laPiazza delle Terme Euganee - Febbraio 2024

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FEBBRAIO 2024

Periodico d’informazione locale - Anno XXXI n. 39

delle Terme Euganee

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F

orse Carlo Mazzacurati ne avrebbe ricavato qualche spunto per un nuovo film o uno dei suoi indimenticabili personaggi di un Veneto irrequieto e inquieto, sempre un po’ border line e alle prese con le proprie contraddizioni. Chissà se il grande regista, scomparso troppo presto dieci anni fa, avrebbe aggiunto alla sua potente galleria di veneti fuori dagli schemi anche “fleximan”, il giustiziere degli autovelox osannato sui social. Chissà come avrebbe raccontato le prodezze di questo vandalo (ammesso che sia uno solo) che a colpi di flessibile ha imposto a livello nazionale la narrazione del povero automobilista vessato dalle multe che risolve il problema da sé e che entra persino nel dibattito politico, facendo il paio con la crisi isterica provocata dalla “scoperta” delle città a 30 all’ora. Ancora una volta emerge la figura dell’eroe solitario, un po’ rude e un po’ romantico, pronto a combattere il “sistema” con le sue mani, pronto ad appianare le ingiustizie e le prevaricazioni con un taglio netto al palo che sorregge gli autovelox insieme ai nostri alibi. Allora non c’erano i social ma i “serenissimi”, giusto per fare un esempio, avrebbero goduto della stessa popolarità sul web. E’ la fin troppo facile scorciatoia che rifugge la complessità, la riflessione, il confronto civile.

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BOARETTO AGLI AMMINISTRATORI DI ABANO E MONTEGROTTO: “LE TERME E IL TRADIMENTO DELLA VOCAZIONE NATURALE DEI TERRITORI” L’architetto riflette sulla necessità di una pianificazione urbanistica, frutto di un’uniformità di scelte politiche, culturali condivise in una “visione” di sistema. Le “Terme diseguali” non sono più attuali in un mondo che è profondamente cambiato

Servizio a pag. 6

Territorio

AUTONOMIA, PRIMA VITTORIA IN AULA AL SENATO: ESULTA IL CENTRODESTRA MA ORA LO SCONTRO SI FA PIU’ ACCESO, OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO

Servizio a pag. 24

FINE VITA BOCCIATO PER UN VOTO, IL CONSIGLIO REGIONALE SI DIVIDE TRA SORPRESA E NUOVE POLEMICHE Servizio a pag. 23

ELEZIONI E GRANDI MANOVRE NEI PARTITI, L’INCOGNITA SUL TERZO MANDATO E LA MOSSA DEL LEGHISTA STEFANI

Il nodo delle riforme

Servizio a pag. 25

segue a pag. 5

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Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto

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l voto favorevole del Senato al disegno di legge sull’autonomia differenziata rappresenta la pietra miliare che segna l’accelerata finale verso un traguardo di rinascita per il Paese; per tutto il Paese. Il Veneto, la nostra Regione, è stata l’apripista di un percorso che, una volta portato termine, sarà occasione di progresso e giovamento per tutte le realtà territoriali, anche quelle verso le quali rimane indispensabile un’attenzione solidale. segue a pag. 5

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Approvato all’unanimità il nuovo statuto e la trasformazione in Società Benefit

Nasce la nuova Etra

Rinnovata la Governance, confermata la guida del Presidente Flavio Frasson È nata la nuova Etra. Il 29 gennaio scorso, è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea dei Soci il nuovo statuto che prevede anche la trasformazione della multiutility in Società Benefit. Con la modifica dello statuto societario, i Soci di Etra hanno deciso di passare da un sistema duale di governance ad uno tradizionale, che affida l’amministrazione della Società ad un Consiglio di Amministrazione composto da 5 membri, e la verifica del rispetto della legge, dello statuto e dei principi di corretta amministrazione ad un Collegio Sindacale composto da tre membri (più due supplenti). Il controllo analogo sulla società in house resta, invece, affidato a tutti i suoi Soci, riuniti nell’organismo aggregato denominato Comitato di Coordinamento.

entusiasmo. Ma soprattutto, garantendo il costante e pieno coinvolgimento dei Soci, dei dipendenti e del territorio che Etra si onora di servire - sottolinea il confermato Presidente

Consiglio di Sorveglianza che si è impegnato per permettere la crescita di questa Azienda, che adesso può guardare al futuro con impegno, visione e basi solide». Con oggi si chiude il lungo percorso, avviato nell’estate del 2021, che ha portato l’odierna Assemblea Straordinaria di Etra alla modifica dello statuto societario; percorso che ha visto il coinvolgimento e la piena partecipazione di tutti i Comuni soci della multiutility. La bozza del nuovo Statuto è stata infatti approvata da tutti i consigli Comunali e l’Assemblea di oggi è l’ultimo tassello che suggella questo epocale passaggio.

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Con la modifica statutaria, Etra ha acquistato anche la qualifica di Società Benefit, integrando il proprio oggetto sociale con obiettivi di beneficio comune, da perseguire nell’interesse dell’Ambiente, del Territorio e delle Persone.

Veneto24 passa al sistema di ultima «La scelta di passare a Società Benefit - sotgenerazione DAB che permette di ascoltare anche Confermati i 5 membri del nuovo Consiglio Flavio Frasson - Il mio ringraziamento va a tolinea la Presidente del neonato Consiglio di Elena Pavan - ci permetterà di tutti i con Sindaci,una che ci hanno accompagnato in Presidenza, di Amministrazione: Flavio Frasson, laPre-radio qualità audio perfetta. concentrarci maggiormente sugli obiettivi di Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Etra

sidente, Tiziana Stella, Vicepresidente e Sil- questa delicata fase di transizione e al Consiglio di Sorveglianza via Ruffato, Giansandro Todescan Etra ha acquisito la qualifica uscente, presieduto e Corrado Paganin quali consigliedi Società Benefit, integrando da Morena Martini, ri. Nominato anche il Collegio www.veneto24.it il proprio oggetto sociale con Sindacale con Carlo Vedove alla obiettivi di beneficio comune presidenza, Andrea Albanese, Ena favore dell’ambiente, della rica Favero quali membri effettivi, società, delle persone e del supplenti Mauro Micheli e Cristina territorio. Zarpellon. I componenti del Consiglio di Presidenza, espressione del territorio, presieduti dal sindaco di Bassano del Grappa Elena Pavan sono: Ornella Leonardi, Massimo Righetto, Valter Gallo, Valentino Turetta, Simone Bontorin, Antonella Corradin, oltre ai presidenti dei Bacini Brenta per i Rifiuti, Antonella Argenti e del Bacino Brenta Luca Pierobon. «Le sfide che ci attendono sono tante ed ambiziose e, come finora fatto, intendiamo perseguirle con abnegazione, professionalità ed

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beneficio comune, con una crescente sensibilità per i temi sociali e ambientali, il benessere delle persone e la crescita del territorio».

per aver lavorato al servizio del nostro Territorio e dei nostri utenti». «Con orgoglio saluto la nuova Etra e la costituzione dei nuovi organismi - sottolinea Morena Martini - Lascio con un pizzico di emozione un

Sede Etra di Cittadella (PD)


Dove lo butto? Olio alimentare L’olio, se disperso nell’ambiente, inquina: • il sottosuolo,, perché contamina i pozzi di acqua potabile; • la flora,, perché impedisce alle radici delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive; • gli specchi d’acqua, perché impedisce l’ossigenazione e compromette la vita della flora e della fauna. Non va gettato nel wc o nel lavandino perché causa tappi e intasamenti nelle condutture anche domestiche con conseguenti danni agli impianti. L’olio per uso alimentare è: • l’olio usato in cucina per friggere; • l’olio di conservazione dei cibi in scatola o in vetro • l’olio, di oliva o di semi, usato per condire

COME RACCOGLIERE L’OLIO ALIMENTARE

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Raccogliere l’olio a temperatura ambiente in un contenitore a perdere (bottiglie o flaconi di plastica).

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Una volta riempito, chiudere bene il contenitore con il tappo.

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Inserire il contenitore nelle cisterne gialle dislocate nel territorio.

Verifica sul sito di Etra dove sono posizionate le cisterne nel tuo Comune.


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Facciamo il punto

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Ex camping Sporting Center, entro 24 mesi sarà Union Lido Terme

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continua da pag. 1

Autonomia, stiamo cambiando il Paese Luca Zaia Governatore Regione Veneto

L’Autonomia sarà il volano, anche in termini di entusiasmo e partecipazione alla vita pubblica, che condividiamo con le nuove generazioni, con i ragazzi che vedono nel cambiamento del Paese le basi per costruire con orgoglio e passione il loro futuro. Ringrazio i Senatori che hanno consentito di coronare questo primo voto positivo del Parlamento. Anche a fronte di tante affermazioni udite in questi giorni sento di dover ripetere e confermare che l’autonomia non vuole lasciare indietro nessuno, non è la fuga dei ricchi dalla nave in difficoltà. È un nuovo modo di unire e progredire insieme, superando con un moderno regionalismo le rovine di uno statalismo che, questo sì, nei decenni passati ha prodotto territori a differenti velocità. Di fronte alla portata storica della riforma che si sta profilando va ribadito chiaramente come l’autonomia non è la secessione dei ricchi che qualcuno si ostina a fare credere. Nessuna regione sarà privata di qualcosa e godrà, invece, di maggiori opportunità di crescita. La cabina di regia dei Lep mette a terra importanti e maggiori diritti dei cittadini, che saranno la garanzia di prestazioni e servizi uniformi su tutto il territorio nazionale. Lo stesso termine ‘differenziata’ non indica diversità tra le regioni ma identifica un sistema di autonomia articolato e virtuoso, già sperimentato con successo in altri grandi paesi europei come la Germania.

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e ne va un pezzo di storia di Montegrotto. L’attesa trasformazione dell’ex camping Sporting Center è ufficialmente in corso con le demolizioni, un passo fondamentale verso la nuova realizzazione del camping 5 stelle in strada Romana, che sarà denominato Union Lido Terme. Le operazioni sono partite già a metà ottobre e procedono con costanza. La prima fase delle demolizioni ha visto lo smantellamento dei vecchi scivoli, la rimozione degli arredi all’interno dei fabbricati e la demolizione dei servizi igienici sia nelle piazzole che nelle aree centrali. Successivamente, è stata eseguita la perimetrazione delle piazzole, della viabilità e dei sottoservizi. Il focus è stato rivolto sull’ex hotel, con particolare attenzione al recupero dei materiali riutilizzabili, come travi e tavelle, che verranno impiegati per la realizzazione dei nuovi fabbricati. La struttura del secondo edificio, che ospitava la discoteca Luna Blu, verrà conservata e sottoposta a una ristrutturazione mirata. Il percorso di trasformazione dell’ex Sporting Center – ora Union Lido Terme - è previsto duri circa 24 mesi, con le fasi di nuova edificazione che prenderanno ufficialmente il via nella primavera-estate dell’anno appena iniziato. Alessandro Sgaravatti, amministratore della struttura, che si estende su una superficie di 70 ettari, sottolinea che “la fase progettuale è conclusa, e ora stiamo definendo gli ultimi dettagli per la presentazione degli esecutivi all’amministrazione comunale”, spiega. “Con il Comune e con gli enti preposti manteniamo una stretta collaborazione e condivisione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e di sviluppo economico, che fin dall’inizio hanno contraddistinto questa iniziativa, così importante per la rinascita della ricettività open-air a Montegrotto e, più in generale, nel comprensorio termale euganeo”.

