NOVEMBRE 2023
Periodico d’informazione locale - Anno XXX n.231
Fest e Buonefuturo. Sintonizzati sul
di Venezia e Mestre
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche 110 la radio Via Venezia, con una qualità audio perfetta. Oriago di Mira (Ve)
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iciamoci la verità, nessuno fa i salti di gioia quando è il momento di pagare le tasse. E anche semplicemente parlarne suscita per lo più un moto di fastidio. Eppure molti, moltissimi, dovrebbero essere felici perché, semplicemente, di tasse ne pagano pochissime, oppure non le pagano affatto. A certificarlo sono i dati delle dichiarazioni dei redditi degli italiani, diffusi nei giorni scorsi. Ebbene è emerso che il 14% scarso dei contribuenti italiani, quelli con redditi superiori ai 35 mila euro, paga quasi due terzi delle tasse, inoltre il 47% degli italiani non dichiara redditi. Fra questi ci sono anche i bambini, ma fatta la tara sono sempre numeri importanti. In valore assoluto, poi, aumenta il numero dei contribuenti ma il 42% si trovano nelle prime due fasce di reddito e quindi pagano l’1,73% dell’Iperf complessiva. Balza all’occhio, poi, il divario da Nord e Sud d’Italia: oltre il 57% dell’Irpef viene versata nel settentrione e la sola Lombardia paga più della parte meridionale della nostra penisola. Certo, numeri e percentuali da soli non bastano a spiegare la complessità e le contraddizioni del sistema fiscale italiano. Fra i molti redditi bassi ci sono nella stragrande maggiorana famiglie che veramente faticano ad arrivare a fine mese, ma sicuramente anche chi beneficia di condizioni migliori rispetto a chi le tasse è tenuto a pagarle.
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LA MAGIA DEL NATALE TORNA A INCANTARE LA CITTÀ CON LUCI, GHIRLANDE E ALBERI ADDOBBATI Tante iniziative per tutte le età nel ricco calendario promosso dal Comune in collaborazione con Vela spa per far sognare residenti e turisti Servizio a pag. 6
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Eventi
REBUS IN CHIAVE VENETA: TRA SCATTI IN AVANTI, AMBIZIONI E STRATEGIE, SI SCALDANO I MOTORI “LA CASA E’ UN DIRITTO FONDAMENTALE” ELLY SCHLEIN DA MESTRE RILANCIA IL CONFRONTO POLITICO Servizio a pag. 30
REFERENDUM FUSIONI DI COMUNI IL QUORUM RIBASSATO PREMIA DUE PROGETTI A PADOVA E BELLUNO
Verso le elezioni
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Maltempo, il Veneto ha retto
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Luca Zaia Governatore Regione Veneto
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e possiamo affermare di aver retto l’urto dell’ondata di maltempo che si è abbattuta i primi giorni di novembre sul Veneto, così come su altre regioni d’Italia, è sicuramente grazie alla precisone dei modelli matematici previsionali e alle opere messe in cantiere dopo l’alluvione del 2010 per garantire la sicurezza idraulica del territorio veneto, con uno stanziamento di oltre due miliardi di euro.
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21 novembre 2023 - 7 gennaio 2024
Sintonizzati sul futuro.
Alberi di Natale, scenografiche luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole e di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Tessera, di ultima Veneto24 passaMarghera, al sistema Trivignano, Zelarino... Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe.
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Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, animazione itinerante, mostre, teatri. Scopri tutto il programma su: www.veneziaunica.it www.comune.venezia.it #NataleVenezia #lecittainfesta
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Venezia, Piazza San Marco
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Facciamo il punto
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Maltempo, il Veneto ha retto Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Giancarlo Marinelli è il nuovo direttore di Arteven
Penso in particolare al bacino di laminazione di Caldogno, il primo ad essere realizzato dopo la grande piena di 13 anni fa ed ultimato nel novembre 2016; a quello di Montebello, che ha protetto il territorio del vicentino e del basso padovano e infine al bacino di laminazione sul Torrente Muson a Riese Pio X, che ha consentito di garantire il transito della piena in sicurezza nel territorio di Castelfranco Veneto e dell’alto padovano. Grandi opere, frutto dell’ingegno e della tecnologia, che come nel caso del Mose a Venezia, hanno contribuito a proteggere il nostro territorio e i nostri cittadini. Dalle prime ore dell’emergenza, con le previsioni del meteo regionale che annunciavano precipitazioni diffuse, abbondanti, e forti raffiche di vento, ho voluto che venisse istituita l’Unità di Crisi regionale coordinata dall’assessore Bottacin per seguire con tempestività l’evolversi della perturbazione, fornire le informazioni corrette ed assumere i provvedimenti con carattere di urgenza. Nei Comuni più esposti agli effetti del maltempo è stata anche disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado: dobbiamo sempre far collimare gli interessi dei cittadini con la loro incolumità. Abbiamo registrato danni ingenti, con frane, smottamenti, colate detritiche, erosione delle spiagge, per i quali abbiamo già dichiarato lo stato di calamità naturale, ma il Veneto è riuscito a difendersi. Ancora una volta il ringraziamento va ai quasi 900 volontari di Protezione civile e agli oltre 250 Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso. Il mio pensiero va in particolare a uno di loro, Walter Locatello, giovane pompiere di 44 anni, vittima della furia del ciclone Ciaran nel Bellunese.
Tasse, obbligo per pochi
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iancarlo Marinelli è stato ufficialmente presentato come nuovo direttore generale di Arteven, dopo la scomparsa nei mesi scorsi di Pierluca Donin. Figura di spicco del teatro nazionale in qualità di drammaturgo, regista e organizzatore, nell’ultimo quinquennio è stato direttore artistico del Teatro Comunale e del Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza e da luglio 2020 consulente artistico di Arteven. “Grazie al prezioso contributo che Giancarlo Marinelli ha conferito alla nostra associazione, le programmazioni multidisciplinari e i teatri di Arteven sono tornati a conseguire numeri sbalorditivi, merito anche dell’impegno, della dedizione e del lavoro straordinario fatto dai nostri dipendenti e collaboratori, dal Consiglio d’amministrazione, dai Revisori dei Conti e dai Soci di Arteven - commenta Massimo Zuin, presidente di Arteven -. Finiti gli anni bui che hanno caratterizzato quasi un triennio teatrale, Arteven e tutti i suoi teatri sono tornati a volare più in alto di prima. E là dobbiamo continuare a volteggiare magari incrociando il sorriso del nostro compianto direttore Pierluca Donin da cui questo e altri successi vengono. E a cui ogni altro cielo che sapremo percorrere vogliamo dedicare”. “Per volare nella smisurata bellezza di quel cielo, ci vogliono ali forti e ciò che in questo momento avverto come non mai -afferma Marinelli -. Qualcosa di naturale e di indispensabile. Certo la felicità, certo l’orgoglio ma anche la paura”.
Arriva dal Teatro Olimpico di Vicenza, che ha diretto per cinque anni
Poi non possiamo dimenticare il fenomeno dell’evasione o dell’elusione fiscale che non fa che aumentare le disuguaglianze fra chi fa il suo dovere con il fisco e chi avrebbe diritto a maggiori aiuti ma non riesce ad accedervi. Infine anche fra quella fetta di contribuenti che paga la maggior parte delle tasse c’è di tutto, compreso chi realizza grandi guadagni e beneficia di generosi sgravi. Secondo la nostra Costituzione tutti dovrebbero concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e il sistema tributario dovrebbe seguire criteri di progressività. Ma la realtà è ben diversa e non sempre più giusta. La strada verso una maggiore equità fiscale resta tutta in salita.
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Grandi Eventi
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Il programma. Coinvolto tutto il territorio comunale, dal centro storico alle isole e terraferma
A Venezia “Natale di speranza“ La magia della festa più attesa dell’anno tra luminarie, installazioni, piste di pattinaggio e appuntamenti culturali. Il sindaco Brugnaro: “Simboli e gesti della nostra tradizione, segni di vita nuova”
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uci, ghirlande e alberi addobbati per accogliere l’appuntamento più atteso dell’anno. Si avvicina il Natale e la città di Venezia si attrezza installando le luci che illuminano calli e campi, strade e piazze dell’intero territorio comunale. Un calendario di eventi, dal titolo “Venezia accende il Natale” – promosso dal Comune di Venezia in collaborazione con Vela spa – per ricreare la magia delle feste natalizie e accogliere residenti e turisti con una serie di iniziative per tutte le età. Primo appuntamento sarà l’accensione dell’albero e delle luminarie: prima in Piazza Ferretto, giovedì 23 novembre alle ore 17.30, e a seguire, il giorno dopo alla stessa ora, la cerimonia di apertura si sposterà in Piazza San Marco. Le luminarie in centro storico a Venezia vedono insieme il Comune di Venezia, Vela Spa, e Camera di Commercio di Venezia, per sostenere chi vive e visita la città durante le feste. Inoltre, American Express - ancora una volta sponsor delle luminarie nelle aree di Piazzale Roma e Lista di Spagna – supporta in particolare il tessuto commerciale veneziano. In centro storico il calore del Natale sarà caratterizzato da luminarie nelle isole della Laguna, dal Lido a Pellestrina, da Murano a Burano fino a Sant’Erasmo e Vignole, per illuminare ogni comunità del territorio veneziano. Le Procuratie Vecchie saranno invece
illuminate grazie al progetto “Murano illumina il mondo”, in collaborazione con The Venice Glass Week. Grande attenzione sarà data, anche quest’anno, al rispetto dell’ambiente, limitandone l’impatto e i consumi attraverso un preciso piano di date di accensione e di spegnimento delle luminarie a fasce orarie e con l’utilizzo totale di lampade con tecnologie led a basso consumo. “Venezia vuole continuare a celebrare il Natale mantenendo vivi i segni della tradizione, come le luminarie diffuse sul territorio e i grandi alberi addobbati a festa – afferma il sindaco Luigi Brugnaro – simboli di vita nuova al quale tutti noi guardiamo con fiducia e speranza. Le luminarie, che anche quest’anno abbiamo voluto diffuse, ma anche gli alberi addobbati a festa e posizionati nelle nostre piazze e i mercatini, diventano elementi che arricchiscono l’emozionante clima natalizio, per i nostri concittadini e per chi sceglierà di visitare il nostro territorio, a misura di famiglia”. Cuore del Natale a Mestre sarà Piazza Ferretto che, con le aree centrali adiacenti, così come tutte “le città di Venezia”, dalla terraferma alle isole, incanterà con luci e addobbi scintillanti per regalare sensazioni di stupore e meraviglia ai bambini. In Piazza Ferretto, come da tradizione sarà protagonista un grande albero,
insieme alle installazioni natalizie, vere e proprie sculture di luce, che da qui si estendono lungo le principali vie dello shopping a Mestre: dalle più centrali come viale Garibaldi, corso del Popolo, via Piave, via Carducci, via Miranese, via Circonvallazione, piazzale Leonardo da Vinci, viale San Marco, via Torre Belfredo, a quelle più esterne, fino a raggiungere anche i centri di Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano e Zelarino. Dopo l’accensione dell’albero di Piazza Ferretto, l’apertura della sua pista di pattinaggio su ghiaccio e dei mercatini con le tradizionali casette in legno che ravviveranno le vie principali della città grazie a prodotti
artigianali e delizie gastronomiche, sarà la volta dell’accensione dell’albero in Piazza San Marco, seguita dall’apertura della scenografica pista di pattinaggio di Venezia, in Campo San Polo. Grandi e bambini potranno inoltre pattinare sul ghiaccio anche a Marghera in Piazza Mercato, dove verranno ospitate esibizioni di pattinaggio, animazioni con dj set e sfilate. Sarà la Biennale di Venezia a curare un Natale contemporaneo, a Forte Marghera dal 16 dicembre al 6 gennaio, grazie al progetto “Abies electronicus (contemporary Christmas tree)”, una installazione sonora e luminosa che reinterpreta il classico albero di Natale posizionando, nell’area prospicien-
te la darsena, un albero alto 25 metri, dotato di suoni e luci e di una scala all’interno del tronco che porta in cima formando un belvedere sulla sommità. Ma il Natale 2023 porta a Venezia anche occasioni per scoprire il ricco patrimonio culturale della città, con tutti i musei aperti durante le festività natalizie, a partire dalle collezioni di recente acquisizione quale la straordinaria donazione Gemma De Angelis Testa alla Galleria d’arte moderna di Ca’ Pesaro, o il recente riallestimento delle collezioni di Mariano Fortuny nell’omonimo Palazzo oltre alle mostre temporanee tra cui “Marcel Duchamp e la seduzione della copia” alla Peggy Guggenheim Collection (fino al 18 marzo 2024), e “Chagall. Il colore dei sogni” al Centro Culturale Candiani di Mestre (fino al 13 febbraio 2024). Per la Notte di San Silvestro, come da tradizione, il Bacino di San Marco si illuminerà di mille colori con lo spettacolo pirotecnico che accoglierà il nuovo anno. Non mancheranno corse e regate di Natale con gli atleti vestiti da Babbo Natale, mentre nel parco Albanese di Mestre tornerà il Bissuola Winter Village, un vero e proprio luna park per far divertire piccoli e adulti. E poi al Lido e Pellestrina sarà allestito il tradizionale Villaggio di Natale, insieme al trenino. La musica non sarà da meno accogliendo il Natale con i tradizionali concerti in Basilica di San Marco e nel Duomo di Mestre a dicembre per proseguire poi con il Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice, diretto da Fabio Luisi, lunedì 1° gennaio 2024 (in diretta su RAI 1 alle ore 12.20).
