La Piazza di Rovigo gen2022

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GENNAIO 2022

Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.17

Notiziario delle 8:30

“Il 2022? L’anno del Pnrr, opportunità da non perdere” Intervista al sindaco Edoardo Gaffeo, che traccia un bilancio di un 2021 certamente non facile, ma guarda con ottimismo al nuovo anno

servizio a pag 6

IL CASO

Gatto Rossini aggredito: “taglia” sui responsabili SANITÀ

“Al Pronto soccorso situazione drammatica” ASSOCIAZIONI

“Fateci tornare a donare un sorriso ai pazienti” DECORO

“I rodigini credano di più nelle loro potenzialità” POLITICA

Azzalin resta nel Pd. “E ora Zanellato si dimetta” MARDIMAGO

“Amministrazione indifferente nei nostri confronti”

Resilienza, ripresa e buona politica Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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a posta in gioco è alta, l’obiettivo è ambizioso e agognato: fare del 2022 l’anno della ripresa, della rinascita, mettere in campo energie e risorse, far circolare idee nuove e opportunità, gettare le basi per un diverso modello di sviluppo. Dopo un biennio all’insegna dell’emergenza e dell’incertezza è tempo di guardare oltre e di progettare il rilancio economico e sociale. Una bella sfida. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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Fonte: pagina Facebook Rossini

Resilienza, ripresa e buona politica Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Gatto Rossini aggredito: una taglia per trovare i responsabili I

l famoso gatto Rossini, mascotte di Rovigo, è stato anche lui vittima dell’inciviltà di alcune persone. La notte di Capodanno è stato infatti colpito da una serie di petardi. L’inqualificabile gesto ha scosso la comunità e ha fatto mobilitare gli animalisti, che hanno messo una taglia di 1.000 euro per chi troverà il responsabile di questa azione. Trascorso il periodo di feste, infatti, si vuole fare luce su un accadimento troppo grave per passare inosservato. Rossini è da alcuni anni considerato come un vero e proprio Vip della città del capoluogo polesano. Nato quasi per gioco, per scherzo e per puro divertimento, con il passare del tempo, il gatto a strisce rosse e bianche, celebre per le sue comparse in ogni angolo di Rovigo, è diventato un vero e proprio “personaggio”, tanto da essere immortalato in varie fotografie e selfie, ma anche da finire spesso e volentieri sui canali social. Eppure, per qualcuno, è diventato anche un soggetto da colpire, a suon di petardi, per dare il benvenuto al nuovo anno. Sembrerebbe che i protagonisti di questo squallido gesto siano stati dei ragazzini, non nuovi a bravate più o meno gravi: vedasi i casi in piazza XX Settembre vicino al tempio sacro della Rotonda, ma anche in vie limitrofe. Questi ragazzini devono essere trovati, affinché si possano assumere la responsabilità di quanto fatto. Alcune associazioni animaliste si sono dette pronte, pur di riuscire nell’intento di trovare i colpevoli, a sborsare fino a 1.000 euro come taglia, pur di salvaguardare Rossini e altri animali, da altri possibili gesti similari.

La mascotte della città colpita dai petardi

Mentre il mondo della sanità continua compatto la sua battaglia contro la pandemia, ma anche contro la paura e l’indifferenza, mese dopo mese si stanno definendo i contorni di interventi, piani straordinari, progetti e iniziative, il tutto accomunato da un unico obbiettivo: ripartire, ma anche ricostruire, rimediare ai passi falsi del passato, lavorare insieme per un mondo migliore. Può sembrare uno sdolcinato elenco di buoni propositi, come ne abbiamo sentiti tanti, ecco perché è necessario dare solida concretezza alle parole, trasformare le buone intenzioni in buone azioni. Le occasioni ora non mancano. Pensiamo al citatissimo Piano nazionale di ripresa e resilienza, la cui sigla è destinata ad affiancare per almeno un quinquennio numerosi interventi nei campi più disparati, resi espliciti nelle sei “missioni”: digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute. Lungo queste direttrici si stanno sviluppando linee di azione che da tradurre in progetti per miliardi di euro. Il Veneto ha già mosso alcuni passi importanti e si è mobilitato per “far fruttare” quasi un miliardo di euro su trasporto urbano e digitale, edilizia residenziale pubblica, medicina territoriale, digitalizzazione delle città e della pubblica amministrazione. A questo si aggiungono i due miliardi, tra fondi europei, statali e locali, che la Regione è chiamata a gestire fino al 2027 nel programma di investimento di coesione sociale, con il mandato di creare nuova occupazione, favorire la competitività e la crescita economica, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di una migliore qualità della vita. E qui entra in gioco la politica, a patto che sia “buona politica”: spetta ai nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, dare concretezza a queste opportunità, favorire azioni positive sul territorio, lontane da logiche di spartizione o di interessi di bottega. A questo dovrebbe servire la “buona politica”, a questo, più che alle poltrone e ai giochi di potere, si dovrebbe guardare in questi mesi.

Marco Scarazzatti

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è un marchio proprietà di

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È un periodico formato da 22 edizioni locali mensilmente recapitato a 426.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero complessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 14 gennaio 2022


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Intervista al sindaco Edoardo Gaffeo. “Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo per le famiglie e le imprese”

“Il 2022 sarà l’anno del Pnrr e noi ci stiamo preparando” È

un fiume in piena il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, impaziente di lasciarsi alle spalle un 2021 certamente non semplice e di accogliere il 2022 nel segno del Pnrr. Sindaco, un bilancio del 2021. “È stato un anno impegnativo. Sicuramente speravamo che si sarebbe chiuso diversamente da come era iniziato sul fronte della pandemia. Abbiamo visto che è fondamentale proseguire con la campagna vaccinale e questo va detto senza se e senza ma, perché i vaccini sono la via d’uscita. Ma è inutile negare che la battaglia è ancora lunga e che dobbiamo batterci perché nel 2022 si veda la luce in fondo al tunnel”. Come ha reagito la città? “La città è stanca ma sta cercando di reagire. Questa estate abbiamo cercato di aprire, letteralmente, quanto più possibile, trasportando addirittura tutta la stagione di prosa all’aperto e questa è stata tra le iniziative migliori del 2021. Sicuramente la riproporremo, perché ha dato alla città la possibilità di avere un’ulteriore arena per riunire le persone all’aperto godendo dell’offerta culturale. Ma la città è anche un po’ spaventata. In questo momento il numero di persone colpite, tra positività e quarantene, è alto e questo provoca ripercussioni sui servizi e sulle attività economiche”. Il Comune come è intervenuto a sostegno di famiglie e imprese? “Abbiamo messo risorse importanti. Complessivamente svariati milioni di euro sono stati spostati da un capitolo di spesa all’altro. Solo 2 milioni sono stati destinati

al sociale. È stato uno sforzo importante, abbiamo fatto tutto c’ò che potevamo”. Pandemia a parte, che anno è stato? “Nel 2021 abbiamo consolidato la chiusura di alcuni dossier: quello delle piscine, del Maddalena, del tribunale. Quando avremo chiuso anche il dossier Iras avremo concluso il capitolo relativo alle eredità scomode. Nel frattempo, stiamo facendo diventare manutenzione ordinaria ciò che prima era straordinario, ovvero la sistemazione di strade e marciapiedi, con un ammontare di oltre 2,5 milioni. E abbiamo iniziato ad attivarci per il Pnrr: siamo riusciti a portare a casa altri 16 milioni di euro per la riqualificazione di viale Oroboni grazie a un bando che stanzia i primi finanziamenti dal Piano di ripartenza e resilienza. Ma sarà il 2022 l’anno del Pnrr”. Come vi state preparando? “Stiamo lavorando a spron battuto, dotandoci di una struttura interna perché le risorse non sono a pioggia e bisogna andarsele a prendere. Stiamo lavorando per bandi sull’edilizia scolastica, stiamo partecipando a bandi per gli asili nido, stiamo predisponendo il materiale per la riqualificazione urbana dell’area della stazione e del ponte Marabin che necessita di un maquillage importante. Abbiamo già recuperato un milione di euro per i ponti, un milione per la manutenzione delle scuole, un milione per le strade, un milione per le piste ciclabili. Questa amministrazione è già riuscita a portare a casa 34 milioni di euro compreso il Maddalena”. Giorgia Gay

Sopra, il sindaco Edoardo Gaffeo

Cantieri, scuole e cultura: approvato il bilancio comunale Approvato il bilancio del Comune di Rovigo: stanziate risorse per opere pubbliche, scuole, impianti sportivi ed eventi culturali “Dopo molti anni – afferma Andrea Pavanello, assessore a Bilancio e Tributi -, il Comune ha approvato nei termini di legge, senza avvalersi della proroga, il bilancio di previsione, un passo molto importante per la gestione delle risorse. È il segnale di un’amministrazione che vuole mettere le risorse a disposizione della collettività nel più breve tempo possibile, ma soprattutto che vuole essere pronta a partecipare ai bandi che il Pnrr è prossimo ad emanare. Il terzo bilancio proposto da questa amministrazione costituisce un punto di svolta rispetto al passato, sarà infatti possibile impegnare già da subito le risorse disponibili senza dover attendere il mese di giugno”. Entrando nel dettaglio, grazie alle risorse stanziate, è possibile effettuare interventi di manutenzione sui fabbricati comunali, sugli edifici scolastici e agli impianti sportivi, organizzare eventi

culturali e domeniche ecologiche, stanziare contributi per eventi e società sportive. Si potrà già da subito dare inizio alle fasi necessarie per il compimento delle opere pubbliche come la rotatoria di via Don Milani, la messa in sicurezza di ponti e strade, le piste ciclabili, l’adeguamento degli impianti delle scuole medie Riccoboni e Bonifacio.



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La denuncia della Cgil. “Lavoratori ormai allo stremo”

Verso un calendario unico degli eventi

“Al Pronto soccorso situazione drammatica”

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n pronto soccorso allo stremo, tra lunghe attese e personale in affanno. È la denuncia della Funzione Pubblica Cgil Rovigo, che pone l’attenzione sulle carenze dell’Ulss 5 Polesana. Spesso, secondo quanto riferito dal sindacato, arrivano a essere 50 le persone che stazionano sulle barelle nei corridoi. Il peso della situazione, dicono da via Calatafimi, ricade sulle sole spalle dei lavoratori, ormai allo stremo. “Denunciamo una grave situazione all’Ulss 5 Polesana - dichiara Davide Benazzo, segretario generale della Fp Cgil di Rovigo -: il pronto soccorso è in ginocchio. Già nel 2019, la permanenza media dei pazienti in obi (osservazione breve intensiva, ndr) oltre le 48 ore a Rovigo era il 7%, il triplo della media regionale. Il tempo di degenza media nelle strutture internistiche era il più alto del Veneto. Ora la situazione, che la pandemia ha esasperato, è drammatica.

