1994 - 2014
della Riviera Ovest Servizi per l’impresa che vale www.artidolo.it
Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.50 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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INCENTIVI
CONVENZIONE CON ISTITUTI DI CREDITO
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2014
Ristrutturazioni e riqualificazioni Ecco come beneficiare degli incentivi
Incentivi e benefici fiscali 2014 Approfitta delle detrazioni agevolate Le informazioni che troverete in queste pagine sono importanti e decisive affinché, coloro che fossero interessati ad investire sulla propria abitazione o casa, potranno orientarsi al meglio sulla legislazione che regolamenta gli incentivi e gli sgravi fiscali previsti in materia di ristrutturazioni, manutenzioni ordinarie e straordinarie, di risanamenti e di installazione di impianti alimentati con fonti di energia rinnovabili o per interventi di miglioramenti termico ed energetico. Oltre alle informazioni, come Associazione
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abbiamo sottoscritto una convenzione con gli istituti di credito qui indicati, affinché l’intervento possa beneficiare di forme di finanziamento adeguato e tarato sul totale dell’investimento. Una convenzione che vuole cogliere molteplici obiettivi: Dare il miglior servizio di informazione ed assistenza a chi intende investire. Rendere più economicamente vantaggioso l’investimento grazie ad una sinergia tra le diverse imprese coinvolte che potrebbero
e n a t t i f ApproSubito! presentare un unico preventivo chiavi in mano. Dare l’opportunità di ottenere un finanziamento con un piano di ammortamento tarato sui benefici fiscali previsti dalla legislazione in materia. Un obiettivo che ha visto la condivisione dei maggiori istituti di credito del territorio e nazionali e che potranno dare un sostegno importante al settore delle costruzioni e della filiera casa oggi messo a dura prova da una crisi che ha colpito le imprese e i cittadini.
BONUS FISCALE PER LE RISTRUTTURAZIONI
Interventi edilizi che costituiscono il presupposto per la detrazione “50%”: - Interventi di manutenzione straordinaria, opere di restauro e risanamento conservativo, lavori di ristrutturazione edilizia (Dpr 380/2001) effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali. - Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (Dpr 380/2001). Gli interventi di manutenzione ordinaria sono dunque ammessi all’agevolazione solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali. - Interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza. - Interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune. - Lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi e la realizzazione di ogni strumento idoneo a favorire la mobilità per le persone portatrici di handicap gravi (per le spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili).
Detrazione IRPEF 50%. è stata prorogata a tutto il 2014 l’opportunità delle detrazioni pari al 50% IRPEF fino ad un massimo di spesa pari a 96.000,00D. Il prossimo anno scenderà al 40% e al 36% nel 2016 con una riduzione del limite di spesa a 48.000D. La detrazione IRPEF pari al 50% della spese sostenuta va ripartita in 10 anni. Viene inoltre prevista una ulteriore detrazione del 50% dell’IRPEF per spese fino a 10.000,00D anche per i mobili e per elettrodomestici in classe A+ sugli immobili che hanno subito interventi di ristrutturazione. La detrazione IRPEF va ripartita in 10 anni.
- Gli interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici.
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BONUS FISCALE RISPARMIO ENERGETICO
Interventi edilizi che costituiscono il presupposto per la detrazione “65%”: - La riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento. - Il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi). - L’installazione di pannelli solari. - La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
è stata prorogata a tutto il 2014 l’opportunità delle detrazioni pari al 65% IRPEF/IRES con un limite di spesa fino ad un massimo di 100.000,00D per gli interventi che comportano una riqualificazione energetica sugli immobili esistenti. La detrazione spetta sia alle persone fisiche proprietarie di immobili che alle imprese. Il prossimo anno scenderà al 50%. La detrazione IRPEF pari al 65% della spese sostenuta va ripartita in 10 anni.
della Riviera Ovest
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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.50 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Dolo “Il giudice di pace resti in Riviera”
Agricoltura Un settore che guarda ai prossimi 20 anni pagg.
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Pianiga Crolla la barchessa di villa Calzavara
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EDITORIALE
apre interspar, 33 nuovi posti di lavoro
Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse di Ornella Jovane
Tremila persone hanno partecipato all’inaugurazione del nuovo superstore Interspar a Fiesso. Alla cerimonia erano presenti Andrea Martellato, sindaco di Fiesso, Francesco Montalvo, direttore vendite di Interspar,... pag. 12
Artigiani, accordo sulla filiera casa
L’associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera” e le banche del territorio unite per sostenere e rilanciare le imprese della filiera “Casa”. Questo è il punto centrale... pag. 18
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Elezioni a Stra, la sfida dei candidati
A Stra, paese della calzatura in lizza tre liste
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omenica 25 Maggio sono indette le elezioni amministrative ed europee 2014. Più di 4000 comuni italiani vedranno il rinnovo dell’amministrazione comunale. Al voto per le amministrative, oltre che per le europee. E’ possibile votare con una sola scheda, utilizzata per eleggere il sindaco e i consiglieri comunali. La scheda elettorale reca i nominativi dei candidati sindaci, affiancati dal contrassegno della lista collegata. E’ possibile votare per una delle liste o tracciando una croce sul relativo contrassegno, per uno solo dei candidati sindaco, o trac-
ciando una croce sul relativo nominativo o tracciando due croci sul nominativo e la lista prescelti. In caso di parità sarà chiamata una seconda tornata elettorale nei ballottaggi previsti per l’otto giugno. A Stra tre sono i candidati sostenuti da altrettante liste, che si presenteranno per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Si tratta di due donne e di un uomo: Caterina Cacciavillani (Insieme), il vicesindaco uscente Maricla Sartori (Crescere è futuro) e Sandro Tolin (Movimento 5 Stelle). In totale i candidati consiglieri saranno 33 (21 uomini e 12 donne): 12 per le liste “Insieme” e
“Crescere è Futuro” e 9 per il “Movimento 5 Stelle”. Il comune di Stra, che si trova al confine con la provincia di Padova, ha una estensione territoriale di 8,78 km quadrati e oltre al capoluogo è composto dalle frazioni di San Pietro di Stra e di Paluello. Il comune rivierasco ha una popolazione di 7687 persone di cui 3.976 donne e 3.711 uomini. Il comune vede una grossa presenza dell’industria calzaturiera, dell’artigianato dell’abbigliamento in pelle, dell’artigianato del mobile, del commercio e dei servizi. pag.
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lezioni europee, si avvicina la scadenza della chiamata al voto e mai come in questa tornata l’esito delle consultazioni appare di portata storica e strategica. Ridimensionata infatti, nell’imminenza del 25 maggio, la querelle sul valore da attribuire alle elezioni per eleggere l’europarlamento e sulla loro reale utilità, il dibattito si è decisamente spostato verso l’Europa, trasformando questo passaggio in un vero e proprio referendum tra eurosostenitori ed euroscettici. Chi legge in questa prospettiva le elezioni europee considera il 25 maggio come il giorno del giudizio in cui alcune centinaia di milioni di persone sono chiamate ad esprimere un parere sull’opportunità di continuare a rinunciare a scampoli di sovranità popolare in funzione di un progetto comune e di una moneta condivisa, ovvero se è il caso di tornare, ciascun paese, a coltivare il proprio orticello. Entrambe le posizioni dovranno essere convincenti, partecipate, motivate, perché questa volta la questione europea non rappresenta solo un tiepido esercizio di retorica riservato a pochi appassionati, nè una manifestazione di ordinaria collezione di luoghi comuni o, al più, di distaccata quanto culturalmente ricercata prova di memoria storica e di educazione civica. continua a pag. 3
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EDITORIALE
segue da pag.
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Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse
Grandi navi a Venezia
Esprimi il tuo parere
Grandi Navi e Venezia e Chioggia, il tema è importante e i due schieramenti continuano ad occupare le prime pagine dei giornali: da una parte chi sostiene le ragioni del turismo, e considera i colossi galleggianti come un’opportunità, e chi, invece, vede nelle grandi navi da crociera una minaccia alla bellezza e alla fragilità delle due storiche città marinare. Ai nostri lettori che ci seguono sul sito www. lapiazzaweb.it abbiamo chiesto se fossero d’accordo con il passaggio delle grandi navi. Hanno risposto così
Questa volta l’Europa tocca la pancia e condiziona da vicino la vita degli elettori. Sarebbe necessario pertanto proporre una lucida, seria e consapevole idea di futuro, da qualunque prospettiva si consideri la questione. Il fatto è che con l’avvicinarsi della “sentenza” che sarà espressa attraverso il voto, nel nostro Paese il dibattito sembra impoverirsi e ridursi essenzialmente ad una questione di politica interna, di conteggio dei consensi per un partito o per l’altro - per capire dove batte il cuore degli italiani considerato che è da un po’ che non si vota per eleggere i rappresentanti del governo nazionale - e di legittimazione o bocciatura del governo in carica. E così l’Europa - quella che imponendo la politica dell’austerità ha impoverito anche il nostro Paese come pensa la maggior parte degli italiani - si trasforma in un bersaglio al quale tutti puntano, utile a distogliere - di fronte ai problemi della quotidianità cui la classe politica nostrana non sempre è in grado di dare risposte efficaci proponendo efficaci soluzioni - l’attenzione degli italiani dalle responsabilità di classi dirigenti che hanno governato negli ultimi decenni e governano il nostro Paese. Sarebbe invece opportuno proporre una onesta, quanto equilibrata, riflessione sui vantaggi e gli svantaggi dell’Unione europea, tenendo presente che se fossimo stati un Paese più credibile, più agile nelle riforme, più efficiente e con un debito pubblico che non fosse tanto cresciuto nell’ultimo decennio, probabilmente avremmo attraversato con maggior disinvoltura questi anni di crisi, risultando anche meno esposti ai mercati finanziari. Se da noi l’approccio rimane quello che si vede, però, è facile che accada anche questa volta che, dopo la sua elezione, discussa con tanto trasporto, dell’euroaparlamento tutti o la maggior parte ne dimentichino l’esistenza per i prossimi cinque anni. di Ornella Jovane
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Venezia
Il terminal passeggeri 109/110, è stato inaugurato a metà aprile al Porto di Venezia da Terminal Passeggeri (Vtp) e Autorità Portuale. Da magazzino per lo stoccaggio merci costruito negli anni ‘30 del secolo scorso, il fabbricato 109/110 è diventato una stazione passeggeri autonoma sulla banchina Tagliamento, ed i suoi 14.000 metri quadri su due piani ne fanno il più grande terminal del Mediterraneo riservato ad una singola nave. Sono intervenuti, Sandro Trevisanato presidente di Vtp, Giorgio Orsoni sindaco di Venezia, Luca Zaia presidente della Regione Veneto, il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa. Ha benedetto la struttura monsignor Dino Pistolato del Patriarcato di Venezia.
Sede: Camponogara - Via delle Prete, 7 Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 info@vivaibarendi.com - www.vivaibarendi.com
Riviera dolo
politica
La maggioranza di centrodestra perde pezzi pag.
Fosso’
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La lotta del Comune alla disoccupazione pag.
Personaggio
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Piero Panizzolo in auito ai terremotati di Haiti pag. 21 È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
è un marchio registrato di proprietà di
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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Provincia
Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 aprile 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
Regione Europee
Arriva la città metropolitana pag.
ambiente
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35 tablet contro i mali ambientali pag.
Manifestazione
Venezia pronta alla festa della Sensa pag.
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159 candidati per 14 seggi a Strasburgo pag.
occupazione
Vongole, monitoraggi in laguna
Vongole, da marzo a settembre verranno monitorate con cadenza quindicinale le diverse aree della laguna veneziana. Con il Piano seme per le vongole relativo al 2014 messo a punto dalla società Gral (Grandi risorse alieutiche lagunari) partecipata dalla Provincia di Venezia, ci si propone di controllare i livelli di crescita della risorsa giovanile e verificare che non vi siano eventuali predazioni. Si terranno inoltre sotto controllo dimensioni e quantità. “Ritengo - ha commentato l’assessore provinciale alla Pesca Giuseppe Canali - che una ricerca del seme svolta in maniera scientifica e puntuale ci consenta non solo di essere immediatamente pronti alla sua raccolta, ma anche di non lasciarlo in balia di eventuali predazioni”.
VIVAI
Inaugurato il nuovo Terminal passeggeri
Da marzo a settembre
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I giovani cercano fortuna all’estero, perchè e dove vanno pag. 26
Economia Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa pag. 27
Manifestazioni
Via libera a Reteventi
Approvato dalla Provincia il progetto Reteventi cultura per il 2014. RetEventi prevede la realizzazione di un macro cartello di eventi culturali per il periodo estivo e autunnale dal 1° giugno al 31 ottobre 2014 . L’obiettivo finale consiste nella riaffermazione e qualificazione del ruolo della cultura nel contesto territoriale locale, con la partecipazione dei Comuni della provincia veneziana, quale fattore importante per l’economia locale, per la diffusione di idee e di creatività, oltre che come occasione di integrazione sociale. I cittadini potranno assistere a spettacoli e proposte di teatro, danza, dibattiti, cinema, poesia e musica. Nell’edizione 2013 di RetEventi sono stati sostenuti e promossi 300 spettacoli in 36 Comuni aderenti.
4 Argomento del mese SETTORE PRIMARIO VENETO Settimane decisive per la definizione della distribuzione delle risorse della politica agricola comunitaria e del piano di sviluppo rurale. Nella nostra regione cala il numero delle imprese ma tiene l’occupazione. Previsti 30 milioni di euro per i giovani imprenditori pronti ad investire sull’innovazione e sull’export. Il mais resta la prima coltura e le eccellenze, su tutte il vino, fanno da traino soprattutto all’estero
“Largo ai giovani e ai veri agrico
di Nicola Stievano
Piazza: “le risorse dovranno andare a chi vive di agricoltura, a chi ogni giorno investe sul territorio”
Furlani: “Non sottovalutare l’Expo 2015”. Al primo posto va messa la tutela del reddito d’impresa
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iù giovane e più specializzata, con più terreno e strumenti a disposizione, orientata all’innovazione e all’export. E’ questa l’agricoltura veneta del 2020 che si inizia a costruire oggi con le risorse della politica agricola comunitaria (la Pac) e del Piano di sviluppo rurale del Veneto. In queste settimane stanno uscendo i bandi per l’impiego delle prime risorse a disposizione: nei prossimi sei anni nella nostra regione verranno fatti girare centinaia di milioni di euro per l’ammodernamento delle imprese agricole, l’insediamento dei giovani imprenditori, l’intervento in specifici settori agronomici. Una sfida per il settore primario veneto che nell’ultimo decennio ha cambiato pelle: le aziende agricole sono diminuite in numero mentre gli addetti complessivi sono stabili se non quando in leggero aumento. A chiudere sono le micro imprese che non riescono a stare sul mercato e non possono contare sul ricambio generazionale. Di contro, le aziende attive tendono a crescere di dimensione e fatturato per poter essere competitive e sono orientate anche a nuovi investimenti. Ecco perché l’attenzione è alle stelle per le risorse del Piano di Sviluppo e della Pac: se usate correttamente saranno il “volano” che permetterà all’agricoltura di casa nostra di crescere e continuare ad occupare i primi posti per l’eccellenza dei prodotti locali. Quindi meno colture estensive, anche se il mais continuerà ad essere di
il caso avviata un’indagine sui mercati padovani
I soliti furbi “inquinano” il km 0
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mercati agricoli hanno conosciuto un vero e proprio “boom” negli ultimi anni, con un aumento esponenziale dei punti vendita e delle presenze. Ai consumatori piace la formula del “km 0” anche se qualche produttore cerca di aggirare le regole, che impongono la vendita esclusiva di prodotti agricoli. In caso contrario infatti l’agricoltore diventa commerciante. Dopo alcune segnalazioni è scattata un’indagine in quattro mercati agricoli padovani (Piazza de Gasperi in città, Cadoneghe, Vigodarzere e Cittadella). “Ben vengano i controlli - afferma Pierluigi Argenton, presidente dell’Associazione Agrimercato delle Terre del Santo, che raccoglie buona parte dei produttori presenti ai mercati - Le aziende agricole che partecipano ai nostri mercati di vendita diretta sono quotidianamente controllate sia per quanto riguarda l’origine che la provenienza dei prodotti agricoli. Il nostro regolamento parla chiaro: sono ammessi solo prodotti al cento per cento aziendali e non tolleriamo scorciatoie o comportamenti che possano in qualche modo danneggiare chi lavora in modo onesto. Il “km zero” ormai è un vero e proprio “patrimonio sociale” intorno al quale però non manca chi se ne appropria indebitamente mettendo a repentaglio la serietà dei produttori e la fiducia dei consumatori. Pertanto il nostro sistema allontana subito e automaticamente chi non rispetta le regole, come è già accaduto. Ben vengano quindi anche ulteriori verifiche – conclude il presidente dell’Agrimercato - da parte delle autorità preposte. I Mercati di Campagna Amica operano nella piena trasparenza“. N.S.
gran lunga il primo prodotto della pianura veneta, accanto all’ortofrutta e agli allevamenti. Quanto ai giovani in Veneto sono attesi 30 milioni di euro per le nuove imprese. Il confronto comunque è ancora aperto. Coldiretti Veneto sottolinea la lunga trattativa per “raddrizzare” la proposta iniziale penalizzante per l’Italia. “Le risorse devono andare ai veri agricoltori – ricorda il presidente Giorgio Piazza – a chi vive di agricoltura e fa vivere questo settore. Le esigenze concrete delle imprese agricole dovrebbero guidare le decisioni della pubblica amministrazione nella programmazione delle politiche per il futuro Invece ci troviamo di fronte a distorsioni preoccupanti, come la vera e propria casta di intoccabili e furbetti che incassa mezzo miliardo di euro di benefici pur non vivendo di agricoltura. Si tratta di grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, tremila soggetti in tutto, in Italia, che sottraggono una fetta importante di risorse della Pac. Denaro che dovrebbe andare solo a chi lavora per davvero nei campi, non a chi sfrutta l’agricoltura per rendite di comodo per poi fare dell’altro. Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destinate all’agricoltura dalla Pac. Una rendita fondiaria e finanziaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere
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mantenuta per i prossimi sette anni”. Dal neo presidente veneto della Confederazione Italiana Agricoltori Flavio Furlani arriva anche l’invito a guardare ad Expo 2015, vetrina per l’agroalimentare:”Il Veneto è in grave ritardo e ha adottato un approccio debole. Finora è visto come un’opportunità che sembra spaventarci più che motivarci. Non possiamo permetterci di mancare questo appuntamento, serve un progetto davvero complessivo, che eviti la dispersione di pensiero, di energie e di risorse in mille rivoli. Dobbiamo invece costruire un sistema veneto permanente, una filiera da continuare a promuovere anche dopo l’esposizione milanese”. Quanto al Psr e alla Pac Furlani raccomanda: “serve un progetto di sviluppo che metta al primo posto la salvaguardia della filiera agroalimentare e la tutela del reddito degli agricoltori, che si trovano a fare i conti con le difficoltà di accesso al credito, rispetto alle quali la Cia si propone come certificatore del merito creditizio delle proprie imprese. Le azioni in programma non possono essere trattate come una semplice legge di spesa». Non da ultimo, sottolinea il numero uno della Cia veneta, la richiesta di ridurre la burocrazia lavorando sul concetto di “un’azienda, un controllo” e di certificato unico. Il confronto continuerà serrato nei prossimi mesi, intanto gli agricoltori veneti continuano a scommettere sul proprio patrimonio di tipicità.
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Argomento del mese 5 I dati del comparto
oltori”: l’agricoltura verso il 2020 Legislazione Sentenza storica a difesa delle produzioni genuine
Arriva lo stop agli ogm di Alessandro Abbadir
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top agli ogm in Italia. A decretarlo è stato alla vigilia della Festa della Liberazione, il Tar del Lazio . Il Tar ha infatti bocciato il ricorso presentato da un coltivatore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech Mon810 modificato geneticamente. Per Coldiretti si tratta di “una sentenza storica, una grande vittoria per l’agricoltura italiana di qualità Per il ministro dell’Agricoltura Galletti “questo divieto va attuato con decisione, anche adottando le sanzioni stabilite per le eventuali violazioni” . Il tema degli organismi geneticamente modificati, per i quali si teme una diffusione incontrollata e in definitiva incontrollabile nella pianura padana, era stato al centro di un incontro svoltosi a Verona nelle scorse settimane tra il ministro delle politiche agricole e gli assessori all’agricoltura di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. “Abbiamo parlato dei rischi di una coltivazione indiscriminata di ogm – ha spiegato in una nota la giunta regionale del Veneto – e fatto il punto rispetto a decisioni che dovremo prendere per continuare a difendere l’originalità e il valore del made in Italy e dei suoi prodotti agricoli. Dobbiamo poter proporre ai mercati prodotti di altissima qualità, tipici, spesso unici, scevri da modificazioni genetiche e rischi di inquinamento, che possano spuntare nel mondo prezzi e ricavi capaci di far vivere e dare prospettiva di crescita alla nostra agricoltura, al di fuori di logiche di mondializzazione che finirebbero per farci subire il mercato e non esserne protagonisti. Per noi la coltivazione Ogm non è un’opportunità ma un rischio: senza il controllo del territorio andiamo incontro ad una disaffezione dei consumatori e ad un boomerang nei confronti del made in Italy”
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A Vinitaly
Vino veneto, vola l’export I
l vino veneto? Un prodotto di altissima qualità che nel 2013 ha rappresentato il 32 % del prodotto nazionale e per capire l’importanza del settore, basti pensare che l’Italia è il primo esportatore al mondo con una quota del 21% del mercato internazionale e il Veneto gioca la parte del leone con 80 mila ettari di vigneto, 28 mila aziende agricole per 9 milioni di ettolitri di cui 4,5 milioni sono Doc e Docg. Si tratta di una ulteriore crescita dell’11,7% rispetto al 2012, anno nel quale il valore del vino che il Veneto ha venduto all’estero è stato di un miliardo 443,6 milioni di euro, pari al 30,7 per cento del totale italiano. Il vino veneto ha trovato la sua naturale vetrina alla manifestazione veronese “ Vinitaly”. L’esposizione ha messo in mostra anche i dati nazionali. Il comparto tra vini e distillati, vale oltre 12 miliardi di euro in Italia per 1,2 milioni di addetti con un export di 5 miliardi (+7,3%) su 33 miliardi totali dell’agroalimentare ed è il Prosecco ( vino veneto per eccellenza) il driver trainante che quest’anno festeggia quota 300 milioni di bottiglie. Vinataly non è stato solo un modo per presentare i risultati raggiunti, ma un modo per gli operatori del settore di fare affari importanti. Lo stand del Veneto a Vinitaly, contraddistinto dal Ponte di Rialto, è diventato per tutta la durata dell’esposizione vera e propria borsa del vino, decine e decine di grossi compratori esteri selezionati dalla Fiera di Verona hanno incontrato circa 150 aziende vitivinicole venete per costruire reciproci affari in nome di una enologia, quella veneta, che è la maggiore d’Italia. I vini Docg, Doc e Igt del Veneto sono 52: 14 Docg, 28 Doc e 10 Igt. Il regolamento (Ce) n. 479/2008, poi confluito nel regolamento (Ce) n. 1234/2007, ha riformato l’organizzazione comune del mercato vitivinicolo (Ocm) introducendo la protezione comunitaria dei vini come denominazione d’origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp). I vini per i quali può essere dimostrato che esiste un legame tra le caratteristiche del prodotto e la sua origine geografica possono ottenere la protezione comunitaria. l decreto legislativo 81/2010, con il quale l’Italia ha adeguato la legge 164/1992 sulle denominazioni di origine dei vini, ha stabilito che i vini Dop sono classificati in: denominazioni di origine controllata e garantita (Docg) denominazioni di origine controllata (Doc). I vini Igp comprendono le indicazioni geografiche tipiche (Igt) della precedente classificazione nazionale. “L’enologia veneta – ha detto nell’occasione l’assessore all’agricoltura regionale Franco Manzato- è quella che realizza più valore nell’export e che si presenta nel mondo come una delle eccellenze legata al territorio e alla sua storia. E questo richiede una capacità che va oltre alla promozione e al mettersi in mostra, perché il compratore vuole essere sicuro di realizzare affari convenienti, in nome di un prodotto che ha una origine e una qualità certa, capace di avere un prezzo adeguato al consumatore del paese di arrivo”. E sulla qualità dei nostri vini nettamente superiori a tanti altri in giro per il mondo, Manzato insiste. “. E’ sulla qualità del prodotto sulla sua tracciabilità e genuinità a prezzi adeguati che si gioca il futuro Perchè in fondo è questo il senso di una enologia che oggi pareggia domanda ed offerta del mondo ma che, come la nostra –afferma l’assessore all’agricoltura – ha caratteristiche straordinarie per unicità e rapporto prezzo - qualità all’interno dell’intera piramide produttiva: dai prodotti di più largo consumo a quelli di élite e di nicchia. Noi facciamo il vino per passione, per tradizione, perché abbiamo capacità e territori vocati, tecnologie e ricerca, ma lo facciamo anche per condividerlo con i consumatori di tutto il mondo, per i quali il vino veneto è un ottimo biglietto da visita per tutto ciò che viene A.A. realizzato e prodotto qui a Nord Est dell’Italia”.
