della Riviera Ovest
Periodico d’informazione locale. Anno XX n.64 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Dolo Mobilitazione in difesa dell’ospedale
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Fossò Cambia dal 2014 la raccolta dei rifiuti
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Stra Cina a Russia, le nuove frontiere del calzaturiero
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EDITORIALE
il paes di vigonovo fra i migliori d’italia
Il Veneto vota una nuova identità di Mauro Gambin*
“Il Paes di Vigonovo presenta ottimi spunti per il Piano delle Acque, interessanti aspetti di piantumazione e un’elevata attenzione alla pianificazione territoriale”. Queste sono le motivazioni che hanno permesso al comune rivierasco di essere premiato tra i migliori nove piani d’azione ... pag. 12
Tomaso filippi, immagini tra ‘800 e ‘900
Villa Pisani ospita la mostra fotografica “Venezia tra ‘800 e ‘900 nelle fotografie di Tomaso Filippi”; l’esposizione rimarrà aperta fino a domenica 3 novembre. All’interno delle stanze della villa sono ospitate le centocinquanta foto e una proiezione su schermo di trenta stereoscopie immagini. pag. 20
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Pianiga, vittoria del centrodestra con Calzavara Alle comunali si è registrato il crollo del Movimento 5 Stelle e il pessimo risultato del centrosinistra
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lezioni amministrative, a Pianiga non c’è stata storia. C’è stata la vittoria amplissima di Massimo Calzavara. I dati parlano chiaro e sono impietosi per le opposizioni, soprattutto per il centrosinistra, ma anche per il Movimento 5 Stelle. Ma vediamoli. Il centrodestra unito sbanca e fa il bis con il 63,26 % e 3861voti espressi. Il Movimento 5 Stelle da oltre il 35 % di febbraio è passato al 20 , 89 % (1275 voti). Malissimo il centrosinistra con Jessica Pavan che raggiunge appena il 15,84 %
(967 voti). Più che dei partiti per Calzavara è stata una vittoria personale. Una vittoria anche contro parrocchie e comitati che hanno tifato contro di lui. “E’ stata - dice il sindaco riconfermato - una vittoria a 5 stelle. La gente di Pianiga ha voluto premiare la concretezza, la voglia di fare di questa amministrazione di fronte a chiacchiere vuote e ideologiche. Si è premiato il valore della continuità e del saper fare. Abbiamo dimostrato di aver ben lavorato e la gente ci ha premiato“. Calzavara quindi non manca di
togliersi qualche soddisfazione nei confronti delle parrocchie del territorio che hanno fatto capire in più di una occasione di preferire il candidato grillino Massimo Nacchi rispetto a lui, e alla candidata del centrosinistra Jessica Pavan. “Abbiamo saputo convincere la nostra gente – dice Calzavara – dimostrando l’infondatezza delle accuse fatte dai comitati viari come “Opzione Zero”, che hanno diffuso volantini diffamatori e anche da diverse parrocchie che hanno fatto capire chiaramenpag. 6 te ai propri fedeli quale ...
l primo partito è quello degli astenuti. Il dato macroscopico emerso dalla tornata elettorale, che tra la fine di maggio e gli inizi di giugno ha portato al rinnovo dei consigli di quarantasette comuni in Veneto, riguarda in primis le persone che non hanno esercitato il loro diritto di voto. Ovunque l’affluenza alle urne è stata al di sotto della media registrata alle amministrative precedenti, anche dove si è votato recentemente a seguito del commissariamento del municipio. Che questo larga assenza alle urne rappresenti lo scollamento della società dai suoi riferimenti politici è stato detto fino alla noia, tanto da diventare una giustificazione automatica seppur vera. Poi, per carità, anche per il Veneto, volendo, ci si può dilungare in analisi che comprovino la tenuta dei partiti tradizionali grazie alla fedeltà della propria base elettorale, la credibilità dei candidati capaci di fare risultati malgrado il momento di appannamento del proprio partito, il Pd per esempio, lo sfaldamento di quelli “personali”, come il Pdl o il M5s, e l’implosione di quelli fortemente ideologici come la Lega. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
L’Intervento
“No all’aumento dell’Iva”
di Giuseppe Bortolussi*
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’Iva è’ stata introdotta nel nostro ordinamento fiscale 40 anni fa: in questo periodo di tempo l’aliquota ordinaria è variata ben 8 volte raggiungendo il valore massimo del 21%, quello in vigore. *Segretario Cgia Di Mestre
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EDITORIALE
segue da pag.
Il Veneto vota una nuova identità Lutto
E’ morto l’ex vicesindaco di Camponogara
Tutto vero ma a mio avviso c’è qualcosa di nuovo da cogliere nel panorama politico uscito dalle recenti elezioni amministrative ed è il segno di discontinuità che questa regione è riuscita ad imprimere compiendo scelte che in precedenza parevano impossibili. E’ come se i veneti, politicamente ma forse non solo, fossero in cerca di una nuova identità. Per anni lo specchio del Veneto è stata l’idea di essere la “locomotiva del Nord Est”, ossia la macchina da soldi che funzionava bene se veniva ben oliata e soprattutto se aiutata nel proprio incedere togliendo ostacoli burocratici, lacci e laccioli. La Lega, va riconosciuto, è stato il partito più audace nel farsi interprete di queste aspettative e anzi ha contribuito a creare un’immagine fortemente identitaria di questa regione, certo magari un po’ razzista e un po’ arrogante ma ricca e questo bastava per dimostrare che il modello autarchico del “paroni a casa nostra” funzionava. Oggi queste convinzioni paiono incrinate, il Veneto soffre questa crisi nello stesso identico modo delle altre regioni, forse anche di più, il “Miracolo” è finito e i moloch della politica nostrana, come Manuela Dal Lago, a Vicenza, o Giancarlo Gentilini, a Treviso, sono stati letteralmente buttati giù dal piedistallo. Più che la loro abitudine a proporre solo e sempre se stessi, è stata la loro politica a base di parole d’ordine, ormai scaduta, a determinarne il crollo. Gentilini si aspettava una riconferma per tutto quello che aveva fatto per Treviso ma in realtà quello che conta per i trevigiani e quello che si farà a partire da domani. I volti nuovi, gli sganciati dagli apparati della politica (più che gli inquisitori della politica) sembrano essere stati considerati più credibili e persuasivi nel proporre la nuova identità per il veneto del futuro, un’identità forse meno tracotante e sprezzante e forse per questo più convincente. di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it
Albert Mahchikian, 60 anni, architetto ed ex vicesindaco di Camponogara con la giunta guidata dal sindaco Valter Mescalchin alla fine degli anni Novanta, è morto nelle scorse settimane sul lago di Garda mentre era impegnato con un amico a fare una immersione a Torri del Benaco, davanti all’hotel Continental. Era giunto in Italia dalla Siria dove vivono ancora la mamma e il fratello, all’età di 14 anni. La notizia della sua morte ha colpito profondamente il paese rivierasco.
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Riviera dolo
Provincia Turismo
Regione
Mondo scuola 5 Un Pati Maltempo e crisi, Fusioni: per rilanciare apprensioni molti ne parlano il territorio Il progetto musicale Al teatro Tullioper settore Serafin diilCavarzere il 26 maggio il concerto neWs qualcuno lo fa pag. 23 pagg. 30-31 di Eugenio Ferrarese
I
l Teatro comunale di Cavarzere è stata l’elegante cornice del concerto dell’”Orchestra 3 C”, così chiamata perché composta dagli studenti degli Istituti Comprensivi di Cavarzere, Chioggia (I. C. Chioggia 1) e Camponogara (I. C. “Gramsci”). La manifestazione musicale si è svolta domenica 26 maggio 2013 e questo è stato uno degli appuntamenti della stagione musicale 2013 “Giovani note”. L’Orchestra 3 C è stata accolta sul palco dal maestro Renzo Banzato, docente del Conservatorio di Riva del Garda e direttore artistico del Teatro, che ha salutato l’exDirigente scolastico di Chioggia Erminio Boscolo Bibi, e il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, presenti al concerto. L’orchestra, che comprendeva 70 elementi, era formata da violini, violoncelli, chitarre, flauti traversi, clarinetti, pianoforti, batteria, fisarmonica, percussioni e basso elettrico. I giovani studenti si sono esibiti a fianco dei loro insegnanti di È un periodico formato da sulstrumento, 14palcoedizioni locali proponendo un impegnativo mensilmente recapitato aprogramma oltreche spaziava 250.000 dal Canone di Pachelbel alle colonne sonore di celebri film, famiglie del Veneto. come quella scritta da Ennio Morricone per Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, “La leggenda del pianistaFiesso, sull’oceano”, da
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Un successo
I muscisti-studenti provengono per l’Orchestra dagli istituti comprensivi di Chioggia, 3C Cavarzere e Camponogara
Pianiga
Torna l’emergenza nomadi, scattano gli sgomberi pag. 14
Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
società
I ragazzi della Pellico di Chioggia raccontano
“la giornata della musica”, oltre 300 studenti- suonatori si sono trovati a venezia
L
Cittadinaza italiana, in Veneto si parla dello Ius soli
a III E della scuola Pellico di Chioggia (in foto) alla Giornata della musica. Lo scorso 4 maggio i ragazzi della sezione ad indirizzo musicale, accompagnati dai loro docenti, si sono incontrati con altri 300 studenti provenienti da tutta la provincia nella prestigiosa isola di San Servolo a Venezia, uno tra i principali centri congressuali e di formazione della città, per la seconda edizione della “Giornata della Musica”. Un’iniziativa organizzata dalla rete delle scuole ad indirizzo musicale della provincia di Venezia, cui anche la Pellico dell’Istituto Comprensivo Chioggia 1 appartiene. Sul palco assieme ai loro quattro insegnanti di strumento musicale, i giovani artisti si sono esibiti in un brillante e coinvolgente repertorio di musiche cubane e sudamericane. “La performance di ottimo livello ha ricevuto i calorosi applausi del pubblico e i complimenti di molti insegnanti delle altre scuole – racconta Filippo Maretto, insegnante - È stata una giornata di grandissima festa, in cui il pubblico era formato da studenti e professori, famiglie e dirigenti scolastici”. La giornata si è conclusa con l’esecuzione del brano “Muschabangilo”, intonato da tutti gli studenti presenti che hanno così dato vita a una numerosissima orchestra sparsa in tutto l’auditorium. La giornata della musica è stata la prima delle iniziative che coinvolgono la sezione musicale della Pellico in questo finale di anno scolastico. Sabato 11 maggio, presso l’Auditorium San Nicolò, alcuni allievi di strumento sono intervenuti alla XXII Rassegna di Poesia del “Gruppo Poeti Città di Chioggia”. Il 26 maggio, presso il teatro Serafin di Cavarzere si è tenuto il concerto dell’Orchestra 3C, con gli studenti degli indirizzi musicali di Chioggia, Cavarzere e Camponogara. Il 5 giugno si è tenuto il consueto concerto di fine anno dell’orchestra della scuola “S. Pellico”, anch’esso presso l’Auditorium cittadino. Infine, vista la convenzione tra la scuola Pellico e il Conservatorio di Adria, si svolgeranno le attività di monitoraggio dei ragazzi selezionati. Giovanna Bellemo
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Biennale 2013: un’enciclopedia ad alti contenuti pag.
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Arte
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celebri canzoni come “My way” e “Guan- Pubblica Istruzione di Cavarzere Paolo tanamera” al passionale “Libertango” del Fontolan ha ringraziato i giovani musicisti, compositore argentino Astor Piazzolla. assai emozionati e felici, per il bellissimo Gli studenti sono stati diretti dal maestro concerto, i loro insegnanti di strumento muVinicio Marchiori di Camponogara che al sicale e i dirigenti scolastici Filippo Sturaro, termine dell’esibizione ha auspicato che Fulvia Salmaso e Giuseppina Papa. l’Orchestra 3 C, dopo i concerti di Chioggia Il numeroso pubblico presente ha assidell’anno scorso e di Cavarzere quest’anno, stito a uno spettacolo molto coinvolgente e possa in futuro esibirsi a Camponogara e a ben riuscito, un esempio di eccellenza che Bordeaux, città gemellata con Cavarzere. le tre scuole coinvolte hanno offerto al loro L’Assessore alle attività culturali e allaVenezia territorio.
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La Stena Di Fossò chiuderà entro l’anno
La mostra
Comuni
Un successopersonaggio per l’Orchestra 3C
Lavoro
La Stena di Fossò chiuderà. 55 dipendenti fra impiegati e operai rischiano di trovarsi in strada entro la fine dell’anno. E la situazione con cui si sono trovati a fare i conti i lavoratori, per la maggioranza immigrati stranieri che da anni lavorano in Italia e qui hanno famiglia e hanno comprato la casa che stanno pagando con il mutuo. L’azienda di Fossò, che si trova in zona industriale in IX Strada, si occupa di riciclo di materiali da televisori e frigoriferi usati, raccoglie elettrodomestici usati, li smonta e vende il materiale ai richiedenti. È di proprietà di una multinazionale svedese che in Italia ha quattro siti: Fossò, Brescia, Verona e un altro nell’hinterland di Milano. Complessivamente ha in organico in Italia quasi 200 dipendenti.
VIVAI BARENDI P.A. MORENO
San Pietro
Lo scorso 5 giugno, una delegazione di assessori e consiglieri provinciali ha partecipato assieme ai lavoratori delle aziende in crisi del territorio provinciale - dei diversi comparti tessile, chimico, metalmeccanico ecc. – tra le altre la Ditec di Quarto d’Altino, la Transuni, la Mazzonetto di San Donà di Piave, la Fitec di Maerne, la Navalmeccanica di Mira, la Vynils di Marghera - all’udienza svoltasi in piazza San Pietro a Roma con il Santo Padre papa Francesco. Assieme ai lavoratori erano presenti il vice presidente della Provincia Mario Dalla Tor, gli assessori al lavoro Paolino D’Anna, alle attività produttive Lucio Gianni, alla viabilità Emanuele Prataviera, la presidente del Consiglio provinciale Marina Balleello, con i consiglieri Roberto Dal Cin, Diego Cagnato, Beniamino Boscolo Capon e Claudio Bullo. Al termine dell’udienza generale, una delegazione di lavoratori assieme al presidente della commissione lavoro consigliere Dal Cin, ha consegnato al patriarca di Venezia Francesco Moraglia alcune richieste affinché le presentasse in udienza privata al Santo Padre.
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Synphonie de coleurs II, un salotto per l’arte
Il Museo d’Arte Contemporanea Italiana in America (M.A.C.I.A.), con il patrocinio della Repubblica Italiana e dell’Ambasciata della Repubblica di Costa Rica, presenta la mostra temporanea Synphonie de coleurs II, curata dal professor Gregorio Rossi e organizzata in collaborazione con Art-Events. Inaugurata lo scorso 8 giugno la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 25 luglio, martedì-domenica dalle 15,30 alle 19,30. L’evento non è solo una mostra collettiva ma un salotto per l’arte, un luogo d’incontro e di divulgazione culturale. È proprio con questa intenzione che come location è stato scelto Palazzo Merati D’Auddiffret De Greoux, palazzo storico e tipico salotto del Settecento veneziano dove visse per anni Giacomo Casanova e la sua famiglia. La mostra si svolge all’interno dell’importante cornice della 55esima Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia.
Padova Rovigo Treviso
REDAZIONE: Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 maggio 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese TURISMO Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. Ha 15 milioni di arrivi e 63 milioni di presenze ma la terza per spesa da parte degli stranieri dopo Lazio e Lombardia. Nel 2012 questo settore ha attirato cinquemila nuovi posti di lavoro. Senza turismo per capirci l’economia regionale perderebbe l’8,2 per cento del Pil e 500 mila posti di lavoro
Turismo, la nuova legg
di Alessandro Abbadir
Tra le linee guida della normativa c’è l’introduzione dell’ “Albergo diffuso”
Rivoluzione nella promozione del settore con la creazione di 8 sistemi turistici tematci
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urismo, tutti i poteri alla Regione o almeno tanti di più e Pro loco sul piedistallo. Sono queste le linee guida della nuova legge quadro del turismo del Veneto, approvata a fine maggio e fortemente voluta dall’assessore Marino Finozzi. Il provvedimento legislativo, votato praticamente all’unanimità con 39 sì, tre astensioni, sono confluiti quattro diversi disegni di legge, è destinato a mettere ordine in un settore che, nella nostra regione è contrassegnato da tantissime competenze e sovrapposizioni. Qualche dato per capire di che settore si tratta: il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. Ha 15 milioni di arrivi e 63 milioni di presenze ma la terza per spesa da parte degli stranieri dopo Lazio e Lombardia. Nel 2012 questo settore ha attirato cinquemila nuovi posti di lavoro. Senza turismo per capirci l’economia regionale perderebbe l’8,2 per cento del Pil e 500 mila posti di lavoro. “Con questa legge - ha spiegato il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato - mettiamo al centro il turista e costruiamo intorno un’offerta adeguata all’evoluzione dei profili della domanda”. Vediamo cosa prevede nel dettaglio. La nuova legge ridisegna competenze: la Regione avoca a sè le politiche turistiche, lascia poco da fare
i dati. nel 2012 gli alberghi hanno risentito della crisi
Italiani in fuga, gli stranieri salvano il Veneto
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uasi tutti con il segno negativo i dati relativi ai movimenti turistici degli italiani in Veneto lo scorso anno: la crisi si fa sentire soprattutto per gli alberghi e la clientela italiana, mentre tiene la presenza degli ospiti stranieri. Se la passano decisamente meglio le attività agrituristiche, le uniche a registrare, in controtendenza, un deciso incremento, sia sul fronte degli arrivi che delle partenze. La conferma arriva dai dati sui flussi turistici elaborati dalla Regione, dai quali emerge che se nel 2011 l’industria veneta del turismo era riuscita a riprendersi registrando variazioni significative nell’arco dei dodici mesi, l’anno scorso la situazione è nettamente peggiorata, in particolare per i clienti italiani, che hanno fatto registrare un calo medio del 2,9% per quanto riguarda gli arrivi e dell’8,7 per cento sul fronte delle presenze. A controbilanciare l’effetto negativo ci pensano i turisti stranieri, il 2,2% in più rispetto al 2011 per quanto riguarda gli arrivi e il 2,7% per le presenze. Maglia nera gli alberghi a due e una stella, che registrano un calo di oltre il 3,5% sugli arrivi e del 6,3% sulle presenze, unici a perdere anche clientela straniera. A seguire le altre categorie di alberghi, i campeggi e gli alloggi privati, i quali però riducono il danno grazie alla presenza degli stranieri, dall’Europa in particolare. Sorridono invece gli agriturismi, gli unici a registrare un deciso aumento, in media del 5% per gli italiani e del 12-15% per gli stranieri, in media l’8,5% in più. dopo l’ottima crescita dell’anno precedente. In valore assoluto si tratta di numeri modesti, che incidono su poco più dell’1 per cento dei flussi turistici, ma il fenomeno continuerà a crescere anche nei prossimi anni. L’anno scorso sono arrivati in veneto 5,5 milioni di turisti italiani e ben 10 milioni di stranieri.
alle Province, esclude completamente i Comuni e pone su un piedistallo le Pro loco. Tra le linee guida della normativa c’è l’introduzione dell’ “Albergo diffuso”, esperienza mutuata sulla scorta di simili fatte in Umbria, Toscana, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. L’albergo diffuso consentirà ai borghi di montagna e ai centri storici del Veneto la possibilità di gestire l’ospitalità del turismo anche in fabbricati diversi, purché non più distanti di quattrocento metri. Una misura che serve per arginare l’abbandono dei centri storici del Veneto. Sul piano delle strutture ricettive tradizionali, la nuova disciplina distingue gli alberghi, le strutture all’aperto, le strutture complementari. Supera così la storica frattura ormai anacronistica, tra strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. Con la nuova legge la Regione intende regolarizzare campeggi e villaggi turistici. Nuove norme anche per gli Iat: avranno anche alla possibilità di prenotazioni alberghiere, di spettacoli e biglietti di trasporto. Rivoluzionati anche i Consorzi di promozione turistica: fuori gli enti pubblici, ne potrannoBojon far parte soggettiMaggiore privati, che tuttavia di solamente Campolongo (Ve) III Strada Zona Artigianale, 2 pubblipotranno presentare progetti finanziabili dalla parte Tel./Fax 049Sono 97 25 ca. Poi la ripartizione territoriale. stati636 infatti definiti i
sistemi turistici tematici: Venezia e laguna, Dolomiti e montagna, Lago di Garda, mare e spiagge, pedemontana e colli, Terme euganee, Po e il suo Delta, città d’arte, centri storici, forti e ville venete. Ma tutti i comuni saranno considerati comuni turistici in modo da favorire al massimo la valorizzazione del patrimonio storico artistico ambientale ed architettonico. In sede di emendamenti dell’ultima ora, si è assistito all’introduzione dei cosiddetti Dmo, tavoli di coordinamento per destinazione turistica, lo stanziamento di risorse ad hoc per la Provincia di Belluno, e la definizione dell’uscita della parte pubblica dai consorzi di promozione entro 18 mesi. Durante la discussione per l’approvazione della nuova legge quadro sul turismo è emerso come servano per rilanciare questo settore ”semplificazione, meno vessazioni burocratiche e ammodernamento del patrimonio edilizio”. Va ricordato infatti come questa industria posa diventare volano di sviluppo, essendo l’unica non delocalizzabile e che non crea danni all’ambiente. Insomma una rivoluzione normativa che nelle intenzioni dei promotori aiuterà un settore considerato sempre più strategico in tempi di crisi.
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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Turismo Venezia e la Riviera del Brenta accrescono il proprio appeal presso i turisti, ma anche nella zona del Basso Piave cresce la capacità attrattiva, in quest’ultimo caso i turisti sono richiamati soprattutto dall’occasione di “business”
ge rivoluziona il settore La novità La figura, proposta da Matteo Toscani, sarà introdotta per la stagione estiva 2014
“Accompagnatore di mezza montagna” per il turismo e l’occupazione di Nicola Stievano
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alla prossima stagione nasce la figura dell’accompagnatore di mezza montagna, una guida alpina che è anche guida turistica. Creare nuove opportunità occupazionali in zone a forte vocazione turistica come la montagna ma con dinamiche lavorative problematiche, ampliare l’offerta per gli ospiti e migliorare la sicurezza degli escursionisti. A questo punta il progetto di legge presentato dal vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani che va a modificare la legge sulla professione di guida alpina, introducendo anche in Veneto, su richiesta del territorio e degli operatori, una nuova figura: l’accompagnatore di mezza montagna. “Si tratta - spiega il consigliere della Lega Nord - di chi svolte professionalmente, anche in modo non esclusivo e non continuativo, l’attività di accompagnamento in escursioni su terreno montano, nelle zone rocciose, nei ghiacciai, nei terreni innevati e in tutti gli itinerari che richiedono l’uso di tecniche e materiali alpinistici. Inoltre illustra ai turisti le caratteristiche dell’ambiente circostante. Senza alcun costo per le istituzioni, viene fortemente qualificata l’offerta turistica, dando importanti opportunità di lavoro ai giovani che vogliono restare a vivere in queste zone e a tutte quelle figure professionali impegnate nella sola stagione invernale, come i maestri di sci. Un altro effetto positivo di questo progetto di legge è il miglioramento della sicurezza per gli escursionisti che, anche se non particolarmente esperti e avvezzi alle ostilità dell’ambiente alpino, potranno effettuare le loro uscite con serenità, proprio perché accompagnati da professionisti riconosciuti. Ci sono tutte le condizioni - afferma ancora il vicepresidente dell’assemblea regionale - affinché, per la stagione estiva 2014, la legge sia operativa e vi sia un’adeguata promozione di queste figure. Al progetto hanno dato il loro contributo il presidente delle Guide Alpine Lio De Nes con Bepi Casagrande, il Cai e il Soccorso Alpino”.
CON GLI INCENTIVI STATALI RISPARMIO DEL 50% SUL TOTALE DEI LAVORI !!
alla pag 5 per venene Anche pratiche soluzioni Fai da te...
PAVIMENTAZIONI AUTOBLOCCANTI IN BETONELLA
I dati Apt relativi al primo trimestre 2013
Stranieri attratti dalle città d’arte e dall’entroterra
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l turismo nel Veneziano: città d’arte ed entroterra rispetto allo scorso anno tengono, nonostante la crisi economica e le avverse condizioni atmosferiche che hanno caratterizzato un’annata particolarmente sfavorevole anche dal punto di vista meteorologico. Anzi, incrementano di qualche punto percentuale sia la voce degli arrivi sia quella delle presenze. E tutto grazie agli stranieri, provenienti per lo più dai Paesi ad economia emergente, Brasile, Russia, India e Cina. In flessione invece le mete balneari. I dati sono diffusi dall’Azienda di promozione turistica della Provincia di Venezia e riguardano il primo trimestre del 2013, gennaio-marzo. L’analisi sull’andamento dei flussi turistici nel territorio provinciale è frazionata nei tre comparti che lo caratterizzano: balneare, città d’arte ed entroterra con l’obiettivo di confrontarne gli andamenti ed evidenziarne, a livello macroscopico, le principali differenze e peculiarità. Il periodo esaminato non prende in considerazione la fase più dinamica della stagione turistica, in particolar modo per il contesto balneare, ma preannuncia, per questo ambito nello specifico una flessione che mette in allarme gli operatori del settore. E comunque risulta rinfrancante la variazione percentuale positiva dei paesi di lingua tedesca registrata nel primo trimestre (Germania +35,04% arrivi e +71,54% presenze; Austria +10,86% arrivi e +43,69% presenze) che fa ben sperare. Premesso perciò che il primo trimestre non rappresenta un dato probante, condizionato da aperture anticipate o posticipate da parte delle strutture ricettive, rispetto all’analogo periodo del 2012 si coglie tuttavia una flessione complessiva degli arrivi che sono stati 93.481(-11,19% rispetto all’anno precendente) e delle presenze, 229.610, (-6,74%). Il calo è generalizzato e riguarda un po’ tutte le città costiere (Lido di Venezia, Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Chioggia, Cavallino-Treporti). E’ il settore alberghiero a soffrire di più, sia in termini di arrivi (-13,67%), che di presenze (-11,01%). Al contrario nel settore extralberghiero il segno è positivo, con un incremento negli arrivi (+16,89%) e nelle presenze (+32,46%). Dati che però hanno una scarsa incidenza nei valori assoluti, in quanto è il settore albeghiero a fare la parte del leone, con l’89% degli arrivi e l’86% delle presenze. Di tutt’altro tenore sono i numeri che interessano invece le città d’arte, comprendendo oltre Venezia - con l’esclusione del Lido - anche i comuni della Riviera del Brenta. Per queste mete turistiche il primo trimestre è andato decisamente bene, con un incremento del 5,93% degli arrivi e del 6,23% delle presenze rispetto al 2012. Un risultato che dovrà essere valutato anche alla luce dei dati relativi al secondo trimestre dell’anno ma che comunque risulta incoraggiante. Cresce soprattutto il mercato internazionale, +8,06% nelle presenze e +7,90 negli arrivi. In leggera flessione invece il mercato interno. I turisti più numerosi arrivano dai paesi dell’area “Bric” ovvero di lingua tedesca, in frenata invece i flussi dalla Spagna, costanti quelli dagli Usa. Anche l’entroterra continua ad esercitare con successo il proprio appeal, in particolare la zona dell’altinate (Marcon, Quarto D’altino) e del Basso Piave (Noventa di Piave- San Donà) per differenti motivi. Nel primo caso la contiguità con il centro storico veneziano ha un effetto trainante, nel secondo caso invece esercita maggiormente la propria attrattiva nei turisti in chiave di “business”. Complessivamente si registra un incremento degli arrivi del 9,82% e delle presenze del 2,37%. Sono in forte ascesa i flussi dall’estero (+20,34% degli arrivi e +16,13% delle presenze). In contrazione, anche in questo contesto, il mercato interno con un calo degli arrivi di O.J. -5,48% e di presenze di -10,28% rispetto al 2013.
