laPiazza di Treviso Ovest - Aprile 2024

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I nostri prossimi 30 anni!

Guardare al passato non mi è mai piaciuto, ho sempre voluto guardare avanti, progettare il futuro. Eppure questo anniversario mi fa riflettere, mi obbliga a ragionare sul passato per guardare al futuro.

Perché 30 anni per un’idea trasformata in realtà sono davvero tanti, me lo dico da solo. Trent’anni fa ebbi quell’idea, da molti definita visionaria ed imprenditorialmente impossibile, da molti altri democratica e vero modello di business. Odio o amore, bianco o nero: La Piazza è sempre stata così, mai grigia, mai indifferente.

Il mio scopo in questi 30 anni è sempre stato quello di informare i cittadini veneti su tutto ciò che accade nel proprio comune, nel proprio quartiere, nella propria via. Sempre e solo in modo gratuito, perché la fruizione gratuita dell’informazione per me non è un modello di business, ma una scelta, che rivendico ed in cui credo fermamente.

E il tempo mi ha dato ragione, rendendo sempre più evidente quanto i prodotti editoriali a pagamento siano settoriali ed obsoleti. Aziende come la nostra hanno dato all’informazione di pubblica utilità un valore sociale, oserei dire etico. Pur senza ricevere alcun contributo statale di nessuna natura.

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A poche settimane dal voto dell’8 e 9 giugno le alleanze non sono ancora definite e molte sono le domande sulle candidature che attendono risposta

Politica

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DAL VENETO ALL’EUROPA

LA SFIDA DI ELENA DONAZZAN

L’assessore regionale annuncia

la candidatura e traccia un bilancio dei 25 anni trascorsi a Venezia

Servizio a pag.24

TERZO MANDATO, SECCO NO CAMANI: “TROPPO POTERE”

La capogruppo del Partito Democratico: “Governare per così tanto tempo

può influenzare la scelta dei cittadini”

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ualcuno credeva il nostro impegno un sogno da visionari. Il progetto di autonomia differenziata, però, ha proseguito inesorabilmente la sua strada e, dopo l’approvazione al Senato della Repubblica, ora è approdato anche alla Camera dei Deputati. Ma non solo. La 46esima sessione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, ha sancito una decisa apertura verso la riforma federale in corso in Italia.

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Giuseppe Bergantin

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Sul Terraglio tutti in bici come un tempo

Bici alla mano, non mancava proprio nessuno all’inaugurazione del nuovo tratto ciclopedonale che collega il centro di Mogliano al Parco della Legalità di Marocco. Due chilometri di pista, interamente finanziati dal Pnrr, che hanno visto sfilare in bicicletta il sindaco Davide Bortolato, ma non solo: c’erano l’eurodeputata Rosanna Conte, la vicepresidente della Provincia di Treviso Martina Bertelle, la presidente del consiglio comunale di Venezia Ermelinda Damiano, il sindaco di Quarto d’Altino Claudio Grosso, il presidente del quartiere Marocco Alessandro Gorgosalice e numerosi assessori e consiglieri. Non solo: c’era anche don Vanio Garbujo per la benedizione.

Due milioni e 400mila euro per il completamento dell’opera, che ha previsto anche la posa di 56 nuovi punti luce a led e la piantumazione di 127 platani che ripristineranno il filare alberato. “La strada napoleonica ritrova il suo antico splendore – ha commentato Bortolato –, riscoprendo i suoi filari alberati e un percorso per pedoni e ciclisti protetto, così com’era nel passato, dove questi utenti erano divisi dal traffico su ruote dei paracarri”.

Una strada, quella interessata dall’intervento, protagonista del Terraglio e della sua storia, data la presenza di alcune ville venete, ma anche densamente abitata e dunque molto frequentata: l’opera, insomma, andava fatta.

E quale miglior modo di inaugurare una pista ciclopedonale allora se non percorrerla per la prima volta tutti insieme? Mani sui manubri e sorrisi smaglianti sui volti – e col bel tempo a favore – ci si è dati appuntamento di fronte al municipio per pedalare fino alla frazione di Marocco, offrendo un’occasione non solo per ammirare i risultati ma anche per trascorrere del tempo in compagnia. “Mogliano ora torna a splendere come un tempo”, ha gioito il primo cittadino moglianese.

Due km di pista, finanziati dal Pnrr

Le conclusioni da trarre sono univoche: è necessario continuare nella direzione intrapresa, arrivando in tempi certi e con pragmatismo a coronare l’iter della riforma. È la via per avere finalmente un Paese in grado di ridurre le disparità, di aumentare l’efficienza, sgravare i meccanismi dalla troppa burocrazia. Sono i cittadini, infatti, a chiedere di entrare nel vivo dell’autonomia.

Da queste considerazioni possiamo comprendere quale portata storica può assumere il semaforo verde anche da Montecitorio. L’attuazione del disegno di legge, infatti, diventerà la pietra miliare per il futuro dell’Italia e di ogni singola regione.

I nostri occhi continuano a non staccarsi da quanto sta accadendo a Roma dove, grazie a questo Governo, la riforma federalista passo dopo passo sta gettando le radici e, allo stesso tempo, mettendo a frutto un lavoro intenso sviluppatosi dalle Regioni e dai territori.

L’intero Paese, dev’essere orgoglioso di come grazie a questa riforma si è scoperto capace di guardare al futuro, affrontando con serietà e rigore un’evoluzione federalista che avvicinerà le istituzioni ai cittadini, ma anche i cittadini a un’amministrazione pubblica.

I nostri prossimi 30 anni!

Giuseppe Bergantin*

Sì, perché la gratuità è sostenuta dagli investimenti che aziende ed istituzioni, che ringrazio, sostengono su La Piazza e su tutti i nostri media. Di certo per promuovere i propri prodotti e servizi, ma che con i loro investimenti contribuiscono anche a rendere possibile l’informazione libera, di pubblica utilità, fruibile in modo gratuito in tutto il Veneto.

Ora il mio lavoro, quello che preferisco, è pensare ai prossimi 30 anni, che per noi sono iniziati con la nascita della prima radio di informazione del Veneto, Radio Veneto24, e con l’implementazione della nostra piattaforma web, LaPiazzaweb. Il tutto per la massima valorizzazione delle notizie che trovate tutti i mesi, da 30 anni, in ciascuna delle 23 edizioni cartacee de La Piazza. Sono sempre stato convinto infatti che tutti abbiamo il diritto di poter avere il tipo di informazione che preferiamo: ascoltando la radio, navigando nel web o leggendo il nostro giornale. Per questo motivo i nostri prossimi 30 anni li voglio con la stessa informazione libera e gratuita di sempre e con un’accelerazione forte all’informazione multipiattaforma, che già abbiamo creato e che sarà il nostro futuro.

*Fondatore e Editore de La Piazza, LaPiazzaweb e Radio Veneto24

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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore
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di Treviso Ovest Questa edizione raggiunge le zona di Quinto di Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol e Zero Branco per un numero complessivo di 14.566 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io

Elezioni. Le ultime novità e i punti principali dei programmi elettorali dei tre candidati

Sfida tra Tochet, Nilandi, Bortolato: corsa a tre per la fascia tricolore

C i eravamo lasciati, nell’ultimo numero, con due candidati alla poltrona di sindaco per il Comune di Mogliano: Davide Bortolato, sindaco uscente intorno al quale si è compattato tutto il centrodestra, e Giacomo Nilandi, candidato del centrosinistra.

In una giornata simbolo come l’8 marzo, con la presentazione della lista e del programma, è arrivata anche l’ufficialità di una terza candidatura: quella di Giuliana Tochet, ex assessore alle Politiche sociali e alle Pari opportunità nella giunta Bortolato con la civica “Ascol-Tiamo Mogliano – Giuliana Tochet Sindaca”.

“Sappiamo quanto la vicinanza a Venezia sia importante: il solo nome a Venezia è un’operazione di marketing. Ospitare gli studenti creando disponibilità abitative con spazi aggregativi e di interesse culturale vorrebbe la città a fulcro del mondo giovanile, italiano ed estero”. Per l’ex assessore il motore è “l’ascolto di tutti i cittadini e l’amore per la città che si traduce in un programma costruito intorno agli indicatori della qualità della vita: lavoro, casa, famiglia, sicurezza, ambiente, cultura, arte, sport e svago”. Non manca infine un’attenzione per le donne, in particolare quelle vittime di violenza.

Al nostro mensile la new entry nella competizione ha dichiarato: “Vogliamo un’ottima qualità della vita: per noi e per i nostri figli e nipoti, ma anche per attrarre le nuove generazioni. La posizione strategica di Mogliano è nota a tutti: è ottima sia dal punto di vista della mobilità che da quello ambientale, storico e artistico. Ora dobbiamo investire nello svecchiamento della città creando dinamismo per attirare gli studenti, anche stranieri”.

Una lista civica, quella di Giuliana Tochet, che sottolinea la scelta con orgoglio: “siamo lo spartito che cambierà la musica di Mogliano”.

Con la presentazione della lista e del programma, è arrivata l’ufficialità di una terza candidatura: quella di Giuliana Tochet, ex assessore nella giunta Bortolato

Poi ancora sui giovani, al centro del programma di Tochet:

Ha scoperto le sue carte anche Giacomo Nilandi, candidato sindaco del centrosinistra che nelle scorse settimane ha presentato un programma “nato da tre anni di studio e di assemblee pubbliche e partecipate con la cittadinanza”. Al centro, la tutela del territorio e del paesaggio con la proposta di fermare il consumo di suolo, impedire l’insediamento di nuovi supermercati o poli logistici, favorire comunità energetiche, puntare sulla mobilità sostenibile e migliorare il servizio di raccolta rifiuti; investire sui ragazzi; supportare le nuove famiglie con l’aumento dei posti negli asili nido comunali, promuovere incentivi e sgravi per l’affitto ai giovani under 36 oltre a bonus sport, doposcuola, tempo pieno

e servizio di entrata anticipata. Ancora, tra i punti del programma: apertura di nuovi spazi pubblici, attenzione al diritto alla casa (tra le idee cohousing intra e inter generazionale e nuove aree per l’edilizia convenzionata) e ai più fragili (mensa popolare, aumento servizio assistenza domiciliare e del fondo per le rette di ricovero per anziani), difesa della dignità del lavoro e maggior sicurezza alle persone. Infine le proposte di un bilancio partecipato in ogni quartiere, consulta dei cittadini stranieri e delle attività produttive e assemblea permanente dei dipendenti.

Non ha ancora presentato il suo programma (nel momento in cui andiamo in stampa, ndr), ma ha anticipato qualcosa anche il sindaco uscente e candidato Davide Bortolato: “Continueremo ad amministra-

re la città come buoni padri di famiglia, proprio come abbiamo fatto in questi cinque anni, con i risultati che sono ben evidenti a tutti”.

“Gli obiettivi principali – ha proseguito – sono quelli di im-

Ha scoperto le sue carte anche Giacomo Nilandi: ha presentato un programma “nato da tre anni di studio e di assemblee pubbliche con la cittadinanza”

plementare ancora di più la rete ciclabile del nostro territorio per promuovere uno stile di vita sano, rendere ancora più attrattiva Mogliano dal punto di vista degli eventi culturali e farla diventare un vero e proprio punto di riferimento della Provincia di

Treviso”.

Quindi, su sport e sociale: “Continueremo a investire nello sport e nelle strutture ad esso dedicate, con il rifacimento completo della pista di atletica, considerato anche che Mogliano sarà Città Europea dello Sport 2025, e sul sociale proprio come è stato fatto nello scorso quinquennio, senza lasciare nessuno indietro”. Infine su sicurezza e ambiente: “concluderemo l’ambizioso progetto di telecamerizzazione della città che oggi, grazie al nostro intervento, ha coperto già l’80% del territorio comunale. Abbiamo un prezioso patrimonio verde che abbiamo ampliato in questi anni e il nostro impegno è quello di mantenerlo con standard di qualità alti per dare ai cittadini una vera e propria Città dei Parchi”.

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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000). per

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Mogliano Veneto
Da sinistra, il sindaco uscente Davide Bortolato, il candidato Giacomo Niladi e la candidata Giuliana Tochet

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Mogliano Veneto

Rigenerazione urbana. Novità anche per il Bosco di Mogliano e il Parco Primavera

Il Parco della Cultura collegato finalmente al cuore della città

S i è concluso nelle scorse settimane il secondo stralcio dei lavori di riqualificazione del Parco della Cultura. D’ora in poi si potrà accedere al gioiello architettonico progettato dal grande architetto paesaggista Antonio Caregaro Negrin anche da Via De Gasperi, grazie alla realizzazione di un ponte sul canale Fossa Storta che accorcia la distanza tra il parco e il centro della città.

