Battiston – dice Ruvoletto – per una persona mite, tranquilla, semplice. Mai avrei pensato che potesse fare un gesto simile. Siamo tutti vicini alla famiglia, ma va detto che questa frazione negli ultimi mesi, è stata spesso bersaglio dei ladri, e la paura delle persone è reale“. Parole composte, sommesse che non nascondono però l’ansia per un fenomeno fuori controllo. “In questi mesi – dice una donna anziana – alcune famiglie a Lughetto hanno ricevuto la visita dei ladri, anche più di due o tre volte. Insomma, una situazione da incubo sia di notte che di giorno”. I ladri oltre a colpire le case, colpiscono anche automobili in sosta nelle strade, giardini garage. I gruppi di vicinato e controllo si muovono prevalentemente di sera e escono a verificare se ci sono

In breve “Brenta Sicuro”, in tanti a Conche Manifestazione di protesta sulla rive del Brenta a Conche di Codevigo da parte del comitato “Brenta Sicuro” nelle scorse settimane. Molti dei suoi militanti sono di Campolongo, Fossò, Vigonovo e Campagna Lupia. “Eravamo presenti in massa alla manifestazione - spiega per il comitato Marino Zamboni - per rimarcare il nostro allarme per il deterioramento degli argini del Brenta e per un invito alla Regione di far partire il progetto del completamento dell’Idrovia Padova – Venezia”.

Procurato aborto, medici a giudizio

movimenti sospetti. Armati di cellulari, appena notano qualcosa che non va, informano le forze dell’ordine, in particolare i carabinieri che così intervengono sul posto in tempi rapidi. Un esperimento che ha dato già i suoi frutti positivi appunto nella vicina frazione di Lova ma anche nelle frazioni di Gambarare e Oriago di Mira, dove esperienze simili e anche più complesse (cioè con la presenza di cartelli e videocamere) sono attive da mesi riducendo le azioni di ladri”. Sulla vicenda interviene anche il sindaco del paese Fabio Livieri. “Quello che è accaduto –dice Livieri – è un fatto gravissimo. La gente è preoccupata, anche se il monitoraggio delle forze dell’ordine è costante ed efficace in ogni periodo dell’anno. Chi ha aggredito quell’anziano nella sua abitazione qualche settimana fa, è stato solo un vigliacco”. I carabinieri però non sono orientati verso degli sconosciuti, ma verso persone che Battiston già conosceva.

Andranno davanti al giudice monocratico di Padova, il prossimo 26 settembre, due medici e un infermiere dell’ospedale di Piove di Sacco, chiamati a rispondere di cooperazione in aborto colposo nei confronti della giovane mamma veneziana C.N., di Lova di Campagna Lupia, che la notte del 3 settembre 2010 perse il bimbo che portava in grembo. Poche ore prima le era stato negato il ricovero nell’ospedale piovese: quella stessa notte fu operata d’urgenza a Padova, dove era stata accompagnata dal marito, rischiando di morire.

Oasi di Valle Averto, orari primaverili Ha riaperto l’oasi di Valle Averto a Lugo di Campagna Lupia Alle 10 di ogni sabato e domenica ci sarà l’apertura dell’oasi naturalistica, con visita guidata. Dalle 15 alle 19: laboratori per bambini (età 7-14) per sensibilizzarli al risparmio energetico “e far conoscere il mondo al…buio” e il mondo degli animali notturni

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i è riunita la terza commissione provinciale consiliare straordinaria (Urbanistica, Mobilità e Trasporti) convocata dal presidente, il consigliere Michael Valerio, per l’aggiornamento dello stato di avanzamento dei piani di assetto territoriale dai comuni della Provincia. Hanno partecipato a lavori della commissione, la diri- Il centro di Campagna Lupia gente del Servizio provinciale Urbanistica e Pianificazione Territoriale Alessandra Grosso e il funzionario Massimo Pizzato. I Pat (Piani assetto del territorio) e Pati (piani di intervento) approvati: sono quelli di: Camponogara, Fossò (Pati), Cavarzere, Pianiga, Santa Maria di Sala, Cavallino Treporti, Martellago, Meolo, Gruaro, Spinea, Campagna Lupia, Pramaggiore, Cona, Musile di Piave, San Donà di Piave, Campolongo Maggiore, Caorle, Eraclea, Fossalta di Portogruaro, Marcon, Portogruaro, Noventa di Piave. Pratiche in approvazione: Venezia, Concordia Sagittaria. Pratiche inviate alla commissione VAS regionale ed in attesa del relativo parere: San Stino di Livenza, Salzano. Pratiche in fase di adozione (istruttoria conclusa): San Michele al Tagliamento, Noale, Dolo- Fiesso d’Artico (Pati), Quarto d’Altino. Pratiche in fase di preadozione pervenute: Mira (hanno chiesto di sospendere l’istruttoria per apportare modifiche al Pat inizialmente presentato). Comuni con documento preliminare approvato: Chioggia, Ceggia, Mirano, Teglio Veneto, Cinto Caomaggiore, Jesolo, Annone Veneto, Scorzè, Vigonovo. Comuni da verificare: Torre di Mosto, Fossalta di Piave. In commissione sono stati illustrati il percorso previsto dalla legge regionale, nelle sue articolate fasi, tra cui quelle di concertazione e condivisione, il numero dei documenti richiesti, i tempi necessari alla conclusione dell’intero iter, le specificità dei singoli comuni. Il vicepresidente e assessore all’Urbanistica Mario Dalla Tor, che sta seguendo la questione, ha dichiarato: “Sono i risultati di un lavoro avviato già dal 1 gennaio 2011, data in cui la Regione del Veneto ha trasferito le deleghe alla Provincia di Venezia per l’approvazione del Pat. Questi nuovi strumenti urbanistici andranno a delineare la situazione territoriale, in coerenza con quanto definito nel Manifesto delle Azioni. Insieme ai comuni, è stata promossa un’azione di salvaguardia dei territori e delle loro peculiarità, soprattutto dal punto di vista ambientale, nello sforzo di non consumare lo spazio agricolo esistente, A.A. calibrando con gli obiettivi fissati, le previsioni di crescita”.



14 Campagna Lupia Ulss 13 L’azienda sanitaria pronta a far spendere fino a 300 euro per vestizione e esposizione delle salme

Caro tariffe mortuarie, scatta la protesta Le imprese funebri della Riviera del Brenta: “Siamo pronti a portare i defunti negli obitori di altri ospedali della zona” di Alessandro Abbadir

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aro tariffe mortuarie, è rivolta in Riviera e nel Miranese. Ad annunciare proteste sono le imprese funebri. “Siamo pronti a portare via le salme dagli obitori di Dolo, Noale e Mirano a quelli di Mestre e Piove di Sacco o direttamente nelle case, nel caso in cui l’Ulss 13 decidesse di procedere con un salasso di quasi 400 euro per la vestizione e l’esposizione dei defunti“. Spiegano questa posizione Paolo Lucarda dell’impresa “Al Molino“ e Andrea Cracas dell’omonima impresa funebre, che ha denunciato il problema qualche settimana fa. Una posizione comune a tutti gli operatori del settore. “Fra un mese cioè a giugno – spiega Lucarda – ci sarà da parte dell’Ulss 13 l’imposizione di tariffe per la vestizione dei defunti e la loro esposizione. E’ un provvedimento assurdo e vessatorio alla luce della crisi economica. Le famiglie della Riviera del Brenta e del Miranese oltre al dolore per la perdita dovranno sobbarcarsi in media un costo di 300 euro in più per dare all’estinto degna sepoltura Il costo della vestizione

della salma è stato calcolato in circa 100 euro. Il costo dell’esposizione nella cella mortuaria, sarà di circa 100euro all’ora. Tariffe del genere non ci sono all’ospedale dell’Angelo a Mestre, dove sia il servizio di vestizione che quello di esposizione della salma, restano gratuiti”. L’Ulss 13 ha spiegato dal canto suo che se finora il servizio era rimasto gratuito, era una consuetudine non regolamentata da parte del personale

Una soluzione alternativa è la creazione di camere refrigerate in abitazione dell’obitorio. Questi servizi però non fanno parte dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e per questo si è deciso di provvedere ad una loro tariffazione con l’inizio dell’estate. L’Ulss ha intenzione di chiedere una co partecipazione alla tariffazione prevista ai comuni dell’area. Le imprese funebri però

non ci stanno e legge regionale alla mano, promettono una risposta precisa al provvedimento. “La legge regionale del 4 marzo del 2010 – spiega Lucarda – permette alla famiglia di disporre della salma nel cosiddetto periodo di osservazione, cioè quello che va dalla constatazione della morte alle successive 24 ore. La salma insomma può essere trasportata senza limitazioni (se non ne esistono di tipo giudiziario), all’interno del territorio regionale. Come imprese funebri siamo in grado di garantire gratuitamente il traporto o in altri obitori dove la tariffazione non esiste o siamo in grado di organizzare la refrigerazione di locali adibendoli a camere ardenti. Il tutto facendo spendere zero o al massimo100 euro alla famiglia al posto dei 300 preventivati dall’ospedale di Dolo, Noale o Mirano”. Ma sulla vicenda arriva anche la presa di posizione del presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 e sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri che vuole precisare alcuni aspetti. “La tariffazione del servizio di vestizione e esposi-

L’ospedale di Dolo e Fabio Livieri zione delle salme negli obitori degli ospedali di Dolo, Mirano e Noale– dice Livieri – sarà a carico dei famigliari del defunto solo se la persona estinta è morta in casa. Se la persona invece è deceduta in ospedale questo problema non si pone, e tutto sarà come prima. Il costo massimo preventivato è di 250 – 300 euro“. Livieri va però dopo le critiche nel dettaglio. “Già altre Usl – assicura Livieri – come quella di Padova mandano il conto a casa nel caso in cui la persona morta in abitazione o in un altro luogo, venga porta-

ta nell’obitorio dell’ospedale. Resta il fatto che questa tariffazione si fa d’obbligo anche per non gravare l’Ulss 13 di un costo che di norma dovrebbero sobbarcarsi i comuni, realizzando nel loro territorio un obitorio comunale. Una struttura che costerebbe 50 mila euro l’anno agli enti locali come minimo. Le soluzioni più convenienti perciò chi ha il proprio defunto in casa sono quelle di creare camere ardenti refrigerate, che potrebbero essere realizzate tecnicamente dalla stessa impresa funebre“.


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16 Elezioni a Camponogara Elezioni Il prossimo 25 maggio le votazioni per il rinnovo del consiglio comunale

Sfida a tre per la poltrona di sindaco

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fida a tre nel comune di Camponogara che va alle urne con il sistema del turno unico . A Camponogara alle elezioni amministrative del 25 maggio, grande assente sarà il Movimento 5 Stelle. Il comune ha 13.109 residenti, fra questi i votanti sono 10.489, 5.135 maschi e 5.354 femmine. Le sezioni in cui sarà possibile votare sono 12, sparse tra il capoluogo e le frazioni di Calcroci, Premaore, Prozzolo e Campoverardo. Per il centrosinistra si ricandida il sindaco uscente Gianpietro Menin, 48 anni, geometra, con la lista “Menin sindaco di tutti” appoggiata da Pd e una lista civica orientata a sinistra. Il maggior sfidante di Menin sarà Emanuele Compagno, 34 anni il prossimo 15 luglio, avvocato e cronista di un quotidiano locale. Ad appoggiare la lista “Emanuele Compagno Amministrare insieme” sono quasi tutti i partiti di centrodestra e la Lega Nord Infine è scesa in campo la lista “Camponogara prima di tutto” con l’imprenditore edile Mario Borella, 65 anni titolare di un centro ippico a Camponogara.

di Alessandro Abbadir

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manuele Compagno è il candidato della lista civica “Amministriamo Assieme”, ha 33 anni ed è un avvocato e giornalista. Molti lo conoscono come presidente della Pro Loco e dell’Azione Cattolica dove ha contribuito a portare aiuti a persone in difficoltà, e realizzato eventi e manifestazioni importanti per Camponogara, oltre al contribuito a educare giovani e ragazzi. “La nostra lista chiede un voto per cambiare l’attuale sistema in cui Camponogara è gestita da politicanti, tecnocrati e banchieri che parlano burocratese e non raccontano la verità. Per giustificare i loro errori ci hanno convinti che non ci sono i soldi, invece la giunta Menin ha, ad esempio, acceso un mutuo da due milioni di euro a causa di un loro errore amministrativo nella costruzione della caserma. Troppi gli sprechi di denaro, le scelte sbagliate, gli aumenti di tasse”. Il candidato Compagno pone l’accento su come i camponogaresi siano stati privati del loro ruolo, sul fatto che la segreteria provinciale del partito ha preso decisioni al loro posto. “La nostra lista punta a cambiare tutto questo. Da un anno a questa parte la politica italiana si è rivoluzionata. La gente chiede cambiamento, non continuità con il passato. Noi siamo il rinnovamento, vogliamo restituire Camponogara ai camponogaresi. Con noi il Comune sarà trasparente. Non prenderemo ordini dall’alto, ma solo dai nostri concittadini, siamo una lista davvero civica. Vogliamo rivedere il sistema di raccolta differenziata che, con il nuovo sistema, ha riempito case e condomini di bidoni riducendo gli svuotamenti senza ridurre la tariffa. Vogliamo dare nuove opportunità all’edilizia privata. Porremo al centro le frazioni, porteremo la tassazione ai livelli medi della Riviera del Brenta. Riporteremo in alto la nostra sagra, la nostra squadra di calcio e le associazioni. Rilanceremo i paesi con eventi belli e luminosi. Diamo fiducia ai nostri giovani, loro hanno voglia di far bene per Camponogara, sosteniamoli”. R.P.

La lista “Amministriamo insieme”

ianpietro Menin, 49 anni sindaco uscente è geometra e tecnico all’ufficio lavori pubblici del comune di Campagna Lupia si ricandida a primo cittadino alla testa della lista “Menin Sindaco di Tutti”. “Essere il sindaco di tutti in questo periodo difficile - spiega il candidato Menin - vuol dire rispondere in modo trasparente ed immediato a quelle esigenze di ordinato sviluppo e benessere sociale che il nostro paese, giorno dopo giorno, va richiedendo. Le priorità in questo momento per il comune di Camponogara sono: continuare gli interventi sulla sicurezza idraulica del territorio, perché non si verifichino gli allagamenti che hanno creato problemi ai cittadini. Servono poi soluzioni per una viabilità più sicura e con meno traffico. Bisogna dare aiuto i lavoratori e quelle famiglie che non per colpa loro, versano in situazioni di disagio per la mancanza di lavoro. Bisogna poi investire nella sostenibilità ambientale e ridurre la pressione tributaria ai cittadini”. Fra gli altri punti salienti del programma elettorale della lista “Menin Sindaco di tutti” ci sono: l’incentivazione di tutte le forme di partecipazione popolare; la promozione della conoscenza del territorio difesa delle attività produttive; sicurezza per i cittadini. E poi non manca l’attenzione al potenziamento del settore dell’istruzione sport e servizi pubblici; il sostegno alle associazioni culturali e di volontariato, valorizzare la famiglia e le giovani coppie. La lista poi punta alla ristrutturazione e la messa a norma degli edifici scolastici e continuare nella politica di riduzione dei costi della pubblica amministrazione. Ma non solo. “Si deve porre sempre maggiore attenzione – conclude il candidato sindaco Menin – nei confronti dei portatori di Handicap, bisogna dare sostegno ai giovani nella vita sociale; valorizzazione del ruolo della donna ed investire nel territorio con opere pubbliche indispensabili”.

