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Plastica nei fiumi scovata da occhi elettronici
F i umi di plastica ogni giorno raggiungono il mare, un’emergenza ambientale ben nota anche nella nostra regione, un problema che va affrontato con decisione. “In Veneto la plastica ha le ore contate”, è la promessa dell’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel presentare il progetto hi-tech per monitorare e contrastare la presenza della plastica nei fiumi. Tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole. La plastica è dannosissima sia per la salute dell’ambiente che per la nostra. Un’emergenza mondiale, che in Veneto viene affrontata con il progetto “River Eye”, in collaborazione con l’associazione Plastic Free, per monitorare i fiumi e quantificare i rifiuti. Intanto riguarderà quattro fiumi (Piave, Bacchiglione, Canalbianco, Po), i comuni di Eraclea, Adria, Correzzola e Ficarolo (dove è già stato sperimentato il nuovo monitoraggio).
“River Eye” è stato ideato nel 2021 dalla start up Blue Eco Line “con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali. - aggiunge Bottacin - E’ formato da un hardware (le centraline) e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie (rifiuti organici, plastica, ecc.). Prepara infine un database degli oggetti che vede. Le telecamere funzionano tra le sei alle dieci ore al giorno a seconda delle condizioni di visibilità. Successivamente al River Eye potrà essere impiegato anche un’altra strumentazione altamente tecnologica e utile a completare il lavoro: si tratta di “River Cleaner”, un sistema ecosostenibile in grado di raccogliere i rifiuti flottanti per essere poi smaltiti o riciclati”. Blue Eco Line è una start-up innovativa nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi per tutelare l’ecosistema marino. Grazie al comune desiderio e alle conoscenze ingegneristiche, gli ideatori di Blue Eco Line hanno creato due progetti: “River Eye” e “River Cleaner”. “L’obiettivo è il monitoraggio scientifico propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti. – ha chiarito Paolo Monesi, responsabile Enti Locali Plastic Free Onlus - Si stima, infatti, che l’80 per cento delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, una appropriata gestione dei rifiuti e il monitorag- gio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50 per cento. Nei prossimi mesi, siccità permettendo, potremo conoscere lo stato di salute di questi quattro fiumi veneti per permettere alla Giunta regionale di vagliare le misure più idonee. In appena due anni, Plastic Free ha orga- nizzato circa 600 appuntamenti sul territorio veneto, rimuovendo 165 tonnellate di plastica e rifiuti dall’ambiente grazie al contributo concreto di 5.744 volontari, sensibilizzando inoltre 13mila studenti con iniziative in 192 istituti. I numeri più alti d’Italia che ci rendono orgogliosi e ancor più determinati a difesa della nostra terra”.
L’opposizione, Zanoni: “Apprezzo l’iniziativa, speriamo sia solo un primo passo”
“Apprezzo l’iniziativa della Giunta regionale che per un anno metterà sotto monitoraggio attraverso centraline alcuni fiumi del Veneto con l’obiettivo di raccogliere dati sui detriti fluviali. In questo modo dimostra di aver compreso il problema gigantesco dei rifiuti galleggianti, come ho denunciato attraverso una recente mozione da me presentata e sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione. Ma quei 51 mila euro di stanziamento per questo monitoraggio sono davvero irrisori. Spero che questo sia solo un primo passo”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni. “Ricordo – aggiunge il consigliere - che sul fronte dello smaltimento dei rifiuti galleggianti, la Giunta regionale ha stabilito che spetta ai Comuni farsene carico, soprattutto economicamente. Peccato però che debba ancora stabilire i criteri per l’accesso ai finanziamenti. Serve in ogni caso una pianificazione ed un coordinamento nazionale, fuori da ogni approccio sperimentale”.
IL BILANCIO. Nel corso del 2022 sono stati supportati numerosi progetti culturali e sportivi sul territorio regionale