Tra gli altri interventi conclusi in questa seconda fase, l’installazione di telecamere di ultima generazione, la messa in sicurezza della zona Grotte e del Belvedere, con pulizia ed eliminazione degli infestanti, nonché il rifacimento della sponda del canale Fossa Storta, ad opera del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Inoltre prossimamente sarà demolito il fatiscente fabbricato limitrofo alla biblioteca denominato “Ala

Sud Piranesi” e questo consentirà al parco stesso di far parte del centro storico di Mogliano. Ma non è l’unica novità. Sempre nelle ultime settimane è stato messo a dimora il primo albero che segna l’inizio della creazione del nuovo “Bosco di Mogliano”: un polmone verde esteso su una superficie di 28.700 metri quadrati, su un terreno di proprietà comunale in Via Ca’ Marchesi, dove ben

presto saranno messi a dimora 1.050 alberi. L’obiettivo? Ridurre l’inquinamento, abbassare la CO2, migliorare il paesaggio, ma soprattutto garantire un futuro sostenibile ai moglianesi di domani. In quest’ottica le famiglie dei nuovi nati nel 2022 e 2023 hanno ricevuto in dono dal sindaco un attestato e un’etichetta di legno che potranno apporre sull’albero che sceglieranno quando il Bosco sarà completa-

to, fra qualche mese. Non c’è due senza tre. Inaugurato il restyling del Parco Primavera: un’area verde di 15mila metri quadri, nota ai più come Parco delle Piscine per la presenza della piscina Rai Nantes. Con la chiusura della struttura, questo immenso spazio ha subito un progressivo degrado, seguito anche da atti vandalici pesanti. Tuttavia, grazie agli interventi di riqualificazione avviati nel settembre 2023 (demolizione integrale della vecchia piscina e dismissione degli impianti tecnologici esistenti), il Parco è stato rigenerato. L’investimento in questo progetto è costato complessivamente 680 mila euro, di cui 330mila provenienti dal Pnrr e ha previsto la creazione di nuovi percorsi ciclopedonali, inclusa una pista parallela lungo l’argine del canale Fossa Storta.

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Sportello “Safe sax”: un nuovo servizio per i giovani

Due nuove date per accedere a “Safe sex”, lo sportello dedicato alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili con sede al centro di medicina di gruppo sul Terraglio a Mogliano Veneto: un nuovo punto di riferimento per i giovani che qui possono monitorare il proprio stato di salute e parlare di sessualità e comportamenti a rischio senza timore di giudizio.

Ci si potrà presentare lunedì 15 aprile e lunedì 13 maggio dalle 17 alle 20 senza bisogno di appuntamento né di impegnativa.

Lo sportello è anonimo e gratuito: i giovani possono accedervi per attività di consulenza e informazione in grado di chiarire dubbi e paure sui rischi delle malattie sessualmente trasmissibili, ma anche per interpellare i medici relativamente a sintomi, cure, infezioni, conseguenze. Lo sportello è inoltre attivo per test salivari gratuiti per HIV e HCV. (m.a.)

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Mogliano Veneto

L’intervista. Il musicista, autore e interprete moglianese ha sfiorato la vittoria del programma Rai 1

Benito incanta a The Voice Senior

“L a cosa più importante nel mio mestiere è colpire il cuore delle persone e a giudicare dalle parole che mi sono state riservate credo di averlo fatto”.

Così Benito Madonia, musicista, autore e interprete palermitano di nascita ma moglianese di adozione, tra i 12 finalisti – su 30mila candidati iniziali – di The Voice Senior, programma Rai 1 condotto da Antonella Clerici.

Dopo una lunga carriera, a “70 anni suonati” sei arrivato in televisione...emozioni?

“L’avventura è iniziata grazie a un mio carissimo amico che ha insistito affinché mi iscrivessi al programma; mi ha detto: “una voce come la tua merita un pubblico più ampio”. Poi si sa, la televisione è una scatola magica e sapere di avere un pubblico di oltre 3 milioni di spettatori fa un certo effetto, ma la cosa più strana è sicuramente avere la possibilità di “rivedersi”. Ti rendi conto di quanto vali, di cosa fai, come lo fai, come ti presenti, di quanto sei fotogenico…una bella sensazione”.

Non sei solo un cantante però.... “Mi piace scherzare dicendo che “sono abbondante perché dentro di me ci sono tante cose”: dipingo, scrivo canzoni – tra cui “Male che fa male” per Alex Baroni e “Boscomare” per Rossana Casale. Sono specializzato in ipnosie, ho all’attivo sei album. Ho scritto anche un libro intitolato “Dio è esistito come i dinosauri, poi si è estinto” che parla di spiritualità, dell’essere umano, di me in definitiva. Credo fortemente che Dio sia in ogni essere umano: c’è chi lo chiama anima, chi spirito. La strada è proprio questa: riuscire a scoprire la divinità interiore, il Dio che c’è dentro ognuno di noi e il viatico è il sentimento, l’amore”.

Una sorpresa inaspettata an-

che per i tuoi concittadini la partecipazione al programma... “Mi definisco “un uomo di strada”: mi piace andare al mercato, bere un caffè al bar, passeggiare per Mogliano. Ecco, ovunque io vada ho ricevuto e continuo a ricevere complimenti: i moglianesi si sono stretti intorno a me in un abbraccio affettuoso. La cosa che mi ha reso in assoluto più orgoglioso però è il riconoscimento della mia “originalità”, mi è stato detto che “non ho imitato”. C’è una frase di Thelonious Monk, grande pianista jazz che dice: “artista è colui che più somiglia a sé stesso”. Questa è la mia filosofia di vita: non bisogna rappresentare sé stessi, ma essere sé stessi. Anche Gesù nel Vangelo dice “Io sono colui che sono” e non “io sono Gesù”. Siamo chi “mettiamo in essere”, non quello che rappresentiamo, la nostra identità anagrafica o i nostri titoli: più andiamo in profondità più siamo autentici. Quella è l’arte e il cammino di

tutta una vita”. Cosa ti ha lasciato The Voice Senior?

“Una grande serenità, perché ho affrontato l’intero percorso senza lasciarmi prendere dall’antagonismo che fa parte di ogni gara. La verità è che gli altri sono sempre una conseguenza del rapporto che abbiamo con noi stessi: l’unica grande gara è con noi, per questo ho sempre cantato al meglio innanzitutto per me. Anche conoscere grandi cantanti-coach è stata un’occasione: Gigi D’Alessio è davvero una brava persona, di cuore, semplice che non si è imposto come insegnante, ma mi ha detto: “non ho consigli da darti”. E ora?

“Sicuramente The Voice Senior darà una spinta alla mia carriera. Ho già dei concerti in programma e mi stanno arrivando alcune proposte di lavoro… dopo un po’ di meritato riposo ci penserò”.

Lotta all’inquinamento, tre tartarughe “Plastic Free” in premio

Per il terzo anno consecutivo Mogliano ha portato a casa il riconoscimento “Plastic Free”. Delle ben 111 amministrazioni italiane premiate in questa edizione, la città è rientrata tra le sette che hanno ricevuto il massimo riconoscimento di “tre tartarughe” e si riconferma l’unico Comune del Trevigiano.

Tra le azioni messe in atto sul territorio: giornate di educazione ambientalee di raccolta di rifiuti ab-

Benito Madonia è arrivato tra i 12 finalisti del programma, su 30mila candidati iniziali. “Ovunque io vada ho ricevuto e continuo a ricevere complimenti: i moglianesi si sono stretti intorno a me in un abbraccio affettuoso”

bandonati, distribuzione di borracce in alluminio,un’ordinanza che vieta il rilascio di palloncini di plastica e lanterne volanti, utilizzo di sistemi di sorveglianza per contrastare l’abbandono di rifiuti e inasprimento delle relative sanzioni.

Inoltre recentemente la Provincia, in accordo con il Comune, hainstallato quattro nuovi raccoglitori per i rifiuti sulle piazzole di sosta delle stradeprovinciali. (m.a.)

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Ascolta Un momento dell’esibizione di Benito Madonia
Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io Un momento della premiazione

pronta a costruire il futuro “insieme”

P aolo Galeano cede il passo a Elena Stocco. Sarà lei a guidare la lista dell’attuale sindaco in vista delle elezioni amministrative di Preganziol dell’8 e 9 giugno. Trentotto anni e tanto entusiasmo, Stocco ha rivestito nel primo mandato Galeano il ruolo di consigliere comunale e capogruppo di maggioranza, per ricoprire poi dal 2019 la carica di assessore alle Politiche sociali e alle Pari opportunità. Punta ora alla carica di sindaca, al femminile: se fosse eletta, infatti, Stocco segnerebbe una novità per Preganziol. Abbiamo voluto approfondire.

Cosa l’ha spinta a candidarsi?

“L’assessorato di cui attualmente mi occupo è impegnativo ma molto stimolante. Mi ha dato la possibilità di approcciarmi alle tematiche importanti del territorio in anni nient’affatto semplici. È stato un periodo di forte crescita per il nostro gruppo, che si è rafforzato e che ha visto legami e collaborazioni farsi più solidi. Ho quindi deciso di fare un passo in più per dare seguito a questa esperienza e continuare a costruire insieme il futuro di Preganziol”.

“Insieme” è una parola a lei molto cara. Perché?

“È il mantra con cui abbiamo lavorato in questi anni: insieme anzitutto al supporto dei colleghi assessori e consiglieri, non solo preganziolesi ma anche dei comuni limitrofi, ma anche insieme alla comunità. Collaborare con tutto ciò che ci circonda è stato ciò a cui abbiamo puntato, costruendo progetti trasversali fra i vari assessoratie creando tavoli connessi fra loro per offrire servizi più funzionali e coordinati. Insieme abbiamo af-

frontato i problemi, anche a livello sovracomunale, lavorando anche con altri colleghi a prescindere dalla loro appartenenza politica, con uno sguardo più ampio d’insieme

che è stato per me una palestra formativa: questa è la strada che voglio continuare a portare avanti”.

Una candidatura nel segno della continuità, dunque. Ma ci saranno anche delle novità?

“Sì. Di sicuro punteremo a una sempre maggiore inclusività. Il nostro gruppo si è consolidato e comprende componenti moderate molto importanti che rappresentano una sensibilità politica che si apre verso il centro. Pur mantenendo sempre un impianto civico, abbiamo interlocuzioni anche con il mondo del Movimento 5 Stelle, che avvalora ulteriormente la nostra forte visione di comunità e inclusione sociale”.

Se fosse eletta, su cosa verterebbe la sua attenzione nei primi 100 giorni di mandato?

“Costruiremo in queste settimane il programma in maniera partecipata, ma abbiamo anche delle opere e dei progetti già in esecuzione e il nostro obiettivo primario sarebbe portarliavanti. Punteremmo soprattutto sulla ciclabilità, incre-

La linea di Fratelli d’Italia in città:

mentando quanto già è stato fatto, ma anche sugli spazi pubblici intesi come punti di riferimento per le associazioni”.

Come immagina la sua città nel futuro?

“Immagino una Preganziol attrattiva per le giovani famiglie, con buoni collegamenti dal punto di vista della mobilità, sia ferroviaria che di trasporto pubblico locale, ma che sia anche un polmone verde alle porte di Treviso, attento ai temi della sostenibilità e del rispetto ambientale e paesaggistico – e su questo stiamo già lavorando dal punto di vista urbanistico –, senza perdere di vista il tema del turismo”.

Perché scegliere la sua squadra?

“Per la credibilità e l’entusiasmo che ci caratterizza. Vogliamo coinvolgere la comunità, creando una cittadinanza attiva, fatta di persone che amano il proprio territorio. Sento un profondo bisogno di serenità e rassicurazioni fra i cittadini ed è questo che voglio dare loro”.

“Ci aspettiamo sostegno al nostro candidato Gianni Cestaro”

Nel momento in cui andiamo in stampa, il centrodestra non ha ancora formalizzato un nome per il candidato sindaco preganziolese, in un braccio di ferro tra Fratelli d’Italia e Lega. Con i primi che si dicono pronti a sostenere un candidato del Carroccio a Vittorio Veneto, ma a una condizione: “Siamo pronti a trovare una sinergia condivisa - fa sapere Claudio Borgia, Presidente provinciale di Fratelli

d’Italia -, auspicando che la Lega ci appoggi poi nel sostenere il nostro candidato sindaco a Preganziol, ovvero l’imprenditore Gianni Cestaro, la persona sicuramente più adatta per ricoprire il ruolo di futuro primo cittadino. Un nome tra l’altro già sostenuto da Coraggio Italia e da due civiche, di cui una guidata dallo stesso candidato sindaco e l’altra dal civico Elio Tronchin”.

Il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Claudio Borgia

Galeano: “Dopo dieci anni lascio il Comune in mani degne”

È stato un momento di profonda commozione quello che ha visto il sindaco Paolo Galeano introdurre alla cittadinanza la candidata sindaco Elena Stocco.

“Dopo dieci anni di impegno per il territorio sappiamo il valore di ciò che si è fatto e lo si vorrebbe lasciare in mani degne di portare avanti il percorso con valori e ideali che tengano alte le prospettive del Comune – ha affermato Galeano –. Sono stati anni difficili, ma abbiamo raggiunto obiettivi importantissimi perché non abbiamo fatto fatica a trovare un’intesa”.

“Dopo dieci anni le energie vengono umanamente meno e c’è bisogno di ricambio e rinnovo – ha continuato il sindaco –, ma si ha paura che queste cose cadano in mano di chi fa dell’ambizione personale il primo obiettivo per guidare un comune, o di chi pensa di poter scegliere le sorti di una comunità con progetti distanti dalla comunità stessa. A me tuttavia torna la serenità quando vedo il volto che abbiamo scelto per rappresentare il Comune nei prossimi cinque anni”. “Ci aspetta un percorso difficile che richiede forte impegno – ha concluso Galeano, con un augurio alla candidata –. Cara Elena, qualunque cosa tu possa fare o pensare di poter fare, incominciala, perché l’audacia ha in sé genio, potere e magia: incominciamola adesso”. (g.z.)

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Elezioni. La lista di Galeano punta tutto sull’attuale assessore alle Politiche sociali Inclusione e partecipazione: Stocco
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La candidata Elena Stocco

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Casinò del Lido di Venezia

Una veste rinnovata per il Palazzo dell’Ex

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Casinò a Venezia, oggi

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Un gioiello storico del territorio, già ricco di bellezza, che gode di ampia visibilità mediatica e quindi gioca un ruolo di primissimo piano nel trasmettere l’immagine di Venezia e dell’Italia nel mondo.