In corso la trasformazione con le demolizioni della vecchia struttura nell’area che diventerà un camping a 5 stelle

Continua a fare molta più presa l’idea della “lotta” contro i cosiddetti “poteri forti”, via via identificati nell’autorità, nelle leggi, nelle regole che stanno alla base della società democratica nella quale abbiamo la fortuna di vivere. Ed è proprio perché siamo liberi di esprimere il nostro pensiero che molti possono osannare anche un gesto criminale come quello di abbattere un bene pubblico, che dovrebbe servire a migliorare la sicurezza sulle strade. Certo è il segnale dell’esasperazione di automobilisti, gente che va al lavoro e che ogni giorno è in automobile per necessità, di chi si sente braccato e punito ingiustamente. Sicuramente c’è qualcosa che non va nella gestione di questi apparecchi così come della mole di multe che staccano in continuazione, alle quali si aggiungono altre gabelle che fanno lievitare cifre già importanti. Ma non serve imbracciare un flessibile nel cuore della notte per cambiare le cose. Ora in tanti auspicano una “riflessione”: ben venga, purché non si limiti a facili e vuoti slogan. continua da pag. 1

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Federico Franchin

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delle Terme Euganee

è una testata giornalistica di proprietà di Srl

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Abano Terme e Montegrotto Terme per un numero complessivo di 11.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 5 febbraio 2024


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Riceviamo e pubblichiamo. Le riflessioni dell’architetto Emanuele Boaretto

Abano, Montegrotto e le Terme diseguali Il mondo è cambiato, ci sono nuove priorità per il futuro come l’attenzione al paesaggio naturale e alle sue risorse. Fondamentale è una pianificazione urbanistica frutto di una “visione” politica di sistema che ancora manca alle amministrazioni locali, frammentate su un tempo ottocentesco

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o avuto modo di leggere “A piedi nudi sul cemento”, di Michele Munafò e Luisa De Biasio Calimani. La lettura dei contenuti porta alla comprensione del mondo che ci circonda. Mettendo poi insieme le informazioni che ci vengono dai media, le decisioni delle amministrazioni dei territori ed il vissuto delle comunità termali, si coglie la distonia del sistema, la stonatura delle scelte e il tradimento della vocazione naturale dei territori. Esiste una contraddittorietà nel governo dell’insieme, decisioni “diseguali”. Un mantra che riecheggia dopo la pandemia è “il mondo è cambiato”. Questo impone un profondo ripensamento e l’Europa si è messa alla testa di questo ripensamento proponendo radicali interventi non sempre indolori, che dovrebbero essere fatti propri dalle gerarchie di governo in una consonanza complessiva. La Commissione Europea ha individuato nei due pilastri del Green Deal e della digitalizzazione la resilienza delle nostre società. Tra le diverse priorità per il futuro sono soprattutto tutelare la presenza e il contatto con la natura e un’attenzione alle risorse naturali non rinnovabili come il suolo. E ancora, il modello urbano non deve essere basato sulla “densificazione” (termine usato nel recente Masterplan di Montegrotto), valorizzando al massimo i vuoti con lo scopo che restino tali. La subdola teoria della “densificazione” ha fornito la giustificazione a Leggi, procedimenti e accordi pubblico privati subalterni alla rendita. L’Urbanistica contemporanea deve capovolgere questa filosofia, partendo proprio dai vuoti (dismissioni, edifici abbandonati, aree ancora libere) evitando di coprirli di cemento. Antonio Caderna scriveva che

dagli anni 50 si è “degradato quel paesaggio di cui per generazioni siamo stati artefici, distruggendo l’identità culturale tra fondale e attore”. La riflessione corre alle nostre Terme, considerate la stazione termale più grande d’Europa per la salute preventiva che ha visto la sua vocazione termale, curativa e di soggiorno, sostituita in maniera irreversibile dalla logica della residenza che ha soffocato in un mare di cemento l’industria turistico termale. Basti pensare che lo sviluppo alberghiero si è concluso ai primi anni ‘80 per poi veder un declino che ad oggi non si è ancora fermato, mentre la popolazione delle due principali cittadine è passata dai 25.319 abitanti del 1981 ai 31.435 del 2021 cioè +24,15%. Questo 24% in più, relativo ai pernottamenti dei residenti, contro il -12% dei pernottamenti turistici, certifica come questo territorio sia sempre più residenziale, “dormitorio”, e sempre meno turistico termale. In questi 40 anni la politica di sviluppo dell’intero bacino è stata indirizzata soprattutto verso la cementificazione residenziale, artigianale-manifatturiera e commerciale. All’Urbanistica regolativa che assegnava al soggetto pubblico il compito di guidare i processi di trasformazione del territorio, garantendo alla popolazione l’esercizio del “diritto alla città”, si è sostituita un’Urbanistica della contrattazione individuale che interviene su singoli interventi avulsi dal contesto di pianificazione generale. Ad Abano la “zonizzazione” del paese ha portato ad uno sviluppo residenziale capace di attirare sul territorio una immigrazione estranea alla sua storia, rompendo l’equilibrio naturale e l’andamento demografico declinato nelle varie sfaccettature che soddisfano l’esi-

Emanuele Boaretto

genza della casa come residenza senza costruire comunità. L’aver perso l’occasione di dotare il territorio di uno spazio pubblico per incontrare le comunità, dove la cultura potesse essere veicolo di crescita è stata un’ulteriore opportunità mancata. A Montegrotto si è iniziato in ritardo a destinare aree per una edificazione residenziale che, contrariamente all’andamento demografico naturale del paese, innescasse un’uguale immigrazione anch’essa estranea al contesto socio-economico del comune. Aveva uno spazio ma lo ha lasciato andare in rovina e ora cerca, senza grande passione, che qualche privato venga in aiuto. Ma sono le ultime scelte dell’amministrazione, non condivise con i cittadini, ad aumentare la distanza tra quello che si dovrebbe fare e quello che invece si fa. Il centro commerciale all’ex Hotel Cristallo, dalla parte dell’imprenditore che lo vuole costruire è al top del posizionamento, all’intersezione di assi viari che contano un gran volume di traffico di passaggio, destinato ad aumen-

Sintonizzati sul futuro. PIZZERIA

GRAZIE

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per averci scelto e per continuare a sceglierci

tare. Questo intervento non si sposa affatto col modello di comune turistico termale. Non è dato sapere se sia stata fatta una ricerca di mercato indipendente che certifichi la necessità di un’ulteriore punto vendita di tali dimensioni. Ma, prima ancora, l’amministrazione ha valutato la ricaduta sull’esistente? Sul commercio di vicinato? I proprietari di tanti piccoli esercizi continueranno a pagare tasse e tributi anche in assenza di parte del lavoro? Questa crescita, avvenuta soprattutto negli ultimi 40 anni, si è realizzata su percorsi differenti, piani regolatori separati, anche se non c’è soluzione di continuità tra le due comunità di Abano e Montegrotto. Tutto questo in presenza di una vocazione “unica”, rappresentata dall’acqua termale. Situazione che si è aggravata nel mancato appuntamento storico del referendum per l’unificazione dei due Comuni. Guardando alle due realtà, possiamo affermare che nei due casi si è abbracciato il modello di un’urbanizzazione senza progetto che sapesse governare

questa unicità. Alla base delle scelte nella pianificazione di un territorio, ci sono le scelte politiche che ne orientano, in un senso o nell’altro, le decisioni. È anacronistico e fuori da logiche moderne il procedere separati delle amministrazioni nell’affrontare le sfide che si presentano. L’aver perso l’occasione dell’unificazione 23 anni fa, rivela le incertezze e le differenze nell’affrontare i vari problemi e progettare le relative soluzioni, certificando la colpevole incompetenza e la carenza culturale nell’amministrare. I processi di successo si caratterizzano sulle aggregazioni, sulle unioni, sulle fusioni. Oggi le amministrazioni sono anacronistiche, frammentate su un tempo ottocentesco. Oggi sono richieste creatività e spirito imprenditoriale per poter navigare la transizione tra un potenziale declino e una stabilità sociale ed economica. Non bastano le buone intenzioni. C’è bisogno di uniformità, cultura, competenze, esperienza e soprattutto “visione”. Arch. Emanuele Boaretto

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Bacino termale euganeo. Negli stabilimenti manca il 30 per cento di professionisti

Hotel in cerca di personale sanitario La denuncia arriva dal vicepresidente nazionale di Federterme, Marco Maggia: “E’ urgente intervenire, il sistema farà sempre più fatica nei prossimi anni a rispondere alle esigenze di clienti e pazienti”

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ra direttori sanitari e medici termalisti, negli stabilimenti termali degli hotel del Bacino Termale Euganeo manca il 30% di professionisti. La denuncia arriva dal vicepresidente nazionale di Federterme, Marco Maggia. “Difficile fare medicina senza medici”, esordisce Maggia, che è anche titolare dell’Ermitage Medical Hotel di Teolo. “La carenza di personale sanitario sta coinvolgendo anche il Bacino Termale Euganeo, una delle più grandi stazioni termali d’Europa che tra Abano, Montegrotto, Galzignano e Teolo include 80 aziende termali, tutte dotate di albergo, piscine benessere e stabilimento termale autorizzato e accreditato con il Servizio sanitario nazionale. Per la gestione efficiente e sicura delle aziende è imprescindibile poter contare su professionisti della medicina qualificati”. Il personale medico alle Terme ha funzioni indispensabili. “Si va dalle visite mediche di ammissione per l’accesso alle cure, alla consulenza medico specialistica per l’erogazione di terapie complementari a carattere preventivo e riabilitativo. Vi sono poi la direzione sanitaria per la gestione organizzativa dei reparti e il mantenimento dei requisiti autorizzativi e di accreditamento fino alle esigenze di guardia medica e medicina ge-

nerale connesse con le esigenze degli ospiti che risiedono nelle strutture. Un patrimonio di competenze e risorse umane che sta soffrendo e per il quale è urgente intervenire”. “Con l’uscita verso la pensione di molti medici è sempre più complicato garantire il ricambio generazionale”, aggiunge. “Gli stabilimenti del bacino sono 80, ciascuno necessita di un direttore sanitario e almeno un medico visitatore, la gestione poi di festività e turni comporta la necessità di disporre di almeno un medico aggiuntivo. Sono numeri importanti, anche utilizzando la norma che consente ad un solo medico di assumere 3 direzioni sanitarie, il sistema farà sempre più fatica nei prossimi anni a rispondere alle esigenze di clienti e pazienti”. Se il numero di medici disponibili nel territorio non può essere incrementato in 24 mesi, si potrebbero però rivedere norme obsolete che hanno più di 30 anni e che stanno acuendo il problema. “In primis la necessità di aver lavorato 5 anni come medico visitatore alle Terme per l’assunzione della direzione sanitaria. Abbassando a 2 o 3 anni l’esperienza richiesta si potrebbe già risolvere parzialmente il problema con i medici già impegnati negli stabilimenti”, la ricetta di Maggia. “In secondo luogo, equiparare i

Marco Maggia

master di secondo livello in medicina termale alla specializzazione in idrologia medica. Le scuole di idrologia sono chiuse e vuote senza iscritti. Federterne e Forst, con l’aiuto anche economico del Miur, hanno già attivato i master. Alcune regioni come Emilia Romagna e Toscana li hanno riconosciuti e ci aspettiamo che lo faccia quanto prima anche il Veneto. Infine, c’è l’annoso problema delle incompatibilità che oggi a differenza del passato impedisce a medici ospedalieri universitari e agli specializzandi di svolgere la libera professione alle Terme. Un impedimento privo di senso, visto che gli stessi medici possono già operare liberamente senza incompatibilità nei poliambulatori privati. Il divieto riguarda solo le Terme in virtù dell’accreditamento dei fanghi”. Andrea Fedrigo

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Torreglia, si è spenta Angelina Manoli Lionello, del ristorante “Al Pirio” Si è spenta all’età di 84 anni, dopo un breve periodo di malattia, Angelina Manoli in Lionello, mamma del vicepresidente dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi, Giuliano Lionello, titolare del ristorante Al Pirio di Torreglia. Originaria di Campodoro, Angelina dopo il matrimonio con Francesco Lionello, nel 1964, ha collaborato nella gestione della trattoria al Pirio “da Giona”: instancabile lavoratrice, ha sempre svolto la sua attività a fianco del marito, passando il testimone negli ultimi anni a favore del figlio Giuliano. La famiglia Lionello (Francesco e i figli, Giuliano, Simone e Ivana) desidera ringraziare il personale del reparto di gastroenterologia dell’ospedale di Padova. L’Appe, con la presidente Federica Luni e il segretario Filippo Segato in testa, si stringe attorno alla famiglia.


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Abano Terme

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Turismo termale. Ad Abano Terme per decenni ha ospitato i vip internazionali

L’hotel Orologio in vendita ad un “prezzo stracciato” ma nessuno lo vuole I

l futuro dell’ex Hotel Orologio di Abano? Ancora incerto, anzi in totale alto mare. Il valore dell’albergo a 5 stelle, simbolo della città di Abano e degli anni d’oro del turismo termale, si abbassa sempre di più e oggi l’Orologio è messo in vendita ad un prezzo che definirlo stracciato è un eufemismo. La Rina Prime Property, la società che sta cercando di piazzare l’immobile, sta quotando l’albergo ad appena 5.5 milioni di euro. Stiamo parlando di ben due milioni in meno rispetto all’ultima valutazione data all’hotel, acquisito da un paio di anni dal fondo americano Apollo, dopo anni di appartenenza al portafoglio immobiliare di Enpam, la fondazione dei medici. Da 7.5 milioni di euro si è quindi scesi di due milioni e ciò che balza all’occhio è come la valutazione dell’hotel di lusso, che per decenni ha ospitato i vip internazionali che frequentavano le Terme, sia crollata dai 40 milioni di euro degli anni Ottanta ai 5.5 milioni, passando per altre valutazioni intermedie e inesorabilmente al ribasso (le ultime appunto 8 e 7.5 milioni di euro). Nonostante l’Orologio, dismesso da un ventennio, venga ora proposto a valutazioni simili ad un hotel a 3 stelle, la Rina Prime Property non è ancora riuscita a trovare un acquirente pronto ad investire sull’immobile. Da un paio di mesi gira per il territorio termale una vela, con la quale si annuncia la vendita dell’Orologio, vela che si sposta continuamente tra Abano e Montegrotto, ma nulla si sta

La Rina Prime Property, la società che sta cercando di piazzare l’immobile, sta quotando l’albergo a 5.5 milioni di euro. L’assessore Bano: “Propensi a pensare ad un cambio di destinazione d’uso dell’area”