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Economia
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La richiesta dell’assessore Marcato. Depositato un emendamento al Ddl Bilancio
“Urgente finanziare la Zls: per lo sviluppo del territorio” Duro l’affondo dell’esponente della giunta regionale: “È inaccettabile che si trovino le risorse per la Zes del Sud e non per le Zls del Nord
“È
necessario che finalmente la Zls Porto di Venezia – Rodigino venga finanziata già da questa legge finanziaria che stanzia 1.800 milioni di euro per la Zes unica del mezzogiorno e nessun euro per le Zls del nord. Per questo ho portato in Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome un emendamento specifico al Ddl Bilancio”. L’iniziativa è dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico ed Energia, Roberto Marcato. “Ho ritenuto opportuno porre l’attenzione della Conferenza Stato Regioni – precisa l’esponente della giunta veneta- perché questo è un problema che va risolto: è inaccettabile che si
trovino le risorse per la Zes del Sud e non per le Zls del Nord. Il territorio chiede risposte dai decreti attuativi al finanziamento. Da anni l’impegno della nostra regione è costante per dare un concreto aiuto allo sviluppo economico di zone del Veneto con grandi potenzialità”. La Zls Porto di Venezia Rovigo è stata istituita dalla Regione con Dpcm del 5 ottobre 2022. Come sottolinea la Regione, la Zls ha “l’obiettivo di dare al Veneto uno strumento in grado di fungere da volano di sviluppo per tutta l’economia regionale. Si tratta di un’iniziativa potenzialmente in grado di determinare, nell’arco del prossimo decennio: un’occupazione addizionale pari
ad oltre 177mila unità; un aumento dell’export (quindi del business per le imprese) fino al 40% in più rispetto a quello generato sul territorio; un aumento degli investimenti di 2,4 miliardi; un
aumento del traffico container dell’8,4% medio annuo (in Italia tale traffico negli ultimi anni è aumentato in media dell’1,1%). Giorgia Gay
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Confindustria Veneto est e Ance Venezia: via alla collaborazione È iniziata formalmente la collaborazione tra Confindustria Veneto Est) e Ance Venezia con la firma del Protocollo d’intesa siglato tra i Presidenti Leopoldo Destro e Giovanni Salmistrari. Un accordo che, come si legge nel testo, avvia “un percorso di collaborazione ed avvicinamento all’integrazione che, ferma restando l’autonomia delle rispettive organizzazioni, consenta di sperimentare sinergie operative nell’ambito delle attività istituzionali di rappresentanza e servizio alle imprese”. “È un accordo importante e che conferma la validità del progetto di Confindustria Veneto Est come soggetto della rappresentanza dell’area metropolitana del territorio veneto - afferma il Presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro. -. Ringrazio per questo risultato i Vicepresidenti Paola Carron e Vincenzo Marinese. A Treviso e Rovigo, Ance è già parte di Confindustria Veneto Est e stanno lavorando a costituire un’unica sezione autonoma in Associazione.
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Infrastrutture
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Il progetto. Un’opera di valenza metropolitana quale principale punto di accesso dal litorale per Venezia
Nuovo terminal di Punta Sabbioni, approvato l’accordo di programma Seno (Avm): “Un tassello fondamentale nella revisione degli impianti e delle infrastrutture di accesso al servizio di trasporto pubblico e si unisce ai lavori programmati in Riva degli Schiavoni, al Tronchetto, a Murano e nel resto della Laguna”
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LE OPERE: NUOVO PONTILE, MA ANCHE RIQUALIFICAZIONE DEL PIAZZALE DEL TERMINAL La realizzazione del nuovo pontile s’inserisce in una progettualità più ampia che il Comune di Cavallino-Treporti sta vagliando, vale a dire la riqualificazione di tutto il piazzale del terminal. Un intervento strategico, che punta a dare migliori solu-
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ne verrà data comunicazione con la presentazione del progetto definitivo”.
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Un’opera fondamentale per il territorio metropolitano e per il servizio di trasporto pubblico acqueo lagunare del valore di 8,5 milioni
zioni anche sul piano della gestione dei flussi turistici. “La sottoscrizione dell’accordo di programma – dichiara il direttore generale del Gruppo Avm, Giovanni Seno – è un tassello fondamentale nella revisione degli impianti e delle infrastrutture di accesso al servizio di trasporto pubblico e si unisce ai lavori programmati in Riva degli Schiavoni, al Tronchetto, a Murano e nel resto della Laguna. L’impianto sarà di proprietà di Venezia e Cavallino e sarà messo nella disponibilità di Avm come contributo in conto impianti. La società si occuperà poi della manutenzione e del funzionamento del servizio di trasporto pubblico con varchi priority, sistemi di infomobilità e tutte le soluzioni innovative che, come azienda, stiamo sperimentando per la digitalizzazione dei servizi ed il miglioramento della qualità”. “Si tratta di un’opera di valenza metropolitana quale principale punto di accesso dal litorale per Venezia che rappresenterà un biglietto da visita per la città e le località balneari della Costa e sarà al servizio dei residenti dei Comuni interessati, dei lavoratori pendolari e dei visitatori”, conclude il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
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nuovo pontile, nonché alla realizzazione di una struttura coperta adatta ad accogliere servizi e passeggeri – spiega Roberta Nesto, sindaca di Cavallino-Treporti che assieme all’assessore ai trasporti, Francesco Monica, ha portato avanti le interlocuzioni -. Con l’impegno ufficiale da parte di tutti continua il percorso di progettazione e definizione del cronoprogramma degli interventi e nelle prossime settimane
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Comuni di Cavallino-Treporti e Venezia, Avm e il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche di Venezia hanno sottoscritto l’accordo di programma per realizzare il nuovo pontile del terminal di Punta Sabbioni. Un’opera fondamentale per il territorio metropolitano e per il servizio di trasporto pubblico acqueo lagunare che complessivamente costerà 8,5 milioni di euro: 5 milioni divisi a metà tra i due Comuni e 3,5 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dal Provveditorato alle opere pubbliche, che sosterrà i costi di marginamento del tratto di muro interessato. Mentre Avm si impegnerà a sostenere i costi di esercizio finalizzati a garantire l’accesso al servizio pubblico. “La sottoscrizione dell’accordo è frutto di un lungo dialogo che ha coinvolto tutti gli enti competenti, che stanno continuando a lavorare per dare soluzione alle criticità di un punto strategico del nostro territorio e risposte ai residenti e pendolari. È un’opera fondamentale che sarà realizzata secondo una serie di interventi mirati: dalla messa in sicurezza e rafforzamento delle rive alla realizzazione del
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Sanità
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Nuova campagna di prevenzione. Oltre 83mila inviti sono stati inviati per posta
Ulss3 in prima linea nello screening per la prevenzione del tumore del colon-retto Il direttore generale Contato lancia un appello a tutti, uomini e donne, all’adesione di massa all’iniziativa, gratuita, indolore e che può salvare vite
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opo l’ottobre rosa dedicato al seno, l’Ulss 3 Serenissima in campo a favore dello screening per la prevenzione del tumore del colon-retto invitando tutti, uomini e donne, all’adesione di massa all’iniziativa, gratuita, indolore e che può salvare vite. A ribadirlo è il direttore generale dell’azienda sanitaria veneziana Edgardo Contato che ha ri-
“Per il 2024 continueremo sulla scia del miglioramento della qualità dei servizi e seguire poi la tempistica del PNRR, un’occasione enorme per tutti noi” cordato come “con la vaccinazione Covid si è capito l’importanza della prevenzione. Lo screening è un grande supporto per migliorare la qualità della vita. La Ulss 3 è vicina ai suoi cittadini, anche quest’anno ci siamo impegnati moltissimo e per questo vorrei dire un grazie a tutti gli operatori di questa grande azienda. Per il 2024 continueremo sulla scia del miglioramento della qualità dei servizi e seguire poi la tempistica del PNRR, un’occasione enor-
me per tutti noi”. Sulla stessa linea i medici impegnati su questo fronte, i dottori Vittorio Selle, direttore del Dipartimento di Prevenzione, Francesco Bortoluzzi, gastroenterologo, e Melania Lorio, specialista degli screening oncologici. Oltre 83mila inviti sono stati inviati per posta a cittadini della fascia di età più a rischio, 50-69 anni a cui, per ora, ha risposto il 50,6% ma si punta ad arrivare entro fine anno al 62% che è la media regionale contando anche gli altri screening antitumorali. Cinquemila ulteriori solleciti sono stati inviati ad altrettanti cittadini più recalcitranti nella speranza di riuscire a convincerli dell’utilità di questa operazione. L’Ulss 3 ricorda che per quanto riguarda il colon-retto si tratta della terza patologia tumorale riscontrata in Italia, la seconda per le donne ed è asintomatica. All’interno dell’Ulss 3 si è registrata una maggiore incidenza e mortalità rispetto ad altre aree della regione (9,1 contro 7,1 di incidenza e 3,6 contro 2,9 di mortalità ogni 100mila abitanti) ma in Veneto, negli ultimi 10 anni, grazie allo screening, i casi sono diminuiti del 4% all’anno. “Le donne per cultura sono più abituate agli scre-
Il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato
ening - ricorda Selle - meno invece gli uomini: puntiamo a convincere anche loro ad aderire con forza. Non è un test invasivo, basta recarsi nelle farmacie, ritirare il kit e riconsegnarlo alla farmacia stessa con il campione delle feci. Bisogna alzare l’attenzione, specie nel veneziano dove siamo partiti più tardi rispetto al miranese e a Chioggia. Il messaggio che vorremmo veicolare a tutti è di effettuare questo test che permette di individuare eventuali formazioni tumorali quando sono ancora limitate e asintomatiche. Tutto questo in modo assolutamente gratuito, il che significa che dietro c’è un notevole beneficio. Un piccolo gesto, basta un secondo per raccogliere il
campione ma che può dare un enorme impatto sulla propria salute. Una volta consegnato in farmacia nel giro di 15-20 giorni arriva il referto”. “Chi avesse perduto la lettera di invito può recuperarla contattando il numero verde 800 18 50 30 - continua Lorio -: gli verrà rinviata assieme all’etichetta adesiva per il riconoscimento del campione da presentare alla farmacia. Fatelo entro il 31 dicembre”. “Lavorando sullo screening abbiamo anche migliorato l’appropriatezza degli altri esami - conclude Bortoluzzi -: in questo modo riusciamo a controllare lo stato dei polipi e capire quali sono quelli da rimuovere e quelli no e anche quando ri-
VENETO24 LE INTERVISTE DEL DIRETTORE Uno spazio dove esploriamo conversazioni intriganti e approfondite con il nostro direttore. In onda sabato e domenica dalle 9:28. Solo su Radio Veneto24. di
Giorgia Gay
muoverli. È un percorso virtuoso, noi gastroenterologi diamo un’enorme importanza allo screening sia per quanto riguarda i benefici alla popolazione sia perché ci ha fatto crescere tantissimo. Rimuovendo un polipo, infatti, si toglie anche la possibilità di sviluppare un tumore. C’è una diapositiva molto esplicativa a riguardo in gastroenterologia in cui si vede la sequenza che parte da un polipo quando è piccolo fino a quando diventa sempre più grande e alla fine diventa un tumore. Lancio anch’io un appello specialmente agli uomini ad aderire perché le donne sono più attente alla propria salute grazie anche al traino degli altri screening”. Riccardo Musacco
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Ambiente
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Risorsa idrica. Un vasto programma di interventi per un valore complessivo di oltre 66 milioni di euro
Basta sprechi d’acqua: a Venezia e al Lido parte il monitoraggio Veritas Dopo le perdite idriche registrate, Veritas ha avviato il monitoraggio con tecniche innovative: il progetto durerà un paio di anni. Attualmente è stata completata l’analisi della rete idrica esistente e sono stati individuati i macrobacini e i distretti da monitorare
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l progetto per individuare ed eliminare le perdite idriche a Venezia e al Lido rientra nell’Accordo di programma del 2021 tra il ministero della Transizione ecologica, il Comune di Venezia e il Consiglio di Bacino Laguna di Venezia ed è finanziato dal Piano operativo – Fondo per lo sviluppo e la coesione con un milione di euro, messo a disposizione dal Comune di Venezia, e si inserisce all’interno di un più vasto programma di interventi per un valore complessivo di oltre 66 milioni di euro. IL PROGETTO Il progetto durerà un paio di anni: nel primo saranno studiati gli oltre 300 chilometri di acquedotto per identificare le zone a maggiore sofferenza, successivamente partirà il monitoraggio e la ricerca delle perdite, immettendo sovrapressione nei tubi dell’acquedotto e tracciando le perturbazioni provocate. La mappa servirà poi per valutare le priorità di intervento e ridurre così le perdite di rete. Attualmente è stata completata l’analisi della rete idrica esistente e sono stati individuati
i macrobacini e i distretti da monitorare. Ora devono essere collocati i nuovi strumenti di misurazione di portata e pressione, sistemati in alcuni pozzetti la cui localizzazione è stata studiata dai tecnici per rendere minimo l’impatto e i disagi legati alla loro realizzazione. I dati ricavati saranno poi analizzati per individuare le aree più a rischio di perdite idriche occulte.