Il Palazzo del Casinò fu progettato dall’Ingegnere Eugenio Miozzi e realizzato nel 1938 come sede estiva del Casinò Municipale di Venezia. L’aspetto è monumentale, con chiari rimandi all’architettura di regime degli anni ‘30 e una superficie che copre circa 4200 metri quadrati, sviluppati su 5 piani. L’intento dell’epoca era molto ambizioso e mirava a creare la “Casa da Gioco più bella d’Europa”. All’interno si trovano ampi spazi e sale decorate con marmi, mosaici e vetri artistici dei migliori artigiani di Murano. Dalla fine degli anni ‘90 il Palazzo è diventato la cornice per accogliere l’iconica Mostra del Cinema di Venezia, con appuntamenti stampa e proiezioni.

Per l’occasione è stata fornita a noleggio una gru Potain MC58, dall’altezza massi-

riore finanziamento sono state restaurate anche le facciate. Un lavoro complesso,

ciliare esigenze normative, prestazionali e di conservazione, per riuscire a ridare

Un nuovo contributo di cui Tecno Crane può andare fiera, che si unisce alle altre partecipazioni a progetti importanti di riqualificazione di palazzi storici delle città di Padova, Castelfranco Veneto o Verona, solo per citarne alcuni. Lavori in cui viene riconosciuta la professionalità e l’affidabilità di tutto il team di Tecno

getti complessi nel pieno rispetto delle esigenze di cantiere anche quando si tratta di edifici dal grande valore storicoartistico e culturale.

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Istruzione. L’assessore Susanna Errico racconta tutte le iniziative promosse per la formazione dei ragazzi

Un Comune attento alla scuola: tanti progetti promossi e tanti in arrivo

U na scuola attiva, fatta di iniziative, confronti generazionali e attenzione alle esigenze dei ragazzi. È questa la scuola vista dagli occhi di Susanna Errico, assessore all’Istruzione del Comune di Preganziol, che racconta le attività svolte nel corso di quest’anno scolastico e le prossime in programma. “Nella seconda metà di aprile si svolgerà la “Settimana della mobilità”, dedicata alla scuola primaria – annuncia Errico –: per una settimana invitiamo tutte le famiglie a recarsi a scuola a piedi accompagnando i bambini in quelli che sono i percorsi che di consueto sono dedicati al nostro Pedibus. Sarà un momento importante perché di fatto darà anche il via alle iscrizioni per l’anno nuovo, concedendo, con la bella stagione dalla nostra, un periodo di prova per chi fosse curioso di scoprire questa iniziativa ormai quindicennale. La settimana si concluderà quindi con l’incontro in Biblioteca in occasione della giornata “Intrecci so-

lidali”, nella quale si svolgeranno anche le premiazioni dedicate proprio ai quindici anni del Pedibus. Per l’occasione infatti abbiamo avviato un concorso per ridisegnarne il logo del Pedibus e ci sarà quindi in Biblioteca l’esposizione di una mostra di tutte le proposte che ci sono giunte”.

Ma tanti altri sono stati i progetti promossi e portati avanti con la collaborazione del Comune. “Abbiamo finanziato un progetto dedicato alla sicurezza in acqua, rivolto alle classi prime e terze delle elementari, per dare informazioni sui rischi che si corrono quando si ha a che fare con l’acqua, dalle situazioni di emergenza quando si ha a che fare con un allagamento a come ci si comporta normalmente in piscina – spiega Errico –. Altro percorso portato avanti e per noi molto importante è quello relativo all’orientamento delle classi uscenti dalle scuole medie: si è trattato di un momento di confronto con alcune figure di riferimento nel territorio

per le loto attività professionali. Ogni anno scegliamo diversi professionisti locali, impegnati anche nell’essere a disposizione della comunità, come assistenti sociali, il comandante della polizia locale, ma anche molti giovani impegnati in diverse attività e alcuni genitori. Questo permette ai ragazzi di conoscere alcune delle possibilità a loro disposizione, ispirandoli per il futuro”.

“C’è poi lo “Spazio ascolto”, altro

Un aprile ricco di grandi appuntamenti e incontri

Sarà un aprile ricco di grandi appuntamenti quello che si prospetta per Preganziol, dove il Comune ha organizzato un calendario davvero fitto di eventi dedicati alla cultura e non solo.

Dopo i primi giorni di Cineforum e letture dedicate ai bambini, la nuova settimana si apre con l’ incontro con l’Ulss 2 dal titolo “Perdere e perdersi con gli adolescenti: pensieri ad alta voce sull’essere genitori oggi”,in programma per martedì 16 alle ore 20:45 presso la Sala consiliare.

progetto finanziato dal Comune che offre la possibilità di accedere a un supporto psicologico ed è rivolto agli alunni, alle famiglie, ma anche agli insegnanti. Ma abbiamo portato avanti anche percorsi sulle dinamiche di classe, incontri tenuti proprio all’interno delle classi per supportare, gestire e aiutare i ragazzi nel costruire relazioni serene all’interno della scuola. Quest’anno inoltre abbiamo impostato diversamente il progetto di

“Cittadinanza digitale”, mirato ad educare i ragazzi ai pericoli e alle opportunità che il mondo digitale offre – conclude Errico –. In tutte queste iniziative abbiamo visto nei ragazzi un forte interesse che ci ha spinto e ci spinge a impegnarci ancora di più per offrire loro opportunità di incontro, confronto e formazione”.

Un impegno, quello di Errico, giunto ormai al termine del suo quinto anno. “I primi due anni ci hanno visti iniziare a regime ridotto a causa del Covid, ma non appena c’è stata la possibilità abbiamo implementato i progetti rivolti alla scuola e anche lo spazio dedicato a essi – racconta Errico –. Abbiamo cercato di seguire l’evoluzione dei ragazzi, cercando modalità di contatto con loro sempre più efficaci, talvolta puntando anche sulla collaborazione fra assessorati per costruire questo percorso. Un percorso di cui sono molto soddisfatta”.

Venerdì 19 alle ore 20:45 si proseguirà in Sala consiliare con la rassegna “Giovani concertisti” e nella mattina di sabato 20 ci sarà la giornata dedicata alla promozione del volontariato, “Intrecci solidali”, che si svolgerà in Biblioteca.

Martedì 23 in Sala consiliare si terrà la presentazione del libro “La brigata dei fiori selvatici” di Laura Cappellazzo e il mese si concluderà in grande: sabato 27 e domenica 28 due giorni dedicati alla 22esima Mostra dell’asparago, con passeggiate, esposizioni, laboratori e spettacoli dedicati ai bambini. (g.z.)

Il gruppo di lettura “Liva Denaro” si incontrerà invece mercoledì 17 alle ore 16 in Biblioteca e, sempre in Biblioteca, giovedì 18 alle ore 15 si terrà il Cineforum, seguito alle ore 18 dalla presentazione del libro “Sogno di un Tempo Contromano” di Lidia Dragone.

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Preganziol
L’assessore Susanna Errico e i bambini del Pedibus

La proposta della minoranza. Botta e risposta in Consiglio per discutere su come rendere partecipi i giovani

“Il meglio per i giovani”, ma qual è?

Èstata una lunga discussione quella che si è tenuta nel corso dell’ultimo consiglio comunale di Preganziol in merito alla mozione per l’istituzione della Consulta Giovanile avanzata dalla minoranza e presentata nella seduta di fine marzo dal consigliere di Fratelli d’Italia, Raffaele Freda. Una discussione fatta di botta e risposta e che non ha risparmiato provocazioni.

La mozione prevedeva la costituzione di un organo istituzionale consultivo composto da giovani tra i 15 e i 30 anni, il cui scopo era costruire uno spazio dove poter discutere e in seguito presentare le proprie proposte all’amministrazione. Il regolamento era stato composto sulla base di un confronto di due anni da parte del gruppo di minoranza con alcuni giovani del territorio, i quali avevano attivamente partecipato alla creazione di questa proposta.

“Non basta coinvolgere alcuni giovani per poter costruire un organismo funzionante – ha affermato il consigliere e capogruppo dei Democratici per Galeano Sindaco, Ennio Carraro, ribattendo a quanto esposto da Freda –, è necessario che vengano coinvolti in quest’opera anche

gli enti, le associazioni e le realtà che ruotano attorno ai giovani. Se non agiamo in questo senso, ci togliamo la possibilità di fare un lavoro che vada molto più in profondità”.

In fase di Commissione, infatti, la maggioranza aveva avanzato una controproposta: la costituzione di un Tavolo sociale dei giovani, che comprendesse al suo interno anche le realtà associative e i gruppi giovanili già presenti nel territorio.

“Dopo il Covid abbiamo incominciato ad attivare tutta una serie di proposte per i ragazzi e il mondo giovanile, per stimolare una partecipazione giovanile dopo la chiusura della pandemia – ha spiegato l’assessore alle Politiche giovanili, Fabio Di Lisi –. Noi in Commissione abbiamo proposto un’alternativa, che partiva proprio dalla necessità di integrare il lavoro fatto in questi anni, con la possibilità di fare una programmazione insieme ai giovani ma anche alle associazioni, per fare sistema e dare efficacia ai progetti”.

“La Consulta da noi proposta supporterebbe i progetti proposti da soggetti e associazioni che agiscono sul territorio – ha dunque ribadito Freda –. Ma sarebbe anche uno stru-

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mento strutturalmente diverso da ciò che esiste già: vogliamo costruire un organo che inverta le posizioni. Non sarebbe l’assessore a convocare il Tavolo giovanile, ma sarebbero i giovani a trovarsi autonomamente, a prescindere dalla loro appartenenza a un’associazione, come semplici individui e cittadini che vogliono parlare all’amministrazione e avanzare proposte per il proprio Comune”.

“Una cosa non esclude l’altra – ha specificato la consigliera di maggioranza, Renata Spigariol –. Ma è rischioso partire dalla Consulta senza sapere quale sarà la partecipazione. Ha senso costruire un percorso in questo senso”.

Affini i pareri dei consiglieri Freda, Trabucchi e Berto, la cui percezione rispetto alla proposta della maggioranza è stata di una volontà da parte della stessa di controllo e gestione dei giovani. “Io credo che bisogni essere ambiziosi – ha affermato quindi la consigliera Simonetta Trabucchi –. Pensare che i ragazzi debbano avere una supervisione e debbano essere guidati significa non dargli fiducia”.

“I ragazzi delle associazioni hanno già incominciato un percorso che ha

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insegnato loro qualcosa – ha aggiunto la consigliera Luisa Berto –. Un posto dove nessuno insegna forse potrebbe essere percepito in modo diverso”.

“Costruire insieme non vuol dire gestire – ha ribattuto l’assessore Di Lisi –. Il Tavolo sociale dei giovani prevedeva delle cariche simili a quelle della Consulta e non c’era la possibilità di partecipare solo come associazioni. Il tentativo era portare in una dimensione organizzata e istituzionale tutta la rete che già esiste. Ho dei dubbi che la presenza di un organo istituzionale come la Consulta possa attirare anche i ragazzi che dimostrano disagi e devianze. Serve invece uno strumento efficace per capire il fenomeno”.

La discussione è quindi migrata verso questioni più prettamente po-

litiche: perché la proposta degli uni e degli altri è venuta a galla soltanto in prossimità della fine del mandato?

Tra provocazioni, repliche, confutazioni e ammissioni – “Senza la vostra proposta della Consulta, noi al Tavolo sociale non avremmo pensato”, come ha riconosciuto il sindaco Galeano –, la questione principale è parsa andare alla deriva: passato un emendamento alla mozione, la mozione è stata comunque respinta. I giovani di Preganziol dovranno dunque ancora attendere: se le loro idee sono chiare, infatti, è nel parlamentino preganziolese che serve ancora tempo per dare il via a un’iniziativa che veda tutti uniti sotto un’unica volontà, quella di dare ai giovani nuovi validi strumenti di confronto e dialogo con l’amministrazione.

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Zero Branco

Verso le elezioni. A poche settimane dal voto dell’8 e 9 giugno in città le squadre non sono ancora schierate

Durighetto verso la ricandidatura, il centrodestra ancora in dubbio

Non c’è ancora una comunicazione ufficiale, ma l’accordo tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia viene dato per cosa fatta

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SOLUZIONE ESCLUSIVA

randi manovre in vista delle elezioni comunali di giugno. Fino alla fine di marzo la ricandidatura del sindaco uscente, Luca Durighetto, non è stata affatto scontata. Nel gruppo aveva preso corpo anche l’ipotesi di un ritorno in grande stile di Mirco Feston, ex primo cittadino, attuale vicesindaco. Poi le cose sono gradualmente cambiate. Nel momento di andare in stampa, la candidatura di Durighetto per il secondo mandato è tornata a salire nelle quotazioni. Nel campo del centrodestra, invece, si è raggiunta l’unità. Non c’è ancora una comunicazione ufficiale. Ma l’accordo tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia viene dato per cosa fatta. Non solo. Come alleati, dovrebbero entrare nella stessa coalizione anche le forze civiche che cinque anni fa hanno sostenuto Elisabetta Bortoletto e Melita Gobbo. Almeno qui, insomma, il centrodestra dovrebbero muoversi in modo più che mai compatto. Quel che è certo è che l’ultimo periodo è stato estremamente teso. Gli scontri tra opposizione e maggioranza sono stati all’ordine del giorno. Diverse le questioni finite al centro della discussione: dal bilancio alla nomina dei dirigenti in

municipio. “Il Comune ha nascosto il bilancio: adesso non ci resta che ricorrere al Tar e alla Corte dei Conti”, hanno tuonato dal gruppo consiliare Bortoletto sindaco. Durighetto, che gestisce in modo diretto proprio la delega al bilancio, ha retto il colpo tenendo la barra dritta: “C’è stata una discussione in consiglio. Come confermato dal segretario comunale, dai dirigenti e dal revisore dei conti, ha valore la copia messa agli atti, che i consiglieri avrebbero potuto visionare”. L’opposizione ha progressivamente stretto le fila. Già da febbraio ha cominciato a intervenire come gruppo consiliare Bortoletto sindaco, assieme ai simboli del Carroccio, del partito della Meloni e di Forza Italia.