6 Elezioni a Stra Elezioni amministrative In corsa centrosinistra, centrodestra e Movimento5 Stelle
Sfida a tre per la poltrona di sindaco di Giacomo Piran
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n vista delle elezioni comunali in programma il 25 maggio, tre sono i candidati sostenuti da altrettante liste, che si presenteranno per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Si tratta di due donne e di un uomo: Caterina Cacciavillani (Insieme), il vicesindaco uscente Maricla Sartori (Crescere è futuro) e Sandro Tolin (Movimento 5 Stelle). In totale i candidati consiglieri saranno 33 (21 uomini e 12 donne): 12 per le liste “Insieme” e “Crescere è Futuro” e 9 per il “Movimento 5 Stelle”. Il comune di Stra, che si trova al confine con la provincia di Padova, ha una estensione territoriale di 8,78 km quadrati e oltre al capoluogo è composto dalle frazioni di San Pietro di Stra e di Paluello. Il comune rivierasco ha una popolazione di 7687 persone di cui 3.976 donne e 3.711 uomini. Il comune vede una grossa presenza dell’industria calzaturiera, dell’artigianato dell’abbigliamento in pelle, dell’artigianato del mobile, del commercio e dei servizi.
Candidato sindaco
Candidato sindaco
Maricla Sartori
Caterina Cacciavillani
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rescere è futuro”. Con questo slogan Maricla Sartori, 40 anni, ha lanciato la propria candidatura a sindaco di Stra. “Cinque anni fa, con una raccolta firme, mi era stato chiesto di candidarmi - ha spiegato - allora ho detto di no perché non mi sentivo pronta. Oggi però non siamo gli stessi di allora, questi anni in amministrazione sono serviti a me e alla squadra di giunta per crescere. Ho capito che la politica deve essere fatta a contatto quotidiano con i cittadini. Oggi abbiamo più esperienza e più conoscenza di cosa significa amministrare. Per questo posso dire che mi sento pronta. Sono pronta a crescere ancora e a far crescere ancora la nostra comunità”. E proprio “Crescere è futuro” sarà il nome della lista che sosterrà Maricla Sartori. “Abbiamo tanti obiettivi: dalla riqualificazione dei parchi all’attenzione alla viabilità, dal mantenimento dell’impegno per i servizi sociali alla promozione del turismo, dalla sicurezza allo sviluppo del piano interventi”.
LA lista “Crescere è futuro”
LA lista “Insieme”
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a lista “Crescere è futuro”, che promuove la candidatura di Maricla Sartori alla carica di sindaco di Stra, ha il sostegno di Forza Italia, Lega Nord e di parti dell’associazionismo. Composta da sette uomini e cinque donne, rappresenta un mix di esperienza e forze nuove. Tre sono i rappresenti dell’amministrazione uscente guidata dal sindaco Mario Collini: gli assessori al commercio Andrea Bedon e ai servizi sociali Stefano Valentini, e il consigliere Luca Smagliato, cui si uniscono otto volti nuovi: Arturo Baldan, Daniela Benati, Sonia Bettini, Daniele Carraro, Martino Colomba, Ivana Gomiero, Andrea Poletto, Caterina Tramonte, Valentina Zinato. I candidati di “Crescere è Futuro” hanno un’età media di 47,9 anni.
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arà Caterina Cacciavillani, 54 anni, il candidato sindaco della lista civica “Insieme”. Medico di base, da sempre impegnata per il suo paese, Caterina Cacciavillani è stata vicesindaco con l’amministrazione guidata da Ernestino Canton e attualmente ricopre il ruolo di capogruppo di opposizione. “La nostra città – commenta Cacciavillani – in questi anni ha visto crescere il degrado, l’isolamento e le difficoltà. Ho accettato l’invito a candidarmi che mi hanno rivolto i cittadini, le forze politiche e il mondo dell’associazionismo perché sono convinta che, se non scegliamo insieme di cambiare, le cose non potranno che peggiorare. La Stra che vogliamo costruire, e lo vogliamo fare attraverso il confronto e il dialogo, è una città sicura, vitale e ricca di opportunità, capace di difendere e potenziare i servizi essenziali che oggi stanno scomparendo e di svolgere un ruolo determinante nelle grandi partite che coinvolgono la Riviera e la futura Città Metropolitana”.
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a lista civica “Insieme”, che sostiene la candidatura a sindaco di Caterina Cacciavillani, è nata dalla collaborazione tra “Il mio Paese”, “Strada Comune” e “Stra Centrosinistra”. E’ composta da molti volti nuovi, da rappresentanti del mondo dell’associazionismo e dell’imprenditoria e da qualche elemento di esperienza amministrativa. Molti sono i giovani e quattro le donne inserite nella lista. I candidati della civica “Insieme” hanno un’età media di 48,5 anni. Questi sono i dodici candidati alla carica di consigliere comunale: Mario Ferraresso, Cristian Masci, Gianni Fila, Cristina Borgato, Gianfranco Russian, Andrea Serra, Haleh Afshar, Francesco Dotta, Walter Franco, Pietro Cacciavillani, Anna Braga e Maria Grazia Levorato.
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Candidato sindaco
Sandro Tolin
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andro Tolin, 49 anni di professione impiegato tecnico, è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle per le elezioni comunali di Stra. Il candidato spiega come i punti centrali della propria campagna elettorale siano la partecipazione, la condivisione e la competenza. “Molti cittadini - commenta - ci hanno avvicinato chiedendoci di formare una lista per dare una svolta a Stra. Noi proponiamo un metodo diverso di fare politica che si basa sul coinvolgimento e sulla condivisione con i cittadini nelle scelte del paese. Siamo per la tutela del territorio, per la salvaguardia idraulica e per sostenere i cittadini che vogliono dare il loro contributo per il paese”. Sandro Tolin sarà sostenuto da una lista composta da 9 candidati consiglieri. “Siamo una squadra di persone giovani - ha spiegato - cittadini che vogliono mettersi in gioco per il bene del loro paese. Noi siamo la vera novità perché negli altri schieramenti l’offerta politica è sempre la stessa”.
LA lista “Movimento 5 Stelle”
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l candidato sindaco Sandro Tolin ha il sostegno del Movimento 5 Stelle che, come avvenuto nelle elezioni degli comuni, si presenta con una lista propria, senza apparentamenti con altre forze politiche. Tutti i candidati alla carica di consigliere comunale sono delle novità. Si tratta di sei uomini e tre donne, rappresentativi del mondo della scuola, dell’imprenditoria e dell’associazionismo. La lista del Movimento 5 Stelle ha l’età media più bassa, pari a 39,5 anni, e con il candidato più giovane (Matteo Sato, 26 anni praticamente avvocato). Questi i nomi delle persone che comporranno la lista del Movimento 5 Stelle: Marco Pastore, Stefano Meneghetti, Nicola Monetti, Erica Trolese, Katiuscia Carli, Gioia Santello, Matteo Sato, Luigi Benetollo, Giuseppe Lopresti.
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8 Dolo Politica E’ scontro all’interno del consiglio comunale ad un anno dalle elezioni
L’Intervento
La maggioranza perde pezzi I consiglieri Vescovi e Fattoretto (Lega Nord) dopo mesi di critiche al sindaco, confluiscono al Gruppo Misto di Giacomo Piran
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lima sempre incandescente in consiglio comunale a Dolo. In questi mesi ci sono stati numerosi avvenimenti che hanno modificato la composizione del consiglio comunale ad un anno dalle elezioni comunali prevista la prossima primavera. Dopo le polemiche sul Pati (Piano assetto territoriale intercomunale) e sul futuro dell’ospedale di Dolo, c’è stata l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri Mario Vescovi e Giovanni Fattoretto (Lega Nord) che dopo mesi di critiche al sindaco Maddalena Gottardo sono confluiti nel Gruppo Misto dove era già presente Stefano Uva. Quest’ultimo però, nel consiglio successivo, ha deciso di uscire dal Gruppo Misto per entrare nel gruppo d’opposizione “Dolo, Cuore della Riviera”. Già dopo l’uscita di Vescovi e Fattoretto, il sindaco Gottardo aveva segnalato la necessità di trovare una nuova composizione delle commissioni consiliari. Questo ha creato qualche frizione con il gruppo “Dolo Cuore della Riviera”. Entrambe le parti in causa hanno deciso di chiedere l’intervento del prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia. Nella sua lettera, il sindaco ha segnalato “l’impossibilità di nominare i componenti delle commissioni consiliari per la mancata comunicazione dei nominativi da parte del gruppo misto e del gruppo “Dolo, Cuore della Riviera”. “Mi esimo da qualsiasi commento - ha dichiarato Maddalena Gottardo nel comunicato stampa che ha dato la notizia - lascio ai cittadini libera interpretazione dell’accaduto, rinviandoli alla lettura”. Il gruppo “Dolo Cuore della Riviera” ha risposto nella lettera indirizzata al Prefetto. “Preme precisare alcuni
aspetti, a nostro giudizio, volutamente travisati dal sindaco di Dolo è riportato nella lettera - e pertanto non corrispondenti, nella forma e nel merito ai fatti accaduti, auspicando il suo autorevole intervento. Avevamo confermato al sindaco i nominativi dei commissari, come da precedente assetto delle commissioni consiliari. Ci riservavamo di completare le indicazioni con gli ultimi due nominativi, dal momento che emergevano dubbi sulla rappresentanza del gruppo misto, in quanto non ammissibile ad essere riconosciuto gruppo consiliare per difetto della composizione minima di tre consiglieri comunali come previsto dal regolamento”. Si prevedono polemiche e scontri anche nei prossimi mesi, considerato che è prevista la votazione per l’adozione del Pati e l’approvazione del bilancio.
Tassa sulle rendite finanziarie più equa di Enrico Schienato* segue da pag.
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È quanto proposto dal Governo Renzi per finanziare la riduzione dell’Irap alle aziende. Siamo d’accordo sul fine, ma l’applicazione dell’imposta non deve essere indiscriminata. Chi incassa dalle rendite poche centinaia di euro non deve pagare la stessa percentuale di chi ne ricava decine di migliaia. Per questo Altroconsumo ha pensato ad un sistema di revisione della tassazione delle rendite finanziare più equo. Con l’aumento indistinto della tassazione al 26% non c’è differenza tra chi guadagna poche centinaia di euro l’anno sui risparmi di una vita e chi invece incassa grossi dividendi su ingenti capitali investiti. Pensiamo anche a chi un lavoro al momento non ce l’ha e vive intaccando i propri risparmi (anch’essi tutelati dall’articolo 47 della Costituzione), non ci sembra corretto che venga vessato con una patrimoniale allo 0.2% (l’imposta di bollo) e una tassazione al 26% sul guadagnato. Come Altroconsumo vogliamo agire su due fronti: da una parte eliminare l’imposta di bollo dello 0,2% sui soldi investiti. Un’imposta ingiusta che si paga comunque, sia che questi investimenti portino a un guadagno, sia a una perdita; dall’altra riteniamo che se l’imposta sulle rendite finanziarie debba esser aumentata auspichiamo che lo sia almeno in modo progressivo (nel pieno rispetto dell’articolo 53 della Costituzione). Insomma più bassa per i piccoli risparmiatori e via via più alta man mano che aumentano i capitali investiti”. Ma come fare? Basterebbe infatti inserire tutti i guadagni finanziari in dichiarazione dei redditi e cumularli con gli altri redditi guadagnati. Allo stesso tempo, il contribuente potrà portare in detrazione l’imposta del 26% che gli è stata trattenuta nel momento in cui ha incassato la rendita finanziaria. Con questo sistema, chi guadagna di più paga di più e i piccoli risparmiatori sono tutelati; inoltre, non ci sarebbero più distorsioni fiscali perché si potrebbero finalmente compensare i guadagni con le perdite. Secondo i calcoli di Altroconsumo, infatti, se si inserisse in dichiarazione dei redditi il 70% dei guadagni finanziari annui e si portasse in detrazione l’imposta del 26% che viene applicata alla fonte, la tassazione finale andrebbe dal 16% sui redditi più bassi al 30% su quelli più alti. Mediamente chi guadagna fino a 55.000 euro annui pagherebbe l’attuale 26%. * delegato regionale del Veneto di Altroconsumo
Casa di riposo Un nuovo giardino
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’ stato inaugurato ad aprile il nuovo giardino della Casa di Riposo di Dolo. L’area, che si trova nella sede centrale di via Garibaldi, ha un’estensione di 1500 metri quadri che ora sono a disposizione degli ospiti della residenza. A spiegare il progetto e l’iniziativa è Pierluigi Donolato, presidente della Casa di Riposo. “Si tratta di un progetto che volevo realizzare fin da quando sono stato nominato un anno fa - ha spiegato - adesso la zona è completamente fruibile dagli ospiti della residenza. Questi lavori sono stati resi possibili grazie ad un contributo di 20 mila euro donati dal Lions Club Stra - Riviera del Brenta Host a cui va il mio personale ringraziamento”. In particolare, i lavori realizzati comprendono la sistemazione e l’asfaltatura dell’entrata in via Zinelli, utilizzata anche dalle ambulanze e dai mezzi di trasporto dei fornitori, la semina di erba, la piantumazione di siepi e la sistemazione degli alberi e degli arbusti. Inoltre è stata ristrutturata e pulita la mura di cinta, oltre ai piccoli edifici presenti nel parco. “Il progetto sarà completato con il posizionamento di un tappeto di gomma per aiutare gli ospiti della residenza - ha commentato Pierluigi Donolato. In vista del periodo estivo metteremo degli ombrelloni e dei tavolini per consentire loro di ripararsi dal sole e trascorrere alcune ore all’aria aperta”. Il progetto del giardino della Casa di Riposo prevede poi un secondo “stralcio”, che è stato illustrato proprio durante l’inaugurazione. “Sempre grazie alla collaborazione e all’aiuto del Lions Club Stra
- Riviera del Brenta Host presieduto da Massimo Baldan - ha proseguito Pierluigi Donolato - ci è stato donato un progetto da parte degli architetti Elena Manente e Roberto Driusso. Si tratta di un percorso sensoriale, che noi chiameremo giardino sensoriale, per persone che soffrono della malattia di Alzheimer. Questo avrà l’obiettivo di stimolare i sensi, tra cui l’olfatto e la vista”. Alla cerimonia, iniziata con la celebrazione di una messa, hanno partecipato numerosi ospiti della Casa di Riposo con i familiari. Sono poi intervenuti numerosi soci Lions, tra cui il presidente Massimo Baldan e il vicegovernatore Giancarlo Buscaro, che hanno esposto le motivazioni che hanno spinto il club alla donazione. Si è passati poi alla presentazione del progetto da parte dell’architetto Elena Manente. Infine, il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, ha ringraziato l’attuale presidente Pierluigi Donolato e l’ex presidente Giampaolo Zampieri, per l’ottima conduzione della Casa di Riposo. La giornata di festa si è conclusa con un aperitivo offerto dalla Casa di Riposo. G.P.
Dolo 9 Servizi Presa di posizione dei sindaci della Riviera del Brenta
“Il giudice di Pace resti a Dolo” Gli avvocati: entro il 26 giugno sarà necessario trovare una soluzione. Servono 134 mila euro l’anno di Giacomo Piran
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l mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace di Dolo, è stato l’argomento principale della riunione della Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta che si è svolta lo scorso aprile. Dopo il decreto del Ministro della Giustizia che ha accolto l’appello dei sindaci e degli avvocati di conservare l’ufficio a Dolo, si è aperta la discussione sui costi che sorgono per il suo mantenimento. Durante l’incontro infatti i sindaci hanno confermato la volontà politica di mantenere l’ufficio giurisdizionale a Dolo, sollevando però delle perplessità sulla copertura finan-
Memoria
ziaria. A preoccupare i sindaci della Riviera sono i costi: circa 134 mila euro l’anno, di cui 95 mila euro per il personale, che andrebbero suddivisi tra i vari comuni a seconda degli abitanti, con Mira che avrebbe l’onere maggiore, pari a circa 40 mila euro. Tutto nasce dalle normative che impongono ai comuni dei vincoli stretti e non superabili per il costo del personale. A questo punto il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, ottenendo l’approvazione degli altri sindaci, ha proposto la creazione di un tavolo tecnico composto da segretari comunali, responsa-
bili del personale e ufficio finanze dei vari comuni, incaricato di ricercare possibili soluzioni al problema del costo del personale. Il primo incontro è in programma per l’8 maggio. Durante la riunione della conferenza dei sindaci sono state poi avanzate alcune proposte, che saranno analizzate dal tavolo tecnico. Tra queste, la possibilità di dotarsi di personale proveniente dalla Provincia di Venezia, vista l’imminente nascita della Città Metropolitana; la possibilità di far funzionare l’ufficio del Giudice di Pace di Dolo con due dipendenti, quindi con costi inferiori per i
Una strada intitolata a Bartali “Giusto delle Nazioni”
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l comune di Dolo, su proposta del vicesindaco Giuliano Zilio, ha deciso di intitolare una strada a Gino Bartali, ex campione del ciclismo nominato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime della “Shoah” fondato nel 1953. “La nomina di “Giusto tra le na-
Il Tribunale di Dolo comuni; infine, la possibilità di consorziarsi. Alla riunione della Conferenza dei Sindaci ha partecipato anche una delegazione della Camera degli Avvocati della Riviera del Brenta e del Miranese. Il presidente Michele Zatta ha commentato positivamente la posizione espressa dai sindaci, segnalando però che i tempi sono stretti: entro il 26 giugno sarà necessario trovare una soluzione. A soste-
zioni” - scrive il comunicato stampa - è un riconoscimento per i non-ebrei che hanno rischiato la vita per salvare anche quella di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. Il campione toscano, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, durante la seconda guerra mondiale utilizzò la propria bicicletta per nascondere documenti falsi, riuscendo a salvare ottocento persone”. La cerimonia si è tenuta il 5 aprile scorso nella nuova stra-
gno del mantenimento del Giudice di Pace di Dolo, è intervenuta anche l’avvocato Marisa Biasibetti, in rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati, che ha illustrato l’importanza del presidio giurisdizionale dolese che nel 2012 ha visto iscritti 1235 provvedimenti (927 civili e 308 penali), 500 decreti ingiuntivi e 508 sentenze pubblicate (327 civili e 181 penali).
da, una laterale di via Villa a Sambruson. Alla commemorazione hanno partecipato il vicesindaco Giuliano Zilio, gli assessori Alessandro Ovizach e Antonio Pra, don Amelio Brusegan, parroco di Sambruson, il gruppo ciclisti “I Molini” di Dolo, l’associazione lagunari e truppe anfibie, e Giancarlo Dal Corso e Antonio Badoer, che hanno conosciuto Bartali quando collaborava con la società ciclistica Vittadello di Fiesso D’Artico. G.P.
10 Dolo Sanità Rinasce in consiglio comunale una commissione ad hoc sulle strutture Ulss13
Tutti mobilitati per salvare l’ospedale Il gruppo aveva chiesto che Dolo diventasse polo di medicina sperimentale di tutto il comprensorio di Giacomo Piran
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rosegue la mobilitazione per la salvaguardia delle strutture dell’ospedale di Dolo. In questo ultimo periodo sono state attivate due azioni che vogliono sollecitare la Regione Veneto a mantenere le strutture presenti nell’ospedale ed a eseguire gli interventi previsti per il loro potenziamento. La prima è stata la rinascita, un po’ a sorpresa, della commissione consiliare di Dolo per la tutela dell’ospedale di Dolo che si è riunita ad aprile. Nato esattamente un anno fa, questo gruppo composto da Vincenzo Crisafi, Paolo Menegazzo, Giorgio
Salute
Gei e dal sindaco Maddalena Gottardo, aveva lavorato per mesi per la difesa delle strutture del complesso ospedaliero dolese. Tra le proposte c’era stata la modifica delle schede ospedaliere, come l’ampliamento della Chirurgia ad h24 (24 ore su 24) per sette giorni alla settimana, l’apicalità del pronto soccorso, e che venissero finanziati i lavori per la sua sistemazione. Inoltre la commissione aveva chiesto che Dolo diventasse polo di medicina sperimentale di territorio. Ora, dopo la presentazione dell’atto aziendale da parte del direttore
generale Gino Gumirato alla conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, si è deciso di far riparte la commissione sanità che però nel primo incontro non ha visto la partecipazione di Vincenzo Crisafi. Il sindaco di Dolo Maddalena Gottardo, assieme al sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, hanno deciso di unire le forze per la tutela e la salvaguardia dell’Ulss 13 sia per l’ospedale di Dolo che per quello di Mirano. E’ stata inviata, infatti, nelle scorse settimane alla Regione Veneto dal Comune di Dolo una lettera, con in calce la doppia firma delle due prime cit-
Un defibrillatore per la società di nuoto
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’ stato consegnato nelle scorse settimane alla società sportiva dilettantistica “Riviera Nuoto” un defibrillatore cardiaco, macchinario fondamentale per soccorrere e curare tempestivamente una persona malauguratamente colpita da arresto cardiocircolatorio. In attuazione del progetto ‘Ripartire con
L’ospedale di Dolo tadine. Maria Rosa Pavanello e Maddalena Gottardo. Nella missiva i sindaci hanno chiesto un incontro urgente con Leonardo Padrin, presidente della V commissione consiliare sanità, con la seguente motivazione spiegata nel comunicato stampa dal sindaco di Dolo: “In conseguenza delle forti preoccupazioni emerse in sede di Conferenza dei Sindaci sul futuro dell’Ulss 13”. Maddalena Gottardo ha poi precisato: “Con
il Cuore’, la ditta Pubblikoinos ha fornito alla piscina comunale di Dolo l’apparecchiatura, acquistata grazie alle risorse messe a disposizione da commercianti e associazioni di categoria del territorio. “L’arresto cardiocircolatorio è una delle principali cause di morte in Italia, con circa 60 mila persone colpite ogni anno spiega una nota di presentazione -. La possibilità di salvare una persona colpita dalla patologia si riduce del 10 per cento ogni minuto che passa dopo l’attacco”. Positivo il commento di Ceci-
Maria Rosa Pavanello abbiamo voluto dare un segnale di forte unità - ha scritto il sindaco di Dolo - che abbraccia tutto il nostro territorio. Una spaccatura tra Mirano e Dolo porterebbe inevitabilmente al tracollo degli ospedali. Ecco perché vogliamo fare sentire in Regione, la somma delle nostre due voci: per avere tutta la forza e tutto il rispetto che le nostre comunità e le nostre strutture ospedaliere meritano”.
lia Canova, assessore allo sport del comune. “Il defibrillatore è essenziale per salvare vite umane e da oggi è a disposizione non soltanto della piscina comunale, ma anche di tutti gli impianti sportivi”. Oltre alla dotazione del defibrillatore cardiaco e all’idonea segnaletica di posizionamento, il personale seguirà un corso di formazione per l’utilizzo del macchinario. G.P.
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12 Fossò Politiche economiche Il comune punta su turismo e calzaturiero
Lotta senza tregua alla disoccupazione
Settore metalmeccanico
Il caso Stena
Oltre un migliaio di persone lavorano a Fossò nei calzaturifici. Il 90% della produzione, è esportato di Roberta Pasqualetto
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l comune di Fossò conta sette mila abitanti, il territorio è attraversato da due strade provinciali, dove principalmente si muove il popolo dei lavoratori, sempre meno numerosi. La zona industriale occupa un’area di 300 mila mq a nord del paese, e oltre ai tradizionali calzaturifici, sono presenti aziende industriali, di servizi e commerciali. L’amministrazione comunale favorisce l’occupazione sia con l’autorizzazione di ampliamenti in altezza degli edifici, sia promuovendo, per le attività sparse, la compatibilità con il territorio. Nel settore della calzatura l’occupazione stimata è di oltre un migliaio di addetti ed, il 90% della produzione, è esportato. Sono presenti medie aziende di prestigio come la Iris Shoes con 180 dipendenti, la Twi con 75 e Giorgio Armani Operation con circa 180. Inoltre, quest’anno, è previsto l’insediamento della produzione di calzature Dior. Oltre alle scarpe si producono borse e accessori, infissi ed elementi per l’edilizia, lavorazioni varie, trattamento di rifiuti, abbigliamento, oltre che aziende di servizi, logistica, trasporto e commerciali. “La disoccupazione è in aumento, dal 2013 – dice il sindaco Federica Boscaro – e oltre a chi perde il lavoro, si rivolgono al Comune sem-
pre più giovani alla ricerca di prima occupazione. I lavoratori immigrati disoccupati emigrano verso altri paesi europei, o resistono fino a quando i figli completano l’anno scolastico e tornano al paese di origine. Nel 2013 tutti i capitoli di spesa sociale sono stati incrementati, fino a triplicare i contributi per gli indigenti rispetto al 2011”. L’ente comunale collabora con l’Associazione Calzaturieri Riviera del Brenta e con il sindacato Cgil-Cisl-Uil. Dal 2012 è attivo lo Sportello Informa Lavoro, per favorire l’incontro fra domanda e offerta. Lo scorso gennaio è stato attivato “Progetto Lavoro” per dare una risposta lavorativa a cittadini over 35, che si trovano privi di reddito e di ammortizzatori sociali. Fossò si è impegnato, con la Regione, la Caritas e la Fondazione Riviera Miranese, per l’assunzione di tre lavoratori per sei mesi. Inoltre ha impiegato quattro lavoratori socialmente utili. Grazie a queste persone è possibile mantenere e incrementare il livello dei servizi ai cittadini. Fossò è attivamente impegnata all’interno dell’Unione dei Comuni Città Riviera del Brenta: nel 2011 è stato costituito il “Tavolo sul Turismo della Riviera del Brenta”. Un progetto realizzato è la guida turistica: “Le delizie dalla Brenta”.