6 Approfondimento Elezioni amministrative I risultati nel comune rivierasco premiano il sindaco uscente
A Pianiga trionfa Massimo Calzavara Il centrodestra va al 63,26%. Crollo al 20,89% del Movimento 5 Stelle. Ultimo il centrosinistra con il 15,84% di Alessandro Abbadir
E
lezioni amministrative, a Pianiga non c’è stata storia. C’è stata la vittoria amplissima di Massimo Calzavara. I dati parlano chiaro e sono impietosi per le opposizioni, soprattutto per il centrosinistra, ma anche per il Movimento 5 Stelle. Ma vediamoli. Il centrodestra unito sbanca e fa il bis con il 63,26 % e 3861voti espressi. Il Movimento 5 Stelle da oltre il 35 % di febbraio è passato al 20 , 89 % (1275 voti). Malissimo il centrosinistra con Jessica Pavan che raggiunge appena il 15,84 % (967 voti). Più che dei partiti per Calzavara è stata una vittoria personale. Una vittoria anche contro parrocchie e comitati che hanno tifato contro di lui. “E’ stata - dice il sindaco riconfermato - una vittoria a 5 stelle. La gente di Pianiga ha voluto premiare la concretezza, la voglia di fare di questa amministrazione di fronte a chiacchiere vuote e ideologiche. Si è premiato il valore della continuità e del saper fare. Abbiamo dimostrato di aver ben lavorato e la gente ci ha premiato“. Calzavara quindi non manca di togliersi qualche soddisfazione nei
confronti delle parrocchie del territorio che hanno fatto capire in più di una occasione di preferire il candidato grillino Massimo Nacchi rispetto a lui, e alla candidata del centrosinistra Jessica Pavan. “Abbiamo saputo convincere la nostra gente – dice Calzavara – dimostrando l’infondatezza delle accuse fatte dai comitati viari come “Opzione Zero”, che hanno diffuso volantini diffamatori e anche da diverse parrocchie che hanno fatto capire chiaramente ai propri fedeli quale fosse il candidato preferito. Evidentemente la gente ha ragionato con la propria testa e ci ha premiato“. La lista “Calzavara sindaco” si è imposta a Pianiga dove ha superato il 78 %, bene anche a Rivale e Mellaredo e anche per la prima volta a Cazzago, dove ha superato il 50 %. Vediamo poi i risultati dei consiglieri. Fra le affermazioni personali nella maggioranza va ricordata quella dell’assessore uscente Federico Calzavara, e poi quella dell’assessore uscente Simone Guerra e di Stefania Martignon. Storico pure il risultato dell’assessore uscente Gianluca
Volpe che entra in consiglio per la quinta volta consecutiva. Le reazioni degli sconfitti sono fra il laconico e il malcelato sconforto. Non è certo entusiasta il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Massimo Nacchi. Il Movimento 5 Stelle, ha visto una drastica riduzione della sua attrattiva elettorale, passando da un 35,6 per cento delle ultime politiche ad un 20,89. Un tracollo di 15 punti percentuali, che i rappresentanti grillini analizzeranno in questi mesi dopo la sconfitta. Si dovrà capire se, la bocciatura è stata la conseguenza del comportamento tenuto dal Movimento a livello nazionale o se il candidato Nacchi non ha fatto la presa desiderata sull’elettorato pianighese. “Non potevamo – dice Nacchi – mantenere quei livelli di consenso che avevamo raggiunto con le elezioni politiche. Non mi meraviglio che le parrocchie si siano schierate con noi, visto la sensibilità della chiesa su temi come lo sviluppo del lavoro e l’ambiente. Temi che hanno lasciato perplessi se si pensa all’avvallo della giunta Calzavara ad operazioni come
Il sindaco riconfermato Massimo Calzavara Veneto City. Resta poi quello che considero un buon assestamento del Movimento 5 Stelle intorno al 20 %. Io come candidato poi non sono portato all’ideologia, ma sono una persona concreta che comprende le necessità della comunità in cui vivo. Siamo pronti a collaborare e fare battaglie comuni con il centrosinistra e anche sul territorio. Non ci sottrarremo a dare il nostro consenso all’amministrazione se lo valuteremo opportuno”. Sconsolato anche il commento della
candidata del Pd e dei partiti di centrosinistra Jessica Pavan. Ha ottenuto poco più del 15 %. E’ riuscita fare un record di consensi negativi per il centrosinistra a Pianiga. ”La gente – dice Jessica Pavan – ha votato Calzavara perché il suo messaggio è stato più chiaro del nostro. Siamo pronti a dare battaglia in consiglio comunale e anche sul territorio per contrastare progetti come Veneto City”.
eletti IL NUOVO CONSIGLIO
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el consiglio comunale di Pianiga che si è riunito per la prima volta il 14 giugno sono 16 i consiglieri che si sono seduti nel parlamentino cittadino. Nel nuovo consiglio comunale, ci sono tante facce nuove, ma anche molte conferme. Per la lista appoggiata dal centrodestra “Calzavara sindaco“, oltre al primo cittadino, siederanno l’ex assessore Federico Calzavara che con 484 preferenze è stato quello più votato fra i candidati consiglieri in assoluto. Si prosegue poi con Stefania Martignon con 426 preferenze, Simone Guerra (ex assessore di area Udc), Andreina Levorato, Ampelio Semenzato, Gian Luca Volpe (ex assessore e già nelle giunte capeggiate dall’ex sindaco Antonio Di Luzio che è arrivato al suo quinto mandato consecutivo). E poi: Chiara Cazzagon, Ronny Gallo, Laura Persico, Diego Facchin e infine Pier Giovanni Sorato. Ma vediamo ora i consiglieri eletti fra le fila dell’ opposizione. Per il Movimento 5 Stelle guidato dal candidato sindaco Massimo Nacchi, che entra ovviamente in consiglio, ci sono altri due consiglieri che gli siederanno accanto. Si tratta di Livia Baracco e Michele Zanetti. Infine la terza formazione in lizza al voto, cioè il centrosinistra unito con la lista “Pianiga adesso”, porta in consiglio oltre alla candidata sindaco Jessica Pavan (segretario della sezione locale del Pd), anche il consigliere Valentino Berlato che ha avuto 85 preferenze. Dopo la prima seduta del consiglio comunale, il sindaco e i suoi sostenitori hanno fatto festa alla piscina all’Oasi fino a notte tarda, per festeggiare la vittoria. Gli attacchi ripetuti del sindaco a parrocchie e comitati nei giorni successivi alle elezioni hanno fatto scattare le risposte delle opposizioni. Il candidato del Movimento 5 Stelle Massimo Nacchi, ha invitato il sindaco a essere il sindaco di tutti, e non solo del centrodestra, “Ci saremmo aspettati che il sindaco Calzavara - dice Nacchi in una nota - si ponesse a garante di tutti i cittadini, le comunità e le parrocchie e affermasse la volontà di rappresentare tutti i cittadini di Pianiga e non solo coloro i suoi elettori. Ci aspettiamo che la responsabilità del sindaco e l’alta funzione attribuita lo inducano a tenere in considerazione le istanze di tutti, compreso il 35% che ha scelto di non recarsi alle urne e di coloro che hanno ritenuto di rivolgere ad altre liste la loro preferenza”. A.A.
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SOCIALE
In funzione da fine maggio a Noale una struttura con 120 posti letto
“ESSERE MODERNI DOMANI”
RelaXXI, ha portato la massima qualità al nuovo centro anziani e centro servizi Santa Maria dei Battuti
E’
così che RelaXXI definisce il nuovo centro anziani e centro servizi Santa Maria dei Battuti a Noale, che ha iniziato ad operare lo scorso 29 maggio. Una struttura con 120 posti letto, luminosa, nuova, confortevole come lo è la casa che ognuno di noi sogna, anche per la propria vecchiaia.
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Q
uesto è solo l’inizio; ma con il passare dei giorni, Santa Maria dei Battuti si arricchirà di storie e racconti che ogni persona porterà con sé, creando uno spazio a misura d’uomo in cui le relazioni umane saranno ancora al centro dell’esistenza.
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8 Dolo L’Intervento
Territorio
“No all’aumento dell’Iva”
Sanità Il Pd si mobilita per la difesa delle strutture dell’Ulss 13
“L’ospedale di Dolo va difeso” di Giacomo Piran
L
E’ stata formata in comune a Dolo una commissione consiliare per la salvaguardia del nosocomio
e sezioni della Riviera del Brenta e del Miranese del Pd si mobilitano a salvaguardia degli ospedali di Dolo e di Mirano. Questo è stato l’annuncio espresso durante l’iniziativa sul futuro degli ospedali di Dolo e Mirano che si è tenuta nelle scorse settimane a Campagna Lupia. Durante l’incontro, promosso dai circoli Pd di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Bojon, Camponogara e Fossò con la partecipazione dei consiglieri regionali Bruno Pigozzo e Giampietro Marchese, e del responsabile sanità del Pd provinciale Gabriele Scaramuzza è stata ribadita la posizione del partito sull’organizzazione dei presidi socio-sanitari dell’Ulss 13. “E’ nostra opinione ferma – ha detto Scaramuzza – che la paventata specializzazione chirurgica di Mirano e medico-riabilitativa di Dolo, non rappresenti una proposta credibile per la qualità dei servizi alla popolazione, bensì solo un tentativo di contenimento dei costi. Occorre invece garantire, a ciascuno dei poli di Dolo e Mirano, all’interno della logica dell’ospedale di rete, quelle funzioni sia chirurgiche sia medicointernistiche in grado di assicurare la piena loro funzionalità e l’effettiva intePartito Democratico intensificherà grazione delle due strutture. Si chiede con forza nelle prossime settimane le sue Pregiudicare e penalizzare il riequilibrio della iniziative su questo tema, promouno dei due poli avrebbe quota pro capite vendo una mobilitazione larga, come conseguenza esiziale fra le più basse sia sul fronte istituzionale che di compromettere l’esistenza della regione su quello politico. Sarà, infatti, dell’intera azienda Ulss 13”. chiesto a tutti i consigli comunali E’ stato poi chiesto un riequilibrio della quota pro- di esprimersi sull’ordine del giorno, già votato dal capire. “Da ottenere immediatamente – continua comune di Camponogara e Vigonovo, che richiede Scaramuzza – è il riequilibrio della quota pro-capite certezza sulle scelte di programmazione dell’Ulss che la Regione riconosce ogni anno alle aziende so- 13 a partire dalla salvaguardia degli ospedali di cio-sanitarie per l’erogazione dei livelli essenziali di Dolo e Mirano. E sarà chiesto anche alla Conferenza assistenza e territoriali, che nel caso dell’Ulss è tra dei Sindaci e al suo Presidente di dare chiarezza alle le più basse con 1500 euro”. Vengono quindi an- proprie posizioni. Ma daremo anche luogo ad una nunciati i progetti per il futuro. “Per queste ragioni il mobilitazione popolare coinvolgendo tutta la cittadi-
NEWS
L’ospedale di Dolo
nanza per portare di fronte ai luoghi istituzionali e della politica, la necessità per i territori della Riviera del Brenta e del Miranese di continuare ad avere dei servizi socio-sanitari all’altezza”. Nel frattempo è stata formata a Dolo, una commissione consiliare per la salvaguardia dell’ospedale cittadino. La commissione è composta da un rappresentante per ogni gruppo consiliare: Paolo Menegazzo (Pdl - Lega), Vincenzo Crisafi (Dolo Cuore della Riviera), Giorgio Gei (Ponte del Dolo) e Stefano Uva (gruppo misto) ed è aperta anche agli altri consiglieri comunali che possono partecipare ai lavori. I vari gruppi consiliari avranno inoltre la possibilità di convocare degli esperti esterni per chiarimenti o per approfondire determinate tematiche.
di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.
1
Stiamo parlando dell’Iva, molto probabilmente, subirà un ulteriore incremento di un altro punto percentuale. L’ultimo ritocco è avvenuto nel 2011: nonostante l’aliquota ordinaria sia salita dal 20 al 21%, il gettito Iva, tra la metà di settembre del 2011 ed il dicembre del 2012, è diminuito di 3,5 miliardi di euro. Dall’inizio della crisi alla fine del 2012 il Pil nazionale è diminuito di 7 punti percentuali e la spesa delle famiglie di 5. La caduta di 5 punti corrisponde, in termini assoluti, ad una diminuzione media della spesa pari a circa 3.700 euro a famiglia. Se non scongiuriamo l’aumento dell’Iva previsto tra un mese corriamo il pericolo di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che vivono di consumi interni. Nella Relazione annuale, la Banca D’Italia segnala che in termini pro capite la spesa è tornata ai valori del 1998: quella di 14 anni fa. Dal 1973 al gennaio di quest’anno, l’incremento più importante si è registrato proprio in Italia. Se nel 1973 l’aliquota era al 12% ora si attesta al 21%, con un aumento di 9 punti. Seguono la Germania, con una variazione di + 8 punti (era all’11%, adesso si attesta al 19%), l’Olanda, con un aumento di 5 punti (16% nel 1973, 21% nel 2013), l’Austria e il Belgio, con degli aumenti registrati nel periodo preso in esame rispettivamente del +4 e del +3. La Francia è l’unico paese che ha visto diminuire il peso dell’aliquota di questa imposta. Se nel 1973 era al 20%, ora si attesta al 19,6% (-0,4). Se è vero che in questi 40 anni abbiamo registrato l’incremento d’aliquota più significativo, è altresì vero che nel 1973 quella applicata in Italia era, ad esclusione della Germania, la più contenuta. Se l’aumento a luglio ci sarà, i consumatori si troveranno a subire l’aliquota Iva ordinaria più elevata tra tutti i principali paesi dell’area dell’euro. *Segretario Cgia Di Mestre
Legalità
Affari Puliti, un’estate di appuntamenti
L
’associazione “Affari puliti” ha presentato a Dolo a inizio maggio, le attività per l’estate 2013 alla presenza dei sindaci Maddalena Gottardo e Alessandro Campalto, al presidente di Affari Puliti Marino Milani e dal direttore Giovanni Ravarro. Il programma si presenta ricco di novità. Si parte con il nuovo Bando di Concorso per l’assegnazione degli spazi e uffici per le aziende giovanili e piccole imprese del territorio. E’ stato poi organizzato un corso di formazione per accedere ai finanziamenti comunitari per il territorio promosso e realizzato da Ccip (camera coopera-
zione incentivo al partnerariato). L’8 giugno si è poi svolta la festa dell’Inter Club di Campolongo Maggiore, prima animazione nell’area esterne di Affari Puliti che diventerà poi il “Giardino della Legalità”. Dal 27 luglio al 3 agosto si svolgerà “Campo – longo, di giustizia sociale, legalità e beni comuni” promosso da Movi (movimento del volontariato italiano veneto), dal comune di Campolongo, da Libera della Riviera del Brenta e da Affari Puliti. Dal 2 al 9 settembre è in programma il “Campo della legalità” organizzato da Arci Nazionale e Spi Cgil in collaborazione con Arci
Uisp di Campolongo, Affari Puliti e Auser di Bojon. Infine il grande evento, in programma l’8 o il 15 settembre, allo stadio “Walter Martire” di Dolo. Sarà, infatti, presente la Nazionale Cantanti che sfiderà in una partita di calcio benefica la formazione dell’associazione Stampa Veneta Insieme e la squadra di Affari Puliti per la raccolta fondi a favore del progetto “Giardino della Legalità”. Gli organizzatori sperano che la partita possa svolgersi l’8 settembre in concomitanza con la Riviera Fiorità, due grandi eventi per creare un giorno speciale e unico per il territorio. G.P.
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10 Dolo Urbanistica L’assessore Elisabetta Ballin illustra le linee guida per Dolo e Fiesso
Un Pati per potenziare il territorio Fra i punti caratterizzanti c’è la realizzazione di tre progetti per rilanciare la centralità comprensoriale di Giacomo Piran
D
ue importanti interventi sono stati attuati dal comune di Dolo. Il primo è la predisposizione del Pati (piano di assetto del territorio intercomunale) assieme a Fiesso D’Artico. Si tratta di uno strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo del territorio. “Abbiamo ripreso e continuato il lavoro finora svolto, in termini di programmazione, con le amministrazioni precedenti – ha spiegato l’assessore Elisabetta Ballin – implementandone le analisi e la valutazione sia con la redazione del Piano delle Acque,
Pittura
sia con l’accordo di programma del progetto strategico regionale Veneto Green City”. Il Pati vuole puntare allo sviluppo di Dolo quale elemento di centralità della Riviera con tre progetti principali: il parco storico del Naviglio Brenta, il parco urbano del terziario avanzato conosciuto come Veneto City e il parco “Riviera Verde”. Il Pati prevede anche un’attenzione particolare all’ambito della pubblica istruzione con l’individuazione di un “Campus Scolastico” da realizzare con l’ampliamento dell’area vicina al polo distretto scolastico, con la previsione di nuovi
impianti sportivi, di servizi e con il trasferimento del deposito Actv. La proposta di Pati sarà discussa e approfondita nelle sedi competenti (commissioni consiliari, Provincia, Regione) e poi si passerà all’adozione del piano a cura del consiglio comunale. “C’è molta soddisfazione per le strategie elaborate per il rilancio di Dolo, nel suo ruolo di centralità all’interno della Riviera – ha commentato l’assessore Ballin – ora il Pati sarà sottoposto alla discussione per apportarvi modifiche e migliorie. L’obiettivo è di arrivare entro l’anno alla presentazione pubblica e
I premiati del concorso “Bepi Spolaor”
S
i è svolta lo scorso maggio in Villa dei Leoni la premiazione della 20’ edizione del “Concorso nazionale d’arte miniquadro e miniscultura – Alla memoria di Beppi Spolaor” promosso dall’associazione Arti Visive – Riviera del Brenta di Carlo Mazzetto. Il concorso ha visto la partecipa-
all’adozione in consiglio comunale”. L’altra iniziativa riguarda la salvaguardia idraulica del territorio come spiega l’assessore Alessandro Ovizach. “Il comune di Dolo, in accordo con i consorzi “Bacchiglione” e “Acque Risorgive”, si è dotato di un regolamento comunale di Polizia Idraulica che definisce gli obblighi a cui sono soggetti i privati in materia di manutenzione, esercizio e pulizia della rete idrografica minore non in
zione di oltre cento artisti che lui opere sono state valutate da una giuria specializzata. Il premio “Città di Mira”, offerto dall’amministrazione comunale che ha consistito nella concessione dell’oratorio di Villa dei Leoni, dal 31 maggio al 10 giugno, per l’esposizione di una mostra personale è andato a Gilberto Sartori. Nella categoria Pittura, il primo premio è stato assegnato a Renzo Poppi davanti ad Antonio Bortolazzo e Lucia Maragno, mentre due segnalazioni sono state date alle
gestione ad enti pubblici, al fine di assicurare il soddisfacente e regolare deflusso delle acque per evitare danni all’ambiente e alle proprietà pubbliche e private e nel contempo per tutelare i propri immobili, valorizzare gli aspetti ambientali, paesaggistici e naturalistici. Abbiamo recapitato le prime lettere in cui segnaliamo ai proprietari dei terreni la necessità di provvedere alla pulizia e manutenzione dei fossati privati”.
opere di Fiorella Morosinotto e Giandomenico Callegaro. Per la sezione Acquerello, la giuria ha assegnato il primo premio a Marilena Lombini davanti a Davide Mao e Paolo Bertocco mentre una segnalazione è andata al quadro di Patrizia Da Re. Per la categoria Sculture il vincitore è stato Enrico Comastri davanti a Gianni Libraresso, con la scultura di Maurizio Bucca che ha ricevuto una segnalazione. G.P. informazione pubblicitaria
“Le Pro Loco fanno grande il territorio” appuntamenti da non dimenticare
Tutte le manifestazioni delle Pro Loco della Provincia di Venezia assumono sempre e comunque i connotati di una festa per tutti: cittadini residenti, visitatori occasionali e turisti. Un vasto pubblico che dà a questi eventi un carattere di popolarità difficilmente riscontrabile in altre esperienze; ma alla popolarità le Pro Loco sanno affiancare la qualità che si esplicita nella ricerca storica, nella cura dei particolari e nella capacità organizzativa; così le piazze diventano luoghi ideali dove mettere in scena manifestazioni di ogni tipo, per tutti i gusti e tutte le esigenze ed aspettative. (Ass. Provinciale alle Pro Loco LUCIO GIANNI)
I PROSSIMI APPUNTAMENTI SONO: • MEOLO - 25 Luglio - Griglie roventi • SPINEA - 6 luglio - Notte gialla - 21 luglio - Festa del redentore • FIESSO D’ARTICO - dal 12 al 22 Giugno - Festa Paesana del Baccalà • VIGONOVO - dal 21 al 30 Giugno - Vigorock a tutta birra • FOSSO’ - dal 6 al 15 Luglio - Sagra di San Luigi • CONA - Festa della Paella • CHIOGGIA - del 12 al 21 Luglio - Sagra del Pesce • CAMPAGNA LUPIA - dal 26 Giugno al 1 Luglio - Sagra Paesana di San Pietro
• CAORLE - dal 7 al 25 Giugno - Sagra paesana - 6 e 7 Luglio - Spiaggia sotto i portici • NOVENTA DI PIAVE - dal 4 al 7 Luglio - festa Country •PRO SAN DONÀ LOCO DOLODEL PIAVE - 7 agosto info: 392.9474756 - opel.salvagnini@tin.it Festa Medioevale Patto D’Amistà PRO LOCO FIESSO
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12 Fossò - Vigonovo Ambiente Il comune annuncia novità dall’inizio del 2014
Cambia la raccolta dei rifiuti L’obiettivo è differenziare al 78% le materie. Costi in calo il 2013 del 5% per i privati di Roberta Pasqualetto
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el comune di Fossò cambia la raccolta dei rifiuti con l’obiettivo di differenziare al 78% le materie. Fossò nel 2012 ha raggiunto il 71% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, punta a migliorare l’obiettivo per il 2014. Nel 2012 il comune ha avviato con Veritas una verifica per riorganizzare il servizio, in funzione di un miglioramento della raccolta differenziata porta a porta e di contenimento di costi. Il tutto anche alla luce delle novità introdotte dalla Tares, la nuova tariffa del servizio asporto rifiuti che sostituisce la Tia (tariffa igiene ambientale) con la quale i cittadini possono continuare a pagare la tariffa direttamente a Veritas a patto che il servizio sia organizzato “a corrispettivo”. In sostanza la tariffa è correlata alla quantità dei rifiuti che si conferiscono. Un altro vantaggio sul piano dei costi è rappresentato dalla possibilità di organizzare sul territorio comunale, un’unica raccolta per i privati e per le aziende. Il Consiglio comunale nelle scorse settimane ha approvato all’unanimità il nuovo piano di asporto dei rifiuti e il piano finanziario. Per illustrare le norme del servizio appena attivate, tutti gli utenti, a scaglioni di circa 400 per volta, sono stati invitati alle riunioni convocate nel Palazzetto
La raccolta dei rifiuti
dello Sport. Le principali novità riguardano: la sostituzione dei bidoni da 70 litri per la raccolta di secco, plastica, vetro/lattine e carta, con altri da 120 litri carrellati; la frequenza di raccolta del secco passa da due a una volta la settimana con bidone munito di transponder (meccanismo la cui lettura permette di rilevare l’utente il cui bidone è svuotato); applicazione del transponder ai bidoni già in uso per la raccolta della frazione vegetale; fornitura a ogni utente del badge da utilizzare per conferire rifiuti nelle isole ecologiche di Mirano e Fossò. “Le riunioni sono state anche occasione per informare i cittadini
Premiazioni Energia sostenibile
Il Paes di Vigonovo tra i migliori in Italia
Una centralina per misurare le emissioni
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l Paes di Vigonovo presenta ottimi spunti per il Piano delle Acque, interessanti aspetti di piantumazione e un’elevata attenzione alla pianificazione territoriale”. Queste sono le motivazioni che hanno permesso al comune rivierasco di essere premiato tra i migliori nove piani d’azione per l’energia sostenibile italiani, nella seconda edizione di A+CoM promosso da Alleanza per il Clima Italia e Kyoto Club, per incoraggiare e stimolare le amministrazioni comunali a dotarsi di Piani che siano strumenti di lavoro ambiziosi, qualificati e operativi. L’auditorium del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) di Roma ha ospitato la consegna degli attestati ai comuni vincitori: su oltre 80 partecipanti, il Piano di Vigonovo è stato premiato insieme a quelli di Bologna, Pesaro,
delle novità circa i rifiuti che si possono differenziare e per ribadire che quanto più si differenzia tanto più si rispetta l’ambiente e si contengono i costi – dice il sindaco Federica Boscaro. – I costi per il 2013 dovrebbero calare del 5% per i privati e dell’8% per le aziende. Nel 2014 invece ritorneranno sui livelli del 2012 perché i benefici della riorganizzazione saranno assorbiti dall’ammortamento dei nuovi contenitori carrellati”. Prima di fine anno con Veritas si verificheranno gli eventuali correttivi da apportare al nuovo sistema che inizierà da gennaio 2014.
I dati: dal 2005 al 2011 l’emissione di anidride carbonica è diminuita del 6%
Torri di Quartesolo (Vi), Sasso di Castalda (Pz), Treviso, Foiano della Chiana (Ar), Loceri (Og) e a quello dell’Unione dei Comuni dell’Entroterra idruntino (Le). A spiegare il progetto interviene il vicesindaco Filippo Fogarin. “Il comune di Vigonovo, come altri comuni in Italia e in Europa, ha intrapreso il Progetto denominato “Patto dei Sindaci” che si propone di ridurre le emissioni di gas serra nel territorio di Vigonovo del 20% entro il 2020. Senza un’azione dal basso delle amministrazioni e dei cittadini e delle imprese è impossibile, raggiungere obiettivi di riduzione dell’emissione dell’anidride carbonica”. Il progetto del comune di Vigonovo aveva ottenuto un altro riconoscimento dall’Ufficio Patto dei Sindaci di Bruxelles. “Dal 2005 al 2011 l’emissione di anidride carbonica nel nostro comune è diminuita del 6% quindi c’è ancora molto lavoro ma i riconoscimenti ricevuti ci gratificano e danno entusiasmo”. I progetti per il futuro sono molti. “Le prossime iniziative vedranno una collaborazione con l’assessorato alle attività produttive per coinvolgere tutte quelle aziende che producono bene o forniscono servizi che comportano un risparmio energetico o una diminuzione di rifiuti. La creazione di gruppi d’acquisto va avanti. L’anno scorso si è creato un gruppo d’acquisto per le caldaie a condensazione, con la festa “Saperi e Sapori” del 2 giugno si è iniziato a costruire un gruppo d’acquisto per il pellet. Revisioneremo poi il metodo di raccolta differenziata delle utenze domestiche e non domestiche, cercando di aumentare la differenziata e diminuire i trasporti. Nel corso di quest’anno verranno organizzati degli incontri per far conoscere le tecnologie e i costi delle auto elettriche. Il progetto è ambizioso ma realizzabile e costituisce una strada obbligatoria. Gli obiettivi del “Patto dei sindaci” dovranno essere i valori che guideranno gli investimenti economici per rendere vivibile il nostro futuro”. Intanto i primi risultati ci sono. G.P.