Il quadro elettorale di Zero Bran-

co dovrebbe farsi più chiaro verso il 20 aprile. È questa la data indicativamente fissata da entrambe le forze in campo per la presentazione dei candidati sindaco.

Si è andati decisamente più lunghi rispetto ad altri Comuni. A Quinto, ad esempio, la situazione è diventata chiara già alla fine di marzo con la conferma della spaccatura del centrodestra: da una parte Lega e Forza Italia, dall’altra Fratelli d’Italia. Tempi simili a quelli visti a Paese, dove invece il centrodestra ha trovato la quadra per correre unito. A Zero Branco si tireranno le fila poco più di un mese prima delle elezioni, cioè a ridosso del termine ultimo per poter presentare le candidature e le liste.

Comunità europea dello sport 2026: formalizzata la candidatura

Zero Branco si candida a Comunità europea dello sport 2026, assieme a Martellago e Trebaseleghe. E per l’anno seguente si propone anche come città di partenza di una tappa del Giro d’Italia. Non a caso: proprio nel 2027 ricorre il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa di Silvano Schiavon, campione originario di Scandolara. Insomma, si pensa in grande. Andiamo con ordine. La candidatura a Comunità europea dello sport, riconoscimento promosso da Aces Europe, associazione no profit con sede a Bruxelles a capo della Federazione delle Capitali e delle Città europee dello sport, è stata ufficialmente lanciata all’inizio di aprile. I tre Comuni hanno presentato un dossier che identifica lo stato dell’arte dello sport nei rispettivi territori e indica gli obiettivi per il futuro. Con oltre 45.500 abitanti, più di 64 associazioni sportive attive e 50 strutture sportive pubbliche, tra palazzetti dello sport,

palestre, campi e aree polivalenti, la comunità delle tre province punta a consolidare gli eventi che già si realizzano e a favorire la nascita di nuove occasioni di promozione condivisa dello sport. “Guardando alla nostra comunità, questa candidatura rappresenta un passaggio necessario e quasi naturale all’interno del percorso di crescita sociale e culturale che stiamo vivendo negli ultimi anni – spiegano il sindaco Luca Durighetto e Andrea Favaretto, consigliere comunale con delega allo sport – ancora una volta non ci muoviamo da soli, ma facendo rete con i comuni vicini per raggiungere obiettivi sempre più sfidanti”. “Zero Branco, in controtendenza rispetto alla media nazionale, è un comune giovane – aggiungono – l’età media è più bassa e la percentuale di bambini e ragazzi residenti è molto alta, senza dimenticare che nel nostro territorio il 60% della popolazione pratica sport. Tutti indicatori

che raccontano di una comunità viva e attenta al futuro e alle giovani generazioni”. Si inserisce qui anche la candidatura di Zero Branco a ospitare a Scandolara la partenza di una tappa del Giro d’Italia 2027. Il Comune ha sostenuto la nascita di un comitato promotore in nome di Schiavon, orgoglio dello sport zerotino che prese parte a 1 0 Giri d’Italia, 2 Tour de France, 5 Vuelta in Spagna, 6 Giri della Svizzera e 1 Giro del Canada. Nel 1967, in particolare, indossò la Maglia Rosa per 4 giorni togliendola al grande Jacques Anquetil. Nel comitato, oltre a Durighetto e Favaretto, ci sono il cavalier Bruno Carraro, Franco Carollo (presidente Gs. Scandolara Asd), Renzo Bottaro (presidente Asd Gc Zerotino) e Fiorenzo Andreatta, supportati da Andrea Lunardi, presidente della Pro Loco di Zero Branco e Renato Toppan, in qualità di presidente dell’associazione Impresa.Zero. (m.f.)

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Zero Branco

Il caso. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dal titolare Francesco Durante

È scontro politico sullo stop all’allevamento

Il nodo della distanza tra la nuova lottizzazione in costruzione e l’allevamento di via Marconi si trasforma in uno scontro politico. Il Tar ha accolto il ricorso presentato da Francesco Durante, titolare dell’allevamento, annullando parte dell’ordinanza timbrata dal Comune che dava seguito all’inserimento dell’attività tra quelle da bloccare perché in zona impropria. Con un distinguo: via libera alla presenza di mucche, ma non a quella di maiali. In più, i giudici amministrativi hanno chiarito che la distanza dalle case dovrà restare di almeno 30 metri.

“Avevamo già sollevato il problema. Adesso il Tar ci ha dato ragione – rivendica il gruppo di opposizione Elisabetta Bortoletto sindaco, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia –: l’ordinanza del Comune per la chiusura completa dell’allevamento è stata rigettata. Siamo contenti di aver aiutato un’attività agricola locale in questo momento di difficoltà, salvando un patrimonio storico della nostra collettività. Chiudere un’attività che esiste da quasi cento anni, come imponeva l’amministrazione, sarebbe stata una vera ingiustizia per l’allevatore, che avrebbe perso il lavoro”.

La replica del sindaco Luca Durighetto, però, non si è fatta attendere. “La delibera di consiglio è stata riconosciuta come valida dallo stesso Tar. I giudici amministrativi hanno confermato che l’allevamento non è riconosciuto come intensivo, ma come aziendale – specifica il primo cittadino – e l’ordine di cessazione è legittimo per quanto riguarda i suini”. Non si tratta di una differenza da poco. Perché è vero che il Tar ha ribadito che è necessario tenere 30 metri liberi tra le future case e l’allevamento. Ma è anche vero che, come ricordano dal municipio, si tratta della distanza che di fatto era già prevista. Fermo restando che è necessaria una modifica di natura tecnica. “La fascia di 30 metri è proprio quella già applicata – tira le fila Durighetto –. Adesso cambia solo il fatto che nella destinazione d’uso verrà indicata come area agricola. Ma era già stata dichiarata inedificabile. Senza la presenza di maiali, in particolare, la fascia da rispettare è appunto quella di 30 metri”.

Mauro Favaro

Alla Pro loco

il marchio “sagra di qualità” per la sagra del peperone Grande riconoscimento consegnato a Roma dalla Pro loco Unpli alla Sagra del Peperone - Pro Loco Zero Branco APS, alla presenza del sindaco di Zero Branco Luca Durighetto e del presidente della Pro loco Andrea Lunardi, accompagnati da altri rappresentanti del direttivo dell’associazione.

“Un’occasione importante per dare lustro ai nostri prodotti ma soprattutto alle tante persone che rendono possibile, nel nostro territorio comunale, eventi come la Sagra del Peperone, la Mostra

dell’Asparago e quella del Radicchio” scrive il Comune in una nota.

Il Marchio “Sagra di Qualità”, ideato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, è un percorso di valorizzazione delle sagre tradizionali e di qualità, ovvero le manifestazioni che vantano un passato di legame con il territorio e che abbiano come obiettivo la promozione e creazione di sinergie con le attività economiche locali. Tra i principali obiettivi di “Sagra di Qualità” rientrano la valorizzazione dei prodotti tipici dei territori e dei piatti della cucina tradizionale e contadina e la promozione degli operatori locali del settore enogastronomici e turistico. Il Marchio Unpli mira a rendere facilmente identificabili le sagre che realmente operano per la promozione e la tutela del territorio. “Le Pro Loco sono espressione del territorio, delle eccellenze italiane e delle tradizioni dei nostri territori e per questo meritano di essere riconosciute e valorizzate!

Grazie all’impegno costante dei Presidenti delle Pro Loco e ai volontari che lavorano con passione per il territorio in sinergia con le amministrazioni comunali”.

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Elezioni/1. La lista civica presenta il volto del suo candidato

“Per Quinto” punta tutto su Luca Miglioranza

C orrerà per l’amministrazione del Comune di Quinto di Treviso la lista civica “Per Quinto”, che si presenterà alle prossime elezioni amministrative con il proprio candidato sindaco, Luca Miglioranza. L’annuncio dà ufficialmente il via alle danze della campagna elettorale nel Comune.

Miglioranza, sposato e padre di due figlie, è responsabile alle vendite nel settore del commercio dell’ortofrutta, ma in passato ha guidato la sezione alpini di Quinto ed è oggi impegnato nell’Associazione Nazionale Alpini –Sezione di Treviso, come consigliere e responsabile del Centro Studi. Ha inoltre avuto importanti esperienze e incarichi nell’associazionismo cattolico e sociale.

“Sono fiero di continuare il percorso di chi mi ha preceduto, credo fortemente nei valori della nostra lista che ha dimostrato il vero attaccamento al territorio quintino – dichiara Miglioranza –. Il desiderio di rilanciare il nostro paese, il progetto inclusivo e la trasversalità delle persone coinvolte,

assieme al senso civico che appartiene ad ogni suo componente, sono glielementi che mi hanno convinto ad aderire a questo progetto”.

“Un progetto a cui assicurerò tutta lamia passione, competenze e disponibilità – tiene a precisare Miglioranza -. Quinto ha necessità di cambiare

rotta, è un comune a cui dobbiamo assicurare un futuro, per questo lavorerò per un positivo e duraturo cambiamento”.

“Oggi vedo due priorità – spiega il candidato di Per Quinto -: la prima ridare fiducia alla macchina municipale, sottodimensionata e fiaccata dalla notevole mole di lavoro, la seconda assicurare attenzione alla popolazione di Quinto e Santa Cristina, inascoltata e delusa, alla sua storia e alle sue peculiarità. I problemi sono tanti e si sono accumulati nel tempo, so che non potranno essere risolti con la bacchetta magica, ma con la determinazione e il coinvolgimento sì”.

La campagna elettorale prende dunque ufficialmente il via, in un Comune che ha bisogno di un vero e proprio restauro completo, come hanno sempre fatto trasparire dalla lista civica quintina.

Avrà la meglio la strada della continuità o la novità? I seggi aspettano i cittadini a giugno per la risposta.

Fratelli d’Italia correrà con Noi Moderati, Susin: “Tanto lavoro da fare”

Lega e Forza Italia da una parte, Fratelli d’Italia dall’altra: a Quinto di Treviso il centrodestra si divide. E se Ivano Durigon ha fatto il suo ingresso nella scena dei candidati (come riportato in questo numero, ndr), nel momento in cui andiamo in stampa ancora nessuna indiscrezione arriva da FdI.

“La nostra corsa sarà autonoma, avremo un nostro candidato – afferma Luigi Susin, segretario di FdI di Quinto –. A livello nazionale siamo ancora insieme, in tutti i Comuni al voto

Fratelli d’Italia sta cercando di portare avanti un fronte in unione con la Lega, se questo non è successo a Quinto non è certo colpa nostra”.

Nella partita quintina dunque Fratelli d’Italia correrà con un altro alleato, Noi Moderati. “Siamo forti del fatto che in questo territorio il nostro gruppo ha guadagnato un 35% alle elezioni politiche – prosegue Susin –, l’opportunità di conquistare le amministrative quindi è per noi molto ghiotta perché riconfermerebbe il risultato già ottenuto”.

“A Quinto c’è tanto da fare, dalla viabilità al sociale, passando per le infrastrutture – conclude il segretario quintino –. Abbiamo preparato un ricco programma basandoci sull’ascolto attento delle esigenze dei cittadini. È proprio questo il nostro intento: costruire un futuro di ascolto e dialogo con la popolazione, dando massima attenzione a ciò che davvero le persone sentono come importante”. (g.z.)

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Quinto di Treviso

Elezioni/2. Il ritorno di un nome già noto in politica, si candida con il supporto di Lega e Forza Italia

Durigon guida “Progetto Quinto” Parole chiave: entusiasmo e vitalità

Non è un nome nuovo nello scenario politico quintino e quel che è certo è che ha le idee chiare su cosa serve per riattivare il paese. È Ivano Durigon il candidato sindaco della lista civica di centrodestra “Progetto Quinto” che unisce Lega e Forza Italia sotto un simbolo storico di Quinto, quello del mulino.

Classe ’66, Durigon vanta una lunga esperienza amministrativa, con ruoli sempre più importanti: consigliere dal 1995 al 2002, assessore dal 2009 al 2013 e infine vicesindaco dal 2013 al 2019.

Lega, Forza Italia… manca un terzo all’appello.

“Non ci sono cattivi rapporti, ma non siamo riusciti a trovare un accordo. La mia idea è sempre stata quella di andare ad amministrare, non di fare politica: avevo bisogno di persone competenti, valide e che avessero voglia di fare squadra e lavorare con entusiasmo, che poi è quello che è mancato in questi cinque anni”.

Se fosse eletto, quali sarebbero le sue priorità nei primi cento giorni di mandato?

“È necessaria una completa riorganizzazione della macchina amministrativa, ferma da ormai cinque anni. Da lì si dovrà poi partire per ottenere altri risultati: dal decoro urbano alle manutenzioni degli edifici comunali. Massima priorità anche alla viabilità, ma non va dimenticato il contatto con cittadini e associazioni, fondamentale per il buon funzionamento di un’amministrazione. Prima di tutto però serve ripartire, così da reperire risorse assolutamente necessarie per dare il via al futuro di Quinto”.

Come immagina questo futuro?