COMPRO ORO

Gian Pietro Bano e in alto l’annuncio della vendita dell’Hotel Orologio

muovendo. Un’operazione, questa, che nelle scorse settimane era stata criticata aspramente sia dal sindaco di Abano Terme Federico Barbierato, che dal consigliere di opposizione Gennaro De Mare, oltre che dagli stessi imprenditori alberghieri. “Nell’approvazione del Pat, avvenuta nello scorso anno, sono previsti dei ragionamenti in merito agli hotel dismessi e quindi anche per quanto riguarda l’Orologio”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Gian Pietro Bano. “Sia-

mo pronti a meditare anche su un cambio di destinazione d’uso dell’area. Non è quindi necessario che rimanga per forza ad uno alberghiero. Siamo pronti a sederci ad un tavolo con un acquirente per discutere di un accordo pubblicoprivato e su una destinazione diversa. Per esempio, se ci venisse proposta una clinica il progetto sarebbe accolto a braccia aperte. Se, invece, si parla della solita destinazione residenziale, da parte nostra ci sarebbero ovviamente delle resistenze”. “Il progetto deve essere interessante per la città di Abano”, aggiunge, “e quindi bisogna valutare cosa ci viene proposto e cosa potrebbe ottenere in cambio il Comune di Abano. Questi concetti valgono per tutti gli alberghi dismessi sui quali siamo pronti a ragionare su un loro possibile rilancio, sia in chiave alberghiera, che sotto altri profili”.

ferenze). La questione ci sta davvero a cuore e abbiamo sollecitato più volte a tutti i livelli la necessità di sbloccare lo stallo offrendo la nostra piena disponibilità alla collaborazione. Nonostante diverse interlocuzioni informali siamo ancora in attesa di una convocazione ufficiale da parte della Provincia, proprietaria della struttura nel cuore di Abano, dismessa da un decennio: dopo la riunione dello scorso luglio in cui era stato annunciato l’avvio di un tavolo non ci siamo più incontrati. La richiesta di una nuova perizia ci risulta sia stata accolta: ci attendiamo una cifra completamente diversa

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Poli (Federalberghi): “Inserire l’ex Orologio e il Kursaal in un più ampio piano di rigenerazione urbana” “Abbiamo appreso del significativo ribasso della quotazione dell’ex Hotel Orologio: l’auspicio è che questo ulteriore passaggio sia il viatico per arrivare finalmente all’individuazione di un acquirente”. Walter Poli, presidente Federalberghi Terme Abano Montegrotto, rilancia sulla rigenerazione del cuore pulsante del centro di Abano. “Un elemento nuovo che deve indurre una riflessione anche per quanto riguarda il Kursaal, altro luogo simbolo del territorio per il quale si attende da troppo tempo una soluzione (un tempo il Kursaal ospitava il Grand Cafè delle Terme, un ristorante e un’area con-

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rispetto ai 2,6 milioni indicati dalla vecchia perizia, in considerazione dello stato di degrado in cui versa la struttura”. Poli ribadisce la necessità di inserire l’ex Orologio e il Kursaal “in un più ampio piano di rigenerazione urbana” che abbracci con una visione di insieme tutta l’area centrale di Abano e plaude “la recente scelta dell’amministrazione di introdurre il senso unico in viale delle Terme, che accoglie la nostra proposta di incentivare la mobilità pedonale nelle aree centrali, per fare di Abano una città sempre più europea, connotata anche per una mobilità slow”. (a.f.)

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Abano Terme

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Urbanistica. Il consigliere d’opposizione Ciccarese critico sui lavori di riqualificazione

“La sistemazione di Piazza del Sole e della Pace e di Piazza Mercato, rinvio discutibile”

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l consigliere di opposizione Luigi Ciccarese non ha gradito lo spostamento in avanti dei lavori previsti per la riqualificazione di piazza del Sole e della Pace e di piazza Mercato. Da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici Gian Pietro Bano arriva però l’invito ad aver fiducia, perché il procrastinarsi dei lavori porterà piazze migliori rispetto a quelle previste inizialmente. “Si tratta di due importanti opere pubbliche che i cittadini attendono con ansia, e che sono state oggetto di discutibile rinvio”, osserva Ciccarese. “La condizione in cui si trova piazza del Sole e della Pace merita senza dubbio maggiore attenzione da parte dell’amministrazione, trattandosi di una piazza storica di Abano che ormai soffre il peso degli anni e che deve essere a tutti i costi rimessa a nuovo quanto prima. Durante l’inverno la superficie ghiaccia e diventa pericolosamente scivolosa; le aiuole fiorite ormai rappresentano un lontano ricordo; alcuni tratti di calpestio appaiono degradati. I lavori di rinnovamento,

Incarichi esterni, il Comune procede con l’allestimento di un unico elenco di professionisti

che erano stati promessi per l’anno appena iniziato, sono stati rinviati, per il momento, al 2025”. “Anche l’impegno di spesa preventivato appare irrisorio – aggiunge - appena 300.000 euro previsti, neppure aggiornati agli aumenti”. Ancora più grave per il consigliere il rinvio dei lavori di sistemazione di Piazza Mercato, “slittati addirittura per il momento al 2026 ed anch’essi non oggetto di adeguamento preventivato dei costi”, conclude. “Avremmo potuto cambiare la pavimentazione di piazza del Sole e della Pace, ma sarebbero stati sol-

di sprecati, perché prima di tutto bisogna coinvolgere i condomini e risolvere assieme i problemi di infiltrazioni d’acqua nei sotterranei”, replica l’assessore Bano. “Poi, visto che sono partiti i lavori di rigenerazione dell’Abano Storica, va pensata una piazza collegata al resto della città, che possa essere viva, il tutto preservando la meridiana, che ne è il simbolo. Questo vuol dire rivedere il progetto e spendere qualche soldo in più. Per quanto riguarda piazza Mercato, invece, è già stato incaricato un progettista per elaborare la nuova piazza”. Federico Franchin

Il Comune di Abano Terme intende procedere alla formazione di un elenco di professionisti esterni, unico e suddiviso per settori di competenza, ai quali conferire singoli incarichi legali. Il rapporto che origina dall’affidamento dell’incarico è riconducibile al contratto d’opera intellettuale di cui agli artt. 2229 e seguenti del Codice civile. L’elenco di professionisti esterni, singoli, associati e in forma societaria, per l’affidamento di singoli incarichi legali di patrocinio, consulenza, assistenza, difesa e rappresentanza legale è unico ed è suddiviso nelle sezioni distinte per tipologia di contenzioso.

Area ex Cima, il Comitato vuole inviare un ricorso al Prefetto Il Comitato spontaneo Monteortone ha deciso di inviare un ricorso al Prefetto, al segretario comunale di Teolo e a tutti gli organi sovracomunali preposti al controllo dell’operatività amministrativa degli Enti locali (Provincia, Regione e Difensore Civico) per chiedere l’annullamento della delibera di consiglio comunale del 29 novembre 2023 che revoca la Variante 27 relativa al progetto presentato dalla Luna Srl nell’area ex Cima. Secondo i referenti del comitato, sorto per dire con forza di no alla maxi lottizzazione nell’area compresa tra gli hotel Michelangelo e Leonardo, manca la pubblicazione di tutti i documenti indicati in delibera come parte integrante e sostanziale della delibera stessa.

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Notiziario del Comune di Abano Terme - FEBBRAIO 2024

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Città di Abano Terme

Ciclo di incontri con i genitori “Autonomia e Autostima” L’Amministrazione Comunale, in Lunedì 15 aprile 2024 sinergia con il Tavolo Pedagogico ore 20.30 - 22.00 Aslio Nido Prati Territoriale 0-6, propone una serie di Colorati iniziative volte a sostenere i genitori Gli incontri saranno coordinati nel complesso compito educativo dall’esperte pedagogiste dott.ssa durante la fase della prima infan- Marialuisa Damini e dott.ssa Clauzia. Da martedì 30 gen- dia Carbonin e si svolgeranno nelle naio parte un ciclo di 6 incontri varie scuole d’infanzia e asili nidi del rivolto a genitori ed educatori che territorio. desiderano approfondire il tema “L’iniziativa vuole proporre un’occadell’autonomia e dell’autostima nei sione di incontro e approfondimento www.veneto24.it più piccoli. tra genitori e educatori con l’obiettivo

uno sviluppo psicofisico armonico e sereno. Abbiamo quindi ritenuto importante sviluppare un ciclo di incontri qualificati su questi temi per sostenere i neogenitori della nostra Città.” conclude l’Assessore Virginia Gallocchio.. Ogni martedì inoltre il Comune di Abano Terme presso il nido Prati Colorati ha attivato lo sportello pedagogico, uno spazio libero e protetto dedicato a tutti i genitori e insegnanti che desiderano confrontarsi sui temi e problematiche relative all’educazione e alla crescita dei bambini.

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Martedì 20 febbraio 2024 dalle 16.30 alle 17.45 Scuola dell’infanzia Sacro Cuore Martedì 5 marzo 2024 dalle 16.30 allo 17.45 Scuola dell’infanzia a Monteortone Martedì 19 marzo 2024 dalle 16.0 alle 1145. Scuola dellinenzio Gesù Bambino

di condividere pensieri e linee educative per la crescita e lo sviluppo dei bambini della nostra comunità” dichiara l’Assessore all’Istruzione Virginia Gallocchio. “Riteniamo che il benessere del bambino nella primissima infanzia sia un fattore determinante per

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iscrizioni è possibile contattare l’ufficio Asili Nidi:

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Museo Villa Bassi Rathgeb Via Appia Monterosso, 52 Abano Terme (PD) Una mostra antologica dedicata al grande fotografo di scena italiano testimone dell’opera di Maestri assoluti del cinema da Pasolini a Fellini, da Bertolucci ad Almodovar, da Dino Risi a Michelangelo Antonioni. 100 fotografie provenienti dall’immenso archivio dell’Associazione Mimmo Cattarinich di Roma per raccontare il cinema e i suoi protagonisti dagli anni Sessanta a oggi.

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Abano Terme

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Inaugurazioni. La Stazione rinnovata ospiterà la casa editrice Duegi

La sede sarà uno dei più importanti centri d’Italia di diffusone di cultura ferroviaria La vicepresidente della Regione, Elisa De Berti: “Quando si mettono insieme trasporti, cultura e turismo si vince sempre”. Il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti: “Una scelta, quella di Abano, che può servire anche ad attirare turisti”

L

a stazione di Abano rinasce e da rudere diventa focale nel panorama delle ferrovie italiane. E’ stata infatti inaugurata la rinnovata stazione, che ospiterà la sede della casa editrice Duegi, leader nel settore dell’editoria del trasporto su rotaia e nel modellismo ferroviario, fondata nel 1987 da Gianfranco Berto, acquisita e rilanciata dalla Fondazione FS nel 2021. “La nuova sede della Duegi si candida a diventare uno dei più importanti centri di diffusione di cultura ferroviaria in Italia e non solo, con l’obiettivo ultimo di coinvolgere un numero sempre crescente di appassionati, che così potranno usufruire delle Terme di Abano”, ha spiegato il Dg della Fondazione FS e direttore della Duegi Luigi Cantamessa, che ha illustrato anche come la stazione sia passata negli anni dall’essere punto di riferimento a luogo di de-

grado. Lo stabile è stato completamente restaurato e riportato agli antichi splendori: al primo piano del fabbricato viaggiatori, in disuso per decenni, adesso vi sono i nuovi ambienti redazionali delle riviste tuttoTreno e tuttoTreno Modellissimo oltre agli archivi fotografici e editoriali. Il piano terra ospita invece una elegante sala conferenze da 80 posti a sedere con annesso shop di libri e gadget ferroviari. Rifatta la facciata, nell’area esterna è in corso di realizzazione un parco a tema ferroviario, grazie alla valorizzazione degli spazi esterni e dell’ex Magazzino Merci, che ospiterà un caffè letterario dove la Fondazione FS organizzerà eventi culturali in particolare presentazioni di libri e conferenze. Ma non solo ci saranno anche mostre di modellismo. Il restauro ha interessato anche i piccoli fabbricati ferroviari attigui

Alcune immagini dell’inaugurazione

alla stazione, e sono stati realizzate postazioni di ricarica delle e-bike. Inaugurato anche un quadro, che raffigura Gianfranco Berto mentre fotografa la prima locomotiva ad alta velocità del 1934, che transita attraverso la galleria del Catajo. “In due anni abbiamo completato i lavori”, ha detto il Monsignore Liberio Andreatta, presidente della Fondazione. “Ora ci attendiamo la pista ciclabile e che si fermi qualche treno in più. E nei fine set-

timana la sosta di qualche mezzo ad alta velocità”. Lo stesso Andreatta ha letto un messaggio di felicitazioni del Governatore del Veneto Luca Zaia. “Una scelta, quella di Abano, che può servire anche ad attirare turisti”, le parole del presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti. E la vicepresidente della Regione, nonché assessore ai Trasporti, Elisa De Berti ha commentato: “Quando si mettono

insieme trasporti, cultura e turismo si vince sempre”. A fare gli onori di casa il sindaco Federico Barbierato. “L’amministrazione farà ora la sua parte”, ha sostenuto. “La riqualificazione della stazione rientra perfettamente nella rigenerazione della parte di città che comprende anche l’ex caserma Primo Roc. Il nostro impegno è fare in modo che la città possa vivere la stazione”. Federico Franchin

Una sauna da guinness dei primati: è la più grande delle Terme ed è riscaldata ad acqua termale La sauna più grande delle Terme Euganee e l’unica riscaldata con acqua termale è all’Hotel Bristol Buja di Abano. L’albergo a 5 stelle si prende un doppio record, che sta già dando vita ad una sorta di “fenomeno” sauna e Aufguss. Da qualche settimana ha aperto una sauna, che arriva ad ospitare ben 65 persone e che è collocata all’esterno, nel parco che circonda le piscine. “Tutto è iniziato pochissimo tempo fa, su proposta dell’as-

sociazione Sauna che Passione, che ci ha lanciato l’idea di realizzare la sauna da Guiness per poter realizzare gli eventi di Aufguss”, spiega il titolare Gino Buja. La sauna del Bristol Buja è 3 metri d’altezza e 9 metri di lunghezza per 8 metri di larghezza. “Per riscaldare una sauna di queste dimensioni avremmo avuto consumi enormi – prosegue - ma ci è venuta l’idea di sfruttare la risorsa che abbia-

mo, ossia l’acqua termale. Abbiamo creato un collegamento dal pozzo e l’acqua arriva a 60 gradi. Bisogna poi portarla a 90, la temperatura delle saune”. L’idea della super sauna, costata alle fine 125 mila euro, è stata da subito vincente, dato che il Bristol Buja è ora preso d’assalto da parte degli appassionati di Aufguss. “Vengono appassionati anche da Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Brescia, Reggio Emilia, Modena, Parma”. (f.f.)