NEWS Appuntamenti
Un giugno pieno di eventi
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el mese di giugno, a Fossò, si terranno una serie di appuntamenti culturali, sportivi e d’interesse comune. Si è festeggiato la Festa della Repubblica con la commemorazione, assieme alle autorità civili, il comitato biblioteca e le scuole che hanno letto la Costituzione alle ore 10 nei giardini della biblioteca comunale. Lo stesso giorno si sono tenute le finali del torneo di Minibasket del Basket Riviera Fossò. Il 6 si è inaugurato s’inaugura il progetto P3@Veneto Por – fesr che ha attivato un punto di pubblico accesso alla banda larga realizzato con le risorse dell’Unione Europea, dello Stato Italiano e della Regione Veneto, nella biblioteca. Sabato 8 e domenica 9 l’associazione Terraluna ha tenuto il Mercatino equo e solidale presso il sagrato della Chiesa di Fossò. Giovedì 13 si terrà la ventiduesima festa di Sant’Antonio organizzata dal Club dei Quindici; alle 21 si terrà la messa presso il capitello di Sant’Antonio in Via Provinciale Nord che terminerà con un brindisi. Venerdì 21, uno spettacolo teatrale all’aperto: “I balconi sul canal grande”; organizzato dal comitato biblioteca. Lo spettacolo inizierà alle 20.30 presso il giardino del Palarcobaleno e in caso di pioggia lo spettacolo si terrà all’interno del palazzetto. Venerdì 28 la ventiduesima grande serata di ciclismo per la solidarietà organizzata dal Supporter Club ciclismo senza frontiere di Fiesso d’Artico, alle 21, nella zona industriale di Fossò. Nel mese di giugno inizieranno i centri estivi “SERF” e il “Grest parrocchiale” e Anteas (gruppo anziani), che comunica l’inizio dei soggiorni climatici. Per maggiori informazioni sugli spettacoli o sulle iniziative si può rivolgersi al comune o in biblioteca. R.P.
Sociale Progetti in 12 anni
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l comune di Vigonovo negli ultimi 12 anni ha attuato numerosi progetti di integrazione e politiche sociali”. A dirlo sono gli assessori Franco Doro, Lorenzo Zaramella e Filippo Fogarin che espongono i progetti realizzati. “Ogni anno da ottobre a maggio – spiegano – viene svolto un corso gratuito di alfabetizzazione e di italiano primo livello. In 10 anni sono circa 150 le persone che hanno partecipato ai corsi”. Un pensiero va poi alla formazione lavorativa. “Nel 2005 sono stati tenuti due corsi di formazione di circa 30 ore per badanti - illustrano gli assessori - l’uno pratico sulle tecniche di assistenza e l’altro specifico sulla cucina italiana e sull’alimentazione della persona anziana. Nel 2007, con la collaborazione del centro regionale migranti, è stato riproposto un corso gratuito di formazione per addetti all’assistenza alla famiglia, mentre nel 2010 si è svolto un corso di taglio e cucito”. Si passa poi all’educazione civica. “Nel 2005 è stato inserito un modulo di orientamento ai servizi socio-sanitari per le donne provenienti dal Bangladesh – commentano Doro, Zaramella e Fogarin – mentre nel 2010 si è tenuto un incontro di orientamento all’abitare e alla convivenza condominiale in cui sono stati trattati i temi relativi ai contratti di affitto, alla raccolta differenziata e alle spese condominiali. Nel 2002 e 2003 è stato aperto uno sportello per stranieri che dava informazioni e orientamento sui documenti di soggiorno, servizi di prima accoglienza e servizi socio-sanitari. Nel 2005 e 2006 è stato at-
tivato lo spazio Mammamondo di sostegno alle neo mamme. Infine da ottobre 2012 il corso di italiano è orientato ad approfondire i temi legati alla sicurezza negli ambienti di lavoro e la prevenzione di incidenti domestici”. Un aspetto importante è l’integrazione sociale e scolastica. “Dal 2004 è attivo il progetto di accoglienza e orientamento di alunni stranieri e delle loro famiglie – dicono gli assessori – i mediatori linguisticoculturali svolgono un ruolo fondamentale di affiancamento degli operatori scolastici e di accompagnamento degli alunni e delle loro famiglie”. Sono stati previsti dei premi per gli studenti meritevoli. “Ricordiamo la borsa di studio – spiegano gli assessori – che viene data per merito ed in base a reddito e andamento d’eccellenza degli studenti. In cinque anni ad essere premiati sono stati tre bambini italiani e due stranieri. I concetti di partecipazione e di benessere individuale e collettivo li ritroviamo in altre iniziative: dallo spazio “Il Trenino”, allo spazio “Giragioca”, agli orti sociali, ai corsi della “settimana G.P. web”, ai centri estivi”.
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Presidente Associazione Artigiani e P.I. Riviera del Brenta
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Giuria popolare Segreteria Concorso Velluti Consorzio Regionale Manifestazioni Mostre e Artigianato
Via Brenta Bassa, 34 - 30031 Dolo (VE) Tel. 333 8163036 - Fax 041 413520
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In collaborazione con:
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14 Pianiga Sociale Il sindaco Calzavara allontana una ventina di roulotte da via dell’Artigianato
Ritorna l’emergenza nomadi, partono gli sgomberi di Alessandro Abbadir
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l problema dei nomadi torna a creare preoccupazioni in Riviera del Brenta e nel Miranese. Nelle ultime settimane sono stati interessati i centri di Pianiga, Martellago e Marano di Mira. Ma vediamo cosa è successo a Pianiga all’inizio di giugno quando dopo l’arrivo di una carovana di roulotte è scoppiata la tensione fra residenti, aziende dell’area industriale e gli stessi rom. Il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara, non ha potuto che ordinare immediatamente lo sgombero dell’area. Il fatto ha interessato a Cazzago di Pianiga in via dell’Artigianato dove sono arrivate una ventina di roulotte con una settantina di persone all’interno. Immediatamente il primo cittadino è stato allertato dai residenti che hanno lamentato schiamazzi notturni e immondizia in tutta la zona, sversata sulla strada. Sul posto sono stati mandati i vigili urbani insieme con i carabinieri per far tentare di capire ai nomadi che la loro presenza nel posto non era accettabile. “In quella zona - ha detto a chiare lettere il sindaco Massimo Calzavara - non si può sostare ne accamparsi per giorni con famiglie e bambini piccoli. Non ci sono allacciamenti fognari ne acqua corrente ne illuminazione. Per questo motivo
Problemi si sono verificati anche a Marano di Mira, e nel miranese a: Mirano, Spinea, Maerne e infine a Martellago
Una roulotte di nomadi que i nomadi, hanno trovato collocazione. Si tratta del comune di Mira dove i nomadi sono nell’area industriale a ridosso di quello che diventerà il canile del comprensorio. A Fiesso invece da anni si sono stanziate delle famiglie rom che hanno comprato casa ed hanno inserito i loro figli nel tessuto sociale del paese mandandoli a scuola. Situazione analoga a Marano di Mira.
Ecologia Territorio
Campagna contro zanzara tigre e bruco americano
A Fiesso e Mira alcuni gruppi stanziali negli anni scorsi hanno comprato casa ho ritenuto, dopo il secondo tentativo di vigili e carabinieri, di far ragionare i nomadi inducendoli ad andarsene, di doverli allontanare coattivamente con una ordinanza di sgombero”. L’ordinanza è stata notificata al capo clan e la carovana, non senza ulteriori discussioni ha lasciato via dell’Artigianato. A Marano stessa situazione e nomadi sloggiati sempre fra maggio e giugno con un’altra ordinanza. E’ durata oltre 70 ore la presenza dei nomadi nel parcheggio dello stadio di via Trento a Martellago con sette roulotte, dopo aver fatto il giro di mezzo Miranese (Mirano, Spinea, stazione di Maerne, ma in territorio di Spinea, e Olmo). Ma vediamone gli spostamenti. Dopo Mirano, lo stesso gruppo, sei roulotte e circa 25 persone, ha fatto tappa ai parcheggi delle stazioni di Spinea e Maerne, entrambi nel Comune di Spinea. Ma i carabinieri hanno notificato lo sgombero e se ne sono andati, cercando di trovare maggior fortuna altrove. L’ultima tappa del giro è stata proprio Martellago, con il sindaco Brunello che aveva già informato le forze dell’ordine perché si recassero in via Trento. Sono stati tutti identificati e ai vigili hanno assicurato che in giornata avrebbero lasciato l’area. Cosa che hanno fatto il giorno successivo. In alcuni comuni della Riviera comun-
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rriva l’estate e a Pianiga si apre la campagna 2013 per contrastare la zanzara tigre ed il bruco americano. “L’amministrazione comunale - spiega una nota - sensibile alle problematiche che questi insetti procurano sulla popolazione, ha programmato una serie di iniziative che puntano alla prevenzione ed alla lotta in tutto il territorio comunale. La disinfestazione comporterà una serie di interventi periodici da parte di una ditta specializzata nel settore, con larvicida su tutti i pozzetti stradali e la disinfestazione con adulticida su strade, parchi ed aree a verde pubblico con cadenza mensile”. E’ stato istituito anche un servizio puntuale con larvicida, anche sui verdi privati e con la consegna di pastiglie antilarvali per tutti i cittadini che ne avessero necessità presso l’Ufficio Ambiente. Le modalità per il ritiro del materiale sono pubblicate sul sito del comune di Pianiga nella sezione Ecologia. Insomma, per i cittadini le possibilità di vivere un’estate senza essere tormentati da questi fastidiosi insetti c’è tutta. S.H.
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Fiesso d’Artico 17 Territorio Due importanti progetti turistico-economico-culturali sono stati attuati nelle scorse settimane
Il turismo, volano della crescita
Sicurezza idraulica
Lavori per milioni di euro
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L’Unione dei Comuni, la presentato “Le delizie della Riviera”, con volume e mappe che saranno tradotte in quattro lingue
mportanti interventi riguardanti la sicurezza idraulica si sono svolti negli scorsi mesi nel comune di Fiesso D’Artico. Ad annunciarli è il sindaco Andrea Martellato. Il primo riguarda il collaudo dell’idrovora dello scolo Castellaro. “Il 23 aprile scorso – annuncia il primo cittadino – i Andrea Martellato tecnici del consorzio Acque Risorgive assieme all’assessore Marco Cominato hanno potuto provare il nuovo sistema idrovoro posizionato nello scolo Castellaro. Questo sistema permetterà di migliorare la sicurezza idraulica dell’area nord del nostro territorio comunale”. Il primo cittadino di Fiesso ha poi spiegato che il completamento dei lavori, per un costo di costo 1,7 milioni di euro finanziati dalla Regione Veneto e dal comune di Fiesso, hanno riguardato il posizionamento di un’idrovora con tre pompe per una potenza di 2100 litri al secondo nella zona dietro al cimitero che permetterà di scaricare l’acqua del Castellaro, nel Rio Serraglio in caso di emergenza. È stata poi prevista la posa di alcune valvole cosiddette “di non ritorno” e la sostituzione di un “tombotto” in via Pioghella che servirà per la zona industriale. I lavori dello scolo Castellaro erano iniziati a fine 2009 con il risezionamento dello Scolo, l’adeguamento delle strade che passavano sopra il corso d’acqua e la realizzazione murarie dell’idrovora. Altri progetti: interventi miglioramento del rischio idraulico per 200 mila euro, interventi sicurezza della viabilità e moderazione traffico per 150 mila euro, riqualificazione e completamento impianto sportivo Smania per un importo di 100 mila euro e il restauro monumento ai caduti per 20 mila euro. G.P.
di Giacomo Piran
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ue importanti progetti turistico-economicoculturali sono stati attuati nelle scorse settimane dai comuni della Riviera del Brenta. Il primo riguarda l’entrata dell’unione dei comuni “Città della Riviera del Brenta” che comprende i comuni di Dolo, Fiesso, Fossò e Campagna Lupia, nel comitato Expo Venezia 2015. L’ufficializzazione è arrivata con la firma del protocollo d’intesa da parte della presidente dell’Unione, Federica Boscaro (Fossò), alla presenza degli sindaci Maddalena Gottardo (Dolo), Andrea Martellato (Fiesso) e Fabio Livieri (Campagna Lupia). Il comitato vuole sviluppare attività che potranno qualificare la partecipazione diretta di Venezia e del territorio veneziano all’Expo di Milano del 2015. L’Unione dei Comuni, essendo il bacino delle acque il tema principale del comitato, ha presentato un progetto che prevede la possibilità di collegare la Riviera con Venezia attraverso il Naviglio e a sud attraverso le altre vie d’acqua e la Laguna. L’obiettivo è ospitare in Riviera le persone che verranno per visitare l’Expo di Milano facendogli scoprire le bellezze e le eccellenze del territorio. L’Unione dei Comuni, che negli scorsi mesi ha presentato
Il Naviglio la guida “Le delizie della Riviera”, ha anticipato di voler tradurre in quattro lingue il volume e le mappe (francese, tedesco, russo e cinese) oltre che prevede la creazione di strumenti informatici per una maggior divulgazione dei testi. Inoltre l’Unione dei Comuni sarà presente alla fiera TTG che si svolgerà a Rimini ad ottobre. Altro progetto, presentato il 30 maggio a Camponogara, riguarda la creazione di un percorso cicloturistico lungo cento chilometri che attraversa ben sette comuni della Riviera: Camponogara, Fossò, Mira, Stra, Campolongo Maggiore, Campagna Lupia e Vigonovo. Questo è stato possibile grazie alla colla-
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borazione tra gli studenti del master in Economia e Gestione del Turismo targato Ciset-Dipartimento di Management Università Ca’ Foscari e sette comuni interessati. Durante la presentazione gli studenti universitari hanno mostrato l’itinerario, le sue attrattive e i progetti di veicolazione sul web. “Questo progetto rappresenta un’ottima opportunità per la valorizzazione del territorio - spiegano gli studenti della classe Master - perché è un intervento che coinvolge strutture ricettive, ristoranti, bellezze paesaggistiche, risorse artistiche e amministrazioni locali”.
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Economia Le prospettive dell’Acrib per il settore calzaturiero
Russia e Cina i mercati da conquistare Molti i compratori alle recenti fiere “Obuv Mir Kozhi” di Mosca e “The Micam” a Shangai di Giacomo Piran
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maestri calzaturieri della Riviera hanno partecipato alle principali fiere internazionali per il settore calzaturiero in previsione della stagione autunno/inverno 2013-2014. Attualmente in Riviera sono attive circa 570 aziende suddivise tra calzaturifici, accessoristi, modellisti e commerciali che occupano oltre 10 mila lavoratori. La produzione si attesta su quasi 20 milioni di paia di calzature con un giro d’affari che supera 1,65 miliardi di euro. In particolare, gli appuntamenti a Mosca (Russia) e Shanghai (Cina) hanno registrato la partecipazione di un consistente gruppo di piccole e medie imprese calzaturiere venete e della Riviera del Brenta. “La partecipazione a Obuv Mir Kozhi di Mosca a fine marzo e a TheMicam Shanghai di metà aprile – spiegano dall’Acrib – ha avuto un valido ed efficace supporto organizzativo e di sostegno finanziario da parte della Regione Veneto tramite la propria struttura Veneto Promozione, con la collaborazione tecnica del Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta”. La scelta di queste due importanti aree è stata determinata dal fatto che sia il mercato russo che quello cinese sono estremamente sensibili alle proposte “Made in Italy” dell’eccellenza calzaturiera veneta e rivierasca.“ Sono molto interessati a contatti fattivi con le aziende – prosegue l’Acrib – che, nella qualità, nel design e nella lavorazione, esprimono lo stile italiano tanto apprezzato e ricercato. Anche su questi mercati la crisi internazionale sta facendo sentire la propria influenza, tuttavia essi mantengono una vitalità ed una propensione al consumo dei prodotti di lusso e qualità che non si registrano in
Il comune dichiara guerra ai colombi Lotta contro i colombi da parte del comune di Stra. Anche il comune rivierasco come hanno già fatto Venezia, San Donà e Jesolo, ha emanato un’ordinanza per il contenimento della proliferazione dei colombi in ambito urbano. Il documento prevede che i proprietari degli edifici attuino interventi per evitare la nidificazione. E’ vietato dare da mangiare ai volatili. L’ordinanza prevede la cattura e il loro abbattimento. Sono previste multe salate.
Carabinieri, premiato il comandante Testolin
Buoni affari per Il comparto della calzatura altri paesi”. Positivo è il commento del presidente Acrib, Siro Badon. “La nostra partecipazione coordinata alle missioni in Russia e Cina e la nostra espressione del “life style” squisitamente italiano e veneto hanno rappresentato un maggior valore aggiunto nei contatti con i buyers dell’area. Grazie al supporto della Regione (tramite Veneto Promozione) le aziende del distretto calzaturiero veneto-brentano hanno potuto presenziare a manifestazioni di assoluto rilievo con maggiore serenità, e nel comune denominatore di un “Sistema Veneto” che si conferma a fianco delle imprese. Nel frattempo è stata fissata la data dell’assemblea annuale che si terrà l’8 luglio prossimo presso il centro congressi dell’Hotel Sheraton a Padova.
I sindaci di Stra e Fiesso, Mario Collini e Andrea Martellato, assieme al vicesindaco di Dolo, Giuliano Zilio, hanno premiato il luogotenente dei carabinieri Giovanni Testolin, comandante della caserma di Stra, che si è congedato ad inizio giugno andando in pensione. Testolin è stato per anni il comandante della locale caserma dei carabinieri che ha ottenuto tanti risultati in tema di contrasto al crimine, soprattutto per quanto riguarda il traffico di droga
Bancomat, colpo da 10 mila euro Fanno saltare il bancomat della filiale della Banca del Veneziano a San Pietro di Stra con cariche di esplosivo, bottino oltre 10 mila euro. Il colpo è stato portato a termine a inizio giugno da una banda di malviventi, con ogni probabilità dei professionisti del botto. I banditi, anche in questa occasione, hanno agito con molta circospezione. I ladri hanno oscurato le telecamere dell’istituto di credito con dello spray. Hanno piazzato le cariche di esplosivo e fatto esplodere tutto. Poi hanno raccolto i soldi e sono scappati
aggregazione Boom dei centri estivi
La nuova piscina di Stra
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rosse novità per i centri estivi 2013 promossi dal comune di Stra e dal Centro Nuoto Stra in collaborazione con l’Asd Calcio Stra. I centri estivi saranno riservati agli studenti delle scuole elementari e medie, e avranno come tema centrale e filo conduttore l’amicizia. Numerose sono le attività proposte, sia per chi opterà per la mezza giornata, che per chi farà la giornata intera, divise in sportive (nuoto, basket, rugby, calcio, pallavolo, orienteering, nuoto pinnato e tennis), e altre attività (disegno e pittura, balli e coreografie, animazione, laboratori manuali, caccia al tesoro e “giochi di una volta”). Tra le novità ci saranno corsi di pesca, per piccoli giardinieri, ginnastica artistica, letture animate, lezioni di calco a cura degli allenatori del Calcio Stra e lezioni di tennis con il maestro federale Josè Maria Arnedo. I centri estivi dureranno ben sei settimane con altrettanti cicli e si svolgeranno nella piscina comunale, nella scuola elemen-
tare, nella biblioteca civica, nel campo da calcio, nel campo da calcetto e nel campo da tennis. “Tutte le attività – ha spiegato Maricla Sartori, vicesindaco e assessore di Stra – saranno seguite da personale altamente qualificato, da istruttori federali oppure diplomati Isef o in Scienze Motorie”. Sono previste anche delle gite, che si svolgeranno al “Parco La Fenice - Parco delle Energie Rinnovabili” a Camin, al parco acquatico “Aquaestate” a Noale, al parco “Zoo Safari Natura Viva” a Bussolengo e in Villa Pisani e Villa Foscarini Rossi con giochi e attività varie. La grande festa finale si terrà il 19 luglio nel campo sportivo di Stra. Si è poi svolta il 5 maggio scorso la 2’ edizione de “Alunni incontrano il territorio” che hanno visitato Villa Mazza Pisani “La Barbariga” a San Pietro e incontrato gli atleti Fabè Dia e Andrea Longo. Insomma tanti appuntamenti per valorizzare l’aspetto aggregativo e sociale anche dello sport. G.P.
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Chilogrammi Vivere in leggerezza
Dimagrire è difficile. È una realtà che non si può negare. E che spesso rende la vita dolorosa e triste. I chili di troppo riducono la mobilità, le energie, rallentano le attività fisiche e mentali e aumentano in generale i rischi per la salute. Per non parlare della mancanza di autostima. È vero che l’obesità è un disturbo del metabolismo che può favorire l’insorgenza di numerose malattie, come ad esempio il diabete, l’invecchiamento precoce dei vasi sanguigni, l’ipertensione, un maggior rischio di ictus e infarto, malattie croniche degenerative delle articolazioni... Ma talvolta il peso in eccesso è per colpa nostra. Ciò significa che ci stiamo facendo del male da soli. Proprio per questo è assolutamente necessario affrontare il problema con decisione, per risolverlo in modo efficace. Il problema del sovrappeso viene affrontato, con risultati più o meno positivi, da molti adulti, ma ciò che preoccupa maggiormente è il numero crescente, registrato negli ultimi due decenni, di bambini obesi. Alle Terme Šmarješke Toplice ci occupiamo da oltre dieci anni dei problemi legati al moderno stile di vita. Il Centro di wellness medico Vitarium Spa&Clinique ha, infatti, iniziato la propria missione proprio con i programmi di detossificazione e dimagrimento sano. Abbiamo iniziato a rendere consapevoli le persone del fatto che, per essere protagonisti attivi della propria vita quotidiana, è necessario essere in condizioni fisiche e psichiche ottimali. Vitarium è considerato oggi uno dei servizi più completi mirati alla prevenzione delle cosiddette malattie della società moderna. Gli efficaci programmi rilassanti sono un primo passo verso la buona salute, il benessere, il rinnovamento delle energie del corpo, la bellezza esteriore e la perfetta forma fisica e mentale.
tessuti adiposi dove si accumulano generalmente i nocivi xenobiotici. Il programma di detossificazione con digiuno alimentare tiene inoltre in considerazione il benessere mentale, per questo comprende anche benefici massaggi rilassanti con oli essenziali spremuti a freddo, che riducono lo stress, e, inoltre, particolari trattamenti del corpo. Oggi possiamo affermare con certezza che il programma risulta molto convincente, non solo per le solide basi scientifiche su cui è fondato, ma anche per la varietà dell’offerta, nonché per l’entusiasmo con cui i terapisti svolgono il loro lavoro e l’evidente soddisfazione degli ospiti, che tornano sempre volentieri a sottoporsi a quello che ormai è diventato quasi un rito. Primario Tomislav Majic, dott. med., spec. medicina interna: “La detossificazione del corpo è un ottimo metodo per ristabilire l’equilibrio all’interno dell’organismo. Per evitare l’insorgere di eventuali problemi di salute, è necessario però eseguirla in modo corretto e sotto il controllo di esperti.”
Per vincere... Ma vi siete mai chiesti PERCHÉ è così difficile dimagrire? Le risposte sono, generalmente, le stesse per tutti: poca costanza, scarsa motivazione, poco tempo a disposizione, mancanza di denaro, errato approccio alla dieta. La pluriennale esperienza dei nostri esperti e i risultati ottenuti dai nostri ospiti dimostrano che i nostri programmi di dimagrimento si stanno rivelando davvero efficaci e soddisfacenti. Il comune denominatore di tutti i nostri programmi è un connubio tra attività fisica, dieta, applicazione di metodi fisici e motivazione nel raggiungimento della meta prefissata. Ci adoperiamo costantemente per risolvere i problemi metabolici e migliorare le condizioni psicofisiche delle persone che si affidano a noi per vincere la loro battaglia con i chili in eccesso.
Per iniziare... Al giorno d’oggi è molto difficile, se non impossibile, riuscire ad evitare l’introduzione di sostanze nocive nel nostro organismo, poiché ciò avviene costantemente e sfugge spesso al nostro controllo. L’insorgere delle cosiddette malattie della società moderna e delle patologie collegate – malattie cardiovascolari, cancro, malattie del metabolismo, ipertensione e obesità – è una conseguenza dello stile di vita di oggi che impone alle persone cambiamenti troppo repentini, che sovente non sono in grado di affrontare adeguatamente. Ognuno di noi può fare molto, a livello personale, per mantenere efficiente il proprio sistema immunitario, ma può essere di grande utilità affidarsi a persone esperte e sottoporsi ai nostri programmi specifici. L’esclusivo programma di detossificazione VitaDetox, eseguito sotto la supervisione di un consulente nutrizionista e un personal trainer, favorisce l’eliminazione delle sostanze nocive dal corpo e migliora l’equilibrio energetico. Parte integrante del programma è l’attività fisica personalizzata (PACE, Pilates, training in altura, cardiocross). L’esercizio fisico agisce positivamente sul funzionamento degli organi di secrezione, perché la migliore circolazione sanguigna ne favorisce le funzioni e contemporaneamente, grazie al dimagrimento, si riducono i
valori calorici e gli indici glicemici; voi dovrete descrivere il vostro attuale stile di alimentazione, le preferenze alimentari, le eventuali allergie e semplicemente fornire altre eventuali informazioni di questo tipo. In base alle abitudini alimentari e al fabbisogno energetico, il nutrizionista vi proporrà un menù contenente tutte le sostanze necessarie al vostro organismo, tenendo comunque conto degli alimenti che, per motivi di salute o personali, non volete o non potete assumere.
Saper cogliere i doni della natura Come mantenersi in salute, essere in equilibrio con se stessi e sentirsi in splendida forma, ogni giorno, sono domande che ciascuno di noi si pone costantemente. La risposta, chiara e inequivocabile, risiede nei nostri geni. Alle Terme Šmarješke Toplice abbiamo perciò arricchito i nostri efficaci programmi di mantenimento e di aumento della salute con un programma speciale che permette di conoscere, in base ad un’analisi genetica, le specifiche esigenze del vostro corpo. Il programma Vita-Gen si fonda infatti sulla nutrigenomica: gli esperti valutano i risultati dell’analisi genetica ed elaborano un programma di alimentazione e attività fisica personalizzato. Con un’alimentazione adeguata e uno stile di vita corretto, è possibile prevenire l’insorgenza di determinate malattie (ad es. malattie cardiovascolari, diabete di tipo II, osteoporosi).
Vivere una vita sana...
