VOLA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E ARRIVA ALL’81,7%: “GRANDE TRAGUARDO”
Soddisfatto il sindaco Gaffeo: “Vogliamo dare il miglior servizio possibile a tariffe ragionevoli”
Soddisfatto il sindaco Gaffeo: “Vogliamo dare il miglior servizio possibile a tariffe ragionevoli”
Per l’Ulss 5 si tratta di “tecnologia di altissimo livello, modernissima, funzionale”
In questo ultimo scorcio d’estate è già tempo per le famiglie di organizzare non solo il rientro a scuola dei figli, con tutto ciò che questo comporta in termini pratici, ma anche di programmare l’attività sportiva.
Lo sport è giovane, ma non
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Per molti dei nostri ragazzi, almeno più di una buona metà, stando alle ultime statistiche, è così.
Ma non per tutti, però, anche nel nostro Veneto dove lo sport giovanile registra una consolidata tradizione.
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n questo ultimo scorcio d’estate è già tempo per le famiglie di organizzare non solo il rientro a scuola dei figli, con tutto ciò che questo comporta in termini pratici, ma anche di programmare l’attività sportiva. Per molti dei nostri ragazzi, almeno più di una buona metà, stando alle ultime statistiche, è così. Ma non per tutti, però, anche nel nostro Veneto dove lo sport giovanile registra una consolidata tradizione.
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L a viabilità rodigina fa parlare di sé. A segnalarne le criticità, i residenti che vivono in Corso del Popolo
“La viabilità di Rovigo è da tempo molto problematica – spiegano –. Il principale problema sta nella mancanza di una circonvallazione ovest che vada ad arginare il traffico nel nucleo cittadino. Al suo posto invece vi è semplicemente una stretta strada arginale lungo l’Adigetto, gravta da sei semafori (tre stradali e tre pedonali), due rotatorie e tre dislivelli”.
Non solo. “In parallelo, poco lontano c’è Corso del Popolo, che mette in comunicazione il lato nord con quello sud del centro storico, svolgendo di fatto la funzione di circonvallazione in centro storico – proseguono i cittadini –. Il traffico questa via, creando così vari problemi (inquinamento, investimenti sulle strisce pedonali, disagi per anziani, bambini, handicappati, residenti…”.
“Le amministrazioni precedenti chiusero al traffico 400 metri di Corso del Popolo, risolvendo in gran parte i problemi – affermano i residenti –. Quelle successive, male consigliate, hanno riaperto al traffico Corso del Popolo, rendendo la vita difficile a tutti e in particolare ai residenti, costretti a vivere, di fatto, in una circonvallazione”.
Si attendono dunque soluzioni. Per il momento però, Rovigo resta preda del traffico e del caos.
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
è una testata giornalistica di proprietà di Srl
Fra i giovanissimi della nostra regione lo sport è praticato con costanza e regolarità: sono quasi la metà i ragazzi, i maschi soprattutto, che dedicano almeno due o tre giorni la settimana a qualche disciplina. La percentuale cala con l’aumentare dell’età, come in tutto il resto d’Italia, ma quello che colpisce è che resiste un’ampia fetta di popolazione giovanile che, ad esclusione delle due ore di educazione motoria a scuola, non pratica nessun’altra attività sportiva. Almeno un terzo, stando alle ultime statistiche, nella fascia della scuola elementare, un po’ di più per gli adolescenti. E’ un aspetto sul quale riflettere se abbiamo a cuore non solo la salute dei nostri figli ma anche la loro crescita in un contesto, come quello dello sport, che li porta a misurarsi con le proprie abilità fisiche ma anche a condividere con i coetanei il rispetto di ruoli e regole, la fatica di un obiettivo comune, la gioia della vittoria. Lo sport non è mera attività fisica, sempre salutare e benefica naturalmente, ma anche una palestra di socialità e disciplina per i nostri ragazzi, un’esperienza vissuta in un ambiente diverso sia dalla famiglia che dalla scuola. Privare decine di migliaia di giovani di questa opportunità significa togliere qualcosa che difficilmente si potrà ripetere in altre fasi della vita, ma anche non beneficiare degli effetti positivi per il fisico e la salute. Significa, purtroppo, consegnare gli adolescenti all’ozio e a forme di dipendenza da smartphone o da social, giusto per citare le più comuni. Per questo lo sport dovrebbe essere veramente accessibile a tutti i bambini e i ragazzi, qualsiasi sia la loro condizione economica e sociale. Un’utopia? Può essere, ma questo non significa che non ci si debba impegnare con più forza in questa direzione. Centinaia di associazioni sportive, supportate dalle istituzioni, lo fanno già, e i loro impegno è meritorio. Ma non basta, servono più risorse per lo sport, maggiori aiuti. Non dimentichiamo ciò che disse Nelson Mandela: “Lo sport ha il potere di ispirare e unire le persone, parla ai giovani una lingua che comprendono”.
“Noi, costretti a vivere in una circonvallazione”
“Disagi a residenti, anziani e bambini”
Ambiente
Rifiuti. Il sindaco: “L’obiettivo finale è dare il miglior servizio possibile a una tariffa ragionevole”
“È stato un percorso difficile, ma l’impegno di Ecoambiente è di affrontare la gestione del ciclo integrato della raccolta rifiuti, ottimizzando tutti i servizi e creando i minori disagi possibili”
Rovigo ha raggiunto l’81,70% di raccolta differenziata. Il dato è riferito al primo semestre 2023, con un aumento pari al 15,32% rispetto al primo semestre 2022. “Un traguardo importantissimo – ha evidenziato il sindaco Edoardo Gaffeo –. Siamo in una fase di evoluzione importante per Rovigo, con sfide non facili da raggiungere ma che, al momento, possiamo dire di avere raggiunto. L’obiettivo finale è dare il miglior servizio possibile ad una tariffa ragionevole”.
Il presidente di Ecoambiente, Paolo Frigato ha ringraziato tutti i cittadini, grazie ai quali si è arrivati a questo risultato, che rappresenta per il Comune capoluogo del Polesine, una svolta epocale. “E’ stato un percorso difficile, ma l’impegno di Ecoambiente è di affrontare la gestione del ciclo integrato della raccolta rifiuti, ottimizzando tutti i servizi e creando i minori disagi possibili”.
Soddisfazione anche dall’amministratore delegato di Ecoambiente, Adriano Tolomei. “L’estensione del sistema di raccolta porta a porta nei quartieri di Rovigo e l’introduzione dei cassonetti
stradali ad accesso riservato ai possessori di Eco Card , nel centro storico cittadino, ha consentito al capoluogo di raggiungere, nel primo semestre 2023, gli obiettivi prefissati dal Piano d’Ambito dei Rifiuti (almeno 80% di raccolta differenziata, Ndr), inoltre ha evidenziato anche un calo progressivo e significativo della quantità di rifiuto secco residuo dal primo semestre 2021 (con sistema di raccolta misto) ad oggi, passando dalle 4.655 tonnellate del primo semestre 2021 alle 2.683 tonnellate del primo semestre 2023. Il dato dimostra una flessione di produzione del rifiuto secco di 1918 tonnellate tra il primo semestre 2022 e il primo semestre 2023. I rifiuti totali si sono ridotti di dalle 15.136 tonnellate del primo semestre 2022 alle 14.699 tonnellate del primo semestre 2023, pari a 437 tonnellate, che corrispondono al -3%”.
Il direttore Walter Giacetti si è soffermato sull’attività di contrasto dell’abbandono rifiuti “Al fine di aiutare a migliorare e monitorare il percorso intrapreso, prosegue l’attività di contrasto dell’abbandono dei rifiuti nel comune di Rovigo, dove dall’inizio
dell’anno, sono stati intensificati e rafforzati i controlli degli Ispettori Ambientali di Ecoambiente su tutto il territorio comunale”.
Giovanni Biagini direttore del Consiglio di Bacino, ha spiegato le nuove modalità di calcolo della tariffa, che si basa principalmente su due elementi: sul numero dei componenti della famiglia e non sulla metratura dell’abitazione e sull’introduzione della tariffa unica di bacino (uguale per tutti i comuni del bacino).
L’assessore all’ambiente, Dina Merlo è entrata nel merito con un approfondita analisi della questione.
“I costi del servizio raccolta rifiuti sono stati dal 2019 stabili, con una leggera flessione nel 2020 anno Covid (-5%), e con un leggero incremento nel 2022 (+7%), anno di partenza degli investimenti relativi al nuovo Piano industriale
che ha dato avvio, in particolare a Rovigo, ad una trasformazione e revisione dei sistemi di raccolta e trattamento. Nel 2023 con il passaggio a tariffa puntuale la gestione del servizio è passata in toto al Gestore Ecoambiente, con la realizzazione di un Piano economico finanziario a livello di bacino.Il Comune di Rovigo in questi anni ha continuato a calmierare i costi della Tari, con due modalità a favore dei cittadini. Gli importi che venivano via via accertati come evasione Tari sono stati applicati in detrazione a tutti i cittadini, riducendo in modo consistente il tributo, con una riduzione complessiva nel 2021 di 2.161.000 euro e nel 2022 di 1.381.000. Le bollette del 2021 hanno avuto pertantouna forte detrazione, tanto da assorbire completamente la quarta rata. L’anno successivo il cittadino in bolletta ha pagato di
più, ma non per aumento del costo del servizio, bensì per una detrazione minore perché riferita ad un solo anno. Nelle bollette che inviava il Comune non era evidenziato il valore totale del servizio e la detrazione comunale applicata a tutti i cittadini, l’utente trovava solo l’importo finale da pagare, ma la Tari era comunque già scontata”. Sulla base delle indicazioni del Consiglio di bacino Il Piano economico finanziario passa in toto nella gestione di Ecoambiente e i costi vengono ripartiti a livello di bacino, fra i 21 comuni che hanno adottato la tariffa puntuale. La fattura che ha inviato Ecoambiente riporta quindi i costi del servizio, suddivisi fra costi fissi e variabili, e l’importo totale. Solo nel caso del Comune di Rovigo a questo importo viene detratto l’accertamento.
Marco ScarazzattiInaugurata, all’ospedale di Rovigo, la nuova terapia semi intensiva respiratoria, riconvertibile in terapia intensiva, afferente all’Uoc di Pneumologia. La sua realizzazione rientra tra gli interventi di potenziamento delle strutture sanitarie regionali, per la lotta al Covid-19.
Tra i presenti, anche l’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin: “Come Regione proseguiremo ai investire, utilizzando tutte le risorse disponibili a qualsiasi titolo, dai 70 milioni di euro, che ogni anno stanziamo direttamente, alle partite collegate al Covid, alla Misura 6 del Pnrr. Il progetto di Rovigo prende spunto dall’esperienza fatta nei momenti più bui del Covid, quando apparve chiara la fondamentale funzione delle terapie semi intensive, per fare da filtro agli accessi a quelle intensive. Mi complimento con la dirigenza dell’Aulss 5, per-
chè c’erano parecchi problemi da affrontare”.
L’azienda è invece in crescita costante. Gian Luca Casoni, direttore dell’Uoc di Pneumologia, ha affermato: “La nuova terapia semi intensiva è dotata di 8 posti letto e rappresenta un importante cambiamento qualitativo, sia strutturale-impiantistico che tecnologico, e consentirà anche la rapida trasformazione dei letti in terapia intensiva, qualora si renda necessario. Il nuovo modello organizzativo per la gestione dei pazienti delle aree critiche ospedaliere rappresenta un fondamentale passo in avanti nelle possibilità di cura per i pazienti, che presentano insufficienza respiratoria grave, con il principale scopo di prevenire il ricorso all’intubazione orotracheale e favorire il migliore utilizzo dei posti letto di rianimazione”.