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Abano Terme

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Servizi. I titolari di contrassegno per persone con disabilità possono circolare in tutte le Ztl

Il Comune aderisce al progetto regionale Ztl Network – Vivipass Una rete che riconosce il diritto di circolare in tutte le aree del territorio regionale aderenti al progetto senza incorrere in sanzioni: è un primato in Italia

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l Comune di Abano Terme ha aderito a Ztl Network – Vivipass, un progetto promosso dalla Regione del Veneto – la prima Regione ad aver realizzato su scala territoriale un servizio di tale portata - che permette, da gennaio, ai titolari di contrassegno per persone con disabilità di circolare nelle Zone a Traffico Limitato di tutti i comuni veneti aderenti alla rete. Gli autoveicoli appartenenti a persone con disabilità, in possesso di Pass Blu, hanno così il diritto di circolare in tutte le aree Ztl del territorio regionale aderenti al progetto senza incorrere in sanzioni, a prescindere dal Comune di residenza che ha rilasciato l’autorizzazione e senza dover più comunicare il proprio numero di targa al Comune dove sono diretti, perché quest’ultimo, se aderente al circuito, potrà visionare la targa associata al contrassegno nel registro automatico e condiviso.

“Il progetto Ztl Network ha l’obiettivo di venire incontro concretamente ai bisogni, in tema di mobilità, dei cittadini portatori di handicap in possesso di Pass Blu ma anche quello di tagliare le spese che i Comuni devono sostenere per la gestione dei ricorsi dei cittadini” dichiara il sindaco Federico Barbierato. “Con la creazione dell’infrastruttura ZTL Network, la Regione del Veneto è la prima d’Italia ad aver realizzato su scala territoriale un servizio di questa portata. Essere partner è per noi un impegno morale. Il progetto può essere considerato un punto di arrivo perché nasce per rispondere, in prima battuta, ad una esigenza concreta, ma anche un punto di partenza perché sarà possibile estendere le sue funzionalità ad altri servizi” commenta l’assessore alla Sicurezza Ermanno Berto.

E’ morto Paolo Rizzi, una colonna del mondo dell’hotellerie aponense

Per essere inseriti nel circuito Ztl Network, i cittadini in possesso di Pass Blu e coloro che ne faranno richiesta o rinnovo, dovranno recarsi presso il Comando di Polizia Locale di Viale delle Terme 11/13 per comunicare la targa della propria automobile, affinché sia inserita nel database regionale. Andrea Fedrigo

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Si è spenta una colonna del mondo dell’hotellerie aponense. E’ mancato infatti Paolo Rizzi. Aveva 73 anni ed è stato per oltre 30 anni direttore dell’Hotel Ermitage Medical Hotel di Teolo. Rizzi è mancato dopo una breve malattia, riscontrata a ridosso del Natale. Nativo di Selvazzano, Rizzi risiedeva in via Lazzaretto, nella zona di San Lorenzo. In passato per un breve periodo ha anche abitato a Giarre. “Mio zio ha fatto un po’ la storia del mondo alberghiero termale”, racconta il nipote Simone Varroto. “Fa parte di quella generazione di lavoratori – prosegue - che si è formata anche andando all’estero. Ha infatti operato per un periodo, negli anni Settanta, in Germania, ricoprendo la mansione di portiere, ma facendo anche altri lavori all’interno dell’albergo”. Paolo Rizzi lascia due figli, Alessandro e Francesco.


Montegrotto Terme

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Commercio. Elisabetta Baldi, capogruppo di opposizione, denuncia la crisi delle attività

“I negozi delle piazze Primo Maggio e Carmignoto verranno sacrificati” “Il sindaco si è dimenticato dei negozi sfitti e abbandona a se stessi i proprietari che pagano Imu esorbitanti per tenere le serrande abbassate. Questo perché l’amministrazione ha deciso di spostare il centro davanti al Comune”

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C

hiudono ancora attività commerciali nella zona centrale di Montegrotto. Un negozio di calzature di viale Stazione e lo storico ristorante La Bricola di via San Mauro sono le ultime due “vittime”. La “crisi” del commercio a Montegrotto ha radici nel territorio da moltissimi anni e, ad onor di cronaca, i negozi hanno iniziato a chiudere prima ancora che si insediasse l’amministrazione Mortandello. Si sono succeduti sindaci, commissari, ma nell’ultimo ventennio la tendenza in terra sampietrina è di veder chiudere piuttosto che aprire attività commerciali. Basti pensare al rinnovato primo tratto di viale Stazione: nel boulevard, che doveva essere il “salotto buono” di Montegrotto: si contano già una decina di botteghe sfitte, compresi un bar e l’ex sede dello Iat inagibile. Ma non è tutto, negozi sfitti ci sono attorno alle piazze Carmignoto e Primo Maggio, in via Manzoni e la zona dell’isola pedonale, compresa Galleria San Mauro, un’area nata per essere di pregio e che invece presto è stata abbandonata dai commercianti. C’è qualche subentro, ma nel complesso sono troppe le serrande abbassate. Dove si regge meglio? In via Corso delle Terme, dove i negozi sono praticamente

Elisabetta Baldi

tutti aperti. “L’amministrazione ha deciso di spostare il centro della città davanti al Comune, come previsto nel masterplan 2050”, osserva Elisabetta Baldi, capogruppo di opposizione in consiglio comunale. “Al sindaco piace vincere facile, perché il nuovo centro verrà realizzato grazie agli investimenti dei privati. Ciò, tuttavia, sacrificherà piazza Primo Maggio e piazza Carmignoto, dimenticando totalmente decine di negozi sfitti e abbandonando i proprietari a se stessi, senza prevedere nemmeno un cambio di

destinazione d’uso”. “Intanto i proprietari pagano Imu esorbitanti per negozi vuoti”, rincara la dose la consigliera. “Inoltre il bilancio non evidenzia alcun investimento sul commercio: inutile investire 2 milioni di euro sui lavori di viale Stazione se non si mantengono in vita i pochi negozi rimasti”. Nessun progetto, nessun incontro, nessuna condivisione seconda l’opposizione. “Qualche mese fa avevamo fatto richiesta di un contributo per i negozianti nel periodo di chiusura, ma ovviamente la risposta è stata negativa, perché veniva dalla minoranza. Di chi è la colpa? Solo dei commercianti? Non credo. La desolazione del nostro territorio è un’eccezione rispetto agli altri comuni limitrofi”. Una speranza di rilancio per Montegrotto arriverà dal masterplan del centro, Montegrotto 2050, al cui interno c’è la riqualificazione del secondo tratto di viale Stazione, attualmente in corso, e l’individuazione di piazza Roma come vero e proprio centro cittadino. Aumenteranno così i camminamenti per turisti e residenti. Ma la speranza arriva anche dai progetti di rigenerazione, approvati dall’amministrazione, degli hotel dismessi del centro. Andrea Fedrigo

Tagliati i 12 pioppi nel parco della scuola “I. Nievo”, saranno sostituiti da nuovi alberi PAVIMENTI RIVESTIMENTI ARREDO BAGNO

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Erano un po’ un simbolo della scuola, a cui genitori e figli erano affezionati. Sono stati eseguiti nel parco della scuola primaria “Ippolito Nievo” di Montegrotto i lavori di taglio di 12 pioppi alti circa 14 metri. La decisione dell’amministrazione è conseguente all’accurata indagine agronomica che ha messo in luce come i 12 pioppi rientrino in una categoria statisticamente ad alto rischio di caduta e schianto e presentino difetti morfologici e strutturali tali da avere prospettiva di vita gravemente compromessa e che ogni intervento di risanamento risulterebbe vano. “Sono consapevole - afferma l’assessora al Verde Laura Zanotto - che i bambini e le loro famiglie siano affezionati a quel filare

di pioppi. Ma la sicurezza viene prima di tutto e il nostro dovere è in qualche caso prendere decisioni, anche impopolari, ma

lungimiranti. Non possiamo permetterci alberi a rischio caduta nel giardino di una scuola, vicino a un passaggio pedonale di accesso ad un quartiere residenziale. Voglio in ogni caso rassicurare tutti che per ogni albero tagliato ne sarà piantato un altro”. “Ringraziamo - aggiunge il sindaco Riccardo Mortandello - i cittadini che da anni ci segnalano i disagi derivati da questi pioppi”. Nella piantumazione delle nuove essenze si terrà conto del contesto urbano. “Nel giardino della Nievo - aggiunge l’assessora - su indicazione delle insegnanti, verranno a breve piantati un giuggiolo, un melograno e un calicanto e nuove specie arboree, arbustive ed erbacee perenni”. (a.f.)


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Mntegrotto Terme

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Viale Stazione. Il sindaco risponde ai commercianti che lamentano i disagi

Mortandello: “Gli sgravi alle attività saranno valutati a consuntivo alla fine dei lavori” Nel frattempo proseguono con velocità i lavori. “Dispiace – commenta il primo cittadino – che il cantiere sia oggetto di strumentalizzazione politica”

Informagiovani e scuola, un aiuto per riflettere sulla scelta del percorso formativo

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roseguono i lavori per il nuovo viale Stazione, a lungo rimandati anche per le richieste dei commercianti di non interferire con l’alta stagione. Il cantiere ora attivo crea disagi non evitabili a cittadini e attività economiche. “Ci è giunta - commenta il sindaco Riccardo Mortandello - una petizione firmata da attività che richiedono contributi. Posto che i lavori quando saranno terminati, produrranno per tutti un innegabile beneficio, non abbiamo in previsione di erogare ora contributi a fondo perduto. Ovviamente le attività alle quali è stata effettivamente tolta la possibilità di usufruire pienamente dell’occupazione del suolo non pagheranno una percentuale della relativa tariffa. Altri eventuali sgravi saranno valutati alla fine dei lavori, comprovando le reali ricadute negative e solo per le attività che dimostreranno di avere subite. La petizione arrivata in Comune contiene anche firme da parte di attività che non sono coinvolte nel cantiere”. “In generale - aggiunge il sindaco - spiace che un cantiere importante sia oggetti di strumentalizzazione politica alla quale ci sottraiamo senza indugi”. Per quanto riguarda il cantiere in queste prime settimane è stato fresato il manto di asfalto nel primo tratto e sono stati rimossi i parapetti metallici, la segnaletica verticale, i cestini, le panchine, le cordonate in trachite e i pali dell’illuminazione pubblica. Sono state inoltre demolite la muretta di contenimento del tratto camminamento sopraelevato e del tratto degli scavi archeologici e la pavimentazione pedonale. Per garantire la sicurezza, il cantiere è stato recintato con barriere metalliche ed è stato realizzato un passaggio pedonale con cicli a mano verso il lato sud di Viale Stazione nel tratto interessato dalle lavorazioni con un’illuminazione ausiliaria in modo da rendere accessibile il passaggio pedonale anche durante le ore notturne.

I lavori al Viale Stazione

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Il servizio Informagiovani del Comune di Montegrotto Terme, gestito dalla cooperativa La Bottega dei Ragazzi, offre agli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di primo e secondo grado la possibilità di riflettere sulla scelta del loro percorso formativo. La proposta si sviluppa in tre incontri individuali: un primo incontro per la presentazione, raccolta e analisi del contesto personale, familiare e scolastico; un secondo incontro per la somministrazione del test Magellano Junior; il terzo incontro infine è dedicato alla restituzione e alla lettura del report di orientamento e, condivisione del report con minore e/o famiglia.

E’ morta Ada Tasinato, storica bidella delle scuole di Montegrotto

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Se ne va una persona famigliare a tutti, una donna che ha visto passare sotto i propri occhi praticamente tutti le ultime generazioni di bambini di Montegrotto. Il 17 gennaio è mancata Ada Tasinato, nativa di Turri, storica bidella a Montegrotto che da sempre ha raccolto la stima e l’amicizia di tantissime generazioni di sampietrini. La Tasinato, vedova Libero, aveva 81 anni. “Da tutti era considerata una persona affabile e buona”, la ricorda con commozione il sindaco, Riccardo Mortandello. “Che dispiacere”, ricorda una residente, Erika Morato. “Era la mia bidella delle elementari e anche dei miei figli. Si ricordava sempre di tutti nonostante il tempo che era passato. Indimenticabile”.