Un nuovo stile di vita... ... è assolutamente indispensabile se avete dei chili in eccesso e non volete più correre il rischio di essere affetti dalle tipiche malattie causate dal sovrappeso, come il diabete, l’invecchiamento precoce dei vasi sanguigni, l’ipertensione, il maggior rischio di ictus e infarto, le malattie croniche degenerative delle articolazioni. Alle Terme Šmarješke Toplice, tutti quelli che soffrono di disturbi metabolici potranno perdere peso in modo sano e iniziare a vivere meglio e in salute. Il programma Slim Fit è un insieme di attività fisiche, alimentazione dietetica, applicazione di metodi fisici e motivazionali per il raggiungimento del traguardo prefissato, finalizzato ad eliminare, a lungo termine, i disturbi metabolici e migliorare le capacità psicofisiche. Il suo vantaggio è la personalizzazione. Prima di iniziare l’attività fisica, vi sarà certamente di conforto pensare di potervi rivolgere ad un esperto che saprà consigliarvi il tipo di esercizio più adeguato alla vostra situazione. In questo programma l’istruttore, grazie ad un cardiotest, valuterà la vostra resistenza fisica, la risposta del vostro corpo a varie attività, e pianificherà, in base ai risultati ottenuti, degli obiettivi realistici, scegliendo le attività fisiche più adatte, per esercitarsi in sicurezza e senza rischi per la salute. Il fattore più importante del dimagrimento è certamente l’alimentazione, per questo abbiamo previsto anche un colloquio con un nutrizionista che vi illustrerà i modelli di alimentazione, la composizione degli alimenti, i
... è il cardine fondamentale su cui si basa la strategia di prevenzione delle Terme Krka. La solita scusa “ho poco tempo” non è più accettabile. Sarete voi a scegliere il dimagrimento mensile guidato “da casa”, quando VOI preferite, e tutte le relative attività si svolgeranno alle terme soltanto quando VOI avrete tempo. Quindi... non ci sono più scuse! Sarete voi ad impegnarvi. Per voi stessi. Benvenuti su questo nuovo percorso, in questa nuova vita, in cui potrete finalmente stare e sentirvi bene, liberi dai “pesi” che vi hanno limitato fino ad oggi. Sarete di nuovo vitali, sani, creativi e orgogliosi di voi stessi.
Più informazioni: booking.smarjeske@terme-krka.si ; tel: 00 386 7 38 43 565 Andreja Zidaric
20 Cultura Fotografia Mostra a Villa Pisani a Stra fino al 3 novembre
Tomaso Filippi, immagini di Venezia tra ‘800 e ‘900 di Roberta Pasqualetto
V
illa Pisani ospita la mostra fotografica “Venezia tra ‘800 e ‘900 nelle fotografie di Tomaso Filippi”; l’esposizione rimarrà aperta fino a domenica 3 novembre. All’interno delle stanze della villa sono ospitate le centocinquanta foto e una proiezione su schermo di trenta stereoscopie immagini che danno l’illusione di trovarsi all’interno dei passaggi veneziani tra Ottocento e Novecento. La mostra è organizzata dalla soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, con Munus e in collaborazione con l’Ire (Istituzioni di Ricovero e di Educazione Venezia - Fondo Tomaso Filippi). Tommaso Filippi realizzo le sue opere tra pittura e fotografia, fu uno dei più brillanti e creativi pionieri della fotografia in Italia, l’originalità e l’importanza storica dei materiali conservati nel Fondo omonimo conservato all’Ire e, insieme, il valore che la tecnica fotografica ha assunto quale moderno, fondamentale mezzo di comunicazione, hanno condotto all’idea di realizzare un’ampia e articolata rassegna antologica sul lavoro del fotografo. La produzione di Filippi è un’importante testimonianza dell’evoluzione dell’opera dei vedutisti, creando paesaggi veneziani molto ricercati dai già allora numerosi viaggiatori che arrivavano a Venezia, uno dei porti più importanti d’Italia e sede della prestigiosa mostra d’arte Biennale. Dal vasto campionario d’immagini (circa ottomila negativi - lastre in vetro - e più di diecimila stampe originali), donate dalla figlia di Tomaso Filippi all’Ire, i curatori Daniele Resini e Myriam Zerbi, insieme al comitato scientifico formato, oltre che dai curatori, dal direttore del Museo Nazionale di Villa Pisani Giuseppe Rallo e da Agata Brusegan, conservatrice dell’Ire, hanno selezionato oltre centoquaranta foto. Alcune delle quali mai esposte, e fra queste alcuni originali di grande impatto: sono i “notturni” su carta colorata e le immagini virate e con interventi pittorici, che conducono i passi a mano; realizzati su commissione nel primo Novecento. La mostra espone immagini che riproducono eventi molto importanti per Venezia: il crollo del campanile di San Marco avvenuta il 14 luglio 1902; interessanti fotografie che ritraggono alcuni mestieri e gli usi e i costumi della gente che viveva in questo territorio. All’interno dell’esposizione sono state realizzate delle installazioni di stereoscopie, in altre parole la visione d’immagini con l’illusione di tridimensionalità. Una tecnica che permette di vedere le immagini in 3D inventata nel 1832: in una camera oscura il visitatore con degli occhialini 3D, potrà muoversi all’interno della Venezia di quegli anni, riprodotta fedelmente dalle fotografie vivendo così
In esposizione anche la foto del crollo del campanile di San Marco del 14 luglio 1902
La foto del crollo del campanile di San Marco nel 1902
un’esperienza unica sia fisica che visiva. Il costo del biglietto d’ingresso è 7,50 euro, per i residenti della Riviera del Brenta è 5 euro; informazioni 049.502270.
IN BREVE Luigi Veiro Zabeo
Uno scrittore tutto dolese
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uigi Veiro Zabeo è uno scrittore dolese che ha appena pubblicato il suo terzo lavoro intitolato: Luigi Veiro Zabeo “All’eclissi di luna”. Veiro è nato nel 1942, è un chimico con la passione per lo scrivere che lo ha reso noto nel territorio dolese. Questo libro che racconta una storia curiosa e ricca di suspense, che vela il reale ammantandolo di mistero (persone vere e fatti camuffati ad arte e con arte nel gioco sottile del romanzo) e svela il centro storico di Dolo nelle fascinose vicende della sua Serenissima discendenza. La protagonista è una ragazza che viene a Venezia per studiare e alloggia nella Riviera, è particolarmente attratta dallo Squero dove incontra un’entità che gli racconta i segreti del paese ma lui nasconde una doppia verità. La gioia di questo racconto all’ombra dello Squero, il flauto magico di Daulo Dandolo e sulle leggende dell’Isola delle Acque e processi al chiaro di luna, rivelano una creatività davvero particolare dell’autore. Il libro è stato presentato qualche settimana fa, allo Squero in abbinata alla mostra dei madonnari, la pubblicazione di Laboratorio Ds e si trova nelle librerie e nelle edicole della Riviera del Brenta. “Il libro è ambientato nel nostro territorio, non rivelo mai il luogo, ma si capisce benissimo che si tratta di Dolo – dice lo scrittore – la storia è misteriosa e paranormale, unisce fatti reali ad aspetti che non lo sono; direi fanta più che scienza (dice sorridendo).” I personaggi sono ripresi dagli altri due libri, costituendo con questo una sorta di trilogia; l’autore anticipa che il suo prossimo lavoro si allontanerà R.P. dal filone del paranormale.
BELLE FUORI E DENTRO
MESSAGGIO PUBBLICITARIO
Impara a valorizzare i tuoi punti di forza
Alla domanda “C’è qualcosa di te che cambieresti a livello estetico?”, sicuramente ognuna di noi avrebbe la risposta pronta! E questo “qualcosa” rischia di diventare un complesso. Ricordate però che i complessi sono innanzitutto una questione di testa. Aspettiamo quindi prima di demoralizzarci o ricorrere alle mani del chirurgo estetico. Premesso che non siamo contrari a priori alla chirurgia estetica, tuttavia si vedono ragazze rifarsi il seno solo perché il loro (tra l’altro bello) era ritenuto troppo piccolo; altre gonfiarsi la bocca perdendo il loro sorriso naturale. E spesso, una volta sperimentata la prima modifica, si tende a perseguire la strada del rifacimento. La bellezza è fatta anche di dettagli: un naso pronunciato, un viso spigoloso, delle rughe di espressione, delle forme morbide… Invece di focalizzarci su ciò che non ci piace di noi, iniziamo a valorizzare i nostri punti di forza! Siamo sicure di averli individuati? Sappiamo esprimerci al meglio? La minigonna è bella, sexy, ma può diventare controproducente se non possiamo permettercela. Magari evidenziamo il nostro bel seno. Sappiamo truccarci in modo da
valorizzare dettagli del nostro viso? Perché non imparare un po’ di accorgimenti? Tra l’altro ci permetterebbero non solo di apparire più interessanti e belle, ma anche di dedicarci del tempo positivo, concentrandoci su ciò che ci piace di più di noi stesse. Si dice che una donna, quando è innamorata, diventi più bella, ed è vero, ma non perché si modifica esteticamente, bensì perché traspare dal suo viso la gioia, la serenità, le emozioni positive! Il nostro stato d’animo, la stima che abbiamo di noi stesse, la consapevolezza del nostro valore, la serenità delle nostre relazioni, tutto contribuisce a rasserenare il nostro volto, i nostri lineamenti, a donarci quella particolare luce che gli altri percepiscono. Gmb Group Academy in collaborazione il centro Estetica Senza Tempo bellezza&lifestyle, hanno pensato di unire le diverse competenze creando una giornata tutta al femminile, che vi permetta di conoscervi meglio, sia fuori che dentro. Per le lettrici de la Piazza una speciale occasione, una giornata imperdibile dedicata alla vostra bellezza, fascino ed eleganza. Un workshop messo a punto dall’Academy af-
Marta Calore mentre consiglia sul make-up durante la fiera Campionaria
finché abbiate la possibilità di trascorrere una giornata in compagnia di Marta Calore estetista/Make-up artist&Look Maker e la dott.ssa Cristina Bordin, Psicologa. I temi affrontati saranno i seguenti: • abbellimento del viso attraverso il self make up (portare la propria trousse) • come migliorare la propria immagine • come curare la propria pelle • imparare a comunicare meglio con il nostro corpo • la comunicazione non verbale • Individuare le principali caratteristiche di personalità e lavorare sui punti di forza Riconoscere le nostre principali caratteristiche di personalità per saperle valo-
rizzare, e magari lavorare su alcune aree di miglioramento che ci permettano di essere più efficaci nella comunicazione, negli approcci, nella relazioni in generale. In poche parole: diventare più seducenti! Il workshop si terra il giorno 13 luglio 2013 in Via Palestro n.32, Padova. Un’ulteriore data possibile è il 19 luglio 2013. Per l’occasione, per tutte voi lettrici di questo mensile, l’offerta è di 99,00 euro anziché 150,00! Per info e iscrizioni: www.gmbgroupacademy.it info@gmbgroup-academy. it Tel. 049/2023141. Pagine Facebook: Gmb Group Academy oppure Senza Tempo bellezza&lifestyle
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Trasporti Intervista al neo presidente Actv Luca Scalabrin
“Razionalizzare le risorse per potenziare l’azienda” L’entrata in funzione del tram aumenterà l’efficienza delle linee. Vanno ripensati i turni di lavoro
Luca Scalabrin
di Alessandro Abbadir
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uca Scalabrin, è il neo presidente di Actv, l’azienda di trasporti pubblici della provincia di Venezia, nominato dal sindaco Giorgio Orsoni. Nato a Mestre, 48 anni fa, da poche settimane è a capo dell’azienda che ‘cura’ il trasporto di una città unica al mondo, dove arrivano 20 milioni all’anno di turisti, vive storicamente la sua bipolarità, tra terraferma e isole, tra residenti e turisti, tra cittadini e studenti universitari, tra sedi istituzionali comunali e regionali e un progressivo svuotamento del centro storico. Con quali idee arriva a guidare l’Actv? “Innanzitutto devo dire che ero già presente nel CdA dell’azienda, come consigliere, e come cittadino la conosco bene. Oggi dobbiamo ripensare il concetto di trasporto. Qui a Venezia e in terraferma siamo stati abituati molto bene, ad avere bus e vaporetti frequenti e con la fermata sotto casa. Oggi, con il taglio dei finanziamenti al trasporto pubblico, dobbiamo passare dall’idea del trasporto a quella della mobilità. Cioè al fatto che per andare da un posto all’altro dovremmo cambiare mezzo, spostarsi con un’interazione di mezzi”. Ci sono tagli di risorse dalla Regione Veneto e un passivo di bilancio di circa 17
milioni di euro come si fa? “A me piacciono le sfide, non ho paura di affrontare questa situazione. L’importante è che lavoriamo assieme. Qui o vinciamo tutti, e intendo dipendenti, istituzioni, cittadini, oppure andiamo tutti a fondo. Marcello Panettoni, mio predecessore, aveva già iniziato a ripensare i servizi dell’azienda per una migliore efficienza. Dobbiamo continuare su questa linea. Non possiamo più pensare “tanto qualcuno ripianerà i passivi di bilancio”, oggi anche le aziende pubbliche, devono ragionare in ottica di seria imprenditorialità, di corretta gestione delle risorse, economiche e umane. Dobbiamo tutti sacrificarci un pò per riportare progressivamente, senza strappi né bruschi cambiamenti, i conti almeno in pareggio”. In concreto? “Prima di tutto penso ad una sorta di sportello dei cittadini. Io credo che gli utenti siano una risorsa anche per ammodernare e migliorare l’azienda. Non solo fonte di reddito tramite la bigliettazione. Voglio aprire un confronto, un dialogo con loro per avere consigli e indicazioni su come e dove migliorare i servizi di traporto. Dobbiamo lavorare insieme per mettere a posto i conti del bilan-
cio e mantenere la venezianità di Actv, evitando che una gestione economica non sana diventi motivo di intervento esterno, come è successo in altre aziende, che guidate da manager stranieri non hanno tante remore morali o etiche a tagliare stipendi, posti di lavoro e servizi”.
Contro gli abusivi penso a dei controlli alle salite dei bus Toccherete stipendi e contratti? “Sicuramente non verranno toccati posti di lavoro e retribuzioni ma punteremo sull’ efficienza e il blocco del turn over, sull’emersione di potenzialità dei dipendenti, con possibili ricollocazioni gestionali e sul ridurre le esternalizzazioni, specialmente sulle manutenzioni dell’acqua. Stiamo valutando la possibilità di un finanziamento degli abbonamenti annuali, magari integrato con quello dei libri scolastici”. Ci sono idee per incentivare le persone ad utilizzare sempre di più i mezzi di trasporto?
“Certo. Desideriamo rendere l’azienda attiva, non solo una realtà che raccoglie il prezzo del biglietto ma che fa politiche attive per la cittadinanza. Con l’entrata in funzione del tram anche sul tratto fino a Venezia e poi a Marghera, sicuramente potremo rendere efficienti le linee che vanno nel capoluogo lagunare, il cui spreco di costo/chilometro sul Ponte della Libertà è pesantissimo. Vogliamo ripensare i turni dei lavoratori. Mettere a pieno regime i due cantieri navali, ex De Poli e Tronchetto, così da internalizzare la manutenzione per abbattere i costi di gestione di queste strutture, finora non pienamente utilizzate, e impiegare le nostre risorse interne”. Qualche idea per il fenomeno degli abusivi del trasporto? “Alla luce del nuovo contratto degli autotrasportatori stiamo pensando il loro utilizzo per controllare fin dalla salita in bus dalla porta centrale chi possiede il biglietto e chi no, che deve comprarlo subito o restare a terra. I controlli a bordo di personale esterno ci costa troppo ed è inutile ai fini della riscossione della multa. Dobbiamo cambiare la mentalità degli utenti e utilizzare le risorse interne che abbiamo”. Venezia è una città ai primi posti per
I SINDACATI NO A TAGLI UNILATERALI
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gil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal Trasporti dicono no ai tagli per ripianare i bilanci Actv. Un provvedimento dettato dalla decisione unilaterale di Avm di disdettare gli integrativi aziendali Actv dagli anni Ottanta ad oggi. Questo per risanare i 17 milioni di buco con i quali l’azienda ha chiuso il 2012, sia causa dei tagli di fondi regionali, ma anche per
DOLO Via Piave, 1 041.415487
un calo della vendita dei biglietti per 8 milioni. Si rischia il taglio di 400 dipendenti sui 2800 e degli stipendi pari al 25% della busta paga. Tagli e licenziamenti che l’azienda assicura di non voler fare, dando ai sindacati 3 mesi di tempo per trovare l’intesa sull’aumento di produttività da 36,5 a 39 ore per gli autisti e con ferie spalmate tutto l’anno per
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la navigazione. Ci sarà poi il taglio dei 200 stagionali che perderanno questi si il posto di lavoro. I sindacati comunque vogliono parlare anche delle ricadute dell’arrivo tram a Venezia visto che dal taglio dei bus si recuperano 50 autisti, di gare, di correlazione con la Sfmr, la metropolitana di superficie ferroviaria della regione A.A.
SANT’ANNA DI CHIOGGIA Strada Romea, 332 041.5581099
flussi turistici, cosa pensate di fare per questi ‘utenti’? “Il turismo è una risorsa economica anche per noi, non solo per alberghi e musei. Vogliamo migliorare le attuali risorse e servizi, come il vaporetto dell’arte, e aumentare i canali di comunicazione degli eventi, delle mostre e tutto ciò che la ricchezza culturale del territorio possiede. Ci piacerebbe, accanto all’unicità di Venezia, poter valorizzare anche le altre bellezze culturali, storiche e naturalistiche del territorio provinciale, favorendo la comunicazione e la facilità dei trasporti. Vogliamo raccogliere ed elaborare i dati sui flussi, così da implementare azioni più mirate per i turisti, come la vendita nei loro paesi dei biglietti per la navigazione piuttosto che un biglietto unico trasporto-musei. Dobbiamo intercettare le esigenze del turista-utente, così da migliorare i servizi e l’immagine della città. Vorremmo poi ampliare la formazione dei nostri dipendenti, come gli autisti, i capitani e di tutti coloro che, specialmente in centro storico, hanno a che fare con il turista. Magari aumentare i corsi di lingua straniera, qualificare le tecniche dell’accoglienza e del dialogo, rivedere i pannelli informativi sugli imbarcaderi”.
Spazi aperti 23 3 turismo
Clima Pioggia e freddo hanno provocato danni in agricoltura e allagamenti
Maltempo, danni per milioni di euro
cattiva stagione e crisi economica mettono in allarme gli operatori del Balneare
Le precipitazioni dei primi mesi del 2013 sono del 50 % superiori all’anno precedente di Alessandro Abbadir
I
l maltempo ha flagellato tutta la provincia di Venezia da fine maggio ad inizio giugno con una delle primavere più fredde e piovose degli ultimi anni. Danni alle abitazioni ci sono stati a Martellago, dove si sono verificati allagamenti ma anche sulle spiagge con litorali devastati (Jesolo e Caorle) e pure trombe d’aria (a Chioggia). I problemi non sono mancati nelle aree dell’entroterra soprattutto per settori come l’agricoltura. La Confederazione italiana agricoltori (Cia) ad esempio ha chiesto alla Regione lo stato di calamità naturale per il maltempo, specie per le aree più colpite come Riviera a Miranese. Ma per i rappresentanti degli agricoltori non basta. A questo punto bisogna intervenire. Per Cia e Coldiretti del veneziano è necessario che la Regione intervenga per risistemare il deflusso delle acque partendo dalle foci risalendo a monte. Non bastano gli interventi che prevedono la costruzione dei bacini di laminazione. Ma torniamo al maltempo. Rispetto al 2012, anno della grande siccità in questi primi
L’assessore Giorgia Andreuzza
I mesi del 2013 in Veneto ha piovuto quasi il 50 per cento in più rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso, provocando danni alle colture orticole, una riduzione della semina della barbabietola, un calo della semina del mais, un grave ritardo per quella della soia. Nel settore frutticolo si sono verificati problemi per le pesche e le pere. Per questi frutti l’alternarsi di caldo e freddo e le abbondanti piogge hanno vanificato anche i trattamenti
di cura. Ci saranno gravi ripercussioni sui raccolti. Sulla questione è chiaro anche il responsabile della Coldiretti del Miranese Fabio Livieri “Le continue piogge e i temporali causano allagamenti dei campi della nostra provincia, compromettendo le semine e la raccolta dei foraggi che marciscono nei campi”. Con il maltempo di maggio e inizio giugno, molti campi in tutta la provincia sono andati letteralmente sott’acqua.
n particolare apprensione l’assessore provinciale al Turismo Giorgia Andreuzza per il settore balneare. “I dati - ha commentato - evidenziano una flessione per quanto riguarda i primi ptre mesi del 2013, quando la stagione turistica non è ancora avviata. Si registrano anche i segnali della grave crisi economica che stiamo vivendo, e che colpisce soprattutto le famiglie che sono costrette a tagliare sulle spese per lo svago e le vacanze, con conseguenti ripercussioni sul settore, e delle pessime condizioni atmosferiche”. L’assessore rimanda tuttavia a maggio considerazioni più precise anche perché in valore assoluto i flussi delle zone balneari non rappresentano ancora un dato statisticamente probante con il 10% sul totale degli arrivi e l’11% delle presenze su base provinciale. Eppure qualche segnale di disagio si può già cogliere. “Quando saranno a disposizione i dati di aprile e maggio, - prosegue Andreuzza - avremo la conferma precisa dei segnali negativi già anticipati dagli operatori, e di quanto il maltempo, così insolito per questi mesi, abbia inciso sulle prenotazioni e su un’economia, come quella turistica, che si basa fortemente sul periodo da aprile a settembre”. In conto vanno messi anche i danni provocati ai litorali veneti dal maltempo negli ultimi mesi. “Per porre rimedio ai danni causati dagli avversi eventi meteo - ha aggiunto l’assessore - la Regione Veneto ha stanziato 2milioni e 300mila euro per i primi interventi sui litorali, che permettano di sistemare al più presto le spiagge devastate dalle recenti mareggiate”. “Auspico che i lavori programmati vengano realizzati al più presto perché ogni giorno di ritardo è dannoso per il territorio” ha concluso manifestando solidarietà agli operatori impegnati a ripristinare gli arenili devastati per renderli accoglienti all’arrivo dei turisti.
ADOTTAMI
Dick maschio 10-12 anni taglia media circa kg.20. Per lui la vecchiaia si presenta molto triste. Rifiutato da chi per anni era la sua famiglia portato in campagna dove è stato tenuto in pessime condizioni. Cerchiamo per Dick un posticino per trascorrere la sua vecchiaia sereno ed amato. Cocò. Biscon frisè femmina, circa 7 anni, taglia piccola kg.5. Questa stupenda creatura si trova in rifugio a.p.a. Cerchiamo con urgenza una nuova famiglia per Cocò. Il suo aspetto è molto trasandato, ma il suo carattere è molto dolce ed affettuosa. Shila, femmina pointer puro, circa 6 anni. Tornata al mittente per la seconda volta perché ha il terrore dei tuoni. Adottata, tenuta per quasi 2 anni ed eccola tornare in gabbia. La sua vita è stata un inferno passata da cacciatore a cacciatore per finire in rifugio. Cerchiamo per lei una famiglia che possa farle trascorrere la vecchia dignitosamente. Benjy, Labrador puro, 10 anni circa. Dopo essere stato per anni dentro un lager, aveva trovato una bella adozione. Ma dopo 4 anni Benjy viene portato in rifugio a.p.a. Aiutatemi ad aiutarlo, è un cane equilibrato. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233
foto: roberto beani
Smoky ha poco più di un anno. È incrociato Australian Shepher. È vaccinato e ha il microchip. È molto vivace ed affettuoso. È sano e forte. Gli piace correre veloce nel prato e vuole sempre tante coccole. Purtroppo il suo amato padroncino sta molto male e non c è più tempo per correre e giocare. Smoky deve trovare un’altra casa, un’altra famiglia al più presto.
sul futuro, non si gioca. 200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame. Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile. Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco. Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.
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Mondo scuola 5
Il progetto musicale Al teatro Tullio Serafin di Cavarzere il 26 maggio il concerto
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Un successo per l’Orchestra 3C di Eugenio Ferrarese
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l Teatro comunale di Cavarzere è stata l’elegante cornice del concerto dell’”Orchestra 3 C”, così chiamata perché composta dagli studenti degli Istituti Comprensivi di Cavarzere, Chioggia (I. C. Chioggia 1) e Camponogara (I. C. “Gramsci”). La manifestazione musicale si è svolta domenica 26 maggio 2013 e questo è stato uno degli appuntamenti della stagione musicale 2013 “Giovani note”. L’Orchestra 3 C è stata accolta sul palco dal maestro Renzo Banzato, docente del Conservatorio di Riva del Garda e direttore artistico del Teatro, che ha salutato l’exDirigente scolastico di Chioggia Erminio Boscolo Bibi, e il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, presenti al concerto. L’orchestra, che comprendeva 70 elementi, era formata da violini, violoncelli, chitarre, flauti traversi, clarinetti, pianoforti, batteria, fisarmonica, percussioni e basso elettrico. I giovani studenti si sono esibiti sul palco a fianco dei loro insegnanti di strumento, proponendo un impegnativo programma che spaziava dal Canone di Pachelbel alle colonne sonore di celebri film, come quella scritta da Ennio Morricone per “La leggenda del pianista sull’oceano”, da
I muscisti-studenti provengono dagli istituti comprensivi di Chioggia, Cavarzere e Camponogara
celebri canzoni come “My way” e “Guantanamera” al passionale “Libertango” del compositore argentino Astor Piazzolla. Gli studenti sono stati diretti dal maestro Vinicio Marchiori di Camponogara che al termine dell’esibizione ha auspicato che l’Orchestra 3 C, dopo i concerti di Chioggia dell’anno scorso e di Cavarzere quest’anno, possa in futuro esibirsi a Camponogara e a Bordeaux, città gemellata con Cavarzere. L’Assessore alle attività culturali e alla
Pubblica Istruzione di Cavarzere Paolo Fontolan ha ringraziato i giovani musicisti, assai emozionati e felici, per il bellissimo concerto, i loro insegnanti di strumento musicale e i dirigenti scolastici Filippo Sturaro, Fulvia Salmaso e Giuseppina Papa. Il numeroso pubblico presente ha assistito a uno spettacolo molto coinvolgente e ben riuscito, un esempio di eccellenza che le tre scuole coinvolte hanno offerto al loro territorio.