LA lista “Menin Sindaco di tutti”

Mario Borella

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Mario Borella 65 anni, imprenditore edile e restauratore il candidato della lista “Prima Camponogara” che fa riferimento al gruppo politico regionale “Prima il Veneto” . Borella si scontrerà con il candidato sindaco del centrosinistra Giampietro Menin (sostenuto da Pd e una lista civica) e con candidato di del centrodestra Emanuele Compagno. Borella è nato a Mira Taglio dove ha vissuto decenni ora vive a Dolo, è sposato e geometra e gestisce un circolo ippico proprio a Camponogara, paese a cui è molto legato. Ha lavorato per anni come restauratore di importanti palazzi di Venezia”. Borella critica destra, sinistra e pure il suo ex partito la Lega Nord con il quale si era candidato a sindaco a Mira nel 2012 “Ho lavorato con tante amministrazioni comunali. Purtroppo in alcune realtà è sempre valsa la regola che è meglio non fare, e non avere troppa intraprendenza neanche come imprenditore per non avere grossi problemi al minimo errore. Governano sempre i soliti sia a destra che a sinistra. E’ l ora di un cambiamento radicale anche qui, come hanno fatto in tanti comuni limitrofi anche in Riviera del Brenta. Credo che la realtà amministrativa di Camponogara abbia bisogno di una forte scossa di rinnovamento che solo una lista come la nostra possa dare perché composta da gente del posto che al primo posto mette la propria terra e cioè il Veneto e il proprio comune. Solo sapendo quale è la propria identità si possono risolvere i problemi delle persone del territorio che si amministra”. Anche sulle alleanze l’imprenditore Mario Borella è chiaro. ”E’ meglio- dice - correre da soli che in compagnia dei soliti noti o di politici riciclati. La gente a Camponogara mi conosce per la mia attività che da anni ho con il centro ippico”: La battaglia politica di Prima il Veneto si distingue per una difesa della terra veneta e una scarsa adesione ad una idea di Padania della Lega Nord ritenuta avulsa da ogni riferimento storico.

LA lista “Camponogara prima di tutto”

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a lista “Camponogara prima di tutto” il cui NO PO G candidato sindaco è l’imprenditore Mario Borella, fa riferimento al gruppo politico regionale “Prima il Veneto” che è nato qualche mese fa di fatto da una separazione dalla Lega Nord, anche in polemica con la gestione del MA T partito del sindaco di Verona Flavio Tosi. DI TU “La lista - spiegano gli aderenti – è formata persone oneste, trasparenti, solitamente affiancate da tanti tecnici preparati e quasi nessun politicante di professione. Tante le donne ed o giovani presenti per conquistare il seggio di consigliere comunale a Camponogara”. Ecco perciò i candidati consiglieri della lista “Prima Camponogara“ in lizza per le amministrative del prossimo 25 maggio: Giuliano Cava, Davide Zilio, Mattia Nardo, Gimmy Favaretto, Devi Chinazzi, Veronica Agnoletto, Elia Sarto, Alessandro Bon, Erica Ferrari, Evelina Lamon, Luciano Ferretti, Paola Giurin, Riccarda Visentin, Marco Volpi, Sara Scolaro.

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a lista “Menin Sindaco di Tutti” è una compagine civica di centrosinistra che aggrega persone di varia formazione culturale, professionale e politica, “accomunate dal desiderio di rendersi utili al proprio paese, al territorio, con impegno e grande passione civica”. Tanti sono i giovani e molte le donne alle quali, come a livello nazionale, il Pd locale ha voluto garantire una quota minima di partecipazione. La lista (e il candidato sindaco collegato) sono appoggiati dal Partito Democratico, partito a cui Gianpietro Menin è iscritto dal 2009 e da una lista civica orientata a centrosinistra. Ecco i candidati consiglieri comunali per le elezioni amministrative a Camponogara della lista civica di centrosinistra che appoggia il sindaco uscente: Antonio Fusato; Matteo Fattore, Giuliano Riccoboni, Diego Fogarin, Camilla Carraro, Monica De Stefani, Eleonora Canova, Orsola Santimone, Cristina Scocco, Amedeo Girardi, Manuele Battiston, Massimiliano Mazzetto, Luca Angelon, Diego Menegazzo, Renato Terrin, Enrico Badin.

Il candidato sindaco

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a lista civica “Amministriamo Assieme” è composta da persone con un’età media intorno ai 40 anni con tante donne, gente conosciuta in paese, e che proviene dal mondo operaio, dalle associazioni e dall’imprenditoria. E’ composta da Francesca Bragato, 58 anni; Silvia Broccardo, 31 anni, attiva nel mondo del volontariato e sindacale; Riccardo Cabianca, 42 anni, elettricista; Daniel Compagno 24 anni, campione di atletica; Pascale De Falco, 41 anni, avvocato; Daniel Devò, 26 anni, fisarmonicista; Barbara Fabbris, 42 anni, insegnate alle scuole medie; Christian Fabris, 38 anni, titolare dell’autoscuola del paese; Daniel Morandin, 33 anni, noto a tutti nel mondo del vivaismo; Filippo Russo 56 anni, presidente della Protezione Civile; Luca Salmaso, 31 anni, titolare del bar di piazza Vighizzolo a Prozzolo; Adriana Stevanato 61 anni, Ennio Trevisan 42 anni; Martina Valentini, 33 anni, nota per l’impegno nella Pro Loco e titolare di un negozio di tendaggi; Claudia Zinato 47 anni; Elio Zoccoletti 63 anni, figlio di Dante, un’istituzione a Camponogara. R.P.

Gianpietro Menin

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Il candidato sindaco

Emanuele Compagno

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Il candidato sinaco


Camponogara 17 Territorio Area verde di quattromila metri quadrati in Via Fossa del Palo

Apre il nuovo parco pubblico di Calcroci Si chiama “Parco della speranza di Iqbal e Malala”, due bambini eroi simbolo del diritto allo studio di Roberta Pasqualetto

Alla cerimonia inaugurativa hanno partecipato un centinaio di bambini del paese due eroici bambini hanno saputo infondere in milioni di loro coetanei: il diritto allo studio da parte di tutti i bambini. Questi due giovani hanno lottato per il diritto per i quali hanno messo in gioco la loro stessa esistenza. “Ho sentito dei commenti, peraltro già preventivati, sull’opportunità di intitolare a due “foresti” il parco - dice l’assessore ai lavori pubblici del comune - io credo che la”lotta” e il sacrificio di questi due bambini debbano diventare tesoro dell’umanità, e sono molto felice di questa intitolazione, mi ripaga ampiamente, dei miei 5 anni da assessore”. Iqbal Masih è stato un bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, diventato un simbolo della lotta contro il lavoro infantile. Iqbal era nato nel 1983 in una famiglia molto povera, a quattro anni

già lavorava in una fabbrica di mattoni e quando ne aveva cinque, i suoi familiari, si indebitarono per pagare le spese matrimoniali del primogenito e Iqbal fu venduto a un fabbricante di tappeti per l’equivalente di 12 dollari. Fu quindi costretto a lavorare oltre 12 ore al giorno per sette giorni la settimana, viveva incatenato al telaio, con uno stipendio pari a una sola rupia (pochi centesimi di euro). Malala Yasufazi è una bambina pakistana che è diventata famosa a livello internazionale, e si è legata alla nascita di movimenti a favore dell’istruzione delle donne. Nel 2012 Malala, all’età di 15 anni, è stata colpita alla testa e alla spalla da un proiettile sparato da un talebano mentre saliva nello scuolabus che la stava riportando a casa. L’accusa nei confronti della ragazza è di diffusione delle idee occidentali. Malala è la persona più giovane a essere stata candidata al premio Nobel per la Pace 2013. Time magazine le ha dedicato la copertina di aprile inserendola nella lista delle cento persone più influenti al mondo.

L’inaugurazione del parco All’ex distretto

Ambulatori di medicina di gruppo

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ono iniziati i lavori di sistemazione dei locali dell’ex distretto sanitario di Camponogara, per destinare parte dei locali ad ambulatori sanitari dei medici di medicina generale e in parte ad uso amministrativo. La nuova sede faciliterà il rapporto tra cittadino e medico; semplificherà le procedure di accesso ai servizi dell’azienda; garantirà un più elevato livello qualitativo e una maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate con una forma di continuità dell’assistenza e delle cure, attraverso modalità di integrazione fra medici. Quando sarà operativa, sarà più semplice il coordinamento funzionale dell’attività dei medici di medicina generale con i servizi e le attività del distretto. La struttura migliorerà gli standard, e

sarà più semplice condividere ed implementare le linee guida diagnostico terapeutiche per le patologie a più alta prevalenza, e attuare delle verifiche periodiche. I locali saranno interessati da interventi edili, di serramentista, di tinteggiatura, di adeguamento dell’impianto elettrico, opere idrauliche, di realizzazione impianto antiintrusione e di realizzazione di nuovo impianto di riscaldamento e raffreddamento e acqua calda sanitaria. La convenzione è valida 6 anni e rinnovabile, i costi di adeguamento sono a carico dei medici e dell’amministrazione comunale, per un importo totale di 66 mila euro. R.P. messaggio elettorale a pagamento

CAMPONOGARA - AMMINISTRATIVE 2014

IL 25 MAGGIO

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LA NOSTRA SQUADRA

COMMITTENTE RESPONSABILE GIANPIETRO MENIN

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d aprile è stato inaugurato il nuovo parco verde a Calcroci, un’area di quattro mila metri quadrati in Via Fossa del Palo. Il parco è stato intitolato: “Parco della speranza di Iqbal e Malala”, due bambini eroi simbolo del diritto allo studio per i più giovani. All’inaugurazione hanno partecipato l’amministrazione locale, l’ex proprietaria dell’area, signora Rita Fracca, i progettisti geometra Loris e Cristian Vanzan, e un centinaio di persone. L’amministrazione ha tagliato il nastro e ha ringraziato tutti i ragazzi delle elementari di Calcroci e le loro insegnanti per l’importante contributo offerto: agli alunni era stato chiesto di presentare un loro progetto di come avrebbero voluto il parco e una proposta di intitolazione dello stesso. La cerimonia ha raggiunto momenti molto toccanti quando due alunni delle quinte elementari hanno spiegato ai partecipanti l’importanza di uno spazio verde ed hanno comunicato che il parco sarà intitolato “Parco della speranza di Iqbal e Malala” proprio quella speranza che questi


18 Economia Economia Iniziativa dell’associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera”

Artigiani, accordo per il settore casa Si aiuta l’impresa e il cittadino che intende fare un intervento che spesso non ha un quadro generale dei costi e dei benefici di Giacomo Piran

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’associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera” e le banche del territorio, unite per sostenere e rilanciare le imprese della filiera “Casa”. Questo è il punto centrale dell’accordo firmato ad inizio aprile dall’associazione Artigiani rivierasca con sette istituti bancari presenti: Cassa di Risparmio di Venezia, Unicredit, Banca del Veneziano, Veneto Banca, Banca Mediolanum, Banca Popolare di Vicenza e Volksbank. Un’intesa che punta ad un’azione specifica per le aziende del settore “casa”. “Le imprese della filiera casa - si legge nel comunicato stampa - ed in particolare i settori dell’edilizia, della termoidraulica, dell’impiantistica, degli infissi, delle dipinture e dell’isolamento termico sono quelli che continuano a registrare, oramai da qualche anno, le maggiori difficoltà dovute ad una crisi i cui effetti sono ancora pesanti”. Ad illustrare l’accordo sono il presidente dell’Associazione Salvatore Mazzocca e il segretario Franco Scantamburlo. “Abbiamo costruito un progetto – hanno spiegato Mazzocca e Scantamburlo –, partendo dalla valorizzazione delle normative fiscali a beneficio dei cittadini che intendono effettuare interventi di ristrutturazione, di ampliamento e di installazione di impianti alimentati con energie rinnovabili. Un progetto che possa mettere

in relazione tutti i soggetti interessati; i privati e le famiglie, le imprese e le banche del territorio. Spesso, il cittadino che intende fare un intervento, è disorientato dalla impossibilità di avere un quadro generale dei costi e dei benefici ottenibili, col risultato finale di desistere e rinviare”. Il segretario dell’Associazione Franco Scantamburlo scende nei dettagli dell’accordo sottoscritto con le banche, spiegandone le peculiarità. “La convenzione – ha illustrato il segretario degli Artigiani – si pone l’obiettivo di promuovere un’opportunità di finanziamento ad hoc proprio per favorire gli interventi sugli immobili”. Con questo accordi tutti sono più sicuri e tutelati. “In questo modo – ha proseguito Franco Scantamburlo – l’impresa associata potrà rafforzare la sua proposta di preventivo, agganciando la convenzione bancaria affinché il cittadino possa avvalersi di un finanziamento che, nel piano di rientro, terrà conto dei vantaggi fiscali riconosciuti dalla legislazione. Fermo restando il merito creditizio del soggetto che sarà valutato dal singolo istituto, il vantaggio è evidente: l’azienda o le aziende artigiane associate, potranno presentare preventivi singoli o anche multipli, il privato potrà beneficiare dei vantaggi offerti dalla banca e di conseguenza, l’impresa o le imprese, avendo la

Florivivaismo Un mese dedicato alle rose

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ille giardini e rose” è la manifestazione che vedrà interessata tutta la Riviera del Brenta questo mese con 21 eventi tra convegni, premiazioni, visite guidate e attività destinate ad adulti e bambini che vedranno coinvolte ben 12 ville della Riviera. La manifestazione è patrocinata dalla Provincia di Venezia, partner collaborativo con l’Associazione Culturale “Squero Antico”, che ha promosso e organizzato l’evento. Maggio è infatti il mese delle rose, e quest’anno per tutto il mese, fino al 31, si potrà assistere allo sbocciare di una nuova varietà di rosa, che diventerà da questo momento in poi il simbolo della Riviera del Brenta. Madrina dell’intera manifestazione è la presidente della provincia Francesca Zaccariotto. Per l’assessore provinciale alle attività produttive Lucio Gianni: “E’ una manifestazione che dura tutto il mese di maggio. Due anni fa da un convegno scientifico è nata questa brillante idea sulla bellezza delle rose, perché i parchi e le rose antiche erano importanti nella Repubblica di Venezia. Protagoniste saranno anche le meravigliose ville del Brenta, e questi eventi avranno una forte ricaduta economica sul territorio. Ci sarà il 10 maggio con la partecipazione della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto la premiazione del concorso organizzato dall’Acrib e Politecnico calzaturiero “La Rosa si fa scarpa”. In pratica, gli studenti del Politecnico hanno lavorato sul tema della rosa creando due modelli originali di calzature da donna”. Il direttore dell’istituto Ville Venete Carlo Canato: “Abbiamo raccolto

garanzia dei pagamenti, potranno agire sul prezzo con una maggiore capacità competitiva. La banca, dal canto suo, potrà acquisire nuova clientela. Ciò che proponiamo esiste già, ma nella realtà si trova in modo completamente scollegato”. Per presentare l’accordo sono stati stampati 30 mila volantini informativi ed è prevista una festa a Forte Poerio a Mira, nei pressi di Casa Futura, in cui saranno invitate le banche, i sindaci, i cittadini e ovviamente le imprese. Nel frattempo per illustrare le condizioni della Convenzione con gli istituti di credito e le modalità di adesione da parte delle associate, ad inizio aprile le imprese della filiera casa sono state convocate per un incontro presso la sede dell’associazione Artigiani di Dolo. I progetti dell’associazione Artigiani non finiscono qui. “Con l’Acrib (Associazione calzaturieri della Riviera) lavoreremo per ottenere una certificazione di qualità dei marchi del territorio – ha concluso Scantamburlo – e inoltre apriremo uno sportello della nostra associazione nella zona industriale di Fossò”. Queste iniziative vanno ad aggiungersi a quelle intraprese nel 2013 per il supporto del settore moda, con la partecipazione alla fiera Expo Fashion di Dallas, e della filiera edile dei servizi, con la missione a Erbil in Kurdistan iracheno.

I dati

Segnali di ripresa

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urante la presentazione dell’accordo con le banche, l’associazione Artigiani della Riviera ha illustrato anche i dati aggiornati dei propri associati: oltre 1100 imprese, di cui 450 in rappresentanza della filiera casa. “Il bacino di Dolo - hanno spiegato - è rappresentativo del 16,3% delle imprese a campione e del 21,8% dei dipendenti totali a livello provinciale. Nel corso del secondo semestre del 2013 si evidenzia una flessione degli occupati pari all’1,6%”. Quali sono i motivi di tale andamento? “La riduzione è imputabile innanzitutto al calo del 4,9% registrato nel comparto delle costruzioni. Una variazione al ribasso si poi è verificata nel campo del manifatturiero, con una diminuzione del 2,9%. Si è registrata però una crescita degli occupati nel manifatturiero dello 0,6%”. Si analizzano poi vari settori in particolare. “Guardando ai singoli settori, gli occupati sono risultati in aumento del 6,1% nel legno, del 2,9 % nella meccanica, del 7,8% nell’edilizia e del 3,6% nei servizi all’edilizia”. G.P.