Montegrotto Terme

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Territorio. Una serie di interventi per rendere più vivibile la città termale

Lavori in corso per un nuovo campo da calcio e un parco giochi a Turri E in strada Romana a Montegrotto 38 nuovi alberi, ciliegi e peri che coloreranno il parco di fiori rosa e bianchi

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n nuovo campo da calcio e un nuovo parco giochi a Turri: il primo sorgerà accanto alla tensostruttura del parco Oriana Fallaci, il secondo in via Fratelli Cervi. Ma di cosa si tratta? Le due opere fanno parte di un appalto di di 33 mila euro con cui l’amministrazione comunale ha acquistato il nuovo arredo che comprende anche la sistemazione di tutte le panche in cemento del parco in via Fratelli cervi Don Minzoni e di quelle lungo l’anello ciclabile che saranno riposizionate per consentire ai turisti e cittadini di sedersi e ammirare il paesaggio di villa Draghi e dei Colli Euganei. Saranno inoltre sostituiti i cestini in varie zone e ne saranno posizionati di nuovi. Presto, con un altro impegno di spesa, saranno anche illuminate le scritte “Montegrotto Terme” sulla rotatoria di via Caposeda, via Falcone e via Romana. Insomma, un grande impegno per poter potenziare gli spazi di aggregazione del territorio. “Il nostro impegno – afferma il consigliere Turlon con delega alle manuten-

zioni e all’arredo urbano e alla pubblica illuminazione - per il miglioramento del nostro territorio e per renderlo sempre più in ordine e accogliente per cittadini e turisti è costante. Nei prossimi mesi proseguiremo con i lavori di efficientamento energetico e completeremo l’illuminazione del viale di villa Draghi e dell’anello ciclabile dei Colli Euganei”. Ma non solo. Altri interventi, infatti, sono stati programmati per abbellire il territorio del Comune di Montegrotto Terme. Un viale scenografico tra rosa dei ciliegi in fiore e il bianco dei fiori del pero: così diventerà il sentiero centrale del parco di via Lachina grazie ai nuovi alberi che sono stati piantati nelle scorse settimane. L’intervento del settore verde del Comune di Montegrotto Terme, che ha un costo di 7 mila euro, compensa l’abbattimento di 36 querce con gravi problemi di stabilità in strada Romana. “Stiamo piantando 38 nuovi alberi spiega l’assessora al Verde Laura Zanotto - Lungo il viale si vedrà l’alternanza di ciliegi da fiore (prunis kazan) con i peri

Street photography, un corso gratuito per i giovani

da fiore (Pyrus calleryana) che coloreranno rispettivamente il parco di fiori rosa e bianchi, mentre all’interno del parco stesso saranno piantati 2 ginkgo biloba (varietà fruitless), alberi caratterizzati con le foglie a ventaglio che in autunno si colorano di giallo”. “Quest’azione - prosegue Zanotto rientra tra le azioni intraprese dall’amministrazione per migliorare la vivibilità della nostra città, in parte recependo segnalazioni presentate dalla cittadinanza. I nuovi alberi contribuiranno tra l’altro, a mitigare gli effetti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, migliorando l’aria e tutelando la biodiversità urbana”. Alessandro Abbadir

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L’amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione culturale Fantalica di Padova propone, ai giovani dai 18 a 30 anni del territorio, la partecipazione ad un ciclo gratuito di laboratori dedicati alla Street photography. Il laboratorio prevede una serie di incontri che si terranno tutti i martedì dalle 20:30 alle 22:30, dal 13 febbraio al 12 marzo prossimi, seguiti da uscite per pratica fotografica sul campo il 24 febbraio e 2 marzo, per un totale di 16 ore di attività. Grazie alla partecipazione del fotografo e fotoreporter Alberto Girotto e del fotografo e videomaker Francesco Mion si darà la possibilità di scoprire alcuni dei segreti della fotografia. Dalle basi teoriche e concettuali fino agli aspetti più pratici e applicativi. Gli scatti realizzati dai partecipanti durante il corso potranno far parte di un’opera collettiva che andrà a valorizzare uno spazio pubblico del Comune di Montegrotto Terme. “I giovani - afferma la vicesindaca Elisabetta Roetta - raccontano molto attraverso le loro fotografie nei social. Abbiamo pensato a un percorso con l’accompagnamento di fotografi esperti che sviluppi la loro creatività e al contempo promuova la realizzazione di opere artistiche che valorizzino il territorio e la storia della città di Montegrotto Terme”. L’iscrizione gratuita può essere effettuata online attraverso il link: https:// www.fantalica.com/event/street-photo-montegrotto.


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Provincia

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L’intervista. La direttrice dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, “situazione sotto controllo”

Dall’influenza aviaria alla peste suina Ricci: “La nostra lotta contro i virus” L

’influenza aviaria ha flagellato gli allevamenti nel 2021 e all’inizio del 2022 con numeri impressionanti di focolai, ma al momento la situazione è sotto controllo. La Direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Antonia Ricci fa il punto negli allevamenti del padovano. “Al momento la situazione è assolutamente favorevole. In Veneto abbiamo avuto quattro focolai negli allevamenti, l’ultimo risale al 24 novembre scorso a Verona e gli altri tre precedentemente nel padovano, quindi un numero molto esiguo, collegato al fatto che riusciamo a gestire la malattia in modo efficace. Sicuramente è fondamentale il lavoro delle Aziende Sanitarie Locali, dei veterinari, dei liberi professionisti, degli allevatori che rispettano le misure di biosicurezza con molta serietà evitando la diffusione del virus. Stiamo dimostrando che la situazione si può gestire con rapidità estinguendo i focolai”. L’esperienza ha insegnato a reagire alle emergenze, ma bisogna stare sempre all’erta, vero? “E’ strategica la sinergia tra pubblico e privato, perché la caratteristica del nostro territorio è proprio quella della densità di allevamenti avicoli e questo può essere il primo fattore di rischio. Se è vero che negli ultimi anni le positività negli allevamenti sono state molto limitate, non si può dire lo stesso per i selvatici, che fanno registrare nei nostri territori, come peraltro in tutta Europa e nel mondo, un numero elevatissimo di casi. Ormai l’infezione da virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (cosiddetti HPAI) riguarda non soltanto gli uccelli selvatici, ma molte specie di mammiferi selvatici, quali volpi, orsi, scoiattoli, procioni, mammiferi marini e anche cani e gatti. L’attenzione ai selvatici quindi deve essere massima, perché la malattia in queste specie può rappresentare un problema ecologico (alcune specie di uccelli migratori sono state decimate dall’arrivo del virus) e di minaccia agli allevamenti di tacchini, polli e anatre. Per questo motivo è indispensabile mantenere altissima l’attenzione sull’applicazione delle misure di biosicurezza (massima separazione fra l’esterno e l’interno dell’allevamento, controllo degli accessi, pulizia e disinfezione degli ambienti), per

fine che l’influenza aviaria potrebbe rappresentare anche un rischio per la salute umana e dunque, anche se al momento quest’eventualità appare remota, va sempre evitato di entrare in contatto con avicoli malati o morti, ad esempio nel caso di gabbiani, com’è capitato a Verona e sul lago di Garda l’anno scorso. Nessun rischio invece per quanto riguarda il consumo di carne avicola o uova, l’influenza non si trasmette per via

evitare che il virus, veicolato dagli uccelli selvatici, possa entrare negli allevamenti. E la ricerca sul vaccino? Nonostante in questo momento la situazione non sia di emergenza, abbiamo vari studi in corso sull’efficacia del vaccino, e stiamo lavorando anche per fare qualche test pilota proprio per farci trovare pronti, nel caso in cui si rendesse necessario utilizzare anche quest’arma in più. Ricordiamo in-

Antonia Ricci

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alimentare”. Sulla peste suina africana invece com’è la situazione? “E’ una malattia molto grave per i suini, ma che non ha nessun impatto sulla salute umana. Non si trasmette all’uomo. C’è però una grandissima preoccupazione perché il virus è presente in Italia, anche in regioni limitrofe alla nostra, ma al momento non è arrivato in Veneto, né in Friuli, né in Trentino, quindi nel nostro territorio non c’è stato nessun caso. L’attenzione però rimane altissima ed è fondamentale il rispetto delle misure di biosicurezza da parte degli allevatori per evitare una possibile introduzione del virus negli allevamenti. Stiamo lavorando moltissimo per il controllo e la riduzione dei cinghiali in tutti i territori dove c’è una presenza molto elevata e i risultati si vedono. Grazie all’azione sinergica della Polizia Provinciale, del Parco Colli e dell’ASL, il lavoro sta funzionando molto bene. Quali precauzioni prendere? L’appello che rivolgo a tutta la popolazione, agli agricoltori, ma anche agli escursionisti, è che qualora venga ritrovata la carcassa di un cinghiale, venga segnalata immediatamente alla Polizia Provinciale, perché uno dei modi per riuscire a contenere questa malattia è quello di identificare subito i primi casi. La peste suina si trasmette anche con i prodotti derivati dalla carne suina, salsicce, insaccati, che potrebbero provenire da zone infette dell’Europa dell’est ma anche extra europee, molto lontane da noi. E’ fondamentale quindi non abbandonare rifiuti che contengano questi residui nei boschi o comunque nell’ambiente, perché qualora un cinghiali mangi una salsiccia contaminata può infettarsi e trasmettere il virus ad altri animali. E negli allevamenti? Anche in questo caso gli allevatori devono attenersi strettamente alle misure di biosicurezza. Considerato che la presenza di PSA in un allevamento o anche solo nei cinghiali comporta l’applicazione di severe misure sanitarie in un’area molto vasta, un focolaio di questa malattia può generare significative perdite economiche per un comparto che è un’eccellenza del nostro territorio”. Vincenzo Gottardo


Provincia

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L’incontro. La presentazione in Provincia: “aperti al confronto”

“Ecco il nuovo ospedale di Padova” ai sindaci i dettagli del progetto I

l nuovo ospedale di Padova spiegato nel dettaglio ai sindaci, per condividere il percorso che poterà alla costruzione della nuova struttura a Padova -est San Lazzaro. E’ stata la Provincia ad ospitare l’incontro con tutti i sindaci del territorio durante il quale si sono condivisi i progressi del progetto: un intervento destinato a cambiare per decenni l’offerta sanitaria del padovano, sia per il numero di posti letto, più di 900, che per le sue caratteristiche strutturali e tecnologiche. Il nuovo polo ospedaliero avrà un nuovo pronto soccorso, una nuova radiologia e un percorso nascita temporaneo. Inoltre, includerà anche un’area per l’installazione di tecnologie altamente innovative, spazi per la didattica, un centro high-tech di simulazione, la Torre della Ricerca. Fabio Perina, direttore ammi-

nistrativo dell’Azienda Ospedaliera di Padova, conferma che “la presentazione ha suscitato grande interesse da parte di tutti i sindaci presenti. Desidero ringraziare il presidente della Provincia Sergio Giordani e tutti coloro che hanno partecipato al dibattito. Il confronto è stato molto interessante e apprezziamo tutti i con-

Giodani: “un’opera di ampio respiro che avrà un impatto regionale e sarà completata entro il 2031” tributi forniti: peraltro l’Azienda ha fornito a tutti i partecipanti un indirizzo e-mail a cui inviare ulteriori osservazioni”. Numerosi i temi trattati durante l’incontro: “L’importanza della centralità del paziente nel

Un particolare del nuovo ospedale da 900 posti letto, previsto a Padova est

percorso di cura,” spiega ancora Perina. “Abbiamo mostrato dati eccezionali riguardo alle percentuali di singole degenze previste nell’unità ospedaliera. Un altro tema chiave è la sicurezza nei percorsi di cura sia per i pazienti che per gli operatori. La sosteni-

bilità ambientale è stata un’altra questione centrale, sottolineando come l’ospedale sia conforme agli standard ambientali più recenti. Infine, abbiamo affrontato il tema del benessere del personale e dell’organizzazione degli operatori sanitari. Abbiamo

risposto anche a domande sulle questioni viabilistiche, illustrando come la viabilità dalla città sia straordinaria, con una stazione ferroviaria dedicata e un servizio anche da linee tranviarie, situazione che si differenzia positivamente da altre realtà ospedaliere che conosciamo”. Per il Presidente della Provincia di Padova, Sergio Giordani, è stato un ottimo momento di confronto: “Sono lieto di aver visto tanti sindaci qui, perché questo non è solo un progetto di Padova, ma un progetto di impatto regionale. Il nuovo ospedale è un’opera di ampio respiro, che sarà completata entro il 2031. Ricordo che, oltre a questo, verrà completamente ristrutturato il Polo ‘Giustiniani’, destinato a diventare un Ospedale di Comunità, il che significa che avremo complessivamente più di 1800 posti letto”.