La nuova unità operativa interessa una superfice di 530
metri quadrati, è situata al settimo piano ed è stata collaudata il 29 giugno scorso. “Risponde a una logica basata su una tecnologia di altissimo livello, modernissima, razionale, funzionale e sarà progressivamente operativa nel prossimo mese di settembre, con un organico medico potenziato di quattro medici in corso di assunzione – ha spiegato il direttore generale dell’Aulss 5 Polesana, Patrizia Simionato –. L’importo complessivo dell’intervento è di 1.828.440 euro. L’inaugurazione rappresenta un ulteriore traguardo per lo sviluppo di modelli assistenziali, basati su una logica che rende strutturale la riconversione di posti di terapia intensiva respiratoria, per fronteggiare eventuali situazioni emergenziali”.
Per il vicesindaco di Rovigo, Roberto Tovo “il tema dei servizi alla persona è altamente qualificato ed è in perfetto equilibrio per quello che ri-
guarda la disponibilità verso il territorio. Aggiornamento tecnologico e capitale umano: questa sfida mi pare molto interessante, verso le continue scelte fatte dall’azienda sanitaria. Ci sono continue opportunità cui i Comuni spesso non riescono a tenere il passo. Va invece inseguita la tecnologia, abbinata a personale qualificato. Il reperimento di capitale umano professionale in questo momento è molto difficile. E’
più facile infatti trovare risorse economiche, che non persone”.
L’unità operativa rodigina rappresenta un nuovo model-
lo organizzativo per la gestione dei pazienti delle aree critiche ospedaliere. Si tratta di un progetto innovativo e all’avanguardia, con gli otto posti letto di terapia semi intensiva respiratoria, che possono essere riconvertiti in terapia intensiva e integrati nella Uoc di pneumologia.. Il ruolo di questa nuova terapia semi intensiva respiratoria sarà quello di far fronte alla crescente richiesta di supporto respiratorio, con gestione delle acuzie respiratorie, anche secondo la logica della razionalizzazione delle risorse economiche.
Ruggero Principe“Su sette milioni di euro disponibili, l’amministrazione Gaffeo non mette un centesimo sulla manutenzione dei marciapiedi” questa, in sintesi, la critica del consigliere comunale Lorenzo Rizzato sulla destinazione dell’avanzo di bilancio approvata in consiglio comunale.
“Trovo a dir poco vergognoso che un’amministrazione comunale, che si ritrova un tesoretto milionario, non abbia deciso di mettere nemmeno una piccola somma sulla manutenzione straordinaria dei marciapiedi della città –incalza -. Si tratta di circa 5 milioni di euro di avanzo libero, utilizzabili per qualsiasi tipologia di spesa e di 1,9 milioni di avanzo vincolato: totale 7 milioni di euro”. Secondo Rizzato “una scelta del genere può essere spiegata solo come l’ennesima dimostrazione di quanto questa amministrazione sia distante dai veri problemi della città. Basta una semplice passeggiata nei quartieri, nelle frazioni o anche in centro storico per capire come la situazione manutentiva dei marciapiedi sia drammatica. Buche e parti sconnesse che portano a cadute, feriti ed a tanti cittadini che preferiscono stare sulle strade, rischiando la loro vita, piuttosto che utilizzare i marciapiedi che sono delle vere e
proprie trappole. Tutto ciò si aggrava ancor di più se facciamo riferimento alle mamme con passeggini o disabili che risultano proprio impossibilitati ad utilizzarli” .
E continua l’attacco: “La politica è una questione di priorità e se l’amministrazione non mette un centesimo a questo scopo, significa che evidentemente non considera la manutenzione dei marciapiedi come una priorità: personalmente lo trovo molto grave, anche perché significa mettere la sicurezza dei cittadini in secondo piano”.
“La cosa più disarmante è stata la risposta dell’amministrazione comunale, che ha tentato di giustificarsi sbandierando un precedente accordo quadro stipulato sulle asfaltature: una disponibilità di mezzo milione di euro per asfaltare sia strade che marciapiedi. Peccato però che, anche considerando questo accordo, risulta del tutto evi-
dente l’enorme sproporzione tra le disponibilità milionarie e quanto concretamente destinato alla manutenzione straordinaria di strade e soprattutto dei marciapiedi. La programmazione degli uffici infatti parla chiaro e tra l’altro la stessa è stata confermata dall’assessore ai lavori pubblici in commissione bilancio. Ovvero, nonostante i milioni a disposizioni, di marciapiedi ne verranno rifatti solo due, utilizzando appunto i fondi dell’accordo quadro. L’amministrazione comunale poi ha paventato la possibilità di un’ulteriore variazione di bilancio più avanti a favore della manutenzione dei marciapiedi. A questo punto penso sia ancora più evidente che l’amministrazione comunale non ritenga impellente ed urgente, come invece io ritengo che sia, destinare fondi a questo scopo, altrimenti lo avrebbe fatto subito e non avrebbe invece procrastinato”.
Un’interpellanza per sollecitare la sistemazione delle fontane cittadine, non solo per motivi estetici ma anche per aiutare a scappare dal caldo di questa estate. A depositarla è il consigliere Antonio Rossini, che evidenzia: “Ci sono alcune criticità come in Piazza XX Settembre, dove la caratteristica fontana sembra non funzionare da oltre due anni “per via della necessità di fare manutenzione all’impianto”. Stessa situazione per la fontana dietro il campanile in piazzale Soccorso e sul lato di via Silvestri e la fontanina
in corso del Popolo vicino all’Università. Anche lungo la ciclabile Baden Powell, che unisce il centro e arriva con i quartieri e le frazioni, sono installate tre fontane, utilissime per dissetare chi, a vario titolo, percorre l’itinerario; ma anche questa sembrano non funzionare”. Rossini concorda con la scelta di chiudere le fontane un anno fa per la crisi idrica. “Resta il fatto che nella politica di impiego dell’acqua per le fontane della Città delle Rose sia stata attribuita maggiore valenza all’apparire con le fontane storiche (e comunque in
centro) che destano ammirazione, invece di prendere in considerazione le aree in cui insistono fontane che rispondono ad una delle “opere di misericordia corporali”, ovvero “dar da bere agli assetati”, oltre alle persone anche gli animali di affezione compresi, aggiungerei”. Da qui la richiesta della “manutenzione e ripristino in via prioritaria di tutte le fontane sussistenti nel centro storico, nelle frazioni, nelle piste ciclabili, nei parchi comprendendo ogni tipo di installazione adibite ad abbeverare esseri viventi e animali”.
“Basta una semplice passeggiata nei quartieri, nelle frazioni o anche in centro storico per capire come la situazione manutentiva dei marciapiedi sia drammatica. Buche e parti sconnesse che portano a cadute, feriti ed a tanti cittadini che preferiscono stare sulle strade, rischiando la loro vita, piuttosto che utilizzare i marciapiedi che sono delle vere e proprie trappole”
dimostrazione della distanza dell’amministrazione dai veri problemi della città”
“Sarà una stagione impegnativa quella che dobbiamo affrontare, in cui vorrei puntare soprattutto sulla formazione”
Marco Campion è stato riconfermato presidente di Confartigianato Polesine. Il Consiglio direttivo l’ha votato all’unanimità nei giorni scorsi rinnovando la fiducia per altri quattro anni.
“Abbiamo superato anni molto difficili, i nostri artigiani hanno dimostrato tenacia e coraggio e hanno resistito – ha affermato Campion -. Durante il lungo periodo di pandemia abbiamo dimostrato resilienza, tenendo salde le redini delle nostre aziende, ora dovremo affrontare nuove sfide con grande fiducia”.
Durante l’assemblea per le votazioni, Campion ha ringraziato i diversi rappresentanti delle categorie, dei gruppi sociali e quelli espressione del territorio, “per aver con entusiasmo e disponibilità accettato l’incarico – ha detto – a testimonianza di un nuovo entusiasmo che sta animando l’associazione. Sarà una stagione impegnativa quella che dobbiamo affrontare, in cui vorrei puntare soprattutto sulla formazione. In primis a livello dirigenziale, perché dobbiamo sempre essere aggiornati e cavalcare con preparazione l’onda del cambiamento, poi sulla formazione alle aziende, che hanno bisogno di crescere e di innovarsi in un mercato sempre più competitivo. Le piccole e medie aziende hanno sempre più difficoltà a reggere la concorrenza, ma puntando sulla qualità e sull’innovazione di prodotto e processo possiamo accompagnarli verso una maggiore competitività. Oggi la clientela è cambiata, è sempre più alla ricerca di tipicità, artigianalità, eccellenza, qualità che il mondo artigiano può garantire”.
Per questo Campion ritiene indispensabile che non si perdano certe competenze e professionalità, che non vadano dispersi mestieri fatti di manualità, estro e ingegno. “Il nostro compito è creare l’artigianato di domani, traman-
dando ai giovani i nostri valori e la passione che ogni giorno mettiamo in ciò che facciamo. Dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni il sogno di aprire una loro attività, dare loro un’opportunità di diventare imprenditori”.
Campion poi ha annunciato che si aprirà la nuova stagione di tesseramento e ha chiesto al Direttivo di dare supporto affinché Confartigianato Po-
lesine cresca e continui ad essere una delle poche associazioni di categoria con la rappresentanza totalmente polesana, “che vuole mante-
nere le sue radici ben salde, cercando di valorizzare il territorio polesano e le sue peculiarità, a tutela delle nostre aziende”.
Dopo la positiva esperienza di costituzione del Gruppo terziario donna di Confcommercio Rovigo, l’associazione provinciale polesana ha informato l’Unione metropolitana di Venezia Rovigo, della volontà di costituire in provincia di Rovigo un Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio. La partecipazione al gruppo è rivolta a tutti i titolari di impresa associati, così come a liberi professionisti, o dipendenti di aziende associate con apposita delega da parte dell’impresa. Lo statuto dell’associazione rodigina già prevede all’Articolo 12 la possibilità di costituzione del Gruppo Giovani Imprenditori che recita: “In seno a Confcommercio - Imprese per l’Italia di Rovigo laddove vi siano un numero minimo di venti promotori che sottoscrivono un apposito documento di richiesta, può costituirsi il Gruppo Giovani Imprenditori, composto da associati che non abbiano ancora compiuto il 42esimo anno. Se costituito, il funzionamento dell’assemblea, del consiglio e della presidenza del gruppo è determinato con Regolamento approvato dal consiglio di Confcommercio, conformemente al disposto dell’articolo 15 dello Statuto confederale.Scopo del gruppo è di concorrere, per i particolari profili attinenti all’imprenditoria giovanile, valorizzandone gli apporti specifici, alla organizzazione, alla tutela ed alla promozione degli interessi rappresentati da Confcommercio”.
A tale scopo, il gruppo svolge principalmente azione di elaborazione e proposta nei confronti degli organi associativi di Confcommercio, di formazione permanente al proprio interno, di presenza sociale nelle Istituzioni, d’intesa con i competenti organi associativi provinciali.Per informazioni e adesioni al Gruppo giovani imprenditori di Confcommercio Rovigo i riferimenti sono: Nazzarena Fiori della sede provinciale di Confcommercio, 0425403508 e il responsabile commerciale Andrea Vianello 3889306772. (m.s.)