Le medicine di gruppo - sia per la sempre più ridotta presenza di medici di base, diminuiti negli ultimi dieci anni nella nostra provincia di circa il 25%, soprattutto nelle aree periferiche, con il conseguente aumento del numero di assistiti pro capite, sia per la gestione a distanza dei pazienti a causa della pandemia - vedono un progressivo aumento dell’attività e, malgrado il grande lavoro svolto dal personale in appalto,

sono in grossa difficoltà come tutta la medicina territoriale”. “Il pronto soccorso è diventato un imbuto - afferma il segretario generale Benazzo - a causa del grande afflusso, ma soprattutto per il difficile passaggio alla dimissione o al ricovero. Tale situazione rappresenta un dramma, con decine di pazienti in attesa di trovare un posto letto e che stazionano in un pronto soccorso inadatto, sia dal punto di vista

strutturale sia per gli organici insufficienti. Di fatto il pronto soccorso di Rovigo si è trasformato in una grande medicina d’urgenza, senza le risorse necessarie. Spesso arrivano a essere 50 le persone che stazionano sulle barelle nei corridoi, dove la loro dignità e il diritto alla salute sono sulle sole spalle di lavoratori ormai allo stremo e che subiscono, oltre ai pesanti carichi e i rischi professionali connessi, tutto il disagio che questa situazione crea ai pazienti”. “La chiusura di Trecenta – conclude Benazzo -, con la conseguente ridotta capacità recettiva in area medica, l’aumento dei casi Covid e la chiusura di Schiavoni, con il dirottamento di un importante numero di pazienti dalla provincia di Padova sull’ospedale di Rovigo hanno ulteriormente aggravato una situazione già al collasso”. Giacomo Capovilla

Il Comune di Rovigo sta lavorando alla definizione di un calendario unico degli eventi, per organizzare l’offerta evitando sovrapposizioni. Ad annunciarlo è il sindaco Edoardo Gaffeo: “Era un progetto molto sentitao perché non c’è mai stato niente di simile. Rovigo è una città piccola, ma molto vivace e con una produzione a livello professionale e non di alto profilo, ma è sempre mancato un collegamento”. “In alcuni periodi dell’anno c’è poco e in altri ci si pesta i piedi per la troppa offerta e questo è un male insiste Gaffeo -. Se vogliamo giocare in serie A dovremo essere attraenti, imparare a segnalare quello che è in programma per permettere a tutti, compresi i turisti, di organizzarsi.Abbiamo anche un progetto importante di city branding collegato a “Rovigo 920” che prosegue: abbiamo rifatto ad esempio il sito internet del Comune che contiene già il calendario giorno per giorno dell’offerta cittadina”. (g.g.)


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Comunità di Sant’Egidio. In aumento le famiglie colpite dalla pandemia

Con “Natale per tutti” oltre 200 pasti “Non è stato possibile pranzare in presenza, ma abbiamo dovuto preparare dei pasti che sono stati consegnati dai nostri volontari”

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iù di 200 rodigini hanno beneficiato del Pranzo di Natale della comunità di Sant’Egidio. “Con “Natale per tutti” abbiamo raggiunto 220 persone - sottolinea la referente di Sant’Egidio Moira Ceci - servendo tutta la città, avendo utilizzato le due postazioni principali nelle parrocchie dei quartieri della Commenda (teatro della Madonna Pellegrina) e San Bortolo (centro parrocchiale San Bartolomeo), più il quartiere di San Pio X, la zona del Duomo e un’altra parte della Commenda. La crisi economica scoppiata dopo l’arrivo della pandemia mondiale ha finito con il colpire praticamente tutte le fasce di età. Così come lo scorso anno, non è stato possibile pranzare in presenza, ma abbiamo dovuto preparare, grazie al prezioso ap-

porto della Serenissima, dei pasti che sono stati consegnati in appositi contenitori, dai nostri volontari”. Circa 60 le persone che hanno lavorato alacremente ai preparativi, una cinquantina quelli presenti sul posto il giorno di Natale, con il prezioso aiuto del gruppo scout. Una decina, sui quindici presenti a Rovigo, i senza dimora, che hanno potuto beneficiare del pranzo direttamente sul posto, ma in totale sicurezza e con il distanziamento sociale. “Rispetto allo scorso anno sono aumentate le richieste da parte di persone alle prese con difficoltà economiche - prosegue Moira Ceci -. Sono inoltre stati donati cappelli, guanti, calze, calzettoni, plaid, scaldacollo, sciarpe, profumi, rasoi, schiuma da barba, set da manicure, zaini, regali per

bambini. Ma anche: dolcetti natalizi, biscotti, caramelle, olio, pasta, riso, passata di pomodoro, fagioli, piselli, farina, zucchero, tonno. Tra il giorno di Natale, grazie al nostro volontario Vincenzo Stella nelle vesti di Babbo Natale, e il giorno dell’Epifania oltre ai pasti abbiamo consegnato anche doni personalizzati. Lo scopo è soprattutto quello di assistere i nuovi poveri, ossia famiglie monoreddito, lavoratori precari, madri sole, anziani. Sono loro i nuovi poveri, causati dal Covid-19, aumentati in modo esponenziale nell’ultimo anno e mezzo. Uomini e donne, in prevalenza italiani con un’età compresa fra 36 e 50 anni, costretti per la prima volta a chiedere aiuto alla Comunità di Sant’Egidio”. Marco Scarazzatti

“Un premio in memoria di Leobaldo Trainello” Il mondo della cultura piange per la morte del professor Leobaldo Traniello, nato a Rovigo il 12 maggio 1936. Il presidente di Italia Nostra, sezione di Rovigo, Fabio Bellettato, con tanto dolore ha appreso la notizia della scomparsa di Traniello. “Piangiamo la sua morte con molta riconoscenza per tutto quello che ha fatto. E non solo per la nostra associazione, ma anche per l’esempio di grande umanità e coerenza che ha dato in tutte le istituzioni in cui è stato, Accademia dei Concordi, Minelliana, Fondazione Cariparo, e anche Azione Cattolica. Ha collaborato anche in tante altre realtà, in maniera diversa”. Traniello è stato per molti anni insegnante, facendo in modo che ogni suo allievo potesse credere ogni giorno nella bellezza del mondo e delle sue creature. Storico dell’arte e studioso dell’arte, in particolare ha valorizzato i monumenti, la pittura, l’arte, le archi-

tetture, della città di Rovigo e del Polesine in generale. Ha pubblicato molte opere. “È sempre stato un punto di riferimento per le problematiche storiche-artistiche, soprattutto per le associazioni di salvaguardia e tutela come la nostra, avendo sempre anche un grande senso dell’etica pubblica - precisa Bellettato -. Fu fondatore, assieme agli avvocati Gianluigi Ceruti e Cipollone, all’architetto Murmora, e al docenti Tizziani, nel

1971, della sezione di Italia Nostra di Rovigo. Era ancora membro del nostro direttivo. Molto conosciuto e stimato dalle altre sezioni di Italia Nostra della Regione”. Il presidente regionale architetto Carmite Abate dice di Traniello: “Quando scompare una persona come lui, di sensibilità particolare ed entusiasmo rinnovato per la salvaguardia di cose piccole e grandi del nostro territorio, siamo disorientati, perché siamo privati dei suoi pensieri e del animo gentile”. Gli ultimi interventi del professor Traniello, a supporto di Italia Nostra Rovigo, sono stati la salvaguardia delle vecchie mura del capoluogo e la valorizzazione delle torri medioevali della città. “Per ricordarlo intendiamo istituire un Premio alla sua memoria, rivolto ai giovani studenti e ai laureandi in storia dell’arte, che si distingueranno per studi rivolti alle bellezze di Rovigo e della sua provincia”. (m.s.)


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Volontariato. L’appello di Dottor Clown Rovigo, attiva nell’ospedale cittadino dal 2006

“Fateci tornare a portare un sorriso ai pazienti in ospedale” A

nche la solidarietà si è dovuta fermare davanti alla pandemia; questo è successo all’associazione Dottor clown di Rovigo, attiva nell’ospedale del capoluogo polesano dal 2006. Scopo dell’associazione è quello di allietare le giornate dei pazienti delle varie strutture sociosanitarie presenti sul nostro territorio provinciale, il tutto naturalmente vestiti da clown”. Quella che svolgiamo è un’attività fondamentale per dare un tocco di umanità alle lunghe giornate dei pazienti e del personale sanitario - spiega Sara Vason, volontaria dell’associazione - Non siamo dei semplici pagliacci, dietro abbiamo una formazione specifica per poter lavorare a stretto contatto con pazienti ospedalieri e non solo”. I volontari dell’associazione, infatti, svolgono il loro servizio non solo negli ospedali, ma anche, ad esempio, nelle case di riposo per gli anziani. “La pandemia ha completamente stravolto le nostre attività prosegue Vason -. Da quando è scoppiata non è stato più possibile svolgere le nostre attività nell’ospedale di Rovigo, con il quale collaboriamo dal 2006”. L’associazione svolgeva le proprie attività nei reparti di pediatria, chirurgia e geriatria. “Già da settembre 2020, passata la prima ondata, abbiamo chiesto di poter tornare a lavorare in ospedale a Rovigo, chiaramente rispettando le regole e tutti i protocolli necessari per poter garantire la sicurezza nostra e, soprattutto, dei pazienti. Ma non c’è stata alcuna risposta”. Durante la pandemia l’associazione ha anche proposto di rimanere in contatto con i pazienti tramite delle videochiamate, ma è stata accettata solo da alcune residenze per anziani del territorio. “La nostra mission è quella di stare a contatto con i pazienti e cercare di portare a loro e al personale sanitario un sorriso e un po’ di umanità; siamo pienamente consapevoli della gravità della situazione, però siamo dei volontari con una formazione specifica, inoltre in questo modo si rischia di

togliere totalmente ai pazienti la dimensione umana, che un ospedale dovrebbe sempre avere” conclude Sara Vason, che ci tiene inoltre a precisare come in altre realtà, ad esempio Vicenza, gli ospedali siano stati riaperti ai volontari dell’associazione Dottor clown, naturalmente nel pieno rispetto delle regole anti-Covid. Davide Farinatti

Mattia Rondina, di Enaip Rovigo, è il miglior allievo di cucina del Veneto Doppia festa all’Enaip Rovigo: i 70 anni dalla nascita e il successo dello studente Mattia Rondina, 18 anni di Rovigo, frequentante il quarto anno della Scuola di Formazione Professionale, specializzazione ristorazione. “Il nostro Mattia si è distinto a Vicenza, risultando il primo assoluto al concorso del Cosmofood, per foodservice e gourmet, diventando così il miglior allievo di cucina del Veneto - spiega Cinzia Girotto, direttore servizi speciali e territoriali -. Il concorso è stato organizzato dall’Unione Cuochi del Veneto, compartimento Giovani Fic, ed era riservato ai migliori chef Under 40 della regione”. Il piatto proposto da Mattia Rondina fa riferimento alle nostre tradizioni: si tratta del San

Martin, cioè dei tortelli ripieni di stracotto di anatra, con riduzione di vino, tartare di anatra e mousse di ricotta, castagne e miele locale. “A febbraio rappresenterà il Veneto alla Fiera di Rimini, alle finali nazionali, dei Campionati della cucina italiana, in programma durante Beer & Food attraction, evento Ieg. Mattia è iscritto al corso di diploma per tecnico della ristorazione, indirizzo cucina”. Il successo dell’aspirante giovane cuoco rodigino, è avvenuto alla Fiera di Vicenza. Il Cosmofood, filiera Horeca del Triveneto, ha premiato i format B2B, segnando il rilancio del settore. A premiare Rondina il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, i presidenti della Federazione italiana Cuochi, Rocco Pozzulo, e dell’Unione cuochi del Veneto, Valter Crema, l’amministratore delegato di Ieg, Corrado Peraboni. (m.s.)