I ragazzi della Pellico di Chioggia raccontano
“la giornata della musica”, oltre 300 studenti- suonatori si sono trovati a venezia
L
a III E della scuola Pellico di Chioggia (in foto) alla Giornata della musica. Lo scorso 4 maggio i ragazzi della sezione ad indirizzo musicale, accompagnati dai loro docenti, si sono incontrati con altri 300 studenti provenienti da tutta la provincia nella prestigiosa isola di San Servolo a Venezia, uno tra i principali centri congressuali e di formazione della città, per la seconda edizione della “Giornata della Musica”. Un’iniziativa organizzata dalla rete delle scuole ad indirizzo musicale della provincia di Venezia, cui anche la Pellico dell’Istituto Comprensivo Chioggia 1 appartiene. Sul palco assieme ai loro quattro insegnanti di strumento musicale, i giovani artisti si sono esibiti in un brillante e coinvolgente repertorio di musiche cubane e sudamericane. “La performance di ottimo livello ha ricevuto i calorosi applausi del pubblico e i complimenti di molti insegnanti delle altre scuole – racconta Filippo Maretto, insegnante - È stata una giornata di grandissima festa, in cui il pubblico era formato da studenti e professori, famiglie e dirigenti scolastici”. La giornata si è conclusa con l’esecuzione del brano “Muschabangilo”, intonato da tutti gli studenti presenti che hanno così dato vita a una numerosissima orchestra sparsa in tutto l’auditorium. La giornata della musica è stata la prima delle iniziative che coinvolgono la sezione musicale della Pellico in questo finale di anno scolastico. Sabato 11 maggio, presso l’Auditorium San Nicolò, alcuni allievi di strumento sono intervenuti alla XXII Rassegna di Poesia del “Gruppo Poeti Città di Chioggia”. Il 26 maggio, presso il teatro Serafin di Cavarzere si è tenuto il concerto dell’Orchestra 3C, con gli studenti degli indirizzi musicali di Chioggia, Cavarzere e Camponogara. Il 5 giugno si è tenuto il consueto concerto di fine anno dell’orchestra della scuola “S. Pellico”, anch’esso presso l’Auditorium cittadino. Infine, vista la convenzione tra la scuola Pellico e il Conservatorio di Adria, si svolgeranno le attività di monitoraggio dei ragazzi selezionati. Giovanna Bellemo
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Slovenia: tradizione Wellness Green, Active and Healthy: ecco le tre parole che sono in grado di riassumere l’anima di questa terra. Quest’ ultima si riferisce anche all’antica tradizione termale slovena nata dalle proprietà terapeutiche delle acque che hanno richiamato per secoli un costante flusso di visitatori, rendendo celebri i centri termali sparsi su tutto il territorio, sia sulla costa che nell’entroterra. In un’epoca di grande attenzione per la salute psicofisica e per l’aspetto estetico del proprio corpo, cresce il numero di quanti – e si commetterebbe un errore pensando che si tratti in maggioranza di donne – si concedono una vacanza con intenti salutari. Le località termali della Slovenia, con le loro moderne attrezzature, l’elevato livello ricettivo e il buon rapporto prezzoqualità, si rivelano ideali per questo scopo. Infatti su una superficie inferiore a quella della Lombardia si concentrano ben 22 stazioni termali, di cui le 15 maggiori riunite i un’apposita associazione, con 87 diverse sorgenti, distribuite dalla riviera adriatica alle Alpi fino alla pianura pannonica ad est, con una disponibilità complessiva di 13.500 posti letto e di 37.000 m2 di superfici acquatiche, il che ne fa la nazione
con la maggior concentrazione termale. Tutte queste località sono raggiungibili in meno di due ore e mezzo d’auto da Trieste, alcune in meno di un’ora. Il livello qualitativo dei servizi specialistici offerti ed il loro costo contenuto e decisamente competitivo rispetto all’Italia, costituiscono uno dei motivi di richiamo per i turisti italiani, che ormai da anni occupano il primo posto tra i ospiti stranieri. Appare significativo il fatto che ogni tre pernottamenti in alberghi sloveni, uno di questi avvenga in strutture termali. Nel caso di Catez, Portorose e Rogaska Slatina, tre dei centri maggiori e più famosi, gli italiani rappresentano una percentuale rilevante nelle presenze straniere. Oltre alle benefiche acque minerali e termali si impiegano fanghi salutari, peloidi minerali e torba, acqua marina e salmastra. E poi ci sono innumerevoli possibilità di gite, passeggiate, avvenimenti culturali, manifestazioni, occasioni di shopping, sport e svaghi, casinò compresi. Occorre tenere presente che in Slovenia vige il concetto mitteleuropeo delle terme: non tanto un luogo di cura riservato ad invalidi, anziani ed ammalati, quanto una destinazione di vacanza, di svago e di relax dove si può fare anche qualcosa per conservare e migliorare il benessere, la forma e la salute, prevenendo i malanni. Tutte le terme slovene hanno predisposto dei programmi comuni di wellness, cioè di benessere, per puntare a stare bene sia fisicamente che mentalmente. In estrema sintesi essi si basano congiuntamente su alimentazione, movimento, riposo e trattamenti estetici. Ai margini della pianura pannonica si trovano le terme di
Radenci, famose per l’acqua minerale con i tre caratteristici cuori rossi in campo verde che già all’inizio del secolo scorso si beveva alla corte di Vienna e in Vaticano. Buon punto di partenza per visitare la regione attorno al fiume Mura sono le terme di Moravske Toplice, di Radenci e di Lendava, le prime dotate anche di campo da golf, mentre nel cuore della Stiria slovena la bellissima cittadina di Ptuj, di origine romana, ospita le terme omonime sulle rive del fiume Drava. Una tradizione ultrasecolare vantano le terme di Rogaska Slatina, la cui acqua risulta unica per l’elevato contenuto di magnesio e la purezza batteriologica, frequentate già nell’800 dalla nobiltà asburgica. Le vicine terme di Olimia possiedono una serie di piscine ben strutturate, mentre un’antica tradizione possiedono anche quelle di Dobrna e di Lasko. Le più giovani sono quelle di Zrece, collegate con il centro sciistico, sportivo ed escursionistico del monte Rogla. Sempre in collina si trovano le terme di Topolsica, interessanti per il loro clima. Ampie e diversificate strutture ricettive offrono le terme di Catez, le cui piscine scoperte e coperte formano la maggior riviera termale d’Europa; non lontane da Novo Mesto si trovano quelle di Smarjeske Toplice e di Dolenjske Toplice, poi si passa al litorale adriatico per trovare infine le terme di Strugnano e di Portorose, quest’ultima il maggior centro balneare sloveno, che eseguono la talassoterapia con l’acqua marina. Esistono poi alcuni alberghi, a 4 e 5 stelle, che dispongono al loro interno di impianti termali e di strutture per il fitness.
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10 30
IL VENETO
in PRIMO PIANO Fusioni dei comuni: molti ne parlano qualcuno lo fa
Risparmiare si può Auspicabile un saggio riordino degli enti locali
Cogliere lo spirito dei tempi non è da poco, specie se questo significa lasciarsi dietro le spalle una parte della propria storia di Germana Urbani
R
isparmi certi e servizi migliori. Sono questi l’assessore regionale Roberto Ciambetti - e’ che in sintesi i grandi vantaggi che ricaverebbe- si possa eleggere il nuovo Consiglio comunale ro i Comuni che decidessero di fondere i nella primavera del 2014, alla naturale scadenpropri campanili, propri uffici amministrativi e so- za del mandato delle attuali amministrazioni. prattutto i propri cittadini. Oltretutto, è stata ap- Questi ultimi passaggi chiudono un percorso provata a livello regionale una legge che garanti- iniziato anni or sono, ma che ha già portato a grandi sinergie tra rebbe loro dei contributi i due comuni con importanti da spendere A fine ottobre risultati veramente per la riorganizzazione il referendum per la di uffici e servizi ma prima fusione dei comuni importanti, ai quali mi auguro guardino con non solo. Non resta che polesani. Nascerà interesse anche altre avviare i processi ma Civitanova Polesine amministrazioni. Cito per farlo occorre che i politici siano dotati di visioni di lungo periodo e di un fatto che e’ indicatore delle opportunità che coraggio. Quello che serve per spiegare ai propri nascono dalla sinergia e dal lavorare assieme: cittadini che “perdere” una parte dell’identità Vas e Quero, grazie a una campagna comune di storica e civica garantirà loro una più alta qualità informazione e coinvolgimento della cittadinanin fatto di servizi e risparmi. Solo due mesi fa za, sono riusciti nel volgere di pochissimo tempo la Regione ha dato il via libera alla fusione di a passare dal 60 all’85 per cento di raccolta due comuni feltrini, Vas e Quero, presto divisi differenziata, un dato a dir poco nordeuropeo, solamente dal Piave. Infatti adesso la parola dimostrando un livello singolare di efficienza e ritorna ai cittadini che dovranno esprimersi con qualità”. “E’ una questione di sopravvivenza un referendum consultivo che comunque, non – afferma Andrea Biasioitto, sindaco di Vas sarà vincolante. “La mia speranza – afferma - Se la fusione dovesse saltare il futuro del no-
scelte lungimiranti
I
comuni del Veneto sono oggi 581, solo una piccola parte degli oltre 8000 sparsi in ogni angolo d’Italia. E se si vuol fare un ragionamento di un qualche peso, rispetto alla necessità di tagliare la spesa pubblica, occorre tener presente che l’Italia conta circa 60 milioni di abitanti residenti in questi 8000 comuni, per una popolazione media di circa 7000 abitanti. Ma sono moltissimi i Municipi con popolazioni ben al di sotto dei 5000 abitanti. Detto ciò, basta dare uno sguardo oltralpe per capire dove sta uno dei tanti nostri problemi:
Immagine tratta dal sito www.rovigooggi.it
stro Comune è comunque a rischio. Avremmo l’elezione di un sindaco e sei consiglieri senza nemmeno la possibilità di nominare assessori. Una gestione meramente di facciata, con il rischio di non potere più erogare i servizi che finora, pur con sacrificio, siamo riusciti a fornire ai cittadini. Parlo di mensa e trasposto scolastico, servizi sociali e persino la luce pubblica”. Dalla fusione il nuovo Comune ricaverà dei risparmi ma anche fusione un sostegno economico sia dello Stato sia della Regione. Stando al decreto sulla revisione della spesa pubblica, il contributo straordinario previsto dalla normativa nazionale ai municipi che si fondono e’ pari al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti nel 2010. Non vanno poi dimenticati i contributi previsti dalla legge regionale n. 18 del 2012 predisposta pro-
prio per spingere le amministrazioni locali fino a 5.000 abitanti a concentrare uffici e risorse al fine di ottenere risparmi di scala. E sono decisi a cogliere l’opportunità anche gli amministratori di sei comuni polesani che hanno già scelto il nome del “nascituro” nuovo comune: Civitanova Polesine. I sindaci dei sei comuni, Antonio Bombonato (Costa di Rovigo), Claudio Rosa (Arquà Polesine), Ennio Pasqualin (Frassinelle Polesine), Renzo Visentini (Pincara), Valerio Galvan (Villamarzana) e Fabio Giacometti (Villanova del Ghebbo) hanno terminato a metà maggio il tour nei sei municipi di assemblee pubbliche per la presentazione ai cittadini del progetto di fusione mentre lo studio di fattibilità, che contiene lo studio sul territorio del nuovo comune e i vantaggi che ne derivano, in termini di risparmio,
Sopra l’assessore regionale Roberto Ciambetti è in fase di discussione. Il processo di fusione è talmente a buon punto che esiste già il sito internet del nuovo comune che conterà circa 12mila abitanti, su una estensione di 101 km quadrati. Nel sito viene spiegato come siano significativi i risparmi economici dovuti al taglio dei costi fissi sostenuti oggi dai singoli comuni, si dà conto della possibilità di ricevere contributi statali e regionali e si assicura che rimarrà inalterata l’identità del singolo territorio con il mantenimento del toponimo. Inoltre si manterranno i municipi in ogni comune, inclusi i servizi primari resi ai cittadini, e si svolgeranno pure le elezioni per i sei consigli di municipalità scelti dai cittadini, i cui membri eletti non percepiranno alcuna identità. Se tutto andrà per il meglio, come sembra, il referendum tra la popolazione si svolgerà ad ottobre.
ma Quanto ci costano i campanili? la Germania, per esempio, ha 80 milioni di abitanti e circa 1600 comuni, per una popolazione media di circa 50.000 abitanti. L’ultima riforma degli enti locali ha tagliato il numero dei consiglieri e degli assessori comunali in modo trasversale e, paradossalmente, non ha tagliato il personale politico di altri enti che spesso appaiono più inutili e hanno bilanci di spesa ben più pesanti e grigi. Il caso Fiorito, esploso come un bubbone in seno al consiglio regionale del Lazio ha messo ben in evidenza il problema. Tornando ai comuni, però, non
sono pochi coloro che sostengono che sarebbe stato meglio che la legge obbligasse i piccoli comuni a fondersi piuttosto che tagliare il numero dei consiglieri. Se si tien conto che nel 2008 i comuni italiani hanno speso complessivamente 83,682 miliardi di euro, cioè il 10,8% della spesa pubblica totale, e di questi, quasi un terzo, 24,5 miliardi, se ne sono andati per “l’amministrazione, la gestione ed il controllo”, ossia per la mera esistenza della burocrazia comunali, ben si comprende come sia assolutamente necessario imboccare
la via maestra per la razionalizzazione della spesa pubblica locale: quella della fusione dei comuni. Questa operazione consentirebbe di sfruttare delle economie di scala per ridurre considerevolmente gli sprechi ed ottimizzare i servizi. Se si arrivasse ad avere circa 2000 comuni (di 30.000 abitanti di media) si potrebbero unificare servizi, fondere uffici, razionalizzare il personale e risparmiare diversi miliardi di euro all’anno.
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Il Veneto in primo piano 31 11 Padova e provincia
Proposte concrete e frenate convinte Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo di Germana Urbani
S
arà la crisi e quel che ne consegue ma non sono pochi i comuni che anche in provincia di Padova stanno parlando in modo più o meno concreto di fondersi in un unico grande comune. I più convinti in questo senso sono Este e Ospedaletto, i cui sindaci, entrambi di centrosinistra, hanno da tempo iniziato ad analizzare la fattibilità del processo e le economie di scala che ne deriverebbero e i due consigli comunali hanno approvato già un anno fa una delibera che dava ufficialmente il via alla fusione. “Verosimilmente - afferma Giancarlo Piva, sindaco di Este – potremmo arrivare al referendum già la prossima primavera”. “La fusione dei Comuni – continua Piva - rappresenta senza dubbio lo strumento migliore per consentire una maggiore capacità e celerità operativa nell’analizzare i bisogni del territorio e dare risposte adeguate ai cittadini, perché svincolata dalle sovrastrutture che le forme associative quali l’unione o la
convenzione necessariamente comportano: duplicazione di organi, apparati, luoghi di confronto e concertazione. Siamo convinti che la fusione dei comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo consentirebbe l’aumento della qualità dei servizi erogati ed una riduzione dei costi, grazie alle sinergie ed alle economie di scala che si possono realizzare. In particolare la standardizzazione dei servizi risulterebbe conveniente e strategica nei settori organici dei servizi alla persona e della promozione e sviluppo del territorio e delle attività economiche, produttive e ricettive in esso inserite”. Certo è che se l’operazione andasse a buon fine il nuovo ente locale potrebbe contare circa 23.000 abitanti, dislocati in un territorio di 54,17 Kmq. Una realtà indubbiamente significativa nel contesto di tutta la Provincia di Padova e specificatamente della bassa padovana. In questo stesso territorio era nato un dialogo per la fusione anche tra Carceri e Vighizzolo
ma ad oggi non ci sono sviluppi significativi. Tutto tace anche sul progetto di fusione che vedeva coinvolti i comuni di Boara Pisani, Barbona, Stanghella e Vescovana, per un totale di quasi 10 mila residenti. Il Comune di Boara, capofila dell’iniziativa, aveva incaricato la Consulting snc di Padova di redarre uno studio di fattibilità non ancora presentato alla collettività. Sarebbe convinto, invece, il sindaco Barison, riconfermato alla guida del comune di Albignasego, che ha più volte lanciato la proposta di fusione ai comuni di Casalserugo e Maserà. Il sogno di Barison è di creare qualcosa di grande da lasciare ai posteri: una città da 40 mila abitanti, un ente di peso che avrebbe una voce diversa qualora si tornasse a parlare concretamente di città metropolitana. I primi cittadini Nicola De Paoli, di Maserà, e Elisa Venturini, di Casalserugo, anch’essi riconfermati, pur ritenendo necessario condividere la gestione di alcuni servizi ritengo-
Piva e Barison credono molto nella necessità di fondere i comuni no sia prematuro parlare i fusione. Decisamente contrari anche i sindaci di Limena e Campodoro chiamati in causa dal sindaco di Villafranca, Luciano Salvò, il quale vedrebbe come un’opportunità imperdibile la fusione dei tre comuni. In un’altra zona della provincia la proposta per un referendum di fusione arriva, invece, da Cartura per bocca di Gessica Rostellato, neo deputata del Movimento 5stelle. “Siamo venuti a conoscenza – afferma in una nota del Movimento - che l’Assessore
al Bilancio del Comune di Due Carrare ha proposto l’idea di fondere insieme i comuni di Due Carrare, Cartura, San Pietro Vimininario, Pernumia e Bovolenta. La proposta incontra il nostro favore e lo strumento individuato per questo percorso è quello del referendum, attraverso il quale saranno i cittadini a decidere se il loro comune dovrà sciogliersi per diventare parte di un’identità più grande”. Ma la proposta ha ottenuto subito un secco no, grazie!
32 Il Veneto in primo piano 12 Nuova legge regionale
Riordino del turismo: più privato più mercato
Spariscono i consorzi di promozione turistica così come li abbiamo conosciuti, snellita la burocrazia, stop a nuove strutture alberghiere Il 10% del Pil di Germana Urbani
L
e potenzialità turistiche del Veneto sono note a tutti ma si può e si deve fare di più e, possibilmente con i soldi dei privati, visto che il bilancio regionale piange ma il comparto merita. Solo lo scorso anno, infatti, in piena crisi economica si sono registrate più di 16milioni di turisti per un fatturato annuo di 12 miliardi. Le imprese di settore sono 23 mila e danno lavoro a oltre 400 mila persone. I problemi però non mancano. Basti pensare che “i 12 milioni di euro di finanziamento regionale per gli Iat del 2010 si sono ridotti a 3,5 nel 2013”, ha ricordato l’assessore al turismo Marino Finozzi. Ecco dunque che i soldi, grazie alla nuova legge sul turismo dovranno arrivare per altre vie e soprattutto dovranno essere distribuiti in altro modo. Gli 87 sportelli di informazione turistica sparsi per il Veneto (Iat), sinora gestiti dalle Province con risorse trasferite direttamente dalla Regione, dovranno diventare uffici di informazione e di accoglienza, gestiti in forma associata tra pubblico e privato, sul modello europeo, nei quali i turisti potranno prenotare e
acquistare la sistemazione alberghiera, i biglietti di trasporto, l’ingresso a manifestazioni e fiere, prodotti enogastronomici. Alla Regione spetterà solo il compito di stabilire e garantire gli standard minimi dei servizi e delle prestazioni di accoglienza. L’idea di fondo della legge è dare organicità e razionalità al lavoro di promozione affidandone la regìa della Regione, che si avvarrà nella programmazione triennale (e nei piani annuali di attuazione) della consulenza del comitato regionale per le politiche turistiche (organismo composto non solo da rappresentanti di Regione ed enti locali, ma anche di tutti i diversi operatori del settore, consorzi, categorie, sistemi tematici, pro loco, associazioni) e, per l’organizzazione delle iniziative, si appoggerà al braccio operativo dell’agenzia regionale Veneto Promozione. Le singole località o destinazioni turistiche potranno promuoversi e commercializzare i propri prodotti anche in forma autonoma, creando specifiche organizzazioni pubblico-private in raccordo però con il sistema territoriale di appartenenza. La
regionale viene dall’industria del turismo vero motore dell’economia veneta
commercializzazione turistica (ricettività, iniziative di animazione, vendita di prodotti) viene affidata ai consorzi di imprese turistiche che, a differenza di quanto è avvenuto sinora, dovranno essere costituiti esclusivamente da imprese private e potranno accedere ai cofinanziamenti regionali in base ad appositi bandi. La legge conferma il ruolo delle Province affidando loro funzioni di promozione turistica e di vigilanza e controllo sugli standard dei servizi offerti dagli operatori turistici. Alla Provincia di Belluno riconosce piena competenza e relative risorse nella gestione turistica del proprio territorio, dando così una prima concreta attuazione all’articolo 15 dello Statuto regionale. Anche sulle attività di ricezione ci sono delle novità. D’ora in avanti non sarà più la provincia a giudicare le strutture alberghiere e a dar loro le famose stelline di qualità ma sarà l’albergatore stesso con un’autocertificazione ad auto-giudicarsi. Lo stesso dovranno fare anche i bed&breakfast che trovano
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Marino Zorzato e Pietrangelo Pettenò in questa nuova normativa uno stop deciso al loro proliferare indiscriminato. “Con l’abrogazione del comma 3 dell’art. 30 da me proposta - commenta il consigliere Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra - si è sventato il tentativo di coloro che volevano utilizzare alloggi destinati al mercato abitativo, trasformandoli in impropri bed & breakfast. Nella legge, però, rimangono alcuni punti critici come l’incerta normativa sull’ospitalità diffusa”. All’interno della semplificazione delle tipologie ricettive complementari (che scendono da 13 a 5) viene introdotto, infatti, l’albergo diffuso, definito come struttura ricettiva articolata in più edifici sparsi all’interno di un borgo storico, di un’area montana o di un’isola. Altra novità di rilievo è il superamento dei Sistemi turistici locali, cioè del frazionamento del Veneto in 15 aree geografiche che ha trovato espressione nella costituzione di altrettanti consorzi di promozione e commercializzazione turistica. Ai sistemi turistici locali subentrano nove sistemi tematici (Venezia e laguna, Dolomiti; montagna veneta; lago di Garda; mare e spiagge; Pedemontana e colli; Terme Euganee e termalismo veneto; Po e suo delta; città d’arte, centri storici, forti e ville venete) che dovranno promuoversi in modo unitario e organico sui mercati turistici nazio-
nali e internazionali. Contributi agevolati sono previsti per il turismo sostenibile e per favorire l’accessibilità delle strutture turistiche anche alle persone anziane e disabili. A sostegno delle imprese turistiche viene istituito, inoltre, un fondo di rotazione per finanziare investimenti e miglioramenti strutturali; al fondo si affianca il sistema di garanzie offerto dai consorzi fidi, per favorire l’accesso al credito per le imprese turistiche, e la possibilità che la Regione stessa, attraverso Veneto Sviluppo, diventi socia del capitale di rischio delle imprese. Offerta turistica, strutture recettive, sistemi tematici e tutta la ricca gamma delle iniziative turistiche e di promozione turistica si potranno avvalere del marchio regionale di qualità, che dovrà promuovere e rafforzare l’immagine unitaria del ‘sistema turistico’ veneto e coniugare il ‘brand’ Veneto con il nome “Italia”. Viene istituito, infine, l’Osservatorio regionale per il turismo, come strumento di studio e monitoraggio dell’andamento sociale ed economico del settore. Per le attività di promozione, i consorzi e il funzionamento dell’Osservatorio regionale la legge stanzia 3,2 milioni di euro per il 2013 e riserva 250 mila euro per spese di investimento per potenziare, qualificare e l’ammodernare le imprese turistiche.
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mai piÙ carrozzoni del turismo!?
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razie alla nuova legge – affermano i conisglieri Pd Lucio Tiozzo e Roberto Fasoli - che, grazie al nostro lavoro è stata emendata e ha visto accolte importanti novità, i consorzi turistici non saranno più i carrozzoni che conoscevamo e che vivevano di finanziamenti regionali ma diventeranno a tutti gli effetti soggetti privati di commercializzazione. Potranno partecipare a bandi regionali su progetti e collaborare a livello territoriale con le organizzazioni di gestione delle destinazioni, che rispetto al passato, potranno avere, più voce in capitolo nel lavoro di programmazione e di promozione della Regione”. Legge fatta punto e a capo. Ma non è proprio così. Lo sanno bene i dipendenti i dipendenti dell’Azienda speciale della Provincia di Padova “Turismo Padova Terme Euganee” preoccupati per la salvaguardia dei posti di lavoro e il futuro dei servizi di informazione e accoglienza turistica. Dei 25 dipendenti dell’Azienda speciale padovana 14 sono stati licenziati ad aprile perchè la Provincia non ha più risorse, a seguito della spending review e del taglio dei trasferimenti regionali in materia di turismo. “Ora è la Provincia di Padova ad esercitare in modo diretto le funzioni di accoglienza, promozione e assistenza turistica - ha spiegato Aldo Marturano, a nome di Cgil, Cisl e Uil - integrando nel proprio organico 11 dei 25 dipendenti dell’azienda speciale messa in liquidazione. Per gli altri 14 dipendenti, al momento, non ci sono né prospettive occupazionali, né ammortizzatori sociali”. “La nuova legge - ha assicurato il presidente Ruffato - darà una soluzione al problema, che è ben presente a tutte le forze politiche e non riguarda solo la Provincia di Padova. Intanto, Regione e Provincia di Padova dovranno concordare un intervento transitorio per accompagnare il passaggio delle aziende di promozione turistica ai nuovi modelli organizzativi dei servizi di accoglienza e orientamento turistico che la nuova legge andrà a codificare”. “In attesa dell’applicazione della nuova legge quadro - ha prospettato Stefano Peraro, Udc, - Regione e Provincia dovranno reperire le risorse e gli strumenti per non affossare il servizio e mantenere figure professionali che saranno indispensabili anche per il nuovo organismo di gestione turistica, Destination Management Organization, previsto dalla legge”. “Abbiamo già presentato un emendamento al testo in discussione domani - ha anticipato Claudio Singaglia, Pd - perché la trasformazione delle aziende di promozione turistica in consorzi misti pubblico-privati valorizzi in via prioritaria dipendenti e professionalità già esistenti. Serve ora il coinvolgimento diretto della Provincia di Padova e dell’amministratore unico dell’azienda speciale Luisa Serato per reperire le risorse necessarie e concertare con la Regione i tempi della fase transitoria”.
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Veneto in primo piano 13 34 Il Veneto in primoIlpiano Immigrati e integrazione, la ricaduta della proposta fatta dalla ministra Kyenge in uno studio della Fondazione Leone Moressa
Ius soli, il Veneto fra le regioni con il maggior numero di nuovi cittadini italiani Facendo riferimento al 2011, in Veneto sarebbero quasi 10mila: il 12,7 per cento. A Treviso e Vicenza la più alta concentrazione di Ornella Jovane
S
e lo ius soli fosse stato applicato nel 2011, in plicano lo ius soli è cittadino originario chi nasce sul terVeneto il 12,7 per cento dei nuovi cittadini italiani ritorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori”. sarebbero stati figli di genitori stranieri. Un principio, quindi, che va a cambiare l’attuale E’ quanto emerge da uno studio realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e diffuso a seguito delle legge sulla cittadinanza, la 91 del 1992, che invece “indica - si apprende ancora dichiarazioni rilasciate dalla dal sito ministeriale - il princineo ministra per l’integraIn Italia sarebbero quasi 80mila i figli di genitori pio dello ius sanguinis come zione Cecile Kyenge che, stranieri che, con l’applicazione unico mezzo di acquisto delall’indomani del suo insediadel principio dello ius soli la cittadinanza a seguito delmento nell’esecutivo Letta, sarebbero nuovi italiani la nascita, mentre l’acquisto ha espresso la volontà di automatico della cittadinancambiare la legge sulla cittadinanza, introducendo come principio che regoli la za iure soli continua a rimanere limitato ai figli di ignoti, di apolidi, o ai figli che non seguono la cittadinanza dei materia lo “ius soli”. Quel principio, vale a dire, che “fa riferimento - si genitori”. Preso come riferimento il 2011, anno cui risalgono legge sul sito del Ministero dell’Interno - alla nascita sul “suolo”, sul territorio dello Stato e si contrappone, nel i dati anagrafici più recenti disponibili, si desume che novero dei mezzi di acquisto del diritto di cittadinanza, i nuovi cittadini italiani si concentrerebbero proprio nel allo “ius sanguinis”, imperniato invece sull’elemento Nord Italia, il 67,4 per cento del totale, di cui il 29,2 della discendenza o della filiazione. Per i paesi che ap- per cento nel Nord-Est.
il diBattito
L
numero di nuovi cittadini italiani si concentra nelle tre regioni settentrionali già prese in considerazione: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Emerge tuttavia che il maggior numero di nati stranieri, sul totale dei nuovi nati, sia concentrato nelle realtà di medie dimensioni in Veneto a Treviso con il 23,7 per cento e a Vicenza con il 23,2 per cento - piuttosto che nei grandi centri metropolitani. In tutta Italia sarebbero quasi 80mila i figli di genitori stranieri che, con l’applicazione del principio dello “ius soli”, sarebbero nuovi italiani. In percentuale sarebbero il 14,50 per cento dei nuovi cittadini italiani, un numero in crescita dal 2002 così com’è in aumento il numero dei minori stranieri - considerando anche coloro che non sono nati in Italia - la cui incidenza sul totale dei minori si aggira intorno al 10 per cento, ovvero quasi 7 punti percentuali in più rispetto al 2002.
