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Exploit di Fratelli d’Italia, che diventa primo partito. La Lega scivola al quarto posto e deve fare i conti con la crisi del Carroccio nella Marca
CON
PIÙ
Stando
numero
A ciascuno il suo
Stievano
Ormai i giochi sono fatti e il nuovo governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia è ai blocchi di partenza. Del resto il risultato di queste inedite elezioni d’autunno è chiaro: c’è chi ha vinto e c’è chi ha perso. I primi sono chiamati a governare, gli altri a fare opposizione. Stavolta almeno, a differenza di quattro anni fa, ci sarà risparmiato il continuo viavai di delegazioni al Quirinale, nella disperata ricerca di una ricetta per l’esecutivo. segue a pag 5
23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Dentro il territorio nel cuore della gente! 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Dentro il territorio nel cuore della gente! Oltre 200.000 ascolti al giorno su FM e Streaming Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario MORTI AL VOLANTE Nuovo
degli
provinciali13 DIOCESI Ai
sempre
16 NOTIZIE DI MARCA Un
sulle
del
23 TEATRO COMUNALE Presentata la stagione concertistica25 CULTURA Assegnato il 41° Premio Comisso24 LA MOSTRA A Santa Caterina la monografica su Paris Bordon26 Servizio a pag. 5 L’ESITO DEL VOTO POLITICO CAMBIA GLI EQUILIBRI IN CITTÀ
Servizio a pag. 12 TREVISO CITTÀ DEL VENETO
MENO DENUNCE, MA È LA
SICURA?
ai dati sul
di reati nel capoluogo della Marca si delinque di meno, ma alcuni episodi gettano un’ombra ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del Veneto Notiziario delle 11:30 Notiziario delle 18:30 Notiziario delle 8:30 Notiziario delle 17:30 Scarica la nuova App di neanche un La Piazza 24 e non perder ti minuto dei tuoi notiziari preferiti. OTTOBRE 2022 Periodico d’informazione localeAnno II n.206
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C osa succede a Treviso, la capitale della Lega in Veneto? In città, almeno ad osservare i risultati delle scorse elezioni politiche, tira un’aria strana che potrebbe avere anche delle ripercussioni in vista delle amministrative di primavera. In casa Lega è da un bel po’ che volano coltelli, ma lo zoccolo duro non sembra mai essersene preoccupato troppo fino allo scorso 25 settembre, quando in Fratelli d’Italia ha trovato un’alternativa di voto. Risultato? Lega all’11,4% e FDI al 26,4%.
Nonostante Giorgia Meloni avesse il vento in poppa, dato ampiamente noto durante tutta la campagna elettorale, alzi la mano chi prima delle elezioni avrebbe immaginato che tra i due partner di coalizione ci fossero 15 punti percentuali di scarto a favore di FDI. Se è vero che non si devono mai confondere elezioni amministrative e politiche e viceversa, è altrettanto evidente come un certo malcontento potrebbe cambiare gli schemi di gioco. Da questo punto di vista il destino di Mario Conte, dato per sicuro riconfermato a furor di popolo, è ancora così certo? Cosa ne penseranno gli alleati che, per evidenti ragioni, vorranno capitalizzare? E cosa il suo partito, dentro al quale non si sa ancora bene cosa accadrà e chi starà con chi? A complicare ulteriormente le cose ci si potrebbe mettere anche il cosiddetto “campo largo”, se mai si realizzerà. Facendo un giochino, certamente improprio dal punto di vista metodologico, e sommando i risultati conseguiti alle politiche dal PD e i suoi alleati (30,2%), Terzo Polo (12,9%) e Movimento 5Stelle (6,2%) si arriva a un bel 49,3% che dimostrerebbe come uno spazio elettorale, effettivamente, potrebbe esistere anche per le amministrative di primavera. Nella capitale delle Lega, dunque, qualcosa si muove. È evidente come non siamo in una condizione simile a quella del 2013 quando si respirava la necessità di sperimentare una ricetta nuova, ma non siamo neppure in un contesto immutabile. Tra congressi, commissariamenti, caro bollette, paura della guerra alle porte e con il Covid certamente non ancora debellato, il comportamento elettorale potrebbe non essere del tutto prevedibile e lineare. Certo è che i mesi che separano dalle amministrative saranno tutti da raccontare e il finale è un po’ meno “già scritto” di quanto si potesse immaginare soltanto la scorsa primavera.
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Questa edizione raggiunge i quartieri di Treviso per un numero complessivo di 32.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Chiuso in redazione il 14 ottobre 2022
A ciascuno il suo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Certo non andranno trascurati dettagli importanti come la composizione della squadra, la scelta di ministri e sottosegretari condivisa tra le forze politiche della coalizione vincente, la necessità, più volte annunciata, di formare un governo di alto profilo, nel quale ci sarà spazio pure per i tecnici. Già la notte delle elezioni Giorgia Meloni aveva assunto una posa più istituzionale, confermata i giorni successivi: la campagna elettorale è finita così come è finita la lunga stagione di Fratelli d’Italia come unica forza politica all’opposizione. Un ruolo che in questi anni turbolenti ha permesso di capitalizzare e moltiplicare i consensi, fino all’exploit alle urne del 25 settembre.
Adesso FdI insieme alle altre forze di centrodestra passa dall’altra parte della barricata e dovrà dimostrare che la fiducia degli elettori è stata ben riposta. Agli italiani piace cambiare e piace anche affidarsi a chi promette di portare una ventata di novità. E’ stato così già in altre occasioni, nell’ultimo decennio: da Renzi a Salvini al Movimento 5 Stelle. In quelle occasioni sappiamo come è andata a finire e come gli elettori non si facciano tanti problemi a cambiare orientamento. Meloni parte con un buon vantaggio e l’entusiasmo della vittoria, ma dovrà confrontarsi con gli alleati usciti dalle urne con le ossa rotte, pur avendo contribuito al successo della coalizione. Anche nel nostro Veneto l’affermazione di FdI a scapito della Lega si farà sentire e avrà le sue conseguenze, aprendo di fatto un lungo confronto politico nel centrodestra che porterà alle elezioni regionali del 2025.
Il Partito Democratico esce sconfitto, anche se proprio in Veneto dimostra una certa tenuta grazie alle esperienze positive nelle città. Ora i successori di Letta sono chiamati a costruire una solida forza di opposizione, senza tentazioni di governi di unità nazionale, e di lavorare affinché alla prossima tornata elettorale possa concretizzarsi l’alternanza. Ma sia dentro che fuori dal partito ci sarà da impegnarsi non poco per imprimere un nuovo corso al Pd e costruire delle solide alleanze. Movimento 5 Stelle e Terzo Polo intanto prendono le misure nel nuovo Parlamento e cercheranno di costruirsi un ruolo. A ciascuno il suo, dunque, con la consapevolezza che sarà un percorso impegnativo.
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Sei trevigiani alla Camera dei Deputati tra riconferme, nuovi ingressi e nomi di spicco
INGRID BISA
GIANANGELO BOF
DIMITRI COIN
Lega per Salvini premier
Parlamentare nella scorsa legislatura, Bisa è originaria di Possagno. Ha 44 anni, è avvocata ed è stata consigliera comunale a Cavaso del Tomba.
Lega per Salvini premier
Sindaco di Tarzo al terzo mandato e commissario della Lega per la provincia di Treviso, Bof ha 47 anni ed è manager di Ascotlc.
Già parlamentare nella scorsa legislatura, Coin ha 52 anni. Imprenditore originario di Morgano ma residente nel capoluogo, è stato segretario provinciale della Lega.
MARINA MARCHETTO ALIPRANDI
Capogruppo a Oderzo e responsabile regionale di Fratelli d’Italia per equità e disabilità, l’imprenditrice Marchetto Aliprandi ha 71 anni ed è attiva nel volontariato.
CARLO NORDIO
Fratelli d’Italia
Ex magistrato titolare di importanti inchieste (dalle Brigate Rosse al Mose, passando per Tangentopoli), Nordio ha 75 anni e vive a Treviso, città in cui è nato.
RACHELE SCARPA
Partito Democratico
Lega per Salvini premier Fratelli d’Italia
Studentessa universitaria di Treviso, 25 anni, Scarpa è vicesegretaria cittadina del Pd ed è stata candidata alle scorse regionali. È stata coordinatrice della Rete degli studenti medi del Veneto.
www.lapiazzaweb.it6 OROCASH PAGA SUPERVALUTIAMO IL TUO ORO E TI PAGHIAMO TREVISO - Strada Terraglio 36 CASTELFRANCO VENETO - Via San Pio X 60 LE BOLLETTE AUMENTANO? 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Dentro il territorio nel cuore della gente! Elezioni politiche. Dalla giovane dem Scarpa all’ex pm Nordio, passando per il commissario provinciale della Lega Bof
Gli eletti in Parlamento
Veneto Strade.
Dentro il territorio nel cuore della gente!
Nuovi lavori sulla Strada Regionale 10 entro l’estate 2023
“E
Regionale 1
Un'arteria che collegherà i territori della Bassa Veronese e della Bassa Padovana. Stiamo parlando di un investimento di 65 milioni di euro". Un'investimento regionale per due aree importanti per l’economia del Veneto e per le imprese che sono ubica te nel territorio. Entrando nello specifico il primo lotto è di circa sei chilometri di lunghezza. Un tratto che da Carceri nel Pa dovano arriva alla Valdastico Sud a Borgo Veneto. “Questo Progetto è atteso da anni dai cittadini della Bassa padovana - ag giunge Vernizzi - lo ritengono giustamente fondamentale per il rilancio del territorio stesso”.
L’opera, nella sua globalità, è stata conce pita per collegare Legnago al mare e quindi offrire una arteria fondamentale a tutta la bassa padovana. Si attende infatti, per concludere l’opera, il finanziamento degli ultimi stralci, da Borgo Veneto a Legnago, che permetterebbero sia di mettere in co municazione l’autostrada 1 3 di Monselice con la strada statale 434 di Legnago, rea lizzando un utile collegamento tra due zone produttive di grandi dimensioni e portata e due arterie stradali importanti, sia di li berare anche le mura e la circonvallazione di Montagnana dal traffico pesante che, oggi, per entrare sulla SR10 deve andare a Carceri.
Ne è convinta anche la Vice Presidente della Regione Veneto con delega alle Infra strutture, Elisa De Berti: “Dopo aver sbloc
cato un lungo impasse che aveva ingessato 0 e che doveva essere realizzato da un privato ag giudicatario di una concessione, ci siamo impegnati per raggiungere la riclassifica zione della strada da regionale a statale,
attività già in corso di sistemazione e allar gamento di altre arterie, come ad esempio la strada regionale 450 nel veronese che percorre l’entroterra veneto del basso Lago di Garda, collegando l’ex strada statale 1 Padana Superiore (in località Cavalcaselle) all’autostrada A22 del Brennero. “Qui, stia mo facendo interventi sulla strada a quattro corsie con eventuale possibile pedaggio al traffico pesante. Mentre, siamo allo studio di fattibilità per quanto riguarda un altro corposo intervento, finanziato con 30 milio ni di euro, nel vicentino, sulla tangenziale di Rosà: un crocevia strategico – conclude Vernizzi - non solo per l’area bassanese, ma per tutti quelli che circolano sulla direttrice nord-sud della Valsugana, cioè tra Padova, Cittadella, Bassano e Trento”.
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Il punto con il Direttore Generale Silvano Vernizzi
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Conte apre al dialogo, ma nella Marca la crisi del Carroccio dilaga
Sarà un inverno lungo e complicato. Nel quale probabilmente l’unico raggio di sole a scaldare gli animi arriverà dall’aver potuto calare con largo anticipo il proprio asso nella manica per le amministrative della primavera 2023: Mario Conte, il sindaco uscente, il candidato già “benedetto” dai vertici locali e nazionali, che ha fatto bene, ha un consenso che a quanto si percepisce va oltre i gradimenti di bandiera. In una parola, ai trevigiani piace. Che è molto di più che riproporlo in nome della vecchia filosofia che un doppio mandato non si nega a nessuno, perché può succedere – ed è successo – che il vento cambi improvvisamente direzione e in una folata si porti via tutto, candidato sindaco compreso.
L’inverno della Lega a dire il vero è cominciato all’alba del 26 settembre scorso, quando il capoluogo della Marca si è svegliato con uno scenario
politico sbalorditivo. Nel fortino del Carroccio dalla sera alla mattina i leghisti sono spariti o quasi. Il partito che amministra praticamente con maggioranza assoluta la città (fatti salvi due forzisti – il vicesindaco Andrea De Checchi e il consigliere Davide Acampora – e l’ex forzanovista di Fratelli d’Italia Davide Visentin) è stato relegato dal voto politico in quarta posizione, doppiato dal Partito democratico e addirittura superato dall’inedita coalizione di Calenda e Renzi. Portare a casa poco più dell’11 per cento nella Treviso dura e pura che fu di Gentilini e Gobbo e che ora è nelle mani di Conte no, non è facile da digerire. Forse se l’aspettavano, magari non con una tale sberla, considerati i tanti mal di pancia (ormai non più taciuti come avveniva abilmente nel passato, quando i panni sporchi si lavavano solo ed esclusivamente fra le quattro mura del K3) nei confronti del lea-
der Matteo Salvini anche da parte dei militanti storici e la crisi di un partito che in tutta la provincia si è manifestata e continua a manifestarsi a suon di débâcle, fuoriuscite, rotture, dimissioni, tessere riconsegnate (vedi Conegliano, Mogliano, Nervesa, Castelfranco).
Una bella gatta da pelare, alla vigilia di una così importante campagna elettorale. Che fino a qualche mese fa sembrava tutta in discesa e magari alla fine lo sarà, ma oggi come oggi costringe a fare i conti con il nuovo primo partito cittadino: Fratelli d’Italia, dove sono travasati i voti persi dalla Lega. Conte non fa una piega, dice di non essere preoccupato, che l’esito del voto dei cittadini va rispettato, che però la credibilità va recuperata e che quei voti travasati devono tornare al legittimo proprietario. Ma il sindaco-candidato sindaco fa di più, decidendo di sgomberare il tavolo da ogni preclu-
sione ideologica e partitica, affermando di essere aperto al dialogo con chiunque voglia confrontarsi sulla visione di città. Un chiunque che nello specifico si chiama Terzo Polo. “Da Treviso può partire un messaggio diverso, incen-
Dentro il territorio nel cuore della gente!
trato sui temi e sulle esigenze dei cittadini”, afferma Mario Conte. Per ora nessuno, almeno pubblicamente, ha detto sì. Ma neppure ha chiuso la porta. L’inverno sarà lungo e l’impressione è che potrebbe essere un inverno caldo.