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Valorizzazione del patrimonio. L’appello della delegazione Fai

“I rodigini credano di più nelle potenzialità del territorio” R

ovigo è una città ricca di sorprese, dal forte potenziale, sfortunatamente, in molti casi, non adeguatamente valorizzato. Negli ultimi anni il piccolo centro storico cittadino ha indubbiamente fatto numerosi passi avanti, ma ancora oggi rimangono molti gli angoli della “città delle rose” lasciati all’incuria. Non stiamo certamente parlando di una cittadina lasciata nel degrado e nella povertà, il problema maggiore di Rovigo, sembra essere quello dell’indifferenza e della scarsa conoscenza del patrimonio artistico e culturale cittadino. Tale piaga è, in parte, certamente dovuta a mancanze istituzionali e politiche, ma non è da tralasciare anche una certa noncuranza da parte degli stessi cittadini del capoluogo polesano. Per dare qualche esempio, basti pensare al fatto che, molti dei palazzi storici del centro citta-

dino lasciati in stato di abbandono e degrado, sono proprietà di privati. Dietro a tali problematiche si trova, soprattutto, la mancanza di un vero e proprio piano urbanistico per la città e la mancanza di tutela e protezione del patrimonio artistico, architettonico e culturale, di cui Rovigo, più di altre realtà venete, è

A mancare è la concezione di “Rovigo città bella” tra i cittadini, oltre che una vera e propria collaborazione fra le molte associazioni affetta. Di tale opinione è Daniel Fusaro, capo delegazione del Fai di Rovigo, che aggiunge: “I cittadini devono credere di più nelle potenzialità del nostro territorio;

solo così, partendo dalle proprie cose e dalle proprie convinzioni, potremmo sfruttare appieno il potenziale della nostra città e renderla anche più competitiva sul mercato del turismo; negli ultimi anni sono state fatte buone cose, ma ci sono ancora varie cose da migliorare”. Per il capo delegazione del Fai a Rovigo non mancano né l’interesse per la cultura, né la voglia di mettersi in gioco attivamente per la cittadinanza (e a tal proposito ricorda l’alto numero di associazioni e volontari presenti in città), ma a mancare è la concezione di “Rovigo città bella” tra i cittadini, oltre che una vera e propria collaborazione fra le molte associazioni culturali presenti sul territorio: “Serve un maggior dialogo tra le realtà culturali della città, solo operando insieme organicamente potremo costruire Rovigo anche come una vera e propria entità

I 10 anni di Faedesfa in un video, con il sindaco Gaffeo Un video per i dieci anni di storia di Faedesfa no profit, l’associazione polesana che da due lustri sostiene le scuole e i bambini in difficoltà. La clip è stata registrata in Polesine e ha visto la partecipazione alle riprese anche del sindaco di Rovigo, Edoardo Gaffeo. L’obiettivo: invitare a sostenere Faedesfa e i progetti solidali verso scuola e bambini affetti da patologie rare. A fare da scenario il Delta del Po, con l’orto botanico di Porto Caleri, villa Badoer a Fratta Po-

lesine, il tempio della Beata Vergine del Soccorso, da tutti nota come Rotonda, di Rovigo. E poi alcune scuole del territorio, a cui Faedesfa punta a far giungere da anni il proprio sostegno con donazioni di materiale didattico. Il presidente Andrea Pezzuolo, afferma che “la partecipazione del primo cittadino del capoluogo polesano, Edoardo Gaffeo ha una duplice valenza. Da un lato il sindaco di Rovigo personifica nella clip il ruolo universale e l’importanza delle relazioni che le istituzioni hanno con le asso-

ciazioni del Terzo settore, per il suo sviluppo. Dall’altra certifica il sodalizio nato in questi mesi con il Comune capoluogo. Faedesfa è stata nuovamente protagonista delle attività del Natale in centro città, assieme alle altre associazioni. L’associazione benefica era presente non solo con la classica casetta in legno, in piazza Vittorio Emanuele II, ma ha proposto anche diversi momenti ludici e benefici a tema, come ad esempio il giro in motoslitta per le piazze”.

turistica”. Insomma è il momento di scoprire le potenzialità di Rovigo, da quelle più gettonate (il castello medievale, il tempio cittadino della Rotonda, Palazzo Roverella ecc.) a quelle meno inflazionate

(i resti delle mura cittadine, torre Pighin, le varie chiese presenti nella città, il vecchio ospedale ecc.) e che più di tutte meritano cura ed una maggiore attenzione. Davide Farinatti


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Gioielli dimenticati. La denuncia di Michele Aretusini, capogruppo della Lega Nord

“Castello e Torri non valorizzati e abbandonati al vandalismo”

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n gioiello della città, il suo stesso simbolo, abbandonato al vandalismo, non ancora visitabile, non corredato da alcuna informazione turistica facilmente accessibile, non valorizzato”. La denuncia è di Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale. In riferimento al complesso del Castello e delle Torri di Rovigo. “Mi metto nei panni del turista che arriva a Rovigo – prosegue il capogruppo della Lega – Non trova nessun cartello che riassuma la storia del Castello, le sue peculiarità: nulla di nulla. Torri e mura sono lì, ma non c’è altro che possa contestualizzare il monumento e rispondere alla curiosità, all’ammirazione e al legittimo desiderio di saperne di più che questo suscita” riferisce il consigliere. “Non parliamo poi di visitazione: da tempo ormai si parla delle opportunità di entrare a Torre Donà, di vedere la città dall’alto, di valo-

rizzarla, ma, se non in rarissime occasioni, questi intenti non vengono mai messi in pratica – prosegue –. Allo stesso modo, è impossibile ottenere una visita guidata del complesso, che lo racconti e lo illustri”. E a questo si aggiunge il vandalismo e l’abbandono di quelle parti del Castello che potrebbero essere aperte

alle visite. “Non parlo solo di Torre Donà – insiste Aretusini – ma anche delle segrete del castello, le vecchie prigioni, che sono state riaperte, nel 2017, dopo il restauro del 2006, ma che ora sono tornate nuovamente inaccessibili e non visitabili. E sì che le giornate di apertura, ormai quasi cinque anni fa, riscossero interesse

e partecipazione”. “Qualcuno, poi, approfittando evidentemente dell’abbandono dell’area, ha sfasciato le vetrate proprio delle ex segrete – chiude Aretusini - Uno stupido vandalismo che dà l’idea di come questo gioiello sia lasciato a se stesso e assolutamente non valorizzato come meriterebbe”.

Alcune immagini della situazione di abbandono



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Lotta al degrado. L’annuncio dopo l’interpellanza di Rossini

“Nel 2022 riqualificazione dell’area dell’ex forno comunale” A

ntonio Rossini annuncia la riqualificazione dell’area dell’ex forno comunale. Il consigliere della lista Gambardella fa sapere che, a seguito della sua interrogazione, l’assessore Favaretto lo ha informato che ora i fondi sono stati stanziati e, nel 2022, si provvederà alla messa in sicurezza, alla pulizia e al decoro dell’ex forno e, successivamente, alla riqualificazione dell’area. “È stata posta una significativa attenzione su una zona abbandonata a sé stessa, ma che rappresenta un pezzo della storia rodigina” commenta Rossini, che aveva posto già in passato l’attenzione sulla situazione di degrado in cui versa la zona, infestata da erba alta, macerie e rifiuti. Residenti e commercianti del luogo segnalano la presenza di sterpaglie, animali in stato di decomposizione e coperture di eternit vetuste. Rossini aveva chiesto quindi all’amministrazione di palazzo Nodari di procedere con lo smaltimento dell’eternit, qualora fosse in stato di degrado o di abbandono. “Il 30 ottobre 2019 - ricorda Rossini - avevo presentato un’interpellanza a riguardo in consiglio comunale. L’assessore competente si era attivato,

“È stata posta una significativa attenzione su una zona abbandonata a sé stessa, ma che rappresenta un pezzo della storia rodigina”

scrivendo che avrebbe iniziato le procedure per la bonifica, la messa in sicurezza ed eventualmente il restauro della struttura”. “L’area dell’ex forno - aveva affermato il consigliere comunale nel 2019 - inizialmente rientrava nel piano di riqualificazione infrastrutturale della precedente amministrazione, da realizzarsi con fondi stanziati dal governo centrale. Dal punto di vista edilizio, la struttura presenta una

notevole precarietà statica e, pertanto, dovrà essere oggetto di interventi di recupero, nel rispetto dei vincoli posti. Quando su coperture in eternit sono presenti danni evidenti e indiscutibili, come ad esempio crepe, fessure evidenti e rotture in misura superiore al 10 per cento della sua estensione, per legge bisogna procedere con la bonifica, privilegiando l’intervento di rimozione”. Giacomo Capovilla

Torna a vivere lo storico mulino Al Pizzon Dopo il disastroso incendio occorso a fine ottobre 2019, il mulino Al Pizzon torna a rivivere grazie a nuovi spazi offerti ai visitatori e turisti dello storico complesso di architettura idraulica, risalente all’epoca austriaca. Una nuova ruota sta attirando l’attenzione di adulti e bambini, che sempre più spesso amano trascorrere delle giornate nel piccolo borgo frattense, a ridosso tra il canale Scortico e il fiume Canalbianco. Il presidente del gruppo Ctg Rovigoti, Cristiano Fenzi, assieme ad altri validi aiutanti e volontari del mulino ottocentesco, si dilettano nell’illustrare quella che è la storia passata e recente, di un luogo unico nella nostra provincia. Oltre allo spazio interno, nel quale si possono ammirare tutti gli ingranaggi del mulino e i metodi di lavorazione,

le visite guidate all’ecomuseo, a cura del Ctg Gruppo Rovigoti, si aggiungono nel fine settimana passeggiate lungo il Tartaro e Canalbianco, dove è possibile fare la voga alla Veneta. Inoltre una serie di esponenti del mondo culturale e artistico si avvicenderanno in occasione di pranzi e cene, tra i piatti della tradizione, ideati e preparati in modo creativo e innovativo, da La Macina dei Folli,

con Donatella, Gabriella, Laura e Giovanbattista. “Abbiamo voluto recuperare anche qualcosa in esterno, che non era ancora stato visto da nessuno - afferma Cristiano Fenzi -. E così le famiglie si dilettano nell’entrare nella stanza dove si possono vedere da vicino, turbina e ingranaggi, che sono stati recuperati dall’oblio. Il locale con turbina ad acqua, dove si può notare il volante che controllava l’apertura e la chiusura delle palette mobili della turbina, per regolare l’afflusso d’acqua nella girante. L’afflusso d’acqua, regolato dal volante, metteva in movimento la girante della turbina, quindi le ruote dentate e le pulegge. Queste ultime, mediante grosse cinghie, trasmettevano il movimento all’interno del mulino a tutti i macchinari, destinati alla macinazione”. (m.c.)


