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“Controlli coordinati, espulsioni e carcere sicuro per liberare Mestre”
Controllo coordinato del territorio, espulsioni rapide, carcere garantito: è questa la ricetta di Fratellio d’Italia per far fronte al problema della sicurezza a Mestre. Una ricetta che il partito, con il coordinatore veneziano Fabio Raschillà. “La situazione, non dobbiamo nasconderlo, è molto difficile per Mestre, soprattutto ovviamente per la zona del quartiere Piave – ammette Raschillà -. Negli anni è stato fatto molto, ma c’è bisogno di fare ancora di più. Per questo siamo contenti che sia stata fatta subito, come richiesto da Fratelli d’Italia, la nomina del nuovo prefetto dopo il pensionamento di Zappalorto”. “Al tavolo convocato nei giorni scorsi – prosegueabbiamo sottolineato l’esigenza di avere un di controllo del territorio attraverso tutte le forze dell’ordine, coordinate ovviamente dalla Prefettura. Questo al momento non c’è. Dobbiamo fare un lavoro di squadra tra polizia locale, carabinieri, polizia, guardia di finanza e chi vuole dare una mano è il benvenuto. Questo per poter controllare il territorio in maniera costante, giornalmente, per dare fastidio a chi quella parte di città se l’è conquistata, come spacciatori e delinquenti in genere”.
Per il coordinatore veneziano di FdI è necessario evitare di spostare solo il problema altrove: “Con l’ultimo decreto del Governo si stanno creando dei centri di espulsione più rapidi, uno per regione. Chi delinque, chi spaccia morte nelle nostre città deve essere preso e mandato via dall’Italia”. Insieme a questo, per Raschillà, è necessario far sì che chi non può essere espulso sconti la sua pena in carcere: “In Fratelli d’Italia siamo molto attenti alla situazione penitenziaria e non solo ovviamente da un punto di vista repressivo ma anche rieducativo. Crediamo che quando si commettono rea-
“Con l’ultimo decreto del Governo si stanno creando dei centri di espulsione più rapidi, uno per regione. Chi delinque, chi spaccia morte nelle nostre città deve essere preso e mandato via dall’Italia” ti la soluzione non sia quella degli indulti per liberare le carceri, ma piuttosto di costruirne di nuove e moderne, che siano anche in grado di adempiere al ruolo fondamentale di rieducazione.
Tutti aspetti, questi, che negli ultimi 15 anni non sono stati affrontati nella maniera giusta a livello nazionale”.
“La politica locale può far poco se non pochissimo – conclude Raschillà – e lo posso testimoniare anche in qualità di delegato alla sicurezza della municipalità di Mestre Carpenedo. Le forze dell’ordine locali ci sono, fanno il loro lavoro, pattugliano il territorio, ma poi siamo punto e a capo nel momento in cui queste persone vengono prese e immediatamente liberate”.
Suicidio assistito, partita da Venezia la raccolta firme
È partita da Venezia la raccolta firme per regolamentare il suicidio medicalmente assistito. Il Veneto ha fatto da apripista per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare è nata in seno all’Associazione Luca Coscioni con la collaborazione fattiva delle Cellule Coscioni del Veneto.
“Il 21 dicembre 2022 è avvenuto il deposito della proposta di legge e della relazione illustrativa presso gli Uffici di Palazzo Ferro Fini, il giorno 1 febbraio 2023 sono stati consegnati dalla Regione i moduli vidimati e, pertanto, si è aperta, quindi, una nuova stagione di mobilitazione, partecipazione democratica, libertà e diritti civili e siamo entusiasti ed orgogliosi che ciò avvenga proprio in Veneto” fanno sapere dall’associazione.
“Abbiamo scelto l’iniziativa popolare di raccogliere in sei mesi almeno 7000 firme di cittadini veneti, coinvolgendo autenticatori e volontari invece di affidarci a singoli Consiglieri regionali o alla Giunta regionale perché è importante che la proposta sia conosciuta dal maggior numero possibile di persone e la raccolta firme è una occasione ottima per illustrarla” prosegue la nota. Molte le possibilità dei veneziani per contribuire alla raccolta firme. Per sapere dove sottoscrivere la proposta basta accedere al sito www.liberisubito.it, seguire le pagine Facebook e Instagram Liberi Subito Veneto. Per chi volesse sostenere la raccolta firme organizzando un tavolo, un evento, partecipando a quelli già organizzati, facendo da autenticatrice o autenticare o effettuando una donazione, basta comunicare la propria disponibilità scrivendo una mail all’indirizzo veneto@liberisubito.it.