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La città torna al tutto esaurito: i numeri del 2023 promettono bene
L’associazione Veneziana Albergatori conferma: “Si prospetta un anno davvero molto positivo, così come lo è stato il 2022”
Capodanno ha fatto registrare il tutto esaurito a Venezia. Se il Natale era stato un po’ tiepido (con un occupazione degli hotel tra il 65 e il 70%) è stato il Capodanno a far segnare numeri realmente record come non si vedevano dal 2019 quando ancora nessuno aveva mai sentito parlare di Covid.
A fare un primo bilancio è stato, alcune settimane fa, il direttore dell’Associazione veneziana albergatori, Claudio Scarpa: “A differenza del Natale, che tradizionalmente si trascorre in montagna o a casa con la famiglia, e poco nelle città d’arte, il Capodanno per Venezia si conferma una festa da sold out”.
“Ci sono state manifestazioni e feste, i fuochi d’artificio, la ristorazione di alto livello. Inoltre, Venezia è ritenuta la città dell’amore. Va anche considerato, però – aggiunge – che circa il 15% delle strutture alberghiere è rimasto chiuso: molti gestori hanno scelto di fermarsi dai primi di dicembre fino a febbraio perché non sarebbero state in grado di affrontare l’aumento dei costi energetici”.
Dopo l’Epifania c’è stato un leggero calo di qualche settimana, ma in vista del Carnevale ci sono già un numero di prenotazioni che certificano come di nuovo i turisti riempiranno la Città: “C’è l’incognita dei last minute ma i segnali sono buoni e le prenotazioni aumentano giorno dopo giorno – rileva Scarpa –. Quindi si prospetta un 2023 molto positivo, come lo è stato il 2022”.
Anche la terraferma ha seguito il ritmo della città storica ed ha accolto migliaia di persone per il Capodanno. Numeri decisamente elevati, ad esempio, si sono registrati nei due ostelli a&o
Si può già ipotizzare che il Carnevale richiamerà di nuovo i turisti in massa di Mestre.
“Praticamente tutto esaurito – spiega Annalia Bassi, responsabile vendite di a&o Hostels –. E anche i dati di occupazione nell’ultimo weekend di Carnevale sono già molto incoraggianti: attualmente superano di molto il 50%”.
Cifre che coronano un anno eccezionale: “Nel secondo semestre 2022 le strutture di Mestre hanno avuto un’occupazione media delle camere dell’80%, meglio del 201 9 – conclude Bassi – e da luglio a settembre hanno registrato il tutto esaurito”.
In materia di spese natalizie, in attesa di poter tracciare un bilancio complessivo, viene in soccorso la tradizionale indagine della Confesercenti. Secondo quanto rilevato, quest’anno la spesa per i regali si assesterà sui 170 euro pro capite, in lieve flessione rispetto allo scorso anno: quando si potrà fare il consuntivo si comprenderà se questa previsione è stata rispettata; i più ottimisti, però, stanno già indicando un superamento della cifra procapite dichiarata nel corso dell’indagine. Buone notizie anche per i centri cittadini. Archiviate le restrizioni anti-contagio dello scorso anno, si conferma la propensione a fare acquisti nei negozi del centro città. Al 34,6% che prefe-
“Nel secondo semestre 2022 le strutture di Mestre hanno avuto un’occupazione media delle camere dell’80%, meglio del 2019” risce l’acquisto in prossimità si contrappone un 28,7% ancora legato allo shopping nei centri commerciali. E proprio sul concetto di rigenerazione urbana delle città si concentra il direttore
I fuochi di Capodanno sulla laguna di Venezia di Confesercenti, Maurizio Franceschi: “Il ritorno dei consumatori in centro città fa pensare alla necessità di relazionarsi, dopo gli anni della pandemia e nonostante lo sviluppo dell’on-line. Certamente i buchi “sfitti” dobbiamo riempirli, è però necessario che le attività commerciali che ci sono nelle città si adeguino con velocità ai nuovi servizi del commercio, ovvero le consegne e i resi”.
Ovviamente è presto per tracciare un bilancio dei saldi: dai primi dati che emergono, però, anche in questo senso sembrano arrivare notizie confortanti.
Tornano le
maschere in