Commercio Expo 2015

Le eccellenze agroalimentari in mostra Un piatto di pesce veneziano con entusiasmo questo progetto, dato che potremmo mettere in mostra le risorse di questo territorio bagnato dal fiume Brenta. Si potranno inoltre assaporare i sapori e i profumi di questa magnifica terra. Più di 15 ville e luoghi potranno essere visitati grazie alla valida sinergia tra istituzioni pubbliche e i privati”. Sarà presente anche il francese Francois Joyaux, massimo esperto di rose galliche, fondatore dell’ “Association Rosa Gallica” di Parigi, che renderà questo momento di importanza nazionale e chiaramente lo proporrà a divenire, negli anni futuri, un appuntamento di settore di livello europeo e mondiale. Nel programma non ci sono solo visite guidate ma momenti dedicati ai più piccoli come i racconti, i laboratori creativi e il giardinaggio in modo da coinvolgerli in questo contesto con la natura”. L’idea è nata nel 2012 in seguito ad una riflessione tra l’agrotecnico Stefania Carraro e il sindaco di Dolo Maria Maddalena Gottardo, sull’importanza che le Rose antiche, e profumate, avevano avuto nella Riviera del Brenta durante i tempi della Repubblica Serenissima di Venezia e di come il loro utilizzo, sia quasi completamenS.H. te scomparso.

L

’Expo 2015 arriverà anche in Riviera del Brenta grazie a UnPOxExPO, unico progetto fuori Salone dell’Expo che attraverserà 4 regioni, 15 province, 590 comuni italiani, promuovendo le eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche italiane sotto lo stesso marchio, una sorta di “paniere fluviale” legato al bacino del fiume Po. Obiettivo dell’iniziativa, concepita nell’ambito del turismo agroalimentare italiano, è mettere in rete imprese, eventi, strutture ricettive e ristoranti collocati lungo i 650 chilometri del fiume Po, da Torino a Venezia, e far toccare con mano la qualità dei prodotti enogastronomici dei territori. Un modo per valorizzare i prodotti Dop, perché “mostrare “dove” si crea un Dop – si legge nel sito ufficiale del progetto –

vuol dire sottolineare il valore aggiunto del marchio Dop rispetto ad un prodotto generico. E questo produce economia turistica”. “Vogliamo dar vita a una “Food Valley” italiana - ha spiegato l’ideatore Giampiero Comolli in occasione della presentazione dell’iniziativa presso la sede rivierasca di Confcommercio - proposta ai 20 milioni di visitatori dell’Expo 2015, come meta per scoprire la nostra storia a tavola, nei campi, nella cultura e nell’arte. Ogni provincia, compresa quella di Venezia, sarà chiamata a “griffare” e personalizzare il progetto”. La Riviera del Brenta potrà contare sui prodotti tipici come l’asparago di Giare, sulla capacità dei ristoratori di tradurre in piatti sopraffini il pesce veneziano, sull’ospitalità degli alberghi e delle dimore storiche,

Asparago di Giare, ospitalità degli alberghi e ville venete le eccellenze esibite sull’arte dei prestigiosi calzaturifici che nascono e operano in questa zona. “Un’opportunità per le imprese del territorio”, ha commentato Cristian Minchio, delegato Fipe Confcommercio della Riviera del Brenta che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, apprezzata anche da Elena Bordin, neoeletta alla guida del Gruppo Giovani Imprenditori. Le piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura economica e sociale della Riviera, potranno trarre beneficio dal progetto: attorno al prodotto d’eccellenza agro-alimentare, si potranno (e dovranno) creare pacchetti turistici “ad hoc” per il turista che resteranno anche nel dopo-Expo, combinando elementi legati alla storia artistica e culturale del territorio. “Valorizzare il territorio facendo sistema, è l’obiettivo anche de “La Riviera è di… gusto”, “sezione dell’Ascom della Riviera del Brenta creata recentemente - spiega Minchio - per dar un senso alle qualità e capacità dei singoli ristoratori attraverso l’aggregazione, la condivisione, la formazione, la programmazione e lo sviluppo delle idee, e portarli a rappresentare il territorio in giro per il mondo. Per le nostre imprese, fondamentale è il rapporto con la rete dei fornitori di materie prime e di servizi, che ci permettono di assicurare un livello qualitativo che fa la differenza”. G.P.


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Personaggio 21 Solidarietà La storia di un artigiano di Bojon di Campolongo Maggiore

Piero Panizzolo e il suo modo di aiutare gli altri Ad Haiti partecipa ad una missione che sta costruendo la chiesa, organizzando un ospedale e realizzando le fognature che, al momento, sono a cielo aperto di Roberta Pasqualetto

P

iero Panizzolo è un artigiano muratore che vive a Bojon di Campolongo con la moglie e una figlia e ha partecipato a due missioni dell’associazione di volontariato Belem Onlus di Sandon di Fossò. Piero ha sessantatré anni ed è sempre stato propenso ad aiutare le persone. Già all’età di 8 anni pensava di partire per l’Africa e aiutare i bisognosi. Poi nel 2010 il suo sogno si concretizza e parte per il Brasile con la missione Belem. “Mio figlio Stefano, sette anni fa, ha deciso di entrare in seminario, per noi non è stato semplice accettare il distacco, nella parrocchia di Sandon ho conosciuto padre Giampietro, una persona molto carismatica, che ci ha aiutato ad accettare la scelta di nostro figlio”. Piero per ringraziare padre Giampietro, costruisce una grotta nel giardino della madre residente a Fossò, a distanza di un anno, è contattato dal parroco che gli chiede di costruirne una in Brasile. Padre Giampietro, fondatore della missione Belem, ha fatto costruire le “Case dei fratelli di strada” in Brasile per recuperare 150 sbandati di tutti i tipi compresi assassini. “Siamo partiti per Jarinu, un paese a 100 chilometri da San Paolo, io e un altro italiano, per costruire la grotta di Betlemme, un simbolo di grande spiritualità. Sono rimasto lì per un mese e ho costruito tutto con mezzi rudimentali e con blocchi di cemento

armato: l’unica cosa che lì non manca. Abbiamo fatto tutto a mano e in maniera artigianale, abbiamo gestito: 35 metri cubi di calcestruzzo, 18 quintali di ferro e 150 metri cubi di terra”. Piero ha eseguito questo lavoro assieme all’altro italiano durante agosto e ci racconta che in Brasile quello è il mese delle piogge ma, durante tutto il tempo, non è mai piovuto così i lavori sono stati terminanti. I due volontari sono stati aiutati da una trentina di autoctoni che portavano sacchi di fango a mano. “Ho incontrato della gente straordinaria, lavoravano come muli e senza mai stancarsi, se durante la giornata t’incontrano dieci volte, dieci ti salutavano; persone di una dolcezza fuori del comune nei loro occhi e nei loro abbracci ho sentito l’amore di Dio”. Dopo il disastro naturale dello terremoto ad Haiti, padre Giampietro vede la necessità di aiutare la popolazione locale e propone di portare la missione Belem sul posto. Così nel 2011 Piero decide di partire per Waf Jèremie, un villaggio della periferia di Haiti assieme ad altri due italiani. “La situazione di Haiti è completamente diversa da quella del Brasile e anche i rischi per la salute personale sono più alti, ho dovuto fare molti vaccini prima di partire. Qui si trattava di ricostruire una comunità che vive sopra le immondizie, la temperatura è insopportabile, nessuno ha voglia di

lavorare e noi eravamo solo in tre a farlo. L’America ha portato tanti macchinari, a questa gente che non ha nulla, ma in realtà sono solo cose vecchie, e che funzionano male e presto divengono rifiuto. La gente mangia quello che trova: frutta e il pescato. Ma la vera fonte di vita è il ghiaccio che porta sollievo al caldo massacrante. Il ghiaccio è come la benzina da noi, nessuno può farne a meno. Gli abitanti comprano un blocco di ghiaccio, lo tengono riparato sotto la terra e gli stracci, e lo vendono a pezzetti. Abbiamo iniziato a costruire una scuola per i bambini, nel 2011 erano una cinquantina oggi sono 700”. La missione sta costruendo la chiesa, organizzando un ospedale e realizzando le fognature che, al momento, sono a cielo aperto. La gente vive in baracche fatte di stracci e lamiere senza corrente ne cibo. “C’è soddisfazione nel vedere i bambini vestiti e puliti e non abbandonati a se stessi. Se non avessi problemi familiari partirei anche domani per aiutare chi ne ha bisogno e forse non abiterei più qui. Andare in missione è qualcosa che non scegli, ma che ti capita ed io non dico mai che è un’esperienza da fare perché è una cosa che uno si deve sentire dentro. Se uno vuole aiutare può farlo anche qui con la gente che lo circonda. Le parole contano poco, sono più importanti gli esempi positivi”.

Sopra il terremoto ad Haiti e sotto Piero Panizzolo

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22 2

VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Amministrazione Il governo del territorio

Dopo decenni di dibattiti, la città metropolitana Con l’approvazione del ddl Delrio, nel 2015 a Venezia nasce il nuovo Ente che sostituisce la Provincia

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, il prsidente della Regione Veneto Luca Zaia e la collega della Provincia Francesca Zaccariotto dopo l’incontro a Ca’ Corner il 28 aprile scorso con il ministro dell’Interno Angelino Alfano

di Ornella Jovane

S

e ne parla da decenni, ma questa volta ci siamo: la Città Metropolitana dal prossimo anno diventa realtà. Con l’approvazione da parte della Camera del Disegno di Legge “Delrio”, il sistema delle amministrazioni locali viene ridisegnato in via transitoria in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, che all’articolo 114 indica le Province quale elemento costitutivo della Repubblica, al pari di Comuni, Città Metropolitane e Regioni. Fino ad allora, le Province non scompaiono, ma si svuotano di competenze e si trasformano in enti territoriali di area vasta di secondo grado, guidati da un presidente indicato dai sindaci e dai consiglieri comuna-

li della Provincia, il quale governa il territorio con l’Assemblea dei sindaci e il nuovo Consiglio provinciale formato da 10 a 16 componenti scelti tra gli amministratori locali. Tutti in carica senza compenso, eccetto quello già percepito per l’incarico principale. Questa rivoluzione, che secondo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, porterà semplificazione e risparmio (ma le forze di opposizione in Parlamento la pensano in maniera diametralmente opposta), riguarda ancor più da vicino il Veneziano. Uno dei principali pilastri della riforma, infatti, è costituito, com’è noto, dalla nascita, dal primo gennaio 2015, delle Città

Metropolitane, che, oltre a Roma Capitale con poteri speciali, saranno Napoli, Milano, Torino, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Reggio Calabria (quest’ultima dal 2016) e, appunto, Venezia. Dieci nuovi Comuni metropolitani a cui, in seconda battuta, si aggiungeranno Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste. Parliamo di 18 milioni di cittadini, il 30 per cento della popolazione italiana. A regime, queste nuove 15 grandi aree sostituiranno le Province in termini territoriali. A guidarle sarà un sindaco metropolitano che, a differenza dei presidenti delle “nuove Province”, potrà anche essere eletto, ma solo nel caso venga previsto da un’apposita

legge. In caso contrario, il presidente coinciderà con il sindaco della principale città e non percepirà alcuna indennità aggiuntiva. La Città Metropolitana avrà altri due organi: il consiglio metropolitano, indicato dal sindaco, organo di indirizzo e controllo, e la conferenza metropolitana, composta dai sindaci dei Comuni del territorio, che delibererà lo statuto e avrà funzione consultiva sul bilancio. Il personale delle attuali amministrazioni provinciali confluirà nel nuovo ente. Le città metropolitane assumeranno le funzioni sottratte alle Province, quali la pianificazione territoriale generale, le reti di servizi, le infrastrutture, i servizi pubblici, la viabilità, lo sviluppo economico.

Altro novità significativa, il ddl “Delrio” rende più semplice la disciplina delle Unioni dei Comuni, con le due sole tipologie, quella per l’esercizio associato facoltativo di funzioni specifiche e quella per l’esercizio obbligatorio delle funzioni fondamentali. Un’opportunità su cui in provincia di Venezia hanno puntato e stanno lavorando da mesi i Comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S. Maria di Sala e Spinea, i cui consigli comunali hanno già deliberato lo statuto e l’atto costitutivo dell’Unione dei Comuni del Miranese, che dunque comprende tutti i Comuni del comprensorio eccetto Scorzè: una realtà da circa 120mila abitanti.

REAZIONI ZACCARIOTTO TEME lA PARAlISI DEll’ENTE PROVINCIAlE, ORSONI GIà PROIETTATO AllA COSTRuZIONE DEllA CITTà METROPOlITANA

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La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni Foto da www.provincia. venezia.it

arrivare alla scadenza naturale del mandato: siamo di fronte a un grave attacco alla democrazia, nel disprezzo degli elettori che hanno espresso una scelta precisa con regole definite. La decadenza anticipata accade solo in caso di infiltrazioni mafiose o di altri gravi reati, ma da questo punto di vista la Provincia di Venezia può vantare una condotta efficiente e spec-

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’accelerata del ddl Delrio alla Città Metropolitana suscita commenti contrastanti nei due politici principali protagonisti della riforma: la presidente dell’ormai ex Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. La Zaccariotto, da sempre critica, e che dal 26 giugno resterà da sola alla guida della Provincia (senza più consiglio) in vista del passaggio di testimone alla Città Metropolitana, e in carica fino al 31 dicembre solo per l’ordinaria amministrazione, ha lanciato un grido di allarme all’assemblea dei presidenti delle Province, a Roma, e al Ministro dell’Interno Alfano nella sua ultima visita a Venezia. “Si rischia la paralisi dell’ente a fronte di gravi responsabilità in materia di sicurezza viabilistica, scuola e ambiente. Va eliminata la gestione provvisoria per un Ente virtuoso come la Provincia di Venezia, altrimenti si paralizzeranno servizi già programmati per 2014 e 2015.” ha lamentato Zaccariotto, contraria alla cessazione anticipata del mandato dell’assemblea provinciale. “Gli organi di governo eletti democraticamente devono

chiata” conclude. “Di giorno storico e di svolta nella riorganizzazione dello Stato, che non vedeva grandi riforme da mezzo secolo, dall’istituzione delle Regioni” parla invece Giorgio Orsoni, il nuovo sindaco metropolitano, in carica – intanto - fino al 31 dicembre per approvare il nuovo statuto in vista del primo gennaio 2015, quando la Città metropolitana nascerà ufficialmente. Orsoni ha già convocato il 6 maggio scorso la riunione della conferenza metropolitana con i sindaci del Veneziano per avviare le procedure per lo studio dello statuto, da approvare entro l’anno, eleggendo la conferenza statutaria e il consiglio metropolitano. “Avremo un’estate di lavoro pieno” aggiunge, soddisfatto, Orsoni che, a meno di variazioni previste dallo Statuto, dovrebbe essere, in quanto sindaco della città capoluogo, anche il presidente - il primo - della Città Metropolitana di Venezia. Che però da più parti si spera di estendere presto anche a Treviso e Padova, concretizzando il sogno della PaTreVe. O.J.