“L’obiettivo è ottimizzare la fornitura idropotabile, soprattutto in presenza di picchi di consumi” “Ridurre le perdite idriche diffuse è un’operazione nella quale il Comune e Veritas sono impegnati da tempo – ricorda il sindaco Brugnaro – Diminuirle, infatti, vuol dire migliorare la gestione complessiva della risorsa anche dal punto di vista ambientale e della sostenibilità, ridurre gli sprechi e gli interventi di emergenza in caso di rottura. Gli stessi dati saranno successivamente utilizzati per l’analisi delle previsioni dei
consumi con tecniche di intelligenza artificiale con la creazione di un modello virtuale in modo da poter monitorare le eventuali difformità in tempo reale. L’obiettivo è ottimizzare la fornitura idropotabile, soprattutto in presenza di picchi di consumi, che in
un anno raggiungono a Venezia i 25 milioni di metri cubi di acqua”. La centrale dell’acquedotto di Sant’Andrea, spiega Veritas, distribuisce acqua potabile nel centro storico di Venezia, Murano, Lido e Pellestrina, con una pressione di erogazio-
ne pari a circa 28 metri di colonna d’acqua di giorno e 24 di notte con una portata media giornaliera di 800 litri/secondo. In un solo giorno d’estate Veritas distribuisce oltre 75.000 metri cubi d’acqua (75 milioni in litri), che si riducono a 60.000 in inverno.
Torna il Blue Friday, l’iniziativa per riflettere sull’impatto delle scelte di consumo sul Mar Mediterraneo In occasione del Black Friday, il Venerdì Nero per il pianeta che non fa sconti all’ambiente, la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’Unesco lancia, per il secondo anno consecutivo, il Blue Friday. Nato nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030) delle Nazioni Unite, il Blue
Friday si svolgerà venerdì 24 novembre a Venezia all’Hotel Ca’ di Dio. “Un’occasione per far riflettere sull’impatto che le nostre scelte come consumatori possono avere sull’oceano e trasformare questa giornata di consumismo sfrenato in un’occasione per salvaguardare e rigenerare il Mar Mediterraneo” fanno sapere i promotori. “Basti pensa-
re che, secondo le stime, l’80% dei capi e oggetti acquistati viene buttato via dopo un solo utilizzo o addirittura zero “. Previsto un ricco programma, con panel di approfondimento e iniziative culturali adatte a tutti e dedicate alla salvaguardia del mare, al ripristino della sua biodiversità, a un consumo critico e consapevole.
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Sicurezza
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Prevenzione. La Questura di Venezia annuncia maggiore presenza nella stagione invernale
In arrivo più controlli sul territorio contro i furti in casa Stilato un vademecum per proteggersi dai ladri: con alcune semplici regole è possibile ridurre il rischio di visite sgradite
L
e giornate più corte, con il buio che arriva mentre la gente non è ancora rincasata, mettono a maggiore rischio di furti nelle abitazioni. La Polizia di Stato di Venezia, pertanto, sta effettuando un rafforzamento dei servizi di controllo del territorio mirati a prevenire tali episodi delittuosi. Ma per garantire la sicurezza serve la collaborazione di tutti. Ecco perchè dalla Questura di Venezia arriva un vero e proprio vademecum, con alcune semplici buone pratiche da seguire. Può bastare davvero poco, insomma, per stare più tranquilli. Un esempio? “Chiudere sempre la porta di ingresso a chiave con le mandate, cosa molto importante in quanto la porta blindata non chiusa con le mandate è apribile in ma-
niera estremamente facile; la porta può essere protetta anche con una catena di sicurezza o con un paletto” spiega la Questura. Così come è importante chiudere accuratamente le finestre, specialmente quelle situate al piano terra ed evitare di lasciare all’interno grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore, a meno che non si disponga di una cassaforte per custodirli in sicurezza. Un’altra raccomandazione è di “utilizzare sistemi di allarme e laddove possibile sistemi di videosorveglianza” e di “tenere presente che la visibilità di luce ed il rumore creano effetto deterrente per malintenzionati perché simulano la parvenza della presenza di persone; è possibile attuare anche ulteriori accorgimenti idonei a simulare la
presenza di persone, come ad esempio farsi svuotare la cassetta della posta da familiari o amici di fiducia (in quanto l’accumulo di posta dimostra che in casa non c’è nessuno) o utilizzare timer per l’accensione automatica della luce o del televisore”. Per quanto riguarda le chiavi di casa, serve prudenza: il consiglio è, se occorre effettuare la riproduzione di una chiave, di farlo personalmente o incaricare una persona di fiducia e di evitare di riportare sulle targhette delle chiavi il nome e l’indirizzo di riferimento. In caso di smarrimento o furto, poi, è importante procedere tempestivamente al cambio della serratura. “Se si ha a disposizione una cassaforte, utilizzarla per custodire denaro o oggetti di va-
lore - prosegue il vademecum -. E si consiglia di conservare fotografie di oggetti di valore: in caso di furto potranno essere utilizzate per le ricerche”. La prudenza corre anche sui social: “Evitare di pubblicare su social network programmi di viaggi o vacanze” si raccomanda la Questura. E in caso di assenze di lunga durata, “laddove possibile, informare vicini o amici/parenti di comprovata fiducia affinché prestino attenzione all’abitazione”.
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E se poi alla fine si subisce un furto? “Nel caso in cui ci si accorga di aver subito un furto, chiamare immediatamente i numeri di emergenza 112 o 113 ed evitare di toccare, spostare o in qualsiasi altro modo manipolare le cose ed i luoghi che sono stati interessati dall’azione dei criminali, in modo tale da conservare l’integrità delle possibili prove che possono essere raccolte dalla polizia o dai carabinieri”. Giorgia Gay
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Trasporti
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Il punto in Regione. Il sindaco Brugnaro all’incontro convocato dalla vicepresidente De Berti
“Bene la nuova Romea, ma tante opere in stand by devono partire” C
on l’autunno è arrivato l’impegno della Regione a chiedere al Governo di trovare una soluzione definitiva alla pericolosità della SS 309 Romea, tra le strade con il tasso di incidentalità più elevato in Italia. La vicepresidente della Regione e assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti ha convocato un incontro nelle scorse settimane con i rappresentanti dei Comuni interessati da una potenziale variante della SS 309 Romea insieme al sindaco della città metropolitana Luigi Brugnaro, le Province di Padova e Rovigo, le associazioni di categoria e il mondo sindacale. Obiettivo delll’incontro, “dialogare con il territorio sulla necessità di porre al Governo l’urgenza di trovare una soluzione definitiva alle criticità di una delle strade più pericolose d’Italia e, probabilmente, d’Europa, che negli ultimi due anni, secondo i dati forniti da Anas, ha visto ben 96 incidenti e 9 decessi” precisa De Berti. Unanime la condivisione da parte del mondo istituzionale, economico e sociale sull’esigenza di mettere in sicurezza un’arteria che, nei 71 chilometri del tratto veneto, vede transitare ogni giorno oltre 25 mila veicoli, il 20/25 per cento dei quali mezzi pesanti. “Su 127 chilometri complessivi di lunghezza, sono 71 i chilometri del tratto veneto della SS 309 Romea, la quale attraversa due Regioni, Veneto ed Emilia Romagna, e cinque Province: Padova, Rovigo, Venezia, Ferrara e Ravenna – ha precisato la Vicepresidente De Berti –. Riscontrata, ora, nel territorio la necessità di interventi di supporto ad un’infrastruttura caratterizzata da notevoli flussi di traffico e un insostenibile tasso di incidentalità, incontreremo il ministro per far inserire nell’agenda del governo la messa in sicurezza della Romea, con la valutazione di un tracciato in grado di assorbire il traffico pesante. Ovviamente, nell’ambito di un’eventuale progettazione dell’opera, andranno valutati complessivamente i problemi
Unanime la condivisione da parte del mondo istituzionale, economico e sociale sull’esigenza di mettere in sicurezza un’arteria che, nei 71 chilometri del tratto veneto, vede transitare ogni giorno oltre 25 mila veicoli, il 20/25 per cento dei quali mezzi pesanti
specifici posti da alcuni amministratori con riguardo al proprio territorio”.
“La necessità della variante – ha concluso De Berti – va di pari passo con quella di migliorare l’attuale livello di sicurezza della Romea, oggetto del piano che oggi Anas ha illustrato, già avviato e riguardante l’intero tratto veneto, che continuerà il suo iter, a prescindere dallo sviluppo della nuova infrastruttura”. “Sono vent’anni che sentiamo parlare della nuova Romea – aggiunge il sindaco Brugnaro - e ora l’assessore De Berti ha sottolineato con chiarezza che verrà messa in sicurezza la Romea esistente e in più si chiederà al ministro Salvini la nuova Romea con tracciato zero. Una Romea che dovrà essere non a pagamento, a due corsie e che comprende anche l’Emilia Romagna. Su queste basi siamo d’accordo di procedere”. Brugnaro chiede però un approccio sistemico: “Noi dobbiamo pensare anche a tante altre opere che attendiamo da tanti anni, che sono in corso di esecuzione ma di cui vorremmo sapere i tempi di realizzazione. A cominciare dalla terza corsia: come comune e come città metropolitana dobbiamo insistere perché venga fatta rapidamente. O come il nuovo cavalcavia di San Giuliano, che è fondamentale ed è già in fase di progetto ma va finanziato. Dobbiamo fare la tangenziale, che è prevista per arrivare direttamente a Marghera Sud e per scaricare i camion dal nodo tristemen-
te famoso di Mestre. Dobbiamo poi riuscire ad avere un approccio importante sull’Sfmr, che vuol dire il raddoppio della linea per Bassano e la messa in sicurezza di tutti i passaggi a livello. Sono investimenti importanti sì, ma che sono necessari. Come l’elettrificazione ma anche l’ammodernamento della linea della vacca mora, che toglierebbe molto traffico veicolare. E poi tutto il piano stazioni, sui treni e che ci sia di fatto una linea metropolitana di superficie. È stata raccontata ancora venti, trent’anni fa, ma io ci credo e ancora credo sia importante”. Il sindaco lancia l’appello anche per continuare l’autostrada A27 per farla arrivare a Monaco. “La città di Monaco è d’accordo – chiarisce Brugnaro -. Mi viene detto che l’Austria non vuole, ma di questo bisogna parlarne e bisogna capire che è interesse nazionale. Poi so deve raddoppiare il Brennero. Oggi ci sono tecnologie diverse per attraversare le Alpi: una volta c’erano i viadotti che avevano un grande impatto ambientale. Ora, l’abbiamo visto a Firenze, ci sono delle trivelle che possono scavare. Basterebbe prevedere due fermate intermedie dolomitiche e poi andare direttamente in Germania. Questo darebbe un grande vantaggio a tutta la dorsale adriatica. In tutto questo contesto la nuova Romea assume un ruolo strategico per l’economia nazionale”. Giorgia Gay
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Politica
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L’incidente del 3 ottobre. Strage del 3 ottobre. L’attacco di Bettin: “Dal 2015 il cavalcavia è competenza della città”
“Sulla tragedia del Bus il Comune fa volutamente confusione” I
l drammatico incidente del cavalcavia nel quale è precipitato un autobus, per cause ancora da accertare, e che è costato la vita a 21 persone continua a far discutere. Tra i più attivi c’è certamente Gianfranco Bettin, oggi consigliere di minoranza e già Vicesindaco di Venezia. All’Ansa, Bettin ha ricostruito l’iter che determinerebbe competenze e responsabilità sul manufatto. “A me risulta che l’accordo tra Provincia/Città metropolitana e Comune di Venezia per trasferire a quest’ultimo la competenza sul “cavalcavia superiore” (che la Provincia aveva ricevuto dall’Anas nell’ottobre 2001) sia ricompreso in una delibera quadro approvata dal Commissario nel 2015. Se ricordo male, la giunta chiarisca”. “Anzi – precisa Bettin – chiedo formalmente, che renda pubblica questa delibera, che non si trova o che è sparita dal sito del Comune”. “Fin da subito, dopo la strage, esponenti dell’amministrazione comunale hanno alluso a responsabilità di altri nella tragedia, chirurgicamente depistando verso ’15 o 10 anni fa’ (esattamente prima delle giunte Brugnaro) o, il sindaco stesso, attribuendo le responsabilità dell’acquisizione onerosa del cavalcavia ‘ai sindaci che mi hanno preceduto’.”. “Nessun sindaco prima dell’attuale ha, perciò – sottolinea Bettin – mai avuto competenza sul cavalcavia superiore e ’15 o 10 anni fa’ essa era nelle mani della Provincia/Città metropolitana. Dal 2015, invece, è tutta del Comune”. “Inoltre, dal 2017 almeno, il Comune sa due cose del cavalcavia: è necessario adeguarne la struttura portante, evitando quello che dal 2018 si chiama “rischio Morandi”, cioè il crollo del ponte; è necessario evitare il rischio ‘Acqualonga’, dal
Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. il consigliere Gianfranco Bettin www.veneto24.it
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nome del viadotto avellinese sulla A16 da cui nel 2013, sfondando un guardrail inadeguato, è precipitato un pullman turistico provocando 40 morti. Al rischio di crollo, il Comune ha risposto elaborando un piano di interventi che si è concretizzato con i lavori iniziati il 5 settembre scorso. Al secondo, il rischio connesso all’ inadeguatezza dei dispositivi di protezione (guardrail e ringhiera) non si è invece risposto”. “Forse – aggiunge – si sarebbero potuti chiudere gli ormai inutili varchi e posizionare dei new jersey provvisori ma solidi, in calcestruzzo, tra guardrail e ringhiera o tra guardrail e carreggiata (come si è fatto nel primo tratto, dove si sta lavorando). Forse questo avrebbe consentito una maggiore resistenza all’urto dell’autobus. Lo accerterà l’indagine”.