Rovigo

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Politica. La commissione regionale di garanzia del Pd ha accolto il ricorso contro l’espulsione

Azzalin resta nel Pd. “E ora Zanellato dovrebbe dimettersi” G

raziano Azzalin resta nel Partito democratico. A stabilirlo, nei giorni scorsi, la commissione regionale di garanzia del Pd, che ha accolto il ricorso presentato dal Azzalin contro la decisione del segretario provinciale del Pd Angelo Zanellato. Motivo della sua espulsione era stata la candidatura in Provincia con la lista Uniti per il Polesine, sostenuta anche dalla Lega. E ora il consigliere comunale di Rovigo e vicepresidente della Provincia parte al contrattacco, sostenendo che il segretario provinciale dem Zanellato dovrebbe dimettersi. Azzalin sottolinea, in merito al ricorso, che “ero certo dell’esito. Avevo ricevuto la notizia della mia decadenza senza essere stato previamente informato dell’esistenza di un procedimento nei miei confronti nè sono stato ascoltato, tutte le norme procedurali previste per le sanzioni

Una serata in memoria di Paolo Rossi

Graziano Azzalin

A un anno dalla scomparsa di Paolo Rossi è stata organizzata una serata in suo onore, che ha visto ospite il primo genito di Pablito, Alessandro, assieme alla compagna Matilde. A fare gli onori di casa è stato Fabio Vannini, ex dirigente del Rovigo Calcio Asd, legato da una profonda amicizia con Paolo Rossi e la seconda moglie Federica. La conviviale si è svolta nel centro ricreativo parrocchiale, alla presenza tra gli altri del delegato della Figc provinciale, Luca Pastorello, alcuni dirigenti sportivi locali, i ragazzini delle formazioni giovanili, più un paio di rappresentanti della Solesinese. L’ospite d’onore della serata è stato come detto Alessandro Rossi, nato nel 1982, un anno che per

Motivo della sua cacciata era stata la candidatura in Provincia con la lista Uniti per il Polesine, sostenuta anche dalla Lega disciplinari bypassate, il mio diritto alla difesa completamente cancellato”. “Nel giro di poche settimane le scelte del segretario sono state sconfessate, con un triplice schiaffo – affonda Azzalin -: prima la debacle alle elezioni provinciali, poi un congresso anonimo per pochi intimi con ricorsi e soppressione di circoli, adesso il verdetto della Commissione regionale di garanzia. Se il segretario avesse un minimo di dignità e consapevolezza politica avrebbe già firmato le dimissioni. Sempre che sia interessato al bene comune del partito e non al proprio”. “Questa vicenda è esemplificativa degli errori a ripetizione fatti negli ultimi mesi e l’esito del congresso provinciale ne è la riprova: l’assise finale sembrava la riunione di un condominio, di un piccolo condominio anziché di quello che fino a poco tempo fa era il principale partito del Polesine. Un partito che è da ricostruire dalle fondamenta”, conclude. Giorgia Gay

il padre Paolo fu sicuramente il migliore: vittoria del Mondiale di Spagna, del Pallone d’Oro e della Scarpa d’Oro. “Qui è come essere in famiglia - ha affermato emozionato Alessandro Rossi -. Un anno fa è mancato mio padre, un uomo che è stato un esempio non solo per me, ma anche per tantissimi suoi tifosi e appassionati di calcio. Serate come questa gli sarebbero piaciute molto, dato che a lui piaceva tanto lo stare in compagnia delle persone comuni. Nonostante tutti i suoi successi è rimasto sempre umile, anche quando ha toccato il tetto del mondo. Presento in anteprima il vino Pablito, dedicato appunto a mio padre. Un rosso del Chianti. Era un progetto al quale stavamo lavorando assieme. Sono felice di averlo portato a termine”. Infine l’immancabile torta, a conclusione di una cena preparata da volontari, alcuni dei quali facenti parte del celebre Coro Monte Pasubio Rovigo.


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Frazioni

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Il comitato Vivi Mardimago. Lettera di fuoco all’assessore Favaretto

“Delusi dall’amministrazione, indifferente nei nostri confronti” T

orna a prendere carta e penna e a scrivere al Comune per chiedere interventi il Comitato ViviMardimago, manifestando il proprio disappunto per quanto fatto finora. “La delusione è fortemente sentita nello specifico per la nostra frazione - scrive Giuliani Bernardinello a Giuseppe Favaretto, assessore alle opere pubbliche e cura del territorio del Comune di Rovigo -, per segnalare il malcontento dei cittadini. Avevamo avuto la percezione di intraprendere la svolta tanto agognata da troppi anni, nostro malgrado ci dobbiamo ricredere in quanto ad oggi (a parte piccoli e insufficienti interventi) i problemi rimangono e più accentuati”. “Incontri per discutere e programmare lasciano il tempo che trovano se non sono seguiti da proposte fattive - incalza -. Quel (poco) che è stato fatto (con ritardo ingiustificabile) rappresenta un palliativo ed equivale a non riconoscere la necessità di adeguare il territorio secondo le sacrosante esigenze di sicurezza,salute e incolumità”. Bernardinello aggiunge: “Non ci giunge notizia di progetti presentati per la viabilità. Sei telecamere nell’unico varco che avete piazzato che utilità hanno avuto? Quali risultati ha messo in evidenza? Qual è il risultato del presidio del territorio con i controlli della polizia locale? A causa delle restrizioni sociali alle quali obbligati non riusciamo ad intraprendere forme di lotta efficaci contro questa amministrazione che risulta indifferente nei fatti per la nostra frazione”. A queste critiche risponde l’amministrazione comunale: “Via Dei Mille, da sempre è una strada che presenta molte problematiche, dovute da un lato, alle sue caratteristiche strutturali, in quanto si tratta di strada con numerose curve, con corsie di marcia e banchine di ridotte dimensioni, perlopiù priva di marciapiedi e ciclabili e con edifici ubicati a poca distanza dalla sede stradale e, dall’altro, alla presenza di diverse attività commerciali con il conseguente traffico di mezzi pesanti”. “L’amministrazione Gaffeo, fin da subito - come spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Favaretto -, ha preso in carico la situazione cercando di intervenire per porvi rimedio, per quanto

possibile”. Si è partiti da un monitoraggio dei dati del traffico, affiancato all’esame dell’incidenza dei sinistri e al confronto con i diversi attori istituzionali coinvolti. “A seguito di questa complessa istruttoria sono state emesse due ordinanze, che hanno consentito di ridurre quanto più possibile il traffico ai soli mezzi pesanti che devono recarsi nelle aziende ie di introdurre consoni limiti di velocità. È stata, quindi, installata in

tutte principali arterie che portano su via dei Mille la segnaletica verticale necessaria per dar conto dei richiamati divieti e limiti. La polizia locale effettua quasi quotidianamente controlli su via dei Mille e nella frazione di Mardimago in particolare per verificarne il rispetto” conclude l’assessore, citando una lunga lista di interventi fatti e in corso. Il dibattito rimane aperto. Giorgia Gay

Al parco della Tassina arriva la giostra inclusiva Marte l parco giochi Giardino d’Europa della Tassina si è arricchito di un’importante giostra. Questo grazie alla donazione liberale della giostra inclusiva Marte, effettuata al Comune di Rovigo dalla Piccola Casa di Padre Leopoldo, in memoria e onore della maestra Laudomia Venuti, fondatrice della stessa Pia Opera, con il sostegno dei concittadini del quartiere a ridosso del centro rodigino. “La giostra inclusiva Marte è adatta all’utilizzo anche da parte di persone con disabilità, affinchè venga posizionata nell’area giochi del Giardino Europa, situato in via Rovereto, inaugurato lo scorso 9 giugno - afferma Maria Cristina Santi, presidente della Piccola Casa di Padre Leopoldo -. Inoltre, allo scopo di onorare la memoria della maestra Venuti, era stata presentata all’amministrazione comunale una petizione popolare al fine di intitolare il percorso interno al giardino, con il nome di “Passeggiata Laudomia Venuti, fondatrice della Piccola Casa di Padre Leopoldo”. Nel frattempo, il parco pubblico ha ospitato un altro importante appuntamento, dopo quelli svoltisi tra l’estate e l’inizio d’autunno. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne si è svolta la cerimonia di inaugurazione della panchina arancione, dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. “Il manufatto è stato dipinto dai ragazzi dell’associazione Amici di Elena, coordinati dalla professoressa Laura Gioso - spiega Angelo Maffione del Comitato Tassina -. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Comitato di Pilotaggio, in collaborazione con il Centro Antiviolenza del Polesine, Caritas e il Comitato del quartiere Tassina. All’inaugurazione della panchina era presente anche la nota musicista rodigina Bianca Maria Spalmotto, la quale con la sua inseparabile fisarmonica, ha eseguito alcuni brani della tradizione popolare polesana” (m.s.).


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Territorio

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Elezioni. Acclamato presidente con quasi il 70% dei voti

Enrico Ferrarese eletto nuovo presidente della Provincia di Rovigo E

nrico Ferrarese, sindaco leghista di Stienta, è il nuovo presidente della Provincia. Succede all’ex sindaco di Ceregnano, Ivan Dall’Ara. Il nuovo consiglio provinciale è così composto: per la lista Uniti per il Polesine, che sosteneva appunto Ferrarese, sono sette gli eletti: Graziano Azzalin (Rovigo), Lorenzo Rizzato (Rovigo), Giovanni Rossi (Badia Polesine), Roberto Pizzoli (Porto Tolle), Lucia Ghiotti (Salara), Sara Mazzucato (Adria), Simone Ghirotto (Pontecchio Polesine). Primi dei non eletti Asia Trambaioli (Gaiba) e Gilberto Desiati (Villanova del Ghebbo). Due i seggi per la lista Centrodestra per il Polesine: Mattia Moretto (Rovigo) e Antonio Laruccia (Trecenta). Prima dei non eletti Layla Marangoni (Taglio di Po). Un seggio per il Partito Democratico, Giorgia Businaro (Rovigo), Luisa Beltrame (Ariano nel Polesine) prima dei non eletti. Queste due liste sostenevano il candidato Gian Pietro Rizzatello, sindaco di Costa di Rovigo, che non entrerà in consiglio provinciale. Enrico Ferrarese è stato acclamato presidente con quasi il 70% dei voti e, diversamente dalla scorsa tornata elettorale, Rovigo ritorna ad essere indispensabile, con ben quattro consiglieri eletti: Graziano Azzalin, Giorgia Businaro per il Pd, Mattia Moretto per Fratelli d’Italia, Lorenzo Rizzato per la Lega. Questi i voti dei singoli consiglieri provinciali: 8.213 per Graziano Azzalin, 7.677 per Lorenzo Rizzato, 6.558 per Giovanni Rossi, poco meno per Roberto Pizzoli con 6.242, Lucia Ghiotti arriva a 5.754, Sara Mazzucato a 5.312, Simone Ghirotto con 4.791. Affluenza record per le elezioni provinciali: hanno votato in 536, su 628 amministratori iscritti, pari dunque ad oltre l’85% degli votanti (sindaci e consiglieri comunali) chiamati al rinnovo di consiglio provinciale e presidente della Provincia, che si sono recati ai seggi di via Celio. Non è mancato il “giallo” finale, visto che al riconto delle schede votate, ne è saltata fuori una in più, come se qualcuno avesse votato due volte. Dunque tutto si è fermato a palazzo Celio. Lo scrutinio è stato poi successivamente completato. Ferrarese è diventato presidente, anche se con qualche ora di attesa in più rispetto al previsto. Resta la nota a verbale di quella scheda in più che ha fatto slittare la proclamazione ufficiale.