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Verso il voto del 2023
Qui Lega
Mario Conte
Qui Fratelli d’Italia
Montuori: “Il boom elettorale?
Chi si stupisce allora non ci conosce”
Éevidentemente soddisfatto, Giuseppe Montuori, segretario provinciale di Fratelli d’Italia a Treviso. Ma, fedele alla linea della leader Giorgia Meloni, non si lascia andare a trionfalismi o proclami. Testa bassa e lavorare, come fatto del resto in tutti questi anni. “Chi si stupisce del nostro risultato – spiega Montuori – non ci ha osservati con la giusta attenzione nel corso di tutti questi anni. Siamo un partito orgogliosamente ‘pesante’, fortemente organizzato con tabelle di obiettivi da raggiungere e standard precisi, oltre a dossier molto approfonditi su tutti gli argomenti. Tutto questo lo dobbiamo a Giorgia Meloni che ha avuto la determinazione e la tenacia di costruire una macchina perfetta nella quale i territori sono sostenuti e contano veramente e che in queste elezioni politiche, quando c’è stato da dare il massimo della spinta, era pronta per farlo. Chi si stupisce del risultato e liquida tutto con la bravura comunicativa di Giorgia, che evidentemente c’è accanto ad una determinante capacità di leadership, vede solo la punta dell’iceberg”.
Il segretario provinciale è convinto che entro l’anno nella Marca saranno superati i mille iscritti. E di conseguenza sarà aperta la cinquantesima sede nel territorio. “Traguardi importanti conseguito lavorando fianco a fianco al nostro segretario regionale, Luca De Carlo. Ma non significa per questo che ci siamo trasformati in un autobus politico. Il nostro –spiega - è un partito che ama la contaminazione, che vuole crescere in termini di esperienze, relazioni e sensibilità.
Non per questo, però, siamo disposti ad imbarcare chiunque, magari anche chi oggi ci cerca perché siamo sulla cresta dell’onda e immagina che passando attraverso di noi può avere maggiori chances di ottenere qualche posto.
È già capitato troppe volte a tanti altri partiti e sappiamo
tutti come è andata a finire”.
Montuori lo spiega con chiarezza: “Abbiamo dei valori non negoziabili, ma non siamo quella macchietta con la quale in molti ci rappresentano. Qui non ci sono nostalgici o saluti romani, ma donne e uomini che lavorano con grande determinazione per tutti. Lo stesso atteggiamento di Giorgia Meloni di queste settimane, la sobrietà e l’assenza di festeggiamenti, testimoniano come il nostro obiettivo non fosse vincere per vincere, ma per fare qualcosa di buono per il nostro Paese, per le famiglie e le imprese che stanno vivendo condizioni di difficoltà e paura per tutto quello che sta accadendo attorno a noi”.
Ora che la prima fase è conclusa, Fratelli d’Italia è atteso dal secondo grande step. Quella della rappresentanza istituzionale sul territorio.
“Nel 2023 in provincia di Treviso saranno una decina i comuni al voto ed è evidente che li dovremmo esserci, perché poter contare su un giusto numero di amministratori ci consentirà di svolgere un servizio ancora migliore al nostro territorio e di radicarci ulteriormente. Ma – avverte Montuori – non è nel nostro modo di intendere la politica quello di piazzare qualcuno. La nostra preoccupazione è quella di mettere le persone giuste al posto giusto che non devono essere necessariamente del nostro partito, ma devono essere
figure in grado di fare la differenza così come accaduto con l’operazione condotta insieme al compianto Remo Sernagiotto e a tutta l’area che fa riferimento a Raffaele Fitto. Queste elezioni politiche sono, in un certo senso, assolutamente simboliche del nostro modo di intendere lo sviluppo del nostro partito. Abbiamo eletto Carlo Nordio, una figura di spicco e di grande esperienza che condivide i nostri valori e pur non essendo un militante di partito era la persona giusta sulla quale puntare per il bene del Paese. Al tempo stesso abbiamo fatto eleggere Marina Aliprandi Marchetto, impegnata da sempre al nostro fianco anche nei tempi più difficili della nostra storia politica”. Sulla questione più delimitata di Treviso città il segretario provinciale ritiene che il presupposto da cui partire sia che un sindaco al primo mandato debba poter completare il proprio percorso amministrativo. “Ci siederemo attorno ad un tavolo e costruiremo insieme le condizioni. Non credo che le voci che qualcuno sta facendo circolare sul possibile allargamento al Terzo Polo della nostra squadra possano essere vere e che soprattutto possano essere determinate da una volontà di “contenere” il nostro ruolo: pettegolezzi di chi vuole mettere a rischio la vittoria della nostra coalizione”.
Il segretario provinciale del partito di Giorgia Meloni si dice convinto che entro la fine dell’anno nella Marca saranno superati i 1.000 iscritti Pronta la cinquantesima sede nel territorio
Giuseppe Montuori
www.lapiazzaweb.it 9 E 2022 OCCOL ATO O DI VICE NZ A ORARI - EVENTI E INIZIATIVE IN TEMPO REALE SU WWW.CIOCCOLANDOVI.IT Ieri,oggi,domani. Più 1000 prezzibloccati. Siamo Siamoconvenienti.sempre sempre bloccati Ieri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta almeno Dentro il territorio nel cuore della gente! 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI Verso il voto del 2023 Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Qui Partito Democratico Tonella: “Serve un’alternativa forte a Lega e sovranismo”
In casa PD è evidente che i numeri non mentono e che i segnali da cogliere, all’indomani del 25 settembre, sono molteplici. Il primo, ed evidente, dato è che le politiche le ha vinte Giorgia Meloni, che nel capoluogo della Marca ha raccolto un inedito sin qui 26,4% dei consensi. Il secondo dato è che il PD è il secondo partito in città (21,7%) quasi doppiando la Lega (11,4%), storica rivale, e segnando un risultato anche migliore di quello nazionale e regionale. Il terzo è che il, appunto, Terzo Polo esiste e a Treviso è andato addirittura meglio che altrove raccogliendo un interessante 12,9%. Quarta considerazione: esiste un elettorato, non necessariamente impegnato in modo diretto dentro ai partiti, che guarda a sinistra e che mette insieme quasi il 15% scegliendo l’alleanza Verdi – Sinistra (4,4%), +Europa (4,2%) e Movimento 5Stelle (6,2%). In questo scenario profondamente mutato anche la road map dem è cambiata.
“Le elezioni – spiega il segretario dell’Unione comunale, Giovanni Tonella – ci hanno impedito di seguire il percorso che avevamo tracciato e che prevedeva per l’autunno la scelta del candidato sindaco attraverso il ricorso alle primarie. Purtroppo la caduta del Governo e la conseguente campagna elettorale ci hanno imposto un cambio di programma. Oggi noi stiamo lavorando con grande determinazione per costruire un’alternativa forte a questa Lega sempre più distaccata dai problemi reali dei cittadini e da una destra sovranista che ha raccolto consensi perché nelle ore più difficili ha preferito stare a guardare e giudicare, piuttosto che garantire il proprio contributo per il bene di tutti. Quella che vogliamo creare – continua Tonella – è un’alleanza vera e non un semplice cartello elettorale. Il lavoro che, insieme a Treviso Civica, stiamo conducendo va esattamente
in questa direzione. Per ciò che riguarda il nome del candidato sindaco abbiamo due opzioni, una interna e una civica: è evidente che molto dipenderà dallo schema di alleanza e dal profilo che daremo alla nostra proposta politica. La nostra intenzione è quella di poter mettere in campo il nostro candidato sindaco entro la fine di novembre”.
Qui Terzo Polo Nava: “Ci stiamo rafforzando su progetti e obiettivi”
“N on possiamo accettare inviti. Vale per tutti i tavoli. Per noi è prematuro”. Alessandra Nava, l’avvocata che il Terzo Polo aveva candidato all’uninominale per la Camera dei Deputati a Treviso, mette le mani avanti e al sindaco Mario Conte non dice sì. Neppure no. Il suo è un forse. Anzi, un aspettiamo. Il primo cittadino, già ufficiosamente (ma da mesi dichiaratamente) in corsa per il secondo mandato a Ca’ Sugana, all’indomani dell’esito della tornata politica ha aperto le porte ad Azione-Italia Viva in vista della primavera 2023: “Se qualcuno del Terzo Polo ha piacere di sedersi a un tavolo per capire se ci sono margini di dialogo, io sono sempre a disposizione per chi ha voglia di costruire un progetto per il futuro”. Un tavolo al quale il Terzo Polo,
Dentro il territorio
raggiunte
forte di un 12% con cui ha inaspettatamente scardinato e scavalcato la Lega, diventerebbe un convitato di peso. “Siamo la terza forza politica della città e sarebbe illogico affermare che non siamo interessati alle prossime elezioni amministrative. Ma –dice Nava – al momento le nostre priorità sono prima di tutto metabolizzare questo risultato e successivamente creare il nuovo soggetto politico, considerato che c’è un’evoluzione in corso nel nostro movimento. Nel frattempo stiamo già lavorando per rafforzarci sul territorio su progetti e obiettivi”. Dopodiché il Terzo Polo aprirà le buste con gli inviti e solo in quel momento si capirà con chi andare al banchetto. Già, perché non c’è solo Mario Conte a strizzare l’occhio alla compagine di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Si apre anche da sinistra. “Le valutazioni andranno fatte su contenuti e programmi. Non siamo più i rompipalle che col due per cento volevano cambiare il mondo”, mette in chiaro l’avvocata. La primavera però non è così lontana e la campagna acquisti è già iniziata. Quello di Roberto Grigoletto – l’ex vicesindaco dem uscito in polemica dal partito all’annuncio delle candidature –sembra poter essere solo il primo di una lista di nomi di peso.
Sara Salin
www.lapiazzaweb.it10 Il tuo obiettivo è anche il nostro il LAVORO al CENTRO Fai s.c.a.r.l. ormazione professionale ed mprendi oriale con ECIPA È AL TUO FIANCO PER : SOSTENERTI NEL TUO INSERIMENTO LAVORATIVO e ACCOMPAGNARTI NEL TUO AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Il tuo obiettivo è anche il nostro il LAVORO al CENTRO con : 3 passaggi per trovare lavoro chiedere assegno GOL 2) Contatta Ecipa per capire come fare 3) Scopri con noi la soluzione più adatta Ieri,oggi,domani. di1000 prezzibloccati. Siamo Siamoconvenienti.sempre sempre bloccati 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie
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Treviso rimane la provincia più sicura del Veneto Molti però i furti e le frodi informatiche
La Marca occupa la quartultima posizione con un totale di 19.238 denunce nel 2021.
Ma i dati dei primi sei mesi dell’anno in corso sembrano indicare una ripresa in tutte le città
N ella classifica delle province italiane con più denunce di reati anche quest’anno Treviso è in coda. Vale a dire: l’indice di criminalità è molto basso. Il rapporto del Sole 24 Ore per il 2021 – che si basa sulle informazioni fornite dalle forze di polizia nei dodici mesi precedenti, con il numero di segnalazioni rapportato alla popolazione residente in base al dato Istat – vede in vetta Milano, seguita da Rimini e Torino. In generale c’è un calo di reati denunciati rispetto al 2019, l’anno precedente alla pandemia, anche se i dati dei primi sei mesi del 2022 sembrano indicare una ripresa un po’ in tutte le città, fatta eccezione per Torino.
Su 105 posizioni, Treviso occupa la 101. Con 19.238 denunce, che corrispondono a 2.194,2 denunce ogni 100mila abitanti.
A contenere l’indice di criminalità del Marca è la bassa presenza (in alcuni casi l’assenza) di certe tipologie di reati: la violenza sessuale sui minori di 14 anni, gli infanticidi, gli omicidi preterintenzionali, le estorsioni, le minacce, il danneggiamento seguito da incendio, le lesioni dolose, il contrabbando, l’usura, l’associazione per delinquere e quella
di tipo mafioso. Non si può dire lo stesso dei furti in generale (7.155 denunce) e in particolare di quelli nelle abitazioni (2.567), di truffe e frodi informatiche (4.605).
Trenta gli omicidi colposi, 9 i tentati omicidi, 28 gli omicidi da incidente stradale, 39 le violenze sessuali, 599 le lesioni dolose, 133 le percosse, 574 le minacce.
E ancora: 76 estorsioni, 22 denunce per riciclaggio e impiego di denaro, 136 per delitti informatici, 27 per contraffazioni di marchi e prodotti industriali. Duecento le denunce per reati che riguardano la droga.
Un’analisi dei dati che restituisce la fotografia di una provincia che è ancora una volta la più sicura del Veneto (nel 2021 Treviso occupava la posizione 103).
Nel Nordest solo Pordenone ha un indice migliore, con il suo 105esimo posto in classifica. Va ricordato che, sebbene il numero dei reati denunciati corrisponde a grandi linee ai reati realmente commessi, c’è sempre un numero di reati minori che non vengono denunciati e che quindi non fa statistica. Altra discriminante è quella fra la sicurezza reale e quella percepita dai cittadini.