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Municipalità
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Mestre-Carpenedo. Le parole del presidente della Municipalità, Raffaele Pasqualetto
“Il futuro del centro cittadino passa per l’utilizzo delle risorse” “Non dobbiamo limitarci a vivere Mestre solo in occasioni particolari ma bisognerebbe rendere bello e vivibile tutto il centro e non solo tutti i giorni dell’anno”
Via al progetto “Nonni a scuola”
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l futuro del centro citta- casioni particolari – dice il dino? Passa tutto – o per presidente di Municipalità lo meno per la gran parte – – ma bisognerebbe rendere attraverso l’uso costante e bello e vivibile tutto il cenproduttivo delle sue risor- tro e non solo tutti i giorni se, dato che tra volontari ed dell’anno. Per quanto riassociazioni le persone che guarda noi, abbiamo già possono garantirlo già esi- visto questa estate come stono. Raffaele Pasqualetto, bastino delle iniziative posipresidente della Municipa- tive, come quella ai giardini lità di Mestre e Carpenedo, di via Piave, per far tornare a non ha quasi nessun dub- godere alla popolazione una bio. Il centro di Mestre deve zona considerata in fase di essere polo d’attrazione a sé, degrado. Penso che questa senza dipendere dal centro sia la soluzione corretta da storico e con le sue attività applicare: le zone della citin bella evidenza. L’occa- tà devono tornare in mano sione per fare ai cittadini che il punto della sono quelli “Il centro di Mestre situazione è che di sicuro deve essere polo stato il passagmeglio sanno d’attrazione a sé, senza gio della Venicome gestirle. dipendere dal centro ce Marathon E per fortuna storico” per il “salotto Mestre è ricca buono” di Medi persone che stre ma anche il successo vogliono impegnarsi, di asdella maratona più piccola sociazioni attente ai probleche proprio dietro piazza mi del territorio. Con tutti Ferretto ha visto la sua par- questi è giusto che ci sia una tenza. collaborazione, una unione “Non dobbiamo limitarci di idee per il bene stesso di a vivere Mestre solo in oc- tutta Mestre”.
Raffaele Pasqualetto, presidente della Municipalità di Mestre e Carpenedo
I fari, naturalmente, sono stati puntati sulla giornata della maratona, ma anche in questo caso per Pasqualetto qualche passo in più può essere ancora fatto. “Spero che nei prossimi anni Mestre non venga considerata solo per questi comunque molto positivi due giorni di gare, venerdì con la family e domenica con le ufficiali. C’è tantissima gente ormai, tra atleti, accompagnatori, spettatori ed addetti ai lavori, che sceglie Mestre come base per una intera settimana. Vorrei che questo diventasse un luogo
nel quale chi arriva per la gara non trova solo quello, ma magari una settimana intera di iniziative collegate: serate, concerti, appuntamenti sportivi e culturali. E questo potrebbe essere il traino per altri eventi importanti che potrebbero trovare sede a Mestre. La Biennale ha già scelto un luogo per noi importante come il Parco Bissuola per una sua installazione musicale, ed è ora che Mestre diventi veramente un centro di ritrovo anche culturale”. Massimo Tonizzo
La Biennale Musica è approdata in terraferma, al Parco Albanese e Forte Marghera La Biennale di Musica “conquista” la terraferma con due progetti in due dei luoghi principali del ritrovo mestrino (Parco Albanese e Forte Marghera) e il successo di una serie di iniziative correlate. Il 67esimo Festival Internazionaledi Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, diretto da Lucia Ronchetti e interamente dedicato al suono elettronico digitale, conquista letteralmente gli spazi urbani della terraferma dedicandoli, almeno per un periodo, alla cultura musicale. “L’intento – spiegano dalla Biennale – era quello di creare una nuova sinergiatra gli spazi architettonici collocati ai margini occi-
dentali e orientali della cittàantica, luoghi che offrono possibilità di ascolto aperte emodulabilipercoinvolgere il pubblico veneziano in tutta la sua sfera abitativa, in coerenza conla volontà della Biennale di Venezia di valorizzare gli esempi di archeologia industriale sparsi in città”. A inaugurare il tutto è stato “Sounds of Venice Number Two” di Andrea Liberovicie Paolo Zavagna, una “passeggiataacustica nel tempo” con suoni che attingono a registrazioni, materiali d’archivio e oggetti sonori perricostruire la città di Venezia. A Forte Marghera, invece, Caddy e Pietruszewski hanno disposto quattro altoparlanti parabolicicapaci
di proiettare raggi sonori fino a tre km di distanza con un diametro di 50cm. Gli altoparlanti di “Love Numbers” emettono suoni che come onde sono destinati a infrangersi sulle pareti generando una molteplicità d’interazioni audio spaziali. “Da gennaio 2023”- aggiungono dalla Biennale - le attività Educational a Mestre hanno coinvolto 3.800
partecipanti. Alcune si sono rivolte alla preparazione discuole e studenti in vista del festival, con visite guidate al Centro di Informatica MusicaleMultimediale della Biennale al Parco Albanese e laboratori teorico-pratici diapprofondimento sulla musica elettronica dal vivo sotto la guida delcompositore Daniele Carcassi”. (m.t.)
È arrivato anche a Venezia il progetto “Nonni a scuola”, con gli anziani ospiti della Residenza Venezia che insieme ai bimbi della scuola materna Giovanni Paolo I hanno creato per l’occasione un bellissimo e commovente “Albero della vita”.Il valore insostituibile dei nonni all’interno delle famiglie e della società, la saggezza della terza età come risorsa per la crescita dei più piccoli, l’interazione generazionale come arma contro l’isolamento.Sono stati questi i valori alla base dell’incontro “Nonni a Scuola”, organizzato dalla Residenza Venezia di Orpea Italia in collaborazione con la Scuola Materna Giovanni Paolo I di Marghera.In occasione della Festa dei Nonni, gli anziani ospiti della Rsa sono andati a trovare i bimbi della scuola materna per realizzare insieme “L’Albero della vita” . Le impronte delle mani di bimbi e nonni si sono incontrate simbolicamente sulla tela a comporre un grande albero che lega passato e futuro. “Il progetto – spiegano – nasce dalla consapevolezza che le differenze generazionali sono sempre più marcate, che la perdita di antichi saperi da una parte e l’avanzare delle nuove tecnologie dall’altra tendono a porre distanze quasi incolmabili tra nonni e nipoti. Questo a discapito di entrambe le generazioni. L’incontro di ottobre, tra laboratori artistici, canzoni, storie condivise e momenti di allegria, ha nuovamente dimostrato l’importanza del ruolo dell’anziano per i più piccoli, sottolineando l’imprescindibilità della conoscenza del passato per una corretta lettura del presente”. Già confermati, intanto, altri appuntamenti nel corso dell’anno. (m.t.)
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Società
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Progetto Gabbiano. In poco più di due anni sono state aiutate 41 persone, di cui 13 donne
Una via d’uscita dalla violenza e dallo sfruttamento è possibile C
. nigeriana arrivata in Italia non ancora ventenne su un barcone, in fuga da una vita di continue violenze e sopraffazioni, anche venduta e avviata alla prostituzione. E. marocchina, giunta nel nostro Paese con la famiglia a circa 25 anni, e presto, ritrovatasi sola, è costretta a rimandare i suoi figli a casa in seguito a violenze e sfruttamento anche sessuale. M. ed E., madre e figlia moldave, 42 e 18 anni, ritrovate dalle forze dell’ordine durante un’ispezione in un laboratorio veneto di lavorazione agroalimentare, entrambe vittime di sfruttamento nel lavoro. Ecco le donne che si sono formate come operatrici sociosanitarie e ora sono occupate in una Rsa per anziani. Sono solo alcune delle storie di donne vittime di maltrattamenti e sfruttamento sessuale o lavorativo accompagnate dal “Progetto Gabbiano” e sono anche il racconto dei volti nuovi della tratta e delle migrazioni. Descritte dal convegno “Donne e lavoro, dallo sfruttamento alle pari opportunità”, organizzato in occasione della 17esima Giornata europea contro la tratta di esseri umani dalle cooperative sociali Comunità dei Giovani e
Le donne, di età compresa tra 18 e 30 anni, sono vittime perlo più di sfruttamento sessuale o di matrimoni forzati; alcune di loro hanno anche figli minori a carico. Gli uomini sono, invece, per lo più vittime di sfruttamento lavorativo, per la maggior parte giovani dai 18 ai 30 anni
Volontà di Sapere in collaborazione con Legacoop Veneto. Le due realtà gestiscono dal 2009 il Progetto Gabbiano, che declina sul territorio veneziano la più ampia progettualità regionale “Navigare, Network Antitratta per il Veneto Intersezioni, Governance e Azioniregionali”. In soli due anni e poco più – da luglio 2021, momento di avvio di “Navigare” in continuità col precedenteprogramma “Nave”, fino al 30 settembre 2023 –, sul territorio veneziano il Progetto Gabbiano ha preso incarico e supportato 41 persone vittime di tratta e grave sfruttamento, di cui 13 donne e 28 uomini. Provengono nella maggior parte dei casi da Nigeria (13), Pakistan (11) e Marocco (10), ma anche da Tunisia, Cina, Moldavia, Guinea, Gambia e Bangladesh. Le donne, di età
compresa tra 18 e 30 anni, sono vittime perlo più di sfruttamento sessuale (9) o di matrimoni forzati (2); alcune di loro hanno anche figli minori a carico.Gli uomini sono, invece, per lo più vittime di sfruttamento lavorativo, per la maggior parte giovani dai 18 ai 30 anni e in pochi casi con età superiore ai 40. Nello stesso biennio sono stati attivati complessivamente 26tirocini di inserimento lavorativo in azienda, 37 contratti di lavoro formalizzati, grazie al coinvolgimentoe all’impegno delle oltre 30 realtà aderentialla rete di sostegno. Altre persone sono coinvolte oggi in formazione, sia per imparare la lingua italiana che per acquisire competenzeindispensabili nella ricerca di un’occupazione.