Il Veneto, dietro alla Lombardia e prima dell’Emilia Romagna, sarebbe la seconda regione con 9.762 figli di genitori stranieri che, se venisse cambiata la legge, sarebbero nuovi cittadini italiani. Un impatto che diventa ancora più significativo se viene valutata l’incidenza dei nati stranieri a livello regionale: anche in questo caso il Veneto - come risulta dallo studio della Fondazione Moressa su elaborazione dei dati Istat - con il 21,7 per cento si colloca ai primi posti, dietro a Lombardia ed Emilia Romagna. Dettagliando ulteriormente l’analisi, le provincie venete che nel 2011 contano il maggior numero di nati stranieri, fra le prime 10 in Italia, sono Treviso al sesto posto (2.031 nati stranieri pari al 2,6 per cento), Verona che la segue a ruota (2.010 con il 2,6 per cento) e Vicenza al nono posto (1.902 pari al 2,5 per cento). Se si considera l’incidenza, invece, il maggior
in veneto zaia dice no, zanonato invece È favorevole
a cittadinanza italiana è un tema “caldo”, che alimenta il dibattito e spesso divide. E così anche dal Veneto, una delle regioni maggiormente interessate dal fenomeno dell’immigrazione e dalle ricadute che la nuova legge sul diritto di cittadinanza potrebbe avere sul proprio territorio, la classe dirigente e politica assume posizioni diverse, spesso contrastanti. Forte e nutrito è il coro dei no, fra i quali si colloca in prima linea la Lega Nord. La sua voce “istituzionale”, il governatore Luca Zaia, insiste che si rispetti lo “ius sanguinis” per la cittadinanza italiana agli immigrati e spiega le motivazioni del secco rifiuto alla proposta della ministra. “Continuo a sostenere - afferma il presidente della Regione - che la maggioranza dei paesi europei è nella direzione dello ius sanguinis. Difendo con forza questo aspetto: non ho questioni ostative rispetto all’integrazione degli immigrati, ma dobbiamo ricordare che l’Italia ha 5mila chilometri di coste, è facilissimo arrivare e la sanità è gratis per tutti”. “Se ci fosse uno ius soli - ha
proseguito Zaia - avremmo il rischio di avere molti cittadini nati qui solo per programmazione, che prendono un charter e poi tornano a casa, avremmo cittadini che non parlano italiano e non sanno niente dell’Italia”. Lo definisce un “tema dirompente” l’assessore regionale del Carroccio Roberto Ciambetti che imposta la questione sul piano delle opportunità. In questa fase politica tanto delicata, con un governo già minato da acute tensioni e minacciose divisioni, si rischia di avvelenare il clima introducendo certi temi tanti delicati. In questo momento - sono le considerazioni dell’esponente leghista - di fronte ad una crisi economica devastante è interesse di tutti, anche degli stranieri immigrati, concentrarsi per tentare di risovere le questioni relative ai temi del lavoro e dell’occupazione anziché introdurre nuove occasioni di contrasto come lo ius soli. Fermo anche il no del segretario veneto della Lega Nord Flavio Tosi. “E’ chiaro che su temi come quello dello “ius soli” se venisse proposto un referendum potremmo appoggiarlo” ha detto a margine del consiglio
“nazionale” della Liga Veneta a inizio maggio. “L’aspetto è di carattere molto pratico - ha commentato Tosi - in un momento pesante allargare la tutela ad una serie di persone attraverso la cittadinanza allargata è un controsenso, perché rischia di far crollare il welfare. Inoltre si crea un controsenso normativo rispetto alla Bossi-Fini, con genitori che dovrebbero rientrare nel Paese d’origine e il figlio che invece rimarrebbe in Italia”. Nel centrodestra il Pdl veneto stimola la riflessione - partendo proprio dallo studio della Fondazione Moressa - e pubblica sul proprio sito internet un sondaggio che, pur non avendo valore statistico, fa emergere una rappresentativa posizione fra i visitatori “azzurri” del web. Questi si sono dichiarati in gran parte contrari alla proposta (l’85,5 per cento ha votato per il no) del diritto di cittadinanza fondato sul principio dello “ius soli”. Nettamente opposta è la posizione del neo ministro allo Sviluppo e, fino a ieri, sindaco di Padova, Flavio Zanonato. Il ministro veneto del Pd torna a dire ciò che già aveva sostenuto un paio di anni fa sul
tema. Per Zanonato dare ai numerosi figli di immigrati la cittadinanza è necessario “affinché una comunità possa vivere bene e in pace. Chi nasce in Italia - era la conclusione - è italiano”. Erano le parole di Zanonato pronunciate da sindaco e da vice presidente Anci in occasione della presentazione del Dossier statistico Caritas-Migrantes sull’immigrazione proprio nel 2011. Affermazioni ribadite in questi giorni. “In Italia vivono 5 milioni di stranieri, dobbiamo porci il problema di come si armonizzino con il resto del sistema. E’ nel nostro interesse garantire a loro una totale integrazione. In Italia vige lo ius sanguinis perché eravamo una terra di emigranti: il messaggio che si dava era quello che si poteva rimanere italiani anche quando si lasciava la madre patria per emigrare all’estero”. Oggi le cose sono cambiate, - conclude il suo ragionamento Zanonato - siamo terra di immigrati e, come società multirazziale e multiculturale che si rispetti, anche da noi ai bambini nati nel nostro Paese deve essere riconosciuto il fatto di essere italiani. O.J.
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36 Voci da palazzo
Voci da palazzo 15
Economia-agricoltura I dati del Centro studi del Consiglio regionale
Il Veneto si accorge di aver cementificato troppo Negli ultimi 40 anni sotto al cemento è finito il 18 per cento della superficie coltivata. Si tratta di un’area grande come il Polesine
L’opinione
di Mauro Gambin
Clodovaldo Ruffato, Pdl
“in veneto È mancata la pianificazione urBanistica”
“I
n Veneto si è cementificato troppo”. Lo conferma lo studio statistico elaborato dal centro studi del Consiglio regionale del Veneto, diffuso di recente. Una constatazione arrivata fuori tempo massimo, verrebbe da dire, visto che l’eccessiva cementificazione è riscontrabile ad occhio nudo. Non servivano certo dei numeri per convincerci che le cose non funzionano. La campagna, un tempo sterminata oltre l’orizzonte, ora è ridotta a piccoli francobolli incorniciati da strade in asfalto e strisce di capannoni, in più, se non bastasse piangere per il paesaggio perduto, da valutare ci sono anche le ripercussioni portate da questa cementificazione estensiva. Sono terminate solo qualche settimana fa le piogge che hanno trasformato l’acqua da risorsa a minaccia: fiumi, laghi e pur il piccolo fossato dietro casa sono stati avvertiti come portatori di esiziali disastri. Che si tratti di grandi alluvioni o di piccoli allagamenti di scantinati, le imprecazioni sono spesso rivolte all’imponderabile ma non c’è da prendersela con i Santi, è alla modello della locomotiva del Nord-Est, modello peraltro cattiva gestione del territorio che si dovrebbero rivolge- mai teorizzato e di fatto mai esistito, era fondato sulre gli strali. Del resto se nel sottopasso dell’autostrada la diffusione della micro-industria. Non di modello si è dopo un acquazzone primaverile ci finiscono tre metri trattato ma, come ormai noto, di sostanziale assenza di d’acqua, sei carpe e due pesci siluro, non è che la colpa pianificazione per uno sviluppo sostenibile. Comunque il la si può dare al clima che negli ultimi anni è cambiato! rapporto stilato dal centro studi del Consiglio regionale Poi, per carità, non ci saranno più le mezze stagioni del Veneto, in buona sostanza, non dice nulla di più di però sul concetto di calamità occorrerebbe essere chiari, quanto Gian Antonio Stella in un suo articolo sul “Corinnanzi tutto non è per niente naturale quella che di- riere della Sera”, di ormai qualche tempo fa, avesse pende dagli uffici degli enti locali. già anticipato in forma metaforiL’accusa non suoni come l’ennesi- Modello ca: “Mettendo in fila i capannoni mo scaricabarile, però è doveroso del Nord-Est industriali e artigianali costruiti riflettere se in questi anni i cambia- fondato sulla negli ultimi anni nelle province di menti sociali siano stati supportati diffusione della Vicenza e Treviso, si formerebbe con appropriate politiche. Per ren- micro-industria un “treno” di qualche centinaio di dercene conto basta un semplice chilometri di lunghezza”. Un treno, confronto. Nel 1951 gli abitanti, in Italia, erano 47 va specificato, di cemento al quale, come sappiamo, milioni, circa, ed occupavano appena 750.000 ettari possono essere associati dei calcoli, quelli del professor urbanizzati (sui 30 milioni di ettari complessivi, pari al Rinaldo dell’Università di Padova, ad esempio, rivelano 2,5%) ma nel 1986 la popolazione cresciuta di “soli” che ad una progressiva urbanizzazione, mettiamo del 10 milioni occupava una superficie urbanizzata di oltre 20%, corrisponderebbe un aumento di portata idrica 2.100.000 ettari. Il triplo in soli 35 anni! Che cosa per il deflusso delle acque pari al 100%. Il rapporto è successo? La risposta è semplice, in questo lasso di è semplice: 1 a 5, spesso, però, è stato applicato al tempo l’Italia ha cambiato la sua economia da agricola contrario e alla crescita estensiva del cemento pari a a industriale-manifatturiera. Nel veneto tale metamor- 5, i canali di scolo sono rimasti gli stessi di 1 secolo fa, fosi è risultata essere anche più accentuata, visto che il quelli, per intenderci, delle bonifiche di fine ‘800. Dun-
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que, per tornare ai dati contenuti nello studio statistico del centro studi del Consiglio regionale del Veneto, non può suonare come una scoperta la constatazione che negli ultimi 40 anni sotto al cemento ci sia finito il 18 per cento della superficie coltivata. La perdita è sostanziosa, equivale all’intera provincia di Rovigo, difficile non accorgersene. Evidentemente il punto è un altro ed è fortemente connesso al momento storico che stiamo vivendo, la locomotiva traina meno a causa della crisi e oggi per tornare a crescere si prendono in esame altri modelli. Si parla di rilancio del primario di incentivare il turismo quindi dietro alla perdita del territorio agricolo e del paesaggio diventa inutile ricercarvi solo l’insulsa insistenza di cementificatori selvaggi, certo, l’anello al naso qualche amministratore locale, incline a farsi ingranaggio dell’unta macchina delle speculazioni edilizie, deve averlo avuto ma è evidente che la campagna è arretrata soprattutto per effetto della scarsa redditività. L’agricoltura ha iniziato a dissolversi esattamente nello stesso istante in cui hanno iniziato a scomparire gli agricoltori. Viene da chiedersi allora se questa regione abbia impiegato nei decenni le proprie risorse con lungimiranza e se oggi lo scoprirsi cementificati non porti un po’ di quella vergogna provata dai biblici progenitori, accortisi nudi, proprio nel momento di abbandonare il paradiso terreste.
Associazioni di Categoria
“e’ giunto il momento di fare un collettivo mea culpa”
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inalmente si prende coscienza a livello collettivo della centralità dell’agricoltura - commenta soddisfatto il presidente Coldiretti Jacopo Giraldo - unico settore produttivo che produce crescita e nuova occupazione”. “Non basta una nuova legge urbanistica - rilancia il direttore Cia, Walter Brondolin - serve un patto sociale sottoscritto da tutti per fermare l’esodo dalle campagne e dalle montagne e recuperare terreno coltivato”. “I dati del rapporto dimostrano che abbiamo sbagliato l’intera pianificazione del territorio - ha aggiunto Andrea Crestani, direttore dell’Unione veneta delle bonifiche - In Veneto ogni anno abbiamo perso quasi 5 mila ettari di superficie coltivata e siamo andati a cementificare
anche quel grande bacino sottratto dalle acque che sono i territori di bonifica, che valgono circa un terzo della superficie complessiva della nostra regione”. Per Crestani non basta favorire il recupero e la riqualificazione dell’edificato esistente, bloccando nuovo consumo del territorio: “Bisogna salvaguardare l’invarianza idraulica - avverte - altrimenti continueremo a produrre nuova cementificazione”. Anche per Adolfo Andrighetti di Confagricoltura veneto la priorità è fermare il consumo di territorio agricolo, con adeguati strumenti di legge come la proposta di legge dell’ex ministro Mario Catania. “Ma le leggi da sole non bastano - ha avvertito Franco Bonesso, vicesindaco di Trevignano e rappresentante di Anci Veneto - perchè ogni norma contiene
anche possibilità di deroga. Della distruzione del suolo coltivabile siamo tutti responsabili, anche gi agricoltori allettati dalla redditività del cambio di destinazione d’uso. Ma ora è giunto il momento di fare un collettivo “mea culpa’ e di invertire la rotta”.
l bilancio è drammaticamente in rosso in tutta Italia - ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato - nella Clodovaldo nostra penisola sono spariti 5 Ruffato milioni di ettari coltivati, una superficie equivalente a Lombardia, Liguria, Emilia Romagna messe insieme. Il Veneto non si discosta: le province di Padova e di Treviso nel 2011 risultano tra le 10 più cementificate d’Italia, rispettivamente con il 23% e il 19% del proprio territorio occupato da superfici edificate (la media italiana è del 6,7%). Le campagne coltivate sono scese dal 54 per cento al 44 per cento dell’intero territorio veneto, sfondando la soglia critica individuata dagli urbanisti. Quando il terreno coltivato è meno del 50 per cento della superficie complessiva, nelle aree di pianura è già allarme potenziale per l’equilibrio idrogeologico”. Ruffato, e rappresentanti del mondo agricolo concordano: In Veneto è mancata la pianificazione urbanistica e le ultime leggi, come la legge 11 del 2004, ha aperto il varco a troppe deroghe: “Servirebbe una moratoria di almeno tre anni per nuove urbanizzazioni e nuove costruzioni - rilancia Ruffato - e norme legislative che incoraggino il recupero dell’esistente. Bene il nuovo piano casa che consente solo di ampliare su superfici già edificate, ma serve una nuova legge quadro dell’urbanistica che riordini la selva di norme attualmente esistenti e stoppi nuove cubature e nuovo consumo del territorio”. Per Ruffato va data priorità al riuso delle superfici edificate, anche mediante la leva fiscale, e si possono incentivare le imprese agricole a fare manutenzione del suolo e del paesaggio in collaborazione con Genio civile, consorzi e enti di bonifica e enti locali, premiando il ruolo dell’imprenditore agricolo custode del territorio.
Bruno Pigozzo, Pd
“la strada percorsa È stata Quella sBagliata”
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n Veneto, purtroppo, la strada percorsa è stata quella sbagliata - ha sottolineato il consigliere del Pd Bruno Pigozzo - le dichiarazioni d’intenti sul consumo di Bruno Pigozzo suolo zero, che siamo pronti a rilanciare e fare nostre, non possono essere usate come un velo per nascondere i tanti punti neri ancora presenti. Si pensi alla legge sul commercio ed a quella sullo sportello unico del 2012, che sono state impugnate a livello nazionale, perché in contrasto con le norme di protezione ambientale, ma anche allo stesso Piano casa che, seppur pensato per favorire il recupero dell’esistente e ridurre le nuove costruzioni, contiene alcuni aspetti potenzialmente pericolosi. Come Pd siamo pronti a confrontarci nel merito su questo terreno, perché crediamo che giocare con le parole e rinviare ulteriormente la soluzione del problema del consumo di suolo sia colpevole”.
16 Cultura veneta 38 Esposizione Internazionale d’Arte Venezia fino al 24 novembre
Biennale 2013: un’enciclopedia ad alti contenuti “Il Palazzo Enciclopedico” è il titolo dato da Gioni a questa edizione della Biennale, ispirandosi all’omonima opera dell’artista autodidatta Marino Auriti di Alain Chivilò
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’ di scena fino al 24 novembre a Venezia la più importante Esposizione Internazionale d’Arte al mondo. In laguna 88 nazioni di cui 10 debuttanti quali Angola, Bahamas, Bahrain, Costa d’Avorio, Kosovo, Kuwait, Maldive, Paraguay, Tuvalu e Santa Sede, distribuite nelle sedi dei Giardini, Arsenale e Venezia con isole incluse. Attorno a questo universo, 47 Eventi Collaterali ufficialmente riconosciuti si stagliano in differenti luoghi della città. Più di 100.000 mq di superficie complessiva sono dedicati alla produzione artistica che il nostro pianeta, attraverso metodi di selezione, propone ai visitatori di tutte le etnie. Dal 1998, come afferma il presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta, le edizioni di Arte e Architettura sono “fondate su due grandi pilastri: la mostra per padiglioni nazionali con propri progetti curatoriali e la mostra internazionale del curatore della Biennale nominato con questo preciso compito”. In tale ambito, il lombardo Massimiliano Gioni è stato incaricato a tessere le fila di
un percorso espositivo che, dal Padiglione Cen- con 136 piani distribuiti su 700 metri d’altezza. trale (ex Italia) dei Giardini fino all’Arsenale, in- Un progetto, che fu tradotto in un modello reale, clude più di 150 artisti provenienti da 38 nazioni visibile proprio all’inizio del percorso espositivo con tecniche realizzative più disparate dal video, presso lo spazio dell’Arsenale. Un’idea che parte alla fotografia, alla scultura, alla pittura fino alle dal tentativo della tradizione storica di organizzainstallazioni. “Il Palazzo re il sapere per immagini Enciclopedico” è il titolo Un percorso e spazi. Partendo da quedato da Gioni a questa inteso come un sta base ideologica, per il edizione della Biennale, museo temporaneo curatore “la mostra non ispirandosi all’omonima dove sviluppare è un libro, ma uno spazio opera dell’artista autodi- un’indagine in cui risuona l’essenza datta Marino Auriti che della Biennale di Venezia concepì, con brevetto nel 1955, come nuovo dove essa stessa diventa un teatro della memomuseo immaginario. Un luogo che avrebbe ria, un’architettura in cui si collocano immagini dovuto abbracciare tutto il sapere dell’umanità che si spera verranno ricordate e che catturino idealmente posto nella città di Washington DC, un modo di pensare e un modo di essere”. Un
Tra Rovigo e Padova
EGITTO, ANTICO ED INEDITO
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na delle più interessanti e approfondite esplorazioni dell’antico Egitto è proposta tra la città di Rovigo e Padova in cinque sedi prestigiose alle quali è legata una specifica tematica. Singole tessere di un percorso che unite insieme creano “Egitto in Veneto” un’esposizione che nella sua totalità propone al visitatore più di 300 reperti archeologici. Si parte a Rovigo all’interno del Museo dei Grandi Fiumi con “L’Egitto all’Accademia dei Concordi”, per passare a Padova negli spazi del Cam (Centro di Ateneo per i Musei) che propone “Esplorando l’Egitto: viaggio nella cultura egizia”, dei Musei Civici agli Eremitani – Museo Archeologico con “Il Veneto e l’Egitto nell’antichità: relazioni e scambi”, del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte la cui tematica è “Lo scavo e la ricerca archeologica patavina in Egitto”, concludendo con l’ultima sede del piano nobile dello Stabilimento Pedrocchi con “L’Egittomania a Padova”. La chiave di lettura di questo iter didattico verte nel legame che, dall’antichità al secolo scorso, unì la terra dei Faraoni con l’area dell’attuale Veneto. I traffici commerciali, che collegavano il Nilo e Alessandria con l’area estesa della laguna veneziana, sono stati i primi fondamenti di un rapporto che continuò nei secoli successivi soprattutto nell’Ottocento con l’archeologia. Il primo fu Giovan Battista Belzoni (Padova 1778 - Gwato 1823) che divise, nei suoi tre viaggi, le esplorazioni in Egitto attraverso le scoperte delle tombe di Ramesse I, Mentuherkhepeshef, Seti I e dell’ingresso nella piramide di Chefren a Giza, successivamente Valsè Pantellini che, da un punto di vista commerciale, svolse interessi imprenditoriali dal settore alberghiero a mercante di antichità, fino a Carlo Anti che nel 1928 fece una campagna di scavi nell’oasi del Fayum a Tebtynis. Come afferma la curatrice Paola Zanovello “Il patrimonio egizio in Veneto è costituito da numerosi materiali di varia tipologia, età, provenienza, luoghi di conservazione. E’ un patrimonio diffuso nel territorio e lo spirito di questa mostra, distribuita su più sedi, mira proprio a rendere conto di questa peculiarità veneta”. Moltissimi materiali, custoditi nei musei dei quali per la prima volta esposti, permettono al visitatore di apprezzare documenti e reperti come mummie, sarcofaghi, vasi, diverse stele, monili, perle, papiri, una ricostruzione di una tomba dell’antico regno, l’elaborazione di un volto di persona inumata in 3D, un flauto in canne. Un’interessante disamina dell’antico popolo egiziano che affascina ancora oggi a distanza di millenni. Al.Ch.
percorso inteso come una grande mostra-ricerca, un museo temporaneo dove sviluppare un’indagine. Un Palazzo Enciclopedico che proprio dai Giardini inizia il suo iter con il “Libro Rosso” di Carl Gustav Jung, per la prima volta in Italia e mai esposto assieme a lavori d’arte moderna e contemporanea, dal quale si conduce il visitatore a riflettere su tutto ciò che troverà nelle opere della mostra, suddivise tra sogno e immagini personali. In sintesi creazioni del passato unite a nuove produzioni di artisti contemporanei che, come afferma Gioni, sono all’interno di “una condizione che condividiamo tutti: quella di essere noi stessi media, conduttori d’immagini e persino posseduti dalle stesse immagini”. Infine grande patos emozionale si è creato durante la
premiazione dei prestigiosi “leoni d’oro” alla carriera che sono andati alla torinese Marisa Merz (1926) per la riflessione artistica sullo spazio domestico e femminile, in coabitazione con la viennese Maria Lassnig (1919) per la complessa indagine sulla rappresentazione umana. Inoltre leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale all’Angola e per il miglior artista “Enciclopedico” a Tino Sehgal (1976). Leone d’argento come promettente giovane a Camille Henrot (1978) e menzioni speciali a Sharon Hayes (1970), Roberto Cuoghi (1973) e ai Padiglioni di Cipro, Lituania e Giappone. In conclusione, un interessante viaggio artistico di livello superiore in confronto all’edizione passata, che merita di essere visitato nella sua complessità e vastità.
Premio Internazionale Carlo Scarpa
Un piccolo orto botanico in Islanda
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a Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso da ventiquattro edizioni, nell’ambito del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, seleziona un luogo che trasmetta contenuti di ricerca scientifica, di naturalismo, di memoria passata rivolta al futuro, di salvaguardia e di sperimentazione avendo come principale finalità la sensibilizzazione della cultura inerente al “governo del paesaggio”. Quest’anno la giuria, con verdetto unanime, ha decretato come vincitore l’orto botanico di Skrúður (Skrudur) situato nella regione nord occidentale dell’Islanda. Un luogo, unito alla scuola, alla chiesa e alla fattoria del villaggio di Núpur, nel quale una comunità, all’inizio del secolo scorso, diede vita a un ardito progetto consistente nel coltivare la terra in condizioni climatiche aspre, al fine di arrivare a un processo in cui il fattore naturale diventi maestro di vita. L’orto giardino fu un esperimento estremamente coraggioso ideato dal pastore protestante Sigtryggur Guðlaugsson (1862 – 1959), che nel 1909 inaugurò un luogo che partiva dal punto di vista teorico da un programma scolastico, atto a migliorare le condizioni agricole arretrate con idee diffuse in Islanda dal pastore danese Nikolai Frederik Severin Grundtvig. Si unirono quindi pratica e teoria per quarant’anni in un co-
stante dialogo con la natura, dove una landa climaticamente arida è divenuta coltivabile, permettendo la crescita di vegetazione in un’area priva per la sua vicinanza al circolo polare artico. Un’appezamento di circa 70 metri di lunghezza per circa 35 di larghezza in cui alberi, piante, ortaggi, fiori crescevano con apassionata cura. Dagli anni cinquanta, anno dopo anno, l’orto perse le costanti cure necessarie alla sua vita e prese la via dell’abbandono fino a metà degli anni ’90, momento in cui un gruppo di persone dal comune intento decise il suo ripristino, partendo dal diaro del reverendo Sigtryggur che delineava il progetto e l’evoluzione originale. In Fondazione, tra gli eventi programmati divisi tra conferenze, seminari e concerti di musica è in corso una mostra che permette al visitatore di entrare in contatto con la filosofia di Skrúður, Núpur. Un allestimento suddiviso in tre sezioni, che dai caratteri geografici del luogo, passando per la storia e la cultura islandese, arriva a illustrare l’orto giardino nei suoi primi quarant’anni di vita. Invece la testimonianza della rinascita, partita dagli anni ’90, vive attraverso un interessante filmato che mostra il duro lavoro e la grande dedizione degli apassionati nel recupero e ripristino dell’intera area dell’orto botanico. Al.Ch.
appuntamenti d’estate e non solo 7.2, inizia il tour
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state, voglia di evasione, di altrove, di grandi spazi e ovviamente voglia di musica. Da sei anni, in Veneto, l’appuntamento che riunisce tutto questo, insieme a 10 mila persone tra i 18 e 40 anni, è “One-night del 7.2”: D’estate in versione beach sulle coste adriatiche (Sottomarina – Venezia), d’inverno, invece, necessariamente indoor ma sempre per il grande pubblico. Saranno sei, gli appuntamenti del Tour 7.2 in calendario per quest’anno, si partirà il prossimo 16 giugno a Sottomarina, presso l’InDiga, per continuare il 14 luglio ed il 15 agosto nella medesima location mentre per il periodo invernale gli appuntamenti saranno per halloween e capodanno.