Allarme alcol fra i giovanissimi, Sartorato (Ceis): “L’unica speranza è la prevenzione nelle scuole”
C’è allarme per la crescita del consumo di alcol fra i giovani e i giovanissimi, così come confermato dai dati che accompagnano il piano di prevenzione 2020-2025 recentemente presentato dall’assessora alla sanità regionale Manuela Lanzarin: Covid e lockdown hanno spinto l’utilizzo di alcolici, oltre un veneto su sette è abituato a consumare non meno di cinque bicchieri di alcol ad occasione ma, quel che è peggio è che i bevitori “binge” sono anche i 15enni. “Avremo bisogno ancora di quale anno per analizzare gli effetti consolidati del lockdown, perché quando si parla di consumi il sommerso è sempre elevato”, fa sapere però Luca Sartorato, dal 2019 presidente del Ceis di Treviso, cooperati va che 1983 opera a Treviso e provincia nella gestione di comunità terapeutiche. Nel 2020 gli addetti ai lavori, secondo Sartorato, non hanno assistito a chissà quali stravolgimenti ed è proprio
questo silenzio a fare alzare la guardia: “Perché la situazione aveva già un trend preoccupante prima della pandemia”. Sono almeno due decenni che l’Istituto superiore di sanità ha lanciato l’allarme del problema della crescita del consumo di alcol tra giovani e giovanissimi. Nel 2019 l’Osservatorio
alcol ha segnalato a livello nazionale 2.573 accessi al pronto soccorso di ragazzi sotto i 18 anni e di 2.150 ragazze della stessa età, con aumento rispetto al 2018 del 18 per cento fra i maschi e del 25% fra le femmine. “Dati che erano già molto pesanti. Con il lockdown sono solo cambiate le modalità di consumo e le possibilità di eludere i divieti di vendita”, spiega Sartorato, che
racconta come già nel 2017 la cooperativa avesse già effettuato una ricerca nelle terze medie assieme alla Fondazione Zanetti e ad alcune scuole della Marca. Il risultato? L’86 per cento dei tredicenni non inseriva l’alcol tra le sostanze psico-alteranti e il 94 per cento ne ignorava gli effetti dannosi. Che cosa spinge i ragazzi verso il consumo di alcol? “La sua efficacia come lubrificante nelle relazioni, perché fa perdere le inibizioni, diminuisce la percezione del rischio. Ma se i momenti di euforia inizialmente vengono legati alla bevuta, con il tempo l’organismo per raggiungere lo stesso piacere richiederà quantità sempre più elevate”. Sul come affrontare la situazione, Sartorato non ha dubbi, affermando che “l’unica speranza è riuscire a fare un lavoro nelle scuole”, sottolineando quanto poco spazio abbia avuto negli ultimi vent’anni la questione delle dipendenze a livello culturale.
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La classifica. Secondo il report del Sole 24 Ore l’indice di criminalità è fra i più bassi in Italia
Attualità
Istituzioni e associazioni allo stesso tavolo per prevenire le morti al volante
Ridurre gli incidenti sulle strade. Diminuire i costi economici, sociali e sanitari dei possibili traumi che ne possono derivare. Sensibilizzare e informare la cittadinanza sul tema attraverso lezioni e campagne mirate. Sono questi i tre principali obiettivi del neonato “Tavolo per la sicurezza strada”, spinto nei mesi scorsi dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 2, dalla stessa azienda sociosanitaria della Marca trevigiana, dalla Provincia e dalle associazioni Cittadinanzattiva e Rete di Malachia. Alla fine attorno al tavolo i soggetti che si sono seduti erano più di trenta, considerato il coinvolgimento della Prefettura, dell’ufficio scolastico territoriale, della Polizia di Stato e della Questura di Treviso, dei Carabinieri e dei comandi di polizia locale del capoluogo, Fontanelle e Spresiano oltre a quello intercomunale di Mogliano, Preganziol e Casier. E
ancora: la Motorizzazione civile, l’Aci, la Federazione motociclistica, l’associazione dei familiari delle vittime della strada, quella delle autoscuole, il sindacato degli agenti assicurativi, i periti infortunistici. Con la speranza che strada facendo si uniscano altri amministratori e realtà provinciali.
Spinta dal tragico aumento degli incidenti stradali nel territorio trevigiano, l’iniziativa vuole “fornire strumenti adeguati e punti di riferimento precisi per affrontare gli imprevisti alla guida e i possibili rischi con maggiore preparazione e consapevolezza”, spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia. E quindi invertire il drammatico trend. “L’attivazione del tavolo – afferma il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti – costituisce un significativo passo avanti nell’azione di contrasto ai tanti, troppi incidenti. Le iniziative di prevenzione e
monitoraggio messo in campo andranno a integrarsi con l’attività condotta dall’Osservatorio da tempo istituito in Prefettura, migliorando la raccolta delle informazioni, anche al fine di individuare i tratti viari sensibili al fenomeno. Prefettura che ha garantito la massima attenzione da parte delle forze di polizia nella repressione dei comportamenti scorretti alla guida, che sono la principale causa dei sinistri: guida in stato di ebbrezza, distrazione, eccesso di velocità.
Il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi guarda al lato più sociale e psicologico del fenomeno. “Dovremo fare molte riflessioni. Lavorare con i ragazzi significa toccare con mano, far conoscere loro l’esperienza di chi ha subìto un lutto a causa della strada, veicolare dei messaggi tramite testimonianze dirette e perché no – aggiunge il manager – anche testimonial,
per far capire che la macchina è un’arma e, quando si guida, le condizioni devono essere ottimali. Fare rete ci fa vincere qualsiasi battaglia”. Secondo Barbara Sardella, direttrice dell’ufficio scolastico territoriale, l’intervento educativo e culturale è fondamentale: “Quando gli incidenti riguardano giovani vittime, come è accaduto troppo spesso quest’estate,
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il trauma per la comunità e per le famiglie è ancora maggiore. In classe è importante parlare di educazione stradale non solo a livello teorico, limitandosi alla diffusione della conoscenza del codice della strada, ma formando alla cittadinanza attiva, facendo capire quali sono i corretti stili di vita da seguire per crescere ed essere più consapevoli”.
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Ribaudo: “Controllo capillare del territorio per rispondere ai bisogni dei cittadini”
“Sono felice di essere nella Marca e in continuità con l’azione del mio predecessore, che ringrazio, confido di proseguire nella direzione intrapresa e di poter garantire, mantenere e consolidare la sicurezza dei cittadini”. Sono queste le prime parole con cui il Colonnello Massimo Ribaudo, dal 12 settembre nuovo Comandante provinciale dei Carabinieri di Treviso, si è presentato ai trevigiani. Originario di Catania, 47 anni, Ribaudo proviene dai corsi regolari dell’Accademia Militare di Modena. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza interna ed esterna rispettivamente alle università La Sapienza e Tor Vergata di Roma, ha frequentato conseguendone il prestigioso titolo, il 19° Corso all’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze.
Dopo un’iniziale esperienza quale comandante di plotone alla Scuola allievi Marescialli di Firenze ha svolto la sua più che ventennale carriera nella Benemerita ricoprendo incarichi operativi nell’Arma territoriale, a partire dal Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Monte Sacro e, successivamente, al comando delle Compagnie di Acireale e Napoli Poggioreale. Dal 2011 al 2017 è ritornato nella Capitale, dove è stato Comandante della
prima sezione del Nucleo Investigativo del Comando provinciale operando, in particolare, nel settore del contrasto alla criminalità organizzata e dei reati contro la persona. Ha assunto quindi, per un triennio, il comando del neo istituito Gruppo Carabinieri di Lamezia Terme per poi approdare al Comando Generale dell’Arma dove ha ricoperto posizioni di staff negli uffici Affari Giuridici e Legislazione, sino all’attuale destinazione. Ribaudo ha già familiarità con il territorio della Marca in quanto prima del suo arruolamento nell’Accademia Militare ha vissuto cinque anni a Udine.
“Siamo perfettamente consapevoli che la sicurezza percepita è legata alle caratteristiche e peculiarità di ogni territorio. Grazie alla nostra capillarità, cerchiamo di intercettare questo bisogno e di dare una risposta prossima, qualificata ed efficace a ogni cittadino”, ha spiegato il nuovo Comandante che, nei primi giorni del suo insediamento, ha incontrato sia il sindaco di Treviso Mario Conte che il presidente della Provincia Stefano Marcon.
Fra le priorità individuate da Ribaudo, i furti e le frodi telematiche. “Il controllo capillare
del territorio e la prevenzione nello spazio reale e virtuale sono le armi contro i furti nelle abitazioni e le frodi telematiche che, anche a causa della pandemia, sono diventate un fenomeno incidente a livello nazionale. Per quanto riguarda queste ultime, sicuramente – ha affermato – è essenziale una corretta informazione dei cittadini, soprattutto di quelli che hanno meno dimestichezza con gli strumenti digitali”. Sulla questione delle babygang, il Colonnello sostiene che si tratti di un fenomeno le cui spiegazioni vanno indagate all’origine. “È un discorso che appartiene al più ampio genere della sicurezza integrata. Per questo – dichiara Massimo Ribaudo – una risposta va data a livello di formazione, culturale e di abitudini. Si tratta in ogni caso di un fenomeno attenzionato da tutti gli attori istituzionali”.
Marika Andreoli
Smartphone alla guida, vigili in borghese in scooter per i controlli
Stretta sull’utilizzo dello smartphone alla guida. Lo ha annunciato il comandante della Polizia Locale di Treviso, Andrea Gallo, alla luce dei troppi incidenti quotidiani causati dalla distrazione. Saranno per questo implementati i servizi di controllo in borghese lungo le strade, in scooter, per intercettare gli automobilisti che non rispettano le norme del codice della strada sul divieto di utilizzo del telefono cellulare. In un solo servizio, la pattuglia in borghese ha intercettato in appena quattro ore ben sei automobilisti che telefona-
vano o scrivevano messaggi. “Un dato allarmante – evidenzia Gallo – se pensiamo che ad agosto parlavamo di una media di tre-quattro inciden-
ti al giorno per la sola città di Treviso. Ora la media è notevolmente aumentata”. A fine settembre si sono registrati cinque incidenti al giorno,
tutti al mattino, dove quasi sempre a essere coinvolti sono stati gli utenti cosiddetti vulnerabili, come le persone sugli attraversamenti pedonali o in bicicletta. Un bilancio negativo che va a incrementare un periodo già nero per le strade della Marca, con un numero di vittime preoccupante. “Quasi la totalità degli incidenti avviene per distrazione. Non è ammissibile che un pedone da solo sull’attraversamento pedonale con il veicolo in transito a qualche decina di metri di distanza non venga visto dal conducente”, afferma il comandante dei vigili.
Sul fenomeno delle baby-gang, il Colonnello sostiene che si tratti di una questione di sicurezza integrata “La risposta va data a livello culturale e di abitudini”
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L’insediamento. Le priorità del nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, in continuità con il suo predecessore
Nel nuovo direttivo del Centro della Famiglia la rappresentanza femminile è in maggioranza
Cresce la rappresentanza femminile nel consiglio direttivo del Centro della Famiglia. Con la nomina da parte del Vescovo Michele Tomasi dei nuovi consiglieri, per la prima volta nella storia della fondazione diocesana di cultura e pastorale familiare la maggioranza ai vertici è composta dalle donne e la carica di vice direttore è stata affidata a un laico. Nel nuovo consiglio direttivo, che resterà in carica per i prossimi cinque anni, alla riconfermata Antonella Santi si aggiungono tre nuove consigliere. Sono Silvia Prearo, Paola Rossi e Mariella Salvadori. Con loro sono stati eletti Roberto Miotto e Nicola Poloniato. Miotto, avvocato di Ponte di Piave, è stato nominato vicedirettore: si tratta di un’inedita assegnazione a un componente laico. Nel segno della continuità, invece, l’affidamento della direzione a don Francesco Pesce, docente di teologia alla Facoltà Teologica del Triveneto, già presidente del Centro della Famiglia. Conferma anche per l’incarico di economo ad Adriano Bordignon, direttore del consultorio familiare e presidente del Forum delle associazioni familiari del Veneto. Il nuovo direttivo dell’ente diocesano si dice pronto a raccogliere l’eredità dell’esperienza maturata e di metterla a frutto negli scenari futuri, con sempre maggiore attenzione alle esigenze delle famiglie e della comunità. “Una storia feconda che parte da lontano e che grazie al patrimonio di studio e approfondimento, alla generosità e alle capacità degli interpreti è destinata a portare ancora molto frutto”, dichiara don Francesco Pesce, che spiega come “anche a motivo della pandemia e delle sue conseguenze ci vengono rivolte nuove sfide nel prenderci cura delle relazioni familiari, sostenere chi è più fragile, offrire strumenti a chi vuole crescere. Vogliamo prendere
sul serio – continua il direttore del Centro della Famiglia – i bisogni delle famiglie di oggi e siamo convinti che queste costituiscano lo snodo del benessere del nostro territorio, facendoci portavoce e interlocutori con le istituzioni pubbliche, mettendo a disposizione il nostro bagaglio di competenze e la nostra rete di famiglie per la costruzione
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di un ambiente sociale che riconosca il valore di rapporti stabili, inclusivo, capace di sostenere e di pensare al futuro. Vorremmo essere, come dice papa Francesco, espressione di Chiesa in uscita, capace di stare sulla strada, di camminare con le persone di oggi, di rialzare chi si fa male, di entusiasmare e guardare avanti”.
Rete fognaria. Entro dicembre sarà completata via D’Azeglio
I lavori per acquedotto e fognatura in via D’Azeglio, nell’ultimo tratto a nord dell’arteria, saranno completati entro dicembre. Lo ha reso noto Ats. L’opera prevede la
sostituzione della condotta idrica, il rifacimento dei nodi idraulici di collegamento alle condotte esistenti e di tutti gli allacciamenti alle abitazioni che si affacciano sul tratto interessato dal cantiere, oltre all’installazione dei pozzetti utenza per la predisposizione dei contatori al limite delle proprietà private. Contestualmente, è programmata la posa di una nuova tubazione di fognatura nera per 125 metri, per l’allacciamento delle utenze alla rete fognaria comunale. Non si tratta solo di un’operazione di ammodernamento delle tubature: a lavori conclusi sarà infatti possibile recapitare i reflui al depuratore comunale di via Pavese, riducendo lo scarico nelle acque sui fiumi della città, in questo caso sul Botteniga, che scorre lungo una via densamente abitata, in un quadrante della città non lontano dalle Mura.