Istruzione
L’iniziativa. L’obiettivo è la sensibilizzazione delle nuove generazioni e la tutela dell’ambiente
L’azienda che gestisce il servizio idrico di cinque province venete ha deciso di destinare 13.500 euro, suddivisi in tre anni
Si amplia la rete di collaborazioni che lega il Cur a realtà operanti sul territorio. È stata infatti firmata una convenzione con Acquevenete Spa, gestore del servizio idrico integrato nelle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona e Venezia, per assegnare premi di laurea. L’azienda ha deciso di destinare 13.500 euro, suddivisi in tre anni.La convenzione è coerente con la missione di Acquevenete, che favorisce la collaborazione con il mondo scolastico e universitario, proponendo progetti e iniziative volte alla sensibilizzazione delle nuove generazioni, alla tutela dell’ambiente e alla promozione di una sostenibile cultura ambientale.
Ogni anno, il Consorzio universitario rodigino destinerà a tre nuovi dottori meritevoli, laureati nei corsi di laurea in water and geologicalrisk engineering e diritto dell’economia, afferenti ad Unipd, e al corso di laurea in giurisprudenza, afferente ad Unife, 1.500 euro ciascuno. Gli elaborati dovranno avere ad oggetto una ricerca su tematiche attinenti alla gestione e tutela dell’acqua pubblica, con preferenza per le tesi che presentino una connessione con il territorio della provincia di Rovigo. Verranno prese in considerazione le tesi che abbiano ottenuto un voto di almeno 100 su 110.Gli elaborati
saranno valutati da un’apposita commissione, composta da rappresentanti di Cur (un membro), di Acquevenete (un membro) e dell’Università di riferimento per ciascun corso di laurea (tre membri). La consegna avverrà con una cerimonia pubblica. La convenzione ha durata di tre anni e potrà essere rinnovata previo accordo tra i due enti.
“Siamo lieti di collaborare con il mondo universitario, sempre aperto alle innovazioni, e di favorire in questo modo il raccordo tra istruzione, territorio e mondo del lavoro – afferma Piergiorgio Cortelazzo, presidente di Acquevenete –. Questi premi rappresentano per noi l’occasione di incentivare l’approfondimento di tematiche legate alla gestione e tutela dell’acqua pubblica, valorizzando al contempo gli studenti meritevoli, che potrebbero, perché no, sviluppare un interesse per il servizio idrico integrato e indirizzare in questa direzione i propri sforzi professionali”.
Diego Crivellari, Presidente del Cur, dichiara: “Ringraziamo Acquevenete per aver scelto di premiare economicamente chi ha deciso di laurearsi a Rovigo.Ci auguriamo che le risorse vengano utilizzate per proseguire gli studi, prestando un occhio di riguardo ai beni pubblici e al territorio”.
Ruggero PrincipeAgnese Marulli, Nicola Albertin e Diego Marchini sono stati i migliori studenti della maturità 2022/2023 del liceo scientifico Paleocapa di Rovigo. I tre studenti hanno superato l’esame di Stato con la valutazione di 100 e Lode e accedono ufficialmente all’albo nazionale delle eccellenze del Mim, Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Non hanno ottenuto la lode, ma hanno comunque conquistato il 100 altri 19 alunni: Samuele Bosco, Sofia Galetto, Angela Negrello, Elin Simon, Giorgia Pegoraro, Marcello Rizzato, Mattia Veronese, Matteo Angelini, Elia Rizzi, Tommaso Silvestrin, Sergio Sulozeqi, Vittoria Bordon, Luca Cherubin, France-
sco Gasparetto, Alessandro Zancanaro, Giovanni Girardi, Margherita Marzari, Luca Recca e Filippo Tomasi.
“La maturità 2023 è tornata al sistema pre-Covid di due prove scritte più il colloquio orale multidisciplinare, nonostante qualche perplessità a livello nazionale sulle difficoltà in relazione al lungo periodo di pandemia - fanno sapere dal Paleocapa -. Gli studenti
sono stati valutati anche per i percorsi per le Competenze e per l’orientamento (Pcto) e per le esperienze extrascolastiche che hanno contribuito alla loro crescita e formazione. Grazie all’eccellente metodo di studio e lavoro dei ragazzi, alla competenza dei docenti e alle numerose opportunità che la scuola ha messo a disposizione per raggiungere livelli di eccellenza, le commissioni che hanno iniziato a lavorare lo scorso 19 giugno hanno constatato gli ottimi risultati dei maturandi. Quasi tutti i “centini” hanno già superato il Tolc per l’accesso all’università e molti di loro sono anche immatricolati per iniziare al meglio il nuovo percorso di studio”.
Archeologia. Le campagne di scavo rientrano nel novero del progetto di ricerca “Prima Europa”
L’importanza commerciale di Frattesina fu tale da renderla una sorta di antenata dei grandi centri a vocazione commerciale dell’Adriatico del nord, come Adria, Aquileia, Ravenna e Venezia
Dopo le ricerche di luglio 2022 si svolgeranno nel prossimo mese di settembre nuovi scavi archeologici nell’abitato protostorico di Frattesina, nel comune di Fratta Polesine. Le campagne di scavo nel sito polesano rientrano nel novero del progetto di ricerca denominato “Prima Europa. La Protostoria del Polesine”.
Tale progetto, reso possibile grazie al finanziamento della Fondazione CARIPARO, coinvolge numerose realtà, quali: la Soprintendenza abap delle province di Vicenza, Verona e Rovigo, l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, l’Università degli studi di Padova e il Centro polesano di studi storici, archeologici ed etnografici (CPSSAE).
Le campagne di scavo coinvolgono inoltre anche altre realtà frattensi: il Comune di Fratta Polesine e l’associazione “Il Manegium”. Le precedenti ricerche, svolte nel mese di luglio dello scorso anno, hanno indagato la forma “urbana” o, meglio, protourbana, dell’insediamento, cercando di ricostruire anche la struttura delle abitazioni del centro. Per fare ciò sono state di grande importanza le ricerche svolte con il magnetometro dall’Università della città belga di Gent. Frattesina, come è emerso dalle ricerche degli ultimi anni, doveva essere dotata di una pianta regolare, caratterizzata da isolati delimitati da canali, ciò la rende un antenato delle città del mondo antico,
essendo l’abitato stato fondato oltre 3000 anni fa, nel XII secolo a.C., nel periodo finale di quella che gli esperti definiscono età del Bronzo. L’abitato di Frattesina non è importante solo per la sua struttura urbana o per la sua antichità, ma anche perché tale sito si trovava al centro degli scambi commerciali dell’epoca. Infatti, giungeva a Frattesina da nord l’ambra grezza del Baltico, che veniva poi lavorata dagli artigiani del luogo, oppure da quelli di Campestrin di Grignano Polesine, altro importante sito archeologico risalente allo stesso periodo, e infine veniva trasportata nel Mediterraneo. Tale tragitto è definito dagli studiosi “via dell’ambra”.
L’importanza commercia-
le di Frattesina fu tale da renderla una sorta di antenata dei grandi centri a vocazione commerciale dell’Adriatico del nord, come Adria, Aquileia, Ravenna e Venezia. Nel corso del mese di settembre si terranno inoltre anche due manifestazioni aperte al pubblico: la prima di queste si terrà il 14 settembre e sarà incentrata sull’antica
produzione del vetro a Frattesina, con una visita tematica al Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine e delle attività di archeologia sperimentale, la seconda invece, che si terrà alla fine del mese, consisterà nell’apertura al pubblico degli scavi archeologici.
Davide Farinatti“L’ente era in caduta, verso una possibile chiusura. Sono convinto che si possa tornare a una Provincia nuova. Ci vuole però del tempo”
Enrico Ferrarese, presidente della Provincia, parla a tutto tondo di quello che sarà il futuro dell’ente. “Sappiamo tutti della proposta di riforma della legge Delrio, che è in commissione, per la valutazione della bozza. Tutto questo è arrivato con il generale consenso di gran parte della politica nazionale. Gran parte dei miei colleghi, ma anche deputati e senatori, hanno finalmente considerato che la riforma Delrio di fatto non ha prodotto buoni risultati. Questo si è rilevato anche nell’esperienza di ogni giorno.La Provincia è vista e sentita come un ente di cui c’è bisogno e quindi deve mantenere un suo senso. Il nuovo indirizzo è quello di ridare alle Province un ruolo di dignità. Per questo motivo il Governo sta procedendo spedito, verso un riconoscimento di legge, che ridia ruolo e competenze, che probabilmente Delrio le ha tolto quasi del tutto. Si sta procedendo sulla scorta di una bozza, si stanno valutando i vari emendamenti presentati. La nuova riforma si basa su tre pilastri fondamentali: elezione diretta del presidente e dei consiglieri con reintroduzione della giunta dato che oggi non c’è; riattribuzione
delle vecchie e nuove competenze, che sono state tolte o modificate; nuovo modello di finanziamento dell’ente. E’ chiaro che per avere una cosa compiuta ci vogliono tutte e tre queste cose”.
Secondo Ferrarese, sarebbe corretto ripristinare lo stato pre-riforma e il finanziamento, compreso il ripristino del personale.
“L’ente era in caduta, verso una possibile chiusura, con spostamento dei dipendenti. Non è un segreto che le Province si siano svuotate di personale negli ultimi anni. Sono convinto che sulla base dei tre suddetti pilastri principali si possa tornare ad una Provincia nuova. Ci vuole però del tempo. Compresa la delega al Governo, per ripristinare competenze e finanziamenti. Il tema dell’elezione diretta e anche quello della durata dei mandati in caricasono abbinatialle nuove elezioni del 2024, che avranno luogo contestualmente a quelle europee e amministrative. Ecco che i presidenti e consiglieri provinciali saranno eletti in tempi diversi. Ad oggi siamo in attesa di vedere cosa succede. Fondamentali sono risorse e competenze. Il rischio è che passando dal cambio del modello di
elezione, essere eletti direttamente senza risorse e competenze, potrebbe essere peggio della situazione attuale. La Provincia è pur sempre ente di mezzo tra Comuni e Regione, in ottica valorizzazione del territorio. L’ipotesi della nuova riforma può andare da 12 a 18 mesi come tempistica”.
Il sindaco di Stienta ricorda che “ci siamo spesi per fare attività sul territorio, cercando di reperire risorse per i Comuni, creando dei circuiti virtuosi. Anche per quello che riguarda il
turismo, pur non essendo più di nostra competenza, al pari della cultura, cerchiamo di mettere in contatto i vari soggetti, come fatto con il “passo barca” di Rosolina-Porto Viro-Porto Levante. Provincia si è fatta portavoce di un servizio di cui si sentiva la necessità. Siamo soggetto promotore e coordinatore di enti superiori. Siamo portavoce dei Comuni per dare loro più forza e voce. Non ci siamo fatti spaventare da niente, cercando di metterci sempre al servizio dei Comuni.Sono propenso e
disponibile a continuare a fare il presidente della Provincia. Nell’iniziare un lavoro mantengo la volontà e il desiderio di andare avanti. Lavorando sempre per il territorio, guardando al futuro con un’ottica diversa e avendo risposte buone dal territorio. Garantisco disponibilità e volontà per proseguire alla guida della Provincia. La mia scadenza naturale è a metà dicembre 2025, stando alla normativa attuale, Quindi ho ancora altri due anni e mezzo di mandato”.