“Il mio primo obiettivo è di convocare un tavolo con tutti i sindaci, per capire le tematiche più importanti da affrontare subito, per fare sì che ci possa essere un rilancio del Polesine”

“Mi ha fatto molto piacere apprendere che ci sia stato più dell’85% dei votanti, negli amministratori dei 50 Comuni polesani, e mi ha riempito di gioia ricevere oltre il 69% di preferenze. Questo significa avere lavorato molto bene e soprattutto di squadra. La mia lista tra l’altro è stata abbastanza eloquente nel dire che aveva l’appoggio concreto della Lega, anche se poi pure una parte del Pd ci è stata vicina. Il mio primo obiettivo sarà quello di convocare un tavolo con tutti i sindaci, per capire quelle che sono le tematiche più importanti da affrontare subito, per fare sì che ci possa essere un rilancio del Polesine”. “Il segreto del mio successo sta nella lista, che ha saputo far convergere tante idee e opinioni, tutte quante per il bene del nostro territorio - prosegue il neo eletto presidente della Provincia - Abbiamo chiuso tardi il seggio, causa problemi burocratici e quindi non so ancora quale sara’ il giorno del primo consiglio provinciale. Sono stato al telefono tutta la giornata di domenica, ricevendo diverse centinaia di messaggi”. Marco Scarazzatti

Tre anni intensi per la Commissione provinciale pari opportunità La sala giunta di Palazzo Celio ha ospitato a dicembre la conferenza stampa della presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità, Antonella Bertoli, che ha illustrato il bilancio consuntivo dell’attività dell’organo. È stata in carica fino al 2 gennaio 2022. Politiche di genere non solo rivolte alle donne ma soprattutto per creare occasioni di coscienza, conoscenza e sensibilità è stato il filo conduttore dei tre anni di attività della Commissione. Assieme alla presidente Antonella Bertoli hanno partecipato Stefania Botton, rappresentante delle organizzazioni sindacali, Ilaria Paparella delegata dal Consiglio Provinciale e Anna Paola Bordin Zen per le associazioni femminili, che hanno sottolineato come uno degli impegni più forti è stato determinato nei confronti del mondo della scuola, pri-

maria e secondaria, oltre a un coinvolgimento delle band musicali giovanili. Molteplici sono state le azioni prodotte e tanti anche gli spettacoli organizzati, che avevano come scopo quello di raggiungere e coinvolgere quelle donne che non partecipano alla vita politica e non vanno ai convegni. L’obiettivo comune e condiviso è stato quello di un impegno espresso contro qualsiasi forma di discriminazione e in questo senso va la proposta di legge regionale elaborata volta a coinvolgere e raggiungere anche i piccoli comuni che sono sprovvisti dei centri antiviolenza. La Commissione lascia in eredità a quella nuova, che sarà nominata dal Consiglio Provinciale che uscirà dalle elezioni del 18 dicembre prossimo, un progetto che partirà a gennaio, rivolto alle scuole primarie, dal titolo “Educazione al rispetto”. (m.s.)


Cultura

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A 70 anni dall’alluvione. Iniziativa di Teatro Nexus

Il rilancio del Po attraverso il teatro

“Non è uno spettacolo di teatro civile sullo stile di Marco Paolini, quanto invece una vera e propria cerimonia con tanto di poesie”

I

l rilancio del fiume Po, grazie al teatro. “Tutto è nato tre anni fa da un laboratorio, iniziato nello spazio contemporaneao di Romina Zangirolami - ricorda Marco Luciano, regista del Teatro di Pontelagoscuro-. Eravamo alla fine del 2019. Abbiamo iniziato a lavorare sull’argine del Po a Polesella, nel parco della Commenda “Santa Maria delle Rose”, nel giardino lungo l’Adigetto. A giugno del 2020 è stata fatta una perfomance nell’ex diga del 1700, in zona Bussari. Il gruppo di attori amatori teatrali è composto da otto persone, di tutte le età, che rispecchiano alla perfezione Rovigo. Non si tratta solamente di un progetto volto a ricordare i 70 anni dell’alluvione del Po, ma è più che altro uno studio sul fiume, dato che ad esempio, in nessuno dei paesi dove passa, lo si vede, visto si devono risalire gli argini. Non è uno spettacolo di teatro civile sullo stile di Marco Paolini, quanto invece una vera e propria cerimonia con tanto di poesie”. La linea che si sta seguendo sul territorio non è tanto quella commemorativa, quanto sulle loro qualità artistiche. “Questo progetto, da regista mi trasforma in consulente - prosegue Luciano - in quanto è un’opera che stanno realizzando i partecipanti, dandogli anche una connotazione di teatro politico, confrontandosi con i vari Comuni. Promozione, divulgazione e diffusione è a cura del Teatro Nexus di Rovigo. Lo spettacolo che sta uscendo sarà utile alle future generazioni, in quanto vuole essere una piccola strada per avvicinare la gente al Po. Oramai nella concezione comune e politica si pensa che dopo l’alluvione del 1951 è nata

“Noi diciamo che è un peccato avere perso tutta la vita che c’era vicino al fiume e che 80mila persone se ne sono andate dal Polesine” un’economia fiorente. Tutto si è ripreso. Noi diciamo che è un peccato avere perso tutta la vita che c’era vicino al fiume e che 80mila persone se ne sono andate dal Polesine. È come se le nuove generazioni si fossero

scollate dal territorio. Il fatto che il fiume non lo vedi, la dice tutta. Non ci sono ciclabili lungo il Po, chioschi, non si mangia più li vicino”.

A palazzo Roncale arriva il Leone Bianco del Nilo Le mostre di palazzo Roncale, a Rovigo, proseguono in primavera con “Giovanni Miani. Il Leone Bianco del Nilo”, l’Indiana Jones dell’Ottocento L’affascinante appuntamento di primavera, dal 12 marzo al 26 giugno 2022, di palazzo Roncale è con “Giovanni Miani. Il Leone Bianco del Nilo”. Per la prima volta a essere soggetto di una mostra è la storia di un Indiana Jones dell’Ottocento, l’uomo che votò la sua vita alla scoperta delle

sorgenti del Nilo. La mostra, che nasce da un’idea di Sergio Campagnolo, a 150 anni dalla morte dell’esploratore, è curata da Mauro Varotto, docente di geografia del dipartimento di scienze storiche, geografiche e dell’antichità dell’università di Padova, e da Alessia Vedova, responsabile dell’ufficio patrimonio artistico ed eventi espositivi della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che promuove l’esposizione.

Marco Scarazzatti


Sport

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Aiac. Dal 1973 fino al 2008 segretario dell’assoallenatori polesana

“Noi allenatori Veneti”: omaggio a Giacomo Finotti

U

n dono doveroso, non solo per la recenti festività natalizie ma, soprattutto, perché Giacomo Finotti ha rappresentato una pagina importante dell’Aiac, l’associazione degli allenatori calcio di Rovigo avendo ricoperto, dal 1973 fino al 2008, l’incarico di segretario dell’assoallenatori polesana. Così, ancora fresco di uscita nelle librerie di tutto il Veneto, Giuseppe Nasti e Roberto Bacchiega, rispettivamente presidente e segretario dell’Aiac rodigina, hanno incontrato Finotti, 89 primavere splendidamente portate per omaggiarlo di “Noi allenatori Veneti”, titolo della recente pubblicazione che parla della storia dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio del Veneto. Duecento pagine raccontan-

te attraverso incontri, aneddoti, date, foto, fornite dalle sezioni provinciali. E, nella sezione dedicata a Rovigo, Giacomo Finotti è ben rappresentato, raffigurato assieme a tecnici che hanno fatto la storia del calcio nazionale come Ilario Castagner, Emiliano Mondonico, Gibì Fabbri. “Mi ha fatto molto piacere ricevere la pubblicazione - dice Finotti -. Un doveroso ringraziamento al presidente regionale dell’Aiac Luciano Genovese per l’idea di realizzare una pubblicazione sulla storia degli allenatori del Veneto, ma soprattutto agli allenatori polesani che mi hanno accompagnato nei “miei” 35 anni associativi in qualità di segretario, durante i quali ho ricordi molto belli delle iniziative che sono state organizzate. E sono contento nel vedere che

i numeri della sezione di Rovigo sono positivi, segno del buon lavoro che stanno svolgendo il presidente Nasti, il segretario

Bacchiega, assieme al direttivo”. Un pizzico di emozione da parte del presidente dell’Aiac di Rovigo. “Aspettavamo l’usci-

Polisportiva Borse, un giorno sul campo dell’Udinese Una giornata speciale per i giovani calciatori della Polisportiva Borsea, unica società della provincia affiliata all’Udinese, club di serie A. Infatti, accogliendo l’invito del club bianconero presieduto da Giampaolo Pozzo, che festeggiava il 125° anniversario della nascita del club friulano, la società rodigina ha partecipato ad alcuni momenti di festa sul prato di gioco del bellissimo ed innovativo impianto della Dacia Arena, per poi assistere alla partita Udinese-Genoa. La polisportiva Borsea fa parte dell’Udinese Academy, un progetto tecnico con l’obiettivo di far crescere calcisticamente i giovani atleti e ha la responsabilità di edu-

care i bambini attraverso il gioco del calcio, promuovendo una cultura sportiva basata sul rispetto, sulla lealtà e sull’amicizia. “Diventare parte del progetto Udinese Academy - dice il presidente della Polisportiva Borsea Roberto Albertini - è un segnale importante che orienta il percorso sportivo e umano della società. Quest’affiliazione è occasione per portare nuovi stimoli, nuovi approcci, nuove esperienze ai giovani della Polisportiva e al nostro staff tecnico. Offrire opportunità di crescita sia dal punto di vista tecnico sia relazionale è entusiasmante, una sfida da condividere con lo staff dell’Udinese”.