“Vorrei che Quinto non fosse una

città dormitorio. Per farlo serve riattivare la vita cittadina, riportare gli uffici comunali all’interno del municipio, ridare vitalità al centro. Abbiamo un territorio ricco di risorse naturali, vorrei fossero sfruttate come volano per ripartire: le persone dovrebbero poter dire “Io abito a Quinto, non in un paese anonimo”. Nel mio mandato da assessore erano tante le iniziative che avevo avviato, poi andate dimenticate: c’è stato il Covid di mezzo, è vero, e tante difficoltà, ma forse proprio per questo ciò di cui Quinto aveva bisogno era di un’azione rivitalizzante. Il futuro di Quinto voglio sia così: vivo”.

Tema cruciale: l’aeroporto. “A Quinto c’è chi ci lavora e chi lo subisce. Sicuramente non possiamo chiuderlo perché è irrealistico, ma possiamo trovare i giusti rapporti per conviverci. Va sicuramente fatto un controllo dell’inquinamento ambientale e acustico e va fatto bene, ma per trovare soluzioni adeguate serve instaurare un buon dialogo.

E dobbiamo anche coglierne i lati positivi: l’aeroporto può essere una risorsa. Se diventeremo amministratori ci occuperemo di tutto dei finanziamenti e dunque dei risvolti positivi che potrebbe avere quest’infrastruttura per il nostro territorio”. Perché scegliere Progetto Quinto?

“Perché sì! (sorride, ndr) Siamo il giusto mix di competenze, conoscenze e novità: nella nostra lista ci sono giovani capaci e attivi sul territorio che possono portare una visione più fresca, ma anche nomi che danno continuità e che sono pronti a offrire ancora la loro esperienza. E siamo comunque una lista civica: con noi ci sono persone provenienti dal mondo del volontariato e dell’associazionismo, ma anche dell’imprenditoria, persone che possono contribuire alla rinascita del paese perché lo vivono appieno. Io stesso abito a Santa Cristina, amo il mio territorio e ne conosco le potenzialità: darò il massimo per valorizzarlo.

Il silenzio di Sartori: ancora nulla all’orizzonte

E mentre il centrodestra elabora le proprie strategie, c’è silenzio alle porte di Stefania Sartori, attuale sindaca di Quinto di Treviso.

Eletta nel 2019 con la lista della Lega, che questa volta ha preferito affidarsi al volto già noto di Ivano Durigon, Sartori è ora sola e, nonostante i tentativi di contatto della nostra redazione, pare preferire il silenzio a una qualsiasi dichiarazione.

Smentita da Luigi Susin di Fratelli d’Italia, invece, la teoria “meramente giornalistica” – come lui stesso l’ha definita – di un con-

nubio con la sindaca uscente: “Ognuno dice la sua, ma io e Sartori non abbiamo mai parlato di correre assieme e infatti noi avremo un nostro candidato”.

Spalle voltate dalla Lega e porte chiuse da Fratelli d’Italia, resta allora la possibilità di veder comparire dunque una quarta lista per giocarsi la guida di Quinto? O per Sartori si tratta soltanto di fare un passo indietro? La strada verso le amministrative è ancora lunga, ma il tranquillo e statico Comune di Quinto potrebbe riservare inattesi colpi di scena. (g.z.)

“Abbiamo un territorio ricco di risorse naturali, vorrei fossero sfruttate come volano per ripartire: le persone dovrebbero poter dire “Io abito a Quinto, non in un paese anonimo”

dell’organismo e dell’ in cui vive per Sintonizzati sul futuro.

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In aumento le donazioni e ora si punta sulla raccolta del plasma

L a sfida del 2024 dell’Avis provinciale di Treviso è aumentare la raccolta di plasma, data la contrazione della disponibilità a livello internazionale e l’incremento di farmaci e terapie basate sul suo utilizzo. Un sfida che arriva sotto la spinta del Crat del Veneto, che coordina le attività trasfusionali regionali, e che ha assegnato alla provincia di Treviso il compito di incrementare la raccolta. È quanto emerso in occasione della 67esima assemblea della Marca, che si è tenuta a fine marzo a Mansuè alla presenza di 300 soci delegati, in rappresentanza della 88 Avis comunali. Il bilancio presentato dal presidente Stefano Pontello è in tenuta: il 2023 ha visto 480 donazioni in più rispetto all’anno precedente e 2.291 nuovi donatori su un totale di 32.407.

Il 2023 ha visto 480 donazioni in più rispetto all’anno precedente e 2.291 nuovi donatori su un totale di 32.407

Tra le sfide strategiche messe sul tavolo c’è senza dubbio il riuscire a preservare la continuità della filiera del dono, maggiormente sollecitata dall’apertura della Cittadella della Salute, che sta potenziando l’attività chirurgica e, di conseguenza, quella trasfusionale. “Siamo pronti, ma – ha affermato Pontello –torniamo a chiedere la collaborazione di Ulss e Regione per potenziare il personale medico e infermieristico nei centri trasfusionali, in particolar modo nei fine settimana, quando la disponibilità dei nostri donatori è maggiore e in continuo aumento”. In questo momento, infatti, la possibilità di prenotare una donazione di plasma nel weekend registra un’attesa di almeno un mese. Tempi che non si conciliano con la necessità di compensare quanto avvenuto nel post-pandemia, quando le industrie di lavorazione del plasma hanno registrato un calo di quasi il 25 per cento di disponibilità dagli Stati Uniti.

Il Dantedì della Fondazione

Oderzo Cultura

Doppio evento a Oderzo per celebrare il sommo poeta in vista del Dantedì, ma anche come anticipo delle celebrazioni per i 70 anni dalla morte di Alberto Martini. Fino al 2 giugno, Palazzo Foscolo ospiterà una personale dell’artista di casa, che ha eletto a modello il sommo poeta

citandolo nella sua Vita d’artista.

E non a caso Alberto Martini ha illustrato la Divina Commedia lungo tutta la vita. Martini ha fatto precedere la sua interpretazione della Divina Commedia da uno studio sistematico del poema: del resto lo stesso artista riteneva che «leggere, vedere, schizzare, disegnare» costituisse il percorso ideale per l’illustrazione letteraria. In quest’occasione Fondazione Oderzo Cultura ha scelto di esporre una selezione di 32 opere realizzate da Alberto Martini dopo il 1936, eseguite a china su carta, con nero al tratto non chiaroscurato, e che si riferiscono sia a Inferno, che Purgatorio e Paradiso. Si tratta di illustrazioni della Divina Commedia edita nel 2008 da Mondadori Electa, con introduzione di Vittorio Sgarbi, curata da Paola Bonifacio. mministrazioni comunali”

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Territorio

Libri. Dino Vecchiato racconta la storia della squadra nata dalla determinazione di due amici

Came Treviso, il sogno diede vita al mito

“S ono sempre i sogni a dare forma al mondo”, cantava Ligabue. E non è un caso che Dino Vecchiato abbia scelto proprio questa citazione per dare inizio al suo libro “Came Treviso C5. Dal sognare una promozione… alla conquista della serie A”.

C’è infatti un mito di ormai oltre vent’anni che anima il mondo del calcio a 5 e che, in un certo modo, ha visto la sua nascita a Settecomuni di Preganziol, nei tornei di calcetto organizzati tra amici negli anni Novanta proprio da Vecchiato e che videro partecipare anche Denis Casarin e Alessandro Zanetti, protagonisti e fondatori di quel mito nato da un sogno che nel tempo ha raggiunto le stelle e che è oggi conosciuto col nome di Came Treviso C5.

Dino Vecchiato, grande appassionato di storia locale, non si è perciò tirato indietro quando Casarin e Zanetti, suoi amici, gli hanno proposto di raccontare la loro storia e quella della loro squadra. Non è la sua prima intervista per noi, ma è la prima in cui ciò che racconta lo ha toccato tanto da vicino.

Cos’hai pensato quando hai incominciato la ricerca sul Came Treviso?

“Ho subito pensato che fosse una storia da film. È la storia di due amici e di un imprenditore, Paolo Menuzzo (presidente della Came Group, ndr), che ha creduto nel loro sogno, tramandato di padre in figlio e costruito passo dopo passo dalla determinazione di Denis e Alessandro: è la prova che inseguire un sogno e crederci davvero, nonostante le paure e le preoccupazioni che si incontreranno lungo la strada, può portare a grandi risultati; è un insegnamento che valeva la pena raccontare e far conoscere”.

La bellezza di ciò che affermi sta nel fatto che questa è una storia vera.

“Lo è. È stato davvero emozionante scriverne perché ho ascoltato i fatti raccontati da chi li ha vissuti in prima linea, entrare a contatto con le loro sensazioni e poi collazionare il tutto con informazioni da altre fonti dell’epoca”.

Una ricerca non facile…

“Assolutamente. Sono serviti dieci mesi di attenta ricerca, tanti giornali e almeno una decina di interviste per completarla. In due casi non sono neanche riuscito a trovare i risultati di partire di vent’anni fa, perché non esiste un vero archivio: ho praticamente spazzolato ogni singola pagina di giornale per riuscire a rendere questo libro preciso e scientifico. Ecco anche il perché dei grafici”.

I grafici? Per la storia di una

squadra di calcio?

“Sì! Fanno vedere come la squadra nel tempo passa, per esempio, dalla prima posizione alla terza nel giro di due partite, vedendo sfumare la vittoria del campionato, ma poi recupera e inaspettatamente all’ultimo vince il campionato. Ci sono state annate in cui tutto è filato liscio, ma altre volte è stata una vera giostra: quale miglior modo di riuscire a percepire le paure, le angosce, la bomba di emozioni provati da un presidente se non mostrando graficamente i risultati della sua squadra?”

Il calcio a 5 spesso non viene preso troppo in considerazione, eppure…

“… eppure c’è chi vi ha dedicato la vita e ne ha fatto una leggenda, forse l’unica in Italia. Le squadre a 5 nascono e muoiono di continuo, ma la Came no. La Came è un gruppo diventato storico e ha conservato i valori profondi da cui è nato”.

Gruppo? Non squadra?

“Puoi essere una squadra, ma se non sei anche un gruppo non puoi andare lontano. Essere gruppo vuol dire agire insieme, nella buona e

“È la storia di due amici e di un imprenditore, che ha creduto nel loro sogno, tramandato di padre in figlio e costruito passo dopo passo dalla determinazione di Denis e Alessandro: è la prova che inseguire un sogno e crederci davvero, nonostante le preoccupazioni che si incontreranno lungo la strada, può portare a grandi risultati; è un insegnamento che valeva la pena raccontare e far conoscere”

Sopra, la copertina del libro e il presidente della Came Group, Paolo Menuzzo, con l’autore Dino Vecchiato; nella foto al centro, i festeggiamenti al PalaDosson per la promozione in serie A nel 2016: al centro della scena, l’esultanza di Denis Casarin; sotto, Denis Casarin, Dino Vecchiato e Alessandro Zanetti nel 2023

nella cattiva sorte. Il gruppo è un qualcosa di più della semplice somma di giocatori”.

Quali valori e princìpi si trovano nella storia della Came?

“Sicuramente l’amicizia, ma quella vera, non quella accettata su Facebook. Quella che si conserva nel tempo, anche quando le cose non vanno sempre bene. Cosa può lasciare in eredità ai giovani d’oggi una squadra così? Anzitutto, la Came ha ora un gruppo giovanile che comprende centinaia di ragazzi, quindi lascia un bene sociale non indifferente alla comunità e ai giovani. Lascia però anche un grande messaggi di speranza: i sogni vanno inseguiti, sono fatti per essere realizzati”.

Non è il tuo primo libro, ma nemmeno l’ultimo. Perché non scrivere per una casa editrice?

“Sono stato contattato da un editore, ma la mia è soltanto una passione. Un lavoro ce l’ho già e voglio sentirmi libero di scrivere di ciò che davvero mi appassiona, senza pressioni. Le storie migliori nascono in libertà”.

Gaia Zuccolotto

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Iniziative per l’estate. A Zero Branco, da giugno ad agosto, otto settimane dedicate ai più piccoli

Centri estivi, Polisportiva già all’opera per dare ai ragazzi sport e divertimento

Èappena incominciata la primavera, ma c’è chi già guarda all’estate: sono i genitori, che anche quest’anno dovranno andare a scegliere il miglior centro estivo a cui iscrivere i propri figli, e la Polisportiva Zero Branco, che per loro ha già pensato anche per quest’anno a un centro estivo carico di divertimento e ricco di attività sportive da sperimentare in compagnia.

I centri estivi sportivi della Polisportiva Zero Branco quest’anno si terranno dal 10 giugno al 2 agosto e offriranno, come ormai di consueto, la possibilità di iscrizione di settimana in settimana (entro il martedì sera della settimana precedente all’iscrizione) e sono rivolti ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.

Ogni giorno i ragazzi si troveranno presso il Palazzetto dello sport di Zero Branco, con due ritrovi settimanali nello splendido parco di Villa Guidini per fare sport all’aperto. Le discipline che verranno proposte ai bambini saranno quelle della Polisportiva (pallavolo, basket, kick boxing e motoria), alle quali si aggiungeranno il calcio, il rugby e molto

probabilmente anche la pesca sportiva.

“Un’associazione di pesca di Treviso ci ha dato la disponibilità per organizzare degli incontri con i ragazzini dei nostri centri estivi – spiega il presidente della Polisportiva, Mario Michieletto –, nel corso dei quali si approfondirà anche questo argomento. Ci stiamo ancora lavorando, ma forse riusciremo addirittura a far sperimentare personalmente ai bambini qualche lancio di pesca a mosca”.

Non solo sport però, ai centri estivi polisportivi. “Dedicheremo spazio anche alla dog therapy – prosegue Michieletto –: quattro incontri infatti saranno dedicati alla conoscenza e all’interazione tra bambini e amici a quattro zampe”.