Spazi aperti 23 3 Controlli La Provincia di Venezia consegna alle polizie locali efficaci strumenti informatici

35 tablet contro i reati ambientali Sono stati creati gruppi di lavoro monotematici, gruppi ristretti di specialisti delle polizie statali e locali di Alessandro Abbadir

L

a tecnologia in aiuto alla lotta ai crimini ambientali. Questa la bella novità emersa nelle scorse settimane durante l’incontro “La piattaforma di vigilanza ambientale”, in cui sono stati consegnati 35 tablet alle polizie locali della provincia, in comodato d’uso. Con i vari protocolli attuati, la Provincia si è impegnata a garantire alle forze dell’ordine dotazioni di mezzi e strumenti informatici, compresi software applicativi in comodato d’uso gratuito, per potenziare lo svolgimento delle attività di vigilanza ambientale sulla base delle disponibilità finanziarie provenienti dagli introiti delle sanzioni amministrative in materia di gestione dei rifiuti. E’ stata avviata così una sperimentazione di gruppi di lavoro monotematici, gruppi ristretti di specialisti delle polizie statali e locali. che si occuperanno di specifiche tematiche, dal consumo del suolo, ai rifiuti, alle procedure anti inquinamento. I tablet saranno utilizzati nei controlli su strada e nei sopralluoghi. “La Provincia – ha spiegato l’assessore Paolo dalla Vecchia – garanti-

rà inoltre la disponibilità dei dati relativi alle autorizzazioni provinciali mediante l’accesso all’apposita banca on line per la consultazione telematica dei provvedimenti assunti. Le forze dell’ordine si sono impegnate a utilizzare le tecnologie, per rendere disponibili i dati non sensibili derivanti dall’attività, a

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concedere alla Provincia l’accesso, nei limiti dettati dal proprio ordinamento di appartenenza, a partecipare a incontri periodici con lo scopo di assicurare disponibilità per azioni comuni di controllo con il personale tecnico e di vigilanza”. Infine sui tablet l’assessore vuole sottolinearne l’utilità in tema di contrasto ai reati ambientali. “Il controllo ambientale- conclude Dalla Vecchia - costituisce una delle nostre maggiori priorità. Alla futura “Città Metropolitana” lasceremo un patrimonio importante. Abbiamo verificato l’estrema utilità e i vantaggi pratici che si ottengono nel creare e istituzionalizzare meccanismi di condivisione e sinergia tra le varie forze di polizia, e gli organismi di controllo che si dedicano alla tutela dell’ambiente. Sicuramente i mezzi informatici che abbiamo messo a disposizione sono molto importanti e utili. Lo strumento informatico oggi è imprescindibile per poter svolgere i controlli in modo efficiente e veloce e per stilare statistiche, e serve per capire le zone dove intensificare i controlli”

A Salzano

RIAPRE l’OASI lYCAENA

A

Salzano riapre l’oasi Lycaena di via Villetta. Ogni prima e terza domenica del mese, fino a ottobre, sarà possibile visitare l’oasi dalle ore 10 alle 18. Quest’area nasce da escavazioni fatte negli anni Cinquanta e che, non avendo più subito interventi da parte dell’uomo, si sono trasformati in un piccolo paradiso naturale. Le zone a bosco occupano circa i due terzi dell’area, intervallate da stagni e ampie zone d’acqua. Una parte del percorso è attrezzato e si sviluppa lungo l’argine del fiume Marzenego, con una visione sulla campagna. Oltre alle piante è possibile osservare numerose specie di animali presenti: nelle aree boschive il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello; nelle zone umide il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore. Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. La farfalla Lycaena è diventata il simbolo dell’oasi, riconosciuta tale dai ragazzi della scuola attraverso un concorso. Per i gruppi e le scolaresche è possibile visitare l’oasi tutto l’anno prenotando l’escursione. L’apertura straordinaria il 2 giugno. Per maggiori informazioni si può contattare l’associazione naturalistica Terraviva al cell R.P. 327.8239902.


10 24

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Nonostante un crescente antieuropeismo tutti i partiti sono in corsa

Elezioni europee: 159 candidati per 14 seggi La circoscrizione Nordest conta dodici liste in cui i veneti sono molto numerosi, alcuni anche molto conosciuti in campo politico di Germana urbani

L

a scheda elettorale che aspetta i veneti alle urne comparirà ai loro occhi con 12 simboli e tre linee accanto: lo spazio per le tre preferenze che è possibile esprimere con l’attenzione all’alternanza di genere. Se si esprimono tre preferenze si potranno scegliere due donne e un uomo o due uomini e una donna. Donne in lista ce ne sono, Pd e FI le mette addirittura capolista. Il Pd, al secondo posto nel sorteggio, schiera la vicentina Alessandra Moretti, sostenuta in sesta posizione dall’ex ministro Flavio Zanonato, seguito da Franco Frigo, parlamentare eu- in quella di FdI al terzo posto dopo Giorgia ropeo uscente, al tredicesimo dal trevigia- Meloni e Magdi Cristiano Allam. no Andrea Zanoni e dal veronese Federico Nella scheda elettorale il primo simboVantini. lo sarà quello del M5S che presenta una La padovana Elilista con prevalenza di sabetta Gardini apre Molti i veneti candidati veneti: sarà invece la lista di Forza in corsa e quasi guidata da Marco AfItalia. Eurodeputata da tutti con altre fronte di Rimini, seguidue legislature e in tv esperienze politiche to dal trevigiano David sempre al fianco di alle spalle Borrelli, ex consigliere Berlusconi. A seguire comunale di Treviso e una pattuglia di veneti: l’eurodeputata vi- vicinissimo ai due cofondatori del Movimencentina Amalia Sartori, l’ormai celebre Si- to 5 Stelle, e dal padovano Giorgio Burlini. mone Furlan, fondatore dell’Esercito di Sil- L’ultimo posto sulla scheda è toccato invece vio e il sindaco di Albignasego Massimiliano alla alla Lega Nord, guidata dal milanese Barison per chiudere con Remo Sernagiotto, Matteo Salvini, con il sindaco di Verona assessore veneto al Sociale, di Montebel- Flavio Tosi e Lorenzo Fontana. Nessun luna. Tra le novità, l’assenza nelle fila di venetista presente, come invece era stato Forza Italia di Sergio Berlato, eurodeputato annunciato proprio da Salvini che aveva Pdl escluso da Berlusconi, che compare però detto: “Candideremo alcuni indipendenti e

l’idea è quella di candidare anche uno dei 21 pericolosi terroristi attualmente ospiti delle patrie galere”. Anche il Nuovo Centro Destra mette in campo uomini di peso, primo tra tutti il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato che segue immediatamente dopo il capolista e eurodeputato uscente Antonio Cancian di Marene di Piave nel trevigiano, e seguito dal veneziano Simone Venturini, capogruppo Udc in consiglio comunale di Venezia. Nuova è la lista Scelta Europea, sintesi di vari movimenti nel simbolo dove si legge l’appartenenza di gruppi come “Scelta Civica”, “Fare per fermare il declino” e “Centro Democratico”. In testa l’economista padovano Michele Boldrin, seguito da Giovanni Battista Scarni di Marostica e Marco Zabotti di Pieve di Soligo, Treviso.

Senza il nome di Di Pietro sul simbolo, torna in campo anche l’Italia dei Valori, con il consigliere regionale padovano Antonino Pipitone alle spalle del segretario nazionale Ignazio Messina, al quinto posto si trova la veneziana Maria Bruschi. Sulla scheda compare anche una lista completamente nuova con nomi di provenienza mista: la lista “Io Cambio” diretta da Maria Cristina Sandrin di Piazzola sul Brenta con Lauro Nicodemo di Teglio Veneto e Alberto Collet di Conegliano, rispettivamente al quarto e quinto posto. Al secondo posto nelle circoscrizioni nord ovest, est e centro, compare anche Davide Vannoni, il creatore del metodo Stamina. “La nostra è una battaglia di libertà” ha spiegato Agostino D’Antuoni, segretario di ‘Io cambio’. Alle elezioni europee sono presenti anche i Verdi che con Maurizia Giusti nota

come Susy Blady e i due storici ambientalisti veneziani Marco Boato e Luana Zanella tenteranno di raggiungere la soglia necessaria per entrare nel Parlamento Europeo. E anche nella circoscrizione Nordest ci sarà la lista L’Altra Europa con Tsipras, una lista di sinistra radicale costituitasi in occasione delle elezioni europee a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras, presidente del partito politico greco della Coalizione della Sinistra Radicale, alla Presidenza della Commissione europea. La lista vede come capolista l’operaia dell’Electrolux Paola Morandin, la veneziana Camilla Seibezzi, il trevigiano Eddy Salzano e il padovano Carlo Salmaso. Sono state escluse, invece, le liste del Partito Comunista, Pensioni & Lavoro, “Bunga Bunga-Usei”.

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Il Veneto in primo piano 11 25 Il panorama elettorale si fa incandescente ma è variabile

Chi sale e chi scende lo dicono i sondaggi o i cittadini?

di Germana urbani

A

d un mese, circa, dalle elezioni del 25 maggio, i sondaggi registrano Forza Italia in flessione, al 19% dal 22% di un mese prima. Ma il partito di Berlusconi riserva sempre qualche sorpresa e soprattutto in Veneto le cose potrebbero cambiare molto. E’ vero però che, dopo la rottura con Alfano, gli esponenti veneti più di spicco dell’ex Pdl sono sparsi in almeno 4 liste. E se FI punta sui volti dello spettacolo, sperando nella capacità attrattiva del volto televisivo della Gardini, l’Ncd di Alfano punta su politici come Alessandro Rondoni, già capogruppo Pdl in parlamento. Ma mentre Forza Italia in campagna elettorale sta correndo dietro a Grillo e alla Lega criticando l’Europa di Angela Merkel le tematiche

dell’Ncd sono più di livello nazionale, governativo. “La pace – ha afferma Rondoni – si chiama Europa! È quanto abbiamo detto come moderati popolari europei insieme a Cancian e al ministro dell’Interno Alfano”. “Noi siamo per l’unità dell’Europa e la concordia dei popoli”. Ad un mese dal voto i sondaggi registrano una frenata del Pd al 33% e e il Movimento 5 Stelle di nuovo in salita dal 20 al 25 per cento. Un’ascesa che secondo gli esperti è dovuta alla ventata di anti-politica e anti-europeismo sollevata alla vigilia delle elezioni europee. M5s e Lega, infatti, stanno utilizzando per la campagna elettorale temi marcatamente europei centrando su tutti l’argomento anti-euro. La lega addirittura lo mette nel simbolo con

previsioni

cui il partito si presenta alle elezioni europee del 25 maggio: la modifica più evidente è che al posto di “Padania” c’è scritto “Basta euro” accompagnata dalla scritta “Autonomie” e dal simbolo di una lista autonomista sudtirolese. Salvini ha spiegato che sotto la scritta Lega Nord non c’è il nome del segretario perché si vuole dare una connotazione politica legata al futuro. E, in questo caso, ad una Europa senza la moneta unica. E sarà per la mobilitazione dal basso col No Euro Tour, sarà che all’appuntamento con le urne il popolo leghista si fa sentire, ma i sondaggi ad un mese esatto dalle elezioni dicono che la Lega Nord sale al 5,4% (+0,5%) e che dovrebbe superare la soglia di sbarramento anche Fratelli d’Italia.

Attesi ben Altri risultAti rispetto Al 2009

C

inque anni fa l’esito delle urne della circoscrizione Nordest aveva riservato agli italiani parecchie sorprese, la principale fu l’elezione di Debora Serracchiani, oggi presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd. Da sola e solo in Fvg prese 73 mila 910 voti, molti più di Silvio Berlusconi, e ben 144 mila 558 nell’intera circoscrizione. Dopo di lei venne eletto Giovanni Collino, allora senatore del Pdl, con oltre 50 mila preferenze. Numeri da record. Numeri che, dicono i sondaggisti, quest’anno saranno difficili da rivedere. E, se le cose non cambiano, il maggior numero di preferenze andrà all’astensionismo. Su tutto il territorio, l’Italia eleggerà 73 parlamentari con la legge numero 18 del

1979, la più vecchia legge elettorale ancora in vigore in Italia. Si tratta di un proporzionale puro in cui è possibile esprimere fino a tre preferenze. Il territorio italiano in questo caso è diviso in cinque circoscrizioni, che assegnano un numero di parlamentari proporzionale al numero dei propri abitanti: la circoscrizione “Italia nord occidentale” elegge 20 parlamentari tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia; la circoscrizione “Italia nord orientale” 14 tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, e così via. La soglia di sbarramento per partecipare alla distribuzione dei seggi è del 4 per cento nazionale.

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12 Il Veneto in primo piano 26 L’emigrazione dei veneti sotto i 40 anni è un trend in crescita costante

I ragazzi migliori cercano fortuna all’estero Tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità, ed i cittadini tra i 35 e i 45 anni sono 35 mila in meno

di Germana urbani

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Numeri alti ma che potrebbero essere molto più alti considerando anche altri fattori. La diaspora di oggi, infatti, è difficile da quantificare poiché il migrante attraversa le frontiere europee senza visti e permessi di soggiorno; si iscrive al registro degli italiani all’estero solo dopo alcuni anni dall’espatrio e spesso non cancella la residenza in Italia. Certo è che la crisi spinge ad emigrare e chi se ne va non mette in conto di tornare. Solo lo scorso anno ben 60 mila hanno scelto l’estero per costruire il proprio futuro. Le cancellazioni di residenza verso paesi comunitari, e non, sono quasi quadruplicate tra il 2001 e il 2012, in un trend in crescita costante che ha raggiunto, nel solo ultimo anno le 12.371 unità. La ricerca della Cgil veneta mette in evidenza che tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità (-17,5%) ed i cittadini della fascia d’età immediatamente superiore, fino ai 45 anni, sono 35 mila in meno (-4,3%). La cosa che più

ono giovani, partono in silenzio e mai in gruppo. La loro è una scelta solitaria verso un futuro e un lavoro migliore che affrontano con un bagaglio ricco di capacità, formazione ed esperienza. La nuova mobilità degli italiani, infatti, è un’emigrazione altamente qualificata: il 56,4% degli espatriati possiede una laurea (il 43,5% magistrale o vecchio ordinamento e il 12,9% triennale) e il 21,8% possiede un dottorato (13,5%) o un post-doc (8,3%). Il 17,5% ha un diploma e il 2,2% la qualifica professionale. E, contrariamente a quanto si può pensare, è proprio dalle terre che sono state tra le più produttive e benestanti del Paese, che i giovani migliori se ne vanno maggiormente. E’ il caso, per esempio, del Veneto che del 2007 al 2012 ha visto partire 154 mila giovani di una fascia d’età che va dai 26 ai 45 anni. Sono i dati allarmanti diffusi da una ricerca regionale della Cgil, che dovrebbe interrogare tutti.

preoccupa, però, è che chi se n’è andato dal Veneto non l’ha fatto la ricerca disperata di un lavoro purchessia, fosse anche di bassa manovalanza, come 60 anni fa. Chi parte oggi è colto, formato sia dal punto di vista professionale che accademico e porta con se’ il meglio di quanto la terra d’origine è riuscita a dargli. Un grosso investimento in termini di studi e occasioni di formazione e ciò rischia di rappresentare una perdita ancor più grave per un tessuto produttivo in una fase di evoluzione complessa come quella che sta vivendo il Veneto in questi anni. Però queste persone cercano prospettive di crescita personale che ormai è difficilissimo trovare nel nostro Paese e soprattutto non intravedono delle certezze di futuro. Il fenomeno è comune anche ad altre regioni del Paese, come Emilia e Toscana; ma lì l’indice d’occupazione è rimasto abbastanza stabile mentre in veneto, in 5 anni, è sceso di 4 punti percentuali.

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“La migrazione da un Paese a un altro non è un male in assoluto – afferma Enrico Berto, presidente del gruppo dei Giovani di Confindustria Veneto – il mondo non è statico e molti dei nostri ‘cervelli in fuga possono rientrare. Comunque il dato demografico lo confermiamo e la preoccupazione sta nel rischio che le menti più brillanti scelgano di fondare imprese all’estero anziché nel proprio Paese”. Secondo il sociologo Vittorio Filippi, però, a differenza dell’emigrante di mezzo secolo fa, il giovane che se ne va oggi dall’Italia molto difficilmente sogna di tornare. E non solo per motivi

occupazionali. In questo giocano valutazioni sulle difficoltà di far carriera, sull’opacità dei concorsi italiani rispetto all’estero e sulla fluidità nello spostamento fra le diverse opportunità di lavoro che si doves-sero presentare. Il disagio vissuto in Veneto è alto se si considera che nel 2012 erano 122mila i giovani fino ai 29 anni che non studiavano e non lavoravano, i cosiddetti neet, un esercito che fa il paio con la crescente precarizzazione del lavoro. “Questi fenomeni producono analfabestismo di ritorno e perdita di competenze - sottolinea la Cgil.

ChI PARTE, PERChÈ E DOVE È DIRETTO?