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Piscina comunale di Marghera, inaugurato l’impianto di sollevamento per persone diversamente abili La piscina comunale Mar Ghe Gera di Marghera ha ora un nuovo impianto di sollevamento per persone diversamente abili, fornito dall’Azienda Ulss 3. L’impianto, un sollevatore elettrico di ultima generazione, permetterà agli atleti con difficoltà motorie gravi di entrare e uscire dall’acqua con facilità e in totale sicurezza. Gli utenti della piscina verranno accompagnati a bordo vasca dagli operatori che, premendo l’apposito pulsante, attiveranno la discesa e la salita della seduta consenten-
do l’entrata e l’uscita dall’acqua. Il nuovo macchinario è il risultato di una collaborazione tra gestore privato, Comune e Azienda Ulss 3. “La piscina comunale di Marghera si arricchisce di un nuovo impianto che consente a tutti di fare sport, garantendo l’accessibilità alle vasche anche ad atleti con disabilità – ha dichiarato il vicesindaco e assessore allo Sport, Andrea Tomaello -. Il Comune ha investito moltissimo in questa struttura e ora sta lavorando affinché sia facilmente rag-
giungibile, sia in bici che in autobus”. L’assessore Venturini ha sottolineato, invece, il forte impegno sociale che la piscina comunale di Marghera sta dimostrando. “È uno spazio che offre attività sportive, ma anche riabilitative, sanitarie, e sociali. Questo nuovo impianto di sollevamento completa un importante percorso e si inserisce in una più ampia visione che mira a sostenere le persone con disabilità ma anche ad accompagnare gli anziani nei loro percorsi di cura e di salute”.
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Università
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Emergenza abitativa. Progetto presentato insieme a Comune, IPAV e Marina Militare
In arrivo sei nuove residenze destinate agli studenti dello Iuav Un primo passo a cui seguiranno i bandi per i finanziamenti, ma intanto ottenuto il necessario “sigillo di qualità” per una proposta che mette in sinergia operativa le istituzioni cittadine
I
l Ministero dell’Università e della Ricerca ha approvato la proposta presentata dall’Università Iuav di Venezia insieme a Comune di Venezia, Marina Militare e Ipav, che nel giugno scorso hanno risposto alla manifestazione d’interesse ministeriale per il finanziamento di interventi destinati a trasformare immobili in alloggi o residenze universitarie, grazie a un contributo di 660 milioni del PNRR. Sei gli edifici storici della città messi a disposizione dai partner:il complesso dell’Ospedaletto a Castello, l’Ospizio Badoer, l’ex convento delle Pizzocchere, il cinquecentesco palazzo della Nunziatura, l’Ospizio Renier Zen e il Comprensorio alloggiativo Quintavalle, per un totale di quasi 800 posti. Si tratta di un primo passo a cui seguiranno i bandi per l’erogazione dei finanziamenti, ma intanto Iuav ha ottenuto l’approvazione e il necessario “sigillo di qualità” per una proposta che mette in sinergia operativa per la prima volta le istituzioni cittadine, in vista dell’obiettivo comune di Venezia Città Campus. Grazie a specifici accordi di collaborazione, Iuav ha costruito partenariati strategici con le istituzioni proprietarie, offrendo a sua volta le necessarie competenze organizzative e progettuali, in previsione degli
interventi di restauro, rifunzionalizzazione, efficientamento e ottimizzazione energetica degli edifici. Per il rettore di Iuav Benno Albrecht: “Questo primo importante risultato dimostra la fondatezza di un progetto che ha l’ambizione di dare alla città strutture e servizi di livello europeo. Alla base del progetto Venezia Città Campus c’è lo sviluppo del tessuto urbano e sociale della città, mediato dall’Università, in vista della creazione di un campus diffuso e di un sistema di residenzialità studentesca che renderà più viva la città. Per questo Iuav sta lavorando anche sul versante formativo, progettando corsi di laurea innovativi che amplieranno ulteriormente la portata internazionale dell’insegnamento universitario a Venezia”. “Questa iniziativa evidenzia una collaborazione senza precedenti tra il mondo accademico e gli enti pubblici, fornendo un contributo tangibile al consolidamento del progetto Venezia Città Campus – continua l’assessora Paola Mar –. Si tratta solo di un primo importante passo che anticipa ulteriori sviluppi, grazie all’impegno di tutti i partner coinvolti. Venezia Città Campus sta diventando una realtà, con un impatto positivo sulla città e la sua comunità universitaria, sulla quale abbiamo scelto
di investire. È solo assicurando opportunità concrete di crescita per le giovani generazioni che possiamo aspirare a rendere il nostro centro urbano un luogo attrattivo per potenziali nuovi cittadini e favorirne la crescita demografica”.
Più cauti gli studenti “ben venga l’approvazione di questo progetto, a patto che i nuovi posti letto siano pubblici e accessibili: sul progetto c’è ancora poca chiarezza proprio sui soggetti a cui verrà affidata la gestione delle nuove re-
sidenze una volta completate, anche se i precedenti e le attività finanziabili dal Ministero non lasciano ben sperare» commenta Lucrezia Ludovici, rappresentante in CdA Iuav con UDU Venezia «offrire nuovi posti letto in studentati privati di lusso non farà altro che aumentare le speculazioni del mercato immobiliare, come già stiamo vedendo ora, rendendo inaccessibile la vita in centro storico per uno studente. Pensare che la soluzione alla crisi abitativa si possa trovare nel semplice aumento dei postAi letto a disposizione è una visione superficiale: servono posti letto pubblici e un serio investimento nei servizi di Diritto allo Studio della nostra città”.
Un percorso di formazione contro molestie e violenza di genere L’Università Ca’ Foscari propone un percorso di formazione, informazione e prevenzione del fenomeno della violenza di genere contro le donne, con focus sul contesto universitario. Gli incontri - uno al mese, a partire da ottobre 2023 fino a febbraio 2024, sono a ingresso libero e aperti a tutta la comunità cafoscarina. Negli incontri si discuterà di molestie sessuali, violenza domestica - sia fisica, psicologica, sessuale, economica - e violenza digitale - come il revenge porn o il discorso d’odio sulla base del genere - attraverso la collaborazione cruciale del Centro Antivio-
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lenza del Comune. L’obiettivo principale è quello di offrire, in particolare alle donne ma non solo, gli strumenti per riconoscere episodi di violenza che possono verificarsi sia all’interno del contesto universitario sia al di fuori dell’Università, da parte di partner, ex partner, familiari, conoscenti e sconosciuti, e conoscere come reagire e a chi rivolgersi. “La violenza contro le donne, incluse LBTI women, ha una matrice culturale che è basata sulla subordinazione della donna nella società, una subordinazione che percepiamo e vediamo ripresentarsi ogni qualvolta leggiamo
le reazioni a fatti di cronaca di femminicidio o stupro spiega Sara de Vido -. È una forma di discriminazione, che si acuisce in base a fattori intersezionali, quali l’identità di genere, l’orientamento sessuale, l’etnia, la condizione sociale, l’appartenenza ad una minoranza. Con questa programmazione specifica, vogliamo non soltanto raggiungere gli obiettivi del GEP, ma andare anche più in profondità. Siamo ormai pienamente consapevoli che una parità sostanziale, e non soltanto formale, non può che passare attraverso un processo culturale ampio e profondo”.
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Cultura
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Protagonisti. Alle Vignole una barca che è culla di cultura, condivisione, ospitalità
La biblioteca galleggiante di Maria Luisa De Bin: storia di un sogno A
lle Vignole, in un paesaggio bucolico in cui ogni dettaglio richiama l’essenziale, c’è una barca che è culla di cultura. Si tratta della biblioteca galleggiante di Maria Luisa De Bin che, insieme al compagno Paolo Berlado, sogna di dare sempre più colori al suo progetto: uno spazio “galleggiante” di cultura, condivisione, ospitalità. Originaria di Pieve di Cadore, Maria Luisa De Bin ha sempre provato un’inspiegabile attrazione per l’acqua che l’ha portata a lavorare come ottica prima a Trieste e dopo a Venezia. Poi il colpo di fulmine: sette anni fa, navigando dietro la Giudecca, Maria Luisa e Paolo vedono una barca. In un primo momento, pur stregati dall’idea di buttarsi in questo investimento, temporeggiano, pensando che “se è destino” arriverà il momento giusto. L’occasione si presenta e quello che per entrambi era sempre stato un sogno, vivere in barca, nel settembre 2017 diventa una realtà fatta di bellezza, poesia delle piccole cose, ma anche di tanti sacrifici.
Originaria di Pieve di Cadore, ha sempre provato un’inspiegabile attrazione per l’acqua che l’ha portata a lavorare come ottica prima a Trieste e dopo a Venezia. Poi il colpo di fulmine: sette anni fa, navigando dietro la Giudecca, ha visto una barca
Maria Luisa De Bin nella sua bibliotega galleggiante alle Vignole
Su questa barca, dopo il periodo più duro della Pandemia, a Maria Luisa viene l’idea di ri-partire dai libri per accorciare le distanze e tornare a comunicare. La “biblioteca galleggiante” nasce così: come uno spazio in cui Maria Luisa sogna di far germogliare relazioni e di riprendere lei stessa, nella compagnia silenziosa di altre persone, la sua passione per la lettura. Sulla barca ci sono già molti libri che si possono sfogliare, annusare, leggere, ma il progetto è ancora più am-
bizioso e prevede la possibilità di recuperare libri in disuso o destinati al macero per ampliare il suo spazio di cultura galleggiante. L’obiettivo, ora, è eseguire dei lavori per renderela biblioteca fruibile anche di inverno e riuscire a realizzare nove posti letto per dare ospitalità a scrittori o artisti, nell’ottica di un vero e proprio circolo culturale sull’acqua in cui lasciarsi ninnare dai rumori della laguna, dalle pagine di un libro e dalla bellezza delle relazioni. Marika Andreoli
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“Architettura, arte e fotografia in Assassin’s Creed” Gioco, architettura e cultura assieme in quella che è da secoli la patria elettiva di tutti e tre i riferimenti: la città di Venezia. In occasione della Giornata Mondiale dell’Architettura e in concomitanza con la Biennale di Venezia, è stata presentata a Venezia la mostra di Game Art intitolata “Architettura, arte e fotografia in Assassin’s Creed”, che ripercorre il minuzioso lavoro di ricostruzione architettonica digitale di alcune delle città protagoniste della saga che ha superato i confini dei videogiochi ispirando romanzi, fumetti, giochi di ruolo, concerti, film e serie tv. La mostra è un vero e proprio tributo curato da Neoludica Game Art Gallery, il progetto artistico della critica
d’arte Debora Ferrari e dello scrittore Luca Traini, che dal 2008 promuove la simbiosi tra l’arte digitale e quella contemporanea. Le opere sono state esposte all’Hotel Aquarius di Venezia con special guest da remoto Jean-Luc Sala, Art Director del team creativo di Assassin’s Creed Mirage “Siamo stati molto creativi – le sue parole - a volte abbiamo attinto a riferimenti successivi piuttosto che attenerci a una resa più rigida, che avrebbe prodotto una città molto meno vivace, ma ad esempio per il Ponte di Rialto siamo rimasti fedeli al periodo originale e lo abbiamo riprodotto in legno. L’accuratezza della ricostruzione architettonica è sempre stata al centro della
filosofia di Assassin’s Creed e l’esposizione mette in evidenza le ricerche eseguite e celebra gli artisti che da anni riportano meticolosamente alla luce i periodi storici più affascinanti e significativi della civiltà umana”. Assassin’s Creed Mirageomaggia i primi titoli della saga, con un gameplay rinnovato ma fedele alla formula originale. Il ritorno alle origini, inoltre, non sarà limitato alle sole meccaniche di gioco, ma includerà anche importanti riferimenti narrativi. Infatti, in Mirage sarà possibile raggiungere Alamut, la leggendaria residenza degli Assassini che ha ospitato le origini del Credo, rivelata per la prima volta nel 2007 durante le vicende di Altair. (m.t.)