Il divertimento inizierà alle 8 fino alle 17 e si potrà scegliere tra la frequentazione di mezza giornata e quella della giornata intera: a mezzogiorno infatti i genitori che avranno optato per la mezza giornata potranno ritirare i propri figli, mentre gli altri proseguiranno nelle attività pomeridiane, che comprenderanno

anche il preziosissimo momento dedicato all’assistenza compiti per le vacanze.

Due le attività che si svolgeranno al mattino e due quelle al pomeriggio, con una breve pausa merenda al mattino. Il pranzo potrà essere al sacco o in alternativa si potrà usufruire del servizio mensa.

Convinti? Se non lo foste, la Polisportiva ha ancora altri motivi da illustrare. “Abbiamo maturato un’esperienza decennale con i centri estivi e gli istruttori che seguiranno i ragazzi sono preparati, perché sono gli stessi che nel corso dell’anno si dedicano alle nostre attività sportive – conferma il presidente –. È un

modo dunque non solo per tenere impegnati i ragazzi garantendo contemporaneamente un buon livello di esercizio fisico e di salute, ma anche per permettere loro di sperimentare differenti sport, sfruttando la nostra multidisciplinarietà, e anche di conoscere gli istruttori che li seguirebbero qualora decidessero di proseguire anche in seguito ai centri estivi con un’esperienza sportiva insieme a noi”.

Non solo. “Da tre anni siamo riconosciuti come EduCamp Coni – afferma Michieletto –: siamo un centro Coni certificato, quindi siamo preparati per gestire percorsi educativi sportivi che facciano conoscere

Scherma Mogliano Asd conquista la serie A1 femminile e maschile

Tanti allenamenti, tenacia e sacrifici. Sono questi gli ingredienti che hanno consentito alla Scherma Mogliano Asd di raggiungere la promozione della squadra in Serie A1, il vertice del campionato italiano a squadre di scherma.

Il prestigioso traguardo è stato conquistato grazie ai brillanti risultati ottenuti nelle ultime settimane a Piacenza, durante i Campionati Italiani di Serie A2. La Scherma Mogliano Asd ha partecipato con due squadre di giovani atleti, conquistando il bronzo con entrambe; risultato che ha sancito la storica promozione in Serie A1. In particolare, il primo bronzo è stato conquistato dalla squadra femminile composta da Alessia Fornasier, Sofia Tambone, Vittoria Riva e Giorgia Tonon che è riuscita a confermare il terzo posto della classifica provvisoria, vincendo l’incontro decisivo contro Pisa Scherma 45 a 41. Il secondo bronzo è arrivato per il

quartetto moglianese maschile costituito da Tommaso Lorenzon, Davide Munarolo, Djibril Mbaye e Mattia Gianese che è salito sul terzo gradino del podio stravincendo l’assalto contro la Scherma Pesaro 45 a 21.

A partire dalla prossima stagione sportiva, gli atleti della Scherma Mogliano si troveranno ad affrontare le formazioni dei Gruppi Sportivi Militari, come Fiamme Oro, Fiamme Gialle, Carabinieri e Aeronautica, oltre ai migliori club privati italiani, sia nella categoria maschile che femminile.

Questi risultati straordinari sono il frutto del duro lavoro quotidiano della Direttrice Tecnica Federica Berton e del suo staff, nonché della leadership della dirigenza guidata dal Presidente Riccardo Carraro che sono stati accolti in municipio insieme agli atleti per festeggiare l’importante traguardo. (m.a.)

ai più piccoli varie attività sportive. Negli scorsi anni i nostri centri estivi sono stati molto apprezzati: abbiamo visto picchi di partecipazione di settanta, ottanta ragazzi in alcune settimane lo scorso anno”.

C’è ancora molto tempo e ancora molto lavoro vedrà impegnata la Polisportiva Zero Branco nei prossimi mesi. Nel frattempo però, chiunque fosse interessato a partecipare ai suoi centri estivi potrà contattare la segreteria dell’associazione per maggiori informazioni, chiamando al numero 348 8648628 o scrivendo alla mail polisportivazerobranco@gmail. com.

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#Regione

L’intervista. Vanessa Camani, consigliera regionale e capogruppo del Partito Democratico

“Siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche dei sindaci”

“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”

La cronaca politica delle ultime settimane è stata dominata dal dibattito sul terzo mandato per i presidenti di Regione, approdato in Parlamento con l’emendamento leghista al decreto Elezioni. 112 i voti contrari, 26 i favorevoli (Lega e Italia viva) e 3 gli astenuti. Soddisfatta dalla stroncatura di Roma la capogruppo in consiglio regionale Vanessa Camani.

Il terzo mandato per presidenti regionali e sindaci è stato recentemente bocciato in Parlamento, è d’accordo su questo stop?

“Va premesso che nella nostra regione si dovrebbe parlare di quarto mandato, poiché se il presidente Zaia terminerà questa legislatura avrà esercitato le funzioni di governatore della Regione Veneto per 15 anni. Si sta perciò traslando sul piano nazionale una questione regionale che qua è già ampiamente superata dai fatti. Anche in conseguenza di ciò, siamo profondamente contrari all’estensione del mandato di governatore e anche di sindaci”.

Secondo lei, non dovrebbero essere i cittadini a scegliere?

“I cittadini sono liberi di scegliere. Il fatto di impedire a Zaia di fare il governatore del Veneto per

25 anni consecutivi non riduce la possibilità di scelta dei cittadini che sono comunque chiamati a esprimersi attraverso un voto libero nelle elezioni regionali. Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione.

Governare per così tanto tempo un organo importante come la presidenza della giunta regionale può influenzare i cittadini nell’esercizio del potere, che è un potere enorme che passa dalla decisione di qualunque aspetto attinente alla vita dei cittadini veneti, ma è anche un potere che si esprime nella diversa opportunità di concorrere alle elezioni regionali in virtù della eccessiva esposizione mediatica che il presidente attuale ha avuto: nessuno ha le sue stesse condizioni di partenza in termine di notorietà e di accesso agli elettori che ha il presidente Zaia”.

Pensa che la bocciatura in Aula da parte di Fratelli d’Italia possa essere una mossa per “prendersi” il Veneto?

“Purtroppo la destra al governo nazionale sta dimostrando che

intende disporre delle istituzioni non sulla base di valutazioni che attengono gli equilibri dei poteri, ma per bisogni biecamente strumentali. Questa ricostruzione dunque potrebbe essere verosimile. Tuttavia, se da un lato si registra la strumentalizzazione di Fratelli d’Italia che prova a fissarsi su questa posizione per “prendersi” il Veneto, mi pare che anche la Lega di Salvini e di Zaia abbia un approccio altrettanto strumentale in merito al terzo mandato, ponendosi di salvare con questi personalismi Luca Zaia. In Veneto bloccare il dibattito pubblico e il

lavoro istituzionale per decidere che lavoro farà Zaia domani mi sembra comunque vergognoso e indegno per la nostra regione”.

Le prossime mosse del suo partito in vista di questa elezione?

Quali sono i candidati?

“Mancano 500 giorni, è il momento di incominciare a porsi delle questioni cruciali. Noi stiamo ragionando su raccogliere la sfida vera: il racconto del Veneto che Zaia ci ha fatto nel 2010 evidentemente nel 2025 non potrà essere il medesimo e noi andremo a presentare un progetto sostitutivo per il bene di questa regione.

Il modello portato avanti da Zaia oggi è limitato sotto tre aspetti. Il primo è l’ambiente: dobbiamo rendere la regione sostenibile per porre le condizioni per una più semplice transizione ecologica delle imprese. C’è poi il lavoro che va visto come strumento di emancipazione sociale. Infine, la sanità pubblica che in questa regione è gravemente arretrata e rischia di essere letalmente compromessa se non si inverte la rotta. Noi lavoreremo proprio su questo e individueremo la figura che meglio di tutti può portare avanti questo programma”. (g.f.)

E’ crisi tra Lega e Fratelli d’Italia: scontro sulle Amministrative con vista Regionali

I rapporti territoriali tra Lega Nord e Fratelli d’Italia sono estremamente tesi e a farne le spese sono le prossime amministrative. Nei comuni maggiormente importanti, quelli nei quali le segreterie sovra-comunali ci mettono lo zampino, gli accordi per presentarsi uniti alle urne appaiono estremamente difficili e, in molti casi, sembrano ormai impossibili.

Il caso forse più emblematico è quello di Bassano dove l’accordo sembra essere ormai definitivamente saltato, mentre a Rovigo, l’unico capoluogo di provincia al voto in Veneto, la Lega è riuscita a imporre il proprio candidato con buona parte dei Meloniani che rivendicavano la leadership.

Ma sono tantissime le realtà venete dove i conti non quadrano; una miriade di piccole e medi comuni nei

quali le trattative vanno avanti freneticamente e non dove, al momento, non si vede una via d’uscita unitaria. Da Noale a Vittorio Veneto, da Preganziol a Montecchio Maggiore.

A complicare ulteriormente le cose ci si mette anche la crisi di Chioggia dove il sindaco leghista, Armelao ha letteralmente defenestrato Fratelli d’Italia. Risultato: la città è paralizzata da quattro mesi.

Impossibile non immaginare che queste tensioni abbiano un minimo comune denominatore: le prossime elezioni regionali.

Fratelli d’Italia, non è un mistero, chiede per se la presidenza. Dopo anni di strapotere leghista, questo il ragionamento, ora il vento è cambiato, ma sono mutati soprattutto i numeri. Il partito di Giorgia Meloni è de-

cisamente il “preferito” dai veneti e la crisi della Lega, combattuta tra la linea di Matteo Salvini e la volontà di un ritorno al passato nel quale il termine “Nord” sia determinante, porta in quella direzione.

Luca Zaia, in una ricerca condotta di recente da Ilvo Diamanti, sarebbe ancora il presidente che i veneti vorrebbero tanto che il 52% degli intervistati, un dato questo che dimostra per l’ennesima volta l’assoluta trasversalità del gradimento, sarebbe favorevole ad una riforma legislativa che consente un suo ulteriore mandato. Riforma che, salvo colpi di scena, non ci sarà. Quindi il quadro resta aperto e complicato.

A cercare di ritagliarsi il proverbiale ruolo di “terzo” tra i due litiganti, c’è Forza Italia pronta a porre sul tavolo nazionale dell’alleanza la carta Flavio Tosi.

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Vanessa Camani

Centrodestra. L’assessore regionale traccia un bilancio di questa fase politica e annuncia la sua candidatura alle Europee

Elena Donazzan: “Recuperiamo rispetto e sguardo lungo”

“In questi anni la politica è cambiata molto ma guardando ai giovani nutro la speranza di una nuova stagione”

“Fratelli d’Italia ha una classe dirigente preparata, lasciamo da parte le polemiche, per rispetto agli elettori”

E

lena Donazzan è un volto noto della politica regionale e nazionale, esponente di una destra che negli anni è molto cambiata nelle forme partito, ma che ha saputo mantenere alcuni caposaldi estremamente evidenti e tangibili. “Io non sono una nostalgica, anche per questioni anagrafiche, ma credo che le storie politiche, quelle di militanza, di impegno, di passione, quelle che hanno pagato anche tributi di sangue meritino tutte rispetto.”

Pur presa tra mille impegni Donazzan non perde mai la voglia di analizzare, di soffermarsi, di confrontarsi con la politica. E allora ne approfittiamo per farci accompagnare in un percorso lungo quasi 25 anni dentro la Regione Veneto, i primi cinque da consigliere e i successivi da assessore.

“La politica – ci spiega l’Assessore Donazzan – è cambiata molto in questi anni. Oggi si vive certamente una carenza di dibattito politico, di rispetto e di capacità di programmazione a lungo termine. Io ricordo che quando approdai per la prima volta in consiglio regionale ascoltavo ammirata, anche da se da posizione diversa, gli interventi di Carlo Alberto Tesserin (Forza Italia) o di Pierangelo Pettenò (Rifondazione Comunista). Oggi tutto questo si è perso e, paradossalmente, pur essendosi affievolito il dibattito politico - quindi venendo meno quelle discussioni alte che potevano accentuare le differenze - l’assenza di rispetto non ci consente di trovare punti di accordo: tutto questo lo trovo avvilente per la politica e per i cittadini.”

“Di contro – continua Donazzan – oggi c’è molto più interesse

per la politica. Purtroppo il numero dei cittadini che si recano alle urne sta diminuendo, ma chi lo fa appare maggiormente consapevole. Credo che questa preparazione dipenda, fortemente, dalle molteplici forme di comunicazione. A me piacciono

il mare grande e la libertà, quindi più fonti ci sono meglio è così ciascuno può costruire la propria idea, anche a costo di imbattersi, soprattutto sui social, in contenuti di cattiva informazione. Ed è proprio questa crescente consapevolezza soprattutto tra

i giovani, con i quali interagisco spesso anche per le mie deleghe da assessore, che nutro la speranza per una nuova stagione della politica. Una politica fatta di rispetto, di preparazione, di contenuti e anche di genuinità. I primi a crederci, però, dobbiamo essere tutti noi che abbiamo qualche anno in più. Quando leggo le statistiche dei giovani che lasciano la nostra Regione o il nostro Paese mi chiedo perché in molti si stupiscano. Se siamo i primi noi a non avere rispetto per noi stessi, a non raccontare gli enormi valori che abbiamo, i nostri punti di forza, perché una ragazza o un ragazzo dovrebbero scegliere, se hanno dei sogni o semplicemente delle aspettative, di stare qui?”