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lasciare l’Italia non sono solo lavoratori specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Rispetto alle migrazioni del passato cambiano però le motivazioni, non sempre la ricerca di lavoro risulta essere il fattore dominante, si emigra anche per cercare una migliore qualità della vita, per amore, o per studiare. Il fenomeno tocca tutte le professioni: non solo “cervelli in fuga” – che comunque rappresentano una fetta importante della popolazione migrante (i ricercatori universitari e negli istituti privati sono il 18% dei lavoratori dipendenti) – ma anche studenti (10%), manager (18,8% tra dirigenti, direttivi e quadri), impiegati (35,6%). Ma l’emigrazione odierna è difficile da catalogare in quanto le figure professionali sono molteplici: ci sono i ricercatori, i prof, i dirigenti, gli operai specializzati, quelli non specializzati, i creativi e i lavoratori del settore gastronomico. Chi parte oggi è per lo più giovane (il 56% ha meno di 35 anni e l’80% meno di 45), proviene soprattutto dal Nord (per il 49% dei casi contro il 25% del Centro e il 22% del Sud) e sceglie di emigrare per lo più in Europa (per il 70% dei casi). Tra le destinazioni, la Germania si conferma primo paese di accoglienza (14,9%), seguita dal Regno Unito (12,4%) e dalla Francia (10%). Tiene la Spagna (7,1%) nonostante il crollo dei flussi dopo il credit-

crunch, seguita dal Belgio (e in particolare da Bruxelles e dalla regione fiamminga) e negli ultimi anni della crisi in moltissimi scelgono la Svizzera. Guardando al resto del mondo recentemente la Cina è diventato il primo paese asiatico per presenza di italiani dopo Tailandia e Giappone. Oggi gli italiani non fuggono solamente dalla povertà. Spesso un lavoro ce l’hanno ma è precario. All’estero trovano una forma contrattuale migliore e, in molti casi, anche una retribuzione più alta. Secondo la ricerca torinese, chi in Italia aveva un contratto atipico, nel 35% dei casi ha ottenuto all’estero un contratto a tempo determinato, mentre il 53% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato. Sul totale della popolazione dipendente solo il 7% ha un contratto atipico. G.U.


Il Veneto in primo piano 13 27 Crescita e sviluppo Accesso al credito per sostenere progetti di crescita

Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa Accordo quadro tra istituto e associazioni di categoria di Padova, Treviso e Vicenza per il rilancio degli investimenti delle seimila imprese associate

Artigianato in picchiata, nel Nordest: in 5 anni perse 12mila imprese

di Ornella Jovane

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e Associazioni Industriali di Treviso, Vicenza e Padova hanno siglato un accordo con UniCredit per definire un plafond d’investimenti dedicato alla crescita e sviluppo competitivo delle loro imprese. E’ un primo, importante risultato dell’accordo di collaborazione siglato dalle tre Associazioni per il credito e la finanza. L’accordo, valido fino a fine 2014, mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate, onde sostenerne i progetti di crescita e dar loro modo di cogliere nuove opportunità di sviluppo, dati anche i primi timidi segnali di ripresa che si registrano dopo una lunga recessione. Il rallentamento delle attività produttive è stato caratterizzato anche da una flessione degli investimenti, che ha influito sulla composizione del debito delle aziende orientato sul breve termine. Si è ritenuto di ottenere il supporto di UniCredit per gli investimenti a medio/lungo termine, per acquisto, costruzione, ampliamento o ristrutturazione di fabbricati; interventi di riqualificazione a fini di prevenzione dei rischi ambientali; acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; spese di ricerca, sviluppo, innovazione; acquisto di società o partecipazioni; costi per l’internazionalizzazione dell’impresa. UniCredit mette a disposizione delle imprese associate finanziamenti chirografari, della durata massima di 5 anni, e ipotecari fino a 15 anni. Inoltre, fornirà un riscontro sulla sostenibilità finanziaria del progetto in tempi stretti e certi, dando risposte adeguate alle tempistiche di progettazione delle

neWs

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L’accordo mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate ed è valido fino a fine 2014 imprese. “L’accordo – spiega Roberto Cassanelli, Responsabile Corporate Nord Est di UniCredit – è frutto della volontà comune di fornire alle imprese del territorio gli strumenti finanziari per rilanciare investimenti accantonati e ora non più prorogabili”. “Il credito – aggiunge il Vicepresidente di Unindustria Treviso, Riccardo Arnaboldi – è uno degli snodi da cui può ripartire la crescita. I segnali in merito sono ancora contrastanti, ma registriamo una rinnovata disponibilità, specie dalle principali banche, di sostenere gli investimenti di imprese e privati. UniCredit conferma la tendenza”. “Far affluire liquidità all’economia reale è cruciale per rinvigorire i deboli segnali di ripresa - incal-

za il Delegato di Confindustria Padova per Credito e Finanza, Mario Ravagnan - Anche nel 2013 i prestiti alle imprese in Veneto hanno segnato un -6,9% e, nonostante la riduzione dello spread, i tassi non sono calati. Il sostegno dev’essere più convinto. L’accordo con UniCredit va in questa direzione”. “Uno dei nostri obiettivi per il prossimo biennio è facilitare l’accesso al credito delle imprese. Questo accordo ne è la conferma e la collaborazione con Treviso e Padova si è dimostrata utile” conclude Luciano Vescovi, delegato di Confindustria Vicenza per l’area Finanza, sottolineando anche l’attenzione alle imprese colpite da calamità naturali, “per le quali vengono azzerati i costi di istruttoria”.

Il ministro Poletti ha incontrato le legacoop del Nordest

“cooperAzione e terzo settore trAsformAno l’itAliA e ne AiutAno lA ripresA”

orkers buy out che trasformano aziende in fallimento in cooperative competitive, lavoratori che perdono il posto e decidono di diventare imprenditori di se stessi costituendosi in cooperativa, reti di cooperative e aggregazioni di filiera; e ancora: nuovi modelli di welfare sperimentati da cooperative sociali, che non solo riescono a garantire livelli essenziali di assistenza alla comunità ma creano occupazione sul territorio. Queste le best practices raccontate lo scorso 14 aprile al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che ha incontrato Legacoop Veneto, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Legacoopbund al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova, in un’iniziativa che le tre Leghe hanno fortemente voluto unitaria, convinte che la macroarea territoriale e non più regionale, sia ormai il parametro di

riferimento. “Occorre costruire attorno all’economia sociale e solidale il futuro del Paese - ha osservato il ministro -, puntando su imprese cooperative, imprese sociali, cooperative di comunità, e ogni altra forma di economia sociale e associativa che metta al centro non la finanza ma la persona, non la remunerazione del capitale, ma i bisogni dei soci e della comunità”. “Puntiamo a massimizzare il coinvolgimento, il protagonismo attivo e la responsabilità di ogni cittadino. All’economia solidale il compito di promuoverli e organizzarli: perché ad ogni italiano deve essere data una ragione per saltar giù dal letto e mettersi in moto ogni mattina. Spetta a ognuno contribuire allo sviluppo della propria comunità”.

Giuseppe Bortolussi

C

he l’artigianato fosse in sofferenza era risaputo, ma i numeri forniti dalla Cgia di Mestre fotografano un crollo di proporzioni drammatiche. Anche se nei primi tre mesi del 2014 si registra qualche segnale di ripresa, negli ultimi cinque anni in Italia sono andate perdute 75.500 attività artigiane: un dato che peraltro è stato depurato dalle periodiche operazioni di “pulizia” del Registro Imprese dalle imprese di fatto inattive effettuate dalle Camere di Commercio, essendo stata calcolata la nati-mortalità come saldo tra imprese artigiane iscritte nel periodo di riferimento e le cessazioni delle stesse, al netto delle cancellazioni d’ufficio. Questa crisi nera dell’artigianato non ha risparmiato il “ricco” Nordest, anzi: di queste 75.500 attività sparite tra 2009 e 2013, 12mila operavano nel Triveneto e 9.800 nel Veneto. Le province più I dati della Cgia colpite: Treviso, di Mestre fotografano con una perdita di una realtà difficile. 2.187 imprese, Segnali di ripresa nei Verona (- 1.949), primi mesi del 2014 Vicenza (- 1.848) e Venezia (1.836). Per una contrazione occupazionale dell’artigianato veneto di 28mila unità. I dati della Cgia certificano come l’artigianato sia il comparto più colpito dalla recessione che attanaglia il Paese almeno dal 2008, e al suo interno i settori con le performance peggiori risultano essere le costruzioni, i trasporti e il manifatturiero, in particolare il metalmeccanico, il tessile, abbigliamento e calzature. Per il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, tra le principali cause che hanno costretto tanti artigiani ad arrendersi vi sono il crollo dei consumi delle famiglie, l’impennata delle tasse e del peso della burocrazia e la stretta sul credito. “Molti di loro - aggiunge Bortolussi -, non potendo contare su alcun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura della loro attività non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati a ingrossare le fila dei senza lavoro, portandosi dietro i debiti accumulati negli ultimi O.J. anni e un futuro quanto mai incerto”.


28 Cultura provinciale

Cultura provinciale 9

Il Fondaco festeggia il decennale Dalle mostre alle conferenze

“Chioggia Incontra”, 130 ospiti alla rassegna culturale Cultura, arte, medicina, sport, religioni, spettacolo, giornalismo, società civile, volontariato, impresa e politica: il dibattito sull’attualità aperto al pubblico di Eugenio Ferrarese

C

ultura, arte, medicina, sport, religioni, spettacolo, economia ed etica, tra società e giustizia... E così sul giornalismo, società civile, volontariato, impresa, palco di “Chioggia Incontra” sono passati l’imprenditore politica oltre 130 ospiti sono stati i protagonisti de- calzaturiero Luigino Rossi, il magistrato Carlo Nordio, il gli appuntamenti promossi dall’associazione Il Fondaco sociologo Khaled Fouad Allam e poi i giornalisti Beppe Gioia della Rai del Veneto, Giuseppe Pietrobelli del Gaznel corso dei dieci di “Chioggia Incontra”. Ma cos’è Il Fondaco? Si tratta di un gruppo di una zettino, Monica Maggioni, oggi direttore di RaiNews24, ventina di persone che garantisce la propria disponibi- mons. Rino Fisichella, i giornalisti televisivi Franco Di lità per un lavoro di preparazione che li impegna per Mare, Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannatonio, Lorena Bianchetti, Fabrizio Del Noce ed alcuni mesi: contatti con gli ospiti, raccolta dei fondi con gli sponsor Quest’anno Chioggia anche nel 2008 l’allora presidente del Senato Marcello Pera ed un privati e pubblici, coordinamento Incontra ha scelto collegamento telefonico con mons. con l’Amministrazione comunale.. di ripercorrere Ersilio Tonini, il campione pallavoNel 2005 era stata lanciata l’idea la storia recente lista Andrea Zorzi, l’attrice Pamela di proporre a Chioggia una mostra d’Italia Villoresi, il noto imprenditore alididattica su Caravaggio che aveva riscosso grandi consensi quando era stata allestita in oc- mentare Giovanni Rana... Alle prime serate erano precasione del Meeting di Rimini, l’anno dopo fu la volta senti quaranta, cinquanta persone… ora “Chioggia Indi Cezanne. “All’inizio non è stato tutto così facile, anzi contra” riempie tutti posti a disposizione dell’Auditorium – ci spiega Eolo Bullo, presidente de “Il Fondaco”. – comunale San Nicolò o della Sala Congressi – Kursaal Anche adesso ci vuole parecchio impegno, ma abbiamo di Sottomarina. “A Chioggia - prosegue Eolo Bullo - mancava il più esperienza… e Internet aiuta molto”. Da questa prima serie di mostre si passò poi ad un dibattito sull’attualità, aperto al pubblico, divulgativo, ciclo di conferenze: il dialogo con l’Islam, il rapporto tra accessibile. Le iniziative del “Fondaco” hanno seminato

eventi e mostre

a cura di Ornella Jovane

IL MONDO FANTASTICO DI FOSCA, MOSTRA PERSONALE A VENEZIA

I

l Salone della Libreria Sansoviniana, sede monumentale della Biblioteca Marciana, ospiterà fino al prossimo 8 giugno una mostra personale dell’artista Fosca, intitolata “Il mondo fantastico di Fosca”. Cuore dell’esposizione è una grande installazione, Il Globo Letterario, che domina il centro del Salone della Libreria con una sfera di quindicimila lettere di carta pergamena ritagliate a mano e gocce di vetro screpolato. Installazione che sembra rispondere al Globo Celeste e al Globo Terrestre di Vincenzo Coronelli, situati sotto la nebulosa sfera di lettere, così da creare un’ideale relazione tra l’opera e lo spirito del luogo, intenzione ben espressa da Fulco Pratesi nel catalogo: “Un riferimento sapiente alla funzione pluricentenaria che il salone della Libreria Sansoviniana ha espletato nei secoli, ospitando le opere famose di scrittori e artisti e i codici preziosi dell’antichità classica”. Affiancano l’installazione una trentina di opere su carta che popolano con fantasiosi animali l’universo di Fosca: animali che narrano alcuni aspetti della storia della Libreria di San Marco (e quindi dell’attuale Biblioteca Nazionale Marciana) reinterpretandoli in chiave ironica e fantastica. La mostra è corredata da un catalogo con testi di Fulco Pratesi, etologo e critico, Maurizio Messina, Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana, e Fabio Carpi, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico. Come scrive Fabio Carpi nel catalogo: “I suoi disegni eseguiti con la meticolosa e paziente precisione di una miniaturista o addirittura di un’orafa, sono come l’alfabeto di un linguaggio segreto”. “Un insieme di emozioni, suggestioni e stimoli che fanno dell’installazione e della mostra di Fosca nella Libreria Sansoviniana a Venezia qualcosa di veramente unico e affascinante”. L’ingresso del pubblico alla mostra avviene dal Museo Correr, Ala Napoleonica di Piazza san Marco (con orari e biglietti del Percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco. Info fosca@foscaworld.com

bene, perché poi anche altri si sono dedicati a incontri di alto livello, per esempio con Margherita Hack e Gian Antonio Stella. Questo ci fa molto piacere, perché significa che anche altri hanno capito che vale la pena elevare l’offerta culturale in città”. Dieci anni è un bel traguardo e “Chioggia Incontra” quest’anno ha scelto di ripercorrere la storia recente d’Italia vista attraverso i racconti delle grandi famiglie del vino italiano, dei cambiamenti di costume avvenuti nella televisione pubblica e privata, nei ricordi di due grandi giornalisti italiani testimoni di cambiamenti epocali del nostro tempo, nel confronto con le sfide etiche di oggi e, infine, misurandoci con un contesto politico e geografico che reclama più democrazia e abbraccia ormai tutto il Mediterraneo. Il primo appuntamento si è svolto il 9 maggio, “La famiglia o le famiglie”, ed ha avuto quali ospiti Luigi Amicone, Giancarlo Cerrelli, Giuseppina La Delfa, Mattia Stella moderati da Roberto Papetti e Nicoletta. Il prossimo appuntamento si svolgerà il 16 maggio, “Italiche viti”, e avrà per ospiti gli imprenditori vitivinicoli Lorenzo Canella, Maurizio Felluga, Giovanni Borletti e Filippo Torsello, Leopoldo Franceschi e Fabrizio Bindocci, Ema-

Una serata della precedente edizione nuele Rabotti, moderati da Bruno Vespa. Seguirà il 23 maggio “Dopo la “Primavera Araba” si può ritentare la via della cooperazione tra le due sponde?” con la partecipazione di Fausto Biloslavo, Lorenzo Cremonesi, Arduino Paniccia moderati da Maurizio Cerruti, il 30 maggio “Dagli archivi della storia” - Interviste a protagonisti di fine secolo” con Toni Capuozzo e Jas Gavronski moderati da don Vincenzo Tosello, direttore del settimanale diocesano Nuova Scintilla e infine il 6 giugno 2014 “Signore e signori, va ora in onda: com’è cambiata la società italiana” con Paolo Conticini, Emanuela Grimalda, Antonio Moretti, Giorgio Simonelli, Rosanna Vaudetti e in qualità di moderatore Leandro Barsotti.