Digitale, corta e verticale. “Luke. My virtual self” è la nuova serie portrait dell’attore e sceneggiatore rodigino Matteo Tosi. Metaverso, identità virtuale e privacy sono al centro di nove episodi di un minuto, visibili sui canali social di Tosi, Facebook, Instagram, WhatsApp, TikTok e YouTube.La serie ha debuttato a luglio e terrà compagnia agli appassionati di cinema per tutta l’estate. “Da quando il cellulare è diventato lo strumento principale, non solo di lavoro, ma anche di evasione, i creatori di contenuti si sono scatenati – afferma Matteo Tosi, noto a tutto il pubblico per avere preso parte a numerose serie televisive targate Rai e Mediaset, ma anche per alcuni film al cinema –. Ho deciso anche io di utilizzare la tecnologia, creando una serie digitale, con caratteristiche e formattazione adatte alle piattaforme social. La serie “Luke. My virtual self”, grazie al fatto che gli episodi sono molto brevi, essendo della durata di meno di un minuto, e hanno un formato verticale, è perfetta per catturare l’attenzione di tutti coloro che fruiscono dei social media, comodamente da smartphone, anche nei ritagli di tempo”.
Tosi ha così deciso di ambientare la serie nel Metaverso. La vicenda inizia quando Andrea, un broker finanziario, una sera riceve una telefonata del tutto inaspettata. Identità digitale virtuale e privacy sono al centro dei nove episodi, preceduti da un’anteprima, scritti da me assieme a Enrico Saletti, e realizzati grazie alla collaborazione amichevole di talenti e professionalità che hanno sposato l’idea e che operano per lo più in Polesine, dove “Luke. My virtual self è stata girata”. Le scene sono state girate alla fine dello scorso inverno, tra Fratta Polesine (laboratorio di confezioni di Antonio Signorin), Villamarzana (in prossimità della macroarea industriale) e Rovigo (studi Rovigo fotografia). Le riprese e l’editing sono del film maker costense Marco Samiolo, la fotografia del veronese Riccardo Ruggiero, le musiche del maestro Paolo Zambelli, mentre la post pro-
duzione del suono è stata curata da Leonardo Lazzarin, in arte Doub7e. Stella Luciani e Pama Parrucchieri hanno curato trucco e capelli, mentre il personaggio di Luke è stato vestito dal brand Splash di Carlo Maria Spadon.
“Si tratta di una piccola produzione - conclude Matteo Tosi - Che permette di mostrare le potenzialità di progetti destinati ai social nel settore dell’intrattenimento audiovisivo, consentendo agli autori di produrre contenuti di qualità a costi ridotti”.
In Cina le portrait serie sono già un successo, tanto che il colosso mondiale TikTok ha istituto un premio al Festival
del Cinema di Cannes per film brevi in formato verticale.
“Mi auguro che i miei followers amino la serie e che la “viralità” faccia dunque il suo dovere – conclude Tosi –. Ho già pensato di scrivere
una seconda serie e mi piacerebbe molto che il mio lavoro possa essere presente a qualche festival dedicato a questo nuovo genere di produzioni”.
Marco ScarazzattiFinale con il botto per la 36esima edizione del Festival internazionale DeltaBlues. Davanti ad un pubblico degno delle grandi occasioni si è potuto assistere a due concerti di altissima levatura. L’arena spettacoli del CenSer Rovigo ha dapprima ospitato l’esibizione sontuosa di Daria Biancardi & Groove City che ha mandato in delirio gli spettatori. La cantante palermitana, la cui voce è pressoché identica a quelle delle artiste afroamericane, sullo stile della statunitense Anastacia, ha interpretato alcuni dei più celebri successi della regina incontrastata del soul Aretha Franklin, compresi “Respect” e “Freedom”, cantando anche tra il pubblico. Non è mancato un ricordo-omaggio a Tina Turner, scomparsa di recente. A seguire, sul palco sono saliti Tommy Castro and The Painkillers. Fin dal primo accordo di chitarra elettrica, si è capito il perché Castro ha vinto quattro Blues award. Energia blues e potenza soul assoluta, voce appassionata e grande inventiva nei suoi stellari assoli di chitarra, hanno letteralmente rapito gli spettatori. Quella di Rovigo è stata un’anteprima nazionale assoluta. Come brano finale, tutto dedicato all’Italia, ha cantato e suonato “Buonasera signorina” del grande Fred Buscaglione. Sempre al Censer, Ale Ponti, ha eseguito alcune canzoni dei suoi due lavori passati e del suo nuovo disco in preparazione, per uno show a tratti intimista ma carico dell’energia dei vecchi bluesman come l’inossidabile Charlie Patton, suo spirito guida, ha divertito i presenti con alcuni simpatici aneddoti riguardanti le sue trasferte a New Orleans, terra madre del Blues. La Jimi Barbiani Band ha fatto ballare il pubblico sulle sedie, grazie ad un rock-blues dalle mille vibrazioni. Barbiani si è anche diretto tra il pubblico, suonando la sua chitarra elettrica tra lo stupore della gente. Strepitoso l’assolo dedicato a Jeff Beck, scomparso lo scorso 10 gennaio.Il finale è un inno alla musica rock-pop-blues con il successo “Purple Rain”, datato 1984, realizzato da Prince.
Sono state sei le società polesane presenti alla cerimonia della Figc, lega nazionale dilettanti del Veneto per la premiazioni delle squadre vincitrici e delle benemerenze regionali. A fare gli onori di casa il presidente Giuseppe Ruzza assieme ai consiglieri regionali, ai delegati provinciali e ai collaboratori del comitato. Premiate dal consigliere regionale Argentino Pavanati e dal delegato provinciale di Rovigo Luca Pastorello le seguenti società: il Porto Viro per la vittoria del campionato di Promozione e quello della juniores provinciale, il Rovigo per il successo in Prima categoria, il Corbola che ha primeggiato in Seconda categoria e il Porto Tolle per la terza categoria. Hanno ritirato il trofeo per la prestigiosa coppa disciplina il Baricetta (campionato Juniores) e il Real Pontecchio (Terza Categoria). Tre le benemerenze regionali, consegnate dal presidente Ruzza a Domenico Princi, dirigente dell’Union Vis Lendinara, a Mauro Ferrari presidente del Baricetta e al giornalista Cristiano Aggio.
“E’ stato un momento di ringraziamenti alle società per quello che fanno e per come lo fanno, con passione, un pizzico di eroismo e pazzia – ha detto il presidente Ruzza –. La nuova legge dello sport ci ha creato qualche grattacapo, ma continuiamo a lavorare per migliorare alcuni punti e
dare risposte alle società. Sono felice di aver visto, ha continuato il numero 1 della Figc del Veneto, la sala piena e di ave visto anche ragazzi e ragazze che hanno vinto sul campo: il prossimo anno cercheremo una location ancora più grande per dire a tutte le società premiate di venire con le squadre”.
Infine, un passaggio importante per il dipartimento sociale. “Ho partecipato ad un incontro con la squadra del Valpolicella For Special, un progetto legato al mondo dei disabili, che coinvolge ragazze e ragazzi meno fortunati di noi nella disciplina sportiva a 360 gradi. Facciamo capire quanta fortuna hanno i nostri ragazzi, cosiddetti normodotati e facciamo diventare parte integrante del nostro mondo anche i ragazzi e ragazze come quelli del Valpolicella For Special, perché veder correre dietro ad un pallone questi giovani che definirei unici, regala emozioni incredibili. Loro devono combattere ogni giorno affrontando problemi di disabilità motorie, disturbi affettivi relazionali, ma non te la fanno capire e sorridono sempre alla vita”.
Cristiano AggioSi svolgerà nel cuore del Parco del Delta del Po, in uno scenario mozzafiato la “Delta Po Triathlon” in programma il 7 e 8 settembre.
La gara si snoderà in uno degli ambienti naturali più suggestivi del Paese. Il Parco del Delta del Po è una vera e propria gemma nascosta, con le sue lagune, le sue dune, le sue spiagge e una flora e fauna uniche al mondo.
Un’area protetta di straordinaria bellezza, dichiarata patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Le acque del fiume Po, le isole, le saline e le oasi naturali creano un ambiente perfetto per gli amanti dello sport
e della natura. E qui entra in scena il triathlon che non è solo uno sport, ma è un modo di vivere. È un impe-
gno totale, una sfida di corpo e mente, un’esperienza che ti cambia per sempre. La spiaggia delle Conchiglie sarà il punto di partenza e di arrivo di questa avventura. Il mare sabbioso e il paesag-
gio incontaminato creeranno la cornice perfetta per la gara. Venerdì 8 il programma prevede dalle ore 16 alle ore 20 la distribuzione pacchi gara e pettorali Triathlon Olimpico No Draft presso il Villaggio Barricata (Strada del mare 74, Porto Tolle), e alle 19 il briefing. Sabato, dalle ore 8.30 alle ore 11.30 ritiro pettorali Triathlon Olimpico NO DRAFT e apertura Area Expo. Alle 12.30 partenza 1^ batteria donne, alle 12.50, partenza 1^ batteria uomini. Alle 15.30 pasta party e alle 16.30 premiazioni. Per tutte le informazioni sulla gara, il percorso, l’iscrizione e le attività collaterali: www. deltapotriathlon.it. (c.a.)
Nel terzultimo appuntamento del campionato italiano Rally Auto Storiche, l’adriese Matteo Luise, attuale leader del quarto raggruppamento, nella gara friulana Alpi Orientali Historic, è stato protagonista di un paio di colpi gobbi della sorte che avrebbero piegato la determinazione di molti ma non la sua e, a conti fatti, quello che la dea bendata gli ha tolto in avvio gli è stato poi riconsegnato con gli interessi, in virtù del ritiro di un Pierangioli che si traduce in un bottino di punti pesante in
chiave Campionato Italiano Rally Auto Storiche.
Tutto o quasi si decideva già sul primo tratto cronometrato con il pilota di Adria, al via con Melissa Ferro sulla Fiat Ritmo 130 gruppo A, che si vedeva costretto a ritardare la propria partenza per un problema tecnico. Con un pesante passivo il pilota di Adria, in gara per i colori del Team Bassano, firmava due settimi assoluti che gli consentivano di dare vita ad una perentoria rimonta.
Recuperate sette posizioni nella giornata successiva
Luise ha firmato un sesto ed una serie di quinti assoluti che gli permettevano di risalire la classifica fino al diciassettesimo nella generale, al quarto di quarto raggruppamento ed al secondo di classe A-J2/2000, ricevendo anche in dote lo stop del diretto antagonista al tricolore, Pierangioli, fermo sul finale.
Quando al termine del Ciras mancano due tappe Luise è consapevole di aver marcato un passo importante verso un alloro inseguito da varie stagioni ed ora mai così vicino. (c.a.)
L’iniziativa. Per la sensibilizzazione delle nuove generazioni e la tutela dell’ambiente
Il caso. L’ennesima emergenza sbarchi rompe il fronte del centrodestra veneto
Non si è ancora spenta l’eco del congresso regionale della Lega Nord, con tutte le polemiche che lo hanno accompagnato, che nel Carroccio veneto esplode la grana migranti. Anche in questa estate 2023, infatti, nonostante ci fosse chi credeva che i porti sarebbero stati chiusi, il numero di sbarchi non è diminuito, anzi sembra essere tornato ai livelli record del 2017.
