L'anno del girasole pallido

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L’anno del girasole pallido


i Lapislazzuli

Alle amiche del progetto “Cantiere di Pensieri”, preziose ispiratrici, e ai loro figli che hanno conosciuto l’anno del girasole pallido.

Nato dal progetto Cantiere di pensieri promosso dal Gruppo Giovani Pazienti di Europa Donna della Svizzera italiana.

The European Breast Cancer Arts and Humanities Award 2012

© 2013 Edizioni Lapis Tutti i diritti riservati Edizioni Lapis Via Francesco Ferrara, 50 00191 Roma tel.: +39.06.3295935 www.edizionilapis.it e-mail: lapis@edizionilapis.it ISBN 978-88-7874-306-9 Finito di stampare nel mese di aprile 2013 presso Tipolitografia Petruzzi Corrado & C. snc Città di Castello (PG)


Silvia Roncaglia

illustrazioni di

Cristiana Cerretti

L’anno del girasole pallido

Edizioni Lapis


È successo nell’anno del girasole pallido: io avevo nove anni e mio fratello Mattia quasi sei. Era un’estate calda, i girasoli che avevamo seminato erano prima spuntati e poi cresciuti e ora sembravano tanti soldati spavaldi, orgogliosi di sfilare a testa alta davanti al sole. Io e Mattia ci spingevamo piano sul dondolo del giardino, quello con il tendalino verde e i cuscini macchiati, perché mio fratello ci faceva cadere sopra di tutto: finte torte di fango e vere paste alla crema, cioccolata e succo di bacche di sambuco, che spremeva per ricavarne “il veleno” dove intingere le sue frecce da piccolo pellerossa.




Succhiavamo ognuno un ghiacciolo al limone. Ce li faceva la mamma. A me piaceva aiutarla a spremere i limoni mentre lei preparava lo sciroppo con acqua e zucchero. Poi la guardavo mescolare il tutto e versare quel liquido chiaro dentro delle formine, tipo quelle per fare le torri dei castelli di sabbia. Lo versava senza farne uscire una goccia e io battevo le mani perchÊ mi sembrava un’impresa difficile. Infine, prima di metterle in freezer, chiudeva le formine con un coperchio che aveva una fessura, dove io infilavo il bastoncino che sarebbe servito per tenere in mano il ghiacciolo.


Quel giorno, sul dondolo, Mattia faceva uno spaventoso risucchio con la bocca, io invece leccavo piano il mio ghiacciolo al limone per non far finire troppo in fretta il freddo aspro-dolce in bocca. Era domenica, la ricordo come fosse oggi. Mamma e papà sono sulla soglia di casa: si guardano un attimo, sospirano, si prendono per mano e vengono verso di noi. Camminano adagio, come se non volessero arrivare. Io sento un brivido, forse è colpa del ghiacciolo, forse no. Arriva un’improvvisa folata di vento e, alzando gli occhi al cielo, vedo all’orizzonte grandi nuvole scure, pronte a farsi avanti come navi nere con il vento in poppa. Anche mamma e papà sembrano lontani e scuri come le nuvole, chissà perché… Non sorridono, ecco perché. Ci guardano e non sorridono come al solito.



iLapislazzuli

“Ho messo i semi nella terra con un’attenzione speciale, adagio, uno per uno, con un augurio sussurrato a tutti e a ciascuno: che crescessero sani e forti, pronti a girare con il sole.” Una storia intensa e coinvolgente sulla forza dei bambini e sulla loro straordinaria capacità di capire le difficoltà e superarle vincendo le paure.

euro 11,50


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