Tra storia e tradizione Festa della Sensa, sabato 31 maggio e domenica 1 giugno

Venezia, lo sposalizio del mare torna ad incantare S abato 31 maggio e domenica 1 giugno, Venezia ospita la Festa della Sensa (Festa dell’Ascensione), una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’Ascensione di Cristo; detta appunto “Sensa” in dialetto veneziano. La Repubblica marittima ricorda due eventi importanti: il 9 maggio dell’anno 1.000 quando il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi e l’anno 1177, quando il doge Ziani fece da mediatore tra Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa per la stipulazione del trattato di pace che pose fine allo scontro secolare tra Papato e Impero. In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio con il Mare con il quale, ogni anno, il Doge, a bordo del Bucintoro, raggiungeva l’isola di S. Elena all’altezza di San Pietro di Castello. Il vescovo, in persona, attendeva il suo arrivo a bordo di una barca da cerimonia dorata e pronto a benedirlo. Un evento che poneva l’accento sul dominio della Serenissima sul mare e la potenza del suo porto, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. La celebrazione ricorda quindi anche il “Gemellaggio Adriatico”, che riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografica che ha avuto nella storia un particolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività collegate. Domenica primo giugno la festa inizia con il corteo acqueo alle ore 9.30 e con le regate nel pomeriggio. Il corteo parte da San Marco e giunge al Lido con delle barche a remi, le autorità cittadine sono accompagnate da un seguito di imbarcazioni sportive, appartenenti alle principali società remiere veneziane, simboli della tradizionale voga alla veneta. Un momento importante è di grande effetto dove la tradizione si fonde con l’attualità, anche se la voga oggi è una pratica sportiva e da diporto. Le barche accompagnano il corteo

Festa della Sensa, la scorsa edizione storico con vogatori in costume che rievocano il passato splendore di Venezia. Il rito dello sposalizio con il mare, riprende la spettacolare cerimonia con il lancio in acqua di un simbolico anello e di una corona di alloro per ricordare i caduti in mare, poi si tiene la funzione religiosa nella chiesa di San Nicolò del Lido. La regata su gondole chiude l’intensa giornata di festeggiamenti. Durante le due giornate si tiene il Mercatino della Sensa nella chiesa di San Nicolò a Lido, le competizioni di voga alla veneta e numerose altre manifestazioni ed eventi collaterali. Nell’ambito della celebrazione si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” agli Enti, Istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’artigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Per maggiori informazioni si può contattare lo 041.2424 o visitare il sito www.hellovenezia.com Roberta Pasqualetto


14 Cultura veneta

Cultura veneta 29

Venezia Arte contemporanea

Tre mostre tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana Tre percorsi dedicati a tre artisti differenti: il californiano Doug Wheeler, al fotografo Irving Penn e all’artista Wade Guyton

di Alain Chivilò

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a aprile fino al fine anno è possibile apprezzare a Venezia diversi percorsi artistici contemporanei, ricchi di riflessioni, allestiti in due luoghi istituzionali per l’Arte: da un lato Palazzo Grassi con due mostre e dall’altro nell’area denominata Cubo di Punta della Dogana, nell’attuale percorso di “Prima Materia”. Partendo da Palazzo Grassi si è immediatamente immersi, fin dall’ingresso per continuare al primo piano, dall’esposizione “L’Illusione della luce”. Tutto l’atrio è interamente dedicato all’opera realizzata dall’artista californiano Doug Wheeler dove la luce assume la valenza di materia, in quanto le percezioni del visitatore sono azzerate al fine di creare effetti contrapposti quali il pieno e il vuoto, la realtà e il miraggio, l’istante e la durata. Una ricerca espositiva che pone il filo rosso esplicativo nel concetto di luce che, in tre fasi distinte, rileva nasconde ed evidenzia particolari non visibili. Il termine latino lux è la base di partenza filosofica per un concetto di luce che consente di distinguere e vedere le forme, indagando la profondità della realtà il cui significato è “illuminare” e “far vedere”. Con questa prospettiva si sviluppa l’esposizione con lavori quali per esempio di Julio Le Parc, Dan Flavin, Robert Irwin, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, Claire Tabouret, Antoni

Muntadas, Danh Vo, Robert Whitman e molti altri. Proseguendo al secondo piano di Palazzo Grassi si giunge alla prima importante esposizione dedicata al fotografo americano Irving Penn (1917 – 2009) realizzata nel suolo italiano: “Irving Penn, Resonance”. Come si nota dai lavori esposti, la caratteristica principale dell’artista consisteva nel possedere un’alta capacità di sintesi che gli permise di avvicinarsi alla verità degli esseri viventi e delle cose stando sempre in costante relazione sui significati di vita, tempo e relativa debolezza. Un totale di centotrenta fotografie rappresentano un percorso di quarant’anni di produzione artistica attraverso ventinove stampe ai sali d’argento, diciassette internegativi, ottantadue stampe al platino e cinque stampe dye-transfer a colori. Persone in abiti di lavoro nei loro mestieri, personaggi della pittura, della letteratura e del cinema quali Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Truman Capote e Marlene Dietrich, popolazioni indigene autoctone, uniti a soggetti quali composizioni di Architecture, assemblaggi di crani, ossa, teschi di animali e altri oggetti, sono i principali scatti di Penn che ha sempre cercato di porre all’attenzione la

fragilità e la labilità dell’esistenza dell’essere umano del nostro pianeta. Il viaggio espositivo si conclude nel Cubo di Punta della Dogana con l’installazione di Wade Guyton, nell’ambito della mostra “Prima Materia”, intitolata “Zeichnungen für ein kleines Zimmer” (Drawings for a Small Room) del 2011.

Fondazione benetton Studi Ricerche di Treviso

XXv premio internAzionAle cArlo scArpA per il giArdino

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aggio è il mese del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino che la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso organizza annualmente dal 1990. Una giuria, tra le candidature giunte in base alla pubblicazione del bando, valuta e premia un luogo che si distingue maggiormente per fattori ad alto contenuto quali l’invenzione, la memoria e la natura. L’edizione 2014, la XXV, è stata assegnata a due villaggi del Podrinje, regione della Bosnia orientale, ai confini con la Serbia: Osmace e Brežani. Questi sono posti su un altopiano sopra Srebrenica all’interno di una geografia balcanica fatta di territorio, confine, vita, lotta e guerre. Si apre un dibattito che vede come attori principali la storia millenaria, la natura bella e aspra, per concludersi nella guerra fatta di territorio, etnie e religione. Il programma della premiazione vede cadenzare diversi appuntamenti sempre nella sede di Treviso. Venerdì 9 maggio, alle ore 18, una conferenza pubblica dedicata ai primi venticinque anni del Premio Carlo Scarpa con relativa inaugurazione della mostra dedicata all’attuale edizione aperta fino a domenica 29 giugno. Il giorno seguente, sabato 10 maggio dalle 9.30 alle 13.30, si tiene un seminario sul luogo premiato presso l’auditorium spazi Bomben della Fondazione, mentre dalle ore 17 dello stesso giorno, presso il Teatro Comunale di Treviso, si tiene la cerimonia pubblica di consegna del Premio 2014. Nel corso dell’anno altre iniziative saranno programmate anche in Al.Ch. Bosnia ed Erzegovina, Trieste, Venezia e Bolzano.

Il progetto “Le strade del vetro”

Fotografia

I Santillana alla Fondazione Cini di Venezia

lA FEMMINIlITà A PAlAZZO FORTuNY

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a festa della donna ha coinciso con l’inaugurazione della primavera femminile a Palazzo Fortuny di Venezia. Fino al 14 luglio è possibile visitare cinque esposizioni corrispondenti a rispettivi universi femminili artistici: Dora Maar “Nonostante Picasso”, AnneKarin Furunes “Shadows”, Ritsue Mishima “Tras Forma”, Barbara Paganin “Memoria Aperta” e dalla collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia”. La mostra “Dora Maar. Nonostante Picasso” ruota attorno alla seconda parte del titolo, in quanto Henriette Theodora Markovitch (Parigi, 1907-1997), conosciuta come Dora Maar, è inquadrata a livello artistico come l’amante di Pablo Picasso, ma nella maggioranza dei casi non si parla mai della produzione artistica. Quindi “nonostante” la frequentazione del padre del Cubismo, la Maar ha un interessante percorso nella fotografia. Infatti fu grazie al critico Marcel Zahar e successivamente a Emmanuel Sougez come consigli tecnici, che studia fotografia all’École de Photographie de la Ville de Paris, dopo aver frequentato l’École et Ateliers d’Arts Décoratif e l’Accademia di André Lhot. Qui conobbe

anche Henri Cartier-Bresson. A livello espositivo è dato risalto alle fotografie che nascono dalla collaborazione con Pierre Kéfer, anche se sono state scattate interamente da Dora. Sono impressi scenari e luoghi di vita, come per esempio l’infanzia, i vagabondi, la povertà, le fiere, i mercatini e il negozio di tatuaggi. Un’interessante esposizione dunque che mette in risalto l’Arte della Maar nonostante la frequentazione di “quell’uomo li”. Proseguendo il percorso con le altre mostre, Anne-Karin Furunes (1961) “Shadows” esplora sempre con la fotografia l’introspezione della persona ritratta creando una forma incorporea riducendo l’immagine nella scala pixel, invece Ritsue Mishima (1962) “Tras Forma” con il vetro cattura e irradia luce ispirandosi alla natura, mentre Barbara Paganin (1961) “Memoria Aperta” con i suoi gioielli, composti di elementi esterni quali oggetti, miniature di ritratti e animali, si fonde nell’alta gioielleria. Conclude la collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia” che propone una raccolta di fotografie scattate da artiste divise tra ‘800 e ‘900. Al.Ch.

l progetto denominato “Le strade del vetro” condotto dalla Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung pone l’attenzione sull’arte vetraia del Novecento, puntando ed evidenziando le svariate potenzialità su questa nobile e antica espressione artistica. Dopo le interessanti passate esposizioni si pone ora l’accento mettendo in dialogo, con relativo confronto, due artisti che sono fratello e sorella. “I Santillana – Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana” è la mostra che fino al 3 agosto, all’isola di San Giorgio di Venezia, indaga le produzioni dei fratelli Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana. Entrambi sono discendenti di una dinastia di maestri vetrai, il cui padre da un lato fu Ludovico Diaz de Santillana e dall’altro il nonno fu Paolo Venini. Quasi 130 lavori suddivisi tra oggetti, sculture e opere in vetro narrano produzioni che partono dagli anni Ottanta per arrivare a una serie ideata appositamente per la mostra. Percorsi e approcci artistici diversi che si uniscono nel nome di famiglia, ma che indicano produzioni artistiche personali. A livello espositivo il corridoio centrale del corpus crea un incontro artistico tra Laura e Alessandro producendo similitudini e dissonanze nel modo di espressione a livello vetraio. Martin Bethenod, dopo due anni di lavoro come curatela, parla di “un corpus che compone una sorta di doppio ritratto in movimento dei due artisti. Questa grande strada, che privilegia i registri dinamici della temporalità, del confronto fra i due artisti, della diversità delle

vocazioni d’uso, dell’importanza del contesto e della storia personale, è la vera spina dorsale della mostra e l’attraversa da parte a parte. Seguendo un principio mnemonico e della libera associazione, vetrine e ripiani accostano lavori di periodi differenti e soprattutto di vocazione molto varia. Fonti d’ispirazione, disegni, fotografie”. Dunque, una mostra ad alto contenuto artistico sicuramente da visitare per un’arte del vetro sempre viva. Al.Ch.


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11

LO neWs

SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO

Mestre

gli Amici dellA biciclettA

V

entitreesimo anno di attività per la Fiab di Mestre, nata come Amici della Bicicletta nel 1992, e poi federata alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta): questa è una delle associazioni storiche della città di Mestre. L’associazione negli ultimi dieci anni ha avuto una media di 500 soci comprendendo anche le tre sezioni di Spinea, Chirignago e Oriago/Mira; l’età media dei partecipanti è intorno ai 50 anni. Un sodalizio forte nei numeri e molto radicato nel territorio, ma anche accreditato per i progetti di miglioramento della città. Negli anni, l’associazione si è occupata di: rete ciclabile cittadina, di mobilità sostenibile in generale, di tutela del verde, di abbattimento di barriere architettoniche, di difesa dell’ambiente e di tutela del patrimonio della città di Mestre. Quest’anno, oltre al consueto calendario di viaggi ed escursioni rivolti alla conoscenza del territorio, si propone la manifestazione nazionale Bimbinbici (11 maggio) giunta alla 15esima edizione; una pedalata cittadina con Emergency (a giugno) e alcune iniziative legate alla settimana europea della mobilità (settembre). Dal Primo di maggio l’associazione ha una nuova presidente, Miriam Guida, presente da anni nell’organizzazione e appassionata di bicicletta. “Le due principali novità di quest’anno saranno l’inserimento di due figure tecniche e il nuovo sito internet – dice la presidente Guida – le tecniche possono avere visibilità sui progetti e collaborano con l’università di Venezia. Per quanto riguarda la comunicazione stiamo realizzando il nuovo sito internet, io provengo dal mondo dell’informatica e ho già pensato a come mettere in piedi un nuovo sito web collegato ai social network; contiamo di portarlo a termine per fine anno”. Per maggiori informazioni: www.amicidellabicicletta.org R.P.

Ciclismo Una tappa per la manifestazione del 2015 neWs Mestre

Noale si candida per il Giro d’Italia No gli Amici dellA biciclettA

di Giacomo Piran

L

a città di Noale si è candidata ufficialmente ad ospitare la partenza di una tappa del Giro d’Italia 2015. La richiesta è partita lo scorso 25 marzo diretta a Stefano Allocchio, che ricopre il ruolo di direttore della Corsa Rosa. L’idea di Noale sede di inizio tappa, è venuta al cavalier Bruno Carraro, residente a Santa Maria di Sala, collaboratore della Gazzetta dello Sport e vice presidente del Gruppo Sportivo Madonna del Ghisallo, che non è nuovo a queste proposte. Per questo il cavalier Bruno Carraro si è subito attivato. Ad anticipare il progetto è stata una nota stampa. “Per questo progetto è stato costituito un “comitato di tappa” - si legge nel comunicato stampa - che si è messo al lavoro per creare una cordata di imprenditori che possa garantire una tappa nell’unica città murata della provincia di Venezia”. La Corsa Rosa, uno degli eventi principali a livello mondiale per il ciclismo, potrebbe quindi sbarcare nella splendida cornice della Città dei Tempesta. L’occasione è molto interessante perché proprio nel 2015 ricadono due importanti ricorrenze per il territorio: il cen-

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entitreesimo anno di attività per la Fiab di Mestre, nata come Amici della Bicicletta nel 1992, e poi federata alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta): questa è una delle associazioni storiche della città di Mestre. L’associazione negli ultimi dieci anni ha avuto una media di 500 soci comprendendo anche le tre sezioni di Spinea, Chirignago e Oriago/Mira; l’età media dei partecipanti è intorno ai 50 anni. Un sodalizio forte nei numeri e molto radicato nel territorio, ma anche accreditato per i progetti di miglioramento della città. Negli anni, l’associazione si è occupata di: rete ciclabile cittadina, di mobilità sostenibile in generale, di tutela del verde, di abbattimento di barriere architettoniche, di difesa dell’ambiente e di tutela del patrimonio della città tenario dell’inizio della Primaoltre Guerra alle tantedipotenzialità turistiche e rivolti commerciali di Mestre. Quest’anno, al Mondiale, consueto calendario viaggi ed escursioni alla della città che ha vistoBimbinbici nascere l’Aprilia e che checonoscenza a Noale ha del lasciato a testimonianza territorio, si proponenumela manifestazione nazionale (11 magospitacittadina numeroseconaziende affermate a livello rosigio) reperti storicialla (il cimitero militare e l’exuna ospe-pedalata giunta 15esima edizione; Emergency (a giugno) internazionale, e contemporaneamente uno dale da campo “Villa Sailer”), e lo settimana svolgimentoeuropea e alcune iniziative legate alla della mobilità (settembre). Dal Primo stimolo per lavorare nei prossimi mesi dell’Expo 2015l’associazione a Milano che vedrà coinvolta di maggio ha una nuovala presidente, Miriam Guida, presentedodici da anni riqualifi centrodi quest’anno storico e non cittadina dei Tempesta, eassieme ai comuni del sulla“Le nell’organizzazione appassionata di bicicletta. due cazione principalidelnovità trovare unlaappuntamento Miranese della Terra del Tiepolo, progetti di efarsi sarannoe l’inserimento di due fiingure tecniche il nuovo sitoimpreparati internet –addice presidente importante”. Entro finecon maggio si dovrebbe rete Guida collegati – le altecniche comitatopossono Expo Venezia avere visibilità 2015. suicosì progetti e collaborano l’università di sapere se il sognoil nuovo di Noalesito di internet, poter esse“Un’importante Venezia. Per quanto opportunità riguarda dunque la comunicazione - prosegue forse stiamo realizzando sede di inizioa come di una mettere tappa delinGiro il comunicato io provengostampa dal mondo - per dare dell’informatica visibilità inter-e horegià pensato piedid’Italia un potràdiconcretizzarsi. Alcuni sperano nazionale nuovo sito a questa web collegato affascinante ai social città murata network;2015, contiamo portarlo a termine per fineche conanno”. le sue Per due maggiori piazze, leinformazioni: torri e la Rocca www.amicidellabicicletta.org me- possa essere la penultima tappa con partenza R.P. dievale. Un’occasione per dare la giusta vetrina da Noale e arrivo in montagna.