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Sport
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Basket. Un progetto che coinvolge la tifoseria reyerina e le prime squadre e non solo
Nuove divise per l’Umana Reyer: “Un omaggio alla laguna” Paolo Bettio: “Nella prima partita casalinga di ogni mese verrà premiato il giocatore che si è distinto come “Cuore Orogranata del mese”
L
e prime squadre dell’Umana Reyer hanno sempre incarnato lo spirito di Venezia e della sua terra che si fonde con il mare attraverso la maestosa laguna, la più vasta del Mediterraneo. La laguna, vista dall’alto, rivela tutto il suo incanto, con le sue linee geometriche e sinuose che dipingono le barene, con i loro caratteristici “ghebi” i canali minori che le attraversano, creando quasi delle opere d’arte naturali. Ora, questi affascinanti disegni sono stati reinterpretati nelle nuove divise che le squadre indossano nelle competizioni in Europa. “Questo vuol essere un omaggio alla laguna veneta, riconosciuta come patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco e simbolo del nostro prezioso territorio”, scrive in una nota il club. Inoltre, è stato presentato il nuovo progetto “Cuore Orogranata” che coinvolge la tifoseria reyerina e le prime squadre dell’Umana Reyer Venezia. Con questo premio la società vuole premiare l’attitudine che gli atleti e le atlete dell’Umana Reyer devono avere quando scendono in campo con i colori orogranata: l’attitudine
all’impegno, al sacrificio, all’altruismo, al coraggio, alla disciplina, al rispetto, all’umiltà, alla resistenza, sempre nel contesto di un gioco di squadra. “E’ un progetto a cui teniamo moltissimo e di cui siamo molto entusiasti ed è importante perché premia la persona – dice Paolo Bettio, responsabile marketing dell’Umana Reyer –. Consiste in una votazione online sul sito Reyer che sarà aperta al termine della partita fino alle ore 9.30 del giorno seguente. E’ importante e bello il coinvolgimento del pubblico in questo progetto perché può essere di grande supporto alla squadra. L’iniziativa sarà valida per tutta la stagione e per tutte le partite, maschili e femminili, sia in campionato che in Eurocup. Nella prima partita casalinga di ogni mese verrà premiato il giocatore che si è distinto come “Cuore Orogranata del mese”. Per ogni singola votazione, inoltre, verranno accumulati una serie di premi in denaro che alla fine della stagione saranno poi devoluti in beneficienza. Questo aspetto è molto significativo ed è stato pensato per includere la comunità del nostro territorio nel progetto”. Cristiano Aggio
Le nuove maglie dell’Umana Reyer
Calcio femminile: Alice Zuanti è il nuovo capitano del Venezia Alice Zuanti indossa la maglia del Venezia da tre anni e quest’anno ne è diventata il capitano. “Diventare capitano del Venezia FC Femminile è una grandissima soddisfazione, è la prova che il duro lavoro paga perché nel calcio ho sempre messo tutta me stessa e ne vado fiera. Sento una grande responsabilità e cerco di essere un esempio per le mie compagne tutti i giorni. Al mio primo anno qui mi avevano affidato il ruolo di vice-capitano ma non mi sentivo pronta, ora credo però di essere maturata e penso sia l’anno giusto per prendersi questa responsabilità. Sul campo a livello caratteriale sono sempre stata concentrata a fare le cose giuste e ad aiutare le compagne ma sicuramente sto imparando a rapportarmi anche con gli
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arbitri perché da capitano ho il dovere di andare a chiedere spiegazioni. Non è facile perché non sai mai il carattere della persona che ti ritrovi davanti e a volte rischi di ottenere l’effetto contrario andandoti a confrontare. Sicuramente l’esperienza mi
porterà a migliorare sotto questo aspetto. Il momento più bello da quando sono al Venezia penso che sia senza dubbio la vittoria della Coppa Italia di Serie C. E’ stato particolarmente emozionante perché è il mio primo
trofeo in carriera”. E poi c’è il nuovo centro sportivo. “Ca’ Venezia è stupendo e ci fa percepire ancor di più la presenza e il supporto della società. Nel calcio femminile è difficile trovare una struttura così bella e di grande impatto, siamo molto felici ed orgogliose di rappresentare questo club. Con la nuova allenatrice Tatiana Zorri ho un ottimo rapporto, è una bellissima persona e sono contenta che sia arrivata qui. Mi piace come comunica e collabora con il suo staff, che è sempre pronto ad aiutarci e a seguirci. L’ambizione è quella di fare un campionato di prima fascia, vogliamo rimanere attaccate alla parte alta della classifica ed arrivare a giocarcela fino alla fine ma per fare ciò dovremo lavorare al massimo”. (c.a.)
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L’analisi. Le ambizioni di Fratelli d’Italia, l’opzione Zoppas, il terzo mandato e la campagna elettorale
Rebus Veneto, grandi manovre nei palazzi del potere S
i prospetta un periodo particolarmente intenso per la nostra Regione. Le trattative tra Palazzo Chigi, Palazzo Balbi e Ca’ Farsetti sono febbrili. Sembrano passare proprio da li, più che dalle segreterie dei partiti, le alleanze e le mosse per il futuro del Veneto. L’incrocio possibile è un po’ complesso, ma cerchiamo di metterlo in ordine. IL QUADRO DEL NORDEST Gli scenari politici, profondamente mutati nel corso degli ultimi anni, non possono più “supportare” l’ipotesi che tutte le regioni del nordest siano a trazione leghista. Il friulano Fedriga è stato riconfermato lo scorso aprile, quindi il derby in casa salviniana si gioca tutto tra Lombardia e Veneto. I bene informati sono pronti a giurare che il Capitano, Matteo Salvini abbia già scelto: senza terzo mandato per Zaia sarà il Veneto a essere sacrificato per mantenere a Milano, sul Pirellone, ben visibile il vessillo legista con l’Alberto da Giussano. A questo punto il Veneto toccherebbe, senza ombra di dubbio, a Fratelli d’Italia e la Presidente Giorgia Meloni sembra che stia trattando in prima persona il dossier. Un cambio epocale che l’attenta premier non vorrebbe fosse anche traumatico sopratutto per la tenuta del rapporto con gli alleati di Governo. Ecco perché l’orientamento in casa FdI sarebbe quello di scegliere un candidato il più “civico” possibile. L’OPZIONE ZOPPAS Il nome giusto per il candidato Presidente della Regione civico, ma in quota Fratelli d’Italia sarebbe quello dell’imprenditore delle acque naturali (tra le altre cose), Matteo Zoppas. Sembra che il giovane imprenditore, dopo che i rispettivi sherpa hanno avvicinato le parti, abbia ricevuto la proposta direttamente da Giorgia Meloni: Zoppas sarebbe molto allettato dalla possibilità. Chi sta gettando acqua sul fuoco e spegnendo, in un certo senso, gli entusiasmi sarebbe la famiglia
dell’imprenditore che non vedrebbe di buon occhio un’esposizione diretta in politica. Dalle parti di Fratelli d’Italia sembrano essere consapevoli di quanto l’opzione Zoppas, per quanto sia la preferita, sia tutt’altro che certa, quindi il lavoro di scouting per il Presidente non si è fermato. Staremo a vedere. PRESIDENZIALISMO E TERZO MANDATO Presidenzialismo e Terzo Mandato potrebbero essere fortemente intrecciati tra loro molto più di quanto non possa apparire ad un primo sguardo. Alcuni esponenti dei gruppi parlamentari leghisti hanno, infatti, protocollato un disegno di legge, poche settimane addietro, attraverso il quale consentire ai presidente di Regione di proporsi per un terzo mandato. Poteva sembrare una mossa simbolica più che sostanziale, ma quando a distanza di poche settimane la Premier Meloni ha aperto il dibattito sulla riforma in chiave presidenzialista dell’ordinamento istituzionale, più di qualcuno ci ha visto un nesso. Lo scambio, infatti, potrebbe essere: voto per il Presidenzialismo in cambio dell’introduzione del terzo mandato per i presidente di Regione. Una condizione, questa, che rimetterebbe prepotentemente in gioco Luca Zaia che non ha mai fatto mistero di avere come priorità per il proprio futuro politico proprio il confermarsi alla guida della Regione Veneto. Del resto alla pattuglia leghista veder arrivare prima il Presidenzialismo che il Federalismo è assolutamente indigesto. Sul terzo mandato ai presidente di Regione potrebbero trovarsi, inoltre, anche delle importanti convergenze. Elly Schlein, da sempre contraria, potrebbe rivedere, in una fase di debolezza, la sua convinzione: tutto sommato anche alla leader Dem potrebbe fare comodo, nonostante le profonde divergenze politiche e personali, non aprire fronti con Michele Emiliano, presidente della Puglia, Stefano Bonaccini in Emilia
Dall’alto a sinistra, in senso orario: Matteo Zoppas, Alessandra Moretti, Elena Donazzan e Luigi Brugnaro
Romagna e soprattutto Vincenzo DeLuca in Campania. Non ricandidarli, infatti, metterebbe, infatti, seriamente a rischio la conferma al centrosinistra di tre regioni fondamentali per le sorti della stessa segretaria dei Democratici. LA CORSA ALLE EUROPEE Se a Zaia non fosse consentito il terzo mandato (nel suo caso sarebbe il quarto , ma la legge sul limite dei mandati è entrata in vigore dopo che il primo giro a Palazzo lo aveva già completato) sarà lui, con ogni probabilità, la punta di diamante della corsa leghista a Bruxelles. Sempre in casa Lega sarà impegnata a cercare la riconferma, invece, ci sarà Rosanna Conte. Grandi movimenti nel PD. Ci riproverà, senza dubbio, Alessandra Moretti, non dovrebbe essere della partita, invece, l’altro vicentino, Achille Variati. Insieme a loro si
sussurra, anche, delle possibili candidature di Alessandro Zan, alfiere dei diritti civili, e della veronese, già parlamentare Alessia Rotta. Potrebbero esserci anche candidare “civiche” legate al mondo della cultura o pescate da Il Veneto che Vogliamo, formazione distante dal PD, ma affine alla segretaria Schlein. Fratelli d’Italia sembra intenzionata a schierare l’assessore regionale, Elena Donazzan che potrebbe correre in ticket con l’avvocato trevigiano, Fabio Crea. Per quello che riguarda Forza Italia molto dipenderà come andranno i congressi provinciali, ancora non convocati. La nuova era targata Flavio Tosi, non è un mistero, sta producendo un certo subbuglio: si sono avvicinati ai forzisti molti leghisti delusi, tra i quali l’ex vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin e lo scontro con i Berlusconiani doc non ha ancora un vincitore annunciato.
LA VARIABILE BRUGNARO Se Zaia andasse realmente in Europa perché privato del terzo mandato, o facesse realmente un pensierino a candidarsi sindaco di Venezia come ventilato da alcuni ambienti nelle scorse settimane, Luigi Brugnaro potrebbe essere l’alternativa della Meloni in caso di rifiuto di Zoppas. È pur vero che Brugnaro ha un proprio movimento politico, Coraggio Italia, ma difinirlo uomo di partito in senso stretto appare eccessivo. Ecco perché Brugnaro potrebbe rispondere all’identikit di uomo di impresa non legato direttamente a formazioni politiche nazionali, ma collocato stabilmente nel centrodestra e con il valore aggiunto di avere una certa esperienza amministrativa visti i due mandati da sindaco di Venezia. Il diretto interessato pare coltivi questa ambizione da tempo e i viaggi a Roma dei suoi uomini di fiducia si starebbero facendo sempre più frequenti.
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Regione
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Un nuovo piano. Per la segretaria del Pd “la politica è stata latitante mentre l’emergenza abitativa cresceva”
Elly Schlein a Mestre per le politiche abitative: “Immaginiamo la casa come un diritto fondamentale” S
ono tanti i punti toccati dal “Piano nazionale per il diritto alla casa” del Partito Democratico, presentato nelle scorse settimane all’M9 di Mestre nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione anche della segretaria del partito Elly Schlein. Innanzitutto, l’incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica, senza però prevedere ulteriore consumo di suolo. “Il piano casa del Pd – ha specificato Schlein – parte dalla rigenerazione urbana, dalla riqualificazione del patrimonio esistente nell’immediato: in tempi molto brevi possiamo ridurre le liste d’attesa e dare una casa a chi ne ha diritto e ancora lo sta aspettando”. Tra gli aspetti centrali anche la visione della casa in un’ottica integrata, “come punto dove convergono giustizia sociale e giustizia climatica”, che per questo necessita di politiche che abbassino bollette ed emissioni clima alteranti. Altro nodo cruciale quello della reintroduzione del Fondo per l’affitto: “Le risorse vanno rein-
serite e triplicate per sostenere le famiglie che sono scivolate verso una povertà assoluta che impedisce loro di pagare l’affitto, ma bisogna farlo con misure proporzionate, altrimenti il rischio è quello di mettere le fasce più fragili in competizione tra di loro”. Quindi sul Fondo per la morosità incolpevole: “Le politiche pubbliche possono fare moltissimo per dare garanzie sulle eventuali morosità e per ricostruire quel rapporto di fiducia tra proprietari e inquilini che è fondamentale”. La segretaria del Pd ha quindi evidenziato la necessità impellente di agire anche per regolamentare il mercato degli affitti brevi “che stanno avendo un effetto distorsivo sul mercato”. Per la Schlein la situazione abitativa di una grande città come Venezia è però diversa da quella di Firenze, Milano o Bologna, così come è differente l’esigenza abitativa delle aree interne rispetto a quelle montane. “Non possiamo pensare di scrivere a Roma politiche che si adattino ai bisogni di territori e comunità che sono diverse: la politica deve
La platea all’M9 di Mestre durante il convegno del Pd
riabbracciare questa consapevolezza e scrivere politiche su misura” ha detto. Il tema casa è però ormai sempre più anche terreno di scontro politico: la segretaria Schlein ha infatti affermato di essere rimasta “colpita” leggendo l’annuncio del ministro Salvini “sul primo tavolo su un piano per la casa entro la fine di quest’anno” e dal palco ha dichiarato: “Se aspettiamo Salvini, non vedremo nulla sulla casa nemmeno in questa legislatura. Per fortuna che c’è il Pd che ha fatto un percorso di quattro o cinque mesi per arriva-
re ad alcune proposte concrete”. In sostanza, la casa insieme al salario minimo diventa il secondo tema che caratterizzerà la politica del Partito Democratico su cui Schlein è convinta che “si possano trovare importanti convergenze con le altre forze di opposizione”. “Io credo che serva un piano nazionale, ma soprattutto una politica che senta l’esigenza di fare proprio questo tema e che risponda al cambiamento dei bisogni abitativi delle persone in Italia” ha dichiarato in chiusura la segretaria del Pd.