“Crediamo nella qualità e nella professionalità di tecnici preparati che possono trasferire ai nostri giovani tesserati più nozioni, non solo tecniche, possibili. È da due anni che siamo affiliati con l’Academy dell’Udinese: con Alec Bolla, responsabile di Udinese Academy - continua il presidente -, c’è un ottimo rapporto, così come con Josè La Cagnina, il tecnico che segue dall’anno scorso i nostri ragazzi: un allenatore veramente bravo, una persona speciale, di grande disponibilità, con il quale abbiamo organizzato l’Udinese Academy Camp, nel periodo post pandemico lo scorso anno, un’esperienza veramente bella”. (c.a.)

ta della pubblicazione del libro - dice Nasti -, per consegnarlo personalmente a Giacomo, che è stato la mente operativa dell’associazione e che ha seguito molti tecnici polesani nelle varie normative federali, un lavoro certosino che Giacomo ha sempre fatto con la massima precisione”. Guardare al passato per comprendere il presente, con un occhio al futuro. Il presente vede la sezione Aiac di Rovigo impegnata nei corsi, obbligatori, di aggiornamento per i tecnici della Figc, mentre è in attesa del via libera da parte dell’Aiac nazionale per l’organizzazione di un corso di abilitazione da allenatore o preparatore dei portieri, Covid permettendo. Cristiano Aggio


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#Regione

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L’analisi. Antonio De Poli, padovano, senatore Udc, è questore anziano

De Poli: “Dalla Legge di Bilancio risposte su pandemia e sostegno alle imprese” “U

na manovra importante, che dà risposte nell’immediato alle problematiche legate alla pandemia, ma che non dimentica anche l’aspetto socio-economico e sociale”. È l’analisi della legge di bilancio fatta da Antonio De Poli, senatore di Carmignano Di Brenta (Padova), questore anziano, in quota Forza Italia-Udc. Senatore, quali le novità e gli interventi inseriti in questa legge di bilancio? “Sicuramente è una manovra importante in primis per quanto riguarda l’aspetto sanitario, con un grande intervento per l’incremento del piano vaccini e un aumento previsto di 50 milioni per il commissario straordinario per il Covid. Il secondo aspetto è quello della ricaduta sul piano socio–economico , con il sostegno alle nostre aziende. Nella manovra trova infatti spazio una serie di interventi soprattutto su un aspetto che preoccupa tutti – sia famiglie sia imprese – cioè quello del caro energia. A questo proposito sono stati stanziati altri 3,8 miliardi per il 2022, in aggiunta

ai 4,7 miliardi del secondo semestre 2021. Per queste ultime il rischio è di aumenti anche del 250% nel settore del vetro, carta, ceramica, cemento, plastica, meccanica pesante, alimentazione, chimica secondo l’ufficio studi della Cga d Mestre. Sempre secondo questi dati, circa 500mila lavoratori potrebbero essere costretti a rimanere temporaneamente a casa”. Reputa sia sufficiente? “Non riusciremo mai a raggiungere l’obiettivo di non avere l’aumento, sia chiaro. Per quello ci vorrebbero ben altre risorse. Pero credo che questo intervento possa dare un respiro importante”. Altri settori vivono un momento difficile, cosa avete previsto? “Purtroppo in questo momento di crisi socio-economica c’è una forte richiesta un po’ in tutti i settori, non ultimo il comparto del turismo, del termale. Penso ad esempio alle Terme euganee. Qui siamo riusciti a mettere un incremento di un fondo di 150 milioni di euro. E se anche in questo caso forse non è abbastanza, dimostra un’attenzione che va ad

aggiungersi agli sgravi Irpef. Sempre a sostegno delle aziende, penso agli interventi per ampliare il Superbonus, che è uno strumento importante per sistemare le abitazioni e far girare l’economia. Questa e il contrasto al caro bollette sono state due battaglie che abbiamo portato avanti con forza e devo dire che abbiamo raggiunto un obiettivo secondo me importante”. Altri aspetti da rilevare? “Un altro ottimo risultato è lo stop Iva per il terzo settore fino al 2024 e credo che questa sia una bella vittoria per tutto quel mondo che soprattutto in questi ultimi due anni, ma non solo, si è dimostrato fondamentale. Aggiungo poi l’inserimento di fondi per la cura dell’autismo, un’altra forte richiesta di tutto il mondo dell’associazionismo e dei famigliari, e per i disturbi alimentari che vengono inseriti nei Livelli essenziali di assistenza. Sono cose che toccano la quotidianità e il cuore di chi ha questi problemi. Poi sottolineo lo poi stop alla tassa sui plateatici e interventi strategici per la scuola”.

Tra pochi giorni si voterà per il Presidente della Repubblica. Potrebbe essere davvero quello di Draghi un nome su cui convergere? “Io credo che oggi al di là della statura della persona, che non si mette in dubbio, il lavoro che sta facendo da premier sia l’aspetto prioritario rispetto ad altre cose”. Giorgia Gay

Designati dal Consiglio Regionale. Zaia, Ciambetti e Possamai “grandi elettori”

“Un onore e una responsabilità rappresentare il Veneto nell’elezione del Presidente della Repubblica” G

randi elettori, tutto come previsto. Il Consiglio regionale del Veneto ha eletto i tre delegati che, come previsto dalla Costituzione, all’articolo 83, parteciperanno dal 24 gennaio all’elezione del Presidente della Repubblica. A rappresentare il Veneto saranno, come da prassi, il presidente della Regione, Luca Zaia e il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, indicati dalla Maggioranza. L’opposizione invece ha trovato un accordo sul capogruppo dei Democratici Giacomo Possamai. I tre delegati, insieme a quelli designati dagli altri Consigli regionali, integreranno il Parlamento in seduta comune dei suoi membri per l’elezione del 13° Presidente della Repubblica. “E’ un onore quello di rappresentare la

nostra regione”, sono le prime parole di Roberto Ciambetti. “Sento il peso di questa responsabilità

– ha detto Ciambetti - e la mia speranza è quella di votare il candidato che sia all’altezza delle sfide che attendono il nostro

Paese e che, mi auguro sinceramente, nel corso del suo mandato firmerà l’autonomia del Veneto così come previsto dalla Costituzione e chiesto dai Veneti con il referendum consultivo del 22 ottobre 2017”. Giacomo Possamai esprime gratitudine per la fiducia e definisce “una bella responsabilità” l’alto incarico. “Ringrazio tutta la minoranza per la convergenza sul mio nome, è una fiducia che mi onora e una bella responsabilità. Saranno giornate impegnative e lo testimonia la fibrillazione di questi giorni. Non sarà semplice trovare un successore all’altezza di Mattarella, un nome veramente rappresentativo di tutti gli italiani, garante della Costituzione e che sia un punto di riferimento per le sfide che ci attendono”.


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Regione

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L’intervista. Andrea Martella, neo segretario regionale

Nuovo corso del Pd: “Partito protagonista della società veneta” In agenda l’assemblea regionale con tutti i circoli territoriali, la scuola di formazione politica e il coordinamento permanente degli amministratori

“I

l Partito Democratico è una grande comunità di donne e di uomini, ricca di competenze, talenti e sensibilità: il mio compito sarà quello di farlo ripartire rendendolo protagonista della società veneta.” Con queste parole Andrea Martella, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria, affronta l’importante sfida alla guida del Partito Democratico Veneto. Su quali fronti concentrerà il suo nuovo impegno? “Abbiamo l’opportunità e il dovere – spiega Martella – di attrezzare il nostro Partito perché sappia interloquire, in profondità, con il Veneto, che sia radicato, capace di affrontare al meglio le fragilità presenti nel nostro territorio e di rappresentare appieno le istanze della componente più dinamica della nostra società. Il lavoro, una nuova idea di sviluppo, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione delle nuove generazione e della componente femminile, la salute e il sociale, la scuola e la cultura, la modernizzazione e digitalizzazione del Veneto: questi alcuni degli elementi centrali del nostro impegno che dobbiamo essere in grado di rendere, a pieno titolo, punti chiave dell’agenda del Veneto, oggi e per il futuro”.

Il PD dopo la debacle delle ultime regionali ha certamente bisogno anche di una riorganizzazione se vuole essere un protagonista della vita politica veneta. Da dove ripartire? “Siamo chiamati ad investire in autorevolezza, competenza e merito; dobbiamo essere in grado di affrontare le questioni in profondità, di avanzare proposte che sappiano guardare avanti e lanciare una sfida di concretezza e modernità. Per farlo io ripartirò dai circoli territoriali del Partito che vanno messi al centro della nostra elaborazione politica e del nostro agire quotidiano: li dobbiamo rinforzare, anche dal punto di vista economico e organizzativo, sfruttando appieno le tante competenze che ci sono”. Quali le prime mosse da mettere in campo? “Io sono fermamente convinto che ogni impresa debba partire da una profonda e articolata organizzazione: credo questo sia un concetto che guardi al futuro e non al passato. Proprio per questo una delle prime cose che farò sarà indire la prima assemblea regionale di tutti i circoli del Veneto grazie alla quale avviare appieno il nostro percorso. Accanto a questa immagino due strumenti, a mio giudizio, decisi: una scuola di formazio-

ne politica e il coordinamento permanente degli amministratori attraverso il quale mettere in rete le tante buone pratiche, affrontare insieme i nodi del nostro territorio e produrre politiche d’insieme oggi indispensabili per consentire alla nostra regione di correre. Del resto, senza voler polemizzare, il Presidente Zaia ha preso moltissimi voti, ma con la sua condotta incentrata su immobilismo amministrativo e paternalismo politico, sta facendo perdere molte posizioni al Veneto”. Cosa serve perciò al Veneto in questa particolare fase? “Noi crediamo che alla nostra Regione sia indispensabile un nuovo piano di sviluppo, centrato sulla transizione ecologica e digitale, accompagnando le nostre imprese, il nostro manifatturiero, a cogliere pienamente una ripresa che oggi è presente, ma che va conquistata giorno dopo giorno. Dobbiamo farlo mettendo al centro il lavoro di qualità, stabile, in sicurezza e che non escluda, come troppo spesso succede, donne e giovani. E accanto al lavoro ci deve essere il diritto alla salute”. Sulla sanità regionale che posizione avete? “La pandemia ci ha fatto toccare con mano, in modo drammatico, tutti gli attuali

limiti del nostro sistema: lo sforzo encomiabile dei nostri medici e di tutto il personale sanitario non può essere vanificato dall’assenza di programmazione, dalla mancata integrazione con il sociale, dagli investimenti che tardano, dalla scarsa attenzione all’assistenza domiciliare e dalle assunzioni di nuovo personale che non arrivano. Il nostro obiettivo è quello di metterci in cammino, di riannodare i fili che legano la nostra comunità e di connetterli, appieno, con quelli della società veneta per costruire, anche attraverso percorsi elettorali inediti che vadano oltre i tradizionali schemi, un’alternativa alle politiche populiste delle destre”.

Il provvedimento. Zaia e Lanzarin: “Un passo significativo, tema forte della nostra richiesta di autonomia”

Risparmi di spesa in sanità, via libera al disegno di legge regionale Via libera da Palazzo Ferro Fini al disegno di legge “Risparmi in Sanità” in cui viene stabilito che, anche a fronte dello stress e del dispendio a cui è stato sottoposto il sistema sanitario regionale durante questo periodo di emergenza, per gli interventi a beneficio della salute la regione potrà attingere all’avanzo di amministrazione. “Quello sanitario è uno dei settori di spesa più rilevanti e, non a caso, è uno

dei temi forti della nostra richiesta di autonomia. - afferma il presidente Zaia - La legge regionale approvata in Consiglio regionale stabilisce, una volta per tutte, che, erogati adeguatamente i Lea (i Livelli Essenziali di Assistenza), i risparmi disponibili nel bilancio di esercizio del Veneto possono essere impiegati per ulteriori finalità sanitarie. Questa legge è la conseguenza diretta della nostra vittoria alla corte costituzionale di fronte alla quale

dovemmo resistere contro l’impugnativa del Governo per l’attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso. Avevamo ragione noi, semplicemente ci hanno fatto perdere due anni”. “Questa legge è un passo molto significativo, - aggiunge l’assessore alla sanità Mauela Lanzarin - perché viene sancito il diritto di ogni cittadino a ottenere quanti più fondi possibili per la sua salute e l’assistenza sociale, e quello della Regione

a utilizzare al meglio le risorse ottenute da una gestione oculata che sappia produrre servizi, ma anche risparmi. Poter utilizzare i risparmi ottenuti dopo aver erogato correttamente i Livelli Essenziali di Assistenza ci consentirà di finanziare nuove partite sul fronte sociosanitario, valutando di volta in volta le necessità sul tappeto. Un’arma in più – conclude Lanzarin – per rispondere alle necessità della gente”.