Come accaduto anche nelle estati passate il nostro Paese, e il Veneto in questo senso non fa eccezione, si trova a dover far accogliere migliaia di persone, disperate e in fuga dai propri territori di origini.
MINISTERO, PREFETTI, COMUNI, PRIVATI E COOPERATIVE
Il sistema dell’accoglienza nel nostro Paese ricorda, non ce ne vogliano, molto da vicino il gioco che si faceva da bambini: il “tua chiuso”.
I migranti sbarcano, il Ministero li registra e chiama i prefetti dando loro il numero di persone da accogliere per ogni territorio; una chiamata che, spesso, giunge meno di 24 ore prima dell’arrivo.
A quel punto ad attaccarsi al telefono sono i prefetti stessi che iniziano a chiamare i sindaci chiedendo loro di trovare i posti necessari. A volte, invece, sono le stesse cooperative che, in accordo con un qualche privato possessore di un edificio agibile, si offrono direttamente alle Prefetture come “ospitanti” bypassando totalmente le Amministrazioni Comunali.
In tutta questa fretta è evidente come la soluzione di primo acchito considerata come “più semplice” è quella di allestire dei grandi hub, degli enormi punti di raccolta, in caserme dismesse, palestre o, addirittura, tendopoli. Del
resto proprio il Veneto conta dei precedenti illustri, come Cona nel Veneziano e la vicina Bagnoli nel Padovano.
ACCOGLIENZA DIFFUSA:
UNA PRATICA STRANA?
Dopo gli insuccessi delle politiche per l’accoglienza degli ultimi anni, si è fatta largo l’idea che l’unica forma possibile ed effettivamente efficiente, sia la cosiddetta accoglienza diffusa: poche persone in ogni comune. Basta grandi agglomerati che rischiano di non essere gestibili e, soprattutto, di non garantire alcun sostegno, formativo e occupazionale, alle persone ospitate che, di conseguenza, finiscono per essere spesso preda della criminalità.
E QUI CASCA L’ASINO!
A ben vedere non ci dovrebbe essere alcun dubbio: pochi migranti per ciascuno centro senza creare situazioni drammatiche e, spesso, insostenibili dal punto di vista umano e dell’ordine pubblico.
Il primo “asino” a cadere, va detto per onestà intellettuale, è di natura economica. Avere un unico grande centro, magari popolato da un centinaio di persone, produce, per la sua gestione, delle importanti economie. Si mangia tutti la stessa cosa, consegnata alla stessa ora nello stesso posto, si fa tutti la stessa attività magari impiegando un solo operatore della cooperativa che si occupa della gestione.
Il secondo asino, e forse più greve, è politico. Per troppi anni il tema dell’immigrazione e dell’accoglienza è stato utilizzato come strumento di confronto e contrasto politico e, in senso deteriore, culturale e ideologico. Oggi per un sindaco duro e puro, che ha predicato per anni la politica dei “porti chiusi”, accogliere an-
che solo tre o quattro migranti, in una logica di accoglienza diffusa capace di coinvolgere anche un piccolo comune, è inaccettabile. Un approccio, questo, che ha creato un profondo cortocircuito politico soprattutto all’interno della Lega Nord da sempre sulle barricate su questi temi ormai divenuti, nei fatti, elemento identitario e fondativo.
Nel corso dello scorso congresso regionale della Lega Nord, che ha visto la conferma di Alberto Stefani, è emersa con chiarezza la drammaticità politica che sta vivendo il Carroccio. Le due principali anime sono sempre più difformi e contrapposte tra loro. Il presidente della Regione, Luca Zaia non si schiera e non entra nel conflitto interno, però l’area che si contrappone al salvianiano Stefani, si ama definire (solo autodefinire?) “Zaiana”.
E sulla vicenda accoglienza è scattato l’allarme rosso. All’arrivo dei primi migranti, sparpagliati in gruppetti di poche unità in alcuni comuni
vicentini amministrati dalla Lega si sono alzate le proteste dei primi cittadini che non ne vogliono assolutamente sapere. D’altro canto si è levata la voce, tonante e autorevole, del Presidente Zaia: “L’unica soluzione è l’accoglienza diffusa, ciascuno deve fare la propria parte senza egoismi”. Uno schiaffo ad anni di cultura leghista.
Il secondo schiaffo è giunto dal presidente Anci Veneto e Sindaco di Treviso, Mario Conte, leghista pure lui, che ha invitato i colleghi primi cittadini a scongiurare in ogni modo la necessità di costruire maxi centri di accoglienza, facendosi carico di poche unità per ciascuno senza cedere in opposizioni propagandistiche.
E dall’altra parte? Il Segretario Regionale, Alberto Stefani ha bocciato senza se e senza ma l’ipotesi di cabina di regia, lanciata dallo stesso Zaia, per gestire gli arrivi dei migranti in maniera diffusa.
“L’accoglienza non può essere destinata a tutti – ha scritto – no all’accoglienza
indiscriminata nei comuni. I Sindaci della Lega diranno no all’accoglienza indiscriminata. Vorrei capire cos’ha un richiedente asilo di più rispetto ad una famiglia italiana sfrattata o che si trova sul lastrico.”
Insomma appare evidente che più del congresso - che tanti mal di pancia, epurazioni, veti ha prodotto – sarà questa profonda divergenza politica a tracciare un solco profondo dentro la Lega mentre si avvicinano, in modo inesorabile, le prossime scadenze elettorali, ma soprattutto mentre i migranti continuano ad arrivare e hanno bisogno, decisamente, di un luogo sicuro.
Dal 4 settembre in onda su Dab+, app e streaming il nuovo prodotto editoriale targato
Aggiornamenti costanti, ma anche approfondimenti di attualità, economia, politica, sport con prestigiose firme del panorama giornalistico veneto
Il 4 settembre è una di quelle date che bisogna cerchiare in rosso sul calendario. È la data in cui nascerà ufficialmente “Radio Veneto 24”. Una radio come non ce ne sono: la prima radio del Veneto dedicata all’informazione locale in tempo reale. Una radio che sfrutta le potenzialità del digitale approdando nel nuovo sistema Dab+, destinato a sostituire il tradizionale Fm. Dietro questa grande sfida c’è la forza di Give Emotions, società editrice de La Piazza e LaPiazzaweb, che conferma e consolida la propria presenza anche nel panorama radiofonico già sperimentata con ampio successo attraverso i notiziari de “LaPiazza24”, trasmessi in diverse radio venete negli ultimi 18 mesi. Ed è proprio da questa esperienza che nasce “Ra-
dio Veneto 24”. “Il Veneto raccontato dai fatti, dalle notizie, dalle persone” è il claim della nuova radio, che sarà ascoltabile anche attraverso l’app proprietaria, lo streaming dal sito web e i dispositivi smart speaker. Tutti i contenuti saranno inoltre distribuiti come podcast su app e sito, per poter essere ascoltati anche in modo asincrono rispetto alla diretta radiofonica.
Ogni 20 minuti tutta l’informazione del Veneto su una sola radio. Radio Veneto 24 sarà una radio all news, pensata per chi vuole essere sempre “sul pezzo”, essere aggiornato su ciò che accade intorno a lui in tempo reale. La redazione giornalistica, che può contare su corrispondenti da ogni provincia, garantirà ogni 20 minuti tutte le notizie del Veneto sem-
pre aggiornate. Oltre a questo, ogni ora gli ascoltatori potranno contare su spazi dedicati all’informazione nazionale e agli aggiornamenti su meteo e viabilità in collaborazione con ACI ed Autovie Venete. Non basta. Firme importanti del giornalismo veneto saranno in onda quotidianamente per offrire approfondimenti su politica, economia, sport, attualità e costume: Riccardo Sandre, Stefano Edel, Antonio Di Lorenzo, Micaela Faggiani sono solo alcuni dei professionisti dell’informazione veneta che si sono uniti al team guidato dal direttore Giorgia Gay. “La
forza di Radio Veneto 24 sarà l’attenzione al territorio, che contraddistingue da sempre i prodotti editoriali del gruppo Give Emotions - commenta il direttore -. Grazie a una straordinaria squadra di giornalisti potremo offrire un palinsesto unico nel suo genere non solo a livello regionale, ma anche nazionale. Sarà una sfida, che accettiamo con entusiasmo e determinazione”. Costantino Da Tos, station manager di Radio Veneto 24 aggiunge: “È la radio che non c’era. Una radio di servizio per gli ascoltatori del Veneto, dedicata all’informazione locale. Un nuovo pro-
getto che sfrutta le potenzialità del mezzo radiofonico: immediatezza, grande diffusione e semplice fruibilità da parte degli utenti, tutte caratteristiche ideali da abbinare a un media di informazione”. “Con Radio Veneto 24 il nostro gruppo editoriale diventa un vero e proprio sistema integrato di comunicazione, unico in Veneto - conclude l’editore Giuseppe Bergantin -. Abbiamo l’approfondimento con i nostri mensili La Piazza, che hanno raggiunto le 500mila copie, la tempestività dell’informazione con laPiazzaweb.it, con un milione di utenti unici al mese, e l’immediatezza della radio con questa nuova sfida editoriale. Siamo certi che gli imprenditori e i cittadini veneti sapranno riconoscere la validità di questa proposta e che faranno entrare Radio Veneto 24 nella loro quotidianità, mentre sono alla guida, a casa, in mobilità. Noi da oggi li accompagneremo ovunque”.
Giornalista professionista dal 2007, collabora da molti anni con i giornali La Piazza e dal 2014 cura la redazione della testata quotidiana LaPiazzaweb di cui è attualmente direttore. Parallelamente è stata per 6 anni il volto della trasmissione di La7 “L’Aria che tira” dal Nordest. Cura uffici stampa e la presenza social per enti e aziende del territorio.
Giornalista professionista dal 20 giugno 1980. Ha lavorato per 40 anni di fila al “Mattino di Padova”, ricoprendo vari incarichi e chiudendo come inviato della redazione sportiva, e oggi ha una collaborazione con lo stesso giornale, seguendo il Cittadella e il Padova calcio. Dal 1992 al 2018 è stato corrispondente per la Rai da Padova.
Giornalista professionista con esperienza sia nella carta stampata sia in tv. Per 15 anni volto e anima di Telechiara, per poi passare alla libera professione. Da 7 anni è la corrispondente per il Nordest di La7 per le trasmissioni Tagadà e L’Aria che tira. Ufficio stampa e consulente di comunicazione, è stata la fondatrice e direttrice del mensile Fuori la voce e del Cantiere delle donne, di cui è Presidente. Per volontariato è anche ufficio stampa, pr, event manager di Admo Veneto.
Giornalista con esperienza nella carta stampata e per le agenzie di stampa: dal 2008 è collaboratore del Mattino di Padova e delle altre testate del gruppo Gedi News Network, tra cui La Repubblica. Giornalista del gruppo 24 Ore, dal marzo 2021 è corrispondente dal Nordest dell’Agenzia di Stampa Radiocor del Sole 24 Ore. Ha competenze di ufficio stampa istituzionale e ha collaborato con altre testate nazionali come industria italiana.