Lavori 1,5 milioni contro il rischio idraulico
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el 2013 l’amministrazione comunale di Fossò si è impegnata prioritariamente sul fronte del rischio idraulico problema molto sentito nel territorio. Il costo dell’intero progetto ha superato il milione e mezzo di euro; una cifra impensabile per un comune che non raggiunge i dieci mila abitanti. Nella rete idraulica minore è stata messa in sicurezza la parte di bacino sudovest del Comune, per sotto passare via Fogarine e collegare le affossature di via Liguria con il fossato consortile “Ruzza-Pranovi” che, scavato nel 2011, va a collegarsi con il Cornio a Sandon. L’opera è costata 150 mila euro, di questi, 47 mila sono finanziati dalla Provincia di Venezia. Nella zona Celestia a Sandon il Consorzio di Bonifica sta realizzando i lavori concordati alla fine del 2012. E’ stata aumentata la capacità d’invaso e migliorato il deflusso del tratto del Cornio Vecchio che va da Via Padova alla Provinciale Sud mediante il risezionamento dell’alveo e la sostituzione dell’attuale porta regolabile con una di maggiore portata. Inoltre, per regolare e limitare l’immissione di acqua nel Cornio Vecchio, nel tratto finale del fosso Ruzza-Pranovi, è stato realizzato un “pozzetto tassato”, idoneo a trattenere nell’alveo fino a 80 cm d’acqua. Il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha realizzato un intervento per migliorare il deflusso delle acque ai Vasi di Bojon. L’opera, è costata 380 mila euro, finanziata per 240 mila euro dalla Provincia di Venezia. Il restante importo di 140 mila euro sarà finanziato dai Comuni di Fossò, Stra’, Fiesso D’Artico,
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In collaborazione con l’Università Ca’ Foscari è stata realizzata l’APP della guida traduzioni in inglese, tedesco, russo, spagnolo, cinese e, a breve, in arabo. “Nel 2013 l’Unione dei Comuni è entrata nel “Comitato Expo Venezia” per partecipare all’Expo 2015 di Milano – conclude il sindaco Boscaro – vogliamo promuovere la Riviera del Brenta a 180 gradi: il suo paesaggio, le ville, la laguna, l’ospitalità, le attività produttive. Si guarda lontano, sono già in corso contatti con gli Emirati Arabi per l’Expo 2020 a Dubai”.
’emergenza disoccupazione sta raggiungendo dei picchi davvero allarmanti e le soluzioni sembrano impossibili da trovare fin quando non ripartirà l’economia del paese. Ogni giorno chiudono attività lavorative che segnano il destino di molte famiglie. Il comune di Fossò si è impegnato a salvare l’occupazione dell’80 per cento dei dipendenti della Stena, un’azienda metalmeccanica di Fossò che si occupa di riciclo di rifiuti provenienti da elettrodomestici. Nei primi giorni di giugno 2013 la multinazionale svedese proprietaria, decide di chiudere l’azienda e di spostare la produzione a Verona entro fine anno, trasferendo solo una decina di dipendenti su 53. Il sindaco interviene immediatamente contattando il Ministero del Lavoro e rendendosi disponibile a costituire un tavolo con Provincia e Regione, attivandosi anche per verificare se ci sono aziende disponibili ad acquisire la Stena. Lo scorso settembre un primo accordo grazie alla Fiom Cgil: quindici lavoratori sono trasferiti a Verona, e per gli altri si attivata la cassa integrazione per due anni. La svolta arriva quando il Consiglio comunale delibera una modifica alle norme tecniche del regolamento che non consentivano l’insediamento di una nuova azienda. Infatti, tecnicamente, chi acquisiva Stena diventava una nuova azienda che s’insediava, così l’80 per cento dell’occupazione è garantita nella nuova azienda. R.P.
Territorio Urbanistica
In scadenza le prescrizioni del Pati
Dolo, Camponogara, Campolongo Maggiore e Campagnalupia, con una quota pro capite di 20 mila euro. Con questo intervento si avrà un notevole miglioramento del deflusso delle acque di tutta la rete idraulica minore del territorio. In collaborazione con i tecnici del Consorzio Bacchiglione, sono in corso delle altre verifiche sull’adeguatezza della capacità d’invaso e di deflusso di alcuni fossi privati in zone sensibili. “Con questi interventi abbiamo completato le opere più importanti del piano delle acqua e adesso faremo un’ulteriore verifica – conclude il sindaco Federica Boscaro – dobbiamo verificare con il Consorzio di bonifica se ci sono altri interventi da fare perché, con le ultime piogge, abbiamo visto esserci ancora alcuni problemi”. Per ora Fossò ha investito circa un milione e mezzo di euro, gran parte della somma (un milione) è derivata dalla vendita di un terreno in zona industriale. Inoltre è stato realizzato un ampliamento delle tubature sotto via Callesette per aumentare la capacità di deflusso del fosso di via Castellaro Alto verso lo scolo consortile Nuova Fossò. G.P.
Allagamenti nel comprensorio
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el comune di Fossò sono in scadenza alcune prescrizioni del Piano degli Interventi (PI) e revisione del Piano di Assetto Territoriale (Pat). Il PI definisce in modo dettagliato le trasformazioni del territorio da realizzarsi in un tempo determinato, attraverso interventi diretti o per mezzo di PUA (Piani Urbanistici Attuativi). In pratica il PI ha i contenuti dei tradizionali Prg e delle sue Varianti (ad esempio la zonizzazione) ma con due innovazioni: è determinato e gestito in modo autonomo dal comune (non ha bisogno di approvazioni) ed ha un periodo di validità limitato nel tempo (tipicamente cinque anni). A Fossò, a metà maggio scadono alcune prescrizioni del Piano degli Interventi adottato dal
Si farà attenzione all’assetto idrogeologico e geologico per evitare nuovi dissesti
Consiglio comunale cinque anni fa. Con le nuove riforme alcune previsioni sono soggette a decadenza tra queste: le aree di trasformazione o espansione (come ad esempio le lottizzazioni) per le quali non sono stati approvati i relativi progetti e infrastrutture e aree destinate a servizi, sprovviste di progetti esecutivi. Le relative aree non pianificate diventano le cosiddette “zone bianche”. Il Piano di Fossò è uno dei primi della Regione a scadere, le norme per gestire la transizione e approvarne uno di nuovo, sono allo studio dei tecnici e dell’amministrazione comunale. A seguito degli interventi territoriali e urbanistici attuati negli ultimi anni, dovranno essere ricalcolati gli indici e i parametri generali dal Pati (che è il piano strutturale e le cui procedure sono già avviate) al quale dovrà fare riferimento la nuova pianificazione operativa. Il Comune di Fossò e quello di Camponogara nel 2008, avevano approvato un unico Pati, affrontando insieme alcune questioni riguardanti il territorio. Nel corso del 2013 sono stati definiti i modi di separazione del Pati di Camponogara affinché ciascun comune potesse procedere autonomamente sulla pianificazione strutturale. Per Fossò i soggetti da affrontare riguardano in primis le modalità di gestione del territorio, con particolare riguardo alla verifica dell’assetto idrogeologico e geologico, assieme all’Ufficio Regionale del Genio Civile e del Consorzio di Bonifica. Inoltre dovranno essere rivisti il piano delle acque e la valutazione di compatibilità idraulica, alla luce dell’impatto e dei benefici realizzati a seguito di quanto attuato con opere pubbliche finalizzate alla messa in sicurezza idraulica. Il sindaco Federica Boscaro conclude dicendo: “Gli altri temi importanti da verificare, in rapporto ai volumi edificati e a quelli dei progetti approvati, sono gli indici della superficie agricola trasformabile utilizzata, e il dimensionamento degli spazi pubblici destinati a servizi quali: verde pubblico, parcheggi, scuole, spazi cimiteriali, impianti sportivi”. G.P.
Fiesso D’Artico 13 Attività produttive Megastore della catena di distribuzione austriaca in Riviera
Apre Interspar, 33 nuove assunzioni
Territorio
Il comune adotta il Pati
Ha una superficie di vendita di 2.458 metri quadrati, servita da 15 casse, quattro delle quali automatiche e 2.000 metri quadri di aree accessorie di Giacomo Piran
T
remila persone hanno partecipato all’inaugurazione del nuovo superstore Interspar a Fiesso. Alla cerimonia erano presenti Andrea Martellato, sindaco di Fiesso, Francesco Montalvo, direttore vendite di Interspar, l’assessore provincia Lucio Gianni e Moreno Morello, inviato di “Striscia la Notizia”. Moltissimi i cittadini presenti che, carrello della spesa in mano, hanno girato incuriositi all’interno del nuovo punto vendita della catena austriaca, alla ricerca delle offerte, oltre che attirati dal reparto elettronica ed elettrodomestici. “Quest’apertura è particolarmente importante per noi - ha spiegato Francesco Montalvo - perché sancisce l’ingresso ufficiale dell’insegna Interspar in un territorio che consideriamo strategico. Proprio per questo, vogliamo presentarci con un progetto di valore, sia per l’offerta commerciale, ampia e conveniente, e il livello di servizio che esprime, che per la qualità architettonica del punto di vendita”. Il nuovo Interspar ha una superficie di vendita di 2.458 metri quadrati, servita da 15 casse, quattro
delle quali automatiche. All’area vendite vanno aggiunti circa 2.000 metri quadri di aree accessorie, come magazzino, locali tecnici, spazi per il personale, oltre ad un parcheggio con 215 posti auto scoperti. “Dal punto di vista commerciale - prosegue la nota stampa - all’interno dell’Interspar trovano spazio tutti i reparti alimentari con un ampio e profondo assortimento e un’offerta di prodotti non food che spazia dalla calzetteria al brico, giocattoli e cartoleria. E’ presente anche un reparto libri e giornali”. La nuova struttura vedrà impegnati 60 collaboratori, di cui 33 sono neoassunti, coordinati da Andrea Bernardini. “Siamo un’azienda che cresce e crea posti di lavoro - spiega Francesco Montalvo, direttore vendite Interspar - siamo cioè in grado di lanciare un segnale positivo al territorio anche in tempi delicati come quelli che stiamo attraversando”. Nella realizzazione del nuovo superstore, la direzione tecnica di Aspiag Service, ha ricercato soluzioni che garantiscono risparmio energetico e minore impatto ambientale. “Il
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La struttura dell’Interspar a Fiesso d’Artico calore generato dall’impianto frigo - spiegano i tecnici - è recuperato e utilizzato per la produzione di acqua calda a uso sanitario, senza altro utilizzo di energia elettrica o di caldaie a metano. L’illuminazione del punto di vendita è totalmente a Led. Le coperture sui banchi surgelati evitano le dispersioni di calore. Una particolare attenzione è stata posta anche all’eliminazione delle barriere architettoniche”. Positivo il commento
Servizi Interventi
Le scuole devono essere sistemate
E
’ ormai assodato che moltissime delle scuole italiane si trovano in condizioni pessime e richiedono restauri e messe a norma. Nel comune di Fiesso d’Artico i problemi sono di verifiche antisismiche delle strutture e di manutenzioni normali. Le prime strutture scolastiche dove si deve intervenire sono la scuola Media Carlo Goldoni, la scuola Elementare K2, scuola materna e nido. “Nel contesto generale le strutture scolastiche di Fiesso non sono messe male – dice il sindaco Andrea Martellato – la situazione è preoccupante a livello nazionale, soprattutto se la guardiamo con gli occhi del buon fare e del buon padre di famiglia. Il mio carattere di perfezionista mi imporrebbe di mettere mano su tutte le strutture”. Oggi si lavora con un occhio attento al risparmio energetico, e perché le strutture necessitino di poca manutenzione; una cosa che mancava nella progettazione passata. “Dovremo intervenire assieme alla Provincia per sostituire i serramenti, per le coibentazioni delle pareti così potremo avere una temperatura calda nelle scuole e a costi inferiori – dice Martellato. L’utilizzo delle palestre è stato regolato, assieme alle associazioni, e adesso è più semplice la gestione. Quella della scuola media ha bisogno di interventi di Bambini alle scuole elementari sistemazione perche quando piove a stravento piove dentro; per ora stiamo tamponando”. La struttura della scuola primaria non re queste persone che non hanno nessun sostegno sociale che però ha grossi problemi perché è l’ultima ristrutturata. Una decina di sono in grado di lavorare. L’amministrazione ha fatto la richiesta anni fa è stato fatto un intervento assieme alla rivalutazione della per i contributi del Progetto Elena che permetterebbero di accedere villa adiacente. Inoltre è stato avviato l’asilo ai finanziamenti della Comunità Europea per nido integrato con degli interventi importanti I primi interventi la sistemazione e la messa a norma tramite e in quella struttura basterebbe la manuten- saranno alla media l’adeguamento al risparmio energetico. La zione ordinaria e la sistemazioni degli infissi. Carlo Goldoni, alla Provincia di Venezia è l’ente capofila per una Il comune, attraverso un progetto sociale, ha elementare K2, trentina di comuni che hanno fatto richiesta. impiegato 4 cittadini di Fiesso che prima erano e alla materna e nido “Per ora non abbiamo avuto risposta in merito assistiti socialmente e, oggi, dopo l’intervento al progetto – conclude Martellato – spero che si sono messi a disposizione per le piccole cose quali: imbiancature, i tempi siano brevi e confido, entro fine anno, di avere una risposta sistemazione di finestre e porte, e altro. Questo progetto è realiz- altrimenti dovremo pensare a qualcos’altro”. Le disponibilità ecozato da una cooperativa e dal comune, la Provincia fa da capofila: nomiche di Fiesso sono poche, 100 mila euro l’anno e per tutti i R.P. Fiesso ha investito il budget destinato ai servizi sociali per impiega- lavori del comune.
dell’assessore provinciale Lucio Gianni. “Sono soddisfatto di aver partecipato all’apertura di una nuova realtà occupazionale. Dopo aver assistito in questi ultimi anni a numerose chiusure di aziende, finalmente verrà aperto un sito dove troveranno lavoro 60 persone, la metà delle quali con un età sotto i 30 anni. Mi congratulo con il gruppo Interspar, anche a nome della presidente Francesca Zaccariotto”.
l consiglio comunale di Fiesso ha adottato lo scorso 14 aprile il Pati (Piano assetto territoriale intercomunale) tra Fiesso e Dolo. L’approvazione è avvenuta durante una riunione del consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza del sindaco Andrea Martellato, mentre le opposizioni “Fiesso Comune” e “Fiesso In Comune”, hanno prima chiesto il rinvio della discussione e poi votato contro il provvedimento. All’incontro ha partecipato anche l’assessore provinciale Mario Dalla Tor, che ha illustrato i progetti in materia urbanistica realizzati in questi anni dalla Provincia. Il Pati prevede vari ambiti di applicazione: verde lungo il Naviglio; residenzialità e mobilità sostenibile; produzione e infrastrutture; percorsi, piazze e servizi; valorizzazione della campagna e del territorio agricolo. Adesso è necessario attendere l’adozione del piano da parte del comune di Dolo, poi si passerà alla fase delle osservazioni e degli emenG.P. damenti.
Cultura Appuntamenti di primavera
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iesso d’Artico ha proposto una primavera ricca di appuntamenti culturali che hanno coinvolto la cittadinanza. Di notevole importanza l’undicesima edizione di Jazz no stop, la rassegna musicologica che si è tenuta il mese scorso molto apprezzata dai cittadini e non solo che hanno partecipato a tutti gli appuntamenti. Sempre nel mese di aprile, Fiesso ha ospitato un’anteprima nazionale, Nikola P. Savic vincitore di Masterpiece un talent show per scrittori andato in onda su Rai Tre. Un appuntamento speciale è stato quello con i personaggi denominati capitani coraggiosi: “Con i nostri capitani coraggiosi vogliamo conoscere personalità fiessesi che si sono distinte nelle loro vite e nelle loro professioni - dice l’assessore alla cultura Marco Cominato - ed è significativo chiamarli a testimoniare la loro esperienza, per trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, la voglia di progettare e costruire un futuro positivo e fruttuoso, mentre con lo speciale dei nostri capitani coraggiosi varchiamo i confini di Fiesso d’ Artico. Restando nella nostra terra, la Riviera del Brenta, abbiamo avuto il piacere di conoscere lo scrittore vincitore della prima edizione di Masterpiece il talent show letterario di Rai3 per giovani e aspiranti scrittori”. Lo scrittore è di origine serba e si è trasferito in Italia a 12 anni, è campione di Thai Boxe, laureato in Scienza delle Comunicazioni all’Università degli Studi di Bologna, vive e lavora a Oriago, con la moglie e la figlia. La biblioteca comunale e l’assessorato alla cultura, nel mese di giugno, propongono un appuntamento della rassegna “Veneto Profondo”, il percorso per raggiungere una maggiore consapevolezza delle proprie radici. Nel mese di giugno Fiesso ospiterà la personalità d’eccellenza, Alberto Bigon, grande giocatore ed allenatore nato a Padova, ex calciatore e allenatore. E’ stato centrocampista dal 1964 al 1982 di Padova, Spal, Foggia, Milan, Lazio, vincendo uno scudetto con il Milan nel 78/79. “Gli appuntamenti culturali a Fiesso sono molti ma ci tengo a ricordare la festa della Repubblica il 2 giugno - conclude Cominato - che grazie all’impegno dei volontari, di associazioni storiche del paese e dell’amministrazione comunale vede il realizzarsi di una manifestazione R.P. veramente ricca di momenti significativi”.
14 Pianiga In via Roma A fine aprile il cedimento di parte della struttura settecentesca
Crolla la barchessa di villa Calzavara Pinton di Alessandro Abbadir
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arte della barchessa di villa CalzavaraPinton in centro a Pianiga è crollata e per poco i detriti non investivano i pedoni in transito. Ingenti i danni che superano i 40 mila euro. Il fatto è capitato a fine aprile quando nella centralissima via Roma a Pianiga, si è sentito un boato e si è alzata una gran nube di polvere. Un’ala della vecchia e diroccata barchessa della settecentesca villa Calzavara-Pinton è crollata. Alcuni grossi pezzi di cemento sono volati sul marciapiede e direttamente sulla strada. Nessuno fortunatamente è rimasto ferito, ma immediatamente è scattato l’allarme in paese. Sul posto è subito accorso il sindaco e sono arrivati i pompieri ed i carabinieri per capire cosa fosse successo. L’area è stata transennata per evitare che la gente si avvicinasse e potesse restare ferita da ulteriori cadute di pezzi di muro. Si è trattato di un crollo accidentale dovuto allo stato di vetustà delle mura della barchessa, che ormai sono irrecuperabili, e ridotte ad un rudere. La villa attualmente e l’area della barchessa non sono di proprietà del comune, anche se lo diventeranno. In paese la paura per quello che è successo è ancora grande. “Speriamo – dicono un gruppo di residenti a due passi dalla villa – che fatti del genere non si ripetano. Avrebbe potuto essere una tragedia”. E dopo la paura sono arrivate le prime stime fatte dai tecnici comunali. Si calcola così che ammontano a circa 40 mila euro i danni causati a Villa Calzavara-Pinton con il crollo di parte della barchessa. “I danni sono a carico dei pro-
Ingenti i danni, superano i 40 mila euro. L’edificio diventerà la nuova sede del Municipio
La villa Calzavara-Pinton nel degrado
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Manifestazioni
In 10 mila a Rivale in Fiore
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Le parti occupate dalla villa e dagli annessi coprono una porzione di 1.210 mq prietari – dice il primo cittadino Massimo Calzavara dopo le relazioni degli uffici tecnici – che comunque ci dovranno consegnare l’immobile perfettamente in ordine prima che diventi di proprietà del comune. Una intera parte del muro portante della barchessa e del tetto, sono venuti giù. L’importante è che non si verifichino altri crolli e che questi non coinvolgano residenti ed automobilisti in transito“. Anche parte del marciapiede di via Roma è stata chiusa per settimane. Villa Calzavara-Pinton diventerà proprietà del comune fra circa 2 anni e sarà la nuova sede del Municipio (che ora si trova in Piazza San Martino), con un polmone verde di 15mila mq a disposizione della comunità. Fu costruita nel 1700 e rifatta poi nel 1800. Le parti occupate della villa e dagli annessi coprono una porzione di 1.210 mq (8.000 metri cubi in termini di spazio). E’ vincolata ed è inserita
nel catalogo delle ville venete. Per l’acquisto, il Comune affronterà una spesa di 3,5 milioni di euro. L’intervento di recupero è stato affidato alla Edilvi S.p.a. di Villorba con lo strumento del leasing in costruendo. “Con il primo stralcio – assicura il sindaco Calzavara – realizzeremo la sistemazione del parco e del corpo centrale della villa. Poi, daremo il via alla costruzione degli spazi per gli uffici comunali”. Insomma, ora i lavori subiranno prima della consegna, qualche rallentamento.
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uasi 10 mila persone hanno invaso la frazione di Rivale di Pianiga, per visitare la XXII° edizione della manifestazione “Rivale in Fiore” organizzata dalla parrocchia, con la Coldiretti di Venezia. La manifestazione ha ospitato più di più di 40 espositori da tutto il Veneto, del settore della floricultura. “E’ stato davvero un gran successo - spiega il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara - nonostante al mattino il tempo sembrasse non volgere al meglio. Alla fine invece siamo andati oltre le più rosee previsioni con 10mila visitatori, e tanti affari anche per gli espositori”. E’ partito nell’occasione anche il nuovo mercato agricolo, che continuerà in via sperimentale per tutto il 2014. Si terrà ogni giovedì, in piazza a Rivale e vedrà impegnati gli agricoltori della zona con prodotti a “Km 0”. Mercati del genere sono già realtà a Mira, Mirano e Dolo. Fra gli eventi che hanno allietato la manifestazione: il raduno dei trattori, dimostrazioni degli antichi lavori e passeggiate a cavallo, per tutto l’arco della giornata. Appuntamenti che non sono stati disertati, soprattutto da famiglie con bimbi al seguito. A.A.