Tra punti toccati, anche le difficoltà degli studenti fuori sede per cui “il diritto alla casa non soddisfatto diventa un ostacolo anche al diritto allo studio”, apprezzamento per le esperienze di co-housing “che possono essere uno strumento per preservare l’autonomia delle persone disabili o anziane” e un incoraggiamento alla creazione di un ministero ad hoc “per evitare di vedere diventare la casa la cenerentola di altre politiche dove è più facile andare a tagliare i nastri alle inaugurazioni”. Marika Andreoli
Elezioni, Ciambetti: “La par condicio è una legge ormai superata” A pochi mesi dal ritorno alle urne per le elezioni europee e amministrative il dibattito politico in Veneto investe anche la legge sulla “par condicio” che regola l’informazione durante le campagne elettorali. Per Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto, “la par condicio è una legge superata dai tempi: facilmente aggirata, è resa obsoleta anche dai social media, che consentono un dialogo non filtrato con gli elettori e moltiplicano il messaggio politico anche con risvolti non esattamente positivi, come le
Roberto Ciambetti
fake news”. Lo ha detto in apertura del consegno promosso dal Corecom, il comitato regionale per le comunicazioni del Veneto. “Ciò che colpisce, - ha aggiunto Ciambetti - è che nello scenario dell’era informatica, tra social e intelligenza artificiale, big data ed effluvio di informazioni, la propaganda politica sia regolamentata da una legge obsoleta. La Par Condicio funziona bene nella gestione delle controversie nella propaganda politico-amministrativa locale.
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Tuttavia, paradossalmente, sono toccati dalla norma tutti i candidati delle elezioni in cui i cittadini esprimono le preferenze, principalmente le elezioni amministrative comunali, le Regionali e quelle Europee: e questo è un vero e proprio “vulnus”, perché, per assurdo, una norma nata per difendere l’accesso democratico al mezzo televisivo, per garantire condizioni eque e di parità tra i soggetti della politica, oggi colpisce la democrazia e non tutela i cittadini. L’auspicio che faccio è che questa legge venga rivista”.
di Virginio De Biasi
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Regione
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Le consultazioni. L’assessore Calzavara: “Passo importante, nel segno della democrazia diretta”
Referendum sulle fusioni di Comuni, promossi due progetti su quattro Nasceranno Santa Caterina d’Este (Padova) e Setteville (Belluno), da valutare il risultato tra Sovizzo e Gambugliano, no alla fusione tra Polesella e Guarda
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ue fusioni approvate e due bocciate: i ventimila veneti chiamati alle urne per i referendum in otto Comuni si sono espressi a favore del “matrimonio” fra enti locali nel padovano e nel bellunese. Non passano invece le altre due proposte nel rodigino e nel vicentino. Questa prima tornata del referendum regionale consultivo con la nuova legge porta alla nascita di due nuovi Comuni. Nella bassa padovana Santa Caterina d’Este conterà 2350 abitanti dalla fusione di Carceri e Vighizzolo d’Este. In provincia di Belluno nasce Setteville, con 5793 abitanti, tra Quero Vas e Alano di Piave. Il più soddisfatto, oltre ai proponenti dei progetti di fusione, è l’assessore al bilancio e agli enti locali Francesco Calzavara: “L’abbassamento del quorum
di partecipazione ha sicuramente incentivato la partecipazione dei cittadini che hanno dimostrato interesse e adesione a questo importante istituto di democrazia diretta. Questo risultato dimostra quanto sia importante continuare a ragionare sulla razionalizzazione della governance, individuando la dimensione media ottimale degli enti in grado di assicurare anche tutte le funzioni comunali – prosegue Calzavara -. Il Veneto, con i suoi 563 comuni, è la terza regione per numero di comuni, di cui 181 con meno di 3mila abitanti e in uno scenario decennale, circa 130 Comuni veneti sotto i 10mila abitanti avranno serie difficoltà ad erogare servizi efficienti sul proprio territorio. La consultazione è stata il primo piccolo passo, ma importante, per raggiunge-
Francesco Calzavara
re questo risultato”. Nel padovano Tiberio Businaro, sindaco di Carceri, plaude alla fusione con Vighizzolo: «Da due genitori è nata una figlia: Santa Caterina d’Este. Ora, il progetto che portiamo avanti dal 2011 diventerà realtà. Una lunga genesi, con tanti ostacoli, ma ci abbiamo creduto sino in fondo ed i cittadini lo hanno fatto con noi. I cittadini di Santa Caterina d’Este avranno
molti benefici, sarà un Comune inclusivo, aperto e che potrà disporre di fondi e di servizicontinua Businaro - Il territorio potrà crescere e desideriamo essere un esempio anche per altri Comuni. I cittadini ci hanno premiato, siamo stati ascoltati e ora dimostreremo con i fatti e con la concretezza che hanno fatto la cosa giusta nel votare “si” alla fusione. Saranno le due comunità che faranno crescere questa nuova figlia. Vorrei inoltre tranquillizzare i nostri residenti. Non chiuderà nessuna delle due sedi comunali ed anche i servizi ai cittadini resteranno tali ed anzi, verranno incrementati. Le poste e le farmacie resteranno tali ed avremmo a disposizione un vigile in più”. Per quanto riguarda i due progetti bocciati, bisogna fare una distinzione. Mentre a Polesella non è stato raggiunto il quorum (27%, con la maggioranza di “sì”) a Guarda è stato raggiunto, ma ha vinto il no, per cui non passa il referendum
sulla fusione. “Per certi versi è il risultato più sorprendente – specifica l’assessore Calzavara -: nonostante ci fosse l’unanimità dei consigli comunali si è forse dato per scontato l’esito, non comprendendo anche le legittime contrarietà”. Diverso ancora quanto successo tra Sovizzo e Gambugliano. Mentre a Gambugliano è stato raggiunto il quorum con il 64% di sì, nel comune di Sovizzo sono mancati solamente 25 voti al raggiungimento del quorum, con la maggioranza di cittadini che hanno espresso il voto favorevole alla proposta di fusione (il sì è 94,17% il no 5,83%). In questo ultimo caso, la legge regionale dà facoltà al Consiglio della Regione del Veneto di effettuare una valutazione complessiva sul referendum, considerato che hanno partecipato al referendum una percentuale non inferiore a 5 punti rispetto al quorum previsto. Giada Zandonà
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NOVEMBRE 2023
on-line:
Il Rapporto sulle nascite in Italia
I parti nel 2022, meno cesarei e maggiore ricorso alla fecondazione assistita
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’ 89% dei parti nel 2022 è avvenuto in Istituti di cura pubblici, il 62,2% in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Il 20% delle madri sono straniere. L’età media al primo figlio è per le donne italiane superiore a 32 anni. È quanto risulta dal Rapporto sull’evento nascita in Italia, realizzato dall’Ufficio di Statistica del Ministero, presentato a fine ottobre. Hai un vecchio bagno che non ti piace più e vuoi rifarlo ma La rilevazione – istituita dal Decreto del non sai da dove cominciare? Gli interventi di ristrutturazione sanità 16 luglio… 2001, n. a volte possono diventare Ministro dei veri edella propri problemi 349 a– dei costituisce a livello nazionale soprattutto se non ci si affida seri professionisti … la più ricca fonteildituo informazioni La soluzione migliore per ristrutturare bagno èsanitarie, quella di affidarsi a un unico referente chee sappia in primis epidemiologiche socio-demografiche ascoltarti e capire le tue esigenze e poi coordinare relative all’evento nascita ilelavoro rappredall’inizio alla fine. senta uno strumento essenziale per la programmazione sanitaria nazionale e regionale, con un livello di copertura pressoché totale. I trend 2012 – 2022. Nel Rapporto sono stati introdotti alcuni elementi innovativi, relativi agli andamenti di tendenza, dal 2012 al 2022, delle principali variabili osservate: il luogo del parto, le caratteristiche delle madri, la gravidanza, il parto, il neonato e le tecniche di procreazione medicalmente assistita. La percentuale dei parti pretermine (<37 settimane) passa da circa 7 ogni 100 a 6; aumenta l’età media delle madri al primo figlio (sia per le italiane che per le straniere); l’età media al primo figlio per le donne italiane passa da 31,5 del 2012 a 32,2 del 2022.
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Patologie dell’anca nei giovani, l’ospedale di Cittadella all’avanguardia nella chirurgia preventiva
Il dr. Paolo Lorenzon al fianco del direttore dell’UOC Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Cittadella, dr. Giovanni Castiello
C
ontrariamente a ciò che di solito si pensa la patologia dell’anca non è un problema legato solo alla popolazione anziana. Di fatto “le patologie dell’anca si riscontrano anche nei giovani adulti e, persino, negli adolescenti – spiega il dr. Giovanni Castiello, direttore dell’Uoc Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Cittadella dell’Ulss 6 Euganea –; la prevenzione gioca quindi un ruolo fondamentale nel trattamento dell’artrosi giovanile e rappresenta da sempre, per il nosocomio cittadellese, uno dei fiori all’occhiello”. Uno studio mirato della patologia porta a una maggiore comprensione di questi disturbi e al loro eventuale trattamento chirurgico in fase iniziale (pre-artrosica) evitando così la necessità di una protesi d’anca e permettendo un’ottima ripresa delle proprie attività senza dolori o disturbi. ”A partire dal 2019 – prosegue il dr. Castiello –, è stata ulteriormente intensificata l’attività di chirurgia conservativa dell’anca volta a impedire lo svi-
luppo dell’artrosi nel paziente giovane; questo tipo di chirurgia, altamente specialistica e realizzata in pochissimi centri in Italia, è praticata dal dr. Paolo Lorenzon, che si avvale di metodiche all’avanguardia ispirate alla scuola del prof. Reinhold Ganz di Berna, uno dei massimi esperti mondiali su questo tema”. Un esempio è “l’impingement femoro acetabolare”, dove un eccesso d’osso sul versante femorale o acetabolare limita i movimenti creando continui microtraumi che finiscono per portare all’artrosi. In tal caso, un’asportazione chirurgica di questo eccesso d’osso risolve il problema. Allo stesso modo, nelle forme di displasia, l’anca non riesce a funzionare correttamente per un insufficiente sviluppo dell’acetabolo. Un nuovo orientamento di questo elemento del bacino, ottenuto tramite apposite osteotomie, è sufficiente per ripristinare la corretta funzione dell’articolazione. Anche malattie dell’anca nell’accrescimento come esiti di epifisiolisi e morbo di Perthes possono beneficare di questa chirurgia.