“Quello che mi piacerebbe contribuire a costruire è un profondo senso di responsabilità per ciò che abbiamo ereditato anche in questo nostro Veneto nel quale l’amore per il lavoro e l’attenzione verso il volontariato e il prossimo sono eccezionali. Abbiamo dei fondamentali ottimi, dei quali essere orgogliosi e per i quali dobbiamo impegnarci. Oltre alla responsabilità del rispetto, infatti, abbiamo quella di tramandare ciò che siamo. Se ci diciamo da soli che non siamo abbastanza, come possiamo pretendere di farlo conoscere agli altri?”

“Io sono fermamente convinta – aggiunge – che essere cittadini del mondo in un mondo globalizzato non significhi negare la propria identità. La rincorsa degli anni passati ci ha portato ad affacciarci sulla scena planetaria attraverso una competizione basata esclusivamente sui prezzi e ci hanno battuto; poi ci siamo affidati alla qualità e stiamo rischiando che venga imitata.

L’elemento che non perderemo mai è l’identità: l’elemento capace di costituire anche un valore economico oltre che culturale.”

“Anche per questo – conclude Donazzan – ho deciso di candidarmi alle Elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno. Lo faccio forte della mia storia, dei miei ideali e proprio per contribuire a costruire il rispetto, il valore della nostra identità di Veneti e di Italiani. Lo faccio con orgoglio e con il pensiero ai tanti che in tutti questi anni non hanno mai smesso di sostenermi e di vedermi come una donna che non ha mai smesso di impegnarsi per il proprio territorio. Anche quando la mia militanza politica mi è costata parecchio, non mi sono mai girata dall’altra parte e non ho mai scelto scorciatoie che anteponessero i miei interessi a quelli del gruppo. Fratelli d’Italia ha una classe dirigente forte e preparata.

Ho sorriso leggendo sui giornali la battuta del segretario regionale della Lega che sostiene che noi abbiamo soltanto i voti. Noi abbiamo un concetto della coalizione alto, determinato dal rispetto verso tutti gli elettori, quindi non indugiamo in polemiche: del resto credo che il suo sia stato solo un tentativo di esorcizzare, con poche parole, la sua paura che la nostra classe dirigente possa portagli via ulteriore consenso. Quello che però, oggi mi interessa, è di affrontare, tutti insieme, questa fase politica con il sorriso e la giusta determinazione. Io sono “Una di parola”, proprio come recitano i miei manifesti elettorali: uno slogan che è stato scelto proprio “intervistando” le persone che mi conoscono e che, con mia immensa gioia, mi vedono così”.

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A cura di Stefano Edel

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Regione
Elena Donnazzan

Elezioni Europee. Padovano, 35 anni, imprenditore, è consigliere comunale e provinciale

Carlo Pasqualetto capolista in Veneto con Azione

Lo scorso dicembre era stato eletto segretario regionale di Azione, ora Carlo Pasqualetto, 35 anni, padovano, corre per le elezioni europee da capolista in Veneto. La candidatura del consigliere comunale di Padova, nonché consigliere provinciale con delega all’innovazione, è stata presentata dal leader di Azione Carlo Calenda. Nato a Padova, marito di Benedetta e padre di Azzurra, Pasqualetto è il fondatore e amministratore delegato di Azzurro Digitale, gruppo specializzato nella trasformazione digitale del mondo manifatturiero e logistico. Nel 2013 aveva dato vita a TEDxPadova, il laboratorio di idee e divulgazione scientifica legato alla fondazione americana TED.com. Da leader veneto di Azione ora affronta la sfida delle elezioni europee.

“Per me la politica - spiega - è la capacità di far succedere le cose per migliorare la vita della nostra comunità. Senza dubbio un servizio, e come quando ci si impegna a servire gli altri: si riceve più di quanto si dia. Prendiamo ad esempio la mia situazione familiare. Essere genitori è un servizio pieno di dolcezza; ti richiede di non concentrarti più solo su te stesso, ti fa scoprire nuovi mondi anche se ti costa molto in termini di energie, tempo e denaro. Ma ti arricchisce interiormente e ti fa comprendere che non puoi limitarti a essere solo un buon genitore o imprenditore, come nel mio caso. Vorrei trasmettere questo concetto

in politica. Molte persone sostengono che destra e sinistra siano la stessa cosa e che la politica sia inutile. Questo è vero solo se non si scelgono le persone competenti; in tal caso, un incompetente di destra è lo stesso di un incompetente di sinistra. È vero ancor più se manca l’empatia e ognuno guarda solo al proprio interesse. Ma se si fa politica con serietà, competenza, cuore e ragione, diventa l’attività più nobile su cui profondersi. Me ne sono reso conto quando sono entrato nel Consiglio comunale di Padova a 21 anni: si può fare molto bene, basta dimenticare il proprio interesse e agire con giustizia e generosità, perché quel bene tornerà”.

Insieme ai soci Pasqualetto ha creato una serie di aziende che costituiscono “Azzurro Digitale”, un gruppo che fattura oltre 5 milioni di euro e conta 60 dipendenti. “Siamo riusciti a fare impresa nel Veneto perché abbiamo scelto di guardare il bicchiere mezzo pieno. È vero, in Italia ci sono molte tasse da pagare e la burocrazia non è sempre favorevole. Tuttavia, siamo in una regione che resta tra le più belle e creative del mondo, un vero gioiello”.

Dal lavoro all’Europa, una delle prime sfide da affrontare, sottolinea Pasqualetto, riguarda proprio l’emigrazione dei talenti dal Nord-Est. “Sull’immigrazione si sono fatte le ultime tre campagne elettorali,ricorda il candidato di Azione - gridando gli slogan più assurdi, per ultimo quello del blocco navale. Io

non voglio parlare di immigrazione, ma di emigrazione. Dobbiamo bloccare l’emorragia di giovani che sta depauperando il nostro territorio. Nel 2000 il Veneto aveva un PIL procapite superiore del 35% rispetto alla media europea, oggi quel delta si è assottigliato e sta intorno al 5%.

Cosa vuol dire questo? Che ci siamo fermati, che abbiamo smesso di essere una terra in crescita e attrattiva. E’ necessario applicare una cura da cavallo per aiutare i nostri giovani a fare impresa e trovare lavoro qui. Carlo Calenda ha attuato da ministro un incentivo semplice, quello del super ammortamento al 140% che gli imprenditori si ricordano ancora con favore: era automatico e si ripagava da solo in termini di gettito fiscale e aumento della produttività. Abbiamo bisogno di operazioni del genere - conclude Pasqualetto - perché le nostre imprese riescano ad attrarre i giovani laureati e diventino attrattive per i migliori professionisti italiani ed europei”. (r.r.)

La Regione punta sullo sport, Venturini: “Fondi per 16 milioni”

“Lo sport è un asset importante per la nostra società perché favorisce l’attività fisica e la socializzazione ma al tempo stesso insegna il rispetto delle regole che è una componente fondamentale del vivere comune. E’ per questo che considero importante lo sforzo che la Regione ha previsto per sostenere lo sport, mettendo in campo un budget di oltre 16 milioni di euro di cui 13.650.000 euro destinati all’impiantistica sportiva ed 2.381.776 uero per sostenere la pratica sportiva”. E’ quanto afferma Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale.

Per la promozione dell’attività sportiva è previsto un fondo complessivo di 1 milione di euro a cui si aggiungono 480 mila euro per azioni regionali di eventi progetti e campagne promozionali, 300.000 euro per la promozione in ambito scolastico, altrettante per azioni a sostegno della pratica per atleti con disabilità e altri 300.000 per l’acquisto di beni e servizi relativi proprio ad eventi e campagne. Il totale dei 2,381 milioni di euro è coperto per 990 mila euro da fondi regionali e la restante parte da fondi statali.

“Ma dove ovviamente viene fatto lo sforzo maggiore è nell’impiantistica e qui la Regione è intervenuta con 13 milioni e 650 mila euro. Oltre ai 3 milioni per la realizzazione del velodromo di Spresiano, ci sono 8 milioni di euro per la sistemazione ed il miglioramento di impianti

esistenti 2 milioni di euro per impianti di eccellenza e 650 mila euro per interventi in situazioni urgenti.

E’ importante – continua Elisa Venturini – prevedere un fondo cospicuo destinato al miglioramento degli impianti esistenti perché spesso con piccoli interventi si possono recuperare spazi da destinare alle attività sportive. La Regione Veneto ha acquisito il titolo di “Regione Europea dello sport 2024” a testimonianza della sua forte vocazione sportiva: questa occasione è importante per creare anche una vetrina a livello internazionale, che miri a diffondere il patrimonio culturale, sportivo, paesaggistico ed enogastronomico della Regione, anche in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026”.

“Lo dice la Corte costituzionale: se un personaggio politico esercita un ruolo così rilevante per così tanto tempo rischia di limitare la libertà reale dei cittadini nella loro oggettiva esplicazione”

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Carlo Pasqualetto con il leader di Azione Carlo Calenda Elisa Venturini

Sicurezza. Iniziativa di Polizia di Stato, Aspiag Service Despar, Associazione nazionale amministratori condominiali

Insieme contro le truffe agli anziani

Presentata in Questura a Treviso la nuova campagna di prevenzione con la distribuzione di materiale informativo nei condomini e nei supermercati della provincia

Crescono ancora le truffe e le effrazioni soprattutto a danno delle persone anziane, che si trovano loro malgrado a essere le principali vittime. Per affrontare questi reati, Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, rafforza ancora una volta il suo impegno sociale proseguendo, insieme all’Associazione Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari), la collaborazione al fianco della Polizia di Stato con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini per prevenire e riconoscere gli episodi fraudolenti.

La campagna informativa “Insieme, contro le truffe” è stata presentata nella Questura di Treviso e coinvolgerà il territorio dell’intera provincia, attraverso la diffusione di opuscoli informativi realizzati dalla Polizia di Stato. Il messaggio verrà diffuso sia nei condomìni gestiti dagli ammini-

stratori iscritti ad Anaci Venezia, sia attraverso la rete vendita di Despar, che distribuirà le oltre 50 mila copie di opuscoli informativi in tutti i 25 punti vendita (di cui 15 diretti e 10 affiliati) Despar, Eurospar e Interspar della provincia di Treviso.

“La tematica delle “truffe agli anziani” rappresenta un problema di stretta attualità, che vede quotidianamente impegnata la Polizia di Stato nella sua opera di prevenzione e contrasto. – ha commentato il Questore di Treviso, Manuela De Bernardin Stadoan - In questa tipologia di reati, al danno economico si aggiunge –spesso - un sentimento di paura e vergogna, che spinge molti anziani a non denunciare le truffe di cui sono vittime. Il ruolo delle campagne di sensibilizzazione, come quella promossa oggi con Aspiag Service – Despar, è proprio quello di accrescere la consapevolezza del fenomeno e della sua gravità, condizione indispensabile per ga-

rantire, in via prioritaria, un’efficace azione di prevenzione”.

“Anche quest’anno siamo orgogliosi di confermare il nostro impegno a favore di questa significativa iniziativa. - ha affermato Giovanni Taliana, direttore regionale di Aspiag Service Despar per il Veneto - Attraverso il supporto

della Polizia di Stato e la diffusione di materiali informativi nei condomini e nei nostri punti vendita (160 in tutta la Regione), abbiamo l’opportunità di offrire un aiuto tangibile ai cittadini, sensibilizzando e informando la comunità sulla prevenzione e sul riconoscimento delle truffe, soprattutto nei

confronti delle persone più vulnerabili. Grazie alla nuova sinergia con Anaci, possiamo raggiungere ora un pubblico ancora più vasto e mettere a disposizione degli strumenti utili per la protezione individuale. Invito calorosamente tutti i cittadini a partecipare attivamente a questa iniziativa e a segnalare eventuali casi sospetti alle autorità competenti”.

“È con molto piacere e orgoglio che Anaci Treviso partecipa a questa importante iniziativa molto sentita in quest’ultimo periodo durante il quale i nostri anziani sono sempre più esposti a truffe da parte di persone che non hanno nessun ritegno. – ha commentato Maurizio Ceschin, presidente Anaci di Treviso – Da molto tempo noi di Anaci trasmettiamo questo messaggio ai nostri condomini, sia nelle assemblee condominiali che nelle riunioni con i nostri associati. L’importante è fare rete e dare disponibilità in modo tale che queste situazioni di pericolo vangano evitate. Ringrazio il Questore di Treviso per aver promosso in collaborazione con Aspiag questa brillante iniziativa di sensibilizzazione”.

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Ascolta Da sinistra Maurizio Ceschin di Anaci Treviso, il Questore Manuela De Bernardin Stadoan e Giovanni Taliana, direttore regionale Aspiag Service

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Economia. Riccardo Giovani, direttore nazionale politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese e presidente Fsba

Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, ammortizzatori sociali a misura delle imprese

Parliamo di ammortizzatori sociali. È un tema che ha diverse declinazioni perché molti conosceranno la cassa integrazione ordinaria i contratti di solidarietà, gestiti dall’Inps. Nell’artigianato vi sono strumenti differenti: ne parliamo nel dettaglio con Riccardo Giovani, direttore nazionale delle politiche sindacali e del lavoro di Confartigianato Imprese, nonché presidente di FSBA, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato.

Quali sono i motivi che hanno spinto il mondo dell’artigianato a dotarsi di uno strumento come questo che si definisce bilaterale?

Il motivo principale è che l’artigianato è sempre stato escluso dalla cassa integrazione guadagni Inps. Quindi non avendo un ammortizzatore sociale Inps, stabilito dalla legge fin dagli anni settanta, l’artigianato a livello territoriale ha incominciato a maturare esperienze di ammortizzatori sociali, bilaterali e autogestiti, ad iniziare dai territori. Per esempio ricordo la cassa integrazione dei

dipendenti della ceramica nato in Veneto. Da queste esperienze gli ammortizzatori sociali bilaterali sono diventati un sistema in tutto il territorio nazionale. Con le riforme del 20212 e 2015 il legislatore hanno trasfuso questa importante esperienza in provvedimenti attraverso la costituzione di Fsba. Si tratta quindi di un fondo bilaterale autogestito, soggetto naturalmente ad alcune regole di legge e al controllo del Ministero del lavoro, ma fondamentalmente ha la caratteristica di avere delle prestazioni scritte e gestite su misura per le esigenze delle imprese artigiane.