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Vigonovo 17 Politica Il primo cittadino interviene sullo spinoso tema del fisco
“Pagate le tasse in ritardo”
Associazione carabinieri
20 quintali di pasta alle parrocchie
Zecchinato annuncia la stampa un vademecum con le istruzioni su come rallentare il saldo delle cartelle di Equitalia e Agenzia delle Entrate di Alessandro Abbadir
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’attacco al fisco è chiaro e il sindaco di Vigonovo Damiano Zecchinato (Lega Nord) non le manda a dire. ” Invito i residenti di Vigonovo e della Riviera del Brenta, che hanno dei crediti con lo Stato – dice – a non pagare subito le tasse. Si aspetti che passino due anni e mezzo per l’iter previsto, e solo un giorno prima che scatti l’ingiunzione di pagamento o l’azione coercitiva di Equitalia, si paghi il dovuto”. Zecchinato fa esempi di persone conosciute imprenditori ridotti allo stremo da un sistema fiscale che non lascia scampo. “Capisco che le tasse vanno pagate – dice il sindaco – ma molti imprenditori, i soldi li avanzano dallo Stato, dalle Ulss, da enti pubblici, che pagano a distanza di anni. Ci sono aziende che conosco del settore della calzatura, ma anche della casa e dell’impiantistica che hanno dovuto mettere in cassa integrazione o licenziare dei dipendenti perché Equitalia, o più in genere l’Agenzia delle Entrate voleva subito i soldi, nonostante gli stessi avanzassero crediti per decine di migliaia di euro”. Per Zecchinato questo non è giusto, ed è ora di far capire allo
stato che prima di chiedere, dia il dovuto. “Le tasse lo Stato italiano le vuole subito – dice – ma i soldi che gli imprenditori, commercianti e lavoratori autonomi avanzano dallo Stato, li devono aspettare anni. Prima lo Stato paghi i suoi debiti, e solo dopo i cittadini a mio avviso avranno il dovere si pagare le tasse”. Di fronte alla provocazione del sindaco di Vigonovo, non sono mancate le polemiche e le critiche degli altri primi cittadini della Riviera del Brenta come il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto, che invita Zecchinato ad abbassare i toni ed evitare appelli che, potrebbero suonare come inviti all’evasione fiscale. Ma il sindaco di Vigonovo non si ferma e rilancia. “Farò stampare nelle prossime settimane – dice – diecimila vademecum per spiegare a cittadini, imprenditori, commercianti liberi professionisti di tutta la Riviera in che modo pagare le tasse in ritardo, senza infrangere la legge. Una azione sacrosanta soprattutto nel caso in cui queste stesse persone abbiano crediti nei confronti dello Stato”. L’idea a dire il vero è stata già portata avanti da alcuni sindaci dell’area
V
Il municipio di Vigonovo e il sindaco Damiano Zecchinato del vicentino e del veronese. Per fare tutto ciò, bisogna stare attenti a non fare passi falsi. “Nel vademecum – continua Zecchinato – verranno indicate tutte le modalità attraverso le quali, passo dopo passo, si posso spostare più in là i pagamenti. Anche gli uffici comunali potranno dare informazioni e chiarimenti, cercando di sciogliere i dubbi dei cittadini sul vademecum anti tasse”. Il sindaco ricorda che, nel suo territorio ma anche nel resto della Riviera
ci sono aziende o del settore della calzatura, ma anche della casa e dell’impiantistica, che hanno dovuto mettere in cassa integrazione o licenziare dei dipendenti perché Equitalia o più in genere l’Agenzia delle Entrate, voleva subito i soldi, nonostante gli stessi avanzassero crediti per decine di migliaia di euro dallo Stato. Ecco la ragione del vademecum che diventerà un utile strumento per le imprese secondo il sindaco.
enti quintali di pasta sono stati consegnati nelle scorse settimane alle persone bisognose e alle associazioni del territorio da parte dell’associazione nazionale carabinieri di Vigonovo – Fossò “Sezione vicebrigadiere Cristiano Scantamburlo”. A beneficiarne sono state l’associazione Casa Nostra di Dolo, le parrocchie di Dolo, Vigonovo, Galta, Tombelle, Sandon, Fossò, l’assessorato ai servizi sociali del comune di Vigonovo e l’istituto Suor Pia di Padova. Oltre a generi alimentari, l’associazione dei Carabinieri ha deciso di donare numerosi capi di abbigliamento e vestiario ad alcune famiglie bisognose di Dolo, Cazzago e Legnaro. L’associazione, che conta una ottantina tra soci e simpatizzanti, in passato aveva donato ai bisognosi quintali di pasta, panettoni e brioches, numerose paia di scarpe, il ricavato della vendita delle torte preparate dalle “benemerite”, e all’Avis di Legnaro (in provincia di Padova) due poltrone per il prelievo del sangue. G.P.
18 Economia Economia Iniziativa dell’associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera”
Artigiani, accordo per il settore casa Si aiuta l’impresa e il cittadino che intende fare un intervento che spesso non ha un quadro generale dei costi e dei benefici di Giacomo Piran
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’associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera” e le banche del territorio, unite per sostenere e rilanciare le imprese della filiera “Casa”. Questo è il punto centrale dell’accordo firmato ad inizio aprile dall’associazione Artigiani rivierasca con sette istituti bancari presenti: Cassa di Risparmio di Venezia, Unicredit, Banca del Veneziano, Veneto Banca, Banca Mediolanum, Banca Popolare di Vicenza e Volksbank. Un’intesa che punta ad un’azione specifica per le aziende del settore “casa”. “Le imprese della filiera casa - si legge nel comunicato stampa - ed in particolare i settori dell’edilizia, della termoidraulica, dell’impiantistica, degli infissi, delle dipinture e dell’isolamento termico sono quelli che continuano a registrare, oramai da qualche anno, le maggiori difficoltà dovute ad una crisi i cui effetti sono ancora pesanti”. Ad illustrare l’accordo sono il presidente dell’Associazione Salvatore Mazzocca e il segretario Franco Scantamburlo. “Abbiamo costruito un progetto – hanno spiegato Mazzocca e Scantamburlo –, partendo dalla valorizzazione delle normative fiscali a beneficio dei cittadini che intendono effettuare interventi di ristrutturazione, di ampliamento e di installazione di impianti alimentati con energie rinnovabili. Un progetto che possa mettere
in relazione tutti i soggetti interessati; i privati e le famiglie, le imprese e le banche del territorio. Spesso, il cittadino che intende fare un intervento, è disorientato dalla impossibilità di avere un quadro generale dei costi e dei benefici ottenibili, col risultato finale di desistere e rinviare”. Il segretario dell’Associazione Franco Scantamburlo scende nei dettagli dell’accordo sottoscritto con le banche, spiegandone le peculiarità. “La convenzione – ha illustrato il segretario degli Artigiani – si pone l’obiettivo di promuovere un’opportunità di finanziamento ad hoc proprio per favorire gli interventi sugli immobili”. Con questo accordi tutti sono più sicuri e tutelati. “In questo modo – ha proseguito Franco Scantamburlo – l’impresa associata potrà rafforzare la sua proposta di preventivo, agganciando la convenzione bancaria affinché il cittadino possa avvalersi di un finanziamento che, nel piano di rientro, terrà conto dei vantaggi fiscali riconosciuti dalla legislazione. Fermo restando il merito creditizio del soggetto che sarà valutato dal singolo istituto, il vantaggio è evidente: l’azienda o le aziende artigiane associate, potranno presentare preventivi singoli o anche multipli, il privato potrà beneficiare dei vantaggi offerti dalla banca e di conseguenza, l’impresa o le imprese, avendo la
Florivivaismo Un mese dedicato alle rose
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ille giardini e rose” è la manifestazione che vedrà interessata tutta la Riviera del Brenta questo mese con 21 eventi tra convegni, premiazioni, visite guidate e attività destinate ad adulti e bambini che vedranno coinvolte ben 12 ville della Riviera. La manifestazione è patrocinata dalla Provincia di Venezia, partner collaborativo con l’Associazione Culturale “Squero Antico”, che ha promosso e organizzato l’evento. Maggio è infatti il mese delle rose, e quest’anno per tutto il mese, fino al 31, si potrà assistere allo sbocciare di una nuova varietà di rosa, che diventerà da questo momento in poi il simbolo della Riviera del Brenta. Madrina dell’intera manifestazione è la presidente della provincia Francesca Zaccariotto. Per l’assessore provinciale alle attività produttive Lucio Gianni: “E’ una manifestazione che dura tutto il mese di maggio. Due anni fa da un convegno scientifico è nata questa brillante idea sulla bellezza delle rose, perché i parchi e le rose antiche erano importanti nella Repubblica di Venezia. Protagoniste saranno anche le meravigliose ville del Brenta, e questi eventi avranno una forte ricaduta economica sul territorio. Ci sarà il 10 maggio con la partecipazione della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto la premiazione del concorso organizzato dall’Acrib e Politecnico calzaturiero “La Rosa si fa scarpa”. In pratica, gli studenti del Politecnico hanno lavorato sul tema della rosa creando due modelli originali di calzature da donna”. Il direttore dell’istituto Ville Venete Carlo Canato: “Abbiamo raccolto
garanzia dei pagamenti, potranno agire sul prezzo con una maggiore capacità competitiva. La banca, dal canto suo, potrà acquisire nuova clientela. Ciò che proponiamo esiste già, ma nella realtà si trova in modo completamente scollegato”. Per presentare l’accordo sono stati stampati 30 mila volantini informativi ed è prevista una festa a Forte Poerio a Mira, nei pressi di Casa Futura, in cui saranno invitate le banche, i sindaci, i cittadini e ovviamente le imprese. Nel frattempo per illustrare le condizioni della Convenzione con gli istituti di credito e le modalità di adesione da parte delle associate, ad inizio aprile le imprese della filiera casa sono state convocate per un incontro presso la sede dell’associazione Artigiani di Dolo. I progetti dell’associazione Artigiani non finiscono qui. “Con l’Acrib (Associazione calzaturieri della Riviera) lavoreremo per ottenere una certificazione di qualità dei marchi del territorio – ha concluso Scantamburlo – e inoltre apriremo uno sportello della nostra associazione nella zona industriale di Fossò”. Queste iniziative vanno ad aggiungersi a quelle intraprese nel 2013 per il supporto del settore moda, con la partecipazione alla fiera Expo Fashion di Dallas, e della filiera edile dei servizi, con la missione a Erbil in Kurdistan iracheno.
I dati
Segnali di ripresa
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urante la presentazione dell’accordo con le banche, l’associazione Artigiani della Riviera ha illustrato anche i dati aggiornati dei propri associati: oltre 1100 imprese, di cui 450 in rappresentanza della filiera casa. “Il bacino di Dolo - hanno spiegato - è rappresentativo del 16,3% delle imprese a campione e del 21,8% dei dipendenti totali a livello provinciale. Nel corso del secondo semestre del 2013 si evidenzia una flessione degli occupati pari all’1,6%”. Quali sono i motivi di tale andamento? “La riduzione è imputabile innanzitutto al calo del 4,9% registrato nel comparto delle costruzioni. Una variazione al ribasso si poi è verificata nel campo del manifatturiero, con una diminuzione del 2,9%. Si è registrata però una crescita degli occupati nel manifatturiero dello 0,6%”. Si analizzano poi vari settori in particolare. “Guardando ai singoli settori, gli occupati sono risultati in aumento del 6,1% nel legno, del 2,9 % nella meccanica, del 7,8% nell’edilizia e del 3,6% nei servizi all’edilizia”. G.P.
Commercio Expo 2015
Le eccellenze agroalimentari in mostra Un piatto di pesce veneziano con entusiasmo questo progetto, dato che potremmo mettere in mostra le risorse di questo territorio bagnato dal fiume Brenta. Si potranno inoltre assaporare i sapori e i profumi di questa magnifica terra. Più di 15 ville e luoghi potranno essere visitati grazie alla valida sinergia tra istituzioni pubbliche e i privati”. Sarà presente anche il francese Francois Joyaux, massimo esperto di rose galliche, fondatore dell’ “Association Rosa Gallica” di Parigi, che renderà questo momento di importanza nazionale e chiaramente lo proporrà a divenire, negli anni futuri, un appuntamento di settore di livello europeo e mondiale. Nel programma non ci sono solo visite guidate ma momenti dedicati ai più piccoli come i racconti, i laboratori creativi e il giardinaggio in modo da coinvolgerli in questo contesto con la natura”. L’idea è nata nel 2012 in seguito ad una riflessione tra l’agrotecnico Stefania Carraro e il sindaco di Dolo Maria Maddalena Gottardo, sull’importanza che le Rose antiche, e profumate, avevano avuto nella Riviera del Brenta durante i tempi della Repubblica Serenissima di Venezia e di come il loro utilizzo, sia quasi completamenS.H. te scomparso.
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’Expo 2015 arriverà anche in Riviera del Brenta grazie a UnPOxExPO, unico progetto fuori Salone dell’Expo che attraverserà 4 regioni, 15 province, 590 comuni italiani, promuovendo le eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche italiane sotto lo stesso marchio, una sorta di “paniere fluviale” legato al bacino del fiume Po. Obiettivo dell’iniziativa, concepita nell’ambito del turismo agroalimentare italiano, è mettere in rete imprese, eventi, strutture ricettive e ristoranti collocati lungo i 650 chilometri del fiume Po, da Torino a Venezia, e far toccare con mano la qualità dei prodotti enogastronomici dei territori. Un modo per valorizzare i prodotti Dop, perché “mostrare “dove” si crea un Dop – si legge nel sito ufficiale del progetto –
vuol dire sottolineare il valore aggiunto del marchio Dop rispetto ad un prodotto generico. E questo produce economia turistica”. “Vogliamo dar vita a una “Food Valley” italiana - ha spiegato l’ideatore Giampiero Comolli in occasione della presentazione dell’iniziativa presso la sede rivierasca di Confcommercio - proposta ai 20 milioni di visitatori dell’Expo 2015, come meta per scoprire la nostra storia a tavola, nei campi, nella cultura e nell’arte. Ogni provincia, compresa quella di Venezia, sarà chiamata a “griffare” e personalizzare il progetto”. La Riviera del Brenta potrà contare sui prodotti tipici come l’asparago di Giare, sulla capacità dei ristoratori di tradurre in piatti sopraffini il pesce veneziano, sull’ospitalità degli alberghi e delle dimore storiche,
Asparago di Giare, ospitalità degli alberghi e ville venete le eccellenze esibite sull’arte dei prestigiosi calzaturifici che nascono e operano in questa zona. “Un’opportunità per le imprese del territorio”, ha commentato Cristian Minchio, delegato Fipe Confcommercio della Riviera del Brenta che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, apprezzata anche da Elena Bordin, neoeletta alla guida del Gruppo Giovani Imprenditori. Le piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura economica e sociale della Riviera, potranno trarre beneficio dal progetto: attorno al prodotto d’eccellenza agro-alimentare, si potranno (e dovranno) creare pacchetti turistici “ad hoc” per il turista che resteranno anche nel dopo-Expo, combinando elementi legati alla storia artistica e culturale del territorio. “Valorizzare il territorio facendo sistema, è l’obiettivo anche de “La Riviera è di… gusto”, “sezione dell’Ascom della Riviera del Brenta creata recentemente - spiega Minchio - per dar un senso alle qualità e capacità dei singoli ristoratori attraverso l’aggregazione, la condivisione, la formazione, la programmazione e lo sviluppo delle idee, e portarli a rappresentare il territorio in giro per il mondo. Per le nostre imprese, fondamentale è il rapporto con la rete dei fornitori di materie prime e di servizi, che ci permettono di assicurare un livello qualitativo che fa la differenza”. G.P.
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Personaggio 21 Solidarietà La storia di un artigiano di Bojon di Campolongo Maggiore
Piero Panizzolo e il suo modo di aiutare gli altri Ad Haiti partecipa ad una missione che sta costruendo la chiesa, organizzando un ospedale e realizzando le fognature che, al momento, sono a cielo aperto di Roberta Pasqualetto
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iero Panizzolo è un artigiano muratore che vive a Bojon di Campolongo con la moglie e una figlia e ha partecipato a due missioni dell’associazione di volontariato Belem Onlus di Sandon di Fossò. Piero ha sessantatré anni ed è sempre stato propenso ad aiutare le persone. Già all’età di 8 anni pensava di partire per l’Africa e aiutare i bisognosi. Poi nel 2010 il suo sogno si concretizza e parte per il Brasile con la missione Belem. “Mio figlio Stefano, sette anni fa, ha deciso di entrare in seminario, per noi non è stato semplice accettare il distacco, nella parrocchia di Sandon ho conosciuto padre Giampietro, una persona molto carismatica, che ci ha aiutato ad accettare la scelta di nostro figlio”. Piero per ringraziare padre Giampietro, costruisce una grotta nel giardino della madre residente a Fossò, a distanza di un anno, è contattato dal parroco che gli chiede di costruirne una in Brasile. Padre Giampietro, fondatore della missione Belem, ha fatto costruire le “Case dei fratelli di strada” in Brasile per recuperare 150 sbandati di tutti i tipi compresi assassini. “Siamo partiti per Jarinu, un paese a 100 chilometri da San Paolo, io e un altro italiano, per costruire la grotta di Betlemme, un simbolo di grande spiritualità. Sono rimasto lì per un mese e ho costruito tutto con mezzi rudimentali e con blocchi di cemento
armato: l’unica cosa che lì non manca. Abbiamo fatto tutto a mano e in maniera artigianale, abbiamo gestito: 35 metri cubi di calcestruzzo, 18 quintali di ferro e 150 metri cubi di terra”. Piero ha eseguito questo lavoro assieme all’altro italiano durante agosto e ci racconta che in Brasile quello è il mese delle piogge ma, durante tutto il tempo, non è mai piovuto così i lavori sono stati terminanti. I due volontari sono stati aiutati da una trentina di autoctoni che portavano sacchi di fango a mano. “Ho incontrato della gente straordinaria, lavoravano come muli e senza mai stancarsi, se durante la giornata t’incontrano dieci volte, dieci ti salutavano; persone di una dolcezza fuori del comune nei loro occhi e nei loro abbracci ho sentito l’amore di Dio”. Dopo il disastro naturale dello terremoto ad Haiti, padre Giampietro vede la necessità di aiutare la popolazione locale e propone di portare la missione Belem sul posto. Così nel 2011 Piero decide di partire per Waf Jèremie, un villaggio della periferia di Haiti assieme ad altri due italiani. “La situazione di Haiti è completamente diversa da quella del Brasile e anche i rischi per la salute personale sono più alti, ho dovuto fare molti vaccini prima di partire. Qui si trattava di ricostruire una comunità che vive sopra le immondizie, la temperatura è insopportabile, nessuno ha voglia di
lavorare e noi eravamo solo in tre a farlo. L’America ha portato tanti macchinari, a questa gente che non ha nulla, ma in realtà sono solo cose vecchie, e che funzionano male e presto divengono rifiuto. La gente mangia quello che trova: frutta e il pescato. Ma la vera fonte di vita è il ghiaccio che porta sollievo al caldo massacrante. Il ghiaccio è come la benzina da noi, nessuno può farne a meno. Gli abitanti comprano un blocco di ghiaccio, lo tengono riparato sotto la terra e gli stracci, e lo vendono a pezzetti. Abbiamo iniziato a costruire una scuola per i bambini, nel 2011 erano una cinquantina oggi sono 700”. La missione sta costruendo la chiesa, organizzando un ospedale e realizzando le fognature che, al momento, sono a cielo aperto. La gente vive in baracche fatte di stracci e lamiere senza corrente ne cibo. “C’è soddisfazione nel vedere i bambini vestiti e puliti e non abbandonati a se stessi. Se non avessi problemi familiari partirei anche domani per aiutare chi ne ha bisogno e forse non abiterei più qui. Andare in missione è qualcosa che non scegli, ma che ti capita ed io non dico mai che è un’esperienza da fare perché è una cosa che uno si deve sentire dentro. Se uno vuole aiutare può farlo anche qui con la gente che lo circonda. Le parole contano poco, sono più importanti gli esempi positivi”.
Sopra il terremoto ad Haiti e sotto Piero Panizzolo
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Amministrazione Il governo del territorio
Dopo decenni di dibattiti, la città metropolitana Con l’approvazione del ddl Delrio, nel 2015 a Venezia nasce il nuovo Ente che sostituisce la Provincia
Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, il prsidente della Regione Veneto Luca Zaia e la collega della Provincia Francesca Zaccariotto dopo l’incontro a Ca’ Corner il 28 aprile scorso con il ministro dell’Interno Angelino Alfano
di Ornella Jovane
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e ne parla da decenni, ma questa volta ci siamo: la Città Metropolitana dal prossimo anno diventa realtà. Con l’approvazione da parte della Camera del Disegno di Legge “Delrio”, il sistema delle amministrazioni locali viene ridisegnato in via transitoria in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, che all’articolo 114 indica le Province quale elemento costitutivo della Repubblica, al pari di Comuni, Città Metropolitane e Regioni. Fino ad allora, le Province non scompaiono, ma si svuotano di competenze e si trasformano in enti territoriali di area vasta di secondo grado, guidati da un presidente indicato dai sindaci e dai consiglieri comuna-
li della Provincia, il quale governa il territorio con l’Assemblea dei sindaci e il nuovo Consiglio provinciale formato da 10 a 16 componenti scelti tra gli amministratori locali. Tutti in carica senza compenso, eccetto quello già percepito per l’incarico principale. Questa rivoluzione, che secondo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, porterà semplificazione e risparmio (ma le forze di opposizione in Parlamento la pensano in maniera diametralmente opposta), riguarda ancor più da vicino il Veneziano. Uno dei principali pilastri della riforma, infatti, è costituito, com’è noto, dalla nascita, dal primo gennaio 2015, delle Città
Metropolitane, che, oltre a Roma Capitale con poteri speciali, saranno Napoli, Milano, Torino, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Reggio Calabria (quest’ultima dal 2016) e, appunto, Venezia. Dieci nuovi Comuni metropolitani a cui, in seconda battuta, si aggiungeranno Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste. Parliamo di 18 milioni di cittadini, il 30 per cento della popolazione italiana. A regime, queste nuove 15 grandi aree sostituiranno le Province in termini territoriali. A guidarle sarà un sindaco metropolitano che, a differenza dei presidenti delle “nuove Province”, potrà anche essere eletto, ma solo nel caso venga previsto da un’apposita
legge. In caso contrario, il presidente coinciderà con il sindaco della principale città e non percepirà alcuna indennità aggiuntiva. La Città Metropolitana avrà altri due organi: il consiglio metropolitano, indicato dal sindaco, organo di indirizzo e controllo, e la conferenza metropolitana, composta dai sindaci dei Comuni del territorio, che delibererà lo statuto e avrà funzione consultiva sul bilancio. Il personale delle attuali amministrazioni provinciali confluirà nel nuovo ente. Le città metropolitane assumeranno le funzioni sottratte alle Province, quali la pianificazione territoriale generale, le reti di servizi, le infrastrutture, i servizi pubblici, la viabilità, lo sviluppo economico.
Altro novità significativa, il ddl “Delrio” rende più semplice la disciplina delle Unioni dei Comuni, con le due sole tipologie, quella per l’esercizio associato facoltativo di funzioni specifiche e quella per l’esercizio obbligatorio delle funzioni fondamentali. Un’opportunità su cui in provincia di Venezia hanno puntato e stanno lavorando da mesi i Comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S. Maria di Sala e Spinea, i cui consigli comunali hanno già deliberato lo statuto e l’atto costitutivo dell’Unione dei Comuni del Miranese, che dunque comprende tutti i Comuni del comprensorio eccetto Scorzè: una realtà da circa 120mila abitanti.
REAZIONI ZACCARIOTTO TEME lA PARAlISI DEll’ENTE PROVINCIAlE, ORSONI GIÀ PROIETTATO AllA COSTRUZIONE DEllA CITTÀ METROPOlITANA
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’accelerata del ddl Delrio alla Città Metropolitana suscita commenti contrastanti nei due politici principali protagonisti della riforma: la presidente dell’ormai ex Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. La Zaccariotto, da sempre critica, e che dal 26 giugno resterà da sola alla guida della Provincia (senza più consiglio) in vista del passaggio di testimone alla Città Metropolitana, e in carica fino al 31 dicembre solo per l’ordinaria amministrazione, ha lanciato un grido di allarme all’assemblea dei presidenti delle Province, a Roma, e al Ministro dell’Interno Alfano nella sua ultima visita a Venezia. “Si rischia la paralisi dell’ente a fronte di gravi responsabilità in materia di sicurezza viabilistica, scuola e ambiente. Va eliminata la gestione provvisoria per un Ente virtuoso come la Provincia di Venezia, altrimenti si paralizzeranno servizi già programmati per 2014 e 2015.” ha lamentato Zaccariotto, contraria alla cessazione anticipata del mandato dell’assemblea provinciale. “Gli organi di governo eletti democraticamente devono
La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni Foto da www.provincia. venezia.it
arrivare alla scadenza naturale del mandato: siamo di fronte a un grave attacco alla democrazia, nel disprezzo degli elettori che hanno espresso una scelta precisa con regole definite. La decadenza anticipata accade solo in caso di infiltrazioni mafiose o di altri gravi reati, ma da questo punto di vista la Provincia di Venezia può vantare una condotta efficiente e spec-
chiata” conclude. “Di giorno storico e di svolta nella riorganizzazione dello Stato, che non vedeva grandi riforme da mezzo secolo, dall’istituzione delle Regioni” parla invece Giorgio Orsoni, il nuovo sindaco metropolitano, in carica – intanto - fino al 31 dicembre per approvare il nuovo statuto in vista del primo gennaio 2015, quando la Città metropolitana nascerà ufficialmente. Orsoni ha già convocato il 6 maggio scorso la riunione della conferenza metropolitana con i sindaci del Veneziano per avviare le procedure per lo studio dello statuto, da approvare entro l’anno, eleggendo la conferenza statutaria e il consiglio metropolitano. “Avremo un’estate di lavoro pieno” aggiunge, soddisfatto, Orsoni che, a meno di variazioni previste dallo Statuto, dovrebbe essere, in quanto sindaco della città capoluogo, anche il presidente - il primo - della Città Metropolitana di Venezia. Che però da più parti si spera di estendere presto anche a Treviso e Padova, concretizzando il sogno della PaTreVe. O.J.