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Cosa succede in città
Diocesi. Il Vescovo Tomasi ha nominato i nuovi componenti che resteranno in carica per i prossimi cinque anni
Per la prima volta dal 1981 sarà un laico a ricoprire l’incarico di vicedirettore della fondazione di cultura e pastorale familiare
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Un’altalena inclusiva al centro diurno “Il Prato”per anziani e persone in carrozzina
“Sul volto dei ragazzi è tornato il sorriso tipico dei bambini”. Sono queste le parole con cui Marisilva Bredariol, coordinatrice del centro diurno “Il Prato”, nel quartiere di San Giuseppe, ha raccontato l’emozione del primo approccio all’altalena inclusiva, una pedana a dondolo adatta anche ad utenti su carrozzina (accompagnati da un supervisore). L’attrezzatura ludica, che era collocata nel “Parco della Musica” del Comune di Casier, era scarsamente fruita da persone con limitate capacità motorie. Per questo, in accordo con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Renzo Carraretto e con il Rotary Club Treviso Terraglio, che aveva originariamente donato la giostrina, l’altalena è stata smontata e ricollocata nel parco del centro diurno grazie alla sinergia fra agli assessorati alle Politiche Sociali e Lavori Pubblici del Comune di Treviso.
“È un piccolo gesto, ma dal grande significato”, ha dichiarato il sindaco Mario Conte presente all’inaugurazione. “Ringrazio chi l’ha installata, chi l’ha donata, chi ha contribuito in ogni forma. Nel centro diurno ‘Il Prato’ non c’è solo professionalità, ma anche tanto cuore”, ha aggiunto. Il primo cittadino ha sottolineato la presenza in Comune di un Disability Manager e il progetto di una città accessibile a tutti: “Treviso investe dai 400 ai 500mila euro all’anno per l’abbattimento delle barriere architettoniche”. Presente anche l’assessora alle Politiche Sociali Gloria Tessarolo e l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese. “Abbiamo individuato insieme all’assessora Tessarolo e alla coordinatrice de ‘Il Prato’ il luogo adatto all’installazione di questa altalena, destinata all’utilizzo da parte di persone con disabilità e anche da anziani. Fra l’altro, tutta l’area esterna al centro diurno è stata recentemente riqualificata”, ha spiegato Zampese.
Mancavano però spazi dove organizzare attività all’aperto con i ragazzi. Così, sottoline-
ando questa esigenza, la coordinatrice del centro ha strappato al sindaco la promessa di annessione del campetto di proprietà comunale dietro la struttura per tornare a essere “Il Prato” del 1989, chiamato in questo modo proprio perché ospitato in una scuola di via Ghirada con un bellissimo giardino. La speranza è che a fiorire siano non solo i centri come “Il Prato”, ma anche un più diffuso atteggiamento inclusivo nei confronti delle persone con disabilità.
Marika Andreoli
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Il lutto. Addio a don Toso, fondatore dei Trevisani nel mondo
“È con grande tristezza e dolore che la Trevisani nel mondo annuncia la scomparsa del suo fondatore monsignor Canuto Toso”. Poche righe sui social, ma la notizia era già iniziata a circolare fra amici, conoscenti e istituzioni: domenica 2 ottobre il sacerdote originario di San Martino
di Lupari, è morto a 91 anni. Grande il cordoglio in città, in tutta la provincia, ma anche da tutto il mondo, perché monsignor Toso è stato l’ideatore, il 26 aprile 1973, della “grande famiglia” dei trevisani. “Guidato da una fede incrollabile, aveva una parola di conforto per tutti quelli che si trovavano in difficoltà, compresi tutti i migranti”, scrive l’associazione. Lui il primo ad accogliere e a far aprire porte per l’accoglienza. Lui, Cavaliere della Repubblica dal 1992, premio Totila nel 2019, ha affrontato con coraggio la sua missione, dialogando a testa alta di integrazione con tutti, qualche bandiera politica sventolassero. “Se ne va una persona che ha scritto non una, ma molte pagine di questa comunità. È lui – ha dichiarato il presidente della Regione Luca Zaia apprendendo la notizia – che ha capito che l’identità, la storia, le tradizioni, ma soprattutto la cultura e i valori si possono tramandare anche se non si vive direttamente in Veneto”.
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Disabilità. La pedana a dondolo era stata originariamente installata nel Parco della Musica di Casier
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Notizie di Marca
Il “Ponte dell’Umanità” sul torrente Campea Ecco il Cammino delle Colline del Prosecco
Un Cammino fra le Colline del Prosecco, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Come quello di Santiago de Compostela, a dirla con il presidente del Veneto Luca Zaia. Come la Via Francigena e quella degli Dei, per restare in Italia. L’obiettivo è rendere fruibili i 53 chilometri già esistenti di itinerario ciclopedonale da Vidor a Vittorio Veneto grazie al “Ponte dell’Umanità”, passerella che unirà le due sponde del torrente Campea fra i territori di Farra di Soligo e Follina. La prima pietra dell’opera – finanziata dalla Regione e realizzata da Veneto Strade per un costo complessivo di 200mila euro – è stata posata a metà settembre dal governatore, che ha indossato il caschetto protettivo, si è messo alla guida dell’escavatrice e ha fatto il primo buco. La conclusione dei lavori è programmata per il prossimo febbraio. “Il progetto di questa ciclopedonale è quanto di meglio per celebrare il Patrimonio dell’Umanità di queste straordinarie colline, rendendole fruibili in maniera slow attraverso 53 chilometri di boschi, pendii e vigneti. Proprio quel laboratorio di sostenibilità – ha spiegato Luca Zaia – che tutti vogliamo sia questo territorio. Questa ciclopedonale sarà la nostra via di Santiago
di Compostela, un elemento di sviluppo dell’offerta turistica ecocompatibile che già oggi conta 250mila turisti l’anno, il 66 per cento dei quali stranieri, ma che in alcuni anni può arrivare a un milione e 250mila”. L’infrastruttura consentirà continuità al Cammino che attraversa il territorio collinare dell’Alta Marca, dando ulteriore impulso al turismo lento e sostenibile. Oggi infatti il percorso è interrotto dal torrente Campea, che può essere attraversato in sicurezza solamente nei periodi di secca: da qui l’importanza della realizzazione della passerella ciclopedonale, strategica per dare continuità all’intero Cammino, capace di regalare un paesaggio dall’eccezionale valore culturale, storico e di tradizione popolare. Con un dislivello di 2.265 metri, il per-
corso è composto da quattro tappe, con sosta per i pernottamenti a Col San Martino, Follina e Tarzo, in un tracciato pensato per dare la possibilità di visitare l’intero blocco geologico caratterizzato dai dorsali delle colline sub-prealpine. A progettarlo è stato lo scrittore Giovanni Carraro, che spiega come il Cammino delle Colline del Prosecco “ha un valore religioso, attraversando luoghi sacri come le abbazie di Vidor e Follina, i santuari della Madonna delle Grazie e di Collagù, e anche storico, non solo per i castelli, i palazzi e i centri storici che si incontrano, ma per il legame simbolico con il cammino fatto dalle truppe italiane quando riuscirono a passare il Piave per combattere la battaglia di Vittorio Veneto nella Prima Guerra Mondiale”.
A Pieve di Soligo la seconda edizione di “Sorellanza” Una rassegna di storie tutte al femminile
È iniziata a Pieve di Soligo la seconda edizione di “Sorellanza. Storie di inclinazioni al femminile”, rassegna culturale interamente dedicata alle donne, organizzata dall’assessorato alla cultura, istruzione e pari opportunità per focalizzare l’attenzione sull’universo femminile aprendo un dialogo sui temi del lavoro e delle professioni, passando attraverso testimonianze e percorsi di vita da conoscere per la loro originalità e per il contributo che danno alla società. Dopo il primo appuntamento in calendario, dedicato a scuola e istruzione, che ha visto la partecipazione di tre dirigenti scolastiche del territorio, il
25 ottobre all’auditorium della biblioteca Battistella-Moccia si parlerà di leader nello sport con l’olimpionica di sitting volley Silvia Biasi, la campionessa europea di judo Alessandra Prosdocimo e la medaglia d’ar-
gento al recente Worl Tour di ciclismo Laura Tomasi. “Vino e tutela del territorio” sarà invece il tema affrontato l’8 novembre da Elvira Bortolomiol, presidentessa del Consorzio di tutela del Prosecco Docg, Alessandra Boscaini, delegata regionale di “Le donne del vino” e Maria Montedoro, presidentessa dell’associazione Colline Conegliano Valdobbiadene Unesco. Il quarto appuntamento, in programma il 6 dicembre, sarà incentrato su sicurezza e ordine pubblico e vedrà la presenza del questore di Treviso Manuela De Bernardin Stadoan e delle vice questore Claudia Abbamondi e Immacolata Benvenuto.
L’opera è finanziata dalla Regione del Veneto e sarà realizzata entro febbraio da Veneto Strade. Costerà 200mila euro e renderà fruibile un percorso di 53 chilometri e 2.265 metri di dislivello
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Patrimonio Unesco. Posata la prima pietra della ciclopedonale che unirà i territori di Farra e Follina
A Carabba e Lapierre il Premio Comisso Successo crescente di una tradizione storica
La 41esima edizione del Premio letterario Giovanni Comisso “Regione del Veneto-Città di Treviso” è stato vinto da “Il digiunatore” di Enzo Fileno Carabba (Ponte alle Grazie) per la narrativa e, per la biografia, da “Belle Greene” di Alexandra Lapierre (edizioni e/o). Spoglio dei voti e proclamazione si sono tenuti al Teatro Comunale Mario del Monaco lo scorso 8 ottobre, quando è giunto all’ultima fase il lungo percorso che il Premio – nato a Treviso nel 1979 per iniziativa di un gruppo di amici dello scrittore e oggi, con l’Associazione Amici di Giovanni Comisso, presieduto da Ennio Bianco – ha percorso in questi mesi, con la Giuria Tecnica prima impegnata a selezionare fra le 183 opere arrivate (151 di narrativa italiana e 32 di biografia) e poi a consegnare alla Grande Giuria la rosa dei finalisti.
Le due opere hanno ottenuto la maggioranza dei voti ma, mentre per “Belle Greene” il risultato netto è stato immediatamente intuibile, l’opera di Enzo Fileno Carabba ha lottato fino all’ultimo voto, creando la giusta suspense nel pubblico presente al Comunale, che ha assistito a due ore appassionanti di libri e premiazioni. “Il digiunatore”
è la storia di Giovanni Succi, il più grande digiunatore di tutti i tempi, nato a metà dell’Ottocento in terra romagnola, Cesenatico Ponente, che al contrario di lui era una terra di mangiatori. Una storia vera, dalla quale Carabba parte per poi trasfigurarla in un
romanzo capace di svelare il valore del dubbio, le acrobazie dell’entusiasmo e la fierezza della semplicità. L’opera di Lapierre, scrittrice nota per il suo impegno nel valorizzare l’immagine della donna nella società attraverso indimenticabili ritratti, racconta a ritmo travolgente la vita di una delle prime donne del Novecento ad aver scelto il proprio destino. “Belle Greene” – che nella News York dei primi del Novecento diventò la direttrice della biblioteca del magnate J.P. Morgan, riuscendo a nascondere il suo terribile segreto di essere discendente di ex schiavi – nel 2021 era stato scelto come libro dell’estate dall’Académie Goncourt. Consegnato anche il Comisso under 35-Rotary Club Treviso, giunto alla quarta edizione, a Silvia Montemurro per “L’orchestra rubata di Hitler (Salani), che era stato annunciato durante l’estate nell’ultima fase della selezione dalla Giuria Tecnica (composta da
Cristina Battocletti, Benedetta Centovalli, Rolando Damiani, Giancarlo Marinelli, Luigi Mascheroni, Sergio Perosa e
Vincono “Il digiunatore” per la sezione narrativa e “Belle Greene” per la biografia.
Nato nel 1979 per iniziativa di un gruppo di amici dello scrittore trevigiano, il premio è sostenuto da Regione, Comune, Assindustria e Rotary
Filippo Tuena), e premiato il vincitore della quinta edizione del concorso #Comisso15righe, lanciato su Facebook con le recensioni dei libri in gara da parte dei lettori.
“Il successo ormai consolidato e crescente del Comisso, insieme al livello qualitativo degli autori che si sono affermati è un ulteriore e prezioso tassello di una tradizione sto-
rica e di quella affermazione crescente che identificano sempre più Treviso come città del cultura”, ha commentato Luca Zaia. La Regione del Veneto è – assieme a Comune di Treviso, Assindustria Venetocentro e Rotary Club di Treviso – sostenitrice dell’iniziativa culturale, patrocinata dalla Provincia e dalla Camera di Commercio. (s.s.)
La prima edizione del premio alla carriera per scrittori veneti va alla padovana di origine armena Antonia Arslan
Antonia Arslan ha vinto la prima edizione del Premio Comisso alla carriera per scrittori veneti, promosso da quest’anno dall’Associazione Amici di Comisso con il sostegno di CentroMarca Banca per valorizzare il percorso culturale e letterario di un autore di nascita, formazione o residenza in Veneto, che si sia affermato a livello nazionale e internazionale. La scelta della scrittrice, traduttrice, saggista e accademica padovana di origine armena è stata motivata dal fatto che l’opera di Arslan “per divulgare ciò che troppo a lungo è stato negato rappresenta un esempio
luminoso di quanto la scrittura possa essere strumento di eccezionale efficacia etica nella difesa di valori civili e umani”. Un riconoscimento che ha ricevuto il plauso del presidente della Regione Luca Zaia, che definisce Arslan “scrittrice simbolo della storia del popolo armeno” e
“voce italiana della diaspora armena”. La scrittrice –che ha tradotto l’opera del grande poeta armeno Daniel Varujan – nel 2004 ha esordito come romanziera con “La masseria delle allodole”, con il quale si è aggiudicata il Premio Stresa di narrativa e il Campiello, uscito poi nelle sale cinematografiche trasposto dai fratelli Taviani. Del 2012 è “Il libro di Mush”, che narra la storia della strage degli armeni di quella valle avvenuta nel 1915, mentre nel 2015 è uscito “Il rumore delle perle di legno”, sulla sua infanzia in Italia, sulla propria madre e sul genocidio armeno.