La fabbrica della musica: a marzo i concerti e le visite del Centro Organistico Padovano Come si “costruisce” la musica? Come fa un concertista a strutturare un programma? Come funziona un organo? o un violino, o un altro strumento? Proprio partendo dalla curiosità il Centro Organistico Padovano propone le prime quattro domeniche di marzo “Opificium musicae - la fabbrica della musica”, alla chiesa di Sant’Antonio Abate in via Savonarola, con l’obiettivo di divulgare la cultura e renderla fruibile a tutti, senza esclusioni, per saziare la curiosità delle persone, per avvicinare anche i più giovani al mondo musicale, soprattutto organistico, in un’ottica di inclusione e di democrazia culturale.

Gli spettacoli iniziano alle 17.30, l’ingresso è libero. “Durante i nostri concerti - spiega Viviana Romoli, direttrice artistica e organista - vi saranno momenti dedicati all’interazione tra i musicisti ed il pubblico, che verrà quindi saziato nella curiosità di comprendere la costruzione della musica ed anche del funzionamento dell’organo e di altri strumenti”. La rassegna si aprirà domenica 3 marzo con il concerto di Emmanuel Arakélian, un giovane talentuoso organista francese di origini armene. Il concerto sarà in collaborazione con l’Associazione Italiarmenia, preceduto da un saluto del dott. Vartan Giacomelli. Il

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secondo concerto domenica 10 marzo e vedrà protagonisti due grandi musicisti bolognesi: Michele Vannelli (Maestro di Cappella della cattedrale di S. Petronio) all’organo, e Alberto Allegrezza, tenore, esperto in vocalità barocca. Il 17 marzo “Duo Seraphim”, con Stefano Molardi all’organo e Gianandrea Guerra al violino. Infine il 24 marzo l’organista trentino Simone Vebber si esibirà in un impegnativo programma. La stagione primaverile si concluderà poi nel mese di aprile con “Passeggiando per le botteghe”, la visita a due botteghe artigiane, un liutaio e una ditta organaria.

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La mostra. A Padova, Palazzo Zuckermann, fino al 10 marzo

“Lo sguardo e la memoria”: Paola Bussadori e il Parco Treves

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ino al prossimo 10 marzo gli spazi espositivi di Palazzo Zuckermann ospiteranno la mostra “Lo Sguardo e la memoria”, dedicata al lungo e appassionato lavoro realizzato dall’architetta Paola Bussadori per il Parco Treves. Un lavoro che già negli anni Ottanta aveva portato alla realizzazione di una mostra sul giardino romantico e Jappelli (tenutasi al Palazzo della Ragione ben cinquant’anni dopo l’ultima esposizione dedicata ai giardini in Italia, realizzata nel 1931), e che permise di puntare i riflettori sul tema della conservazione del giardino storico. Un tema particolarmente caro all’architetta, che condusse il primo scavo a proprie spese e che per decenni affrontò quella che lei definiva come “una formidabile avventura intellettuale” con entusiasmo e dedizione. Un legame, quello fra Bussadori e il Parco Treves, che non si esaurì né dopo che il Parco venne riportato al suo antico splendore, nel 2005, né con il ritiro dalla professione da parte dell’architetta, anzi: se nell’anno del restauro del Parco Bussadori si occupava dei percorsi didattici e delle guide alle scolaresche, negli anni del pensionamento la sua passione per il parco trovava espressione nei disegni a tempera e tecnica mista che dedicava al Parco e alla sua vegetazione. Opere che, nei

Ad accompagnare le fotografie, alcuni disegni originali di Jappelli provenienti dal Museo di Arte Medievale e Moderna di Padova e vari documenti che riflettono lo stato del Parco fra gli anni Cinquanta e Ottanta

Uno scorcio del Parco Treves in una foto d’epoca

desideri dell’architetta, avrebbero dovuto essere esposte in una mostra dedicata che, però, non fece in tempo a veder realizzata. Ora, a poco più di due anni dalla sua morte, la mostra “Lo sguardo e la memoria” vuole realizzare quel desidero e al contempo celebrarne l’opera e l’impegno. La memoria del titolo della mostra allude infatti in prima battuta al ricordo di Paola Bussadori e al desiderio di far conoscere al meglio la sua opera, ma non solo: la memoria è da intendersi anche in modo più ampio ed è un tema cui la stessa Paola Bussadori teneva molto. Secondo l’architetta, infatti, il Parco era “portatore di memoria artistica, storica, botanica, evocativa; in un parola: monumentale”. La mostra, a cura di Alessia Castellani, Cristiana Castellani e Roberto Giannerini, promossa dall’Assessorato alla Cultura

del Comune di Padova con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Padova e l’adesione del Gruppo Giardino Storico dell’Università di Padova, si compone di scatti di Paola Bussadori e Renato Roverato, fotografo di paesaggio e architettura e collaboratore di lungo corso dell’architetta, che documentano sia le fasi di riscoperta archeologica delle tracce dell’intervento di Jappelli, sia l’esecuzione dei lavori di restauro veri e propri. Ad accompagnare le fotografie, alcuni disegni originali di Jappelli provenienti dal Museo di Arte Medievale e Moderna di Padova e vari documenti che riflettono lo stato del Parco fra gli anni Cinquanta e Ottanta e testimoniano quanto sia stato fondamentale l’intervento di Paola Bussadori per la sua rinascita.

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Francesca Tessarollo

Nel cuore del Congo: alla scoperta di una cultura affascinante Un viaggio nella cultura della Repubblica Democratica del Congo attraverso maschere, tessuti e statue tipici del Paese: è questo il fulcro de “Nel cuore del Congo”, mostra che farà tappa a Padova fino al 22 marzo. La mostra si compone di numerosi pezzi originali provenienti dal Museo Africano di Madrid che, dopo essere stati esposti al Museo Africano di Verona, possono ora essere ammirati a Padova, presso i Missionari Comboniani (in Via San Giovanni di Verdara), comunità attiva in città da oltre un secolo e già promotrice di varie iniziative mirate alla promozione della conoscenza e del dialogo fra la città di Padova e i Paesi del Sud del mondo e

dell’Africa in particolare. In questo progetto si inserisce la mostra “Nel cuore del Congo”, che raccoglie pezzi tipici prove-

nienti da diverse regioni del paese: maschere, tessuti e statue che non sono semplici testimonianze di arte e artigianato locali, ma

che permettono ai visitatori di esplorare molti altri aspetti della cultura del posto. Si tratta infatti di pezzi originali caratterizzati da una forte valenza mitico-religiosa, in grado di esercitare un’azione di forte controllo sociale e terapeutico. Gli oggetti esposti, in particolare, fanno parte della collezione donata al Museo Africano di Madrid dei Missionari Comboniani da Bordallo Huidbro, ambasciatore della Spagna nella Repubblica del Congo dal 1996 al 2000. Un primo passo per conoscere la cultura ampia e variegata di un Paese, la Repubblica Democratica del Congo, che unisce oltre 250 gruppi etnici e custodisce un’immensa ricchezza culturale. (f.t.)

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Basket. L’analisi del coach dei neroverdi Riccardo De Nicolao

Virtus ritrova la carica positiva e mette a punto una serie di vittorie

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opo otto sconfitte consecutive è iniziata la riscossa, con quattro vittorie, una dopo l’altra, in una sequenza che porta un deciso cambio di rotta: i ragazzi della Virtus Basket Antenore Energia hanno dato prova di carattere e di forza d’animo, con una serie di vittorie che fanno ben sperare per un girone di ritorno che porti alla salvezza. Soddisfatto il coach dei neroverdi Riccardo De Nicolao, che invita a non esaltarsi e a restare con i piedi per terra. “Siamo stati bravi a non abbatterci dopo le sconfitte e a continuare ad avere fiducia nel lavoro che stiamo facendo. Avevamo inanellato una serie di risultati negativi perché condizionati da infortuni e da episodi sfavorevoli. Un po’ alla volta i risultati sono arrivati, però ne abbiamo ancora di strada da fare. Le quattro vittorie consecutive sono venute con-

tro San Vendemmiano e Faenza, che sono due corazzate del campionato di B, le altre due contro Imola e Lumezzane, due scontri diretti con squadre di pari classifica. Adesso dovremo essere bravi a dare continuità di risultati per far fruttare appieno questi punti che siamo riusciti a fare” Quali giocatori hanno trasci-

“La fiducia nel lavoro che stiamo facendo ha dato i suoi risultati, ora dobbiamo imprimere la continuità” nato la squadra verso questa riscossa ? “Non si vincono le partite solo con le individualità: siamo riusciti ad esprimerci bene a livello di gruppo. Qualche giocatore più esperto, come ad esempio Scan-

L’esultanza dopo la vittoria a Imola (Credits: Lorenzo Spinella - On/Off Production)

zi, ha dato un grosso contributo con il suo talento, ed anche il rientro di Molinaro per noi è stato fondamentale. Ma tutta la squadra ha dato il massimo”. In squadra sono entrati anche

dei giovanissimi, come si sono comportati in campo ? “La mission della società è anche di lavorare ad alto livello con le giovanili per poi riuscire a far arrivare i giovani in prima squa-

dra. I ragazzi sono stati bravi: quando ci siamo trovati in difficoltà per gli infortuni si sono fatti trovare pronti. Marchet ha fatto delle ottime prestazioni, ed è stato utilizzato anche in seguito. Anche Padovani e Guevarra si sono comportati molto bene, sono degli under 19. Ci hanno veramente aiutato tantissimo. Come si prospetta questo girone di ritorno ? L’obiettivo rimane la salvezza, da raggiungere il prima possibile. Dobbiamo fare tesoro di queste vittorie senza cadere nell’entusiasmo, non cadere nel tranello del sentirsi arrivati. Abbiamo di fronte partite importantissime: dobbiamo guardare a una partita alla volta, consapevoli delle cose buone che abbiamo fatto, e continuare a migliorare ogni giorno”. Diego Buonocore

Cuttini alla sua quarta stagione con Pallavolo Padova: “Il rapporto umano aiuta a crescere” Per tutti, giocatori e tifosi, è il “coach”: più che un allenatore una guida, un mentore nello sport e nella vita. Nei 25 anni di carriera Jacopo Cuttini ha allenato squadre del settore maschile e femminile, atleti dei gruppi giovanili e dei seniores. Nel suo palmares anche una promozione in B1 maschile con Cordenons, a Pordenone, una promozione in B1 femminile e una Coppa Italia di B2 con Martignacco a Udine. E’ alla sua quarta stagione alla guida del Padova Volley nel campionato di Superlega. “Negli anni ho imparato l’importanza dello studio”, racconta coach Cuttini, “cerco sempre di aggiornarmi; lo sport in generale ma il

volley in particolare è in continua evoluzione, non è mai lo stesso ogni anno, quindi noi tecnici dobbiamo cercare di stare dietro a questa evoluzione se vogliamo poi formare i ragazzi alla pallavolo di oggi. Lo studio del gioco è fondamentale, a guardare alle grandi squadre c’è sempre da imparare. Il rapporto con i ragazzi mi ha dato tantissimo, non solo come tecnico ma come uomo. I miei ragazzi sono sempre abbastanza giovani mentre io divento sempre più vecchio: questo gap non lo sento come un problema, ma anzi in palestra mi sento sempre vicino a loro, la loro giovinezza arricchisce anche me. Mi reputo veramente fortunato perché io arri-

vo dal nulla, ero un giocatore mediocre di serie B, poi ho iniziato ad allenare i gruppi giovanili, a fare le mie esperienze. Ho fatto quasi tutti i campionati e mi son-o ritrovato poi a fare campionati di serie B di alto livello, a fare il primo allenatore in Superlega. Nella mia gavetta sono stato forse bravo, ma anche fortunato. Io spero di continuare così perché amo quello che faccio, mi diverto come un matto, ogni giorno entro in palestra con il sorriso, anche nei momenti difficili. L’obiettivo che propongo a me stesso e ai miei ragazzi è di crescere come individui e anche come squadra. Il mio sogno è questo: continuare ad alzarmi ogni giorno col sorriso”. (d.b.)