“Non penso alle elezioni regionali, può succedere di tutto, non sono certo io a difendere la poltrona, cerco di amministrare con onestà, poi sono i cittadini a scegliere”
Dall’autonomia alle elezioni, passando per i nodi della sanità veneta. Il presidente della regione Veneto Luca Zaia durante la visita alla redazione de “La Piazza” ha risposto ad alcune domande sul percorso dell’autonomia e gli ultimi sviluppi, sull’ipotesi di un terzo mandato (che in realtà è il quarto ma il primo non rientra nel limite di due mandati introdotto nel 2015), ma anche sulle questioni legate alla sanità veneta, dalla carenza di medici ai tempi di attesa per le prestazioni, fino al ruolo della sanità privata. Ecco le sue risposte.
Ovviamente non possiamo che iniziare dall’autonomia, tema che tiene banco da qualche anno ormai. Dopo i passi avanti dei mesi scorsi che effetto avranno le dimissioni dei quattro componenti della commissione sui livelli essenziali di prestazione?
“Penso che si stia dando fin troppa importanza queste dimissioni, specie se consideriamo il numero importante di componenti della commissione. Quattro persone, in autonomia, hanno deciso di dimettersi. Sorge però un sospetto, considerato il fatto che tutti e quattro hanno la stessa appartenenza e storia politica. Nonostante la loro levatura e professionalità hanno deciso di abbandonare la commissione mentre fior fiore di accademici sono rimasti al loro posto, a confrontarsi sul progetto. Se io mi fossi dimesso da tutte le commissioni dove non condividevo le idee di chi governava la commissione,
avrei passato la mia vita a dimettermi”.
Il progetto va avanti, allora?
“Certo che va avanti, è un progetto costituzionale. Trovo anche strano che ci siano queste prese di posizione, irrispettose anche nei confronti del Capo dello Stato, perché qui stiamo discutendo di un disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri e controfirmato dal Capo dello Stato, che è il garante della Costituzione. Dire quindi che questo disegno di legge spacca l’Italia o aumenta le diseguaglianze significa affermare che il Presidente della Repubblica non si era accorto di quel che stava firmando. Ma non è così. Il problema è che è difficile accettare i cambiamenti, perché fanno paura. Questo è un grande cambiamento, però è un cambiamento di modernità. Dopodiché se il Parlamento deciderà di affossare tutto ne prenderò atto e staremo a vedere. Se non coglieremo questa occasione tra qualche anno sceglieremo l’autonomia per necessità”.
Presidente, guardando alle prossime elezioni regionali, si parla di terzo mandato. Pensa di ricandidarsi?
Da qui ai prossimi tre anni può succedere di tutto, abbiamo davanti un’era geologica, se pensiamo a quello che è accaduto negli ultimi 36 mesi. Non parlo neanche di elezioni regionali perché fra tre anni non sappiamo nemmeno quale sarà il quadro in merito al terzo mandato. Lo dico anche con un po’ di pudore, perché poi sembra
sempre che si faccia la difesa della poltrona ma non è il mio caso. L’avevo detto anche quando ero in Provincia a Treviso e anche in quel caso esisteva il problema dei mandati. Dobbiamo decidere se in questo Paese vogliamo rendere protagonista il cittadino nelle scelte della governance o farlo diventare una semplice comparsa. Mi spiego, le uniche due cariche con il vincolo di mandati sono il presidente di regione e il sindaco. Qualcuno dovrebbe spiegarmi per quale motivo un sindaco di un comune di qualche migliaio di abitanti può fare solo due mandati e poi deve andare a casa. La stessa persona se viene eletta alla Camera o al Senato può starci tutta la vita. Lo trovo assurdo, così come sostenere che il blocco dei mandati è per evitare che si creino forme di potere. Questo significa dare degli idioti ai cittadini perché
posso citare quanto successo in Sicilia, Calabria, Lazio, Campania e in tutte le regioni andate al voto con i governatori uscenti non rieletti. Quindi i cittadini quando voglio cambiano. Non è vero che basta essere amministratore uscente per essere eletto. Dire che si creano centri di potere è offensivo, perché io non ho creato nessun centro di potere. Cerco di amministrare con onestà, e non è facile, in un mondo nel quale per essere onesto devi a volte vivere in apnea, perché anche il respiro ormai è elemento di disonestà. Poi facciano quel che vogliono, ma dire che i cittadini non scelgono i loro amministratori se tolgono il blocco dei mandati, decisamente no”.
Parliamo di sanità, una delle voci di bilancio che pesa di più per laRegione. Archiviata l’emergenza Covid restano aperte diverse questioni, a partire
dalla mancanza di personale medico, sia negli ospedali, nei reparti e sia negli negli ambulatori di medicina generale, come interverrete?
“Innanzitutto quando lo dicevo io non ho visto nessun tifoso a difendermi. Già nel 2010 dissi che il numero chiuso nella formazione dei nuovi medici ci avrebbe creato dei problemi. Tutti in silenzio. Il numero chiuso secondo me va abolito, invece c’è ancora. Vorrei che non passasse l’idea che siccome non ci sono i medici non riusciamo a erogare i servizi nel pieno della qualità, qui la colpa è di Luca Zaia o della Regione. Non è così. Noi non c’entriamo nulla con la formazione dei medici, che dipende dai diversi ministeri e governi, dalle università che continuano con il numero chiuso pur avendo sicuramente dato segnali di apertura nel senso di aver allargato un po’ le
L’intervista. Il presidente della Regione risponde alle domande durante la visita alla redazione de
sul periodo dai 30 ai 90 giorni”. Ha toccato il tema delle prestazioni, appunto, e dei tempi di attesa. E c’è anche il peso del privato che si fa sentire. Che fare?
Il presidente Zaia nella nostra redazione e durante l’intervista
maglie. Ad oggi in Italia mancano cinquantamila medici, in Veneto ne mancano tra i 3.500 e i 4.000. Allora voi capite che se io avessi 3.500 ambulatori e con 3.500 medici potrei erogare ogni giorno almeno 35 mila prestazioni, poi continuate voi con i conti, in dieci giorni superiamo le trecentomila prestazioni che mancano. D’altro canto c’è
un incremento delle prestazioni di almeno in 20%, anche per il fenomeno ella medicina difensiva, e capisco anche questi medici che si sentono continuamente aggrediti e quindi per tutelarsi aumentano le prescrizioni. E’ bene ricordare che il Veneto eroga ottanta milioni di prestazioni sanitarie all’anno e l’attesa non c’è sull’urgenza ma
“La nostra è la regione che ha meno realtà private nel suo sistema sanitario. Se non ricordo male siamo intorno al 12 per cento. Poi chi parla di privati parla anche a vanvera perché queste realtà fanno parte del sistema sanitario e alcune c’erano prima che nascesse la sanità in Veneto. E’ una sfida che dobbiamo affrontare insieme ma in Veneto abbiamo ben saldo il governo della sanità. Quando è scoppiato il Covid, ad esempio, dei 364 posti di terapia intensiva i privati erano quaranta, men-
tre in Lombardia il 40% delle terapie intensive è in strutture private, questo per dare il peso di cosa significhi pubblico e cosa privato. Detto questo, ci sono dei problemi da risolvere. Il primo riguarda la fuga dei medici, come dicono i cittadini. Oggi il medico può decidere dove andare, vista la mole delle richieste, un fatto impensabile in passato. Dall’altro lato i medici che restano in ospedale a lavorare devono smettere a settant’anni, in precedenza addirittura a 65. Cosi abbiamo vere e proprie star della medicina che non possono più lavorare nel pubblico ma possono, per legge, farsi assumere dal privato. Ai cittadini va spiegata questa contraddizione”.
In occasione della visita alla nostra redazione a Padova il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ha conosciuto da vicino come nascono il nostro mensile, il sito web, il notiziario radio e ascoltato tutti i nuovi grandi progetti del nostro gruppo editoriale e le iniziative in cantiere per il prossimo futuro. “Ho potuto conoscere dipendenti, giornalisti e collaboratori presenti in redazione, - ha scritto Zaia sui social - ascoltando tutti i nuovi progetti di questo gruppo editoriale, una bella realtà che continua a crescere”.
Contest Qua la zampa!. Premiati i vincitoridel concorso promosso da La Piazza
Si sono svolte nella Redazione de La Piazza le premiazioni del Contest “Qua la zampa!” ideato da lapiazzaweb.it. Dopo mesi di gara all’ultimo voto sono stati tre gli amici pelosi a primeggiare su tutti.
Al primo posto Banana, il gattino della Colonia felina di Roncajette, di Ponte San Nicolò, nel padovano. Anna Bettella, Nadia Manetti e Irene Bertazzo sono tre dei volontari di questa associazione che da ben 20 anni aiuta mici in difficoltà. La Colonia potrà ora godersi il ricco bottino di un Buono Energia del valore di 250 euro messo in palio da ANTENORE ENERGIA assieme a 100 chili di fornitura di alimenti PROLIFE per cani e gatti, forniti da AQUAZOOMANIA.
Al secondo posto si è invece classificato Malù, un simpatico cagnolone di Vicenza che è venuto a ritirare il premio assieme alla padrona Alessandra Mantia. Per loro un Buono Spesa del valore di 150,00 euro messo in palio da DESPAR, oltre a 50 chili di fornitura di alimenti PROLIFE per cani e gatti, forniti da AQUAZOOMANIA.
Al terzo gradino del podio si è invece piazzato Mojito, un border collie di Adria che assieme al suo padrone Simone Moretto, si è portato a casa un Buono Spesa del valore di 100 euro messo in palio da DESPAR,
assieme a 25 chili di fornitura di alimenti PROLIFE per cani e gatti, forniti da AQUAZOOMANIA.
Durante una chiacchierata con i vincitori a colpire particolarmente è stata la storia della Colonia felina di Roncajette. Una realtà fatta di passione, costanza e soprattutto tanto amore.
Com’è nato questo progetto e di cosa si occupa?
È nato tantissimi anni fa, circa vent’anni fa, da una ragazza che ha iniziato ad accudire dei gatti che vivevano nell’ex cartiera del Paese. A quel tempo i gatti erano circa una trentina. Oggi contiamo invece circa venti mici. Pian piano sono subentrati sempre più volontari. Seguire una colonia non è una cosa semplice e tra l’altro noi non siamo persone che lambiscono soldi a destra e a manca e tante volte li sborsiamo di tasca nostra.
E le amministrazioni vi vengono incontro con sussidi economici?
No. Noi siamo ormai nove volontarie. Ognuno fa quello che può. Ci turniamo per essere ogni giorno dai gatti. Però no, l’amministrazione non ci aiuta. Quello che noi abbiamo viene tutto dalle nostre tasche o
dalle preziose donazioni. Per fortuna abbiamo tanta gente che ci vuole bene, che ci dona cibo quando ne abbiamo bisogno. Quando proprio non ce la facciamo chiediamo aiuto nella nostra pagina social e vediamo che abbiamo un bel riscontro. Questa è una cosa bella perché essere amati dal nostro paese non fa pesare tutta la fatica. C’è poi anche una partecipata affluenza di giovani. È bello vedere ragazzi che si impegnano. Irene Bertazzo qui con noi, ad esempio, è la più giovane.