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Letteratura. Proclamazione e premiazioni si sono tenute l’8 ottobre al Teatro Comunale di Treviso
Cultura
Antonia Arslan
I vincitori del Comisso con il presidente Bianco (foto Ansa)
Cultura
Concerti e danza, presentate le stagioni Galà per i 40 anni dalla morte di del Monaco
La squadra del Teatro Stabile del Veneto gioca una partita contro la pigrizia anche a Treviso: colpire al cuore i suoi abbonati – quasi 4.000 in tutto il circuito, di cui 800 al Teatro Mario del Monaco – grazie alla ricca stagione lirica, ai sette appuntamenti della stagione concertistica, alla rassegna di danza “Calligrafie”, realizzata in accordo con Arteven, e ad “Altri percorsi”, selezione di spettacoli che allarga la proposta del cartellone ai più diversi linguaggi della scena e vuole intercettare anche un pubblico più giovane. L’obiettivo non è però solo doppiare il numero di tessere staccate lo scorso anno, ma arrivare al livello pre-pandemia: quota mille. Anche per questo il Teatro Mario del Monaco ha deciso di avere come faro, a quarant’anni dalla sua scomparsa, il tenore che gli dà il nome, al centro di un Galà in programma per il 16 ottobre. Sul palcoscenico per l’occasione, alcuni tra i più amati e celebrati interpreti della scena internazionale insieme all’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta. “Eventi come il Gran Gala della Lirica o i nuovi linguaggi portati dalla rassegna ‘Altri percorsi’ aggiungeranno ulteriore prestigio a un contesto che non può che confermare la dimensione di Teatro Nazionale dello Stabile e la tradizione del Mario del Monaco”, ha dichiarato il sindaco Mario Conte. Tante le novità illustrate dall’assessora ai Beni Culturali e Turismo Lavinia Colonna Preti: “Oltre al Galà, il premio alla carriera in ricordo del tenore trevigiano che partirà nel 2023. Nel 2024 tornerà il Toti dal Monte, che assumerà una dimensione ancora più internazionale e avrà cadenza biennale”. “Per lo Stabile del Veneto essere rientrati nel cluster dei teatri nazionali è certamente un onore, ma anche una responsabilità in più nei confronti del nostro pubblico. Siamo il cuore di un sistema teatrale che vogliamo connesso con il resto del mondo e oggi più che mai fare rete è un elemento imprescindibile”, ha dichiarato Giampiero Beltotto,
presidente dello Stabile.
La stagione concertistica Dopo il Galà in onore di Mario del Monaco, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta torna protagonista il 15 novembre per un appuntamento fuori abbonamento, “Natura”, parte del più ampio progetto “Gocce musicali per la natura”, che vedrà anche la presenza della pianista Leonora Armellini. Il 22 dicembre ci sarà il “Concerto di Natale. Tribute to Frank Sinatra” di Lucio Gallo e dell’ensemble Claudio Chiara Quintet. Il 28 gennaio sarà la volta Sergej Krylov ed Edoardo Maria Strabbioli con il “Recital per violino e pianoforte”. Si riparte in primavera, quando il Comunale accoglierà il ritorno di un trevigiano: la star internazionale del violoncello Mario Brunello con una serata dal titolo “Concerto Italiano”. Il cartellone concertistico si conclude con due appuntamenti ravvicinati nel mese di maggio: il Recital pianistico di Alexandra Dovgan (20 maggio), enfant prodige del pianoforte che a soli 15 anni ha già debuttato nelle più rinomate sale da concerto del mondo, e il Concerto sinfonico dell’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Benjamin Bayl con Alessandro Carbonare e Marco Scolastra (26 maggio) come solisti d’eccezione.
“Calligrafie” rassegna di danza Tra i sei titoli proposti, un
evento d’eccezione è quello che vede la presenza di Sergio Bernal (18 aprile), acclamato ovunque come il Roberto Bolle spagnolo. A “Night with Sergio Bernal” è un visionario racconto per quadri, in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica, il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo della cultura gitana.
“Altri percorsi”
Si apre con Alessandro Preziosi in “Otello dalla parte di Cassio” (12 novembre) la serie di spettacoli racchiusi in “Altri percorsi”. Spazio poi a Geppi Cucciari che porta a Treviso “Perfetta” (13 gennaio), storia tutta al femminile. Folle e sopra le righe Lodo Guenzi con “Uno spettacolo divertentissimo che non finisce assolutamente con un suicidio” (5 aprile). Ultimo appuntamento è con Roberto Mercadini, divulgatore esploso su YouTube, che con “L’arte di essere nuovi” (3 maggio) porta in scena una lezione sulla pittura del Rinascimento.
A completamento del programma della stagione 2022/2023, grazie alla rinnovata collaborazione con il Festival Mythos, due titoli d’ispirazione classica: “Apologia di Socrate” (26 gennaio) e “Dalla parte di Orfeo” (16 marzo).
La vendita degli abbonamenti per la stagione concertistica si concluderà il 5 novembre.
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Marika Andreoli
Teatro Stabile del Veneto. Già 800 gli abbonamenti sottoscritti a Treviso, 4.000 in tutto il circuito
da sinistra: Stefano Canazza, Mirella Del Monaco, Lavinia Colonna Preti, Giampiero Beltotto e Pierluca Donin
Mario Brunello
Paris Bordon al Museo di Santa Caterina Treviso e il “Divin Pitor” sul Guardian
Un maestro ingombrante con cui fare i conti in vita (Tiziano) e un grande artista con cui dividere il palcoscenico nel 2022 a Treviso (Canova). Paris Bordon sembra destinato a guadagnarsi fino in fondo ogni riflettore che si accenda su di lui, ma al Museo Santa Caterina dal 15 settembre sta senza dubbio brillando di luce propria. Sono state le oltre 1.200 presenze in poco meno di otto ore a consacrare l’esposizione che celebra il genio dell’allievo di Tiziano definito dallo storiografo veneziano Marco Boschini il “Divin Pitor”, termine che ha usato solo per Raffaello e Tiziano. Un corpus di 41 dipinti e disegni preparatori tra mito, sacro e profano che farà meravigliare trevigiani e non fino al 15 gennaio 2023. L’amministrazione cittadina completa così il programma delle grandi mostre d’arte promesse entro il compimento del mandato. “Ho mantenuto la promessa
di due grandi mostre in contemporanea a Treviso”, ha dichiarato durante la conferenza stampa di apertura il sindaco Mario Conte, che ha sottolineato la tenacia nel portare a termine il progetto nonostante la pandemia. L’inaugurazione della mostra dedicata al pittore, nato a Treviso nel 1500 e morto a Venezia nel 1571, è infatti slittata da febbraio a settembre. L’obiettivo dell’amministrazione, ha spiegato il primo cittadino, è “tornare a emozionare i cittadini e renderli protagonisti della crescita culturale della città nella consapevolezza che qualcuno guarda già a Treviso come un modello a cui ispirarsi”.
L’assessora alla cultura e al turismo Lavinia Colonna Preti ha messo l’accento su “un traguardo che è punto di partenza” e sul grande salto di qualità per la città dal momento che la mostra è arrivata addirittura sulle pagine del Guardian. “Bordon
è un artista trevigiano che non si è mai dimenticato della sua città, contribuendo nel Rinascimento a rendere Treviso famosa”, ha ricordato l’assessora. La rassegna – ideata da due curatori internazionali come Simone Facchinetti, professore Associato all’Università del Salento, e Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze – è promossa dalla Città di Treviso, dai Musei Civici e dalla Regione del Veneto. Accanto a loro Marsilio Arte, Intesa Sanpaolo, Camera di Commercio Treviso-Belluno-Dolomiti, Gruppo Save-Aertre e Consorzio Tutela Prosecco DOC.
Nell’attesa di capire se a spuntarla sarà Canova oppure Bordon, non resta che godersi lo spettacolo dell’arte e di due grandi mostre che contribuiscono a rendere ancora più attrattiva il capoluogo della Marca.
Marika Andreoli
Un percorso articolato in otto sezioni tematiche che documentano tutte le stagioni dell’artista
Il percorso della più ampia monografica mai realizzata finora su Bordon è articolato in otto sezioni tematiche: Eredità di Tiziano, Fortuna storica, Ritratti, Mitologie, Eros, Invenzioni di Paris, Quadri di devozione privata, Opere devozionali e pale d’altare. Accanto sono collocate testimonianze di Pietro Aretino, Giovanni Battista Cavalcaselle, Luigi Lanzi, Carlo Ridolfi, Giorgio Vasari, che attestano la fortuna critica del pittore.
I prestiti provengono dai più prestigiosi musei del mondo, tra i quali la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Ashmolean Museum di Oxford, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e i Musei Vaticani. Tra i pezzi forti in mostra la pala monumentale “San Giorgio uccide il drago”, dipinta per la chiesa di San Francesco a Noale e oggi conservata ai Musei Vaticani, che l’hanno “prestata” alla mostra dopo un
accurato restauro. Non mancano però nemmeno i soggetti erotici, donne in particolare, spesso rappresentate in vesti mitologiche e con una bellezza dai tratti androgini. Un itinerario di confronti, curato dal direttore dei musei cittadini, Fabrizio Malachin, permette, infine, di riscoprire i capolavori di Paris Bordon custoditi all’interno della Pinacoteca del Museo Santa Caterina con documenti inediti e rimandi alle opere disseminate a Treviso
e in Veneto. Sensuali ritratti femminili, rappresentazioni mitologiche, scene sacre delle grandi pale d’altare e piccoli dipinti destinati alla devozio-
ne: tutte le stagioni del “Divin Pitor” sono documentate per un Paris Bordon a tutto tondo che richiede (e merita) spazio. (m.a)
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Arte. Inaugurata il 15 settembre, l’esposizione monografica sull’artista trevigiano sarà visitabile fino al 15 gennaio
Cultura
Particolare di “San Giorgio e il drago”, pala d’altare conservata ai Musei Vaticani
#Regione
“Non si può essere allo stesso momento ciò che si era e ciò che si è”. Quando cento e passa anni fa Igor Stravinskij scriveva questa frase per la sua “Histoire du soldat” non pensava certo all’Italia dei nostri giorni. Ma queste parole calzano perfettamente alla nostra situazione politica e fotografano l’incapacità di leggere i cambiamenti avvenuti dopo il voto delle politiche. Il Pd è vittima di quella che Massimo Cacciari definisce una “catastrofe culturale” nell’area di centrosinistra, iniziata da molto tempo,
Il Punto Stravinskij insegna di Antonio Di Lorenzo
che ha portato il Pd a perdere elezioni da sedici anni (pur restando al governo da undici). Ma secondo Letta il partito non deve sciogliersi, in nome dei cinque milioni di voti ottenuti. Peraltro nel Veneto il Pd ha motivi di essere più
soddisfatto rispetto ad altre regioni, visto che qui ha sostanzialmente tenuto.
Chi dovrebbe ragionare sul fatto che niente è più duraturo del cambiamento è naturalmente la Lega, che ha perso tre milioni di voti ma nessuno si è dimesso.
Il fatto che si siano redistribuiti in gran parte nell’area aggrava i problemi. Significa che le idee della Lega, cui gli elettori specie nel Veneto si sono aggrappati da trent’anni, non attraggono più. E infatti Fratelli d’Italia ha addirittura doppiato la Lega, mentre è svanito il progetto di diventare un partito nazionale. I voti, come i conti, non tornano più quando si perdono.
L’unica verità è che adesso Fratelli d’Italia ha tutte le carte per candidare un suo governatore per il dopo Zaia. Il 2025 è più vicino di quanto si pensi.
Segretario del Partito Democratico in Veneto e parlamentare di lungo corso, Andrea Martella è stato rieletto al Senato.
La sua valutazione sul voto?
“Dalle elezioni nazionali usciamo sicuramente sconfitti, è una sconfitta seria della quale tenere conto, ma anche la base per decidere l’impegno per il futuro. Il nuovo governo dovrà affrontare da subito situazione complicata, noi ci impegneremo per un’opposizione attenta. Siamo la seconda forza nel Paese, la prima di opposizione a livello nazionale. A marzo terremo il congresso, sapendo che solo dopo verrà affrontato il tema delle alleanze politiche che non siamo riusciti a realizzare questa volta”.
La situazione in Veneto?
“Siamo diventati il secondo partito della regione, abbiamo scavalcato la Lega e abbiamo tenuto, nonostante l’astensione molto alta e nonostante la presenza del terzo polo. Il dato più interessante è che abbiamo ricevuto 160 mila voti in più rispetto a regionali 2020. Questo sta ad indicare che il Pd è la base per costruire un’alternativa anche in Veneto. Dovremo muoverci con uno schema di alleanza ampia e plurale, verso le forze politiche e civiche, come è stato fatto a Padova e Verona. Siamo già in vista delle prossime elezioni amministrative del 2023 a Treviso e Vicenza e questo passaggio ci può preparare al meglio alle elezioni regionali del 2025”. Come capitalizzare il consenso ottenuto nelle città?
“Da una parte consolidiamo il risultato ottenuto nei principali capoluoghi, dall’altro dobbiamo aumentare la presenza il radicamento nei piccoli centri. È tutto un tema da approfondire”.
“Dobbiamo al più presto parlare con tutti in Veneto, a partire da Azione e Italia Viva.
Se sei forte e hai un tuo programma e una tua identità puoi allearti. Le alleanze sono necessarie, la destra le ha fatte non curandosi delle divisioni. Da noi sono prevalsi personalismi ed egoismi”.
In Veneto come si muoverà il Pd?
“Siamo il secondo partito e solo noi possiamo essere il perno di un’alternativa.
Continueremo a fare opposizione e contemporaneamente fare le proposte alla società veneta, su molti temi, ad iniziare da sanità, autonomia, sostegno alle imprese, lavoro. Continueremo a dire la nostra in consiglio regionale e poi con gli interlocutori sul territorio per costruire questa alternativa”.
Quali prospettive per l’autonomia in Veneto?
“La Lega in questi anni ha fatto solo propaganda e non ha ottenuto alcun risultato.
Con una forza centralista come Fratelli d’Italia non la vedo semplice nonostante i proclami. Noi crediamo nell’autonomia e continueremo con la nostra proposta per una legge quadro nazionale e l’individuazione di sette materie che si possono realizzare, sulle quali sarebbe necessario convergere”. (n.s.)