18 Cultura veneta
Cultura veneta 39
Grandi eventi Il 10 agosto 1913 venne messa in scena per la prima volta L’Aida
Cento anni di lirica all’Arena di Verona
Dal 14 giugno all’8 settembre, 58 appuntamenti con 6 titoli d’opera e 4 serate di gala compongono la 91° edizione dedicata al grande compositore Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario della nascita di Vesna Maria Brocca
Per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona
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’inaugurazione del Festival lirico, a metà giugno, da quasi un secolo rappresenta un importante evento mediatico e culturale per la città di Verona e per tutti gli appassionati di opera nel mondo. Nel 2013 si festeggeranno i 100 anni dalla prima rappresentazione di Aida in Arena, con un programma ricco di eventi ed ospiti internazionali, a coronare cent’anni di successi ed inaugurare i prossimi cento. “Mio padre era seduto a un tavolino del Löwenbrau, - racconta Nina Zenatello Consolaro, figlia del tenore Giovanni Zenatello - insieme al maestro Tullio Serafin, a Ferruccio Cusinati, a Ottone Rovato e alla cantante Maria Gay. Naturalmente parlavano di musica, di opera lirica e di Giuseppe Verdi. A un tratto mio padre addita l’Arena e con accento di trionfo dice: Ecco, questo è il teatro che io cerco. Qui si potrebbero fare delle rappresentazioni uniche al mondo”. Il tenore Zenatello e l’impresario teatrale Ottone Rovato si assumono quindi il
Giovanni Zenatello indicando l’Arena: “Ecco, questo è il teatro che io cerco rischio finanziario di promuovere in Arena una grandiosa manifestazione lirica per il centenario della nascita di Giuseppe Verdi: il 10 agosto 1913 va in scena Aida, con lo stesso Zenatello nel ruolo di Radamès ed Ester Mazzoleni come Aida; sul podio Tullio Serafin e lo scenografo Ettore Fagiuoli. Il successo è strepitoso, decretato da un pubblico proveniente da tutto il mondo. Fra gli ospiti più illustri figurano Arrigo Boito, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Ildebrando Pizzetti, Riccardo Zandonai, Massimo Gorki e Franz Kafka. Da quell’evento l’Arena di Verona diventa il primo teatro lirico italiano all’aperto, nonché il più grande del mondo: un primato che mantiene ancora oggi. Il 2013 è l’anno del festival del centenario, che celebra il primo secolo del Festival lirico all’Arena di Verona ed inaugura i prossimi 100 anni all’insegna della grande opera. Dal 14 giugno all’8 settembre, 58 appuntamenti con 6 titoli d’opera e 4 serate di gala compongono la 91esima edizione dedicata al grande compositore Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario della nascita. Per questo eccezionale avvenimento il Festival
del Centenario 2013 vedrà Plácido Domingo in qualità di Direttore Artistico Onorario. Inaugura il Festival il nuovo allestimento della celeberrima Aida, per l’attesissima regia della Fura dels Baus. Aida, titolo areniano per eccellenza, viene riproposta dal 10 agosto anche nella “rievocazione” del 1913 a cura di Gianfranco de Bosio. Dal 15 giugno sempre per la regia di De Bosio in scena il dramma di Nabucco, accanto alla trilogia popolare verdiana composta da La Traviata (dal 22 giugno) per la regia di Hugo de Ana, Il Trovatore (dal 6 luglio) nell’allestimento di Franco Zeffirelli e Rigoletto (dal 9 agosto) per la regia di Ivo Guerra. Ritorna in cartellone dal 31 agosto Roméo et Juliette di Charles Gounod, titolo stabile del repertorio areniano, per la messa in scena di Francesco Micheli. Ancora Verdi con la Messa da Requiem il 13 luglio: diretti da Myung-Whun Chung Orchestra e Coro dell’Arena di Verona insieme a Orchestra e Coro del Teatro La Fenice di Venezia. Al compositore di Busseto sarà ancora intitolato il gala del 17 luglio. Quest’anno si festeggia anche il compositore tedesco Richard Wagner. A lui e a Verdi sarà dedicata la serata di gala del 15 agosto. Completa il programma il gala del 20 agosto, dove Daniel Oren dirigerà il maestro Domingo e i vincitori delle ultime edizioni del concorso Operalia.
40 2 Rubriche Appuntamenti Dall’11 al 13 settembre a Padova Fiere
Flormart, grandi opportunità green Convegni dedicati al verde urbano e premiazioni. Novità di quest’anno l’ingresso gratuito riservato agli operatori del settore
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l verde, che sia passione o lavoro, è un appuntamento che di anno in anno si rinnova in fiera a Padova sotto il nome di Flormart, la fiera che oltre a costituire il punto d’incontro e di riferimento per il settore italiano del florovivaismo, con tutti i protagonisti della floricoltura e del vivaismo nazionale e internazionale, dall’altro permette di valutare dal vivo la situazione del settore, con le migliori potenzialità per instaurare nuove relazioni commerciali, per rinsaldare quelle esistenti e per porre le migliori basi per il rilancio di tutto il settore. L’importante appuntamento dedicato al “green”, che quest’anno si terrà dall’11 al 13 settembre, sarà anche momento per l’approfondimento delle tematiche di maggior attualità grazie ad un nutrito programma convegnistico e formativo. E’ il caso della gestione del verde urbano che vedrà l’espansione di quella che è l’evoluzione di T-Verde, il Salone del Verde Tecnologico che permette di far conoscere tutte le fasi di produzione dei sistemi proposti in esposizione. Inoltre, il Flormart sarà anche l’occasione di premiazioni, la tre giorni, infatti, ospiterà la cerimonia di consegna del Premio “La Città per il Verde”, iniziativa della casa editrice Il Verde Editoriale di Milano giunta alla 14a edizione. Il riconoscimento nazionale assegnato alle
amministrazioni comunali e provinciali che si sono distinte per l’incremento e la gestione del patrimonio verde pubblico si arricchisce quest’anno del premio speciale “Il Comune più organico”, dedicato agli enti che hanno attuato sul proprio territorio politiche informative e operative rivolte alla filiera riduzione-recupero-riciclo dei rifiuti biodegradabili e compostabili, patrocinato da Assobioplastiche, Cic – Consorzio italiano compostatori e Conai – Consorzio per il Recupero degli imballaggi. Aggiornamenti, approfondimenti e novità sono le chiavi di lettura di un Flormart 2013 ancora più attento e sensibile alle esigenze del settore. PadovaFiere infatti propone tariffe espositive più contenute, possibilità di pagamento dilazionato del proprio spazio espositivo grazie a diverse formule di finanziamento a condizioni agevolate. “Una Fiera come la nostra - dichiara Paolo Coin AD di PadovaFiere – ha il compito di studiare il mercato, prevederne le evoluzioni e prendere decisioni che consentano alle aziende di resistere alla turbolenze economiche a cui sono sottoposte. Ed è per questo, continua Coin, che abbiamo deciso di affiancarle, in questo momento economico, proponendo le migliori soluzioni a nostra disposizione, come il nuovo servizio di finanziamento dilazionato, che riscuote già larga approvazione”.
Paolo Coin Tempo di ferie
chi mi innaffia le piante se sono in vacanza!
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na volta bastava suonare il campanello del vicino o telefonare ad un parente e si poteva partire tranquilli: al ritorno dalle ferie le nostre piante d’appartamento sarebbero state in forza e l’orto non ne avrebbe risentito per nulla. Oggi, però, non è più così. La solidarietà tra vicini è poca, se oltretutto l’inquilino della porta accanto è costretto dalla crisi a rimandare le vacanze chiedergli questo favore potrebbe essere fuori luogo. Quindi meglio far da sé. Se partite lasciando un intero giardino a se stesso, qualche settimane prima spendete un po’ di tempo e denaro per interrare un buon impianto a goccia. E’ il metodo d’irrigazione più sostenibile sia per l’orto che per il giardino. Si tratta di un tubo per l’irrigazione, bucherellato, da distribuire accanto al solco della semina in modo che l’acqua che vi scorre venga rilasciata lungo il percorso una goccia dopo l’altra. Questo tipo di irrigazione consente al terreno di appropriarsi dell’acqua in piccole quantità, facendo tesoro di tutta quella che riceve ed evitando che evapori o vada altrove. A questo va aggiunta poi una buona tecnologia per gestire l’irrigazione in modo razionale ed efficiente. Le alternative sul mercato sono numerose e comprendono la possibilità di associare al sistema di irrigazione desiderato un pannello di controllo da tenere in casa e dal quale regolare il tempo, la durata e le zone di irrigazione. Potete anche decidere di affidarvi a sistemi di rilevazione wireless che sentono il livello di umidità nell’aria e percepiscono se è appena avvenuto un temporale o se al contrario è in procinto di scatenarsene uno. Se collegati al pannello di controllo possono ricevere informazioni dalle centrali meteo e quindi agire in modo proattivo rispetto alle previsioni. In questo modo, si evita l’irrigazione quando non necessaria o superflua perché ci ha pensato madre natura o sta per farlo. Se volete risparmiare esistono metodi fai da te con i quali una settimana o due si superano facilmente senza bisogno che nessuno vi sostituisca con l’innaffiatoio in mano. Per prima cosa ricordate di riunire i vasi in un unico punto della casa e ben illuminato e di lasciare lì vicino dei recipienti pieni d’acqua cosicché l’acqua, evaporando, creerà un ambiente umido. Se invece le piante si trovano all’esterno spostatele in una posizione meno soleggiata possibile. Se sarete assenti per più di una settimana potete garantire loro l’acqua di cui hanno bisogno usando per ognuna una grande bottiglia o un contenitore. La bottiglia dovrà essere posizionata vicino al vaso ma ad un’altezza superiore. Riempite la bottiglia d’acqua e immergetevi da 3 a 10 strisce di stoffa già bagnate e interrate l’altro capo nella terra del vaso per qualche centimetro. In questo modo l’acqua passerà dalla bottiglia alla terra con facilità.
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SeRVIZIO D’ASPORTO (take away)
Concerti e non solo 41
Mille e ancora mille...
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Pagina a cura di Graziano Edi Corazza
in Veneto FABRI FIBRA in concerto. Venerdì 19 Luglio 2013 ore 21:45. Hydrogen Live Festival - Piazzola sul Brenta (PD)
Anche il rap di Fabri Fibra sul palco dell’Hydrogen Festival
Venerdì 19 luglio arriverà Fabri Fibra sul palco dell’Hydrogen Festival a scaldare i fans con il suo irriverente rap. Per la prima volta il pubblico di Piazzola sul Brenta potrà assistere all’esibizione del rapper di Senigallia che proporrà dal vivo i grandi successi del passato e gli inediti del nuovo album. Il “Guerra e Pace Tour” segna la fine della lunga attesa per i fans del rapper che potranno rivederlo in concerto dopo due anni di assenza dal live. La tappa dell’Hydrogen Festival sarà dunque un’occasione imperdibile per ascoltare brani come “Tranne Te”, “Applausi per Fibra” e il nuovissimo “Ring Ring” eseguiti sul palco con la carica e l’energia che contraddistingue Fabri Fibra. “Guerra e Pace”, il nuovo album uscito lo scorso 5 Febbraio ed anticipato dal singolo “Pronti partenza via”, ha confermato il successo del cantante e ha già conquistato il disco d’oro. “Ring Ring” invece, secondo singolo estratto e attualmente in rotazione nelle radio, è stato accompagnato dal videoclip diretto dal famoso regista Gaetano Morbelli. Sabato 31 AGOSTO 2013 VILLAFRANCA DI VERONA (VR) al Castello Scaligero
THE BLOODY BEETROOTS (unico show in Italia), SALMO e i TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI THE BLOODY BEETROOTS Con oltre due milioni di copie vendute in tutto il mondo con Romborama, il disco di debutto, più di 45 remixes realizzati in tempo record e numerossisimi live set e dj sets, torna dal vivo uno dei produttori italiani più apprezzati a livello mondiale. Dopo il live di marzo in un affollatissimo Alcatraz di Milano, nuova data italiana per Sir Bob Cornelius Rifo. Ha partecipato a numerose colonne sonore di Film, Tv Series e videogames vantando collaborazioni con CBS, Interscope, Ultra, Dim Mak , EMI e Universal. Il Primo Album “ROMBORAMA” ha venduto più di due milioni di copie nel mondo underground. SALMO Nato e cresciuto in Sardegna, classe 1984, Salmo è attivo sulla scena musicale sin dall’età di 13 anni. Musicista, rapper, beat maker, writer, incide le sue prime strofe tra il 1997 ed il 1998. Dopo numerose collaborazioni (tra cui la rinomata Machete Mixtape) il primo disco da solista, The Island Chainsaw Massacre, esce nel 2011 e riscuote in poco tempo un grande successo a livello
eventi
nazionale, sconvolgendo i canoni dell’attuale scena italiana grazie al suo rap sperimentale con parole che trasudano negatività ed introspezione, ritmate su beats pesanti tendenti al metal, alla drum n’bass e all’elettronica. Nel 2012 Salmo incide in una sola settimana il suo secondo disco, Death USB. “C’è vita nella musica italiana”, commenta Lorenzo Jovanotti dopo aver ascoltato l’album. Il 2 aprile è uscito Midnite su etichetta indipendente Tanta Roba (fondata da Guè Pequeno dei Club Dogo e da Dj Harsh). L’ultimo lavoro di studio debutta alla posizione numero uno nella top ten degli album più venduti in Italia sia su iTunes che da classifica Fimi-Nielsen. Il primo singolo, Russel Crowe, è salito al vertice delle classifiche. Ogni traccia di Midnite è densa di carica emotiva: tra testi rap con sonorità elettro-punk, suggestioni da horror movie, e commistione di suoni tra old school e dubstep, elettronica e punk-rock, Salmo ha destabilizzato i canoni del rap, italiano e non solo. I suoi live sono carichi, adrenalinici e visionari, grazie anche a riferimenti ai film di fantascienza e all’uso di una maschera. I TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI Nota band del panorama musicale italiano, i Tre Allegri Ragazzi Morti si sono formati a metà anni Novanta per iniziativa del chitarrista e fumettista Davide Toffolo e del batterista Luca Masseroni a cui si è poi aggiunto il bassista Enrico Molteni. Originari di Pordenone si muovono dapprima con l’autoproduzione realizzando tre dischi tra il 1994 ed il 1996, a cui fa seguito il primo LP, Piccolo Intervento A Vivo, fino alla firma con la BMG Ricordi, con cui pubblicano Mostri E Normali. Nel 2000 i TARM aprono la loro etichetta personale, La Tempesta Dischi, con la quale pubblicano i successivi album: La Testa Indipendente (prodotto da Giorgio Canali), Le Origini (raccolta dei primi tre album autoprodotti e mai stampati su CD), Il Sogno del Gorilla, La Seconda Rivoluzione Sessuale, Primitivi del Futuro (pubblicato successivamente in versione dub). Durante i live infatti la band suona dietro maschere/teschio, divenute simbolo dell’immaginario evocativo dei testi. L’ultimo album, Nel Giardino dei Fantasmi (pubblicato nel settembre 2012) vede la band avvicinarsi a strumenti finora non frequentati dal trio, come il mandolino, l’ukulele, il balafon, i cucchiai ed il cajon. Giovedì 11 LUGLIO 2013 - CASTELFRANCO VENETO (TV) – PARCO DI VILLA BOLASCO
AREA IN CONCERTO
GIOVEDI’ 11 LUGLIO A CASTELFRANCO VENETO (TV), PARCO DI VILLA BOLASCO, LA LEGGENDARIA BAND-PROG ITALIANA TORNA AD ESIBIRSI DAL VIVO IN OCCASIONE DI VENETO JAZZ NELLA CORNICE SUPERLATIVA DI VILLA BOLASCO, PER UN CONCERTO SPERIMENTALE E SENZA BARRIERE STILISTICHE. Gli Area sono tornati: Patrizio Fariselli (pianoforte e tastiere), Paolo Tofani (chitarra, live electronics, voce) e Ares Tavolazzi (contrabbasso e basso elettrico), ovvero tre dei componenti storici di un gruppo
che ha segnato indelebilmente le vicende musicali degli anni Settanta e la cui influenza è arrivata sino a noi. Si ricollegano al loro glorioso passato e guardano con grande vitalità al presente, al futuro. La nostalgia è bandita, anche se nel cuore e nella mente non possono non mancare Demetrio Stratos (compianto leader e genio musicale assoluto) e Giulio Capiozzo, compagni di innumerevoli, entusiasmanti battaglie musicali. Lo spirito di avventura rimane dunque immutato, insieme all’ironia e all’irriverenza, che traspare anche dalla copertina del nuovo CD, Area live 2012, un doppio registrato dal vivo durante i concerti del Reunion Tour 2011/12, e pubblicato a marchio congiunto del gruppo con l’etichetta indipendente Up Art Records. Sguardo a Nordest
SIGUR ROS: SI AGGIUNGE UN’ALTRA DATA AL TOUR ESTIVO DELLA BAND ISLANDESE 23 LUGLIO, TARVISIO (UD), PIAZZA UNITA’ IMMENSI, INTIMI, EMOZIONANTI. SONO RIUSCITI A CONQUISTARE IL GRANDE PUBBLICO E I MEDIA GRAZIE ALLA LORO MUSICA HANNO SCRITTO LE PAGINE PIÙ POETICHE E BIZZARRE DELL’ARTE DELLA MUSICA, CONQUISTANDO NEGLI ANNI I FAVORI E GLI APPREZZAMENTI DI STAR DEL CINEMA, DELL’ARTE, DELLA MUSICA E TV, DIVENTANDO IN POCO PIÙ DI 15 ANNI DI CARRIERA LA MASSIMA ESPRESSIONE DI QUEL ROCK CHE DIVENTA PURA ARTE A 360 GRADI. La storia dei Sigur Rós inizia nel 1994, il giorno stesso della nascita della nipote di Birgisson, chiamata per l’appunto Sigurros. Inizialmente nato come terzetto, la band si fa subito notare dalla connazionale Bjork, ma ci vorranno ancora tre anni affinchè i meriti artistici valichino i confini islandesi ed è con l’album Von che la band inizia a farsi conoscere. Nel corso degli anni è stata proprio la straordinaria capacità di creare musica emozionante a rappresentare il tratto caratteristico dei Sigur Rós, complice anche il fatto di cantare testi in islandese o, in alternativa, in un particolare linguaggio completamente inventato da Jonsi Birgisson, tra islandese ed inglese (hopelandic), accompagnati da un’incredibile forza espressiva e coinvolgente di Jónsi. A maggio 2012 è uscito Valtari, un ritorno alle origini per le sonorità della band, a cui ha fatto poi seguito il dvd The Valtari Mistery Film Experiment, la raccolta di 14 video realizzati da video maker che, commissionati dalla band, si sono lasciati trasportare ed ispirare dall’ascolto dei brani assegnati, nella massima libertà creativa. Il 18 giugno su etichetta XL Recordings e’ uscito il nuovo atteso album di studio della band. Anticipato da “Brennisteinn”, “Kveiku”r è il primo disco registrato dai Sigur Rós come trio, dopo l’abbandono del poli-strumentista Kjartan Sveinsson, e segna un decisivo cambio di rotta nelle scelte musicali della band.
EVENTI a NORDEST AL DI MEOLA Plays Beatles And More mercoledì 3 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado NICOLA CONTE COMBO Grado Festival Ospiti d’Autore 2013 martedì 9 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado RAMMSTEIN Made In Germany
giovedì 11 luglio 2013 - Villa Manin - Codroipo BENNY BENASSI Sound Of Waves Festival sabato 13 luglio 2013 Spiaggia Costa Azzurra - Grado BRIAN MAY & KERRY ELLIS Born Free Tour 2013 martedì 16 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado
ZUCCHERO La Sesiòn Cubana World Tour venerdì 19 luglio 2013 - Piazza Unità - Tarvisio ZUCCHERO La Sesiòn Cubana World Tour sabato 20 luglio 2013 Villa Manin - Codroipo SIGUR ROS Summer Tour 2013 martedì 23 luglio 2013 - Piazza Unità - Tarvisio
DEEP PURPLE Now What ?! mercoledì 24 luglio 2013 Area Concerti Festival - Majano ELIO E LE STORIE TESE Sound Of Waves Festival venerdì 26 luglio 2013 Spiaggia Costa Azzurra - Grado FABRI FIBRA Guerra e Pace in Tour - sabato 27 luglio 2013 Area Concerti Festival - Majano
FRANCO BATTIATO Apriti Sesamo Live domenica 28 luglio 2013 Piazza Unità - Tarvisio DAVID GUETTA sabato 3 agosto 2013 - Stadio Comunale G. Teghil - Lignano Sabbiadoro ROBIN MCKELLE & THE FLYTONES Ex Abbazia Benedettina Monastier venerdì 14 giugno 2013
36 Sì, viaggiare
Sì, viaggiare 43
TOSCANA
Silenzio, parla l’Elba
LA PIÙ GRANDE ISOLA DELL’ARCIPELAGO TOSCANO HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE 2013 DELLA GUIDA RELAIS DU SILENCE CHE SEGNALA PICCOLI HOTEL E ALTRI APPARTATI LUOGHI DI ACCOGLIENZA DOVE VIVERE LA VACANZA ALL’INSEGNA DEL CONTATTO CON LA NATURA E DEL BUON CIBO E’ STATA L’OCCASIONE PER CONOSCERE LUOGHI INCANTATI DEL TERRITORIO ELBANO COME CAPO SANT’ANDREA E L’OASI DI CAPOLIVERI NONCHÈ LE VILLE DOVE NAPOLEONE VISSE LA SUA PRIGIONIA DORATA
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le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. Ovvero strutture non sempre di lusso ma che hanno il pregio di trovarsi in luoghi particolarmente incantevoli, dove si può vivere una vacanza all’insegna di un più stretto rapporto con la natura e gustando i prodotti tipici della zona. Che sono anch’essi valori di cultura materiale di un territorio. «Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société Européenne d’Hotellerie, di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida 2013. «In un ambiente propizio alla meditazione, si potrà ritrovare se stessi circondati da una natura incontaminata, rassicurante e distensiva», dice il direttore generale della Seh, Stéphane Barrand, che assicura la meticolosità nella scelta degli alberghi da associare. Alberghi, oggi sparsi un po’ in tutta Europa, che devono rispondere ai requisiti richiesti dal gruppo premiato nel 2009 con il marchio di qualità turismo su autorizzazione del Ministero del Turismo francese. Duecento le strutture associate, in dieci paesi. 22 in Italia. La presentazione della Guida 2013 dei Relais du Silence www. relaisdusilence.com, è stata organizzata con la collaborazione di Atout France Italie, l’Ente del Turismo Francese www.rendezvousenfrance. com, rappresentato dalla Responsabile per i Media, Barbara Lovato, al fine di far conoscere le strutture tutte immerse nella natura che offrono soluzioni uniche di soggiorno. La catena, nata in Francia, a Grenoble, e gradualmente sviluppatasi in tutt’ Europa, ha
NELLA FOTO GRANDE UNO SCORCIO DI CAPO SANT’ANDREA; A DESTRA IN ALTO IL GIARDINO DELL’OMONIMO ALBERGO E UN DETTAGLIO DELLA COSTA. SOTTO, DA SINISTRA IN ALTO: SCORCIO DELL’OASI DI CAPOLIVERI, IL MUSEO DELLA VILLA NAPOLEONICA VICINO A PORTOFERRAIO, UNA DELLE VILLE DELLA TENUTA DELLE RIPALTE, LO CHEF MATTEO CANTARELLO (A DESTRA) CON IL SUO AIUTO, UN PIATTO DI SAURO DEL SANT’ANDREA, LA VECCHIA MINIERA DI MAGNETITE A CAPOLIVERI, IL RISTORANTE CALANOVA E I VIGNETI DELLA TENUTA DELLE RIPALTE A CAPOLIVERI
selezionato fra i suoi soci i proprietari di case patrizie, ville, castelli, fattorie, mulini, antichi “alberghi di posta”, chalet, tutti diversi, ma tutti egualmente accoglienti e ricchi di fascino e di comfort. Ad accogliere gli ospiti all’isola d’Elba sono stati l’ “Hotel Sant’Andrea” tel. 0565908006 www.hotelsantandrea.com, già associato da qualche anno, che si trova sulla costa settentrionale dell’isola a circa 30 km da Portoferraio e la new entry, “La Tenuta delle Ripalte” di Capoliveri tel. 056594211 (www. tenutadelleripalte.it), posizionata sull’estremità sud-orientale dell’isola. La famiglia Garbati, titolare del Sant’Andrea, da 15 anni punta sull’accoglienza «perché – come ha detto Sauro, il titolare e chef del ristorante – vogliamo, più che un cliente, un amico che possa ritornare». La posizione dell’albergo è straordinaria: una finestra su un golfo dalle acque cristalline e i fondali dai mille colori. Ad aiutare Sauro in cucina è la figlia Serena mentre Elisa e la moglie Teresa si occupano dell’accoglienza. Molto amata dagli ospiti è la terrazza – giardino panoramica
che si affaccia sull’incantevole baia di Capo Sant’Andrea, che con le sue rocce granitiche ricorda scorci dell’isola di La Digue nell’arcipelago delle Seychelles. La cucina è il fiore all’occhiello di Casa Garbati, per l’elevata qualità proposta, per la creatività e per la presentazione di piatti tipici locali, tutti preparati con cura e amore così come vengono coltivate le verdure e la frutta, ricche di tutto il sole e i sapori che contraddistinguono la terza isola d’Italia. Situata nel Parco nazionale dell’arcipelago toscano è l’ampia struttura della Tenuta delle Ripalte, di proprietà oggi del veronese Paolo Ederle e diretta da Riccardo Pironi, a cui si accede dopo aver attraversato il borgo di Capoliveri percorrendo 9 chilometri di strada panoramica e sterrata che oltrepassa le miniere di Monte Calamita. La Tenuta di 450 ettari è ricca di pini, frutteti, vigne e macchia mediterranea ed è circondata da 12 chilometri di costa, con spiaggette, cale e scogliere. Nel cuore di un verde altipiano sorge la villa ottocentesca, che fu dimora estiva dal 1896 del marchese Tobler
che amava la coltivazione della vite. L’intero comprensorio, che rappresentava la più grande azienda agricola dell’Elba, fu poi abbandonato dai successivi proprietari e solo nel 1977 fu rilevata dall’attuale società “Tenuta delle Ripalte” che l’ha poi trasformata in struttura turistica. Le fattorie agricole e la villa padronale furono ristrutturate con le altre ville vicine. La Tenuta oggi può contare sui quindici ettari di nuove vigne che producono il piacevolissimo Aleatico, il passito della tradizione elbana ed il vermentino profumato e deciso, il rosso di grande carattere nonché l’ ultimo nato, il “Rosato delle Ripalte”, prodotto da uve “aleatico”. Il Ristorante Calanova, al quale si accede anche dal mare, consente di pranzare e cenare all’aperto all’ombra di antiche querce di sughero. Lo chef Matteo Cantarello, padovano di Este (ex Cipriani Londra e con all’attivo uno stage alle Calandre) ha da sette anni la responsabilità della cucina, davvero molto curata ed arricchita dalle gustose marmellate preparate da Simona con i frutti e le spezie del suo orto.
Presto la tenuta ospiterà il primo “Glamping” italiano (sta per glamour-camping): dieci tende da safari, molto grandi e dotate di ogni comodità (persino la Jacuzzi), che saranno allestite fra il verde. I turisti che arrivano dal Nord Europa vanno matti per questa soluzione di accoglienza molto “nature”. Interessante la visita alle miniere di magnetite, chiuse soltanto nel 1981, ma ancora in stand by nel piano minerario nazionale. La visita con guida permette di entrare nei cunicoli dove ancora ci sono le rotaie e i vagoncini che trasportavano all’esterno il materiale… Emozionante! Nell’occasione sono stati presentati da Enrico Ieri, Direttore per l’Italia di Seh, i tre nuovi alberghi indipendenti che faranno parte della catena Relais du Silence, tra questi proprio la Tenuta delle Ripalte, il Relais Pian delle Starze a Marina di Camerota, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed il Mirador Resort situato in Puglia a Laureto, una frazione di Fasano.