Quante imprese ci sono in Fsba e quali di queste devono versare?

Le imprese iscritte sono oltre 220 mila per circa un milione di lavoratori. Sono imprese artigiane e tutte sono obbligate a versare la contribuzione ad Fsba perché è stato chiarito con gli ultimi interventi legislativi che si tratta di un una contribuzione obbligatoria. Quindi tutte le imprese artigiane devono versare, ad esclusione del-

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le imprese edili che hanno un diverso sistema di ammortizzatori.

Sappiamo che le imprese industriali versano una percentuale all’Inps per gli ammortizzatori sociali. Invece quanto versano le imprese artigiane?

La percentuale complessiva per la prestazione dell’assegno di integrazione salariale ordinario a cui sono tenute tutte le imprese è pari allo 0,60% della retribuzione

imponibile ai fini previdenziali. Le imprese invece che occupano più di 15 dipendenti devono versare complessivamente l’1% per poter sostenere un ulteriore prestazione che è la prestazione Acis. Inoltre preciso che il versamento è ripartito per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico dei lavoratori.

Qual è allora il ruolo dei vari enti bilaterali nella gestione delle

procedure operative del vostro fondo?

Gli enti bilaterali regionali sono fondamentalmente il nostro sportello sul territorio, garantiscono un collegamento diretto con il territorio e quindi con le aziende e con i lavoratori. Questo strumento consente di supportare realmente ed efficacemente imprese e lavoratori durante le crisi. E questo è dovuto proprio all’impegno degli enti bilaterali regionali.

Come affrontate periodi critici e di rallentamento globale come quello attuale?

Dopo la pandemia avevamo assistito ad una crescita del prodotto interno lordo. Oggi registriamo una realtà più complessa, non omogenea territorialmente, che vede alcuni settori in grande difficoltà mentre altri continuano ad avere buone performance. Il nostro fondo è comunque in condizione di rispondere prontamente alle sfide che potrebbero presentarsi rispetto alle quali poi occorre anche intervenire a valle delle problematiche registrate. (r.r.)

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Innovazione. Dal Centro Carni Tann vengono riforniti oltre 550 punti vendita Aspiag Service

L’eccellenza dall’allevamento alla tavola, viaggio nel Centro Lavorazione Carni e Salumi

Una superficie di oltre 13.000 mq, 99 collaboratori che saliranno a 120 nel corso del 2024, una produzione media mensile di quasi 900 tonnellate di carni bovine e suine e di 300 tonnellate di salumi: sono questi i numeri che descrivono l’attività di TANN, il Centro Lavorazione Carni e Salumi di Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, situato a Monselice all’interno del più ampio polo logistico Agrologic. Innovazione è la parola che caratterizza i processi all’interno del Centro Carni che utilizza le più recenti tecnologie sulle lavorazioni della carne e della salumeria e, grazie ad un alto livello di automatizzazione dei processi, riesce ad industrializzare la produzione ottimizzando i tempi di lavorazione, migliorando la qualità del prodotto, riducendo gli sprechi e garantendo uno standard igienico sanitario elevato. Tra le tecnologie impiegate spiccano le linee in camera bianca di slicing e cubettatura e l’innovativa “Linea Skin Pack”, un metodo che, grazie ad un particolare packaging sottovuoto, permette di aumentare la durata di conservazione, riducendo il materiale di confezionamento, preservando gusto e proprietà

del prodotto. E proprio il prodotto e la cura nella lavorazione delle materie prime provenienti da filiere italiane certificate e tracciate caratterizzano i processi all’interno di TANN per garantire qualità e sicurezza dalla materia prima alla consegna del prodotto lavorato in punto vendita, una scelta in linea con l’impegno di Aspiag Service Despar per la valorizzazione delle produzioni e dei produttori locali che rappresenta da sempre uno dei tratti distintivi dell’azienda. All’interno

del Centro Carni vengono infatti lavorate carni di vitello, bovine e suine, oltre alle preparazioni di prodotti di salumeria. Per la carne bovina, particolare attenzione è riservata alla valorizzazione degli allevamenti sui territori in cui l’azienda è presente, per portare nei banchi di macelleria carni allevate direttamente nelle regioni in cui sono dislocati i punti vendita. Anche per i prodotti di salumeria, è ampio l’assortimento di salumi tipici della tradizione italiana e tirolese, a cui si aggiungono refe-

renze innovative che valorizzano i gusti e i sapori delle specialità dei territori.

Le referenze prodotte in TANN vengono distribuite negli oltre 550 punti vendita diretti e affiliati di Aspiag Service Despar, inoltre nel Centro Carni si producono carni e salumi pensati ad hoc per il mercato estero e distribuiti nei paesi delle società Spar Austria, Spar Slovenia, Spar Croazia e Spar Ungheria appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui anche Aspiag Service fa parte.

La visita del presidente Zaia: “Ricadute positive sull’economia veneta”

Diventato operativo nel 2020 con un investimento di circa 60 milioni e un giro d’affari che tocca i 115 milioni di euro, il Centro Carni di Monselice è stato meta lo scorso 8 marzo della visita del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, accompagnato dal Presidente di Aspiag Service Despar, Paul Klotz dagli Amministratori Delegati di Aspiag Service Christof Rissbacher e Massimo Salviato, dal direttore del centro carni TANN Martin Niederkofler, e da Giovanni Taliana, Direttore Regionale Veneto di Aspiag Service Despar. “Un impianto imponente quello di Monselice, qui è il posto giusto dove sviluppare una struttura come questa che ospita ogni giorno oltre 1 00 addetti che lavorano con cura e professionalità prodotti provenienti da filiere agroalimentari locali” ha commentato il Presidente Zaia che ha anche sottolineato le ricadute positive per il territorio e

per la valorizzazione delle filiere locali. “Un investimento di Aspiag Service Despar che da Padova rifornisce i punti vendita in tutta Italia e all’estero, un investimento vincente per il territorio sia in termini occupazionali che di valoriz-

zazione degli allevamenti veneti che producono il 40% della carne rossa italiana e che rappresentano un’eccellenza a chilometro zero, generando così ulteriori ricadute positive sull’economia veneta” ha concluso Zaia. Un aspetto, quello

della valorizzazione delle filiere delle carni evidenziato anche dal Presidente di Aspiag Service Despar Paul Klotz: “TANN è un polo produttivo di eccellenza, frutto di un investimento importante che abbiamo realizzato puntando ai più elevati standard tecnologici e di sostenibilità, e con cui vogliamo consolidare la costruzione di una filiera produttiva integrata nel mondo delle carni e dei salumi che dalla selezione delle materie prime arriva fino al prodotto finito sui banchi macelleria”. E ancora ricordando l’importante investimento attuato Paul Klotz ha rimarcato il valore aggiunto per l’economia locale: “TANN rappresenta un motore di sviluppo per il territorio, sia dal punto di vista occupazionale sia per la rete che abbiamo costruito con i nostri fornitori, in un’ottica di valorizzazione e conoscenza delle eccellenze locali che da sempre rappresenta un tratto distintivo della nostra strategia di sviluppo”.

Filiere e qualità, l’impegno del marchio dell’Abete per valorizzare le eccellenze dei territori

Valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio e i produttori locali è da sempre al centro della strategia di crescita di Aspiag Service Despar. Garantire prodotti di alta qualità ai clienti non significa solo selezionare accuratamente i fornitori ma anche, come nel nostro caso, produrre e lavorare le carni e i salumi che la nostra azienda distribuisce in tutti i propri punti vendita diretti e affiliati. E proprio in questa prospettiva si inserisce la scelta di investire in una struttura come il Centro Carni che rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra azienda poiché siamo uno dei pochi attori della GDO a poter vantare una struttura di questo genere gestita direttamente. Nel nostro Centro le tipologie di carne prodotta sono le più varie, dai salumi alle carni suine, bovine e di vitello, e per tutte le fasce di prezzo, dal mondo convenience con la linea S-Budget a quella Despar Premium. Tutti i prodotti provengono da filiere controllate e i fornitori devono garantire sull’operato di provenienza dei capi, aderendo al nostro protocollo di filiera Despar “Passo dopo Passo”, inoltre i nostri protocolli prevedono sistemi interni che tengono sotto controllo tutte le fasi della lavorazione e della produzione mediante una regolare attività di auditing. Accanto a ciò le filiere, la territorialità del prodotto e i protocolli per garantire la qualità e il benessere animale sono elementi centrali che fanno la differenza nelle scelte dei clienti, anche in un contesto di mercato come quello attuale in cui assistiamo a una flessione nei consumi di carne. Un impegno che vogliamo continuare a perseguire valorizzando sempre più le filiere regionali. Tra il 2023 e 2024 abbiamo per esempio attivato le filiere Pascol in Lombardia e quella del bovino allevato in Veneto, con l’obiettivo di valorizzare le piccole aziende agricole locali, ridurre l’impatto ambientale e garantire al cliente la possibilità di acquistare un prodotto di provenienza certa e a km0.

28 www.lapiazzaweb.it Regione
Direttore Centro di Lavorazione Carni e Salumi TANN di Monselice
PUNTO
IL

Il Museo della Grande Guerra: Batteria V.Pisani

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sciato in eredità una testimonianza significativa sul territorio di Cavallino-Treporti, con circa 200 fortificazioni tra Torri telemetriche, batterie, bunker, polveriere, caserme e rifugi, disseminati sui 13 chilometri di costa. Di questo museo di uso all’aperto, Batteria Pisani rappresenta il fulcro.

Già nel 2017 il Comune di Cavallino-Treporti, grazie all’impegno

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giorno di chiusura del museo) dalle

dell’Amministrazione comunale, alla passione dello storico Furio Lazzarini, e alla collaborazione di Parco Turistico, ha intrapreso un percorso di valorizzazione di questo patrimonio inestimabile, attraverso il progetto “Via dei Forti”.

Il primo passo è stato proprio il recupero di Batteria Pisani, al centro di un restauro conservativo che ha visto un investimento di circa 3 milioni di euro da parte di Regione e Comune. Da allora, ogni estate, anche durante il periodo della pandemia, il Museo Batteria Pisani ha aperto le sue sale al pubblico.

ria Pisani è rappresentato dai suoi quattro percorsi espositivi. A iniziare da “Schegge, oggetti della Prima Guerra Mondiale” in cui, tra reperti, materiale documentale e d’epoca, è ricostruita la dura vita quotidiana del soldato. La sezione “Uomini in mare, 1915-1918 La Grande Guerra in Alto Adriatico” raccoglie i cimeli della collezione privata di Furio Lazzarini che, tra uniformi, distintivi e oggetti rari, rievoca le gesta dei marinai che si diedero battaglia nel golfo di Venezia durante la Pri-

ti sul litorale. Negli anni l’esposizione si è sempre più evoluta, grazie al contributo di associazioni e appassionati storici, arricchendosi anche di strumenti multimediali e interrativi per una fruizione più inclusiva e al passo con le nuove richieste dei visitatori, anche dei più piccoli.

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Al via il Contributo d’accesso dal 25 aprile la sperimentazione

“Ribadiamo con forza che nessuno vuole chiudere la città e che se qualcuno vorrà comunque venire in queste giornate da bollino nero potrà farlo, pagando appunto un contributo di 5 euro e prenotando la

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Il 25 aprile entra in vigore a Venezia il Contributo d’accesso. Si tratta di una sperimentazione per definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e di disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della città, per garantirle il pieno

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Un momento della presentazione del contributo d’accesso alla stampa estera dello scorso 4 aprile a Roma

di usione della campagna di comunicazione multicanale turistica.

“Ho l’onore di essere il sindaco della città più bella del mondo, ma che negli ultimi anni ha un problema di qualità della vita delle persone, di civiltà e di rispetto delle norme.

riodo di sperimentazione avremo tutto il tempo per fare le riflessioni che andranno fatte, per migliorare e cambiare, con l’aiuto di tutti”.

Contributo

L’importo per il 2024 sarà dunque di 5 euro giornalieri e non sono previste riduzioni. Non vi sarà

culturale individuale.

Tutte le info su esenzioni, prenotazioni e ottenimento del QR al sito https://cda.ve.it/it/ Per la campagna di comunicazione: https://cdamedia.veneziaunica.it

www.lapiazzaweb.it Crafted Venezia Area Tematica “Competitività imprese” Se ore intervento 2 “Turismo ospitalità” #EnjoyRespectVenezia Grandi Destinazioni Italiane in rete PREDISPOSTA UNA FITTA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PER SPIEGARE IL FUNZIONAMENTO
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ALLE TERME C’È UN MONDO DA VIVERE

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Fango senza soggiorno

12 Applicazioni fango termale

12 Bagni termali con ozono

10 Ingressi giornalieri alla Spa (lun-ven)

da € 70 a persona (Ticket escluso)

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Ingresso piscine termali, Spa e area termale

Kit Spa: accappatoio e telo spugna

1 Trattamento al Fango Termale

1 Massaggio relax da 25 minuti

1 Cura inalatoria con acqua termale

da € 110 a persona

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Camera singola senza supplemento

Arrivo dal 09 al 16 Giugno o il 04 agosto

Colloquio medico introduttivo

6 applicazioni di fango termale

6 docce termali di annettamento

6 bagni termali con addizione di ozono

6 massaggi di reazione da 10'

da € 799 a persona

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