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Ascom detta l’agenda ai candidati “Equilibrio fra turismo e residenzialità”
La mattina successiva alla sua rielezione fino al 2028 alla guida del mandamento di Treviso di Ascom-Confcommercio, Federico Capraro è entrato nuovamente in campagna elettorale. Non la sua, quella l’ha già vinta. Su quella della città, per la quale ha un’agenda piena di idee chiare e che definisce “molto importante perché incide sul Pnrr e sulla costruzione della Grande Treviso”. Capraro – il cui mandamento assomma oltre a quella del capoluogo le delegazioni di Conegliano, Mogliano, Roncade, Montebelluna e Asolo – ha preannunciato che chiederà un incontro a Mario Conte, sindaco uscente e candidato per il secondo mandato, “per sapere quali progetti e quali programmi lascia nei cassetti”. Dopodiché arriveranno le proposte di commercio, turismo e servizi. Un “dopodiché” che però non lo ha fre- nato dall’anticipare i temi sui quali Ascom Treviso si vuole confrontare con tutti i candidati (residenzialità, vivibilità, città universitaria e città turistica) e dal mettere già sul piatto della competizione le proprie posizioni sui grandi nodi.
Commercio. “Nei cinque anni di mandato vogliamo continuità di collaborazione a sostegno delle attività commerciali, che poi significa a sostegno della città”, ha affermato Capraro, che ha richiamato quanto fatto durante la pandemia relativamente ai plateatici, “arrivati finalmente a essere considerati attività sociale”.
Turismo e residenzialità. Il rischio di svuotamento del capoluogo si evita solo “equilibrando turismo e residenzialità”. Per Capraro “non è sufficiente fare i bandi, ci vogliono le politiche attive in base alla Treviso che voglia- mo e se vogliamo una Treviso da vivere allora è necessario muoversi”: dalla residenza per le famiglie all’ospitalità degli studenti universitari e a quella di chi affluisce alla Cittadella della Salute, con scelte forti e determinate. Senza dimenticare i grandi eventi, sinonimo di grandi opportunità. Il presidente di Ascom guarda anche oltre, convinto che i campanilismi e i luoghi comuni vadano superati e che il territorio debba essere sprovincializzato. “Dov’è l’aeroporto delle Colline del Prosecco? Dov’è l’aeroporto delle Dolomiti e delle Olimpiadi di Cortina?”, ha chiesto retoricamente. Colline del Prosecco e Olimpiadi “sono anche di Treviso e dell’intera provincia” e “il turismo ha come unico confine il bello”, ha affermato. Insomma, il suo è un chiaro sì a portare il gonfalone dell’Unesco nel capoluogo. Grande Treviso. “È motivo di attrazione non solo per coloro che la vengono a visitare, ma per i capitali che vengono a investire. Secondo me – ha messo in chiaro Capraro – è un processo inevitabile, che va gestito bene nell’equilibrio delle varie componenti”. Pedonalizzazione. “Si parla delle stesse cose da vent’anni senza fare nulla”, è stata la premessa. La posizione di Ascom Treviso è quella di una pedonalizzazione del centro storico della città a fisarmonica, perché “non tutti i giorni sono uguali, non tutte le settimane sono uguali e non tutti i mesi sono uguali”. No pertanto a un’unica regola che non tenga conto della diversità dei flussi e dell’importanza degli equilibri. Prima di tutto, però, “È necessario realizzare i servizi in funzione alla pedonalizzazione”.
Appiani e Sant’Artemio. L’idea di Ascom, da sempre contraria alla Cittadella delle Istituzioni, è di trasferire la Provincia all’Appiani per avvicinarla alla città e dare al Sant’Artemio nuovo impulso in ottica di Grande Treviso. Magari trasformandolo in campus universitario.
Sara Salin
L’elezione. Dopo quattro anni di commissariamento, il 52enne deputato riguiderà la segreteria provinciale