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Il caso. Determinante per la bocciatura della legge l’astensione della dem Bigon

Sul fine vita il Consiglio regionale si spacca Il presidente Zaia si dissocia dalla sua maggioranza e divide la Lega, mentre il Pd fa autogol, festeggiano Fratelli d’Italia e Forza Italia

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ssere la prima regione chiamata a votare le disposizioni che normano la pratica del suicidio medicalmente assistito, non è certamente impresa semplice. E così il Veneto, tra mille fraintendimenti e distinguo, alla fine bocciando la legge ha deciso di non scegliere. Ma andiamo con ordine. Il suicidio medicalmente assistito in Italia è consentito a seguito di un Pronunciamento della Corte Costituzionale che, con propria sentenza, ha di fatto colmato il vuoto da un’assenza legislativa. In buona sostanza i Giudici della Corte hanno detto “Caro Parlamento visto che i casi sono frequenti e tu non ti decidi a fare una legge, ci pronunciamo noi”. Quindi cosa si doveva votare in Veneto? Grazie all’impegno dell’Associazione Luca Coscioni e delle oltre 9000 firme depositate nella nostra regione i consiglieri sono stati chiamati a votare una legge di iniziativa popolare che, nelle sostanza, definiva le tempistiche e i protocolli ai quali le differenti ULSS del Veneto si do-

vevano attenere. Quindi il voto non prevedeva di esprimersi su suicidio medicalmente assistito si o no, ma tecnicamente su quali categorie di persone lo potessero richiedere e in quanto tempo gli ospedali fossero chiamati a somministrare i farmaci per compiere questa scelta. Il Centrodestra si è dichiarato compatto per il “no”. Senza però tenere conto della variabile Zaia: il presidente della Regione crede fermamente in questa possibilità di autodeterminazione tanto da averla ampiamente trattata in molte occasioni pubbliche e anche in alcuni dei suoi libri. Il suo posizionamento ha fatto si che il 50% della maggioranza consigliare votasse, seguendolo, a favore del provvedimento. Un’autostrada, si dirà, questa per il centrosinistra che di un tema tanto sensibile al proprio elettorato ha fatto una bandiera. E invece no. La consigliera del Partito Democratico, Annamaria Bigon, sin dall’inizio, non ha voluto sentire ragioni, è rimasta in

aula e si è astenuta. Questo suo voto è stato, di fatto, determinante, per la bocciatura della legge. Il vicecapogruppo Dem, Jonathan Montanariello ha immediatamente presentato le sue dimissioni da quel ruolo in polemica evidente con i vertici di gruppo e partito. Il ragionamento dell’ormai ex vicecapogruppo poggia su un presupposto: se il suicidio medicalmente assistito è stabilito dalla sentenza della Corte e la legge al voto era di natura puramente tecnica perché doveva solo dare a tutte le ULSS Venete l’indicazione di comportarsi allo stesso modo in termini di procedure e tempi, non si può invocare la libertà di coscienza proprio perché procedure e tempi non sono un tema etico. Una considerazione, questa, che è andata in rotta di collisione con un approccio, a suo dire, troppo morbido di segretario regionale e capogruppo. Da qui un profluvio di dichiarazioni di leader locali e nazionali, circoli in fermento, petizioni, rabbia e incredulità nella base dei Democratici. Nelle ore in cui stiamo andando in stampa si è consumata una Direzione Regionale del Partito particolarmente tesa nel corso della quale

Zaia e Lanzarin durante la discussione in Consiglio regionale

oltre una ventina di componenti (parlamentari, consiglieri regionali, segretari provinciali) hanno presentato un documento con il quale hanno chiesto alla Consigliera Bigon, non per il suo voto in consiglio ma per le dichiarazioni politiche che ha rilasciato nei giorni successivi, di considerare se possa considerarsi ancora rappresentativa di tutte le minoranze come vice presidente della Commissione Sanità. I proponenti hanno scelto di non chiedere il voto sul documento poiché, con

ogni probabilità, avrebbero ottenuto la maggioranza lacerando, così, profondamente il partito al quale, in ogni caso, chiedono maggiore coinvolgimento e un cambio di passo. Festeggiano, invece, Forza Italia e Fratelli d’Italia che compattamente hanno votato no. E festeggia anche il Leader Nazionale della Lega e Ministro, Matteo Salvini schierato, a sua volta, contro questa legge e sempre più distante, anche nelle dichiarazioni pubbliche, da Luca Zaia. (r.r.)

L’intervista. Alessandra Moretti, eurodeputata del Partito Democratico

“In Regione ormai la maggioranza non c’è più” “S

i sta sfaldando abbastanza velocemente il consenso politico del presidente del Veneto”: a sostenerlo è la Alessandra Moretti, parlamentare europea del Partito Democratico. Secondo lei dove sta andando la maggioranza che governa la Regione? “Il voto sul fine vita manifesta una profonda difficoltà all’interno del centrodestra all’interno della Lega. Dimostra che gli unici motivi per cui l’attuale maggioranza resta unita riguardano la gestione del potere, in quanto si vede plasticamente come quella maggioranza che aveva sostenuto lo stesso Zaia tre anni fa, oggi non ci sia più”. Da Bruxelles come vede la questione dell’autonomia regio-

nale? “C’è un problema gigante: finché non vengono approvati dei livelli essenziali e degli standard che possano garantire a tutti i cittadini adeguata assistenza, soprattutto per quanto riguarda la sanità, è impossibile fare un discorso e un ragionamento serio su questo tema. Perché rischia, così come è scritta, di creare delle profonde fratture, delle grandi discriminazioni tra cittadini italiani. E siccome la sanità in particolare versa, anche nella nostra regione, in una condizione di grave difficoltà, è chiaro che questa autonomia – così come è scritta dalla maggioranza, andrebbe a rafforzare queste forme di discriminazione e disuguaglianza”. Mancano meno di cinque

mesi alle elezioni europee, lei si ricandiderà? “Io mi ricandido, poi a fare la scelta definitiva sarà il mio partito. Ho fatto un mandato in Europa, ho lavorato su temi importanti e rilevanti e mi piacerebbe continuare il mio lavoro. Stare in Europa significa lavorare su delle questioni molto complicate, poiché l’Europa ormai incide su più dell’80% delle scelte che si prendono a livello nazionale. Quindi noi abbiamo bisogno di mandare in Europa persone che sono in grado di impegnarsi nel difendere gli interessi nazionali. E questa è una grandissima sfida e serve una classe dirigente all’altezza”. A proposito di candidature per le europee, come valuta quelle dei segretari di partito?

“Io credo che stia ai leader, insieme agli organismi di partito, prendere queste decisioni. Non mi piace la personalizzazione, perché a differenza del Movimento Cinque Stelle, a differenza di Fratelli d’Italia, per esempio, il Partito Democratico ha una classe dirigente molto preparata e quindi noi vorremmo che le elezioni europee non fossero una battaglia tra leader, ma una battaglia di idee, di contenuti. E anche che vedano protagonisti i diretti interessati, quelli cioè che poi a Bruxelles ci vanno e ci restano. Ecco, quindi sarebbe sbagliata, a mio avviso, una personalizzazione troppo evidente, anche perché non ha mai portato troppo lontano. Mi piacerebbe che sulle europee si iniziasse a

Alessandra Moretti

discutere veramente di contenuti e di politica, perché i cittadini hanno il diritto di conoscere bene la nostra idea di Europa”. (g.g.)


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Lo scenario. Dopo il via libera del Senato la proposta passa alla Camera, scontro con l’opposizione

Se autonomia sarà, che autonomia sarà? Tra favorevoli e contrari quella che sta per uscire dal Parlamento sembrerebbe una riforma dai contenuti molto diversi da quelli attesi, il lungo percorso per la definizione dei Lep. Intanto il centrodestra canta vittoria e festeggia il primo traguardo

P

artiamo da un dato di fatto: uno dei due punti chiave della proposta autonomista veneta, ovvero la possibilità di trattenere i 9/10 delle tasse certamente non ci sarà come appare complicato poter ottenere una completa competenza regionale su tutte e 23 le materie in gioco. Il difficile dibattito verso la riforma in senso autonomista del nostro Paese appare più come una corsa a ostacoli nella quale le forze in campo faticano a prevalere e vanno oltre gli schieramenti tradizionali. All’assalto c’è certamente la Lega che, nonostante sappia di non poter “portare a casa” proprio tutto quello che sperava, non demorde ed è determinata a segnare un punto importante nella consapevolezza che, intanto, si comincia e poi si fa sempre in tempo ad aggiungere elementi strada facendo. Nettamente contraria sembrerebbe essere Fratelli d’Italia molto

più interessata ad una riforma del Paese attraverso un Premierato Forte. Le posizioni, però, nelle ultime ore appaiono sempre meno inconciliabili, tanto che il senatore e segretario regionale del Partito Democratico Veneto, Andrea Martella ha parlato di “Barattellum”: un baratto, di fatto, tra un po’ di autonomia per far contenta la Lega in cambio di un via libera del Carroccio al Premierato. Dentro queste divisioni, poi, ce ne sono altre e, per molti versi ancora più profonde, di natura, diciamo così, geografica: il Centro e il Sud del nostro Paese, in modo trasversale a tutte le forze politiche, vedono nella riforma autonomista una seria minaccia per quelle regioni già meno forti di quelle del Nord e maggiormente bisognose di sostegno e investimenti di scala nazionale. I meccanismi di solidarietà proposti, in questo senso, non sembrano una sufficiente

Il momento della votazione della proposta di legge al Senato

rassicurazione. Il via libera al Senato rappresenta, in ogni caso, il primo passo; la proposta dovrà poi passare alla Camera e per essere attuata dovranno prima essere approvati i LEP. La concessione di una o più “forme di autonomia”, infatti, è subordinata alla determinazione dei LEP, Livelli Essenziali di Prestazione. Si tratta dei criteri che

determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. La determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, e quindi dei LEP, avverrà a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell’ultimo triennio. L’articolo 4 del Disegno di Legge precisa, inoltre,

che il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni sarà concesso solo successivamente alla determinazione e al finanziamento dei LEP. Un percorso lungo, dunque, sul quale potrebbe pesare, nel caso che appare scontato di voto favorevole nei due rami del Parlamento, anche un referendum abrogativo già minacciato dalle opposizioni. (r.r.)

De Poli: “E’ una pagina storica, una vittoria dei cittadini” “Stiamo vivendo una giornata storica. Lo dico da veneto, anche con un po’ di emozione. L’autonomia rappresenta un tornante storico per il Veneto e per noi veneti”. Quando raggiungiamo al telefono il senatore Antonio De Poli a Palazzo Madama sono trascorsi pochi minuti dall’approvazione, in prima lettura, del disegno di legge sull’autonomia differenziata. “Manteniamo l’impegno preso dal centrodestra. Stiamo realizzando la volontà di 2,3 milioni di veneti. E’ una vittoria dei cittadini e per i cittadini”. Adesso cosa succede? Si tratta del primo passaggio parlamentare, ora il provvedimento passa all’esame della Camera. Seguirà l’intesa tra Governo e Regione per la gestione delle materie di competenza. Siamo soddisfatti: abbiamo deciso

Antonio De Poli

di non mandare alle calende greche la volontà espressa dai nostri Cittadini. L’autonomia impone un cambio di mentalità. Diciamo sì ad una riforma che premia chi amministra bene. Il cittadino deve sapere chi gestisce la cosa pubblica come lo fa, in modo che sia egli stesso a giudicare chi lo fa bene e chi invece lo fa male, senza inutili scaricabarili. La sinistra parla di spacca-Italia. Come risponde? L’autonomia non è un capriccio del centrodestra. Stiamo parlando di un caposaldo della nostra Costituzione. Non è un caso, che 14 regioni ordinarie su 15 chiedano, a diverso titolo, l’autonomia e, fra questi , ci sono anche governatori di centrosinistra. Da oggi comincia un percorso nuovo, di rinascita delle nostre istituzioni e le istanze conserva-

trici della sinistra (che minaccia il ricorso al referendum ndr) non ci spaventano. In Veneto è stata bocciata la proposta di legge Cappato sul fine-vita. La sinistra vuole ripresentarla alla Camera. Cosa ne pensa? Una vita non ha prezzo, per noi è sacra. E’ un valore che non può essere calpestato e quindi diremo “no” a suicidio assistito ed eutanasia. Siamo custodi di quei Principi che fanno parte della nostra cultura e della nostra storia. In Veneto ha vinto la cultura della cura e dell’attenzione nei confronti del malato. Noi siamo convinti che si debba perseguire un’altra strada: implementare le cure palliative e rafforzare quei servizi per tutelare la dignità della persona, anche e soprattutto quando è più fragile.

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Elezioni. La Lega ci prova, parte del PD potrebbe starci, FDI si oppone e FI punta a prenotare il Veneto

Un’incognita chiamata terzo mandato Il segretario della Liga Veneta Alberto Stefani presenta una proposta di legge che elimina i vincoli per “lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”

T

erzo mandato si, no, forse. La Lega ha presentato una proposta di legge per introdurre il terzo mandato per i Presidenti di Regione. La proposta, a firma di Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e presidente della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, modifica la legge del 2004 che fissava a due il numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di Regione “al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori - si legge - e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”. Una notizia, questa, che il Presidente del Veneto Luca Zaia ha accolto con una certa soddisfazione poiché se la legge fosse in-

lamentari, con questi tre nomi di peso in campo, seguiranno fino in fondo la sua indicazione di voto. Assolutamente contraria Fratelli d’Italia che, forte di un consenso assolutamente vasto, vede nelle prossime scadenze elettorali, in primis proprio quelle regionali, l’occasione di moltiplicare in modo esponenziale il proprio numero di amministratori sui territori. Il segretario Regionale di Forza Italia, Flavio Tosi, da sempre acerrimo rivale di Luca Zaia fa sapere, proprio in queste ore, di essere contrario al terzo/quarto mandato e di sperare che il Veneto possa toccare, nella spartizione nazionale, proprio agli azzurri non disdegnando, neppure, di poter essere lui il candidato Presidente. Menzione a parte merita il caso Liguria: Giovanni Toti giunge al termine del suo secondo mandato e, nonostante abbia fondato nel 2022 il suo movimento “Italia al centro” fu indicato la prima volta come candidato proprio in quota Forza Italia. (r.r.)

trodotta potrebbe candidarsi e concorrere per quello che, di fatto, sarebbe il suo primo mandato poiché il primo, antecedente al 2004 quando fu fissato il limite di due, non rientrerebbe nel conteggio. Ma non è l’unico Zaia ad osservare con grande attenzione quale sarà l’iter parlamentare di questa proposta di legge. Spettatori più che interessati i Presidenti PD dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, della Puglia, Michele Emiliano e della Campania, Vincenzo De Luca giunti tutti alla fine del proprio secondo quinquennio alla guida delle rispettive regioni. La segretaria nazionale Dem, Elly Shlein da sempre si dice contraria in nome del rinnovamento, ma non è detto che i gruppi par-

Aumentati i fondi regionali per la lotta alla violenza sulle donne Elisa Venturini: “Sportelli anche nelle università, è un problema che va affrontato con risorse adeguate” “La tragedia di Giulia Cecchettin ha scosso tutti noi ma ha avuto anche la forza di spingere tante ragazze e tante donne a rivolgersi alle istituzioni per denunciare e segnalare le situazioni di disagio e di potenziale pericolo. La Regione da sempre è attenta a questo fenomeno e per il 2024 ha aumentato i fondi messi a disposizione che sono passati da 1.000.000 di euro a 1.550.000 per sostenere i 26 centri antiviolenza e le 28 case rifugio presenti in Veneto: ai fon-

di regionali si aggiungono quelli stanziati dallo stato che nel 2023 erano di 2,9 milioni di euro. Le modalità di assegnazione verranno definite nell’apposito tavolo di coordinamento regionale che si terrà entro febbraio”: a parlare è Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio Regionale. “L’aumento delle segnalazioni da parte delle donne è al tempo stesso un segnale positivo, perché indica una crescente fiducia nelle istituzioni, ma anche un segnale negativo perché sta a significare che le situazioni potenzialmente a rischio sono molte: in questo senso va svolta una forte e determinata campagna culturale e di sensibilizzazione indirizzata specialmente ai giovani.