Luca De Carlo, coordinatore di Fratelli d’Italia in Veneto, dopo una legislatura divisa tra Camera e Senato, è stato rieletto al Senato nel collegio uninominale di Belluno, incassando oltre il 57 per cento delle preferenze. All’ottimo risultato personale si somma la netta affermazione del suo partito in tutta la regione.
Il Veneto vi ha premiato?
“Per noi militanti veneti è stata una grande soddisfazione realizzare la miglior prestazione regionale, con ben 6 punti e mezzo sopra la media nazionale. Un risultato che non ci stupisce perché ci siamo rivolti ai cittadini veneti con un linguaggio concreto e coerente. Il Veneto era stufo di facili enunciazioni e ha trovato l’approdo naturale in Fratelli d’Italia, un partito pragmatico, serio e concreto. Adesso starà a noi non tradire la fiducia ricevuta e lavorare ad un governo coeso”.
Quali segnali sono arrivati dal territorio?
“C’è una forte attenzione non sono dalle categorie produttive ma anche dalla gente: per noi è stato normale entrare in sintonia con il sentire del popolo veneto e italiano. Abbiamo instaurato un confronto all’insegna del pragmatismo e delle priorità. I veneti hanno apprezzato, dopo il voto, anche la nostra scelta di non festeggiare più del dovuto, la nostra sobrietà”.
Come vi ponete con la Lega, vostro principale alleato, al quale avete sottratto non pochi voti?
“Il rapporto con i vertici veneti della Lega è splendido, improntato sulla correttezza e la trasparenza. Non ne ho mai fatto una battaglia interna, una sfida a prendere più voti della Lega. Mi interessava che il centrodestra prendesse più voti del centrosinistra”. Sarà la volta buona per l’autonomia?
“L’autonomia, come il presidenzialismo, è nel programma del governo dal 2018, sono sicuro che ce la faremo. Non verrà meno l’attenzione all’architettura dello Stato, perché se non consentiamo al tessuto imprenditoriale di superare questa fase non avremo le risorse per autonomia”.
Quali, dunque, le ricette per la crisi?
“Anzitutto un pano strategico nazionale sull’energia che ci porti a non dire sempre no, che diversifichi le fonti e metta sul tavolo tutte le opzioni, senza la spada di Damocle con aumento dei costi che ci fanno andare fuori mercato fuori mercato. Altre nazioni negli anni scorsi hanno fatto scelte più lungimiranti e ora possono far fronte agli aumenti. Però facciamo attenzione a dare denaro facile agli speculatori”.
Il Veneto che contributo può dare?
“Il nuovo governo sa di poter contare sulla classe dirigente del Veneto e sull’apporto che il nostro territorio saprà dare”.
Il forte consenso è dovuto all’impegno del partito?
“Abbiamo sempre detto che una volta superata la soglia psicologica del 5% alle europee sarebbe stato più facile crescere. A questo si è aggiunto il grande lavoro della nostra leader e di tutti i militanti sul territorio”.
Nicola Stievano
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E il dialogo con il terzo polo?
Partito Democratico. Il senatore e segretario veneto Martella “Le alleanze sono necessarie, Pd fulcro per l’alternativa”
Fratelli d’Italia. Il coordinatore veneto De Carlo passa al Senato “Ha vinto la concretezza, il Veneto si farà sentire”
Terzo
facciamo sul serio”
M arco Garbin, segretario regionale di Azione, commenta il primo vero test elettorale per il “terzo polo” in Veneto.
Come valutate l’esito del voto?
“In Veneto il risultato è stato ottimo, abbiamo eletto tre parlamentari nel plurinominale: Valentina Grippo, l’ex ministro alla famiglia Elena Bonetti e Daniela Sbrollini al Senato. Come primo approccio alle urne e come primo test politico credo che sia un grande risultato. Se guardiano ai numeri in Veneto abbiamo ottenutoa l’8,37%, quindi siamo sopra la media nazionale. Molto meglio è andata nei capoluoghi di città veneti: a Treviso il 12,90% a Padova il 12,64% a Vicenza 11,58%, a Verona il 10,66% a Rovigo il 9,92%, per citare i più importanti, molti a doppia cifra”.
Chi sono i vostri elettori?
“Si concentrano in città e sono sensibili ai nostri temi, ora dobbiamo fare un grande lavoro sulle piccole e medie città. Fino a prima delle elezioni avevamo solo dei sondaggi in mano. Ora possiamo contare su dati oggettivi che ci permettono di tarare la strategia per i prossimi anni. Il nostro è un progetto politico recente, con buone prospettive di crescita”.
C’è dunque spazio per il terzo polo in Veneto?
“Certamente, e questi numeri lo confermano, ci siamo misurati dal punto di vista politico e abbiamo portato a casa un risultato che ora intendiamo mettere a frutto”.
Come intendete muovervi adesso?
“Continueremo a lavorare sodo. Il progetto del terzo polo è una certezza che abbiamo concretizzato insieme con Italia Viva. Questa alleanza ci poterà al prossimo appuntamento importante,
le elezioni europee del 2024. La nostra vocazione europeista è molto forte e gli elettori lo coglieranno. Intanto il prossimo anno ci misureremo anche con le amministrative”.
In Veneto Fratelli d’Italia ha bissato la Lega, perché?
“Il risultato è chiaro, nella nostra regione si è svuotata la Lega e il partito di Meloni ha fatto incetta di preferenze, si sono invertiti di rapporti di forza e di conseguenza anche i rapporti politici all’interno della coalizione. Ora li vedremo all’opera”.
E dell’autonomia che ne sarà?
“Il fatto che questo traguardo così importante sia atteso da anni fa pensare. Nonostante la Lega sia stata a lungo al governo non è riuscita a portare a casa il risultato. Il testo era pronto ed era sul tavolo, ma non è stato portato a compimento. Anzi, è stato mandato a casa un governo che stava perseguendo questo obiettivo”.
Quale il mandato ai vostri parlamentari?
“Anzitutto quello di fare i parlamentari e di lavorare seriamente, come il nostro slogan “L’Italia, sul serio”. Il numero di deputati e senatori è calato, e ai nuovi eletti sarà richiesta presenza e impegno”.
Le priorità?
“Il Governo Draghi ha lavorato all’ossatura del Pnrr, che ora deve essere portato a compimento. E’ anche un debito che dobbiamo usare bene e in maniera intelligente per le generazioni future. E’ un atto di responsabilità politica, fronte ad emergenze come il caro bollette e la tensione sociale. Abbiamo un iceberg davanti e dobbiamo calcolare bene la rotta. Il Parlamento e il governo dovranno agire con attenzione”. (n.s.)
per il bene del Paese”
Alberto Stefani è stato rieletto alla Camera dei Deputati nel collegio della Bassa Padovana e Rovigo. Ha 29 anni, è sindaco di Borgoricco nonché commissario regionale della Lega.
Come valutate il responso delle urne?
“Diciamo subito che questo risultato sicuramente non ci soddisfa ma ci esorta a fare presto e a fare tanto. Ci mettiamo subito al lavoro per i veneti e in ascolto delle esigenze dei cittadini. Senza dubbio ha influito l’appoggio al governo Draghi, una scelta di responsabilità poco apprezzata dal nostro elettorato. Fratelli d’Italia era una novità e l’unica forza politica all’opposizione, sicuramente anche questo effetto ha influito sul dato elettorale. Ora sarà importante che in questi cinque anni il centro destra sia coeso e lavori per il bene del Paese”.
La Lega ha molte sentinelle sul territorio, cosa avete colto in questi ultimi mesi?
“Si notava da parte dell’elettorato un po’ di indecisione e di incertezza, comprensibile dopo una legislatura così delicata e particolare. Adesso c’è la possibilità di portare a casa risultati che ci permettono di costruire il futuro e recuperare consenso”.
Quale il vostro rapporto con Fratelli d’Italia?
“È una relazione molto buona, poi ognuno ha le sue sensibilità e si muove con i suoi uomini. In questo periodo, poi, l’elettorato è molto mobile e fra un anno lo scenario politico potrebbe essere completamente diverso. Ci saranno ulteriori variazioni dei flussi elettorali, questo dipende dalla capacità di governo delle forze politiche, siamo convinti che la nostra azione poterà beneficio alla Lega e ci garantirà buon
risultato dal punto di vista politico”.
E la partita dell’autonomia?
“Se si parla di autonomia è grazie alla Lega che ha promosso un referendum molto partecipato. Solo grazie alla Lega qualche risultato è stato ottenuto. Il nostro movimento politico ha sempre messo al centro questo tema nonostante un arco parlamentare avverso. Durante l’ultima legislatura, grazie ad un mio emendamento al Decreto Semplificazioni nel 2021, abbiamo approvato autonomia autostradale che permette di incassare miliardi di pedaggi per lavori e manutenzione ma anche di aprire una holding veneta delle autostrade”.
Quali le altre priorità per il Veneto?
“Sicuramente la riduzione del caro bollette per famiglie e le imprese che stanno soffrendo. Puntiamo alla riduzione delle tasse sulle piccole e medie imprese, nelle quali lavorano la gran parte dei veneti: è fondamentale preservare un patrimonio imprenditoriale che garantisce anche la coesione sociale. Vanno potenziate e migliorate le infrastrutture per commercio e trasporti con un maggiore aiuto da parte dello stato. Vanno fronteggiate alcune emergenze sanitarie come mancanza dei medici di base, un problema nazionale”.
Il dibattito interno alla Lega sul dopo elezioni?
“A livello congressuale siamo la prima regione in Italia: abbiamo superato il 70% ad inizio ottobre entro il mese concluderemo tutti i congressi di sezione per poi procedere con quelli provinciali. Le polemiche si smentiscono con i fatti e con i numeri, come abbiamo sempre fatto”.
Nicola Stievano
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Polo,
Lega. Alberto Stefani, rieletto alla Camera “Centrodestra unito
Avanti con l’Agenda Digitale del Veneto: “risolverà i problemi e darà opportunità”
H a preso il via il percorso della giunta regionale di aggiornamento del documento programmatico “Linee Guida dell’Agenda Digitale del Veneto 2025”. A fare il punto sull’iter è l’assessore regionale Francesco Calzavara, con delega al Sistema informatico, e-government e agenda digitale.
Come nasce l’Agenda Digitale del Veneto?
“Abbiamo ‘scritto’ quest’Agenda partendo da 9 incontri sul territorio che hanno coinvolto più di 700 persone in circa 30 laboratori di co-design durante gli ultimi mesi dell’anno scorso. Il periodo ovviamente non era dei più semplici, ma organizzandoci siamo riusciti ad incontrare, confrontarci e raccogliere numerosi spunti con esponenti del mondo delle imprese, dell’università e del-
la ricerca, delle istituzioni locali, delle associazioni e dei cittadini. In questi incontri hanno partecipato tutti i miei colleghi di giunta, decine di dirigenti e funzionari regionali, e nel documento finale c’è la prefazione del presidente. Questo documento dunque è una visione condivisa e costruita da tutta amministrazione regionale. Alcuni anni fa il di-
gitale non sarebbe stato vissuto come un tema trasversale di tutti gli assessorati, abbiamo compiuto un deciso passo in avanti”.
Cosa propone l’Agenda Digitale?
“Seguendo in prima persona questo percorso, ho raccolto veramente molte indicazioni importanti. La prima è sulla necessità di adottare un approccio duale: l’Agenda deve risolvere problemi e criticità presenti, ma anche delineare progetti che guardano al futuro, attraverso l’applicazione di nuove tecnologie.
Poi, il digitale è una grande
opportunità e nella nuova Agenda del Veneto è lo strumento per raggiungere obiettivi strategici: rendere il Veneto più attrattivo, più sostenibile e più coeso, rafforzando le comunità locali e mettendole nelle condizioni di avere gli stessi servizi delle grandi città. Terzo aspetto, l’Agenda 2025 propone molte azioni da realizzare, ma due sono prioritarie: l’investimento nello sviluppo e diffusione delle competenze digitali e la valorizzazione del dato da parte del soggetto pubblico. Ciò rappresenta un passaggio fondamentale per migliorare il governo del territorio, offrire servizi pubblici personalizzati e adattivi e per sostenere
Dentro il territorio nel cuore della gente!
la competitività delle imprese”.
Definire un piano pluriennale sul digitale, visti i tempi con cui evolve la tecnologia, non rischia di essere parziale e precocemente obsoleto?
“No, la modalità e il processo adottato per questa Agenda sono un asset di lungo termine. Abbiamo contribuito a rafforzare e consolidare la comunità degli stakeholders digitali della nostra regione, sapendo che sarà una risorsa vitale per poter affrontare il futuro incerto che ci attende e un presente ricco di opportunità, basti pensare al Pnrr e alla nuova programmazione europea 2021-27”.
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Regione
Il
percorso.
Il punto con l’assessore regionale Francesco Calzavara
Dopo gli incontri sul territorio, che hanno coinvolto più di 700 persone in 30 laboratori, entra nel vivo l’aggiornamento del documento programmatico che guarda al 2025
Regione
Le persone: il cuore pulsante di Despar
Mettere al centro le persone e contribuire al loro benessere: sono queste le direttrici dell’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia Romagna, e la Lombardia, per valorizzare i propri collaboratori, migliorare ogni giorno l’ambiente di lavoro e garantire rapporti occupazionali stabili. Oggi Aspiag Service conta quasi 9.000 collaboratori, di cui il 65% è rappresentato da donne, una grande famiglia per cui è sempre più forte l’attenzione dell’azienda alle persone e al loro benessere che è da sempre un elemento distintivo della strategia di crescita del marchio dell’abete. Per farlo l’azienda ha attivato molteplici iniziative, tra cui percorsi di formazione per tutti i collaboratori, progetti di inclusione e diversity, nonché investimenti per garantire e promuovere il continuo miglioramento della sicurezza.