umana Reyer

umana Reyer

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torneo internAzionAle giovAnile di bAsKet

’Umana Reyer Venezia ha festeggiato la quattordicesima edizione del torneo internazionale giovanile di basket: “Un canestro per Iqbal”. Quest’appuntamento si è tenuto il 17, il 18 e il 19 aprile, oggi questa competizione è diventata un riferimento per il basket giovanile femminile categoria Under 14. L’edizione di quest’anno è intitolata “Trofeo Sagem” ed è dedicata alla memoria del piccolo Iqbal Masih, oltre al valore tecnico della manifestazione, conferma di voler essere strumento di sensibilizzazione sociale. Nel ricordare Iqbal Masih, ucciso in Pakistan a soli 12 anni per essersi ribellato allo sfruttamento e alle violenze della “mafia dei tappeti”. La quattordicesima edizione ha visto la partecipazione, in rappresentanza di regioni, paesi e culture diverse, con un totale di 150 persone tra atleti e staff. Teatro delle sfide sono state le palestre dell’Istituto scolastico Gritti di Mestre e il Palasport Taliercio di Mestre che ha ospitato il gran finale della manifestazione. I risultati sono stati: Reyer - Friuli 64-22; Veneto - Lubiana 61-45; Sopron -Celjie 48-72 e Zagabria 46 Vasas 45. Celje - Friuli 48-41; Reyer - Sopron 63-36; Zagabria - Veneto 80 – 26; Vasas - Lubiana 91 – 36. Gli accoppiamenti al termine delle partite della seconda giornata di finale settimo e ottavo posto: Friuli – Lubiana; finale quinto e sesto posto: Sopron - Veneto; prima semifinale: Reyer – Vasas e seconda semifinale: Zagabria – Celje. I risultati finali della mattina: Reyer 40 - Vasas 62; Zagreb 71 - Celje 30; Friuli 51- Lubiana 47 e Sopron 46 - Veneto 67. Il terzo e quarto

posto della finale: Reyer 58 - Celje 43; il primo e secondo posto: Zagabria 72 - Vasas 44; la Zagabria si è aggiudica il trofeo Sagem. E’ stato insignito del titolo di miglior realizzatrice De Vettor (Reyer) targa Galvanomec e miglior giocatrice Tepes (Zagabria) targa Umana. “La nostra società storicamente rivolge la sua attenzione ai giovani, attualizzando l’insegnamento dei suoi fondatori Costantino Reyer e Pietro Gallo secondo i quali lo sport è una preziosa palestra di vita capace di formare e di migliorare la persona – ha detto il presidente Luigi Brugnaro alla presentazione del torneo. Questo appuntamento unisce la commemorazione di Iqbal Masih con la promozione di valori fondamentali per la vita, come l’etica e la solidarietà. Più in particolare, ricordare il sacrificio del bambino pakistano chiedendo che finisca la piaga sociale dello sfruttamento del lavoro minorile, è per noi un impegno che desideriamo continuare a sostenere con decisione, certi che l’attività sportiva sia un importante volano per fermarsi a riflettere e contribuire a migliorare la società”. R.P.

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’Umana Reyer Venezia ha festeggiato la quattordicesima edizione del torneo internazionale giovanile di basket: “Un canestro per Iqbal”. Quest’appuntamento si è tenuto il 17, il 18 e il 19 aprile, oggi questa competizione è diventata un riferimento per il basket giovanile femminile categoria Under 14. L’edizione di quest’anno è intitolata “Trofeo Sagem” ed è dedicata alla memoria del piccolo Iqbal Masih, oltre al valore tecnico della manifestazione, conferma di voler essere strumento di sensibilizzazione sociale. Nel ricordare Iqbal Masih, ucciso in Pakistan a soli 12 anni per essersi ribellato allo sfruttamento e alle violenze della “mafia dei tappeti”. La quattordicesima edizione ha visto la partecipazione, in rappresentanza di regioni, paesi e culture diverse, con un totale di 150 persone tra atleti e staff. Teatro delle sfide sono state le palestre dell’Istituto scolastico Gritti di Mestre e il Palasport Taliercio di Mestre che ha ospitato il gran finale della manifestazione. I risultati sono stati: Reyer - Friuli 64-22; Veneto - Lubiana 61-45; Sopron -Celjie 48-72 e Zagabria 46 Vasas 45. Celje - Friuli 48-41; Reyer - Sopron 63-36; Zagabria - Veneto 80 – 26; Vasas - Lubiana 91 – 36. Gli accoppiamenti al termine delle partite della seconda giornata di finale settimo e ottavo posto: Friuli – Lubiana; finale quinto e sesto posto: Sopron - Veneto; prima semifinale: Reyer – Vasas e seconda semifinale: Zagabria – Celje. I risultati finali della mattina: Reyer 40 - Vasas 62; Zagreb 71 - Celje 30; Friuli 51- Lubiana 47 e Sopron 46 - Veneto 67. Il terzo e quarto

posto della finale: Reyer 58 - Celje 43; il primo e secondo posto: Zagabria 72 - Vasas 44; la Zagabria si è aggiudica il trofeo Sagem. E’ stato insignito del titolo di miglior realizzatrice De Vettor (Reyer) targa Galvanomec e miglior giocatrice Tepes (Zagabria) targa Umana. “La nostra società storicamente rivolge la sua attenzione ai giovani, attualizzando l’insegnamento dei suoi fondatori Costantino Reyer e Pietro Gallo secondo i quali lo sport è una preziosa palestra di vita capace di formare e di migliorare la persona – ha detto il presidente Luigi Brugnaro alla presentazione del torneo. Questo appuntamento unisce la commemorazione di Iqbal Masih con la promozione di valori fondamentali per la vita, come l’etica e la solidarietà. Più in particolare, ricordare il sacrificio del bambino pakistano chiedendo che finisca la piaga sociale dello sfruttamento del lavoro minorile, è per noi un impegno che desideriamo continuare a sostenere con decisione, certi che l’attività sportiva sia un importante volano per fermarsi a riflettere e contribuire a migliorare la società”. R.P.

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Fieramente Corsica V

icina fisicamente, ma anche culturalmente. La Corsica, basta guardare la carta geografica o ascoltare chi parla il corso, ha saputo conservare un forte legame con l’Italia, o quanto meno con l’area culturale della nostra penisola. Tutto ciò nonostante i quasi due secoli e mezzo di appartenenza alla Francia, annessione che allora fu favorita dallo disfacimento della Repubblica di Genova, a cui l’isola apparteneva fino al 1768 (l’anno precedente alla nascita di Napoleone in quel di Ajaccio). Prima ancora alla guida dell’isola c’erano stati i Pisani. Questa forte identità, orgogliamente corsa, è uno degli aspetti che colpiscono subito il visitatore dell’isola, mettendo in evidenza il fatto che la Corsica, seppur abbia fatto del turismo internazionale la maggiore fonte del proprio reddito, non ne ha mai venduto l’anima. Basta notare come anche i centri turistici più conosciuti si siano sviluppati seguendo dei modelli propri, salvaguardando i tratti caratteristici della propria diversità. Che i corsi siano gente tosta lo si coglie anche da come ti invitano a pronunciare i nomi delle città senza il ben noto accento finale alla francese: Bastia e non Bastià, Calvi e non Calvì, Bonifacio e non Bonifaciò. Ora il corso è diventato anche materia scolastica, lo imparano i bambini e i ragazzi a scuola. Un modo per perpetuare un patrimonio di cultura e di tradizioni locali di cui la gente dell’isola va fiera e che i francesi mostrano di saper rispettare. Un viaggio in Corsica, specie se si arriva a bordo dei traghetti della Corsica Ferries (inconfondibili per via quello sgargiante colore gialloblù), inizia da Bastia, ex cittadella genovese, città dalle alte case con le finestre colorate che guardano il mare. Città dinamica, capitale commerciale dell’isola, ma anche scrigno di quartieri antichi, uno dei

IL TRAGHETTO-HOTEL

NELLA FOTO DI COPERTINA UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI SAINT FLORENT E DUE SCORCI NATURALI NELLA STESSA ZONA. QUI SOPRA: UNA VEDUTA DELLA CITTADELLA FORTIFICATA DI CALVI. SOTTO, DA SINISTRA: UN’INSEGNA DI TONO INDIPENDENTISTA IN CENTRO A BASTIA, PRODOTTI DELLA GASTRONOMIA DELL’ISOLA, LA VERGINE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A CALVI VESTITA A LUTTO IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA SANTA (ALLE SPALLE IL CROCEFISSO COPERTO IN ATTESA DELLA PASQUA), UN DETTAGLIO DEL GIARDINO BOTANICO DI PARC SALECCIA IN BALAGNE E UNA VEDUTA DAL MARE DELLA CITTÀ VECCHIA DI BASTIA

quali di recente è stato salvato dalle demolizioni di un ambizioso piano urbanistico per effetto di una largamente condivisa protesta popolare. Dal molo “du Dragon” si ha una splendida vista sul porto. Nella parte alta della città (TerraNova) svetta ancora l’Antico Palazzo del Governatore. In città vissero Honoré de Balzac e il generale Hugo, con il figlio Victor che poi divenne un grande scrittore. La grande piazza Saint Nicolas, costeggiata da alti platani, è il cuore pulsante della città. Vi si affacciano tanti locali che offrono la possibilità di degustare alcune specialità corse: trippa bastianese, zucchine e sardine con brocciu, aziminu (zuppa di pesce) e diversi prodotti del mare. Le chiese da sole meritano una sosta a Bastia, alcune sono state rese grandi dall’opera instancabile delle confraternite. Il secondo fine settimana di luglio, il porto vecchio di Bastia rivive i fasti di un’antica cerimonia: il passaggio dei poteri fra i governatori nominati da Genova. Alle 21 il vecchio governatore lascia il mastio per accogliere il suo successore a bordo della galera d’onore. Calvi è l’altra grande città del nord dell’isola: fu l’unica fra le piazzeforti corse a non cadere durante l’assedio inglese del 1793, appoggiate da Pasquale Paoli. Oggi nella cittadella che domina la città ha ancora sede una

Originalissima la proposta di Corsica Ferries: la possibilità di trascorrere dei weekend sfruttando la nave sia come traghetto per il collegamento fra l’Italia (ovvero il porto di Savona-Vado) e Corsica (Bastia) che come albergo. Con il vantaggio di avere al seguito la propria auto per poter girare l’isola per due o tre giorni, rientrando per il pernottamento nella nave ancorata in porto. Una formula nuova, che sta incontrando un certo successo. I prezzi sono abbordabilissimi e variano dal livello della cabina che si sceglie. I ristoranti di bordo sono rinomati per la qualità della cucina. Le navi della compagnia che ha per simbolo la testa di moro bendata sono la location ideale anche per riunioni di lavoro, eventi e convegni. www.corsicaferries.com

guarnigione della Legione straniera. La città è adagiaata su una rada luminosa che si staglia in un panorama di monti severi (sullo sfondo la neve si nota fino a primavera inoltrata). Calvi è il capoluogo della Balagna. Per la sua posizione e il suo clima richiama anche un turismo nautico internazionale di alto livello. La spiaggia si estende su 6 km ed è orlata di pini a ombrello. Un monumento ricorda che anche qui è nato... Cristoforo Colombo. Ma allora la città era genovese e la circostanza diventa plausibile. Molto sentite in questa città le manifestazioni religiose durante la Settimana Santa di Pasqua. Vengono anche distribuiti i canistrelli, dei dolci tipici locali. Da vedere la chiesa di San Giovanni Battista con i suoi preziosi interni. Nella Balagne da vedere anche i borghi di Sant’Antonino, da cui si ha una vista strordinaria, e di Pigna, con i suoi piccoli laboratori artigianali. Da non perdere il giardino botanico “Parc de Saleccia” che si trova in una suggestiva area lungo il litorale. Presenta la flora della macchia corsa e mediterranea, con varietà rare provenienti da più parti del mondo. Selvaggi e impreziositi da una natura incontaminata i panorami nel cosiddetto “Desert des Agriates”, paradiso degli escursionisti in moto. Infine Saint Florent (San Fiurenzu in corso), villaggio

di mare che sorge alla foce del fiume Aliso. E’ chiamata non a caso la Saint Tropez della Corsica per la bellezza della rada e del porticciolo naturale. Anche qui l’abitato è dominato dalla cittadella fortificata (creata dai genovesi nel 1439). Da vedere anche la cattedrale di Santa Maria Assunta (du Nebbio). Nella zona di Saint Florent sorge la zona vinicola di Patrimonio, la più pregiata della Corsica, tanto che è stata la prima dell’isola a meritarsi l’AOC (la Doc francese). Una strada dei vini invita a conoscere il Moscato, i rossi, i bianchi e i rosè locali. Una ventina i produttori in attività. Soste consigliate: a Bastia il ristorante “Le Cosi” sul lungomare; a Saint Florent l’Hotel La Roya, il cui ristorante si fregia di una stella Michelin; a Cateri (sulla strada per Calvi) da “Chez Leon”, trattoria specializzata in tipicità corse; a Calvi l’Hotel Abbaye e il ristorante del lussuoso complesso “La Signoria”, l’ex residenza di campagna dei Michelin (quelli degli pneumatici) ristrutturata dalla famiglia Ceccaldi e trasformata in una dimora di charme. Da non perdere in Corsica i salumi e i formaggi. Sono straordinari e frutto di lavorazione artigianale. Info: www.rendezvousenfrance.com ; www.bastiatourisme.com ; www.calvi-tiurisme.com e www.balagnecorsica.com ; www.visit-corsica.it


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Stress da nuove tecnologie PSICOLOGIA DEL LAVORO

Dott. Lara Tasso

Secondo il sociologo canadese Marshall McLuhan la tecnologia ha creato per l’uomo moderno una nuova sensorialità, in quanto da una parte porta ad atrofizzare alcuni sensi, ma dall’altra ne accentua altri: grazie alla tecnologia possiamo vedere, per esempio, oltre l’atmosfera terrestre. La più grande innovazione tecnologica degli ultimi anni è sicuramente internet, che ha avuto un impatto molto forte in tutti i campi. Pensiamo, per esempio, a com’è cambiato il modo di lavorare, e come il computer sia diventato quasi un’estensione del nostro corpo, senza la quale non sarebbe possibile compiere le attività di tutti i giorni. Per la maggior parte dei lavori l’utilizzo di internet è ormai diventato essenziale, tanto che problemi alla rete causano spesso tempi morti e sensibili cali della produzione.

Ecco, quindi, che alle molteplici situazioni della vita quotidiana che causano stress, si è aggiunta negli ultimi anni quella derivante dall’utilizzo del web, in particolare quando funziona troppo lentamente o si interrompe all’improvviso costringendoci a ripetere ex novo l’operazione che stavamo svolgendo. In alcuni lavoratori questa tipologia di disguidi può causare rabbia e anche cali della motivazione. Un’altra fonte di stress sono le e-mail, sempre numerose e dentro ognuna delle quali potrebbe celarsi un disguido, un imprevisto, un rallentamento o uno stravolgimento del nostro programma di lavoro. Alcune persone provano una sensazione di forte ansia al momento di dover leggere le mail di lavoro, tento che scelgono di procrastinare questo compito, trovandosi poi letteralmente sommerse da messaggi

cui rispondere. Non si deve scordare, inoltre, che grazie alla possibilità di poter leggere le e-mail in qualsiasi luogo del mondo e con una varietà sempre crescente di dispositivi, si è sempre costantemente raggiungibili e potenzialmente produttivi. Molte persone si sentono in obbligo di leggere la posta del lavoro, anche se sono in vacanza, non riuscendo mai a staccare le spina. La nostra soddisfazione sul lavoro dipende, tra i tanti fattori, da quanto ci sentiamo di portare un valore aggiunto a ciò che stiamo facendo, e quindi la frustrazione cresce quando ci si rende conto di non poter terminare un compito a causa, per esempio, di un applicativo che non funziona e per il quale non possiamo fare nulla. E’ quindi fondamentale per le aziende investire per avere applicazioni web efficienti, poiché rappresentano uno strumento essenziale senza il quale

non si può lavorare in qualità, e per ridurre lo stress dei lavoratori, che se non è adeguatamente gestito causa spese crescenti in termini di assenteismo, peggioramento del clima aziendale, aumento delle malattie, calo della motivazione e quindi delle performance, aumento del turnover del personale, gestione poco efficiente del proprio tempo. La non gestione dello stress lavoro-

correlato causa spese ingenti per le aziende, e per questo è importante intervenire con azioni specifiche svolte da esperti, che prendano in considerazione i fattori organizzativi, ma anche le percezioni dei singoli lavoratori. Questi interventi non possono non tener conto dell’impatto delle nuove tecnologie e sul modo in cui sono utilizzate e vissute.