Luoghi da scoprire il Veneto 22 Conoscere 44 La città dell’amore Il comune ha puntato sul matrimonio per la promozione della città
Conoscere la città dicendosi “si” Molte delle bellezze della città scaligera sono state viste in occasione di una cerimonia
di Vesna Maria Brocca
I
l comune di Verona ha puntato sul matrimonio per la promozione della città, del resto è universamente conosciuta come la città dell’amore. Da una convenzione con il Consorzio Verona Tuttintorno è nata “Sposami a Verona” e dal 1° giugno 2009, con il primo matrimonio nella Casa di Giulietta, sono state centinaia le coppie che hanno deciso di dirsi “si” nella città che Shakespeare ha voluto legare a Romeo e Giulietta. Ma per il matrimonio non c’è solo il celebre balcone, la città e dintorni sono pieni di ville, palazzi, giardini che, oltre ad essere capolavori dell’arte, si prestano alle nozze. Sala Guarienti, per esempio, nel chiostro dell’ex-convento dei Frati Minori, edificato nel 1230, oggi sede del Museo degli affreschi è uno dei luoghi più gettonati. Nella Sala Guarienti sono conservati gli affreschi di Paolo Farinati, datati 1560 – 1570, staccati dalla sala di identiche dimensioni di casa Guarienti. Nella cripta del convento è collocato il sarcofago che
secondo la tradizione custodì il corpo di Giulietta. I matrimoni si celebrano inoltre nella Sala degli Arazzi, sala di rappresentanza del Municipio, chiamato anche palazzo Barbieri, nella centrale piazza Bra accanto all’Arena. Dal 14 febbraio 2010 si è aperta ai matrimoni infine la Cappella dei Notai, gioiello della decorazione pittorica del ‘700 veronese, all’interno dell’antico Palazzo del Comune di Verona, chiamato anche Palazzo della Ragione. Oltre ai matrimoni è possibile - a chi è già unito in matrimonio - rinnovare il voto d’amore e celebrare anche i “blessing” di tradizione anglosassone. Non solo: a Casa di Giulietta si celebrano anche brevi cerimonie informali di scambio di promessa d’amore per le coppie che vogliono scambiarsi l’anello sul balcone più famoso del mondo. Dal 2011 infine il progetto si è ampliato con l’iniziativa “Sposami a Verona… in Villa”, che prevede la realizzazione di matrimoni in ville e palazzi di grande pregio artistico, siti sul territorio comunale,
In alto Palazzo della Regione, sotto palazzo Barbieri e la Cappella dei Notai
La sala più gettonata è la Cappella dei Notai, gioiello della pittura del ‘700 veronese sulla base di appositi rapporti regolati in forma di comodato modale tra il Comune di Verona e i rispettivi proprietari. Le nuove sedi individuate per le celebrazioni sono ville note per la loro storia, per la raffinata costruzione architettonica, per le sontuose decorazioni degli interni e, infine, per il curato contesto esterno in cui sono inserite. Costituiscono una cornice ideale, ricca di suggestioni estetiche, per coronare il progetto di vita di una coppia: Villa Mattarana a San Michele Extra è un’antica dimora che fa rivivere l’atmosfera del passato; Palazzo Verità-Poeta, nel cuore di Verona tra l’Arena e Castelvecchio, è una dimora patrizia del settecento elegantemente arredata, con un raro giardino interno; la cornice di Villa Wallner è il morbido contorno delle colline veronesi, a Montorio. La Villa presenta un ampio e articolato complesso di edifici il cui nucleo originale risale al 1500; Villa Arrighi, a Mizzole, anticamente faceva parte dell’insediamento agricolo delle monache bene-
dettine del monastero di San Michele di Campagna; e poi ancora, Palazzo Castellani di Sermeti, situato di fronte a Castelvecchio nel centro di Verona; Palazzo Camozzini, nel cuore di Verona, a pochi metri da Piazza Erbe, presso l’antico tracciato del Cardo della Verona romana; la cinquecentesca Cà Vendri, tipica Villa veneta, immersa in un silenzioso secolare parco di 7 ettari con un magnifico viale di cipressi, statue, fontane ed un ninfeo a colonnato; Villa Parco Corte Pigno, un’oasi di verde a sei chilometri da Piazza Brà, con la sua grande varietà di alberi secolari, di arbusti fioriti e prati pianeggianti; ed infine Villa Polfranceschi, a pochi km di distanza dal centro di Verona, che mantiene inalterato l’assetto del ‘500 valorizzato da un attento restauro che ha saputo recuperare i materiali originali. Nel corso del 2012 il Comune di Verona ha visto la celebrazione di oltre 500 matrimoni civili. Di questi ben 150 hanno visto come cornici le prestigiose sedi e le cerimonie da sogno offerte da “Sposami a Verona” con una crescita del 35% rispetto al 2011. La sala più amata dai Veronesi per queste cerimonie di pregio si conferma la Cappella dei Notai, gioiello della decorazione pittorica del ‘700 veronese, all’interno dell’antico
Palazzo della Ragione, che ha visto più di 70 cerimonie. Per gli stranieri invece si conferma l’indiscusso fascino della Casa di Giulietta. Dei matrimoni celebrati alla Casa di Giulietta ben il 35% sono matrimoni di cittadini entrambi provenienti dall’estero e un altro 27% di matrimoni tra un cittadino italiano con uno straniero. “Con questo progetto - ha spiegato l’Assessore ai Servizi Demografici Marco Giorlo - il Comune di Verona ha voluto sottolineare l’importanza del matrimonio sul quale si fonda la famiglia e allo stesso tempo valorizzare le bellezze artistiche e culturali della città offrendo agli sposi nel giorno del loro matrimonio una cornice unica e magnifica. “Sposami a Verona” si è rivelata anche un prezioso contributo al consolidamento dell’economia turistica della nostra città con una proposta sempre più completa per gli ospiti italiani e stranieri». Per chi volesse avere maggiori dettagli tutte le informazioni, compreso il calendario per le prenotazioni, sono disponibili nel sito internet dedicato al progetto www.sposamiaverona.it . Gli uffici sono raggiungibili telefonicamente al numero +39 045 8077020 oltre che tramite posta elettronica all’indirizzo sposamiaverona@ comune.verona.it
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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Femminicidio, femicidio e le misure preventive contro la violenza sulle donne
Cari lettrici e lettori, in questo edizione vorrei affrontare la delicata questione, purtroppo portata nuovamente alla nostra attenzione anche dai recenti fatti di cronaca svoltisi a Corigliano Calabro (CS), in danno di Fabiana Luzzi, una ragazza di 16 anni che è stata orrendamente uccisa dal proprio fidanzato dopo che questa gli aveva negato, almeno così pare, di avere un rapporto sessuale con lui. Non v’è dubbio che i fatti sopra descritti sono riconducibili al fenomeno del femminicidio, espressione questa che ricomprende ogni forma di discriminazione o violenza volta ad annullare la possibilità per la donna di godere dei suoi diritti fondamentali proprio perché donna. Il termine femminicidio ricomprende, come un grande contenitore, tutti gli atti di violenza e soprusi sulle donne sino alla loro uccisione in quanto donne (femmicidio). come tutelarsi? In data 28 maggio 2013 la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità gli 81 articoli del DDL, che ora passerà al Senato per l’approvazione, dando il via libera alla ratifica della Convenzione del Consiglio di Europa su “prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, siglata ad Istanbul l’11 maggio del 2011. Questa convenzione prevede e contrasta ogni forma di violenza fisica e psichica sulle donne, dallo stupro alla mutilazione genitale, allo stalking, promuove la cooperazione internazionale tra gli Stati, nonché “la parità effettiva dei sessi rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”.
In attesa che ciò venga effettivamente postoin essere, allorquando una donna fosse soggetta a maltrattamenti e/o soprusi, anche solo minacciati da parte di un uomo, ritengo primariamente importante che la stessa non rimanga in silenzio, vuoi per vergogna o nella speranza che ciò non avvenga più, e che denunci i fatti alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria nonché si faccia assistere da un Centro Antiviolenza, presenti sul territorio. Come noto, questi Centri svolgono un’importante funzione nella misura in cui concorrono a determinare un’inversione della concezione della donna da vittima soggetto passivo e debole - a soggetto forte e capace di affrontare situazioni, anche di violenza, per proteggere se stessa ed i figli. Inoltre, la ricerca di aiuto in modo formale, ovvero ricorrendo alle forze dell’ordine e all’Autorità Giudiziaria, assumono rilevanza sia sotto un profilo psicologico, in quantoconsentono alla donna di assumersi la responsabilità della propria vita oltre che di quella dei propri figli in maniera consapevole e concreta, nonché sotto un profilo giuridico perché consentono a chi è proposto alla tutela di queste situazioni delicatissime di concretamente intervenire prima che succeda il peggio. materialmente come si fa? Una donna soggetta a molestie, maltrattamenti o violenze, anche solo minacciate, potrà rivolgersi ai Carabinieri e/o alla Polizia e sporgere denuncia- querela dei fatti subiti e/o minacciati. che cos’è la querela?
La querela è quell’atto con cui la persona offesa dal reato chiede all’Autorità Giudiziaria di procedere nei confronti dell’autore dello stesso affinché sia punito. La querela, prevista per determinati reati, è quindi lo strumento per l’avvio dell’azione penale. Questa va presentata generalmente entro 3 mesi dalla conoscenza del reato; termine che sale a 6 mesi per determinati reati (es. Violenza sessuale e Stalking). La querela dovrà essere presentata al pubblico ministero <http://it.wikipedia. org/wiki/Pubblico_ministero> o alla polizia giudiziaria <http://it.wikipedia.org/wiki/Polizia_giudiziaria> (Carabinieri/Polizia) e potrà avere forma scritta od orale. Cosa sono gli ordini di protezione e a chi si applicano? Proprio al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, illegislatore, con legge n. 154 del 5.04.2001, ha introdotto una serie di misure contro la violenza nelle relazioni familiari che prendono il nome di ordini di protezione contro gli abusi familiari, disciplinati dagli artt. 342 bis e 342 ter del codice civile. Gli ordini di protezione sono provvedimenti che il giudice può adottare nei confronti del coniuge o di altro convivente che tiene una condotta pregiudizievole dell’integrità psico – fisica o della libertà dell’altro coniuge o convivente. L’applicazione degli ordini di protezione non è circoscritta alla coppia ma opera, in quanto compatibile, anche nei confronti di altri membri del nucleo familiare quali figli o fratelli. Inoltre, al fine di assicurare una tutela effettiva, questi trovano applicazione anche se tra vittima ed
LO SPAZIO DELL’ETICA
aggressore non c’è uno stato di convivenza o se lo stesso è venuto meno. Il procedimento per l’emissione di un ordine di protezione prevede un’apposita istanza che deve essere presentata dalla parte, anche personalmente, al Tribunale del luogo di residenza o domicilio del richiedente. Il Presidente del Tribunale previa verifica ed escussione delle parti adotta alla fine del procedimento una decreto immediatamente esecutivo. La durata dell’ordine di protezione non può essere superiore ad un anno e può essere prorogata su istanza di parte solo in presenza di gravi motivi e per il tempo necessario. Con l’ordine di protezione viene prescritto al destinatario di desistere dalla condotta pregiudizievole, di allontanarsi dalla casa familiare e, ove occorra, di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dall’istante (es. luoghi di lavoro, luoghi d’istruzione dei figli della coppia). Il giudice può anche disporre, se necessario, l’intervento dei servizi sociali o di un centro di mediazione familiare nonché il pagamento di un assegno periodico a favore delle persone conviventi che, a seguito dell’ordine di protezione, rimangono privi di mezzi adeguati. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
La Regolazione Naturale della Fertilità (3) La RNF è naturale, perché CONSONA con la natura umana, intesa come un’insieme di corpo, anima e spirito. La RNF non è contraccezione con uso dei mezzi naturali. Il mio intervento è fondato sul concetto che l’uomo è un essere ragionevole e che in ogni persona è presente l’aspirazione al bene, alla dignità, alla libertà. A partire da questo è possibile costruire insieme una società dove ci sia spazio per tutti e dove le diversità sono capaci di convivere. Questa aspirazione è parte irrinunciabile della natura umana, indipendentemente dalle epoche storiche, è un valore universale. La convinzione che ci sia una legge morale naturale universale ovvero INVARIABILE nel tempo, animava Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI per indicare all’umanità una via maestra per affrontare la questione della sessualità in generale e della regolazione dei concepimenti. I papi si espressero a difesa della Vita, appoggiandosi sugli STUDI scientifici di varie discipline, i quali confermarono
che la RNF è in armonia con la natura umana quindi con la DIGNITA’ della persona. Mentre, come affermò Josef RÖTZER, il fondatore del primo metodo naturale sintotermico, “la pillola non è degna di noi” e non possiamo delegare la nostra RESPONSABILITA’ di conoscere il ciclo femminile a dei farmaci che lo distruggono, quindi distruggono una parte di noi (senza contare quelle donne che ci perdono la vita o diventano sterili). Papa Ratzinger scrisse in “Caritas in Veritatae”: “Non può avere solide basi una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana”. La contraccezione, a mio avviso, è una forma di disistima, perché comporta una lesione della femminilità nel corpo e nella psiche e rifiuta l’esercizio della conoscenza e della RAZIONALITA’ nei processi legati alla vita umana e alla meravigliosa avventura della relazione
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
di coppia basata sul dialogo. Urge quindi un cambio di mentalità; un GRADUALE passaggio dalla CATENA: contraccezione – aborto malattie veneree ( le quali comportano sterilità) – fecondazione assistita con la sperimentazione e la morte degli embrioni, uteri surrogati, eutanasia, clonazione … In questa CATENA il corpo umano ha un significato negativo di un materiale grezzo da manipolare e l’uomo diventa una massa a disposizione. Propongo invece a passare ad una visione positiva, razionale, ecologica, cristiana, dove il corpo viene vissuto come espressione di un’anima. La collana che propongo è la promozione della Vita attraverso la RNF, la genitorialità responsabile, le terapie (dove possibile) della infertilità, la crescita nel dialogo e nella mutua accoglienza. Accoglienza di un Io e di un Tu reale, non virtuale. In Italia stanno a disposizione degli interessati i centri nei quali vengono proposti questi percorsi di crescita: WOOMB (World Organisation
Ovulation Method Billings, i centri INER del professore RÖTZER e il centro ambrosiano CAMEN. Sembrano dei nomi tanto lontani ma insegnano ad osservare una realtà vicinissima, i segnali di fertilità della donne in tutte le sue tappe: la pubertà, l’adolescenza, la ricerca della gravidanza, l’allattamento, il periodo dopo il parto, la premenopausa, come osservarsi dopo la sospensione di un contraccettivo ormonale, come vivere quando non si cerca una gravidanza. Urge tornare o scoprire quella dimensione di cui parla Giovanni Paolo II nella lettera “Mulieris dignitatem” 1988( “La dignità della donna”), dove uomo e donna accolgono di essere creati ad immagine e somiglianza di Dio e che in questa somiglianza risiede il fulcro della persona e della natura umana, degna di RISPETTO. In questa dimensione c’è anche una perfetta pari dignità tra l’uomo e la donna. La donna non deve gareggiare contro l’uomo ma nel volto di Gesù scopre la sua dignità, cioè chi è.
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i nostri Esperti 48 I nostri esperti
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PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE
Dott.ssa Sofia Biasioli
Il piede diabetico: l’importanza della prevenzione
Con il termine “piede diabetico” si intende quella complicanza che può interessare gli arti inferiori dei soggetti colpiti da questa malattia metabolica e che si caratterizza per l’associazione tra neuropatia distale, vasculopatia periferica e, a volte, infezione. La neuropatia diabetica coinvolge il sistema nervoso periferico e induce un’alterazione della percezione sensitiva, per cui il soggetto si accorge di avere una sensibilità anomala, soprattutto della sfera tattile e termo-dolorifica. L’arteriopatia periferica, invece, è un’ostruzione progressiva delle grosse arterie dell’arto inferiore, il sangue non fluisce dinamicamente ai piedi, per cui le gambe risultano fredde e dolenti alla deambulazione, la cute è fragile, le unghie diventano distrofiche e si può arrivare, nei casi più gravi, alla formazione di ulcere e necrosi. Da qui deriva l’importanza di fare
diagnosi precoce individuando i soggetti diabetici a rischio e, quindi, poter attuare tutti i principi di prevenzione. La professione sanitaria del Podologo è di fondamentale importanza nell’affiancare il medico diabetologo nella cura del “piede diabetico”. Il suo compito è quello di prevenire le eventuali lesioni e infezioni conseguenti alla presenza di ulcere, ma, soprattutto, quello di valutare lo stato della cute di gambe e piedi del soggetto diabetico. Per fare ciò egli effettua un esame neurologico e uno vascolare, utilizzando specifici strumenti. Nel primo caso vengono verificate la sensibilità superficiale, profonda, tattile e termo-dolorifica dell’arto inferiore tramite diverse indagini cliniche; nel secondo caso, invece, si vanno a reperire i principali polsi a livello podalico anche con l’ausilio di un mini doppler, oltre
che calcolando l’indice di Winsor (o indice caviglia-braccio), ovvero lo stadio di vasculopatia periferica. Lo scopo è quello di evidenziare e prevenire la comparsa di eventuali complicazioni, nonché di ottenere le indicazioni per indagini più approfondite. E’ molto importante educare il soggetto diabetico circa la prevenzione, dato che giocano un ruolo fondamentale anche l’età, il peso, l’altezza, eventuali patologie sistemiche, la pressione arteriosa e l’abitudine al fumo e/o all’alcol. Nel caso del Podologo, si consiglia al paziente di ispezionare giornalmente i piedi, di utilizzare calzature e plantari adeguati, di evitare l’autotrattamento, gli ambienti umidi e le temperature estreme, di controllare spesso la glicemia, ma soprattutto di effettuare visite mediche regolari e periodiche. L’informazione continua al paziente è al primo posto!
Bisogna, inoltre, prestare attenzione a tutti i livelli: non sottovalutare i traumi che ricadono sul piede, i quali possono essere meccanici, ad esempio dovuti alle scarpe inadeguate, oppure chimici, se indotti da callifughi, o agenti esterni, quali spilli, chiodini, sassolini o altri oggetti appuntiti e termici, se causati da ustioni. Alla prevenzione primaria si associa l’educazione sanitaria di gruppo dove si chiariscono tutti gli accorgimenti necessari per evitare l’instaurarsi di danni a lungo termine. Per quanto concerne la prevenzione secondaria, il Podologo effettua periodicamente il curettage dei
piedi, l’esame baropodometrico elettronico per studiare l’appoggio pressorio plantare, realizza ortesi plantari e digitali su misura, fornisce al paziente consigli utili circa le calzature più idonee al caso e cura le complicanze con dispositivi medicali e ortesici. In conclusione, si ritiene necessaria anche la figura del Podologo all’interno di un’équipe medica nel quadro clinico del “piede diabetico” al fine di individuare precocemente le anomalie della cute e delle unghie e migliorare lo stato di salute del paziente.
DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)
BELLE FUORI E DENTRO
MESSAGGIO PUBBLICITARIO
Impara a valorizzare i tuoi punti di forza
Alla domanda “C’è qualcosa di te che cambieresti a livello estetico?”, sicuramente ognuna di noi avrebbe la risposta pronta! E questo “qualcosa” rischia di diventare un complesso. Ricordate però che i complessi sono innanzitutto una questione di testa. Aspettiamo quindi prima di demoralizzarci o ricorrere alle mani del chirurgo estetico. Premesso che non siamo contrari a priori alla chirurgia estetica, tuttavia si vedono ragazze rifarsi il seno solo perché il loro (tra l’altro bello) era ritenuto troppo piccolo; altre gonfiarsi la bocca perdendo il loro sorriso naturale. E spesso, una volta sperimentata la prima modifica, si tende a perseguire la strada del rifacimento. La bellezza è fatta anche di dettagli: un naso pronunciato, un viso spigoloso, delle rughe di espressione, delle forme morbide… Invece di focalizzarci su ciò che non ci piace di noi, iniziamo a valorizzare i nostri punti di forza! Siamo sicure di averli individuati? Sappiamo esprimerci al meglio? La minigonna è bella, sexy, ma può diventare controproducente se non possiamo permettercela. Magari evidenziamo il nostro bel seno. Sappiamo truccarci in modo da
valorizzare dettagli del nostro viso? Perché non imparare un po’ di accorgimenti? Tra l’altro ci permetterebbero non solo di apparire più interessanti e belle, ma anche di dedicarci del tempo positivo, concentrandoci su ciò che ci piace di più di noi stesse. Si dice che una donna, quando è innamorata, diventi più bella, ed è vero, ma non perché si modifica esteticamente, bensì perché traspare dal suo viso la gioia, la serenità, le emozioni positive! Il nostro stato d’animo, la stima che abbiamo di noi stesse, la consapevolezza del nostro valore, la serenità delle nostre relazioni, tutto contribuisce a rasserenare il nostro volto, i nostri lineamenti, a donarci quella particolare luce che gli altri percepiscono. Gmb Group Academy in collaborazione il centro Estetica Senza Tempo bellezza&lifestyle, hanno pensato di unire le diverse competenze creando una giornata tutta al femminile, che vi permetta di conoscervi meglio, sia fuori che dentro. Per le lettrici de la Piazza una speciale occasione, una giornata imperdibile dedicata alla vostra bellezza, fascino ed eleganza. Un workshop messo a punto dall’Academy af-
Marta Calore mentre consiglia sul make-up durante la fiera Campionaria
finché abbiate la possibilità di trascorrere una giornata in compagnia di Marta Calore estetista/Make-up artist&Look Maker e la dott.ssa Cristina Bordin, Psicologa. I temi affrontati saranno i seguenti: • abbellimento del viso attraverso il self make up (portare la propria trousse) • come migliorare la propria immagine • come curare la propria pelle • imparare a comunicare meglio con il nostro corpo • la comunicazione non verbale • Individuare le principali caratteristiche di personalità e lavorare sui punti di forza Riconoscere le nostre principali caratteristiche di personalità per saperle valo-
rizzare, e magari lavorare su alcune aree di miglioramento che ci permettano di essere più efficaci nella comunicazione, negli approcci, nella relazioni in generale. In poche parole: diventare più seducenti! Il workshop si terra il giorno 13 luglio 2013 in Via Palestro n.32, Padova. Un’ulteriore data possibile è il 19 luglio 2013. Per l’occasione, per tutte voi lettrici di questo mensile, l’offerta è di 99,00 euro anziché 150,00! Per info e iscrizioni: www.gmbgroupacademy.it info@gmbgroup-academy. it Tel. 049/2023141. Pagine Facebook: Gmb Group Academy oppure Senza Tempo bellezza&lifestyle
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L’ARCHITETTO
Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto
Le costruzioni in legno, una valida alternativa alle costruzioni tradizionali in muratura (parte prima) La costruzione degli edifici in legno si sta affermando quale valida alternativa alle costruzioni in muratura; nei paesi del nord Europa e nelle nostre zone alpine il sistema costruttivo ha già una tradizione e si sta sempre più diffondendo anche in altre regioni della Penisola con clima più caldo ed umido. La storia delle case in legno prefabbricate trae origine nel dodicesimo secolo; anche Leonardo da Vinci nel 1494 si cimentò con questi tipo di costruzioni realizzando una casa mobile nel parco della duchessa Isabella Sforza. La costruzione in serie si diffuse in America del diciottesimo secolo per la necessità che gli immigrati avevano di costruire in tempi brevi le loro case. Nel 1833 un carpentiere inglese inviò in Austria per nave i moduli prefabbricati per la costruzione di case di abitazione. Anche il famoso architetto Walter Gropius si dedicò, dal 1927, alla progettazione di case in legno e fondò, con un suo socio, una delle prime fabbriche per la produzione di elementi per la costruzione di case in legno. La crisi economica ante guerra e la seconda guerra mondiale rallentarono lo sviluppo delle costruzioni in legno; nel dopo guerra, con la ricostruzione e la ripresa economica, cresce l’esigenza di disporre di nuove abitazione; in Germania ed in Austria, spesso, vennero costruite delle semplici case di piccole dimensioni e con pareti sottili, con spessore massimo di 10 centimetri, e di scarsa qualità. Queste case provvisorie, certamente poco confortevoli, diffusero in Europa l’idea che la casa in legno fosse sinonimo di scarsa qualità. La ricerca continua, gli innumerevoli studi e la sperimentazione di nuovi materiali hanno consentito, negli anni più recenti, l’affermarsi delle costruzioni in legno grazie alla qualità abitativa, all’efficienza dell’isolamento
Foto 1: La costruzione della struttura portante di una casa in legno con pannelli multistrato
Foto 2:Pannelli multistrato x-lam
Foto 3: Costruzione a telaio con pareti prefabbricate complete di infissi ed impianti
termico ed acustico, ai requisiti statici ed alla qualità ecologica, caratteristiche che attraggono l’attenzione di chi si costruisce la casa, preferendo spesso, anche nelle
Foto 4: Sistema costruttivo a telaio
nostre zone, la costruzione in legno a quella tradizionale in muratura e calcestruzzo. In Austria e nelle nostre zone alpine una casa su tre
viene costruita con la tecnologia del legno e sempre più sul mercato vengono proposti prodotti innovativi, segno dell’interesse, anche commerciale, che il sistema costruttivo sta diffondendo. I sistemi costruttivi in legno sul mercato sono molteplici; in Italia i più diffusi sono due: il sistema a pannelli multistrato (foto 1 e 2) ed il telaio (foto 3 e 4) che, all’occorrenza, si possono integrare in un sistema misto. Il sistema costruttivo in pannelli multistrato (foto 1 e 2), conosciuto anche con la denominazione X-lam, separa la struttura portante dall’isolamento; in questo caso il pannello multistrato si sostituisce alla muratura tradizionale ed il processo costruttivo è simile nel senso che si costruisce prima il grezzo portante e, successivamente, le partizioni interne, il cappotto esterno, gli impianti e le finiture. Rispetto al telaio (foto 3 e 4), che vedremo di seguito, il sistema costruttivo in pannelli di legno multistrato è più flessibile: in corso d’opera si possono ancora apportare modifiche come ad esempio alla dimensione dei locali, alla posizione delle porte interne, all’installazione degli impianti, ecc. Potremmo dire che la flessibilità in corso di costruzione è la stessa della costruzione in muratura, con qualche limite per i pannelli delle strutture portanti e dei solai che arrivano in cantiere già col taglio dei fori grezzi per le finestre e le porte. I pannelli sono ottenuti con l’incollaggio di tavole di legno, generalmente di conifere, incrociate in 3, 5, 7 strati; per l’incollaggio si usano colle con basso contenuto o assenza di formaldeide. Sul mercato ci sono anche pannelli chiodati oppure pannelli formati da elementi in legno massiccio con giunti ad incastro ed in più strati con tasselli di legno duro che lavorano per attrito senza ricorrere a collanti. (Segue nel prossimo numero)
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The House (la casa) • Due topi vanno davanti ad un cinema: “Entriamo?” Dice uno. “No, ci sono solo quattro gatti.” • Che cosa fa un maiale che cade dal quinto piano? Speck. • Una funga dice a un fungo: “Non fare il porcino!” • Un signore che deve andare a lavorare esce di fretta da casa e si avvia verso la macchina. Dopo qualche metro si rende conto di un uccellino che svolazzando è finito contro il vetro davanti dell’auto. Allora scende, lo raccoglie e lo porta a casa. Lo mette in una gabbietta con pane, acqua e una copertina e poi va a lavorare. Dopo un’ora l’uccellino si sveglia. Vede le sbarre e le guarda sorpreso. Vede il pane e lo guarda sorpreso. Vede l’acqua e la guarda sorpreso. Vede la coperta e la
guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.” • Un signore entra in un cinema con un elefantino e chiede alla cassiera: “Mi può dare due biglietti per lo spettacolo delle 22:30?” La cassiera gli risponde: “Signore, gli animali all’interno del cinema non sono ammessi.” Il signore se ne va e ritorna dopo 20 minuti circa. Ha con se l’elefantino messo in mezzo a due fette grosse di pane. La cassiera spazientita sta per riprendere di nuovo il signore ma lui l’anticipa e le dice:”Oh, io dentro il panino ci metto quello che mi pare!” • Un’elefante apre il frigorifero e dice: “Ele-fante?” • Tra pesci: “Ti dico un segreto. Mi raccomando però, acqua in bocca!”
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