Spazi aperti 23 3 Controlli La Provincia di Venezia consegna alle polizie locali efficaci strumenti informatici
35 tablet contro i reati ambientali Sono stati creati gruppi di lavoro monotematici, gruppi ristretti di specialisti delle polizie statali e locali di Alessandro Abbadir
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a tecnologia in aiuto alla lotta ai crimini ambientali. Questa la bella novità emersa nelle scorse settimane durante l’incontro “La piattaforma di vigilanza ambientale”, in cui sono stati consegnati 35 tablet alle polizie locali della provincia, in comodato d’uso. Con i vari protocolli attuati, la Provincia si è impegnata a garantire alle forze dell’ordine dotazioni di mezzi e strumenti informatici, compresi software applicativi in comodato d’uso gratuito, per potenziare lo svolgimento delle attività di vigilanza ambientale sulla base delle disponibilità finanziarie provenienti dagli introiti delle sanzioni amministrative in materia di gestione dei rifiuti. E’ stata avviata così una sperimentazione di gruppi di lavoro monotematici, gruppi ristretti di specialisti delle polizie statali e locali. che si occuperanno di specifiche tematiche, dal consumo del suolo, ai rifiuti, alle procedure anti inquinamento. I tablet saranno utilizzati nei controlli su strada e nei sopralluoghi. “La Provincia – ha spiegato l’assessore Paolo dalla Vecchia – garanti-
rà inoltre la disponibilità dei dati relativi alle autorizzazioni provinciali mediante l’accesso all’apposita banca on line per la consultazione telematica dei provvedimenti assunti. Le forze dell’ordine si sono impegnate a utilizzare le tecnologie, per rendere disponibili i dati non sensibili derivanti dall’attività, a
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concedere alla Provincia l’accesso, nei limiti dettati dal proprio ordinamento di appartenenza, a partecipare a incontri periodici con lo scopo di assicurare disponibilità per azioni comuni di controllo con il personale tecnico e di vigilanza”. Infine sui tablet l’assessore vuole sottolinearne l’utilità in tema di contrasto ai reati ambientali. “Il controllo ambientale- conclude Dalla Vecchia - costituisce una delle nostre maggiori priorità. Alla futura “Città Metropolitana” lasceremo un patrimonio importante. Abbiamo verificato l’estrema utilità e i vantaggi pratici che si ottengono nel creare e istituzionalizzare meccanismi di condivisione e sinergia tra le varie forze di polizia, e gli organismi di controllo che si dedicano alla tutela dell’ambiente. Sicuramente i mezzi informatici che abbiamo messo a disposizione sono molto importanti e utili. Lo strumento informatico oggi è imprescindibile per poter svolgere i controlli in modo efficiente e veloce e per stilare statistiche, e serve per capire le zone dove intensificare i controlli”
A Salzano
RIAPRE l’OASI lYCAENA
A
Salzano riapre l’oasi Lycaena di via Villetta. Ogni prima e terza domenica del mese, fino a ottobre, sarà possibile visitare l’oasi dalle ore 10 alle 18. Quest’area nasce da escavazioni fatte negli anni Cinquanta e che, non avendo più subito interventi da parte dell’uomo, si sono trasformati in un piccolo paradiso naturale. Le zone a bosco occupano circa i due terzi dell’area, intervallate da stagni e ampie zone d’acqua. Una parte del percorso è attrezzato e si sviluppa lungo l’argine del fiume Marzenego, con una visione sulla campagna. Oltre alle piante è possibile osservare numerose specie di animali presenti: nelle aree boschive il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello; nelle zone umide il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore. Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. La farfalla Lycaena è diventata il simbolo dell’oasi, riconosciuta tale dai ragazzi della scuola attraverso un concorso. Per i gruppi e le scolaresche è possibile visitare l’oasi tutto l’anno prenotando l’escursione. L’apertura straordinaria il 2 giugno. Per maggiori informazioni si può contattare l’associazione naturalistica Terraviva al cell R.P. 327.8239902.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Nonostante un crescente antieuropeismo tutti i partiti sono in corsa
Elezioni europee: 159 candidati per 14 seggi La circoscrizione Nordest conta dodici liste in cui i veneti sono molto numerosi, alcuni anche molto conosciuti in campo politico di Germana Urbani
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a scheda elettorale che aspetta i veneti alle urne comparirà ai loro occhi con 12 simboli e tre linee accanto: lo spazio per le tre preferenze che è possibile esprimere con l’attenzione all’alternanza di genere. Se si esprimono tre preferenze si potranno scegliere due donne e un uomo o due uomini e una donna. Donne in lista ce ne sono, Pd e FI le mette addirittura capolista. Il Pd, al secondo posto nel sorteggio, schiera la vicentina Alessandra Moretti, sostenuta in sesta posizione dall’ex ministro Flavio Zanonato, seguito da Franco Frigo, parlamentare eu- in quella di FdI al terzo posto dopo Giorgia ropeo uscente, al tredicesimo dal trevigia- Meloni e Magdi Cristiano Allam. no Andrea Zanoni e dal veronese Federico Nella scheda elettorale il primo simboVantini. lo sarà quello del M5S che presenta una La padovana Elilista con prevalenza di sabetta Gardini apre Molti i veneti candidati veneti: sarà invece la lista di Forza in corsa e quasi guidata da Marco AfItalia. Eurodeputata da tutti con altre fronte di Rimini, seguidue legislature e in tv esperienze politiche to dal trevigiano David sempre al fianco di alle spalle Borrelli, ex consigliere Berlusconi. A seguire comunale di Treviso e una pattuglia di veneti: l’eurodeputata vi- vicinissimo ai due cofondatori del Movimencentina Amalia Sartori, l’ormai celebre Si- to 5 Stelle, e dal padovano Giorgio Burlini. mone Furlan, fondatore dell’Esercito di Sil- L’ultimo posto sulla scheda è toccato invece vio e il sindaco di Albignasego Massimiliano alla alla Lega Nord, guidata dal milanese Barison per chiudere con Remo Sernagiotto, Matteo Salvini, con il sindaco di Verona assessore veneto al Sociale, di Montebel- Flavio Tosi e Lorenzo Fontana. Nessun luna. Tra le novità, l’assenza nelle fila di venetista presente, come invece era stato Forza Italia di Sergio Berlato, eurodeputato annunciato proprio da Salvini che aveva Pdl escluso da Berlusconi, che compare però detto: “Candideremo alcuni indipendenti e
l’idea è quella di candidare anche uno dei 21 pericolosi terroristi attualmente ospiti delle patrie galere”. Anche il Nuovo Centro Destra mette in campo uomini di peso, primo tra tutti il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato che segue immediatamente dopo il capolista e eurodeputato uscente Antonio Cancian di Marene di Piave nel trevigiano, e seguito dal veneziano Simone Venturini, capogruppo Udc in consiglio comunale di Venezia. Nuova è la lista Scelta Europea, sintesi di vari movimenti nel simbolo dove si legge l’appartenenza di gruppi come “Scelta Civica”, “Fare per fermare il declino” e “Centro Democratico”. In testa l’economista padovano Michele Boldrin, seguito da Giovanni Battista Scarni di Marostica e Marco Zabotti di Pieve di Soligo, Treviso.
Senza il nome di Di Pietro sul simbolo, torna in campo anche l’Italia dei Valori, con il consigliere regionale padovano Antonino Pipitone alle spalle del segretario nazionale Ignazio Messina, al quinto posto si trova la veneziana Maria Bruschi. Sulla scheda compare anche una lista completamente nuova con nomi di provenienza mista: la lista “Io Cambio” diretta da Maria Cristina Sandrin di Piazzola sul Brenta con Lauro Nicodemo di Teglio Veneto e Alberto Collet di Conegliano, rispettivamente al quarto e quinto posto. Al secondo posto nelle circoscrizioni nord ovest, est e centro, compare anche Davide Vannoni, il creatore del metodo Stamina. “La nostra è una battaglia di libertà” ha spiegato Agostino D’Antuoni, segretario di ‘Io cambio’. Alle elezioni europee sono presenti anche i Verdi che con Maurizia Giusti nota
come Susy Blady e i due storici ambientalisti veneziani Marco Boato e Luana Zanella tenteranno di raggiungere la soglia necessaria per entrare nel Parlamento Europeo. E anche nella circoscrizione Nordest ci sarà la lista L’Altra Europa con Tsipras, una lista di sinistra radicale costituitasi in occasione delle elezioni europee a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras, presidente del partito politico greco della Coalizione della Sinistra Radicale, alla Presidenza della Commissione europea. La lista vede come capolista l’operaia dell’Electrolux Paola Morandin, la veneziana Camilla Seibezzi, il trevigiano Eddy Salzano e il padovano Carlo Salmaso. Sono state escluse, invece, le liste del Partito Comunista, Pensioni & Lavoro, “Bunga Bunga-Usei”.
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Il Veneto in primo piano 11 25 Il panorama elettorale si fa incandescente ma è variabile
Chi sale e chi scende lo dicono i sondaggi o i cittadini?
di Germana Urbani
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d un mese, circa, dalle elezioni del 25 maggio, i sondaggi registrano Forza Italia in flessione, al 19% dal 22% di un mese prima. Ma il partito di Berlusconi riserva sempre qualche sorpresa e soprattutto in Veneto le cose potrebbero cambiare molto. E’ vero però che, dopo la rottura con Alfano, gli esponenti veneti più di spicco dell’ex Pdl sono sparsi in almeno 4 liste. E se FI punta sui volti dello spettacolo, sperando nella capacità attrattiva del volto televisivo della Gardini, l’Ncd di Alfano punta su politici come Alessandro Rondoni, già capogruppo Pdl in parlamento. Ma mentre Forza Italia in campagna elettorale sta correndo dietro a Grillo e alla Lega criticando l’Europa di Angela Merkel le tematiche
dell’Ncd sono più di livello nazionale, governativo. “La pace – ha afferma Rondoni – si chiama Europa! È quanto abbiamo detto come moderati popolari europei insieme a Cancian e al ministro dell’Interno Alfano”. “Noi siamo per l’unità dell’Europa e la concordia dei popoli”. Ad un mese dal voto i sondaggi registrano una frenata del Pd al 33% e e il Movimento 5 Stelle di nuovo in salita dal 20 al 25 per cento. Un’ascesa che secondo gli esperti è dovuta alla ventata di anti-politica e anti-europeismo sollevata alla vigilia delle elezioni europee. M5s e Lega, infatti, stanno utilizzando per la campagna elettorale temi marcatamente europei centrando su tutti l’argomento anti-euro. La lega addirittura lo mette nel simbolo con
previsioni
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cui il partito si presenta alle elezioni europee del 25 maggio: la modifica più evidente è che al posto di “Padania” c’è scritto “Basta euro” accompagnata dalla scritta “Autonomie” e dal simbolo di una lista autonomista sudtirolese. Salvini ha spiegato che sotto la scritta Lega Nord non c’è il nome del segretario perché si vuole dare una connotazione politica legata al futuro. E, in questo caso, ad una Europa senza la moneta unica. E sarà per la mobilitazione dal basso col No Euro Tour, sarà che all’appuntamento con le urne il popolo leghista si fa sentire, ma i sondaggi ad un mese esatto dalle elezioni dicono che la Lega Nord sale al 5,4% (+0,5%) e che dovrebbe superare la soglia di sbarramento anche Fratelli d’Italia.
attesi ben altri risultati rispetto al 2009
inque anni fa l’esito delle urne della circoscrizione Nordest aveva riservato agli italiani parecchie sorprese, la principale fu l’elezione di Debora Serracchiani, oggi presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd. Da sola e solo in Fvg prese 73 mila 910 voti, molti più di Silvio Berlusconi, e ben 144 mila 558 nell’intera circoscrizione. Dopo di lei venne eletto Giovanni Collino, allora senatore del Pdl, con oltre 50 mila preferenze. Numeri da record. Numeri che, dicono i sondaggisti, quest’anno saranno difficili da rivedere. E, se le cose non cambiano, il maggior numero di preferenze andrà all’astensionismo. Su tutto il territorio, l’Italia eleggerà 73 parlamentari con la legge numero 18 del
1979, la più vecchia legge elettorale ancora in vigore in Italia. Si tratta di un proporzionale puro in cui è possibile esprimere fino a tre preferenze. Il territorio italiano in questo caso è diviso in cinque circoscrizioni, che assegnano un numero di parlamentari proporzionale al numero dei propri abitanti: la circoscrizione “Italia nord occidentale” elegge 20 parlamentari tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia; la circoscrizione “Italia nord orientale” 14 tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, e così via. La soglia di sbarramento per partecipare alla distribuzione dei seggi è del 4 per cento nazionale.
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12 Il Veneto in primo piano 26 L’emigrazione dei veneti sotto i 40 anni è un trend in crescita costante
I ragazzi migliori cercano fortuna all’estero Tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità, ed i cittadini tra i 35 e i 45 anni sono 35 mila in meno
di Germana Urbani
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ono giovani, partono in silenzio e mai in gruppo. La loro è una scelta solitaria verso un futuro e un lavoro migliore che affrontano con un bagaglio ricco di capacità, formazione ed esperienza. La nuova mobilità degli italiani, infatti, è un’emigrazione altamente qualificata: il 56,4% degli espatriati possiede una laurea (il 43,5% magistrale o vecchio ordinamento e il 12,9% triennale) e il 21,8% possiede un dottorato (13,5%) o un post-doc (8,3%). Il 17,5% ha un diploma e il 2,2% la qualifica professionale. E, contrariamente a quanto si può pensare, è proprio dalle terre che sono state tra le più produttive e benestanti del Paese, che i giovani migliori se ne vanno maggiormente. E’ il caso, per esempio, del Veneto che del 2007 al 2012 ha visto partire 154 mila giovani di una fascia d’età che va dai 26 ai 45 anni. Sono i dati allarmanti diffusi da una ricerca regionale della Cgil, che dovrebbe interrogare tutti.
Numeri alti ma che potrebbero essere molto più alti considerando anche altri fattori. La diaspora di oggi, infatti, è difficile da quantificare poiché il migrante attraversa le frontiere europee senza visti e permessi di soggiorno; si iscrive al registro degli italiani all’estero solo dopo alcuni anni dall’espatrio e spesso non cancella la residenza in Italia. Certo è che la crisi spinge ad emigrare e chi se ne va non mette in conto di tornare. Solo lo scorso anno ben 60 mila hanno scelto l’estero per costruire il proprio futuro. Le cancellazioni di residenza verso paesi comunitari, e non, sono quasi quadruplicate tra il 2001 e il 2012, in un trend in crescita costante che ha raggiunto, nel solo ultimo anno le 12.371 unità. La ricerca della Cgil veneta mette in evidenza che tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità (-17,5%) ed i cittadini della fascia d’età immediatamente superiore, fino ai 45 anni, sono 35 mila in meno (-4,3%). La cosa che più
preoccupa, però, è che chi se n’è andato dal Veneto non l’ha fatto la ricerca disperata di un lavoro purchessia, fosse anche di bassa manovalanza, come 60 anni fa. Chi parte oggi è colto, formato sia dal punto di vista professionale che accademico e porta con se’ il meglio di quanto la terra d’origine è riuscita a dargli. Un grosso investimento in termini di studi e occasioni di formazione e ciò rischia di rappresentare una perdita ancor più grave per un tessuto produttivo in una fase di evoluzione complessa come quella che sta vivendo il Veneto in questi anni. Però queste persone cercano prospettive di crescita personale che ormai è difficilissimo trovare nel nostro Paese e soprattutto non intravedono delle certezze di futuro. Il fenomeno è comune anche ad altre regioni del Paese, come Emilia e Toscana; ma lì l’indice d’occupazione è rimasto abbastanza stabile mentre in veneto, in 5 anni, è sceso di 4 punti percentuali.
“La migrazione da un Paese a un altro non è un male in assoluto – afferma Enrico Berto, presidente del gruppo dei Giovani di Confindustria Veneto – il mondo non è statico e molti dei nostri ‘cervelli in fuga possono rientrare. Comunque il dato demografico lo confermiamo e la preoccupazione sta nel rischio che le menti più brillanti scelgano di fondare imprese all’estero anziché nel proprio Paese”. Secondo il sociologo Vittorio Filippi, però, a differenza dell’emigrante di mezzo secolo fa, il giovane che se ne va oggi dall’Italia molto difficilmente sogna di tornare. E non solo per motivi
occupazionali. In questo giocano valutazioni sulle difficoltà di far carriera, sull’opacità dei concorsi italiani rispetto all’estero e sulla fluidità nello spostamento fra le diverse opportunità di lavoro che si doves-sero presentare. Il disagio vissuto in Veneto è alto se si considera che nel 2012 erano 122mila i giovani fino ai 29 anni che non studiavano e non lavoravano, i cosiddetti neet, un esercito che fa il paio con la crescente precarizzazione del lavoro. “Questi fenomeni producono analfabestismo di ritorno e perdita di competenze - sottolinea la Cgil.
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lasciare l’Italia non sono solo lavoratori specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Rispetto alle migrazioni del passato cambiano però le motivazioni, non sempre la ricerca di lavoro risulta essere il fattore dominante, si emigra anche per cercare una migliore qualità della vita, per amore, o per studiare. Il fenomeno tocca tutte le professioni: non solo “cervelli in fuga” – che comunque rappresentano una fetta importante della popolazione migrante (i ricercatori universitari e negli istituti privati sono il 18% dei lavoratori dipendenti) – ma anche studenti (10%), manager (18,8% tra dirigenti, direttivi e quadri), impiegati (35,6%). Ma l’emigrazione odierna è difficile da catalogare in quanto le figure professionali sono molteplici: ci sono i ricercatori, i prof, i dirigenti, gli operai specializzati, quelli non specializzati, i creativi e i lavoratori del settore gastronomico. Chi parte oggi è per lo più giovane (il 56% ha meno di 35 anni e l’80% meno di 45), proviene soprattutto dal Nord (per il 49% dei casi contro il 25% del Centro e il 22% del Sud) e sceglie di emigrare per lo più in Europa (per il 70% dei casi). Tra le destinazioni, la Germania si conferma primo paese di accoglienza (14,9%), seguita dal Regno Unito (12,4%) e dalla Francia (10%). Tiene la Spagna (7,1%) nonostante il crollo dei flussi dopo il credit-
crunch, seguita dal Belgio (e in particolare da Bruxelles e dalla regione fiamminga) e negli ultimi anni della crisi in moltissimi scelgono la Svizzera. Guardando al resto del mondo recentemente la Cina è diventato il primo paese asiatico per presenza di italiani dopo Tailandia e Giappone. Oggi gli italiani non fuggono solamente dalla povertà. Spesso un lavoro ce l’hanno ma è precario. All’estero trovano una forma contrattuale migliore e, in molti casi, anche una retribuzione più alta. Secondo la ricerca torinese, chi in Italia aveva un contratto atipico, nel 35% dei casi ha ottenuto all’estero un contratto a tempo determinato, mentre il 53% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato. Sul totale della popolazione dipendente solo il 7% ha un contratto atipico. G.U.
Il Veneto in primo piano 13 27 Crescita e sviluppo Accesso al credito per sostenere progetti di crescita
Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa Accordo quadro tra istituto e associazioni di categoria di Padova, Treviso e Vicenza per il rilancio degli investimenti delle seimila imprese associate
Artigianato in picchiata, nel Nordest: in 5 anni perse 12mila imprese
di Ornella Jovane
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e Associazioni Industriali di Treviso, Vicenza e Padova hanno siglato un accordo con UniCredit per definire un plafond d’investimenti dedicato alla crescita e sviluppo competitivo delle loro imprese. E’ un primo, importante risultato dell’accordo di collaborazione siglato dalle tre Associazioni per il credito e la finanza. L’accordo, valido fino a fine 2014, mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate, onde sostenerne i progetti di crescita e dar loro modo di cogliere nuove opportunità di sviluppo, dati anche i primi timidi segnali di ripresa che si registrano dopo una lunga recessione. Il rallentamento delle attività produttive è stato caratterizzato anche da una flessione degli investimenti, che ha influito sulla composizione del debito delle aziende orientato sul breve termine. Si è ritenuto di ottenere il supporto di UniCredit per gli investimenti a medio/lungo termine, per acquisto, costruzione, ampliamento o ristrutturazione di fabbricati; interventi di riqualificazione a fini di prevenzione dei rischi ambientali; acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; spese di ricerca, sviluppo, innovazione; acquisto di società o partecipazioni; costi per l’internazionalizzazione dell’impresa. UniCredit mette a disposizione delle imprese associate finanziamenti chirografari, della durata massima di 5 anni, e ipotecari fino a 15 anni. Inoltre, fornirà un riscontro sulla sostenibilità finanziaria del progetto in tempi stretti e certi, dando risposte adeguate alle tempistiche di progettazione delle
neWs
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L’accordo mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate ed è valido fino a fine 2014 imprese. “L’accordo – spiega Roberto Cassanelli, Responsabile Corporate Nord Est di UniCredit – è frutto della volontà comune di fornire alle imprese del territorio gli strumenti finanziari per rilanciare investimenti accantonati e ora non più prorogabili”. “Il credito – aggiunge il Vicepresidente di Unindustria Treviso, Riccardo Arnaboldi – è uno degli snodi da cui può ripartire la crescita. I segnali in merito sono ancora contrastanti, ma registriamo una rinnovata disponibilità, specie dalle principali banche, di sostenere gli investimenti di imprese e privati. UniCredit conferma la tendenza”. “Far affluire liquidità all’economia reale è cruciale per rinvigorire i deboli segnali di ripresa - incal-
za il Delegato di Confindustria Padova per Credito e Finanza, Mario Ravagnan - Anche nel 2013 i prestiti alle imprese in Veneto hanno segnato un -6,9% e, nonostante la riduzione dello spread, i tassi non sono calati. Il sostegno dev’essere più convinto. L’accordo con UniCredit va in questa direzione”. “Uno dei nostri obiettivi per il prossimo biennio è facilitare l’accesso al credito delle imprese. Questo accordo ne è la conferma e la collaborazione con Treviso e Padova si è dimostrata utile” conclude Luciano Vescovi, delegato di Confindustria Vicenza per l’area Finanza, sottolineando anche l’attenzione alle imprese colpite da calamità naturali, “per le quali vengono azzerati i costi di istruttoria”.
Il ministro Poletti ha incontrato le legacoop del Nordest
“cooperazione e terzo settore trasformano l’italia e ne aiutano la ripresa”
orkers buy out che trasformano aziende in fallimento in cooperative competitive, lavoratori che perdono il posto e decidono di diventare imprenditori di se stessi costituendosi in cooperativa, reti di cooperative e aggregazioni di filiera; e ancora: nuovi modelli di welfare sperimentati da cooperative sociali, che non solo riescono a garantire livelli essenziali di assistenza alla comunità ma creano occupazione sul territorio. Queste le best practices raccontate lo scorso 14 aprile al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che ha incontrato Legacoop Veneto, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Legacoopbund al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova, in un’iniziativa che le tre Leghe hanno fortemente voluto unitaria, convinte che la macroarea territoriale e non più regionale, sia ormai il parametro di
riferimento. “Occorre costruire attorno all’economia sociale e solidale il futuro del Paese - ha osservato il ministro -, puntando su imprese cooperative, imprese sociali, cooperative di comunità, e ogni altra forma di economia sociale e associativa che metta al centro non la finanza ma la persona, non la remunerazione del capitale, ma i bisogni dei soci e della comunità”. “Puntiamo a massimizzare il coinvolgimento, il protagonismo attivo e la responsabilità di ogni cittadino. All’economia solidale il compito di promuoverli e organizzarli: perché ad ogni italiano deve essere data una ragione per saltar giù dal letto e mettersi in moto ogni mattina. Spetta a ognuno contribuire allo sviluppo della propria comunità”.
Giuseppe Bortolussi
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he l’artigianato fosse in sofferenza era risaputo, ma i numeri forniti dalla Cgia di Mestre fotografano un crollo di proporzioni drammatiche. Anche se nei primi tre mesi del 2014 si registra qualche segnale di ripresa, negli ultimi cinque anni in Italia sono andate perdute 75.500 attività artigiane: un dato che peraltro è stato depurato dalle periodiche operazioni di “pulizia” del Registro Imprese dalle imprese di fatto inattive effettuate dalle Camere di Commercio, essendo stata calcolata la nati-mortalità come saldo tra imprese artigiane iscritte nel periodo di riferimento e le cessazioni delle stesse, al netto delle cancellazioni d’ufficio. Questa crisi nera dell’artigianato non ha risparmiato il “ricco” Nordest, anzi: di queste 75.500 attività sparite tra 2009 e 2013, 12mila operavano nel Triveneto e 9.800 nel Veneto. Le province più I dati della Cgia colpite: Treviso, di Mestre fotografano con una perdita di una realtà difficile. 2.187 imprese, Segnali di ripresa nei Verona (- 1.949), primi mesi del 2014 Vicenza (- 1.848) e Venezia (1.836). Per una contrazione occupazionale dell’artigianato veneto di 28mila unità. I dati della Cgia certificano come l’artigianato sia il comparto più colpito dalla recessione che attanaglia il Paese almeno dal 2008, e al suo interno i settori con le performance peggiori risultano essere le costruzioni, i trasporti e il manifatturiero, in particolare il metalmeccanico, il tessile, abbigliamento e calzature. Per il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, tra le principali cause che hanno costretto tanti artigiani ad arrendersi vi sono il crollo dei consumi delle famiglie, l’impennata delle tasse e del peso della burocrazia e la stretta sul credito. “Molti di loro - aggiunge Bortolussi -, non potendo contare su alcun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura della loro attività non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati a ingrossare le fila dei senza lavoro, portandosi dietro i debiti accumulati negli ultimi O.J. anni e un futuro quanto mai incerto”.
DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA. ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT
IL DIRITTO DI CAMBIARE
28 Cultura provinciale
Cultura provinciale 9
Il Fondaco festeggia il decennale Dalle mostre alle conferenze
“Chioggia Incontra”, 130 ospiti alla rassegna culturale Cultura, arte, medicina, sport, religioni, spettacolo, giornalismo, società civile, volontariato, impresa e politica: il dibattito sull’attualità aperto al pubblico di Eugenio Ferrarese
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ultura, arte, medicina, sport, religioni, spettacolo, economia ed etica, tra società e giustizia... E così sul giornalismo, società civile, volontariato, impresa, palco di “Chioggia Incontra” sono passati l’imprenditore politica oltre 130 ospiti sono stati i protagonisti de- calzaturiero Luigino Rossi, il magistrato Carlo Nordio, il gli appuntamenti promossi dall’associazione Il Fondaco sociologo Khaled Fouad Allam e poi i giornalisti Beppe Gioia della Rai del Veneto, Giuseppe Pietrobelli del Gaznel corso dei dieci di “Chioggia Incontra”. Ma cos’è Il Fondaco? Si tratta di un gruppo di una zettino, Monica Maggioni, oggi direttore di RaiNews24, ventina di persone che garantisce la propria disponibi- mons. Rino Fisichella, i giornalisti televisivi Franco Di lità per un lavoro di preparazione che li impegna per Mare, Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannatonio, Lorena Bianchetti, Fabrizio Del Noce ed alcuni mesi: contatti con gli ospiti, raccolta dei fondi con gli sponsor Quest’anno Chioggia anche nel 2008 l’allora presidente del Senato Marcello Pera ed un privati e pubblici, coordinamento Incontra ha scelto collegamento telefonico con mons. con l’Amministrazione comunale.. di ripercorrere Ersilio Tonini, il campione pallavoNel 2005 era stata lanciata l’idea la storia recente lista Andrea Zorzi, l’attrice Pamela di proporre a Chioggia una mostra d’Italia Villoresi, il noto imprenditore alididattica su Caravaggio che aveva riscosso grandi consensi quando era stata allestita in oc- mentare Giovanni Rana... Alle prime serate erano precasione del Meeting di Rimini, l’anno dopo fu la volta senti quaranta, cinquanta persone… ora “Chioggia Indi Cezanne. “All’inizio non è stato tutto così facile, anzi contra” riempie tutti posti a disposizione dell’Auditorium – ci spiega Eolo Bullo, presidente de “Il Fondaco”. – comunale San Nicolò o della Sala Congressi – Kursaal Anche adesso ci vuole parecchio impegno, ma abbiamo di Sottomarina. “A Chioggia - prosegue Eolo Bullo - mancava il più esperienza… e Internet aiuta molto”. Da questa prima serie di mostre si passò poi ad un dibattito sull’attualità, aperto al pubblico, divulgativo, ciclo di conferenze: il dialogo con l’Islam, il rapporto tra accessibile. Le iniziative del “Fondaco” hanno seminato
eventi e mostre
a cura di Ornella Jovane
IL MONDO FANTASTICO DI FOSCA, MOSTRA PERSONALE A VENEZIA
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l Salone della Libreria Sansoviniana, sede monumentale della Biblioteca Marciana, ospiterà fino al prossimo 8 giugno una mostra personale dell’artista Fosca, intitolata “Il mondo fantastico di Fosca”. Cuore dell’esposizione è una grande installazione, Il Globo Letterario, che domina il centro del Salone della Libreria con una sfera di quindicimila lettere di carta pergamena ritagliate a mano e gocce di vetro screpolato. Installazione che sembra rispondere al Globo Celeste e al Globo Terrestre di Vincenzo Coronelli, situati sotto la nebulosa sfera di lettere, così da creare un’ideale relazione tra l’opera e lo spirito del luogo, intenzione ben espressa da Fulco Pratesi nel catalogo: “Un riferimento sapiente alla funzione pluricentenaria che il salone della Libreria Sansoviniana ha espletato nei secoli, ospitando le opere famose di scrittori e artisti e i codici preziosi dell’antichità classica”. Affiancano l’installazione una trentina di opere su carta che popolano con fantasiosi animali l’universo di Fosca: animali che narrano alcuni aspetti della storia della Libreria di San Marco (e quindi dell’attuale Biblioteca Nazionale Marciana) reinterpretandoli in chiave ironica e fantastica. La mostra è corredata da un catalogo con testi di Fulco Pratesi, etologo e critico, Maurizio Messina, Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana, e Fabio Carpi, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico. Come scrive Fabio Carpi nel catalogo: “I suoi disegni eseguiti con la meticolosa e paziente precisione di una miniaturista o addirittura di un’orafa, sono come l’alfabeto di un linguaggio segreto”. “Un insieme di emozioni, suggestioni e stimoli che fanno dell’installazione e della mostra di Fosca nella Libreria Sansoviniana a Venezia qualcosa di veramente unico e affascinante”. L’ingresso del pubblico alla mostra avviene dal Museo Correr, Ala Napoleonica di Piazza san Marco (con orari e biglietti del Percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco. Info fosca@foscaworld.com
bene, perché poi anche altri si sono dedicati a incontri di alto livello, per esempio con Margherita Hack e Gian Antonio Stella. Questo ci fa molto piacere, perché significa che anche altri hanno capito che vale la pena elevare l’offerta culturale in città”. Dieci anni è un bel traguardo e “Chioggia Incontra” quest’anno ha scelto di ripercorrere la storia recente d’Italia vista attraverso i racconti delle grandi famiglie del vino italiano, dei cambiamenti di costume avvenuti nella televisione pubblica e privata, nei ricordi di due grandi giornalisti italiani testimoni di cambiamenti epocali del nostro tempo, nel confronto con le sfide etiche di oggi e, infine, misurandoci con un contesto politico e geografico che reclama più democrazia e abbraccia ormai tutto il Mediterraneo. Il primo appuntamento si è svolto il 9 maggio, “La famiglia o le famiglie”, ed ha avuto quali ospiti Luigi Amicone, Giancarlo Cerrelli, Giuseppina La Delfa, Mattia Stella moderati da Roberto Papetti e Nicoletta. Il prossimo appuntamento si svolgerà il 16 maggio, “Italiche viti”, e avrà per ospiti gli imprenditori vitivinicoli Lorenzo Canella, Maurizio Felluga, Giovanni Borletti e Filippo Torsello, Leopoldo Franceschi e Fabrizio Bindocci, Ema-
Una serata della precedente edizione nuele Rabotti, moderati da Bruno Vespa. Seguirà il 23 maggio “Dopo la “Primavera Araba” si può ritentare la via della cooperazione tra le due sponde?” con la partecipazione di Fausto Biloslavo, Lorenzo Cremonesi, Arduino Paniccia moderati da Maurizio Cerruti, il 30 maggio “Dagli archivi della storia” - Interviste a protagonisti di fine secolo” con Toni Capuozzo e Jas Gavronski moderati da don Vincenzo Tosello, direttore del settimanale diocesano Nuova Scintilla e infine il 6 giugno 2014 “Signore e signori, va ora in onda: com’è cambiata la società italiana” con Paolo Conticini, Emanuela Grimalda, Antonio Moretti, Giorgio Simonelli, Rosanna Vaudetti e in qualità di moderatore Leandro Barsotti.
Tra storia e tradizione Festa della Sensa, sabato 31 maggio e domenica 1 giugno
Venezia, lo sposalizio del mare torna ad incantare S abato 31 maggio e domenica 1 giugno, Venezia ospita la Festa della Sensa (Festa dell’Ascensione), una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’Ascensione di Cristo; detta appunto “Sensa” in dialetto veneziano. La Repubblica marittima ricorda due eventi importanti: il 9 maggio dell’anno 1.000 quando il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi e l’anno 1177, quando il doge Ziani fece da mediatore tra Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa per la stipulazione del trattato di pace che pose fine allo scontro secolare tra Papato e Impero. In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio con il Mare con il quale, ogni anno, il Doge, a bordo del Bucintoro, raggiungeva l’isola di S. Elena all’altezza di San Pietro di Castello. Il vescovo, in persona, attendeva il suo arrivo a bordo di una barca da cerimonia dorata e pronto a benedirlo. Un evento che poneva l’accento sul dominio della Serenissima sul mare e la potenza del suo porto, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. La celebrazione ricorda quindi anche il “Gemellaggio Adriatico”, che riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografica che ha avuto nella storia un particolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività collegate. Domenica primo giugno la festa inizia con il corteo acqueo alle ore 9.30 e con le regate nel pomeriggio. Il corteo parte da San Marco e giunge al Lido con delle barche a remi, le autorità cittadine sono accompagnate da un seguito di imbarcazioni sportive, appartenenti alle principali società remiere veneziane, simboli della tradizionale voga alla veneta. Un momento importante è di grande effetto dove la tradizione si fonde con l’attualità, anche se la voga oggi è una pratica sportiva e da diporto. Le barche accompagnano il corteo
Festa della Sensa, la scorsa edizione storico con vogatori in costume che rievocano il passato splendore di Venezia. Il rito dello sposalizio con il mare, riprende la spettacolare cerimonia con il lancio in acqua di un simbolico anello e di una corona di alloro per ricordare i caduti in mare, poi si tiene la funzione religiosa nella chiesa di San Nicolò del Lido. La regata su gondole chiude l’intensa giornata di festeggiamenti. Durante le due giornate si tiene il Mercatino della Sensa nella chiesa di San Nicolò a Lido, le competizioni di voga alla veneta e numerose altre manifestazioni ed eventi collaterali. Nell’ambito della celebrazione si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” agli Enti, Istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’artigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Per maggiori informazioni si può contattare lo 041.2424 o visitare il sito www.hellovenezia.com Roberta Pasqualetto
14 Cultura veneta
Cultura veneta 29
Venezia Arte contemporanea
Tre mostre tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana Tre percorsi dedicati a tre artisti differenti: il californiano Doug Wheeler, al fotografo Irving Penn e all’artista Wade Guyton
di Alain Chivilò
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a aprile fino al fine anno è possibile apprezzare a Venezia diversi percorsi artistici contemporanei, ricchi di riflessioni, allestiti in due luoghi istituzionali per l’Arte: da un lato Palazzo Grassi con due mostre e dall’altro nell’area denominata Cubo di Punta della Dogana, nell’attuale percorso di “Prima Materia”. Partendo da Palazzo Grassi si è immediatamente immersi, fin dall’ingresso per continuare al primo piano, dall’esposizione “L’Illusione della luce”. Tutto l’atrio è interamente dedicato all’opera realizzata dall’artista californiano Doug Wheeler dove la luce assume la valenza di materia, in quanto le percezioni del visitatore sono azzerate al fine di creare effetti contrapposti quali il pieno e il vuoto, la realtà e il miraggio, l’istante e la durata. Una ricerca espositiva che pone il filo rosso esplicativo nel concetto di luce che, in tre fasi distinte, rileva nasconde ed evidenzia particolari non visibili. Il termine latino lux è la base di partenza filosofica per un concetto di luce che consente di distinguere e vedere le forme, indagando la profondità della realtà il cui significato è “illuminare” e “far vedere”. Con questa prospettiva si sviluppa l’esposizione con lavori quali per esempio di Julio Le Parc, Dan Flavin, Robert Irwin, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, Claire Tabouret, Antoni
Muntadas, Danh Vo, Robert Whitman e molti altri. Proseguendo al secondo piano di Palazzo Grassi si giunge alla prima importante esposizione dedicata al fotografo americano Irving Penn (1917 – 2009) realizzata nel suolo italiano: “Irving Penn, Resonance”. Come si nota dai lavori esposti, la caratteristica principale dell’artista consisteva nel possedere un’alta capacità di sintesi che gli permise di avvicinarsi alla verità degli esseri viventi e delle cose stando sempre in costante relazione sui significati di vita, tempo e relativa debolezza. Un totale di centotrenta fotografie rappresentano un percorso di quarant’anni di produzione artistica attraverso ventinove stampe ai sali d’argento, diciassette internegativi, ottantadue stampe al platino e cinque stampe dye-transfer a colori. Persone in abiti di lavoro nei loro mestieri, personaggi della pittura, della letteratura e del cinema quali Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Truman Capote e Marlene Dietrich, popolazioni indigene autoctone, uniti a soggetti quali composizioni di Architecture, assemblaggi di crani, ossa, teschi di animali e altri oggetti, sono i principali scatti di Penn che ha sempre cercato di porre all’attenzione la
fragilità e la labilità dell’esistenza dell’essere umano del nostro pianeta. Il viaggio espositivo si conclude nel Cubo di Punta della Dogana con l’installazione di Wade Guyton, nell’ambito della mostra “Prima Materia”, intitolata “Zeichnungen für ein kleines Zimmer” (Drawings for a Small Room) del 2011.
Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso
XXv premio internazionale carlo scarpa per il giardino
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aggio è il mese del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino che la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso organizza annualmente dal 1990. Una giuria, tra le candidature giunte in base alla pubblicazione del bando, valuta e premia un luogo che si distingue maggiormente per fattori ad alto contenuto quali l’invenzione, la memoria e la natura. L’edizione 2014, la XXV, è stata assegnata a due villaggi del Podrinje, regione della Bosnia orientale, ai confini con la Serbia: Osmace e Brežani. Questi sono posti su un altopiano sopra Srebrenica all’interno di una geografia balcanica fatta di territorio, confine, vita, lotta e guerre. Si apre un dibattito che vede come attori principali la storia millenaria, la natura bella e aspra, per concludersi nella guerra fatta di territorio, etnie e religione. Il programma della premiazione vede cadenzare diversi appuntamenti sempre nella sede di Treviso. Venerdì 9 maggio, alle ore 18, una conferenza pubblica dedicata ai primi venticinque anni del Premio Carlo Scarpa con relativa inaugurazione della mostra dedicata all’attuale edizione aperta fino a domenica 29 giugno. Il giorno seguente, sabato 10 maggio dalle 9.30 alle 13.30, si tiene un seminario sul luogo premiato presso l’auditorium spazi Bomben della Fondazione, mentre dalle ore 17 dello stesso giorno, presso il Teatro Comunale di Treviso, si tiene la cerimonia pubblica di consegna del Premio 2014. Nel corso dell’anno altre iniziative saranno programmate anche in Al.Ch. Bosnia ed Erzegovina, Trieste, Venezia e Bolzano.
Il progetto “Le strade del vetro”
Fotografia
I Santillana alla Fondazione Cini di Venezia
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a festa della donna ha coinciso con l’inaugurazione della primavera femminile a Palazzo Fortuny di Venezia. Fino al 14 luglio è possibile visitare cinque esposizioni corrispondenti a rispettivi universi femminili artistici: Dora Maar “Nonostante Picasso”, AnneKarin Furunes “Shadows”, Ritsue Mishima “Tras Forma”, Barbara Paganin “Memoria Aperta” e dalla collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia”. La mostra “Dora Maar. Nonostante Picasso” ruota attorno alla seconda parte del titolo, in quanto Henriette Theodora Markovitch (Parigi, 1907-1997), conosciuta come Dora Maar, è inquadrata a livello artistico come l’amante di Pablo Picasso, ma nella maggioranza dei casi non si parla mai della produzione artistica. Quindi “nonostante” la frequentazione del padre del Cubismo, la Maar ha un interessante percorso nella fotografia. Infatti fu grazie al critico Marcel Zahar e successivamente a Emmanuel Sougez come consigli tecnici, che studia fotografia all’École de Photographie de la Ville de Paris, dopo aver frequentato l’École et Ateliers d’Arts Décoratif e l’Accademia di André Lhot. Qui conobbe
anche Henri Cartier-Bresson. A livello espositivo è dato risalto alle fotografie che nascono dalla collaborazione con Pierre Kéfer, anche se sono state scattate interamente da Dora. Sono impressi scenari e luoghi di vita, come per esempio l’infanzia, i vagabondi, la povertà, le fiere, i mercatini e il negozio di tatuaggi. Un’interessante esposizione dunque che mette in risalto l’Arte della Maar nonostante la frequentazione di “quell’uomo li”. Proseguendo il percorso con le altre mostre, Anne-Karin Furunes (1961) “Shadows” esplora sempre con la fotografia l’introspezione della persona ritratta creando una forma incorporea riducendo l’immagine nella scala pixel, invece Ritsue Mishima (1962) “Tras Forma” con il vetro cattura e irradia luce ispirandosi alla natura, mentre Barbara Paganin (1961) “Memoria Aperta” con i suoi gioielli, composti di elementi esterni quali oggetti, miniature di ritratti e animali, si fonde nell’alta gioielleria. Conclude la collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia” che propone una raccolta di fotografie scattate da artiste divise tra ‘800 e ‘900. Al.Ch.
l progetto denominato “Le strade del vetro” condotto dalla Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung pone l’attenzione sull’arte vetraia del Novecento, puntando ed evidenziando le svariate potenzialità su questa nobile e antica espressione artistica. Dopo le interessanti passate esposizioni si pone ora l’accento mettendo in dialogo, con relativo confronto, due artisti che sono fratello e sorella. “I Santillana – Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana” è la mostra che fino al 3 agosto, all’isola di San Giorgio di Venezia, indaga le produzioni dei fratelli Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana. Entrambi sono discendenti di una dinastia di maestri vetrai, il cui padre da un lato fu Ludovico Diaz de Santillana e dall’altro il nonno fu Paolo Venini. Quasi 130 lavori suddivisi tra oggetti, sculture e opere in vetro narrano produzioni che partono dagli anni Ottanta per arrivare a una serie ideata appositamente per la mostra. Percorsi e approcci artistici diversi che si uniscono nel nome di famiglia, ma che indicano produzioni artistiche personali. A livello espositivo il corridoio centrale del corpus crea un incontro artistico tra Laura e Alessandro producendo similitudini e dissonanze nel modo di espressione a livello vetraio. Martin Bethenod, dopo due anni di lavoro come curatela, parla di “un corpus che compone una sorta di doppio ritratto in movimento dei due artisti. Questa grande strada, che privilegia i registri dinamici della temporalità, del confronto fra i due artisti, della diversità delle
vocazioni d’uso, dell’importanza del contesto e della storia personale, è la vera spina dorsale della mostra e l’attraversa da parte a parte. Seguendo un principio mnemonico e della libera associazione, vetrine e ripiani accostano lavori di periodi differenti e soprattutto di vocazione molto varia. Fonti d’ispirazione, disegni, fotografie”. Dunque, una mostra ad alto contenuto artistico sicuramente da visitare per un’arte del vetro sempre viva. Al.Ch.
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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO Ciclismo Una tappa per la manifestazione del 2015 neWs Mestre
Mestre
gli amici della bicicletta
Noale si candida per il Giro d’Italia No gli amici della bicicletta
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entitreesimo anno di attività per la Fiab di Mestre, nata come Amici della Bicicletta nel 1992, e poi federata alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta): questa è una delle associazioni storiche della città di Mestre. L’associazione negli ultimi dieci anni ha avuto una media di 500 soci comprendendo anche le tre sezioni di Spinea, Chirignago e Oriago/Mira; l’età media dei partecipanti è intorno ai 50 anni. Un sodalizio forte nei numeri e molto radicato nel territorio, ma anche accreditato per i progetti di miglioramento della città. Negli anni, l’associazione si è occupata di: rete ciclabile cittadina, di mobilità sostenibile in generale, di tutela del verde, di abbattimento di barriere architettoniche, di difesa dell’ambiente e di tutela del patrimonio della città di Mestre. Quest’anno, oltre al consueto calendario di viaggi ed escursioni rivolti alla conoscenza del territorio, si propone la manifestazione nazionale Bimbinbici (11 maggio) giunta alla 15esima edizione; una pedalata cittadina con Emergency (a giugno) e alcune iniziative legate alla settimana europea della mobilità (settembre). Dal Primo di maggio l’associazione ha una nuova presidente, Miriam Guida, presente da anni nell’organizzazione e appassionata di bicicletta. “Le due principali novità di quest’anno saranno l’inserimento di due figure tecniche e il nuovo sito internet – dice la presidente Guida – le tecniche possono avere visibilità sui progetti e collaborano con l’università di Venezia. Per quanto riguarda la comunicazione stiamo realizzando il nuovo sito internet, io provengo dal mondo dell’informatica e ho già pensato a come mettere in piedi un nuovo sito web collegato ai social network; contiamo di portarlo a termine per fine anno”. Per maggiori informazioni: www.amicidellabicicletta.org R.P.