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I nostri esperti 35

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Stalking condominiale AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cari lettrici e lettori, a poco più di 5 anni dall’introduzione nel nostro ordinamento del reato di atti persecutori, comunemente conosciuto come stalking, vorrei portare alla vostra attenzione alcuni pronunce giurisprudenziali che hanno esteso l’ambito di applicazione di tale fattispecie delittuosa al punto da ravvisarla anche per fatti accaduti in danno di condomini. innanzitutto che cos’è lo stalking e quali sono le sue principali caratteristiche? Il delitto di atti persecutori di cui all’art. 612 bis c.p. è stato introdotto nel nostro ordinamento dal d.l. 23.02.2009 n. 11 (conv. in Legge 23.04.2009 n. 38) a far data dal 25 febbraio 2009 con lo scopo di colpire le reiterate condotte di minaccia o molestia poste in essere da un soggetto in danno di un altro e tali da determinare in quest’ultimo un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o, infine, una alterazione delle abitudini di vita. Nella realtà dei fatti, le ripetute minacce o molestie possono assumere la forma più diversa, ad esempio attraverso telefonate, sms, mail dal contenuto offensivo o intimidatorio o, ancora, lettere o biglietti lasciati sull’autovettura o sulla porta di casa della persona molestata. Gli stalker, inoltre, sono soliti appostarsi nelle vicinanze dei luoghi frequentati dalla vittima (es. luogo di lavoro, palestra, abitazione) o, ancora, seguire o spiare quest’ultima. Particolare importanza per le vittime di stalking assume il termine per la proposizione della querela che è raddoppiato rispetto a quello ordinariamente previsto. Pertanto, la persona che si ritiene vittima del reato in esame ha sei mesi di tempo dalla conoscenza del fatto – reato per poter sporgere querela. A ciò si aggiunga che ove il reato venga commesso in danno di minori o di una persona con disabilità ovvero da un soggetto già ammonito dal Questore, il reato diventa perseguibile d’ufficio. Quando è ravvisabile il delitto di atti persecutori? Affinché possa configurarsi il reato in esame è necessario e sufficiente che, in conseguenza delle reiterate condotte di minaccia o molestia per la giurisprudenza bastano anche solo due condotte- si produca, alternativamente, uno dei tre effetti legislativamente previsti, ovvero: stato di ansia o paura, fondato

timore per l’incolumità propria o di un proprio congiunto o l’alterazione delle abitudini di vita. che cosa si intende per stalking condominiale? Il delitto di atti persecutori ha assunto anche forme diverse da quella “tradizionale” che, generalmente, si individua nell’uomo che molesta o minaccia una donna. Vero è, infatti, che il reato di stalking può interessare anche i rapporti di vicinato e di condominio. In tal senso si è espressa

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la Corte di Cassazione (Cass. Pen., Sez. V, 7.04.2011, n. 20895) che, ampliando i confini di tale reato, ha individuato la figura dello stalking condominiale giudicando “riduttiva la lettura della norma nel senso che gli atti molesti debbano essere per forza rivolti ad una sola persona”. In considerazione di ciò, non è necessario rapportare ciascuna condotta di stalking alla singola persona offesa, ben potendo la minaccia dello stalker assumere una

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direzione collettiva e indiscriminata. In altri termini, il reato in esame è configurabile anche quando la vittima non è sempre lo stesso soggetto bensì persone diverse, quali i condomini di un palazzo, di volta in volta perseguitati dalle condotte moleste dello stalker. Ad esempio, è ravvisabile stalking condominiale nelle condotte del condomino che chiude il vicino nell’ascensore o insegue la signora del quarto piano o, ancora, versa

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liquami o getta mozziconi di sigaretta nel terrazzo sottostante. Queste ed altre molestie o minacce poste in essere sempre dallo stesso condomino in danno degli altri possono integrare lo stalking condominiale. come tutelarsi dallo stalking Da ultimo vorrei fornire alcune indicazioni operative circa i mezzi che l’ordinamento appresta per tutelarsi dallo stalking. Innanzitutto, si segnala l’ammonimento da parte del Questore; strumento con funzione preventiva con cui l’Autorità di pubblica sicurezza, nella persona del Questore, invita lo stalker ad astenersi dal continuare a tenere comportamenti persecutori nei confronti della vittima. Ove il soggetto ammonito perseveri nei propri atti persecutori, non astenendosi dai comportamenti che pongono la vittima in uno stato di ansia e paura, non sarà più necessaria la querela della persona offesa, in quanto il reato di stalking diventerà procedibile d’ufficio e la pena sarà aumentata. Infine, ove la situazione necessiti di un intervento immediato al fine di scongiurare conseguenze gravi ed irreparabili, la vittima, dopo aver presentato querela, potrà chiedere al giudice di adottare la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o dell’obbligo di mantenere dagli stessi una determinata distanza. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


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36 I nostri esperti IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

I patti tra convinventi si possono fare dal notaio

E’ a tutti noto che in Italia non c’è una regolamentazione complessiva sulle unioni di fatto (siano esse eterosessuali od omosessuali). A molti meno, invece, è noto che da sempre esiste uno strumento previsto nel nostro Codice Civile che può essere molto utile per regolare i rapporti economici e patrimoniali anche tra coppie non unite da matrimonio: è il contratto. È ben ovvio, infatti, come due soggetti possano con un contratto regolare molteplici aspetti della vita in comune, così come la gestione e suddivisione delle spese ordinarie e straordinarie, l’acquisto di beni in comune, e più in generale i reciproci rapporti economici e patrimoniali. Di ancor maggior rilievo la possibilità di disciplinare

minuziosamente la sorte dei diritti e delle incombenze per il caso in cui la convivenza abbia a terminare; basti ricordare il frequentissimo caso dell’acquisto di una casa intestata ad uno solo dei conviventi e però pagata con mutuo intestato ad entrambi ovvero anche solo con contribuzioni reciproche. Restano ovviamente delle lacune che neppure il contratto stipulato dal Notaio può colmare e questo per l’essenziale ragione che – appunto – manca una legge nazionale che disciplini la materia. I cosiddetti diritti indisponibili, infatti, devono restare fuori dai patti di convivenza: in particolare non sarà possibile regolare la sfera dei diritti/doveri nei riguardi di eventuali figli, poiché questo

aspetto è sottratto all’autonomia delle parti; in questo caso bisognerà inevitabilmente rivolgersi al giudice. Per quanto riguarda, invece, i diritti ereditari sarà sempre possibile trovare una soluzione – benché parziale – nella redazione di un testamento che tenga conto della peculiare situazione di convivenza e che non dimentichi, in ogni caso, altri soggetti cui la legge riservi un qualche diritto in modo assoluto (es. figli di primo letto, coniuge da cui non si sia mai divorziato ecc.). Lo strumento è, in conclusione, di grande utilità; esso, tuttavia, richiede nella sua redazione una notevole competenza tecnica proprio per l’esigenza di distinguere tra quello che si può e non si può regolare.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it



38 I nostri esperti

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SALUTE

Dott. Alessandro Gabellini, Cardiologo

La stenosi delle carotidi: malattia o fattore di rischio cardiovascolare? Circa un terzo dei pazienti affetti da malattia delle coronarie è portatore di una stenosi carotidea. Questo spiega perché sovente il medico che si occupa del cuore, il cardiologo, si trova a dover affrontare anche il problema della patologia delle carotidi, con la necessità di dare al paziente i suggerimenti più appropriati e di avviarlo se necessario allo specialista di competenza. La stenosi, ovvero il restringimento della carotide, è una delle espressioni della malattia aterosclerotica o aterosclerosi che è caratterizzata dalla presenza di placche localizzate in varie parti del sistema circolatorio. Vi è infatti una frequente associazione fra malattia delle coronarie e la patologia carotidea. La lesione è caratterizzata da una placca ateromasica (accumulo di colesterolo, calcio, cellule infiammatorie) localizzata alla carotide comune prevalentemente alla biforcazione fra carotide interna ed esterna (fig. 1). Il restringimento è espresso in percentuale ed è significativo quando supera il 30-40%. La presenza di una stenosi significativa esprime in un soggetto un rischio aumentato di avere negli anni successivi un ictus cerebrale. Tale rischio dipende dal grado della stenosi ma anche dalle caratteristiche strutturali della placca

(ecogenicità, omogeneità, stato della sua superficie ed altro). L’ictus deriva da due possibili meccanismi: 1. Un meccanismo emodinamico dovuto al progressivo restringimento della carotide causato dall’evoluzione della placca che comporta un ostacolo progressivo al passaggio di sangue al cervello 2. Un meccanismo trombo embolico provocato da una rottura/ulcerazione della placca che favorisce il deposito di materiale trombotico con occlusione acuta della carotide o il distacco di frammenti trombotici responsabili di embolie cerebrali. La placca può essere del tutto priva di sintomi e manifestarsi improvvisamente con un ictus. In altri casi può manifestarsi con un attacco ischemico transitorio (TIA), ovvero con un deficit neurologico (riduzione della forza ad un arto, vertigini, difficoltà ad articolare la parola) che insorge all’improvviso e regredisce dopo 24 ore spontaneamente. Il TIA ha in sé un elevato rischio di determinare nel giorni o mesi successivi un vero e proprio ictus. Come ci si accorge della presenza di una stenosi carotidea e quali sono gli accertamenti da consigliare? La presenza di un soffio ai lati del collo è un

indizio importante ma non sempre e necessariamente rilevabile da parte del medico. La diagnosi viene confermata con esami strumentali fra i quali il più importante e semplice è l’ecocolor Doppler delle carotidi o dei tronchi sovra aortici (TSA) (Fig.2). Questo esame,molto semplice, poco costoso ed assolutamente privo di rischi, sfruttando gli ultrasuoni consente di visualizzare la placca, di definirne le caratteristiche strutturali e l’entità della stenosi espressa in percentuale. Una stenosi è critica quando è maggiore del 70 %. In casi particolari molto dubbi o gravi si può ricorrere ad esami più sofisticati e costosi, di secondo livello ( AngioTAC o angioRM dei tronchi sovraoartici). A chi consigliare dunque un ecodoppler delle carotidi? Anzitutto a quei pazienti che hanno manifestato un deficit neurologico. Rammentando però che la placca carotidea può essere spesso asintomatica, quindi insidiosa, l’esame andrà proposto a tutti quei pazienti che hanno una patologia coronarica (infarto miocardico, angina) o delle arterie degli arti e a tutti quei pazienti che presentano un elevato rischio per aterosclerosi come il fumo, il diabete, l’iperten-

Figura 1 Esempio di placca carotidea

Figura 2: esempio di placca carotidea all'ecocolor Figura 1: esempio di placca carotidea all'ecocolor Doppler

sione arteriosa, e l’ipercolesterolemia, specie 60 anni. se in età superiore ai Qual è il comportamento da tenere in caso di una stenosi carotidea? Se la stenosi non è critica è importante la correzione dei suddetti fattori di rischio aterosclerotico ed intraprendere una terapia medica farmacologica che prevede farmaci antiaggreganti ( acido acetilsalicilico o ticlopidina o clopidogrel). Recentemente anche le statine, indipendentemente dal valore del colesterolo, hanno assunto un posto determinante per l’effetto di stabilizzare e in qualche caso di ridurre la placca. In caso di stenosi critica ( > 70%) vi è indicazione all’intervento chirurgico di endoarteriectomia o endoaterectomia (TEA) che comporta una incisura dell’arteria in anestesia loco regionale o generale e rimozione della placca, tecnica in vigore da oltre 50 anni. Negli ultimi 10-15 anni si è affermata come

Figura 3: Esempio di angioplastica carotidea

alternativa una tecnica percutanea di angioplastica carotidea, simile all’angioplastica coronarica,che comporta l’inserimento di un catetere per via percutanea femorale,la dilatazione con palloncino dell’arteria con inserimento di uno stent (Fig.3). I risultati delle due tecniche, chirurgica e percutanea, misurati in laboratori ad alto volume lavorativo, sono sovrapponibili per benefici, con analogia di rischi e possibilità di restenosi (5-10% con maggior incidenza nei primi 12-18 mesi), come evidenziato dallo studio recente CREST. L’indicazione ad un tipo o l’altro di procedura andrà valutata caso per caso tenendo conto delle esigenze e della condizione del singolo paziente.

Dr. Alessandro Gabellini Cardiologo, dal 1990 al 2013 Dirigente Medico di 1° livello presso l’UOC di Cardiologia di Este. Oggi svolge attività cliniche, di ergometria, di ecocardiografia e ultrasonografia vascolare presso un poliambulatorio privato. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com

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Villa Momi’s

ristorante·pizzeria

BEAUTIFUL DAY Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricor-renza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati. Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare

Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.

siamo presenti su www.villamomis.it

Cavarzere (VE) Loc.Santa Maria 3B Tel. 0426 53538 chiuso il lunedì


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Sostenibilità Sostenibilità

AMBIENTALE

Per sostenibilità ambientale si intende la capacità di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente: la funzione di fornitore di risorse, funzione di ricettore di rifiuti e la funzione di fonte diretta di utilità.

Sostenibilità SOCIALE

La sostenibilità sociale può essere definita come la capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere.

Sostenibilità

ECONOMICA La sostenibilità economica può essere definita come la capacità di un sistema economico di generare una crescita duratura degli indicatori economici. In particolare, la capacità di generare reddito e lavoro per il sostenimento delle popolazioni.

è IL SECOLO DEL CAMBIAMENTO!

PROTOCOLLO ITACA

è il secolo del rispetto dell’ambiente che si eleva a bene comune della Società mondiale. Il processo evolutivo inizia sin dai primi giorni, dal Protocollo di Kyoto, Itaca, fino ai più vicini provvedimenti del Governo italiano. Il mondo ha scelto di costruire un ambiente Ecosostenibile.

Un gruppo di lavoro specifico nell’anno 2001 ha elaborato un protocollo comune tra le Regioni Italiane per la valutazione dei requisiti e delle soglie di edilizia sostenibile, denominato Protocollo Itaca. Tale protocollo segue i metodi e gli standards già studiati in altri paesi come quello Britannico definito BREEAM e Statunitense LEED , che sono una serie di valutazioni e strumenti per aiutare l’edilizia professionale a capire e mitigare l’impatto ambientale nello sviluppo del disegno e della costruzione degli edifici. Il protocollo completo è articolato in settanta schede di valutazione e stabilisce requisiti minimi di sostenibilità edilizia. Sono stati stabiliti 10 principi base che devono caratterizzare la Bioedilizia.

ELEMENTI DI ARCHITETTURA SOSTENIBILE:

I DIECI PRINCIPI DI EDILIZIA SOSTENIBILE:

Alcuni elementi che concorrono nella realizzazione di un progetto architettonico improntato alla sostenibilità, non necessariamente tutti presenti nell’opera architettonica ma impiegati diversamente in funzione delle caratteristiche dell’edificio e del contesto:

1 Armonia e sostenibilità del sito e dell’intervento edilizio. 2 Tutela e mantenimento dell’ambiente storico. 3 Riduzione del consumo d’energia e utilizzo di fonti rinnovabili. 4 Sicurezza e salubrità del costruito. 5 Sostenibilità ambientale, economica e sociale della tecnologie edilizie. 6 Eco-compatibilità certificata dei materiali. 7 Differenziazione progettuale per la diversa qualità dell’abitare. 8 “Safety” e “Security” dell‘edificio. 9 Qualità abitativa e domotica 10 Formazione e training partecipato professionale e progettuale.

- Riduzione dei consumi energetici: - orientamento, soleggiamento e ombreggiamento, ventilazione naturale; - l’isolamento dell’involucro edilizio e ricorso alle fonti energetiche rinnovabili; - efficienza degli impianti. - Uso razionale della risorsa idrica - Utilizzo di materiali bioecologici - Regionalismo - Partecipazione - Riciclo e riuso


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