Avete vinto il primo premio ovvero un buono energia di 250 euro messi in palio da Antenore Energia e cento chili di fornitura di alimenti Prolife per cani e gatti forniti da Aquazoomania. Domanda scontata ma di rito, come utilizzerete questi buoni? In colonia non abbiamo energia perché appunto ci troviamo in un ex cartiera abbandonata quindi abbiamo deciso di regalare il buono energia al gattile di Tribano, in provincia di Padova. Abbiamo invece tanto bisogno di cibo e questo lo daremo
ai nostri cuccioli. Ci piaceva però l’idea di aiutare altre realtà come noi e siamo sicuri di fare del bene. La nostra non è una vita facile perché non siamo persone che non fanno niente dalla mattina alla sera come tanti pensano. Abbiamo la colonia ma abbiamo anche il nostro lavoro e una vita privata a cui badare. Chiunque volesse conoscerci un po’ meglio può venire a trovarci nella pagina Facebook “I gatti di Roncajette-Padova” e qui troverete sempre qualche cucciolo in cerca di casa o di un piccolo aiuto, soprattutto ora che è estate e tutti vanno in vacanza e abbandonano i
loro animali. Questo periodo dell’anno è un disastro. Noi però ci rendiamo disponibili e accogliamo anche per brevi periodi questi cuccioli. Perché siamo volontari sempre. Noi ci sentiamo volontarie sempre.
Vista la generosità delle volontarie, che hanno deciso di donare il loro buono al gattile di Tribano, Antenore Energia ha deciso di stupirle a loro volta raddoppiando il contributo da 250 a 500 euro. Una bella sorpresa per gli amici gatti e un gran bel finale per il nostro contest!
“La Piazza”. Sul limite dei mandati: “E’ un’offesa agli elettori”
La pubblicazione. Raccolte le iniziative, i progetti e i risultati di Despar nel 2022
Raccontare la strategia di sviluppo sostenibile adottata per rappresentare non solo le performance finanziarie, ma soprattutto quelle in ambito Environmental, Social & Governance (ESG) in un’ottica di trasparenza verso tutti gli stakeholder: è questo l’obiettivo del “Libro della Sostenibilità” di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia. Un Libro che vuole essere un rendiconto dei risultati e delle azioni messe concretamente in campo dall’azienda dal punto di vista dello sviluppo sostenibile del business, in linea con le dieci promesse del “Manifesto della Sostenibilità” che tutti i collaboratori di Aspiag Service Despar, dai vertici ai collaboratori, si impegnano ogni giorno a seguire. Il Libro raccoglie dunque le iniziative, i progetti e i risultati che hanno caratterizzato il 2022 dell’azienda suddivisi in quattro pilastri: la responsabilità ambientale, la responsabilità economica, la responsabilità come datore di lavoro e la responsabilità verso la comunità e il territorio. L’impegno per lo sviluppo sostenibile di Aspiag Service Despar, infatti, si snoda su più fronti ed è in linea con alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che l’azienda ha scelto come linee guida per la propria strate-
gia di crescita sostenibile: dalle politiche ambientali che Aspiag Service Despar adotta, al sostegno agli imprenditori locali tramite il programma di affiliazione, dalla valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere corte, ai progetti formativi e di crescita professionale per i collaboratori, a quelli educativi nelle scuole del territorio, passando per il contrasto allo spreco alimentare attraverso il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, fino alle iniziative di inclusività sociale.
in campo progetti e iniziative capaci di sostenere e accompagnare lo sviluppo economico e sociale creando valore aggiunto per i territori in cui l’azienda opera.
La copertina del libro, sotto il Qr code per il download
Dieci anni di certificazione ISO 14001: così Aspiag Service Despar accelera sulla sostenibilità
Oltre 30 milioni di euro investiti dal 2013 al 2022 per l’efficientamento energetico di sedi e punti vendita e 62 siti già certificati ISO 14001 in dieci anni: sono questi alcuni dei risultati raggiunti da Aspiag Service Despar a 10 anni dell’ottenimento della certificazione ISO 14001 che si prefigge come obiettivo il miglioramento continuo delle performance aziendali che hanno impatto sull’ambiente assicurando un utilizzo delle risorse più efficiente, razionale e consapevole, così da ridurre sprechi, rifiuti ed emissioni, in linea con la politica ambientale che l’azienda ha scelto per guidare le proprie direttrici di sviluppo. La certificazione, ottenuta dieci anni fa e che l’azienda sta progressivamente estendendo a tutta la rete aziendale, viene rilasciata da TÜV Italia, parte del gruppo internazionale TÜV SÜD e rappresenta il coronamento di una serie di atti-
vità che, sviluppate nel tempo, hanno portato Aspiag Service Despar a gestire le proprie responsabilità ambientali in un modo sistematico e contribuire con il proprio impegno alla sostenibilità del business con importanti risultati e benefici già ottenuti in termini di monitoraggio e riduzione dell’impatto della propria attività sull’ambiente, oltre che di formazione dei collaboratori.
Sul fronte dei consumi energetici l’azienda ha effettuato investimenti tecnologici per adottare soluzioni più green per lo sviluppo della rete puntando su fonti luminose full led, sistemi di cool roof e intervenendo sui sistemi che regolano il peso dei consumi della refrigerazione alimentare. Con riferimento alla riduzione delle emissioni, si è scelto di utilizzare impianti
di refrigerazione frigo ad alta efficienza e alimentati a CO2, oltre che sistemi di recupero e riuso del calore degli impianti per il freddo alimentare e dell’acqua per risparmiare risorse energetiche. Oggi Aspiag Service Despar impiega in gran parte energia verde certificata da fonti rinnovabili e anche nella gestione dei rifiuti l’azienda ha adottato delle pratiche virtuose. A questo si aggiunge la scelta di prediligere per le nuove aperture una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, anche grazie ad importanti opere di bonifica di suoli e sottosuoli, con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio, offrendo un concreto supporto alle imprese locali.
IL PUNTOsostenibilità si costruisce a piccoli passi condivisi
La campagna dell’Ulss 3 Serenissima
“Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta!”. Lo slogan della campagna social dell’Ulss 3 Serenissima per reclutare medici di famiglia è affidata alla giovane e venezianissima content creator Carlotta Berti, che invita i medici di ogni dove a considerare l’idea di lavorare nella magica città lagunare: una scelta professionale ma anche di vita, unica e straordinaria. L’appello, etico e sociale, ha dato i sui frutti: in meno di tre settimane sono arrivate 254 candidature: 123 italiane, 13 europee, 29 dall’America Latina e ben 32 dall’Iran, 2 dall’Asia ma anche una egiziana, una dagli Stati Uniti, una dall’Iraq, una da Israele. Intanto sono stati individuati 11 idonei ma verrà stilata una graduatoria dalla quale attingere in caso di necessità.
Un minuto e trenta di video al quale è affiancato anche un appello “luminoso”, una scenografica animazione proiettata in video mapping sulla facciata della Scuola grande di San Marco, ingresso dell’ospedale Santi Giovanni e Paolo, con immagini dell’illustratore veneziano Lucio Schiavon che, per l’occasione, ha disegnato una Venezia onirica curata da un camice bianco. La singolare campagna promozionale, ideata dall’Ulss 3, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Regione Veneto, per reclutare medici di Medicina generale nasce dalla necessità di provvedere al naturale ricambio generazionale, in un contesto di generalizzata carenza di professionisti che nel centro storico e nelle isole della città lagunare si acutizza, facendo sentire i suoi effetti ancora più marcatamente.
Prosegue alla pag. seguente
Dipendenza da social network, è un fenomeno diffuso, in particolare tra i giovani. che ne sono i principali utilizzatori, e può avere un impatto negativo sulla loro salute psicofisica.
L’Ulss 5 Polesana ha messo a punto e divulgato, attraverso i social, un elenco di consigli e buone pratiche – scanditi per tematicheper aiutare ragazzi e ragazze ad affrontare la dipendenza da social network.
In primo luogo, la consapevolezza e l’autovalutazione: i giovani devono essere consci del tempo trascorso online e valutare se ne stiano dedicando troppo ai social network.
E’ dunque importante impostare dei limiti di tempo: stabilire limiti per l’uso dei social network può aiutare a ridurre l’eccessiva dipendenza e favorire un bilanciamento più
sano tra vita online e offline.
E’ buona prassi quindi creare una routine equilibrata: introdurre attività come sport o la lettura nella routine quotidiana può ridurre la dipendenza dai social network e promuovere uno stile di vita equilibrato.
L’obiettivo è quello di creare connessioni reali: incentivare i giovani a sviluppare relazioni non mediate, di persona, può aiutare a ridurre la dipendenza dai social network.
Infine, se il fenomeno è difficile da affrontare in solitudine è importante ricorrere ad un supporto familiare e, se serve, a terapia: il coinvolgimento dei genitori è fondamentale nel gestire la dipendenza dai social network. In alcuni casi, però, può essere utile anche cercare il supporto di un professionista di salute mentale specializzato.
Dei 44 medici di famiglia in servizio, una decina è prossimo alla pensione. Da qui l’esigenza di “convincere” i professionisti della sanità a prendere in considerazione l’idea di trasferire la propria attività nel capoluogo lagunare. “Nella Venezia d’acqua – ha spiegato il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato - operano in questo momento 44 medici di famiglia. La loro età media è particolarmente alta e il problema di trovare sostituti per chi lascia la professione, qui a Venezia, è ancora più sentito che altrove: questa città meravigliosa presenta anche aspetti di difficoltà per chi si deve trasferire e avviare un’attività. La nostra Ulss, però, si è attrezzata per sostenere e accompagnare, insieme all’amministrazione cittadina, i nuovi medici di famiglia che vogliano venire qui ad esercitare la loro professione. Ed è in grado di offrire, come ha già fatto, ottime opportunità anche per l’apertura di un ambulatorio. L’Ulss 3 Serenissima ha lanciato questo suo appello affidandosi all’arte di un grafico veneziano, che ha realizzato con i suoi colori la rappresentazione di una Venezia che ha bisogno di cura, e che però a sua volta è in grado di curare, regalando a chi sceglie di venire a lavorare in laguna, un ambiente straordinario in cui esercitare il mestiere più prezioso. Un grazie sentito anche al Comune e alla Soprintendenza alle Belle arti che hanno collaborato alla realizzazione della proiezione magica”. Chi sceglierà di lavorare avrà a disposizione delle facilitazioni. “L’Ulss 3 Serenissima offre, in collaborazione con Comune e Regione, la possibilità di avere un ambulatorio a canone agevolato, un parcheggio gratuito in terra ferma, e un alloggio provvisorio in attesa di una soluzione abitativa a prezzi calmierati” spiega l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. Almeno per i primi mesi, dunque, avranno un ambulatorio e una casa dove abitare, almeno per i primi mesi sono a disposizione la foresteria dell’ospedale e gli appartamenti del Comune, uno stipendio adeguato e almeno 1000 pazienti. “Quello della carenza dei medici, e dei medici di medicina generale - ha sottolineato l’assessore - è un problema diffuso, che è necessario affrontare ai più diversi livelli. Questa iniziativa, che poteva nascere solo a Venezia dove tutto è forse più complicato, ma è anche bellissimo, è complementare a quelle già messe in atto dalla Regione Veneto, e cito solo il nuovo recentissimo bando per la formazione specifica dei medici di famiglia. Davvero oggi si dimostra che siamo “in campo” in ogni modo perché si possano reperire forze nuove, e si possano dare risposte alle legittime esigenze dei cittadini”. “La Regione Veneto – ha proseguito - sta lavorando oggi sul piano dell’organizzazione. Sappiamo che i medici di famiglia si lamentano per la troppa burocrazia di situazioni che, a volte, non permettono di fare a pieno il loro lavoro. E, allora, le forme organizzative e la possibilità di avere degli strumenti informatici, l’utilizzo di strumenti - la telemedicina e il telemonitoraggio - ma anche l’apporto e il sostegno di personale infermieristico e amministrativo può sicuramente aiutare a mettere in campo delle azioni che effettivamente permettano al medico di famiglia di svolgere il proprio lavoro in maniera più semplice e, soprattutto, di essere sempre più vicino al paziente e al cittadino”.