Regione

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La testimonianza. Firmato dal prof. Rodolfo Bettiol e dal giornalista Giovanni Coviello con prefazione di Renzo Mazzaro

Un libro sul processo “Banca Popolare” “Ciò che è accaduto non va dimenticato” “Questo libro nasce per rendere accessibili in modo immediato documenti e materiali che finirebbero nel dimenticatoio con il risultato di permettere ricostruzioni abborracciate o di comodo”

È

uscito il libro di Rodolfo Bettiol e Giovanni Coviello “Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo” edito dall’Editoriale Elas di Roma. Riportiamo alcuni passaggi della prefazione di Renzo Mazzaro. Il processo di Vicenza è stato il primo ad arrivare a sentenza per un crac bancario nell’Italia degli anni Duemila. Farà giurisprudenza o è solo un sasso nello stagno, destinato ad essere cancellato dalla prescrizione nei gradi successivi? I risparmiatori truffati con l’esercito dei loro avvocati che benefici portano a casa? Le imputazioni contestate dalla pubblica accusa coprono tutte le responsabilità o i pm hanno lasciato indietro qualcosa? Ci si poteva aspettare di me-

glio dal tribunale? La sentenza è equilibrata o era già scritta, come sostiene la difesa dell’ex presidente Gianni Zonin? E il resto del Cda? Se il presidente era il padrone assoluto della banca, come hanno stabilito i giudici, cosa ci stavano a fare i consiglieri? Per che cosa erano pagati? Ricordo che uno di loro, l’avvocato Vittorio Domenichelli, presidente del comitato rischi della banca, con rara onestà intellettuale ha lasciato detto che «se in capo al consiglio di amministrazione era concentrata una serie di funzioni, tale organo se ne deve assumere la relativa responsabilità». È rimasto solo lui a pensarlo? Questo libro nasce per rendere accessibili in modo immediato documenti e materiali che fini-

rebbero nel dimenticatoio con il risultato di permettere ricostruzioni abborracciate o di comodo, di passare sotto silenzio la dinamica di un disastro che affonda le radici in vent’anni di malagestio. Un’operazione civica, la definirei. Prodotta da una singolare joint venture: il burbero, ma benefico nel caso specifico, avvocato Rodolfo Bettiol, già professore

di procedura civile all’università di Padova, e il vulcanico e ridondante pioniere dell’informazione on line di Vicenza Giovanni Coviello. Un’accoppiata nata con le frequentazioni nelle battaglie per costruire un sistema di indennizzo ai soci dei risparmiatori delle banche collassate, cui Bettiol ha tecnicamente contribuito e che Coviello ha raccontato e sostenu-

to. Coviello è stato l’unico a seguire con la telecamera di ViPiù l’intero processo. Ora questo libro celebra il funerale della Popolare di Vicenza, raccogliendo gli atti in 109 video linkabili con QR code. Alcune udienze sono suddivise in più video. Tutti i 116 verbali delle udienze sono trascritti e scaricabili. Le indicazioni su come farlo sono nell’indice.


Intervista a Giorgia Gay. Direttore responsabile de LaPiazzaweb e LaPiazza24

Intervista a Costantino Da Tos. Consulente per il progetto audio LaPiazza24

“Ecco il notiziario audio che “La straordinaria potenza mancava. Raccontiamo il Veneto dell’audio, un’evoluzione sotto ogni punto di vista” naturale dell’informazione”

Le notizie da tutte le città del Veneto, dal 10 gennaio, sono in streaming nel sito www.lapiazzaweb.it, sui principali siti di informazione veneta e in FM su Radio Pico, Radio Canale Italia, Radio Volami Nel Cuore

“L

a Piazza è entrata a far parte della mia strada professionale nel 2004: da allora sono passati 18 anni e non ha mai smesso di essere un lavoro stimolante. Trovo che il migliore pregio di questa realtà editoriale e di questa squadra sia la capacità di spingersi sempre “un po’ più in là”. E sono stati proprio questa voglia di sperimentare e questa capacità di pensare fuori dagli schemi gli elementi che ci hanno portato a questa nuova sfida editoriale, ovvero il il progetto audio LaPiazza24” Giorgia Gay, direttore de LaPiazzaweb e LaPiazza24, racconta così la novità del 2022. Le notizie da tutte le città del Veneto, dal 10 gennaio, sono in streaming web nel sito www.lapiazzaweb.it, sui principali siti di informazione veneta e in FM sulle radio del

Veneto: Radio Pico (frequenze 90.6), Radio Canale Italia (90.4), Radio Volami Nel Cuore (101.9). Gli appuntamenti con le notizie sono dal lunedì al venerdì alle 8:30, 11:30, 17:30 e 18:30. Il sabato alle 8:30 e alle 11:30. Come vi siete preparati a questa nuova sfida editoriale? “Abbiamo per prima cosa messo in piedi una squadra che fosse in grado di realizzare un prodotto di qualità, sotto ogni punto di vista, in redazione e sul campo. Nel corso degli ultimi due anni, in particolare, la redazione web de La Piazza è cresciuta, con la presenza di collaboratori nelle principali città, che quotidianamente raccolgono notizie, pubblicano approfondimenti, realizzano interviste. Tutti materiali preziosi, a cui abbiamo dato una nuova forma: non solo quella scritta ma, appunto, quella audio. Abbiamo poi coinvolto le nostre principali fonti, informando gli enti con cui dialoghiamo ogni giorno, i protagonisti della politica, i sindaci delle nostre città, le forze dell’ordine. Abbiamo trovato grande disponibilità sotto ogni aspetto e questo ha reso possibile l’avvio dei notiziari che, dal 10 gennaio, raccontano il nostro Veneto”. Un’informazione così mancava nel panorama regionale, giusto? “Sì. E non a caso abbiamo trovato grande attenzione dalle emittenti radiofoniche su cui trasmettiamo. Le radio nel nostro territorio non avevano, fino a oggi, prodotti editoriali professionali, quotidiani, dedicati al Veneto”. Quattro notiziari quotidiani non sono pochi, come li realizzate? “Non sono pochi, è vero. È un flusso di lavoro costante e continuo. Ma le notizie che ogni giorno pubblichiamo nel nostro sito web sono svariate decine, da ogni città - piccola o grande che sia - della nostra regione. La sfida, se vogliamo, è quella di decidere cosa raccontare e come farlo al meglio. Ed è per questo che, dopo una fase di rodaggio, arriveranno presto altre novità, ma per ora non posso svelare nulla”.

“L

a percezione del mondo avviene attraverso i sensi e lo stesso accade anche nel mondo dei media, con cui si raggiungono le persone, gli ascoltatori. Ad esempio, la lettura del giornale coinvolge la vista, il tatto e, un tempo, anche l’olfatto con l’odore di petrolio della carta. Il web è stata la successiva evoluzione de La Piazza, attraverso cui si è aggiunta una nuova esperienza: quella delle immagini e dei movimenti. Un’esperienza che di nuovo coinvolge la vista, ma anche l’esplorazione attraverso la ricerca. Mancava, però un’esperienza legata all’udito, che tra l’altro è uno dei sensi più ancestrali e che ha la straordinaria capacità di ricreare delle immagini: un suono corrisponde a un oggetto che a sua volta viene visualizzato nella nostra mente. Questo ha un’enorme importanza, un grande fascino e valore. L’evoluzione naturale dell’informazione di una testata giornalistica, dunque, non poteva che arricchirsi di un ulteriore linguaggio di comunicazione: l’audio, con il racconto a voce delle notizie”. Costantino Da Tos è il consulente de La Piazza per il progetto audio che è stato lanciato a gennaio, con 4 notiziari quotidiani in onda on line e su Fm. Perché è così importante questa svolta audio? “Pensiamo alla lettura del giornale: mentre sfoglio le pagine e leggo le notizie non ho la possibilità di fare altro. Invece grazie all’audio posso dedicarmi ad altre attività, ad esempio guidare per andare al lavoro e nel frattempo scoprire ciò che succede nel mondo. Ed è l’aggiunta dell’elemento audio che rende l’offerta editoriale della Piazza ancora più speciale: offre tutti gli strumenti per rimanere informato, con immediatezza. L’audio ha in più il fascino della visualizzazione delle immagini tramite il racconto e le voci. Tutto questo rende questo mezzo molto importante: ecco perché dico che per chi fa informazione è un’evoluzione naturale, specie in un periodo in cui l’audio ha assunto un’enorme importanza, grazie alla varietà

di strumenti per poterlo fruire: quelli legati al web e a internet, la tradizionale radio Fm, gli smart speaker”. Come si è arrivati alla definizione dell’offerta con 4 notiziari quotidiani? “È un nuovo impegno per l’editore e quindi è stato scelto di cominciare con questa formula per dare alla struttura tecnica, ai redattori, ai collaboratori e ai giornalisti, la possibilità di rodarsi. Ma pian piano aumenteremo il numero delle edizioni. Intanto, questi quattro notiziari hanno un posizionamento strategico nei palinsesti: durante il drive time la mattina e il ritorno a casa della sera”. Anche da un punto di vista commerciale l’offerta diventa maggiore e più varia. “Certo. Se per l’utente nasce un nuovo modo di rimanere informato, i clienti pubblicitari dal canto loro hanno ora la possibilità di comunicare in modo nuovo con i loro possibili clienti. Ma la cosa più importante è integrare la comunicazione attraverso più strumenti: la carta stampata, il web e tutto il mondo dell’audio, appunto. È questa strategia ideale e vincente per raggiungere in modo più efficiente e nuovo i clienti. Da oggi con un unico soggetto, che è La Piazza, si riescono a utilizzare tutti i media”.