P ilastro centrale per Aspiag Service è la sicurezza sul lavoro: tutte le unità organizzative sono infatti certificate ISO 45001, una certificazione che ha lo scopo di rendere sistematici per un’azienda il controllo, la conoscenza, la consapevolezza e la gestione di tutti i possibili rischi insiti nelle situazioni di operatività normale e straordinaria sul luogo di lavoro. A questo si collega un’intensa attività di formazione dei
collaboratori attraverso iniziative di prevenzione, comunicazione e informazione, affinché tutto il personale preposto sia preparato e aggiornato in tema di gestione e mitigazione dei rischi di salute e sicurezza.
La formazione dei collaboratori ha l’obiettivo di valorizzare e far crescere le persone. In questo senso è possibile parlare di formazione continua, volta a migliorare le competenze e le specializzazioni dei nostri c ollaboratori . Nel solo 2021
Aspiag Service ha erogato oltre 62.000 ore di formazione per tutti i collaboratori.
Particolare attenzione nel corso del 2021 è stata rivolta a percorsi formativi dedicati a tutti i collaboratori che hanno come
valore di riferimento lo sviluppo di una cultura inclusiva a tutti i livelli aziendali. I collaboratori con ruoli di responsabilità hanno potuto partecipare a corsi sull’ascolto attivo mirati a favorire una consapevolezza rispetto ai temi di giudizio e pregiudizio verso i colleghi e alla loro gestione, inoltre sono state promosse iniziative rivolte al top management che ha fruito di corsi volti a promuovere un’ottica inclusiva e che ha attraversato gli argomenti legati all’utilizzo dei canali di comunicazione con uno specifico focus sui temi della diversità di etnia, genere, orientamento sessuale ed age management.
L ’area vendite, dato il con-
tatto diretto con il cliente, è quella più interessata dai nostri corsi di formazione.
Per questo vengono dati loro gli strumenti per acquisire competenze specifiche sulla comunicazione verbale e non verbale e gestire al meglio l’interazione con i clienti. Nell’ottica di favorire la specializzazione e la crescita delle competenze, Aspiag Service ha inoltre attivato la piattaforma Totara per la gestione dei processi formativi in modalità seminariale ed e-learning, con particolare focus sulla formazione linguistica in linea con la vocazione internazionale di SPAR Austria, gruppo di cui Aspiag Service fa parte.
di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto
Promuovere la cultura dell’inclusività, mettendo al centro la persona
L’attenzione alle persone si concretizza per Despar anche in un nuovo modo di concepire il supermercato, non solo come spazio di vendita, ma anche come luogo sociale di incontro e condivisione. Per questo tra gli interventi formativi rivolti ai collaboratori, Aspiag Service ha promosso “La spesa che Impresa!”, un progetto pilota per fornire ai colleghi dei punti vendita gli strumenti per relazionarsi con persone fragili o in difficoltà, soprattutto anziani. Nei primi mesi del 2021, l’azienda ha attivato in via sperimentale un corso di formazione rivolto a una decina di collaboratori di tre punti vendita padovani tenuto da psicologi esperti in fragilità, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti gli strumenti per relazionarsi e supportare anche nel semplice atto del fare la spesa le persone
che possono manifestare comportamenti anomali, un atteggiamento di spaesamento e confusione, individuando le modalità e i comportanti da adottare per entrare in relazione con loro nel modo più corretto ed efficace. Il progetto è nato durante la fase più acuta della pandemia quando il supermercato è diventato uno spazio di incontro e i collaboratori dei punti vendita sono stati investiti di un ruolo sociale sempre più profondo. I risultati della sperimentazione sono stati molto soddisfacenti, per questo il progetto sta proseguendo con successo in altri punti vendita, confermando l’impegno di Aspiag Service per lo sviluppo e la formazione dei propri collaboratori, così come per il benessere delle persone e l’attenzione alle comunità in cui si inserisce.
Per Aspiag Service l’attenzione alle persone è un caposaldo imprescindibile della propria politica di sviluppo, sia verso i collaboratori, sia ponendo attenzione ai legami sociali tra le persone all’interno delle comunità nelle quali l’azienda si inserisce. L’attenzione alle persone per Despar si rivolge non solo verso i propri collaboratori, ma anche verso l’esterno, a quella comunità che vive e cresce insieme alla nostra azienda. Di questo impegno ci teniamo a sottolineare due esempi: la prima è il progetto di “Uguaglianza e inclusività sociale”, sviluppato in stretta collaborazione con la Cooperativa Vite Vere Down Dadi di Padova, che consente di inserire nel mondo del lavoro ragazzi diversamente abili attraverso la creazione di shopper colorate e fatte a mano che sono poi state vendute nei nostri punti vendita. Il secondo progetto riguarda la collaborazione con le sette Questure del Veneto per sostenere alcune campagne informative e di sensibilizzazione su temi di grandi attualità come la violenza di genere, il bullismo e le truffe: i punti vendita del marchio dell’abete sono diventati così degli amplificatori sui territori dei contenuti di queste campagne portatrici di messaggi su temi sociali di grande impatto e di indicazioni pratiche per favorire la prevenzione e dare indicazioni pratiche sui comportamenti da adottare per affrontare situazioni di difficoltà o disagio. Si tratta solo di due esempi che testimoniano come per Aspiag Service la responsabilità sociale d’impresa sia un impegno a 360° che si concretizza anche in una forte attenzione alle persone, con l’obiettivo di creare legami forti e promuovere progetti di utilità sociale.
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Persone e Capitale Umano. Sicurezza sul lavoro, formazione e cultura dell’inclusività per far crescere una squadra coesa
IL PUNTO
i collaboratori
“La Spesa che Impresa!”: quando il supermercato diventa spazio sociale
“Una stagione difficile per i pensionati gli attuali ristori sono insufficienti”
Caro-energia, bonus, interventi a sostegno del reddito, flat tax: sono molti i temi sul piatto in vista di un inverno che si preannuncia non facile per tutti, in particolare per le categorie più fragili come quella dei pensionati. Una situazione che preoccupa Massimo Cestaro, segretario regionale di SPI CGIL Veneto. Segretario, qual è la situazione in Veneto attualmente?
“Dalle rilevazioni Istat è emerso che l’inflazione in Veneto è sensibilmente superiore rispetto al dato nazionale: 9% contro 8,4% (ad agosto). Per esempio, un pensionato che vive da solo avrà al mese un aumento di circa 200 euro: costi prevalentemente energetici, di mantenimento della casa, e dei generi alimentari. Una coppia over 65, senza figli, avrà invece un incremento mensile di circa 270 euro. Se si
considera che il 50% dei pensionati prende meno di 1500 euro al mese, e che il 25% sta sotto i mille euro, si capisce come queste cifre impattino pesantemente”.
I dati dicono che un veneto su 4 è over 65. In prospettiva sempre più cittadini quindi saranno non autosufficienti e sempre più avranno bisogni marcati. Vi aspettate un sistema di tutele, una progettualità nelle politiche dell’invecchiamento della popolazione?
“Io spero proprio di sì. Dopo anni di pressioni da parte dei sindacati e numerose manifestazioni, l’ultima a giugno a Bologna, il Governo ha finalmente approvato il disegno di legge sulla non autosufficienza. Ora toccherà al nuovo Parlamento completare l’iter legislativo nei tempi previsti, per dare un aiuto agli anziani
non autosufficienti e alle loro famiglie”.
Dopo il bonus di ottobre, a novembre i pensionati veneti dovrebbero vedere un incremento di circa 150 euro grazie al bonus decreti aiuti Ter. Sono aiuti sufficienti?
“Direi di no. Il bonus 2%, che parte da ottobre, riguarda i redditi inferiori a 35mila euro annui ed è la ragione per la quale la platea non è esattamente al 100%. Si tratta di circa 30-35 euro di aumento al mese. Cifre irrisorie. Il Bonus dei 1 50 euro viene erogato a chi ha un reddito inferiore a 20 mila euro. Chi ha una pensione di circa 1500 euro tra i bonus e l’aumento del 2% per l’ultimo trimestre 2022 (tredicesima inclusa) dovrebbe trovarsi a fine anno circa 275 euro in tasca in più. È un piccolissimo ristoro, che riteniamo comunque insufficiente”.
Cosa chiedete dunque?
“Interventi strutturali. Le famiglie hanno bisogno di programmare la propria vita e quindi devono sapere quali sono le entrate”.
Si parla da settimane della FlatTax: cosa ne pensa? “Appartiene alla categoria più generale delle stupidaggini. Produce due effetti entrambi dirompenti: i redditi più bassi pagherebbero di più e ci sarebbe un grandissimo sconto fiscale per i redditi più alti, cosa in contrasto con il dettato della nostra Costituzione, che non a caso parla di progressività del sistema fiscale. L’effetto di questa logica sarà la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali come la sanità: chi pensa che la flat tax possa ristorare le proprie condizioni deve sapere che questo produce un effetto pesantissimo”.
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Ilaria
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LaPiazza24 Zoom Regione
L’analisi. Intervista a Massimo Cestaro, segretario regionale Spi Cgil Veneto
Toccherà al nuovo Parlamento completare l’iter in aiuto agli anziani non autosufficienti
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ASCOLTA QUESTA INTERVISTA SU:
Morelli
conduce
e Cultura
La novità. A Padova percorso multimediale in videomapping fino al 18 dicembre
Esperienza immersiva al Palazzo della Ragione
di Sara Busato
Palazzo della Ragione ospita dal 3 novembre lo spettacolo Sidera Aurea, un progetto artistico e culturale di valorizzazione di uno dei patrimoni storici padovani riconosciuti come Patrimonio Unesco. La più grande sala pensile al mondo si trasforma in una macchina del tempo tra proiezioni di luci e animazioni in 3d.
Un percorso storico ed emotivo attraverso la storia che il Palazzo ha vissuto attraverso i secoli. Dalla nascita fino alla sua distruzione, avvenuta nel 1 420 a causa del celebre incendio che cancellò il ciclo pittorico originale dipinto da Giotto.
Per la prima volta Palazzo della Ragione si trasformerà in una maestosa tela virtuale di uno spettacolo crossmediale. Luci, effetti visivi, musiche e colori, attraverso la proiezione di un percorso immaginifico, trasformeranno le cornici e gli affreschi in 333 finestre.
Ideato e realizzato dalla Odd Agency, in collaborazione con il Comune di Padova, il pro-
getto è inserito nell’ambito della campagna di promozione dei beni culturali della città incentrata sul tema di “Padova Urbs Picta” tra gli otto luoghi affrescati da Giotto e dai suoi eredi.
“Con questa operazione di videomapping - commenta l’assessore alla cultura di Padova, Andrea Colasio - vogliamo rendere un grande omaggio a due giganti della storia padovana, ricreando, nei limiti del possibile, la meraviglia e la magia che il pennello di Giotto, aveva realizzato.
Non dobbiamo dimenticare infatti che accanto alle costellazioni zodiacali e ai pianeti noti vennero dipinte migliaia di stelle dorate, con specchi:
“sidera aurea cum speculis”, le quali, in un dialogo serrato con la Cappella degli Scrovegni, creavano un universo fantastico”.
Giotto, infatti, realizzò un enorme ciclo astrologico caratterizzando così il Palazzo della Ragione come tempio laico della città. Il titolo “Sidera aurea” si ispira agli astri
che hanno influenzato l’opera di Giotto. Il video mapping, infatti, trae ispirazione dalla narrazione astrologica del ciclo pittorico e dalla sua iconografia, in un continuo dialogo fra immagine e architettura. Una proiezione su due livelli tra soffitto e affreschi. Ma il più grande scienziato dell’epoca, Pietro d’Abano, collaborò insieme all’artista fiorentino. Ecco, quindi, che all’interno della Sala si venne a creare un incredibile connubio tra scienza e religione. “Rispettando il patrimonio racchiuso fra queste mura,commentano i creativi di Odd Agency - con questa installazione abbiamo l’ambizione di intessere un dialogo con le idee di Pietro d’Abano, rivestendo di una luce di contemporaneità l’arte da esse scaturita. Attraverso l’emozione generata da un’esperienza, l’installazione cercherà di restituire l’immenso patrimonio di storie e interrogativi che la Sala della Ragione non smette mai di suscitare in ogni nuovo visitatore”.
Info utili
• 12€ intero
• 8€ ridotto (riservato a studenti, ragaz zi/e dai 6 ai 18 anni, disabili);
• Accesso gratuito fino ai 5 anni di età e per l’accompagnatore del disabile.
Online su https://sideraurea.it Presso la biglietteria CoopCulture
Orari e date Costo biglietto Dove acquistare dal 3 novembre al 18 dicembre 2022, dalle 18.30 alle 20.30, uno spettacolo ogni mezz’ora, per un totale di 5 spettacoli
in Piazza delle Erbe, dalle 17:30 (un’ora prima del primo spettacolo) I biglietti saranno acquistabili dal 15 Ottobre.
INFORMAZIONI E CONTATTI https://sideraurea.it - info@sideraurea.it - +39.091.2738915
PAGINE UFFICIALI DELL’EVENTO “SIDERA AUREA” su Facebook e Instagram
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www.lapiazzaweb.it32 In Autunno una pausa di benessere è il vero antidoto. Piacevoli camminate sulla selvaggia spiaggia ascoltando il suono della risacca Concedetevi un ultimo break di relax tra proposte benessere e squisite tentazioni gourmet. Deluxe Sea Front View: “Richiamo del Paradiso” “La leggerezza dell’essere” Cena gourmet a 4 portate per persona (bevande escluse) presso il Gamberi in tempura speziata con cuore di carciofo e cialda di pane nero Tagliatella al cavolo viola fatta in casa con sfilacci di cinghiale e ciccioli croccanti Risotto alla crema di peperoni e seppie (minimo 2 persone) Filetto di maialino con mousse ai porcini in crosta di pasta croccante e verdure di stagione in foglia Nuvola di noci con cuore morbido al whisky e pralinato croccante alla banana Cremoso alle castagne con glassa al caramello e spuma di birra rossa Chocolate sensory taste presso The River Lounge Bar Upgrade gratuito ad una camera di tipologia superiore & Late check-out entro le ore 18.00 il giorno della partenza (su disponibilità) Offerta valida dal 10.10.2022 al 18.11.2022 Almar Jesolo Resort & Spa - Via Dante Alighieri 106 - Lido di Jesolo, Venezia - Italia T. +39 0421 388119 | reservations@almarjesolo.com | almarjesolo.com Prenota il tuo riposo al Mare € 275,00 a notteIeri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre su 1000prezzi per Ieri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Contasu 1000 bloccatiper mesi. Ieri,oggi,domani. Piùdi1000 prezzibloccati. Siamoconvenienti.sempre Conta Più prezzibloccati almeno 23 Edizioni Oltre 506.000 Famiglie raggiunte dal 1994 con VOI
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Salute
Ottobre rosa
Visite senologiche gratuite e tanta informazione nella campagna della Lilt
Tumore al seno, la prevenzione rimane la carta vincente
Sappiamo
quanto la prevenzione sia importante per la salute della donna, ma sappiamo anche che farla, a volte, non è così scontato.