I consigli utili per prevenire e “combattere” la dipendenza da social network
“Venite a Venezia”, rispondono 254 medici da tutto il mondoGiovani e salute Segue dalla pag. precedente
Punture e morsi degli insetti possono trasmettere malattie anche gravi, in Veneto le più diffuse sono la West Nile e l’Encefalite da morso di zecca. Chi si reca in altri Paesi deve rivolgersi all’ambulatorio medicina dei viaggi
Sono
ambite e a lungo desiderate fino a quando non arriva il fatidico momento di partire per le vacanze. Le aspettative sono alte: riposo, relax, tranquillità e divertimento in assoluta serenità. Per far sì che questo accada è necessario tenere presente alcuni comportamenti che possono essere utili a prevenire spiacevoli esperienze sul piano della salute. Che sia in Veneto o fuori regione, è bene proteggersi anche in viaggio. In particolar modo dalle punture di zanzara, e altri insetti, o da morsi di zecche. La maggior parte delle punture/morsi sono innocui ma alcune zanzare e zecche possono trasmettere malattie anche gravi (arbovirosi). I sintomi più comuni sono febbre e malessere generale. In alcuni casi, soprattutto nelle persone anziane e nei soggetti fragili, queste malattie posso-
no causare problemi di salute anche gravi. In Veneto le malattie più diffuse sono la Febbre del Nilo Occidentale (West Nile) e l’Encefalite da morso di zecca (TBE). Alcuni semplici comportamenti sono utili a difendersi da punture di zanzare e da morsi di zecche. Innanzitutto l’uso di repellenti sulla pelle: è sufficiente uno dei prodotti disponibili in commercio, scegliendo tra quelli a base di icaridina (KBR 3023) o DEET (N,N-dietil-m-toluammide). E’ buona abitudine ri-applicare il prodotto più volte durante la giornata, soprattutto se fa caldo e si suda. Per i bambini piccoli e le donne in gravidanza devono essere tenute in considerazione le specifiche raccomandazioni. E’ consigliabile impregnare anche i vestiti prima di indossarli con repellenti specifici se ci sono molte zanzare o in caso di escur-
sioni in montagna. I più indicati sono i prodotti, disponibili in commercio, a base di permetrina. Anche la scelta dell’abbigliamento dev’essere adeguata; soprattutto le persone anziane e fragili dovrebbero indossare vestiti lunghi e coprenti (maniche e pantaloni lunghi). Quando fa caldo preferire tessuti leggeri adatti all’estate (lino, cotone, ecc.). Se si fa un’escursione in montagna si raccomanda sempre di utilizzare calzature adeguate e coprenti (evitare sandali e infradito), calzini alti e colori chiari per l’abbigliamento. Evitare inoltre di camminare al di fuori di sentieri battuti. E, al rientro dalle
escursioni, controllare accuratamente ogni parte del corpo, le zecche amano insediarsi sulla testa, sul collo, sui fianchi e dietro alle ginocchia. Meglio accorgersi subito della presenza di zecche sul corpo, eviterà di trovarla dopo giorni dal morso iniziale. Quando si aprono le finestre ricordarsi di abbassare le zanzariere. Usare particolare accortezza soprattutto quando si sta all’aperto nelle ore serali e durante le escursioni in montagna. Se invece il programma delle vacanze prevede un viaggio internazionale è utile rivolgersi all’ambulatorio di medicina dei viaggi per una consulenza. L’Ambulatorio
Viaggiatori Internazionali, infatti, è un Centro Specialistico in Medicina dei Viaggi disponibile presso il Servizio Igiene e Sanità Pubblica di tutte le Aziende Sanitarie. E’ consigliato rivolgersi a questo ambulatorio prima di ogni viaggio e con ampio anticipo (possibilmente almeno un mese). Durante la consulenza pre-viaggio si potranno ricevere informazioni personalizzate per la tutela della propria salute, in base al Paese di destinazione. Si riceveranno raccomandazioni e misure comportamentali di prevenzione per le malattie trasmesse da zanzare ed altri vettori, eventuali trattamenti farmacologici consigliati, le vaccinazioni necessarie (in alcuni casi obbligatorie) per il Paese che si intende visitare (es. febbre gialla). E’ bene tenere alta la guardia anche al rientro dal proprio viaggio all’estero, almeno per 4 settimane. E’ importante controllare se compaiono alcuni sintomi particolari (febbre, malessere generale, dolore oculare, eritemi cutanei, dolori articolari…). In presenza di questi sintomi è importante rivolgersi al medico curante, facendo presente il Paese in cui si è stati.
Pochi passaggi per ottenere una crema saporita e vellutata. Un condimento passe-partout dalla ricetta facile e veloce. Ideale da spalmare su crostini o per condire piatti di pasta.
Ingredienti: 2 peperoni rossi; 2 spicchi d’aglio; 2 cucchiai di aceto bianco; 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva; sale.
Preparazione: Preparare la salsa di peperoni è semplice e veloce. In un pentolino, versate l’aceto, aggiungete l’aglio tritato e fate insaporire per alcuni minuti. Nel frattempo, sbollentate i peperoni in acqua salata, quindi spellateli e privateli dei semi e dei filamenti. Frullate i peperoni fino a ottenere una consistenza liscia. A questo punto, aggiungete l’aceto bianco usando un passino per trattenere i pezzettini d’aglio. Emulsionate il composto con l’olio. La salsa di peperoni è ora pronta
Un piatto gustoso e versatile, perfetto per l’estate quando i pomodori sono di stagione e al massimo della loro bontà. Una ricetta base per preparare dei deliziosi pomodori ripieni.
Ingredienti: Pomodori maturi di medie dimensioni; 1 tazza di riso o quinoa: 1 cipolla tritata; 1 spicchio d’aglio tritato; 1 zucchina; 1 peperone; 2 cucchiai di olio d’oliva; sale e pepe q.b.; erbe aromatiche a piacere .
Preparazione: Tagliare la parte superiore dei pomodori e svuotarli con un cucchiaino. Tenere da parte la polpa interna che utilizzeremo per il ripieno. In una pentola cuocere il riso. Una volta cotto, scolatelo e tenetelo da parte. In una padella, scaldare l’olio d’oliva e soffriggere la cipolla e l’aglio tritato. Aggiungere zucchina e il peperone tagliati a cubetti. Tritar la polpa interna dei pomodori e aggiungerla al soffritto di verdure. Cuocere per alcuni minuti, fino a quando il composto si sarà asciugato un po’. Unire il riso cotto alle verdure e mescolare bene il tutto. Aggiustate di sale e pepe. Pre-riscaldate il forno a 180°C. Riempite i pomodori vuoti con il composto di riso e verdure e infornarli per circa 20 minuti.
Un dolce fresco e profumato, perfetto per la stagione estiva. Una ricetta base per preparare una deliziosa crostata di limone perfetta da gustare come dessert dopo un pasto estivo o per una merenda fresca e golosa. Ingredienti per la pasta frolla: 250 g di farina 00; 125 g di burro; 100 g di zucchero a velo; scorza grattugiata di 1 limone; 1 uovo intero; 1 tuorlo d’uovo.
Ingredienti per la pasta frolla: 3 limoni (scorza e succo); 150 g di zucchero; 3 uova intere; 50 g di burro.
Preparazione per la pasta frolla: In una ciotola, setacciare la farina e aggiungete il burro freddo a pezzetti. Lavorate il burro con la farina fino a ottenere una consistenza sabbiosa. Aggiungere lo zucchero a velo e la scorza grattugiata di limone, mescolando bene. Incorporare l’uovo e impastare fino a formare una palla compatta di pasta frolla. Avvolgere la pasta frolla in pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Preparazione della crema al limone: In una ciotola, grattugiare la scorza dei limoni e spremetene il succo. In una pentola a fuoco medio, mescolate il succo di limone, la scorza grattugiata, lo zucchero e le uova. Continuate fino a quando la crema inizia a addensarsi. Togliete la pentola dal fuoco e aggiungete il burro, mescolando fino a quando sarà completamente sciolto e la crema sarà liscia.
Pre-riscaldate il forno a 180°C.Riprendete la pasta frolla dal frigorifero e stendetela su una superficie infarinata con l’aiuto di un mattarello, fino a raggiungere uno spessore di circa 3-5 mm. Rivestite una teglia da crostata con la pasta frolla, premendo bene sui bordi e eliminando l’eccesso di pasta. Bucherellate il fondo della crosta con una forchetta per evitare che si gonfi durante la cottura. Versate la crema al limone e livellatela con una spatola. Infornate la crostata di limone per circa 25-30 minuti finché la superficie sarà dorata.
Quando arriva l’estate si ha sempre più la voglia di piatti freschi e leggeri, qualcosa di appetitoso che sappia conquistare il palato con sapori semplici e genuini.
Vi concedete lo spazio per qualche avventura e un po’ di leggerezza che vi aiuteranno a scrollarvi di dosso tutta la fatica di un anno davvero molto impegnativo
Non riuscite neanche a rendervi conto di quanto le cose siano cambiate in meglio nel giro di un anno. Siete rinati e finalmente riuscite ad esprimere al meglio tutte le vostre potenzialità
Qualche imprevisto sul lavoro renderà questo periodo un po’ impegnativo: il rientro dalle ferie sarà un po’ in salita ma avete le energie per riprendervi e ripartire alla grande
Siete creativi e propositivi in questo periodo e talvolta vi fate prendere la mano dall’entusiasmo. Gestite con accortezza la vostra energia e raggiungerete mete inaspettate e grandiose
Avete bisogno di tranquillità e silenzio per riflettere e disegnare nuovi scenari futuri. Ormai non potete più tornare indietro. Sta a voi decidere come volete cambiare la vostra vita
Vi trovate a vivere profondi contrasti, combattuti tra la carriera e gli affetti. Non spaventatevi di fronte alle difficoltà. Siete forti e determinati, riuscirete a sbrogliare la matassa con successo
Presi dagli affari tenderete a dimenticarvi di voi stessi e al primo momento di pausa vi accorgerete che vi siete trascurati parecchio. Concedetevi, allora, le cure e le attenzioni di cui avete bisogno
Vi muovete tra fasi alterne in questo periodo, passando da momenti di grade benessere a giornate più riflessive e solitarie. Avete bisogno dell’equilibrio necessario per ritrovare stabilità e certezze
Riuscite ad esprimere il meglio di voi stessi con grande ricchezza e disinvoltura e questo vi renderà particolarmente piacevoli e attraenti verso gli altri
Vi dedicherete con maggiore cura alle relazioni sociali che avete trascurato negli ultimi mesi perché presi da impegni e scadenze. Riscoprirete il gusto della buona compagnia e del divertimento
Non è nella vostra natura ma questa volta non potete farci nulla: aspetterete con pazienza e fiducia l’evolvere degli eventi, nella speranza che si realizzi ciò che desiderate
Siete in bilico tra aspettative e realtà che ora sono in evidente contraddizione, ma non disperate. Nuovi scenari potrebbero aprirsi per un finale a sorpresa