BREVE SINTESI DI: “ DIRE LA PRATICA”, BRUNO MONDADORI, AUTORI: TACCONI - DUSI - GIRELLI - SITA’ UN SALTO FUORI DAL CERCHIO
INVESTIGARE IL SAPERE DEI PRATICI INVESTIGARE LA DIDATTICA CON METODI MORBIDI E GENTILI TESSERE RELAZIONI ETICHE FARE RICERCHE SOCIALI QUALITATIVE OGNI RICERCA CERCA LA PROPRIA ESSENZA, OSSIA CI SONO ESSENZE TEORICHE ED ESSENZE LEGATE ALL’ESPERIENZA, ALLA COSA IN SE’, ENTRAMBI SONO IMPORTANTI E BISOGNA TENERLE COLLEGATE QUANDO SI FA RICERCA SI EVIDENZIANO LE QUALITA’ COMUNI , ESTESE, PARZIALI E PUNTUALI BISOGNA ESSERE FEDELI AL REALE INTERVISTARE SIGNIFICA RENDERE LA PROPRIA MENTE OSPITALE ALL’ALTERITA’ DELL’ALTRO IL METODO EURISTICO SI DIVIDE TRA PRINCIPI FENOMENOLOGICI E FATTI REALI- E’ UN PROCEDERE INDUTTIVO E NON DEDUTTIVO FATTO DI PASSIONE E NON DI MERO INTERESSE CI VUOLE LA LEGGEREZZA DEL MUOVERSI TRA LA PESANTEZZA DELLE COSE REALI BISOGNA RIMANERE APERTI ED EVITARE DEFINIZIONI CONCLUSIVE LA COMPRENSIONE DELL’ALTRO E’ UNA RICERCA SENZA FINE BISOGNA COMBATTERE SEMPRE LA RESISTENZA INTRINSECA DEI DOGMATISMI SOPRATTUTTO QUELLI NOTI E MENO NOTI L’IMPORTANZA SOSTANZIALE DELLO SCAMBIO E DEL CONFRONTO USARE IN MODO ESSENZIALE ED IDONEO LE PAROLE LA POESIA COME ECCELSA MAESTRA DI LINGUAGGIO
METTERE AL CENTRO L’ESPERIENZA
INSEGNARE E’ OSSERVARE COME I BAMBINI LAVORANO COME I BAMBINI SI MUOVONO E’ COMPRENDERE DI COSA HA BISOGNO IL GRUPPO CLASSE PARTIRE DALLA REALTA’ PER ANDARE Più OLTRE IL TEATRO COME ECCELLENTE METODO DI INSEGNAMENTO perché IL BAMBINO è UN ATTORE SPONTANEO COSTRUIRE NARRAZIONI CON I BAMBINI IL BAMBINO PICCOLO IMPARA GIOCANDO/FACENDO E QUELLO GRANDE IMPARA DISCUTENDO DEVE ESSERE IL BAMBINO A PROPORRE, A SCOPRIRE, IL MAESTRO è IL MEDIATORE, IL PRESENTE NON PRESENTE, QUELLO CHE LASCIA FARE ED INTERVIENE PER FARE IL PUNTO E’ Più IMPORTANTE FARE CON QUALITA’ CHE FARE CON QUANTITA’ MAI IMPORRE SAPERE CONVOLGERE, MOTIVARE, FARE SENTIRE ALLA CLASSE CHE TU CI SEI, CHE SEI CON LORO, APRIRE LA SCUOLA AL MONDO ESTERNO PENSARE E’ AGIRE E AGIRE ‘ PENSARE OSSERVARE IL MONDO PER CAPIRLO ATTRAVERSO TUTTE LE DOMANDE CHE GENERA FARE UNA PEDAGOGIA LENTA CHE PENSA A PORTARE AVENTI TUTTI FARE GRUPPI DI LAVORO DI DIVERSE TIPOLOGIE ALTERNATE
FARE LAVORARE IN AUTONOMIA COME IL METODO MONTESSORI NON FORZARE MA NESSUNO A QUALCOSA NON TEMERE DI FAR VEDERE CHE ANCHE IL MAESTRO NON SA LE COSE…SE IL MAESTRO NON LE SA E’ UNO STIMOLO A SCOPRIRLE DA SE COSTRUIRE SAPERI LEGATI CHE SI INTRECCIANO
AVERE CURA DEL PENSARE
PENSARE PER CRESCERE COSTRUIRE SINGOLE PERSONALITA’ ATTRAVERSO IL RUOLO SOCRATICO FONDAMENTALE LO STIMOLO PERSONALE NON PREOCCUPARSI MAI DEL TEMPO CHE VUOLE ANDARE DI FRETTA SENTIRE IL SAPERE SE SI VUOLE UN SAPERE UTILE CONTA PIU’ IL PENSARE DEL FARE RIPENSARE SEMPRE TUTTO QUELLO CHE SI FA IN CLASSE GIOIRE INSIEME QUAND OUN BAMBINO FA PROGRESSI NO AL PENSIERO PARADIGMATICO, Sì AL PENSIERO RIFLESSIVO E INTERPERSONALE ESSERE UN MODELLO PER I BAMBINI RIPENSARE PER RIFLETTERE RICOSTRUIRE AUTOVALUTARSI RIELABORARE SAPERE ATTENDERE I RISULTATI CONOSCERE PER ESSERE LIBERI INSEGNARE LE REGOLE, POCHE MA CERTE ABIUTARE A PRBLEMATIZZARE, FARE PROBLEM SOLVING