Prendendo atto anche della richiesta di maggiori risorse che arriva dal territorio, la Regione ha aumentato in modo significativo i fondi destinati a queste iniziative: in particolare credo che vada segnalata una importante novità che è quella dell’apertura di sportelli all’interno delle università, per offrire un servizio semplice da raggiungere alle ragazze più giovani ed anche alle tante studentesse fuori sede che hanno scelto il Veneto per la loro formazione. Le violenze (sia fisiche che psicologiche) di genere sono un grave problema che va affrontato con la collaborazione di tutti: singoli cittadini, istituzioni ed associazioni di volontariato. Per questo è giusto che la Regione faccia, come sta facendo, la sua parte in modo concreto”.

Elisa Venturini, consigliere regionale di Forza Italia

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Eventi

Venezia. Ancora una volta la firma è del direttore artistico Massimo Checchetto

La magia del Carnevale si rinnova e celebra la figura di Marco Polo L’assessore Venturini: “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole”

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l Carnevale quest’anno incarna a pieno l’animo avventuriero e curioso di Marco Polo, il viaggiatore per antonomasia. Quando ci siamo seduti attorno a un tavolo per sviluppare idee e iniziative in vista di questa edizione del Carnevale, che fino al 13 febbraio coinvolgerà laguna e terraferma, siamo partiti da lui, narratore di mondi fantastici e lontani, commerciante che con sprezzo del pericolo ha conosciuto culture e tradizioni inimmaginabili. Per questo lo slogan della kermesse è ‘Ad Oriente... il mirabolante viaggio di Marco Polo’. Celebreremo i 700 anni dalla sua morte facendoci promotori del suo messaggio e del suo esempio. Che è poi l’esempio dei Grandi della Storia, sospinti dalla curiosità di spingersi sempre un po’ più in là”. Parola dell’assessore al Turismo Simone Venturini che sottolinea la volontà di dar vita a un palinsesto di eventi diffusi che possano coinvolgere tutti, ma proprio tutti. “Da non perdere in laguna gli spettacoli all’Arsenale e le tante iniziative tra campi e campielli - aggiunge - ma faranno sicuramente il pienone anche le sfilate dei carri mascherati in terraferma e nelle isole. Una tradizione che sta prendendo sempre più piede”. Tutto il territorio comunale diventa la mappa di un viaggio fantastico caratterizzato da spettacoli, musica e arte per un Carnevale “capillare” e fantasioso. Un’edizione che avrà come filo rosso l’impresa più grande di tutte: l’arrivo di Marco Polo alla corte del Gran Khan

in Cina e il suo racconto minuzioso e intrigante giunto a noi attraverso le pagine de Il Milione, capolavoro della letteratura mondiale. L’edizione del Carnevale di Venezia 2024 vede ancora una volta la firma del direttore artistico e scenografo del Teatro La Fenice Massimo Checchetto e ha riservato molte sorprese fin dal primo fine settimana con l’atteso corteo acqueo capitanato dalla mitica “Pantegana” lungo il Canal Grande e con gli spettacoli nei teatrini orientaleggianti allestiti in piazza San Marco, in piazza Ferretto e in altri campi e luoghi della città. “E poi ancora il corteo delle Marie sabato 3 febbraio, le mostre, la cultura, l’attesissimo spettacolo notturno in Arsenale - aggiun-

ge l’assessore Venturini - ‘Terra incognita. Il mirabolante viaggio di Marco’ (il 2 febbraio, ndr) sarà uno show che riempirà di magia lo specchio d’acqua della Darsena Grande. Un racconto immaginifico, liberamente ispirato a Il Milione, narrato in chia-

Il 3 febbraio appuntamento con il Corteo delle Marie. Festeggiamenti anche per il Capodanno Cinese del 9 febbraio ve fantastica attraverso i diversi linguaggi creativi dell’arte”. Venezia incontrerà l’Estremo Oriente anche grazie a un’iniziativa organizzata dall’Associazione per la Promozione della Cultura e del Turismo Italia-Cina (ICCtpa). In occasione del Capodanno cinese il 9 febbraio, nel pomeriggio, partirà un’imponente parata per le vie pedonali di Mestre: draghi e serpenti procederanno festosi affiancati da bambini e ragazzi in abiti tradizionali (lanterne alla mano) per celebrare, insieme al pubblico, il countdown verso la mezzanotte cinese (ore 17 locali). A Venezia, invece, Campo San Polo sarà allestito a tema per l’evento, mentre l’Arsenale ospiterà spettacoli di arte cinese e l’M9 di Mestre, infine, darà vita a laboratori ad hoc.


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FEBBRAIO 2024

on-line:

L’importanza dei test di screening per prevenire i tumori al collo dell’utero Nel 2022 in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi

I

Tumore al collo dell’utero, con la prevenzione e la diagnosi precoce si può vincere

l carcinoma del collo dell’utero (o cervice uterina) è, dopo il tumore della mammella, la seconda neoplasia per frequenza tra le donne. Il fattore capace di provocare l’insorgenza della malattia è rappresentato quasi esclusivamente dall’infezione persistente da papilloma virus (HPV), a trasmissione sessuale. L’HPV è un virus che provoca un’infezione molto comune nella popolazione, ma nella maggior parte delle donne scompare spontaneamente dopo uno o due anni. In alcuni casi l’infezione persiste e può provocare delle lesioni che, se non curate, potrebbero lentamente diventare un tumore. Nel 2022, in Italia sono state effettuate circa 2500 nuove diagnosi, si tratta dell’1,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne. La diagnosi precoce rappresenta l’arma più efficace contro questo tumore: la diffusione dei programmi di screening, con il Pap test e il test HPV più recentemente, ha rappresentato il principale fattore di riduzione dell’incidenza e mortalità per la neoplasia. Il Pap test consiste nel prelievo di alcune cellule del collo dell’utero che vengono analizzate al microscopio per verificare eventuali lesioni provocate dal virus HPV. Il prelievo è semplice, non doloroso e richiede pochi minuti. Per il test HPV si prelevano alcune cellule del collo dell’utero, come per il Pap-test. Il Prosegue alla pag. seguente

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Turismo - Sì, viaggiare

SVIZZERA

Basilea, tra arte e follia Qui il Carnevale esplode all’alba Alle 4 di mattina, in un’atmosfera surreale, il lunedì dopo le Ceneri, la grande festa fende il buio della notte. Un corteo di migliaia di lanterne e di maschere percorre le vie del centro e dà il via a una “tre giorni” in cui salta ogni regola. La più “europea” della città svizzere è orgogliosa anche dei suoi 40 musei, delle sue architetture contemporanee e per aver convinto Erasmo da Rotterdam a trasferirsi qui di Renato Malaman

Che i basilesi siano un po’ matti, beh: diciamo eccentrici, lo si riscontra ad ogni festa del calendario. Il clou è rappresentato dal Carnevale, il cui inizio (quest’anno cade il 19 febbraio e si va avanti fino al 21) viene celebrato… nel cuore della notte. Seguendo un antico rituale. Festa che esplode all’improvviso in un tripudio di maschere e di musica, preceduta da ore in cui prendere sonno è davvero un’impresa. Un corteo di almeno diecimila persone, molte delle quali provenienti dall’estero, a quell’ora strana e insolita, è pronto a sfilare lungo le vie del centro dopo una lunga e spasmodica attesa. Surreale, sembra tutto surreale. Il Carnevale di Basilea, che affonda le sue origini nel XIV secolo, viene chiamato dai basilesi «Drei scheenschte Dääg» (i tre giorni più belli). La festa è così originale da essere stata inserita nella Lista dei ben del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il Carnevale di Basilea “scoppia” ogni anno il lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri e fa parte dell’identità stessa della città. E’ il fulcro della sua forza creativa. Per tre giorni l’ordine «normale» delle cose viene sospeso. Tutto inizia alle 4 del mattino, quando in centro storico vengono spente tutte le luci. Nel buio e nel silenzio più assoluti, in un’atmosfera quasi spettrale, i mazzieri pronunciano la fatidica frase «Morgestraich vorwärts marsch» che da secoli, immancabilmente, sancisce l’inizio del Carnevale. Poi si accendono migliaia di lanterne e, nello stesso tempo, migliaia di suonatori di tamburi e pifferai in maschera iniziano a sfilare per le vie della città. Il martedì è poi dedicato alla mascherata dei bambini e alle “Guggenmusiken”, le bande musicali itineranti. A dare un tocco del tutto particolare al Carnevale di Basilea sono anche un centinaio di gruppi di “Schnitzelbänke” che con i loro versi satirici improvvisati nei ristoranti e nelle cantine riproducono l’atmosfera goliardica delle origini. Un altro momento clou è l’esposizione delle 180 lanterne sulla Münsterplatz. Con la sua cornice straordinaria questa piazza medievale è lo sfondo ideale per poter ammirare fantastiche opere d’arte. Ma che i basilesi amino l’originalità lo testimoniano altre feste della città. Prendiamo i mercatini di Natale, che in questo angolo di Svizzera incastonato

fra Germania e Francia, sono un’altra tradizione radicata. Fra un mare di bancarelle, in Barfüsserplatz, viene eretta ogni anno una piramide di Natale di dimensioni giganti. Ricorda quelle della Sassonia, in cui la grande elica mossa dal calore delle candele fa girare tre piattaforme circolari, mostrando scene della Natività. A guardarla si ritorna all’infanzia… A Capodanno, poi, c’è una fontana del centro, quella del Tritone, che all’improvviso fa sgorgare vino anziché la solita acqua. Un vino speziato medievale che, dicono, porti bene. Basilea, anima aperta. Città transnazionale dove la maggioranza della popolazione votò, tra le poche, per l’Unione Europea. E’ la città dove visse l’ultima stagione della sua lunga vita Erasmo da Rotterdam, il grande umanista che proprio qui trovò lo stampatore più idoneo per valorizzare le sue pubblicazioni. Nessun’altra città europea presenta una simile densità di musei di alto livello: se ne contano oltre 40. Lo straordinario Kunstmuseum (o Museo delle Belle Arti) è uno musei privati più antichi del mondo. La sua fondazione risale al 1662. Secondo il “Times” per le opere che custodisce è il quinto museo più ricco al mondo. E c’è pure un “miracolo” da raccontare. Nel 1967 i basilesi impedirono la vendita di due capolavori, comprandoli con una colletta. Si trattò di due quadri di Picasso, “I due fratelli” e «Arlecchino seduto”. Imperdibile la visita della Fondazione Beyeler, il museo d’arte più visitato in Svizzera: per i loro tesori d’arte Ernst e Hildy Beyeler fecero costruire uno spettacolare complesso museale all’architetto Renzo Piano, che tradusse questo desiderio interpretandolo con uno spettacolare gioco di volumi e specchi d’acqua. Quest’anno è prevista una grande retrospettiva dedicata a Matisse. Basilea è una città fondata dai Celti, a cui seguirono i Romani, poi i Franchi. Deve la sua fortuna a una grande via di comunicazione come il Reno, che è anche il mare dei basilesi, (d’estate ci si può nuotare e praticare sport), e all’industria, prima tessile, poi chimica, e oggi farmaceutica. La città antica, sulla collina, è dominata dalla cattedrale. Insieme all’antico ponte Mittlere Brücke, la cattedrale Münster è il simbolo più noto di Basilea.

Nella foto copertina. un’immagine della surreale sfilata di maschere e lanterne all’alba del lunedì dopo le Ceneri, quando a Basilea “scoppia” il Carnevale. Più sotto: altri due momenti della festa. Nella foto in basso un onirico scorcio di Basilea d’inverno, con, a lato, l’Arlecchino di Picasso che sembra ammirarlo rapito...

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