I nati nel 2022, meno cesarei e maggiore ricorso alla fecondazione assistita Segue dalla pag. precedente Per le donne straniere l’età media al primo figlio passa da 27,7 a 29,2 anni. Aumenta notevolmente il numero di visite di controllo effettuate in gravidanza, così come le ecografie (seppur meno marcatamente); nel 91,9% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 76,7% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. Per l’amniocentesi invece la percentuale delle madri con più di 40 anni, che ricorre a questa tecnica diagnostica, passa dal 33% del 2012 al 6% del 2022 (e si riduce drasticamente per tutte le classi di età analizzate). Anche la percentuale di parti cesarei si riduce, passando dal 36% del 2012 al 31% circa del 2022, effetto diversificato a seconda della tipologia di struttura ospedaliera dove essi avvengono. La percentuale di donne che ricorre alla fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (Fivet) passa dal 37% del 2012 al 48% dell’anno 2022 e continua ad essere la tecnica più utilizzata; aumenta invece solo lievemente la percentuale di chi ricorre al metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (Icsi). Nel complesso i parti con procreazione medicalmente assistita Pma aumentano del 73% nel periodo considerato, ma diminuisce notevolmente la percentuale di parti plurimi in gravidanza con Pma (21% nel 2012, 9% nel 2022). Continua il fenomeno della denatalità (535.428 nati totali nel 2012, 393.997 nel 2022), ma diminuisce (seppur lievemente) la percentuale di nati morti. Dove partoriscono le donne in Italia. L’ 89,0% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati, il 10,8% nelle case di cura e solo lo 0,15% altrove (altra struttura di assistenza, domicilio, etc.). Nelle Regioni in cui è rilevante la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche, le percentuali sono sostanzialmente diverse. Il 62,2% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Le caratteristiche delle madri. Nel 2022, circa il 20% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Tale fenomeno è più diffuso nelle aree del Paese con maggiore presenza straniera, ovvero al Centro-Nord, dove più del 26% dei parti avviene da madri straniere. Le aree geografiche di provenienza più rappresentate, sono quella dell’Africa (28,7%) e dell’Unione Europea (19,6%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana costituiscono rispettivamente il 19,3% e il 7,9% delle madri straniere. Delle donne che hanno partorito nel 2022 il 42,5% ha una scolarità medio alta, il 22,7% medio bassa e il 34,8% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (41,3%). L’analisi della condizione professionale evidenzia che il 58,6% delle madri ha un’occupazione lavorativa, il 24,7% sono casalinghe e il 14,5% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. I neonati. Lo 0,9% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,2% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,5% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10. Sono stati rilevati 994 nati morti corrispondenti a un tasso di natimortalità, pari a 2,4 nati morti ogni 1.000 nati, e registrati 4.332 casi di malformazioni diagnosticate alla nascita.
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Turismo sociale e inclusivo. L’Ulss 6 Euganea e 16 Comuni del territorio promuovono una progettualità condivisa
Le buone pratiche per rendere accessibili a tutti le Terme e i Colli Con il progetto finanziato da Regione Veneto e Ministero per le Disabilità si vuole sviluppare una piattaforma organizzativa condivisa per mettere a sistema iniziative per un turismo “all included”
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endere il nostro territorio, con le sue bellezze naturali, artistiche, architettoniche, accessibile veramente a tutti: si può fare? L’Ulss 6 Euganea ci crede con convinzione e nell’ultimo anno ha contribuito a costruire solide basi. Lo stato dell’arte è stato tracciato a Villa dei Vescovi di Luvigliano di Torreglia dove si è svolto l’evento regionale “Turismo Sociale Inclusivo”, progetto finanziato dalla Regione del Veneto e dal Ministro per le Disabilità che ha promosso, a livello regionale, le buone pratiche per agevolare l’accessibilità e la più ampia ospitalità dei turisti portatori di handicap e dei loro familiari e caregiver. Per lo sviluppo di questa progettualità, l’Ulss 6 ha coinvolto il Comune di Montegrotto Terme in qualità di partner per i 16 comuni del territorio Terme Colli dell’Or-
ganismo di Gestione della Destinazione Turistica, impegnati con l’obiettivo di incrementare l’accessibilità alle località turistiche del territorio per le persone con disabilità (motoria, sensoriale, psichica) attraverso interventi strutturali, modalità di comunicazione e opportune attrezzature. E’ stata predisposta una guida ai punti di interesse accessibili dell’Anello Ciclabile Colli Euganei E2, promosso un corso per operatori turistici, coinvolte oltre duecento persone con disabilità in attività ricreative, esperienze inclusive e tirocini lavorativi. E’ stato inoltre presentato il sito web “Tutti inclusi”, piattaforma che consentirà di conoscere e partecipare alle attività, noleggiare cicli per percorrere i tratti dell’E2, richiedere tirocini lavorativi.
“L’obiettivo di questo sforzo condiviso è sviluppare – ha detto il Direttore generale dell’Ulss 6 Euganea, Paolo Fortuna aprendo l’evento regionale, alla presenza dell’assessore alla Sanità e al Sociale della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin - una piattaforma organizzativa condivisa capace di mettere a sistema iniziative nel campo del turismo a volte molto interessanti ma non ancora amalgamate in
modo organico. Grazie al sostegno della Regione del Veneto, l’Ulss 6 ha l’occasione per dare concretezza assieme agli altri stakeholders coinvolti – enti e imprese locali, strutture ricettive, enti del terzo settore, associazioni di volontariato – alla progettazione e promozione di un turismo “all included”, nessuno escluso”. “Il progetto della nostra Azienda consiste – ha evidenziato il Direttore sociosa-
nitario Maria Chiara Corti - nel trasformare il concetto ormai entrato familiare nelle nostre esperienze turistiche dell’ “all inclusive”, pacchetti tutto incluso, in un turismo “all included”, nessuno escluso, attraverso lo sviluppo e il potenziamento della cultura dell’inclusione tra gli operatori turistici e culturali per una migliore accoglienza delle persone con disabilità”.
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Imprese & Imprenditori
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PROTAGONISTI A NORD EST Storie di imprese ed imprenditori di successo - a cura di
Costruzione resistenze elettriche. La storia della Gallo e Da Lio srl raccontata da Daniele Gallo
“Il nostro punto di forza? Siamo una famiglia aziendale altamente specializzata” “Molti pensano che non sia facile mantenere buoni rapporti in questo contesto, ma noi siamo fortunati e negli anni si è rivelato un gran vantaggio. Siamo tutti cresciuti secondo l’insegnamento trasmesso dai nostri genitori e questo è il modello che cerchiamo di portare avanti”
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i sono imprese e Imprese. La Gallo e Da Lio srl, con sede a Spinea, appartiene alla seconda tipologia: specializzata nella costruzione di resistenze elettriche, è una realtà consolidata che fonda le sue radici su una lunga storia di lavoro e passione. A raccontarla è Daniele Gallo, che lavora all’interno dell’impresa familiare..
Come nasce la vostra attività? “La Gallo e Da Lio è stata fondata da mio padre, Giorgio Gallo, e mio suocero, Luciano Da Lio. Ora noi figli portiamo avanti al meglio la strada che loro hanno intrapreso – sorride Daniele Gallo –. Molti pensano che non sia facile mantenere buoni rapporti in questo contesto, ma noi siamo fortunati e negli anni si è rivelato un gran vantaggio: siamo tutti cresciuti dentro a questa realtà, secondo l’insegnamento trasmesso dai nostri genitori e questo è il modello che cerchiamo di portare avanti perché abbiamo visto che è vincente. “Io lavoro con mia cognata Patrizia, la figlia più grande di Luciano Da Lio, ma all’interno dell’azienda c’è anche la figlia più giovane che è mia moglie Lisa e poi lavora con noi anche Alice,
nostra nipote. Ma anche il rapporto con i nostri dipendenti è piuttosto stretto e positivo. Insomma, più che un’azienda siamo una vera e propria famiglia aziendale”. Chi sono i vostri clienti? “Le aziende. Ci occupiamo di tutto ciò che non è in commercio per i prodotti industriali un po’ di tutta Italia. E il nostro punto di forza sta proprio in questo: le nostre consegne sono più rapide e puntuali rispetto a quelle dei nostri concorrenti che producono migliaia di pezzi. Noi lavoriamo anche con numeri piccoli, sulle decine, cercando di mantenere un buon prezzo e una consegna in tempi brevi. La nostra fortuna resta comunque il lavorare in un campo un po’ speciale e poco battuto: noi possiamo vantare un alto grado di specializzazione, aspetto che ci rende un punto di riferimento per molti professionisti e realtà produttive”. “Fra i nostri clienti infatti vi sono anche nomi importanti, come la San Benedetto di Scorzè, per la quale produciamo resistenze elettriche necessarie alle macchine per l’imbottigliamento. Ma anche nel settore calzaturiero troviamo spazio, così come nel campo del riscaldamento industriale di acqua e aria e in molti altri. Di fatto, produciamo resistenze elettriche sviluppate sulle specifiche indicazioni del cliente o da disegno”.
Come vive la crisi attuale la Gallo e De Lio? “Siamo fortunati. Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime, la nostra azienda, complice anche il fatto di essere una delle poche specializzate in questo ambito e di coprire settori produttivi differenti, continua a crescere. Merito anche del nostro team, preparato ed esperto, che garantisce efficienza e dei nostri prodotti ad alte prestazioni”.
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NATALE 2023
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PADOVA si veste di
luci e colori per accendere la magia del Natale in città
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’atmosfera e la magia della festa più attesa dell’anno sono pronte ad invadere Padova. Conto alla rovescia per la suggestiva atmosfera di luci e decorazioni tipiche del Natale. Ad accompagnare il Black Friday, il 24 novembre, saranno le 60 installazioni previste ad illuminare i principali palazzi comunali quali Palazzo Moroni, Loggia Amulea, il Teatro Verdi, e poi gli alberi di Prato della Valle, alcune principali delle principali rotonde e le piazzette di tutti i quartieri. A queste luci si uniranno le tradizionali luminarie dei negozianti che attraversano le strade, sostenute anche dai contributi che il Comune ha erogato con apposito bando pubblico concluso a inizio novembre. Un segnale di attenzione al risparmio energetico viene dalla decisione del Comune di adottare per tutte le luci la tecnologia LED a basso impatto. Per completare l’atmosfera natalizia il tradizionale appuntamento, il 2 dicembre dalle 16.30, con l’accensione dell’albero di Natale, quest’anno a cura di Tigotà. L’evento si aprirà con un coro Gospel e i saluti istituzionali che accom-
Il 24 novembre si accenderanno le prime luci di Natale. Ma è il 2 dicembre che il Natale inizierà ufficialmente in città, con l’accensione del grande albero posizionato davanti a Palazzo Moroni. pagneranno l’accensione dell’elemento più iconico del nostro Natale. E poi a ruota l’inaugurazione dei mercatini, gli spettacoli di videomapping, la pista di pattinaggio e tutte le attività che da anni trasformano Padova in un irresistibile polo di attrazione durante le festività natalizie. La città si popolerà di mercatini durante il periodo delle feste, il Natale toccherà quasi tutto il centro storico con le sue casette di legno. In uno degli scorci più tipici di Padova, da sabato 25 novembre si riaccenderà l’atmosfera natalizia fino a domenica 7 gennaio. Torna
anche quest’anno il “Villaggio di Babbo Natale”, promosso da Ascom Confcommercio all’interno di Piazza Eremitani. Mercatino natalizio, allestimenti a tema, giostre per i più piccoli, la casetta ospiterà Babbo Natale e poi ancora attività di animazione itinerante che riguarderà tutto il centro storico. E poi ancora “Fiera di Natale” dall’8 dicembre al 7 gennaio con le bancarelle tradizionali in centro nelle piazze. Infine, ci sarà il famoso “Natale Artigiano” in piazza Capitaniato dal 7 dicembre al 7 gennaio, che da oltre vent’anni espone creazioni artistiche realizzate comple-
tamente a mano da circa una quarantina di artigiani. C’è grande attesa per “Il trenino di Natale” che dal 25 novembre percorrerà le vie della città. Un viaggio itinerante in centro storico per assaporare la magia natalizia. Torna, dall’8 dicembre, lo spettacolo delle proiezioni di luci e del videomapping sulle facciate monumentali di Piazza delle Erbe, Piazza della Frutta, Piazza dei Signori e sulla Chiesa di Sant’Antonino all’Arcella. Le luci esalteranno le linee architettoniche dei monumenti e ci porteranno a fare un viaggio nella storia della città. A Natale a Padova non può mancare la pista di pattinaggio su ghiaccio per passare una serata con gli amici o con tutta la famiglia. Novità di quest’anno, nella magnifica cornice di Prato della Valle dal 26 novembre al 28 gennaio, arriva una grande pista di pattinaggio di 600 metri quadrati. Tutto questo per accompagnare i cittadini e chi sceglierà di venire a trascorrere le festività in Veneto con un vero e proprio spettacolo di luci da guardare con il naso all’insù.
* Sigillo rilasciato da Altroconsumo Edizioni srl, sulla base dei risultati di una rilevazione prezzi indipendente, dietro pagamento di una licenza temporanea.
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A settembre 2023 Rossetto è stato approvato da Altroconsumo Ascolta come Supermercato Salvaprezzo*. Ma non è una novità: da quasi 60 anni il risparmio è la nostra idea fissa. Ipermercati e Supermercati nelle province di VERONA, BRESCIA, MANTOVA, VICENZA, PADOVA, VENEZIA, ROVIGO, CREMONA, REGGIO EMILIA, MODENA, PIACENZA.