TROVARE UN SENSO A QUELLO CHE SI FA
TROVARE UN SENSO A QUELLO CHE SI FA QUANDO I BAMBINI STANNO BENE VUOL DIRE CHE IL MAESTRO FUNZIONA FAR CAPIRE AI BAMBINI CHE TUTTO SERVE SOSTENERE IL PROTAGONISMO DEI BAMBINI COCOSTRUIRE LA LEZIONE IN CLASSE ACCETTARE IL FUORI PROTOCOLLO, L’IMPREVISTO COSTRUIRE LE TAPPE DELLA GIORNATA: DAL MOMENTO DELLE SORPRESE AL MOMENTO DEL RACCONTO…AL MOMENTO DEL FAR SCEGLIERE… COSTRUIRE L’ARCHITETTURA DELLA CLASSE VALUTARE CON SENSO E NON PER ESERCITARE UN POTERE – LA VALUTAZIONE E’ UN ATTO FINALE, CONCLUSIVO
COSTRUIRE COMUNITA’ DOVE SI IMPARA ATTRAVERSO LA RELAZIONE
LA SCUOLA COME LUOGO DI TUTTI AVERE RISPETTO E NON OFFENDERE MAI NON DIMENTICARSI DI NESSUNO GENERARE FIDUCIA ESSERE SENSIBILI, SENTIRE L’ALTRO NON ESSERE ANAFFETTIVI SUPERARE I COMPRENSIBILI MOMENTI DI RABBIA
ASCOLTARE, DIALOGARE MAI CHIUDERSI NEL PROPRIO ORGOGLIO AVERE POCHE REGOLE MA BUONE E CERTE FARE CERCHIO, CIOE’ FARE IL PUNTO NON FARE PREDICHE EVITARE LE NOTE E LE AZIONI PUNITIVE CHE NON SERVONO PROPORRE PUNIZIONI SOCIALMENTE UTILI FARE SPESSO CAMBIARE DI BANCO PER FARE SOCIALIZZARE TUTTI CON TUTTI LAVORARE IN GRUPPO MESCOLARE I GRUPPI
STARE IN DIALOGO CON LA SITUAZIONE
PENSARE ALTROVE PENSARE SEMPRE PENSARE IN SITUAZIONE IMPORTANTE PROGRAMMARE, PROGETTARE PROGETTARE NON E’ INSCATOLARE IMPARARE SENZA ANNOIARSI BISOGNA COGLIERE I FUORI PROGRAMMI NON VEDO E NON SENTO PUO’ A VOLTE FUNZIONARE PROCEDERE PER TENTATIVI LA FORZA DELL’INTUIZIONE IL RAPPORTO D’EMERGENZA: UNO AD UNO LA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA OSSERVARE OSSERVARE OSSERVARE SEMPRE
ESSERE IN RICERCA
PENSARE PER INSEGNARE LA SCUOLA REALE E’ TROPPO BUROCRATICA E PIENA DI REGOLE LA NUOVA FORMA DI VALUTAZIONE E’ UN SEGNO DI REGRESSIONE E NON DI PROGRESSIONE FARE AUTOFORMAZIONE CONTINUA FARE RICERCA IN CLASSE CON I RAGAZZI NON SOLO FARE MA ESSERE PER FARE SAPERSI METTERE SEMPRE IN DISCUSSIONE STARE DALLA PARTE DEL RAGAZZO IL BAMBINO NON E’ UNO SCOLARO, E’ UNA PERSONA AVERE ATTEGGIAMENTI ETICI STARE CON I RAGAZZI DEVE ESSERE UN PIACERE SI IMPARA PROVANDO MAI ALZARE LA VOCE, NON SERVE IMPARARE DA CHI HA PIU’ ESPERIENZA LA TEORIA SERVE PER POTERLA RIELABORARE OGNI INSEGNANTE HA IL SUO STILE ESSERE SOSTENUTI NELLA FORMAZIONE
COSTRUIRE PROFESSIONALITA’/TESSERE ALLEANZE
INTEGRARE LE DIVERSITA’ ESSERE UN TEAM DI LAVORO I CONFLITTI SERVONO PER CRESCERE PER AGIRE OCCORRE AVERE L’INTENZIONE L’IMPORTANZA DELLO SPORTELLO GENITORI IL GENITORE E’ UN MESTIERE DIFFICILE SAPERE DIRE LE COSE SENZA OFFENDERE STRINGERE PATTI EDUCATIVI