Umana Reyer
di Giacomo Piran
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a città di Noale si è candidata ufficialmente ad ospitare la partenza di una tappa del Giro d’Italia 2015. La richiesta è partita lo scorso 25 marzo diretta a Stefano Allocchio, che ricopre il ruolo di direttore della Corsa Rosa. L’idea di Noale sede di inizio tappa, è venuta al cavalier Bruno Carraro, residente a Santa Maria di Sala, collaboratore della Gazzetta dello Sport e vice presidente del Gruppo Sportivo Madonna del Ghisallo, che non è nuovo a queste proposte. Per questo il cavalier Bruno Carraro si è subito attivato. Ad anticipare il progetto è stata una nota stampa. “Per questo progetto è stato costituito un “comitato di tappa” - si legge nel comunicato stampa - che si è messo al lavoro per creare una cordata di imprenditori che possa garantire una tappa nell’unica città murata della provincia di Venezia”. La Corsa Rosa, uno degli eventi principali a livello mondiale per il ciclismo, potrebbe quindi sbarcare nella splendida cornice della Città dei Tempesta. L’occasione è molto interessante perché proprio nel 2015 ricadono due importanti ricorrenze per il territorio: il cen-
Vuo i ? a l l e b a s una co e. fare
torneo internazionale giovanile di basKet
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’Umana Reyer Venezia ha festeggiato la quattordicesima edizione del torneo internazionale giovanile di basket: “Un canestro per Iqbal”. Quest’appuntamento si è tenuto il 17, il 18 e il 19 aprile, oggi questa competizione è diventata un riferimento per il basket giovanile femminile categoria Untti are ogge z z li a e der 14. L’edizione di quest’anno è intitolata r i vità puo lus. roject on “Trofeo Sagem” ed è dedicata alla memoria di tempo e creati P t n e r a P n po’ n utecnico pegno olidali di del piccolo Iqbal Masih, oltre C al o valore nto in im ercatini s le m ta i r o e tu p li posto della finale: Reyer i il43; il pridella manifestazione, conferma 58 er- aCelje ianaesseecker. artidigvoler Trasform 72 - Vasas henne e B c u D e r re strumento di sensibilizzazione sociale. Nel mo e secondo posto: Zagabria 44; la sco ofia mil u la dis ricordare Iqbal Masih, ucciso in Pakistan a soli la o Zagabria si ètraggiudica trofeo Sagem. E’ contr 12 anni per essersi ribellato allo sfruttamento stato insignito del titolo di miglior realizzatrice e alle violenze della “mafia dei tappeti”. La De Vettor (Reyer) targa Galvanomec e miglior www.parentproject.it quattordicesima edizione ha visto la parteci- giocatrice Tepes (Zagabria) targa Umana. Duchenne pazione, in rappresentanza di regioni, paesi e “La nostra società storicamente rivolge la sua culture diverse, con un totale di 150 persone attenzione ai giovani, attualizzando l’insegnatra atleti e staff. Teatro delle sfide sono state mento dei suoi fondatori Costantino Reyer le palestre dell’Istituto scolastico Gritti di Me- e Pietro Gallo secondo i quali lo sport è una stre e il Palasport Taliercio di Mestre che ha preziosa palestra di vita capace di formare e di ospitato il gran finale della manifestazione. I migliorare la persona – ha detto il presidente Duchenne risultati sono stati: Reyer - Friuli 64-22; Vene- Luigi Brugnaro alla presentazione del torneo. to - Lubiana 61-45; Sopron -Celjie 48-72 e Questo appuntamento unisce la commemoZagabria 46 Vasas 45. Celje - Friuli 48-41; razione di Iqbal Masih con la promozione di Reyer - Sopron 63-36; Zagabria - Veneto 80 valori fondamentali per la vita, come l’etica – 26; Vasas - Lubiana 91 – 36. Gli accoppia- e la solidarietà. Più in particolare, ricordare il menti al termine delle partite della seconda sacrificio del bambino pakistano chiedendo Parent Project Onlus giornata di finale settimo e ottavo posto: che finisca la piaga sociale dello sfruttamenInsieme X fermare la Duchenne Friuli – Lubiana; finale quinto e sesto posto: to del lavoro minorile, è per un impegno Duchenne Via Aurelia, 1299 - noi 00166 Roma Sopron - Veneto; prima semifinale: Reyer – che desideriamo continuare a sostenere con Tel. 0666182811 - Fax 0666188428 Vasas e seconda semifinale: Zagabria – Celje. decisione, certi che l’attività sportiva sia Numero Verde 800 943 333 un I risultati finali della mattina: Reyer 40 - Vasas importante volano per fermarsi a riflettere e 62; Zagreb 71 - Celje 30; Friuli 51- Lubiana contribuire a migliorare la società”. R.P. 47 e Sopron 46 - Veneto 67. Il terzo e quarto Duchenne
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entitreesimo anno di attività per la Fiab di Mestre, nata come Amici della Bicicletta nel 1992, e poi federata alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta): questa è una delle associazioni storiche della città di Mestre. L’associazione negli ultimi dieci anni ha avuto una media di 500 soci comprendendo anche le tre sezioni di Spinea, Chirignago e Oriago/Mira; l’età media dei partecipanti è intorno ai 50 anni. Un sodalizio forte nei numeri e molto radicato nel territorio, ma anche accreditato per i progetti di miglioramento della città. Negli anni, l’associazione si è occupata di: rete ciclabile cittadina, di mobilità sostenibile in generale, di tutela del verde, di abbattimento di barriere architettoniche, di difesa dell’ambiente e di tutela del patrimonio della città tenario dell’inizio della Primaoltre Guerra alle tantedipotenzialità turistiche e rivolti commerciali di Mestre. Quest’anno, al Mondiale, consueto calendario viaggi ed escursioni alla della città che ha vistoBimbinbici nascere l’Aprilia e che checonoscenza a Noale ha del lasciato a testimonianza territorio, si proponenumela manifestazione nazionale (11 magospitacittadina numeroseconaziende affermate a livello rosigio) reperti storicialla (il cimitero militare e l’exuna ospe-pedalata giunta 15esima edizione; Emergency (a giugno) internazionale, e contemporaneamente uno dale da campo “Villa Sailer”), e lo settimana svolgimentoeuropea e alcune iniziative legate alla della mobilità (settembre). Dal Primo stimolo per lavorare nei prossimi mesi dell’Expo 2015l’associazione a Milano che vedrà coinvolta di maggio ha una nuovala presidente, Miriam Guida, presentedodici da anni riqualifi centrodi quest’anno storico e non cittadina dei Tempesta, eassieme ai comuni del sulla“Le nell’organizzazione appassionata di bicicletta. due cazione principalidelnovità trovare unlaappuntamento Miranese della Terra del Tiepolo, progetti di efarsi sarannoe l’inserimento di due fiingure tecniche il nuovo sitoimpreparati internet –addice presidente importante”. Entro finecon maggio si dovrebbe rete Guida collegati – le altecniche comitatopossono Expo Venezia avere visibilità 2015. suicosì progetti e collaborano l’università di sapere se il sognoil nuovo di Noalesito di internet, poter esse“Un’importante Venezia. Per quanto opportunità riguarda dunque la comunicazione - prosegue forse stiamo realizzando sede di inizioa come di una mettere tappa delinGiro il comunicato io provengostampa dal mondo - per dare dell’informatica visibilità inter-e horegià pensato piedid’Italia un potràdiconcretizzarsi. Alcuni sperano nazionale nuovo sito a questa web collegato affascinante ai social città murata network;2015, contiamo portarlo a termine per fineche conanno”. le sue Per due maggiori piazze, leinformazioni: torri e la Rocca www.amicidellabicicletta.org me- possa essere la penultima tappa con partenza R.P. dievale. Un’occasione per dare la giusta vetrina da Noale e arrivo in montagna. Umana Reyer
torneo internazionale giovanile di basKet
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’Umana Reyer Venezia ha festeggiato la quattordicesima edizione del torneo internazionale giovanile di basket: “Un canestro per Iqbal”. Quest’appuntamento si è tenuto il 17, il 18 e il 19 aprile, oggi questa competizione è diventata un riferimento per il basket giovanile femminile categoria Under 14. L’edizione di quest’anno è intitolata “Trofeo Sagem” ed è dedicata alla memoria del piccolo Iqbal Masih, oltre al valore tecnico della manifestazione, conferma di voler essere strumento di sensibilizzazione sociale. Nel ricordare Iqbal Masih, ucciso in Pakistan a soli 12 anni per essersi ribellato allo sfruttamento e alle violenze della “mafia dei tappeti”. La quattordicesima edizione ha visto la partecipazione, in rappresentanza di regioni, paesi e culture diverse, con un totale di 150 persone tra atleti e staff. Teatro delle sfide sono state le palestre dell’Istituto scolastico Gritti di Mestre e il Palasport Taliercio di Mestre che ha ospitato il gran finale della manifestazione. I risultati sono stati: Reyer - Friuli 64-22; Veneto - Lubiana 61-45; Sopron -Celjie 48-72 e Zagabria 46 Vasas 45. Celje - Friuli 48-41; Reyer - Sopron 63-36; Zagabria - Veneto 80 – 26; Vasas - Lubiana 91 – 36. Gli accoppiamenti al termine delle partite della seconda giornata di finale settimo e ottavo posto: Friuli – Lubiana; finale quinto e sesto posto: Sopron - Veneto; prima semifinale: Reyer – Vasas e seconda semifinale: Zagabria – Celje. I risultati finali della mattina: Reyer 40 - Vasas 62; Zagreb 71 - Celje 30; Friuli 51- Lubiana 47 e Sopron 46 - Veneto 67. Il terzo e quarto
posto della finale: Reyer 58 - Celje 43; il primo e secondo posto: Zagabria 72 - Vasas 44; la Zagabria si è aggiudica il trofeo Sagem. E’ stato insignito del titolo di miglior realizzatrice De Vettor (Reyer) targa Galvanomec e miglior giocatrice Tepes (Zagabria) targa Umana. “La nostra società storicamente rivolge la sua attenzione ai giovani, attualizzando l’insegnamento dei suoi fondatori Costantino Reyer e Pietro Gallo secondo i quali lo sport è una preziosa palestra di vita capace di formare e di migliorare la persona – ha detto il presidente Luigi Brugnaro alla presentazione del torneo. Questo appuntamento unisce la commemorazione di Iqbal Masih con la promozione di valori fondamentali per la vita, come l’etica e la solidarietà. Più in particolare, ricordare il sacrificio del bambino pakistano chiedendo che finisca la piaga sociale dello sfruttamento del lavoro minorile, è per noi un impegno che desideriamo continuare a sostenere con decisione, certi che l’attività sportiva sia un importante volano per fermarsi a riflettere e contribuire a migliorare la società”. R.P.
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padova Via Lisbona,10 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 www.givemotions.it • info@givemotions.it
10 Sì, viaggiare 32 FRANCIA
L’ISOLA DA SECOLI DIFENDE CON ORGOGLIO LA PROPRIA IDENTITÀ LINGUISTICA E CULTURALE E SI PROPONE CON ORIGINALITÀ AL TURISMO BELLISSIME SPIAGGE, PORTICCIOLI NATURALI MA ANCHE BORGHI ARROCCATI SULLE MONTAGNE DALLA NOBILE BASTIA ALL’ARCIGNA CALVI PASSANDO PER LA DELIZIOSA SAINT FLORENT E ATTRAVERSANDO IL DÉSERT DES AGRIATES GRANDI VINI A PATRIMONIO, PRIMA DOC CORSA E RARITÀ BOTANICHE AL PARC DE SALECCIA
Fieramente Corsica V
icina fisicamente, ma anche culturalmente. La Corsica, basta guardare la carta geografica o ascoltare chi parla il corso, ha saputo conservare un forte legame con l’Italia, o quanto meno con l’area culturale della nostra penisola. Tutto ciò nonostante i quasi due secoli e mezzo di appartenenza alla Francia, annessione che allora fu favorita dallo disfacimento della Repubblica di Genova, a cui l’isola apparteneva fino al 1768 (l’anno precedente alla nascita di Napoleone in quel di Ajaccio). Prima ancora alla guida dell’isola c’erano stati i Pisani. Questa forte identità, orgogliamente corsa, è uno degli aspetti che colpiscono subito il visitatore dell’isola, mettendo in evidenza il fatto che la Corsica, seppur abbia fatto del turismo internazionale la maggiore fonte del proprio reddito, non ne ha mai venduto l’anima. Basta notare come anche i centri turistici più conosciuti si siano sviluppati seguendo dei modelli propri, salvaguardando i tratti caratteristici della propria diversità. Che i corsi siano gente tosta lo si coglie anche da come ti invitano a pronunciare i nomi delle città senza il ben noto accento finale alla francese: Bastia e non Bastià, Calvi e non Calvì, Bonifacio e non Bonifaciò. Ora il corso è diventato anche materia scolastica, lo imparano i bambini e i ragazzi a scuola. Un modo per perpetuare un patrimonio di cultura e di tradizioni locali di cui la gente dell’isola va fiera e che i francesi mostrano di saper rispettare. Un viaggio in Corsica, specie se si arriva a bordo dei traghetti della Corsica Ferries (inconfondibili per via quello sgargiante colore gialloblù), inizia da Bastia, ex cittadella genovese, città dalle alte case con le finestre colorate che guardano il mare. Città dinamica, capitale commerciale dell’isola, ma anche scrigno di quartieri antichi, uno dei
IL TRAGHETTO-HOTEL
NELLA FOTO DI COPERTINA UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI SAINT FLORENT E DUE SCORCI NATURALI NELLA STESSA ZONA. QUI SOPRA: UNA VEDUTA DELLA CITTADELLA FORTIFICATA DI CALVI. SOTTO, DA SINISTRA: UN’INSEGNA DI TONO INDIPENDENTISTA IN CENTRO A BASTIA, PRODOTTI DELLA GASTRONOMIA DELL’ISOLA, LA VERGINE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A CALVI VESTITA A LUTTO IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA SANTA (ALLE SPALLE IL CROCEFISSO COPERTO IN ATTESA DELLA PASQUA), UN DETTAGLIO DEL GIARDINO BOTANICO DI PARC SALECCIA IN BALAGNE E UNA VEDUTA DAL MARE DELLA CITTÀ VECCHIA DI BASTIA
quali di recente è stato salvato dalle demolizioni di un ambizioso piano urbanistico per effetto di una largamente condivisa protesta popolare. Dal molo “du Dragon” si ha una splendida vista sul porto. Nella parte alta della città (TerraNova) svetta ancora l’Antico Palazzo del Governatore. In città vissero Honoré de Balzac e il generale Hugo, con il figlio Victor che poi divenne un grande scrittore. La grande piazza Saint Nicolas, costeggiata da alti platani, è il cuore pulsante della città. Vi si affacciano tanti locali che offrono la possibilità di degustare alcune specialità corse: trippa bastianese, zucchine e sardine con brocciu, aziminu (zuppa di pesce) e diversi prodotti del mare. Le chiese da sole meritano una sosta a Bastia, alcune sono state rese grandi dall’opera instancabile delle confraternite. Il secondo fine settimana di luglio, il porto vecchio di Bastia rivive i fasti di un’antica cerimonia: il passaggio dei poteri fra i governatori nominati da Genova. Alle 21 il vecchio governatore lascia il mastio per accogliere il suo successore a bordo della galera d’onore. Calvi è l’altra grande città del nord dell’isola: fu l’unica fra le piazzeforti corse a non cadere durante l’assedio inglese del 1793, appoggiate da Pasquale Paoli. Oggi nella cittadella che domina la città ha ancora sede una
Originalissima la proposta di Corsica Ferries: la possibilità di trascorrere dei weekend sfruttando la nave sia come traghetto per il collegamento fra l’Italia (ovvero il porto di Savona-Vado) e Corsica (Bastia) che come albergo. Con il vantaggio di avere al seguito la propria auto per poter girare l’isola per due o tre giorni, rientrando per il pernottamento nella nave ancorata in porto. Una formula nuova, che sta incontrando un certo successo. I prezzi sono abbordabilissimi e variano dal livello della cabina che si sceglie. I ristoranti di bordo sono rinomati per la qualità della cucina. Le navi della compagnia che ha per simbolo la testa di moro bendata sono la location ideale anche per riunioni di lavoro, eventi e convegni. www.corsicaferries.com
guarnigione della Legione straniera. La città è adagiaata su una rada luminosa che si staglia in un panorama di monti severi (sullo sfondo la neve si nota fino a primavera inoltrata). Calvi è il capoluogo della Balagna. Per la sua posizione e il suo clima richiama anche un turismo nautico internazionale di alto livello. La spiaggia si estende su 6 km ed è orlata di pini a ombrello. Un monumento ricorda che anche qui è nato... Cristoforo Colombo. Ma allora la città era genovese e la circostanza diventa plausibile. Molto sentite in questa città le manifestazioni religiose durante la Settimana Santa di Pasqua. Vengono anche distribuiti i canistrelli, dei dolci tipici locali. Da vedere la chiesa di San Giovanni Battista con i suoi preziosi interni. Nella Balagne da vedere anche i borghi di Sant’Antonino, da cui si ha una vista strordinaria, e di Pigna, con i suoi piccoli laboratori artigianali. Da non perdere il giardino botanico “Parc de Saleccia” che si trova in una suggestiva area lungo il litorale. Presenta la flora della macchia corsa e mediterranea, con varietà rare provenienti da più parti del mondo. Selvaggi e impreziositi da una natura incontaminata i panorami nel cosiddetto “Desert des Agriates”, paradiso degli escursionisti in moto. Infine Saint Florent (San Fiurenzu in corso), villaggio
di mare che sorge alla foce del fiume Aliso. E’ chiamata non a caso la Saint Tropez della Corsica per la bellezza della rada e del porticciolo naturale. Anche qui l’abitato è dominato dalla cittadella fortificata (creata dai genovesi nel 1439). Da vedere anche la cattedrale di Santa Maria Assunta (du Nebbio). Nella zona di Saint Florent sorge la zona vinicola di Patrimonio, la più pregiata della Corsica, tanto che è stata la prima dell’isola a meritarsi l’AOC (la Doc francese). Una strada dei vini invita a conoscere il Moscato, i rossi, i bianchi e i rosè locali. Una ventina i produttori in attività. Soste consigliate: a Bastia il ristorante “Le Cosi” sul lungomare; a Saint Florent l’Hotel La Roya, il cui ristorante si fregia di una stella Michelin; a Cateri (sulla strada per Calvi) da “Chez Leon”, trattoria specializzata in tipicità corse; a Calvi l’Hotel Abbaye e il ristorante del lussuoso complesso “La Signoria”, l’ex residenza di campagna dei Michelin (quelli degli pneumatici) ristrutturata dalla famiglia Ceccaldi e trasformata in una dimora di charme. Da non perdere in Corsica i salumi e i formaggi. Sono straordinari e frutto di lavorazione artigianale. Info: www.rendezvousenfrance.com ; www.bastiatourisme.com ; www.calvi-tiurisme.com e www.balagnecorsica.com ; www.visit-corsica.it
34 Concerti e non solo 36 1112 in veneto A Padova
al gran teatro geoX di padova arrivano BEN HARPER - 9 maggio 2014 YES - 17 maggio 2014 RITA PAVONE - 24 maggio 2014 LISA STANSFIELD - 28 maggio 2014 (geoxino) TORI AMOS - 4 giugno 2014 BILLY IDOL - 10 giugno 2014 CHICAGO - 28 giugno 2014 A Piazzola sul Brenta
hYdrogen festival NEGRAMARO - 6 luglio 2014 ROBERT PLANT + North Mississippi Allstars - 14 luglio 2014 JAMES BLUNT - 15 luglio 2014 SCORPIONS - 18 luglio 2014 ELISA - 25 luglio 2014
mille e ancora mille... pagina a cura di graziano edi corazza
eventi
parliamo di artisti veneti
SUZANNE VEGA il 18 luglio 2014 Al FESTIVAL del CASTELLO SCALIGERO DI VILLAFRANCA (VR) arriveranno: 24 giugno 2014 ARCADE FIRE 2 luglio 2014 SOUNDGARDEN 16 luglio 2014 ARTIC MONKEYS Sguardo a Nordest a TRIESTE Stadio N. Rocco PEARL JAM il 22 giugno 2014 JOE SATRIANI il 4 luglio 2014 Festival GRADO Lungomare a TRIESTE Piazza Unità il 9 luglio 2014 la “leggenda” dei CREEDENCE C. R. JOHN FOGERTY tutte le info: www.ecoveneto.it. www.tuttoeventitalia.it
Verona
FESTIVAL SHERWOOD DI PADOVA STADIO EUGANEO 11 LUGLIO 2014
Al VERONA FOLK FESTIVAL farà una tappa: a Villa Venier di Sommacampagna
FESTIVAL - CASTELLO SCALIGERO DI VILLAFRANCA (VR) 18 LUGLIO 2014
verona folK festival
afterhours in concerto con “hai paura del buio tour”
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Le date venete degli Afterhours questa estate: 11 luglio a Padova e 18 luglio Villafranca (Vr)
na ricorrenza strana per gli Afterhours di Manuel Agnelli. Solitamente le ricorrenze di un fatto eccezionale o straordinario si fanno al decennale, ventennale, venticinquesimo... Un mese e mezzo fa nel trevigiano sono venuti a ripresentare dopo 17 anni dalla sua pubblicazione il monumentale “Hai Paura Del Buio?”. E questa estate tornano nel Veneto con altre due date. Una allo stadio Euganeo di Padova il 11 luglio ed una al castello di Villafranca il 18 luglio. “Hai Paura Del Buio?” del 1997 è il secondo album cantato in lingua italiana dopo il precedente “Germi” (1995) dal leader Manuel Agnelli. “Hai Paura Del Buio?” nasce dopo la fine dell’etichetta Vox Pop che portò gli Afterhours senza casa discografica. Manuel Agnelli racconta nelle interviste del tempo di aver registrato tutte le 19 tracce dell’album riempiendosi di debiti. Questo disco voleva rappresentare un ultimo pungente, sarcastico saluto, musicando una realtà maligna... Fu la Mescal ad accettare il lavoro. Dopo questo album, il bassista Alessandro Zerilli abbandonerà il gruppo. “Hai Paura Del Buio?” è il migliore album del gruppo; proprio grazie ad esso gli Afterhours verranno eletti la band più significativa della scena indie rock italiana. È l’opera più completa degli Afterhours, nella quale si fondono punk, hardcore punk, pop rock, post grunge, ballate elettriche; si caratterizza per la capacità di misurarsi con generi e sonorità differenti. I testi sono ironici, irriverenti. In “Hai Paura Del Buio?” l’alternative rock (non a stelle e strisce) finalmente tricolore è capace di misurarsi con energia, candore, rifiuto, ironia, rabbia, con le deflagrazioni ed irriverenze dell’indie mondiale (poi inglobato da MTV e Majors). Il disco odora anche di Nirvana, Pixies, Sonic Youth, e strambi episodi cantautorali. “Hai Paura Del Buio?” è stato unanimemente riconosciuto il cd più bello ed interessante degli ultimi venti anni ed il capolavoro delle etichette discografiche indipendenti. Nel luglio 2013 “Hai Paura Del Buio?” dà il nome ad un festival culturale itinerante promosso dagli Afterhours. L’11 marzo 2014 è stata pubblicata dalla Universal Music un’edizione speciale di “Hai Paura Del Buio? contenente la versione rimasterizzata dell’album originale (Remastered) ed un nuovo CD che vede coinvolti diversi artisti di spicco della musica italiana ed internazionale, che hanno collaborato con gli Afterhours per reinterpretare tutti i brani che compongono l’album e proporre al pubblico una versione nuova e particolare (Reloaded). Dopo tanti anni di gavetta e centri sociali gli Afterhours si troveranno davanti oggi in questo tour anche quelli della nota frase contenuta in “Sui Giovani D’Oggi Ci Scatarro Su”, nella quale viene distrutta a parole una intera fetta generazionale, quella del “Come pararsi il culo e la coscienza è un vero sballo / sabato in barca a vela, lunedì al Leoncavallo”, colpendo al cuore l’ostentata borghesia giovanile che venerava la facciata innocua e superficiale dell’underground musicale. Ieri con Vox Pop, poi con Mescal, oggi con Universal. Di strada questi ragazzi ne hanno fatta parecchia e... se avessero accettato la Geffen statunitense anni fa: oggi sarebbero una band planetaria!
occasione del lancio del nuovo album “il viaggio” uscito il 22 aprile 2014 il duo veronese sonohra protagonista di una irripetibile “impresa” artistica internazionale
“I
l Viaggio” è il titolo del singolo uscito il 4 aprile 2014 e l’omonimo album è uscito il 22. Sabato 12 Aprile, alle 11.30 in Piazza Duomo a Milano, i fratelli Fainello e l’artista cinese Li Wei hanno volteggiato nel cielo di Milano tra funi, pedane e cavi. Come da consuetudine nelle sue famosissime opere, l’artista ha immortalato la speciale esibizione rendendola un magico scatto fotografico. L’evento, patrocinato dal Comune di Milano‚ dalla Direzione Cultura e Settore Spettacolo‚ ha portato per la prima volta nella storica piazza Li Wei, che ha prestato la sua genialità per l’inedita fusione tra musica e arte. Ed è proprio un’opera di Li Wei, “Balloons 2”, quella che i Sonohra hanno scelto come immagine di copertina del loro nuovo album (in collaborazione con la “Biennale Italia Cina”, ARTantide‚ Sandro Orlandi). L’ALBUM “IL VIAGGIO” DISPONIBILE DAL 22 APRILE 2014 Un progetto discografico maturo, caratterizzato da una composizione melodica orecchiabile ma allo stesso tempo estremamente ricercata. Un disco che segna il ritorno dei Sonohra, frutto di un anno di lavoro in studio, in equilibrio tra musica folk, sperimentazione, linguaggio rock ed universo britpop, dove si riconosce un prepotente ritorno delle chitarre acustiche che si sposano perfettamente con i riffs di chitarra elettrica. Ricerca, anche, nelle armonizzazioni vocali e negli arrangiamenti delle varie voci, per un album che si avvale d’importanti collaborazioni: Enrico Ruggeri ha firmato il testo del primo singolo “Il Viaggio” ed i Modena City RamNella foto in alto gli attuali blers, insieme ai Sonohra, lo hanno eseguito in studio, mentre l’autore del musical Sohnora, sotto la copertina “Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo” Vincenzo Incenzo ha scritto il testo del disco di “Incantevole”. Dieci i brani, più una traccia in esclusiva su iTunes. I testi, ad esclusione de “Il Viaggio” e di “Incantevole”, sono stati scritti da Luca, mentre gli arrangiamenti e le musiche curati da Diego. Le immagini del booklet e del retro copertina sono del fotografo Guido Harari, che ha immortalato i più grandi artisti del rock. Il mastering è curato dal grande Greg Calbi, che ha lavorato con il meglio della musica folk e d’autore mondiale - da Bob Dylan a Bruce Springsteen‚ e da Steve Fellone, presso i prestigiosi Sterling Sound di New York. Prodotto e distribuito dall’etichetta indipendente Believe Digital, leader mondiale della distribuzione digitale, che sbarca anche nel mondo del mercato fisico‚ il disco è stato distribuito in tutto il mondo nello stesso giorno. Oltre 700.000 i fans in attesa dell’uscita del disco. I numeri: solo su Facebook sono più di 400.000 gli ammiratori, su Twitter più di 25.000 i followers. I sostenitori non sono solo italiani ma vengono anche dalla Germania, Messico, Argentina, Brasile, Stati Uniti, Colombia, Perù e Cile. Quest’estate i Sonohra porteranno il nuovo album in tour.
esce a maggio “un fedele ritratto” il nuovo album del trevigiano giorgio barbarotta
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er pubblicarlo il cantautore trevigiano sceglie ancora una volta la strada dell’artigianato puro autoproducendosi e chiamando a raccolta la sua squadra di fedelissimi: Nicola “Accio” Ghedin, batteria (Estra, Giulio Casale), Stefano Andreatta, basso (Manodopera, Wharthey), Giulio Moro, chitarra (El Deyma) e l’ausilio live di Angelo Michieletto, chitarra. Dodici canzoni inedite per un lavoro strutturalmente incentrato sulla forma canzone, ma stilisticamente improntato alla ricerca lirica, sonora, ritmica. Barbarotta insiste sulla coesistenza tra linguaggi diversi proponendoci un cd (il quinto a suo nome) quanto mai personale, autarchico e ricercato, ricco di molteplici sfumature musicali e difficilmente catalogabile. Poesia, rock elettrico, cantautorato folk, amosfere jazzy, un pizzico di psichedelia ed elettronica. L’album apre con “Sbotta”, grido di denuncia contro il malcostume in tempo di crisi, prosegue con il singolo “Camerino al neon”, romantico elogio del quotidiano; è poi la volta di “La roba da buttare”, suggestivo e ipnotico ritratto d’ambiente, e di “Portami a casa”, originale ed incalzante odissea notturna; “L’eclissi di sole” è liquida, sommessa ed intimista, “Come un principio d’estate” è un elegiaco omaggio alla leggerezza estiva ed alla giovinezza, “Gratia Dei” è una una preghiera ed invocazione al sacro, “L’ancora e la deriva” è una allegoria sul connubio indissolubile tra stabilità e fuga, tra noto e ignoto, “Tutti giù per terra” è un sarcastico ed attualissimo scioglilingua pessimista, “Nuovamente liberi”, sprona alla consapevolezza del rapporto tra tempi moderni e libertà, “Stelle e strisce” è uno spudorato diario di viaggio USA; chiude infine la tracklist l’onirica “Echi di Tokyo”, omaggio al volo ed alla connessione tra mondi, popoli, culture. L’album, registrato e prodotto al Virtual Studio di Treviso da Andrea De Marchi (Tolo Marton, Quarto Profilo) è disponibile in versione cd fisico ed in digitale: info al sito www.giorgiobarbarotta.it. GIORGIO BARBAROTTA Cantautore atipico, nasce a Treviso nel 1972. Fonda nel 1995 la rock band Quarto Profilo con cui incide 4 albums. Nel 2003 intraprende la carriera solista. Pubblica dal 2005 ad oggi i cds “Schegge (di vita propria)”, “In centro al labirinto”, “Verso est”, “Snodo”, tutti albums di canzoni proprie, prodotti col marchio GB Produzioni. Propone un originale connubio tra canzone d’autore, rock e folk. Intensa da sempre l’attività live con la sua band con oltre 500 date all’attivo, tra cui un tour di dieci concerti nel 2009 da Pechino a Shanghai oltre a 2 tour in Austria, e 2 nei Balcani. Diversi i riconoscimenti ricevuti in ambito musicale e letterario a livello nazionale, le compilations e le collaborazioni artistiche, anche in veste di produttore. Ha pubblicato il libro “Tra le pieghe del giorno” (Ed. Vianello) 2007 e “Era Venere” (Ed. Happy Leader) 2009, raccolte di poesie e racconti.