La prevenzione, però, è essenziale: è il mantra anche di questa edizione di “Ottobre rosa”, il mese dedicato proprio alla prevenzione del tumore al seno.
Ed è per questo che si rinnova la campagna portata avanti da trent’anni dall’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro, con le varie iniziative promosse da Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i tumori, con Lilt for Women – Campagna Nastro Rosa, che invita tutte le donne a fare gli screening prenotando, presso le sedi che aderiscono, le visite senologiche gratuite, che sono promosse in tutta Italia. Si tratta di un importante appuntamento da non sottovalutare nemmeno tra le donne più giovani se l’obiettivo condiviso è quello di vincere insieme uno dei tumori femminili più diffusi.
Gli obiettivi principali di Lilt sono l’abbassamento dell’età dello screening e il coinvolgimento attivo nelle scuole con la diffusione di materiale informativo e illustrativo, in particolar modo insistendo sull’utilità dell’autopalpazione, soprattutto fra le più giovani.
Prosegue alla pag. seguente
Salute
Aziende
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Salute
La quarta dose per tutti, aperte le prenotazioni
Lotta al Coronavirus, la circolare pubblicata dal Ministero della Salute il 23 settembre scorso dà il via alla somministrazione della quarta dose (“seconda dose di richiamo” o “second booster”) estendendola, oltre che alle categorie già previste, a tutte le persone dai 12 anni in su. La circolare rappresenta inoltre un aggiornamento sull’utilizzo dei vaccini, a seguito dell’autorizzazione Ema e Aifa, della formulazione bivalente original/B4.4-5 del vaccino Comirnaty. Il Ministero dunque autorizza l’utilizzo dei vaccini a m-Rna original/BA.4-5 di Comirnaty, non esprimendo – come si legge – giudizio preferenziale rispetto all’uso dello stesso o della formulazione original/omicron BA.1 di Spikevax e Comirnaty. Quanto alla somministrazione della quarta dose o secondo richiamo le modalità sono le seguenti.
È previsto un secondo richiamo con vaccino bivalente (quarta dose) per tutti a partire da 12 anni, purché si sia effettuato un ciclo base e sussista una distanza di 120 giorni dal primo richiamo.
È previsto un secondo richiamo, ossia una quinta dose,
per i soggetti superfragili con marcata compromissione della risposta immunitaria sia a causa di una patologia, sia a causa di trattamenti farmacologici.
Inoltre, la quinta dose, è prevista anche per i soggetti sottoposti a trapianto emopoieico o di organo solido.
La quinta dose, indipendentemente dai soggetti per cui è prevista, potrà essere effettuata solo su chi ha già ricevuto un ciclo primario di tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose) e una successiva prima dose di richiamo a distanza di almeno 120 giorni da quest’ultima.
La circolare prevede un ciclo a tre dosi di cui per la terza dose non fissa il limite massimo dalla seconda dose, ma solo il limite minimo di 28 giorni.
Per le categorie sopra indicate è obbligatoria la prenotazione anche online al link https://vaccinicovid. regione.veneto.it.
Si ricorda, inoltre, che i vaccini bivalenti a componente Omicron 1 e Omicron 4-5 sono considerati equivalenti, ritenendo “che tutti - si legge nella circolare - aiutino a mantenere una protezione ottimale contro il Covid-19”.
Ottobre rosa
Solo così la mortalità per tumore al seno potrà scendere a zero. Come afferma il volto della Campagna Nastro Rosa, nonché volto di Lilt for Women 2022, Francesca Fialdini. “La prevenzione - insiste - è la migliore amica di ciascuno di noi”.
In occasione del “mese rosa” oltre a visite senologiche gratuite offerte dalla Sede Centrale e dalle Associazioni Provinciali Lilt, sarà dunque distribuito anche materiale informativo, volto a responsabilizzare su questa problematica che colpisce sempre più donne nel nostro paese e che registra un aumento di incidenza nella fascia di età compresa fra i 30 e i 35 anni; elevata è, inoltre, la percentuale di mortalità tra le donne al di sotto dei 50 anni.
Per prenotare queste visite, basterà chiamare il numero verde: 800998877.
Come dichiara il professor Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e presidente della Lilt, “il cancro al seno rappresenta il 30% di tutte le neoplasie e nel 2022 sono 60.000 i nuovi casi stimati”.
“Trenta anni fa – osserva il professore - la metà delle donne con tumore al seno operato moriva. Oggi la sopravvivenza a 10 anni si attesta all’80% circa”. Tutto ciò è dovuto agli operatori sanitari, al crescente ruolo della prevenzione che consente diagnosi precoci e, infine, all’impegno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Se viene diagnosticato precocemente, infatti, il cancro al seno è guaribile: la probabilità di guarigione per tumori che misurano meno di 1 cm è del 90%.
Diventa, quindi, come sostiene Francesca Fialdini, importante fare prevenzione: è essenziale fare controlli periodici, l’autopalpazione e fare delle indagini diagnostico-strumentali sin da giovani. Per riuscire ad azzerare la mortalità legata al cancro al seno, Lilt si impegna a garantire l’uniformità territoriale del programma di screening senologico promosso dal servizio Sanitario Nazionale e organizzato dalle Regioni.
È importante coinvolgere le più giovani: l’abbassamento dell’età dello screening a 40 anni, con cadenza annuale e supportato anche dall’ecografia, è essenziale, dato che il 30% delle donne che si ammalano di cancro al seno ha meno di 50 anni.
Oltre alla prevenzione, svolge un ruolo importante, per chi è già stato colpito da cancro al seno, il monitoraggio tramite controlli clinico-strumentali.
In vista del mese rosa, i partner di Lilt for Women 2022, hanno messo in campo delle iniziative interessanti. Fra queste la nuova edizione Pink Project di Calligaris, la campagna di sensibilizzazione di Yamamay e l’edizione limitata di TePe Italia, ovviamente in tema rosa, il cui ricavo verrà devoluto alla Lilt.
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La circolare del Ministero della Salute stabilisce criteri e modalità della somministrazione, quinta dose per i soggetti superfragili
Vaccino Covid
Salute
Mangiare bene. La proposta dell’Ulss 6 suggerita dal Servizio di igiene degli alimenti
Fantasia a tavola, il menù per una settimana
Con la collaborazione di nutrizionisti e dietisti, il Dipartimento di prevenzione ha messo a punto una tabella sugli alimenti e dei suggerimenti per fare una spesa efficace
Svegliarsi
presto, preparare i bambini, portarli a scuola, lavoro, pausa pranzo, lavoro, andarli a prendere a scuola, lo sport: il piccolo va a rugby il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19, la grande, invece, fa danza classica il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle 19.30 o forse era di sabato? Le lezioni speciali sono ogni giovedì del mese e si sovrappongono agli incontri di rugby, quindi, bisogna correre il più possibile per andare a prendere entrambi in tempi diversi ma… contemporaneamente. Senza contare i saggi, i compleanni, gli incontri scolastici, le uscite con gli amici e le riunioni.
Non c’è un minuto di tregua e alle 20.00 bisogna mettersi a tavola: è ora di cena. Forse un minestrone già preparato? O degli hamburger? Oppure, perché no, oggi ordiniamo una pizza.
La sfida quotidiana si gioca tra la fantasia, il tempo a disposizione e un occhio attento al portafoglio per mettere in tavola, ogni giorno, qualcosa di sano, nutriente e anche buono.
Ma chi ha voglia di cucinare dopo una giornata tanto piena? E soprattutto: chi ha tante idee da mettere in tavola?
Sì, perché bisogna preparare un piatto sano ed equilibrato, ma anche buono, possibilmente colorato, non monotono
e originale che incontri i gusti di tutti.
Accorre in aiuto dei genitori il Sian (Servizio di Igiene degli Alimenti), afferente al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, che, con la collaborazione di nutrizionisti e dietisti, ha preparato un menù settimanale per grandi e piccini. È stato elaborato uno schema programmando la spesa di una famiglia composta da due adulti ed un bambino per una settimana.
Per la strutturazione del menù si è fatto riferimento alle linee guida per una sana alimentazione del Crea (Centro di ricerca alimenti e nutrizione) che ha come riferimento la dieta mediterranea.
Assieme al menù, poi, sono stati ribaditi dei suggerimenti per quanto riguarda la spesa.
Innanzitutto è bene pianificare prima cosa comprare di necessario e quanto comprarne, secondo, anche, il budget
stabilito.
In secondo luogo, è bene non comprare alimenti già presenti in casa.
È d’obbligo controllare la data di scadenza degli alimenti, e, una volta portati a casa, per quelli che richiedono il fresco è buona norma controllare che la temperatura del frigo sia compresa fra 1 e 5 gradi. Bisogna, poi, conservare gli alimenti come scritto sull’etichetta
per evitare non solo di sprecare soldi, ma anche di rischiare qualsiasi tipo di problema derivante dall’ingestione di prodotti mal conservati.
Inutile ripetere, poi, l’importanza di acquistare frutta e verdura di stagione, che, quindi, non sono state prodotte in paesi stranieri con metodi di coltura poco sostenibili, ma soprattutto dannosi anche per la salute. È impor-
tante alternare le fonti non solo per la nostra salute, ma anche per evitare la monotonia a tavola e invogliare i grandi e soprattutto i piccini a mangiare e a provare sapori nuovi. È bene, inoltre, calcolare le porzioni in modo da evitare sprechi, e, comunque, nel caso di avanzi, riutilizzarli in piatti nuovi ed originali. Infine, è bene stare attenti al rapporto fra prezzo e quantità.
Frequenze settimanali degli alimenti
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica
Colazione Latte + biscotti o pane e marmellata
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Pasta al ragù di carne (anche con sugo di verdure) Verdura di stagione Pane
Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione
Minestrone di verdure con riso Formaggio Verdura di stagione Pane
Minestrone di legumi Verdura di stagione Pane
Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione
Verdura di stagione Carne bianca Pane
Riso o minestra di verdure e cereali Verdura di stagione Pane
Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione
Gnocchi di patate Uova Verdura di stagione Pane
Dentro il territorio nel cuore della gente!
Risotto con piselli Verdura di stagione Pane
Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione
Pesce e patate al vapore Verdura di stagione Pane
Spaghetti con vongole (o ragù di pesce) Verdura di stagione Pane
Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione
Minestrone di verdure Carne bianca Verdura di stagione Pane
Pasticcio con legumi e verdure Verdura di stagione Pane
Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione
Minestrone di verdure e cereali Salumi Verdura di stagione Pane
Frutta fresca di stagione Yogurt o frutta fresca di stagione
Soufflè di patate con mozzarella e uova Verdura di stagione Pane Polenta Formaggio Verdura di stagione Pane
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Ariete
Dedicate più attenzione a voi stessi e valorizzate i vostri punti di forza. Sarà una strategia vincente che vi renderà interessanti anche agli occhi degli altri. Se vi volete realmente bene sarete inattaccabili
Toro
Avete l’ambizione di cambiare le cose ma, di fatto, non cambia mai niente. Non scoraggiatevi e credeteci fino in fondo: questo è il momento giusto per voltare pagina una volta per tutte
Vivete sensazioni contrastanti e siete un po’ disorientati. Capite che è tempo di cambiare passo ma non ne avete la convinzione. Provate a fare il grande salto: ne sarete soddisfatti
Cancro
Non rischiate per colpa di banali distrazioni di perdere ciò che veramente conta per voi. Siate determinati a difendere ciò che avete costruito, che poi è ciò che davvero volete. Il tempo dimostrerà che avete intrapreso la giusta strada
Leone
Siate decisi e fermi, concentrati sui risultati che volete raggiungere, non fatevi distrarre da inutili evasioni che potrebbero compromettere anni di lavoro e di impegno. Non evitate chi vi vuole bene. I sentimenti veri richiedono significativi investimenti
Vergine
Fate attenzione alla vostra salute e cercate di cogliere i segnali che il vostro corpo vi manda. Dopo un periodo di intenso lavoro concedetevi un meritato riposo e procedete a ritmo più lento
Oroscopo
Ottobre
Ottobre, nuove energie e vecchi sogni nel cassetto
Bilancia
Non temete di essere fraintesi ed esprimete in pieno il vostro punto di vista. Sarete apprezzati per la vostra schiettezza. Il coraggio e l’iniziativa non vi mancano, date retta al vostro intuito
Scorpione
Una relazione che credevate sulla strada del tramonto si rivelerà invece vitale e importante, tanto da condizionare le vostre decisioni sul futuro. Non abbiate paura, affidatevi all’intuito che da sempre vi guida senza tradirvi mai
Sagittario
Dentro il territorio nel cuore della gente!
Siete molto impegnati su vari fronti ma vi lasciate un po’ trascinare dagli eventi senza trovare la giusta motivazione per sentirvi protagonisti. Provate a prendervi una pausa per capire esattamente cosa state cercando
Avete bisogno di qualcuno che vi capisca senza farvi troppe domande e che sappia essere vostro complice in ogni occasione. Cercate di essere più dialoganti e talvolta accomodanti con chi vi sta vicino
Acquario
Prendetevi lo spazio e il tempo per riconsiderare i vostri progetti e ricalibrare obiettivi e aspettative in funzione di ciò che realmente volete, senza accontentarvi di ciò che vi viene concesso
Pesci
Equilibrio è la parola risolutiva per ogni vostra inquietudine. Non fatevi condizionare dalle emozioni e abbiate la lucidità di procedere nella direzione che realmente vi porta agli obiettivi che vi siete dati
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Gemelli
Capricorno
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