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GENNAIO 2022

on-line:

Salute Covid e contagi

Le misure per fronteggiare l’emergenza

“A

Obbligo vaccinale e green pass rafforzato, le nuove disposizioni

l fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2, si applica ai cittadini italiani e di altri Stati membri dell’Ue residenti nel territorio dello Stato, nonché ai cittadini stranieri che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età”. Così recita l’ultimo decreto legge approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri (sei articoli in tutto). Si introduce, all’articolo 1, l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50. Esenzione o differimento dell’obbligo solo in casi particolari. Il Dl prevede l’esenzione (o il differimento) dall’obbligo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del ministero della Salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti Sars-CoV-2. Per chi sia immunizzato per aver contratto la malattia, l’obbligo è solo rinviato: secondo il testo “l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante – determina il differimento della vaccinazione”. Smart working nel nuovo Decreto legge. Il Consiglio dei Ministri è stato informato dal Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta che è stata adottata d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile. Prosegue alla pag. seguente


Salute

32 Le indicazioni della Regione Veneto

Le misure per fronteggiare l’emergenza LE TEMPISTICHE Dal 10 gennaio è obbligatorio il green pass rafforzato (con vaccino o guarigione) per il trasporto pubblico (aerei, treni, navi, bus) anche locale; ristoranti e bar anche all’aperto e al banco; spettacoli (concerti, cinema, intrattenimento, musica dal vivo…) anche all’aperto; alberghi e strutture ricettive (anche ristornati e bar all’interno); sagre, fiere e feste conseguenti a cerimonie civili e religiose, centri congressi, mostre e musei; impianti di risalita, piscine, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, oltre a palestre al chiuso

e centri termali, salvo attività terapeutica; centri culturali, sociali e ricreativi anche per attività all’aperto; parchi tematici e divertimento, eventi e competizioni sportive , anche all’aperto, sale giuoco, scommesse e casinò per cui era già previsto. Dal 20 gennaio è obbligatorio il green pass base (anche con tampone) per barbieri, parrucchieri e centri estetici. Dal 1 febbraio entreranno in vigore le sanzioni per gli ultracinquantenni non vaccinati e l’obbligo del green pass base per uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali (escluse quelle di primaria

necessità come alimentari e farmacie). Dal 15 febbraio è previsto l’obbligo del green pass rafforzato nei luoghi di lavoro per chi ha più di 50 anni. Chi non ce l’ha dovrà osservare il divieto di accesso ai luoghi di lavoro (l’inosservanza comporta una sanzione con multe da 600 a 1500 euro), conserva il posto di lavoro ma non lo stipendio; è prevista la possibilità di sostituire il lavoratore sospeso per 10 giorni, sostituzione che potrà essere rinnovata fino al 31 marzo. SCUOLA, NUOVE NORME PER LA QUARANTENA L’articolo 4 del Dl disciplina la gestione dei casi di positività nel sistema educativo, didattico e formativo. In sintesi, questa la casistica in base al tipo di scuola e al numero dei contagi accertati. Asili nido (scuole dell’infanzia) In presenza di un caso di positività nella stessa sezione, si applica alla medesima sezione una sospensione delle relative attività per una durata di dieci giorni. Scuole elementari (primarie)

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– in presenza di un solo caso di positività nella classe, si applica alla medesima classe la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare (testing di verifica) da svolgersi al momento di presa di conoscenza del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni. – In presenza di almeno due casi di positività nella classe, si applica alla medesima classe la Dad per la durata di dieci giorni. Scuole Medie e Superiori (scuole secondarie di I e II grado) – Fino a due casi di positività in classe: autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo Ffp2 e con didattica in presenza. – Con tre casi di positività in classe: per i non vaccinati che o non abbiano completato il ciclo o guariti da almeno 120 giorni: Dad per 10 giorni. Per gli studenti guariti dal Covid o che abbiano completato il ciclo vaccinale: autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo Ffp2

– Con almeno quattro casi di positività in classe: Dad per la durata di dieci giorni. Test anti-Covid gratis agli studenti in auto sorveglianza TRASPORTO SCOLASTICO Per gli scuolabus o altre modalità di trasporto riservate agli studenti, escluso il trasporto pubblico ordinario, è obbligatorio indossare le mascherine di tipo Ffp2 per gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, almeno fino al 10 febbraio, salvo diverse diposizioni. L’articolo 5 del Dl contiene alcune misure urgenti per il tracciamento dei contagi Covid tra gli studenti. In particolare, il Commissario per l’Emergenza Coronavirus potrà contare su uno stanziamento da 92 milioni e 505mila euro fino al 28 febbraio 2022 per una campagna di test rapidi gratuiti destinata al tracciamento dei contagi Covid tra gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette alla autosorveglianza.

Le indicazioni della Regione Veneto

Positivi al Covid o contatti stretti, come comportarsi?

Q

uali procedure seguire nei casi in cui si risulti positivi al Covid-19 o si è stati in contatto stretto con un soggetto positivo? Premesso che è sempre opportuno fare riferimento al proprio medico curante per il monitoraggio delle proprie condizioni di salute, la Regione Veneto ha fornito le indicazioni standard, diversificate a seconda dei casi. Se si risulta positivi al Covid, mediante test molecolare o antigenico, senza particolare sintomatologia, per i vaccinati (con dose booster o solo ciclo primario da meno di 120 giorni) o guariti (da meno di 120 giorni) è previsto un isolamento di 7 giorni che termina con ulteriore test (molecolare o antigenico) negativo, che non va effettuato in farmacia. In caso di positivi (con test molecolare o antigenico) con sintomi sono previsti sempre 7 giorni di isolamento a partire dal giorno in cui hanno avuto inizio i primi sintomi. Se, dopo 7 giorno di isolamento, il test (molecolare o antigenico) effettuato , in ogni caso, dopo almeno tre giorni di assenza di sintomi, risulta negativo, allora si può considerare concluso il periodo di isolamento. Nel caso in cui dovesse essere positivo, il test va ripetuto dopo altri 7 giorni. Se dovesse risultare ancora positivo, l’isolamento si considera terminato dopo il 21° giorno. Se invece ad essere positivi sono i non vaccinati o i vaccinati con ciclo primario incompleto o completo da meno di 14 giorni o più di 120 giorni, allora i giorni di isolamento previsti sono 10 dal test positivo in caso di asintomatici; nei soggetti con sintomi presenti prima del test, il conteggio dei giorni di isolamento parte dall’inizio dei sintomi. Il test di guarigione va effettuato dopo il decimo giorno per gli asintomatici, ovvero dopo il decimo giorno con almeno 3 giorni di assenza di sintomi per i sintomatici. In caso di test ancora positivo, quest’ultimo va ripetuto dopo altri 7 giorni, se è ancor positivo l’isolamento termina dopo il 21° giorno. Se si è stati in contatto stretto con un positivo, allora è previsto un periodo di auto-sorveglianza (auto-monitoraggio quotidiano della temperatura e di eventuali sintomi sospetti) di 5 giorni dall’ultimo contatto con altri 5 di attenzione alla comparsa di eventuali sintomi, e l’utilizzo della mascherina di tipo Ffp2 in tutti gli ambienti frequentati per 10 giorni. Questa procedura è prevista per i vaccinati, con dose booster o solo ciclo primario da meno di 120 giorni, o guariti da meno di 120 giorni. I vaccinati da più di 120 giorni e con green pass valido devono osservare invece una breve quarantena di 5 giorni, dal contatto stretto, e monitorare l’eventuale manifestazione di sintomi. Al termine della quarantena devono effettuare un test molecolare o antigenico (anche in farmacia o presso il proprio medico curante). In caso di sintomi va contattato il medico curante. I non vaccinati, i vaccinati con ciclo primario incompleto o completo da meno di 14 giorni o più di 120 giorni, invece, devono osservare una quarantena di 10 giorni. La quarantena termina con un test (molecolare o antigenico) negativo. Dopo 4 mesi dalla guarigione si può aderire alla campagna vaccinale.


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A tavola

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Idee in cucina, tra gusto, sapori del territorio e creatività

Zuppa di cavolo, verza e fagioli cannellini

Insalata di finocchi e arance

La zuppa di cavolo verza e fagioli cannellini è un primo piatto di stagione semplice e gustoso. Una ricetta facile e completa, adatta anche a chi segue un regime alimentare d’impostazione vegetariana o vegana.

Per gli amanti dell’insalata anche d’inverno si possono trovare sfiziose combinazioni di ingredienti DI stagione. L’insalata di finocchi, arance è una ricetta facile e veloce, perfetta per un contorno sfizioso e leggero o un antipasto gustoso.

Ingredienti: 1 cavolo verza; 150 g di fagioli borlotti secchi; 2 patate; 1 gambo di sedano; 1 cipolla; 1 carota;1 litro di brodo vegetale; rosmarino; olio extravergine di oliva; sale; pepe (facoltativo) e crostini di pane Preparazione: Lavate i fagioli sotto acqua corrente, versateli in una ciotola capiente e riempite con abbondante acqua fredda. Lasciate in ammollo per circa 12 ore. Scolate i legumi e lessateli in abbondante acqua a fuoco lento, i fagioli devono essere morbidi ma non completamente cotti. Ripulite la verza e toglietele foglie esterne più dure, tagliatela a listarella. Fatela sbollentare in una pentola con abbondante acqua salata per circa 3 minuti. Scolatela, lasciatela raffreddare. In una casseruola fate soffriggere l’olio e la cipolla tritata. Aggiungete ora le patate tagliate a tocchetti e i fagioli, seguiti dalla verza a listarelle. Mescolate, coprite a filo con il brodo vegetale. Salate e insaporite con il rosmarino e lasciate cuocere per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto. Servite la zuppa con crostini di pane tostati.

Ingredienti: 2 finocchi; 2 arance; 6 noci (facoltativo); olio extravergine di oliva; sale e pepe nero Preparazione: Pulite i finocchi, eliminando i gambi e le foglie esterne più dure e filamentose. Tagliatelo a fettine sottili, lavatelo ed asciugatelo per bene. Tagliate le arance, rimuovendo anche la pellicina esterna degli spicchi. Riducete le arance a pezzettini. Disponete il tutto in un’insalatiera. Condite con un giro d’olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Potete aggiungete anche le noci sminuzzate per dare un sapore ancora più delicatocottura finchè non saranno dorate.

Rubrica a cura di

Sara Busato


Oroscopo

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Ariete E’ tempo di dare concretezza ai progetti conservati nel cassetto da tempo. Questo inizio di anno rappresenta la giusta occasione per capire come realizzarli e in cosa investire

Gennaio

Toro Inizia un periodo di grande ispirazione sul piano lavorativo ma anche sentimentale. Fidarsi del proprio istinto e lasciarsi guidare dalle sensazioni è la strategia vincente

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Bilancia L’inizio del nuovo anno rappresenta la giusta occasione per trovare nuovi equilibri, abbandonando vecchie consuetudini, ormai nocive, e nuovi timori. E’ tempo di risanare vecchie ferite

Scorpione

Atteggiamento costruttivo e concretezza per far decollare il nuovo anno

E’ sempre più impellente la necessità di uscire da una dinamica di dipendenza affettiva. I tempi sono maturi per affrontare le difficoltà che potrebbero derivare da questa ricerca di libertà

Gemelli

Sagittario

E’ il caso di allargare gli orizzonti, sia nelle relazioni con gli altri sia in campo lavorativo. Nuove prospettive possono rivelarsi davvero interessanti e stimolanti per crescere

Potresti diventare davvero protagonista della tua vita se saprai mettere a frutto tutto il tuo valore e il tuo potenziale. E’ questa l’occasione per ripartire all’insegna delle novità su tutti i fronti

Cancro

Capricorno

Da gennaio è possibile avere finalmente riscontri incoraggianti dopo tanti sforzi investiti in progetti ambiziosi e di non facile realizzazione. Aumenta l’entusiasmo ma calibrate le forze

Concentratevi sulla vostra forza di volontà per ottenere il meglio da voi stessi. Prendetevi cura di voi per tornare ad essere le persone determinate che eravate, decise a centrare ogni obiettivo

Leone

Acquario

Tirate fuori il meglio di voi stessi, divertendovi, e date spazio alle vostre passioni. Saprete essere contagiosi, con il vostro entusiasmo, e intraprendenti di fronte a nuove prospettive

Immaginate ora il vostro futuro e iniziate a lavorare di conseguenza. Il lavoro sarà prioritario ma anche gli affetti chiedono la vostra attenzione. E’ ora di capire bene cosa volete portare avanti

Vergine

Pesci

Inizia un periodo impegnativo a causa dei tanti compiti che siete chiamati ad assolvere. Capacità organizzative e sostegno dagli affetti non mancano. Sarete soddisfatti del risultato

Concentratevi su di voi e il vostro benessere psicologico e fisico. Potrete trovare nuove energie per affrontare le sfide che il nuovo anno vi pone davanti


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