Giardinaggio Giardinaggio 35 21 >> Coltivare piante di agrumi è più facile di quel che si crede
Limoni: la poesia di Montale nei vostri giardini Sono piante sempreverdi che regalano piacere alla vista e all’olfatto. E’ importante per mantenere la capacità vegetativa, concimare bene e innaffiare spesso di Germana Urbani
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llungare una mano e avere a disposizione dei frutti sempre freschi e profumati non ha prezzo, specie se si tratta di piante di agrumi. Ormai gli alberelli di limoni sono diffusissimi nei terrazzi e nei giardini e non sono più una prerogativa del Sud Italia. Questo perchè sono entrati a far parte a tutti gli effetti delle piante ornamentali. Si tratta di sempreverdi, che possono variare notevolmente in altezza a seconda della specie e del tipo di coltivazione: da circa un metro a oltre nove metri di altezza. Avere dei vasi di agrumi in giardino, sotto la pergola o in terrazza è come avere una piccola opera d’arte vivente. Sono piante molto sceniche, infatti, oltre ad essere piacevoli per i sensi. Le foglie sono lucenti e ricche di sostanze oleose aromatiche, una vera delizia per gli appassionati. I fiori sono generalmente bianchi con 5 petali e costituiscono un ulteriore motivo di ornamento poiché si aprono in vari periodi dell’anno, nelle specie ornamentali, poi, sono riuniti in vistosi mazzetti e sono molto profumati. Per i botanici questa pianta non produce un frutto – limone, cedro o arancia – ma una bacca detta esperidio. La coltivazione in terra risulta ottimale nelle zone climatiche temperate, con clima mite in inverno, in posizione riparata da vento e soleggiata. Nelle zone con inverni rigidi, in cui le temperature scendono sotto lo zero, è necessario porre al riparo le piante di agrumi, in serra fredda. Dunque è molto meglio coltivarle in vasi che possono essere spostati con più facilità.
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Gli esperti consigliano di evitare, se possibile, i vasi di plastica e preferire vasi da giardino in pietra o in terracotta, in modo che la pianta non soffra. Meglio posizionare il vaso in una zona soleggiata e riparata dalle correnti d’aria. Una buona scelta potrebbe essere quella di collocare il vaso a breve distanza dalle pareti esterne dell’abitazione, lungo uno dei lati soleggiati. E’ importante cambiare il vaso ogni due anni all’inizio della primavera, con i primi soli caldi di marzo, diciamo. E’ importante regolarsi riguardo al diametro del vaso, tenendo presente che esso dovrà corrispondere all’espansione della chioma della pianta di limoni. Una pianta ormai adulta può richiedere un vaso del diametro di 80 centimetri. Una volta raggiunte tali dimensioni, il rinvaso potrà essere considerato definitivo. Mentre la pianta sta ancora crescendo è possibile potarla in modo tale che la sua chioma possa assumere la forma desiderata. Il periodo ideale per la potatura è la fine dell’inverno, in modo tale che la pianta con l’arrivo della primavera sia pronta a rigenerarsi. Chi ama le cose naturali, però, può anche lasciare che la pianta cresca liberamente. Quanto al terreno occorre sapere che gli agrumi sono piante piuttosto rustiche, che tollerano diversi tipi di suolo, anche se gradiscono un certo livello di acidità. Il terreno deve essere di medio impasto, con l’aggiunta di alcuni elementi utili non solo a mantenere un pH leggermente acido, ma anche a garantire un’ottima struttura e porosità per consentire un adeguato sviluppo delle radici. In particolare, si consiglia un terriccio in cui siano stati mescolati torba, stallatico ben maturo e anche pietra pomice.
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la concimazione li agrumi necessitano di elementi nutritivi in modo quasi costante, tra la fine dell’inverno e il tardo autunno, con un picco in primavera. Per una fertilizzazione completa è bene ricorrere sia ad un concime organico da distribuire a fine inverno (stallatico maturo, semi di lupino, cornunghia, sangue di bue), sia ad un concime minerale complesso (come quelli granulari a lenta cessione), che va usato tre volte l’anno: in aprile, luglio e settembre. Il letame, non fresco, va posto sopra la terra del vaso, ad una certa distanza dal tronco. La farina di lupino, invece, lungo i bordi del vaso, lasciata in superficie e interrata leggermente solo dopo la sua decomposizione.
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’estate si può irrigare tutti i giorni, mentre in inverno è sufficiente una volta la settimana. Tuttavia, la vecchia ‘tecnica’ empirica di infilare un dito nel terreno, per sentire se è ancora umido o meno, è sempre valida. Inoltre, se le foglie sono turgide ed estese significa che va tutto bene; se invece sono accartocciate, occorre bagnare. Evitare, piuttosto, di utilizzare acqua con cloro (lasciarla riposare per un giorno) e curare sempre il perfetto drenaggio.
36 I nostri esperti
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SALUTE
Dott. Alessandro Gabellini, Cardiologo
La stenosi delle carotidi: malattia o fattore di rischio cardiovascolare? Circa un terzo dei pazienti affetti da malattia delle coronarie è portatore di una stenosi carotidea. Questo spiega perché sovente il medico che si occupa del cuore, il cardiologo, si trova a dover affrontare anche il problema della patologia delle carotidi, con la necessità di dare al paziente i suggerimenti più appropriati e di avviarlo se necessario allo specialista di competenza. La stenosi, ovvero il restringimento della carotide, è una delle espressioni della malattia aterosclerotica o aterosclerosi che è caratterizzata dalla presenza di placche localizzate in varie parti del sistema circolatorio. Vi è infatti una frequente associazione fra malattia delle coronarie e la patologia carotidea. La lesione è caratterizzata da una placca ateromasica (accumulo di colesterolo, calcio, cellule infiammatorie) localizzata alla carotide comune prevalentemente alla biforcazione fra carotide interna ed esterna (fig. 1). Il restringimento è espresso in percentuale ed è significativo quando supera il 30-40%. La presenza di una stenosi significativa esprime in un soggetto un rischio aumentato di avere negli anni successivi un ictus cerebrale. Tale rischio dipende dal grado della stenosi ma anche dalle caratteristiche strutturali della placca
(ecogenicità, omogeneità, stato della sua superficie ed altro). L’ictus deriva da due possibili meccanismi: 1. Un meccanismo emodinamico dovuto al progressivo restringimento della carotide causato dall’evoluzione della placca che comporta un ostacolo progressivo al passaggio di sangue al cervello 2. Un meccanismo trombo embolico provocato da una rottura/ulcerazione della placca che favorisce il deposito di materiale trombotico con occlusione acuta della carotide o il distacco di frammenti trombotici responsabili di embolie cerebrali. La placca può essere del tutto priva di sintomi e manifestarsi improvvisamente con un ictus. In altri casi può manifestarsi con un attacco ischemico transitorio (TIA), ovvero con un deficit neurologico (riduzione della forza ad un arto, vertigini, difficoltà ad articolare la parola) che insorge all’improvviso e regredisce dopo 24 ore spontaneamente. Il TIA ha in sé un elevato rischio di determinare nel giorni o mesi successivi un vero e proprio ictus. Come ci si accorge della presenza di una stenosi carotidea e quali sono gli accertamenti da consigliare? La presenza di un soffio ai lati del collo è un
indizio importante ma non sempre e necessariamente rilevabile da parte del medico. La diagnosi viene confermata con esami strumentali fra i quali il più importante e semplice è l’ecocolor Doppler delle carotidi o dei tronchi sovra aortici (TSA) (Fig.2). Questo esame,molto semplice, poco costoso ed assolutamente privo di rischi, sfruttando gli ultrasuoni consente di visualizzare la placca, di definirne le caratteristiche strutturali e l’entità della stenosi espressa in percentuale. Una stenosi è critica quando è maggiore del 70 %. In casi particolari molto dubbi o gravi si può ricorrere ad esami più sofisticati e costosi, di secondo livello ( AngioTAC o angioRM dei tronchi sovraoartici). A chi consigliare dunque un ecodoppler delle carotidi? Anzitutto a quei pazienti che hanno manifestato un deficit neurologico. Rammentando però che la placca carotidea può essere spesso asintomatica, quindi insidiosa, l’esame andrà proposto a tutti quei pazienti che hanno una patologia coronarica (infarto miocardico, angina) o delle arterie degli arti e a tutti quei pazienti che presentano un elevato rischio per aterosclerosi come il fumo, il diabete, l’iperten-
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Figura 1 Esempio di placca carotidea
Figura 2: esempio di placca carotidea all'ecocolor Figura 1: esempio di placca carotidea all'ecocolor Doppler
sione arteriosa, e l’ipercolesterolemia, specie 60 anni. se in età superiore ai Qual è il comportamento da tenere in caso di una stenosi carotidea? Se la stenosi non è critica è importante la correzione dei suddetti fattori di rischio aterosclerotico ed intraprendere una terapia medica farmacologica che prevede farmaci antiaggreganti ( acido acetilsalicilico o ticlopidina o clopidogrel). Recentemente anche le statine, indipendentemente dal valore del colesterolo, hanno assunto un posto determinante per l’effetto di stabilizzare e in qualche caso di ridurre la placca. In caso di stenosi critica ( > 70%) vi è indicazione all’intervento chirurgico di endoarteriectomia o endoaterectomia (TEA) che comporta una incisura dell’arteria in anestesia loco regionale o generale e rimozione della placca, tecnica in vigore da oltre 50 anni. Negli ultimi 10-15 anni si è affermata come
Figura 3: Esempio di angioplastica carotidea
alternativa una tecnica percutanea di angioplastica carotidea, simile all’angioplastica coronarica,che comporta l’inserimento di un catetere per via percutanea femorale,la dilatazione con palloncino dell’arteria con inserimento di uno stent (Fig.3). I risultati delle due tecniche, chirurgica e percutanea, misurati in laboratori ad alto volume lavorativo, sono sovrapponibili per benefici, con analogia di rischi e possibilità di restenosi (5-10% con maggior incidenza nei primi 12-18 mesi), come evidenziato dallo studio recente CREST. L’indicazione ad un tipo o l’altro di procedura andrà valutata caso per caso tenendo conto delle esigenze e della condizione del singolo paziente.
Dr. Alessandro Gabellini Cardiologo, dal 1990 al 2013 Dirigente Medico di 1° livello presso l’UOC di Cardiologia di Este. Oggi svolge attività cliniche, di ergometria, di ecocardiografia e ultrasonografia vascolare presso un poliambulatorio privato. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
i nostri Esperti I nostri esperti 37
AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Stalking Condominale
Cari lettrici e lettori, a poco più di 5 anni dall’introduzione nel nostro ordinamento del reato di atti persecutori, comunemente conosciuto come stalking, vorrei portare alla vostra attenzione alcuni pronunce giurisprudenziali che hanno esteso l’ambito di applicazione di tale fattispecie delittuosa al punto da ravvisarla anche per fatti accaduti in danno di condomini. innanzitutto che cos’è lo stalking e quali sono le sue principali caratteristiche? Il delitto di atti persecutori di cui all’art. 612 bis c.p. è stato introdotto nel nostro ordinamento dal d.l. 23.02.2009 n. 11 (conv. in Legge 23.04.2009 n. 38) a far data dal 25 febbraio 2009 con lo scopo di colpire le reiterate condotte di minaccia o molestia poste in essere da un soggetto in danno di un altro e tali da determinare in quest’ultimo un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o, infine, una alterazione delle abitudini di vita. Nella realtà dei fatti, le ripetute minacce o molestie possono assumere la forma più diversa, ad esempio attraverso telefonate, sms, mail dal contenuto offensivo o intimidatorio o, ancora, lettere o biglietti lasciati sull’autovettura o sulla porta di casa della persona molestata. Gli stalker, inoltre, sono soliti appostarsi nelle
vicinanze dei luoghi frequentati dalla vittima (es. luogo di lavoro, palestra, abitazione) o, ancora, seguire o spiare quest’ultima. Particolare importanza per le vittime di stalking assume il termine per la proposizione della querela che è raddoppiato rispetto a quello ordinariamente previsto. Pertanto, la persona che si ritiene vittima del reato in esame ha sei mesi di tempo dalla conoscenza del fatto – reato per poter sporgere querela. A ciò si aggiunga che ove il reato venga commesso in danno di minori o di una persona con disabilità ovvero da un soggetto già ammonito dal Questore, il reato diventa perseguibile d’ufficio. quando è ravvisabile il delitto di atti persecutori? Affinché possa configurarsi il reato in esame è necessario e sufficiente che, in conseguenza delle reiterate condotte di minaccia o molestia - per la giurisprudenza bastano anche solo due condottesi produca, alternativamente, uno dei tre effetti legislativamente previsti, ovvero: stato di ansia o paura, fondato timore per l’incolumità propria o di un proprio congiunto o l’alterazione delle abitudini di vita. che cosa si intende per stalking condominiale? Il delitto di atti persecutori ha assunto anche forme diverse da quella “tradizionale” che, generalmente,
si individua nell’uomo che molesta o minaccia una donna. Vero è, infatti, che il reato di stalking può interessare anche i rapporti di vicinato e di condominio. In tal senso si è espressa la Corte di Cassazione (Cass. Pen., Sez. V, 7.04.2011, n. 20895) che, ampliando i confini di tale reato, ha individuato la figura dello stalking condominiale giudicando “riduttiva la lettura della norma nel senso che gli atti molesti debbano essere per forza rivolti ad una sola persona”. In considerazione di ciò, non è necessario rapportare ciascuna condotta di stalking alla singola persona offesa, ben potendo la minaccia dello stalker assumere una direzione collettiva e indiscriminata. In altri termini, il reato in esame è configurabile anche quando la vittima non è sempre lo stesso soggetto bensì persone diverse, quali i condomini di un palazzo, di volta in volta perseguitati dalle condotte moleste dello stalker. Ad esempio, è ravvisabile stalking condominiale nelle condotte del condomino che chiude il vicino nell’ascensore o insegue la signora del quarto piano o, ancora, versa liquami o getta mozziconi di sigaretta nel terrazzo sottostante. Queste ed altre molestie o minacce poste in essere sempre dallo stesso condomino in danno degli altri possono integrare lo stalking condominiale. come tutelarsi dallo stalking
Da ultimo vorrei fornire alcune indicazioni operative circa i mezzi che l’ordinamento appresta per tutelarsi dallo stalking. Innanzitutto, si segnala l’ammonimento da parte del Questore; strumento con funzione preventiva con cui l’Autorità di pubblica sicurezza, nella persona del Questore, invita lo stalker ad astenersi dal continuare a tenere comportamenti persecutori nei confronti della vittima. Ove il soggetto ammonito perseveri nei propri atti persecutori, non astenendosi dai comportamenti che pongono la vittima in uno stato di ansia e paura, non sarà più necessaria la querela della persona offesa, in quanto il reato di stalking diventerà procedibile d’ufficio e la pena sarà aumentata. Infine, ove la situazione necessiti di un intervento immediato al fine di scongiurare conseguenze gravi ed irreparabili, la vittima, dopo aver presentato querela, potrà chiedere al giudice di adottare la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o dell’obbligo di mantenere dagli stessi una determinata distanza. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
IL DIRITTO PER IL CITTADINO
Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin
I patti tra convinventi si possono fare dal notaio
E’ a tutti noto che in Italia non c’è una regolamentazione complessiva sulle unioni di fatto (siano esse eterosessuali od omosessuali). A molti meno, invece, è noto che da sempre esiste uno strumento previsto nel nostro Codice Civile che può essere molto utile per regolare i rapporti economici e patrimoniali anche tra coppie non unite da matrimonio: è il contratto. È ben ovvio, infatti, come due soggetti possano con un contratto regolare molteplici aspetti della vita in comune, così come la gestione e suddivisione delle spese ordinarie e straordinarie, l’acquisto di beni in comune, e più in generale i reciproci rapporti economici e patrimoniali. Di ancor maggior rilievo la possibilità di disciplinare minuziosamente la
sorte dei diritti e delle incombenze per il caso in cui la convivenza abbia a terminare; basti ricordare il frequentissimo caso dell’acquisto di una casa intestata ad uno solo dei conviventi e però pagata con mutuo intestato ad entrambi ovvero anche solo con contribuzioni reciproche. Restano ovviamente delle lacune che neppure il contratto stipulato dal Notaio può colmare e questo per l’essenziale ragione che – appunto – manca una legge nazionale che disciplini la materia. I cosiddetti diritti indisponibili, infatti, devono restare fuori dai patti di convivenza: in particolare non sarà possibile regolare la sfera dei diritti/doveri nei riguardi di eventuali figli, poiché questo aspetto è sottratto
all’autonomia delle parti; in questo caso bisognerà inevitabilmente rivolgersi al giudice. Per quanto riguarda, invece, i diritti ereditari sarà sempre possibile trovare una soluzione – benché parziale – nella redazione di un testamento che tenga conto della peculiare situazione di convivenza e che non dimentichi, in ogni caso, altri soggetti cui la legge riservi un qualche diritto in modo assoluto (es. figli di primo letto, coniuge da cui non si sia mai divorziato ecc.). Lo strumento è, in conclusione, di grande utilità; esso, tuttavia, richiede nella sua redazione una notevole competenza tecnica proprio per l’esigenza di distinguere tra quello che si può e non si può regolare. DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it
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CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provinciale
Dopo anni di promesse potrebbero venire esaudite le richieste dei res 14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli checollegano via Provinciale alla
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FASCINO IL PARTNER NON VEDE L’ORA DI SENTIRSI RASSICURATO CIRCA LA VOSTRA FEDELTÀ E LA STABILITÀ DEL RAPPORTO. IMPEGNATEVI · S ALUTE MAL DI STOMACO DA NERVOSO, È IL VOSTRO PUNTO DEBOLE, L’ALTERNATIVA, UNA FIORITURA DI FORUNCOLI CHE VI TOLGONO FASCINO
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FASCINO LA
FAMIGLIA VI OPPRIME UN PÒ, IN CASA OCCORRE PIÙ CHIAREZZA E UNA SUDDIVISIONE DI RUOLI EQUA PER TUTTI · S ALUTE RIDURRE DOLCI E VINELLO NON SAREBBE UNA CATTIVA IDEA, ALLO SPECCHIO VI VEDETE APPESANTITI MA È SOLO PARANOIA
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
Come scaricare l’App:
dal sito www.lapiazzaweb.it &
VOGLIA DI CONQUISTA, DI AVVENTURA E DI GIOCO EROTICO SENZA COMPLICAZIONI SENTIMENTALI. DATEVI DA FARE S ALUTE PER IL VOSTRO FEGATO, SPESSO SOTTO PRESSIONE A CAUSA DEGLI ALLEGRI BANCHETTI, UNA DEPURAZIONE SARÀ GRADITISSIMA FASCINO
CANCRO DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO POLEMICHE E COLPI DI SCENA SONO ALL’ORDINE DEL GIORNO MA GLI ASTRI NEL CORSO DEL MESE VI AIUTERANNO · SALUTE TRA MAL DI TESTA, BRUCIORE DI STOMACO E MAGARI ORMONI SFASATI, NON SIETE IN FORMA. CONCEDETEVI UN VIAGGIO
FASCINO AVETE UN DIAVOLO PER CAPELLO, MA È IL PARTNER A SCATENARE IL VOSTRO LATO PEGGIORE. VECCHIE RUGGINI TORNANO IN SUPERFICIE · S ALUTE DAI SOGNI ARRIVANO MESSAGGI VERITIERI, CHE EQUILIBRANO UN TORMENTONE INTERIORE: LA PSICHE TORNA SERENA
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
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BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
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Sostenibilità Sostenibilità
AMBIENTALE
Per sostenibilità ambientale si intende la capacità di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente: la funzione di fornitore di risorse, funzione di ricettore di rifiuti e la funzione di fonte diretta di utilità.
Sostenibilità SOCIALE
La sostenibilità sociale può essere definita come la capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere.
Sostenibilità
ECONOMICA La sostenibilità economica può essere definita come la capacità di un sistema economico di generare una crescita duratura degli indicatori economici. In particolare, la capacità di generare reddito e lavoro per il sostenimento delle popolazioni.
è IL SECOLO DEL CAMBIAMENTO!
PROTOCOLLO ITACA
è il secolo del rispetto dell’ambiente che si eleva a bene comune della Società mondiale. Il processo evolutivo inizia sin dai primi giorni, dal Protocollo di Kyoto, Itaca, fino ai più vicini provvedimenti del Governo italiano. Il mondo ha scelto di costruire un ambiente Ecosostenibile.
Un gruppo di lavoro specifico nell’anno 2001 ha elaborato un protocollo comune tra le Regioni Italiane per la valutazione dei requisiti e delle soglie di edilizia sostenibile, denominato Protocollo Itaca. Tale protocollo segue i metodi e gli standards già studiati in altri paesi come quello Britannico definito BREEAM e Statunitense LEED , che sono una serie di valutazioni e strumenti per aiutare l’edilizia professionale a capire e mitigare l’impatto ambientale nello sviluppo del disegno e della costruzione degli edifici. Il protocollo completo è articolato in settanta schede di valutazione e stabilisce requisiti minimi di sostenibilità edilizia. Sono stati stabiliti 10 principi base che devono caratterizzare la Bioedilizia.
ELEMENTI DI ARCHITETTURA SOSTENIBILE:
I DIECI PRINCIPI DI EDILIZIA SOSTENIBILE:
Alcuni elementi che concorrono nella realizzazione di un progetto architettonico improntato alla sostenibilità, non necessariamente tutti presenti nell’opera architettonica ma impiegati diversamente in funzione delle caratteristiche dell’edificio e del contesto:
1 Armonia e sostenibilità del sito e dell’intervento edilizio. 2 Tutela e mantenimento dell’ambiente storico. 3 Riduzione del consumo d’energia e utilizzo di fonti rinnovabili. 4 Sicurezza e salubrità del costruito. 5 Sostenibilità ambientale, economica e sociale della tecnologie edilizie. 6 Eco-compatibilità certificata dei materiali. 7 Differenziazione progettuale per la diversa qualità dell’abitare. 8 “Safety” e “Security” dell‘edificio. 9 Qualità abitativa e domotica 10 Formazione e training partecipato professionale e progettuale.
- Riduzione dei consumi energetici: - orientamento, soleggiamento e ombreggiamento, ventilazione naturale; - l’isolamento dell’involucro edilizio e ricorso alle fonti energetiche rinnovabili; - efficienza degli impianti. - Uso razionale della risorsa idrica - Utilizzo di materiali bioecologici - Regionalismo - Partecipazione - Riciclo e riuso
Istituti di credito aderenti allâ&#x20AC;&#x2122;iniziativa
a t a s s e r e t n i a d n e i z a â&#x20AC;&#x2122; Se sei un Associati! Rivolgiti allo sportello di zona per maggiori informazioni! Dolo - Via Brentabassa, 34 - T. 041.410333 Mira - Via G. Mion, 25 - T. 041.421932 Campolongo M.re - Via E. Fermi, 3 - T. 049.7985103 www.artidolo.it - info@artidolo.it
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